In esclusiva dal 3 gennaio, Time Is Up, ultimo film di Elisa
Amoruso, sarà disponibile su Prime Video.
Vivien (Bella
Thorne) e Roy (Benjamin Mascolo) sono
due ragazzi dalle personalità apparentemente opposte. Vivien è una
studentessa talentuosa con la passione per la fisica e il desiderio
di entrare in una prestigiosa università americana. Vive la sua
vita come una formula matematica che la spinge a rimandare al
futuro la propria felicità. Roy invece è un ragazzo problematico,
tormentato da un trauma vissuto da bambino, che sembra rincorrerlo
inesorabilmente e mandare continuamente in fumo tutti i suoi sogni.
Ma anche le scienze esatte hanno le loro variabili e, come sempre
accade, la vita riesce a intrecciare i suoi eventi in modi
sorprendenti e inaspettati.
Time Is Up ha per protagonisti
Bella Thorne e Benjamin Mascolo. Nel
cast accanto a loro, anche Sebastiano Pigazzi, Bonnie Baddoo, Emma
Lo Bianco, Giampiero Judica, Roberto Davide, Nikolay Moss, Linda
Zampaglione. Il film è diretto da Elisa Amoruso e prodotto da Marco
Belardi per Lotus Production (a Leone Film Group Company) e Rai
Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment e Voltage
Pictures.
Il cortometraggio “Cristian e
Sally” è tra le opere in concorso alla prossima edizione
dei David
di Donatello. Prodotto dal Comune di
Celano (AQ) in collaborazione con A.S.A.S. –
Associazione Stella, affronta temi sociali di grande
attualità come disabilità, inclusione sociale, dipendenze e
violenza sulle donne, che fanno da sfondo a storie di amore e di
amicizia.
I protagonisti del film, interamente
ambientato nel territorio di Celano, sono i ragazzi diversamente
abili del Centro “Peter Pan” ANFFAS, affiancati da
attori professionisti come Corrado Oddi, che in
carriera ha interpretato il ruolo del Giudice Giovanni Falcone nel
docufilm RAI dedicato alla figura del Magistrato.
Al centro della trama c’è Sally
(Simona Buono), un’affascinante ragazza che ha perso
entrambi i genitori in giovane età ed è rimasta sola con il
fratello disabile (Domenico Di Bernardo), che frequenta
un centro dove svolge attività ludico-ricreative. Cristian è molto
legato agli altri ragazzi disabili che frequentano il centro, tutti
insieme formano una grande squadra. Da qualche tempo, Sally ha
conosciuto un uomo di nome Mauro (Corrado Oddi). Dopo pochi
giorni di fidanzamento, il ragazzo propone a Sally di iniziare una
convivenza. Per la giovane donna sembra essere arrivata una manna
dal cielo; è convinta che Mauro l’aiuterà ad accudire suo fratello
Cristian. La ragazza non immagina neanche lontanamente che il suo
fidanzato in realtà è un ludopatico violento. La situazione
precipita. Mauro rapisce Cristian ricattando economicamente Sally.
Gli amici Cristian non se ne staranno a guardare.
Lo scopo del cortometraggio è quello
di sensibilizzare i giovani alla disabilità, per eliminare ogni
forma di discriminazione e far capire loro che molte persone ogni
giorno sono chiamate ad affrontare grandi sfide e che quella che
viene definita “normalità ” non è mai così banale e scontata. Il
film rivolge, però, anche un invito a chi ha, o teme di avere,
comportamenti che inducono a dipendenze -da fumo, sostanze
stupefacenti o gioco d’azzardo- o alle donne che subiscono violenza
fisica o psicologica a chiedere aiuto e sostegno a professionisti
dedicati. E vuole anche essere un monito alle istituzioni a non
lasciare i soggetti più deboli e le loro famiglie in solitudine e
in completa balia degli eventi. Oggi più che mai, in un momento
storico segnato dalla pandemia, e dal conseguente senso di disagio
psichico, in cui dipendenze e casi di violenza sono drammaticamente
aumentati.
Scritto e diretto
da Modestino Di Nenna, “Cristian e Sally” si avvale del
montaggio di Filippo Bussi e del sound design
di Francesco Cucinelli. Produttore esecutivo
é Follower One s.r.l. Le musiche originali del
film sono quelle del compositore Danilo
Pierini mentre il Direttore della fotografia
è Daniel Di Meo
Record di incassi al primo weekend
in sala – con oltre 11 milioni se consideriamo anche il mercoledì di debutto – per l’attesissimo
Spider-Man:
No Way Home, in cui – per la prima volta nella storia
cinematografica della saga – il nostro “amichevole eroe di
quartiere” Spider-Man (Tom
Holland) viene pubblicamente smascherato e non può più
separare la vita privata dalle grandi responsabilità che derivano
dall’essere un Supereroe.
In occasione dell’arrivo nei cinema
dal 15 dicembre di Spider-Man No Way Home, prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment, l’amato
supereroe e il multiverso abitato dai mitici villain che si sono
susseguiti nei venti anni della saga hanno invaso uno dei punti
iconici dello shopping meneghino, il flagship store di Coin in
Piazza 5 Giornate.
Fino alla fine del mese, il flagship
store di Coin in Piazza 5 Giornate ospita infatti un’esclusiva
installazione eye catching ispirata a film e all’epico scontro tra
Spider-Man e Doctor Octopus, storico villain interpretato da Alfred
Molina. Direttamente dal multiverso, un grande tentacolo
tridimensionale dirompe dal soffitto dell’ingresso del punto
vendita attorcigliandosi attorno alla colonna portante
dell’ingresso alta 6mt. Un grande Spider-Man, aggrappato al
soffitto, è però pronto ad affrontarlo.
Contemporaneamente, il maxi led wall
posto sulla facciata del punto vendita di Piazza 5 Giornate e tutti
gli schermi del circuito DOOH Coin in tutta Italia, riprendendo la
scena iconica del trailer, lancia la breaking news in cui viene
rivelata l’identità di Spider Man, alias Peter Parker, e annuncia
l’apertura del nuovo multiverso dello shopping con uno sconto
speciale da utilizzare sul nuovo e-commerce di Coin.
L’intero progetto è stato coordinato
da Domenico Ravaioli Promotions Manager Sony Pictures ed Echo,
agenzia milanese di comunicazione e marketing specializzata nel
settore entertainment da oltre 25 anni e diretta da Marco Cino.
È la nuotatrice italiana che ha
conquistato il maggior numero di riconoscimenti, una carriera
sportiva eccezionale, impreziosita dal fatto di essere la prima
olimpionica azzurra del nuoto (oro a Pechino 2008 nei 200 stile
libero). Una favola, quella di Federica
Pellegrini, la “Divina”, cominciata con l’argento ai
Giochi di Atene nel 2004 e illuminata da 53 medaglie
internazionali, delle quali 6 ori ai Mondiali (otto volte su 8 sul
podio mondiale nei 200 sl)) e 7 agli Europei.
Impressionante il numero di record
(ad oggi imbattuto il primato mondiale dei 200 sl) di una carriera
che si è conclusa la scorsa estata con l’olimpiade di Tokio 2020.
Per due anni Federica Pellegrini ha inseguito questo suo ultimo
grande traguardo sportivo. Il finale perfetto di una carriera
irripetibile: raggiungere – prima donna nella storia del nuoto – la
quinta finale olimpica consecutiva nella stessa specialità.
Sarà nelle sale italiane
come uscita evento il 10, 11 e 12 gennaioFederica Pellegrini UNDERWATER, il
film documentario prodotto da
Fremantle e distribuito da Notorious
Pictures che documenta fedelmente la faticosa marcia di
avvicinamento a Tokyo 2020 e la tanto agognata finale nella ‘sua’
gara, i 200 metri stile libero.
Federica Pellegrini UNDERWATER – il poster
Un obiettivo che si rivelerà ancora
più difficile del previsto. Tra allenamenti massacranti, crisi
fisiche e psicologiche, l’irrompere della pandemia nel corso della
preparazione, riscatti e rivincite, la Divina si mette in
gioco davanti alle telecamere come non aveva mai fatto prima.
Ma Federica Pellegrini
UNDERWATER racconta anche una storia che parte da
lontano, la storia di una ragazzina tenace e introversa, fortemente
determinata, col sostegno dei genitori, a perseguire i suoi sogni
sportivi fino a diventare la più grande nuotatrice italiana di
tutti i tempi e una delle più fenomenali nuotatrici a livello
mondiale.
Un racconto intimo in cui la
campionessa italiana più seguita e celebrata di sempre decide di
mostrare anche le proprie fragilità, aprendo le porte di una
dimensione segreta, sino ad ora tenuta gelosamente
nascosta: il rapporto e l’amore con il coach Matteo Giunta; e poi,
il legame indissolubile e profondo con i genitori, le gioie
domestiche e i ricordi dolorosi, come la morte dell’allenatore che
l’ha fatta entrare nella leggenda (Alberto Castagnetti) e la
bulimia attraversata durante l’adolescenza.
Passato e presente s’intrecciano
senza soluzione di continuità disegnando un ritratto dal
vero che mostra il dietro le quinte di un’impresa e di una
carriera fuori dal comune.
Il materiale di repertorio – le
gare, le vittorie, ma anche i video inediti dei suoi esordi, girati
in casa con una camerina VHS – e le riprese della vita pubblica e
privata di Federica durante gli ultimi due anni compongono un
film-documentario unico che non vuole essere puramente celebrativo,
ma soprattutto personale ed emotivo.
Le musiche originali di
Federica Pellegrini UNDERWATER sono state ideate e
composte da Samuel, autore e compositore estremamente
prolifico, artista con all’attivo numerose collaborazioni, frontman
e co-fondatore dei Subsonica e fondatore dei Motel Connection, con
cui ha realizzato due colonne sonore.
