Luca Guadagnino
sul film ha commentato: “How can a man who sees and feels be
other than sad?” si chiede William Burroughs nel suo diario
personale l’ultima volta che vi scrive prima di morire.
Nell’adattare il suo secondo romanzo, uscito quasi quarant’anni
dopo che l’aveva scritto, abbiamo cercato di rispondere a questa
invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation.
Lee ama Allerton, Allerton ama Lee: saranno in grado di incontrarsi
nonostante tutti i passi falsi e le paure che agiscono su entrambi
nel loro viaggio picaresco nel Sud America proiettato dalla mente
di Burroughs?“
La trama del film Queer
È il 1950. William Lee è un
americano sulla soglia dei cinquanta espatriato a Città del
Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si
escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola
comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane
studente appena arrivato in città, gli mostra per la prima volta la
possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con
qualcuno.
Mancano solo due giorni
al debutto di “The perfect couple”, la nuova
miniserie con Nicole Kidman, che sarà disponibile solo su
Netflix
da giovedì 5 settembre. In attesa di immergervi nell’avvincente
storia di una delle famiglie più facoltose di Nantucket, è ora
disponibile il trailer della serie diretta da Susanne Bier e tratta
dall’omonimo romanzo di Elin Hilderbrand.
La nota scrittrice Greer
Garrison Winbury (Nicole
Kidman) non ha badato a spese per organizzare il
matrimonio del figlio, che si preannuncia il più importante della
stagione. Ma quando sulla spiaggia appare un cadavere e vengono
svelati alcuni segreti, si mette in moto un’indagine che sembra
essere uscita dalle pagine di uno dei libri dell’autrice e,
improvvisamente, tutti sono sospettati.
Nel cast della serie
troviamo anche Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Jack
Reynor, Ishaan Khatter, Meghann Fahy, Sam Nivola, Michael Beach,
Donna Lynne Champlin, Mia Isaac, con Liev Schreiber e Isabelle
Adjani.
La trama di The
perfect couple
Amelia Sacks sta per
sposare l’erede di una delle famiglie più ricche di Nantucket. La
futura suocera è la nota scrittrice di romanzi Greer Garrison
Winbury, che non nasconde la sua disapprovazione ma non bada a
spese per organizzare quello che si preannuncia come il matrimonio
più importante della stagione. Ma quando sulla spiaggia appare un
cadavere e vengono svelati alcuni segreti, si mette in moto
un’indagine che sembra essere uscita dalle pagine di uno dei libri
dell’autrice e, improvvisamente, tutti sono sospettati.
Produttori Esecutivi:
Shawn Levy per 21 Laps Entertainment, Gail Berman e Hend Baghdady
per The Jackal Group, Nicole Kidman e Per Saari per Blossom Films,
Josh Barry
Cast: Nicole Kidman,
Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Jack Reynor, Ishaan
Khatter, Meghann Fahy, Sam Nivola, Michael Beach, Donna Lynne
Champlin, Mia Isaac, con Liev Schreiber e Isabelle Adjani
La Searchlight Pictures ha
rilasciato il trailer di Nightbitch, una commedia
horror con Amy Adams basata sul romanzo del 2021 di
Rachel Yoder. Inizialmente previsto per un’uscita
direttamente in streaming su Hulu, Searchlight ha poi concesso al
film un’ampia distribuzione nelle sale. Negli Stati Uniti il film
uscirà ora il 6 dicembre, mentre al momento non è ancora nota la
data d’uscita italiana, che potrebbe però grossomodo coincidere con
quella americana.
Nel film, Amy
Adams interpreta una madre casalinga che si ritrova
lentamente a trasformarsi in un animale. “Era così unico e
ultraterreno, e come niente che avessi mai letto
prima“, ha raccontato la sei volte candidata
all’Oscar. Amy Adams guida un cast nel quale si ritrova
anche Scoot MacNairy, Mary
Holland, Jessica Harper, Zoë
Chao, Ella Thomas, Stacey
Swift, Archana Rajan, Adrienne
Rose White, Darius De La Cruiz e
Roslyn Gentle.
La trama di
Nightbitch
La sinossi di Nightbitch riporta:
“Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica
per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non
corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno
per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire
una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini
sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il
marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora
le sue paure da stanze d’albergo lontane.
Mentre i sintomi della madre si
intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi
canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua
identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre
il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field
Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un
gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello
che potrebbero essere più di quello che sembrano”.
La Blumhouse
Productions di Jason Blum è ormai una vera e propria autorità
nel genere horror. Film come Paranormal Activity,
Insidious, Scappa – Get
Out o i recenti M3GAN e
Imaginary,
sono solo alcuni dei tanti successi ottenuti negli anni da questo
studio di produzione. Un altro affascinante titolo da loro
realizzato è Fantasy
Island, horror soprannaturale che serve
contemporaneamente da remake e da prequel della serie televisiva
della ABC del 1977 Fantasilandia. Questo titolo, uscito
nel 2020 per la regia di Jeff Wadlow
(Kick-Ass 2,
Imaginary)
ha però apportato alcuni cambiamenti alla storia.
Nonostante alcuni episodi della
serie fossero infatti incentrati sull’omicidio, il rapimento e
altri atti violenti, nel complesso Fantasilandia non era
un titolo horror e lo stesso Mr. Roarke era spesso raffigurato come
un uomo benevolo. In questa nuova versione cinematografica, invece,
l’atmosfera è decisamente più horror e lo stesso Mr. Roarke ha un
fare molto più oscuro e maligno rispetto al suo predecessore. Blum
e Wadlow aggiornano dunque il racconto di Fantasy
Island facendone un racconto molto più dark, pensato
appositamente per il loro pubblico di riferimento.
Non è in ogni caso spaventoso quanto
altri film della Blumhouse, cosa che rende dunque Fantasy
Island fruibile da un pubblico anche non avvezzo
all’horror e che ritroverà qui quel certo brivido che non fa mai
male. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a . Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Fantasy Island
Protagonista della storia è
l’enigmatico Mr. Roarke, il quale ospita nel suo
lussuosissimo e remoto resort, sito su una sperduta isola
tropicale, chiunque voglia realizzare il suo sogno nel cassetto.
Mr. Roarke, infatti, dà forma a qualsiasi fantasia il suo ospite
gli chieda, grazie all’aiuto di attori e scenografie. Ma ben presto
i sogni si trasformano in incubi e gli ospiti si ritrovano
intrappolati sull’isola, dalla quale possono fuggire solo
risolvendo il mistero che l’isola stessa nasconde segretamente. Ha
così inizio una sfida per la sopravvivenza che metterà a dura prova
i presenti sul luogo, facendogli rimpiangere di essersi recati
lì.
Nel ruolo di Mr. Roarke ritroviamo
l’attore Michael Peña, anche noto per i suoi ruoli
nella serie
Narcos: Messico e nel film
Ant-Man. Inizialmente, il produttore Jason Blum voleva che Nicolas Cage interpretasse Mr. Roarke, ma Cage
ha rifiutato il ruolo, portando dunque alla scelta di Peña. Accanto
a lui, recitano poi gli attori Maggie Q nel ruolo
di Gwen Olsen, Lucy Hale in quello di Melanie Cole
e Austin Stowell in quello di Patrick Sullivan.
Completano poi il cast Jimmy O. Yang nel
ruolo di Brax Weaver / Tattoo, Ryan Hansen in
quello di J. D. Weaver, Portia Doubleday come
Sloane Maddison e Michael Rooker nel ruolo di Damon.
La spiegazione del finale del
film
Sebbene il finale di
Fantasy Island sia in qualche modo prevedibile, è
comunque una conclusione soddisfacente della storia. Dopo l’arrivo
dei vincitori del concorso sull’isola, le loro fantasie iniziano a
diventare realtà. Ognuno di loro ha compilato un questionario che
permette a Roarke, il facilitatore e benefattore dell’isola, di
creare una fantasia completamente vivida e adatta ai loro desideri
unici, fin nei minimi dettagli. Ciò avviene grazie alla magica
acqua nera dell’isola. Questa contiene i segreti della capacità
dell’isola di conoscere – istintivamente – e realizzare la più
grande fantasia di ogni ospite.
Tuttavia, il minaccioso avvertimento
di Roarke diventa realtà quando le fantasie degli ospiti iniziano a
diventare contorte e a prendere direzioni inaspettate e persino
mortali. Infine, Melanie, che all’inizio si presentava sotto le
spoglie di una persona che voleva vendicarsi di un bullo
dell’infanzia, si rivela aver orchestrato l’arrivo di tutti a
Fantasy Island. Qualche anno prima, la cotta di Melanie, Nick
Taylor, è finita bruciata viva nell’incendio di un appartamento
appiccato accidentalmente da Gwen, e tutti gli altri hanno
inavvertitamente contribuito alla sua morte.
La giustificazione di Melanie per il
suo desiderio di vendetta va oltre le azioni compiute su Sloane e
affonda le sue radici nel fatto che, a causa del bullismo, non è
mai riuscita a crescere con fiducia. Nick è stato la prima persona
che l’ha fatta sentire speciale e degna, e dopo che lui le ha “dato
buca” al loro primo appuntamento, lei ha iniziato a ricredersi, per
poi scoprire che lui è rimasto ucciso in un incendio.
Probabilmente, lui non le avrebbe mai dato buca. Ad ogni modo,
Roarke finisce per salvare la situazione e interviene, permettendo
ai suoi ospiti di evitare la morte.
La benevolenza di Roarke, però, non
è priva di un costo, come sembrano fare tutte le fantasie
dell’isola; una vera e propria storia di ammonimento nel suo
nucleo, ci sono sempre dei vincoli e ogni azione deve avere una
conseguenza. Roarke ha infatti un patto con l’isola: sarebbe
rimasto lì per sempre e avrebbe eseguito i suoi ordini, a patto che
l’isola tenesse in vita sua moglie Julia. Julia finisce però per
attraversare cicli di salute seguiti da malattia, ripetendo questo
schema. Roarke, alla fine, decide dunque di lasciarla andare e
disobbedisce all’isola per salvare i suoi ospiti, perdendo per
sempre la moglie.
