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L’ispettore Gadget: Disney al lavoro sul nuovo live action

Come riportato dall’Hollywood Reporter, la Disney è attualmente al lavoro sulla versione in live action de L”ispettore Gadget, la serie animata degli anni ’80 incentrata sul maldestro ispettore di polizia cyborg. Mikey Day e Streeter Seidell, coppia di sceneggiatori del Saturday Night Live, scriveranno la sceneggiatura (ma stanno sviluppando anche il rebbot di Mamma ho perso l’aereo per Disney +) mentre Dan Lin e Jonathan Eirich, produttori dell’ultimo Aladdin, faranno parte del team.

Ovviamente non si tratta del primo adattamento delle avventure del personaggio, dopo numerosi spin-off e videogiochi e la pellicola uscita nel 1999 che vedeva Matthew Broderick nei panni del protagonista e Rupert Everett in quelli di Sanford Scolex aka Dr. Artiglio.

Nel cartone animato originale l’ispettore Gadget affrontava a modo suo tutti i casi che gli venivano assegnati commettendo errori su errori e scambiando innocenti per nemici o viceversa, caratteristica a cui rimediava usando uno dei suoi tanti inaffidabili gadget o ricorrendo all’aiuto della nipotina Penny e del cane Bravo.

Fonte: THR

 
 

Joker: tutti gli indizi per un possibile sequel

joker

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su JOKER

Joker è arrivato pochi giorni fa nelle nostre sale ed è destinato a far discutere ancora per molto, ma sebbene il regista Todd Phillips abbia escluso – al momento – qualsiasi possibilità di realizzazione di un sequel, nel film sono presenti diversi indizi sulla trama di un secondo capitolo in cui rivedere in azione il clown principe del crimine interpretato da Joaquin Phoenix.

Quali sono? Scopriamoli qui sotto:

1L’ultima inquadratura di Bruce

Concludiamo questa lista di teorie con l’inquadratura finale di Bruce Wayne in piedi tra i corpi dei suoi genitori uccisi, un evento a cui Arthur non ha mai assistito e che però risuona nella sua mente. È possibile che ne abbia sentito parlare da qualcuno? Questo mistero verrà risolto nel nuovo film di Batman?

Leggi la recensione di Joker

Fonte: CBM

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Avengers: Endgame, scovato un riferimento al primo Iron Man

Trovare tutti i riferimenti e le easter egg in Avengers: Endgame è diventato il passatempo preferito dei fan, e uno tra loro è pronto a stupirci con qualcosa che non avremmo mai immaginato (o almeno individuato al primo sguardo): stavolta si tratta di un bellissimo richiamo ad Iron Man del 2008, il film che ha aperto ufficialmente le porte del Marvel Cinematic Universe, e in particolare della scena in cui Tony Stark (Robert Downey Jr.) dialoga nella grotta dei terroristi insieme a Ho Yinsen (Shaun Toub) mentre realizza la prima versione del reattore ad arco che lo farà sopravvivere.

Ed è proprio lo scambio di battute tra i personaggi al centro della discussione, con Yinsen che ricorda a Tony che il reattore potrebbe alimentare il suo cuore per altre “50 vite” e il protagonista che risponde spiegando che quel dispositivo sarà in grado di alimentare “qualcosa di grosso” per 15 minuti. Da qui si passa al fatale momento dello schiocco in Endgame, suggerendo che sia stato il reattore di Stark che alla fine gli ha permesso di impugnare il guanto con tutte e sei le gemme dell’Infinito (al contrario di Hulk, che invece è rimasto debilitato dallo schiocco).

Quanti di voi se ne erano accorti?

Or something REALLY big for 15 seconds. It just dawned on me how Tony was able to not only wield the stones but also do so without immediately being incapacitated like the Hulk was. His Arc reactor took the bulk of the energy.
by inmarvelstudios

Leggi anche – Avengers: Endgame, le scene eliminate che lo avrebbero migliorato

CORRELATI:

Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, Avengers: Endgame è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, la Disney lancia la campagna per gli Oscar

Fonte: Reddit

 
 

James Gunn risponde al commento di Martin Scorsese sui cinecomic

James Gunn

Il commento negativo di Martin Scorsese sui cinecomic e in generale sul fenomeno Marvel Studios sta facendo discutere la platea del web, e tra le personalità di Hollywood coinvolte nel grande progetto di Kevin Feige c’è chi non sembra d’accordo con quanto affermato dal regista, tra poco nelle sale con il suo ultimo film The Irishman. Su Twitter infatti è comparsa la risposta di James Gunn alle parole di Scorsese (“I cinecomic non sono cinema, e la cosa più vicina a questo tipo di produzioni sono i parchi a tema […] è un cinema dove gli esseri umani non cercano di trasmettere esperienze emotive veicolandole ad altri esseri umani“), deluso da quanto letto nell’intervista con Empire:

Martin Scorsese è uno dei miei cinque cineasti viventi preferiti. Ero indignato quando la gente criticava L’ultima tentazione di Cristo senza aver visto il film. Sono rattristato dal fatto che ora stia giudicando i miei film allo stesso modo. Detto questo, amerò sempre Scorsese, sarò grato per il suo contributo al cinema e non vedo l’ora di vedere The Irishman.”

Gunn fa riferimento al modo in cui l’autore americano aveva esordito nell’affermazione, dicendo di non aver visto i film in questione e che aveva provato a farlo senza successo.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1180158383070105606?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1180158383070105606&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2481615%2Fmartin-scorsese-has-some-blunt-thoughts-on-marvel-movies-and-james-gunn-is-sad-about-it

Attualmente impegnato con le riprese di The Suicide Squad, sequel (o reboot?) di Suicide Squad commissionato dalla Warner Bros., James Gunn tornerà presto al timone di Guardiani della Galassia Vol.3, cinecomic che con molte probabilità farà parte della Fase 5 del MCU non ancora annunciata. Sembra però che il franchise su Star-Lord, Gamora e gli altri terminerà la sua corsa dopo il terzo film e che Gunn non dirigerà altri capitoli per i Marvel Studios, come confermato dallo stesso regista su Instagram.

Su quest’ultimo progetto sappiamo pochissimo, e lo scorso marzo si era detto che la produzione non sarebbe iniziata prima del 2021. Tuttavia un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i propri eroi sul grande schermo.

 
 

Sedicicorto, si parte con Lanthimos, gli alieni e Philip K. Dick

Sedicicorto

Sedicicorto International Film Festival Forlì apre l’edizione 2019, la sedicesima, con una tre giorni tutta da vivere, tra un maestro del cinema mondiale, un artista internazionale e il compleanno di un cult movie. Oltre ai lavori dei filmmaker in concorso per Cortoinloco.

Si intitola Nimic il cortometraggio che Yorgos Lanthimos ha realizzato in collaborazione con Mini e che Sedicicorto presenta in contemporanea con il Milano Film Festival e il Sitges Festival Internacional de Cinema Fantastico de Catalunya. Dodici minuti in cui il regista greco, candidato quest’anno al premio Oscar per la miglior regia de La favorita, racconta del surreale incontro in metropolitana che un violoncellista, interpretato da Matt Dillon, e una misteriosa donna. Presentato in anteprima al Locarno Film Festival 2019 lo scorso agosto, Nimic è in programma domenica 6 ottobre alle 17:00.

Subito dopo si parlerà di un altro maestro del cinema, Ridley Scott, e di uno dei suoi capolavori. Compie infatti quarant’anni Alien, che uscì nelle sale italiane il 25 ottobre del 1979. Per festeggiarlo, naturalmente un cortometraggio, Alien: Ore, uno dei sei piccoli film che la Twentieth Century ha prodotto per l’anniversario. E un libro, “Alien – Misteri, inquietudini e segreti del film di Ridley Scott“, presentato dall’autore, il critico cinematografico Stefano Cocci.

Alle 18:00 di venerdì 4 ottobre, inaugura invece la mostra di Antonello Silverini, “Nello spazio e nel tempo”. Silverini, illustratore di fama mondiale, collaboratore La Lettura, l’inserto culturale del Corriere della Sera, autore delle copertine dei romanzi di Ian McEwan per Einaudi e di Philip K. Dick per Fanucci Editore. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 13 ottobre ed è stata realizzata anche grazie al supporto dell’Associazione Regnoli 41 e della Fondazione CariRomagna.

Questo primo fine settimana sarà dedicato al concorso Cortinloco, riserva alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker. Un programma arricchito dai due forum di sabato 5 ottobre (ore 10:30) e domenica 6 (ore 10:00), presso la Sala Nassirya, dove si potranno incontrare gli autori dei film che si contenderanno I premi della giuria e il premio del pubblico Mini.

Sedicicorto International Film Festival Forlì 2019 si terrà dal 4 al 13 ottobre2019 a Forlì ed è realizzato con il contributo di Mibact – Direzione Generale Cinema, MIUR, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Intesa San Paolo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli e della Romagna e in collaborazione di Mini e Cantine Drei Donà.

 
 

Festa del cinema di Roma 2019: il programma ufficiale

Festa del cinema di Roma 2019

33 film e documentari nella selezione ufficiale, 15 incontri ravvicinati con registi, attori, scrittori e personalità del mondo dell’arte, 15 “duelli” a tema cinema tra le novità della prossima edizione: sono questi i numeri con i quali il direttore artistico Antonio Monda presenta il programma ufficiale della Festa del cinema di Roma 2019 che si svolgerà dal 17 al 27 Ottobre presso l’Auditorium parco della Musica. “Elegante e adolescenziale“, così  lo descrive la presidente della fondazione cinema Laura Delli Colli, spaziando tra ritratti femminili e generi.

