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Scarlett Johansson in trattative per diventare la protagonista del prossimo Jurassic World 4

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L’ultimo film della Universal, Jurassic World 4, ha un regista, uno sceneggiatore e una data di uscita, e ora potrebbe avere anche la sua star. Scarlett Johansson è in trattative per recitare nel film sulla creatura preistorica. L’Hollywood Reporter riporta la notizia che la Scarlett Johansson sta negoziando un ruolo da protagonista nel prossimo film, la cui data di uscita è attualmente fissata al 2 luglio 2025.

Jurassic World 4 si sta muovendo velocemente come una mandria di Gallimimus mentre si avvicina alla data di uscita. Inizialmente il film doveva essere diretto dal veterano dell’azione David Leitch, il cui film The Fall Guy darà il via alla stagione cinematografica estiva a maggio, ma le trattative sono fallite. Al suo posto, la Universal si è rivolta a Gareth Edwards, un regista con una grande esperienza nel campo delle creature giganti, come Monsters e Godzilla del 2014.

Il film avrà un pedigree che lo ricollega alla genesi del franchise in Jurassic Park del 1993: Steven Spielberg produrrà il film tramite la Amblin Entertainment, come ha fatto per tutti i film del franchise, e David Koepp, autore del film originale e del suo sequel, Il mondo perduto: Jurassic Park, si occuperà della sceneggiatura. Tuttavia, il film sarà una nuova versione del franchise: non è previsto il ritorno delle star della serie Jurassic World e dei film originali, che sono apparse in Jurassic World Dominion del 2022.

In cosa ha recitato Scarlett Johansson di recente?

Dopo la sua controversa uscita dal MCU, conclusasi con un accordo e la prosecuzione del rapporto di lavoro, e un 2019 ricco di impegni che l’ha vista candidata come miglior attrice e miglior attrice non protagonista rispettivamente per Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit, Scarlett Johansson ha rallentato la sua produzione cinematografica. L’anno scorso ha recitato nel debutto alla regia di Kristin Scott Thomas, North Star, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, e si è unita all’ensemble di Wes Anderson per un ruolo di primo piano in Asteroid City. Quest’anno ha in programma due film: Project Artemis, commedia romantica di Greg Berlanti ambientata negli anni Sessanta e incentrata sulla corsa allo spazio, che la vedrà in coppia con Channing Tatum, e il film d’animazione prequel Transformers One, in cui doppierà l’Autobot Elita One.

L’accoppiata Scarlett Johansson e i dinosauri di Jurassic Park sembra una ricetta per incassi sicuri. La filmografia della Johansson ha guadagnato complessivamente più di 15 miliardi di dollari di incassi sul grande schermo, mentre i film di Jurassic sono sempre stati dei veri e propri incassi: persino il film Dominion, che ha ricevuto il plauso della critica, ha superato il miliardo di dollari al botteghino globale.

Jurassic World 4, ancora senza titolo, arriverà nelle sale il 2 luglio 2025. Restate sintonizzati su Collider per futuri aggiornamenti.

Yellowstone 5: Kevin Costner starebbe cercando di tornare per l’ultima stagione

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Nuovo colpo di scena nella saga di Yellowstone. Dopo aver abbandonato la serie per la sua ultima stagione, un nuovo rapporto afferma che Kevin Costner sta cercando di fare un’inversione di rotta e di fare almeno un cameo per concludere la storia di John Dutton nella serie western di Taylor Sheridan. Essendo probabilmente la serie più popolare della televisione, è stato uno shock quando è stata annunciata la fine della serie dopo una disputa tra Kevin Costner e Taylor Sheridan sia sulla disponibilità che sulle richieste di stipendio.

Secondo quanto riportato da Puck, gli ultimi episodi di Yellowstone 5, la quinta e ultima stagione serie originale di Yellowstone sono stati sceneggiati e la produzione dovrebbe iniziare a breve. Kevin Costner ha espresso il desiderio di riapparire nella serie, almeno in un ruolo cameo, se non in maniera più estesa, anche se non ci sono trattative in corso per un accordo di questo tipo. Ciononostante, si ipotizza che, anche se Kevin Costner riducesse le sue richieste in termini di compenso e di tempo, Taylor Sheridan, il creatore dello show, potrebbe essere riluttante a rivedere le sceneggiature completate solo per includere un addio per il personaggio di Kevin Costner, John Dutton. Tuttavia, conoscendo l’appeal che avrebbe tra i fan della serie, Kevin Costner sembra intenzionato a sfruttare la cosa a suo vantaggio, come ha fatto in passato.

Come si è conclusa l’ultima stagione di Yellowstone?

Le voci sulla partenza di Kevin Costner dalla popolarissima serie si sono rincorse a partire dal maggio 2023, e a novembre le indiscrezioni hanno preso il sopravvento, lasciando intendere che l’attore non sarebbe riuscito a completare gli ultimi capitoli della serie. La perdita di un personaggio così importante ha gettato una breccia nella narrazione, soprattutto dopo il cliffhanger alla fine della stagione 5, parte 1, che lasciava presagire il disfacimento politico di John Dutton come governatore del Montana. Con la possibile uscita di scena di Kevin Costner, la trama è rimasta in sospeso e probabilmente si concluderà senza il patriarca della famiglia sullo schermo, il che sarebbe decisamente insoddisfacente.

L’imminente processo di impeachment di John, orchestrato da suo figlio Jamie (Wes Bentley), dovrebbe essere l’ultimo tassello del puzzle che vede la fine di John all’interno della serie, ma che avvenga fuori dallo schermo? Sarebbe un’amara delusione. Speriamo che Kevin Costner, Sheridan e il resto del team della Paramount riescano a trovare un accordo che dia ai fan il finale che meritano per la loro fedeltà e il loro sostegno, onorando al contempo l’eredità di John Dutton e ponendo le basi per il futuro di Yellowstone. Yellowstone è disponibile in streaming su Paramount+

Omen – L’Origine del Presagio ha dovuto affrontare la censura 5 volte per evitare di essere vietato ai minori di 17 anni

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I produttori di Omen – L’Origine del Presagio (The First Omen) hanno dovuto rivolgersi al comitato di classificazione dei film negli USA per ben cinque volte per evitare essere vietato ai minori di 17 anni.

Parlando con Fangoria, il regista di Omen – L’Origine del Presagio (The First Omen), Arkasha Stevenson, ha raccontato la “lunga battaglia” che il prossimo film prequel horror ha dovuto affrontare per ottenere la classificazione R piuttosto che quella NC-17.

Riferendosi a una scena specifica del film che riguarda “il parto forzato e l’autonomia delle donne“, Stevenson ha detto: “L’orrore in quella situazione è la disumanizzazione di quella donna. Questa è stata la mia vita per un anno e mezzo, combattendo per la ripresa. È il tema del nostro film. Il corpo femminile viene violato dall’interno verso l’esterno. Se volevamo parlare di orrore del corpo femminile, dovevamo parlare di riproduzione forzata, e dovevamo essere in grado di mostrare il corpo femminile in una luce non sessualizzata. Sono molto orgoglioso di questa ripresa“.

I produttori Keith Levine e David Goyer hanno dichiarato di essersi recati cinque volte al comitato di classificazione per discutere la scena nel tentativo di evitare la classificazione NC-17. “Stranamente, l’evitare la classificazione NC-17 è stata una scelta molto difficile.

Stranamente, evitare l’NC-17 l’ha resa più intensa“, ha detto Keith Levine. David Goyer ha aggiunto: “Il film, per sua natura, tratta l’orrore del corpo femminile e credo che ci sia un doppio standard. È stato molto interessante quando abbiamo negoziato con la commissione di classificazione. Penso che ci sia più permissività quando si tratta di protagonisti maschili, in particolare nel body horror. La scena del parto è molto intensa, anch’io ho tre figli e ho assistito alle loro nascite. È intensa!“.

Arkasha Stevenson ha detto che alla fine l’inquadratura è stata tagliata, ma è ancora convinta che il pubblico ne sentirà l’impatto. “C’è stata un’anteprima in cui ero seduta tra il pubblico“, ha ricordato. “Il tizio di fronte a me ha mangiato M&Ms per tutto il tempo. Poi è arrivata l’inquadratura, la sua bocca si è aperta e le M&Ms sono cadute“.

Di cosa parla Omen – L’Origine del Presagio?

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen – L’Origine del Presagio è interpretato da Nell Tiger Free (Servant), Tawfeek Barhom (Maria Maddalena), Sonia Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson (The Northman), Nicole Sorace (The Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il Divin Codino), con Charles Dance (Il Trono di Spade) e Bill Nighy (Living).

Il film è diretto da Arkasha Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby (Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer (Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown (Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori esecutivi.

Anne Hathaway riconosce a Christopher Nolan il merito di aver risollevato la sua carriera

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Anne Hathaway ha elogiato il regista Christopher Nolan per averla scritturata in Interstellar del 2014, una mossa che, secondo la Hathaway, potrebbe aver salvato lo slancio della sua carriera.

In una recente intervista a Vanity Fair, la Hathaway ha parlato della sua carriera 10 anni fa quando, dopo aver vinto l’Oscar per il suo ruolo in Les Miserables, ha iniziato a subire le reazioni e l’odio dei fan. All’epoca soprannominata “Hathahate”, l’attrice ha rivelato che non poteva ottenere molti ruoli a causa del seguito tossico, ma a Christopher Nolan non importava nulla di tutto ciò.

Molte persone non mi davano ruoli perché erano così preoccupate di quanto la mia identità fosse diventata tossica online“, ha detto Hathaway. “Ho avuto un angelo in Christopher Nolan, che non si è preoccupato di questo e mi ha dato uno dei ruoli più belli che ho avuto in uno dei migliori film a cui ho partecipato“.

Non so se all’epoca sapesse che mi stava sostenendo, ma l’effetto è stato quello“, ha continuato Anne Hathaway. “E la mia carriera non ha perso slancio come avrebbe potuto fare se non mi avesse appoggiato“.

Anne Hathaway ha fatto in modo di non chiudersi in seguito a momenti umilianti. La Hathaway si è anche aperta su quel periodo della sua carriera, in particolare sull’umiliazione che ha provato. L’attrice ha detto che la chiave per lei è stata quella di non lasciarsi chiudere e che, come attrice, spesso si passa il tempo come una sorta di funambolo.

L’umiliazione è una cosa molto dura da affrontare“, ha detto Hathaway. “La chiave è non lasciare che ti chiuda. Devi essere audace, e può essere difficile perché pensi: ‘Se rimango al sicuro, se mi abbraccio al centro, se non attiro troppa attenzione su di me, non farà male’. Ma se vuoi farlo, non fare l’attore. Sei un funambolo. Sei un temerario. Stai chiedendo alle persone di investire il loro tempo, il loro denaro, la loro attenzione e la loro cura in te. Quindi devi dare loro qualcosa che valga tutte queste cose. E se non ti costa nulla, cosa stai offrendo davvero?“.

I prossimi ruoli della Anne Hathaway sono quelli di protagonista nel prossimo Mothers’ Instinct al fianco di Jessica Chastain e nella commedia romantica The Idea of You, che uscirà su Prime Video il 2 maggio 2024.

Anthony Mackie vuole davvero combattere contro Keanu Reeves in un film su John Wick

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Anthony Mackie sta cercando di convincere Keanu Reeves a farlo recitare in un film di John Wick. Secondo Total Film Magazine, Anthony Mackie ha rivelato che il suo “progetto da realizzare nella lista dei desideri” sarebbe quello di combattere contro Reeves in un prossimo film di John Wick.

Sto davvero cercando di convincere Keanu Reeves a considerarmi per John Wick 5 o 6“, ha detto Mackie. “Penso che mi renderebbe un padre figo se avessi, tipo, una scena di combattimento di cinque minuti con Keanu Reeves. Mi batterò! [Il wrestler professionista] Samoa Joe mi ha dato un pugno in faccia in [Twisted Metal] e non sono andato al tappeto!“.

Anthony Mackie è noto soprattutto per aver interpretato Sam Wilson nel franchise di Captain America della Marvel, ruolo che riprenderà presto nel film del 2025 Captain America: Brave New World. Interpreta anche John Doe nella serie Twisted Metal della Peacock e recentemente ha recitato, tra gli altri ruoli, in If You Were the Last del 2023.

Un quinto film di John Wick è in lavorazione

Il quinto film di John Wick è in lavorazione, anche se il processo di pre-produzione è stato ritardato nel 2023 a causa degli scioperi della Writers Guild of America (WGA) e della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA).
Non è ancora stata fissata una data di uscita per il film e non è chiaro quanto Reeves sarà coinvolto nel film, visto il modo in cui si conclude John Wick Chapter 4 del 2023.

Chad Stahelski, tuttavia, ha dichiarato nell’ottobre 2023 di avere già idee per almeno altri cinque film di John Wick .

