I Wonder
Pictures e Unipol Biografilm Collection
sono lieti di presentare il trailer
italiano di Dream Scenario – Hai mai sognato
quest’uomo?, la nuova dark comedy di
Kristoffer Borgli, uno dei giovani talenti di
Hollywood, prodotta da Ari Aster, protagonista un
sorprendente
Nicolas Cage.
Dream Scenario – Hai mai sognato
quest’uomo? sarà presentato in anteprima nazionale
alla Festa del Cinema di Roma, Grand Public, il prossimo 26 ottobre
e uscirà al cinema il 16 novembre.
Già dal debutto
al Festival di Zurigo, Dream
Scenario – Hai mai sognato
quest’uomo? è stato salutato dalla critica internazionale
come “una brillante black comedy”; “una narrazione
creativa al suo meglio”; “una delle migliori interpretazioni di
Nicolas Cage” e ha ottenuto il punteggio di 91%
su RottenTomatoes.
E se
all’improvviso un terzo della popolazione mondiale sognasse proprio
te? Paul Matthews (Nicolas
Cage), anonimo professore universitario e padre di
famiglia, trova la sua vita stravolta quando inizia ad apparire in
sogno a milioni di perfetti sconosciuti. Da un giorno all’altro, è
famoso, uno status che potrebbe permettergli forse di realizzare
ogni suo desiderio. Ma la fama, si sa, è una cosa effimera,
passeggera. E dopo l’inaspettata, travolgente celebrità, Paul
scoprirà presto che basta un attimo per trasformare ogni sogno nel
suo opposto. Dallo sceneggiatore e regista Kristoffer Borgli
(Sick
of Myself), una commedia perfidamente divertente prodotta
da Ari Aster, con
Nicolas Cage in una delle sue migliori interpretazioni
di sempre.
Il norvegese
Kristoffer Borgli è diventato celebre per i suoi
videoclip, per poi firmare Sick of Myself, fino a conquistare Ari
Aster, che ha prodotto questo suo nuovo film, e
Nicolas Cage, entusiasta di interpretare un ruolo del
tutto inedito, con cui offre una delle performance più
straordinarie della sua carriera.
Prodotto da
A24, Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?
uscirà nelle sale italiane il 16 novembre 2023 distribuito da
I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection.
Lo scrittore della Warner
Bros. AnimationJeremy Adams ha
recentemente rivelato di aver proposto, senza successo, un film
d’animazione Mortal Kombat vs. DC Universe. Ad Adams, che ha scritto
ogni capitolo della serie animata Mortal Kombat Legends,
così come diversi film d’animazione DC, è infatti stato chiesto
durante un’intervista con ComicBook.com se il suo lavoro
frequente in entrambi i franchise potrebbe portare a un film
crossover. “Abbassate le vostre aspettative. Non so se hanno in
programma di fare di più. So che l’abbiamo proposto qualche tempo
fa, ma è stato in un certo senso respinto”, ha condiviso Adams.
Ha poi aggiungendo: “Penso che
sarebbe essere davvero fantastico però. Credimi, mi piacerebbe
vedere un Mortal Kombat vs. DC. Sarebbe super, super
fantastico“. Sembra dunque che lo scontro tra i due franchise
possa ad ora avvenire unicamente nel videogioco omonimo pubblicato
nel 2008. Si tratta di un picchiaduro sviluppato dalla
Midway, dove i personaggi della serie videoludica
Mortal Kombat si sfidano con i più celebri personaggi del
DC
Universe in scontri autonomi o legati da una storia. In molti
hanno sperato in un adattamento cinematografico di quel videogioco,
ma la Warner Bros. sembra non essere interessata alla cosa.
La Warner Bros. Animation
realizzerà Crisis on the Infinite Earths e
Watchmen
Ad ogni modo, la Warner Bros.
Animation ha però annunciato quest’estate che i suoi prossimi due
lungometraggi d’animazione saranno Justice
League:Crisis on the Infinite
Earths e Watchmen. Il
primo farà parte del Tomorrowverse, un universo animato condiviso
iniziato nel 2020 con Superman: Man of Tomorrow.
Il film si dice sarà diviso in tre parti e adatterà la serie di
fumetti di 12 numeri che tratta della distruzione del Multiverso DC
da parte dell’Anti-Monitor. Come noto, Crisis on the Infinite
Earths è già stato adattato per il piccolo schermo grazie
all’universo condiviso dell’Arrowverse.
Watchmen sarà invece il
primo adattamento animato dell’iconica serie di fumetti di
Alan Moore e Dave Gibbon. Questo
film non dovrebbe far parte del Tomorrowverse o essere collegato in
alcun modo all’adattamento di Crisis on Infinite Earths,
ma non è neanche noto se sarà un adattamento diretto dell’opera di
Moore e Gibbon (come è stato per il live-action Watchmen di
ZackSnyder) o se presenterà
degli eventi più originali (come avvenuto per la serie televisiva
di HBO). La maggiore probabilità, tuttavia, è che questa nuova
versione animata andrà a raccontare nuovamente quanto presente
nell’opera a fumetti.
L’anno scorso, la casa di produzione
Blumhouse e il regista David Gordon
Green hanno concluso la loro trilogia di Halloween con Halloween
Ends. Successivamente, è iniziata una guerra ad
offerte per i diritti del franchise e dunque del suo futuro
sfruttamento. Ora, Deadline riporta che la Miramax
ha ottenuto i diritti televisivi dopo aver firmato un “accordo
ad ampio raggio” con Trancas International Films per
sviluppare e coprodurre una serie TV di Halloween. Mentre
altri franchise slasher come Venerdì 13 e
Nightmare sono già apparsi sul piccolo schermo, questa
segnerà la prima serie TV ufficiale per Halloween.
Sembra però ci siano piani per fare
ben più che un prodotto televisivo, poiché la Miramax detiene
congiuntamente anche i diritti cinematografici. Secondo quanto
riferito, si prevede dunque che questo possa essere l’inizio di un
nuovo universo cinematografico, che includerebbe sia progetti
cinematografici che televisivi. Dal punto di vista creativo, la
serie ad ora confermaata sarà supervisionata dal capo della TV
globale di Miramax, Marc Helwig, insieme a
Malek Akkad di Trancas International Films. Non è
però ancora chiaro se la nuova serie TV (e l’universo
cinematografico pianificato) si collegheranno direttamente ai film
di Green o se riavvierà il franchise da zero.
In una dichiarazione, Helwig ha
dichiarato: “Non potremmo essere più entusiasti di portare
Halloween in televisione. Siamo entusiasti di espandere la nostra
lunga e fortunata partnership con Trancas e il brillante Malek
Akkad nell’introdurre questo iconico franchise in una nuova forma
di narrazione e una nuova generazione di fan”. Sembra dunque
che Michael Myers sia tutt’altro che morto e che farà presto il
proprio ritorno. A tal proposito, si è espresso anche John Carpenter,
regista dell’originale del 1978, dicendo che “ci sono tutti i
modi per riportare indietro Michael Myers. Ci sono tutti i modi per
raccontare quella particolare storia. Dovremo solo aspettare e
vedere.“
The Marvels, il nuovo
lungometraggio dei Marvel Studios, uscirà nei cinema
il 10 novembre, riportando sul grande schermo la Captain Marvel
di Brie
Larsoninsieme stavolta ad altre supereroine come
Photon e Ms. Marvel. Il sequel, da molto atteso e pubblicizzato, è
chiamato a compiere diverse ardue imprese, dal ristabilire un po’
di fiducia negli spettatori verso i film dell’MCU sino al competere
con il suo predecessore del 2019, capace di incassare oltre
un miliardo di dollari a livello globale. Proprio quest’ultima,
tuttavia, sembra sempre più difficile da compiere.
Le prime previsioni al botteghino
di The Marvels indicano infatti un fine settimana di
apertura piuttosto deludente. Secondo BoxOfficePro.com, il nuovo film
MCU dei Marvel Studios dovrebbe incassare tra i 50 e i 75 milioni
di dollari a livello nazionale. Non si tratta di un brutto bottino
per un normale studio di punta, ma è da considerare che il primo
film di Captain Marvel ha incassato 153 milioni di dollari
quando è uscito nei cinema. Il contesto era ovviamente differente
rispetto a quelli odierni, ma in ogni caso si tratta di una
previsione piuttosto nera per i Marvel Studios.
Il sito rileva inoltre che le
tendenze di prevendita dei bigletti per The Marvels sono
attualmente del 42% più basse di Eternals, del 69% di Guardiani della
Galassia Vol. 3, e del 72% di Ant-Man and the Wasp:
Quantumania. Si menziona infine che il film potrebbe incassare
un minimo di 121-189 milioni di dollari nel corso della sua intera
permanenza nelle sale statunitensi. Si parla in ogni caso di
previsioni, che più volte in passato i film Marvel sono poi
riusciti a smentire. The Marvels potrebbe essere
caratterizzato da una partenza lenta ma da un buon guadagno sul
lungo periodo o ancora da soddisfacenti risultati nel resto del
mondo.
The Marvels, la trama
Nel film Marvel StudiosThe
Marvels, Carol Danvers alias Captain
Marvel deve farsi
carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi
compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un
rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della
sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli
della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora
un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve
fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare
l’universo come “The Marvels”.
Tutto ciò che sappiamo su The Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman.
Nel cast ci saranno
anche Iman Vellani(Ms.
Marvel, che vedremo
anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità. Il film, salvo
modifiche, arriverà in sala il 10 novembre
2023.
Arriva in prima visione su
Sky Paws of Fury – La leggenda di Hank, divertente
rivisitazione animata di Mezzogiorno e mezzo di fuoco di Mel
Brooks. La pellicola, targata Sky Original,
sarà in esclusiva su Skydomenica 15
ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky
Cinema Family), in streaming solo su NOW e disponibile on demand.
Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
La pellicola è una travolgente e
divertente commedia d’azione per tutta la famiglia, che
nella versione italiana vede tra i doppiatori Federico
Buffa. La versione originale vanta invece le voci di
Michael Cera, che interpreta Hank, Samuel L. Jackson, nel ruolo un recalcitrante
maestro di arti marziali, Ricky Gervais, che dà
voce al cattivo del film e Mel Brooks, che presta
la voce al personaggio di Shogun.
La trama di Paws of Fury –
La leggenda di Hank
Un segugio sfortunato di nome Hank
si ritrova a vivere in una città piena di gatti. I felini hanno
bisogno di un eroe che li difenda dal malvagio piano di uno
spietato cattivo, che vuole radere al suolo il loro villaggio. Con
l’aiuto di uno scontroso maestro, Hank si addestra diventare il
samurai della città e collaborare con gli abitanti del villaggio
per salvare la situazione. Ma c’è un unico problema: i gatti odiano
i cani!
Paws of Fury – La leggenda
di Hank – Dal 15 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45
anche su Sky Cinema Family), in streaming solo su NOW e disponibile
on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K
per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con
servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.
Amazon Studios ha
diffuso il teaser trailer di Buon Natale da Candy Cane Lane il film di
natale Prime Original diretto da Reginald Hudlin e
con protagonista assoluto
Eddie Murphy. Nel cast anche Tracee Ellis Ross,
Jillian Bell, Thaddeus J. Mixson, Ken Marino, Nick Offerman, Robin
Thede, Chris Redd, Genneya Walton, Madison Thomas, Anjelah
Johnson-Reyes, Lombardo Boyar, D.C. Young Fly, Danielle Pinnock,
Timothy Simons, Riki Lindhome, Stephen Tobolowsky.
Nel film Buon Natale da Candy Cane Lane Eddie Murphy è
il protagonista di questa avventurosa commedia delle feste su un
uomo con la missione di vincere il concorso annuale del suo
quartiere per la casa con la miglior decorazione natalizia. Dopo
che Chris (Eddie Murphy) stringe inavvertitamente un accordo con
un’elfa birichina di nome Pepper (Jillian Bell) per avere più
chance di vittoria, quest’ultima lancia un incantesimo che porta in
vita i “12 giorni di Natale” creando scompiglio in tutta la città.
Con il rischio di rovinare le feste a tutta la sua famiglia, Chris,
sua moglie Carol (Tracee Ellis Ross) e i loro tre figli devono
imbarcarsi in una corsa contro il tempo per riuscire a spezzare
l’incantesimo di Pepper, combattere subdoli personaggi magici e
salvare il Natale per tutti.
