Home Blog Pagina 385

Wonka: recensione del film con Timothée Chalamet

Wonka: recensione del film con Timothée Chalamet

Come ogni Natale, è tempo di storie per i più piccoli. Quest’anno arriva l’atteso Wonka di Paul King, il prequel di una favola messa su carta nel 1964 da Roald Dahl, che divenne un famosissimo romanzo, e diede vita poi a due film: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato di Mel Stewart, che usciva nel 1971, protagonista Gene Wilder nei panni del fabbricante di cioccolato, e La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, targata 2005, con Johnny Depp a interpretare il protagonista. Oggi, nei panni del cioccolataio più amato dai bambini c’è Timothée Chalamet, in una versione spiccatamente musical, in cui trionfano i buoni sentimenti, incentrata sulle prime avventure del giovane Willy.

Gli inizi di Willy Wonka

Willy, Timothée Chalamet, è un ragazzo che ha perso la madre, Sally Hawkins, ammalatasi quando lui era bambino. Da lei ha imparato l’amore per il cioccolato e le tecniche per lavorarlo. Arriva in una nuova città con l’idea di aprire la sua cioccolateria, ma la cosa non è così semplice. Ha con sé solo qualche spicciolo e rimane vittima di un raggiro che lo porta a lavorare per la malvagia e avida signora Scrubbit, Olivia Colman, per ripagare un debito. Assieme a lui altri malcapitati, tra cui la piccola Noodle, Calah Lane, come lui imprigionati e costretti a lavorare senza sosta. Come fare allora ad uscire di lì e far conoscere in città le sue creazioni di cioccolato? Come farsi strada, se la concorrenza è spietata e anche senza regole? Prodnose, Matt Lucas, Fickelgruber, Matthew Baynton, e Slugworth, Paterson Joseph, vere star del cioccolato, infatti, gli sbarreranno la strada e ci vorrà tutta la sua determinazione, oltre all’aiuto dei suoi nuovi amici, per cercare di mantenere la promessa fatta un giorno alla madre e realizzare il proprio sogno.

Wonka film Sally Hawkins
Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Wonka, un prequel per bambini

Paul King sceglie la strada del prequel. Si concentra sulla giovinezza di Willy Wonka e si rivolge prettamente al pubblico dei bambini, non preoccupandosi di coinvolgere anche gli adulti che li accompagnano al cinema. Un’operazione diversa, dunque, dai due film precedenti, dettata certo dalla volontà di non ripetersi, visto che gli antecedenti erano stati entrambi efficaci e di successo. Una scelta, però, portata avanti con scarsa convinzione e scarsa inventiva.

Una versione retorica, edificante e manichea

È così che il film rinuncia a tutta quella parte meno edificante che era propria sia del personaggio di Wonka, cinico e misantropo, soprattutto nella versione di Burton, che dei ragazzi che visitavano la fabbrica, ritratti con sguardo assai poco indulgente in entrambe le versioni e resi umani e realistici proprio attraverso i loro vizi e difetti, come anche i genitori. Era in questi aspetti, così concreti e vividi, che lo spettatore di ogni età poteva riconoscersi facilmente, appassionandosi alla vicenda. C’era, nello spirito del romanzo di Dahl e poi a seguire nelle due versioni cinematografiche citate all’inizio, la volontà di comunicare qualcosa che andasse oltre la bella fiaba. Si può anzi dire che il successo di questa storia, per come la abbiamo finora conosciuta, sia stato determinato proprio dal suo non essere convenzionale o manichea. Nelle mani di Paul King, tutto questo svanisce, in favore di una retorica piuttosto trita sul povero ragazzo che ha perduto la mamma e sogna di rincontrarla, sulla necessità di perseguire i propri sogni finche non si riesce a realizzarli e sull’eterna lotta tra buoni e cattivi.

Wonka film recensione
Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Chalamet e Lane non bastano

Volendo cambiare prospettiva e in parte target, occorreva trovare una chiave più interessante e coinvolgente. Il regista, invece, punta tutto su Chalamet, pur espressivo nel volto, sull’aspetto magico dei suoi cioccolatini, dai colori sgargianti e dagli ingredienti surreali, e sulla coprotagonista, Chala Lane: una bambina orfana e disgraziata, una sorta di piccola Cenerentola che, il pubblico ne può star certo, troverà il suo riscatto. Il personaggio di Willy non brilla a livello di scrittura. La sceneggiatura, dello stesso Paul King con Simon Farnaby, è il tallone d’Achille per il film. Non vi sono colpi di scena che stupiscano, la trama è molto prevedibile e poco avvincente.

Wonka è un musical che non si apprezza a pieno

Wonka è poi un musical a tutti gli effetti, dunque vi sono canzoni, scritte da Neil Hannon, interpretate dal protagonista e dal resto del cast, che però, occorre dirlo, non si apprezzano a pieno in versione doppiata – così Wonka è stato proposto alla stampa. La colonna sonora è di Joby Talbot. Entrambi gli elementi, però, accompagnano la narrazione in maniera piatta e stanca, salvo la canzone degli Oompa Loompa, che obiettivamente, rimane in testa dopo la visione. Le scenografie sono ben fatte: la ricostruzione della città, come anche la fotografia, assieme agli effetti visivi. Si veda il contrasto tra i suoi colori spenti e quelli accesi e sgargianti che contraddistinguono le caramelle o il negozio di Wonka.

Wonka Olivia Colman
Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Il cast di Wonka

Una menzione va fatta, in questo cast corale, per Hugh Grant nei panni dell’Oompa Loompa che è davvero simpatico, anche perché non perde l’ironia che lo contraddistingue e si eleva un po’ sopra la media della prevedibilità. Anche Rowan Atkinson nei panni di Padre Julius, con le sue facce buffe e Olivia Colman, nei panni della cattivissima signora Scrubbit, arricchiscono il cast. Wonka è un lavoro di intrattenimento molto leggero per i più piccini. È natalizio, sì, ma ci si aspettava di più. Per restare nella metafora del cioccolato, il film di Paul King è un cioccolatino con un bell’incarto, colorato, ma che all’assaggio delude per il suo scarso sapore.

Civil War: trailer ufficiale del film post apocalittico di Alex Garland

0

A24 dopo il primo poster ha pubblicato il trailer ufficiale di Civil War, il prossimo film d’azione del regista Alex Garland.

I dettagli sulla trama sono ancora sconosciuti. Secondo World of Reel, Civil War è stato descritto come “un road movie e un film di guerra con elementi satirici” e “un gioco sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al The Telegraph che Civil War è “ambientato in un punto indeterminato del futuro, abbastanza avanti da permettermi di aggiungere un’idea“.

Quando uscirà Civil War?

Secondo la data riportata sul poster, Civil War uscirà nella primavera del 2024 negli USA. Il pubblico potrà vedere il film in IMAX. Gregory Goodman, Andrew Macdonald e Allon Reich produrranno il film. Le case di produzione di Civil War sono A24 e DNA Films.

Civil War è scritto e diretto da Alex Garland. Il film è interpretato da Kirsten Dunst, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson, Cailee Spaeny, Karl Glusman, Sonoya Mizuno, Jonica T. Gibbs e Jess Matney.

Civil War è il quarto film diretto da Alex Garland. Il primo, Ex Machina, gli è valso una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Garland ha scritto e diretto anche Annihilation e Men. Nel 2020, Garland ha creato, scritto e diretto Devs, una serie limitata di fantascienza per FX su Hulu.

Festival di Cannes 2024: Greta Gerwig presidente di giuria

0
Festival di Cannes 2024: Greta Gerwig presidente di giuria

Come riportato da Variety, Greta Gerwig, il cui ultimo film, Barbie, ha incassato quest’anno 1,4 miliardi di dollari al box office mondiale e ha appena ottenuto 9 nomination ai Golden Globe e ben 18 ai Critics Choice Awards, presiederà la giuria del Festival di Cannes 2024. La Gerwig ha già partecipato a Cannes insieme al suo partner Noah Baumbach, in particolare nel 2017, in occasione della prima di The Meyerowitz Stories, ma non ha mai presentato un film al festival. All’inizio dell’anno si era parlato di portare Barbie a Cannes, ma la cosa non è stata possibile in quanto il film non era ancora del tutto ultimato.

Uscito poi nelle sale il 20 luglio, Barbie è diventato un classico istantaneo nonché il film di maggior incasso mondiale dell’anno. Oltre a essere in testa alle nomination ai Golden Globe, Barbie dovrebbe ottenere anche numerose candidature agli Oscar, dove si presenta come uno dei titoli di punta. Il 2023 è dunque stato senza dubbio l’anno d’oro di Greta Gerwig, che ha infranto innumerevoli record come regista ed è dunque ora chiamata ad aggiungere un ulteriore prestigioso riconoscimento alla propria carriera guidando la giuria del Festival di Cannes 2024.

Amo i film – amo farli, amo andare a vederli, amo parlarne. Come cinefila, Cannes è sempre stato l’apice di ciò che può essere il linguaggio universale dei film“, ha dichiarato la Gerwig in un comunicato. “Essere nel luogo della vulnerabilità, in una sala buia piena di estranei, a guardare un film nuovo di zecca è il mio posto preferito. Sono sbalordita, emozionata e umile nel presiedere la giuria del Festival di Cannes. Non vedo l’ora di vedere quali viaggi sono in serbo per tutti noi!“. La Gerwig sarà la prima regista americana ad assumere il ruolo di presidente di giuria al Festival di Cannes.

Con i suoi 40 anni, è anche la persona più giovane a ricoprire questo ruolo dopo Sophia Loren, che aveva 31 anni quando presiedette la giuria di Cannes nel 1966. “È una scelta ovvia, perché Greta Gerwig incarna così audacemente il rinnovamento del cinema mondiale, di cui Cannes è ogni anno precursore e cassa di risonanza“, hanno dichiarato la presidente del Festival di Cannes Iris Knobloch e il delegato generale Thierry Frémaux. “Al di là della settima arte, è anche la rappresentante di un’epoca che sta abbattendo le barriere e mescolando i generi, elevando così i valori dell’intelligenza e dell’umanesimo“, hanno aggiunto. L’edizione 2024 del Festival si svolgerà dal 14 al 25 maggio.

The Smashing Machine: Dwayne Johnson protagonista del film A24 diretto da Bennie Safdie

0

Come riportato dall’Hollywood Reporter, Dwayne Johnson è pronto ad assumere un ruolo più drammatico di quelli recentemente ricoperti fino ad oggi grazie un nuovo progetto di A24, diretto da Benny Safdie, per la prima volta alla regia di un film senza il fratello Josh. Il film in questione si intitola The Smashing Machine e vedrà Johnson assumere il ruolo del lottatore di arti marziali miste realmente esistito Mark Kerr, due volte campione del torneo dei pesi massimi UFC. Safdie, che ha scritto e dirigerà il film, sta sviluppando il progetto proprio insieme a Johnson, noto per i suoi trascorsi come wrestler professionista.

Già nel 2002 un documentario della HBO, intitolato sempre The Smashing Machine, raccontava la carriera professionale di Kerr e la sua ascesa nel mondo dei combattimenti, nonché la sua battaglia contro la dipendenza da antidolorifici che lo ha portato anche ad un’overdose. Kerr si è guadagnato il soprannome di “The Smashing Machine” per il suo stile di combattimento senza esclusione di colpi. Per Johnson, dunque, si tratterà di un ruolo particolarmente intenso, sulla carta simile a quello di Mickey Rourke in The Wrestler o di Zac Efron nel recente The Iron Claw.

Safdie, dal canto suo, già regista di Good Times e Diamanti grezzi, ma reduce anche dall’esperienza come attore in Oppenheimer, sembra pronto ad una nuova elettrizzante sfida. A24 finanzierà il film e lo produrrà insieme alla Seven Bucks Productions di Johnson e Dany Garcia e all’agenzia Out for the Count di Safdie, Eli Bush e David Koplan. Noah Sacco di A24 ha dichiarato: “Dwayne e Benny sono due talenti unici e la loro visione condivisa della storia ispiratrice di Mark è elettrizzante. Siamo profondamente onorati di avere la loro fiducia come collaboratori per dare vita a questo progetto incredibilmente speciale“.

