Evangeline Lilly ha dichiarato che Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stato
il film della serie più difficile finora in termini di
realizzazione. Lilly, che farà parte della Fase 4 del MCU, ha recentemente parlato con
The Digital Fix mentre promuoveva il suo nuovo film
South of Heaven e ha parlato delle sfide che sono
arrivate con le riprese di Ant-Man 3 durante
la pandemia di coronavirus. Ha spiegato che i protocolli Covid
hanno reso il set impersonale, il che si è aggiunto all’intensità
che già rappresentava un bagaglio importante per il film:
“Abbiamo terminato le riprese
alla fine di novembre e penso che, senza dubbio, siano state la più
difficili che abbiamo realizzato. È stato il più difficile. È stato
l’unico che abbiamo realizzato durante il blocco del Covid. Questo
aggiunge una tale incredibile complicazione alla realizzazione di
un film. Aggiunge molto stress. Rende le cose molto impersonali
perché non puoi vedere i volti.
Anche Gli
Aristogatti riceverà il trattamento in live-action, dal
momento che è attualmente in fase di sviluppo presso la Disney il
film.
L’originale d’animazione, basato su
una storia di Tom McGown e Tom
Rowe, è stato distribuito nel 1970 dalla Walt Disney
Productions. Il film segue una famiglia di gatti persiani che
stanno per ereditare la fortuna del loro proprietario, ma devono
trovare la strada di casa con l’aiuto di un gatto randagio, Romeo,
dopo che il subdolo maggiordomo della loro proprietaria li ha
rapiti e li ha abbandonati in campagna.
Secondo
Comicbook.com, la Disney sta ora sviluppando un remake
live-action dell’amato classico per bambini. La sceneggiatura del
film è nelle mani di Will Gluck (Peter
Rabbit) e Keith Bunin
(Onward) e sarà prodotta dalla Olive Bridge
Entertainment di Gluck. I dettagli sul progetto sono ancora scarsi
poiché la fase di sviluppo è all’inizio, ma il film molto
probabilmente seguirà un aspetto simile al remake live-action della
Disney di Lilly e il Vagabondo.
Il remake live-action di Gli
Aristogatti non dovrebbe sorprendere dal momento che la
Disney nell’ultimo decennio sta lavorando a una serie continua di
riadattamenti in live action dei suoi classici animati. E c’è da
dire che sebbene alcune recensioni non siano propriamente
entusiaste, il pubblico mostra di apprezzare tantissimo queste
nuove narrazioni di classici senza tempo.
Lo scorso novembre
avevamo segnalato il piccolo errore di continuity nel primo
episodio di Hawkeye, e adesso Marvel e Disney hanno corretto la
svista.
Il “problema” riguardava lo stato di
distruzione dell’insegna sulla Stark Tower nel corso della
Battaglia di New York che la piccola Kate Bishop
vede dalla sua casa distrutta. Nella prima versione, le lettere
dell’insegna non “rispettavano” la caduta a cui abbiamo assistito
in The Avengers, mentre ora, su Disney+, è disponibile la correzione
della svista da parte dei Marvel Studios!
Di seguito potete vedere la scena
originale di Hawkeye e quella modificata:
Hawkeye è
disponibile in streaming su Disney+ e introduce nel MCU il personaggio di Kate Bishop,
interpretato da Hailee Steinfeld, che vedremo
sicuramente di nuovo sul grande schermo, dal momento che il
personaggio non è solo la pupilla di Occhio di Falco, ma è anche un
membro degli Young Avengers, che probabilmente arriveranno sul
grande schermo.
Tra il primo film
dell’MCU, Iron
Man, e il ventisettesimo, Spider-Man
– No Way Home, sono trascorsi tredici anni. Nel frattempo,
l’Universo
Cinematografico Marvel è diventato uno dei
pilastri del cinema di oggi: oltre agli effetti speciali, tra gli
elementi che danno forza al franchise ci sono sicuramente gli
attori stellari. Il gioco tra realtà e finzione cinematografica, i
gossip, i fenomeni di fandom sono pura linfa per la casa.
Soprattutto i fan più giovani sono
affezionatissimi ai volti dell’MCU
e probabilmente non sono pronti a vedere i loro attori preferiti
togliersi il costume da supereroe e abbandonare la Marvel. Purtroppo però, molti dei contratti
avviati agli arbori del franchise, quando ancora era tutto in fase
d’avvio, sono giunti a termine. A partire dal 2021 molti,
soprattutto tra gli interpreti originali degli Avengers, hanno
lasciato la nave Marvel. Kevin Feige
ha dichiarato che ora gli attori non sono più vincolati da rigidi
obblighi contrattuali: possono, se vogliono, restare, ma sono
liberi di scegliere. Quindi, se da un lato è arrivato il momento di
salutare alcune grandi star dell’MCU, dall’altro è bene
accogliere i
nuovi personaggi: scopriamo tutte le novità.
Chris Evans (Steve Rogers/Captain
America)
Chris
Evans ha esordito nell’MCU nel 2011 con
Captain America: Il primo Vendicatore, un film di poco
successo ma che ha reso l’attore una star della Marvel. Chris
aveva già precedentemente dimostrato di essere un grande eroe
Marvel nel film originale
di FoxI Fantastici 4 (2005), ma
è Capitan
America a permettergli di lasciare il segno.
Evans ha firmato uno dei
più lunghi contratti multi-film con i Marvel Studios. Tuttavia, in
un’intervista con la ABC ha dichiarato che avrebbe lasciato il franchise
“entro il 2019.” Nonostante le speranze dei fan per un ritorno in
futuro, gli autori della MCU sembrano essere
abbastanza soddisfatti di come si è conclusa la storia di Steve
Rogers.
Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron
Man)
Anche il volto principale
del primo film firmato MCU se ne va. Dopo 11
anni, Robert Downey Jr., attore emblema della
Marvel e del mondo dei
supereroi, dice addio al suo
Iron Man.
Considerando la morte terribile
sulla scena del personaggio in Avengers: Endgame, i fan possono solo
sperare di rivedere Downey Jr. in apparizioni
cameo, flashback e filmati di repertorio.
Scarlett Johansson (Natasha
Romanoff/Black Widow)
Vedova
Nera compare per la prima volta nel 2010, in Iron
Man 2. Torna poi nel 2012 in Avengers. Nel 2021, il
personaggio magistralmente interpretato da Scarlett
Johansson si guadagna il ruolo di protagonista in
Black Widow, film in cui viene esplorata la
storia di Natasha.
Un’altra morte sulla scena, un altro
addio. Natasha muore per sacrificarsi a
Vormir: con Black Widow
Johansson abbandona il suo personaggio. A
confermare ciò è una dichiarazione fatta dall’attrice stessa al
The Guardian.
Chris Hemsworth (Thor)
Agli inizi, il Thor di
Chris Hemsworth è stato essenziale per dare forza
all’MCU. Insieme a Capitan
America e ad Iron Man, è il Dio del Tuono a catturare
l’attenzione del grande pubblico.
L’arrivo nelle sale di Thor
nel 2011 è una pietra miliare per il franchise. Purtroppo per i fan
però, sembra che anche Hemsworth abbandonerà
l’MCU. Lo vedremo per
un’ultima volta nel film Thor: Love and Thunder, la cui
uscita è prevista per il prossimo luglio.
Jeremy Renner (Clint
Barton/Hawkeye)
Lo si vede per una prima
breve apparizione in Thor, ma è con The Avengers
(2012) che Jeremy Renner afferma il suo ruolo
nell’MCU. Il suo personaggio,
Clint Barton, torna poi in Avengers: Age of Ultron, e di
nuovo come membro del Team Cap in Captain America: Civil
War.Dopo aver
contribuito a riassestare la terra in Avengers: Endgame,
Barton diventa un mentore per Kate Bishop in
Hawkeye.
Dei
vincoli contrattuali di Renner si sa poco:
un’intervista del 2017 con
Vanity Fair riporta che l’ultima collaborazione con la
Marvel sarebbe dovuta
essere quella per il quarto film degli Avengers. Sappiamo che non è
andata così: lo abbiamo visto successivamente in Hawkeye e
What
If…?. In ogni caso, non sembrano esserci altri progetti in
vista per l’attore.
Chris Pratt (Peter
Quill/Star-Lord)
Pur non essendo un
Vendicatore, il personaggio di Chris Pratt è tra
gli eroi Marvel più
famosi.Pratt
cattura il pubblico con la sua interpretazione di
Star-Lord nel 2014 in Guardiani della Galassia per
poi tornare nel sequel del 2017. È sempre lui ad
interpretare il
personaggio in Avengers: Endgame.
Le
ultime apparizioni di Pratt pare che saranno
nei film in programmazione Thor: Love and Thunder e
Guardiani della Galassia Vol.
3. Tuttavia, l’attore si è mostrato innumerevoli
volte disposto a rinegoziare prontamente il suo contratto.
Mark Ruffalo (Bruce Banner/The
Hulk)
Ecco un altro degli
Avengers originali che se ne va. Mark
Ruffalo e il suo Incredibile Hulk non
sembrano intenzionati a rinnovare il contratto con la
Marvel. In realtà. c’è
confusione attorno al futuro del mostro verde…
L’attore ha parlato con Collider e ha dichiarato di aver firmato un contratto
a sei film con i Marvel Studios. Secondo
Vanity Fair, la collaborazione doveva finire con
Avengers: Endgame, ma pare che Ruffalo
apparirà nella serie She-Hulk.
Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man)
Rudd è in
tutto e per tutto sinonimo del personaggio di Ant-Man e
sarebbe impossibile immaginare qualcun altro nei panni del
supereroe in miniatura.
In
un’intervista del 2015 con The Hollywood Reporter, Kevin Feige
ha rivelato che Rudd aveva firmato a suo tempo un
contratto “three-plus-plus” (“tre più più”) con i Marvel Studios. L’attore
ha iniziato con il suo film, Ant-Man, poi è apparso anche in Captain
America: Civil War, Ant-Man and the
Wasp e Avengers: Endgame. In più, ha
appena finito di girare Ant-Man and the Wasp:
Quantumania: avendo raggiunto il tetto di cinque film,
sembra che Rudd abbia esaurito i suoi
”plus”.
Michael Peña (Luis)
Pur non essendo un supereroe, grazie alla sua
personalità vivace e ad alcune scene esilaranti, Luis di
Ant-Man è diventato uno dei personaggi
dell’MCU preferiti dai fan di
tutto il mondo.
In
un’intervista con Collider del 2015, l’interprete di
LuisMicheal Peña ha fatto
capire che il suo fosse un contratto valido per tre film.Finora, Peña è apparso nel primo
Ant-Man, in Ant-Man and the Wasp e tornerà
in Ant-Man and the Wasp: Quantamania del 2023. Sembra
quindi che il suo contratto sia scaduto.
Brie Larson (Carol Danvers/Captain
Marvel)
È la prima eroina a
ottenere un film tutto suo. Brie Larson fa il suo
debutto come Captain Marvel in Avengers: Infinity War.
Considerando che deve riprendere il suo ruolo come il potente eroe
MCU in The
Marvels (2023), non sembra ancora giunto il momento di
salutare Larson.
Inoltre, visto l’arrivo della
serie Disney+Ms. Marvel, c’è anche la
possibilità che Carol Denvers assuma un ruolo di primo
piano nell’attesissimo show.
Anthony Mackie (Sam Wilson/Captain
America)
Dopo la rivelazione sull’abbandono della
Marvel da parte di
Chris Evans, molti fan hanno provato a immaginare chi
avrebbe potuto assumere il nome di Capitan
America. Alla
fine, Avengers: Endgame ha risolto ogni dubbio: nel
film è proprio Steve Rogers a lasciare lo scudo a Sam
Wilson (Anthony Mackie).
Nell’MCU i progetti che
coinvolgono Mackie non mancano: dopo aver ottenuto un
ruolo come protagonista nella serie The Falcon and the Winter
Soldier, l’attore sembra aver firmato un nuovo contratto
che prevede una parte in Captain America 4.
Sebastian Stan (Bucky Barnes)
Il personaggio di
Sebastian Stan, Bucky, ha subito una
trasformazione enorme: dall’essere il Soldato d’Inverno è
passato alla parte di un eroe redento.
Tutto è iniziato con Captain
America: il primo Vendicatore e sembra che
nell’MCU ci siano grandi
progetti per Bucky Barnes: come afferma The Hollywood Reporter, Stan ha
firmato un contratto eccezionale di nove film con la
Marvel. Per ora l’abbiamo
visto in 5 lungometraggi e in 1 una serie tv: c’è quindi ancora
spazio per l’ex assassino nella Fase 4.
Florence Pugh (Yelena Belova)
Dopo l’addio alla
Vedova Nera di Natasha Romanoff nel 2021,
c’è già un nuovo volto per l’eroina: Yelena Belova, interpretata da Florence
Pugh.
Dotata di spirito brillante e vivace sarcasmo,
Yelena ha conquistato i fan anche per la sua abilità nei
combattimenti. Non ha nulla da invidiare alla
sorella. La Pugh è gia apparsa in
Hawkeye e certamente tornerà nei prossimi progetti
dell’MCU.
Charlie Cox (Matt
Murdock/Daredevil)
Con la fine della serie
Daredevil nel 2018, molti fan hanno temuto di non rivedere
più Charlie Cox e tutto il resto del cast.
Cox, in particolare, era diventato l’attore
preferito dal pubblico perché riusciva a catturare molto bene il
fascino e la complessa personalità di Matt Murdock.