I temi più profondi di
Fantasy
Island ruotano dunque attorno al trauma non elaborato,
al rimpianto e alla vendetta. In particolare, il personaggio di
Melanie, vittima di bullismo, è talmente instabile a causa di ciò
che le è accaduto che è decisa a vendicarsi di coloro che le hanno
fatto un torto in qualsiasi modo, arrivando persino all’estremo
della tortura corporale e della morte. Questo dimostra una psiche
assolutamente distrutta e parla degli effetti duraturi del
bullismo; alcune cicatrici non si rimarginano mai veramente e
alcune vite sono permanentemente influenzate da “innocui” insulti e
altri atti commessi in gioventù.
Il trailer di Fantasy
Island e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Fantasy
Island grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Mediaset
Infinity, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
C’è un particolare sottogenere del
thriller che dialoga fortemente con la
fantascienza, proponendo una serie di scenari e possibilità
tanto affascinanti quanto pericolose. Film come
Minority Report,
In Time,
Source Code o il recente
Hanno clonato Tyrone sono solo alcuni esempi a riguardo.
Accanto ad essi si può citare anche La fuga
dell’assassino, film del 2017 diretto da Obin
Olson e Amariah Olson incentrato in
particolare sul tema della clonazione e sull’uso che si potrebbe
fare di questa tecnologia.
Il titolo originale del film è in
realtà The Shadow Effect, ovvero “Effetto Ombra”.
Si riferisce a una peculiarità del nostro cervello, il quale non è
apparentemente in grado di conservare ogni dettaglio di ciò che si
è visto, sentito o risentito. Pertanto, sceglie – generalmente in
modo inconsapevolmente – gli elementi che ritiene più importanti,
basandosi sulla nostra storia personale. Questa scelta cambia la
forma dei ricordi passando da uno stato tridimensionale a uno stato
bidimensionale. È in questa forma d’ombra che i nostri ricordi si
conservano per mesi, anni, persino per tutta la vita.
Per gli appassionati di questo
genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, capace di
regalare affascinanti colpi di scena e riflessioni sull’identità
umana. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a La fuga
dell’assassino. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di La fuga
dell’assassino
Protagonista del film è
Gabriel Howarth, un giovane la cui vita è stata
sconvolta dopo la morte dei suoi genitori. Ora gestisce la loro
tavola calda e lotta con incubi ricorrenti che sembrano fin troppo
reali. Alla disperata ricerca di risposte, Gabriel chiede aiuto al
dottor Reese, che mostra subito un grande
interesse per il caso di Gabriel, soprattutto quando gli incubi
dell’uomo prendono una piega ancora più preoccupante. Gabriel
inizia infatti ad avere visioni di omicidi politici che
rispecchiano eventi del mondo reale e si convince che i suoi sogni
non sono mere fantasie ma che possano nascondere un misterioso
complotto.
Un completto che ben presto inizia
però ad avere connotati concreti. Con l’aiuto del dottor Reese,
Gabriel dovrà quindi intraprende una corsa contro il tempo per
salvare non solo se stesso ma anche sua moglie
Brinn dalle conseguenze di un programma
governativo sperimentale. Mentre la vita di Gabriel è in bilico, il
dottor Reese sembra possedere la chiave per svelare la verità
dietro i suoi incubi. Insieme, devono scoprire il sinistro
complotto e smascherare i responsabili prima che sia troppo
tardi.
Ad interpretare Gabriel Howarth vi è
l’attore Cam Gigandet, noto per
aver interpretato James nella saga di Twilight. Nel ruolo del dottor Reese, invece, vi è il
più noto Jonathan Rhys Meyers, attore celebre per
il film Match Point e per la serie I Tudors, dove
interpreta Enrico VIII. Completano il cast gli attori Brit
Shaw nel ruolo di Brinn Howarth, Michael
Biehn – il Kyle Reese di Terminator – in quello dello sceriffo Dodge e
Michael Aaron Milligan in quello di Jesse.
La spiegazione del finale
Verso il finale di La fuga
dell’assassino, Gabriel smette di prendere il farmaco che
gli veniva dato e quando sente la musica che lo ipnotizzava resta
ora cosciente. L’uomo che gli assegna le missioni gli indica il
posto dove recarsi, ma qui il vigile Gabriel sorprende gli uomini
dello sceriffo Dodge, che l’hanno trovato, e li abbatte. Inizia
così un inseguimento, dopo il quale torna a casa e capisce che
Brinn è coinvolta in ciò che gli sta accadendo. Lei non è realmente
sua moglie, ma si è comunque innamorata di lui. In quel momento
appare però Dodge, che lo uccide. Gabriel, però, si risveglia in
ospedale.
Qui uccide il medico e una guardia,
per poi affrontare finalmente Meyers. Si scopre così che la moglie
di quest’ultimo è morta e lui ha deciso di costruire un programma
per creare dei cloni umani. Gabriel capisce così di essere un clone
di un soldato delle Forze Speciali deceduto. Egli è dunque nato per
uccidere sotto comando, ma recupera sempre i ricordi dei cloni che
lo hanno preceduto. A quel punto arriva Dodge con alcuni suoi
uomini. Meyers scappa ma Gabriel viene ferito. Brinn arriva per
aiutarlo, e i due uccidono gli uomini di Dodge.
Gabriel, però, sta per morire, ma
Brinn riesce a far emergere un nuovo corpo. Mentre Gabriel muore,
il nuovo Gabriel si risveglia. Dodge usa poi la musica per
controllarlo, ma quest’ultimo prende il controllo e lo uccide. Il
posto dove si trovano sta però per esplodere e rapidamente Gabriel
fa entrare Brinn in un ascensore e si sacrifica per permetterle di
salvarsi. In seguito, Meyers si incontra con l’Uomo per discutere
la chiusura del progetto, ma qualche giorno dopo, Gabriel si
sveglia di nuovo con la musica in un appartamento, lasciando
intendere che il progetto su di lui è ancora attivo.
Il trailer di La fuga
dell’assassino e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di La
fuga dell’assassino grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3
settembre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Di tutti gli investigatori del
cinema, nessuno è più amato e apprezzato di Sherlock
Holmes. Nato dalla penna di Sir Arthur Conan
Doyle, questi è più volte stato trasportato al cinema e in
televisioni, incontrando ogni volta nuove chiavi di lettura e
interpretazioni. Una delle più popolari e recenti è quella
interpretata dall’attore Robert Downey
Jr. nel film intitolato, appunto, Sherlock
Holmes (qui la recensione).
Diretto nel 2009 da Guy Ritchie, autore
anche di The
Gentlemen, questo è caratterizzato da una versione
particolarmente moderna e accattivante del personaggio.
L’ispirazione per questa rilettura
deriva dalla graphic novel pubblicata anni prima da Lionel
Wigram, il quale aveva tentato di rivedere il personaggio
in chiave moderna con un atteggiamento da bohémien. La volontà era
infatti quella di far acquisire nuovo fascino ad un personaggio
immortale. Quello che doveva essere un film si è però poi
trasformato prima in un fumetto. Nel 2007, infine, la Warner Bros.
si decise ad adattarlo per il grande schermo, iniziando a comporre
la squadra di attori che ha poi conferito ulteriore carattere e
attrattiva al film.
A dimostrazione del successo che il
personaggio riscuote ad ogni occasione, anche il nuovo
Sherlock Holmes ottenne grandi risultati al
momento dell’uscita in sala. Un successo che spinse i produttori a
mettere da subito in cantiere un sequel, poi uscito nel 2011. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune curiosità relative a
Sherlock Holmes. Proseguendo nella lettura sarà
possibile ritrovare dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Sherlock
Holmes
La storia si svolge nella Londra di
fine ‘800, dove il detective privato più famoso del Regno Unito,
Sherlock Holmes, e il suo fido braccio destro, il
dr. John Watson, sono sulle tracce di un mago
accusato di essere anche un pericoloso serial killer. I due
riescono ad identificare questi come Lord
Blackwood, il quale si dichiara convinto circa l’esistenza
della magia nera. Dopo uno scontro, Holmes e Watson riescono a
consegnare l’uomo alla legge, convinti di aver chiuso il caso.
Blackwood viene condannato a morte, ma prima di essere impiccato
chiede di incontrare Holmes, al quale rivela che vi saranno ancora
morti in seguito alla sua uscita di scena.
Vedendolo sottoposto alla pena
capitale, il detective rimane scettico circa la veridicità di
quelle parole, pronto a passare ad un nuovo caso. Egli è però
costretto a ricredersi nel momento in cui la tomba del mago viene
ritrovata aperta dall’interno, con alcuni testimoni che affermano
di averlo visto alzarsi e allontanarsi come se non fosse mai morto.
Per Holmes inizia così una corsa contro il tempo per scoprire il
mistero dietro Blackwood, prima che questi possa uccidere ancora
come promesso. In compagnia del fido Watson e della ladra
Irene Adler, Holmes si introduce dunque nel mondo
della magia, dove anche ciò che non potrebbe essere reale lo
diventa.
Il cast del film
L’attore Robert Downey Jr., tornato alla ribalta con
Iron Man, divenne da subito il principale candidato alla
parte. Prima di essere confermato nel ruolo, però, egli dovette
dimostrare di poter sfoggiare il giusto accento. Inoltre, l’attore
decise di perdere diverso peso, desiderando dare un aspetto
sciupato al suo Holmes. Allo stesso tempo però prese diverse
lezioni di arti marziali, così da poter personalmente interpretare
i diversi combattimenti corpo a corpo presenti nel film. La lettura
dei libri incentrati su Holmes fu poi naturalmente la fonte prima
di ispirazione.