Invictus – L’invincibile: trama, cast e colonna sonora del film

Invictus – L’invincibile: trama, cast e colonna sonora del film

Negli ultimi anni, il regista premio Oscar Clint Eastwood si è concentrato nel dar vita ad una serie di acclamati film biografici, attraverso cui esalta tematiche come il patriottismo e la guerra contro le ingiustizie. Titoli come American Sniper, Sully, Richard Jewell o J. Edgar sono solo alcuni dei più brillanti esempi di questo genere. Prima di questi, però, è arrivato il film Invictus – L’invincibile, realizzato nel 2009 e considerato uno dei suoi più belli dall’inizio del nuovo millennio ad oggi. All’interno di questo, basato su una storia vera, si narra del celebre leader pacifico Nelson Mandela e delle sue battaglie per l’unione di un Paese diviso dalla politica di segregazione nota come apartheid.

Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo Ama il tuo nemico, scritto da John Carlin e basato, come accennato, su di una storia vera. Gli eventi narrati ebbero luogo in occasione della Coppa del Mondo di Rugby del 1995. Questa, che si svolse, poco dopo l’insediamento di Mandela come presidente, vide come squadra vincitrice proprio il Sudafrica e tale trionfo contribuì a unificare il popolo di quel paese, ancora fortemente diviso intorno ai temi razziali. A dare il titolo al film è però non il libro bensì la poesia Invictus, del poeta William Ernest Henley, la stessa che Mandela leggeva durante i suoi anni di prigionia per resistere a quanto subiva ogni giorno.

Accolto con grande entusiasmo, Invictus – L’invincibile si dimostrò una nuova grande prova registica di Eastwood, supportato da grandi interpretazioni e tematiche sempre attuali. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Invictus – L’invincibile: la trama del film

La storia si svolge nel Sudafrica di metà anni Novanta. Nelson Mandela si è da poco insediato come presidente, ritrovandosi a gestire un paese profondamente spaccato dalle leggi di segregazione razziale che erano state in vigore dal 1948 al 1991. Primo presidente nero della nazione, Mandela si pone l’obiettivo di riappacificare la popolazione, divisa più che mai dall’odio fra la maggioranza nera e la minoranza bianca. In tutto ciò, il paese è prossimo dall’ospitare la Coppa del Mondo di Rugby del 1995. Un evento senza precedenti, il quale si svolgerà interamente nel problematico paese. Per Mandela, l’evento sportivo rappresenta però un’occasione particolarmente unica.

Egli spera infatti che una vittoria della squadra nazionale, la Springboks, da sempre simbolo dell’orgoglio bianco, possa rafforzare l’orgoglio nazionale, contribuendo a mettere da parte le differenze presenti nel popolo. Mandela inizia dunque ad interessarsi delle sorti della squadra, entrando in contatto con il suo capitano, François Pienaar, al quale fa comprendere l’importanza politica di un suo successo. Promettere una vittoria è però difficile, specialmente considerando che la squadra è reduce da un periodo di sole sconfitte. In un sempre più stringente rapporto tra sport e politica, le sorti del Paese rimarranno incerte sino all’ultimo, dando non pochi problemi tanto a Mandela quanto a Pienaar.

Invictus - L'invincibile cast

Invictus – L’invincibile: gli attori principali del film

Più volte è capitato che l’attore Morgan Freeman venisse scambiato per il leader politico Nelson Mandela. La grande somiglianza tra i due ha certamente favorito la scelta dell’attore premio Oscar per il ruolo. Mandela, inoltre, ha più volte indicato Freeman come l’unico in grado di poterlo interpretare. Amico di lunda data del politico, l’attore prese molto seriamente il compito di interpretarlo. Per poter risultare il più fedele possibile al vero Mandela, Freeman guardò numerosi filmati che lo ritraevano, assumendone il tono di voce, l’accento e le movenze. Imparò inoltre a scrivere con la mano sinistra, essendo Mandela mancino. Per la sua grande interpretazione, Freeman è po stato nominato ai premi Oscar come miglior attore.

Accanto a lui, nei panni di François Pienaar, vi è l’attore Matt Damon. Per prepararsi ad un ruolo tanto fisico, l’attore seguì gli allenamenti tipici dei giocatori di rugby, così da acquisire il giusto fisico e le conoscenze di base dello sport. Damon ebbe inoltre occasione di incontrare il vero Pienaar, apprendendo da lui ogni segreto possibile sull’incredibile impresa compiuta da lui e dalla sua squadra. Anche lui particolarmente apprezzato per la sua performance, ottenne una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Nel film sono poi presenti gli attori McNeil Hendricks nei panni di Chester Williams e Scott Eastwood, figlio del regista, in quelli di Joel Stransky, entrambi membri della squadra di rugby. Bonnie Henna interpreta Zindzi Mandela-Hlongwane, figlia del leader politico.

Invictus – L’invincibile: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Ad essersi occupato della colonna sonora del film non è stato, come più volte accaduto, lo stesso Clint, bensì suo figlio Kyle Eastwood. Questi è infatti un musicista professionista, con influenze derivanti dal jazz. Mentre il progetto del film prendeva vita, Kyle si trovava ad un festival di musica in Sudafrica. Lì condusse diverse ricerche sulla musica e i gruppi locali. Dalla sua ricerca egli seleziono alcuni artisti, come il gruppo Overtone, con i quali realizzò alcuni dei brani presenti poi nel film. Tra questi si citano in particolare World in Union 95 e Shosholoza. Kyle ha invece composto il tema principale del film insieme al compositore Micheal Stevens.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Invictus – L’invincibile è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 13 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Bla Bla Baby: tutte le curiosità sul film con Alessandro Preziosi

Autore di popolari film come Notte prima degli esami, Maschi contro femmine e Poveri ma ricchi, Fausto Brizzi ha sempre utilizzato la commedia per affrontare e ridere di dinamiche esistenti all’interno della società italiana. Che si tratti di analizzare il rapporto tra maschi e femmini o tra ex, o ancora di parlare di adulti che si sentono ragazzi con Forever Young, il suo intento è sempre rimasto quello di divertire lo spettatore. Nel 2022 ha dunque realizzato Bla Bla Baby, incentrato su un adulto che cerca di comprendere gli incomprensibili versi dei neonati. Nasce così una commedia per tutta la famiglia scritta insieme a Paola Mammini, Herbert Simone Paragnani e Mauro Uzzeo.

L’idea, come raccontato dal regista, è nata pensando alle strisce dei Peanuts e a Mafalda, caratterizzate dal punto di vista dei bambini sul mondo. Da qui Brizzi ha poi deciso di concepire un racconto ispirato a classici degli anni Ottanta come Tre uomini e una culla e Senti chi parla, ma anche al recente film d’animazione Baby Boss. In questi film i bambini sono infatti centrali, così come lo sono in Bla Bla Baby, dove diventanto a tutti gli effetti protagonisti nello sviluppo e nella risoluzione del racconto. Grazie a loro, Brizzi realizza dunque un film che egli ritiene essere un’adattamento live action di un cartone per bambini.

Oltre ai giovanissimi interpreti di Bla Bla Baby, però, si ritrovano nel film anche diversi noti interpreti del cinema e della televisione italiani, che con le loro interpretazioni contribuiscono al successo del lungometraggio, ideale per chi è in cerca di una commedia spensierata ma ricca di buoni sentimenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Bla Bla Baby

Protagonista del film è Luca, un uomo di quarantacinque anni costretto a lavorare in un asilo nido aziendale, dopo una vita a inseguire il successo senza alcun risultato. Con lui le colleghe Celeste e Doriana. I tre, ogni giorno, si trovano ad affrontare i piccoli dei dipendenti della Green Light, tra continui pianti, urla e l’impossibilità di instaurare un vero rapporto di comunicazione con i bambini, incapaci di parlare. O almeno è così fino al giorno in cui Luca, a casa dell’amico e scienziato Ivano, mangia un omogeneizzato alla platessa “contaminato” e appena ritirato dal commercio. Il giorno dopo, tornato all’asilo dopo una notte insonne, le voci incomprensibili dei bambini diventano per Luca parole di senso compiuto.

Gli viene allora l’idea di dar vita ad una nuova App, Bla Bla Baby, con cui diventare finalmente ricco usando il nuovo “dono” per i suoi scopi. Con il tempo però, Luca impara a conoscere i pargoli dell’asilo, scoprendo casualmente il piano ordito da Mattia De Bortoli, amministratore delegato della Green Light, per mandare in bancarotta l’azienda e scappare all’estero con diversi brevetti e idee, tra cui l’Ape Robot ideata da Ivano. Tra l’altro, Mattia è anche l’amante di Silvia, splendida e giovane madre in carriera, che Luca incontra ogni mattina all’asilo e di cui l’uomo è segretamente innamorato. A quel punto, Luca dovrà cercare di fermare l’amministrato delegato e per farlo potrà contare su un esercito di pargoli.

BLA BLA BABY-foto Federica Di Benedetto-altarisoluzione-1723
Foto di Federica Di Benedetto

Il cast di attori e bambini di Bla Bla Baby

Ad interpretare Luca, vi è l’attore Alessandro Preziosi, mentre le sue colleghe Celeste e Doriana sono interpretate rispettivamente da Maria Di Biase e Chiara Noschese. L’attrice Matilde Gioli recita invece nei panni di Silvia, la donna amata segretamente amata da Luca e che lui conosce grazie al fatto che il figlio di lei frequenta l’asilo dove lavora. Recitano poi nel film Massimo De Lorenzo nel ruolo di Ivano e Cristiano Caccamo in quello di Mattia De Bortoli. Nicolas Vaporidis è invece Herbert, mentre Nina Torresi interpreta Simona. Per quanto riguarda i bambini presenti nel film, il regista ha raccontato che sono state scelte coppie di gemmeli affinché potessero darsi il cambio nell’interpretazione di un ruolo.

Gli incassi di Bla Bla Baby, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Bla Bla Baby ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 135 mila euro e 82,7 euro nel suo primo weekend. È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 13 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

10 bizzarri film di Natale da riscoprire per le feste

10 bizzarri film di Natale da riscoprire per le feste

Il periodo di Natale porta con sé dei film specifici da rivedere per l’occasione, veri e propri must in grado di catapultare il pubblico nell’atmosfera festiva tanto attesa, come per esempio Love Actually o Il Grinch. Ognuno di noi (inutile negarlo!) conserva nel cassetto una lista di pellicole natalizie del cuore, che vengono aggiornate di anno in anno in base anche ai nuovi titoli in uscita, pronto a ripescarla per riempire le serate dicembrine. Pur essendo dunque tutti noi ancorati ai classici natalizi (presenti sia su Netflix, che su Prime Video e Disney+) ci sono molti altri film che meritano una visione, e che nel loro essere bizzarri e singolari, diventano persino interessanti. Sempre aventi come sfondo il Natale, si tratta spesso di lungometraggi andati dimenticati nel tempo, a cui però si potrebbe dare un’altra opportunità. Scopriamo quali sono.

Non aprite prima di Natale!

Non aprite prima di Natale!

Quando uscì Non aprite prima di Natale! correva l’anno 1984, e gli studios miravano a realizzare quante più pellicole horror possibili a tema natalizio, proprio come questa, diretto da Edmund Purdom e con protagonisti proprio il regista e Belinda Mayne. Si tratta di uno slasher dark, che segue la storia di un uomo che uccide le persone che si travestono da Babbo Natale e un detective, l’Ispettore Harris, che deve fermarlo prima del 25 dicembre. Non aprite prima di Natale! può essere anche considerato una sorta di gemello di un altro classico dell’horror natalizio, ossia Natale di sangue. Proprio come quest’ultimo, spicca per la violenza di alcune scene, ma diversamente dall’altro film è questa una pellicola che è stata dimenticata.

Krampus – Natale non è sempre Natale

Krampus - Natale non è sempre Natale

Un altro film dimenticato ma perfetto per le feste è Krampus – Natale non è sempre Natale, diretto da Michael Dougherty. Per chi non lo sapesse il Krampus è un demone che, nella mitologia europea, accompagna la figura della reincarnazione di San Nicola (per l’appunto Santa Klaus). Sono tanti i Paesi in cui avvengono delle sfilate rappresentative in maschera, una fra queste è proprio la nostra Italia, in particolare in Trentino–Alto Adige. Tornando al film, esso racconta la storia del Krampus stesso, il quale – come riporta la leggenda – punisce i ragazzi cattivi.

