Beetlejuice 2, sequel del
cult del 1988 diretto da Tim Burton, è
stato colpito da un atto criminale, poiché diversi oggetti di
scena, tra cui un’iconica scultura, sono stati rubati dal set.
Secondo il New York Post, la polizia di
stato del Vermont sta attualmente cercando qualsiasi informazione
sui colpevoli dietro il furto che includeva una statua di 150
libbre che i fan di Beetlejuice riconosceranno senza
dubbio dal film originale. È stato anche rubato un lampione con
l’iconografia di una zucca, portando i funzionari a rilasciare una
dichiarazione chiedendo a chiunque avesse informazioni di farsi
avanti.
“Abbiamo provato a dire tre
volte il nome di questa statua rubata, ma non ci è tornato!”
ha scritto scherzosamente il VSP nella richiesta, che è stata
pubblicata sui social media. Sulla base dei dettagli forniti dal
personale di sicurezza del set, le autorità ritengono che gli
oggetti siano stati rubati tra le 17:00 del 13 luglio e le 11:00
del 17 luglio. L’oggetto più importante sarebbe dunque stata la
scultura appartenente al personaggio interpretato da
Catherine O’Hara, vista nel primo film e a quanto
pare presente anche in questo sequel. Difficile dire se l’oggetto
verrà ritrovato o se sarà necessario produrne uno nuovo da
zero.
La Settimana Internazionale
della Critica giunge alla sua 38°
edizione. Cristiana Paternò, Presidente
del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), e
Beatrice Fiorentino, Delegata Generale della
Settimana Internazionale della Critica, hanno presentato un
programma ricco e interessante, che propone titoli provenienti da
diverse parti del mondo fattisi carico delle specificità culturali
che rappresentano.
“Riportare lo sguardo al centro.
Riappropriarsi del potere delle immagini e della responsabilità che
deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di
riproduzione“, scrive Fiorentino nell’introduzione al
programma. “Cos’è il cinema oggi? È ciò che è sempre stato e
ancora sarà, indipendentemente dai formati, dai supporti, dalla
misura degli schermi e dai ripetuti allarmi sullo stato di crisi:
una finestra sul mondo, indispensabile occasione di (ri)lettura
oltre che di racconto, opportunità per esprimere un punto di vista.
Talvolta personale, unico, talaltra riflesso di un sentire comune.
È sempre, comunque, una questione di sguardo“.
“Con la complicità del comitato
di selezione composto da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria
Feole e Federico Pedroni, la 38. edizione della Settimana
Internazionale della Critica si compone di occhi insoliti,
onnivori, avventurosi, accomunati dal gusto del rischio e una sorta
di furia oltre che dall’urgenza di affermarsi e affermare
attraverso una propria visione sullo stato generale delle cose.
Gesti potenti che non passeranno inosservati e che, anzi,
stupiranno, scuoteranno l’immaginario, lasciando auspicabilmente un
segno”.
“Com’è ormai tradizione, anche
quest’anno la SIC offrirà i suoi 7+2 esordi scelti tra gli oltre
cinquecento titoli arrivati da ogni angolo del mondo. Tra questi si
è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme
diverse e “nuove” di narrazione non-fiction (dato in sensibile
aumento), ma poderosa e massiccia è anche quella delle fiction, con
tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza
eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle
scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa
di posizione. Per la presenza di uno sguardo, appunto”.
Ecco dunque i film facenti parte del
programma della 38° Settimana Internazionale della
Critica:
CONCORSO
ABOUT LAST YEAR
Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova
Italia
Periferia di Torino. Celeste,
Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27, sono unite da una
consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo
del ballroom. Fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e
afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno
trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al
riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le tre stanno per
iniziare un viaggio che le porterà ad affrontare importanti
decisioni. Giorgia è legata al suo luogo d’origine, Celeste e
Letizia vogliono partire. Un coming of age attraverso un anno di
vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e
una voglia di lotta e di vita.
HOARD
Luna Carmoon
Regno Unito
1984: C’è una discarica nel nostro
salotto. Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di
brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro
piccolo nidus d’amore 1994: Lui me la riconsegnò, l’importanza mi
colpì in ondate di sensazioni. È l’ultimo giorno di scuola di
Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi
ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto
che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una
duplicità di deliberate provocazioni – Michael.
LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING
Julia Fuhr Mann
Germania
Se la Storia è scritta dai
vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di
partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello
Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che
sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano
Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto
confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet
Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle
federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia
ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana
dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.
LOVE IS A GUN
Lee Hong-Chi
Hong Kong, Taiwan
Dopo essere stato rilasciato di
prigione, Sweet Potato si accontenta del suo piccolo lavoro sul
lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi
gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel
vortice del passato quando il vecchio “boss” (che non ha mai visto
di persona), la madre (che ripone su di lui tutti i suoi debiti) e
infine l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro
si impadroniscono con forza del suo presente e cancellando ogni
speranza per il futuro. Solo Seven riesce, in una certa misura, a
mitigare le sue ansie. Un giorno, sullo sfondo di un paesaggio
costiero oppressivo e carico di smog, a Sweet Potato viene
finalmente concesso un incontro con il “boss”.
MALQUERIDAS
Tana Gilbert
Cile, Germania
Sono donne. Sono madri. Sono
detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile.
I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In
prigione trovano l’affetto delle altre detenute che condividono la
loro stessa esperienza. Il sostegno reciproco tra queste donne
diventa una forma di resistenza ed emancipazione. Malqueridas
ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse
hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione,
recuperando la memoria collettiva di una comunità dimenticata.
SKY PEALS
Moin Hussain
Regno Unito
Adam fa i turni di notte in una
stazione di servizio autostradale e conduce una vita mediocre e
solitaria quasi del tutto priva di contatti umani. Venuto a sapere
che il padre, di cui aveva perso le tracce, è morto, Adam cerca con
fatica di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai
veramente conosciuto e riesamina dettagli del suo passato che fa
difficoltà a comprendere. Quando scopre che il padre era convinto
di non essere umano, Adam inizialmente respinge l’idea come
ridicola. Tuttavia il dubbio lentamente si insinua, portando con sé
una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe
questo per Adam?
THE VOURDALAK
Adrien Beau
Francia
“Figli miei”, intima Gorcha prima di
accomiatarsi, “attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi
questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera
in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma
se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei
giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso,
qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò
che un Vourdalak, un dannato.”
FUORI CONCORSO
Film di apertura GOD IS A WOMAN
Andrés Peyrot
Francia, Svizzera, Panama
Nel 1975, il regista francese premio
Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un
documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre.
Gaisseau, sua moglie e la figlioletta Akiko vivono assieme ai Kuna
per oltre un anno, ma il progetto ben presto esaurisce i fondi e
una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i
Kuna stanno ancora aspettando il “loro” film, ormai divenuto
leggenda e tramandato oralmente dagli anziani alle nuove
generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a
Parigi…
Film di chiusura VERMIN
Sébastien Vaniček
Francia, Marocco
A seguito di un’invasione di ragni
velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia dovranno
imparare a lottare per la propria sopravvivenza.
PROIEZIONE
SPECIALE
in collaborazione con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e
le Giornate degli Autori PASSIONE CRITICA
Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi
Italia
Passione critica studia il rapporto
tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione
con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici
Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971. Si tratta di un
percorso non secondario nella storia culturale italiana, tracciato
grazie agli interventi di prestigiosi testimoni e al montaggio di
materiale di repertorio, dagli anni Sessanta all’avvento del web e
dei social e all’attuale esplosione dell’audiovisivo, che mette in
discussione la stessa definizione e i confini del cinema.
I Marvel Studios hanno recentemente
anticipato Deadpool
3 dall’8 novembre 2024 al
3 maggio 2024, notizia che è stata accolta con
favore dai fan, desiderosi di vedere finalmente il dissacrante
mercenario e Wolverine incrociarsi sullo schermo. Tale data di
uscita, però, potrebbe slittare in avanti. Per un certo numero di
film MCU, infatti, sono già previsti dei ritardati nell’uscita a
causa dello sciopero WGA (Thunderbolts, per
esempio), ma ora che anche lo sciopero degli attori,
SAG-AFTRA, sta colpendo, la produzione di Deadpool 3
è stata completamente interrotta.
Di conseguenza, secondo la
newsletter Puck di Matt
Belloni, ci sono ottime possibilità che il film verrà
rimandato. La cosa diventerà praticamente certa se lo sciopero
SAG-AFTRA durerà più di un mese. Ryan Reynolds e
Hugh Jackman
sono entrambi membri del sindacato, così come praticamente ogni
altro membro del cast (insieme agli attori che dovrebbero fare
apparizioni cameo). Con questo in mente, c’è dunque da aspettarsi
che Deadpool 3 ritorni,
idealmente, al suo slot originale dell’8 novembre.
Vale però la pena notare che molti
addetti ai lavori di Hollywood sono convinti che entrambi gli
scioperi dureranno fino all’autunno (e forse fino al prossimo
anno), quindi c’è la seria possibilità che il film subisca ritardi
ancor più pesanti di quelli ad oggi ipotizzati. Tutto dipende
dunque dalla durata degli scioperi, per i quali ad ora non sembrano
esserci soluzioni in vista in tempi brevi. L’interruzione delle
riprese rappresenta però un grosso danno per gli studios, si spera
pertanto che le parti coinvolte si siedano quantoprima ad un tavolo
comune per negoziare soluzioni al problema.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i
film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato
da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
Nel film saranno poi presenti anche
personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck. L’attrice Jennifer Garner
sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque
a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente
dei Marvel Studios, Kevin
Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà
un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo
renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione
matura.
Ecco una clip esclusiva da
Rheingold (che
puoi vedere gratis al cinema grazie a Cinefilos.it), il nuovo
film del regista tedesco di origini turche Fatih
Akin, nei cinema italiani dal 27 luglio distribuito da I
Wonder Pictures.
Dopo l’anteprima mondiale alla Festa
del Cinema di Roma e la presentazione a Biografilm Festival 2023, I
WONDER PICTURES è lieta di distribuire nei cinema dal 27 luglio il
film RHEINGOLD, del premiatissimo regista tedesco di origini turche
Fatih Akin – Orso d’Oro al Festival di Berlino 2004 per La sposa
turca, Leone d’Argento a Venezia 2009 con Soul Kitchen e un Golden
Globe come Migliore film straniero nel 2017 per Oltre la notte.
In RHEINGOLD, Akin ripercorre la
parabola esistenziale di Giwar Hajabi, in arte Xatar, portando sul
grande schermo l’autobiografia del rapper tedesco di origine curda,
la cui vita spericolata e sempre al limite supera la finzione. Nato
in Iran e cresciuto in Germania, Giwar è stato tutto e ha fatto di
tutto tra spaccio, furti, rapine, entrando e uscendo più volte di
prigione. Abituato a fare a pugni con la vita, Giwar coltiva un
sogno: vuole fare musica. RHEINGOLD sarà nei cinema italiani dal 27
luglio arricchito dai testi delle canzoni
adattati da Frankie hi-nrg mc.
La Barbiemania ha colpito,
con il film Barbie (qui la nostra recensione)
arrivato nei cinema di tutto il mondo. In pochi giorni il film
diretto da Greta Gerwig e con
protagonista Margot Robbie
ha infranto numerosi record, concludendo il suo primo weekend di
apertura con un risultato che proietta la sua regista nella storia.