Per il ruolo del dr. John Watson
venne invece scelto l’attore Jude
Law, da sempre un fan dei romanzi di Doyle. Per la sua
versione del personaggio, questi decise di puntare molto sul
costruire un rapporto tra pari con il detective protagonista,
sviluppando una chimica di coppia poi molto apprezzata. Mark
Strong è invece Lord Blackwood, villain del film,
ruolo per il quale si preparò studiando le teorie sulla magia nera.
L’attrice Rachel
McAdams, invece, è la ladra Irene Adler. Fu lo stesso
Downey a suggerire questa per il ruolo, la quale decise poi di
puntare sul lato di femme fatale del personaggio.
lI finale e i sequel di
Sherlock Holmes
Nel finale, Holmes capisce i trucchi
che Blackwood ha utilizzato per far credere di essere resuscitato,
ovvero ricorrendo ad alcune invenzioni e trucchi chimici che ne ha
solo simulato la morte. Nello scontro finale, Blackwood precipita
dal Tower Bridge e rimane impiccato, questa volta sul serio. Il
film si conclude con Irene che rivela a Holmes che la persona per
cui lavora è il Professor James Moriarty. Dopo qualche giorno,
Holmes scopre che, durante la fuga della donna, servita solo come
diversivo, Moriarty ha rubato un altro componente, un’antenna in
grado di ricevere impulsi elettromagnetici, e che questo era stato
il vero obiettivo del professore sin dall’inizio.
Dato il grandissimo successo del
film, nel 2011 viene realizzato il suo sequel diretto: Sherlock Holmes –
Gioco di ombre, con lo stesso caste e regista. Il film
introduce dunque la celebre nemesi di Holmes, il professor
Moriarty, qui interpretato dall’attore Jared
Harris. Anche questo secondo capitolo si confermò un
grande successo, con un incasso di poco maggiore rispetto a quello
del primo film. Da subito dunque si iniziò ad ipotizzare un terzo
capitolo di quella che diventata dunque a tutti gli effetti una
nuova trilogia dedicata al personaggio. Il progetto ha però subito
continui rallentamenti e rinvii. L’ultimo aggiornamento risale al
2023, quando è stato annunciato che
la sceneggiatura è in fase di scrittura.
Il trailer di Sherlock
Holmes e dove vedere il film in streaming
Nell’attesa dell’arrivo del nuovo
film, per gli appassionati del film è possibile fruire del primo di
questi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sherlock
Holmes è infatti disponibile nel catalogo di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 3 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
La Blumhouse
Productions di Jason Blum è ormai una vera e propria autorità
nel genere horror. Film come Paranormal Activity,
Insidious, Scappa – Get
Out o i recenti M3GAN e
Imaginary,
sono solo alcuni dei tanti successi ottenuti negli anni da questo
studio di produzione. Un altro affascinante titolo da loro
realizzato è Fantasy
Island, horror soprannaturale che serve
contemporaneamente da remake e da prequel della serie televisiva
della ABC del 1977 Fantasilandia. Questo titolo, uscito
nel 2020 per la regia di Jeff Wadlow
(Kick-Ass 2,
Imaginary)
ha però apportato alcuni cambiamenti alla storia.
Nonostante alcuni episodi della
serie fossero infatti incentrati sull’omicidio, il rapimento e
altri atti violenti, nel complesso Fantasilandia non era
un titolo horror e lo stesso Mr. Roarke era spesso raffigurato come
un uomo benevolo. In questa nuova versione cinematografica, invece,
l’atmosfera è decisamente più horror e lo stesso Mr. Roarke ha un
fare molto più oscuro e maligno rispetto al suo predecessore. Blum
e Wadlow aggiornano dunque il racconto di Fantasy
Island facendone un racconto molto più dark, pensato
appositamente per il loro pubblico di riferimento.
Non è in ogni caso spaventoso quanto
altri film della Blumhouse, cosa che rende dunque Fantasy
Island fruibile da un pubblico anche non avvezzo
all’horror e che ritroverà qui quel certo brivido che non fa mai
male. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a . Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove è stato girato. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Fantasy Island
Protagonista della storia è
l’enigmatico Mr. Roarke, il quale ospita nel suo
lussuosissimo e remoto resort, sito su una sperduta isola
tropicale, chiunque voglia realizzare il suo sogno nel cassetto.
Mr. Roarke, infatti, dà forma a qualsiasi fantasia il suo ospite
gli chieda, grazie all’aiuto di attori e scenografie. Ma ben presto
i sogni si trasformano in incubi e gli ospiti si ritrovano
intrappolati sull’isola, dalla quale possono fuggire solo
risolvendo il mistero che l’isola stessa nasconde segretamente. Ha
così inizio una sfida per la sopravvivenza che metterà a dura prova
i presenti sul luogo, facendogli rimpiangere di essersi recati
lì.
Il cast di Fantasy
Island e le location del film: ecco dove è stato
girato
Protagonista del film, nel ruolo di
Mr. Roarke è l’attore Michael Peña, anche noto per i suoi ruoli
nella serie
Narcos: Messico e nel film
Ant-Man. Inizialmente, il produttore Jason Blum voleva che Nicolas Cage interpretasse Mr. Roarke, ma Cage
ha rifiutato il ruolo, portando dunque alla scelta di Peña. Accanto
a lui, recitano poi gli attori Maggie Q nel ruolo
di Gwen Olsen, Lucy Hale in quello di Melanie Cole
e Austin Stowell in quello di Patrick Sullivan.
Completano poi il cast Jimmy O. Yang nel
ruolo di Brax Weaver / Tattoo, Ryan Hansen in
quello di J. D. Weaver, Portia Doubleday come
Sloane Maddison e Michael Rooker nel ruolo di Damon.
Fantasy
Island è stato girato principalmente a
Taveuni, una piccola isola delle
Fiji. Taveuni fa parte dell’arcipelago del gruppo
Vanua Levu e solo pochi altri film vi sono stati
girati, come il sequel con Milla JovovichRitorno alla laguna
blu. La baia di Viani è stata poi un luogo
chiave per le riprese di Tavenui, dove si trova la villa del signor
Roarke. Secondo Global Film Locations, inoltre,
la “villa” è in realtà una casa di vacanza che è stata ricostruita
– in quanto doveva risultare più inquietante – tramite CGI. Il film
è stato infine girato anche nella pittoresca Natewa
Bay delle Fiji, oltre che a New Orleans
negli Stati Uniti.
Il trailer di Fantasy
Island e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Fantasy
Island grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Mediaset Infinity,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Dopo
Bones and All del 2022, che valse a Taylor Russell il premio Marcello
Mastroianni per la migliore promessa, Luca
Guadagnino torna in Concorso alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia, lo fa con un ambizioso adattamento dal romanzo
Queer, il secondo di William
Burroughs, un racconto denso eppure immobile in cui il
protagonista è interpretato da Daniel Craig.
La storia di Queer
È il 1950.
William Lee è un americano sulla soglia dei
cinquanta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate
quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli
altri membri della piccola comunità americana, beve e fuma e cerca
compagnia. L’incontro con Eugene Allerton, un
giovane studente appena arrivato in città, gli mostra per la prima
volta la possibilità di stabilire finalmente una connessione intima
con qualcuno, ma Eugene non sembra essere della stessa opinione e
si rivela un compagno sfuggente e riluttante.
“How can a man who
sees and feels be other than sad?” Nelle note di regia a
Queer, Luca Guadagnino riporta le
ultime parole che William Burroughs ha appuntato
sul suo diario personale. E sembra davvero che quella sensazione
(come può un uomo che vede e sente non essere triste?) sia
parte fondamentale del Lee di Daniel Craig, che nel suo peregrinare alla
ricerca del piacere sia costantemente triste anche quando trova un
giovane che sembra ricambiare il suo amore. La sua natura lo
spingerà verso una ricerca esperienziale della vita, che si
discosta sempre più dall’edonismo e che nella giungla profonda lo
conduce a riconnettersi con se stesso (sarà l’occasione per
smettere di assumere droghe pesanti) e in qualche modo lo proietta
verso un futuro di serena tristezza, rassegnazione certo ma forse
finalmente tranquillità.
“Io non sono queer, sono
disincarnato”
Come ci ha abituati da
sempre, Luca Guadagnino conferisce al film una
grazia e una bellezza distintive, che immergono i personaggi in
dipinti in cui non solo luce e colori ma anche odori, texture,
profumi di alcolici e fumo si fondono a quelli dei corpi che si
cercano. E per quanto il corpo sia centrale nell’esperienza del
protagonista, diventa un confine prescindibile che Lee cerca
costantemente di aggirare, arrivando a dire “Io non sono queer,
sono disincarnato”. Guadagnino elabora visivamente questo
stato d’animo trascinando l’immagine e facendo sdoppiare e
compenetrare i suoi protagonisti. Accanto all’ottimo Craig, c’è
Drew Starkey, bello e distante, che ruba il cuore
di Lee il quale vorrebbe legarlo a sè.
La ricerca del desiderio
da parte di Lee diventa ricerca di se stessi in un racconto fiume
che si divincola dalle coordinate temporale e diventa un
adattamento convincente del romanzo. Nel suo raccontare per il
cinema una storia profondamente letteraria, Guadagnino da una parte
compie un piccolo miracolo, dall’altra sembra distrarsi un po’ da
quello che è il centro del racconto cinematografico, cosa che lo
rende in fin dei conti non troppo a fuoco e forse un passo indietro
rispetto all’intenso
Bones and All e al divertente Challengers.
Un primo, brevissimo, teaser trailer
di Alien:
Earth, la serie FX di Noah Hawley, è
stato finalmente diffuso e mostra uno Xenomorfo arrabbiato e
ferino con denti scuri e affilati e labbra grondanti di bava. Si
tratta davvero di bava o potrebbe essere sangue? Lo scopriremo nel
2025. Di certo, quella che si specchia nella sua corazza è la
terra, segno che l’alieno è pronto a sbarcare sul pianeta azzurro
per seminare morte e orrore.