Protagonista del film è dunque Max, un ragazzo che ama il Natale, ma che quando la sua famiglia disfunzionale rovina lo spirito delle feste, strappa la sua lettera indirizzata a Santa Claus e la getta via. Questo porta il Krampus in città, proprio perché la sua missione è punire tutti coloro che distruggono lo spirito del Natale. Krampus – Natale non è sempre Natale è un horror-comedy che vanta fra gli interpreti anche Adam Scott e Toni Collette.

Film disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple TV, YouTube e Prime Video.

Jack Frost – 1998

Jack Frost 1998

Un film che un tempo trasmettevano spesso sulle nostre reti generaliste ma che poi ha finito per essere dimenticato è Jack Frost, dell’anno 1998 (riportare l’anno è importante e a breve si capirà perché), diretto da Troy Miller con Michael Keaton, Joseph Cross e Kelly Preston. Purtroppo il film, oltre a finire nel dimenticatoio, è stato anche un vero e proprio flop natalizio, poiché quando uscì non sfondò al botteghino, e per di più non fu ben accolto dalla critica. In ogni caso, la storia è davvero commovente, ed ha uno stampo drammatico che lo porta ad essere più profondo rispetto a tanti altri prodotti del genere.

Tutto ruota intorno a Jack Frost, cantante e armonicista di un gruppo rock, il quale per via del suo essere sempre in tournée trascura spesso la sua famiglia. Destino vuole che, proprio nel periodo delle feste, l’uomo muoia in un incidente d’auto causato da una tempesta di neve. Charlie, il figlio, che ha sempre sofferto la mancanza del genitore, un anno dopo si ritrova, sempre sotto Natale, a costruire un pupazzo di neve, e suonare l’armonica che Jack gli aveva lasciato prima di passare a miglior vita. Ed è proprio lì che accade la magia: Jack ritorna nel corpo del pupazzo, permettendo al figlio di affrontare finalmente la perdita del padre.

Film completo disponibile su Apple TVGoogle Play, YouTube e Prime Video.

Jack Frost – 1997

Jack Frost 1997

Abbiamo parlato del Jack Frost drammatico, ma esiste un altra versione del film, uscita solo un anno prima – anche questo alla fine dimenticato – che si intitola allo stesso modo ma è di stampo horror. Jack Frost – anno 1997 – è diretto da Michael Cooney, e si svolge nella città fittizia di Snowmonton. Il pupazzo di neve tanto tenero e commovente interpretato da Michael Keaton nell’altro qui è invece rappresentato come un serial killer. La storia segue un criminale che, mentre si reca alla sua esecuzione, si schianta contro un camion per la ricerca genetica. Dopodiché si trasforma nel conosciuto – ma in tal caso crudele – pupazzo di neve, pretesto che lo fa continuare ad essere un assassino. Il film punta sull’umorismo assurdo, il che trasforma Jack Frost in un cult dell’horror natalizio. Da non perdere!

Film completo disponibile su YouTube.

Forza Babbo Natale

Forza Babbo Natale

Proseguiamo con Forza Babbo Natale, film natalizio del 1996 di genere commedia diretto da John Murlowski con la leggenda del wrestling Hulk Hogan e Don Stark. Una pellicola strana ma divertente, e purtroppo passata in sordina. Le vicende si incentrano su Blake Thorn, un milionario a capo di un’azienda di integratori per il bodybuilding. Il film gioca sullo scambio di identità: a un certo punto del racconto, Blake, per evitare la Polizia che lo sta cercando, si traveste da Babbo Natale nel centro commerciale in cui si trova. Il problema però arriva in seguito: mentre continua la sua fuga dalle Forze dell’Ordine, l’uomo sbatte la testa e il forte colpo gli provoca un’amnesia. Da qui parte la vera narrazione, poiché a causa della sua perdita di memoria, egli è davvero convinto di essere Santa Claus!

Anna and the Apocalypse

Anne and The Apocalypse

Fra i film natalizi andati nel dimenticatoio, ma perfetto per chi ama i musical, c’è Anna and the Apocalypse, diretto nel 2017 da John McPhail e basato sul cortometraggio Zombie Musical di McHenry nominato ai BAFTA. La pellicola mescola horror, dramma adolescenziale e, come dicevamo, musical con un’estetica festiva fascinosa e leziosa. La storia ruota intorno ad Anna la quale, insieme ai suoi amici, per sopravvivere all’apocalisse zombie abbattutasi nella cittadina di Little Haven a Natale, deve combattere, cantare e ballare cercando di non farsi prendere dai non morti che la assediano.

La vita e le avventure di Babbo Natale

La vita e le avventure di babbo Natale

Continuiamo con un altro film natalizio che, nel suo essere singolare, diventa uno di quei prodotti da non poter non guardare in questo periodo, a maggior ragione se non ha ricevuto le giuste attenzioni in passato. Parliamo di La vita e le avventure di Babbo Natale, pellicola d’animazione in stop motion diretta da Jules Bass e Arthur Rankin Jr. Si tratta di un adattamento dell’omonimo libro per bambini del 1902, scritto da L. Frank Baum, conosciuto ai più per aver pubblicato una delle opere per bambini più belle e famose conosciute oggi: Il meraviglioso mago di Oz. La trama si incentra sulla vita di Claus, un bambino che alla nascita viene affidato a una leonessa di nome Shiegra affinché lo cresca, ma poi rapito da una Ninfa di legno, Necile, la quale supplica il Grande Ak, colui che ha dato il piccolo all’animale, di poterlo accudire lei. Secondo il film, questa dovrebbe essere la storia su come è nato Babbo Natale.

Santa Claus Conquers the Martians

Santa Claus Conquers the Martians

Torniamo alla commedia, in questo caso fantascientifica, e menzioniamo anche Santa Claus Conquers the Martians, film datato 1964 diretto da Nicholas Webster. Si basa sulla storia di Glenville Mareth e fra gli interpreti figurano John Call e Pia Zadora. La narrazione segue un gruppo di marziani i quali decidono di rapire Babbo Natale, in modo che possa offrire ai bambini alieni nuove e divertenti esperienze simili a quelle che vivono quelli sulla Terra. Pur non avendo ricevuto al momento dell’uscita molte critiche positive, Santa Claus Conquers the Martians è bizzarro e interessante al punto giusto per farlo essere un film da riscoprire.

Film completo disponibile su YouTube.

Babbo Natale contro il Diavolo

Babbo Natale contro il Diavolo

Ci spostiamo ora in Messico, dove nel 1959 uscì Babbo Natale contro il Diavolo, film fantasy diretto da René Cardona e co-scritto con Adolfo Torres Portillo. In questo racconto Babbo Natale non lavora al Polo Nord, bensì nello spazio, ed è proprio lì che si ritrova a combattere con un demone chiamato Pitch, per impedire che questi raggiunga la Terra – come programmato da Lucifero in persona – e spinga i bambini a infrangere le regole e a finire sulla lista dei cattivi. Fu prodotta una versione inglese per gli Stati Uniti che arrivò nel 1960, facendolo diventare un successo per l’epoca, salvo poi essere dimenticato.

Santa and the Ice Cream Bunny

Santa and The Ice Cream Bunny

Concludiamo con Santa and the Ice Cream Bunny, un fantasy musicale del 1972 diretto da Richard Winer. La storia segue i tentativi di Babbo Natale di liberare la sua slitta incastrata nella sabbia di una spiaggia della Florida, dove è atterrato, venendo aiutato da alcuni bambini locali, ai quali legge loro un racconto che fa da apripista a un film-favola nel film, che dura molto di più della narrazione principale incentrata su Babbo Natale. A novella finita, i bambini odono il lamento di una sirena e poco dopo il Coniglietto dei gelati, con la sua antica autopompa, spunta fuori per andare in loro soccorso e salvare la situazione. Riuscendo così a far tornare Babbo Natale, con la sua slitta, al Polo Nord. Decisamente un film bizzarro, meritevole di essere riscoperto.

Film completo disponibile su YouTube.

What If…? stagione 2: nuovo trailer ricco di filmati inediti e molti riferimenti…

0

Manca poco più di una settimana prima al debutto della seconda stagione di What If…? che sarà presentata in anteprima su Disney+, e ora i Marvel Studios hanno rilasciato un nuovo trailer che dà inizio al conto alla rovescia per Natale.

Ci sono molti momenti davvero interessanti in questa anteprima – e più di qualche voce familiare – ma il punto di discussione più grande qui sarà sicuramente il nostro primo sguardo al nuovissimo Multiverso introdotto per la prima volta nel finale della seconda stagione di Loki.

Probabilmente lo studio non aveva deciso come sarebbe stato (o che Loki lo avrebbe creato) quando What If…? la prima stagione era in produzione, ma ora è ormai una realtà, vedremo chiaramente molto di più del design ispirato a Yggdrasil.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Marvel. Dove vuoi, quando vuoi.

In What If…? Captain Carter (doppiato da Hayley Atwell), Black Widow (Lake Bell), Captain America (Josh Keaton) e The Watcher (Jeffrey Wright) sono tra i membri chiave del cast che riprenderanno i ruoli nella seconda stagione. La prima stagione presentava attori originali del MCU come Mark Ruffalo nei panni di Hulk, Elizabeth Olsen nei panni di Scarlet Witch, Sebastian Stan nei panni di Bucky Barnes, Benedict Cumberbatch nei panni del Dottor Strange, Chris Hemsworth nei panni di Thor e molti altri.

What If…? è stata la prima serie animata in assoluto dei Marvel Studios, che ha visto il suo debutto in serie nell’agosto 2021. Lo spettacolo si tuffa nelle possibilità illimitate che si trovano nelle linee temporali alternative del multiverso, ad esempio, e se Ultron di fosse riuscito a vincere? E se Thor non avesse mai avuto Loki come fratello? A queste domande viene data risposta nella serie, che vede questi periodi ipotetici trasformarsi in realtà.

Annunciata in precedenza al Comic Con di San Diego del 2022, la seconda stagione di What If…? presenta un episodio ambientato in epoca medievale, un episodio in cui i personaggi di “Shang-Chi” si scontrano con Odino e le sue forze asgardiane, un episodio in cui Valchiria e Iron Man corrono per le strade del pianeta Sakaar visto in Thor: Ragnorak.

Bryan Andrews resterà regista per la seconda stagione insieme allo scrittore capo A.C. Bradley, ed entrambi sono accreditati come produttori esecutivi della serie. Una terza stagione era già in lavorazione per la serie prima dell’uscita della seconda stagione.

Kung Fu Panda 4: trailer ufficiale della nuova avventura

0
Kung Fu Panda 4: trailer ufficiale della nuova avventura

DreamWorks Animation e Universal Pictures hanno diffuso il trailer ufficiale di Kung Fu Panda 4, l’atteso quarto capitolo della saga sul banda più simpatico del mondo. Quest’anno, per la prima volta dopo quasi dieci anni, l’icona della commedia Jack Black torna a vestire i panni di Po, il maestro di kung fu più improbabile del mondo, con un nuovo esilarante e divertentissimo capitolo dell’amato franchise della DreamWorks Animation: Kung Fu Panda 4.

Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone (Jack Black, candidato ai Golden Globe), è chiamato dal destino a… darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace.

Questo comporta però un paio di problemi evidenti. In primo luogo, Po ne sa di leadership spirituale tanto quanto di paleodieta e, in secondo luogo, deve cercare e addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone prima di poter assumere la sua nuova e prestigiosa posizione.

Il cast di Kung Fu Panda 4

Come se non bastasse, di recente è stato avvistato un malvagio e potente signore del crimine, Chameleon (il premio Oscar Viola Davis), una piccola lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura, grande o piccola che sia. Chameleon ha messo gli occhi sul Bastone della Saggezza di Po, che le darebbe il potere di risvegliare dal regno degli spiriti tutti i cattivi che Po ha sconfitto.

Po ha quindi bisogno di aiuto. Lo troverà (più o meno?) nella ladra Zhen (Awkwafina, vincitrice di un Golden Globe), una volpe corsara che fa davvero impazzire Po, ma le cui abilità si riveleranno preziose. Nel tentativo di proteggere la Valle della Pace dagli artigli rettiliani di Chameleon, questa strana coppia comica dovrà unire le proprie forze. Nel frattempo, Po scoprirà che gli eroi si possono trovare nei luoghi più inaspettati.