Ana de Armas, invece, è protagonista di uno spin-off di John Wick intitolato Ballerina, la cui uscita è prevista per il 6 giugno 2025. Diretto da Len Wiseman, Ballerina è ambientato tra gli eventi di John Wick: Capitolo 3 – Parabellum e John Wick Chapter 4 e vede la de Armas interpretare un’assassina di nome Rooney.

Euphoria: le riprese della terza stagione sono state rinviate

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Euphoria: le riprese della terza stagione sono state rinviate

La terza stagione di Euphoria ha subito una battuta d’arresto: le riprese dell’attesissima prossima stagione del dramma della HBO sono state rinviate.

Dopo che la star della serie Sydney Sweeney aveva lasciato intendere che la terza stagione di Euphoria sarebbe stata girata a breve, Deadline ha riferito che le riprese della nuova stagione sono state “temporaneamente sospese“. L’agenzia fa inoltre notare che nel frattempo le star della serie hanno avuto il via libera per assumere altri ruoli.

La HBO e Sam Levinson restano impegnati a realizzare una terza stagione eccezionale“, ha dichiarato la HBO in un comunicato. “Nel frattempo, stiamo permettendo al nostro cast, molto richiesto, di perseguire altre opportunità“.

Detto questo, il rapporto afferma che la HBO punta ancora a realizzare la terza stagione di Euphoria nel 2025, come ha detto il CEO Casey Bloys durante una conferenza a novembre.

Cosa sappiamo su Euphoria

Basata sull’omonima serie israeliana, Euphoria è creata e scritta da Levinson, che è anche produttore esecutivo insieme a Zendaya, Drake, Adel “Future” Nur e ai creatori originali Ron Leshem e Daphna Levin. La serie segue un gruppo di studenti liceali che lottano per muoversi nel mondo della droga, del sesso, dell’identità, dei traumi, dei social media, dell’amore e dell’amicizia. La serie è interpretata da Zendaya, Sydney Sweeney, Jacob Elordi, Alexa Demie, Maude Apatow, Storm Reid, Algee Smith, Austin Abrams, Colman Domingo e altri ancora.

Dune: Parte Due si avvicina ai 600 milioni di dollari nel mondo

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Dune: Parte Due si avvicina ai 600 milioni di dollari nel mondo

Come Barbie e Oppenheimer, Dune: Parte Due sta continuando a dimostrare che gli enormi guadagni al botteghino non appartengono solo ai film tratti da fumetti. Gli opinionisti cinematografici che criticano l’ascesa dei film di supereroi si stanno certamente godendo il momento, soprattutto perché il momento coincide con un paio di fallimenti dei Marvel Studios.

Questo fine settimana, il sequel di Dune ha guadagnato altri 17,6 milioni di dollari in patria e 30,7 milioni di dollari all’estero, per un incasso totale di 48,3 milioni di dollari in tutto il mondo.

Si tratta di risultati impressionanti per un film al suo quarto fine settimana di distribuzione, in competizione anche con Ghostbusters: Minaccia Glaciale, che ha debuttato in Nord America lo scorso fine settimana.

Questo fine settimana, il sequel competerà con un altro blockbuster di fantascienza, Godzilla x Kong: Il nuovo impero, che debutterà il 29 marzo.

Con una concorrenza così agguerrita nelle prossime settimane, sarà interessante vedere se Dune: Parte Due riuscirà a raggiungere i 700 milioni di dollari in tutto il mondo. Ecco di seguito gli incassi extra USA:

Dune – Parte Due: la trama e il cast del film

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune: Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Ordinary Love: tutto quello che c’è da sapere sul film

Ordinary Love: tutto quello che c’è da sapere sul film

La malattia è un nemico invisibile che può insidiarsi inaspettatamente nella vita di una persona e sconvolgere la sua intera esistenza, ma anche quella di chi gli sta intorno. Film come Biutiful, Amour, Love story o i più giovanili L’amore che resta e Colpa delle stelle sono solo alcuni dei tanti esempi di film che affrontano questa tematica, declinata spesso da un punto di vista di una coppia che vede il proprio amore messo a dura prova dalla malattia. In questi casi non è scontato che si rimanga legati l’uno all’altro, ma è quello che scelgono coraggiosamente di fare i protagonisti di un altro film su tale tema: Ordinary Love.

Diretto nel 2019 dai registi Lisa Barros D’Sa e Glenn Leyburn il film affronta infatti con delicatezza e sincerità la vicenda di un’anziana coppia alle prese con un male spaventoso. Attraverso la loro vicenda il film invita dunque ad una riflessione sulle piccole attenzioni e gli apparentemente banali ma significativi gesti d’affetto, attraverso i quali rinnovare il proprio amore anche nelle situazioni più difficili. Per assicurarsi di riproporre il tutto nel modo più realistico possibile, gli autori si sono avvalsi della partecipazione di più medici, i quali hanno supervisionato le riprese affinché tutto si svolgesse in modo accurato.

Per i registi era infatti importante raccontare con autenticità il percorso di cure che si intraprende e da questa fedeltà far emergere la forza, il coraggio e l’amore che chi vi si sottopone porta con sé. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ordinary Love. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ordinary Love cast

La trama di Ordinary Love

Il film racconta la storia di Joan e Tom (Lesley Manville e Liam Neeson) una coppia spostata da molti anni che vive nell’Irlanda del Nord. Dopo aver superato la tragica morte della loro unica figlia, i due sembrano aver trovato un nuovo equilibrio fatto di tenerezza e complicità. Ma lo scorrere della vita quotidiana, fatto di piccole gioie e gesti semplici, viene nuovamente messo a dura prova quando Joan scopre di avere un tumore al seno. La donna intraprende così un lungo e faticoso ciclo di cure estenuanti, un percorso fatto di paure, sfide durissime e crolli psicologici, sostenuta però sempre dal marito.

Durante tutto ciò, incontrano e fanno amicizia col vecchio maestro delle elementari di loro figlia, Peter, anche lui malato di cancro, ma in fase terminale. Per entrambi si presenterà dunque anche l’occasione per fare i conti con la spiritualità e la prematura scomparsa della loro figlia, la cui assenza continua ad essere per loro una presenza difficile da sostenere. Uniti da un amore che è più forte di tutto, Joan e Tom affronteranno dunque anche questo evento insieme fino alla fine, nella buona e nella cattiva sorte.

Il cast di Ordinary Love

Ad interpretare Joan e Tom vi sono gli attori Leslie Manville e Liam Neeson. Mentre quest’ultimo è noto per i tanti film d’azione in cui ha recitato negli ultimi anni, da Io vi troverò fino a L’uomo sul treno – The Commuter, Manville è invece nota per i film Il segreto di Vera Drake, Mr. Turner e Il filo nascosto, grazie al quale è stata candidata agli Oscar. Recitano poi nel film gli attori Amit Shah nel ruolo di Steve eDavid Wilmot in quelli di Peter. Lalor Loddy è il fumatore che incontra Tom, mentre Melanie Clark Pullen è la dottoressa e Geraldine McAlinden è il chirurgo.

Ordinary Love storia vera

 

Come finisce il film?

Qualche tempo dopo che Joan si è sottoposta alla mastectomia, il tumore sembra ormai appartenere al passato e la donna decide di sottoporsi anche ad un intervento chirurgico per ricostruire il seno. Lei e Tom partecipano al funerale di Peter, dove il marito Steve pronuncia un elogio funebre. Successivamente, Joan e Tom riprendono a condurre la loro normale vita, preparandosi alle festività natalizie in arrivo e invitando Steve da loro per la cena di Natale. Tornano inoltre a fare le loro passeggiate abitudinali e scoprono così che l’alberello visto ad inizio film è cresciuto, lasciando dunque un messaggio di speranza per il futuro.

Il film è tratto da una storia vera?

Ordinary Love è un film che tocca tutte le persone che hanno vissuto situazioni simili, ma soprattutto è un racconto estremamente personale per lo sceneggiatore, Owen McCafferty. Celebre drammaturgo di Belfast, lui e sua moglie Peggy hanno vissuto in prima persona questa storia: il terrore della diagnosi, il dolore del trattamento e la gioia della guarigione. Il produttore del film, David Holmes, ha poi esortato l’amico a raccontare la sua storia al mondo. “Inizialmente Owen ha opposto resistenza quando David glielo ha proposto, ma quando si è soffermato a ripensare al suo viaggio, ha capito che non si trattava di una storia di cancro, ma di una storia d’amore“, racconta Leyburn.

Il trailer di Ordinary Love e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25 marzo alle ore 21:10 sul canale La 5.

John Wick – Capitolo 2: trama, cast e sequel del film con Keanu Reeves

Il cinema d’azione ha negli anni dato vita ad alcuni tra i personaggi più memorabili del cinema. Dal John McClane di Die Hard all’Ethan Hunt di Mission: Impossible, questi si sono imposti come eroi carismatici e incorruttibili, sempre pronti a combattere per il bene. Dal 2000 ad oggi, invece, si è imposto un nuovo personaggio di questo tipo, l’omonimo protagonista diJohn Wick. Quella che è oggi considerata una delle migliori trilogie d’azione degli ultimi decenni, ha avuto inizio nel 2014 su sceneggiatura di Derek Kolstad e regia di Chad Stahelski. I due si sono poi riuniti nel 2017 per dar vita a John Wick – Capitolo 2, primo sequel della serie.

Quello che era nato come un classico revenge movie si è ben presto trasformato in qualcosa di più, acquisendo al suo interno una serie di ispirazioni e omaggi che lo hanno reso particolarmente unico. All’interno di John Wick confluiscono infatti elementi tipici degli anime giapponesi, dei film di arti marziali e dei noir più classici. Il protagonista è un antieroe in cerca di vendetta, che si rivela capace di sfoggiare aspetti di sé quantomai imprevedibili. La grandezza del film, inoltre, sta nelle sue riflessioni sull’azione e la violenza. John Wick riflette a lungo sul senso delle sue azioni, su ciò che da queste scaturisce.

Anche John Wick – Capitolo 2 si è consacrato come un grande successo, guadagnando circa 170 milioni a fronte di un budget di 40. Si sono qui raggiunti livelli straordinari di messa in scena e complessità del racconto, che rendono anche questo sequel un titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
John Wick - Capitolo 2 cast

La trama di John Wick – Capitolo 2

Dopo aver ottenuto la vendetta che ricercava nel primo film, John Wick è ora pronto a ritirarsi nuovamente a vita privata. I suoi piani vengono però interrotti dal signore del crimine italiano Santino D’Antonio. A causa di un favore da questi concesso a John in passato, il boss è ora pronto a riscuotere quanto gli spetta, incaricando l’assassino di compiere una missione per lui. Dopo aver rifiutato, John si vede costretto ad accettare. Si ritrova così incaricato di assassinare la sorella di Santino, Gianna, in modo che possa reclamare il suo posto alla Gran Tavola, il consiglio dei signori del crimine di alto rango.

Il killer giunge quindi a Roma per assassinare la boss camorrista, ignorando che Santino è pronto a mettere una taglia di 7 milioni di dollari sulla sua testa a lavoro finito, per evitare che qualunque sospetto ricada su di lui. Ben presto, dunque, John si ritroverà a dover ancora una volta lottare per la propria sopravvivenza, cercando di ottenere vendetta nei confronti di chi voleva ingannarlo. Come già potuto vedere nel corso del precedente film, mettersi contro John Wick è uno degli sbagli più grandi che si possa mai compiere. Se attaccato, l’assassino non tarderà ad attaccare a sua volta, con esiti a dir poco letali.

 

John Wick – Capitolo 2: il cast del film

Ad interpretare il protagonista John Wick vi è nuovamente l’attore Keanu Reeves. Ancora una volta, egli si è allenato per diversi mesi in arti marziali come il judo e il ju-jitsu. Venne inoltre addestrato all’uso delle armi e ad particolari acrobazie alla guida di auto. Con tali capacità fu in grado di eseguire personalmente molte delle scene più complesse senza ricorrere a controfigure. In totale, Reeves ha eseguito circa il 95% degli stunt previsti. Gli unici non eseguiti da lui sono quelli che vedono il protagonista investito da un’auto e quello relativo ad una caduta dalle scale durante uno scontro fisico. Accanto a lui si ritrova Laurence Fishburne nei panni di Bowery King, signore del crimine. I due attori sono così tornati a recitare insieme ad anni dalla trilogia di Matrix.

Grande ingresso nel cast è quello dell’attore italiano Riccardo Scamarcio, chiamato ad interpretare il mafioso Santino D’Antonio. Nei panni di sua sorella Gianna, allo stesso modo, si ritrova un’attrice italiana, ovvero Claudia Gerini. Un altro attore italiano presente è il celebre Franco Nero, interprete qui di Julius, proprietario del Continental Hotel di Roma. Nei panni del bodyguard di lei, Cassian, vi è invece Common, rapper e attore statunitense. Riprendono il loro ruolo Ian McShane nei panni di Winston, e John Leguizamo in quelli di Aurelio, amico di John Wick. Ruby Rose compare nei panni della silenziosa assassina Ares, affiliatadi Santino. Infine, Peter Stormare è Abram Tarasov, fratello di Viggo in cerca di vendetta.

