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Martha Is Dead: annunciato l’adattamento cinematografico del pluripremiato videogioco italiano

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In una collaborazione innovativa, lo studio italiano di videogiochi LKA, l’editore britannico Wired Productions e la casa di produzione cinematografica svedese Studios Extraordinaires hanno annunciato una partnership esclusiva per l’adattamento cinematografico del videogioco “Martha Is Dead“.

Ambientato nel paesaggio pittoresco ma devastato dalla guerra della Toscana del 1944, “Martha Is Dead” intreccia una narrazione inquietante sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. I giocatori si calano nei panni di Giulia, una giovane donna intrappolata in un agghiacciante mistero dopo la morte della sorella gemella Martha.

Ogni elemento di ‘Martha Is Dead’ è stato creato con straordinaria precisione e cura. La complessità della narrazione è stata meticolosamente pianificata, visualizzata e persino modellata con una qualità cinematografica in mente“, afferma Luca Dalcò, fondatore e direttore di LKA, scrittore e designer di “Martha Is Dead”. “Portare tutto questo in vita come film è un sogno che si realizza“.

Celebrato per i suoi dettagli mozzafiato e il suo realismo, “Martha Is Dead” ha ottenuto il plauso della critica mondiale per la sua capacità di fondere i confini tra realtà, superstizione e tragedia della guerra in un mistero avvincente che tiene i giocatori sul filo del rasoio fino alla fine del gioco.

La narrazione avvincente e l’ambientazione unica del gioco lo rendono un candidato perfetto per un adattamento cinematografico”, afferma Leo Zullo, amministratore delegato di Wired Productions. “Siamo entusiasti di unire le forze con gli Studios Extraordinaires per creare un’esperienza cinematografica di riferimento, fondendo l’arte del gioco e del cinema in un modo senza precedenti“.

L’adattamento sarà curato da Studios Extraordinaires, una società creativa di André Hedetoft e Andreas Troedsson specializzata nella realizzazione di film d’azione, horror e di fantascienza di alto livello a partire da storie originali e giochi straordinari.

Martha Is Dead” è un capolavoro narrativo, che intreccia sapientemente un avvincente mistero di omicidio dal punto di vista di una giovane donna in un modo che non è mai stato fatto prima“, affermano André e Andreas di Studios Extraordinaires. “Siamo ansiosi di dare vita a questo racconto struggente, offrendo sia ai fan che ai nuovi arrivati un tour-de-force cinematografico, pur rimanendo fedeli all’essenza struggente del gioco“.

Attualmente in fase di sviluppo, l’adattamento cinematografico di “Martha Is Dead” è stato realizzato in stretta collaborazione con Luca Dalcò, fondatore e direttore di LKA, nonché creatore di Martha Is Dead. André Hedetoft e Andreas Troedsson sono impegnati nel lungometraggio come co-registi. Oltre alla regia, André apporta ulteriori competenze in qualità di sceneggiatore della sceneggiatura, mentre Andreas Troedsson assume anche il ruolo di direttore della fotografia, garantendo un adattamento visivamente straordinario e meticolosamente realizzato.

Emanuele Propizio, sul set di Una Fottuta Bugia, racconta il suo personaggio

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Si intitola Una Fottuta Bugia, il nuovo film di Gianluca Ansanelli, le cui riprese si stanno svolgendo in queste settimana e che vede protagonista Emanuele Propizio (Ghiaccio, Romantiche) nei panni di Pietro, un giovane ex-enfant prodige squattrinato che si trova, suo malgrado, costretto a fingersi malato di cancro per non essere sfrattato di casa. L’incontro con Claudia, una ragazza malata terminale, lo costringe a confrontarsi col suo castello di bugie.

“È un ragazzo con un bagaglio adolescenziale importante – spiega del suo Pietro Emanuele Propizio, che abbiamo incontrato sul set – Nonostante sia stato un enfant prodige, non si è goduto la popolarità a causa di una situazione familiare difficile. I suoi genitori si sono separati, non erano in buoni rapporti e poi la madre muore. La sua infanzia è stata dolorosa per lui, e da adulto si trascina questo dolore che si riverbera anche nell’impossibilità di riuscire a fare l’attore. Convive con questo suo amico che come lui sta passando un momento di grande difficoltà perché è separato con un figlio, e quando gli arriva la lettera di sfratto, rimane incastrato in questo piano diabolico, che lui non condividerà mai a pieno. Però così conosce Claudia che gli cambierà la vita. Anche se lei rischia suo malgrado di dargli un dolore ancora più grande di quelli che lui ha già vissuto.”

Come hai lavorato alla preparazione del personaggio?

“Ho cercato di prendere il suo dolore inconscio, ne ho parlato tanto con Gianluca Ansanelli, il regista, e diciamo che Pietro ha un po’ di Emanuele. Mi sono ricordato tutte le sensazioni di quando ero piccolo e ho cominciato a fare questo lavoro. Ha contribuito alla preparazione sia il fatto che sono cresciuto con genitori separati, cosa che mi ha fatto molto soffrire da piccolo, sia il fatto che ho lavorato già da molto giovane. Con il tempo ho imparato a capire che fare l’attore prevede per forza delle parabole nella carriera, altrimenti si accetterebbe di tutto e io voglio avere la possibilità di scegliere cosa fare. Ho messo molto di Emanuele in Pietro, spero che questo impegno arrivi. La cosa che mi diverte molto di questo personaggio è che ha un modo di rapportarsi alle persone diverse in maniera misurata, nel senso che è molto sensibile e percepisce come comportarsi con le persone in base a come sono quelle stesse persone. Usa sempre la sua delicatezza e la sua sensibilità.”

Che aspettative si costruiscono dentro un attore durante le riprese di un film?

“È sempre molto difficile pensare alla riuscita del film. Mi affido sempre alla mia esperienza, perché anche se sono relativamente giovane, più di metà della mia vita l’ho passata sui set. Cerco di concentrarmi su quello che devo fare più che su quello che verrà fuori. È molto difficile per me rimanere concentrato su quello che devo fare, ma è quello che provo a portare avanti. Cerco di stare con il personaggio il più tempo possibile, ora so che Pietro starà con me per due mesi e non nego che durante le riprese ho il pensiero di quello che sarà. Cerco di affidarmi sempre al gioco di squadra, al regista e alla troupe.”

Hai cominciato da giovanissimo con un immediato riscontro, e ora interpreti un ex enfant prodige. Quando hai cominciato a lavorare, ti è mai venuto il pensiero che poi non saresti riuscito a superare te stesso?

“All’epoca no, pensavo solo a studiare e a migliorarmi, sono pensieri che vengono quando sei più grande, adesso. Ma per il momento sono stato fortunato, lavoro con una certa regolarità. La paura nasce quando cominci da piccolo e magari poi non riesci a superare quel momento in cui hai sempre ruoli di figlio, e poi cominciano ad offrirti i ruoli di padre. Ecco quello è un passaggio delicato… io sono scaramantico, non dico mai nulla, però per adesso non mi lamento.”

Le riprese di Una Fottuta Bugia dureranno 5 settimane e si snoderanno tra Roma e la Calabria. Il film è prodotto da Play Entertainment.

Di seguito, la trama del film: Pietro (Emanuele Propizio) è un ex-enfant prodige della pubblicità che oggi, a quasi trent’anni viene regolarmente scartato ai provini e sbarca il lunario insegnando teatro ai ragazzini della parrocchia. Vive in un modesto appartamento della diocesi con Nicolas (Giampaolo Morelli) un infermiere dall’indole casinara e menefreghista, divorziato con moglie e figlio a carico. Quando i due rischiano di essere sfrattati dal prete, Nicolas inventa l’orrenda bugia che il suo inquilino è malato di cancro. Inizialmente Pietro subisce la cosa impotente ma poi, proprio quando decide di confessare tutto, conosce Claudia (Antonia Fotaras), una ragazza veramente malata, che malgrado le sue gravi condizioni di salute, sprizza vitalità da tutti i pori. Tra i due ragazzi si crea un indissolubile legame a cui Pietro non vuole rinunciare. Riuscirà a gestire i suoi sentimenti senza ferire quelli di Claudia?

Yannick: recensione del film di Quentin Dupieux

Yannick: recensione del film di Quentin Dupieux

“Uno spettacolo che dovrebbe tirarmi su di morale, mi fa l’effetto contrario.”Yannick

Il cinema, o il teatro, sono un’arte dentro cui, come in una bolla, ci si può isolare. Pur di natura diversa, lavorano per un medesimo compito: permettere di evadere dalla realtà. Che sia per una storia impressa su uno schermo oppure portata in scena su un palco con attori in carne e ossa, chi arriva in sala vuole chiudersi alle spalle la porta che si affaccia sul mondo reale, per pensare alle vite di altri in cui non è protagonista coinvolto. Non sempre però lo spettatore si trova davanti un’opera che lo aggrada, per cui prova trasporto, che è fedele al suo genere di riferimento (ed è il motivo per cui l’ha scelta, in base alle esigenze del momento), e che gli dà la distrazione necessaria. Se ciò che dovrebbe offrire divertimento, sollievo o svago restituisce la stessa noia o insoddisfazione della propria vita, può essere molto frustrante. Oltre che deludente.

In una realtà surreale, come quella allestita da Quentin Dupieux nella sua commedia dell’assurdo Yannick, il pubblico ha tutto il diritto di ribellarsi e dire la propria. Perché spesso si tende a pensare che la funzione di un film, o nel caso della storia del regista francese una piéce teatrale, sia solo quella di contenere le espressioni artistiche di chi lo mette in piedi. Ma l’arte di saper creare storie non deve far star bene solo chi la fa, ma anche chi la riceve, proprio perché fonda il suo essere su una comunicazione soddisfacente fra le parti. Tuttavia, se manca il dialogo e l’impegno, come in una coppia, il disastro è assicurato. Yannick, undicesimo lavoro di Dupieux, è stato presentato al Locarno e Torino Film Festival 2023, e arriva nelle sale italiane dal 18 gennaio.

Yannick, la trama

Siamo in un teatrino della provincia francese, dove è in corso la rappresentazione di una (brutta) commedia intitolata Il Cornuto, che mette in scena uno dei più classici ménage a trois: tra battute mediocri ed equivoci già visti, sul palco due attori si contendono la protagonista. In sala gli spettatori sono pochi, tutti abbastanza annoiati, che di tanto in tanto ridono forzatamente. All’improvviso però, stanco di quell’operetta, si leva la voce d Yannick, , un guardiano notturno che ha fatto “quarantacinque minuti di treno e quindici a piedi per essere lì”, oltre ad essersi preso un giorno di ferie, e non accetta di star guardando una piecé scarsa e scontata. Nessun colpo di scena, nessun brillante dialogo, niente di quello portato in scena lo entusiasma, anzi aggrava il suo stato d’animo già abbattuto, quando lui era andato a teatro proprio per stare meglio. Dopo una serie di battibecchi con gli attori, Yannick, deluso dalla loro performance, ne prende il controllo per rivoluzionarla e creare qualcosa di davvero divertente. Dimostrando quanto spesso, chi non dovrebbe esserlo, si rivela essere migliore di chi è esperto. Semplicemente perché ci crede fino in fondo.

Yannick

Dupieux: dalla parte dello spettatore

Dalla prima inquadratura in 4:3, una chiara falsa soggettiva, Dupieux imprigiona il suo pubblico, sia intradiegetico che extradiegetico, nello spazio del piccolo teatro. Con questa scelta di formato, sentirsi più vicini – e intimi – agli spettatori in sala, a Yannick e agli attori sul palco diventa quasi automatico, e sottrarsi a quel processo di identificazione è pressoché impossibile. Dupieux mette regia e sceneggiatura a favore di spettatore, trasformando così Yannick in una riflessione su come possa sentirsi che inizia dall’incipit, e porta avanti con frenesia di montaggio e dialoghi calzanti fino all’exploit finale. Con insolenza e una buona dose di umorismo ed eccesso, il regista si schiera dalla parte dello spettatore, spesso lasciato nell’ombra, a cui non viene data la rilevanza che merita, parlando a nome suo e dei suoi diritti.

