Empire Magazine
ha stilato la classifica dei 20 cattivi della
storia del cinema migliori di sempre. In base alle preferenze dei
propri lettori, la prestigiosa rivista inglese ha compilato una Top
20 in cui si contano: tre villain del franchise di Star
Wars; due villain del franchise de Il Signore
degli Anelli; due personaggi interpretati dal compianto
Alan Rickman; una sola donna; quattro
interpretazioni premiate con il premio Oscar; due cattivi da
cinecomics; ben 11 su 20 sono protagonisti di
franchise/saghe/trilogie; almeno due cattivi che non lo sono poi
tanti.
Senza ulteriore indugio, ecco la
classifica dei migliori 20 cattivi della storia
del cinema
1Darth Vader
La trilogia originale di Star
Wars (1977-1983), Star Wars: Episodio III – La
vendetta dei Sith (2005), Rogue One
(2016) – Ecco il villain che la maggior parte dei lettori di Empire
Magazine hanno votato come il più amato trai migliori 20 cattivi
del cinema. Spesso Darth Vader appare in cima a questo tipo di
lista, pur non essendo un villain vero e proprio. Certo il racconto
della sua giovinezza non ha alimentato il suo mito di cattiveria,
ma non ha intaccato le sue gesta temibili che hanno portato alla
distruzione di Alderan.
Un
bilanciato miscuglio di cattiveria e sofferenza, la storia di Vader
è protagonista di un grande colpo di scena e di una bellissima
redenzione. Con l’imponente presenza di David Prowse e la voce
di James Earl Jones, Vader è inquietante in ogni sua
apparizione. Anche il suo costume non è affatto adatto a tutti, e
contribuisce a conferirgli imponenza.
Officine UBU distribuirà in
un’uscita evento al cinema 30 e 31 Gennaio Grace Jones:
Bloodlight and Bami, il documentario dedicato a Grace
Jones diretto da Sophie Fiennes e dedicato all’iconica protagonista
della musica e della cultura degli anni ‘80.
Fuori dal comune, selvaggia,
trasgressiva e androgina – Grace Jones è tutto questo e molto
altro, e il documentario di Sophie Fiennes tratteggia un profilo
inedito e molto personale della poliedrica e camaleontica artista
giamaicana: amante, figlia, madre, sorella e nonna, senza filtri,
alla ricerca di chi si cela davvero dietro la maschera da diva. Il
documentari oGrace Jones: Bloodlight and Bami,
presentato in anteprima in Italia all’ultimo Torino Film Festival,
sarà distribuito in sala come evento il 30 e 31 gennaio 2018
da Officine UBU.
Grace Jones: Bloodlight and
Bamiè un viaggio elettrizzante attraverso la carriera
pubblica e la vita privata dell’icona della musica e della cultura
pop Grace Jones. L’audace estetica di Jones emerge nell’intera
pellicola grazie al sapiente lavoro della regista Sophie Fiennes,
capace di creare un’esperienza cinematografica di grande potenza,
accostando a contrasto sequenze musicali, riprese più intime e
materiale personale per ritrarre la persona che si nasconde dietro
la maschera indossata dall’artista sul palco.
È arrivato ieri nelle nostre sale
Chiamami
col tuo nome, il nuovo acclamato film di Luca
Guadagnino candidato agli Oscar 2018 nelle categorie
Miglior Film, Miglior Attore Protagonista (Timothée
Chalamet) e Miglior Sceneggiatura Non Originale.
Da diversi mesi però è disponibile
su Spotify la colonna sonora ufficiale, che vede la partecipazione
di Sufjan Stevens, autore dei due brani originali
“Mystery of Love” e Visions of Gideon”. Potete ascoltarla qui
sotto.
Figlio di un eminente
professore universitario specializzato nella cultura greco-romana
che ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella stesura
della tesi di post dottorato, Elio attende nella villa XVII secolo
di famiglia l’arrivo di un nuovo allievo di suo padre. A risalire
il vialetto per trascorrere le vacanze estive nella tenuta Perlman
è il giovane Oliver, un ventiquattrenne statunitense
bello e affascinante. I suoi modi disinvolti colpiscono
immediatamente l’adolescente impacciato, che comincia ad
affacciarsi all’amore. Gli incontri tra i due giovani sono permeati
da un’intensità unica e palpabile: tra lunghe passeggiate, nuotate
e discussioni, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le
loro vite, nasce tra loro un desiderio travolgente e
irrefrenabile.
A poche settimane dall’arrivo nelle
sale di Black Panther, alcuni fan si staranno
chiedendo a che punto della timeline del MCU il film si trovi e se
in qualche modo avrà dei collegamenti chiave con il futuro dei
Marvel Studios. Nel menzionare il secondo titolo del 2018 in
uscita, Avengers: Infinity War, il produttore di
Black panther Nate Moore ha provato a rispondere
al quesito:
“Credo che il film
sia intrinsecamente legato ad Infinity War e agli eventi che
vedremo in futuro, a causa della connessione tra la Guerra Civile e
il rapporto di Ultron con Klaue, quindi è ovvio che ci siano delle
linee temporali con le quali stiamo giocando. Ma ancora una volta,
proprio come in Doctor Strange, abbiamo capito che Black Panther
aveva una trama abbastanza indipendente da poter andare al di là
della continuity…anche per dare a Ryan Coogler la libertà di
raccontare una storia che non si basava su altre cose che stavano
accadendo nel MCU. Ciò non significa che quello che vedrete nel
film non avrà conseguenze nel MCU, ma che il film non si basa su
altri punti della trama nel MCU.“
Black Panther segue T’Challa che,
dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione
africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo
re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio
ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Il prossimo 21
Marzo sarà disponibile la versione in Home Video di
Justice League e i fan potranno avere accesso a
tutti i contenuti speciali e le scene eliminate dal film di
Zack Snyder, concluso da Joss
Whedon.
Oltre alle immagini, la versione
cinematografica del film ha visto tagliate dal montaggio finale
anche alcune parole e in qualche caso questo lavoro di taglia e
cuci ha agito retroattivamente, cambiando le carte in tavola.