John Wick - Capitolo 2 sequel

I sequel e gli spin-off di John Wick – Capitolo 2

Dato il grandissimo successo di John Wick – Capitolo 2, nel 2019 esce John Wick 3 – Parabellum, terzo capitolo della trilogia con nuovi attori come Laurence Fishburne, Halle Berry e Anjelica Huston. Nel 2023 è poi arrivato al cinema John Wick 4, che apparentemente sembrerebbe concludere la saga, se non fosse che si sta già lavorando ad un John Wick 5. Nel mentre, è già stato distribuito uno spin-off, la serie The Continental, e per il 2025 ne è atteso un secondo, il film Ballerina con Ana de Armas. La saga sembra dunque destinata ad espandersi, includendo sempre più personaggi e racconti nell’universo di questo franchise.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere i sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. John Wick – Capitolo 2 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Tim Vision e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Doctor Who: trailer italiano della nuova stagione in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer della nuova stagione di Doctor Who, che per la prima volta in assoluto verrà lanciata sulla piattaforma streaming e distribuita contemporaneamente in tutto il mondo.

In Italia la serie sarà disponibile a partire dall’una del mattino di sabato 11 maggio e il pubblico ripartirà dagli eventi di “The Church on Ruby Road”, lo speciale che ha debuttato in anteprima lo scorso dicembre, continuando l’avventura attraverso due episodi completamente nuovi. Ogni sabato, poi, sarà rilasciato un nuovo episodio.

Nel trailer, gli spettatori hanno la possibilità di dare un’occhiata in anteprima alla nuova puntata: il Quindicesimo Dottore, interpretato da Ncuti Gatwa, e Ruby Sunday, interpretata da Millie Gibson, viaggiano nel tempo e nello spazio a bordo del TARDIS, esplorando gli anni ‘60, l’epoca della Reggenza in Inghilterra, il futuro devastato dalla guerra e molto altro ancora!

La trama della nuova stagione di Doctor Who

Il trailer offre anche un primo sguardo al personaggio di Indira Varma (Il Trono di Spade), la Duchessa, e annuncia che Callie Cooke (Henpocalypse!) comparirà nel corso della stagione, oltre a presentare alcune guest star, tra cui Anita Dobson, Yasmin Finney, Michelle Greenidge, Bonnie Langford, Jinkx Monsoon, Jemma Redgrave, Lenny Rush e Angela Wynter.

Il Dottore e la sua compagna Ruby Sunday viaggiano attraverso il tempo e lo spazio, vivendo avventure che vanno dall’Inghilterra dell’epoca della Reggenza a mondi futuri devastati dalla guerra. Nel corso dei loro viaggi sul TARDIS – un’astronave che viaggia nel tempo a forma di cabina telefonica blu della polizia – incontrano amici incredibili e nemici pericolosi, tra cui un terrificante “bogeyman” e il nemico più potente del Dottore.

Il cast della nuova stagione di Doctor Who

Il cast di guest star di Doctor Who include Aneurin Barnard, Anita Dobson, Yasmin Finney, Michelle Greenidge, Jonathan Groff, Bonnie Langford, Genesis Lynea, Jemma Redgrave, Lenny Rush, Indira Varma e Angela Wynter.

Doctor Who è prodotto da Bad Wolf, con i BBC Studios per Disney Branded Television e BBC. Russell T Davies è showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore, mentre i produttori esecutivi aggiuntivi sono Phil Collinson, Joel Collins, Julie Gardner e Jane Tranter. La nuova stagione presenta episodi diretti da Ben Chessell, Jamie Donoughue, Julie Anne Robinson e Dylan Holmes Williams.

Venom, rumor: Seth Rogen assunto da SONY per il film d’animazione

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Da un po’ si vocifera che Sony Pictures Animation stia sviluppando un film animato su Venom e ora abbiamo un aggiornamento significativo per gentile concessione dello scooper @CanWeGetToast. Apparentemente, Sony è riuscita a arruolare Seth Rogen come sceneggiatore e produttore nel progetto R-Rated.

L’attore non è estraneo agli adattamenti di fumetti per adulti dopo aver ricoperto gli stessi ruoli in film come Preacher e The Boys. Rogen è anche produttore esecutivo di Invincible, una serie animata dal tono adulto di Prime Video, acclamata dalla critica.

La sensibilità di Rogen sarebbe un ottimo abbinamento per un progetto di Venom e probabilmente darebbe una svolta al personaggio che rende felici i fan dei fumetti (un must dopo i divisivi sforzi live-action con Tom Hardy).

L’arruolamento di Rogen da parte di SONY sembra una mossa intelligente da parte dello studio e potrebbe essere un segno che lo studio sta cercando di correggere la rotta dopo che Morbius e Madame Web hanno fallito con la critica e con il pubblico.

“Onestamente, probabilmente ho paura”, ha detto Rogen l’anno scorso sul motivo per cui non si è ancora imbarcato in un progetto Marvel o DC.“Abbiamo davvero un modo piuttosto specifico di lavorare; io ed Evan [Goldberg] siamo scrittori da 20 anni a questo punto. È una paura del processo, onestamente. E lo dico senza sapere nulla del processo. Ci sono molte cose delle cose Marvel che amo.” “Si tratta principalmente di una paura di come potremmo inserirci nel sistema che hanno in atto, che sembra un ottimo sistema e un sistema che li serve molto bene”, ha continuato.

Venom del 2018 è stato criticato per la sua interpretazione senza Spider-Man della storia delle origini dell’antieroe e, sebbene Venom: La furia di Carnage sia stato un miglioramento, non ha comunque fornito l’interpretazione di questo personaggio che molti fan vorrebbero vedere sullo schermo. Un nuovo film animato di Venom potrebbe contribuire in qualche modo a risolvere questo problema. Venom: the last dance di questo novembre, nel frattempo, dovrebbe essere “l’ultimo ballo” di Tom Hardy nei panni di Eddie Brock.

Superman: Mister Terrific ha un fisico che potrebbe far tremare Clark Kent

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La star di X-Men: L’inizio, Edi Gathegi, ha già fatto notizia per la sua impressionante trasformazione fisica in Superman dei DC Studios, e un’altra foto dell’attore che interpreterà Mister Terrific sta ricevendo molta attenzione sui social media.

Come si può vedere di seguito, Gathegi sembra un vero supereroe e dovrebbe apparire adeguatamente impressionante in piedi accanto agli altri membri della Justice League che dovrebbero apparire in Superman (tra cui Hawkgirl e Lanterna Verde).

“Sono molto grato che un maestro narratore mi abbia invitato a contribuire a una proprietà iconica e a questa conversazione artistica”, ha detto Gathegi quando è stato scelto per la prima volta come Mister Terrific. “Sono onorato di unirmi alla famiglia DC. Grazie, James Gunn, Peter Safran e Chantal Nong. Su e via.”

Non sappiamo di quanta azione sarà protagonista questo personaggio nel riavvio di James Gunn o in quali futuri progetti DCU apparirà, ma ci sono, ovviamente, già voci su uno spin-off. Mister Terrific, alias Michael Holt, è stato creato dallo scrittore John Ostrander e dall’artista Tom Mandrake ed è apparso per la prima volta in Spectre #54 nel 1997. L’eroe ha un intelletto di livello geniale ed è un atleta di livello olimpico e un abile artista marziale. Dai un’occhiata al fisico impressionante di Gathegi nel post Reddit qui sotto.

Picture of Edi Gathegi (Mr Terrific) from his trainer!
byu/Proof-Watercress-931 inDCULeaks

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Spider-Man 4: nuovi rumor parlano della progressiva scomparsa di Peter Parker

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Spider-Man: Far From Home si è concluso con Mysterio che ha rivelato al mondo l’identità segreta dell’eroe, con le conseguenze al centro della scena in Spider-Man: No Way Home. Il lanciatore di ragnatele si è rivolto al Dottor Strange per chiedere aiuto, solo per complicare indicibilmente la situazione. Dopo aver collaborato con i suoi compagni Spider-Men, l’adolescente non ha avuto altra scelta che convincere lo stregone a lanciare un nuovo incantesimo che avrebbe fatto dimenticare a tutti, compresi i suoi amici e la sua famiglia, che Peter Parker fosse mai esistito.

Il mondo ha ancora Spider-Man, ma MJ, Ned e persino i suoi compagni Vendicatori non ricordano l’uomo sotto la maschera. Secondo The Cosmic Circus, questo sarà un punto cruciale della trama del prossimo Spider-Man 4. “L’idea che va avanti ora è dargli un senso di indipendenza”, spiega il sito. “Nella sua mente, Peter Parker non esiste più… ma Spider-Man continua a vivere.”

“Dal momento che ha perso o si è distaccato da tutti coloro che ha sempre amato, tutto ciò che gli resta per andare avanti è essere Spider-Man, che la città lo ami per questo o no. E mentre il titolo di Spider-Man continua a consumare la vita di Peter a poco a poco, Peter Parker passerà in secondo piano e continuerà a svanire lentamente dall’esistenza. Questo punto della storia può essere paragonato al Batman di Robert Pattinson in The Batman.”

Sembra una direzione affascinante in cui portare Spidey e senza dubbio farà sì che le persone a cui Peter tiene alla fine ricordino chi è… beh, lo speriamo comunque. Ci sono molte voci su Spider-Man 4, inclusi i piani per l’eroe di collaborare con Daredevil (e potenzialmente Ant-Man) per una battaglia con Kingpin.

Si dice che la Sony Pictures stia spingendo per un elemento multiversale nella storia, quindi potremmo finire per vedere anche Tobey Maguire e Andrew Garfield entrare nella mischia. Si prevede che anche Miles Morales farà il suo debutto nel MCU, mentre Drew Goddard è emerso come il favorito per dirigere il film al posto di Jon Watts.

Sebbene al momento ci sia molta incertezza sul futuro dell’MCU di Spider-Man, è in corso una quarta uscita da solista e si prevede che il lanciatore di ragnatele sarà ancora un personaggio principale in Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars. Attualmente si prevede che Spider-Man 4 uscirà nelle sale nel 2025 o, più probabilmente, nel 2026.

Melissa McCarthy commenta le critiche al riavvio di Ghostbusters

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Melissa McCarthy commenta le critiche al riavvio di Ghostbusters

Cinque anni dopo l’uscita di Ghostbusters (2016), Melissa McCarthy ha risposto alle pesanti critiche che ha ricevuto il film. Il terzo film della serie era sostanzialmente un remake del film omonimo del 1984, ma con un cast tutto femminile che prendeva il posto dei membri della squadra titolare. Con McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones, il riavvio tutto al femminile ha ricevuto recensioni contrastanti da numerosi fan e critici. Ciò ha contribuito a un fallimento al botteghino, con il film che ha incassato solo 222,9 milioni di dollari, segnando una perdita di 70 milioni di dollari (dati forniti da Box Office Mojo).

I fallimenti del film hanno portato molti a credere che il franchise fosse ufficialmente morto, ma è tornato in grande stile. Il 2021 ha visto l’uscita di Ghostbusters: Legacy, mentre a giorni arriverà anche in Italia Ghostbusters: Minaccia Glaciale, e potrebbe anche esserci un Ghostbusters 6. Tuttavia, anche con il franchise che ritorna al suo antico splendore, il film del 2016 continua a essere visto con sospetto. McCarthy ha dovuto sopportare il feedback negativo che non era sempre giustificato.

Quando nel 2015 è stato annunciato un Ghostbusters tutto al femminile, la reazione negativa è stata immediata. Il trailer ufficiale sul canale YouTube di Sony ha 1,1 milioni di Non mi piace e i trailer successivi hanno ricevuto livelli simili di disapprovazione. I commenti per lo più contestavano il casting, lamentandosi di “doppi standard” e “riavvii non originali”. L’odio verso il film è diventato così intenso che ha ricevuto diverse valutazioni negative su IMDb anche prima della sua uscita. Tattiche simili sono state utilizzate per altri progetti guidati da donne come Barbie e La Sirenetta, ma è successo in particolare nel MCU con Captain Marvel e She-Hulk. Il team creativo dietro Ghostbusters ha addirittura affrontato l’accoglienza negativa, aggiungendo una scena nel film in cui la troupe legge commenti odiosi su YouTube.

Melissa McCarthy è intervenuta in difesa di Ghostbusters (tramite ET Canada), esprimendo la sua confusione sul motivo per cui ha ricevuto una reazione così intensa. McCarthy ha già difeso il film e il casting in diverse interviste, sottolineando il “gruppo” di persone che ritengono necessario odiare il riavvio. I commenti non erano solo misogini, ma Jones è stata anche accusata di promuovere stereotipi razziali, pur essendo allo stesso tempo bersaglio di attacchi razzisti sui social media. Con un sentimento ripreso sia dal cast che dal regista, McCarthy ha spiegato i suoi sentimenti riguardo alla reazione “piena di odio”, dicendo:

“Non c’è fine alle storie che possiamo raccontare, e ci sono così tanti riavvii, rilanci e interpretazioni diverse, e dire che qualcuna di esse è sbagliata, semplicemente non capisco, non capisco la gara a chi può essere il più negativo e il più pieno di odio. Tutti dovrebbero essere in grado di raccontare la storia che vogliono raccontare. Se non vuoi vederlo, non sei obbligato a vederlo”.

