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Shazam! Fury of the Gods posticipato a marzo 2023

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Shazam! Fury of the Gods posticipato a marzo 2023

Dovremo aspettare ancora un po’ per vedere Shazam! Fury of the Gods che la Warner Bros. Discovery ha di nuovo spostato. Adesso il film sarà distribuito il 17 marzo 2023, data che prima era occupata da Aquaman e Il Regno Perduto, che invece arriverà a dicembre 2023.

Questo ritardo darà a Fury of the Gods spazio per respirare, poiché la sua data di uscita originale di dicembre 2022 lo avrebbe messo in diretta concorrenza con il tanto atteso Avatar: la via dell’acqua, di James Cameron.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 17 marzo 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Olivia Wilde spiega la scelta di Florence Pugh per Don’t Worry Darling

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In un’intervista con Variety, Olivia Wilde ha spiegato come mai per Don’t Worry Darling ha scelto Florence Pugh per un ruolo che inizialmente doveva interpretare lei. La sensazione di Wilde era che mancasse qualcosa al personaggio quando doveva interpretarlo lei stessa. A 38 anni, è ancora nel fiore degli anni, ma ha preferito immaginare la coppia protagonista formata da Alice e Jack come giovani sposi novelli. E sebbene lo studio avesse in mente qualcun altro per il ruolo, Olivia Wilde sapeva da subito chi voleva per prendere il suo posto: Florence Pugh.

“C’era qualcosa nella giovinezza, nell’innocenza, che aveva davvero senso per la storia. Se io fossi stata Alice, non avrei avuto una coppia che ha più o meno la stessa età, siamo in una fascia di età diversa. Ma sono stata spazzata via dal talento di Florence. Amavo [Midsommar], ma amavo lei. Ero tipo, ‘Beh, è straordinaria. È chiaramente la giovane attrice più eccitante che lavora oggi.’”

Vedremo Don’t Worry Darling a Venezia 79.

Don’t Worry Darling: nuovo trailer del thriller diretto da Olivia Wilde

In Don’t Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?

Un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, Don’t Worry Darling è un film potente della regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles, assieme ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler (“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith (“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep – Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente “Respect the Jux”).

Olivia Wilde ha diretto il film da una sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman. Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori esecutivi.

Il team che ha lavorato per Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips (“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Better Call Saul: 10 domande scottanti lasciate dal finale

Better Call Saul: 10 domande scottanti lasciate dal finale

L’episodio finale di Better Call Saul, l’avvincente ma oscuro prequel di Breaking Bad, è andato in onda il 15 agosto su AMC+ suscitando molti quesiti e lasciando spazio ad ampie speculazioni da parte della considerevole fanbase che lo show si è guadagnata.

Pochi erano sicuri che uno spin-off di una serie così apprezzata (sia dalla critica che dai fan) come Breaking Bad potesse raggiungere le stesse vette narrative e drammatiche di ciò che l’ha preceduta, ma Better Call Saul è riuscita sia a onorare il grandissimo predecessore seriale da cui deriva che a ritagliarsi un nuovo percorso e una nuova identità. Tuttavia, ci sono ancora diverse domande scottanti a cui i fan vorrebbero una risposta: analizziamole insieme.

Saul si è pentito?

Dal suo debutto nel 2015, sono successe molte cose per il personaggio di Saul, che, se non altro, sembra invincibile alla legge e a qualsiasi parvenza di giustizia morale. La domanda che molti spettatori si pongono dopo il finale del 15 agosto è: Saul si è davvero pentito di ciò che ha fatto?

Dopo tutto, Saul Goodman non è sempre stato l’avvocato furbo, sicuro di sé e irriverente che nascondeva la sua identità di manager di Cinnabon. I fan della serie, dopo aver visto il finale, potrebbero chiedersi se Saul Goodman abbia almeno avuto un momento di consapevolezza della portata dei suoi crimini, o se sia il perdente che Walter White e Mike Ehrmantraut hanno sempre ritenuto essere.

Confessione in aula

Uno dei momenti salienti del finale della serie è la scena del tribunale in cui Saul Goodman, con una svolta a sorpresa, confessa la sua miriade di crimini, nonostante abbia preso tutte le precauzioni per ridurre la sua pena detentiva in un magistrale patteggiamento. La domanda che si pongono i fan a riguardo è: perché ora vuole confessare? Cosa ci guadagna?

Secondo l’attore Bob Odenkirk, come riporta il LA Times, “È una scena immensa. È il viaggio più grande che il personaggio compie in tutta la serie”. Ma i fan continuano a cercare di capire il motivo che spinge Saul a rinunciare, secondo il giudice, a una delle offerte più generose che abbia mai visto negli ultimi decenni.

Racconto oscuro o tragica storia d’amore?

Anche il sorprendente riavvicinamento di Saul all’ex moglie Kim Wexler (brillantemente interpretata da Rhea Seehorn) nel finale di stagione suscita potenzialmente molte domande per i suoi fan più accaniti. In quanto frequente partner di Saul, il finale di stagione mostra l’emotività connessa al senso di perdono che ha Kim, che alla fine confessa i suoi crimini portando poi Saul a fare ulteriori ammissioni in tribunale.

La domanda profonda che rimane agli spettatori dello show è se si tratta solo di un improvviso cambiamento di coscienza o se Better Call Saul sia in realtà una tragica storia d’amore.

La scena finale di Saul e Walt

Il finale ritorna a momenti toccanti della serie e si sposta velocemente nel futuro, quando Kim (Rhea Seehorn) fa visita a Saul dopo che questi ha ricevuto una condanna a 86 anni di reclusione.

Gli spettatori potrebbero chiedersi il significato di un flashback in cui né Walter WhiteSaul Goodman sono disposti ad accettare l’oscurità dei loro crimini e le loro conseguenze irreversibili. Perché Saul ripete il proverbiale errore di nascondersi in un bunker sotterraneo in fuga dalla polizia con qualcuno molto più intelligente di lui, come ha fatto più volte con suo fratello Chuck?

Saul riscatta la sua anima?

L’unico episodio di Better Call Saul interamente scritto e diretto dal venerabile Peter Gould, il finale della sesta stagione, ha suscitato nei fan di tutto il mondo la domanda se questo sia un ultimo tentativo per Saul per redimersi. Con diversi riferimenti al ritorno indietro nel tempo nel corso dell’episodio, è forse questo l’obiettivo del co-creatore Gould di riportare sul piccolo schermo una qualche essenza di bontà umana, anche se per Saul Goodman si tratta di una versione offuscata?

Saul era il malvagio?

I fan di Breaking Bad che hanno seguito anche Better Call Saul, potrebbero porsi questa domanda: chi era il vero villain, Walt o Saul? Guardando entrambe le serie, la progressione oscura, subdola e vile di Saul verso la malvagità avviene attraverso le sue minacce verbali e le sue azioni, non con la forza bruta come nel caso del boss della droga Walter White. Ma questo lo rende davvero meno malvagio?

Il dibattito continua, visto che Gould, in un’intervista a Deadline, osserva in maniera accorta che “… a volte le persone che non esercitano personalmente la violenza possono essere responsabili di tutto il dolore del mondo tanto quanto quelle che premono il grilletto”.

Flashback

Better Call Saul ha avuto diversi flashback chiave nel corso della serie, tra cui un ritorno a tempi più semplici, quando Chuck, il fratello maggiore di Saul, gli porta la spesa, prima che diventasse un famoso avvocato e poi perdesse tutto.

I fan hanno messo in dubbio lo scopo ultimo del guardare indietro, soprattutto per quanto riguarda i personaggi più oscuri del cast, poiché il rimorso e l’introspezione sembrano raramente comparire in questi momenti o come parte integrante del loro carattere. Mentre alcuni hanno regalato momenti divertenti, altri non sono mai sembrati avere un impatto significativo.

Amare l’antieroe

Una domanda universale che potrebbe essere posta, e che in effetti è stata sollevata anche dall’attore Bob Odenkirk, è perché noi, come pubblico, amiamo il cupo e senza cuore Saul? Odenkirk, dal 2015, ha meravigliosamente svelato i molti aspetti di Saul Goodman e la sua evoluzione in una spietata canaglia.

Quando l’attore Odenkirk ha avuto un infarto durante le riprese della serie nel 2021, è rimasto scioccato dall’autentica manifestazione di affetto nei suoi confronti, nonostante il personaggio oscuro che interpreta. La serie porta alla ribalta il bisogno universale di abbracciare l’antieroe e il fascino di questo tipo di personaggio sul piccolo schermo e, spesso, anche nella vita reale.

Il ruolo di Marion

Una domanda che molti fan si staranno ponendo è: perché Saul ha permesso a Marion (interpretata dall’iconica Carol Burnett) di consegnarlo alla polizia e alle autorità? In quanto madre anziana del suo ex complice, perché, in questo momento cruciale, il personaggio malvagio di Saul non riemerge per minacciare o fare del male al personaggio di Marion? Una domanda scottante potrebbe essere se questo sia un punto di svolta o un barlume di rimorso che viene mostrato attraverso la trama, ma di certo non era quello che alcuni spettatori si aspettavano che accadesse.

Seconde possibilità

Rhea Seehorn e Bob Odenkirk concludono il finale di stagione con Saul Goodman ritratto dietro le sbarre mentre fuma una sigaretta con la sua ex moglie, Kim Wexler, in una particolare inquadratura che ricorda una versione riconciliata del loro rapporto. Lo spettatore si chiede: è questo il “lieto fine” della storia? Ci sarà modo di capire se le seconde possibilità esistono davvero? La sensazione di autentica perplessità che accompagna la narrazione lascia gli spettatori con quest’ultima, grande, domanda.

House of the Dragon: gli eventi chiave da conoscere

House of the Dragon: gli eventi chiave da conoscere

La nuova serie HBO House of the Dragon è entusiasmante: tra sangue, tragedie e politica riprende ed esalta tutti gli aspetti che hanno reso celebre lo show originario Il trono di Spade. Anche il prequel è tratto da uno dei libri di George R.R. Martin, Fuoco e Sangue. Per comprendere fino in fondo la trama di House of the Dragon, è necessario conoscere alcuni antefatti essenziali della storia dei Targaryen. Scopriamo cosa ci rivela il romanzo sulla serie.

Maegor il Crudele uccide il nipote

fossa del drago gotNel mondo di Game Of Thrones non mancano i re malvagi, ma pochi arrivano ai livelli di Re Maegor, noto come Il Crudele. Egli non solo ha rubato il trono a suo nipote, ma si è spinto fino a ucciderlo in battaglia.

Maegor non si è mai lasciato intimorire dalle ”sottigliezze” della legge. Dopo anni, le sue scelte continuano ad avere un impatto sui Targaryen anche nel presente di House of the Dragon.

Maegor è rifiutato dal trono stesso

Game Of ThronesDopo essersi guadagnato il trono a modo suo, Maegor si dimostra un sovrano meschino e spietato. Il Crudele pensa soltanto ai propri bisogni ed è disposto a fare qualsiasi cosa per realizzare i suoi desideri.

Questo aspetto lo rende un buon leader in battaglia, ma Maegor è carente in tutte le altre virtù proprie di un sovrano amato. Non sorprende scoprire che il re viene trovato morto impalato sulle punte del Trono di Spade. Per molti, è stato il trono stesso a rifiutare Maegor. In ogni caso, la questione rimane un capitolo aperto fino ai tempi della Danza dei Draghi.

Il Gran Consiglio si occupa della successione

Gran Consiglio Game of ThronesIl focus sul funzionamento dei meccanismi del potere è uno degli aspetti che ha reso Game of Thrones un unicum nel panorama HBO. Più volte nella storia della serie si è parlato del Gran Consiglio.

Il consiglio si è occupato della successione di re Jaehaerys, che sembrava pronto a lasciare il regno senza un erede maschio. In quell’occasione, il Gran Consiglio è servito principalmente a non far precipitare il regno in guerra. In generale, l’istituzione permette ai signori di avere voce in capitolo sull’erede del Trono di Spade, un ruolo rilevante anche nelle trame di House of the Dragon.

Viserys I

Paddy Considine King Viserys in House of the Dragon

Alla fine, il Gran Consiglio ha optato per Viserys (al trono Viserys I) scartando la pretendente Rhaenys, nipote di Jaehaerys. La scelta è stata guidata principalmente da questioni di genere: al tempo si credeva che una donna non potesse essere un sovrano adatto al Trono di Spade. Quello appena descritto è uno degli eventi più importanti nella storia del Continente Occidentale. Una volta salito al potere, Viserys ha fatto promettere al regno fedeltà al suo primogenito, la figlia Rhaenyra.

https://www.youtube.com/watch?v=7_4Bn4fioXA&feature=emb_title

La Fossa del Drago a Approdo del Re

Daemon Caraxes House of the DragonAll’epoca di Game Of Thrones, Approdo del Re è una delle città più importanti del regno. Ciò vale anche per i tempi di House of The Dragon. Tuttavia, né in GOT né nel prequel viene raccontata la costruzione di Fossa del Drago, luogo progettato per fornire ai Targaryens un posto sicuro per accogliere i loro numerosi draghi.

Come si scopre più avanti, gli spazi di convivenza architettati dai Targaryens diventano più stretti man mano che gli abitanti della città iniziano ad opporsi alle bestie.

La tradizione delle uova di Drago

Game of Thrones DaenerysI draghi sono uno degli aspetti principali di Game of Thrones e, ovviamente, lo stesso vale per House of the Dragon. In particolare, le bestie sono essenziali per i Targaryen, la famiglia è disposta a tutto pur di assicurarsi che ogni membro ne abbia uno personale. Per questo motivo, durante gli anni che precedono la Danza dei Draghi, si sviluppa l’usanza di mettere un uovo di drago nella culla di ogni neonato Targaryen.

C’è stata una rivolta della fede militante

Eugene Simon Lancel Lannister in Game of ThronesFin dall’inizio, i Targaryen sviluppano una relazione molto tesa con il Culto dei Sette. Il punto di crisi si ha quando il gruppo del Credo Militante conduce una rivolta contro di loro, portando disordini e spargimenti di sangue nei Sette Regni. Le rivolte alla fine vengono represse spietatamente dai Targaryen, ma, come scopriremo in House of the Dragon, i semi dell’agitazione rimangono in giro per i regni fino allo scoppio definitivo con la Danza dei Draghi. 