Dopo lo straordinario successo di
Pieces of a Woman, premiato a Venezia e
candidato all’Oscar, arriva in Italia il nuovo film diretto da
Kornél Mundruczó, Quel Giorno tu
Sarai, sempre scritto da Kata Wéber e
prodotto da Martin Scorsese, Già applaudito fuori
concorso all’ultimo Festival di Cannes, il film aprirà in anteprima
il 33. Trieste Film Festival e uscirà al cinema il 27 gennaio,
Giorno della Memoria, distribuito da Teodora.
Protagonista del film è una famiglia
che attraverso tre generazioni si confronta con l’eredità della
Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di
concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua
madre nella Berlino multietnica di oggi. Ispirandosi a eventi
realmente accaduti, Mundruczó e Wéber realizzano una riflessione
potente sulla memoria e l’identità, anche grazie a un cast
formidabile e a una messinscena che lascia a bocca aperta per i
suoi incredibili piani sequenza.
“Ogni nuovo film di Mundruczó e
Wéber“, ha dichiarato Scorsese, “arriva come un salutare
shock per gli spettatori e per chi fa cinema: si tratta di due
autori che non smettono mai di avventurarsi in territori
inesplorati. Con Quel giorno tu sarai riescono a
drammatizzare il movimento stesso del tempo, il modo in cui
ricordiamo e il modo in cui dimentichiamo“.
ComicBookMovie
ha provato a classificarli tutti, dal peggiore al migliore anche
se, va detto, in linea generale si è comunque trattato sempre di
film discreti!
The Suicide Squad
Abbiamo avuto solo un film
DC
nei cinema quest’anno, ma The Suicide Squad non è mai stato in grado di
raggiungere, purtroppo, il suo pieno potenziale al box office a
causa dell’uscita combinata in sala e su HBO Max. Tuttavia, anche
senza un’uscita in streaming, sembra che il sequel/reboot di
James
Gunn abbia lottato fin da subito per assicurarsi un
forte impatto sui fan. Una campagna marketing confusa ha fatto sì
che gli spettatori non fossero sicuri di cosa avrebbe rappresentato
questo film, quindi nemmeno le recensioni entusiastiche sono state
sufficienti ad aiutare le persone a dimenticare il “terribile
sforzo” del 2016, il film di David Ayer.
Tutto questo astio nei confronti
della precedente pellicola appare a tratti ingiustificato e
forzato, poichè The Suicide Squad presentava comunque
momenti grandiosi, anche se Gunn non ha potuto fare a meno di
servirsi della classificazione R per percorrere viaggi di
formazione giovanili attraversati da una nota di umorismo. Nel
complesso, si è trattato di un film notevole, ma non abbastanza da
costituire un nuovo e inedito franchise, ciò a cui auspicava la
Warner Bros. Non si tratta quindi di un cinecomic classico,
ma vi divertirete indubbiamente con The Suicide
Squad, un film pieno d’azione, spesso esilarante, che
prosegue le vicende della Task Force X e dà nuova vita al DC Extended
Universe, anche se presenta qualche frangente non
proprio riuscitissimo.
Black Widow
I fan stavano bramando un
film su Vedova Nera da anni e rilasciarne uno dopo
la morte del personaggio in Avengers: Endgame è stata una scelta
coraggiosa. Non siamo sicuri che riempire il vuoto tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War fosse del tutto
necessario, e una origin story (che ci riporta al primo incontro di
Natasha Romanoff con Clint
Barton) avrebbe forse potuto essere più divertente.
Nonostante ciò, Black Widow è stato comunque un notevole film
da solista del personaggio; passare del tempo con la famiglia di
Natasha è stato uno spasso, così come la scelta narrativa
coinvolgente del concentrarsi su assassini che si riprendono il
loro libero arbitrio. L’introduzione di Yelena
Belova è stata, naturalmente, il punto culminante del film
e le scene d’azione sono state alcune delle migliori del MCU.
Sfortunatamente, per quanto Taskmaster fosse
formidabile, ci sarebbero stati sicuramente modi migliori per
sfruttare le potenzialità del personaggio … Tuttavia, Black Widow
può essere classificato come un Bourne che incontra Bond e
Terminator… con due protagoniste femminili eccezionali e toste.
Ricco di azione, divertente e a volte sorprendentemente straziante,
la visione di Cate Shortland per il MCU
è audace, potente e assolutamente imperdibile.
Eternals
Prima del 2021, è giusto
dire che nessuno di noi si sarebbe aspettato che Eternals fosse il primo film classificato come
“Rotten” dei Marvel Studios. Per
qualsivoglia motivo, molti critici non hanno risposto in maniera
positiva a questo blockbuster, ed è difficile non chiedersi se ciò
sia in parte dovuto al fatto che essi ritenevano che la vincitrice
dell’Oscar Chloé Zhao non dovesse
“abbassarsi” al genere supereroistico (volevano forse
fargliela pagare?).
Eternals non è affatto un film completo, ma è
comunque dignitoso: troppi salti temporali e un nucleo di
protagonisti troppo vasto lo hanno indebolito, eppure si posiziona
più in alto rispetto a Black Widow per la portata ambiziosa del
progetto e l’impianto visivo mozzafiato. Ci sono stati alcuni
autentici momenti stupefacenti, configurandosi come un’espansione
mitologica del MCU
che, si pensa, avrà un impatto di lunga durata, partendo dal fatto
che ora c’è un enorme pietra Celeste che spunta dall’Oceano Indiano
e dobbiamo capire cosa comporterà l’introduzione sconvolgente del
personaggio di Starfox. Un’esplorazione potente e
travolgente dell’amore, della vita e della storia del MCU,
Eternals occasionalmente inciampa ma,
quando impenna, questo è sicuramente il Marvel
Studios al suo meglio.
Venom: la furia di Carnage
Venom
dovrebbe passare alla storia come uno dei peggiori film di
supereroi mai realizzati: si presentava come un prodotto
scarto di metà anni 2000 che un adattamento degno di competere
con il nome dei Marvel Studios, quindi nessuno di noi aveva grandi
speranze per Venom: La
furia di Carnage. Il fatto che Andy Serkis
avrebbe sostituito Ruben Fleischer era di buon auspicio,
naturalmente, e questo blockbuster di 90 minuti ha finito per
superare le aspettative.
È il film perfetto di Venom? No, ma
è il miglior film Marvel non-MCU
live-action da molto tempo a questa parte. Vedere
Venom e Carnage scontrarsi è il
sogno di ogni fan dei fumetti che diventa realtà e l’azione epica è
sostenuta da immagini incredibili, alcune grandi risate e una
sorprendente quantità di cuore.
Zack Snyder’s Justice League
Possiamo capire che molti
di voi non vogliano sentir parlare della Justice League di Zack Snyder, ma il film
della durata di quattro ore è stato una delizia per coloro che
volevano gustarsi la visione senza censure che il regista aveva nei
riguardi di questa squadra. Molto meglio dello sforzo del 2017 di
Joss Whedon, è stato adeguatamente un film dalla
portata epica e, con grande delusione di alcuni, 100%
Snyder al suo meglio (e peggio).
Il regista ha sicuramente ceduto ad
alcuni dei suoi tropi registici considerati più irritanti
da alcuni fan, a volte, ma la narrazione ha davvero funzionato e le
anticipazioni su un sequel, anche se è improbabile che portino
davvero da qualche parte – sono state sorprendenti. Un
Darkseid in live-action non ha deluso, e nemmeno
un atto finale di gran lunga superiore e ricco di azione.
Sicuramente si potrebbe fare ancora di più con la Justice League, ma ciò non toglie fascino al
film. La parte migliore è stata vedere di cosa fosse effettivamente
capace questo cast prima che Whedon stravolgesse
le cose, e Ray Fisher, in particolare, è riuscito
ad impressionare in maniera significativa nei panni di questo
Cyborg molto più stratificato.
Shang-Chi e la leggenda dei dieci
anelli
Sarebbe ingiusto dire che
ci siamo approcciati alla visione di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli con
basse aspettative, ma che si rivelasse un potenziale candidato
all’Oscar (sembra che Kevin Feige speri che segua le orme di Black
Panther) è stato letteralmente uno shock. Con le migliori scene di
lotta del MCU
e un cast incredibilmente talentuoso che dà il massimo, questo film
dall’aspetto visivo magnifico è stato una delizia dall’inizio alla
fine. Azione a parte, la relazione padre/figlio come cuore pulsante
di Shang-Chi è stata un altro innegabile punto saliente del
film.
I Marvel Studios
hanno puntato in alto con Shang-Chi e, una volta apparsi sullo schermo i
titoli di coda, ci siamo ritrovati con uno dei nuovi eroi più
brillanti e migliori del MCU.
Non c’è da meravigliarsi che un sequel e una serie spinoff Disney+
siano entrambi in arrivo, e sembra più che logico che Shang-Chi
entri di diritto a far parte dell’universo: non vediamo l’ora che
questo Nuovo Vendicatore incontri altri suoi colleghi eroi.
Spider-Man: No Way Home
Spider-Man:
No Way Home è appena approdato nei cinema di tutto il
mondo, ma questo non è solo il miglior film di supereroi del 2021…
è anche il più grande adattamento dei fumetti Marvel Comics che sia mai stato
realizzato sul grande schermo. Ora, siamo sicuri che non tutti
sarete d’accordo ma, se siete fan di Spider-Man – in particolare
per quanto riguarda i film precedenti – amerete ogni singolo
secondo di questo grandioso progetto.