Insieme al teaser è stata diffusa
una breve sinossi che recita: “Quando una misteriosa nave
spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna (Sydney Chandler) e un gruppo di
soldati tattici faranno una scoperta fatale che li metterà di
fronte alla più grande minaccia del pianeta”. Con il recente
Alien:
Romulus che ha riacceso l’entusiasmo nei confronti
della saga, sarà ora interessante scoprire come verrà affrontata
questa inedita declinazione del franchise, con l’azione che si
sposterà direttamente sulla terra.
John Landgraf, capo di FX, ha
precedentemente descritto la serie come una “grande
rivisitazione immaginativa” del franchise di Alien e l’ha
paragonata al lavoro di Hawley su Fargo. Ha inoltre
confermato che lo show è “progettato per essere una serie
continua”. Non resta a questo punto che attendere maggiori
informazioni, come un trailer ufficiale e indicazioni sulla data
d’uscita della serie, che in Italia dovrebbe arrivare su Disney+.
Il cast di Alien: Earth
Il cast di Alien:
Earth è guidato da Sydney Chandler
insieme ad Alex Lawther nei panni di un soldato di
nome CJ, Samuel Blenkin nei panni di Boy Kavalier,
un amministratore delegato, così come Essie Davis
nei panni di Dame Silvia e Adarsh Gourav nei
panni di Slightly. Kit Young interpreta un
personaggio chiamato Tootles.
Il cambiamento è essenziale tanto
quanto preservare le proprie radici. Se il progresso è necessario
per l’evoluzione di una società, deve però essere consapevole e
funzionale, altrimenti si rischia di perdere tutto. Questo concetto
è stato ben compreso da Jim Crace, autore di
Harvest, il romanzo da cui Athina
Rachel Tsangari ha tratto l’omonimo film, presentato in
Concorso alla 81esima edizione della Mostra del Cinema di
Venezia. Scritto dalla stessa regista insieme a Joslyn
Barnes, la pellicola segna il ritorno al Lido di Caleb Landry Jones, già protagonista l’anno
precedente nell’opera di Luc Besson, Dogman, candidato al Leone d’Oro. Questa volta, però,
Jones non è solo: al suo fianco troviamo un altro volto noto,
Harry Melling.
Harvest, la trama
Walter Thirsk è un uomo di città
che ha scelto di trasferirsi in un villaggio rurale per lavorare la
terra. Il tempo e il luogo in cui si muovono i personaggi sono
volutamente indefiniti, conferendo alla narrazione un’aura di
universalità. Ma l’arrivo di nuove figure, pronte a sconvolgere gli
equilibri della comunità, innesca una serie di eventi che
trasformano radicalmente il villaggio. Al vertice della comunità
troviamo Padrone Kent, il proprietario del terreno su cui gli
abitanti hanno costruito le loro vite e coltivato i loro raccolti.
Questi cerca di mantenere l’armonia e di fornire le giuste
direttive per preservare la stabilità del villaggio, tuttavia,
l’arrivo di suo cugino Edmund, un uomo d’affari determinato a
imporre leggi moderne, minaccia di cambiare per sempre la vita di
tutti. Edmund rappresenta il volto di un progresso che, seppur
apparentemente inevitabile, rischia di distruggere la coesione
della comunità.
Dentro una comunità agricola
Il nuovo lavoro di Tsangari
si inserisce in un filone cinematografico dichiaratamente
impegnato e di grande impegno.Harvest è intanto
un’opera che costringe lo spettatore a confrontarsi con le
questioni del presente e del futuro. Il film infatti esplora la
relazione tra l’uomo e la terra, un legame profondo come il suolo
fertile che per decenni ha nutrito l’umanità. Il villaggio rurale
in cui ci trasporta la regista è un microcosmo agricolo, dove gli
abitanti lavorano con dedizione per garantire la loro sopravvivenza
e fornire beni ai nobili della città. Mantenere intatta questa
dimensione primitiva, ricca di risorse naturali e autenticità, è
cruciale per salvaguardare non solo il pianeta che ci ospita, ma
anche la purezza delle comunità che vi abitano.
Con l’arrivo degli uomini d’affari
intenzionati a imporre le loro leggi, Harvestdenuncia l’abuso di potere e la modernità imposta alle
popolazioni agricole. Ogni trasformazione deve essere
guidata con criterio, senza sconvolgere equilibri che, un domani,
potrebbero danneggiare tutti. Il film perciò affronta tematiche di
grande attualità ma, pur avendo un intento nobile nel portare sullo
schermo una storia di rilevante valore sociale e ambientale, fatica
a coinvolgere pienamente il pubblico. Questo è dovuto
principalmente a un ritmo narrativo eccessivamente lento e a una
sceneggiatura che stenta a catturare l’attenzione. Tuttavia, va
riconosciuta la qualità della fotografia, caratterizzata da una
patina “sporca” e da colori intensi che conferiscono a ogni scena
un aspetto pittorico. È questa cura visiva a rendere la visione più
tollerabile e a rappresentare il vero punto di forza
dell’opera.
Daniel Craig ha parlato apertamente delle riprese di
scene di sesso per Queer di
Luca Guadagnino durante la conferenza stampa del
Festival del Cinema di Venezia, dicendo che lui e il
co-protagonista Drew Starkey“hanno cercato di
renderle divertenti”.
“Sapete bene quanto me che non
c’è niente di intimo nel girare una scena di sesso sul set di un
film”, ha detto Craig. “Volevamo solo renderla il più
toccante, reale e naturale possibile. Drew è un attore
meraviglioso, fantastico e bellissimo con cui lavorare e ci siamo
fatti una bella risata. Abbiamo cercato di renderla
divertente”.
Basato sull’omonimo romanzo di
William S. Burroughs, “Queer” è
ambientato nella Città del Messico degli anni ’50 e segue Lee
(Craig), un espatriato americano che “trascorre le sue giornate
quasi completamente da solo, fatta eccezione per alcuni contatti
con altri membri della piccola comunità americana”, secondo la
sinossi ufficiale. “Il suo incontro con Eugene Allerton
(Starkey), un giovane studente appena arrivato in città, gli
mostra, per la prima volta, che potrebbe essere finalmente
possibile stabilire un legame intimo con qualcuno”.
Quando gli è stato chiesto come è
arrivato a essere coinvolto nel progetto, Craig ha detto che voleva
lavorare con Guadagnino “da molto tempo”.
A poco più di un mese dal tanto
atteso ritorno in sala, previsto per il 14 ottobre, CG
Entertainment e Cat People svelano il nuovo trailer di
Dellamorte Dellamore realizzato partendo dalla
versione restaurata del cult di Michele Soavi.
Nel trailer, editato in occasione
del 30° anniversario di DELLAMORTE DELLAMORE,
Francesco Dellamorte (Rupert Everett) accompagna gli
spettatori nel cimitero di Buffalora dove lavora e dove, per oscure
ragioni, i morti sepolti in quel luogo stanno ritornando in
vita.
Dellamorte
Dellamore di Michele Soavi, tratto dal
romanzo di Tiziano Sclavi e interpretato da
Rupert Everett e Anna Falchi,
sarà distribuito al cinema dal 14 ottobre da
CG Entertainment in collaborazione con Cat
People, grazie a R&C Produzioni.
Dellamorte Dellamore
Francesco
Dellamorte (Rupert Everett) lavora come custode nel cimitero di
Buffalora, fiancheggiato dal fido e muto Gnaghi (François
Hadji-Lazaro). Per oscure ragioni, i morti sepolti in quel luogo
risorgono animati da istinti omicidi e per annientarli occorre
spaccare loro la testa. Per Francesco, uccidere gli zombi è solo un
atto di routine; finché un giorno, tra le lapidi, gli capita di
incontrare una bellissima vedova (Anna Falchi)… Sarà l’inizio di
una vorticosa discesa nel dolore e nella follia, tra morti viventi
e vivi morenti…
Italia/Francia/Germania, 1994 – Durata 104
minuti
PER TUTTI
N.O. 89390 DEL 18/03/1994
Regia: Michele Soavi
Sceneggiatura: Gianni Romoli tratta dal romanzo di
Tiziano Sclavi Direttore della fotografia: Marco
Marchetti Musiche: Manuel De Sica
Senografie: Antonello Geleng Effetti
Speciali: Sergio Stivaletti Cast: Rupert
Everett, Anna Falchi, François Hadji-Lazaro, Barbara Cupisti,
Mickey Knox, Stefano Masciarelli Produzione:
Audifilm, Urania Film, KGProductions, Bibofilm e TV (Bad Homburg)
in coll. con Silvio Berlusconi Communications
In Deadpool &
Wolverine, il mutante artigliato incontra Laura, sua
“figlia” dalla Terra-100005 interpretare da
Dafne Keen. L’abbiamo conosciuta per la prima volta in
Logan
– The Wolverine del 2017, con Wolverine che ha compiuto il
sacrificio estremo per dare a lei e agli altri giovani mutanti la
possibilità di combattere per il futuro. Mentre il Wolverine del
threequel è una variante proveniente da una realtà non specificata,
il film si conclude con l’eroe che si rifugia sulla Terra-100005
insieme a Wade Wilson e Laura (che è stata salvata dal Vuoto dalla
TVA).
Empire Magazine ha recentemente
incontrato la Keen per chiederle se vuole continuare a interpretare
questo personaggio nel MCU. La sua risposta è stata breve
ma ha chiarito le sue intenzioni: “Lo farei al 100% per il
resto della mia vita”. Ora spetta ai Marvel Studios fare in
modo che questo accada, perché i fan sono ansiosi di vedere di più
di Laura, soprattutto perché non l’abbiamo vista con il suo costume
ufficiale da supereroe.
