Nel fine settimana sono stati
assegnati gli ACE Eddie Awards e gli ADG
Awards 2022, i premi per il miglior montaggio e per la
migliore scenografia dell’anno nelle produzioni cinematografiche e
televisive a Hollywood.
I premi dei sindacati di settore
sono spesso indicativi in vista degli Oscar 2022,
che verranno assegnati il 27 marzo. Guardando indietro, nei casi
specifici, 22 volte su 30, gli Ace Awards hanno
premiato lo stesso montaggio degli Oscar, e 17 volte su 25 è
capitato lo stesso con la gilda degli
scenografi.
Ecco di seguito i vincitori degli
ACE Eddie Awards e degli ADG
Awards2022:
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UN FILM AMBIENTATO NEL PRESENTE No Time to Die Production Designer: Mark
Tildesley
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UN FILM D’ANIMAZIONE Encanto Production Designers: Ian Gooding,
Lorelay Bové
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UN FILM TV / MINISERIE WandaVision Production Designer: Mark
Worthington
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNA SERIE FANTASY/D’EPOCA
Loki: “Glorious Purpose” Production Designer: Kasra
Farahani
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNA SERIE CONTEMPORANEA Squid
Game: “Gganbu” Production Designer: Chae
Kyoung-sun
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNA SERIE DA MEZZ’ORA What We Do in the Shadows: “The Prisoner,” “The Cloak of
Duplication,” “The Siren” Production Designer: Kate
Bunch
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNA SERIE MULTICAMERA Family Reunion: “Remember When M’Dear Changed
History?” Production Designer: Aiyana Trotter
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UN PROGRAMMA Harry Potter: Hogwarts Tournament of Houses: “Gryffindor
vs. Hufflepuff” Production Designer: John Janavs
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNO SPECIALE DI VARIETÀ Live in Front of a Studio Audience: “Facts of Life – Kids
Can Be Cruel (320) & Diff’rent Strokes – Willis’ Privacy
(115) Production Designer: Stephan Olson
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UNA PUBBLICITÀ Apple Music: “Billie Eilish – Happier Than Ever”
Production Designer: François Audouy
MIGLIORI SCENOGRAFIE IN UN VIDEO MUSICALE Taylor Swift: “All Too Well” Production Designer:
Ethan Tobman
The
Batman ha ottenuto il più alto incassi al
botteghino USA del fine settimana di apertura per un film DC dai
tempi di
Suicide Squad (2016). Il film doveva inizialmente
essere distribuito il 25 giugno 2021, prima di essere rimandato
diverse volte, fino ad approdare alla data d’uscita effettiva, il 4
marzo 2022 negli USA (da noi in Italia il 3). A differenza delle
uscite della Warner Bros. dell’anno scorso, tuttavia, il film non è
stato distribuito contemporaneamente al cinema e su HBO Max, dove
invece arriverà il 19 aprile.
Questa decisione di tornare a un modello esclusivo di uscita nelle
sale sembra aver dato i suoi frutti. Deadline riporta che
il botteghino di The
Batman è salito alle stelle per diventare la
migliore apertura per un film DC dal 2016, quando uscì Suicide Squad con Will Smith.
Finora il film ha registrato un weekend di apertura di oltre 128
milioni di dollari, con ottime possibilità che possa salire a 130
milioni di dollari entro lunedì mattina (dati relativi solo al
botteghino USA). È un’impresa davvero impressionante non solo per
lo studio, ma anche per il regista stesso. Il picco precedente di
Matt Reeves è stato con Dawn of The Planet
of The Apes, che ha avuto un’apertura di $ 73 milioni.
The
Batman segna anche il ritorno di
Robert Pattinson a incassi elevati, che superano i
100 milioni in un weekend, cosa che non gli accadeva dai tempi
della saga di Twilight. Inoltre,
The
Batman detiene il primato del miglior
weekend di apertura del 2022.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Anni prima che il Marvel Cinematic
Universe diventasse la potenza cinematografica che è oggi,
alcuni dei suoi supereroi più celebri già calcavano autonomamente
il grande schermo con film a loro dedicati. È questo il caso di
Spider-Man, arrivato
per la prima volta sul grande schermo nel 2002 grazie al regista
Sam Raimi, già celebre per la trilogia de La
casa. Basato sui fumetti dedicati al celebre personaggio, il
film è ancora oggi considerato uno dei migliori del suo genere, da
lui significativamente forgiato con una serie di caratteristiche su
cui si sarebbero poi fondati i suoi successori. Nel 2004 è poi
arrivato il sequel Spider-Man 2.
Diretto anch’esso da Raimi, questo
secondo capitolo si è affermato come un successo ancora maggiore,
potenziando gli elementi di pregio del primo film e introducendo
ulteriori elementi di grande fascino. Da una maggiore complessità
psicologica del protagonista ad un villain ancora oggi tra i più
iconici di sempre, da effetti speciali premiati con l’Oscar fino a
sequenze d’azione memorabili. Ispirato dal numero 50 della serie
The Amazing Spider-Man,
intitolato La fine dell’Uomo Ragno!, Spider-Man 2
è oggi considerato non solo come il miglior film dedicato al
personaggio, ma anche come uno dei migliori film sui supereroi di
tutti i tempi.
L’incasso di oltre 783 milioni di
dollari a livello mondiale è un risultato che parla da sé. Ricco di
emozioni, colpi di scena e momenti iconici, Spider-Man 2 è
un film da non perdere assolutamente, adatto tanto ai fan del
genere quanto a chi vi si avvicina per la prima volta. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Spider-Man 2: la trama del film
Protagonista del film è
naturalmente Peter Parker, alias
Spider-Man, il quale è però sempre più dilaniato
tra la sua identità segreta e la sua normale vita di studente.
Peter, infatti, non è riuscito a tenersi la sua Mary
Jane, di cui è però sempre innamorato. La giovane ragazza
è ora un’attrice di teatro e ha una nuova relazione sentimentale
che sembra portarla sempre più verso l’altare. Anche la sua
amicizia con Harry Osborn sembra essere
minacciata. Harry, infatti, è sempre più deciso a vendicarsi di
Spider-Man, che ritiene responsabile della morte di suo padre e non
comprende come Peter possa continuare a scattare foto per il
supereroe.
Guidato dal solo dovere e dalle sue
responsabilità di supereroe, Peter vede dunque nei suoi super
poteri un grande dono ma li vive anche come una terribile
maledizione, un peso di cui desidera sempre più potersi liberare.
Come se non bastasse, la sua vita si complica ulteriormente quando
un nuovo pericoloso nemico si profila all’orizzonte. Si tratta del
temibile Dr. Otto Octavius, meglio noto come
Doc Octopus, la cui caratteristica è quella di
possedere quattro pericolose braccia meccaniche. Assillato dalle
scelte e dalle prove che coinvolgono sia la sua vita privata che il
futuro del mondo, Peter deve affrontare il suo destino e far
ricorso a tutti i suoi poteri per combattere su tutti i fronti.
Spider-Man 2: il cast del
film
Anche in questo caso, ad
interpretare Peter Parker, alias Spider-Man, vi è l’attore
Tobey Maguire. Egli,
tuttavia, rischiò quasi di perdere il ruolo per via di un problema
cronico alla schiena. Come sostituto si pensò a Jake
Gyllenhaal, ma fortunatamente Maguire si riprese in
tempo per le riprese e per interpretare il personaggio. Anche in
questo caso, egli dovette allenarsi duramente per poter sfoggiare
un fisico atletico e poter partecipare personalmente anche alle
scene più complesse. Proprio come
nel primo film, infatti, egli eseguì il maggior numero di acrobazie
possibili senza stuntman, perché amante delle sfide fisiche.
Insieme a lui anche Kirsten Dunst,
che riprende il ruolo di Mary Jane, si impegnò per girare scene
d’azione senza controfigura, anche se le venne suggerito di non
farlo.
Nei panni del temibile Doctor
Octopus, vi è invece Alfred Molina. L’attore,
inizialmente non convinto circa la profondità del personaggio, si
ricredette una volta che ebbe modo di parlare con Raimi e leggere i
fumetti della serie. Per lui, tuttavia, interpretare il personaggio
fu particolarmente complesso. Il regista aveva infatti richiesto
delle vere braccia metalliche da attaccare al corpo dell’attore.
Pur apprezzando il realismo che ciò portava al personaggio, Molina
accusò molto il peso delle braccia meccaniche, che gli limitavano i
movimenti. Fanno poi parte del film anche gli attori James Franco
nei panni di Harry Osborn e Rosemary Harris in
quelli di May Parker. J. K.Simmons, invece, ricopre anche qui la parte
del burbero J. Jonah Jameson.
Spider-Man 2: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Spider-Man 2 grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 5 marzo alle ore 21:30
sul canale TV8.
La Trentino Film
Commission conferma ancora una volta il suo impegno nella
formazione di figure professionali del mondo cinematografico: sono
aperte le iscrizioni per la quarta edizione di
FORWARD, il laboratorio di formazione e mentoring
professionale per produttori cinematografici, che si terrà da
martedì 3 a sabato 7 maggio 2022 dalle 9.00 alle 18.30 a
Trento.
Partner del
progetto: Trento Film Festival e Re-ACT (Regional
Audiovisual Cooperation and Training).
FORWARD
FORWARD è
dedicato a produttori emergenti il cui intento sia quello di
consolidare le proprie competenze nello sviluppo di un progetto
audiovisivo. Il laboratorio permette di acquisire e rafforzare
competenze creative ed editoriali, di sviluppare capacità di
progettazione imprenditoriale e posizionamento nel mercato
contemporaneo, e di stimolare opportunità di co-produzione in
ottica regionale, nazionale ed internazionale.
I 12 produttori
selezionati parteciperanno a 5 giorni di workshop in
presenza (3 – 7 maggio), coordinati e condotti dalle
produttrici Nadia Trevisan (Nefertiti Film) ed
Erica Barbiani(Videomante).
Il workshop si
articolerà attraverso focus specifici e sessioni plenarie,
percorrendo una panoramica sulla figura e il ruolo del produttore
dallo sviluppo alla distribuzione, e
toccherà temi quali:
L’apporto
creativo del produttore nello sviluppo dei progetti;
La diversificazione della tipologia dei
progetti;
La composizione del team creativo;
L’individuazione delle storie;
I diversi ruoli nello sviluppo;
Il rapporto tra produttore e finanziatori;
La coproduzione;
Il budget di sviluppo, il budget di produzione e
il piano finanziario;
Strategie di finanziamento.
Sono previste tre
masterclass di approfondimento che si concentreranno inoltre sul
tax credit, sulla gestione dei diritti e sul ruolo delle film
commission e dei Fondi regionali all’interno del processo di
produzione.
In caso di selezione,
ogni produttore dovrà versare una quota di partecipazione di 300
euro + IVA.
Il workshop si
svolgerà in presenza, in uno spazio idoneo a garantire il rispetto
delle norme vigenti in materia di sicurezza rispetto alla
situazione di emergenza sanitaria. Ai partecipanti potrà essere
richiesto il green pass o altra attestazione utile a garantire la
sicurezza nello svolgimento del workshop.
Avengers: Endgame ha debuttato quasi tre anni
fa, eppure la sua rilevanza all’interno del MCU
può essere definita perpetua. Il film è stato infatti l’evento
cinematografico di una generazione, legando insieme dieci anni di
continuità ininterrotta e offrendo un finale soddisfacente alla
Saga dell’Infinito.
Il film ha riunito tutti gli eroi
del MCU,
compresi i personaggi femminili, che si sono radunati durante una
sequenza memorabile. Questa è sì stata divisiva in termini di
ricezione del pubblico, ma è impossibile negare che sia stato
incredibilmente soddisfacente vedere tutte le nostre eroine
preferite combattere insieme. Proprio per questo, ScreenRant ha
cercato di ripercorrere le caratteristiche di ciascuna di loro,
classificandole in base alla loro forza e potenza.
Shuri
Shuri è
uno dei personaggi più intelligenti del MCU.
Il suo intelletto compete con quello di Tony Stark
e, ora che l’amato eroe non c’è più, potrebbe essere considerata
davvero la persona più intelligente della Terra.
Tuttavia, mettendo da parte il suo
ingegno e astuzia, la forza e abilità fisica di Shuri non sono
altrettanto ragguardevoli: può sì combattere e difendersi in
battaglia, infatti il suo aiuto è stato fondamentale durante la
battaglia finale contro Thanos in Avengers: Endgame. Tuttavia, non può essere
paragonata alle altre supereroine del MCU,
che la superano di gran lunga in termini di potenza pura e abilità
fisica.
Wasp
Wasp è un
membro fondatore dei Vendicatori nei fumetti, ma la sua controparte
nel MCU
non ha un retaggio altrettanto impressionante: Hope Van
Dyne è qui descritta come una donna intelligente e
determinata, abile nelle arti marziali. E’ quando riceve il costume
da Wasp che diventa qualcuno con cui fare i conti, e la sua
collaborazione con l’Ant-Man di Scott
Lang li rende entrambi ancora più potenti.
Tuttavia, Wasp non possiede la
stessa potenza delle altre eroine dell‘A-Force;
non è agile nel combattimento come Gamora o
Nebula, né dispone di vere e proprie capacità
sovrumane, come Wanda. L’aiuto di Wasp è prezioso, ma non è tra le
eroine più potenti del gruppo tutto al femminile del MCU.
Il capo delle Dora
Milaje è destinato ad essere un potente guerriero e
Okoye è davvero all’altezza delle aspettative; è
la guardia del corpo personale di Pantera Nera,
un’impavida guerriera che può affrontare i combattenti più abili e
uscirne comunque vincitrice.
Durante la battaglia di
Wakanda, Okoye è riuscita a
tenere testa a Proxima Midnight; più volte ha
messo in mostra le sue immense capacità, dimostrandosi una degna
alleata da avere in battaglia. La prossima serie di Disney+Dora Milaje sarà l’occasione perfetta per
esplorare ulteriormente il suo affascinante personaggio.