Sulla carta, questa avventura
multi-versale avrebbe fatto fatica a funzionare, ma il regista Jon
Watts è riuscito a combinare in maniera ottimale tutti i personaggi
sullo schermo e grandi intuizioni, per offrire un’esperienza
perfetta di blockbuster. Una lettera d’amore alla storia del nostro
arrampica-muri e una spettacolare rivisitazione del Peter Parker
del MCU,
è difficile trovare difetti in Spider-Man: No Way Home. È un film di cui
parleremo per molto tempo e, anche se molto probabilmente sarà ben
difficile ambire ancora più in alto, il palcoscenico è pronto per
accogliere altre avventure future di Peter Parker.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia
arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese
sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New
York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un
cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Un tempo la protagonista di
Encanto, il 60esimo classico d’animazione
Disney diretto da Byron Howard e
Jared Bush,
autori anche di Zootropolis, sarebbe
stata Isabela, ragazza estremamente attraente, adorata da tutti e
capace di far sbocciare fiori a suo piacimento. Oggi, invece (e per
fortuna), protagonisti possono esserlo anche coloro che un tempo
non erano minimamente considerati se non per ruoli marginali. Ecco
dunque che a guidare il racconto del film vi è Mirabel, ragazza
impacciata, con il viso tondo, il naso grande e le sopracciglia
folte. Nel rendere lei il principale tra i tanti personaggi che
animano il film si conferma la volontà della Disney di perseguire
una maggiore inclusività e diversità in ciò che si mostra e
racconta.
Film come La principessa e il
ranocchio e il più recente Oceania avevano già
apportato significativi cambiamenti nella raffigurazione dei
personaggi femminili della Disney e con Encanto questo
discorso si manifesta in modo ancor più esplicito. Protagonista è
dunque Mirabel, appartenente alla famiglia Madrigal, la quale vive
nascosta tra le montagne della Colombia in una casa magica, frutto
di un miracolo verificatosi tempo addietro. Tale magia, inoltre, ha
donato a tutti i membri della famiglia, tranne Mirabel, un potere
unico. Quando proprio quest’ultima scopre che la magia che circonda
il luogo è però in pericolo, capisce che lei, l’unica Madrigal
ordinaria, può essere l’ultima speranza della sua straordinaria
famiglia.
Quella che Bush, Charise
Castro-Smith e Lin Manuel Miranda, hanno
scritto è una storia strutturalmente semplice e rientrante nei
canoni della Disney, forse anche troppo. Il percorso che
intraprende Mirabel per scoprire cosa minaccia la magia della sua
famiglia prevede infatti una serie di tappe annunciate attraverso
le quali scoprirà molto più di quel che pensa, tanto su di sé
quanto sugli altri membri della famiglia. Sotto questo aspetto,
Encanto non brilla dunque di originalità, a tal punto che
la conclusione arriva quasi a sorpresa, con uno svelamento del
mistero non particolarmente entusiasmante. Molto più interessante,
invece, è parlare di ciò che il film desidera rappresentare e
trasmettere.
Nell’introdurre il film, i due
registi hanno raccontato il loro desiderio di avere come
protagonista una famiglia numerosa, con i vari membri
rappresentanti ognuno una sfumatura diversa di questa. Durante il
percorso di Mirabel, dunque, più che svelare un mistero si ha modo
di conoscere meglio ognuno di loro e i rapporti che li legano. Ci
si presenta così davanti agli occhi una sorprendente varietà di
personalità, dal confronto con le quali emerge un tema sempre più
affascinante, ovvero il peso delle responsabilità. Ognuno dei
personaggi è infatti schiavo del proprio talento, dietro al quale
si nasconde però quella fragilità e complessità che ci rende
umani.
Se Luisa è la forzuta della
famiglia, sulle cui possenti spalle ricadono tutti i compiti più
gravosi, Isabela è al contrario la principessa perfetta a cui tutti
guardano come il futuro della famiglia. Questi aspetti di facciata
vengono dunque scardinati attraverso sequenze musicali
particolarmente coinvolgenti e commoventi, che ci ricordano ai
tempi dei social quanto sia facile sfoggiare solo il meglio di sé.
Molto più difficile e coraggioso è invece mostrarsi per ciò che si
è davvero, con tutti i propri pregi e difetti. Soltanto facendo
così ci si può aprire a chi ci circonda, evadere le aspettative e
costruire rapporti più sani.
Encanto: la recensione del film
Encanto si presenta dunque
come una grande metafora sulla famiglia, sulla necessità di essere
ciò che si è e non altro da sé. Ognuno è speciale e indispensabile
a suo modo e questo è certamente, a livello contenutistico, ciò che
di più bello il film ci racconta. Naturalmente, se la struttura
della narrazione presenta delle ingenuità altrettanto non si può
dire del comparto tecnico. Encanto è un perfetto figlio di
quel progresso dell’animazione sempre più stupefacente, che ha oggi
raggiunto risultati estetici a dir poco sbalorditivi. La cura per i
dettagli, ovviamente, è ciò che sorprende di più e gli occhi dei
personaggi raramente sono stati così espressivi.
Ciò che davvero rende speciale il
film, però, sono le sue canzoni e le sequenze realizzate per
accompagnarle. Brani come Waiting for a Miracle, Surface
Pressure e We Don’t Talk About Bruno, composti da
Lin-Manuel Miranda, sono irresistibilmente coinvolgenti e le
animazioni ricche di fantasia e colori a cui si associano li
rendono da subito dei classici. Encanto è dunque una gioia
per gli occhi e le emozioni più profonde in ognuno di noi e ciò
permette forse di perdonare la semplicità narrativa, specialmente
considerando i messaggi trasmessi, oggi più che mai necessari.
Il regista e il produttore di
The
Batman hanno spiegato perché il film in uscita esiste
al di fuori del DC
Extended Universe. Mentre il franchise di supereroi ha visto
Ben Affleck nei panni del Crociato
Incappucciato, che riprenderà il ruolo in The
Flash del prossimo anno, questo film di
Matt Reeves introdurrà Robert Pattinson come una nuova versione
del popolare personaggio. Dopo aver subito alcuni ritardi nella
produzione legati alla pandemia, The
Batman è attualmente programmato per uscire nelle
sale il 3 marzo 2022.
All’inizio del suo sviluppo,
The
Batman doveva essere il primo film di un progetto
da solista per il Batman di Affleck, con l’attore che doveva anche
dirigere, scrivere e produrre il film. Una volta che Reeves è stato
assunto, tuttavia, ha espresso il desiderio di esplorare un Bruce
Wayne nei primi giorni della sua carriera di vigilante, e alla fine
Affleck ha lasciato del tutto il film. Piuttosto che far
interpretare a Robert Pattinson una versione più
giovane del personaggio DCEU, tuttavia, i realizzatori hanno scelto
di separare il film dalla loro continuità condivisa, in modo molto
simile a come fa il Joker di Todd
Phillips del 2019.
Ora, Matt Reeves e
il produttore Dylan Clark hanno spiegato il motivo
alla base della decisione di realizzare un film indipendente. Per
il regista, era molto importante “essere in grado di creare
un’iterazione con un aspetto personale” e dover “collegarsi a tutte
queste altre cose” nel DCEU sarebbe stato un impedimento a quel
processo. Clark nota che lo studio dietro il franchise, Warner
Bros., era interessato a esplorare i loro personaggi da più
angolazioni possibili, il che ha permesso al team di questo Batman
di ignorare qualsiasi altra cosa fatta con lo stesso eroe.
“La Warner Bros. ha un
multiverso in cui stanno esplorando diversi modi per usare il
personaggio… Non siamo coinvolti in questo progetto. Matt è
interessato a spingere questo personaggio nelle sue profondità
emotive e scuoterlo nel profondo.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Come ormai sappiamo bene, il
franchise di The Amazing Spider-Man non era
destinato a finire dove è finito, ma l’accoglienza riservata a
The Amazing Spider-Man 2, insieme all’hacking di
Sony che ha svelato i loro piani per il franchise, ha bloccato la
realizzazione del sequel pianificato.
Anche i successivi spin-off messi in
pre-produzione sono stati accantonati dopo che Sony ha stretto un
accordo con i Marvel Studios per portare il
personaggio nel MCU. Questo ha portato inevitabilmente al recasting
di Spider-Man e al licenziamento di Garfield dal
ruolo, con grande delusione dei suoi fan ma
anche dell’attore stesso che in passato non ha perso occasione per
manifestare il suo rammarico per la fine prematura del suo
contratto.
Ora che il pubblico può vedere di
nuovo Andrew Garfield in azione nei pani di
Spider-Man in No Way Home, c’è una rinnovata speranza per la
realizzazione di The Amazing Spider-Man 3, che i
fan non vogliono farsi sfuggire.
Andrew Garfield did an incredible job in The
Amazing Spider-Man franchise and it has always bothered me that his
performance was so overlooked.
Ming-Na Wen, che vedremo nella serie Disney+The Book of Boba
Fett, rivela il biglietto di auguri Lucasfilm di
quest’anno, che, tra gli altri, vede protagonisti personaggi nuovi
e classici di Star
Wars.
Il leggendario franchise è servito
come lancio ufficiale per lo studio cinematografico indipendente di
George Lucas a metà degli anni ’70, e lì Lucas ha
iniziato a sviluppare la sua carriera con American
Graffiti. Dopo aver impostato la storia per il secondo
capitolo del franchise di Star Wars, Lucasfilm ha
lavorato con Steven Spielberg per scrivere e
produrre il primo film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta, prima di
tornare a concludere la prima trilogia con Il ritorno dello
Jedi.
In onore del periodo natalizio,
Ming-Na Wen ha rivelato via Twitter la
cartolina di Natale di Lucasfilm di quest’anno. Creato dall’artista
Amy Beth Christenson, il biglietto di auguri
presenta personaggi di Star Wars nuovi e originali tra cui la
Fennec Shand di Wen, Obi-Wan
Kenobi di Ewan McGregor e altre proprietà dello studio
tra cui Indiana Jones e
Willow.
Lo studio si è diramato anche in
altre aree, tra cui le avventure fantasy classiche di culto
Labyrinth e Willow (che compare
nella cartolina), l’amata avventura animata per famiglie
The Land Before Time e il ramo di videogiochi
Lucasfilm Games, precedentemente noto come LucasArts.
