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When the waves are gone: recensione del film di Lav Diaz

When the waves are gone: recensione del film di Lav Diaz

Il Leone D’Oro Lav Diaz (The Woman Who Left) presenta a Venezia 79 il suo nuovo film: When the waves are gone (Kapag Wala Nang Mga Alon). Il lungometraggio è un thriller poliziesco dall’alto valore estetico che riesce allo stesso tempo a fare un elogio al cinema e una critica alle forze armate filippine.

Di cosa parla When the waves are gone?

Hermes Papauran (John Lloyd Cruz) viene considerato da tutti come uno dei migliori investigatori delle Filippine. Le sue indagini come tenente della polizia lo mettono a dura prova. La campagna antidroga messa in atto dall’istituzione a cui appartiene prevede l’uccisione di ogni sospettato giovanissimo spacciatore. Il conflitto morale interno a Papauran si manifesta nel corpo con una violenta psoriasi che costringe il tenente a congedarsi. Ma proprio quando Papauran decide di prendere le distanze dal sistema corrotto in cui è costretto, l’uscita di prigione del suo insegnante della scuola di polizia lo costringe a fare i conti con i demoni del passato…

La perfezione estetica di Lav Diaz

When the waves are gone è un film corposo, in termini di durata, di temi e di rappresentazioni. Lav Diaz è noto per i suoi lungometraggi capaci di durare anche dodici ore. Questa volta, il regista realizza un’opera di tre ore totalmente costruita sul montaggio: le sequenze si alternano, i flashback sono inseriti fin dalle prime scene. Montaggi paralleli e alternati sono essenziali nella comprensione della storia che, per buona parte, appare alquanto confusa. All’inizio, Papauran e il suo maestro non sembrano aver a che fare l’uno con l’altro, ma minuto dopo minuto, le vicende riguardanti i due personaggi appaiono sempre più interconnesse.

Il contrasto tra l’orrore e lo squallore di quanto rappresentato – poliziotti corrotti, povertà dilagante, prostituzione minorile, fotografi senza scrupolo – e la precisione estetica di When the waves are gone è evidente e apprezzabile. Il bianco e nero è un tratto essenziale del film. Se da un lato l’assenza di colore ammorbidisce e annebbia la violenza delle immagini e delle scene, dall’altro è funzionale all’atmosfera noir dell’opera: toglie il rosso sangue e aggiunge ombre oscure sui personaggi e sugli avvenimenti.

L’ingiustizia che pervade le istituzioni preposte alla giustizia

Con When the waves are gone il regista porta sulla scena una serie di personaggi moralmente discutibili. È impossibile provare affetto per un qualsiasi membro della storia: ci si può impietosire, si percepisce la vergogna e l’imbarazzo di Papauran e degli altri membri del film, ma tutti sono almeno in parte corrotti e spregevoli.

La critica va in primo luogo alla polizia, un’istituzione che, nonostante abbia il compito di proteggere la cittadinanza e assicurare il rispetto delle leggi, si rende responsabile di uccisioni extragiudiziali e rapimenti. Diaz punta i riflettori sulle Filippine e sul presidente Rodrigo Duterte, ma il film serve come spunto per un discorso più ampio e globale. Il tenente Hermes Papauran si carica della sofferenza dell’animo filippino e, in generale, dell’animo umano. Secondo Diaz, la brutalità a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi non può e non dovrebbe lasciare indisturbati. Con la sua opera, il regista vuole far aprire gli occhi non solo alle masse ‘ignoranti’, ma anche agli intellettuali. Le onde di When the waes are gone simboleggiano il flusso dei poteri malvagi e dell’ignoranza dilagante nel popolo e nella classe politica. L’augurio, come dice il titolo del film, è che queste onde passino quanto prima.

UCI Cinemas aderisce all’iniziativa Cinema in festa

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UCI Cinemas aderisce all’iniziativa Cinema in festa

Dal 18 al 22 settembre nelle multisala del Circuito UCI Cinemas arriverà Cinema in festa, l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, in collaborazione con ANEC e ANICA, che offre agli amanti del grande schermo la possibilità di assistere a tutti gli spettacoli in programmazione al prezzo speciale di 3,50€ a biglietto. Eventi speciali, anteprime e grandi titoli, dai thriller ai film storici, dalle commedie alle animazioni, fino ai drammi, l’occasione sarà unica per godere della magia del cinema a un prezzo ridotto.

Supportiamo con piacere questa iniziativa che mira a far riscoprire al pubblico la magia del grande schermo e il piacere di vivere le emozioni del cinema in modo collettivo” afferma Ramon Biarnés, Managing Director Sud e Nord Europa del gruppo ODEON Cinemas. “I nostri cinema sono da sempre luoghi di intrattenimento, aggregazione e di condivisione e questo progetto promosso dal Ministero della Cultura, in collaborazione con ANEC e ANICA, si sposa perfettamente con la nostra idea di riproporre il cinema come un luogo alla portata di tutti, dove trascorrere del tempo di qualità con la famiglia o gli amici”.

Durante le giornate dedicate a Cinema in Festa UCI Cinemas proporrà anche un’offerta esclusiva disponibile al bar, il menù che comprende la bibita e i popcorn avranno il prezzo speciale di 6,50 euro.

La programmazione che sarà attiva durante il Cinema in Festa prevederà alcuni titoli molto attesi tra cui: Spider-Man: No way home – The More Fun Stuff Version, il film campione d’incassi diretto da Jon Watts e distribuito da Warner Bros. Picture torna in sala con circa 11 minuti di scene inedite; Moonage Daydream, un’esperienza cinematografica immersiva, diretta dal candidato agli Oscar Brett Morgen e distribuita da Universal Pictures su una delle rockstar mondiali più iconiche di tutti i tempi; Don’t Worry Darling, un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, distribuito da Warner Bros. Pictures e diretto da Olivia Wilde, che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles e Beast, il thriller distribuito da Universal Picture, diretto da Baltasar Kormákur e interpretato dal grande Idris Elba.

Il calendario vedrà anche l’uscita di L’Immensità, Memory, Per Niente al Mondo, Un Mondo Sotto Social, Ti Mangio il Cuore, Maigret, Amanda, Nido di Vipere, Backstage: Dietro le Quinte e Taddeo l’Esploratore e la Tavola di Smeraldo, una selezione di film che offre a tutti i fan del cinema una vasta scelta in termini di genere.

È possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisala coinvolte, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ucicinemas.it o la pagina ufficiale di Facebook di UCI Cinemas all’indirizzo: www.facebook.com/ucicinemasitalia. In alternativa contattare il call center al numero 892.960.

Festa del Cinema di Roma 2022: Il Colibrì di Francesca Archibugi film d’apertura

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Il Colibrì di Francesca Archibugi sarà il film d’apertura della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2022 all’Auditorium Parco della Musica. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, in accordo con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.

La pluripremiata regista e sceneggiatrice romana, una delle più importanti cineaste in Italia, autrice di opere di grande originalità sospese tra commedia e dramma, realismo ed emozioni, quotidianità e conflitti generazionali, trae il suo nuovo film dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020, edito da La Nave di Teseo. Sul grande schermo scorre la vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, un’esistenza attraversata da coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile, anche grazie alle potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

Il Colibrì, scritto da Laura Paolucci, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi, è prodotto da Domenico Procacci per Fandango con Rai Cinema, Les Films des Tournelles – Orange Studio e sarà distribuito da 01 Distribution. Il film vanta un cast straordinario composto da Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Alessandro Tedeschi, Fotiní Peluso, Francesco Centorame, Pietro Ragusa, Valeria Cavalli e con Nanni Moretti. I titoli di coda del film, la cui colonna sonora è firmata da Battista Lena, ospitano una canzone inedita di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia dal titolo “Caro amore lontanissimo” che Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore, ha voluto affidare unicamente alla voce di Marco Mengoni.

Il Colibrì, la trama

È il racconto della vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita. La sua vita coniugale sarà un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati. Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

Film anni ’70: tutti i migliori titoli da vedere

Film anni ’70: tutti i migliori titoli da vedere

La rivoluzione culturale iniziata sul finire degli anni Sessanta proseguì poi anche lungo tutto il decennio degli ani Settanta. Nel corso di questo i registi ebbero sempre maggior controllo sui loro film, potendo così portare al cinema storie e tematiche nuove, lasciandosi ispirare dalle novità artistiche provenienti dall’Europa e introducendo anche elementi sino ad allora proibiti come la violenza, la sessualità e molte altre idee non ortodosse. Il cinema statunitense cambiò profondamente volto, dando vita a quella che è oggi chiama la New Hollywood. Gli anni Settanta del cinema statunitense sono dunque un periodo estremamente fervido e ricco di capolavori celebrati ancora oggi. Per scoprire o riscoprire alcuni dei titoli più importanti, ecco un elenco dei migliori film anni 70.

Migliori film anni ’70 americani

Film anni '70 migliori

Come anticipato, il cinema statunitense degli anni Sessanta si è caratterizzato per produzioni e stili molto diversi tra loro. Nel corso di quegli anni sono infatti arrivati sul grande schermo grandi blockbuster o film più sperimentali e riflessivi della società dell’epoca. Tra i migliori film anni 70 qui di seguito proposti si possono infatti ritrovare opere di ogni genere, dirette da importanti registi e interpretate da altrettanto celebri attori.

  • Arancia meccanica (1971). In cerca di emozioni forti, Alex quotidianamente compie azioni criminali. Viene arrestato e sottoposto ad un trattamento che lo condiziona alla non violenza. Uscito di galera tutte le persone che hanno subito da lui violenze gli si ritorcono contro. Uno dei grandi capolavori realizzati da Stanley Kubrick, Arancia meccanica è il racconto di un’umanità resa disumana, attuale all’epoca tanto quanto oggi.
  • Il padrino (1972). Il film segue la vita di Vito Corleone, impegnato nel difficile compito di tenere unita la famiglia e come anche il suo l’impero mafioso, minato da numerosi nemici. Francis Ford Coppola dirige uno dei più grandi capolavori del cinema, interpretato da attori come Marlon Brando, Al Pacino, Diane Keaton e James Caan, offrendo un ritratto epico della mafia e del suo ruolo nella società statunitense.
  • Il padrino – Parte II (1974). Nel 1958 l’impero costruito negli Stati Uniti dalla famiglia Corleone inizia a sgretolarsi, modificando anche i legami tra i suoi componenti. Micheal, il figlio di Vito, diventa il nuovo Padrino, ma il potere lo rende un uomo solo. Secondo capitolo della trilogia, ove si seguono in parallelo le vite di Michael Corleone interpretato da Al Pacino e quelle di Don Vito Corleone, interpretato stavolta da Robert De Niro.
  • Chinatown (1974). L’investigatore privato Jake Gittes viene assunto dalla bella Evelyn Mulwray per indagare sul presunto adulterio del marito. Più va avanti con le indagini, però, più vedrà emergere una vicenda più complessa del previsto. Roman Polanski dirige Jack Nicholson in questo noir che ha fatto scuola, un capolavoro senza tempo a cui in molti ancora oggi si ispirano.
  • La conversazione (1974). L’intercettatore Harry Caul spia la moglie di un potente uomo d’affari e del suo giovane amico, finendo per essere coinvolto in un intrigo più grande e pericoloso del previsto. Gene Hackman recita in questo film vincitore della Palma d’oro a Cannes, un racconto che analizza il concetto di colpa e paranoia, anticipatore dello scandalo Watergate.
  • Lo squalo (1975). Un feroce squalo terrorizza una spiaggia del New England. Ad affrontarlo ci sono un poliziotto locale e degli scienziati, che devono lottare anche contro l’ostruzionismo del sindaco. Steven Spielberg realizza quello che è considerato il primo blockbuster della storia. Un capolavoro iconico di tensione, dove meno si vede il pericolo più questo fa paura.
  • Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975). Dopo una condanna Murphy arriva in un ospedale psichiatrico. Cerca di farsi passare per matto con un obiettivo in testa: la fuga. Ma la capo infermiera non la pensa come lui. Suo prezioso alleato un gigantesco pellerossa da tutti creduto sordomuto. Jack Nicholson recita in questo film dove per la prima volta si tratta un argomento molto delicato, cioè il disagio presente negli ospedali psichiatrici statali, denunciando il trattamento inumano riservato ai pazienti ospitati in tali strutture.
  • Rocky (1976). Il pugile dilettante Rocky Balboa ha l’opportunità di raggiungere il successo quando è chiamato a sfidare il campione dei pesi massimi, Apollo Creed. Primo capitolo della fortunata serie, Rocky ha vinto tre premi Oscar nel 1977, oltre ad aver definitivamente consacrato Sylvester Stallone come una delle personalità più importanti del cinema statunitense.
  • Taxi Driver (1976). Un tassista di New York dal carattere sensibile e solitario scivola lentamente in una spirale di follia che lo spinge a ribellarsi in maniera violenta alle ingiustizie di una società corrotta e alienante. Sceneggiatura di Paul Schrader, regia di Martin Scorsese e interpretazione di Robert De Niro per uno dei film più importanti di sempre, specchio delle crescenti nevrosi e alienazioni avvertite dall’uomo. Un film ancora spaventosamente attuale.
  • Apocalypse Now (1979). Durante la guerra in Vietnam un agente dell’esercito americano si avventura in Cambogia alla ricerca di un pericoloso tiranno, il colonnello Kurtz, un tempo soldato modello poi convertitosi alla causa del nemico. Francis Ford Coppola dirige Marlon Brando e Martin Sheen in uno dei film più ambiziosi mai realizzati, caratterizzato da innumerevoli problemi produttivi ma infine rivelatosi come uno dei grandi capolavori del cinema.

Film anni ’70 polizieschi

Film anni '70 polizieschi

Uno dei generi divenuti più popolari negli anni ’70 è quello del poliziesco, in cui si offrono personaggi e contesti inediti alle prese con la giustizia, la criminalità e, cosa più importante, con le riflessioni derivate dall’abuso di potere. I film appartenenti a questo genere sono spesso cupi, impegnati a porre dubbi morali su quanto avviene poi realmente tra le strade delle grandi città. Appartengono al poliziesco alcuni dei maggiori capolavori cinematografici di sempre.