In Deadpool &
Wolverine, Blade, Elektra e Gambit avevano tutti un
costume, ma nel caso di X-23 la teenager indossava abiti normali.
Considerando il modo in cui i Marvel Studios ci hanno fatto
aspettare per la maschera di Wolverine, potrebbe esserci un’ottima
ragione per cui anche lei non si è vestita, soprattutto con
Avengers: Secret Wars all’orizzonte.
Un altro importante aggiornamento
sulla saga di Star
Wars è recentemente emerso online, relativo stavolta alla
seconda stagione di Ahsoka.
A riportarlo è l’attrice di Sabine Wren, Natasha Liu
Bordizzo, che ha parlato dei piani di Dave
Filoni per la seconda stagione di Ahsoka.
La serie, come noto, si è conclusa con un grosso cliffhanger,
ma non è passato molto tempo prima che venisse ufficializzata una
seconda serie di episodi.
Filoni tornerà per realizzarli, con
l’aspettativa che la serie possa preparare il terreno per il suo
prossimo film crossover su Star Wars (che arriverà dopo
The
Mandalorian & Grogu). Secondo la Bordizzo, le riprese
della seconda stagione di Ahsoka
dovrebbero iniziare la prossima estate. Ciò significa che la serie
tornerà sui nostri schermi non prima del 2026, con un intervallo di
tre anni tra una stagione e l’altra.
On the panel event today, she said she
couldn't be at Dragon Con next year because she expected to be
filming.
La
prima stagione di Ahsoka
è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere
Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine
Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera
Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger,
Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio
Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati,
Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll,
Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch,
Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth,
David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e
altri ancora.
Ahsoka,
che è disponibile su
Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi
preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal
Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta
dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka
Tano per la prima volta in live-action nella seconda
stagione di The
Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.
Ahsoka
è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro
sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e
Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella
stessa linea temporale di The
Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla
ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga
su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.
Mentre alcuni si sono subito
rallegrati della notizia, molti fan di Star
Wars sono rimasti sconvolti dalla decisione di Disney+ di cancellare
The Acolyte dopo una sola stagione. Nonostante la
protesta dei social media e le varie petizioni online, le
probabilità che la serie ritorni per una seconda stagione sono
incredibilmente basse. Per coloro che l’hanno apprezzata, è un
peccato, perché il finale ha lasciato molte domande senza risposta
e fili della trama che potrebbero non essere mai affrontati (ad
esempio, cosa stesse facendo esattamente Darth Plagueis).
Nella serie l’attore Manny
Jacinto ha interpretato l’enigmatico Straniero, un
formidabile guerriero Sith che ha preso sotto la sua ala protettiva
la Mae di Amandla Stenberg; l’attore, che ha
ricevuto recensioni entusiastiche per la sua interpretazione, è
apparso al Dragon Con questo
fine settimana e gli è stato chiesto cosa vuole ancora fare
“prima di lasciare questa spoglia mortale”. Jacinto ha
risposto semplicemente: “La seconda stagione di The
Acolyte”. I fan presenti hanno decisamente approvato.
Manny Jacinto when asked about a goal he
hopes to achieve in the future
The
Acolyte: La Seguace è la serie tv parte del franchise
di Star
Wars creata da Leslye Headland. La
serie tv è ambientata alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima
degli eventi dei principali film di Star
Wars.
The
Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era
dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri
emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
I Marvel Studios hanno introdotto
molti nuovi personaggi durante la Fase 4; l’unico inconveniente è
che la maggior parte di essi è ora bloccata nel limbo, senza sapere
quando o dove li rivedremo. Tuttavia, sembra che oggi possiamo
aggiungere un altro nuovo personaggio a questa già lunga lista. Un
nuovo rumor suggerisce che ci sono piani per introdurre Lei
Ling, alias Aero, in un futuro progetto
del MCU.
La notizia proviene dal presunto
insider @MyTimeToShineH, quindi è meglio prenderla con le
pinze e immaginiamo che questo personaggio non sia familiare alla
maggior parte dei fan. Aero è stata creata dallo scrittore cinese
Zhou Liefen e dall’artista Keng e
ha fatto la sua prima apparizione in Aero #1 a luglio
2019. Il personaggio fa parte dello sforzo della Marvel di
espandere la sua presenza in Cina e il suo carattere è radicato
nella cultura e nella mitologia cinese.
Di cosa parla Aero?
La trama ruota intorno a Lei Ling è
un architetto di Shanghai con la capacità di controllare l’aria.
Questo potere le permette di volare, creare potenti soffi di vento
e manipolare l’aria intorno a lei in vari modi, tra cui formare
barriere e tagliare oggetti. Ha un forte senso di responsabilità
nei confronti della sua città e tipicamente combatte le forze
soprannaturali e altre minacce per Shanghai.
È presente anche nella serie Marvel
Agents of Atlas, dove fa squadra con altri supereroi
asiatici, tra cui Wave, Sword Master e Amadeus Cho. Ci sono state
voci sul debutto di questa squadra in Shang-Chi 2, quindi forse è lì che vedremo Aero.
Sarebbe sicuramente il luogo ideale per introdurre tale personaggio
e fargli acquisire familiarità presso il grande pubblico, in vista
magari di un progetto da solista. Per scoprire se ciò avverrà,
però, non resta che attendere maggiori informazioni.
James Gunn non ha tardato a rispondere ai
rumor di ieri secondo cui la star di Guardiani della
GalassiaChris Pratt
sarebbe in trattativa per un ruolo nel DCU. Al co-CEO dei DC
Studios è infatti stato chiesto se Pratt si stesse effettivamente
unendo al reboot del franchise e il regista ha confermato che:
“È mio amico stretto. Parliamo di questo continuamente“.
Questo non deve però essere interpretato come una conferma del
fatto che Pratt sia ufficialmente in trattative per un personaggio
specifico, ma sembra chiaro che alcune idee siano state quantomeno
accennate.
In una recente intervista, a Pratt è
stata chiesta la possibilità di unirsi al reboot dell’Universo DC.
“Beh, c’è sempre una possibilità”, ha detto a TMZ. “Ma
ovviamente, non potrei rovinare tutto qui sul marciapiede con voi.
Potrei, ma è meglio di no. Devo lasciare che siano i fan e le
persone come James a decidere. Non ne sono proprio sicuro”.
“Sì, certo, se riuscissi a inserirlo nella mia agenda e se
avesse senso”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto se fosse
interessato a un ruolo nel DCU.
Tutto quello che sappiamo sul
Superman di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”. Il
film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Mancano poco più di due settimane al
debutto di Agatha
All Along su Disney+, e ora è emersa una nuova
ondata di immagini promozionali che offrono un’intrigante
anticipazione di ciò che accadrà nello spin-off di
WandaVision. La maggior parte di queste immagini è
estranea al contesto e non possiamo dire con certezza cosa
significhino alcuni simboli o frasi, ma qualcosa ci dice che le
carte dei tarocchi, per esempio, saranno una parte fondamentale di
questo racconto quando Agatha Harkness riunirà la sua nuova
congrega.
Guardate attentamente e noterete che
ognuna di esse reca lo stesso logo “M” che abbiamo visto formarsi
sulla bocca di Teen quando ha tentato di rivelare la sua vera
identità alla strega. “Ricordo che Jac Schaeffer mi disse:
“Dio, mi piacerebbe scrivere di nuovo per te””, ha detto di
recente Kathryn Hahn a proposito di come è nata questa
serie. “Entrambe continuavamo a dirci ‘Abbiamo delle questioni
in sospeso’ alla fine di WandaVision”.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Le scene di Deadpool &
Wolverine nel Vuoto hanno visto la presenza di molti
personaggi familiari… solo che non erano necessariamente
interpretati dagli attori che ci si aspetterebbe. Azazel, Lady
Deathstrike, Juggernaut, Toad e altri ancora sono stati
interpretati da controfigure o da attori meno noti, anche se è
comprensibile visto il loro ruolo minore nel film (anche se è
difficile sfuggire alla sensazione che sarebbe stato molto più
divertente vedere la Resistenza combattere contro personaggi come
Kelly Hu e Vinnie Jones).
I Marvel Studios hanno già stabilito
che non tutte le varianti si assomigliano, e nel caso di Callisto –
interpretata da Dania Ramirez in X-Men –
Conflitto finale – è stata la stunt performer Chloe
Kibble a vestire i panni della mutante. L’artista
Jonay Bacallado ha ora condiviso un concept art
sul costume di Callisto del MCU e dice: “Callisto è un
personaggio mutante che abbiamo visto sullo schermo in X-Men –
Conflitto finale, dalle prime fasi del MCU con la 20th Century Fox.
Per Deadpool & Wolverine, abbiamo avuto la possibilità di
rivisitare alcuni mutanti dei primi tempi della Marvel, come parte
degli scagnozzi di Cassandra nel Vuoto”.
“Mayes C. Rubeo voleva fare un
cenno al personaggio originale dei fumetti; quindi, abbiamo
aggiunto il sapore punk rock, abbiamo incorporato anche la
tavolozza dei colori”, spiega. “Inoltre, i tatuaggi
[sulle] braccia rappresentano uno dei suoi poteri, la capacità di
trasformare le braccia in tentacoli multipli e feroci”. Di
seguito, ecco il post di Bacallado con i concept art in questione e
anche un paio di foto di Callisto sul set di Deadpool &
Wolverine.
Avevamo sentito che si stava
cercando un “nome degno di nota” per interpretare la
Lanterna Verde Hal Jordan nella prossima serie
DCULanterns,
e un nuovo rumor sostiene che lo studio abbia messo gli occhi su un
ex attore del MCU per il ruolo. Secondo Nexus Point News – che nelle
ultime settimane ha pubblicato alcuni importanti scoop relativi
alla DC – a Josh Brolin è stata offerta la parte, anche se
il sito fa notare che non sono ancora state avviate le trattative e
l’attore potrebbe rifiutare.