Pepper Potts
Presa singolarmente,
Pepper Potts non avrebbe alcuna possibilità contro
gli altri membri della A-Force del MCU.
Dopo tutto, è solo un’umana senza alcuna esperienza nel mondo dei
supereroi; è estremamente intelligente – era l’amministratrice
delegata delle Star Industries – ma non può competere con le
abilità delle altre eroine.
Tuttavia, l’armatura
Rescue eleva notevolmente la sua importanza: costruita da
Tony Stark, questa è potente quasi quanto l’armatura
da Iron Man di Tony. Pepper mostra una
notevole abilità nell’usarla, divenendo un membro prezioso nella
battaglia contro Thanos: i fan non sanno se Pepper tornerà nel
MCU,
ma l’armatura Rescue le apre certamente la porta per riempire il
vuoto lasciato da Tony.
Mantis
Mantis è
un membro dei Guardiani della Galassia, potente
empatica-insettoide che agiva come una specie di serva di Ego. Come
i suoi compagni di squadra, Mantis può difendersi da sola in un
combattimento, e ha messo in mostra le sue capacità durante la
battaglia finale contro Thanos.
Tuttavia, il vero potere di Mantis
risiede nelle sue capacità empatiche: è stata infatti abbastanza
forte da sottomettere Thanos, che in quel momento indossava il
Guanto dell’Infinito quasi ultimato. Mantis è riuscita anche ad
addormentare Ego, un Celestiale, rendendolo tranquillo e pacifico
mentre era sotto la sua influenza. L’eroina è già stata confermata
per il prossimo Guardiani della Galassia Vol.
3, quindi ci sarà la possibilità per i fan di
esplorare ancora di più i suoi poteri.
Nebula
Nebula è
la sorella di Gamora e la figlia di
Thanos; è il personaggio con uno degli archi di
sviluppo più avvincenti dell’intero MCU,
che la vede passare da cattiva ad antieroina e poi eroina nell’arco
di quattro film. Il rapporto conflittuale di Nebula con Gamora è
anche uno dei meglio sviluppati nel MCU,
il che cementa il loro statuto come due dei migliori personaggi del
franchise.
A causa del suo addestramento sotto
Thanos, Nebula è diventata un’assassina mortale e altamente
qualificata, che può tenere testa a quasi tutti gli altri
personaggi del MCU
in una battaglia corpo a corpo. Grazie alla conformazione del suo
fisico, che incorpora diverse parti meccaniche, Nebula ha anche una
grande capacità di sopravvivenza ad incidenti devastanti, senza
subire molti danni.
Gamora
I fan del MCU
e dei fumetti sanno che Gamora è uno dei
personaggi più letali della Marvel. Tuttavia, è anche
capace di gentilezza e comprensione, con un forte senso di
compassione che le impedisce di uccidere volenti o nolenti; e’
anche esperta nell’utilizzo di diverse armi, anche se sembra sempre
preferire la sua spada.
Spesso indicata come “la donna più
letale della galassia”, Gamora è una guerriera feroce e
impressionante: è atletica e agile, piena di risorse, intelligente
e astuta, che preferisce riflettere bene prima di lanciarsi in
battaglia. Ha affrontato innumerevoli nemici nel corso della sua
vita, uscendone sempre vittoriosa e rafforzando così la sua
reputazione di temibile guerriera.
Valchiria
Gli
Asgardiani occupano un posto d’onore nel MCU;
essi sono fondamentalmente delle divinità e possiedono una vasta
gamma di abilità che confermano la loro reputazione.
Valchiria è un’eroina tra gli Asgardiani, membro
di una rispettata razza di guerrieri che Thor stesso ha ammirato
fin dalla sua infanzia.
Valchiria dimostra le sue capacità
di potente guerriera durante la sua prima apparizione in Thor: Ragnarok e durante la battaglia finale
contro Thanos. Riesce a distruggere diverse navi
spaziali mentre fugge da Sakar, sconfigge da sola uno dei Chitauri
Leviathan e batte persino Thor in un breve combattimento corpo
a corpo.
Capitan Marvel
Carol
Danvers ha ricevuto i suoi poteri direttamente dal
Tesseract, probabilmente la Gemma dell’Infinito più importante del
MCU.
L’eroina possiede una vasta gamma di abilità, tra cui volare e
scatenare violente esplosioni di energia. Inoltre, Carol è una
combattente esperta, avendo passato anni a pattugliare l’universo e
a proteggerlo da numerose minacce.
Capitan Marvel è abbastanza forte
da abbattere un’intera astronave; é stata in grado di resistere ad
un colpo diretto della Pietra del Potere senza subire alcun danno e
di affrontare un Thanos potenziato dal Guanto
dell’Infinito. Capitan Marvel è quasi troppo
potente: quasi ogni altro personaggio del MCU
impallidisce in confronto alle sue capacità, quindi sarà
interessante vederla nei futuri team-up del MCU.
Scarlet Witch
Quando Avengers: Endgame è approdato sul grande
schermo, Captain Marvel avrebbe potuto rivendicare il
titolo di “personaggio più potente dell’universo Marvel”. Tuttavia, le cose sono
cambiate da allora, ed è palesemente chiaro che è Wanda Maximoff la figura più potente del
MCU.
Non solo i poteri di Wanda sono
notevoli, ma le sue abilità sono incredibilmente eterogenee; la
serie tv WandaVision ha dimostrato ulteriormente
che la sua magia del caos è leggendaria, e Agatha
sostiene addirittura che il destino di Wanda sia quello di
distruggere il mondo. Doctor Strange nel Multiverso della Follia
continuerà ad esplorare le vaste abilità di Wanda, compresa la sua
capacità di viaggiare nel multiverso. Infatti, Wanda non è sempre
in controllo dei suoi poteri, ma sta lentamente imparando a
conoscere il suo vero potenziale, il che consolida la sua prima
posizione come membro più forte dell’ A-Force, e
probabilmente il personaggio più potente del MCU.
Emmy Rossum è una
di quelle attrici che è riuscita a farsi amare dal pubblico di
tutto il mondo grazie alle sue molteplici interpretazioni tra
cinema e serie tv. L’attrice ha sempre dimostrato di saper
scegliere i ruoli migliori e adatti ai propri talenti, iniziando a
lavorare sin da quando era una ragazzina.
Ecco dieci cose da sapere su
Emmy Rossum.
Emmy Rossum: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 2000, quando partecipa al film Songcatcher, per poi
apparire nello stesso anno in Imprevisti di nozze. In
seguito ha partecipato a In fuga per la libertà (2001),
Happy Now (2001), Passionada (2002),
Nola (2003), Mystic River (2003),
The Day After Tomorrow – L’alba
del giorno dopo (2004), Il fantasma
dell’Opera (2004), Poseidon (2006),
Dragonball Evolution (2009), Beautiful Creatures – La
sedicesima luna (2013) e Qualcosa di buono
(2014). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Before I
Disappear (2014), A Futile and Stupid Gesture (2018)
e Un uomo tranquillo
(2019).
2. Ha lavorato anche in
molte serie tv ed è anche regista. L’attrice non si è
dedicata solo al cinema, ma ha anche lavorato molto in diverse
serie televisive. Infatti, la sua carriera è iniziata proprio dal
piccolo schermo con Law & Order – I due volti della
giustizia (1997), per poi proseguire con Lo specchio del
destino (1998), Genio incompreso… ma non troppo
(1999), Spie (1999) e Così gira il mondo (1999).
I suoi ultimi lavori sono stati The Audrey Hepburn Story
(2000), The Practice – Professione avvocati (2001) e
Shameless (2011-2019). Inoltre, l’attrice ha
lavorato anche in qualità di regista, dirigendo un episodio della
serie Animal Kingdom (2017), due di Shameless
(2016-2017) e una di Modern Love (2019).
Emmy Rossum è su Instagram
3. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha aperto un proprio account Instagram
che è seguito da qualcosa come 3,9 milioni di persone. Sulla
bacheca sono molte le foto che la ritraggono protagonista tra
momenti lavorativi, viaggi o momenti di svago, con molto spazio
anche per la sua famiglia e suo marito. Seguendola, si potrà dunque
rimanere aggiornati su tutte le sue attività e sui suoi progetti
presenti e futuri.
Emmy Rossum: chi è suo marito?
4. Ha già un matrimonio alle
spalle. L’attrice si è sposata per la prima volta da
giovanissima, a soli ventidue anni, con Justin
Siegel, nel febbraio del 2008. Tuttavia, già nel settembre
del 2009, dopo solo un anno e mezzo di matrimonio, la coppia si è
separata, divorziando a fine 2010. Dopo la fine del suo primo
matrimonio, nel 2014 ha conosciuto il regista e sceneggiatore
Sam Esmail (ideatore di Mr. Robot), con il quale si è
fidanzata ufficialmente nel 2015. Dopo due anni di fidanzamento, la
coppia si è sposata il 28 maggio del 2017. Il 24 maggio del 2021 la
coppia ha dato alla luce una bambina.
5. Ha avuto diversi
fidanzati famosi. Nel corso della sua vita, l’attrice ha
frequentato diversi uomini famosi: nel 2005 si è frequentata con
David Wilderstein, tra il 2005 e il 2007 ha avuto
una storia con Topher Grace, mentre nel 2007 ha
frequentato per breve tempo il collega Milo
Ventimiglia. Tra il 2009 e il 2010 ha frequentato il
frontman Adam Durtiz, mentre tra il 2011 e il 2013
ha avuto una storia con il collega di set Tyler Jacob
Moore. Inoltre, pare che abbia avuto un flirt con Chris Evans nel
2007.
Emmy Rossum è Bulma in Drangonball Evolution
6. Ha odiato il
film. Nel 2009 l’attrice ha interpretato Bulma, uno dei
personaggi principali del film Drangonball Evolution e in
generale dell’intera narrazione di Dragonball, ideatrice
dell’Dragon Radar, utilizzato per localizzare le sfere del drago.
Per prepararsi a questo personaggio, l’attrice ha letto i manga da
cui è tratto, cercando di ottenere maggiori informazioni sul
comportamento e sul carattere di Bulma. L’attrice, tuttavia, ha poi
detto di detestare il film, trovandolo molto brutto. Lo ha anche
indicato come il titolo che tutti i suoi fan dovrebbero
assolutamente evitare tra tutti quelli in cui ha recitato.
Emmy Rossum in
Shameless
7. In origine il suo
personaggio era diverso. Come dichiarato dagli
sceneggiatori, nello script dell’episodio pilota il personaggio di
Fiona Gallagher, interpretato dalla Rossum, sarebbe dovuto essere
di aspetto medio e sovrappeso, con abili sciatti e biondi capelli
disordinati. Insomma, davvero un enorme contrasto rispetto alla
bellezza del personaggio interpretato dalla Rossum. Quando
l’attrice fu infatti scelta per dar vita a Fiona, questa venne
riscritta per poter essere più vicina a come la Rossum è
realmente.
Emmy Rossum in The day after
Tomorrow
8. Non è stata la prima
scelta. L’attrice ha accettato il ruolo della giovane
Laura Chapman nel catastrofico The Day After Tomorrow dopo
il rifiuto di Lindsay Lohan per conflitti
lavorativi. Questa è stata la prima volta che la Rossum ha avuto un
ruolo da protagonista e quando ha sostenuto l’audizione per
interpretare il personaggio, aveva soltanto quindici anni.
Emmy Rossum in Mystic River
9. Ha pianto davanti
all’intensa interpretazione del protagonista. Nel dramma
di Clint EastwoodMystic River, l’attrice interpreta la giovane Katie
Markum, figlia del personaggio interpretato da Sean Penn.
Durante le riprese della scena in cui la giovane viene ritrovata
uccisa, l’attrice ha potuto assistere da vicino all’interpretazione
che Penn ha fatto del suo personaggio in quel momento molto
drammatico. Questa è stata così intensa e straziante che la Rossum
non è riuscita a trattenersi dal piangere davvero.
Emmy Rossum: età e altezza
10. Emmy Rossum è nata il 12
settembre del 1986a New York City, New
York. La sua altezza complessiva corrisponde a 173
centimetri.
Le
scene post-credit sono diventate la norma in molti blockbuster
grazie ai Marvel Studios, anche se sono state utilizzate
solo sporadicamente nel DCEU. Con
The
Batman ambientato nel suo
Batverse, il regista Matt Reeves ha incluso una scena extra alla
fine dei titoli di coda per cui vale la pena aspettare?
La risposta è purtroppo no. Detto questo, c’è
qualcosa per cui potresti voler rimanere in sala anche dopo che i
titoli di coda iniziano ad andare…
Ecco cosa c’è dopo i titoli di coda
di The Batman
In
The
Batman, L’Enigmista schernisce il
più grande detective del mondo con vari enigmi (ovviamente), con
“RATAALADA” tra questi. Il cattivo usa anche un computer
antiquato per comunicare con il Cavaliere Oscuro di Gotham e,
proprio alla fine dei titoli di coda, “Goodbye” viene digitato
sullo schermo prima che un URL lampeggi sullo
schermo: https://www.rataalada.com/
Successivamente si accede a un sito Web che chiede al
visitatore di risolvere una serie di enigmi. Le risposte che
devi inserire sono”Mask,” “Confusion,” e “Renewal,” e puoi quindi
scegliere di scaricare un file zip a cui si accede con la password
“promise.”. All’interno c’è una campagna pubblicitaria per la
promessa di Thomas Wayne di diventare sindaco di Gotham City che
potrebbe o meno suggerire il cattivo del sequel. Presto avremo altro da condividere con voi, ma questa è
un’aggiunta intelligente e un extra divertente per coloro che sono
disposti ad aspettare qualche minuto in più per vedere tutte le
persone straordinarie che hanno reso il film una realtà.
Clicca
qui per sapere di più sul film The
Batman!