Nella maggior parte dei casi questi deve infatti accettare ciò che ha di fronte – che può essere insipido, scialbo, spento – senza replicare. Eppure non si pensa mai alla responsabilità che ha un autore nei suoi confronti. Per essere meritevole di lode, lui, deve curare la sua opera fino in fondo, volerle bene, valorizzarla, essere presente quando viene messa in scena – senza abbandonarla a se stessa come invece accade per la commedia teatrale nel film. Perché una specifica piéce (in questo caso ci si rivolge ai compiti di una commedia) come dice Yannick deve far stare bene, e non buttare giù di morale ancor di più. Come dimostrerà poi in seguito, per riuscire in qualcosa bisogna avere in primis il carburante della passione, ma soprattutto non trattare il lavoro – e l’arte – con superficialità e inerzia. Perché se non siamo i primi a credere nel nostro operato, non possiamo pretendere che lo facciano gli altri. E neanche che a loro, in quanto spettatori, vada bene tutto così come viene proposto.

James McAvoy commenta la possibilità di tornare a interpretare Charles Xavier nel MCU

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James McAvoy commenta le possibilità di tornare nei panni di Charles Xavier nell’universo cinematografico Marvel. McAvoy ha interpretato la seconda versione di Charles Xavier della serie X-Men di casa Fox, in contrapposizione al Magneto di Michael Fassbender. L’ultima volta che James McAvoy ha interpretato il Professor X è stata in Dark Phoenix del 2019.

Parlando con Entertainment Tonight, James McAvoy si è mostrato evasivo riguardo al suo possibile ritorno nei panni del Professor X per un altro film Marvel. McAvoy ha affermato di non aver avuto contatti con la Marvel, mentre è interessante notare che dica anche: “Tutto ciò che dico mi metterà nei guai”.

Patrick Stewart, l’originale Charles Xavier dei primi film dedicati agli X-Men, è già tornato come variante multiversale del personaggio in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, scelta che ha aperto le porte al ritorno di McAvoy. “Qualsiasi cosa dica mi metterà nei guai… Non ho avuto contatti con loro. Se vogliono che torni, devono parlarmi e hanno bisogno di una buona sceneggiatura… Non dirò niente.”

Ci sono alcuni modi in cui McAvoy può tornare nei panni di Charles Xavier nel MCU. Proprio come ha fatto Stewart, James McAvoy potrebbe tornare come una versione diversa del Professor X da quella interpretata nei film X-Men della Fox. Avere l’attore o anche altri attori della timeline degli X-Men più giovani per un’avventura finale potrebbe avere senso.

Si dice che Deadpool 3, l’unico film del MCU del 2024, contenga diversi attori dei film X-Men della Fox e forse potrebbe esserci anche spazio per James McAvoy. Deadpool 3 dovrebbe essere un viaggio multiversale e potrebbe mostrare entrambi i lati del franchise X-Men di Fox e questo si adatterebbe perfettamente alla trama anticipata del film e al tipo di umorismo di Deadpool. Ma non c’è niente di confermato, se non il ritorno ufficiale del Wolverine di Hugh Jackman.

Mercoledì 2: Jenna Ortega rivela “più azione, più horror” e “ogni episodio” sembra “un po’ più un film”

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Jenna Ortega ha dichiarato a E! sul red carpet degli Emmy di aver “ricevuto alcuni copioni per la seconda stagione” di Mercoledì 2, il suo mega successo su Netflix che ha debuttato nell’autunno del 2022 ed è diventato una delle serie originali più viste di tutti i tempi. La produzione della seconda stagione è stata ritardata dagli scioperi di Hollywood dell’anno scorso, ma dovrebbe iniziare in primavera.

Ci stiamo decisamente orientando verso un po’ più di horror“, ha detto Jenna Ortega in un aggiornamento ai fan. “È davvero, davvero eccitante perché, nel corso della serie, anche se Mercoledì ha bisogno di un po’ di arco narrativo, non cambia mai veramente e questa è la cosa meravigliosa di lei“.

Jenna Ortega ha continuato: “Ci sono battute molto, molto belle e penso che tutto sia più grande. È molto più ricco di azione. Ogni episodio sarà probabilmente un po’ più simile a un film, il che è bello“.

Tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione di Mercoledì

Mercoledì sta spostando la produzione dalla Romania all’Irlanda per la seconda stagione e le riprese dovrebbero iniziare ad aprile, come ha confermato Variety lo scorso novembre. La serie segue Jenna Ortega nel ruolo della protagonista della “Famiglia Addams”, che si iscrive alla Nevermore Academy. A dicembre è stato annunciato che Netflix sta sviluppando uno spin-off incentrato sul Fester di Fred Armisen. In Mercoledì compaiono anche Catherine Zeta-Jones nel ruolo di Morticia Addams, Luis Guzmán nel ruolo di Gomez Addams e Isaac Ordonez nel ruolo di Pugsley Addams.

Durante una conversazione con Elle Fanning per l’edizione di Variety “Actors on Actors” dello scorso anno, Jenna Ortega ha rivelato alcune delle sue maggiori priorità per la seconda stagione di Mercoledì“.

Abbiamo deciso di concentrarci un po’ di più sull’aspetto horror della serie“, ha dichiarato Ortega all’epoca. “Perché è così spensierato, e in uno show come questo con vampiri, lupi mannari e superpoteri, non si vuole prendere troppo sul serio“.

Stiamo abbandonando qualsiasi interesse amoroso romantico per Mercoledì, il che è davvero fantastico“, ha aggiunto, riferendosi alla storyline della Stagione 1 che vedeva Mercoledì in un triangolo amoroso tra Tyler Galpin (Hunter Doohan) e Xavier Thorpe (Percy Hynes White). In passato, Jenna Ortega ha commentato che la trama “non aveva senso” per il suo personaggio.

Jenna Ortega ha partecipato agli Emmy come candidata per Mercoledì nella categoria “outstanding lead actress in a comedy series”. Quinta Brunson si è aggiudicata il premio per “Abbott Elementary”.

Grey’s Anatomy: i protagonisti nella reunion agli Emmy per rendere omaggio alla serie

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Senza il camice di Grey’s Anatomy, Meredith e Izzie, insieme a Miranda, Webber e Karev, si sono riunite lunedì ai Primetime Emmy per consegnare il premio come miglior attore non protagonista in una serie limitata.

Ellen Pompeo è stata raggiunta sul palco in una stanza d’ospedale improvvisata da Katherine Heigl, James Pickens, Chandra Wilson e Justin Chambers. Ogni attore ha poi condiviso un momento della lunga storia dello show Grey’s Anatomy.

Quando il primo episodio è andato in onda nel marzo 2005, Shonda non era sicura di aver creato uno show che avrebbe avuto un’impronta duratura“, ha esordito Ellen Pompeo.

Sono più di 400 episodi e non è finita!“, ha continuato Justin Chambers, che ha lasciato lo show nel 2020. “È un tributo a tutti coloro che hanno fatto parte della nostra famiglia”.

Katherine Heigl, che ha lasciato lo show nel 2010, ha avuto una battuta divertente. “Oh sì, ci sono stati alcuni cambiamenti nel corso degli anni, ma una cosa che è rimasta costante è la meravigliosa base di fan“.

Chandra Wilson ha poi avuto modo di ricordare a tutti che “siamo ufficialmente il medical drama di prima serata più longevo“. “E non sarebbe possibile senza di voi”, ha detto James Pickens.

I produttori hanno organizzato diverse mini-reunion durante la cerimonia di stasera per celebrare il 75° anniversario degli Emmy. Tra gli altri, Lorraine Bracco e Michael Imperioli de I Soprano e Martin Lawrence, Tisha Campbell, Tichina Arnold e Anthony Payne III di Martin.

Quando uscirà la prossima stagione di Grey’s Anatomy?

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

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Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKiddKim RaverCamilla LuddingtonCaterina ScorsoneKelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

Robert Downey Jr. e Tom Holland: la reunion del MCU a cinque anni da Endgame

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A cinque anni dal loro addio in Avengers: Endgame, le star del Marvel Cinematic Universe Robert Downey Jr. e Tom Holland si sono riuniti in occasione dei Critics Choice Awards. Entrambi gli attori, a ritmi differenti, stanno procedendo a gonfie vele con la loro carriera, con Robert Downey Jr. che è il frontrunner per gli Oscar di quest’anno, grazie alla sua interpretazione da non protagonista in Oppenheimer.

L’ultima volta che li abbiamo visti insieme, è stato sul grande schermo, nei momenti finali di Avengers: Endgame, quando Tony Stark ha sacrificato la sua vita per salvare il mondo e Peter Parker gli dà il suo ultimo abbraccio. Mentre The Multiverse Saga sta ancora andando avanti con qualche battuta d’arresto, il pubblico affezionato al MCU è rimasto con il cuore a quell’ultimo abbraccio tra mentore e allievo e alla Infinity Saga.

In occasione dei Critics Choice Awards 2024, Erik Davis ha immortalato i due attori mentre si salutavano. Nella didascalia ha riportato che Tom Holland ha raggiunto Robert Downey Jr. al suo tavolo per salutarlo. Ecco gli scatti:

 

Yellowjackets: la terza stagione non debutterà prima del 2025

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Yellowjackets: la terza stagione non debutterà prima del 2025

Secondo quanto appreso da Deadline, la terza stagione di Yellowjackets non debutterà prima del 2025. Dopo gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori che hanno ritardato la produzione della maggior parte delle serie, la writers room del thriller psicologico di Showtime è stata riaperta a settembre. La pre-produzione della serie era stata interrotta appena un giorno dopo l’inizio dello sciopero della WGA, lo scorso maggio.

Yellowjackets è una serie co-creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson che ruota attorno a un gruppo di adolescenti coinvolti in un incidente aereo avvenuto nel 1996 e alle conseguenze dell’incidente anni dopo.

La serie Yellowjackets ha debuttato nel 2021 ed è stata acclamata, ottenendo sette nomination ai Primetime Emmy Award nelle sue due stagioni, tra cui Outstanding Drama Series lunedì scorso, quando ha perso contro Succession della HBO.

Il cast di Yellowjackets comprende Sophie Nélisse, Jasmin Savoy Brown, Sophie Thatcher, Samantha Hanratty, Liv Hewson e Courtney Eaton nell’era 1996, mentre le loro controparti nell’era 2021 sono interpretate da Melanie Lynskey, Tawny Cypress, Juliette Lewis, Christina Ricci, Lauren Ambrose e Simone Kessell. L’ultimo episodio di Yellowjackets è andato in onda il 28 maggio 2023, il finale della seconda stagione intitolato “Storytelling”.

Chi è coinvolto nella terza stagione di Yellowjackets?

Questa epopea di sopravvivenza, storia di orrore psicologico e dramma dell’adolescenza racconta la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento che diventano i (non) fortunati sopravvissuti di un incidente aereo nelle remote regioni selvagge del nord“, si legge nella sinossi ufficiale. “La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a un clan selvaggio, seguendo anche le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo“.

Yellowjackets è raccontata attraverso due linee temporali: una segue un gruppo di ragazze adolescenti che sopravvivono a un incidente aereo nella natura selvaggia, e l’altra riprende 25 anni dopo con le ragazze adulte.

Il grande cast di Yellowjackets comprende Melanie Lynskey e Sophie Nélisse nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Shauna Shipman, Tawny Cypress e Jasmin Savoy Brown nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Taissa Turner, Christina Ricci e Samantha Hanratty nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Misty Quigley, Juliette Lewis e Sophie Thatcher nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Natalie “Nat” Scatorccio, Simone Kessell e Courtney Eaton nei panni dell’adulta e dell’adolescente Charlotte “Lottie” Matthews, Lauren Ambrose e Liv Hewson nei panni dell’adulta e dell’adolescente Vanessa “Van” Palmer, Steven Krueger nei panni di Ben Scott, Warren Kole nei panni di Jeff Sadecki, Kevin Alves nei panni di Travis Martinez ed Elijah Wood nei panni di Walter Tattersall.

Ally McBeal: Calista Flockhart e il cast ricreano il ballo del bagno nella reunion degli Emmy

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Quattro membri del cast originale di Ally McBeal, la star Calista Flockhart, Greg Germann, Peter MacNicol e Gil Bellows, si sono riuniti lunedì sera durante la trasmissione degli Emmy su Fox, più di 26 anni dopo il debutto della dramedy legale, andata in onda sulla rete per cinque stagioni, dal settembre 1997 al maggio 2002.

Il pezzo iniziava con Calista Flockhart in piedi davanti a uno specchio in una replica del famoso bagno unisex dello show. “Sapevo di aver bevuto troppa acqua; dovevo togliermi gli Spanx, dovevo rimettermi il vestito“, si sente la Flockhart “pensare” in una voce fuori campo prima di guardarsi allo specchio e dirsi: “Ragazza, stai bene“.

In quel momento si verifica una serie di tre sciacquoni, ciascuno seguito da un membro del cast di Ally McBeal, MacNicol, Bellows e Germann, che esce da un bagno.