Scritto da Kelly Younger. Prodotto
da Brian Grazer, Eddie Murphy, Karen Lunder, Charisse
Hewitt-Webster. Executive Producer Doug
Merrifield
Lo scrittore John
Grisham è un esperto di gialli giudiziari, avendo lui
conseguito la laurea in legge e aver lavorato per anni come
avvocato. Proprio grazie a questa sua esperienza, i suoi racconti
sono particolarmente solidi e tesi da questo punto di vista,
configurandosi alla perfezione anche per il cinema. In breve, tre
suoi celebri romanzi sono così diventati i film Il socio,Il rapporto Pelican e
Il cliente, affermatisi
come grandi successi del genere legal thriller. Sull’onda di tale
popolarità, anche il suo primo romanzo è stato recuperato e
adattato nel lungometraggio Il momento di
uccidere, uscito in sala nel 1996.
Tratto dall’omonimo libro del 1989,
il cui titolo originale è A Time to Kill, il film diretto
da Joel Schumacher (che di Grisham aveva già
portato sul grande schermo Il cliente), è un classico
giallo giudiziario, dove lo spettatore è portato a riflettere su
questioni di etiche e morali. La situazione messa in scena,
infatti, si scontra con molte delle maggiori tematiche sociali
presenti negli Stati Uniti, ma non solo. Il risultato è un teso
thriller, ricco di colpi di scena e ottime interpretazioni, che
offre spunti di dibattito a questioni mai realmente
risolvibili.
Per gli amanti del genere e in
particolare per gli appassionati lettori di Grisham, Il momento
di uccidere è una delle migliori trasposizioni da un romanzo
del celebre scrittore. Un titolo da non lasciarsi sfuggire, capace
di essere attuale ancora oggi ad oltre vent’anni dalla sua uscita
al cinema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera che ha ispirato il racconto. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Il momento di
uccidere
La vicenda del film ha inizio quando
due bianchi razzisti, Billy Ray Cobb e
James Louis Willard, sequestrano e stuprano
Tonia, una delle figlie di Carl
Lee, un operaio afroamericano di bassa estrazione sociale.
Convinti di averla uccisa, i due uomini si sbarazzano di lei, la
quale viene però in seguito ritrovata e riesce a denunciare i due
aggressori. Durante il processo, tuttavia, Carl viene a sapere che
i due se la caveranno però con una condanna leggera. Furioso per
tale notizia, l’uomo decide di farsi giustizia da solo e uccidere i
due delinquenti. Ciò porta naturalmente al suo arresto, con il
rischio di una condanna a morte.
Ad occuparsi del suo caso Carl
sceglie l’avvocato Jake Brigance, un giovane
difensore alle prime armi e favorevole alla pena di morte. Pur se
timoroso nell’accettare quel caso, Jake decide infine di non
tirarsi indietro, ricorrendo però alla collaborazione con la
giovane studentessa di legge Ellen Roark. Il
processo, però, si rivelerà più complesso del previsto, per via di
unna generale ostilità nei confronti di Carl e il suo generare una
serie di scontri a livello nazionale. Proprio quando tutto sembra
mettersi per il peggio, toccherà a Jake soltanto di trovare la
soluzione a quella situazione apparentemente insolvibile.
Il momento di uccidere: il
cast del film
Per il ruolo dell’avvocato Jake
Brigance sono stati considerati diversi celebri attori come
Brad
Pitt, Robert Downey Jr., Val
Kilmer, Woody Harrelson e Kevin
Costner. Alla fine fu però scelto il giovane Matthew
McConaughey, qui in uno dei suoi primi ruoli da
protagonista. L’attore, in realtà, si era inizialmente proposto per
il ruolo di Freddie Lee Cobb (personaggio poi andato a Kiefer
Sutherland), fratello di Billy Ray. Fu il regista a
suggerirgli di candidarsi per la parte del protagonista, che poi
ottenne. Ad interpretare Carl Lee Hailey vi è invece l’attore
Samuel L.
Jackson, il quale per la sua interpretazione ha vinto
il Golden Globe come miglior attore non protagonista.
Sandra Bullock
interpreta invece la studentessa di legge Ellen Roark, mentre
Kevin Spacey è
il potente procuratore Rufus Buckley. Sono poi presenti attori come
Donald
Sutherland nei panni di Lucien Wilbanks,
Charles S. Dutton in quelli dello sceriffo Ozzie
Walls e Chris Cooper con il ruolo del vice
sceriffo Dwayne Looney. Patrick McGoohan
interpreta il giudice Omar Noose, mentre Ashley
Judd è Carla Brigance. Completano il cast gli attori
Nicky Katt e Doug Hutchison nei
ruoli di Billy Ray Cobb e James Louis Willard. Il momento di
uccidere segna anche il debutto sul grande schermo di Octavia
Spencer, qui presente nel ruolo dell’infermiera di
Ellen.
Il momento di uccidere: la
storia vera che ha ispirato il libro e il film
Come anticipato, il film è tratto
dall’omonimo romanzo di Grisham, il quale nello scriverlo è stato
ispirato da un vero fatto di cronaca. Questo risale al 1984, quando
lo scrittore, all’epoca ancora avvocato, fu testimone della
straziante testimonianza di una dodicenne vittima di stupro presso
il tribunale della contea di DeSoto a Hernando, Mississippi. Il
caso vedeva due sorelle, Julie Scott, di 16 anni,
e Marcie Scott, sua sorella dodicenne, essere
state entrambe stuprate, picchiate brutalmente e quasi uccise dal
ventunenne Willie James Harris. A differenza della
rappresentazione di Grisham, tuttavia, gli Scott erano bianchi e il
loro assalitore era nero.
Harris, nella notte dell’11 luglio
1984 era in cerca di case in cui fare irruzione insieme ad un
complice. Individuando una fattoria a loro congeniale, decisero di
introdursi in essa. Qui trovarono le sorelle Scott, che non
riuscirono a difendersi e furono vittima di violenze d’ogni tipo.
Le molte prove lasciate in casa dai due portarono al loro arresto,
a cui seguì poi una confessione scritta e una registrata. Il 29
ottobre dello stesso anno ebbe inizio il processo, a cui Grisham
assistette. Harris fu infine condannato all’ergastolo, mentre suo
complice a tre anni di prigione per rapina. Grisham, che rimase
particolarmente straziato dalla testimonianza di Marcie, si trovò a
pensare al fatto che se fosse stato il padre delle due avrebbe già
ucciso il giovane stupratore.
Proprio partendo da questo pensiero
egli iniziò a riflettere su cosa sarebbe potuto accadere se il
padre delle due avesse ucciso il loro assalitore, senza dunque
attendere l’esito di un processo, che avrebbe potuto anche
lasciarlo insoddisfatto. Nello scrivere il libro, però, Grisham
decise di rendere lo stupratore un uomo bianco e il padre in cerca
di vendetta un uomo nero. Questo per poter far emergere anche il
tema legato alla differenza di trattamento che troppo spesso nei
tribunali statunitensi si riceve in base al colore della propria
pelle. Con Il momento di uccidere, Grisham intraprese
dunque una fortunata carriera da scrittore, senza però mai
dimenticare l’impatto che quel caso reale ha avuto sulla sua vita
da quel momento in poi.
Il momento di uccidere: il
trailer e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di Il
momento di uccidere grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes, Prime Video, Disney+
e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre disponibile nel palinsesto televisivo di
giovedì 12 ottobre alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Con il film del 1999 Matrix, le sorelle Wachowski hanno dato vita ad un
prodotto rivoluzionario, da subito diventato un cult inestimabile
tanto per i suoi temi quanto per la messa in scena. A quattro anni
di distanza, le due hanno poi scritto e diretto il primo sequel
della serie, intitolato Matrix Reloaded.
Uscito in sala nel 2003, questo ha così portato avanti la battaglia
di Neo contro il sistema di Matrix, che ha schiavizzato l’intera
specie umana. Riproponendo le caratteristiche del primo film, in
questo secondo si entra ancor di più nel vivo del racconto,
esplorando ulteriori aspetti della complessa realtà qui
presentata.
Ad arricchire il film, in
particolare, vi sono una serie di sequenze d’azione ancor più
complesse da un punto di vista visivo. Dar vita alla visione avuta
dalle registe fu quanto mai complesso e le tecnologie usate per il
precedente film non erano di alcun aiuto. Per ovviare a ciò, si
decise dunque di ricorrere ad una macchina da presa virtuale, che
permettesse di realizzare riprese di luoghi, oggetti e personaggi
in realtà rappresentanti il riflesso di quanto presente nella
realtà. Matrix Reloaded si avvalsa così di una fotografia
virtuale, con ricostruzioni digitali che permettevano di superare i
limiti della tradizionale macchina da presa.
Tale tecnologia portò il budget del
film a crescere fino a 150 milioni di dollari, ma con un incasso di
742 in tutto il mondo, questo sequel si rivelò un successo
straordinario, infrangendo numerosi record. In particolare, ad oggi
è il secondo film vietato ai minori con il maggior incasso di
sempre. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Matrix Reloaded: la trama
del film
Ambientato sei mesi dopo la
tramutazione di Neo nell’Eletto, egli continua a
guidare la resistenza umana contro il dominio delle macchine, nel
tentativo di portare alla definitiva liberazione degli umani. La
guerra è quanto mai brutale e i membri della resistenza comprendono
del complicarsi delle cose nel momento in cui scoprono il piano
delle macchine di distruggere la loro base, Zion. Nel frattempo,
Neo sviluppa sempre di più i propri poteri, arrivando ad avere la
capacità di acquisire, attraverso una percezione extrasensoriale,
conoscenza di eventi lontani nel tempo o nello spazio. È durante
una di queste manifestazioni che vede l’amata
Trinity morire nel mondo virtuale.
Deciso ad impedire ciò, ma anche a
fermare l’avanzata delle macchine, Neo si trova a dover compiere
scelte quanto mai complesse. A rendere il tutto più pericoloso vi è
il ritorno dell’agente Smith, il quale sembra ora
essere stato dotato di nuovi poteri, che lo rendono un nemico
estremamente pericoloso per Neo e l’intera resistenza. Per poter
riuscire nella sua missione, egli avrà dunque ancora bisogno dei
consigli di Morpheus, e dovrà ora incontrare una
serie di personaggi, potenziali alleati o pericolosi nemici. La
verità sulla natura e il significato di Matrix sembrano essere
sempre più vicini.
Matrix Reloaded: il cast
del film
Il film vede il ritorno nei ruoli
dei protagonisti gli attori già visti nel precedente film, a cui si
aggiungono dei nuovi ingressi. Per il ruolo di Neo, l’attore
Keanu Reeves dovette sottoporsi ad un rigido
allenamento fisico ed una ferrea dieta al fine di poter
interpretare le complesse scene di battaglia. Allo stesso tempo, le
due registe gli hanno assegnato la lettura di diversi testi
filosofici, come ad esempio Simulacra AndSimulation. Carrie-Anne Moss tornò a sua volta nei panni
di Trinity, preparandosi personalmente per le scene di battaglia ed
eseguendo da sé le spericolate acrobazie con la moto. Laurence Fishburne riprende invece il ruolo di
Morpheus, qui ulteriormente approfondito. L’attrice Gloria
Foster, scomparsa durante le riprese, interpreta invece di
nuovo l’Oracolo.
Hugo Weaving torna a vestire i panni
dell’agente Smith. Egli si trovò inoltre a prendere parte ad una
delle scene più complesse del film. Questa prevede cento cloni del
suo personaggio, ma l’attore finì per interpretarne solo alcuni,
gli altri vennero realizzati grazie a controfigure e CGI. Entrano
poi a far parte del film gli attori Helmut
Bakaitis nei panni dell’Architetto e Lambert
Wilson in quelli del Merovingio. Randall Duk
Kim è il fabbricante di chiave, mentre
Adrian e Neil Rayment
interpretano i gemelli. L’attrice Jada Pinkett Smith è Niobe, membro della
resistenza. Monica Bellucci, infine, interpreta
Persephone, moglie del Merovingio. L’attrice fu fortemente voluta
dalle Wachowski dopo che la videro recitare in Malèna.