  • Il braccio violento della legge (1971). Popeye, un poliziotto della squadra narcotici, ha la soffiata giusta per scoprire chi si cela dietro una grossa partita di eroina e decide di lavorare sul caso insieme al collega Lo Russo. Vincitore dell’Oscar al miglior film e al miglior attore Gene Hackman, questo film propone un duro ritratto della polizia e del contesto urbano, con un finale amarissimo. È ancora oggi considerato uno dei capolavori di questo genere.
  • Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (1971). A San Francisco l’ispettore Callaghan rende la vita difficile ai criminali. Ma un giorno un killer si apposta sui tetti della città e spara ai passanti. Poi invia un biglietto alla polizia firmandosi Scorpio: si tratta di un assassino psicopatico. Il caso viene affidato a Callaghan. Clint Eastwood lascia i panni del cowboy per assumere quelli del detective, in questo crudo film ispirato all’attività del killer dello zodiaco. Un classico del genere.
  • Shaft il detective (1971). Un detective molto in voga indaga su un rapimento e viene coinvolto in una guerra tra la mafia ed una gang locale. Modello di film blaxploitation, dedicati primariamente ad un pubblico afroamericano, è questo il primo di diversi lungometraggi dedicati al detective Shaft, vera e propria icona del cinema black.
  • Milano calibro 9 (1972). Un malvivente esce di prigione e deve guardarsi le spalle sia dalle autorità che dal suo ex boss che sospetta di lui. Anche in Italia il genere poliziesco ebbe grande importanza e Milano calibro 9 è uno dei più importanti esempi a riguardo. Un cult che riflette sulle tensioni politiche vigenti in quegli anni in Italia.
  • Serpico (1974). Il film racconta l’esperienza del poliziotto italo americano Frank Serpico, in servizio nel dipartimento di polizia di New York dal 1959 al 1972. Il regista Sidney Lumet dirige Al Pacino in questo racconto basato su un vero poliziotto, dando vita ad uno dei più apprezzati film polizieschi del decennio, oggi considerato un cult con pochi eguali.

Film anni ’70 di fantascienza

Film anni '70 fantascienza

Per la fantascienza gli anni ’70 segnano una vera e propria rivoluzione. Si assiste in questo decennio all’entrata in scena di nuovi effetti speciali, realizzati grazie ai primi esperimenti con la computer grafica. In quegli anni, inoltre, si iniziano ad affrontare nuovi temi in film divenuti veri e propri precursori di opere realizzate ancora oggi. Elementi come la ribellione delle macchine, i virus, le società distopiche e i contatti alieni trovano in quel decennio ampio spazio sul grande schermo.

  • 1975: Occhi bianchi sul pianeta terra (1971). A seguito di una guerra batteriologica, New York è plagiata da un’epidemia che distrugge l’umanità. L’unico uomo sopravvissuto grazie a un vaccino lotta per combattere gli zombi e per trovare un antidoto che possa salvare il resto della popolazione. Charlton Heston recita in questo classico della fantascienza tratto dal romanzo Io sono leggenda, di Richard Matheson, da cui sarà poi tratto anche l’omonimo film del 2007 con Will Smith.
  • L’uomo che fuggì dal futuro (1971). In un lontano futuro l’umanità vive all’interno di vaste città sotterranee e viene sottoposta a cure farmacologiche obbligatorie che hanno lo scopo di eliminare qualsiasi emozione o sentimento. Prima di Guerre Stellari, George Lucas diresse nel 1971 questo film di fantascienza, dimostrando tutto il suo talento e le sue idee visionarie relative a questo genere.
  • Il mondo dei robot (1973). In un futuristico parco dei divertimenti popolato da androidi, due turisti americani vengono coinvolti, loro malgrado, in una rivolta delle macchine scatenata da un guasto informatico. Interpretato da Yul Brynner, questo film cult è un precursore del tema della macchina che si ribella all’uomo. Nel film si ritrovano anche i primi esperimenti sulla grafica computerizzata, che fanno di Il mondo dei robot un importante precursore della CGI.
  • Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). La vita ordinaria di Roy Neary prende una svolta inaspettata dopo un incontro ravvicinato con un UFO. Steven Spielberg torna alla fantascienza per dar vita ad un cult memorabile. Costruito intorno all’attesa dell’incontro con una specie aliena, il film è un capolavoro di regia, effetti speciali ed emozioni, sempre alla base di ogni opera di Spielberg.
  • Guerre Stellari (1977). Con l’aiuto di robot e altri alleati, Luke Skywalker deve salvare la principessa ribelle Leila e sconfiggere le forze del male, rappresentate dal temibile Dart Vader. Con Guerre Stellari il regista George Lucas contribuì per sempre a cambiare la fantascienza, dando vita ad un racconto epico portato avanti ancora oggi. Primo di diversi sequel, questo film del 1977 è il capostipite di un nuovo modo di pensare la fantascienza e gli effetti speciali.

Film anni ’70 horror

Film anni '70 horror

Negli anni ’70 l’horror statunitense ha vissuto un periodo d’oro proseguito poi anche nel decennio successivo. Il genere ha infatti inglobato nuovi temi prima considerati tabù, giungendo a livelli di violenza e orrore mai raggiunti prima. Grazie alla comparsa sulla scena cinematografica di nuovi brillanti autori, come William Friedkin e John Carpenter, vennero realizzati film a basso costo che facevano dei loro limiti punti di forza per genere ulteriore paura. È in questi anni che vengono realizzati alcuni dei più grandi capolavori horror di sempre.

  • L’esorcista (1973). Regan McNeil, una ragazzina di 12 anni, viene posseduta dal demonio. Un giovane prete in crisi di fede, aiutato dal proprio anziano mentore, affronta la presenza demoniaca in un mortale duello. Diretto da William Friedkin con Ellen Burstyn, Linda Blair e Max von Sydow, è questo uno dei film più spaventosi di sempre, tra i primi a portare l’elemento satanico al cinema. Candidato a dieci premi Oscar, è ancora oggi uno dei più grandi capolavori del cinema horror.
  • Non aprite quella porta (1974). Due fratelli decidono di andare in Texas per visitare la tomba del nonno insieme a tre amici. Sfortunatamente, una volta giunti sul posto, il gruppo si ritrova a dover sfuggire ad una famiglia di psicopatici. Tobe Hooper dà vita ad uno degli horror più celebri di sempre, anch’esso seguito poi da diversi sequel. Ispirato ad eventi reali, Non aprite quella porta è ancora oggi particolarmente disturbante da vedere.
  • Carrie – Lo sguardo di Satana (1976). Tormentata da una madre nevrotica e tirannica, Carrie affrona una difficile adolescenza. Inoltre la ragazza è oggetto di scherno delle sue compagne di scuola, fino a quando scopre di possedere dei poteri soprannaturali. Sissy Spacek interpreta la protagonista di questo adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King. Un racconto di formazione ricco di sentimenti e orrore, reso visivamente straordinario dal regista Brian De Palma.
  • Halloween (1978). Un criminale già condannato per l’omicidio della sorella scappa di prigione e torna nella città natale in cerca della prossima vittima durante la notte di Halloween del 1978. Diretto da John Carpenter, Halloween è considerato uno dei migliori slasher di sempre, capace ancora oggi di provocare puro terrore. Si tratta inoltre del primo capitolo di una lunghissima saga attiva ancora oggi.
  • Alien (1979). Dei marines devono scoprire perché la colonia del pianeta Archeron abbia misteriosamente interrotto i contatti con la base. Una volta atterrati, si trovano ad affrontare una creatura mostruosa che si prepara a sferrare l’attacco decisivo. Ridley Scott dirige Sigourney Weaver in questo classico dell’horror misto alla fantascienza. Un’opera straordinaria che ha dato vita ad una saga ancora oggi viva e vegeta.

Film anni ’70 italiani comici

Film anni '70 italini comici

Negli anni ’70 la commedia italiana ha visto modificarsi alcuni dei propri canoni, mantenendo la tradizione dei decenni precedenti ma aggiungendo temi e contesti al passo con i tempi. Sullo sfondo delle commedie di quegli anni si ritrova dunque un’Italia segnata dai tanti sconvolgimenti sociali e politici e le storie raccontate hanno spesso un che di amaro o evasivo. Nascono nuovi filoni, come la commedia erotica, mentre si consolidano nuovi autori e attori, che daranno vita ad alcuni dei più grandi capolavori del nostro cinema.

  • Lo scopone scientifico (1972). Ogni anno, Peppino lo stracciarolo e la moglie Antonia attendono l’arrivo a Roma dell’eccentrica miliardaria statunitense, che li sfida periodicamente a giocare a scopone scientifico. Con Alberto Sordi, Silvana Mangano e Bette Davis, questo film è considerato come uno dei più grandi capolavori della commedia italiana, sul cui sfondo si ritrovano temi e agitazioni proprie dell’Italia di quegli anni.
  • La poliziotta (1974). Giovanna, stanca della propria vita e del proprio fidanzato, vince un concorso come vigile e si trasferisce in un paesino della Lombardia dove si dimostra severa ed inflessibile con chiunque. Mariangela Melato, Alvaro Vitali e Renato Pozzetto recitano in questo film indicato come uno dei padri della commedia erotica italiana.
  • Amici miei (1975). Quattro inseparabili amici toscani cercano di affrontare la propria crisi di mezza età con scorribande a base di scherzi a poveri malcapitati. Mario Monicelli dirige attori del calibro di Ugo Tognazzi e Philippe Noiret in questa straordinaria commedia dal retrogusto amaro, dove si riflette sull’amicizia, la vita e il tempo che passa.
  • Fantozzi (1975). Il ragionier Ugo Fantozzi, perennemente inseguito dalla mala sorte, cerca di sopravvivere alla vita di impiegato per una grande azienda, vivendo una serie continua di eventi comici e sfortunati. Paolo Villaggio e Luciano Salce danno vita con questo film al primo capitolo di una lunga serie cinematografica dedicata a Fantozzi, uno dei personaggi più popolari di sempre, specchio dell’italiano medio dell’epoca.
  • Febbre da cavallo (1976). Il film usa una serie di flashback per raccontare le vicende di tre amici, Mandrake, Pomata e Felice, la cui vita ruota attorno al mondo delle corse dei cavalli e alle scommesse. Gigi Proietti, Francesco De Rosa ed Enrico Montesano sono i protagonisti di questa popolarissima commedia italiana, diretta da un maestro del genere, ovvero Steno.

Film anni ’70 su Netflix

Film anni '70 su Netflix

Nei cataloghi delle piattaforme streaming oggi disponibili si possono ritrovare, oltre a titoli a noi più vicini nel tempo, anche opere meno recenti, spesso sconosciute ma meritevoli di essere riscoperti. Questi film permettono infatti di entrare in contatto con mondi cinematografici oggi non più in vigore ma che hanno sempre molto da insegnare. Ecco allora i migliori film anni 70 in streaming su Netflix:

  • … altrimenti ci arrabbiamo! (1974). Bud e Kid si vendicano di un criminale i cui scagnozzi hanno distrutto la loro nuova dune buggy. Dietro l’episodio, però, si celano losche manovre per una speculazione edilizia e le scarse capacità di uno psicologo tedesco. Bud Spencer e Terence Hill recitano in questo film di culto nonché tra i loro maggiori successi cinematografici. Un’opera tanto divertente quanto appassionante oggi come nell’anno in cui fu distribuita.
  • L’uomo del fiume (1977). Il capitano di una nave desidera incontrare per l’ultima volta un eroe di guerra che ha tradito anni prima. Tratto dal romanzo di Pierre Schoendoerffer del 1977, è questo uno dei film francesi più apprezzati degli annni ’70, con protagonista uno straordinario Jean Rochefort.
  • Fuga di mezzanotte (1978). Un ingenuo americano, ad Istanbul con la fidanzata per una vacanza, viene arrestato per possesso di droga. Nonostante l’intervento dei diplomatici, viene condannato a quattro anni di galera e con due altri reclusi tenta poi la fuga. Film di culto candidato a sei premi Oscar, Fuga di mezzanotte è basato su una storia vera ed offre un duro ritratto del carcere e del desiderio di libertà.
  • Brian di Nazareth (1979). Nell’anno zero, Brian Cohen si innamora di una giovane ribelle e si unisce ad un movimento di indipendenza dai Romani. Nel tentativo di nascondersi da questi ultimi, viene confuso con il Messia. Si tratta del terzo lungometraggio, scritto, diretto e interpretato dal gruppo comico inglese Monty Python. Al centro delle loro follie creative e satiriche, vi è qui l’ambito religioso.
  • Kramer contro Kramer (1979). Un pubblicitario scopre che la moglie ha deciso di lasciare lui e il figlio piccolo. Questo evento avrà un impatto notevole sulla vita di tutti e richiederà all’uomo di dover coordinare la propria vita sulla base delle esigenze del bambino. Tra i più celebri film degli anni ’70, Kramer contro Kramer affronta il tema del divorzio divenendo un modello a riguardo. Il film, vincitore di 5 premi Oscar, è impreziosito dalla presenza di Dustin Hoffman e Meryl Streep.

 Tiziano. L’impero del colore al cinema il 3, 4, 5 ottobre

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 Tiziano. L’impero del colore al cinema il 3, 4, 5 ottobre

La nuova stagione de La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital torna nelle sale italiane con un docufilm dedicato a uno dei pittori simbolo di Venezia e del Rinascimento: Tiziano Vecellio (1488/1490 –1576). L’appuntamento è per il 3, 4, 5 ottobre con Tiziano. L’impero del colore, diretto da Laura Chiossone e Giulio Boato e scritto da Lucia Toso e Marco Panichella con la supervisione di Donato Dallavalle, una produzione Sky, Kublai Film, Zetagroup, Gebrueder Beetz e Arte ZDF.

Tiziano. L’impero del colore ripercorre quasi un secolo di vita di quel ragazzo che, all’aprirsi del 1500, in una città coperta d’oro che svetta ammiratissima sopra una foresta sommersa, scende dalle montagne del Dogado per essere ricordato come “il più eccellente di quanti hanno dipinto”. Straordinario artista e geniale imprenditore di se stesso, tanto innovativo nella composizione di un’opera quanto nel saperla vendere, Tiziano diviene in pochi anni pittore ufficiale della Serenissima e sommo artista ricercato dalle più ricche e famose corti d’Europa. Da Ferrara a Urbino, da Mantova a Roma fino alla Spagna di Carlo V e di suo figlio Filippo II, Tiziano attraversa il secolo illuminandolo con i suoi dipinti e ispirando artisti di tutte le epoche successive. Perfetto interprete della religione e della mitologia e ritrattista di immediata potenza espressiva, domina il suo tempo oscurando i contemporanei, sempre tenendo fede al suo motto: “l’arte è più potente della natura”.

