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IF – gli amici immaginari: recensione del film di John Krasinski con Ryan Reynolds

Quando Atreju, nel film La Storia Infinita, incontra Gmork, quest’ultimo gli svela che Fantàsia sta morendo perché “la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni”. Non essere più capaci di sognare e immaginare, relegando tutto ai toni grigi dell’esistenza, è al centro della avvincente storia di Wolfgang Petersen (e ancor prima di Michael Ende). Linee tematiche che si intersecano per ritrovarsi anche in IF – Gli amici immaginari, il nuovo film di John Krasinksi, ancora una volta in veste di regista, sceneggiatore e interprete. Chi rischia di scomparire in questa storia sono gli amici immaginari, bizzarre creature che accompagnano i bambini durante la loro infanzia e che, come l’universo in cui Bastian viene catapultato leggendo il libro, sono generati dalla pura fantasia.

Ed è proprio la fantasia a cui non bisogna mai rinunciare, poiché legata a doppio giro con il nostro “bambino interiore”, a cui un po’ troppo spesso si rinuncia per lasciare spazio all’ordinarietà di un quotidiano in bianco e nero. IF – Gli amici immaginari, oltre a Ryan Reynolds, Cailey Fleming, Fiona Shaw e lo stesso Krasinski nei panni degli umani, è interpretato da un cast vocale davvero eccezionale: a dare voce agli IF (abbreviazione di Imaginary Friends) troviamo infatti Emily Blunt, Matt Damon, Phoebe Waller-Bridge, Steve Carell, Louis Gossett Jr., Alan Kim, Sam Rockwell e Blake Lively. Il film arriva nelle sale dal 16 maggio distribuito da Eagle Pictures.

IF – Gli amici immaginari, la trama

Essere piccoli vuol dire poter esprimere la propria creatività in qualsiasi modo si voglia. Pensando a racconti incredibili, volando con la fantasia, creando amici immaginari con cui condividere le giornate e, perché no, confidarsi. E se si ha una famiglia stimolante, la vita diventa una bellissima favola a occhi aperti. Lo sa bene Bea, che da bambina spendeva il tempo giocando con i suoi speciali genitori. Hanno sempre mantenuto alta la sua immaginazione, non facendole mai perdere il sorriso. Da quando la madre è morta, per Bea le cose sono cambiate. È entrata nell’adolescenza, e ciò significa che è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle divertimento e giochi. Non possono esistere nella sua nuova “vita da adulta”.

Ma quando il padre è costretto a ricoverarsi per un intervento al cuore, la ragazzina è costretta a trasferirsi dalla nonna dove, all’improvviso, inizia a vedere stravaganti creature che la conducono da Calvin, un uomo che vive con gli IF, gli amici immaginari, e sta provando ad aiutarli ad accoppiarsi con nuovi bambini, perché quelli con cui stavano un tempo sono grandi e non li vedono più. Bea prende a cuore la causa, decidendo di supportarlo in questa crociata, scoprendo che la chiave per restare felici è non dimenticarsi di quello che si è stati da bambini.

La metafora degli IF

Il nuovo film di John Krasinksi rivela le sue intenzioni partendo da una storia genuina e profondamente personale. È evidente, dalla spiccata componente emotiva che permea molte delle sue sequenze, che il regista abbia preso ispirazione da esperienze legate al suo cuore e ai suoi ricordi d’infanzia. Momenti plastici e sincere emozioni che non vuole dimenticare, e che gli hanno fatto sentire l’urgenza di immortalarle su pellicola, auspicando che questo funga da stimolo per risvegliare negli altri quella parte fanciullesca che si è anestetizzata nel passaggio all’età adulta.

If - gli amici immaginar

E a ben guardare il vero target del film sembrano essere proprio gli adulti. Una conferma avuta da Ciro Priello all’anteprima romana, voce italiana dell’IF Blue, il quale nell’agurare una buona visione a una sala gremita di spettatori di tutte le età, ci ha tenuto a ricordare (rivolgendosi proprio a loro) quanto sia fondamentale non smettere di rimanere in contatto con il nostro “io bambino”, l’unica parte di noi capace di contrastare pessimismo e disincanto, due mali che oggi hanno robuste radici. E la pellicola, la sua missione, la dichiara quasi subito. Compito di Bea, alla fine, sarà quello di far vedere nuovamente gli IF ai loro amici oramai cresciuti, per impedirgli che cancellino per sempre la loro infanzia.

Nonostante si presentasse più come una favola prettamente per bambini, che comunque fornisce loro un consiglio di vita, il significato del film è perciò molto più complesso e rivolto ai grandi, che guarda dritti negli occhi scavando nelle loro coscienze. Sono loro i veri protagonisti del racconto, quelli che devono essere risvegliati dal sonno della disillusione. Sono loro quelli che vengono invitati a riscoprire chi erano un tempo, riacquisendo gli strumenti necessari per tornare a sentirsi un po’ più leggeri. Non più schiacciati dal peso di un’esistenza fatta di sole responsabilità e preoccupazioni. L’incontro con il proprio IF di appartenenza diventa così una bella e toccante metafora visiva sul riabbracciare la parte di sé bambina che si è rifiutato, con la parte finale che in tal senso ingloba almeno un paio di scene commoventi da cui è difficile prendere le distanze. Ed esserne travolti sarà inevitabile.

Gli IF, creature incantevoli

Se a livello semantico IF – Gli amici immaginari è più valido di quanto potessimo immaginare, lo sono ancor di più i suoi protagonisti eccentrici. Ci riferiamo in particolare alle creature che popolano il film, una più stravagante dell’altra. Ogni IF è unico, testimonianza di un lavoro esemplare nel design dei personaggi. Colorati, sfaccettati, briosi pur con le loro fragilità. Una girandola di personaggi pittoreschi, pensati con cura grafica e portati sullo schermo attraverso un’ottima animazione, che riflette l’impegno e l’investimento creativo per renderli credibili e veri. Sì, proprio perché non ci si aspetterebbe nulla di diverso da vedere se non figure strambe, insolite, cartoonesche, specchio e prova visiva del potere della fantasia, diventando proprio per questo autentici.

Guardandoli, chiunque potrebbe rievocare il proprio IF, se ne ha avuto uno. Ripensando magari a quei disegni variopinti in cui non si sapeva bene come rappresentarlo, ma c’era comunque la voglia di imprimerlo su carta, come fosse una fotografia che non si sarebbe mai sbiadita. E poteva essere brutto, goffo, deforme, ma era qualcuno a cui si voleva bene, e non era fittizio. Lo si sentiva nel cuore e tanto bastava a renderlo reale, e di conseguenza a renderci felici. Con IF – gli amici immaginari, John Krasinksi vuole riaccendere nel pubblico la fiamma delle emozioni d’infanzia. Niente di più, niente di meno. E allora non dimentichiamoci di loro, perché la vita, senza immaginazione, è un posto troppo buio da affrontare. Da bambini lo sapevamo bene.

Titane: la spiegazione del finale del film Palma d’Oro a Cannes

Titane si conclude con una nota sensibile e premurosa, diversa dagli ultraviolenti minuti iniziali del film, in quanto tutte le sue assurdità avvengono in modo del tutto naturale e si fondono in una narrazione tradizionale. Titane (la nostra recensione) segue Alexia, che dopo aver commesso una serie di omicidi si traveste da figlio di un pompiere scomparso da 10 anni. Il forte legame che i due sviluppano fa assopire la loro natura autodistruttiva, ma Alexia rimane incinta grazie a una macchina, ed è solo questione di tempo prima che la verità su di lei venga svelata.

Il vincitore della Palma d’Oro del 2021 è sia un film di body horror che un’avvincente storia d’amore. Segue le orme dell’altrettanto controverso film di David Cronenberg, Crash, mettendo insieme macchine ed esseri umani come vasi di cruda energia sessuale, che trasmettono parole non dette attraverso la pelle. Titane è il secondo lungometraggio di Julia Ducournau, che ha dimostrato di essere competente quando si tratta di bilanciare orrore e dramma con il suo inquietante debutto, Raw.

Cosa succede nel finale di Titane

Cosa succede nel finale di Titane

Anche dopo aver scoperto la vera identità e la gravidanza di Alexia, Vincent non la denuncia e continua ad amarla e a proteggerla come parte della sua famiglia. Tuttavia, quando Alexia fa emergere il suo vero io alla caserma dei pompieri, un misto di vergogna e delusione travolge Vincent, portando i due a percorrere ancora una volta la strada dell’autodistruzione: Vincent si ubriaca e si brucia con il fuoco, mentre Alexia si dedica a un’attività sessuale con un camion dei pompieri, provocando il crollo totale del suo corpo.

Con il bambino in arrivo, Alexia si precipita da Vincent per sentirsi al sicuro. Nell’inquietante scena finale dell’amato ma difficilmente raccomandabile film, Vincent aiuta Alexia con il bambino nonostante lo shock iniziale di vedere il suo corpo consumato dal titanio. Il bambino sopravvive, ma Alexia soccombe alle placche metalliche, lasciando Vincent con un bambino metà macchina e metà uomo che sostituisce sia il figlio scomparso che il ruolo di Alexia nella sua vita.

Qual è il significato della relazione tra Alexia e Vincent?

Titane Alexia e Vincent

Le circostanze che portano alla relazione tra Alexia e Vincent sono basate sulla brutalità. Sono personaggi tormentati che conducono la loro vita attraverso un percorso di autodistruzione: Alexia sfoga la rabbia dei suoi traumi nei rapporti sessuali con le auto, mentre Vincent attenua il dolore per la perdita del figlio iniettando dosi sconsiderate di steroidi nel suo corpo. Quando i due si incontrano, sembra che siano finalmente pronti a lasciar andare la violenza che infliggono a se stessi, ma è solo questione di tempo prima che i loro lividi esplodano di nuovo.

A parte il contenuto violento di Titane, che ha provocato l’abbandono del cinema, la più grande controversia del film ruota attorno alle allusioni all’incesto tra Alexia e Vincent, ma ciò che potrebbe sfuggire agli spettatori è che Vincent non ha mai creduto che Alexia fosse Adrien. Il più grande dilemma della loro relazione è che Alexia pensa che Vincent la ami solo perché proietta Adrien su di lei, mentre Vincent cerca di evitare ciò che prova realmente per Alexia perché non sa come esprimerlo. Quando accidentalmente vede chi è veramente lei nel bagno, i due sono costretti ad affrontare prematuramente i loro sentimenti, anche se non li hanno ancora capiti.

Nella scena finale del letto, l’amore genitoriale e quello romantico si scontrano in un momento scomodo, ma speciale, tra i due. Con il suo secondo film, Julia Ducournau presenta personaggi i cui corpi sono i vasi delle loro ossessioni, nascosti da strati di vestiti ma facilmente esposti ogni volta che si concedono a qualcuno. Solo che non si sono mai ritenute degne di una relazione sensibile fino a quando non si sono trovate l’una con l’altra, e non sapere come amare è pericoloso quanto arrendersi alla solitudine. Come se non bastasse, gli impulsi violenti di Alexia la trasformano in una vera e propria macchina, in contrasto con Vincent, che cerca disperatamente di sfuggire all’invecchiamento, che è alla base della condizione umana.