Il regno di Jaehaerys è stato longevo e prosperoso

Jaehaerys Alysanne Fuoco e sangueNonostante la crisi di successione alla fine del suo regno, Jaehaerys I è stato uno dei più grandi governanti della dinastia Targaryen. È riuscito a portare molta stabilità ai suoi sdditi, istituendo un’epoca d’oro. Tuttavia, è proprio durante il suo regno che nascono le tracce del caos, dallo spargimento di sangue e dalle tenebre che segnano l’epcoa della Danza dei Draghi.

L’ascesa di Approdo del Re

got approdo del reCi sono molti luoghi celebri e incantevoli in Game of ThronesUno dei più eccezionali è sicuramente la capitale Approdo del Re. Fondata al tempo di Aegon il Conquistatore, essa diviene rapidamente una delle città più potenti del regno. Tuttavia, la sua rapida fioritura diventa un problema. Al tempo di House of Dragon infatti, la città è abbastanza vasta da poter nascondere al suo interno ogni cospirazione e minaccia per i Targaryen.

I draghi muoiono in battaglia

house of the dragon dragoI draghi forniscono ad Aegon e ai suoi discendenti un tipo di potere invidiabile (e invidiato) dagli altri sovrani. Tuttavia, le bestie non sono invulnerabil. Citiamo due occasioni in cui i draghi vengono uccisi in battaglia. Per prima cosa, la regina Rhaenys viene fatta fuori con il suo drago Meraxes all’Hellholt di Dorne, mentre Maegor uccide il nipote Aegon insieme al drago Quicksilver. Anche guardando House of the Dragon quindi, occorre tenere a mente che i draghi, come ogni altro essere vivente, possono facilmente cadere in combattimento.

Aquaman Il Regno Perduto spostato a dicembre 2023!

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Aquaman Il Regno Perduto spostato a dicembre 2023!

A due mesi dall’uscita di Black Adam, Warner Bros Discovery annuncia che Aquaman e il regno perduto, altro prodotto DC Comics, ha subito un altro cambiamento nella data di distribuzione. Il film è stato posticipato al 21 dicembre 2023, nove mesi dopo l’ultima data d’uscita utile, il 17 marzo 2023, che comunque non era la data d’uscita originale del film, aspettato all’inizio per il 21 dicembre 2023.

Shazam: Fury of The Gods è il film che prenderà il posto di Aquaman 2 a marzo, nella schedule di distribuzione della Warner Bros.

Nell’ultimo periodo, quasi tutti gli studi hanno dovuto affrontare dei ritardi, specialmente per i progetti ricchi di effetti visivi come i film di fantascienza e di supereroi. Patrick Wilson, che nel film torna a interpretare Orm, ha parlato delle tecniche VFX mai viste prima per Aquaman e il regno perduto in un’intervista con Collider a febbraio. Immaginiamo, quindi, che lo spostamento sia dovuto all’esigenza di perfezionale l’aspetto digitale del film, in modo tale da renderlo ancora di più un’avventura immersiva per i fan.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Il postino suona sempre due volte: tutte le curiosità sul film

Il postino suona sempre due volte: tutte le curiosità sul film

Dagli anni Sessanta in poi nel cinema statunitense inizia a prendere piede il cosiddetto neo-noir, un sottogenere che riprende gli elementi del noir anni Quaranta e Cinquanta arricchendoli però con tematiche, stili e mezzi al passo con i tempi. In questa tipologia di film prendono dunque vita storie ricche di violenza, erotismo, disillusione e smarrimento esistenziale. Uno dei titoli più celebri appartenenti a questo genere è il film del 1981 Il postino suona sempre due volte, scritto da David Mamet, diretto da Bob Rafelson e tratto dall’omonimo romanzo del 1934 di James M. Cain.

Non si tratta però della prima volta che il libro di Cain viene trasposto sul grande schermo. Già nel 1943 il regista italiano Luchino Visconti aveva realizzato Ossessione, un adattamento liberamente ispirato a tale racconto, mentre negli Stati Uniti ne era stato realizzato un film nel 1946 per la regia di Taylor Garnett. Questa nuova versione, complice una maggior apertura verso la sessualità al cinema, poté prendersi maggiori libertà rispetto alle precedenti trasposizioni, puntando dunque molto sull’erotismo, l’ossessione e la violenza che ne può derivare.

Accolto inizialmente in modo contrastante da parte della critica e del pubblico, Il postino suona sempre due volte è stato rivalutato solo in seguito ed è oggi considerato uno dei grandi classici del neo-noir, nonché uno dei titoli più esemplari di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro da cui è tratto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il postino suona sempre due volte: la trama e il cast del film

Nel pieno della Grande Depressione statunitense, il vagabondo Frank Chambers cerca come può di vivere alla giornata. L’uomo sembra trovare temporaneamente una sistemazione quando si imbatte nell’anziano Nick Papadakis, gestore di una locanda e dell’annessa stazione di servizio. Questi gli offre infatti un lavoro come meccanico, che Frank accetta subito, motivato anche dalla forte attrazione che prova per Cora Smith, la giovane moglie di Nick. Sempre più, Frank e Cora si avvicineranno, vedendo l’uno nell’altro la rispettiva salvezza. Insieme decidono di liberarsi di Nick e vivere allo scoperto il loro amore. La passione che li travolge, però, li farà finire in una spirale di menzogne e violenza.

Ad interpretare i due protagonisti, Frank e Cora, vi sono i premi Oscar Jack Nicholson e Jessica Lange. All’epoca delle riprese i due avevano rispettivamente 43 e 31 anni, quasi la stessa differenza d’età descritta da Cain nel suo libro. La Lange inoltre era l’attrice che il regista desiderava avere per la parte e fu irremovibile sull’offrire a lei il ruolo. Nicholson aveva invece già recitato per Rafelson in tre suoi precedenti film. Come noto, i due attori hanno per questo film accettato anche di dar vita ad alcune scene di sesso particolarmente esplicite, a tal punto da far credere a molti di non essere simulate.

Accanto a loro, nei panni di Nick Papadakis, vi è l’attore John Colicos, anche se il ruolo era inizialmente stato considerato anche il regista premio Oscar Elia Kazan. Nel film si ritrovano poi anche Michael Lerner nei panni dell’avvocato Katz, John P. Ryan in quelli di Kennedy, l’assistente di Katz, e la premio Oscar Anjelica Huston con il ruolo di Madge, la donna con cui Frank avrà una relazione. Nel film compare anche l’attore Christopher Lloyd, oggi celebre per essere stato Emmett “Doc” Brown nella trilogia di Ritorno al futuro, che recita qui nei panni di uno dei clienti della locanda gestita di Nick e Cora.

Il postino suona sempre due volte libro

Il postino suona sempre due volte: il libro di James M. Cain e il significato del titolo

Pubblicato nel 1934, Il postino suona sempre due volte non è solo uno dei maggiori successi letterari di Cain, ma anche uno dei più importanti romanzi crime del Novecento, con il suo mix di sessualità, violenza e personaggi particolarmente controversi. Parte dell’idea della storia è venuta in mente allo scrittore dopo essersi imbattuto nel caso di Ruth Snyder, una donna che nel 1927 insieme all’amante Judd Gray uccise il marito, in quanto odiava la vita coniugale con quest’ultimo. Tale vicenda servì da spunto anche per un altro celebre romanzo di Cain, La fiamma del peccato (divenuto anch’esso un film nel 1944 per la regia di Billy Wilder).

A suscitare particolare curiosità di Il postino suona sempre due volte è poi il suo titolo. Questo fa riferimento all’usanza dei postini irlandesi di bussare sempre due volte per farsi riconoscere. Secondo alcune interpretazioni più profonde, il postino sarebbe da intendere come un messaggero di cattive notizie e che se anche si può ignorare il suo bussare una volta, alla seconda bisogna necessariamente rispondere. Ciò starebbe dunque ad indicare come Frank ignori i primi campanelli d’avvertimento, per poi scontrarsi rovinosamente con il destino, che non manca mai di presentarsi in un modo o nell’altro.

Il postino suona sempre due volte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il postino suona sempre due volte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Avatar, dal 22 settembre di nuovo al cinema

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Avatar, dal 22 settembre di nuovo al cinema

Tornerà il 22 settembre nelle sale italiane, anche in una straordinaria versione 4K HDR, l’epica avventura di James Cameron Avatar, il film di maggior successo di tutti i tempi e vincitore dell’Academy Award® nel 2009. Un nuovo trailer e un nuovo poster celebrano il ritorno nelle sale del film del 2009.

Scritto e diretto dal premio Oscar® James Cameron, Avatar è interpretato da Sam Worthington, Zoe Saldaña, Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver. Il film è stato prodotto da James Cameron e Jon Landau. Candidato a nove Academy Award®, tra cui miglior film e miglior regia, il film ha vinto tre premi Oscar® per la migliore fotografia, scenografia ed effetti speciali.

Valak: la storia vera del cattivo di The Conjuring

Valak: la storia vera del cattivo di The Conjuring

Quella di The Conjuring, iniziata nel 2013 e in corso tutt’ora, è una delle saghe horror più celebri e acclamate di sempre. A differenza di altri titoli di questo genere, grazie a sequel, spin-off e prequel, questa è divenuta un vero e proprio universo condiviso, con personaggi, situazioni e creature divenute ormai iconiche. Proprio parlando di queste ultime, una delle più spaventose è certamente Valak, il demone presente in alcuni dei film della saga e affermatosi come una vera e propria fonte di terrore continuo. Su di esso, ci sono però molte cose da sapere al di là dei film, alcune delle quali lo renderanno ancor più spaventoso.

Valak: i film in cui compare

La prima comparsa di Valak all’interno della saga di The Conjuring si ha nel secondo film della trilogia principale, ovvero The Conjuring – Il caso Enfield, del 2016. Qui il demone è il principale antagonista della vicenda, opponendosi dunque ai protagonisti interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Il personaggio ha poi avuto un cameo nel film del 2017 Annabelle: Creation. Data la sua crescente popolarità tra i fan, Valak ha infine ricevuto un proprio film che ne esplora le origini, ovvero lo spin-off The Nun – L’evocazione del male.

La saga di The Conjuring è notoriamente ambientata in un arco temporale che va dagli anni Sessanta agli anni Settanta. Proprio con l’arrivo di The Nun – L’evocazione del male, tale periodo si è esteso agli anni Cinquanta. Il film, che esplora le prime manifestazioni del demone Valak, è infatti ambientato nel 1952 e ciò lo posiziona come prima titolo in ordine cronologico all’interno della saga. Considerando che The Conjuring – Il caso Endfield è ambientato nel 1976, Valak attraversa dunque l’intero ciclo narrativo, affermandosi come uno dei principali villain in assoluto.

Uscito nel 2018, The Nun – L’evocazione del male si è affermato come un ulteriore grande successo della saga. Ciò ha naturalmente spinto i produttori a valutare la possibilità di realizzare un sequel di questo spin-off, approfondendo ulteriormente le azioni del demone Valak e la sua storia. Attualmente in fase di pre-produzione, con il semplice titolo di The Nun 2, questo dovrebbe raccontare una storia che si ricollega infine agli eventi di The Conjuring – Il caso Endfield, chiudendo così idealmente l’arco narrativo del personaggio.

Valak film

Valak: l’attrice che interpreta il personaggio e le sembianze da suora

Sotto le sembianze del demone Valak vi è l’attrice Bonnie Aarons, celebre anche per aver recitato nei film Mulholland Drive, Drag Me to Hell I Know Who Killed Me. La vera popolarità è però arrivata proprio grazie alla saga di The Conjuring, dove ha interpretato il demone Valak nei tre film in cui questo compare. L’attrice ha poi affermato di essere pronta a riprendere il personaggio anche per ulteriori titoli della saga, di fatto portando avanti le gesta del terribile demone.

Per poter interpretare il personaggio, l’attrice si è naturalmente dovuta sottoporre a diverse ore di trucco, necessarie a conferirle il demoniaco aspetto di Valak. Questo è poi stato esaltato e reso più spaventoso in fase di post produzione tramite effetti digitali, ma sul set era comunque necessario poter avere a che fare con una prima versione dell’aspetto del demone, così che anche gli altri attori potessero sentirsi davvero intimiditi dalla sua presenza.

Per quanto riguarda l’aspetto del personaggio, al momento di introdurre il demone Valak nel film The Conjuring – Il caso Endfield, i produttori, gli sceneggiatori e il regista James Wan hanno optato per rivisitare le sembianze con cui tale creatura è nota. Secondo il mito, infatti, Valak è un demone associato ai serpenti, ed ha dunque somiglianze con questi rettili. Poiché la sua presenza nel film è però legata ad un monastero in Romania, come si vedrà poi in The Nun, si decise di dargli l’aspetto di una suora demoniaca e particolarmente spaventosa.

Dovendo spiegare come mai, tra tutte le rappresentazioni possibili del demone, è stata scelta una suora, James Wan ha così motivato la cosa: “essendo un’entità demoniaca che perseguita Lorraine, che la attacca, volevo qualcosa che minasse alla sua fede. Qualcosa che mettesse in pericolo l’incolumità di suo marito. E quindi in questo modo si è cementata nella mia testa l’idea di un’immagine religiosa.”

Valak suora

Valak: la vera storia dietro al demone

Per quanto riguarda la vera storia dietro al demone Valak, le prime descrizioni risalgono a testi come Piccola Chiave di Salomone, scritto nel XVII secolo. Questo contiene dettagliate informazioni su alcuni spiriti e dei rituali necessari per evocarli. Le sembianze di Valak variano poi di testo in testo, e ad esempio in Dictionnaire Infernal, del 1818, Valak assume le sembianze di un angelo alato che cavalca un drago a due teste. Tutte le fonti che citano il demone, tuttavia, sono concordi nell’assegnargli grandi poteri, tra cui la capacità di controllare i serpenti e di possedere il corpo umano.

