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Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

pinocchio

Cynthia Erivo e Joseph Gordon-Levitt sono entrati a far parte del cast di Pinocchio nei panni, rispettivamente, della Fata Turchina e del Grillo Parlante. Sappiamo già che in questo live action che adatterà la fiaba di Collodi Tom Hanks sarà Geppetto, mentre Luke Evans è stato scelto per interpretare il Cocchiere.

Uno dei film più amati della Disney, il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live action su Disney+, diretto da Robert Zemeckis e con Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph Gordon-Levitt. Pinocchio sarà protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.

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Il ruggito delle Pantere: tutti gli ositi del Noir in Festival XXX

Noir in Festival

Dopo lo speciale appuntamento di pre-apertura domenica 7 marzo con una giornata interamente dedicata al cinema italiano di genere, lunedì 8 marzo si alza il sipario sulla 30° edizione di Noir in Festival, in programma fino al 13 marzo in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram).

Per celebrare questo importante anniversario in un’edizione che non potrà godere del calore del pubblico ma che avrà un ricco programma di proiezioni, talk e masterclass tutte disponibili online, il Noir in Festival non rinuncia a presentare in cartellone grandi nomi internazionali del cinema e della letteratura a tinte noir.

Nel segno della donna, cui è idealmente dedicata questa edizione che prende il via proprio l’8 marzo, saranno tra le protagoniste di questa edizione: Jennifer Kent, regista australiana che con Babadook e The Nightingale è riuscita ad imporsi come una delle voci più interessanti del panorama cinematografico attuale (8 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); la scrittrice svedese Camilla Läckberg (9 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), indiscussa regina del giallo scandinavo, qui in veste di autrice della serie tv Hammarvick di cui il Noir ospiterà in anteprima le prime due puntate prima della messa in onda a maggio su laF; accanto a lei altre due straordinarie autrici ovvero Alicia Giménez-Bartlett (11 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube) e Charlotte Link con il suo nuovo best seller Senza Colpa (12 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube). Il parterre internazionale si completa con il vincitore del Premio Chandler John Banville (12 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube), l’autore best seller Anthony Horowitz noto anche per il suo grande successo con la serie tv Alex Rider (11 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube), l’Honorary Award di questa edizione Kurosawa Kiyoshi (10 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube) e il regista Brian Yuzna, che riceverà invece il Premio Luca Svizzeretto (11 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube).

Noir in Festival – il programma

Ma si daranno appuntamento sul palco virtuale del festival anche i protagonisti italiani tra cinema e letteratura noir. I Manetti Bros., veterani del Noir in Festival, che nella serata di chiusura saranno protagonisti di un incontro dedicato al loro cinema con alcune immagini inedite del nuovo attesissimo Diabolik, grazie alla collaborazione con Rai Cinema e 01 Distribution (12 marzo ore 19.30, Mymovies/ Facebook/ Youtube); l’incontro con le tre menti creative delle factory Groenlandia e Ascent Films, Matteo Rovere, Andrea Paris e Sydney Sibilia, che riceveranno il Premio Speciale Caligari (12 marzo ore 16.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); Antonietta De Lillo che sarà tra i protagonisti del focus dedicato a Lucio Fulci (9 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube) e presenterà in anteprima il suo Fulci Talks, conversazione omaggio al maestro del cinema di genere Lucio Fulci cui è dedicata la retrospettiva di quest’anno; Luca Miniero e Lunetta Savino, regista e interprete della fortunata serie targata Rai 1 Lolita Lobosco, che dialogheranno insieme all’autrice dei romanzi Gabriella Genisi (8 marzo ore 11.00, Youtube/ Facebook); le protagoniste del panel tutto al femminile sulle “donne in nero” Margherita Oggero, Grazia Verasani, Rosa Teruzzi, Antonella Lattanzi Francesca Serafini (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube). E poi ancora, tre maestri del genere come Roberto Costantini (9 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Gianrico Carofiglio (12 marzo ore 18.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Maurizio De Giovanni (10 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube); Nicola Lagioia, autore de La città dei vivi, uno dei casi letterari dell’anno (11 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); Chiara Lalli e Cecilia Sala, autrici dell’acclamato podcast Polvere, in una conversazione con Gaetano Savatteri (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); i nuovi romanzi di Paolo Roversi (12 marzo ore 19.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Silvio Danese (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Livia Sambrotta, l’esordio letterario di Roberto Cimpanelli (8 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube) e il focus di Federico Greco sull’universo Star Wars in dialogo con Elisabetta Sgarbi (11 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube). Infine le masterclass di Adrian Wotton su John Ford (9 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube) e di Mario Serenellini sulle sedute di sceneggiatura di Marnie di Alfred Hitchcock (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube).

Accanto alle conversazioni e alle masterclass, il programma del Noir in Festival si completa con il vasto palinsesto cinematografico: i 6 titoli del Premio Caligari per il miglior noir italiano dell’anno assegnato da una giuria presieduta da Claudio Giovannesi (presentati in una speciale maratona domenica 7 marzo e disponibili per 24 ore dalla mezzanotte di sabato fino alla mezzanotte di domenica), la proiezione dei film di apertura e chiusura, Bastardi a mano armata di Gabriele Albanesi (7 marzo ore 21.00) e Les Apparances di Marc Fitoussi (12 marzo ore 21.00), gli eventi speciali, la retrospettiva dedicata a Lucio Fulci e, ovviamente, i film del Concorso Internazionale in lizza per il Black Panther Award assegnato da una giuria composta da Carlo Degli Esposti, Camilla Filippi e Gianluca Maria Tavarelli, tutti disponibili in streaming gratuito su Mymovies solo per 24 ore dal momento di programmazione.

 
 

WandaVision: le domande cruciali con le quali ci prepariamo al finale

wandavision

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUI PRIMI 8 EPISODI DI WANDAVISION

A un solo episodio di distanza dalla fine di WandaVision e alla luce dei tanti misteri che ancora aleggiano nella serie Disney+, ecco tutte le cruciali domande con cui ci ha lasciati l’episodio numero 8 e che dovrebbero trovare una risoluzione in WandaVision 9.

1Doctor Strange si farà vivo nel finale? O altri Vendicatori?

DOCTOR STRANGE, Benedict Cumberbatch, as Dr. Stephen Strange, 2016. © Walt Disney Studios Motion Pictures /Courtesy Everett Collection

Sappiamo già che Scarlet Witch farà un’apparizione in Doctor Strange e il Multiverso della Follia, in cui Benedict Cumberbatch riprenderà il suo ruolo di Stregone Supremo. Il film sarà diretto dall’ex regista di Spider-Man, Sam Raimi. Finora non si sa molto sulla trama del sequel, previsto per il 25 marzo 2022 nelle sale cinematografiche, solo che segue le avventure di Strange e le sue ricerche sulla pietra del tempo. Il coinvolgimento di Wanda nella narrazione rimane poco chiaro, ma inizierà ad avere più senso entro la fine del nono e ultimo episodio della sua serie indipendente.

Il capo dei Marvel Studios Kevin Fiege ha ripetutamente osservato che WandaVision si collega direttamente agli eventi del sequel di Doctor Strange 2. Inoltre, il film era stato programmato in anteprima subito dopo la conclusione di WandaVision su Disney+, prima che la pandemia costringesse lo studio a spostarne l’uscita. Quindi, sembra che un cameo di Cumberbatch nel finale sia logico, ma i motivi che ha Strange per quella probabile apparizione sono in gran parte un mistero. Dovrà occuparsi di Wanda dopo che si sarà svegliata dal suo mondo di sit-com per convincerla a viaggiare attraverso il multiverso con lui? Cercherà di insegnare a Wanda i poteri della Magia del Caos e della Gemma della Mente? Conoscendo la Marvel, il cameo di Doctor Strange probabilmente aprirà solo più porte a teorie, piuttosto che concludere con precisione gli imbrogli che distorcono la realtà di Scarlet Witch per tutta la serie.

Per quanto riguarda altri Vendicatori (come Hulk, Vedova Nera, Falcon, Soldato d’Inverno, Ant-Man, Spider-Man, Thor), sembra davvero meno probabile che appaia qualcuno che non sia Strange, anche se forse Falcon (Anthony Mackie) e il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) potrebbe presentarsi dato che il loro show spinoff sarà presentato in anteprima a breve sullo streamer Disney. Anche Captain Marvel di Brie Larson potrebbe apparire nella serie, poiché ha legami con Monica Rambeau, anche se, secondo lo show, la loro relazione è attualmente tesa.

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MAX3MIN, prima edizione dal 10 al 21 marzo, ecco i cortometraggi

MAX3MIN

MAX3MIN, festival di cortometraggi alla prima edizione in streaming gratuito worldwide dal 10 al 21 marzo ideato e diretto dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, ha sfidato i creators di immagini a rimettere in discussione i modi abituali che usiamo per raccontare, superando le categorie prevalenti di questo tempo: la lunghezza “classica” del cinema come i tempi rigidi della serialità televisiva, la concisione elegante delle short story ma anche la frammentarietà superveloce delle Instagram stories. Come un libro di haiku da vedere, il programma di MAX3MIN sorprenderà per le innumerevoli strategie messe in campo dagli autori per cogliere la vita in un così breve tempo. Che si tratti di dipingere mondi giganteschi o entrare nel profondo delle relazioni più intime, di descrivere la realtà con immagini lampanti ed essenziali o manipolare quelle stesse immagini per stimolare reazioni forti nella parte irrazionale di chi guarda, l’unico comune denominatore resta uno solo: siate brevi.

Ma MAX3MIN è anche un grande esperimento di worldwide festival: i 100 cortometraggi selezionati saranno disponibili online gratuitamente e visibili in tutto il mondo, dal 10 al 21 marzo, sulla piattaforma proprietaria MAX3MIN, senza i limiti di carattere geografico che molti festival traslocati online a causa del COVID-19 hanno dovuto introdurre. La scelta di un festival “globale” è coerente anche con lo spirito della selezione: i 100 corti in programma sono stati selezionati tra oltre 2.700 iscrizioni da 97 Paesi, e tra differenze e sensibilità agli antipodi, il programma mette in evidenza divergenze e tratti comuni, modi opposti e insieme affini per raccontare.

Il programma di proiezioni del festival segue un principio di loop screening: tutti i giorni, dal 10 al 21 marzo, un gruppo di 10 cortometraggi sarà disponibile per 24 ore, così da consentire a tutti i fusi orari di poter assistere alla proiezione e votare i propri preferiti, su una piattaforma realizzata appositamente per il concorso. Ogni gruppo di 10 corti permetterà allo spettatore un’intensa esperienza di visione, catapultandolo in meno di mezz’ora dai ghiacci siberiani alla campagna balcanica, da Buenos Aires a Mumbai, da Brooklyn a Roma, passando per luoghi che esistono soltanto nell’immaginazione dei loro autori. Una fruizione inedita e stimolante che mette in crisi i tempi dilatati della serialità televisiva, la lunghezza classica del cinema e persino la velocità senza traccia dei contenuti per il web.
Un festival-playlist, che punta a stimolare lo spettatore a guardare e riguardare i film anche più e più volte. Come si fa con le canzoni.

Il 21 marzo, infine, si terrà la cerimonia di premiazione live, in cui la giuria del concorso presenterà una classifica dei 10 migliori cortometraggi, che verranno proiettati. Tra questi film, il primo classificato vincerà il Premio per il Miglior Film del valore di 3.000 euro per la produzione di un nuovo cortometraggio. La Giuria Internazionale è composta da: Tony Kaye, regista di American History XElisa Bonora, montatrice; la fumettista e plastic artist sudamericana PowerPaolaEnrico Gabrielli, fondatore della band Calibro 35; Martina Pastori, regista e filmmaker specializzata in videoclip e fashion film.

Ma quali sono le storie di MAX3MIN?
Ecco alcune parole chiave per descriverle (senza fare troppi spoiler).

COVID-19. Se il virus ha trasformato la società, anche le immagini che essa produce non possono sfuggire alla sua influenza. La grande rivelazione di MAX3MIN è che il trauma del virus è realmente globale: dall’India all’Argentina, da Taiwan all’Italia, sono centinaia le storie che scavano nel rapporto tra l’individuo e il cambiamento forzato. Storie di distanziamento, isolamento, desiderio di contatto, nostalgia del caos. Ma anche modi creativi e sorprendenti per raccontarlo, non schiavi dell’iperrealismo dei telegiornali ma immersi nell’immaginazione: Threesome di Nyko Piscopo usa la danza per scherzare (ma non troppo) sul sesso e sul desiderio durante l’era del distanziamento sociale; The New World: Variations on Stay-home Activities di Hong Ning e Zhao Xiaofeng è un’esilarante rielaborazione in forma di new media art dei mille passatempi “da remoto” che il lockdown ha scatenato; Mad Mask – Fury Roll di Stéphane Berla trasforma il cult movie di George Miller in un inseguimento animato tra il virus e la mascherina, di grande spettacolarità (il regista ha già realizzato un lungometraggio prodotto da Luc Besson che ha vinto numerosi premi).

IDENTITA’. Il razzismo, la conquista dei diritti delle persone afroamericane, le dinamiche di genere, il rifiuto dei nazionalismi: le storie dei giovani talenti di MAX3MIN pulsano delle tensioni sociali in corso nel pianeta, sollevando interrogativi importanti e stimolando la nostra necessità di rimettere in discussione le nostre certezze, mostrando quanto a volte possano essere illusorie. On the Other Side of Right di Russell Brownley mette insieme gli scontri di St. Augustine Beach nel 1964, determinanti nel processo di conquista dei diritti degli afroamericani, con il presente del Black Lives MatterA.M.I.A. di Matyas Doyle, nella forma di un feroce video musicale in 3D, ripercorre gli anni Novanta bui dell’Argentina. Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni di Alessio Wong, in soli 2 minuti, smonta tutti gli stereotipi più triti sulla comunità cinese.