Cosa rappresenta il bambino di Alexia

In Titane, la famiglia è ciò che si crea. Gli anni trascorsi da Alexia con il padre violento la trasformano in una macchina indomabile, mentre Vincent proietta suo figlio in Alexia, liberando tutte le insicurezze che aveva come padre duro e violento. Nel mezzo di tutto questo, nasce l’inquietante figlio di Alexia: un neonato ricoperto di chiazze di titanio su tutto il corpo. Il bambino rappresenta la sconfitta di Alexia nel superare il suo passato oscuro e la frustrazione di Vincent nel non riuscire a proteggere di nuovo la sua amata, ma allo stesso tempo, il bambino è anche un simbolo di speranza per Vincent, che si guadagna una seconda possibilità.

Inoltre, il bambino di Alexia le ricorda costantemente che è umana, cosa contro cui cerca di lottare per la maggior parte del film. La placca di titanio sulla testa le dà uno scopo, ma le macchine non possono avere figli. In effetti, l’umanità è tecnicamente progettata per vivere e lasciar vivere. La maternità di Alexia la sfida ad accettare il suo vero io, ma il bambino rivela che il titanio ha preso completamente il sopravvento sugli interni di Alexias. Alla fine, quella che è la sua debolezza passa al bambino come la sua più grande forza: un corpo forgiato nel titanio, ma un pianto umano come quello di qualsiasi altro bambino.

Il vero significato della fine di Titane

Il vero significato della fine di Titane

Titane è un film legato all’autodistruzione e alla dissociazione. Sebbene il romanticismo, il sesso e la famiglia siano spesso considerati argomenti delicati della vita, Julia Ducournau decostruisce questi concetti come crudi fondamenti dell’umanità in una storia in cui l’umanità stessa ha perso il suo significato. Il film inizia con Alexia che rifiuta ogni briciolo di umanità: ha rapporti sessuali con le macchine, uccide i propri genitori, rifiuta ogni forma di affetto e compie una serie di omicidi. Tuttavia, Vincent entra nella sua vita e la fa sentire amata, e ora il concetto stesso di amore diventa contorto nella loro sconcertante relazione.

Talk to Me: la spiegazione del finale del film horror

Dopo aver fatto molto scalpore nei festival cinematografici, Talk to Me (qui la recensione) di Michael e Danny Philippou è diventato il successo horror a sorpresa dell’anno, nonché il film horror di A24 che ha incassato di più al botteghino nazionale, superando Hereditary di Ari Aster. E come se non bastasse, è già stato annunciato un sequel! Il film è ora disponibile nelle sale italiane, per gustarsi le brillanti interpretazioni e l’emozionante sceneggiatura che fanno di Talk to Me uno dei migliori film horror dell’anno.

Inoltre, la pellicola merita elogi anche per l’equilibrio tra le informazioni che fornisce al pubblico e quelle che preferisce tenere segrete, utilizzando l’ambiguità del mondo degli spiriti per tenere gli spettatori sulle spine per tutta la durata del film. Tuttavia, questa scelta creativa può anche rendere confusi alcuni aspetti di Talk to Me: abbiamo quindi deciso di analizzare il finale derl film spiegare tutto ciò che sappiamo con certezza sulla coinvolgente mitologia di questa piccola gemma horror.

La mano di Talk to Me

Talk to Me mano
Foto di Courtesy of A24 – © A24

La storia di Talk to Me ruota attorno a una mano di ceramica che permette alle persone di vedere le anime perdute. Nessuno sa da dove provenga, ma ci sono alcune curiose teorie. Secondo i racconti degli adolescenti che giocano con l’oggetto maledetto, la mano apparteneva a un essere umano, un medium o un satanista. Dopo essere stata staccata dal corpo del suo proprietario, è stata imbalsamata per essere conservata. Sebbene non si possa affermare con certezza che questa storia sia vera, le regole che governano il potere della mano sono un po’ più precise. Per usare la mano, bisogna innanzitutto accendere una candela, che apre la porta tra il regno dei vivi e quello dei morti, guidando gli spiriti verso la mano. Dopodiché, una persona deve afferrare l’oggetto e ripetere le parole “Parla con me”. Questo permette di vedere il fantasma che ha risposto alla chiamata della candela. Dopodiché, chi tiene la mano può cedere il controllo del proprio corpo dicendo allo spirito: “Ti lascio entrare”.

Per espellere lo spirito, la candela deve essere spenta, chiudendo la porta che le anime erranti utilizzano. Inoltre, se un corpo umano ospita un fantasma per più di 90 secondi, gli spiriti in visita potrebbero decidere di rimanere, con conseguenze raccapriccianti per tutte le persone coinvolte. Infine, come racconta la storia, se qualcuno muore mentre uno spirito abita il suo corpo, la sua anima è persa per sempre nel limbo, costretta a unirsi alla massa di spiriti perduti che vagano nel buio.

Mia si è davvero messa in contatto con sua madre?

Talk to Me trama film
Sophie Wilde in Talk to Me. Foto di Courtesy of A24 – © A24

Sebbene la regola dei 90 secondi tenga la maggior parte delle persone al riparo dalle terribili conseguenze del gioco con gli spiriti, alcune persone sembrano più predisposte a diventarne vittime. Dopo aver giocato per la prima volta con la mano, la protagonista di Talk to Me, Mia (Sophie Wilde), inizia a sentire il rumore dei graffi sul legno, che riecheggia il trauma della morte di sua madre (Alexandria Steffensen). La madre di Mia ha preso una serie di sonniferi una notte ed è morta da sola, incapace di gridare aiuto mentre grattava con le unghie contro la porta di legno della sua camera da letto. Mia si è sempre chiesta se sua madre si fosse suicidata. Così, poiché la ragazza è rimasta legata alla mano per più di 90 secondi, uno spirito maligno rimane nel suo corpo anche dopo che qualcuno ha spento la candela.

I fenomeni soprannaturali intorno a Mia diventano più frequenti dopo che lei permette a Riley (Joe Bird) di usare la mano. Lo spirito che Riley incarna sembra essere quello della madre di Mia, presumibilmente tornata dall’aldilà per dire alla figlia che le vuole bene e che le manca. Desiderosa di parlare con la madre, Mia costringe Riley a tenere stretta la presa sulla mano più a lungo del dovuto. Di conseguenza, lo spirito dentro il ragazzo lo costringe a sbattere la testa contro il tavolo e a cavarsi un occhio. Fortunatamente, gli amici di Riley gli impediscono di uccidersi.

All’inizio, non siamo sicuri che Mia sia ancora posseduta. Tuttavia, in Talk to Me ci sono molte prove che non è mai stata sua madre quella con cui ha parlato e che è stata ingannata da uno spirito maligno per tutto il tempo. Per cominciare, il primo fantasma che Mia fa entrare nel suo corpo dice di desiderare Riley, il che significa che è disposto a manipolare Mia per ottenere ciò che vuole.

In secondo luogo, le visioni di Mia iniziano prima che Riley tocchi la mano per la prima volta. Poi, c’è il fatto che lo spirito che finge di essere la madre di Mia dice che non ha mai voluto togliersi la vita, mentre il padre di Mia, Max (Marcus Johnson), conserva ancora il biglietto d’addio della moglie. Infine, nella prima scena di Talk to Me, il precedente proprietario della mano, Duckett (Sunny Johnson), dice di aver parlato con suo padre. Il presunto padre di Duckett convince il giovane ad accoltellare il fratello Cole (Ari McCarthy), che secondo lo spirito commetterà atti malvagi se rimarrà in vita. Sembra abbastanza chiaro che il modus operandi degli spiriti maligni sia quello di esplorare i traumi e le debolezze dei loro ospiti, convincendoli a uccidere altre persone e poi a suicidarsi. In questo modo, le anime perdute nell’aldilà possono continuare ad aumentare le loro fila. Non sappiamo se lo facciano per dispetto, perché sono intrappolate in un posto orribile, ma Talk to Me sottolinea come non tutte le anime perdute siano gentili.

Sebbene sia possibile che la madre di Mia abbia visitato brevemente la figlia mentre Riley usava la mano, il caso più probabile è che si tratti di uno spirito che ha confuso la testa di Mia per tutto il tempo. L’entità sfrutta i problemi di abbandono di Mia per convincerla che l’unico modo per liberare Riley è ucciderlo, cosa che alla fine porta Mia a spingere il ragazzo su una sedia a rotelle fino all’autostrada. La sorella di Riley e migliore amica di Mia, Jade (Alexandra Jensen), arriva appena in tempo per salvarlo, ma è troppo tardi per Mia, che si getta sotto un veicolo in corsa.

Come ha fatto Riley a riprendersi?

Talk to Me
Joe Bird in Talk to Me. Foto di Courtesy of A24 – © A24

Sebbene Talk to Me non spieghi direttamente come Riley si riprenda dal suo grave caso di possessione, le regole della mano potrebbero aiutare a spiegarlo. Riley è diventato posseduto dopo che Mia lo ha costretto a rimanere in contatto con quello che credeva fosse lo spirito di sua madre. Non appena il ragazzo inizia a sbattere la testa contro il tavolo, tutti sono troppo disperati per spegnere la candela.

Questo significa che la porta è rimasta aperta per Riley, che soffre per giorni fino a quando Mia ha l’idea di rifare il rituale nel suo letto d’ospedale e spegnere la candela questa volta. È possibile che Riley si sia liberato dagli spiriti quando la porta è stata chiusa definitivamente. Tuttavia, il ragazzo potrebbe aver semplicemente respinto l’invasore. Cole ha rivelato a Mia che il corpo vivente espelle naturalmente gli spiriti morti se gli viene dato abbastanza tempo. Questo non sembra funzionare per persone speciali come Mia e Duckett, ma potrebbe essere stato il caso di Riley. Qualunque sia la vera ragione, Riley torna alla normalità.

Cosa succede alla fine di Talk to Me?

Talk to Me Sophie Wilde
Sophie Wilde in Talk to Me. Foto di Courtesy of A24 – © A24

Dopo la morte di Mia, il suo spirito inizia a vagare per l’autostrada finché non viene teletrasportata all’ospedale. Lì assiste alla guarigione delle ferite di Riley e di suo padre. Mia non si riflette più nello specchio e nessuno può sentirla o vederla. Una dopo l’altra, le luci intorno a Mia si spengono, lasciandola sola nel buio. All’improvviso, sentiamo il rumore di un fiammifero acceso e un bagliore ardente attira l’attenzione della ragazza. La luce la guida verso una mano sospesa nel vuoto.

Mia afferra la mano e viene trasportata in una seduta spiritica dove un gruppo usa il manufatto di porcellana per parlare con gli spiriti. Mia è diventata uno spirito perduto, condannato a una vita di tenebre. Come tale, è ora attratta dalla luce delle candele e desiderosa di occupare il corpo di un vivente, anche solo per un momento. È un finale tragico per Mia. Tuttavia, è rassicurante per i fan dell’horror sapere che la mano è ancora là fuori, in attesa di un sequel.

Il trailer di Talk to Me e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Talk to Me grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Talk to Me è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Natasha Lyonne si unisce al cast dei Fantastici Quattro!