Con un totale di 337 milioni di dollari guadagnati a livello
globale (di cui 155 sul solo territorio nazionale) in un solo
weekend, secondo un nuovo rapporto di Deadline, il film è diventato
l’apertura nazionale più alta dell’anno fino ad oggi, superando il
weekend di apertura da 146,4 milioni di Super Mario Bros. – Il
film.
Barbie ha anche
detronizzato Super Mario Bros. – Il film per il giorno di
maggior incasso del 2023 con 70,8 milioni di dollari contro i 54,8
milioni del film animato. Barbie è anche diventato la più
grande apertura per un film non sequel o basato su giocattoli, ma
anche la maggiore non DC per la Warner Bros., un posto
precedentemente ricoperto da It. Warner Bros Discovery,
che era alla disperata ricerca di una vittoria al botteghino dopo
il fallimento di importanti titoli DC come The Flash, Shazam 2 e Black Adam, ha dunque
trovato il suo momento di gloria al box office.
Il film è anche la più grande
apertura nazionale e internazionale di Ryan Gosling,
della Robbie e della Gerwig come attori e regista, rispettivamente,
e ha segnato il secondo fine settimana di apertura più alto per una
regista donna, secondo solo al film Captain Marvel, che aveva
avuto un weekend a livello globale pari a 456,6 milioni di dollari.
Barbie, però, ha fatto guadagnare alla Gerwig un primato,
quello di fine settimana di apertura più alto per una
regista donna a livello nazionale. La corsa è però solo
all’inizio e sono molti altri i record che il film potrebbe
infrangere nelle settimane a venire.
Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon
Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers:
Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa
Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre,
Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni,
Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la
leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa
(Sex Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya
(The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal
20 luglio.
“Abbiamo i risultati delle
analisi. Si chiama leucemia mieloide acuta.” – Noi anni
luce
Quando si è giovani, la morte non è
un pensiero che ci sfiora. Neanche per un attimo. Perché non è
qualcosa che ci tocca da vicino, ma è parte della vita dei grandi,
anagraficamente più prossimi a quel “punto di non ritorno”. Sono
proprio quelli gli anni in cui ci si sente invincibili, in cui si
crede di poter attraversare mari e monti instancabilmente,
spingendosi oltre il limite. Ma quando la realtà, quella più
brutta, si schianta addosso rallentandone il cammino, è un attimo a
dover rimettere in prospettiva tutta un’esistenza. Basta un nano
secondo, una semplice notizia, e la vita ti chiede di essere
quell’adulto che guardavi da lontano e a tratti compativi.
Ed è questo che succede a Elsa in
Noi anni luce, esordio alla regia di
Tiziano Russo, che dopo essersi fatto strada nel
mondo dell’audiovisivo con la serie SKAM Italia, arriva a
guidare un teen movie che segue la traccia di quelli d’oltreoceano
(non a caso prende spunto dall’australiano Matching Jack
di Nadia Tass). Presentato nell’ambito del Giffoni Film
Festival, ha come protagonisti due giovani stelle nascenti
del cinema italiano, Carolina Sala e Rocco
Fasano. La sceneggiatura di Noi anni
luce è firmata da Isabella Aguilar e Serena Tateo. Il
film sarà disponibile nelle sale dal 27 luglio,
distribuito da Notorious Pictures.
Noi anni luce, la trama
Elsa (Carolina
Sala) ha tanti sogni nel cassetto, primo fra questi
diventare una stella del canottaggio. Ha una vita davanti e il
futuro le sorride, fino a quando nel bel mezzo di una gara non ha
un mancamento e sviene. Sarà qualcosa di semplice, pensa lei,
magari un calo di zuccheri, carenza di qualche vitamina, troppo
stress, ma dopo una serie di accertamenti i risultati non sono per
niente buoni e rassicuranti: si tratta di leucemia. La vita della
giovane ragazza cambia, costretta in una stanza d’ospedale e
bisognosa di un trapianto di midollo, le giornate sembrano
diventate incolori e insapori. Mentre aspetta un donatore che possa
salvare la vita, Elsa incontra nel reparto di ematologia Edo
(Rocco
Fasano), un altro ragazzo che sta affrontando la sua
stessa malattia. Da quella conoscenza, che si protrarrà oltre le
mura ospedaliere, la ragazza troverà la forza per intraprendere –
insieme a Edo – un viaggio alla ricerca del padre che, a detta
della madre, le ha abbandonate sparendo nel nulla. Lui è l’ultima
possibilità di Elsa per guarire, ma dovrà mettere a dura prova se
stessa, mentre nel frattempo l’aria comincia a profumare di
amore.
Un teen drama dai toni romance che
non ingrana
L’atmosfera creatasi in
Noi anni luce ha il sapore di molte
pellicole americane teen che abbracciano il genere drama. Il film
sembra infatti seguire lo stesso leitmotiv di storie come Colpa delle stelle, A un metro da
te o Cosa mi
lasci di te, incentrando la narrazione sulla malattia di
due ragazzi che vivono il loro percorso – ospedialiero e di vita –
con quel fardello pesante sulle spalle in maniera del tutto
diversa. L’intento di mostrare il punto di vista di entrambi è
dunque interessante, ma risulta essere un punto poco saldo
all’interno del racconto. Il doppio point of view di Edo
ed Elsa perde di forza nel corso della progressione degli eventi,
ed è come se il film sentisse più l’esigenza di mostrare la storia
d’amore fra i due, piuttosto che formulare un discorso più
strutturato a livello drammaturgico.
La ricerca disperata del padre da
parte di Elsa, accompagnata dalla visione diversa che ha lei sia
della sua situazione che della lecuemia stessa rispetto a Edo, era
un espediente narrativo efficace per esplorare più nell’intimo le
differenti reazioni dei protagonisti riguardo la malattia e il
concetto di vita, che sarebbero andati a confluire in un
interessante coming of age. Cade però tutto in
prescrizione, ogni spinta narrativa che tenta di
aprire una parentesi più ampia ed elaborata sull’incombenza della
morte e sul modo in cui due adolescenti cercano di aggirarla,
è schiacciata troppo dalla componente romance
(comunque poco accattivante) che incombe con prepotenza su tutto
l’impianto del film, spegnendo quel poco di coinvolgimento da parte
dello spettatore.
Un film che gira un po’ a
vuoto
E allora se Noi anni
Luce dà l’impressione di essere un film a metà è
purtroppo a causa di una sceneggiatura traballante, a tratti
dormiente e pusillanime, scritta soltanto per far muovere quasi per
inerzia i suoi personaggi all’interno di una bolla che sembra
essere sempre sull’orlo di scoppiare e farli cadere. Russo ci prova
a dare un tono drammatico al film, ma è chiaro che non c’è una
visione d’insieme e neppure un pilastro fisso tematico attorno al
quale far ruotare il racconto. Edo ed Elsa sono i primi ad avere
poca caratterizzazione, e il tutto va peggiorando quando si passa
ai loro comprimari, i quali compaiono in alcune scene (come la
madre o il padre di lei) senza apportare davvero un cambiamento
essenziale ai fini della storia. Tutto si trova ad essere così un
pretesto – inutile e spigoloso – per far funzionare una trama
romantica che, alla fine, è solo pregna di cliché e frasi comuni,
lì dove il finale, ma anche i turning point, sono già
telefonati.
Il regista manca perciò di elaborare
ciò che ha comunque inserito in Noi anni
luce: la storia di una sportiva costretta a fermarsi
a causa di un male più grande, il supporto e la condivisione di
questo con un coetano di cui poi si innamora, e il rapporto
padre-figlia, in cui la tematica dell’abbandono voleva essere forte
ma invece risulta debole e scarna. Tutto, in favore di una velocità
(anche nella love story, pur essendo preponderante) e di una poca
determinazione che, inevitabilmente, annacquano l’opera, non dando
modo al suo pubblico di poterla apprezzare come si deve,
insabbiandone di conseguenza tutte le buone intenzioni.
Il mondo è un luogo bellissimo,
popolato da diverse etnie e culture sopra le quali vige un sistema
governativo differente per ognuna di esse. Le leggi presenti nei
Paesi non sono tutte uguali – come ben sappiamo – e quello che
potrebbe essere consentito, ad esempio, in Italia, potrebbe non
avere la stessa libertà oltreoceano. Quanto detto vale anche per
l’industria cinematografica e, di conseguenza,
i film, che non in tutte le nazioni sono
accolti in maniera simile.
Di solito, facendo riferimento al
genere dell’opera, c’è una classificazione che determina il
target a cui questi sono rivolti, ma a volte non basta.
Anche là dove sono classificati PG o PG-13, quindi adatti a tutti
con accompagnamento adulto o dai 13 anni in su, possono essere
comunque film vietati in generale in alcuni
Paesi. Un esempio recente lo abbiamo proprio con Barbie, terzo
lavoro di Greta
Gerwig, che inaspettatamente è stato censurato. Ma, se si volge
lo sguardo indietro, ci si accorge che non è l’unico ad esserlo.
Incredibile ma vero, ecco gli altri film, classificati PG o PG-13,
su cui è stato posto un divieto in alcune nazioni.
1Onward – Oltre la magia
Proprio come Lightyear – La vera storia di
Buzz, anche Onward –
Oltre la magia (sempre Pixar) è finito nel mirino dei film vietati.
Al film, co-scritto e diretto da Dan Scanlon, è stata infatti
vietata la distribuzione in alcuni Paesi a causa di alcuni
contenuti LGBT. Centro del racconto è il legame fra due fratelli
che riescono a riportare in vita temporaneamente il padre; in
questo loro percorso si inserisce fra gli altri un personaggio
omosessuale, che è stato per l’appunto contestato in Arabia
Saudita, Oman, Qatar e Kuwait che hanno deciso di non
proiettarlo.
L’illustratore e autore italiano
Lorenzo Mattotti firma per il sesto anno
l’immagine del manifesto ufficiale, e per il quinto anno la sigla
della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della
Biennale di Venezia, giunta all’80. edizione (30 agosto –
9 settembre 2023).
L’immagine scelta per il
manifesto dell’80. Mostra“si ispira alla
tradizione del cinema on the road – spiega Lorenzo Mattotti – e vuole in questo
modo esprimere sentimenti di libertà, di avventura, di scoperta di
nuovi territori. Ho giocato con la grafica – sottolinea
l’autore – per rappresentare mondi nuovi da esplorare
attraverso il Cinema. Siamo convinti che ci sia un grande futuro
proprio per il Cinema che guarda lontano e si avventura verso nuove
strade. Inoltre, quest’anno la Mostra festeggia la sua 80. edizione
e abbiamo voluto ricordarlo nel numero che appare sulla targa di
un’automobile di fantasia. Naturalmente sono tanti i film che
possono essere evocati guardando questa immagine, ad esempio Il
sorpasso, Easy Rider o Thelma e Louise. Ciascuno trovi il suo film
on the road. È un augurio per il Cinema, che vada lontano e corra
verso il futuro. Un futuro fatto di esplorazioni, alla ricerca di
nuove frontiere: un Cinema luminoso e colorato”.
Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi.
Esordisce alla fine degli anni ‘70 come autore di fumetti e nei
primi anni ‘80 fonda con altri disegnatori il gruppo Valvoline. Nel
1984 realizza Fuochi, che, accolto come un evento nel mondo del
fumetto, vincerà importanti premi internazionali. Per il cinema, ha
collaborato nel 2004 a Eros di Wong
Kar-Wai, Soderbergh e
Antonioni, curando i segmenti di presentazione di
ogni episodio. E’ stato consulente creativo per
Pinocchio di Enzo D’Alò. Con
Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L’uomo alla finestra e
molti altri libri fino a Stigmate edito in Italia da Einaudi, il
lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una costante di grande
coerenza. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das
Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della
Sera e Repubblica. Per l’infanzia illustra vari libri tra cui
Pinocchio e Eugenio che vince nel ’93 il Grand Prix di Bratislava.