Una delle canzoni simbolo dello show, “You’re the First, The Last, My Everything” di Barry White, inizia a suonare e i quattro iniziano a ballare, ricreando una delle scene più riconoscibili dello show. (Qui sotto potete vedere la reunion e due versioni del ballo di Ally McBeal, compresa quella nel bagno).

Ho adorato lavorare con Peter, Gil e Greg, e lo adoro ancora“, ha detto Calista Flockhart mentre suo marito, Harrison Ford, la guardava. “L’intero cast di Ally McBeal era così talentuoso e magico e lo show creato dal brillante David E. Kelley, vincitore di 11 Emmy, era innovativo e rivoluzionario, ci ha fatto conoscere un bambino che ballava e i bagni unisex. Ally McBeal sfidava le convenzioni con umorismo e umanità“.

Ally McBeal ha come protagonista la Flockhart nel ruolo di Ally, un’avvocatessa che lavora nello studio legale di Boston Cage and Fish insieme al suo ex amante e alla moglie di quest’ultimo, e segue le prove e le tribolazioni di Ally nella sua ricerca di amore e di una realizzazione. Il fulcro della dramedy era la vita romantica e personale dei personaggi principali, spesso utilizzando i procedimenti legali come espedienti per la trama.

La serie ha vinto l’Emmy per l’Outstanding Comedy Series nel 1999, uno dei sette Emmy e una serie di altri importanti riconoscimenti. Il cast originale di Ally McBeal comprendeva anche Jane Krakowski, Courtney Thorne-Smith e Lisa Nicole Carson, a cui si sono aggiunti successivamente altri attori, tra cui Lucy Liu, Portia de Rossi, la musicista Vonda Shepard e Robert Downey Jr. in uno dei suoi primi ruoli importanti dopo i suoi problemi legali degli anni ’90 e il suo ritorno alla carriera in Iron Man.

La Storia: recensione degli episodi 3 e 4 della fiction di Rai 1

La Storia: recensione degli episodi 3 e 4 della fiction di Rai 1

Prosegue in prima serata su Rai Uno La Storia, adattamento per la televisione del romanzo omonimo di Elsa Morante, i cui primi due episodi sono stati presentati alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il debutto ufficiale per il pubblico è però avvenuto l’8 gennaio scorso, il cui successo è stato registrato nell’immediato con il 23.5 % di share, che si è tradotto in 4.5 milioni di telespettatori. Un risultato che, per la tematica portata sullo schermo non sorprende affatto, soprattutto se si considera anche il fenomeno C’è ancora domani di Paola Cortellesi, il quale, a ben rifletterci, si avvicina molto alla serie firmata da Francesca Archibugi, sia per gli argomenti trattati e intenti, sia per la figura femminile scelta per rappresentarli.

Tra l’altro, La Storia, pur mettendo in scena il passato, sembra non essere troppo distante dal nostro presente. Oltre alle guerre che si consumano oggi, è recente la notizia del saluto romano espletato da un gruppo fascista durante la manifestazione a Roma per commemorare i morti di Acca Larentia, un gesto che oltre ad aver turbato e toccato la sensibilità di molti, è stato oggetto di discussione in molti programmi tv, fra cui Tv Talk, dove a essere intervenuta è stata proprio Jasmine Trinca, che presta il volto alla protagonista della serie, Ida. La seconda puntata de La Storia, come vedremo nella recensione dei nuovi due episodi, entra ora nel vivo della narrazione, dopo i primi due preparatori, e segna anche l’ingresso di nuovi personaggi, come Giuseppe Cucchiarelli, il marmista partigiano interpretato da Elio Germano.

La Storia, la trama degli episodi 3 e 4

Dopo aver perso la propria casa per via di un bombardamento Ida, insieme a Useppe, sfolla a Pietralata. Lungo la strada fa la conoscenza di Giuseppe Cucchiarelli, un comunista dall’animo buono, con cui stringe un’amicizia solida. Arrivati a destinazione, entrambi trovano riparo in un caseificio, dove al suo interno c’è una numerosa famiglia napoletana pronta ad accoglierli. Useppe si sente subito a suo agio in quell’ambiente, e passa spesso le giornate insieme a Cucchiarelli, iniziandolo a chiamare teneramente “Eppetondo”. Nel frattempo, Ida è preoccupata per il figlio Nino, che non vede da almeno due mesi e mezzo e non sa se stia bene o addirittura se sia ancora vivo.

Una sera, però, il ragazzo si presenta al portone del casale, in vesti completamente diverse: ha abbandonato gli abiti da fascista per indossare quelli da partigiano. Nell’insurrezione del movimento Nino trascina con se anche Cucchiarelli desideroso di combattere per il suo credo e un altro sfollato, Carlo Vivaldi, un anarchico che da quanto si apprende in seguito è stato testimone di alcune atrocità perpetrate dai tedeschi nei confronti degli ebrei. Ida, intanto, si trova un giorno di fronte a una scena straziante: alla Stazione Tiburtina incontra il treno della morte… gli ebrei sono in partenza verso i ghetti.

 

La Ida di Archibugi come la Delia di Cortellesi

Come abbiamo detto in apertura, in La Storia c’è molto di C’è ancora domani, come in Ida c’è molto da rintracciare di Delia. Sullo sfondo, pur essendo periodi diversi – il primo entra nel vivo della Seconda Guerra Mondiale, il secondo mette in scena il Dopoguerra – c’è un’Italia oppressa, affaticata, che a stento respira. Nella nuova puntata andata in onda, le somiglianze fra Ida e Delia si fanno sempre più evidenti: intanto emerge la stessa determinazione a lottare per sé stesse, per la loro identità e per i loro figli, per un mondo migliore da lasciar loro, nonostante debbano fare di tutto per nasconderlo. Entrambe sempre vigili e mai sopra le righe, per non rischiare di rimetterci la vita e dover abbandonare una missione in cui credono con corpo, anima e cuore.

Vittime, ma al tempo stesso guerriere silenziose. Mai realmente assoggettate, pur essendo etichettate come sbagliate – nel caso di Ida grava su di lei l’essere ebrea – e facente parte di una minoranza. Messe al margine dalla società, dai pregiudizi, da uno Stato fondato su un’ideologia terrificante e totalitaria, alla cui base c’è un sistema patriarcale, ma che pur camminando ai bordi trovano ugualmente il coraggio resistere, scoprendo di non essere sole. Avvicinarsi empaticamente a Ida, legarsi saldamente a lei, è sempre più naturale man mano che le vicende si fanno più decisive e incisive, e il trasporto emotivo diventa più forte, andando di pari passo con il dramma che si compie e si intensifica.

La Storia Jasmine Trinca Elio Germano

Jasmine Trinca, la sua Ida è spiazzante

Se il momento storico raffigurato stringe in una morsa tutti i personaggi di La Storia, a incarnare a pieno una delle ideologie del periodo arriva Giuseppe Cucchiarelli, personaggio più politico, che racconta in particolare il comunismo, o meglio il movimento dei partigiani, con le sue convinzioni, regole e modus operandi. Attraverso le sue parole e il suo animo battaglierlo si concretizza la guerra vissuta, rendendola ancora più presente e percepita nella narrazione. Elio Germano è ben calato nel ruolo, un comprimario di assoluto valore, e le sue scene con il piccolo Useppe, da cui si evince una bella complicità, sono fra i migliori inserti di questi episodi. Ma a splendere, ancora, è Jasmine Trinca, la cui performance drammatica restituisce a pieno l’affresco di una donna provata dal dolore ma che, nonostante la paura, reagisce e si spinge in avanti, attaccandosi alla speranza per non lasciarsi sopraffare.

Volto segnato, sguardo deciso, espressioni accorate che al tempo stesso trasmettono attaccamento alla vita, l’attrice recita in sottrazione e dà il meglio di sé per farci dono di una protagonista integra nell’animo e corazzata, la cui bravura buca lo schermo. Brilla, Jasmine Trinca, come la sua Ida di cui ha colto tutte le sfumature emotive e caratteriali, tanto da poter considerare questa una delle sue migliori interpretazioni. L’unica pecca della nuova serie targata Rai risiede in alcune poco chiare e deboli sezioni di sceneggiatura, che si tramutano in passaggi narrativi a volte frettolosi, i quali si evincono nello specifico nella crescita di Useppe e nel cambio di bandiera di Nino, da fascista a partigiano. Al netto di qualche difetto di scrittura, La Storia si conferma con il terzo e quarto episodio un prodotto valido, che si erge sulle solide basi del romanzo di Elsa Morante, non porgendo il fianco a sentimentalismi o retorica, ma rimanendo lucido nel fotografare, gradualmente, un popolo resistente, una donna resiliente e un’Italia ferita.

True Detective 4×02: trailer dal secondo episodio

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True Detective 4×02: trailer dal secondo episodio

HBO ha diffuso il trailer di True Detective 4×02, l’atteso secondo episodio che si intitola “Part 2” di True Detective: Night Country.

La quarta stagione di True Detective è creata, scritta e diretta da Issa López e vede nel cast il premio Oscar Jodie Foster, per la prima volta protagonista sul piccolo schermo, e Kali Reis (Catch the Fair One), a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine raccontata nei nuovi episodi. Nel cast anche Fiona Shaw (Harry Potter), Christopher Eccleston (Doctor Who) e John Hawkes (candidato agli Oscar per Un Gelido Inverno).

Fra thriller, horror e soprannaturale, True Detective: Night Country racconta una storia avvincente e ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska. Atmosfere cupe e misteriose per un nuovo e agghiacciante mistero da indagare, con richiami al passato del franchise che faranno la gioia di tutti quanti hanno amato la serie fin dalla prima stagione. E con al centro due donne, due detective diversissime ma fatte della stessa pasta, ruvide e inaccessibili, accomunate da un doloroso trascorso e sole in un mondo di quasi soli uomini.

True Detective: Night Country, la trama

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer di True Detective: Night Country. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Barry Jenkins, Adele Romanski, Mark Ceryak di PASTEL e Alan Page Arriaga. Per Anonymous Content executive producers Mari Jo Winkler, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto.

Sam Claflin, tornerebbe al “cento per cento” nel franchise di Hunger Games

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Sam Claflin, che ha avuto il primo grande ruolo al cinema con la saga di Hunger Games, ha rivelato se ritornerebbe nel franchise per un prequel sul personaggio di Finnick Odair. Claflin ha interpretato il vincitore degli Hunger Games del Distretto 4 ne La Ragazza di Fuoco e in entrambi i film Il Canto della Rivolta. Essendo uno dei personaggi preferiti dei fan, e dal momento che la sua vittoria agli Hunger Games non è mai stata mostrata, c’è stato un grande interesse per un prequel di Finnick per un bel po’ di tempo. Ora che il franchise è tornato alla ribalta con Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, le scommesse si sono di nuovo aperte.

In occaisone degli Emmy Awards 2023, Variety ha chiesto a Sam Claflin se avesse visto Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente e se sarebbe tornato nel franchise. 

I commenti di sostegno e di complimento di Claflin riguardo a Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente mostrano che ha ancora sentimenti positivi rispetto al franchise. Ha espresso interesse a ritornare, anche se ha ammesso che non pensa che sia particolarmente probabile. Tuttavia, ha un’idea per un ruolo che potrebbe interpretare.

“(Tornerei) Al cento per cento. Ma non so se c’è spazio per me per tornare indietro. Sono troppo vecchia ormai, non sono biondo, non ho gli occhi azzurri. Ho sentito voci secondo cui la gente chiede un prequel di Finnick. Tutto quello che posso dire è che darei tutto per interpretare il padre di Finnick.”

Bellissimo, scaltro e all’apparenza infido, ma coraggioso e altruista, nonché fedele alla rivoluzione e innamorato della sua bella e sfortunata Annie, Finnick Odair è uno dei più importanti alleati di Katniss e con il tempo suo grande amico. Il ritratto di Sam Claflin nel film ne ha fatto un fan favorite anche degli spettatori cinematografici e non solo dei lettori della trilogia di Suzanne Collins.

Dragon Trainer: al via le riprese del remake in live action

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Dragon Trainer: al via le riprese del remake in live action

Il regista di Dragon Trainer (How To Train Your Dragon), Dean DeBlois, annuncia l’inizio delle riprese del remake live-action con una foto dietro le quinte. Il franchise DreamWorks basato sull’omonima serie di libri verrà riavviato in live-action, con DeBlois che tornerà sulla sedia di regia dopo aver diretto la trilogia animata originale. Si prevede che il film rivisiterà la trama del primo film del 2010. Via Instagram, Dean DeBlois ha annunciato che le riprese del remake live-action di Dragon Trainer sono iniziate.

