Matthew Savage, concept artist che ha lavorato alla
realizzazione di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, ha rivelato un concept inedito che
mostra un dispositivo spia della Resistenza che però non è stato
utilizzato per il film.
Il dispositivo in questione doveva
essere una capsula spaziale che sarebbe stata utilizzata dalla
Resistenza per condividere informazioni. Nella didascalia alle
immagini di Savage si legge: “Scatola della Resistenza Dead
Drop per L’Ascesa di Skywalker: progettata per una scena che non è
stata girata, questa capsula sarebbe stata lasciata fluttuare nello
spazio utilizzata come device per trasmettere informazioni tra le
spie della Resistenza. Questo spunto si è evoluto nella scena di
Boolio che passa l’informazione a Fin e Poe “.
Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Da un decennio a questa parte
l’attore Armie Hammer ha dato prova di essere
maturato notevolmente, arrivando a ricoprire ruoli di sempre
maggior rilievo e complessità. Apprezzato anche per la sua
versatilità, Hammer passa con grande naturalezza dal western al
thriller, dall’action al drammatico, guadagnato spesso e volentieri
le lodi di critica e pubblico.
9. Ha partecipato ad alcune
serie televisive. Ancora agli esordi come attore, Hammer
recita in alcuni episodi delle serie Arrested Development
(2005), Veronica Mars (2006) e Desperate
Housewives (2007), per poi ottenere un ruolo di maggior
rilievo in Gossip Girl (2009), con Blake
Lively, dove è Gabriel Edwards. Nello stesso anno
recita anche in Reaper – In missione per il diavolo.
Tornerà sul piccolo schermo con l’annunciata serie Gaslit,
con Julia
Roberts.
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Il ruolo che ha consacrato Hammer è quello
di Oliver in Chiamami con il tuo nome, per il quale
l’attore ha ricevuto nomination ai Golden Globe, Critics’ Choice
Awards, Independent Spirit Awards e Satellite Awards come miglior
attore non protagonista. Pur non riportando vittorie, l’attore ha
avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno dell’industria,
continuando ad imporre la propria personalità.
Armie Hammer: chi è sua moglie
7. È sposato.
Particolarmente riservato circa la propria vita privata, Hammer non
ha tuttavia mancato di annunciare le nozze con la giornalista
televisiva Elizbeth Chambers, avvenute nel maggio del 2010. In
seguito, la coppia annuncia la nascita del primo figlio nel 2014, e
del secondo nel 2017.
Armie Hammer doveva essere
Batman
6. Era stato scelto per
ricoprire il ruolo del noto supereroe. Uno dei più
affascinanti progetti mai realizzati è quello intitolato
Justice League: Mortal, dove Hammer avrebbe dovuto
interpretare proprio il personaggio di Batman. Il film venne
tuttavia messo da parte, e l’attore si limitò ad affermare che
aveva accettato il ruolo per la possibilità di dar vita ad una
versione ancora più dark e borderline del personaggio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Armie Hammer non ha un gemello
5. Ha interpretato entrambe
le parti di due gemelli. Dopo averlo visto recitare in
The Social Network, molti spettatori hanno pensato che ad
interpretare i gemelli Winklevoss fossero i gemelli Hammer, uguali
in tutto e per tutto. In realtà, Hammer non ha alcun fratello
gemello, ed ha personalmente interpretato entrambi i ruoli visti
nel film.
4. La tecnologia lo ha
aiutato nell’interpretazione. Per poter dar vita a questa
doppia interpretazione, l’attore è stato notevolmente aiutato da
alcuni effetti speciali. Da un punto di vista fisico, uno dei due
gemelli è incarnato da un noto modello, il cui volto è stato poi
sostituito digitalmente con quello di Hammer. Un effetto speciale
invisibile che ha consentito all’attore di risultare estremamente
credibile nel ruolo dei due personaggi.
Armie Hammer: il suo fisico
3. È considerato uno dei
nuovi grandi sex symbol di Hollywood. Particolarmente
possente, Hammer ha avuto diverse occasioni per sfoggiare un fisico
definito e ricco di muscoli. L’attore è infatti solito tenersi in
perfetta forma, e grazie ad alcuni film dove gli era richiesto un
corpo allenato, ha potuto raggiungere risultati particolarmente
notevoli, venendo definito come uno degli uomini più attraenti
dell’attuale panorama cinematografico.
Armie Hammer: il suo
patrimonio
2. È un attore
particolarmente quotato. Nel corso del decennio appena
conclusosi Hammer ha dato vita ad alcune memorabili interpretazioni
in film particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Ciò gli
ha permesso di diventare una personalità particolarmente affermata
e richiesta nel panorama hollywoodiano, arrivando a raggiungere un
patrimonio attuale di circa 16 milioni di dollari.
Armie Hammer: età e altezza
1. Armie Hammer è nato a Los
Angeles, in California, Stati Uniti, il 28 agosto 1986.
L’attore è alto complessivamente 196 centimetri.
Divenuto celebre grazie alla sua
partecipazione alla saga di film di Twilight, l’attore
Kellan Lutz è oggi un apprezzato interprete
distintosi per versatilità e carisma. Negli anni, si è dedicato a
progetti diversi tra loro, dimostrando però una predilezione verso
il genere action. Attualmente, ha portato il proprio volto sul
piccolo schermo, dove recita in un’apprezzata serie TV.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. All’inizio della sua carriera
l’attore ha preso parte ad alcune puntate di serie come
Beautiful (2004), CSI: NY (2005), Six Feet
Under (2005), The Comeback (2005), Heroes
(2007) e Generation Kill (2008). In seguito, recita in
90210 (2008-2009), per poi tornare sul grande schermo
soltanto nel 2020, con il ruolo di Kenny Crosby in FBI: Most Wanted, con protagonista
Julian
McMahon.
8. Ha ottenuto diversi premi
popolari. Il grande pubblico è rimasto particolarmente
colpito dal ruolo dell’attore nella saga di Twilight, a
tal punto da portarlo a vincere per ben tre volte ai Teen Choice
Awards come miglior attore ruba scena. Secondo i fan, infatti, in
diverse occasioni Lutz è stato in grado di oscurare i protagonisti,
attirando su di sé tutte le attenzioni.
Kellan Lutz è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 859 mila persone. All’interno
di questo Lutz è solito condividere numerose foto realizzate sui
set a cui ha partecipato, promuovendo dunque i suoi progetti da
interprete. Non mancano però anche immagini ritraenti momenti di
svago quotidiano, in compagnia di amici o di sua moglie.
Kellan Lutz: chi è sua moglie
6. Ha sposato una
modella. Nell’ottobre del 2017 l’attore rivela
pubblicamente di essere fidanzato con la modella e conduttrice
televisiva Brittany Gonzales. La coppia si sposa
il mese seguente, e tramite i rispettivi account Instagram
annunciano, nel novembre del 2019, di attendere una figlia. Nel
febbraio del 2020, tuttavia, annunciano di aver perso la bambina
per alcune complicazioni nella gravidanza.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Kellan Lutz in Twilight
5. Avrebbe voluto sfoggiare
dei capelli lunghi. Per ricoprire il ruolo di Emmett
Cullen, membro della famiglia di vampiri protagonista, l’attore
aveva espresso il desiderio di poter portare i capelli lunghi.
Tuttavia, per via di un taglio particolarmente corto effettuato per
un precedente film, questi non fecero in tempo a ricrescere, e dato
che la produzione non poteva aspettare l’attore si rassegnò a
girare con la lunghezza che aveva in quel momento.
4. Vorrebbe uno spin-off sul
suo personaggio. Parlando di Emmett Cullen, l’attore ha
dichiarato che esiste un breve racconto dove viene spiegato come
egli sia stato trasformato in vampiro. Lutz, dopo averlo letto, ha
espresso il forte desiderio di poterlo realizzare, dando così vita
ad uno spin-off sulle origini del proprio personaggio.
3. Ha adorato girare le
scene di combattimento. L’attore ha elencato diversi
momenti memorabili della saga, come la partita a baseball o il
matrimonio, ma i suoi preferiti rimangono quelli che prevedevano
scene di combattimento. Per Lutz, poter dar vita a quelle
coreografie dinamiche e complesse è stata una sfida particolarmente
gratificante.
Kellan Lutz è Hercules
2. Era già pronto
fisicamente per il ruolo. Lutz fu scelto per il ruolo del
semidio protagonista di Hercules – La leggenda ha inizio
soltanto due settimane prima delle riprese. Questo poco preavviso
non è però stato un problema, poiché l’attore, il quale si tiene
costantemente in allenamento, era già fisicamente pronto per la
parte.
Kellan Lutz: età e altezza
1. Kellan Lutz è nato a
Dickinson, in North Dakota, Stati Uniti, il 15 marzo 1985.
L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
Non è un segreto che
l’Academy non sia una sostenitrice accanita del
genere horror. Troppo spesso, anche agli occhi dei
membri della prestigiosissima organizzazione, l’horror è
considerato un genere di serie b, inferiore ad altre forme di
intrattenimento. Proprio per questo, nel corso di ben 92 anni, non
abbiamo mai visto – salvo alcune dovute eccezioni (prendi
L’esorcista o Il silenzio degli innocenti) –
alcun film horror tra i grandi protagonisti della cerimonia di
premiazione.
Anche oggi, in una realtà
cinematografica dove il genere horror ha acquistato maggiore
rilevanza rispetto al passato, gli Oscar
continuano a non tributare il dovuto omaggio al genere. Ecco di
seguito 10 grandi film horror che sono stati totalmente “snobbati”
dall’Academy:
Hereditary – Le radici del male (2018)
Hereditary è probabilmente l’horror più
acclamato dell’ultimo decennio. Su Rotten Tomatoes ha raggiunto un
punteggio pari all’89%, mentre su Metascore una valutazione
stellare pari ad 87. Il film è stato ampiamente apprezzato dalla
critica, che ha lodato in particolar modo la straordinaria
interpretazione di Toni Collette.
Erano in molti a sperare che
l’attrice potesse conquistare la sua seconda candidatura agli Oscar
(dopo la prima ottenuta grazie a The Sixth Sense – Il sesto
senso), ma così non è stato. Un vero peccato!
Shining (1980)
Oggi, Shining di Stanley Kubrick è universalmente riconosciuto
come una pietra miliare del genere horror, oltre ad essere un film
che ha irreversibilmente segnato l’immaginario collettivo della
pop-culture. All’epoca della sua uscita in sala, però, il
film non venne accolto bene dalla critica, ed ottenne addirittura
due candidature ai Razzie Awards (peggior regista e peggiore
attrice a Shelley Duvall).
Anche l’Academy, l’anno successivo,
snobbò totalmente il film: quantomeno, l’incredibile lavoro di
Jack Nicholson doveva essere riconosciuto con
una candidatura al migliore attore. Stiamo parlando di una delle
performance più iconiche della storia del cinema…
Psyco (1960)
Psyco, probabilmente uno dei più
grandi film horror mai realizzati, ottenne ben quattro candidature
alla 33esima edizione degli Oscar: miglior regia, migliore attrice
non protagonista (Janet Leigh), migliore fotografia e migliore
scenografia. Tuttavia, il film non riuscì a portare a casa neanche
una statuetta. Clamorosamente, non venne considerato né per il
miglior film né per la miglior colonna sonora.