I riavvii possono essere un successo o un fallimento, spesso faticando a conquistare la fan-base consolidata e a attirare nuovo pubblico. Alcuni falliscono perché sono troppo diversi dal materiale originale, mentre altri soffrono perché non sono abbastanza diversi. Mentre Ghostbusters cercava di raccontare una nuova storia in questo mondo, la reazione sessista nei confronti del cast tutto femminile ha condannato il film al fallimento.

Star Wars celebrerà i 25 anni di La Minaccia Fantasma con una spada laser ancora più bella di quella di Darth Maul

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Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma celebra quest’anno il suo 25° anniversario e ai fan di Star Wars viene offerta una spada laser ancora più bella di quella di Darth Maul per onorare l’importante occasione. Star Wars ha già annunciato che la celebrazione del quarto di secolo de La Minaccia Fantasma includerà il breve ritorno del film nei cinema il 4 maggio 2024, lo Star Wars Day. Tuttavia, il franchising non si ferma qui; l’anniversario del film si collegherà anche a uno dei prossimi programmi TV di Star Wars, Star Wars: The Acolyte.

La riedizione nelle sale di La Minaccia Fantasma includerà un’anteprima di The Acolyte. Inoltre, quest’anno Star Wars introdurrà anche una spada laser ancora più bella di quella di Darth Maul, quella usata dalla Jedi dell’Alta Repubblica Vernestra Rwoh. Secondo Collider, la spada laser unica di Vernestra è stata una delle ragioni principali per cui è stata scelta per la serie: “Un personaggio che iniziò come un prodigio, fortemente connesso alla Forza, quasi innamorata della Forza, ma anche abbastanza sfacciato da trasformare la sua spada laser in una frusta.”

Insieme a questa spiegazione arrivata da Leslye Headland, showrunner di The Acolyte, arriva un aggiornamento sulla pagina Star Wars Databank di Vernestra/Vern, a sostegno del fatto che questa iconica sciabola apparirà nella serie.

Questo incredibile aggiornamento significa che Star Wars rivelerà finalmente una frusta con spada laser in live-action, il che segnerà sicuramente l’apparizione di una delle spade laser più belle di Star Wars fino ad oggi, se non la più bella dell’intero franchise. Nel corso degli anni, Star Wars ha introdotto numerose nuove e brillanti spade laser, tra cui la spada laser a doppia lama di Maul, le spade laser gemelle di Ahsoka e le numerose varianti di spade laser degli Inquisitori. Tuttavia, è emozionante vedere Star Wars espandere ulteriormente questa eredità con l’innovativa frusta con spada laser di Vern.

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte

Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Captain America e Bucky Barnes non si riuniranno sullo schermo!

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Captain America e Bucky Barnes non si riuniranno sullo schermo!

Anthony Mackie, il nuovo Capitan America del Marvel Cinematic Universe delude la speranza dei fan di testimoniare a una reunion tra il suo personaggio e quello di Bucky Barnes (Sebastian Stan). Mackie sarà il protagonista di Captain America: Brave New World, mentre Stan riprenderà il ruolo di Barnes in Thunderbolts. In precedenza, la coppia aveva recitato insieme in The Falcon and the Winter Soldier. Data la dinamica molto divertente trai due, gli spettatori speravano che lo show potesse venire rinnovato per una stagione 2 o che Barnes apparisse nel film di Mackie.

In un’intervista con Radio Times, Mackie ha discusso della situazione che circonda Captain America: Brave New World, e non sembra positivo in merito al ricongiungimento di Bucky e Sam Wilson. Mackie ha confermato che The Falcon and the Winter Soldier non avrà una seconda stagione, poiché il suo film ha avuto il via libera al posto di una seconda stagione. Ha anche insinuato che Stan non sarà presente nel nuovo film di Capitan America, poiché ha detto di non avere più i suoi “amici” con lui durante le riprese.

“The Falcon and [the] Winter Soldier, mi è davvero piaciuto fare quello spettacolo. In realtà ero entusiasta di fare una seconda stagione, solo così io e Sebastian [Stan] potevamo esserci insieme. Perché è come me, lui e Daniel Brühl. È un po’ come la tempesta perfetta della felicità. Quando hanno deciso di tornare al cinema, è andata così, ma non ho più i miei amici, quindi questo in un certo senso smorza un po’ la situazione.”

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Road House: ecco l’allenamento di Jake Gyllenhaal per il film

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Road House: ecco l’allenamento di Jake Gyllenhaal per il film

Jake Gyllenhaal ha scelto di affrontare una profonda trasformazione fisica per il film Road House, disponibile su Prime Video, e il suo personal trainer lo elogia per i suoi sforzi. Il nuovo film è un remake del film con Patrick Swayze del 1989 e vede Gyllenhaal nei panni di un ex combattente della UFC reclutato per lavorare come buttafuori.

Dato che nel cast di Road House c’erano diverse scene a torso nudo e diversi lottatori UFC del mondo reale, Gyllenhaal aveva bisogno di rimettersi in forma per eguagliare tutti gli altri e risultare credibile come lottatore lui stesso. Men’s Health ha parlato con Gyllenhaal e con il suo personal trainer, Jason Walsh, di cosa è servito per aiutarlo a sembrare un combattente UFC.

Mentre Gyllenhaal ha elogiato l’intera squadra, Walsh non ha fatto altro che elogiare Gyllenhaal per il suo impegno lavorativo. Ha sottolineato che l’attore era disposto a impegnarsi in una varietà di esercizi, tra cui lavoro con la slitta, flessioni con catena e sprint con lo scalatore, e lo ha fatto senza vacillare.

“Per come appariva nel film, ci [sono] dei picchi, giusto? Le persone non vedono le valli. Non vedono il tempo tra i picchi, sembra semplicemente una cosa continua. Non funziona così… Puoi avere un ottimo allenatore, un ottimo programma, un ottimo team: niente di tutto questo ha importanza se non hai la persona giusta per fare tutto. Jake ha fatto il lavoro. Se lo è guadagnato.”

Road House: recensione del film con Jake Gyllenhaal

Beetlejuice Beetlejuice, ufficializzata l’assenza di un attore dell’originale

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Un nuovo aggiornamento per Beetlejuice Beetlejuice conferma che uno dei personaggi principali della commedia horror originale del 1988 non tornerà nel prossimo sequel diretto da Tim Burton. Il film classico vedeva una coppia recentemente deceduta invocare l’aiuto dello squallido e sboccato bioesorcista di Michael Keaton per terrorizzare una ricca famiglia cittadina impedendole di trasferirsi nella loro ex casa rurale. Al cast di Beetlejuice si uniscono Jenna Ortega, Monica Bellucci, Justin Theroux, Willem Dafoe e Burn Gorman.

Dopo il primo teaser trailer di Beetlejuice Beetlejuice, un nuovo report di THR conferma che Jeffrey Jones, che ha interpretato Charles, il patriarca della famiglia Deetz in cerca di relax, non apparirà nel prossimo sequel, e il trailer infatti conferma che il personaggio è morto. L’attore è stato arrestato nel 2002 per adescamento e possesso di materiale pedopornografico ed è un molestatore sessuale registrato.

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice – Spiritello porcello. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Spider-Man e Daredevil si incontrano in un corto stop motion

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Spider-Man e Daredevil si incontrano in un corto stop motion

Spider-Man di Tom Holland e Daredevil di Charlie Cox uniscono le forze per combattere Kingpin di Vincent D’Onofrio in uno cortometraggio in stop-motion creato da un fan del MCU, grande collezionista di action figure. La lista di film e serie tv prossime del MCU si concentra principalmente sul multiverso, ma anche la parte “street” del franchise è destinata a crescere con progetti come Daredevil: Born Again del 2025. D’altro canto, sebbene sia ancora in fase di sviluppo, il quarto capitolo della serie Spider-Man del MCU sembra sarà più radicato rispetto ai precedenti film, dato il nuovo stile di vita di Peter Parker dopo la fine di Spider-Man: No Way Home.

Con il cammino di Spidey e Daredevil che probabilmente si intreccerà nel prossimo futuro, le previsioni dei fan su come sarebbe stato il primo incontro di questi due eroi nell’MCU sono diventate piuttosto creative. Il collezionista di action figure TheLeoLegendary10 presenta la sua interpretazione di un crossover tra l’Uomo Ragno e l’Uomo Senza Paura sotto forma di un cortometraggio in stop-motion.

Nel video, i due eroi arrivano all’attico di Wilson Fisk e si vendicano per l’apparente morte di Elektra. Sia Daredevil che Spider-Man utilizzano mosse di combattimento e combo mai viste prima in un film. Ecco il video:

Spider-Man di Tom Holland e Daredevil di Charlie Cox si sono già incontrati brevemente in No Way Home sul grande schermo ma scommettiamo che la prossima serie sull’Uomo Senza Paura possa offrire uno sguardo anche a Peter Parker.

Rebel Wilson rivela che Sasha Baron Cohen è la star di Hollywood che l’ha minacciata di bloccare le sue memorie

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Rebel Wilson ha appena rivelato sui social media che Sasha Baron Cohen è la star di Hollywood che le ha inviato minacce per impedirle di pubblicare il suo libro di memorie “Rebel Rising”.

Finora l’attrice australiana non aveva identificato Baron Cohen e lo aveva definito un “enorme stronzo” con cui aveva lavorato. Ha detto che la star aveva assunto un team di pubbliche relazioni di crisi e aveva iniziato a inviarle minacce dopo aver affermato che gli avrebbe dedicato un intero capitolo nelle sue memorie e avrebbe denunciato il suo comportamento. Il capitolo 23 di “Rebel Rising” è dove Wilson dice che rivelerà i dettagli.

“Non sarò vittima di bullismo o messa a tacere da avvocati costosi o gestori di crisi di pubbliche relazioni. Lo “stronzo” di cui parlo in UN CAPITOLO del mio libro è Sasha Baron Cohen”, ha affermato in una storia pubblicata su Instagram diverse ore fa. In un post precedente Wilson ha affermato: “Ora quello stronzo sta cercando di minacciarmi. Ha assunto un responsabile delle pubbliche relazioni e avvocati. Sta cercando di impedire alla stampa di parlare del mio nuovo libro. Ma il libro uscirà e voi tutti conoscerete la verità”.

Rebel Wilson e Sasha Baron Cohen hanno recitato insieme nel film del 2016 I fratelli Grimsby.

Falling Into Place: recensione del film di e con Aylin Tezel

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Falling Into Place: recensione del film di e con Aylin Tezel

L’attrice tedesca con origini turche Aylin Tezel debutta alla regia con Falling Into Place una storia d’amore tra millennials. Un film che è la perfetta fusione tra Prima dell’alba di Richard Linklater ma con le paturnie e i numerosi problemi esistenziali che tormentano i tipici protagonisti usciti invece dalla penna di Sally Rooney. Falling Into Place racconta infatti di Kira e Ian che si incontrano fuori da un locale in Scozia e trascorrono insieme due giorni per poi perdersi di vista per sempre, ma forse non è così e il destino alla fine gli riserverà una seconda possibilità.

La trama di Falling Into Place

All’inizio del film Falling Into Place i protagonisti Kira, interpretata dalla stessa regista Aylin Tezel, e Ian, l’attore scozzese Chris Fulton, vengono mostrati prima di conoscersi. La giovane donna arriva da sola nella sua stanza d’albergo sull’Isola di Skye per poi dirigersi verso un pub, dove beve una birra con un ragazzo che però si comporta in modo poco educato con lei. Ian invece è un uomo originario del posto, in visita dai i suoi anziani genitori, che per la serata in compagnia di vecchi amici si ritrova anche lui nel locale dove ci sta anche la protagonista femminile. I due si conoscono fuori dal locale, il primo a parlare è Ian che si accede elegantemente una sigaretta e inizia una conversazione con Kira che ne rimane affascinata, fin da subito, dal giovane.

Tra i protagonisti scatta una scintilla dove si trovano a ballare e saltare per le strade della cittadina turistica divertendosi come dei bambini. All’alba del mattino successivo si siedono in riva ad un lago e parlano di argomenti seri ma anche dell’amore e del sesso. La nuova conoscenza è eccitante e intrigante, ma entrambi hanno un passato e una relazione con un altro partner. Kira è legata al suo ex Aiden, di cui è disposta per tornare con lui di cambiare e perdere se stessa, invece Ian ha una fidanzata che vuole un figlio. La protagonista dopo questa dichiarazione davanti ad una tazza di caffè in un bar vuole andarsene ma il bel Ian riesce a convincerla a seguirlo prima in farmacia e poi a casa dei suoi genitori, perchè suo papà è malato e ha bisogno di medicine ma anche di cure. Qui la ragazza conosce la madre e il padre del giovane e scopre anche l’esistenza di una sorella non presente e in cura psichiatrica in una clinica.