Tra i titoli più attesi spiccano ovviamente The Irishman di Martin Scorsese (che arriverà nella capitale insieme ad una delle sue star), Downton Abbey, Honey Boy (la pellicola che racconta l’infanzia di Shia La Beouf), Hustlers (la commedia con Jennifer Lopez), Judy (il biopic con Renée Zellweger) e il documentario su Pavarotti diretto da Ron Howard.

Nella sezione Incontri Ravvicinati invece si segnalano nomi come Viola Davis e Bill Burray, con entrambi gli attori che riceveranno il Premio alla carriera, Fanny Ardant, Olivier Assayas, Benicio Del Toro, Ethan Coen, John Travolta e molto altro.

PRE-APERTURA

  • Jesus Rolls di John Turturro

FILM D’APERTURA

  • Motherless Brooklyn di Edward Norton

SELEZIONE UFFICIALE

  • 438 Dagar di Jesper Ganslandt
  • 1982 di Oualid Mouaness
  • The Aeronauts di Tom Harper
  • Antigone di Sophie Deraspe
  • Deux – Two Of Us di Filippo Meneghetti
  • Downton Abbey di Michael Engler
  • Drowning di Melora Walters
  • The Farewell di Lulu Wang
  • Fete De Famille – Happy Birthday di Cedric Kahn
  • Honey Boy di Alma Har’el
  • Hustlers – Le ragazze di Wall Street di Lorene Scafaria
  • The Irishman di Martin Scorsese
  • Judy di Rupert Goold
  • Kohtunik – Your Honor di Andres Puustusmaa
  • Il ladro di giorni di Guido Lombardi
  • Le Meilleur Reste a Venir di Matthieu Delaporte, Alexandre de La Patelliere
  • Military Wives di Peter Cattaneo
  • Mytify: Michael Hutchence di Richard Lowenstein
  • Nomad. In the footsteps of bruce Chatwin di Werner Herzog
  • On Air di Manno Lanssens
  • Pavarotti di Ron Howard
  • Rewind di Sasha Joseph Neulinger
  • Santa Subito di Alessandro Piva
  • Run with the hunted di John Swab
  • Scary Stories to Tell in the Dark di André Ovredal
  • Tantas Almas – Valley of Souls di Nicolas Rincon Gille
  • Trois jours et une vie di Nicolas Boukhrief
  • Vrba – Willow di Milcho Manchevski
  • Waves di Trey Edward Shults
  • Western Stars di Thom Zimny, Bruce Springsteen
  • Where’s my Roy Cohn? di Matt Tyrnauer
  • Your mum and dad di Klaartje Quirinjns

TUTTI NE PARLANO

  • La Belle Eopque di Nicolas Bedos
  • Share di Pippa Bianco
  • The vast of Night di Andrew Patterson

INCONTRI RAVVICINATI

  • Bill Murray
  • Viola Davis
  • Fanny Ardant
  • Olivier Assayas
  • Ethan Coen
  • Benicio Del Toro
  • Bret Easton Ellis
  • Ron Howard
  • Kore-Eda Hirokazu
  • Edward Norton
  • Bertrand Tavernier
  • John Travolta
  • Jia Zhabgke e Zhao Tao
 
 

Spider-Man: le 5 storyline possibili per il terzo film

Spider-Man

I fan di Spider-Man si stanno sicuramente rallegrando per la notizia che il loro eroe è rientrato a far parte del MCU. Adesso non resta che capire come la storia del tessi ragnatele continuerà, soprattutto alla luce del grande colpo di scena in chiusura di Far From Home.

Di seguito, ecco alcune congetture su quello che potrebbe accadere in Homecoming 3, così come è provvisoriamente chiamato il film che vedrà tornare Tom Holland nei panni di Spider-Man.

1LOTTARE CONTRO KRAVEN IL CACCIATORE

Spider-Man

Prima che Spider-Man fosse momentaneamente “cacciato” dal MCU, si parlava della possibilità che Kraven il Cacciatore fosse il cattivo del terzo film. Se dovesse accadere questo, la storia sarebbe semplice.

Kraven si sarebbe presentato a New York in cerca della sua più grande preda, qui trova Spider-Man come obiettivo perfetto. Potrebbe anche esserci un colpo di scena dettato dal fatto che Kraven possa essere addirittura assunto dai vertici cittadini per catturare Spider-Man a causa delle accuse mosse da Mysterio, e la storia potrebbe far sì che Kraven agisca come un cacciatore di taglie.

Fonte

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Seth Rogen: 10 cose che non sai sull’attore

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Tra le personalità più esplosive, trasformiste e anticonformiste di Hollywood vi è sicuramente Seth Rogen. Negli anni l’attore si è distinto per le sue brillanti interpretazioni in film di successo, ma anche per essersi distinto come doppiatore, sceneggiatore, regista e produttore. Grazie al suo carisma Rogen ha sempre saputo conquistare il pubblico e la critica, affermandosi come un intelligente e lucido intrattenitore.

Ecco 10 cose che non sai di Seth Rogen.

Seth Rogen film e carriera

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2001, quando ottiene una piccola parte nel film Donnie Darko, accanto a Jake Gyllenhaal. Successivamente arrivano i primi successi con Anchorman – La leggenda di ron Burgundy (2004), 40 anni vergine (2005), Tu, io e Dupree (2006) e Molto incinta (2007). Una volta consolidata la fama, l’attore appare in sempre più film di successo, tra cui si annoverano Suxbad – Tre menti sopra il pelo (2007), Strafumati (2008), Zack & Miri – Amore a… primo sesso (2008), Funny People (2009), 50 e 50 (2011), Facciamola finita (2013), Cattivi vicini (2014), The Interview (2014), Steve Jobs (2015), The Disaster Artist (2017) e Non succede, ma se succede… (2019), in cui recita al fianco di Charlize Theron.

2. È noto come doppiatore. Un’altra grande passione di Rogen è quella per il doppiaggio. Lui è infatti la voce di Po, il protagonista del film Kung Fu Panda, ruolo che ricopre anche nei sequel. Tra gli altri doppiaggi celebri si annoverano Mostri contro alieni (2009) e Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia (2016). Nel 2019 presta la voce al personaggio Pumpaa nel live action Disney Il re leone (2019).

3. Ha scritto e prodotto molti dei suoi film. Non solo attore, Rogen è spesso l’autore dei propri film. Tra le sceneggiature da lui scritte figurano infatti quelle per i film Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Strafumati, Facciamola finita, The Interview, e Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia. Più numerose sono le volte in cui figura invece anche da produttore, ricoprendo il ruolo per film come 40 anni vergine, Molto incinta, Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Strafumati, 50 e 50, Facciamola finita, The Interview, Sausage Party, The Disaster Artist e Non succede, ma se succede…

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Seth Rogen moglie

4. Ha conosciuto sua moglie sul set. Nel 2004 l’attore è tra gli autori della serie TV Da Ali G Show. Qui conosce l’attrice e scrittrice Lauren Miller, con la quale intraprende una relazione. I due si sposano poi nell’ottobre del 2011 in California.

Seth Rogen Instagram

5. Ha un profilo personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio account, seguito da 7,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere piccole curiosità o fotografie scattate in momenti di svago. Non mancano ovviamente foto tratte dai set a cui prende parte o foto promozionali dei suoi progetti.

Seth Rogen e James Franco

6. Sono grandi amici. Tra le coppie cinematografiche più brillanti degli ultimi anni si annoverano senza dubbio Rogen e l’attore James Franco. Grandi amici, i due hanno più volte collaborato insieme, conoscendosi sul set della serie TV Freaks & Geeks. I due recitano poi nuovamente insieme in Molto incinta, Strafumati, Facciamola finita, The Interview e The Disaster Artist.

7. Hanno ricevuto minacce di morte. I due attori sono stati insieme anche autori e protagonisti del film The Interview. In questo i due interpretano due giornalisti incaricati di intervistare e uccidere il dittatore Nord Coreano Kim Jong-Un. Per questa sua trama, il film ha subito numerosi problemi produttivi, e i due autori hanno ricevuto numerose minacce di morte per aver realizzato un film simile. Alla fine il lungometraggio fu distribuito in un numero ristretto di sale, con poca pubblicità da parte della casa di distribuzione.

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Seth Rogen e Charlize Theron

8. Recitano insieme per la prima volta. Nella commedia Non succede, ma se succede… Rogen recita per la prima volta insieme all’attrice Charlize Theron. Nel film lei interpreta un segretario di Stato dal carattere forte e indipendente  e pronta a candidarsi alla Casa Bianca. Rogen è invece un giornalista dal cuore buono e bravissimo nel cacciarsi nei guai. Quest’ultimo verrà chiamato a curare la campagna elettorale della donna, con numerosi imprevisti comici.

Seth Rogen Donnie Darko

9. È stato il suo esordio cinematografico. Sul finire degli anni novanta l’attore è stato protagonista della serie Freaks & Geeks. Qui viene notato e scelto per un piccolo ruolo nel film Donnie Darko, dove interpreta Ken Miller, studente del liceo dove si svolgono molte delle vicende del film.

Seth Rogen età e altezza

10. Seth Rogen è nato a Vancouver, in Canada, il 15 aprile 1982. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Catherine Deneuve: 10 cose che non sai sull’attrice

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Catherine Deneuve è una delle più apprezzate e premiate attrici della storia del cinema. Ha partecipato a film diventati classici e ha incantato il grande pubblico con alcuni ruoli divenuti iconici. L’attrice, ancora oggi in attività, continua a regalare grandi interpretazioni, mantenendo la sua aura di diva d’altri tempi.