In Tiziano. L’impero del colore, esperti, critici, studiosi e artisti internazionali raccontano la vita e lo stile dell’artista, il suo temperamento, le sue ambizioni. E poi la Venezia che, per tutta la sua esistenza, rimarrà la base operativa da cui spostarsi per conquistare e creare un “impero del colore”, una fucina creativa eccezionale capace di accogliere viaggiatori e influenze provenienti da tutto il mondo. Ce lo raccontano nel film Amina Gaia Abdelouahab, curatrice indipendente e storica dell’arte, co-founder e vicepresidente di Progetto A, Bernard Aikema, Professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Verona, Brunello Cucinelli, stilista e imprenditore, finanziatore del Foro delle Arti, Francesca Del Torre, assistente scientifica all’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini e curatrice per la pittura italiana del Rinascimento al Kunsthistorisches Museum di Vienna, Miguel Falomir Faus, Direttore del Museo Nacional del Prado a Madrid, studioso di pittura italiana del Rinascimento e del Barocco, Sylvia Ferino-Pagden, curatrice di mostre, in precedenza Curatrice della Pittura rinascimentale italiana e Direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna, Jeff Koons, uno degli artisti più influenti e seguiti al mondo, Patrizia Piscitello, storica dell’arte, curatrice, responsabile Ufficio mostre e prestiti e Curatrice collezioni del Cinquecento del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Tiziana Plebani, storica, cultrice di Storia moderna all’Università Ca’ Foscari di Venezia, in precedenza responsabile del Dipartimento Storia e Didattica della Biblioteca Nazionale Marciana, Giorgio Tagliaferro, Professore Associato in Arte Rinascimentale all’Università di Warwick con un Ph.D. in Storia dell’arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

A comporre le vicende dell’artista anche le indagini sui suoi affetti, come quello per l’amatissima figlia Lavinia, e sui rapporti con le grandi personalità del suo tempo: il Duca di Ferrara Alfonso I; il poeta e intellettuale Pietro Aretino, rockstar del Rinascimento; la Marchesa di Mantova, collezionista e mecenate senza eguali, Isabella d’Este; l’imperatore Carlo V; il Papa Paolo III; il re di Spagna Filippo II; il celebre “rivale” Jacopo Tintoretto.

Se per tre secoli la tomba di Tiziano, ucciso dalla peste nel 1576, sarà decorata solo da una lapide, la sua produzione influenzerà i grandi artisti delle epoche successive e continua tuttora a dialogare con i contemporanei come spiega nel docufilm lo stesso Jeff Koons, raccontando la sua assoluta fascinazione per il gesto pittorico e la bottega di Tiziano: elementi che lo accomunano, a distanza di oltre quattrocento anni, al rivoluzionario pittore veneziano.

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per l’autunno 2022 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

MaXXXine: il trailer del nuovo film di Ti West, che completa la trilogia di X e Pearl

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Dopo il successo di X – a sexy horror story e l’accoglienza positiva di Pearl, visto all’ultimo festival di Venezia e presto in sala, Ti West completa la sua trilogia con la A24 con MaXXXine, di cui vi mostriamo il primo trailer. Il film sarà ambientato a Los Angeles nel 1985 e sarà un sequel diretto di X, il che vuol dire che ancora una volta troveremo la nostra amata final girl Mia Goth.

Uscito nei cinema italiani lo scorso luglio, X – a sexy horror story ha ottenuto ampi consensi come film di genere, per la regia di Ti West e per le interpretazioni del suo cast, vale a dire Goth nel doppio ruolo dell’aspirante star Maxine e dell’anziana killer Pearl. C’è stata sorpresa quando alla fine di X abbiamo visto il trailer di Pearl come fosse una scena post-credits, e invece era la presentazione di un film prequel girato in segreto e incentrato sul personaggio principale durante la sua giovinezza per esplorare le origini della sua tendenza omicida.

Mentre Pearl arriverà nelle sale americane questa settimana, sappiamo già che molto presto la trilogia di West troverà una conclusione in MaXXXine.

Thor: Love and Thunder, gli affascinanti concept alternativi dell’Eternità

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Il concept artist Jeremy Love ha condiviso su Instagram dei concept alternativi dell’Eternità, l’entità cosmica dei fumetti Marvel vista in Thor: Love and Thunder. Eccoli di seguito:

Thor: Love and Thunder, leggi la recensione

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Marvels: Brie Larson sulla dinamica tra le tre protagoniste

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The Marvels: Brie Larson sulla dinamica tra le tre protagoniste

Brie Larson anticipa l’imbarazzante dinamica della squadra in The Marvels. Diretto da Nia DaCosta, il film in uscita del 2023 è il sequel del film originale di Captain Marvel del 2019. Invece di concentrarsi semplicemente su Carol Danvers, i Marvel Studios hanno scelto di includere Kamala Khan e Monica Rambeau. Collettivamente, il trio dà il titolo al film: The Marvels.

I dettagli della trama sono ancora scarsi al momento. Ma grazie al D23 Expo recentemente concluso, il primo filmato del film ha debuttato, dando ai partecipanti al panel un’idea su cosa aspettarsi dal film. La clip non è stata rilasciata in rete, ma stando alla descrizione del video, la scena mostrata si concentra sulle relazioni tra i personaggi che sono probabilmente la parte più interessante della sua narrativa. Per il contesto, sia Carol che Monica sono state introdotte nel prequel ambientato nel 1995 diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, Captain Marvel, il che significa che hanno una storia consolidata. Incorporare un nuovo supereroe, Kamala Khan/Ms. Marvel, nel mix, d’altra parte, rende le cose più interessanti.

Anche se comprensibilmente Brie Larson non può parlare dei dettagli, ha anticipato la dinamica imbarazzante tra le protagoniste in un’intervista con eCartelera. L’attrice vincitrice dell’Oscar ha confrontato le differenze tra le percezioni di Kamala e Monica di Carol, il che contribuirà all’arco narrativo del suo personaggio.

“Ms. Marvel idolatra Captain Marvel ma non conosce davvero la vera Carol. E poi c’è Monica, che è cresciuta con lei ma ha un po’ di risentimento per quanto tempo è passato. Quindi hai queste proiezioni molto diverse di chi è Carol, e Carol sta cercando di navigare in quel mondo, quindi cercando di trovare se stessa.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Charlize Theron nel trailer di The School for Good and Evil

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Charlize Theron nel trailer di The School for Good and Evil

Ecco il trailer di The School for Good and Evil, il nuovo film fantasy di Netflix che vede una splendida (come sempre) Charlize Theron trai protagonisti e che uscirà sul servizio di streaming il 19 ottobre 2022.

Il film introduce il pubblico alla scuola di fiabe e a una storia di amicizie travagliate e che vede Sofia Wylie e Sophia Anne Caruso nei panni di due migliori amiche che vengono trascinate in un mondo fantastico di bene contro il male.

Adattato dal romanzo fantasy di Soman Chainani del 2013, The School for Good and Evil segue il viaggio di Agatha (Wylie) e Sophie (Caruso) mentre vengono portate nella scuola che dà il titolo alla storia, dove ai bambini viene insegnato a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Dopo che un errore le porta nelle scuole “sbagliate”, l’amicizia delle due ragazze viene messa a dura prova mentre scoprono i loro veri desideri. Oltre a Charlize Theron, nel cast del film ci sono anche Laurence Fishburne, Michelle Yeoh, Kerry Washington, Cate Blanchett e Ben Kingsley, tutti diretti da Paul Feig.

Jennifer Lawrence dà il suo consiglio ai protagonisti del prequel di Hunger Games

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Anche se adesso è una star affermata che tutti i migliori registi di Hollywood si contendono, all’inizio della sua carriera Jennifer Lawrence era principalmente Katniss Everdeen del franchise di Hunger Games. Ora che la serie di film si espanderà con un prequel, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, l’attrice dà il suo consiglio al giovane cast coinvolto nella produzione.

Il occasione del Toronto International Film Festival, Jennifer Lawrence ha offerto i suoi consigli a Tom Blyth, Rachel Zegler e alle altre star protagoniste del film. L’attrice propone di mantenere la leggerezza durante le riprese e di godersi l’esperienza. “Oh, e il prequel? Vi divertirete molto. Divertitevi, non preoccupatevi di niente.” Sembra chiaro che per lei la cosa abbia funzionato!

Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, il film

Basato sul romanzo prequel del 2020 di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente è ambientato 64 anni prima degli eventi della trilogia di Hunger Games   a partire dalla mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove un 18enne Coriolanus Snow viene assegnato come mentore per la ragazza tributo del Distretto 12 impoverito.

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi è un usignolo e chi è un serpente.

Tom Blyth e Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter Schafer sarà Tigris Snow, Peter Dinklage sarà Casca Highbottom, Viola Davis sarà Volumnia Gaul.

Scritto da Michael Lesslie e basato su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal regista di Hunger Games Francis Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad Simpson, insieme a Francis Lawrence. Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle sale.

Captain America: New World Order, ecco quando cominceranno le riprese

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Durante un’intervista con Collider al D23 Expo, il regista Julius Onah ha parlato del sequel di Captain America, ufficialmente intitolato Captain America: New World Order, che è attualmente in pre-produzione. Mentre ci sono ancora molte parti di questa fase realizzativa che devono essere completate, Onah ha confermato che le riprese del film cominceranno all’inizio del prossimo anno:

“Siamo già piuttosto impegnati a mettere insieme tutto. Come sai, con questi film, ci sono così tanti elementi, tra il cast e la sceneggiatura, gli effetti e le acrobazie. È davvero eccitante immergersi profondamente nella realizzazione”.

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: The Winter Soldier, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.

Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

Kit Harington parla del futuro di Black Knight nel MCU

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Kit Harington parla del futuro di Black Knight nel MCU

Kit Harington, star associata inevitabilmente a Game of Thrones e al personaggio di Jon Snow, parla del suo futuro nel Marvel Cinematic Universe dopo la sua apparizione in Eternals. Harington ha interpretato Dane Whitman nel film Marvel del 2021 diretto da Chloé Zhao, un personaggio con un misterioso passato familiare. La scena post-credits del film ha anticipato il potenziale futuro di Harington nel MCU facendo scoprire a Dane la lama d’ebano, che potrebbe portarlo a diventare il personaggio della Marvel Comics, Black Knight. La scena post-credits ha anche introdotto Blade di Mahershala Ali del quale però sentiamo solo la voce.

In Marvel Comics, Black Knight brandisce la mistica Ebony Blade. In Eternals, la lama d’ebano è stata mostrata, ma l’alter ego di Whitman, il cavaliere nero, non è stato visto in azione in nessun momento del film. E anche se c’è stata una innegabile anticipazione nella scena post-credits, non è stato fatto alcun annuncio ufficiale sull’esordio del personaggio nel MCU.

Durante una recente intervista con Josh Horowitz, a Kit Harington è stato chiesto del suo possibile ritorno al MCU e se potrebbe apparire al fianco di Blade di Ali o di Starfox, che invece è interpretato da Harry Styles (e che è stato introdotto da un’altra scene post-credits di Eternals) in un futuro progetto Marvel. Harington risponde onestamente, anche se i fan potrebbero rimanere delusi da ciò che ha da dire.

“Io, ancora non so… ed è vero: non so molto di quello che stanno pianificando. E sai, spero di essere coinvolto in cose future, con quel personaggio, con Dane Whitman, e che possa andare avanti e diventare quella cosa che tutti mi citano per strada. Ma onestamente non lo so. Non so quali siano i loro piani. So che stanno entrando in una specie di Fase 5″.

A questo punto speriamo che il personaggio possa arrivare sullo schermo al meglio e che presto avremo notizie del suo esordio in costume. Dove potrebbe apparire Black Knight?

Avatar torna al cinema, il racconto di James Cameron e del cast 12 anni dopo

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“Esistono persone che non hanno visto Avatar al cinema. Con questa nuova uscita potranno vedere in sala, lì dove è stato pensato, il film, migliorato e adeguato alla tecnica contemporanea.” Esordisce così James Cameron, regista e sceneggiatore di Avatar, alla conferenza stampa mondiale di presentazione della versione rimasterizzata del film che nel 2009 ha rettato nuovi standard nella produzione cinematografica e nella tecnica di messa in scena per il grande schermo. “Molte di queste persone hanno visto il film a casa, in Home Video, in streaming o su piattaforma, e adesso lo vedranno al cinema, così come è stato pensato. Senza paura di apparire immodesto, sono davvero impressionato dal lavoro che abbiamo fatto e da come appare il film”.

Insieme a Cameron, alla conferenza stampa, era presenta anche il cast principale: Sigourney Weaver che interpreta la Dr.ssa Grace Augustine, il protagonista maschile, Sam Worthington/Jake Sully, Zoe Saldana che interpreta invece la principessa Na’vi, Neytiri, Michelle Rodriguez, nei panni di Trudy Chacón e ovviamente il villain col. Miles Quaritch, con il volto di Stephen Lang.

Qual è il ricordo più bello dal set, dopo dodici anni?

Sam Worthington: “Il mio più grande ricordo è la sensazione di gioco che l’esperienza mi ha dato, il mondo incredibile che ha costruito James. Per me è stato come avere 5 anni ed essere in un parco giochi, eppure si trattava di lavoro.”

Sigourney Weaver: “Il mio primo ricordo, quello più bello, è stato quando ho interpretato la Dottoressa Augustine in motion Capture. Non mi piacevo in quella tuta, ma mentre mi muovevo, vedendo una preview dei miei movimenti, ed è stato incredibile, ho pensato in quel momento che l’idea di quella tecnica avrebbe funzionato, ma sono stata anche travolta dalla consapevolezza che in quella piccola stanza potevamo creare mondi. E l’unico modo per raggiungere quei mondi, per andare su Pandora, è andare al cinema e vederlo in 3D”.

Zoe Saldana: “Non riesco a non pensare a quella telefonata di Jim. Cambiavo il pannolino a mia nipote. E l’idea di lavorare con un mio idolo, colui che aveva creato Sarah Connor e Ripley! Poi leggendo la sceneggiatura ho capito che sarebbe stato un ruolo impegnativo fisicamente, con tutte quelle capacità che ha il mio personaggio. La mia immaginazione non è mai stata così infinita e stimolata come quando ho girato Avatar, ed era una condizione che non sperimentavo da quando ero piccola. Ho partecipato davvero a un viaggio magico.”

Michelle Rodriguez: “Lavorare in un film di James Cameron ha significato l’apertura del mio orizzonte. Ho dovuto lavorare più duro di quanto avrei creduto possibile, e avevo davanti un esempio di leadership incredibile, il modo in cui Jim stimola le persone a fare di più, ognuno nel loro ambito. E rendersi conto che quando le cose sono dove devono essere, tutto è possibile. Questa squadra è fantastica e, a guardare le scene realizzate alla fine di ogni giorno, ero consapevole di far parte di qualcosa che non era ancora mia stata fatta. E’ stata un’esperienza straordinaria e non c’è stato giorno sul set in cui non ero vedevo qualcosa che mi lasciava impressionata”.

Stephen Lang: “James Cameron mi ha incoraggiato a improvvisare e a assumere un ruolo autoritario all’interno del gruppo, era importante per il mio personaggio, e lui era il boss, il comandante in capo, ma mi ha ceduto il comando, è stata una cosa molto intelligente e ho apprezzato tanto quella fiducia che mi ha dato in quel momento.”

avatar 2Ma perché Avatar ha avuto tutto questo successo di pubblico?

