Mancano ormai davvero poche
settimane all’arrivo di The
New Mutants nelle sale americane, e giusto ieri
il regista Josh Boone ha confermato –
attraverso una foto condivisa via Instagram – che la
post-produzione del film è ufficialmente giunta a termine. Adesso,
parlando con
Entertinament Weekly, è stato sempre Boone a rivelare nuovi
dettagli sul travagliatissimo spin-off della saga di X-Men.
Intervistato dalla celebre rivista,
infatti, Boone ha spiegato che –
a differenza delle voci che si sono susseguite lo scorso anno –
non ci sono mai state riprese aggiuntive: “Non abbiamo mai
fatto dei reshoot. E dirò di più: se non ci fosse stata
l’acquisizione della Fox da parte della Disney, avremmo fatto le
tradizionali riprese aggiuntive come si fa per ogni grande
produzione. Ma non siamo riusciti a farle perché, dopo che la
fusione è diventata effettiva, i protagonisti era cresciuti
troppo.”
Tornando invece a parlare del
processo di post-produzione del film, Josh Boone
ha spiegato che l’accordo Disney/Fox è stato il motivo principale
dei continui rinvii del film, cosa che ha inevitabilmente
rallentato anche tutto il processo di montaggio: “Durante il
montaggio, abbiamo probabilmente terminato il 75% del film. Quando
siamo tornati al lavoro, dovevamo praticamente chiuderlo. Ci sono
voluti un paio di mesi, ma è stato bello poter tornare a lavorare.
Io ed il mio co-sceneggiatore, Knate Lee, non vedevamo il girato da
circa un anno. Abbiamo sistemato alcune cose qua e là che prima non
avevamo notato o alle quali prima non avevamo pensato.”
The
New Mutants è un thriller con sfumature
horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un
gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche.
Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove
abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre
cercano di fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone e Knate
Lee, il film vede nel cast la presenza
di Maisie
Williams,
Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
The
New Mutants è prodotto da Simon
Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
L’ultima volta che abbiamo sentito
parlare del sequel di Edge of Tomorrow è stato quando il
regista Doug Liman, a metà dello scorso gennaio,
aveva condiviso una foto attraverso il suo account Instagram,
anticipando ai fan di essere totalmente assorbito dal processo di
scrittura del nuovo film. Adesso, è stata la co-protagonista del
primo capitolo, Emily Blunt, a parlare del tanto atteso sequel
(in cantiere ormai da diversi anni) in una nuova intervista.
Parlando con IndieWire in
occasione della promozione di A Quiet Place
2, infatti, la Blunt ha dichiarato di essere a conoscenza
delle “grandi idee” che ci sono per il sequel di
Edge of Tomorrow, ma di nutrire alcuni dubbi in merito
alla disponibilità del cast, cosa che potrebbe far slittare
l’inizio di un’ipotetica produzione ancora a lungo: “Non lo so
se le stelle saranno favorevoli e si allineeranno per permetterci
di farlo. Non lo so. Io lo spero”, ha dichiarato
l’attrice.
Essendo trascorsi ormai già sei
anni dall’uscita del primo film, Emily Blunt ha quindi scherzato sulla lunga
gestazione del sequel: “Io e Tom avremo 70 anni prima che si
decidano a farne un altro. Forse sembrerà un po’ strano… forse ci
toccherà fare come The Irishman.
Sarà la versione “Irishman” di Edge of Tomorrow. Chi può
dirlo?”
A proposito del sequel, Doug Liman aveva dichiarato: “Di norma ci
sono motivi finanziari dietro la realizzazione di un sequel, ma
questa volta non è andata così, siamo stati noi a venir fuori con
una storia. Davvero, non mi aspettavo di tornare a confrontarmi con
questo mondo perché avere a che fare con i viaggi nel tempo causa
non pochi mal di testa. Ma i fan si sono dimostrati così
affezionati al film, più che a qualunque altro mio film, che Tom ed
io abbiamo che pensato che dovevamo, almeno per noi, pensare ad un
possibile sequel […] Riprenderà da dove abbiamo
lasciato l’ultimo, ma da quel momento viaggeremo indietro nel
tempo.”
In Edge
of Tomorrow, una razza aliena, i Mimics, ha
colpito la Terra, devastando le città e uccidendo milioni di esseri
umani. L’unico modo per resistere alla brutalità dell’offensiva
aliena è quello di unire le forze e tentare l’impossibile. Il
tenente Bill Cage, ucciso in pochi minuti, si risveglia finendo
però in un loop temporale, che lo condanna a vivere lo stesso
giorno e lo stesso combattimento all’infinito… Aiutato dall’agente
delle forze speciali Rita Vrataski, cercheranno insieme di
annientare gli invasori e salvare la Terra.
Nonostante alcuni recenti rumor,
Jamie Foxx è
ancora collegato al reboot di Spawn,
nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto, che sarà
diretto da Todd McFarlane, creatore del
personaggio. Di recente, McFarlane aveva dichiarato che “un premio
Oscar” ha ufficialmente abbandonato il progetto: in molti hanno
subito pensato a Foxx (premio Oscar per Ray), ma
ComicBook ha specificato che l’attore è ancora coinvolto nel
film in qualità di interprete protagonista e che le parole di Todd
McFarlane facevano riferimento ad uno degli sceneggiatori del
film.
Ciononostante, il nuovo film su
Spawn non ha ancora ricevuto il via
libera ufficiale (i diritti per la distribuzione, infatti, non sono
ancora stati acquistati da nessuno studio). In una recente
intervista con Shoryuken, McFarlane
ha ribadito di voler realizzare un film vietato ai minori (come
aveva già sottolineato in precedenza): “Ho pochissime
richieste in merito al film”, ha spiegato. “Deve essere
classificato come R, cioè vietato ai minori di 17 anni. Non ci
possono essere discussioni al riguardo. Non mi interessa ciò che
accadrà nel film, l’importante è che Spawn sia cool e
tosto.”
Il
film Spawnsembra essersi già
assicurato dei buoni nomi, da Jamie Foxx nel
ruolo dell’antieroe del titolo e Jeremy
Rennernel ruolo di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking Dead, si occuperà del
trucco e degli effetti speciali. Infine, il film sarà prodotto
da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse
Production.
Il film non è ancora entrato in fase
di produzione, per via di alcuni problemi legati alla mancanza di
supporto da parte della major. Attualmente non vi è una data di
distribuzione, ma stando alle parole di McFarlane tutto sembra
pronto per iniziare.
Sono arrivate online le prime
reazioni della stampa americana a Mulan,
l’atteso live action Disney basato sul classico d’animazione del
1998, diretto da Niki Caro, regista neozelandese nota per
La ragazza delle balene e North Country – Storia di
Josey. Le prime reazioni al remake promettono un’esperienza
immersiva, capace di rendere omaggio al film originale.
Nonostante alcuni cambiamenti
rispetti al Classico che tutti conosciamo (come l’assenza dei
personaggi di
Mushu e
Li Shang), sembra che il live action sia un remake
assolutamente soddisfacente. Come da tradizione, la stampa
americana che ha già avuto modo di vedere il film, ha condiviso via
Twitter le proprie reazioni, che in questo caso sono decisamente
positive.
Potete leggere alcuni dei commenti di seguito:
Angie J. Han
– Mashable: “Mulan è il miglior remake/live action della
Disney dai tempi di Cenerentola. Non mi sono distratta neanche
sulle canzoni. Trova nuova note all’interno di una storia che già
conosciamo, offrendo al tempo stesso azione, cuore e umorismo
meravigliosi. Liu Yifei è straordinaria.”
Michael
Lee – Geeks of Doom: “Mulan è uno dei migliori adattamenti
live action di un classico animato Disney. Onora la ballata
originale e il classico del 1998 modernizzando il tema
dell’Empowerment femminile con scene iconiche e grandi sequenze di
battaglia che ricordano le opopee di Wuxia.”
Alison Foreman – Mashable:
“Il remake di Mulan riesce a colmare il vuoto lasciato da
alcuni elementi che nel live action non sono presenti. Tanti omaggi
al classico del 1998 preparano il terreno ad una storia piena di
azione, umore e cuore.”
Kevin
Polowy – Yahoo Entertainment: “Ho già visto Mulan due volte
e posso affermare con certezza che è fantastico. Il miglior
remake/live action della Disney: bello, avvincente, ricco d’azione.
Il cast è eccezionale e la regia di Niki Caro è semplicemente
mozzafiato.”
Kristen Acuna – Insider: “Mulan è assolutamente fantastico.
Abbastanza diverso dal classico originale, ma con lo stesso cuore e
con grandi scene d’azione. Non importa che non sia un musical: se
sei un fan del classico d’animazione, troverai tantissimi
riferimenti alle canzoni di quel film. Non vedo l’ora di vederlo di
nuovo.”
Liu
Yifei (Il Regno Proibito, Once Upon
a Time) interpreta la protagonista del film
DisneyMulan,
che vede nel cast anche Donnie
Yen (Rogue One: A Star Wars
Story) nel ruolo del Comandante Tung, Jason
Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword
of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e Yoson
An (Shark – Il Primo Squalo) nel ruolo di
Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong
Li (Memorie di una Geisha, Lanterne
Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet
Li (Shao Lin Si, Arma Letale
4) nel ruolo dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da
Rick Jaffa & Amanda Silver e da Elizabeth Martin & Lauren
Hynek.
Quando l’Imperatore della Cina
decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata
Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori
provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un
rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo
essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua
Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e
dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo
autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si
trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di
una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.
In una recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione di Bloodshot,
Vin Diesel ha parlato del ruolo di Groot nel
MCU, rivelando che il personaggio
tornerà non soltanto in
GOTG Vol. 3, ma anche in Thor 4.