Il regista posa con un ciak su cui appare quello che sembra essere il logo del film. Lo sfondo sembra essere un set fisico per il villaggio di Berk, dal momento che ricorda la scenografia dei film d’animazione originali.

Il remake di Dragon Trainer (How To Train Your Dragon) vedrà Dean DeBloise tornare alla regia, proprio come Gerard Butler tornerà nei panni di Stoick. Altri membri del cast includono Mas Thames (The Black Phone) nel ruolo di Hiccup e Nico Parker (The Last of Us) nel ruolo di Astrid. È stato scelto anche l’attore che interpreterà Skaracchio, ovvero Nick Frost (Hot Fuzz).

Sebbene la storia dell’adattamento live-action non sia chiara, il film sarà probabilmente un remix del film del 2010, con modifiche sufficienti per farne una nuova avventura in carne e ossa. La sfida più grande del remake di Dragon Trainer sarà offrire una versione unica della trilogia, che si è conclusa solo nel 2019.

Ayo Edebiri: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Ayo Edebiri: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Nella nuova generazione di interpreti che si sta ritagliando sempre più spazio nel mondo dello spettacolo, Ayo Edebiri è senza dubbio una di quelle che spicca di più. Ricca di talento, vitalità ed umorismo, l’attrice si è già distinta come protagonista femminile della serie The Bear, ma ha già lavorato anche per il cinema ricoprendo sempre ruoli diversi, passando dal doppiaggio alla scrittura di sceneggiature, fino a ricomprire ruoli nella produzione. Nominata come una delle più promettenti star emergenti, è senza dubbio un’attrice che nei prossimi anni guadagnerà sempre più meritata popolarità.

Ecco 10 cose che forse non sai su Ayo Edebiri.

Ayo Edebiri: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcune serie. Edebiri è ad oggi meglio nota per i suoi ruoli televisivi. Ha iniziato infatti recitando per il piccolo schermo con la miniserie Defectives (2014), per poi prendere parte a Ayo and Rachel are Single (2020), Dickinson (2021) e The Premise – Questioni morali (2021). Ad averla resa celebre è però la serie The Bear (2022-in corso), dove ha ad oggi recitato per due stagioni (qui e qui le recensioni), con la terza già confermata. Nel mentre, ha partecipato anche ad alcuni episodi di Abbott Elementary (2023), La pazza storia del mondo, Parte II (2023), ideata da Mel Brooks, e anche al primo episodio della sesta stagione di Black Mirror (2023), dove figura anche Salma Hayek.

2. Ha recitato in diversi film. Il primo film in cui Edebiri ha recitato è Shithouse (2020), seguito poi da Cicada (2020), How It Ends (2021) e As of Yet (2021). Nel 2022 ricopre il ruolo di Stella in Da ciao ad addio, mentre nel 2023 recita in ben tre film: le commedie Theater Camp (2023) e Bottoms (2023) e il drammatico The Sweet East (2023). Prossimamente, farà il suo ingresso nel MCU con il film Thunderbolts, atteso per il 2025.

3. È anche doppiatrice. Oltre a lavorare davanti la macchina da presa, Edebiri si è in più occasioni distinta anche come doppiatrice. Per il cinema, ha infatti ricoperto tale ruolo per i film d’animazione Spider-Man: Across the Spider-Verse (2023), con il ruolo di Glory, e Tartarughe Ninja – Caos mutante (2023), con quello di April O’Neil. Ha però partecipato anche al doppiaggio delle serie Bigtop Burger (2020-in corso), Big Mouth (2020-in corso), Kiff (2023), Mulligan (2023) e Clone High (2023-in corso).

The Bear 3 jeremy allen white

Ayo Edebiri in The Bear con Jeremy Allen White

4. Si è dovuta esercitare nella preparazione di pietanze. In The Bear Edebiri interpreta la giovane aspirante Chef Sydney, un ruolo molto impegnativo ma che le sta dando grandi soddisfazioni. Per la realizzazione dell’acclamata serie non sono infatti state utilizzate controfigure per le scene in cui si vedono i personaggi preparare le pietanze richieste. Gli attori hanno quindi eseguito tutte le operazioni di taglio e preparazione. Anche Edebiri, dunque, si è dovuta esercitare a tal fine, prendendo lezioni e facendo pratica, così da risultare abile e sicura al momento delle riprese.

5. Non crede che Carmy e Sydney dovrebbero avere una relazione. Tra la prima e la seconda stagione, il personaggio interpretato da Edebiri e il Carmy di Jeremy Allen White sviluppano un solido rapporto, che in molti pensavano potesse – o potrebbe ancora – sfociare in una relazione sentimentale. L’attrice, tuttavia, non è dello stesso parere. Quando le è stato chiesto cosa ne pensa del fatto che i due personaggi potrebbero mettersi insieme, l’attrice ha risposto che: “Se succedesse qualcosa tra Sydney e Carmy, nessuno sarebbe felice. Sarebbe deludente, stridente e strano”.

Ayo Edebiri ha scritto un episodio di What Do We Do in the Shadows

6. È anche sceneggiatrice. Oltre a lavorare come attrice, Edebiri ha portato avanti anche altre attività, come la produzione. In particolare, però, si è distinta come sceneggiatrice, scrivendo alcuni episodi di diverse serie TV. La più nota a cui ha lavorato è senza dubbio What We Do in the Shadows, la serie a tema vampiri di Taika Waititi. Edebiri si è infatti occupata della sceneggiatura, insieme a Shana Gohd, dell’episodio Private School, il quinto della quarta stagione. Non è però un episodio dove Edebiri compare anche come interprete, essendosi limitata alla sceneggiatura.

Bottoms Rachel Sennot Ayo Edebiri

Ayo Edebiri è su Instagram

7. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 882 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 580 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Ayo Edebiri ha un profilo su Letterboxd

7. Ha un profilo sul noto social dedicato al cinema. Tra le varie piattaforme su cui l’attrice è molto attiva, oltre ad Instagram, vi è Letterboxd, dove si possono catalogare i film visti e lasciare un recensione di essi. Con un profilo personale, seguito attualmente da 239,797 followers, Edebiri è dunque solita condividere con i propri fan i film che vede, aggiungendo anche un suo personale commento a riguardo. È divenuto ad esempio piuttosto virale quanto scritto per Saltburn, il film con Barry Keoghan. “Il mio uomo fa tutto questo ma non riesce a mangiare le uova che colano? 🤨“, ha ironicamente detto l’attrice.

Ayo Edebiri è irlandese?

9. Viene creduta irlandese per via di una sua battuta. L’attrice non è irlandese, ma anzi ha origini della Barbados da parte di madre e nigeriane da parte del padre. Tuttavia, nel marzo 2023, parlando con Letterboxd ha raccontando la sua esperienza di vita in Irlanda per prepararsi al ruolo di “Jenny l’asina” del film Gli spiriti dell’isola. Si tratta però di uno scherzo, in quanto l’attrice non ha preso parte a quel film. La sua capacità di sfoggiare un accento irlandese ha però reso quell’intervista virale a tal punto che quel gioco continua ancora oggi, con Edebiri che nel ritirare il Golden Globe come Miglior attrice in una serie commedia o musical ha dichiarato: “grazia alla mia vera famiglia e tutti a Boston, Barbados, Nigeria e Irlanda, in svariati modi“.

Ayo Edebiri: età e altezza dell’attrice

10. Ayo Edebiri è nata il 3 ottobre 1995 (età 28 anni) a Boston, Massachusetts, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.68 metri.

Ghostbusters: Minaccia glaciale, il vecchio team riunito… con un twist!

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La squadra originale degli Acchiappafantasmi indossa di nuovo i costumi e gli zaini protonici in una nuova immagine di Ghostbusters: Minaccia glaciale, tuttavia, lo storico team offre un twist.

Il primo film è uscito per la prima volta nel 1984 e presentava un cast di spicco composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson. L’intero team si è riunito in Ghostbusters 2 del 1989, e poi di nuovo per brevi cameo Ghostbusters (2016) e Ghostbusters: Legacy (anche se purtroppo senza Ramis, morto nel 2014, ma con il suo personaggio Egon resuscitato tramite CGI). Ora, Murray, Hudson e Aykroyd torneranno per combattere i fantasmi in Ghostbusters: Minaccia glaciale in uscita a marzo.

Su Empire, è disponibile una nuova immagine dal film che mostra i membri del cast originale, con una sostituta d’eccezione al posto del compianto Egon/Ramis. Nell’immagine, Aykroyd, Murray e Hudson sono di nuovo vestiti con i loro abiti da acchiappafantasmi, ma invece del dottor Spengler, un altro membro del cast, Janine di Annie Potts, la receptionist dei film originali, si prepara per unirsi alla squadra di acchiappafantasmi.

Il nuovo film del franchise torna infatti a New York, che ancora una volta sarà minacciata da una presenza demoniaca pronta a distruggere la città. La nuova immagine mostra Murray sul set di Ghostbusters: Minaccia glaciale mentre parla con Paul Rudd, che torna a interpretare Gary Grooberson nel sequel del prossimo anno. Il personaggio è stato introdotto durante gli eventi di Ghostbusters: Legacy, e nella storia è un fan della squadra originale e si sentiva grato per l’opportunità di aiutare la famiglia di Egon con il mistero della loro casa infestata. Due generazioni di eroi lavoreranno insieme in un sequel che introdurrà nuovi antagonisti, dopo che il capitolo precedente aveva visto la giovane squadra combattere contro Gozer.

Paul Rudd torna alla guida del nuovo gruppo di acchiappafantasmi per combattere questo gelido nemico. McKenna GraceFinn Wolfhard e Carrie Coon riprenderanno i ruoli già interrpetati nel precedente film per questa nuova avventura, insieme però a nuovi arrivati quali Kumail NanjianiPatton OswaltJames Acaster ed Emily Alyn LindGhostbusters: Minaccia glaciale è diretto da Gil Kenan e si baserà su una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason Reitman. “È un onore assoluto prendere in mano lo zaino protonico e passare dietro la macchina da presa per il prossimo capitolo della saga“, ha detto Kenan in una dichiarazione quando è stato annunciato come regista.

Come noto, il film doveva inizialmente arrivare in sala il 20 dicembre 2023, ma per via degli scioperi verificatisi negli ultimi mesi, con quello degli attori che ancora è in corso, la Sony ha deciso di rimandare il film, insieme ad altri suoi titoli quali Kraven ilcacciatore e Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. Ora, Ghostbuster: Minaccia glaciale è previsto in sala per il 29 marzo 2024, ovvero il fine settimana di Pasqua del prossimo anno. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo nuovo film, potendo intanto guardare il suo primo trailer finalmente svelato.

Monsters – seconda stagione: Javier Bardem e Chloë Sevigny alla serie True Crime di Netflix

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Javier Bardem e Chloë Sevigny si sono uniti a Monsters – seconda stagione di Netflix, interpretando i genitori dei famigerati fratelli Menéndez. Cooper Koch (Swallowed) e Nicholas Alexander Chavez (General Hospital) erano già stati scritturati per interpretare i fratelli Erik e Lyle Menéndez.

Cresce il cast di Monsters – seconda stagione

Monsters, co-creata e prodotta da Ryan Murphy e Ian Brennan, racconta le storie reali di figure mostruose che hanno avuto un impatto sulla società. Monsters – seconda stagione sarà incentrata su un famigerato caso di omicidio dei primi anni ’90, che coinvolge due fratelli di una famiglia benestante, condannati per aver ucciso i loro genitori.

La storia reale dei fratelli Menéndez è iniziata nel 1989, quando José e Kitty sono stati colpiti più volte con un fucile da caccia nella loro villa di Beverly Hills. I loro figli, Lyle ed Erik Menendez, non erano inizialmente sospettati. Tuttavia, a causa delle spese eccessive sostenute dai fratelli dopo la morte dei genitori, alla fine sono stati indicati come potenziali sospettati. L’accusa li ha accusati di aver ucciso i genitori per la loro eredità. Durante il processo, molto pubblicizzato, i fratelli hanno rivelato di aver subito abusi fisici, emotivi e sessuali da parte del padre, che li ha costretti a uccidere i genitori.

Nel 1996, Lyle ed Erik Menendez sono stati ufficialmente condannati all’ergastolo. Secondo le fonti, Netflix ha anche “accesso esclusivo” ai fratelli per un prossimo documentario sul caso controverso.