Numerose le sue esposizioni personali tra le quali l’antologica al
Palazzo delle Esposizioni di Roma, al FransHals museum di Haarlem
ai Musei di Porta Romana. Realizza manifesti, copertine, campagne
pubblicitarie ed è suo il manifesto di Cannes 2000 e i manifesti
per l’Estate Romana.
Nel maggio 2019 ha presentato con
grande successo a Cannes, nelle sezione Un certain regard, il suo
primo lungometraggio animato come autore e regista
La famosa invasione degli orsi in Sicilia, ispirato
alla favola/apologo di Dino Buzzati.
“Adesso sono diventato Morte,
il distruttore di mondi”. C’è il silenzio, la luce accecante,
lo sgomento, l’euforia. Poi il frastuono, l’onda d’urto, il
chiarore risucchiato via dal fumo nero che si erge nel cielo.
Un’immagine a lungo attesa, globalmente (e tristemente) nota, che
Christopher
Nolan riesce a far esplodere sullo schermo con una
forza inaudita (sarà forse merito dell’essere stata
realizzata senza l’utilizzo di CGI?). La citazione qui
riportata, sussurrata da J. Robert Oppenheimer,
anticipa ciò che oggi sappiamo quest’immagine ha effettivamente
portato, ciò che gli scienziati del Progetto Manhattan
forse non prevedevano in modo così catastrofico: morte,
distruzione.
Il nuovo film di Nolan, dopo il
divisivo Tenet, ricostruisce ciò
che ha preceduto quell’immagine e lo fa non proponendo molteplici
angolazioni della vicenda, ma tenendosi saldamente attaccato al
punto di vista di un solo uomo, quell’Oppenheimer definito il
“padre” della bomba atomica. D’altronde,
Oppenheimer è il primo titolo nella
filmografia di Nolan a coincidere con il nome del protagonista,
togliendo dunque ogni dubbio sul tipo di narrazione prescelta.
Eppure non è un classico biopic quello che Nolan propone, perché
naturalmente con lui le cose non procedono mai in un’unica
direzione, non c’è il bianco o nero ma innumerevoli sfumature di
grigio.
Oppenheimer, la trama del
film di Christopher Nolan
Entriamo dunque nella mente di
J. Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian
Murphy), chiamato nel 1942 dal generale Leslie
Groves (Matt Damon) a
dirigere il Progetto Manhattan, radunando i migliori fisici
nucleari del mondo con l’obiettivo di realizzare le prime bombe
atomiche. La Germania nazista è in vantaggio da questo punto di
vista, così come potrebbe esserlo la Russia comunista e arrivare
per primi alla produzione di nuove armi può essere decisivo non per
gli esiti della guerra ma per ciò che ne seguirà. Oppenheimer,
consapevole del lavoro che gli è richiesto, dovrà dunque correre il
rischio di distruggere il mondo per poterlo salvare.
Si citano Murphy e Damon, ma tutti
gli eccezionali interpreti del film sono chiamati a spingersi oltre
le proprie zone di comfort per far emergere la realtà di personaggi
profondamente complessi. Esemplare è Robert Downey
Jr. nel ruolo di Lewis Strauss, presidente della
Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti, che ci ricorda
il grande attore che è se supportato dal giusto regista. Ma ancora,
Emily Blunt,
Benny Safdie, Florence Pugh,
ognuno di loro riesce a rendersi memorabile, che sia più o meno
breve il tempo loro concesso. Ma torniamo a lui, allo straordinario
Cillian Murphy: glaciale, imperscrutabile, ma dal
cui sguardo traspare tutta la paura, la sofferenza ma anche il
senso del dovere del suo Oppenheimer.
Robert Downey Jr. nel ruolo di Lewis Strauss in
Oppenheimer.
Le sfumature di grigio di J. Robert Oppenheimer
Oppenheimer è un viaggio
nella testa del fisico statunitense, nelle sue emozioni, nelle sue
convinzioni e nei suoi timori. Il racconto, gli eventi, i
personaggi che si alternano sullo schermo, tutto è vissuto dal suo
punto di vista. Un punto di vista che Nolan cerca di ricostruire
già a partire dalla sceneggiatura scritta in prima
persona, consapevole che così facendo è necessario prevedere
anche una serie di omissioni, lacune, menzogne. Lo spettatore vede
ciò che vede Robert Oppenheimer e ne sa quanto ne sa lui. Così si
spiega anche la scelta di omettere (solo a
livello di immagini) ciò che accadde ad Hiroshima e Nagasaki.
Tale esplosione di soggettività sul
grande schermo è però alternato a sequenze in bianco e nero che
offrono uno sguardo oggettivo sulla vicenda, le quali non diventano
mai occasione per allontanarsi da Oppenheimer, ma anzi per offrire
dimostrazione della sua influenza anche là dove non era presente.
Si segue in particolare in queste sequenze l’udienza sul nulla osta
sicurezza nei confronti di Oppenheimer nel 1954 e l’udienza nel
1959 per la nomina di Segretario al Commercio degli Stati Uniti di
Lewis Strauss, quest’ultimo scenario fortemente
influenzato dal rapporto di Strauss con Oppenheimer, in modi che
ovviamente non riveleremo qui.
Racconto a colori e in bianco e
nero si intrecciano dunque portando sullo schermo una grande
quantità di personaggi, situazioni, dialoghi, informazioni, salti
temporali ma anche immagini di onde di energia o
del mondo quantistico immaginato da Oppenheimer.
Tale valanga di elementi dà vita ad una prima
ora di film particolarmente densa, ostica da seguire e comprendere.
Un ingresso nella mente e nel contesto del protagonista tutt’altro
che accomodante, che sfida lo spettatore ad affrontare quel caos
mentre in lui si genera una tensione crescente, su cui incide la
potente e prepotente colonna sonora di LudwigGöransson.
Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer.
Conto alla rovescia per la detonazione
Superato lo scoglio della prima
ora, Nolan inizia a tirare le fila del discorso, senza però
rallentare nel ritmo né nella costruzione della tensione. Perché il
film stesso è un ordigno esplosivo e più ci si avvicina
all’azzerarsi del conto alla rovescia più il terrore per la
detonazione diventa palpabile. Un esplosione che diffonde il suo
eco fino ai nostri giorni, giorni di guerra, di minacce nucleari e,
appunto, di morte e distruzione. Il regista ha definito
Oppenheimer un horror e nel procedere della visione tale
affermazione si spiega e trova dunque conferma.
Perché con Oppenheimer si
esplora come il peggio di certi eventi non si manifesti
necessariamente subito, ma possa invece avere un impatto
sull’umanità con effetti ritardati. Proprio come avviene nel film
al momento dell’esplosione: prima la luce, solo in seguito il
boato. Tutta la seconda parte della pellicola mira dunque a
riflettere su ciò, assumendo le sembianze di un monito senza però
che questo si presenti in modo didascalico. Il racconto e i
personaggi ci parlano di un dato evento, rendendo però sempre ben
chiaro quanto la sua onda d’urto si sia tutt’altro che estinta. È
allora da qui che cresce l’emozione e la potenza del film,
evidentemente “nolaniano” ma allo stesso tempo diverso dalle sue
precedenti opere.
Paul Schrader ha
definito Oppenheimeril film più importante di questo
secolo. Un’affermazione forte, tutta da verificare, ma che
potrebbe non essere così azzardata. Ci sono opere in grado di
diventare le perfette definizioni del periodo in cui vengono
prodotte e il nuovo film di Nolan, pur parlando di un evento
passato, potrebbe diventarlo per questi nostri tempi. Perché?
Perché per Nolan Oppenheimer è stato l’uomo più importante mai
esistito, moderno Prometeo che ha consegnato all’uomo lo strumento
definitivo con cui autodistruggersi. E di fronte all’idea di quel
frastuono, di quella luce accecante e a quei timori che si fanno
strada sottopelle, non resta che chiudere gli occhi.
Un nuovo film di Watchmen arriverà nel 2024. Mentre DC e Warner
Bros hanno saltato il Comic Con 2023, hanno comunque annunciato 2
nuovi film DC per il 2024: un remake animato di
Watchmen e un tanto atteso adattamento di
Justice League: Crisis On Infinite Earths.
Il seminale fumetto di
Alan Moore è esploso nel 1986, sfidando in modo
provocatorio i punti fermi dei fumetti come la moralità in bianco e
nero e offrendo grotteschi specchi oscuri di supereroi affermati
come Nick Fury, Captain Atom e Blue Beetle. Un successo strepitoso,
a lungo considerato inadattabile, ma il 2024 vedrà un terzo
risultato del genere.
L’account Twitter ufficiale di DC ha annunciato
silenziosamente i film con un semplice “perché non è ancora il
2024?!?” prima di rivelare i titoli. L’annuncio di Watchmen ha
suscitato un misto di eccitazione e confusione, dato l’enorme
potenziale per adattare il sequel di Doomsday
Clock di Geoff Johns, o un prequel che
adatta le otto miniserie esistenti di Before
Watchmen.
La decisione di rifare quella
storia, appena 14 anni dopo la versione live-action
diretta da Zack Snyder e dopo l’eccellente serie
live-action Watchmen della HBO ancora fresca nella
memoria, è una mossa particolarmente interessante. Il film uscirà
sotto l’etichetta DC Animated Movie, che sembra essere
intercambiabile con gli altri affermati film animati originali
DC
Universe, che hanno una continuità interna. È probabile che
Watchmen, originariamente annunciato nel 2017,
sarà un film autonomo come l’originale di Moore.
Ci sono voluti due anni di attesa,
ma il trailer della seconda stagione di Invincible è
stato finalmente rivelato in occasione del panel dedicato alla
serie nel corso del Comic-Con 2023 di San Diego. Nella stessa
occasione è stata anche svelata la data d’uscita della seconda
stagione. La serie animata di successo ritorna il 3 novembre su
Prime
Video, anche se la stagione 2 sarà divisa in due parti.
La seconda parte sarà presentata in
anteprima nel 2024. Il primo trailer della seconda stagione vede
Mark e sua madre alle prese con la rivelazione di Omni-Man dalla
prima stagione e offre un primo sguardo ai nuovi personaggi dei
fumetti che ora si uniscono alla serie. Inoltre, il trailer della
seconda stagione di Invincible anticipa
anche il cast stellare dello show di attori tra ritorni e new
entry.
L’universo della serie Prime Video inizia ad espandersi con Invincible –
Atom Eve, un cortometraggio che racconta la storia delle
origini di Atom Eve. Prendendo in prestito
elementi dai fumetti ma aggiungendo anche nuovi frammenti alla
storia passata di Atom Eve, Invincible –
Atom Eve rivisita un popolare personaggio prima della
stagione 2.
Il trailer di Invincible –
Atom Eve vede una versione più giovane del personaggio
titolare nel suo costume originale da supereroe mentre scopre i
suoi poteri. Gillian Jacobs, che dà la voce ad
Atom Eve in Invincible, ha ripreso il suo ruolo in
questo cortometraggio.
Il tanto atteso trailer di
The Walking Dead: Daryl Dixon è stato rivelato
durante il panel del Comic-Con 2023 di The Walking Dead. Daryl
Dixon proporrà di nuovo Norman Reedus nei panni di Daryl in una
storia ambientata dopo gli eventi di The Walking
Dead.