Fortunatamente, sembra che l’MCU abbia nuovi grandi
piani per Matt Murdock.Dal momento che ci sono una serie di nuovi
personaggi strettamente legati al supereroe che devono essere
introdotti, Daredevil potrebbe apparire in diversi
progetti nei prossimi anni.
Tom Holland (Peter
Parker/Spider-Man)
Tobey
Maguire e Andrew Garfield hanno
sicuramente aperto la strada, ma
è Holland che ha davvero catturato
l’essenza di Spider-Man. Dapprima in Captain America:
Civil War e poi in Spider-Man: Homecoming,
Tom si è mostrato perfetto nei panni di
Peter.
Il futuro dell’attore inglese però è
pieno di incertezze. Il contratto di
Holland come interprete di Spider-Man sta
per finire.In una recente
intervista, Holland ha annunciato che No Way
Home sarebbe stato ufficialmente il suo ultimo film. D’altro
canto, Kevin Feige ha dichiarato che Spider-Man 4 è in
fase di sviluppo: ci sarà sempre Tom nel costume
di Spidey?
Alaqua Cox (Maya Lopez/Echo)
I fan hanno adorato
Maya Lopez di Hawkeye. La storia del
personaggio di Alaqua Cox ha affascinato il
pubblico tanto quanto vederla in azione. Sicuramente, anche
Maya giocherà un ruolo fondamentale nella Fase 4. Non a
caso, Kevin Feige ha già iniziato a
introdurre diversi personaggi che sono strettamente legati a lei e
alle sue storie.
Tom Hiddleston (Loki)
Prima di Thanos,
non c’era nessun cattivo migliore del Loki di Tom
Hiddleston. Il Dio dell’Inganno colleziona inimicizie e
poco affetto da parte dei fan. Tuttavia, sembra ottenere una
redenzione uccidendosi nel tentativo di distruggere Thanos…
C’è ancora spazio per Loki
nell’MCU? Probabilmente sì.
È già stato annunciato dalla Disney che la
serie Loki avrà una seconda stagione: probabilmente
vedremo Hiddleston operare nell’Universo
Marvel ancora per molti
anni.
Samuel L. Jackson (Nick Fury)
Ciò che ha reso Nick
Fury/ Samuel L. Jackson così
intrigante è la sua presenza emblematica in quasi tutti i film
della Marvel: compare per
la prima volta nell’originale Iron Man, poi in Iron
Man 2, The Avengers, Thor, Captain America: The First
Avenger, Capitan America: The Winter Soldier.
E le collaborazioni non finiscono
qui: anche se Jackson ha esaurito i nove film da
contratto con la Marvel Studios, sembra che
apparirà anche in Secret Invasion e, probabilmente,
in altri progetti.
Hailee Steinfeld (Kate
Bishop)
Anche se Clint
Barton potrebbe aver appeso il suo arco, in ogni caso c’è un
futuro per Hawkeye. Kate Bishop potrebbe
assumerne il mantello. Il pubblico vede già un ottima chimica
tra Steinfeld e la spumeggiante
Pugh. Inoltre, l’attrice ha lasciato intendere che
avremo modo di vederla nell’MCU ancora per molto
tempo.
Michael Keaton (Adrian
Toomes/L’Avvoltoio)
Dopo le critiche mosse alla
Marvel per i suoi cattivi
poco d’effetto, con Micheal Keaton nei panni
dell’Avvoltoio c’è stato un cambio di rotta. L’attore ha
fatto il suo debutto in MCU nel 2017 con
Spider-Man: Homecoming, mettendo in scena una delle
migliori performance da super-criminale mai viste.
Data la sconfitta
dell’Avvoltoio proprio in
Homecoming, non ci si aspettava che
Keaton venisse coinvolto in nuovi progetti.
Tuttavia, dopo la sua comparsa nel trailer di
Morbius, sembra che la Marvel abbia ancora grandi progetti
per l’attore.
È stata rivelata la durata di
The
Batman e sembra che Matt Reeves
sia intenzionato a tenere in sala gli spettatori per molto tempo.
La durata ufficiale di The
Batman sarà di due ore e 47 minuti, senza i crediti di
chiusura.
A 167 minuti senza credits,
The
Batman sarà il cinecomic più lungo di sempre, dopo
Avengers: Endgame e Zack
Snyder’s Justice League, rispettivamente di
181 e 242 minuti.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Dopo un piccolo periodo di limbo, in
cui non si sapeva quando la distribuzione avrebbe fatto arrivare il
film nelle sale italiane, arriva finalmente l’annuncio che Licorice
Pizza di Paul Thomas Anderson arriverà nelle nostre
sale il 17 marzo 2022.
Il nuovo film di Paul Thomas
Anderson ha come protagonista Cooper
Hoffman, figlio
di Philip Seymour Hoffman, frequente collaboratore del
regista, che ha diretto in Hard Eight,
Boogie Nights, Ubriaco d’amore, The Master e
Magnolia.
Ambientato nella San Fernando Valley
degli anni ’70, il film segue uno studente delle superiori, che è
anche un attore di successo.
Impreziosito da
braniinediti di Jennifer Lopez eseguiti in coppia con
Maluma, star dellamusica latina conosciuta a
livello mondiale,“Marry
Me – Sposami”
annovera nel cast proprioJennifer Lopez, che
interpreta la parte della superstar Kat Valdez, e Owen
Wilson nel ruolodi Charlie Gilbert, un
insegnante di matematica–due estranei che decidono
di sposarsiprima e di conoscersi
meglio poi.
Un’ improbabile storia
d’amore che parla di due persone diverse alla ricerca di qualcosa
di vero inun mondo dove il valore
diciascunoè dettato
dalla quantità di “mi piace” e numero di follower,“Marry
Me – Sposami”
è una commedia romantica moderna su celebrità, matrimonio e
socialmedia.
Kat Valdez (Lopez) fa
parte della power couple più sexy al mondo assieme alla nuova
stella dellamusica Bastian
(interpretato da Maluma, al suodebutto cinematografico).
Mentre la hit eseguitada Kat e Bastian,
intitolata “Marry Me”, sale inesorabile in vetta alle classifiche,
i due stanno perunirsi in
matrimoniodinnanzi ad una folla di
fan, in una cerimonia che verrà
trasmessacontemporaneamente su più
piattaforme.
Docente di matematica al
liceo, il divorziato Charlie Gilbert (Owen
Wilson) viene trascinato alconcerto dei due cantanti
da sua figlia Lou (Chloe Coleman, già nel cast della serieHBO
“BigLittle Lies–Piccole grandi
bugie”) e dalla sua migliore amica (Sarah Silverman). Quando Kat,
apochi
secondi dall’inizio della cerimonia, scopre che Bastian l’hatradita con la
sua assistente, lasua vita prende una piega
imprevista e, mentre ha un tracollo sul palco, comincia
a mettere indiscussione amore, verità
e fedeltà.Mentre il suo mondo
ovattato va lentamente in pezzi, dalpalco fissa lo sguardo su
uno sconosciuto–un viso tra la
folla.
Se quello che conosci ti
delude, magari la risposta è in ciò che non conosci, e
quindi, in unmomento di follia, Kat
decide di sposare Charlie. Ciò che inizia da unareazione
impulsiva sitrasforma in una storia
d’amore inaspettata. Ma mentre alcuni cospirano affinché i due
siseparino, la domanda di
tutti è:due personeprovenienti da
universi così diversi possonoappianare le differenze e
crearsi un posto unico nel mondo al quale appartenere?
“Marry Me–Sposami” è
diretto da Kat Coiro (regista della serie “C’è
sempre il sole aPhiladelphia” trasmessa da
Foxe
della serie targata Netflix “Amiche per la morte–Dead to Me”),la
sceneggiaturaè di John Rogers (autore
di “The Librarians”, trasmessa da TNT) e TamiSagher (autrice di “30
Rock”, NBC) e Harper Dill (autrice della serie “The Mick”,Fox) ed è
basatasul romanzo di Bobby
Crosby. Il film è prodotto daElaine Goldsmith–Thomas (che ha
giàprodotto “Le ragazze di
Wall Street–Business Is Business” e
“Un amore a 5 stelle”),JenniferLopez, Benny
Medina (produttore di “Le ragazze di Wall Street–Business
IsBusiness”, e di“Willy, il
principe di Bel–Air”, NBC) e John
Rogers.I produttori esecutivi
della pellicola sonoAlexBrown, Willie Mercer,
Pamela Thur e J.B. Roberts.
Brianna Hildebrand
è una giovane attrice americana che in poco tempo è riuscita a
mostrare al mondo le sue capacità e qualità grazie anche alla
popolarità di film come Deadpool. Sebbene abbia iniziato l’attività
di attrice da pochi anni, in questo breve periodo di tempo è
risucita a dare delle basi solide alla sua carriera e sarà
un’attrice da tenere d’occhio per il futuro.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Brianna Hildebrand.
Brianna Hildebrand: i suoi film e
le serie TV
1. Brianna Hildebrand: i
film e la carriera. La Hildebrand ha debuttato sul grande
schermo grazie al film Prism (2015). In seguito è apparsa
nei film Deadpool (2016),
First Girl I Loved (2016), Tragedy Girls (2017) e
Deadpool 2 (2018), con
Ryan Reynolds.
Nel 2019 ha recitato invece in Non si scherza col fuoco,
con protagonista il wrestler e attore John Cena.
Prossimamente la si potrà invece vedere nei film The Time
Capsule, Persephone e Girls Night.
2. Ha recitato anche in
celebri serie TV. La carriera dell’attrice americana è
iniziata nel 2014 in televisione grazie alla serie Annie
Undocumented, per poi continuare con la serie The
Exorcist (2017). Tra i suoi ultimi lavori televisivi si
annoverano Love Daily (2019), Trinkets (2019) e
Lucifer (2021), con Tom Ellis.
Brianna Hildebrand fidanzata
3. Non ha una definizione
per la sua inclinazione sessuale. In tempi passati
l’attrice si è talvolta dichiarata bisessuale, talaltra gay. Ma
dopo aver conosciuto la sua attuale fidanzata, Jonneke
Grisham, sul set di First Girl I Loved non ha più
ben chiaro in che tipo di definizione si riconosca, tanto da non
darsi più etichette di nessun genere e di non descriversi più in
alcuna maniera.
Brianna Hildebrand in
Deadpool
4. Ha lavorato sul suo
personaggio partendo da zero. Il personaggio di
Testata Mutante Negasonica non ha vita lunga nei
fumetti Marvel, tanto che l’attrice ha
potuto costruire il suo passato e la sua vita quasi da zero. A
detta dell’attrice, “Per lo sviluppo del mio personaggio è
stato davvero grandioso perché potevo letteralmente darle la mia
biografia, potevo darle qualunque cosa volessi che fossi. È stato
divertente, ne sono davvero entusiasta”.
5. Le scene d’azione sono
state le sue preferite. Se c’è una cosa che ha divertito
molto l’attrice sul set di Deadpool è stato fare quasi
tutte le acrobazie da sé. Inoltre, per poter dare vita ad una
performance soddisfacente, la Hildebrand si è allenata duramente a
Muay Thai per alcuni mesi e tanta boxe, anche perché prima di
allora non aveva mai svolto alcun tipo di preparazione fisica.
6. È rimasta estasiata per
una svolta del suo personaggio. La giovane attrice ha
rivelato di essersi sentita estasiata quando ha saputo che il suo
personaggio aveva una relazione con l’X-Man Yukio,
unica coppia gay di un film di supereroi. Non essendo una cosa
tanto diffusa al cinema, la Hildebrand è stata felice di potersi
fare portatrice di questa ulteriore diversità, che permette di
includere anche orientamenti sessuali troppo spesso bistrattati e
lasciati ai margini.
Brianna Hildebrand in Lucifer
7. Ha avuto un ruolo
nell’ultima stagione della nota serie. Nel 2021 l’attrice
ha ricoperto il ruolo di Rory in 9 episodi su 10 della sesta
stagione di Lucifer. Il suo personaggio è un angelo che si
presenta all’inferno in cerca di vendetta su Lucifero e pertanto
fugge sulla Terra con l’anima di Dan. Successivamente si scoprirà
avere legami particolarmente stretti con il protagonista. Nel corso
di quest’ultima stagione, quello della Hildebrand si è dunque
rivelato essere un personaggio particolarmente importante.
Brianna Hildebrand in
Trinkets
8. È stata protagonista
della serie Netflix. La serie Trinktes, basata
sull’omonimo romanzo del 2013 di Kirsten Smith, ha
per protagonista Elodie, una giovane taccheggiatrice che stringe
una profonda amicizia con due ragazze con il suo stesso vizio. Ad
interpretare la protagonista è proprio la Hildebrand, che ha così
avuto modo non solo di misurarsi con un personaggio primario ma
anche con una tipologia di ruolo per le grossomodo inedita.
Brianna Hildebrand è su Instagram
9. Ha un profilo Instagram
ufficiale. La giovane attrice americana ha deciso, alla
pari di molti altri suoi colleghi, di aprire un proprio account
ufficiale su Instagram, seguito da circa 887 mila persone. La sua
bacheca è molto variegata e lei è sempre protagonista di quasi
tutti i post. Foto che la ritraggono tra momenti lavorativi,
quotidiani e di svago. Seguendola, si potrà dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue attività, dentro e fuori dal set.
Brianna Hildebrand: età e
altezza
10. Brianna Hildebran è nata
il 14 agosto del 1996 a College Station, nel Texas. La sua
altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.
