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Night Sky: recensione della serie Amazon Prime Video

Night Sky: recensione della serie Amazon Prime Video

L’aspetto più emozionante della fantascienza non è tanto l’ovvia creazione di mondi sconosciuti, di universi capaci di creare meraviglia, quanto invece la capacità di indagare l’essere umano e le sue sfaccettature sfruttando il genere. Questo tenta di fare Night Sky, serie in otto puntate realizzata da Amazon Prime Video in collaborazione con la Legendary Television (gli stessi di Carnival Row, sempre sulla stessa piattaforma di streaming).

Night Sky, la trama

La vicenda principale racconta di Franklin (J.K. Simmons) e Irene (Sissy Spacek), coppia di anziani che conduce un’esistenza più che tranquilla  in una piccola cittadina dell’Illinois. I due nascondono però nascondono un segreto: nella loro rimessa si cela infatti una porta misteriosa che conduce a un universo sconosciuto. I due hanno tenuto la scoperta nasconda per decenni, finché l’arrivo imprevisto del giovane Jude (Chai Hansen) minaccia di compromettere tutto. E intanto in altre parti del mondo sta succedendo qualcosa che riguarda il misterioso portale e le conseguenze dei poteri che esso porta con sé…

Ci mette veramente molto a partire la storia di Night Sky, anzi probabilmente troppo. Oltre che un’appropriata rappresentazione delle due figure principali e delle dinamiche interne al loro matrimonio, il pilot diretto dal regista argentino Juan José Campanella (Oscar per il miglior film internazionale nel 2009 con Il segreto dei suoi occhi) non offre allo spettatore molti altri spunti di reale interesse.

Il melodramma mette in ombra lo sci-fi

Il lato fantascientifico della vicenda viene adoperato con parsimonia, lasciando che sia il melodramma l’impalcatura emotiva portante del progetto. Una scelta che, pur nella sua coerenza, non ripaga più di tanto sotto il punto di vista del mero intrattenimento. Anche nelle puntate successive Night Sky procede con pochissimi colpi di scena, accumulando dettagli e situazioni che devono necessariamente far progredire la trama senza però sviluppare la dovuta tensione. L’ambientazione rurale molto ben orchestrata dalla produzione e dai set designer – la serie è stata girata interamente in location reali – regala a Night Sky un’atmosfera che si adatta perfettamente allo spleen di Irene e Franklin York, creando una fusione tangibile tra personaggi e il mondo in cui vivono. Tale coerenza però non viene sfruttata fino in fondo in quanto non risulta alla fine teatro per una storia che produce il necessario tra l’ambientazione realistica e l’aspetto fantastico degli eventi narrati.  

Sissy Spacek e J.K. Simmons sono il motivo per guardare Night Sky

Perché allora sentiamo comunque di consigliarvi di vedere Night Sky? La risposta è semplicissima: Sissy Spacek e J.K. Simmons. La coppia di attori entrambi premiati con l’Oscar costruisce tassello dopo tassello, inquadratura dopo inquadratura, una storia d’amore che dura da decenni e che racconta non solo il sentimento ma anche il tempo che ha dovuto attraversare. Raramente in questi anni si è visto rappresentato con tale potenza emotiva e verità psicologica il legame che unisce una coppia. Nel modo in cui i due attori interagiscono, parlano oppure scelgono di trattenere le parole, c’è qualcosa che realmente dimostra la loro alchimia incredibile. Non sono due personaggi senza macchia, Franklin e Irene, e hanno dovuto imparare a vivere insieme e superare gli ostacoli che un rapporto tanto lungo propone.

E questo Simmons e la Spacek riescono a farlo arrivare al pubblico senza sottolineature, al contrario accennandolo in tutta la sua profondità. Vederli all’opera, quando recitano insieme o interagendo con gli altri membri del cast, è qualcosa che riesce a far comprendere pienamente cosa significhi saper definire con pienezza un carattere adoperando pochi, semplici tratti. Sono loro il cuore gentile e pulsante di Night Sky, senza alcun dubbio.

In una serie che tutto sommato ha come obiettivo primario quello di adoperare la cornice fantastica per raccontare di esseri umani e delle loro vicissitudini, avere questi due interpreti come protagonisti è un bene prezioso. Anzi necessario. 

Premio Kinéo compie 20 anni, presentato a Cannes 75

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Premio Kinéo compie 20 anni, presentato a Cannes 75

Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli, presidente dell’Associazione Culturale Kinéo, compie 20 anni alla 79. Mostra del Cinema di Venezia e verrà presentato con una conferenza stampa in anteprima durante il Festival di Cannes, presso l’Italian Pavillion, giovedì 19 maggio alle ore 17:15.

Nato come premio del cinema italiano votato dagli spettatori per sostenere l’industria e le sale cinematografiche, negli anni ha ampliato i propri orizzonti aprendosi all’audiovisivo internazionale, favorendo incontri tra artisti di tutto il mondo e affidandosi anche al giudizio di una giuria di eccellenza. “Da allora, molto è successo e cambiato in un ventennio. Il cinema italiano ha rialzato la testa e l’industria, grazie anche all’avvento delle piattaforme che hanno moltiplicato le opportunità di lavoro, sembra godere di buona salute. Certamente il mondo degli audiovisivi ha subito la rivoluzione copernicana di quasi tutti gli altri settori economici e della vita di ognuno di noi. E molti ancora saranno i cambiamenti e le trasformazioni dovuti a un mercato dell’audiovisivo sempre più allargato e globale – dichiara la presidente Sannelli–; In questa ottica, Kinéo ritiene molto importante sostenere e valorizzare le giovani generazioni di artisti italiani di qualsiasi branca del cinema/audiovisivo che dovranno essere all’altezza delle nuove sfide del futuro”.

E proprio per far fronte alle nuove sfide, il Kinéo da quest’anno dà il via ad una nuova collaborazione con Fenix Entertainment di Riccardo Di Pasquale, una realtà leader nella produzione cinematografica, televisiva e musicale, coadiuvata dal consulente Daniele Orazi, affermato professionista del settore audiovisivo.

Uno degli obiettivi comuni è puntare sulle nuove generazioni. Da molti anni, infatti, il Kinéo ha avviato insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’allora Direttore Generale Marcello Foti, un progetto per valorizzare i giovani artisti emergenti selezionati dalle varie scuole di cinema con un premio dedicato, assegnato ogni anno ai più meritevoli.

Non solo. Da quest’anno il Kinéo dedicherà anche un evento speciale ai giovani artisti, un’intera serata di festa, di incontri, di confronto con artisti affermati, registi e produttori, che culminerà con l’assegnazione dei riconoscimenti.

Come da tradizione, il Premio continuerà a collaborare con ANEC e a sostenere le sale cinematografiche, luogo dove si può godere l’esperienza completa della magia del cinema, nel compendio di tutte le sue arti, con la Veneto Film Commission, con l’ITTV Festival di Los Angeles creato da Valentina Martelli e Cristina Scognamillo, con il Sindacato Critici cinematografici (Sncci), e con lo SGDs in Action Film Festival.

Le categorie dei premi saranno quelle ormai note: Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Opera Prima; Miglior Attore Protagonista e non Protagonista; Miglior Attrice Protagonista e non Protagonista; Miglior film Internazionale; Miglior serie TV/Piattaforma nazionale; Miglior serie TV/Piattaforma internazionale; Migliori artisti internazionali; Premio alla carriera; Premi speciali, tra cui il Premio “Personaggio dell’anno per il Cinema” conferito a Piera Detassis.

Con orgoglio e commozione, infine, Kinéo in questo importante anniversario dei 20 anni alla Mostra del Cinema di Venezia annuncia l’intestazione a Martha De Laurentiis del premio ricorrente al miglior produttore nazionale o internazionale. “Martha ci ha lasciato, troppo giovane, nel corso dello scorso anno. Era una produttrice molto amata in America, proseguendo il mestiere che aveva imparato dal grande maestro e marito Dino De Laurentiis. Nel 2020 Martha è stata la presidente onoraria del Premio Kinéo e aveva accettato questo ruolo con grande entusiasmo – dichiara Rosetta SannelliNon solo, nel 2019 aveva contribuito, aprendo la sua casa all’industria e agli artisti di Hollywood, ai festeggiamenti in onore di Lina Wertmüller e partecipato a molti eventi di una settimana fantastica conclusasi con l’assegnazione a Lina Wertmüller dell’Honorary Award alla carriera. Martha de Laurentiis era la bandiera del cinema italiano a Hollywood. Ha collaborato con le istituzioni del nostro Paese per avvicinare la nostra industria e i nostri artisti al mondo del cinema americano. Kinéo, d’accordo con la famiglia, è dunque onorata di istituire il Premio Martha De Laurentiis per ricordare il suo lavoro e la sua straordinaria personalità”.

La premiazione alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 3 settembre 2022, con una partecipazione di grandi artisti nazionali e internazionali, culminerà con una serata nello splendore di Cà Sagredo.

Magia contro Stregoneria: qual è la più potente nel MCU?

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Magia contro Stregoneria: qual è la più potente nel MCU?

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede la stregoneria dello stregone Stephen Strange affrontare la stregoneria della strega Wanda Maximoff, non a caso i due sono identificati nei fumetti come lo STREGONE Supermo e la STREGA Scarlatta, ma quale magia del MCU è più potente?

Sebbene la magia sia un concetto relativamente oscuro all’interno dell’MCU, Doctor Strange 2 traccia alcune distinzioni chiave tra le due pratiche magiche mentre Strange e Wanda Maximoff combattono nel Multiverso. Eppure, nonostante abbiano mostrato diversi scontri tra queste due scuole, i particolari detentori di magia presenti in Doctor Strange nel Multiverso della Follia rendono difficile decifrare quale delle due versioni sia la più potente.

In Doctor Strange 2, è stato rivelato che molti dei mostri e demoni che inseguivano America Chavez (Xochitl Gomez) erano stati incantati con delle rune, un indicatore di stregoneria secondo Doctor Strange (Benedict Cumberbatch). Questo lo ha motivato a cercare Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), ignaro che era proprio lei a legare e inviare i demoni, desiderando i poteri di America Chavez per se stessa in modo da potersi riunire con i suoi figli in un altro universo.

Magia contro Stregoneria: qual è la magia più potente nel MCU?

Sembra quindi che l’uso delle rune sia una parte importante della stregoneria, cose che trova riscontro in quanto visto con Agatha Harkness in WandaVision. Al contrario, sembra che la magia possa essere definita attraverso l’evocazione di energie, come dimostrano i costrutti di luce arancioni comunemente usati dai Maestri delle Arti Mistiche di Kamar-Taj.

Ciò che rende così difficile identificare quale arte è più forte sono i livelli di potenza unici associati ai personaggi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Ad esempio, Wanda Maximoff non è una strega normale. In quanto Scarlet Witch, Wanda non ha bisogno di incantesimi come Agatha Harkness. Detentrice della grande magia del caos, Wanda usa anche Darkhold, scritto dal dio del caos Chthon. In quanto tale, sconfigge abbastanza facilmente molti dei Maestri delle Arti Mistiche, mostrando il suo immenso livello di potenza nell’MCU. Allo stesso modo, gli stregoni che hanno anche una piccola possibilità contro di lei sono lo Stregone Supremo Wong e l’altrettanto dotato Dottor Strange (tanto che egli stesso ha dovuto usare Darkhold per sconfiggerla). In sostanza, non c’è mai un punto in Doctor Strange 2 in cui una tipica strega combatte uno stregone medio.