Alla fine Kira trascorre la seconda notte nella sua camera dell’hotel a letto con Ian, che però la mattina successiva, scompare senza lasciare niente. I due protagonisti quindi tornano alle loro vite, come nulla fosse, a Londra dove Ian, cantautore di scarso successo, torna a vivere dalla sua compagna Emily e Kira a lavorare come designer e assistente alla scenografia per una produzione teatrale londinese. I mesi passano ma i protagonisti continuano a pensare l’uno all’altro e Kira, che è anche una pittrice, inizia a dipingere quadri che rappresentano Ian e i loro momenti insieme in Scozia. I due si ritrovano durante l’inaugurazione della mostra della giovane artista protagonista e Falling Into Place si conclude con un lungo bacio al tramonto in una via non ben definita di Londra.

Un altro lungometraggio sulle vite melodrammatiche dei Millennials

Questo melodramma è un altro film che rappresenta benissimo le relazioni amorose tra i complicati millennials. L’attrice al suo debutto dietro la macchina da presa è influenzata molto dalla regia che abbiamo imparato a conoscere con la visione di tutti quei film indipendenti ma sopratutto guardando le trasposizioni dei romanzi generazionali di Parlarne tra amici e Persone normali. Kira ha molto in comune con Marianne della miniserie Normal people, infatti le due ragazze prima di trovare la persona giusta e capace di capirle vivono relazioni umilianti che le fanno solo soffrire.

Aylin Tezel riesce a portare sullo schermo con sottile crudezza un’interpretazione che mette in risalto sia il livello recitativo che quello nella regia, ma senza demolire la performance del co-protagonista Chris Fulton. Il problema principale del film è la durata e l’incostanza della parte ambienta a Londra, troppo drammatica, che sembra allungare un storia che già tutti possono immaginare dopo che si capisce che entrambi vivono a Londra.

Late Night with the Devil: i registi ammettono di aver “sperimentato con l’intelligenza artificiale”.

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L’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema e nella televisione è diventato un argomento scottante negli ultimi tempi e tutti i registi o gli studios che decidono di utilizzare questa tecnologia rischiano di subire un forte contraccolpo da parte di coloro che ritengono che non abbia posto nel settore e che stia rubando il lavoro agli artisti veri e propri. Recentemente è emerso che il nuovo film horror Late Night With the Devil include arte generata dall’intelligenza artificiale e i registi Cameron e Colin Cairnes hanno risposto rilasciando una dichiarazione (via Variety).

In collaborazione con il nostro straordinario team di grafica e design di produzione, che ha lavorato instancabilmente per dare a questo film l’estetica anni ’70 che avevamo sempre immaginato, abbiamo sperimentato l’IA per tre immagini fisse che abbiamo modificato ulteriormente e che alla fine sono apparse come brevissimi intermezzi nel film. Ci sentiamo incredibilmente fortunati ad aver avuto un cast, una troupe e un team di produzione così talentuosi e appassionati che hanno fatto di tutto per dare vita a questo film. Non vediamo l’ora che tutti lo vedano di persona questo fine settimana“.

Mentre molti sono rimasti favorevoli al film indipendente Late Night With the Devil, altri invitano a boicottare Late Night With the Devil e ritengono che il fatto di dare il via libera anche a casi apparentemente minori di utilizzo dell’intelligenza artificiale sia un terreno scivoloso.

La star David Dastmalchian è stata interpellata sulla controversia dell’IA durante una recente intervista e, pur rimanendo al fianco dei registi, riconosce che la conversazione sull’IA è “importante da fare“.

Late Night With the Devil ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte della critica e attualmente si trova al 97% su Rotten Tomatoes. Questo sicuramente attirerà il pubblico in sala, ma sarà interessante vedere se la controversia sull’IA avrà un impatto sulla vendita dei biglietti.

L’attore di Suicide Squad interpreta Jack Delroy, conduttore di un fittizio varietà e talk show notturno degli anni ’70 intitolato Night Owls with Jack Delroy.

Il film sostiene di essere derivato da un nastro master riscoperto di un episodio della sesta stagione dello show, trasmesso ad Halloween del 1977. Durante questa trasmissione televisiva in diretta, si scatena il caos quando Delroy intervista una parapsicologa (Laura Gordon) e il soggetto del suo recente libro, una giovane adolescente (Ingrid Torelli) che è stata l’unica sopravvissuta al suicidio di massa di una chiesa satanica“.

Legend of Zelda: il regista del film live-action vuole che il film sia “serio” ma “stravagante”

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Dopo l’annuncio di un film di Legend of Zelda in live-action a novembre, il regista Wes Ball ha chiarito di essere molto serio sul progetto.

Secondo il commento di Wes Ball qui sotto, i fan del longevo gioco di Nintendo non devono aspettarsi un film d’azione campagnolo.

Wes Ball ha dichiarato: “Ho un’idea fantastica. Ci ho pensato a lungo, a quanto sarebbe bello un film di Zelda… Voglio esaudire i più grandi desideri delle persone. So che questo franchise [di Zelda] è importante per la gente e voglio che sia un film serio. Un film vero che possa dare alle persone una via di fuga. È questa la cosa che voglio cercare di creare: deve sembrare qualcosa di reale. Qualcosa di serio e di bello, ma anche divertente e stravagante”.

Dopo il fallimento del film di Super Mario Bros. del 1993, interpretato da Bob Hoskins e John Leguizamo, Nintendo ha (giustamente) evitato Hollywood per diversi decenni.

Ma nel 2023 Nintendo ha realizzato un film d’animazione di Super Mario Bros. con un budget di produzione di 100 milioni di dollari, guadagnando 1,362 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Dopo questo enorme successo al botteghino, lo sviluppatore di videogiochi non vuole solo dominare il genere dei film d’animazione, visto che Legend of Zelda sarà un adattamento live-action.

In precedenza, Ball ha dichiarato che la sua ambizione per il progetto è quella di creare un film live-action sullo stile dello Studio Ghibli.

Descrivendo la sua visione del film, il regista di Maze Runner ha dichiarato: “Questo fantastico film d’avventura che non è come Il Signore degli Anelli, è una cosa a sé. Ho sempre detto che mi piacerebbe vedere un Miyazaki in live-action. Mi piacerebbe vedere qualcosa di simile per la meraviglia e l’eccentricità che lui mette nelle cose“.

Cosa sappiamo del film su Legend of Zelda

Nintendo e Sony stanno co-producendo il film Legend of Zelda, mentre Derek Connolly si occuperà della sceneggiatura. Tuttavia, già a dicembre, il regista di Il Regno del Pianeta delle Scimmie aveva avvertito che il film live-action di Legend of Zelda è ancora in fase di sviluppo e che non sa se sarà il prossimo film che girerà.

Stiamo lavorando alla sceneggiatura e se sarà il prossimo film o no, è difficile dirlo con precisione. Ma certamente il piano è quello di riposare un po’ dopo la fine di Apes, per poi tuffarci in [Zelda] e sperare di dare ai fan quello che sperano, e anche di invitare nuove persone. Credo che il desiderio di Nintendo sia quello di far conoscere alle persone questo mondo che esiste ormai da 40 anni“.

Il franchise di Legend of Zelda è incentrato principalmente su Link, un giovane hyliano scelto dal destino per difendere la terra di Hyrule dal malvagio mago Ganon. Zelda, la principessa di Hyrule, è un’astuta e forte giovane monarca che possiede la Triforza della Saggezza, una delle tre grandi reliquie sacre.

Il conflitto fondamentale della storia è la continua lotta tra Link e Ganon per il possesso della Triforza e di altre sacre reliquie. Ganon intende usare il loro potere per controllare Hyrule, ma Link lavora spesso con Zelda per proteggere la terra e la sua gente.

Disney: L’investitore Nelson Peltz mette in dubbio le capacità di Kevin Feige

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L’anno scorso, la società di investimento del miliardario Nelson Peltz, Trian Partners, ha utilizzato la sua partecipazione di 2,5 miliardi di dollari nella Disney per lanciare una battaglia per la delega al fine di imporre il suo ingresso nel consiglio di amministrazione della società.

In seguito hanno rinunciato a questa battaglia, ma ora sono di nuovo sul piede di guerra.
Peltz è stato molto critico nei confronti dell’acquisizione da 71 miliardi di dollari della 21st Century Fox da parte della Disney e del debito che ha ha provocato alla Disney, ed è il primo a sottolineare i recenti problemi finanziari dello studio.

Negli ultimi due anni, questo si è  aggiunto alle considerevoli perdite accumulate dalla sale e nello streaming, con marchi come Marvel e Pixar che faticano ad avere lo stesso impatto di un tempo.

Parlando con il Financial Times, Nelson Peltz – che sta nuovamente facendo campagna per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione e ora detiene una quota di circa 3,5 miliardi di dollari – ha dichiarato: “Disney è stupida perché non sto cercando di licenziare [l’amministratore delegato] Bob Iger, voglio aiutarlo. Non licenziamo gli amministratori delegati“.

La Disney non vuole che Nelson Peltz  o i suoi seguaci facciano parte del consiglio di amministrazione e sostiene che non sia riuscito a “presentare una sola idea strategica” per risollevare le cose.

L’insinuazione sembra essere che Peltz sia interessato solo ad aumentare i profitti per gli investitori, anche se ciò va a scapito della produzione creativa della Disney. Durante l’intervista, il sito ha messo alla berlina l’apparente mancanza di idee di Nelson Peltz, spingendo l’uomo d’affari a prendere di mira le recenti uscite della Disney.

Dicono che non sappiamo nulla del mondo del cinema – non pretendiamo di saperlo – ma non credo che lo sappiano, con cinque grandi sconfitte di fila. Hanno perso il primo posto nell’animazione, hanno perso il primo posto nei lungometraggi. Forse è ora di cambiare il management di queste divisioni“.

Quindi, qualcuno che non sa nulla del mondo del cinema vuole fare dei cambiamenti radicali, ma questo si estenderà al licenziamento del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige che è l’artefice di un decennio di successi con il Marvel Cinematic Universe?

Non sono pronto a dirlo, ma metto in dubbio il suo operato“, dice Peltz a proposito dell’uomo che ha supervisionato un franchise da 30 miliardi di dollari dal suo lancio nel 2008. In definitiva, sembra che ritenga che la Disney (e la Marvel) abbiano esagerato. “La gente va a vedere un film o uno spettacolo per essere intrattenuta“, dice Peltz.

Non va per ricevere un messaggio. Perché devo avere una Marvel tutta al femminile? Non che io abbia qualcosa contro le donne, ma perché devo farlo? Perché non posso avere una Marvel che sia entrambe le cose? Perché ho bisogno di un cast tutto nero?“.

Questi commenti sembrano riferirsi a The Marvels e Black Panther; quest’ultimo ha incassato più di un miliardo di dollari e si è guadagnato una nomination agli Oscar.

Riecheggiano molto i pensieri di Ike Perlummter della Marvel, il dirigente che avrebbe impedito a Kevin Feige di realizzare film che ruotano attorno a personaggi non bianchi.

Interpellato su queste osservazioni di Peltz, un portavoce della Disney ha risposto: “Questo è esattamente il motivo per cui Nelson Peltz non dovrebbe essere vicino a una società guidata dalla creatività“.

Quarto Potere: le curiosità più interessanti sul film di Orson Welles

Quarto Potere, il capolavoro di Orson Welles del 1941, torna al cinema dal 24 marzo in versione restaurata e rimasterizzata. È l’occasione per vedere o rivedere sul grande schermo uno dei più importanti e più bei film della storia del cinema, in cui Welles fece infatti confluire in questo suo primo lungometraggio da regista un tale conoscenza della tecnica e del linguaggio cinematografico da aver aperto poi la strada alle innovazioni venute negli anni e nei decenni successivi. Dal racconto portato avanti da più punti di vista attraverso l’uso di flashback fino all’utilizzo della profondità di campo, con cui ha costruito immagini capaci di narrare su più livelli; dalla riflessione sul potere dei media fino alle nostalgiche note di un uomo in cerca della propria infanzia negata.

Al di là della storia vera dietro il film (liberamente ispirato alla vita dell’imprenditore William Randolph Hearst, il quale si oppose fermamente alla realizzazione della pellicola) o alle vicende sulla paternità della sceneggiatura (oggi attribuita tanto a Welles quanto a Herman J. Mankiewicz), Quarto Potere è ricco di numerose altre curiosità che contribuiscono al suo mito e alla sua aura di opera unica, irripetibile, realizzata nonostante numerose forze avverse. Un film che proprio per la cura con cui è stato pensato e realizzato è riuscito ad essere precursore tanto da un punto di vista tecnico quanto tematico, anticipando molti dei problemi legati ai media e all’identità su cui oggi si dibatte.