Matrix Reloaded: i sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dopo Matrix Reloaded, a
pochi mesi di distanza è stato distribuito anche Matrix Revolutions. Questo,
identificato come il terzo capitolo della saga, può in realtà
essere considerato anche come una seconda parte del secondo film.
Questi sono infatti stati realizzati uno dopo l’altro senza
interruzione, dando vita a strettissime connessioni. A lungo,
inoltre, si era parlato della possibilità di riportare Matrix sul
grande schermo. Dopo anni di speculazioni, nel 2019 è stato
confermato un quarto film, intitolato Matrix Resurrection, e
uscito gennaio 2021 per la regia di Lana Wachowski e nuovamente
interpretato da Reeves e dalla Moss. Si aggiungono poi al cast gli
attori Neil Patrick
Harris, Yahya Abdul-Mateen II,
Jonathan Groff e Pryanka
Chopra.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Matrix
Reloaded è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 12 ottobre
alle ore 21:15 sul canale Italia
2.
Considerato uno dei mostri
cinematografici per eccellenza, Godzilla ha fatto
la sua prima comparsa al cinema nel 1954, e da quel momento una
lunga serie di film a lui dedicati gli hanno permesso di acquisire
fama mondiale. Inevitabile dunque che anche l’industria
hollywoodiana si interessasse al personaggio, acquisendone i
diritti per un film. Oltre al poco apprezzato lungometraggio del
1998 diretto da Roland Emmerich (qui
la recensione), il più celebre e forte dei kaiju è tornato al
cinema nel 2014 per la regia di Gareth Edwards. Di
quel film, nel 2019, è poi arrivato il sequel Godzilla
II – King of the Monsters (qui la recensione).
Come il precedente, anche questo
nuovo lungometraggio, diretto ora da Michael
Dougherty, si configura come un’opera più fedele allo
spirito originario della mitologia cinematografica basata sul
personaggio. Allo stesso tempo, però, King of the Monsters
espande tale universo narrativo, introducendo non solo nuovi mostri
ma anche nuovi temi e contesti. Questo perché sempre più il film
inserisce il mondo di Godzilla nel MonsterVerse, l’universo
cinematografico condiviso della Legendary, dove sono le gigantesche
creature qui mostrate a farla da padroni.
Uscito dopo Kong: Skull
Island, Godzilla II – King of the Monsters ha
anticipato l’epico scontro tra Godzilla e King Kong visto in
Godzilla vs. Kong. Questo sequel si è inoltre affermato a
sua volte come un buon successo, con quasi 400 milioni di dollari
guadagnati in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Godzilla II – King of the
Monsters: la trama del film
In seguito agli eventi del primo
film, l’organizzazione Monarch è sempre più impegnata nello studio
delle gigantesche creature che un tempo regnavano il pianeta Terra.
Con Godzilla in circolazione, mantenere l’equilibrio necessario ad
evitare nuovi feroci scontri è quantomai indispensabile. Per questo
quando la scienziata Emma Russell e sua figlia
Madison assistono alla nascita di una falena
gigante, chiamata Mothra, si genera subito una forte
preoccupazione. A peggiorare le cose intervengono alcuni
eco-terroristi, capitanati da Alan Jonah, i quali
aspirano a risvegliare tutte queste creature al fine di dar vita a
scontri da cui poter trarre profitto.
Rapita la Russell, Alan la costringe
dunque a risvegliare altri mostri, tra cui il drago Rodan e
Ghidorah, un predatore alieno a tre teste destinato a portare
l’apocalisse. Nel tentativo di salvare la situazione, Mark
Russell, ex marito di Emma, e lo scienziato Ishiro
Serizawa, dovranno richiamare in attività Godzilla, nella
speranza che egli possa contrastare le creature risvegliate. Solo
il gigantesco kaiju è infatti in grado di impedire il peggio, ma
stavolta lo scontro sarà più difficile che mai e Godzilla avrà
bisogno anche di aiuto esterno per riaffermarsi come il re dei
mostri.
Godzilla II – King of the
Monsters: il cast del film e il design delle creature
Ad interpretare la giovane Madison
vi è l’attrice Millie Bobby
Brown, nota per il ruolo di Undici in Stranger
Things. Per lei si è trattato del film di debutto al cinema.
Ad interpretare i suoi genitori, Mark e Emma Russell vi sono invece
gli attori Kyle Chandler e Vera Farmiga,
quest’ultima nota per i film di The Conjuring. L’attore
Ken Watanabe riprende invece il ruolo del dottor
Serizawa, essendo rimasto particolarmente soddisfatto del risultato
del precedente film. Bradley Whitford è il dottor
Rick Stanton mentre la candidata all’Oscar Sally
Hawkins interpreta la dottoressa Vivienne Graham. L’attore
Charles Dance
interpreta invece il colonnello Alan Jonah, villain umano del
film.
Anche in questo sequel il
personaggio di Godzilla torna ad avere un aspetto molto simile a
quello degli originali film giapponesi. Vi sono però alcune
differenze. La creatura è stata infatti resa ancor più grande, con
un’altezza che oscilla tra i 100 e i 180 metri e un peso di oltre
70 mila tonnellate. Il corpo di Godzilla è poi ricoperto da scaglie
e cicatrici. Come la controparte nipponica, invece, anche la nuova
creatura emette il raggio atomico e le sue scaglie dorsali si
illuminano durante tale atto. Per King Ghidorah sono invece stati
studiati differenti tipi di rettile, così da rendere la creatura
diversa da Godzilla ma altrettanto imponente e fedele
all’originale.
Godzilla II – King of the
Monsters: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Godzilla II – King of
the Monsters è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 12 ottobre
alle ore 21:20 sul canale Italia
1.
Ecco il trailer di
Wonka,
il film con protagonistaThimothée
Chalametnei panni dell’iconico proprietario
della Fabbrica di cioccolato.
Grazie a questo trailer, si può ora dare uno sguardo più
approfondito a Chalamet nei panni di Wonka
e ad alcuni elementi della storia che il film proporrà. Come noto,
il musical avrà cme protagonista un giovane Willy Wonka prima che
apra la sua famosa fabbrica di cioccolato. Si parla dunque di un
vero e proprio prequel del libro di Roald DahlWilly Wonka e la fabbrica di
cioccolato.
Wonka, tutto quello che sappiamo sul film
Wonka
è diretto dal regista di “Paddington” Paul
King e vede come co-protagonisti Keegan-Michael
Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e
Olivia Colman.
Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di
aprile che la sua versione del personaggio non sarebbe stata
“cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder
o Johnny Depp. “Questo è un Willy
pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande
cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di
aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle
scene del film.
Wonka
è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da
uno dei personaggi più amati di Dahl e si svolge prima degli eventi
di Charlie e la fabbrica di cioccolato,
si legge nella sinossi. Nel cast anche Matthew Baynton, Jim
Carter, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Kobna
Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’
Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.
Willy Wonka è
stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il
personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la
fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte
per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in
questione. Paul King, il regista dietro la
serie di Paddington, firma la regia di
Wonka, che
uscirà al cinema il 14 dicembre 2023.
La chimera il nuovo film scritto e diretto
da Alice Rohrwacher, è in selezione ufficiale
alla Festa del Cinema di Roma, sezione Best Of
2023.
La regista, candidata all’Oscar®,
presenterà il film in anteprima italiana a Roma dopo il concorso a
Cannes e la selezione nei Festival di Toronto, New York e Telluride
dove ha ricevuto il prestigioso Silver Medallion Award, premio
assegnato ogni anno ad artisti che hanno dato un contributo
decisivo al mondo del Cinema.
Ambientato negli anni ’80, nel mondo clandestino dei
“tombaroli”, La Chimera racconta di un giovane
archeologo inglese (Josh O’Connor) coinvolto nel traffico
clandestino di reperti archeologici. Completano il
cast Isabella Rossellini, Carol
Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo
Nemolato.
La chimera, trama
Ognuno insegue la sua chimera senza mai riuscire ad afferrarla. Per
alcuni è il sogno del guadagno facile, per altri la ricerca di un
amore ideale…
Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la
sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di
meraviglie archeologiche.
Arthur ha un dono che mette al servizio della banda: sente il
vuoto.
Il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo
passato.
Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore
perduto, Beniamina.
In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra
feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi
personaggi, tutti alla ricerca della Chimera.
SUGAR MAN, premio Oscar® 2013 per il Miglior
documentario, è uninstant
cultche dieci anni
fa travolse pubblico e critica con la sua incredibile storia di
musica, talento, caduta e rinascita. Il documentario diMalik
Bendjelloulche
ha rivelato al mondo la storia del cantautore americanoSixto Rodriguezsarà nei cinema italianidal 16
ottobre con I WONDER CLASSICS.
Sarà l’occasione per celebrare il decimo
compleanno di I Wonder Pictures – che proprio conSugar Maniniziò la sua avventura nella distribuzione
cinematografica e che deve il suo nome al titolo di una canzone di
Rodriguez – e ricordare e onorare il protagonista del film,
recentemente venuto a mancare.
Sixto Rodriguez – il cui vero nome era Jesus
Sixto Diaz – è scomparso all’età di 81 anni l’8 agosto di
quest’anno, chiudendo definitivamente il sipario su una delle
carriere più incredibili dello show business, raccontata
perfettamente inSugar
Man. Scoperto in un
bar di Detroit sul finire degli anni Sessanta, Rodriguez incise due
album che ebbero poco successo negli Stati Uniti ma divennero
oggetto di culto in diversi paesi. In Sudafrica, in particolare, le
sue canzoni di protesta diventarono la colonna sonora delle
manifestazioni contro l’Apartheid. Tutto questo si svolse però
all’insaputa del loro autore, che era tornato a fare il meccanico.
Solo dopo la caduta del regime sudafricano e l’avvento di Internet
due fan sudafricani decisero di partire per Detroit alla ricerca
della verità: cos’era davvero successo a
Rodriguez?
Calcio, passione,
dedizione, romanticismo, famiglia, fama e… infamia. Questi
sono solo alcuni dei temi centrali trattati in
Beckham, la nuova docuserie Netflix che, nell’arco di pochi giorni, è riuscita a
conquistarsi il podio della classifica Netflix Top 10
inglese. Diretta dal premio Oscar® Fisher Stevens
(Palmer, And We Go Green, The Cove) e prodotta
da John Battsek, Beckhamnarra
– in 4 episodi di poco più di un’ora – la storia e i
retroscena di una delle star calcistiche più celebri al mondo.
Partendo dal racconto di
un semplice ed introverso ragazzino londinese con una grande
passione per il calcio, Stevens riesce a riassumere sul piccolo
schermo i momenti più importanti e significativi della vita
di David Beckham. Quattro episodi – coi titoli “Il Calcio”,
“Rosso di Rabbia”, “Palle d’oro” e “Mai fermarsi” – che affrontano
le tappe essenziali di un’icona calcistica: dallo storico
gol del 1996, che segna la sua ascesa alla fama, alla depressione e
persecuzione mediatica dopo la Coppa del Mondo del ’98; passando
ancora al complicato periodo nella squadra del Real Madrid, e alla
gestione della sua fama, fino ad oggi.
Nella narrazione Stevens
coinvolge praticamente tutti: i genitori, gli ex compagni di
squadra ed i nemici sul campo, i familiari, i paparazzi, la
moglie Victoria e l’allenatore Sir Alex Ferguson. Questi
ultimi, in particolare, si rivelano – episodio dopo episodio – due
delle figure più influenti della sua vita. Responsabili, in un
certo qual modo, tanto dei successi quanto dei fallimenti di
Beckham. Il regista dà vita ad un raccontocorale che riesce ad offrire al pubblico una visione
armonica e completa della realtà calcistica e di quella dello
spettacolo di fine anni ’90 ed inizio Duemila.
L’unionetraculturapopesport
La serie non si limita a
documentare Beckham come semplice fenomeno calcistico. Di pari
passo con la sua carriera sportiva, infatti, Stevens aggiunge la
dolce favola d’amore con la bellissima PoshSpice, Victoria Adams. Gli incontri segreti in auto,
i mesi distanti per lavoro, il fidanzamento lampo ed il primo
figlio. Dettagli che se da un lato evidenziano il forte
affiatamento che unisce la coppia oramai da anni, dall’altro ne
dimostra le reali conseguenze sul suo personaggio. Con Victoria,
Beckham si evolve in una celebrità dell’intrattenimento.
