In occasione dell’uscita in Italia
di The
Equalizer 3 – Senza Tregua, il 30 agosto
distribuito da Eagle Pictures, abbiamo intervistato Bruno
Bilotta, che fa parte del nutrito cast italiano del film
con protagonista
Denzel Washington e diretto da Antoine
Fuqua.
The
Equalizer 3 – Senza Tregua, il nuovo thriller
d’azione di Sony Pictures diretto da Antoine Fuqua
con
Denzel Washington. L’attore premio Oscar torna a
interpretare l’ex agente governativo Robert McCall nell’ultimo
capitolo della saga dell’inflessibile giustiziere. Il film, scritto
da Richard Wenk (Jack Reacher – Punto di non ritorno,
The Equalizer 2 – Senza perdono) e ispirato
alla serie TV anni ‘80 Un giustiziere a New-York,
vede tra i protagonisti anche
Dakota Fanning e David Denman.
The
Equalizer 3 – Senza Tregua sarà solo al
cinema dal 30 agosto prodotto da Sony Pictures e Eagle Pictures,
distribuito da Eagle Pictures.
Da quando ha abbandonato la sua vita
di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha
lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e
trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore
degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia,
scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss
della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa
cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.
Da sempre appassionato di
fantascienza, il regista Steven Spielberg è tornato a
raccontare della presenza aliena sulla terra con il film
La guerra dei mondi, distribuito
in sala nel 2005. Su sceneggiatura del fidato David
Koepp, questo è la trasposizione dell’omonimo, e
famosissimo, romanzo di H. G. Wells, pubblicato a
puntate nel 1897, e già divenuto film nel 1953 (qui la recensione).
Consapevole della notorietà della storia, il regista si assicurò
che nessuna notizia riguardante il film divenisse pubblica prima
del tempo. Ciò permise di rendere l’atmosfera, e soprattutto
l’aspetto degli alieni, un vero e proprio mistero, risoltosi
soltanto con l’arrivo in sala del titolo.
Interpretato da Tom
Cruise, il quale aveva giù lavorato precedentemente
con Spielberg per Minority
Report, il film vanta una grande cura negli effetti
speciali, vero cuore del film. Questi, sotto l’attenta supervisione
del regista, risultarono particolarmente stupefacenti, e il team di
realizzatori ottenne anche una nomination al premio Oscar.
Particolarmente favorevole fu anche il giudizio del pubblico, che
accorse a vedere il film al momento della sua uscita. Con un budget
attestato intorno ai 132 milioni di dollari, La guerra dei
mondi arrivò a guadagnarne circa 603 in tutto il mondo,
classificandosi come il quarto film più visto dell’anno.
Particolare elemento di attrattiva
sono ovviamente gli alieni presenti nel film. Questi, in realtà,
appaiono in forma diretta soltanto in poche scene. Molto più
presenti sono i mezzi grazie a cui si muovono, chiamati Tripodi.
Questi vennero realizzati con un aspetto che il regista ha definito
“elegante”, e ispirato alle forme di vita acquatiche. Il suo
obiettivo era di rendere talmente tanto affascinanti e minacciose
queste macchine, che gli spettatori si sarebbero interessati più ad
esse che non agli alieni al loro interno. Il risultato fu proprio
quello sperato, e ancora oggi questi esemplari sono ben presenti
nella memoria di chi ha apprezzato il film.
La guerra dei mondi: la
trama del film
Protagonista del film è Ray
Ferrier, operaio portuale divorziato e intento a dividersi
tra il lavoro e la cura dei suoi due figli, Rachel
e Robbie. Questi vengono a trovarlo un weekend al
mese, ed è proprio durante questo che Ray si accorge che qualcosa
non va. Nel cielo si è infatti formata una grande nube, dalla quale
si scagliano una serie di impressionanti fulmini. Questi sembrano
colpire il suolo senza apparenti danni. Riunitosi nel centro
cittadino insieme al resto della popolazione, Ray cerca di capire
cosa stia succedendo, preoccupato anche dalla presenza dei figli.
Improvvisamente, da sotto il suolo un imponente macchina robotica
si erge nella città. Le sue intenzioni diventano chiare nel momento
in cui inizia a sterminare i presenti, seminando il terrore.
Riuscito a sfuggire, Ray torna
rapidamente a casa e presi i figli inizia una disperata fuga senza
meta. Il panico generatosi è però fonte di ostacoli, e così l’uomo
si vedrà costretto a proteggere i figli tanto dagli alieni quanto
dagli altri umani. Consapevole di trovarsi in una situazione
disperata, in una vera e propria invasione aliena, Ray sembra non
avere altre possibilità che scappare. Ma ciò non sarà sempre una
possibilità percorribile, e rispondere all’attacco sarà l’unico
modo di poter recuperare la pace persa. Mentre tenta di studiare le
pericolose macchine, alla ricerca di un punto debole, Ray dovrà
però fare i conti anche con il suo ruolo di genitore, e con i
nascenti conflitti con i propri figli.
La guerra dei mondi: il
cast del film
Fu proprio Tom
Cruise a proporre a Spielberg l’idea per il film.
L’attore desiderava infatti lavorare nuovamente con il regista e
gli suggerì tre storie da poter adattare sul grande schermo. Il
regista scelse tra queste La guerra dei mondi, affascinato
dai temi e dal potenziale. Cruise ricoprì così il ruolo del
protagonista, e si preparò studiando il genere fantascientifico
attraverso noti film e romanzi. Ciò lo aiutò a calarsi
ulteriormente nell’atmosfera generale, da lui descritta come
particolarmente cupa. Il film si è poi rivelato l’ennesimo grande
successo per lui, ed è stato il suo sesto titolo consecutivo a
superare i 100 milioni di dollari di incassi, nonché il tredicesimo
in tutta la sua carriera.
Per il ruolo di Rachel, la figlia
del protagonista, Spielberg scelse l’attrice Dakota
Fanning, conosciuta grazie alla serie fantascientifica
Taken, da lui prodotta. Grazie a questo ruolo l’attrice
ebbe modo di affermarsi ulteriormente, ottenendo un altro grande
successo cinematografico. L’attore Justin Chatwin,
noto anche per il film Dragonball Evolution, ricopre
invece il ruolo di Robbie, l’altro figlio del protagonista. Il
premio Oscar Tim Robbins interpreta invece Harlan
Ogilvy, un ex guidatore di ambulanze che dà riparo a Ray e i suoi
figli. L’uomo, però, rivelerà un profondo desiderio di vendetta
contro gli alieni, colpevoli di aver ucciso la sua famiglia.
L’attrice Miranda Otto, infine, ricopre il ruolo
di Mary Ann Ferrier, ex moglie di Ray. L’interprete è
particolarmente nota per il personaggio di Éowyn nella trilogia di
Il Signore degli Anelli.
La guerra dei mondi: le
differenze con il libro
Nell’adattare il celebre romanzo di
fantascienza, Spielberg richiese agli sceneggiatori di mantenere
l’idea di base ma di tralasciare tutti quei dettagli ritenuti
stereotipati o datati. Koepp, dunque, diede vita a degli
inevitabili tradimenti nei confronti del testo letterario.
Innanzitutto, egli decise di servirsi di una voce narrante, un
personaggio esterno agli eventi che potesse aprire e concludere il
film. All’interno di questo egli costruì una storia di resistenza
incarnata dal padre Ray e dai due suoi figli. Per Spielberg, questo
elemento si rivelò fondamentale. Non solo, infatti, egli vi
ritrovava elementi della sua vita privata, ma anche quelle
insicurezze che si potevano ritrovare nel popolo americano in
seguito agli attentati dell’11 settembre 2001.
Allo stesso modo, però, si evitò di
ricorrere all’espediente dell’arrivo degli alieni tramite
astronave. Spielberg e Koepp decisero di scostarsi da questo
elemento del romanzo preferendo una trovata più innovativa, che è
poi quella riscontrabile nel film. Le stesse modalità con cui gli
alieni conquistano la terra differiscono dal libro al film, come
anche le motivazioni a riguardo. Centrale è stata poi la decisione
di evitare una serie di elementi eccessivamente riportati al
cinema, come la distruzione di monumenti storici da parte degli
alieni. Oltre a ciò, alcuni eventi sono stati ovviamente ridotti o
condensati, così da poter narrare quanto più possibile di quanto
descritto nel libro.
A cambiare è la stessa
ambientazione. Tra il libro e il film passa infatti più di un
secolo, e per questo vennero adottate particolari soluzioni. Lo
sceneggiatore, infatti, mantenne la contemporaneità del nuovo
millennio con tutte le sue caratteristiche, ma costringendo i
personaggi a muoversi in un contesto sprovvisto di energie
elettrice e sistemi di comunicazione li riportò praticamente
all’Ottocento. Per quanto riguarda il finale, invece, si operarono
decise differenze rispetto al romanzo. Spielberg però ammise di non
essere rimasto soddisfatto da questo, poiché pur tentando altre
strade non riuscì a trovare un modo migliore per terminare la
storia.
La guerra dei mondi: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. La guerra dei
mondi è infatti presente su Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per lunedì 28 agosto alle
ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
Giunto alla sua terza regia
cinematografica, l’attore Ben
Affleck dimostra tutto il suo talento realizzando il
film Argo, ispirato dal
romanzo di memorie Master of Disguise: My Secret Life in the
Cia, di Tony Mendez e dall’articolo di Wired
intitolato The Great Escape: How the CIA Used a Fake Sci-Fi
Flick to Rescue Americans from Tehran. La storia dietro a
queste fonti è vera, e si riferisce alla cosiddetta Canadian
Caper, ovvero l’operazione segreta che portò alla liberazione
di sei cittadini americani nell’ambito della crisi degli ostaggi in
Iran.
Nel 2007, basandosi su tali
testimonianze, Chris Terrio scrisse la
sceneggiatura del film, che venne inserita nella Black
List dei migliori script ancora privi di una produzione. Non
passò molto però che il premio Oscar George
Clooney si interessasse alla storia, acquisendone i
diritti. Assunto il ruolo di produttore, con la sua Smokehouse
Pictures, egli affidò la regia ad Affleck. In breve, il film prese
vita, grazie anche al sostegno della Warner Bros. e alla
partecipazione di noti attori come John
Goodman e Alan
Arkin.