Queste le sue parole:
“Sto aspettando.
Sono emozionato per il mio amico
James Gunn e non vedo l’ora che realizzi il prossimo capitolo.
Ha terminato
The Suicide Squad, quindi sta per imbarcarsi in questa nuova
avventura. Mi ha anche parlato di come il nuovo Thor incorporerà
alcuni dei Guardiani della Galassia, il che sarà molto
interessante. Nessuno lo sa… forse non avrei dovuto dire
nulla.”
Al momento non
sappiamo quale sarà la storia di Thor
4: sappiamo che Natalie Portman tornerà nei panni di Jane
Foster e diventerà Mighty Thor; sappiamo anche che Christian Bale interpreterà il villain
principale. Resta quindi da capire in che modo
Taika Waititi riuscirà ad inserire i Guardiani in Thor
4, ma forse il finale di Avengers: Endgame potrebbe averci suggerito più di
quanto immaginiamo…
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante
il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame.L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e
storie appassionanti con la prima Thor femmina
dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
A seguito delle recenti disposizioni
governative, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di
Donatello annuncia che sarà sospesa la cerimonia di assegnazione
dei premi prevista per il prossimo 3 aprile. In accordo con Rai
Uno, che l’Accademia del Cinema Italiano ringrazia per l’impegno e
la disponibilità, è stata presa la decisione di rinviare l’evento
al giorno venerdì 8 maggio, nel comune intento di mantenere la
celebrazione del nostro cinema, senza perdere di vista l’evoluzione
dell’emergenza sanitaria.
Da un po’ di tempo sappiamo che in
Wonder Woman 1984 Diana
indosserà la Golden Eagle, l’armatura da battaglia vista
diverse volte anche nei fumetti.
La prima volta che l’abbiamo vista
indossata da Gal Gadot, è stato nel primo trailer
del film, e l’apparizione ha suscitato parecchia curiosità e
interesse da parte dei fan. Da allora, l’armatura è stata
messa in primo piano in tutto il materiale promozionale e ora
Queen Studios
Collectibles diffonde le immagini della statua 1:2 dell’eroina
proprio con quel costume.
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel
vedrà ancora Gal Gadot nei panni di
Diana Prince opposta a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
A casa, nelle quattro mura
domestiche, in solitudine e a distanza. Sembra essere questo
l’unico modo per arginare il contagio da coronavirus e uscire,
tutti insieme, da questa brutta epidemia che minaccia di farsi
altrimenti incontrollabile.
Eppure, nonostante social,
piattaforme di streaming, videogames e altri gadget tecnologici
abbiano minato fino a questo momento la naturale socializzazione,
in questo momento gli strumenti dell’anti-socialità ci vengono in
soccorso, per aiutarci a superare a cuor leggero (per quanto
possibile) questo periodo, che ci auguriamo non troppo lungo, di
reclusione forzata.
Netflix, Prime, Now TV, tutte le piattaforme, ma
anche acquisti e noleggi in versione digital, ci possono venire in
soccorso in questo momento, e di seguito ecco alcuni
binge-watch salva umore, per arginare la noia e
l’ansia da isolamento:
Harry Potter
Maghi, incantesimi,
signori oscuri e amici dotati di ingegno, bontà e coraggio. La
formula ideale per una lunga avventura, ben otto film, e diverse
ore occupate da duelli, lezioni, amori adolescenziali e un tocco di
dramma, con la certezza che tutto andrà bene, alla fine.
Star Wars
Sono ben undici i film che
compongono il canone completo del franchise Lucasfilm, con tanto di
spin-off che contribuiscono ad un ottimo intrattenimento domestico,
un ripasso dovuto di quella che è una delle saghe più amate di
sempre. E anche se il finale della saga degli Skywalker non è
piaciuto a tutti, è chiaro che si tratta di una conclusione
all’insegna della speranza.
Il Signore degli Anelli
Il fantasy per eccellenza
racconta della sfida dei più piccoli contro il Male assoluto. Nelle
versioni estese, i tre film di Peter Jackson
possono fare sicuramente ottima compagnia in una condizione di
reclusione forzata. Inoltre il film consegna ai suoi spettatori e
fan un messaggio di grande positività, di senso di squadra e di
coraggio, anche nelle situazioni più difficili.
Indiana Jones
Non sono gli anni, sono i
chilometri. La battuta preferita di
Harrison Ford in tutti i suoi film riecheggia
cristallina nell’aria, appena viene nominato I Predatori dell’Arca
Perduta, e perché non approfittare di una lunga permanenza
domestica per ripassare tutte le battute cult della trilogia (no,
il quarto non esiste) di Steven Spielberg?
Ritorno al futuro
Se si parla di saghe
divertenti, che tirano su l’umore e ci permettono di rasserenare
gli animi in tempi così cupi, sicuramente Zemeckis e compagnia sono
tra le prime cose che vengono in mente ai fan, e si tratta di un
suggerimento tanto banale quanto prezioso. Sempre alla conquista
del tempo, del futuro e del bene delle generazioni future (e
passate!).
Una mamma per Amica
Se la reclusione forzata dovesse
prolungarsi oltremodo e se fosse necessario per i cittadini sani e
responsabili dover rimanere in casa più tempo del previsto, una
bella maratona di Gilmore Girls potrebbe senza dubbio aiutare a far
passare il tempo in serenità. Le avventure delle ragazze Gilmore
sono un toccasana per l’umore e la qualità di scrittura di Amy
Sherman-Palladino invecchia straordinariamente bene!
Scrubs
JD, Turk e tutti gli
infermieri e chirurghi dell’Ospedale Sacro Cuore sono sempre lieti
di accogliere e riaccogliere pazienti e spettatori. Sarà per la
grande leggerezza con cui si affrontano anche i momenti difficili,
sarà per il divertimento folle che questa serie promette e regala,
ma ci sembra un modo davvero adatto di passare il tempo in periodi
cupi-
E alla fine arriva mamma
Una storia d’amore lunga
una serie: un padre che impiega ben nove stagioni per chiedere ai
figli il permesso di uscire con la loro “zia”. In molti hanno
storto il naso per la scelta finale della serie, che in originale
si intitola How I Met Your Mother, eppure
un rewatch potrebbe convincere tutti che gli eventi finali sono
stati preparati nel corso di tutte le esilaranti stagioni, e che la
conclusione era l’unica giusta e possibile.
Friends
Fanno parte della
famiglia, loro si che sono davvero vecchi amici, sapere che
esistono 10 stagioni da 24 episodi l’una che ci possono far
compagnia in questi giorni difficili per tutti rende già l’animo
più leggero. Gli amici, quelli veri, non passano mai di moda e non
importa quante volte li vedi e fanno le stesse battute, è sempre un
piacere ritrovarli.
Ecco il nuovo trailer di Black
Widow, in cui possiamo apprendere nuovi dettagli
e frammenti della trama, ad oggi molto misteriosa, del film che
andrà ad indagare sul passato di Vedova Nera,
ancora una volta interpretata da Scarlet Johansson.
Ecco il trailer di seguito, in versione originale:
La regia
di Black Widow è stata affidata
a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna
Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence Pugh,
e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
Apprendiamo da
Deadline la triste notizia della scomparsa di Max von
Sydow, attore svedese naturalizzato francese, noto al
grande pubblico per i suoi ruoli ne Il settimo
sigillo di Ingmar Bergman e in Flash
Gordon di Mike Hodges, in cui ha interpretato
l’Imperatore Ming. L’attore è morto all’età di 90 anni. I suoi
rappresentanti hanno confermato la notizia alla celebre
rivista.
In 65 anni di carriera, l’attore ha
spaziato dal cinema d’autore ai grandi blockbuster, mettendo sempre
il suo talento sconfinato al servizio dei generi più disparati.
Negli ultimi anni ha interpretato Lor San Tekka in Star Wars: Il risveglio della forza, il
Corvo a Tre Occhi nella popolare serie tv Game of
Thrones e ha persino doppiato un personaggio de
I Simpson.
Il sito web francese Paris Match ha pubblicato una
dichiarazione della moglie dell’attore, Catherine von Sydow, che
recita: “È con il cuore spezzato e con infinita tristezza che
abbiamo l’estremo dolore di annunciare la dipartita di Max Von
Sydow, avvenuta l’8 marzo 2020”.
Nato a Lund, in Svezia, Max
von Sydow ha iniziato la sua prestigiosa carriera grazie
alla collaborazione con il mentore Ingmar Bergman:
tra i loro film più celebri, si ricorda sicuramente il classico del
cinema mondiale Il settimo sigillo.
Un’altra iconica interpretazione di Von Sydow è sicuramente quella
di padre Lankester Merrin nel cult horror L’esorcista di William Friedkin.
Morto Max von Sydow: l’attore aveva 90 anni
È stato nominato due volte al premio
Oscar: come miglior attore protagonista per Pelle alla
conquista del mondo nel 1989 e come miglior
attore non protagonista per Molto forte,
incredibilmente vicinonel 2012.
Ha lavorato in Italia diverse volte:
con Francesco Rosi in Cadaveri eccellenti,
con Valerio Zurlini ne Il deserto dei
Tartari e con Dario Argento in Non ho
sonno.
Dirigere un film non è certamente
un’impresa facile, e spesso capita che alcuni registi – per
divertimento o per “vanità” – si “concedano” dei brevi cameo nei
loro film. Se da un lato questi cameo rappresentato per il regista
in questione un meritato momento sotto le luci dei riflettori, per
i cinefili un momenti spassosissimi, perché si tratta quasi sempre
di camei che possono passare inosservati e che quindi necessitano
di una visione molto attenta per essere “scovati”.