Ecco 10 cose che non sai su Catherine Deneuve.

Catherine Deneuve film

1. Ha una vasta filmografia. L’attrice ha debuttato al cinema nel 1956 nel film Le collegiali. Da quel momento prende parte a diverse pellicole, raggiungendo una prima fama con il film Les Parapluies de Cherbourg (1964). Con questo film ha inizio la sua vera carriera cinematografica, che la vede protagonista di numerosi film. Per citare solo i più famosi, si annoverano Repulsione (1964), Bella di giorno (1967), La mia droga si chiama Julie (1969), La cagna (1972), L’ultimo metrò (1980), Speriamo che sia femmina (1985), Indocina (1992), Dancer in the Dark (2000), Dio esiste e vive Bruxelles (2015), Quello che so di lei (2017) e Le verità (2019).

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Catherine Deneuve vita privata

2. Si è sposata solo una volta. Nonostante i tanti amori della sua vita, l’attrice si è sposata soltanto una volta, con il fotografo britannico David Bailey. Il loro matrimonio è durato dal 1965 al 1972.

3. Ha due figli. L’attrice ha avuto due figli da due diverse relazione. La prima, avuta con il regista Roger Vadim, le fa avere nel 1963 il primo figlio Christian. La seconda figlia, Chiara Mastroianni, è invece il frutto della lunga relazione avuta con l’attore Marcello Mastroianni. Entrambi i figli sono attori.

4. Aveva una sorella attrice. L’attrice era sorella di Françoise Dorléac, la quale aveva a sua volta intrapreso la carriera d’attrice, arrivando a lavorare con registi come François Truffaut e Roman Polanski. Sfortunatamente la Dorléac morì prematuramente a 25 anni, nel 1967, in seguito ad un incidente automobilistico.

Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni

5. Si conobbero sul set. L’attrice conobbe Marcello Mastroianni sul set del film La cagna di Marco Ferreri. I due intrecciarono una relazione dal 1971 al 1975 da cui nacque la figlia Chiara. L’attrice ha in seguito sempre ricordato Mastroianni come uno dei più grandi amori della sua vita.

Catherine Deneuve Festival di Venezia

6. Ha partecipato all’edizione 2019. L’attrice era in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film Le verità, del regista giapponese Hirokazu Kore’eda. Nel film l’attrice duetta con Juliette Binoche, mentre sul red carpet si è fatta apprezzare nuovamente come icona di stile.

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7. Vinse un premio nel 1998. La Deneuve era già stata protagonista al Festival di Venezia, dove nel 1998 vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile per il film Place Vendome.

Catherine Deneuve Instagram

8. Non ha un proprio account. L’attrice non è presente sul social network Instagram, probabilmente per tenere maggiormente privata la propria vita al di fuori dal set. Tuttavia vi sono diverse pagine a lei dedicate, dove è possibile trovare le ultime foto o notizie riguardanti l’attrice e i suoi progetti.

Catherine Deneuve oggi

9. Recita ancora. Nonostante sia vicino ai 76 anni l’attrice non accenna a ritirarsi dalle scene, ed è al contrario ancora oggi molto attiva. Nel 2019 è stata protagonista del film Le verità, mentre sembra già avere in programma nuovi film per i prossimi anni.

Catherine Deneuve età e altezza

10. Catherine Deneuve è nata a Parigi, il 22 ottobre 1943. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Clive Owen: 10 cose che non sai sull’attore

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Attore capace di reinventarsi continuamente attraverso ruoli e generi sempre diversi, Clive Owen si è guadagnato negli anni una buona fama tanto nel cinema quanto nella televisione, ottenendo più di una volta riconoscimenti da parte di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Clive Owen.

Clive Owen film

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1998 con il film Vroom, dove appare brevemente. Successivamente partecipa al film Close My Eyes (1991), che lo fa conoscere al grande pubblico. Da quel momento prende parte a importanti film come Il colpo – Analisi di una rapina (1998), Gosford Park (2001), The Bourne Identiy (2002), King Arthur (2004), Closer (2004), in cui è protagonista insiemme a Natalie PortmanJulia Roberts e Jude Law, Sin City (2005), Inside Man (2006), I figli degli uomini (2006), Elizabeth: The Golden Age (2007), Ragazzi miei (2009), Intruders (2011), Blood Ties – La legge del sangue (2013), Last Knight (2015), Valerian e la città dei mille pianeti (2017), Anon (2018), The Informer – Tre secondi per sopravvivere (2019) e Gemini Man (2019), dove recita al fianco di Will Smith.

2. Ha recitato per la televisione. Negli anni l’attore ha partecipato anche ad alcune serie TV come Chancer (1990-1991), Sharman (1996) e Second Sight (2000-2001). La fama televisiva arriva tuttavia con la serie The Knick, andata in onda dal 2014 al 2015.

3. È anche produttore. Owen si è cimentato nelle vesti di produttore in un paio di occasioni, ricoprendo il ruolo per il film Ragazzi miei. Ben più impegnativa fu però l’esperienza con la serie The Knick, dove l’attore fu accreditato come produttore di ben dieci episodi.

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Clive Owen moglie e figlie

4. È sposato. Parallelamente al cinema, l’attore ha sempre coltivato la passione per il teatro. Proprio durante lo spettacolo Romeo e Giulietta l’attore incontra l’attrice Sarah-Jane Fenton. I due si sposano nel marzo del 1995 e avranno poi due figlie, nate rispettivamente nel 1997 e nel 1999.

Clive Owen King Arthur

5. Ha interpretato re Artù. Nel film del 2004 diretto da Antoine Fuqua, l’attore ricopre il ruolo del celebre Artù, raccontato durante gli anni di ascesa al potere. L’attore ottenne il ruolo nel momento in cui gli attori Russell Crowe, Mel Gibson e Hugh Jackman rifiutarono la parte.

Clive Owen Last Knight

6. Interpreta nuovamente un cavaliere. Undici anni dopo aver indossato l’armatura di Artù, l’attore torna a vestire i panni di un cavaliere nel film Last Knight, in cui recita al fianco di Morgan Freeman. Nel film Owen è a capo di un gruppo di cavalieri che cercano di vendicare la rovina del proprio signore causata da un ministro corrotto.

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Clive Owen Closer

7. È stato nominato all’Oscar. Nel film diretto da Mike Nichols, e tratto dall’omonima opera teatrale, l’attore ricopre il ruolo di Larry. Per la sua interpretazione Owen riceve la sua prima e unica nomination ai premi Oscar come miglior attore non protagonista.

8. Aveva già recitato nella versione teatrale. Anni prima di prendere parte alla trasposizione cinematografica, Owen aveva già partecipato alla versione teatrale. L’attore ha dichiarato di aver fatto di tutto per ottenere il ruolo di Larry, ma che considerata la sua età gli fu invece affidato quello di Dan. Quando anni dopo ricevette la chiamata da parte del regista, gli fu finalmente offerto il ruolo di Larry, che l’attore accettò con entusiasmo.

Clive Owen 2019

9. Tornerà al cinema. Nel 2019 l’attore sarà tra i protagonisti del film Gemini Man, diretto da Ang Lee con Will Smith. Nel film Owen interpreterà il villain Clay Verris. Un altro progetto dell’attore previsto per il 2019 è il nuovo film di Andrea Di Stefano intitolato The Informer – Tre secondi per sopravvivere, dove Owen recita accanto all’attrice Rosamund Pike.

Clive Owen età e altezza

10. Clive Owen è nato a Coventry, nel Regno Unito, il 3 ottobre 1964. L’altezza complessiva dell’attore è di 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

 

 
 

Luca Barbareschi: 10 cose che non sai sull’attore

Attore, produttore, regista e anche politico, Luca Barbareschi ha vestito numerosi ruoli durante la sua carriera, affermandosi come volto di punta sia al cinema che in televisione. Negli ultimi anni la sua attività nell’industria cinematografica sembra essersi fatta particolarmente viva, con numerosi progetti nei quali appare in vesti sempre differenti.

Ecco 10 cose che non sai di Luca Barbareschi.

Luca Barbareschi film

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo con il film Da Corleone a Brooklyn (1979) e raggiunge una prima notorietà con Cannibal Holocaust (1980). Successivamente prende parte a film come Impiegati (1985), Via Montenapoleone (1986), Teresa (1987), Le cose cambiano (1988), La bionda (1992), Il cielo è sempre più blu (1996), Il trasformista (2002), Noi Credevamo (2010), Something Good (2013) e Dolceroma (2019).

2. Ha recitato anche in TV. Noto anche per i suoi ruoli televisivi, Barbareschi debutta in Casa Cecilia (1984), per poi apparire in serie o film TV come Buio nella valle (1984), La sorpresa (1986), La famiglia ricordi (1993), Cronaca nera (1998), Giorni da Leone (2002), La maledizione dei templari (2005), Nebbie e delitti (2005-2009), Pietro Mennea – La freccia del Sud (2015) e L’Aquila – Grandi speranze (2019).

3. È anche regista e produttore. Negli anni Barbareschi ha inoltre realizzato tre opere da regista: Ardena (1997), Il trasformista (2002) e Something Good (2013). Si è inoltre costruito anche la fama di produttore, con all’attivo la serie La strada di casa (2017-2019) e i film Dolceroma L’ufficiale e la spia (2019), del regista Roman Polanski, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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Luca Barbareschi Instagram

4. Non è presente sul social network. L’attore ha confermato di non avere un proprio profilo su Instagram, preferendo mantenere privata la propria vita fuori dalle scene. Sono invece presenti degli account di Barbareschi sui social network Facebook e Twitter.