Il film si avvale delle voci storiche di Dustin Hoffman, vincitore del premio Oscar, nel ruolo del maestro di kung fu Shifu; James Hong (Everything Everywhere All at Once) nel ruolo del padre adottivo di Po, Mr. Ping; Bryan Cranston, candidato al premio Oscar, nel ruolo del padre naturale di Po, Li, e Ian McShane, candidato al premio Emmy, nel ruolo di Tai Lung, ex allievo e acerrimo nemico di Shifu. Il vincitore dell’Oscar Ke Huy Quan (Everything Everywhere All at Once) si unisce all’ensemble nel ruolo di un nuovo personaggio, Han, il leader del Covo dei Ladri.

Kung Fu Panda 4 è diretto da Mike Mitchell (Trolls della DreamWorks Animation, Shrek e vissero felici e contenti) e prodotto da Rebecca Huntley (Troppo Cattivi della DreamWorks Animation). La co-regista del film è Stephanie Ma Stine (She-Ra e le principesse guerriere). Nel 2008, il primo capitolo del franchise, Kung Fu Panda, nominato agli Oscar®, è diventato il film d’animazione originale di maggior incasso della DreamWorks Animation e ha dato il via a un franchise che ha guadagnato più di 1,8 miliardi di dollari al box office mondiale.

Uno splendido errore: recensione della serie teen drama Netflix

Uno splendido errore: recensione della serie teen drama Netflix

Il mondo visto dagli occhi di un’adolescente può essere davvero problematico e tormentato da grandi insicurezze. Se poi a questo si aggiunge anche un doloroso lutto e un nuovo forzato inizio in una casa di campagna abitata da undici sconosciuti, affrontare la vita potrebbe sembrare ancor più duro e caotico. Ed è proprio ciò che accade alla dolce quindicenne Jackie, protagonista del nuovo commovente dramma di formazione Uno splendido errore (titolo originale My Life with the Walter Boys) prodotto da Melanie Halsall insieme al team dietro la trilogia cinematografica The Kissing Booth, tra cui Ed Glauser.

Composta da 10 episodi di circa 50 minuti, la serie porta sul piccolo schermo l’omonimo romanzo bestseller Wattpad della scrittrice statunitense Ali Novak, libro che scrive all’età di soli quindici anni e che segna il suo grande esordio. La prima stagione di Uno splendido errore è disponibile dal 7 dicembre su Netflix.

Trama Uno splendido errore

Durante una festa a Manhattan, mentre attende con impazienza l’arrivo dei suoi genitori e della sorella maggiore Lucy, la spigliata e dolce Jackie Howard (Nikki Rodriguez) è raggiunta dallo zio Richard (Alex Quijano) che ha un’orribile notizia da darle: la sua famiglia è stata vittima di un tragico incidente. È così che l’ambiziosa teenager, dopo alcune settimane, si ritrova costretta a lasciare la sua vita ricca e privilegiata nell’affascinante Grande Mela per trasferirsi in un’anonima e rustica cittadina del Colorado con la sua nuova tutrice Katherine (Sarah Rafferty), il marito George (Marc Blucas) e i loro dieci scalmanati figli. E mentre cerca di affrontare il lutto e di dare il suo meglio per eccellere a scuola ed esaudire il sogno di entrare nella stessa università del padre, quella di Princeton, Jacky deve ora adattarsi alla sua “nuova vita” in campagna con una inattesa famiglia allargata.

Uno splendido errore - Immagini dal set: la famiglia Walters
Uno splendido errore | In foto (da sinistra a destra): Corey Fogelmanis, Ashby Gentry, Connor Stanhope, Noah LaLonde, Sarah Rafferty, Marc Blucas, Alex Quijano, Nikki Rodriguez, Zoë Soul, Alisha Newton, Isaac Arellanes, Myles Perez.

Il “paradiso” dei ragazzi

Quando al primo giorno di scuola Jackie racconta di essersi trasferita dalla famiglia Walter, le sue compagne la reputano “la ragazza più fortunata di tutta la scuola”. Ma anche se Jackie è atterrata nel “paradiso dei ragazzi”, convivere con sette giovani Walters e Parker (Alix West Lefler), un’ostile preadolescente abituata a mettere da parte la propria femminilità per sopravvivere sotto un tetto prevalentemente maschile, non è certamente un “nuovo inizio” semplice.

Con una introduzione che ricorda un po’ l’iconico cult Una scatenata dozzina, i Walters sono presentati con una scena iniziale dove sbucano ragazzi da ogni dove: ad accogliere Jackie è Will (Johnny Link), il primogenito dei Walters, un neolaureato con un lavoro precario nel settore immobiliare. Poi c’è l’affascinante, atletico e misterioso Cole (interpretato da Noah LaLonde); il sensibile e tranquillo nerd Alex (Ashby Gentry); il silenzioso Danny (Connor Stanhope) che sogna una carriera nel mondo del teatro; il musicista modaiolo Nathan (Corey Fogelmanis); il futuro regista Jordan (Dean Petriw); il piccolo di casa, Benny (Lennix James); e, infine, i due impegnativi cugini Isaac (Isaac Arellanes) e Lee (Myles Perez).

Uno splendido errore - In foto gli attori Ashby Gentry e Nikki Rodriguez
Uno splendido errore – In foto Ashby Gentry nei panni di Alex e Nikki Rodriguez in quelli della protagonista Jackie.

Triangolo amoroso o “battaglia d’onore”?

Fin dai primi minuti della serie, è evidente che non era tra gli ambiziosi progetti di Jackie passare dalla rumorosa New York al caos familiare dei Walters. Eppure, in pochissimo tempo, la giovane Howard si ritrova travolta dalle chiassose (e romantiche) attenzioni dei due fratelli Walters, Cole e Alex. Opposti caratterialmente e ora rivali in amore, i due affrontano la conoscenza con la nuova arrivata come una vera battaglia d’onore, in cui non mancano neppure zuffe e infime scorrettezze.

Anche se il triangolo amoroso Jackie-Cole-Alex predomina nella trama dell’intera serie, la commovente storia di un amore giovanile passa crudelmente in secondo piano per dare ampio spazio ai già consolidati dissapori fraterni. Il pubblico finisce, dunque, per assistere a un infantile e logorante “botta e risposta” tra Cole, che in realtà è più concentrato sul suo sogno infranto di atleta a seguito di un infortunio, e Alex che, da bravo ragazzo, passa in pochi episodi a essere un piagnucoloso teenager dall’autocommiserazione tossica. Proprio per questo forte astio tra i due Walters, Jackie appare soggiogata da dinamiche dettate più dalla razionalità e dall’apparente infatuazione che piuttosto dal vero primo amore.

Uno splendido errore - In foto gli attori Nikki Rodriguez e Noah LaLonde
Uno splendido errore – In foto Nikki Rodriguez (Jackie) e Noah LaLonde (Cole).

Un teen drama che non si impegna abbastanza

Uno splendido errore (titolo che per altro non rende come quello originale inglese) è una graziosa serie tv per famiglie che però non riesce a essere “abbastanza” nel già vasto e ricco catalogo per adolescenti di Netflix. La trama segue tanti personaggi (persino alcuni secondari ed esterni allo stesso nucleo della famiglia Walters) che non riescono ad avere il giusto spazio narrativo e, di conseguenza, una reale crescita nel corso degli episodi. A ciò si aggiunge che, come accennato poc’anzi, il triangolo amoroso centrale risulta così debole e poco convincente che lo spettatore fatica a immedesimarsi e a prendere le parti di uno o l’altro Walters.

Infine, il teen drama di Melanie Halsall – pur avendo ben chiaro i cliché del genere e affrontando temi importanti e universali come il lutto, i problemi adolescenziali, l’importanza della “famiglia per scelta”, la difficoltà dell’inseguire i propri sogni o il dolore di dovervi rinunciare – non osa abbastanza e finisce per risultare come l’ennesimo prodotto televisivo per giovanissimi che però manca di profondità ed emozione.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: recensione del film di Michel Ocelot

0

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, nuovo film d’animazione del regista, sceneggiatore e animatore francese Michel Ocelot (Dilili a Parigi), sta per arrivare nelle nostre sale. Presentato in occasione della 46esima edizione del Festival internazionale del film d’animazione di Annecy il 14 giugno 2022 e distribuito in Francia a partire dal 19 ottobre 2022, la pellicola sarà rilasciata in Italia il prossimo 14 dicembre.

Prodotto, almeno in parte, con il contributo del Museo del Louvre e proiettato alla 17esima Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, il film giunge dunque nei cinema nostrani con circa dodici mesi di ritardo. E riporta su grande schermo le avventure animate di un cineasta che, nel corso degli ultimi 25 anni, ha saputo dare vita a un inconfondibile stile grafico e narrativo da mille e una notte.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: la trama

A seguito del racconto quasi “decameroniano” di Principi e Principesse e della (per ora) trilogia dedicata alle vicende di Kirikù, conclusasi ormai dieci anni fa, Ocelot torna a frammentare il proprio minutaggio; e affida a una stravagante narratrice, a colloquio con il proprio pubblico, tre fiabe dal consueto sapore esotico. Un viaggio attraverso i secoli guidato dalle forze di amore, destino e desiderio.

Nella terra di Kush, regno del Sudan di 3000 anni fa, il giovane Re Tanwekamani è innamorato della principessa Nasalsa, ma la madre di lei, la regina, ritiene che il solo faraone sia degno di chiederne la mano. Tanwekamani decide allora di risalire il Nilo e conquistare l’Egitto. Un’impresa che esige forza e saggezza; qualità necessarie per tornare in patria trionfante.

Un castello nell’Alvernia medievale è invece la cornice del secondo racconto, là dove il figlio di un Signore, costantemente sgridato dal padre, decide un giorno di rubare le chiavi del carceriere per liberare un prigioniero. Condannato a morte per tradimento, ma risparmiato dai suoi esecutori e abbandonato nel bosco, il ragazzo cresce lontano dal castello. Fino a quando le scorribande del “Bel Selvaggio”, divenuto eroe popolare leggendario, si intrecciano nuovamente con gli affari di corte.

A fare da sfondo alla terza e ultima storia è infine l’Oriente del XVIII secolo, terra d’incontro tra la Principessa delle rose, dama bellissima e ambita, e il cosiddetto Principe delle frittelle, costretto a fuggire dal proprio paese a causa di un gruppo di assassini e divenuto venditore in una città vicina sotto mentite spoglie. La bontà delle leccornie preparate dal giovane fornisce ai due ragazzi l’occasione di condividere alcuni momenti insieme, sebbene il sultano e le circostanze lottino strenuamente per separarli.

Un grande libro di racconti

Visionare un lungometraggio di Michel Ocelot equivale insomma, il più delle volte, a immergersi in un grande libro di racconti; a perdersi nei meandri favolistici di fiabe semplici, sovente slegate, unite però da un fil rouge tematico nonché stilistico. Ragion per cui Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa assume oggi, almeno in apparenza, le sembianze di una prosecuzione quasi prestabilita dell’opera dell’autore; capitolo nuovo, e innocuamente inserito, di una narrazione ormai settata e priva di sorprese.

Dopotutto queste tre nuove storie del regista – ancora storie di principi e principesse – si integrano perfettamente all’interno del percorso artistico dell’animatore francese. Sono favole “moraleggianti” e conciliatorie, pensate per un pubblico generalmente infantile; fiabe della buonanotte che raccontano d’amore, di coraggio e generosità; fiabe che pescano da stilemi riconoscibili e ritornanti, provenienti da un sottobosco popolare che nei decenni ha necessariamente ispirato differenti autori e case di produzione. Fiabe che dunque, inevitabilmente, risentono di echi facilmente individuabili, per lo più riconducibili a tradizioni culturali a lungo tramandate e mescolatesi l’una con l’altra.

Resistenza stilizzata

Eppure, sospesa nei “silenzi” tra una storia e la successiva, chirurgicamente dosata negli attimi di respiro della narrazione, la cornice de Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è forse il suo elemento più significativo. Richiamo classicheggiante di una struttura tipica e al contempo lettura estremamente lucida del presente audiovisivo dominato dalla dimensione piattaforma; lì dove le più disparate richieste degli spettatori sagomati nei primi istanti di pellicola paiono poter configurare la narratrice come un ideale e servizievole algoritmo, chiamato a soddisfare qualsiasi richiesta del proprio pubblico.