Il prossimo Jurassic
World Il Dominio vedrà tornare sul grande schermo
il trio protagonista di Jurassic Park di
Steven Spielberg: Sam
Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, il
quale era già apparso in Jurassic World: Il Regno
Distrutto.
Parlando del film con Empire, il
regista Colin Trevorrow ha raccontato che quando
ha inviato a Steven Spielberg, la foto dal set con
il cast riunito, il regista si è molto commosso.
“Nel momento in cui tutti si
sono presentati per la prima volta insieme, erano tutti stipati in
una Jeep. E gli ho fatto una foto e l’ho inviata a Steven
[Spielberg]. Si è emozionato molto. Non credo che nemmeno lui fosse
preparato a quanto sarebbe stato commovente vedere tutti quei
personaggi che ama, e le persone che ama, avere un aspetto
incredibile e vivere un’avventura insieme”.
Jurassic
World Il Dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Empire ha dedicato un lungo speciale
a The Batman di Matt Reeves e tra
le cose interessanti che sono emerse dall’intervista c’è anche che
Zoe Kravitz, interprete di Selina
Kyle/Catwoman, ha studiato i movimenti di felini grandi e piccoli
per prepararsi al ruolo.
Parlando con Empire,
Zoe Kravitz ha rivelato che lei e la sua
squadra di stunt hanno effettivamente guardato dei footage di gatti
e leoni e di come combattono per trarre ispirazione per le movenze
del personaggio.
“Abbiamo guardato
gatti e leoni – ha dichiarato Kravitz – e il modo in cui
combattono e abbiamo parlato delle possibilità che ha una persona
della mia stazza di confrontarsi con uno come Batman che è molto
più forte. Quali sono le mie doti? Essere veloce e sfuggente.
Quindi abbiamo fatto del lavoro a terra molto interessante,
fondendo elementi di arti marziali, capoeira e movimenti felini
simili a passi di danza.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Come ormai sempre più spesso accade,
i canali ufficiali Marvel ufficializzano la presenza
di personaggi nei loro film che fino all’uscita in sala era tenuta
nascosta, facendo a tutti gli effetti uno spoiler ai loro fan che
non sono ancora riusciti a vedere i film. Spider-Man:
No Way Home non fa eccezione.
Scoperte dall’utente Twitter
Cinematic
Spot, i due artwork promozionali del film si trovano
sul sito della Marvel, nella sezione personaggi, in questo caso,
sotto il nome Spider-Man. Ogni Spider-Man ha un suo titolo unico,
quello di Tobey Maguire è “L’amichevole Spider-Man
di quartiere” e quello di Andrew Garfield è
“Amazing Spider-Man”.
Gli artwork ritraggono ogni
Spider-Man in posa che scivola con le sue ragnatele, con
Maguire-Spider-Man che indossa l’iconica tuta dei film di
Sam Raimi e Garfield che invece indossa quella
vista in The Amazing Spider-Man 2.
Spider-Man: No Way Home ha ottenuto risultati
spettacolari al box office mondiale, il tutto mentre guadagnava
recensioni entusiastiche e si assicurava il beneplacito dei fan dei
fumetti. Possiamo dire a tutti gli effetti che si è trattato di un
progetto pazzesco, che ha combinato tre franchise indipendenti, per
offrirci quella che molti ritengono essere la più grande avventura
Marvel mai realizzata.
Una storia di questa portata deve
inevitabilmente includere numerosi Easter Eggs, richiami e camei e,
dopo un doveroso rewatch, abbiamo setacciato il film per ripercorre
assieme i migliori!
“DITKO” E “GKANE”
Durante la prima scena sul
tetto con Peter Parker e MJ, dovreste essere riusciti a intravedere
dei graffiti alle loro spalle che recitano:
“DITKO“. Non c’è bisogno di ricordare che
Steve Ditko è il co-creatore dell’Uomo Ragno, e
l’artista responsabile di aver contribuito a dare vita non solo al
personaggio dell’arrampica-muri, ma anche ai suoi arci nemici
Green Goblin, Doctor Octopus, Electro, Lizard e
Sandman.
Questo non è l’unico graffito degno
di nota nel film, tuttavia, dal momento che riusciamo a scorgere
anche la scritta “GKANE” al di là del tetto:
Gil Kane ci ha regalato la sua arte solo in una
ventina di numeri di Amazing Spider-Man, ma in maniera
assolutamente imprescindibile, dall’overdose di Harry Osborn a
“The Death of Gwen Stacy” di Gerry Conway. Vi è anche un
richiamo al leggendario Stan Lee, poichè un taxi
sul ponte dove il Dottor Octopus sferza il suo prima attacco,
presenta il numero”1228″ e il compleanno del mitico artista sarebbe
proprio stato il 28 dicembre.
Uno sguardo allo Spider-Verse
Con la spaccatura del
Multiverso alla fine del film, innumerevoli esseri provenienti da
distinte realtà – che sanno tutti che Peter Parker è l’Uomo Ragno –
iniziano ad essere trasportati nel MCU.
Guardate attentamente le sagome e
noterete alcuni cattivi familiari: c’è Kraven il
Cacciatore con la sua lancia, un Rhino accurato
come nei fumetti e persino Scorpion. Vediamo anche
una donna, anche se le supposizioni concernenti la sua identità
sono molteplici (Black Cat, Mary Jane Watson, e
anche Spider-Gwen dovrebbero essere considerate
tra le candidate più probabili). Si tratta di personaggi
provenienti da universi differenti, ma visto che il Peter del
MCU non ha mai combattuto contro Kraven, Rhino e
Scorpion, non possiamo fare a meno di chiederci se è un segno di
ciò che avverrà più avanti!
Il male alla schiena di
Spider-Man
Mentre aspettano che i
cinque sinistri cattivi arrivino alla Statua della
Libertà, lo Spider-Man di Tobey Maguire si lamenta di avere mal di
schiena. L’arrampica-muri di Andrew Garfield lo comprende bene, ammettendo
di soffrire spesso dello stesso malessere, ed entrambi credono che
sia il risultato dei continui spostamenti nella Grande Mela
(qualcosa di cui l’Uomo Ragno di Tom
Holland non ha sicuramente molta esperienza prima di
Spider-Man: No Way Home).
Quelli di voi che hanno familiarità
con Spider-Man 2 ricorderanno sicuramente che
Spidey è precipitato dal cielo, cadendo bruscamente su una macchina
nel corso del film, finendo per zoppicare e lamentarsi della sua
schiena malandata. All’epoca, questa era inteso come una battuta
dato che Maguire aveva quasi perso l’occasione di tornare nel
sequel del 2004, dopo un infortunio alla schiena subito durante la
produzione di Seabiscuit. Jake
Gyllenhaal, futuro interprete di
Mysterio, era stato chiamato per sostituire
Maguire all’epoca della produzione del film, e
Peter fa persino riferimento al suo “blocco di produzione di
ragnatela” come risultato di una “crisi esistenziale” mentre
riflette sugli eventi del film del 2004.
Un riferimento a Hobgoblin?
Nel MCU, Ned
Leeds è il migliore amico di Peter Parker
mentre nei fumetti è più che altro un suo rivale in amore, spesso
in lotta con Peter, con cui si contende l’affetto di Betty
Brant. Sottoposto al lavaggio del cervello da Roderick
Kingsley, ha anche assunto l’identità di
Hobgoblin, ma ha finito per essere ucciso prima di
poter rivelare chi si celasse veramente dietro la maschera.
Nella casa di Ned, la telecamera
indugia su alcune armi verdi e oro, mentre si staglia sulla scena
un’intera sequenza a lui dedicata, che promette a Peter che non
diventerà mai un supercattivo né tenterà di ucciderlo. Ora che non
sta più insieme al suo migliore amico, forse seguirà le orme del
Green Goblin per prendere di mira Spidey? Norman
Osborn potrebbe aver effettivamente dimenticato lì le sue armi e il
fatto che Ned sia stato incastrato come Hobgoblin sarebbe una
tragica rivelazione che porterebbe a galla le conseguenze del ruolo
di Spider-Man nel decidere di far dimenticare Peter a Ned.
Il ritorno di Liz Allan-Toomes
Quando Doctor
Strange e Spider-Man iniziano a
combattere, lo stregone viene mostrato mentre passa davanti a
un’edicola tappezzata di riviste concernenti l’identità di Peter
Parker come Spider-Man.
Guardate attentamente, e noterete
che una copia di People Magazine presenta in copertina la
Liz Allan-Toomes di Laura
Harrier, che non vediamo dai tempi di Spider-Man: Homecoming. Il titolo della
rivista recita “He’s A Liar!”, che si riferisce probabilmente al
fatto che Spidey è responsabile di aver messo suo padre,
l’Avvoltoio, dietro le sbarre (deve farle male il
fatto che sia uscita con il vigilante che lo ha catturato…).
Michael Keaton tornerà nei panni di Adrian
Toomes in Morbius, dove immaginiamo ci sarà un
collegamento con Spider-Man…
Green
Goblin no more!
La maschera del
Green Goblin di Spider-Man del
2002 non occupa molto minutaggio del film, con Norman Osborn che
rifiuta la sua parte d’identità di Goblin già durante la sua
seconda apparizione in scena. Quel breve frangente ambientato in un
vicolo è un riferimento palese a precisi episodi di “Spider-Man No
More!” di Amazing Spider-Man #50 e Spider-Man
2.
Ci sono un mucchio di divertenti
Easter Eggs di Green Goblin da trovare in Spider-Man: No Way Home, anche se la
rivelazione riguardo al fatto che nel MCU non esiste la
Oscorp potrebbe significare che Peter non affronterà mai il suo
Norman. Il Norman di questo film indossa molte varianti di abiti
verdi e viola, tutte destinate a rendere omaggio al suo aspetto nei
fumetti. Il nostro momento preferito non coinvolge un costume,
però: arriva quando Willem Dafoe ripete la sua frase “Io
stesso sono una specie di scienziato“, una citazione che è
diventata il soggetto di innumerevoli meme negli ultimi anni.