The Gentlemen: Theo James nel teaser trailer della serie spin-off di Netflix

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Netflix ha finalmente pubblicato il teaser trailer di The Gentlemen, il prossimo adattamento in serie del film The Gentlemen poliziesco di Guy Ritchie del 2020.

Il video presenta la star di The White Lotus, Theo James, nel ruolo di un erede britannico che scopre il coinvolgimento della sua famiglia in una delle più grandi piantagioni di cannabis d’Europa. Il teaser offre anche un assaggio di alcune sequenze violente e ricche di azione dello spin-off. Il debutto è previsto per marzo 2024.

Chi c’è il cast della serie The Gentlemen?

La serie The Gentlemen è creata, scritta e prodotta esecutivamente da Guy Ritchie, che ha anche diretto i primi due episodi. A James si aggiungono Ray Winstone, Kaya Scodelario, Daniel Ings, Joely Richardson, Vinnie Jones, Giancarlo Esposito, Chanel Cresswell, Michael Vu, Max Beesley, Jasmine Blackborow, Harry Goodwins, Dar Salim, Pearce Quigley, Ruby Sear e Peter Serafinowicz.

Lo spin-off vede Eddie Horniman (James) ereditare inaspettatamente la considerevole tenuta di campagna del padre – solo per scoprire che fa parte di un impero clandestino della cannabis”, si legge nella logline. “Inoltre, molti personaggi sgradevoli della malavita britannica vogliono una parte dell’operazione. Determinato a liberare la sua famiglia dalle loro grinfie, Eddie cerca di giocare al loro stesso gioco. Tuttavia, man mano che viene risucchiato nel mondo della criminalità, inizia a provarci gusto“.

Indiana Jones e il quadrante del destino: il video dei VFX mostrano cosa è reale e cosa no

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Il nuovo video dedicato ai VFX di Indiana Jones e il Quadrante del Destino mostra cosa è stato realizzato concretamente e cosa invece è frutto della magia degli effetti visivi del film diretto da James Mangold con protagonista Harrison Ford.

Il quinto e ultimo capitolo della serie di Indiana Jones vede Ford vestire i panni dell’archeologo alla ricerca del meccanismo di Anticitera di Archimede. Il film presenta tutta l’azione che ci si aspetta dalla serie, inclusa una sequenza in cui Ford è ringiovanito di circa 35 anni.

Ora, Industrial Light & Magic ha condiviso un nuovo video su YouTube che analizza le sequenze VFX più importanti presenti in Indiana Jones e il quadrante del destino, incluso il prologo.

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Daisy Ridley sulla prima lettura di Star Wars con Harrison Ford e Carrie Fisher: “Non è stato grandioso”

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Daisy Ridley, nota per il suo ruolo di Rey nella trilogia sequel di Star Wars, ha recentemente rivelato i dettagli della prima lettura della sceneggiatura che ha fatto con Harrison Ford e Carrie Fisher. Ridley ha recitato in Star Wars: Il risveglio della Forza nel 2015 ed è stata la protagonista dell’intera trilogia sequel. Ora, riprenderà il ruolo di Rey nel prossimo film Star Wars: New Jedi Order, e anche se non è la prossima tappa del francise, l’attrice brandirà di nuovo la spada laser.

In una recente intervista con AlloCiné durante un tour stampa per il suo prossimo film, Sometimes I Think About Dying, Daisy Ridley ha parlato della sua prima lettura del copione con le star della trilogia originale e di come ha reagito alla loro vicinanza. Ha anche notato quanto fosse nervosa per la lettura, il ruolo, la segretezza che aleggiava intorno al film e come quello stato di nervosismo abbia influenzato la sua performance.

“Dopo la lettura, io e John [Boyega] siamo andati a provare con J.J. [Abrams] perché era chiaro che non era stato grandioso. Quindi siamo dovuti letteralmente andare a provare subito, perché il nervosismo era tantissimo. Ma sì, ero molto felice, seduta lì tra Harrison [Ford] e Carrie [Fisher].”

Nonostante un inizio così nervoso, Daisy Ridley ha comunque un buon ricordo di quelle esperienze e infatti tornerà in quell’universo: “Mi è piaciuto fare tutti e tre i film e sono molto felice di poterlo fare di nuovo”.

Mentre le informazioni sul film rimangono molto scarse, Ridley ha anticipato in un’intervista con Collider che la storia pianificata non è “quello che mi aspettavo“, anche se non aveva ancora letto una vera sceneggiatura. Ora è passato più di un mese da questi commenti, ed è possibile che da allora le sia stata inviata una sceneggiatura.

Emmy Awards 2023: Succession, The Bear e Beef hanno dominato. Tutti i vincitori

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Succession, The Bear e Beef hanno trionfato durante la cerimonia degli Emmy Awards 2023 tenutasi questa notte Oltreoceano. Le categoria Drama, Comedy e Mini serie sono state governate dai tre show quasi senza alternativa, come è accaduto anche ai Golden Globe e ai Critics Choice di quest’anno.

Ricordiamo che la cerimonia degli Emmy è stata posticipata da settembre a gennaio a causa dello sciopero dei SAG che si è protratto fino all’8 novembre 2023.

Presentati da Anthony Anderson, i 75esimi Emmy Awards hanno offerto numerosi tributi alle serie di successo del passato e del presente. Il cast Cheers, I Sopranos e Ally McBeal si sono riuniti per la serata.

Ecco tutti i vincitori degli Emmy Awards 2023

Drama Series

  • “The Bear” (WINNER)

Limited Series

  • “Beef” (WINNER)
  • Kieran Culkin (“Succession”) (WINNER)

Lead Actress in a Drama Series

  • Sarah Snook (“Succession”) (WINNER)

Lead Actor in a Comedy Series

  • Jeremy Allen White (“The Bear”) (WINNER)

Lead Actress in a Comedy Series

  • Quinta Brunson (“Abbott Elementary”) (WINNER)

Lead Actor in a Limited Series or Movie

  • Steven Yeun (“Beef”) (WINNER)

Lead Actress in a Limited Series or Movie

  • Ali Wong (“Beef”) (WINNER)

Supporting Actor in a Comedy Series

  • Ebon Moss-Bachrach (“The Bear”) (WINNER)

Supporting Actress in a Comedy Series

  • Ayo Edebiri (“The Bear”) (WINNER)

Supporting Actor in a Drama Series

  • Matthew Macfadyen (“Succession”) (WINNER)

Supporting Actress in a Drama Series

Supporting Actor in a Limited Series or Movie

  • Paul Walter Hauser (“Black Bird”) (WINNER)

Supporting Actress in a Limited Series or Movie

  • Niecy Nash-Betts (“Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story”) (WINNER)

Writing For A Comedy Series

  • The Bear • System • FX • FX Productions
    Christopher Storer, Written by (WINNER)

Writing For A Drama Series

  • “Succession” • Connor’s Wedding • HBO Max • HBO in association with Project Zeus, Hyberobject Industries, Gary Sanchez Productions and Hot Seat Productions
    Jesse Armstrong, Written by (WINNER)

Writing For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • “Beef” • The Birds Don’t Sing, They Screech In Pain • Netflix • A Netflix Series / An A24 Production
    Lee Sung Jin, Written by (WINNER)

Directing For A Comedy Series

  • The Bear • Review • FX • FX Productions, Directed by Christopher Storer (WINNER)

Directing For A Drama Series

  • “Succession” • Connor’s Wedding • HBO Max • HBO in association with Project Zeus, Hyberobject Industries, Gary Sanchez Productions and Hot Seat Productions, Directed by Mark Mylod (WINNER)

Directing For A Limited Or Anthology Series Or Movie

  • “Beef” • Figures Of Light • Netflix • A Netflix Series / An A24 Production, Directed by Lee Sung Jin (WINNER)

Reality Competition Program

  • “RuPaul’s Drag Race” (WINNER)

Scripted Variety Series

  • Last Week Tonight With John Oliver (WINNER)

Variety Talk Series

  • “The Daily Show With Trevor Noah” (WINNER)

Variety Special (Live)

  • “Elton John Live: Farewell From Dodger Stadium” (WINNER)

Outstanding Writing For A Variety Series

  • Last Week Tonight With John Oliver (WINNER)
    HBO Max • HBO in association with Sixteen String Jack Productions and Avalon Television
    Daniel O’Brien, Senior Writer
    Owen Parsons, Senior Writer
    Charlie Redd, Senior Writer
    Joanna Rothkopf, Senior Writer
    Seena Vali, Senior Writer
    Johnathan Appel, Writer
    Ali Barthwell, Writer
    Tim Carvell, Writer
    Liz Hynes, Writer
    Ryan Ken, Writer

    Mark Kramer, Writer
    Sofia Manfredi, Writer
    John Oliver, Writer
    Taylor Kay Phillips, Writer
    Chrissy Shackelford, Writer

Il padrino – Parte III: trama, cast e curiosità sul film con Al Pacino

Quella di Il padrino è una delle trilogie cinematografiche più conosciute e amate di sempre, vero e proprio simbolo di un genere. Con tre film, questa affronta un arco temporale di circa 96 anni, raccontando ascesa e declino della famiglia Corleone, tra le più potenti in assoluto nella malavita di New York. Con Il padrino e Il padrino – Parte II, Francis Ford Coppola ha dato vita a due autentici capolavori della storia del cinema, ancora oggi considerati tra i migliori film mai realizzati. Nel 1990, infine, egli ha portato sul grande schermo il capitolo conclusivo della trilogia, Il padrino – Parte III, oggi anche noto come Il padrino: Epilogo – La morte di Michael Corleone.

Questo nuovo lungometraggio è infatti dedicato all’anzianità di Michael Corleone e alla sua ricerca di un degno erede per la guida del suo impero criminale. Originariamente, Coppola non era interessato a dirigere questo terzo titolo, considerando conclusa la storia della famiglia mafiosa già con il secondo capitolo. Alcuni insuccessi cinematografici e diversi debiti lo spinsero però a cambiare idea, firmando la sceneggiatura insieme a Mario Puzo, l’autore del romanzo da cui era nato tutto. Accolto in modo positivo, ma non tanto quanto i precedenti due, Il padrino – Parte III ottenne poi ben sette nomination all’Oscar, tra cui quella al miglior film.

Ancora oggi è un film controverso, tanto per i suoi riferimenti a determinati intrighi politici e religiosi italiani, quanto per le sue diverse versioni esistenti, tra appunto quella di recente pubblicazione. In generale, però, si tratta di un capitolo irrinunciabile di una delle più importanti trilogie della storia del cinema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il padrino – Parte III

Il racconto si svolge ora nella New York di fine anni Settanta. Michael Corleone è ormai anziano e malato di diabete, ma sempre ricchissimo e rispettabile. Prima di morire, egli si è inoltre deciso ad allontanare la famiglia dalla mafia in favore di affari onesti. Con la Fondazione Vito Andolini Corleone, di cui la cui figlia Mary è presidente onorario, si impegna nel rinnovamento della cultura e della società siciliane, e grazie a questo riceve un’onorificenza dal Vaticano. Coglie l’occasione per rendere leciti i suoi affari e con la collaborazione del figlio illegittimo di Sonny, Vincent Mancini, prende parte agli affari della Banca Vaticana. Michael, però, capisce ben presto che le forze coinvolte sono potenti e pericolose e che l’impresa è molto più ardua del previsto.

L’Arcivescovo Gilday, infatti, vuole usare i fondi investiti da Corleone per evitare la bancarotta causata da un gruppo di deputati italiani, a capo dei quali c’è Licio Lucchesi, un politico molto potente e senza scrupoli che controlla le principali famiglie mafiose in Italia. Michael riesce a scampare ad un agguato in cui rimangono uccisi altri boss mafiosi e comprende che tutti gli sforzi compiuti per uscire dal mondo criminale sono inutili, poiché il suo passato lo perseguita e nessuno sembra intenzionato a dimenticare. Esausto, deciderà di nominare  Vincent come suo erede, il quale inizierà una violenta rappresaglia su tutti quelli che hanno tradito o rappresentano una minaccia per i Corleone.

Il padrino - Parte III film

Il padrino – Parte III: il cast del film

Per interpretare l’anziano Michael Corleone, è stato richiamato lo stesso interprete del personaggio nei primi due film, ovvero il premio Oscar Al Pacino. L’attore, tuttavia, chiese un compenso di 7 milioni di dollari, mentre Coppola era disposto ad offrirne solo 5. A causa del protrarsi dei contrasti a riguardo, Coppola minacciò Pacino di riscrivere il film a partire dalla morte di Michael e a quel punto l’attore accettò la paga offertagli. Pacino, in seguito, affermerà poi di non aver mai condiviso quanto raccontato di Michael in questo film, sostenendo che egli non avrebbe mai provato rimorsi per le proprie azioni criminali. Si è inoltre trattato dell’unico dei tre film per cui Pacino non ha ricevuto una nomination all’Oscar.