IMMAGINAZIONE. MAX3MIN è anche un trionfo della fantasia più libera e sfrenata. Una quota garantita soprattutto dalle molte animazioni presenti in concorso, che spaziano dalla tradizione (stop motion, disegno, illustrazione) al contemporaneo (3D, computer graphics) fino alle tecniche più incredibili anche solo da immaginare: Confetti di Àngel Estois, Mercè Sendino e Lucía Hernández racconta un party finito malissimo usando esclusivamente coriandoli; Montauk di Harry Rubin-Falcone mescola collage e disegno a mano con effetti digitali, per un piccolo ed emozionante quadro sull’amicizia; Wake Up di Martín Jemes racconta il disagio della routine in un gioco di montaggio e accelerazioni fulminante.

SCUOLE E TALENTI. Grande attenzione nella selezione di MAX3MIN è stata posta verso la ricerca e la scoperta dei talenti che saranno gli autori di domani, attraverso un’opera di scouting e relazione fitta con le più importanti scuole di cinema italiane e internazionali (NABA, Civica Scuola Luchino Visconti, Satyajit Ray Film Institute) e distribuzioni specializzate (Av-ArKKI, Sixpack). Alcuni nomi: Alessio Wong (Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni), già autore di alcuni dei videoclip più acclamati della scena cloud rap italiana (Garage Gang, Ariete); Ludovica De Feo (Eggshell); Mattia Chicco (Artico).

 
 

Fino all’Ultimo Indizio, recensione del film con Denzel Washington

Fino all'Ultimo Indizio

Dopo aver raccontato l’altra faccia dell’iconica storia dei criminali Bonnie e Clyde in Highwaymen – L’ultima imboscata, John Lee Hancock torna a proporre una storia che si immerge nelle atmosfere del crime drama, offrendo un omaggio al noir, laddove in precedenza aveva tenuto presente principalmente il western. Lo fa firmando regia e sceneggiatura di Fino all’Ultimo Indizio, il suo ultimo film che arriva direct to digital per Warner Bros Distribution. Il film, che ha già riscosso un discreto successo negli Stati Uniti, ha anche conquistato una prestigiosa nomination ai Golden Globes 2021 per il migliore attore non protagonista, Jared Leto (premio andato poi a Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah).

La trama di Fino all’Ultimo Indizio

Fino all’ultimo indizio racconta la storia del vice-sceriffo di contea californiana di Kern, Joe Deacon (Denzel Washington), che viene inviato a Los Angeles per una raccolta di prove. Quello che doveva essere un veloce incarico si trasforma in un’indagine impegnativa, quando Deacon si ritrova coinvolto nella caccia al serial killer che sta seminando il panico in città.
È lo stesso sergente Jim Baxter (Rami Malek), che si occupa del caso, a richiedere l’aiuto del vice-sceriffo, perché colpito dalla sua capacità di prestare attenzione anche alle “piccole cose” e scovare indizi difficili da intuire. Baxter, nel corso delle indagini, ignora totalmente, però, che il caso sembra svelare alcuni segreti di Joe, appartenenti a un oscuro passato e con cui l’uomo deve ancora fare i conti, un caso irrisolti con risvolti tragici. La collaborazione trai due porterà all’identificazione di un sospettato che si rivela essere molto diverso da un criminale normale, un soggetto scaltro, intelligente, un reietto della società che però ha delle sue regole. Contro di lui Baxter concentrerà le sue forze. Ma nel finale a sorpresa il giovane sergente capirà che la realtà non è sempre quella che sembra, e che la legge e la legalità raramente vanno di pari passo con ciò che è giusto fare.

Le dinamiche narrative messe in scena da Hancock sono tradizionali, da una parte c’è un detective anziano, disincantato disposto a far passare il suo sapere anche se con una reticenza sospettosa, dall’altra un giovane sergente, un uomo tutto d’un pezzo che ha grande fiducia nei mezzi che la legge gli fornisce. Tra di loro un sospettato che imparerà con un certo gusto a giocare con i suoi accusatori. Sembra la dinamica vista in Seven di David Fincher, o in altri mille thriller di investigazione, eppure Fino all’ìUltimo Indizio assume una dimensione esistenzialista seguendo da vicino i personaggi, le loro ambizioni, le loro paure e il loro modo di approcciare alla vita, così diverso e condizionato dalle rispettive esperienze. Più che la caccia all’assassino, al regista sembra importare qual è lo stato d’animo con cui i personaggi si approcciano alle loro giornate.

Un tris incredibile di protagonisti

A questo scopo, particolare valore assume la scelta di in trittico di attori di spessore. Denzel Washington offre la sua quasi ovvia solidità da attore consumato e si confronta con un Rami Malek che, nonostante sembra sia fuori parte il più del tempo, riesce comunque a comunicare le sfumature del carattere che gli viene affidato. Jared Leto, dal canto suo, seppure in meno tempo, riesce a infondere tutto il suo metodo in un personaggio affascinante e sfuggente, diverso da altri psicopatici (forse) omicidi che abbiamo visto sullo schermo.

È interessante come, per Hancock, il luogo prediletto per portare avanti le indagini non sembra essere la strada, la scena del crimine, ma la mente stessa del detective. Se il giovane e metodico Baxter si affida alle prove, ai rilievi, alla scienza dietro l’investigazione, l’approccio di Deacon è più intuitivo e allo stesso tempo più analitico: il personaggio magistralmente interpretato da Denzel Washington si ferma, immagina, soppesa, razionalizza, osserva tanto e prevede gli scenari e i momenti nei quali è possibile cadere in fallo. Deacon è capace di calarsi davvero nella mente dell’omicida che i due cercano, ma allo stesso tempo è afflitto dal rimorso e da una storia personale oscura, è un personaggio con diversi strati e piani, e l’idea che ci dà Fino all’Ultimo Indizio è che alla fine della storia, Baxter sarà un po’ meno ligio e fiducioso e un po’ più simile al suo collega anziano.

Più concentrato sull’ambiente e sulle atmosfere che sulla narrazione intesa come progressione di eventi, Fino all’Ultimo Indizio è un thriller efficace ed affascinante, che si avvale di ottime interpretazioni e di un ritmo dilatato e ipnotico.

Fino all'Ultimo Indizio recensione

 
 

Prime Video: tutte le novità del mese di Marzo 2021

Il principe cerca figlio trailer

Il mese di Marzo 2021 porterà tante novità su Prime Video. Infatti sono tanti i film e le serie tv in arrivo per tutto il mese. Trai titoli più attesi Il principe cerca figlio, l’atteso sequel che vedrà Eddie Murphy tornare nei panni di Re Akeem. Di seguito tutte le novità in arrivo.

1Le serie tv in arrivo su Prime Video

La Templanza

La Templanza è un drama romantico basato sull’omonimo romanzo di successo di María Dueñas (The Time in Between, Las Hijas del Capitán) ambientato alla fine del XIX secolo. Racconta la storia di Soledad Montalvo e Mauro Larrea, una self-made woman e un uomo i cui destini si incontrano in un luogo e un tempo affascinanti. Una storia incentrata sul superamento delle avversità e la ricerca del proprio posto nel mondo, su come viene costruito un impero e su come in un solo giorno tutto può essere perduto, una storia di avventure in luoghi esotici e di seconde occasioni.

Invincible

Invincible è una serie animata per adulti dal creatore di The Walking Dead Robert Kirkman e dagli omonimi fumetti della Skybound/Image firmati da Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, e racconta la storia del diciassettenne Mark Grayson (Steven Yeun), un ragazzo come tanti alla sua età, se non fosse per il fatto che suo padre è Omni-man (J.K. Simmons), il più potente supereroe del pianeta. Ma man a mano che Mark inizia a sviluppare i suoi super poteri, scopre che l’eredità di suo padre potrebbe non essere così eroica come sembra.

Altre serie in arrivo non inedite

  • Supercar – le 4 stagioni | 1 marzo
  • Il principio del piacere – la prima stagione | 1 marzo
  • The Good Doctor – la terza stagione | 1 marzo
  • Mazinger Edition Z – la prima stagione | 15 marzo
  • Conan il ragazzo del futuro – la prima stagione | 29 marzo
  • Eureka Seven – la prima stagione | 31 marzo
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Il principe cerca moglie: Eddie Murphy costretto ad aggiungere un attore bianco

Il principe cerca moglie film

Eddie Murphy ha rivelato che la Paramount, all’epoca della realizzazione de Il principe cerca moglie, fece pressioni per l’inclusione di un attore bianco nel film. Diretto da John Landis, la commedia del 1988 è stata un enorme successo commerciale, diventando il film della Paramount più redditizio di quell’annata.

La popolarità del film è riuscita a resistere allo scorrere degli anni, tant’è che un sequel, dal titolo Il principe cerca figlio, debutterà ufficialmente su Amazon Prime proprio domani 5 marzo. Durante un’ospitata da Jimmy Kimmel in occasione della promozione del sequel, Eddie Murphy ha rivelato che all’epoca della realizzazione del primo film, la Paramount fece pressioni per avere un attore bianco nel film, composto in gran parte da attori neri.

Le dichiarazioni di Murphy sono state riportate da CinemaBlend: “Erano gli anni ’80 e il cast era composto prevalentemente da attori neri. Ma la Paramount ce lo impose: ‘Deve esserci una persona bianca nel film’. Io dissi: ‘Che cosa?’. Alla fine pensammo a Louie Anderson, che era davvero forte. Ecco com’è entrato a far parte del film.”

Ne Il principe cerca moglie, Louie Anderson, attore e comico statunitense, interpreta Maurice, uno dei ragazzi che lavorano con Akeem (Murphy) e Semmi (Arsenio Hall) al fast food di Cleo McDowell (John Amos). Anderson tornerà nei panni del personaggio anche nel sequel.

La trama del sequel de Il principe cerca moglie

Il principe cerca figlio è diretto da Craig Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield e sui personaggi creati da Eddie Murphy. Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

 
 

Nomadland in streaming dal 30 aprile 2021 su Star

NOMADLAND Gotham Awards 2020

Searchlight Pictures ha annunciato oggi i seguenti piani di rilascio per l’Italia dell’acclamato lungometraggio diretto da Chloé Zhao, Nomadland, vincitore del Golden Globe nelle categorie Miglior film drammatico e Miglior regia, del Leone d’Oro come Miglior film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e del People’s Choice Audience Award al Toronto International Film Festival.

La pellicola arriverà prossimamente al cinema. Nomadland debutterà il 30 aprile 2021 su Star all’interno di Disney+ e sarà disponibile per tutti gli abbonati Disney+ senza costi aggiuntivi.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Nomadland è interpretato dalla due volte vincitrice dell’Academy Award Frances McDormand (Fargo; Tre manifesti a Ebbing, Missouri), dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Good Night, and Good Luck), e dai veri nomadi Swankie, Bob Wells e Linda May, i quali sono apparsi nell’acclamato libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” (edito in Italia da Edizioni Clichy), adattato per lo schermo da Chloé Zhao. Nomadland è incentrato su Fern (McDormand) che, dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

Il film è stato prodotto da McDormand (Olive Kitteridge), Peter Spears (Chiamami col tuo nome), Dan Janvey (Re della terra selvaggia), Mollye Asher (The Rider – Il sogno di un cowboy) e Chloé Zhao (The Rider – Il sogno di un cowboy). Zhao si è inoltre occupata del montaggio, con il direttore della fotografia e scenografo Joshua James Richards (La terra di Dio – God’s Own Country) e insieme al team addetto al suono composto da M. Wolf Snyder (The Rider – Il sogno di un cowboy), Sergio Diaz (Roma) e Zach Seivers (Assassins).

 
 

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo

Fino all'Ultimo Indizio

Fino All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i premi Oscar Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, che John Lee Hancock dirige da una sua sceneggiatura originale, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film:

Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.

Il cast principale di Fino All’Ultimo Indizio include anche Natalie Morales, Terry Kinney, Chris Bauer, Joris Jarsky, Isabel Arraiza e Michael Hyatt. Fino All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed Emmy, Mark Johnson e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi.

Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman, lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael Corenblith, il montatore Robert Frazen e il costumista Daniel Orlandi. Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar, Thomas Newman. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, Fino All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

 
 

Black Panther 2: Lupita Nyong’o anticipa idee emozionanti per il sequel

Nonostante la tragica scomparsa di Chadwick Boseman, avvenuta ad agosto dello scorso anno, i Marvel Studios proseguono con lo sviluppo di Black Panther 2, e la speranza dei fan è il sequel possa rendere omaggio all’incredibile eredità sia dell’attore che del personaggio di T’Challa.

Resta da vedere quale forma assumerà effettivamente il nuovo film, ma sappiamo già che un nuovo eroe è destinato a conquistare il mantello di Pantera Nera. Ci sono report e opinioni contrastanti su chi potrebbe essere, ma in una recente intervista con Good Morning America, all’interprete di Nakia, il premio Oscar Lupita Nyong’o, è stato chiesto cosa dovranno aspettarsi i fan dal sequel.

“Seguendo la tradizione dei film Marvel, non posso rivelare nulla. Sarà difficile. Sarà diverso, ovviamente, senza il nostro re, tornare in quel mondo. Ma so che tutti noi ci stiamo impegnando per reinventare o comunque portare avanti la sua eredità in questo nuovo Black Panther, e Ryan Coogler ha alcune idee davvero, davvero eccitanti che non vedo l’ora di portare in vita con il resto della famiglia.”

In Black Panther del 2018, Nakia è stata presentata come l’interesse amoroso di T’Challa, quindi è probabile che la morte del personaggio l’abbia colpita duramente. Ovviamente, è anche un membro dei War Dogs e una guerriera a pieno titolo, quindi sarà interessante vedere cosa porterà Nakia in questo sequel e come si evolverà il suo arco narrativo.

Tutto quello che sappiamo su Black Panther 2

Black Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto da Ryan Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà nel sequel di Black Panther non sono stati svelati.

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.  Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

 
 

MCU: i difetti del franchise che i fan hanno scelto di ignorare

Il MCU è chiaramente uno dei franchise di maggior successo di sempre. Con dozzine di film e ancora più titoli in arrivo, l’universo continuerà a crescere e ad espandersi ancora per molto tempo. Tuttavia, la maggior parte dei fan è consapevole che il MCU non rappresenta un’operazione perfetta e che, in merito a determinate “questioni”, la strada da percorrere è ancora lunga. Screen Rant ha raccolto i più grandi difetti relativi all’universo cinematografico Marvel che i fan hanno “scelto” di ignorare:

1Molti più protagonisti maschili

Captain-Marvels-female-films

Insieme alla mancanza di una diversità razziale, un altro grosso problema è quanto tempo ha impiegato il MCU per avere un film diretto da donne. Non è stato fino al 2019 con Captain Marvel, e fino a quel momento, il personaggio femminile spesso passava in secondo piano rispetto agli uomini o erano solo interessi amorosi.

Anche con personaggi complessi e amati come Vedova Nera, più uomini bianchi hanno ottenuto tre interi film prima di una donna. E solo di recente, con Captain Marvel 2, abbiamo avuto il primo film del MCU diretto da una regista nera.

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Star Wars IX: Rian Johnson non conosceva i piani quando ha lavorato a Gli Ultimi Jedi

Star Wars: Gli Ultimi Jedi Rian Johnson

Rian Johnson ha confermato che non era a conoscenza dei piani per Star Wars 9 durante la realizzazione di Star Wars: Gli ultimi Jedi. Una delle critiche più comuni che vengono mosse alla trilogia sequel è l’apparente mancanza di una strategia narrativa coesa.

Sia Johnson che J.J. Abrams hanno goduto di un’ampia libertà creativa durante la realizzazione degli episodi a loro affidati, con il risultato che alla fine, proprio a causa di una palese mancanza di comunicazione tra le parti coinvolte, la trilogia si è spesso rivelata in contrasto con sé stessa.

In una recente intervista con la giornalista Sariah Wilson, a Johnson è stato chiesto se sapeva che Ben Solo sarebbe morto in Star Wars 9 durante lo sviluppo de Gli ultimi Jedi. Il regista ha risposto: “No, non lo sapevo affatto”, e ha continuato spiegando che voleva lasciare che la Saga degli Skywalker potesse seguire più direzioni dopo quella tracciata dal suo film.

Al di là della polarizzazione dei singoli spettatori, Il risveglio della forza e Gli ultimi Jedi sono stati comunque ben accolti dalla critica, quindi è evidente che il modello impostato da Lucasfilm abbia funzionato per i primi due film. La mancanza di un piano concreto è diventata un problema con L’ascesa di Skywalker, la cui produzione è stata particolarmente travagliata (anche per l’uscita di scena di Colin Trevorrow) e le cui numerose storyline non sono state approfondite a dovere (come il ritorno dell’Imperatore Palpatine).

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

 
 

Jason Momoa: 10 cose che non sai sull’attore

Jason Momoa film Fast and Furious 10

Divenuto celebre grazie ai suoi ruoli nelle serie Stargate Atlantis e Il Trono di Spade, l’attore Jason Momoa si è poi affermato anche al cinema, dando vita a personaggi che ben rispecchiano il suo carattere gentile e duro allo stesso tempo. Oggi Momoa è un apprezzato attore, che ha dimostrato di saper coltivare il suo talento e di potersi calare in ruoli e generi sempre diversi.

Ecco 10 cose che non sai su Jason Momoa.

Jason Momoa: i suoi film

1. Ha preso parte a importanti blockbuster. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2004 con il film Arrivano i Johnson, ma è solo con il film del 2011 Conan the Barbarian che Momoa raggiunge la celebrità anche sul grande schermo. Da quel momento si impone con la sua presenza con film come Jimmy Bobo – Bullet to the Head (2012), Wolves (2014), The Bad Batch (2016), C’era una volta a Los Angeles (2017), e si consacra grazie al ruolo di Aquaman nei film Justice League (2017) e Aquaman (2018). Nel 2021 riprenderà il ruolo di Aquaman/Arthur Curry nell’attesissimo Zack Snyder’s Justice League, la director’s cut del film del 2017 Justice League. Ma sarà l’atteso Dune diretto da Denis Villeneuve il film dell’anno per l’attore che interpreterà Duncan Idaho. In post produzione invece ha The Last Manhunt nel ruolo di Big Jim. Nel 2022 riprenderà il ruolo di Arthur Curry/Aquaman nell’annunciato Aquaman 2.

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attore inizia la sua carriera televisiva partecipando ad alcuni episodi della serie Baywatch (1999-2001), e in seguito in North Shore (2004-2005). Nel 2005 viene scelto per il ruolo di Ronon Dex nella serie Stargate Atlantis (2005-2009), che gli fa acquistare grande popolarità, cresciuta poi con il ruolo di Khal Drogo in Il Trono di Spade (2011-2012). Successivamente recita in The Red Road (2014-2015), Frontiera (2016-2018) ed è protagonista della serie See (2019-in corso).

3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Nel 2018 l’attore si dedica anche alla produzione, ricoprendo tale ruolo per cinque episodi della serie Frontiera, dove è anche attore.

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Jason Momoa è su Instagram

4. Ha un account personale. Momoa è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 14 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da attore.

Jason Momoa: la moglie e i figli

5. È sposato. L’attore ha sposato nell’ottobre del 2017 l’attrice Lisa Bonet. La cerimonia è avvenuta in gran segreto nella loro casa a Topanga, in California. I due attori sono una coppia dal 2005 e hanno avuto due figli rispettivamente nel 2007 e nel 2008.

Jason Momoa in Aquaman

6. Ha fatto numerosi scherzi sul set. Nonostante l’aria da duro, Momoa è una personalità molto brillante e adora divertirsi, in particolare facendo scherzi. L’attore ha rivelato che sul set del film Aquaman ha più volte organizzato degli scherzi ai suoi ignari compagni di set. A tutti tranne che Nicole Kidman, verso la quale l’attore ha dichiarato di provare profonda riverenza.

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7. Non si aspettava di essere scelto per il ruolo. Momoa ha dichiarato di essere rimasto particolarmente sorpreso nell’apprendere di essere stato scelto per il ruolo. La sua incredulità deriva dal fatto che nei fumetti il personaggio di Aquaman ha i capelli biondi ed è di razza caucasica. L’intento del regista e dei produttori era tuttavia quello di infrangere tali caratteristiche, e trovando che Momoa fosse perfetto per il ruolo.

Jason Momoa e il suo fisico

8. Ha risposto alle critiche dei fan. L’attore è noto per avere un fisico statuario, ma dopo alcune foto in cui apparve leggermente ingrassato ha ricevuto numerose critiche da parte dei fan. Senza scomporsi l’attore ha replicato con un video in cui mostra gli addominali, chiedendo ironicamente “va bene per il fisico di un papà?”. L’attore, che durante una pausa tra un set ed un altro si era rilassato non dovendo sfoggiare un fisico perfettamente scolpito, ha così dimostrato di essere comunque sempre in forma.

Jason Momoa esegue l’Haka

9. Si è esibito nella celebre danza. Durante la premiere di Aquaman l’attore ha dato spettacolo eseguendo l’Haka, la danza del popolo Maori. Tale danza non ha fini intimidatori, bensì viene eseguita come manifestazione della propria gioia, per esprimere in piena libertà i propri sentimenti.

Jason Momoa: età, altezza e peso

10. Jason Momoa è nato a Honolulu, nelle Hawaii, Stati Uniti, il 1 agosto 1979. L’attore è alto complessivamente 193 centimetri, e pesa circa 106 chili.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Blake Lively: 10 cose che non sai sull’attrice

Blake Lively

L’abbiamo conosciuta tutti come la Serena van der Woodsen di Gossip Girl, la amiamo per la relazione con il marito Ryan Reynolds, e la seguiamo da anni: Blake Lively è una forza della natura. Una star di fama mondiale, sa bene come proteggere la propria vita privata, e sa che “voler fare l’attore e voler essere famosi sono cose diverse”.

Cosa non sapete su Blake Lively? Ecco dieci curiosità su di lei:

Blake Lively: filmografia e carriera

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1. Blake Lively aveva sogni diversi da Hollywood. È nata a Los Angeles, in una famiglia di attori. Ma Blake Lively aveva interessi diversi: crescendo, sognava infatti di studiare a Stanford piuttosto che recitare. La madre la aiutò a cominciare gli studi con una marcia in più, facendola cominciare con tre anni d’anticipo: “Mia madre disse che avevo sei anni, dato che ero molto alta,” ha raccontato. Ma, piano piano, Blake cominciò a seguire le orme dei genitori: fece l’audizione per il ruolo di Natalie Hillard in Mrs. Doubtfire, e per 4 amiche e un paio di jeans (2005), aggiudicandosi il ruolo di Bridget. Due anni dopo, poi, si aggiudicò la parte che la rese famosa, quella di Serena in Gossip Girl.

2. Blake Lively: filmografia. La carriera dell’attrice è decollata dopo Gossip Girl e, negli anni successivi, ha recitato in 4 amiche e un paio di jeans 2 (2008), The Town (2010), Lanterna Verde (2011), Hick (2011), Le belve (2012), Adaline – L’eterna giovinezza (2015), Café Society (2016), Paradise Beach: Dentro l’incubo (2016), Chiudi gli occhi (2016). E Blake Lively ha film in arrivo, tra il 2018 e il 2019: Un piccolo favore e The Rhythm Section. Nel 2020 è stata protagonista nel ruolo di Stephanie Patrick in The Rhythm Section.

Blake Lively: Instagram

3. Blake Lively, Instagram, e le Spice Girls. A quanto pare, anche Blake è una fan delle Spice Girls. Qualche giorno fa, una ragazza ha pubblicato una foto di se stessa a cinque anni, ad un concerto delle Spice Girls, con un’altra fan del gruppo, vestita da Baby Spice, E… la ragazza in questione è proprio Blake Lively! Quando Blake Lively, su Instagram, ha riportato la foto, non sapeva chi avrebbe risposto: Baby Spice in persona! E la reazione di Blake, da vera e propria fangirl, ha fatto innamorare i fan.

Blake Lively hot

Blake Lively hot4. Blake Lively hot in un controverso servizio fotografico. Per il numero del marzo 2009 di Rolling Stone, Blake Lively ha posato per la rivista insieme a Leighton Meester, per un servizio fotografico scattato dal controverso fotografo Terry Richardson. In un servizio esclusivo per la rivista, le due appaiono insieme, leccando gelati, succhiandosi le dita, e lasciandosele mordere dal fotografo stesso. Le foto erano parte di un servizio realizzato con l’interno cast, quando il gruppo di giovani attori era ovunque, su ogni rivista, su ogni tabloid.

5. Blake Lively non ha mai bevuto. Nonostante, sullo schermo, Blake interpreti party girls incallite, l’attrice ha raccontato a Vogue di non aver mai bevuto in vita sua. Ma ha infranto la legge: importa spezie dagli altri Paesi nascondendole in orsacchiotti di peluche. “Viaggio spesso, e quindi mi emoziono quando trovo una nuova spezia o una nuova salsa. È da pazzi, ma volevo una salsa da New Orleans, e loro non la potevano spedire perché non era approvata dal FDA. Ho chiamato il ristorante e ho detto: “Ok, potete comprare un orsetto di peluche, tagliarlo, inserivi la salsa e spedirlo?” E loro hanno detto: “No, non siamo un cartello della droga; non ti mandiamo la salsa di patate dolci in un orsacchiotto”.

Blake lively: chi è il marito?

6. Blake Lively: il marito e il matrimonio. Blake Lively è sposata con Ryan Reynolds, conosciuto sul set di Lanterna Verde. i due si sono sposati in segreto, in modo da tenere i paparazzi alla larga. Non solo: hanno sempre tenuto la propria relazione per sé, limitandosi ad alcune brevi apparizioni insieme sul red carpet. Dopo un anno passato insieme, Blake Lively e il marito si sono sposati alla Boone Hall Plantation nella California del Sud, e fu solo nel weekend successivo che i media scoprirono la cosa. Fu solo allora che furono rivelati alcuni dettagli: Blake ha indossato un vestito Marchesa, e la cerimonia privata si è svolta davanti ad amici e familiari, tra cui America Ferrera, Amber Tamblyn e Alexis Bledel.

Blake Lively: figlie

7. Blake Lively: la figlia James è identica all’attrice da piccola. Ryan Reynolds e Blake Lively hanno avuto due figlie, e una di loro, la piccola James Reynolds, è davvero una copia della madre quando aveva la stessa età. Reynolds ha sempre parlato molto delle figlie, dell’amore per Blake, e del suo apprezzamento nei confronti di quello che la moglie fa per la famiglia: “Voglio ringraziare mia moglie Blake, che è seduta qui e vuol dire tutto per me. Sei la migliore cosa che mi sia mai successa” ha detto durante il proprio discorso di accettazione della stella sulla Hollywood Walk of Fame, “Rendi tutto migliore. Rendi tutte le cose nella mia vita migliori. Mi hai dato due delle bambine più incredibili che abbia mai potuto sperare di avere”.

8. Blake Lively: a quanto pare, ci saranno tanti altri figli in futuro. Sembra che le piccole Ines e James non saranno le sole. Infatti, entrambi i genitori hanno parlato del loro desiderio di avere una famiglia grande: “Ho sempre voluto una famiglia grande” ha raccontato Blake nel 2012, “Oh, vorrei 30 bambini, se potessi”. Nel 2013, poi, Ryan ha parlato con Details a riguardo: “Vorremmo una famiglia grande. Veniamo entrambi da famiglie numerose: i miei genitori ebbero quattro figli, quelli di Blake ne ebbero cinque. In tanti dicono che è da pazzi, ma lo sapremo solo quando ci arriveremo”. Ma affronterebbero le difficoltà con gioia, ha aggiunto.

Ryan Reynolds e Blake Lively

9. Ryan Reynolds e Blake Lively si sono incontrati quando entrambi stavano già con qualcun altro.  Ryan e Blake sanno benissimo cosa vuol dire essere una coppia di Hollywood: quando si sono incontrati sul set di Lanterna Verde nel 2010, lei era impegnata da tempo con la star di Gossip Girl Penn Badgley, e lui era sposato con Scarlett Johansson. Blake e Penn furono i primi a lasciarsi e, un mese dopo, Ryan e Scarlett decisero di divorziare. Quando Ryan Reynolds e Blake Lively si riunirono, nel 2011, per promuovere il film, erano ancora amici, ma tutti cominciarono a notare quanto i due, insieme, fossero adorabili. Prima di mettersi insieme, però, entrambi frequentarono altre star: sembra che lei abbia frequentato Ryan Gosling e Leonardo DiCaprio, e si dice che lui abbia frequentato Charlize Theron.

10. Il primo appuntamento di Ryan Reynolds e Blake Lively. Poi, sono scoccate le scintille, e i due hanno realizzato di essere più che amici (come in Harry ti presento Sally, ci piace pensare). Ryan ha raccontato la storia del loro primo appuntamento nel 2016: “Allora, eravamo amici. Mi ricordo che fu divertente, perché un anno dopo Lanterna Verde eccetera, eravamo entrambi single. Andammo ad un appuntamento a quattro: lei era ad un appuntamento con un tizio, e io con un’altra ragazza: e quello fu l’appuntamento più imbarazzante per tutti quanti, perché noi due eravamo come due fuochi d’artificio”.

Fonti: Rolling Stone, IMDb, Vogue, Babygaga, Screen Rant

 
 

Sebastian Stan: 10 cose che non sai sull’attore

Sebastian Stan

Sebastian Stan è famoso per aver interpretato Soldato d’Inverno, ed è stato uno di quelli che, grazie al Marvel Universe, sono stati capaci di far parlare di sé. Ma la sua carriera va ben oltre Captain America: non solo ha recitato in telefilm di successo come Gossip Girl e Once Upon a Time – C’era una volta, ma anche in alcuni film particolarmente interessanti degli ultimi anni. Per alcuni è da sposare, per altri è uno dei nuovi fenomeni di Hollywood.

Cosa non sapete su Sebastian Stan? Ecco dieci curiosità su di lui.

Sebastian Stan: film e carriera

sebastian stan

1. Sebastian Stan: chi è? La carriera. È nato il 13 agosto 1982 in Romania, per poi trasferirsi a Vienna all’età di otto anni, e poi a New York all’età di dodici. Ha cominciato a recitare sin da giovane: partecipò a tantissime recite scolastiche, e andò addirittura ad un campeggio estivo dedicato al teatro. Dopo il liceo, si è iscritto alla Rutgers University, dove si è laureato in recitazione. Ai tempi dell’università, inoltre, ha passato un anno a Londra, per studiare al famoso Globe Theatre. Al suo ritorno a New York, ha recitato in Law and Order – I due volti della giustizia e in piccoli film come Tony ’n’ Tina’s Wedding  (2004) e Red Doors (2005). Verso la fine dell’università, inoltre, ha recitato in The Covenant (2006), The Architect (2006), ma non solo: ha recitato a teatro ed ha interpretato Carter Baizen in Gosspi Girl (2007). Tra i progetti successivi, ci sono Toy Boy – Un ragazzo in vendita (2009), Kings (2009), Un tuffo nel passato (2010), e Il cigno nero (2010). Nel 2011, poi, ottiene il ruolo di Bucky Barnes in Captain America – Il primo vendicatore (2011). Nel 2012, poi, Sebastian è parecchio impegnato, con Scomparsa, Political Animals, The Apparition, C’era una volta e Labyrinth. È nel 2014 che diventa poi Soldato d’Inverno in Captain America – The Winter Soldier. Più di recente, poi, ha recitato in Sopravvissuto – The Martian (2015), Captain America: Civil War (2016), Tonya (2017), I’m Not Here (2017), Avengers: Infinity War (2018). Nel 2019 è tornato a vestire i panni di Bucky Barnes nell’epilogo della cosiddetta Saga dell’infinitivo che si è chiusa con Avengers: Endgame. Nello stesso anno ha interpretato Frank nel film Endings, Beginnings, Scott Huffman in Era mio figlio. Nel 2020 invece ha interpretato Mickey in Monday e Lee Bodecker in Le strade del male. Nel 2021 sarà un anno importante per l’attore The 355 al fianco di un cast al femminile che però è stato posticipato al 2022.

Sebastian Stan in The Falcon e The Winter Soldier

Quest’anno Sebastian Stan ritornerà a vestire i panni di Bucky Barnes/Winter Soldier nell’attesa nuova serie tv The Falcon and the Winter Soldier. La serie debutterà su Disney+ a partire dal 19 marzo.

2. Sebastian Stan ha firmato un contratto per nove film con la Marvel. Sebastian Stan, con la Marvel, ha firmato uno dei suoi contratti più duraturi, accettando un accordo che comprende ben nove film. Finora, è apparso in quattro film, oltre al cameo di Black Panther (che probabilmente non conta).

Sebastian Stan: Gossip Girl

sebastian stan

3. Sebastian Stan e Gossip Girl: relazioni sul set. In Gossip Girl, Sebastian Stan aveva interpretato Carter Baizen nella stagione 1 e 2, dopo le quali lascia la serie. Nella serie, il personaggio diventa uno dei fidanzati di Serena van der Woodsen, mentre nella vita reale, Sebastian trovò un’altra fidanzata sul set, ovvero Leighton Meester. Ma per lui, ci sono state altre ragazze incontrate sul lavoro: Jennifer Morrison, la star di Once Upon a Time, e Margarita Levieva, di Spread.

4. Sebastian ha passato più di due anni senza recitare. È difficile immaginare un Sebastian Stan senza successo, o senza lavoro. E invece, subito dopo aver finito l’università, ha passato quasi tre anni senza ottenere un ruolo. “Penso sempre alle audizioni non come ad ottenere un lavoro, ma come un tentativo di creare una connessione con il direttore del casting, perché si ricordi di me la volta successiva”.

Sebastian Stan: Once Upon a Time – C’era una volta

sebastian stan

5. Sebastian Stan è stato il Cappellaio Matto di Once Upon a Time. Lui si era dichiarato molto soddisfatto a riguardo: “Una delle cose che (gli autori) hanno fanno davvero bene, tra le altre cose, è che hanno reinventato tutti i personaggi in modo nuovo. Li hanno presentati ad una nuova generazione. Il Cappellaio Matto non era mai come quello del cartone animato”. Non era apparso però nello spin-off dedicato ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Inizialmente, si pensò che la sua assenza fosse dovuta agli impegni che oramai l’attore aveva con la Marvel. Si diceva sarebbe stato sostituito, ma la cosa fu negata: a causa dell’opposizione dei fan riguardo alla sostituzione, e per rispetto nei confronti del lavoro di Sebastian Stan, Once Upon a Time in Wonderland non avrebbe avuto un Cappellaio.

Sebastian Stan in Avengers

sebastian stan

6. Sebastian Stan vorrebbe un film Marvel dedicato. Con un contratto che comprende nove film, è facile immaginare che, ad un certo punto, un film “in solitario” arriverà. In un’intervista ad Esquire, infatti, ha espresso il proprio interesse alla realizzazione di un film con un unico supereroe: “Non so quando – tocchiamo ferro – ma sarebbe un’esperienza straordinaria. Sarei disponibile in qualunque momento. C’è sicuramente molto da esplorare. È divertente, ed è un tizio con dei problemi d’identità”.

7. Sebastian Stan: non solo Marvel. Nel MCU, ci sono parecchi attori di talento, ma forse pochi (tranne le star già molto conosciute) hanno avuto modo di dimostrarlo al di fuori di esso quanto Sebastian Stan. Ad esempio, ha interpretato Jeff Gillooly, l’amante della protagonista, in I Tonya. Purtroppo, non venne nominato all’Oscar, ma molti se la legarono al dito. Riguardo alla sceneggiatura del film, Sebastian ha raccontato: “Dal punto di vista di un attore, il copione fu come trovare l’oro. Non trovo spesso molte cose come questa. Aveva questo stile da documentario e così tanti elementi divertenti, ma c’erano anche delle sequenze spaventose e violente. Non avevo mai interpretato una persona reale, e la cosa mi emozionava”.

Sebastian Stan: Instagram

8. Sebastian Stan è su Instagram? La risposta è sì: ha 3.1 milioni di follower, pubblica foto di eventi, servizi, articoli riguardanti la sua carriera. E, ogni tanto, arriva puntualmente un post esilarante.

Sebastian stan e Luke skywalker

9. Sebastian Stan e Mark Hamill: “Io sono tuo padre”. Insomma, in tantissimi si sono accorti della sorprendente somiglianza tra Sebastian Stan e Mark Hamill. Al punto che Hamill l’ha riconosciuto come proprio “figlio” con un post su Twitter: “Mi dispiace deludervi, ma mi rifiuto di dire “Sebastian Stan, IO SONO TUO PADRE!” (anche se poi, in realtà, lo sono)”. Per l’occasione, ha pure lanciato l’hashtag #MySonSebastian.

10. Sebastian Stan, Mark Hamill, e il giovane Luke Sywalker. La somiglianza tra i due è tale da aver spinto i fan a suggerire Sebastian Stan come possibile Luke Skywalker per un eventuale spin-off sul personaggio. A proposito, però, Hamill non ha dato la propria benedizione, dichiarando: “Non ha bisogno di me. È un attore abbastanza realizzato da poterlo ottenere da solo, non dovrei mettermi in mezzo perché non è una scelta che mi riguarda”.

Fonti: Inverse, The Richest, TVOvermind, IMDb

 
 

Justice League: Zack Snyder voleva una trilogia in stile Il Signore degli Anelli

justice league

La promozione della Snyder Cut di Justice League si sta rivelando per Zack Snyder l’occasione perfetta per parlare anche di quelli che erano i piani originali in merito al progetto e al suo coinvolgimento nel DCEU. È risaputo che, in origine, Snyder aveva pianificato almeno cinque film dedicati alla squadra DC, piani che sono poi cambiati quando il regista ha dovuto abbandonare la produzione del cinecomic nel 2016.

In una recente intervista con Total Film, il regista ha spiegato che in realtà nella sua mente c’era la volontà di realizzare una trilogia dedicata alla Justice League. Snyder ha detto di aver immaginato quei film come una vera e propria trilogia in stile Il Signore degli Anelli, con il primo film che avrebbe dovuto gettare le basi per quello che sarebbe poi accaduto in futuro all’interno del DCEU.

“Per me, esiste una sorta di trilogia di film su cui mi appoggio. L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League fanno parte di una continuity. All’interno di quell’arco di tre film c’è un tono coerente. Onestamente, Justice League è sempre stato concepito come base per altri due film, ma non credo che questi altri due film verranno mai realizzati. Ad ogni modo, rimane comunque fedele a quel concetto. Doveva essere come Il Signore degli Anelli, non un pezzo unico. È così che ho sempre concepito quel film.”

In passato, Snyder aveva spiegato che un sequel di Justice League sarebbe stato ambientato interamente nel futuro impostato dal Knightmare, che viene solamente accennato nel film originale. Snyder è pronto a rivisitare della parte di mondo nella Snyder Cut, con la sequenza del Joker di Jared Leto che sarà ambientato proprio in quello scenario. Sfortunatamente, potrebbe davvero essere per i fan la sola e unica occasione di dare uno sguardo a quel futuro apocalittico.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

James Gunn aveva considerato un film su Krypto the Superdog

James Gunn

James Gunn ha rivelato di aver quasi diretto un film dedicato a Krypto the Superdog. Il regista del popolare franchise di successo Guardiani della Galassia ha da poco terminato i lavori sull’attesissimo The Suicide Squad ed è attualmente impegnato con la serie spin-off Peacemaker. Tuttavia, la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega molto diversa quando aveva pensato di adattare una proprietà DC decisamente inaspettata.

Krypto the Superdog è stato introdotto nelle pagine del DC Comics grazie a “Adventure Comics #210”, pubblicato nel marzo del 1955. Il personaggio faceva parte dei leggendari contributi di Otto Binder al mito di Superman durante la Silver Age dei fumetti, che includevano anche Supergirl, la Legione dei Super-Eroi e il malvagio Brainiac. Originariamente concepito per essere un one-off character, Krypto è diventato talmente popolare tra i fan che alla fine è apparso anche in altri fumetti, la maggior parte dei quali appartenenti alla DC Rebirth. Il personaggio è apparso anche in numerosi adattamenti, incluso un episodio di Smallville e la serie Titans; ha persino avuto una serie animata a lui interamente dedicata, trasmessa su Cartoon Network dal 2005 al 2006.

Attraverso il suo account Twitter, James Gunn ha scritto: “Visto che me lo state chiedendo in tanti… sì, ho considerato l’idea di dirigere un film su Krypto nello stesso momento in cui stavo considerando The Suicide Squad (tra gli altri progetti). Ma da allora non ne abbiamo più parlato”. Il regista e sceneggiatore ha quindi smentito le voci secondo cui un film dedicato a Krypto sarebbe stato il suo prossimo progetto DC: “No, non è vero. Sto lavorando a The Suicide Squad, a Peacemaker e a Guardiani della Galassia Vol. 3. Sono ancora indeciso su cosa verrà dopo.”

I prossimi progetti di James Gunn

Non è la prima volta che James Gunn conferma di aver accarezzato l’idea di dirigere un film dedicato ad uno dei personaggi dell’universo di Superman: in passato, infatti, aveva rivelato di aver considerato un film dedicato proprio all’eroe kryptoniano.

Per quanto riguarda i progetti menzionati da Gunn nelle sue dichiarazioni, sappiamo che The Suicide Squad arriverà nelle sale e su HBO Max il prossimo 6 agosto, ma ad oggi non è stato rilasciato ancora nessun materiale ufficiale in merito al film. La serie spin-off Peacemaker, invece, debutterà a gennaio del 2022 ed avrà come protagonista il personaggio interpretato da John Cena. In merito a Guardiani della Galassia Vol. 3, sappiamo soltanto che l’uscita del film è fissata per il 2023 e che le riprese dovrebbe partire ufficialmente entro la fine del 2021.

 
 

Chris Evans come Captain America: ecco da chi sono state mosse le prime critiche

personaggi Marvel Captain America: il Primo Vendicatore cast

Chris Evans è noto a livello mondiale per il suo ruolo di Captain America nell’universo cinematografico Marvel (MCU). Eppure, la prima volta che ha indossato i panni dell’iconico personaggio in Captain America: Il primo vendicatore, pare non sia riuscito a impressionare uno dei suoi migliori amici.

Evans ha pubblicato su Twitter un video dal backstage di Captain America: Il primo vendicatore in cui appaiono anche due suoi amici: Zach e Jon. Entrambi sono stati “assistenti” di Evans durante la produzione del film. “Zach ha ottenuto un sacco di filmati fantastici”, ha scritto Evans. “Jon non è rimasto impressionato”. In diverse inquadrature, infatti, è possibile vedere Jon scuotere la testa mentre Evans esegue le sue folli acrobazie: addirittura, in una delle clip che compongono l’intero filmato, Jon esibisce anche un pollice verso il basso. Potete vedere il video cliccando qui.

Il viaggio di Chris Evans come Cap nel MCU

Evans ha interpretato per la prima volta Steve Rogers ne Il primo vendicatore, che raccontava l’origine di Cap in qualità di Vendicatore a stelle e strisce e la sua battaglia contro le forze dell’HYDRA. In seguito avrebbe ripreso il ruolo in numerosi altri film dei Marvel Studios, incluso il più recente Avengers: Endgame, in cui ha impugnato lo scudo di Captain America per l’ultima volta e che ha ufficialmente concluso il suo arco narrativo sul grande schermo.

Il prossimo film di Evans, The Grey Man, lo vedrà riunirsi con i veterani dei Marvel Studios, i registi Anthony e Joe Russo, che hanno diretto Evans nei sequel di Captain America, in Infinity War e in Endgame. Il film, un originale Netflix, vedrà Evans interpretare un collega/rivale della spia del titolo, che sarà interpretata invece da Ryan Gosling.

 
 

Thunder Force: trailer del film Netflix con Melissa McCarthy

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Thunder Force, l’annunciato film originale Netflix che vede protagoniste Melissa McCarthy e Octavia Spencer. Il film è scritto da Ben Falcone e prodotto da Melissa McCarthy, Ben Falcone, Marc E. Platt

 
 

Justice League Snyder Cut sarà diviso in sei capitoli, ecco i titoli

Zack Snyder’s Justice League  di Justice League, l’attesissimo taglio del cinecomic uscito nel 2017 ad opera di Zack Snyder, sarà ufficialmente divisa in sei capitoli. Ad annunciarlo è stata la Warner Bros., che ha svelato attraverso l’account Twitter ufficiale del film anche i rispettivi sei titoli.

Dopo l’uscita della versione cinematografica, i fan si sono battuti a lungo per il completamento e la distribuzione della Snyder Cut. Alla fine, WarnerMedia e HBO Max hanno annunciato che la versione del cinecomic ad opera di Snyder, quella che il regista avrebbe sempre voluto realizzare, sarebbe arrivata sulla piattaforma di streaming.

Dopo una serie di riprese aggiuntive, che hanno permesso l’inclusione – tra gli altri – del personaggio del Joker di Jared Leto (che sarà protagonista, insieme a Batman, di una sequenza ambientata nel Knightmare), Snyder ha ultimo il suo taglio di Justice League per consegnare finalmente a tutti i suoi fan il cinecomic che potesse in qualche modo offrire una degna conclusione allo SnyderVerse iniziato nel 2013 con L’uomo d’acciaio.

I titoli dei sei capitoli saranno: 1. “Don’t Count on It, Batman” (“Non contarci, Batman”); 2. “The Age of Heroes” (“L’età degli eroi”); 3. “Beloved Mother, Beloved Son” (“Amata madre, amato figlio”); 4. “Change Machine” (“La macchina di scambio”); 5. “All the King’s Horses” (“Tutti i cavalli del re”); 6. “Something Darker” (“Qualcosa di più oscuro”).

Cosa ci dicono i titoli dei capitoli sulla trama della Snyder Cut di Justice League?

Da quello che si evince in base a questi titoli, prima parte della Snyder Cut sarà incentrata su Batman che cerca di assemblare la Justice League per la prima volta, con la squadra principale che dovrebbe essere insieme entro la fine di “Age of Heroes”. Il titolo del terzo capitolo potrebbe essere un riferimento alle scatole madri e alla pianificazione del ritorno di Superman. La macchina a cui si fa riferimento nel titolo del capitolo quattro, invece, dovrebbe riguardare la nave kryptoniana che riporta in vita Superman. Infine, il capitolo cinque dovrebbe riferirsi alla squadra che si ritrova finalmente insieme, mentre il capitolo sei includerà lo showdown e il cliffhanger finale confermati da Snyder.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Senza Rimorso di Tom Clancy: trailer del film in arrivo su Prime Video

Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di Senza Rimorso di Tom Clancy, l’atteso film con Michael B. Jordan. Prodotto da Akiva Goldsman, Josh Appelbaum, André Nemec, Michael B. Jordan. Nel cast anche Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman, Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo, Todd Lassance, Cam Gigandet, Luke Mitchell e Guy Pearce. Il film è diretto da Stefano Sollima e scritto da Taylor Sheridan and Will Staples.

 
 

Annie Awards 2021: tutti i nominati tra il meglio dell’animazione dell’anno

soul annie awards 2021

Non solo cinema, ma anche spot, tv e tanto altro rientra nelle numerose categorie dei nominati agli Annie Awards 2021 che sono stati annunciati oggi e trai quali Netflix sembra spadroneggiare, così come è successo negli anni addietro a cinema e tv.

Se Soul e Wolfwalkers hanno raggiunto la ragguardevole cifra di dieci nomination a testa, il colosso dello streaming ha invece raccolto 40 nomination, evento che indica un chiaro impegno della piattaforma verso questo tipo di produzioni. Ecco di seguito tutti i nominati agli Annie Awards 2021:

Best Feature

Onward, Pixar Animation Studios

Soul, Pixar Animation Studios

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON Animation Production in association with Creative Wealth Media

Trolls World Tour, DreamWorks Animation

Best Indie Feature

A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon, Studiocanal and Aardman present in association with Anton Capital Entertainment, an Aardman Production for Netflix

Calamity Jane, Maybe Movies

On-Gaku: Our Sound, Rock’n Roll Mountain, Tip Top

Ride Your Wave, Science SARU

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine

Best Special Production

Baba Yaga, Baobab Studios

Libresse / Bodyform -#WombStories, Chelsea Pictures

Nixie & Nimbo, Hornet

Shooom’s Odyssey,Picolo Pictures

The Snail and the Whale, Magic Light Pictures

Best Short Subject

Filles Bleues, Peur Blanche, Miyu Productions

KKUM, open the portal

Souvenir Souvenir, Blast Production

The Places Where We Live (Cake), FX Productions and FX

World of Tomorrow Episode Three: The Absent Destinations of David Prime, Don Hertzfeldt

Best Sponsored

Erste Group ‘Edgar’s Christmas’, Pasion Animation Studios

Max & Maxine, Hornet

The Last Mile, Nexus Studios

There’s a Monster in my Kitchen, Cartoon Saloon, Mother

Travel the Vote, Hornet

Best TV/Media – Preschool

Buddi, Episode: Snow, Unanico Group

Muppet Babies, Episode: Wock-a-bye-Fozzie, Oddbot/Disney Junior

Stillwater, Episode: The Impossible Dream / Stuck in the Rain, Apple / Gaumont / Scholastic

The Adventures of Paddington, Episode: Paddington Digs a Tunnel to Peru, Blue-Zoo Animation Studio and Nickelodeon Animation Studio

Xavier Riddle and the Secret Museum: I am Madam President, Episode: I am Madam President, 9 Story Media Group, Brown Bag Films

Best TV/Media – Children

Hilda, Episode: Chapter 9: The Deerfox, Silvergate Media for Netflix

Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles, Episode: Finale Part 4: Rise, Nickelodeon Animation Studio

She-Ra and the Princesses of Power, Episode: Heart Part 2, DreamWorks Animation

Star Wars: The Clone Wars, Episode: Shattered, Lucasfilm Animation

Victor And Valentino, Episode: The Lonely Haunts Club 3: La Llorona, Cartoon Network Studios

Best TV/Media – General Audience

Close Enough, Episode: Logan’s Run’d/Room Parents, Cartoon Network Studios

Genndy Tartakovsky’s Primal, Episode: Coven Of The Damned, Cartoon Network Studios

Harley Quinn, Episode: Something Borrowed, Something Green, Eshugadee Productions in association with Warner Bros. Animation

Rick and Morty, Episode: The Vat of Acid Episode, Rick and Morty LLC

The Midnight Gospel, Episode: Mouse of Silver, Titmouse Animation for Netflix

Best Student Film

100,000 Acres of Pine, Student director: Jennifer, Alice Wright School: The Animation Workshop

Coffin; Student directors: Yuanqing Cai, Nathan Crabot, Houzhi Huang, Mikolaj Janiw, Mandimby Lebon, Théo Tran Ngoc; School: Gobelins, l’école de l’image

La Bestia; Student directors: Marlijn Van Nuenen, Ram Tamez, Alfredo Gerard Kuttikatt; School: Gobelins, l’école de l’image

Latitude du printemps; Student directors: Sylvain Cuvillier, Chloé Bourdic, Théophile Coursimault, Noémie Halberstam, Ma?lis, Mosny, Zijing Ye; School: Rubika

O Black Hole!, Student director: Renee Zhan, Student producer: Jesse Romain, School: National Film and Television School, UK

Best FX for TV/Media

Fast & Furious: Spy Racers, Episode: Sirocco Fire Explosion, DreamWorks Animation; Chris Browne, Brand Webb, Russell Richardson, Ardy Ala, Reggie Fourmyle

Jurassic World: Camp Cretaceous, Episode: Welcome to Jurassic World, DreamWorks Animation; Emad Khalili, Ivan Wang

Lamp Life, Episode: Lamp Life, Pixar Animation Studios; Greg Gladstone, Keith Daniel Klohn, Matthew Wong

Tales of Arcadia: Wizards, Episode: Killahead, Part Two, DreamWorks Animation; Greg Lev, Igor Lodeiro, Brandon Tyra, Cui Wei, Ma Xiao

Transformers: War For Cybertron Trilogy (Siege), Episode: Episode 6, Rooster Teeth Productions for Netflix; Masanori Sakakibara

Best FX for Feature

Over the Moon, Netflix Pearl Studio; Ian Farnsworth, Brian Casper, Reinhold Rittinger, Zoran Stojanoski, Jennifer Lasrado

Soul, Pixar Animation Studios; Tolga Göktekin, Carl Kaphan, Hiroaki Narita, Enrique Vila, Kylie Wijsmuller

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation; Amaury Aubel, Domin Lee, Alex Timchenko, Andrew Wheeler, Derek Cheung

Trolls World Tour, DreamWorks Animation; Zachary Glynn, Landon Gray, Youxi Woo, John Kosnik, Doug Rizeakos

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Kim Kelly, Leena Lecklin, Frédéric Plumey, Almu Redondo, Nicole Storck

Best Character Animation – TV/Media

Alien Xmas, Netflix Presents Fairview Entertainment / Sonar Entertainment / Chiodo Bros. Productions; Kim Blanchette

BoJack Horseman, Episode: Good Damage, Tornante Productions, LLC for Netflix; James Bowman

Cosmos: Possible Worlds, Episode: Vavilov Starburns Industries; Dan MacKenzie

Hilda, Silvergate Media for Netflix; David Laliberté

Lamp Life, Episode: Lamp Life, Pixar Animation Studios; Lucas Fraga Pacheco

Best Character Animation – Feature

Onward, Pixar Animation Studios; Shaun Chacko

Soul, Pixar Animation Studios; Michal Makarewicz

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation; Rani Naamani

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON, Animation Production in association with Creative Wealth Media; Andrés Bedate Martin

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Emmanuel Asquier-Brassart

Best Character Animation – Live Action

The Christmas Chronicles 2; Production Company: Netflix Presents A 26th Street Pictures / Wonder Worldwide Production; FX Production Company: Weta Digital; Nick Stein, Caroline Ting, Sebastian Trujillo, David Yabu, Paul Ramsden

The Mandalorian; Production Company: Lucasfilm; FX Production Company: Image Engine; Nathan Fitzgerald, Leo Ito, Chris Rogers, Eung Ho Lo, Emily Luk

The Umbrella Academy 2; Production Company: UCP for Netflix; FX Production Company: Weta Digital; Aidan Martin, Hunter Parks, Craig Young, Viki Yeo, Krystal Sae Eua

Timmy Failure: Mistakes Were Made; Production Company: Walt Disney Pictures; FX Production Company: Framestore; Anders Beer, Marianne Morency, Hennadii Prykhodko, Sophie Burie, Cedric Le Poullennec

Best Character Animation – Video Game

League of Legends, Riot Games, Inc.; Jose “Sho” Hernandez, Lana Bachynski , Christopher Hsing, Matthew Johnson, Jason Hendrich

Marvel’s Spider-Man Miles Morales, Insomniac Games; Brian Wyser, Michael Yosh, Danny Garnett, David Hancock

Ori and the Will of the Wisps, Moon Studios Xbox Game Studios iam8bit; Jim Donovan, Warren Goff, Boris Hiestand, Kim Nguyen, Jason Martinsen

The Last of Us Part II, Naughty Dog; Jeremy Yates, Eric Baldwin, Almudena Soria, Michal Mach, August Davies

Best Character Design – TV/Media

Amphibia, Episode: The Shut-In!, Disney TV Animation; Joe Sparrow

BNA, Episode: Runaway Raccoon, Trigger / Netflix; Yusuke Yoshigaki

Craig of the Creek, Cartoon Network Studios; Danny Hynes

Looney Tunes Cartoons, Warner Bros. Animation; Jim Soper

The Owl House, Episode: Young Blood, Old Souls, Disney Television Animation; Marina Gardner

Best Character Design – Feature

Soul, Pixar Animation Studios; Daniel López Muñoz

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation; Joe Pitt

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON Animation Production in association with Creative Wealth Media; Craig Kellman

Trolls World Tour, DreamWorks Animation; Timothy Lamb

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Federico Pirovano

Best Direction – TV/Media

Genndy Tartakovsky’s Primal, Episode: Plague of Madness; Cartoon Network Studios; Genndy Tartakovsky

Great Pretender, Episode: Case 1_1, Los Angeles Connection Production I.G. for Fuji Television Network and Netflix; Hiro Kaburagi

Mao Mao: Heroes of Pure Heart, Episode: Mao Mao’s Nakey, Titmouse Inc / Cartoon Network Studios; Michael Moloney

Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles, Episode: Battle Nexus NYC, Nickelodeon Animation Studio; Alan Wan

The Wonderful World of Mickey Mouse, Episode: Hard to Swallow, Disney Television Animation; Eddie Trigueros

Best Direction – Feature

Calamity Jane, Maybe Movies; Rémi Chayé

Over the Moon, Netflix Presents a Netflix/Pearl Studio Production / a Glen Keane Productions Presentation; Glen Keane

Ride Your Wave, Science SARU; Masaaki Yuasa

Soul, Pixar Animation Studios; Pete Docter, Kemp Powers

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Tomm Moore, Ross Stewart

Best Music – TV/Media

Blood of Zeus, Episode: Escape or Die; Powerhouse Animation Studios for Netflix; Paul Edward-Francis

Mira Royal Detective, Episode: The Great Diwali Mystery, Wild Canary / Disney Junior; Amritha Vaz, Matthew Tishler, Jeannie Lurie

Star Trek: Lower Decks, Episode: Crisis Point, CBS’s Eye Animation Productions, Titmouse; Secret Hideout; and Roddenberry Entertainment; Chris Westlake

Star Wars: The Clone Wars, Episode: Victory and Death, Lucasfilm Animation; Kevin Kiner

The Tiger That Came to Tea, Lupus Films; David Arnold, Don Black

Best Music – Feature

Onward, Pixar Animation Studios; Mychael Danna, Jeff Danna

Over the Moon, Netflix Presents a Netflix/Pearl Studio Production / a Glen Keane Productions Presentation; Steven Price, Christopher Curtis, Marjorie Duffield, Helen Park

Soul, Pixar Animation Studios; Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batist

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON Animation Production in association with Creative Wealth Media; Mark Mothersbaugh, Alessia Cara, Jon Levine, Colton Fisher

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Bruno Coulais, Kíla

Best Production Design – TV/Media

Baba Yaga, Baobab Studios; Glenn Hernandez, Matthieu Saghezchi

Shooom’s Odyssey, Picolo Pictures; Julien Bisaro

The Adventures of Paddington Episode: Paddington and Halloween, Blue-Zoo Animation Studio and Nickelodeon Animation Studio; Negar Bagheri

To: Gerard, DreamWorks Animation; Raymond Zibach

Trash Truck, Glen Keane Productions for Netflix; Eastwood Wong, Sylvia Liu, Elaine Lee, Tor Aunet, Lauren Zurcher

Best Production Design – Feature

Onward, Pixar Animation Studios; Noah Klocek, Sharon Calahan, Huy Nguyen, Bert Berry, Paul Conrad

Soul, Pixar Animation Studios; Steve Pilcher, Albert Lozano, Paul Abadilla, Bryn Imagire

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON Animation Production in association with Creative Wealth Media; Kyle McQueen

Trolls World Tour, DreamWorks Animation; Kendal Cronkhite Shaindlin, Timothy Lamb

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; María Pareja, Ross Stewart, Tomm Moore

Best Storyboarding – TV/Media

Archibald’s Next Big Thing, Episode: Baritone Tea Part 1, DreamWorks Animation; Ben McLaughlin

Big City Greens, Episode: Cheap Show, Walt Disney Television Animation; Kiana Khansmith

Looney Tunes Cartoons, Warner Bros. Animation; Andrew Dickman

Mortal Kombat Legends: Scorpion’s Revenge, Warner Bros. Animation; Milo Neuman

Shooom’s Odyssey, Picolo Pictures; Julien Bisaro

Best Storyboarding – Feature

Earwig and the Witch, Studio Ghibli; Goro Miyazaki

Over the Moon, Netflix Presents a Netflix/Pearl Studio Production / a Glen Keane Productions Presentation; Glen Keane

Soul, Pixar Animation Studios; Trevor Jimenez

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation; Evon Freeman

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Guillaume Lorin

Best Voice Acting – TV/Media

Dragons Rescue Riders, Episode: Hunt for the Golden Dragon, DreamWorks Animation; Jeff Bennett (Erik the Wretched)

It’s Pony, Episode: Episode 107, Blue-Zoo Animation and Nickelodeon Animation Studio; Jessica DiCicco (Annie)

Phineas and Ferb the Movie Episode: Candace Against the Universe, Walt Disney Television Animation & Disney Plus; Ashley Tisdale (Candace)

Tales of Arcadia: Wizards, Episode: Our Final Act, DreamWorks Animation; David Bradley (Merlin)

ThunderCats ROAR!, Episode: ThunderSlobs, Warner Bros. Animation; Patrick Seitz (Mumm-Ra, Tygra)

Best Voice Acting – Feature

Earwig and the Witch, Studio Ghibli; Vanessa Marshall (Bella Yaga)

Onward, Pixar Animation Studios; Tom Holland (Ian Lightfoot)

Over the Moon, Netflix Presents a Netflix/Pearl Studio Production / a Glen Keane Productions

Presentation; Robert G. Chiu (Chin)

The Croods: A New Age, DreamWorks Animation; Nicolas Cage (Grug)

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Eva Whittaker (Mebh Óg MacTíre)

Best Writing – TV/Media

Big Mouth, Episode: The New Me, Netflix; Andrew Goldberg, Patti Harrison, Andrew Goldberg

Craig of the Creek, Cartoon Network Studios; Jeff Trammell, Tiffany Ford, Dashawn Mahone, Najja Porter

Fancy Nancy, Episode: Nancy’s New Friend, Disney Television Animation; Krista Tucker, Andy Guerdat, Matt Hoverman, Laurie Israel, Marisa Evans-Sanden

Harley Quinn, Episode: Something Borrowed, Something Green; Eshugadee Productions in association with Warner Bros. Animation; Sarah Peters

She-Ra and the Princesses of Power, Episode: Heart Part 2, DreamWorks Animation; Noelle Stevenson

Best Writing – Feature

A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon, Studiocanal and Aardman present in association with Anton Capital Entertainment, An Aardman Production for Netflix; Mark Burton, Jon Brown

Onward, Pixar Animation Studios; Dan Scanlon, Jason Headley, Keith Bunin

Over the Moon, Netflix Presents a Netflix/Pearl Studio Production / a Glen Keane Productions Presentation; Audrey Wells

Soul, Pixar Animation Studios; Pete Docter, Mike Jones, Kemp Powers

Wolfwalkers, Cartoon Saloon / Melusine; Will Collins

Best Editorial – TV/Media

Cops and Robbers, Lawrence Bender Productions for Netflix; Brandon Terry, Ezra Dweck, Del Spiva

Hilda, Episode: Chapter 9: The Deerfox, Silvergate Media for Netflix; John McKinnon

If Anything Happens I Love You, Gilbert Films / Oh Good Productions for Netflix; Peter Ettinger, Michael Babcock

Lamp Life, Episode: Lamp Life, Pixar Animation Studios; Serena Warner

To: Gerard, DreamWorks Animation; James Ryan

Best Editorial – Feature

A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon, Studiocanal and Aardman present in association with Anton Capital Entertainment, An Aardman Production for Netflix; Sim Evan-Jones, ACE, Adrian Rhodes

Calamity Jane, Maybe Movies; Benjamin Massoubre

Onward, Pixar Animation Studios; Catherine Apple, Anna Wolitzky, Dave Suther

Soul, Pixar Animation Studios; Kevin Nolting, Gregory Amundson, Robert Grahamjones, Amera Rizk

The Willoughbys, Netflix Presents A BRON Animation Production inassociation with Creative Wealth Media; Fiona Toth, Ken Schretzmann, ACE

 
 

Dirty Feathers: recensione del film di Carlos Alfonso Corral

Dirty Feathers documentario 2021

Il regista e fotografo messicano Carlos Alfonso Corral racconta i luoghi che ha visto fin da bambino nel documentario d’esordio Dirty Feathers. Nato nella zona di confine tra El Paso e Ciudad Juárez, classe 1989, conduce lo spettatore alla scoperta di quei luoghi e di un’umanità ai margini, facendo raccontare in prima persona a un gruppo di senzatetto con storie diverse la propria vicenda umana.  Presto si fa strada la riflessione su una società opulenta e consumista che esclude un numero sempre maggiore di persone.

Corral alla Berlinale con Roberto Minervini

Dirty Feathers, selezionato per partecipare nella sezione Panorama Dokumente al prossimo Festival di Berlino, che vede tra i protagonisti anche l’italiano Pietro Marcello (Martin Eden), è un progetto che nasce anche grazie al supporto produttivo di Roberto Minervini, col quale Corral ha mosso i primi passi nel cinema. Il film non poteva non avere la benedizione di Minervini, che da documentarista apprezzato nei Festival internazionali si è spesso concentrato sulle contraddizioni dell’America contemporanea. Basti pensare a lavori come The passage, Bassa marea e Ferma il tuo cuore in affanno, che esplorano proprio la frontiera texana. Dirty Feathers è prodotto da Pulpa Film, Cine Candela, in associazione con Cinezoic Media e El Jinete Films. e Slingshot Films ne cura le vendite estere. 

Le storie di Dirty Feathers

Brandon Ashford e sua moglie Reagan sono in attesa di un bambino, una giovane di 16 anni col suo cane sembra aver vissuto già molto per la sua età, ma di fronte a un paio di scarpe “nuove” trovate chissà dove, compie un gesto da adolescente quale è. Un veterano della marina racconta di come vi abbia prestato servizio per sei anni prima di finire sotto i ponti. Poi, un padre che ha perso il figlio, un’amicizia tra una senzatetto e una bambina – lei potrebbe essere sua nonna. Felipe racconta la sua esperienza in ospedale da malato senza assicurazione sanitaria, una donna ispanica ripercorre una violenza subita e si aggrappa alla fede. Queste e tante altre sono le storie dei protagonisti di Dirty Feathers, homeless che passano la notte all’Opportunity Center for the Homeless di El Paso, dove li aspetta un pasto caldo e un tetto sulla testa, mentre di giorno vagabondano cercando di sopravvivere.

Viaggio tra gli homeless dalle piume sporche con tanta angoscia e poca speranza

Dirty FeathersDirty Feathers, ovvero “piumaggio sporco”, è questo che mostra il film documentario di Carlos Alfonso Corral. Lo sporco di cui si parla non è certo nell’animo dei protagonisti, ma nella privazione in cui sono costretti a vivere e in cui sono lasciati dalla società che intorno a loro continua a muoversi, noncurante, salvo rare eccezioni. Lo sporco è conseguenza dell’indigenza, della fame, della scarsa assistenza e della mancanza di opportunità. Bianco e nero con la fotografia di Nini Blanco e macchina a mano, queste le scelte stilistiche del regista per portare lo spettatore nel mondo che racconta. Brandon, Reagan e gli altri hanno volti segnati e storie angoscianti.

Vite invischiate in una condizione dalla quale sembra davvero difficile uscire, come quegli uccelli ricoperti di petrolio che si vedono dopo un disastro ambientale, destinati a morire se qualcuno non li aiuta a togliersi di dosso quella melma, ma che sanno ancora volare. In queste vite in bianco e nero, vuol dire Corral, c’è ancora una speranza. Viene in mente a proposito una poesia di Emiliy Dickinson, Hope is the thing with feathers, che dipinge la speranza come una creatura alata, capace di resistere in ogni situazione, anche la più estrema, senza chiedere di essere alimentata.

Ebbene, il problema del film forse è proprio qui: la speranza, invece, va alimentata. Ha bisogno di qualcosa di concreto su cui fondarsi. Qualcosa che qui non c’è. Vorrebbe dare speranza Corral con la sua visione poetica, con il racconto anche intimo di queste storie, ma non sembra trovare l’equilibrio giusto. Pochi i momenti più lievi, in cui quella speranza così anelata riesce a filtrare: il vecchietto suonatore di armonica che nonostante tutto sorride, il gioco e l’intimità tra una donna anziana e una bambina, sconosciute ma amiche, il volto di Brandon che parla al figlio non ancora nato, sognando un futuro diverso per lui.

Questo però non basta a scostare, anche solo lievemente, la coltre di angoscia che avvolge il lavoro. Contribuisce il fatto che la speranza evocata da Corral somigli più a una fede che a qualcosa di tangibile e concretamente a portata di mano. Ci vuole un’opportunità concreta per ricominciare, perché qualcuno dei protagonisti riesca a costruirsi una nuova vita, a ripartire. Emblematico in questo senso il sogno di Brandon di aprire un ristorante e dare un futuro diverso al suo bambino. Con quali risorse potrà riuscire a realizzare questo sogno? Stante la situazione che viene presentata, sembra piuttosto una speranza vana, destinata a svanire all’orizzonte.

La dimensione in cui vivono i protagonisti di Dirty Feathers resta dunque in bianco e nero, un rigoroso bianco e nero che finisce per appesantire una realtà già di per sé disperante, carica di angosce e dolori. Lo spettatore potrà sentirsene sopraffatto e forse caricato di un eccessivo peso. Il film finisce così per comunicare un senso di impotenza, più che di speranza. Resta comunque una luce accesa sugli ultimi, su situazioni troppo spesso dimenticate e relegate ai margini.

 
 

CAS Awards 2021: tutti i nominati dalla Cinema Audio Society

Sound of Metal

Trai vari premi di settore che costellano la stagione dei premi a Hollywood, anche i CAS Awards ricoprono un ruolo importante e di prestigio per quello che riguarda le categorie relative al suono e al missaggio al cinema e in tv.

Ecco di seguito le nominations ai CAS Awards 2021:

FILM – LIVE ACTION

Greyhound
Production Mixer: David Wyman CAS
Re-Recording Mixer: Michael Minkler CAS
Re-Recording Mixer: Christian Minkler CAS
Re-Recording Mixer: Richard Kitting
Re-Recording Mixer: Beau Borders CAS
Scoring Mixer: Greg Hayes
Foley Mixer: George A. Lara CAS

Mank
Production Mixer: Drew Kunin
Re-Recording Mixer: Ren Klyce
Re-Recording Mixer: David Parker
Re-Recording Mixer: Nathan Nance
Scoring Mixer: Alan Meyerson CAS
ADR Mixer: Charleen Richards-Steeves
Foley Mixer: Scott Curtis

News of the World
Production Mixer: John Patrick Pritchett CAS
Re-Recording Mixer: Mike Prestwood Smith
Re-Recording Mixer: William Miller
Scoring Mixer: Shawn Murphy
ADR Mixer: Mark DeSimone CAS
Foley Mixer: Adam Fil Méndez CAS

Sound of Metal
Production Mixer: Phillip Bladh CAS
Re-Recording Mixer: Nicolas Becker
Re-Recording Mixer: Jaime Baksht
Re-Recording Mixer: Michelle Couttolenc
ADR Mixer: Carlos Cortez Navarrette
Foley Mixer: Kari Vähäkuopus

The Trial of the Chicago 7
Production Mixer: Thomas Varga CAS
Re-Recording Mixer: Julian Slater CAS
Re-Recording Mixer: Michael Babcock CAS
Scoring Mixer: Daniel Pemberton
ADR Mixer: Justin W. Walker
Foley Mixer: Kevin Schultz

FILM: ANIMATED

A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon
Dialogue & ADR Mixer: Dom Boucher
Re-Recording Mixer: Chris Burdon
Re-Recording Mixer: Gilbert Lake
Re-Recording Mixer: Adrian Rhodes
Scoring Mixer: Alan Meyerson CAS
Foley Mixer: Ant Bayman

Onward
Original Dialogue Mixer: Vincent Caro CAS
Original Dialogue Mixer: Doc Kane CAS
Re-Recording Mixer: Michael Semanick CAS
Re-Recording Mixer: Juan Peralta
Scoring Mixer: Brad Haehnel
Foley Mixer: Scott Curtis

Soul
Original Dialogue Mixer: Vincent Caro CAS
Re-Recording Mixer: Ren Klyce
Re-Recording Mixer: David Parker
Scoring Mixer: Atticus Ross
Scoring Mixer: David Boucher CAS
ADR Mixer: Bobby Johanson CAS
Foley Mixer: Scott Curtis

The Croods: A New Age
Original Dialogue Mixer: Tighe Sheldon
Re-Recording Mixer: Christopher Scarabosio CAS
Re-Recording Mixer: Leff Lefferts
Scoring Mixer: Alan Meyerson CAS
Foley Mixer: Richard Duarte
Foley Mixer: Scott Curtis

Trolls World Tour
Original Dialogue Mixer: Tighe Sheldon
Re-Recording Mixer: Scott Millan CAS
Re-Recording Mixer: Paul Hackner
Scoring Mixer: Christopher Fogel CAS
Foley Mixer: Randy K. Singer CAS

FILM: DOCUMENTARY

David Attenborough: A Life on Our Planet
Re-Recording Mixer: Graham Wild
Scoring Mixer: Gareth Cousins CAS

My Octopus Teacher
Re-Recording Mixer: Barry Donnelly
Foley Mixer: Charl Mostert

The Bee Gees: How Can You Mend A Broken Heart
Re-Recording Mixer: Gary A. Rizzo CAS
Re-Recording Mixer: Jeff King

The Social Dilemma
Production Mixer: Mark A. Crawford
Re-Recording Mixer: Scott R. Lewis
Scoring Mixer: Mark Venezia
Foley Mixer: Jason Butler

Zappa
Production Mixer: Monty Buckles
Re-Recording Mixer: Marty Zub CAS
Re-Recording Mixer: Lon Bender

MINISERIE O FILM TV

American Horror Story: 1984 Ep. 9 Final Girl
Production Mixer: Alex Altman
Re-Recording Mixer: Joe Earle CAS
Re-Recording Mixer: Doug Andham CAS
ADR Mixer: Judah Getz CAS
Foley Mixer: Jacob McNaughton

Fargo: Ep. 7 East/West
Production Mixer: J.T. Mueller CAS
Re-Recording Mixer: Jeffrey Perkins
Re-Recording Mixer: Josh Eckberg
Scoring Mixer: Michael Perfitt
ADR Mixer: Matt Hovland
Foley Mixer: Randy Wilson

Lovecraft Country: Ep. 1 Sundown
Production Mixer – Amanda Beggs CAS
Re-Recording Mixer – Marc Fishman CAS
Re-Recording Mixer: Mathew Waters CAS
Scoring Mixer: Brad Hacknell
ADR Mixer: Miguel Araujo
Foley Mixer: Brett Voss CAS

The Queen’s Gambit: Ep. 4 Middle Game
Production Mixer: Roland Winke
Re-Recording Mixer: Eric Hoehn CAS
Re-Recording Mixer: Eric Hirsch
Re-Recording Mixer: Leo Marcil
Scoring Mixer: Lawrence Manchester

Watchmen: Ep. 6 This Extraordinary Being
Production Mixer: Doug Axtell
Re-Recording Mixer: Joseph DeAngelis CAS
Re-Recording Mixer: Chris Carpenter
Scoring Mixer: Atticus Ross
ADR Mixer: Judah Getz CAS
Foley Mixer: Antony Zeller CAS

TELEVISION SERIES: 1 HOUR

Better Call Saul: Ep. 8 Bagman
Production Mixer: Phillip W. Palmer CAS
Re-Recording Mixer: Larry B. Benjamin CAS
Re-Recording Mixer: Kevin Valentine
ADR Mixer: Chris Navarro CAS
Foley Mixer: Stacey Michaels CAS

Ozark: Ep. 10 All In
Production Mixer: Filipe Borrero CAS
Re-Recording Mixer: Larry B. Benjamin CAS
Re-Recording Mixer: Kevin Valentine
Scoring Mixer: Phil McGowan CAS
ADR Mixer: Chris Navarro CAS
Foley Mixer: Amy Barber

The Crown: S4, Ep. 1 Gold Stick
Production Mixer: Chris Ashworth
Re-Recording Mixer: Lee Walpole
Re-Recording Mixer: Stuart Hilliker CAS
Re-Recording Mixer: Martin Jensen
ADR Mixer: Gibran Farrah
Foley Mixer: Catherine Thomas

The Marvelous Mrs. Maisel: S3, Ep. 8 A Jewish Girl Walks Into the Apollo…
Production Mixer: Mathew Price CAS
Re-Recording Mixer: Ron Bochar CAS
Scoring Mixer: Stewart Lerman
ADR Mixer: David Boulton
Foley Mixer: George A. Lara CAS

Westworld: S3, Ep. 4 The Mother of Exiles
Production Mixer: Geoffrey Patterson CAS
Re-Recording Mixer: Keith A. Rogers CAS
Re-Recording Mixer: Benjamin L. Cook
Scoring Mixer: Ramin Djawadi

TELEVISION SERIES 1/2 HOUR

Dead to Me: Ep. 201 You Know What You Did
Production Mixer: Steven Michael Morantz CAS
Re-Recording Mixer: Brad Sherman CAS
Re-Recording Mixer: Alexander Gruzdev
ADR Mixer: Jason Oliver

Modern Family: Ep.1118 Finale Part 1
Production Mixer: Stephen A. Tibbo CAS
Production Mixer: Srdjan Popovic
Re-Recording Mixer: Dean Okrand CAS
Re-Recording Mixer: Brian Harman CAS
Re-Recording Mixer: Peter Bawiec
ADR MIXER: Matt Hovland
Foley Mixer: David Michael Torres CAS

Ted Lasso: Ep. 110 The Hope that Kills You
Production Mixer: David Lascelles AMPS
Re-Recording Mixer: Ryan Kennedy
Re-Recording Mixer: Sean Byrne
ADR Mixer: Brent Findley
ADR Mixer: Marilyn Morris
Scoring Mixer: George Murphy
Foley Mixer: Jordan McClain

The Mandalorian: Ep. 102 Chapter 2: The Child
Production Mixer: Shawn Holden CAS
Re-Recording Mixer: Bonnie Wild
Re-Recording Mixer: Stephen Urata
Scoring Mixer: Christopher Fogel CAS
ADR Mixer: Matthew Wood
Foley Mixer: Blake Collins CAS

The Mandalorian: Ep. 205 Chapter 13: The Jedi
Production Mixer: Shawn Holden CAS
Re-Recording Mixer: Stephen Urata
Re-Recording Mixer: Bonnie Wild
Scoring Mixer: Christopher Fogel CAS
ADR Mixer: Matthew Wood
Foley Mixer: Jason Butler

TELEVISION NON-FICTION, VARIETY or MUSIC: SERIES or SPECIALS

Beastie Boys Story
Production Mixer: Jacob Feinberg
Production Mixer: William Tzouris
Re-Recording Mixer: Martyn Zub CAS

Bruce Springsteen’s Letter to You
Production Mixer: Brad Bergbom
Re-Recording Mixer: Kevin O’Connell CAS
Re-Recording Mixer: Kyle Arzt
Music Mixer: Bob Clearmountain

Hamilton
Production Mixer: Justin Rathbun
Re-Recording Mixer: Tony Volante
Re-Recording Mixer: Rob Fernandez
Re-Recording Mixer: Tim Latham

Laurel Canyon: A Place in Time Ep. 1
Re-Recording Mixer: Gary A. Rizzo CAS
Re-Recording Mixer: Stephen Urata
Re-Recording Mixer: Danielle Dupre
Re-Recording Mixer: Tony Villaflor
Scoring Mixer: Dave Lynch

NASA & SpaceX: Journey to The Future
Production Mixer – Erik Clabeaux
Re-Recording Mixer: Michael Keeley CAS

OUTSTANDING PRODUCTION PRODUCTIO

DPA Microphones, Inc.
DPA 4097 CORE Micro Shotgun Mic

Lectrosonics, Inc.
DCR822 Dual Channel Digital Audio receiver

Shure Incorporated
Axient AD3

Sound Devices, LLC
CL-16 Linear Fader Control Surface for 8-Series

Sound Devices, LLC
Sound Devices Noise Assist

OUTSTANDING PRODUCTION POST PRODUCTION

Evercast, LLC
Evercast

Focusrite PLC
RedNet R1

iZotope, Inc.
RX8

The Cargo Cult
Matchbox

Todd-AO
Actors Mobile ADR

 
 

ADG Awards 2021: tutti i nominati dal sindacato degli scenografi

pinocchio recensione

I Golden Globes hanno ufficialmente la stagione dei premi e, mentre si aspettano le nomination agli Oscar 2021, che naturalmente saranno i premi che chiuderanno la stagione, i sindacati di settore cominciano a dare i loro nomi per premiare le eccellenze cinematografiche di questi 12 mesi un po’ insoliti.

Sono state annunciate infatti le nomination ai ADG Awards 2021, ovvero i premi della Art Directors Guild. Ecco di seguito tutti i nominati dal sindacato degli scenografi.

Tutte le nomination degli ADG AWARDs 2021

Film d’Epoca

  • “Mank,” Production Designer: Donald Graham Burt
  • “Ma Rainey’s Black Bottom,” Production Designer: Mark Ricker
  • “Mulan,” Production Designer: Grant Major
  • “News of the World,” Production Designer: David Crank
  • “The Trial of the Chicago 7,” Production Designer: Shane Valentino

Film Fantasy

  • “Birds of Prey: And the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn,” Production
  • Designer: K.K. Barrett
  • “Pinocchio,” Production Designer: Dimitri Capuani
  • “Tenet,” Production Designer: Nathan Crowley
  • “The Midnight Sky,” Production Designer: Jim Bissell
  • “Wonder Woman 1984,” Production Designer: Aline Bonetto

Film Contemporanei

  • “Da 5 Bloods,” Production Designer: Wynn Thomas
  • “I’m Thinking of Ending Things,” Production Designer: Molly Hughes
  • “Palm Springs,” Production Designer: Jason Kisvarday
  • “Promising Young Woman,” Production Designer: Michael T. Perry
  • “The Prom,” Production Designer: Jamie Walker McCall

Film D’animazione

  • “A Shawn the Sheep Movie: Farmageddon,” Production Designer: Matt Perry
  • “Onward,” Production Designer: Noah Klocek
  • “Soul,” Production Designer: Steve Pilcher
  • “The Croods: A New Age,” Production Designer: Nate Wragg
  • “Wolfwalkers,” Production Designers: Ross Stewart, Tomm Moore, Maria Pareja

Serie tv da un’ora Fantasy e d’Epoca

  • “Lovecraft Country”: “I Am,” Production Designer: Kalina Ivanov
  • “Perry Mason”: “Chapter Three,” Production Designer: John Perry Goldsmith
  • “The Crown:: “War,” Production Designer: Martin Childs
  • “The Mandalorian”: “Chapter 13: The Jedi,” Production Designers: Andrew L. Jones, Doug Chiang
  • “Westworld”: “Parce Domine,” Production Designer: Howard Cummings

Serie tv da un’ora contemporanea

  • “Killing Eve”: “Are You from Pinner?” Production Designer: Laurence Dorman
  • “Ozark”: “Wartime,” Production Designer: David Bomba
  • “The Flight Attendant”: “After Dark,” Production Designer: Sara K. White
  • “The Twilight Zone”: “Among the Untrodden,” Production Designer: Michael Wylie
  • “Utopia”: “Just a Fanboy,” Production Designer: Steve Arnold

Film tv o miniserie

  • “Fargo,” Production Designer: Warren Alan Young
  • “Hollywood,” Production Designer: Matthew Flood Ferguson
  • “Little Fires Everywhere,” Production Designer: Jessica Kender
  • “The Alienist: Angel of Darkness,” Production Designer: Ruth Ammon
  • “The Queen’s Gambit,” Production Designer: Uli Hanisch

Serie da mozz’ora

  • “Dead to Me”: “You Don’t Have to Go,” “It Had to Be You,” Production Designer: L.J. Houdyshell
  • “Emily in Paris”: “Emily in Paris,” Production Designer: Anne Seibel
  • Mythic Quest: Raven’s Banquet”: “Pilot,” Production Designer: Mark Worthington
  • Space Force” – “THE LAUNCH” Production Designer – Susie Mancini
  • What We Do in the Shadows: Resurrection, Collaboration, Witches – Production Designer: Kate Bunch
 
 

Blade: nel reboot Marvel vedremo la figlia del Diurno?

Blade film

Un casting call per l’imminente reboot di Blade con Mahershala Ali potrebbe aver anticipato l’arrivo della figlia del Diurno, Fallon Gray, nel MCU. Secondo quanto riportato da Murphy’s Multiverse (via CBR), la produzione del film sarebbe alla ricerca di un’attrice per il ruolo di un’adolescente di nome Ruby.

Quest’uiltima viene descritta come “premurosa, serie e oppressa dal crescere in un mondo complicato”. Ulteriori dettagli sul personaggio non sono stati forniti, ma sebbene non si sappia ancora nulla sulla trama del reboot Marvel dedicato all’iconico cacciatore di vampiri, sembra che tale Ruby possa essere proprio la figlia di Eric Brooks, fornendo così all’universo cinematografico Marvel un nuovo eroe ereditario da poter sfruttare in futuro.

Bisogna tenere a mente, però, che il nome “Ruby” potrebbe essere una sorta di copertura per il nome che il personaggio avrà effettivamente nel film: dai fumetti, sappiamo che il nome della figlia di Eric Brooks è Fallon Gray, nonostante il personaggio non sia mai realmente apparso sulla carta. Fallon avrebbe dovuto debuttare nel 2015 in una nuova serie scritta da Tim Seeley e illustrata da Logan Faerber. In seguito, però, Seeley abbandonò il progetto, pensando che un autore di colore sarebbe stato più adatto alla storia. Alla fine, la serie venne definitivamente accantonata.

Nonostante il personaggio non abbia mai debuttato ufficialmente, l’idea di una figlia di Blade ha preso subito piede nell’immaginazione di moltissimi fan. E con il MCU che a breve introdurrà sempre più eroi adolescenti – basti pensare alle serie Hawkeye e Ms. Marvel – un giovane Diurno potrebbe aiutare a rimpolpare ed espandere l’universo del cacciatore di vampiri, oltre il prossimo annunciato reboot.

Cosa sappiamo su Blade?

È passato più di un anno da quando Blade è stato annunciato ufficialmente, tuttavia la Marvel non ha in alcun modo affrettato lo sviluppo del reboot. Di recente è stato confermato che i Marvel Studios hanno affidato a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmen di HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di colore e, secondo quanto riferito, Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.

 
 

WandaVision: 10 cose da sapere sulla Magia del Caos

Scarlett Witch in Wandavision
Scarlett Witch in Wandavision - Cortesia Disney

L’ottavo episodio di WandaVision ha finalmente confermato che Wanda Maximoff è Scarlet Witch e che è in grado di usare la Magia del Caos, al centro dei poteri usati dal personaggio nei moderni fumetti Marvel. Ma cos’è veramente la Magia del Caos? In cosa differisce dalla magia tradizionale? E soprattutto, quali effetti potrà avere su ciò che accadrà nell’attesissimo finale della serie e nel futuro del MCU? Screen Rant ha raccolto 10 cose sulla Magia del Caos che bisogna necessariamente sapere per prepararsi a ciò che i Marvel Studios hanno in serbo per gli spettatori:

1Scarlet Witch

Wanda è finalmente diventata la Scarlet Witch del MCU nell’episodio otto, acquisendo così il suo nome da supereroe nei fumetti, datole fin dalla sua prima apparizione in Uncanny X-Men# 4 nel 1964. Ma da allora il nome ha assunto un significato più grande che la serie Disney+ pare stia riconoscendo. È infatti un titolo legato alla magia.

Nella miniserie Scarlet Witch del 2016 dello scrittore James Robinson e dell’artista Vanesa R. Del Rey, Wanda esplora la Strada delle Streghe, un percorso dimensionale esistente al di fuori dello spazio e del tempo normali. Wanda scopre che la sua vera madre è Natalya Maximoff, “la Scarlet Witch“, che era un’eroina e una strega a pieno titolo.

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Justice League: Ray Fisher torna sui reshoot e parla di razzismo

Ray Fisher è tornato su Twitter per rivelare nuovi dettagli sul clima – a sua detta – ostile e anti-professionale venutosi a creare durante le riprese aggiuntive di Justice League. La scorsa estate, l’interprete di Cyborg aveva pubblicamente denunciato il comportamento abusivo del regista Joss Whedon, comportamento che in base alle dichiarazioni di Fisher sarebbe stato consentito dai produttori Geoff Johns e Jon Berg.

In seguito alle accuse di Fisher, la Warner Bros. ha avviato un’indagine, ma lo stesso Fisher si è ripetutamente espresso contro il coinvolgimento di WarnerMedia e i potenziali pregiudizi che potrebbero aver influenzato l’esito finale. L’indagine condotta da WB, infatti, ha portato all’adozione di vaghe azioni correttive che non sono mai state davvero esplicitate. In seguito, Fisher ha espresso la volontà di non voler più lavorare con Walter Hamada, attuale presidente della DC Films, ed il personaggio di Cyborg è stato cancellato da The Flash, l’atteso cinecomic di Andy Mushietti dedicato al Velocista Scarlatto.

Ora, Ray Fisher ha condiviso delle nuove dichiarazioni – sempre su Twitter – che gettano una nuova luce su alcune richieste di natura razzista fatte dai dirigenti della Warner Bros. durante le riprese aggiuntive di Justice League. Secondo Fisher, le nuove accuse toccano soltanto una parte dei tanti problemi emersi durante la post-produzione del film, incluso un dannoso stereotipo che pare aleggiasse attorno alla sua figura e a quella del suo personaggio (“un uomo nero arrabbiato al centro del film”).

Fisher continua dicendo che alcune delle riprese sono state realizzare al solo scopo di “trattare come un oggetto” il personaggio di Cyborg: secondo l’attore, ci sarebbe stata addirittura una scena progettata con il solo obiettivo di enfatizzare l’anatomia del personaggio. Ancora, i produttori gli avrebbero chiesto di modificare la sua interpretazione, spingendolo verso una sorta di emulazione il personaggio di Quasimodo.

L’attore conclude la sua lettera d’accusa specificando che, dal suo punto di vista, la Snyder Cut di Justice League funge da “opposizione” a tutta la dilagante “discriminazione” perpetrata durante i reshoot. Per leggere le dichiarazioni complete, cliccate qui.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l'Ultimo Drago recensione

Era il 2018 quando la Disney distribuiva in sala Oceania, film d’animazione originale che, ricalcando la formula del musical tanto cara ai lungometraggi della Casa di Topolino, apriva la strada verso una innovazione, tecnica e narrativa, che si è interrotta per 5 anni. Fino a oggi, infatti, lo studio ha prodotto solo sequel (Ralph Spacca Internet e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle) ma il prossimo 5 marzo sarà il turno di Raya e L’Ultimo Drago.

Il nuovo film Walt Disney Animation arriverà su Disney+ con accesso VIP oppure, laddove e se saranno aperti, al cinema. 

La storia di Raya e L’Ultimo Drago

La storia ci trasporta in una terra lontana e magica, il regno di Kumandra, un mondo in cui uomini e draghi vivevano insieme in armonia, fino a che le forze del male non hanno preso il sopravvento e trasformato tutto il regno in pietra. Per contrastarle, gli ultimi draghi si sacrificarono, facendo un incantesimo che intrappolò le creature. Questo però portò alla divisione di Kumandra in piccole tribù, che per 500 anni sono rimaste separate e diffidenti, rese ostili dalla scomparsa dei draghi. Quando le creature maligne si risveglieranno, Raya, principessa e guerriera, dovrà intraprendere un lungo viaggio per cercare di riportare in vita l’ultimo drago, il solo in possesso della magia necessaria per scacciare la minaccia e per riunificare Kumandra.

Viaggio nel Sud Est Asiatico

Il team creativo che ha portato alla realizzazione di Raya e L’Ultimo Drago è un gruppo di talenti multietnico che ha lavorato per rendere il film il più inclusivo possibile. La sceneggiatura è opera di Qui Nguyen e Adele Lim, di origini vietnamiti e malesi, i produttori sono Peter Del Vecho (già vincitore di un premio Oscar per Frozen), nato negli USA, e Osnat Shurer (candidata al premio Oscar per Oceania), che invece viene da Israele. La regia è firmata dal messicano Carlos López Estrada insieme allo statunitense Don Hall, già vincitore dell’Oscar per Big Hero 6. Questo gruppo culturalmente così vario ha portato alla realizzazione di un film che rispecchia la diversità di fonti e background. Inoltre, la location di Kumandra, ufficialmente un paese fittizio, è ufficialmente ispirata al sud est Asiatico, tanto che il gruppo di filmmaker ha visitato Thailandia, Vietnam, Cambogia, Birmania, Indonesia, Filippine e Laos prima di cominciare a lavorare al film. 

Il percorso di ricerca ha portato sullo schermo un immaginario, dai paesaggi alle fisionomie dei personaggi, passando per costumi e accessori, che mai aveva raggiunto il mondo Disney e che ora ha la possibilità di una piattaforma mondiale davvero ampia.

Un’evoluzione nella drammaturgia d’animazione Disney

Non solo ambienti e ispirazioni ma anche la struttura narrativa di Raya e L’Ultimo Drago indica una forte volontà dello studio di rinnovarsi e rinnovare il linguaggio che da sempre lo ha contraddistinto. Nel film, infatti, non ci sono canzoni, non ci sono dunque quei momenti di svolta o di riflessione che sempre, da Biancaneve in poi, sono stati affidati a dei testi in musica. Principessa non canterina e guerriera, Raya si candida quindi a diventare uno dei personaggi Disney di nuova generazione che aprirà molte strade, non solo da un punto di vista della rappresentazione, ma anche da un punto di vista della drammaturgia, settore che non sempre va di pari passo con la sperimentazione tecnica, che qui, neanche a dirlo, raggiunge nuove vette di meraviglia visiva. 

Un’avventura action tutta al femminile

Raya e L’Ultimo Drago è sicuramente un’avventura al femminile. Non solo la protagonista, ma anche l’antagonista principale e alcuni dei personaggi più importanti della storia sono donne; da una parte c’è il comic relief, che in questo caso è rappresentato all’ultimo drago del titolo, Sisu, una donna appunto. Ottimista, fiduciosa, buffa e divertente, Sisu è il giusto contraltare a Raya, che invece è totalmente orientata verso la sua missione, concentrata e focalizzata tanto da correre il rischio di dimenticare quali sono i valori per cui ci si batte. Di fronte alla nostra nobile e cocciuta protagonista c’è Namaari, anche lei dedita completamente alla sua missione, però distorta dalla paura, incapace di guardare al futuro in maniera benevola. Si tratta forse del personaggio più interessante, quello che più di tutto si evolve, che impara a fidarsi degli altri e ad accogliere dentro di sé la diversità degli altri popoli, capendo, nel profondo, che la chiave per la sopravvivenza è l’unità.

Queste giovani donne protagoniste dell’avventura Disney sono però travolte da quella che sembra la cifra stilistica predominante nel film, ovvero l’azione. Sì, perché se c’è un genere cinematografico al quale Raya sembra rispondere, oltre all’avventura e al fantasy, è proprio l’action che diventa protagonista nelle bellissime sequenze di combattimento. Spada, lancia e armi che cambiano forma e utilizzo sono i coprotagonista di danze aggressive e perfettamente coreografate che diventano il vero centro dell’azione e che caratterizzano tutto lo stile visivo e narrativo di Raya e L’Ultimo Drago. Il film Disney si rivela essere un vero e proprio action fantasy con principesse guerriere protagoniste, senza canzoni e con una miriade di personaggi secondari divertenti e simpatici, che riescono, ognuno a suo modo, a ritagliarsi un piccolo spiraglio di visibilità nella storia. 

Il messaggio di unità e fiducia

Al netto di ogni innovazione drammaturgia e paesaggistica, del lavoro sui personaggi protagonisti e delle meraviglie tecniche che ogni volta la squadra Disney riesce a mettere sotto al naso dei suoi spettatori, il vero cuore di Raya e L’Ultimo Drago è un messaggio positivo ed edificante, che predica la fiducia e la collaborazione trai diversi, non importa quanto distanti e apparentemente in conflitto. Sembra una beffa il fatto che questo messaggio sia stato affidato ad un film che è stato ultimato tanti mesi prima dell’inizio della pandemia (attualmente in corso) e che adesso sembra essere estremamente attuale, dato lo stato di incertezza e divisione che viviamo da ormai dodici mesi.

Raya e L’Ultimo Drago vuole ricordarci che siamo sullo stesso pianeta e che condividere le difficoltà, aiutandoci e fidandoci non può fare che bene alla collettività tutta.

 
 

Tenet è finalmente pronto a debuttare nei cinema di New York

Tenet

Tenet di Christopher Nolan uscirà finalmente nei cinema di New York questo venerdì, a circa sei mesi di distanza dal suo debutto ufficiale nelle sale. L’ultima fatica del regista britannico era destinata ad essere uno dei titoli più attesi del 2020. Tuttavia, la pandemia di Coronavirus che ha letteralmente stravolto l’industria cinematografica (e non solo), ha avuto i suoi effetti anche sulla distribuzione e sulla relativa accoglienza del più recente tentpole targato Warner Bros.

A livello mondiale, Tenet ha incassato 363,1 milioni di dollari, mentre a livello internazionale è riuscito a portare a casa 57,9 milioni. Un risultato al di sotto delle aspettative, ma indubbiamente significativo, che ha spinto anche gli altri studi a riconsiderare le loro strategie distributive e a posticipare il più a lungo possibile i loro titoli di maggiore richiamo, sulla scia non solo della chiusura dei cinema ma anche su un altro dato di fatto: il pubblico non era ancora pronto a tornare in sala.

Tenet: cinque curiosità che devi assolutamente sapere sul film di Christopher Nolan

Come riportato da Variety, Tenet sarà proiettato a partire dal prossimo weekend sugli schermo AMC Lincoln Square, AMC Empire, AMC Kips Bay, Village East by Angelika e Showcase Cinemas Jamaica. Inoltre, AMC Lincoln Square ospiterà le proiezioni in IMAX a partire dal 12 marzo. Durante la sua corsa originale, il film non è stato distribuito nei cinema di New York a causa della chiusura delle sale, quindi la nuova uscita – chiaramente simbolica – offrirà agli spettatori della Grande Mela l’opportunità di vedere finalmente il film sul grande schermo.

Sarà interessante vedere come Tenet verrà accolto a New York, considerato che il film è già disponibile in home video da alcuni mesi. A questo punto, quasi tutto il pubblico interessato è probabile che abbia già visto il film. Tuttavia, la possibilità di vedere per la prima volta il blockbuster di Nolan sul grande schermo sarà irrinunciabile per alcuni, quindi una certa affluenza nei cinema newyorkesi nei prossimi giorni dovrebbe comunque essere garantita.

Tutto quello che sappiamo su Tenet

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.