Fare un patto col Diavolo…
Matt
Murdock / Daredevil è l’avvocato di
Peter Parker in Spider-Man: No Way Home e ciò sancisce il
debutto dell’Uomo Senza Paura nel MCU. Tuttavia, ci
sono altri riferimenti diabolici al film, compreso un
dettaglio offertoci all’esterno del liceo dell’eroe dove un membro
della folla può essere visto tenere in mano un cartello che
descrive l’adolescente come il “Diavolo travestito”. Qual è il
significato del diavolo? Mefisto, naturalmente.
In “One More Day”, zia
May viene uccisa da un assassino assoldato da Kingpin
dopo che Spider-Man ha rivelato al mondo il suo vero volto. Non
avendo altra scelta, l’Uomo Ragno fa un accordo con Mefisto per
salvare May Parker, sacrificando il suo matrimonio con Mary Jane
Watson. Più tardi scopriremo che Spider-Man ha nascosto la sua
identità segreta al mondo con l’aiuto del Doctor
Strange. Lo Stregone Supremo lanciò infatti un incantesimo
che cancellasse dalla memoria di tutti la vera identità di Peter,
anche se la differenza nei fumetti è che sarebbe stato completato
una volta che l’eroe si sarebbe smascherato di fronte a loro.
The Amazing Spider-Man 3
C’erano una volta progetti
per The Amazing Spider-Man 3, The Amazing
Spider-Man 4 e un film sui
Sinistri Sei. Le cose sono cambiate quando il secondo film
con Andrew Garfield ha deluso irrimediabilmente
dal punto di vista degli incassi e la storyline dell’arrampica-muri
è stata riavviata per una terza volta grazie all’interpretazione di
Tom Holland che ha portato Spidey nel MCU.
Spider-Man: No Way Home costituisce in un
qualche modo un sequel per il Peter di Garfield;
scopriamo che si è chiuso in se stesso dopo la morte di
Gwen Stacy, rinunciando alla sua vita fuori dalla
tuta rossa e blu ed evitando qualsiasi scontro. Con il procedere
del film, sembra che trovi una certa redenzione, in particolare
dopo aver salvato MJ. Per quanto riguarda lo Spider-Man di Maguire, sembra che alla fine abbia avuto un
lieto fine con Mary Jane, ma per lo Spider-Garfield non possiamo
fare a meno di sentire che c’è ancora tanto da raccontare.
Il debutto di Doc Ock
Le targhe che fanno
riferimento a volumi famosi di Amazing Spider-Man sono
diventate la norma nel franchise di Spider-Man, e anche in questo
film possiamo individuare questi riferimenti. Quando Doctor
Octopus attacca sul ponte, l’auto in cui si trova il capo
delle ammissioni del MIT possiede la targa “63ASM-3”. Doc Ock ha
debuttato in Amazing Spider-Man #3 nel 1963, un numero molto
importante che ha introdotto un membro chiave degli acerrimi nemici
dell’Uomo Ragnatela.
Come per il Green Goblin, ci sono
molte strizzatine d’occhio al passato di Otto Octavius sparsi per
tutto Spider-Man: No Way Home. La maggior parte si
riferisce alla sua apparizione in Spider-Man 2,
con Otto che ripete la famosa frase sul fatto che il potere del
sole è nel palmo delle sue mani… due volte. La sua toccante
conversazione con il Peter Parker di Tobey Maguire
è anche un bel ritorno al loro primo incontro, ben 17 anni fa.
Imperatore Palpatine
Lo spara-ragnatele può aver
fatto riferimento a L’Impero colpisce ancora come un “film molto
vecchio” in Captain America: Civil War, ma in
Spider-Man: Homecoming troviamo un Peter
Parker in versione fan accanito del franchise della LucasFilm. Uno scioccato Ned
Leeds, nel primo capitolo, aveva fatto cadere il loro set LEGO
della Morte Nera dopo aver scoperto che il suo migliore amico è
Spider-Man.
Dopo che il mondo ha dimenticato chi
è Peter, l’adolescente si trasferisce in un appartamento a New York
City (che è sorprendentemente simile a quello che lo Spidey di
Tobey Maguire chiamava casa) e entra in azione in
un accurato costume rosso e blu. Prima di saltare fuori dalla
finestra, mette una Minifigure LEGO dell’Imperatore Palpatine sulla
sua scrivania come ricordo dell’amicizia che un tempo condivideva
con Ned.
Con l’arrivo al cinema nel 2002 di
The Bourne Identity un nuovo agente
segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason
Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza
ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che
qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è
accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Diretto da
Doug Liman e scritto da Tony
Gilroy, il film è stato il primo di una fortunata saga
cinematografica, la cui storia si basa sui romanzi di spionaggio
scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il
1990.
The Bourne Identity è
basato sul primo di questi, intitolato Un nome senza
volto. Questo era già precedentemente stato adattato in una
serie del 1988 intitolata Identità bruciata. Nella seconda
metà degli anni Novanta, Liman, dichiaratosi grande fan dei
romanzi, iniziò a sviluppare la possibilità di portare al cinema la
storia dell’agente senza memoria. Dopo una serie di contrattazioni
con la Warner Bros. prima, e con la Universal Pictures poi, riuscì
infine ad acquisirne i diritti per dar vita al film da lui diretto.
Con le riprese svoltesi tra Parigi, Praga, Roma, Mykonos e Zurigo,
crebbe poi l’interesse del pubblico nei confronti del film.
Al momento dell’arrivo in sala, il
film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un
budget di circa 60 milioni di dollari, il film riuscì infatti a
guadagnarne ben 214 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo
studios di produzione a mettere in cantiere ulteriori sequel,
sempre basati sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo
di The Bourne Identity è dato anche dal cast di attori che
lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al
coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà
infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.
The Bourne Identity: la
trama del film
La vicenda del film si apre al largo
del mar Mediterraneo, dove un peschereccio italiano recupera un
giovane uomo in mare. Questi è privo di sensi e appare gravemente
ferito alla schiena. Quando l’uomo si risveglia, afferma di non
ricordare nulla della propria identità né del proprio passato.
L’unico elemento che può aiutarlo a scoprire qualcosa di più, è un
microchip contenente un conto bancario. Ripresosi dalle ferite,
l’uomo si dirige allora alla volta di Zurigo, scoprendo piano piano
cose inaspettate di sé, come una grandissima capacità nelle arti
marziali. Arrivato nella città Svizzera, questi riesce ad
individuare una cassetta di sicurezza legata al conto presente sul
microchip.
All’interno di questa ritrova una
serie di passaporti riportanti nomi diversi ma sempre con la sua
foto. Una patente francese, invece, gli indica il suo vero nome:
Jason Bourne. Mentre fa queste prime scoperte,
l’uomo si ritrova inseguito dalle forze dell’ordine. Costretto a
scappare, trova aiuto in Marie, che si offre di
farlo arrivare a Parigi in cambio di denaro. Bourne, ammesso che
questo sia il suo vero nome, è infatti convinto che nella città
francese troverà ulteriori risposte al suo mistero. Il viaggio per
arrivarvi sarà tuttavia ricco di ostacoli, rappresentati in
particolare da una serie di sicari appartenenti alla misteriosa
organizzazione Treadstone.
The Bourne Identity: il
cast del film
Un ruolo come quello di Jason Bourne
è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a
svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi
come Brad Pitt, Russell Crowe e
Sylvester
Stallone. La scelta ricadde però su Matt
Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio
ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non
aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito
Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter
meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi
nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro
allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima
persona una notevole quantità di scene d’azione, come i
combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a
controfigure.
Accanto a lui si ritrovano altri
noti attori di provenienza internazionale. La tedesca
Franka Potente ricopre infatti il ruolo di Marie,
alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie
al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio
grazie a tale titolo che Liman la scelse per il suo film. Il premio
Oscar Chris Cooper, invece, interpreta lo spietato
sicario Alexander Conklin, mentre Clive
Owen è l’assassino noto come Il Professore. Nel film è
inoltre presente Brian
Cox, attualmente impegnato nella serie HBO
Succession, che interpreta qui Ward Abbott, capo
dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia
Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons,
che verrà poi ulteriormente sviluppato nei successivi film. Vi è
infine il cameo, ad inizio film, del noto attore italiano
Orso Maria Guerrini, nei panni del pescatore
Giancarlo che recupera Bourne dal mare.
The Bourne Identity: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo di critica e
di pubblico del film, la Universal decise di procedere nel suo
piano di dar vita ad una vera e propria saga cinematografica
dedicata al personaggio. È così che nel 2004 arriva il primo
sequel, The Bourne Supremacy,
basato sul romanzo Doppio inganno. Del 2007 è invece il
capitolo conclusivo The Bourne Ultimatum – Il
ritorno dello sciacallo, il quale arriverà anche a vincere
tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è
stato portato al cinema il film The Bourne
Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross
interpretato da Jeremy
Renner. Il non particolare successo di questo, però,
spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi
è infatti nuovamente protagonista con Jason
Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo
film della saga.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del primo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Bourne
Identity è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now
TV, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 21
dicembre alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Ricordiamo che il cast di Assassinio
sul Nilo annovera
Gal Gadot,
Armie Hammer e Letitia
Wright, oltre ad Annette Benning, Russell
Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma
Mackey, Dawn French e Jennifer
Saunders.
Dopo l’episodio 5 di Hawkeye, il Kingpin di Vincent
D’Onofrio è ufficialmente nel MCU e ci sono alcuni
progetti Marvel in cui potrebbe apparire.
Dalla fine di Daredevil di Netflix, coloro che hanno visto la serie hanno
chiesto la canonizzazione di diversi attori chiave nel MCU, tra cui
Daredevil di Charlie Cox e Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio. Ora, dopo mesi di intense
speculazioni e fughe di notizie non confermate, Hawkeye ha gettato
Fisk nella mischia come il signore del crimine che potenzialmente
tira le fila dietro le quinte di New York.