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
La piattaforma Netflix è divenuta nel giro di breve la casa
per alcune delle più popolari serie degli ultimi anni. Da Stranger Things a
Sex Education, da
The Umbrella Academy fino
alla recentissima Squid Game. Un altro
interessante titolo che si può ritrovare sulla piattaforma è la
serie giapponese Alice in Borderland.
Diretta da Shinsuke Sato, la prima stagione di
questa è disponibile dal dicembre 2020. Scritta dallo stesso Sato
in collaborazione con Yoshiki Watabe
e Yasuko Karamitsu, questa presenta
caratteristiche da survival game, con un ambientazione
distopica che sembra ricordare titoli come Maze Runner – Il
labirinto, ma anche, come suggerisce il titolo,
la storia di Alice nel paese delle meraviglie.
La serie diretta da Sato è basata
sul manga omonimo di Haro Aso. Pubblicato tra il
2010 e il 2016 per un totale di 18 volumi, questo è divenuto subito
estremamente popolare tra i fan del genere. Sempre più interessata
a produrre e distribuire prodotti di provenienza asiatica, Netflix
ha dunque finanziato la realizzazione di una serie live action,
dando carta bianca ai suoi autori per riprodurre tutte le
principali caratteristiche del manga. La prima stagione, che copre
indicativamente 31 capitoli si è poi affermata come un grande
successo, divenendo uno dei titoli più visti in oltre 40 territori
in cui Netflix è disponibile. Inevitabile dunque il rinnovo per una
seconda stagione.
Alice in Borderland,
infatti, è stata particolarmente acclamata per la sua regia, la
fotografia, il montaggio e l’uso della violenza grafica. Se anche
per alcuni critici e spettatori i personaggi non vanno incontro a
degli sviluppi ancora particolarmente convincenti, ciò è probabile
che avvenga sempre più con i nuovi episodi. Prima di intraprendere
una visione della serie, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questa. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e ai personaggi protagonisti.
Infine, si forniranno anche indicazioni sulla data di uscita della
seconda stagione.
Alice in Borderland: la trama della serie
Protagonista della serie è
Arisu, un ex studente universitario disoccupato
con una grandissima passione per i videogiochi. È a questi che
Arisu dedica la maggior parte del suo tempo e delle sue energie,
finendo con il trascurare tanti altri aspetti della sua vita. Per
lui tutto cambia improvvisamente quando si ritrova catapultato in
una Tokyo totalmente desolata, che sembra quasi essere uscita da un
futuro post-apocalittico. Insieme a lui, per fortuna, vi sono gli
amici Chota e Karube. Nel
tentativo di capire cosa sia accaduto, i tre si mettono in viaggio
alla ricerca della civiltà. Ben presto, scopriranno di non essere
soli in quella Tokyo spettrale, come anche di essere prigionieri di
un perverso gioco da cui dovranno cercare di uscire vivi superando
diverse sfide.
Alice in Borderland: il
cast e i personaggi della serie
Ad interpretare i protagonisti della
serie vi sono un gruppo di attori giapponesi probabilmente non
molto noti ai più. Kento Yamazaki, noto in patria
per serie come Todome no seppun e Good Doctor,
interpreta Arisu, un ragazzo sveglio ma svogliato,
mal visto dalla famiglia e con un brutto rapporto con il padre. Ad
interpretare l’amico Chota, tecnico informatico
molto religioso, vi è Yuki Morinaga, mentre
Karube, barista in procinto di sposarsi, è
interpretato da KeitaMachida. Ai
tre amici, nel corso della narrazione, si unisce anche anche
Yuzuha Usagi, una ragazza trasportata nella città
deserta di Tokyo poco dopo la morte di suo padre, suo mentore nello
sport dell’arrampicata. Ad interpretarla vi è Tao
Tsuchiya.
Diversi sono poi i personaggi
secondari ma ricorrenti, come Shuntaro Chishiya,
interpretato da NijiroMurakami.
Chishiya è un giocatore misterioso e molto intelligente, che
aiuterà Arisu e Usagi nella risoluzione di alcune sfide.
Morizono Aguni, interpretato da Sho Aoyagi, è
invece un ex militare nonché migliore amico del Cappellaio.
Quest’ultimo, interpretato da Nobuaki Kaneko è il
leader e fondatore della Spiaggia, un hotel che ospita decine di
giocatori che realizzano la sua idea di utopia. Proprio nella
Spiaggia si ritrovano poi anche Rizuna Ann, una
ragazza brillante e molto razionale interpretata da Ayaka
Miyoshi, e Last Boss, interpretato
da Shuntaro Yanagi, un ex hikikomori che
tenta di sopravvivere uccidendo quanti gli capitano a tiro.
Alice in Borderland 2:
quando esce la seconda stagione della serie
Due settimane dopo della
distribuzione della prima stagione, Netflix ha confermato la
realizzazione di nuovi episodi. La prima stagione, originariamente,
avrebbe dovuto diventare disponibile ben prima del dicembre del
2020. Il sopraggiungere della pandemia da Covid-19 ha però
fortemente rallentato i lavori di sviluppo e realizzazione. Di
conseguenza, anche la seconda stagione ha subito degli slittamenti
e ad oggi ancora non vi sono notizie certe riguardo la sua data di
uscita. Per via della complessità della serie, ricca di effetti
speciali e ricostruzioni scenografiche, Alice in
Borderland è un titolo che richiede molto tempo per essere
pronto. In alcuni recenti interviste, però, i produttori hanno
lasciato intendere che la seconda stagione dovrebbe essere
disponibile per il dicembre 2022.
Come
molto di voi sapranno The
Batman introduce nuove interpretazioni di
diversi cattivi chiave e ruoli di supporto dal materiale originale,
tra cui L’Enigmista,
Catwoman, Il
Pinguino e Jim Gordon, ma se
Matt Reeves avesse l’opportunità di dirigere un
sequel, quale altro personaggio della DC Comics
vorrebbe vedere unirsi a loro?
Al
regista è stata posta proprio questa domanda durante una sessione
di domande e risposte su Twitter e, sebbene abbia ammesso che ci
sono innumerevoli possibilità, ha ammesso che vorrebbe optare
per un personaggio meno noto, ovvero Hush. “Ci sono così
tanti personaggi, e, non so… Penso che Hush sia davvero
interessante da fare. Dirò Hush. Ma questo non significa che nel
prossimo fil ci sarà Hush!”. Matt Reeves sottolinea che i
piani per il sequel sono nelle primissime fasi e, sebbene abbia
molte idee su come continuare il viaggio del Cavaliere Oscuro, Hush
non avrà necessariamente un ruolo nella storia.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
I Marvel Studios hanno rilasciato una versione
IMAX del trailer più recente di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia e, sebbene non sembri contenere alcun
nuovo filmato, offre un’altra opportunità per guardare lo
sconvolgente contributo svolgersi in qualità 4K con proporzioni
estese.
Il formato
ci consente anche di dare un’occhiata più chiara a quella potente
variante (molto probabilmente un’altra versione di Captain Marvel) che combatte con The
Scarlet Witch, e mentre non vediamo più la misteriosa figura
che si rivolge a Strange, Patrick
Stewartha già
confermato che è lui è presente nel film nei panni di
Charles Xavier.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Il network americano
CBS ha diffuso il promo e la trama di
Ghosts 1×16, il sedicesimo episodio di Ghosts,
la nuova serie tvGhosts con
protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.
In Ghosts 1×16 j
In Ghosts 1×16 protagonisti sono Rose McIver
(Samantha) Utkarsh Ambudkar (Jay) Brandon Scott Jones (Isaac)
Richie Moriarty (Pete) Danielle Pinnock (Alberta) Asher Grodman
(Trevor) Román Zaragoza (Sasappis) Sheila Carrasco (Flower) Rebecca
Wisocky (Hetty) Devan Chandler Long (Thorfinn). Guest star di
Ghosts 1×16 sono
Ghosts 1×16
Ghosts
è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e
basata sul format UK della BBC. La serie è una commedia a
telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha
(Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che
gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire
un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un
bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti
dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.
Le anime dei defunti sono un gruppo
affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge
dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un
hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle
truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un
esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante
fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e
spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone
rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne
alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in
arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la
prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.
Dopo il
recente annuncio che Ariana DeBose sarà
Calypso in Kraven the
Hunter, e che si andrà ad aggiungere a Aaron Taylor-Johnson nel cast del nuovo film
SONY, arriva tramite Deadline la notizia che il più grande
cacciatore dei fumetti Marvel ha trovato il suo
avversario.
Arriva infatti da Deadline la
conferma che Alessandro Nivola, recentemente visto
in
I Molti Santi del New Jersey, si unisce a Kraven in un
ruolo misterioso. Mentre l’identità del suo personaggio viene
tenuta nascosta, si riferisce che interpreterà il cattivo
principale del film. Non è chiaro a questo punto se Nivola stia
completando il cast o se lo studio stia ancora ricoprendo altri
ruoli principali.
Kraven the Hunter, il
film
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson, Ariana
DeBose e Alessandro Nivola.
La Warner Bros. sta ufficialmente
realizzando Io
sono Leggenda 2 con Will Smith come protagonista, e sarà
affiancato da Michael B. Jordan. Distribuito originariamente
nel 2007, Io sono Leggenda è stato interpretato Will Smith nei panni di Robert Neville, un
brillante scienziato sopravvissuto a un virus che muta gli umani in
esseri simili a vampiri. Il film è stato un grande successo per la
Warner Bros. oltre un decennio fa, in quanto ha incassato 585
milioni di dollari in tutto il mondo. Ciò ha portato lo studio a
continuare a discutere la possibilità di realizzarne un sequel,
anche se il finale originale di Io sono Leggenda
includeva in modo controverso l’apparente morte del personaggio di
Will Smith.
Io sono Leggenda 2 in produzione
I discorsi su Io
sono Leggenda 2 si sono fatti già a partire dal 2008,
ma la porta per il sequel sembrava essersi chiusa nel 2014. È stato
invece annunciato che la Warner Bros. stava lavorando a un riavvio
del romanzo di Richard Matheson.
Ora, è stato annunciato che
Io sono Leggenda 2 si farà, con Will Smith che tornerà a recitare nel ruolo di
Neville. Deadline ha condiviso la notizia che Smith è
tornato a produrre e recitare nel tanto atteso sequel, che vedrà
anche Michael B. Jordan recitare e produrre. È la
prima volta che Will Smith e Michael B. Jordan lavoreranno insieme a un
film. Akiva Goldsman sta lavorando alla
sceneggiatura di Io
sono Leggenda 2 ma i dettagli della trama non sono
stati rivelati. Al momento non ci sono ancora nomi per la regia, né
una data d’uscita fissata.
Ridley Scott
produrrà Alien 5 che sarà scritto e diretto da
Fede Álvarez. Scott ha diretto l’originale
Alien, uscito nel 1979, interpretato da Sigourney Weaver e che ha dato vita a un
enorme franchise globale. James Cameron ha diretto
l’epico sequel, Aliens, nel 1986, seguito da
David Fincher che ha diretto Alien
3 nel 1992. Alien: Resurrection è stato
il quarto film della serie, diretto da Jean-Pierre
Jeunet e distribuito nel 1997. Scott ha realizzato un
prequel della serie con Prometheus nel 2012, seguito da un sequel di
quel film, Alien: Covenant, nel 2017.
Attualmente, una serie TV su
Alien è in lavorazione dallo showrunner
Noah Hawley, che debutterà su FX. Quella serie
sarà ambientata circa 70 anni nel futuro e si svolgerà sulla Terra
e non presenterà il personaggio principale di Weaver, Ellen Ripley,
che nel tempo è diventato sinonimo del franchise. Un certo numero
di sequel pianificati sono caduti nel dimenticatoio negli ultimi
anni, incluso un nuovo sequel dell’Aliens di
Cameron, che
doveva essere diretto da Neill Blomkamp e un
sequel di Covenant che doveva essere diretto
da Scott.
Alien 5 è in
lavorazione!
Ora è stato annunciato che il
regista Fede Álvarez (Don’t Breathe, Evil
Dead) scriverà e dirigerà un nuovo film Alien
5 (tramite THR), che non farà parte della
continuità regolare e presenterà nuovi personaggi. Álvarez è un
grande fan del franchise e anni fa ha proposto un’idea a Scott, che
ora ha il via libera per andare avanti con lo sviluppo della
stessa. Steve Asbell di 20th Century Studios ha
detto che il via libera è stato dato soltanto grazie all’impegno di
Alvarez, e che “Era solo una bella storia con un gruppo di
personaggi che non hai mai visto prima”. Il film debutterà su Hulu
e si dice che sia “estraneo ai film precedenti”. Ecco la sua
citazione a riguardo:
“Non è un film che deve essere
tutto per tutti, con quei budget giganteschi. Diventano
autenticamente quello che sono. E questo è più vicino alle sue
radici di genere”.
La dichiarazione sembra quindi
suggerire che il film sarà un figlio minore del franchise, con
qualche buona i dea e il sapore del mondo creato da Scott e
compagnia nel corso degli anni.
In The
Batman, al momento al cinema, Zoe Kravitz interpreta una nuova versione
di Catwoman, che si sposa alla perfezione con il taglio del film
dettato dalle scelte di Matt Reeves.
In una nuova intervista con
Entertainment Weekly, per una nuova puntata della serie “Around
the Table”, Zoe Kravitz entra nei dettagli su come questa
nuova versione di Catwoman sia diversa dalle rappresentazioni
passate.
“Non credo che non abbiamo mai
avuto l’opportunità di capire davvero chi è Selina e da dove viene
e perché è così com’è. Penso che, spesso, in questo tipo di film, i
personaggi femminili siano mono-dimensionale o in qualche modo lì
per servire il sex appeal. E sono rimasta davvero colpita ed
eccitata da ciò che Matt aveva scritto nella sceneggiatura, vedere
una persona torturata che sta davvero cercando di liberarsi da
molti traumi. Anche l’idea di capire la sua connessione con questi
gatti, sentirsi lei stessa un randagio e accogliere questi randagi
è davvero eccitante”.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
La trasposizione nella
miniserie in sei puntate del creator Walter
Mosley di Gli Ultimi giorni di Tolomeo
Grey, dal suo romanzo omonimo, merita di essere vista per
due motivi principali, che lavorano su livelli differenti. Partiamo
però col raccontare la storia di Gli Ultimi giorni di Tolomeo Grey,
necessità primaria per poter poi spiegare con maggiore chiarezza le
ragioni sopra anticipate.