Il primo trailer di
The Walking Dead: Daryl Dixon rivela come Daryl arriva
in Europa e anticipa il futuro dell’amato personaggio della serie
AMC. La prima stagione debutterà il 10 settembre e sarà composta di
sei episodi. È interessante notare che
The Walking Dead: Daryl Dixon è stata già rinnovata
per la seconda stagione, come confermato da AMC durante il
Comic-Con. Dopo il finale di The Walking Dead, il
franchise ora continua con nuovi spin-off in nuovi formati, tra cui
una storia dedicata a Rick e Michonne.
Il personaggio protagonista compare
già nel primo episodio della prima stagione, partecipa a tutta la
serie originale, compiendo un enorme arco di trasformazione che lo
porterà a stringere un rapporto molto stretto con il personaggio di
Carol, interpretato da Melissa McBride, che all’inizio
doveva comparire in questo show. Braccio destro di Rick, è entrato
nel cuore di tutti i fan della serie, all’inizio dello show, quando
si trova constretto ad uccidere il suo stesso fratello, Merle Dixon
(Michael Rooker).
Affermatosi come uno dei più famosi
attori di action movie orientali, Jackie Chan ha
nel corso dei decenni dato vita a veri e propri titoli cult, dove
ha potuto sfoggiare il suo particolare stile di combattimento che
unisce le arti marziali alla mimica del cinema muto. Giunto ad
Hollywood, ha sempre più dato vita ad ibridi contenenti tanto le
sue tradizioni orientali quanto quelle del cinema statunitense. A
farlo entrare nell’Olimpo del cinema statunitense, è stato il film
del 1998 Rush Hour – Due mine vaganti, un
comico poliziesco dal successo strepitoso.
Diretto da Brett
Ratner, regista ache di The Family Man, Red Dragon e Hercules – Il
guerriero, il film si basa su un improbabile duo di
poliziotti, configurandosi dunque come un Arma letale ma
con più demenzialità e scene di combattimento con arti marziali. I
produttori non erano inizialmente convinti del potenziale di Chan
come protagonista di un film del genere, ma i risultati al box
office non lasciarono dubbi: Rush Hour era un autentico
successo, con un incasso globale di oltre 240 milioni di dollari a
fronte di un budget di 35.
Ad oggi è ancora uno dei più
apprezzati buddy-cop movie, un vero e proprio cult citato
e omaggiato in molteplici occasioni. Per chi ama questo genere di
commedie, si tratta dunque di un titolo assolutamente imperdibile.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Rush Hour: la trama del film
La vicenda si apre ad Hong Kong,
dove l’ispettore Lee è a capo delle forze di
polizia ed è amico stretto del console cinese Solon
Han. Egli è intento a condurre un raid al molo della
città, nel tentativo di acciuffare finalmente il famoso criminale
Juntao. Durante l’operazione, però, l’agente non
riesce a mettere le mani sul contrabbandiere, il quale riesce a
fuggire. Lee recupera però alcuni preziosi manufatti cinesi rubati,
impedendo così che vengano portati fuori dal paese. Trascorsi due
anni, Han si è ora trasferito a Los Angeles con la sua famiglia ed
è proprio qui che sua figlia Soo Yung viene
rapita.
A sequestrare la ragazza è
Sang, il braccio destro di Juntao, il quale vuole
vendicarsi di ciò che successe a Hong Kong anni prima. Han non può
a quel punto che chiedere l’aiuto di Lee, affinché risolva il caso.
L’FBI, però, si mette in mezzo e pretende che un agente americano
affianchi quello cinese. Così l’esuberante detective James
Carter e l’inflessibile Lee si trovano a lavorare insieme,
ma ognuno ha il proprio modo di condurre le indagini. Più si
avvicinano a Juntao, però, più si vedranno costretti a mettere da
parte le differenze per poter avere successo nella loro
missione.
RushHour: il
cast del film
Al momento di dover scegliere gli
attori protagonisti del film, il regista non aveva dubbi sul voler
affidare il ruolo del protagonista a Jackie Chan.
Una scelta che preoccupava non poco i produttori, poco convinti del
fascino che l’attore asiatico poteva esercitare sul pubblico
statunitense. Ratner fu però inamovibile, in quanto dopo aver visto
Chan recitare in Terremoto nel Bronx era certo che egli
fosse la scelta giusta. Il ruolo del detective protagonista venne
allora riscritto per un attore asiatico, assumendo il nome di Lee.
Chan, che fino a quel momento era stato doppiato negli Stati Uniti,
recitò in inglese, potendo così evitare tale pratica.
Per il ruolo del detective James
Carter, invece, si era inizialmente pensato agli attori Wesley Snipes e
Eddie Murphy, i
quali però rifiutarono. Ratner affidò allora il ruolo a
Chris Tucker, con il quale aveva già recitato in
precedenza. All’attore fu concesso di improvvisare molte delle sue
battute, dando vita così a momenti particolarmente iconici
all’interno del film. Accanto a loro recitano il celebre attore
Tzi Ma nei panni del console Solon Han e
Tom Wilinkson in quelli di Juntao. Ken
Leung è Sang, mentre Elizabeth Peña è la
detective Tania Johnson. L’attrice Julia Hsu
interpreta invece Soo-Yung Han, la figlia rapita del console.
I sequel di Rush Hour, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il successo del film, a
distanza di tre anni, nel 2001, è stato distribuito il primo
sequel. Questo è intitolato Colpo grosso al drago rosso
– Rush Hour 2, interpretato sempre da Chan e Tucker.
Il film si affermò come un successo maggiore rispetto al precedente
capitolo, divenendo il film di arti marziali dal maggior incasso
della storia. Nel 2007 è infine stato realizzato il terzo capitolo,
Rush Hour – Missione Parigi, ancora con
Chan e Tucker protagonisti. Dopo che anche questo ebbe ottenuto
notevoli guadagni, si iniziò a parlare della possibilità di
realizzare un quarto capitolo. Ad oggi, tuttavia, non sembrano
esserci piani a riguardo.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Rush Hour grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 22 luglio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
La sociedad de la
nieve, diretto da J.A. Bayona (The
Orphanage, The Impossible) è il film di chiusura, fuori
Concorso, dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, diretta da Alberto
Barbera (30 agosto – 9 settembre 2023).
La sociedad de la
nieve, epica vicenda di sopravvivenza in condizioni
estreme, sarà proiettato in prima mondiale sabato 9 settembre,
nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, a
seguire la cerimonia di premiazione.
Nel 1972 il volo 571 delle Forze
aeree dell’Uruguay con a bordo una squadra di rugby diretta in Cile
precipita su un ghiacciaio nel cuore delle Ande. Allo schianto
sopravvivono solo 29 dei 45 passeggeri, che si ritrovano in uno
degli ambienti più ostili al mondo e obbligati a ricorrere a misure
estreme per poter restare in vita.
Diretto da J.A.
Bayona, La sociedad de la nieve
è prodotto da Belén Atienza, Sandra
Hermida e J.A. Bayona. Il cast è composto
da Enzo Vogrincic, Matías Recalt,
Agustín Pardella, Esteban
Kukuriczka e Tomas Wolf. Tratto dal
romanzo di Pablo Vierci, è sceneggiato da
J.A. Bayona, Bernat Vilaplana, Jaime Marques e
Nicolás Casariego. Direttore della fotografia è
Pedro Luque. Distribuzione internazionale:
Netflix.
Regista spagnolo rinomato a livello
internazionale, J.A. Bayona ha fatto il suo
debutto da regista con The Orphanage (2007) a Cannes. Il film poi
ha vinto numerosi premi tra cui sette Goya. La sua opera seconda,
The Impossible (2012) è anche il suo primo film in lingua inglese
con il quale ha ottenuto cinque premi Goya, compreso il premio per
il miglior regista. È stato regista anche di Sette minuti dopo la
mezzanotte (2016) e Jurassic World – Il regno distrutto (2018) e
produttore esecutivo di Marrowbone (2017) e I Hate New York (2018).
Figura di spicco della televisione, Bayona ha diretto anche episodi
di Penny Dreadful (2014-2016) e Il Signore degli Anelli – Gli
Anelli del Potere (2022). La sociedad de la nieve è il suo quinto
lungometraggio e il primo ad essere girato in spagnolo in sedici
anni.
2 Broke Girls è la
sit-com di successo creata da Michael Patrick King
e Whitney Cummings per la Warner Bros e trasmessa
dalla CBS. Ambientato nel quartiere di
Williamsburg a Brooklyn, New York City , la trama dello spettacolo
segue le vite degli amici Max Black (Kat
Dennings) e Caroline Channing (Beth
Behrs) nell’arco di sei stagioni e 138 episodi.
2 Broke Girls: dove vederla in streaming
La serie tv 2 Broke
Girls ha fatto il suo debutto 19 settembre 2011 ed è
andata in onda 17 aprile 2017 negli USA, su CBS. In Italia la serie
è stata trasmessa sui canali Mediaset Premium, mentre in chiaro è
trasmessa da Italia 1 nel 2013. Al momento la serie non è
disponibile in streaming.
2 Broke Girls: la trama e il cast
La serie racconta le vite di due
cameriere a metà degli anni ’20 (all’inizio della serie): Max Black
(Kat
Dennings), figlia di una povera madre della classe
operaia e un padre sconosciuto, e Caroline Channing (Beth
Behrs), che è nato ricca, ma ora è caduto in disgrazia
e senza un soldo perché suo padre, Martin Channing, si è arricchito
con la gestione di un Bernard Madoff eseguito con un sistema
fraudolendo a schema di Ponzi. Le due lavorano insieme in una
tavola calda di Brooklyn, diventando presto compagni di stanza e
amici mentre coltivano il loro sogno di aprire un negozio di
cupcake un giorno. Tra quelli che lavorano con loro al ristorante
ci sono il loro capo, Han Lee (Matthew Moy); Oleg Jonathan
Kite), un cuoco ucraino ottimista ma pervertito; e Earl (Garrett
Morris), un cassiere di 75 anni. A partire dalla fine della prima
stagione compare anche la loro vicina e il capo part-time Sophie
(Jennifer Coolidge), un immigrata polacco che
gestisce la compagnia di pulizie Sophie’s Choice.
In 2 Broke Girls
protagonisti sono
Kat Dennings nel ruolo di Maxine “Max” George Black,
una delle cameriere del Williamsburg Diner. Beth Behrs nel ruolo di Caroline Wesbox
Channing, una cameriera del Williamsburg Diner. Garrett
Morris nel ruolo di Earl Washington, l’anziano cassiere
che lavora al Williamsburg Diner dal 1989, e un ex musicista jazz
con un amore per la marijuana e il gioco d’azzardo.
Jonathan Kite nel ruolo di Vanko Oleg Golishevsky,
cuoco ucraino al ristorante Williamsburg. Matthew
Moy nel ruolo di Han Margaret Lee, il proprietario del
ristorante Williamsburg. Jennifer Coolidge nel
ruolo di Zofia “Sophie” Kaczyński una donna polacca.
Le curiosità
La serie è stata annullata dopo sei
stagioni il 12 maggio 2017. Una combinazione di fattori, tra cui il
declino delle valutazioni, il desiderio della CBS di avere una
partecipazione proprietaria e la rete che ha bisogno di liberare
spazio per tre nuove sitcom nel programma dell’autunno 2017, ha
portato alla la fine dello spettacolo.
2 Broke Girls 6: la sesta e ultima
stagione
In 2 Broke Girls
6×22 Le ragazze devono affrontare grandi decisioni sul
loro futuro mentre il film sulla vita di Caroline fa la sua
prima.