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I Marvel Studios continuano ad ampliare il loro cast stellare per il suo prossimo film sui Fantastici Quattro: Natasha Lyonne si unirà all’attesissimo film Marvel. L’attrice di Russian Doll si unisce a un cast che include già Pedro Pascal che interpreterà Reed Richards (alias Mr. Fantastic), Vanessa Kirby è Sue Storm (alias la Donna Invisibile), Joseph Quinn è Johnny Storm (alias la Torcia Umana) ed Ebon Moss-Bachrach è Ben Grimm (aka la Cosa). Anche Julia Garner sarà nel cast per interpretare Silver Surfer, con Paul Walter-Hauser, John Malkovich e Ralph Ineson.

Il regista di WandaVision Matt Shakman dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Ric Pearson, Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La produzione inizierà quest’estate e il film uscirà il 25 luglio 2025. I Marvel Studios non hanno commentato. I dettagli della trama vengono tenuti nascosti, così come i dettagli dei personaggi.

Natasha Lyonne ha avuto un grande successo negli ultimi tempi dopo il suo ruolo nominato agli Emmy in Poker Face di Rian Johnson, che produce anche attraverso il banner Animal Pictures. La serie è stata nominata in tutti i premi più importanti tra cui i Peabody Awards, i Golden Globe e gli Emmy, con vittorie ai WGA e ai TCA, ed è in produzione per la sua seconda stagione. Oltre a recitare e produrre, Lyonne scrive e dirige lo show. Per quanto riguarda Animal Pictures, la società ha recentemente firmato un accordo first look con Sister.

Prima di Poker Face, Lyonne ha ottenuto un enorme successo con la serie Netflix acclamata dalla critica Russian Doll, creata e interpretata da Lyonne, che ha vinto tre Emmy Awards e ha ottenuto un totale di 14 nomination agli Emmy, tra cui Comedy Series e Lead Actress, una nomination come attore ai Golden Globes, due nomination alla WGA e il premio TCA per l’eccezionale nuovo programma. Il 2024 ha segnato l’uscita dello speciale comico Netflix di Animal, acclamato dalla critica, Jacqueline Novak: Get On Your Knees, diretto da Lyonne.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Jodie Comer per Kenneth Branagh in The Last Disturbance of Madeline Hynde

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Kenneth Branagh ha trovato il suo prossimo progetto e soprattutto la sua nuova protagonista: Jodie Comer sarà la protagonista del nuovo film di Branagh The Last Disturbance of Madeline Hynde, che ha scritto e dirigerà. Il film viene descritto come un thriller psicologico contemporaneo, ma la trama è tenuta segreta. La produzione del film, finanziato in modo indipendente, inizierà ad agosto nel Regno Unito.

Branagh collaborerà nuovamente con i suoi produttori di Belfast Tamar Thomas, Laura Berwick e Becca Kovacik, insieme a Matthew Jenkins, Ashley Fox e Johnny Pariseau di Maximum Effort. Quando nelle ultime settimane si è sparsa la voce che Branagh aveva il suo nuovo progetto pronto, la città era in fermento soprattutto da quando la sua ultima sceneggiatura originale, Belfast, gli è valsa un Oscar. Dato quanto è impegnata Comer, il suo rapido attaccamento è un buon segno che Branagh ha un’altra emozionante storia originale in serbo per il pubblico.

A proposito di programmi fitti, Jodie Comer ha recentemente recitato in The End We Start From, un thriller tratto da SunnyMarch di Benedict Cumberbatch, Hera Pictures, Anton e BBC Film. Il film è uscito in sale selezionate a New York e Los Angeles l’8 dicembre 2023 ed è stato ampliato nelle sale americane il 19 gennaio 2024.

Successivamente, Jodie Comer sarà protagonista del prossimo film drammatico di Jeff Nichols, The Bikeriders, insieme a Austin Butler e Tom Hardy. Il film sarà distribuito da Focus Features il 21 giugno 2024. Comer inizierà presto la produzione del nuovo capitolo della trilogia di 28 anni dopo, diretto da Danny Boyle, insieme ad Aaron-Taylor Johnson, Ralph Fiennes e Jack O’Connell.

Wicked: il trailer e il poster del film con Cynthia Erivo e Ariana Grande

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Wicked, uno dei musical più amati e più longevi degli ultimi vent’anni, finalmente, fa il suo atteso debutto sul grande schermo a novembre, presentandosi come un evento cinematografico spettacolare e simbolo di una generazione.

Wicked, la storia inedita delle streghe di Oz, vede la pluripremiata Cynthia Erivo (Harriet, The Color Purple di Broadway), vincitrice di Emmy, Grammy e Tony, nel ruolo di Elphaba, una giovane donna incompresa a causa della sua insolita pelle verde, ancora ignara del suo vero potere. Accanto a lei, Ariana Grande, vincitrice di Grammy e superstar mondiale, pluripremiata col disco di platino, interpreta Glinda, una giovane donna popolare, adornata dal privilegio e dall’ambizione, ancora alla ricerca della sua vera essenza.

Wicked – il poster

wicked

Le due si incontrano come studentesse all’Università di Shiz nella fantastica Terra di Oz dove stringono un’amicizia improbabile ma profonda. Dopo un incontro con il Meraviglioso Mago di Oz, la loro amicizia giunge a una svolta e le loro vite prendono strade molto diverse. La sete di popolarità di Glinda la porta ad essere sedotta dal potere, mentre la determinazione di Elphaba di rimanere fedele a sé stessa e agli altri avrà conseguenze inaspettate e scioccanti sul suo futuro. Le loro straordinarie avventure a Oz le porteranno infine a compiere i loro destini come Glinda la Buona e la Strega Cattiva dell’Ovest.

Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di Fiyero, un principe arrogante e spensierato; Ethan Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente Munchkin; Marissa Bode al suo debutto cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di Elphaba; e l’icona della cultura pop Jeff Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz.

Il cast include Pfannee e ShenShen, due astuti compatrioti di Glinda interpretati dal candidato all’Emmy Bowen Yang (Saturday Night Live) e da Bronwyn James (Harlots), e un nuovo personaggio creato per il film, la Signorina Coddle, interpretata dalla candidata al Tony Keala Settle (The Greatest Showman).

Diretto dal rinomato regista Jon M. Chu (Crazy & Rich, Sognando a New York – In the Heights), Wicked è il primo capitolo di un entusiasmante evento culturale. L’arrivo al cinema della seconda parte di Wicked è previsto per novembre 2025.

Wicked è prodotto da Marc Platt (La La Land, La Sirenetta), i cui film, spettacoli televisivi e produzioni teatrali hanno ottenuto complessivamente 46 candidature agli Oscar®, 58 candidature agli Emmy e 36 candidature ai Tony, insieme a David Stone, plurivincitore del Tony (Kimberly Akimbo, Next to Normal), con il quale Platt ha prodotto il blockbuster del musical teatrale Wicked. I produttori esecutivi sono David Nicksay, Stephen Schwartz e Jared LeBoff.

Basato sul bestseller di Gregory Maguire, Wicked è adattato per lo schermo dalla sceneggiatrice Winnie Holzman, e dal leggendario compositore e paroliere vincitore di Grammy e Oscar® Stephen Schwartz. Il musical teatrale di Broadway è prodotto da Universal Stage Productions, Marc Platt, l’Araca Group, Jon B. Platt e David Stone.

Keira Knightley protagonista di The Woman in Cabin 10 per Netflix

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L’attrice Keira Knightley è stata ingaggiata da Netflix per essere la protagonista dell’adattamento cinematografico del romanzo bestseller di Ruth Ware dal titolo The Woman in Cabin 10. In quello che segna uno dei primi via libera di Dan Lin in qualità di nuovo capo del servizio di streaming, il film segue una giornalista di viaggio (Keira Knightley) incaricata di partecipare al varo di uno yacht di lusso.

Quando però assiste al lancio in mare di un passeggero nel cuore della notte, nessuno crede però alla sua storia perché tutti i passeggeri della nave sono stati registrati. La donna cerca allora ostinatamente le risposte a quell’enigma, mettendo in pericolo la propria vita mentre la nave attraversa il desolato Mare del Nord. Il film, come il romanzo, si configura dunque con un vero e proprio giallo, con un mistero da risolvere e dietro il quale sembra nascondersi qualcosa di molto più grande e pericoloso del previsto.

Il film – come riportato da Variety – sarà diretto da Simon Stone, i cui crediti includono il progetto Netflix del 2021 “The Dig”, con Carey Mulligan, Ralph Fiennes e Lily James, e il dramma con Geoffrey Rush del 2015 “The Daughter”. Joe Shrapnel e Anna Waterhouse (“Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini”) hanno invece scritto la sceneggiatura di  The Woman in Cabin 10, di cui però al momento non si hanno informazioni né sull’inizio delle riprese né su una possibile data di uscita.

Un nuovo ruolo da protagonista per Keira Knightley

Il libro di Ware è molto amato e segna un nuovo ruolo da protagonista per la candidata all’Oscar Keira Knightley. Attualmente sta girando la serie Netflix “Black Doves” e recentemente è apparsa in “Lo strangolatore di Boston” e “The Aftermath”. Le sue due nomination agli Oscar sono invece arrivate con la rivisitazione di “Orgoglio e pregiudizio” del 2005, un successo di botteghino, e con “The Imitation Game” del 2014.

Godzilla e Kong – Il nuovo Impero in streaming sulle principali piattaforme

L’epica battaglia continua! Il Monsterverse cinematografico di Legendary Pictures dà seguito allo scontro esplosivo di “Godzilla vs. Kong” con una nuovissima avventura che vedrà l’onnipotente Kong e il temibile Godzilla combattere fianco a fianco contro una colossale minaccia sconosciuta che si cela nel nostro mondo, mettendo a dura prova la loro stessa esistenza… e la nostra. “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero” approfondisce ulteriormente le storie e le origini di questi due Titani, nonché i misteri di Skull Island, tra gli altri, svelando la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi esseri straordinari e li ha legati per sempre all’umanità.

Adam Wingard torna a dirigere il film Godzilla e Kong – Il nuovo Impero, interpretato da Rebecca Hall (“Godzilla vs. Kong”, The Night House – la casa oscura”), Brian Tyree Henry (“Godzilla vs. Kong”, “Bullet Train”), Dan Stevens (la serie TV “Gaslit”, “Legion”, “La Bella e la Bestia”), Kaylee Hottle (“Godzilla vs. Kong”), Alex Ferns (“The Batman”, “La furia di un uomo – Wrath of Man”, “Chernobyl”) e Fala Chen (“Irma Vep”, “Shang Chi e la leggenda dei Dieci Anelli”).

La sceneggiatura di Godzilla e Kong – Il nuovo Impero è di Terry Rossio (“Godzilla vs. Kong”, la serie “Pirati dei Caraibi”), Simon Barrett(“You’re Next”) e Jeremy Slater (“Moon Knight”), da una storia di Rossio, Wingard e Barrett, basato sul personaggio “Godzilla” di proprietà e creato da TOHO Co., Ltd.. Il film è prodotto da Mary Parent, Alex Garcia, Eric Mcleod, Thomas Tull, Jon Jashni e Brian Rogers, mentre i produttori esecutivi sono Wingard, Jen Conroy, Jay Ashenfelter, Yoshimitsu Banno, Kenji Okuhira.

Wingard torna a collaborare con il direttore della fotografia Ben Seresin (“Godzilla vs. Kong”, “World War Z”), lo scenografo Tom Hammock(“Godzilla vs. Kong”, “X: A Sexy Horror Story”, “The Guest”), il montatore Josh Schaeffer (“Godzilla vs. Kong”, “Molly’s Game”), la costumista Emily Seresin (“L’uomo invisibile”, “Top of the Lake – Il mistero del lago”). Le musiche del film sono opera dei compositori Tom Holkenborg (“Godzilla vs. Kong”, “Mad Max: Fury Road”) e Antonio Di Iorio (musica aggiuntiva su “Godzilla vs. Kong”, i film “Sonic”).