La maggior parte dei testi in cui si parla di Valak, citano infatti il demone con l’appellativo di “Presidente”. Ciò sottolinea l’autorità per cui Valak è noto nel mondo demoniaco. La Piccola Chiave di Salomone, addirittura, lo indica come il Gran Presidente dell’Inferno. Secondo il testo, infatti, egli governerebbe su intere legioni di demoni. Tale autorevolezza rende Valak molto difficile da invocare, poiché non si concede se non a chi ritiene meritevole della sua presenza.

Come noto, i film della saga di The Conjuring sono liberamente ispirati ad eventi raccontati dai coniugi Ed e Lorraine Warren, ricercatori del paranormale. Nel corso della loro lunga attività, i due hanno affermato di essersi scontrati anche con il demone Valak, il quale sarebbe arrivato negli Stati Uniti dalla Romania dopo aver posseduto un uomo di nome Maurice Theriault. L’uomo, secondo quanto riportato dagli Warren, era capace di azioni sovrumane e si caratterizzava anche per spaventose manifestazioni corporali. Come per molti dei casi degli Warren, non ci sono prove effettive della loro veridicità, ma certo è che la fama di Valak come demone è sempre più estesa e presenta origini tutt’altro che recenti.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood, Allthatsinteeresting

Batgirl: la WB ha impedito ai registi di avere accesso al footage

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All’inizio di questo mese, la Warner Bros. Discovery ha dato il via a un’ondata di cancellazioni e misure di riduzione dei costi di produzione, scelta che ha portato alla cancellazione di Batgirl della DC da 90 milioni di dollari con Leslie Grace, che era già in post-produzione. In una nuova intervista con l’outlet francese Skript, i co-registi del film, Adil El Arbi e Bilall Fallah, hanno rivelato che lo studio ha bloccato il loro accesso alle riprese dopo aver cancellato il film.

“Adil mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Vai avanti. Riprendi tutto sul tuo telefonino'”, ha detto Fallah. “Sono andato sul server… Tutto era sparito”. Continuando poi a spiegare che tutte le scene con Batman, contenute nel film, erano sparite.

“I ragazzi della Warner ci hanno detto che non era un problema di talento da parte nostra o dell’attrice, e nemmeno la qualità del film”, ha detto El Arbi. “Ci hanno detto che era un cambiamento strategico. C’era una nuova gestione e volevano risparmiare un po’ di soldi”.

Fallah ha aggiunto: “In primo luogo, quando ho appreso la notizia, sono rimasto scioccato. Non sapevo come reagire. Volevo rompere le cose, piangere… Ma vedendo tutto questo supporto su Twitter… anche i grandi registi, da Edgar Wright a James Gunn, ci hanno inviato messaggi di supporto”. “Speriamo solo che un giorno il film venga distribuito”, ha detto El Arbi. “Per il cast, la troupe… siamo una piccola famiglia.”

El Arbi e Fallah sperano che il film alla fine vedrà la luce, come accaduto per la famosa Snyder Cut di Justice League, uscito nel 2021, quattro anni dopo l’uscita in sala del film originale. Tuttavia, i co-registi hanno ammesso che il film richiederebbe ancora “molto lavoro” per essere distribuito.

“Non può essere distribuito nel suo stato attuale”, ha detto El Arbi. “Non ci sono VFX… avevamo ancora alcune scene da girare. Quindi, se un giorno vogliono che distribuiamo Batgirl, dovrebbero darci i mezzi per farlo. Per finirlo correttamente con la nostra visione”.

Vedremo come si svilupperà questa vicenda che sta diventando appassionante.

Ti mangio il cuore: trailer del film con Elodie

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Ti mangio il cuore: trailer del film con Elodie

Ecco il trailer di Ti mangio il cuore, il nuovo film di Pippo Mezzapesa con protagonisti Elodie, al suo esordio cinematografico, e Francesco Patanè, In Concorso – Sezione Orizzonti al 79° Festival di Veneziain sala dal 22 settembre distribuito da 01 Distribution.

Ti mangio il cuore, la trama

Puglia. Arso dal sole e dall’odio, il promontorio del Gargano è conteso da criminali che sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto.

House of the Dragon: le 10 domande lasciate dal primo episodio

House of the Dragon: le 10 domande lasciate dal primo episodio

Attenzione: l’articolo contiene spoiler sul primo episodio di House of the Dragon

Reduce dalle prime recensioni più che positive, House of The Dragon della HBO ha debuttato domenica sera davanti a un pubblico affascinato. Lo show funge da prequel del mega successo Game Of Thrones, soffermandosi sulla Casa Targaryen e gli eventi che portarono alla loro guerra di successione, circa 200 anni prima degli eventi della serie principale.

L’episodio pilota ha fatto conoscere agli spettatori un’ampia varietà di nuovi e affascinanti personaggi, dall’arguta principessa Rhaenyra all’imprevedibile principe Daemon, e ha lasciato ai fan molte domande su cui riflettere nelle settimane successive, man mano che il resto della stagione ci verrà presentata.

Quali Targaryen hanno i draghi?

Nel voice-over iniziale della “vecchia” versione di Rhaenyra, la donna ricorda che all’apice del dominio di suo nonno Jaehaerys, i Targaryen avevano dieci draghi. Nel corso dell’episodio, gli spettatori vedono solo i draghi di Rhaenyra e Daemon, lasciando così agli spettatori il dubbio su chi controlli gli altri otto.

È probabile che Re Viserys ne abbia uno suo, ma chi altro? Qualcuno dei draghi è morto dopo il regno di Re Jaehaerys? I membri della Casa Targaryen sono molti, quindi è probabile che prima o poi si scoprirà in House of the Dragon quali altri cavalieri esistono.

Chi è Cragas Drahar?

All’inizio del primo episodio di House of the Dragon, durante una riunione del consiglio, Lord Corlys Velaryon mette in guardia il gruppo da Cragas Drahar, il Principe Ammiraglio della “Triarchia” che sta uccidendo i pirati sulle Pietre Fondamentali. Prima che Corlys finisca di parlare, Rhaenyra interrompe la riunione, mettendo in pausa la conversazione su “il Mangiagranchi”.

Potrebbe trattarsi di un depistaggio, ma i fan di George R.R. Martin si aspettano che anche i personaggi più marginali abbiano un impatto sulla trama generale, quindi è plausibile che Cragas emerga in una forma o nell’altra. Per il momento, l’attenzione dello show rimane concentrata su Approdo del Re.

Ci saranno relazioni incestuose tra i Targaryen?

House of the DragonDato che il suo predecessore seriale è pieno di relazioni interfamiliari, molti si aspettano di vedere emergere una sorta di storia d’amore tra i membri consanguinei della Casa Targaryen. Anche se niente del genere è ancora emerso nell’episodio pilota, i lettori dei libri conoscono la posizione di Re Viserys sulla questione.

Dai membri della famiglia introdotti nell’episodio pilota, le relazioni tra di loro non sembrano probabili, ma questo non vuol dire che altri Targaryen non diventeranno oggetto della loro attrazione. È anche possibile che la breve scena in cui Daemon regala una collana a Rhaenyra rappresenti qualcosa di più di un semplice regalo dello zio.

Quanto sono gravi le ferite di Viserys Targaryen?

House of the Dragon HBOQuando Viserys viene medicato per una piccola ferita, il Gran Maestro dice a Otto Hightower che non sta guarendo e alla fine si opta per la cauterizzazione. Sebbene sia probabilmente un sintomo dello stress a cui Viserys è stato sottoposto per prepararsi al torneo e all’arrivo di suo figlio, come suggerito dal Gran Maestro, potrebbe trattarsi di un problema di salute più grave.

Anche se i membri della Casa Targaryen si ammalano raramente, è stato notato che l’origine della ferita è a loro sconosciuta, il che ha portato Otto a dire al Gran Maestro di mantenere il silenzio su questa notizia. Se i “malumori” di Viserys si tradurranno in problemi più grandi o meno, solo i prossimi episodi di House of the Dragon ce lo diranno.

Rhaenys Targaryen ha in mente qualcosa?

House of the DragonNella scena d’apertura dell’episodio pilota di House of the Dragon, la “Regina che non fu mai” viene spodestata dal cugino Viserys, che sale al trono dopo la morte di Jaehaerys. Sebbene non si sia ancora esposta troppo, si è parlato molto di Rhaenys, e molti hanno riconosciuto il suo risentimento per la scelta del nonno.

Quando la regina Aemma e il neonato Baelon muoiono e la questione del successore di Viserys viene alla ribalta, non è Rhaenys ma suo marito Corlys a sostenere il diritto dei figli al trono durante una sessione del Consiglio del Re. Forse Rhaenys lascia che altri complottino per lei, o forse nelle prossime settimane uscirà dall’ombra per eseguire i propri ordini.

Qual è il vero rapporto tra Alicent e Daemon in House of the Dragon?

Daemon House of the DragonDaemon chiede il favore di Alicent Hightower dopo aver battuto uno dei membri della sua famiglia in una sfida, e lei lo concede timidamente al “suo Principe”. Questo momento, che si rivela essere di grande tensione, potrebbe derivare dal fatto di aver battuto la sua famiglia in una competizione o da un motivo più “sentimentale”.

Dato che Daemon, uno dei Targaryen più potenti della storia, è un cliente abituale della “casa di piacere”, è più che probabile che si tratti di un gesto di cortesia. Tuttavia, accenna a quella che potrebbe essere una relazione più profonda che avrà l’opportunità di essere approfondita con il progredire della stagione.

Cosa ha in mente Otto Hightower?

Primo Cavaliere del Re e alleato più stretto di Viserys, Otto Hightower difende le decisioni del suo potente amico durante ogni consiglio nell’episodio pilota. Qualsiasi cosa che possa angosciare Viserys sembra passare prima per Otto, in modo che possa aiutarlo a sopportarla.

Tuttavia, Otto ha chiaramente proprie ambizioni, come dimostra la decisione di inviare la figlia adolescente Alicent nelle stanze di Viserys poco dopo la morte della regina. Sebbene l’ordine sia già di per sé sospetto, la richiesta di Alicent di indossare uno degli abiti della madre mostra chiaramente il desiderio di Otto di accrescere il potere della sua famiglia, proponendo Alicent come sostituta della regina.

Quanto sa Daemon Targaryen in House of the Dragon?

Uno dei reclami più frequenti ad ogni riunione del Consiglio è la scarsa presenza di Daemon. Sebbene molti al tavolo vogliano che Daemon se ne vada, la decisione di Viserys di nominarlo capo della Guardia Cittadina fa sì che rimanga nel giro.

Mentre l’opinione del Re sul fratello minore si inasprisce in seguito a un resoconto dell’affronto di Daemon nei suoi confronti, si scopre che Daemon ha partecipato ad almeno alcune delle riunioni, anche se origliando dietro una porta. Riesaminando il resto dell’episodio di House of the Dragon alla luce di questo, Daemon sembra essere più stratega di quanto sembri a prima vista.

Cosa succede ad Alicent?

Migliore amica di Rhaenyra Targaryen, Alicent Hightower sembra seguire le regole, sia quelle della Septa che quelle del padre. Nonostante obbedisca sempre, in House of the Dragon Alicent sembra essere angosciata, come dimostra la sua costante abitudine di mangiarsi le unghie.

Come capiamo dalla serata che è obbligata a passare con il Re, è chiaro che Alicent sa trarre il meglio dalle situazioni negative, confortando Viserys quando nessun altro può farlo, dimostrando che l’unità della sua casata può renderla più potente dei Targaryen. Detto questo, la sua lealtà la sta letteralmente distruggendo, lasciando gli spettatori a chiedersi se questo personaggio abbia qualche criticità di fondo che verrà esplorato in seguito.

Daemon tornerà a Runestone?

Alla fine dell’episodio pilota di House of the Dragon, Re Viserys ordina a suo fratello Daemon di tornare a casa poco prima dell’annuncio della successione di Rhaenyra. Salito sul dorso del suo drago insieme alla sua compagna Mysaria, sembra che Daemon possa farlo, nonostante la sua natura ribelle.

Se Daemon dovesse davvero tornare a Runestone, probabilmente non vi resterà a lungo. Nel corso dei pochi consigli a cui ha partecipato, Daemon ha preso di mira gli abitanti della Valle, compresa sua moglie. Semmai, il suo ritorno potrebbe non essere una questione di “se”, ma di “quando”, visto che il combattente dai capelli biondi è stato visto avere qualche asso nella manica.

Silence: la trama, il cast e la storia vera dietro il film di Martin Scorsese

Quella di Silence (qui la recensione), film diretto dal premio Oscar Martin Scorsese, è una lavorazione sofferta e durata circa 26 anni. Si tratta di un progetto estremamente personale a tematica spirituale, come lo sono stati Kundun e L’ultima tentazione di Cristo. Ed è proprio dopo l’uscita nel 1988 di quest’ultimo film che il cineasta viene invitato da Paul Moore, vescovo della Chiesa Episcopale di New York, a leggere il romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku Endō Silence. Un libro che avrà una fortissima influenza sul regista, che riconobbe nelle tematiche trattate molte di quelle care a lui e al suo cinema, dal mistero al tormento della fede.

Pubblicato nel 1966, il libro racconta il drammatico viaggio in Giappone all’inizio del XVII secolo di due padri gesuiti portoghesi. Questi sono alla ricerca del loro mentore, il quale sembra aver rinnegato Dio a seguito delle persecuzioni nei confronti dei cristiani in atto nel paese. Una storia di apostasia che racchiude valori universali e sempre attuali. La complessità di un tale materiale narrativo, però, ha richiesto anni a Scorsese e al fidato Jay Cocks per scrivere una sceneggiatura convincente. A causa anche di dispute legali, il progetto tarda ad essere realizzato. Nel 2014, però, la sua produzione ha finalmente inizio.

Dopo innumerevoli ostacoli, il film riesce infine ad arrivare in sala. Qui si rivela però una delle pellicole di minor successo commerciale per Scorsese. A fronte di un budget di circa 46 milioni, il film ne incassa soltanto 23 a livello mondiale, di cui 7 nei soli Stati Uniti. Nonostante tale scarso risultato, Silence ha guadagnato un’aura speciale, affermandosi come un film complesso ma ricco di fascino. Come molte opere del regista, anche questo nuovo lungometraggio trova poi rivalsa con il tempo, dimostrando la grande capacità di Scorsese di muoversi in territori impervi, suscitando domande e riflessioni capaci di comunicare con l’animo di ogni spettatore.