James Cameron: “Ogni film è tanto bello e buono quanto lo sono le persone che ci hanno lavorato. E questo lo si può vedere da queste cinque persone qui (indica gli attori, ndr). Le persone risuonano con le emozioni di altre persone, e a volte anche a creature blu estremamente alte. Il film è piaciuto per tutti i riferimenti alla contemporaneità, ma anche per tutti gli elementi di fantascienza. Ma non importa da dove vieni, perché le persone hanno trovato se stesse in quei personaggi. E poi abbiamo mescolato tutto con una tecnologia all’avanguardia e questo ha dato spessore al film. Le persone hanno trovato nel film l’universalità di alcune esperienze vissute dai personaggi stessi. Poi l’immersione nella natura della storia rievoca un elemento di complessità e bellezza che appartiene prevalentemente all’infanzia, e questo secondo me ha agito a livello inconscio.”

Ma di cosa James Cameron è maggiormente fiero, rispetto al lavoro fatto con Avatar? 

James Cameron: “Guardando indietro con la prospettiva di adesso, penso di essere fiero della squadra in senso generale. C’è bellezza nella creazione di questo mondo in tutti i dettagli che hanno creato, il lavoro di grazia e bellezza creato dai tecnici e da questo cast, l’abilità di giocare come bambini. Zoe, ad esempio, che non aveva niente con cui recitare, perché era sola con la tuta della mocap, e interloquiva con delle scatole grigie, ha creato una bellezza feroce, incredibile. E credo sia questo il motivo principale per cui ne ho scritti altri, perché è stata un’esperienza bellissima.”

Avatar di James Cameron tornerà nelle sale italiane il 22 settembre.

Scuola Holden: aperte le iscrizioni per il nuovo corso di Stop-Motion con Stefano Bessoni

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Per studiare incantesimi non occorre essere Harry Potter e andare a Hogwarts, basta iscriversi alla Scuola Holden di Torino e imparare con Stefano Bessoni tutti i segreti dell’animazione stop-motion, una magia in grado di dare vita a ogni fantasia.

Partenza del nuovo corso OTTOBRE 2022

E se non sei a Torino, nessun problema. Il corso è strutturato pensando a chi lavora o studia. Un fine settimana al mese e una settimana intensiva alla fine. Tutti i materiali professionali sono forniti dalla scuola.

NUMERO CHIUSO a 15 studenti

Realizzare un film d’animazione in stop-motion significa inventare un mondo, popolarlo e poi costruirlo. Prima esiste solo nella fantasia, poi diventa qualcosa di reale, con case, personaggi, oggetti, vestiti. Si crea una nuova realtà, la si rende viva e la si anima di emozioni e poesia attraverso la cura dei più piccoli dettagli. Oggi, a differenza di qualche anno fa, non servono attrezzature costose, tempi biblici o un intero staff di professionisti, perché per muovere i primi passi e ottenere buoni risultati bastano una fotocamera, un computer e una storia.

Per realizzare animazioni in stop-motion si deve, innanzitutto, allenare l’occhio e studiare grandi autori del nuovo panorama cinematografico come Tim Burton, Wes Anderson, Guillermo Del Toro e anche gli artisti storici come Starewich, Svankmajer e i Quay Brothers. Ma non solo: questa tecnica è usata anche in programmi televisivi, video musicali, spot, contenuti multimediali e addirittura nei video game. Si studieranno tutte le fasi della progettazione e della produzione e ognuno costruirà i propri puppet snodabili con resine modellabili, gomme e tanti altri materiali, per poi inserirli in fantastici set in miniatura, dove, fotogramma per fotogramma prenderanno vita.

Si impareranno anche le basi della sceneggiatura per scrivere un cortometraggio o un progetto di film o serie. In questo modo la creazione dei personaggi e la costruzione del mondo e della storia in cui si muoveranno di pari passo. Ognuno potrà definire uno stile personale che rispecchi la sua sensibilità artistica e le sue sensazioni.

Alla fine del corso:

  • chi già aveva provato la stop-motion e aveva delle lacune, le avrà colmate;
  • se per qualcuno questo era un mondo alieno, ora sarà in grado di muoversi con sicurezza;
  • chi sta pensando di intraprendere la stop-motion come percorso professionale, o è uno studente di Belle Arti, di una scuola di illustrazione e fumetto o un film-maker, avrà un nuovo mezzo espressivo a sua disposizione;
  • chi ha intenzione di iscriversi a una scuola di animazione di alta specializzazione all’estero, avrà qualche carta in più da giocare.
  • chi si vuole cimentare nella realizzazione di un proprio lavorò avrà le competenze per farlo e anche la possibilità di lavorare assieme ai colleghi conosciuti durante il corso.

Tutte le informazioni dettagliate su durata, date, programma, contenuti e costi a questo link.

Maigret, la recensione del film con Gérard Depardieu

Maigret, la recensione del film con Gérard Depardieu

Forse solo gli spettatori più ‘esperti’ ricorderanno un detective di peso come Maigret, che finalmente rivedremo al cinema – magistralmente interpretato da Gérard Depardieu – nel film omonimo diretto da Patrice Leconte e distribuito da Adler Entertainment a partire dal 15 settembre. Un’impresa niente affatto scontata, vista la concorrenza dei più saccheggiati o presenzialisti Hercule Poirot e Sherlock Holmes, e senza considerare i tanti colleghi televisivi, compresa la Miss Marple che promette di venire mitizzata nel prossimo adattamento da Agatha Christie progettato da Kenneth Branagh.

E dire che il commissario creato nel 1929 dallo scrittore belga Georges Simenon vanta un ampio curriculum cinematografico, con quindici film prodotti tra il 1932 e il 1967, e soprattutto televisivo. Numeri schiaccianti (circa duecento tra telefilm, serie, sceneggiati televisivi e film per la tv), che non temono confronti, e che non rendono giustizia a un investigatore forse troppo comune e umano rispetto allo sfoggio di superpoteri indagativi cui siamo abituati.

Un caso delicato, a lungo atteso

Lo storia che vediamo svilupparsi sullo schermo è quella tratta dal romanzo “Maigret e la giovane morta” del 1954, occasione d’incontro perfetta per due come Gérard Depardieu e Patrice Leconte (che non vedevamo dal Tutti pazzi in casa mia del 2014) che in passato si erano solo sfiorati, e che per la loro prima volta insieme approfittano della mediazione di un altro grande francofono, incurante di stereotipi e aspettative quanto amante di una narrazione ben costruita, a prescindere da ritmo e concessioni.

Poche, tutto sommato, nel caso della morte di una giovane ragazza. Non c’è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla, ma le cinque coltellate che l’hanno uccisa, inferte in maniera disordinata, forse rabbiosa, sono il primo dettaglio che colpisce Maigret. Che seguendo le tracce incontra una delinquente, stranamente somigliante alla vittima, che risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima…

Una indagine diversa, da seguire con attenzione

Dopo Gino Cervi e Jean Gabin, non è solo il physique du rôle di Depardieu a renderlo un interprete perfetto a dare corpo al protagonista. Soprattutto ai suoi tormenti esistenziali, all’interesse verso la vita altrui, e la discrezione nell’esplorarne le ferite, per la paura di dover mostrare le proprie. Ma quando si ricerca la verità non è sempre facile accettarla, o nascondersi.

In quella che ci viene presentata come “l’inchiesta più personale” di Maigret, il consiglio è di predisporsi all’attenzione – dote rara al giorno d’oggi, più della pazienza (che pure il diseguale, ma costante evolversi del caso richiederà) – e di sposare il metodo del commissario. E di usare con lui la stessa empatia che lo vediamo riservare agli altri personaggi, vittime e carnefici, più che a sé stesso. Rassegnato ad avere sempre meno certezze, come forse dovremmo fare anche noi.

Django Unchained: trama, cast e colonna sonora del film di Quentin Tarantino

Dopo aver riscritto l’esito della seconda guerra mondiale con Bastardi senza gloria, il regista premio Oscar Quentin Tarantino prosegue nel suo revisionismo storico andando a toccare il tema della schiavitù negli Stati Uniti nella metà dell’Ottocento. Con Django Unchained (qui la recensione) il regista propone infatti un originale punto di vista sull’argomento, raccontando i tentativi di rivalsa del protagonista all’interno di una nazione che va formandosi nel suo bene e nel suo male, con tutte le singole individualità che hanno contribuito ad alimentare il tanto discusso “sogno americano”.

Per Tarantino, intenzionato ad esplorare quanti più generi possibile, questa è la sua prima incursione nel western. Da sempre il regista si è dichiarato un fan dello spaghetti western di Sergio Leone e Sergio Corbucci, e proprio a quest’ultimo si è ispirato, omaggiando il suo Django del 1966. Per Tarantino questa era anche l’occasione di parlare di un tema tabù negli Stati Uniti, ovvero quella della schiavitù, che in pochissimi hanno avuto il coraggio di trattare e che viene giustamente considerata una delle pagine più nere della storia americana.

Come sempre accade per i film del regista, anche l’arrivo in sala di Django Unchained venne atteso con grande curiosità. Ben presto questo si affermò come uno dei maggiori successi di Tarantino, e a fronte di un budget di circa 100 milioni di dollari arrivò ad incassarne oltre 425 in tutto il mondo. Il film fu poi protagonista della stagione dei premi, arrivando ad ottenere 5 nomination agli Oscar vincendone 2: quello per il miglior attore protagonista e per la miglior sceneggiatura originale. È un’opera questa che non ha mancato di generare polemiche, ma che si è subito affermata come una delle più importanti realizzazioni nella carriera del regista pulp.

Django Unchained: la trama del film

La vicenda si apre negli Stati Uniti del 1958, in Texas. Qui lo schiavo Django sembra destinato ad una vita di soprusi e sofferenze, convinto che non conoscerà mai la libertà. La sua sorte cambia però improvvisamente quando si ritrova salvato da dottor King Schultz, un ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania. Accortosi delle capacità di Django con le armi, questi gli offre di diventare suo socio, aiutandolo nella ricerca dei fuorilegge in giro per l’America. Per Django si presentà così la possibilità di diventare un uomo libero, ma il suo primo pensiero è in realtà un altro. Egli accetta la proposta di Schultz a patto che questi lo aiuti a sua volta a cercare la moglie Broomhilda, da cui è stato separato brutalmente.

Mentre si fanno un nome come infallibili cacciatori, i due uomini iniziano così a ricercare notizie su Broomhilda, arrivando a scoprire che questa è tenuta come schiava nella tenuta di Calvin J. Candie. Accolti come ospiti da questo, i due uomini cercano di stipulare un accordo, aspirando ad ottenere tra le altre cose anche la cessione della donna. L’astuto capo della servitù Stephen, però, fiuta l’imbroglio. Avvisato il suo padrone, questi si rivelerà tutt’altro che l’uomo cortese che fino a quel momento è stato. Per Django e Schultz si renderà necessario uno scontro mortale, dove ad essere messa in gioco è la libertà. Desideroso di salvare la moglie ma anche il loro diritto a vivere senza padroni, per Django arriverà il momento della resa dei conti.

Django Unchained cast

Django Unchained: il cast del film

Come sempre accade per i film di Tarantino, i personaggi principali hanno il volto di alcune tra le maggiori celebrità di Hollywood. Celebre per i suoi cast ricchi di star, anche stavolta il regista non si è smentito, assemblando un gruppo di interpreti straordinari. Nel ruolo di Django vi è Jamie Foxx, il quale dà vita a quello che è uno dei personaggi più celebri della sua carriera. Per ottenere la parte l’attore dovette superare un’agguerrita selezione, venendo scelto per il suo sguardo duro e la corporatura idonea al personaggio. Accanto a lui vi è il celebre Christoph Waltz nei panni del dottor Schultz. L’attore, che con questo personaggio avrebbe poi vinto il suo secondo Oscar, aveva inizialmente rifiutato la parte. Si convinse soltanto dopo aver ottenuto che Schultz non avrebbe mai dovuto compiere azioni negative nel corso del film.

Nel ruolo del cattivissimo Calvin J. Candie vi è invece Leonardo DiCaprio. Per l’attore si trattava del primo vero ruolo da villain, e ciò non rese facile la vita all’attore. Questi dichiarò infatti di aver riscontrato molta difficoltà nel calarsi nei panni di un personaggio tanto spregevole. La sua interpretazione finale risultò però estremamente convincente, dimostrando una volta di più la versatilità dell’attore.  Samuel L. Jackson, attore ricorrente nei film di Tarantino, interpreta qui il crudele Stephen. Il personaggio venne scritto appositamente per l’attore, che accetto da subito entusiasta dell’occasione. L’attrice Kerry Washington, invece, interpreta Broomhilda, moglie di Django, mentre Walton Goggins è Billy Crash, allenatore degli schiavi destinati ai combattimenti. Nel film si ritrova poi anche un cameo dello stesso Tarantino nei panni di Frankie, uno sfortunato schiavista che si imbatte in Django.

Django Unchained: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Altra caratteristica fondamentale dei film di Tarantino sono le accurate colonne sonore che egli compone. Anche per Django Unchained il regista si avvalso della presenza di alcuni celebri brani, tra cui diversi scritti appositamente per il film. Tra questi ultimi si ritrova in particolare Who Did That to You? di John Legend, Freedom di Anthony HamiltonAncora Qui di Ennio Morricone e cantata da Elisa. Numerosi sono poi i brani estrapolati da altri film, come Django, I giorni dell’ira, I crudeli, Gli avvoltoi hanno fame e Lo chiamavano Trinità… Pubblicata nel dicembre del 2012, la colonna sonora ebbe da subito un grandissimo successo presso gli amanti del film, e in Italia è arrivata a vincere il prestigioso Disco d’oro.

Per gli appassionati, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruire di Django Unchained grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il titolo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Crazy, Stupid, Love: trama e cast del film con Ryan Gosling

Crazy, Stupid, Love: trama e cast del film con Ryan Gosling

Affermatisi come brillanti registi e sceneggiatori della nuova commedia statunitense, Glenn Ficarra e John Requa hanno dal 2009 ad oggi realizzato celebri film come Colpo di fulmine – Il mago della truffa, Focus – Niente è come sembra e Whiskey Tango Foxtrot. Il loro più celebre lavoro è però il loro secondo lungometraggio, Crazy, Stupid, Love (qui la recensione), uscito nel 2011 e affermatosi come un autentico successo di critica e pubblico. Commedia romantica con intrecci narrativi imprevedibili, questa vanta in particolare un grande cast di attori, su cui tutto il film si regge. Ancora oggi è considerata uno dei migliori titoli del decennio per il suo genere.