The Witch (2015)
The
Witch è stato uno degli horror più acclamati
dell’annata 2015. Ha ottenuto un punteggio pari al 90% su Rotten
Tomatoes e una valutazione stellare pari a 83 su Metacritica. In
particolare, la critica ne ha elogiato la sceneggiatura, la regia e
la recitazione. Nonostante abbiamo ricevuto numerosi riconoscimenti
a livello internazionale, inclusi il Directing Award al Sundance
Film Festival e ben due Independent Spirit Awards, il film non ha
ricevuto neanche una candidatura agli Oscar.
The Lighthouse (2019)
The
Lighthouse è l’opera seconda di Robert
Eggers, regista di The Witch. A differenze del
predecessore, il film è stato considerato dall’Academy, pur sempre
in minima parte: ha infatti ottenuto una candidatura all’ultima
edizione degli Oscar per la miglior fotografia, ma ha perso contro
1917 di Sam Mendes.
Molti critici hanno sostenuto che
anche le interpretazioni dei due protagonisti – soprattutto quella
di
Willem Dafoe – avrebbero meritato un doveroso
riconoscimento. Per la sua performance nel film, Dafoe ha ottenuto
una Satellite Award e un Independent Spirit Awards, ma nessuna
nomination all’Oscar.
La cosa (1982)
Il fatto che l’Academy non abbia
riconosciuto il lavoro de La cosa di John
Carpenter a livello di trucco ed effetti speciali è ancora
oggi uno dei più grandi misteri nella storia del premio. All’epoca
della sua uscita, la critica non fu particolarmente indulgente con
il film, che ottenne anche una candidatura ai Razzie Award per la
peggior colonna sonora. Oggi il film è considerato a tutti gli
effetti un cult del genere horror.
A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973)
E parlando sempre di film horror che
hanno ricevuto la giusta considerazione, non si può non citare
A Venezia… un dicembre rosso shocking di
Nicolas Roeg, da sempre considerato uno dei
capisaldi del genere horrror.
E anche se il film non è stato
accolto come La cosa di Carpenter, non ha comunque
ricevuto dalla critica il plauso che avrebbe meritato. Il film
ottene sette candidature alla 27esima edizione dei BAFTA, vincendo
per la migliore fotografia. Agli Oscar di quell’anno non ottenne
neanche una nomination.
Poltergeist – Demoniache presenze
(1982)
Il 1982 è stato un anno veramente
incredibile per Steven
Spielberg, e non solo grazie all’uscita in sala del
capolavoro E.T. – L’extra-terrestre, ma anche perché il
celebre regista contribuì alla sceneggiatura e alla produzione di
un vero e proprio classico del genere horror, Poltergeist – Demoniache presenze.
Il film ottenne tre candidature agli
Oscar: miglior montaggio sonoro, migliori effetti speciali e
miglior colonna sonora. Tuttavia, non riuscì a portare a casa alcun
premio, nonostante in tutte e tre le categorie perse proprio contro
E.T.
Babadook (2014)
Babadook è stato uno degli horror più
acclamati del 2014. Su Rotten Tomatoes ha raggiunto un punteggio
pari al 98%, mentre su Metascore una valutazione stellare pari ad
86. Il film è stato universalmente acclamato, anche grazie alla
performance della protagonista Essie Davis, ed ad
oggi è già considerato un cult del genere. In patri il film è
riuscito a conquistare numerosi riconoscimenti importanti, mentre
gli Oscar hanno completamente ignorato la pellicola.
Carrie – Lo sguardo di Satana
(1976)
Carrie – Lo sguardo di Satana di
Brian De Palma è un altro celeberrimo horror a non aver ricevuto il
giusto riconoscimento da parte dell’Academy. Nel 1977 il film
ricevette soltanto due candidature: a Sissy Spacek
e Piper Laurie, rispettivamente nominate come
migliore attrice e migliore attrice non protagonista. Nessuna delle
due riuscì però a portare a casa l’ambita statuetta, nonostante
entrambi i loro ruoli sia oggi considerati assolutamente
iconici.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che Josh Gad, la voce di Olaf nel franchise
animato di Frozen e interprete di Le Tont nel live action
de La Bella e la Bestia, ha firmato
per unirsi al cast del prossimo disaster movie di
Roland Emmerich, dal titolo
Moonfall.
Nel film la Luna verrà proiettata
fuori dalla sua orbita da una forza misteriosa ed entrerà in rotta
di collisione con la Terra. Mentre il mondo si prepara ad
affrontare la catastrofe, una squadra di improbabili eroi unirà le
forze e verrà spedita in missione sulla superficie lunare per
cercare di salvare l’umanità, qualcosa di più o meno simile a
quanto visto in Armageddon di Michael
Bay.
Josh Gad interpreterà uno dei membri del team
che verrà inviato sulla Luna, tale KC Houseman, un personaggio
bizzarro e disorganizzato, ma dotato di una grandissima
intelligenza. Al momento non sappiamo quando il film arriverà nelle
sale, ma la produzione – ammesso che per allora i set
cinematografici saranno nuovamente agibili – dovrebbe partire il
prossimo autunno.
Josh Gad entra a far parte del
cast del nuovo disaster movie di Roland Emmerich
La sceneggiatura di
Moonfall porterà la firma di Emmerich
insieme al suo fidato Harald Kloser, che in molti
suoi film ha assunto anche il ruolo di compositore. Alla
sceneggiatura collaborerà anche Spenser Cohen.
Roland Emmerich è
un veterano del genere disaster movie: nella sua carriera,
infatti, ha diretto Independence Day
(1996), Godzilla (1998), The Day
After Tomorrow (2004), 2012
(2009) e Independence Day: Rigenerazione
(2016). L’ultimo film da lui diretto è il war movieMidway (2019).
Mad Max:
Fury Road di George Miller è considerato da
molti un autentico capolavoro, ma il viaggio del film per arrivare
ad un’effettiva realizzazione è stato davvero problematico, con il
progetto che ha più volte rischiato di non vedere mai la luce.
Il film è arrivato nelle sale
nel 2015, ma era da almeno 15 anni che Miller stava cercando di
realizzare un nuovo capitolo della saga distopica. Quando Mel Gibson era ancora associato al progetto, e
sarebbe dovuto tornare a vestire i panni di Max Rockatansky, pare
che la Warner Bros. fosse interessata ad affidare il ruolo di
Furiosa a Uma Thurman. Siamo orientativamente intorno al
2001, e la produzione fu costretta ad interrompersi dopo i tragici
attentati dell’11 settembre.
Quando il progetto di un quarto
Mad Max tornò nuovamente in pista, Miller
si rese conto che Gibson era effettivamente troppo “maturo” per
tornare nei panni del protagonista, e così iniziò a cercare un
attore più giovane che potesse raccoglierne l’eredità. A quanto
pare, una delle star del MCU era sul punto di ottenere la
parte del Guerriero della Strada, prima che venisse ufficialmente
scelto Tom Hardy: stiamo parlando di Jeremy Renner.
A rivelarlo è stata Zoe
Kravitz, interprete di Toast la Sapiente in Fury
Road, in una recente intervista (via
CBM): “Ho fatto uno screen test con Jeremy Renner che
leggeva la parte di Max quando ancora non avevano assunto Tom.
Dovevamo misurare la nostra alchimia.”
Alla fine, i ruoli di Max
Rockatansky e di Furiosa sono stati affidati rispettivamente ad
Hardy e al premio Oscar Charlize Theron, che
proprio di recente hanno parlato per la prima volta della faida
che c’è stata tra loro sul set del film.
Il premio Oscar Russell Crowe, indimenticabile Massimo Decimo
Meridio de
Il gladiatore, visto più di recente al cinema in
The
Nice Guys, La mummia e
Boy
Erased – Vite cancellate, sarà tra i protagonisti del
remake a stelle e strisce de Il Profeta,
film del 2009 diretto dal regista e sceneggiatore
francese Jacques Audiard.
L’adattamento americano ad opera
della Paramount, il cui titolo ufficiale sarà American
Son, porterà la firma di Dennis
Lehane, celebre scrittore e sceneggiatore britannico, noto
per i romanzi La morte non dimentica e
L’isola della paura, da cui sono stati
tratti rispettivamente i film Mystic
River di Clint Eastwood e Shutter
Island di Martin Scorsese.
Alla regia, invece, ci sarà
Andrew Onwubolu, rapper statunitense attivo anche
come attore, sceneggiatore e regista. Come apprendiamo da
Variety, nel film Russell Crowe avrà il ruolo
di uno spietato boss mafioso, probabilmente la parte interpretata
da Niels Arestrup nell’originale francese.
Russell Crowe tra i
protagonisti di American Son, remake USA del francese Il
Profeta
Il Profeta
di Jacques Audiard ha vinto il Grand Prix Speciale della
Giuria del 62esimo Festival
di Cannes, ben novePremi César 2010 (tra cui quello per il
miglior film), ed è stato candidato come miglior film
straniero ai Premi Oscar 2010.
Il film narra la prigionia del
giovane beurMalik, dall’ingresso in carcere, solo e appena
maggiorenne, all’uscita sei anni più tardi, che lo vedrà
completamente trasformato in un affermato boss criminale. Al
momento il giovane attore che interpreterà Malik nella versione USA
(nel film di Audiard era interpretato da Tahar
Rahim) non è ancora stato trovato.
L’Hulk
dell’Universo Cinematografico Marvel è certamente uno
degli eroi più potenti in circolazione, con un potere ed una forza
che aumentano di pari passo alla crescita esponenziale e
incontrollabile della sua rabbia. Eppure – anche se per molti è
difficile immaginarlo -, il Gigante di Giada non è propriamente
l’eroe più forte che esista tanto nei fumetto quanto sul grande
schermo.
Ora che la Disney ha acquistato la
Fox (oggi conosciuta come 20th Century Studios), ci sarà – forse –
la possibilità di vedere uno scontro acceso tra il Vendicatore
interpretato al cinema da Mark Ruffalo e un noto villain che potrebbe
eguagliare Hulk in quanto a potenza: siamo parlando di Cain Marko,
meglio conosciuto come Fenomeno. Il personaggio
creato da Stan Lee e Jack Kirby ha fatto due apparizioni
nella saga Fox dedicata agli X-Men: in X-Men – Conflitto finale del 2006,
interpretato dall’attore Vinnie Jones, e io Deadpool
2, ricreato grazie all’animazione
digitale e al contributo di Ryan Reynolds.
Tralasciando l’iterazione mostrata
nel film di Bratt Rattner, è quella che abbiamo visto in Deadpool
2 che potrebbe dare del vero filo da torcere al
nostro amato Hulk, dal momento che stiamo parlando di un
antagonista letteralmente inarrestabile, soprattutto grazie alla
sua armatura, che lo rende invulnerabile a qualsiasi colpo gli si
possa infliggere.
Al momento non sappiamo se vedremo
nuovamente il personaggio di Fenomeno sul grande
schermo: uno scontro con Hulk sarebbe di certo
interessante, quantomeno per stabilire se esiste davvero un modo in
cui il Gigante Verde può battere il fratellastro di Charles Xavier.