Silence: la trama del film

La storia ha inizio nel 1633, quando due giovani gesuiti portoghesi, Sebastião Rodrigues e Francisco Garupe, vengono informati che il loro confessore Cristóvão Ferreira, missionario in Giappone, è stato vittima di torture e ha scelto la strada dell’apostasia rinunciando a Dio. I due non riescono a credere alla notizia, e per scoprire la verità decidono in intraprendere un viaggio alla ricerca del loro mentore. Giunti infine sul suolo giapponese, i due si ritrovano a doversi confrontare con una realtà inaspettata. Qui si imbattono infatti in comunità di contadini cristiani, i quali sono però costretti a praticare in segreto la loro fede. In Giappone, scopriranno a loro spese i due gesuiti, sono previste severe torture per coloro che praticano tale credo.

Ben presto i due si imbatteranno nelle autorità del luogo, in continua ricerca di cristiani da crocifiggere o bruciare vivi. Per loro ha così inizio un percorso ricco di pericoli e segreti, durante il quale saranno chiamati a mettere alla prova la loro fede in un Dio che appare ora più silenzioso che mai. Gli orrori a cui vengono sottoposti mirano continuamente a spezzare la loro integrità morale, ma il desiderio di ritrovare Ferreira sembra essere più forte di ogni tortura. Traditi e venduti come prigionieri, Sebastião e Francisco si ritrovano a vivere una vera e propria via crucis, attraverso un paese che mira in modo inequivocabile ad evitare il diffondersi di quella religione considerata pericolosa.

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Silence: il cast del film

Come sempre per i suoi film, anche in questo caso Scorsese si è avvalso di celebri attori per poter dar vita ai suoi complessi e imperfetti personaggi. Originariamente il ruolo dei due gesuiti e quello del loro mentore erano stati affidati agli attori Benicio del Toro, Gael Garcia Bernal e Daniel Day-Lewis. Per via del prolungarsi dei tempi di pre-produzione, i tre finiranno però con l’abbandonare il progetto, impegnandosi in altri film. Scorsese affidò allora il ruolo del protagonista Sebastião Rodrigues all’attore Andrew Garfield e quello di Francisco Garupe ad Adam Driver. Per prepararsi ai loro ruoli, i due si recarono in un convento gesuita in Galles per un ritiro religioso di una settimana. Qui non parlarono mai per tutto il tempo della loro permanenza, sviluppando la spiritualità loro necessaria.

I due lavorarono anche in vista di una trasformazione fisica. Un anno prima delle riprese del film iniziarono a lasciarsi crescere barba e capelli, così da ottenere un look diverso dal solito. Garfield, inoltre, si sottopose ad un duro processo di dimagrimento, così da ottenere un aspetto più gracile e sofferente. Perse infatti ben 13 chili prima delle riprese del film, per poi perderne altri 9 nel corso di queste. Nel ruolo di Cristóvão Ferreira vi è invece l’attore Liam Neeson. Questi non compare se non verso la fine del film, lasciando però il segno. Anche Neeson infatti si preparò a lungo per la parte, studiando quanto più possibile l’argomento, il contesto e il ruolo dei gesuiti. Nel film sono poi presenti numerosi attori giapponesi. I più memorabili tra questi sono Yōsuke Kubozuka, nei panni della guida Kichijiro, e Shin’ya Tsukamoto, nel ruolo di Mokichi.

Silence: la vera storia dietro al film

Il romanzo scritto da Endō, e su cui il film si basa, narra delle persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Tokugawa, il quale ha avuto luogo nel corso del XVII secolo. Tali eventi ebbero realmente luogo nel paese, e lo scrittore parte da questi per scrivere una storia originale ma molto fedele allo svolgersi di tali atrocità. In particolare, egli si è basato sulla vita dei due veri gesuiti che andarono incontro alle persecuzioni. Questi sono Cristóvão Ferreira e l’italiano Giuseppe Chiara. Mentre del primo è stato mantenuto il vero nome, il secondo è invece stato adattato nel portoghese Sebastião Rodrigues. Ferreira, vissuto tra il 1580 e il 1650, divenne noto come uno dei maggiori “sacerdoti caduti”. Dopo essere stato torturato per ore, egli abiurò la fede cristiana. Assunse a quel punto un nome giapponese e visse in quella terra fino alla fine dei suoi giorni.

Chiara, invece, visse dal 1602 al 1685. Come viene mostrato anche nel film, egli venne inviato in Giappone con il tentativo di ritrovare Ferreira e convincerlo a tornare sui suoi passi. Qui il gesuita si scontrò però a sua volta con le torture in atto nel paese. Alla fine, anche lui dopo poco rinnegò la fede cristiana, rimanendo a vivere in Giappone. Qui sposò una donna del luogo, assumendo il nome e lo status di samurai del defunto marito di lei. Terminò i suoi giorni in Giappone soltanto con il sopraggiungere della morte, all’età di 83 anni. Compiendo ricerche su queste due personalità, Endō ebbe modo di costruire quello che è definito il suo romanzo migliore. Una testimonianza cruda e sincera di un periodo difficile per il cristianesimo e i suoi missionari.

Silence cast

Silence: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Silence è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Tim Vision. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 23 agosto alle ore 23:35 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryExtra

Mr. & Mrs. Smith: trama, cast e curiosità sul film

Mr. & Mrs. Smith: trama, cast e curiosità sul film

Galeotto fu il set. Se oggi Mr. & Mrs. Smith è ricordato quasi esclusivamente come il film che ha fatto incontrare e innamorare gli attori Angelina Jolie e Brad Pitt, si sarà sorpresi nel riscoprirlo anche come un avvincente film di spionaggio, tra azione, umorismo e tanto intrattenimento. Il titolo in questione è stato diretto nel 2005 da Doug Liman, regista esperto del genere che si era già distinto grazie a The Bourne Identity e in seguito con Edge of Tomorrow. In questo caso più che mai, gli elementi action diventano però solo un pretesto per raccontare dinamiche molto più complicate e inaspettate.

Lo sceneggiatore Simon Kinberg, infatti, scrisse la sceneggiatura del film come tesi di laurea del suo Master in Belle Arti. Egli ha avuto l’idea per la storia dopo aver ascoltato un paio di suoi amici che erano in terapia per il loro matrimonio. Kinberg notò che il modo in cui lo descrivevano suonava particolarmente aggressivo e pensava che sarebbe stato interessante inserire una relazione del genere all’interno di un film d’azione”. Ancor prima di conseguire il riconoscimento accademico, egli riuscì a vendere la sceneggiatura al produttore Akiva Goldsman, il quale contribuì alla sua realizzazione.

Sia per il suo combinare elementi diversi, sia per la grandezza delle star che vi recitano, Mr. & Mrs. Smith si affermò come un successo straordinario. A fronte di un budget di 110 milioni di dollari, questo arrivò ad incassarne oltre 480 in tutto il mondo. Ad oggi si presenta ancora come un godibile film, da riscoprire al di là per i motivi esterni per cui è divenuto famoso. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Di seguito si ritroveranno dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mr. & Mrs. Smith: la trama del film

Protagonisti del film sono i coniugi John e Jane Smith. Dopo appena cinque anni di matrimonio, i due sono già da un consulente matrimoniale, a cui raccontano la loro storia. Questa ha inizio in Colombia, dove entrambi si trovavano per motivi segreti. Altrettanto segreta non è però stata l’attrazione reciproca, che li ha portati nel giro di poche settimane a decidere di unirsi in matrimonio. I due, in realtà, sono entrambi dei sicari professionisti, letali ed esperti assassini, i quali mantengono però questa loro attività segreta a chiunque, anche al rispettivo partner.

John e Jane, tuttavia, sono destinati a scontrarsi nel momento in cui le due agenzie per cui lavorano gli affidano uno stesso incarico. All’oscuro l’uno dell’altro, i due devono infatti impedire il trasferimento di un misterioso detenuto, Benjamin Diaz, e consegnarlo ai rispettivi capi. Durante questa missione, inevitabilmente, i coniugi scopriranno di essere entrambi degli assassini e pertanto dovranno darsi battaglia per eliminarsi a vicenda. Mentre si rendono conto di provare ancora qualcosa l’uno per l’altro, però, si scontrano con un complotto più intricato e pericoloso del previsto.

Mr. & Mrs. Smith cast

Mr. & Mrs. Smith: il cast del film

Prima di arrivare a dar vita alla coppia di protagonisti formata da Brad Pitt e Angelina Jolie, numerosi sono stati i nomi avvicendatisi intorno al progetto. Originariamente, accanto a Pitt, nel ruolo di Jane Smith, doveva esserci l’attrice Nicole Kidman. Questa abbandonò però il progetto per via di impegni concomitanti. A quel punto anche lo stesso Pitt lasciò il progetto, spingendo i produttori a considerare attori come Johnny Depp e Will Smith. Dopo aver valutato Catherine Zeta JonesEva Green e Cate Blanchett, ad ottenere il ruolo di Jane fu Angelina Jolie. Fu a quel punto che Pitt rientrò a far parte del progetto.

I due attori, che nel film si lanciano in numerose sequenze particolarmente dinamiche, si sono dovuti addestrare a lungo, al fine di poterne interpretare quante più possibile personalmente. Fondamentale è stata però la chimica di coppia sviluppatasi tra i due, che li ha portati poi a divenire la celebre coppia che tutti conoscono. Nel film, poi, sono presenti anche gli attori Vince Vaughn nei panni di Eddie, il miglior amico e collega di John. L’attore Adam Brody, noto soprattutto per essere stato Seth Cohen in The O.C., interpreta il detenuto Benjamin Danz. Kerry Washington è Jasmine, mentre il noto attore Keith David è il personaggio chiamato Padre. William Fichtner compare invece nei panni del consulente matrimoniale.

Mr. & Mrs. Smith: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mr. & Mrs. Smith è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 23 agosto alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere: ecco l’ultimo trailer, in attesa del debutto!

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L’ultimo trailer de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è stato svelato oggi. Il nuovo trailer della durata di due minuti e 36 secondi evidenzia l’epica vastità della Terra di Mezzo nella sua Seconda Era, e rivela come i leggendari e amati personaggi di Tolkien si uniranno, contro ogni aspettativa e attraverso grandi distanze, per difendersi dal temuto riemergere del male nella Terra di Mezzo. In queste immagini della nuova attesissima serie, le sorti si scontrano e vari personaggi sono messi alla prova di fronte al male imminente.

Nel teaser compaiono importanti componenti del cast: Galadriel (Morfydd Clark), Elrond (Robert Aramayo), High King Gil-galad (Benjamin Walker), e Celebrimbor (Charles Edwards); i Pelopiedi Elanor ‘Nori’ Brandyfoot (Markella Kavenagh) e Largo Brandyfoot(Dylan Smith); The Stranger (Daniel Weyman); i númenóreani Isildur (Maxim Baldry), Eärien (Ema Horvath), Elendil (Lloyd Owen), Pharazôn (Trystan Gravelle), e Queen Regent Míriel (Cynthia Addai-Robinson); i nani King Durin III (Peter Mullan), Prince Durin IV (Owain Arthur) e Princess Disa (Sophia Nomvete); la Gente del Sud Halbrand (Charlie Vickers) e Bronwyn (Nazanin Boniadi); e l’elfo silvano Arondir (Ismael Cruz Córdova).

I primi due episodi della serie drama in più stagioni saranno disponibili in esclusiva su Prime Video in varie lingue in più di 240 Paesi e territori nel mondo da venerdì 2 settembre, con nuovi episodi disponibili ogni settimana.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Prime Video porterà per la prima volta sugli schermi le eroiche leggende della mitica Seconda Era della storia della Terra di Mezzo. Questo dramma epico si svolge migliaia di anni prima degli eventi narrati in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, e porterà gli spettatori in un’era lontana in cui furono forgiati grandi poteri, regni ascesero alla gloria e caddero in rovina, improbabili eroi furono messi alla prova, la speranza appesa al più esile dei fili, e uno dei più grandi cattivi usciti dalla penna di Tolkien minacciò di far sprofondare tutto il mondo nell’oscurità. Partendo da un momento di relativa pace, la serie segue un gruppo di personaggi, alcuni già noti, altri nuovi, mentre si apprestano a fronteggiare il temuto ritorno del male nella Terra di Mezzo. Dalle più oscure profondità delle Montagne Nebbiose, alle maestose foreste della capitale elfica di Lindon, all’isola mozzafiato del regno di Númenor, fino ai luoghi più estremi sulla mappa, questi regni e personaggi costruiranno un’eredità che sopravvivrà ben oltre il loro tempo.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è guidata dagli showrunner ed executive producer J.D. Payne & Patrick McKay e vede protagonista il cast composto da Cynthia Addai-Robinson, Robert Aramayo, Owain Arthur, Maxim Baldry, Nazanin Boniadi, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Charles Edwards, Trystan Gravelle, Sir Lenny Henry, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Lloyd Owen, Megan Richards, Dylan Smith, Charlie Vickers, Leon Wadham, Benjamin Walker, Daniel Weyman e Sara Zwangobani.

A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, J.A. Bayona, Belén Atienza, Justin Doble, Jason Cahill, Gennifer Hutchison, Bruce Richmond e Sharon Tal Yguado, e i produttori Ron Ames e Christopher Newman. Wayne Che Yip è co-executive producer e regista con J.A. Bayona e Charlotte Brändström. Il primo teaser trailer ha debuttato durante il LVI Super Bowl, diventando il trailer del Super Bowl più visto di sempre, con 257 milioni di visualizzazioni a 24 ore dal debutto.

Venezia 79: il programma della sala Web

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Venezia 79: il programma della sala Web

La Sala Web della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – organizzata con costante successo da 11 anni dalla Biennale di Venezia – presenta quest’anno 18 lungometraggi e 12 cortometraggi (questi ultimi accessibili gratuitamente) online provenienti da tutto il mondo, che si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido, con una capienza limitata.