Kingpin è uno dei nemici più astuti
di tutti i fumetti Marvel e il suo volto pubblico da legittimo uomo
d’affari rende ancora più difficile distinguere le sue intenzioni
legittime da quelle criminali. Tenendo a mente la possibilità di
piani non ancora annunciati, è probabile che la Marvel abbia
intenzione di usarlo in altri progetti. Ecco i prossimi progetti
MCU che potrebbero avere un ruolo a sorpresa per Wilson Fisk.
Eco
Annunciata poco prima che
il personaggio facesse il suo debutto ufficiale
nell’episodio 2 di Hawkeye, una serie TV di
Eco è una scommessa incredibilmente sicura su dove potremmo vedere
Wilson Fisk. Nei fumetti, Echo è la figlia adottiva di Kingpin, che
l’uomo ha preso con sé dopo aver ucciso il padre della bambina.
Dopo aver realizzato di avere il
potere di duplicare i movimenti fisici di un’altra persona, Fisk ha
iniziato ad addestrarla fin dalla giovane età per farla diventare
il suo assassino personale, e alla fine l’ha mandata in missione
per uccidere Daredevil prima che Matt Murdock le rivelasse la
verità sull’omicidio di suo padre.
Con Hawkeye che
introduce una deliberata combinazione di Maya
Lopez, Wilson Fisk e posiziona Ronin come l’assassino del
padre di Maya, è evidente che la serie si sta dirigendo verso una
conclusione in cui Maya si rende conto di essere stata presa in
giro. Questo crea le circostanze perfette per la serie spin-off di
Echo, che molto probabilmente vedrà Wilson Fisk come l’antagonista
principale mentre la giovane vigilante cerca la sua vendetta.
Moon Knight
Kingpin ha incrociato la
strada con il Pugno di Khonshu diverse volte in passato, e ora con
Fisk che opera come sindaco di New York nei fumetti, è stato
suggerito che i due personaggi si affronteranno di nuovo nel
prossimo evento crossover di Devil’s Reign.
Tuttavia, in live-action, Marc
Spector farà il suo debutto nel MCU nella serie TV Moon
Knight del 2022, interpretata da Oscar Isaac. Un personaggio che comunica con
un antico dio egizio e lotta con un disturbo dissociativo
dell’identità potrebbe non sembrare in cima al radar delle minacce
di Kingpin, ma la totale dedizione di Spector allo sradicamento del
crimine organizzato pone perfettamente i due personaggi in
opposizione l’uno all’altro.
La prossima trilogia di Spider-Man di Peter Parker
Sebbene
Spider-Man: No Way Home stia attualmente distruggendo
i record al botteghino nei cinema di tutto il mondo, è un po’
difficile vedere esattamente come sarà la traiettoria del
personaggio andando avanti. Tuttavia, ci sono state molte
speculazioni su cosa potrebbe contenere la prossima trilogia di
Spider-Man, una che segue le sue imprese al college invece che al
liceo. Sarebbe una grande opportunità per l’MCU di dare ai loro
film di Spider-Man un’atmosfera un po’ più oscura e affrontare
storie e cattivi che hanno evitato fino a questo punto, e Kingpin
sarebbe il personaggio perfetto per incarnare questo cambiamento di
tono.
Nell’universo dei fumetti Ultimate,
Wilson Fisk è stato in realtà uno dei primi cattivi che Spidey
abbia mai incontrato. Fisk è stato persino responsabile di un
attentato alla vita di zia May, un evento che ha quasi spinto Peter
oltre il limite nell’ucciderlo. All’indomani della fine di
Spider-Man: No Way Home, le circostanze della vita di
Peter Parker non sono mai state così disastrose e Kingpin è
certamente abbastanza ben collegato da continuare a peggiorare la
vita di Spider-Man.
Un riavvio di Daredevil
Da quando l’amata serie
Netflix dedicata al personaggio è stata cancellata nel 2018,
il pubblico ha voluto l’opportunità di vedere ancora una volta
sullo schermo Matt Murdock. Charlie Cox è stato
molto aperto e irremovibile nel voler tornare nel personaggio un
giorno, e proprio di recente, Kevin Feige
aveva confermato che il pubblico vedrà Daredevil nel MCU prima
di quanto pensi, e infatti, Cox ha fatto un cameo come Matt Murdock
in
Spider-Man: No Way Home. Tutti i segnali indicano che
la Marvel vuole dare a Daredevil un reboot televisivo o una serie
cinematografica, e nessuno dei due sarebbe completo senza la
presenza del Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio.
Non solo Kingpin è rimasto la più
grande nemesi di Daredevil per più di 40 anni, ma la prima
interpretazione di D’Onofrio nei panni di Fisk nella prima stagione
di Daredevil ha contribuito a elevare lo
spettacolo oltre l’essere un semplice show di supereroi. Vedere Cox
e D’Onofrio condividere di nuovo lo schermo non solo sarebbe
immensamente divertente per i fan di entrambi i personaggi, ma
riporterebbe anche un po’ del prestigio che ha fatto percepire il
Daredevil di Netflix come un evento, quando è
stato distribuito per la prima volta.
Secret Invasion
Una proprietà che non
sembra apertamente collegata alle attività criminali di Kingpin è
la miniserie Secret Invasion, ma a seconda di come l’MCU
decide di affrontare il materiale potrebbe essere molto adatta ai
suoi piani. Nei fumetti, la trama di Secret Invasion parte quando
un esercito di Skrull mutaforma invade la Terra e assume le
identità di molti degli eroi del pianeta.
L’adattamento televisivo di Secret Invasion sta mettendo insieme un enorme
cast di star e, a seconda di quanto gli eventi della serie
scuoteranno l’MCU, è una scommessa sicura presumere che Wilson Fisk
potrebbe trovare un modo per manipolare la situazione nei suoi
stessi fini.
Ecco l’intervista a Billy
Magnussen e David Dencik, che in No Time To Die interpretano Logan Ash e
il Dr. Valdo Obruchev. Il film con
Daniel Craig è disponibile in Home Video dal 15
dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James
Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra
HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA –
Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji Fukunaga,
oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della troupe,
scopriamo come è stata realizzata questa incredibile sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO
TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
In occasione dell’uscita in Home
Video di No Time To Die, ecco il video
dall’experience di James
Bond a bordo delle Aston Martin del film! No Time To
Die è disponibile in Home Video dal 15 dicembre.
Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che
abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente”
(Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo
della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd,
Blu-ray e 4k Ultra HD.
Con oltre 700 milioni di dollari al
botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste
con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta
dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra
cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e
quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente
immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il
retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di
Daniel Craig.
No Time To Die vede il ritorno di
Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming,
al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver
lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata
quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La
missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più
difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso
antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.
No Time To Die ha nel suo cast
Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian
Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre,
Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre,
Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright
(Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza
Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:
ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel
completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit
all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato
a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto.
Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5!
Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji Fukunaga,
oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della troupe,
scopriamo come è stata realizzata questa incredibile sequenza.
SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME
TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il
franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare
sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti
speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die
continua questa tradizione con alcune splendide sequenze
d’azione.
UN VIAGGIO GLOBALE – Location
esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non
fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la
Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un
viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo
le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e
della troupe, su come è stato girare in queste location
spettacolari.
COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo
scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb,
insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono
l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione
di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di
Bond.
ESSERE JAMES BOND* – In questa
speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto
intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James
Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino
Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi
ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007,
Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua
ultima performance nei panni di James Bond.
Nel corso della promozione di
Matrix
Resurrections, Keanu Reeves ha
finalmente confermato di aver avuto un incontro con Kevin
Feige, il capo di Marvel Studios. La notizia
infervora i fan, che vorrebbero vedere Reeves unirsi al MCU.
Durante un’intervista
con comicbook.com,
Reeves ha confermato di aver incontrato Feige nel 2019 per
discutere di un ruolo nel franchise, conversazione che è rimasta
però aperta. “Ci siamo incontrati, Kevin è un amicone. Ma no,
non abbiamo ancora deciso niente, sarà qualcosa che dobbiamo
trovare.”
Reeves condivideva l’intervista con
Carrie-Anne Moss che ha partecipato a
Jessica Jones, per Netflix, serie in cui interpretava Jeri Hogarth. Non
escludiamo che possa tornare a far parte del MCU anche lei.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman),
Jessica Henwick (per la TV Iron Fist,
Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e
Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 –
Angel Has Fallen, Gotham per la TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Continuano le riprese di
Hocus Pocus
2, che vedremo su Disney+ il prossimo anno, e intanto
l’account
Instagram del film ha condiviso un breve video dal set in cui
Bette Middler (Winifred), Kathy
Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker
(Sarah), ovvero le Sorelle Sanderson, ballano. Eccolo di
seguito:
Disney ha finalmente dato il via
libera a Hocus Pocus
2 nel 2021, con Anne Fletcher al
timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle
Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug
Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo
film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La
sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che
devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di
Halloween.
Il primo trailer di
Spider-Man: No Way Home ci aveva anticipato che
Norman Osborn / Goblin, interpretato da Willem Dafoe, sarebbe tornato nel film a
portare scompiglio nella vita di Spider-Man/Peter
Parker/Tom
Holland.
Chi ricorda il personaggio nel film
di Sam Raimi, sa che aveva un’armatura verde come
costume, con tanto di elmo a forma di testa di goblin. In questo
film, invece, vediamo come Norman assuma finalmente un costume che
si avvicina molto di più a quello dei fumetti.
Aquaman and the Lost
Kingdom è uno dei blockbuster più attesi del prossimo anno
e oltre a vedere il ritorno di Jason Momoa nei panni di Arthur Curry/Aquaman,
ci proporrà di nuovo
Yahya Abdul-Mateen II in quelli di Black
Manta. Questa volta però attore e personaggio sono alla
ricerca di riscatto, dato che nel primo film non hanno ricevuto
molto approfondimento.