Passa cioè dall’essere una “semplice” icona sportiva al primo vero
e proprio trend-setter nel mondo del calcio.
Non si guardò più,
dunque, solo alle partite in cui giocava, ma sotto i riflettori
c’erano soprattutto il suo matrimonio e la sua famiglia. È così
che i Beckhams divennero fin da subito un marchio globale,
catturando su di sé una così grande attenzione che si trasformò
rapidamente in accanimento. Nel corso delle puntate, David e
Victoria si mettono a nudo senza filtri né vergogna, e con grande
razionalità, sottolineando come gli alti e bassi nella carriera di
lui influenzavano inevitabilmente il loro
rapporto.
LaserieBeckhamconvinceeintenerisce
Tra biografia, ricordi
personali (e collettivi), buffe rivelazioni (come l’inaspettata
mania del pulito e dell’ordine di Becks) e riflessionia cuore aperto, la serie dipinge un’immagine mai
vista prima del celebre ex calciatore inglese. Un’immagine
profonda e a tratti commovente di un uomo che ha fatto del suo
sogno giovanile una realtà, conquistata però a caro prezzo.
Beckham si afferma con successo su Netflix non come
un semplice documentario sul calcio, ma come un grande racconto
sulla fama e i suoi lati oscuri.
«Ripercorrere la mia
storia mi ha permesso di fare chiarezza su molte cose… e una di
queste è che ciò che davvero conta nella vita, secondo me, è quello
che si ha.» – David Beckham
Dopo meno di due settimane, le
ultime trattative tra il sindacato SAG-AFTRA e gli studi studi di
produzione si sono ora interrotte e sono state “sospese, secondo
quanto riportato da Deadline. “Dopo
conversazioni significative, è chiaro che il divario tra AMPTP e
SAG-AFTRA è troppo grande e le conversazioni non ci stanno più
portando in una direzione produttiva“, ha dichiarato mercoledì sera il gruppo guidato da Carol
Lombardini. Il fallimento delle trattative, almeno per il
momento, sembra essere stato preceduto oggi da una proposta della
corporazione degli attori che l’AMPTP ha deciso di non
accettare.
Il sindacato ha dunque accusato gli
studi di portare avanti delle “tattiche intimidatorie”,
esprimendo “profonda delusione” per questi ultimi sviluppi,
esortando infine i membri a presentarsi ai posti di sciopero per
esprimere la loro solidarietà. Il principale ostacolo a un accordo
sembra essere stato il desiderio del sindacato SAG-AFTRA di
condividere le entrate derivanti da spettacoli in streaming.
Definendo la richiesta di ripartizione degli utili, che si stima
costituisca circa il 2% dei profitti potenziali, un “onere
economico insostenibile”, il team negoziale guidato dai CEO
degli studi ritengono che tale proposta costerebbe loro “più di
800 milioni di dollari all’anno”.
Sin da quando tale proposta è stata
messa sul tavolo dei negoziati per la prima volta, per l’AMPTP si è
rivelata intrattabile. “Ci auguriamo che il SAG-AFTRA
riconsideri la situazione e ritorni presto a negoziati
produttivi“, è quanto dichiarato dal sindacato dei produttori.
Ad ora però non è noto quando potranno riprendere le trattative, ma
è certo che le due parti sembrano trovarsi ancora molto lontane dal
raggiungere un accordo. Le problematiche denunciate dagli attori,
che vanno dalle percentuali dei ricavi dei prodotti in streaming
all’uso dell’intelligenza artificiale, sembrano infatti presentare
maggiori difficoltà di risoluzione rispetto a quanto avvenuto con
gli sceneggiatori, che hanno ora ufficialmente terminato il loro
sciopero.
La durata di Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente è stata
apparentemente rivelata e, se confermata, porta il filma detenere
il record di più lungo della saga. Il prossimo prequel, che
conterrà sostanzialmente una storia sulle origini di Coriolanus
Snow, l’uomo che diventerà il principale antagonista del franchise,
descrivendo i suoi giorni durante i decimi Hunger Games, sembra
durerà ben 156 minuti e 59 secondi, ovvero un
secondo in meno a 2 ore e 37 minuti (titoli di
coda compresi). Ciò lo rende di 10 minuti più lungo rispetto ad
Hunger Games: La Ragazza di
Fuoco, il secondo film della serie.
A riportare la notizia è GamesRadar, ma chi ha letto il
libro da cui il film è tratto probabilmente non ne sarà sorpreso.
Tale volume prequel, scritto da Suzanne Collins, è
infatti il più lungo della serie letteraria, con ben 517 pagine.
Presentando un retroscena dettagliato di Snow e di come è diventato
abbastanza leale da salire al potere a Panem, il libro giustifica
la sua propria lunghezza attraverso la storia che racconta. È
dunque possibile che gli sceneggiatori e i produttori si siano
impegnati ad adattare in un unico film quanto più possibile di quel
romanzo, arrivando così alla durata che viene ora riportata.
Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente,
la trama e il cast del film
Basato sul romanzo prequel del 2020
di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente è ambientato 64 anni prima degli
eventi della trilogia di Hunger
Games a partire dalla mattina della mietitura
dei Decimi Hunger Games, dove un 18enne Coriolanus Snow viene
assegnato come mentore per la ragazza tributo del Distretto 12
impoverito. La sinossi recita: “Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una
famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella
Capitale del dopoguerra.
Con l’avvicinarsi della decima
edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli
viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la
ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey
attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la
cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado
di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti
per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di
Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi
è un usignolo e chi è un serpente”.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter
Schafersarà Tigris Snow, Peter Dinklage sarà Casca Highbottom,
Viola Davis sarà Volumnia Gaul.
Scritto da Michael Lesslie e basato su una bozza di Collins e
Michael Arndt, il film è prodotto da Nina Jacobson
e dal suo partner di produzione Brad Simpson,
insieme a Francis Lawrence. Suzanne
Collins, Tim Palen e Jim Miller sono invece i produttori
esecutivi. Il prequel è attualmente previsto per il 22
novembre 2023 nelle sale.
Secondo il noto scooper Daniel Richtman, si dice che
Toad potrebbe ritornare nell’atteso film
dell’MCUDeadpool 3, che sarà
appunto il primo capitolo dedicato al mercenario chiacchierone
ambientato nel Marvel Cinematic Universe. Questo antagonista minore
degli X-Men, apparso per la prima volta nel film del 2000, dove era
interpretato da Ray Park, sembrava essere morto
quando Tempesta ha evocato un fulmine che gli ha colpito la sua
lingua prensile. Una versione più giovane di Toad, interpretata da
Evan Jonigkeit, è però poi apparsa nel film del
2014, X-Men: Giorni di un futuro
passato.
Considerando la natura multiversale
che sembra caratterizzarà Deadpool 3 e data anche la confermata
presenza di diversi mutanti della serie X-Men, è dunque probabile
che non solo degli eroi possano fare la loro comparsa nel film, ma
anche qualche loro nemico. Toad, secondo le voci riportate,
potrebbe essere tra questi. È molto probabile che non sarà il
villain principale del film, così come non lo era in
X-Men, ma potrebbe far parte della schiera di nemici che
si opporranno a Deadpool, Wolverine e gli altri eroi che saranno
presenti nel film. Si tratta ad ora unicamente di rumor non
ufficialmente confermati e che potrebbero rimanere tali fino a
quanto le riprese del film non riprenderanno.
Toad is rumored to be making a return in
‘DEADPOOL 3’.
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i
film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato
da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
Nel film saranno poi presenti anche
personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck. L’attrice Jennifer Garner
sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque
a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente
dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente
assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i
primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con
tale classificazione matura.
La linea che divide il
presente dal passato, i nostri giorni da quell’estate degli anni
‘90, si fa sempre più sottile, mentre iniziano a riaffiorare
ricordi che sembravano ormai persi per sempre nei nuovi episodi
(terzo e quarto) di
Un’estate fa, la nuova serie Sky Original prodotta da
Sky Studios e da Fabula Pictures. Da domani disponibili in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, i
due nuovi episodi andranno domani sera su Sky Atlantic.
Elio (Lino
Guanciale) non si dà pace e cerca in tutti i modi di
tornare con la memoria al Camping l’Onda, per capire cosa davvero
successe quella notte. Inizia così ad indagare sulla videocassetta,
chiedendo ai vecchi amici di ricordare se Arianna avesse una
relazione con un altro uomo. L’ispettore Zancan (Paolo
Pierobon) non desiste dal suo intento di trovare il
colpevole della morte della ragazza, e arriva a scoprire qualcosa
di inaspettato. Intanto negli anni ‘90 Elio (Filippo
Scotti) inizia a chiedersi se conoscendo il futuro non sia
possibile cambiare il passato…
Nel terzo episodio di
Un’estate fa
La videocassetta apre la
possibilità che Arianna avesse una relazione clandestina con un
uomo misterioso, spingendo Elio a chiedere aiuto ai vecchi amici
nel tentativo di svelare l’identità dell’amante sconosciuto. Nel
1990, Elio tenta di mettere alla ‘prova’ la possibilità di
modificare il passato, approfittando della sua conoscenza del
futuro.
Nel quarto episodio di
Un’estate fa
Nel 1990, Elio e Arianna
si avvicinano l’uno all’altra. Per Elio è difficile riuscire a non
rovinare il momento, sforzandosi di non far fuggire la ragazza a
causa della sua ossessione di salvarla. Le indagini di Zancan
subiscono una svolta, mentre Elio si improvvisa detective e
interroga Gualtiero.
Disponibile su Spotify la
playlist curata da Valerio Errico e da Marco De Angelis con la
colonna sonora della serie, che accanto alle musiche originali
composte da Michele Braga comprende tantissime delle hit degli anni
’80 e ’90: da “Bette Davis Eyes” di Kim Carnes agli a-Ha di “Take
on me”, i Depeche Mode di “Enjoy the Silence”, i Tears for Fears di
“Shout”. E ancora, tra le altre, “The Power of Love” dei Frankie
Goes to Hollywood, “Amore Disperato” di Nada, “Un’estate italiana”
di Edoardo Bennato e Gianna Nannini e, ovviamente, “Un’estate fa”.
Del celebre brano di Franco Califano che dà il titolo alla serie
Sky Original, in Un’Estate Fa trovano spazio sia l’amatissima
versione di Mina che una sorprendente cover inedita realizzata
apposta per la serie da Francesca Michielin (feat. Altarboy).
Oltre che da Lino
Guanciale, Filippo Scotti e Antonia Fotaras, la serie è
interpretata anche da Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio
Praticò, Tobia De Angelis, Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini,
Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza,
Ginevra Francesconi, Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa,
Massimo De Santis, Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio
Tropea, Giulio Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi,
Claudio Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano,
Massimo Dapporto.
Un’Estate Fa è una
serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Fabula Pictures,
diretta da Davide Marengo e Marta Savina, creata da Michele
Alberico e Massimo Bacchini e scritta da Valerio Cilio, Federico
Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini. Realizzata con il
contributo di Apulia Film Commission e Regione Puglia.
Durante le varie fasi
della produzione sono state adottate misure volte a limitare
l’impatto sull’ambiente, riducendo così le emissioni di gas serra e
al fine di ottenere l’ambita certificazione di sostenibilità
Albert. Una scelta in linea con l’impegno del gruppo Sky che, con
la campagna Sky Zero, punta a essere la prima media company in
Europa a diventare Net Zero Carbon entro il 2030.
Dopo aver interpretato al cinema
Venom e
Bane, Tom Hardy è
pronto a tuffarsi nel mondo dei fumetti con nuovi inaspettati
ruoli. Come riportato da THR, l’attore ha infatti
collaborato con lo scrittore Scott Snyder, noto
per Batman e Justice League, per il fumetto dal titolo
Arcbound. Hardy ha assunto il titolo di
collaboratore creativo, concentrandosi sullo sviluppo del
personaggio per il più ampio universo di Arcbound. Come
parte del lancio del libro, Hardy e il team creativo appariranno
per una firma sabato al Comic Con di New York.