Luca Barbareschi moglie e figli

5. È stato sposato. L’attore è stato sposato con Patrizia Fachini, con la quale ha avuto le figlie Beatrice, Eleonora e Angelica. La coppia ha in seguito ufficializzato il divorzio.

6. Le nuove relazioni. Dopo il matrimonio, Barbareschi ha avuto per 7 anni in una relazione con l’attrice Lucrezia Lante della Rovere. Attualmente è invece legato a Elena Monorchio, dalla quale ha avuto due figli: Maddalena e Francesco.

Luca Barbareschi politica

7. Ha avuto una carriera politica. Oltre al cinema, Barbareschi si è sempre interessato anche di politica. Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto come deputato, rimanendo in carica fino al 2013.

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Luca Barbareschi e la Eliseo Cinema

8. Ha una sua casa di produzione. Particolarmente attivo anche come produttore, Barbareschi ha fondato la Eliseo Cinema, con cui ha prodotto alcune commedie come Se mi vuoi bene e Modalità aereo, entrambi di Fausto Brizzi. Tra i film prodotti si annoverano anche Dolceroma di Fabio ResinaroL’ufficiale e la spia, di Roman Polanski, dimostrando così di essere interessato ad una produzione variegata e aperta a tutti i generi.

Luca Barbareschi Dolceroma

9. Ha recitato nel film di Fabio Resinaro. L’attore era inizialmente intenzionato a dirigere il film, ma ha poi lasciato tutto nelle mani del regista Fabio Resinaro, occupandosi soltanto della produzione e interpretando il ruolo del temibile produttore Oscar Martello. Per tale ruolo l’attore ha ricevuto numerose lodi da parte della critica.

Luca Barbareschi età e altezza

10. Luca Barbareschi è nato a Montevideo, in Uruguay, il 28 luglio 1956. L’altezza complessiva dell’attore è di 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Ang Lee: 10 cose che non sai sul regista

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Tra i più apprezzati e premiati registi cinesi, Ang Lee ha dimostrato di poter conquistare anche Hollywood, realizzando film ormai classici. Alternandosi tra film intimisti e grandi progetti, il regista ha sempre portato avanti la sua autorialità attraverso il confronto tra l’innovazione e la tradizione, ottenendo in cambio il favore di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Ang Lee.

Ang Lee film

1. Ha diretto film molto premiati. Il primo film del regista è Pushing Hands, del 1992. Dirige poi Il banchetto di nozze, del 1993, che gli permette di ottenere una buona fama anche oltre oceano. Successivamente realizza Mangiare bere uomo donna (1994), Ragione e sentimento (1995), Tempesta di ghiaccio (1997), Cavalcando col diavolo (1999), e La tigre e il dragone (2000). Dirige poi Hulk (2003), e I segreti di Brokeback Mountain (2005), che segna una nuova importante tappa nella sua filmografia e gli frutta il primo Oscar. Seguono i film Lussuria – Seduzione e tradimento (2007), Motel Woodstock (2009), Vita di Pi (2012), Billy Lynn – Un giorno da eroe (2016) e Gemini Man (2019), con protagonista Will Smith.

2. È anche sceneggiatore e produttore. Lee è noto oltre che come regista anche per altri ruoli. Egli ha infatti scritto le sceneggiature dei suoi primi tre film, e del film Tortilla Soup, remake americano del suo Mangiare bere uomo donna. Lee ha inoltre ricoperto il ruolo di produttore per i suoi film La tigre e il dragone, Vita di Pi e Billy Lynn – Un giorno da eroe.

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Ang Lee Oscar

3. È stato nominato numerose volte. Quasi ogni suo film lo ha portato a ricevere candidature ai premi Oscar. La prima risale al 1994, nella categoria miglior film straniero per Il banchetto di nozze. Nella stessa categoria verrà poi nominato Mangiare bere uomo donna e La tigre e il dragone, con quest’ultimo che risulterà poi vincitore. Sempre per questo film Lee verrà nominato anche come miglior regista e per il miglior film. Nel 2006 vince invece l’Oscar come miglior regista per il film I segreti di Brokeback Mountain. Nel 2013 vince nuovamente nella stessa categoria per Vita di Pi, con cui viene anche nominato per il miglior film.

Ang Lee Hulk

4. Il film fu un insuccesso. Nel 2003 il regista si cimenta con la trasposizione del film Hulk, tratto dai celebri fumetti Marvel. Nonostante l’approccio originale alla materia narrativa e la regia sperimentale, il film si rivela un insuccesso di critica e pubblico, i quali evidenziano problemi di sceneggiatura e di tecnica. Con questo film Lee realizza dunque il primo passo falso della sua carriera.

Ang Lee I segreti di Brokeback Mountain

5. È il suo più grande successo. Nonostante il flop di Hulk, due anni dopo il regista realizza il film I segreti di Brokeback Mountain. Nonostante la storia fosse lontana dal mondo cinematografico di Lee, questi ha dichiarato di essersi sentito attratto dal mistero in essa contenuto, desiderando di poterlo realizzare. Il film si è in seguito rivelato un successo di critica e pubblico, divenendo il più celebre racconto cinematografico di un amore omosessuale.

6. Ha vinto premi molto importanti. Il film fu presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse il Leone d’Oro. Successivamente ottenne otto nomination ai premi Oscar, riportando tre vittorie. Il film è stato inoltre premiato ai Golden Globe, ai Bafta e ai Critics Choice Awards.

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Ang Lee Lussuria – Seduzione e tradimento

7. Ha vinto il Leone d’Oro a Venezia. Il film fu presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse infine il Leone d’Oro, il secondo per Lee.

8. Ha subito una forte censura. Il film ha incontrato diversi problemi di distribuzione in molti paesi per via delle sue prolungate ed esplicite scene di sesso. In Cina il film ha subito numerosi tagli, perdendo così parte del suo potenziale e della sua atmosfera.

Ang Lee Vita di Pi

9. Ha avuto un grande budget. Per girare il film Vita di Pi il regista si è avvalso di un budget di circa 120 milioni di dollari. Gran parte di questi sono stati spesi per la realizzazione tecnica del film, tra cui la costosa CGI della tigre protagonista nonché degli ambienti. Lee ha in seguito dichiarato che questo è stato senza dubbio il suo film più ambizioso.

Ang Lee età e altezza

10. Ang Lee è nato a Pingtung, Taiwan, il 23 ottobre 1954. L’altezza complessiva del regista è di 170 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film

Tolto il costume, Batman è solo un uomo come tanti. Quando lo indossa diventa un abile combattente che però ha bisogno di una ricca varietà di potenti gadget, armi e veicoli per assicurarsi di poter affrontare i più cattivi criminali di Gotham City. Ma quali sono quelli che vorremmo vedere in The Batman, il film di Matt Reeves con Robert Pattinson che riavvierà le sorti del personaggio al cinema? Ecco qualche idea:

1Anello di kryptonite

Sarebbe stato più utile nella trama di Batman v Superman: Dawn of Justice, tuttavia questo anello di kryptonite potrebbe tornare utile al nostro protagonista nella trama di The Batman come regalo ai fan e omaggio all’universo dei fumetti DC.

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Fonte: CBM

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Ant-Man 3: Michelle Pfeiffer è possibilista

ant-man 3 michelle pfeiffer

Michelle Pfeiffer è possibilista in merito ad un eventuale Ant-Man 3. L’attrice si è unita al Marvel Cinematic Universe lo scorso anno grazie a Ant-Man & the Wasp di Peyton Reed, film in cui interpreta Janet van Dyne – moglie di Hank Pym (Michael Douglas) e madre di Hope van Dyne (Evangeline Lily). È lei la Wasp originale, dispersasi nel Reame Quantico dopo essere diventata subatomica per una missione.

La donna è rimasta nel Regno Quantico fino a che Scott Land (Paul Rudd) non ha offerto a Pym e a sua figlia uno spunto che ha permesso ai due di tornare a sperare di rivedere la donna. In Ant-Man & the Wasp, infatti, i tre si avventurano in una missione di salvataggio.

L’evento ha lasciato molte domande in sospeso, in particolare per quanto riguarda le nuove abilità di Janet e le sue esperienze nella dimensione alternativa. Ma con gli eventi di Avengers: Infinity War prima e di Endgame dopo, tutta l’attenzione del mondo si è concentrata su Thanos, sulla sua momentanea vittoria e sulla sua terribile sconfitta dopo.

Chi ha la memoria più lunga, però, non vuole cedere e vuole ancora sapere quali sono stati i cambiamenti subiti da Janet. Questo argomento potrebbe essere il nodo della trama di un eventuale Ant-Man 3.

A breve, vedremo Michelle Pfeiffer in Maleficent – La signora del Male, nuovo film Disney con Angelina Jolie, e in occasione della premiere, l’attrice ha parlato di questa eventualità ai microfoni di Variety. A quanto pare non si sa nulla del film Marvel Studios, ma nel caso in cui dovesse essere confermato, Michelle ha dimostrato molto entusiasmo e una sicura adesione:

Negli annunci all’ultimo Comic Con di San Diego, il film che chiude la trilogia dell’Uomo Formica non è stato annunciato, lasciando quindi i fan nel dubbio che forse non c’è interesse, da parte dei Marvel Studios, a realizzare un terzo film.

Più probabilmente, il nuovo corso del MCU dovrà assumere prima una forma definita e poi cominciare a reinserire tutti i personaggi che già conosciamo, accanto a quelli che invece saranno una vera e propria novità per il pubblico.