In particolare Screen
Rant porta l’attenzione dello spettatore sullo scambio di
battute tra Jim Gordon e Batman.
Il poliziotto dice all’eroe, nel film: “È bello vederti
lavorare con altre persone”, l’Uomo Pipistrello risponde:
“Magari solo temporaneamente”.
La scena ha un che di ironico, con
Batman che non perde occasione per mostrare la sua proverbiale
natura misantropa. Tuttavia, la versione originale prevedeva un
sottotesto molto più dark, doloroso, per il personaggio di
Ben Affleck.
Nella versione originale, Gordon si
rivolgeva a Batman dicendo: “È bello vederti lavorare con
altre persone, di nuovo”. Per quanto il taglio possa sembrare
irrilevante, quel “di nuovo” stava a sottolineare il passato oscuro
di Batman, la morte di Robin per mano del Joker, cosa che in
Batman v Superman: Dawn of Justice era ben
presente e chiara.
Che il passaggio di Joss
Whedon abbia alleggerito il film anche di questi piccoli
dettagli? O che sia stata una scelta generica?
L’epica avventura action firmata
Warner Bros. e DC Entertainment, Justice League,
sarà disponibile dal 21 Marzo nei formati
DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD,
distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman,
Henry Cavill come Superman, Gal
Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman,
Ezra Miller come The Flash, Jason
Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher
come Cyborg.
A gennaio 2010 la Sony chiuse
ufficialmente la produzione di Spider-Man 4 dopo il
ritiro di Sam Raimi dal progetto. Il regista, che
si era mostrato disponibile a patto che la sua partecipazione e le
sue idee creative fossero sostenute dall’azienda, abbandonò
definitivamente la nave dopo che i tempi ristretti in vista
dell’uscita nelle sale avevano limitato lo sviluppo del film nella
giusta direzione.
Ma cosa avremmo potuto aspettarci
dal quarto capitolo del franchise mai realizzato? ScreenRant ha riassunto in 15
punti tutte le cose che Spider-Man 4 avrebbe, o
meno, portato sul grande schermo:
1La Sony aveva già in mente di riavviare
il franchise
Anni fa Sam Raimi lasciò
queste dichiarazioni: “Non voglio fare un film che sia meno
bello, quindi penso che non dovremmo fare Spider-Man 4. Alla Sony
dico: procedete con il reboot, che hanno comunque
pianificato“. Un commento piuttosto sorprendente, che conferma
il fatto che la Sony stesse già cercando di andare in un’altra
direzione dopo il fiasco di Spider-Man 3.
Quattro nomination agli
Oscar 2018 e grandi riscontro sia dalla stampa che
dal pubblico (il primo giorno di programmazione in Italia ha
registrato una cifra pari al complessivo incasso del suo film
precedente), con Chiamami
col tuo nome Luca Guadagnino ha
fatto senz’altro centro e non c’è da meravigliarsi che il regista
palermitano voglia fare tesoro di questo successo, continuando a
raccontare le vicende di Elio.
Adesso, durante un’intervista
con Collider, ha
spiegato: “Credo che farò un ciclo di questi film su questi
personaggi perché li amo moltissimo. E credo che la loro esperienza
della vita sia adatta a tantissime avventure… Credo che il prossimo
capitolo potrebbe essere ambientato nell’autunno successivo,
durante la caduta del Muro di Berlino e della fine dell’Unione
Sovietica. E potremmo vedere delle persone che lasciano la casa e
vanno in giro a vedere il mondo per la prima volta.”
Chiamami col tuo
nome, recensione del film
di Luca Guadagnino
Chiamami
col tuo nome è tratto dell’omonimo romanzo di
André Aciman ed è nelle sale italiane da
giovedì 25 gennaio distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia. Girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate
italiana in cui il giovane Elio, interpretato da Timothée
Chalamet, vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo
l’incontro con uno studente americano, Oliver (Armie
Hammer). Completano il cast Michael Stuhlbarg,
Amira Casar e Esther Garrel.
Dal momento che si sono fatti carico
di Avengers: Infinity War, il film Marvel Studios più atteso di
sempre, Anthony e Joe Russo sanno bene come
sopportare e gestire la pressione di produzioni enormi e di
altrettante enormi masse di fan.
I due registi si sono così sentiti
legittimati a commentare, giustamente, la posizione di Rian
Johnson, regista di Star
Wars: GLli Ultimi Jedi che, a oltre un mese
dall’uscita in sala del suo film, deve ancora fronteggiare critiche
e attacchi da parte di un pubblico inferocito.
“Amiamo Rian Johnson come
regista – ha dichiarato Joe Russo–
Quando abbiamo saputo che avrebbe fatto quel film, abbiamo mandato
una email alla Disney, dicendo che non potevano scegliere regista
migliore, da fan di Star Wars.”
“È interessante perché è un
filmmaker brillante, e le risposte al film sono state complesse.
Questi fan sono molto duri, è difficile accontentarli
tutti.”
“Dipende molto anche da quanti
anni hai – ha commentato Anthony Russo –
ho visto il film con mia figlia di 11 anni, che è appassionata
di queste narrazioni in serie, ma ama le storie grandi. Ed è stata
emozionata per tutta la proiezione, facendo connessioni con
l’universo più vasto di Star Wars. E stare seduto accanto a lei e
vedere quel senso di scoperta e eccitazione in lei è stata
un’esperienza magnifica.”
Joe ha aggiunto: “Credo che la
linea di “colpa” sia tra i fan nuovi e quelli vecchi, sembra quella
la linea di demarcazione. Quando hai a che fare con Luke Skywalker,
stai manipolando il personaggio più famoso della storia del cinema…
(…) Johnson ha corso un sacco di rischi con questo film. Si tratta
di un film molto intelligente con una grande transizione, girato
molto bene.”