Ecco 10 registi che compaiono nei loro stessi film:
George Lucas, La Vendetta dei Sith
Goerge Lucas è noto nell’industria per essere una persona
alquanto timida. La sua natura estremamente riservata ha reso la
lavorazione di Una Nuova Speranza decisamente “problematica”,
soprattutto in relazione allo scambio con gli attori, in
particolare con Harrison Ford. Tuttavia, alla fine il regista è
riuscito ad evadere dal proprio “guscio”, concedendosi un cameo nei
panni del Barone Notluwiski Papanoida in
Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith.
Nell’immagine in alto, il personaggio interpretato dal regista è
segnalato dalla freccia.
Martin Scorsese, Taxi Driver
Per i suoi drammi polizieschi,
Martin Scorsese si è sempre avvalso della collaborazione dei
suoi attori preferiti, in particolare Robert De Niro, Al Pacino e
Joe Pesci. In
Taxi Driver, però, Scorsese ha ben pensato di ricorrere a
se stesso per un cameo decisamente inquietante: il regista,
infatti, si è riservato i panni di un marito omicida che osserva
sua moglie dal sedile del taxi di Travis Bickle.
La scena è piuttosto disturbante,
soprattutto in vista della piega che assumeranno i comportamenti di
Travis. Nella discesa all'”inferno” del protagonista, Scorsese ha
forse contribuito grazie al suo raccapricciante monologo che rivela
i desideri più intimi e inconfessabili del suo personaggio.
Quentin Tarantino, Pulp Fiction
Pulp
Fiction è un cult senza tempo, amatissimo dai fan dello
stile di
Quentin Tarantino. I cameo del regista nei suoi film sono una
delle cose che gli spettatori amano di più, dal momento che spesso
il regista si ritrova a ritagliarsi ruoli di un certo spessore
nelle sue opere. In
Pulp Fiction, quando Vincent e Jules hanno bisogno di un
posto dove nascondere un cadavere, chiamano il loro amico Jimmy,
che è interpretato proprio da Tarantino. Inutile dire che Jimmy non
era molto contento di quello che era appena successo… ma almeno ha
preparato ai due malavitosi “un’ottima” tazza di
caffè!
Peter Jackson, Il Signore degli Anelli
Il Signore degli Anelli è una delle trilogie
cinematografiche più ambiziose mai realizzate, con un audace
impiego della CGI e con scenografie entusiasmanti che ancora oggi
sono in grado di stupire il pubblico. Nonostante la grandissima
portata del progetto,
Peter Jackson ha trovato anche il tempo di ritagliarsi un breve
cameo nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. In
particolare, ne La Compagnia dell’Anello, Jackson
interpreta un uomo ubriaco che divora una carota. L’apparizione del
regista è davvero breve: la scena in questione è quando Frodo e i
suoi compagni si dirigono verso la locanda del Puledro
Impennato.
Taika Waititi, Thor: Ragnarok
La
terza iterazione cinematografica di Thor ha portato la serie
dedicata al Dio del Tuono in una nuova direzione, grazie
soprattutto all’apporto visivo e narrativo di
Taika Waititi. Il suo lavoro è stato elogiato in egual misura
da critica e pubblica, e sono in molti ad aver letteralmente amato
il cameo dello stesso regista. L’adorabile personaggio di Korg,
infatti, è doppiato da Waititi in persona, e nonostante del regista
si sente soltanto la sua voce, il personaggio nel film è così
divertente soprattutto grazie al suo lavoro “vocale”.
Alfred Hitchcock, Intrigo Internazionale
Il maestro del brivido,
Alfred Hitchcock, fa un’apparizione alquanto comica nel suo
film interpretato da Cary Grant,
Intrigo Internazionale. All’inizio, mentre i titoli di
coda scorrono, è possibile vedere Hitchcock che tenta di salire su
un autobus, per vedersi sbattere la porta in faccia.
Francis Ford Coppola, Apocalypse Now
In
Apocalypse Now,
Francis Ford Coppola appare in un breve cameo nei panni di un
regista televisivo. È possibile vedere il regista mentre urla a
Martin Sheen di non guardare in camera. Si tratta di un cameo
particolarmente acuto, dal momento che Coppola interpreta se stesso
e non un personaggio; allo stesso tempo, il suo personaggio funge
da “incarnazione della propaganda in tempi di guerra”, che è poi
uno dei temi alla base del film.
Roman Polanski, Chinatown
La sceneggiatura di
Chinatown è spesso considerata come una delle migliori
di tutti i tempi: una versione ancora più dark del genere dark per
eccellenza, ossia il noir. Il regista
Roman Polanski appare nel film in un breve cameo nei panni
dell’uomo con il coltello che ferisce Jake Gittes. La scena in
questione è davvero breve, ma si tratta di un cameo comunque
apprezzabile, considerando la quantità di elogi che il film ha
ricevuto all’epoca della sua uscita.
M. Night Shyamalan, Signs
Il “re” dei colpi di scena appare
spesso nel suo thriller dedicato alle invasione aliene,
Signs. Nel film
M. Night Shyamalan interpreta Ray, che intrappola uno degli
alieni nella sua cucina prima di scusarsi ancora una volta con
Graham per la morte di sua moglie. L’ottima interpretazione fornita
da Shyamalan dimostra quanto sia bravo tanto come attore quanto
come regista.
Wes Craven, Scream
Uno dei registi più apprezzati del
genere horror, il compianto
Wes Craven, si è ritagliato in uno dei suoi film uno dei cameo
più esilaranti della storia del cinema. Come regista della saga di
Nightmare, Craven appare nei panni di un bidello
sfoggiando l’iconico maglione rosso e verde di Freddy Kreuger nel
suo Scream del 1996.
Dopo gli esordi come modella,
Sarah Felberbaum ha debuttato come attrice in
alcuni tra i più noti lungometraggi italiani degli ultimi anni.
Grazie alla collaborazione con importati attori e registi ha così
avuto modo di far maturare il proprio talento, affermandosi poi
anche sul piccolo schermo grazie ad alcune popolari serie TV.
Ecco 10 cose che non sai di Sarah Felberbaum.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sarah Felberbaum: i film, le serie
e i programmi televisivi
10. Ha partecipato a noti
film. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio
nel 2007, quando prende parte a Cardiofitness.
Successivamente si fa notare grazie ai suoi ruoli in Due vite
per caso (2010), Ti presento un amico (2010),
Maschi contro
femmine (2010), Femmine contro maschi (2010),
Il gioiellino (2011), Viva l’Italia (2012),
Il principe
abusivo (2013), Una piccola impresa
meridionale (2013), Poli opposti (2015), Tu
mi nascondi qualcosa (2018), Nessuno come noi (2018),
Bentornato Presidente (2019) e Non sono un
assassino (2019).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Attiva anche in televisione, la
Felberbaum si fa notare anche per le sue interpretazioni in note
serie TV come Caterina e le sue figlie (2005-2010), La
figlia di Elisa – Ritorno a Rivombrosa (2007),
Caravaggio (2007), Il giovane Montalbano
(2012-2015), Una grande famiglia (2012-2015), dove recita
accanto all’attore Alessandro
Gassmann, e I Medici (2016), dove ricopre il
ruolo di Maddalena.
8. Ha condotto diversi
programmi televisivi. Prima di debuttare come attrice, la
Felberbaum si rende popolare come conduttrice televisiva,
ricoprendo per la prima volta tale ruolo per Top of the
Pops (2000-2001), per poi assumere la conduzione anche dei
programmi Concerto del Primo Maggio (2001), Unomattina
Estate (2002), Sky Cine News (2003-2004), e
Hollywood Boulevard (2004).
Sarah Felberbaum è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 257 mila persone. All’interno
di questo la Felberbaum è solita condividere fotografie scattate in
momenti di svago quotidiano, in compagnia della famiglia o di
amici, o foto dei luoghi da lei visitati. Presenti sono anche
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Sarah Felberbaum e Daniele De
Rossi
6. È sposata con il noto
calciatore. Nel 2011 l’attrice conosce il calciatore
romano Daniele De Rossi, che sposa poi nel dicembre del 2015 con
una cerimonia privata sulle spiagge delle Maldive. Particolarmente
riservata, la coppia non si è mai esposta più del dovuto ai
riflettori delle rispettive carriere. Tra i pochi annunci pubblici
fatti dai due vi sono quelli riguardanti la nascita dei figli,
rispettivamente nel 2014 e nel 2016.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sarah Felberbaum in I Medici
5. Ha recitato per la prima
volta in inglese. Nata a Londra, la lingua madre
dell’attrice è l’inglese. Tuttavia, soltanto con la serie I
Medici ha avuto modo di recitare per la prima volta in tale
lingua, cosa che era uno dei suoi sogni da interprete, ottenendo
particolari apprezzamenti per la naturalezza sfoggiata.
4. Ha avuto carta bianca sul
personaggio. Nel dar vita al ruolo di Maddalena, l’attrice
ha avuto completa libertà sulla caratterizzazione e la costruzione
psicologica del personaggio. Lavorando insieme al regista, ha così
dato vita ad una schiava consapevole del suo ruolo e delle sue
possibilità, traendo il meglio da ciò che le è concesso.
3. È entusiasta della
serie. L’attrice ha dichiarato che uno dei motivi che
l’hanno spinta a prendere parte alla serie è stato la possibilità
di recitare in un prodotto che dimostrasse la qualità che la
televisione italiana può sfoggiare, affrontando un genere
normalmente esclusivo delle grandi produzioni americane.