Al momento della sua uscita, il film
si rivelò un grandissimo successo. La critica lo indicò come uno
dei migliori film dell’anno, lodando in particolare la regia di
Affleck. Al box office il film arrivò a guadagnare più di 232
milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget di
44,5, confermando anche il grande apprezzamento di
pubblico. Argo ottenne infine ben 7 nomination ai
premi Oscar, trionfando nelle categorie del miglior montaggio,
miglior sceneggiatura non originale e miglio film.
Argo: la trama del
film
La vicenda del film ha inizio il 4
novembre del 1979, quando gli islamisti iraniani assaltano
l’ambasciata americana a Teheran come rappresaglia contro il
presidente Jimmy Carter. Qui vengono presi in ostaggio 52
diplomatici, mentre sei funzionari riescono invece a scappare e
trovare rifugio presso l’ambasciata canadese. La loro presenza lì
mette però a rischio coloro che li hanno ospitati, e più passa il
tempo più la situazione rischia di precipitare. È a questo punto
che l’agente della CIA Tony Mendez viene convocato
dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che gli affida
l’incarico di recuperare i sei uomini.
Mendez, specialista in operazioni
sotto copertura, non riesce però a trovare un piano che possa
funzionare. Improvvisamente, l’ispirazione lo coglie. I sei uomini
dovranno fingere di essere una troupe cinematografica canadese alla
ricerca delle location per un nuovo film di fantascienza intitolato
Argo. Deciso a portare a termine il piano, Mendez e il suo
supervisore Jack O’Donnell contattano John
Chambers, truccatore di Hollywood, il quale li mette in
contatto con il produttore Lester Siegel. Il
gruppo riesce così ad ottenere il consenso per sviluppare
Argo, dando poi vita ad una società di produzione e ad una
sceneggiatura, il tutto per rendere credibile la copertura.
Fingendosi il produttore di
Argo, Mendez riesce ad atterrare a Teheran, dove raggiunge
i diplomatici. Forniti loro dei documenti falsi, ha inizio la
complicata operazione di estrazione. Il minimo passò falso può
portarli tutti alla morte, e per loro sarà dunque vitale seguire
scrupolosamente il copione prefissato. In mezzo alla rivolta, però,
riuscire a lasciare il paese sarà più complesso del previsto,
specialmente nel momento in cui l’operazione viene cancellata
all’improvviso.
Argo: il cast del
film
Oltre che regista, Affleck è anche
il protagonista del film. Egli decise infatti di ricoprire il ruolo
dell’agente Tony Mendez. Una scelta, questa, da molti criticata, in
quanto il vero Mendez ha origini ispaniche, assenti in Affleck. Il
vero agente, tuttavia, non si è mai lamentato a riguardo, e anzi ha
sostenuto l’attore dichiarandosi entusiasta della sua
interpretazione. Egli si incontrò inoltre più volte con Affleck, il
quale desiderava conoscerlo per capire meglio la storia e potersi
calare in modo realistico nei suoi panni. Mendez, inoltre, lo aiutò
ad ottenere permessi speciali per poter girare nei veri quartier
generali della CIA.
Il primo attore ad entrare a far
parte del cast è stato però il premio Oscar Alan
Arkin. Questi ricopre il ruolo del produttore Lester
Siegel. Per la sua interpretazione, tuttavia, l’attore ha
raccontato di essersi ispirato al celebre Jack L. Warner, che
insieme ai suoi fratelli fondò lo studios Warner Bros. Questi, a
sua detta, aveva infatti la personalità più idonea al tipo di
personaggio che occorreva per il film. La sua è stata una delle
performance più lodate di tutto il film, e ha permesso all’attore
di guadagnare una nuova nomination all’Oscar come non
protagonista.
Vi è poi l’attore John
Goodman, il quale interpreta il celebre truccatore John
Chambers, noto per aver realizzato il make-up del film Il
pianeta delle scimmie. Nel cast sono poi presenti anche altri
noti attori di Hollywood. Il primo di questi è Bryan
Cranston, che interpreta Jack O’Donnell, supervisore
dell’operazione ideata da Mendez. Vi è poi Kyle
Chandler, nel ruolo del funzionario di governo Hamilton
Jordan. Nel ruolo dei sei diplomatici da liberare vi sono invece
gli attori Tate Donovan, Scoot McNairy, Kerry Bishé,
Christopher Denham, Clea DuVall e Rory
Cochrane.
Argo: la vera storia
dietro al film
Per quanto il film si attenga
grossomodo alla realtà degli eventi, vennero tuttavia operati una
serie di significativi cambiamenti. Questi erano giustificati dalla
ricerca di una maggior drammaticità per gli eventi, come anche di
una costruzione che fosse più vicina ai canoni cinematografici. Nel
realizzare ciò, la principale accusa poi mossa al film di Affleck è
quella che indica come particolarmente ridotto il reale ruolo che
l’ambasciata canadese ebbe nella fuga dei sei americani. A loro si
è infatti dovuto molto della buona riuscita dell’operazione. Questa
stessa, contrariamente a quanto mostrato nel film, non incontrò
particolari ostacoli. Molto del dramma si era infatti già svolto
prima dell’arrivo di Mendez a Teheran.
Ad ogni modo, come mostrato nel
film, è vero che fu Mendez ad avere l’idea del finto film come
copertura per l’operazione. Egli era infatti da tempo legato
all’industria cinematografica, ed aveva realmente avuto contatti
con il truccatore John Chambers. Grazie alle pressioni di Mendez,
la CIA fondò davvero lo Studio Six Productions, i cui uffici furono
collocati nella zona di Hollywood. Mendez, poi, si occupò di
selezionare una reale sceneggiatura per dare credibilità al tutto.
La scelta ricadde su Lord of Light, di genere
fantascientifico, risultata perfetta per la sua complessa trama.
Egli scelse poi il titolo Argo in riferimento alla nave
che, nel mito greco, portò Giasone e gli Argonauti alla conquista
del vello d’oro.
Intanto a Teheran, contrariamente a
quanto raccontato nel film, il gruppo di diplomatici si trovò a
cambiare furtivamente location per cinque volte nell’arco di sei
giorni. Questi, infine, riuscirono ad entrare in contatto con
l’ambasciatore canadese Ken Taylor. Il gruppo, a quel punto, si
divise, continuando a mantenere la clandestinità. La mattina del 27
gennaio del 1980, Mendez e i sei diplomatici passarono facilmente i
controlli di sicurezza all’Aeroporto internazionale di Teheran,
mostrando i loro documenti falsi. Il gruppo si trasferì dunque in
Svizzera, giungendo infine negli Stati Uniti tre giorni dopo.
Argo: dove vedere il film
in streaming
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Argo è infatti
presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google
Play, e Apple iTunes. È inoltre
disponibile all’interno delle piattaforme Infinity, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 28 agosto alle ore 21:00
sul canale Iris.
L’attore Steven
Seagal è diventato celebre grazie alle sue abilità nel
campo delle arti marziali, poi portate con successo al cinema in
numerosi film d’azione, molti dei quali divenuti titoli di culto.
Dopo lungometraggi come Nico, Duro da uccidere e
Giustizia a tutti icosti, nel 1992 egli recitò
in quello che è ancora oggi il suo maggior successo:
Trappola in alto mare. Diretto da
Andrew Davis, il film è un puro action
thriller, spesso accostato a titoli come Trappola di
cristalloe Cliffhanger – L’ultima
sfida, è indicato come uno dei migliori titoli da vedere
se si è appassionati di questo genere di opere.
Il film fu la consacrazione
definitiva per Seagal a star del cinema d’azione. Allo stesso
tempo, l’attore in accordo con il regista si impegnò ad offrire non
solo grande intrattenimento ma anche profonde riflessioni sulle
armi nucleari. Nelle intenzioni dei due, infatti, il film doveva
raggiungere un pubblico il più ampio possibile per diffondere
tematiche estremamente attuali e su cui era necessario
sensibilizzare il più possibile. Con un incasso di oltre 155
milioni a fronte di un budget di 35, il film fu infine un grande
successo, ed è ancora oggi ricordato come un solido thriller anni
Novanta.
Tanto fu il successo che nel 1995
venne realizzato un sequel intitolato Trappola sulle Montagne
Rocciose, dove Seagal ricopre nuovamente il ruolo di
protagonista. Trappola in alto mare è dunque oggi un vero
e proprio classico, ancora attuali sotto molti punti di vista.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Trappola in alto mare: la trama del film
Protagonista del film è il
sottoufficiale Casey Ryback, membro
dell’equipaggio della corazzata USS Missouri. Pur cercando di
rimanere fedele al suo ruolo, egli non riesce a digerire
l’atteggiamento presuntuoso del comandante Krill.
Dopo l’ennesimo scontro, durante la festa organizzata sulla nave
prima che questa torni in patria, Casey viene fatto rinchiudere
nella cella frigorifera. Mentre egli si trova lì, un elicottero con
a bordo un complesso musicale atterra sulla Missouri, portando
ulteriore movimento all’allegra serata di festa. Il clima, però,
cambia drasticamente quando la band si rivela essere composta da
terroristi armati fino ai denti, di cui Krill è complice.
Il gruppo è capitanato da
William Strannix, un ex agente intenzionato ad
impossessarsi dei codici d’armamento. Nel mezzo di quella
confusione, Ryback riesce a fuggire dalla sua prigionia e ben
presto si rende conto di essere l’unico in grado di salvare la
situazione. Accompagnato dalla svampita Jordan
Tate, una attrice ingaggiata per la serata, egli dovrà
cercare di sventare i piani di Strannix, evitando un escalation che
potrebbe facilmente portare ad un conflitto nucleare. L’arsenale
presente sulla Missouri, infatti, è quanto mai pericoloso e con i
codici d’armamento nelle mani sbagliate il peggio è dietro
l’angolo.
Trappola in alto mare: il
cast di attori del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Casey Ryback vi è l’attore Steven
Seagal. Particolarmente affascinato e devoto al ruolo,
egli accettò di tagliarsi il suo celebre codino, in quanto in
marines non posso portare i capelli lunghi. Egli inoltre apportò
personalmente alcune modifiche alla sceneggiatura, al fine di
rendere più convincenti alcuni passaggi narrativi. Accanto a lui,
nel ruolo di Jordan Tate, vi è l’attrice Erika
Eleniak, qui in uno dei suoi ruoli più celebri.