Non sappiamo se Anthony e
Joe Russo si sono assunti responsabilità simili con
Avengers: Infinity War, ma il 25 Aprile è vicino e
presto lo sapremo.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel
Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta
sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli
Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a
sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos
prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta
fine all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe, da Iron
Man (2008) e Black Panther (2018).
Ecco il trailer di The
Cured, un drama-zombie con protagonista Ellen
Page, passato al 35° Torino Film
Festival. Gli zombie sono sempre stata materia fertile per
cinema e tv, ma tra gli anni ’80 e 2000 hanno rinnovato la loro
fortuna sul grande schermo, con titoli come 28 Giorni Dopo,
Resident Evil e il remake de L’alba dei morti
viventi (senza dimenticare L’alba dei morti
dementi!).
War World Z ha
riportato di recente gli zombie al cinema e The
Cured offre un occhio nuovo al genere, ambientando questo
horro atipico in un mondo post-apocalittico dove lo zombie è un
malato da curare, da cui il titolo del film.
Ecco il trailer:
The Cured – la
trama
Quando è scoppiata una sorta di
apocalisse zombie, per via di un virus detto Maze che ha
trasformato le persone in folli e veloci cannibali, la situazione è
stata tenuta sotto controllo in varie Nazioni, ma non Irlanda. Qui
l’emergenza è finita solo quando è stata trovata una cura dalla
Dottoressa Lyons, però non tutti gli infetti vengono guariti e il
25% tra loro si è rivelato resistente alla terapia ed è stato
dunque imprigionato. Tra questi c’è anche una persona cara alla
dottoressa, che continua a lavorare per una cura più efficace.
Le persone guarite hanno poi un
serissimo problema: ricordano tutto quello che hanno fatto mentre
erano impazzite e il loro reintegro nella società incontra forte
opposizione. La giornalista e vedova, Abbie accetta di accogliere
in casa sua Senan, appartenente alla terza e ultima ondata di
persone curate e che era amico di suo marito. L’ex “capo-branco”
del ragazzo però continua a interferire nella vita di Abbie e
Senan.
Mentre si aspetta l’uscita in sala,
l’1 Febbraio, di The Post e l’arrivo in primavera
di Ready Player One, Steven
Spielberg non si mette affatto a riposo, e mentre continua
ad accarezzare l’idea di un Indiana Jones 5, parte
ufficialmente con i lavori del remake di West Side
Story.
Il regista sta sviluppando il remake
del classico di Robert Wise del 1961 insieme a
Tony Kushner, con cui ha già lavorato in
Munich e Lincoln. Del progetto
però si sa ancora poco, a parte che il casting call riporta la
ricerca di tre interpreti di origini latine per i ruoli di Maria,
Anita e Bernardo, e un attore caucasico per il ruolo di Tony.
Spielberg non ha replicato a nessun
commento per adesso, mentre il casting call dichiara che i
pretendenti devono essere in grado di cantare e che devono avere
anche doti di ballerini.
Per quanto riguarda invece l’altro
progetto del regista, The Kidnapping of Edgardo
Mortara, sembra che il film
siastato accantonato perché, dopo aver provinato oltre
duemila bambini, Steven Spielberg non ha ancora
trovato il protagonista adatto a interpretare il giovane ebreo
cresciuto da cristiano nell’Italia del 19° secolo.
Nonostante l’età, i premi, e la
carriera stellare, Spielberg non sembra affatto interessato a
smettere di raccontare le sue storie. Il suo ultimo film,
The Post, è stato nominato a due premi Oscar,
Miglior film e Migliore attrice protagonista, Meryl
Streep.
Un nuovo dettaglio di un personaggio
principale di Avengers: Infinity War potrebbe
esser stato svelato dalla nuova edizione Funko Pop (la cui
foto è stata postata online da un fan): stiamo parliando di
Thor, il Dio del tuono che vedremo presto sullo
schermo insieme agli altri Vendicatori, probabilmente impugnando
un’arma inedita.
Come mostrato nel recente
Thor: Ragnarok infatti, il martello
di Mjolnir viene distrutto lasciando l’eroe sprovvisto di arma
personale. Nelle scorse settimane poi era stato lo stesso
Chris Hemsworth, interprete di Thor, a dichiarare
che i fan avrebbero dovuto aspettarsi qualcosa di davvero
entusiasmante.
Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio,
dal 25 aprile in Italia, diretto da Anthony e
Joe Russo. Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti
degli ultimi dieci anni di film ambientati
nel Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel
Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta
sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli
Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a
sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos
prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta
fine all’universo.
All’indomani delle nomination agli
Oscar 2018, Casey Affleck ha
annunciato che non sarà presente alla cerimonia del 4 Marzo per
premiare la Migliore attrice protagonista.
A farlo sapere è lo stesso attore
che ha deciso, pare deliberatamente, di farsi da parte a causa del
clima di fermento che agita Hollywood in merito
alle denunce di abusi e maltrattamenti nel mondo del cinema.
Facciamo un passo indietro: durante
la lavorazione del finto documentario I’m still here,
diretto da Casey Affleck, l’attore e regista fu
accusato di molestie sul set, ragion per cui, durante la cerimonia
degli Oscar 2017, quando Brie Larson lo premiò
come Migliore attore protagonista per Manchester By the
Sea, mostrò freddezza nel consegnargli la
statuetta.
Oscar 2018 nomination: ecco tutti
i candidati ai 90° Academy Awards
La storia risale al 2010, quando
Affleck venne denunciato da Magdalena Górka e
Amanda White, due donne che lavoravano al film con
protagonista Joaquin Phoenix. In entrambi i casi,
Affleck fu accusato di aver tentato di forzare un rapporto
sessuale, e la Górka ha addirittura dichiarato che l’attore si
infilò nel suo letto, mentre dormiva. Le due donne hanno anche
accusato l’attore di linguaggio abusivo e inappropriato. Entrambi i
casi sono stati risolti fuori dal tribunale, chiusi con una somma
non specificata, ma l’intera storia è stata portata alla luce
all’indomani della nomination agli Oscar di Affleck per il film di
Kenneth Lonergan.