Si tratta di titoli significativi, in prima mondiale, della Selezione ufficiale della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (31 agosto – 10 settembre 2022) inclusi nelle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti, Orizzonti Extra e Biennale College – Cinema.

Cortometraggi

I 12 cortometraggi,  disponibili gratuitamente in tutto il mondo, saranno visibili dal sito www.labiennale.org, con proiezioni collocate per conto della Mostra sul sito operato da Festival Scope (www.festivalscope.com). Fra i titoli proposti, quattro cortometraggi italiani: Manuale di cinematografia per dilettanti – Vol. I  (20’) di Federico Di Corato, TRIA – del sentimento del tradire (17’) di Giulia Grandinetti, entrambi della sezione Orizzonti – Cortometraggi, nonché In quanto a noi (5’), con voce di Wim Wenders, e A guerra finita (5’), con voce di Gino Strada, entrambi di Simone Massi, Fuori Concorso.

Lungometraggi

I 18 lungometraggi, limitati al territorio italiano, provenienti dalle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti, Orizzonti Extra e Biennale College Cinema della 79. Mostra, saranno visibili dal sito www.labiennale.org, con proiezioni collocate sul sito operato da MYmovies.it all’indirizzo www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ della piattaforma streaming Biennale Cinema Channel.

Fra i lungometraggi disponibili online sono inclusi quattro film italiani. Si tratta di Gli ultimi giorni dell’umanità di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo e The Matchmaker di Benedetta Argentieri (Fuori Concorso), Notte fantasma di Fulvio Risuleo (Orizzonti Extra), nonché un film di Biennale College Cinema, Come le tartarughe di Monica Dugo.

Sono inoltre disponibili, fra gli altri titoli, il documentario Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky, instant movie sulla guerra in Ucraina, che il regista ha iniziato a girare subito dopo il 24 febbraio, inizio del conflitto e l’ultimo film postumo del regista Leone d’oro Kim Ki-duk, scomparso nel dicembre 2020, Call of God.

I 18 lungometraggi della Sala Web, si aggiungono in questi giorni alla library di 35 titoli della piattaforma streaming Biennale Channel Cinema, che presenta, in collaborazione con MYmovies, un’importante selezione di film da riscoprire della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica delle edizioni della Mostra fra il 2007 e il 2020, rimasti inediti in Italia.

Guida pratica alla visione

Per le proiezioni dei cortometraggi sul territorio internazionale si potrà accedere alla proiezione gratuita del film prescelto dopo aver effettuato una registrazione su www.festivalscope.com. Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli) sarà disponibile per la visione in streaming a partire dalle ore 18 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film al Lido e fino al 30 settembre 2022 nel limite dei posti disponibili.

Per accedere ai lungometraggi sul territorio italiano, in lingua originale con sottotitoli in italiano, basterà acquistare un abbonamento mensile da € 7,90, trimestrale da € 19,90 oppure annuale  da € 70,00  agli indirizzi internet www.labiennale.org e www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ della nuova piattaforma streaming Biennale Cinema Channel. Ogni film sarà trasmesso a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale. Successivamente il titolo sarà disponibile per ulteriori 5 giorni fino alla fine degli streaming disponibili.

Il programma della Sala Web

Lungometraggi

da giovedì 1 settembre
· BANU di TAHMINA RAFAELLA (Azerbaigian, Italia, Francia, Iran, 90‘,v.o. azero/russo s/t inglese/ italiano) con Tahmina Rafaella, Melek Abbaszadeh, Zaur Shafiyev, Jafar Hasan, Kabira Hashimli, Emin Asgarov – BIENNALE COLLEGE CINEMA

da venerdì 2 settembre
· NAJSREЌNIOT ČOVEK NA SVETOT (THE HAPPIEST MAN IN THE WORLD) di TEONA STRUGAR MITEVSKA (Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Belgio, Croazia, Danimarca, Slovenia, 95’, v.o. bosniaco s/t italiano/inglese) con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska, Ana Kostovska, Ksenija Marinković, Izudin Bajrović – ORIZZONTI
· COME LE TARTARUGHE di MONICA DUGO (Italia, 80‘, v.o. italiano s/t inglese) con Monica Dugo, Romana Maggiora Vergano, Edoardo Boschetti, Francesco Gheghi, Angelo Libri, Sandra Collodel, Annalisa Insardà – BIENNALE COLLEGE CINEMA

da sabato 3 settembre
· AUTOBIOGRAPHY di MAKBUL MUBARAK (Indonesia, Francia, Germania, Polonia, Singapore, Filippine, Qatar, 115’, v.o. indonesiano s/t italiano/inglese) con Kevin Ardilova, Arswendy Bening Swara, Haru Sandra, Rukman Rosadi – ORIZZONTI
· GORNYI LUK (MOUNTAIN ONION) di ELDAR SHIBANOV (Kazakistan, 90‘,v.o. russo/kazako/cinese s/t inglese/ italiano) con Esil Amantay, Amina Gaziyeva, Zhazira Kaskey, Kuantay Abdimadi, Laura Tursunkanova, Sanzhar Madi – BIENNALE COLLEGE CINEMA

da domenica 4 settembre
· ZAPATOS ROJOS (RED SHOES) di CARLOS EICHELMANN KAISER (Messico, Italia, 82’, v.o. spagnolo s/t italiano/inglese) con Eustacio Ascacio, Natalia Solián – ORIZZONTI EXTRA
· PALIMPSEST di HANNA VÄSTINSALO (Finlandia, 109‘,v.o. finlandese s/t inglese/ italiano) con Riitta Havukainen, Emma Kilpimaa, Krista Kosonen, Kaisu Mäkelä, Leo Sjöman, Antti Virmavirta – BIENNALE COLLEGE CINEMA

da martedì 6 settembre
· KÕNE TAEVAST (CALL OF GOD) di KIM KI-DUK (Estonia, Lituania, Kirghizistan, 81’, v.o. russo/kirghiso s/t italiano/ inglese) con Zhanel Sergazina, Abylai Maratov – V.M.14 – FUORI CONCORSO
· MUSIC FOR BLACK PIGEONS di JØRGEN LETH, ANDREAS KOEFOED (Danimarca, 90’, v.o. inglese/danese/giapponese s/t italiano/ inglese) – FUORI CONCORSO – NON FICTION
· EN LOS MÁRGENES (ON THE FRINGE) di JUAN DIEGO BOTTO (Spagna, UK, 103’, v.o. spagnolo s/t italiano/inglese) con Penélope Cruz, Luis Tosar – ORIZZONTI
· OBEŤ (VICTIM) di MICHAL BLAŠKO (Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, 91’, v.o. ucraino/ceco s/t italiano/inglese) con Vita Smachelyuk, Gleb Kuchuk, Igor Chmela, Viktor Zavadil, Inna Zhulina, Alena Mihulová – ORIZZONTI

da mercoledì 7 settembre
· FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM di EVGENY AFINEEVSKY (Ucraina, UK, USA, 118’, v.o. ucraino/russo s/t italiano/ inglese) – FUORI CONCORSO – NON FICTION
· GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ di enrico ghezzi, ALESSANDRO GAGLIARDO (Italia, 200’, v.o. italiano/inglese/francese /spagnolo s/t inglese/ italiano) – FUORI CONCORSO – NON FICTION
· LUXEMBOURG, LUXEMBOURG di ANTONIO LUKICH (Ucraina, 106’, v.o. ucraino/tedesco s/t italiano/inglese) con Amil Nasirov, Ramil Nasirov, Lyudmyla Sachenko – ORIZZONTI
· NOTTE FANTASMA di FULVIO RISULEO (Italia, 84’, v.o. italiano s/t inglese) con Edoardo Pesce, Yothin Clavenzani – ORIZZONTI EXTRA

da giovedì 8 settembre
· THE MATCHMAKER di BENEDETTA ARGENTIERI (Italia, 88’, v.o. inglese/arabo/tedesco s/t italiano/ inglese) – FUORI CONCORSO – NON FICTION
· TRENQUE LAUQUEN di LAURA CITARELLA (Argentina, Germania, Parte 1: 128′ / Parte 2: 132′, v.o. spagnolo s/t italiano/inglese) con Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Rafael Spregelburd, Elisa Carricajo, Juliana Muras, Verónica Llinás, Cecilia Rainero – ORIZZONTI CON INTERVALLO

da venerdì 9 settembre
· JANAIN MUALAQA (HANGING GARDENS) di AHMED YASSIN AL DARADJI (Iraq, Palestina, Arabia Saudita, Egitto, UK, 117’, v.o. arabo s/t italiano/inglese) con Wissam Diyaa, Jawad Al Shakarji, Hussain Muhammad Jalil, Akram Mazen Ali – V.M.14 – ORIZZONTI EXTRA

Cortometraggi

da giovedì 8 settembre
· IN QUANTO A NOI di SIMONE MASSI (Italia, 5’, v.o. italiano s/t inglese) voce di Wim Wenders / animazione – FUORI CONCORSO – CORTOMETRAGGI
· A GUERRA FINITA di SIMONE MASSI (Italia, 5’, v.o. italiano s/t inglese) voce di Gino Strada / animazione – FUORI CONCORSO – CORTOMETRAGGI
· SNOW IN SEPTEMBER di LKHAGVADULAM PUREV-OCHIR (Francia, Mongolia, 20’, v.o. mongolico s/t italiano/inglese) con Sukhbat Munkhbaatar, Nomin Erdene Ariunbyamba, Enkhgerel Baasjanav, Odgerel Bat-Orshikh- ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI
· TRIA – DEL SENTIMENTO DEL TRADIRE di GIULIA GRANDINETTI (Italia, 17’, v.o. greco/italiano s/t italiano/inglese) con Irene Casagrande, Anastasia Almo, Sofia Almo, Laura Giannatiempo ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI
· III di SALOMÉ VILLENEUVE (Canada, 12’, v.o. francese s/t italiano/inglese) con Anne Florence Lavigne-Desjardins, Eliott Desjardins Gauthier, Alexandre Dupras – ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI
· RUTUBET (THE MOISTURE) di TURAN HASTE (Turchia, 20’, v.o. turco s/t italiano/inglese) con Mucahit Kocak, Okan Selvi, Muhammed Mayda, Baran Salman – ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI
· NOCOMODO di LOLA HALIFA-LEGRAND (Francia, 13’, v.o. francese s/t italiano/inglese) con Tissem Boukchem, Gaspard Caens, Bastien Bouillon, Esther Garrel – ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI

da venerdì 9 settembre
ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI
· SAHBETY (MY GIRL FRIEND) di KAWTHAR YOUNIS (Egitto, 17’, v.o. arabo s/t italiano/inglese) con Marc Haggar, Elham Safieddine, Fadel El Garhy, Sonia Farid
· QING BIE GUA DUAN (PLEASE HOLD THE LINE) di TAN CE DING (Malesia, 19’, v.o. cinese s/t italiano/inglese) con Kendra Sow, Puie Heng Chen, Billy Ng, Ruby Faye
· MANUALE DI CINEMATOGRAFIA PER DILETTANTI – VOL. I di FEDERICO DI CORATO (Italia, 20’, v.o. italiano s/t inglese)
· CHRISTOPHER AT SEA di TOM CJ BROWN (Francia, USA, 20’, v.o. inglese s/t italiano/inglese) animazione
· LOVE FOREVER di CLARE YOUNG (Australia, 12’, v.o. inglese s/t italiano/inglese) con Hannah McKenzie, Beau Cram

Venezia 79: il Premio Bianchi a Stefania Sandrelli

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Venezia 79: il Premio Bianchi a Stefania Sandrelli

Venezia 79 – Va a Stefania Sandrelli il Premio Pietro Bianchi 2022, il riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci) assegnano tradizionalmente al Lido, quest’anno per la 45.ma edizione, ad una personalità del cinema italiano. D’intesa con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il Bianchi è un omaggio ad una delle nostre attrici più amate, icona della migliore commedia italiana, che continua a conquistare il pubblico con semplicità, grande passione e con la freschezza evergreen del suo talento. Il Premio celebra i suoi primi sessant’anni d’amore con il cinema nel suo ritorno alla Mostra con Acqua e anice, opera prima di Corrado Ceron, evento speciale alle Giornate degli Autori.

Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2005, Stefania Sandrelli ha ricevuto dai Giornalisti Cinematografici ben sette Nastri d’Argento fra i quali anche un Nastro d’onore e il Nastro d’oro alla carriera. E’ stata infatti premiata per le sue interpretazioni in La terrazza e La cena di Ettore Scola, Mignon è partita di Francesca Archibugi, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, La prima cosa bella di Paolo Virzì. Sono molto felice e profondamente onorata di ricevere questo Premio così prestigioso dai Giornalisti Cinematografici, una categoria tanto importante per il nostro lavoro che mi ha sempre seguito con attenzione e con un affetto da me totalmente ricambiato. Un grande attestato di stima e amicizia reciproca che dura negli anni e di cui sono molto grata alla Presidente Laura Delli Colli, al Direttivo del Sindacato che lo assegna e a tutti i Giornalisti Cinematografici”  ha sottolineato commossa la Sandrelli.

Il Premio Pietro Bianchi

Promosso come i Nastri d’Argento e i ‘Premi Francesco Pasinetti’, anch’essi a Venezia, dai Giornalisti Cinematografici Italiani, il Premio Pietro Bianchi è da sempre dedicato ad una personalità del cinema italiano. Nato nel 1977 in collaborazione con la Biennale, il riconoscimento viene assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani  d’intesa con la Mostra del Cinema ed è stato attribuito negli anni ad un’intera generazione di registi, sceneggiatori, autori della fotografia e alcuni tecnici, tutti protagonisti tra i più rappresentativi del più grande cinema italiano: da Mario Soldati, il primo a riceverlo della storia del Premio, a Zavattini, e poi Blasetti, Castellani, Zampa, Lattuada, Monicelli, Comencini, De Santis, Rosi, Risi, Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Magni, Lizzani, Bertolucci, Antonioni nonché agli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli e Tonino Guerra, agli autori della fotografia Giuseppe Rotunno e Vittorio Storaro, al montatore Roberto Perpignani e a molti altri nomi eccellenti, tra i quali pochissimi attori:  Sophia Loren e Alberto Sordi, Claudia Cardinale e Virna Lisi, Carlo Verdone, Michele Placido. Negli anni Duemila è andato simbolicamente ai grandi della critica italiana, poi ad un protagonista della comunicazione come Enrico Lucherini. Tra gli autori lo hanno ricevuto più recentemente Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo e Citto Maselli, Gianni Amelio, Enzo D’Alò, Gabriele Salvatores, Ermanno Olmi, Ugo Gregoretti, Dario Argento e ha celebrato nelle ultime edizioni anche il giornalismo irripetibile di Vincenzo Mollica. Dopo Dominique Sanda premiata lo scorso anno (e proprio insieme a Stefania Sandrelli, tra l’altro, metà di una straordinaria coppia di protagoniste per Bernardo Bertolucci), il Premio festeggia ancora una volta in questa 45.ma edizione una grande attrice.