Un ipotetico scontro cinematografico tra i due potrebbe prendere
spunto proprio dai fumetti: una volta, grazie ad una delle sue
incarnazioni più potenti – ossia War Hulk -, Hulk è stato in grado
di fermare fisicamente Fenomeno.
Ricordiamo che, dopo Avengers:
Endgame,Mark Ruffalo dovrebbe tornare a vestire i
panni di Hulk nell’annunciata serie dedicata a She-Hulk che
debutterà prossimamente su Disney+.
Divenuto celebre grazie ad una nota
serie TV, l’attore Josh Dallas ha negli anni
guadagnato sempre più consensi, affermandosi per la sua versatilità
e il suo carisma. I suoi fan hanno poi potuto ritrovarlo anche sul
grande schermo, come interprete in un noto cinecomic del Marvel Extended Universe.
Ecco 10 cose che non sai su
Josh Dallas.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Josh Dallas: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in un noto
film di supereroi. Dopo alcuni piccoli ruoli nei film
80 Minutes (2008), The Boxer (2009) e The
Descent Part 2 (2009), Dallas ottiene una buona popolarità
ricoprendo il ruolo di Fandral nel film Thor (2011),
recitando accanto agli attori Chris Hemsworth,
Tom
Hiddleston e Natalie
Portman. L’anno seguente è invece nel cast di Red
Tails, accanto ad attori come Bryan
Cranston e Michael B.
Jordan.
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. Particolarmente attivo in televisione, Dallas
ha negli anni partecipato ad alcuni episodi di serie come
Doctor Who (2008), Hawaii Five-0
(2010), e CSI – Scena del crimine (2010). Dal 2011 diventa
celebre dando vita ai personaggi David Nolan e Principe Azzurro
nella serie C’era una
volta, dove recita accanto a Jennifer
Morrison e Colin
O’Donoghue. Dal 2018 recita invece nella
serie Manifest, nel
ruolo di Ben Stone.
8. Ha doppiato un
personaggio in un noto film d’animazione. Nel 2016 Dallas
dà vita alla sua prima prova come doppiatore, partecipando al film
Zootropolis, vincitore dell’Oscar come miglior film
d’animazione. Qui l’attore ha dato voce al personaggio del maiale
fioraio, esibendosi accanto ad attori come Jason
Bateman e Idris
Elba.
Josh Dallas è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 853 mila persone. All’interno
di questo, egli è solito condividere proprie foto personali,
scattate in momenti di svago quotidiano. Non mancano però anche
foto di curiosità a lui legate o con fini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
Josh Dallas e Ginnifer Goodwin
6. Ha sposato una sua
collega. Dopo due anni di relazione, nel 2014 Dallas rende
noto il suo matrimonio con l’attrice Ginnifer
Goodwin, nota per il personaggio di Biancaneve nella serie
C’era una volta. Proprio sul set di questa si sono
incontrati e innamorati i due attori, che hanno poi dato vita a due
figli, nati rispettivamente nel 2014 e nel 2016.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Josh Dallas in Thor
5. Si è ispirato ad un noto
attore. Per prepararsi al ruolo di Fandral
in Thor, Dallas ha raccontato di aver tratto
ispirazione dall’attore Errol Flynn, sia per il
suo fascino che per la sua abilità di spadaccino. Ha poi aggiunto
di non essere stato a conoscenza del fatto che la fonte di
ispirazione per il personaggio nei fumetti fosse proprio Flynn.
4. Ha dovuto rinunciare al
ruolo. La prima scelta per il ruolo di Fandral fu l’attore
Zachary
Levi, il quale tuttavia non poté accettare per via di
altri impegni. La parte fu allora affidata al semi sconosciuto
Dallas, che ottenne così una buona popolarità. Nel momento in cui
questi, per via della serie C’era una volta, non poté
riprendere il ruolo per il sequel, la parte fu riassegnata a
Levi.
Josh Dallas in C’era una volta
3. È tornato per il gran
finale. Dopo che l’attore aveva lasciato il suo ruolo al
termine della sesta stagione, è stato richiamato un’ultima volta
nella parte per il gran finale della settima stagione. L’attore ha
dichiarato di essere stato entusiasta di poter concludere la serie
così come era iniziata, dando il degno finale alla storia del
proprio personaggio.
2. Il suo personaggio
sarebbe dovuto comparire in modo diverso. Originariamente,
gli ideatori della serie avevano previsto che il personaggio
interpretato da Dallas comparisse soltanto attraverso dei
flashback, poiché morto tempo prima. Tuttavia, data la grande
chimica instauratasi tra l’attore e la Goodwin, decisero di
riscrivere il tutto permettendogli di comparire nel tempo
presente.
Josh Dallas: età e altezza
1. Josh Dallas è nato a
Louisville, nel Kentucky, Stati Uniti, il 18 dicembre
1978. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
In attesa di nuovi aggiornamenti
sull’annunciato adattamento live action di
Sandman ad opera di Netflix, arriva la notizia che
Audible, la multinazionale venditrice di programmi
di intrattenimento audio distribuiti sul web, renderà disponibile i
primi tre cicli narrativi della serie a fumetti
(Preludi e notturni, Casa di bambole, Le terre del
sogno) sotto forma di audiolibri.
Grazie a
The Hollywood Reporter veniamo a conoscenza del
prestigiosissimo cast di attori coinvolti nel progetto e che
presteranno le loro voci ai personaggi della storia: James McAvoy sarà la voce di Sogno/Morfeo;
Justin Vivian Bond sarà la voce di Desiderio;
Kat Dennings presterà la voce a Morte;
Miriam Margolyes presterà la voce a Disperazione;
Michael Sheen sarà Lucifero ed Andy Serkis doppierà invece Matthew il
Corvo.
Tra gli attori coinvolti nel
progetto figurano anche Riz Ahmed (Corinthian),
Taron Egerton (John Constantine), Samantha
Morton (Urania Blackwell) e Bebe
Neuwirthe (il Gatto Siamese). Al loro si aggiungo anche
Arthur Darvill, William Hope e Josie
Lawrence.
“Un cast di artisti davvero
eccezionali darà vita a questo fenomeno culturale. Siamo onorati di
lavorare a fianco di Neil Gaiman e DC per creare un adattamento
davvero coinvolgente che sappiamo che i fan e gli ascoltatori
adoreranno”, ha dichiarato in un comunicato ufficiale
David Blum, caporedattore di Audible
Originals.
La prima parte della versione
Audible di Sandman debutterà in America
il 15 luglio. Gaiman sarà coinvolto in qualità di narratore e di
produttore esecutivo insieme al suo storico collaboratore
Dirk Maggs.
Sandman (The
Sandman) è una serie a fumetti nata dalla
penna di Neil Gaiman e pubblicata
dalla DC Comics tra il 1989e il 1996. La
serie è composta da 75 albi, divisi poi in 10 volumi,
nel quale il protagonista è Sogno, la personificazione
antropomorfa di tutti i sogni.
Il regista Christopher
McQuarrie e l’attrice Hayley Atwell sono stati ospiti di un
recente podcast di
Light the Fuse dove, naturalmente, hanno discusso degli
attesissimi nuovi capitoli della saga di Mission
Impossible. McQuarrie e la Atwell hanno avuto la
possibilità di svelare i primi dettagli sul ruolo che l’attrice
interpreterà nei due nuovi film: la Atwell figura tra le new entry
della saga, insieme ai colleghi Shea Whigham,
Pom Klementieff e Nicholas
Hoult.
A proposito del suo personaggio,
Hayley Atwell ha rivelato: “C’è ambiguità…
la cosa interessante che stiamo esplorando è la sua resistenza ad
una determinata situazione in cui si trova. Come il suo viaggio ha
iniziato e dove la porterà durante il film. È un viaggio che
riguarda la sua storia, cosa le viene chiesto di fare e dove ciò
probabilmente la condurrà.”
Il regista Christopher
McQuarrie, invece, ha aggiunto: “Affinché Hayley
potesse esistere in un franchise come questo, non potevamo
permetterci di farla apparire per qualche minuto e affidarle
soltanto poche battuta. Non poteva essere questo il modo. Non
volevamo che Hayley fosse una ripetizione di qualche personaggio
che magari i fan già conoscono. Cosa ci è rimasto da esplorare?
Cosa può rendere davvero unico questo personaggio? Abbiamo scritto
una scena basata proprio su quello che crediamo sia il vero tratto
distintivo del personaggio, ed è anche la scena che Hayley ha letto
la prima volta che ci siamo incontrati. Abbiamo scoperto un’attrice
dotata di un’energia incredibile e di una grande alchimia con Tom
Cruise. Non si tratta di una specifica atmosfera che si viene a
creare, si tratta proprio di una vibrazione. La senti, la
percepisci e ti ritrovi a pensare: ‘Non so cosa fare con questa
persona’.”
I due film verranno girati in
contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast
torneranno sul set per le riprese. Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro
debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e
il 4 novembre 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry
Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?
Alla fine, The
New Mutants arriverà nelle sale! Dopo essere
stato rimandato per l’ennesima volta a causa della pandemia di
Covid-19 (sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane lo scorso 3
aprile), il tredicesimo film della saga di X-Men diretto da Josh Boone – nonostante i rumor delle
ultime settimane che parlavano di una release direttamente in
streaming – farà finalmente il suo debutto in sala quest’estate,
precisamente il prossimo 28 agosto.
A proposito dell’arrivo al cinema
del film, apprendiamo da
The Hollywood Reporter un aneddoto decisamente interessante: la
fonte conferma, infatti, che la versione del film che arriverà
nelle sale ad agosto sarà ‘in larga parte’ quella mostrata nel 2017
durante i test screening, con il lavoro sugli effetti visivi
portato ovviamente a compimento.
Sempre la fonte riconferma, inoltre,
che le tanto chiacchierate riprese aggiuntive del film – che
sarebbero dovuto servire a cambiarne il tono e ad inserire nuovi
personaggi – non hanno mai avuto luogo (cosa rivelata già da Boone
in una vecchia intervista). Di seguito il nuovo poster
ufficiale del film che segnala la nuova data di uscita
americana:
The
New Mutants è un thriller con sfumature
horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un
gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche.
Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove
abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre
cercano di fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone
e Knate Lee, il film vede nel cast la
presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
ll film è prodotto
da Simon Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
Dopo aver dato uno sguardo alle
riprese subacquee, ecco arrivare finalmente online – attraverso
l’account
Twitter della saga – la prima immagine ufficiale del cast di
Avatar direttamente dal set dei sequel.
Lo scatto ritrae i veterani Sam Worthington e Zoe Saldana insieme alle new entry
Cliff Curtis e il premio Oscar Kate Winslet.
L’immagine ci mostra i quattro
attori impegnati con le riprese subacquee attraverso la performance
capture, come si evince dai volti ricoperti dai marcatori. Nella
didascalia che ha accompagnato la foto, è possibile leggere una
piccola curiosità: “La maggior parte del motion capture si è
svolta in questa enorme vasca da 3.4000 metri cubi, costruita
appositamente per i sequel”.
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
La famiglia Weasley
è sicuramente quella più amata nel mondo di Harry Potter.