Originariamente sembra che Seagal non andasse d’accordo con la
collega, salvo poi affermare il contrario in recenti interviste.
L’attore Gary Busey interpreta invece il corrotto
Krill.
Nei panni del principale
antagonista, William Strannix, vi è invece l’attore Tommy Lee
Jones. Questi accettò di recitare nel film per poter
collaborare nuovamente con Davis, il regista, con il quale aveva
già realizzato Uccidete la colomba bianca. Pur essendo il
cattivo del film, Lee Jones compare in scena per più tempo rispetto
a Seagal, che in tutto è presente nel film solo per 41 minuti. Una
volta terminate le riprese del film, l’attore ha fatto sapere che
in futuro non avrebbe mai più recitato a fianco di Seagal,
dichiarando: “non è facile dividere il set con l’incapacità e
la superbia“. Durante le riprese di Trappola in alto
mare, però, Jones decise di girare un nuovo film con Davis,
ovvero Il fuggitivo.
Trappola in altomare: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Trappola in alto mare grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 28 agosto alle ore 21:30
sul canale TV8.
Ancora una volta la
Universal ricorre alla celeberrima squadra di
“mostri”
che ne hanno fatto la fortuna al botteghino lungo un arco
ammirevole di decenni. Con Demeter: Il Risveglio di
Dracula tocca ancora una volta a Dracula, più precisamente
a quello che il vampiro ha fatto all’equipaggio della nave che lo
ha trasportato dalla Transilvania a Londra, come racconta anche il
romanzo originale di Bram Stoker.
Demeter: Il Risveglio di Dracula, l’idea
L’idea di partenza di
questa nuova prospettiva non è affatto male: relegare il mostro e
le sue azioni all’interno di un’unità di luogo ben precisa e
soprattutto costruita a livello estetico con evidente coerenza. Il
veliero dove si svolge il 99% dell’azione dell’horror di
André Øvredal – di lui avevamo ammirato il
notevole the Autopsy of Jane Doe, imbastito
secondo la stessa idea di unità di setting – è a conti fatti un
altro protagonista del film, con i suoi angoli oscuri e le assi di
legno scricchiolanti. Qui si consuma un gioco al massacro
perpetrato dal vampiro che, al contrario dell’ambientazione, poco o
nulla possiede di efficace.
La sceneggiatura si
rivela infatti la parte nettamente più fragile dell’operazione, in
quanto affianca ad alcuni spunti potenzialmente interessanti una
serie quasi sterminata di banalità intrinseche al genere stesso,
gettando i
protagonisti/vittime in un costante labirinto di scelte
insensate ed errori di valutazione che proprio non sembrano
appartenere a figure delineate con saggezza e presenza di spirito.
Per rendere credibili personaggi che mai o quasi sembrano pensare a
fare la cosa maggiormente sensata servivano attori in grado di
eclissare tale mancanza, e il cast di Demeter: Il Risveglio
di Dracula non è a questo livello, pur contando su almeno
un paio di caratteristi di livello come Liam
Cunningham e David Dastmalchian. Meglio si muove
Corey Hawkins dentro i panni dell’antagonista
principale di Dracula, ovvero il dottor Clemens, anche perché il
suo ruolo viene costruito su una backstory maggiormente sviluppata
e in grado di sposare i discorsi che il film propone.
Qual è il problema dell’horror contemporaneo?
Passiamo ora ad
analizzare un punto dolente dell’horror contemporaneo, un errore di
valutazione oppure una strategia scelerata che questo genere sta
troppo spesso adoperando, ovvero la rappresentazione del “mostro”
come bestia che agisce prevalentemente seguendo i propri istinti
violenti e animaleschi. Perché anche Dracula, uno dei personaggi
più affascinanti, seducenti e per questo ancor più terrificanti,
viene in questo caso ridotto a un pipistrello succhiasangue dalle
fattezze vagamente antropomorfe? Cosa sta succedendo alla versione
del “mostro” come rappresentazione metaforica delle zone oscure
dell’essere umano, un “altro” che non si rivela poi così distante
da noi stessi?
L’horror come specchio
deformante della realtà e delle sue zone d’ombra ha sempre
posseduto una potenza ideologica e metaforica che si rischia di
perdere se non si torna a ridurre la distanza concettuale tra le
parti in causa, se non si riprende a mostrare che buono e cattivo
possono anche essere due facce della stessa medaglia. I contorni
sfumati per un genere come questo sono terreno fertile per discorsi
tutt’altro che retorici sul nostro presente…
Questa storia zeppa
di ovvietà e insensatezze rovina un film la cui messa in scena è
invece notevole: Øvredal conferma di avere un occhio per nulla
scontato per l’horror, riuscendo a trovare l’eleganza della forma
nello sfruttamento quasi ossessivo dell’ambientazione. Il risultato
diventa visivamente ricercato, un fattore che riesce ad entrare lo
spettatore nel film anche a discapito della pochezza della trama.
Anche il finale poi merita di essere promosso, nonostante sia in
fin dei conti una riproposizione (decisamente meno riuscita) di
quanto ammirato nella serie NetflixMidnight Mass, di gran lunga la miglior produzione
vista in questi anni quando si tratta di vampiri. Mentre per quanto
riguarda Demeter: Il Risveglio di Dracula,
potrebbe meritare la visione soltanto a patto di un enorme sforzo
di sospensione dell’incredulità. Lo spettacolo meramente
cinematografico c’è. E con esso poco altro…
Arriva la storia della controversa
compositrice e direttrice d’orchestra Lydia Tár: TÁR, pellicola
firmata da Todd Field con protagonista una
strepitosa Cate Blanchett sarà in prima tv
domenica 3 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Due (e alle 21.45
anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Premiato con la Coppa Volpi 2022
per la Migliore Interpretazione Femminile e il Golden Globe 2023
per la Miglior Attrice in un Film Drammatico – entrambi a Cate Blanchett – e candidato a sei Premi
Oscar, tra cui quelli per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior
Attrice Protagonista, il film vede nel cast anche Noémie
Merlant, Nina Hoss, Sophie
Kauer, Julian Glover, Allan
Corduner e Mark Strong.
La trama TÁR
Dal regista, scrittore e produttore
Todd Field arriva TÁR, con Cate Blanchett nel ruolo di Lydia Tár,
la rivoluzionaria direttrice di una delle principali orchestre
tedesche. Incontriamo Tár all’apice della sua carriera, impegnata
sia nella presentazione di un libro che in un’attesissima
esibizione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. Nel corso
delle settimane che seguono, la sua vita comincia a disfarsi di
fronte alle problematiche attuali. Il risultato è uno scottante
esame del potere, del suo impatto e della sua solidità nella
società odierna.
TÁR fa parte anche della programmazione
speciale FILM DA LEONI, che, in occasione della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si
svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre, proporrà
in prima e seconda serata su Sky Cinema Due, negli
stessi giorni,16 film premiati nelle precedenti
edizioni. Oltre a TÁR sarà proposto SPENCER, presentato in concorso a Venezia 78,
in onda giovedì 31 agosto alle 21.15, per rendere
omaggio a Lady Diana nel giorno della scomparsa.
Inoltre, l’adattamento del romanzo
di Jack London MARTIN EDEN; PADRENOSTRO, storia ispirata alla vita del
regista Claudio Noce, con Luca Marinelli, premiato con la Coppa
Volpi nel 2019, e con Pierfrancesco Favino, anche lui
vincitore della Coppa Volpi nel 2020; e ancora la pellicola che ha
fatto ottenere al regista Luca Guadagnino il Leone d’argento 2023,
BONES AND ALL con la vincitrice del Premio
Mastroianni 2023 Taylor Russell, Timothée Chalamet e Mark Rylance; il film
di Roman Polanski, vincitore del Gran Premio della Giuria 2019,
L’UFFICIALE E LA SPIA con Jean Dujardin e Louis
Garrel; il musical di Damien Chazelle LA LA LAND
con Ryan Gosling ed Emma Stone, premiata con la
Coppa Volpi 2016 e vincitore di sei Oscar®; il film di Darren
Aronofsky, Leone d’oro a Venezia 2008, THE
WRESTLER con Mickey Rourke; PIETÀ, il
dramma di Kim Ki-duk, vincitore del Leone d’oro 2012; e
SOMEWHERE di Sofia Coppola (Leone d’oro 2010).
E poi PHILOMENA
con Judi Dench (miglior sceneggiatura 2013); THE
MASTER (Leone d’argento 2012 a Paul Thomas Anderson e
Coppa Volpi a Joaquin Phoenix); I FIGLI DEGLI
UOMINI di Alfonso Cuarón (premio Osella 2006 per la
miglior fotografia); L’ASSASSINIO DI JESSE JAMES PER MANO
DEL CODARDO ROBERT FORD (Coppa Volpi 2007 a Brad
Pitt); MARE DENTRO (Leone d’argento 2004 e
Coppa Volpi a Javier Bardem); IL PAPÀ DI GIOVANNA
(Coppa Volpi 2008 a Silvio Orlando); e QUEI BRAVI
RAGAZZI (Leone d’argento 1990 a Martin Scorsese).
Prime Video ha
annunciato oggi la data di uscita e svelato il trailer ufficiale
dello show non-fiction Original italiano
The Ferragnez: Sanremo Special, un episodio
speciale che segue l’imprenditrice digitale e icona della moda
Chiara Ferragni nella sua avventura come
co-conduttrice al 73° Festival di Sanremo, tra lezioni di public
speaking, fitting d’alta moda, nuove esperienze e paura da
palcoscenico. The Ferragnez: Sanremo
Special è prodotto da Banijay Italia per Amazon
Studios e debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo il prossimo 14 settembre.
The Ferragnez: Sanremo Special, il trailer
La settimana del Festival di Sanremo
sta per cominciare. Chiara, dopo essersi preparata per mesi, è
pronta per la sua prima esperienza come co-conduttrice televisiva
del Festival di Sanremo. L’imprenditrice racconta i lunghi mesi di
lavoro necessari per calcare un palco così importante. Anche
Fedez è nella “città dei fiori”, il seguitissimo
podcast Muschio Selvaggio approda a Sanremo, ma non è l’unico
impegno lavorativo che lo vede coinvolto durante la settimana del
Festival. Infine, un inaspettato colpo di scena scombina
l’equilibrio della coppia che si confronta su passato e futuro.