In un’intervista con Comicbook.com,
Yahya Abdul-Mateen II ha rivelato che
Aquaman 2 mostrerà di più
e meglio la personalità di Black Manta. Ha detto che verranno
mostrate più capacità di leadership di Black Manta, poiché sono
state solo anticipate all’inizio del primo film. L’attore ha
lasciato intendere che Black Manta avrà un ruolo molto più
importante nel sequel, il che probabilmente implica che sarà
l’antagonista principale del film.
“Penso che nel prossimo Aquaman,
volevo davvero dare più personalità al personaggio per permetterci
di conoscerlo in alcuni momenti più privati. Volevo vedere [Black
Manta] lottare con alcune cose, quindi vedere un po’ più della sua
personalità e del suo carattere. Inoltre, per vedere cosa significa
per lui essere responsabile di qualcosa. Quindi possiamo vedere un
po’ di più del suo stile di leadership, un po’ più della sua
personalità in questo. Possiamo senza dubbio dire che il suo è un
ritorno in grande stile.”
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
In un’intervista con
Esquire, Elijah Wood, che ne Il Signore degli Anelli interpreta il
protagonista, Frodo Baggins, ha fatto luce sul
fatto che gli attori che interpretano i quattro hobbit principali
(oltre a lui, Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan) della storia sono ancora in
contatto tra loro, e come si tengono aggiornati.
L’attore ha rivelato che il
quartetto rimane in contatto tramite una chat di gruppo e che sono
ancora amici. Nonostante fossero ancora tutti in buoni rapporti,
Wood ha anche affermato che i quattro non sono stati in grado di
incontrarsi fisicamente per circa “16 anni”.
“[Sean Astin, Billy Boyd e
Dominic Monaghan] sono usciti a cena e mi hanno mandato una foto in
cui c’era un posto vuoto a tavola per me, il che è davvero, davvero
dolce. Si scrivono a vicenda la mattina, tipo ‘Andiamo a prendere
un caffè’. Ma non riusciamo davvero a uscire così da 16
anni”.
I commenti di Wood saranno accolti
con gioia dai fan de Il Signore degli Anelli, molti dei quali si
sono affezionati agli attori stessi come lo sono ai personaggi.
Dato che gli interpreti degli hobbit sono stati in grado di
ritrarre un’amicizia per tutta la vita in modo così convincente
sullo schermo, i fan potrebbero non essere sorpresi di sapere che
sono ancora regolarmente in contatto e si incontrano ogni volta che
ne hanno la possibilità.
Ricordiamo che il futuro del franchise è in mano a Prime Video che sta lavorando alla serie tv in
arrivo il 9 settembre 2022.
In una recente intervista con
The Guardian, Keanu Reeves, che presto
rivedremo nei panni di Neo per Matrix
Resurrections, ha scherzato sullo streaming del
film su HBO Max, che uscirà contemporaneamente nelle sale e sul
servizio di streaming il 22 dicembre, negli USA (da noi arriva al
cinema il primo gennaio 2022).
Dopo che l’intervistatore ha
ammesso che probabilmente guarderà Matrix
Resurrections a casa su un portatile, Reeves
lo ha scherzosamente rimproverato: “Amico? Non guardare quel
film in streaming… Non guardare quel film nel fo***to streaming.
Cosa sei, pazzo? Stai per vedere in streaming il nuovo Matrix su un
portatile?”
Solo dopo un po’ l’attore si è
‘arreso’, convenendo con il giornalista che se gli andava, poteva
anche vederlo in streaming, ma è chiaro che la battuta di Reeves
punta a difendere la visione del film in sala che resta il massimo
dell’esperienza davanti ad un film.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Dopo l’esordio in Harry Potter e
Twilight, Robert Pattinson si è costruito una carriera
nel cinema indipendente, lavorando con molti dei più interessanti
registi della scena contemporanea. Con The
Batman è tornato sotto i riflettori del blockbuster
interpretando uno dei personaggi più famosi di tutti i tempi.
Per Empire, il produttore
Dylan Clark nota che è il primo franchise da
solista per il personaggio in un decennio e i realizzatori sperano
di “posare le basi su cui costruire storie”, come evidenziato nei
numerosi spin-off in lavorazione, tra cui Gotham PD e un altro
incentrato sul personaggio del Pinguino di Colin Farrell. Il regista Matt
Reeves afferma di vedere il film come “un progetto di
passione” e che l’obiettivo è quello di realizzare un film che
lascerà un segno, piuttosto che qualcosa che sia solo un’altra voce
in una serie di sequel predeterminati. E, sebbene non siano ancora
previsti sequel o crossover per Batman, Robert Pattinson afferma di avere
idee su cosa farebbe con il personaggio se dovesse continuare,
dicendo:
“Ho creato una sorta di mappa
per capire dove la psicologia di Bruce sarebbe cresciuta nell’arco
di altri due film. Mi piacerebbe farlo”.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
David Harbour è uno
di quegli attori che sin da subito ha saputo trovare un suo posto
nel mondo del cinema, riuscendo a conquistare una larga fetta di
pubblico con le sue interpretazioni in molti film di successo.
Famoso ai più per essere apparso nella serie Stranger
Things, Harbour ha dimostrato di saperci fare e di essere un
attore versatile e con i fiocchi.
2. Ha recitato anche per il
piccolo schermo. Il suo amore per la recitazione è totale,
tanto da amare in egual misura sia il grande che il piccolo schermo
che lo ha aiutato a debuttare. Infatti, Harbour debutta con alcuni
episodi di Law & Order – I due volti della giustizia
(1999), per poi apparire in serie tv come The Book of
Daniel (2006), Lie to Me (2009), Royal Pains
(2009), Pan Am (2012), Elementary (2013),
Manhattan (2014), The
Newsroom (2014), Rake (2014),
State of Affairs (2015) e Crisis in Six
Scenes (2016). Al di là di queste apparizioni, il suo ruolo
rimasto maggiormente scolpito nell’immaginario comune è quello di
Jim Hopper, l’agente della fortunata serie Stranger
Things, dove recita accanto a Winona Ryder e
Millie Bobby
Brown.
David Harbour: le fidanzate e la moglie
3. David Harbour è fidanzato
con Alison Sudol. La vita sentimentale di David Harbour è
stata protagonista di un certo interesse da parte di fan,
ammiratori e riviste di gossip, soprattutto da quando si è
presentato, nel gennaio del 2018, insieme ad Alison
Sudol (famosa per aver interpretato
Queenie in Animali Fantastici) durante i
Critics’Choice Award. I due, tuttavia, si sono separati nel 2019.
Al di là della sua relazione con Alison Sudol, pare che David
Harbour abbia frequentato in passato alcune colleghe. Infatti, tra
le sue ex vi sono Julia Stiles, con cui ha
condiviso quattro anni assieme (dal 2011 al 2015), e Maria
Thayer, con cui si frequentato dal 2009 al 2011.
4. Si è sposato.
Poco dopo essersi separato dalla Sudol, nello stesso 2019 l’attore
intraprende una relazione con la cantante inglese Lily
Allen, nota per singoli quali Smile, Not
Fair, The Fear e Fuck You. Pare che tra i due sia
nato subito dell’amore e infatti nel giro di breve sono arrivati al
matrimonio, precisamente il 7 settembre del 2020. Prima di Harbour,
la Allen era stata sposata dal 2011 al 2015 con un certo Sam
Cooper, con la quale ha avuto anche due figlie. La loro relazione
sembra essere finita per via di diversi tradimenti da parte di
lei.
David Harbour è Hellboy
5. Non ha voluto imitare Ron
Perlman. Quello che David Harbour si è portato sulle
spalle con Hellboy è di certo un fardello non
poco pesante, in quanto si trova a dover reggere il confronto con i
film di Guillermo del Toro. Tuttavia, l’attore ha
ammesso di voler prendere le distanze dall’interpretazione di
Ron Perlman, cercando di apporre un proprio stile
al personaggio. In questa nuova versione cinematografica del
fumetto di Mike Mignola, Harbour non ha dunque
imitato quello che ha fatto Perlman nei film precedenti, ma ha dato
vita ad una nuova versione del personaggio.
6. Secondo David Harbour,
Hellboy è un personaggio shakespeariano. Parlando del
personaggio di Hellboy, David Harbour ha espresso come, secondo
lui, sia paragonabile all’Amleto di Shakeaspeare. Pare che ciò sia
dovuta alla complessità del personaggio, pieno di problemi da
risolvere, con alcuni aspetti da bambino e con un destino
orribile.
David Harbour in Black
Widow
7. Si è trasformato
fisicamente per il ruolo. Nel film del 2021 Black
Widow, Harbour interpreta Guardiano Rosso, la controparte
russa di Captain America. Per tale ruolo, l’attore si è sottoposto
ad una drastica trasformazione fisica. Oltre a vantare già una
lunga barba, fatta crescere per la quarta stagione di Stranger
Things, ha infatti deciso di ingrassare per il ruolo,
raggiungendo i 127 chili. Nel corso delle riprese, ha poi perso 27
chili per le sequenze dedicate ai flashback.
David Harbour in Suicide
Squad
8. David Harbour non ha
apprezzato il Joker di Jared Leto. Sebbene abbia ricoperto
un ruolo piccolo, anche David Harbour ha avuto modo di apparire nel
cast di Suicide Squad nei panni del personaggio di
Dexter Tolliver. Nello spiegare quali sarebbero state
le differenze tra il suo Hellboy e quello di Ron Perlman, l’attore
ha fatto un paragone con il franchise di Batman, ammettendo tra le
righe di non aver apprezzato la performance di Jared
Leto nelle vesti di Joker. Nella fattispecie, avrebbe
detto “posso apprezzare il Batman di Michael
Keaton e anche quello di Christian Bale. Mi può
piacere il Joker di Jack Nicholson e quello di
Heat Ledger. C’è un Joker che però non mi è
piaciuto”.