Quarto Potere: alcune curiosità sulla trama

In origine, il film doveva essere basato sulla vita di Howard Hughes, il celebre aviatore, regista e produttore cinematografico statunitense, ma anche grande uomo d’affari, investitore e filantropo, nonché uno degli uomini più influenti a livello finanziario nel mondo. Alla fine, però Orson Welles si rese conto che nessuno avrebbe creduto alla maggior parte delle cose che Hughes aveva fatto, così decise di fare del protagonista Kane un barone dei media. Nel 2005, tuttavia, il regista Martin Scorsese ha realizzato un biopic sulla vita di Hughes, intitolato The Aviator e interpretato da Leonardo DiCaprio.

Una sottotrama riguardava invece una relazione clandestina di Susan Alexander Kane, moglie del protagonista. Si dice che la cosa fosse basata sulla presunta relazione di Marion Davies, amante di Hearst, con Charles Chaplin. Quando l’ira di Hearst nei confronti del film si fece sempre più insistente, Welles ordinò di eliminarla dalla sceneggiatura, temendo serie ripercussioni. A rendere così pericoloso raccontare di questa vicenda vi era il suo esito: Welles sostenne che Davies ebbe davvero una relazione con Chaplin e che Hearst, nel tentativo di sparare a quest’ultimo finì invece per colpire il produttore Thomas H. Ince, il quale morì poi per la ferita,

Quarto Potere trama

Il cast di Quarto Potere

Oltre a scrivere, dirigere e produrre il film, Orson Welles interpreta anche il protagonista, Charles Foster Kane, tanto nella sua giovinezza quanto nella sua vecchiaia, cosa che gli richiese dunque numerose ore al trucco. Per il suo lavoro in questo film, Welles è poi stato il primo in assoluto ad essere nominato agli Oscar come Miglior attore, Miglior regista e Miglior sceneggiatura originale per lo stesso film. Vinse però solo il premio per l’ultima di queste tre categorie. L’attrice Dorothy Comingore, invece, interpreta la moglie di Kane, Susan. Come noto, durante le riprese, Welles iniziò a trattare terribilmente l’attrice, umiliandola deliberatamente davanti al cast e alla troupe. Questo per far sì che lei lo odiasse realmente, rafforzando la sua interpretazione.

L’attore William Alland, invece, il reporter Jerry Thompson, il cui volto però non si vede mai completamente nel film, rimanendo sempre nell’ombra e permettendo dunque di non renderlo un vero personaggio quanto uno strumento attraverso la cui ricerca emerge la storia. Il film rappresenta poi il debutto cinematografico di Ray Collins (nei panni di Jim W. Gettys, rivale politico di Kane), Joseph Cotten (nel ruolo di Jedediah Leland, il migliore amico di Kane), Agnes Moorehead (nel ruolo di Mary Kane, madre del protagonista). Cotten, in particolare, intraprenderà a partire da qui una fortunata collaborazione con Welles, recitando in diversi altri suoi film.

Chi è Rosabella e qual è il suo significato nel finale?

Tutto il film si costruisce sul mistero dell’ultima parola pronunciata dal protagonista prima di morire: Rosabella. Parte da qui l’indagine del reporter Jerry Thompson, il quale è convinto che dietro quel nome si celi la chiave per comprendere la vita di Charles Foster Kane. Tuttavia, né lui né altri scopriranno mai la verità. Con l’ultima inquadratura, però, Welles permette agli spettatori di svelare l’arcano: “Rosabella” è il marchio dello slittino con cui Kane da piccolo stava giocando quando fu costretto a lasciare la sua casa in Colorado. Quella slittino, dunque, assume il significato dell’infanzia di cui il protagonista è stato privato e a cui, in punto di morte, egli vorrebbe tornare. Nel tempo, tuttavia, Welles ripudiò quella svolta, giudicandola semplicistica.

Quarto Potere cast

Altre curiosità su Quarto Potere

Gli studiosi e gli storici del cinema considerano questo film come il tentativo di Orson Welles di creare un nuovo stile cinematografico studiando varie forme di cinema e combinandole in una sola. Tuttavia, Welles ha dichiarato che il suo amore per il cinema è iniziato solo quando ha iniziato a lavorare al film. Quando gli fu chiesto dove avesse trovato la fiducia, come regista esordiente, per dirigere un’opera così radicalmente diversa dal cinema di quegli anni, rispose: “Ignoranza, ignoranza, pura ignoranza. Non c’è confidenza che la eguagli. Solo quando si conosce qualcosa di una professione, credo, si è timidi o attenti“.

Con questo film, dunque, Welles sembro dimostrare che “non c’è bisogno di preparazione“. Welles imparò delle tecniche (come guardare in alto per i personaggi importanti e in basso per quelli secondari) e fu influenzato dal film western Ombre rosse (1939) di John Ford, che si dice abbia guardato quasi 40 volte durante la produzione di Quarto Potere. L’“inutile preparazione” costò però a Welles la carriera, secondo il regista Robert Wise, che montò questo film e il successivo L’orgoglio degli Amberson (1942) sempre di Welles: “Semplicemente, dopo quel magnifico inizio, non ha mai sfruttato il suo talento. È stata colpa sua, della sua mancanza di disciplina“.

A dimostrazione anche dell’impazienza di Welles di girare, senza dunque aspettare che tutto fosse pronto e pianificato, vi è anche una delle prime scene del film, quella in cui dei giornalisti discutono sul cinegiornale dedicato alla vita di Kane. Poiché il set inizialmente scelto non era ancora stato del tutto allestito, Welles usò per questa scena la sala di proiezione della RKO. Tra i giornalisti che compaiono nel gruppo, inoltre, figura anche Joseph Cotten (l’interprete di Leland), il che non ha alcun senso dal punto di vista della coerenza del racconto, a riprova che il cast non era stato ancora definito con precisione.

Il problema dei 3 corpi: recensione della serie Netflix

Il problema dei 3 corpi: recensione della serie Netflix

La perenne ed estenuante lotta tra scienza e religione ha da sempre caratterizzato i numerosi e profondi dibattiti sull’esistenza dell’umanità e tutto ciò che la circonda. Tuttavia, l’idea di cosa accadrebbe se un “nuovo Dio” utilizzasse la scienza per comunicare e giudicare gli uomini è un’ipotesi su cui si è discusso ancora davvero poco. Ed è da questa complessa riflessione che sembra nascere la nuova misteriosa hard science fiction di Netflix dal titolo Il problema dei 3 corpi.

Creata da David Benioff e D.B. Weiss (già genitori dell’iconica e gloriosa serie Game of Thrones, conclusasi quasi cinque anni fa con l’ottava e ultima stagione) insieme a Alexander Woo (The Terror, True Blood), Il Problema dei 3 corpi è ispirata alla celebre trilogia fantascientifica Memoria del passato della Terra (Remembrance of Earth’s Past) dell’acclamato autore cinese Liu Cixin. Composta da 8 episodi di circa un’ora ciascuna, è disponibile dal 21 marzo su Netflix.

La serie vanta un cast di talenti tra cui si distinguono alcuni degli attori più riconosciuti del panorama cinematografico e televisivo. Tra questi, spiccano alcune figure familiari ai fan di Game of Thrones: Jonathan Bradley, noto per il suo ruolo di Samwell Tarly; Liam Cunningham, conosciuto per il personaggio di sir Davos; e Jonathan Price, che ha interpretato l’Alto Passero. Ad arricchire ulteriormente il cast c’è Benedict Wong, amato dalla community del Marvel Cinematic Universe per il suo ruolo del supremo stregone Wong in Dottor Strange.

Il problema dei 3 corpi Netflix
Eve Ridley nel ruolo di The Follower, Sea Shimooka nel ruolo di Sophon in Il problema dei 3 corpi. Cr. Per gentile concessione di Netflix © 2024

Il problema dei 3 corpi: una storia oltre i confini del tempo e dello spazio

Nella severa e feroce Cina degli anni ’60, la giovane astrofisica Ye Wenjie (interpretata da Rosalind Chao di Star Trek: Next Generation) – sopravvissuta alla tragica Rivoluzione Culturale diretta da Mao Zedong – prende una fatidica decisione che si ripercuote inevitabilmente ben oltre i confini dello spazio e del tempo: intercetta una misteriosa popolazione aliena con un profondo interesse per la Terra e per l’umanità stessa.

Oltre mezzo secolo dopo, la scoperta di Wenjie, da cui nasce un inquietante culto di fanatici sostenitori di questo “nuovo Dio”, coinvolge brutalmente la vita di un gruppo di brillanti giovani scienziati, noti come “i Cinque di Oxford”: la geniale fisica teorica Jin Cheng (Jess Hong), la pioniera delle nanotecnologie Auggie Salazar (Eiza Gonzalez), l’assistente ricercatore Saul Durand (Jovan Adepo), l’insegnante di fisica Will Downing (Alex Sharp) e il ricco e scortese imprenditore Jack Rooney (John Bradley).

Mentre le leggi della scienza si sgretolano rapidamente e una serie di terribili suicidi affliggono la comunità scientifica, i cinque amici e ex colleghi si trovano di fronte a una scelta difficile e controversa: lottare per la propria personale sopravvivenza o unirsi per salvare l’intera umanità dalla più grande minaccia mai esistita.

In viaggio verso il Giorno del Giudizio

Con un’emozionante e intricato worldbuilding, Il Problema dei 3 Corpi trasporta lo spettatore in un incredibile e angosciante viaggio che attraversa, e talvolta confonde, continenti e linee temporali, proiettando lo sguardo del pubblico su un universo non così tanto improbabile, e che mette in discussione le fondamenta stesse dell’esistenza umana. Dunque, con una intensa e ricca trama, la serie porta sul piccolo schermo non solo una storia che intreccia scienza, filosofia e psicologica, ma anche e soprattutto un racconto che riflette sul precario equilibrio tra vita e morte, tra noi e l’universo intero, esplorando le sottili linee che separano la fede dalla razionalità e la solitudine dalla collettività.

Dopo una convincente introduzione in medias res e una prima parte che cattura e ammalia lo spettatore, quasi costringendolo a desiderare di sapere sempre più sul “nuovo Dio” e il destino dei cinque giovani, la vicenda procede vorticosamente tra passato e presente, suscitando dubbi e domande su ciò che accadrà. Quali sono le reali intenzioni che si celano dietro l’interesse di questo popolo alieno? L’umanità ha gli strumenti e il coraggio che servono per poter affrontare la battaglia e, soprattutto, vincerla?  

Il problema dei 3 corpi Eiza Gonzalez
Eiza González nel ruolo di Auggie Salazar in Il problema dei 3 corpi. Cr. Per gentile concessione di Netflix © 2023

La metafora dell’autodistruzione umana

Nonostante la serie non riesca a catturare completamente l’essenza dell’opera letteraria originale (criticità che affligge il 97% degli adattamenti televisivi e cinematografici) e non approfondisca a sufficienza la psicologia dei protagonisti (così da suscitare nel pubblico una forte e duratura empatia), è evidente l’enorme lavoro impiegato da Benioff, Weiss e Woo nel creare un prodotto televisivo di valore e per nulla superficiale. Il problema dei 3 corpi, infatti, si distingue come una serie valida e tenace, che affronta con coraggio la sfida di reinterpretare un capolavoro del genere fantascientifico.

In conclusione, seppur con qualche difficoltà, Il problema dei 3 corpi riesce a offrire agli spettatori un’esperienza autentica e coinvolgente che, al di là del suo estremo scenario immaginario e fantascientifico, oltre a invitare a riflettere sulle fragilità umane e sull’inestimabile valore della vita, evidenzia come anche la più piccola e innocente decisione, nelle mani sbagliate, possa inevitabilmente condizionare la storia dell’intera umanità.

La seconda stagione sarà in grado di risolvere le incertezze rimaste in sospeso e soddisfare le aspettative del pubblico?

Auguri per la tua morte: tutte le curiosità, dal finale ai sequel

I film incentrati su un loop temporale sono, quando ben costruiti, molto affascinanti, in quanto invogliano lo spettatore a cercare di risolvere l’enigma di quella situazione insieme agli stessi protagonisti che ne sono coinvolti. Film come Ricomincio da capo (1993), Mezzanotte e un minuto (1993), Source Code (2011), Edge of Tomorrow (2014) e Palm Springs (2020) hanno ad esempio affrontato tale dinamica coniugandola su generi diversi. Per quanto riguarda l’horror, è invece senza dubbio esemplare il film del 2017 Auguri per la tua morte, diretto dal regista Christopher Langdon e descritto come un “Ricomincio da capo che incontra Scream“.