La trama di Gli Ultimi giorni di
Tolomeo Grey
Affetto da una forma di
demenza piuttosto avanzata, l’anziano Tolomeo vive ormai
barricato nella sua casa, con il solo nipote Reggie ad occuparsi di
lui. I ricordi del passato tormentano l’uomo, mescolandosi a una
realtà che lui stesso non sembra ormai più riuscire a riconoscere o
sopportare. Quando Reggie viene assassinato a Tolomeo non resta che
tentare di rimettere insieme i pezzi della sua vita per scoprire
l’identità dell’omicida e ottenere giustizia. La sua giustizia…
La ragione più evidente
per cui Gli Ultimi giorni di Tolomeo Grey merita
attenzione è la notevole prova d’attore del suo protagonista
Samuel L. Jackson. Divincolatosi dalle maglie
spesso fin troppo soffocanti del cinema mainstream, l’attore torna
finalmente ai livelli che lo hanno reso uno dei migliori
caratteristi del nostro tempo. Il ritratto dell’età avanzata che
Jackson compone è complesso, sfaccettato, ricchissimo di sfumature
dolorose: il suo Tolomeo è un uomo perso, la cui frustrazione viene
rappresentata attraverso la rabbia ma anche la dolcezza dei piccoli
gesti quotidiani che definiscono l’unicità di un essere umano.
La malattia non è messa
in scena soltanto attraverso i suoi episodi più drammatici, al
contrario viene composta mostrando quel tipo di spaesamento emotivo
e psicologico capace di generare momenti di intima leggerezza.
Nell’interagire con le persone che gli si presentano vicino,
Tolomeo esplicita interamente gli aspetti di una personalità
problematica, lontana dalla retorica del caso, assolutamente
credibile. E questo grazie alla lucidità della scrittura dello show
ma soprattutto grazie alla prova di Jackson, il quale abbraccia
pienamente l’idea che per mostrare realisticamente lo stato di
demenza del suo personaggio non bisogna procedere secondo un ordine
logico ma sottolinearne gli sbalzi, le piccole o grandi
regressioni, il senso di blocco in uno stato di costante
incertezza.
Il lavoro sulla mimica
delle espressioni, sul linguaggio del corpo e la modulazione della
voce proposto da Samuel L. Jackson è sinceramente ammirevole,
quanto di più verosimile si sia mai visto quando si tratta di
rappresentazione della demenza senile.
La rappresentazione metaforica
della condizione degli afroamericani
L’altro motivo di
interesse di Gli Ultimi giorni di Tolomeo Grey è
forse più nascosto eppure addirittura maggiormente importante:
sotto il livello primo di fruizione dello show vengono infatti
metaforicamente rappresentate la storia, la condizione e i problemi
della popolazione afroamericana. L’intento di Walter
Mosley è quello di
raccontare quanto il razzismo, la discriminazione,
l’oppressione sociale e la violenza da esse generata abbiano minato
dall’interno la comunità nera negli Stati Uniti, soprattutto quelli
del Sud.
La malattia di Tolomeo
diventa in questo modo metafora precisa di questo stato di
turbolenza, in cui il passato rivissuto in continuazione non
permette al presente di trovare la meritata pace. Il personaggio
protagonista si sublima in questo modo a simbolo sociale e civile:
il cittadino nero ha vissuto e continua a vivere nella paura che
genera conflitto, reiterando comportamenti e percorsi
socio-psicologici oppressivi ed opprimenti. Lo show ci mostra però
che se il presente è problematico, non rimane comunque privo di
speranza, almeno verso le generazioni future.
Ad aiutare Tolomeo nel
suo percorso di risveglio/accettazione arriva la giovane Robyn,
adolescente anche lei con i suoi seri problemi ma decisa a non
lasciarsi intrappolare nella gabbia che il mondo intorno a lei
rappresenta. Ed ecco allora che la progressiva pulizia del vecchio
appartamento di Tolomeo, con il necessario svuotamento di tutte le
cianfrusaglie accumulate nei decenni dall’uomo, diventa anch’essa
metafora di rinnovamento, del tentativo di liberarsi del dolore
endemico di un passato che continua a pesare. E questo non
significa cancellarlo o negarlo, ma semplicemente impedire che
continui a ripercuotersi sul presente frenandone la spinta
propositiva.
Gli Ultimi giorni di Tolomeo Grey
è un prodotto sincero
Se non fosse per un
evidente rallentamento narrativo nelle due puntate centrali –
responsabile di un conseguente calo di tensione drammatica – e per
la debole verosimiglianza nella sottotrama che riguarda la cura
sperimentale messa in atto dal Dottor Rubin (Walton
Goggins), Gli Ultimi giorni di Tolomeo
Grey sarebbe potuta essere
una miniserie di impatto superiore. Rimane comunque un prodotto
sincero, ben sviluppato nella ricerca di adesione empatica, che
lavora su discorsi già ampiamente sviluppati senza riproporli con
retorica o stanchezza. Al contrario lo sguardo si dimostra
originale e non preconcetto, producendo uno spettacolo a tratti
realmente sentito.
Nel corso della sua lunga e gloriosa
carriera come regista, Clint Eastwood
ha affrontato numerosi generi cinematografici, passando dal western
al poliziesco, dal dramma fino ai tanti titoli biografici
realizzati negli ultimi anni. Nel 2006, in una parentesi tra due
lungometraggi pluripremiati come Million Dollar Baby e
Changeling, ha anche
avuto modo di cimentarsi con il film bellico, realizzando due
titoli che affrontano la stessa vicenda ma da due punti di vista
differenti. Il primo di questi è Flags of Our
Fathers, che si concentra sui soldati americani,
mentre il secondo è Lettere da Iwo Jima, con protagonisti
i soldati giapponesi.
La vicenda narrata è quella vera
della battaglia di Iwo Jima, che si svolse tra il febbraio e il
marzo del 1945 nell’omonima isola Giapponese. Qui si scontrarono i
due schieramenti per il controllo del territorio, portando alla
cifra di circa 20 mila morti per l’esercito Giapponese e
altrettanti feriti per gli Stati Uniti. Celebre di quella battaglia
è in particolare la fotografia dei sei marines che innalzarono la
bandiera americana sul suolo giapponese, e due film di Eastwood
vanno a raccontare proprio ciò che avvenne intorno a quell’ormai
iconico momento. Flags of Our Fathers, scritto da
William Broyles e Paul Haggis è
basato sull’omonimo libro di James Bradley.
Al momento della sua uscita in sala
il film non raccolse un buon risultato in termini di box office, ma
negli anni è stato sempre più riscoperto, specialmente alla luce
del confronto con il secondo titolo che Eastwood ha dedicato alla
vicenda. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Flags of OurFathers: la trama del film
La vicenda qui narrata ha per
protagonista James Bradley, uno scrittore e figlio
di John “Doc” Bradley, uno degli uomini ritratti
nella celebre fotografia dei marines intenti a issare la bandiera
americana a Iwo Jima. Desideroso di saperne di più su ciò che si
nasconde dietro quel celebre scatto, l’uomo decide di cercare gli
altri componenti di quella spedizione per ricostruire la storia che
sta dietro a quell’immagine. Ha così inizio un vero e proprio tuffo
nel passato, che porterà James a scoprire verità poco o per nulla
note rispetto a quelle da tutti credute. La foto, infatti, è
diventata simbolo della vittoria finale pur essendo stata scattata
all’inizio della sanguinosa battaglia.
Nel tentativo di scoprire il perché
dietro tale risvolto, James cercherà di identificare gli altri
uomini oltre a suo padre che avevano partecipato a quel momento.
Mentre alcuni di loro sono ormai morti, i pochi superstiti
diventeranno dunque testimoni di una vicenda diversa, che esplora
non solo la difficoltà inaudita e le violenze perpetratesi durante
quella specifica battaglia, ma anche le tante azioni
propagandistiche effettuate dal governo degli Stati Uniti per scopi
ben precisi. Più andrà in fondo a questa vicenda, più James
comprenderà di come molto di quella battaglia sia stato
distorto.
Flags of Our Fathers: il
cast del film
Ad interpretare il personaggio di
John “Doc” Bradley, vero e proprio protagonista del film, vi è
l’attore Ryan Phillippe. Per prepararsi al ruolo,
egli ebbe modo di incontrare il figlio del suo personaggio, ovvero
lo scrittore James Bradley. Questi gli parlò di suo padre, aiutando
l’attore a calarsi nel ruolo per risultare il più realistico
possibile. Ad interpretare James Bradley nel film vi è invece
l’attore Thomas McCarthy. Vi sono poi gli attori
Jesse Bradford, Adam Beach e
Jamie Bell nei
panni dei soldati Rene Gagnon, Ira Hayes e Ralph Ignawski. L’attore
John slattery, celebre per la serie Mad
Men, interpreta invece Bud Gerber.
L’attore Paul Walker,
noto per il personaggio di Brian O’Conner nella saga di Fast &
Furious, interpreta il sergente Hank Hansen, uno di coloro che
issarono la prima bandiera americana. Completano poi il cast gli
attori Benjamin Walker nei panni di Harlon Block e
Ned Eisenberg in quelli del fotografo Joe
Rosenthal. Barry Pepper ricopre il ruolo del
sergente Michael Strank. Il film segna inoltre il debutto
cinematografico di Scott Eastwood,
figlio di Clint, qui nel ruolo del soldato Roberto Lundsford. Come
noto, il regista non richiese la partecipazione degli attori a dei
corsi di addestramento. Egli preferì farli parlare con attori che
avevano già avuto precedenti esperienze su set di film di
guerra.
Flags of Our Fathers: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Flags of Our Fathers grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now
e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 4 marzo alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Kate Mara è una di
quelle attrici che ha sempre lavorato molto nel mondo del cinema e
delle serie tv, diventando molto amata in tutto il mondo.
L’attrice, infatti, ha iniziato a lavorare sin da giovanissima e ha
sempre dimostrato di sapere scegliere ruoli che valorizzassero i
suoi talenti e la sua grazia.
Ecco dieci cose da sapere su
Kate Mara.
Kate Mara: i suoi film e le serie
TV
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1999 con
il film Destini incrociati (1999). Recita poi in I segreti di Brokeback
Mountain (2005), We Are Marshall
(2006), 14 anni vergine (2007), Shooter (2007),
Open Road (2009), Iron Man 2 (2010),
127 ore (2010),
Legami di sangue (2012) e Transcendence (2014).
Tra i suoi ultimi lavori vi sono Fantastic 4 – I fantastici
quattro (2015), Man Down (2015), Sopravvissuto – The
Martian (2015), Morgan (2016), My
Days of Mercy (2017), Lo scandalo Kennedy (2017,
Ghostwriter (2021) e Call Jane (2021). Ha anche
lavorato in alcune serie tv come Everwood (2003),
Nip/Tuck (2003), Jack & Bobby (2005), 24
(2006), Entourage (2009), American Horror Story
(2011), House of Cards – Gli intrighi
del potere (2013-2016), Pose (2018), A
Teacher: Una storia sbagliata (2020) e Claff of ’09
(2022).
2. È anche doppiatrice e
produttrice. Nel corso della sua carriera, Kate non ha
svolto solo ed esclusivamente l’attività di attrice, ma anche
quella di doppiatrice. L’attrice, infatti, ha prestato la propria
voce per il doppiaggio delle serie TRON: Uprising (2012),
Robot Chicken (2014) e Moonbeam City (2015),
oltre che per il film Drôles de petites bêtes (2017). La
Mara ha poi prodotto i film My Days of Mercy e
Ghostwriter, come anche la serie A Teacher.
Kate Mara e Jamie Bell
3. Ha sposato il noto
attore. Recitare sul set di Fantastic Four – I
Fantastici Quattro è stato propizio per l’attrice, perché è
proprio lì che ha conosciuto l’attoreJamie Bell, che
interpretava La Cosa. I due, infatti, hanno da quel momento
iniziato a frequentarsi nel 2015, per poi sposarsi nel luglio del
2017.
4. Ha avuto fidanzati
famosi. Prima di conoscere il suo attuale marito,
l’attrice ha avuto qualche fidanzato famoso: dal 2006 al 2008 si è
frequentata con il regista McG, mentre dal 2010 al
2014 ha avuto una lunga storia con il collega Max
Minghella. Si vocifera, inoltre, che abbia avuto anche una
storia con il collega Charlie Cox
durante il 2008.
Kate Mara: i suoi figli
5. È mamma di una
bambina. A quasi due anni dalla celebrazione del
matrimonio con Jamie Bell, l’attrice ha dato alla luce una bambina,
nata dall’unione della coppia nel maggio 2019. La bimba, della
quale non si conosce ancora il nome, è nata con parto cesareo
d’emergenza e non in casa come avrebbe voluto l’attrice. Mara,
inoltre, una volta sposato il suo attuale marito, è diventata
matrigna del figlio avuto da lui nel 2013 con l’attrice Evan Rachel
Wood: i due sono stati sposati due anni tra il 2012 e
il 2014.
Kate Mara in Iron Man
2
7. Ha fatto un cameo nel
film Marvel. L’attrice è
apparsa in Iron Man 2 grazie ad un cameo: in questo film,
infatti, interpreta un maresciallo degli Stati Uniti che serve
Tony Stark con dei documenti. Quella breve
comparsa è ad oggi l’unica incursione dell’attrice nel Marvel Cinematic Universe. Mara ha
poi in realtà interpretato Susan Storm in Fantastic 4 – I
Fantastici Quattro, ma questo non faceva parte del MCU. L’attrice non ha poi nascosto
di aver sperato che il suo personaggio in Iron Man 2
divenisse più rilevante.