Acqua e anice

Acqua e anice di Corrado Ceron è prodotto Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella per K+ in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission, Comune di Comacchio, Parco Delta del Po, SIFÀ. Il film verrà presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori l’8 settembre e uscirà nelle sale italiane con Fandango dal 29 settembre. Opera prima di Ceron, il film è un “road movie da balera” che racconta la storia di Olimpia – interpretata dalla Sandrelli – leggenda del liscio che a 70 anni suonati decide di ritornare in pista. Un film che si trasforma in un coraggioso inno alla libertà di scegliere come essere felici, oltre l’età e le convenzioni.

Dragon Ball Super: Super Hero, trailer ufficiale

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Dragon Ball Super: Super Hero, trailer ufficiale

Sony Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Dragon Ball Super: Super Hero, l’attesissimo nuovo film sulla saga di Dragon Ball Super che debutterà al cinema il 29 settembre 2022. Prodotto da Toei Animation Co. con Crunchyroll DAL 29 SETTEMBRE #SOLOALCINEMA Diretto da Tetsuro Kodama con la supervisione del celebre creatore di Dragon Ball, Akira Toriyama.

La trama

L’Esercito del Fiocco Rosso fu distrutto da Goku. Alcune persone però, che ne tengono vivo lo spirito, hanno creato gli Androidi perfetti, Gamma 1 e Gamma 2. I due Androidi si chiamano “Super Eroi” e si lanceranno all’attacco di Piccolo e Gohan… qual è l’obiettivo del nuovo Esercito del Fiocco Rosso? All’alba di un nuovo pericolo in arrivo, è tempo di risvegliare Super Hero!

Watcher: Maika Monroe torna al cinema con un thriller psicologico, dal 7 settembre nelle sale

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Arriva nelle sale italiane Watcher, thriller psicologico diretto dalla regista Chloe Okuno con protagonisti Maika Monroe, Burn Gorman, Karl Glusman, Madalina Anea, Stefan Iancu. Accolto in modo straordinario al Sundance Film Festival dove è stato presentato in anteprima mondiale, Watcher è un thriller/horror psicologico d’autore e al femminile, capace di giocare con gli stilemi del genere mentre sviluppa con attenzione tematiche sociali d’attualità (gaslighting, stalking, alienazione per citarne alcuni). Il film approderà nelle sale italiane mercoledì 7 settembre, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy.

A firmare la sceneggiatura (con Zack Ford) e la regia è la talentuosa Chloe Okuno, che debutta al cinema dopo una serie di cortometraggi e dopo essersi fatta apprezzare per aver diretto “Storm Drain”, considerato tra i migliori segmenti dell’antologia horror V/H/S/94.  Protagonista assoluta Maika Monroe, che torna al genere che l’ha resa celebre con l’iconico e acclamato It Follows di David Robert Mitchell. La sua performance in Watcher è stata molto applaudita dal pubblico del Sundance e salutata con recensioni entusiastiche.

La trama

Julia, una giovane donna, si trasferisce a Bucarest per seguire il marito nel suo nuovo lavoro. Mentre cerca di integrarsi nella nuova realtà, la città viene sconvolta dagli omicidi di un serial killer. Isolata e senza riuscire a comunicare, Julia si lascia suggestionare dagli avvenimenti fino ad accorgersi di essere costantemente osservata da un uomo dal palazzo di fronte. Tra realtà e paranoia, Julia sprofonda in un vero e proprio incubo ad occhi aperti a cui nessuno sembra credere. Nemmeno il marito.

Glass Onion – Knives Out: prime foto del sequel con Daniel Craig

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Glass Onion – Knives Out: prime foto del sequel con Daniel Craig

Il detective Benoit Blanc è pronto a tornare! Glass Onion – Knives Out, il sequel di “Cena con delitto – Knives Out”, arriverà in cinema selezionati prossimamente (in data da definirsi) e su Netflix dal 23 dicembre. Diciamo la verità… chi di noi non ha passato gli ultimi anni a sognare una fantastica vacanza in spiaggia? Nel 2020 durante il lockdown, l’autore e regista Rian Johnson ha deciso di fare una vacanza con l’immaginazione… e con un omicidio da risolvere. Così è nato Glass Onion – Knives Out, che segue il detective Benoit Blanc (il candidato ai Golden Globe Daniel Craig) nello stesso ruolo già rivestito in Knives Out, questa volta alle prese con un nuovo mistero da risolvere nella cornice del Mediterraneo.

Se Knives Out si concentrava su sanguinari legami di famiglia, Glass Onion ci ricorderà che è meglio diffidare anche degli amici più stretti. Il magnate della tecnologia Miles Bron (Edward Norton) invita alcuni dei suoi più cari amici in vacanza sulla sua isola privata in Grecia, ma presto si capisce che il paradiso non è proprio perfetto. E se poi ci scappa il morto… nessuno è capace di indagare meglio di Blanc. Johnson spiega che la sua tecnica per la scelta del cast è come “organizzare una cena per gli ospiti”. Intorno alla tavola imbandita questa volta ci saranno il candidato agli Oscar Edward Norton, Janelle Monáe, Jessica Henwick, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr, Madelyn Cline, Kate Hudson e Dave Bautista.

“Inviti sempre le persone che ti piacciono”, spiega il regista, “ma è difficile sapere davvero come andrà e alla fine puoi solo cercare di scegliere i migliori attori per una parte, quelli che sembrano più adatti a un ruolo specifico. A quel punto ti tuffi e trattieni il respiro. Per fortuna abbiamo messo insieme un gruppo stupendo e davvero coeso”. Tutti ruotano intorno al detective-filosofo Craig, che passa sopra sfuriate e sotterfugi con il suo pesante accento per scovare gli indizi essenziali. Johnson rivela che Blanc è un po’ più sotto i riflettori questa volta.

Lou: trailer del thriller Netflix con Allison Janney e Jurnee Smollett

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Netflix USA ha diffuso il trailer ufficiale di Lou, l’atteso thriller Originale diretto da Anna Foerster che vede protagoniste Allison Janney e dalla candidata all’Emmy Award Jurnee Smollett insieme a Logan Marshall-Green e Ridley Asha Bateman. Anna Foerster ha diretto il film da una sceneggiatura di Maggie Cohn e Jack Stanley, con la produzione di JJ Abrams, Hannah Minghella e Jon Cohen di Bad Robot. La pellicola debutterà il 23 Settembre 2022.

Logline

Infuria una tempesta e una ragazzina viene rapita. La madre (Jurnee Smollett) si allea con la misteriosa donna della porta accanto (Allison Janney) per inseguire il rapitore in un viaggio che metterà alla prova i loro limiti esponendo scioccanti segreti del loro passato.

La trama di LOW

Pensando di essersi lasciata il pericolo alle spalle, Lou (Allison Janney) scopre che la sua vita tranquilla è interrotta da una madre disperata (Jurnee Smollett) che la prega di salvare la figlia rapita. Mentre infuria una forte tempesta, le due donne rischiano la vita in una missione di salvataggio che metterà alla prova i loro limiti esponendo scioccanti e terribili segreti del loro passato. L’attrice premio Oscar Allison Janney e la candidata agli Emmy Jurnee Smollett recitano in “Lou” al fianco di Logan Marshall-Green e Ridley Asha Bateman. Il film sceneggiato da Maggie Cohn e Jack Stanley è diretto da Anna Foerster, mentre la produzione è affidata a JJ Abrams, Hannah Minghella e Jon Cohen di Bad Robot.

Gravity Rush: il film in sviluppo da PlayStation Productions

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Gravity Rush: il film in sviluppo da PlayStation Productions

Arriva da Deadline la notizia che PlayStation Productions sta sviluppando un film basato sulla serie di videogiochi Gravity Rush. Dunque Sony sta ancora perseguendo con la sua strategia di sviluppare film basati sui suoi numerosi franchise di videogiochi. Il rapporto di Deadline  rivela che anche la Scott Free Productions di Ridley Scott sta lavorando con PlayStation al progetto. La Scott Free Productions è nota soprattutto per il suo lavoro di casa di produzione per film come Prometheus, Il Gladiatore e Alien: Covenant.

La società è stata fondata dal regista Ridley Scott e suo fratello Tony. Attualmente il film su Gravity Rush sarà diretto da Anna Mastro (Secret Society of Second Born Royals), mentre Emily Jerome è stata ingaggiata per scrivere la sceneggiatura. Emily Jerome ha anche scritto il thriller in uscita Panopticon, che è stato prodotto e sviluppato sempre dalla Scott Free Productions. 

Gravity Rush ha debuttato su PlayStation Vita nel 2012 come uno dei suoi unici grandi titoli originali. Come suggerisce il nome, il videogioco consente agli utenti di controllare il flusso di gravità per attraversare il mondo e attaccare i nemici, che sono principalmente nemici blobby chiamati Nevi. Il gioco cult è stato successivamente rimasterizzato per PlayStation 4 nel 2016 prima del suo sequel rilasciato nel 2017. Entrambi hanno avuto un’accoglienza positiva con punteggi medi intorno a 80. È improbabile che un sequel di videogiochi sia in fase di sviluppo, poiché molti hanno lasciato i Japan Studio prima che fosse riorganizzato e trasformato nel Team Asobi, lo sviluppatore dietro l’amata serie Astro Bot.

Questa progetto si inserisce nella numerosa schiera di progetti in sviluppo per conto di  Sony Pictures che cerca di adattare una serie di giochi in fase di stallo in un film, e si aggiunge ad altri titolo come l’annunciato sviluppo di un film su Days Gone. Questi due titoli si affiancano  al  film di Uncharted  uscito all’inizio del 2022 e ai film in uscita ambientati nei   franchise di Gran Turismo  e  Ghost of Tsushima. Sony sta anche producendo programmi basati su  God of WarThe Last of UsTwisted Metal e  Horizon.

Thunderbolts: 5 eroi MCU che potrebbero passare al lato oscuro

Thunderbolts: 5 eroi MCU che potrebbero passare al lato oscuro

Durante il Comic-Con di San Diego, i Marvel Studios hanno affermato che un film sui Thunderbolts arriverà nel 2024 (l’uscita nelle sale americane è programmata per il 26 luglio 2024). Il film, diretto da Jake Schreier, sarà incentrato su una squadra di ”eroi” messa in piedi da Valentina Allegra de Fontaine.

Chi saranno i membri del gruppo? U.S. Agent, Yelena Belova e Baron Zemo sembrano ottimi candidati. Inoltre, l’Universo Cinematografico Marvel colleziona una serie di anti-eroi che, se manipolati, possono passare al lato oscuro. Ecco una lista di personaggi che potrebbero facilmente muoversi tra bene e male nel film dei Thunderbolts.

Hawkeye nel film Thunderbolts?

hawkeye mcu thunderboltsNon possiamo dimenticare le azioni di Clint Barton tra gli eventi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Inoltre, se c’è qualcuno ha macchiato l’identità di Hawkeye come Ronin è sicuramente Val.

Dopo Hawkeye dello scorso anno potrebbe sembrare che il personaggio abbia messo una pietra sul proprio passato oscuro, ma potrebbe esserci una ricaduta… Sicuramente, sarebbe molto divertente vedere Clint costretto a lottare a fianco di coloro che normalmente avrebbe scelto di annientare.

Bucky Barnes

thunderbolts mcu bucky barnesBucky Barnes è già stato manipolato, quindi difficilmente Val sarà in grado di costringerlo a unirsi ai suoi Thunderbolts. Tuttavia, non sarebbe male se il personaggio comparisse per tenere d’occhio John WalkerBarone Zemo.

La squadra di Val potrebbe essere composta da criminali che fingono di essere eroi, oppure da veri anti-eroi che cercano una seconda possibilità. Se così fosse, i Thunderbolts sarebbero un gruppo perfetto per Bucky. Voci suggeriscono che Barnes tornerà sullo scherno nel 2024 con Captain America: New World Order, ma forse il film dei Thunderbolts è più adatto all’ex Winter Soldier.

Visione membro dei Thunderbolts?mcu visioneAbbiamo visto molteplici versioni di Visione sullo schermo. Il personaggio riportato in vita dallo S.W.O.R.D. è decisamente diverso dal Visione morto per mano di Thanos cinque anni prima. Il Visione di Westview torna ad avere i ricordi del suo doppelganger, ma sembra che le sue emozioni siano sparite. Questo aspetto del personaggio sarebbe in linea con i fumetti in cui Visione, privo di sentimenti, finisce per unirsi ai West Coast Avengers. Con un parallelismo insolito, nell’MCU l’eroe si potrebbe unire ai Thunderbolts.

Sarebbe affascinante vedere Visione che, privo di sentimenti, crede di fare la cosa giusta circondato da compagni di squadra senza morale. Il nuovo team potrebbe aiutare l’eroe a ritrovare se stesso, oppure mandarlo del tutto su un sentiero oscuro.

Moon Knight

moon knight mcuConsiderando le molteplici personalità di Moon Knight, il personaggio potrebbe essere facilmente manipolato per unirsi ai Thunderbolts. Marc Spector e Steven Grant sembrano aver fatto pace tra loro, ma non dimentichiamo l’esistenza di Jake Lockley. I tratti oscuri di questa personalità sembrano perfetti per la squadra “eroica” di Val.

I Marvel Studios non hanno ancora annunciato nulla su una seconda stagione di Moon KnightSe il franchise intende lanciare il personaggio sul grande schermo, Thunderbolts potrebbe essere il film ideale.