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano una produzione Legendary Pictures, un film di Adam Wingard: “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero”. Il film è stato distribuito nelle sale cinamatografiche italiane da Warner Bros. Pictures.

È colpa tua? le foto del secondo capitolo ispirato alla trilogia di best-seller Culpables

Prime Video ha svelato che il film Original spagnolo È colpa tua? sarà disponibile a dicembre 2024 dopo il successo di È colpa mia?, che ha debuttato su Prime Video l’8 giugno 2023 riscontrando un successo senza precedenti a livello mondiale.

Il film, basato sulla trilogia di best-seller Culpables di Mercedes Ron, si è classificato nella top 10 dei titoli più visti in oltre 190 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia, India, Argentina e Francia. Il sequel È colpa tua??, di cui oggi sono state rilasciate anche le prime immagini ufficiali, punta a raggiungere lo stesso risultato del film precedente e dal prossimo dicembre sarà disponibile su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. È colpa tua? è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

È colpa tua? vede nuovamente Nicole Wallace (Skam Spagna, Parot) e Gabriel Guevara (Domani è oggi – Tomorrow is Today, Hit) nei rispettivi ruoli di Noah e Nick. Nel cast torneranno anche Marta Hazas (Quando meno te lo aspettiDías mejores, Piccole Coincidenze), Iván Sánchez (Bosé, Hospital Central), Victor Varona (Cielo Grande, Dani Who?) e Eva Ruiz. Inoltre, si uniscono al cast nel sequel anche Goya Toledo (Amores perros, Veneno) nel ruolo di Anabel, Gabriela Andrada (Los protegidos A.D.N, Gli eredi della terra) come Sofía, Álex Béjar (Élite, Al fondo hay sitio), nei panni di Briar, Javier Morgade (Desaparecidos, Delfines de plata) nel ruolo di Michael, Felipe Londoño(Entrevías, Profilo falso – Faje profile) nei panni di Luca e Fran Morcillo (La casa di carta, Ballo ballo) come Simón.

L’amore tra Noah e Nick sembra essere indissolubile, nonostante i tentativi da parte dei genitori di separarli. Ma il lavoro di Nick e l’inizio dell’università per Noah aprono le loro vite a nuove relazioni. La comparsa di un’ex fidanzata in cerca di vendetta e le intenzioni poco chiare della madre di Nick scuoteranno le fondamenta non solo del loro rapporto, ma della stessa famiglia Leister. Quando così tante persone fanno di tutto per distruggere una relazione, può davvero andare a finire bene?

È colpa tua? è diretto da Domingo González (È colpa mia?, The Bar), che torna anche in veste di sceneggiatore insieme a Sofía Cuenca. Il film sarà prodotto da Pokeepsie Films (Banijay Iberia) (Veneciafrenia, 30 Coins – Trenta denari, The Bar), con Álex de la Iglesia e Carolina Bang nel ruolo di produttori.

Dune: Prophecy, il primo trailer della serie prequel

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Dopo le recenti notizie riguardanti alcuni nuovi nomi nel cast di Dune: Prophecy, è ora stato rilasciato il primo trailer ufficiale della serie, che si configura come un prequel rispetto ai due film per il cinema diretti da Denis Villeneuve. La serie è ispirata al romanzo “Sisterhood of Dune” scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.

La sinossi ufficiale recita: “Ambientata nell’ampio universo di ‘Dune’, creato dall’acclamato autore Frank Herbert, e 10.000 anni prima dell’ascensione di Paul Atreides, ‘Dune: Prophecy“ segue due sorelle Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene Gesserit

Tutto quello che sappiamo su Dune: Prophecy

Dune: Prophecy sarà interpretato anche da: Emily WatsonOlivia WilliamsTravis FimmelJohdi MayMark StrongSarah-Sofie BoussninaJosh HeustonChloe LeaJade AnoukaFaoileann CunninghamEdward DavisAoife HindsChris Mason e Shalom Brune-Franklin. La serie ha avuto un lungo percorso di avvicinamento allo schermo, con diversi cambi di showrunner e un reset creativo nel 2023.

Alison Schapker è showrunner e produttore esecutivo. Diane Ademu-John ha co-sviluppato la serie e funge da produttore esecutivo. Anna Foerster ha prodotto e diretto diversi episodi, tra cui il primo. Jordan GoldbergMark TobeyJohn CameronMatthew King, Scott Z. Burns e Jon Spaihts producono esecutivamente insieme a Brian Herbert, oltre a Byron Merritt e Kim Herbert come produttori esecutivi per la proprietà di Frank Herbert. Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da Max e Legendary Television e Legendary produce anche il franchise cinematografico.

The Last of Us – stagione 2: svelate le prime immagini dei nuovi episodi

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Rilasciate oggi le prime immagini dai nuovi, attesissimi episodi della serie HBO e Sky Exclusive The Last of Us, che dopo una prima stagione da record tornerà nel 2025 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Basata sull’acclamato omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStatio, la seconda stagione della serie si mostra negli scatti dei protagonisti, Pedro Pascal nei panni di “Joel” e Bella Ramsey nei panni di “Ellie”.

La serie The Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta. Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena. Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a sopravvivere.

The last of us 2 Bella Ramsey Ellie

La seconda stagione vede di nuovo protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel e Ellie insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino sarà Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle nei panni di Nora, Spencer Lord in quelli di Owen e Danny Ramirez che invece sarà Manny. Catherine O’Hara sarà guest star della nuova stagione.

The Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

Furiosa: A Mad Max Saga, George Miller ha valutato il de-aging per Charlize Theron

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Il regista di Mad Max, George Miller, aveva preso in considerazione l’idea di utilizzare la tecnologia di de-aging per permettere a Charlize Theron di recitare nel prequel Furiosa: A Mad Max Saga, ma ha dichiarato che “sarebbe stato difficile” realizzarlo. Invece, ha scelto di affidare il ruolo di Furiosa a una nuova attrice: Anya Taylor-Joy. Parlando con Variety, Miller ha infatti dichiarato di aver osservato con molta attenzione la tecnologia di de-invecchiamento a cui sono ricorsi film come “The Irishman” di Martin Scorsese e “Gemini Man” di Ang Lee con Will Smith.

Entrambi erano registi magistrali, ma non è mai stato convincente”, ha detto Miller a proposito della tecnologia. “Pensavo che la gente avrebbe guardato solo Charlize che sembrava giovane e sapeva che si trattava di un effetto. Con il passare del tempo e le controversie con la Warner Bros, abbiamo dovuto trovare qualcuno di più giovane”. (Nel 2017, Miller ha fatto causa allo studio per un bonus di 7 milioni di dollari che sosteneva gli fosse dovuto per “Mad Max: Fury Road”).

Il regista ha aggiunto che una delle cose che lo ha interessato di più del cinema di oggi sono tutti i nuovi strumenti per gli effetti. “C’è una differenza abissale tra i tempi della celluloide analogica e l’era digitale”, ha detto. “Ho avuto la fortuna di entrarci abbastanza presto, in particolare con i film ‘Babe’ e ‘Happy Feet’”. Ma in questo caso gli strumenti non erano abbastanza buoni. “Voglio dire, in pratica, stiamo seguendo qualcuno dall’età di 10 anni fino a 26, 28, qualcosa del genere”, ha continuato Miller. “Sarebbe stato difficile”.

Fortunatamente, Anya Taylor-Joy – salita alla ribalta come protagonista della serie di successo di NetflixLa regina degli scacchi” – era pronta per la sfida di assumere un personaggio già reso famoso dalla Theron. Miller ha visto per la prima volta le sue capacità quando il collega regista Edgar Wright lo ha portato a una proiezione del suo film “Last Night in Soho”, in cui Taylor-Joy recitava. “Aveva, dal punto di vista fisico, tutte le caratteristiche di quel personaggio: una persona con molte abilità e capacità naturali e in grado di sopravvivere nella Terra Desolata, che è un mondo piuttosto intransigente. Lei incarnava tutto questo“, ha detto Miller.

Furiosa: A Mad Max Saga, tutto quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 23 maggio 2024.

Le Deuxième Acte: recensione del film con Louis Garrel – Cannes 77

Quentin Dupieux ha abituato il suo pubblico ad un cinema dove la realtà e la sua messa in scena si confondono (Réalité, Au Poste!, Yannick – La rivincità dello spettatore, Daaaaaalì), dove il fantastico è tutt’altro che impossibile (Incredibile ma vero) e dove il grottesco è la condizione a partire dalla quale rileggere la nostra quotidianità (Doppia pelle, Mandibules – Due uomini e una mosca). Con Le Deuxième Acte, presentato come film d’apertura del Festival di Cannes 2024, il regista francese torna dunque a confrontarsi con queste dinamiche, raccontando attraverso il cinema un’umanità sempre più in crisi.

In questa commedia metacinematografica, composta essenzialmente da cinque macro-sequenze, Dupieux si dimostra infatti interessato a raccontare i temi che dividono oggigiorno l’umanità utilizzando la settima arte quale mezzo ideale per mostrare il sempre più labile confine tra vero e falso. In un continuo alternarsi di questi estremi, si stabilisce dunque l’intento di porre in crisi gli spettatori, senza privarli però di abbondante intrattenimento che permette di digerire meglio il tutto e rendere Le Deuxième Acte piacevole da guardare come tutti i precedenti film di Dupieux.

La trama di Le Deuxième Acte

La vicenda ruota attora a Florence (Lèa Seydoux), che vuole presentare David (Louis Garrel), l’uomo di cui è follemente innamorata, a suo padre Guillaume (Vincent Lindon). Ma David non è attratto da Florence e vuole sbarazzarsi di lei gettandola tra le braccia del suo amico Willy (Raphaël Quenard). I quattro personaggi si incontrano in un ristorante in mezzo al nulla ed ha così inizio quello che dovrebbe essere un tranquillo e banale momento conoscitivo. Ma i quattro sono in realtà attori alle prese con la realizzazione di un film, cosa che porrà in crisi la veridicità di quanto si osserva.

Compendio delle nevrosi dell’umanità

Cosa ci pone oggi in crisi? Cosa ci fa sentire inadeguati rispetto al mondo circostante o ci fa credere che questo sia oggetto di una profonda e incomprensibile degenerazione? Quentin Dupieux ha delle idee a riguardo e le riporta in Le Deuxième Acte, film fondato sulla parola e che pertanto trova nelle lunghe conversazioni tra i protagonisti la sua cifra stilistica, attraverso cui far emergere tematiche come l’omosessualità, le guerre attualmente in corso, l’ipocrisia del luccicante mondo dei divi e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Ognuno di questi aspetti trova il suo spazio nel film dando vita sia a interruzioni comiche quanto anche a squarci che fanno entrare nel racconto una realtà che sempre più si vorrebbe ignorare. Ecco allora che per i personaggi diventa proibito affrontare le tematiche poc’anzi citate, pena il rischio di finire sulla lista nera e vedersi banditi per sempre da quello che è il loro mondo. Quando capita loro di allontanarsi da ciò a cui devono attenersi – la sceneggiatura, da intendere come metafora delle linee guida di questa società ipocrita – subentra dunque quella realtà che si dimostrano del tutto impreparati a gestire.