E chissà che, a fronte di questo variegato melting pot di input, la scelta di Ocelot di distribuire i diversi spunti con ordine senza assommarli in un unico confuso agglomerato dai mille ingredienti, non sia allora da interpretare come un atto di resistenza alla dittatura del tutto, subito e tutto insieme. L’ennesimo silenzioso atto di forza di un regista che nell’epoca della tecno-rivoluzione oppone ancora l’ombra stilizzata delle proprie silhouette. Alla ricerca della meraviglia.

L’ultimo samurai: la vera storia dietro al film con Tom Cruise

L’ultimo samurai: la vera storia dietro al film con Tom Cruise

L’ultimo samurai del 2003 è senza dubbio un film che ha raccolto molti consensi e che, tra le altre cose, è basato su eventi realmente accaduti. Quando si vede una locandina di un film che cita la frase “basato su una storia vera”, è abbastanza chiaro che ci saranno almeno alcune modifiche hollywoodiane che renderanno il film non accurato al 100% dal punto di vista storico. E il film con protagonista Tom Cruise non fa eccezione.

Sebbene questo lungometraggio sia stato costruito per assomigliare a un resoconto storico del passato del Giappone, la verità è che gran parte di esso è stato fatto per scopi d’intrattenimento. Questo porta quindi a chiedersi quale fosse la vera storia dietro L’ultimo samurai.

Ecco la vera storia dietro il film L’ultimo samurai

Di cosa parla L’ultimo samurai ?

L'ultimo samuraiLa rappresentazione dei Samurai non è una novità nelle serie tv e al cinema. Questo film diretto da Edward Zwick vede Tom Cruise nei panni di un ufficiale militare americano assunto dal governo giapponese per addestrare l’esercito a combattere la nascente ribellione guidata da un gruppo di guerrieri samurai emarginati. Questi guerrieri hanno combattuto per resistere alla rapida crescita della modernizzazione del Giappone, influenzata dalle culture occidentali. Il personaggio di Cruise, il capitano Nathan Algren, è lì per uno stipendio, senza alcuna fedeltà al governo giapponese. In realtà, Algren sta affrontando i propri demoni con il suo coinvolgimento nelle guerre tra americani e indiani d’America.

Il leader dei guerrieri samurai è Katsumoto, interpretato dall’attore Ken Watanabe, uno spadaccino compassionevole ma letale che guida la ribellione. Nella prima battaglia tra le forze giapponesi guidate da Algren e i Samurai, il leader americano sconfigge un importante guerriero, evitando così l’esecuzione una volta catturato. Tuttavia, durante il periodo trascorso con i Samurai, Algren impara non solo a rispettare e comprendere le ragioni di questa ribellione, ma anche a combattere come un guerriero giapponese. Alla fine si unisce ai ribelli per combattere al loro fianco contro l’esercito imperiale. Tutto ciò dà vita a un film molto emozionante, che tuttavia si ispira solo in parte agli eventi realmente accaduti in quel periodo.

Gli eventi reali su cui si basa L’ultimo samurai

L'ultimo samurai filmLa storia, così come in molte produzioni vecchie e nuove sui Samurai, ci ha insegnato che loro erano guerrieri altamente qualificati provenienti dal Giappone, emersi durante il periodo Heian, che va dal 794 al 1185 d.C. Questi uomini seguivano un rigido codice di condotta ed etica chiamato Bushido, la principale fazione di guerrieri dell’epoca si concentrava su lealtà, autodisciplina e soprattutto onore. Contrariamente a quanto molti potrebbero credere, i Samurai non erano solo spadaccini, ma servivano anche come protettori e guardie, possedendo molte altre abilità come il tiro con l’arco e l’equitazione. Non c’è dubbio che i Samurai fossero una forza da non sottovalutare.

Verso la metà del 1300, i Samurai erano diventati una cultura militare d’élite ben consolidata e separata dai comuni cittadini. Il loro potere crebbe a tal punto che cominciarono a ottenere influenza politica durante il periodo d’instabilità del governo giapponese. Tra il 1400 e il 1600, il cosiddetto periodo Sengoku, i Samurai raggiunsero l’apice della loro forza politica e fisica, esercitando una notevole influenza sul Paese. La loro volontà e disciplina contribuirono a unificare il Giappone e a portare stabilità alla nazione.

Con questa nuova stabilità, i Samurai si impegnarono maggiormente nel governo e nelle questioni civili, mentre le battaglie diventavano sempre meno frequenti. La combinazione di politici e samurai portò a un periodo di maggiori attività culturali e intellettuali. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, il Giappone subì una rapida modernizzazione sotto l’influenza delle potenze occidentali. Intensamente concentrati sulla conservazione della loro cultura e del loro patrimonio, i Samurai rifiutarono questa espansione e questo cambiamento, che li portò a diventare dei reietti in rivolta e, infine, a sfociare nella Guerra Boshin. Questo tipo di conflitto non è una novità, in quanto ci sono state molte storie giapponesi che hanno descritto guerre e battaglie di questo specifico periodo storico.

L’uomo a cui si ispira il personaggio di Tom Cruise in L’ultimo samurai

L'ultimo samurai castÈ importante sottolineare che la storia che si vede in L’ultimo samurai è stata in gran parte romanzata e che, sebbene l’influenza occidentale abbia avuto un ruolo nell’accesso al Giappone e abbia portato a questa storia, l’America ha avuto un ruolo limitato in questo capitolo. Il personaggio di Tom Cruise, il capitano Nathan Algren, è basato su una persona realmente esistita di nome Jules Brunet, che era un membro dell’esercito francese giunto in Giappone durante la guerra Boshin. questo conflitto interno fu uno scontro tra il governo giapponese e la ribellione dei Samurai in risposta all’influenza dell’Occidente sulla modernizzazione del Giappone. L’ultimo governo feudale detto shogunato Tokugawa, che in precedenza aveva mantenuto una presa secolare sul Giappone, aveva bisogno di assistenza per combattere l’imperatore Meiji. Avendo un rapporto positivo con i francesi e con Napoleone III, lo shogunato si rivolse ai suoi alleati, ottenendo che Brunet, un esperto di artiglieria altamente decorato, aiutasse ad armare e consigliare le proprie forze armate.

Come per altri personaggi presenti in altri film sui Samurai, spesso ci sono altrettante falsità e fatti. Ad esempio, è vero che Brunet ha sviluppato simpatia per la causa dei Samurai e alla fine si è schierato con loro per combattere contro le forze imperiali giapponesi. Tuttavia, nonostante l’epica conclusione dell’ultima battaglia che si vede nel film, l’allineamento dei destini di Algren e di Brunet è un po’ a sorpresa. Brunet ha combattuto a fianco dei Samurai nella battaglia di Hakodate, dove i guerrieri, guidati da Saigao Takamori, hanno fatto l’ultima resistenza, ma è fuggito in Francia con alcuni compagni dopo la sconfitta. L’Impero giapponese, avendo ristabilito il proprio potere, cercò di fargliela pagare per essersi opposto a loro. Tuttavia, Brunet fu protetto dal governo francese e reinserito nell’esercito, dove continuò il suo incarico durante la guerra franco-prussiana e la rivolta della Comune francese del 1871.

Il leader Katsumoto in L’ultimo samurai era basato su un vero capo dei guerrieri giapponesi

L'ultimo samurai Tom CruisePer quanto riguarda il leader della ribellione Samurai, Mortisugu Katsumoto interpretato da Ken Watanabe, anche questo personaggio, come Algren, era vagamente basato su un vero guerriero Samurai. Katsumoto può essere direttamente collegato all’iconico Samurai giapponese Saigō Takamori. Takamori si oppose fortemente e resistette all’improvvisa transizione del governo giapponese dalla cultura tradizionale e dal feudalesimo alla modernizzazione di stampo occidentale. La sua opposizione fu un importante voce tra la fazione tradizionale e il governo Meiji. Come il personaggio del film, Takamori non si è mai allontanato dal suo impegno nei confronti della cultura e dei valori tradizionali dei Samurai e di un intenso senso dell’onore. Lui e il resto dei ribelli ritenevano che la conservazione della cultura tradizionale giapponese fosse fondamentale anche rispetto alla crescente influenza delle potenze occidentali sul governo del Paese.

La fine di Katsumodo alla fine de L’ultimo samurai è quella di un leader che combatte fino a una morte drammatica per difendere il suo popolo e le sue convinzioni. In realtà, però, la morte di Takamori avvenne molto tempo dopo gli eventi narrati nel film. Dopo la battaglia di Hakodate, Takamori si unì al governo Meiji, dove divenne generale nel 1873. Secondo il lavoro di Mark Ravina nel suo libro ” The Last Samurai: the Life and Battles of Saigō Takamori “, Saigo tornò nella sua città natale di Kagoshima e aprì delle scuole chiamate Shi-Gakko dove addestrava gli ex samurai. A causa delle crescenti pressioni e delle azioni intraprese dai Meiji, Saigo fu costretto a dichiarare guerra, portando 15.000 soldati in una posizione finale durante la ribellione di Satsuma del 1877. Sebbene i dettagli della sua morte non siano chiari, alla fine di questa brutale battaglia, Saigo fu gravemente ferito e commise il Seppukku, che indica un antico rituale per il suicidio obbligatorio o volontario, privilegio esclusivo della casta dei Samurai.

Il film L’ultimo samurai nel complesso è abbastanza fedele alla storia

L'ultimo samurai filmQuando si confrontano i personaggi principali nel film L’ultimo samurai con la vera storia, è interessante esaminare anche la realtà del conflitto giapponese stesso. La Restaurazione Meiji, avvenuta all’incirca dal 1868 al 1912, segnò il crollo dello shogunato Tokugawa e l’ascesa del controllo imperiale sotto l’imperatore Meiji. Il governo feudale e legato ai Samurai con i loro valori tradizionali, fu sostituito da un governo militare incentrato sulla modernizzazione. Con la crescente influenza occidentale nell’Impero Meiji, i Samurai sentirono di non avere altra scelta se non quella di separarsi e formare una ribellione per reclamare il loro Paese in rapido cambiamento. Contrariamente a quanto descritto ne L’ultimo samurai, lo scontro tra il governo e i ribelli durò molto più a lungo.

Nonostante gli sforzi dei Samurai, alla fine furono sconfitti dalle forze imperiali Meiji e l’attenzione alla modernizzazione e al progresso industriale continuò a plasmare il governo del Giappone. La vera ribellione dei Samurai fu molto più complessa di quella descritta nel lungometraggio americano. I ribelli non erano solo guerrieri, che si staccavano dal governo imperiale giapponese; erano anche sostenitori della conservazione dei valori e della cultura secolari del Paese. Tornando al film, L’ultimo samurai è stato oggetto di critiche per la sua insensibilità razziale e per la sua inaccuratezza storica. Tuttavia, lo stesso attore giapponese Watanabe è intervenuto in difesa del film affermando: “Ho pensato che avevamo l’opportunità di rappresentare il Giappone in un modo in cui non eravamo mai stati in grado di farlo prima. Quindi pensavamo di fare qualcosa di speciale”. A prescindere da come ci si schiera, è un peccato che questa pellicola non metta in luce la storia su cui si basa veramente e che invece scelga Tom Cruise come protagonista nel classico ruolo dell’eroe bianco che salva tutti.

Aquaman e il Regno Perduto sarà “l’esperienza 3D più strabiliante dai tempi di Avatar”

0

Un nuovo trailer di Aquaman e il Regno Perduto è stato rilasciato da RealD 3D, anticipando le proiezioni con quella tecnologia per il sequel DC. Il trailer è stato pubblicato sull’account Twitter ufficiale di RealD 3D, scelta che promuove anche le proiezioni in 3D che il film avrà una volta debuttato nelle sale il 22 dicembre. Il trailer promette che il sequel sarà “l’esperienza 3D più strabiliante dai tempi di Avatar”, creando delle aspettative molto alte per gli effetti visivi.

https://twitter.com/RealD3D/status/1734211578440847872?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1734211578440847872%7Ctwgr%5E8a9f54615fba7c89fcb12dfd3f4d0fdff4546bba%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comingsoon.net%2Fmovies%2Ftrailers%2F1438891-aquaman-and-the-lost-kingdom-trailer-teases-the-sequels-3d-visuals

Aquaman e il Regno Perduto sarà il film conclusivo dell’era “DCEU” prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in trattative per interpretare un personaggio completamente diverso nel DCU di James Gunn e Peter Safran, Lobo.