Brolin non è nuovo al genere
cinecomic, avendo interpretato Thanos nella Saga dell’Infinito e Cable in
Deadpool
2. Ha anche tecnicamente interpretato un personaggio
DC nel tanto criticato film Jonah Hex. Sappiamo inoltre
che è in corso il casting per un attore nero tra i 27 e i 35 anni
per interpretare John Stewart, la Lanterna più giovane che Jordan
prende sotto la sua ala. Non resta che attendere dunque un annuncio
ufficiale a riguardo, per scoprire chi effettivamente andrà a
ricoprire questi ruoli e se Brolin sarà tra i prescelti.
Cosa sappiamo di Lanterns?
La serie Lanterns
segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta
John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia
vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro
mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore
dell’America, una premessa molto intrigante che promette una
miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e
qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.
James Gunn e Peter
Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno
dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo
fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone.
John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti
della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca
originale che è una parte fondamentale delDCUunificato
che lanceremo la prossima estate con Superman”.
Il creatore di Lost e
Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon
Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio
pilota insieme allo showrunner di OzarkChris
Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom
King. Si dice che anche Justin
Britt-Gibson, Breannah Gibson e
Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la
notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns
dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il
che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.
È stato pubblicato un nuovo spot
televisivo di Joker:
Folie à Deux e presenta altre scene inedite del
prossimo sequel DC. Ci sono molte inquadrature intriganti mai viste
prima, con l’attenzione ancora rivolta all’amore perverso di Lee
per Arthur Fleck, il suo Joker. Il film, che arriverà nelle sale
tra un mese, è l’unico titolo DC in uscita quest’anno ed è stato
sviluppato prima che i DC Studios si occupassero del franchise del
DCU.
In ogni caso, ci aspettiamo che il
film sia caratterizzato dal titolo “Elseworlds” e la Warner Bros.
spera senza dubbio che sia un grande successo come Joker
del 2019. Secondo le prime stime, il film potrebbe aprire con
120-150 milioni di dollari in Nord America. Sebbene non sia
all’altezza del debutto di 211 milioni di dollari di
Deadpool & Wolverine a luglio, diremmo che
Joker: Folie à Deux ha la possibilità di superare il
miliardo di dollari.
“L’obiettivo di questo film è
far sembrare che sia stato fatto da dei pazzi”, ha dichiarato
recentemente il regista Todd Phillips a proposito del suo approccio
al sequel. “I detenuti gestiscono il manicomio”. “La
maggior parte della musica del film è in realtà solo un
dialogo”, ha aggiunto il regista. “È solo Arthur che non
ha le parole per dire quello che vuole dire, quindi le canta. Non
voglio che la gente pensi che sia come in ‘In the Heights’, dove la
signora della bodega inizia a cantare e loro la portano in strada e
la polizia balla”.
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,Catherine Keener, Jacob Lofland e
Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la
versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Luca Guadagnino sul film ha
commentato: ““How can a man who sees and feels be other than sad?”
si chiede William Burroughs nel suo diario personale l’ultima volta
che vi scrive prima di morire. Nell’adattare il suo secondo
romanzo, uscito quasi quarant’anni dopo che l’aveva scritto,
abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del
grande iconoclasta della beat generation. Lee ama Allerton,
Allerton ama Lee: saranno in grado di incontrarsi nonostante tutti
i passi falsi e le paure che agiscono su entrambi nel loro viaggio
picaresco nel Sud America proiettato dalla mente di Burroughs?”
La trama del film Queer
È il 1950. William Lee è un
americano sulla soglia dei cinquanta espatriato a Città del
Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si
escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola
comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane
studente appena arrivato in città, gli mostra per la prima volta la
possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con
qualcuno.
In merito al film, il regista ha commentato: “Con questo
adattamento del romanzo Harvest di Jim Crace abbiamo avuto
la possibilità di esaminare il momento in cui tutto ha avuto inizio
per noi che nel XXI secolo siamo eredi di una storia universale di
perdita della terra. Per me, Harvest è un film sulla resa
dei conti. Cosa abbiamo fatto? In che direzione stiamo andando?
Come possiamo salvare il suolo, il sé all’interno dei beni comuni?
Harvest si svolge in un mondo liminale, e illustra le
prime crepe della “rivoluzione” industriale. Che rivoluzione non è
stata. Una comunità agricola viene sconvolta da tre tipi di
forestieri: il cartografo, il migrante e l’uomo d’affari, tutti
archetipi di cambiamenti sconvolgenti.
Il futuro non fa parte della storia: accadrà fuori dallo schermo,
in un mondo che non siamo destinati a vedere. Non ci sono eroi.
Solo persone comuni e imperfette. L’ho immaginato come un
dagherrotipo, o il suo equivalente moderno, una Polaroid esposta
lentamente al crepuscolo.”
La trama del film Harvest
Nel corso di sette giorni allucinati assistiamo alla scomparsa
di un villaggio senza nome in un’epoca e un luogo indefiniti. In
questa tragicomica interpretazione del genere western, Walter
Thirsk, uomo di città datosi all’agricoltura, e l’impacciato
proprietario Charles Kent, suo amico d’infanzia, stanno per
affrontare un’invasione dal mondo esterno: il trauma della
modernità.
Madrina
dell’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia,
Sveva Alviti, attrice e modella, ha raccontato a
Cinefilos la sua esperienza da maestra di cerimonie della kermesse
del Lido.
Sveva
Alviti ha aperto l’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia nella serata di mercoledì 28
agosto 2024, sul palco della Sala Grande (Palazzo del
Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di
inaugurazione, e guiderà la cerimonia di
chiusura sabato 7 settembre, in occasione della
quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali
dell’81. Mostra.
In occasione della presentazione a
Venezia 81, nell’ambito delle Notti Veneziane,
ecco l’intervista a Lino Musella e
Carlo Buccirosso per La Scommessa,
film di Giovanni Dota al cinema dal 12 settembre
al cinema con I Wonder Pictures.
Il nuovo film di Giovanni
Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e Federica
Lucisano, è una produzioneItalian International
Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast
d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo
Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e
Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce),
Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti
al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite
amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una
strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove
mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare),
Elvira Zaingone
(Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella
gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia
nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante
degli ambienti, la corsia di un ospedale.
In merito al film ha commentato:
“The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in
inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a
tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua
non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi
l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro
per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra
tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono
coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia.
In The Room Next Door
Tilda Swinton e
Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del
film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno
dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese,
sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un
lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”
La trama di La Stanza Accanto (The room next door)
Nel film Ingrid e Martha erano care
amiche da giovani, quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid
è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre
Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita,
si sono perse di vista. Non si sentono ormai da anni quando si
rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce.
Di invasioni aliene al cinema se ne
sono viste di ogni tipo nel corso della storia della settima arte.
Da Independence Day a
La guerra dei mondi,
questa è da sempre un tipo di storia che terrorizza e allo stesso
tempo affascina milioni di spettatori in tutto il mondo. Tra i
titoli forse meno noti, ma non meno apprezzabili, che negli ultimi
anni hanno affrontato tale filone vi è il film del 2007
Invasion, diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel,
noto in particolare per il film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. Questi viene
chiamato dalla Warner Bros. per apportare una sua personale visione
ad una storia particolarmente celebre e già portata al cinema in
diverse occasioni.
Invasion, infatti,
è basato sul romanzo L’invasione degli ultracorpi, scritto
nel 1954 da Jack Finney. Caposaldo della
letteratura di fantascienza, questo era già stato adattato in ben
tre film, un primo risalente al 1956, un
secondo del 1978, e un terzo del 1993. Il più celebre tra questi è
però quello degli anni Settanta, che ha per protagonista l’attore
DonaldSutherland.
Invasion era infatti stato concepito per essere
una remake proprio di quest’ultimo, ma Hirschbiegel decise di
apportare diverse modifiche alla storia, così da renderla più
attuale. Così facendo, ha infine dato vita ad una versione
totalmente inedita del racconto.
Prima di arrivare in sala, però, il
film dovette scontrarsi con alcuni problemi produttivi. La Warner
Bros. non era infatti soddisfatta di quanto realizzato, e chiamò
così le sorelle Wachowski e James
McTeigue, per rigirare alcune scene, rendendole più
dinamiche. Tali ritardi portarono però il film a non godere di
grande fama, e ancora oggi risulta essere un titolo poco noto,
meritevole però di essere riscoperto. In questo articolo,
approfondiamo alcune curiosità relative ad esso ed in particolare
la spiegazione del suo finale, molto diverso
rispetto alle altre versioni citate.
Ad aprire il film è lo schianto di
uno Space Shuttle sul suolo terreste. Un impatto che distrugge la
navicella in migliaia di pezzi. Da questa si diffonde rapidamente
uno strano virus di origine aliena, che in breve tempo attacca una
grande fetta della popolazione statunitense. Questo porta le
persone infette a trasformarsi radicalmente a livello caratteriale.
Le vittime, infatti, risultano diventare del tutto prive di
sentimenti ed emozioni, collegate però ad un’unica coscienza
collettiva. Esteriormente, l’aspetto di tali persone resta
immutato, rendendo così particolarmente difficile l’identificazione
tra soggetti sani e infetti.
Nel momento in cui il virus diventa
di dominio pubblico, si scatena il panico. A tentare di risolvere
la situazione vi è la psichiatra Carol Bennell, la
quale da subito si imbatte in questa forma aliena attraverso molti
dei suoi pazienti. La donna si troverà allora a fare squadra con il
medico Ben Driscoll e con il biologo
Galeano. Insieme, questi scoprono le modalità di
trasmissione del virus, ma per impedire una sua ulteriore
diffusione dovranno quanto prima trovare un vaccino. La svolta a
riguardo arriva nel momento in cui si rendono conto che
Oliver, il figlio di Carol, risulta essere immune
alla forma di vita aliena.