Sembra strano pensare che siano Purosangue, eppure lo sono eccome,
anche se vogliono a tutti i costi vantare legami con i Babbani.
Sono rossi e un po’ scapestrati,
tutti tranne mamma Molly, sono buoni e allegri, soprattutto sono la
famiglia che Harry non ha mai conosciuto, e quindi anche la
famiglia di lettori e spettatori.
Percy Weasley è un
insostenibile borioso pieno di sé. È preso in giro senza pietà dai
suoi fratelli per il suo zelo, la sua passione per le regole e il
suo comportamento pomposo. Tuttavia, ciò non gli impedisce mai di
vivere la sua vita come vuole. Nonostante ciò, la fiducia può
essere un vantaggio, e il suo lavoro con il Ministero della Magia
gli offre molti vantaggi nell’alta società dei maghi, anche questo
ha significato per un breve periodo, il tradimento della sua
famiglia. Sappiamo però che alla fine si è pentito e ha combattuto
a Hogwarts contro l’armata di Voldemort.
Arthur Weasley
Arthur Weasley, il
patriarca della famiglia, si posiziona molto in basso nella scala
della “ficaggine” di famiglia. È ben intenzionato ed è uno dei
personaggi più buoni della serie, ma ha un sacco di aspetti che lo
rendono goffo, tutti legati alla sua passione per i babbani e il
loro mondo. Si eccita troppo per qualsiasi cosa legata ad essi e di
conseguenza perde spesso la sua compostezza, caratteristica per lo
può rendere simpatico ma anche imbarazzante.
Molly Weasley
Molly Weasley è la
matriarca della famiglia e una madre meravigliosa, che tiene
insieme una casa accogliente per la sua famiglia e i loro amici. Ha
anche ucciso Bellatrix Lestrange, in uno dei momenti più cool della
serie. Mentre ammette, in Harry Potter e il Calice di
Fuoco, che era solita sgattaiolare fuori dal
dormitorio dei Grifondoro dopo l’orario, cosa che la rende un po’
ribelle, è anche un personaggio molto apprensivo, e spesso perde la
pazienza, oltre ad essere molto severe, come ogni madre con tanti
figli un po’ ribelli.
Charlie Weasley
I fan non conoscono molto
bene Charley Weasley, il secondogenito di famiglia, ma ciò che
viene rivelato di lui è che è un tipo simpatico con un lavoro
pericoloso ma incredibile, dato che addestra draghi in Romania.
Harry e il pubblico lo incontrano ne Il Calice di Fuoco quando si
unisce alla famiglia ai Mondiali di Quidditch, e si presenta di
nuovo quando consegna draghi a Hogwarts per il Torneo Tremaghi. La
descrizione fisica che ne abbiamo nei libri ci indica che è robusto
e ha molte cicatrici da ustioni, che sono i risultati della sua
professione. Sembra abbastanza cool, tutto sommato, ma lo vediamo
troppo poco nei libri (e per niente nei film) per dargli una
posizione più alta.
Ron Weasley
Ron Weasley è il migliore
amico di Harry Potter ed è stato parte integrante e attiva della
lotta a Voldemort e della distruzione dei suoi Horcrux. È il
Weasley favorito dai fan, ma non è necessariamente il personaggio
più fico, soprattutto rispetto ai suoi fratelli più avanti nella
lista. È assolutamente terribile con le donne, non riesce a essere
intenzionalmente affascinante nonostante sia un personaggio molto
dolce, quando abbassa la guardia. Ad esempio, quando chiede a Fleur
Delacour di andare con lui al Ballo del Ceppo, le urla in faccia
l’invito, e poi scappa, senza nemmeno aspettare la sua risposta.
Nel suo quinto anno, diventa una specie di eroe del Quidditch, cosa
che lo fa diventare certamente più interessante.
Ginny Weasley
Ginny Weasley è l’unica
femmina della cucciolata Weasley, è fichissima e sarebbe più avanti
in classifica se non fosse che quelli che occupano le posizioni due
e tre sono davvero i migliori. All’inizio della serie è molto goffa
e innamoratissima di Harry, pur conservando l’amore per lui, cresce
molto e si rivela una donna in gamba e una strega molto potente. Ha
un paio di fidanzati che non appartengono a Grifondoro, dimostrando
che è una persona simpatica in generale. Finisce anche per
diventare una star del Quidditch ed è famosa per le sue
fatture.
Fred e George Weasley
Non è possibile separare i
gemelli Weasley poiché le loro gesta sono sempre intrecciate. I
gemelli sono dei gran burloni e hanno la reputazione di organizzare
grandi feste nella sala comune di Grifondoro. A volte però possono
farsi prendere la mano. Ad esempio, quando lasciano che Dudley
ingerisca delle caramelle che gli provocano seri danni emotivi.
Anche se Dudley è un marmocchio viziato, ciò non scusa i gemelli
che si fanno gioco di qualcuno più debole di loro poiché non può
usare la magia. In più, ridono anche del trauma che gli infliggono.
Tuttavia, la loro crudeltà viene bilanciata dalla loro genialità, e
non si può negare che la loro uscita da Hogwarts in Harry Potter e
l’Ordine della Fenice sia qualcosa che rimarrà nella memoria.
Bill Weasley
Harry lo dice meglio di
qualunque altra descrizione possibile, quando incontra per la prima
volta il maggiore dei fratelli Weasley, in Harry Potter e il Calice
di Fuoco: “Non c’era altra parola per lui, se non fico“. È
uno spezza-incantesimi per la banca Gringott, professione che lo
porta a viaggiare per il mondo per affrontare compiti eccitanti e
pericolosi. È incredibilmente bello e sposa la donna più bella
della serie, Fleur. Inoltre, è sopravvissuto a un attacco di lupo
mannaro, riuscendo a scamparla con solo qualche cicatrice. Bill è
il più simpatico della famiglia Weasley, e il vincitore totale di
questa classifica.
I film d’animazione
sono tendenzialmente apprezzati ed amati dal pubblico di tutte le
età, non soltanto dagli spettatori più giovani ai quali sembrano
essere destinati in maniera esclusiva. Il processo di realizzazione
di un film animato – spesso certosino e assai scrupoloso – è
affascinanti e complesso, ma spesso non è conosciuto o
compreso da tutti, nonostante gli innumerevoli capolavori che
l’animazione è stato in grado di regalarci in tutti questi anni di
storia del cinema.
L’evoluzione della tecnologia ha
permesso la realizzazione di film animati le cui immagini fossero
sempre più ricche di dettagli e più vicine che mai alla realtà. Di
seguito abbiamo raccolto i 10 film d’animazione più belli di tutti
i tempi, classificati in base ai più eccellenti livelli di
fotorealismo:
Il principe d’Egitto
L’epico
racconto biblico Il principe d’Egitto fa
affidamento ad un’animazione stilizzata, ma i livelli di realismo e
di dettaglio catturati dal film sono davvero sorprendenti. I toni
scuri del film si sposano alla perfezione con l’epoca e il mondo
che vengono rappresentati.
Gli splendidi
paesaggi dell’Egitto sono stati portati in vita attraverso
l’impiego della migliore tecnologia che l’annata 1998 aveva da
offrire. Visivamente, il film è ancora bello da guardare oggi:
all’epoca della sua uscita rappresentò il film d’animazione più
costoso della storia del cinema.
Kubo e la spada magica
Realizzato attraverso la tecnica
della stop-motion,
Kubo e la spada magica racconta una storia
fantastica in cui si mescolano streghe, mostri e fantasmi.
Nonostante il forte tessuto narrativo tipico della fiaba, il film è
in grado di restituire un livello di dettaglio e di realismo assai
raro per una pellicola animata. Il film presenta anche uno dei
modelli più grandi mai impiegati per un film in
stop-motion (circa 18 piedi di altezza).
Anomalisa
Anomalisa
racconta, in chiave apparentemente ironica, la storia di un esperto
customer service che non è più in grado di connettersi con le
persone. Il film, caratterizzato da una maturità disarmante, porta
la firma inconfondibile del regista e sceneggiatore Charlie
Kaufman, ed è infatti intriso di umorismo nero e di
malinconia.
Attraverso lo
stop-motion, Anomalisa punta al fotorealismo, con ogni
dettaglio relativo ai personaggi (dalle acconciature
all’abbigliamento) che rasenta la perfezione. Realizzato con un
budget limitato, il film regala un livello di realismo a dir poco
straordinario e viene spesso menzionato nelle classifiche dei
migliori film dell’annata 2015.
Una tomba per le lucciole
Ambientato durante gli ultimi mesi
della Seconda Guerra Mondiale, Una tomba per le lucciole è un
racconto fortemente radicato nella realtà che racconta una
bellissima storia di sopravvivenza. L’aspetto più emozionale e
commovente del film si riflette anche nei suoi elementi visivi, con
il mondo che circonda i personaggi rappresentato attraverso
dettagli cupi ma sbalorditivi, un connubio potentissimo che non è
facile trovare nei film d’animazione. Una tomba per le
lucciole cattura magnificamente la tragedia di quel periodo
attraverso la desaturazione dei paesaggi e delle città in
rovina.
La città incantata
Anche se La città incantata presenta concetti
e tematiche molto complessi per un film d’animazione tradizionale,
riesce comunque a bilanciare i suoi toni surreali e fantastici con
un devoto impegno al realismo che risulta comunque ineccepibile.
Sebbene il film abbia quasi due decenni, risulta ancora oggi
strabiliante dal punto di vista visivo.
Con paesaggi mozzafiato popolati di
dettagli e sontuosi interni ricchi di particolari non sempre facili
da cogliere, La città incantata è un film che sospende
qualsiasi incredulità ma che riesce a non perdersi mai nella
banalità, e che merita di essere visto più di una volta.
Le avventure di Tintin – Il segreto
dell’Unicorno
Uscito nel 2011, Le avventure di Tintin: Il segreto
dell’unicorno è stato realizzato attraverso
l’utilizzo della motion capture, regalando agli spettatori
un’avventura carica di realismo, sensazione che attraverso
l’animazione tradizionale sarebbe stata impossibile da riprodurre.
Anzi, è proprio grazie al connubio tra le tecniche dell’animazione
e le interpretazioni “dal vivo” che il film è stato capace di
costruire un aspetto visivo così unico. Nonostante l’eccessiva
stilizzazione delle immagini, il film presenta un mondo ricco di
dettagli e di personaggi elaborati.
The LEGO Movie
Sebbene
The LEGO Movie non racconti di
personaggi “umani”, riesce comunque ad emulare la nostra realtà in
maniera sorprendente (oltre che divertente!). Gli iconici
mattoncini prendono vita in modo entusiasmante, a tal punto da
indurci a credere che siano “quasi” reali.
Il team creativo
dietro il film si è ispirato alle varie compilation in stop-motion
presenti sul canale YouTube
ufficiale della LEGO per replicare le gesta e le azioni dei
mattoncini. Inoltre, i personaggi del film caricati anche di una
certa dose d’imperfezione, tramite graffi e impronte digitali che
contribuiscono ancora di più a quel senso di realismo.