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

George Clooney scherza sul cameo di Batman in The Flash: “Una cosa irripetibile”

0

Trai tanti cameo di The Flash, uno dei più discussi è stato senza dubbio quello di George Clooney nei panni di Bruce Wayne. Alla fine del film, Bruce di Clooney arriva in tribunale per parlare con Barry Allen di Ezra Miller, sostituendo la versione del personaggio di Ben Affleck sulla timeline. Ma Clooney tornerà nell’universo DC o questo cameo è stato un episodio irripetibile?

Durante un intervista, George Clooney ha confermato che il suo ritorno nei panni del crociato mascherato è stato un evento unico. Clooney ha scherzato dicendo che “non c’erano molte richieste” perché tornasse a interpretare Batman. L’attore premio Oscar ha interpretato Bruce Wayne in Batman & Robin del 1997, film ampiamente considerato una delle peggiori iterazioni dell’Uomo Pipistrello di sempre. Clooney non ha mai più interpretato Batman fino a questo cameo.

Nel breve video, Clooney scherza sulla sua celebre tuta di gomma con capezzoli a vista, e poi conclude: “È stato divertente farlo perché, sai, è stato solo per un po’“, ha detto Clooney. “Doveva essere divertente.”

https://twitter.com/etnow/status/1734413497898082635?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1734413497898082635%7Ctwgr%5Ea52f4eb21ea9b3d7cac33afff40b00d6f79bd2cc%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comingsoon.net%2Fmovies%2Fnews%2F1438658-george-clooney-jokes-about-batman-cameo-in-the-flash-says-it-was-one-time-thing

Superman: Legacy, ecco perché James Gunn non ha scelto Michael Rosenbaum come Lex

0

Sebbene sia ormai ufficiale che Nicholas Hoult è il nuovo Lex Luthor, la decisione di puntare i riflettori su quel cattivo ancora una volta in Superman: Legacy ha sollevato alcuni dubbi.

Dopo che Lex è stato al centro della scena in moltissimi film sull’Uomo d’Acciaio, il pubblico forse si aspettava un cattivo diverso per la nuova iterazione dell’Ultimo figlio di Krypton. Ma in fin dei conti, si sa, il nucleo di interesse vero sarà rappresentato dalla capacità o meno di James Gunn di sfruttarne le caratteristiche.

Tuttavia, la scelta di Hoult come nuovo Lex ha fatto porre ai fan anche un’altra domanda, relativa al fatto che James Gunn avrebbe potuto pescare, come fa spesso, dal suo personale parterre di attori/parenti/amici per dar vita al personaggio, soprattutto alla luce del fatto che il suo caro amico Michael Rosenbaum è già stato Lex per tanti anni in Smalville.

Quando a Gunn è stato chiesto come mai non avesse scelto Rosenbaum, ha risposto: “Amo Michael – era il mio Lex preferito ed è uno dei miei amici più cari. Ma volevo un Lex che fosse contemporaneo di Superman”.

Non siamo minimamente sorpresi dal fatto che Rosenbaum non sia stato scelto, ma i commenti di Gunn sul fatto che Lex sia contemporaneo di Superman suggeriscono che Superman: Legacy presenterà una relazione simile a quella vista nel fumetto Superman: Birthright trai due personaggi.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà Lex Luthor, Skyler Gisondo Jimmy Olsen e Sara Sampaio Eve Teschmacher.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Kung Fu Panda 4: Ke Huy Quan e Viola Davis nel cast vocale del film

0

Il cast vocale di Kung Fu Panda 4 si arricchisce di due delle voci più richieste del panorama hollywoodiano contemporaneo: Ke Huy Quan e Viola Davis. L’annuncio è stato fatto da Jack Black, che dà la voce al personaggio principale della serie, Po, attraverso i suoi account sui social media, attraverso i quali ha dato il benvenuto alle nuove reclute del franchise.

Oltre all’annuncio del casting, è stato rivelato che domani uscirà il primo trailer del film, con il quale vedremo per la prima volta un Po più recente e aggiornato rispetto a quello del terzo film. Kung Fu Panda 4 seguirà Po mentre dovrebbe passare al ruolo di mentore che aveva il Gran Maestro Oogway (Randall Duk Kim) quando il personaggio è stato introdotto nel primo film. E ora che Po lascerà il posto di Guerriero Dragone, la storia si concentrerà a cercare un altro eroe che possa ricoprire quella carica.

Il Camaleonte, il villain di questa nuova avventura, sarà la minaccia più pericolosa che Po abbia mai affrontato, avendo egli la capacità di riportare in vita gli ex cattivi che Po e i suoi amici hanno già sconfitto.

In Kung Fu Panda 4, la squadra storica del franchise si unirà a Jack Black ancora una volta mentre si cerca il prossimo Guerriero Dragone. Master Tigress (Angelina Jolie), Master Monkey (Jackie Chan), Master Crane (David Cross), Master Viper (Lucy Liu) e Master Mantis (Seth Rogen) potrebbero non essere più forti del Camaleonte, ma i loro sforzi combinati potrebbero decisamente aiutare Po. Kung Fu Panda 4 uscirà nei cinema statunitensi l’8 marzo 2024.

Adam Driver ammette che la “redenzione” di Ben Solo non era prevista

0

Nel corso di una nuova intervista con The Rich Eisen Show di The Roku Channel, Adam Driver, che ha dato vita in modo memorabile al personaggio di Ben Solo/Kylo Ren nella trilogia del sequel di Star Wars, ha rivelato che molto di ciò che i fan hanno a cuore del personaggio non faceva parte del suo arco narrativo originario.

“Avevo in mente un arco narrativo generale che volevo realizzare con il personaggio, che poi è cambiato –  ha detto Driver – La sua idea era il viaggio opposto a quello di Vader, dove Vader inizia come il più fiducioso, il più impegnato nel Lato Oscuro, e nell’ultimo film è il più vulnerabile e debole, e voleva iniziare dal lato opposto, dove il personaggio era il più confuso e vulnerabile, e alla fine dei tre film sarebbe stato maggiormente impegnato nel Lato Oscuro.” Anche se Driver non specifica chi sia il “lui” in questione, i fan hanno ipotizzato che si sia riferito al regista J.J. Abrams, che ha riavviato la serie di film di Star Wars con Il Risveglio della Forza.

Questo punto della trama non è stato particolarmente sorprendente per i fan che sono stati coinvolti nella creazione e nello sviluppo del personaggio che alla fine sarebbe diventato Kylo Ren. Prima di diventare il figlio decaduto di Han Solo (Harrison Ford) e della Principessa Leia (Carrie Fisher), il cattivo della trilogia sequel era un oscuro personaggio simile a Vader noto come “Jedi Killer”. Driver prosegue aggiungendo che questa direzione generale per Kylo Ren è rimasta nella sua mente per tutto il tempo, ma ha iniziato a cambiare con la sceneggiatura di Rian Johnson per Gli ultimi Jedi, che ha visto Kylo e Rey (Daisy Ridley) avvicinarsi molto e trovare un terreno comune attraverso i rispettivi viaggi nella Forza. Poi prosegue dicendo che l’arco narrativo si è spostato ancora di più in L’Ascesa di Skywalker, concentrandosi maggiormente sulla loro connessione e sulla Diade. Adam Driver conclude rivelando che il concetto originale non prevedeva affatto che il pubblico vedesse un Ben Solo redento alla fine della trilogia.

Non sappiamo esattamente quali fossero i piani originali per Kylo Ren/Ben Solo, ma sappiamo che le scelte che hanno portato alla sua redenzione in L’Ascesa di Skywalker hanno reso infelici una fetta enorme di pubblico.

Netflix rivela finalmente le ore guardate per oltre 18.000 titoli

0

Netflix ha annunciato oggi che, a partire da quest’anno, l’azienda di streaming sta facendo passi da gigante verso una maggiore trasparenza in merito alle visualizzazioni sulla piattaforma. Oltre al rapporto condiviso da Netflix, l’azienda ha rivelato che d’ora in poi divulgherà anche numeri estremamente rilevanti, come la quantità di ore di visione di un titolo specifico in una finestra specifica e lunga. Lo streamer intende divulgare queste informazioni due volte l’anno.

Il rapporto, che contiene oltre 18.000 titoli disponibili sulla piattaforma, include la programmazione nuova e quella in licenza. Il rapporto rivela anche il comportamento e le preferenze di coinvolgimento degli abbonati per un periodo di sei mesi, in particolare da gennaio a giugno 2023. Il rapporto chiarisce inoltre che i prodotti di sembrano di successo su Netflix sono davvero di successo: The Night Agent, una delle serie di successo di quest’anno, ha accumulato oltre 800 milioni di ore di visione sulla piattaforma dal suo debutto. Il rapporto rivela anche che la serie, Ginny & Georgia, è molto più popolare di quanto si possa pensare. Le stagioni 1 e 2 dello show hanno accumulato complessivamente quasi 1 miliardo di ore di visione in tutto il mondo. La serie è già stata rinnovata per altre due stagioni.

L’elenco chiarisce anche il motivo per cui Netflix investe molto di più nelle serie TV: il formato consente al colosso di mantenere gli abbonati. Il film più visto nella finestra del rapporto, The Mother, interpretato da Jennifer Lopez, compare solo in 14a posizione, appena al di sotto dei 250 milioni di ore di visione. Una cosa è certa: altri progetti di J-Lo saranno sicuramente in programmazione.

Mercoledì, Queen Charlotte e You tra i più visti!

Oltre a The Night Agent e Ginny & Georgia Stagione 1 e 2, gli altri show televisivi che hanno raggiunto i primi 10 posti nel massiccio report di Netflix sono Mercoledì Stagione 1 con 507,7 milioni di visualizzazioni, Queen Charlotte: A Bridgerton Story con 503 milioni di visualizzazioni, You Stagione 4 con 440,6 milioni di visualizzazioni, Outer Banks Stagione 3 con 402,5 milioni di visualizzazioni e Fubar Stagione 1 con 266,2 milioni di visualizzazioni. Ci sono anche titoli internazionali che hanno conquistato i primi posti, come la coreana The Glory Season 1 e la spagnola La Reina del Sur Season 3, hanno totalizzato rispettivamente 622,8 milioni di visualizzazioni e 429,6 milioni di visualizzazioni.

In ogni caso, il rapporto sull’impegno di “What We Watched” è l’ennesima mossa dello streamer per essere più aperto sui suoi numeri, cosa che ha iniziato a fare con la pubblicazione delle sue liste settimanali di Top 10. Lo streamer ha anche sottolineato che il successo “si presenta in tutte le forme e dimensioni e non è determinato solo dalle ore di visione“. Il comunicato sottolinea che i numeri aiuteranno i creatori e gli operatori del settore ad avere una visione più ampia e migliore del pubblico di Netflix.

Sebbene sia possibile trovare informazioni preziose scavando in questo tesoro di dati, ci sono anche alcune clausole. Netflix ha scelto di pubblicare le ore di visione per ogni titolo, piuttosto che le “visualizzazioni”, che è la metrica che ha iniziato a usare quest’anno per classificare le sue Top 10. Le visualizzazioni sono ancora una cifra stimata, calcolata come ore di visione divise per il tempo di esecuzione, ma hanno pareggiato il campo di gioco per tutte le serie e i film. Le ore di visione mettono i contenuti più brevi in una posizione di svantaggio, mentre le serie più lunghe (di solito i film drammatici) ne traggono un grande vantaggio.

Rinnovi e cancellazioni

Tutti questi dati danno un’idea delle decisioni di Netflix in materia di rinnovi e cancellazioni, dal momento che l’azienda ha ammesso da tempo che tali decisioni si basano in gran parte sulle prestazioni rispetto ai costi. Le classifiche stabiliscono una sorta di soglia di spettatori che giustifica il rinnovo, soprattutto per le serie sceneggiate di un’ora ad alto budget. Deadline ha analizzato più da vicino questi dati.

In particolare, Shadow and Bone è la serie sceneggiata in lingua inglese più vista di quel periodo ad essere stata eliminata. La serie ha registrato 192 milioni di ore di visione nei suoi primi 100 giorni circa, il che le ha permesso di posizionarsi al 26° posto. A prima vista, si potrebbe mettere in dubbio la sua cancellazione, ma i dati si traducono in circa 24 milioni di “visualizzazioni” a livello globale. Si tratta solo del 10% circa della base globale di abbonati di Netflix, quindi non sorprende che lo streamer non lo consideri un risultato sufficiente per una serie SVOD di un’ora ad alto budget nei suoi mesi di debutto.