Sarah Felberbaum: il suo ultimo
film
2. Ha recitato in un
thriller italiano. Nel 2019 l’attrice ricopre il ruolo di
Beatrice, uno dei personaggi principali del film Non sono un
assassino, dove condivide la scena con gli attori
Riccardo Scamarcio, Alessio Boni ed
Edoardo Pesce. La storia del film ruota intorno
all’accusa rivolta al personaggio protagonista di aver ucciso un
noto giudice, e della sua conseguente battaglia per dimostrare la
sua innocenza.
Sarah Felberbaum: età e
altezza
10. Sarah Felberbaum è nata
a Londra, in Inghilterra, il 20 marzo 1980. L’attrice è
alta complessivamente 173 centimetri.
I lavori su The
New Mutants, l’atteso spin-off della saga di
X-Men diretto da Josh Boone, sono ufficialmente
terminati. Dopo mesi e mesi di travagliatissima produzione (e di
continui rinvii della data di uscita), il regista ha finalmente
terminato la post-produzione del film che arriverà nelle sale
americane il 3 aprile.
Per celebre l’avvenimento, Boone ha
condiviso attraverso il suo account Instagram una nuova
immagine dalla sala montaggio, che lo ritrae in compagnia della sua
“squadra”, formata dai tecnici del suono Donald Sylvester, David
Giammarco e Chris McGeary, e dal montatore Andrew Buckland. Come si
evince dalla foto, alle loro spalle, su un schermo, appare un frame
del film che ci mostra il personaggio di Demon Bear, da tempo
confermato come antagonista della pellicola.
The
New Mutants è un thriller con sfumature
horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un
gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche.
Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove
abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre
cercano di fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone e Knate
Lee, il film vede nel cast la presenza
di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton,
Alice Braga, Blu Hunt e Henry
Zaga. TheNew
Mutants è prodotto da Simon
Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
James
Wan sta sviluppando un monster movie per la
Universal. Stando a quando riportato da THR, infatti, il
regista delle saghe di The Conjuring e Insidious,
sarebbe stato ingaggiato dalla Universal Pictures per produrre un
nuovo monster movie, ossia un film basato sugli iconici
personaggi cinematografici della major.
La trama del film ruoterà attorno ad
un gruppo di teenager che scoprono che uno dei loro vicini si sta
dedicando alla creazione di un mostro nel suo seminterrato: le cose
si complicheranno quando la creatura riuscirà a fuggire dal
“laboratorio”. Wan produrrà il film attraverso la sua Atomic
Monster.
Descritto come un thriller/horror a
metà tra Frankenstein e Disturbia, il film – che
non ha ancora un titolo ufficiale – verrà sceneggiato da
Robbie Thompson (Supernatural,
Cursed).
Balzato all’attenzione di critica e
pubblica grazie al primo capitolo della saga di
Saw,James
Wan ha raggiunto la fama internazionale grazie ai
primi due capitoli delle fortunate saghe horror di The Conjuring e
Insidious. Nel 2015 ha diretto Fast &
Furious 7, mentre lo scorso anno ha lavorato con la
DC Films occupandosi della regia di Aquaman
con Jason Momoa.
Il regista è attualmente impegnato
con la produzione di Malignant, il suo nuovo horror che
arriverà nelle sale americane il 14 agosto 2020. Nel cast
Annabelle Wallis, Jake Abel, George Young, Maddie Hasson,
Michole Briana White e Jacqueline
McKenzie.
Matt Damon e Christian Bale sono le star di
Le Mans ’66 – La grande sfida, film basato
sull’incredibile storia vera del visionario designer di automobili
Carroll Shelby e dell’intrepido pilota britannico Ken
Miles, che insieme si batterono contro l’interferenza
delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali
per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor
Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24 Ore
di Le Mans in Francia nel 1966.
Vincitore di due premi Oscar per il
miglior montaggio e il miglior montaggio sonoro, il film ha
conquistato in pieno sia il pubblico che la critica, raccontando
con successo una storia realmente accaduta che farà battere il
cuore dall’inizio ai titoli di coda. Le Mans ’66 sarà
disponibile dal 26 febbraio sulle piattaforme digitali
(Itunes, Google Play, Chili, Rakuten.tv e
TimVision) e dall’11 marzo nei migliori negozi fisici e
online in formato 4K Ultra HD, Blu-Ray e DVD.
CONTENUTI EXTRA Blu-Ray, Le Mans ’66 – La grande
sfida
Dare vita alla rivalità*:
Documentario di 60 minuti in 8 parti che trasporta lo spettatore
direttamente sul set del film
Prologo: il giro perfetto
Il vero Ken Miles
Il vero Carrol Shelby
La vera Ford GT40
4K UHD:
Durata:
2 ore e 32 minuti circa
Aspect Ratio:
Widescreen 2.39:1
Audio:
Inglese 7.1.4 Dolby Atmos; Italiano, Francese, Spagnolo,
Tedesco DTS 5.1; Inglese DTS-HD MA 2.0; Inglese audio descrittivo,
Ceco, Polacco Dolby Digital 5.1
Italiano, Tedesco, Francese, Spagnolo DTS Digital Surround;
Inglese DTS-HD MA 7.1; Inglese audio descrittivo Dolby Digital 5.1;
Inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli:
Inglese, Inglese per non udenti, Francese, Spagnolo, Danese,
Olandese, Finlandese, Tedesco, Norvegese, Svedese (alcune lingue
potrebbero non essere disponibili per I sottotito.i e l’audio dei
contenuti speciali)
Rating:
Film per tutti
DVD:
Durata:
2 ore e 26 minuti circa
Screen Format:
Widescreen 2.39:1
Audio:
Italiano, Inglese, Francese,Tedesco Dolby Digital 5.1; Inglese
Dolby Digital 2.0
Sottotitoli:
Italiano, Inglese, Inglese per non udenti, Francese, Olandese,
Tedesco
Ben Affleck è attualmente impegnato con la
promozione di Tornare
a Vincere, film che lo vedrà finalmente tornare
nei panni di protagonista assoluto. Il tour promozionale del film,
ovviamente, è anche l’occasione per tornare a parlare di uno dei
ruoli più discussi della sua recente carriera, ossia quello di
Batman nei film del DCEU.
In una recente intervista con
GQ a proposito dei suoi ruoli più iconici, Affleck ha rivelato
di essersi divertito di più a girare Batman v Superman: Dawn of Justice
rispetto a Justice League: le ragioni sono
facilmente ipotizzabili, dal momento che la produzione del secondo
– come ricorderete – è stata particolarmente travagliata.
L’attore ha dichiarato di essere
entusiasta di aver vestito i panni dell’iconico eroe DC e ha
spiegato di essersi divertito molto a lavorare al film uscito nel
2016 (Batman v Superman). Ha poi spiegato
che con Justice League ci sono stati troppi elementi che non
hanno “legato” tra loro, alludendo alla produzione travagliata e ai
numerosi problemi sorti durante le riprese, inclusa la tragica
morte della figlia di Zack Snyder.
Affleck è tornato poi a parlare di
The Batman e della sua decisione di
non tornare nei panni dell’Uomo Pipistrello e di lasciare la regia
a Matt Reeves: “Ne avevo abbastanza. Mi hanno
detto: ‘Ti piacerebbe dirigere e recitare in un film di Batman in
solitaria?’. Ho scoperto che avevo perso il mio entusiasmo e la mia
passione per il personaggio. E così ho pensato che un film del
genere dovesse essere affidato a qualcuno che in un progetto così
ci vedeva il coronarsi di un sogno. Era chiaro per me che era tempo
di andare avanti.”
Potete vedere il video dell’intervista di seguito:
Tornare a
Vincere è il film di Gavin
O’Connor con protagonista il premio
OscarBen Affleck.
Il film arriverà nelle sale italiane nel 2020 e sarà distribuito in
tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.
Una volta Jack Cunningham (Ben
Affleck) aveva una vita piena di promesse. Al liceo era un fenomeno
della pallacanestro con in mano una borsa di studio universitaria,
quando improvvisamente, per motivi sconosciuti, decise di
allontanarsi dal mondo del basket, riunciando al proprio brillante
futuro. Anni più tardi, Jack si trova ad un passo dalla rovina,
scatenata da una perdita inenarrabile, annegando nell’alcolismo che
gli era già costato un matrimonio e qualunque altra speranza di
vita migliore.
Quando gli viene offerta la
possibilità di allenare la squadra di pallacanestro del suo vecchio
liceo, lontana dagli anni gloriosi di un tempo, accetta con
riluttanza, sorprendendo soltanto lui stesso. Quando i ragazzi
iniziano a comportarsi da squadra e conseguentemente a vincere,
Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui
combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina. Ma
basterà questo a riempire i suoi vuoti, a curare le profonde ferite
del suo passato e a condurlo sulla strada della redenzione?
L’attore Michael
Mando, interprete di Mac Gargan in Spider-Man:
Homecoming, sembra aver anticipato un
possibile ritorno del personaggio nell’Universo Cinematografico
Marvel (o nello
Spider-Verse della Sony Pictures). I lettori dei fumetti
sanno bene che Mac si trasforma nel supervillain
Scorpion: nel film di Jon Watts,
lo spettatore ha avuto modo di incrociare brevemente il
personaggio, totalmente assente poi nel sequel Far From
Home.
Adesso, una foto postata da Mando
sul suo profilo Twitter
ufficiale, con l’emoji di uno scorpione, sembra aver anticipato il
ritorno di Scorpion nel MCU o, presumibilmnete, nello
Spider-Verse della Sony. L’immagine – un bellissimo primo piano
dell’attore -, di per sé non suggerisce alcun collegamento con il
personaggio del MCU, ma l’emoji utilizzata è
davvero curiosa e, ovviamente, non poteva non generare
speculazioni.