In quanto Migliore attore
protagonista in carica, tradizione vuole che sia proprio Casey ad
annunciare la Migliore protagonista agli Oscar
2018, ma dato che i premi seguiranno l’onda del
#MeToo e di Time’s Up, come è
stato per i Golden Globes, l’attore ha deciso di
farsi da parte.
Ragionando a mente fredda,
Casey Affleck potrebbe aver fatto la scelta più
saggia, togliendosi dai riflettori in una situazione di prestigio
che si sarebbe senz’altro concentrata sulle sue accuse, togliendo
spazio ai vincitori della serata.
A lungo si è discusso sulla
possibilità di avere del materiale extra di Justice
League nell’edizione homevideo del film, in uscita tra
meno di due mesi, ma sembra che oltre ad una sola scena tagliata ci
sarà ben poco. Inoltre, fa sapere un utente del forum Blu-ray
forums, la sequenza in questione riguarda il ritorno di
Superman e durerà soltanto 1 minuto e 51
secondi.
Il tempo è ancora minore di quanto i
fan potevano aspettarsi, per non parlare della delusione di fronte
alla certezza che una director’s cut di Zack
Snyder non verrà quasi certamente rilasciata dalla Warner
Bros.
Sicuramente la scena vedrà
protagonista Superman ma non è stato ancora confermato se si
tratterà del suo ritorno alla Fortezza della Solitudine per
recuperare il costume, o della sua visita alla Batcaverna.
Alimentato dalla sua rinnovata
fiducia nell’umanità e ispirato dal gesto d’altruismo di Superman,
Bruce Wayne chiede aiuto alla sua ritrovata alleata Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più temibile. Insieme, Batman e
Wonder Woman si mettono subito al lavoro per trovare e assemblare
una squadra di metaumani pronti a fronteggiare questa nuova
minaccia. Ma nonostante la formazione di questa alleanza di eroi
senza precedenti – Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e Flash –
potrebbe essere già troppo tardi per salvare il pianeta da un
attacco di proporzioni catastrofiche.
Il fumetto statunitense I
Kill Giants arriverà al cinema in forma di adattamento
live action e di seguito vi mostriamo il primo trailer del
film:
I Kill Giants è un
fumetto in serie limitata, scritto da Joe Kelly e
disegnato da JM Ken Niimura. La vicenda ruota
intorno a Barbara, una bambina che per superare le difficoltà della
vita si rifugia in un mondo fatto di mostri e magia.
I Kill Giants – la trama
Barbara Thorson è una ragazzina
asociale ossessionata dai giochi di ruolo come Dungeons & Dragons.
È dotata di una fantasia sfrenata ed è convinta del fatto che i
giganti esistano davvero e stiano arrivando nella sua città per
distruggere tutto. Fortunatamente Barbara è in possesso dell’unica
arma in grado di fermarli. (Wiki)
Dopo un premio Oscar per il miglior
cortometraggio, Anders Walter esordisce alla
regia di un lungo, contando su attori di alto profilo,
come Zoe Saldana, Imogen Poots, Jennifer
Ehle e Madison Wolfe nel
ruolo di Barbara.
Dileep Rao tornerà
nel mondo di Pandora a lavorare nei sequel di
Avatar al fianco di Sam
Warthington, Zoe Saldana e soprattutto di
James Cameron, a contribuire alla titanica (è il
caso di dirlo) operazione cominciata dal regista.
Rao (Inception, Drag me to
Hell) tornerà a vestire i panni di Max Patel, uno degli
scienziati civili che sembra abbia lavorato sulla base di Pandora
per molti anni. Si tratta di uno dei membri fedeli alla
Dottoressa Grace Augustine (Sigourney
Weaver).
James Cameron sta
riportando sul set tutto il cast originale del film, così da creare
delle dinamiche già conosciute che possano accompagnare gli attori
e gli spettatori all’interno di questo immane progetto lungo
quattro film.
Avatar sequel,
James Cameron: “Più è immaginario il mondo più
i personaggi devono essere realistici”
La storia nei sequel di
Avatarracconterà dunque di Jake Sully
(Sam Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la
loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.
Avatar
2debutterà il 18 dicembre
2020, seguito dal terzo capitolo il 17
dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre
2024 e 19 dicembre 2025.
Soltanto poche ore fa abbiamo dato
un primo sguardo a Brie Larson nei panni di
Captain Marvel nelle foto rubate
dal set che hanno rivelato ai fan l’aspetto del costume ufficiale
del personaggio. Tra lo stupore e la delusione di molti, i colori
della tuta sono apparsi distanti dalla versione dei fumetti, tanto
da spingere alcuni utenti del forum Reddit ad aggiornare le foto
mostrando come sarebbe la suit di Carol Danvers
con le tonalità classiche (rosso, blu e oro) invece che in
verde.
L’immagine è qui sotto, se volete
dargli un’occhiata. Ovviamente gli autori di questo fotomontaggio
si sono ispirati al costume visto la scorsa estate durante uno dei
panel dei Marvel Studios al Comic Con di San Diego.
Il film avrà un ruolo decisivo nella
conclusione della Fase 3 Marvel
Alla regia del film, con
protagonista Brie Larson, ci
saranno Anna Boden e Ryan
Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e
vedrà la partecipazione di Samuel L.
Jackson che torna nei panni di Nick Fury. Nel cast ci
sono anche DeWanda Wise, Jude
Law e Ben Mendelson.
Scritto da Nicole
Perlman (Guardians of the Galaxy)
e Meg LeFauve (Inside
Out), Captain
Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.
In Avengers: Infinity
War ritroveremo gli eroi che abbiamo lasciato alla fine di
Civil War separati e nascosti. Steve
Rogers in particolare sarà protagonista di un grande
ritorno, dopo essersi dato alla macchia perché ricercato dal
governo degli Stati Uniti.
Il fumetto Preludio al
film, di cui vi abbiamo parlato ieri, elencandone tutti i punti
cardine (leggi qui), ha rivelato
l’importante dettaglio sulla vita da nomade (termine non a caso) di
Steve e di chi è rimasto al suo fianco: Natasha Romanoff e Sam
Wilson.