Your Name
Senza
dubbio, Your Name del 2016 è uno dei film
d’animazione in 2D più belli di tutti i tempi. Questo dramma
incentrato sul body-swap ha dato vita ad una
rappresentazione tanto della città quanto della campagna ricca di
dettagli, con alcuni dei paesaggi più realistici e visivamente più
sbalorditivi mai visti in un film d’animazione. Il livello di
dettaglio è davvero senza eguali, con la complessità del mondo che
ci circonda reso in una maniera così viva come forse in passato non
sarebbe mai stato possibile.
Toy Story 4
Utilizzando la migliore tecnologia
disponibile, Toy
Story 4 è pura avanguardia nel campo
dell’animazione 3D, capace di presentare gli amati personaggi della
saga attraverso dettagli più sbalorditivi che mai. Il franchise ha
fatto molta strada dal lontano 1995 e le differenza, soprattutto in
campo visivo, sono davvero sorprendenti.
Dalle fibre degli abiti di Woody ai
personaggi umani del film, tutto appare incredibilmente mozzafiato.
La lavorazione del film è stata particolarmente impegnativa, con
ogni fotogramma che richiedeva dalle sessanta alle centosessanta
ore per essere di lavorazione.
Il giardino delle parole
Il giardino delle parole è un film
metodico e contemplativo, che affronta temi importanti come la
solitudine e il senso di responsabilità. Ciò si riflette nel tono
del film e nel suo aspetto visivo. Con diverse scene ambientate
sotto la pioggia davvero impressionanti ambientate, il livello di
dettaglio di questo film non ha davvero eguali. Inoltre, la stessa
città in cui si svolge la storia è resa in una maniera davvero
impressionante, dando allo spettatore la sensazione di un film che
voglia travalicare i confini del fotorealismo. Il giardino
delle parole è pura gioia per gli occhi; un’esperienza che
tutti dovrebbero provare.
In
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Rey ha trovato un
nuovo maestro per addestrarla sulle vie del Lato Chiaro: Leia
Organa. Dopo la morte del generale, Rey si reca ad Ahch-To, dove il
fantasma di forza di Luke Skywalker le consegna la spada laser di
Leia. Il debutto di questa spada laser inedita è stato degno di
nota in sé e per sé, soprattutto perché ci mostra una parte della
storia di Leia che non conoscevamo ancora, ovvero il suo
addestramento Jedi.
La spada, che Rey custodisce, ha un
ruolo fondamentale in tutto il film, e soprattutto nel finale
svolge la sua funzione più importante, come sa chi ha visto
l’Episodio IX.
Ora, il concept artist
Matthew Savage ha condiviso delle immagini che
mostrano da vicino la spada laser di Leia, rivelando l’ispirazione
alla base del suo particolare design.
“Sono stato fortunato ad essere
una delle tante persone coinvolte nella progettazione della spada
laser di Leia per L’Ascesa di Skywalker – ha scritto Savage
– Il design inizia con un prototipo che poi viene fatto
rimbalzare trai vari reparti fino a quando non viene finalizzato.
L’area dell’emettitore è stata ispirata da una lampada Art Déco di
Walter Von Nessen che ci ha suggerito J.J. (Abrams).”
Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Lo scorso ottobre Roma ha ospitato
Angelina Jolie, l’attrice vincitrice di
un’Oscar e di tre Golden Globe, e Michelle Pfeiffer, l’attrice vincitrice di un
Golden Globe, per presentare l’anteprima europea del film nella
città eterna. Per l’occasione, le due attrici hanno sfilato lungo
via della Conciliazione su un carpet di 90 metri in
black&white, tra Castel Sant’Angelo e la Cupola di San
Pietro, incantando i fan italiani.
Maleficent – Signora del Male vanta la presenza di un
cast stellare come
Angelina Jolie, Elle Fanning,
Chiwetel Ejiofor,Sam Riley, Harris Dickinson,
Ed Skrein, Imelda Staunton, Juno Temple, Lesley Manville e
Michelle Pfeiffer nel ruolo della Regina
Ingrith ed è diretto da Joachim Rønning.
Basato su una storia di Linda Woolverton e scritto da Linda
Woolverton e Noah Harpster & Micah Fitzerman-Blue, il film è
prodotto da Joe Roth,Angelina Jolie e
Duncan Henderson, mentre Matt Smith, Jeff Kirschenbaum e
Mike Vieira sono i produttori esecutivi.
Nel film Disney
Maleficent – Signora del Male, sequel del successo
mondiale al box office del 2014, Malefica e Aurora devono
affrontare la complessità dei legami famigliari quando le loro
strade vengono separate da un matrimonio imminente, alleanze
inaspettate e dall’ingresso di nuove forze oscure. Il tempo è stato
gentile con Malefica e Aurora. Il loro rapporto, nato da un
tradimento, dalla vendetta e infine dall’amore, è cresciuto ed è
forte. Ciononostante c’è ancora dell’astio tra gli uomini e le
creature magiche. Il matrimonio di Aurora con il Principe Filippo è
motivo di festeggiamenti in tutto il Regno e nelle terre vicine
poiché le nozze uniranno i due mondi. Un incontro inaspettato però
darà vita a una nuova potente alleanza: Malefica e Aurora si
ritroveranno sui fronti opposti di una Grande Guerra che metterà
alla prova la loro lealtà e le porterà a chiedersi se potranno
essere davvero una famiglia.
Maleficent – Signora del Male è uscito il 17
ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei
classici Disney.
Maleficent – Signora del Male sarà diretto
da Joachim Ronning, che collaborerà ancora
con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella
e la Bestia e
Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e
Il
Re Leone già arrivati in sala, il film con
protagonista la Joliesi aggiunge alla lista
di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici
della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti
che sicuramente arriveranno.
Officine UBU ha annunciato
che il film L‘hotel
degli amori smarritidi Christophe
Honoré, la cui uscita nei cinema lo scorso 20 febbraio
era stata bruscamente interrotta a causa dell’emergenza Covid-19,
sarà dal 25 maggio disponibile per la visione web on demand
sulle principali piattaforme digitali.
L’hotel degli amori
smarriti arriva on demand dopo essere
stato presentato con successo al 72° Festival
di Cannes, dove la protagonista Chiara Mastroianni ha
ottenuto il Premio per la Miglior Interpretazione nella sezione
Un Certain Regard, e dopo essere stato designato
FILM DELLA CRITICA dal Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani – SNCCI, che lo ha definito una
commedia sentimentale irresistibile e ironica, piena di spunti
narrativi audaci, che si offre anche come una candida riflessione
esistenziale. Trasportato dalla superba energia di Chiara
Mastroianni, Christophe Honoré intreccia melodramma e favola
fantastica sognando orizzonti sentimentali ed erotici tutti da
sperimentare.
Officine UBU supporta il cinema
anche in versione online e lo fa distribuendo il film
L’hotel degli amori smarriti dal 25 maggio
sulle principali piattaforme digitali, tra cui
MioCinema e #iorestoinSALA, entrambe fortemente
volute e gestite dagli esercenti cinematografici colpiti dalla fase
emergenziale che ha imposto la chiusura delle sale.
MioCinema è la piattaforma di prossimità dedicata al cinema
d’autore che aggiornerà ogni 15 giorni il suo catalogo,
permettendone l’acquisto legato alla propria sala cinematografica
“reale” e “di fiducia”, la quale avrà una percentuale (40%) del
biglietto. La visione web replicherà per quanto possibile il posto
in sala e gli utenti potranno interagire tramite chat (info al sito
http://miocinema.it). #iorestoinSALA è la nuova iniziativa
digitale nata dalla volontà comune di un gruppo di Esercenti
cinematografici che gestiscono circa 70 strutture per un totale di
circa 170 schermi e che – in attesa di poter tornare a riempire
fisicamente le sale, hanno deciso di creare una soluzione on-line
per soddisfare le necessità dei propri spettatori. La visione
online di entrambe queste piattaforme verrà garantita dalla
piattaforma nazionale Mymovies del gruppo GEDI, che raccoglierà i
film nelle categorie “current o catalogo”. La visione web sarà
affiancata da una serie di attività collaterali quali
presentazioni, dibattiti e promozioni.
Dopo vent’anni di matrimonio,
Richard scopre che Maria lo tradisce. Lei decide di lasciare il
domicilio coniugale e di trasferirsi nell’hotel di fronte, dal
quale avrà una vista privilegiata sul suo appartamento, su Richard
e sul loro matrimonio. Nella stanza 212 Maria riceverà delle visite
inattese dal suo passato, con le quali rivivrà i ricordi di amori
sognati e perduti in una magica notte che le cambierà la
vita.
Il
diritto di opporsi, il dramma illuminante che porta sul
grande schermo una delle storie più importanti del nostro tempo,
con protagonisti Michael B. Jordan e i premi Oscar Jamie Foxx e Brie Larsona partire dal 14 maggio sarà
disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD*) su
Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV,
PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 28 maggio sarà
inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila,
Infinity e VVVVID.
In
occasione dell’uscita digitale del film, i primi 10 minuti
di Il
diritto di opporsi sono già disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros.
Italia. Tra i contenuti extra spiccano la
riflessione di Michael B. Jordan e Bryan Stevenson
sull’importanza di raccontare questa storia al pubblico di
oggi, lo speciale dedicato alla Equal Justice
Initiative, dai modesti inizi fino a diventare un
protagonista del cambiamento capace di avere un impatto positivo su
migliaia di persone, e oltre 15 minuti di scene inedite.
IL FILM
Il premiato regista Destin Daniel
Cretton (“Il castello di vetro”, “Short Term 12”) ha diretto il
film da una sceneggiatura che ha co-scritto, tratta dal
pluripremiato best-seller di memorie ad opera di Bryan
Stevenson.
Il
diritto di opporsi si basa sulla vera storia, potente e
stimolante, del giovane avvocato Bryan Stevenson (Jordan) e la sua
storica battaglia per la giustizia. Dopo essersi laureato
ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di
svolgere dei lavori redditizi. Al contrario, si dirige in Alabama
con l’intento di difendere delle persone condannate ingiustamente,
o che non avevano una rappresentanza adeguata, con il sostegno
dell’attivista locale Eva Ansley (Larson). Uno dei suoi primi casi,
nonché il più controverso, è quello di Walter McMillian (Foxx), che
nel 1987 viene condannato a morte per il famoso omicidio di una
ragazza di 18 anni, nonostante la preponderanza di prove dimostri
la sua innocenza, e il fatto che l’unica testimonianza contro di
lui sia quella di un criminale con un movente per mentire. Negli
anni che seguono, Bryan si ritroverà in un labirinto di manovre
legali e politiche, di razzismo palese e sfacciato, mentre combatte
per Walter, e altri come lui, con le probabilità – e il sistema –
contro.
Fanno parte del cast principale
anche Rob Morgan (“Mudbound”) nei panni di Herbert Richardson, un
detenuto che si trova nel braccio della morte in balia del proprio
destino; Tim Blake Nelson (“Wormwood”) nel ruolo di Ralph Myers, la
cui cruciale testimonianza contro Walter McMillian verrà messa in
discussione; Rafe Spall (“La grande scommessa”) è Tommy Chapman, il
procuratore distrettuale che si batte per la colpevolezza e la
condanna di Walter; O’ Shea Jackson Jr. (“Straight Outta Compton”)
nei panni di Anthony Ray Hinton, un altro detenuto condannato a
morte ingiustamente, la cui causa viene presa in carico da Bryan, e
Karan Kendrick (“Il coraggio della verità”) nel ruolo della moglie
di Walter, Minnie McMillian, che è sempre rimasta al fianco di suo
marito.
Il film è prodotto dal due volte
candidato all’Oscar® Gil Netter (“La vita di Pi”, “The Blind
Side”), Asher Goldstein (“Short Term 12”) e Michael B. Jordan, mentre Bryan Stevenson,
Mike Drake, Niija Kuykendall, Gabriel Hammond, Daniel Hammond,
Scott Budnick, Jeff Skoll e Charles D. King sono i produttori
esecutivi.
Cretton ha scritto la sceneggiatura
con Andrew Lanham (“Il castello di vetro”), basata sul libro di
Stevenson Just Mercy: A Story of Justice and Redemption
(Fazi Editore). Pubblicato nel 2014 da Spiegel & Grau, il libro è
stato per 180 settimane nella lista dei best seller del New
York Times, e nel complesso è stato nominato uno dei migliori
libri dell’anno da numerosi top outlets, tra cui
TIMEMagazine. Per la sua opera, Stevenson si è aggiudicato
inoltre la Andrew Carnegie Medal for Excellence, un NAACP Image
Award e il Dayton Literary Peace Prize per la Nonfiction.
La squadra creativa che ha
collaborato con Cretton dietro le quinte comprende il direttore
della fotografia Brett Pawlak, la scenografa Sharon Seymour, il
montatore Nat Sanders e il compositore Joel P. West, che hanno
tutti precedentemente collaborato con il regista in “Il castello di
vetro”. Fa parte del gruppo anche la costumista Francine
Jamison-Tanchuck (“Detroit”, “End of Justice – Nessuno è
innocente”).
Warner Bros. Pictures presenta, in
associazione con Endeavor Content/One Community/Participant
Media/Macro, una produzione Gil Netter, una produzione Outlier
Society: Il
diritto di opporsi
CONTENUTI
EXTRA
MAKING MERCY: Michael B. Jordan presenta la crew di
professionisti che, davanti e dietro la camera, ha messo tutta la
propria passione per onorare il racconto della storia di Bryan
Stevenson sul grande schermo
THE EQUAL JUSTICE INITIATIVE: Bryan Stevenson
e Michael B. Jordan raccontano la nascita e lo
sviluppo della Equal Justice Initiative, dai suoi modesti
inizi fino a diventare un potente protagonista del cambiamento,
capace di avere un impatto positivo sulla vita di migliaia di
persone, arrivando alla creazione del National Memorial for
Peace and Justice
THIS MOMENT DESERVES: Michael B. Jordan discute insieme alla sua
controparte fuori dallo schermo, il vero Bryan Stevenson, sulla
storia de Il
diritto di opporsi, sul perchè questo film sia
importante per il pubblico di oggi e sul processo creativo e le
ricerche svolte per adattare il libro al grande schermo
Mad Max: Fury
Road di George Miller è stato
uno degli ultimi film, arrivati in sala di recente, che ha davvero
fatto innamorare gli amanti del cinema, dell’avventura e del grande
schermo.
Il regista ha diretto Charlize
Theron e Tom Hardy, nei panni di Furiosa e Max, facendo
di loro due vere e proprie icone del cinema moderno, pur spingendo
al limite i due attori. Sono state frequenti infatti le voci di
liti e screzi sul set, soprattutto trai due protagonisti.
Adesso, in una lunga intervista
concessa al New York Times, le due star hanno parlato nel
dettaglio delle loro discussioni e di qual è stata la causa
scatenante dei litigi sul set.
Theron ha dichiarato:
“Ripensandoci non avevo capito realmente cosa deve aver provato
Tom Hardy nel raccogliere l’eredità di Mel Gibson. Deve essere
spaventoso! E credo che a causa della mia paura abbiamo alzato
delle barriere per proteggerci invece che dirci ‘Questo è
spaventoso per te e lo è anche per me. Cerchiamo di essere gentili
tra di noi’. In un modo strano stavamo agendo come i nostri
personaggi: tutto riguardava la sopravvivenza“.
Aggiungendo poi: “La cosa più
forte che ci stava facendo portare avanti l’intera produzione era
la paura. Ero incredibilmente spaventata perché non ho avevo mai
fatto niente di simile. Credo che la cosa più difficile tra me e
George fosse che lui aveva il film nella sua testa e io cercavo
disperatamente di capirlo“.
Tom Hardy ha detto
in merito: “Sotto molti punti di vista era troppo per me. La
pressione su entrambi alle volte era troppa. Ciò di cui avevo
bisogno era un partner con più esperienza rispetto a me. Ed è
qualcosa che non si può fingere. Voglio pensare che ora che sono
più vecchio e brutto sarei all’altezza della situazione“.
Hardy ha poi proseguito, spiegando
che le riprese si svolgevano in pochissimo tempo, era un set molto
veloce e gli attori dovevano fidarsi del regista ciecamente, ma
spesso non sapevano in che modo avrebbe agito. Questo, ovviamente,
generava tensione.
Stando a quanto hanno dichiarato
anche Rosie Huntington-Whitley e
Zoe Kravitz in merito ai difficili rapporti sul
set del film, sembra opinione condivisa che la visione di Miller
era così totale e completa che nessuno riusciva a stargli dietro, e
in un film così impegnativo, anche fisicamente, deve essere un
elemento che sicuramente aumenta la tensione.
Tuttavia, dal canto suo, anche
George Miller ha sofferto molto queste riprese,
tanto che la moglie ha dichiarato in passato: “Alla fine
delle riprese, dopo sei mesi, era quasi a pezzi. Ero
preoccupata per lui. Avreste dovuto vederlo alla fine delle
riprese, era così magro“.
Invece di un compenso economico, la
compianta Carrie Fisher, la celeberrima Leia della saga
di Star Wars, chiese qualcosa di
molto particolare come “riconoscimento” per la sua apparizione nei
panni di una suora in Jay & Silent Bob… Fermate
Hollywood!, il film del 2001 scritto, diretto e
prodotto da Kevin Smith.
A rivelarlo è stato lo stesso Smith
via
Twitter, durante un #QuarantineWatchParty
dedicato proprio al film: “Carrie Fisher ha accettato di
apparire in Fermate Hollywood! gratis”, si legge nel tweet del
regista. “Ha soltanto richiesto che le comprassimo un paio di
antiche sedie di castoro. Quando l’ho incontrata sul set le ho
chiesto: ‘Perché le sedie?, e lei mi ha risposto: ‘Pensavo che il
castoro potesse rappresentare una valuta ironica adeguata per
essere nel tuo film’. L’amavo davvero tanto…”
Carrie Fisher ha raggiunto la fama
internazionale grazie al ruolo della Principessa (poi Generale)
Leia nella saga di Star Wars. La sua prima
apparizione nel franchise risale al 1977, nel film Una Nuova Speranza.
L’attrice è tragicamente scomparsa il 27 dicembre 2016, all’età di
60 anni. L’ultima volta che l’abbiamo vista nella celebre saga
fantascientifica è stato lo scorso Dicembre, quando l’utilizzo di
materiale d’archivio ha permesso che il personaggio di Leia fosse
comunque presente ne L’Ascesa di Skywalker.
Jay & Silent Bob…
Fermate Hollywood! raccontava una spassosissima
avventura dei due personaggi più iconici del View
Askewniverse ideato da Smith: nel film, i personaggi del
titolo si recavano a Hollywood per impedire la realizzazione di un
film. Anche Mark Hamill, interprete di Luke Skywalker
nella saga di Star Wars e grande amico della
Fisher, aveva un cameo nella pellicola.
Nel 2019 Kevin Smith ha realizzato Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood, in cui
sia lui che Jason Mewes sono tornati nei panni dei
due protagonisti. Il film è uscito negli Stati Uniti direttamente
in VOD.
Arriva da
Deadline la notizia di un nuovo ingresso nel cast di
The Mandalorian 2, poco dopo l’annuncio
di Temuera Morrison. Secondo quanto apprendiamo dal
noto sito Americano Katee Sackhoff è stato
ingaggiato per la seconda stagione.
L’attrice che presta la voce a
Bo-Katan Kryze in Star
Wars: The Clone Wars e Star Wars Rebels interpreterà la
versione live-action del personaggio in The Mandalorian 2. Bo-Katan
ha fatto il suo debutto nella stagione 4 di Clone Wars, che ha
appena avuto il suo finale di serie. Il personaggio è stato
determinante in una trama persistente che ha coinvolto Darksaber in
entrambe le trame di Clone Wars e Rebels.
The Mandalorian
2
The Mandalorian 2
è la seconda stagione della serie tv live action
The
Mandalorian basata sull’universo di Star
Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma
streaming Disney+.
Ambientata nell’universo di Guerre
stellari dopo le vicende de Il
ritorno dello Jedi e prima di Star
Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure
di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The
Mandalorian racconta le difficoltà di un
pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia,
lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come
protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.
La
serie è prodotta e scritta da Jon
Favreau (già produttore de Il Re
Leone e delle saghe
di Avengers e Iron Man). Nel cast
anche Gina
Carano (Deadpool, Fast
and Furious); Carl Weathers (Apollo
Creed nella saga di Rocky), Nick
Nolte (Cape Fear, Il Principe delle
maree), Emily
Swallow (Supernatural, Le regole
del delitto perfetto), Taika
Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo
Rabbit), Giancarlo
Esposito (Fa’ la cosa
giusta, Breaking Bad) e Omid
Abtahi (24, Homeland, Star
Wars: The Clone Wars).
The
Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è
la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi,
racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando
nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un
guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio,
guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A
interpretarlo Pedro
Pascal (Game of
Thrones, Narcos).
È
Animationmagazine.net a riportare in esclusiva che il regista
Genndy Tartakovsky, conosciuto principalmente per
aver diretto i tre film della saga animata di Hotel
Transylvania, è tornato ad occuparsi dello
sviluppo di un nuovo film d’animazione basato su Braccio di
Ferro, il celeberrimo personaggio dei fumetti creato
da Elzie Crisler Segar.
Genndy Tartakovsky
aveva iniziato a lavorare al film nel lontano 2012, quando il
progetto era nelle mani della Sony Pictures. Adesso il regista,
sceneggiatore e animatore collaborerà con la King
Features alla realizzazione del film. Tartakovsky aveva
abbandonato l’idea di una pellicola animata dedicata a
Popeye nel 2015, quando scelse di dedicarsi ad un altro
progetto, il mai realizzato Can You
Imagine?. All’epoca vennero anche diffuse online
le primissime immagini del film animato:
Quando nel 2014 Tartakovsky
annunciò di aver accantonato il progetto, il regista dichiarò
quanto segue: “Avevamo realizzato davvero un bello screening,
il test d’animazione era stato apprezzato da tutti… insomma, le
reazioni sono state positive. Amavo quello che stavo facendo, la la
Sony sta andando incontro a cambiamenti importanti e ad un certo
punto non sapevo più se avevano intenzione di portare avanti il
Braccio di Ferro che aveva in mente di fare. Quindi dovevo prendere
una decisione. Non è mai facile lasciare un progetto, ma d’altronde
si tratta anche di affari”.