Composto da 12
numeri, Arcbound è ambientato in un futuro in cui la
Terra è desolata e arida. Secondo la descrizione ufficiale, “la
formidabile corporatocrazia, Zynitec, sfrutta l’impareggiabile
energia di Kronium per affermare il proprio dominio tra le stelle.
La serie Arcbound racconta il viaggio di Kai, un risoluto Capitano
Mediatore, incaricato di mantenere Zynitec in direzione di Kronium.
Tuttavia, mentre è alle prese con la moralità del suo ruolo, le
rivelazioni sul dubbio passato di Zynitec lo spingono ad un
toccante dilemma: rimanere fedele all’impero o affrontare le forze
che lo hanno trasformato in uno strumento di oppressione”.
Per Hardy non è la prima esperienza
come scrittore, avendo lavorato in passato alla stesura di Venom: La furia di
Carnage ma anche del prossimo terzo film su Venom. “Sono sempre stato attratto
dal processo creativo in tutti gli aspetti della narrazione – e con
i fumetti trovo che sia un terreno di gioco affascinante da
esplorare. Un luogo dove, a patto che tu abbia un grande team
creativo e la capacità di illustrare, scrivere e discutere, puoi
costruire insieme mondi epici. Mondi nei quali hai la netta libertà
di modellare, modificare, ridefinire, smantellare e ricostruire
senza i vincoli di budget e risorse limitati”, ha affermato
Tom Hardy.
“La tela è illimitata, una vasta
distesa per esplorare la condizione umana, la profondità del
personaggio e i regni sconfinati, tutti limitati solo dalla nostra
immaginazione collettiva. È un onore avere l’opportunità di
lavorare al fianco di leggende del settore come Scott, Frank e Ryan
per contribuire a dare vita all’universo di Arcbound. Hanno creato
un mondo epico che è emozionante da esplorare tanto per coloro che
amano i fumetti quanto lo è per coloro che li creano.”, ha
concluso dicendo l’attore.
Il regista di La cosa,John Carpenter,
ha finalmente risposto ad una popolare teoria circolata negli anni
riguardo al finale del suo film del 1982, che come noto racconta di
un gruppo di ricerca in Antartide che affronta un alieno mutaforma
che si insinua tra di loro. Il finale del film è notoriamente
ambiguo, con il MacReady di Kurt Russell e
il Childs di Keith David quali unici due uomini
rimasti in vita, lasciando dunque agli spettatori il dubbio sul
fatto che uno di loro potrebbe essere il pericoloso alieno. La
teoria a cui Carpenter ha ora fornito una risposta è quella
relativa al “Eye Gleam” ad opera del direttore della fotografia del
film Dean Cundey.
Secondo questa, una piccola luce può
essere vista negli occhi dei personaggi quando sono umani,
rivelando così che MacReady, sul finale, non è l’alieno. Ora, in
una recente intervista con ComicBook.com, Carpenter ha però
detto la sua a riguardo, affermando che “io so chi è la Cosa e
chi non lo è, alla fine. Dean Cundey non lo sa. Non ne ha idea. Lui
accende le luci. Accende le luci ed eravamo nella neve. Non ne ha
idea. Diteglielo. Ditegli che è pieno di m***a”. Una risposta
piuttosto brusca, coerente con quelle a cui Carpenter ha abituato i
suoi fan nel corso del tempo. Non è noto quali siano i rapporti tra
lui e Cundey oggi, ma a quanto dice il regista solo lui conosce la
verità sul film.
Ad ogni modo, proprio per questa
ambiguità La Cosa è oggi un classico dell’horror
fantascientifico. Il senso di paranoia che permea il film pone
tanto i personaggi quanto gli spettatori nell’incapacità di
distinguere l’amico dal nemico. Non conoscere la risposta a tale
dubbio, quindi, rende La Cosa ancora più agghiacciante, e
questo è evidentemente l’effetto che Carpenter stava cercando. Allo
stato attuale, tutte le teorie sul finale del film sono valide
(tranne ora quella basata sul bagliore degli occhi), e le domande
persistenti rendono il film divertente da discutere e su cui
riflettere anche quattro decenni dopo la sua uscita.
“A meno che tu non sappia davvero
cosa sta succedendo, c’è la possibilità che tu possa sbagliarti su
questa affermazione“, ha scritto D’Onofrio su X in risposta a
un fan che diceva che uno dei post originali dell’attore che
celebrava “Born Again” era “invecchiato
male” alla luce di la notizia della
revisione. “Porteremo avanti la migliore serie
possibile. Uno di cui possiamo essere orgogliosi. Abbi un
po’ di fiducia, amico mio, abbi fiducia”.“Ogni bel progetto a cui sono stato coinvolto si è
evoluto costantemente durante la pre-produzione, la produzione e la
post“, ha continuato a spiegare D’Onofrio. “Se ne
parla in questi giorni come se fosse una grande novità. Non
è. Sono un gruppo di creativi che fanno del loro meglio per
farlo bene. E’ una costante in questo business. Non lo
farei in nessun altromodo. Francamente
mi preoccuperei se ci accontentassimo di meno”.
Cosa sappiamo sulla serie tv
Daredevil: Born Again
Daredevil:
Born Again è progettata per essere una serie di 18
episodi, ma le riprese del progettosi sono interrotte a giugno a
causa dello sciopero della WGA. Non continuerà finché
l’attuale sciopero SAG-AFTRA non sarà
risolto. Come confermato
da Variety, meno
della metà degli episodi di “Born Again” sono stati girati prima
della chiusura della produzione. Questi episodi sono ora in
fase di revisione e rimangono solo alcuni elementi del materiale
già girato. L’intero spettacolo sta prendendo una nuova
direzione creativa dopo la separazione
dagli sceneggiatori Chris Ord e Matt
Corman. La Marvel è attualmente alla ricerca di
nuovi scrittori per rinnovare lo spettacolo.
I fan della Marvel stavano
aspettandoDaredevil:
Born Again, poiché continua la storia del supereroe di
Charlie Cox e il cattivo Kingpin di Vincent D’Onofrio, iniziata per la prima volta
nella serie Netflix di tre stagioni “Daredevil”.
Cox ha ripreso il ruolo di Daredevil in progetti Marvel come
Spider-Man:
No Way Home e “She-Hulk:
Attorney at Law”, mentre D’Onofrio è tornato in
Hawkeye. Ora
entrambi i personaggi torneranno ad essere leader di una loro
serie.
“Nonostante i miei sentimenti per gli
imbrogli aziendali, ero davvero entusiasta di vedere cosa stava
preparando il nuovo team creativo”, ha scritto Steven DeKnight,
showrunner della prima stagione dello show Netflix, riguardo alla
notizia della revisione. “Il mio cuore va a tutti coloro che sono
stati colpiti da questa decisione. Domani è un giorno
migliore.” DeKnight aveva precedentemente
criticato la seriequando aveva criticato la
Disney per aver utilizzato un sotterfugio legale per estrometterlo
dal riavvio.Daredevil:
Born Again
debutterà suDisney+
nel 2024.
Il co-regista di Spider-Man: Across the
Spider-VerseJustin K. Thompson
e il produttore Christopher Miller hanno
recentemente rivelato che il finale del sequel animato è
stato modificato durante le ultime settimane di produzione, per
aggiungere una conclusione più speranzosa e soddisfacente. In
un’intervista con Empire Magazine, a Thompson è
stato infatti stato chiesto se abbia avuto qualche tipo di
preoccupazione nei confronti del finale originale, che non
prevedeva Gwen Stacy intenta a riunire una squadra di Spider-Man
per ritrovare Miles Morales.
“Ero davvero preoccupato fino a
circa sei settimane prima che finissimo Spider-Man: Across the
Spider-Verse, e l’abbiamo aggiunto. Il finale originale del film
era debole ed era davvero un peccato“, ha spiegato Thompson.
“Abbiamo fatto una proiezione di prova e per fortuna siamo
riusciti a elaborare una strategia su come riunire tutti questi
personaggi, e riportare indietro La Macchia – perché all’inizio non
tornava – e mostrare Rio e Jeff, e aggiungere tutti i
personaggi.” Miller ha poi aggiunto: “Abbiamo imparato la
stessa lezione di L’impero colpisce ancora. Quel film finiva dopo
che lui scopriva il grande colpo di scena e Han Solo veniva portato
via“.
“Inizialmente non c’era la scena
in cui Luke riceve la nuova mano e si riunisce con i suoi amici.
L’hanno aggiunta in seguito perché sentivano di aver bisogno di un
po’ di speranza in vista del film successivo. Abbiamo imparato
quella lezione. Ci siamo detti: È un cliffhanger, dovrebbe finire
con una cosa dove dici ‘Oh no!’. Quindi il tutto si è concluso con
Miles che ha incontrato il suo sé alternativo ed è intrappolato in
una dimensione alternativa, oh no!. Ma il pubblico aveva davvero
bisogno di quel momento di speranza. L’aiuto è in arrivo. Loro
troveranno una soluzione“.
Proprio alla luce di questo potente
cliffhanger in Spider-Man: Across the Spider-Verse, non
resta ora che attendere il terzo e forse conclusivo capitolo del
racconto animato dedicato a Miles Morales: Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse. Il film era originariamente
previsto per il 29 marzo 2024, ma è stato
recentemente rimosso dal calendario delle uscite del 2024 da Sony a
causa degli scioperi di Hollywood, nonché di ritardi nella
produzione non correlati. Al momento, non è stata annunciata una
nuova data di uscita per Beyond the Spider-Verse, la cui
uscita difficilmente sembra avverà prima del 2025.
“La mia intenzione è solo
quella di iniziare a fare cose, e quando questi piani si
concretizzeranno, se mi ritrovassi sulla sedia da regista di [The
Exorcist: Deceiver], sarei elettrizzato“, ha detto
Green. “Ma in questo momento, sto navigando dal punto di
vista della storia e guardando la realtà della mia vita mentre
faccio perno.” Tuttavia, il regista di Halloween ha
ammesso di aver già delineato i prossimi due capitoli della
trilogia sequel L’esorcista prodotto daBlumhouse e Universal
Pictures, annunciata per la prima volta nel luglio
2021. Per acquisire i diritti sul progetto, lo studio ha firmato un
accordo di acquisizione che, secondo quanto riferito, costato oltre
400 milioni di dollari.
La
trilogia dell’esorcista subirà dei cambiamenti
Nonostante la scarsa
performance critica di
L’Esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer), è
stato rivelato che la Universal Pictures sarebbe ancora impegnata a
produrre i prossimi due episodi della trilogia dell’Esorcista.
Tuttavia, è probabile che passi attraverso “un certo grado di
ripensamento creativo”. Attualmente il film ha ottenuto
una valutazione del 23% su Rotten Tomatoes e ha già incassato al
botteghino mondiale oltre 46 milioni di dollari.
“Dalla morte della moglie incinta in un terremoto haitiano
12 anni fa, Victor Fielding ha cresciuto da solo la loro figlia
Angela”, si legge nella sinossi. “Ma quando Angela e la sua
amica Katherine scompaiono nel bosco, per poi ritornare tre giorni
dopo senza alcun ricordo di ciò che è successo loro, si scatena una
catena di eventi che costringerà Victor ad affrontare il punto più
basso del male e, nel suo terrore, e disperazione, cerca l’unica
persona viva che ha già assistito a qualcosa di simile: Chris
MacNeil.
La figlia di Stan
Lee sta lanciando una nuova battaglia legale
contro POW! Entertainment, la società che
detiene i diritti sul nome, sull’immagine e sulla proprietà
intellettuale di suo padre.In una causa intentata
martedì presso la Corte Superiore di Los
Angeles, JC Lee sostiene
che una serie di “transazioni sospette” hanno diluito la sua
partecipazione nella società. La denuncia sostiene inoltre che
la donna non ha ricevuto i pagamenti previsti dall’accordo sulla
proprietà intellettuale.
Stan Lee, il co-creatore di numerosi
supereroiMarvel,
è morto nel 2018 all’età di 95 anni, lasciando dietro di sé un
groviglio di controversie legali.JC Lee, sua figlia e
unica erede, ha citato in giudizio
POW! Entertainment
nel 2019, sostenendo che la società rivendicava ingiustamente la
proprietà del nome e delle sembianze di suo
padre. Un giudice federale ha archiviato la causa
nel 2020, ritenendo che le affermazioni fossero “frivole” e
“infondate di fatto e di diritto” e che la questione centrale del
caso fosse già stata giudicata più volte.