Come per evitare di doversi trovare di fronte a questa incombenza, l’umanità sviluppa allora l’intelligenza artificiale, che con i suoi algoritmi, le sue percentuali e le sue feree regole sembra a suo modo venire in nostro soccorso. Questa ulteriore presenza serve però a Dupieux non solo per ironizzare su chi vorrebbe utilizzare tali strumenti in campo cinematografico (richiamando dunque alla mente i recenti scioperi hollywoodiani), ma anche per immaginare la sterilità di una settima arte governata da queste dinamiche, con trame banali e dialoghi privi di spessore umano.

Le Deuxième Acte Lèa Seydoux
Lèa Seydoux e Raphaël Quenard in Le Deuxième Acte. © Chi-Fou-Mi / Arte France Cinéma

Un divertissement per ridere di sé stessi

Sarebbe però ingiusto etichettare Le Deuxième Acte come un film satirico nei confronti di questi aspetti e, in generale, del politicamente corretto. Dupieux si inserisce senza dubbio in questo genere di discorsi, ma il suo interesse sembra essere non quello di prendere una vera e propria posizione a tal riguardo quanto offrire una semplice raffigurazione di quanto questi temi abbiano portato allo sviluppo di vere e proprie nevrosi nel genere umano, sempre più diviso dinanzi a tali argomenti. Una raffigurazione che però non ha particolari pretese di profondità intellettuale o di esplorazione di tali dinamiche.

Alcune di esse vengono appena accennate, ad altre è dedicata maggiore attenzione, ma tutte appaiono voler essere affrontate da Dupieux come dei veri e propri divertissement, frecce da scoccare nella mente dello spettatore per sollevare riflessioni su cui sviluppare poi autonomamente una propria opinione. In mezzo a questo brillante caos, che regala ben più di una risata, spiccano i quattro attori protagonisti, egualmente eccellenti nel dar vita a questi personaggi che entrano ed escono dalla finzione, lasciando allo spettatore il compito di chiedersi a cosa si stia effettivamente assistendo.

Léa Seydoux sul movimento #MeToo in Francia: “È meraviglioso che le donne parlino apertamente”

Léa Seydoux ha commentato il crescente movimento #MeToo francese in occasione della conferenza stampa del Festival di Cannes per la commedia di Quentin Dupieux The Second Act, che ha aperto il festival martedì sera.

“È una cosa meravigliosa che le donne ora parlino apertamente. Le cose stanno chiaramente cambiando ed era giunto il momento di farlo”, ha detto. “Ho l’impressione che questo cambiamento sia effettivamente avvenuto. Anche il film gioca con questa idea, parla anche di eventi molto attuali e di questo movimento, in cui le donne ora parlano, e questo è stato di fondamentale importanza affinché questo cambiamento avvenisse”.

Seydoux ha continuato: “#MeToo è molto importante. È una questione molto seria. Credo però che sia necessario anche saperne parlare con umorismo. Nel film, questo viene evidenziato in un modo molto divertente. Sui set c’è rispetto, non c’è più questa familiarità, quando giriamo certe scene c’è più rispetto e sento un cambiamento globale”.

Alla conferenza stampa della giuria, la presidente Greta Gerwig ha dichiarato: “Ho visto cambiamenti sostanziali nella comunità cinematografica americana e penso che sia importante continuare ad espandere quella conversazione. Quindi penso che si stia solo muovendo tutto nella direzione corretta per mantenere aperte quelle linee di comunicazione”.

Léa Seydoux, un pilastro del cinema francese, ha guadagnato popolarità tra il pubblico di lingua inglese come Bond Girl in Spectre del 2015, e più recentemente ha interpretato il ruolo di Lady Margot in Dune: Parte Due di Denis Villeneuve.

Captain America: Brave New World, Il leader di Tim Blake Nelson è stato realizzato “senza l’uso di VFX”

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Dopo i ritardi causati dagli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA dello scorso anno, Captain America: Brave New World ha ora un’uscita nelle sale fissata al prossimo febbraio. Nel film, Sam Wilson dovrebbe scontrarsi con Hulk Rosso, ma da qualche parte sullo sfondo si pensa che il Leader sarà il vero villain, nonché la mente criminale dietro gli eventi al centro del racconto. Interpretato da Tim Blake Nelson, il cattivo non è mai stato ufficialmente introdotto nel MCU, ma è comparso nella sua versione umana nota come Samuel Stern in L’incredibile Hulk del 2008, dove solo sul finale subisce la trasformazione che lo porterà ad essere Il Leader.

In una recente intervista con Michael Rosenbaum, Nelson ha parlato del suo ritorno nei panni di Samuel Sterns dicendo: “Sono molto contento. È un film meravigliosamente diretto da Julius Onah. Per quanto riguarda il mio personaggio, posso dirvi che abbiamo fatto tutto il possibile – e questo è stato interamente supportato dalla Marvel e sono così grato a Kevin Feige e Nate Moore per aver supportato questo: erano a bordo al 100% – per realizzare il personaggio nel modo più pratico possibile, con un’assenza di effetti digitali”.

L’attore ha proseguito: “Merito della Marvel e anche di Julius per aver voluto fare un film di supereroi molto basato sulla realtà, per quanto possa sembrare ossimorico. Per quanto riguarda il nostro approccio a Il Leader, è proprio lì che siamo andati e sono stato davvero gratificato di farlo in questo modo”. Questo è in linea con quanto ha raccontato Nelson all’inizio di quest’anno, quando ha confermato che “ho lavorato con il team Marvel e con un meraviglioso truccatore di nome David Atherton per l’aspetto del Leader”.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“. “Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Mortal Kombat 2: fissata al 2025 la data di uscita in sala

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Il tanto atteso sequel di Mortal Kombat, Mortal Kombat 2, ha finalmente una data di uscita. Un paio di anni fa, Warner Bros. e il regista Simon McQuoid si sono uniti per riportare sul grande schermo l’iconica serie di videogiochi e il film, arrivato nelle sale e su HBO Max contemporaneamente come parte della strategia di uscita modificata per via del Covid-10, si è affermato come un buon successo. La cosa ha fornito alla Warner Bros. una ragione sufficiente per ordinare un sequel, che ora arriverà l’anno prossimo.

Martedì la Warner Bros. Pictures ha fatto diversi annunci sulle prossime date di uscita, tra cui quello di Supergirl per il 2026. Anche Mortal Kombat 2 ha finalmente ricevuto una data di uscita come parte dell’ondata di annunci. L’attesissimo sequel arriverà nei cinema e negli IMAX il 24 ottobre 2025. Non resta a questo punto che attendere qualche informazione in più sul film, come foto ufficiali o un primo teaser. Di certo, gli elementi che rendono questo secondo capitolo un titolo tanto atteso sono molti. Bisognerà attendere ancora più di un anno, ma l’attesa potrebbe essere ben ricompensata.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre al Johnny Cage di Karl Urban, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy si è sentita sola durante la lavorazione del film

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Furiosa: A Mad Max Saga, il film prequel di George Miller, sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes mercoledì sera. In vista di questo momento, l’attrice Anya Taylor-Joy ha raccontato a Deadline qualcosa in più sul film, come ad esempio il fatto di essersi sentita molto sola. “Non sono mai stata così sola come nel fare quel film… Non voglio andare troppo a fondo, ma tutto quello che pensavo sarebbe stato facile è stato difficile“. “Per la natura stessa del programma di riprese, ero molto spesso sola e lei è un personaggio che vive in un mondo tutto suo ed è molto, molto silenziosa, quindi tutto ciò che mi circondava spingeva a quel senso di isolamento“.

Tutti i personaggi che ho interpretato mi arrivano in modo diverso“, ha poi aggiunto l’attrice. “A volte mi sento come ‘Oh, ho appena vissuto qualcosa, posso raccontare la storia con un po’ di senno del poi. Lo sentirò ancora, ma avrò un po’ più di spazio tra le emozioni del personaggio e le mie. In questo caso, dal momento in cui ho letto la sceneggiatura, sarà tutto in tempo reale, dovrò provare queste emozioni e questa è la verità che verrà fuori sullo schermo“, ha spiegato Taylor-Joy. “Ad essere onesti, penso che sia veritiero per il personaggio e sono entrata in questa esperienza per essere spinta oltre le mie capacità“.

Ciò che mi ha colpito nel lavorare con George (Miller) è che le unità hanno girato contemporaneamente e tuttavia nulla viene approvato senza che George ci metta la firma su tutto“, ha detto l’attrice parlando della lavorazione di Furiosa: A Mad Max Saga. “Ho lavorato molto sulla seconda unità, sui clandestini, ed è eccezionale il livello di meticolosità di George: Potresti fare 20 riprese di qualcosa e poi George lo vedrebbe e direbbe: ‘Oh, è perfetto, ma ho bisogno che il tuo casco sia un centimetro più alto sulla tua testa! È quel livello di dettaglio“.

Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 23 maggio 2024.

Una Storia Nera, recensione del film con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano

Potrebbe ricordare Anatomia di una caduta, Una Storia Nera, l’opera seconda di Leonado D’Agostini che arriva in sala con 01 Distribuito a partire dal 16 maggio. I punti di contatto con la storia pluripremiata di Justine Triet sono innumerevoli: un marito (ex in questo caso) morto in circostanze misteriose, una donna poliglotta accusata e processata per l’omicidio, un tribunale ansioso di giudicare.

Tuttavia se la cineasta francese fonda il suo racconto sulla semina del dubbio e sulla ricerca di un punto di vista che non corrisponde per forza alla verità, D’Agostini racconta di violenza domestica in una forma più articolata e complessa di quello che lascia intuire sia la trama breve del film che il materiale promozionale.

Una storia nera, la trama

L’affascinante Carla, madre di tre figli due dei quali giovani adulti, viene accusata dell’omicidio dell’ex marito, che lei aveva lasciato dopo anni di violenze e maltrattamenti. La donna affronta con dignità il suo processo sostenendo che per lei si è trattato di legittima difesa. Nella vicenda vengono coinvolti non solo i figli della sfortunata coppia, ma anche la famiglia di lui, che vuole a tutti i costi prendersi cura di Mara, la più piccola dei tre, separandola dal fratello Nicola e dalla sorella Rosa, la quale in cuor suo pensa che sia una buona soluzione affidarsi alla cura della zia. La prospettiva di vedere la famiglia separata non piace però al maggiore dei figli di Carla, che cercherà di mantenere unita la famiglia.

Dopo Il Campione, D’Agostini si approccia a una storia che mette sotto i riflettori un fenomeno difficilissimo da sradicare e che non sarà mai denunciato abbastanza, eppure riesce a raccontarlo sotto una luce ancora diversa. Non è “solo” la violenza che Una storia nera racconta (e condanna), non solo il processo per le conseguenze di quella violenza, ma anche come quel comportamento sistematico e tossico viene assorbito negli anni da chi lo subisce indirettamente.

Foto ©FabioLovino

Laetitia Casta e Andrea Carpenzano: le conseguenze della violenza

Se la prima parte del film è dominata dalla presenza di Laetitia Casta, splendida nei panni di Carla, capacissima a destreggiarsi con un personaggio così ferito eppure fiero, nella seconda parte avanza in maniera inequivocabile quello che è il vero protagonista del film: Andrea Carpenzano. A lui è affidato il ruolo di Nicola, il primogenito, il figlio che molto più degli altri ha assistito alla violenza, che più degli altri ha assunto su di sé il compito di protezione nei confronti della madre e delle sorelle, colui che vedendo il dolore causato dal comportamento del padre si è caricato intrinsecamente del peso di schermare i deboli da quella violenza.

Eppure è proprio Nicola che, nei momenti più tesi, alza la voce, alza anche le mani, dimostrando che il suo essere cresciuto in un contesto violento gli è entrato nel DNA, lo ha pervaso e ha reso quell’atteggiamento un vero e proprio automatismo. Nicola è vittima due volte, perché oltre a farsi carico della cura e della protezione, è anche involontariamente colui che viene maggiormente segnato, nel modo di essere, dalla violenza che il padre ha perpetrato per tanti anni sulla madre sotto ai suoi occhi.

In questo, Leonado D’Agostini si affida completamente a Carpenzano, che già aveva diretto ne Il Campione e che si conferma un interprete solido e intenso, soprattutto per ruoli che richiedono una recitazione contenuta. Nel film il suo carisma è un accentratore inevitabile di attenzione.

Con uno stile elegante e diretto, con Una Storia Nera, D’Agostini propone una riflessione sul patriarcato, inquadrato da un punto di vista di chi lo subisce e lo introietta, che lascia spazio a una conversazione che è necessario fare, quando si denuncia la violenza domestica.

Foto ©FabioLovino

Keanu Reeves e Kirsten Dunst nel nuovo film di Ruben Östlund

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Keanu Reeves è stato confermato per il prossimo film di Ruben Östlund, dal titolo The Entertainment System Is Down, e Deadline rivela ora che nel cast sarà affiancato anche da Kirsten Dunst (Civil War). Oltre a loro, sarà nel film anche Daniel Brühl (Rush). Sono inoltre stati rivelati alcuni punti intriganti della trama e della produzione della nuova satira sociale del regista di The Square e Triangle of Sadness.

Deadline riporta che il due volte vincitore della Palma d’Oro, Östlund, ha acquistato un Boeing 747 non più in attività per il progetto, e che l’aereo sarà utilizzato in scala reale per le riprese in studio. Il film sarà infatti ambientato su un volo a lungo raggio in cui il sistema di intrattenimento si guasta. I passeggeri saranno dunque costretti ad affrontare l’orrore della noia. Non è noto al momento quale sarà il personaggio di Keanu Reeves né quello degli altri attori, ma sempre Deadline riporta che le riprese sono previste per l’inizio del 2025.

Nel preparare il film, il regista svedese si è ispirato a uno studio psicologico sociale della Virginia University intitolato “The Challenge Of The Disengaged Mind“. L’esperimento ha rilevato che i partecipanti non amavano trascorrere da 6 a 15 minuti in una stanza da soli, senza nulla da fare se non pensare. Per fare un ulteriore passo avanti nell’esperimento, i ricercatori hanno aggiunto una novità: con la semplice pressione di un pulsante, i soggetti del test potevano, se lo desideravano, darsi una scossa elettrica innocua ma molto dolorosa. È risultato che un quarto delle donne e due terzi degli uomini hanno scelto di premere il pulsante. Un uomo ha persino trovato così insopportabile stare da solo con i suoi pensieri che, durante i 15 minuti, si è dato 190 scosse elettriche.

Si prevede dunque una nuova satira sociale per Östlund, che aveva già messo alla berlina il mondo dell’arte, della moda e delle celebrità in generale con i suoi due precedenti film. Il regista, noto infatti per i suoi film incentrati sullo studio delle degenerazioni umane, si prepara dunque ad un nuovo film ad alto profilo, come la presenza di attori del calibro di Keanu Reeves e Kirsten Dunst lascia presagire.

Scarlett Johansson produttrice di The Blond Phantom per i Marvel Studios?

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Abbiamo detto addio a Natasha Romanoff in Avengers: Endgame, e sebbene il personaggio sia tornato per un’avventura prequel nel film solista in Black Widow, Scarlett Johansson ha chiarito di aver ufficialmente smesso di interpretare l’eroina, ma questo non significa che abbia chiuso completamente con il MCU. Durante la promozione di Black Widow, qualche anno fa, Kevin Feige ha rivelato che stava collaborando con la Johansson in qualità di produttore per un “progetto top-secret dei Marvel Studios non legato alla Vedova Nera”, e l’attrice ha confermato di essere ancora a bordo durante un’intervista nel 2023.

È ancora in corso. Sì“, ha dichiarato la Johansson a ComicBook.com durante la presentazione di Asteroid City. “Sta ancora accadendo, [ma] non attualmente perché non sta accadendo nulla in questo momento. Siamo tutti in una sorta di fase di attesa, mentre aspettiamo che si risolva lo sciopero degli sceneggiatori e potenzialmente il nostro sciopero della corporazione, e così via. Prima dello sciopero, eravamo nel bel mezzo dello sviluppo, mentre ora tutto è fermo”, ha aggiunto l’attrice.

Un recente rumor ha invece riportato che il misterioso progetto sarebbe stato una serie Disney+, e GFR riporta ora che questa sarà basata su un personaggio relativamente oscuro dei fumetti Marvel Comics chiamato The Blonde Phantom. Louise Grant, alias il Fantasma Biondo, è stata introdotta sulle pagine di All Select Comics nel 1946, prima di essere protagonista di una serie personale. Il personaggio è stato poi reintrodotto come Louise Mason nei fumetti di The Sensational She-Hulk dal 1989 al 1994.

È però bene sottolineare che nonostante questa fonte abbia fatto trapelare alcuni grossi scoop in passato, non ha un’ottima reputazione. Tuttavia, il più affidabile scooper MTTSH sostiene a sua volta che una serie di The Blonde Phantom per Disney+ è in fase di sviluppo, anche se non si parla della Johansson. Vale anche la pena di notare che Scarlett Johansson ha menzionato il personaggio in una vecchia intervista, parlando di altri personaggi che era in lizza per interpretare quando ha parlato con i Marvel Studios per entrare nel MCU come Vedova Nera.

Non resta allora che attendere maggiori informazioni, non solo sulla natura del progetto ma anche sul suo attuale stato dei lavori.

https://twitter.com/whatsupscarlett/status/1790217179859951631?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1790217179859951631%7Ctwgr%5Eaf6c8b0a944ad3e8a66870898793a0a8c0c8c64c%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fmarvel-studios%2Frumor-the-disney-series-scarlett-johansson-is-developing-with-marvel-is-the-blonde-phantom-a210974

Agatha All Along, finalmente il titolo ufficiale!

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It was Agatha All Along! Durante la presentazione degli Upfront 2024 della Disney, i Marvel Studios hanno finalmente svelato la data e il titolo ufficiale del suo prossimo spin-off di WandaVision, che arriverà su Disney+ il 18 settembre con un debutto di 2 episodi.

Come ipotizzato, i vari titoli rivelati nel corso dei mesi scorsi erano una mossa di marketing solo per confondere la gente, dato che lo show si chiamerà infatti Agatha All Along. Nessun trailer, sfortunatamente, è stato mostrato ma la Marvel ha rilasciato un promo teaser con i titoli precedenti e una canzone molto familiare.

https://twitter.com/MarvelStudios/status/1790494085557698603?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1790494086975389993%7Ctwgr%5Efca697245900dfa3515eeb01701f6f29e1bc01bd%7Ctwcon%5Es2_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fmarvel%2Fagatha-coven-of-chaos%2Fagatha-marvel-studios-announces-2-episode-premiere-date-and-official-title-a210979

Agatha All Long si concentrerà sulla potente strega Agatha Harkness, che è quasi riuscita a sconfiggere Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) nel finale di stagione di WandaVision prima di essere sconfitta e intrappolata a Westview nel suo personaggio di “vicina ficcanaso Agnes”. Sebbene non sia prevista la comparsa di Olsen, si ipotizza che Wanda potrebbe avere qualcosa a che fare con l’innesco della storia in seguito agli eventi di Doctor Strange nel Multiverso della follia.

Jac Schaeffer, che ha un accordo globale congiunto con Marvel e 20th Television, fungerà da sceneggiatore e produttore esecutivo e dirigerà anche diversi episodi insieme a Gandja Monteiro (Wednesday; The Chi) e Rachel Goldberg (Cloak & Dagger; Mayans M.C.).

“Nel primo episodio, vediamo Agatha finalmente liberarsi dall’incantesimo in cui è rimasta intrappolata”, si legge in una sinossi pubblicata di recente. “Non vede l’ora di tornare ai suoi vecchi modi omicidi solo per scoprire di essere impotente. L’unica via da seguire per lei è intraprendere una pericolosa ricerca per recuperare i suoi poteri con l’aiuto di uno o due improbabili amici. “

Fantastici Quattro: Paul Walter Hauser parla del suo “personaggio molto distinto”

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La star di Crudelia e Richard Jewell, Paul Walter Hauser, è una delle aggiunte più interessanti al film Fantastici Quattro, ma mentre scriviamo non si sa ancora chi interpreterà. L’Uomo Talpa è la proposta più popolare tra i fan dei fumetti, anche se è altrettanto facile immaginarlo nel ruolo di H.E.R.B.I.E., per esempio. La Prima Famiglia della Marvel ha molti alleati e nemici, quindi Hauser potrebbe interpretare un qualsiasi personaggio nel prossimo reboot.

Parlando con Screen Rant, Hauser ha però ora rotto il suo silenzio sull’ingresso nei Fantastici Quattro e ha confermato che interpreterà qualcuno già presente nei fumetti. “Tutto quello che posso dire è che io, in qualche iterazione, sarò nel film I Fantastici Quattro fino a quando non verrò licenziato o non farò un nuovo casting. Quindi non posso dire nulla sul personaggio che interpreterò, ma so che fa parte del lessico e della mitologia delle storie dei Fantastici Quattro“, ha detto l’attore. “È un personaggio molto distinto che sono entusiasta di interpretare e sto cercando di capire cosa fare in questo momento”.

Ma ho sempre voluto far parte di un universo cinematografico. Ho passato molto tempo a cercare di fare una campagna per interpretare il Pinguino nel film di Matt Reeves, e ovviamente la parte è andata a Colin Farrell, che ha fatto un lavoro magistrale e totalmente diverso da quello che stavo cercando di fare io. Quindi apprezzo molto il fatto che la Marvel mi abbia dato la possibilità di affidarmi un ruolo in qualche modo che mi permetta di far parte di quella famiglia”.

Riguardo a ciò che lo ha attirato nel progetto, l’attore ha aggiunto: “Penso che siano le persone coinvolte. Gli sceneggiatori e il regista, Matt Shakman, i suoi capi reparto e il cast da solo. L’ho guardato e ho pensato: ho l’istinto di pensare che questo sarà un film speciale, con o senza di me, e voglio farne parte”. L’attore ha poi aggiunto che: “Qualunque sia il piccolo pezzo del puzzle che interpreterò in quel film, darò tutto il mio cuore e la mia anima, e cercherò di godermi il processo, perché è molto speciale essere un bambino che è cresciuto apprezzando i fumetti, gli spettacoli e i film d’animazione, e che ora può essere parte di tutto questo. È davvero speciale”.

La presenza di Galactus e Silver Surfer in Fantastici Quattro suggerisce che il film sarà un’avventura in gran parte cosmica, il che significa che dovremmo guardare anche allo spazio quando si tratta del possibile ruolo che Hauser ricoprirà in questo reboot. Per ora, chi egli interpreterà rimane però un mistero, come un mistero rimane ad ora il ruolo che andrà ad interpretare l’attore John Malkovich. Gli altri attori confermati, invece, hanno tutti un ruolo assegnato.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Daredevil: Born Again e Ironheart hanno finalmente una data ufficiale!

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I Marvel Studios hanno annunciato le date delle premiere sia di Daredevil: Born Again che di Ironheart durante la presentazione Disney Upfronts. Born Again, che servirà da rilancio della serie Daredevil Netflix, arriverà sul servizio di streaming a marzo del prossimo anno. La star Charlie Cox ha confermato che la stagione durerà nove episodi. Anche Ironheart sarà presentato in anteprima nel 2025, ma non è stata rivelata una data esatta.

La Marvel ha proiettato i primi trailer di entrambe le serie per i presenti, ma non sono stati pubblicati online. Tuttavia, i nuovi loghi delle due produzioni sono stati condivisi da CBM.

Insieme a Cox nei panni di Matt Murdock e Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson Fisk ci saranno Deborah Ann Woll (Karen Page) ed Elden Henson (Foggy Nelson), che originariamente non dovevano far parte della nuova serie. Jon Bernthal riprenderà anche il ruolo di Frank Castle/The Punisher, insieme a Wilson Bethel nel ruolo del malvagio Bullseye. Anche Michael Gandolfini, Margarita Levieva, Nikki M. James, Michael Gaston, Arty Froushan, Clark Johnson, Lou Taylor Pucci e Hunter Doohan sono nel cast in ruoli secondari.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin, che abbiamo visto l’ultima volta tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. Fisk probabilmente sarà candidato a sindaco di New York o sarà già stato eletto per la carica quando la storia inizierà.

Ironheart continuerà le avventure di Riri Williams (Dominique Thorne), che abbiamo incontrato per la prima volta in Black Panther: Wakanda Forever. Nei fumetti, Riri è incoraggiata a vestirsi e combattere il crimine da Tony Stark, che diventa una sorta di mentore. La morte di Stark in Avengers: Endgame renderebbe ovviamente quella particolare dinamica molto difficile da replicare, ma ci si aspetta che Ironheart porti avanti l’eredità di Iron Man (almeno in una certa misura).

Per quanto riguarda i cattivi, Anthony Ramos (In The Heights, Transformers: Rise of the Beasts) interpreterà The Hood, e anche se il suo casting non è stato ancora annunciato ufficialmente, Sacha Baron Cohen (Sweeney Todd, Borat) dovrebbe interpretare il suo debutto nel MCU come Mephisto (a meno che non si presenti prima in Agatha All Along).

Supergirl: Woman of Tomorrow al cinema il 26 giugno 2026

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Supergirl: Woman of Tomorrow debutterà il 26 giugno 2026 in Imax, e sarà il secondo lungometraggio dell’universo DC appena riavviato ad assicurarsi un posto nel calendario delle uscite, dopo Superman di James Gunn. Il film vede protagonista Milly Alcock (“House of the Dragon”) nel ruolo della Ragazza d’Acciaio, con Craig Gillespie (Crudelia) che dirige da una sceneggiatura di Ana Nogueira (“The Vampire Diaries”).

Il progetto, adattato da una serie di fumetti del 2022 con lo stesso titolo, di Tom King e Bilquis Evely, porta Supergirl lontano dalla Terra mentre viaggia attraverso il cosmo con il suo fidato cane, Krypto il Supercane, per sfuggire a una vita perennemente all’ombra di suo cugino, Superman. Incontra una ragazza aliena di nome Ruthye, decisa a vendicare la morte di suo padre, e recluta Supergirl per aiutarla.

Milly Alcock ha ottenuto il ruolo principale di Kara Zor-El nel film sui supereroi a gennaio, dopo la sua interpretazione nella prima stagione di “House of the Dragon” della HBO che ha attirato l’attenzione del co-direttore della DC James Gunn. Alcock ha fatto un provino per il ruolo – incluso indossare il costume di Supergirl – sul set di Superman.

Quando Gunn annunciò per la prima volta il progetto “Supergirl” nel gennaio 2023 insieme al co-capo Peter Safran, “Non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere”, ha detto Gunn.

Festival di Cannes 2024: le foto dal red carpet della cerimonia d’apertura

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Si è tenuto questa sera la cerimonia d’apertura del Festival di Cannes 2024, arrivato alla sua 77esima edizione. Al Palais des Festivals hanno sfilato la giuria composta da Hirokazu Kore-eda, Ebru Ceylan, Nadine Labaki, Pierfrancesco Favino, la presidentessa Greta Gerwig, Eva Green, Lily Gladstone e Omar Sy. Subito dopo il cast del film d’apertura Manuel Guillot, Raphaël Quenard, Léa Seydoux, Quentin Dupieux, Louis Garrel e Vincent Lindon che hanno assistono al red carpet della proiezione e della cerimonia di apertura del 77° Festival di Cannes al Palais des Festivals il 14 maggio 2024 a Cannes, Francia. Ecco tutte le foto

Il Festival di Cannes èannuncia che anche quest’anno condividerà l’evento di apertura con gli spettatori del cinema. La cerimonia di apertura e il film saranno trasmessi in diretta in centinaia di cinema francesi, su iniziativa del Festival di Cannes, insieme a France Télévisions, FNCF (Fédération Nationale des Cinémas Français) e CNC (Centre National du Cinéma), con l’amichevole sostegno dell’AFCAE (Association Française des Cinémas d’Art et d’Essai).

Nel 2023, più di 780 cinema in 700 città francesi hanno partecipato a questa iniziativa.

Anche quest’anno il Festival di Cannes, France Télévisions, Brut e FNCF sostengono l’evento. Tutti i cinema partecipanti trasmetteranno in diretta la Cerimonia, condotta dall’attrice francese Camille Cottin, con un ospite d’onore speciale, l’attrice americana Meryl Streep. Successivamente proietteranno il film di apertura, Le Deuxième Acte (Il secondo atto) di Quentin Dupieux.

Ogni anno, sempre più cinema partecipano a questa iniziativa, pensata per condividere con il pubblico francese la prima serata di questa grande festa del cinema. È un’occasione per riaffermare il valore delle sale cinematografiche, l’importanza dell’esperienza condivisa e per permettere al maggior numero possibile di appassionati di cinema di partecipare a questo evento.

La partecipazione di tutti questi cinema è preziosa e li ringraziamo per aver accolto gli amanti del cinema per vivere insieme questa serata eccezionale.

Meryl Streep Palma d’Oro onoraria a Cannes 2024: “A 40 anni pensavo che la mia carriera fosse finita”

Una standing ovation ha accolto Meryl Streep sul palco del Festival di Cannes 2024, dove ha ritirato la sua Palma d’Oro onoraria. La tre volte vincitrice dell’Oscar era sopraffatta dall’emozione e ha fatto finta di scendere dal palco e alla fine ha iniziato a ballare tra gli applausi.

La star francese Juliette Binoche, anche lei emozionata, ha consegnato il premio alla Streep. Binoche ha definito la Streep “un trailer internazionale” elencando molti dei ruoli più amati della Streep, da “La scelta di Sophie” a “Julie eJulia”. Binoche ha poi aggiunto: “Hai cambiato il modo in cui guardiamo il cinema”. Nel suo discorso, la Streep ha ringraziato Cannes per averla accolta di nuovo dopo 35 anni dalla sua ultima partecipazione all’evento nel film “Evil Angels” del 1989. Ha detto che guardare le clip della sua carriera è stato “come guardare fuori dal finestrino di un treno ad alta velocità, guardare la mia giovinezza volare nella mia mezza età proprio dove mi trovo stasera su questo palco. Così tanti volti e così tanti posti che ricordo.”

La Streep ha detto che l’ultima volta che è stata a Cannes, “Ero già madre di tre figli, stavo per compiere 40 anni e pensavo che la mia carriera fosse finita”. “Non era un’aspettativa irrealistica per le attrici in quel momento”, ha detto. “E l’unica ragione per cui sono qui stasera e perché la mia carriera è continuato grazie degli artisti di grande talento con cui ho lavorato… Sono così grata che voi non vi siate stufati della mia faccia e non siate scesi dal treno. Mia madre, che di solito ha ragione su tutto, mi disse: “Meryl, tesoro mio, vedrai”. Va tutto così in fretta. Così veloce.’ E così è stato, ed è così. Tranne il mio discorso, che è troppo lungo”.

Iconica e prolifica, Meryl Streep ha ricevuto il record di 21 nomination agli Oscar nel corso dei suoi quasi cinquant’anni di carriera e ne ha vinte tre, per le sue interpretazioni in “Kramer vs. Kramer” (1980), “La scelta di Sophie” (1983) e “The Iron Lady” (2012).

House of the Dragon, stagione 2: tutte le rivelazioni del trailer!

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Dopo due teaser tematici, o sarebbe meglio dire cromatici, visto che invitavano il pubblico a scegliere una fazione, Verdi o Neri, House of the Dragon esordisce con un altro trailer per la seconda stagione che conferma anche la data d’uscita della prossima serie: 17 giugno su Sky e in streaming solo su NOW in Italia. Tuttavia non è la sola rivelazione di questo nuovo trailer.

Il video mette in evidenza il conflitto imminente visto da entrambe le fazioni, i Neri e i Verdi, e evidenzia come nessuna delle due parti probabilmente vincerà la guerra imminente, poiché ciascuna parte subirà enormi perdite. Rhaenyra e Alicent sono molto preoccupate per questa concreta eventualità, e infatti sono più riluttanti all’idea di intraprendere una guerra, anche se Daemon e Aegon la abbracciano apertamente.

House of the Dragon, stagione 2: il trailer ufficiale

Il nuovo trailer offre anche un altro sguardo a quello che sembra essere Jace in visita alla Barriera. Durante il finale della prima stagione, Rhaenyra manda il suo figlio primogenito come inviato a Grande Inverno per assicurarsi Casa Stark come alleato dalla loro parte. Questo è stato anticipato nei trailer della seconda stagione, con Jace che cammina accanto al Signore di Grande Inverno, Cregan Stark (Tom Taylor). Tuttavia, in questo video sembra che non siano a Grande Inverno, ma alla Barriera. Pur essendo una deviazione dal libro, non è raro che i meridionali visitino il Nord, in modo simile a come aveva fatto Tyrion Lannister nella stagione 1 di Game of Thrones.

Anche la tempistica del rilascio del trailer è notevole, considerando che è stato rilasciato poche ore dopo il trailer della seconda stagione di Gli Anelli del Potere. Le due serie fantasy sono state presentate in anteprima a meno di due settimane di distanza nel 2022, e quindi sono state protagoniste di una rivalità amichevole, anche se a volte controversa. Ad esempio, HBO ha pubblicato l’episodio 1 di House of the Dragon da guardare gratuitamente su YouTube lo stesso giorno della première di Gli Anelli del Potere. Ora, pubblicando un trailer lo stesso giorno, la stagione 2 di House of the Dragon continua a rubare i riflettori a Gli Anelli del Potere.

The Idea of You è appena entrata nella storia delle commedie romantiche

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Una delle commedie romantiche più piccanti e chiacchierate dell’anno ha riscosso un successo straordinario dopo la prima. Julie Rapaport, responsabile della produzione e dello sviluppo cinematografico degli studios MGM di Amazon, ha annunciato che The Idea of You ha battuto il record dello studio per una commedia romantica, totalizzando ben 50 milioni di visualizzazioni nelle due settimane successive al suo arrivo su Prime Video.

Il film è interpretato dalla leggenda delle commedie romantiche Anne Hathaway e da Nicholas Galitzine, noto per il suo lavoro in Purple Hearts di Netflix e Red, White, & Royal Blue di Prime, di cui è stato recentemente annunciato un sequel. The Idea of You è basato sull’omonimo romanzo dell’autrice Robinne Lee, che ha collaborato alla produzione del film.

Rapaport è apparso entusiasta quando ha parlato del successo di L’idea di te, sottolineando come il film abbia battuto dei record già prima della sua uscita:

“La straordinaria accoglienza di L’idea di te è stata entusiasmante, anche prima dell’uscita, con il record di visualizzazioni del trailer e la colonna sonora da classifica. Ora il pubblico si è davvero innamorato di questo film e noi non potremmo essere più orgogliosi delle nostre star Anne Hathaway e Nicholas Galitzine, della brillante visione di Michael Showaleter e del resto del cast e del team di registi di enorme talento che hanno reso questo film un successo strepitoso”.

The Idea of You segue Soléne (Anne Hathaway ), una madre single di 40 anni che intraprende un’insospettabile storia d’amore con il 24enne Hayes Campbell (Galitzine), cantante della boy band più in voga del pianeta. Il film ha avuto una buona risonanza sia tra la critica (la nostra recensione) che tra il pubblico, ottenendo un punteggio “certified fresh” dell’84% dai recensori e un punteggio leggermente inferiore, ma comunque rispettabile, del 68% dai fan su Rotten Tomatoes.

Il 2024 è stato un grande anno per Prime Video, con ulteriori novità in arrivo

Amazon ha affermato Prime Video come un attore formidabile nell’arena dello streaming, pubblicando costantemente successi in diversi generi per accontentare un’ampia gamma di spettatori. La piattaforma ha riscosso un enorme successo con le prime due stagioni di Invincible, la serie animata a fumetti di Robert Kirkland, e con il remake del classico del 2005 Mr. & Mrs. Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie, interpretato da Donald Glover e Maya Erskine e recentemente rinnovato per la seconda stagione. La prossima stagione di Prime Video è The Boys Season 4, che debutta con i primi tre episodi il 13 giugno e che è già stata rinnovata per la stagione 5 prima della première della quarta stagione. The Idea of You è ora in streaming su Prime Video.

Grey’s Anatomy cambia programmazione dal prossimo autunno

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Il palinsesto autunnale della ABC è stato ufficialmente reso noto, e Grey’s Anatomy è la serie più movimentata. Dopo che i fan si sono abituati alla collocazione temporale delle 21.00, la prossima 21a stagione, che andrà in onda nella stagione 2024-25, vedrà la lunga serie medica spostarsi alle 22.00. Lo show rimarrà il giovedì sera, con un cambio di programmazione per fare spazio al nuovo medical drama di Ryan Murphy, Doctor’s Odyssey con Joshua Jackson.

Il presidente del Disney TV Group Craig Erwich ha commentato il cambiamento di Grey’s Anatomy, affermando che l’evoluzione delle modalità di fruizione dei contenuti da parte dei fan è uno dei fattori principali alla base del cambio di programmazione. Erwich ha dichiarato:

Sappiamo che tra i telespettatori di [Grey’s] c’è un pubblico non solo numeroso ma anche molto fedele, ma la maggior parte di questo pubblico, ben oltre l’80%, guarda lo show su più piattaforme, non specificamente in diretta, quindi pensiamo che lo spostamento sarà minimo, oltre a fornire un’incredibile traccia per il nostro notiziario locale alle 11“.

Tutto quello che sappiamo su Grey’s Anatomy 20

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

Il drama è reduce da una 19a stagione di trasformazione, con il ritiro di Ellen Pompeo, l’uscita di Kelly McCreary e l’ingresso di cinque nuovi personaggi principali, interpretati da Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis. La transizione ha avuto successo, con il ritorno di tutti e cinque i nuovi membri del cast in Grey’s Anatomy 20.

Creata da Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy proviene dalla Shondaland di Shonda Rhimes e dalla ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKidd, Kim Raver, Camilla Luddington, Caterina Scorsone, Kelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

The Menu: la spiegazione del finale del film

Il film del 2022 The Menu, diretto da Mark Mylod (anche regista di Ali G e di serie come Il Trono di Spade, Succession e Shameless) si è affermata come la black comedy più popolare e apprezzata del suo anno. In esso confluiscono il mondo culinario ultimamente tanto in voga al cinema e in televisione, ma anche riflessioni sulle classi sociali, sul valore del cibo e sul come si tenda oggigiorno a mistificare determinati aspetti della vita snaturandoli del loro significato originale. Il risultato è dunque un film che diverte ma sa anche spaventare, portando ad una serie di risvolti che danno molto su cui rimuginare.

Candidato a diversi premi, tra cui i Golden Globe per il Miglior attore e la Miglior attrice, il film si caratterizza anche per interpretazioni di alto livello, con attori particolarmente noti che si prestano a questo racconto tanto sorprendente. In questo articolo, però, approfondiamo il vero significato del finale di The Menu, analizzando gli elementi che lo compongono. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Menu cast
Ralph Fiennes in The Menu. Foto di Photo Credit: Eric Zachanowich/Eric Zachanowich – © 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La trama e il cast di The Menu

Il film è incentrato su una cena di alta cucina preparata dal famosissimo ed eccentrico chef Julian Slowik (Ralph Fiennes), che si tiene in un ristorante su una remota isola privata. Celebrità e altri nomi noti accorrono da diversi parti del mondo per scoprire quali prelibatezze il cuoco abbia inserito nel menu. Tra questi ci sono: una coppia, Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult); tre giovani informatici, Bryce (Rob Yang), Soren (Arturo Castro) e Dave (Mark St. Cyr); una coppia benestante più in là con l’età, nonché clienti abituali, Anne e Richard (Judith Light e Reed Birney); il noto critico gastronomico Lillian Bloom (Janet McTeer) insieme al caporedattore Ted (Paul Adelstein).

Infine, vi è anche una celebre star cinematografica di mezza età (John Leguizamo), accompagnata dall’assistente Felicity (Aimee Carrero). Mentre l’elegante personale di sala, diretto da Elsa (Hong Chau), li accoglie e li serve, la tensione nel corso della serata cresce sempre più, tra segreti svelati e i piatti del sontuoso menù condito da scioccanti sorprese. Quando iniziano ad accadere eventi violenti al limite della follia, Slowik rivelerà le sue vere intenzioni e soprattutto come il suo elaborato menù debba avere un finale a sorpresa scioccante.

LEGGI ANCHE: The Menu: guida al cast e ai personaggi del film

La spiegazione del finale del film

Il finale di The Menu rivela i piani dello chef Slowik per la serata. Lo chef Slowik intende punire gli ospiti dell’Hawthorn perché sono la causa della pretenziosità e dell’elitarismo dell’industria della buona cucina, due fattori che hanno eroso la sua gioia di cucinare nel corso della sua carriera. La ricchezza degli ospiti ha fatto progredire l’industria alimentare, ma ha anche reso costosa l’esperienza culinaria, aumentando il divario tra le classi socioeconomiche e togliendo vita e piacere all’esperienza della degustazione. Lo chef Slowik si sente l’ombra di se stesso, e il suo risentimento nei confronti delle élite golose che usano un tavolo all’Hawthorn come dimostrazione di status è diventato così forte da costringerlo ad agire.

Slowik voleva che i suoi ospiti, tutti abituati alla ricchezza che permette loro di vivere senza conseguenze, si sentissero imbarazzati e offesi portata dopo portata, arrivando a comprendere cosa cosa significa sentirsi impotenti e alla mercé di qualcun altro. Slowik voleva che assaggiassero la vera impotenza prima di morire. Il fatto che il loro elitarismo consumistico fosse anche responsabile della perdita dell’arte della cucina, agli occhi di Slowik, non fa che alimentare la sua rabbia, che alla fine raggiunge il suo apice con l’incendio in cui uccide sé stesso, i propri dipendenti e i suoi ospiti.

Lo chef Slowik offre in più occasioni agli ospiti di The Menu l’opportunità di lasciare Hawthorn e l’isola remota, ma gli ospiti non sembrano sforzarsi più di tanto per scappare, ed è proprio per questo che sono stati selezionati a mano per la serata e hanno ricevuto gli inviti. Il finale del film, inoltre, rivela che Slowik possiede informazioni dei suoi ospiti che questi non vogliono vengano rivelate. Ciò spiega dunque che il denaro parla più di ogni altra cosa e gli ospiti di The Menu preferiscono affrontare la morte piuttosto che le conseguenze della divulgazione di alcune informazioni da parte di Chef Slowik.

The Menu trama film
Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy in The Menu. Foto di Photo Credit: Eric Zachanowich/Eric Zachanowich – © 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Prima di questo momento, però, il primo a morire è proprio Tyler. Per tutta la serata, egli cerca costantemente di dimostrare il suo valore allo chef Slowik, citando diversi prodotti e metodi che lo chef utilizza per creare i suoi piatti tipici. Slowik, alla fine, invita Tyler in cucina, dandogli persino un camice da chef e chiedendogli di cucinare per i suoi ospiti. Tyler non ne è però capace e si umilia così di fronte al suo eroe e a tutti gli ospiti. Lo chef Slowik, a quel punto, sussurra qualcosa all’orecchio di Tyler, che risponde “sì, chef”, prima di congedarsi. In breve tempo si scopre che qualsiasi cosa abbia sussurrato Chef Slowik ha fatto sì che Tyler si impiccasse con la sua stessa cravatta.

L’unica a salvarsi da questa situazione è proprio Margot, che durante la cena ha più volte messo i bastoni tra le ruote dello chef. Margot, però, non è ricca o pretenziosa e vede l’arte culinaria come un modo per sfamare gli affamati anziché creare esperienze effimere. Lo chef Slowik trova in lei una sorta di spirito affine, qualcuno che capisce cosa significhi crescere con poco, ma che ha sfruttato il sistema in qualche modo per andare avanti. Margot non è dunque impressionata dal cibo dello chef e dalle sue presentazioni. Alla fine, Margot sfida Slowik a preparare un delizioso hamburger e sarà proprio questa richiesta a permetterle di poter andare via.

Facendogli quella richiesta, Margot ricorda a Slowik le sue radici e la gioia del mangiare un pasto ben preparato. Il fatto che Margot non sia pomposa riguardo all’hamburger suggerisce che capisce l’esperienza di assaporare il cibo con attenzione più di quanto pretendano di fare i pretenziosi ospiti di Chef Slowik. Sono poi emerse diverse teorie su cosa rappresentasse il cheeseburger in The Menu, ma più semplicemente questo può essere visto come l’incarnazione di dove l’amore per la cucina di Slowik è nato e che lui finalmente ricorda preparando il panino.

Il trailer di The Menu e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Menu grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.