L’unico modo per scoprire davvero il dietro le quinte della vicenda
sarà vedere l’episodio speciale.
La giovane coppia più celebre del
panorama contemporaneo, ribattezzata i Ferragnez, è seguita da
milioni di follower su Instagram. Chiara Ferragni
è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 29 milioni di
follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion
Influencer” a livello globale; Fedez è un
imprenditore e artista poliedrico con all’attivo oltre 86 dischi di
platino e più di 14,7 milioni di follower su Instagram, già
protagonista di Celebrity Hunted – Caccia all’UomoS1 e host del grande successo LOL:
Chi ride è fuori. Grazie alle due stagioni dello show
docu-reality Original The Ferragnez – La serie, pubblico e
fan hanno imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un
accesso esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un
periodo speciale e straordinario della loro vita insieme.
Maïwenn ha
lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema francese. Anche
se la maggior parte del pubblico e dell’industria americana l’ha
conosciuta prevalentemente nel ruolo della seducente aliena
canterina, Diva Plavalaguna, nel film di Luc BessonIl quinto elemento (1997), i suoi successivi
sforzi come attrice, regista e sceneggiatrice hanno
indiscutibilmente eclissato questo piccolo ruolo interpretato da
adolescente. Negli ultimi dieci anni, ha diretto e sceneggiato un
cortometraggio e ben quattro lungometraggi. La duttilità che
Maïwenn ha messo al servizio della Settima Arte ne hanno messo in
evidenza il talento e la sua intuizione per la creazione di storie
e sequenze magistrali, dove ritmo narrativo e fluidità
dell’immagine si intersecano.
Tra i suoi film più
recenti, Polisse (2011) e Mon roi – il mio
re (2016) le sono valsi il plauso della critica e una
moltitudine di candidature molto ambite, tra cui il Gran premio
della giuria al Festival di Cannes, il César per il
miglior film, la migliore regia e la migliore sceneggiatura. Con il
suo ultimo film, Jeanne du
Barry – La Favorita del Re in uscita nelle sale
italiane dal 30 agosto grazie a Notorious Pictures, ripercorriamo
la carriera di Maïwenn, i momenti fondanti del suo percorso
artistico e la svolta che l’ha vista dedicarsi anche alla
sceneggiatura e alla regia.
1SCENEGGIATRICE
La carriera da sceneggiatrice di Maïwenn è iniziata parallelamente a quella di regista:
è stata, infatti, sceneggiatrice del suo cortometraggio e di tutti
i suoi film, più un’aggiunta seriale “Paris, etc” e
il film Les Miens (2022), diretto da Roschdy Zem e in
cui recita anche. Già dal corto I’m an actrice (2004)
e dall’esordio al lungometraggio Pardonner-moiinizia a emergere la
tendenza di Maïwenn a intendere
l’auto-fiction come veicolo prediletto per l’autoanalisi, tramite
cornici da psicodrammi incredibilmente affascinanti. Il nucleo
familiare diviene colonna portante della sua scrittura, dagli
albori fino all’appena citato Les Miens, presentato
in concorso al Festival di Venezia 2022. Un film praticamente agli
antipodi rispetto all’esplorazione sopra le righe del trauma
infantile e allo studio sul personaggio di un’attrice narcisista:
qui, Maiwenn si avvale di una penna chiara e sobria, che si
concentra in modo particolare e appropriato sugli attori e sulle
loro emozioni, permettendo agli spettatori di entrare direttamente
in empatia con i personaggi e al film di avere un impatto intimo
sul pubblico.
Importante menzione è
poi la serie televisiva Paris, etc., creata da Zabou
Breitman nel 2017 per Canal+, ritratto al contempo divertente ed
emozionante di cinque donne che vivono nella Parigi di oggi:
Marianne, Mathilde, Nora, Allison e Gil e che testimonia
l’attenzione di Maïwenn per il punto di
vista, incontrovertibilmente femminile. Lavoro, quello sulla
prospettiva femminile molteplice ed esaminata in tutte le sue
varianti e variabili già da Le Bal des actrices
esperimento dialogico e metacinematografico, in cui lo spettatore
viene messo alla prova intellettualmente cercando di capire i
diversi punti di vista, oggettivi e soggettivi, utilizzati dalla
regista. Dalla sperimentazione formale e di scrittura, Maïwenn è passata allo spaccato di realismo
efficacemente drammatizzato di Polisse, che cattura
le brutture delle squadra di protezione dei minori
della polizia di Parigi, mantenendo un certo grado di
libertà nel racconto, prediligendo un tipo di narrazione
essenzialmente patchwork, seppur molto precisa. Con il suo
naturalismo crudo e grintoso e la sua immediatezza, rifugge dalle
formule stantie dei procedural televisivi: la struttura episodica
sciolta, il vivido mix di personaggi e il realismo in stile cinema
verité hanno conquistato gran parte della critica. Infine,
Maïwenn si è buttata a capofitto in due
storie d’amore, una ambientata nel passato e l’altra che si snoda
nel presente. Con Mon Roi – il mio re ha abbracciato
il dramma
relazionale, imbastendo un discorso molto rilevante sul
ribaltamento dei ruoli di genere oggigiorno. Il film è
imprevedibile, caotico e familiare, proprio come i personaggi che
ospita, proprio come l’amore e la vita che consumano Tony e
Georgio. Infine, con Jeanne du Barry – La favorita del
re, la penna di Maïwenn rielabora il dramma storico per
consegnare al pubblico il ritratto di un’eroina femminista, sulla
stregua del Maria Antonietta di Sofia Coppola.
WANTED CINEMA
porterà nelle sale italiane dal 28 settembre il film Sick
of myself, il folgorante lungometraggio d’esordio scritto,
diretto e montato dall’artista norvegese Kristoffer Borgli
(che in seguito ha realizzato anche Dream Scenario).
Dopo l’anteprima
mondiale nella
sezione Un Certain Regard all’ultimo festival di Cannes, Sick of myself,
an unromantic comedy, propone al pubblico italiano una
commedia sentimentale particolare, con un concept elegante ed
estremo allo stesso tempo. Un film atipico e originale che ha
destato interesse di pubblico e critica, completamente girato in 35
mm. La talentuosa protagonista, Kristine Kujath Thorp – nota
per film e serie tv come Fanny (2018), Ninja Baby (2021), The North
Sea(2021) The Promised Land (2023) – interpreta
il personaggio di Signe, un’anonima cameriera che non esita a
utilizzare un mezzo molto pericoloso per farsi notare dal
mondo.
Il film è una
anti-storia d’amore, tossica e disfunzionale, un’illuminante
parabola contemporanea permeata di temi senza tempo quali il
narcisismo e l’invidia. “Volevo realizzare una storia spiacevole
nel modo più bello possibile”, racconta il regista,
“il tutto si è fortunatamente tradotto in un bellissimo
ritratto di cose terribili”.
Sick of myself, la trama
Signe e Thomas
vivono una relazione malsana, in costante competizione tra loro. Il
tutto si incrina ancora di più quando Thomas inizia ad affermarsi
come artista contemporaneo. In tutta risposta, Signe si lancia in
un disperato tentativo di attirare l’attenzione su di sé, anche a
costo della sua salute.
Sick of
myselfsarà nei cinemadal 28 settembre con
WANTED CINEMA.
Netflix annuncia l’inizio delle riprese della seconda
stagione di Tutto chiede salvezza, la serie prodotta da
Picomedia e diretta da Francesco Bruni, con
protagonisti
Federico Cesari (Daniele) e
Fotinì Peluso (Nina). Grandi new entry come
Drusilla Foer (Matilde), Valentina Romani (Angelica), Vittorio
Viviani (Armando), a cui si aggiungono Samuel Di
Napoli (Rachid) e Marco Todisco
(Paolo).
Dopo il successo della
prima stagione, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Daniele
Mencarelli, questa seconda stagione, in 5 episodi, offrirà un
seguito inedito al romanzo, continuando a seguire le vite dei
personaggi già conosciuti che si intrecceranno a quelle dei nuovi,
tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.
Scritta da
Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e
Daniela Gambaro, la serie vedrà il ritorno nel
cast, oltre che di
Federico Cesari (Daniele) e
Fotinì Peluso (Nina), anche di Andrea
Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea
(Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio),
Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro
Pacioni (Alessandro), che nella prima stagione
condividevano la stanza nel reparto di psichiatria insieme a
Daniele. Ricky Memphis (Pino), Bianca
Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore
(Alessia) tornano nei ruoli dell’infermiere e delle infermiere del
reparto, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e
Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) in quelli
dei medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele
La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli
(Antonella), Giacomo Mattia (Giovanni), madre,
padre, sorella e fratello di Daniele. Carolina
Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.
Giunto alla 35ma
edizione torna anche quest’anno, nell’ambito dell’80ª
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il LEONCINO D’ORO, uno dei Premi Collaterali più
significativi.
Saranno tredici i giovani studenti,
provenienti da diverse regioni d’Italia e selezionati grazie al
lavoro annuale del “David Giovani”, chiamati a decretare il loro
film preferito tra quelli presentati in Mostra che sarà assegnato
l’8 settembre.
Per la loro attività di giurati, i
giovani studenti appassionati di cinema oltre alla visione dei film
durante la Mostra incontreranno di persona registi e attori con cui
avranno la possibilità di confrontarsi e discutere
direttamente.
Giunto alla sua 35ma edizione, il
LEONCINO D’ORO è una delle attività promosse da
AGISCUOLA per perseguire l’importante obiettivo di avvicinare i
giovani al cinema, stimolando la partecipazione diretta di questo
gruppo di giovani appassionati che potrà vivere “dal di dentro”
l’esperienza di una delle manifestazioni cinematografiche più
prestigiose.
Le associazioni coinvolte nel
progetto Leoncino d’Oro lavorano nel corso dell’intero anno per
offrire cultura visiva e cinematografica agli studenti italiani, il
pubblico del futuro, e supportano l’idea di un sempre maggiore
impegno, anche pubblico, nell’ambito educational e formativo.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis, GLI OCEANI SONO I
VERI CONTINENTI, presentato alle Giornate degli Autori
2023 e diretto da
Tommaso Santambrogio, in uscita il 31 agosto
distribuito in Italia da Fandango.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle anteprime:
ROMA
CINEMA GREENWICH
giovedì 31 agosto – 10 biglietti
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
CINEMA LUX
giovedì 31 agosto – 10 biglietti
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
BOLOGNA
CINEMA ROMA
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
MILANO
CINEMA ARIOSTO
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo dal 28 al 31
agosto e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando
una email a[email protected]in
cui andranno specificati
il giorno
in cui si intende utilizzare i biglietti e un
secondo giorno alternativo
nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
I biglietti dovranno essere richiesti improrogabilmente
entro e non oltre il 31 agosto e non saranno prese in
considerazioni eventuali richieste formulate successivamente alla
suddetta data. L’oggetto della e-mail
deve contenere il titolo del film.