David Harbour in Stranger Things
9. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti per il suo ruolo nella serie. In
Stranger Things, uno dei titoli di punta della piattaforma
Netflix, Harbour ricopre il ruolo di Jim Hopper, il
protettivo poliziotto che prende sotto la propria custodia la
giovane Undici. L’interpretazione di questopersonaggio da parte di
Harbour è una delle cose più apprezzate della serie, passando egli
dall’essere comico all’essere estremamente commovente, senza
perdere la propria aura di duro. Per la sua performance, l’attore è
poi stato candidato ad importanti premi, tra cui gli Emmy.
David Harbour è su Instagram
10. Ha un profilo Instagram
molto seguito. Nell’epoca dei social, anche David Harbour
ha deciso di stare al passo dei suoi colleghi attori, tanto da
aprire un proprio profilo Instagram, seguito da qualcosa come 6
milioni di persone. Dalla bacheca del suo account si evince quanto
David sia ricco di ironia e di autoironia, ma anche di come
nasconda un cuore ricolmo di amore e di affetto vero il suo
pubblico, la sua fidanzata e il cast di Stranger Things,
diventato come se fosse una vera famiglia.
Grazie a Empire, possiamo
godere della prima foto ufficiale di Avatar 2 che a sorpresa
non mostra mondi immaginari oppure creature aliene blu, ma un
bambino umano. Si tratta del figlio adottato di Jake (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana), si chiama Miles Socorro, aka Spider, ed è interpretato da Jack
Champion.
Miles è nato in una base militare su
Pandora ed era troppo piccolo per fare la strada del ritorno sulla
Terra, così è stato adottato da Jake e Neytiri, che ora hanno degli
altri figli Na’vi: Neteyam
(Jamie Flatters), Lo’ak (Britain
Dalton) e Tuktirey (Trinity
Bliss).
Il produttore del film, Jon
Landau, ha spiegato la dinamica familiare che troveremo
nel film:
“Jake lo ha preso con sé ma Neytiri lo ha
sempre visto come uno delle persone che ha distrutto la sua casa e
ucciso suo padre. Quindi le dinamiche familiari si basano su questo
assunto.”
First Look di Avatar 2, foto di Empire
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
ATTENZIONE: L’articolo contiene
spoiler del film Spider-Man: No Way Home!
L’hype attorno all’uscita di
Spider-Man: No Way Home continua. Uscito
nelle sale italiane il 15 dicembre scorso, nel weekend ha incassato
13 milioni di euro: è il film con gli introiti maggiori del 2021!
Sarà la tripletta degli interpreti di Spider-Man o
il ritorno sullo schermo di altri personaggi cari al pubblico, come
MJ, Happy Hogan e May
Parker, sarà la coppia Tom
Holland e Zendaya o il periodo natalizio, ma l’ultimo
film Marvel è carico di
emozioni.
Ogni
personaggio ha la sua storia nel film: alcune finiscono bene
altre non hanno propriamente un lieto fine… Vediamo come si
sviluppano (e avviluppano) le linee dei protagonisti di Spider-Man: No Way Home.
Doctor Octopus
In Spider-Man: No
Way Hometorna Alfred
Molina a interpretare Otto Octavius come in
Spider-Man 2 (2004). Il film Marvel
riprende la storia del personaggio dagli attimi successivi
alla sua morte nel precedente film. Il Dottor Octopus
è inizialmente restio alle cure del nuovo Peter
(Tom Holland) nei suoi confronti, ma si lascia
aggiustare e affianca Holland nelle sue
imprese.
Inoltre, ha un ricongiungimento con
il Peter Parker del suo mondo in cui realizza che il
giovane ragazzo che conosceva è ormai cresciuto. Dopo aver perso
una delle sue armi meccaniche in battaglia, Otto torna
finalmente al suo mondo, una dimensione completamente rinnovata e
non più controllata da impulsi oscuri.
Goblin. In Spider-Man: No Way Home
è in prima linea
Quello di Willem
Dafoe non è l’unico personaggio ad avere una doppia
personalità, ma il gioco tra Norman Osborn e
Goblin è al centro di Spider-Man: No Way
Home.
Dopo
aver inflitto un colpo fatale al Peter Parker di Holland,
con l’uccisione della zia, Goblin affronta l’Uomo Ragno
alla Statua della Libertà per una resa dei conti finale. Tom è a un
passo dall’ucciderlo prima che Spider-Man del mondo di
Norman intervenga.Peter
inietta la cura a Goblin e lo rende
nuovamente Norman, che subito si
mostra pentito. Inorridito dalle sue azioni, l’uomo fa ritorno nel
proprio universo con il suo Spider-Man.
Lizard.
Il nemico impazzito in Spider-Man: No Way Home
Nel film, incontriamo per la prima volta
Lizard nel momento in cui ha completamente perso
la testa: ha deciso di trasformare l’intera popolazione umana in
lucertole.Pe mettere in
pratica il suo piano complicato, si unisce a Norman, ma
viene infine battuto dagli Spider-Men.
Anche in No Way
Home, Parker mette in azione la cura che ha
creato in The Amazing Spider-Man per ridare a
Lizard la sua forma umana e far uscire Curt
Connors dalla cella del Sanctorum.
L’Uomo Sabbia
Figura alquanto marginale
nel film, Flint Marko (Thomas Haden Church) ha solo
un obiettivo: tornare a casa dalla figlia. Grazie all’unione
dell’intelligenza dei tre Spider-Men, è possibile creare
una cura che permette all’Uomo Sabbia di far ritorno in
modo permanente allo stadio umano.
Con No Way Home si chiude la storia di
Marko, iniziata in Spider-Man 3: l’uomo riesce a
ripiombare nel suo mondo e, presumibilmente, anche a ricongiungersi
con la bambina. Un happy ending per l’Uomo Sabbia.
Electro
Arrivando alla MCU, Max
Dillon viene investito di un nuovo tipo di potere che gli
permette di generare un corpo superiore a quello precedente: ora,
per Electro la sete di elettricità è altissima e si
scontra con l’idea di cura di Peter. Inoltre, grazie
a Norman, che crea un
reattore ad arco, il cattivo è ancora più forte.
Alla fine viene comunque
sconfitto dall’Uomo Ragno del suo mondo. Max è
devastato per che non si sente più “speciale” ma il suo
Peter, in una scena commovente, gli spiega che lo è sempre
stato, al di là del controllo sull’elettricità.
MJ, Ned e Flash Thompson
Dopo l’incantesimo di
Strange, i percorsi di Michelle Jones-Watson
(Zendaya), Ned Leeds e Flash
Thompson sembrano allontanarsi da quello di Peter.
Flash rimane all’M.I.T. e anche MJ e Ned
riescono a entrare nella scuola a cui ambivano, ma, contro la loro
volontà, sono costretti a non avere più nessun ricordo
di Parker. Almeno per il momento…
May
In Spider-Man: No Way Home,
la scena in cui zia May viene uccisa è di uno strazio
incredibile. Dopo essere stata colpita dall’aliante di
Goblin, continua a ripetere al nipote che sta bene, fino a
non farcela più. May è più ferita di quanto crede.
Muore tra le braccia di Peter, ma non prima di avergli
ricordato che con un grande potere viene sempre un’enorme
responsabilità. May, fino all’ultimo, ricopre il ruolo di
zio Ben nella MCU, è lei che mette
Peter sulla giusta strada che lo porta a essere un vero
supereroe.
Harold ”Happy” Hogan
Hogan arriva sulla scena e vede che
May è stata uccisa. Provando deisentimenti per lei, è affranto ma trova la forza
di supportare Peter: lo invita a fuggire prima che le
autorità possano arrestarlo.
Il braccio destro di Tony
Stark, ricompare nel finale con Peter sulla tomba di
zia May. Anche Happy, a causa
dell’incantesimo, non ricorda chi sia Parker. Gli chiede ignaro se conosceva May per
via di Spider-Man: il loro legame viene spezzato da
Strange in modo permanente.
Gli altri Spider-Man di No Way Home
Il ritorno di Tobey
Maguire e Andrew Garfield e delle loro
rispettive versioni di Spider-Man accanto a quella di
Tom Holland, è un evento davvero incredibile. Sono
essenziali entrambi: guidano l’eroe protagonista nella giusta
direzione e usano la loro conoscenza dei cattivi provenienti dai
due mondi per creare le cure adatte ad ognuno. La loro
collaborazione è magica e incanta qualsiasi fan di
Spider-Man. In un momento altissimo, le tre
versioni dell’eroe si scambiano un abbraccio, prima che ognuno
torni alla propria realtà.
Non ci sono molti cambiamenti per l’Uomo Ragno di
Maguire. Dal canto
suo, Garfield ha una nuova motivazione: la
possibilità di salvare MJ potrebbe essere utile a
farlo uscire dall’oscurità in cui è caduto da quando non è ha
potuto salvare Gwen Stacy.
Tom Holland / Spider-Man
Alla fine di tutto, il
mondo si ricorda di Spider-Man, ma nessuno sa che
Peter Parker esiste. Il volto sotto la maschera è sconosciuto a
tutti: gli amici, gli altri eroi, persino a Jameson.
Spider-Man non è dispiaciuto per ciò, anzi!
MJ e
Ned saranno più felici e al sicuro senza di lui.
Peter affitta un appartamento a New York e mette lì i pochi ricordi
della sua vecchia vita e, con indosso un nuovo simpatico costume fatto in casa,
si muove nella notte per combattere il crimine.
Quale sarà la prossima avventura dell’Uomo Ragno, resta
in sospeso. Per ora, deliziamoci, guardando e riguardando
l’incredibile storia raccontata in Spider-Man: No Way
Home.