Kate Mara in American Horror
Story
8. Ha recitato nella prima
stagione della serie horror. Nella prima stagione della
celebre serie antologica di genere horror, intitolata Murder
House, l’attrice compare nel ruolo di Hayden McClaine, giovane
studentessa che ha una relazione con Ben, il protagonista
interpretato da DylanMcDermott, e di
cui rimane incinta. Originariamente, il ruolo era stato offerto
all’attrice Danielle
Panabaker, ma ad ottenerlo è stata infine la Mara.
Kate Mara è su Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. Nel marzo del 2017 l’attrice ha deciso di aprire
un proprio account Instagram, attualmente seguito da 459 mila
persone. La bacheca dell’attrice è un collage di foto che la
ritraggono tra momenti di vita familiare, lavoro e svago. Sono
molte le foto dedicate al marito e alla sua famiglia, soprattutto a
sua sorella Rooney.
Seguendola si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività
dentro e fuori dai set cinematografici.
Kate Mara: età e altezza
10. Kate Mara è nata il 27
febbraio del 1983a Bedford, New York. La
sua altezza complessiva corrisponde a 157 centimetri.
Dopo essere stato presentato alla
Festa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale
italiane C’mon
C’mon, scritto e diretto da Mike
Mills che, dopo un film ispirato a suo padre
(Beginners) e uno alla madre (Le donne della mia
vita), si cimenta in un’opera ancora più personale e per certi
versi più vicina alla sua esperienza vissuta: una storia che scava
nel rapporto tra adulti e bambini.
Protagonista della pellicola è
Joaquin Phoenix, nei panni di un uomo di mezza età che
impara a prendersi cura di un bambino per la prima volta,
attraverso un viaggio che si trasformerà in una meditazione
sull’amore, la genitorialità e sull’andare avanti anche se non si
ha idea di cosa accadrà nel futuro. Nel cast anche Gaby
Hoffmann(Perdona e dimentica, Wild),
Scoot McNairy (Monsters, L’amore
bugiardo) e il giovanissimo Woody Norman.
C’mon
C’mon arriverà il 7 aprile nelle
sale italiane distribuito da Notorious
Pictures.
Joaquin Phoenix è Johnny, un giornalista radiofonico
molto preso da un progetto di lavoro che lo porta in giro per
l’America a intervistare i bambini sul futuro incerto del nostro
mondo. Sua sorella Viv (Gaby Hoffmann) gli chiede di badare a suo
figlio di 8 anni Jesse (Woody Norman), mentre lei si occupa del
padre del bambino, che ha problemi mentali. Johnny si trova a
legare con il nipote in una maniera che mai avrebbe previsto,
portandolo con sé in un viaggio da Los Angeles a New York e New
Orleans.
Mentre i Marvel
Studios non hanno mai davvero badato a spese per
l’accuratezza dei costumi dei propri eroi, nei programmi TV la
Marvel Television ha avuto
un approccio diverso, un po’ vecchio stile cercando di dare un
tocco “realistico” agli abiti dei personaggi. Ci sono stati alcuni
accenni divertenti qua e là diverso, e Daredevil ha
ottenuto un costume ad hoc, ma per la maggior parte dei fan
sono rimasti delusi.
Nel
caso di Man Without Fear, aveva un abito rosso (e nero) a
cui mancava gravemente un componente chiave: quel classico logo
“DD” sul petto. Anche se a molti di voi può sembrare una
piccola omissione, non credo che vorresti vedere
Batman o Spider-Man entrare in
azione senza i loro loghi gusto?
Ebbene,
parlando conComicBook.com ,
l’attore Charlie Cox ha condiviso le sue speranze che
il costume di Daredevil si evolva nel MCU. “Se
c’è un vestito nuovo o se si trasforma o cambia o viene rifatto o
altro, sarà molto più divertente per i fan avere quel momento del
tipo, ‘Oh merda, ecco cos’è.'”
“Quello che direi è che mi è sempre piaciuta l’idea
che a un certo punto del viaggio di Matt, del suo viaggio emotivo,
e ancora, non so cosa stia succedendo tutto, o cosa potrebbe
accadere, e come si colleghi a ciò che l’abbiamo già fatto, non ne
ho proprio idea, ma mi è sempre piaciuta l’idea che a un certo
punto si senta come se si fosse guadagnato il diritto di avere il
DD [sul petto], cosa che non abbiamo mai avuto.”“E un giorno, mi piace l’idea che lui prenda
semplicemente quella decisione; possiamo assistere a
quell’evoluzione sullo schermo. È solo una piccola idea che ho
avuto e che pensavo sarebbe stata piuttosto
interessante”.
Che dire,
Charlie Cox non ha tutti i tordi, resta da
capire se Kevin Feige ha piani per un film
standalone su Daredevil o meno, ma considerato che
Daredevil è stato uno dei primi personaggi ad apparire
nel MCU,
ancor prima dei chiacchierati mutanti X-Men, è prevedibile che lo studios abbia piano più
grandi per lui.
The
Batman esce ufficialmente oggi in gran parte dei
paesi (da noi ieri) oggi, ma il film ha iniziato la sua corsa negli
USA la scorsa notte, accumulando un impressionante cifra di 21,6
milioni di dollari dalle proiezioni in anteprima di giovedì sera
(questa cifra include i 2 milioni portati dalle proiezioni IMAX di
martedì).
Questo è
un ottimo inizio per il riavvio di Matt Reeves, soprattutto se si
tiene conto della durata del film è che di quasi tre ore. La Warner
Bros. prevede ora un weekend di apertura da oltre 90 milioni, ma i
tracker indipendenti ritengono che sarà più vicino
a 100 milioni e potrebbe potenzialmente raggiungere 115
milioni di dollari. Ad ogni modo, sembra che The
Batman diventerà il film con il maggior
incasso all’uscita dietro solo all’enorme successo segnato da
Spider-Man: No Way Home.
Gli incassi di The Batman in
Italia
Esordio
strepitoso anche in Italia per l’attesissimo The
Batman che con oltre 700.000 € di incasso nel suo
primo giorno di programmazione ha trionfato al box office italiano
conquistando pubblico e critica. Il film, diretto da Matt Reeves
con protagonisti Robert Pattinsone
Zoe Kravitz, si attesta come miglior opening day
dell’anno e miglior opening day Warner Bros. per un titolo
internazionale dall’uscita di Joker.
Gli incassi di The Batman
all’estero
Il film
si sta comportato bene anche all’estero, nonostante sia stato
ritirato dai cinema russi all’ultimo minuto in seguito ai tragici
avvenimenti e al comportamento sconsiderato di PUTIN. Le attuali
stime del fine settimana di apertura globale si aggirano intorno ai
225 milioni di dollari. La risposta critica è stata molto positiva
e, sebbene il punteggio di Rotten Tomatoes sia leggermente
diminuito da quando l’embargo sulle revisioni è stato revocato
lunedì, ora è stabile a un rispettabile 85%. Sebbene Matt
Reeves abbia già confermato i primi piani per un sequel,
stiamo ancora aspettando notizie ufficiali dallo studio.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Sono bastati pochi anni ad
Ariana DeBose per conquistare il mondo dello
spettacolo statunitense. Inizialmente fattasi notare come
ballerina, ha poi dimostrato ottime doti canore e recitative,
passando dal teatro al cinema. Ad oggi è una delle star più
promettenti del momento, merito anche dei pochi ma celebri film in
cui ha recitato e che le hanno permesso di sfoggiare tutto il suo
carisma e di vincere prestigiosi riconoscimenti.
Ecco 10 cose che non sai di Ariana DeBose.
Ariana DeBose: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in pochi ma
celebri film. Dopo anni e anni di teatro, con
partecipazioni a numerosi musical di successo a Broadway, l’attrice
ha infine compiuto anche il suo debutto cinematografico. Questo è
avvenuto con il film
indipendente Seaside (2018), seguito poi proprio
con la trasposizione cinematografica del musical teatrale
Hamilton (2020), in cui aveva già precedentemente
recitato. Il suo primo vero e proprio film è però The Prom (2020),
diretto da Ryan Murphy con Meryl Streep e
Nicole Kidman.
Grande successo lo ottiene poi con West Side
Story (2021), di Steven Spielberg, dove recita
accanto agli attori Ansel Elgort e
Rachel
Zegler.
2. Ha recitato anche in
alcune serie TV. Oltre al cinema, però, la DeBose ha
manifestato grande interesse anche per il piccolo schermo,
recitando inizialmente in un episodio della serie di genere
poliziesco Blue Bloods (2016), mentre in seguito è apparsa
in sei episodi della serie Schmigadoon!, di genere
commedia musicale, dove interpreta la maestra di scuola Emma
Tate.
3. Ha diversi progetti in
programma. Ora che è una vera e propria star di Hollywood,
tutti sembrano voler lavorare con lei. Per i prossimi anni,
infatti, la DeBose ha già diversi progetti di particolare interesse
in programma. Ha infatti da poco terminato le riprese di
Argylle, film d’azione e spionaggio con protagonisti
Henry Cavill e
John Cena, e
quelle del thriller fantascientifico I.S.S, di cui sarà
protagonista. Per il 2023 è invece attesa nei panni di Calypso nel
cinecomic Kraven the Hunter,
dedicato al celebre cacciatore dei fumetti Marvel, interpretato da Aaron
Taylor-Johnson.
Ariana DeBose è Anita in West Side Story
4. Ha ricevuto indicazioni
dall’attrice originale del suo personaggio. Nel remake di
West Side Story firmato da Spielberg, l’attrice ricopre il
ruolo di Anita, uno dei personaggi secondari ma che allo stesso
tempo è uno di quelli che più spiccano e si fanno amare. Nel film
del 1961 Anita era interpretata da Rita Moreno,
che nel film di Spielberg ricopre invece un ruolo inedito.
Entusiasta di poter incontrare l’originale Anita cinematografica,
la DeBose ebbe modo di parlare con lei riguardo il personaggio,
così da sapere tutto ciò che era necessario conoscere di questo e
interpretarlo al meglio.
5. Ha vinto numerosi premi
per la sua interpretazione. Di tutto il cast del nuovo
West SideStory, la DeBose è certamente stata la
più lodata e apprezzata. La sua interpretazione di Anita le ha
permesso non solo di conoscere fama internazionale, ma anche di
ottenere prestigiosi riconoscimenti. Ad oggi ha infatti vinto uno
Screen Actors Guild Award e il Golden Globe per la migliore attrice
non protagonista. Ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar
alla miglior attrice non protagonista e al Critics’ Choice Awards
nella medesima categoria, oltre che due candidature ai BAFTA.
Ariana DeBose in Hamilton
6. Ha interpretato un ruolo
“nascosto”. La DeBose non solo ha partecipato alla
versione cinematografica di Hamilton disponibile su
Disney+ come membro dell’ensemble, ma
ha anche ricoperto una parte segreta. Questa è stata indicata come
“The Bullet”, ovvero una personificazione della morte che oscura
Alexander Hamilton per tutto lo spettacolo ed emerge nei momenti
chiave. Questo nuovo adattamento dell’opera ha dunque permesso
all’attrice di farsi notare anche presso un pubblico più ampio e
dimostrare il suo carisma e talento.
Ariana DeBose in So You Think You Can Dance
7. Ha partecipato al celebre
reality. La DeBose è entrata nel mondo dello spettacolo
nel 2009 con il reality So You Think You Can Dance, dove una
serie di concorrenti si sfidano nel ballo fino ad arrivare, dopo
diverse eliminazioni, ad un vincitore. La DeBose ha partecipato
alla sesta edizione del programma, classificandosi nella Top 20.
Pur non vincendo, il programma le è servito per farsi notare come
esperta ballerina ed entrando così a far parte di diverse
produzioni teatrali.
Ariana DeBose: chi è il suo partner?
8. Si definisce come
“queer”. La DeBose si è apertamente identificata come
queer in diverse interviste. Ha infatti affermato che “non ho
mai sentito di avere qualcosa da nascondere e non ho mai sentito di
dover rivendicare un’etichetta. Sono sempre stata aperta sulle mie
opinioni e sull’amare chi amo”. DeBose dunque affermato di
uscire con entrambi i sessi, ma di avere una predilezione per le
donne. Si sa che ha avuto una frequentazione con la maestra di
scena di Broadway Jill Johnson, che aveva
incontrato durante lo spettacolo Motown. Al momento
l’attrice sembra però essere single.
Ariana DeBose è su Instagram
9. Ha un account
seguitissimo. Come la maggior parte dei suoi colleghi,
anche la giovane attrice ha aperto da qualche anno il proprio
profilo Instagram, seguito da qualcosa come 276 mila persone. Un
numero certamente destinato a crescere ora che la DeBose continua
ad acquistare popolarità nel mondo dello spettacolo. Il suo profilo
è un tripudio di foto che, con quasi 4 mila post, la ritraggono
protagonista tra momenti lavorativi e di svago. Seguendola, si
potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività, dalla
recitazione alla pubblicità, fino ai luoghi da lei visitati e molto
altro.
Ariana DeBose: età e altezza
10. Ariana DeBose è nata il
25 gennaio del 1991 a Wilmington, nella Carolina del Nord, Stati
Uniti. L’attrice è alta complessivamente 165
centimetri.
Nell’ambito della nuova
edizione del Sudestival, che si svolge dal 25
febbraio al 20 marzo a Monopoli, il regista e sceneggiatore
Alessandro Grande ha presentato
Regina, il suo lungometraggio d’esordio,
disponibile su tutte le principali piattaforme, reduce da oltre un
anno di successi e premi, dopo la prima mondiale nel concorso di
Tornino 38°.
Regina è
una storia tanto stratificata, ambientata in una Calabria inedita,
ed è proprio dei luoghi del film che comincia a parlare
Grande, calabrese di nascita e conoscitore di quei
posti tanto affascinanti quanto sconosciuti.