In 2 Broke Girls
6×21 Caroline incontra la sua ex fidanzata Candy Andy
mentre lei e Max partecipano a un seminario pubblicitario per
promuovere un film sulla vita di Caroline.
In 2 Broke Girls
6×20 Caroline scopre la segreta ossessione di Bobby
per Bowling e una nuova storia d’amore con Frank e il compagno di
squadra di bowling di Max e Bobby.
In 2 Broke Girls
6×19 Caroline e Bobby hanno il loro primo
combattimento quando incoraggia sua sorella a lasciare il suo
lavoro presso l’azienda di famiglia.
In 2 Broke Girls
6×18 Han rintraccia il padre natale di Max e la banda di
commensali si reca nel Rhode Island per incontrarlo.
In 2 Broke Girls
6×17 Caroline e Max incontrano la famiglia di Bobby e
scoprono che non hanno ancora superato l’ex ragazza di Bobby,
Jessica.
In 2 Broke Girls
6×16 Caroline decide di frequentare un corso di
burlesque per ravvivare Bobby, mentre Max decide di rinunciare del
tutto al sesso.
In 2 Broke Girls
6×15 Caroline è entusiasta del suo primo appuntamento
con Bobby, fino a quando non si rende conto che Max rimarrà
responsabile del dessert bar.
In 2 Broke Girls
6×14 Quando Max e Caroline tornano a casa dal loro
viaggio, Caroline scopre che le piacciono i lavori di
ristrutturazione del bar tanto quanto le piace Bobby (Christopher
Gorham), l’appaltatore al lavoro. Inoltre, Max si precipita al
fianco di Randy quando sente che è in ospedale a New York City, e
Sophie si unisce a un gruppo di mamma che si preoccupa più delle
feste che dei piccoli discorsi.
In 2 Broke Girls
6×13 Max e Caroline sono scelti come comparse di
zombi quando raggiungono il set cinematografico in Texas, dove
Randy sta lavorando.
In 2 Broke Girls
6×12 Max e Caroline finiscono su una nave fluviale
che va a New Orleans quando Max cerca di raggiungere Randy in
Texas.
In 2 Broke Girls
6×11 Max e Caroline fanno un viaggio di corsa
campestre a Los Angeles in modo che Max possa riconquistare
Randy.
In 2 Broke Girls
6×10 Quando un uragano colpisce, Caroline è
preoccupata che una festa di divorzio che sta pianificando per una
coppia benestante venga rovinata con la coppia bloccata nel bar di
dessert durante la tempesta.
In 2 Broke Girls
6×09 Randy prepara Caroline con uno dei suoi colleghi
quando lui e Max si stancano di essere una terza ruota nelle loro
date FaceTime.
In 2 Broke Girls
6×08 Il business dei bar da dessert di Max e Caroline
esplode dopo aver assunto un famoso barista; Han diventa dipendente
dalla potente polvere di cacao del mixologo ed entra in una gara di
tiraggio.
In 2 Broke Girls
6×07 Le ragazze seguono una lezione di bartending per
aggiungere cocktail al loro menu; Sophie crea una inquietante
bambola monitor video simile a un sosia per tenere d’occhio il suo
bambino.
In 2 Broke Girls
6×06 L’amore perduto da tempo di Earl dalle visite a
Cuba e gli chiede di portarla in un tour del paese.
In 2 Broke Girls
6×05 Max offre a Caroline l’esperienza del party che
non ha mai avuto quando sono stati invitati a parlare dei loro
affari all’Università della Pennsylvania.
In 2 Broke Girls
6×04 Oleg e Sophie hanno in programma di avere
Max e Caroline come i padrini del loro bambino, fino all’arrivo
della madre prepotente di Oleg e licenzia le ragazze dai loro
doveri di madrina.
In 2 Broke Girls
6×03 Max e Caroline hanno in programma di attirare
una clientela più sofisticata nella loro pasticceria, fino a quando
una squadra di lottatori di armi diventerà il loro ultimo patrono;
Oleg aiuta Max a scrivere messaggi sexy a Randy.
In 2 Broke Girls
6×02 Sophie finalmente ha il suo bambino.
In 2 Broke Girls
6×01 Max affronta le conseguenze della sua rottura
con Randy, mentre i tocchi finali vengono fatti sul loro nuovo
Dessert Bar; Sophie e Oleg si preparano per la nascita del
bambino.
2 Broke Girls: 5 stagione
In 2 Broke Girls
5×01 Max, Caroline e l’equipaggio del ristorante si
radunano insieme, quando la città cerca di demolire la finestra del
ristorante e del cupcake per costruire un teatro I-MAX. Nel
frattempo, credendo di essere una donna incinta, Sophie fa molti
test di gravidanza.
In 2 Broke Girls
5×02 Max e Caroline trovano lavoro part-time presso
il juice bar in una palestra per usufruire gratuitamente dello
spogliatoio della palestra dopo la doccia; Caroline ha un incontro
con un gruppo di mamme ricche che sono gelose dell’attenzione che
sta ricevendo da un allenatore sexy.
In 2 Broke Girls
5×03 Quando le ragazze incontrano l’ex fidanzata di
Caroline, Andy, Caroline si chiede se ha fatto un errore quando
vede quanto sostiene la carriera del suo fidanzato.
In 2 Broke Girls
5×04 Il negozio di cupcake di Max e Caroline viene
boicottato dopo che si sono rifiutati di vendere cupcakes a un
artista di nome “I”, che vuole inserirvi dei cocktail.
In 2 Broke Girls
5×05 Han insiste che la banda di commensali frequenta
una serata obbligatoria in un “Escape Room Club” quando sente che
non stanno lavorando insieme come una squadra, si ritrovano presto
rinchiusi nella stanza a tema “Alice nel Paese delle
Meraviglie”.
In 2 Broke Girls
5×06 Max è sia perplesso che curioso quando il nuovo
ragazzo con cui sta uscendo esprime esitazioni sull’intimità perché
“non è regolare laggiù”. Inoltre, Sophie e Oleg fanno fatica a
rimanere incinta.
In 2 Broke Girls
5×07 La nonna di Caroline si sveglia da un coma e non
sa che lei e il resto della sua famiglia sono al verde. Caroline
cerca di scacciarle raccontandole la brutta notizia lanciandole un
ultimo pranzo veloce con l’aiuto di Max e della banda.
In 2 Broke Girls
5×08 Il cugino pro-basket di Oleg arriva in città per
giocare contro la squadra preferita di Max, ma il caos ne deriva
quando le ragazze interferiscono con il gioco.
In 2 Broke Girls
5×09 Max e Caroline cercano di convincere Ruby, ex
fidanzata di Earl, a lasciarlo suonare nel suo club con la sua ex
band.
In 2 Broke Girls
5×010 Quando Max si riconnette con una vecchia amica,
Caroline si sente gelosa e tenta di provare a fare nuove
amicizie.
In 2 Broke Girls
5×11 Max e Caroline fanno un accordo per entrare in
una convention di gioco, dove apprendono che l’amico di Han ha
basato i personaggi dei videogiochi su di loro.
In 2 Broke Girls
5×12 Caroline attira l’attenzione di un dirigente di
Hollywood quando condivide la sua storia di ricchezze nella notte
della narrazione; Sophie e Oleg cercano un surrogato.
In 2 Broke Girls
5×13 Max si affianca a Caroline mentre si reca a Los
Angeles con il centesimo di uno studio cinematografico per
discutere dell’idea di trasformare la sua vita da ricchi in stracci
in un film. Mentre è lì, Max perde il suo bagaglio ma trova una
nuova cotta.
In 2 Broke Girls
5×14 Caroline è strappata quando gli autori dello
studio rivelano che non interpreteranno Max nel progetto; Max viene
viziata dal suo nuovo fidanzato di Hollywood, Randy, che fissa un
appuntamento con Caroline con il suo amico Bob.
In 2 Broke Girls
5×15 Max fa sedere il cane di Randy, Bruno, che fugge
con un serial killer cannibale nel suo quartiere; Caroline
organizza incontri con attrici interessate a interpretarla.
In 2 Broke Girls
5×16 Caroline firma i diritti sulla sua storia di
vita per essere trasformato in un film; Max ha il cuore spezzato
quando Randy la lascia con il suo terapista Elliot, Caroline
noleggia un autobus per festeggiare nel tentativo di tirarla su di
morale.
In 2 Broke Girls
5×17 Quando le ragazze vanno in prigione per vedere
il padre di Caroline, Martin, esibirsi in un musical, gli dicono
che hanno intenzione di usare i soldi del film di Caroline per
convertire la finestra del loro cupcake in un bar da dessert.
In 2 Broke Girls
5×18 Quando le ragazze decidono di cercare uno spazio
più ampio per la loro pasticceria, Han le prepara con Evie, un
agente immobiliare che ha una cotta per lui; Randy sorprende Max al
ristorante sperando di rattoppare la loro relazione.
In 2 Broke Girls
5×19 Nel tentativo di conoscere meglio il mondo di
Max, Randy chiede di passare la notte nel suo appartamento;
Caroline lavora per ottenere una licenza di liquore per il loro
dessert bar.
In 2 Broke Girls
5×20 Quando uno studio legale che corteggia Randy per
un lavoro invita lui e Max a cena in un nuovo ristorante alla moda,
la sera va fuori rotta quando la loro cucina eclettica non sta bene
con Max.
In 2 Broke Girls
5×21 Quando Max e Caroline hanno bisogno di più spazio per
il loro rinnovato bar, sono disposti a fare qualsiasi cosa per
convincere Angie, la sfacciata proprietaria della pizzeria accanto,
ad affittare loro il suo back office.
In 2 Broke Girls
5×22 Max e Caroline scoprono che Han è nei guai con
una banda quando non riesce a pagare un debito sostanziale
accumulato giocando al tennis femminile.
DayDreamer – Le ali del
sogno (Erkenci Kuş) è la serie tv del 2018
turca trasmesso su Star TV e Canale 5. La serie è
prodotta da Faruk Turgut per Gold Film.
DayDreamer – Le ali del sogno è scritto da Ayşe Kutlu
(1-17), İlker Barış (1-17), Yeşim Çıtak (1-17), Aslı Zengin (18-),
Banu Zengin Tak (18-) e diretto da Çağrı Bayrak
DayDreamer – Le ali del sogno: dove vederlo in
streaming
DayDreamer – Le ali del sogno è disponibile in streaming su
Mediasetplay
DayDreamer – Le ali del sogno: la trama
La storia ruota attorno a Sanem
Aydın, una giovane donna di un umile quartiere di Istanbul che
sogna di diventare una scrittrice e di vivere nelle Galapagos.
Quando la sua famiglia la porta a credere che verrà promessa al suo
vicino Muzaffer se non riuscirà a trovare un lavoro stabile, inizia
a lavorare in una grande azienda pubblicitaria chiamata Fikri
Harika, grazie a sua sorella Leyla, che è la segretaria di Emre
Divit, il secondo figlio del proprietario, Aziz. D’altra parte, Can
Divit, il fratello maggiore di Emre, è un fotografo dallo spirito
libero e famoso in tutto il mondo che torna per la festa di
anniversario dell’azienda. Lì, suo padre rivela di avere una grave
malattia e gli chiede di dirigere la compagnia e trovare la talpa
che sta aiutando il suo concorrente Aylin. Can non ha altra scelta
che accettare, suscitando l’invidia di Emre, la vera talpa, nonché
l’amante e il partner segreto di Aylin.