Nei panni della psichiatra Carol
Bennell vi è l’attrice Nicole Kidman,
la quale si dichiarò da subito molto interessata alla parte,
affascinata dall’atmosfera del film e dalle sue tematiche. Accanto
a lei, nel ruolo di Ben Driscoll vi è invece l’attore Daniel Craig.
Questi, durante le riprese, si trovò inoltre a ricevere la notizia
di aver ottenuto il ruolo dell’agente 007 James Bond, e dovette
assentarsi dal set per partecipare ad una conferenza stampa a
riguardo. Jeffrey Wright,
attualmente noto per la serie Westworld, è invece il volto
del biologo Galeano. Ad interpretare Oliver, il bambino immune, è
Jackson Bond.
Verso il finale del film, si scopre
che Oliver, avendo contratto l’ADEM, malattia causata da una
complicazione da varicella, è immune al virus alieno. A quel punto,
Carol e Ben si separano: lei cerca Oliver, e lui cerca di portare
sangue non contaminato dal virus al Dr. Galeano. Quando Carol
arriva però a casa di Tucker, lui e alcuni colleghi si avvicinano a
lei. Le spiega che gli umani mutati, privi di emozioni irrazionali,
offrono un mondo migliore e le chiede di unirsi a loro. Quando
Carol si oppone, Tucker la infetta sputandole addosso.
Lei scappa e torna da Ben a casa dei
Belicec e insieme fuggono quando Belicec torna con altre persone
trasformate, intenzionate a infettare chiunque si trovi nella casa.
Intanto, Galeano e uno dei suoi assistenti si recano a Fort Detrick
a Frederick, nel Maryland, dove insieme ad altri scienziati
cercheranno di trovare una cura per il virus. Oliver, invece,
comunica a Carol la sua posizione, l’appartamento della madre di
Tucker. Carol si reca così sul posto e allontana Oliver, ma viene
nuovamente inseguita da Tucker, che deve uccidere per fermarlo.
Quando Carol ritrova Ben, questi si
è “convertito” alla volontà alienta. Tenta di sedurre Carol ad
unirsi alla nuova società priva di crimini e violenza, ma afferma
anche con franchezza che non c’è spazio per persone immuni come
Oliver. Carol, a quel punto, spara a Ben alla gamba e fugge con
Oliver. Vengono poi prelevati da un elicottero e trasportati al
centro medico, dove viene finalmente creato un vaccino che viene
rapidamente diffuso in tutto il mondo e nel giro di un anno il
virus alieno viene eliminato. Le persone non ricordano gli eventi
accaduti mentre erano infette, Carol e Ben si ricongiungono e la
società ritorna alle sue abitudini emotive e violente.
Il trailer di
Invasion e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Invasion grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
2 settembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Il premio Oscar Kevin Costner
ha dagli anni Ottanta in poi dato vita ad alcune memorabili
interpretazioni in film altrettanto iconici. Basta pensare a titoli
come Gli intoccabili, Balla coi lupi o Un mondo perfetto per
comprendere la grandezza di Costner come interprete. Negli ultimi
anni egli ha continuato a recitare in progetti di diverso genere,
tra cui alcuni interessanti thriller d’azione. Tra questi si
annoverano Jack Ryan –
L’iniziazione, Criminal e, in particolare,
3 Days to Kill (qui
la recensione). Uscito nel 2014, questo vede Costner intento a
compiere un’ultima pericolosa missione da agente della CIA.
Il film è diretto da
McG, pseudonimo di Joseph McGinty
Nichol, regista già noto per aver diretto i film
Charlie’s Angels, Charlie’s
Angels – Più che mai e TerminatorSalvation. Un esperto del genere dunque, affiancato
per 3 Days to Kill da un’altro celebre autore di
film d’azione quale Luc Besson, qui nelle vesti di
sceneggiatore e produttore. Girato prevalentemente in Francia, il
film combina location europee ad una storia ricca di colpi di scena
e forte tensione, arricchita naturalmente dalle interpretazioni dei
protagonisti. Non mancano però anche una buona dose di umorismo e
un retrogusto da gangster movie anni
Cinquanta.
Nonostate le buone
premesse, 3 Days to Kill non ha ricevuto
un’accoglienza particolarmente calorosa da parte della critica o
del pubblico. Ciò ha portato il film a passare piuttosto in
sordina. Si tratta però di un titolo che, anche al netto dei suoi
difetti, merita di essere rivalutato, specialmente dagli
appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è l’agente
della CIA Ethan Renner, una spregiudicata e
pericolosa spia internazionale che nel corso della propria vita e
della propria carriera si è dedicato più ai delinquenti che a sua
figlia Zoey. Egli scopre ora suo malgrado di avere
un tumore e pochi mesi di vita ancora davanti a sé. Ciò lo spinge a
ritirarsi, nella speranza di poter riallacciare finalmente i
rapporti con la figlia e anche con la moglie
Christine, tenute a distanza per proteggerle dai
pericoli del suo mestiere. I suoi piani vengono però sconvolti
dalla comparsa di ViviDelay, una
donna misteriosa che gli fa un’offerta irrinunciabile.
Se riuscirà a catturare un
pericoloso terrorista internazionale, la donna gli fornirà un
farmaco sperimentale in grado di guarirlo. Di fronte a una simile,
miracolosa occasione di sconfiggere la sua malattia, Ethan non può
che accettare. Ma, alle complicazioni più che mai ovvie
dell’incarico assegnato, si aggiungono le comuni seccature del
genitore medio, continuamente assediato dai problemi nel gestire la
figlia. Fortemente motivato, Ethan accetta ugualmente la missione,
districandosi abilmente tra questa e il desiderio di proteggere e
riabbracciare i propri cari.
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Ethan vi è l’attore Kevin Costner,
dichiaratosi particolarmente interessato ad interpretare un
personaggio così tanto diviso tra il proprio mestiere e l’amore per
la propria famiglia. Ad interpretare la figlia adolescente di lui,
Zooey, vi è la candidata all’Oscar Hailee
Steinfeld, celebre per film come Il Grinta, 17 anni (e come uscirne
vivi) e Bumblebee. Nel ruolo di
Christine Renner, la moglie di Ethan, vi è invece l’attrice e
modella danese Connie Nielsen,
celebre per film come Il gladiatore, dove
interpreta la principessa Lucilla, e Demonlover, dove è
invece un’ambigua spia informatica.
Altra presenza di rilievo nel film è
quella di Amber Heard,
interprete di Vivi Delay, la donna che arruola Ethan per la sua
ultima missione. L’attrice, nota anche perLe
belvee Aquaman, dà qui vita ad un
ulteriore personaggio ambiguo per obiettivi e metodi operativi.
Sono poi presenti l’attore Richard Sammel, celebre
per la serie The Strain, nei panni
qui di Wolf, trafficante d’armi tedesco, e l’attore Tomas
Lemarquis, nei panni di Albino, il braccio destro di Wolf.
Raymond J. Barry è invece il direttore della CIA,
mentre Eriq Ebouaney è Jules, l’uomo che insieme
alla sua famiglia occupa abusivamente l’appartamento di Ethan.
Per quanto riguarda il finale di
3 Days to Kill, scopriamo che Ethan viene invitato
con la sua famiglia a una festa organizzata dal padre del fidanzato
di Zooey, il quale sembra essere l’alleato di Wolf. Durante
l’evento, Renner riesce ad uccidere tutti gli uomini del terrorista
e intrappolare quest’ultimo nell’ascensore prima di rompere i cavi
e farlo cadere a terra. Wolf riesce a sopravvivere, sebbene sia
gravemente ferito. Tuttavia, sentendosi in colpa per tutti i
pericoli a cui la sua famiglia è andata incontro a causa del suo
lavoro, Ethan non riesce a premere il grilletto e lascia cadere
dalla pistola, che viene subito presa da Wolf.
Interviene però a quel punto Vivi,
la quale restituisce l’arma all’agente chiedendogli di finire il
lavoro e di uccidere il terrorista. Ethan, però, non riesce proprio
a farlo per via della promessa fatta alla moglie e così ci pensa
Vivi a uccidere Wolf. A quel punto Renner si crede spacciato: non
ha portato a termine la missione e pertanto non riceverà la
medicina promessa. Decide allora di trascorre le feste di
Natale con la moglie e la figlia in una casa al mare, deciso a
godersi la loro compagnia finché può.
Ethan ammette dunque di non essere
sempre stato presente come avrebbe dovuto per la moglie e Zoey.
Quest’ultima si avvicina per invitare la madre a entrare in casa,
in modo che Ethan possa preparare loro una cioccolata calda. Ethan
va in un’altra stanza mentre Tina e Zoey si siedono insieme.
Quest’ultima chiede alla madre se pensa che il padre abbia
intenzione di rimanere nei paraggi. Nel frattempo, Ethan trova una
scatola con una grossa siringa e un biglietto di Vivi che gli
augura buon Natale. Gli ha dato il farmaco perché possa continuare
a passare del tempo con la sua famiglia. In lontananza, Vivi li
osserva.
Il trailer di 3 Days to
Kill e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di 3 Days
to Kill grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 2 settembree alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Di invasioni aliene al cinema se ne
sono viste di ogni tipo nel corso della storia della settima arte.
Da Independence Day a
La guerra dei mondi,
questa è da sempre un tipo di storia che terrorizza e allo stesso
tempo affascina milioni di spettatori in tutto il mondo. Tra i
titoli forse meno noti, ma non meno apprezzabili, che negli ultimi
anni hanno affrontato tale filone vi è il film del 2007
Invasion, diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel,
noto in particolare per il film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. Questi viene
chiamato dalla Warner Bros. per apportare una sua personale visione
ad una storia particolarmente celebre e già portata al cinema in
diverse occasioni.