E se Michael Mando
avesse un cameo in Morbius
o, magari, in Venom
2? E se invece Scorpion fosse il villain
principale (o uno dei villain) del misteriossissimo Spider-Man 3? Ricordiamo, inoltre, che
nei fumetti Scorpion è uno dei membri dei Sinistri Sei, il gruppo di supercriminali al
quale la Sony vorrebbe da tempo dedicare un film. Le ipotesi,
ovviamente, si sprecano, ma la più accreditata sarebbe quella del
ritorno del personaggio in Morbius, dato che in quel film
sarà presente già l’Avvoltoio di Michael
Keaton.
Le riprese di Spider-Man
3 dovrebbero partire ufficialmente quest’estate. Il
film vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon Watts,
che aveva già direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno.
Continua a crescere l’interesse per
un fantomatico reboot di Ritorno al
Futuro con Tom Holland. Dopo
il video deepfake con lo Spidey del MCU assieme a Robert Downey Jr. nei panni di Marty e Dock, e
dopo
le rivelazioni di Holland a proposito dell’effettiva
possibilità di un remake del primo film, arriva adesso – proprio
sulla scia di quelle dichiarazioni – un teaser trailer deepfake che
immagina proprio Tom Holland al posto di Michael J. Fox.
A proposito del reboot del cult di
Robert Zemeckis, Holland aveva dichiarato:
“Mentirei se dicessi che in passato non ci sono state
conversazioni a proposito di una sorta di remake, ma la verità è
che quel film è perfetto, è uno dei migliori film che siano mai
stati realizzati e che nessuno potrebbe fare meglio. Detto ciò, se
Robert Downey Jr. e io potessimo rifare, soltanto per divertimento,
quella scena ricreata per il deepfake – potrebbe pagare lui questa
volta, è pieno zeppo di soldi -, lo farei gratis, ma almeno
potremmo rifare quella scena. Penso che lo dobbiamo a chi ha
realizzato il vero deepfake, perché hanno fatto un lavoro
incredibile. Penso che parlerò con Robert e vedremo se riusciamo a
ricreare qualcosa in onore del deepfake.”
Potete vedere il teaser trailer deepfake realizzato da stryder HD di
seguito:
E sempre a proposito di
Ritorno al Futuro, proprio di recente
Michael J. Fox e Christopher
Lloyd, interpreti della saga originale, si sono ritrovati
in occasione di un evento benefico, come testimoniato da uno scatto
condiviso dall’iconico interprete di Doc attraverso il suo profilo
Instagram:
Potenziali grandi news per tutti i
fan di Mad Max. Un nuovo rumor, infatti,
suggerisce che il regista George Miller starebbe programmando il sequel
di Fury Road: la produzione dovrebbe
partire non appena il regista terminerà le riprese del suo nuovo
film Three Thousand
Years of Longing.
Stando ad un recente podcast di
Collider
ad opera del reporter Jeff Sneider, il nuovo film sarà un prequel
di Fury Road e si focalizzerà su una
giovane Furiosa,
prima che il personaggio interpretato da Charlize Theron nel film del 2015 diventasse
una Figlia di Guerra. Sneider afferma che un ritorno della Theron
nei panni del personaggio è altamente improbabile, e che un’attrice
più giovane verrà ingaggiata per la parte.
Sempre la fonte ci informa che
l’attore Yahya Abdul-Mateen II, visto in Aquaman
e Watchmen, sarebbe il favorito per
interpretare il protagonista maschile. L’attore sarà il
protagonista dell’atteso Candyman e figura anche nel cast di
Matrix 4, attualmente in fase di
produzione.
Ovviamente non esiste ancora nulla
di confermato. Per adesso si tratta di semplici rumor da prendere
con assoluta cautela. Vi terremo ovviamente aggiornati.
Stando ai piani originali di
George Miller, ci dovrebbero essere altri due film
del franchise con protagonista Tom Hardy (l’attore ha firmato un
contratto per quattro film) e persino uno spin-off sul personaggio
di Furiosa
con Charlize Theron. La battaglia
legale tra Miller e la Warner Bros. a causa del budget
impiegato per Fury Road ha inevitabilmente rallentato
i lavori sulla saga e lo sviluppo dei nuovi film.
Mad Max: Fury Road ha avuto un
successo travolgente. Dalla presentazione a Cannes alla vittoria di
sei Oscar (su dieci nomination), il film con Tom
Hardy e Charlize Theron è certamente uno dei
migliori film degli ultimi dieci anni.
Eva Green ha negato i rumor che la vorrebbero
nel cast di Doctor
Strange 2, l’atteso sequel dedicato alle
avventure dello Stregone Supremo interpretato da
Benedict Cumberbatch. Tuttavia, l’attrice ha ammesso
di adorare lo humor presente nei film del MCU. Le voci di un
possibile coinvolgimento della Green nell’Universo
Cinematografico Marvel risalgono a prima ancora che
il sequel venisse annunciato ufficialmente.
In una recente intervista con
Total Film, è stato chiesto all’attrice un commento a proposito
del suo possibile ingaggio in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness. La Green ha negato
qualsiasi tipo di rumor, spiegando di non essere in lizza per
nessun ruolo all’interno del MCU, e rivelando di essere una
grande fan dello humor presente nei film del franchise e di non
vedere l’ora di vedere Black Widow con Scarlett Johansson.
“Io? No! Non che io sappia.
Assolutamente”, ha detto
Eva Green quando TF le ha chiesto del suo possibile
coinvolgimento nel sequel di Doctor
Strange.“Però mi piace lo humor che
presentano quei film. Ho visto il trailer di Black Widow… mi piacerebbe vederlo.”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà
Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen
Strange. Diretto da Scott Derrickson, il
sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film
su Doctor Strange è uscito nel 2016
e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn
Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
Un interessante dettaglio a
proposito del look che Jeffrey Wright sfoggerà nell’atteso
The
Batman di Matt Reeves potrebbe essere stato rivelato. Al
momento i dettagli sulla trama del film sono ancora decisamente
scarsi: tutto ciò che sappiamo proviene direttamente dal profilo
ufficiale Twitter
del regista, che oltre ad essersi “preoccupato” di annunciare (o in
certi casi confermare) il cast del film, ha anche diffuso le prime
immagini ufficiali di Robert Pattinson con il costume e della
Batmobile.
Nei fumetti, il personaggio del
Commissario Jim Gordon – che nel film di Reeves sarà interpretato
da Wright – è noto per i suoi iconici baffi. Una foto emersa su
Twitter nelle ultime ore sembra confermare che l’attore
omaggerà la versione del personaggio così come immaginato da Bob
Kane e Bill Finger.
La foto emersa online è stata
scattata a Londra, dove le riprese di The
Batman sono attualmente in corso. Non trattandosi
di uno scatto ufficiale dal set, e non essendo Jeffrey Wright nelle vesti del personaggio che
interpreta nel film, è probabile che i baffi sfoggiati dall’attore
non abbiano nulla a che vedere con Gordon. Tuttavia, il dubbio
resta…
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
HBO ha diramato i
comunicati ufficiali su The Last of
Us, l’annunciato adattamento seriale
dell’omonimo videogioco di cui vi abbiamo
anticipato lo sviluppo nei giorni scorso. Come leggiamo
l’HBO, annuncia con un comunicato ufficiale che Neil
Druckmann (scrittore e regista vincitore del premio WGA e
BAFTA) e Craig Mazin (Emmy, Golden Globe e
vincitore del premio WGA per “Chernobyl”
della HBO) svilupperanno un adattamento in serie
del pluripremiato videogioco The Last of
Us.
Druckmann e Mazin
scriveranno e saranno i produttori esecutivi; Carolyn
Strauss (vincitrice dell’Emmy per “Game of
Thrones” di HBO e “Chernobyl””)
è anche produttore esecutivo insieme a Evan Wells
(Presidente di Naughty Dog). Il progetto è una coproduzione con la
Sony Pictures Television e in associazione con
PlayStation Productions. The Last of
Us è la prima serie televisiva di
PlayStation Productions.
Basato sull’acclamato videogioco
“The
Last of Us“, sviluppato da Naughty Dog in esclusiva
per le piattaforme PlayStation, la storia si svolge venti anni dopo
la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto
indurito, viene assunto per contrabbandare Ellie, una ragazza di 14
anni, fuori da una zona di quarantena oppressiva. Quello che inizia
come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e
straziante, poiché entrambi devono attraversare gli Stati Uniti e
dipendere l’uno dall’altro per sopravvivere. La serie HBO coprirà
gli eventi del gioco originale, che è stato scritto da Druckmann,
con la possibilità di contenuti aggiuntivi basati sul prossimo
sequel del gioco, “The Last of Us Part II”, che uscirà il 29
maggio 2020.
“Questa è un’opportunità
incredibilmente eccitante per noi di collaborare con Craig, Neil,
Carolyn e i team di Sony, Naughty Dog e PlayStation per dare vita
al mondo virtuale di questo acclamato gioco”, ha dichiarato Casey
Bloys.
“Neil Druckmann è senza dubbio il
miglior narratore che lavora nel settore dei videogiochi e” The
Last of Us “è il suo magnus opus”, ha affermato Craig
Mazin. “Avere la possibilità di adattare questa straordinaria
opera d’arte è stato un mio sogno per anni, e sono così onorato di
farlo in collaborazione con Neil.”