Il giudice ha ordinato a JC
Lee di pagare 1 milione di dollari di sanzioni, nel
tentativo di scoraggiare ulteriori controversie futili. Una
corte d’appello ha confermato il licenziamento ma ha respinto il
lodo delle sanzioni, ritenendo che non fosse giustificato.Nell’ultima causa, JC Lee sta cercando di
accedere a POW! Entertainment. La causa
sostiene che Stan Lee e la sua defunta moglie,
Joan Lee, inizialmente possedevano quasi il 45% della società
quando fu fondata nel 2001. Ma la causa sostiene che una serie di
transazioni discutibili hanno lasciato il Lee
Trust, di cui JC Lee è il fiduciario, con solo il 15%
della società.
La causa sostiene inoltre che Camsing
International Holdings, la società madre del proprietario di
maggioranza di POW! Entertainment, ora
intende vendere la propria partecipazione nella società.Dopo aver appreso ciò in agosto, JC Lee, tramite i suoi
avvocati, ha richiesto l’accesso ai registri della società ma,
secondo la causa, gli è stato negato. La causa sostiene
inoltre che a JC Lee sono dovuti dei soldi per la vendita della
merce di Stan Lee, nonché uno stipendio annuo per un importo di $
125.000 che le sarebbe stato pagato in caso di morte di suo
padre.
Dopo aver realizzato il discusso
biopic Tutti i soldi del
mondo, il regista Ridley Scott è
tornato in Italia per realizzare un altro film biografico, basato
stavolta su uno dei più celebri e controversi delitti della storia
italiana: quello di Maurizio Gucci. Attorno a tale
scioccante evento ruota infatti House of
Gucci (qui la recensione), da Scott
diretto nel 2021 con il favore dell’azienda Gucci, la quale ha
concesso al regista l’accesso completo agli archivi Gucci per
ottenere elementi del guardaroba e oggetti di scena vari.
Nonostante tale collaborazione, il film si presenta come una
versione decisamente glamour e non propriamente fedele di quanto
realmente avvenuto.
Basato sul libro del 2001 The
House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour,
and Greed di Sara Gay Forden, il film scritto
da Becky Johnston e Roberto
Bentivegna è infatti stato concepito da Scott quasi come
una parodia della vicenda Gucci. Un’intenzione confermata
dall’estemizzazione di certi toni, situazioni e personaggi, che
ovviamente non ha incontrato il favore né di alcuni membri della
famiglia Gucci né della stessa Patrizia Reggiani. L’interesse
generatosi nei confronti del film, da alcuni definito
come trash o scult, lo ha in ogni
caso portato ad essere uno dei più chiacchierati e visti nelle
settimane in cui è stato al cinema.
Pur non potendosi dunque aspettare
di ritrovare un racconto fedele alla realtà, per lo spettatore
appassionato di questo genere di racconti, dove ossessioni,
possessioni e follie caratteriali la fanno da padrone, House of
Gucci è certamente un titolo da non perdere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Si riporterà poi
la vera storia dell’omicidio di Maurizio
Gucci ma anche le differenze presenti
tra essa e il film. Infine, si elencheranno le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di House of Gucci
Il film House of Gucci si
ispira dunque all’impero familiare dietro la casa di moda italiana
Gucci. Siamo nel 1978 e nonostante le proteste del padre malato e
altezzoso, Rodolfo Gucci, il bell’erede e studente
di giurisprudenza Maurizio Gucci si imbarca in una
vorticosa storia d’amore con Patrizia Reggiani,
un’assertiva arrivista borghese. Mentre la giovane coppia
costruisce un futuro insieme, Patrizia trova subito un alleato
inaspettato nell’astuto zio Aldo e, a poco a poco,
riesce ad entrare nell’impero della moda Gucci. Adesso chi non sta
con Patrizia è contro di lei. Quando dunque Maurizio, sempre più
corrotto da una vita che inizialmente rifiutava, si innamora di
un’altra donna, i guai per lui non tarderanno ad iniziare.
Nel film si ritrovano attori del
calibro di
Adam Driver nei panni di Maurizio Gucci, mentre
Lady Gaga recita nel ruolo di Patrizia Reggiani.
Gaga ha preso il suo ruolo così seriamente che ha vissuto nei panni
del suo personaggio, Patrizia Reggiani, per un anno e mezzo,
parlando spesso con un accento italiano. Recitano poi nel film
Jared Leto nel ruolo di Paolo Gucci, il quale per la
sua interpretazione ha poi vinto un Razzie Awards come Peggior
attore non protagonista,
Al Pacinoin quelli di Algo Gucci e Jeremy Irons in quelli di Rodolfo Gucci, un
ruolo per il quale si era inizialmente pensato a Robert De
Niro. Infine, Salma Hayek,
Camille Cottin e Jack Huston
recitano rispettivamente nei ruoli Giuseppina Auriemma, Paola
Franchi e Domenico Del Sole.
La vera storia dietro il film: la morte di Maurizio Gucci
Quella raccontata in House of
Gucci è la storia del matrimonio tra MaurizioGucci, imprenditore e presidente della nota casa
di moda e Patrizia Reggiani, la quale finì per
orchestrare l’omicidio di lui. Fu questo un evento che sconvolse
l’opinione pubblica, non solo italiana. Era la mattina del 27 marzo
1995 quando Gucci stava per entrare nel portone di un palazzo di
via Palestro, a Milano, dove si trovavano gli uffici della sua
società, quando venne ferito e ucciso da quattro colpi sparati da
un uomo. Ha avuto a quel punto inizio un’indagine, condatta dal
commissario Filippo Ninni insieme al magistrato
inquirente Carlo Nocerino, porta ad individuare
proprio Patrizia Reggiani come mandante del delitto.
La donna, con cui Gucci era stato
sposato dal 1973 al 1994 e dalla quale aveva avuto due figlie per
poi divorziare, aveva pubblicamente espresso più volte forti
rancori nei confronti di Gucci. Grazie ad una serie di
intercettazioni, Patrizia Reggiani venne prelevata dalla sua
abitazione la mattina del 31 gennaio 1997 dalla Criminalpol. Nella
stessa mattinata vengono arrestati anche il ristoratore
Benedetto Ceraulo, accusato di essere l’esecutore
materiale del delitto, Orazio Cicala, l’autista
nonché complice dell’assassino, Ivano Savioni,
accusato di essere l’organizzatore del delitto procurando il
sicario alla Reggiani, e Giuseppina Auriemma,
intermediaria fra la mandante del delitto e gli esecutori
materiali.
Nonostante Reggiani e Ceraulo non
ammetteranno mai la loro colpevolezza, le prove, le intercettazioni
e le rivelazioni da parte di altri membri del gruppo sono però
state sufficienti per incriminarli. Nel novembre 1998 Patrizia
Reggiani e Orazio Cicala sono stati condannati a 29 anni di
reclusione, rispettivamente come mandante dell’omicidio e autista
del killer; Benedetto Ceraulo all’ergastolo come assassino
materiale; Giuseppina Auriemma a 25 anni di reclusione per
favoreggiamento e Ivano Savioni a 26 anni come organizzatore
dell’assassinio. Reggiani ha poi scontato 18 anni di carcere ed ha
concluso la sua pena svolgendo attività di volontariato con
affidamento ai servizi sociali da parte dei giudici di
sorveglianza.
Le differenze tra il film e la storia vera
Nonostante si basi su tale vicenda
realmente accaduta, il film di Scott vi è tutt’altro che fedele ma
anzi il regista ha in più occasioni deciso di prendersi alcune
libertà, a partire dall’anno in cui Maurizio e Patrizia si
incontrano. Nel film viene infatti detto che i due si incontrano e
intraprendono la propria relazione nel 1978, ma nella realtà ciò è
avvenuto ben otto anni prima, nel 1970. Per tale motivo, cambia
anche la data di nascita delle due figlie della coppia. Alessandra,
nata nel 1976, nasce nel film diversi anni dopo, mentre, per
ragioni non chiarite, la seconda figlia, Allegra, è completamente
assente dal film. Ulteriori libertà narrative si possono poi
ritrovare anche sul racconto dei primi mesi della relazione tra i
due.
Nel film viene infatti mostrato che
Patrizia lavora come contabile presso l’impresa di trasporti di suo
padre, ma ciò non corrisponde al vero. Maurizio, dal canto suo,
appare riluttante a lavorare per l’azienda di famiglia, mentre
nella realtà iniziò a lavorare
per Gucci di sua iniziativa nel 1972. È invece veritiero che, dopo
la morte di Rodolfo Gucci, nel 1983, Maurizio si è scontrato con
suo zio Aldo per il destino dell’azienda, in quanto vedeva suo zio
e i suoi cugini come ostacoli ed era intenzionato ad allontanarli.
Differente è però l’episodio relativo all’intervento della polizia
durante una sfilata di Paolo, poiché nella realtà le forze
intervennero per bloccare la presentazione di una collezione di
borse firmate appunto da Paolo.
Il film è invece veritiero nel
raccontare il modo in cui Maurizio si allontanò da Patrizia, ovvero
dicendole che sarebbe partito per un viaggio d’affari a Firenze,
senza però tornare mai più da lei. Il giorno dopo la partenza, le
fece infatti dare la notizia che il loro matrimonio era finito.
Un’importante differenza è poi quella relativa al modo in cui
Patrizia conosce la sensitiva Giuseppina Auriemma. Nel film ciò
avviene attraverso la tv, dove Auriemma è impegnata in una lettura
dei tarocchi in diretta, ma nella realtà le due dono si sono
conosciute ad Ischia, durante una vacanza. Reggiani e Auriemma,
dunque, erano già amiche di lunga data prima di organizzare
l’omicidio di Maurizio.
Infine, proprio riguardo l’omicidio
di Maurizio si riscontrano alcune modifiche rispetto a come
realmente avvenuto. Nella scena del film, l’imprenditore sta
girando in bicicletta per il Quartiere Coppedé a Roma, quando la
sua attenzione viene attirata da Benedetto Ceraulo, il quale poi
gli spara. Nella realtà, l’omicidio non è avvenuto a Roma, né
Maurizio stava andando in bicicletta poco prima di morire. Il tutto
si è svolto a Milano, come già riportato, mentre Maurizio saliva
gradini del palazzo dove si trovava il suo ufficio. Infine, il
giorno dell’omicidio, la scritta “paradiso” sul diario di Patrizia
non era in italiano, come mostrato nel film, ma bensì in lingua
greca.
Il trailer di House of
Gucci e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
House of Gucci grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 11 ottobre alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
Il film scritto e diretto da
Andrew Haigh All
of Us Strangers(titolo
italiano: Estranei) sarà presentato in
anteprima italiana alla 21esima edizione di Alice nella città.
Sono disponibili il trailer e il poster del film interpretato da
Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire
Foy, in arrivo prossimamente nel 2024.
Una notte, nel suo condominio quasi
vuoto nella Londra contemporanea, Adam (Andrew Scott) ha un
incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry (Paul
Mescal), che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si
sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi
del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è
cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori (Claire
Foy e Jamie Bell) sembrano vivere, proprio come il giorno della
loro morte, 30 anni prima.
Searchlight Pictures presenta, in
associazione con Film4 e TSG Entertainment, una produzione
Blueprint Pictures, All of Us Strangers, prodotto da
Graham Broadbent, Pete Czernin e Sarah Harvey. Il film,
scritto e diretto da Andrew Haigh e ispirato al
romanzo “Estranei” di Taichi Yamada, è interpretato da
Andrew Scott e Paul Mescal, con Jamie Bell e Claire Foy. La
fotografia è di Jamie D. Ramsay, SASC, le scenografie di Sarah
Finlay, i costumi di Sarah Blenkinsop, le acconciature e il trucco
di Zoe Clare Brown. Il montatore è Jonathan Alberts, ACE, mentre le
musiche sono di Emilie Levienaise-Farrouch.