“Conosco le
potenzialità di questo territorio e volevo allontanarmi il più
possibile dai cliché e dagli stereotipi, cosa che ho sempre fatto
sin dai miei cortometraggi. Ho cercato di raccontare una storia che
fosse il più possibile vicina a me, infatti il padre di questa
storia ha più o meno la mia età, e la ragazzina ha dei sogni. Ho
fatto lo stesso ragionamento con l’ambiente. La montagna è un
territorio molto misterioso, e l’ho scelto non solo per la
bellezza, ma per l’atmosfera che questo posto dà al film. Non
volevo fare una cartolina per la Calabria ma un film d’atmosfera e
pertanto la montagna, il lago, il freddo servivano per entrare in
questo mood. Ho trovato attraverso questa storia l’occasione per
raccontare una Calabria diversa che in alcuni momenti può sembrare
il Nord Europa, paesaggisticamente.”
Protagonisti del film
sono
Francesco Montanari e Ginevra Francesconi, padre e figlia, che
restituiscono un’alchimia incredibile, nel film. Come si è arrivati
a questi casting?
“Ginevra l’ho scelta
dopo una serie di provini, ho visto più di 500 ragazze per il ruolo
di Regina, perché secondo me era fondamentale fare la scelta
giusta, il film segue principalmente il suo percorso, una vera
responsabilità per una giovane attrice. Con lei si è creato subito
un ottimo rapporto, è una macchina da guerra. Abbiamo lavorato sul
personaggio per più di un anno, ha preso lezioni di canto e di
chitarra e ha cantato e suonato dal vivo, in presa diretta, durante
le riprese. Francesco invece l’ho scelto perché mi piaceva fargli
raccontare un personaggio diverso rispetto a quello che fa di
solito. Qui è un padre giovane e immaturo, quando lui in genere
mette in scena sempre personaggi dal carattere forte. Doveva essere
una persona normale, che ha solo sua figlia, che è la sua ragione
di vita. Tra loro è nato un rapporto incredibile, sul set, proprio
come fossero davvero padre e figlia.”
Alessandro Grande: intervista al regista di Regina
Propio sul
rapporto padre/figlia ragiona il film, uno scontro di generazioni
che sembrano affrontare diversamente le difficoltà e i problemi,
con un senso etico differente.
“È una riflessione
che abbiamo fatto in fase di scrittura, ci siamo chiesti perché
raccontare un conflitto generazionale. Abbiamo capito che era un
tema necessario, come si legge anche nel saggio di Recalcati (Il
complesso di Telemaco, ndr), i giovani di oggi hanno sempre più
bisogno di una guida perché i genitori quarantenni tendono a
prendersi poche responsabilità. I figli di oggi sono come i
Telemaco che aspettano il ritorno di Ulisse per riportare
l’autorità in casa. Ci siamo confrontati con un padre che fa quello
che fa perché vuole proteggere sua figlia e ha paura di perderla, e
una figlia che ha un suo bisogno di essere educata e di avere la
certezza di seguire una strada giusta. Non volevamo raccontare chi
avesse ragione, ma due persona che hanno il bisogno di ritornare
uniti dopo un allontanamento, con la consapevolezza che potranno
stare insieme perché hanno capito.”
L’esordio di
Regina risale a novembre 2020, durante l’edizione on line
del Torino Film
Festival. Eravamo nel cuore della pandemia. Come affronta un
periodo del genere un creativo?
“È stato un periodo
difficile. Presentare Regina a distanza mi ha tolto una serie di
aspettative, del pubblico, del cast, della condivisione fisica di
quel momento. L’ho vissuto in maniera spiazzata, anche perché
nessuno sapeva dirmi come sarebbero andate le cose. Abbiamo
navigato a vista e abbiamo preso quello che è venuto. È stato
strano. Ho avuto la possibilità di partecipare a un festival così
importante ma rimanendo a casa, e questo non me lo aspettavo.
Nonostante questo mi si sono comunque aperte delle opportunità e
quindi il film ha avuto comunque una sua visibilità, anche se
diversa da quello che mi sarei aspettato.”
Da sceneggiatore
e regista, Alessandro Grande ha un cassetto pieno di idee e di
proposte. Come si sceglie tra queste il prossimo
progetto?
“Oggi per portare
avanti un progetto devi essere davvero innamorato. Con i nostri
tempi burocratici, possono passare anche anni, quindi bisogna
trovare una storia che faccia breccia nel nostro cuore e che siamo
disposti a portare avanti per sempre, come fosse una storia
d’amore.”
Sicuramente la storia d’amore di
Alessandro Grande con Regina
continua, mentre il film è disponibile sulle principali
piattaforme.
Le pagine dei romanzi si soffermano
parecchio, e nel dettaglio, sulla descrizione dei tratti somatici
dei personaggi, affinché l’immaginazione del lettore possa essere
sollecitata al meglio. Non sempre queste caratterizzazioni sono
lusinghiere, anzi, ci hanno presentato egregiamente i personaggi
più inquietanti e dall’aspetto opposto agli standard
hollywoodiani.
Tuttavia, gli adattamenti
cinematografici di quei romanzi vedono quegli stessi personaggi
descritti come “bassi e brutti” interpretati dalle più
belle e affascinanti star del cinema e la loro qualità ritenuta
“brutta” viene relegata a capelli leggermente arruffati o una
cicatrice appena visibile. Anche se i film che analizzeremo non
sono necessariamente scadenti, e in molti casi, sono effettivamente
dei classici della storia del cinema, questi sono i migliori esempi
di personaggi che sono completamente diversi dalle loro controparti
del materiale di partenza.
Bill Denbrough – It: Capitolo
2
It:
Capitolo 2 è uno dei film di Stephen
King che gode maggiormente del fattore re-watch, e questo
è in parte dovuto al cast perfetto delle versioni adulte del Club
dei Perdenti. Che si tratti di Bill Hader come un
Richie più vecchio o di Jessica Chastain come una
Beverly più anziana, non poteva davvero esserci casting migliore.
In particolare, nei panni di Bill Denbrough,
James McAvoy riesce egregiamente a
interpretare questo uomo di mezza età, il leader risoluto dei
Losers.
Tuttavia, questo adattamento non
corrisponde esattamente alla sua controparte nel romanzo, dove è
descritto come “uno sfigato dagli occhiali enormi e con una
lunga coda di cavallo“. La realtà effettiva è che non vi è
stato alcun studio di character design alla base, e il personaggio
si presenta praticamente eguagliando look dell’attore nella
realtà.
Rachel Watson – La ragazza del
treno
L’adattamento
cinematografico del romanzo La ragazza del treno è
molto più debole della controparte cartacea, presentandosi come un
melodramma fiacco, privo della qualità emotiva fondamentale per lo
sviluppo della trama del libro. Per quanto riguarda la protagonista
Rachel Watson, nel libro è presentata come una
donna sovrappeso e alcolizzata, esattamente tutto il contrario di
Emily Blunt, nel film più che mai in forma
smagliante. Anche nei momenti in cui la protagonista tocca il
fondo, il fascino e la bellezza di Emily Blunt
sono sempre in primo piano, dunque l’identificazione con il
personaggio non è affatto favorita allo stesso modo del libro.
Gurney Halleck – Dune
In Dune, Gurney Halleck è il
menestrello che addestra Paul Atreides a
combattere; il classico romanzo di fantascienza descrive
notoriamente Gurney Halleck come “un brutto
ceffo“, ma non è esattamente così che descriveremmo
Josh Brolin.
Brolin ha interpretato il
personaggio nell’adattamento del 2021, e non è affatto “un brutto
ceffo”, ma un attore dal fisico piuttosto scolpito e muscoloso, per
cui sarebbe davvero quasi impossibile trovare qualcuno che descriva
l’attore come brutto. Inoltre, Patrick
Stewart ha interpretato il personaggio nell’adattamento
del 1980 di David Lynch, e anche egli è ben
lontano dalla descrizione negativa del personaggio che viene fatta
nel libro.
Norman Bates – Psycho
Nel romanzo Psycho di Robert Bloch,
Norman Bates era descritto in modo analogo alla
caratterizzazione dei tipici serial killer, ovvero grasso, calvo e
dall’aspetto repugnante. Tuttavia, nel classico di Alfred
Hitchcock, l’iconico cattivo, interpretato da
Anthony Perkins, è snello e dalla chioma folta,
pur trasmettendo chiaramente le sfumature sinistre ed inquietanti
insite al personaggio.
Ci sono stati comunque alcuni
critici che hanno ritenuto questa rappresentazione di Norman Bates
piuttosto fuorviante e non veritiera, poiché ai loro occhi non
risulta realistico che un attore dall’aspetto piacevole come
Perkins possa interpretare un personaggio così malvagio. Contro
questa asserzione, vi è l’esempio di Ted Bundy
che, 14 anni dopo l’uscita del film, divenne famoso per essere un
serial killer attraente, e il suo bell’aspetto era esattamente il
mezzo attraverso cui riusciva ad attirare le sue vittime.
Il fantasma – Il fantasma
dell’opera
Nel romanzo Il fantasma dell’opera, il personaggio
titolare solitario era tutto pelle e ossa, ed è dipinto come un
vero mostro: senza naso, dalla pelle gialla e con pochi capelli
diradati, dunque possiamo dire che l’autore Gaston
Leroux non si era posto limiti con la caratterizzazione
del personaggio. Tuttavia, non è esattamente così che il
personaggio è stato raffigurato nell’adattamento cinematografico
del 2004.
Infatti, il personaggio è
interpretato da Gerard Butler, attore che non
condivide nessuna di queste caratteristiche, e la cui presenza nel
film fornisce quindi un significato diverso all’intera narrazione;
l’unica somiglianza tra attore e personaggio è probabilmente la
maschera, che copre metà del loro volto, e l’amore sconfinato per
la teatralità.
Wolverine – X-Men
Quando il primo film degli
X-Men fu ideato alla fine degli anni ’90 dalla
20th Century Fox, l’attore che meglio si adattava a
Wolverine in base al materiale di partenza era
considerato Bob Hoskins. Nei fumetti, Wolverine è
basso di statura, misura infatti 1,6 metri: questa era la ragione
principale per cui i fan della serie volevano che fosse
Danny DeVito ad interpretare
Wolverine.
Hugh Jackman sarebbe stato sicuramente
l’ultimo attore che i fan avrebbero preso in considerazione, non
solo perché all’epoca era uno sconosciuto e aveva più talento nello
spettacolo dal vivo, ma anche perché è alto ben 1,90 metri.
Tuttavia, questa scelta attoriale ha funzionato meglio di quanto lo
studio o Jackman avrebbero mai potuto immaginare, dato che l’attore
è riuscito a rendere il personaggio davvero iconico e lo ha
interpretato in ben otto film.
I Prego – Minority Report
In Minority Report, i Precog
vengono presentati come esseri in grado di prevedere ciò che
accadrà nel futuro; nel romanzo, proprio questa loro abilità ha
delle ripercussioni a livello cerebrale, con danneggiamenti
importanti che gli impedisco di adempiere a qualsiasi altro
compito. Oltre a ciò, sono esseri deformi dalle teste di dimensioni
sproporzionate e, come afferma Philip K. Dick, sono “creature
balbuzienti e maldestre”.
Tuttavia, nel film diretto da
Steven Spielberg, questi personaggi
appaiono come esseri umani normalissimi: a parte il fatto che
giacciono inconsapevolmente in una vasca d’acqua e che siano legati
a dei fili, non c’è nulla di agitato o balbuziente in loro, tanto
meno le loro teste, dalle dimensioni regolari.
Mikael Blomkvist – Millennium –
Uomini che odiano le donne
L’adattamento del 2011 di
The Girl with the Dragon Tattoo,
diretto da David Fincher, è uno dei pochi esempi
di film migliore del libro; il regista ha infatti adattato il
romanzo in un crime thriller inquietante ma molto affascinante,
estremamente fedele al materiale di partenza, se non per un’unica
eccezione.
Nel romanzo,
Mikael, che viene assunto per indagare su un caso
di scomparsa, è un professore di mezza età affaticato. Al
contrario, nel film di Hollywood, è interpretato da Daniel Craig, noto per aver impersonato uno
dei personaggi più affascinanti della storia del cinema,
James
Bond, e ben poco sforzo è stato fatto per farlo
sembrare meno avvenente.
Stanley Yelnats – Holes
Holes è
uno dei film Disney più sottovalutati del XXI secolo. Il film
d’avventura, basato sull’omonimo romanzo, segue il giovane
Stanley Yelnats, spedito in un campo di detenzione
minorile con l’ordine di scavare buche nel deserto. All’inizio del
romanzo, Stanley è in sovrappeso, ma nel corso della storia, più
tempo passa a scavare, più peso perde.
Ma nel film, Stanley è magro fin
dalla prima scena; ovviamente, dato che il personaggio era
interpretato dall’epoca adolescente Shia LaBeouf, non è che lo studio potesse
forzare un giovane ragazzo a subire una trasformazione alla
Christian Bale.
Connie Corleone – The
Godfather
Ne Il
Padrino di Mario Puzo, Carlo sposa Connie
solo avere accesso alla famiglia; questo è reso ancora più
chiaro nel romanzo, dato che Connie viene descritta come una
ragazza trasandata. Per quanto il film sia estremamente conciso in alcuni
passaggi, questo elemento della storia non è affatto chiaro.
Non ha aiutato il fatto che Connie
fosse interpretata da Talia Shire, sorella della
Coppola e attrice affascinante. Secondo il
NY Post, la
Shire ha quasi rifiutato il ruolo e, stando a quanto commentato dal
regista Francis Ford Coppola, inizialmente non
avrebbe nemmeno voluto ingaggiare l’attrice, proprio perché
troppo attraente.