In DayDreamer – Le ali del
sogno protagonisti sono Sanem Aydın Divit (episodi 1-51),
interpretata da Demet Özdemir, sorella minore di
Leyla ed è la figlia di Mevkibe e Nihat. È una giovane ragazza con
la testa sempre tra le nuvole, una vera sognatrice, intelligente ma
anche folle. Can Divit (episodi 1-51), interpretato da Can Yaman, figlio di Aziz e fratello maggiore
di Emre. È un fotografo di fama mondiale molto amante della natura
che gira il mondo e il suo abbigliamento rispecchia molto la sua
personalità. Mevkibe Aydın (episodi 1-51), interpretata da
Özlem Tokaslan, madre di Sanem e Leyla ed è la
moglie di Nihat. È una donna forte e determinata, è l’aspirazione
del quartiere di cui finisce anche per diventare presidente.
Muzaffer “Zebercet” (Muzo) Kaya (episodi 1-51), interpretato da
Cihan Ercan, innamorato di Sanem da tutta la vita.
Leyla Aydın Divit (episodi 1-51), interpretata da Öznur
Serçeler, sorella maggiore di Sanem ed è la figlia di
Mevkibe e Nihat. È fonte di orgoglio per la famiglia e per il
quartiere. A differenza di Sanem, sa bene cosa vuole: avere
successo nel lavoro e fidanzarsi con il suo capo Emre.
Emre Divit (episodi 1-51),
interpretato da Birand Tunca, fratello minore di
Can ed è il figlio di Aziz. Nihat Aydın (episodi 1-51),
interpretato da Berat Yenilmez, il padre di Sanem
e Leyla ed è il marito di Mevkibe. Cerca di proteggere anche da
loro stesse, anche se la sua preferita è Sanem. Cengiz “CeyCey”
Özdemir (episodi 1-51), interpretato da Anıl
Çelik, Insieme a Muzaffer è uno dei personaggi più strambi
della serie, ma sicuramente è il più colorato e divertente. Deren
Keskin (episodi 1-51), interpretata da Tuğçe
Kumral, direttrice creativa dell’azienda di pubblicità
della famiglia di Can ed Emre. Ayhan Işık (episodi 1-39),
interpretata da Ceren Taşci, sorella minore di
Osman ed è la migliore amica di Sanem. Güliz Yıldırım (episodi
1-39), interpretata da Sibel Şişman. Lavora come
assistente di Aziz, il padre di Can ed Emre.
Fanno parte del cast anche Osman
Işık (episodi 1-39), interpretato da Ali Yağcı, Aysun Kaya (episodi
1-51), interpretata da Asuman Çakır, Melahat (episodi 1-51),
interpretata da Feri Baycu Güler. Aziz Divit (episodi 1-51),
interpretato da Ahmet Somers,Metin Avukat (episodi 1-39),
interpretato da Tuan Tunalı. Rifat (episodi 1-39), interpretato da
Oğuz Okul.Polen (episodi 1-39), interpretata da Kimya Gökçe
Aytaç.Arzu Taş (episodi 3-51), interpretata da Ayşe Akın. Sig.ra
Remide (episodi 7-29), interpretata da Aliye Uzunatağan. Levent
(episodi 9-21), interpretato da Baki Çiftçi. Gamze (episodi 18-51),
interpretata Aslı Melisa Uzun. Hüma Divit Erdamar (episodi 26-51),
interpretata da İpek Tenolcay. Ayça (episodi 27-51), interpretata
da Dilek Serbest.Yiğit (episodi 27-51), interpretato da Utku Ateş.
Samet Hoca (episodi 20-29), interpretato da Tufan Günaçan. Ceyda
(episodi 20-29), interpretata da Gamze Topuz.Enzo Fabri (episodi
3-29), interpretato da Özgür Özberk.Aylin Yükselen (episodi 1-29),
interpretata da Sevcan Yaşar.Deniz Keskin (episodi 20-51),
interpretata da Başak Gümülcinelioğlu.Bulut Cevher (episodi 44-51),
interpretato da Ahmet Olgun Sunaer.
Imma Tataranni – Sostituto
procuratore è la serie tv italiana diretta da Francesco
Amato e liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia. La
serie tv è prodotta da Alessandra Ottaviani, Daniela Troncelliti,
Beppe Caschetto, Anastasia Michelagnoli, con Rita Rognoni trai
produttori esecutivi per conto di Rai Fiction e ITV Movie. La
fotografia è curata da Roberto Forza. Montaggio da Claudio Di
Mauro. Le musiche sono di Andrea Farri. Scengrafie e costumi sono
rispettivamente di Emita Frigato e Paola Marchesin.
La seire è scritta da Mariolina
Venezia, Salvatore De Mola, Luca Vendruscolo, Michele Pellegrini,
Pier Paolo Piciarelli.
Imma Tataranni – Sostituto procuratore: dove vederla in
streaming
La serie ha debuttato su RAI 1 dal
settembre del 2019. Imma Tataranni – Sostituto procuratore in
streaming è disponibile su Raiplay.
Imma Tataranni – Sostituto procuratore: la trama e il
cast
La serie ruota attorno al
personaggio Imma Tataranni, un sostituto procuratore della Procura
della Repubblica di Matera. Donna forte, determinata e piena di
risorse, non fa sconti a nessuno né sul luogo di lavoro né in
famiglia; tuttavia possiede un lato dolce e ironico che solo di
tanto in tanto lascia emergere. Avendo dovuto faticare molto per
raggiungere la posizione che occupa, crede tenacemente nei valori
della giustizia ed è perciò incorruttibile. Nelle sue indagini
attraverso la Basilicata e dintorni, Imma verrà affiancata in
particolare dal timido ed efficiente Ippazio Calogiuri, e da molti
altri curiosi personaggi.
Protagonisti di Imma
Tataranni – Sostituto procuratore sono Vanessa
Scalera come Immacolata “Imma” Tataranni,
Massimiliano Gallo come Pietro De Ruggeri,
Alessio Lapice come Ippazio Calogiuri,
Carlo Buccirosso come Alessandro Vitali,
Barbara Ronchi come Diana De Santis, Carlo
De Ruggieri come il dottor Taccardi, Alice
Azzariti come Valentina De Ruggeri, Dora
Romano come mamma di Pietro, Lucia Zotti
come mamma di Imma, Antonio Gerardi come don
Mariano, Ester Pantano come Jessica Matarazzo.
Monica Dugo come Maria Moliterni e Cesare
Bocci come Saverio Romaniello.
Curiosità
La serie è composta da una stagione lunga sei episodi.
La prima stagione viene trasmessa in prima serata su Rai 1 dal
22 settembre al 27 ottobre 2019. Pochi giorni dopo la conclusione
viene rinnovata per una seconda stagione.
Gli amanti della
serie tv e musica – soprattutto dei generi hip-hop
e RnB – avranno di sicuro sentito parlare di
Empire, la serie evento targata
Fox, campione d’ascolti, andata in onda dal
2015.
Ideata da
Lee Daniels e Danny Strong e
prodotta dalla 20th Century Fox Television, Empire
è una sorta di serie tv musical drama, ambientata a
Philadelphia e che racconta delle vicende della famiglia Lyon, dal
passato oscuro, proprietaria e fondatrice dell’etichetta
discografica Empire Records.
Empire cast e
trama
A capo della
famiglia Lyon c’è Lucious Lyon (Terrence
Howard), un ex cantante hip hop con un passato da
piccolo delinquente di strada che, negli anni è riuscito a
‘ripulirsi’ e a fondare un vero e proprio impero discografico. Per
anni la sua etichetta riesce a fare il bello e il cattivo tempo in
campo musicale, dettando le regole del gioco e controllando vendite
e classifiche. Quando purtroppo gli viene diagnosticata la SLA
(sclerosi laterale amiotrofica), con una prospettiva di vita di
soli tre anni, Lucious comincia a pensare al futuro della Empire
Records e della sua famiglia.
Costretto dagli
eventi, Lucious decide di affidare la guida della sua etichetta
musicale a uno dei suoi tre figli. C’è Hakeem (Bryshere Y.
Gray), il più giovane dei tre, grande promessa
dell’hip hop ma ragazzino viziato e profondamente immaturo che vive
la sua vita tra alcol, droghe e incontri occasionali; Jamal
(Jussie
Smollett), il secondogenito di Lucious è invece
sensibile e riflessivo nonché un vero e proprio talento della
musica RnB, ma in contrasto con il padre che non accetta la sua
omosessualità; in ultimo c’è Andre (Trai
Byers), il più grande dei tre fratelli, direttore
finanziario della Empire Records, un uomo brillante e con un grande
fiuto per gli affari nonché l’unico a non aver ereditato il talento
musicale della famiglia.
Ognuno dei tre
fratelli, almeno sulla carta, potrebbe essere un buon sostituto di
Lucious che, invece, non sembra ancora pronto a lasciare le redini
del suo impero. Per lui infatti Jamal è troppo morbido nel suo
approccio agli affari, Hakeem è ancora troppo immaturo e Andre non
ha abbastanza carisma né talento per gestire un’etichetta
musicale.
Empire personaggi:
il ritorno di Cookie Lyon
Mentre Lucious
continua a forgiare i suoi ragazzi per renderli un giorno
all’altezza del compito, una donna del suo passato torna a
complicare la situazione. Cookie Lyon (Taraji P.
Henson), ex moglie di Lucious, finita dentro per
spaccio per proteggere il marito, viene scarcerata grazie a un
sconto di pena e torna in città per rivendicare la sue fetta di
società.
Si scopre infatti
che la Empire Records è stata fondata da Cookie e Lucious molti
anni prima, grazie ai soldi ricavati dallo spaccio di droga per cui
la donna è stata messa in prigione. Nonostante non ci sia nulla di
scritto che possa provarlo, Cookie non sembra intenzionata a
rinunciare alla sua parte di società.
Convinta di poter
ritornare nella vita di Lucious e dei suoi figli senza problemi,
Cookie però, uscita di prigione, ha un risveglio assai brusco. Non
solo i figli sono restii a riaccoglierla a braccia aperte –
soprattutto Hakeem – ma anche Lucious, con il quale è ancora
legalmente sposato, sembra essersi rifatto una vita. In quella che
prima era la sua casa, Cookie trova Anika Calhoun (Grace
Gealey), la nuova compagna di Lucious, molto più giovane
di lei e intenzionata a mettere le grinfie sulla società.
Tagliata fuori da
tutto, Cookie, un mattone alla volta, ricostruirà la sua vita,
progettando una terribile vendetta nei confronti di Lucious.
Empire colonna
sonora
La vera forza di
Empire, oltre al suo cast eccezionale – la coppia Terrence/Taraji è
insuperabile -, sta tutta nella sua colonna sonora. Le incredibili
voci di Jussie Smollett, Yazz
(nome d’arte di Bryshere Yazshawn “Yazz” Gray, interprete di
Hakeem) e Terrence Howard, trovano soddisfazione
nelle travolgenti canzoni originali scritte e composte per la
serie.
Timothy
Mosley, conosciuto in tutto il mondo soltanto come
Timbaland, è un famoso rapper, cantautore e
produttore discografico americano ed è proprio a lui che è stata
affidata la colonna sonora di Empire. Scelto da
Lee Daniels, sotto consiglio dei suoi figli,
grandi fan del rapper, Timbaland, in collaborazione con il
cantautore e produttore Jim Beanz, ha composto e
prodotto ogni singola canzone della serie.