Scritto da Dan Fogelman, noto per essere l’ideatore di This Is Us e abituale collaboratore di Ficarra e Requa, il film è basato su vere esperienze vissute dallo stesso Fogelman. Egli ha poi riadattato quanto aveva tra le sue mani per dar vita a molteplici storie che affrontano l’amore da punti di vista differenti. Prende così vita un film corale che trova nei suoi personaggi e nella sua sceneggiatura ricca di colpi di scena la sua forza maggiore. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, Crazy, Stupid, Love è arrivato a guadagnarne oltre 142 in tutto il mondo, confermando la propria popolarità.

Candidato a numerosi premi popolari, il film ha inoltre il merito di aver lanciato nella popolarità, oltre ai suoi due registi, una oggi acclamata coppia cinematografica, di cui si parlerà meglio più avanti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Crazy, Stupid, Love: la trama del film

Protagonista del film è Cal Weaver, un uomo convinto di avere tutto nella vita: una bella casa, un buon lavoro, una moglie amorevole e dei figli adorabili. Tutte le sue certezze vengono però a crollare rovinosamente nel momento in cui sua moglie Emily gli chiede il divorzio dopo averlo tradito. Affranto, Cal inizia a condurre una vita allo sbando, divenendo cliente abituale di un locale notturno, nella speranza di trovare qui qualcuno con cui sfogare la propria solitudine. I suoi patetici tentativi di attrarre le donne lì presenti lo portano ad imbattersi in Jacob Palmer.

Questi è un affascinante don Giovanni, il quale si offre di aiutare Cal solo perché impietosito da lui. Jacob gli offre dunque una serie di consigli per risultare più attraente, portando l’uomo a vivere una seconda giovinezza. Allo stesso tempo, l’intera famiglia di Cal vive una serie di complesse vicende sentimentali, e anche lo stesso Jacob sembra perdere per la prima volta la testa per la bella Hannah. Più le loro rispettive vicissitudini si evolveranno, più queste si riveleranno essere particolarmente legate, in un crescendo di equivoci e imprevisti. Ognuno sarà infine chiamato a scoprire la propria vera anima gemella.

Crazy, Stupid, Love cast

Crazy, Stupid, Love: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Cal Weaver vi è l’attore Steve Carell, ormai tra i massimi esponenti della commedia statunitense. Egli accettò di partecipare al film pur non apprezzando il titolo, che affermò di trovare fuorviante. Accanto a lui, nei panni di sua moglie Emily vi è la premio Oscar Julianne Moore, mentre i figli Hannah, Jonah e Molly sono interpretati da Emma Stone, Jonah Bobo e Joey King. Quest’ultima è oggi nota per i film di The Kissing Booth. Carell e la Stone avrebbero poi recitato qualche anno dopo l’uno contro l’altro in La battaglia dei sessi. Per la Stone, inoltre, Crazy, Stupid, Love è stato il primo film in cui si trova a recitare insieme all’attore Ryan Gosling.

Gosling è infatti l’interprete del seducente Jacob. Lui e la Stone, che hanno dimostrato un’ottima chimica di coppia, sono da qui diventati grandi amici, tornando a recitare insieme anche in Gangster Squad e La La Land. L’attrice Analeigh Tipton, qui al suo secondo film dopo The Green Hornet, è Jessica Riley, la babysitter della famiglia Weaver. L’attore John Carroll Lynch, celebre grazie al film Zodiac, è invece suo padre Bernie. Nel film sono poi presenti gli attori Marisa Tomei nei panni di Kate Tafferty, amante di Cal, e Kevin Bacon in quelli di David Lindhagen, l’uomo con cui Emily tradisce il marito.

Crazy, Stupid, Love: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Crazy, Stupid, Love è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Amityville – Il risveglio: tutto quello che c’è da sapere sul film horror

Insieme a Nightmare, Halloween e Venerdì 13, una delle saghe horror più longeve e celebri di sempre è quella di Amityville. Basata sui romanzi Orrore ad Amityville e Murder in Amityville, scritti rispettivamente da Jay Anson e Hans Holzer, questa è iniziata nel 1979 con il film Amityville Horror. Nel corso dei decenni sono ben 33 i film basati su questo contesto narrativo, con titoli su titoli che rielaborano in salse diverse la storia originale. Uno dei capitoli più recenti e apprezzati è Amityville – Il risveglio, diciottesimo film della saga nonché uno dei pochi a poter vantare un cast di rilievo.

Diretto nel 2017 da Franck Khalfoun, regista francese molto noto agli amanti del genere (suoi sono i film -2 Livello terrore, Wrong Turn at Tahoe – Ingranaggio mortale, Maniac), questo nuovo capitolo si configura in modo diverso rispetto agli altri della saga. I precedenti film di Amityville vengono infatti presentati in questo come nient’altro che dei film, collocando la trama di Il risveglio al di fuori della continuità narrativa della seria. Tale nuovo lungometraggio, dunque, è stato scritto come un capitolo a sé, nel quale è però possibile ritrovare gli elementi tipici e ricorrenti di tutta la saga.

Amityville – Il risveglio ha dunque permesso di rinfrescare la serie con qualcosa di nuovo, richiamando l’attenzione di nuove generazioni di spettatori sulla mitologia intorno al racconto di base della saga. Per gli amanti del genere horror, è dunque un titolo da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e la storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Amityville – Il risveglio: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Belle, una giovane che si trasferisce con la sua famiglia al numero 112 di Ocean Avenue, nella cittadina costiera nota come Amityville. Sua madre Joan è infatti riuscita a compare lì una casa ad un prezzo vantaggioso, cosa che permette loro di far fronte alle costose spese mediche del figlio James, il quale si trova in stato comatoso. Ben presto, tuttavia, quello che sembrava essere per tutti loro un nuovo inizio si trasforma in un vero e proprio incubo. La casa in cui vivono vanta infatti un macabro passato e le voci che circolano in città, narranti di demoni e spiriti, sembrano non essere lontane dalla verità.

Ad interpretare la protagonista Belle, vi è l’attrice Bella Thorne, qui in uno dei suoi primi ruoli da protagonista. Accanto a lei, nel ruolo della madre Joan, vi è invece l’attrice candidata all’Oscar Jennifer Jason Leigh, mentre ad interpretare il fratello James c’è l’attore Cameron Monaghan, celebre per la serie Shameless. In questo film, l’attore recita per buona parte nello stato comatoso del personaggio e le sue prime parole arrivano solamente a circa quaranta minuti dall’inizio. La giovane Mckenna Grace interpreta invece Juliet, la sorella minore di Belle. L’attore Thomas Mann è invece Terrence, amico di Belle, mentre l’attrice Jennifer Morrison interpreta Candice.

Amityville - Il risveglio storia vera

Amityville – Il risveglio: la vera storia dietro al film

Come tutti i film della saga di Amityville, anche Il risveglio, pur se in modo piuttosto libero, si basa sui reali eventi avvenuti all’abitazione 112 Ocean Avenue della città di Amityville, a Long Island, nello stato di New York. Qui, nella notte tra il 12 e il 13 novembre del 1974, l’allora ventitreenne Ronald DeFeo Jr. uccise i genitori e i suoi quattro fratelli. Tutte le vittime sono state colpite con un fucile calibro 35, ma su come avvennero effettivamente gli omicidi ci sono ancora oggi diverse teorie discordanti. Inizialmente, inoltre, Ronald affermò che ad uccidere la sua famiglia era stato un uomo chiamato Louis Falini, ma in seguito, interrogato dalla polizia, confessò di essere lui l’omicida.

Ronald aveva sempre avuto accesi conflitti con il padre e negli ultimi anni precedenti gli omicidi aveva iniziato ad abusare di LSD ed eroina. Ronald tentò di difendersi affermando che a spingerlo a compiere quanto compiuto erano state delle voci nella sua testa, sostenendo che la casa era infestata da spiriti maligni. Proprio per questa sua affermazione si invocò per lui l’infermità mentale, che venne però respinta. Nel novembre del 1975 Ronald venne condannato ad un totale di 150 anni di galera. Il 12 marzo 2021 è deceduto in carcera per cause ancora sconosciute. Quanto da lui compiuto ebbe da subito grande risalto mediatico e da subito libri e film esaltarono gli aspetti più macabri e sovrannaturali della vicenda.

Amityville – Il risveglio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Amytiville – Il risveglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Biography

Priscilla: Sofia Coppola trova Elvis e Priscilla Presley per il suo Biopic

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La regista premio Oscar Sofia Coppola ha finalmente trovato il suo prossimo impegno da regista  sotto forma di un film drammatico biografico intitolato Priscilla, che si baserà  sul libro di memorie di Priscilla Presley intitolato Elvis and Me. Sofia Coppola ha ufficialmente scelto le stelle nascenti Jacob Elordi (Euphoria) e Cailee Spaeny (Mare of Easttown) per i rispettivi ruoli principali di Elvis e Priscilla Presley. Il casting di Elordi arriva sulla scia del ritratto ampiamente lodato di Austin Butler del re del rock ‘n’ roll nel film biografico di successo di Baz Luhrmann su  Elvis. La produzione dovrebbe iniziare questo autunno a Toronto.

Priscilla, il film

Priscilla sarà diretto e scritto da Sofia Coppola, che da tempo sta cercando di sviluppare il progetto. Il libro di memorie bestseller del 1985 è un resoconto intimo della vita di Priscilla Presley con Elvis. Priscilla sarà distribuito da A24 per la sua uscita in Nord America. Questo segna l’ultima collaborazione di Coppola con A24 dopo aver lavorato insieme in precedenza su The Bling Ring e On the Rocks.

Batgirl: Michael Keaton e Brendan Fraser esprimono delusione per la cancellazione del film

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La Warner Bros. Discovery ha cancellato Batgirl nel tentativo di risparmiare denaro, ritenendolo indegno di un’uscita nelle sale e non un investimento utile per HBO Max. La risposta alla notizia dei fan è stata estremamente negativa, mentre le persone coinvolte nel film hanno anche espresso disappunto per la decisione dello studio. Il Batman di Michael Keaton  doveva apparire nel film, anche se ora non è più programmato per essere rilasciato, non sappiamo quale sia il piano. Tuttavia il suo Crociato Incappucciato fa ancora parte di The Flash, ma dopo quel film non saremmo particolarmente sorpresi se quella apparizione diventasse magicamente l’unica che potremo vedere, dato che sappiamo giù che Keaton è già stato sostituito da Ben Affleck in Aquaman e il Regno Perduto). 

Ebbene parlando con i giornalisti dopo la sua recente vittoria ai SAG Awards (tramite Deadline), a Keaton è stato chiesto cosa pensa della decisione di eliminare Batgirl“Penso che sia stata una decisione commerciale”, ha risposto. “Era un film, è stato bello”. Sembra che l’attore sia decisamente deluso, e quando lo stesso giornalista si è chiesto quando lo vedremo di nuovo nei panni di Batman, Keaton ha detto: Oh, un po’ più tardi stasera. No, sto scherzando. Non lo so. Io davvero non ne ho idea”.

Nella giornata di oggi scopriamo che l’attore non è l’unico sconvolto dal fatto che Batgirl sia stata accantonata poiché Brendan Fraser ha allo stesso modo soppesato quello che era chiaramente un passo falso della Warner Bros. Discovery. “I fan volevano davvero vedere questo film realizzato” , dice. “Leslie Grace è una dinamo. Il film è stato girato e concepito per uno schermo più piccolo. In quest’epoca da cui siamo usciti tra il servizio di streaming e l’uscita nelle sale, è finito per essere il canarino nella miniera di carbone”.

Come noto, Batgirl vanta un cast di tutto rispetto, composto da Leslie Grace nei panni di Barbara Gordone, alias Batgirl, e JK Simmons in quelli del padre di Barbara, il commissario Jim Gordon. Il film avrebbe inoltre dovuto segnare anche il ritorno di Michael Keaton nel ruolo di Batman (come farà anche in “The Flash”). Brendan Fraser, invece, era stato chiamato a ricoprire la parte del cattivo, Firefly.

Black Panther: Wakanda Forever, uno sguardo più da vicino ai costumi Midnight Angels

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Come sicuramente saprete già le Dora Milaje sono le guardie del corpo personali della Pantera Nera. Le formidabili guerriere hanno già mostrato di che pasta sono fatte nel Marvel Cinematic Universe, ma in Black Panther: Wakanda Forever di novembre vedremo un lato di loro completamente diverso. I Midnight Angels sono un sottogruppo delle Dora Milaje e sono considerati una forza d’attacco composta dai migliori della loro formazione. Nei fumetti, T’Challa li ha mandati a cercare il dottor Destino quando ha rubato il Vibranio di Wakanda.

Considerando il fatto che questo sequel sembra destinato a girare intorno al resto del mondo prendendo di mira il metallo prezioso sulla scia della morte di Black Panther, possiamo probabilmente vedere come il materiale originale abbia ispirato il loro debutto sul grande schermo. Se il dottor Destino sarà coinvolto in questi attacchi al Wakanda… beh, questo ovviamente non possiamo ancora dirlo !

Al D23, i Marvel Studios hanno messo in mostra una serie di costumi per i fan e, come puoi vedere, i Midnight Angels sembrano essere stati strappati direttamente dalle pagine dei fumetti. Colpisce la fedeltà al fumetto di partenza.

 

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Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

In Black Panther: Wakanda Forever, la regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright ), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e la Dora Milaje (inclusa Florence Kasumba), combattono per proteggere la loro nazione da potenze mondiali intervenute sulla scia della morte di re T’Challa. Mentre i Wakandan si sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno di Wakanda. Presentando Tenoch Huerta nei panni di Namor, re di una nazione nascosta sottomarina, il film è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livanalli.

Nel cast protagonisiti sono Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

X Factor 2022: dal 15 settembre torna con la nuova stagione su Sky e in streaming su NOW

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Il 15 settembre si ritorna a parlare di musica, a suonarla dal vivo, a portarla sul palco per far scoprire tanti nuovi mondi. Parte su Sky e in streaming su NOW la stagione 2022 di X Factor, una edizione che riporta al centro della scena – e davanti a un pubblico – giovani artisti provenienti da tutta Italia e non solo che non vedono l’ora di farsi conoscere tramite il proprio talento.

X Factor 2022, show Sky Original prodotto da Fremantle, cambia tutti i suoi volti: al tavolo dei giudici si risiede – a 4 anni dall’ultima volta – Fedez, apparso nelle sue cinque edizioni competente e ambizioso, con uno stile che ha lasciato il segno, empatico con i talenti in gara e appassionato del percorso dei propri ragazzi; e poi i debutti, nelle vesti di giudici, di Ambra Angiolini, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica, cantante, capace di spaziare tra i generi, i mezzi di comunicazione e i linguaggi più vari, nel mondo dello spettacolo da trent’anni costantemente sulla cresta dell’onda; di Dargen D’Amico, uno dei rappresentanti più eclettici e poetici della scena cantautorale contemporanea nelle sue molteplici vesti di rapper, cantautore e produttore musicale; e di Rkomi, uno degli artisti più apprezzati e di successo della nuova generazione italiana, reduce dai trionfi dei suoi ultimi lavori che hanno infranto ogni record precedente.