“Dalla prima volta che mi sono
seduto per parlare con Craig, sono stato ugualmente colpito dal suo
approccio alla narrativa e dal suo amore e dalla sua profonda
comprensione di” The Last of Us “,” ha detto Neil
Druckmann. “Con ‘Chernobyl’, Craig e HBO hanno creato un
capolavoro teso, straziante, emotivo. Non riuscivo a pensare a
partner migliori per dare vita alla storia di “The Last of Us” come
uno spettacolo televisivo. Non vedo l’ora di collaborare con
loro ”.
“Questo è un vero brivido per noi
alla Sony Pictures Television. “The Last of Us” è un brillante
risultato nella narrazione e nello sviluppo del personaggio e siamo
fortunati ad avere l’opportunità di lavorare con questa squadra per
adattarla “, ha affermato Chris Parnell, copresidente della Sony
Pictures Television Studios. “Questo è il primo di molti
spettacoli che intendiamo sviluppare con i nostri amici di
PlayStation Productions.
The Last of
Us è l’annunciata serie tv
creata da Neil Druckmann e Craig
Mazin per il canale americano HBO.
Arriva in home video Terminator:
Destino Oscuro il nuovo capitolo del franchise che si
ricollega direttamente a Terminator 2 – Il Giorno
del Giudizio, secondo capitolo della serie. La storia
si svolge trent’anni dopo il secondo film e per questo
motivo JamesCameron, in veste di
produttore, insieme al regista di DeadpoolTim
Miller riportano sullo schermo gli iconici Arnold
Schwarzenegger e Linda Hamilton.
In Terminator: Destino Oscuro Sarah
Connor (Linda Hamilton) si ritrova di nuovo al centro della
vicenda, dovendo salvare una giovane ragazza di nome Dani Ramos
(Natalia Reyes), dei suoi amici e della cyborg-umana Grace
(Mackenzie
Davis), la cui vita è messa in pericolo da un nuovo
Terminator modificato in metallo liquido (Gabriel Luna), che
la Skynet ha inviato dal futuro. Nel film ritroviamo il leggendario
Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger e
Edward Furlong nei panni di John Connor.
Vi segnaliamo inoltre che
l’edizione blu-ray del film è particolarmente rilevante perché
contiene tutte le scene eliminate del film e alcune scene
estese.
Tra le personalità più affascinanti
dello spettacolo italiano, vi è senza dubbio Neri
Marcorè, attore poliedrico dotato di grande cultura. In
ogni sua interpretazione egli riesce a far trasparire una grande
dolcezza e umanità, affermandosi per la tranquillità data dalla sua
persona. Interprete di gran classe, Marcorè si è negli anni
distinto tanto al cinema, quanto in televisione e a teatro.
Ecco 10 cose che non sai di
Neri Marcorè.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Neri Marcorè: i film e le serie in
cui ha recitato
10. Ha preso parte a celebri
lungometraggi. Marcorè esordisce al cinema con il film
Ladri di cinema (1994), per poi prendere parte a Due
volte nella vita (1998), Viol@ (1998), Quasi
quasi (2002), Bimba – È clonata una stella (2002 e
Il cuore altrove (2003), che gli conferisce una maggiore
notorietà. Successivamente recita in Se devo essere
sincera (2004), La seconda notte di nozze (2005),
L’estate del mio primo bacio (2006), Lezioni di
cioccolato (2007), I mostri oggi (2009), Gli
amici del bar Margherita (2009), La scomparsa di Patò
(2010), The Tourist
(2010), Una donna per la vita (2011), Asterix & Obelix
al servizio di Sua Maestà (2012), Mi rifaccio vivo
(2013), di Sergio
Rubini, Smetto quando
voglio (2014), Sei mai stata sulla Luna? (2015),
Latin Lover
(2015), di Cristina
Comencini, e Smetto quando voglio
– Ad honorem (2017).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni Marcorè è
diventato un volto noto anche in televisione, partecipando a serie
come E poi c’è Filippo (2006), Tutti pazzi per
amore (2008-2010), Fuoriclasse (2011-2015),
Questo nostro amore (2012-2017) e I Medici
(2019). Ha inoltre recitato nei film Papa Luciani – Il sorriso
di Dio (2006), Amore oggi (2014), Una Ferrari per
due (2014) e Le nozze di Laura (2015).
8. È un noto
doppiatore. Marcorè è divenuto noto anche come doppiatore,
avendo ad esempio prestato la propria voce per film d’animazione
come Il principe d’Egitto (1998), Momo alla conquista
del tempo (2001), Ant Bully – Una vita da formica
(2006), Up (2009), Cattivissimo me 2 (2013) e
Kubo e la spada magica (2016). Ha poi partecipato al
doppiaggio italiano dei film Midnight in
Paris (2011), dove doppia il personaggio di Dalì, e
Il libro della giungla (2016), dove è invece la voce di
Baloo.
Neri Marcorè è il suo vero
nome
7. Il suo non è un nome
d’arte. Per quanto in molti siano convinti che il suo sia
un nome d’arte, Neri è realmente il nome dell’attore. Questo ha
origini medievali, e sembra avere origine per aferesi da nome come
Raineri e Guarneri. In latino deriva da niger, avendo dunque come
significato appunto quello di persona dalla carnagione o dai
capelli neri. Un’altra origine del nome è quella ebraica, dove ha
il significato di “la mia luce”.
Neri Marcorè: le sue
imitazioni
6. È particolarmente
apprezzato per le sue imitazioni. Un altro dei motivi
della fama di Marcorè sono senz’altro le imitazioni da lui
realizzate. Nel corso ha infatti preso parte a programmi televisivi
di informazione politica, mettendo in atto delle gag comiche nel
quale imitava i principali politici del momento, estremizzandone le
caratteristiche e il pensiero. Tra questi si ricordano Pier
Ferdinando Casini e Antonio di Pietro, ma è anche noto per
l’imitazione di Alberto Angela, particolarmente apprezzata anche
dallo stesso.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Neri Marcorè è Maurizio
Gasparri
5. È la sua imitazione più
nota. Tra i vari personaggi imitati, quella del politico
Maurizio Gasparri è probabilmente la parodia più nota. Questa
appare per la prima volta durante la trasmissione L’ottavo
nano, dove il politico viene raffigurato come una persona
particolarmente contraddittoria, pronta a rilasciare dichiarazioni
improbabili per difendere sé stesso e il proprio operato.
Neri Marcorè imita Conte
4. Ha imitato il Presidente
del Consiglio. All’interno del programma Gli Stati
Generali, Marcorè ha realizzato una brillante imitazione di
Giuseppe Conte, attuale Presidente del Consiglio italiano. Durante
tali sketch comici, Conte viene raffigurato come presidente di
condominio, continuamente costretto a mettere pace tra i vari
condomini, che altri non sono se le forze politiche facenti parte
del governo.
Neri Marcorè e il teatro
3. Ha una forte tradizione
teatrale. I primi passi dell’attore nello spettacolo si
muovono sul palcoscenico teatrale, dove debutta nel 1993 con La
finta ammalata di Goldoni. Negli anni tornerà più volte a
calcare il palcoscenico, indicandolo come suo amore primario. Nel
2008 porta infatti in teatro il suo spettacolo Un certo signor
G., omaggio a Giorgio Gaber. In teatro l’attore si è esibito
anche come musicista, realizzando ad esempio uno spettacolo
incentrato sulle canzoni di Fabrizio de André.
Neri Marcorè in I Medici
2. Ha interpretato un noto
pontefice. Nella serie IMedici, che
ripercorre la storia della celebre famiglia di Firenze, l’attore dà
vita a Giovanni Battista Cybo, che grazie all’aiuto di Lorenzo il
Magnifico riuscirà ad essere eletto nuovo papa, assumendo il nome
di Innocenzo VIII. Questi, sebbene eletto grazie all’influenza dei
Medici, si rivelerà difficile da controllare, dando vita a diverse
diatribe con la nota famiglia.
Neri Marcorè: età e altezza
1. Neri Marcorè è nato a
Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, Italia, il 31 luglio
1966. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
Mentre i dettagli ufficiali sul
ruolo che Christian
Bale interpreterà sono stati tenuti nascosti, sappiamo
però che il ruolo sarà quello del cattivo, cosa che rende ancora
più interessante il suo coinvolgimento.
A dare la conferma ufficiale è
Tessa Thompson che, parlando con Entertainment
Tonight (via Hollywood Heroic), ha
affermato di aver letto la sceneggiatura: “Ci
divertiremo. Ci divertiremo. Taika sta scrivendo e dirigerà. Alcuni
volti familiari, alcune nuove persone nel mucchio. Christian Bale
interpreterà il nostro cattivo, il che sarà fantastico.”
Sfortunatamente, Tessa Thompson non ha condiviso dettagli
precisi su quale villain Christian
Bale interpreterà. Sappiamo però che è un grande
cambiamento per la sua carriera e per il suo rapporto con i
cinecomics, visto che l’immaginario collettivo
ancora lo vede legato al ruolo di Bruce Wayne/Batman per i film di
Christopher Nolan.
Attore premio Oscar, è stato
protagonista della stagione dei premi con la sua interpretazione di
Ken Miles in Le Mans
’66, di James Mangold, per il
quale ha ottenuto una nomination al Golden Globe.
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.
Roma al tempo del Coronavirus.