 
 

Avatar sequel: fuoco (in CGI) e acqua (reale) nelle nuove foto dal set

Avatar sequel

Anche se in sordina, continua il certosino lavoro di James Cameron al suo enorme progetto dei sequel di Avatar. Il lavoro, che occuperò il regista per almeno i prossimi sei anni, sarà incentrato ad esplorare l’eredità dei personaggi di Jake e Neytiri, dei loro figli e della loro tribù, espandendo il mondo di Pandora.

La nuova immagine dal set dei sequel, diffusa dall’account Twitter ufficiale di Avatar, mostra James Cameron usare una camera 3D. Cameron sembra alle prese con una scena che comprende riprese subacquee mentre la scena stessa include fiamme in CGI. Potete vedere l’immagine di seguito:

https://twitter.com/officialavatar/status/1179435523573600258?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1179435523573600258%7Ctwgr%5E363937393b70726f64756374696f6e&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favatar-2-photo-cgi-fire-real-water%2F

La storia nei sequel di Avatar racconterà dunque di Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.

Avatar 2 debutterà il 18 dicembre 2020, seguito dal terzo capitolo il 17 dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre 2024 19 dicembre 2025.

 
 

MCU: i segreti più interessanti dal dietro le quinte

steve rogers Shawarma

Il MCU è ricco di segreti nascosti tra le pieghe dei film, e da più di dieci anni continua a stupire il pubblico per la maniera in cui questi vengono perfettamente celati. Alcuni sono semplici easter egg utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altri vere e proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i fan.

Ecco allora di seguito 10 segreti che probabilmente non sapevate dal backstage delle prime tre fasi:

1“Ti voglio bene 3000” è stata un’idea di Robert Downey Jr.

iron man avengers: engame

È stato Anthony Russo, in un’intervista, a rivelare il vero retroscena dietro la celebre battuta, e quanto pare l’ispirazione è stata fornita dallo stesso Robert Downey Jr.

L’attore ha infatti raccontato ai registi un aneddoto circa quel “Ti voglio bene 3000” detto  a lui da uno dei suoi bambini, convincendoli che fosse il modo migliore per arricchire la sceneggiatura. D’altronde non è la prima volta che Downey contribuisce personalmente a modificare o aggiungere qualche sfumatura al personaggio, che nel corso degli ultimi undici anni è cresciuto sullo schermo insieme al suo interprete diventando la figura più iconica del franchise.

Leggi anche – MCU: 10 situazioni che potevano essere risolte rapidamente con l’arrivo di Captain Marvel

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Army of the Dead: Zack Snyder rivela i dettagli della trama

Army Of The Dead

Zack Snyder ha dichiarato che il suo action-zombie movie, Army of the Dead, uscirà nell’inverno 2020 e ha rivelato alcuni dettagli della trama del film, fino a questo momento ammantata di mistero.

Dopo aver trascorso una parte significativa degli ultimi dieci anni lavorando nel mondo della DC, il regista sta tornando al genere che in primo luogo lo ha reso famoso. In effetti, quelli con la memoria lunga potrebbero ricordare che Sndyer ha fatto il suo debutto come regista nel 2004, con L’alba dei morti viventi, un remake del classico horror di George A. Romeo.

Intitolato Army of the Dead, il nuovo progetto di Snyder ha trovato spazio sulla piattaforma di Netflix, dopo che una versione precedente del film (che Snyder doveva produrre solo) non era riuscita a decollare alla Warner Bros. alla fine degli anni 2000. La produzione è ufficialmente iniziata in estate, con Snyder alla regia di un cast guidato da Dave Bautista, Ella Purnell, Theo Rossi, Hiroyuki Sanada, Chelsea Edmundson e Raúl Castillo.

Durante il Preston & Steve Fun Size Podcast, in occasione dello spostamento ad Atlantic City delle riprese, Snyder ha rivelato che la storia di Army of the Dead inizia con una Las Vegas colpita da una apocalisse zombi, contenuta in un recinto di container costruiti intorno alla città. Sei anni dopo, tuttavia, uno dei proprietari di un casinò di Las Vegas ancora in vita recluta una squadra di “soldati zombi” (guidati dal personaggio di Bautista) per entrare nella città in quarantena e recuperare i suoi soldi da una cassaforte nel suo vecchio casinò. Snyder ha anche confermato che Netflix sta attualmente pianificando di far uscire Army of the Dead nell’inverno 2020, con una data da stabilire.

I nuovi dettagli si allineano con quanto riportato dalla prima sinossi che recita: “L’avventura è ambientata durante un’epidemia di morti viventi a Las Vegas, quando un uomo decide di radunare un gruppo di mercenari per compiere un ultimo grande colpo nella zona di quarantena e mettere a segno la più grande rapina mai tentata.

Nel cast del film ci sono Dave Bautista, Ella Purnell, Garret Dillahunt, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Nora Arnezeder e Chris D’Elia.

 
 

Birds of Prey: Harley Quinn ha influenzato i costumi della squadra

Birds Of Prey Harley Quinn

Warner Bros. ha esposto i costumi di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) al New York Comic Con 2019, rivelando l’influenza di Harley Quinn su un altro membro del team.

Il film è una specie di spin-off di Suicide Squad, in cui la storia ruota intorno al personaggio interpretato da Margot Robbie. Descritto come un’avventura di una gang di ragazze rating R, il film segue Harley mentre si lascia alle spalle la storia con Joker e cerca di stabilire una relazione molto meno tossica con i suoi nuovi amici, le Birds of Prey, appunto.

Il marketing del film (incluso il trailer ufficiale che è uscito questa settimana) si è concentrato principalmente su Harley, e la sua estetica personale squilibrata sembra influenzare pesantemente l’aspetto e lo stile di Birds of Prey nel suo insieme. In effetti, il “marchio” di Harley è persino evidente negli abiti delle sue compagne di squadra.

Trai costumi del film, esposti alla convention di New York, spicca infatti quello di Renee Montoya. Un abbigliamento che potremmo definire “civile” nasconde un dettaglio molto particolare. Il corpetto sotto alla camicia del personaggio altro non è che un chiaro omaggio al costume da giullare di Harley Quinn, il più classico dei suoi outfit! Ecco l’immagine di seguito:

Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn), spin-off di Suicide Squad, vede protagonista la squadra di antieroine capitanate da Margot Robbie.

Il film, diretto da Cathy Yan arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).

La prima sinossi del film riporta:

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine.

 
 

Doctor Doom: il film è in un limbo alla Marvel

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Noah Hawley ha fornito un aggiornamento sul suo lungometraggio dedicato al Doctor Doom, spiegando che l’acquisizione della Fox da parte della Disney ha lasciato il film nel limbo ai Marvel Studios.

Il progetto è stato annunciato per la prima volta al Comic Con di San Diego nel 2017, e la sceneggiatura di Hawley è stata oggetto di grande interesse per i fan del cattivo della Marvel, ma anche per i fan di Hawley, che aveva già fatto un ottimo lavoro con Legion, serie basata sugli omonimi fumetti.

Hawley sembrava aver stretto un accordo con Fox nell’estate del 2018, quando il personaggio di Doctor Doom era ancora di proprietà dello studio. Dal momento che nessuna delle due incarnazioni cinematografiche del personaggio proposte in precedenza hanno soddisfatto i fan, un terzo adattamento incentrato solo su questo personaggio poteva rappresentare una scappatoia per dargli giustizia.

Poi però l’accordo Marvel-Fox è stato concluso e tutti i personaggi sono stati trasferiti alla Disney, con un conseguente rallentamento dei progetti in corso.

Ora, in un’intervista con Uproxx, Hawley ha rivelato che c’è ancora speranza per il suo film su Doctor Doom, anche se sembra molto esile. In un incontro con Kevin Feige, il capo dei Marvel Studios ha chiesto direttamente a Hawley se stava ancora lavorando al progetto. Hawley replicò: “Dovrei ancora lavorarci su? Presumo che abbiate un piano in un cassetto da qualche parte per I Fantastici Quattro”. L’unica risposta di Feige fu un sorriso enigmatico, anche se in realtà è stato confermato che una versione MCU di I Fantastici Quattro è ufficialmente in arrivo. Se questi piani includano il Doctor Doom di Hawley rimane poco chiaro.

 
 

James Franco: la sua scuola di recitazione accusata di sfruttamento sessuale

La scuola di recitazione di James Franco, Studio 4, sta affrontando una causa intentata dai suoi studenti per sfruttamento sessuale. Franco è riconosciuto come un attore le cui ricerche artistiche e creative lo hanno portato in molti campi dell’espressione artistica, dal cinema, alla pittura, alla scrittura. A causa del corpus imponente di lavoro di cui è autore, tuttavia, la legge dei grandi numeri impone che non tutti i suoi sforzi si traducono in opere valide dal punto di vista artistico.

Adesso però sulla testa di James Franco si addensano delle nubi. Il New York Times riferisce che la stella di Pineapple Express deve affrontare delle azioni legali, a seguito di accuse. Due ex studentesse della defunta scuola di recitazione di Franco, Studio 4, hanno presentato azioni legali, sostenendo che Franco e i suoi compagni nella scuola “hanno intrapreso un diffuso comportamento inappropriato nei confronti delle studentesse”. Queste accuse sono sorte per la prima volta nel gennaio 2018 (accuse che costarono a James Franco la nomination all’Oscar come migliore protagonista per The Disaster Artist), con cinque donne che si sono fatte avanti per dire che sentivano che James Franco aveva abusato del suo potere e si era comportato in modo inappropriato.

LEGGI ANCHE – Robert De Niro accusato di discriminazione di genere da un’ex dipendente

Le due ex studentesse, Sarah Tither-Kaplan e Toni Gaal, sostengono di aver ricevuto promesse di audizioni esclusive per i progetti di Franco, promesse disattese poi in fase di casting che venivano aperti anche agli studenti che non avevano pagato le tasse della scuola.