La coppia
Timbaland-Beanz ha lavorato insieme al team di sceneggiatori di
Empire per adattare le musiche ma soprattutto i
testi alla serie, affinché questi ultimi fossero lo specchio
musicale dell’interiorità dei personaggi. Molte delle canzoni
interpretate da Jussie e Yazz, infatti, non solo seguono
perfettamente l’andamento della serie ma anche l’emotività di Jamal
e Hakeem.
Ma con l’evoluzione
della serie, anche la musica cambia. Nel maggio del 2015, infatti,
anche il cantante Ne-Yo si unisce al team di
cantautori e produttore, per la creazione delle nuove canzoni di
Empire. Inoltre, la serie conta un numero impressionante di guest
star musicali come Alicia Keys, Courtney
Love, Mary J.
Blige, Estelle, Snoop
Dogg, Jennifer
Hudson, Rita
Ora, Patty Labelle, Anthony
Hamiltion e molti altri ancora.
Nonostante un
inizio a cento all’ora, Empire, come molte altre
serie tv, ha subito inevitabilmente dei cali negli ascolti. Se
nella sua prima stagione, Empire riusciva a far registrare al
network della Fox 17 milioni di telespettatori ogni
settimana, dopo 6 stagioni e 102 episodi, la serie ha
decisamente perso quota.
Inizialmente i
drammi della famiglia Lyon riuscivano a tenere viva l’attenzione
del pubblico; tuttavia, però, col passere delle stagione, la trama
è diventata assai ripetitiva. Intrighi, manipolazioni, musica
travolgente, drammi familiari e complotti, alla fine non erano
abbastanza per tenere i telespettatori attaccati allo schermo. In
ogni caso, Empire è riuscita ad arriva alla sua sesta stagione,
grazie soprattutto al personaggio di Cookie,
interpretato da Taraji P. Henson, definito come
uno dei migliori degli ultimi vent’anni di televisione.
La sesta e ultima
stagione di Empire, annunciata dalla Fox a metà
del 2019, è andata in onda dal 24 settembre 2019 al 21 aprile 2020.
Tuttavia, a causa dell’emergenza Corona Virus, il
network ha dovuto sospendere le riprese lasciando
il pubblico senza un finale di serie. La sesta stagione, che doveva
essere di 20 episodi, si è infatti conclusa con l’episodio
6×18, Home Is On The Way (in
italiano “Sulla Via Di Casa”). Gli episodi finali non sono mai
stati girati a causa della pandemia e della sospensione della
attività televisive e cinematografiche.
Questa scelta
purtroppo obbligata, ha lasciato Empire senza un degno finale e
molte delle situazione legate alla vita dei Lyon, sono rimaste
irrisolte. Gli autori, quindi, per poter concludere degnamente la
serie, hanno dovuto lavorare in fase di post-produzione per
trasformare l’episodio 6×18 in un finale accettabile.
Empire, dove
vederla in streaming?
Tutte le stagioni
di Empire sono disponibili in streaming, in
abbonamento su Sky
e NowTV oppure in acquisto
e/o noleggio su Chili.
Hawkeyerimane una
delle migliori serie tv dei Marvel Studios su Disney+, mentre Kate
Bishop di Hailee Steinfeld si è sicuramente dimostrata
una degna aggiunta al gruppo di nuovi volti del Marvel
Cinematic Universe.Quando la serie si è
conclusa, Kate è andata a stare con Clint Barton e la sua
famiglia, presumibilmente per continuare la sua formazione.
Dunque ci aspettiamo che l’eroe in erba alla fine serva come nuovo
Occhio di Falco su base permanente, e questa evoluzione sembra
destinata a svolgersi in una serie di imminenti progetti dei Marvel
Studios.
Secondo lo sccoper Daniel Richtman (tramite Covered Geekly), così
come il suo ruolo in Avengers:
The Kang Dynasty, Steinfeld è in fila per almeno
altre quattro apparizioni nel prossimo futuro dell’MCU. Si dice che
questi progetti possano essere sia The
Marvels, una sorta di Young
Avengers o progetto di squadra, una seconda
stagione diHawkeye eAvengers:
Secret Wars. Come con qualsiasi voce,
tratteremo queste anticipazioni con la dovuta attenzione ma questo
piano potrebbe avere un senso.
Si pensa che Jeremy Renner si stia riprendendo bene dopo il
suo incidente all’inizio di quest’anno, quindi sarebbe
probabilmente in grado di assumere un ruolo di supporto in una
seconda stagione di Hawkeye
(avrebbe senso che Kate sia al centro della scena, comunque).
Il CEO della Disney, Bob Iger, ha
suggerito che il piano è quello di ridurre il numero di
progetti MCU rilasciati in streaming, quindi anche i programmi TV
attualmente pianificati dai Marvel Studios non saranno più una
garanzia.
Tuttavia, il fatto che Kate
sia una parte importante delle storie future è una mossa
intelligente da parte di Kevin Feige, soprattutto perché cerca di
creare una nuova era di narrazione per Earth’s Mightiest
Heroes nella Multiverse Saga e oltre (stiamo sentendo che
il Mutants Saga è il prossimo …). Non ci resta che aspettare
ulteriori sviluppi e magari un nuovo annuncio ufficiale!
Per celebrare il ONE
PIECE DAY, la giornata mondiale di Shueisha dedicata al manga più
popolare della storia, Netflix rilascia il trailer
della serie live-action One
Piece, che sarà disponibile dal 31 agosto 2023 in
tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Ad accompagnare il
trailer, una nuova lettera del Maestro Eiichiro Oda, nella quale il
creatore del fenomeno globale condivide i suoi pensieri
sull’adattamento in live-action, sulla produzione, sulle differenze
con il manga e sul cast.
Basato sulla serie manga
più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda,
One
Piece è una leggendaria avventura di mare come
nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha
sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo
villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un
leggendario tesoro, il One
Piece, per diventare il Re dei Pirati. Ma, per trovare
il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha sempre
desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando ogni
centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando in
astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey
D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero
(Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche
McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan,
Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots,
Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven
Ward. Si aggiunge al cast Michael Dorman nel ruolo di Gold
Roger.
In partnership con
Shueisha, ONE
PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt
Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e
showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono
produttori esecutivi.
L’attrice Margot
Robbieha condiviso ciò
che vorrebbe che il pubblico apprenda vedendo il suo nuovo
filmdi
Barbie.Robbie interpreta
Barbie nella nuova commedia fantasy di Greta
Gerwig, in cui recita anche
Ryan Gosling nei panni di Ken. “Barbie e Ken
si stanno divertendo da matti nel colorato e apparentemente
perfetto mondo di Barbie Land“, si legge nella sinossi
ufficiale. “Tuttavia, quando hanno la possibilità di
andare nel mondo reale, scoprono presto le gioie e i pericoli della
vita tra gli umani“.
Il film ha avuto un successo
di critica e Margot Robbie ha condiviso ciò che vuole che
il pubblico porti via con sé conCNN This Morning : “La sensazione
di, sì, è come se volessi fare questo e vuoi essere una brava
mamma, e vuoi essere un buon amico, e vuoi essere un buon marito, e
vuoi essere un alleato, e vuoi essere un attivista, ma vuoi solo
fare il tuo lavoro, e vuoi solo superare la giornata e bla, bla,
bla. Tutto questo sulle tue spalle e dì solo che stai già
andando alla grande. Stai andando alla grande perché sei tu, e
questo è abbastanza. Questo è quello che
darei.
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon
Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers:
Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa
Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre,
Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni,
Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la
leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa
(Sex Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya
(The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal
20 luglio.
Secondo Deadline, la
produzione della prossima serie Alien di FX è
ufficialmente iniziata in Thailandia senza membri
del cast di SAG-AFTRA. A causa dello sciopero
degli attori in corso, tre dei suoi attori, inclusa la protagonista
Sydney Chandler (Don’t
Worry Darling), non sono stati in grado di iniziare la
lavorazione. Tuttavia, l’attore di The End of the F * cking
WorldAlex Lawther, che è stato scelto come
protagonista maschile del thriller di fantascienza, ha iniziato a
girare le sue scene in Thailandia da quando è sotto la British
Equity.
Il noto sito rileva che il
programma delle riprese per la serie Alien è
stato rielaborato per ritardare la partecipazione dei suoi attori
SAG-AFTRA. Prima dell’inizio dello sciopero
degli attori, il progetto era già in pre-produzione da quattro mesi
e non è stato influenzato dallo sciopero degli sceneggiatori poiché
tutte le sceneggiature sono state completate prima di maggio.
Chi è il cast della
serie Alien?
La serie Alien senza
titolo è scritta e diretta da Noah
Hawley. Insieme a Chandler e Lawther
ci sono Samuel Blenkin nei panni di Boy Kavalier,
Essie Davis (Miss Fisher’s Murder Mysteries) nei
panni di Dame Silvia e Adarsh Gourav (The White
Tiger) nei panni di Slightly. Ulteriori dettagli sulla sua
trama sono ancora tenuti nascosti, ma secondo quanto riferito è
stato sviluppato come una storia prequel ambientata prima dei film
guidati da Sigourney Weaver.
Sarà la prima storia di Alien
ambientata sulla Terra. Secondo Hawley, la serie esplorerà gli
aspetti più radicati del franchise. Il regista ha anche
toccato l’inclusione di Weyland-Yutani – l’enorme corporazione che
si trova in quasi tutte le proprietà di Alien – e come intende
realizzare una serie che catturi l’aspetto horror-action del
franchise di Alien ed
esplori altri temi consolidati nel mondo.
Oltre a Greta
Gerwig, un altro regista a cui è stato chiesto la
disponibilità a dirigere il nuovo James Bond è stato Christopher Nolan. Come molti di voi sapranno
il regista di Interstellar, Incepion e Dunkirk è
un noto fan della saga di James Bond e nella sua
filmografia gli omaggi a quel genere di film sono evidenti.
Christopher Nolan, il cui nuovo film Oppenheimer è
imminente ha parlato di questa possibilità. “L’influenza
di quei film nella mia filmografia è imbarazzantemente evidente.
Sarebbe un incredibile privilegio farne uno“, ha detto
Christopher Nolan nel podcast Happy Sad
Confused. “Allo stesso tempo, quando assumi un personaggio del
genere, stai lavorando con un particolare insieme di vincoli.”
Ha continuato Nolan, “Deve essere il momento giusto nella tua
vita creativa in cui puoi esprimere ciò che vuoi esprimere e
scavare davvero in qualcosa entro i limiti appropriati perché non
vorresti mai affrontare qualcosa del genere e farlo male“.
Tutto quello che sappiamo sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher Nolan,
Oppenheimer è un
thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett
interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest
Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore
dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan
(Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan
Arnold (serie Halloween), David Krumholtz
(La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich
(Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno).
Il film è tratto dal libro
vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph
and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai
Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher
Nolan. Oppenheimer è girato sia
in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include,
per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica
IMAX in bianco e nero.
La regista di BarbieGreta
Gerwigha commentato la possibilità di
dirigere un giorno un film di James Bond.Con il nuovo film di Barbie di Gerwig uscito
nelle sale con Margot Robbie nei panni di Barbie e Ryan Gosling nei panni di Ken, è stata oggetto
di elogi da parte della critica. Tuttavia, questa non è la
prima volta che riceve recensioni positive, avendo ricevuto
consensi per i suoi precedenti lavori come Lady Bird e Piccole donne.