Davanti a un esiguo gruppo di tenaci giornalisti Andrea
Adriatico e il cast de Gli anni
amari presentano il film sulla figura di
Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale
italiano. Il film è apparso per la prima volta alla Festa
del Cinema di Roma 2019 ed esce nelle sale italiane il 12 marzo,
anniversario della morte di Mieli, avvenuta nel 1983. L’imperativo
è coniugare la fruizione delle attività culturali con le misure di
prevenzione e sicurezza previste nel nuovo decreto della Presidenza
del Consiglio, firmato il 1 marzo, che fornisce regole riguardanti
musei, cinema e teatri: potranno restare aperti rispettando le
regole di distanza. Sottolinea il distributore Andrea
Romeo di I Wonder Pictures: “C’è un
gran bisogno di cinema e di storie che fanno bene. […] E’ logico
per noi essere presenti e disponibili. […] L’unica cosa da fare è
attenersi alle misure previste, aprire i cinema rispettando la
distanza di sicurezza di un metro. Se le direttive dovessero
cambiare, ci atterremo”.
La figura di Mario
Mieli
Andrea Adriatico
spiega così il cuore del film, che dedica al giovane Zaky, detenuto
in Egitto e studente a Bologna, città in cui il regista vive:
“La storia di Mieli è la descrizione di un sogno, di un tema
[…] posto dal movimento del ’77: mettere al centro l’idea della
felicità, perseguire il proprio obiettivo di benessere. È una cosa
che abbiamo completamente perso di vista”. Un sogno svanito
all’inizio degli anni ’80, “gli anni amari” del titolo, che
riprende Voglio di più, canzone di Pino Daniele targata
1980. Svanito lasciando il posto al rimpianto per una sorta di
rivoluzione mancata. Svanito con l’arrivo dell’AIDS, di cui in
Italia si comincia a parlare proprio nel 1983, anno del suicidio di
Mario Mieli. Prosegue il regista: “La cosa a cui tengo è che il
film venga visto, in qualsiasi forma o maniera. Che porti quelle
questioni di nuovo al centro di un dibattito sulla persona. […]
Mieli non si batte per l’omosessualità, ma per la libertà, per quei
concetti di diritto che devono essere estesi a tutti”.
Grazia Verasani,
sceneggiatrice assieme al regista e a Stefano
Casi, ricorda così la figura di Mieli: “È stato il
cantore di una generazione che voleva fortemente uscire da una
repressività. E lo voleva fare attraverso l’intellettualismo, la
politica, ma anche e soprattutto la creatività”. “Era un
intellettuale lucidissimo, ma anche una persona che conosceva
l’arte della leggerezza”.
A chi gli domanda perché una figura
come quella di Mieli sia stata rimossa nel dibattito del nostro
paese il regista risponde: “Mieli non è stato considerato
neanche allora un leader, ma un outsider all’interno di un
movimento che ha contribuito a creare” – il movimento
F.U.O.R.I. di Angelo Pezzana, primo nucleo del movimento di
liberazione omosessuale italiano, cui Mieli si unisce dandogli un
respiro internazionale. Antonio Catania, che
interpreta il padre di Mario, aggiunge: “Erano anni in cui
neanche da sinistra si riusciva ad accettare una figura come Mario
Mieli, perché era troppo. Metteva il dito in un conformismo non
solo sessuale, ma a tutti i livelli. […] Non erano ancora tempi in
cui si poteva avere un atteggiamento così dissacrante come il
suo”.
Gli anni
amari, una vicenda difficile da
ricostruire
Adriatico parla poi
di una lavorazione difficile, dove si è trovato spesso osteggiato:
“Durante la lavorazione ci siamo trovati di fronte a
interrogazioni, a proteste. Ma sono molto contento di poter dire e
condividere anche con la famiglia di Mieli, che il film è per
tutti. Ha superato il visto censura. C’era il terrore che si
potesse fare un film troppo eversivo. […] Oggi delle diversità
sessuali si può parlare, sì, […] però bisogna stare dentro un
meccanismo di mainstream molto ben regolato”.
“Gli ultimi 10 anni li ho
impegnati a ricostruire una vicenda. La storia dell’omosessualità è
una storia che in Italia non esiste, è scritta sull’acqua. Non ho
potuto lavorare con agio, ho dovuto fare un lavoro di
documentazione certosina. Ci sono ore di interviste che fissano la
storia, la cristallizzano e mi danno la protezione legale per
raccontare quello che ho raccontato”.
Gli interpreti de Gli
anni amari e il lavoro sui personaggi
Nicola Di Benedetto
parla così della sfida di interpretare il ruolo del
protagonista: “Ho letto molto prima di vedere. Andrea mi ha
indirizzato verso questa strada: scoprire prima il pensiero, capire
a fondo cosa diceva Mieli, prima che come lo diceva.[…] Mi sono
ritrovato d’accordo con tutto il suo pensiero. È quello che mi è
rimasto, un consolidamento di ciò che la mia generazione sta
ricominciando a prendere in mano adesso”.
Antonio Catania,
che veste i panni del padre di Mario, spiega le ragioni del suo
personaggio, con cui il protagonista ha il rapporto più difficile:
“In quegli anni, che vedevano sgretolare le istituzioni
classiche come la scuola, la famiglia […] i padri erano quelli che
meno capivano di tutta questa faccenda. Si trovavano i fronte a una
ribellione che non riuscivano a comprendere, come il padre di
questa famiglia borghese. […] Mario è il più giovane dei figli, cui
tra l’altro è legato da particolare affetto, […] ma c’è
l’incomprensione, non riuscire a capire perché questo comportamento
così bizzarro”.
Sandra Ceccarelli
della madre di Mario, Liderica, dice: “Penso che per questa
madre gli anni veramente amari siano stati quelli successivi alla
morte di Mario”. “Questa donna da una parte era in grande
difficoltà, perché Mario la provocava anche in maniera molto
pesante. D’altra parte mi sembra avesse voglia di capire. […] E’ un
rapporto molto ricco, molto difficile, ma non credo lei si
aspettasse una fine così drastica, così presto”.
Gli anni
amari è in sala dal 12 marzo, prodotto da
Cinemare con Rai Cinema e con
Pavarotti International 23 e distribuito da
I Wonder Pictures.
Guarda una clip in esclusiva di
ARCTIC – Un’avventura glaciale, il nuovo film
d’animazione targato Notorious Pictures, al cinema
dal 12 Marzo.
In
ARCTIC – Un’avventura glaciale i due volpini Speedy e
Jade, affiancati da un orso polare nevrotico, un albatros sbadato e
due lontre teoriche della cospirazione, dovranno impedire a un
tricheco malvagio di sciogliere l’Artico e diventare così il
sovrano del mondo.
ARCTIC – Un’avventura glaciale è un entusiasmante
action animato che affronta, in maniera sincera e divertente, uno
dei fenomeni ambientali più importanti e più discussi degli ultimi
tempi, quello del cambiamento climatico.Celebrando, allo stesso
tempo, l’importanza della diversità e l’unicità di ogni
individuo.
L’Artico sta scomparendo a una
velocità spaventosa. Il “condizionatore d’aria” del Pianeta si sta
riscaldando due volte di più del resto del mondo a causa dei
cambiamenti climatici, delle trivellazioni petrolifere e della
pesca industriale. Le multinazionali dei combustibili fossili sono
tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici, causa del
sempre più rapido scioglimento dei ghiacci artici. Eppure, dal
momento che l’accesso ai fondali artici è oggi molto più semplice,
è iniziata una folle corsa al petrolio del nord del Pianeta. La
casa dell’orso polare è un ecosistema importantissimo per tutta la
Terra
Quel che succede
all’Artico anticipa le sorti dell’intero
Pianeta… difendiamo l’Artico!
LO SAPEVI CHE…
Il termine “artico” deriva
dal greco arktikos (“vicino all’Orsa”).
Il nome è ispirato alla costellazione dell’Orsa Minore (Ursa
minor), che ospita Polaris, la stella del Nord; e anche all’Orsa
maggiore (Ursa maior), ben visibile nell’emisfero
settentrionale.
Ha più abitanti di quanti
si creda. Il Circolo polare artico, che comprende parti di
Russia, USA (Alaska), Canada, Finlandia, Svezia, Danimarca
(Groenlandia), Norvegia e l’isola islandese di Grimsey, può vantare
circa 4 milioni di abitanti. La sua economia si aggira intorno ai
230 miliardi di dollari annui, equivalente al PIL di Paesi come
l’Irlanda e il Portogallo.
Ospita la banca più
importante e sorvegliata al mondo. La Global Seed Vault,
una cassaforte che contiene i semi di oltre 4.000 specie di piante
e li protegge da guerre, cambiamenti climatici, estinzione,
carestie.
A causa del surriscaldamento
globale i ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo
a una velocità 7 volte più elevata del previsto rispetto
agli anni Novanta, esponendo 40 milioni di persone in più al
rischio di inondazione costiera entro la fine del secolo.
Il permafrost ha cominciato a
scongelarsi 70 anni prima del
previsto. A luglio si sono riversate in mare 10
miliardi di tonnellate di acqua, in un solo giorno.
Gli scenari peggiori dell’IPCC
prevedevano che non avremmo assistito a qualcosa del genere prima
del 2050.
Le critiche e il malcontento dei fan
a seguito delle vicende raccontate in Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald hanno
contribuito a rallentare la produzione del terzo film del nuovo
franchise magico, spin off dell’originale storia legata al mondo di
Harry
Potter.
Con tutte le sue incongruenze, il
film aveva comunque contribuito a proporre e porre nuovi
interrogativi in merito al personaggio di Grindelwald, ottimamente
interpretato da Johnny
Depp, domande che restano senza risposta ad oggi.
Eccone alcune:
Come ha fatto Silente a infrangere
il Patto di Sangue con Grindelwald?
Alla fine del secondo
film Animali fantastici e dove
trovarli, viene rivelato che quando erano più
giovani e amici, Silente e Grindelwald fecero un patto di sangue
che implicava l’impossibilità reciproca di combattersi.