Accanto a lui tornano poi gli attori Diane Keaton nei panni di Kay Adams, Talia Shire in quelli di Conie Corleone e Richard Bright in quelli di Al Neri. Questi sono gli unici tre interpreti qui presenti ad essere comparsi anche nei precedenti film. Andy Garcia fa invece il suo ingresso nel ruolo di Vincent Mancini, anche se all’inizio venne considerato “troppo cubano” per poter essere credibile in questo ruolo. La regista Sofia Coppola, figlia di Francis Ford, è qui presente come attrice nel ruolo di Mary Corleone, sostituendo Winona Ryder che aveva rinunciato all’ultimo. Don Altobello ha il volto di Eli Wallach, pur se inizialmente la parte era stata offerta a Frank Sinatra, il quale rinunciò per il compenso troppo basso.

La nuova edizione di Il padrino – Parte III, la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nel 2020, in occasione del 30º anniversario dell’uscita nelle sale del film, il regista Coppola ha annunciato una nuova versione del film intitolata Il Padrino: Epilogo – La morte di Michael Corleone, nuova edizione modificata e restaurata del film. La nuova versione include un inizio e una conclusione diversi, oltre che inquadrature diverse e una nuova partitura musicale. Questa versione, della durata di 157 minuti, è stata definita da Coppola come “una conclusione più appropriata per Il Padrino e Il Padrino: Parte II“. Per quanto riguarda la colonna sonora di questo film, invece, il compositore fu sempre Carmine Coppola, senza però la presenza di Nino Rota, deceduto anni prima.

È possibile fruire di Il padrino – Parte III grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 4 marzo alle ore 21:15 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Impiccalo più in alto: trama, cast e finale del film con Clint Eastwood

La carriera di Clint Eastwood è generalmente iniziata grazie ai celebri western di Sergio Leone. Da Per un pugno di dollari fino a Il buono, il brutto e il cattivo, questi permisero all’attore di ottenere fama mondiale. Tra questi e altri due classici come Lo straniero senza nome e Il texano dagli occhi di ghiaccio, Eastwood ebbe modo di girare un altro apprezzato, ma poco conosciuto, western. Si tratta di Impiccalo più in alto (il cui titolo originale Hang ‘Em High), uscito in sala nel 1968 per la regia di Ted Post, regista che tornò po a dirigere Eastwood nel poliziesco Una Magnum 44 per l’ispettore Callaghan.

Impiccalo più in alto è anche il film prodotto dalla Malpaso Company, fondata da Eastwood in quanto egli voleva un controllo più creativo sui suoi film, evitando sprechi di denaro e di tempo. Interessatosi alla sceneggiatura scritta da Leonard Freeman e Mel Goldberg, Eastwood diede il via al progetto, il quale con un budget di poco meno di 2 milioni di dollari arrivò ad affermarsi come un grande successo, guadagnando circa 11 milioni al box office. Il film fu inoltre ben accolto dalla critica, che lo indicò come un interessante incrocio tra lo stile dei western italiani e tematiche più proprie del territorio statunitense.

Ad oggi Impiccalo più in alto rimane un titolo poco noto della filmografia di Eastwood come attore, oscurato da pellicole divenute più celebri nel tempo. Si tratta dunque di un film da riscoprire, anche solo per avere un assaggio in più dell’idea che l’attore e regista ha di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Impiccalo più in alto

Ambientato nell’Oklahoma del 1889, il film ha per protagonista Jed Cooper, il quale per aver comprato in buona fede del bestiame rubato, sta per essere impiccato senza processo. Lo salva però all’ultimo secondo il giudice Fenton, unico rappresentante della legge in quel luogo dimenticato da Dio. Cooper vuole vendicarsi degli uomini che lo hanno linciato, ma il giudice gli proibisce di farsi giustizia da sé, proponendogli invece un posto da sceriffo. Cooper accetta e Fenton gli lascia carta bianca, ma ad una condizione: se mai riuscirà a trovare gli uomini che lo hanno aggredito, Cooper dovrà portarli a Fort Grant vivi. Jed inizia da subito a dimostrarsi particolarmente adatto a quel ruolo, catturando uno dopo l’altro pericolosi criminali.

Durante il suo primo incarico, Cooper rintraccia Reno, uno dei suoi aggressori, nel saloon di una piccola città. Cooper tenta di arrestarlo, ma è infine costretto ad ucciderlo per legittima difesa. Venuto a conoscenza del fatto, Jenkins, un altro degli aggressori, si costituisce e svela a Cooper e a Fenton i nomi degli altri complici: Miller, Stone, Blackfoot, Maddow, Tommy, Loomis ed infine il capo della banda, il capitano Wilson. Fenton può così emettere i mandati di cattura e Cooper si mette alla ricerca della banda. Andare alla ricerca di questi pericolosi fuorilegge, tuttavia, potrebbe per lui rivelarsi un’impresa al di là delle sue possibilità e Cooper sarà dunque chiamato a dimostrare tutto il suo valore oltre alla sete di vendetta.

Impiccalo più in alto cast

Impiccalo più in alto: il cast del film

Quello in Impiccalo più alto nei panni di Jed Cooper è il primo ruolo da protagonista ricoperto da Clint Eastwood a Hollywood. L’attore, infatti, aveva fino a quel momento ricoperto ruoli di secondo piano e solo grazie alla trilogia western di Leone aveva avuto modo di cimentarsi come protagonista. Con questo film, Clint Eastwood ha introdotto un’idea di cowboy molto modernizzata, calata storie molto simili a quelle dei film con John Wayne ma con toni molto più seri. La sua figura snella e il cappello piatto a tesa larga del protagonista di questo film erano inoltre una boccata d’aria fresca in un genere che stava perdendo popolarità e inventiva.

Accanto ad Eastwood si ritrovano poi noti attori dell’epoca come Inger Stevens, che ricopre qui il ruolo della bella e malinconica negoziante Rachel Warren. Durante le riprese, la Stevens e Eastwood intrapresero una breve frequentazione. Pat Hingle, che avrebbe poi nuovamente recitato con Eastwood in Coraggio… fatti ammazzare!, interpreta qui il ruolo del giudice Fenton. Ed Begley, invece, è presente nei panni del crudele capitano Wilson, l’uomo ricercato da Cooper. Tra gli altri fuorilegge, in particolare, si ritrova l’attore Bruce Dern nei panni di Miller. Il celebre attore Dennis Hooper, invece, ricopre qui il ruolo di un predicatore.

Il finale di Impiccalo più in alto

Nel finale del film, durante l’esecuzione di Miller, Ben, Billy Joe e di altri tre condannati si consuma l’agguato a Cooper: Wilson, Loomis e Tommy approfittano dei festeggiamenti per assalirlo e crivellarlo di colpi. Cooper, però, sopravvive grazie all’intervento di Rachel Warren, una bella negoziante che lo soccorre e si prende cura di lui. Donna malinconica e silenziosa, Rachel confida poi a Cooper di stare cercando i due criminali che tempo addietro l’hanno violentata e hanno ucciso suo marito. Tra i due nasce poi l’amore, cosa che spinge Rachel a rinunciare ai propri propositi di vendetta. Cooper, però, non è della stessa idea e decide infine di partire per Red Creek, salutando Rachel per l’ultima volta.

Giunto di notte al ranch dove si nascondono Wilson, Loomis e Tommy, Cooper li uccide uno dopo l’altro. A questo punto, gli unici rimasti sono Jenkins, ancora in prigione a Fort Grant, e Maddow e Blackfoot, entrambi in fuga. Cooper si reca a trovare Jenkins e lo perdona, dopodiché minaccia Fenton di dimettersi se il giudice non concederà la grazia all’uomo. Fenton è titubante, ma riconosce che se vuole che in Oklahoma regnino l’ordine e la legge non può permettersi di perdere un uomo del valore di Cooper e acconsente di liberare Jenkins. Cooper riprende allora la propria stella di sceriffo, con Fenton gli consegna i mandati d’arresto per Maddow e Blackfoot, ricordandogli che “la legge li vuole ancora“.

Il trailer di Impiccalo più in alto e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Impiccalo più in alto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Il Colore Viola: secondo trailer del film in arrivo al cinema dall’8 febbraio 2024

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Warner Bros Italia ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Il Colore Viola, una nuova versione dell’amato classico diretta da Blitz Bazawule e prodotta da Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Nel cast Taraji P. Henson, Danielle Brooks, Colman Domingo, Corey Hawkins, H.E.R., Halle Bailey, Aunjanue Ellis-Taylor e Fantasia Barrino. Il film sarà al cinema da giovedì 8 febbraio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Warner Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile in Il Colore Viola. Questa audace rivisitazione dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule, un artista poliedrico il cui primo lungometraggio di successo è l’acclamato “The Burial of Kojo”.  I produttori del film sono le star Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones.

Sono protagonisti de Il Colore Viola la candidata all’Oscar Taraji P. Henson (“Il curioso caso di Benjamin Button”), la vincitrice del SAG Award, nominata al Tony Award, Danielle Brooks (“The Color Purple”, “Orange Is the New Black”), il vincitore dell’Emma Award, nominato al Tony Award, Colman Domingo (“Euphoria”, “Ma Rainey’s Black Bottom”), l’attore nominato al Tony Award Corey Hawkins (“Sei gradi di separazione”, “Sognando a New York – In the Heights”), l’artista premio Oscar e vincitrice del Grammy Award H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”), l’attrice nominata al Grammy Award Halle Bailey (“La sirenetta”), l’attrice nominata all’Oscar Aunjanue Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Ray”) e l’artista vincitrice del Grammy Award Fantasia Barrino, al suo debutto in un lungometraggio.

La sceneggiatura è scritta dell’acclamato drammaturgo Marcus Gardley, vincitore del WGA Award per “Maid” e basata sul romanzo di Alice Walker e sul musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman. Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray.

Ad affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è un team di acclamati filmmakers che include il direttore della fotografia nominato all’Oscar® Dan Laustsen (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo Premio Oscar® Paul Denham Austerberry (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”), il montatore Jon Poll (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Ti presento i miei”), la costumista Francine Jamison-Tanchuck (“Glory – Uomini di gloria”, “Quella notte a Miami…”) e la coreografa Fatima Robinson (“Dreamgirls”). Le musiche sono del nominato all’Oscar® Kris Bowers (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Green Book” e il documentario “A Concerto Is a Conversation”.

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Domain Entertainment, una produzione Amblin Entertainment, OW Films, SGS Pictures/QJP: “Il Colore Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane a partire da giovedì 8 febbraio da Warner Bros. Pictures.

The Gunman: libro, trama e cast del film con Sean Penn

The Gunman: libro, trama e cast del film con Sean Penn

Già autore di noti action thriller come Io vi troverò e From Paris with Love, il regista francese Pierre Morel si è nuovamente cimentato con tale genere nel 2015, portando sul grande schermo il film The Gunman. Impreziosito da un cast di celebri attori internazionali, questo ruota intorno ad un ex mercenario che si ritrova tradito e ricercato dalle forze dell’ordine per le quali un tempo serviva. Ha così inizio un intricata storia fatta di sospetti, agguati, passioni incontrollabili e grande intrattenimento. Un thriller che promette dunque tanto di regalare grandi emozioni quanto di tenere con il fiato sospeso fino alla fine.

La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo Posizione di tiro, scritto dal francese Jean-Patrick Manchette nel 1981. Le sue storie, spesso ricche di violenza, erano solite analizzare a fondo la condizione umana e la società della sua epoca, in particolare quella francese. Ritrovano in tale libro molte delle tematiche a lui care, Morel decise di acquisirne i diritti per una trasposizione cinematografica, la prima per questo romanzo in particolare. Girato principalmente tra Londra e Barcellona, The Gunman è in breve diventato oggetto di grande interesse per i fan.