Si chiama Luke
Roberts, lo abbiamo visto nei panni di Ser Arthur Dayne in
Game of Thrones, (la sequenza era quella della
Torre della Gioia, che vediamo nei sogni di Bran), e ora sarà
Thomas Wayne, in The
Batman, con Robert
Pattinson.
Nella foto di seguito vediamo un
post di Instagram di Roberts in cui dice che si stava dedicando ad
alcune ricerche last minute per un nuovo personaggio, e in mano
stringe un fumetto di Batman, precisamente Batman: Sins of the
Father.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Batgirl sta per
approdare nel DCEU col
suo film solista: sarà Leslie Grace a vestire i
panni dell’iconica supereroina e, come abbiamo visto, la prima foto
dell’attrice in costume richiama alcuni dei look più iconici di
Batgirl nei fumetti. I fan dei fumetti sanno che
la storia di Batgirl è una delle più complesse
della DC Comics, con molte versioni del
personaggio messe a punto nei diversi media.
Batgirl ha avuto
uno degli archi di trasformazione del personaggio più significativi
nei fumetti e non sono mancate molte controversie lungo la strada.
I fan dei fumetti la reputano una fonte di ispirazione, sia in
qualità di Batgirl,Oracle, o
semplicemente Barbara Gordon. È unica tra i molti
alleati di Batman, in quanto primo membro della
Bat-Family ad avere un proprio film da solista.
La Batgirl originale
I fan dei fumetti sanno che
Barbara Gordon non è in realtà la
Batgirl originale; difatti, un altro personaggio,
Betty Kane, l’ha preceduta di diversi anni. La
Bat-Girl di Betty Kane fu introdotta come spalla
della Batwoman originale a fumetti nel 1961,
risultato di un periodo difficile nella storia del fumetto.
L’ispirazione per Bat-Girl, insieme
a quella per il personaggio di Batwoman, nacque
dalle affermazioni, assolutamente infondate, del dottor
Frederic Wertham che i fumetti, in particolare la
dinamica tra Batman e Robin, avrebbero indotto a un’omosessualità
latente nei giovani ragazzi. Questo ha portato la DC a
contrastare qualsiasi percezione pubblica di ciò, introducendo
interessi amorosi femminili per entrambi i personaggi.
L’influenza del fumetto
Dopo alcuni anni, la
preoccupazione per le accuse infondate di Wertham
si era placata; la prima Bat-Girl svanì
nell’oscurità, ma nel 1967, una nuova versione del personaggio
emerse: la nostra Barbara Gordon apparve per la prima volta in
Detective Comics #359 nel 1967 e, piuttosto
rapidamente, ispirò una versione live-action.
Più tardi, nel 1967, Yvonne
Craig debuttò come Batgirl nella serie TV
Batman di Adam West. I produttori dello show erano alla ricerca di
un personaggio femminile che aiutasse ad attrarre il pubblico più
giovane e Batgirl era la candidata perfetta per l’epoca.
Le sue origini mutevoli
Il personaggio di
Batgirl è stato in continua evoluzione e la sua
origin-story è cambiata più volte nel corso degli anni. Uno dei più
grandi cambiamenti avvenne all’indomani di Crisis On
Infinite Earths del 1985, uno degli eventi chiave della
storia della DC Comics.
La sua backstory venne modificata
inizialmente trasformandola da figlia biologica di Jim
Gordon a figlia adottiva. Seguì un’ulteriore modifica, con
Barbara che impara le arti marziali e si allena in
segreto proprio come fece Batman, in Secret Origins
#20 del 1987 scritto da Barbara
Randal.
Il sodalizio con Nightwing
In alcune versioni della
storia di Batgirl, è Batman che
la ispira a diventare una supereroina; tuttavia, il legame più
stretto che ha all’interno della Bat-Famiglia è quello con
Nightwing, dal momento che Batgirl è stata partner
di Dick Grayson come supereroi e sono stati anche
legati sentimentalmente.
Nightwing e Batgirl rimarranno
uniti, lavorando a stretto contatto a Bludhaven e
altrove. È molto probabile che Nightwing faccia un’apparizione nel
film dedicato a Batgirl, a seconda di come questo decida di
concentrarsi sulle storyline di entrambi i personaggi.
The Killing Joke
The Killing
Joke è considerato da molti uno dei migliori fumetti di
Batman degli anni ’80, nonché uno dei più controversi e
significativi, in cui Joker spara a
Barbara Gordon, lasciandola permanentemente
paralizzata.
Alan Moore, autore
del fumetto, è arrivato a pensare che Killing Joke
sia troppo violento, rinnegandolo. Molti fan ne hanno criticato la
trama, e l’incidente ai danni di Barbara è stato citato dalla
scrittrice Gail Simone nel coniare la definizione
di “donna nel frigorifero” come esempio di personaggi femminili
feriti o uccisi per favorire lo sviluppo del personaggio
maschile.
Oracle
Nonostante ciò,
Barbara Gordon ha continuato ad incarnare una
figura ispiratrice: non potendo più essere
Batgirl, decise di sfruttare la sua intelligenza e
determinazione per divenire Oracle, una risorsa
fondamentale per Batman e molti altri nella lotta contro il
crimine.
Oracle rappresenta uno dei pochi
supereroi con disabilità nei fumetti e, in questo senso, è stata
identificata come una figura emblematica e stimolante nonostante il
modo molto negativo in cui il personaggio è stato trattato nelle
storie precedenti.
Il legame con la Suicide Squad
I fan dei fumetti sanno che
sono stati molti i membri della Suicide Squad nel corso degli anni, ma
alcuni potrebbero non sapere che Oracle era uno di loro. Barbara
Gordon ha fatto la sua prima apparizione con l’identità di
Oracle in Suicide Squad #38 del
1990.
Oracle fornisce intelligence e
informazioni importanti ai supereroi nella lotta contro il crimine,
conducendo ad una sorprendente associazione con la Task
Force X, il programma governativo gestito da
Amanda Waller che ha portato la Suicide Squad a
svolgere missioni segrete.
Il ritorno nei panni di
Batgirl
La carriera di
Barbara Gordon come Oracle è
durata decenni, cosa estremamente insolita tenendo conto della
cornice dei fumetti, dove lo status quo non dura mai a lungo;
sarebbe poi tornata al ruolo di Batgirl con il
lancio dei New 52 nel 2011.
La nuova backstory di Barbara
conserva parte della storyline di The Killing Joke come, con
l’eccezione che il personaggio ha ora recuperato l’uso delle gambe.
La linearità narrativa sarebbe stata modificata ancora diverse
volte negli ultimi 10 anni, ma Barbara è rimasta nel ruolo di
Batgirl da allora.
The Huntress
Ci sono molte altre
versioni di Batgirl nei fumetti, sia nell’universo
DC primario che in quello alternativo: una delle migliori è
Helena Bertinelli, che i fan dei fumetti conoscono
come The Huntress, dalle sue precedenti
avventure.
Questa versione di Batgirl è apparsa
nel crossover a fumetti No Man’s Land della fine
degli anni ’90, anche se il suo ruolo avrà vita breve, poiché si
mostrerà in disaccordo con Batman riguardo a come proteggere la
città. Helena è apparsa nel film Birds of Prey, il che significa che potrebbe
incrociarsi con Batgirl nel DCEU.
Il costume dei fumetti
La tuta che Leslie
Grace indosserà nel film su Batgirl
sembrano essere basato in gran parte sul costume di Batgirl di
Burnside dei fumetti. Questo costume ha debuttato
nel 2014 ed ha ottenuto un successo immediato tra i fan; l’estetica
si ispirava inoltre ai colori viola e oro della versione di
Yvonne Craig.
La storyline di Burnside del 2014
probabilmente servirà anche come ispirazione per il film, in quanto
aggiorna il personaggio di Barbara con tratti caratteriali e una
sensibilità più moderna. Si tratta di una versione più giovane del
personaggio, che affronta problematiche contemporanee mentre cerca
di completare il suo dottorato.
Morena Baccarin è
una delle attrici più in gamba del panorama cinematografico e
soprattutto seriale, in grado di conquistare una larga fetta di
pubblico con il suo talento e la sua innata bellezza. Tra film e
serie televisive, l’attrice brasiliana ha avuto modo di farsi
conoscere ed apprezzare, di sperimentare e, anche di trovare
l’amore.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Morena Baccarin.
Morena Baccarin: i suoi film e le
serie TV
1. Morena Baccarin: i film e
la carriera. L’attrice brasiliana ha iniziato la sua
carriera nel 2001, apparendo nei film Fashion Crimes e
Way Off Broadway. In seguito, si divide tra grande e
piccolo schermo, lavorando nei film Serenity (2005),
Stargate: L’arca della verità (2008), Spy (2015),
Deadpool (2016),
Deadpool 2 (2018),
Greenland (2020), e in
serie come Firefly (2002-2003), The O.C. (2006),
Kitchen Confidential (2006), Stargate
SG-1 (2006-2007) e V (2009-2011). Tra i suoi
ultimi lavori seriali, vi sono Homeland – Caccia alla
spia (2011-2013), The Mentalist
(2011-2014), The Good Wife (2012-2013), Gotham (2015-2019) e
Una serie di sfortunati
eventi (2019).
2. Non solo attrice, ma
anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera quasi
ventennale, Morena Baccarin ha avuto modo di sperimentare diversi
ambiti del cinema, soprattutto vicini alla recitazione. L’attrice,
infatti, ha prestato la propria voce per il doppiaggio delle serie
animate Justice League (2005-2006), Batman:
The Brave and the Bold (2011) e
di The
Flash (2014-2019), anche se per quest’ultimo progetto non
risulta accreditata. Inoltre, ha partecipato al doppiaggio anche
dei film d’animazione Son of Batman (2014) e Batman:
Bad Blood (2016).
Morena Baccarin: chi è suo
marito
3. È già al secondo
matrimonio. L’attrice brasiliana è sposata da circa due
anni con l’attore e collega di set Ben McKenzie. I
due, infatti, si sono conosciuti sul set di Gotham e hanno
iniziato a frequentarsi per poi convolare a nozze il 2 giugno del
2017. Dalla loro unione è nata una bambina, Frances Laiz
Setta Schenkkan, venuta al mondo il 2 marzo 2016. Nel
marzo del 2021 hanno invece dato alla luce il figlio
Arthur.
4. Ha già un divorzio alle
spalle. L’attrice, il 18 novembre del 2011, aveva sposato
il regista e sceneggiatore Austin Chick, con ha
avuto un figlio nel 2013. Tuttavia, dopo quattro anni di
matrimonio, i due hanno optato per il divorzio, avvenuto nel marzo
del 2016. La loro separazione, però, è stata piuttosto burrascosa
per via della custodia del figlio. Pare che alla fine l’attrice
abbia accettato di pagare cinquemila dollari al mese all’ex marito
fino alla fine del 2018 e che pagherà tremilacinquecento dollari al
mese per il mantenimento del figlio Julius, fino
all’età di diciotto anni.
Morena Baccarin è su Instagram
5. Ha un profilo ufficiale
su Instagram. La Baccarin, come la maggior parte dei suoi
colleghi, ha deciso di aprire un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da circa 2,8 milioni di persone. Esplorando
la sua bacheca, ci si rende conto che sono molte le foto che la
vedono protagonista soprattutto di momenti quotidiani insieme a suo
marito Ben e ai suoi bambini, senza contare quelle che la
ritraggono durante i suoi momenti lavorativi e di svago.
Morena Baccarin in
Visitors
6. Ha recitato nel remake
della celebre serie. Andata in onda dal 2009 al 2011, la
serie V è un libero rifacimento di V – Visitors,
del 1983. In questa la Baccarin ha ricoperto il ruolo di Anna, la
manipolatrice leader dei Visitors e madre di Lisa, la ragazza che
inizia a sviluppare sentimenti per un ragazzo umano. Per essendo
andata incontro alla cancellazione dopo la seconda stagione, la
serie ha rappresentato molto per la Baccarin, che l’ha in più
occasioni ricordata come un’esperienza particolarmente
entusiasmante.
Morena Baccarin in
Gotham
7. Ha interpretato un noto
personaggio nella serie. Nel corso della sua carriera la
Baccarin ha in più occasioni avuto modo di recitare in opere legate
ai supereroi dei fumetti. Oltre a Deadpool e alla serie
The Flash, dove è la voce di Gideon, l’attrice è nota in
particolare per aver interpretato il personaggio di Leslie
Thompkins, il medico legale del GCPD che sviluppa poi una relazione
con il commissario Jim Gordon. Quest’ultimo è interpretato proprio
dal vero marito dell’attrice nella realtà.
Morena Baccarin in
Deadpool
8. Ha descritto il suo
personaggio come “scrappy”. L’attrice brasiliana ha
disegnato il suo personaggio, Vanessa, come una non damigella in
pericolo. Inizialmente, il personaggio era stato concepito come una
“tipica prostituta”. Tuttavia, l’attrice ha lavorato molto con il
reparto costume e trucco per rendere il suo aspetto più
stratificato, facendo sì che Vanessa si allontanasse da facili
stereotipi per apparire come un personaggio molto più complesso
psicologicamente ed emotivamente.
9. È rimasta contenta delle
scene di sesso tagliate. La Baccarin è tornata nel ruolo
di Vanessa in Deadpool 2, film che prevedeva diverse
scene hot. Pare, però, che la
maggior parte di esse siano state scartate in fase di montaggio e
che sia rimasta contenta della cosa perché secondo l’attrice erano
veramente tante, dato il fatto che dovevano fare una scena di sesso
per ogni festività dell’anno.
Morena Baccarin: età e altezza
10. Morena Baccarin è nata
il 2 giugno del 1979a Rio de Janeiro, in
Brasile. La sua altezza complessiva corrisponde a 171
centimetri.
Il fatto che Starfox, alla fine di
Eternals, si trovi in compagnia degli
Eterni, potrebbe comportare una seconda apparizione cameo del
personaggio in Guardiani
della Galassia Vol. 3. Oltre a Pip il Troll (doppiato
da Patton Oswalt), il classico Avenger ha fatto il
suo debutto dal vivo nella scena a metà dei titoli di coda di
Eternals, e per il momento, il personaggio non ha apparizioni
confermate nell’MCU all’orizzonte.
Ora che il personaggio ha incrociato
le strade con gli Eterni basati sulla Terra, il palcoscenico è
pronto per vedere Starfox che collabora con Kingo (Kumail
Nanjiani), Phastos (Brian Tyree Henry) e
Sersi (Gemma Chan) in Eternals 2.
Ma il film, che deve ancora essere confermato ufficialmente dalla
Marvel, non è l’unico progetto che
potrebbe utilizzare Eros/Starfox. Come membro degli Eroi più
potenti della Terra e uno dei principali supereroi della Marvel Comics, Starfox ha il potenziale per
apparire in più progetti, incluso The Avengers 5.
Il film in uscita che potrebbe avere
le migliori possibilità di utilizzare Starfox è Guardiani della Galassia Vol.
3. Questo perché l’introduzione di Starfox in
Eternals ha fornito al MCU una componente importante
necessaria per raccontare una storia di Adam Warlock fedele al
fumetto. Nei fumetti, Pip il Troll ha la reputazione di aiutante di
Warlock. Ma affinché Pip acquisisca questo ruolo nel MCU, Warlock potrebbe dover prima
incrociarsi con Starfox. E un tale incontro potrebbe verificarsi in
Guardiani
della Galassia Vol. 3!
Ecco il trailer di Io Sono
Vera, il film diretto da Beniamino
Catena, con Marta Gastini, Davide Iacopini, Anita
Caprioli, Paolo Pierobon, Manuela Martelli, Caterina Bussa
con la partecipazione straordinaria di Marcelo
Alonso. Il film arriva al cinema il 17 febbraio, una
produzione Macaia Film, Atomica, 17 Films prodotto
da Simone Gandolfo, Manuel Stefanolo, Karina
Jury.
Io sono vera, la trama
Vera, una bambina di undici anni,
scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna ma invece di
essere adolescente è una giovane donna. Non ricorda niente. I
genitori sono sconvolti ma l’esame del DNA conferma che è davvero
lei. Quando i ricordi riaffiorano alla memoria, Vera capisce di
aver vissuto la vita di un uomo cileno, clinicamente morto, che
dall’altra parte del mondo si era risvegliato nello stesso istante
in cui lei era svanita nel nulla.
L’attesissima epopea su Napoleone
Bonaparte e l’Imperatrice Giuseppina del leggendario regista
Ridley Scott ha ora cambiato il suo titolo: da
KitBag, titolo originale, il film si intitolerà
Napoleon.
Le riprese del film originale
Apple
TV+ ad alto budget sono iniziate questo mese nella
zona dell’Oxfordshire in Inghilterra e il film vede come
protagonista l’attore premio Oscar, Joaquin
Phoenix. Accanto a Phoenix c’è
Vanessa Kirby, che solo poche settimane fa ha
ufficialmente sostituito l’attriceJodie Comer nel ruolo della moglie di
Napoleone, Joséphine Bonaparte.
Secondo un rapporto di Deadline, il
film d’epoca costellato di star non si chiamerà più Kitbag, e si
chiamerà invece Napoleon. Si diceva che il titolo del film
precedente derivasse dal detto che “C’è lo stato maggiore di un
generale nascosto nella borsa di ogni soldato” dove “kitbag”
sta per borsa del soldato.
La notizia arriva quando il
presidente della Scott Free Productions di Scott, Kevin Walsh, esce
dalla casa di produzione e firma un accordo multi-film con Apple
TV+ per la produzione di film e televisione. Tuttavia, rimane a
bordo come produttore per Napoleon con Scott.
L’epopea storica esplora le origini
di Napoleone e la sua rapida e brutale ascesa a imperatore, dal
punto di vista della sua turbolenta relazione con l’Imperatrice,
interpretata da Kirby. Il film finanziato e prodotto dagli Apple
Studios vede la riunione di Scott e Phoenix oltre 20 anni dopo il
loro lavoro insieme nel film vincitore dell’Oscar per il miglior
film Il gladiatore nel 2000. Napoleon è stato
scritto da David Scarpa, che in precedenza aveva
collaborato con Scott come sceneggiatore in Tutti i soldi
del mondo. Scarpa sta anche scrivendo un’altra epopea
d’epoca per la Paramount Pictures con protagonista l’attrice di
Wonder Woman, Gal Gadot, basata sulla vita di
Cleopatra.
Robert Pattinson ammette che la sua battuta
sul non fare attività fisica in preparazione per
The
Batman è tornata a perseguitarlo in grande
stile.
The
Batman si trova in una posizione unica per
tuffarsi nel lato investigativo di Bruce Wayne più di qualsiasi
altra versione del personaggio sul grande schermo. Tuttavia, è
ancora un film di supereroi e questo porta alcune aspettative. Nel
2020, quando la produzione di The
Batman era sospesa a causa della pandemia,
Pattinson ha fatto notizia quando ha detto che aveva appena
iniziato ad allenarsi. All’epoca disse: “Penso che se ti alleni
tutto il tempo, sei parte del problema”.
In una nuova intervista con
Movie Maker,
Robert Pattinson ha
chiarito cosa intendeva quando ha scherzato sul suo allenamento per
Batman. Perché sì, stava scherzando. “Quella dichiarazione è
davvero tornata a perseguitarmi”, ha ammesso prima di
continuare a spiegare perché ha scelto di usare una risposta
ironica. Pattinson ha anche confermato che si è allenato per il
ruolo e che non è estraneo al fatto che stupide citazioni di quello
che dice per scherzo lo seguano per sempre, anche se ora può
riderci su.
“Questa dichiarazione è tornata a perseguitarmi. Penso solo che sia
sempre imbarazzante parlare di come ti stai allenando. Penso che
sia come una cosa inglese. A meno che tu non sia nella forma più
incredibile, in cui le persone sono solo genuinamente curiose,
dicendo: “Come hai raggiunto, tipo, la perfezione fisica?” o
qualsiasi altra cosa. Stai interpretando Batman. Devi allenarti.
Penso che ho fatto quell’intervista quando ero in isolamento, in
Inghilterra… Non ero al top del mio allenamento.
È la stessa cosa che è accaduta quando avevo 21 anni, quando ho
fatto un’intervista e non mi ero lavato i capelli. Lo hanno
ripetuto per 15 anni”.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Parlando con
The Digital Fix,
Evangeline Lilly ha discusso delle difficoltà
nel realizzare Ant-Man and the Wasp: Quantumania, in
particolare al culmine della pandemia di Covid, dicendo che si è
trattato del film “più difficile” che hanno realizzato finora,
parlando di come fosse l’unico uno della serie realizzato durante
il lockdown.
L’attrice ha continuato dicendo che
i blocchi hanno reso le cose incredibilmente complicate,
aggiungendo molto stress in un ambiente impersonale.
Evangeline Lilly ha detto che il “livello
di intensità è davvero, davvero alto” dovuto al fatto di avere
così tanto da fare in così poco tempo, ma che l’esperienza provante
alla fine ha dato i suoi frutti, poiché dice che questo film
potrebbe essere il migliore dei tre dedicati a Scott Lang:
“Ma in realtà penso… quello che
abbiamo fatto, le cose che abbiamo girato, il materiale che siamo
riusciti a ottenere, penso che potrebbe essere il
migliore.”
Prima degli eventi che circondano
Rosa Parks, Claudette Colvin è
stata arrestata all’età di 15 anni per essersi rifiutata di cedere
il suo posto a una donna bianca su un autobus, nel 1955. Colvin ha
testimoniato davanti alla giuria nel caso Browder v. Gayle, in cui
i giudici hanno convenuto che la segregazione sugli autobus nello
stato dell’Alabama era considerata incostituzionale ai sensi della
clausola sulla parità di protezione del 14° emendamento. Sebbene
abbia sostenuto la fine della segregazione, molti dei suoi sforzi
sono rimasti non riconosciuti poiché gli attivisti per i diritti
civili hanno respinto i suoi risultati a causa della sua gravidanza
fuori dal matrimonio.
Secondo Deadline, in riconoscimento
degli sforzi pionieristici di Claudette Colvin
durante il Civil Rights Movement, la star del MCUAnthony Mackie ha deciso di onorare la
sua eredità con il suo film in uscita, Spark, con protagonista
Saniyya Sidney, vista in King
Richard. Dopo una breve visita al National Civil Rights
Museum di Memphis, Mackie si è imbattuto nella storia di Colvin.
Mackie ha espresso il suo genuino interesse nel voler portare
avanti la sua storia poiché la considerava una supereroina nella
vita reale. Il film dovrebbe essere coprodotto con Gravy
Productions, Mansa Productions e Mandalay Pictures in associazione
con Ambergreen Entertainment.
“Non solo mi sono commosso, sono
stato ispirato”, ha detto. “È fantastico essere un supereroe nei
film, ma lei è stata una persona vera che ha vissuto tra noi e sono
onorato di raccontare la sua storia”.
Andrew Garfield è
ormai un fiume in piena su Spider-Man:
No Way Home. Dopo mesi di silenzio assoluto sulla sua
partecipazione al film, ora l’attore parla a ruota libera,
rivelando piccoli dettagli e segreti dalla produzione. Non ultimo,
un momento che è finito nel film ed è stato improvvisato da
Zendaya.
In una recente intervista sul
podcast Happy Sad
Confused con Josh Horowitz, Andrew
Garfield ha spiegato che
Zendaya ha avuto l’idea di lanciare il pane a
“Spider-Man 3” in una delle scene più divertenti di No Way
Home. Nella scena, MJ esita a credere che l’Uomo Ragno di
Garfield sia legittimo e, quindi, gli lancia del pane per testare
il suo senso di ragno.
“All’inizio, Zendaya prende in
mano un candeliere o qualcosa con cui minacciarmi nel primo momento
in cui entro in scena, ma poi c’era questo cesto di pane”, ha detto
Andrew. “E lei ha pensato, ‘Posso solo lanciargli del pane?’ e [il
regista] Jon [Watts] ha detto: ‘Sì, lanciagli del pane'”.
La scena che ne è scaturita è stata
decisamente divertente, soprattutto perché si conclude con
Spider-Garfield che pulisce il soffitto dalle ragnatele che lui
stesso ha lanciato.
JustWatch ha stilato la
classifica Top 10 dei film e delle serie tv più viste nel
corso del mese di Dicembre 2021. Tra titoli
storici arrivati di recente on line sulle piattaforme e titoli
nuovi con produzioni dedicate a questa distribuzione, ecco la Top
10 delle serie e dei film più visti ad dicembre 2021:
Il regista premio Oscar Bong
Joon Ho, che ha fatto la storia dei premi con il suo
thriller di genere
Parasite, ha scelto di girare il suo prossimo
lungometraggio in seno alla Warner Bros. Lo apprendiamo da
Variety.
Robert Pattinson, che presto apparirà nei
panni del Crociato Incappucciato in The Batman, dovrebbe recitare nella storia di
fantascienza, un adattamento del romanzo di Edward
Ashton, Mickey7.
Secondo l’editore del libro St.
Martin Press, il thriller cerebrale si potrebbe descrivere come una
fusione tra The Martian e Dark
Matter. La storia parla di un “sacrificabile” – un
impiegato usa e getta in una spedizione umana inviata a colonizzare
il mondo di ghiaccio Nifheim – che si rifiuta di lasciare che il
suo clone sostitutivo, soprannominato Topolino 8, prenda il suo
posto.
In una prima recensione, l’autore
Jason Pargin ha definito il romanzo “una miscela unica di
concetti di fantascienza stimolanti, dramma relazionale farsesco e
umorismo esotico sul corpo”.
Il film segna il ritorno dietro alla
macchina da presa di Bong Joon Ho, dopo il trionfo
di
Parasite.
Tra Buffy l’ammazzavampiri,
Firefly, Astonishing X-Men e The
Avengers, Joss Whedon era una delle
figure più amate nella comunità dei nerd, con fan adoranti in tutto
il mondo. Purtroppo per lui, la sua fama è precipitata agli occhi
dei fan nel momento in cui Ray Fisher, tra gli attori che lui aveva
diretto per un breve periodo in Justice
League, aveva rilasciato delle dichiarazioni con
pesanti accuse nei suoi confronti, in merito alla sua condotta sul
set del film.
A queste prime dichiarazioni sono
seguite molte altre testimonianze che hanno disegnato un quadro
abbastanza impressionante di quello che sarebbe stato il reale
comportamento di Joss Whedon sui set dei suoi film e delle sue
serie tv.
Dopo mesi di silenzio assoluto in
merito alle dichiarazioni contro di lui, Joss Whedon ha finalmente
risposto a quasi tutte queste accuse, ma sembra che i suoi commenti
non abbiano cambiato la percezione di lui che ormai ha il pubblico.
In sostanza, Joss ha negato categoricamente gran parte di ciò che è
stato detto e ha risposto con alcune sue affermazioni.
Di seguito, grazie a
CBM, possiamo vedere un elenco schematico dei punti di maggiore
interesse della conversazione che il regista ha avuto con Vulture,
da ciò che è accaduto sul set di Justice
League con Fisher e con Gal Gadot, a quello che è venuto fuori dagli
altri set su cui ha lavorato nel corso degli anni.
Quelle accuse da Buffy
L’ammazzavampiri
Per quanto controverse possano
essere quelle riprese di Justice
League, molto è stato detto anche su quello che è
successo sul set di Buffy l’ammazzavampiri. La
costumista Cynthia Bergstrom afferma che un
disaccordo con Whedon sulla scelta del guardaroba di Sarah
Michelle Gellar lo ha portato ad afferrarle il braccio e
ad affondare le dita fino a quando lei ha sottolineato che la stava
facendo male.
Uno sceneggiatore di
Firefly ha affermato che Whedon ha deriso una
scrittrice senza pietà per 90 minuti dopo aver ritenuto che il suo
lavoro non fosse all’altezza, e la replica del regista è stata:
“Ero giovane. Ho urlato, e a volte dovevi urlare. Se sto
sconvolgendo qualcuno, sarà un problema per me. Non ci credo. So
che mi sono arrabbiato spesso, ma non sono mai stato fisico con le
persone”.
Rispondendo alle numerose accuse di
Charisma Carpenter (in particolare per quanto
riguarda la sua gravidanza), Whedon ammette: “Non sono stato
educato. La maggior parte delle mie esperienze con Charisma sono
state deliziose e affascinanti. A volte ha discusso per le sue
battute, ma nessuno è riuscito a discutere una battuta con più
convinzione di lei. Non l’ho chiamata grassa. Certo che non l’ho
fatto.”
La controversia in merito a Agents
of S.H.I.E.L.D.
Per quanto riguarda l’MCU, nessuno ha mai parlato
negativamente di Whedon. In effetti, il regista è apparso molto nel
libro La storia dei Marvel Studios, il che non sorprende
dato il suo coinvolgimento con la compagnia, ma genera anche una
sorta di shock dopo le accuse che lo hanno circondavano negli
ultimi mesi.
Erin Shade ha
incontrato Whedon nel 2013 dopo essere diventata l’assistente di
uno showrunner in Agents of S.H.I.E.L.D.“Lui aveva 49
anni, lei 23 ed era vergine”, si legge nel rapporto. “Un
giorno, Whedon le ha mandato un messaggio con una richiesta
insolita: sarebbe dovuta andare a casa sua per il fine settimana
per vederlo scrivere? Avrebbe guadagnato $ 2.500 in più rispetto a
quanto Shade guadagnava in un mese come assistente. C’era un
avvertimento: doveva nasconderlo ai suoi capi”.
Si sono frequentati a intermittenza
per un anno prima che lei andasse a letto con lui, anche se in
seguito Whedon le avrebbe inviato un’e-mail per dirle che non
poteva avere una relazione con lei. Anni dopo, riflettendo sul suo
abuso di potere, ha semplicemente dichiarato che “avrebbe
dovuto gestire meglio la situazione”.
Per tutto il pezzo, Whedon parla di
un’infanzia traumatica e rivela che sentiva di dover fare sesso con
le donne più giovani con cui lavorava a causa di una dipendenza che
significava che temeva che si sarebbe sempre pentito di non averlo
fatto. Ora, ripensa a quel momento con “orrore”.
Whedon risponde ai fan
Fisher ha dato a molti dei
sostenitori di #ReleaseTheSnyderCut le munizioni di cui avevano
bisogno per cercare di convincere Warner Bros. a ripristinare la
visione originale di Snyder per la Justice
League (un piano che alla fine ha
funzionato).
Whedon crede che a coloro che hanno
iniziato ad attaccarlo online “non frega niente del
femminismo” e dice che è stato “preso di mira dalla mia ex
moglie, e la gente lo ha sfruttato cinicamente. Lei ha pubblicato
una lettera in cui diceva qualcosa di negativo, cose che avevo
fatto, dicendo cose false su di me, ma avevo fatto cose cattive e
quindi la gente sapeva che ero vendibile”.
Quanto a come si sente ora riguardo
al modo in cui il suo fandom un tempo fedele gli ha voltato le
spalle, Joss Whedon ha commentato: “L’inizio
di Internet mi ha innalzato e Internet moderno mi ha tirato giù. La
perfetta simmetria non è persa per me.”
Il regista sta sicuramente recitato
la parte della vittima, anche se, come abbiamo visto, i lavori sul
set di Buffy e quelli con la Marvel non sono stati esenti da
polemiche e recriminazioni a posteriori.
Ray Fisher è stato il primo a portare
l’attenzione sul comportamento di Whedon sul set durante le riprese
di Justice
League, e il regista afferma di essere rimasto
“sbalordito” dal fatto che l’attore aveva dichiarato che lui,
Whedon, avesse schiarito la carnagione di Fisher in
post-produzione. A questa accusa in particolare, Whedon ha
replicato che ha deciso di schiarire tutto il film, cosa che si
nota dai diversi trailer del film.
Ma Ray Fisher aveva un motivo preciso per
avercela con Whedon: il regista aveva completamente tagliato la sua
storyline dal film, come il pubblico ha scoperto dopo aver visto la
Snyder Cut di Justice League.
Il regista ha affermato che c’erano
due ragioni per cui aveva scelto di ridurre il ruolo di Cyborg. La
prima era la trama “logicamente priva di senso” per lui,
mentre la seconda era che Whedon sentiva che la sua recitazione era
pessima (un sentimento con cui fan e critici non sono d’accordo,
dopo la risposta straordinariamente positiva al lavoro di Ray Fisher in
Justice League Snyder’s Cut).
Il
sito ha parlato con alcune fonti che affermano che le
proiezioni di prova hanno visto Cyborg nominato “il peggiore di
tutti i personaggi del film”, quindi questo punto resta oscuro.
Indipendentemente da ciò, Whedon afferma di aver trascorso ore in
conversazioni “amichevoli e rispettose” con Fisher e
sostiene che nessuna delle accuse mosse è “vera né merita di
essere discussa”.
Per quanto riguarda i motivi per
cui Fisher gli ha rivolto quelle accuse a suo dure infondate,
sembra che Whedon incolpi Snyder. “Stiamo parlando di una forza
malevola. Stiamo parlando di un cattivo attore in entrambi i
sensi”. In seguito avrebbe detto “Non so chi l’abbia
spinto a parlare. So solo a nome di chi è stato fatto”.
Joss Whedon contro Wonder
Woman
Tempo fa, Joss
Whedon aveva scritto una sceneggiatura per un film di
Wonder Woman che non è mai stata
sviluppata in forma di film, ma quando è venuta fuori, molti
l’hanno definita inquietante e sessista. Si penserebbe quindi che
avrebbe colto al volo l’occasione di lavorare con Gal Gadot data la sua storia con il
personaggio, ma sembra che i due non siano andati d’accordo sin
dall’inizio.
Rispondendo alle accuse
dell’attrice di aver minacciato la sua carriera, Whedon risponde:
“Non minaccio le persone. Chi lo fa? L’inglese non è la sua
prima lingua e tendo ad essere fastidiosamente fiorito nel mio
discorso”. Ha poi riflettuto su una scena che voleva tagliare,
portandolo a scherzare sul fatto che se voleva che ciò accadesse,
avrebbe dovuto legarlo a un binario della ferrovia e passare sopra
al suo cadavere.
“Poi mi è stato detto che avevo
detto qualcosa sul suo cadavere e sull’averla legata ai binari
della ferrovia”, ha aggiunto, il che ha portato Gal Gadot nuovamente a replicare: “Ho
capito perfettamente”, dice. “Non lavorerò mai con
lui e non consiglierei mai a nessuno dei miei colleghi di lavorare
con lui in futuro”.
Alla domanda su come sia stato
coinvolto in Justice
League, Whedon ha detto “Mi hanno chiesto di
aggiustarlo e ho pensato di poter aiutare”. Ora, lo definisce
uno dei più grandi rimpianti della sua vita, e quello che è
iniziato come un ruolo di scrittore e consulente lo ha presto visto
collocato sulla sedia del regista. Whedon sostiene che ciò sia
avvenuto una volta che la Warner Bros. ha perso la fiducia nella
visione di Snyder, anche se lo studio lo nega.
Supervisionando 40 giorni di
riprese, secondo quanto riferito, c’era una tensione immediata tra
il regista e il suo cast. Mentre Snyder aveva dato agli attori
molto controllo creativo, consentendo improvvisazioni in fase di
riprese, Whedon voleva che si attenessero a ciò che aveva scritto.
Questo è stato accolto negativamente e Whedon afferma che Gal Gadot ha detto che lui non sapesse
come funzionavano i film di supereroi nonostante avesse diretto
blockbuster da miliardi di dollari come The
Avengers e
Avengers: Age of Ultron.
La tensione era così alta che
Whedon a un certo punto ha interrotto le riprese e ha dichiarato di
non aver mai lavorato con “un gruppo di persone più maleducato”,
secondo un membro della crew.
Da sempre il cinema si nutre delle
fiabe, dei loro personaggi e tematiche di fondo. Da queste sono
nati alcuni dei film più celebri di sempre, che hanno affascinato
spettatori di ogni dove proprio per la loro semplicità ed
efficacia. Uno degli esempi più recenti è Il cacciatore
e la regina di ghiaccio (qui la recensione), spin-off del
precedente Biancaneve e il
cacciatore, uscito al cinema nel 2012. Questa nuova
incursione nella fiaba dei fratelli Grimm, a cui si aggiunge anche
La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, è diretta
da Cedric Nicolas-Troyan e vanta nuovamente un
cast di grandi celebrità hollywoodiane.
L’idea di realizzare una versione
più dark di tale storia, dove si pone un particolare accento
sull’elemento fantasy, era stata messa su carta già nei primi anni
del nuovo millennio. Lo sceneggiatore Evan
Daugherty vi lavorò a lungo, scoraggiato però dal poco
successo che questo tipo di film di genere sembravano riscontrare
al cinema. Per lui l’occasione per riproporre il progetto del primo
film arrivò nel momento in cui il film Alice in Wonderland
si rivelò un campione d’incassi, aprendo la porta ad altre
pellicole simili nel genere. Dopo il successo di Biancaneve e
il cacciatore si pensò di darvi un sequel. I produttori
decisero però di indirizzarsi verso uno spin-off che fungesse da
prequel.
Il cacciatore e la regina di
ghiaccio, infatti, è ambientato diversi anni prima del suo
predecessore, andando a raccontare le origini dei personaggi
principali. Allo stesso tempo, però, questo diventa poi
effettivamente un sequel nel momento in cui nella sua seconda parte
si colloca successivamente agli eventi del primo film. Tutto ciò
però non sembrò incuriosire particolarmente gli spettatori, che
portarono il titolo solo ad un discreto risultato economico. A
fronte di un budget di 115 milioni, infatti, questo riuscì ad
incassarne globalmente solo 165. Sono però molte le curiosità
legate al film da scoprire, molte delle quali si possono ritrovare
qui proseguendo nella lettura.
La trama di Il cacciatore e la
regina di ghiaccio
Protagoniste del film sono
Freya, bellissima e mite giovane, e sua sorella
Ravenna, la quale al contrario è una perfida
regina che si serve della magia di uno specchio incantato per
impadronirsi di un regno dopo l’altro. La sua spietata cattiveria
non si ferma neanche di fronte ai legami di sangue: non esita
infatti a tradire Freya, uccidendo la bambina che aveva appena dato
alla luce. Il dolore che Freya prova è talmente straziante da
risvegliare in lei oscuri poteri sopiti, e così la dolce e gentile
fanciulla si trasforma in una strega crudele che, abbandonato il
reame, si chiude in un lontano palazzo nei territori gelidi del
nord.
Qui, nel suo nuovo regno, Freya
diviene la Regina di ghiaccio, che ogni cosa può congelare con il
solo respiro. Meditando una vendetta, questa inizia a dar vita ad
un grande e invincibile esercito con lo scopo di sottrarre bambini
altrui per allevarli come il figlio portatole via. Tutti questi
neonati vengono da lei cresciuti per diventare letali e insensibili
cacciatori.
Eppure, nonostante ogni forma
d’amore sia bandita, ciò non impedisce a Eric e
Sara di innamorarsi reciprocamente. Entrambi
indicati come due tra i più valorosi allievi di Freya, questi non
temono di sfidare la loro madre pur di affermare il proprio
sentimento. La vera minaccia, però, viene da lontano, dal regno di
Ravenna, la quale non ha mai smesso di diffondere influssi malefici
che rischiano di porre fine a quanto di buono c’è nel mondo.
Fermare lei e sciogliere il cuore di ghiaccio di Freya sarà l’unica
possibilità per i due cacciatore di vivere il loro amore.
Il cacciatore e la regina di
ghiaccio: il cast del film
Pur raccontando una storia in parte
diversa e ambientata in anni differenti dal precedente film, alcuni
attori di questo compaiono qui nuovamente nei panni dei personaggi
già interpretati in Biancaneve e il cacciatore. Prima tra
questi è la premio Oscar Charlize
Theron, la quale segna con questo film la prima volta
in cui interpreta per più di una volta uno stesso personaggio. Per
tornare nei panni di Ravenna l’attrice ha ottenuto un compenso di
10 milioni di dollari, dichiarando poi di aver particolarmente
apprezzato la possibilità di esplorare ulteriormente la natura e le
origini della perfida regina.
Come lei,
anche Chris
Hemsworth torna nei panni di Eric il cacciatore.
Grazie all’allenamento svolto per i film di Thor, l’attore
ha potuto nuovamente sfoggiare la sua grande forma fisica,
eseguendo personalmente molte delle scene più complesse del film.
Nel ruolo di Freya, la regina di ghiaccio, vi è invece Emily
Blunt. Tra le più note e apprezzate attrici di
Hollywood, questa si è dichiarata particolarmente entusiasta di
poter interpretare un personaggio tanto complesso quanto ricco di
sentimenti umani. Per farlo, però, si è dovuta sottoporre ogni
giorno a circa 2 ore di trucco.
Altro nuovo ingresso nel film è
quello dell’attrice Jessica
Chastain. Anche lei particolarmente nota ad Hollywood,
interpreta qui la cacciatrice Sara, personaggio per il quale ha
sfoggiato un convincente accento scozzese. Nel film si ritrovano
poi anche l’attore Nick
Frost nei panni del nano Nion, e Sam
Claflin in quelli di re William, marito di Biancaneve.
ColinMorgan, invece, è il duca di Blackwood. Nel
film non doppiato in italiano si può poi ascoltare la voce
dell’attore Liam
Neeson, che ricopre il ruolo del narratore della
storia.
Il cacciatore e la regina di
ghiaccio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Gli appassionati del film possono
fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Il cacciatoree la
regina di ghiaccio è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene tenere presente
che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un limitato
arco temporale entro cui guardare il titolo. Il film verrà inoltre
trasmesso in televisione sabato 25 febbraio alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
Popolare commedia del 2016,
Single ma non troppo (qui la recensione) ha
confermato le doti comiche dell’attrice Dakota
Johnson, fino a quel momento nota principalmente per
la trilogia di 50 sfumature di
grigio. Diretta da Christian Ditter, già
noto per il film #Scrivimiancora, la commedia
vanta all’interno del suo cast popolari attrici della scena
statunitense come Alison
Brie, Leslie
Mann e, in particolare, l’esplosiva Rebel
Wilson. Rivelatosi poi un grande successo commerciale,
non tutti sanno che il film è basato su un popolare romanzo.
Intitolato How to be
Single, ma in Italia tradotto con lo stesso titolo del film,
il libro è stato scritto da Liz Tuccillo, noto
autore di commedie, e pubblicato nel 2008. Diventato da subito un
grande successo, ne vennero acquistati rapidamente i diritti per
una trasposizione cinematografica, che inizialmente avrebbe dovuto
essere diretta dall’attrice Drew
Barrymore. Il progetto è in seguito passato di mano,
rimanendo grossomodo bloccato fino al 2014, anno in cui iniziarono
a svolgersi i casting per i ruoli principali.
Con un budget di 38 milioni di
dollari, il film riuscì, nonostante le critiche contrastanti, ad
ottenere un buon successo di pubblico, arrivando a guadagnare
complessivamente circa 100 milioni in tutto il mondo. Ad essere
lodate, in particolare, furono la frizzante sceneggiatura e le
interpretazioni delle protagoniste. Il film è inoltre stato
indicato come una delle commedie più brillanti dell’anno, e ha
ricevuto nomination a popolari premi proprio come uno dei titoli
preferiti dal pubblico di quell’anno.
Single ma non troppo: la
trama del film
Protagonista del film è
Alice, la quale in procinto di partire per New
York si trova a voler prendere una pausa dal fidanzato
Josh, con il quale ha una relazione dai tempi del
college. La giovane è infatti desiderosa di scoprire sé stessa e
poter fare affidamento sulla propria autonomia. Una volta arrivata
nella nuova città, Alice si fa ospitare da sua sorella
Meg, iniziando a lavorare come assistente legale.
Sul posto di lavoro ha così modo di stringere amicizia con
Robin, dal carattere indomito e la quale è solita
trascorrere le proprie serate tra feste e avventure di una notte.
Trascinata da quest’ultima ad un affollato party, Alice fa la
conoscenza di Tom, giovane e affascinante barista.
Con lui, però, passa la serata soltanto a parlare della propria
vita, stringendo amicizia.
Da quel momento, le vicende di Alice
prenderanno una piega inaspettata. Convintasi a voler tornare con
Josh, la giovane scopre che ciò non è più possibile, in quanto egli
sta ormai frequentando un’altra ragazza. Delusa e intristita, Alice
si concede dunque esperienze impreviste, tra party e serate a base
di bevute. Per lei ha infatti inizio un delicato percorso che la
porterà a scoprire cosa vuol dire essere single, imparando a
rispettare sé stessa senza sacrificarsi per i desideri degli altri.
In particolare, Alice dovrà superare la propria paura di rimanere
da sola, riconoscendo il fatto di non esserlo realmente. Solo
quando sarà riuscita in ciò, avrà modo di godersi i sogni che si
era da sempre prefissata.
Single ma non troppo: il
cast del film
Per la buona riuscita di un film
comico elemento fondamentale sono gli attori. Se questi non sono in
grado di rendere memorabili e attraenti i personaggi, o se non si
genera una buona chimica tra di loro, il film è a rischio. Per
questo per la produzione era importante trovare i giusti interpreti
per i ruoli principali del film. Inizialmente, il ruolo di Alice
era stato offerto all’attrice Lily
Collins, la quale dopo aver inizialmente accettato si
trovò a dover abbandonare il progetto per via di altri impegni. Al
suo posto subentrò così l’attrice Dakota Johnson,
reduce dal successo di Cinquanta sfumature di grigio. Per
lei si trattava della prima prova come attrice protagonista di una
commedia.
Per sostenerla, la produzione
ricercò un’attrice che potesse, con il ruolo di Robin,
rappresentare il vero elemento di comicità dell’intero film. Fu
così che l’attrice Rebel Wilson entrò a
far parte del film. Celebre per la trilogia di Pitch
Perfect, la Wilson è un puro talento comico, nuovamente
sfoggiato grazie al ruolo ricoperto nel film. Per questa sua nuova
interpretazione, l’attrice ha infatti ricevuto numerose lodi da
parte di critica e pubblico. Fanno poi parte del cast le attrici
Alison Brie nel
ruolo di Lucy, e Leslie Mann per quello di Meg.
Gli attori Nicholas Braun e Anders
Holm ricoprono invece i ruoli di Josh dell’affascinante
barista Tom.
Single ma non troppo: il
libro, alcuni film simili e lo streaming
Considerando la trama del film, essa
si discosta molto da quanto effettivamente narrato all’interno del
libro di Tuccillo. Questo, infatti, viene preso soltanto come
spunto iniziale da cui è stata poi costruita una vicenda più in
linea con le necessità della narrazione per il cinema. Nel libro,
infatti, si narra di una donna di quasi quarant’anni di nome Julie.
Questa si trova ad essere improvvisamente lasciata dal compagno,
ritrovandosi così single da un giorno all’altro. La trama del libro
si concentra allora sul viaggio intorno al mondo che la donna
compie, desiderosa di scoprire come il genere femminile reagisca
all’essere single nelle diverse parti del pianeta. Nulla in comune
dunque con la trama del film, che mantiene in comune con il testo
letterario soltanto le sue tematiche.
Single ma non troppo si
inserisce poi all’interno di un filone di commedie sentimentali
arricchitosi, negli ultimi anni, di titoli di buon successo. Tra i
film più simili a questo si può infatti ritrovare Non è
romantico?, con protagonista la stessa Rebel Wilson. O ancora
Tutte contro lui, con Cameron
Diaz, Le amiche della sposa, con Kristen
Wiig, o 5 anni di fidanzamento, con
Jason Segel.
Titoli meno recenti possono invece essere La verità è che non
gli piaci abbasta, con Jennifer
Aniston, Sex and the City, con Sarah Jessica
Parker, e anche Il diario di Bridget
Jones e i suoi due sequel con protagonista la premio
Oscar Renée
Zellweger.
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Single ma non
troppo è infatti presente nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity Tim Vision
Amazon Prime Video e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 19 gennaio, alle
21:25 sul canale Rai 1.
Per come si conclude Spider-Man: No Way Home, non restano molte possibilità
alla storia d’amore tra Peter e MJ. Tutto il
mondo ha dimenticato chi è Spider-Man, compresa la
donna che egli ama. Ma va bene così: piuttosto che metterla in
pericolo, Spidey preferisce sparire dalla vita dell’amata.
E come lui, anche il pubblico deve andare avanti.
Con la prospettiva di un nuovo
capitolo per l’Uomo
Ragno, ci si aspetta l’arrivo anche di un nuovo amore in
Spider-Man 4. Chi potrebbe essere la nuova fiamma
di Peter? Ci sono sei personaggi femminili all’altezza del
ruolo: affascinanti, romantiche, potenti e in grado di arricchire
la saga e il franchise. Vediamole!
Kitty Pryde
Nella serie a fumetti
Ultimate Spider-Man, Peter ha una storia d’amore
con Kitty Pryde. Seppur breve, la loro avventura
appassiona il pubblico. Entrambi adolescenti e entrambi dotati di
poteri soprannaturali, Spidey e Kitty sarebbero
un’ottima accoppiata per Spider-Man 4.
Dopo aver visto in No Way
Home l’impossibilità di avere una partner umana, non
sarebbe male per l’Uomo Ragno avere accanto un’eroina.
Kitty Pryde è una mutante dotata dell’intangibilità,
abilità che le permette di attraversare qualsiasi superficie solida
e di mandare in tilt gli oggetti elettronici. Le preoccupazioni che
Peter aveva verso un’amante mortale come
MJ lascerebbero così il posto ad un amore magico,
fatto anche di combattimenti fianco a fianco. In aggiunta, il nuovo
capitolo potrebbe essere un modo per esplorare le origini del
personaggio di Kitty.
Betty Brant
Nei fumetti, la relazione
tra Peter e Betty Brant è complicata. Lei è
il primo amore di Parker, i due si conoscono e
si innamorano al Daily Bugle ma sono costretti a
lasciarsi: per Betty è troppo difficile stare con un
supereroe. Nonostante tutto, con il tempo riescono a creare un
rapporto di amicizia.
Nella versione dell’MCU,
supponiamo che Peter e
Betty abbiano frequentato il liceo insieme.
Sfortunatamente, per
l’incantesimo del Dottor Strange, Betty non si
ricorda più del ragazzo. Una storia d’amore tra i due potrebbe
quindi nascere dopo un incontro al Daily Bugle…
Cindy Moon: una Donna-Ragno per
Spider-Man 4
Nella Marvel Comics, Silk a.k.a.
Cindy Moon è una dei comprimari dell’Uomo Ragno.
Verso di lei Peter prova fin da subito una forte
attrazione fisica, che sfocia poi in una relazione di carattere
prevalentemente sessuale. Morsi dallo stesso ragno
radioattivo, i due sono dotati gli stessi poteri. È grazie a
Spider-Man che Cindy può liberare i suoi
superpoteri e dare origine al sui eroe, Silk.
Un’anima così affine a
Spidey si offre come ottimo materiale per il sequel di
No Way Home, un film in cui Peter si è
sentito così diverso da tutti. Aggiungendo Morlun come
villain, ne uscirebbe un grande film che lascerebbe ai Marvel
Studios molta libertà nello sviluppo della storia: per
ora infatti, dell’amore tra Cindy Moon e Peter
Parker si è detto molto poco.
Debra Whitman
Debra Whitman è
una segretaria del dipartimento di biofisica dell’Empire State
University che Peter frequenta per un po’ mentre
è studente all’università. La loro storia non funziona e dura poco:
lei impazzisce e si auto-convince che Peter sia
Spidey. Fortunatamente, il supereroe riesce a far cambiare
idea a Debra prima di essere smascherato totalmente.
Debra, donna folle ma che,
grazie alla sua assurdità, scopre il segreto di Peter,
fornirebbe del materiale molto interessante per un nuovo film. La
Whitman complicherebbe la vita a Parker e la
trama di Spider-Man 4: sarebbe un’amanite temporanea ma
travolgente.
Felicia Hardy
Per come si è concluso
No Way Home, tutti sono convinti che Mysterio
sia stato ucciso da Spidey. Il prossimo Spider-Man non
s’aprirà quindi su una situazione idilliaca per il superoe: è
dimenticato da tutti e imputato. Ciò potrebbe portarlo in un buco
nero di solitudine, o condurlo a frequentare le persone sbagliate.
E se incontrasse Black Cat?
Una femme-fatale è forse quello che
ci vuole per Spider-Man in questo momento. Probabilmente
sarebbe un’avventura passeggera prima di tornare sulla retta
via, ma tremendamente interessante. Inoltre, il debutto sul grande
schermo di Felicia Hardy è atteso da troppo tempo e il
nuovo film sarebbe l’occasione giusta per farlo accadere.
Gwen Stacy: il vero amore di Peter
in Spider-Man 4?
Non sarebbe la prima volta
che vediamo Gwen Stacy sul grande schermo. Non da ultimo,
Gwen è stata anche menzionata in No Way Home. D’altronde, è lei il vero grande amore di
Peter e potrebbe ritornare molto facilmente nell’MCU.
La
Marvel Studios potrebbe fare subire
dei grandi cambiamenti a Gwen, come è successo con Zia
May. Un incontro con lei al college, dopo la fine della storia
con MJ, aprirebbe un capitolo amoroso che, per quanto non
nuovo, ha sempre una sua potenza
drammatica. Chissà,
magari in Spider-Man 4 ci sarebbe un lieto fine
per la coppia, fino ad ora condannata ad una fine tragica del loro
amore.
Ecco un nuovo trailer per
The
Batman e due affascinanti poster dedicati all’Uomo
Pipistrello di Robert Pattinson e a Catwoman,
interpretata da Zoe Kravitz.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Il 30 Marzo arriverà su
Disney+Moon Knight, serie Marvel che sembra
destinata a rivoluzionare lo storytelling del franchise. Un paio di
giorni fa è uscito il primissimo trailer della
serie che vede Oscar Isaac come protagonista e Ethan
Hawke come antagonista.
Già solo dal teaser, lo
show si presenta come psicologico e cerebrale. Seguendo le
vicende di Marc Spector, mercenario affetto da
Disturbo Dissociativo dell’Identità, ci ritroviamo nella mente di
Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di
souvenir. Nonostante la cripticità del trailer, è possibile
cogliere al suo interno rivelazioni intriganti, ben camuffate in
camei e easter eggs. Ecco 8 indizi che si riescono a captare con
un’attenta visione.
Steven Grant: il protagonista di
Moon Knight
Chi sarà il protagonista di
Moon
Knight? Marc Spector, il mercenario che si è
appropriato dei poteri di Moon Knight e li ha
usati per diventare un vigilante? Per ora, pare di no. La serie
sembra focalizzarsi su un’altra vittima del disturbo dissociativo
dell’identità: Steven Grant, interpretato da Oscar
Isaac.
Non ci sarà Marc al centro, non
verrà mostrato mentre gestisce le personalità acquisite, tra cui
quella di Steven Grant e di Jake Lookley. Al contrario, adotteremo
il punto di vista di una persona nello specifico, Steven
appunto. Grant è descritto come un “tranquillo
impiegato di un negozio di souvenir”: nella serie i Marvel Studios si sono presi delle libertà
rispetto al materiale sorgente scegliendo di mostrare
Steven mentre scopre di avere un Disturbo Dissociativo
dell’Identità e di condivide il proprio corpo con il mercenario
Marc Spector.
Khonshu
Nel trailer vediamo anche
Khonshu, il dio egizio
che nei fumetti resuscita Marc dopo che è stato
ucciso da un altro mercenario. Khonshu serve come una sorta di
guida per l’eroe: un alleato che aiuti Marc a controllare
le sue varie personalità.
Al contrario dei comics, nel teaser
di Moon Knight, Khonshu si mostra
minaccioso verso Steven, ma probabilmente sta solo
cercando di ravvivare i sensi di Marc. In ogni caso, il
dio aggiunge intrigo e interesse ad un trailer già così denso: è
difficile capire se esiste davvero o se è solo frutto
dell’immaginazione di Steven.
Il Coccodrillo?
L’inserimento di questo
fotogramma nel trailer di Moon Knight è
rivelatorio. Sullo sfondo del telefono compare un alligatore,
alludendo probabilmente a Soba, il Dio Coccodrillo. La
divinità egizia è già comparsa nella Marvel. Nell’universo
della DC Comics, Sobek è un coccodrillo
umanoide creato per assistere la Black Marvel Family.
Non si può però escludere che il
riferimento al coccodrillo alluda a Ammut, altra divinità
egizia già presente nell’universo del franchise. Creata da
Oshtur, la fisionomia di Ammut comprende parti di
coccodrillo mescolate a quelle di altri animali.
Come per molti personaggi della
Marvel Comics, sia Soba che
Ammut sono stati sia alleati che nemici di
Moon Knight: l’eroe li ha combattuti entrambi
durante l’era della narrazione di “Mr. Knight”.
Probabilmente, il wallaper che vediamo nel trailer è un
easter egg che troverà spiegazione nella serie.
Marc Spector: il non-protagonista
di Moon Knight
Nonostante combatta i suoi demoni interiori e i
nemici esteriori, Marc è un bravo ragazzo e fa del suo
meglio per essere un eroe.È
un personaggio complicato e sfaccettato, sicuramente ha visitato
luoghi oscuri nel corso degli anni, ma i suoi amici l’hanno quasi
sempre supportato.
Anche se non gli abbiamo visti nel
trailer, probabilmente appariranno degli aiutanti per il
protagonista Moon Knight. Rivelatorio di ciò
è il voice-over che sentiamo mentre Marc parla al
telefono: dall’altra parte della cornetta c’è
Layla. Interpretata da
May Calamawy, sembra che la donna sia un
personaggio creato ad hoc per la serie, dal momento che nei fumetti
non c’è nessuno con questo nome accanto a Marc.
Arthur Harrow
Ethan
Hawke veste i panni di Arthur Harrow, il cupo
criminale. Già dal trailer di Moon Knight si
percepisce che l’MCU ha voluto
reinterpretare completamente il personaggio rispetto ai fumetti.
Nella DC ComicsHarrow è
uno scienziato pazzo connesso
con i nazisti e ossessionato dalla tortura.La sua perversione lo ha portato a condurre
esperimenti orribili sugli uomini e sugli animali.
Al contrario, nel teaser Arthur
Harrow sembra adorato, idolatrato, un guaritore a cui
anche Steven si affida per gestire il suo disturbo. Non va
esclusa la possibilità che “Arthur Harrow” sia uno pseudonimo e che
Harrow sia legato ad un’altra divinità egizia, ma
Hawke ha tutte le carte in regola per essere il
cattivo numero uno di Moon Knight.
Anubis
Nel trailer c’è una scena
in cui, a prima vista, potrebbe sembrare che Moon
Knight stia combattendo contro Khonshu. In realtà
non è proprio così. La divinità è più simile ad Anubi, il
dio egizio della morte.
Moon Knight lotta
in un bagno con una figura mascherata, già stesa a terra. Potrebbe
trattarsi di Anubis, come anche di uno dei suoi scagnozzi.
Non si può però escludere che il personaggio sia Jack
Russell / Licantropus: esso compare negli stessi
fumetti in cui l’eroe di Moon Knight
esordisce e potrebbe facilmente essere presente nella serie.
Il costume di Moon Knight
Un’altra notevole
differenza con i fumetti è il costume di Moon
Knight. Nel trailer vediamo Marc /
Steven vestire panni normali e ordinari. Poi è mostrato il
supereroe: non si capisce come avviene la trasformazione, se è un
cambio d’abito o un’apparizione magica.
Inoltre, la Marvel Studios sembra aver preso
ispirazione per questo costume dal fumetto Terra X, sia
per gli occhi luminosi
che per i poteri legati alle bende da mummia di Moon
Knight.
L’assenza di Jake Lockley in Moon Knight
Il tassista notturno Jake
Lockley è la personalità di cui Marc si appropria per
ottenere informazioni a lui essenziali. Nel trailer
di Moon Knight, non c’è traccia di
Jake. Sembra quindi che la serie si concentri solo sulla
personalità di Steve e su come il personaggio impari a
condividere il proprio corpo con il mercenario.
Magari Jake arriverà sul
finale, o negli ultimi episodi, per complicare la trama e
promettere nuovi sviluppi. Per ora, l’unico indizio di una terza
personalità di Marc è nei vari outfit che
Isaac indossa.
Spider-Man: No Way Home è riuscito finora ad
incassare oltre 1,5 miliardi di dollari al box office globale, e la
discussione intorno al film non mostra segni di rallentamento.
Portare i due
Spider-Men originali del grande schermo nel
MCU
(insieme a tutti i loro villain) è stata una scommessa vinta, e i
fan erano desiderosi di capire come sarebbe stata possibile una
realizzazione su così vasta scala. Dunque, abbiamo passato al
setaccio ogni intervista e rivelazione post-rilascio per portarvi i
10 più grandi e sorprendenti nuovi dettagli sul film!
Venom stava per essere incluso nei
Sinistri Sei
Spider-Man:
No Way Home ha finito per schierare solo cinque
“sinistri” sullo schermo, ma in realtà eravamo arrivati così vicini
a vedere i tre Spider-Men combattere i veri
Sinistri Sei nella battaglia finale del film.
Gli sceneggiatori Chris
McKenna e Erik Sommers hanno infatti
dichiarato a Variety che la
partecipazione del Venom di Tom
Hardy nella battaglia finale è stato “qualcosa di cui
abbiamo sicuramente discusso”, spiegando che il loro approccio
iniziale era quello di “scrivere una sceneggiatura eclettica e
comportarsi come se stessimo per ottenere tutto ciò che vogliamo”.
Sfortunatamente, a qualcosa bisognava rinunciare, e ciò è spettato
al ruolo di Eddie Brock.
Tobey Maguire e Andrew Garfield
hanno trascorso 2 settimane sul set
Dobbiamo ancora sentire
cosa ha da dire Tobey Maguire riguardo al suo ritorno nei
panni di Spider-Man, ma Andrew Garfield ha avuto l’opportunità di
raccontare del suo ingresso nel MCU
mentre promuoveva tick, tick…BOOM! Chiacchierando
con Variety, ha rivelato dettagli sulla sua preparazione per il suo
ruolo in Spider-Man: No Way Home.
“Abbiamo girato per due settimane,
io e Toby, ma penso proprio che siamo riusciti a portare al
pubblico molto più che una semplice presentazione dei personaggi”,
ha detto Garfield. “Il mio Spider-Man è riuscito a
salvare la relazione sentimentale di suo fratello minore,
potenzialmente, e a risanare il momento più traumatico della sua
stessa vita, sempre agendo per suo fratello minore. Assicurandosi
che non andasse incontro allo stesso destino, per lui significava
avere una seconda possibilità di salvare Gwen”. Due settimane di
riprese non sono molto, considerata la portata di
No Way Home, ma entrambi gli attori hanno sicuramente regalato
ai fan molto più che semplici sequenze d’impatto, il che è evidente
dalla risposta positiva del pubblico!
Abbandonare la maschera di Green
Goblin
L’estetica della maschera
del Green Goblin di Spider-Man del 2002 ha sempre generato una
risposta divisiva tra i fan, e appare solo in un paio di brevi
occasioni in Spider-Man: No Way Home. Norman
Osborn la distrugge poco dopo il suo ingresso nel
MCU e questo dà a
Willem Dafoe l’opportunità di dare nuova vita al
Goblin, attraverso le sue espressioni facciali squilibrate e spesso
mostruose mentre combatte Spidey.
“Devo essere onesto, sono
consapevole che ci sono state delle critiche su quella maschera
[Green Goblin] nell’originale. Probabilmente è stato il punto di
partenza per prendere in considerazione di cambiarla un po’”, ha
detto Dafoe al New York Times.
“Anche senza maschera, la mia espressività segue il mio cuore. È
solo un’espressione di ciò che si sente”.
Sembra che America fosse destinata
ad avere una parte fondamentale in questa trama, forse assumendo
anche il ruolo di Doctor Strange in alcune
occasioni e persino aiutando Peter Parker durante
la battaglia finale contro il Green Goblin.
Probabilmente, seguendo questa linea di pensiero, il suo potere di
attraversare diverse dimensioni sarebbe stato il motivo che ha
portato gli altri Spider-Men nel MCU,
mentre il Darkhold sarebbe stato il MacGuffin
originale. Ricordiamo che il debutto del personaggio di America nel
MCU
è previsto per Maggio!
Scene post-credit alternative
Alla fine di Spider-Man: No Way Home, gli Spider-Men di
Maguire e Garfield tornano
nelle loro rispettive realtà, e questa è l’ultima volta che li
vediamo. Parlando con Variety, gli sceneggiatori Chris
McKenna e Erik Sommers hanno confermato
di aver preso in considerazione il prendere scherzosamente in giro
il futuro di uno o entrambi i personaggi in una scena
post-credit.
McKenna ha
affermato che spera davvero di poterli rivedere. “Mi piacerebbe
vedere di più del loro viaggio”. Sommers aggiunge:
“Possiamo fare una serie televisiva con loro due che viaggiano in
un furgone per risolvere dei misteri?” McKenna ha
poi scherzato: “No, non dovevi dirlo! E’ proprio quello su cui
stiamo lavorando!”. I loro commenti successivi hanno chiaramente un
tono scherzoso, ma sarebbe stato divertente vedere di più dei due
Spideys, anche solo per sapere il risvolto che prenderanno le loro
vite dopo aver incontrato il Peter Parker del MCU. Questo
avrebbe anche offerto ai Marvel Studios e alla Sony
Pictures l’opportunità di consegnarci altri grandiosi
camei…
Perché non abbiamo assistito ad
alcuni camei
C’è parecchia delusione
online per non aver dato uno sguardo al lieto fine di
Peter con Mary Jane Watson (che
Gwen si ripresentasse in scena non è mai stata
un’ipotesi totalmente plausibile) e al presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige
è stato chiesto perché nessuno dei due personaggi è stato
sfruttato, in un’intervista con il New York Times.
“Quando la gente vedrà il film,
capirà”, ha spiegato. “Si tratta della storia. Era un grande
obiettivo per tutti noi – Amy e Jon [Watts, il
regista del film] e i nostri sceneggiatori, Chris
McKenna e Erik Sommers – che l’ultimo
anno di liceo di Peter Parker non si perdesse tra la follia
conseguente al suo incontro con Doctor Strange:
questo sarebbe potuto succedere facilmente ed è il motivo per cui
non ci sono altre 20 persone nel film”.
Misteriose sagome provenienti dal
Multiverso
Verso la conclusione di
Spider-Man: No Way Home, si è iniziata a
creare una spaccatura nel Multiverso: da questa abbiamo potuto
intravedere alcune sagome misteriose, che sembrano essere state
identificate dai fan.
C’è l’Uomo Ragno
Superiore (Doctor Octopus nel corpo di
Peter Parker), Kraven il Cacciatore,
Scorpion, Black Cat,
Rhino e, forse il più interessante,
Mysterio. Quentin Beck è colui che ha rivelato
l’identità segreta dell’arrampica-muri nel MCU, anche se, dato che il
cattivo non era davvero di un altro mondo, immaginiamo che non si
tratti dello stesso personaggio che abbiamo incontrato in
Spider-Man: Far From Home:
resta da vedere se ci sono piani futuri per questi cattivi.
Perché Zia May doveva morire
Uno dei più grandi colpi di
scena in Spider-Man: No Way Home arriva quando
zia May muore tra le braccia di
Peter. Parlando con Variety, gli sceneggiatori
Chris McKenna e Erik Sommers
hanno spiegato perché era necessario a questo punto del film che
Peter Parker perdesse la donna che lo ha
cresciuto.
“Eravamo ad un punto in cui
sentivamo che doveva esserci una perdita, un sacrificio, che Peter
doveva pagare. Una conseguenza della sua ferma decisione di cercare
di salvare i cattivi”, ha spiegato Sommers. “Penso
che sia diventato abbastanza chiaro a molti di noi che perdere zia
May era la svolta che avrebbe davvero reso utile
il senso dell’intero terzo capitolo: rendere questo il film in cui
Peter Parker sperimenta la perdita che gli altri Peter hanno subito
nei loro primi film.” “Stava cercando di fare ciò che May gli ha
insegnato e questo ha reso il sacrificio molto più difficile”,
aggiunge McKenna. “Poi ha iniziato a dubitare di
quella moralità in un modo inedito, visto che non era mai stato
messo alla prova così duramente”. È un momento che non
dimenticheremo mai, questo è sicuro.
Sandman non è mai stato sul
set
I fan dall’occhio di lince
hanno immediatamente notato che le inquadrature di Rhys
Ifans come Dr. Curt Connors e
Thomas Haden Church come Flint
Marko sono state prese da The Amazing Spider-Man e Spider-Man
3, supponendo quindi che gli attori non si fossero mai
presentati sul set: ciò è stato effettivamente confermato dal
supervisore VFX Kelly Port durante un’intervista con Before
& Afters.
“Avevamo la sua voce; non siamo
stati in grado di ottenere molte immagini su di lui, ma grazie alle
registrazioni vocali e tramite immagini e vecchie riprese ce
l’abbiamo fatto”. Supponiamo che questo sia stato anche il caso di
Ifans, con una controfigura probabilmente sul set
per interpretare Lizard tramite motion capture; è
difficile dire se ci siano stati problemi di organizzazione oppure
se le modifiche siano avvenute a causa delle restrizioni dovute al
COVID, anche se è possibile che gli attori abbiano firmato il
contratto talmente tardi che le loro scene erano già state girate,
con la speranza che sarebbero stati accreditati in seguito.
Come Sony Pictures ha reagito alle grandi fughe di notizie
Forse non sapremo mai se
tutti quei grandi spoiler su Spider-Man: No Way Home erano una messa in
scena o il risultato di una fuga di notizie dalla Sony, ma
certamente sono riusciti ad aumentare l’entusiasmo per il film.
Tom Holland e Andrew Garfield
hanno trascorso mesi a negare che più di uno Spider-Man si
sarebbe mostrato nel terzo capitolo del MCU, ma come si è sentito
Garfield una volta che è stato al corrente di
quelle massicce fughe di notizie mentre affermava di non essere nel
film?
“Mi sono impegnato così tanto per
tenere segreto il fatto che ero ad Atlanta a girare”, ha ricordato
Garfield in un’intervista con
Entertainment Tonight. “Tutte queste fughe di
notizie mi stavano accerchiando e io continuavo a pensare, ‘Oh, mio
Dio, ragazzi, che diavolo sta succedendo? Spuntano anche immagini
di me con Tobey!’ E loro: ‘No, no, lo terremo segreto’. ‘OK,
continuerò a negarlo’ […] Ero felice di farlo, ma è stato davvero
faticoso per gran parte dello staff. Ad ogni modo, la verità è ora
allo scoperto e Garfield può finalmente parlare liberamente delle
sue incredibili esperienze nel MCU: i fan hanno
inoltre iniziato una campagna affinché la Sony renda realtà il
progetto di The Amazing Spider-Man 3 e,
dopo il modo in cui si è concluso il suo arco con The
Amazing Spider-Man 2, c’è da credere che possa tenere
seriamente in considerazione altri progetti legati al
personaggio.
Il cinema e la televisione possono
essere strumenti estremamente educativi, i quali grazie alla loro
popolarità hanno modo di trasmettere messaggi e valori sempre più
necessari per una convivenza civile nel mondo. Al giorno d’oggi,
sappiamo che esistono diverse realtà, anche se molte di queste sono
ancora oggetto di sospetto, paura e, di conseguenza, silenzio. Tra
queste, una delle più trascurate è quella riguardante quanti si
trovano a vivere nello spetto autistico. È ancora troppa la
disinformazione relativa a questa problematica, il che rende
ovviamente altrettanto difficile capire come potervisi approcciare.
La nuova serie Amazon, As We See It,
cerca proprio di porre rimedio a ciò.
Ideata dal pluripremiato ideatore
di Friday Night Lights e ParenthoodJason Katims,
questa è il remake statunitense di un format israeliano ed ha per
protagonisti Jack (Rick
Glassman), Harrison (Albert
Rutecki), e Violet (Sue Ann
Pien), coinquilini poco più che ventenni tutti nello
spettro dell’autismo. Nel corso della stagione li si segue mentre
faticano per ottenere e mantenere un posto di lavoro, fare
amicizie, innamorarsi e barcamenarsi in un mondo che li evita. Con
l’aiuto delle loro famiglie, degli assistenti, e talvolta anche
dandosi una mano reciprocamente, i tre coinquilini affrontano
battute d’arresto e celebrano i trionfi durante il loro
personalissimo viaggio verso l’indipendenza e l’accettazione.
“Normalità” è un concetto superato
Cosa è “normale”? È evidente che
stabilire cosa lo sia e cosa no in un mondo sempre più variegato e
complesso come quello odierno è cosa assai difficile.
Fortunatamente oggi si è sempre più inclini ad aprirsi verso le
tante sfumature che compongono l’umanità, permettendo così di
abbattere quei pregiudizi troppo a lungo sostenuti. L’autismo non è
certo una novità, né al cinema né in televisione (basti pensare
alla serie Atypical), ma in As
We See It questo viene raccontato con un desiderio di realismo
tendente al documentaristico. Ciò lo si riscontra sia nella messa
in scena che nella scelta dei tre attori protagonisti.
Per Katims, infatti, sembra
fondamentale portare lo spettatore nella condizione dei tre
ragazzi. Per questo motivo si preoccupa di esaltare quei rumori,
quelle situazioni e quelle sensazioni che possono permettere di
vivere, per la durata di ogni episodio, nei panni di Jack, Harrison
e Violet. Allo stesso tempo, però, egli riesce a non far
inghiottire il racconto dalle loro particolarità, mantenendo quello
sguardo esterno ed oggettivo che permette di avere indietro uno
spaccato fedele di questa realtà. I tre attori, che si identificano
come individui nello spettro dell’autismo, permettono di conferire
ulteriore verità ai loro personaggi.
Riprendendo la già citata
Atypical, con cui è difficile non fare un confronto,
risulta evidente come mentre questa affronta la problematica con un
maggior senso dell’umorismo, As We See It è invece più
neutrale a riguardo. Non mancano situazioni potenzialmente buffe,
ma l’obiettivo primario è mettere al corrente lo spettatore delle
difficoltà vissute da quanti vivono questa condizione. Per questo
motivo quella di Katims è una serie che richiede una buona
attenzione da parte dello spettatore, il quale se avrà voglia di
concederla si troverà davanti ad un racconto che stimola la
comprensione di tale realtà, trattandola con la giusta
importanza.
As We See It: la recensione della serie
Al di là delle intenzioni e dei
valori che la serie aspira a trasmettere, As We See It si
trova naturalmente a camminare in equilibrio su grandi pericoli. Il
maggiore dei quali, come sempre in questi casi, è quello di
drammatizzare eccessivamente il racconto e scadere in un pietismo
improduttivo. Anche se in alcuni casi ciò avviene, lo showrunner,
gli sceneggiatori e i registi riescono complessivamente a mantenere
il racconto sulla retta via. Ciò permette di concentrarsi su quanto
difficili siano le esistenze di quanti si riconoscono nello spettro
autistico. Problematiche causate nella stragrande maggioranza dei
casi da chi li guarda con sospetto e si definisce normale rispetto
a loro. Ma lo è davvero?
As We See It potrà non
essere un titolo per tutti, specialmente per via del suo richiedere
un adeguato mood emotivo in vista della visione, e se anche non
presenta particolari elementi “visivi” che la identifichino e
distinguano rispetto a titoli simili, ha il pregio di avere un
obiettivo chiaro. Un obiettivo che viene raggiunto più volte nel
corso della stagione. Ci si emoziona, ci si indigna e ci si sente
coinvolti dalle vicende dei tre ragazzi. Allo stesso tempo, si
impara una volta di più a capire che ognuno intorno a noi sta
affrontando le proprie personali battaglie. Se ciò può servire a
praticare più gentilezza, As We See It avrà vinto la
sua.
Oggi Netflix e Shondaland rilasciano in anteprima otto
nuove foto con uno sguardo alle avventure che affronteranno molti
dei diversi personaggi della seconda stagione di Bridgerton,
disponibile su Netflix dal 25 marzo 2022 in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo.
Mantenendosi in linea con
i romanzi, questa stagione racconta la romantica storia di Lord
Anthony Bridgerton e della sua ricerca dell’amore.
Bridgerton approda su Netflix da Shondaland ed è
prodotto da Shonda Rhimes, Betsy Beers e Chris Van Dusen.
Quest’ultimo è anche l’ideatore e lo showrunner della serie.
La trama di Bridgerton 2
Dalla creatività di
Shondaland e dell’ideatore Chris Van Dusen, la seconda stagione di
Bridgerton
segue Lord Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), il maggiore dei
fratelli e sorelle Bridgerton nonché visconte, nella sua ricerca di
una moglie adeguata. Guidato dal suo senso del dovere nel
salvaguardare il nome della sua famiglia, la ricerca di Anthony per
una debuttante che incontri i suoi standard impossibili sembra
destinata a fallire, finché Kate Sharma (Simone Ashley) e la sua
sorella più giovane Edwina (Charithra Chandran) non arrivano
dall’India. Quando Anthony inizia a corteggiare Edwina, Kate scopre
la vera natura delle sue intenzioni – il vero amore non è in cima
alle sue priorità – e decide di fare qualunque cosa in suo potere
per impedire la loro unione. Ma, facendo questo, le schermaglie
verbali tra Kate e Anthony non fanno altro che avvicinarli sempre
di più, complicando le cose per entrambi. Dall’altra parte di
Grosvenor Square, i Featherington devono dare il benvenuto al nuovo
erede nella loro tenuta, mentre Penelope (Nicola Coughlan) continua
a muoversi per l’alta società tenendo nascosto il suo segreto più
profondo dalle persone che le stanno più vicino.
Bridgerton
è una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità
di amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la
ricerca di un amore che conquisti tutto. La serie vede la
partecipazione anche di Adjoa Andoh (Lady Danbury), Lorraine
Ashbourne (Mrs. Varley), Harriet Cains (Philipa Featherington),
Bessie Carter (Prudence Featherington), Shelley Conn (Mary Sharma),
Phoebe Dynevor (Daphne Basset), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton),
Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will
Mondrich), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Calam Lynch (Theo
Sharpe), Luke Newton (Colin Bridgerton), Golda Rosheuvel (Queen
Charlotte), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Will Tilston
(Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington), Rupert
Young (Jack), e Julie Andrews per la voce di Lady Whistledown. La
serie è ispirata ai romanzi di Julia Quinn.
È morto Gaspard
Ulliel, attore francese di appena 37 anni. La causa della
morte è stata un incidente su una pista di sci, Ulliel si è
scontrato con un altro sciatore nel primo pomeriggio di ieri
all’incrocio tra due piste a La Rosiere, nella zona orientale della
Francia.
Nonostante la giovane età era già un
volto iconico del cinema francese, scoperto a soli 19 anni per
l’interpretazione in Anime erranti di
André Techiné al fianco di Emmanuelle
Beart, la consacrazione arriva nel 2005, quando vince il
Cesar, l’Oscar francese, per l’interpretazione in Una lunga
domenica di passioni di Jean-Pierre
Jeunet.
Nel 2014 ha interpretato il ruolo
del protagonista nel biopic su Yves Saint-Laurent per la regia di
Bertrand Bonello. Mentre è del 2017 la sua interpretazione più
sentita ed emozionante, in È solo la fine del mondo scritto e diretto da
Xavier Dolan, per il quale ha vinto di nuovo il Cesar.
Nel 2007 si era già affacciato al
cinema hollywoodiano, recitando nel ruolo di un giovane Hannibal
Lecter in Hannibal Lecter – Le origini del
male, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas
Harris, al fianco di Gong Li.
Trai progetti che usciranno postumi,
ricordiamo Moon
Knight, la serie Marvel in arrivo su Disney+ a marzo prossimo.