Sostengono anche che la scuola offriva una “master class” in scene di sesso, al costo di $ 750, con gli attori tenuti a fare audizioni su una videocassetta e firmare la loro liberatoria su queste registrazioni. In entrambe le audizioni per questi corsi, le donne affermano di essere state incoraggiate a spingersi oltre le loro comfort zone in “atti sessuali simulati che andavano ben oltre gli standard del settore”. 

 
 

Martin Scorsese pensa che i film Marvel “non siano cinema”

Martin Scorsese 2019
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Martin Scorsese afferma che sebbene abbia provato a guardarli, pensa che i film Marvel non siano cinema. Con oltre mezzo secolo di film al suo attivo, Scorsese occupa innegabilmente il suo posto trai grandi registi della storia del cinema. Un cinefilo nel vero senso della parola, Scorsese è sempre stato un amante dei film e la sua produzione risente di questo folle amore per la settima arte.

Proprio per questa stagione cinematografica è atteso il prossimo film di Martin Scorsese, l’attesissimo The Irishman, che riunisce due leggende della recitazione come Robert De Niro e Al Pacino, per la prima volta in scena insieme, e il collaboratore di lunga data di Scorsese, Joe Pesci.

Il regista newyorkese è famoso per le sue liste di film da vedere assolutamente, quelle pellicole immancabili nella cultura cinematografica di chiunque. Più di recente durante un’intervista con Empire, Scorsese ha rivelato le sue opinioni su uno dei più grandi fenomeni dell’industria dell’ultimo decennio: i film Marvel. L’opinione del regista è severa, ma non per questo non condivisibile:

“Non li vedo. Ci ho provato, sai? Ma questo non è cinema. Onestamente, la cosa più vicina  a questo genere di film che mi viene in mente, con gli attori che fanno la loro parte in quel modo, è un parco a tema. Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano.”

Sicuramente qualcuno non sarà d’accordo e certamente essersi fermati ai primi film Marvel Studios limita la conoscenza e l’esperienza, visto che nel corso degli anni questi prodotti si sono evoluti e stratificati parecchio. L’idea di Martin Scorsese però non è del tutto priva di fondamento, ma come al solito la ragione sta nel mezzo.

 
 

Michela Andreozzi e il suo cast al femminile presentano Brave ragazze

brave ragazze michela andreozzi

Ispirato a una storia vera, Brave ragazze, in sala dal 10 ottobre, racconta di quattro donne di provincia, interpretate da Serena Rossi, Ambra Angiolini, Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli, che dopo l’ennesimo rovescio della sorte, decidono di dare una svolta alle loro vite, in modo non proprio ortodosso: rapinando la banca del paese. Nel cast anche Luca Argentero, Massimiliano Vado, Stefania Sandrelli e Max Tortora.

La regista Michela Andreozzi racconta così la genesi del suo secondo lungometraggio, dopo Nove lune e mezza: “La prima idea del film nasce tantissimi anni fa assieme ad Alberto Manni. Abbiamo iniziato con un ritaglio di giornale: un’intervista a una delle rapinatrici, uscita dal carcere, che raccontava cosa le era rimasto di quell’esperienza. C’erano situazioni così paradossali e soprattutto, queste donne cavalcavano un pregiudizio: che le donne non facciano certe cose e quindi, se ci travestiamo da uomini non ci beccherà nessuno. Questo elemento è andato a colpire in un punto a me caro, la questione della realizzazione femminile”. “Dopo Nove lune e mezza abbiamo riletto questo vecchio progetto con i produttori [Paco Cinematografica ndr] e abbiamo deciso di farlo, anche se era un azzardo, perché due anni e mezzo fa non c’era l’attenzione che c’è in questo momento al femminile”.

Il film ricostruisce la provincia italiana degli anni ’80. La regista spiega il motivo di questa ambientazione e la scelta di Gaeta: “questa storia è successa davvero negli anni ’80 […] I colpi che le rapinatrici hanno messo a segno allora, con la tecnologia che c’è adesso non sarebbero possibili. Poi mi interessava capire quanto la condizione della donna di quegli anni sia cambiata o rimasta la stessa. Le cose sono purtroppo cambiate poco, soprattutto per una certa fascia sociale.

Ho deciso di girare a Gaeta perché lì ho passato i miei anni ’80. Ho negli occhi scorci di mia madre che cammina con mio fratello e mia sorella. Il gioco di Anna coi figli è molto legato al ricordo che ho di mia madre in quegli anni. Ho innestato i miei anni ’80 e la provincia che conoscevo con la storia vera, accaduta in una zona centrale della Francia, vicino ad Avignone, né Parigi, né Costa Azzurra. Allo stesso modo, Gaeta è centrale, senza essere né Roma, né Napoli. Poi gli anni ’80 secondo me sono fichissimi! […] L’idea di travestirsi da uomini, di essere una “boy band” è stata di Ambra, ispirata ai Duran Duran, e l’ho accolta subito”.

La regista individua poi il cuore del film nello spirito di gruppo, nella solidarietà tra le protagoniste, a suo avviso perfetta per veicolare un messaggio: “il fatto che insieme si funziona come un organismo unico, si è più forti e si possono anche fare cose sbagliate, ma grandi cose”. E spiega così la scelta delle componenti di questo affiatato cast: “Le ho individuate perché le ho viste nella mia testa mentre scrivevo. Erano loro. […] Mi sono innamorata in modi diversi di ciascuna. […] Sono state scelte per il loro temperamento, perché hanno quattro caratteristiche diverse che si sposavano bene con le loro caratteristiche umane: Ambra Angiolini, una pasionaria; una … com’è Ilenia Pastorelli? Originale. Serena Rossi accogliente, e Silvia D’Amico un pezzo raro”. Mentre per la componente maschile: “Luca Argentero per me rappresenta gli uomini positivi”. “Il suo personaggio è un uomo che non ha pregiudizi; mentre è stato divertente dirigere mio marito (Massimiliano Vado ndr) in un ruolo abominevole [quello di un uomo rozzo e violento nei confronti della moglie Maria, interpretata da Serena Rossi, ndr], perché avendolo in casa, sapevo dove potevo andare a spingere”.

Ecco invece come gli attori vedono i propri personaggi. Ambra Angiolini descrive Anna come “una donna indipendente dalla formalità, da ciò che si dovrebbe fare se hai due figli, […] una che si inventa la vita senza farne per forza una fiaba e non la racconta neanche ai suoi figli questa storia per forza a lieto fine, spera che accada e giorno per giorno inventa qualcosa di diverso”. Per l’attrice il tratto peculiare della pellicola è la gentilezza: “E’ un film gentile e la gentilezza è abbastanza rara di questi tempi. […] Tutta questa schifezza che si trova in giro, sui social. La gentilezza non c’è, per cui è un film futurista, è quello che dovremmo tornare a essere, pur trattando argomenti sbagliati come le rapine in banca. Il film non è gli anni ’80, è quello che dovremmo essere nel 2020”.

Serena Rossi ci tiene a sottolineare che sul set  “c’è stato un grande rispetto di tutte verso tutte”. La sua Maria, la cui storia, dice, “mi commuove sempre”, “è una donna devota alla Madonna, alla famiglia, al marito violento, cattivissimo, spaventosissimo e ha questo gruppo di amiche che in qualche modo la salva. Tutte la vogliono proteggere, ma è lei che non si protegge da sola, perché pensa che quella sia la sua condizione, la sua normalità, cosa purtroppo comune a tante donne anche oggi. Però, grazie all’amicizia di altre femmine riesce a trovare la forza di fare un gesto eclatante. Attraverso questo percorso lei capirà quello che vuole davvero, che può avere anche altro dalla vita, che merita di più. […] Io l’ho amata molto, ho avuto anche un sacco di dolori per colpa sua. Ero così tesa nelle scene con Massimiliano, che il giorno dopo avevo dolori dappertutto”.

Ilenia Pastorelli afferma che Chicca è stato per lei “un personaggio bellissimo perché ha molte sfaccettature, anche un po’ diverso: in genere faccio sempre la fidanzata o l’amica di, sono sempre subordinata a una figura maschile. Invece in questo caso il mio personaggio fa parte di un gruppo di donne, è ribelle, arriva a farsi molte domande su sé stessa, sulla sua sessualità. […] Mi ha permesso di togliere quella parte femminile in eccesso”. Con essa, anche i tacchi, per indossare con disinvoltura i più comodi camperos vintage della regista.

Per Silvia D’Amico, che nel film è Caterina, sorella di Chicca, la forza del quartetto di attrici e di personaggi di cui fa parte “sono le diversità”. “Il messaggio nuovo del film è che l’unione di un gruppo di donne può dare forza e può portare a un certo tipo di realizzazione, nonostante le grandissime differenze e le difficoltà che ci sono. Noi abbiamo vissuto questo davvero mentre eravamo a Gaeta, perché non ci conoscevamo prima, ed è successa questa magia. Michela è stata una bravissima direttrice d’orchestra. È bello avere una regista donna che ha capito i nostri punti deboli e i punti di forza. Ci ha spinte ad osare in certe direzioni che probabilmente nessuna di noi aveva mai provato prima”.