Dunque non c’è da
meravigliarsi se è stata scelta perdirigere i
prossimodue film del reboot de Le cronache di
Narnia per Netflix. In precedenza aveva
dichiarato la sua intenzione di diventare una grande regista
per gli studios. In un
recente podcast,
la Gerwig
ha condiviso un
aggiornamento sui suoi film di Narnia e le è
stato poi chiesto se avrebbe diretto un film della famosa
serie di film di James Bond. “Dio
mio. Per il momento rimarremo solo con alcuni leoni e alcune
bambole”, ha detto Greta Gerwig. “Ma non si sa
mai. Mi piace molto [la produttrice del franchising di Bond]
Barbara Broccoli, quindi…”
Barbie, il cast del
film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon
Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers:
Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa
Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre,
Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni,
Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la
leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa
(Sex Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya
(The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal
20 luglio.
AMC Networks ha annunciato che
The Walking Dead: Daryl Dixon e The Walking Dead:Dead City riceveranno ciascuno
una seconda stagione. Durante il San Diego Comic-Con
International, la rete ha rivelato che entrambi gli spin-off sono
stati rinnovati per un’altra stagione, confermando che ci saranno
The Walking Dead: Daryl Dixon Stagione 2 e
The Walking Dead: Dead City Stagione 2. La
notizia arriva prima della premiere del finale di stagione di
Dead City questa domenica 23 luglio, mentre il
debutto della prima stagione di Daryl Dixon è
ancora fissato per il 10 settembre.
Di cosa parlano i due spin-off di The
Walking Dead?
Il logline ufficiale della serie,
attualmente intitolata “The
Walking Dead: Daryl Dixon“, afferma che “Daryl
(Reedus)
arriva sulle sponde della Francia e fatica tenta di ricostruire
come ci sia arrivato e perché. La serie segue il suo viaggio
attraverso una Francia spezzata ma resiliente mentre spera di
trovare un modo per tornare a casa. Mentre fa il viaggio,
però, le connessioni che crea lungo la strada complicano il suo
piano finale.” Insieme a Norman Reedus nel cast ci sono
Clémence Poésy, l’attore di Chernobyl Adam
Nagaitis, Anne Charrier, Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard,
Romain Levi e il nuovo arrivato Louis Puech
Scigliuzzi.
The Walking Dead:Dead City è interpretato da Lauren Cohan e
Jeffrey Dean Morgan. Lo spin-off trova l’improbabile
coppia di Maggie e Negan che naviga in una Manhattan
post-apocalittica molto tempo fa, tagliata fuori dalla
terraferma. Arriva dopo che la serie originale ha terminato la
sua corsa di 11 stagioni nel corso di 177 episodi.
Basata sull’omonima serie a fumetti
di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, la serie
The Walking Dead: Daryl Dixon è prodotta dallo
showrunner David Zabel. I produttori sono Reedus, Scott M. Gimple,
Greg Nicotero, Brian Bockrath, Angela Kang e Daniel Percival.
Attualmente è in fase di riprese in Francia e dovrebbe debuttare su
AMCe AMC+ più avanti nel
2023. David Zabel è produttore esecutivo e showrunner,
con Scott M. Gimple, Angela Kang, Reedus, Greg
Nicotero, Brian Bockrath e Daniel Percival sono anche
produttori esecutivi per conto di AMC Studios.
Il regista di Fast X, Louis Leterrier, vuole realizzare un
film su
Fortnite. In un panel al
Comic-Con di San Diego, Leterrier ha detto di voler realizzare un
film basato sul famoso videogioco di Epic Games. “Perché il
gioco è incredibile”, ha
spiegato Leterrier al collega regista Justin
Simien (tramite GamesRadar+ ). “I
personaggi… voglio dire, c’è molto di più da
raccontare. Sarebbe divertente. Sarebbe pieno di azione e
tutto il resto”.
Leterrier ha recentemente
diretto Fast X, il
decimo film della serie principale di Fast & Furious. È anche pronto a dirigere
l’undicesimo film della serie d’azione. Leterrier ha anche
diretto film come Now You See Me, The Incredible Hulk,
Transporter 2 e Unleashed.
Ci sarà un film su
Fortnite?
Donald Mustard, CCO di Epic
Games, ha affermato che un film
Fortnite dal vivo era una possibilità. Tuttavia, non ci sono
piani ufficiali per trasformare questo popolare gioco in un
film.
Da mesi si parla di un fenomeno
chiamato Barbenheimer. Questo perché due film
molto diversi: Barbie, una vibrante commedia fantasy di
Greta
Gerwig, e Oppenheimer, un oscuro
thriller storico di Christopher Nolan, usciranno entrambi lo
stesso giorno: il 21 luglio 2023. Gli addetti ai lavori si sono
chiesti per settimane quale film andrà meglio con il pubblico, e
molti giurano di vederli entrambi lo stesso giorno.
Ora che i numeri sono disponibili
per le anteprime del giovedì sera del film, Barbie
ha superato di molto Oppenheimer. Barbie
ha guadagnato $ 22,3 milioni in anteprime, un record per il 2023.
Questo supera le anteprime di
Spider-Man: Across the Spider-Verse e Guardiani della Galassia Vol. 3, che hanno
entrambi incassato poco più di 17 milioni di dollari il giovedì
sera di apertura.
In confronto, giovedì sera Oppenheimer ha guadagnato $
10,5 milioni. Sebbene questo numero non corrisponda a quello
di Barbie,
è di per sé un’apertura davvero impressionante, superando altri due
film di alto profilo come Indiana Jones e il quadrante di Destino e
Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One.
Entrambi i film dovrebbero guadagnare molto al botteghino.Oppenheimer
dovrebbe raggiungere un weekend di apertura da $ 49 milioni, mentre
Barbie potrebbe ottenere un enorme risultato, ovvero 110 milioni al
botteghino nazionale del weekend di apertura.
Sebbene non esista un modo giusto
per guardare questi film, potrebbe essere un’idea migliore guardare
prima Oppenheimer e poi Barbie. Oppenheimer è un film cupo e
deprimente su un evento della vita reale, mentre Barbie offre la
quantità perfetta di gioia per tirarti su di morale.
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon
Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers:
Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa
Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre,
Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni,
Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Oppenheimer è interpretato
da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica.
L’attesissima serie
spin-off di The Walking
Deadincentrata su Rick e Michonne ha
ottenuto un nuovo titolo e un nuovo teaser trailer prima della sua
uscita il prossimo anno. La serie si
intitoleràThe Walking Dead: The Ones Who
Live e uscirà nel 2024. Il nuovo
teaser trailer della serie mostra sia Michonne che Rick che
camminano attraverso una nuvola rossa, mentre una voce fuori campo
di Michonne parla di come è rimasta sola per un po’ di tempo e ha
perso qualcuno “anni fa”, riferendosi a Rick, prima di scoprire che
era ancora vivo.
Cosa sappiamo di The Walking
Dead: The Ones Who Live?
“Questa serie presenta un’epica
storia d’amore di due personaggi cambiati da un mondo
cambiato“, si legge nella sinossi. “Tenuti separati
dalla distanza. Da un potere inarrestabile. Dai fantasmi di chi
erano. Rick e Michonne vengono gettati in un altro mondo, costruito
su una guerra contro i morti… E infine, una guerra contro i vivi.
Riusciranno a trovare l’un l’altro e chi erano in un luogo e in una
situazione diversi da quelli che hanno mai conosciuto prima?”Il dramma limitato di sei episodi è scritto e prodotto da
Scott Gimple, che funge anche da showrunner. Gurira è anche
accreditato come co-creatore e co-sceneggiatore del dramma di sei
episodi.
Basato sull’omonima serie a
fumetti di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie
Adlard,
The Walking Dead: The Ones Who Live è prodotto da
Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert, Joseph
Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.
Attualmente
The Walking Dead: The Ones Who Live è programmato
per un debutto nel 2024, il dramma di Rick e Michonne doveva
inizialmente essere presentato in anteprima quest’anno insieme ad
altri due spin-off,
The Walking Dead: Dead
City e The
Walking Dead: Daryl Dixon. Entrambe le
serie sono incentrate sui principali sopravvissuti della serie
originale. La serie guidata da Jeffrey Dean Morgan e Lauren
Cohan sarà presentata in anteprima a giugno, seguita dalla premiere
dello spettacolo guidato da Norman Reedus entro la fine
dell’anno.
Comandante sarà presentato in
anteprima mondiale mercoledì 30 agosto 2023 nella Sala Grande del
Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura
della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Comandante
sarà distribuito da 01 Distribution.
“Nel quadro di un film d’epoca,
risultato di un importante investimento produttivo del cinema
italiano, l’opera di Edoardo De Angelis risuona di non ambigui echi
contemporanei – dichiara il Direttore Alberto Barbera – Il
racconto dell’autentica vicenda del Comandante Salvatore Todaro che
salvò la vita ai marinai sopravvissuti all’affondamento del
mercantile nemico – mettendo a repentaglio la sicurezza del proprio
sommergibile e dei suoi uomini – risulta come un forte richiamo
all’esigenza di anteporre i valori dell’etica e della solidarietà
umana alla logica brutale dei protocolli militari. Ringrazio
l’autore, i produttori Nicola Giuliano e Pierpaolo Verga, e Paolo
del Brocco di Rai Cinema per aver accettato il nostro invito a
inaugurare l’80^ Mostra del Cinema della Biennale di Venezia”.
“Aprire l’80. edizione della Mostra
del Cinema è per noi un grande onore per il quale ringraziamo il
direttore Barbera – dichiara Edoardo De Angelis – Comandante
è un film che parla di forza e Salvatore Todaro ne incarna la sua
forma sublime: combattere il nemico senza dimenticare mai la sua
natura di essere umano. Pronto a sconfiggerlo ma anche a prestargli
soccorso per salvarne la vita come prescritto dalla legge del mare.
Perché così si è sempre fatto e sempre si farà”.
Comandante, diretto da Edoardo De
Angelis, è scritto da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Il film
è una produzione Indigo Film e O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD,
V-Groove, Wise Pictures, in associazione con Beside Productions, in
collaborazione con la Marina Militare Italiana e Cinecittà.
Comandante, la trama
All’inizio della Seconda guerra
mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della
Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico,
nel buio della notte affronta un mercantile armato che viaggia a
luci spente e lo affonda a colpi di cannone. Ed è a questo punto
che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia:
salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo
all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto
dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a
navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle
forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei
suoi uomini.
È forse il film più atteso
dell’anno, quello da cui sicuramente non sapevamo cosa aspettarci,
eppure, dal 20 luglio, è nelle sale italiane: Barbie
di Greta
Gerwig sta già facendo meraviglie, con un esordio al
box office importantissimo e con una pletora di fan e appassionati
che ancora non vedono l’ora di andare al cinema.
Sappiamo che le star protagoniste
del film sono Margot Robbie e Ryan Gosling, ma chi sono tutti i personaggi
del film? Ecco di seguito una breve guida ai personaggi della
storia, a tutte le Barbie, a tutti i Ken e a tutti gli altri che
popolano Barbieland e il Mondo Reale
nell’immaginazione di Gerwig.
Una delle presenze nel cast di Barbie più sorprendenti non è
facilmente individuabile, poiché è la narratrice della storia. La
bella voce di Dame
Helen Mirren fa da voce narrante del film, così
che Barbie si inserisce nel lunghissimo curriculum dell’attrice. La
vincitrice del premio Oscar ha avuto ruoli in The
Queen ed Excalibur. Alcuni dei suoi altri
progetti sono più recenti, ha recitato in 1923, in
Shazam!
Fury of the Gods e persino alcuni film di Fast and
Furious.