Non a caso la maschera dell’assassino di questo slasher è stata ideata da Tony Gardner, autore anche della maschera di Ghostface, il killer dei film Scream. La particolare maschera usata per Auguri per la tua morte, però, è nata da una suggestione del regista, il quale in quel momento aspettava il primo figlio ed era ossessionato dai neonati. A produrre il film vi invece è la Blumhouse di Jason Blum, lo studio di produzione esperto in film horror a basso costo e capaci di affermarsi come grandissimi successi di pubblico. Titoli come come Paranormal Activity, Insidious, Scappa – Get Out o i recenti M3GAN e Imaginary, sono solo alcuni di quelli che hanno reso grande questo studio. Prima di arrivare alla Blumhouse, però, il progetto

Per tutti gli appassionati del genere, dunque, si tratta di un titolo imperdibile, che regala grandi colpi di scena insieme a brividi e risate, il tutto accompagnato naturalmente dall’avvincente ricerca dell’identità dell’assassino caratterizzato da questa particolare maschera. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Auguri per la tua morte . Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale originale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Auguri per la tua morte cast

La trama e il cast di Auguri per la tua morte

Il film racconta della viziata e prepotente studentessa Teresa ‘Tree’ Gelbman. Orfana di madre e con un complicato rapporto con il padre, Tree è la tipica ragazza convinta di poter ottenere tutto ciò che desidera grazie alla sua bellezza. Il giorno del suo compleanno, tuttavia, si scopre bloccata in un loop temporale al termine del quale viene sempre brutalmente uccisa da un misterioso killer. Nel rivivere continuamente quel giorno, la ragazza capirà di dover mettere da parte il proprio egocentrismo per stringere nuove e alleanze nel tentativo di scoprire chi si cela dietro la maschera, fermando così il suo assassino e ripristinando il regolare scorrere del tempo.

Ad interpretare Tree Gelbman vi è l’attrice Jessica Rothe, vista anche in L’estate addosso, La La Land Per sempre la mia ragazza. Israel Broussard interpreta invece il compagno di college Carter Davis, mentre Ruby Modine è l’amica Lori. Recita poi nel film l’attore Charles Aitken nel ruolo del professore sposato con cui sta avendo una relazione, Gregory Butler. L’attrice Laura Clifton è invece la moglie di quest’ultimo, Stephanie. Jason Bayle è invece David Gelbman, padre di Tree, mentre Rob Mello interpreta John Tombs, sospettato di essere l’assassino. L’attrice Rachel Matthews, che nel film interpreta Danielle, è invece la nipote del regista di questo film, Christopher Landon.

Il finale del film: ecco chi è l’assassino!

Inizialmente il film aveva un finale diverso da quello poi effettivamente scelto. In questo Tree viene portata in ospedale dopo l’incontro con Lori e il medico le ordina  di non assumere antidolorifici per almeno un giorno, data l’entità delle ferite. Dopo che se ne è andato, arriva però un’infermiera che dice di dare a Tree qualcosa per il dolore. Tree informa allora l’infermiera degli ordini del medico. Questa si presenta però come la moglie del dottor Butler, Stephanie, che dice che lo fa per il suo dolore. A quel punto uccide Tree per vendicarsi della relazione del marito con la ragazza. Questa versione è stata mostrata durante le proiezioni di prova del film ed è stata accolta negativamente dal pubblico, il che ha indotto gli sceneggiatori a creare il finale che oggi conosciamo.

In questo, dopo aver apparentemente risolto l’enigma, Tree mangia il cupcake che l’amica Lori continua ad offrirle. La mattina seguente, tuttavia, si sveglia ancora nel giorno del suo compleanno. Si rende così conto che il loop precedente era l’unica volta in cui aveva mangiato il cupcake e che era morta nel sonno. È dunque Lori la vera assassina, la quale mossa da una profonda gelosia per Tree le aveva sempre offerto un cupcake avvelenato. Poiché lei continuava a non mangiarlo, Lori ha dovuto trovare un’alternativa per ucciderla. A quel punto le due si scontrano e Tree riesce ad infilare il cupcake avvelenato nella bocca di Lori, buttandola poi giù da una finestra al secondo piano e uccidendola.

Auguri per la tua morte sequel

Auguri per la tua morte: i suoi sequel

Dato il successo di Auguri per la tua morte, il regista ha poi parlato di un possibile sequel, nel quale raccontare del perché Tree sia rimasta intrappolata in un loop temporale. Questo è poi effettivamente stato realizzato nel 2019, con il titolo Ancora auguri per la tua morte. In esso, Tree si ritrova nuovamente bloccata in un loop temporale, con però significative differenze che esplorano il funzionamento di tale dinamica. Successivamente, il regista Landon ha dichiarato di avere già in mente la storia per un possibile terzo capitolo. Nel giugno 2020 il produttore Jason Blum ha dichiarato di volersi impegnare affinché il terzo film si faccia, ma ad oggi non vi sono ancora stati aggiornamenti a riguardo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Auguri per la tua morte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 23 marzo alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Kung Fu Panda: trama, cast e sequel del film d’animazione

Kung Fu Panda: trama, cast e sequel del film d’animazione

Divenuto uno dei franchise animati di maggior successo degli ultimi anni, Kung Fu Panda ha conquistato spettatori da ogni parte del mondo, tanto presso gli spettatori più giovani quanto con i più adulti. Nel 2008 è uscito in sala il primo dei tre film attualmente realizzati, da subito considerato uno dei migliori film d’animazione della storia. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, e nominato all’Oscar, questo dà vita alle avventure del simpatico panda Po, che aspira a diventare un grande guerriero di arti marziali. Dall’universo del film sono inoltre stati tratti cortometraggi, serie televisive, fumetti e videogiochi, a conferma della grande attenzione nei confronti del titolo.

L’ispirazione per il primo film nacque però dal videogioco T’ai Fu: Wrath of the Tiger e dal film Kung Fu Hustle. Inizialmente, tuttavia, il progetto nasceva per essere una parodia del genere arti marziali, ma il co-regista John Stevenson non gradì tale idea, preferendo dar vita ad una commedia basata sul genere Wǔxiá. Insieme al regista Mark Osborne, questi lavorò dunque per conferire al film una realistica atmosfera cinese, tra tradizioni e ornamenti. Per la DreamWorks Animation si trattò di uno dei loro progetti più complessi di sempre, data specialmente la grande richiesta di dettagli animati.

Straordinario fu anche il successo al box office registrato dal film. Con un cast di 130 milioni di dollari, Kung Fu Panda arrivò a guadagnarne ben 631 in tutto il mondo, spingendo così verso la realizzazione del franchise che oggi tutti conosciamo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di doppiatori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kung Fu Panda trama

La trama del film Kung Fu Panda

La storia è quella di Po, un panda goffo e in sovrappeso, nonché fanatico del kung fu. Egli vive nella Valle della Pace, dove lavora nel ristorante di suo padre. L’occasione di perseguire la sua passione per la celebre arte marziale si presenta nel momento in cui viene indetto un tornato per stabilire l’identità del Guerriero Dragone. Tutti si aspettano che il titolo verrà affidato ad uno dei Cinque Cicloni: Tigre, Vipera, Gru, Scimmia e Mantide, addestrati dal Maestro Shifu. Tuttavia, a gran sorpresa, Po viene scelto per tale ruolo.

Rifiutando di credere che Po possa essere il Guerriero Dragone, Shifu lo sottopone a tortuosi esercizi di addestramento per scoraggiarlo. Egli, però, persevera nel suo allenamento, arrivando a scoprire che presto che dovrà scontrarsi con Tai Lung, un malvagio guerriero di kung fu che è fuggito dalla prigione in cerca di vendetta. Shifu, arresosi nei confronti di Po, decide di allenarlo seriamente, spronandolo grazie al cibo. Solo con il duro allenamento e un’acquisita fiducia in sé stesso, Po potrà sconfiggere il potente nemico.

 

Kung Fu Panda: il cast di doppiatori dei personaggi del film

Tra gli elementi più noti della trilogia vi è quello relativo ai celebri nomi di Hollywood che hanno preso parte al doppiaggio dei personaggi protagonisti. A dare voce al panda Po, è l’attore Jack Black, mentre a doppiare in italiano il personaggio è invece Fabio Volo. Dustin Hoffman dà voce al saggio maestro Shifu. Per accettare la parte l’attore richiese, qualora non fosse stato soddisfatto della propria performance, di poter registrare nuovamente le proprie battute. La voce italiana del personaggio è invece di Eros Pagni. Sono poi presenti le voci di Randall Duk Kim nei panni della tartaruga Oogway, doppiata in italiano da Dante Biagioni, e Ian McShane in quelli del malvagio Tai Lung, doppiato in italiano da Fabrizio Pucci.

La premio Oscar Angelina Jolie interpreta Tigre, la più forte e coraggiosa dei guerrieri di Shifu e inizialmente favorita per la conquista della Pergamena del Drago. La sua voce italiana è di Francesca Fiorentini, nota doppiatrice di attrici come Gwyneth Paltrow e Milla Jovovich. Jackie Chan è invece presente nei panni di Scimmia, la cui voce italiana è affidata ad Angelo Maggi, doppiatore storico di Tom Hanks e Robert Downey Jr.. Lucy Liu, nota per diversi film di arti marziali, è Vipera, doppiata in italiano da Tiziana Avarista. L’attore comico Seth Rogen dà invece voce al piccolo guerriero Mantide. Questi è doppiato in italiano da Simone Mori. David Cross, infine, è Gru, l’ultimo dei guerrieri di Shifu. Voce italiana di Danilo De Girolamo. 

Kung Fu Panda cast doppiatori

Kung Fu Panda: i sequel del film

Dato il grande successo del film, sono stati realizzati negli anni due sequel cinematografici. Si tratta di Kung Fu Panda 2, uscito nel 2011, e di Kung Fu Panda 3, arrivato in sala nel 2016. Questi hanno ulteriormente esplorato le avventure del panda Po, introducendo nuovi potenti nemici ma anche inaspettati alleati. Dopo quest’ultimo, che ha confermato il successo della saga, si è iniziato naturalmente a parlare di un quarto capitolo. I registi hanno però dichiarato di non avere particolarmente fretta, desiderando poter lavorare con calma ad ognuno dei film così da rendere quanto più eccellenti possibile. Kung Fu Panda 4 (qui la recensione) è così diventato realtà solo nel 2024, narrando una nuova (e forse ultima) avventura per Po.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere i sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Kung Fu Panda è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Infinity+, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 23 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Shirley: in corsa per la Casa Bianca, la recensione del film diretto da John Ridley

Chi scrive adora le aree classificazioni di Netflix: nel caso del film Shirley: in corsa per la Casa Bianca diretto da John Ridley (Premio Oscar alla miglior sceneggiatura non originale per 12 anni schiavo del 2014), disponibile sulla piattaforma dal 22 marzo, le etichette di presentazione sono ‘linguaggio’ e ‘temi forti’. Il biopic ripercorre l’ascesa politica di Shirley Chisholm, la prima deputata di colore eletta al Congresso degli Stati Uniti d’America: una donna che ha fatto di entrambe le parole la linea guida della propria carriera politica a partire dal suo motto: mai accettare le cose come sono. Nel biopic, tuttavia, emerge il linguaggio, sì, ma i temi davvero forti che sconvolgevano non solo l’America ma il mondo intero negli anni Sessanta e Settanta rimangono ai margini dell’inquadratura.

Shirley racconta la storia di Shirley Chisholm ma non dei suoi anni

Il film inizia nel 1968: le proteste contro la guerra del Vietnam infiammano i campus, ai giochi olimpici di Città del Messico i pugni chiusi alzati sul podio da John Carlos e Tommie Smith portano la protesta antirazzista in mondovisione e il movimento femminista avanza stringendo tra le mani il libro di Betty Friedan ‘La mistica della femminilità’. È una società in fermento quella in cui la protagonista Shirley Chisholm matura la decisione di correre per la presidenza agli Stati Uniti d’America: emergono la straordinaria forza di volontà che la porta ad affermarsi come un’orgogliosa mosca bianca in un contesto di WASP in giacca nera e il carattere granitico di una donna in cui la determinazione va di pari passo con l’incapacità di sottostare a convenzioni e gerarchie, forse per le sue origini caraibiche, sottolineate, nella versione originale, da un’interpretazione che vede la lingua inglese accentuata da forti influenze creole.

Shirley - In corsa per la casa bianca Regina King
Lance Reddick è Wesley “Mac” McDonald, Regina King è Shirley Chisholm e Brian Stokes Mitchell è Stanley Townsend in Shirley – In corsa per la casa bianca. Cr. Glen Wilson/Netflix © 2023.

Si rimane cioè nell’ambito della storia personale, per quanto straordinaria, di una donna che non era disposta ad aspettare per fare grandi cose, come le veniva suggerito, e ha lottato per rimanere fedele a se stessa e alla difesa dei diritti delle donne, delle persone di colore, degli immigrati, degli operai. Quello che non si comprende appieno è la portata della corsa di Shirley Chisholm e la sua rappresentatività per un’opinione pubblica divisa da anni di violenza, fuori e dentro gli Stati Uniti, con gli attentati del gruppo Black Panthers. Anche l’ingresso in scena del loro leader, Huey Percy Newton, scorre via incolore e così le strategie di potere che tessono maglie sempre più strette attorno alla campagna elettorale dell’aspirante candidata, determinandone l’esito.