Daredevil
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Viste le sue apparizioni in Spider-Man: No Way Home e in She-Hulk: Attorney at Law, è chiaro che i Marvel Studios hanno grandi piani per Daredevil. Sembra che il prossimo passo per l’Uomo senza paura sarà la serie Echo, ed è già stato annunciato l’arrivo di uno show di 19 episodi dal titolo Daredevil: Born Again.

Visti tutti questi progetti già in cantiere, è alquanto improbabile che Matt Murdock si unirà ai Thunderbolts. Tuttavia, sarebbe sicuramente un’aggiunta divertente al gruppo. Ci piacerebbe vedere Daredevil tornare sul grande schermo come parte di una squadra importante. Se non saranno i Thunderbolts, incrociamo le dita per Avengers: The Kang Dynasty o Avengers: Secret Wars.

Burak Deniz: 10 cose che non sai sull’attore

Burak Deniz: 10 cose che non sai sull’attore

Burak Deniz è un attore turco divenuto celebre in Italia solo nel 2022 grazie alla serie Le fate ignoranti. La sua carriera, però, è lunga già un decennio, divisa tra produzioni televisive e cinematografiche. Ora che inizia ad ottenere anche un successo più ampio a livello internazionale, l’attore sembra essere pronto per dare dimostrazione definitiva del suo talento e della sua versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Burak Deniz.

Burak Deniz: i suoi film e le serie TV

1. È noto grazie a diverse serie TV. Deniz debutta nel mondo della televisione nel 2011 prendendo parte alla serie Kolej Günlüğü. Tra il 2013 e il 2015 ottiene buona popolarità grazie al ruolo di Aras nella celebre Medcezir, remake della fiction adolescenziale statunitense The O.C.. Successivamente recita nelle serie Aşk Laftan Anlamaz (2016-2017), con Hande Erçel, Bizim Hikaye (2017-2019), Yarim Kalan Asklar (2020) e Marasli (2021-in corso), dove ricopre il ruolo dell’ex militare Celal Kun. Nel 2022 ha ottenuto buona popolarità con il suo primo progetto italiano, Le fate ignoranti, dove recita accanto a Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta.

2. Ha recitato anche per il cinema. Il primo film per il cinema in cui l’attore ha recitato risale al 2018 e si tratta di Arada, incentrato su di un giovane punk rocker a Istanbul intento a rintracciare un biglietto per una crociera per la California nella notte del suo concerto di compleanno. In seguito Deniz ha recitato nel 2021 nella commedia turca Hababam Sinifi Yaz Oyunlari, mentre attualmente è in fase di post produzione un altro lungometraggio turco in cui ha recitato, dal titolo Gidenler.

Burak Deniz in Le fate ignoranti

3. Ha avuto un ruolo di rilievo nella serie italiana. La consacrazione sul territorio italiano arriva per Deniz nel 2022, quando prende parte alla serie Le fate ignoranti, diretta da Ferzan Özpetek. Qui l’attore ha interpretato Asaf, nipote di Serra, nonché fotografo sempre in giro per il mondo a caccia di bellezza. Tornato a Roma per un breve periodo, egli sconvolgerà la vita di diversi personaggi, in particolare quella di Antonia, la protagonista femminile della serie.

4. È stato fortemente voluto dal regista. Come raccontato da Özpetek, egli aveva da subito intenzione di affidare il ruolo di Asaf a Deniz. I due si erano conosciuti nel 2016 tramite la fidanzata di allora dell’attore, che era stata diretta da Özpetek nel videoclip È l’amore di Mina e Adriano Celentano. Successivamente, l’attore e il cineasta si sono incontrati più volte, in cerca di un progetto da poter realizzare insieme. Oggi i due hanno affermato di poter vantare un rapporto di fratellanza, che li porterà a realizzare ancora altri progetti insieme.

Burak Deniz Instagram

Burak Deniz in Şahmaran

5. Reciterà in una serie Netflix. Il prossimo progetto in cui Deniz è atteso è la serie Şahmeran, che debutterà su Netflix nell’autunno del 2022. Qui l’attore interpreterà il protagoniste maschile, in quella che è stata descritta come una storia ricca di elementi fantasy. Ad oggi non si sa però ancora nulla della trama di questo progetto e pertanto bisognerà aspettare che Netflix rilasci maggiori informazioni.

Burak Deniz è su Instagram e Twitter

6. Ha un account su Instagram. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo verificato e seguito da ben 6.1 milioni di persone. All’interno di questo, con oltre 280 post, si possono ritrovare fotografie scattate dall’attore in momenti di svago quotidiano, ma anche immagini di luoghi visitati, attività praticate o di servizi di moda a cui ha partecipato. Non mancano ovviamente anche post relativi alla sua carriera da attore. Seguendolo si puà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

7. È presente anche su Twitter. Oltre ad un profilo su Instagram, l’attore ne possiede uno anche su Twitter. Quest’ultimo non presenta la spunta blu come il primo, indice di autenticità, ma è comunque quello ufficiale dell’attore. Qui, seguito, da oltre 260 mila persone, Deniz è solito condividere spesso pensieri e messaggi. Occorre munirsi di traduttore però, poiché questi sono tutti in lingua turca.

Burak Deniz Didem Soydan

Burak Deniz e Büşra Develi

8. È stato fidanzato con un’attrice. Dal 2015 al 2018 l’attore è stato sentimentalmente legato all’attrice Büşra Develi. I due si erano conosciuti nella serie Tatlı Küçük Yalancılar ed hanno poi nuovamente recitato insieme nel film Arada, del 2018. Proprio in quell’anno, però, Deniz e la Develi hanno fatto sapere di essersi separati, citando differenze caratteriali non conciliabili.

Burak Deniz e Didem Soydan

9. È fidanzato con una modella. Per chi se lo stesse chiedendo, sì, Burak Deniz è di nuovo sentimentalmente impegnato. La sua compagna è la modella turca Didem Soydan, attiva a livello internazionale e co-proprietaria della Hole Academie, azienda di abbigliamento. Deniz e la Soydan sono comparsi insieme in diverse occasioni, come ad esempio di recente durante le premiere della serie Le fate ignoranti, in cui lui recita.

Burak Deniz: età e altezza dell’attore

10. Burak Deniz è nato a Istanbul, Turchia, il 17 febbraio del 1991. L’attore è alto 1.78 metri.

Fonte: IMDb

Jurassic World – Il Dominio in Home Video, una clip esclusiva

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Jurassic World – Il Dominio in Home Video, una clip esclusiva

Non lasciarti sfuggire Jurassic World – Il Dominio, con oltre 14 minuti di girato mai visto, un inizio alternativo, più dinosauri e più azione nei formati Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Steelbook 4k UHD a partire dal 25 agosto.

Dopo aver incassato al botteghino globale oltre 950 milioni di dollari, il successo dell’estate di Amblin Entertainment e Universal Pictures ha scalato le classifiche dei box-office in 72 mercati nel mondo durante il weekend d’apertura, e ha infranto i record dello stesso franchise in 16 mercati, guadagnando un rating A in CinemaScore.

Oltre alla versione estesa, questa edizione da collezione include affascinanti dietro le quinte che raccontano il making of del film dall’inizio alla fine, il corto originale Battaglia a Big Rock e molto altro – il film perfetto per una serata a casa.

Due mondi entrano in collisione: l’epica saga iniziata con Jurassic Park giunge ad una conclusione in Jurassic World – Il Dominio. Diretto da Colin Trevorrow e prodotto da Steven Spielberg, registra dei due primi film della saga, Jurassic World – Il Dominio è ambientato quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar, quando i dinosauri hanno ripreso a vagare sulla Terra. Ad affrontare le conseguenze nefaste sul pianeta dominato nuovamente da predatori preistorici, due generazioni di eroi di Jurassic si riuniscono: Ellie Sattler (Laura Dern), Ian Malcolm (Jeff Goldblum) e Alan Grant (Sam Neill) fanno ritorno per unirsi a Own Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) per un’incredibile avventura che determinerà il destino dell’umanità e dei dinosauri una volta per tutte.

Oltre ai formati Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD, sarà disponibile una versione cofanetto contenente tutti e sei i film della saga, per rivivere e riscoprire con occhi sempre nuovi la saga ideata da Steven Spielberg che ci ha incantato per quasi 30 anni. Il cofanetto sarà disponibile nei formati Dvd e Blu-ray.

Il film sarà disponibile in Digital Download a partire dall’11 agosto sulle piattaforme: Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, Chili, Tim Vision, Rakuten, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila. Su Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila sarà possibile accedere alla versione estesa del film, mentre su Rakuten, Tim Vision ed Infinity sarà disponibile la versione cinematografica.

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K UHD E BLU-RAY:

  • VERSIONE ESTESA – Una versione estesa del film con 14 minuti di girato aggiuntivo, con più dinosauri, più azione, scene con i personaggi più iconici ed un inizio del film alternativo. 
  • BATTAGLIA A BIG ROCK – Diretto da Colin Trevorrow, il corto si svolge un anno dopo gli eventi di Jurassic World – Il Regno Distrutto al Big Rock National Park.
  • UNA NUOVA SPECIE DI VFX – Il supervisore VFX David Vickery ed i maghi del ILM raccontano gli incredibili effetti speciali utilizzati in Jurassic World – Il Dominio.
  • DINOSAURI TRA NOI: DENTRO JURASSIC WORLD DOMINION
    • INSIEME PER LA PRIMA VOLTA – Il cast e la troupe raccontano l’evoluzione del franchise e la speciale unione di personaggi di Jurassic Park e Jurassic World. 
    • IL MERCATO DEI DINOSAURI – Unisciti ai creatori del film per un tour del mercato dei dinosauri e scopri come sono stati portati in vita sullo schermo. 
    • CAOS A MALTA – Uno sguardo dietro le quinte all’inseguimento sui tetti in compagnia dell’Atrociraptor e all’incredibile corsa in moto di Owen tra le strade ed i viali di Malta. 
    • VERO DA FARE PAURA
    • L’ULTIMA NOTTE – Scopri l’emozionante ultima note di riprese del film insieme al cast e alla troupe di Jurassi World – Il Dominio. 

Il formato Dvd contiene solo Battaglia a Big Rock, il corto originale diretto dallo stesso Colin Trevorrow.

FILMMAKERS: 

Cast: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Laura Dern, Jeff Goldblum, Sam Neill, DeWanda Wise, Mamoudou Athie, BD Wong and Omar Sy

Musiche: Michael Giacchino

Jurassic Park Theme By: John Williams

Costume Designer: Joanna Johnston

Montaggio: Mark Sanger ACE, BFE

Scenografia: Kevin Jenkins

Direttore della Fotografia: John Schwartzman ASC

Produttori Esecutivi: Steven Spielberg, Alexandra Derbyshire, Colin Trevorrow

Prodotto da: Frank Marshall p.g.a., Patrick Crowley p.g.a.

Basato sui personaggi creati da: Michael Crichton

Storia di: Derek Connolly & Colin Trevorrow

Sceneggiatura di: Emily Carmichael and Colin Trevorrow

Diretto da: Colin Trevorrow

INFORMAZIONI TECNICHE 4K UHD

Genere: Azione/Avventura

Dischi: 2

Durata: 161 minuti ca.

Video: 2160p UHD DOLBYVISION/HDR10 Widescreen 2.00:1

Audio: Inglese DTS:X; Italiano, Francese DTS-HD High Resolution Audio 7.1 

Sottotitoli: Italiano, Inglese n/u, Olandese, Francese

INFORMAZIONI TECNICHE BLU-RAY

Genere: Azione/Avventura

Dischi: 1

Durata: 161 minuti ca.

Video: 1080p High-Definition Widescreen 2.00:1

Audio: Inglese DTS:X; Italiano DTS-HD High Resolution Audio 7.1

Sottotitoli: Italiano, Inglese n/u

INFORMAZIONI TECNICHE DVD

Genere: Azione/Avventura

Dischi: 1

Durata: 141 minuti ca.

Video: Formato panoramico anamorfico 2.00:1

Audio: Italiano, Inglese, Francese Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano, Inglese n/u, Olandese, Francese

Insidious 5: il sequel horror diretto da Patrick Wilson conclude la produzione

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La produzione del quinto capitolo, Insidious 5, del franchise horror targato Blumhouse è ufficialmente terminata. Questa notizia è stata condivisa dalla star di Succession Dagmara Dominczyk tramite Twitter mentre ha espresso quanto sia orgogliosa di suo marito e di Insidious 5, la star Patrick Wilson per aver completato con successo le riprese principali di quello che sarà il suo debutto alla regia.

Insidious 5 sposterà ancora una volta il fulcro della storia sulla famiglia Lambert, che i fan hanno visto per l’ultima volta in Insidious: Capitolo 2 del 2013 , in cui Josh e Dalton hanno deciso di sopprimere i loro ricordi per impedire loro di ritornare ad entrare nell’Aldilà mai più. Il nuovo film vedrà la storia riprendere un decennio dopo gli eventi del Capitolo 2, con Dalton che si dirige al college e dovrà fare i conti con le sue capacità di proiezione astrale che cresce incontrollata.

Insidious 5 vedrà il ritorno di Patrick Wilson (The Conjuring ) e Ty Simpkins (Iron Man 2) mentre riprenderanno i rispettivi ruoli di Josh e Dalton. Non è ancora chiaro se alcuni membri del cast originale, come Rose Byrne, Lin Shaye, Leigh Whannell e Angus Sampson, torneranno o meno in questo film. Insidious 5 è diretto da Patrick Wilson e si baserà su una sceneggiatura scritta da Scott Teems (Halloween Kills), a sua volta basata su una storia di Whannell e Jason Blum. Questa è la prima volta nel un film del franchise non è stato scritto interamente da Whannell. Il film è prodotto da Blum, Whannell, James Wan e Oren Peli. Il franchise è iniziato con Insidious del 2011 , diretto da James Wan. Il film è stato un grande successo, ottenendo recensioni generalmente positive da parte di critica e pubblico e raggiungendo poco meno di $ 100 milioni al botteghino. Il suo successo non solo ha aiutato a far rivivere le carriere di Wan e dello scrittore Leigh Whannell, ma ha anche aiutato Blumhouse Productions a continuare la sua ascesa fino all’attuale mastodontico status di campione del botteghino.