In conduzione arriva Francesca Michielin che, a 10 anni dalla vittoria su quello stesso palco e dopo un percorso poliedrico e originale, torna lì dove tutto è iniziato in una veste (ancora) diversa.

La gara tra loro sarà accesissima sin da subito, sin dalle Audition. E sarà più vivace ed emozionante che mai per tutta la durata delle selezioni, durante le quali, alle spalle del tavolo, tornerà a sedersi il pubblico in presenza: 12mila spettatori complessivi all’interno dell’Allianz Cloud di Milano, infatti, che saranno a tutti gli effetti “quinto giudice” della competizione, perché coi loro applausi, più o meno assordanti, e con il loro disappunto, più o meno rumoroso, faranno intuire ai giudici il proprio volere, accompagnando le loro scelte, talvolta anche condizionandole.

Per la prima volta nella storia di X Factor il pubblico accompagnerà i giudici dai primissimi ascolti fino alla scelta dei 3 componenti di ciascuna squadra. La scelta che i quattro giudici di quest’anno dovranno compiere sarà quindi ancor più carica di tensione, non solo perché gli spettatori sugli spalti dell’Allianz Cloud faranno sentire ai giudici il proprio parere in tempo reale, ma anche perché la fase di Last Call in questa nuova stagione sarà tutta nuova.

Dopo le tradizionali Audition (15, 22 e 29 settembre, sempre su Sky e NOW), in cui gli artisti si esibiranno e presenteranno il proprio progetto musicale con la speranza di ricevere come sempre almeno 3 sì per poter proseguire, arriveranno i Bootcamp (6 e 13 ottobre), con il classico ed elettrizzante meccanismo degli switch sulle ambitissime e agognate sedie (che quest’anno saranno 6).

Quindi, il 20 ottobre, l’inedita fase di Last Call in cui il meccanismo di quest’anno prevede che sul palco tornino le 6 sedie e i giudici, riascoltando tutti i contendenti del proprio roster, possano scegliere dunque il trio che vorranno portare ai Live Show. Questi ultimi prenderanno il via dal 27 ottobre, dal Teatro Repower di Assago, alle porte di Milano.

Alle Audition ci sarà una grande varietà di generi. Il pop la farà da padrone in tutte le sue declinazioni e contaminazioni, con atmosfere elettroniche e altri momenti più intimi grazie a ragazzi che arriveranno accompagnati da pianoforti a coda e arpeggi di chitarra. Tanti gli artisti che si presenteranno con brani inediti ma non mancheranno nemmeno brani – in molti casi grandissimi classici della musica italiana – proposti come cover; le band porteranno con sé sul palco tutti i colori del rock e dell’indie-pop, la quota r’n’b sarà rappresentata soprattutto dalle donne e, infine, ci sarà anche un pizzico di lirica.

I giudici scopriranno il roster di artisti che la commissione musicale di X Factor 2022 gli avrà assegnato prima dei Bootcamp. Rimane infatti in vigore l’assenza della suddivisione in categorie tradizionali: tra i ragazzi in gara non vi sarà alcuna divisione per categorie di sesso, età e formazione musicale, e i 4 giudici avranno la possibilità di guidare squadre eterogenee, composte sia da solisti che da band (avranno, come unica regola, l’obbligo di portare con sé ai Live Show almeno una band e almeno un solista), attraverso una modalità di assegnazione e scelta dei 12 finalisti incentrata esclusivamente sulla proposta musicale e sulla progettualità artistica. L’obiettivo per tutti resta quello di rappresentare tutta la musica, in maniera ampia, fluida e variegata.

L’appuntamento, dunque, per l’inizio di X Factor 2022 è fissato per giovedì 15 settembre alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go.

3 puntate di Audizioni, 2 di Bootcamp e una per i Last Call apriranno un’edizione inedita, sorprendente e appassionante, in attesa dei Live in partenza dal 27 ottobre.

X Factor 2022 sarà anche in chiaro su TV8, al tasto 8 del telecomando, tutti i mercoledì a partire dal 21 settembre, in prima serata.

Il programma è stato realizzato nel pieno rispetto della normativa relativa alle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e delle direttive previste dal Protocollo condiviso per la tutela dei lavoratori del settore cine-audiovisivo del 07/07/2020.

Film anni ’50: tutti i migliori titoli da vedere

Film anni ’50: tutti i migliori titoli da vedere

Negli anni ’50 il cinema mondiale stava ancora cercando di riprendersi del tutto dagli strascichi della Seconda guerra mondiale. Si sviluppa così un periodo segnato da opere e stili particolarmente diversi tra loro, dai film ancorati ai classicismi del cinema pre bellico a quelli più sperimentali, che introducevano temi nuovi al passo con i tempi. È questo il decennio dei grandi kolossal statunitensi, della commedia all’italiana, del concetto di “autore” e di alcune delle pellicole più celebri di sempre, capolavori ancora oggi ricercati, studiati e amati da spettatori provenienti da ogni parte del mondo. Di seguito, si propone un elenco dei film anni ’50 da vedere assolutamente per arricchire il proprio bagaglio di cultura cinematografica.

Film anni ’50 italiani

Film anni '50 italiani

Gli anni Cinquanta sono stati un decennio particolarmente importante per il cinema italiano. Si sono infatti susseguiti sul grande schermo in quegli anni gli ultimi grandi film del neorealismo, poi trasformatosi in commedie che mantenenvano però profonde riflessioni sullo stato dell’Italia. Non è mancata anche l’affermazione di nuovi autori, attori e attrici che hanno contribuito ad un significativo successo del cinema italiano all’estero. Ecco allora alcuni dei migliori film anni ’50 italiani:

  • Europa 51 (1952). Colpita dal suicidio del figlio, una donna dell’alta società cerca di sfuggire al suo dolore dedicandosi ai poveri. Uno dei capolavori di Roberto Rossellini, che abbandona il neorealismo per dedicarsi all’indagine dell’animo umano. Protagonista del film è la straordinara Ingrid Bergman.
  • Umberto D. (1952). Un modesto impiegato in pensione, espulso dalla propria padrona di casa in quanto non più in grado di pagare l’affitto, medita il suicidio. Capolavoro di Vittorio De Sica nonché uno degli ultimi grandi film del neorelismo, Umberto D. è dotato di una forza umana che ancora oggi colpisce il cuore dello spettatore.
  • Pane amore e fantasia (1953). Appena giunto nel piccolo paese cui è stato trasferito, il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto fa la conoscenza di Mariella, una bella e brava ragazza che sa difendersi dagli ammiratori troppo audaci. Ben presto se ne innamorerà. Luigi Comencini dirige Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida in questa popolare commedia, prima di una quadrilogia.
  • Senso (1954). Sullo sfondo di una Venezia alla vigilia della terza guerra di indipendenza, la contessa Livia si innamora di un tenente austriaco. Luchino Visconti realizza un’opera sontuosa e ricca che riflette sui primi anni dell’unità di Italia, proponendo però anche riflessioni attuali. Protagonista assoluta è Alida Valli nei panni della contessa Livia.
  • La strada (1954). L’ingenua Gelsomina viene venduta a Zampanò, rozzo girovago che si esibisce nei paesini con giochi di forza e che abusa di lei. Ben presto però il loro rapporto sarà minato da eventi imprevedibili. È questo il film che consacrò Federico Fellini a livello internazionale, portandolo poi a vincere il premio Oscar per il miglior film straniero.
  • Un americano a Roma (1954). Nando Moriconi tenta disperatamente e in modo maldestro di assomigliare il più possibile ad un americano, imitando quello che crede lo stile di vita, l’abbigliamento e l’alimentazione statunitensi. La sua follia prosegue al punto di spingerlo a salire sul Colosseo minacciando di uccidersi se qualcuno non l’aiuta a partire per la Terra Promessa d’oltreoceano. Interpretata da Alberto Sordi, è questa una delle più popolari commedie italiane del decennio.
  • Le notti di Cabiria (1957). La prostituta Cabiria viene derubata e lasciata annegare dal suo fidanzato, Giorgio. Dopo essersi salvata, riprende in mano la sua vita e fa del suo meglio per trovare la felicità in un mondo cinico. Federico Fellini dirige la moglie Giulietta Masina in uno dei suoi film più cupi e allo stesso tempo ricchi di speranza, premiato poi con l’Oscar al miglior film straniero.
  • Il grido (1957). Dopo essere stato lasciato dalla compagna, un uomo viaggia attraverso la pianura padana per riempire il proprio senso di solitudine e di emarginazione. Michelangelo Antonioni si conferma con questo film uno dei grandi maestri del cinema italiano, esplorando quelle tematiche di alienazione e solitudine che troveranno poi ulteriore compimento nei film degli anni Sessanta.
  • Poveri ma belli (1957). In un caseggiato di uno dei più antichi rioni di Roma, vivono due giovani bulli, Romolo e Salvatore, vanagloriosi e spacconi, poco amanti del lavoro i quali intraprendono una buffa gara di corteggiamento nei confronti della bella Giovanna. Diretto da Dino Risi, il film ebbe un grande successo di pubblico e diede vita ad altri due film affini a quanto stabilito da questo primo titolo.
  • I soliti ignoti (1958). Il film racconta le avventure di un’inesperta ed inconsueta banda di ladri guidata da un espertissimo ‘professore’ dello scasso, tutti alla ricerca di un riscatto nei confronti di una società che non li considera. Considerato uno dei capolavori del cinema italiano, nonché tra i primi esemi di commedia all’italiana, I soliti ignoti è diretto da Mario Monicelli e vanta la presenza di attori come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Carlo Pisacane, Claudia Cardinale e Totò.

Film anni ’50 americani

Film anni '50 americani

Come anticipato, il cinema statunitense degli anni Cinquanta si è caratterizzato per produzioni e stili molto diversi tra loro. Nel corso di quegli anni sono infatti arrivati sul grande schermo grandi kolossal o film più sperimentali e riflessivi della società dell’epoca. Tra i migliori film americani anni 50 qui di seguito proposti si possono infatti ritrovare opere di ogni genere, dirette da importanti registi e interpretate da altrettanto celebri attori.

  • Eva contro Eva (1950). Eva, una ragazza con la passione per il teatro, riesce ad avvicinare la grande attrice Margo Channing. Il rapporto che nasce tra le due sarà particolarmente malsano e ricco di secondi fini. Joseph L. Mankiewicz dirige uno dei film americani più celebri del decennio e della storia del cinema, vincitore dell’Oscar al miglior film e interpretato da Anne Baxter e Bette Davis.
  • Viale del tramonto (1950). Un giovane e disoccupato sceneggiatore di Hollywood va a vivere con una ricca e anziana attrice, già star del cinema muto, prigioniera delirante del suo passato, facendosi da lei mantenere. Ha così inizio un rapporto inaspettato. Diretto da Billy Wilder, Viale del tramonto è uno dei grandi capolavori del cinema, interpretato da Gloria Swanson e vincitore di 4 Oscar.
  • Fronte del porto (1954). Un ex pugile lavora nel sindacato portuale e non vuole accorgersi dei delitti che vengono compiuti nella zona. Diretto da Elia Kazan, è questo il film che ha permesso a Marlon Brando di vincere il suo primo Oscar e consacrandolo a star del cinema mondiale. Fronte del porto è inoltre un’opera estremamente commovente sul declino e il desiderio umano di non lasciarsi sconfiggere dagli eventi.
  • La finestra sul cortile (1954). Costretto sulla sedia a rotelle da un incidente sul lavoro, che gli ha procurato la frattura di una gamba, un fotoreporter d’azione passa il tempo spiando col teleobiettivo i suoi vicini di casa. Quando crede di aver assistito ad un omicidio, farà di tutto pur di scoprire la verità. Alfred Hitchcock dirige James Stewart in uno dei suoi film più belli, impreziosito anche dalla presenza di Grace Kelly.
  • La valle dell’Eden (1955). Il giovane Cal, dallo spirito ribelle, compete con il fratello gemello, Aron, per l’affetto del padre e per l’amore di una ragazza nella California del 1917. Diretto da Elia Kazan, il film segna l’esordio al cinema di James Dean, con quella che è giudicata una delle interpretazioni più importanti di tutta la storia del cinema.
  • Gioventù bruciata (1955). Un adolescente ribelle in contrasto con la sua famiglia e la società, instaura un rapporto con la ragazza della porta accanto e un nuovo compagno di scuola altrettanto travagliato, ma un tragico incidente minaccia la stabilità del ragazzo. Altro film interpretato da James Dean, è questo uno dei manifesti delle ribellioni giovanili di quegli anni, valido ancora in tempi attuali.
  • I dieci comandamenti (1956). Cresciuto come un principe egizio, Mosè scopre le sue origini ebraiche e combatte contro il Faraone per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù. Questo celebre kolossal diretto da Cecil B. DeMille ripercorre la storia di Mosé, avvalendosi di effetti speciali straordinari e interpretazioni di grandi attori come Charlton Heston e Yul Brenner.
  • Sentieri selvaggi (1956). Un veterano confederato e il suo compagno mezzo Cherokee si imbarcano in un lungo viaggio alla ricerca di una bambina rapita. John Ford e John Wayne danno vita ad uno dei più celebri western di sempre, caratterizzato da un’estrema dilatazione temporale degli avvenimenti, la ricchezza della trama, la complessità psicologica del protagonista e l’ambiguità ideologica, che ne fanno ancora oggi un’opera studiata e fonte di nuove interpretazioni.
  • Il ponte sul fiume Kwai (1957). Un colonnello britannico guida i suoi uomini nella costruzione di un ponte ferroviario durante la prigionia in mano giapponese. David Lean dirige un film epico che si propone di mostrare la follia della guerra e l’assurdità dell’etica militare. Vincitore di ben sette premi Oscar, incluso quello per il miglior attore ad Alec Guinnes, noto anche per essere stato Obi-Wan Kenobi nella trilogia originale di Star Wars.
  • Ben Hur (1959). Durante l’impero di Tiberio a Gerusalemme, il centurione Messala, capo di una legione romana, fa imprigionare e ridurre in schiavitù il nobile Ben Hur, un tempo suo amico. Per l’uomo ha così inizio una lunga odissea verso la libertà. Tra i più celebri kolossal della storia, questo film diretto da William Wyler è stato il primo titolo nella storia a vincere ben 11 premi Oscar, incluso naturalmente quello per il miglior film.