Senza dubbio uno dei personaggi più
interessante della letteratura degli ultimi 20 anni,
Severus Piton, della saga di Harry
Potter, ha avuto anche la fortuna di essere
portato sullo schermo da uno dei migliori attori del panorama
cinematografico contemporaneo, il compianto Alan Rickman. Per celebrare personaggio e
interprete, vi proponiamo 15 trai momenti migliori del professore
di Pozioni a
Hogwarts.
Severus Piton e le sue pause drammatiche
Nessuno, meglio di Piton,
sa utilizzare e pause drammatiche nei suoi discorsi. Ovviamente il
personaggio, nella saga cinematografica, è stato supportato dalla
grande recitazione di Alan Rickman, che spesso è stato parodiato per
il suo modo tutto particolare di scandire le parole.
Quando ammette di essere il Principe Mezzo Sangue
Quando, nel sesto
film/libro, Harry trova il libro “Di proprietà del
Principe Mezzo Sangue“, diventa un esperto di Pozioni e piccoli
incantesimi. Quando però alla fine della storia, si trova faccia a
faccia con Piton che ha appena ucciso Silente e vuole vendicarsi,
prova a utilizzare contro il professore un incantesi del Principe.
Qui abbiamo la rivelazione. Piton è il
Principe Mezzo Sangue. Questo a prova dell’immenso talento di
Piton per la magia e gli incantesimi, anche da molto giovane.
La morte di Severus Piton
Nel momento della sua
morte, Piton pensa a Lily, e al suo figlio Harry, che ha i suoi
occhi. Così, attraverso le sue lacrime, quello che è considerato il
più grande eroe della saga regala a Harry i suoi ricordi, per
fargli conoscere la verità e gli dice: “Hai gli occhi di tua
madre”.
Severus Piton e la prima lezione di Pozioni
Memorabile nei ricordi di
tutti, la prima lezione di pozioni nel sotterraneo di Piton ci
presenta da subito il conflitto che il professore avrà con il
giovane protagonista per tutta la saga. “Peccato, la fama non è
tutto, vero Signor Potter?”
Quando si confronta con Raptor
Ne
La Pietra Filosofale, nel libro come nel film, siamo
tratti in inganno da Piton, credendolo un servitore di Voi Sapete
Chi. Memorabile è il suo confronto con il professor Raptor, nel
momento in cui il docente di pozioni ha già capito da che parte sta
il nervoso collega.
Quando uccide Silente
La scena della Torra di
Astronomia, con Silente sofferente e implorante e con Piton che lo
uccide è senza dubbio uno dei momenti più strazianti dell’intera
saga, e alla luce della verità, è uno dei momenti in cui il
professor Piton dimostra tutto il suo immenso coraggio e il suo
spirito di sacrificio.
Severus Piton: quando abbraccia il cadavere di Lily
Si tratta di una scena
realizzata per il film, per rendere visivamente meglio i ricordi
che Harry spia nel pensatoio. Senza dubbio è il momento più
difficile per i fan della saga e per il personaggio è un momento
decisivo, che caratterizzerà tutta la sua vita e le sue scelte
future.
Quando zittisce Hermione
In
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban,
Hermione è infervorata durante la lezione di Difesa contro le
Arti Oscure in cui Piton sostituisce l’assente Lupin. La
studentesse risponde a tutte le domande del professore, ma lui,
infastidito dalla preparazione e, diciamolo, dalla saccenza della
ragazza, la zittisce: “E’ la seconda volta che parli senza
permesso, Signorina Granger. Dimmi sei incapace di trattenerti o
provi gusto a essere un’insopportabile so-tutto-io?” Povera
Hermione!
Quando impartisce lezioni di saggezza a Harry
Durante le lezioni di
Occlumanzia, in
L’Ordine della Fenice, Piton redarguisce un lamentoso
e arrabbiato Harry con una perla di saggezza: “Nel caso in cui ti
fosse sfuggito, Signor Potter, la vita è ingiusta.” Detto da lui è
sicuramente vero.
Severus Piton e il suo epico duello con il Professor
Allock
Ne
La Camera dei Segreti, rimane memorabile il duello di
Piton contro il professor Gilderoy Allock.
Quando cerca di proteggere il trio da Lupin che si
trasforma
Ne Il Prigioniero
di Azkaban, Piton scopre il legame tra Sirius Black e
Lupin, e durante la trasformazione in lupo mannaro del professore
di Difesa contro le Arti Oscure, cerca di proteggere con il proprio
corpo Harry, Ron e Hermione.
Quando minaccia di espellere Ron e Harry
Ne La Camera dei Segreti, Harry e Ron usano la
magia fuori dalla scuola per arrivare a Hogwarts sulla Ford Anglia
volante del signor Weasley. Piton vorrebbe cogliere l’occasione
ghiotta per espellere i due giovani Grifondoro.
Severus Piton, quando mente alla professoressa Umbridge
Dolores Umbridge è senza
dubbio uno dei personaggi più diabolici della saga di Harry Potter.
Quando la donna scopre Harry che cerca di mettersi in contatto con
Sirius nel camino del suo studio, la donna chiede aiuto a Piton,
per farsi dare del Veritaserum e costringere Harry a dire la
verità. Pito decide di mentire, dicendo di aver finito la pozione.
Inoltre, alla sibillina richiesta di aiuto di Harry (Ha preso
Felpato e l’ha portato nel posto dove è nascosta), Piton capisce
cosa sta accadendo e chiama a racconta l’Ordine della Fenice, che
poi soccorrerà i giovani studenti al Ministero.
Quando prende in giro Lupin
Ne
Il Prigioniero di Azkaban, Piton scopre Harry che va
in giro per i corridoi della scuola di notte. Il ragazzo sta
seguendo Peter Minus sulla Mappa del Malandrino e Piton gli chiede
di mostrargli la pergamena incantata. All’apparire di Lupin, che
cercherà di salvare Harry dall’ira di Piton, il professore di
Pozioni prende in giro il collega dicendogli: “Cosa fai fuori
dal letto a quest’ora Remus, una passeggiata al chiaro di
luna?”. Uno dei suoi rari momenti di gloria.
Sempre
La battuta più famosa della
saga. Una parola semplicissima che si carica di significato e
emozioni quando, scoperta la forma del suo Patronus, Silente
capisce che in tutti quegli anni il cuore di Piton è stato fedele,
e sempre lo sarà, all’amore per Lily.
Il concetto del vendicarsi parte,
come ben sappiamo, da una specifica e pregressa azione da parte di
terzi: un torto subito. Più la sua portata è importante, più sarà
impattante, in maniera dunque proporzionale, la vendetta. Nel
nostro cinema, l’incidente scatenante che avvia un revenge
movie è spesso simile: o è qualcosa che è stata fatta
direttamente al protagonista oppure a un suo caro, che sia il
figlio, il genitore o il partner. Per Ballerina, nuovo film che
va infoltendo il catalogo Netflix in questo non ancora
autunnale ottore, è una cara amica.
Una trama che usa un’espediente
differente per una storia che comunque seguirà gli stilemi del
genere, ma che questa volta parte più dall’esaudire un desiderio,
in tal caso di qualcuno che non è stato ucciso ma che si uccide, e
che affida la sua resa dei conti a un altro, il quale si prende ben
volentieri il grosso carico. Il film, che naviga nel mare
dell‘action thriller, è una produzione coreana diretta da
Lee Chung-hyun. Presentato in
anteprima al 28° Busan International Film Festival
nella sezione “Korean Cinema Today – Special Premier”, è
disponibile in streaming dal 6 ottobre.
Ballerina, la trama del
film
I compleanni non sono un evento che
piace a tutti, e sembra proprio essere qualcosa che
Ok-ju voglia lasciar passare in sordina quando si
tratta del suo. Nonostante questo, un giorno la ragazza si reca in
una pasticceria per comprare una torta, ed è lì che incontra dopo
tanti anni una sua ex compagna di classe, Min-hee.
Ritrovatesi per puro caso, le due da quel momento non si lasceranno
più. Min-hee, in realtà, è anche una ballerina professionista,
lavoro ben diverso da quello di Ok-ju, la quale per lungo tempo è
stata una guardia del corpo personale d’élite per clienti VIP, che
però ha messo da parte per potersi riprendere da quel ritmo
stressante.
Tutto sembra andare bene, fino a
quando una sera Min-hee chiama Ok-ju chiedendole di recarsi a casa
sua: ma arrivata lì, lo scenario che le si presenta davanti è
tutt’altro che piacevole per lei. L’amica giace infatti in una
vasca da bagno piena di sangue. Prima di suicidarsi, però, le ha
lasciato un messaggio con su scritto “Per favore, vendicami… so
che lo farai.” Decisa a vendicare l’amica, Ok-ju si ritroverà
coinvolta nel sottobosco cittadino in cui violenza, droga e
prostituzione sono all’ordine del giorno. Ma la resa dei conti deve
esserci, è una promessa che ha fatto a Min-hee: e così, sfruttando
le proprie capacità investigative ma anche il suo talento nel
combattimento, Ok-ju sfiderà colui che ha indotto l’amica a
togliersi la vita, e lo farà senza pietà.
Un revenge movie convincente
A dare carattere all’angelo della
vendetta di Ballerina una Jeon
Jong-seo perfettamente calata nel ruolo della sua Ok-ju;
recita in sottrazione, si focalizza sullo sguardo smarrito ma
deciso, sopra cui la macchina da presa regala travolgenti
primissimi piani; si getta nell’oscurità della notte come un
felino, indaga, combatte; ricorda gli attimi passati con la sua
migliore amica Min-hee (forse anche qualcosa in più), che ringrazia
per averla fatta rinascere, e che la spronano ad essere più veloce
nelle scelte, più decisiva nelle lotte, più feroce e attenta ai
dettagli. Min-hee è uno stimolo continuo per Ok-ju, è un’assenza
che nel filo narrativo della vendetta si fa sempre più presenza,
accompagnando una musica che incalza, in particolare nelle scene
d’azione.
Forse troppo brevi le sequenze fra
le due giovani, lampi di luce in una sceneggiatura che si affida di
più alla componente action piuttosto che a creare una psicologia
più profonda di Ok-ju, solo accennata attraverso il rapporto con
Min-hee. Ma a sopperirne la mancanza, che nella buona economia
generale del film fa comunque chiudere un occhio, è la sua
estetica. A livello visivo, l’uso dei colori al neon che spesso
avvolgono la protagonista danno ancora più il senso di ciò che sta
accadendo in Ballerina, quasi come se
andassero ad enfatizzare i sentimenti e le mosse della sua
protagonista. Le sequenze d’azione, poi, alzano l’asticella della
pellicola: ben coreografate, con un montaggio frenetico e
veloce, supportate da una galleria d’inquadrature
efficaci, oltre che da un buon uso della cinepresa, sempre pronta a
dare visibilità e coraggio a Ok-ju.
Ok-ju, una protagonista che
funziona
Ed è infatti proprio Ok-ju la carta
vincente di Ballerina che, nel suo
complesso, rimane il tipico revenge movie conosciuto da tutti, solo
con un’estetica migliore di altri e uno stile accattivante.
Un po’ Nikita, un po’ John Wick, un po’
Black Mamba, Ok-ju detta i tempi narrativi del film, li
gestisce senza appesantirne le scene, e intrattiene pur non essendo
una protagonista eccessiva nel linguaggio e nel comportamento. Si
carica di tutta la narrazione affidandosi alle espressioni, ben
equilibrate come dicevamo, dalle quali traspare tutto: freddezza,
dolore, passione, frustrazione, rabbia.
Nel complesso, perciò,
Ballerina è un film godibile, un tipico
revenge movie che sfrutta in maniera adeguata tutti gli elementi
del genere, non scadendo nel ripetitivo o nel noioso, pur essendo
la sua ossatura narrativa non originale. Netflix, dunque, ancora una volta ci conferma di
sapere quali prodotti scegliere per riempire la sua offerta e
soddisfare il suo pubblico. E, come nel caso del film di Lee
Chung-hyun proposto dal colosso streaming, un po’ d’azione pura “e
dura” non fa mai male, soprattutto se al suo centro c’è una
vendicatrice che tanto ci ricorda alcuni cult o personaggi amati,
da cui – ci vien da pensare – ci si è ispirati per delineare la
convincente sicaria Ok-ju.