Invasion, infatti,
è basato sul romanzo L’invasione degli ultracorpi, scritto
nel 1954 da Jack Finney. Caposaldo della
letteratura di fantascienza, questo era già stato adattato in ben
tre film, un primo risalente al 1956, un
secondo del 1978, e un terzo del 1993. Il più celebre tra questi è
però quello degli anni Settanta, che ha per protagonista l’attore
DonaldSutherland.
Invasion era infatti stato concepito per essere
una remake proprio di quest’ultimo, ma Hirschbiegel decise di
apportare diverse modifiche alla storia, così da renderla più
attuale. Così facendo, ha infine dato vita ad una versione
totalmente inedita del racconto.
Prima di arrivare in sala, però, il
film dovette scontrarsi con alcuni problemi produttivi. La Warner
Bros. non era infatti soddisfatta di quanto realizzato, e chiamò
così le sorelle Wachowski e James
McTeigue, per rigirare alcune scene, rendendole più
dinamiche. Tali ritardi portarono però il film a non godere di
grande fama, e ancora oggi risulta essere un titolo poco noto,
meritevole però di essere riscoperto. In questo articolo,
approfondiamo alcune curiosità relative ad esso ed in particolare
le differenze esistenti tra il libro e il
film.
Ad aprire il film è lo schianto di
uno Space Shuttle sul suolo terreste. Un impatto che distrugge la
navicella in migliaia di pezzi. Da questa si diffonde rapidamente
uno strano virus di origine aliena, che in breve tempo attacca una
grande fetta della popolazione statunitense. Questo porta le
persone infette a trasformarsi radicalmente a livello caratteriale.
Le vittime, infatti, risultano diventare del tutto prive di
sentimenti ed emozioni, collegate però ad un’unica coscienza
collettiva. Esteriormente, l’aspetto di tali persone resta
immutato, rendendo così particolarmente difficile l’identificazione
tra soggetti sani e infetti.
Nel momento in cui il virus diventa
di dominio pubblico, si scatena il panico. A tentare di risolvere
la situazione vi è la psichiatra Carol Bennell, la
quale da subito si imbatte in questa forma aliena attraverso molti
dei suoi pazienti. La donna si troverà allora a fare squadra con il
medico Ben Driscoll e con il biologo
Galeano. Insieme, questi scoprono le modalità di
trasmissione del virus, ma per impedire una sua ulteriore
diffusione dovranno quanto prima trovare un vaccino. La svolta a
riguardo arriva nel momento in cui si rendono conto che
Oliver, il figlio di Carol, risulta essere immune
alla forma di vita aliena.
Il cast del film
Uno dei punti di forza del film è
quello di avvalersi di grandi attori di Hollywood per i personaggi
protagonisti. Si ritrovano infatti interpreti di grandi titoli o
premi Oscar, che risultano essere le scelte migliori possibili per
i ruoli loro affidati. Nei panni della psichiatra Carol Bennell vi
è infatti l’attrice Nicole Kidman.
Questa si dichiarò da subito molto interessata alla parte,
affascinata dall’atmosfera del film e dalle sue tematiche.
L’attrice ha però vissuto anche un’esperienza particolarmente
spaventosa durante le riprese, nel momento in cui stava rimanendo
coinvolta in brutto incidente a bordo di un auto. Fortunatamente,
la troupe riuscì a gestire la situazione, evitando il peggio.
Accanto a lei, nel ruolo di Ben
Driscoll vi è invece l’attore Daniel Craig.
Questi, durante le riprese, si trovò inoltre a ricevere la notizia
di aver ottenuto il ruolo dell’agente 007 James Bond, e dovette
assentarsi dal set per partecipare ad una conferenza stampa a
riguardo. Jeffrey Wright,
attualmente noto per la serie Westworld, è invece il volto
del biologo Galeano. Ad interpretare Oliver, il bambino immune, è
Jackson Bond, mentre Jeremy
Northam è suo padre Tucker. Nel film è inoltre presente
l’attrice Veronica Cartwright. Qui presente nei
panni di Wendy, questa aveva recitato anche nel film del 1978,
Terrore dallo spazio profondo, nei panni di Nancy
Bellicec.
Nell’approcciarsi al romanzo di
Finney, il regista tedesco ha, come anticipato, apportato alcuni
cambiamenti alla storia. Il suo intento era infatti quello di dar
vita ad un film che fosse aggiornato in quanto a racconto
sull’invasione aliena, presentando elementi e caratteristiche di
recente introduzione. La prima di queste è la presenza di alcuni
personaggi immuni al contagio extraterrestre. Una soluzione che ha
permesso di rendere la storia più avvincente e dinamica, con i
tentativi di salvare tali persone.
Allo stesso tempo, per rendere più
viva la minaccia aliena, il regista si è concentrato sul mostrare
quanto avviene in tutto il mondo, e non solo nella città dove
vivono i protagonisti. L’aspetto più affascinante, però, è quello
che lascia intendere che l’umanità potrebbe in realtà godere di
reali benefici da questa trasformazione, lasciandosi alle spalle il
caotico e bellico mondo nel quale viveva. A tal proposito,
l’introduzione della coscienza comune che guida i vari contagiati
risulta una delle novità più affascinanti nel racconto.
Il trailer di
Invasion e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Invasion grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
2 settembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Quando il 23 luglio Alberto Barbera
ha presentato il programma della 81esima edizione della
Mostra
del Cinema di Venezia, La stanza
accanto (The Room Next Door), il nuovo film di
Pedro Almodóvar che concorre per il Leone
d’oro, ha immediatamente suscitato grandi aspettative e un’enorme
curiosità. Il motivo principale? È la prima opera del
regista spagnolo realizzata interamente in lingua inglese.
Almodóvar si è avventurato nel cuore di Hollywood, ma con
ammirevole coerenza ha mantenuto intatti gli stilemi che
caratterizzano la sua filmografia.
Quindi, alla domanda se La
stanza accanto (The Room Next Door) deluda
le attese, la risposta è no. Almodóvar ci conquista ancora una
volta, non solo per il suo talento e l’attenzione costante alle
figure femminili, ma anche per la fedeltà alla sua cifra
stilistica, consegnandoci uno dei prodotti più affascinanti di
questa edizione del Festival. A impreziosire la scena, troviamo due
stelle eteree del cinema hollywoodiano: Tilda Swinton e Julianne Moore. Sceneggiata dallo stesso
regista, la pellicola sarà distribuita da Warner Bros.
La trama di La stanza accanto (The Room
Next Door)
New York. Martha è una reporter di
guerra che vive un rapporto conflittuale con la figlia Michelle. La
ragione è il padre di quest’ultima il quale dopo essersi trasferito
a San Diego quando la madre era ancora incinta, non si è più
interessato a loro. Ingrid, invece, è autrice di romanzi
semi-biografici, nei quali racconta spesso la sua paura delle
morte. Ed è proprio questa che bussa alla sua porta quando scopre
che Martha, sua cara amica, è ricoverata in ospedale per via di un
tumore. Per la donna non ci sono speranze di vita e, dopo aver
riflettuto, fa una richiesta particolare a Ingrid: nel Dark Web ha
acquistato una pillola che la aiuterà a morire, ma vuole farlo in
un contesto che non le è familiare e soprattutto con qualcuno che
le stia nella stanza accanto. Dopo diverse titubanze, Ingrid decide
di accettare e si trasferisce con lei in una casa di campagna a due
ore dalla Grande Mela. Ma il pensiero di sapere che l’amica le
morirà vicino è qualcosa di assolutamente atroce e spaventoso.
Fra dramma e ironia
Nonostante l’essere andato
oltreoceano, con La stanza accanto (The Room
Next Door) Almodóvar rimane ancorato alla sua
estetica e al suo inconfondibile stile narrativo,
confermandosi un autore maturo e consapevole. Nessun compromesso
per un regista che ha una visione chiara del cinema che intende
fare, mantenendo quei tratti distintivi che lo rendono
immediatamente riconoscibile anche in un diverso contesto
produttivo. Al centro della storia ci sono due donne,
apparentemente molto diverse ma profondamente simili, unite da
un’amicizia sincera e disposte ad affrontare insieme persino la
morte, che è uno dei temi portanti del film. Sono i sorrisi di
Martha e Ingrid, le loro lacrime, le speranze e i turbamenti, a
bucare lo schermo e a catturare l’attenzione dello spettatore sin
dalla prima scena. La macchina da presa aderisce alle protagoniste
con intimità, restituendoci due figure fragili ma determinate, che
trovano nel loro legame la forza per far fronte al momento più
doloroso della vita: il calare definitivo del sipario.
I dialoghi, ricchi di
sentimenti ed emozioni, compongono una narrazione che, pur partendo
da un contesto drammatico, non scivola mai nel melodramma.
Il regista infatti inserisce con intelligenza sprazzi di ironia che
stemperano la tensione, mantenendo un equilibrio perfetto,
affrontando così il tema delicato dell’eutanasia ma senza mai
cadere nell’enfasi o nella tragedia. Almodóvar trova dunque il
giusto linguaggio per trattare la morte e la scelta di morire,
senza appesantire il tono o risultare ridondante. Il risultato? Una
leggerezza che non è mai superficiale, ma che, al contrario, sa
cogliere la profondità delle emozioni senza rinunciare a un tocco
di umanità.
Swinton e Moore: che coppia!
Tilda Swinton e
Julianne Mooreoffrono due interpretazioni
straordinarie, calibrate e intense, senza mai scadere nel
teatrale o nell’eccessivo. La Swinton, in particolare, riesce a
catturare tutte le sfumature del suo personaggio, spesso senza
nemmeno bisogno di pronunciare una battuta. Basta uno sguardo,
un’espressione, per rimanere affascinati dalla sua performance.
Ecco perché ci viene da dire questo: insieme Swinton e Moore
formano una delle coppie più memorabili viste recentemente sul
grande schermo, dando vita a personaggi che rimarranno impressi nel
cuore del pubblico.