Stando a quanto si deduce dalle
pagine, Steve ha combattuto l’ISIS nel suo periodo di
clandestinità, sintomo che, anche se formalmente non è ancora
Nomad, comincia ad agire come tale, soprattutto perché le sue
indagini lo portano a scoprire il marcio all’interno del governo
degli USA, che è poi la principale fonte di approvvigionamento di
armi aliene dei terroristi, come si vede di seguito:
Sebbene nel fumetto non si legga la
sigla dell’ISIS, nelle tavole si vedono chiaramente le bandiere
nere e bianche, difficile da fraintendere.
Questa irruzione della realtà nel
fumetto e uno sforzo importante da parte di Will
Corona Pilgrim e Tigh Walker, che
hanno rispettivamente scritto e disegnato il fumetto, sforzo che
però “tornerà nei ranghi” con l’arrivo di Thanos, il ritorno alla
fantasia e l’inizio di Avengers: Infinity War.
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe, da Iron
Man (2008) e Black Panther (2018).
Continuano le riprese di
Venom a San Francisco, come possiamo vedere in
questo nuovo video pubblicato da un utente di Twitter nelle ultime
ore: in scena Tom Hardy (che nel film interpreta
il protagonista Eddie Brock) e Michelle Williams,
del cui personaggio si è tanto chiacchierato. L’attrice vestirà i
panni di Anne Weying, ex moglie di Brock, che nei
fumetti poi diventa She-Venom.
Resta da scoprire se effettivamente
anche nella pellicola la Williams abbraccerà la versione dei
fumetti tramutandosi nella nemesi di Venom o se invece la
sceneggiatura ha previsto un’altra sorte per il personaggio.
Nel frattempo, vi lasciamo qui sotto
il breve video.
L’uscita del film è stata
fissata al 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Una delle sequenze più suggestive di
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi è di certo quella dello scontro
finale tra la resistenza e l’esercito del Primo Ordine nel terzo
atto, un’epico confronto che prende vita sul pianeta
Crait. A caratterizzare la superficie di questo
luogo inedito alla saga è la presenza di sostanze saline di color
rosso sangue, un’idea che ha aiutato il regista Rian
Johnson a risolvere una seria problematica. Ecco spiegate
insomma le ragioni dietro la simbologia e il significato di
Crait:
“Volevo girare una
grande battaglia e comunicare la violenza che avrebbe comportato,
ma i film di Star Wars devono essere adatti a spettatori di tredici
anni quindi non potevo mostrare troppo sangue. L’idea iniziale
quindi era avere un film in cui il paesaggio stesso potesse
comunicare graficamente la violenza di questa battaglia. Un
paesaggio che poi si sarebbe evoluto nel corso dello scontro,
all’inizio bianco e incontaminato e successivamente rosso“
Vi ricordiamo che il prossimo
episodio del franchise sarà diretto da J.J.Abrams,
di nuovo al timone dopo il successo de Il Risveglio della
Forza, e arriverà nelle sale il 20 Dicembre
2019.
Durante un’intervista con Screen Rant, Eddie
Redmayne, protagonista di Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald, ha speso parole di lode per il
Silente di Jude Law.
L’attore che interpreta Newt
Scamander ha dichiarato: “Ho parlato un po’ con Jo (Rowling)
della relazione tra Newt e Silente già durante la lavorazione del
primo film, perché alludiamo a questa relazione già nel primo film.
E poi, quando hanno scelto Jude Law , che conosco da tanto tempo,
per me ha avuto molto senso, perché ha una sorta di affabilità, ma
anche un senso del gioco che mi è sembrato incredibilmente
appropriato. Inoltre ha una presenza molto importante e chiaramente
è una elemento fondamentale per Silente… Non in senso fisico, ma
quando Jude arriva sul set, sempre perfetto. Dà un senso a
tutto.”
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald – first look
In uscita il 15 novembre 2018, il
film presenta un cast capitanato da Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra
Miller, con Jude Law e Johnny
Depp.
Alla fine del primo film, il potente
mago oscuro Gellert Grindelwald era stato catturato dal MACUSA (il
Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt
Scamander. Ma, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a
fuggire e inizia ad adunare i suoi sostenitori, la maggior parte
dei quali ignorano il suo vero obiettivo: far salire i maghi
purosangue a capo di tutti gli esseri non magici.
Per sventare i piani di Grindelwald,
Albus Silente recluta il suo ex studente
Newt Scamander, che acconsente ad aiutarlo, ignaro
dei pericoli che lo aspettano. Si creano divisioni, mentre l’amore
e la lealtà vengono messi alla prova, anche tra gli amici più
sinceri e in famiglia, in un magico mondo sempre più
frammentato.
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald è diretto da David
Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K.
Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling,
Steve Kloves e Lionel Wigram.
Toccherà ad Hans
Zimmer comporre le musiche per X-Men: Dark Phoenix, il nuovo film sui mutanti
prodotto da Fox e diretto da Simon Kinberg.
A confermarlo è Evan
Peters, l’attore che nel film torna a interpretare
Quicksilver, che durante il podcast di Happy Sad
Confused con MTV al Sundance Film Festival 2018, ha
dichiarato:
“… credo che il film sarà
incredibile. Hans Zimmer sta componendo la colonna sonora. Non so
se potevo dirlo o no. Simon si è circondato da persone incredibili
e sa meglio di ogni altra persona al mondo, quindi è bellissimo
vederlo all’opera, è così felice dei suoi elementi in quel mondo e
anche di essere finalmente riuscito a dirigere un film e a guidarci
tutti. Sono molto felice per lui e credo che sarà
grandioso.”
Il film è diretto
da Simon Kinberg e vede nel
cast Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Si unisce al cast anche Will Traval.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Il film sarà ambientato nel 1991 e
seguirà gli eventi di X-Men: Apocalypse.
Ecco la prima foto di Brie Larson in
costume di Captain Marvel sul set del film
Marvel Studio che vede per la prima volta
protagonista un’eroina donna.