NB: riceveranno risposta solo
gli assegnatari dei biglietti.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.
È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Guarda il trailer di Gli oceani sono i veri
continenti
Il box office del fine settimana
appena concluso vede un ribaltamento della classifica, ormai molto
stabile nell’ultimo mese:
Barbie, primo da più di quattro settimane, scende a
favore di
Oppenheimer, nuovo primo classificato! La pellicola
diretta dal noto regista
Christopher Nolan (Tenet,
Inception),
un dramma storico focalizzato sulla figura di Oppenheimer stesso, è stata negli ultimi mesi
oggetto di un grande dibattito mediatico insieme a Barbie. I due
film, totalmente opposti come stile e tematiche, sono stati
presentati nei cinema americani lo stesso giorno. Qui in Italia
sembra che la sfida Barbeheimer la stia vincendo il dramma di
Nolan, con un incasso di €2.061.328 nel suo primo week-end, a
fronte di un totale di quasi 9 milioni di euro dalla sua prima
uscita nelle sale italiane il 23 agosto.
Al secondo posto ritroviamo La casa
dei fantasmi, riadattamento della nota commedia con Eddie Murphy
del 2003, con un incasso di €315.491, su un totale di poco più di 1
milione di euro dalla sua uscita il 23 agosto.
Come terzo classificato ritroviamo
Barbie, diretto da Greta
Gerwig con
Margot Robbie e
Ryan Gosling nei panni dei protagonisti. La commedia, dopo più
di un mese nei cinema, mantiene dei buoni risultati al box office,
con un incasso di €234.112, su un totale che ha superato i 30
milioni di euro
Box office: il resto della
classifica
Quarto e quinto classificato sono
Shark
2- l’abisso, action movie che incassa €84.225 nel fine
settimana, su un totale di 5 milioni dalla sua uscita il 3 agosto,
e
Blu Beetle, pellicola basata sul personaggio della DC
Comics, con un guadagno di €70.909.
Al sesto e settimo posto ritroviamo
Elemental, cartone Disney Pixar nei cinema dal 21
giugno, e Mastaney, pellicola indiana. Elemental
incassa €59.489 su un totale che supera i 6 milioni e mezzo di
euro, mentre Mastaney raggiunge un guadagno di €35.400. Si
stabilisce all’ottavo posto
I peggiori giorni, pellicola italiana diretta da
Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, con un incasso di
€30.245 nel week end.
Si stabiliscono negli ultimi due
posti della classifica Box office
Si alza il vento, pellicola animata prodotta dallo
studio Ghibli, e
La bella estate, film adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo dello scrittore Cesare Pavese. Si alza il
vento incassa €28.847 nel fine settimana, mentre La bella estate
raggiunge un guadagno di €21.829.
Paramount+
ha annunciato oggi la data di rilascio della terza stagione del
contest per drag queen DRAG RACE ITALIA che sarà
disponibile in esclusiva in Italia su Paramount+ e
in tutti gli altri paesi su WOW Presents Plus da venerdì 13 ottobre
e ha presentato la key art con protagonisti i 4 giudici: la
cantante Paola Iezzi e l’attore Paolo Camilli saranno i nuovi
componenti della giuria che si aggiungeranno all’attrice Chiara
Francini e alla Drag Queen Priscilla – anche conduttrice del
programma – che tornano entrambe come giudici per questa
attesissima stagione.
In DRAG RACE ITALIA le drag queen
più agguerrite del Paese sono pronte a mettere alla prova il loro
carisma, la loro unicità e il loro talento nella gara per essere
incoronate “Italia’s Next Drag Superstar “.
RuPaul’s Drag Race, il reality show
più popolare della storia con 27 Emmy® Awards, è prodotto da MTV
Entertainment Studios e dalla media company World of Wonder
Production, vincitrice di un Emmy Award. La nuova stagione della
versione italiana sarà prodotta da Ballandi.
La terza stagione di DRAG
RACE ITALIA è l’ultima versione internazionale del
franchise di successo DRAG RACE in anteprima quest’anno, dopo
l’innovativo lancio di DRAG RACE MEXICO all’inizio di quest’anno.
DRAG RACE BRASIL debutterà il 30 agosto su Paramount+, e più tardi lo stesso giorno su MTV in
Brasile e America Latina. Il titolo sarà anche presentato in
anteprima su WOW Presents Plus in tutto il mondo. I fan possono
anche guardare in streaming DRAG RACE GERMANY il 5 settembre su
Paramount+ in Germania, Austria e Svizzera e a livello globale su
WOW Presents Plus in tutti gli altri paesi. Tutte le serie saranno
prossimamente disponibili per lo streaming su Paramount+ anche
negli Stati Uniti.
L’attesissimo Il gladiatore
2 di Ridley Scott è
una delle tante produzioni attualmente sospese a causa degli
scioperi di WGA e SAG. Il film avrà come protagonista Paul Mescal,
che assumerà il ruolo di Lucius, mentre gli attori originali di
Il gladiatoreConnie Nielsen (Lucilla) e Djimon
Hounsou (Juba) riprenderanno i rispettivi ruoli.
Naturalmente, in quanto morto alla fine del precedente film il
Massimo di Russell Crowe
non farà parte del film. Tuttavia, Mescal ha recentemente parlato
con Esquire e ha anticipato che il
film renderà omaggio al primo film e all’attore nonostante non
abbia ancora avuto modo di parlare con Crowe.
“Non so di cosa parleremmo. Ad
esempio, mi piacerebbe ascoltare le sue storie dalle riprese, ma il
personaggio è, come, totalmente separato“, ha spiegato Mescal.
“Non posso parlarne”, ha poi risposto Mescal quando gli è stato
chiesto se Lucius fosse un gladiatore nel film. “Non posso
dirvi quanto sia stressante parlare di quel film in particolare,
perché è sicuramente il più grande che abbia mai fatto. Mi sento
davvero emozionato, ma è difficile allontanarsi un po’ dall’eredità
del film originale. Penso che sia davvero ben scritto e renda
omaggio al primo, ma è davvero qualcosa in cui penso di poter
entrare e sentirmi a mio agio“.
Il gladiatore 2, tutto quello che sappiamo sul
film
Come ormai noto, un sequel di Il
gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli
effetti in lavorazione, con Ridley Scott
che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei
panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie
Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon
Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi
del premio Oscar Denzel
Washington, la star di The MandalorianPedro Pascal e
l’attore di Stranger ThingsJoseph Quinn.
Fred Hechinger ricopre invece il ruolo
dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan
ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del
cast anche la star di Moon Knight, May
Calamawy e Derek Jacobi, che
riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.
Al momento non sono noti dettagli
sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio
dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro
al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non
resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano
inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come
anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che
Russell Crowe non
sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto,
specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al
termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per
il 2024.
I Marvel Studios devono ancora fare
un annuncio riguardo al cast del film Fantastici
Quattro, ma si ritiene che, anche se non ci sono le
conferme ufficiali, almeno un paio di ruoli principali siano stati
ufficialmente assegnati. L’ultima volta che sono emerse novità a
riguardo, Vanessa Kirby
(Mission: Impossible – Dead Reckoning) è stata data come
certa come Sue Storm, mentre si
dice che Joseph Quinn (Stranger Things)
sia vicino a firmare per interpretare suo
fratello Johnny Storm.
Ci sono invece notizie contrastanti
sugli attori in lizza per Reed Richards (Adam Driver
potrebbe essere ancora un favorito), mentre arrivano alcune nuove
informazioni su una (potenziale) scelta del cast per La
Cosa. Precedenti rapporti avevano indicato che la Marvel
stava cercando una precisa tipologia di attore per interpretare Ben
Grimm, ovvero un uomo bianco sovrappeso. Nell’episodio di questa
settimana del podcast Hot Mic, il co-conduttore Jeff
Sneider ha affermato che la sua fonte potrebbe aver basato
questo su vecchi concept art, mentre ora il favorito sarebbe
Ebon Moss-Bachrach.
Sneider sembra abbastanza certo che
la star della serie The Bear si sia unito
al cast o lo potrebbe fare prossimamente. Con l’attuale sciopero
degli attori, infatti, i casting sono al momento bloccati e ogni
tipo di contrattazione è al momento sospesa. Bisognerà attendere
che la soluzione si sblocchi prima di poter avere qualche certezza
riguardo a FFantastici
Quattro. Ad ora sappiamo solo che il film sarà
diretto da Matt Shakman e scritto da
Michael McCullers e Shane McGoey.
Ad ora, il film è previsto al cinema per il 2 maggio
2025.
Il lungometraggio d’animazione del
2010 Rapunzel – L’intreccio
della torre, basato sulla fiaba tedesca
Raperonzolo dei fratelli Grimm, è il 50° Classico Disney,
nonché il 7º ad aver incassato di più nella storia, con un incasso
totale di 591 milioni di dollari, ed è
inoltre il film più costoso nella storia dei Classici Disney con un
budget di 260 milioni. Si tratta dunque di uno dei più importanti
film realizzati nello scorso decennio dalla Disney e non sorprende
che lo studio voglia ora realizzarne un adattamento in live action,
sulla base di quanto realizzato negli ultimi anni con molti altri
dei propri Classici d’animazione.
Anche se non ci sono stati annunci
ufficiali (e probabilmente non ci saranno finché gli scioperi non
finiranno), nelle ultime settimane si è sentito parlare parecchio
dei potenziali piani della Disney per tale remake e un nuovo rumor suggerisce ora il
regista che lo studio vorrebbe alla guida del progetto. Secondo
l’insider Daniel Richtman, niente meno che
Baz Luhrmann (Elvis, Il grande Gatsby, Moulin
Rouge) sarebbe il regista in cima alla lista delle preferenze.
Richtman ha inoltre ribadito anche una recente voce secondo cui
Florence Pugh
sarebbe la favorita ad interpretare il ruolo principale di
Rapunzel.
Sebbene Richtman sia solitamente una
fonte abbastanza affidabile, è però bene notare che la sua
dichiarazione è stata smentita da un altro noto insider del
settore, Jeff Sneider, il quale sostiene che
Luhrmann non sarà il regista del film. Vale però la pena notare che
Richtman non ha mai detto che Luhrmann avesse effettivamente
firmato per dirigere, ma solo che la Disney lo sta tenendo in
considerazione per tale compito. Non è dunque da escludere che, con
un colpo di scena, l’accordo possa effettivamente concretizzarsi,
portando Luhrmann alla regia del film, che potrebbe nelle sue mani
assumere un’aspetto inedito e ben distinto rispetto agli altri
remake in live action della Disney.
Mentre è ufficiale
che Dune: Parte
Due uscirà non più a novembre di quest’anno
bensì nel marzo del 2024, il regista Denis
Villeneuve sta riflettendo sui piani futuri per l’universo
di Dune
dopo che questo nuovo film sarà uscito in sala. Dopo il trionfo di
Dune del 2021,
l’acclamato regista aveva infatti rivelato la sua aspirazione a
portare più storie dell’universo di Frank Herbert
sul grande schermo. In un’intervista con Empire Magazine, il regista ha
ora nuovamente lasciato intendere che la possibilità di
un Dune:
Parte Tre, terzo capitolo della sua
epica saga di adattamento di Dune, non è del tutto fuori
discussione.
Se avessero luogo ulteriori
sviluppi, il potenziale progetto sarebbe basato su Dune
Messiah, il seguito diretto del romanzo originale
di Herbert. Discutendo la potenziale trama, Villeneuve ha
osservato: “Dune Messiah è stato scritto in reazione al fatto
che le persone percepivano Paul Atreides come un eroe, che non era
quello che voleva fare. Il mio adattamento è più vicino alla sua
idea che in realtà sia un avvertimento”. Citando un calo della
qualità dei romanzi successivi, ha chiarito che se Dune: Parte
Tre dovesse realizzarsi, segnerà sicuramente la fine della
trilogia prevista: “Dopodiché i libri diventano più…
esoterici”.
Il co-sceneggiatore di Dune: Parte DueJon
Spaihts aveva anche menzionato nel marzo 2022 che
Villeneuve aveva piani per un terzo film e una serie spin-off
televisiva. Sebbene la visione del regista sia entusiasmante, la
realizzazione di un terzo film dipenderà dell’accoglienza al
botteghino di Dune: Parte Due, così
come dalla società di produzione, Warner Bros. Pictures, di
procedere o meno con il progetto. Al di là del grande schermo,
anche i piani per una serie HBO Max, Dune: The
Sisterhood, rimangono incerti. Non resta dunque
che attendere l’arrivo di Dune: Parte Due per scoprire se realmente
Villeneuve riuscirà a portare a termine la trilogia che ha in
mente.
Dune: Parte Due, tutto quello che sappiamo sul
film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la
serie No Man’s Land, Climax) completano
infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa
Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di
quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.
Uno degli aspetti più affascinanti
della produzione di un film sono i dettagli che si celano
nei dietro le quinte. È lì che si ha la dimostrazione
della bravura e dell’impegno svolto da tutti i comparti tecnici,
ivi compreso il regista. Nel caso dell’Oppenheimer di Christopher Nolan sono tante le curiosità
riguardanti i behind the scenes che meritano di essere
svelate, e molte ruotano attorno alla costruzione di alcune scene
straordinarie, come ad esempio quella della detonazione della
bomba, che dimostrano come il regista londinese, ancora una volta,
riesca a sfidare le convenzioni e gli standard cinematografici,
sottolineando così l’eccellenza del suo lavoro. Scopriamo perciò
insieme quali sono i particolari più interessanti del dietro le
quinte di Oppenheimer.
1Cillian Murphy ha quasi interpretato il
fisico in uno show
Lo
abbiamo detto all’inizio:
Cillian Murphy, con Oppenheimer, si è
davvero superato. Non sorprende perciò che abbia ricevuto molte
critiche positive e una serie di elogi. Oltre ad avvicinarsi molto
a livello fisico al padre della bomba atomica, l’attore è riuscito
anche, in maniera magistrale, a trasmettere tutto il pathos e i
sensi di colpa che in vita il fisico provò, e che si racchiudono
nella frase che lui stesso pronunciò ad un certo punto, ossia
l’essere diventato il distruttore di mondi. C’è però un dettaglio
che probabilmente molti non sanno: non è la prima volta che Murphy
viene preso in considerazione per interpretare
Oppenheimer. Nel 2014, la serie
Manhattan, la quale parlava della creazione della bomba
atomica, presentava lo scienziato nucleare come personaggio
secondario. Secondo il creatore della serie, Sam Shaw “Volevamo
che Oppenheimer […] si sentisse alieno, o altro, in qualche modo.
Al mille per cento, Cillian Murphy era su quella
lista“.
Il regista Zack Snyder ha
rivelato il suo interesse nel realizzare un film su
Gears of War, ma il creatore originale ha
posto una condizione. I piani per un adattamento live-action del
popolarissimo franchise di videogiochi Gears of
War, il quale ha avuto inizio con il gioco originale del
2006, erano iniziati già nel 2007, quando New Line Cinema fu la
prima ad acquistare i diritti del gioco. Dopo essere passato per
più mani, Netflix è stato l’ultimo a puntare a
trasformare i videogiochi in un film, annunciando che lo
sceneggiatore di DuneJon
Spaihts avrebbe scritto la sceneggiatura all’inizio di
quest’anno.
Durante una recente intervista con
IGN, Snyder ha ora rivelato il
suo potenziale interesse a dirigere un film su Gears of
War o Halo, sebbene quest’ultimo abbia già avuto un
adattamento in una serie televisiva Paramount+. Dopo aver appreso questa notizia, il
creatore del gioco originale di Gears of War,
Cliff Bleszinski, si è rivolto a Twitter per
esprimere la sua approvazione, ma solo a condizione che
Dave Bautista interpreti il personaggio centrale
Marcus. Per fortuna, sembra non sia impossibile convincere Bautista
ad accettare il ruolo, avendo egli già espresso il suo interesse a
far parte del progetto.
Ecco invece quanto affermato da
Snyder: “Beh, ce ne sono molti [di videogiochi]. Voglio dire,
abbiamo parlato di un sacco di… Sai, Gears è sempre venuto fuori,
più o meno nel nostro tipo di cerchia. Quindi, ero un fan del
gioco, quindi, a pensarci bene, quello. Sono stato anche sempre
interessato al franchise di Halo… Ovviamente lo hanno già
realizzato, ma è stato qualcosa che ho sempre pensato potesse
essere incredibile“. Dato che Netflix sta ora lavorando al progetto e che Snyder ha
proprio con lo streamer un buon rapporto, per il quale ha già
realizzato Army of the Dead e
l’imminente Rebel Moon, è dunque
molto probabile che venga scelto proprio lui a dirigere Gears
of War.
In un’intervista
con The Hollywood
Reporter, a Neill Blomkamp è
stato chiesto se la Sonysarebbe
ancora legata al progetto District 10 se questo
film accadrà prima o poi. Il regista ha confermato che la Sony sarà
coinvolta, ma ha sottolineato di non sapere se il film verrà
realizzato o meno, anche se ha ipotizzato che “probabilmente” verrà
realizzato ad un certo punto.“Sì,
sarebbero legati a questo”, ha confermato
Blomkamp. “Non so se verrà realizzato o
meno. Non so nemmeno se voglio farlo adesso, ma prima o poi
probabilmente verrà realizzato.
Quando l’intervistatore ha
affermato che la risposta di Gran
Turismo probabilmente aiuterà la possibilità che venga
realizzato District 10, il regista ha concordato, affermando:
“Sì, ha senso“. District 9 è uscito per la prima volta nel
2009 con un’accoglienza ampiamente positiva e ha finito per essere
nominato per diversi premi. Un seguito era stato accennato più
volte nel corso degli anni, con Neill Blomkamp e
Sharlto Copley che avevano entrambi
apparentemente scritto bozze per un potenziale District 10.
Tuttavia da allora nulla si è mosso concretamente. Dunque non resta
che aspettare ulteriori sviluppi.
In District 9 In Sudafrica, gli extraterrestri di
un’astronave in avaria sono stati confinati in un ghetto gestito
dalla criminalità. Quando un uomo, vicino ai piani alti, viene
contagiato da un virus, esplode la guerra per ottenere il suo
DNA.
L’ultima epopea fantascientifica di
Zack Snyder, Rebel
Moon, vanta un cast all-star, con un sano mix di star
del cinema e caratteristi che sono apparsi nell’universo dei
supereroi Marvel o
DC – o, in alcuni casi, in entrambi.
Netflix ha rilasciato il primo trailer di Rebel
Moon, il suo imponente film evento in due parti, e con esso ha
fornito il primo sguardo al cast in azione. Data la portata di
questa produzione, anche molti dei ruoli minori sono interpretati
da volti riconoscibili del DCU e MCU: scopriamoli
assieme!
1Ray Fisher
Ray Fisher è un attore incredibile che si è
fatto conoscere soprattutto grazie al suo lavoro sul palcoscenico
prima che Zack Snyder gli affidasse il ruolo di
Cyborg in Justice League. Anche se il suo futuro con la DC
sembra incerto, è incoraggiante sapere che Snyder lo ha portato in
Rebel
Moon nel ruolo di Darrian Bloodaxe.
Il personaggio è un combattente ribelle con un nome interessante e
armi ancora più affascinanti. Fisher è stato il cuore e l’anima
della Justice League di Zack Snyder, quindi ogni scusa per farli
lavorare insieme è degna di nota.
Se c’era un regista in grado di
sviluppare un film tecnicamente magistrale ed emotivamente
impattante su J. Robert Oppenheimer, quello non poteva che
essere
Christopher Nolan. Con il suo arrivo in sala, il cinema si è
davvero arricchito, potendo sfoggiare un’opera maestosa,
in cui non solo sono presenti sequenze spettacolari – realizzate
fra l’altro con speciali lenti IMAX e nessuno uso della
CGI – ma anche tematiche estremamente attuali e
spaventose, come le armi nucleari, di cui ancora oggi il mondo
intero si preoccupa. Per realizzare
Oppenheimer, Nolan si è servito di un
budget di 100 milioni di dollari e neppure un soldo è stato
sprecato, soprattutto se si considera la presenza di effetti
speciali di grande spessore e lo schieramento di un cast stellare.
Tutto il film, perciò, è costellato di momenti staordinari, ma ce
ne sono alcuni proprio indimenticabili. Di seguito, vediamo quali
sono i migliori inserti di
Oppenheimer.
1Il Test Trinity
Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer.
Concludiamo con un’altra scena registicamente
stupefacente, che si sviluppa attorno al famoso Test
Trinity. Un segmento costruito in maniera superba, nel
quale vediamo gli scienziati prepararsi all’esplosione, e che
sfoggia un ottimo sound design. Il pubblico non si aspetta di
sentire un suono così forte, intenso e sbalorditivo, e l’effetto
stupore avviene grazie soprattutto al fatto che
Christopher Nolan riesce a farlo aspettare per lungo tempo,
prima di sentire il boato. Un boato, fra l’altro, imparagonabile ad
altre esplosioni avvenute precedentemente a quel momento. Ecco
perché, quando finalmente c’è quel rumore, è di un livello talmente
elevato che nessuno spettatore sarebbe stato preparato ad
affrontarlo.
The
Crown 6 che sarà l’ultima stagione di
The Crown dramma storico di NETFLIX
offrirà finalmente quello che potrebbe essere considerato il
momento più atteso ma controverso dello show. I produttori della
serie Andy Harries e Suzanne Mackie hanno
assicurato agli spettatori che lasesta
stagioneracconterà attentamente la tragica morte
della principessa Diana con “enorme
sensibilità”. L’incidente mortale di Diana a
Parigi nel 1997 è stato uno degli eventi più cruciali e dolorosi
nella storia del Regno Unito. Per questo motivo, le
aspettative che la serie di successo
Netflix riesca a
consegnare con successo la sequenza sono significativamente più
alte. Durante un forum del Festival televisivo di Edimburgo
(tramite Deadline),
i produttori dello show hanno parlato di come la sesta e ultima
stagione catturerà la morte
dell’amata principessa del
Galles con profondo rispetto e
sensibilità.
“Lo spettacolo
potrebbe essere grande e rumoroso, ma noi non lo siamo. Siamo
persone premurose e siamo persone sensibili. Ci sono state
conversazioni molto attente e lunghe su come avremmo
fatto“, ha detto Mackie. “Il pubblico
alla fine lo giudicherà, ma penso che sia stato ricreato con
delicatezza e attenzione.
Elizabeth Debicki è un’attrice straordinaria ed è stata così
premurosa e premurosa. Amava Diana. C’è un enorme rispetto da parte
di tutti noi, spero che sia
evidente”. Nel frattempo, Harries
ha affermato che la morte della regina Elisabetta II – morta di
“vecchiaia” l’8 settembre 2022 – non ha cambiato in alcun modo la
storia di The
Crown, ma ha “influito” notevolmente sui creativi
dietro lo spettacolo. “La scomparsa di Sua Maestà ha
avuto un impatto su tutti noi… Non ha cambiato [la storia]
fondamentalmente, ma in un certo senso l’ha cambiata. Quando
lo vedrai, penso che capirai cosa intendo”, ha
aggiunto Harries. “È un film molto potente e un
episodio di grande rispetto“, ha detto
Harries.
Quando uscirà The Crown 6?
Non ci sono ancora dettagli
sulla data di uscita esatta della sesta stagione di
The
Crown, anche se lo spettacolo dovrebbe tornare entro
la fine dell’anno. Nonostante altri dettagli rimangano
nascosti, non ci sono segni di ritardi nemmeno al momento, poiché
l’account X ufficiale dello show (precedentemente chiamato Twitter)
ha condiviso che l’ultima stagione di The Crown
“arriverà nel 2023”.
Il tema del Cancel Culture tieni
ancora banco ad Hollywood e non solo. La pratica di annullare o
cancellare, o tentare di cancellare qualcosa o qualcuno, è uno dei
movimenti di protesta che si è sviluppato con insistenza negli
ultimi anni. A parlare di questo fenomeno oggi è stata Jennifer Aniston, l’attrice in merito alla
“cultura dell’annullamento” ha detto che “probabilmente è
stata appena cancellata” menzionandola. Tuttavia, si è chiesta
se le persone meritano o meno la redenzione.“Sono
così stanco della cultura dell’annullamento“, ha detto la
Aniston. “Probabilmente sono stato semplicemente
cancellato dicendo questo. Semplicemente non capisco cosa
significhi… Non c’è redenzione? Non lo so. Non metto
tutti nel paniere di Harvey Weinstein.
Quando si è trattato del
produttore ormai tristemente caduto in disgrazia, Jennifer Aniston ha detto di non avere buoni
ricordi di Weinstein. Invece, ha detto l’attrice, le persone spesso
avevano paura di parlare con lui. “Non è un ragazzo, sei tipo,
‘Dio, non vedo l’ora di uscire con Harvey.’ Mai. In
realtà eri tipo, ‘Oh, Dio, OK, succhialo‘”, ha detto
Aniston. “Ricordo che in realtà è venuto a trovarmi
durante un film per propormi un film. E ricordo
consapevolmente di aver avuto una persona nella mia roulotte.
Le osservazioni di Aniston sulla cultura dell’annullamento arrivano
dopo che lei stessa ha affrontato la sua controversia all’inizio di
questo mese. L’attrice di
Friends è andata su Instagram all’inizio del mese per
denunciare un post di Jamie
Foxx che molti utenti
sostenevano fosse antisemita. Foxx si è poi scusato sul
momento, spiegando come le sue parole fossero solo un
malinteso.
In una recente intervista
con Allure,
alla bellissima Charlize Theron è stato chiesto di documentare
il suo processo di invecchiamento a causa della sua fama. L’attrice
– che è uno dei volti di Dior dal 2004 – ha detto che ama che
il suo viso stia “sta cambiando e invecchiando”, e poi ha respinto
le voci secondo cui si sarebbe sottoposta a un intervento di
chirurgia plastica. “Il mio viso sta cambiando e mi piace che
il mio viso stia cambiando e invecchiando“, ha detto
Theron. Ma “la gente pensa che mi sia fatto un
restyling. Dicono, ‘Che cosa ha fatto alla sua
faccia?’ Dico, ‘M—-, sto solo invecchiando! Ciò non
significa che ho subito un brutto intervento di chirurgia
plastica. Questo è proprio quello che succede.”
Charlize Theron ha continuato criticando
quelli che secondo lei sono doppi standard nel modo in cui gli
uomini e le donne vengono messi discussi quando invecchiano. Per
Theron, disprezza il concetto secondo cui le donne invecchiano male
mentre gli uomini invecchiano bene. “Ho sempre avuto problemi
con il fatto che agli uomini invecchiati piacciono i vini pregiati
e alle donne i fiori recisi“, ha detto
Theron. “Disprezzo questo concetto e voglio combatterlo,
ma penso anche che le donne vogliano invecchiare nel modo che
ritengono giusto. Penso che dobbiamo essere un po’ più
empatici nei confronti del modo in cui tutti noi affrontiamo il
nostro viaggio. Il mio viaggio nel dover vedere la mia faccia
su un cartellone pubblicitario è piuttosto divertente
adesso”.
Charlize Theron è apparso di recente in
Fast X del 2023 e apparirà prossimamente in
The Old Guard 2, un sequel del film di supereroi
del 2020 che vedeva Theron come membro di una squadra di mercenari
immortali.
Considerato uno dei più grandi
maestri dei generi thriller ed horror, John
Carpenter ha nel corso della sua carriera realizzato
alcuni grandi capolavori del cinema. Tra questi si annoverano
Halloween, La cosa, 1997: Fuga da New York, Essi
vivono e Il seme della follia. A partire dalla metà
degli anni Novanta egli ha però sempre più diradato la sua attività
come regista, deluso e contrariato dalle nuove politiche intraprese
dalle major cinematografiche. Uno dei suoi ultimi film, risalente
al 1995, è Villaggio dei dannati, un
nuovo adattamento del celebre romanzo del 1957 I figli
dell’invasione, di John Wyndham.
Tale opera era già stata portata al
cinema nel 1960 con un film intitolato Il Villaggio dei
dannati, ma nelle mani di Carpenter ha naturalmente assunto
forme diverse. Il regista ha infatti colto l’occasione per poter
essere più fedele al romanzo, calcando la mano su alcuni temi e
sulla violenza esplicita, omessi invece dal primo adattamento
cinematografico. Fan di quel film, Carpenter decise però di non
ignorarlo nell’ideare il suo Villaggio dei dannati,
riprendendo una serie di scenari e idee narrative secondo lui
particolarmente funzionali. Con un budget di 22 milioni di dollari,
il film si configurò dunque da subito come un nuovo progetto molto
atteso del maestro dell’horror.
Sfortunatamente, Villaggio dei
dannati fu un cocente flop al box office, venendo accolto in
modo negativo dalla critica e dal pubblico. Con il tempo è tuttavia
stato rivalutato e indicato come uno dei film che, pur non
raggiungendo le vette del cinema di Carpenter, ne racchiude tutte
le caratteristiche principali. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Villaggio dei dannati: la trama del film
Nella tranquilla cittadina di
Midwich, in California, un collasso collettivo colpisce l’intera
popolazione. Al risveglio simultaneo dei cittadini, tutto sembra
essere però nella norma e il misterioso evento rimane senza
spiegazione. Ben presto, però, un ulteriore elemento insolito
emerge. Dieci donne, tra cui alcune vergini, si rivelano essere
rimaste incinta in modo inspiegabile. Il dottore locale,
Alan Chaffee si interessa al caso, cercando di
trovare una correlazione tra questa scoperta e il collasso
generale. Per fare ciò, invita nella cittadina la dottoressa
Susan Verner e con lei inizia ad indagare sul
caso.
Nel frattempo, nove delle dieci
donne partoriscono i figli portati in grembo, tutte nello stesso
momento. La cosa più sconvolgente, però, sarà notare come crescendo
i nove bambini si assomiglino sempre più tra loro. Essi hanno
infatti tutti i capelli bianchi e gli occhi color ghiaccio.