Al momento della sua distribuzione, però, questo è stato accolto in modo particolarmente negativo dalla critica e dal pubblico. Con il tempo è stato in parte rivalutato, e ancora oggi si presenta come un film meritevole di essere riscoperto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di The Gunman

Protagonista del film è Jim Terrier, ex agente delle forze speciali che lavora come mercenario per missioni segrete e pericolose. Durante una di queste, si trova a dover uccidere il ministro delle miniere della Repubblica Democratica del Congo. In seguito a ciò, decide però di abbandonare tale mestiere in cerca di una vita più equilibrata. Dopo otto anni, egli è ora diventato un volontario di un’OGN, e ritornato in Congo ricerca la donna di cui si era innamorato, la dottoressa Annie. La sua quiete viene però interrotta dall’attacco di sicari, incaricati di ucciderlo. Per cercare di scoprire chi lo voglia morto, Jim si trova così costretto a tornare a Londra.

Qui incontra il suo ex collega Felix, il quale è ora sposato proprio con Annie. L’uomo gli rivela che tutti coloro che hanno partecipato otto anni prima all’omicidio del politico rischiano di essere uccisi per evitare una fuga di notizie. Jim dovrà dunque fa fronte a tutte le sue risorse per dimostrare la sua innocenza, intraprendendo una vera e propria corsa contro il tempo. Sul suo percorso si imbatterà però in inaspettati alleati e imprevedibili nemici, e ben presto capire di chi potersi davvero fidare diventerà sempre più complesso.

The Gunman cast

The Gunman: il cast del film

Ad interpretare il mercenario Jim Terrier è il due volte premio Oscar Sean Penn. L’attore, da sempre attratto da questo genere di ruoli, si è dichiarato particolarmente entusiasta di poter dar vita ad un personaggio così complesso e ricco di lati nascosti. Egli venne tuttavia da molti giudicato troppo vecchio per il ruolo, avendo 55 anni al momento delle riprese. Egli si sottopose però ad un lungo allenamento fisico, provando così di poter essere credibile come soldato e nelle sequenze di lotta. Per poter dar vita a queste ultime, ha anche preso diverse lezioni di krav maga. Accanto a lui, nel ruolo dell’ex collega Felix vi è l’attore premio Oscar Javier Bardem. Per la sua partecipazione da non protagonista egli è stato pagato ben 5 milioni di euro, e la sua interpretazione ha poi ricevuto numerose lodi.

Nel ruolo della protagonista femminile Annie, vi è invece l’attrice italiana Jasmine Trinca. Questa ha raccontato di essere stata fortemente voluta nel film da Penn, il quale era rimasto particolarmente colpito dall’interpretazione di lei in Miele. Con lui l’attrice ha dato vita a numerose prove, così da poter dar vita alla chimica di coppia richiesta per i loro personaggi. Nel film è inoltre presente il premio Oscar Mark Rylance, anche questi voluto da Penn per il film. Egli interpreta il personaggio di Cox, ex capo di Terrier e suo confidente. Sono poi presenti anche Ray Winstone nei panni di Stanley e Peter Franzén in quelli di Reiniger. Idris Elba interpreta invece il misterioso DuPont, un pericoloso agente che non si fermerà di fronte a nulla pur di ottenere quel che vuole.

Il trailer di The Gunman e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Gunman è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e RaiPlay. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 15 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Mia Goth è stata accusata di aver preso a calci un attore sul set di MaXXXine

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La star di MaXXXine Mia Goth è stata accusata di aver preso a calci in testa un attore sul set del sequel horror, secondo una nuova causa.

James Hunter ha citato in giudizio Mia Goth dopo aver dichiarato di aver subito una commozione cerebrale a causa del calcio mentre interpretava un “Parroco morto” nel terzo film della trilogia horror di Ti West con protagonista la Goth.

Mia Goth al centro di una causa

La causa accusa Mia Goth di percosse e include una richiesta di licenziamento illegittimo nei confronti di A24, Goth e West.

Nella causa Hunter sostiene che la prima notte di riprese è rimasto a terra per diverse ore coperto di sangue finto, “sopportando formiche e zanzare“.

Per la scena, Mia Goth avrebbe dovuto corrergli accanto e talvolta scavalcarlo, guardare in basso e continuare a correre. Ma durante una ripresa, Hunter ha avuto la sensazione che la Goth lo avesse quasi calpestato e ha espresso la sua preoccupazione al secondo assistente alla regia, che avrebbe poi trasmesso il messaggio alla stessa Goth.

Durante il ciak successivo, Hunter sostiene che Mia Goth lo ha deliberatamente colpito alla testa con uno stivale e ha continuato a deriderlo in bagno dopo aver girato la scena, spingendolo a fare qualcosa.

Hunter ha poi dichiarato di essersi sentito stordito mentre tornava a casa dopo le riprese e di aver dovuto accostare due volte. Il giorno dopo, secondo la causa, l’agenzia di casting lo ha informato che la produzione non lo voleva per i due giorni restanti.

MaXXXine È il capitolo finale della trilogia X, dopo X e Pearl è interpretato da Mia Goth, Elizabeth Debicki, Giancarlo Esposito, Kevin Bacon, Michelle Monaghan, Halsey e Lily Collins. Il film non ha ancora una data di uscita, ma dovrebbe arrivare nel 2024.

Un inganno di troppo: la spiegazione del finale della serie Netflix

La miniserie Un inganno di troppo di Netflix è un giallo dal ritmo incalzante che ha inizio con Maya (Michelle Keegan) che partecipa al funerale del marito Joe. Una volta tornata a casa, la donna riguarda il video prodotto dalla telecamera di sorveglianza, per vedere cosa ha fatto sua figlia durante la sua assenza. Con sua sorpresa, nel video vede proprio Joe prendere in braccio la figlia e coccolarla. Quando si confronta con lei, però, questa nega di aver visto il papà, così Maya ha affrontato Izabella, la tata. Ma Izabella, per tutta risposta, spruzza dello spray al peperoncino su Maya, ruba il video e scappa. Questo incidente spinge Maya a iniziare a indagare sul video. Il tutto è poi culminato in un finale in parte confuso e in parte avvincente che ora approfondiamo.

Come è morto Joe in Un inganno di troppo?

Un inganno di troppo funerale

Il mistero più grande di Un inganno di troppo è l’identità dell’assassino di Joe, con la serie che ha creato diversi depistaggi a riguardo. La morte di Joe non è stata causata da ladri motociclisti. Inoltre, non è stato ucciso dalla sua famiglia d’origine, nonostante la serie lo lasci intendere in alcuni momenti. Si scopre infatti che Maya ha ucciso Joe dopo aver saputo che era stato lui a uccidere sua sorella – una rivelazione che molti spettatori hanno criticato poiché genera dei buchi nella trama.

Come ha fatto Joe ad apparire nella telecamera?

Un inganno di troppo video deepfake

Dal momento che Joe è morto, ci si chiede come mai fosse presente nel video registrato dalla telecamera. Alla fine del settimo episodio di Un inganno di troppo viene rivelato che il video non era reale. Izabella e il suo ragazzo, Luka, hanno lavorato insieme per creare un video deepfake. Il filmato combinava un video di Luka che entrava nella stanza e il video del matrimonio di Joe. La madre di Joe, Judith, ha assunto la coppia per realizzare e piazzare il video perché credeva che Maya avesse avuto un ruolo nella morte del figlio. L’obiettivo era far sì che Maya avesse un crollo mentale, a quel punto avrebbe ammesso ciò che era realmente accaduto a Joe.

La morte di Claire in Un inganno di troppo

Un inganno di troppo

Una delle due grandi morti che animano la trama di Un inganno di troppo è quella di Claire. Nel primo episodio, si stabilisce che sia Joe che Claire sono stati uccisi dalla stessa pistola, restringendo la rosa dei sospettati ai personaggi che avrebbero avuto accesso alla stessa arma e al movente per ucciderli entrambi. Si tratta però di un falso, perché Joe e Claire non sono stati uccisi dalla stessa persona. Piuttosto, Joe ha ucciso Claire con la pistola di Maya, che poi ha usato per uccidere lui. È molto probabile che Joe abbia usato la pistola di Maya per renderla sospetta se la polizia avesse mai trovato l’arma.

Cosa è successo a Maya dopo la rivelazione di Joe?

Un inganno di troppo Maya

Dopo aver saputo del deepfake, Maya ha deciso di affrontare Judith. Pensava di essere al sicuro perché lei e il detective avevano installato una telecamera che riprendeva in diretta l’intero incontro. Inoltre, aveva già eliminato altri personaggi che l’avevano attaccata, usando il suo addestramento da soldato. Nonostante ciò, il confronto è andato a rotoli quando il cognato di Maya è riuscito ad afferrare la sua pistola. Le spara più volte al petto e lei muore sul colpo. D’altronde, lo show ha ripetutamente preannunciato che l’eccessiva sicurezza di Maya sarebbe stata la sua rovina.

La malattia del detective Kierce

Un inganno di troppo detective Kierce

Nel corso di Un inganno di troppo, il detective Kierce ha mostrato i sintomi di una grave malattia, rivelata nel quinto episodio come una malattia degenerativa del cervello. Ha avuto allucinazioni del suo sponsor degli alcolisti anonimi, Nicole, senza rendersi conto che non era reale. Kierce soffre di vertigini e vuoti di memoria che lo portano a schiantarsi con l’auto contro una recinzione. Le mani gli tremavano e la vista gli si annebbia. Ha persino avuto idee suicide che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche.

Chi era Tommy Dark?

Un inganno di troppo Tommy Dark

Tommy Dark è una parte importante della cospirazione commessa dalla famiglia Burkett in Un inganno di troppo. Dark era il proprietario di una ditta di sicurezza navale e il capitano di uno yacht. All’inizio di Fool Me Once, era scomparso da sei settimane. Quando Maya iniziò a indagare sull’omicidio di Claire, scoprì che l’uomo aveva parlato a Claire dei suoi trascorsi con i Burkett. Maya scoprì poi che Tommy Dark veniva pagato dai Burkett ogni mese per il suo silenzio. Alla fine Joe uccise Tommy per farlo tacere.

Il significato del finale di Un inganno di troppo

Un inganno di troppo serie Netflix

Includendo la telecamera della tata nel climax della serie, Un inganno di troppo invia il messaggio che i segreti non possono rimanere nascosti per sempre. È diventato di dominio pubblico che Maya ha ucciso Joe solo per vendicarsi dell’omicidio di Claire. Tutti gli omicidi precedenti di Joe sono venuti fuori, mostrando quanto i Burketts abbiano nascosto per proteggere la loro immagine. Hanno inconsapevolmente rivelato al mondo intero la corruzione della loro azienda. Inoltre, Un inganno di troppo commenta le azioni spregiudicate delle grandi aziende e la big pharma. La serie sottolinea infatti che aziende come Lambur Pharma nascondono nell’armadio molto più di quanto vogliano far sapere al pubblico.

I tre moschettieri: Milady, il trailer del film con Eva Green

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I tre moschettieri: Milady, il trailer del film con Eva Green

Dopo il successo del primo capitolo, uscito lo scorso aprile, sta per arrivare in sala I tre moschettieri: Milady, sequel del colossale adattamento cinematografico, basato sul capolavoro della letteratura francese di Alexandre Dumas. I riflettori in questo film sono puntati sull’enigmatica figura di Milady de Winter e i suoi intrighi di corte. A darle il volto è Eva Green. Al suo fianco, Vincent Cassel riprenderà il ruolo di Athos e Louis Garrel quello di Re Luigi XIII, sempre diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2). Nei panni dell’iconico D’Artagnan ritroviamo François Civil(Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps e Lyna Khoudri torneranno rispettivamente nei ruoli della regina consorte Anna d’Austria e di Constance.

I tre moschettieri: Milady sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 14 febbraio 2024.

Inoltre, dal 9 febbraio saranno disponibili in libreria il romanzo e il manga ufficiali del film I tre moschettieri: Milady, editi in Italia da Gallucci Editore. L’adattamento del romanzo è stato pensato appositamente per avvicinare i giovani lettori a questo grande classico; il manga è ad opera dell’autore di fumetti franco-tunisino Néjib e illustrato da Cédric Tchao.

I tre moschettieri: Milady, la trama

Constance viene rapita sotto gli occhi di D’Artagnan. In una frenetica ricerca per salvarla, il giovane moschettiere è costretto a unire le sue forze con quelle della misteriosa Milady de Winter. Mentre il Re è in balia del cardinale Richelieu, D’Artagnan e i Moschettieri sono l’ultimo baluardo prima del caos. Ma, con la Francia che rischia di essere messa a ferro e fuoco, il destino li porterà davanti a una scelta: sacrificheranno coloro che amano per portare a termine la loro missione?