Sembra anche che ci sia una sovrapposizione tra magia e stregoneria nel MCU. Ad esempio, per l’incantesimo in Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange si è servito delle Rune di Kof-Kol per far dimenticare al mondo che Peter Parker era Spider-Man. Ma, la prossima serie di Agatha: House of Harkness in sviluppo può forse fornire maggiori dettagli sulle distinzioni tra magia e stregoneria, specialmente ora che ogni copia di Darkhold è stata distrutta, con il risultato che Agatha presumibilmente è una strega standard nell’MCU.

Inoltre, sembra che le streghe attirino e prendano il potere principalmente da altri esseri, come evidenziato da Agatha che uccide e prende il potere dalla sua congrega e dal tentativo di Wanda di prendere il potere da America. Al contrario, sembra che gli stregoni prendano energie principalmente da altre dimensioni, una pratica molto meno oscura (a patto che non prendano energie da fonti proibite, come la Dimensione Oscura).

In sintesi, ci sono molte circostanze attenuanti in Doctor Strange nel Multiverso della Follia che impediscono di confermare completamente se la magia sia o meno più potente della stregoneria, anche se sono state fatte nuove distinzioni. Tuttavia, quella degli stregoni sembra essere una magia generalmente più nobile, basata su ciò che è stato visto finora nell’MCU.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Gender Border Film Festival 2022 apre alla collettività e lancia un crowdfunding

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Nella giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, martedì 17 maggio, il Gender Border Film Festival lancia la sua campagna di crowdfunding su www.indiegogo.com e chiunque vi può aderire offrendo il suo contributo al progetto.

Il festival, fin dalla prima edizione, vuole essere la testimonianza artistica e cinematografica dell’innovazione e dell’inclusione culturale; dare spazio e voce a tuttǝ coloro che non si riconoscono nella rappresentazione dominante dell’identità di genere, del corpo, della sessualità e del piacere; raccontare storie invisibili di corpi non convenzionali, i loro desideri e bisogni; trattare argomenti talora scomodi, ma necessari: da quali siano le difficoltà affrontate dalle persone LGBTQ+, a come lǝ disabili vivano la loro affettività e sessualità, un grande tabù nella società contemporanea.  

Giunto alla terza edizione, che si terrà dal 3 al 6 novembre 2022 al Teatro Franco Parenti di Milano, il Gender Border intende rafforzare la sua identità e valorizzare la sua vocazione internazionale per un coinvolgimento sempre maggiore e trasversale del pubblico. 

Le giornate del festival preannunciano un variegato programma: film in concorso tra anteprime europee e italiane; una maratona di cortometraggi sul tema “unconventional bodies”; talk su transizione, fluidità, identità non binarie e post-porno, con testimonianze dirette e ospiti; performance dal vivo con artistǝ della scena queer italiana.

Una novità importante di questa edizione è rappresentata da nuovǝ partner che affiancheranno il festival nel corso dell’anno con iniziative ed eventi: BASE Milano, che offre il suo appoggio culturale e i suoi spazi per momenti di dialogo e serate, oltre a un supporto alla comunicazione; DRAMA Milano, gruppo di artistǝ e performer che porta al festival il meglio della scena queer italiana, live show e DJ set, e che mette a disposizione importanti premi a chi sostiene il crowdfunding; Making of Love, un’associazione composta da otto ragazzǝ di vent’anni, il cui obiettivo è educare lǝ più giovani al piacere e alla consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni, con cui attivare un percorso di sensibilizzazione per adolescentǝ, che duri nel tempo e non solamente per le giornate del festival; LongTake una community e sito web di promozione e condivisione della cultura e della passione cinematografica, con cui avviare dei workshop innovativi che uniscano la cinematografia alla fluidità di genere.

  • Link alla piattaforma di crowdfunding: 

https://www.indiegogo.com/projects/gender-border-film-festival–2

  • Obiettivo della campagna: 5.000 euro
  • Reward: per chi contribuisce alla campagna, sulla base della cifra offerta, sono previsti diversi premi, che spaziano dal merchandising all’accredito per una o tutte le giornate del festival, dalla partecipazione ai workshop fino a due ore esclusive di DJ set con Stefano Protopapa

Black Adam: Pierce Brosnan pubblica una foto di Dr. Fate

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Black Adam: Pierce Brosnan pubblica una foto di Dr. Fate

Pierce Brosnan ha condiviso sul suo account Instagram un close-up di Dr. Fate, il personaggio DC Comics che interpreta in Black Adam. Dopo diversi rinvii il film dovrebbe arrivare nei prossimi mesi al cinema.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Val Kilmer condivide una foto dell’originale Top Gun, in attesa di Maverick!

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Manca sempre meno all’uscita di Top Gun: Maverick e molta dell’attesa intorno al film riguarda anche la curiosità di capire in che modo è stato inserito nel film il cameo annunciato di Val Kilmer, che nel film originale interpretava Tom “Iceman” Kazansky.

Lo stesso Val Kilmer ha condiviso un’immagine di lui e Tom Cruise con il cast dell’originale Top Gun e i loro consiglieri della Marina. Anthony Edwards (Goose) e Tom Skerritt (Viper), sono alcuni degli altri volti importanti nella foto. Guarda lo snap qui sotto:

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast del film ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick arriverà al cinema il 25 maggio.

Barbie: ci saranno selvagge scene di ballo, secondo Simu Liu

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Barbie: ci saranno selvagge scene di ballo, secondo Simu Liu

Simu Liu, star di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, ha svelato alcuni dettagli su Barbie in una recente intervista con GQ, in particolare l’attore ha parlato di una sequenza di ballo “incredibilmente unica”.

Il film non è un musical, ma secondo Liu, la scena del ballo è abbastanza elaborata da richiedere delle prove. In effetti, Liu ha detto che le sue capacità di ballo sono state ciò che alla fine ha convinto la regista Greta Gerwig a coinvolgerlo nel progetto. Ha ricordato di aver fatto un’audizione su nastro, e poi di aver incontrato Gerwig di persona. Durante questo incontro ha menzionato il suo passato da ballerino hip hop in una squadra competitiva durante il college. Liu ha detto:

“Greta stava parlando di quanto amasse guardare gli uomini ballare, perché è un’espressione artistica che non sei abituato a vedere negli uomini tipici … [Scoprendo il mio background di danza] ha visibilmente ridacchiato, e poi ho ottenuto la parte.”

Diretto da Greta Gerwig, che ha co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach, il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione tra la Mattel Film e Warner Bros.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele.

Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Oltre a Margot Robbie, il film vede protagonista anche Ryan Gosling che interpreta Ken, con Kate McKinnon, Alexandra Shipp, America Ferrera, Simu Liu, Hari Nef e Will Ferrell a completare il cast principale.

Aquaman e il regno perduto: la Warner voleva tagliare completamente Amber Heard dal film?

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Secondo la testimonianza di Amber Heard, nel corso del processo per diffamazione contro Johnny Depp, la Warner Bros aveva intenzione di tagliare completamente il personaggio di Mera da Aquaman e il regno perduto.

Aquaman: Emilia Clarke è Mera al posto di Amber Heard – deepfake

Mentre era alla sbarra, Amber Heard ha testimoniato (tramite CBS News) che la Warner Bros. originariamente non voleva che l’attrice tornasse nella parte. Il ruolo dell’attrice in Aquaman e il regno perduto è apparentemente “ridotto”, stando a quanto ha dichiarato l’attrice sul banco dei testimoni:

  • Avvocato: Hai partecipato ad Aquaman 2?
  • Amber Heard: Sì.
  • Avvocato: E parlaci di questo.
  • Amber Heard: Ho dovuto combattere per–ho combattuto davvero duramente per rimanere nel film. Non volevano includermi nel film.
  • Avvocato: Alla fine sei riuscita a girare Aquaman 2?
  • Amber Heard: Una versione molto ridotta di quel ruolo, sì.
  • Avvocato: E se fosse cambiato qualcosa nella sceneggiatura?
  • Amber Heard: Mi è stato dato un copione. E poi sono state date nuove versioni della sceneggiatura che riportavano dei tagli alle scene d’azione, con il mio personaggio e un altro personaggio, senza rivelare spoiler, due personaggi che litigavano tra loro. Fondamentalmente hanno tolto un sacco dal mio ruolo.

La dichiarazione si allinea con quanto riportato precedentemente dai giornali, in merito al fatto che il ruolo di Mera, che Amber Heard ha rivestito in Justice League e nel primo Aquaman, era stato molto ridotto a causa di una collaborazione complicata tra lei e Jason Momoa, protagonista del film.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 17 marzo 2023.

Hunger Games prequel: ecco la trama e il protagonista di The Ballad of Songbirds and Snakes

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Dopo che, in occasione del CinemaCon, Lionsgate aveva annunciato la data d’uscita di The Ballad of Songbirds and Snakesprequel di Hunger Games, arrivano adesso i primi dettagli legati alla trama e viene anche annunciato il nome del protagonista, ovvero l’attore che dovrà interpretare il giovane Coriolanus Snow.

La scelta è ricaduta su Tom Blyth, che abbiamo visto di recente in The Gilded Age di Julian Fellowes. Inoltre, di seguito trovate la prima sinossi del film, il cui libro originale in italiano si intitola La Ballata dell’Usignolo e del Serpente (il film in originale si intitola The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes):

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi è un usignolo e chi è un serpente.

Distribuito nel 2020, il romanzo ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da Donald Sutherland nei film), il cattivo principale di The Hunger Games. Anche prima che il libro arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis Lawrence, il regista che ha firmato il secondo, terzo e quarto film della saga, tornerà per questo film.

Durante la sua presentazione al CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro, che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel 10° Hunger Games.

Hayden Christensen ricorda il suo casting per Anakin Skywalker

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20 anni dopo l’uscita di Star Wars: Episodio II – L’Attacco dei Cloni, Hayden Christensen ricorda com’è stato all’epoca scoprire per la prima volta che sarebbe entrato nella famosa galassia nel ruolo di Anakin Skywalker. L’attore dice di aver condiviso il momento con il suo compagno di stanza in quel momento, che lo aveva sorpreso a sorridere dopo aver ricevuto l’importante telefonata. Con il suo compagno di stanza che era anche un grande fan di Star Wars, i due hanno continuato a combattere un’immaginaria battaglia con la spada laser, ma non solo. Ecco cosa ha dichiarato l’attore:

“Ricordo quando ho ricevuto la telefonata che diceva che avevo ottenuto la parte. Ero ancora a letto, in realtà, nel mio appartamento a Vancouver in quel momento. Ricordo di essere uscito dopo aver chiuso il telefono, solo un po’ stordito e incredulo dalla notizia, entrando nel soggiorno dove si trovava il mio coinquilino. Sapeva che stavo aspettando questa chiamata, ha visto il mio sorriso e ha capito subito che c’era una buona notizia. In risposta, ho acceso una spada laser immaginaria. Lui era anche un grande fan di Star Wars, e aveva la colonna sonora dell’Episodio I. Ha messo la colonna sonora di Star Wars, e abbiamo fatto tutto questo immaginario duello con la spada laser nel nostro appartamento, saltando su tutti i mobili e urlando come bambini storditi.”

Hayden Christensen tornerà a vestire i panni di Anakin Skywalker/Darth Vader in occasione della serie Disney+ dedicata a Obi-Wan Kenobi, che vedrà anche il ritorno di Ewan McGregor nei panni del personaggio titolare.

Obi-Wan Kenobi: la serie tv

Obi-Wan Kenobi è l’annunciata serie tv sul personaggio dell’universo di Star Wars scritta da Joby Harold per Lucasfilm per Disney+ La serie è basata sull’omonimo personaggio interpretato da Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di Obi-Wan Kenobi dalla trilogia prequel di Star Wars. Avrà luogo dieci anni dopo Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith.