Luca Argentero si dice orgoglioso di far parte del progetto e convinto sostenitore del punto di vista della regista sul cinema, della sua voglia di raccontare al femminile. “Un’esigenza che forse c’è perché lo sguardo di Michela è molto attento e preciso. Nulla è lasciato al caso, anche per un personaggio strumentale alla storia come il mio. C’è questa dovizia di particolari, l’essere scrupolosa, che contrasta con l’euforia di un gruppo di donne scalmanate”. “Non dovrebbe esserci l’esigenza di sottolinearlo, ma è importante che ci sia una donna così oggi, qui, a presentare questo film”. Altro motivo che lo ha convinto ad accettare il ruolo dell’ispettore Morandi, aggiunge l’attore, è stata “la possibilità di fare un’altra piccola trasformazione, che per gli attori è sempre divertente. Michela mi mandava foto di Tom Selleck e William Hurt, mentre io guardavo l’album di famiglia e vedevo mio padre, sono uguale a lui negli anni ’90”. “Il cuore del film”, dice infine, “per me è il coraggio: lo stesso Morandi ha il coraggio di prendere in mano la sua vita. È una storia in cui i protagonisti decidono di prendere in mano la loro vita e renderla migliore di quello che è”.

Diretto da Michela Andreozzi, Brave Ragazze è in sala dal 10 ottobre, distribuito da Vision Distribution.

 
 

Clerks III: Kevin Smith conferma il progetto

È lo stesso Kevin Smith a confermare che tornerà a raccontare i personaggi di Clerks. C’erano già stati un paio di episodi in cui aveva pensato di rimettere mano alla saga nerd, ma adesso sembra ufficiale, a distanza di 25 anni dal primo film: Clerks III è in lavorazione.

“Abbiamo parlato della possibilità di fare un film insieme – scrive il regista su Instagram -Sarà un capitolo conclusivo della saga, che racconta come non si è mai troppo vecchi per cambiare completamente la tua vita. Sul modo in cui un’amicizia lunga decenni si confronta con il futuro. Ci porterà all’inizio, in un ritorno agli albori della civilizzazione nel grande stato del #newjersey. Sarà un film con protagonista Jeff insieme a Brian O’Halloran, con Jay ed io in ruoli di contorno. Si intitolerà Clerks III!”.

Mentre i fan possono dichiararsi contenti, visto che si tratta, per la prima volta, di una conferma che sembra ufficiale, Kevin Smith è atteso in sala con la sua nuova avventura, sempre in salsa amarcord: Jay e Silent Bob: reboot.

 
 

Robert De Niro accusato di discriminazione di genere da un’ex dipendente

L’attore premio Oscar Robert De Niro è stato accusato di discriminazione di genere e di sostegno di un ambiente di lavoro abusivo per le donne in una causa da 12 milioni di dollari presentata da un ex dipendente, Graham Chase Robinson. Tra le altre cose, De Niro è stato accusato di usare un linguaggio sessista, chiamando le dipendenti donne “fiche” e “femmine”, e riferendosi a Robinson, che era la sua assistente esecutiva, come la “moglie dell’ufficio”.

“Robert De Niro è qualcuno che si è aggrappato a vecchie abitudini – si legge nella causa – Non accetta l’idea che gli uomini dovrebbero trattare le donne come pari. Non gli importa che la discriminazione di genere sul posto di lavoro violi la legge. La signora Robinson è vittima di questo atteggiamento.”

La Robinson è stata oggetto di una causa legale per 6 milioni di dollari in cui è stata accusata di appropriazione indebita di denaro e di aver guardato Netflix durante le ore di lavoro. Quella causa è diventata virale perché secondo l’accusa, la Robinson ha trascorso un periodo di quattro giorni, a gennaio, a guardare 55 episodi della serie Friends.

Le accuse contro De Niro cadono proprio alla vigilia dell’uscita in sala di Joker e The Irishman, due film che lo vedono trai protagonisti. Anche la compagnia di De Niro, Canal Productions, è stata chiamata nella causa.

Dal canto suo, la Robinson afferma di essere sottopagata rispetto ai colleghi maschi. De Niro avrebbe scherzato con Robinson sulla sua prescrizione di Viagra, le chiese di immaginarlo sul water e le suggerì di rimanere incinta usando lo sperma da un collega maschio sposato.

Robinson continua dicendo che ad aprile, ha presentato le sue dimissioni e ha chiesto al suo avvocato di dire alla squadra di De Niro che stava contemplando una causa che avrebbe affrontato la discriminazione di genere e le violazioni salariali di De Niro.

Staremo a vedere come si svilupperà l’accusa e se diventerà una causa ai danni dell’attore.

Fonte: Variety

 
 

Richard Jewell: trailer del nuovo film di Clint Eastwood

Oggi, la Warner Bros. ha diffuso in rete il primo trailer di Richard Jewell, il nuovo film diretto da Clint Eastwood, che arriverà il prossimo 13 dicembre nelle sale statunitensi.

Si tratta dell’adattamento cinematografico di American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell, biografia della guardia di sicurezza Richard Jewell che, dopo aver sventato, nel 1996, un attentato alle Olimpiadi di Atlanta, venne successivamente accusato proprio di quello stesso attentato dopo l’uscita di un articolo pubblicato sull’Atlanta Journal Constitution. Jewell, dichiarato innocente dall’FBI ma caduto in disgrazia, morì giovanissimo, a 44 anni, nel 2007, in seguito ad un attacco di cuore.

 

La Warner Bros distribuisce il film che vede nel cast Paul Walter Hauser, Kathy Bates, Olivia Wilde, Sam Rockwell e Jon Hamm. La data d’uscita italiana non è ancora nota. La sceneggiatura è stata firmata da Billy Ray.

 
 

The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere, il trailer

Ecco il primo trailer di The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere. Con The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere l’attore-scrittore-regista Andrea Di Stefano firma il suo secondo adrenalico lungometraggio con Joel Kinnaman, Rosamund Pike, Common e Clive Owen, dopo il successo ottenuto nel 2014 con la sua opera prima “Escobar: Paradise Lost” con Benicio Del Toro.

The Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere è un crime thriller ricco d’azione e colpi di scena con una forte componente emozionale, basato sul romanzo svedese “Tre Sekunder,” di Roslund & Hellström pubblicato in Svezia nel 2009 e tradotto in inglese l’anno seguente. Arriva al cinema il 17 ottobre distribuito da Adler Entertainment.

Sinossi – Pete Koslow (Joel Kinnaman) è un ex soldato specializzato in operazioni speciali che lavora come informatore per l’FBI per smantellare il traffico di droga della mafia polacca a New York. Quando l’operazione dell’FBI si mette male, con la morte di un poliziotto del NYPD sotto copertura, Pete è obbligato a tornare a Bale Hill, la prigione in cui era stato detenuto in passato per omicidio, per scardinare il cartello dall’interno.

 
 

YULI – Danza e Libertà: il trailer del film

Dopo essere stato presentato in anteprima al Festival del cinema spagnolo ed essersi aggiudicato il premio per la Miglior sceneggiatura a Paul Laverty al Festival di San Sebastián, l’applauditissimo “YULI – Danza e Libertà” della spagnola Icíar Bollaín arriva nelle sale italiane il 17 ottobre 2019 con EXIT media.

L’uscita del film prevede un tour di anteprime, accompagnate da grandi ospiti tra cui: Paul Laverty, storico sceneggiatore di Ken Loach, l’attore cubano Santiago Alfonso e la coreografa e ballerina María Rovira. Si partirà con Roma il 14 ottobre (cinema Farnese), per poi proseguire con Firenze (cinema Stensen), Torino (cinema Fratelli Marx), Bari (multicinema Galleria), Matera (cinema Il Piccolo), Genova (cinema dei Cappuccini), Milano (cinema Anteo), Verona (Cinema Alcione). Inoltre, il film parteciperà in quei giorni al Terni Pop Film Festival, al Premio Efebo d’Oro a Palermo e al Festival del cinema spagnolo in Italia.

Associazioni e scuole di danza di tutta la penisola parteciperanno agli eventi insieme all’Ambasciata di Cuba in Italia. Il film è distribuito grazie al co-finanziamento dal programma MEDIA Europa Creativa della UE.

SINOSSI – Il film racconta l’incredibile storia di Carlos Acosta, in arte Yuli, vera e propria leggenda della danza. Grazie alla maestria di Paul Laverty – sodale collaboratore di Ken Loach da La canzone di Carla in poi – e all’accurata regia di Icíar Bollaín (Ti do i miei occhi; También la lluviaEl olivo), l’opera narra l’incredibile parabola del ballerino cubano, che da piccolo rifiutava la disciplina della danza. Obbligato dal padre, che vuole dargli un’opportunità per voltare le spalle alla povertà che attanaglia Cuba dopo decenni di embargo, Yuli giunge al successo mondiale divenendo un performer paragonato per grazia e capacità tecniche a miti quali Nureyev e Baryshnikov. Il film uscirà in edizione italiana e in versione originale sottotitolata, nella settimana in cui si celebra anche il Giorno della Cultura Cubana (20 ottobre).

 
 

Il Sindaco del rione Sanità prosegue la sua programmazione

Il Sindaco del Rione Sanità

Dopo la calorosa accoglienza di pubblico e critica in 300 sale italiane nei 3 giorni di uscita evento dedicata al film, da domani Il Sindaco del rione Sanità di Mario Martone prosegue la sua programmazione in molte città italiane (elenco completo su www.nexodigital.it).

Raccogliendo 30.000 spettatori in tre giorni e posizionandosi anche ieri terzo sul podio del box office, Il Sindaco del rione Sanità, tratto dal capolavoro di Eduardo De Filippo con Francesco Di Leva nel ruolo del protagonista, ha entusiasmato le platee italiane e dato vita a un appuntamento cinematografico capace di unire generazioni diverse di fronte a un film di forte attualità capace di raccontare l’eterna lotta tra il bene e il male.