Tutti stanno impazzendo per
l’ultimo film DC rilasciato dalla Warner
Bros.: The Batman. Il lungometraggio non è però un caso
isolato: i progetti in cantiere sono tanti e le prossime uscite non
sono meno valide.Il DC
Extended Universe ha attraversato molti cambiamenti a
seguito della sottoperformance di alcuni dei suoi investimenti più
grandi, cosa che ha spinto lo studio ad apportare alcune modifiche
ai progetti per il futuro: alcuni personaggi avranno i loro primi
film, altri eroi già noti ricompariranno nei sequel e altri si
separeranno dal DCEU.
Mentre Batman di
Michael Keaton e la versione di Ben Affleck torneranno in The
Flash, gli spettatori incontreranno un altro Bruce
Wayne nel film di Matt ReevesThe Batman. Il film con protagonista l’attore Robert
Pattinson segue un giovane Brucedurante il suo secondo anno di lotta al crimine
a Gotham. Il lungometraggio esplora il lato detective di
Wayne, spesso dimenticato nei film
su Batman.L’eroe si troverà faccia a faccia con
l’Enigmista (Paul Dano), un serial killer
che prende di mira i cittadini altolocati di Gotham e, durante la
sua indagine, scoprirà che c’è della corruzione anche nella sua
famiglia.Batman si
imbatterà anche in altri criminali famosi dei fumetti, come
Selina Kyle (Zoë
Kravitz), Carmine Falcone (John
Turturro) e Oswald Cobblepot / Il
Pinguino (Colin Farrell).
The
Batman è sicuramente uno dei film più attesi
del2022, ma non è l’unico progetto della
DC e della Warner Bros. in
programma per quest’anno: dentro e fuori dal DCEU
ci sono in tutto 19 film del franchise in arrivo dopo The
Batman.
DC League Of Super-Pets
Dopo
l’oscurità e l’azione di
The Batman,
la
DC
ha optato per un film di supereroi animato al computer:
DC League of Super-Pets. La
storia ruota attorno agli animali domestici dotati di superpoteri
della
DC Comics.
Il protagonista è Krypto
(doppiato da
Dwayne Johnson),
il super cane di Superman che,
insieme alla sua fedele squadra, dovrà combattere il crimine nel
giorno di riposo del suo padrone.
La League of Super-Pets è
formata da Krypto,Asso
(Kevin Hart), un maiale panciuto di nome
PB (Vanessa Bayer) che diventa il
cucciolo di Wonder Woman, una tartaruga super veloce di
nome Merton (Natasha Lyonne) e uno
scoiattolo di nome Ch’p (Diego Luna) che
diventa l’animale domestico di Lanterna Verde.
Black Adam
Il
prossimo film live-action della
DC
è
Black Adam.
Diretto da
Jaume Collet-Serra
e con protagonista
Dwayne Johnson,
il film è in ballo dal 2000 e ha visto un sacco di controversie.
Inoltre, la produzione di
Black Adam
è stata ritardata a causa del Coronavirus. Finalmente, dopo essere
stato rimandato un paio di volte, il film è pronto a uscire nei
cinema: arriverà nelle sale americane a luglio.
Black Adam introdurrà
anche in live-action alcuni dei personaggi della DC
Comics come Atom Smasher (Noah
Centineo), Hawkman (Aldis
Hodge), Cyclone (Quintessa
Swindell) e Doctor Fate (Pierce
Brosnan).
The Flash
Uno
dei film più attesi della
DCEU
è
The Flash.
Diretto da
Andy Muschietti,
il lungometraggio vedràEzra Miller
riprendere il ruolo di
Barry Allen.
Il film è tratto dai fumetti di
Flashpoint
e seguirà le vicende di
Allen
quando decide di viaggiare
indietro nel tempo per prevenire la morte di sua madre. Com’è
prevedibile, il viaggio causerà importanti variazioni alla linea
temporale originale: nel
processo Barry incontrerà versioni alternative di se
stesso, il Batman di Ben Affleck (con il quale ha già lavorato
in precedenza) e anche quello di Michael
Keaton.
The Flash introdurrà anche
Sasha Calle come nuova Supergirl e vedrà
il ritorno del generale Zod di Michael
Shannon, precedentemente rimasto ucciso
ne L’uomo d’acciaio.
Aquaman e Il Regno Perduto
Seguendo
la linea temporale, il prossimo film DC in arrivo
è Aquaman e Il Regno
Perduto. I
dettagli della trama sulla seconda avventura da solista di
Aquaman sono ancora nascosti.
Per
ora sappiamo che il film è diretto da James
Wane e che vedremo il ritorno di personaggi
come Mera (Amber Heard), Orm
Marius (Patrick Wilson), Nuidis
Vulko (Willem Dafoe), Black Manta
(Yahya Abdul-Mateen II), Thomas Curry
(Temuera Morrison), King Nereus
(Dolph Lundgren) e Atlanna
(Nicole Kidman).
Batgirl
L’eroinaBatgirl
avrà finalmente un film tutto suo. Diretto daAdil El Arbi e Bilall Fallah, il
lungometraggio avrà Leslie Grace come
protagonista.
Il film di Batgirl è in fase di sviluppo dal 2017
e, dopo un paio di cambiamenti all’interno della troupe di
produzione, è arrivato alla fase di lavorazione.
I
dettagli sulla trama di Batgirl sono ancora
sconosciuti, ma sappiamo che la pellicola riporterà in scena
James Gordon di J.K.
Simmons e Bruce Wayne/Batman
di Michael Keaton. Inoltre, Barbara
Gordon sarà affiancata dalla sua migliore amica
Alysia Yeoh (interpretata da Ivory
Aquino) e dalla sociopatica piromane Firefly
(Brendan Fraser).
Shazam! Fury Of The Gods
David
F. Sandberg dirigerà Shazam!Fury of the Gods. Il film DC,
previsto per il 2023, mostrerà nuovamente Zachary
Levi nei panni di Shazam, Asher
Angel come Billy Batson, Jack Dylan
Grazer come Freddy Freeman e Djimon Hounsou come il mago
Shazam.
Il
sequel del film Shazam conterà anche sul talento di
Helen Mirren per il ruolo di Hespera e su
quello di Lucy Liu per la parte
di Kalypso. Inoltre, nel cast ci sarà anche
Rachel Zegler.
Blue Beetle
Sembra
che Blue Beetle sarà il secondo film della
DC ad arrivare nel 2023.
Anche Blue
Beetle è in sviluppo dal 2018, i dettagli su di esso
sono ancora scarsi. Finalmente, nel 2021, Angel Manuel
Soto è stato scelto come regista e l’attore Xolo
Maridueña (Miguel Diaz in Cobra Kai) è
stato preso per il ruolo di Jaime Reyes/ Blue
Beetle.
Supergirl
La Supergirl interpretata da
Sasha Calle debutterà in The Flash e
tornerà nella DC con un suo film in uscita nel
2022 o 2023.Sfortunatamente,
non ci sono dettagli su Supergirl, si sa solo che la
Warner Bros. è alla ricerca di una regista
donna.Date le poche
informazioni che circolano e visto che il progetto è ancora in
attesa di un(a) regista, è più probabile che
Supergirl vedrà la luce nel 2023.
Green Lantern Corps
Ecco
un altro progetto dall’eterno sviluppo:Green Lantern Corps
è stato annunciato per la prima volta nel 2014 e da allora ha
dovuto fronteggiare parecchi ostacoli. La sceneggiatura di
Geoff Johns
è pronta dal 2019,
ma non ci sono più state molte notizie sul progetto. Sappiamo solo
che Green Lantern Corps è previsto tra il 2022 e il
2023.
Speriamo bene per Lanterna Verde:
il personaggio di John Stewart è già
stato rimosso da Justice League di Zack
Snyder perché lo studio aveva altri piani per
lui.
Zatanna
Il DCEU introdurrà
Zatanna nel biennio 2022-2023.Nel 2018, Warner
Bros. aveva già pensato di portare
Zatanna sul grande schermo, e nel 2021 è stato
rivelato che un film di Zatanna era in fase di
sviluppo. Il
lungometraggio sarà prodotto da J. J. Abrams e
scritto da Emerald Fennell: questo è tutto ciò che
si sa del progetto.
Static Shock
Nei
piani
DC
per il biennio 2022-2023 c’è anche
Static-Shock.
Il progetto è stato annunciato all’evento DC
FanDome del 2020 e, qualche tempo dopo, Michael B.
Jordan si è unito al team di produzione.
Nel 2021,
Randy McKinnon è stato inserito nella lavorazione
come sceneggiatore, ma per ora i dettagli sulla trama del film
restano sconosciuti.
Wonder Woman 3
L’arrivo
di un terzo film di Wonder Woman è già stato ufficialmente approvato nel
dicembre del 2020. Il progetto prevede nuovamente Gal
Gadot come protagonista e Patty Jenkins
come regista.
I dettagli della trama sono attualmente sconosciuti, ma
Jenkins ha detto di aver già scritto la trama:
questo terzo film sarà (finalmente) ambientato nel presente.
Le riprese di Wonder Woman 3 dovrebbero iniziare a
metà del 2023, quindi non è ancora stata data una data di
uscita.
Gemelli Meraviglia
Zan
e Jayna, meglio conosciuti come i Gemelli
Meraviglia, avranno il loro film.
Nel febbraio 2022 è stato rivelato che un film sui Wonder
Twins è attualmente in fase di sviluppo e
vede Adam Sztykiel come sceneggiatore e,
per la prima volta, come regista. Non si hanno per ora altre
informazioni.
Le Amazzoni
Il
successo di Wonder Woman porta non solo alla realizzazione di un
terzo film sull’eroina, ma anche di uno spin-off intitolato
The Amazons.
Come suggerisce il nome, il film si concentrerà sulle
Amazzoni e sull’isola di Themyscira, la storia
dovrebbe essere ambientata in qualche punto tra i film di
Wonder Woman. Sappiamo anche che Patty
Jenkins sarà la produttrice esecutiva ma non dirigerà il
progetto.
Black Canary
Visto
il successo del film Birds of Prey e del personaggio di Dinah
Lance, anche Black Canary otterrà un
suo film.
Poco si sa del progetto, tranne che Jurnee
Smollett riprenderà il suo ruolo e che la sceneggiatura
sarà scritta da Misha Green.
Blackhawks
Blackhawks
è in fase di sviluppo dal 2018 e prevede anche Steven
Spielberg a bordo nel ruolo di produttore e regista.
La produzione dovrebbe essere iniziare una volta conclusasi quella
di
West Side Story.
L’autore David Koepp ha detto che
Blackhawks sarà ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, ma non ci sono stati altri aggiornamenti.
Hourman
Il
personaggio della
DC
Hourman sembra
aver ottenuto il suo film, anche se non si sa quale delle tre
versioni del supereroe sarà scelta per il lungometraggio. Nel marzo
2021, è stato confermato che
Hourman è
in fase di sviluppo e che prevede
Gavin James
e
Neil Widener
come autori. La produzione sarà opera di Chernin
Entertainment:
questo è tutto ciò che si sa sul progetto.
Joker 2
Forse
uno dei progetti più misteriosi e allo stesso tempo attesi dalla
DC e dalla Warner è il
sequel del film Joker
di Todd Phillips. È dal 2019 che girano
voci su
Joker 2 e sembra che nel 2021
Phillips abbia firmato per scrivere la
sceneggiatura.
Tuttavia, Warner non ha fatto ancora un annuncio
ufficiale per quanto riguarda Joker 2...
Serie TV DC in arrivo dopo The
Batman
L’universo
DC non si sta espandendo solo sul grande schermo
ma anche in TV. Dopo il successo della serie Peacemaker di James
Gunn, i fan
della DC possono stare tranquilli: ci
saranno altri show nel prossimo futuro.
Ecco tutte le serie della DC che usciranno dopo
The Batman.
Dal 3 marzo è
finalmente arrivato in sala The Batman, l’attesissimo nuovo
film DC – Warner Bros. diretto da
Matt Reeves. Il cast è memorabile: Robert
Pattinson, Zoë Kravitz, Paul
Dano, Colin Farrell sono solo alcuni dei
nomi degli attori che compaiono nel lungometraggio. C’è chi è già
una star acclamata proveniente da altri franchise, chi è comparso
in serie televisive e chi in film indimenticabili. Vi proponiamo
quindi una lista di film e serie tv in cui potreste aver già visto
i personaggi di The
Batman.
Zoë Kravitz è
Toast la sapiente in Mad Max: Fury Road (2015)
Zoë
Kravitz ha interpretato una delle cinque mogli di
Immortan Joe in Mad Max: Fury Road. Il film
d’azione è un unicum: ha avuto una produzione alquanto travagliata,
ma alla fine si è rivelato un successo.
Inoltre, Mad Max – Fury
Road è uno dei pochi blockbuster usciti d’estate ad aver
ricevuto una nomination come miglior film. Non potrebbe essere più
meritata: sia per il trucco che per la rappresentazione degli
incidenti automobilistici, Fury Road è ormai un classico
dell’azione moderna.
Jeffrey Wright è
Felix Leiter in Casino Royale (2006)
Il ruolo di Jeffrey
Wright in The Batman forse è
uno dei più importanti e migliori mai interpretati dall’attore. In
ogni caso, non è la sua prima avventura nel cinema ad alto
budget.
Wright è un attore
dotato di un talento mozzafiato, ma è sempre stato sottoutilizzato
a Hollywood. Oltre a innumerevoli film indie, la
performance cinematografica più riconoscibile dell’attore è
certamente quella che lo vede ricoprire il ruolo di Felix
Leiter in 3 film di James
Bond: Casino Royale, Quantum of
Solace e No Time to Die. L’attore ha avuto
anche un ruolo televisivo di tutto rispetto con la parte di
Bernard in Westworld.
Andy Serkis è
Cesare ne L’alba del pianeta delle scimmie (2014)
La leggenda del motion capture
Andy Serkis, ha recentemente intrapreso un
percorso nel mondo dei supereroi. Dopo aver diretto
Venom: Let There Be Carnage nel 2021,
Serkis interpreta in The Batman
il fidato maggiordomo di Bruce Wayne Alfred.