Il film avrà un ruolo decisivo nella conclusione
della Fase 3 Marvel
Alla regia del film, con
protagonista Brie Larson, ci
saranno Anna Boden e Ryan
Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e
vedrà la partecipazione di Samuel L. Jackson che
torna nei panni di Nick Fury. Nel cast ci sono
anche DeWanda Wise, Jude Law
e Ben Mendelson.
Scritto da Nicole
Perlman (Guardians of the Galaxy)
e Meg LeFauve (Inside
Out), Captain
Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.
Mentre in Italia lo aspettiamo di
nuovo nei panni di Thor in Avengers:
Infinity War, a partire dal 25 Aprile, Chris
Hemsworth sta promuovendo, in America, 12
Strong, il suo nuovo film.
Durante un’intervista
con The Times
UK (via Comicbook.com)
Hemsworth ha però lasciato andare una dichiarazione che lascia
immaginare un anno di riposo per la sua attività di attore. Ecco
cosa ha dichiarato: “Voglio essere in grado di portare i bambini a
scuola. Potrei star fermo tutto l’anno. È accaduto tutto
contemporaneamente e sono stato molto impegnato, ma poi ho pensato
che provavo a fare troppe cose contemporaneamente. Non ho rimpianti
per niente. È solo che voglio stare più tempo a casa.
Voglio stare di più a casa. Io e mia
moglie stavamo parlando, l’altro giorno, di come il tempo passa in
fretta: nostra figlia ha cinque anni e mezzo e i ragazzi tre e
mezzo. E per quanto uno fatichi a passare del tempo insieme, non
sembra mai abbastanza. È sempre estenuante, anche quando i
nonni o la tata ci aiutano.”
Chris Hemsworth e
Taika Waititi hanno delle idee per
Thor 4
Dal momento che il vortice Marvel ha assorbito in
continuazione Chris Hemsworth e che anche gli altri progetti
paralleli sono stati per lui molto impegnativi, non fatichiamo a
credere che per l’attore sia stato complicato trovare del tempo per
stare con la sua famiglia.
I suoi fan capiranno senz’altro la
nobiltà d’animo dietro alla decisione, mentre abbiamo ancora un
altro paio di appuntamenti in sospeso, sul grande schermo, con il
Dio del Tuono!
In un momento storico in cui, negli
Stati Uniti, la battaglia dei sessi è a un punto critico e la
libertà di stampa è minacciata dai vertici del governo, arriva in
sala The Post, il trentesimo film di Steven
Spielberg, mai più attuale di oggi.
la storia nascosta dietro alla pubblicazione dei Pentagon
Papers
Il film racconta la storia nascosta
dietro alla pubblicazione dei Pentagon Papers, i Quaderni del
Pentagono, avvenuta nel 1971 sul Washington Post. L’occultamento
dei documenti top secret sulle strategie e i rapporti del governo
degli Stati Uniti con il Vietnam tra gli anni quaranta e sessanta è
la scintilla che innesca una battaglia tra il Post e la Casa
Bianca, una guerra in nome della trasparenza e della libertà di
stampa.
In particolare, il film racconta la
battaglia del direttore del giornale, Ben Bradlee (Tom
Hanks), e della proprietaria dello stesso, Kay Graham
(Meryl
Streep), che hanno unito le forze per rivendicare il
loro dovere di dire la verità alla nazione, in quanto giornalisti e
in quanto tali il loro diritto di parola e di stampa, in base al
primo Emendamento.
The Post racconta
anche la presa di coscienza di una donna che ha ereditato, in
quanto donna non dal padre ma dal marito, la proprietà di un
giornale e che accetta finalmente di tenerne le redini, con tutti i
rischi che questa responsabilità comporta.
Steven Spielberg
sceglie una storia che narra eventi che sono ormai storia (sono
passati quarant’anni dai fatti) e la sviluppa con il tono di un
thriller pur mantenendo uno stile del racconto piano e allo stesso
tempo incalzante. Il film fa parte dello stesso filone di
Tutti gli uomini del Presidente, ma si distanzia
dall’opera di Alan J. Pakula che invece narrava i
fatti del Watergate a pochi anni di distanza. Pakula non aveva
quindi la lucidità che ha avuto Spielberg e il regista di
Cincinnati sfrutta questa distanza temporale come un punto di
forza.
All’interno della
filmografia di Spielberg, The Post si colloca
nella stessa casella di Lincoln e de Il Ponte delle Spie, in quanto ogni dilemma
messo in campo si risolve poi nella scelta morale del personaggio
chiamato in causa. È l’avvocato che si trova a difendere la
presunta spia, il Presidente Lincoln che trova la sua strada non
convenzionale per raggiungere il suo nobile scopo, Kay Graham che
decide di rischiare tutto, la vita, il giornale, l’azienda e i suoi
dipendenti, per fare ciò che è giusto: non solo rivendicare il
diritto di dire la verità, ma il dovere, sopra ogni cosa, di
farlo.
Spielberg racconta con le sue
inquadrature dall’alto la Kay di Meryl Streep,
riservandole un trattamento visivo che aveva già regalato al
Daniel Day-Lewis in Lincoln e che sottolinea la statura morale del
personaggio, appunto, in una situazione che renderebbe molto più
“comoda” l’amoralità, la mancanza di voce e di presa di
coscienza.
The Post punta il
dito anche contro il giornalismo, quello che a suo modo ha offerto
alla politica la mano dell’amicizia, chiudendo un occhio su come
venivano raccontati proprio dalla stampa quei personaggi.
L’integerrimo Bradlee amico della Casa Bianca e di
JFK, la stessa signora Graham in rapporti di
amicizia intima proprio con Robert McNamara
(protagonista del magnifico The Fog of
War, sullo stesso tema), entrambi gli eroi della
storia sono stati “morbidi” con chi avrebbero dovuto raccontare con
più onestà intellettuale.
eroi che hanno lottato per il dovere di parola
Il film, infine, è un’ode alle
macchine da scrivere, all’inchiostro e alla pressa, ma anche al
tempo per fare il buon giornalismo, al tempo necessario a trovare
la notizia, a verificare le fonti, pur con l’ansia di dover
arrivare primi, emozioni, regole e tempi che il giornalismo di oggi
non conosce più. The Post racconta di come, in
quell’epoca e in quell’occasione, arrivare secondi (i primi a
pubblicare parte dei fascicoli furono i giornalisti del New York
Times) permise alla redazione di Ben Bradlee di
combattere con i giusti mezzi una battaglia contro lo stesso
Presidente Nixon, che voleva imbavagliare i giornali e che di lì a
poco avrebbe dovuto fronteggiare il Watergate, che portò alle sue
dimissioni.
The Post racconta
di eroi, di professionisti, di donne e uomini che hanno temuto e
lottato non solo per il diritto, ma per il dovere di parola.
Trai film che non hanno preso
nemmeno una
nomination all’Oscar c’è anche Wonder
Woman, film che per molti era un titolo papabile, se
non per la regia, almeno per le nomination “tecniche”.
Per molti fan l’accaduto è stata
un’autentica sorpresa, tanto da accusare i membri dell’Academy di aver letteralmente snobbato il film,
nonostante i numerosi riconoscimenti già ottenuti (Film Critics
Association Awards, AFI Awards).
Ebbene oggi a commentare l’accaduto
è stata l’attrice protagonista del film Gal Gadot
che a ET che
ha rivelato di essersi commossa per la reazione dei fan, ma ha
anche sottolineato come il film non fosse stato fatto per ottenere
nomination all’Oscar:
Sono rimasto molto commosso e
toccato dal feedback di tutte le persone che sono state deluse dal
fatto che” Wonder Woman “non sia stata nominata, ma di sicuro non
abbiamo mai fatto il film per questo, penso che non si possa avere
tutto. Ho fatto questo film ed è stato accolto in un modo così
meraviglioso che vogliamo rimanere umili e riconoscenti. Inoltre
presto avremo un altro film, quindi chi lo sa? Forse il
prossimo!”
Patty Jenkins
tornerà alla regia del film che vedrà ancora come protagonista
Gal Gadot. Il film sarà ambientato nell’Era
moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema l’1 novembre 2019.
Ecco il primo poster del film di
Laura Bispuri, Figlia
Mia, opera seconda della regista che ha esordito con
Vergine Giurata. Per questa sue seconda regia la
regista torna a lavorare con Alba
Rohrwacher.
Ecco il poster:
Figlia
Mia è una produzione Vivo Film e Colorado Film con Rai
Cinema e sarà in sala il 22 Febbraio con 01 Distribution.
Figlia
Mia racconta la storia di Vittoria (Sara Casu) che
nell’estate dei suoi 10 anni scopre di avere due madri: Tina
(Valeria Golino), madre amorevole che vive in rapporto simbiotico
con la piccola e Angelica (Alba Rohrwacher), una
donna fragile e istintiva, dalla vita scombinata.
Rotto il patto segreto che le lega
sin dalla sua nascita, le due donne si contendono drammaticamente
l’amore di una figlia. La bambina vivrà un’estate di domande,
di paure, di scoperte, ma anche di avventure e di traguardi,
un’estate dopo la quale nulla sarà più come prima.
Mission Impossible:
Fallout è il titolo del nuovo capitolo della popolare
saga che vedrà Tom Cruise vestire nuovamente i
panni di Ethan Hunt.
Il film – diretto da
Christopher McQuarrie – ha nel cast anche
Alec Baldwin, Henry Cavill, Rebecca Ferguson, Angela
Bassett e sarà al cinema nell’estate 2018, distribuito da
Twentieth Century Fox Italia.
Il film ha fatto già parlare di sé
per gli stunt folli sostenuti da Tom Cruise e
anche per l’infortunio subito dall’attore proprio durante uno dei
suoi salti mortali, infortunio che ha fermato le riprese per più
settimane.
Il 1 Febbraio 2018 arriva al cinema
Maze Runner – La Rivelazione, a più di due anni di
distanza rispetto al capitolo precedente, che aveva lasciato in
sospeso il destino di Thomas e dei suoi amici del labirinto. Ma il
ritardo di questo finale è dovuto proprio al treno dell’inizio e ad
uno stunt andato male, che si era tradotto in un pesante incidente
per l’attore protagonista Dylan O’Brien con conseguente chiusura del set
fino a completa guarigione.
Un treno in corsa ci accoglie sulla
scena, sfrecciando veloce in un paesaggio arido e ostile e da
subito ci da il ritmo e un assaggio di quello che andremo a vedere
più avanti: un avvincente corsa alla sopravvivenza nel capitolo
finale di una delle saghe distopiche per adolescenti più amate
degli ultimi anni.
Nelle puntate precedenti…
Per questo tornare nella vita di
Thomas non risulta un operazione molto facile e veniamo presi di
sorpresa da questa scena iniziale, finché uno ad uno non
ricompaiono sullo schermo i volti familiari dei protagonisti e i
ricordi cominciano a riaffiorare (anche se, non sarebbe stato male
un “Nelle puntate precedenti…” come con le Serie Tv!). Nel secondo
capitolo, dopo essere scappato dal labirinto-esperimento insieme ad
altri ragazzi immuni al Virus mortale che stava contagiando tutta
la popolazione, avevamo lasciato Thomas (Dylan
O’Brien) disperato dopo che la sua Theresa (Kaya
Scodelario) li aveva traditi e aveva rivelato alla
W.C.K.D. la posizione dell’accampamento dei ribelli del “Braccio
Destro”. Questa operazione si era conclusa con un sanguinolento
scontro tra i superstiti e le truppe e infine, con la fuga del capo
della WCKD Ava (Patricia Clarkson) insieme a
Theresa al suo fianco e diversi ragazzi immuni rapiti, compreso
Minho (Ki Hong Lee) destinati a diventare cavie per cercare una
cura al Virus (la “Death Cure”, “Cura della morte” del titolo
originale del terzo capitolo).
Salvare Minho, uccidere
Ava e sconfiggere la W.C.K.D. una volta per tutte: era questa
l’idea di Thomas nel finale di Maze Runner – La Fuga quando riunisce i
superstiti e si prepara allo scontro finale. Ed è proprio nel bel
mezzo di una azione di salvataggio che inizia Maze Runner –
La Rivelazione, tra corse nel deserto a bordo di Jeep
indistruttibile, coordinazione al secondo e scontri a fuoco degni
del Far West. Ma nonostante la programmazione di mesi e mesi, il
piano non va come sperato, così, tornati alla base nascosta, Thomas
e gli altri decidono che per salvare Minho bisogna raggiungere
l’Ultima Città, fortezza impenetrabile della W.C.K.D. Con l’aiuto
di Newt (Thomas Brodie-Sangster), Frypan
(Dexter Darden), Jorge (Giancarlo
Esposito) e Brenda (Rosa Salazar),
miracolosamente sopravvissuta al Virus, Thomas si avvicina alla
Città, scoprendo però quasi subito di aver degli occhi puntati
addosso: quelli di Janson (Aiden Gillen), capo
delle truppe della W.C.K.D. e quelli di un gruppo di ribelli armati
che dettano legge nella periferia della città, tra cui si nasconde
una vecchia conoscenza dei ragazzi del labirinto. Dopo aver fatto
tanto per uscire dal labirinto, vogliono rientrarci, ma la missione
molto pericolosa è l’unica via che li può portare a scoprire la
verità e ad avere risposte a domande che si ponevano da tempo.
La trilogia dello scrittore
James Dashner prende la forma di un action movie
alla Mission Impossibile nella mani del regista Wes Ball, che al
suo terzo lungometraggio si diverte ancora di più con gli effetti
speciali, le esplosioni grandiose e a far fare ai suoi attori le
acrobazie più spettacolari. Ma come si era già capito dal secondo
film, la storia scritta da T.S. Nowlin per Ball, prende una piega
ben diversa rispetto ai libri, cosa che potrebbe da una parte
infastidire i fan, ma dall’altra anche sorprenderli, scombinando
tutte le carte in tavola rispetto a quello che già sanno. Con i
suoi 142 minuti, Maze Runner – La Rivelazione si
dilunga un po’ troppo nelle scene di azione, che riempiono il corpo
principale del film, lasciando poco spazio ai sentimenti e ai
personaggi, che quasi vengono visti di sfuggita durante il film,
semplici pedine nel labirinto.
Dylan O’Brien in Maze Runner – La
Rivelazione si conferma uno dei giovani più
interessanti usciti dalla Tv
Dylan O’Brien si conferma uno dei giovani più
interessanti usciti dalla Tv negli ultimi anni e riusciamo a
vederlo crescere film dopo film insieme al suo Thomas,
consacrandolo nel finale come bell’eroe da film d’azione
(sicuramente la saga lo ha aiutato nell’essere scelto come
protagonista di American Assassins a fianco di Michael Keaton). Spiccano nel cast i veterani
Giancarlo Esposito e Patricia
Clarkson, spietati e bravissimi e i giovani Thomas
Brodie-Sangster, davvero intenso nel portare sullo schermo
Newt specialmente in questa terza parte e Will
Poulter, che riveste i panni del duro Gally riuscendo a
catalizzare l’attenzione sul suo volto particolare e il tagliente
umorismo.
Dopo tanta attesa forse
l’aspettativa era più alta del solito, così che Maze Runner
– La Rivelazione non ci riesce a convincere tanto quanto i
capitoli precedenti, lasciando lo spettatore si a bocca aperta, ma
con ben poco della storia da portarsi poi fuori dal cinema.
La Universal Pictures ha
diffuso la prima clip di Il filo
nascosto, il candidato a sei premi Oscar
di Paul Thomas Anderson, acclamato regista
di Magnolia, Il Petroliere e The Master.
Nel cast anche Lesley
Manville e Vicky Krieps.
Il filo nascosto, la trama
Ambientato nella fascinosa
Londra del dopo guerra negli anni ’50, il rinomato sarto Reynolds
Woodcock (Daniel Day-Lewis) e sua sorella Cyril (Lesley Manville)
sono al centro della moda britannica, realizzando i vestiti per la
famiglia reale, star del cinema, ereditiere, debuttanti e dame
sempre con lo stile distinto della casa di Woodcock.
Le donne entrano ed escono nella vita di Woodcock, dando
ispirazione e compagnia allo scapolo incallito, fino a quando non
incontra una giovane e volitiva donna, Alma (Vicky Krieps), che
presto diventa parte della sua vita come musa ed amante. La sua
vita attentamente “cucita su misura”, una volta così ben
controllata e pianificata, viene ora stravolta dall’amore.
Con il nuovo film, Paul Thomas Anderson realizza un
illuminante ritratto sia di un artista in un viaggio creativo sia
delle donne che hanno fatto girare il suo mondo. Il Filo Nascosto è
l’ottavo film di Paul Thomas Anderson e la sua seconda
collaborazione con Daniel Day-Lewis.
In attesa di Avengers:
Infinity War, la Marvel ha diffuso il fumetto preludio al film in cui
ci vengono presentati tutti i personaggi e le premesse di ciò che
accadrà nel film diretto da Anthony e Joe
Russo.
Ecco le rivelazioni su
Avengers: Infinity War
1Iron Man è solo
Tony Stark che medita sul futuro è sull’ultima
pagina del fumetto, rendendosi conto che si è permesso di
distrarsi e che una minaccia molto più grande è sulla sua strada
verso la Terra. Si tratta di un riferimento a Thanos e mentre Tony
sta considerando di chiamare Steve Rogers per un aiuto, decide che
deve salvare il mondo da solo e mostra una nuova armatura che crede
possa aiutarlo. Sullo sfondo c’è la nuova tuta di Spider-Man, che
prova che Tony è stato molto occupato in laboratorio…