Continua anche il tour di Mario Martone per presentare il film in sala e incontrare il pubblico. Domani, 4 ottobre, alle 20.30 sarà al cinema Farnese di Roma insieme a Massimiliano Gallo per ritirare il Premio Francesco Pasinetti 2019 (Miglior film, Miglior attore protagonista per Francesco Di Leva e Miglior attore non protagonista per Massimiliano Gallo), riconoscimenti assegnati a Venezia durante la 76ª Mostra del Cinema di Venezia dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).

Sabato 5 ottobre alle 20.30 il regista saluterà a Pisa il pubblico del cinema Arsenale e lunedì 7 sarà la volta di Castelfiorentino, il mattino con le scuole e la sera con il pubblico.

Il Sindaco del Rione Sanità, recensione del film di Mario Martone #Venezia76

Dopo aver messo in scena a teatro, nel 2017, il capolavoro di Eduardo De Filippo dirigendo Francesco Di Leva nei panni del Sindaco e gli attori della Compagnia del Nest di Napoli, Martone ne ha realizzato l’adattamento cinematografico, presentato in concorso ufficiale alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel cast Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino, Gennaro Di Colandrea, Lucienne Perreca, Salvatore Presutto, Viviana Cangiano, Domenico Esposito, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice, Morena Di Leva, con l’amichevole partecipazione di Ernesto Mahieux.

Il Sindaco del rione Sanità è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA e MALÌA in collaborazione con ELLEDIEFFE SRL – TEATRO STABILE DI TORINO – NEST, con il contributo della GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA L.R.28/2018, con la collaborazione della FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA e con il patrocinio del COMUNE DI NAPOLI.

 
 

Il Signore degli Anelli: i segreti dietro ai costumi dei protagonisti

il signore degli anelli

Il Signore degli Anelli è una serie fantasy estremamente popolare e, in molti modi, i film hanno suscitato un rinnovato interesse per la narrazione fantasy attraverso molti media. La nuova serie Amazon in produzione è un modo per rinnovare l’interesse intorno alla trilogia realizzata da Peter Jackson. Uno dei tanti motivi per cui i film hanno avuto così tanto successo è stata la dedizione e l’attenzione al dettagli per ogni aspetto della messa in scena. Dalle scenografie agli oggetti di scena, tutto è stato creato con lo scopo di creare un mondo realistico e coerente.

E uno dei modi in cui la serie ha raccontato una storia e rivelato la caratterizzazione dei suoi personaggi è stato attraverso i costumi. Molti dettagli e piccoli accorgimenti, per quanto riguarda la realizzazione dei costumi, raccontano molto più di quanto si possa immaginare, e molto più di quanto l’occhio non colga durante la visione. Ecco i 10 dettagli nascosti dei costumi de Il Signore degli Anelli che probabilmente non hai notato.

1Il costume di Gandalf aveva più strati di quanti se ne immaginano

I costumi di Gandalf hanno rappresentato una vera e propria sfida per il reparto costumi. Mentre il suo classico cappello grigio era una delle cose più difficili da progettare, anche il resto del suo abbigliamento è stato intricato da realizzare. Quando Gandalf è diventato poi Gandalf il Bianco, indossava abiti bianchi che, pur sembrando semplici, in realtà avevano molti ricami in oro e argento.

Questo dettaglio è stato incluso per dimostrare che il suo nuovo status di Maia era regale, come era Saruman prima della corruzione.

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X-Men: una teoria di un fan spiega la perfetta introduzione nel MCU

x-men

I Marvel Studios hanno ora la possibilità di usare gli X-Men nel loro universo, e i fan non hanno idea di come i mutanti si faranno strada all’interno di un sistema collaudato. Tra le tante teorie possibili, un fan di Reddit ha avuto una grande idea su come i personaggi possano essere integrati con successo nel flusso narrativo esistente. L’utente Lyndonguitar abbraccia la teoria che potrebbe esserci stato un gene X addormentato per tutto il tempo e che quindi qualche grande evento, in un film, futuro, possa risvegliarlo.

Il professor X sarebbe nato molto più tardi rispetto alla tradizione e avrebbe gestito una scuola per bambini con attitudine o potenziale prima che il gene diventasse attivo. Tutti gli studenti avevano il gene ma i loro poteri si manifestano solo dopo l’evento che li accende. Ora, Xavier e Magneto come presidi della scuola dovrebbero rappresentare un rifugio per le persone colpite dall’evento che ha innescato il risveglio del gene X.

Ecco cosa dice, nel dettaglio, l’utente:

  • Cominciamo con gli X-men, perché il gruppo è il più difficile da aggiungere all’attuale MCU

I mutanti esistevano nel lontano passato di MCU, e si chiamavano Miti, Leggende e Dei. Alcuni erano venerati come Profeti, altri come Dei, altri considerati solo storie e leggende. Meno numerosi e meno fertili degli umani, alla fine si estinsero. Sebbene il gene X non sia mai stato palese negli umani fino ad ora, giace dormiente. Il film sugli Eterni potrebbe ricoprire un ruolo in questo.

A partire da Charles Xavier (Professor X). Nulla cambierebbe con il suo passato, tranne per il fatto che è nato negli anni ’80. Come al solito, studia la genetica e molti altri campi, ma in più anche la storia e le religioni antiche. Ha fatto la sua scoperta del gene X durante i suoi giorni al college, un gene inattivo ma con un potenziale illimitato. Il suo articolo in merito, pubblicato quando aveva 16 anni (1990) fu utilizzato per alimentare il progetto Extremis (come visto in Iron Man 3).

Lungo il suo cammino ha incontrato Erik Lehnsherr e ha stretto amicizia con lui. Anche Erik è nato negli anni ’80, in Bosnia, ed era un sopravvissuto al genocidio di Srebrenica (guerra in Bosnia). (Naturalmente si aggira la questione dell’Olocausto ma si mantiene la natura di superstite del personaggio).

A causa della sua scoperta del gene X, Charles intuisce che potesse essere precedentemente attivo in un lontano passato, e che sia alla base della nascita di storie, leggende, miti, religioni che conosciamo oggi. In qualche modo, questo gene è stato disattivato anni fa e l’evoluzione umana si è bloccata.

E poi arriviamo ai Vendicatori, i superumani sono diventati una cosa comune. Di fronte a questa manifestazione, Xavier ha consolidato la sua idea e la sua ricerca è diventata ancora più intensa. Scoprire che concentrazioni più elevate del gene X dormiente erano correlate a persone con capacità quasi sovrumane (intelletto, memoria, resistenza, percezione, agilità, forza, persino abilità psichiche, ecc.); ha così aperto la sua scuola per giovani dotati, con il suo caro amico Erik Lehnsherr, nel 2010 circa. Una scuola speciale per bambini speciali (con elevate quantità di x-gene) per aiutarli con i loro doni, concentrandosi sui rispettivi campi di competenza.

Nel 2025 circa accadrà poi qualcosa che stimolerà i geni x dormienti negli esseri umani, in particolare quelli con concentrazioni più alte, il che significa che ogni studente nella scuola di Xavier diventerà un “mutante”. Anche Charles ed Erik muteranno, abbracciando le loro nuove abilità, Telepatia e Magnetismo. Questo è l’inizio degli X-Men. La tensione trai due aumenterà nella maniera che conosciamo, ovvero si schiereranno sui due lati opposti della questione dell’integrazione tra umani e mutanti.

Wolverine è piuttosto difficile da inserire, poiché gran parte della sua storia deriva dall’essere molto vecchio, con molta esperienza (ma senza memoria) e renderlo un giovane nel 2020 non gli renderebbe giustizia. Rendendolo vecchio (quindi mantenendo il suo anno di nascita nel 1880) sarebbe uno dei pochi esseri umani rari con il gene X rimasto attivo, ma questo lo renderebbe troppo speciale per passare inosservato tutto questo tempo. 

  • Ora parliamo dei Difensori + Spider-Man.

La fine di Spider-Man: Far From Home ha svelato che Peter Parker è Spider-Man e naturalmente, Peter deve trovare un modo per confutare questa affermazione per rimanere anonimo, altrimenti diventa un eroe alla Iron Man, e questa non è la sua natura.

Su Spider-Man 3, Talos che impersona il clone di Nick Fury si offre di aiutare Peter Parker e chiede aiuto a Matt Murdock per difenderlo in un processo a New York City. Talos impersona Peter Parker nel processo e il vero Peter che indossa la tuta di Spider-Man si presenta al processo, scagionando di fatto Peter. 

Matt Murdock, pur non sapendo che Peter è in realtà il vero Spider-Man né che esiste un vero alieno che impersona Peter, avverte qualcosa di strano nel suo difeso e comincia ad indagare. Segue Peter da vicino e lo scopre.

A questo punto, Matt Murdock e Peter fanno squadra per abbattere l’impero criminale di Kingpin. E dopo aver inserito Daredevil nel quadro, gli altri difensori si introducono facilmente. Inoltre Iron Fist può facilmente collegarsi anche con Shang-Chi e Doctor Strange.

  • I Fantastic 4 sono molto più facili da inserire.

I personaggi possono continuare ad essere una squadra / famiglia che sperimenta la zona negativa negli anni ’60 e rimanere bloccata lì. Da lì in poi usano le risorse della zona negativa per migliorare la loro tecnologia ispirata agli anni ’60 (pensate agli stili cyberpunk / steampunk) per viaggiare nella zona negativa.

Ritornano nel mondo intorno al 2020 e si uniscono all’attuale MCU. Forse, rilevando l’uso delle Gemme dell’infinito, sono spinti a tornare (possono o meno essere influenzati dallo schiocco, a causa del fatto che si trovano nella zona negativa).

Che ve ne pare?

Fonte