I sette mesi della corsa alla Casa Bianca

Il film ripercorre i sette mesi che intercorrono tra la presentazione dell candidatura di Shirley Chisholm, nel gennaio del 1972, e la vittoria alle primarie del Partito Democratico del candidato che si contese la presidenza alla Casa Bianca, nel mese di luglio; momento spoiler: vincerà perla seconda volta il repubblicano Richard Nixon. A giugno scatta lo scandalo Watergate e non è un dettaglio da poco, dal momento che le forze democratiche si coalizzeranno per scongiurare la rielezione del presidente corrotto. La parabola di Shirley Chisholm dipende anche e soprattutto da questo, non è un’avanzata legata esclusivamente alle sue capacità oratorie o alla bravura e coesione del suo staff ma tutto questo rimane fuori da una ricostruzione che scorre a ritmo forzato e mantiene il campo troppo stretto, il tutto, va detto, condito da buona musica anni Settanta.

Interprete della protagonista Shirley Chisholm è Regina King, premio Oscar 2019 come miglior attrice non protagonista per Se la strada potesse parlare, qui anche co-produttrice del film, mentre Christina Jackson presta il volto a Barbara Lee, attualmente deputato democratico al Congresso, che ha lavorato nella campagna elettorale di Shirley Chisholm e ne ha seguito le orme fino a raccoglierne il testimone politico per cambiare le cose dall’interno, per citare un mantra ripetuto più volte nel film.

Il problema dei 3 corpi: le differenze tra il libro e la serie Netflix

La nuova serie Netflix in otto episodi ideata da David Benioff, DB Weiss (autori anche di Il Trono di Spade) e Alexander Woo, Il problema dei 3 corpi, adatta per il piccolo schermo i popolarissimi e pluripremiati romanzi di Liu Cixin. Questa prima stagione, però, non adatta unicamente quanto narrato nel primo dei tre libri che compongono la trilogia (Il problema dei 3 corpi, La materia del cosmo e Nella quarta dimensione), ma mescola eventi presi da anche dai due titoli successivi per dar vita ad un racconto di fantascienza particolarmente avvincente e ambizioso, che si snoda nel tempo e nello spazio. Naturalmente, nel far ciò, si è reso necessario dar vita ad alcune modifiche rispetto ai romanzi e qui di seguito esploriamo le principali tra queste.

In Il problema dei 3 corpi un personaggio del libro è diviso in tre

Il problema dei 3 corpi cast
Eiza González, Jess Hong, Saamer Usmani, Jovan Adepo, Alex Sharp e John Bradley in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/ Netflix © 2023

Nel romanzo originale – durante le sezioni del presente – il personaggio principale è Wang Miao, un esperto di nanotecnologie che si trova coinvolto nelle macchinazioni della graduale invasione aliena. Wang è la prima persona che vediamo incontrare il bizzarro gioco di realtà virtuale noto come “3 Body“, che ci mostra la vera struttura del sistema stellare di Trisolarian. Il personaggio, tuttavia, non è stato molto apprezzato, giudicato principalmente come uno strumento utile solo a far muovere in avanti la trama. Nel secondo romanzo della serie, La materia del cosmo, questo viene addirittura messo da parte in favore di un nuovo protagonista.

Similmente, la serie sceglie di non avvalersi di Wang ma dividere questo personaggi in tre distinte personalità: Auggie Salazar (Eiza González), Jack Rooney (John Bradley) e Jin Cheng (Jess Hong). Auggie assume il ruolo di ricercatrice nanotecnologica, diventando così l’analogo più vicino a Wang Miao. Anche se la sua storia è completamente diversa, sono le fibre nanotecnologiche di Auggie (come quelle di Wang nel libro) a distruggere l’enorme nave del Giorno del Giudizio. Tuttavia, a differenza di Wang, Auggie non si trova coinvolta nell’esperienza virtuale dei “3 corpi”. Sono però Jack e Jin a fare quest’esperienza, venendo così a conoscenza dell’imminente invasione aliena.

Gli archi narrativi di Jin e Will in Il problema dei 3 corpi si estendono fino al terzo libro

Il problema dei 3 corpi Alex Sharp
Alex Sharp è Will Downing in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/ Netflix

Alla fine della serie, Jin passa da una parziale analogia con Wang Miao a una più stretta corrispondenza con Cheng Xin, un personaggio presente nel terzo libro, Nella quarta dimensione. In quel romanzo, Xin chiede a Yun Tianming di inserire il suo cervello in una sonda per aiutare il Progetto Scala. Nella serie, Yun Tianming è diventato Will Downing (Alex Sharp), che, insieme all’altro nucleo di personaggi contemporanei, conosce tutti i suoi compagni di università. Come nel terzo libro, Will compra a Jin una stella attraverso il “Progetto Stelle: La nostra destinazione”. Poiché l’episodio finale si conclude con la sonda cerebrale di Will che non mantiene la traiettoria corretta, questa prima stagione termina in parte dove inizia il terzo romanzo.

Le linee temporali del libro 2 e 3 coincidono parzialmente

Il problema dei 3 corpi Jess Hong John Bradley
John Bradley nel ruolo di Jack Rooney, Jess Hong nel ruolo di Jin Cheng in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/ Netflix © 2024

Fino all’episodio 5, Il problema dei 3 corpi si attiene agli eventi del primo romanzo Tuttavia, dopo l’episodio 5 (Giorno del Giudizio) e a partire dall’episodio 6 (Destinazione stelle), la serie inizia ad adattare gli eventi di La materia del cosmo e Nella quarta dimensione. Sebbene i due romanzi siano noti soprattutto per il fatto che questi eventi saltano molto più avanti nel futuro, entrambi iniziano con situazioni più o meno contemporanee a quelle del primo libro. In effetti, prima ancora che la serie Netflix si svolga, Il problema dei 3 corpi prende in prestito elementi dell’inizio del terzo romanzo.

Anche se all’inizio non lo sappiamo, Vera ha saputo che sua madre, Ye Wenjie, è stata la prima umana a contattare i San-Ti, cosa che ha spinto gli alieni a inviare una flotta di navi sulla Terra. Così, quando Vera si suicida all’inizio della serie, è la controfigura di Yang Dong, la figlia di Ye Wenjie nei libri. Per essere chiari, anche Yang Dong si suicida all’inizio del primo libro, solo che il terzo libro rivisita questi eventi dal suo punto di vista, mentre il primo non lo fa. Nel rappresentare il suicidio di Vera nell’episodio 1, la serie adatta quindi contemporaneamente il primo e il terzo romanzo.

Evans, il Giorno del Giudizio e Vera

Il problema dei 3 corpi Mike Evans
Jonathan Pryce nel ruolo di Mike Evans in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/Netflix © 2024

A proposito di Vera, nella serie si apprende che è la figlia di Ye Wenjie e Mike Evans. Nel libro, i due si uniscono sia nel passato che nel presente, ma non hanno un figlio insieme. Yang Dong è la figlia di Ye Wenjie e Yang Weining. Sempre nel libro, Ye Wenjie uccide sia Yang Weining che Lei Zhicheng, suoi colleghi alla Base della Costa Rossa. Lo fa in parte per coprire il fatto di aver inviato il segnale agli alieni. Ma nella serie, Mike Evans – nel passato e nel presente – è il padre segreto di Vera, e la sua vita nel Giorno del Giudizio è descritta in modo molto più dettagliato che nel primo romanzo. Il problema dei 3 corpi rivela inoltre che l’intero culto degli adoratori di San-Ti comprende famiglie e bambini.

Questo rende la distruzione dell’astronave molto più macabra nella serie che nella pagina. In questa versione, bambini innocenti vengono letteralmente uccisi dai “buoni”, un’invenzione di Woo, Benioff e Weiss. In un’altra voce nel reparto delle cose orribili che accadono ai bambini, lo show trasforma il personaggio virtuale del gioco “Follower” in un bambino, che dovrebbe rappresentare Vera quando era una bambina. Nel primo romanzo, Follower non era un bambino e nel libro non doveva essere una versione digitale di Yang Dong.

I San-Ti e i Sophon

Il problema dei 3 corpi gioco
John Bradley è Jack Rooney e Jess Hong è Jin Cheng nell’episodio 3 di Il problema die 3 corpi. Cr. Ed Miller/Netflix © 2024

Nella trilogia di libri, gli alieni invasori sono sempre chiamati Trisolariani. Questo perché il loro sistema stellare ha tre soli, quindi “tri-solare”. Tuttavia, lo show di Netflix cambia il nome in San-Ti, che in cinese significa “persona a tre corpi“. San-Ti fa inoltre riferimento a un adattamento anime del 2022-2023 de La materia del cosmo. In entrambe le versioni, apprendiamo che i San-Ti inviano computer complessi tramite protoni chiamati Sophon. Questi aggeggi di dimensioni superiori permettono agli alieni di controllare e manipolare ciò che le persone vedono letteralmente ogni singolo giorno della loro vita.

Inoltre, in entrambi i casi l’impatto dei Sophon è essenzialmente lo stesso: l’umanità è costantemente spiata e i risultati scientifici sono inaffidabili grazie alla manipolazione dei dati da parte dei Sophon. La differenza più grande è che nella serie i San-Ti hanno una sorta di rappresentante dei Sophon sotto forma di una donna che porta una spada sulla schiena. Interpretata da Sea Shimooka, questa Sophon si confronta con i personaggi in un modo che non avviene nei libri.

Il destino di Ye Wenjie

Il problema dei 3 corpi Ye Wenjie
Rosalind Chao interpreta Ye Wenjie in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/Netflix © 2024

Senza dubbio, gli aspetti più accurati di Il problema dei 3 corpi riguardano Ye Wenjie. Nelle sezioni ambientate negli anni Sessanta, in cui la giovane Ye Wenjie è interpretata da Zine Tseng, abbiamo momenti specifici del libro quasi alla lettera. Anche nel presente, dove Ye Wenjie è interpretata dalla leggenda della fantascienza Rosalind Chao, l’etica di questo importante personaggio del libro si fa sentire alla grande. Tuttavia, la serie fa un grande passo avanti cambiando la fine della storia di Ye Wenjie.

Nel primo romanzo, nell’ultimo capitolo (“Le rovine”), Ye Wenjie torna alla Base della Costa Rossa e riflette sul “tramonto dell’umanità“. Nella serie, alla fine dell’episodio 7, viene invece incontrata alle rovine della Base Costa Rossa dall’agente umano San-Ti Tatiana. Sebbene la loro conversazione sia tenera, si capisce che Tatiana è lì per uccidere Ye Wenjie o, per lo meno, per assicurarsi che salti dalla montagna. In “Le rovine“, possiamo certamente dedurre che Ye Wenjie si getterà nella morte, ma non lo vediamo effettivamente accadere sulla pagina.

Saul il Wallfacer in Il problema dei 3 corpi

Il problema dei 3 corpi Jovan Adepo
Jovan Adepo come Saul Durand, Jess Hong come Jin Cheng in Il problema dei 3 corpi. Cr. Ed Miller/ Netflix

Nel finale della prima stagione, Impenetrabili, Saul Durand (Jovan Adepo) diventa un Wallfacer umano, uno stratega a cui vengono concessi poteri multinazionali per combattere i San-Ti interamente nella loro mente. Poiché i San-Ti non capiscono le bugie e non sono telepatici, il più grande vantaggio degli umani è quello di pianificare in segreto. Nella serie, Saul è uno dei tre Wallfacer, ma nel libro La materia del cosmo sono cinque. Inoltre, anche se all’inizio non è chiaro, alla fine della prima stagione Saul si trasforma in un analogo abbastanza vicino al personaggio del libro chiamato Luo Ji.

Introdotto per la prima volta ne La foresta oscura, Luo Ji diventa forse il personaggio più dinamico dell’intera serie. In due libri, passa da accademico cinico e promiscuo a determinato salvatore del genere umano e di Trisolaris. La serie fa un discreto lavoro nel ricreare il reclutamento di Luo Ji/Saul nel progetto Wallfacer, riproponendo persino un momento de La materia del cosmo in cui una donna innocente che ha avuto un’avventura di una notte con Saul viene uccisa in un incidente stradale che in realtà non è un incidente.

Per la maggior parte, il personaggio di Saul è davvero simile a Luo Ji solo per la trama e le circostanze. Poiché Auggie non esiste nella trilogia, la storia d’amore tra Saul e Auggie è stata inventata per la serie. Nei libri, Luo Ji esce con una scrittrice e diventa ossessionato dall’idea di creare un’amante fittizia assolutamente perfetta, che bizzarramente rende reale con i suoi poteri unilaterali di Wallfacer. Alla fine, Saul, Jin, Auggie e Will si trovano su strade simili a quelle delle loro controparti nei libri. Tuttavia, poiché la serie li ha trasformati in personaggi totalmente nuovi, i loro destini finali sono imprevedibili.

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