Inoltre, formano tra loro di loro delle coppie fisse,
tranne David, rimasto privo della compagna,
la bambina morta al momento del parto. Le stranezze non finiscono
però qui. Questi nove ragazzi rivelano di possedere degli oscuri
poteri, capaci di influenzare le azioni degli abitanti di Midwich.
Il caos non tarderà a scatenarsi.
Villaggio dei dannati: il cast del film
Protagonista del film, nei panni del
dottor Alan Chaffee è l’attore Christopher
Reeve. L’attore, celebre per aver interpretato
Superman nell’omonimo film del 1978, dà qui
vita alla sua penultima interpretazione per il cinema. Nello stesso
1995, infatti, una brutta caduta da cavallo lo rese permanentemente
paralizzato. Accanto a lui, si ritrovano gli attori Kirstie
Alley nel ruolo della dottoressa Susan Verner e
Linda Kozlowski in quelli di Jill McGowan, preside
della scuola locale e madre di David. Nel film compare anche
Mark Hamill,
celebre Luke Skywalker della saga di Star
Wars, qui impegnato ad interpretare il reverendo George.
Peter Jason, frequente collaboratore di Carpenter,
è invece Ben Blum.
Ad interpretare i nove bambini vi
sono invece Cody Dorkin nel ruolo di Robert,
Trishalee Hardy in quello di Julie, Jessye
Quarry in quello di Dorothy e Adam
Robbins come Isaac, figlio del reverendo George. Gli altri
sono John Falk nei panni di Matt, Renee
Rene Simms in quelli di Casey e Danielle
Keaton in quelli di Lily. Thomas Dekker,
interpreta invece David, mentre Lindsey Haun è
Mara, la più crudele del gruppo. Per dar vita ai loro personaggi,
alcuni indossarono una parrucca, mentre ad altri furono tinti i
capelli di biondo platino. Come raccontato in seguito, Reeve cercò
di non familiarizzare con i giovani interpreti, così da rendere più
realistico il rapporto di sfida tra il suo personaggio e i nove
bambini.
Villaggio dei dannati: la
serie, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Proprio nel 2022 si è riacceso
l’interesse nei confronti del romanzo I figli
dell’invasione e del film di Carpenter. Il motivo è la messa
in onda di una serie, intitolata anch’essa Il villaggio dei
dannati, ideata da David Farr e interpretata da Keeley
Hawes e Max Beesley. Tale titolo è
attualmente trasmesso in Italia dal 17 giugno su Sky
Atlantic. Pur se accolta in modo contrastante dalla
critica e dal pubblico, la serie ha sicuramente il merito di aver
fatto riscoprire il racconto ideato da Wyndham nel 1957 e di
conseguenza anche l’adattamento realizzato da Carpenter.
È possibile fruire di
Villaggio dei dannati grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 26 agosto alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Midnight Factory, etichetta di
Plaion Pictures, ha diffuso il trailer italiano del nuovo teen
horror soprannaturale Talk To
Me, in arrivo nei cinema italiani dal prossimo 28
settembre.
Nel trailer vediamo Mia (Sophie
Wilde) e il suo gruppo di amici venire a conoscenza di un
pericoloso quanto accattivante gioco che sta spopolando sui social
e tra le loro conoscenze: attraverso una mano imbalsamata che funge
da portale tra i due mondi e un semplice rituale, si avvia una
seduta spiritica per entrare in contatto con l’aldilà e vivere
sulla propria pelle l’esperienza della possessione. Per passare una
serata diversa e all’insegna del brivido, il gruppo di adolescenti
decide di cimentarsi nella prova di coraggio, evocando gli spiriti
e accettando di sfidarsi a turno ad aprire il varco che collega
vivi e morti fino a perdere il controllo e infrangere le regole del
gioco. Il ritmo incalzante del trailer va di pari passo con lo
scatenarsi delle terribili forze soprannaturali sprigionate dal
rituale e le inevitabili conseguenze che ricadono sul gruppo di
amici, intrappolato in un crescente vortice di tensione e terrore
che li condurrà per mano dritti all’inferno.
Dai produttori
di Babadook, Talk To
Me vede tra i protagonisti anche la star
internazionale de Il Signore degli AnelliMiranda
Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo
australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou,
noto tra i più giovani per il loro controverso canale YouTube,
RackaRacka, che ha già generato oltre 1 miliardo di
visualizzazioni.
In stile
Ouija, il film risponde ai canoni classici dell’horror
seguendo il filone delle possessioni demoniache. Accolto dalla
critica mondiale come uno dei casi horror più interessanti e
convincenti di quest’anno e certificato Fresh 94% su Rotten
Tomatoes, Talk To
Me è attualmente l’horror con il rating più
alto del 2023, definito da Vice come “uno dei film più spaventosi
del decennio”.
Talk To
Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando un
gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde
(Bird), Alexandra
Jensen(Beat),Joe
Bird(Rabbit),Otis Dhanji
(Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che
ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del
soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in
contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano
imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una
distrazione nell’anniversario della morte di sua madre,
l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono
di cimentarsi in questa prova di coraggio, seguendo il rituale.
Presto però la situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al
rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che
collega vivi e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata
massima di evocazione degli spiriti infrangendo la regola
principale del rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza
sconvolgente che condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai
provato prima.
Presentato in anteprima mondiale al
Sundance Film Festival del 2023 e dopo il grande successo raccolto
nella prima settimana d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior
debutto horror dopo Hereditary nella storia di A24, la nota casa di
produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con
Everything Everywhere All at Once e
The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror
più iconici degli ultimi anni, tra cui X – A Sexy Horror
Story ePearl), Talk To
Me uscirà nelle sale italiane il 28
settembre con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion
Pictures.
La trama del film
Un gruppo di giovani amici scopre
come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata,
finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente
le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni
soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di
una possessione devastante che porterà a porsi una domanda
importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
Disney+ ha diffuso “Ciurma
Ribelle”, una nuova entusiasmante featurette, per celebrare il
debutto della serie originale targata Lucasfilm Star
Wars: Ahsoka (recensione),
ora disponibile in esclusiva sulla piattaforma streaming con i
primi due episodi. Ambientata dopo la caduta dell’Impero, Star
Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka
Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai
vulnerabile.
Ahsoka
è interpretata da
Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo,
Mary Elizabeth Winstead, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno, Diana
Lee Inosanto, David Tennant, Lars Mikkelsen ed
Eman Esfandi. Gli episodi sono diretti da Dave
Filoni, Steph Green, Peter Ramsey, Jennifer Getzinger, Geeta Vasant
Patel and Rick Famuyiwa. Dave Filoni è il capo sceneggiatore e
produttore esecutivo insieme a Jon Favreau, Kathleen Kennedy, Colin
Wilson e Carrie Beck. Karen Gilchrist è la co-produttrice
esecutiva.
Arriva in esclusiva su Sky
Cinema e NOW il film targato Sky Original
Detective Marlowe, con protagonista Liam Neeson e diretto dal Premio Oscar
Neil Jordan, dal 28 agostoalle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45
su Sky Cinema Collection – Liam Neeson Mania) e in
streaming su NOW. Su Sky il film sarà disponibile on demand, anche
in 4K.
In questo thriller poliziesco
neo-noir, Neeson – che qui interpreta il suo centesimo film – veste
i panni dell’iconico detective nato dalla penna di Raymond
Chandler, Phillip Marlowe, assieme a un cast stellare con attori
del calibro di Diane Kruger (Clare Cavendish),
Jessica Lange (Dorothy Quincannon),
Adewale Akinnuoye-Agbaje (Cedric), e con
Danny Huston (Floyd Hanson) e Alan
Cumming (Lou Hendricks). La sceneggiatura è del Premio
Oscar William Monahan ed è basata sul romanzo di
John Banville La bionda dagli occhi neri: Un’indagine di Philip
Marlowe, vincitore del Premio Booker.
E in occasione della prima tv di
DETECTIVE MARLOWE Sky Cinema Collection si
trasforma in SKY CINEMA COLLECTION – LIAM NEESON
MANIA, con una settimana di programmazione interamente
dedicata all’attore britannico, da lunedì 28 agosto a
domenica 3 settembre al canale 303 di Sky e in streaming su NOW (i
titoli saranno disponibili anche on demand).
Tra i 17 titoli
previsti, saranno proposti altri due film targati Sky Original:
l’adrenalinico HONEST THIEF e
BLACKLIGHT con Aidan Quinn. Inoltre il kolossal di
Steven Spielberg, premiato con 7 Oscar,
SCHINDLER’S LIST; il dittico fantasy che attinge
alla mitologia greca SCONTRO TRA TITANI e
LA FURIA DEI TITANI con Sam Worthington e Ralph Fiennes; e gli action
thriller LA PREDA PERFETTA con Dan Stevens,
RUN ALL NIGHT – UNA NOTTE PER SOPRAVVIVERE con Ed
Harris, L’UOMO SUL TRENO – THE COMMUTER con Vera
Farmiga e UNKNOWN – SENZA IDENTITÀ con Diane
Kruger e Bruno Ganz.
La
trama
È il 1939. A Los Angeles, il
detective privato Philip Marlowe (Liam Neeson) è irrequieto e solo
come sempre e gli affari vanno un po’ a rilento. Quand’ecco che
arriva una nuova cliente: giovane, bella e ben vestita, Clare
Cavendish (Diane Kruger) è la figlia dell’attrice di Hollywood e
icona del cinema Dorothy Quincannon (Jessica Lange) e vuole che
Marlowe trovi il suo ex amante, un piccolo spacciatore e
dongiovanni di nome Nico Peterson. L’indagine di Marlowe lo porta
al Corbata Club, punto di riferimento esclusivo e covo di iniquità
per i ricchi e potenti di Los Angeles, gestito da Floyd Hanson
(Danny Huston), apparentemente cittadino modello, ma custode dello
squallido mondo sotterraneo che si nasconde all’interno.
Si diffonde la storia della “morte
accidentale” di Nico, ma Marlowe è tutt’altro che convinto. Emerge
che la morte è stata inscenata – Nico è ancora vivo – e presto
Marlowe si ritrova non solo sotto l’incantesimo della seducente Ms
Cavendish, ma anche alle prese con il ventre scandaloso del
fiorente business cinematografico di Hollywood, assieme ai membri
di una delle famiglie più ricche di Bay City, sviluppando al
contempo un singolare apprezzamento per quanto sono disposti a fare
per proteggere la loro fortuna…