Supersex: la serie Netflix su Rocco Siffredi in anteprima al Festival di Berlino

Supersex sarà presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special, vetrina dedicata alle ultime produzioni di grandi registi e di opere cinematografiche legate ad argomenti di attualità, e debutterà su Netflix il 6 marzo 2024.

La serie Supersex, in 7 episodi, creata e scritta da Francesca Manieri, è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay.

Diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni, Supersex, di cui da oggi è disponibile il teaser, è liberamente ispirata alla vita di Rocco Siffredi. La sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia e ci svela come e perché Rocco Tano – un semplice ragazzo di Ortona – è diventato Rocco Siffredi la pornostar più famosa al mondo.

Alessandro Borghi interpreta Rocco Siffredi, Jasmine Trinca è Lucia, un personaggio femminile di finzione che rappresenta la sintesi di molte donne con cui Rocco ha avuto una relazione nella sua vita, Adriano Giannini interpreta Tommaso, il fratellastro di Rocco, mentre Saul Nanni veste i panni di Rocco ragazzo. Nel cast anche Enrico Borello (Gabriele), Vincenzo Nemolato (Riccardo Schicchi), Gaia Messerklinger (Moana), Jade Pedri (Sylvie) e Linda Caridi (Tina).

POP Awards (Premi Online del Pubblico) I edizione: ecco tutti i vincitori!

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Dal 23 dicembre al 7 gennaio scorso, sul sito www.popawards.it si sono aperte le votazioni per decretare i film, le serie tv e i personaggi più amati dal pubblico durante il 2023 grazie alla prima edizione dei POP Awards (Premi Online del Pubblico), un gioco nato su iniziativa di un gruppo di siti di cinema. Messe da parte la concorrenza reciproca, le redazioni di CiakClub, Cinefilos, Cinemadvisor, CinemaSerieTV, Il Cineocchio, longtake e ScreenWorld hanno unito le forze per coinvolgere chiunque bruci di passione per film e serie tv.

20 categorie, dalle più classiche come miglior film, migliore serie, miglior interpretazione, alle più POP come miglior tormentone, miglior scena strappalacrime, miglior boomer e miglior serie da guardare per farti compagnia “mentre fai altro” a cui sono stati nominati titoli usciti tra il 1° gennaio e il 21 dicembre 2023.

Ogni vota conta e le oltre 16mila preferenze arrivate sono state verificate e scrutinate, decretando un risultato schiacciante: è Oppenheimer di Christopher Nolan (Universal Pictures) il film del 2023 che entrerà di diritto nella memoria collettiva del pubblico, aggiudicandosi ben cinque POP Award su 6 nomination: miglior film, miglior interpretazione in un film (Cillian Murphy), scena cult dell’anno (Trinity Test), miglior trailer e personaggio dell’anno (J. Robert Oppenheimer). Nonostante il record di nove candidature, il fenomeno Barbie di Greta Gerwig (Warner Bros Italia) si deve “accontentare di del premio come miglior tormentone musicale (Just Ken) e un meritatissimo miglior villain assegnato a il patriarcato in ex aequo con C’è ancora domani di Paola Cortellesi (Vision Distribution) a sua volta decretato, con poca sorpresa, miglior film italiano dell’anno.

Tra le serie tv è The Last of Us di Craig Mazin e Neil Druckmann (Sky/Now) a farla da padrona trionfando in tutte e tre le categorie in cui era nomata: miglior serie, miglior interpretazione in una serie (Pedro Pascal) e miglior episodio (S01E03 Molto, molto tempo). Il pubblico ha decretato La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton di Shonda Rhimes (Netflix) la miglior serie da guardare “mentre fai altro”. Votatissima anche Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare (Netflix) che non si accontenta del titolo di miglior serie animata ma anche quello di miglior serie italiana.

Sempre in ambito animazione è Spider-Man: Across the Spider-Verse di Joaquim Dos Santos, Justin K. Thompson e Kemp Powers (Eagle Pictures) a venire incoronato miglior film animato, mentre è la bella serie Pluto di Naoki Urasawa e Takashi Nagasaki (Netflix) a ricevere il riconoscimento di serie invisibile (poco promossa e poco vista ma che merita di essere recuperata). Resta in Giappone anche il premio gemello di film invisibile andato a Godzila Minus One di Takashi Yamazaki (Nexo Digital)

Tra gli altri premi POP, La chimera di Alice Rohrwacher (01 Distribution) si aggiudica il titolo di miglior locandina, il commovente finale di Guardiani della galassia Vol. 3 di James Gunn (Walt Disney Studio) ci regala la miglior scena strappalacrime, mentre è Martin Scorsese su TikTok il miglior boomer dell’anno.

Nominati e vincitori del POP Awards

Film dell’anno

Vincitore: Oppenheimer

Nominati: Anatomia di una caduta, Barbie, C’è ancora domani, Decision to Leave, Gli spiriti dell’isola, Killers of the Flower Moon, Wonka, Spider-Man: Across the Spider-Verse, The Whale

Serie tv dell’anno

Vincitore: The Last of Us

Nominati: The Crown 6, The Bear 2, Ted Lasso 3, Succession 4, Silo, One Piece, Loki 2, La fantastica signora Maisel 5, La caduta della casa degli Usher

Serie Italiana dell’anno

Vincitore: Questo mondo non mi renderà cattivo

Nominati: Call My Agent – Italia, I leoni di Sicilia, La legge di Lidia Poët, Mare fuori 3, SuburraEterna

Film d’animazione dell’anno

Vincitore: Spider-Man: Across the Spider-Verse

Nominati: Elemental, Nimona, Prendi il volo, Super Mario Bros., The First Slam Dunk, Wish

Serie tv animata dell’anno

Vincitore: Questo mondo non mi renderà cattivo

Nominati: Blue Eye Samurai, Invincible 2, L’attacco dei giganti 4, Scott Pilgrim – La serie

Miglior interpretazione in un film

Vincitore: Cillian Murphy (Oppenheimer)

Nominati: Brendan Fraser (The Whale), Caleb Landry Jones (DogMan), Carey Mulligan (Maestro), Joaquin Phoenix (Napoleon), Lily Gladstone (Killers of the Flower Moon), Margot Robbie (Barbie), Paola Cortellesi (C’è ancora domani), Pierfrancesco Favino (L’ultima notte di Amore), Sandra Huller (Anatomia di una caduta)

Miglior interpretazione in una serie

Vincitore: Pedro Pascal (The Last of Us)

Nominati: Bella Ramsay (The Last of Us), Brett Goldstein (Ted Lasso 3), Bruce Greenwood (La caduta degli Usher), Hannah Waddingham (Ted Lasso 3), Jeremy Allen White (The Bear 2), Kieran Culkin (Succession 4), Matthew Macfayden (Succession 4), Rachel Brosnahan (La fantastica signora Maisel 5), Sarah Snook (Succession 4)

Migliore scena strappalacrime

Vincitore: Finale di Guardiani della Galassia Vol. 3

Nominati: Finale di Wonka, Finale di The Whale, Scena “A bocca chiusa” di C’è ancora domani, Scena madre-figlio Spider-Man: Across the Spider-Verse, Scena “Il tempo guarisce tutte le ferite”- The Last of Us

Scena cult dell’anno

Vincitore: Trinity Test in Oppenheimer

Nominati: Il monologo sui limoni in La caduta degli Usher, Just Ken in Barbie, La cena di Natale di The Bear 2, La festa iniziale di Babylon

Miglior serie da guardare mentre fai altro

Vincitore: La regina Carlotta: una storia di Bridgerton

Nominati: Beckham, Just Like That 2, Pesci Piccoli, The Gilded Age 2

Miglior film invisibile

Vincitore: Godzilla Minus One

Nominati: Animali selvatici, As bestas, Close, Dream Scenario, Holy spider, Il male non esiste, Misericordia, Ritorno a Seoul, Sisu

Miglior serie invisibile

Vincitore: Pluto

Nominati: Beef, Daisy Jones & The Six, In viaggio con Eugene Levy, Lawmen: Bass Reeves, Monarch: Legacy of Monsters, Sciame, Still Up, The Curse, White House Plumbers

Miglior episodio

Vincitore: The Last of Us – Episodio 3

Nominati: La Fantastica Signora Maisel 5 – Episodio fInale , Loki 2 – Episodio 6, Succession 4 – Episodio 3, The Bear 2 – episodio 6

Miglior Trailer

Vincitore: Oppenheimer

Nominati: Barbie, Civil War, Dune – Parte Due, Furiosa, Godzilla Minus One, Il ragazzo e l’airone, Killers of the Flower Moon, Loki 2, One Piece

Miglior locandina

Vincitore: La chimera

Nominati: Barbie, El conde, Talk To Me, The Killer, The Palace

Miglior tormentone musicale

Vincitore: Just Ken (Barbie)

Nominati: Call Me Manny (Babylon), Le Monde (Talk to me), Love Story – Taylor Swift (The Bear 2), Peaches (Super Mario Bros.)

Miglior Boomer

Vincitore: Martin Scorsese su TikTok

Nominati: Indiana Jones / Harrison Ford che sa passare il testimone, Jamie Lee Curtis ad ogni sua dichiarazione/apparizione/ruolo, Nic Cage semplicemente Nic Cage, Tom Cruise che salva il cinema

Miglior Villain

Vincitore: Patriarcato (Barbie e C’è ancora domani)

Nominati: Art the Clown (Terrifier 2), David (The Last of Us), Le Major durante lo sciopero, M3GAN, Miguel O’Hara (Spider-Man: Across the Spider-Verse), Strauss (Oppenheimer), William Hale (Killers of the Flower Moon)

Miglior personaggio

Vincitore: J. Robert Oppenheimer (Oppenheimer)

Nominati: Beach Ken (Barbie), Carmy (The Bear 2), Delia (C’è ancora domani), Ellie (The Last of Us), Gwen (Spider-Man: Across the Spider-Verse), Joel (The Last of Us), Monkey D. Rufy (One Piece), Rocket Raccoon (Guardiani della Galassia Vol. 3), Stereotypical Barbie (Barbie)

Sono loro i 20 vincitori, sui 151 nomati, della prima edizione dei POP Awards (Premi Online del Pubblico) annunciati oggi sul sito www.popawards.it e i canali social collegati.

Una prima edizione che ha ulteriormente sottolineato lo stato di buona salute dell’affezione del pubblico per film e serie tv, che in questo 2023 è tornato a riempire le sale, ha continuando seguire i propri beniamini su canali tv e piattaforme di streaming e non smette di appassionarsi a storie e personaggi che continuano ad essere il fulcro dell’immaginario collettivo.

Una collaborazione entusiasmante per le redazioni di CiakClub, Cinefilos, Cinemadvisor, CinemaSerieTV, Il Cineocchio, longtake e ScreenWorld, per il partner tecnico Move Forward e per tutti i creator che fin da subito hanno supportato l’iniziativa.

E come spesso leggiamo alla fine dei titoli di coda dei più amati franchise degli ultimi anni: POP Awards will return.

Il punto di rugiada: prenota il tuo biglietto gratis con Cinefilos.it

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema gratis Il punto di rugiada, in sala dal 18 gennaio con Fandango e Rai Cinema. Il film è diretto da Marco Risi e vede protagonisti Massimo De Francovich, Alessandro Fella, Eros Pagni, Lucia Rossi, Luigi Diberti.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni:

ROMA 
 
CINEMA LUX
giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti
 
CINEMA EURCINE
giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti
TORINO
 
CINEMA ROMANO
giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti
 
BOLOGNA
 
CINEMA ODEON
giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti
MILANO
 
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti

 

NAPOLI

MODERNISSIMO

giovedì 18 gennaio – 10 biglietti
venerdì 19 gennaio – 10 biglietti
sabato 20 gennaio – 10 biglietti
domenica 21 gennaio – 10 biglietti

I biglietti saranno validi per il primo spettacolo serale da giovedì 18 gennaio a domenica 21 gennaio e potranno essere richiesti inviando una email a [email protected].

Per questioni legate all’organizzazione degli eventi, sarà necessario inviare la richiesta dei biglietti entro e non oltre il prossimo giovedì 17 gennaio. I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità.

Guarda il trailer de Il punto di Rugiada

Leggi la trama del film

Carlo, un ragazzo viziato e sregolato, una notte provoca da ubriaco un grave incidente d’auto per il quale viene condannato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo. Insieme a lui a Villa Bianca arriva anche Manuel, un giovane spacciatore colto in flagrante. Luisa, infermiera che lavora da anni nella struttura, guiderà i due ragazzi in un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza cambieranno per sempre il loro sguardo sul mondo e sulla vita.

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