Film anni ’50 romantici

Film anni '50 romantici

Per il cinema sentimentale, gli anni Cinquanta sono stati un decennio particolarmente importante. In quegli anni hanno infatti preso vita alcuni dei più celebri film di sempre. Che fossero grandi produzioni vincitrici di Oscar o film di stampo più autoriale e indipendente, i sentimenti sono sempre stati i grandi protagonisti. Ecco alcuni dei migliori film anni 50 romantici:

  • Vacanze romane (1953). Sopraffatta da un programma fitto di appuntamenti in giro per l’Europa, la principessa Ann fugge per una notte a Roma. Incontra così il giornalista americano Joe Bradley che la porta in giro per la città. Diretto da William Wyler, il film capovolge la storia di Cenerentola, facendo dei suoi due protagonisti, Audrey Hepburn e Gregory Peck, due icone del cinema mondiale.
  • Sette spose per sette fratelli (1954). Sette fratelli, cacciatori dell’Oregon, decidono di sposarsi. Il problema è che nessuno dei sette ha una fidanzata. Ha così inizio una ricerca che li porterà a scontrarsi con l’altro sesso e a cambiare profondamente il loro modo d’essere. Candidata a cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, è questa una commedia particolarment amata dal grande pubblico ancora a distanza di decenni.
  • La principessa Sissi (1955). Elena, figlia del granduca di Baviera, è destinata a sposare il giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Il sovrano, però, resta talmente afffascinato dalle grazie di Sissi, sorella minore della promessa sposa, da scegliere lei come moglie e futura imperatrice. Rome Schneider interpreta Sissi, ovvero l’imperatrice d’Austria Elisabetta di Baviera, nel primo film di una trilogia a lei dedicata.
  • Gli uomini preferiscono le bionde (1953). Guess Esmond, figlio di un milionario americano, si innamora di una ballerina, Lorelei. Ma il genitore del giovane e allampanato ereditiere non vede di buon occhio la relazione, e proibisce al figlio di recarsi in Europa per sposare la donna amata. La ragazza comunque non rinuncia al viaggio e decide di recarsi a Parigi con la collega e amica Dorothy. Un altro grande classico della commedia sentimentale, diretto da Haward Hawks e interpretato dalla diva Marilyn Monroe.
  • Il re ed io (1956). Il re dell’arretrato Stato di Siam sa bene che è necessario che il suo Paese si apra alla civiltà occidentale. Per questo, decide di affidare l’educazione dei suoi figli ad Anna Lenowens, una vedova che cerca nuova vita in Oriente. Con protagonisti Yul Brenner e Deborah Kerr, il film è un grande classico del cinema sentimentale di quegli anni, vincitore di ben 5 premi Oscar.

Film anni ’50 in streaming su Netflix

Film anni '50 su Netflix

Nei cataloghi delle piattaforme streaming oggi disponibili si possono ritrovare, oltre a titoli a noi più vicini nel tempo, anche opere meno recenti, spesso sconosciute ma meritevoli di essere riscoperti. Questi film permettono infatti di entrare in contatto con mondi cinematografici oggi non più in vigore ma che hanno sempre molto da insegnare. Ecco allora i migliori film anni 50 in streaming su Netflix:

  • The Long Arm (1956). Dopo che uno scassinatore rapina una cassaforte e lascia vittime innocenti sulla sua scia, l’investigatore della polizia Tom Halliday si occupa del caso, seguendo meticolosamente ogni possibile pista. Affascinante noir poliziesco degli anni Cinquanta.
  • Accadde a Berlino (1953). Ivo Kern, nella Berlino del dopoguerra, fa il doppio gioco fra i due blocchi. Ma un giorno s’innamora di Susanne, sorella di un ufficiale inglese, attualmente sposato con la sua ex moglie. Per salvare Susanne rischia anche la propria vita. Il film narra una storia di spionaggio a Berlino, mostrando le macerie di una città profondamente ferita e alle prese con le contraddizioni e i problemi di una divisione tra est ed ovest, poco prima che si costruisse il muro.
  • The Sound Barrier (1952). Il pilota della Seconda guerra mondiale Tony sposa Susan, la figlia del ricco progettista di aerei John Ridgefield, ossessionato dall’idea di abbattere il muro del suono. Il film è uno dei meno noti del regista David Lean, due volte premio Oscar e autore di capolavori come Lawrence d’Arabia e Il fiume sul ponte Kwai.
  • The Lady with a Lamp (1951). Prima dello scoppio della guerra di Crimea, Florence Nightingale rinuncia a una vita di privilegi per seguire la sua passione e diventando infermiera, cambiando per sempre il mondo della medicina. Il film è un’opera biografica sulla vita della Nightingale, vera infermiera in servizio durante la guerra di Crimea.
  • The Blue Lamp (1950). Il giovane poliziotto londinese Andy Mitchell prende in affitto una stanza nella casa dell’agente Dixon, che lo guida nei primi passi del mestiere. Tuttavia, quando Dixon viene ucciso da due teppisti, la caccia agli assassini ha inizio. Un cupo film tra dramma e crime, diretto dal regista britannico Basil Dearden.

Film anni ’50 in streaming su YouTube

Film anni '50 su YouTube

Sempre più su YouTube si possono ritrovare gratuitamente numerosi film completi, in particolare di anni ormai lontani, potendo così riscoprire opere difficili da reperire. Qui di seguito si indicano in particolare tre brillanti film anni 60 su YouTube:

  • La famiglia Passaguai (1951). Quando il cavaliere Peppe Valenzi, detto Passaguai, decide di approfittare di uno sconto aziendale per portare la moglie e i figli a trascorrere una domenica al mare di Fiumicino, inizia per tutti una serie di guai, sotto forma di incubo comico. Primo capitolo di questa trilogia dedicata alla famiglia Passaguai, questo film vanta una delle più imperdibili interpretazioni comiche del grande Aldo Fabrizi.
  • Indiscreto (1958). Anna Kalman, una celebre attrice teatrale, delusa da tutti gli spasimanti, incontra Philip Adams, un affascinante diplomatico della NATO. Tra i due si sviluppa una intensa relazione sentimentale, nonostante Adams riveli alla Kalman di essere già sposato ed impossibilitato ad ottenere il divorzio. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando Anna non scopre qualcosa di inaspettato su Philip. A dar vita alla coppia protagonista di questo film vi sono gli iconici Ingrid BergmanCary Grant.
  • Strategia di una rapina (1959). Dave, ex ufficiale di polizia, ha studiato in tutti i minimi particolari il piano di una rapina ai danni di una banca. Per attuare il colpo ha bisogno di uomini validi, e li trova. Tuttavia, ad un certo punto, il furto rischia di andare a monte. Con questo film il regista Robert Wise dà vita al primo noir con protagonista un attore di colore, il celebre Harry Belafonte.
  • La bella mugnaia (1955). Nel corso dell’occupazione spagnola, in una Campania oppressa da tasse e balzelli, Luca il mugnaio riesce a cavarsela grazie alla bellezza di una moglie avvenente che gli causerà non pochi guai. Mario Camerini dirige una brillante commedia con tre protagonisti eccezionali: Sophia Loren, Marcello Mastroianni e Vittorio De Sica.
  • Non c’è pace tra gli ulivi (1950). Un reduce della Seconda Guerra Mondiale ruba delle pecore a un malvagio profittatore bellico, ma il potente riesce a far condannare il poveretto. Non soddisfatto, il ricco insidia la fidanzata del carcerato che, evaso, cerca di vendicarsi. Diretto da Giuseppe De Santi, è questo uno dei grandi capolavori del neorealismo italiano.

Cineteca Milano Arlecchino: prosegue la rassegna dedicata ai titoli cult, intramontabili capolavori

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Dal 20 settembre presso CINETECA MILANO ARLECCHINO prosegue la rassegna dedicata ai titoli cult, intramontabili capolavori, classici da vedere e ridere solo sul grande schermo del cinema. Apre questo quarto calendario Questa è la mia vita (Vivre sa Vie, 1962) di Jean-Luc Godard, vincitore del Premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia del 1962, che racchiude uno dei personaggi più intensi della prima metà degli anni Sessanta, un’opera complessa, struggente, profondamente drammatica e riflessiva. Un’occasione per ricordare il padre della Nouvelle Vague, appena tristemente scomparso, lasciando tutti con un immenso vuoto nel cuore.

Il programma poi prevede la proiezione di Lettera da una sconosciuta (1948) di Max Ophüls, ambientato in una Vienna innevata tutta ricostruita in studio, una storia d’amore struggente, una delle più alte vette di uno dei più grandi cineasti di sempre.

📆 MARTEDÌ 20 SETTEMBRE
🔵 h 15.00 Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina. Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
A partire da un’inchiesta giornalistica, Godard realizza un capolavoro che racconta la storia di Nanà, giovane commessa avviata alla prostituzione.
Ingresso € 3,50
📆 MERCOLEDì 21 SETTEMBRE
🔵 h 21.15 Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina. Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
Ingresso € 3,50
📆 GIOVEDì 22 SETTEMBRE
🔵 h 17.00 Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina. Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
Ingresso € 3,50
📆 VENERDÌ 23 SETTEMBRE
🔵 h 15.00 Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina. Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
🔵 h 19.00 Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina. Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
📆 MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE
🔵 15.00 Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Attraverso una lettera, Lisa riversa su Stefan, il musicista che dopo un’unica notte d’amore lei ha continuato ad amare in silenzio per tutta la vita, i suoi ricordi, le sue fantasie, le sue ossessioni, in una parola tutto il suo passato. È la notte precedente il fatale duello in cui Stefan è sfidato dal marito di Lisa.
📆 VENERDÌ 30 SETTEMBRE
🔵 15.00 Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Replica, vedi in 28 settembre.
📆 DOMENICA 2 OTTOBRE
🔵 h 15.00 Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Replica, vedi in 28 settembre.
🔵 h 21.15 Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Replica, vedi in 28 settembre.

UTAMA – Le terre dimenticate, al cinema dal 13 ottobre

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UTAMA – Le terre dimenticate, al cinema dal 13 ottobre

Dopo essersi aggiudicato il prestigioso Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2022, nella sezione World Cinema Dramatic, arriva nelle sale italiane con Officine UBU dal 13 ottobre, UTAMA – Le terre dimenticate, uno sguardo inedito e suggestivo tra le terre aspre e remote della Bolivia. Il film è la pluripremiata opera prima di Alejandro Loayza-Grisi che vede protagonista una famiglia Quechua alle prese con il dramma della siccità, nella spettacolare cornice dell’altopiano sudamericano, a più di 3.500 metri sul livello del mare.

Il film diretto dal giovane regista boliviano, è ambientato in uno dei territori più esposti e vulnerabili ai cambiamenti climatici sulla Terra e racconta il costo umano di questo cambiamento attraverso la storia dei suoi protagonisti, voci di una coscienza perduta e una saggezza che raramente viene ascoltata. “Gli ampi paesaggi, le riflessioni e i ritratti che mettono in risalto gli sguardi profondi dei personaggi sono i miei strumenti per raccontare una storia che interroga profondamente le questioni sociali, ambientali e umane in questi tempi di cambiamento” dichiara Loayza-Grisi tra i primi registi a portare sul grande schermo il fascino e la crudezza di una terra poco rappresentata, quasi dimenticata.

UTAMA – Le terre dimenticate, un film di Alejandro Loayza-Grisi nei cinema italiani dal 13 ottobre distribuito da Officine UBU.

La trama di UTAMA – Le terre dimenticate

Il tempo sembra scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia quechua di allevatori di lama, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si accorge subito che è lì solo per convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare. Il respiro pesante di Virginio tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri quechua e lasciare la loro casa per la città?

D23 2022: gli 8 annunci e le rivelazioni più importanti dei Marvel Studios

I Marvel Studios hanno portato molti grandi nomi al D23 e, sebbene molti dei filmati mostrati siano stati un’esclusiva per i presenti ad Anaheim, ci sono state comunque molte grandi rivelazioni. Qui di seguito, diamo uno sguardo agli annunci e alle rivelazioni più salienti del MCU, direttamente dal D23!

Il debutto nel MCU di un’eroina inaspettata

Shira Haas è un’attrice israeliana nota soprattutto per aver recitato nella miniserie Netflix Unorthodox, ma ora ha ottenuto il suo ruolo più importante in Captain America: New World Order.

I Marvel Studios hanno annunciato che la Haas interpreterà Sabra, una mutante dei fumetti che è diventata un agente sovrumano del Mossad (il servizio segreto israeliano). Ha combattuto contro Hulk, ha lavorato a fianco degli X-Men e ha collaborato con l’MI5 come parte di un gruppo anti-terrorismo. Non è chiaro se farà il suo debutto in questo film, quindi non sappiamo se sia un altro Super Soldato o solo qualcuno con cui Sam Wilson si incrocia durante questa avventura. Per ora il suo ruolo è un mistero e siamo ansiosi di vedere cosa porterà Sabra.

I Fantastici Quattro hanno un regista… ma non un cast

Con grande disappunto dei fan, Kevin Feige si è affrettato a dire che i Marvel Studios non avevano nessuno aggiornamento da condividere sui Fantastici Quattro, limitandosi a indicare il regista Matt Shakman tra la folla.

Sebbene i giornali avessero riportato la notizia che il regista di WandaVision si sarebbe occupato del reboot, questa è stata ovviamente la prima conferma ufficiale. Tuttavia, molti si sono chiesti perché Shakman fosse presente all’evento: la teoria prevalente è che gli accordi non siano stati firmati in tempo e che i piani per annunciare il cast dei Fantastici Quattro siano saltati prima del D23. Non lo sappiamo, ma è stato decisamente strano. Allo stesso modo, il fatto che Deadpool 3 non sia stato menzionato è stato deludente.

Daredevil: Born Again e il ritorno di Kingpin

Daredevil: Born AgainDurante il San Diego Comic-Con di luglio, i Marvel Studios hanno rivelato che Daredevil: Born Again sarà una serie TV di 18 episodi che andrà in onda su Disney+ nel 2024. All’epoca Charlie Cox era l’unico membro confermato del cast, ma al D23 è arrivata la notizia che a lui si aggiungerà il collega di Daredevil Vincent D’Onofrio.

C’era da aspettarselo, anche se Hawkeye ha ovviamente lasciato il destino di Kingpin volutamente ambiguo (e D’Onofrio è stato avvistato sul set di Echo solo per girare quelli che sembrano essere dei flashback).

Un primo sguardo a Werewolf by night (e Man-Thing)

Descritto come una “Presentazione Speciale” dai Marvel Studios, Werewolf by Night sarà trasmesso in anteprima su Disney+ il 7 ottobre. Non è stato rivelato molto altro oltre al fatto che Gael Garcia Bernal e Laura Donnelly guidano il cast, mentre il compositore Michael Giacchino è stato confermato come regista del progetto.