Dopo Il Signore degli Anelli: Le
Due Torri e Il Ritorno del Re,
Serkis ha lavorato nuovamente con
Jackson per King Kong. Tuttavia, è con la
trilogia de Il pianeta delle scimmie che
Serkis ha avuto modo di mettere in scena il suo
estremotalento.The
War – Ilpianeta delle scimmie, è profonda e
scioccante, ma L’albadel pianeta delle scimmie è
un’operacompletamente diversa. Uno dei migliori film hollywoodiani
a buon mercato degli ultimi 10 anni. Qui Serkis
riesce a infondere a Cesare, il suo personaggio, l’umanità
necessaria per conquistare il pubblico.
Robert Pattinson è
Reynolds in The Rover (2014)
The Rover è un film distopico
australiano che si svolge un decennio dopo il collasso
dell’economia globale. Il lungometraggio vede
Pattinson nei panni di Reynolds,
affiancato dagli attori Guy Pearce e Scoot
McNairy.
Reynolds è un giovane americano ingenuo
che è non è affatto equipaggiato per sopravvivere nell’outback in
circostanze post-apocalittiche. The Rover mostra
l’attitudine di Pattinson ai film
d’azione. Se però quello appena descritto era un dramma molto
teso e pieno di violenza, The Batman mostrerà
l’azione di Pattinson nel mondo supereroico e
della lotta al crimine.
Zoë Kravitz è
Catwoman in LEGO Batman – Il film (2017)
Forse non tutti sanno che… Zoë Kravitz è già stata Catwoman una
volta. Prima di indossare integralmente i panni di Selina
Kyle per The Batman, Kravitz è stata la voce dello stesso
personaggio in LEGO Batman – Il film. Il film d’animazione
è divertentissimo ed è stato un successo al botteghino.
Robert Pattinson è
Thomas Howard in The Lighthouse (2019)
La Batcaverna è
un luogo claustrofobico, ma non è lo spazio più angusto in cui
Pattinson abbia recitato. Il film The Lighthouse di
Robert Eggers ha come protagoniste le star
Robert Pattinson e Willem
Dafoe: sono due locandieri che, dovendo vivere su
un’isola, iniziano a trascorrere troppo tempo da
soli. Nel film, perfino i
gabbiani diventano inquietanti presenze premonitrici.
The Lighthouse mostra la abilità di
Pattinson nell’interpretare sia scene pressoché
mute che scene dialogate, entrambe essenziali per la trilogia di
Batman.
Colin Farrell è
Bullseye in Daredevil (2003)
Colin Farrell ha già operato nel mondo dei
super criminali. L’attore, con il
suo ritratto energico di Bullseye, ha prestato un’ottima
performance nel film Daredevil.Anche se non era il Joker di
Nicholson o il Goblin di
Dafoe, il Bullseye di
Farrell è stata una presenza intimidatoria
importante all’interno del film.
Zoë Kravitz è
Angel Salvadore in X-Men: L’inizio (2011)
Kravitz conosce
bene come funzionano i film dei supereroi: l’attrice è
stata Angel in X-Men – L’inizio. Il reboot
del 2011 è forse il miglior film degli X-Men anche per
merito dei ruoli perfettamente assegnati al cast.
Le
interazioni di tutti, inclusa Kravitz nei panni di
Angel, sono assolutamente organiche e rendono bene l’idea
che un gruppo di giovani mutanti emarginati si stia
creando. Chissà se Kravitz manterrà la
personalità tranquilla e sorvegliata di Angel anche
per la Catwoman di The
Batman.
John Turturro è
Irving in Scissione (2022)
La
fantastica serie originale di Apple
TV+, Scissione, segue le vicende di un gruppo di
impiegati la cui memoria lavora in modo davvero unico:
quando sono al lavoro si
dimenticano di casa e quando
sono a casa dimenticano lo stress da lavoro. Nella
serie, John
Turturro è Irving, un dipendente che ha
subito la variazione di memoria.
In
The Batman, Turturro interpreta
Carmine Falcone, un ruolo precedentemente ricoperto da
Tom Wilkinson in Batman
Begins.
Paul Dano è Alex
Jones in Prisoners (2013)
Paul Dano è in
grado di fare la parte del viscido meglio di chiunque altro a
Hollywood: la sua interpretazione dell’Enigmista porta
sicuramente il personaggio tranquillo e minaccioso ad un nuovo
livello.
Tra le parti memorabili di
Paul Dano c’è la sua interpretazione di uno dei
sospettati in Prisoners di Denis
Villeneuve. Il personaggio mostra quanto
Dano possa essere intimidatorio pur dicendo molto
poco.
Arriva su
Prime Video, ancora una volta con un
episodio a settimana, la seconda stagione di Star Trek:
Picard con Patrick Stewart che torna nei
panni di uno dei personaggi simbolo del franchise. Dopo una prima
stagione forse deludente, l’annuncio di un proseguimento delle
avventure di Picard era stato accolto con scetticismo, eppure già
dal primo episodio di questo nuovo ciclo si può dire che la marcia
è cambiata.
Star Trek: Picard 2×01, la trama
Tutto sembra essere
tornato alla normalità, per Picard, il suo equipaggio è a bordo
della USS Stargazer e lui si appresta a fare un discorso ufficiale
alla cerimonia di diploma della Flotta Stellare, che per la prima
volta conferisce il titolo a un romulano. Ma dallo spazio arrivano
delle comunicazioni che turbano questa calma: si avvicina un
misterioso mezzo di trasporto con all’interno dei Borg. Jean-Luc e
Sette di Nove in particolare sono sconvolti da questa notizia, che
li mette di fronte ai traumi del loro passato, ma sono pronti a
farsi mettere alla prova per un’altra missione.
Con Patrick Stewart che torna al
timone della serie, Star Trek: Picard si impone
subito con un tono e uno scopo differente. Dal momento che quasi
tutto è stato detto sulla vita e le opere di Jean-Luc Picard,
questa nuova stagione sembra voler indagare la dimensione del
tempo, come ultima frontiera, non più lo spazio, e questo significa
che la serie, almeno da come si presenta questa prima puntata,
guarderà molto di più verso l’interno, l’introspezione, che verso
l’esterno e i viaggio intergalattici. Sembra questa un’occasione
per i realizzatori di raccontare un Picard inedito che guarda a
tutto ciò che gli è accaduto con uno spirito di indagine nuovo.
Un approccio introspettivo
Da un punto di vista
estetico, Star Trek: Picard ha tutti i crismi
della grande produzione, con una messa in scena poderosa e un cast
che viene messo in scena in maniera più equilibrata rispetto alla
prima stagione, l’impressione che si tratti di un’avventura corale,
come era stato detto all’inizio da Stewart, diventa ora più
concreta.
Il cast della
seconda stagione di Star Trek: Picard include
Patrick Stewart, Alison Pill,
Jeri Ryan, Michelle Hurd, Evan Evagora, Orla Brady, Isa Briones,
Santiago Cabrera e Brent Spiner. In questa stagione si unisce
al cast anche Annie Wersching e special guest come Whoopi Goldberg
– che ritorna nei panni di Guinan, il suo amato ruolo
in Star Trek: The Next Generation – e John de Lancie.
Attualmente è in produzione la terza stagione di Star Trek: Picard.
Arriva il 6 marzo su
StarzplayShining Vale, una
nuova serie che fa della mescolanza dei generi il suo punto
forte: una commedia familiare molto scorretta e affilata che si
intreccia con la ghost story e con i racconti della grande
tradizione horror.
La trama di Shining Vale
Nata dalla mente di
Sharon Horgan e Jeff Astroff, la serie racconta
della famiglia Phelps, che dalla city si trasferisce in provincia,
in Connecticut, in una grande casa molto antica. Li incontriamo
proprio il giorno del trasloco, in macchina: Terry, il padre,
chiacchierone e volitivo, che si sforza di tenere alto il morale
della famiglia; Gaynor, adolescente sveglia, arrabbiata con i
genitori per questo trasferimento, tutta rispostacce e smartphone;
Jake, ragazzino geek, con una consolle in mano, che vive con il suo
visore VR incollato alla faccia. Infine lei, Patricia, la nostra
eroina, seduta stancamente sul sedile del passeggero, guarda con
aria assente dal finestrino, mentre la sua famiglia bisticcia e
cerca di parlare tutta insieme, è distratta da qualcosa, una
fantasia o un ricordo, un momento di passione travolgente con un
uomo che non è suo marito (ci vengono mostrate le immagini).
Una volta arrivati in
questa casa enorme e scricchiolante, Patricia capisce subito che
c’è qualcosa di strano, comincia a sentire e vedere cose che non è
certa esistano davvero. Man mano che la storia si evolve scopriamo
più cose: il motivo per cui la famiglia si è trasferita, le
motivazioni di Gaynor nel voler seguire determinati corsi alla
nuova scuola, le strane realtà virtuali che vive Jake, il rapporto
di Terry con una sua collega, l’esigenza di Patricia di rimettersi
a scrivere e pubblicare il suo secondo romanzo, dopo il successo
travolgente, tanti anni prima, di un romanzo pruriginoso e
vendutissimo.
Courteney Cox regina
di Shining Vale
Shining
Vale è il nome della cittadina in cui si svolge la
vicenda, come è già accaduto a serie di grande successo, ad esempio
Twin
Peaks (che viene alla mente perché nel cast di questa
serie Starzplay c’è anche Sherilyn
Fenn, l’adorata Audrey Horne). Il nome del luogo in cui si
svolge una vicenda con contorni macabri conferisce al luogo stesso,
che racconta la storia, un’aura macabra, che contribuisce a
costruire l’atmosfera di mistero. Quello che però ha di particolare
Shining Vale è che questa atmosfera di inquietudine è costantemente
squarciata dalla commedia. C’è un’anima comica, divertente,
dissacrante nella serie che è irresistibile, merito forse del
talento comico di Courteney Cox che ruba la scena
a chiunque e in alcune situazioni fa affiorare alla mente la sua
brillante Monica Geller.
Ma tanto era ligia e
precisa la protagonista di Friends quanto disordinata, incasinata e
nevrotica è Patricia, la cui sensibilità la mette in comunicazione
con un mondo che non capisce e che tenta di spaventarla, se non
fosse che lei, in un colpo da maestro prova a sfruttare questo
mistero, che ha il volto e le apparenze evanescenti di Mira
Sorvino, a suo vantaggio.
Shining
Vale non fa mai veramente paura, ma alla fine di ogni
episodio si sente la bruciante e irrefrenabile esigenza di sapere
“cosa succede dopo?”, e in un panorama televisivo (e di
piattaforma) saturo di storie, è un pregio notevole.
Dopo aver conquistato il pubblico e
la critica dell’ultimo Festival
di Cannes, arriva nelle sale italiane Parigi,
13Arr. diretto da Jacques Audiard,
considerato uno dei registi francesi più talentuosi, già vincitore,
tra gli altri, di una Palma d’Oro e un Gran Prix Speciale della
Giuria al Festival di
Cannes, due Premi César, un Leone d’Argento a Venezia e due
BAFTA.
Il film – adattamento della graphic
novel Killing and Dying di Adrian Tomine, edito in Italia da
Rizzoli con il titolo Morire in piedi – racconta una moderna storia
di amore e amicizia, giovinezza e sessualità, filmata in un
sontuoso bianco e nero. Quattro vite con i rispettivi interrogativi
esistenziali, quattro destini che si intrecciano sullo sfondo dei
grattacieli parigini di “Les Olympiades”, quartiere nel XIII
arrondissement. A vestire i panni dei giovani protagonisti,
Lucie Zhang (Happy Night), Makita
Samba (The bunker game), Noémie Merlant
(Ritratto della giovane in fiamme) e Jehnny Beth
(frontwoman delle Savages). Candidato in 5
categorie ai prossimi Premi César (attrice e
attore rivelazione, sceneggiatura non originale, fotografia e
colonna sonora), Parigi, 13Arr. sarà distribuito
in Italia da Europictures a partire dal 24
marzo 2022.
La trama
Parigi, 13° distretto. Oggi. Emilie
incontra Camille, che è attratto da Nora, che incrocia il cammino
di Amber. Tre ragazze e un ragazzo ridefiniscono l’amore
moderno.
Disney+ ha diffuso il trailer,
il teaser poster e le immagini del film Disney Meglio
Nate Che Niente, una commedia d’avventura con numeri
musicali mozzafiato, che debutterà in esclusiva sulla piattaforma
streaming il 1° aprile. Il trailer contiene due nuove canzoni
originali scritte per il film, “Big Time”, cantata da Rueby Wood,
che interpreta Nate nel film, e “#GoAwf”, interpretata da Aria
Brooks, che interpreta Libby, insieme a Rueby Wood.
In Meglio Nate Che Niente, il tredicenne Nate
Foster sogna con tutto se stesso Broadway. C’è solo un problema:
non riesce nemmeno a ottenere una parte nella recita scolastica. Ma
quando i suoi genitori lasciano la città, Nate e la sua migliore
amica Libby vanno di nascosto nella Grande Mela per un’opportunità
unica nella vita e per dimostrare a tutti che si sbagliano. Un
incontro casuale con la zia Heidi, che Nate non vede da tempo,
stravolge il suo viaggio. Insieme dovranno imparare che le più
importanti avventure della vita sono grandi quanto i propri sogni.
Basato sul pluripremiato romanzo.
Meglio Nate Che Niente è interpretato da Aria
Brooks, Joshua Bassett, Michelle Federer e, per la prima volta
sullo schermo, Rueby Wood nel ruolo di Nate, con Norbert Leo Butz e
Lisa Kudrow. Basato sul libro di Tim Federle, il film è stato
adattato per lo schermo e diretto dallo stesso Tim Federle. Marc
Platt e Adam Siegel sono i produttori del film, mentre Tim Federle
e Pamela Thur sono gli executive producer.