Ma alla luce di ciò che abbiamo
visto e letto nella saga di Harry Potter, sappiamo della
leggendaria battaglia tra Silente e Grindelwald, battaglia che
viene riportata addirittura dai libri di Storia della Magia e che
ha conferito a Silente lo status del più grande mago che sia mai
vissuto. Il terzo film di Animali Fantastici rivelerà come è stato
rotto questo Patto di Sangue trai due?
Perché Grindelwald ha gli occhi di
colore diverso?
Mentre l’attore che
interpretava il giovane Grindelwald nei film di Harry Potter
(Jamie Campell Bower) aveva gli occhi dello stesso
colore, lo stesso attore che interpreta il giovane Grindelwald nel
franchise di Animali fantastici ha gli occhi differenti. E anche
Johnny
Depp, che interpreta l’adulto Grindelwald, ha questa
caratteristica.
Non abbiamo una risposta chiara a
questo dettagli e potrebbe trattarsi di una magia successiva alle
apparizione del giovane mago in Harry Potter, tuttavia potrebbe
trattarsi solo di un tocco al look voluto dall’attore Depp che ha
contribuito a crearne l’aspetto e che ha detto che era un dettagli
fisico per rappresentare la dicotomia interiore di Grindelwald.
A cosa servono i narghilè a forma
di teschio?
Nel film vediamo
Grindelwald che fuma da un teschio, un narghilè o una specie di
bong, e sembra si tratti di un gesto rituale, ma non è ben chiaro a
cosa serva. Lo Aiuta nelle sue visioni da veggente? O il cranio
semplicemente amplifica i suoi poteri intrinseci?
Secondo il regista David Yates, il
teschio aiuta semplicemente a proiettare le sue visioni in modo che
gli altri possano vederle, come un proiettore senza fili. È così
che proietta le sue visioni di una guerra futura ai suoi
seguaci.
Perché Grindelwald non è
considerato il più grande mago oscuro di sempre?
Dato ciò che già sappiamo
sulle azioni di Grindelwald e ciò che sospettiamo possa commettere
dopo, in che modo le azioni di Lord Voldermort sono considerate
peggiori di quelle di Grindelwald? Mentre Voldermort controllava
principalmente l’Inghilterra, la presa di Grindelwald si estendeva
su tutta l’Europa, tranne l’Inghilterra, il che implica un seguito
sempre più vasto e, come tale, più potere.
Forse perché gran parte del passato
e delle azioni di Grindelwald erano tenuti all’oscuro? Dato che
Silente, per molto tempo, fu l’unico a sapere che Grindelwald aveva
la Bacchetta di Sambuco, contribuì a proteggerne la reputazione?
Era perché Grindelwald aveva dei principi, voleva salvare il mondo
(a modo suo) mentre Lord Voldermort voleva distruggerlo?
Silente e Grindelwald avevano o no
una relazione romantica?
L’universo di Harry Potter
non si concentra molto sugli interessi amorosi dei suoi personaggi
oltre a quello che accade tra le generazioni più giovani. Qualche
anno fa, J.K. Rowling rivelò però che Silente era gay e
che quello per Grindelwald non era solo ammirazione e affetto, ma
proprio amore.
Tuttavia non sappiamo nulla di
Grindelwal: ricambiava i sentimenti di Silente? Sembra che i film,
fino a questo punto, siano abbastanza vaghi sulla relazione tra
Grindelwald e Silente, rivelando solo piccoli dettagli come il
Patto di Sangue, piccoli dettagli per ora importanti per la trama,
ma non ci viene mai detto se trai due ci fosse davvero una
relazione romantica.
Chi sono i genitori di
Grindelwald?
I libri e i film non
rivelano molto sul passato di Grindelwald, su come sia finito a
Godric’s Hollow (era solo per fare ricerche sui Doni della Morte?).
Sappiamo che dopo essere stato espulso dal Durmstrang Institute,
situato nel all’estremo nord del continente europeo, si è
trasferito nel villaggio inglese dalla zia, Batilda Bath. Ma sembra
tutto troppo legato a fortunate coincidenze!
Come è arrivato a Durmstrang, in
primo luogo? Quali erano i suoi interessi e quelli della sua
famiglia sconosciuta? Non sorprende che Grindelwald abbia
frequentato la scuola, in quanto giovane dotato di magia, ma
sorprende che sia stato espulso. Perché non tornare quindi a casa
dalla sua famiglia?
Come è finito negli Stati
Uniti?
Così come nel punto
precedente, la storia di Grindelwald è ancora avvolta dal mistero.
Quando ha lasciato Godric’s Hollow da giovane adulto, dove è
andato? Qual è stato il suo percorso? Come è arrivato negli Stati
Uniti e perché?
È finito negli Stati Uniti subito
dopo o ha vagato per l’Europa, cercando di aumentare il suo
seguito? Come è finito negli Stati Uniti? Si è sempre travestito da
Graves o è stata una scelta recente? Quanto ci è voluto per
elaborare il suo piano? Perché odia i Babbani così tanto? Provava
qualche rimorso per la morte di Ariana?
La sua storia è confusa perché non
era pianificata dall’inizio?
Sembra che la storia di
Grindelwald possa essere stata pianificata solo come una piccola
apparizione nei libri di Harry Potter, un personaggio accessorio a
quello di Silente, per dare al Preside di Hogwarts maggiore
spessore. Il mistero di Silente è sempre stato un cruccio per
Harry, che si rende conto quando muore il suo vecchio preside, che
non lo conosce molto, che in sua compagnia non ha mai veramente
parlato di se stesso, e si è concentrato esclusivamente su
Harry.
La storia di Grindelwald è stata poi
costruita dopo che la serie originale di Harry Potter si è conclusa
per far continuare e far espandere il franchise e provare a dare ai
fan di Harry Potter qualcosa in più da guardare al futuro?
Grindelwald pianificava di fermare
la Seconda Guerra Mondiale?
Dato che la battaglia tra
lui e Silente si svolge nel 1945, la guerra Babbana che Grindelwald
prevede è molto probabilmente la Seconda Guerra Mondiale. Ma
Grindelwald è serio nel suo piano? Vuole conquistare il mondo
magico con le sue idee fasciste per abbattere i fascisti e i
nazisti? Si vede così diverso da Hilter, data la sua antipatia per
i Babbani e per il mondo Babbano, e il suo desiderio di
controllarli e renderli sottomessi, credendo che i Maghi siano la
“razza superiore”, per così dire?
In che modo il mondo dei maghi è
colpito dagli eventi tragici del mondo dei Babbani? Data la
mancanza di discorsi sulla razza, la religione e la diversità di
genere nel mondo dei maghi e se i pregiudizi del mondo Babbano si
sovrappongano a quelli dell’universo di Harry Potter, come possiamo
credere e condividere i piani di Grindelwald per porre fine a
questa guerra? Ha mentito a tutto il suo seguito?
Sta mentendo sul vero nome di
Credence?
È implicito che Credence
sia il fratello di Albus Silente, eppure non c’è abbastanza
materiale per capire l’effettiva realtà di questa affermazione. Il
ministero pensa che Grindelwald voglia usare Credence per aiutarlo
nella sua orribile missione di governare sui Babbani.
Ad un certo punto, Grindelwald dice
a Krall che ha bisogno dell’aiuto di Credence per distruggere
Silente. Questo perché Credence è abbastanza potente per farlo, più
di Grindelwald stesso? O perché Grindelwald crede che Silente non
alzerebbe mai la bacchetta contro suo fratello, soprattutto dopo
quello che è successo con Ariana.
Il canale americano FX ha diffuso il teaser promo
di What We Do In The Shadows 2, l’attesa
seconda stagione della serie What We
Do In The Shadows trasmessa da FX.
What We Do In The Shadows 2
What We Do In The Shadows
2 è l’annunciata seconda stagione della serie
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi.
What We
Do In The Shadows è ambientato a Staten Island e segue
quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di
anni.
Nella seconda stagione di What We
Do In The Shadowsritorneranno i protagonisti Kayvan
Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che
ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano.
Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un
vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei.
Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira
romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel
ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark
Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico
che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Jason Blum vuole
realizzare un nuovo film su Frankenstein. Nuovo re
mida del genere horror, Blum è noto per essere il fondatore della
Blumehouse Production, la casa di produzione che nell’ultimo
decennio si è resa responsabile dell’incredibile successo di
franchise quali Paranormal Activity, Insidious, The Purge,
Sinister e Ouija, ma anche di acclamate pellicole
quali Whiplash e
Scappa – Get Out.
In un recente podcast con
TheEvolutionof Horror (via
ComicBook),
Jason Blum ha dichiarato che amerebbe realizzare
un nuovo adattamento del celebre romanzo gotico di Mary
Shelley, già trasposto sul grande schermo innumerevoli
volte. A tal proposito, Blum ha spiegato: “Mi piacerebbe
provarci. Sto soltanto aspettando una grande idea”.
Probabilmente, l’intendo del produttore è quello di servirsi della
storia universale della Shelley per realizzare un adattamento
fresco e moderno, al pari di quanto fatto con il recente L’Uomo
Invisibile.
Il film, diretto da
Leigh Whannell, ha come protagonista Elisabeth
Moss, ma è purtroppo ancora inedito in Italia: la
pellicola, che sarebbe dovuto uscire a fine febbraio nelle nostre
sale, è stata infatti posticipata a data da definirsi a causa
dell’emergenza Coronavirus.
L’Uomo
Invisibile è stato un grande successo al box office
americano: non è da escludere che la Universal decida di affidare
al regista un’altra rivisitazione di uno dei suoi Classici Mostri:
di recente, lo stesso ha espresso interesse nel voler realizzare un
nuovo adattamento di
Dracula.