All’epoca, la sceneggiatura del film
era stata affidata a T.J. Fixman(Ratchet &
Clank), incaricato di rimaneggiare lo script messo insieme da
Jay Scherick e David Ronn. Al
momento non ci sono ulteriori dettagli sulla nuova direzione che
prenderà il redivivo progetto su Braccio di Ferro.
Genndy Tartakovsky torna al
lavoro sul film d’animazione dedicato a Braccio di Ferro
Creato da E.C.
Segar, Braccio di Ferro apparve per la prima volta nelle
strisce a fumetti Thimble Theater nel 1929. Solo dopo divenne il
protagonista di una striscia a fumetti tutta sua. Nel 1933 The
Fleischers cominciò a lavorarci per realizzarne figure animate e
nel 1940 arrivò in tv con i cartoni animati. Nel 1980 Braccio di
Ferro divenne addirittura il protagonista di un film live action,
diretto dal grande Robert Altman e
interpretato dal compianto Robin
Williams.
Sulla trama di Tenet
vige ancora il più assoluto mistero, e quasi sicuramente nulla
verrà rivelato sulla storia del nuovo attesissimo film di Christopher Nolan fino a quando non arriverà
il fatidico giorno del debutto in sala. I film di Nolan sono sempre
stati avvolti da un’aura di segretezza, e la Warner Bros. non ha
cambiato strategia neanche per l’ultima fatica dell’acclamato
regista, che già promette di essere ancora più complessa dei
precedenti
Inception e
Interstellar.
Adesso però, in una recente
intervista con
GQ,
Robert Pattinsonsi è inaspettatamente sbottonato
a proposito della trama, confermando che dettaglio sul film che – a
questo punto – contraddice quanto spifferato dal web negli ultimi
mesi. In base a ciò che sappiamo (e che abbiamo avuto modo di
vedere grazie al
primo trailer ufficiale), Tenetsarà
ambientato nel mondo dello spionaggio internazionale, con i
protagonisti che dovranno impegnarsi per evitare lo sviluppo di un
evento catastrofico su scala mondiale.
A lungo si è parlato del fatto che
nel film ci sarebbero stati anche dei viaggi nel tempo, ma è stato
proprio Pattinson a rivelare che non sarà così. Il nuovo Batman
cinematografico, infatti, non ha soltanto ribadito –
al pari del collega Michael Caine – di non
sapere effettivamente quale sia la trama del film, ma anche
specificato che non ci sarà alcun viaggio nel tempo: “Il mio
personaggio non è un viaggiatore del tempo. In realtà, non ci sono
proprio viaggi nel tempo. È l’unica cosa che sono autorizzato a
dire”, ha spiegato divertito Pattinson.
Anche se potrebbe non esserci un
viaggio nel tempo nel senso più letterale del termine, è innegabile
da quei pochi indizi sulla trama a nostra disposizione che, in un
modo o nell’altro, Tenet giocherà
molto a mescolare le coordinate spazio-temporali.
Un libro interamente dedicato al backstage della pellicola –
già disponibile per il pre-order su Amazon – ha
anticipato che il film racconterà una “Guerra Fredda
quantica”.
Tenet, il
nuovo film di Christopher
Nolan, vede protagonista John David
Washington insieme a Robert
Pattinson e Elizabeth
Debicki.
Con Tenet, i
fan stanno pensando che la fine di Inception è
stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la
storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception,
consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come
ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenetpotrebbe
rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari
in Inception è
andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più
pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di
non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.
Forse gli eventi di Inception hanno
avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima
generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.
È possibile, anzi probabile,
che Tenet sia
completamente scollegato da Inception. Una
delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale
ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a
casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet
fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa
ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.
Il film, il primo lungometraggio di
Nolan dal 2017, anno di Dunkirk,
viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo
dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la
sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono
ora in corso. Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17
luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip
produttore esecutivo. Il team di Tenet include
il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un
mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo
scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey
Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.
Charlie Cox ha rischiato di interpretare
Superman in un film DC mai realizzato e pensato,
all’epoca, da Matthew Vaughn (che aveva diretto Cox in
Stardust) e Mark Millar. Il regista
americano e il fumettista scozzese hanno lavorato insieme diverse
volte nel corso degli anni: Vaughn, infatti, ha portato al cinema
diversi fumetti di Millar, come
Kick-Ass e Kingsman.
Anni prima della realizzazione dei
due film sopracitati, e prima ancora della nascita del DCEU,
Matthew Vaughn e Mark Millar
ebbero un’idea per rilanciare il personaggio di Superman al cinema.
Non sappiamo fino a che punto dello sviluppo del progetto il duo si
sia effettivamente spinto (Millar ha più volte dichiarato che non
arrivarono mai a scrivere un vero pitch), ma sembra che nei loro
intenti ci fosse la realizzazione di una vera e propria trilogia.
Ovviamente, il progetto non ha mai visto la luce, dal momento che –
come la storia ci insegna – l’eroe kryptoniano è tornato al cinema
grazie ad un progetto totalmente differente, ossia L’Uomo d’Acciaio di Zack
Snyder.
In una recente intervista con
The Aspiring Kryptonian,
Millar è tornato a parlare del film mai realizzato, rivelando che
all’epoca Vaughn avrebbe voluto Charlie Cox (che
in seguito sarebbe diventato il Daredevil della
Marvel nell’omonima serie tv
targata Netflix) per il ruolo di Superman: “Matthew aveva
già lavorato con Charlie per Stardust, circa uno o due anni
prima”, ha spiegato il fumettista. “Pensava ci fosse
davvero qualcosa di attraente in merito a Charlie. Sapeva che la
stazza di Charlie non si adattava alle tradizionali dimensioni di
Superman, ma continuava a dire: ‘Assomiglia un po’ al Superman
della Golden Age, quando è un po’ più simile ad un qualunque essere
umano.”
Tornando al presente, non sappiamo
ancora se Henry Cavill – Superman
attualmente in carica – tornerà a vestire i panni del supereroe sul
grande schermo. L’attore ha più volte dichiarato di non aver ancora
chiuso con il personaggio, ma ad oggi i piani della Warner Bros. e
della DC Films in merito al futuro cinematografico dell’Uomo
d’Acciaio sono ancora avvolti nel mistero.
Ricordiamo che al
momento Henry
Cavill è la star della serie The
Witcher disponibile su Netflix, in cui
interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che l’attore
potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain
Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una
conferma ufficiale.
Robert Pattinson, star dell’attesissimo
The
Batman, ha rivelato che inizialmente non
sapeva se accettare o meno il ruolo del Crociato di Gotham. Per
qualsiasi attore di tratta di una grande responsabilità e, senza
ombra di dubbio, di una parte che può segnare profondamente la
carriera di un interprete (basti pensare a George Clooney, ancora oggi criticato per la
sua incarnazione del Cavaliere Oscuro in Batman &
Robin).
Robert Pattinson non è di certo estraneo a
ruoli in grado di catalizzare l’attenzione a livello
internazionale, basti pensare al personaggio di Edward Cullen
interpretato nella saga di Twilight. Eppure, interpretare un
personaggio come quello di Batman rappresenta una
sfida ancora più grande, dal momento che si tratta di una parte che
ha avuto già diverse iterazioni in passato, ognuna con risultati
molto differenti.
In una recente intervista con
GQ, Pattison ha parlato proprio del mondo in cui ha deciso di
preparsi al suo debutto nei panni del Crociato di Gotham. Proprio
come Clooney, l’attore era piuttosto scettico all’idea di accettare
l’iconico ruolo nel film di Matt Reeves, ma invece
di permettere alle paure e ai timori di prendere il sopravvento,
l’attore ha scelto di concentrarsi sulla grande opportunità che gli
era stata concessa e di prendere spunto da tutte le precedenti
incarnazioni del personaggio:
“Pensavo che fosse divertente il
fatto che si trattasse di un personaggio che era già stato portato
tante e tanto volte sul grande schermo. Quindi, si è trattato di
capire dove fosse il divario. Abbiamo visto così tante versioni di
Batman che alla fine mi sono ritrovato di fronte ad una sorta di
puzzle davvero soddisfacente, in cui c’era bisogno di inserire una
nuova sfumatura. Pensavo: quale sarà il mio posto in tutto ciò? C’è
qualcosa dentro di me che potrebbe aiutarmi ad interpretarlo al
meglio? E poi… c’è tutto il discorso legato all’eredità del
personaggio, che è un qualcosa che mi piace molto.”
Sappiamo che le riprese di
The
Batman sono state momentaneamente sospese a
causa della pandemia di Covid-19. Sempre nella medesima intervista,
Pattinson ha rivelato di essere in isolamento a Londra,
nell’appartamento che la Warner Bros. ha affittato per lui e la sua
ragazza, e ha parlato di come le sue giornate siano comunque
focalizzate sulla preparazione al ruolo. Nello specifico, l’attore
continua a tenersi in forma attraverso un programma alimentare che
la major ha stabilito per lui: “Devo seguire un regime
alimentare per Batman. Grazie a Dio. Altrimenti non so cosa avrei
fatto.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Mark Hamill ha ripreso il ruolo di Luke
Skywalker ne L’Ascesa di Skywalker, il
terzo e ultimo capitolo della trilogia sequel di Star Wars. Uscito nelle sale di tutto il
mondo lo scorso Dicembre (e disponibile dallo scorso 4 Maggio su
Disney+), il film ha ufficialmente chiuso la “saga degli
Skywalker”, iniziata nel lontano 1977 con il primissimo Una Nuova Speranza (in cui,
ovviamente, recitava anche Hamill).
Sappiamo che nel futuro
cinematografico della saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che,
attraverso le loro storyline, dovrebbero andare a costituire
l’assetto di una nuova mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi
film del franchise sarà diretto da Taika Waititi, regista di Thor:
Ragnarok e JoJo
Rabbit). In una recente intervista con Entertainment
Weekly, Mark Hamill ha parlato della possibilità
di tornare a vestire i panni di Luke Skywalker nella saga, e sembra
proprio che quello sia ormai un capitolo definitivamente chiuso per
l’attore:
“Non riesco proprio ad
immaginare di poter tornare. Il mio personaggio ha avuto un inizio,
un centro e una fine. Quei film mi hanno dato più di quanto potessi
mai aspettarmi, ma non ho mai pensato di poter fare ritorno. Il mio
addio è stato in Episodio IX, ed è stato un addio agrodolce. Amo
tutte le persone che hanno lavorato alla saga e nutro un profondo
affetto per George Lucas e per il personaggio che ha creato. Sono
veramente grato per ciò che è riuscito a regalarmi e per la mia
carriera, ma non voglio essere avido. Ci sono ancora tante grandi
storie da raccontare e tanti grandi attori per raccontarle. Non
hanno più bisogno di me.”
Dopo la conclusione della “saga
degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di
L’Ascesa di Skywalker, la saga
continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv,
tra cui The
Mandalorian che, dopo una stagione di grande
successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo
ciclo.