Per fare un altro esempio, XO, Kitty, che ha debuttato due mesi dopo ed è essenzialmente la metà della durata, ha ottenuto 200 milioni di ore di visione. Per una commedia di mezz’ora, si tratta di un numero di spettatori davvero stellare, che dimostra la strategia di rendimento e di costo adottata da Netflix. Non c’è da stupirsi che la serie sia stata recentemente rinnovata per seconda stagione

Contenuti in licenza e contenuti originali

Netflix ha costruito il suo business sui contenuti in licenza, che si dimostrano ancora validi indipendentemente dalla crescita della sua library originale. Secondo Sarandos, i contenuti su licenza hanno rappresentato circa il 45% di tutti gli spettatori di Netflix da gennaio a giugno, mentre gli originali hanno costituito il restante 55%. Tuttavia, la Top 100 è stata dominata in modo preponderante da contenuti originali.

The Night Agent è stato il titolo più visto con 812 milioni di ore di visione, un dato ancora più impressionante se si considera che la serie di 10 episodi ha debuttato a marzo, circa a metà del periodo preso in esame. Come ha sottolineato Netflix, c’è una forte sovrapposizione tra gli elenchi settimanali della Top 10 dello streamer e questa classifica. Se è apparsa nella Top 10 per più di una settimana, è probabile che sia abbastanza in alto in questa lista. Si pensi a Ginny & Georgia, You, Outer Banks, FUBAR, Love Is Blind e Beef.

Il titolo in licenza più visto è stato il dramma K Crash Course in Romance, che si è piazzato al n. 16 con quasi 235 milioni di ore di visione. La serie limitata è andata in onda inizialmente sul canale sudcoreano tvN, per poi approdare su Netflix alla fine di marzo. Le prime stagioni di Manifest e New Amsterdam sono state le serie acquisite in lingua inglese più viste.

I prodotti italiani

La prima serie italiana presente è La legge di Lidia Poet: Stagione 1 con Matilda De Angelis (127/o posto). Il film italiano con più ore di visione è Il Mio Nome è Vendetta di Cosimo Gomez con Alessandro Gassmann (579/o posto). Tra le altre serie italiane c’è poi Mare fuori (che comunque non è indicata tra i titoli disponibili globalmente) con la prima stagione (599/o posto) e la seconda (600/o posto), mentre tra i film, c’è fra gli altri, Era ora di Edoardo Leo (605/o posto). Dopo anni di segretezza e una prima apertura nel 2021 con la pubblicazione delle top ten, Netflix arriva a quella che il co-CEO Ted Sarandos definisce in una conferenza stampa in remoto “una pietra miliare per la nostra industria” e annuncia che da oggi verranno divulgati i numeri dei titoli con più ore di visione globale.

Abbott Elementary 3: trailer dei nuovi episodi della terza stagione

0

ABC ha rilasciato il trailer della terza stagione di Abbott Elementary, l’attesissimo ritorno dell’acclamata serie comica, con Quinta Brunson.

Il video offre ai fan un primo sguardo al prossimo episodio, che sarà presentato in anteprima mercoledì 7 febbraio negli USA. La serie torna dopo che la produzione della terza stagione è stata ritardata a causa dello sciopero della WGA, terminato lo scorso 27 settembre dopo 148 giorni.

https://youtu.be/T8f0bK7njy8

 

Tutto quello che sappiamo su Abbott Elementary 3

Abbott Elementary è creato e prodotto da Quinta Brunson, che guida anche il cast nel ruolo di Janine Teagues. Insieme a lei ci sono Tyler James Williams nei panni di Gregory Eddie, Janelle James nei panni di Ava Coleman, Lisa Ann Walter nei panni di Melissa Schemmenti, Chris Perfetti nei panni di Jacob Hill, William Stanford Davis nei panni di Mr. Johnson e la vincitrice dell’Emmy Award Sheryl Lee Ralph nei panni di Barbara Howard.

“In questa commedia sul posto di lavoro, un gruppo di insegnanti dedicati e appassionati – e un preside un po’ sordo – sono riuniti in una scuola pubblica di Filadelfia dove, nonostante le probabilità di successo, sono determinati ad aiutare i loro studenti ad avere successo nella vita”, si legge nella sinossi della serie. “Anche se questi incredibili dipendenti pubblici sono in minoranza e sottofinanziati, amano quello che fanno, anche se non amano l’atteggiamento non proprio eccellente del distretto scolastico nei confronti dell’educazione dei bambini”.

Rebel Moon – Parte 2: Ed Skrein paragona il sequel a Dunkirk di Christopher Nolan

0

Rebel Moon, l’epica space opera di Zack Snyder, arriva su Netflix alla fine del mese. Tuttavia, l’attesa è già cresciuta per il suo sequel, Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà nella primavera del 2024. Ed Skrein, che interpreta il cattivo Atticus Noble, ha raccontato come Zack Snyder si sia ispirato a Dunkirk di Christopher Nolan come ispirazione per la seconda parte.

Ricordo che Zack ha detto che con il secondo film voleva che fosse come Dunkirk“, ha detto Skrein a GamesRadar+. “Quindi è come se ci fosse uno spazio all’inizio, e poi si parte. E si scatena davvero, davvero tanto. E, come nel caso del Ritorno del Re e del Signore degli Anelli, si può dire: “Ok, sappiamo dove stanno andando“. È come dire: ‘Bene, ora sediamoci, mangiamo un sacco di popcorn e guardiamo l’inizio‘”.

La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

Amy Adams sarà la protagonista della nuova serie The Holdout

0
Amy Adams sarà la protagonista della nuova serie The Holdout

Amy Adams sarà la protagonista di The Holdout, un nuovo show del creatore Graham Moore. Come riportato da Deadline, il progetto ha scatenato una guerra di offerte. La serie è un legal drama thriller basato sull’omonimo romanzo del premio Oscar Graham Moore.

Di cosa parla al nuova serie di Amy Adams?

Il progetto è descritto come un “dramma legale e un’indagine sull’omicidio nel filone di The Night Of con un mistero a doppia linea temporale“. Ambientata a Los Angeles, la storia segue una donna Maya Seale (interpretata dalla Amy Adams) che si trova a dover ricoprire molteplici ruoli contrastanti: giurato, avvocato, investigatore e sospettato.

La narrazione prende forma un decennio dopo che la protagonista, Maya Seale arriva a proclamare un verdetto molto controverso. Decenni prima una collega giurata viene trovata morta nella sua stanza d’albergo e tutte le prove portano nella sua direzione di Maya Seale. Ora Maya Seale deve dimostrare la sua innocenza andando a fondo del caso e scoprendo cosa è successo.

Amy Adams, Stacy O’Neil e Kate Clifford saranno i produttori esecutivi della Bond Group Entertainment, insieme al produttore esecutivo di Yellowjackets, Drew Comins, e allo studio Fifth Season.

Il ruolo televisivo principale più recente della Amy Adams è stato quello della serie limitata della HBO Sharp Objects del 2018. Ha prodotto esecutivamente lo show, ottenendo due nomination agli Emmy per Outstanding Limited Series e Outstanding Lead Actress nella stessa categoria. Amy Adams è anche stata candidata sei volte agli Oscar, ricevendo di recente una nomination per il film di Adam McKay Vice.

Eyes of Wakanda: rivelata la serie animata di Black Panther

0
Eyes of Wakanda: rivelata la serie animata di Black Panther

E’ stata finalmente rivelata Eyes of Wakanda, una nuova serie animata che funge da spin-off di Black Panther dei Marvel Studios, arriverà su Disney+ il prossimo anno.

I Marvel Studios hanno tenuto una proiezione speciale dei primi due episodi della seconda stagione di What If…?, ospitata da ComicBook.com, lunedì 13 dicembre 2023. Durante l’evento, lo studio ha annunciato ufficialmente che la serie animata Eyes of Wakanda è in lavorazione e dovrebbe uscire su Disney+ nel 2024.

Iscriviti a Disney+ per guardare Eyes of Wakanda e le più belle storie Marvel. Dove vuoi, quando vuoi.

Nel corso della storia del Wakanda, coraggiosi guerrieri sono stati incaricati di viaggiare per il mondo recuperando pericolosi artefatti di vibranio. Questa è la loro storia“, si legge nella descrizione ufficiale.

Al momento non sono stati forniti altri dettagli sulla serie in arrivo. Durante l’evento, Marvel ha anche annunciato che Spider-Man: Freshman Year è stato rinominato Your Friendly Neighborhood Spider-Man.

Black Panther e la storia del Wakanda nel MCU fino ad ora

T’Challa/Pantera Nera ha fatto il suo debutto nel MCU in Captain America: Civil War (che ha anche introdotto per la prima volta il Wakanda ai fan del MCU). Basato sul personaggio di Stan Lee e Jack Kirby e interpretato da Chadwick Boseman, T’Challa ha ricevuto il suo film da solista nel 2018, diretto e co-scritto da Ryan Coogler.

Chadwick Boseman ha ripreso il suo ruolo in Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019, prima di morire tragicamente nel 2020. Ha anche doppiato versioni alternative del personaggio nella serie What If…?

Nel 2022 Coogler ha diretto Black Panther: Wakanda Forever, che vede la sorella di T’Challa, Shuri (Letitia Wright), assumere il ruolo di Pantera Nera.

Nel febbraio 2021 è stato annunciato che Coogler stava sviluppando un nuovo film Disney+ Marvel che esplorava ulteriormente il mondo del Wakanda. Dal momento che ci sono state poche notizie sulla serie di Coogler dopo il suo annuncio, non è chiaro se questo progetto sia Eyes of Wakanda o meno. Eyes of Wakanda uscirà su Disney+ nel 2024. La seconda stagione di What If…?, invece, debutterà il 22 dicembre 2023.

Anne Hathaway parla della Gatta Nera che ha quasi interpretato nel franchise di Sam Raimi

0

Prima di essere Catwoman in Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, Anne Hathaway è stata quasi Black Cat (la Gatta Nera) in Spider-Man 4, in un quarto film mai realizzato del franchise di Sam Raimi, un ruolo che, a suo dire, l’avrebbe probabilmente tenuta lontana dal mondo della DC.

Durante una recente apparizione al podcast Happy Sad ConfusedAnne Hathaway ha parlato dello scenario “e se” avesse interpretato Felicia Hardy/Black Cat in Spider-Man 4 di Sam Raimi. Secondo l’attrice, non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione per un film di Batman se fosse successo.

Se [‘Spider-Man 4’] fosse stato realizzato, non so se sarei stata considerata per [‘The Dark Knight Rises’]“, ha detto la Hathaway. “Forse [Christopher Nolan] avrebbe detto: ‘No, è occupata in un altro universo‘”.

La storia di Spider-Man 4 di Sam Raimi

Nel 2009, la Sony ha iniziato lo sviluppo del quarto film di Raimi sull’Uomo Ragno, con le star Tobey Maguire e Kristen Dunst che avrebbero dovuto riprendere i loro ruoli di Peter Parker e Mary Jane Watson. Anne Hathaway era stata scritturata per il ruolo della elicia Hardy/Black Cat, accanto a John Malkovich nel ruolo dell’Avvoltoio.

Secondo quanto riferito, Anne Hathaway non ha mai visto la sceneggiatura o un costume, poiché Raimi era insoddisfatto delle bozze scritte da James Vanderbilt, David Lindsay-Abaire e Gary Ross. Quando Raimi non ha potuto impegnarsi per la data di uscita del 2011, la Sony ha cancellato il sequel a favore del reboot del 2012 The Amazing Spider-Man con Andrew Garfield. Con la sua agenda libera,  Anne Hathaway ha accettato la parte di Selina Kyle/Catwoman nell’ultimo capitolo del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, uscito lo stesso anno.

Cobra – Rebellion: la terza stagione su SKY e NOW

0
Cobra – Rebellion: la terza stagione su SKY e NOW

Il Regno Unito è di nuovo sconvolto da una catastrofe inaspettata nella nuova stagione di Cobra – Rebellion, e il Primo Ministro, interpretato da Robert Carlyle, dovrà ancora una volta affrontarne le conseguenze e trovare una soluzione per risolvere la situazione.

Cobra – Rebellion: quando esce e dove vederla in streaming

La terza stagione della serie sci-fi ad alta tensione è in arrivo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 5 dicembre.