In Obi-Wan Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che interpreterà Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei Sith. Nel cast anche Moses Ingram, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone Kessell e Benny Safdie.

Thor: Love and Thunder, Jane e Valchiria nella nuova foto dal film

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Via DiscussingFilm abbiamo a disposizione una nuova foto ufficiale di Thor: Love and Thunder, in cui vediamo sedute una accanto all’altra la Valchiria di Tessa Thompson e la ritrovata Jane/Thor di Natalie Portman

https://twitter.com/DiscussingFilm/status/1526311395805081601?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1526311395805081601%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fthor-4-love-thunder-image-valkyrie-jane-foster%2F

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

GOLD: in arrivo al cinema il film con Zack Efron

GOLD: in arrivo al cinema il film con Zack Efron

Adler Entertaiment annuncia l’arrivo nei cinema dal 9 giugno del thriller di sopravvivenza australiano GOLD, e coglie l’occasione per rilasciare l’intrigante trailer italiano.

Diretto e sceneggiato da Anthony Hayes, che nel film si è ritagliato il ruolo di co-protagonista, GOLD racconta la storia di due vagabondi (la coppia formata da Anthony Hayes e Zac Efron), che viaggiano nel vasto deserto. Durante il loro cammino i due si imbattono in un’enorme pepita d’oro, la più grande mai rinvenuta. Quanto potrebbero guadagnare con quel pezzo d’oro e quale vita lussuosa potrebbero condurre? Ossessionati dal pensiero della sterminata ricchezza che hanno tra le mani, i due pensano a un piano per dissotterrare la pepita. Mentre uno dei due si mette in viaggio per cercare l’attrezzatura necessaria all’estrazione della pepita, l’altro resta a controllarla e ad aspettarlo. Quest’ultimo dovrà affrontare il rigido clima del deserto, cercando di difendersi non solo dai lupi, ma anche da altri intrusi. Mentre lotta per restare vivo nella sterminata distesa di sabbia, inizia a pensare di essere rimasto solo e abbandonato a un crudo destino…

Il thriller GOLD con Anthony Hayes, Zac Efron e Susie Porter arriverà nei cinema dal 9 giugno con Adler Entertainment.

GOLD, la trama

In un futuro non troppo lontano, due vagabondi (Zac Efron, Anthony Hayes) che viaggiano attraverso il deserto trovano la più grande pepita d’oro mai vista, e il sogno di un’immensa ricchezza e l’avidità si impossessano presto di loro. I due architettano un piano per scavare e recuperare il tesoro, e uno va a cercare gli attrezzi necessari all’impresa. L’altro uomo rimane nel deserto ed è costretto a far fronte a tremende avversità: cani randagi affamati e misteriosi intrusi, insieme al crescente sospetto di essere stato abbandonato al proprio destino.

https://youtu.be/sPEi18xgUOo

Ghostbusters: legacy da oggi su SKY e NOW

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Ghostbusters: legacy da oggi su SKY e NOW

Arriva in prima tv il nuovo spettacolare capitolo della saga cult degli Acchiappafantasmi: Ghostbusters: legacy, lunedì 16 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K. Diretto da Jason Reitman, figlio del compianto Ivan Reitman, autore dei primi due capitoli e che di questo film è stato il produttore, vede protagonisti Finn Wolfhard (Stranger Things), Mckenna Grace, Paul Rudd e Carrie Coon. Il film è scritto da Gil Kenan e Jason Reitman.

E da lunedì 16 maggio a giovedì 19 maggio il canale Sky Cinema Collection (303) si trasformerà in Sky Cinema – Ghostbusters, popolandosi di ectoplasmi, entità paranormali e di coraggiosi acchiappafantasmi. Oltre a Ghostbusters: legacy tra gli altri film della collection ci sono GHOSTBUSTERS – ACCHIAPPAFANTASMI, primo capitolo diretto da Ivan Reitman, ormai un cult assoluto del cinema fantastico, con Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis ed Ernie Hudson, assieme a Sigourney Weaver e Rick Moranis; GHOSTBUSTERS II, dove ritroviamo Ivan Reitman alla regia e il mitico quartetto e la Weaver nel cast a domare una forza maligna che, sotto forma di plasma rosa, invade i sotterranei di New York; il reboot al femminile GHOSTBUSTERS, dove ad infilare gli zainetti protonici sono Melissa McCarthy e Kristen Wiig, con un esilarante Chris Hemsworth a fare loro da segretario. I titoli saranno disponibili anche in una collezione on demand.

Ghostbusters: legacy, la trama

Dopo essersi trasferiti nella piccola città di Summerville, una madre single e i suoi figli Trevor e Pheobe iniziano a scoprire di avere un legame con gli acchiappafantasmi originali e che la stramba eredità lasciata dal loro nonno, uno dei primi Ghostbusters, nasconde dei segreti.

Ghostbusters: legacy – Lunedì 16 maggio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K.

Avvocato di difesa: la nuova serie Netflix di David E. Kelley

Avvocato di difesa: la nuova serie Netflix di David E. Kelley

The Lincoln Lawyer è la serie originale Netflix americana in streaming, un dramma legale creata per la televisione da David E. Kelley e sviluppata da Ted Humphrey, basata sul romanzo del 2008 The Brass Verdict di Michael Connelly.

The Lincoln Lawyer: quando esce e dove vederla in streaming

The Lincoln Lawyer in streaming uscirà il 13 Maggio su Netflix

The Lincoln Lawyer: trama e cast

L’idealista e anticonformista Mickey Haller (Manuel Garcia-Rulfo) dirige uno studio legale dal sedile posteriore della sua Lincoln, seguendo casi grandi e piccoli nella vasta città di Los Angeles. Tratta dai bestseller del celebre scrittore Michael Connelly, la prima stagione è l’adattamento di La lista, che è il secondo romanzo della serie Avvocato di difesa.

Il protagonista di The Lincoln Lawyer Manuel Garcia-Rulfo nei panni di Mickey Haller, un avvocato difensore di Los Angeles che lavora in una Lincoln Town Car con autistapiuttosto che in un ufficio. Nel cast anche Neve Campbell nel ruolo di Maggie McPherson, Becki Newton nel ruolo di Lorna Crain, Jazz Raycole come Izzy, Angus Sampson nel ruolo di Cisco e Christopher Gorham nel ruolo di Trevor Elliott. Nei ruoli ricorrenti troviamo invece

Ntare Guma Mbaho Mwine come Detective Raymond Griggs, LisaGay Hamilton come Judge Mary Holder, Jamie McShane come Detective Lee Lankford, Reggie Lee come Angelo Soto, Carlos Bernard come Robert Cardone e Krista Warner come Hayley Haller.

Curiosità sulla serie tv

Nell’agosto 2021, la sussidiaria degli A+E Studios Frankl & Bob Films II, LLC ha intentato una causa contro ViacomCBS per “milioni di dollari” di perdite dopo aver deciso di non andare avanti con la serie l’anno precedente.  Citando la creazione della società il 4 dicembre 2019, i documenti affermano che “dopo la fusione, la nuova leadership di ViacomCBS, guidata da [George Cheeks], aveva indovinato la decisione di CBS Network di sottoscrivere l’impegno per la serie di 13 episodi”, e che dopo aver scoperto che “non era prezioso per ViacomCBS … Mr. Cheeks e i suoi colleghi dirigenti di ViacomCBS hanno deciso che sarebbe stato meglio per ViacomCBS nel suo insieme se la rete CBS avesse violato tale impegno”.  I documenti affermano anche che ViacomCBS ha rifiutato la serie perché il primo episodio non era stato filmato e ha affermato che “quella violazione ha assicurato che la serie non sarebbe mai arrivata in televisione”.

The Boys 3: trailer ufficiale della terza stagione

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The Boys 3: trailer ufficiale della terza stagione

Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di The Boys 3, l’attesa terza stagione della serie The Boys nominata agli Emmy tornerà con tre avvincenti episodi il 3 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì fino allo spettacolare finale di stagione in programma venerdì 8 luglio. La serie in 8 episodi sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in più di 240 Paesi e territori nel mondo.

The Boys

The Boys offre una versione divertente e irriverente di ciò che accade quando i supereroi – famosi come celebrity, influenti come politici e venerati come dèi – abusano dei propri poteri invece di usarli per fare del bene. Intenti a fermare i supereroi corrotti sono i The Boys, un gruppo di vigilanti che porta avanti un’impresa eroica per svelare la verità sui Seven e su Vought – la società multimiliardaria che gestisce questi supereroi e che copre tutti i loro sporchi segreti. È una lotta tra i “senza potere” e i “potentissimi”.

Il cast della terza stagione di The Boys include Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Dominique McElligott, Jessie T. Usher, Laz Alonso,Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Nathan Mitchell, Colby Minifie, Claudia Doumit e Jensen Ackles.

Basato sul fumetto best-seller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, The Boys è stato sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

MCU: le 10 migliori cold open delle serie tv Disney+

MCU: le 10 migliori cold open delle serie tv Disney+

Quello della “cold open” è un meccanismo narrativo di uso frequente nelle logiche televisive, che aiuta a stabilire quale sarà il tono di un particolare episodio, oppure a fornire un adeguato background ai personaggi, e i Marvel Studios se ne servono parecchio nelle loro serie tv su Disney+. Che si tratti di reazioni post-Snap dei personaggi che sono ritornati, o di chi sta cercando di metabolizzare un trauma, le cold open del MCU si sono configurate come degli ottimi preludi per episodi di svariate serie di successo.

WandaVision Ep. 4: “Interrompiamo questo programma”

Prima del quarto episodio di WandaVision, l’unica volta che gli spettatori avevano visto persone ritornare dopo lo Snap di Thanos è stato in Spider-Man: Far From Home, quando molti dei compagni di classe di Peter Parker sono riapparsi nel bel mezzo di una partita di pallacanestro, in una sequenza fortemente comica. Al contrario, l’effetto che il ritorno di Monica Rambeau dallo Snap causa nella psiche del personaggio è molto più serio.

Questa cold open ci mostra il ritorno di Monica dopo cinque anni: la giovane si trova in una stanza d’ospedale vuota, da cui esce in uno stato di confusione totale, che combacia con quello dell’intero edificio, gremito di personale e pazienti in subbuglio. Chiunque sia tornato dal Blip sta facendo di tutto per contattare la propria famiglia e, per Monica, il male si aggrava quando scopre che sua madre Maria è morta di cancro durante i cinque anni della sua assenza.

The Falcon and The Winter Soldier Ep. 4: “Il mondo intero ci guarda”

Dopo gli eventi di Captain America: Civil War, Bucky Barnes si è sottoposto a una riabilitazione a Wakanda nella speranza di trovare una soluzione permanente al lavaggio del cervello subito dal Soldato d’Inverno. Nella scena di apertura del quarto episodio di The Falcon and the Winter Soldier, un flashback del periodo trascorso a Wakanda, con Bucky e Ayo dei Dora Milaje, regala agli spettatori una delle scene più emozionanti del MCU.

Dopo alcuni anni in cui Bucky ha lavorato con Shuri e con i migliori scienziati del Wakanda, è arrivato il momento di vedere se le parole di attivazione del Soldato d’Inverno hanno ancora effetto su di lui: Ayo porta Bucky nella foresta per testarlo e lui, nonostante lo stress e l’angoscia che sta provando, riesce a liberarsi dalla maledizione e piange di sollievo.

Loki Ep. 4: “L’evento Nexus”

Essendo Sylvie uno dei personaggi più recenti e migliori della Fase 4, c’è ancora molto da esplorare del suo personaggio. Gran parte della storia di Sylvie era un mistero prima dell’episodio 4 di Loki, ma gli spettatori hanno avuto un assaggio di quello che è una delle storyline più tragiche del MCU durante la cold open dell’episodio.

Veniamo condotti nell’Asgard del passato, quando una giovane Sylvie viene catturata da una squadra guidata da Ravonna (all’epoca una Cacciatrice), sostenendo che abbia causato un evento Nexus, ma la bambina riesce a fuggire prima di essere processata dalla TVA, e sarà condannata da a una vita da fuggitiva.

Occhio di Falco Ep. 1: “Mai incontrare i propri eroi”

La battaglia di New York in Avengers del 2012 rimane un tassello fondamentale nella linea temporale principale del MCU. Non abbiamo mai assistito alla reazione di un civile al caos provocato dagli Avengers nella battaglia, fino alla sequenza iniziale di Hawkeye, in cui una giovane Kate Bishop osserva l’attacco dei Chitauri alla sua città natale proprio durante la battaglia di New York.

Kate Bishop è, in questo senso, testimone delle abilità di Clint Barton, che riesce a combattere questa specie aliena tramite la sua esperienza come arciere. E’ proprio guardando Clint in azione che Kate capisce che non ha bisogno di superpoteri per poter essere un’eroina e inizia ad allenarsi duramente per diventare lei stessa un’arciera d’élite.

Moon Knight Ep. 1: “Il dilemma del pesce rosso”

Per molti versi, Moon Knight potrebbe avere la migliore colonna sonora delle serie Disney+ del MCU fino ad ora, che riesce ad impostare il tono dello show fin dal primo episodio, in cui ci viene introdotto Arthur Harrow, sulle note di “Every Grain of Sand” di Bob Dylan.

In questa sequenza, vediamo Harrow eseguire un misterioso rituale, per poi completarlo rompendo un bicchiere, infilandosi i frammenti di vetro nei sandali e allontanandosi nell’ombra. E’ questa cold open a gettare le basi per la trama di Moon Knight e come questa si svilupperà, facendoci capire fin da subito che l’Harrow di Ethan Hawke sarà uno dei personaggi più avvincenti dello show.

WandaVision Ep. 7: “Infrangere la quarta parete”

La cold open di Wandavision che, più di tutte, ha ricalcato l’epoca televisiva a cui l’episodio in questione si ispirava, è stata quella del settimo episodio, che riecheggiava le moderne sitcom mockumentary, come The Office e Modern Family.

Mentre la giornata di Wanda, Billy e Tommy inizia, la nostra protagonista comincia a spiegare in modo metaforico, e rompendo appunto la quarta parete, come ha ampliato i confini della città: siamo al punto della serie in cui la protezione di Westwiew comincia a perdere progressivamente potenza e i personaggi al di fuori del perimetro diventano più consapevoli.

The Falcon and The Winter Soldier – Ep. 5: “Verità”

In quella che probabilmente è la cold open più ricca di azione del MCU finora e una delle migliori scene di combattimento dello show, il quinto episodio della serie guidata da Sam e Bucky inizia subito dopo che John Walker ha ucciso un Flagsmasher davanti al mondo intero.

Mentre Bucky Barnes e Sam Wilson cercano di sottrarre lo scudo di Capitan America a John Walker, si accende un combattimento che oppone Falcon e il Soldato d’Inverno a Walker e a causa del quale quest’ultimo si rompe un braccio e le ali di Wilson vengono danneggiate. Alla fine il duo riesce a trovare lo scudo insanguinato, sulle note della colonna sonora di Captain America: Civil War, firmata da Henry Jackman.

Hawkeye Ep. 3: “Eco”

Echo, interpretata da Alaqua Cox, è uno dei migliori nuovi personaggi introdotti nella Fase 4 e la sua prossima serie da solista si preannuncia molto intrigante. Hawkeye approfondisce in parte la sua storia, mettendo in luce la sua educazione e i suoi sforzi da giovane adulta, compreso il motivo che l’ha spinta a dare la caccia a Ronin.

Il terzo episodio di Hawkeye si apre con gli occhi di una giovane Maya Lopez impegnata nelle arti marziali. Crescendo, si affilia alla Tracksuit Mafia insieme al padre, lavorando per Kingpin. Durante una delle missioni di Clint Barton come Ronin dopo lo Snap, incontra la Tracksuit Mafia e il padre di Maya diventa una vittima della lama di Ronin.

Loki Ep. 6: “Per tutti i tempi. Sempre”

È tradizione dei Marvel Studios che durante la sigla o i titoli di testa di una loro produzione venga mostrato il logo dello studio, mentre risuona il tema musical del prodotto in questione e prima che gli spettatori si immergano nella visione. Il finale di stagione di Loki modifica però in parte questa formula, e il logo dei Marvel Studios viene mostrato già nella cold open.

Questo perché, al posto del tema musicale della serie, sentiamo risuonare diverse citazioni di tantissimi eroi e personaggi del MCU, tra cui T’Challa e Peter Quill, che provengono da zone differenti dell’universo. Gli spettatori vengono poi accompagnati in un viaggio nello spazio, uscendo dal sistema solare e attraversando diversi universi, con l’aiuto di citazioni di personaggi reali come Neil Armstrong e Nelson Mandela. Tutto questo è servito come preludio a chi i fan hanno ipotizzato che sarebbe poi apparso: Colui che rimane.

Hawkeye Ep. 5: “Ronin”

La seconda apparizione di Yelena Belova nel MCU non è stata priva di scompiglio: il quinto episodio di Hawkeye segue Yelena nel 2018, alcuni anni dopo gli eventi di Black Widow, mentre viaggia per deprogrammare le Vedove Nere di tutto il mondo. Incontra poi un’ex Vedova Nera a casa sua e improvvisamente diventa una vittima dello Snap di Thanos.

Il ritorno di Yelena si distingue dagli altri “ritorni” post-Blip, e se ne mette in luce la tensione che il personaggio prova, più che il caos attorno a lei. Infatti, quando scopre che sono passati cinque anni dalla sua scomparsa, la prima decisione presa da Yelena è stata quella di ritrovare sua sorella Natasha Romanoff, che si era però ormai sacrificata per la Gemma dell’anima.

Cheerleader per sempre: recensione del film Netflix

Cheerleader per sempre: recensione del film Netflix

Tre anni dopo la sua ultima comparsa nel film Jojo Rabbit (Taika Waititi), Rebel Wilson (Attenti a quelle due, The Hustle) torna in scena con una commedia rosa firmata Netflix: Senior Year – Cheerleader per sempre. Il lungometraggio, diretto da Alex Hardcastle, è un ironico racconto dell’adolescenza e delle leggi che governano la vita tra i banchi delle superiori, dinamiche che non sono poi così diverse da quelle della vita adulta…

La trama di Cheerleader per sempre

Nel 2002, Stephanie (Rebel Wilson) ha 17 anni, frequenta l’ultimo anno di liceo ed è tra le ragazze più celebri della scuola. La sua vita adolescenziale è apparentemente perfetta: è il capo delle cheerleader della scuola, è fidanzata con il ragazzo più carino – ovviamente il quarterback della squadra di football – ed è ammirata da tutti. Fin dalla morte della madre, avvenuta qualche anno prima, Stephanie sogna di diventare reginetta del ballo e di iniziare con questo primo passo la sua vita perfetta. Steph ha tutte le carte in regola per realizzare il suo desiderio, ma durante una spettacolo da cheerleader, cade malamente ed entra in coma.

Stephanie si risveglia vent’anni dopo: nel 2022, in un corpo da donna di 37 anni e circondata da una tecnologia e una cultura completamente rinnovata. Il mondo è andato avanti, ma dentro di sè Steph è rimasta una ragazzina che vuole essere la più bella della scuola. Con l’aiuto dell’amica Martha, ormai diventata preside del liceo, la protagonista torna tra i banchi. La scuola non sembra però avere le stesse regole di popolarità di un tempo. Stephenanie riuscirà, a distanza di vent’anni, a realizzare il suo sogno e a diventare reginetta?

Ascesa e discesa di una ”popular”

Quando aveva 14 anni, Stephanie non era affatto cool. Ha però deciso di diventarlo e in 3 anni ci è riuscita. L’incidente che ha avuto ha distrutto i suoi piani: 20 anni dopo, il suo ex-ragazzo (Justin Hartley) è sposato con la sua più acerrima nemica. I due sono benestanti e vivono nella casa dei suoi sogni, mentre Stephanie si trova alle prese con un corpo troppo adulto e con un sistema scolastico che, per evitare la competizione malsana tra gli studenti, ha cancellato la nomina del re e della reginetta del ballo.

Ad un primo impatto, Cheerleader per sempre non sembra troppo diverso dai tanti teen movie visti e rivisti. Da Clueless a Mean Girls, di film più o meno moralistici sulle reginette del ballo e sulla popolarità ce ne sono a decine. Anche il tema dell’adulto nel corpo da ragazzo (o viceversa) è già stato trattato tante volte, si pensi a 17 again o a 30 anni in secondo. Nonostante tutti i cliché e gli stereotipi del genere, il Cheerleader per sempre ha dei tratti distintivi interessanti.

Satira sul politically correct e sulla cultura americana

Cheerleader per sempre è prima di tutto una commedia americana, divertente e leggera. Tuttavia, nel suo modo di rappresentare i tratti più coloriti di una società consumistica e superficiale, il film riesce a fare della satira sottile su una serie di aspetti. Per prima cosa, Cheerleader per sempre cita e prende in giro il teen movie dei primi anni 2000, kitsch, pieno di ragazzine bionde con il lucidalabbra e di brutti anatroccoli che diventano reginette. Il regista mette a confronto quel genere di film con la cultura in cui siamo immersi oggi: Stephanie non sa nulla dell’inclusività, della comunità LGBTQ+, del politicamente corretto, ma si trova catapultata in una scuola in cui invece questi temi sono all’ordine del giorno.

Mettendo in contatto due momenti storici così vicini ma anche così differenti, il regista enfatizza non solo i progressi e le differenze tra ieri e oggi, ma anche i tratti più estremi e surreali di entrambi i lati. Tutto questo viene fatto con una buona dose di ironia e di battute, alcune fin troppo assurde, ma a loro modo apprezzabili ed efficaci.

Rebel Wilson è la protagonista indiscussa

Dopo un film più impregnato come Jojo Rabbit, e dopo due anni di pausa dal grande schermo, Rebel Wilson torna a fare cinema nel suo campo: la commedia rosa. L’attrice, nota al grande pubblico per il ruolo di Ciccia Amy nei film di Pitch Perfect e per quello da co-protagonista in Single ma non troppo, è l’eccentrica star di Cheerleader per sempre. Rebel Wilson porta nel film tutto il suo stile chiassoso e appariscente ed è perfetta nei panni della donna-adolescente. Vestita in abiti da teenager anni Novanta, la Wilson ha un’estrema confidenza con il proprio corpo – l’attrice è dimagrita parecchio negli ultimi anni – e si muove agilmente nei panni del suo personaggio. Stephanie è perfettamente sgraziata in alcune scene e coordinata in altre, soprattutto in quelle di ballo, riuscendo ad intrattenere in entrambe le situazioni.

Per un’ora e mezza di spensieratezza, ironia e critica pungente sulla cultura di ieri e di oggi, Cheerleader per sempre vi aspetta su Netflix.

Nastri d’Argento per le Grandi Serie: le candidature da oggi in voto

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Anche Daniele Luchetti, Gabriele Muccino, Ferzan Özpetek, con Carlo Verdone e Ficarra e Picone per la prima volta registi nella serialità, sono candidati nella selezione della seconda edizione dei Nastri d’Argento per le Grandi Serie che premieranno sabato 4 Giugno a Napoli, nella serata finale dell’evento organizzato dai Nastri con la Film Commission della Regione Campania, i racconti più ambiziosi e amati dell’anno.

Al voto dei Giornalisti Cinematografici, che si apre oggi, il meglio della serialità in 12 titoli ‘top’ dell’anno ma anche nei 16 titoli tra i più amati dal pubblico che lanciano la sfida tra i ‘generi’ narrativi, i loro autori e naturalmente i loro protagonisti, vere e proprie icone. Sono candidati per ogni titolo Produzione, Regia, Sceneggiatura e il Cast nella sua coralità. Come tradizione dei Nastri d’Argento, da 76 anni dedicati al cinema, anche una selezione di attrici e attori – protagonisti e non – tra gli interpreti segnalati per le loro particolari performance. 

Ancora una volta, dopo il successo della prima edizione, accolta con particolare entusiasmo dall’industria e dal mondo della creatività, i Giornalisti Cinematografici si preparano a replicare la manifestazione, non a caso a Napoli sempre più ‘capitale’ della serialità grazie al fermento di un vero e proprio ‘distretto produttivo’. Le migliori serie saranno protagoniste infatti della serata di gala che concluderà a Palazzo Reale, sul palcoscenico del Teatrino di Corte, un’edizione che dà il via oggi al voto dei Giornalisti Cinematografici per la scelta dei vincitori tra i titoli 2021-2022 andati in onda entro il 30 aprile 2022, un voto che, come per i Nastri dedicati al cinema premierà, anche nelle produzioni internazionali, esclusivamente i talenti italiani.

Ai Nastri votati da oltre cento giornalisti si aggiungeranno alcuni Premi speciali fra cui il Nastro dell’anno per un progetto particolarmente innovativo e originale.

I 12 titoli in gara selezionati che concorrono per la Miglior Serie (Disney +, Netflix, Prime Video, Rai Fiction e Sky) sono, in ordine alfabetico: A casa tutti bene, Bang Bang Baby, Christian, Diavoli, Gomorra, Incastrati, L’amica geniale – Storia di chi fugge e chi resta, Il cacciatore, Il Re, Le fate ignoranti, Monterossi, Vita da Carlo.

Tra i finalisti, selezionati per generi, anche titoli fra i più amati dal grande pubblico. Per le Serie ‘Crime’ sono in ‘cinquina’ I Bastardi di Pizzofalcone, L’ispettore Coliandro, Nero a metà, Rocco Schiavone, Vostro onore. Per il ‘Dramedy’ Blanca, Chiamami ancora amore, DOC Nelle tue mani, La Compagnia del Cigno e Speravo de morì prima. Due ‘terne’ infine per la Commedia: Bangla, I delitti del Barlume e Tutta colpa di Freud e per il miglior Film tv: Crazy for football, Non ti pago e Yara.

Ed ecco gli attori: i cinque protagonisti candidati sono, sempre in ordine alfabetico, Luca Argentero (Doc Nelle tue mani), Fabrizio Bentivoglio (Monterossi), Edoardo Pesce (Christian), Francesco Scianna (A casa tutti bene) e Luca Zingaretti (Il Re). Per le attrici protagoniste Cristiana Capotondi (Le fate ignoranti), Maria Chiara Giannetta (Blanca), Laura Morante (A casa tutti bene), Dora Romano (Bang Bang Baby) e Greta Scarano (Chiamami ancora amore – Speravo de morì prima). Attrici e attori ‘non protagonisti’: Ambra Angiolini e Anna Ferzetti (Le fate ignoranti), Silvia D’Amico (Christian), Monica Guerritore (Vita da Carlo – Speravo de morì prima), Lucia Mascino (I delitti del Barlume), Isabella Ragonese (Il Re). E per gli attori: Valerio Aprea (A casa tutti bene), Francesco Colella (Christian), Eduardo Scarpetta(L’amica geniale – Storia di chi parte e chi resta), Pietro Sermonti (Bangla) e Max Tortora (Tutta colpa di Freud – Vita di Carlo).

I Nastri Grandi Serie, evento dei Giornalisti Cinematografici Italiani realizzato con il sostegno del MiC – Direzione Generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas – in collaborazione con la Regione Campania Film Commission – sottolinea a nome del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI) la presidente Laura Delli Colli sono nati per accendere un riflettore sulla produzione che in pochi anni in Italia, come nel mondo, ha cambiato storytelling e pubblico di una serialità che nasce dalla grande professionalità artistica e tecnica del cinema. Un fenomeno che ha reso protagonista l’industria e il talento italiani sul mercato internazionale e che non a caso ha portato i Nastri Grandi Serie nella Regione che vanta il fermento più interessante della fiction nazionale, non solo per i set dei kolossal che anche quest’anno si sfidano anche per originalità e innovazione”.

“La scelta di Napoli come città ospitante di questo prestigioso evento” – sottolinea Titta Fiore, Presidente della Film Commission Regione Campania – è una conferma della rilevanza della Campania nel panorama audiovisivo nazionale ed internazionale, come luogo di ambientazione, fucina di talenti, humus creativo e produttivo di alcuni fra i maggiori successi della grande serialità degli ultimi anni. Il numero e la qualità delle  grandi serie stabilmente realizzate ogni anno in Campania indica che la domanda di contenuti connotati da specificità culturali di chiara matrice territoriale si è andata efficacemente saldando con l’azione della nostra Film Commission e della Regione Campania che mette l’audiovisivo e l’innovazione digitale al centro alle politiche regionali di sviluppo, promozione culturale e turistica”.

Del Direttivo Nazionale che ha selezionato i titoli, con la Presidente Laura Delli Colli, fanno parte Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi. Segretario Generale Romano Milani.

Con il MiC – Direzione Generale per il Cinema sono partner istituzionali della manifestazione Nuovo Imaie e Fondazione Claudio Nobis, Main Sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, sponsor 2022: LEXUS Auto ufficiale, PERSOL, WELLA, GE-GRUPPO EVENTI e MICHELE AFFIDATO per il restyling esclusivo dei Nastri Serie.

Elemental: ecco i dettagli del nuovo film Pixar

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Elemental: ecco i dettagli del nuovo film Pixar

Pixar Animation Studios ha svelato i primi dettagli del suo 27esimo lungometraggio, Elemental, che arriverà nel 2023. Diretto da Peter Sohn (Il viaggio di Arlo, cortometraggio Parzialmente nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Il viaggio di Arlo, Cars 2), il film segue le vicende di un’insolita coppia, Ember e Wade, in una città i cui abitanti sono fuoco, acqua, terra e aria, e vivono insieme. L’“ardente” giovane donna e il ragazzo “che segue la corrente” stanno per scoprire qualcosa di fondamentale: quanto hanno davvero in comune.

Elemental è un film originale ispirato all’infanzia di Peter Sohn a New York. “I miei genitori sono emigrati dalla Corea all’inizio degli anni Settanta e hanno costruito un frequentato negozio di alimentari nel Bronx”, ha affermato il regista. “Eravamo una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un unico crocevia di culture, lingue e piccoli bellissimi quartieri. Questo è quello che mi ha portato a Elemental”.

La nostra storia è basata sui classici elementi: fuoco, acqua, terra e aria”, ha aggiunto Sohn. “Alcuni elementi si mescolano tra loro, altri no. E se questi elementi fossero vivi?”.

Elemental, il primo artwork

Adorazione, dal 19 maggio al cinema. Il trailer e l’elenco delle sale

Da giovedì 19 maggio arriva nelle sale italiane con Wanted Cinema ADORAZIONE, il thriller psicologico del regista belga FABRICE DU WELZ con THOMAS GIORIA (il bambino de L’affido, opera prima premiata nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia), FANTINE HARDUIN (scoperta in Happy End di Michael Haneke), e l’attore BENOÎT POELVOORDE (famoso per il suo ruolo in film come Niente da dichiarare?, In fuga col cretino o Il Cameraman e l’assassino).

Guarda il trailer di Adorazione

Qui l’elenco, in continuo aggiornamento, delle sale

Incentrato sul tema dell’amore folle e malato, Adorazione ha come protagonista il dodicenne solitario Paul, che vive con sua madre nella clinica psichiatrica dove lei lavora come infermiera. Quando Paul incontra Gloria, una nuova paziente dell’istituto, tanto problematica quanto solare, se ne innamora follemente tanto da decidere di fuggire con lei, lontano dal mondo degli adulti, per aiutarla a ricercare quel luogo che lei chiama “il rifugio della pace”.

Fabrice du Welz in Adorazione torna così ancora una volta a narrare le conseguenze di un’ossessione amorosa, questa volta in chiave adolescente, attraverso il viaggio, concreto ed emotivo, di due ragazzi in fuga per realizzare un sogno di libertà. Così si alternano nei 98 minuti del film, immagini di profonda tenerezza a momenti di fortissima tensione. Adorazione è un film turbolento e sensuale con un finale quasi mistico, che lascia intendere come l’amore sia un vero e proprio atto di fede.

Adorazione, ha raccolto recensioni positive da parte della critica di settore, ha ottenuto sei candidature ai premi Magritte 2022, tra cui miglior film e miglior regia per Du Welz, è stato presentato in concorso al Locarno Film Festival, ad Alice nella Città e ha vinto il Tertio Millennio Film Festival. Nel 2021, inoltre, è stato premiato come Miglior Film Francese per il sindacato dei critici francesi.

Preceduto dai film Calvaire (2004) e Alleluia (2014), Adorazione chiude il capitolo della “Trilogia delle Ardenne” – tre film che analizzano diverse forme di patologia. È una storia intrigante, che punta molto sulle emozioni anche grazie ad una fotografia intensa e una regia intima e personale.

Wanted è una società di distribuzione cinematografica nata all’insegna del manifesto: «Vogliamo proporre voci e linguaggi rivoluzionari, affrontare argomenti scomodi, farvi ascoltare solo chi ha davvero qualcosa da dire, contro le logiche omologanti della legge di mercato, chiedervi di alzare la mano per il cinema che davvero volete, pellicole raffinate, clandestine, fuori dal coro, voci nuove, non convenzionali, a tratti rivoluzionarie, temi senza tempo e quindi sempre attuali».

Il regista belga FABRICE DU WELZ, classe 1972, già da molti anni è un nome noto tra gli appassionati del cinema ‘di genere’, avendo realizzato negli ultimi 10 anni pellicole tanto complesse quanto significative. Il suo esordio risale al 1999, con il cortometraggio A Wonderful Love, premiato con il Gran Premio al Gerardmer Film Festival. Nel 2004 dirige Laurent Lucas e Jackie Berroyer in Calvaire, primo film della trilogia che si conclude conAdorazione, presentato al Festival di Cannes 2004. Con l’uscita di Calvaire, Fabrice diviene una delle figure più promettenti del cinema belga. Tra il 2008 e il 2013 dirige Vinyan con Emmanuelle Béart e Rufus Sewell e Colt 45. Nel 2014 ritrova Laurent Lucas per Alléluia, seconda parte della trilogia iniziata con Calvaire. Il film è stato proiettato al Festival Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Nel 2015, arriva a Los Angeles, con il suo primo lungometraggio internazionale Message From The King, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre 2016, il film è disponibile su Netflix. DopoAdorazione, che conclude il capitolo della “Trilogia delle Ardenne”, Fabrice Du Welz ha lavorato al suo ultimo progetto Inexorable.

THE RESCUE – In trappola negli abissi, da oggi in sala. Ecco dove vederlo

Arriva oggi nelle sale italiane con Wanted Cinema THE RESCUE – In trappola negli abissi, il docu-film di E. Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin che racconta l’incredibile storia del disperato tentativo di salvataggio di dodici ragazzi e del loro allenatore di calcio dalle profondità della grotta thailandese di Tham Luang.

In programma due proiezioni speciali: stasera e mercoledì 18 maggio alle ore 21:00, al Nuovo Cinema Aquila di Roma, sarà ospite in sala Ilaria Molinari, testimonial di Y-40 di Padova (la piscina più profonda del mondo) e pluriprimatista italiana di apnea profonda.

Inserito nella shortlist degli Oscar, candidato ai BAFTA e vincitore del Toronto International Film Festival 2021 e del National Board of Review, USA 2021 come Miglior Documentario, il docu-film è distribuito da Wanted Cinema in partnership con Y-40 di Padova.

Qui trovate l’elenco delle sale che proiettano THE RESCUE – In trappola negli abissi.

Il 23 giugno 2018, dodici ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni e il loro allenatore di 25 anni rimangono intrappolati a decine di metri di profondità all’interno della grotta di Tham Luang, parzialmente allagata dalle forti piogge monsoniche. Vengono dati per dispersi quasi subito ma i tentativi di localizzazione sono ostacolati dal continuo innalzarsi del livello dell’acqua. Le operazioni di salvataggio diventano un intervento di massa, con il coinvolgimento di una copertura mediatica globale e dell’interesse pubblico. Nove giorni dopo i sommozzatori localizzano finalmente i ragazzi e, con molte difficoltà, cercano di portarli tutti in salvo.

I registi e produttori vincitori del premio Oscar con Free Solo, E. Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, con interviste esclusive e una grande ricchezza di materiale inedito, ripercorrono passo dopo passo gli sforzi dei Navy SEAL thailandesi e delle US Special Forces, facendo luce sul mondo ad alto rischio delle immersioni in grotta e mettendo in risalto l’umanità condivisa della comunità internazionale che si è unita per salvare i ragazzi.

«I nostri film cercano sempre di esaminare questioni che trascendono il loro argomento. “The Rescue” – spiegano i due registi – parla di un salvataggio impossibile, ma in realtà parla di responsabilità morale. Quando abbiamo le capacità per salvare qualcuno, ci assumiamo l’onere di farlo anche se mettiamo a rischio noi stessi? È una storia sull’umanità comune che ci unisce.

Creare questo docu-film è stato molto impegnativo, tutto è buio nella grotta, sei sott’acqua, immerso nel fango, non si possono girare riprese e le fonti d’archivio sono sparse in tutto il mondo. E di mezzo naturalmente c’era anche la pandemia. Abbiamo fatto le interviste via Zoom e ci siamo concentrati sulla costruzione di un rapporto di fiducia a distanza. Avevamo a che fare con culture diverse, lingue diverse, fusi orari diversi e c’erano numerosi vincoli, ma la storia era davvero commovente. I bambini, i subacquei, i Navy SEAL tailandesi, le forze speciali americane e un’intera comunità ci hanno mostrato cosa significa avere un grande coraggio».

Wanted è una società di distribuzione cinematografica nata all’insegna del manifesto: «Vogliamo proporre voci e linguaggi rivoluzionari, affrontare argomenti scomodi, farvi ascoltare solo chi ha davvero qualcosa da dire, contro le logiche omologanti della legge di mercato, chiedervi di alzare la mano per il cinema che davvero volete, pellicole raffinate, clandestine, fuori dal coro, voci nuove, non convenzionali, a tratti rivoluzionarie, temi senza tempo e quindi sempre attuali».

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: apertura con E.T. l’extra-terrestre

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di annunciare l’apertura della 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, sabato 18 giugno alle ore 21.00 in Piazza del Popolo, con la proiezione di E.T. l’extra-terrestre.

In occasione del 40° anniversario dell’uscita nelle sale, grazie alla collaborazione di Universal Pictures Home Entertainment, arriva al festival il film cult della storia del cinema diretto dal Premio Oscar®Steven Spielberg, con gli allora giovanissimi Drew Barrymore e Henry Thomas. E.T. l’extra-terrestre, che racconta la storia di un alieno che non riesce a tornare a casa e del rapporto che instaura con la famiglia che lo trova, è impresso nell’immaginario collettivo di più generazioni come film icona capace di travalicare il genere della fantascienza ed è considerato uno dei più grandi film di tutti i tempi.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 18 al 25 giugno 2022 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la differenza tra Vendicatori e Illuminati

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In una recente intervista con Inverse, Michael Waldron , sceneggiatore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ha spiegato come i Vendicatori differiscano dagli Illuminati visti nel film. Pur riconoscendo che c’è una linea etica che i Vendicatori non attraversano, ha spiegato che l’obiettivo degli Illuminati di “prendere le decisioni difficili”, motivo per cui operano nell’ombra.

“I Vendicatori hanno una linea etica che non avrebbero oltrepassato. Gli Illuminati sono lì per fare le cose che i Vendicatori non possono. Per prendere le decisioni difficili. Ecco perché operano nell’ombra e sperano di non doversi mai incontrare. Sono disposti a muoversi in maniera poco etica”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Elvis: anche i Måneskin per la colonna sonora ufficiale

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Elvis: anche i Måneskin per la colonna sonora ufficiale

I Måneskin, la rock band italiana più famosa al mondo in questo momento, sono stati invitati a partecipare alla colonna sonora originale di Elvis, di Baz Luhrmann. Il giovanissimo quartetto romano ha infatti eseguito una cover dell’iconica hit di Elvis Presley “If I Can Dream” come parte della Original Motion Picture Soundtrack, in uscita il 24 giugno tramite RCA Records, per l’attesissimo nuovo film di Baz Luhrmann, Elvis, presentato a Cannes 75.

Le star del rock mondiale in rapida ascesa hanno celebrato la notizia sul palco ieri sera all’Eurovision Song Contest 2022 a Torino, suonando una parte della nuova canzone dal vivo davanti a milioni di ascoltatori.

Elvis, il trailer del film di Baz Luhrmann

Dal regista candidato all’Oscar Baz Luhrmann arriva Elvis della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh (“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla. Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”, “Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke; David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow; Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”, “L’assistente della star”) è BB King; Xavier Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie Rodgers Snow.

Completano il cast Dacre Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei cuori  infranti”) nei panni del regista televisivo Steve Binder, al fianco degli attori australiani Leon Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin, Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,” “Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy & Rich”, “Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”) è Sam Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill Black.

Per ritrarre le altre icone della musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.

Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa (“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott Wheeler (“The Get Down”).

Le riprese principali di Elvis si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film di Baz Luhrmann: Elvis, che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.Il film uscirà nelle sale italiane nel 2022.

Gianluca Vacchi: Mucho Más, il trailer del documentario Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale del documentario Original italiano Gianluca Vacchi: Mucho Más, in uscita il 25 maggio in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Protagonista del documentario è Gianluca Vacchi, imprenditore, influencer e dj di fama internazionale. Esploso come fenomeno social grazie ai suoi video diventati virali e che hanno generato milioni di visualizzazioni, ad oggi Vacchi vanta oltre 22,2 milioni di follower su IG, 21,5 milioni su Tik Tok, 3 milioni su FB, ed è considerato il “Re dei Social”, raggiungendo un pubblico totale di 46,6 milioni da tutto il mondo. Gianluca Vacchi: Mucho Más offre agli spettatori un accesso unico a un Vacchi mai visto prima che mostra senza filtri l’uomo che si cela dietro il celebre personaggio. Nel documentario Vacchi rivelerà aspetti importanti della sua vita e della sua infanzia, raccontando anche il profondo legame con la madre, il rapporto con gli amici e soprattutto quello con la sua compagna, la modella Sharon Fonseca, che gli ha fatto il più grande regalo della sua vita: diventare padre della piccola Blu Jerusalema.

Gianluca Vacchi: Mucho Más è prodotto in Italia da Masi Film e Indigo per Amazon Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 25 maggio 2022.

Trieste Science+Fiction Festival, il bellissimo poster dell’edizione 2022

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Trieste Science+Fiction Festival, il più importante evento italiano dedicato alla fantascienza in programma dall’1 al 6 novembre 2022 nel capoluogo giuliano, svela il poster dell’edizione 2022: un’illustrazione originale realizzata dal celebre artista britannico Graham Humphreys, che vanta importanti riconoscimenti e collaborazioni tra cui le affiche per il mercato inglese de La Casa e Nightmare – Dal profondo della notte.

“La progettazione di questo poster è stata particolarmente impegnativa perché sono abituato a confrontarmi con il genere horror – spiega Graham Humphries – anche se l’amore per i film di fantascienza è iniziato già durante la mia l’infanzia: La guerra dei mondi, L’invasione dei mostri verdi, Il pianeta proibito e Quando i mondi si scontrano, hanno avuto un incredibile impatto sulla mia giovane immaginazione. Mi esaltava il Technicolor… Questi titoli e i film della Hammer della stessa epoca hanno influenzato tutto il mio lavoro.

Grazie all’incarico del TS+FF ho colto l’occasione per rappresentare gli aspetti più emblematici del genere attraverso chiare citazioni cinematografiche: al centro dell’illustrazione un astronauta umanoide con la testa di lucertola con gli arti scheletrici che alludono ai pericoli dei viaggi nello spazio circondato dalla natura ribelle della flora terrestre e della vita vegetale aliena; da insetti mutanti e visioni apocalittiche; da creazioni umane come i robot di Metropolis e i razzi spaziali.

Graham Humphreys, nato in Inghilterra nel 1960, è un artista di fama mondiale che cura le illustrazioni rigorosamente gouache per poster cinematografici, copertine di video e DVD, album di dischi e pareti di convegni da molti decenni. Dai poster iconici di La Casa e Nightmare – Dal profondo della notte per le uscite cinematografiche inglesi alle attuali edizioni da collezione sulla fantascienza italiana per Arrow Video, Graham Humphreys ha ridefinito l’arte del design commerciale con uno stile che si rivolge direttamente ai fan. È uno dei pochi illustratori contemporanei a dipingere le proprie immagini con metodi tradizionali.

“Conosco Graham da molti anni e la sua visione per il mio festival FrightFest a Londra hanno posizionato perfettamente l’evento per il suo pubblico di destinazione – racconta Alan Jones, nuovo direttore del Trieste Science+Fiction Festival – e per il poster del Trieste Science+Fiction Festival 2022 ho chiesto a Graham di incorporare immagini di film di fantascienza vintage all’interno di un look coloratissimo e fluorescente dove la Hammer incontra il Punk. E ha consegnato un poster destinato a diventare un’opera classica. Come nuovo direttore artistico di Trieste Science+Fiction Festival non potrei essere più orgoglioso di ciò che ha realizzato”.

Johnny Depp contro Amber Heard, il documentario disponibile dal 16 maggio su Discovery+

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Johnny Depp e Amber Heard hanno fatto notizia per la loro clamorosa rottura. Quando Depp ha fatto causa al The Sun di Londra per diffamazione, per averlo definito “picchiatore di mogli”, è emerso un gran numero di video personali, registrazioni, testi e foto che hanno portato a una visione senza precedenti del travagliato matrimonio delle star. Per la prima volta, queste prove vengono riunite, insieme a testimonianze esclusive e approfondite da parte delle persone più vicine alla coppia e dei due team legali che si sono battuti per gli ex coniugi, nel documentario in 2 parti “Johnny Depp contro Amber Heard” (Johnny vs Amber) che sbarca su discovery+ da lunedì 16 maggio e andrà in onda per il ciclo Nove racconta mercoledì 25 maggio in prima serata sul Nove, .

Il documentario in due parti di discovery+ original, attraverso gli scioccanti filmati, le fotografie, i messaggi di testo, le registrazioni audio realizzate dalla coppia stessa e le interviste esclusive e approfondite con gli avvocati che hanno rappresentato entrambe le parti, David Sherborne e Sasha Wass QC, esamina attentamente il caso ( il processo precedente era finito con un verdetto finale contro Johnny Depp) per fornire un’analisi unica di ciò che è realmente accaduto dietro i titoli dei giornali ed esplorare l’importante e complessa questione degli abusi domestici. In ballo ci sono l’onore e la carriera dell’ex coppia, tra odio, rancori e accuse surreali, ma alla fine chi l’avrà vinta? L’opinione comune sembra essere quella che nessuno dei due ne uscirà veramente vincitore. Ai posteri l’ardua sentenza.

“Johnny Depp contro Amber Heard” (Johnny vs Amber) è disponibile su discovery+ dal 16 maggio e in onda mercoledì 25 maggio alle 21.25 su Nove per il ciclo Nove racconta. L’hashtag ufficiale è #johnnydeppcontroamberheard.

Doctor Strange: in quali universi potrebbero verificarsi le INCURSIONI?

Doctor Strange nel Multiverso della Follia apre la porta all’esplorazione di universi paralleli nel futuro prossimo del franchise, introducendo anche il concetto di “incursioni“, ovvero eventi in cui due realtà alternative si scontrano, spesso portando alla distruzione di uno o entrambi questi universi.

La scena mid-credits del film ci ha presentato la maga Clea, interpretata da Charlize Theron, che dice a Doctor Strange di aver causato un’incursione, il che implica che il multiverso non è così sicuro come lo stregone sperava. Ci sono diverse realtà alternative che potrebbero avere a che fare con questa misteriosa incursione: vediamo insieme quali.

Terra-838

Doctor Strange 2Terra-838 si è rivelato un universo di importanza vitale in Doctor Strange 2. Infatti, il Dottor Strange e America Chavez vi si trovano bloccati in un frangente del film durante le loro escursioni multiversali. E’ questo l’universo che ospita gli Illuminati e quello in cui Strange passa la maggior parte del tempo nel film, dunque avrebbe senso che Terra-383 fosse il primo universo con cui il MCU si scontra.

Tuttavia, dato che la maggior parte degli eroi più potenti di questo mondo è morta dopo gli eventi del Multiverso della Follia, un’incursione del genere potrebbe rivelarsi meno interessante di altre possibilità.

Il Raimi-Verse (Terra-96283)

Spider-Man 4Terra-96283 è la casa dei tre film di Sam Raimi su Spider-Man, con Tobey Maguire protagonista. Dato il coinvolgimento di Sam Raimi in entrambi i franchise, i fan avrebbero voluto assistere a un cameo dell’attore anche in questo film, ma ciò non è avvenuto.

La collisione di questo universo con il MCU potrebbe rivelarsi complicata dal punto di vista del dietro le quinte, dato che la Sony dovrebbe autorizzare qualsiasi apparizione dei personaggi di Spider-Man e potenzialmente accettare la distruzione di uno dei suoi mondi più amati. Tuttavia, un’incursione del genere darebbe al pubblico la possibilità di vedere lo Spider-Man di Tobey Maguire ancora una volta… anche se dovesse essere l’ultima.

L’universo “animato” degli X-Men (Terra-92131)

x-menLa serie televisiva X-Men: The Animated Series si svolgeva su Terra-92131, e si presume che questa sarà anche l’ambientazione del prossimo revival, X-Men ’97, che debutterà su Disney+ nel 2023.

Il MCU ha sorprendentemente accennato a un qualche tipo di crossover con la serie animata, sia nell’annuncio del suo revival che nel riferimento al tema musicale principale durante una scena del Multiverso della Follia. Tuttavia, dato che solo un universo può sopravvivere a un’incursione, X-Men ’97 verrà probabilmente risparmiato da una simile collisione.

L’universo di Capitan Carter (Terra-82111)

what ifIl primo episodio della serie tv Marvel What If…? si è chiesto come sarebbe potuto essere il MCU se Peggy Carter avesse ricevuto il siero del super-soldato al posto di Steve Rogers, diventando così Capitan Carter. La storia si svolge su Terra-82111, una costola del Marvel Cinematic Universe (che è stato designato Terra-199999, nonostante un easter egg nel Multiverso della Follia etichetti l’universo Terra-616).

I produttori di What If…? hanno espresso a gran voce il desiderio di vedere il Capitano Carter unirsi al MCU in live-action. Sebbene questo desiderio sia stato esaudito nel Multiverso della Follia, la supereroina è andata incontro a una fine raccapricciante poco dopo. Se si volesse dare vita a un arco più duraturo del personaggio animato, il modo migliore per farlo sarebbe attraverso un’incursione, che potrebbe lasciare il Capitano Carter bloccato nel MCU vero e proprio.

L’universo di Big Hero 6 (Terra-14123)

Big Hero 6 Doctor StrangeE’ facile dimenticarci che il film d’animazione di successo Big Hero 6 è basato sui personaggi della Marvel Comics, dal momento che il film è stato poi realizzato dalla Walt Disney Animation e non dai Marvel Studios. Essendo tecnicamente di proprietà Marvel, questo film ha anche di diritto un posto nel Multiverso Marvel, svolgendosi sul pianeta Terra-14123.

Big Hero 6 è stato un grande successo per la Disney al momento della sua uscita, ma, a parte uno spinoff di Disney+, sembra che ogni altro progetto del franchise, compresi i potenziali sequel, si sia arenato. In questo senso, trovare un modo per incorporare Hiro, Baymax e la loro squadra nel MCU potrebbe essere il modo perfetto per rivitalizzare il franchise Disney.

L’Universo Fan4stico (Terra-TRN554)

Fantastici 4 Doctor StrangeIl reboot del 2015 dei Fantastici Quattro, con Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan e Jamie Bell nei panni degli eroi della squadra, è stato ampiamente disprezzato dai fan al momento della sua uscita, facendo rapidamente venire meno i piani per eventuali sequel. L’universo in cui si svolge il film non è stato specificato dalla Marvel, dunque gli è stato assegnato un “numero di realtà temporaneo” (TRN): Terra-TRN554.

Sebbene questo reboot dei Fantastici Quattro non abbia affatto incontrato il favore del pubblico, la Marvel è nota per aver abbracciato e imparato dai propri errori, come dimostra il ritorno di Anson Mount nel ruolo di Black Bolt nel Multiverso della Follia. Con la Prima Famiglia Marvel in arrivo nel MCU, potrebbe essere interessante introdurre l’universo natale di questa versione alternativa dei Fantastici Quattro, magari come contrapposizione alla rinnovata versione cinematografica della squadra.

Il Venomverse (Terra-TRN688)

Venomverse Doctor StrangeSony ha passato gli ultimi anni a tentare di creare un proprio universo che ruota attorno a personaggi affini all’Uomo Ragno, a partire da Venom nel 2018, per poi estendersi a Venom: la furia di Carnage e Morbius. A questo universo è stato assegnato un numero di realtà temporaneo, Terra-TRN688, anche se molti hanno ipotizzato che questi film si svolgano in realtà su Terra-120703, l’universo in cui sono ambientati i film di Amazing Spider-Man, con protagonista Andrew Garfield.

Con il recente crossover dei personaggi di Spider-Man tra gli universi in No Way Home e Morbius, il Venomverse e il Marvel Cinematic Universe hanno già dimostrato la volontà di collaborare anche per quanto riguarda le opere cinematografiche. Portare Venom, Morbius e altri personaggi del Venomverse nel MCU definitivamente potrebbe essere quindi nell’interesse di entrambi i franchise.

L’universo sconosciuto dei Defenders

The Defenders Doctor StrangeDoctor Strange nel Multiverso della Follia si apre con una sequenza concitata in cui vediamo America Chavez fuggire da un demone con l’aiuto di una versione del Doctor Strange proveniente da una realtà alternativa, e che è stato dichiarato essere Defender Strange. Questa variante è l’unico abitante identificato del suo universo, che al momento non è ancora stato ben identificato, data la sua natura relativamente recente di universo.

Defender Strange potrebbe non essere la versione più coraggiosa del Doctor Strange ma la sua presenza del film potrebbe darci un’idea di quello che succederà nel futuro del MCU. Non si è visto molto dell’universo da cui proviene, che potrebbe ospitare anche varianti di altri Avegers, avversari interessanti per gli eroi del MCU se un’incursione dovesse poi condurre agli eventi di Secret Wars

Lo Spider-Verse (Terra-TRN700)

Marvel-spider-man-across-the-spider-verse-part-one-bannerAnche se Sony ha faticato a dare forma al suo Venomverse, le cose sono andate molto meglio con l’animazione, in particolare grazie a Spider-Man: un nuovo universo del 2018, il primo grande film Marvel ad approfondire il concetto di multiverso. La realtà in cui vive il protagonista del film, Miles Morales, è stata identificata come Terra-TRN700.

Il franchise dello Spider-Verse si sta rapidamente rivelando una delle proprietà Marvel di maggior successo al di fuori del MCU, il che rende ancora più probabile un crossover tra i due universi: questa potrebbe anche essere la strada per il tanto atteso debutto di Miles Morales nel MCU.

L’universo Fox degli X-Men (Terra-1005/14523)

X men 3 Doctor StrangeIl franchise degli X-Men della Fox è il franchise Marvel più longevo al di fuori del MCU stesso: la serie vanta 13 film, compresi gli spinoff e i prequel, usciti dal 2000 al 2020. L’universo in cui si svolgono le storyline degli X-Men è conosciuto come Terra-1005, anche se gli eventi che hanno alterato il tempo in Giorni del futuro passato hanno portato a una linea temporale ramificata, Terra-14523, in cui si svolgono gli eventi di tutti i film successivi, a eccezione di Logan e The New Mutants.

Ci si aspettava che il Multiverso della Follia avrebbe introdotto i mutanti su larga scala nel MCU, ma così non è stato, e sembra che la miglior possibilità per i mutanti di entrare a far parte del franchise sia quella di un grande Incursione con i personaggi della Fox. Se i due mondi dovessero scontrarsi, i Marvel Studios avrebbero la possibilità di portare in scena alcuni versioni già note e amate degli X-Men, ma anche di introdurne altre, realizzando così un perfetto reboot del franchise di lunga data.

Batman: chi è il migliore Joker, secondo Ranker?

Batman: chi è il migliore Joker, secondo Ranker?

Le supposizioni attorno alla scena del Joker tagliata da The Batman non svaniranno presto, almeno finché non troveremo risposta a una delle domande fondamentali: chi è il Joker di The Batman e perché si trova al manicomio di Arkham? Il regista Matt Reeves ha recentemente rivelato che, in quella scena, l’attore Barry Keoghan deve ancora subire la trasformazione completa in Joker e non vediamo l’ora di scoprire qualcosa in più nel sequel.

Resta da vedere come verrà accolto il Joker di Keoghan. Non sarà facile spiccare tra le varie interpretazioni iconiche del clown principe del crimine, che vanno dal live action all’animazione, e che ripercorriamo assieme grazie a questa classifica di Ranker, per scoprire chi è stato il miglior Joker di tutti i tempi.

Michael Emerson – Il ritorno del cavaliere oscuro (2012-2013)

Emerson è noto per le sue interpretazioni di villain e personaggi malvagi, tra cui ricordiamo il serial killer Hinks in The Practice e l’esperto di occultismo Dr. Leland Townsend in Evil.

Il Joker di Emerson sarà sempre ricordato dai fan della DC poiché è l’unica versione anziana del cattivo ad essere apparsa sia sul grande che sul piccolo schermo. Con il suo background ricco di ruoli “da villain”, Emerson ha regalato ai fan momenti eccezionali nei panni del Joker, e ricchi di profondo sadismo, come quando uccide diverse persone nel Tunnel dell’Amore. Perché si trova così in basso nella classifica? Presumibilmente per il poco tempo che ha avuto a disposizione sullo schermo: condivide solo 5 minuti in scena con Batman.

Troy Baker – Universo videoludico di Arkham

Veterano dell’industria dei videogiochi, Baker ha prestato la sua voce a personaggi popolari come Snow Villiers in Final Fantasy e Samuel “Sam” Drake in Uncharted 4. Avendo inoltre interpretato Loki nei progetti animati della Marvel, è ora uno dei pochi attori ad aver doppiato sia personaggi Marvel che DC.

Il Joker dell’Arkhamverse rapisce soprattutto per la sua capacità di rispondere con battute perfettamente centrate nelle proprie scene di combattimento. Questo è un aspetto che Baker mette bene in risalto, conferendo la carica emotiva adeguata alla voce di Joker, ogni volta che viene sconfitto, ma non solo: ci sono alcuni momenti in cui i giocatori possono semplicemente soffermarsi ad ascoltarlo parlare dei suoi malvagi piani.

Zach Galifianakis – Il film di Lego Batman (2017)

LEGO BatmanGalifianakis è diventato famoso dopo aver recitato nella trilogia di Una notte da leoni; inoltre, è stato per anni conduttore di show televisivi, ottenendo persino la possibilità di intervistare l’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Pur essendo un clown, Joker tende a essere dipinto molto più come un sadico nella maggior parte dei media dedicati a Batman ma, grazie al suo background da comico, Galifianakis riesce a sfruttare al meglio il lato umoristico del cattivo. Sia che rimproveri i suoi scagnozzi perché si fanno battere facilmente, sia che si lamenti della mancanza di rispetto di Batman nei suoi confronti, il Joker di Galifianakis non fallisce mai nel far ridere il pubblico.

John DiMaggio – Batman: Under The Red Hood (2010)

DiMaggio ha avuto un paio di camei in progetti live-action, ma è noto che preferisca concentrarsi sul lavoro di doppiaggio. L’attore è solito dar voce a più personaggi in uno stesso progetto e tra le sue interpretazioni più memorabili citiamo quelle in Johnny Bravo e Rick & Morty.

La versione del Joker di DiMaggio si distingue soprattutto per la voce profonda, contrapposta al tradizionale tono di voce acuto affibbiato al personaggio. Questa iterazione del Joker non si limita poi neppure dal punto di vista della violenza: dall’uccisione di Jason Todd allo storpiamento di Barbara Gordon, la malvagità del Joker non si può contenere. Inoltre, rende omaggio al Joker di Jack Nicholson indossando una camicia arancione sotto il cappotto.

Cameron Monaghan – Gotham (2014-2019)

Monaghan ha iniziato a recitare in film e telefilm già all’età di 9 anni. Oltre al suo ruolo principale nella DC, i fan lo conoscono più che altro per la sua interpretazione di Ian Gallagher in Shameless.

Nei panni di Joker Monaghan riesce a regalarci una performance coinvolgente, che gli permette di interpretare due gemelli (Jerome e Jeremiah), entrambe versioni più giovani della mente del criminale, riuscendo ad evidenziare perfettamente le differenze tra le due personalità.

Cesar Romero – Batman (1966-1968)

Joker-Cesar-RomeroRomero è stato indubbiamente uno degli attori più prolifici di tutti i tempi e la sua versione del Joker è rimasta nella memoria dei fan soprattutto per la buffonaggine e l’assurdità che l’attore ha conferito al personaggio.

Nell’ottica recitativa degli anni ’60, è chiaro che un’interpretazione talmente eccentrica non poteva passare inosservata. Inoltre, Il Joker di Romero può anche vantare una collezione di gadget più ampia di qualsiasi altra versione del criminale: da un fiore scherzoso a un sigaro esplosivo, ha sempre qualcosa di nuovo con cui sorprendere i fan.

Joaquin Phoenix – Joker (2019)

Essendo stato nominato agli Oscar per ben 4 volte, Phoenix si colloca nella classifica dei più grandi attori del XXI secolo e la sua performance nei panni di Joker ha convinto i fan per la sua lotta più intimista, contro demoni interiori, non contro Batman, nemico esterno.

Per la prima volta, con Joaquin Phoenix il Joker ha la possibilità di farsi conoscere ai fan tramite un’inedita e interessantissima origin story, e di prendere decisioni che non sono influenzate in nessun modo dall’eroe incappucciato di Gotham.

Jack Nicholson – Batman (1989)

Nicholson è senza dubbio l’attore di maggior successo della lista, abituato a ritrarre villain e antagonisti, per cui era indubbio che ci avrebbe regalato una performance sensazionale nei panni del Joker.

Il Joker di Nicholson occupa il terzo posto in questa lista per un motivo ben preciso: l’attore è riuscito infatti a confezionare una risata agghiacciante per il personaggio, che rimane impressa nella mente del pubblico anche dopo la visione del film, è che è diventata uno dei tratti distintivi di tutte le iterazioni successive del personaggio, tanto quanto i suoi dialoghi iconici.

Mark Hamill – Batman: The Animated Series (1992–1994)

Per i fan di Star Wars, Hamill sarà sempre Luke Skywalker, benché il suo curriculum da attore sia ricco anche di contributi a film d’animazione, programmi televisivi e videogiochi.

Si potrebbe affermare che il Joker di Hamill vive grazie alla sua voce: le urla, le risate, il tono minaccioso del villain hanno reso questa iterazione del Joker senza eguali, facendola entrare di diritto in questa classifica.

Heath Ledger – Il cavaliere oscuro (2008)

The Dark Knight - Il cavaliere Oscuro joker filmLedger è uno dei pochi attori che ha vinto un Oscar postumo e, assieme a Phoenix, è il secondo attore ad aver vinto un Oscar per la sua interpretazione del Joker.

Il fatto che Ledger sia considerato uno dei più meritevoli vincitori di Oscar di tutti i tempi dimostra quanto fosse perfetto per il ruolo: ancora oggi, un buon numero delle migliori citazioni della trilogia del Cavaliere Oscuro, che sono divenute parte integrante della cultura-pop, appartengono al Joker di Ledger. Ma ciò che renderà sempre memorabile questo Joker è che è dipinto come un criminale anarchico più che un giocoliere creativo: distruggere gli ospedali non è un problema per lui, così come non lo è dare a due gruppi la possibilità di farsi esplodere a vicenda, con la pacatezza più totale.

Kurdbûn – Essere Curdo, recensione del documentario di Fariborz Kamkari

Dopo essere stato presentato a Sguardi Altrove Film Festival di Milano il 13 maggio, è ora disponibile in alcune sale italiane selezionate Kurdbûn – Essere Curdo per la regia di Fariborz Kamkari (Pizza e Datteri, I Fiori di Kirkuk) e distribuito da Officine UBU.

La memoria dell’assedio di Cizre

Il documentario ripercorre i settantantanove lunghissimi giorni dell’assedio della città curda Cizre da parte dei carri armati turchi. A seguito della vittoria alle elezioni del partito democratico filocurdo HDP, riuscito così a entrare nel parlamento di Ankara, il governo turco reagì con questa azione punitiva non annunciata, colpendo la città curda del sudest della Turchia, al confine con la Siria e l’Iraq e massacrando innumerevoli civili tra il 2016 e il 2017.

Kamkari racconta di aver deciso di rendere giustizia alle vittime di una tale repressione inumana tramite questo documentario, che si pone anche come ponte culturale di una memoria che non è mai passata, ma continua a sopraffare incessantemente, e che il regista, come cittadino curdo, ha conosciuto fin dalla tenera infanzia. I parallelismi tra la strage di Cizre e la sua esperienza personale a Sna (città curda in Iran) sono innegabili: trentotto anni prima, infatti, l’esercito iraniano attaccò la città indifesa, bombardandola per più di trenta giorni solo perché gli abitanti avevano deciso di non accettare il regime di Khomeini.

Vedere la resistenza di un popolo che accetta la morte ma non si inchina – ha spiegato Kamkari – riempie il cuore di ogni spettatore di dolore e nello stesso tempo di orgoglio. Il viso dei bambini, il pianto dei padri sui cadaveri dei figli adolescenti uccisi dai cecchini e i volti orgogliosi delle donne, che sono state la spina dorsale della resistenza di Cizre, pronte a morire, ma non ad accettare l’ingiustizia. Questa è l’esperienza mia e di ogni curdo delle quattro zone del Kurdistan. Allora ho deciso di partire dal documento per denunciare un incredibile crimine contro l’umanità e per ricostruire un pezzo della memoria collettiva di un popolo ancora oggi diviso e perseguitato”.

Kurdbûn – Essere Curdo: il documentario di un popolo che resiste

“Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa un dovere”: il documentario di Kamkarin rimarca coraggiosamente le parole di Bertold Brecht, sottolineando l’ardore di chi non arretra nel dare testimonianza di questi orrori, di chi trasporta nell’audiovisivo le urla di donne da intercettare come unica colonna sonora del film, che è anche chi riconosce che non esistono guerre di serie A e di serie B. Come ricorda la senatrice Liliana Segre, non vi è parola peggiore al mondo che “indifferenza”, perché si tratta di un atteggiamento che nasce dalla consapevolezza, volutamente evitata e distorta.

Kamkarin decide di portare in scena il contrappunto dell’indifferenza, un grido esistenziale inscalfibile nella sua veemenza, guidato dalla voce della giornalista curda Berfin Kar e dalla videocamera del suo cameraman, rimasti bloccati nella città durante il periodo di assedio. Dal rimaneggiamento di questo diario di guerra per immagini, filtrato dagli occhi silenti ma lucidi di Kamkarin, è nato il documentario Kurdbûn – Essere Curdo, passaporto metaforico di ogni cittadino curdo, che ne rivela le ferite che nascono con ogni cittadino, crescono con ogni sua esperienza tragica e l’accompagnano per tutta la vita.

Dopo la fuga da Cizre, Berfin Kar si è rifugiata in Europa con gli hard disk contenenti le riprese di quei giorni terribili di assedio e, tramite un network di filmmaker curdi, è riuscita a contattare il regista Kamkari, a cui ha proposto di visionare il girato. “Ci sono delle piaghe che, come la lebbra, corrodono lentamente la nostra anima, in solitudine”: la latitanza della guerra, il cui senso continua a sembrare inafferrabile, incurante degli occhi di abitanti che cercano di capire il perché di una condanna a morte nella propria casa, dove la conta dei cadaveri per le strade si sostituisce ai giochi dei bambini.

Siamo di fronte a un’opera il cui ritmo è marcato dal sangue che sgorga dalle inquadrature, sangue di un popolo che vuole resistere con tutte le sue forze all’assimilazione culturale, a un governo dispotico che non ne riconosce la lingua, il valore, l’identità. Cizre, città simbolo del modello di autogestione democratica, che vive della partecipazione delle masse all’autogestione della società, diventa testimonianza filmica del cinema in cui il nervosismo diventa solidarietà, al pari di Flee, altro grandissimo documentario di questa stagione cinematografica, candidato a 3 premi Oscar. Il cinema che esiste per un popolo che resiste è quello di Kurdbûn – Essere Curdo: cinema di testimonianza, “allegria nella preoccupazione più totale”, femminismo e verità storica.

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