Spider-Man: No Way Home, finalmente il poster con i tre supereroi!

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I biglietti per Spider-Man: No Way Home – The More Fun Stuff Version saranno in vendita domani negli USA, e mentre siamo in attesa di capire se il film avrà anche un’uscita in Italia ecco finalmente che l’account ufficiale ha diffuso il poster che tutti i fan aspettavano, che vede finalmente i tre eroi insieme! Questo taglio esteso – con 11 minuti di filmati mai visti prima – ora ha un nuovo fantastico poster che è un enorme miglioramento rispetto a quello che abbiamo visto l’anno scorso. Per cominciare, i tre Spider-Men (interpretati da Tom Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield) sono al centro, anche se l’intero cast di supporto non è molto indietro. Tra i personaggi che non erano presenti nei poster precedenti ci sono Matt Murdock di Charlie Cox, J. Jonah Jameson e persino alcuni compagni di classe di Peter Parker.

Siamo estremamente incuriositi da ciò che questa versione estesa di Spider-Man: No Way Home  includerà, e speriamo che una sorta di anticipazione possa arrivare domani in concomitanza con la disponibilità di quei biglietti. Allo stesso tempo, sarebbe meglio se tutti quei nuovi grandi momenti non venissero rovinati prima che questo taglio con “More Fun Stuff” arrivi nelle sale. Si spera anche in ITALIA!!!

Spider-Man: No Way Home - The More Fun Stuff Version

Una delle tante domande poste dai fan è quella relativa alla possibilità che questa nuova versione possa contenere o meno una nuova scena post-crediti. Quando è uscito nelle sale, il primo teaser di Doctor Strange in the Multiverse of Madness è arrivato proprio alla fine del film, e saremmo scioccati se non fosse stato sostituito da Spider-Man: Across the Teaser Spider-Verse (simile a quello che aveva Venom).  La prossima settimana promette comunque di essere eccitante per i fan del web-slinger, e speriamo di avere presto altri dettagli da condividere con voi.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, nuovo promo annuncia l’arrivo di Sauron; Domani il trailer finale!

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“Lo conoscevamo come Sauron.” Mancano ormai meno di due settimane alla premiere del doppio episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere e Prime Video ha rilasciato un nuovo spot televisivo incentrato sul ritorno di una “paura senza nome” nella Terra di Mezzo.

Il recente trailer dell’SDCC ha apparentemente rivelato che il cattivo demoniaco (interpretato da Bridie Sisson) assumerà la sua “bella” forma di Annatar all’inizio dello spettacolo per ingannare gli Elfi e indurre Celibrimbor a forgiare gli anelli, ma è stato confermato che cambierà forma nel corso della stagione. Ciò significa che probabilmente vedremo qualcosa di un po’ più vicino al suo aspetto da guerriero in armatura nera dei film di Peter Jackson ad un certo punto. In effetti, vediamo una figura oscura che cammina a grandi passi attraverso un gruppo di Orchi in questo promo, anche se potrebbe non essere Sauron (questi teaser utilizzano di tanto in tanto indicazioni errate, dopo tutto).

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel Weyman.

La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of Thrones ha firmato come produttore consulente del progetto con J.A. Bayona che ha diretto più episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team creativo completo dello show sarà composto da: i produttori esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris Newman è co-produttore.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Maria Bakalova parla del suo personaggio, Cosmo the Spacedog!

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Maria Bakalova è stata la star di successo di Borat Successive Moviefilm e da allora non ha avuto problemi ad ottenere ruoli di alto profilo a Hollywood. Tuttavia, il suo ingaggio più importante sarà quello ottenuto per interpretare Cosmo the Spacedog in Guardiani della Galassia Vol. 3, e oggi l’attrice ha commentato quel ruolo durante una recente intervista con Discussing Film Alla domanda su come sia stato dare vita al personaggio nel MCU, Bakalova ha confermato che oltre a prestare la sua voce a Cosmo, ha anche indossato un costume da motion capture!

“Sì, era in motion capture. Penso che sia l’unica cosa che posso dire adesso”, ha scherzato l’attrice. “È stato fantastico. Sono stato un fan del Marvel Cinematic Universe, oltre ad essere un fan di Dogme 95, il movimento creato da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg. Sì, sono due cose completamente diverse, ma ugualmente importanti per me”. “Quindi avere la possibilità di entrare a far parte della famiglia della Marvel e in particolare dei Guardiani della Galassia, che è stato il mio primo amore nel MCU, è stato un sogno che si è avverato”, ha continuato Bakalova. “Adoro vedere tutte le persone entusiaste per Vol. 3, i fan sono stati così accoglienti e calorosi. È davvero prezioso e ti ricorda perché stai effettivamente facendo questo tipo di lavoro, per far provare qualcosa alle persone. Penso che sia il più grande regalo.”

LEGGI ANCHE, Guardiani della Galassia Vol. 3: la descrizione del footage del SDCC

Mentre Cosmo è stato ritratto come un maschio nei fumetti, lo scrittore e regista James Gunn avrebbe deciso di apportare la modifica per rendere omaggio a Laika, il cane spaziale sovietico nella vita reale morto in orbita attorno alla Terra nel 1947. In realtà anche per i fumetti è stata la principale fonte di ispirazione per Cosmo, quindi sembra giusto apportare quello che in definitiva è un piccolo cambiamento nel grande schema delle cose. Per quanto riguarda Bakalova, siamo già disposti a scommettere che lei ruberà la scena in Guardiani della Galassia Vol. 3 e speriamo che Cosmo abbia un futuro nel MCU oltre a questo trequel.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter, Maria Bakalova e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo, l’Alto Evoluzionario.

Black Panther: Wakanda Forever, il merchandising rivela l’armatura Mark 2 di Ironheart e…[SPOILER]

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Fino ad oggi abbiamo visto diverse immagini tratte dal merchandising di Black Panther: Wakanda Forever e nelle ultime settimane man mano che ci si avvicina all’uscita del film al cinema questa diffusione è destinata ad aumentare sempre più. Come in questo caso che rivela in anteprima l’armatura Mark 2 che indosserà Ironheart nel film. Ma non è il solo SPOILER che oggi il merchandising fa.

Infatti le foto dell’action figure di Ironheart di Hasbro che è appena arrivato sugli scaffali americano ci danno una prima occhiata all’armatura Mark II di Riri Williams (Dominique Thorne). Da quello che possiamo vedere l’armatura è decisamente lontana dal design che siamo abituati a vedere nei fumetti. Riri Williams potrebbe benissimo debuttare con la sua più riconoscibile armatura rosa e gialla nella serie Disney+ Ironheart, ma sembra che il personaggio indosserà questo abito più elegante e leggermente più futuristico nel prossimo sequel del MCU.

Ma è dal merchandising LEGO che arriva quello che potrebbe essere un enorme SPOILER.  Uno sguardo ravvicinato a un paio di minifig da un tie-in LEGO set che sembra confermare quale personaggio assumerà il mantello di Black Panther del compianto T’Challa (Chadwick Boseman). Dai un’occhiata alle immagini nei link sottostanti e facci sapere cosa ne pensi.

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

In Black Panther: Wakanda Forever, la regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright ), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e la Dora Milaje (inclusa Florence Kasumba), combattono per proteggere la loro nazione da potenze mondiali intervenute sulla scia della morte di re T’Challa. Mentre i Wakandan si sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno di Wakanda. Presentando Tenoch Huerta nei panni di Namor, re di una nazione nascosta sottomarina, il film è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livanalli.

Nel cast protagonisiti sono Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

House of the Dragon: 10 cose che solo i fan dei libri sanno su Viserys I Targaryen

L’attesa serie tv HBO House of the Dragon promette di offrire agli spettatori ancor più di ciò che hanno amato di Game of Thrones, in particolare perché si concentrerà sulle vicende della dinastia Targaryen. Al centro del dramma ci sarà Viserys I, l’uomo che ha costretto il regno a giurare obbedienza a sua figlia Rhaeneyra, ma che in seguito ha fatto ben poco per aiutarla a prepararsi alla regalità, gettando i semi per un futuro conflitto.

Come i lettori di Fuoco e sangue sanno bene, ci sono molte cose su questo particolare re che vale la pena conoscere prima di guardare la serie: scopriamole assieme.

La sua ascesa al trono è stata controversa

Pur essendo un fantasy, Game of Thrones è stato considerato anche uno dei migliori show “politici”. House of the Dragon si prepara ad affrontare tematiche simili, soprattutto perché il concetto di politica è connesso all’ascesa al Trono di Spade. In effetti, l’ascesa di Viserys è stata alquanto controversa, poiché la sua rivendicazione è stata ritenuta superiore a quella della cugina Rhaenys, soprattutto a causa del sesso di quest’ultima. Questo evento, che portò Rhaenys a essere soprannominata “La Regina che non è mai stata”, sarebbe stato solo uno dei tanti semi che sarebbero germogliati nella Danza dei Draghi.

Cavalcò Balerion, il Terrore Nero

Pochi draghi nel Continente Occidentale sono famosi come Balerion, che fu cavalcato da Aegon il Conquistatore in persona. In particolare, Viserys è stato l’ultimo a cavalcare questa magnifica bestia, che alla fine è morta di vecchiaia. Ancora più sorprendente è il fatto che Viserys non si sia legato a un altro drago dopo la morte del Terrore Nero. È chiaro che tra loro c’era un forte legame e, visto quanto Balerion sia stato importante nella storia di Westeros e della famiglia Targaryen in particolare, è facile capire perché Viserys sarebbe stato riluttante a cavalcarne un altro.

Era un sovrano gentile

Sebbene Westeros abbia avuto la sua parte di regnanti malvagi, questo non è stato il caso di Viserys. In effetti, ai lettori di Fuoco e sangue viene ripetuto più volte che Viserys era un sovrano gentile e affabile, il tipo di regnante facile da amare e da servire. Tuttavia, questi tratti caratteriali potrebbero rappresentare anche degli ostacoli, e Viserys sembrava avere difficoltà a gestire i conflitti, preferendo allontanarli blandamente piuttosto che affrontarli di petto. Come spesso accade nella storia dei Sette Regni, a volte la più grande forza di un regnante può costituirne anche una debolezza.

I Targaryen erano al loro apice quando lui salì al trono

I Targaryen sono sempre stati una delle case più potenti di Game of Thrones, anche solo per la loro storica associazione con i draghi. Questo è stato particolarmente vero durante il regno di Re Viserys. Non solo c’erano molti membri della famiglia reale sparsi in alcune delle case più potenti del regno – tra cui Velaryon e Baratheon – ma c’erano anche numerosi draghi che volavano nei cieli. Sfortunatamente, la Danza dei Draghi avrebbe visto la maggior parte di tutto ciò vanificarsi e avrebbe posto le basi per il loro declino e la loro caduta.

Era molto indulgente con suo fratello Daemon

In House of the Dragon, Daemon sarà interpretato da Matt Smith e sarà sicuramente uno dei ruoli migliori dell’attore. Nei libri, è chiaro che Viserys ha un debole per suo fratello. Questo, come molte altre cose nel governo di Viserys, si ritorcerà contro di lui, poiché si dimostrerà molto riluttante e incapace di tenere Daemon in riga. Di conseguenza, nei libri Daemon finisce per diventare il tipo di persona che crede di avere il diritto di fare tutto ciò che vuole, con conseguenze che si riveleranno fatali per il regno.

Non permise a Rhaenyra di sposare suo fratello Aegon

Uno dei tratti più evidenti dei Targaryen è la tendenza a far sposare tra loro i fratelli. All’inizio, questo sembrava essere il modo perfetto per assicurare che Rhaenyra e il suo fratello minore, Aegon, andassero d’accordo. Tuttavia, Viserys ha stroncato l’idea, ritenendo – ragionevolmente – che costringerli a sposarsi avrebbe portato solo più discordia. Questa può però essere vista anche come un’altra opportunità di prevenire futuri litigi che Viserys non voleva affrontare e dimostra che, se fosse stato un po’ più coraggioso, avrebbe potuto fare di più per contribuire a evitare la Danza dei Draghi.

La sua morte fu inizialmente nascosta

Sebbene fosse molto amato, nemmeno il re più amato può regnare per sempre. Infatti, Viserys è morto nel sonno; tuttavia, non gli è stato concesso il dignitoso funerale previsto per i membri della famiglia, almeno non all’inizio. Infatti, la sua seconda moglie, Alicent, nascose la sua morte il più a lungo possibile, per assicurarsi di consolidare il suo potere: un lascito infelice per un re che la maggior parte del regno sembrava adorare.

Ha avuto due figli dalla prima moglie

Come spesso accade nella politica del Continente Occidentale, gran parte della Danza dei Draghi dipendeva dagli eredi. Infatti, Viserys ebbe due figli dalla prima moglie, ma purtroppo entrambi morirono giovani. È facile immaginare una storia alternativa, in cui sono riusciti a sopravvivere e uno di loro si è sposato con Rhaenyra, evitando così la distruzione che ha travolto la famiglia quando i due rami si sono contesi il trono.

Si è rifiutato di discutere la successione dopo aver nominato Rhaenyra sua erede

Rhaenyra avrebbe avuto un ruolo molto importante nella storia di Westeros, essendo una delle principali pretendenti al Trono di Spade. Tuttavia, sebbene Viserys abbia fatto di tutto per assicurarsi che il regno giurasse di sostenere la sua pretesa al trono, non ha mantenuto veramente la promessa, anzi, si è rifiutato di parlare della successione. Questa svolta è molto in linea con la sua personalità generale, ma avrebbe avuto conseguenze terribili per il regno che governava.

Costrinse la figlia a sposarsi

Sebbene fosse, di norma, un padre molto indulgente, ci sono momenti in cui Viserys ha mostrato una certa autorità nei confronti della figlia. In particolare, la costrinse a sposare un Velaryon minacciando di modificare la successione se non avesse fatto ciò che le aveva detto. Come molte altre sue azioni, sebbene avesse senso nel contesto immediato, fu un’azione che avrebbe rovinato sia la vita di Rhaenyra che quella dei Sette Regni.

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