Rosie
Huntington-Whiteley è oggi una delle più affermate modelle
del momento, protagonista di numerose celebri campagne che l’hanno
portata ad essere una vera e propria icona. Nel corso della sua
carriera ha poi avuto modo di recitare anche in due film di grande
successo, che le hanno permesso di mettere in mostra le proprie
qualità da interprete.
Ecco 10 cose che non sai di
Rosie Huntington-Whiteley.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Rosie Huntington-Whiteley: i film
in cui ha recitato
10. Ha recitato in due noti
lungometraggi. La ancora esigua filmografie dell’attrice
si compone di due titoli particolarmente celebri. Il primo è il
film Transformers
3 (2011), dove recita accanto all’attore Shia
LaBeouf, nel ruolo di Carly. Successivamente, nel
2015, ricopre il ruolo di Angharad la splendida in Mad Max: Fury
Road, con protagonista Tom
Hardy. Al momento, l’attrice non sembra avere altri
progetti in lavorazione.
9. È stata nominata per un
indesiderato premio. Per il suo ruolo nel film
Transformers 3, l’attrice ha ricevuto due nomination ai
temuti Razzie Awards, ovvero i premi al peggio del cinema. Le due
categorie in cui è stata candidata sono quella per la peggior
attrice non protagonista e quella per la peggior coppia sullo
schermo. Per sua fortuna, non ha trionfato né nell’una né
nell’altra.
Rosie Huntington-Whiteley è su
Instagram
8. Ha un account
personale. La modella è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 11,3 milioni di persone. Qui è
solita condividere immagini personali, siano esse di svago che
legate al suo lavoro. Sono molto presenti, infatti, foto tratte da
servizi fotografici, ma non mancano anche elementi della sua
quotidianità.
7. Possiede un profilo per
la sua linea di prodotti di bellezza. La
Huntington-Whiteley gestisce anche il profilo Rose Inc., seguito da
318 mila persone, dove pubblicizza la propria linea di cosmetici.
Si possono qui ritrovare diversi tutorial e immagini dimostrative
delle proprietà di tali prodotti.
Rosie Huntington-Whiteley: chi è
suo marito
6. Ha una relazione con un
noto attore. Dal 2010, la modella ha una relazione con
l’attore Jason
Statham, celebre per film come Fast & Furious –
Hobbs & Shaw e I mercenari.
La coppia ha poi ufficializzato il fidanzamento nel gennaio del
2016, e nell’attesa del matrimonio hanno dato vita al loro primo
figlio, nato nel 2017.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Rosie Huntington-Whiteley: il suo
fisico
5. Fu vittima di
bullismo. L’attrice ha raccontato di essere stata vittima
di bullismo durante gli anni del liceo, attaccata per via del
proprio fisico, giudicato acerbo. Ciò la spinse a prendere lezioni
di judo, grazie al quale ha potuto irrobustirsi e sviluppare un
fisico particolarmente curato.
4. Ha recitato in alcune
note campagne pubblicitarie. Per la Mark &
Spencer, nel 2013 la Huntington-Whiteley ha preso parte alle
pubblicità ispirate alle favole di Alice nel Paese delle
Meraviglie, Il mago di Oz e Aladino. Qui ha modo di
recitare con l’attrice Helena Bonham
Carter, nota proprio per aver interpretato la Regina
di Cuori in Alice in Wonderland.
3. È una delle modelle più
pagate al mondo. Grazie alla sua collaborazione con alcuni
dei principali marchi di moda, come Valentino, Louis Vuitton, e
Kenzo, la modella ha raggiunto compensi particolarmente elevanti,
stabiliti tra i 9 e gli 11,5 milioni di dollari. Ciò le ha permesso
di essere indicata dalla rivista Forbes come una delle modelle più
pagate al mondo.
Rosie Huntington-Whiteley in Mad
Max
2. Ha indossato una
particolare protesi. Nel film Mad Max: Fury Road,
l’attrice interpreta una delle “Cinque Mogli” destinate ad
accoppiarsi con Immortan Joe per dare vita ad una nuova stirpe.
Poiché nel film il suo personaggio è incinta, l’attrice ha dovuto
indossare una speciale protesi che le conferisse il tipico
“pancione”. Questo ha inoltre limitato i suoi movimenti,
costringendola a lavorare sulla propria mobilità.
Rosie Huntington-Whiteley: età e
altezza
1. Rosie Huntington-Whiteley
è nata a Plymouth, in Inghilterra, il 18 aprile 1987.
L’attrice e modella è alta complessivamente 175 centimetri.
Il regista e sceneggiatore
Akiva Goldsman, in una recente intervista con
Collider, ha parlato della versione mai realizzata di
Batman v Superman che avrebbe
dovuto vedere Colin Farrell nei panni del Crociato di Gotham
e Jude Law in quelli dell’Uomo d’Acciaio, con
Wolfgang Petersen impegnato dietro la macchina da
presa. Il progetto, che risale agli inizi del 2000, non entrò mai
in produzione e al suo posto la Warner Bros. decise di realizzare
Troy, diretto sempre da Petersen e con
protagonista
Brad Pitt.
Akiva Goldsman è
noto per aver curato le sceneggiature di Batman Forever e
Batman & Robin, entrambi diretti da Joel Schumacher.
Stando a quanto rivelato dallo stesso alla fonte, la versione mai
realizzata di Batman v Superman era
basata sulla collana antologica a fumetti “World’s
Finest“. I toni del film erano oscuri e molti inquietanti,
e la storia avrebbe incluso anche il funerale di Alfred e
l’omicidio della moglie di Bruce per mano del Joker. A proposito
della sceneggiatura del film, Goldsman ha spiegato:
“Ho scritto questa versione di
Batman v Superman, intorno al 2001 o forse al 2002. Colin Farrell
doveva interpretare Batman e Jude Law doveva interpretare Superman.
Il regista Wolfgang Petersen avrebbe dovuto dirigere il film.
Eravamo impegnati con la pre-produzione e sarebbe stata la cosa più
dark che avreste mai visto. La storia partiva dal funerale di
Alfred, con Bruce che si era innamorato e aveva rinunciato ad
essere Batman. Il Joker aveva ucciso sua moglie, ma poi avremmo
scoperto che era tutto una menzogna. Quella relazione era stata
architettata dal Joker per distruggere Bruce. All’epoca c’era la
possibilità di trasformare questo tipo di storie in una
sceneggiatura, ma la verità è che forse il mondo non era pronto ad
accoglierle. Ad ogni modo, credo che le aspettative sul progetto –
sotto diversi punti di vista – non si stessero concretizzando nel
modo in cui volevamo quando abbiamo scritto il film.”
Circa quindici anni dopo,
precisamente nel 2016, Batman v Superman è finalmente
arrivato sul grande schermo, come parte del DCEU: un progetto
totalmente diverso da quello pensato da Goldsman, che ha visto
Zack Snyder dietro la macchina da presa e Ben Affleck e Henry Cavill nei panni dei due eroi
protagonisti, e che non ha mancato di dividere tanto la critica
quanto il pubblico.
L’attore Sam
Worthington si è reso noto al grande pubblico grazie alla
sua partecipazione ad alcuni dei maggiori blockbuster degli ultimi
anni. In particolare, ha dimostrato una predilezione per i generi
action e avventura, distinguendosi come l’eroe in grado di
affrontare sfide titaniche. L’attore è ora atteso, nei prossimi
anni, come protagonista dei sequel del film che lo resero
celebre.
9. Ha recitato per la
televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha
compiuto una serie di sporadiche apparizioni anche sul piccolo
schermo. I ruoli di maggior rilievo sono stati quelli per per le
serie Love My Way (2004-2005) e The Surgeon
(2005). Nel 2017 è però protagonista della miniserie Manhunt:
Unabomber, dove ricopre il ruolo di Jim Fitzgerald, profiler
dell’FBI che
viene inviato ad individuare il noto terrorista, interpretato
dall’attore Paul
Bettany.
Sam Worthington: chi è sua
moglie
8. È sposato.
Nell’ottobre del 2013 l’attore ha confermato le voci che lo
vedevano impegnato in una relazione con la modella Lara
Bingle. Un anno dopo, nel dicembre del 2014 i due si sono
ufficialmente sposati, dando poi la luce al primo figlio, nato nel
2015. Nel 2016 nasce invece il secondo figlio. Particolarmente
riservata, la coppia non è solita rilasciare grandi dichiarazioni
riguardo la propria vita sentimentale.
Sam Worthington in Scontro tra
titani
7. Non ha indossato veri
sandali. Ambientato al tempo delle divinità greche, il
film vede l’eroe Perseo cercare di riportare la pace nella propria
terra. Nel film, dunque, l’attore indossa abiti usati comunemente
dai guerrieri di quel tempo. I suoi sandali, tuttavia, sono in
realtà delle scarpe Nike realizzate appositamente per l’occasione.
Utilizzare una riproduzione delle calzature dell’epoca gli avrebbe
infatti impedito di eseguire al meglio le coreografie
richieste.
6. Avrebbe dovuto avere i
capelli lunghi. Inizialmente, il suo personaggio era
previsto che avesse i capelli lunghi, e che solo in seguito se li
tagliasse. Tuttavia, la produzione decise di scartare quest’idea,
considerando anche che l’attore in quel momento portava un taglio
già corto per le riprese del film Avatar.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sam Worthington in Avatar
5. È il film che gli ha
cambiato la vita. Worthington ha raccontato come prima di
Avatar fosse solito vivere di stenti. L’attore si era
infatti ridotto a vivere nella sua macchina, senza averi. Quando
venne chiamato a sostenere un provino per il film, non gli venne
rivelato nulla a riguardo, né il nome del regista né l’argomento
della sceneggiatura. Worthington era inizialmente seccato, poiché
temeva si sarebbe rivelata una perdita di tempo, salvo poi scoprire
solo in seguito la portata del progetto.
4. È stato aiutato dal suo
essere sconosciuto. Per il ruolo del protagonista, lo
studios voleva nomi di attori già celebri, ma il regista
James Cameron decise in modo irremovibile di
affidare la parte a Worthington, poiché il suo essere sconosciuto
lo rendeva perfetto affinché lo spettatore potesse immedesimarsi
nelle sue avventure.
3. Ha avuto difficoltà a
recitare con un accento diverso. Essendo cresciuto in
Australia, l’attore sfoggia l’accento tipico della sua terra. In
un’intervista, ha raccontato che per lui è stato più facile
imparare la lingua dei Na’vi che riuscire a recitare con un
corretto accento americano.
Sam Worthington in Avatar 2
2. Sarà nuovamente
protagonista nel sequel. A più di dieci anni di distanza,
Worthington è pronto a riprendere il ruolo che lo ha reso celebre
in Avatar 2,
primo dei quattro annunciati sequel dell’originale. L’attore,
attualmente impegnato nelle riprese, ha raccontato di come la
produzione di questo secondo film superi di gran lunga la portata
del primo, lasciando immaginare un evento cinematografico senza
precedenti.
Sam Worthington: età e altezza
1. Sam Worthington è nato a
Godalming, in Inghilterra, il 2 agosto 1976. L’attore è
alto complessivamente 178 centimetri.