Lo sneak peek, bizzarro e in realtà molto inquietante, si presenta in bianco e nero e ha un aspetto assolutamente folle. Non ci mostra il vero aspetto di Werewolf by Night, ma vediamo Man-Thing. La presenza di questo personaggio è molto eccitante ed è chiaro che è stato prelevato direttamente dai fumetti per questo speciale di Halloween. Per quanto riguarda Werewolf by Night, quel poco che si vede di lui suggerisce che i Marvel Studios stanno adattando la versione classica del personaggio per il MCU.

Il Capo è tornato

Il Capo D23La notizia più importante di Captain America: New World Order è stato l’annuncio che Tim Blake Nelson, star de L’incredibile Hulk si è unito ufficialmente al cast del film, riprendendo il ruolo de Il Capo.

Dobbiamo credere che questo si leghi in qualche modo a She-Hulk: Attorney at Law, soprattutto collegandoci ad un misterioso nemico che vuole il sangue di Jennifer Walters. È probabile che sia legato anche a Power Broker, per mettere il nuovo Capitan America contro un cattivo di Hulk; tutto ciò ci fa pensare che i Marvel Studios stiano preparando qualcosa di grande per il Gigante Verde. Per ora, però, non vediamo l’ora di vedere cosa è diventato il Capo negli anni trascorsi dall’ultima volta che lo abbiamo visto in azione.

Un primo sguardo a Secret Invasion

Secret Invasion D23Il trailer ufficiale di Secret Invasion è stato visionato durante il D23 e poi condiviso online ed è chiaro che questa serie è da tenere d’occhio. Nel trailer viene chiarito che non ci si può fidare di nessuno e sembra che i Marvel Studios stiano prendendo la strada di una spy-story con una forte componente thriller. È interessante notare che il teaser inizia con il ritorno di Nick Fury sulla Terra e termina con quello che potrebbe essere un impostore dell’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. che arriva sul pianeta.

Alcuni fan saranno delusi dal fatto che la storia sia un po’ più limitata e contenuta rispetto all’evento a fumetti da cui prende il nome. Tuttavia, pensiamo che abbia ancora la possibilità di cambiare le sorti del MCU così come lo conosciamo.

La seconda stagione di Loki e un’intrigante aggiunta al cast

Tom Hiddleston LokiCon la seconda stagione di Loki, in arrivo l’anno prossimo, speravamo in qualcosa di più dalla serie originale Disney+. Tuttavia, dopo l’introduzione di Kang il Conquistatore in Ant-Man and The Wasp: Quantumania, è possibile che i Marvel Studios non vogliano rivelare troppo prima che il film arrivi nelle sale. Alcuni filmati mostrati ai fan presenti al D23 hanno rivelato che il Dio dell’Inganno sta attraversando il tempo, anche se sembra che alla fine si riunirà con Mobius del MCU.

Per quanto riguarda il casting, si è presentato sul palco Ke Huy Quan (forse meglio conosciuto per aver interpretato Shorty in Indiana Jones e il Tempio Maledetto), che interpreterà un analista della TVA. Il fatto che sia stato portato al D23, tuttavia, ci fa pensare che possa essere un personaggio più rilevante nella seconda stagione.

I Thunderbolts

Thunderbolts D23Abbiamo come nuova aggiunta direttamente dal D23 anche i Thunderbolts, una formazione abbastanza particolare e interessante, di cui aspettavamo da tempo una trasposizione su schermo.

Sono tutti personaggi con poteri simili e cib il fatto che tre componenti provengano da The Falcon e The Winter Soldier e tre da Black Widow (con un cattivo di serie C proveniente da Ant-Man and The Wasp), non siamo sicuri di come potrebbe risultare la squadra nella loro dinamica e nella chimica da instaurare. Tuttavia, c’è sempre la possibilità che vengano rivelati altri membri della squadra, magari Abominio direttamente da l’Incredibile Hulk e She-Hulk!

Jean-Luc Godard: 5 film per ricordare il Maestro

Jean-Luc Godard: 5 film per ricordare il Maestro

Il 13 settembre del 2022 diventerà una data tristemente nota trai cinefili di tutto il mondo, perché è il giorno in cui Jean-Luc Godard, 91 anni, padre fondatore della Nouvelle Vague francese. Gianni Canova ha detto che con lui muore davvero il Novecento, ma grazie a lui il cinema ha avuto e avrà anche vita più lunga.

Inizialmente ossessionato dal cinema verità, la sua carriera ha avuto diverse fasi, molte vite, tutte piegate alla necessità di raccontare il mondo anche in modo lontano rispetto al suo punto di partenza. Nel giorno dell’annuncio della sua dipartita, vogliamo proporvi 5 film trai suoi più belli e famosi, per ripercorrere la sua carriera e ricordarlo.

Fino all’ultimo respiro

Considerato da tutti i cinefili il manifesto della Nouvelle Vague, il film vede protagonisti due icone di stile e di classe, Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg. Opera prima di Godard, il film ha reinventato il racconto cinematografico, permettendo alla realtà di irrompere nella finzione e così frammentandola. Il film, da un soggetto di Truffaut e Chabrol, è stato girato con pochissimi soldi in circa tre settimane e sovverte ogni regola conosciuta fino a quel momento, lanciando la carriera di due icone e scrivendo la storia del cinema.

Il disprezzo

Trasposizione dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, il film è un grande successo per Godard, il secondo dopo il film d’esordio, e si avvale del travolgente fascino di Brigitte Bardot. Nel film, Michel Piccoli è un drammaturgo che deve scrivere un adattamento dell’Odissea, che sarà diretto da Fritz Lang (che interpreta se stesso). Il film è una riflessione lucida e biografica sull’incomunicabilità tra arte e industria, un discorso che ancora oggi, dopo circa 60 anni, è ancora più che attuale.

Il bandito delle 11.00

Jean-Paul Belmondo torna in questo breve elenco, forse perché il suo volto così affascinante ha dato vita così bene all’idea di protagonista maschile che aveva Godard, e infatti anche ne Il bandito delle 11.00 torna l’attore francese, per una parabola che è molto simile a quella percorsa in Fino all’ultimo respiro. Con lui Anna Karina. Il film è però anche speculare rispetto all’opera prima del regista francese, tanto era in bianco e nero quella, quanto colorata e debitrice della pop-art questa, tanto era istintiva e immediata la prima, quando costruita sulla poetica anti-borghese la seconda. Forse il film più famoso di Godard agli occhi del grande pubblico.

Due o tre cose che so di lei

Titolo citatissimo e punto di non ritorno nel cinema di Godard. Il film esce in un anno fondamentale per la carriera del regista, in cui escono tre suoi film e in cui consolida il suo allontanamento dalla forma narrativa tradizionale che aveva già seminato nelle opere immediatamente precedenti. Il film segue Marina Vlady, una donna borghese con marito e figli, in una sua giornata normale in cui alterna commissioni quotidiane a sesso a pagamento. Non c’è più traccia del cinema verità che aveva dato inizio alla sua carriera, ma c’è la volontà di raccontare con occhio critico la società, simulando un approccio cronachistico alla costruzione della finzione.

Addio al linguaggio

E’ il film che, insieme a Le livre d’image, è il testamento di Jean-Luc Godard. E che testamento! Nulla nel film mostra stanchezza o vecchiaia, anzi, una continua ricerca della destrutturazione della storia e della poesia all’interno della realtà ne fanno il contraltare perfetto rispetto a quell’occhio così aderente alla realtà che aveva caratterizzato l’inizio della sua carriera cinematografica. Addio al linguaggio è la continua messa in discussione di se stesso e dell’occhio con cui ha imparato a guardare alla realtà nel corso degli anni.

Babylon: trailer ufficiale del nuovo film di Damien Chazelle

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Babylon: trailer ufficiale del nuovo film di Damien Chazelle

Paramount Italia ha diffuso il trailer di Babylon, dal regista Premio Oscar Damien Chazelle con il brano musicale originale “Voodoo Mama” del compositore Justin Hurwitz, vincitore del premio Oscar. Protagonisti sono Brad Pitt, Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton, Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel, Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan Suplee, Samara Weaving e Olivia Wilde. Al cinema da Gennaio 2023.

Prodotto da Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. , con produttori esecutivi Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel.

La trama di Babylon

Dal Premio Oscar Damien Chazelle, regista di LA LA LAND e WHIPLASH, un racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni ’20. Babylon, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood.

House of the Dragon: Preview & Featurette dall’episodio 5, “We Light The Way”

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HBO ha diffuso una preview dall’episodio 5 di House of the Dragon che si intitolerà “We Light The Way” e che andrà in onda questa domenica negli USA. Mentre i lettori del libro sapevano sicuramente cosa sarebbe successo, molti fan sono rimasti sorpresi dagli scioccanti sviluppi della puntata di stasera di House of the Dragon , poiché Daemon (Matt Smith) e Rhaenyra (Milly Alcock) hanno portato la loro relazione a un livello diverso. La principessa e suo zio hanno avuto il loro primo incontro romantico, che alla fine è stato interrotto da Daemon, ma sfortunatamente per la coppia, il danno era già fatto.

Con il seme piantato per la loro futura relazione, il caos iniziò a scatenarsi nel regno quando i testimoni oculari iniziarono a spargere la voce sull’appuntamento. Quando Viserys (Paddy Considine) lo scoprì, fece subito in modo che la figlia ribelle sposasse Laenor Velaryon (Theo Nate), una mossa politica che avrebbe unito le due casate più potenti e presumibilmente avrebbe rafforzato la sua pretesa al trono.

L’episodio ha anche rivelato qualcosa di precedentemente sconosciuto ai  lettori di Fire and Blood  in quanto ha confermato la vera natura della relazione tra Rhaenyra e Criston Cole (Fabien Frankel), che finisce per prendere la verginità della Principessa. Il momento può sembrare insignificante per ora, ma è qualcosa che avrà ramificazioni in pochi anni dopo il suo matrimonio con Laenor.

Tuttavia, grazie al promo, sappiamo che molto dolore e distruzione sono all’orizzonte e il piano di successione di un Viserys morente sarà pesantemente sfidato da Otto Hightower (Rhys Ifans), che vuole suo nipote Aegon II sul trono e farà qualsiasi cosa in suo potere per realizzarlo. Quindi allaccia le cinture, perché sta per diventare molto, molto disordinato. Dai un’occhiata alla nuova anteprima dell’episodio cinque, intitolato “We Light The Way”, di seguito:

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.

Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

 

THUNDERBOLTS: 5 motivi per cui il roster del Marvel Cinematic Universe è una grande delusione

Durante il San Diego Comic-Con, i Marvel Studios hanno confermato l’arrivo di un film dei Thunderbolts nel luglio 2024. Prima ancora della conferenza, Black Widow e Falcon and The Winter Soldier avevano gettato le basi per permettere l’assemblaggio del team. Pochi giorni fa, al D23 Expo 2022, i Marvel Studios hanno rivelato la versione MCU della squadra e da allora i fan non hanno fatto altro che esprimere la loro delusione.

Anche questa volta, l’MCU è andata oltre le aspettative dei fan, ma purtroppo non si senso positivo. In termini di personaggi, il film dei Thunderbolts si presenta come poco ambizioso e molto diverso da quello che siamo abituati a leggere sulla pagina.

Fanno praticamente tutti la stessa cosa

thunderbolts mcuCon Falcon and The Winter Soldier l’MCU ha rivelato l’importanza dei Super Soldati. Inoltre, in She-Hulk: Attorney at Law si aggira un misterioso criminale che vuole rubare il sangue di Jennifer Walters al fine di creare altri Hulk. In qualche modo, i Thunderbolts si legano a queste vicende.

Come rivelato al D23, la squadra ha al suo interno tanti Super Soldati. Questo aspetto va a discapito della varietà: Red Guardian, Bucky e U.S. Agent hanno tutti le stesse abilità! Similmente, Yelena Belova e Taskmaster sono persone dalle qualità accresciute. Fortunatamente, Ghost porta un po’ di varietà, ma in generale il team è troppo uniforme.

Il film dei Thunderbolts sembra un sequel di Black Widow e Falcon And Winter Soldier

black widow mcuBlack Widow doveva essere rilasciato prima di The Falcon and the Winter Soldier, anche se alla fine l’ordine delle apparizioni di Val non aveva troppa importanza. Nel primo film citato, la Contessa manda Yelena Belova al posto di Occhio di Falco (le sue motivazioni restano ancora un mistero).

Per quanto riguarda quello che abbiamo visto sul piccolo schermo, Val ha reclutato l’ex Captain America John Walker e lo ha reso il suo U.S. Agent. De la Fontaine è il personaggio che lega Black Widow The Falcon and the Winter Soldier e probabilmente tornerà anche nel film dei Thunderbolts. In questi termini, il lungometraggio del 2024 si presenta come un unico grande sequel dei due progetti precedenti.

Ripetività e déjà-vu

thunderbolts mcuChi non vorrebbe rivedere Bucky scontrarsi con U.S. Agent o Yelena Belova rivivere la sua storia con Red Guardian? Il problema è che abbiamo praticamente già visto tutto. Sicuramente ci sarà da divertirsi nel vedere Red Guardian e Bucky a spasso insieme o scoprire gli sviluppi di un’improbabile amicizia tra Taskmaster Ghost, ma per la maggior parte i Marvel Studios stanno facendo un’operazione simile a quella fatta con The Avengers. 

Riunire personaggi diversi come Capitan America, Iron Man, e Thor è stata un’ottima idea, ma rendere il film dei Thunderbolts un follow-up di storie che ha preso il via in Black Widow e The Falcon e The Winter Soldier è limitante. Abbiamo capito che un sequel del film su Vedova Nera e una stagione 2 del Soldato d’Inverno non sono una priorità per l’MCU, ma rendere il film dei Thunderbolts un calderone unico forse non è la scelta giusta.

Chi manca all’appello?

mcu visioneProbabilmente, quanto è stato rivelato al D23 non è tutto quello che occorre sapere sui Thunderbolts. I Marvel Studios forse hanno solo cercato di preservare le sorprese future. Sicuramente ci sono alcuni personaggi MCU che meriterebbero di entrare nella squadra.

Dov’è, ad esempio il Visione senza emozioni introdotto in WandaVision? Che ne dite di Abominio o di Agatha Harkness sotto il controllo di Val? Sarebbe anche interessante veder entrare nel team Moon Knight o il nuovo Occhio di Falco. E perché non alcuni eroi corrotti come Shang-Chi Hercules?

Dove sono i membri del team originario?

thunderbolts fumettiNei fumetti, i Thunderbolts sono una squadra di criminali che vuole ingannare il mondo fingendosi eroi. Nel corso della storia, la maggior parte dei membri del team diventa realmente un eroe. Sembra che i Marvel Studios abbiano preso le distanze dalla trama originaria, ma che ne è dei membri storici di questa squadra?

Davvero non c’era assolutamente alcun modo per includere artisti del calibro di Atlas, Moonstone, Songbird, e Jolt? Anche un solo di loro sarebbe il benvenuto e costituirebbe un’aggiunta interessante all’MCU.