Daredevil:
Born Again sta subendo un’importante revisione
creativa, stando a quanto ha riportato Variety nell’ultima ora. La
serie
Disney+ dei Marvel Studios si è recentemente
separata dagli sceneggiatori Chris Ord e
Matt Corman e sta attualmente cercando nuovi
scrittori per rinnovare lo show. Ord e Corman saranno ancora
accreditati come produttori esecutivi.
E con meno della metà dei 18 episodi
della serie girati prima dell’inizio dello sciopero del SAG-AFTRA,
la Marvel ha anche lasciato andare i registi per i restanti episodi
della stagione. Alcuni elementi del materiale già girato verranno
utilizzati in futuro, ma la Marvel sta cercando di portare la serie
in una nuova direzione creativa.
Daredevil:
Born Again non è ancora in grado di tornare alla
produzione effettiva, poiché gli attori rimangono in sciopero,
sebbene siano attualmente in trattative con gli studi per tornare
al lavoro. La Writers Guild of America ha
recentemente raggiunto un nuovo accordo con gli studios che ha
posto fine allo sciopero, con il 99% dei membri della gilda che ha
votato per approvare l’accordo all’inizio di questa settimana.
Charlie Cox tornerà nei panni di Matt Murdock,
alias Daredevil, nella nuova serie insieme a
Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson “Kingpin” Fisk.
I due avevano già recitato insieme nella serie Marvel-NetflixDaredevil dal 2015 al
2018.
Negli ultimi anni le produzioni
spagnole o latinoamericane, grazie soprattutto alle piattaforme
streaming, si sono moltiplicate, anche per via del grande successo
ottenuto in termini di critica e pubblico. Titoli come La casa di carta, Vis a Vis – Il
prezzo del riscatto,Élite,Fenómenas – Indagini
occulte o Tin & Tina sono solo
alcuni degli esempi più noti di come la produzione – di film o
serie TV – di lingua spagnola abbia invaso gli schermi di tutto il
mondo. Dal Messico è arrivato su Netflix un altro titolo
immediatamente divenuto un grande successo, dal titolo
Invito a un assassinio.
Si tratta di un vero e proprio
giallo, un whodunit, diretto da J. M.
Cravioto (regista già delle serie Diablero,
Monarca e Viaggio al centro della terra –
quest’ultima disponibile su Disney+), che sembra trarre ispirazioni
da quelli di Agatha Christie ma anche da recenti
titoli simili come Cena con delitto –
Knives Out e il suo sequel Glass
Onion. Lo spettatore si trova dunque a
seguire la protagonista all’interno di un mistero, da risolvere
attraverso la scoperta di indizi, dettagli provenienti dal passato
ed errori commessi dall’assassino.
Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Per chi ha già visto il film o per chi non teme
gli spoiler, si entrerà poi nel dettaglio del racconto per una
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le procedure da seguire per poter vedere Invito a un
assassinio in streaming su Netflix.
La trama e il cast di Invito a un
assassinio
Protagonista del film è l’eccentrica
miliardaria Olivia, che manda un misterioso invito
alla sorellastra Agatha e a un gruppo di vecchi
conoscenti per passare un fine settimana sul suo lussuoso yacht.
Qui Olivia affronta però i suoi ospiti ricordando a ognuno di loro
le passate cause legali nei suoi confronti e avverte che forse uno
di loro non tornerà più sulla terraferma. Infatti, crede che uno
dei presenti verrà ucciso. All’alba, tutti sentono un forte rumore
e quando si recano sul ponte scoprono che Olivia è morta.
Naturalmente, tutti sono sospettati:
Carlos (l’ex marito, da cui si è separato dopo la
morte della figlia adottiva Elisa),
Sonia (l’ex amica), Cary (un
attore in declino ed ex fidanzato), Cristina (la
governante), Naram (l’insegnante di yoga e
fidanzato di Sonia) e Figue (il dottore). Sebbene
siano tutti sconvolti dalla morte di Olivia, cercano di tornare
alla propria vita. Ma ecco che la polizia ordina loro di restare
nella villa della donna fino a quando non verrà scelto chi svolgerà
le indagini. Intanto, Agatha cerca di scoprire la verità, facendosi
aiutare da un’ufficiale di polizia principiante,
Iris.
Ad interpretare la protagonista
Agatha vi è l’attrice Regina Blandón, mentre
Maribel Verdú interpreta Olivia. L’attrice
Stephanie Cayo ricopre il ruolo di Sonia, mentre
Manolo Carodna è Cary. Aarón Díaz
interpreta Naram, José María de Tavira è Figue e
Juan Manuel Pernas interpreta Gustavo. Completano
il cast Pedro Damián nel ruolo di Carlos,
Helena Rojo nei panni di Cristina e Andrea
Aldana è Renata. Mariana Cabrera, infine,
è Iris, l’ufficiale di polizia.
La spiegazione del finale di Invito a un
assassinio
Verso la fine di Invito a
un assassinio, Agatha scopre che Naram aveva un legame con
Olivia e che in realtà si chiama Ramiro Godoy.
Inoltre, Naram si rivela essere il fratello della madre biologica
di Elisa e che credeva che la nipote, figlia adottiva di Olivia e
Carlos, fosse morta durante il parto di sua sorella,
Renata. Invece ha poi scoperto che era viva e che
viveva con Olivia. Ramiro sapeva inoltre che sua sorella era
rimasta vittima di un’organizzazione gestita da Carlos, il quale
spesso portava via i bambini dalle loro madri, dicendo a
quest’ultime che erano morti durante il parto. In realtà, li
consegnava a coppie ricche in cerca di adozione.
Renata, tuttavia, si era suicidata
per il dolore, inconsapevole che sua figlia era in realtà era viva.
Due anni dopo Elisa è però effettivamente morta e la notizia è
apparsa su tutti i giornali. In quel momento Ramiro ha capito tutto
e ha cercato così di avvicinarsi a Olivia per scoprire la verità.
Per arrivare a lei si è allora servito di Sonia, con cui aveva un
obiettivo in comune: distruggere Olivia. Ma la ricca Olivia, dopo
aver scoperto cosa è accaduto a Renata, ha promesso a Ramiro che le
avrebbe reso giustizia. Per riuscire in ciò, Olivia, sapendo di
avere un male incurabile, ha scelto di suicidarsi, così la polizia
avrebbe indagato e scoperto finalmente cosa realmente fa il suo ex
marito Carlos.
Nelle scene finali, inoltre, Agatha
scopre che il dottor Figue sapeva del male di Olivia e l’ha aiutata
a suicidarsi, somministrandole una dose mortale di morfina, per
alleviare i dolori. Così facendo ha ricambiato un favore che la
donna gli aveva fatto anni prima. Agatha, comprendendo che Figue
non aveva cattive intenzioni, decide di non rivelare a nessuno
questo dettaglio, evitando così che possa incorrere in problemi.
Svelato il mistero e con Carlos e la sua domestica Cristina
arrestati, Agatha eredita tutte le ricchezze della sorella e va
alla ricerca di nuovi casi da risolveri, aprendo dunque a
potenziali sequel.
Il trailer di Invito a un
assassinio e come vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Invito a un assassinio unicamente
grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix,
dove attualmente è al 4° posto della Top
10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per
vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità
e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti
gli altri prodotti presenti nella piattaforma.
Dopo il successo della
scorsa stagione, che ha portato alla realizzazione del film Come
scintille nel buio presentato in anteprima a Bologna nel mese
di giugno 2023 al Biografilm, torna per il secondo anno consecutivo
Carbonia Cinema Giovani Filming Lab. Il corso
residenziale per giovani filmakers, promosso da CSC Carbonia
della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, Carbonia
Film Festival in collaborazione con Ucca – Unione Circoli
Cinematografici Arci, con la partecipazione dei Servizi
Audiovisivi dello SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del
Sulcis e il patrocinio del Comune di Carbonia, si
svolgerà tra novembre e dicembre e sarà curato ancora una volta dal
regista Daniele Gaglianone con la collaborazione del
filmaker e sociologo Chicco Angius come tutor del
progetto.
È stato lanciato oggi il
bando nazionale per l’edizione 2023, tramite il quale saranno
selezionati 6 giovani che parteciperanno a un corso
residenziale tra novembre e dicembre volto alla realizzazione
di un lavoro collettivo.
“Dopo la bella
esperienza dell’anno scorso, ritornerò a Carbonia alla Fabbrica del
cinema per il secondo Filming Lab. Il lavoro con i ragazzi è sempre
molto stimolante, e mi aspetto molto da loro. Con la realizzazione
di “Come scintille nel buio” avevamo ottenuto buonissimi risultati,
che spero potremo addirittura migliorare quest’anno” commenta
il regista Daniele Gaglianone.
Tema centrale del
laboratorio è la relazione con il materiale d’archivio, con
lo scopo di partire dal passato per raccontare il presente.
Servendosi dei materiali disponibili grazie al progetto regionale
di raccolta di cinema di famiglia “La tua memoria è la nostra
storia” attuato dai tre Centri di Servizi Culturali della Società
Umanitaria di Alghero, Cagliari e Carbonia, i giovani partecipanti
avranno la possibilità di lavorare con le
pellicole che, girate a partire dal secondo dopoguerra sono in
gradodi raccontare un’epoca ma anche un
paese.
Scopo dell’iniziativa è
consentire al gruppo di giovani filmmaker di entrare a
contatto con la realtà del progetto Fabbrica del Cinema che dal
2015 intende promuovere la cultura e la fruizione di un territorio,
facendone conoscere anche memoria storica e beni paesaggistici.
Quattro saranno le fasi
del progetto. La prima fase conoscitiva, a distanza,
consisterà in una serie di incontri online con regista, tutor e
altri partecipanti, e prevederà visione di materiale rilevante
della raccolta “La tua memoria è la nostra storia”. La seconda
fase, a Carbonia dal 12 al 23 novembre, sarà dedicata
alla formazione e alle riprese. La terza fase sarà quella del
montaggio, seguita dalla quarta e ultima fase che si terrà a
dicembre a Carbonia volta all’individuazione, con il
gruppo, di una linea condivisa che sarà portata a termine
dal regista e dal tutor del corso.
Il bando si rivolge a
giovani professionisti e non di età compresa tra i 20 e i 32
anni, che abbiano frequentato o stiano frequentando una scuola
di cinema o abbiano una formazione o competenza già avanzata, anche
come autodidatti, in filmmaking, e siano disponibili a
frequentare per intero le attività in loco e partecipare a quelle a
distanza. Le candidature resteranno aperte fino al 22
ottobre.
Il bando e il relativo
form di iscrizione saranno consultabili e applicabili sul sito del
Carbonia Film Festival a questo
indirizzo.
Il film realizzato
nell’ambito del progetto verrà distribuito gratuitamente da Ucca
– Unione Circoli Cinematografici ARCI all’interno del catalogo
della rassegna itinerante di cinema del reale “L’Italia che non
si vede”. Sarà previsto un momento di presentazione pubblica
nella città di Carbonia, oltre a eventuali presentazioni
nell’ambito di festival cinematografici.
Il progetto è
finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna all’interno
delle politiche di sviluppo cineportuali e intende favorire
l’incontro tra formazione, produzione e conoscenza.
Il Csc Carbonia della
Società Umanitaria opera nel territorio da oltre 50 anni
occupandosi di didattica degli audiovisivi e di promozione della
cultura audiovisiva.
La Fabbrica del
Cinema nasce nel 2015 con l’intento di preservare, conservare e
produrre la memoria storico-audiovisiva del territorio e fino ad
oggi ha investito le sue risorse in numerosi progetti di formazione
e produzione.
I Servizi Audiovisivi
dello SBIS dislocati presso la Fabbrica del Cinema gestiscono
tutti i servizi di assistenza audiovisiva, produzione e formazione
agli audiovisivi legati ai comuni aderenti al Sistema, svolgendo
questo lavoro in stretta sinergia con il CSC Carbonia della Società
Umanitaria.
Il Carbonia Film
Festival dal 2016 promuove ogni anno la formazione di giovani
operatrici e operatori del settore attraverso il programma Carbonia
Cinema Giovani.
Ucca – Unione Circoli
Cinematografici Arci è un’associazione nazionale di promozione
della cultura cinematografica attiva dal 1967. Associa più di 150
circoli in tutta Italia con un importante circuito di sale e arene
estive.