La trama e il cast della terza stagione di Cobra – Rebellion

Quando un disastro ambientale imprevisto causa enormi distruzioni e perdite di vite umane, le conseguenze sono di grossa portata per il Primo Ministro (Robert Carlyle). Le indagini successive portano Sutherland e la sua squadra a rendersi conto che tutto potrebbe non essere come sembra. Intraprendendo una ricerca per scoprire la verità scoprono qualcosa di inquietante. La crisi si espande fino a comprendere la corruzione dell’industria delle armi: il gabinetto deve affrontare la scomoda realtà della relazione storica del Regno Unito con una superpotenza globale. Gli elementi si combinano portando il Primo Ministro a una decisione cruciale su cosa è disposto a sacrificare per rimanere al potere.

Nel cast insieme a Robert Carlyle (Trainspotting, Once Upon a Time) anche Ben Crompton (Game of Thrones), Victoria Hamilton (The Crown) e David Haig (Killing Eve). La serie è una produzione Sky Studios e New Pictures.

Una notte violenta e Silenziosa arriva su SKY e NOW

0
Una notte violenta e Silenziosa arriva su SKY e NOW

Arriva su Sky in prima tv Una notte violenta e Silenziosa, audace action-comedy delle feste dal tocco fantastico, con protagonista un nuovo Babbo Natale inaspettato e irriverente, giovedì 14 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Diretto da Tommy Wirkola, Una notte violenta e Silenziosa vede l’amatissimo David Harbour (Stranger Things, Vedova Nera) nei panni di un Babbo Natale protettore e guerriero alle prese con Scrooge, classico antagonista dello spirito natalizio, che qui è interpretato da John Leguizamo (John Wick) ed è il capo di un gruppo di mercenari. Nel cast c’è anche Alex Hassel (Cowboy Bebop) nel ruolo di Jason, padre della ricca famiglia Lightstone, Alexis Louder (La guerra di domani), Linda, ex moglie di Jason e la piccola Leah Bradym (The Umbrella Academy) nel ruolo di Trudy, figlia di Jason e Linda. Inoltre, Beverly D’Angelo (il franchise National Lampoon’s Vacation) che interpreta Gertrude, matriarca della famiglia Lightsone, e Edi Patterson (The Righteous Gemstones) e Cam Gigandet (Senza rimorso), ovvero la coppia esilarante Alva e Morgan Lightstone. La sceneggiatura originale è firmata da Pat Casey e Josh Miller, gli autori di Sonic – Il film.

 La trama del film Una notte violenta e Silenziosa

Dai produttori di Io sono Nessuno e John Wick arriva una commedia d’azione natalizia che dice che bisogna sempre scommettere sul rosso. Quando una squadra di mercenari irrompe nella tenuta di una ricca famiglia alla Vigilia di Natale, prendendo in ostaggio tutti i presenti, i criminali sembrano non esser preparati per affrontare un avversario a sorpresa: Babbo Natale. David Harbour (Stranger Things) interpreta St. Nick, offrendo alcuni seri colpi festivi per salvare la famiglia e lo spirito del Natale.

Il film è una delle prime visioni che saranno proposte da SKY CINEMA CHRISTMAS (canale 303), dedicato alla festa più attesa dell’anno, disponibile dal 1° al 31 dicembre, con più di 50 titoli per vivere appieno la magia delle feste. Le altre prime tv saranno LO SCHIACCIANOCI E IL FLAUTO MAGICO e la commedia I PEGGIORI GIORNI, sequel della pellicola di successo I MIGLIORI GIORNI.

Smoke Sauna – I segreti della sorellanza al cinema dal 29 al 31 gennaio 2024

Wanted Cinema annuncia l’arrivo nelle sale italiane Smoke Sauna – I segreti della sorellanza, il documentario che ha appena vinto agli EFA 2023. Diretto da Anna Hints, il doc arriverà nelle sale italiane dal 29 al 31 gennaio 2024.

Tra le fumosità di una sauna nascosta in una lussureggiante foresta nel sud dell’Estonia, alcune donne condividono i segreti più intimi e il racconto delle loro esperienze di vita. Grazie a un forte senso di comunione, lavano via la vergogna intrappolata nei loro corpi e riguadagnano le forze. La macchina da presa cattura questo rituale intimo in un modo sorprendentemente viscerale e coinvolgente.

La regia di Anna Hints, al suo esordio con un lungometraggio, dopo aver vinto al Sundance Film Festival 2023, si aggiudica il premio come Miglior documentario europeo 2023 e rappresenterà l’Estonia agli Oscar. Grazie a Wanted, che ne ha acquisito i diritti di distribuzione in Italia ancor prima della vittoria agli EFA convinta della forza e della bellezza della pellicola, Smoke Sauna sarà nelle sale per tre giorni, il 29, 30 e 31 gennaio, in versione doppiata e originale con sottotitoli. Uno sguardo tutto al femminile, intimo e al contempo intenso, che porta sul grande schermo un rito ancestrale, quello della sauna nella tradizione estone, legato alla condivisione, a un momento di ascolto, di purificazione e di benessere di corpo e spirito.

Smoke Sauna – I segreti della sorellanza è uno dei cinque titoli acquisiti da Wanted designati all’Oscar dai propri paesi di origine. La Hints per l’Estonia – sia come doc che come miglior film straniero –, Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel per l’Austria, Songs of Earth di Margreth Olin per la Norvegia, Shayda di Noora Niasari per l’Australia e The Peasants di DK e Hugh Welchman per la Polonia.

Palm Royale: le prime immagini della nuova serie Apple TV+

Palm Royale: le prime immagini della nuova serie Apple TV+

Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini di Palm Royale, la nuova serie ambientata a Palm Beach con la candidata agli Emmy e agli Oscar Kristen Wiig alla guida di un cast stellare. Le vincitrici dell’Oscar e dell’Emmy Laura Dern e Allison Janney si uniscono a Ricky Martin, Josh Lucas, Leslie Bibb, Amber Chardae Robinson, Mindy Cohn, Julia Duffy e Kaia Gerber, con la partecipazione straordinaria del leggendario Bruce Dern e dell’iconica e pluripremiata Carol Burnett.

Palm Royale: quando esce e dove vederla in streaming

Palm Royale farà il suo debutto su Apple TV+ il 20 marzo con i primi tre episodi, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino all’8 maggio.

La trama di Palm Royale

“Palm Royale” racconta la storia di persone splendidamente impossibili e segue le vicende di Maxine Simmons (interpretata da Kristen Wiig) nel tentativo di assicurarsi un posto al tavolo più esclusivo d’America: l’alta società di Palm Beach. Mentre Maxine cerca di attraversare quella linea impermeabile tra “chi ha” e “chi non ha”, la serie pone le stesse domande che ancora oggi ci lasciano perplessi: Quanto di te stesso sei disposto a sacrificare per ottenere quello che ha qualcun altro? Ambientato nel 1969, “Palm Royale” è una testimonianza di tutti gli outsider che lottano per garantirsi la loro opportunità di emergere e appartenere veramente a se stessi.

Liberamente basata sul romanzo “Mr. and Mrs. American Pie” di Juliet McDaniel e prodotta dagli Apple Studios, “Palm Royale” è scritta e diretta da Abe Sylvia, che è anche produttrice esecutiva e showrunner, per conto della Aunt Sylvia’s Moving Picture Company. Laura Dern e Jayme Lemons producono per la Jaywalker Pictures, Kristen Wiig, Katie O’Connell Marsh, Tate Taylor e John Norris per la Wyolah Films; la serie è prodotta anche da Sharr White, Sheri Holman e dalla Boat Rocker. “Palm Royale” è diretta da Taylor, Sylvia, Claire Scanlon e Stephanie Laing.

Dune – Parte 2: il terzo trailer svela di più dell’attesissimo sequel

0

Warner Bros Discovery ha diffuso il terzo trailer di Dune – Parte 2, l’attesissimo sequel del film Dune del pluripremiato regista Denis Villeneuve che continua la saga basata sul celebre romanzo di Frank Herbert Dune.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 1 marzo 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

DOC – Nelle tue mani: trailer dei nuovi episodi in arrivo al cinema

0

I primi due episodi dell’attesissima terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani arrivano al cinema il 18 e 19 dicembre in esclusiva negli UCI Cinemas e poi in prima serata su Rai 1 dall’11 gennaio per 8 serate. DOC. Nelle tue mani è diretta da Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo e Matteo Oleotto, interpretata da Luca Argentero, Matilde Gioli, Sara Lazzaro, Pierpaolo Spollon, Marco Rossetti, Giacomo Giorgio, Laura Cravedi, Elisa Wong, Giovanni Scifoni ed Elisa Di Eusanio ed è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction.

https://youtu.be/k_YQgGLYtc0

DOC – Nelle tue mani – terza stagione, la trama

Un colpo di pistola alla testa. È stato questo a mandare in frantumi la vita di Andrea Fanti, primario di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano di Milano. Anche se è sopravvissuto, una volta uscito dal coma ha dovuto fare i conti con una terribile scoperta: gli ultimi dodici anni della sua vita sono svaniti nel nulla, come se non fossero mai esistiti. Non ricorda la fine del suo matrimonio, l’inizio di una nuova storia con una collega, la morte di suo figlio. Insomma, tutte le cose che, nel bene e nel male, l’hanno reso chi era. Una ferita da cui non è stato facile riprendersi, ma che si è rivelata un’inaspettata opportunità: perché se mentre prima dello sparo era freddo e distante, ora, grazie all’amnesia, Andrea ha avuto modo di avvicinarsi ai pazienti, capirne le esigenze e i bisogni, diventando un medico, ma anche un uomo migliore. È diventato Doc. Almeno così lo chiamano i colleghi e gli specializzandi del reparto.

E ora, dopo aver scoperto la verità dietro allo sparo che gli è costato la memoria, nella prima stagione, e dopo aver combattuto insieme al resto dello staff durante la pandemia, nella seconda stagione, Doc in questa terza stagione si trova ad affrontare una nuova sfida. Reintegrato nel ruolo di primario, fa del suo meglio per gestire il reparto, cercando di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direzione, senza però rinunciare alla qualità e all’attenzione che pretende nei confronti dei suoi pazienti.

The Batman – Parte 2: Barry Keoghan anticipa il ritorno di Joker

0
The Batman – Parte 2: Barry Keoghan anticipa il ritorno di Joker

C’è molta curiosità e attesa per l’annunciato The Batman – Parte 2 che dovrebbe entrare presto in produzione. Ebbene oggi dell’atteso sequel di The Batman ha parlato Barry Keoghan. L’attore è stato protagonista di una scena post credits alla fine del primo film e oggi ha avuto occasione di stuzzicare i fan durante un’intervista.

Infatti, parlando con Etalk di CTV Barry Keoghan ha forse anticipa il ritorno di Joker in The Batman – Parte 2, suggerendo che potrebbe riprendere il suo ruolo. Ecco le sue parole: Non posso davvero dire nulla al riguardo, amico mio“, ha risposto inizialmente il candidato all’Oscar. “Ma um, sai, sarebbe emozionante, non è vero? Vedere il Joker prendere di nuovo vita? Il mio sorriso dice tutto, sai cosa intendo”.

Barry Keoghan ha fatto un cameo in The Batman del 2022, apparendo in una breve scena con l’Enigmista di Paul Dano. Barry Keoghan è accreditato come “Prigioniero invisibile di Arkham“, anche se ci sono state voci secondo cui Keoghan potrebbe debuttare come Joker nel prossimo sequel di Batman.

Barry Keoghan, candidato all’Oscar per il suo ruolo non protagonista in Gli spiriti dell’isola, sta ancora una volta suscitando interesse per i premi per la sua interpretazione da protagonista in Saltburn. Lo vedremo prossimamente nella serie limitata di Apple TV+ Masters of the Air, che debutterà il 26 gennaio.

Quali sono le ultime novità su The Batman – Parte 2?

Nell’ultimo aggiornamento sull’attesissimo seguito, le riprese di The Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a marzo 2024. La star principale Robert Pattinson riprenderà il ruolo principale, con Matt Reeves che tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre 2025.

Nel cast di Batman c’erano anche Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman, Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone, Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e Colin Farrell nel ruolo di Oswald Cobblepot/Penguin. Ha raggiunto più di 770 milioni di dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità