Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Barry Keoghan, star di Eternals e The
Batman, è stato arrestato a Dublino. Metro riferisce
che l’attore è stato arrestato per ubriachezza. Fonti affermano che
le autorità hanno risposto a una denuncia per rumore di un uomo che
ha sentito un putiferio fuori dalla sua finestra.
Presumibilmente,
Keoghan non era minaccioso, ma si stava semplicemente
divertendo un po’ troppo fuori. I testimoni hanno confermato questa
storia. Fortunatamente per tutte le parti coinvolte, l’incidente è
giunto al termine ed è stato risolto. Un “avviso di addebito fisso”
significa che la persona in custodia viene rilasciata senza alcun
procedimento legale. Quindi, non abbiamo una situazione sul modello
di quello Ezra Miller in questo caso. Non c’è
stata alcuna dichiarazione né dai Marvel Studios né dalla DC Comics su questa
faccenda. Ecco cosa ha detto la polizia irlandese a Metro su questa
situazione.
“Gardaí ha arrestato un uomo sui
20 anni per un incidente di ordine pubblico avvenuto a Clongriffin,
intorno alle 6:45, domenica 10 aprile 2022. Successivamente è stato
rilasciato senza accusa e gli è stato rilasciato un FCN (avviso di
addebito fisso).”
La sinossi di Finale a sorpresa –
Official Competition
Un imprenditore miliardario vuole
produrre un film per poter accrescere la sua notorietà. Sceglie un
romanzo – che non ha nemmeno letto – e lo affida alla famosa
regista Lola Cuevas (Penelope
Cruz) affinché ne tiri fuori un capolavoro
cinematografico. Per realizzare il film, l’eccentrica regista
sceglie due attori di estrema fama: Félix Rivero
(Antonio Banderas), un divo Hollywoodiano
affascinante e pluripremiato, e Iván Torres (Oscar
Martínez), talentoso attore teatrale legato al cinema non
commerciale. Inserite in uno stesso progetto, le personalità così
diverse dei due divi entrano subito in competizione.
Dovendo interpretare due fratelli in
conflitto, durante le prove Félix e
Iván vengono sottoposti da Lola a prove
attoriali (e non solo) stravaganti, che portano entrambi al limite
della sopportazione. Riuscirà tutta l’energia che circola attorno
ai due divi ad essere incanalata nella realizzazione di un film
capolavoro?
Un film che parla di cinema
Meno tecnico di Effetto
notte (La nuit américaine) di François
Truffaut, ma similmente ironico sui divi del cinema. Meno
metaforico de La finestra sul cortile di Hitchcock,
ma ugualmente celebrativo dei movimenti di macchina. Finale
a sorpresa – Official Competition è un film
meta-cinematografico che parla della realizzazione di un film in
modo comico.
Gli attori interpretano a loro volta
degli attori (e una regista) dalle personalità spiccate ed
eccentriche. Lola, Félix e
Iván sono tre teste calde, rappresentano gli
stereotipi del mondo divistico in modo estremamente divertente,
senza essere eccessivamente caricaturali. Penelope Cruz (Blow,
Vicky Cristina Barcelona, Madres Paralelas), vestita con abiti appariscenti a
dotata di una folta, riccia chioma rossa, è l’artista pazza,
geniale, indipendente e sensibile. Antonio Banderas (The
Code, Ballistic) è il divo sciupafemmine sicuro di sè,
scaltro, egocentrico e finto tonto. Oscar
Martinez (Il
cittadino illustre) rappresenta l’arte di nicchia,
sofisticata, un po’ narcisista che disprezza la massa. Uniti, i tre
grandi attori riempiono le scene.
Pochi attori per spazi
immensi
Oltre ai tre attori principali,
compaiono pochi personaggi, nessuno dei quali è troppo rivelante.
In Finale a sorpresa – Official Competition, le
rare figure si muovono in spazi immensi. Le stanze mastodontiche e
deserte in cui avvengono le prove del film fittizio sono luoghi di
design dalle linee nette e definite.
Un edificio enorme per i soli tre
personaggi: in un’alternanza di campi lunghi e primissimi piani, la
fotografia di Arnau Valls Colomer esalta l’arte
cinematografica, fatta dai luoghi quanto dai volti. Nelle
sconfinate inquadrature può esplodere l’ego degli artisti.
Lola sottopone i due divi a prove assurde, li schiaccia,
li lega, li fa piangere. Nella desolazione e nell’ampiezza della
villa, tutto sembra concesso. E, anche Félix e
Iván hanno modo di esprimersi, sia nelle loro
performance attoriali, sia nei loro assurdi atteggiamenti.
Un lavoro registico degno di
nota
La coppia di registi che dirige
Finale a sorpresa – Official Competition è composta da
Mariano Cohn e Gastón Duprat. I
due noti cineasti argentini si dedicano alla produzione di un film
spagnolo degno di nota. Il lungometraggio è una commedia, che
spicca per la qualità. In un mondo in cui film comico è sempre più
sinonimo di cattiva recitazione, film costruiti in studio e battute
volgari, la pellicola di Cohn e
Duprat alza l’asticella. L’umorismo è sottile e
raffinato, la cinepresa asseconda le dinamiche relazionali tra gli
attori, le ambientazioni e la qualità della fotografia esaltano la
storia.
La competizione è viva e il finale
è una sorpresa
Il titolo del film è molto
suggestivo. La pellicola è una produzione spagnola, il nome
originale è ”Competencia Official”, tradotto in inglese
con Official Competition. La competizione tra
Félix e Iván è infatti al centro sia del
film principale che del film fittizio a cui devono lavorare. I
duelli a suon di battute, i momenti faccia a faccia vissuti dai due
attori sono ciò che costruisce l’aspetto ironico della
pellicola.
In italiano, il titolo è invece
”Finale a sorpresa”, una scelta non casuale che stuzzica
la curiosità dello spettatore. Il film di Lola sarà
realizzato o no? Succederà qualcosa di sorprendente che cambierà il
corso delle vicende? Per scoprirlo, non resta che andare in sala e
vedere Finale a sorpresa!
Mentre i fan aspettano pazientemente
il primo trailer di Thor: Love And Thunder, l’attesa per il film è
alle stelle, soprattutto dato che questo quarto capitolo della saga
di Thor introdurrà una nuova versione dell’eroe
titolare, che assumerà il volto di Jane Foster. Questo personaggio sarà basato su
alcune delle migliori storyline dei fumetti di Jane
Foster, compresa un’iconica striscia degli anni 2010 che
ha ridefinito il personaggio verso una nuova era.
Jane Foster è una delle figure più importanti
nella storia di Mighty Thor e lo è divenuta
maggiormente negli ultimi anni, rendendo quindi essenziale per i
fan la conoscenza approfondita dei suoi archi. L’eroina è passata
dall’essere il tipico interesse amoroso all’interno della
narrazione, fino a diventare uno dei personaggi più potenti
dell’Universo dei fumetti Marvel e, quando il film
finalmente arriverà nelle sale, sarà anche uno dei più potenti
dell’intero MCU.
What If..? #10
Un albo
chiave da leggere prima di vedere il film è quello che per primo
introduce Jane Foster nel ruolo di
Thor. Questo avviene in una delle realtà più
insolite dei fumetti What If…, in cui
Jane recupera il Mjölnir al posto
del Dr. Donald Blake e diventa così
Thor.
What
If…? #10 è uscito nel 1978, decenni prima che
Jane Foster diventasse Thor
nell’iconica run del 2014, ma è un primo esempio del suo potenziale
e avvenire che potrebbe essere fonte di ispirazione per il film
tanto quanto lo è probabilmente la run moderna.
Journey Into Mystery #84
L’eredità
di Jane Foster nella Marvel Comics è radicata quasi quanto
quella di Thor: è infatti apparsa per la prima
volta in Journey Into Mystery #84,
proprio un numero dopo Thor. Anche se il
personaggio si è evoluto considerevolmente da allora, questo primo
numero è un ottimo fumetto per iniziare a capire meglio Jane.
Inizialmente si presenta come
infermiera nell’ufficio del Dr. Blake, l’alter ego
umano di Thor in quel momento, e con un nome diverso: Jane
Nelson. Ma, come per il personaggio di Due
Facce, che nei fumetti era Harvey Kent,
questa caratteristica venne modificata rapidamente.
Thor #236
In
quella che potrebbe essere un’anteprima degli eventi a cui
assisteremo nel film, la personalità di Jane Foster si è unita a quella di
Sif in Thor #236.
Infatti, Sif ha essenzialmente sacrificato la sua
vita per proteggere quella di Jane, dopo che lei
si è ammalata. Jane ha guadagnato poteri
asgardiani come risultato e questo potrebbe essere un punto di
partenza anche per la trama del film nel MCU.
La ragione principale per cui è
fondamentale leggere questo numero prima del film è che sia
Sif che Jane ritorneranno, ed
entrambe si contenderanno l’affetto di Thor. La
storia potrebbe dunque concludersi in maniera agrodolce, se il film
si basasse su questo fumetto…
Thor #249
Anche
la trama del fumetto Thor #249 potrebbe essere
rilevante per il MCU.
In questo numero, Jane Foster scopre il sacrificio di
Sif, grazie al quale si converte in un potente
essere asgardiano e ciò potrebbe essere sfruttato dal MCU
in diversi modi.
Jane Foster
potrebbe essere all’altezza di Thor nel film
avendo già beneficiato di una qualche interazione con
Sif, ma questo è ancora da vedere poiché nei
fumetti il ruolo di Jane ha continuato ad
evolversi.
Valkyrie #1
Il
MCU
ha già una Valchiria, ma in origine ce ne erano diverse versioni e
potrebbero essercene molte altre in futuro. Valkyrie
#1 reimmagina Jane Foster come una nuova
Valchiria dopo che si è dimostrata degna della
stima di Odino grazie al suo eroico sacrificio nelle vesti di
Thor.
Valchiria è un
personaggio chiave nei fumetti, mentre nel MCU
è stata ritratta semplicemente come una delle tante guerriere.
Jane potrebbe apparire nel film come un nuovo
membro della rinnovata squadra delle Valchirie, forse persino al
fianco della stessa Valchiria.
Thor: The Mighty Avenger #1
Thor:
The Mighty Avenger #1 è una fantastica miniserie di
fumetti ambientata in una realtà alternativa, che potrebbe essere
materiale fondamentale per il film se la Jane Foster di Love and Thunder è effettivamente una variante
del personaggio. Questa storia racconta la sua origin story dalla
sua prospettiva, a partire dal suo primo incontro con
Thor.
La serie, composta da otto numeri
totali, merita di essere letta indipendentemente dal film,
soprattutto per il fantastico stile del fumettista Chris
Samnee. In più, è ancora più interessante approcciarsi a
questa lettura, che potrebbe essere un possibile accenno al futuro
di Jane nel MCU,
se il film deciderà di renderla una variante del multiverso invece
della Jane Foster che i fan hanno conosciuto.
Thors #4
Thors
#4 è uno dei capitoli di una mini-serie collegata a
Secret Wars del 2015, nonché uno dei
fumetti evento più significativi della Marvel. Questo numero
mette Jane Foster contro numerose varianti di
Thor su Battleworld, qualcosa che
potrebbe accadere nel MCU
e che lo rende un fumetto must-read prima del film.
Con il multiverso in continua
espansione nel MCU
e la prospettiva di vedere più varianti di Thor
nel film, questo numero in cui Jane Foster raduna
versioni alternative dell’eroe per combattere le bugie del
Dio Imperatore Doom ha potenzialmente molto da
offrire ai fan del MCU.
All-New, All-Different Avengers
#5
All-New,
All-Different Avengers #5 è una lettura essenziale
prima del film in quanto presenta un potenziale interesse amoroso
che potrebbe essere introdotto nel MCU.
Infatti, in questo numero, Jane Foster e Sam Wilson si
baciano nelle loro rispettive vesti di Capitan
America e Thor.
Questo numero finisce anche con la
rivelazione del fatto che Sam è una delle
pochissime persone che sanno che Jane è in realtà
Thor in quel momento. Dunque, sembra possibile che
questa intrigante storia d’amore potrebbe essere parte del futuro
di entrambi personaggi al cinema.
Mighty Thor #705
Mighty
Thor #705 sembra segnare la fine di Jane Foster nella Marvel Comics, ma in realtà è solo
l’inizio. Si tratta di un numero chiave da leggere nella serie di
punta dello scrittore Jason Aaron e dell’artista
Russell Dauterman, poiché probabilmente annuncia
in qualche modo quale potrebbe essere il futuro di
Jane nel MCU.
In questo numero,
Jane sta morendo di cancro e le è rimasta ormai
ben poca forza per combattere. Tuttavia, decide di impugnare il
Mjölnir e tramutarsi in Thor per
combattere Mangog: in questa battaglia, salva
Asgard ma perde la vita, sacrificio che
Odino ricompenserà concedendole la
resurrezione.
Thor #1
Thor
#1 del 2014 dà il via all’arco che ha ridefinito la
trasformazione di Jane Foster in Thor e ha
portato questa versione del personaggio nel MCU. In questo numero,
Jane sta morendo di cancro mentre una nuova versione femminile di
Thor impugna il Mjölnir dopo che
Odinson è stato ritenuto indegno.
L’identità di questo nuovo
Thor rimane un mistero per un po’ di tempo nei
fumetti, ma assume comunque uno status iconico fin dal suo ingresso
in scena, grazie alla fantastica grafica di Russell
Dauterman, che realizza alcun delle vignette più iconiche
della storia recente della Marvel Comics.
La serie Disney+ e il film di Chloe
Zhao si sono guadagnate il sigillo di rappresentazione
autentica dalla Ruderman Family Foundation, che
sostiene la piena inclusione delle persone con disabilità nella
società. Il sigillo riconosce i film e i programmi televisivi che
presentano attori con disabilità in ruoli con almeno cinque battute
di dialogo.
Sia Makkari (Lauren
Ridloff) di Eternals
che Echo (Alaqua Cox) di Hawkeye
sono individui dotati di superpoteri che hanno anche
disabilità.
“Makkari è piena di cuore e
saggezza. È forte, carismatica, misteriosa e maliziosa. Siamo molto
fortunati ad aver trovato Lauren Ridloff, che è la nostra Makkari
nella vita reale!” ha detto Chloe Zhao in una
dichiarazione. “Ha dato vita a questo personaggio con amore e
convinzione e ci ha insegnato così tanto nel processo”.
Ridloff e Cox sono entrambe sordi e
quest’ultima inoltre è un’amputata che usa una protesi alla
gamba. “Non solo [Ridloff] era eccessivamente qualificato
per entrare a far parte di un cast già di alto livello, ma ha
elevato l’ensemble con il suo spirito, talento e carisma unici. È
stato un privilegio conoscerla attraverso il processo e vedere che
eroe nella vita reale è diventata per così tanti”, ha detto
Sarah Finn, che guida il casting per il Marvel Cinematic Universe.
Di Cox, ha aggiunto: “Il
personaggio di Alaqua Cox, Maya Lopez/Echo, è basato su un
personaggio Marvel esistente che è sordo e
nativo americano. Nel casting per il ruolo, volevamo celebrare e
onorare sia la cultura dei sordi che quella dei nativi americani.
Non potremmo essere più deliziati dalla performance di Alaqua Cox.
È fenomenale e fa parte di una nuova cultura nel cinema e in
televisione, dove la rappresentazione autentica non solo conta, ma
è fondamentale per il tipo di storie che vogliamo raccontare e come
le diamo forma”.
In occasione dell’uscita al cinema
di Sundown, la sua nuova collaborazione con
Michel Franco, dopo Chronic,
abbiamo incontrato Tim Roth, che ha parlato del film girato
interamente ad Acapulco, lì dove il regista ha passato le sue
estati dell’infanzia.
La storia di
Sundwon è quella di Neil
Bennett, un uomo di mezz’età, che alloggia in un lussuoso
resort di Acapulco assieme alla sorella Alice, erede come lui di
una multinazionale dell’industria della carne, e i due figli di
lei. La notizia improvvisa della morte della madre li costringe a
interrompere la vacanza e tornare subito in Inghilterra per il
funerale, ma Neil, che da un po’ manifesta insoddisfazione nei
confronti di tutto per ragioni sconosciute, finge di aver smarrito
il passaporto al momento dell’imbarco e rimane in città a
crogiolarsi pigramente sulla spiaggia.
Roth e Franco hanno lavorato insieme alla storia
Neil è un personaggio insolito, non
lo capiamo mai davvero, eppure potrebbe persino far simpatia.
Affascina e respinge lo spettatore. Per Tim Roth è stato complicato interpretarlo
perché è stato il primo tassello intorno cui si è costruito il
film: “Io e Michel abbiamo lavorato sulla storia che poi è
diventata una sceneggiatura, che si evolveva mentre giravamo.
Quindi non è mai stata una cosa fissa, decisa. Io sapevo nel mio
privato quali erano le motivazioni del mio personaggio che però non
tutti gli altri conoscevano. Loro sapevano l’arco che percorrevamo,
ma le motivazioni di ognuno erano oscure. È stato molto difficile,
credo sia stato uno dei personaggi più emotivamente complicati che
io abbia mai approcciato, e non ho ancora visto il film, vorrei
vederlo con un pubblico, ma è difficile per via della
pandemia.”
“Quello che volevamo era che la
nozione di performance svanisse –
continua Roth – Volevamo vedere che lui è
un uomo che ti capita di riconoscere, perché magari hai visto la
mia faccia in altri film, ma lui semplicemente scende in spiaggia,
incontra qualcuno e così via… l’idea era di eliminare la barriera
tra attore e pubblico e farsi cogliere dall’inaspettato. Inoltre
credo che ogni persona che lo vede lo percepisce in maniera
diversa, per alcuni è divertente, per altri è terrificante. Il
personaggio era stato deciso prima della sceneggiatura, e da qui
abbiamo lavorato in maniera evolutiva. È stato difficile, ma anche
eccitante. Così è lavorare con Michel, non sai mai quello che ne
verrà fuori. Per un attore è divertente sperimentare in questo
modo.”
Il film è ambientato ad
Acapulco proprio perché Franco voleva tornare sui posti della
sua infanzia, ma Tim Roth ha detto che lui non ha nessun
desiderio di tornare nei posti in cui è cresciuto:
“Non torno mai nei
posti in cui sono cresciuto, non credo siano interessanti. Il posto
in cui andavo a scuola a South London… ero bullizzato, quindi
perché tornare? Non ho bei ricordi, non ho interesse a tornare
indietro a quei posti. Quando penso a quei posti e alla vita che ho
avuto lì, sono felice che sia passato, che non sia più nel
presente.”
Tim Roth: “ogni aspetto della
mia vita contiene una contraddizione”
Sundown racconta
soprattutto le contraddizioni di un luogo magnifico, funestato però
da esplosioni di violenza che sembrano non trovare alcuna
giustificazione razionale, una contraddizione profonda per
Acapulco. Per Tim Roth la contraddizione è un elemento
costitutivo di ogni esperienza, come lui stesso spiega: “Non
c’è nessuna ragione per cui io dovrei essere a questo punto della
mia carriera, a parlare con voi di un film che ho girato in
Messico. Per me è una contraddizione anche questa, direi che ogni
aspetto della mia vita contiene una contraddizione.”
Per quanto riguarda il lavoro sul
set, per Tim Roth e la troupe di Michel Franco è stato
insolito lavorare in mezzo al caos di Acapulco, ma a mano a mano
che le riprese procedevano, i locali si abituavano alla macchina
cinematografica:
“Quelli sono i posti
in cui Michel andava in vacanza da piccolo, proprio quella spiaggia
lì. Ma niente ti prepara a quello che trovi, la gente, il rumore,
l’interazione con la persone. Ero veramente guardato come un
alieno. Le cose sono cambiate piano piano mentre si avanzava con la
produzione. Eravamo una cosa insolita per i locali, con le
telecamere sulla spiaggia affollata, ma è bastato poco perché
diventassimo poco interessanti. Girare a New York è un incubo,
girare ad Acapulco ci ha permesso invece di lavorare molto più
tranquillità, come se niente fosse. Non ti aspetti che una cosa del
genere sia semplice, ma è stato così, facile, principalmente grazie
alla popolazione del posto.”
Sundown arriva al cinema il 14 aprile distribuito da
Europictures.
Star
Wars, la leggendaria saga Lucasfilm
che appassiona i fan di tutto il mondo da più di 40 anni, è
disponibile da oggi, 15 aprile, con una nuova collezione per
rivedere tutti gli episodi con la perfezione e la potenza del
formato 4K UHD. La raccolta è composta da tre diversi box set in
edizione limitata che racchiudono le tre iconiche trilogie: la
trilogia prequel che dà inizio all’avventura spaziale, la trilogia
originale in cui gli eroi si ribellano per salvare la Galassia, e
la trilogia sequel con i film finali della saga di Skywalker.
Oltre alle scene dei film da vedere
e rivedere, i box set includono anche tutti i contenuti extra di
ciascun titolo, tra cui le scene eliminate ed estese, le interviste
ai protagonisti, i documentari esclusivi e tanti altri
approfondimenti con il cast e i filmmaker per ripercorrere la
storia di Star Wars dalle origini a oggi.
Sarà nelle sale dal 21 aprile
Un figlio, film presentato a Venezia 78. Un
potente dramma familiare all’alba della primavera araba, teso come
un thriller e ispirato al cinema di Asghar
Farhadi. Il film è l’opera prima di Mehdi M.
Barsaoui ed è distribuito da Valmyn e I Wonder. Ecco una
clip in esclusiva dal film:
I nuovi proprietari della Warner
Bros. stanno cercando di esplorare più personaggi “non
protagonisti” DC per espandere il DCEU. Circa una settimana fa,
AT&T ha annunciato di aver concluso un accordo per fondere
Warner Bros. Media con Discovery Inc. L’ex presidente e
amministratore delegato di Discovery Inc. David
Zaslav gestirà la nuova filiale, chiamata Warner Bros.
Discovery Inc.
Per anni, la DC è stata uno dei
franchise più redditizi della Warner Bros., sia che si tratti della
trilogia del Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan o del più recente DC
Extended Universe. A partire da Man of Steel nel
2013, la Warner Bros. ha lavorato a stretto contatto con
Zack Snyder per costruire un universo
cinematografico DC in grado di rivaleggiare con il MCU. La Warner Bros. ha avuto un
inizio difficile con Batman v Superman: Dawn of Justice e
successivamente con Justice
League ottenendo recensioni poco brillanti. Tuttavia,
lo studio ha iniziato a raccogliere più successo quando ha iniziato
a realizzare film indipendenti tra loro, come Joker del
2019 con Joaquin Phoenix.
La Warner Bros. ha senza dubbio
tratto profitto da famosi supereroi come Batman e
Superman per decenni, ma Variety
ha riferito che il nuovo CEO della Warner Bros. Discovery sta
cercando di raccontare più storie che hanno per protagonisti i
personaggi secondari della DC. Zaslav vorrebbe sperare di
rivitalizzare personaggi popolari come Superman sfruttando anche il
potenziale di quei personaggi che gli fanno da contorno. Tuttavia,
il report non ha specificato a quali personaggi sta pensando la
Warner Bros. Discovery.
Film come Aquaman e il
regno perduto e TheFlash del 2023 si collegheranno ancora alla
trama più ampia del DCEU, ma la Warner Bros. ha preso provvedimenti
negli ultimi anni per esplorare altri personaggi che non si legano
direttamente al piano originale di Snyder. Progetti come
Shazam!
e lo spinoff di The
Suicide SquadPeacemaker fanno ancora riferimento a
personaggi DCEU prestabiliti, ma le loro storie non aggiungono
molto alla più ampia narrativa DC. Più di recente, la Warner Bros.
ha distribuito The
Batman con Robert Pattinson,
ambientato in un universo completamente diverso, come Joker.
La Disney ha guadagnato miliardi trasformando ogni progetto
MCU in una storia più ampia, ma
sembra che la Warner Bros. Discovery continuerà ad espandere
l’universo DC senza concentrarsi sul rendere tutto connesso.
Sono bastati due film a Robert Eggers per esser definito un
regista di culto, tra i più promettenti della sua generazione.
The Witch e The Lighthouse sono
infatti due autentici gioielli, che fanno della rispettiva
atmosfera l’elemento di maggior forza comunicativa, dimostrando la
grande capacità di Eggers di padroneggiare il mezzo cinematografico
per ottenere prodotti estremamente personali e originali. Giunto al
suo terzo lungometraggio, il regista ripropone questa sua unicità
coniugandola ad un racconto molto più epico e ambizioso.
The Northman è infatti la prima
produzione dal grande budget per lui, ambientata in un contesto
vichingo e incentrata su un forte desiderio di vendetta.
La storia è quella di
Amleth (interpretato da Alexander
Skarsgård), il quale da bambino vede suo padre
Aurvandill (interpretato da Ethan Hawke)
morire per mano del fratello Fjölnir (interpretato
da Claes Bang).
Riuscito a mettersi in salvo da quel tradimento, Amleth cresce come
un violento e indomabile vichingo, fino a quando non ottiene
informazioni sullo zio che riaccendono in lui il desiderio di
vendetta. Oltre a rendere giustizia al padre, però, Amleth dovrà
anche salvare sua madre Gudrún (interpretata da
Nicole Kidman),
senza sapere quali ostacoli e scelte dovrà affrontare lungo il suo
percorso.
The Northman e la costruzione del mito
Scritto dallo stesso Eggers in
collaborazione con Sjón, scrittore e paroliere islandese, il
film trae liberamente spunto da una leggenda su cui si basò anche
William Shakespeare per dar vita al suo celebre
Amleto. Questa è quella di Amleth, raccontata da Saxo
Grammaticus nella Vita Amlethi, parte delle Gesta
Danorum, opera storica della Danimarca risalente al XII secolo.
I due sceneggiatori, pur rimanendo grossomodo fedeli all’intreccio
narrativo, arricchiscono questo di tutta una serie di suggestioni,
simbolismi e dettagli storici in più. Obiettivo dichiarato di
Eggers è quello di dar vita al “film definitivo sui vichinghi”.
Anche con questo suo terzo film,
Eggers mira dunque a proporre una propria rielaborazione del
concetto di mito, portando alla luce gli aspetti più brutali e
affascinanti della cultura vichinga. The Northman
è infatti ricco di elementi folkloristici, di crudo iperrealismo e
di elementi onirici che pongono in crisi il confine tra reale e
immaginario. Già con i precedenti due film il regista aveva
lavorato proprio su tale dicotomia, portando tanto i suoi
personaggi quanto il suo pubblico a dubitare di quanto avviene. Il
discorso viene ora ripreso e portato a nuovi livelli, perché
indubbiamente questo nuovo lungometraggio è per Eggers un banchetto
di prova.
Con un budget maggiore, un cast di
grandi stelle del cinema e un respiro narrativo più ampio egli deve
dimostrare di saper coniugare le sue ambizioni autoriali con un
prodotto destinato ad un pubblico più mainstream. La
struttura da revenge movie gli permette certamente di
affidarsi ad un qualcosa di consolidato nel cinema, a cui Eggers
aggiunge tutti i suoi principali interessi stilistici e tematici,
vincendo dunque la sua sfida. La felice unione tra una storia
“popolare” e un modo di raccontarla fortemente ricercato, sembra
infatti confermare la capacità di Eggers di andare oltre i
significati apparenti, costruendo immagini e atmosfere ricche di
sottotesti estremamente comunicativi a livello emotivo e
sensoriale.
Un’opera viscerale, guidata come il suo protagonista
dall’istinto
Un film tanto atteso quanto
The Northman non può che dar vita a netti
scontri di opinione tra chi lo considererà un passo falso per
Eggers e chi invece lo indicherà come il suo miglior film ad oggi.
La verità, come al solito, non sta né dall’una né dall’altra parte.
Proprio come è difficile stabilire il limite tra realtà e sogno nel
film, così lo è formulare un giudizio preciso su di esso. È certo
che si tratta di un’opera viscerale, guidata come il suo
protagonista dall’istinto, dalla ferocia e dal desiderio di non
lasciare indifferente nessuno. Eggers abbandona almeno
apparentemente il controllo manifestato nei precedenti
lungometraggi per dar vita ad un film imperfetto eppure
affascinante proprio per questo suo non volerlo essere.
Lo spettatore si troverà infatti
qui dinanzi a continui colpi di scena, sequenze tanto violente
quanto irresistibili, ambienti e atmosfere fortemente suggestive e
funzionali al racconto, personaggi complessi e ricchi di
imperfezioni, interpretati da attori come sempre impeccabili. Tutto
ciò conferisce al film una forza travolgente a cui difficilmente si
può resistere. Se non tutti ameranno questo nuovo capitolo nella
filmografia di Eggers, c’è di certo che però egli continua a
dimostrarsi un regista capace di generare attenzione come pochi.
The Northman non sarà il suo miglior film, ma è
indubbiamente un’opera capace di far convivere dentro di sé anime
diverse, dal cui incontro si genera qualcosa che non capita di
vedere spesso al cinema.
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Fred Hechinger. J.C.
Chandor dirigerà il film, con la produzione di Avi
Arad e Matt Tolmach. Art Marcum, Matt
Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
Guarda l’intervista a
Alexander Skarsgård, protagonista di The
Northman, il nuovo film dal visionario regista
Robert Eggers. The
Northman, un film epico ricco di azione che segue
le vicende di un giovane principe Vichingo alla ricerca di vendetta
per l’omicidio del padre. Il cast è ricco di star e include
Alexander
Skarsgård, Nicole
Kidman, Anya
Taylor-Joy, Ethan
Hawke, Willem
Dafoe.
Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Violante Placido è
una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del
cinema italiano recente grazie alle sue intense interpretazioni.
Figlia di Michele Placido, l’attrice ha sempre fatto questo
mestiere, dimostrando di essere molto in gamba e arrivando a
lavorare in grandi produzioni internazionali.
Ecco dieci cose da sapere su
Violante Placido.
Violante Placido: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 1993, quando esordisce sul grande schermo in Quattro bravi
ragazzi, per poi proseguire a recitare in film come Jack
Frusciante è uscito dal gruppo (1996), Farfalle
(1997), Ciao America (2002), L’anima gemella
(2002), Ora o mai più (2003), Gli indesiderabili
(2003), Che ne sarà di noi (2004), Raul – Diritto di
uccidere (2005) e La cena per farli conoscere. In
seguito, lavora in Lezioni di cioccolato (2007), Barah
Aana (2009), Sleepless (2009), The American (2010),
Ghost Rider – Spirito di
vendetta (2011) e Il cecchino (2012). Tra
i suoi ultimi film, vi sono 7 minuti (2016),
Alice non lo sa (2017), Restiamo amici (2018) e
Modalità aereo (2019).
2. Ha recitato in molte
serie tv. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha
prestato la sua opera solo per il cinema, ma ha recitato spesso
anche per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nella serie
Casa famiglia (2001), per poi proseguire con Sospetti
2 (2003), La maledizione dei templari (2005),
Karol, un uomo diventato Papa (2005), Guerra e
pace (2007), Donne assassine (2008),
Pinocchio (2008), Una madre (2008),
Moana (2009), Trasporter: The Series (2014),
Questo è il mio paese (2015) e Fino all’ultimo
battito (2021). Inoltre, ha recitato nei film tv L’uomo
che rubò la Gioconda (2006) e Enrico Piaggio – Un sogno
italiano (2019).
3. È apparsa in diversi
cortometraggi. Anche se la sua carriera si è prettamente
divisa tra film e prodotti per il piccolo schermo, l’attrice non ha
mai disdegnato il mondo dei cortometraggi. Infatti, è apparsa in
diversi corti come Stella (2016), Sweetheart
(2017), Hand in the cap (2019). Inoltre, ha partecipato
come doppiatrice per il corto La luna nel deserto
(2008).
Violante Placido Moana
4. È stato il personaggio
più difficile da interpretare. L’attrice ha interpretato
Moana Pozzi, nota pornostar scomparsa nel 1994,
nell’omonima miniserie televisiva del 2009. Per l’attrice dare vita
alla Pozzi è stata una vera e propria sfida, tanto da non riuscire
più a scindere il personaggio dalla sua vita personale.
Violante Placido: chi è il suo
compagno
5. Non si è mai
sposata. L’attrice non ha mai posto sotto i riflettori la
sua vita privata, conscia di come potrebbe andare, date le
esperienze vissute in gioventù. Tuttavia, della sua vita privata si
sa che è fidanzata da molti anni con il regista
Massimiliano D’Epiro, ma che non si sono ancora
mai sposati.
6. È mamma di un
bambino. Dall’unione con il suo compagno, l’attrice ha
dato alla luce il figlio Vasco, nato nell’ottobre
del 2013. Il nome che gli è stato dato non è uno qualunque:
infatti, il riferimento è dovuto all’esploratore portoghese Vasco
da Gama a causa della passione dell’attrice per i viaggi.
Violante Placido in Ghost
Rider
7. Ha tirato fuori il suo
lato più spericolato. Per realizzare Ghost Rider – Spirito di
vendetta, è stato necessario prepararsi
fisicamente alle scene di azione, ma non era tutto: infatti, ha
dovuto lavorare sul suo essere spericolata, lavorando accanto a
stunt veri e propri per essere più dinamica ed aggressiva.
8. Ha avuto dei punti in
comune il protagonista. L’attrice ha rivelato di essersi
trovata molto bene con Nicolas Cage,
sebbene all’inizio avesse qualche riserva. Tra i due è nato un buon
rapporto, anche per il fatto di capire determinate dinamiche e di
cosa vuol dire venire da una famiglia di artisti.
Violante Placido è su
Instagram
9.Ha un
profilo ufficiale. L’attrice possiede un proprio account
ufficiale su Instagram che è seguito da 61,9 mila persone. La sua
bacheca, con oltre 900 post, è un tripudio di foto che trasmettono
solarità e gioia, tra momenti di lavoro e i molti momenti legati
alla quotidianità e a quelli trascorsi con la famiglia e il figlio.
Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività.
Violante Placido: età e
altezza
10. Violante Placido è nata
l’1 maggio del 1976 a Roma, nel Lazio. La sua altezza
complessiva corrisponde a 166 centimetri.
La star di Animali
fantastici: I segreti di
SilenteJessica Williams
rivela di aver basato la magia del suo personaggio Eulalie
“Lally” Hicks sulle leggende del tennis Venus e
Serena Williams.
Durante un’intervista con Collider,
Williams ha rivelato che, durante le riprese di Animali fantastici
3, ha basato la magia di Lally su Venus e Serena. Williams ha
spiegato che le icone del tennis erano modelli eccellenti per le
sue abilità magiche in I segreti di Silente grazie alla loro forza.
Leggi cosa ha da dire il comico di seguito.
“Sono così entusiasta del mio
personaggio. Penso che sia davvero forte e davvero capace. È
davvero brava nella magia difensiva e ha alcune sequenze davvero
fantastiche e toste in questo film che sono così entusiasta che
tutti possano vedere. Ho modellato molto del suo lavoro con la
bacchetta su Serena e Venus Williams. Mi piace che faccia questa
magia davvero forte come se lo intendesse davvero. Eulalie è
davvero determinata e penso che sia davvero brava a vedere il cuore
delle persone, e penso che Silente la recluti perché sa questo di
lei. E penso che sia qualcuno su cui puoi sempre fare affidamento
per fare ciò che è buono e ciò che è giusto”.
Animali
fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio
diretto da David Yates, riprende la narrazione
dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata
la vera identità di Credence (Ezra
Miller). In questo capitolo l’ascesa di
Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere
fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo
magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al
mondo dei non maghi. Silente (Jude
Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald
a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando
il suo attuale nemico era la persona a lui più cara.
Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie
Redmayne) e alla sua squadra agire per conto
di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio
nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.
I multisala selezionati per
questo appuntamento sono quelli di Milano
Odeon, Firenze(Novoli), Limena, Bologna, Trieste, Vimercate, Silea, ParmaCentro, Roma
(Parco de
Medici), Napoli e Torino
(Beinasco). Per conoscere la programmazione di
Animali fantastici: I segreti di
Silente e rimanere aggiornati sui prossimi
titoli in versione originale basta visitare la sezione dedicata
alla rassegna Hear My Voice.
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
Mark Hamill, sempre molto attivo sui social,
ha condiviso un simpatico video dal backstage di Guerre
Stellari in cui è impegnato con
Carrie Fisher,
Harrison Ford e Peter Mayhew in una
scena di fuga. Ecco quello che però succede durante le riprese!
Tutti e tre gli attori erano
relativamente sconosciuti prima di essere scelti per l’opera
spaziale di fantascienza di George Lucas del 1977
e sono rimasti scioccati quando il film con un budget esiguo di 11
milioni di dollari ha battuto i record al botteghino e ha incassato
530 milioni di dollari a livello globale. Il film gravitava intorno
alla storia del personaggio interpretato da Hamill, Luke Skywalker,
che veniva spinto dal suo piccolo mondo agricolo su Tatooine in una
battaglia tra il bene e il male in tutta la galassia che lo mette
sulla strada per diventare un Maestro Jedi. Il trasandato
mascalzone dal cuore d’oro, Han Solo (Ford), e l’incrollabile
leader dell’Alleanza Ribelle, la Principessa Leia Organa (Fisher),
hanno creato allo stesso modo personaggi iconici di cui il pubblico
non ne ha mai abbastanza.
Dopo il successo di Guerre
Stellari, il trio di Hamill, Harrison e Fisher ha ripreso
i loro ruoli in altri due film per completare la trilogia originale
ed è tornato di nuovo nella trilogia sequel più recente iniziata
con Star Wars: Il risveglio della
Forza nel 2015. tre attori sono diventati buoni amici
dopo Una nuova speranza, e Hamill e Ford sono
rimasti devastati dalla perdita di Fisher per complicazioni dovute
a un attacco di cuore nel 2016. Mentre il tempo di Ford
nell’universo di Star Wars si è concluso con il Risveglio
della Forza,
Hamill ha continuato a tornare a Star Wars in un modo o
nell’altro. Più di recente, l’attore è apparso nella seconda
stagione di The Mandalorian e The Book
of Boba Fett come mentore Jedi del giovane Grogu,
sensibile alla forza.
Poco più di due mesi dopo l’inizio
delle riprese, l’account Twitter ufficiale della Universal
Pictures ha rivelato che Renfield,
il film spin off di Dracula con Nicolas Cage nei panni del vampiro, ha
terminato la produzione. L’annuncio è stato fatto con una foto
delle star Nicholas Hoult e
Awkwafina e del regista Chris
McKay che tengono il logo del film e annunciano che le
riprese si sono concluse esattamente un anno prima dell’uscita
prevista del film.
Nicolas Cage interpreterà Dracula in Renfield della
Universal, un film di mostri incentrato non sul
famigerato vampiro, ma piuttosto sul suo devoto lacchè. Come si
sapeva già, al fianco di Cage ci sarà in altro Nic, Nicholas Hoult, che interpreterà invece il
protagonista.
Noto come una storia di origine, il
film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri. Non è chiaro quanto si
baserà sul materiale originale, il culto del horror del 1897 di
Bram Stoker“Dracula”. Nel romanzo, R.M.
Renfield era un detenuto in un manicomio. Si pensava che soffrisse
di allucinazioni che lo costringevano a mangiare creature vive
nella speranza di ottenere l’immortalità, fino a quando non si
scopre in seguito che è sotto l’influenza di un certo conte
Dracula.
Chris McKay, il regista dietro
The Tomorrow War e The Lego Batman
Movie,
dirige e produce il film da una sceneggiatura di Ryan
Ridley (“Rick and Morty”).
Renfield
è l’ultimo tentativo della Universal di modellare un universo
cinematografico attorno ai personaggi del vasto caveau dei mostri
“in possesso” dello studio. Dopo che il reboot con Tom
Cruise de La Mummia del 2017 è stato un flop nelle sale,
lo studio ha spostato la sua strategia lontano dalle storie
interconnesse e ha iniziato invece a concentrarsi su film
indipendenti. Ha anche mantenuto i budget di produzione nella
fascia bassa, rendendo più facile un profitto.
Ad esempio, il più recente film del
monster-verse dello studio, The Invisible Man con
Elisabeth Moss, ha incassato $ 143 milioni in
tutto il mondo nel 2020, molto meno de La
Mummia e del suo incasso globale di $ 409 milioni.
Tuttavia, il film con Moss è costato solo $ 7 milioni quello con
Tom Cruise quasi $ 200 milioni.
Michael Cera e
Issa Rae si sono uniti al già ricchissimo cast di
Barbie, che vede protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling.
Diretto e co-sceneggiato (insieme a Noah
Baumbach) dalla regista di Lady Bird Greta
Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli
per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e
Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico
live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni,
con star come Amy Schumer e Anne
Hathaway che sono state considerate brevemente per il
ruolo della protagonista.
Margot Robbie seguirà il film anche come
produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal
grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna
promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e
Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel;
e David Heyman. Fanno parte del cast di Barbie Margot Robbie, Ryan Gosling,
America Ferrera,
Kate McKinnon,
Will Ferrell,
Will Ferrell e
Alexandra Shipp.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie
avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i
Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista
per il 2023.
The Wrap annuncia che il
cast di Blue
Beetle si impreziosisce di un premio Oscar,
Susan Sarandon. L’attrice ha firmato per
interpretare Victoria Kord, un nuovo personaggio creato
appositamente per il film, anche se al momento non si sa nulla di
più in merito.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme a un
certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Il terzo Blue
Beetle, creato dalla DC Comics, è Jaime Reyes,
un adolescente che ha scoperto che lo scarabeo originale di
Blue
Beetle si è trasformato in una tuta da battaglia che gli ha
permesso di combattere il crimine e viaggiare nello
spazio. Nel corso degli anni Reyes è diventato un membro
dei Teen Titans e ha recitato in due serie a fumetti di
Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC Comics,
Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle,
riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con
la successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state
ripristinate le versioni precedenti.
Più i franchise diventano popolari e
riconoscibili per il pubblico, più si tende ad associarvi
immediatamente l’immagine del loro protagonista: a volte si tratta
di attori che varcano il portone di Hollywood proprio grazie a
questi film, altre di talenti già in attività, che verranno sempre
ricordati per questi ruoli.
Da Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi, che ora avrà il suo show
personale su Disney+ il mese
prossimo, a Emma Watson, leggendaria Hermione
Granger di Harry Potter, questi sono
alcuni degli attori e attrici che vengono immediatamente associati
a grandi franchise.
Sigourney Weaver
L’amata attrice
Sigourney Weaver è conosciuta in lungo e in largo
per i molti ruoli che ha interpretato nei suoi quarant’anni di
carriera , ma è grazie alla sua interpretazione di una delle più
grandi eroine della fantascienza, Ellen Ripley in
Alien, che è diventata il volto di un
franchise. Grazie alla sentita ed energica performance dell’attrice
i fan si sono subito affezionati al personaggio di Ellen, per cui
hanno tifato di film in film.
Da allora l’attrice ha ottenuto
altri grandi ruoli, come quello della dottoressa Grace
Augustine in Avatar e
nella saga di film Ghostbusters, ma gli irriducibili fan di
Sigourney Weaver la collegheranno sempre al ruolo
che l’ha consacrata come attrice: Ellen
Ripley.
Sylvester Stallone
La saga di
Rocky ha dato vita a uno dei franchise
cinematografici più incredibilmente popolari di tutti i tempi,
secondo Insider. Rocky Balboa, interpretato dal sempre più popolare
Sylvester Stallone, è infatti diventato
rapidamente un simbolo riconoscibile ovunque: dalle scene di lotta
a quelle di allenamento, gli spettatori di tutto il mondo si sono
innamorati di Rocky, complice il fatto che a interpretarlo fosse
proprio lo statuario Sylvester Stallone, che è tornato nei panni
del personaggio in più film.
Ad oggi, Stallone è riconosciuto
immediatamente come Rocky, e questo è qualcosa che non cambierà
molto presto: ci possono essere nuovi lottatori, ma nessuno può
sostituire Rocky e, ancor di più, nessuno può surclassare Stallone
nei suoi panni.
Arnold Schwarzenegger
Terminator
ha cambiato le regole del cinema nel momento in cui Arnold Schwarzenegger è apparso sullo schermo
e ha tenuto incollati gli spettatori con la sua avvincente
performance. Era già diventato famoso grazie al body-building, ma
la sua interpretazione nei panni di Terminator ha
cambiato per sempre non solo la sua vita ma anche la storia del
cinema.
Questo divenne rapidamente il suo
ruolo più popolare e finì per essere quello per cui la maggior
parte del pubblico lo riconosceva come attore. Ancora oggi,
Schwarzenegger è generalmente associato a questo
film, e molte delle sue battute iconiche sono ancora oggi citate,
il che conferisce all’attore un legame con il personaggio di
Terminator che nessuno anni fa si sarebbe mai
aspettato.
Ewan McGregor
Ci
sono innumerevoli personaggi nel franchise diStar Wars,
ma solo pochi attori vengono immediatamente associati ai loro
specifici personaggi all’interno della saga.Ewan McGregor
nei panni diObi-Wan Kenobi
è un grande esempio di un attore la cui immagine divistica è
strettamente legata a un franchise. Anche prima dell’annuncio della
nuova serie di
Obi-Wan Kenobi,
che arriverà suDisney+,
McGregor
veniva ancora facilmente associato al suo ruolo nell’amato
universo.
Ci sono molte teorie su Reddit circa ciò che
accadrà nello show ma, ciò che è certo, è che i fan non vedono
l’ora di ritrovare McGregor nel suo vecchio ruolo.
Grazie alla sua affascinante presenza come uno dei più forti
Maestri Jedi e alle sue battute iconiche, è
inevitabile non pensare a McGregor quando si parla
di Star
Wars.
Samuel L. Jackson
Avendo recitato in innumerevoli film, ci sono molti
ruoli per cui Samuel L. Jackson potrebbe essere rinomato;
tuttavia, sono in particolare le sue performance come Mace
Windu in Star Wars e Nick Fury nel MCU
che lo rendono, oggigiorno, universalmente riconosciuto, anche dal
pubblico più giovane. L’iconicità del suo personaggio in
Star Wars partiva innanzitutto dal colore della
sua spada laser: essere l’unico ad usare una spada laser viola ha
davvero contribuito a rendere il suo personaggio memorabile.
Nel MCU,
invece, è immediatamente collegato a Fury, leader
dei Vendicatori e che sembra sempre misteriosamente essere legato
alla squadra, in un modo o nell’altro. Non è il personaggio
principale di nessuno dei due franchise, ma viene facilmente
associato ad entrambi grazie alle peculiarità indimenticabili di
ogni suo personaggio.
Daniel Radcliffe
Assumendo il ruolo di
Harry Potter nell’omonimo franchise, Daniel Radcliffe si è assicurato la fama
globale e il riconoscimento dei fan che lo hanno visto crescere per
un intero decennio. E’ letteralmente il “poster child” dell’intera
saga, che è sempre stata associata al suo volto e al suo stile di
recitazione.
Anche se la seconda parte de
I doni della Morte è uscita ormai più di dieci
anni fa, e Radcliffe ha naturalmente recitato in
altri film, possiamo certamente affermare che la sua figura
divistica è ancora pesantemente associata al franchise di
Harry Potter.
Emma Watson
Sembra quasi impossibile
pensare alla saga di Harry Potter senza
considerare anche Emma Watson, che ha vestito i panni di
Hermione Granger. Come Radcliffe,
è stata coinvolta nel franchise dal day one ed è diventata
rapidamente una delle componenti più amata e indimenticabile del
franchise.
Il suo personaggio impertinente ma
estremamente intelligente ha rapidamente catturato i fan di tutto
il mondo e, per un intero decennio, gli spettatori sono cresciuti
con lei, osservandola divenire una professionista ancora più arguta
e saccente, ma rimanendo sempre la migliore amica di Harry
Potter. È diventata l’icona femminile del franchise,
permettendo a tutti i giovani spettatori di credere di poter
diventare, un giorno, una strega o un mago potente.
Harrison Ford
Il leggendario Harrison Ford ha affrontato molti ruoli nel
corso dei suoi decenni di carriera, ma i due per cui è maggiormente
riconosciuto sono quello di Han Solo nei film di
Star Wars e dell’eroe titolare nei film di
Indiana Jones.
Han Solo è un
personaggio indimenticabile del franchise di Star
Wars, ma Ford è solitamente più legato al suo ruolo di
avventuriero, Indiana Jones. Spedizione dopo
spedizione, Jones ha continuato ad intraprendere avventure
pazzesche, con i fan che hanno applaudito, pianto e urlato
scioccati per lui. Ford era l’attore perfetto per ricoprire i panni
di questo personaggio, e sarebbe difficile smettere di associarlo
al famosissimo avventuriero.
Daniel Craig & Sean Connery
Forse
uno dei personaggi più noti dell’industria cinematografica èJames
Bond,
che è stato interpretato da molti attori diversi negli ultimi
sessant’anni. Ma ci sono due attori che hanno davvero fatto proprio
il personaggio e che verranno sempre associati con esso:Sean Connery
eDaniel Craig.
Il primissimo
James Bond
e quello “attuale” si sono infatti convertiti nel volto per
eccellenza del colto e raffinato agente segreto del
controspionaggio inglese.
Quale dei due sia più
rappresentativo del franchise, dipende a chi lo si chiede; in ogni
caso, questi due attori sono diventati alcuni dei più iconici
performer associati ad un importante franchise cinematografico.
Anche se ci possono essere alcuni cliché che si ripresentano in
ogni film di Bond, possiamo dire che è uno dei pochi franchise che
continuano ad andare avanti, e anche piuttosto bene.
Robert Downey Jr.
Roberty
Downey Jr. potrebbe essere l’attore più popolare in
assoluto immediatamente associato ad un franchise. Prima di
ottenere il ruolo di Iron Man,
era già un attore affermato ma, non appena ha assunto il ruolo di
Tony Stark e la portata del MCU
è cresciuta esponenzialmente, l’attore ha iniziato ad essere
considerato il volto ufficiale del franchise.
Anche se l’Universo Marvel è ricco di personaggi
interessanti, l’MCU
ne ha scelti accuratamente alcuni, riunendoli mano a mano nelle
ultime quattro fasi che i fan hanno conosciuto. Dal momento che
RDJ è stato presente fin dall’esordio vero e
proprio del MCU,
molti credono che sia l’autentico manifesto dell’intero franchise,
ragione per cui la morte di Iron Man in Avengers: Endgame ci ha scossi
irrimediabilmente.
Interpretato da Jared Leto,
Micheal Morbius è finalmente arrivato anche sul grande
schermo. Il personaggio, creato da Gill Kane e
Roy Thomas per la Marvel Comics, è il protagonista del
nuovo
filmSSU
diretto da Daniel Espinosa.
Morbius è un
adattamento cinematografico dei fumetti e, anche se
la premessa generale è abbastanza fedele, nel lungometraggio
ci sono alcune notevoli differenze in termini di trama e di
personaggi coinvolti. Vediamo i dieci aspetti in cui il film si
distacca maggiormente dalla carta stampata.
L’assassinio di Emil Nikos
Nei fumetti, c’è un
personaggio particolarmente legato alla storia di origine di
Morbius: Emil Nikos. Il biochimico e
miglior amico di Micheal passa buona parte della sua vita
alla ricerca di una cura per migliorare il sangue di
Morbius. Purtroppo, quando quest’ultimo si trasforma in
vampiro, Nikos diventa la prima vittima.
Quando finalmente Micheal torna in
sé realizza la tragicità della sua azione. Ha ucciso il suo più
caro amico ed è per sempre costretto a vivere con un immenso senso
di colpa. Nel film, al posto di Emil Nikos,
Morbius si trova ad affrontare una squadra di
mercenari antagonisti.
Il cattivo principale
Nel film, il miglior amico
di Morbius non è Emil Nikos, ma
Milo. Fin dall’infanzia, Micheal accoglie con
piacere il fratello surrogato Lucien, che decide di
soprannominare “Milo“. Ad interpretare il personaggio
nel film di Espinosa c’è l’attore Matt
Smith.
La star di Doctor Who e The
Crown veste i panni di Milo in modo eccellente.
Tuttavia, originariamente si pensava che Smith
dovesse interpretare un personaggio diverso tratto dai fumetti:
Loxias Crown. Anche se alcuni elementi di
Crown/Hunger sono stati trasposti nel
personaggio di Milo, questo resta ben lontana dalla
versione vista nei fumetti.
Elizabeth Nikos manca nel film
Morbius
Parlando ancora di Emil
Nikos, il personaggio nei
fumetti è essenziale perché coinvolge varie personalità.
Ricordiamo in particolare la sorella Elizabeth Nikos.
Elizabeth è, insieme al fratello, molto amica di
Morbius. Quest’ultimo nutre anche un’interesse
amoroso nei confronti della ragazza, che invece lo respinge. Dopo
la morte di Emil però, l’amicizia tra i due si rompe ed
Elizabeth giura a
Morbius vendetta ad ogni costo.
Nel film invece, mancando la linea
temporale legata a Emil, anche il personaggio di
Elizabeth viene escluso. Resta il dubbio se vedremo
comparire la donna nelle puntate future…
La lotta con Spider-Man
Morbius
viene introdotto ai fan della Marvel Comics attraverso il numero 101 del
fumetto The Amazing
Spider-Man. Quando Peter Parker è affetto da
una malattia genetica che gli fa spuntare numerose braccia, è il
sangue di Morbius che permette all’eroe di
curarsi. Con questo stratagemma, si aggiunge un altro cattivo alla
sua lista dei nemici di Spidey.
Nel film invece, il protagonista
viene introdotto attraverso una storia d’origine differente. Per
ora, non c’è stato alcun confronto tra Spider-Man e
Micheal. Stando però alla scena post-credits di
Morbius, sembra che lo scontro tra i due sia
imminente nell’SSU.
Il morso di Morbius
Nei fumetti, Morbius, con il suo morso, è in grado di
trasformare le vittime in simil-vampiri-viventi: se li prosciuga di
tutto il loro sangue, allora possono sviluppare alcuni – ma non
tutti – i poteri e le abilità che lui stesso possiede. Nel film
tuttavia, questa possibilità viene eliminata.
Sia Morbius
che Milo banchettano con molte vittime durante tutta la
storia, ma nessuna di queste si trasforma in vampiro. L’unica
eccezione arriva nel finale con l’improvvisa mutazione di
Martine Bancroft: il fatto suggerisce che la donna sia
stata drogata con la stessa formula di Micheal, oppure
che il cattivo ha sviluppato tardivamente la capacità di
trasformare gli altri in vampiri.
L’aspetto esteriore di Morbius
Nei fumetti,
Morbius mantiene per quasi tutto il tempo il suo
aspetto scarno e macabro. Nel film, questi tratti fisici si
manifestano solo quando Morbius attinge ai suoi
poteri o quando cresce la sua sete di sangue.
Resta da vedere se
Micheal muterà completamente anche nel film.
È più probabile che venga mantenuto il duplice aspetto, per
consentire una maggiore interazione tra i personaggi (e anche per
un piacere visivo).
Dottor Emil Nicholas
Ecco un altro riferimento a
Emil Nikos. Come suggerisce il nome, Emil
Nicholas viene inserito in Morbius per
suggerire un collegamento al personaggio dei fumetti della
Marvel Comics. Tuttavia, i due non si assomigliano
nemmeno lontanamente.
Per prima cosa, Nicholas è
molto più vecchio di Nikos e agisce nel film come una
figura paterna, un mentore per Michael e per
Milo. Inoltre, non è attivamente coinvolto nella
ricerca di Morbius di una cura per la sua
rara malattia. Infine, Nicholas viene ucciso da
Milo.
Le abilità di Morbius
Nonostante molti dei poteri
che Morbius possiede nei fumetti siano stati
inseriti nella versione cinematografica del personaggio, ce n’è uno
che è leggermente diverso. Nella Marvel Comics i cinque sensi di
Morbius raggiungono livelli sorprendenti,
permettendogli anche di rilevare il calore corporeo.
Nel film invece,
Morbius sviluppa la capacità di ecolocalizzazione,
qualità ricevuta dai pipistrelli vampiro responsabili della sua
trasformazione. Questo potere non viene esplicitamente descritto
nei fumetti.
La parentela con i pipistrelli
Come abbiamo appena
accennato, i pipistrelli sono essenziali nella trasformazione di
Micheal all’interno del film. Ma sembrano non avere nulla
a che fare con Milo. In particolare, c’è
una scena in cui i pipistrelli vampiri tenuti nel laboratorio
attaccano Morbius, mentre sembrano evitare la sua
nemesi.
Nei fumetti,
Morbius non ha alcun tipo di parentela con i
pipistrelli vampiri: non è in grado di controllare il loro
comportamento o di chiamarli in aiuto. Questo potere sembra essere
stato sviluppato solo per la versione cinematografica del
personaggio, forse per rendere Jared Leto più minaccioso, legandolo al mythos
dei vampiri.
Un universo differente
Com’è noto, le
problematiche di licenza tra Sony e Disney hanno fatto sì
che ognuna delle due case sviluppasse il proprio universo Marvel: da un lato l’SSU e
dall’altro l’MCU.
Recentemente, con gli
eventi di Spider-Man: No Way Home, questi due universi si sono
incontrati.
Ora, il personaggio di
Morbius risiede nell’SSU, ma la
domanda sorge spontanea: esattamente quale universo cinematografico
è considerato l’equivalente di Terra-616 della
Marvel Comics? In ogni caso, il fatto che
Morbius esista in un mondo diverso da quello dei
fumetti è un dato importante.
Grazie ad una produzione canadese,
libanese e francese, la regista e sceneggiatrice Joana
Hadjithomas porta in scena parte della sua
corrispondenza tenuta durante gli anni della guerra civile
libanese. Memory Box è un lavoro a quattro mani: gli
autori sono Hadjithomas e Khalil
Joreige e realizzano un film multimediale e
multisensoriale, un
meta-racconto che attraversa la testimonianza di chi ha vissuto
il conflitto.
La trama di Memory Box
Alex (Paloma
Vauthier) è un’adolescente che vive a Montréal
con la madre Maia (Rim Turki), di origini
libanesi. La sera della vigilia di Natale, viene consegnato a casa
di Maia un grosso scatolone, proveniente da
Beirut, in Libano. Se la nonna e la mamma di Alex
sembrano turbate dall’arrivo della scatola, la ragazzina muore
dalla curiosità di scoprirne il contenuto.
Di nascosto, Alex fruga
nello scatolone e scopre un mondo. All’interno ci sono una serie di
diari che la giovane Maia (Manal Issa) ha
scritto quando viveva in Libano. Erano gli anni della guerra civile
e i diari servivano alla ragazza per tenere al corrente di quello
che accadeva Liza, un’amica che si era trasferita da
Beirut. Non solo parole potenti, ma anche foto, disegni e
oggetti, permettono a Alex di scoprire l’adolescenza dalla
madre, vissuta tra amori, divertimento, bombardamenti e
sofferenze.
Memory Box è meta-racconto
Memory Box è la
narrazione cinematografica di un racconto già esistente. Nei suoi
diari, Maia documenta e commenta gli anni della guerra in
Libano e lo fa attraverso il suo punto di vista. Nel film, questo
racconto di primo livello viene letto ed esplorato da
Alex, figlia di Maia e coetanea della
Maia che scrive sulle pagine. Per permettere allo
spettatore di entrare profondamente in contatto con i diari della
ragazza, gli autori del film scelgono una particolare modalità
narrativa.
In un racconto multimediale, danno
vita alle foto e agli oggetti collezionati nei quaderni, li fanno
interagire con le canzoni degli anni Ottanta citate da
Maia sulle pagine. Memory Box è un
film che fa appello a tutti i sensi dello spettatore: è
sovrastimoltante e, per questo motivo, molto coinvolgente. Si entra
nella sfera più personale di Maia, quella dei suoi
pensieri a ruota libera. Per l’intensità della narrazione, si ha la
sensazione di varcare il confine, di entrare nell’intimità più
profonda della ragazza.
L’incomunicabilità del
trauma
Insieme ad Alex, lo
spettatore scopre aspetti di Maia che non emergono dalla
donna adulta interpretata da Rim Turki.
Alex non sa nulla dell’adolescenza, dei traumi, degli
amori passati di sua madre, tutta chiusa in sé stessa. Tra le due
vi è una forte carenza a livello comunicativo che la figlia
percepisce e cerca di colmare come può, prima chiedendo alla madre
(ma senza ottenere mai risposta), poi violandone la sfera
privata.
L’esperienza che Alex vive
con la lettura dei diari è intensa: ha la sensazione di
essere insieme alla madre in quei momenti così significativi.
In un certo senso, la misteriosa Memory Box è
funzionale ad avvicinare madre e figlia, a rompere il muro tra le
due, che si scoprono così simili.
Il conflitto, ma anche
l’adolescenza
Memory Box parla di
guerra, ma mostra il conflitto attraverso gli occhi di
un’adolescente. In quanto tale, Maia vive anche le
emozioni e le fasi tipiche di un teenager: si innamora, litiga con
i genitori, vuole fare la ribelle. Maia è quindi da un
lato una ragazza con preoccupazioni giovani e, in un certo senso,
innocenti. D’altro canto, viene però schiacciata dalle invadenti
paure e dai minacciosi pericoli della guerra: i bombardamenti, la
perdita di un fratello, il timore di morire.
Parlare con le immagini costruite,
ricostruite, distrutte
In questa duplice dimensione di
racconto bellico e
adolescenziale, Memory Box risulta un film
straziante ed estremamente comunicativo. La scelta dei registi di
trarre spunto dalla vera corrispondenza di Joana
Hadjithomas, insieme a quella di mescolare foto, video,
registrazioni audio e scritte alle riprese più ordinarie, fa del
film un’opera non solo emozionante, ma anche estremamente originale
e piacevole per la vista.
Anche se la squadra degli Avengers ha regnato
suprema nel MCU,
sta pian piano diventando evidente che il franchise abbia decido di
prendere le distanze dall’iconico gruppo, mentre ci avviciniamo
alla Fase 5.
Anche se i film possono sempre
contare su squadre come i Fantastici Quattro e gli
X-Men, il MCU
potrebbe anche decidere di introdurre una serie di nuove squadre
che sembrano essere relegate unicamente all’universo dei fumetti, e
sarebbero un’importante aggiunta in live-action.
Technet
I
Technet, squadra di minacce aliene e multiversali,
sono stati inizialmente riuniti come mercenari. Successivamente,
sotto la tutela di Nightcrawler, divennero a tutti
gli effetti dei supereroi, con abilità diversificate e sembianze
che li distinguevano da qualsiasi altra formazione.
In qualità di squadra dei fumetti
Marvel passati da villain
ad alleati, il gruppo ha alle spalle in realtà una backstory molto
divertente, che li rende di diritto più interessanti rispetto agli
eroi immediatamente scelti per proteggere il mondo. In quanto
esterni a ciò che accade sulla Terra, veri e propri outsiders,
riescono a offrire nuove prospettive su ciò che accade e i problemi
che la assediano. Inoltre, il character design della squadra li
rende davvero unici, personaggi che avrebbero da se il potenziale
per sconvolgere l’intero universo Marvel.
A-Force
Squadra composta interamente da alcuni dei più forti
personaggi femminili dei fumetti Marvel, l’A-Force
riunisce eroine incappate in un incidente multiversale, che hanno
deciso di darsi un ordinamento matriarcale. Guidata da
She-Hulk, la squadra includeva
Medusa, Captain Marvel e alcuni volti freschi
che devono ancora debuttare nel MCU,
come Singularity.
L’A-Force è una
delle squadre che probabilmente prima o poi apparirà nel MCU,
specialmente vista la crescente rilevanza dei personaggi femminili
nei live-action Marvel. Inoltre, dato che
She-Hulk debutterà presto in una serie tutta sua,
è del tutto possibile che l’ A-Force possa essere
introdotta all’interno della stessa Fase 4.
L’Accademia Braddock
Scuola istituita da Capitan Britain, la
Braddock Academy è stata progettata per formare la
prossima generazione di eroi britannici. Tuttavia, nonostante le
migliori speranze di Braddock, l’Accademia si è
evoluta rapidamente quando i ragazzi sono stati trascinati in
un’arena da un supercattivo e sono stati costretti a combattere
fino alla morte.
Anche se la Braddock
Academy non è apparsa spesso nei fumetti, ognuno dei suoi
studenti aveva del potenziale ed erano proprio loro i personaggi
più interessanti. Ragazzi come Cullen Bloodstone e
Katy Bashir disponevano infatti di powerset
davvero divertenti, che comportavano grandi svantaggi e
inconvenienti, in un mondo in cui la maggior parte degli eroi non
ne è interessato. Questo permetterebbe di sviluppare innumerevoli
storyline che, molto probabilmente, renderebbero questi giovani
eroi molto più cool degli stessi Vendicatori.
Starjammers
Dopo essere stato strappato via da moglie e figli, il
padre di Ciclope, Corsaro, mise
insieme una squadra di mercenari alieni e divenne quello che può
essere descritto assolutamente come un pirata
spaziale. Giurando di combattere per la libertà e contro
gli Shi’ar, la squadra si convertì in un baluardo
di speranza per la galassia, anche se alla fine riuscirono ad
assicurarsi la pace con gli Shi’ar.
Non diversamente dai
Guardiani della Galassia,
c’è molto di interessante negli Starjammers. Dopo
tutto, cosa potrebbe essere più divertente di un gruppo di
personaggi dediti alla pirateria e alla lotta contro un impero
spaziale? Il loro legame con gli X-Men fornisce
inoltre alla squadra il potenziale di una vasta gamma di storyline
esclusive, che potrebbero collegarli anche alla Terra, nel caso in
cui ci fosse bisogno di un crossover. Cosa potrebbero chiedere di
più i fan?
L’Avengers Academy
Il
Breakfast Club dell’universo Marvel, l’Avengers
Academy, è un programma creato dai Vendicatori per
intervenire sui ragazzi con superpoteri prima che questi tendando a
tramutarsi in villain. Dopo aver reclutato un gruppo di ragazzi che
sospettavano essere capaci di azioni terribili, i Vendicatori hanno
iniziato ad addestrarli e hanno rapidamente scoperto che la squadra
non era esattamente predisposta per il male.
L’Avengers Academy
è estremamente divertente soprattutto perché, come squadra,
incorpora storyline da coming-of-age, con protagonisti adolescenti
che non sono necessariamente sicuri del loro percorso. Se alcuni
sono in qualche modo disposti a muovere passi verso la strada della
crudeltà, altri cercano di tenere se stessi e gli altri lontani dal
male in ogni momento e in qualsiasi forma esso si presenti.
Power Pack
Quattro bambini dotati di superpoteri da un cavallo alieno
parlante, i Power Pack erano un gruppo di fratelli
che si dedicava a salvare le gente in grosse difficoltà. Anche se
spesso le storyline di questi piccoli protagonisti erano più
indirizzate verso un pubblico infantile, essi sono stati anche al
centro di uno degli episodi più controversi della Marvel Comics, il Massacro dei
Morlock.
Questi ragazzi possiedono poteri
interessanti, oltre a un forte legame con i Fantastici
Quattro e Wolverine, che li rende una delle squadre con
più potenziale nei fumetti Marvel. Se dovessero
apparire nel MCU,
una serie su di loro potrebbe essere una divertente e drammatica
storia familiare, un ottimo adattamento per una prodotto Disney+.
Morlocks
Nel corso degli anni, molti fan hanno iniziato a
notare che gli X-Men sono alcuni dei mutanti non solo più
interessanti, ma anche più “utili” in circolazione. Tuttavia, i
mutanti che non rientrano in questa definizione circoscritta, sono
stati respinti dalla società e in tanti si sono ritrovati a vivere
nei tunnel dei Morlock.
I Morlock sono
visti sotto una luce diversa nell’universo Marvel, poiché i loro poteri e
mutazioni sono stati la causa diretta della loro cacciata. Molti di
loro sono rancorosi, altri hanno poteri grotteschi che terrorizzano
i civili Marvel. Eppure, la loro unicità è
una delle ragioni per cui il gruppo è così affettuosamente
ricordato, anche a dispetto del Massacro dei
Morlock e di tutti gli orrori che hanno affrontato.
Gli Exiles
Gli
Exiles, squadra di mutanti provenienti da alcuni
dei più importanti domini del multiverso dei fumetti Marvel, sono stati riuniti dagli
alieni Timebrokers per affrontare i problemi del
multiverso e aggiustare le loro linee temporali. Spesso
contrapposti alla loro squadra rivale, i Weapon X,
gli Exiles hanno cercato di riparare ai torti e
alle ingiustizie al meglio, in qualsiasi universo venissero
mandati.
A differenza dei Guardiani
del Multiverso, la qualità più interessante della squadra
è la loro relazione tumultuosa con i Timebroker,
dato che gli Exiles raramente hanno potere
decisionale su dove saranno diretti o in cosa consisterà la loro
missione. Sono inoltre affascinanti perché i membri della squadra
muoiono regolarmente come i comuni civili o lasciano il gruppo e
vengono sostituiti da altre varianti: questo rivitalizza le loro
storyline e rafforza la determinazione di molti dei personaggi.
Alpha Flight
Guidato da
uno dei migliori eroi Marvel senza superpoteri,
Alpha Flight è stata una squadra di supereroi
canadesi che si è scontrata regolarmente con antichi dei, alieni e
nazioni del mondo. Dopo essersi sciolta a causa delle interferenze
del governo, la squadra si è evoluta in un’organizzazione spaziale
destinata a combattere le minacce galattiche e alcuni problemi
interni.
L’Alpha Flight è
stata una squadra fantastica e caratterizzata da una buona dose di
drammi interpersonali, di cui per decenni i lettori hanno voluto
sapere sempre di più. In quanto squadra diversificata e ricca di
eroi con personalità e storie uniche, l’Alpha
Flight potrebbe essere un’ottima scelta per il MCU.
Per non parlare del fatto che, dato il coinvolgimento di
Wolverine nella squadra, questo potrebbe essere un
ottimo modo per introdurre l’artigliato mutante preferito della
Marvel.
I New X-Men
Addestrati
dagli X-Men prima della Decimazione, e poi sovente
abbandonati a se stessi, i New X-Men sono stati un
gruppo di reclute mutanti dediti ad aiutare i mutanti a
sopravvivere alle conseguenze di House of M.
Nonostante i loro powerset diversificati e coinvolgenti, la squadra
ha dovuto affrontare alcuni dei momenti più tragici nei fumetti
Marvel e spesso è sopravvissuta per
pura fortuna (in molti casi, non sono sopravvissuti affatto).
L’aspetto più interessante dei
New X-Men è la rapidità con cui passano dal vivere
un tipico dramma adolescenziale alla vita in una zona di guerra. I
fan hanno avuto la possibilità di vedere i personaggi crescere e
adattarsi alle loro vite in continuo cambiamento, ed è stato
affascinante veder mutare le loro prospettive. Sfortunatamente,
molti di questi personaggi sono stati dimenticati dalla fine della
serie, il che è un vero peccato, considerando quanto fossero
affascinanti.
Ecco una nuova featurette per
Jurassic World – Il dominio, il capitolo
conclusivo del franchise campione d’incassi, che vedrà il ritorno
di
Laura Dern, Sam
Neill e Jeff Goldblum nei panni dei loro
personaggi originali, che hanno esordito in Jurassic
Park.
Ecco il nuovo poster ufficiale del film:
Jurassic World – Il dominio, il film
In Jurassic
World – Il dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla
Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in
tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e
determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i
predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
Vero e proprio caso cinematografico
del 2018, il film Sulla mia pelle
(qui la recensione) è stato uno
dei primi titoli italiani prodotti e distribuiti da
Netflix, incentrato su uno dei più noti e
drammatici casi di cronaca degli anni recenti. Al centro della
trama vi è infatti l’ultima settimana di vita di Stefano
Cucchi, divenuto poi tristemente noto a livello nazionale.
Il film scritto e diretto da Alessio
Cremonini ripercorre gli eventi che hanno visto coinvolto
il ragazzo, cercando di offrirne un ritratto imparziale ma con
l’intento di risvegliare l’attenzione su un caso quasi
dimenticato.
Con protagonista Alessandro
Borghi nei panni di Cucchi, il film è stato presentato
nella sezione Orizzonti della 75ª Mostra del Cinema di Venezia,
generando sin da quella prima proiezione numerose reazioni. Grazie
al film, infatti, il caso relativo alla morte del ragazzo è giunto
a nuovi risultati, portando infine ad una sentenza da parte del
tribunale. Sulla mia pelle è un caso eccezionale di cinema
che favorisce lo sviluppo della società e dei suoi membri. Ha
inoltre rappresentato un primo grande passo avanti
nell’introduzione della piattaforma Netflix in Italia, pur con
tutte le opposizioni incontrate a riguardo.
Il film si è poi affermato come uno
dei più premiati dell’anno, vincendo quattro David di Donatello su
un totale di dieci candidature, tra cui quello per il miglior
attore protagonista e il miglior regista esordiente. Da quel
momento il titolo è entrato a far parte di quella schiera di film
che dimostrano l’esistenza di un grande cinema italiano, desideroso
di portare allo spettatore nuovi contenuti e una nuova forma. Lo
stesso regista è stato indicato come uno degli autori da tenere
maggiormente in considerazione per il futuro, avendo dimostrato una
padronanza del mezzo cinematografico non comune in Italia.
Sulla mia pelle: la trama
del film
La vicenda ha inizio una sera di
ottobre del 2009, quando il giovane Stefano Cucchi
si ritrova fermato dalla polizia mentre era in auto con un amico.
Sospettando uno spaccio di droga, i due agenti iniziano a
perquisire i due ragazzi, trovando infine addosso a Cucchi alcune
confezioni di hashish e una pasticca medicinale per l’epilessia, di
cui soffre sin da giovane. Ciò è necessario per porlo in stato di
fermo e condotto alla stazione dei Carabinieri. Per lui ha così
inizio un vero e proprio incubo, della durata di una settimana. In
caserma, infatti, il ragazzo subisce l’aggressione fisica degli
agenti, che gli procurano numerosi lividi e danni interni.
Cucchi però nega sempre davanti
all’evidenza degli ematomi sul suo volto, rifiutando l’aiuto di
quanti incontra. Durante quei giorni rifiuta di essere visitato da
un medico, viene portato in tribunale a testimoniare e poi sbattuto
nuovamente in galera. Nel momento in cui i dolori diventano atroci,
viene prelevato con la forza e portato d’urgenza in ospedale, dal
quale non uscirà mai. In tutto ciò, la famiglia, tra cui la sorella
Ilaria, tentano invano di incontrarlo. L’accesso
gli viene però negato continuamente. Alla fine, dopo la morte del
giovane, ai famigliari non resta che fare luce sul caso, facendo
affidamento alla giustizia.
Sulla mia pelle: il cast
del film
Ad interpretare Stefano Cucchi vi è
l’attore Alessandro Borghi, divenuto una vera e
propria star in seguito al film Non essere
cattivo. Per poter rendere omaggio al ragazzo, Borghi dà
vita ad una radicale trasformazione fisica. Nel giro di poche
settimane arriva a perdere oltre venti chili. Ciò gli permette di
acquisire l’aspetto gracile del vero ragazzo. Totalmente devoto al
personaggio, l’attore ha poi ascoltato più e più volte le
registrazioni dell’interrogatorio in tribunale di Cucchi,
studiandone il modo di parlare e il tono della voce. È così
arrivato a riprodurre questa in modo particolarmente fedele. Dopo
averlo visto nei panni di Stefano, Ilaria Cucchi contattò l’attore,
affermando di aver rivisto in lui il fratello.
A interpretare Ilaria, figura chiave
nel film, è invece l’attrice Jasmine
Trinca. Tra le più celebri e apprezzate interpreti
italiane, anche lei studiò a lungo il personaggio, cercando di
rendere giustizia alla vera Ilaria. Le due ebbero infatti modo di
confrontarsi in più occasioni, e da questi incontri l’attrice ebbe
modo di studiare la vita della donna e le sue emozioni. Per la sua
interpretazione è poi stata nominata ai David di Donatello come
miglior attrice non protagonista. Nel film vi è poi Max
Tortora nei panni di Giovanni Cucchi, padre di Stefano e
Ilaria. L’attore, che ricopre qui insoliti panni drammatici, è
stato particolarmente apprezzato per la sua interpretazione di un
uomo smarrito e sofferente.
Sulla mia pelle: la vera storia di Stefano Cucchi
Quella di Stefano
Cucchi è una vicenda molto complessa che si articola
nell’arco di tredici anni. Dal momento della sua morte, hanno avuto
inizio numerose inchieste e altrettanti processi, che in un primo
momento non sembrarono però portare a nessun risultato concreto. I
numerosi rinvii non facevano infatti che far apparire sempre più
lontana la possibilità di far luce sul caso e rendere giustizia a
Cucchi. Con l’uscita del film, tuttavia, l’attenzione mediatica sul
caso è ripresa con forza e con la sentenza emessa in data 14
novembre 2019, la Corte di assise di Roma riconobbe i carabinieri
scelti Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro colpevoli di
omicidio preterintenzionale, condannandoli a 12 anni di
reclusione.
Tale sentenza è stata poi
recentemente confermata, il 4 aprile 2022, dalla Corte Suprema di
Cassazione. Parallelamente, si è svolta anche un’indagine per
depistaggio delle prove relative all’omicidio di Cucchi. Il 7
aprile 2022, il Tribunale di Roma ha dichiarato gli imputati
colpevoli di tutti i reati a loro contestati e ha condannato le
figure coinvolte in tale indagine a diversi anni di reclusione e
all’interdizione dai pubblici uffici. Dopo 13 anni, dunque, la
verità sul caso Cucchi è finalmente stata portata allo scoperto,
anche se sono ancora diverse le personalità legate a tale vicenda
che dovranno essere sottoposte a processo. Il grande impatto sulla
società e sulla cultura italiana della vicenda, tuttavia, permette
di non lasciar cadere nell’ombra tale vicenda, ma anzi consentendo
una sempre più precisa ricostruzione di quanto avvenuto.
Sulla mia pelle: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desidera vedere o rivedere
il film, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel
catalogo di una delle principali piattaforme streaming oggi
disponibili. Sulla mia pelle è infatti
presente esclusivamente su Netflix, essendo
un film prodotto e distribuito da questo. Per poter vedere il
titolo sarà quindi necessario disporre di un abbonamento generale.
In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta
comodità e al meglio della qualità video. Il film è però in
programma in televisione per giovedì 14aprile alle ore 21:20 sul
canale Rai 3.
Salma Hayek sostituirà Thandiwe
Newton in Magic
Mike’s Last Dance. Newton è entrata a far parte del
cast lo scorso dicembre per un ruolo da protagonista sconosciuto
nel terzo film della famosa serie che racconta le avventure di
aitanti spogliarellisti. Channing Tatum e il regista originale
Steven Soderbergh, insieme alla scrittrice
Reid Carolin, stanno tornando per il prossimo
sequel, che sarà l’ultimo per il franchise.
È stato annunciato (tramite The
Wrap) che Hayek avrebbe sostituito Newton nel ruolo di
Magic Mike’s Last Dance, citando “questioni familiari”
come motivo dell’abbandono del film da parte di Newton. Un
portavoce della Warner Bros. ha rilasciato la seguente
dichiarazione in merito:
“Thandiwe Newton ha preso la
difficile decisione di abbandonare la produzione di “Magic Mike’s
Last Dance” della Warner Bros. Pictures per occuparsi di questioni
familiari”.
Magic Mike’s Last Dance: quello che
sappiamo
Channing Tatum ha recitato nei primi due film,
Magic Mike, uscito nel 2012 e Magic Mike XXL, uscito nel 2015, che ha
incassato più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film
ha ispirato l’adattamento dello spettacolo dal vivo, Magic Mike
Live, che è stato lanciato a Las Vegas e da allora ha
viaggiato in tutto il mondo, con nuove date fissate per il
2022.
La storia è quella di Mike Lane,
interpretato da Tatum, uno spogliarellista che fatica a trovare il
suo percorso professionale mentre fa da mentore a un giovane
ballerino e cerca di mettere ordine nella propria vita amorosa. La
serie vede protagonisti anche
Joe Manganiello,
Matt Bomer,
Matthew McConaughey, Kevin Nash e Adam
Rodriguez. Steven Soderbergh ha diretto
il primo film, mentre Gregory Jacobs ha diretto il
secondo, con Reid Carolin che ha scritto
entrambi.
Ora, la squadra sta per tornare
sulla scena con un terzo film, giustamente intitolato Magic
Mike’s Last Dance, il che implica che questo sia l’ultimo
film della serie. Il film originale di HBO Max sarà trasmesso in
streaming nel 2022, con Tatum che torna come “Magic Mike”
e il team creativo di Soderbergh, Jacobs e
Carolin a bordo. Soderbergh afferma che la
risposta allo spettacolo dal vivo e ciò che i coreografi sono stati
in grado di offrirgli lo hanno ispirato a voler realizzare un altro
film della serie, dicendo: “Il sogno di Mike Lane di connettere
le persone attraverso la danza deve essere realizzato!” Tatum
è ugualmente entusiasta del film, e ha dichiarato:
“Non ci sono parole per quanto
sia entusiasta di far saltare le porte del mondo di “Magic Mike”
con Steven, Greg, Reid e le fantastiche persone di HBO Max. Lo
stripperverse non sarà più lo stesso”.
La figura dello zombie è stata
trattata in innumerevoli modi al cinema, dal classico La
notte dei morti viventi al più recente horror World War Z, al
romantico Warm Bodies alla
commedia I morti non muoiono,
fino all’esperimento metacinematografico di Zombie contro Zombie.
Un altro titolo recente e particolarmente amato di questo filone,
che riadatta a suo modo tali spaventose creature, è
Benvenuti a Zombieland, uscito nel 2009
per la regia di Ruben Fleischer (Venom,Uncharted), che mescola insieme orrore,
commedia, fantascienza e azione in un film tanto esplosivo quanto
caotico e divertente.
La storia, scritta da Rhett
Reese e Paul Wernick, era inizialmente
stata concepita per una serie televisiva, salvo poi essere
riadattata per un film, ottenendo così una forma più organica e
compiuta. Mantenendo ben centrato il contesto dell’invasione di
zombie, il film riesce anche a far emergere ulteriori tematiche
come ad esempio il legame famigliare che si instaura tra i
protagonisti, il tutto inserito in situazioni ormai divenute
iconiche. Girato con un budget particolarmente basso considerati
gli effetti speciali e il trucco richiesto, Benvenuto a
Zombieland si è poi affermato come uno dei film sugli zombie
dal maggior successo di sempre.
A oltre dieci anni di distanza non
manca di essere citato nei discorsi su questa tipologia di
racconti, segno che il suo è un lascito duraturo. Per gli amanti
del genere è dunque un titolo da non perdere, che offre
rocambolesche avventure e tanto intrattenimento. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Benvenuti a Zombieland: la trama del film
La vicenda del film ha inizio nel
momento in cui il virus della mucca pazza mutando e diffondendosi
trasforma gran parte della popolazione mondiale in famelici zombie.
Ha così inizio una vera e propria apocalisse, che porta i pochi
superstiti a dover trovare riparo al più presto. Uno di questi è il
giovane e timido Columbus, il quale durante il suo
viaggio verso casa si imbatte nell’intrepido
Tallahassee, che si offre di proteggerlo e di far
viaggiare il giovane con sé. A loro si uniranno poi le sorelle
Wichita e Little Rock, astute
truffatrici. Le due rivelano l’esistenza di un parco di
divertimenti apparentemente privo di zombie, a Los Angeles.
Per il gruppo questo diventa dunque
l’obiettivo da raggiungere, dove potersi accasare e trovare riparo
dalle infernali creature. Nessuno è in realtà certo che il luna
park sia effettivamente la zona sicura che si crede essere, ma per
scoprirlo non hanno altro modo che arrivare lì di persona. Lungo il
viaggio, naturalmente, si troveranno a doversi confrontare con
numerosi ostacoli, alcuni spaventosi altri molto buffi. Ogni tappa
li porterà inoltre a consolidarsi come gruppo, permettendogli di
conoscersi meglio e confidarsi le rispettive vite. Affezionarsi
troppo ad altre persone in un contesto come quello, tuttavia, può
essere un pericoloso errore.
Benvenuti a Zombieland: il
cast del film
Ad interpretare il giovane Columbus
vi è l’attore Jesse
Eisenberg, celebre per i film The Social
Network e Now You See Me. Accanto a lui, nel ruolo di
Tallahassee vi è invece Woody
Harrelson, il quale ha accettato la parte solo ad
alcune condizioni. Tra queste vi era il rendere il set un luogo
attento alla conservazione dell’ambiente e che il regista seguisse
insieme a lui una dieta vegana. Harrelson si dedicò poi moltissimo
alla costruzione del suo personaggio, ricercando personalmente
molti degli abiti che gli si vede indossare nel film. L’attore
entrò poi talmente tanto nella testa del suo personaggio che in un
occasione aggredì un fotografo convinto che fosse un vero
zombie.
Nei ruoli delle due sorelle Witchita
e Little Rock si ritrovano invece le attrici Emma Stone e Abigail
Breslin. La Stone, inizialmente, era stata contatta
per il personaggio noto come 406, salvo poi essere preferita per la
parte di Witchita. Ad interpretare 406 vi è
dunque Amber Heard. Particolarmente celebre
di Benvenuti a Zombieland è infine il cameo
diBill
Murraynei panni di sé stesso in versione zombie.
Originariamente, però, al suo posto doveva comparire Patrick Swayze.
A causa della malattia dell’attore, però, vennero considerati anche
Sylvester Stallone, Mark Hamill, Matthew
McConaughey e Joe Pesci. Per un motivo o
per un altro, nessuno di loro poté partecipare e così Harrelson
contattò Murray, che fu ben lieto di partecipare.
Benvenuti a Zombieland: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
A distanza di dieci anni, nel 2019,
è infine arrivato al cinema il sequel del film, dal titolo Zombieland – Doppio
colpo. Nuovamente diretto da Fleischer e con
protagonisti gli stessi quattro attori del precedente film, questo
è ambientato sei anni dopo e vede il gruppo intento in nuove
avventure nel mondo invaso dagli zombie. Anche questo sequel si
affermò poi come un grande successo, con un guadagno di oltre 122
milioni di dollari in tutto il mondo. I due sceneggiatori, dato il
confermato interesse da parte del pubblico, si sono dichiarati
disposti ad ideare ulteriori film, anche se per ora non ci sono
certezze circa un terzofilm.
È possibile fruire di
Benvenuti aZombieland grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 14 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Robbie Amell(Upload, Code 8, Resident
Evil: Welcome to Raccoon City) interpreterà Gallatin, un
combattente nato che guida un’armata di guerrilla Scoia’tael che
combatterà per Nilfgaard. Senza peli sulla lingua, la lealtà di
Gallatin verso la sua gente lo porterà a combattere per il potere
contro Francesca.
Meng’er Zhang(Shang-Chi
e
La Leggenda dei Dieci Anelli) interpreterà Milva. Umana
adottata dalle driadi della Foresta di Brokilon, Milva è una
cacciatrice fiera e talentuosa. L’esattezza delle sue abilità nel
tiro con l’arco e la sua fredda attitudine alla sopravvivenza la
rendono un avversario formidabile nello spietato Continente. Coloro
che la incontrano, lo fanno a loro rischio e pericolo.
Hugh Skinner(Mamma Mia Ci Risiamo!,Falling For Figaro, Fleabag) interpreterà il Principe
Radovid. Playboy reale e fratello minore del Re Vizimir, Radovid si
ritrova improvvisamente uomo all’interno dell’Intelligence
Redaniana. Con il suo bell’aspetto e il suo charme spesso poco
sobrio, Radovid sorprende con la sua incisività in questioni di
politica, ma sono solo giochi finché qualcuno non si fa male.
Christelle Elwin (Half Bad, Bloods)
interpreterà Mistle, membro de I Ratti, una gang di teenager
disadattati che rubano ai ricchi per sé stessi – e a volte per dare
ai poveri. È una ragazza di strada, sospettosa di tutti, in cerca
di vendetta, finché un incontro fortunato cambierà tutto.
I membri del cast che torneranno
nella stagione 3 sono
Henry Cavill, Anya Chalotra, Freya Allan, Joey
Batey, MyAnna Buring, Tom Canton, Jeremy Crawford, Eamon Farren,
Mahesh Jadu, Terence Maynard, Lars Mikkelsen, Mimî M Khayisa, Royce
Pierreson, Wilson Mbomio, Anna Shaffer, Therica Wilson-Read, Cassie
Clare, Mecia Simson, Graham McTavish, Bart Edwards, Simon Callow,
Liz Carr, Ed Birch e Kaine Zajaz.
La showrunner e produttrice
esecutiva è Lauren Schmidt Hissrich. La serie è
prodotta anche da Tomek Baginski, Jason F. Brown, Sean Daniel, Mike
Ostrowski, Steve Gaub e Jarosław Sawko.La serie è diretta da
Stephen Surjik, Gandja Monteiro, Loni Peristere e Bola Ogun.Basata
sui romanzi di Andrzej Sapkowski, gli sceneggiatori degli episodi
sono: Mike Ostrowski, Tania Lotia, Haily Hall, Rae Benjamin, Clare
Higgins, Javier Grillo-Marxuach, Matthew D’Ambrosio e Troy
Dangerfield.
La trama
Mentre monarchi, maghi e bestie del
Continente competono per catturarla, Geralt conduce Ciri di Cintra
a nascondersi, determinato a proteggere la sua famiglia appena
riunita da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata
dell’addestramento magico di Ciri, Yennefer li conduce alla
fortezza protetta di Aretuza, dove spera di scoprire di più sui
poteri non sfruttati della ragazza; invece, scoprono di essere
sbarcati in un campo di battaglia di corruzione politica, magia
oscura e tradimento. Devono reagire, mettere tutto in gioco o
rischiare di perdersi per sempre.
Raccontare storie senza tempo
riuscendo a incantare il pubblico è considerata una vera e propria
arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico
perfetto si nasconde – come spesso accade nel mondo dell’arte –
un lavoro di ricerca creativa che dura anni,
generalmente ignoto a chi ascolta queste storie. Dopo il successo
al Mudec di Milano, dal 15 aprile al 25 settembre
2022 arriva a Palazzo Barberini di Roma
“Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo”,
la mostra che racconta al pubblico questo processo creativo.
C’era una volta Walt Disney, un
pioniere nell’arte dell’animazione. Il suo innovativo approccio
creativo allo storytelling ha creato alcuni dei film più belli e
famosi del Ventesimo Secolo, tra cui Biancaneve e i Sette
Nani, Pinocchio e Fantasia. La mostra
presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi
Disney di questi immortali lungometraggi e di altri
celebri film dei Walt Disney Animation Studios, tra cui
Hercules, e La
Sirenetta, fino al più recente film d’animazione
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, creato da una nuova
generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati
all’eredità di Walt Disney.
La mostra, promossa e prodotta da
24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, a cura della
WaltDisney Animation Research
Library, con la collaborazione di Federico
Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di
animazione, propone un percorso con triplice chiave di
lettura.
Il percorso racconta al
visitatore i capolavori di Walt Disney riconducendo le
storie – che tutti noi siamo abituati a conoscere nella versione
disneyana – alle antiche matrici di tradizione epica: sono i
miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le
fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio
archetipico narrativo delle diverse culture del mondo, un vero e
proprio melting pot tra i diversi continenti. Queste sono anche le
sezioni tematiche della mostra, in cui trovano
collocazione le storie più famose da cui sono stati tratti i film
Disney e vengono presentate in chiave narrativa attraverso
l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa,
incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame
narrative.
Il grande sforzo innovativo degli
artisti di Disney fu infatti – e lo è tutt’oggi – quello di
portare queste storie al cinema utilizzando
diversi strumenti artistici, dal disegno a mano – elemento
fondativo del lavoro negli Studios – all’animazione digitale, per
captare l’essenza delle favole antiche e rivitalizzarle,
attualizzandone il valore universale.
L’animazione
infatti è un medium artistico che permette di rappresentare
le diverse narrazioni con immediatezza. Sin dall’inizio,
Walt Disney e la sua équipe lavorarono su queste tematiche, dando
aspetti e sentimenti umani agli animali e agli oggetti delle
favole, alle fate e ai nani delle fiabe, con una tale naturalezza e
verosimiglianza che rapidamente raggiunsero un successo planetario.
Con uno studio molto dettagliato dei comportamenti umani e animali,
gli artisti della
Disney hanno creato negli anni dei personaggi universalmente
noti come Topolino e Paperino. Miti e
leggende di dei ed eroi, favole di animali, racconti di cavalieri,
streghe, maghi e principesse assumono le fattezze dei cartoni
animati: d aRobin Hood a La
Spada nella Roccia a I Tre
Porcellini, da Hercules a
Pinocchio, Biancaneve e i Sette Nani,
LaBella Addormentata nel Bosco,
Cenerentola, La Sirenetta, fino a
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle.
Le esperienze di Anya Taylor-Joy durante le riprese di
The Northman l’hanno preparata per il suo prossimo
ruolo nello spinoff di Mad Max, Furiosa.
The Northman vede Taylor-Joy
riunirsi con lo sceneggiatore e regista di The
WitchRobert Eggers per raccontare la
brutale ed epica storia di Amleth, un principe vichingo
interpretato da Alexander Skarsgård, in una
missione per vendicare l’omicidio di suo padre.
In una recente intervista con Total
Film (tramite
GamesRadar), Taylor-Joy e Skarsgård parlano di come sia un
miracolo che qualcuno di loro sia sopravvissuto alle riprese. A un
certo punto, le scarpe di Taylor-Joy si sono congelate nel fango e
Skarsgård ha trascorso quattro giorni nudo su un vulcano per girare
la stessa scena di combattimento. Ma nessuno dei due si è lamentato
molto durante il processo. Questo tipo di difficoltà sul set hanno
anche preparato Anya Taylor-Joy per il ruolo di Furiosa:
“Ricordo, c’è stato un momento
molto specifico in cui stavo guardando tutto il verde dell’Irlanda,
se sei mai stato abbastanza fortunato da visitarla, è un verde
molto specifico. E ricordo solo di aver guardato e pensato: ‘Non
vedrò nessun verde, o neve.’ Sarà una vista così impressionante, ma
sarà completamente l’opposto di questo luogo umido e fertile. Poi
ho pensato: “Wow, ok, quest’anno sperimenterò davvero entrambi gli
estremi”. Ma ne sono così entusiasta. Entrambi i registi hanno una
ambizione vera di portare immagini affascinanti al pubblico. Le
persone che attraggono in queste esperienze sono persone che
condividono quella visione così tanto che sei pronto a fare
qualsiasi cosa per fare si è avverato. Giusto?”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya
Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Nelle immagini, mentre vediamo il
protagonista Murphy in un elegante completo, Downey Jr. appare con
un look inedito, completamente imbiancato per entrare nella parte
di Lewis Strauss. Ecco le immagini di
seguito: