La fama di Rupert Grint è indissolubilmente legata al
ruolo di Ron Weasley nella saga di Harry Potter. L’attore è letteralmente
cresciuto sul set, dal momento che è apparso in tutto gli otto
adattamenti cinematografici, al pari dei suoi colleghi Daniel Radcliffe e Emma Watson.
Nonostante sia passato già un
decennio dalla sua conclusione (Harry
Potter e i doni della morte – Parte 2 è uscito nel 2011),
l’eredità della saga continua, anche grazie al successo –
sicuramente inferiore rispetto al franchise originale – della saga
spin-off di Animali Fantastici, il cui terzo capitolo è
attualmente in fase di produzione (ne sono previsti altri due, per
un totale di cinque episodi).
Al di là della fama che il ruolo di
Ron può avergli regalato, Rupert Grint non sembra avere ricordi
totalmente piacevoli quando si parla della saga ambientata nel
Wizarding World partorito dalla mente di J.K. Rowling. Ospite del podcast Armichair
Expert di Dax Shepard, infatti, l’attore britannico ha ammesso
che, durante i dieci anni che lo hanno visto impegnato con il
franchise, ad un certo punto lavorare ai film è diventato parecchio
faticoso, senza però rinnegare la bellissima esperienza che ha
avuto modo di vivere.
“C’è stato sicuramente un
momento in cui lavorare sembrava davvero soffocante. È stato
pesante andare quasi ogni giorno sul set per dieci anni
consecutivi. È stata una bellissima esperienza. Sul set c’era
un’atmosfera bellissima e sembravano davvero una grande famiglia.
Era sicuramente un bel posto dove stare, ma a volte mi sono
ritrovato a pensare: ‘Voglio fare qualcos’altro. Vedi cosa c’è là
fuori’.”
Naturalmente, questa non è stata la
prima volta che Rupert Grint, in tempi recenti, si è ritrovato
a parlare del franchise che gli ha regalato la fama mondiale. Lo
scorso mese aveva dichiarato
in un’intervista con Variety di non essere un devoto al
Wizarding World come molti fan si aspettano, e di aver visto
solamente i primi tre film della saga (e soltanto in occasione
delle anteprime mondiali).
Iron Man
3 è certamente uno dei film più controversi
dell’interno MCU. Prima del suo arrivo nelle sale, i fan
credevano che il villain principale del film sarebbe stato il
famigerato Mandarino. Tuttavia, la storia ha poi rivelato che in
realtà si trattava soltanto di un personaggio fittizio interpretato
da un attore alcolizzato (Trevor Slattery) e ingaggiato dal vero
antagonista: il folle scienziato Aldrich Killian,
interpretato da Guy Pearce.
Killian è stato il fondatore di
A.I.M. e il creatore della tecnologia Extremis. Il personaggio è
morto alla fine del film grazie a a una Pepper Potts (Gwyneth
Paltrow) potenziata da quella stessa tecnologia, e da
allora non è più apparso nel MCU. Tuttavia, l’interpretazione di
Pearce è stata ben accolta dal pubblico e molti sarebbero
interessanti ad un suo eventuale ritorno. Inoltre, l’A.I.M. è una
delle principali organizzazioni della Marvel Comics e deve ancora raggiungere il suo
pieno potenziale all’interno del MCU.
Se la Marvel volesse riportare
indietro Killian, sappiate che Guy Pearce sarebbe disposto a interpretare
nuovamente il personaggio. Intervistato di recente da Screen
Rant in occasione della promozione del film The Last
Vermeer, l’attore ha dichiarato in merito ad un suo eventuale
ritorno nel Marvel Cinematic Universe: “Prenderei sicuramente
in considerazione l’idea di interpretarlo ancora una volta se
fossero interessati a portarlo di nuovo sullo schermo.
Quell’esperienza è stata fantastica e ho amato vestire i panni di
quel personaggio. Inoltre, mi è piaciuto tantissimo lavorare con
Robert Downey Jr. e, naturalmente, con il nostro regista Shane
Black, e con Gwyneth Paltrow, che è davvero adorabile. Mi sono
divertito veramente tanto. Chissà come potrebbero riportarlo in
vita…”
C’è ancora posto per Aldrich Killian nel futuro del MCU?
Nonostante la dipartita del
personaggio, sappiamo che nel MCU nessuna uscita di scena può mai
considerarsi realmente definitiva, neanche quando si parla della
morte. Inoltre, la questione del ritorno dall’aldilà non sarebbe il
reale problema in merito al personaggio di Aldrich Killian, quanto
piuttosto riuscire a trovare un’adeguata collazione all’interno
dell’universo condiviso senza che il suo ritorno possa risultare
forzato o fuori luogo. Una possibile opzione sarebbe l’annunciata
serie Disney+Armor
Wars, che seguirà il personaggio di Rhodey (Don
Cheadle) mentre indaga su cosa succede quando la
tecnologia di Iron Man finisce nelle mani sbagliate.
Lady Gaga ha condiviso la prima foto ufficiale
dal set di House
of Gucci, il biopic diretto da Ridley Scott che la vede protagonista
accanto ad Adam Driver, che sarà proprio Maurizio Gucci.
La popstar sarà invece Patrizia Reggiani.
Per Ridley
Scott si tratta del secondo progetto sviluppato
dopo la recente fusione tra Fox e Disney insieme a The
Last Duel, il film che vedrà
protagonisti Matt
Damon, Adam
Driver, Jodie Comer e Ben
Affleck, le cui riprese sono state momentaneamente
bloccate a causa della pandemia di Coronavirus.
Scott non è estraneo al racconto di
storie drammatiche dalla forte risonanza mediatica: basti pensare
a Tutti
i soldi del mondo, ultimo film da lui diretto e
basato sul sequestro di John Paul Getty III, nipote dell’allora
uomo più ricco del mondo, avvenuto
a Roma nel 1973.
Sono state annunciate le nomination
ai DGA Awards 2021, i premi assegnati dalla gilda
dei registi. Trai nominati di quest’anno, Emeral Fennell e
Chloé Zhao fanno salire a dieci il numero delle registe
nominate dal sindacato, e si uniscono al gruppo formato da Lina
Wertmüller (“Gennarino sette bellezze”), Randa Haines (“Figli di un
dio minore”), Barbra Streisand (“Il principe delle maree”), Jane
Campion (“Lezioni di Piano”), Sofia Coppola (“Lost in
Translation”), Valerie Faris (che ha condiviso la sua nomination
con il co-regista Jonathan Dayton for “Little Miss Sunshine”),
Kathryn Bigelow (“The Hurt Locker” e “Zero Dark Thirty”) e Greta
Gerwig (“Lady Bird”).
Ecco tutti i nominati ai DGA Awards 2021
Outstanding Directorial Achievement in Motion Pictures
Lee Isaac Chung, “Minari”
(A24)
Unit Production Manager: Dylan Brodie
First Assistant Director: Jeff Dubray
Second Assistant Director: Ann Laudick
Second Second Assistant Director: Stephen J. Hanan
Emerald Fennell, “Promising Young Woman”
(Focus Features)
Unit Production Manager: Reena Magsarili Raasch
First Assistant Director: Michael T. Meador
Second Assistant Director: Alexander Armero
Second Second Assistant Director: Anthony Manzo
David Fincher, “Mank” (Netflix)Unit Production
Manager: Allen Kupetsky
First Assistant Director: Richard Goodwin
Second Assistant Director: Samantha McGrady
Second Second Assistant Director: Matt McKinnon
Additional Second Assistant Directors: Jeff Goodell, John Stern,
George Williams III
Aaron Sorkin, “The Trial of the Chicago 7”
(Netflix)
Unit Production Managers: Charles Miller, Stuart M. Besser,
Jonathan Shoemaker
First Assistant Director: Joseph P. Reidy
Second Assistant Director: Rachel Jaros
Second Second Assistant Director: Justin Bischoff
Location Managers: Dennis Voskov, Nick Rafferty (Chicago Unit)
Chloé Zhao, “Nomadland” (Searchlight
Pictures)
Unit Production Manager: Mary Kerrigan
First Assistant Director: Mary Kerrigan
Outstanding Directorial Achievement of a First-Time Feature
Film Director
Radha Blank, “The Forty-Year-Old Version”
(Netflix)
Unit Production Manager: James Price
First Assistant Director: Michael L. Walker
Second Assistant Director: Kenyon Noble
Second Second Assistant Director: Jonathan Santos
Location Managers: Katarina Dedicova, Tim Stacker
Fernando Frias de la Parra, “I’m No Longer
Here” (Netflix)
Production Managers: Martín Pérez Valle, Assia Fratz (New York
Unit)
First Assistant Director: Carlos Suazo
Second Assistant Directors: Alí Santiago, Alex Burstein (New York
Unit)
Second Second Assistant Directors: Karen Alcázar, Anthony James
Faure (New York Unit)
Regina King, “One Night in Miami” (Amazon
Studios)
Unit Production Manager: Paul O. Davis
First Assistant Director: Mark Anthony Little
Second Assistant Director: Kevin O’Neil
Darius Marder, “Sound of Metal” (Amazon
Studios)
Unit Production Manager: Amy Greene
First Assistant Director: Matthew Vose Campbell
Florian Zeller, “The Father” (Sony Pictures
Classics)
First Assistant Director: George Every
Second Assistant Director: Jamie D. Allen
Outstanding Directorial Achievement in Documentaries
“Boys State” (A24/Apple TV Plus) – Amanda McBaine, Jesse
Moss
“The Truffle Hunters” (Sony Pictures Classics) – Michael Dweck,
Gregory Kershaw
“My Octopus Teacher” (Netflix) – Pippa Ehrlich, James Reed
“The Painter and the Thief” (Neon/Elevation Pictures)
• JASON BATEMAN: Ozark, “Wartime”
(Netflix) Directorial Team: Unit Production Manager: Matthew Spiegel First Assistant Director: Peter Thorell Second Assistant Director: Townson Wells Second Second
Assistant Director: Sarah Gorczyk
• JON FAVREAU: The Mandalorian, “Chapter 9: The
Marshal” (Disney Plus) Directorial Team: Unit Production Manager: Colin Wilson First Assistant Director: Kim Richards Second Assistant Director: Heather Wagner-Wang Second Second
Assistant Director: Heather Kehayas Additional Second Assistant
Director: David Buchwald
• VINCE GILLIGAN: Better Call Saul, “Bagman”
(AMC) Directorial Team: Unit Production Manager: James Paul Hapsas First Assistant
Director: Efrain Cortes Second Assistant Director: Louis Lanni Second Second Assistant Director: KiKi Levine
• LESLI LINKA GLATTER: Homeland, “Prisoners of
War” (Showtime) Directorial Team: Unit Production Managers: Michael Klick, Philippa Naughten
First Assistant Director: Sunday Stevens Second Assistant Director: Wendy Bledsoe
• JULIE ANNE ROBINSON: Bridgerton, “Diamond of
the First Water” (Netflix) Directorial Team: First Assistant Director: Ian Foster Woolf
Comedy Series
(LAST YEAR’S WINNER: Bill Hader, “Barry”—HBO)
• ZACH BRAFF: Ted Lasso, “Biscuits” (Apple TV
Plus)
• MJ DELANEY: Ted Lasso, “The Hope that Kills
You” (Apple TV Plus)
• SUSANNA FOGEL: The Flight Attendant, “In Case
of Emergency” (HBO Max) Directorial Team: Unit Production Manager: Bonnie Muñoz First Assistant Director: Derek Peterson Second Assistant Director: Jacquie Dore Second Second Assistant Director: Zach Citarella Location
Manager: Chris Banks
• ERIN O’MALLEY: Curb Your Enthusiasm, “The
Surprise Party” (HBO) Directorial Team: Unit Production Manager: Mary Church First Assistant Director: Adam Feil Second Assistant Director: Candice Lee Second Second Assistant
Director: D.J. Carter
• JEFF SCHAFFER: Curb Your Enthusiasm, “The
Spite Store” (HBO) Directorial Team: Unit Production Manager: Mary Church First Assistant Director: Adam Feil Second Assistant Director: Candice Lee Second Second Assistant Directors: D.J. Carter, Brent
Stanton
Movies for Television and Limited Series
(LAST YEAR’S WINNER: Johan Renck, “Chernobyl”—HBO)
• SUSANNE BIER: “The Undoing” (HBO) Directorial Team: Unit Production Manager: Deb Dyer First Assistant Director: Richard Styles Second Assistant Director: Josh Muzaffer Location Manager: Lauri Pitkus Second Second Assistant Directors: Steven Lafferty, Alex
Scricco Additional Second Assistant Directors: Alex Scricco,
Zachary Citarella
• SCOTT FRANK: “The Queen’s
Gambit” (Netflix) Directorial Team: First Assistant Director: Aldric La’auli Porter
• THOMAS KAIL: “Hamilton” (Disney
Plus) Directorial Team: Unit Production Manager: David Backus First Assistant Director:
Robin Abrams Second Assistant Director: Thomas Gaito
• MATT SHAKMAN: “WandaVision” (Disney
Plus) Directorial Team: Unit Production Manager: Mary Kane First Assistant Director: Janell Sammelman Second Assistant Directors: Meaghan F. McLaughlin, Stephanie
Tull Coscina Second Second Assistant Directors: Katye Kalivoda, Nadeem
Ashayer (Los Angeles Unit) Additional Second Assistant Directors:
Kate Pulley, George Williams (Los Angeles Unit)
• LYNN SHELTON: “Little Fires
Everywhere,” “Find a Way” (Hulu) Directorial Team: Unit Production Manager: Brad Yacobian First Assistant
Director: Luke Maxcy Second Assistant Director: Kirisa Gavrin Second Second Assistant Directors: Christina Lee, Gabriella
Poli Vidal
(LAST YEAR’S WINNER: Don Roy King, “Saturday Night
Live”—NBC)
• PAUL G. CASEY: Real Time With Bill Maher,
“Episode 1835” (HBO) Directorial Team: Associate Director: Stacy Talbot Stage Managers: Brian Anderson, Patrick Whitney
• JIM HOSKINSON: The Late Show with Stephen
Colbert, “#1025 Live Show Following Capitol Insurrection”
(CBS) Directorial Team: Associate Directors: Yvonne De Mare, Karen Yaeger Stage
Managers: Mark McKenna, Jeff Leib
• DON ROY KING: Saturday Night Live, “Dave
Chappelle; Foo Fighters” (NBC) Directorial Team: Associate Directors: Michael Mancini, Michael Poole, Laura
Ouziel-Mack Stage Managers: Gena Rositano, Chris Kelly, Eddie
Valk
• DAVID PAUL MEYER: The Daily Show with Trevor
Noah, “President Obama: Inspiring Future Leaders & ‘A
Promised Land’” (Comedy Central) Directorial Team: Associate Director: Susan Faith Locke-Shapiro
• CHRISTOPHER WERNER: Last Week Tonight with John
Oliver, “Trump & Election Results” (HBO) Directorial Team: Associate Director: John Scott Wilson Stage Manager: Dino
Castelli Location Manager: Demian Resnick
Variety/Talk/News/Sports — Specials
(LAST YEAR’S WINNERS: James Burrows and Andy Fisher, “Live in
Front of a Studio Audience Norman Lear’s ‘All in the Family’ and
‘The Jeffersons’”—ABC)
• STACEY ANGELES: The Daily Show with Trevor Noah
Presents “Remembering RBG: A Nation Ugly Cried with Desi
Lydic” (Comedy Central)
• MARIELLE HELLER: What the Constitution Means to
Me (Amazon) Directorial Team: Associate Director: Tomas ‘Dutch’ Deckaj Stage Manager: Nicole
Payson
• JIM HOSKINSON: The Late Show with Stephen
Colbert, “Stephen Colbert’s Election Night 2020:
Democracy’s Last Stand: Building Back America Great Again Better
2020” (Showtime) Directorial Team: Associate Directors: Yvonne De Mare, Karen Yaeger Stage
Managers: Mark McKenna, Jeff Leib
• SPIKE LEE, American Utopia (HBO) Directorial Team: Unit Production Manager: Nina Shiffman First Assistant Director: Jermaine Sumra Second Assistant Director: Lizz Zanin Additional Second Assistant Director: Steven Bruno Location
Manager: John Maher
• THOMAS SCHLAMME: A West Wing Special to Benefit When
We All Vote (HBO Max) Directorial Team: Unit Production Manager: Debra James First Assistant Director: Shawn Pipkin-West Second Assistant Director: Courtney Franklin Second Second Assistant Directors: Ni’cole Pettis, Cathy
Bond
Reality Programs
(LAST YEAR’S WINNER: Jason Cohen, “Encore!”—Disney
Plus)
• DAVID CHARLES: Eco Challenge, “3,2,1…Go!”
(Amazon Prime Video) Directorial Team: Associate Director: Daniel Curran Stage Managers: Ian Blankenship, Kevin Fletcher, Andy Nelson,
Mickel Picco
• JON FAVREAU: The Chef Show, “Tartine”
(Netflix) Directorial Team: Associate Director: Annie Johnson
• KEN FUCHS: Shark Tank, “1211” (ABC) Directorial Team: Associate Director: Amy Barker Head Stage Manager: Eric Rhoden Stage Managers: Doug Neal, Michael Strauss
• JOSEPH GUIDRY: Full Bloom, “Petal to the
Metal” (HBO Max) Directorial Team: Associate Director: Sean Galvin Lead Stage Manager: Jimmy Chriss Stage Managers: Rachel Shimko, Kristianna Laroda, Richard
Melendez
• RICH KIM: Lego Masters, “Mega City Block”
(Fox) Directorial Team: Associate Director: Ryan Bunnell Stage Managers: Will Baker, Kevin Fletcher
Documentaries
(LAST YEAR’S WINNERS: Steven Bognar and Julia Reichert,
“American Factory”—Netflix)
• MICHAEL DWECK & GREGORY KERSHAW: “The Truffle
Hunters” (Sony Pictures Classics)
• PIPPA EHRLICH & JAMES REED: “My Octopus
Teacher” (Netflix)
• BENJAMIN REE: “The Painter and the
Thief” (Elevation Pictures)
Children’s Programs
(LAST YEAR’S WINNER: Amy Schatz, “Song of
Parkland”—HBO)
• KABIR AKHTAR: High School Musical: The Musical – The
Series, “Opening Night” (Disney Plus) Directorial Team: Unit Production Managers: Jeff T. Miller, Greg A. Hampson First
Assistant Director: Brent Geisler Second Assistant Director: Cody Harbaugh
• LARISSA BILLS: On Pointe, “Showtime!” (Disney
Plus)
• DEAN ISRAELITE: The Astronauts, “Countdown”
(Nickelodeon)
• RICHIE KEEN: The Healing Powers of Dude,
“Second Step: Homeroom” (Netflix) Directorial Team: Unit Production Manager: Chris Phillips First Assistant
Director: Natalie Van Doren
• AMY SCHATZ: We Are the Dream: The Kids of the Oakland
MLK Oratorical Fest (HBO)
• NICLAS LARSSON (MJZ): See the Unseen, VW
Touareg (adam&eveDDB) The Parents, Volvo XC60 (Forsman &
Bodenfors)
• MELINA MATSOUKAS (Prettybird): You Love Me, Beats by
Dr. Dre (Translation) First Assistant Director: Paul Norman Second Assistant
Director: Don Johnson • TAIKA WAITITI (Hungry Man): The Letter,
Coca-Cola -(Wieden & Kennedy London)
Disney+ ha superato i 100
milioni di abbonati globali in soli 16 mesi dal lancio, come
annunciato oggi da Bob Chapek, Chief Executive Officer, The Walt
Disney Company (NYSE: DIS) durante la riunione annuale virtuale
degli azionisti della società.
“L’enorme successo di Disney+, che ha ormai superato i 100
milioni di abbonati, ci ha spinto a essere ancora più ambiziosi e
ad aumentare significativamente i nostri investimenti nello
sviluppo di contenuti di alta qualità”, ha detto Chapek.
“Abbiamo fissato, infatti, un obiettivo di oltre 100 nuovi
titoli all’anno e questo include Disney Animation, Disney Live
Action, Marvel, Star
Wars e National Geographic. Il nostro business
direct-to-consumer è la massima priorità della Company e la nostra
vasta line-up di contenuti continuerà ad alimentarne la
crescita”.
Disney+ è stato lanciato negli Stati
Uniti il 12 novembre 2019 ed è poi arrivato in Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Europa, America Latina e, più recentemente, a
Singapore.
La piattaforma
Disney+ è il servizio di streaming
dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar,
Marvel, Star Wars, National Geographic oltre al nuovo brand di
contenuti di intrattenimento generale Star, disponibile in alcuni
mercati internazionali. Come parte della divisione Media ed
Entertainment Distribution di Disney, Disney+ è disponibile sulla maggior
parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione
senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi
originali, documentari, serie live-action e animate e
cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo
sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney,
Disney+ è il nuovo servizio di
streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche
distribuite da The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le
modalità di abbonamento sono disponibili sul sito DisneyPlus.com.
In occasione dell’Investor Day della
Disney tenutosi lo scorsi dicembre, è stato ufficializzato per il
2023 l’arrivo nelle sale di Guardiani
della Galassia Vol. 3, le cui riprese dovrebbero
partire entro la fine dell’anno. Tra gli aspetti legati al film che
hanno suscitato (e continuano a suscitare) maggiore clamore, figura
l’eventuale possibilità di un’apparizione di Adam
Warlock.
I dettagli sulla trama di GOTG
Vol. 3 non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che
Gunn aveva terminato la sceneggiatura del film prima ancora di
essere momentaneamente licenziato dalla Disney. Tuttavia, dopo
essere stato reintegrato, il regista ha dovuto portare a terminare
i lavori su The
Suicide Squad, che aveva accettato di dirigere per
conto di Warner Bros. proprio durante il periodo in cui era stato
allontanato dalla Casa di Topolino.
Naturalmente, le voci circa un
possibile coinvolgimento di Adam Warlock nel terzo capitolo del
franchise non nascono dal nulla. Chi non ha la memoria corta,
infatti, ricorderà di sicuro che in una delle tante scene durante i
titoli di coda di Guardiani della Galassia Vol. 2 viene fatto
proprio riferimento al personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby:
nella scena in questione, Ayesha (Elizabeth
Debicki) crea un essere artificiale per sconfiggere i
Guardiani e lo chiama proprio Adam.
Nelle ultime ore, il sito
The Illuminerdi aveva diffuso la notizia che i Marvel Studios avevano iniziato la
ricerca dell’attore che avrebbe dovuto interpretare proprio Adam
Warlock in GOTG Vol.
3, ma subito il regista e sceneggiatore James Gunn è intervenuto via
Twitter per negare categoricamente la cosa. Supponendo, quindi,
che Adam non abbia alcun coinvolgimento nel film, sappiamo che il
terzo capitolo del franchise avrà comunque diversi vuoti importanti
da colmare, come l’attuale posizione della
Gamora del 2014 dopo la sconfitta di Thanos in Avengers:
Endgame.
Cinema e fumetto hanno negli ultimi
anni dato vita ad un’alleanza particolarmente solida e fruttuosa.
Al di là di tutti i cinecomic Marvel o DC, sono molti i film
tratti dalle amate opere grafiche, e tra i titoli più celebri si
possono annoverare Watchmen, 300 ed Hellboy. Prima di
questi, a spianare la strada, è arrivato nel 2005 il film
Sin City, diretto dal regista
Robert Rodriguez e basato sull’omonima serie a
fumetti di Frank Miller. La storia, ambientata
nella conturbante città del peccato, prende infatti spunto dai
racconti Un duro addio, Quel bastardo giallo e
Un’abbuffata di morte. Riunitele in un solo film,
Rodriguez ha così dato vita ad un’opera particolarmente innovativa
da un punto di vista estetico.
Sin City è infatti stato
uno dei primi film ad essere girato completamente in digitale, con
un’ambientazione quasi interamente virtuale. Avvalendosi di green o
blue screen, il regista ha così potuto dar vita ad una serie di
ricostruzioni e immagini che replicassero in parte la sensazione di
star guardando un fumetto animato sul grande schermo. La resa
grafica è infatti ciò per cui il film è maggiormente celebre, ed
ebbe l’approvazione dello stesso Miller, rimasto sbalordito da ciò
che Rodriguez intendeva realizzare. Girato completamente in bianco
e nero, con improvvisi sprazzi di colore ad accentuare particolari
importanti, il film ha così dimostrato la forza che il connubio tra
cinema e fumetto può ottenere.
Costato circa 40 milioni di
dollari, Sin City è arrivato a guadagnarne ben 158 a
livello internazionale. In breve, è diventato un vero e proprio
cult del suo genere, capostipite di una serie di opere venute in
seguito e potutesi concretizare proprio grazie alle innovazioni
introdotte da questo film. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Sin City: la trama del film
Ambientato nella cupa e brutale
città nota come Sin City, la storia segue le vicende di diversi
personaggi, più o meno collegati tra loro, attraverso cui risalta
il marcio del luogo. Il primo di questi è il poliziotto
John Hartigan, il quale da anni insegue il killer
pedofilo Roark Junior, accusato di aver rapito una
bambina. Vi è poi lo sfigurato Marv, il quale si
ritrova ad essere indagato per la morte di una prostituta, dovendo
così indagare per conto suo per riuscire a trovare il vero omicida.
Altrove, nella città, si muove invece Dwight,
intento a difendere la propria fidanzata Shellie
dal viscido e violento Jackie Boy. Ognuno di loro
ha conti in sospeso da risolvere al più presto, ma non senza
imbattersi prima in alleati o nemici, ulteriori incarnazioni di una
città sempre più priva di speranza.
Sin City: i personaggi e il cast del film
Con un cast ricco di alcuni tra i
maggiori attori di Hollywood, Sin City trova nei propri
interpreti uno dei suoi maggiori punti di forza. Si parte con
Bruce Willis,
presente nei panni del poliziotto John Hartigan
per l’episodio Quel bastardo giallo. Per assumere i panni
di questo, l’attore dovette sottoporsi a diverse ore di trucco
prostetico al fine di assomigliare al personaggio disegnato nei
fumetti. L’attore Nick Stahl è invece
Roark Junior, alias il Bastardo
Giallo, il killer ricercato da Hartigan. Michael
Madsen è il poliziotto Bob, che tenterà
di ostacolare le indagini di Hartigan. Il personaggio di
Nancy, interpretato da Jessica Alba,
sarà invece alleata del protagonista. Nel dar vita alla stripper,
l’attrice ha mantenuto fede alla sua volontà di non apparire mai
nuda sul grande schermo. Protagonista dell’episodio Un duro
addio è invece il personaggio di Marv,
interpretato dall’attore Mickey Rourke.
Come Willis, anche lui si sottopose ad un massiccio trucco, al fine
di ottenere il caratteristico volto del personaggio.
L’attrice Jaime
King interpreta la prostituta amata da Marv,
Goldie. Elijah Wood,
invece, è Kevin, lo psicopatico assassino
ricercato dal protagonista dell’episodio. L’attore ha lavorato
molto per dar vita ad un personaggio inquietante e sgradevole, e il
trucco applicato al suo mento ha favorito tale sensazione. Nel
terzo episodio, Un’abbuffata di morte, il protagonista è
invece Dwight McCarthy, interpretato dall’attore
Clive Owen. La
sua fidanzata Shellie ha il volto di Brittany
Murphy, la quale nonostante compaia a suo modo in
tutte e tre le storie è riuscita a girare le proprie scene in
appena un giorno. Il pericoloso Jackie Boy è
invece interpretato dal premio Oscar Benicio Del
Toro, il quale convinse il regista affinché gli
consentisse di cambiarsi i connotati con il trucco, proprio come
fatto da altri attori del cast. Nell’episodio compare poi anche
l’attrice RosarioDawson, nei panni della combattiva Gail,
leader delle prostitute, alleata del protagonista.
Sin City: i sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
per anni i fan hanno atteso un sequel di questo. Dopo numerosi
ritardi, questo è infine arrivato al cinema nel 2014, con il titolo
Sin City – Una donna per
cui uccidere, nuovamente diretto da Rodriguez.
Questo trae spunto in particolar modo dai racconti Una donna
per cui uccidere e Un sabato notte come tanti. Oltre
a questi, presenta inoltre due episodi inediti, scritti
appositamente per il film e intitolati Quella lunga, brutta
notte e La grossa sconfitta. Questi sono ambientati
sia prima che dopo gli episodi del primo film, rendendo dunque
questo secondo un incrocio tra sequel e prequel. Originariamente
era previsto anche un terzo film, ma a causa degli scarsi incassi
di questo secondo, la sua realizzazione è attualmente stata
cancellata.
Prima di vedere il sequel, è
possibile fruire di Sin City grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Now TV e Tim Vision. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 marzo alle ore 21:10 su
canale Paramount Channel.
IRISH FILM FESTA
torna online dal 17 al 21 marzo 2021: dopo la mini-edizione
speciale dello scorso novembre, tutta dedicata ai cortometraggi, le
attività del festival proseguono in forma digitale su una nuova
piattaforma.
In attesa di poter incontrare
nuovamente il pubblico alla Casa del Cinema di Roma, nasce IRISH
FILM FESTA Silver Stream: in partnership con l’Irish Film Institute
di Dublino, le proposte di IRISH FILM FESTA per l’anno 2021 saranno
ospitate sulla neonata piattaforma IFI International, riservata ai
festival di cinema irlandese che operano a livello
internazionale.
Con IRISH FILM FESTA Silver Stream,
il festival torna alla tradizionale collocazione nel mese di marzo
e sceglie per l’apertura il giorno di San Patrizio, mercoledì 17
marzo: «Il successo dei corti online, lo scorso novembre, ci
incoraggia a restare in contatto con il nostro pubblico anche in
questa forzata modalità virtuale. Questa di San Patrizio è la prima
di una serie di iniziative, in streaming o ibride, che stiamo
progettando per il 2021», commenta il direttore artistico Susanna
Pellis.
Il programma di IRISH FILM FESTA
Silver Stream propone in streaming per l’Italia tre lungometraggi,
tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano: il dramma
storico Arracht di Tom Sullivan e il documentario The Hunger: The
Story of the Irish Famine di Ruán Magan raccontano da diversi punti
di vista la Grande Carestia irlandese che tra il 1845 e il 1855
causò la morte di un milione di irlandesi e l’emigrazione forzata
di altri due milioni verso la Gran Bretagna, gli Stati Uniti,
l’Australia e la Nuova Zelanda.
Wildfire di Cathy Brady ha invece
un’ambientazione contemporanea: in una cittadina nordirlandese di
confine, il ricongiungimento di due sorelle porta la loro famiglia
e tutta la comunità a far luce su vecchi segreti e ad affrontare i
traumi del passato.
I tre film di IRISH FILM FESTA
Silver Stream saranno disponibili singolarmente per la visione in
streaming da mercoledì 17 a domenica 21 marzo sulla piattaforma di
video on demand IFI International. Dal momento del noleggio, il
film resta accessibile per 72 ore; una volta iniziata la visione,
gli spettatori hanno 48 ore per completarla.
La visione è possibile solo
dall’Italia.
Gli spettatori possono prenotare i
biglietti gratuiti, fino a esaurimento, a questo
link.
Ecco tutte le nomination ai
BAFTA 2021, i premi che vengono assegnati dalla
British Academy e che quest’anno vedono come frontrunner con il
maggior numero di nomination Nomadland e Rocks. Ecco di seguito
tutti i nominati:
BAFTA 2021
BEST FILM
THE FATHER
Philippe Carcassonne, Jean-Louis Livi, David Parfitt
THE MAURITANIAN
TBC
NOMADLAND
Mollye Asher, Dan Janvey, Frances McDormand, Peter Spears, Chloé
Zhao
PROMISING YOUNG WOMAN
Ben Browning, Emerald Fennell, Ashley Fox, Josey McNamara
THE TRIAL OF THE CHICAGO 7
Stuart Besser, Marc Platt
OUTSTANDING BRITISH FILM
CALM WITH HORSES
Nick Rowland, Daniel Emmerson, Joe Murtagh
THE DIG
Simon Stone, Gabrielle Tana, Moira Buffini
THE FATHER
Florian Zeller, Philippe Carcassone, Jean-Louis Livi, David
Parfitt, Christopher Hampton
HIS HOUSE
Remi Weekes, Martin Gentles, Edward Kings, Roy Lee
LIMBO
Ben Sharrock, Irune Gurtubai, Angus Lamont
THE MAURITANIAN
Kevin Macdonald, Rory Haines, Sohrab Noshirvani, M.B. Traven
MOGUL MOWGLI
Bassam Tariq, Riz Ahmed, Thomas Benski, Bennett McGhee
PROMISING YOUNG WOMAN
Emerald Fennell, Ben Browning, Ashley Fox, Josey McNamara
ROCKS
Sarah Gavron, Ameenah Ayub Allen, Faye Ward, Theresa Ikoko, Claire
Wilson
SAINT MAUD
Rose Glass, Andrea Cornwell, Oliver Kassman
OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH WRITER, DIRECTOR OR
PRODUCER
HIS HOUSE
Remi Weekes (Writer/Director)
LIMBO
Ben Sharrock (Writer/Director), Irune Gurtubai (Producer) [also
produced by Angus Lamont]
MOFFIE
Jack Sidey (Writer/Producer) [also written by Oliver Hermanus and
produced by Eric Abraham]
ROCKS
Theresa Ikoko, Claire Wilson (Writers)
SAINT MAUD
Rose Glass (Writer/Director), Oliver Kassman (Producer) [also
produced by Andrea Cornwell]
FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE
ANOTHER ROUND
Thomas Vinterberg, Sisse Graum Jørgensen
DEAR COMRADES!
Andrei Konchalovsky, Alisher Usmanov
LES MISÉRABLES
Ladj Ly
MINARI
Lee Isaac Chung, Christina Oh
QUO VADIS, AIDA?
Jasmila Žbanić, Damir Ibrahimovich
DOCUMENTARY
COLLECTIVE
Alexander Nanau
DAVID ATTENBOROUGH: A LIFE ON OUR PLANET
Alastair Fothergill, Jonnie Hughes, Keith Scholey
THE DISSIDENT
Bryan Fogel, Thor Halvorssen
MY OCTOPUS TEACHER
Pippa Ehrlich, James Reed, Craig Foster
Sono finite venerdì 5 marzo le
riprese di Con
tutto il cuore il film di Vincenzo
Salemme che vede come protagonisti principali
Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina
Donadio, con la partecipazione di Maurizio
Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio
Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino,
Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Marcello
Romolo.
In questo video Vincenzo Salemme, Serena Autieri,
Cristina Donadio e Maurizio Casagrande,
fanno un simpatico saluto per celebrare la fine delle riprese.
Per celebrare la Giornata
internazionale della donna, in onore di sua madre Henry Cavill ha condiviso un’immagine di se
stesso da bambino che lo ritrae con il pigiama di Superman. Cavill
ha interpretato per la prima volta l’iconico supereroe ne L’uomo d’acciaio del 2013, per poi tornare in Batman v Superman: Dawn of Justice e nella versione
cinematografica di Justice
League. L’attore sarà ancora una volta l’eroe kryptoniano
nella
Snyder Cut di Justice
League, in arrivo il 18 marzo su HBO Max.
In netto contrasto con il Superman
sicuro di sé, disinvolto e nobile dei film con
Christopher Reeve, l’iterazione di Cavill ci ha
regalato un eroe in maggiore conflitto, che dubitava non solo del
suo posto nel mondo ma anche delle sue capacità. Anche dopo essere
uscito allo scoperto come Superman, questa nuova versione di Clark
Kent era incline a deprimersi e a rimuginare. Tuttavia, resta una
versione polarizzante del personaggio: alcuni fan ritengono che sia
stata un’evoluzione necessaria per il 21° secolo; molti altri
credono che sia un’iterazione assai manchevole di ciò che rende
Superman così unico.
Ad ogni modo, al di là di ciò che si
possa pensare e delle singoli opinioni, sembra come se Henry Cavill fosse destinato a interpretare
Superman. L’ultima prova in tal senso è un’immagine davvero molto
carina che Cavill ha pubblicato su Instagram:
nello scatto lo vediamo da bambino con indosso un pigiama di
Superman, mentre siede divertito fra le braccia di sua madre. La
scatto è stato condiviso per celebrarla proprio in occasione della
Giornata internazionale della donna (8 marzo).
Il futuro di Henry Cavill nei panni di Superman
Ad oggi, il futuro di
Henry Cavill nei panni del supereroe, sul grande
schermo, rimane incerto. Una recente voce aveva confermato che
l’attore avrebbe ripreso il ruolo che gli ha regalato la fama
mondiale in uno dei prossimi progetti di Warner Bros. e DC Films,
ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti in merito.
All’epoca, i vari report avevano
confermato che si sarebbe trattato soltanto di un cameo e non del
tanto agognato sequel de
L’uomo d’acciaio o, addirittura, di un vero e proprio
riavvio delle avventure del kryptoniano sul grande schermo.
Di recente, però, è arrivata la
conferma che Warner Bros. è al lavoro su un
reboot di Superman con J.J.
Abrams alla produzione insieme alla sua Bad Robots e
Ta-Nehisi Coates incaricato di scrivere la
sceneggiatura. Se Cavill avrà ancora un futuro nei panni del figlio
di Krypton, è ad oggi un mistero…
Dall’11
marzo, ogni giovedì su Sky Uno e NOW TV, tornano le
sfide tra famiglie sulla base delle più importanti abitudini
culinarie: al via la seconda edizione di Family Food Fight,
primo cooking show in cui ai fornelli si sfidano nuclei familiari e
le loro tradizioni.
Se è vero che
l’Italia è un Paese di ristoratori, è arrivato per loro il momento
di mettersi in gioco: 7 famiglie di professionisti – gestori di
ristoranti, agriturismi o trattorie sparsi sul territorio nazionale
– si presentano nella nuova edizione dello show, produzione
Endemol Shine Italy per Sky.
Per sei puntate,
i quartetti gareggiano in una sfida senza esclusione di colpi,
mettendo in campo tutte le proprie abitudini, non solo a tavola ma
anche nella gestione di una cucina professionale, e portando in
scena tutte le ricette che più contraddistinguono le loro zone
d’origine ma anche la propria storia familiare.
Le 7 famiglie
che si presentano ai nastri di partenza della seconda edizione di
Family Food Fightarrivano da diverse regioni d’Italia:
Veneto, Lombardia, Piemonte,
Emilia-Romagna, Toscana,Campania,
Calabria. I loro componenti – impegnati nella gestione
quotidiana di un ristorante, una trattoria o un agriturismo,
attività spesso tramandate di generazione in generazione tanto
quanto i valori che li legano al cibo e alla buona tavola – hanno
una età compresa tra i 16 e gli 80 anni.
A valutare i
piatti e i comportamenti delle famiglie torna il trio già
protagonista nella prima edizione. Ripetono quindi, per il secondo
anno, l’esperienza di essere giudici assieme in uno show culinario
Lidiae Joe Bastianich: madre e figlio, la prima
scrittrice da milioni di copie, imprenditrice, personaggio
televisivo amatissimo anche negli Stati Uniti (dove ha vinto 2 Emmy
Awards®) e ambasciatrice della cucina italiana nel mondo, il
secondo guru della ristorazione, personaggio eclettico capace di
mixare l’amore per il buon cibo, la passione per l’ottimo vino e
anche un interessante talento in tema musicale; e torna anche
AntoninoCannavacciuolo, l’amatissimo Chef da
4 stelle Michelin che negli anni ha fatto della veracità e del
calore tipici del Sud Italia i suoi punti di forza in cucina e non
solo.
I tre,
componenti di quella che già lo scorso anno era diventata una vera
e propria “famiglia allargata”, assegneranno il titolo di
Campioni d’Italia di Family Food Fight, con un premio finale
da 100 mila euro.
Insieme ai tre
giudici, molti saranno gli ospiti che arriveranno nelle cucine di
Family Food Fight per animare e ispirare, a vario titolo, le
prove: tra gli altri, ci saranno Costantino Della
Gherardesca, protagonista di una prova ispirata agli Anni
Ottanta; The Jackal, protagonisti di una prova a tema
“comfort food”; e 4 chef provenienti da tutto il mondo che hanno
portato le proprie tradizioni culinarie a Milano, ossia l’iraniana
Afsaneh Ahmadi, il filippino Dario Guevarra, la russa
Evgeniya Lasytchuk e l’eritreo Yonas Tesfamichael
Yeshak.
Il programma, un
adattamento del format australiano già proposto in altri nove paesi
al mondo, tornadall’11 marzo ogni giovedì, per sei settimane,
alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale
455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky
Go e in streaming su NOW TV.
LE
PROVE
Ogni puntata di
Family Food Fight si svilupperà su tre prove con cui
verranno testate la capacità delle famiglie di esprimere la propria
passione per la cucina sia all’interno della loro comfort zone sia
confrontandosi con imprevisti sempre diversi, ma anche le loro
abilità nel gestire una cucina professionale, con la suddivisione
dei compiti e il rispetto delle richieste dei clienti, proprio come
avviene nel proprio ambiente naturale, nella loro sala, con le loro
pentole e davanti ai loro fornelli. Le prove sono:
il menù del giorno, durante la quale
le famiglie di ristoratori saranno chiamate a presentare ai giudici
una proposta “fresca di giornata”. I giudici introdurranno il tema
del giorno, e ispirate da questo loro avranno il compito di ideare
e realizzare un menù in più portate;
la staffetta, gli sfidanti, nella
realizzazione di una sola portata, dovranno testare la capacità di
organizzare il lavoro in squadra, fino a scardinare le rispettive
abitudini e sovvertire i ruoli, spingendo ciascun membro della
famiglia a reagire all’imprevisto e anche a cavarsela da solo;
il duello finale, a cui
parteciperanno le due famiglie peggiori della prova precedente: i
giudici le sottoporranno al confronto con piatti o ingredienti che
richiedono conoscenza delle tecniche di preparazione.
Mentre le
famiglie in gara saranno impegnate ai fornelli, i giudici potranno
ovviamente interagire con loro di persona, ma in più le
osserveranno da un monitor in uno spazio dedicato, lasciando loro
la possibilità di esprimersi liberamente in cucina e conoscendole
molto da vicino, con tutti i loro pregi e difetti.
LE
FAMIGLIE
Le famiglie che
si affronteranno a Family Food Fight hanno in comune l’amore
per la buona cucina e per il buon cibo che ogni territorio sa
offrire, il gusto dello stare insieme a tavola, ma anche la
passione verso accoglienza e ospitalità, per offrire alla clientela
il meglio della cucina della propria terra.
FAMIGLIA
AUTELITANO – Agriturismo di Petru i ‘Ntoni (Bova Marina, Reggio
Calabria)
Antonio
(54 anni) è il padre, Pietro (20) suo figlio, Cettina (55) la sua
compagna e Giovanna (26) è sua nipote, figlia di sua
sorella.
Il padre di
Antonio si chiama Pietro, il nonno Antonio e così via, per una
tradizione tramandata da padre in figlio: da qui il nome
”Agriturismo di Petru i ‘Ntoni” (ossia “Pietro figlio di Antonio”).
La prima esperienza in cucina di Antonio è stata come aiuto-cuoco
nelle mense ufficiali della Marina, poi ha frequentato la scuola
senza però diplomarsi, dopodiché ha seguito diversi corsi di
cucina.
L’azienda oggi
continua a coltivare e ad allevare gli animali e a produrre
specialità calabresi solo utilizzando materie prime provenienti
dalla loro terra. L’agriturismo è nato 18 anni fa: prima la cucina
poteva ospitare al massimo 20 persone, ora ne può accogliere più di
50 persone con la possibilità di arrivare a 200 per eventi
particolari. Ci sono sei camere da letto che possono ospitare le
famiglie, un orto e una fattoria dove hanno gli animali. Producono
olio, vino, digestivi, confetture, conserve, liquori, salumi,
pasta, sott’oli e sott’aceti, legumi, formaggi, dolci, conserve,
condimenti vari e bevande analcoliche.
FAMIGLIA
BUSTINZA – Vale un Perù (Torino)
Miguel (47
anni) è marito di Patricia (42) e figlio di Maria (70); Carlos (44)
è cugino di Patricia.
La famiglia
Bustinza è di origini peruviane, trapiantata in Italia da
vent’anni. Sono tutti molto ironici e spumeggianti: Miguel e
Patricia – affiatatissimi – hanno aperto a Torino “Vale un Perù”
nel 2012, sotto la supervisione di mamma Maria, sudamericana doc,
molto esplosiva e sul pezzo, competitiva e pratica. In questi anni
in Italia sia Patricia che Miguel hanno fatto vari corsi di cucina
italiana e regionale.
Nel ristorante
“Vale un Perù” si beve pisco sour e si mangia ceviche di pescado.
Pochi anni dopo l’apertura, Miguel e Patricia hanno deciso di
aprire un secondo ristorante, il “Nativo”, con un concept diverso e
un menù completamente rivoluzionato. I locali di Miguel e Patricia
sono un gioiello per cura e cultura gastronomica e un’occasione per
i torinesi di assaggiare una cucina dall’enorme valore.
FAMIGLIA
DALL’ARGINE – Hostaria Tre Ville (Parma)
Luca (56)
è marito di Morena (50), figlio di Bianca (80) e fratello di
Barbara (50).
Luca, l’oste
delle varie attività che hanno in l’Emilia-Romagna, è un
cinquantenne spigliato, loquace e dinamico anche nel modo di
raccontarsi. Ha una bellissima storia fatta di piccole e grandi
soddisfazioni. La loro è una cucina tradizionale ma con un occhio
attento anche alla clientela. Barbara, la sorella, è la cuoca e
tiene in mano la situazione in cucina. Morena, la moglie di Luca,
fa la fiorista ma il ristorante è la sua seconda casa. Bianca,
mamma di Luca, è la più attiva e dinamica del gruppo, grande cuoca
dal 1983.
Sono più di
trent’anni che questa famiglia lavora nella ristorazione. Il tutto
è partito da papà Nando che, nel lontano 1977, decise di comprare
una tabaccheria che trasformò subito in bar. Luca, Barbara, Massimo
e Francesco, figli di Nando, decisero di ridar luce ad un locale
che stava decadendo, ed infine la terza generazione si è affiancata
al nonno per rubarne i segreti. La loro è una cucina tradizionale
parmigiana con i piatti tipici della tradizione.
FAMIGLIA
LUFINO – Trattoria Don Alfonso (Napoli)
Carmine
(51 anni) e Giosi (42) sono i genitori di Federica (19) e Alfonso
(16).
Carmine è lo
chef: da sempre in trattoria col papà, decise di raccogliere
l’eredita familiare e ricreare nel ristorante l’atmosfera vissuta
da bambino. La sua è la classica famiglia napoletana legata alle
tradizioni territoriali e culinarie, una famiglia vivace e allegra.
La personalità più forte in famiglia è quella di Giuseppina, che
vuole sempre dire la sua. Carmine è molto altruista: col montepremi
vorrebbe assumere quante più persone possibili per risollevare le
sorti di chi è meno fortunato, soprattutto in questo periodo.
La trattoria
“Don Alfonso” nacque 50 anni fa con la mamma e il papà – Alfonso,
appunto – di Carmine. Con loro hanno sempre lavorato le figlie più
grandi: quando, queste ultime, decisero di lasciare l’attività di
famiglia, Carmine la rilevò per gestirla con sua moglie. I figli
son nati e cresciuti lì, anche perché la sede della trattoria è la
casa di famiglia, e nonostante facciano altro nella vita sono
impegnati a tempo pieno in trattoria. Propongono una cucina molto
semplice basata sulle tradizioni culinarie partenopee.
FAMIGLIA
VANNUCCHI – Trattoria Lanterna Blu (Quarrata, Pistoia)
Claudia
(37 anni) è figlia di Quintilio (73) e Clara (64) e cognata di
Mauro (36)
Claudia, forte
accento toscano, diplomata al Polimoda, ha lavorato in questo
settore per 10 anni, ma sentiva che quello non era il posto adatto
a sé. Tornata a casa, ha cominciato ad aiutare i genitori
nell’Agriturismo, come faceva quando era piccola, oggi invece si
occupa maggiormente della sala, mentre i cuochi sono Mauro e Clara,
il primo più tradizionalista, la seconda più innovativa.
Clara ha fatto
un corso serale di cucina e, nel 1993, ha aperto una piccola
trattoria con 35-40 coperti. Con il passare degli anni, hanno
lasciato quel locale per prenderne in affitto un altro più grande,
da 70 coperti, in una posizione più strategica. La cucina è molto
familiare e stagionale, con tanta carne e tanta ortaggi,
tipicamente toscana (c’è la classica fiorentina, i salumi della
zona, i formaggi, picio ragù di cinta), anche se nel menù vi sono
anche piatti legati alla cultura milanese perché Mauro è cresciuto
e ha lavorato a Milano. In più, la loro clientela apprezza i loro
piatti a base di pesce, i loro dolci e il loro pane.
FAMIGLIA
PLAITANO – Trattoria Della Gloria (Milano)
Gloria (60
anni) è la moglie di Carmine (59), madre di Greta (30) e cugina di
Riccardo (30).
Gloria e Carmine
sono sposati e lavorano assieme da 36 anni. Entrambi vengono da
famiglie contadine: lei è di origine friulana, lui del Sud Italia.
Quando arrivarono a Milano, aprirono un pub sui Navigli che è
andato benissimo per 15 anni. Gloria è la chef del ristorante, si
presenta come la timida del gruppo ma in realtà la chiamano “Dio”
perché è una maniaca del controllo. Carmine è l’oste: borbotta
sempre e dicono che è maldestro, soprattutto in cucina. Riccardo ha
un ristorante in Friuli ma saltuariamente collabora con gli zii;
Greta lavora spesso in sala, soprattutto quando i genitori vanno in
vacanza.
La “Trattoria
della Gloria” nacque 13 anni fa: la loro osteria si basa sul buon
cibo ma anche sull’accoglienza, tanto che molti clienti sono
diventati amici. Propongono ricette regionali ma che spaziano da
Nord a Sud, privilegiando materie prime di origine controllata, i
piccoli produttori e sposando appieno la filosofia del bio e dello
slow food.
FAMIGLIA
ZAGO – Ristorante Le Querce (Marlengo di Ponzano, Treviso)
Ermanno
(39 anni) è figlio di Tiziana (64); Dario (43) e Duska (37) sono il
fratello e la sorella.
Ermanno ha
frequentato l’istituto alberghiero ma si ritiene autodidatta,
avendo letto molti libri, e ha ereditato la passione per la
ristorazione dai genitori, che prima avevano una pizzeria, poi una
trattoria, infine un ristorante. Dario e Tiziana in cucina spesso
discutono e non sono mai d’accordo, Duska invece è più in sintonia
con suo fratello Ermanno ed è abituata a gestire lo stress della
sala. Dicono di essere molto attenti alle esigenze di chi hanno
intorno. Il ristorante venne acquistato dal papà, mancato da poco,
che per sostenerlo ha fatto grossi sacrifici.
La famiglia Zago
ha radici salde nel territorio: il locale – dal menù metà onnivoro
e metà vegetariano ma sempre ricco di prodotti della tradizione che
rispetta l’equilibrio nutrizionale – serve 40 coperti, ma fa anche
banchetti per le aziende.
Il programma è
stato realizzato nel pieno del rispetto della normativa relativa
alle misure di contenimento del contagio da Sars-COV-2 nei luoghi
di lavoro e delle direttive previste dal protocollo condiviso per
la tutela dei lavoratori del settore cine-audiovisivo del
07/07/2020.
Sky Brand
Solutions, dipartimento di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy
ha portato a bordo dei nuovi episodi di “Family Food Fight” i
seguenti sponsor ufficiali: AIA Agricola Italiana Alimentare –
A.I.A. S.p.A. Unipersonale, Ghidini Cipriano Srl, Hotpoint,
KitchenAid, Azienda Ortovivaistica L’Ortofruttifero – Pisa.
FAMILY
FOOD FIGHT: dall’11 marzo ogni giovedì, per sei settimane, alle
21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455),
sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone,
tablet e pc, anche in viaggio nei paesi dell’Unione Europea, e in
streaming su NOW TV.
La Befana vien di notte2 – Le origini, scritto
da Nicola Guaglianone e Menotti, per la regia di Paola
Randi, prequel della commedia di grande successo e campione di
incassi al botteghino La Befana vien di notte, prodotta
e distribuita da Lucky Red durante le feste natalizie del 2018.
La Befana vien di notte 2 – Le origini è prodotto da
Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky, il film
sarà distribuito da 01 Distribution. Il cast, tutto
d’eccezione, è composto da Monica Bellucci, dalla giovanissima e amatissima
influencer Zoe Massenti, da Alessandro
Haber, Herbert Ballerina, con Corrado
Guzzanti e, con un ruolo del tutto inedito,
Fabio De Luigi.
XVIII
secolo. Paola (Zoe Massenti), una ragazzina di strada,
truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a
intralciare i piani del terribile Barone De Michelis (Fabio De
Luigi), un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato
Marmotta (Herbert Ballerina), con una sconfinata sete di potere e
uno smisurato odio verso le streghe.L’intervento della
dolce e potentissima Dolores (Monica Bellucci), una strega buona
che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già
acceso.Tra un magico apprendistato, inseguimenti,
incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che
il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero
speciale… Che la leggenda abbia inizio!
Alla fine di Avengers:
Endgame, Steve Rogers ha cosegnato lo scudo di Captain
America a Sam Wilson, meglio conosciuto come
Falcon. Sappiamo che il personaggio dovrà fare i conti con questa
pesante eredità nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier. Tuttavia, i
fan dei fumetti potrebbero avere un’idea decisamente più
cristallina, rispetto ai soli appassionati del
MCU, di cosa il futuro ha in serbo per l’amico e partner di
Cap. Ecco quindi 10 cose – raccolte da Screen
Rant – che solo i fan dei fumetti potrebbero sapere sul
suo conto e che potrebbe rivelarsi necessarie ai fini della
comprensione degli eventi che vedremo nello show Disney+:
1La storia d’amore con Mighty
Thor
Durante questo periodo, Sam ha
avuto una delle sue storie d’amore più interessanti. Ha condiviso
un legame romantico con il Thor della nuovissima era dei fumetti
Marvel, ossia Jane Foster. All’epoca, entrambi erano membri degli
Avengers.
Ciò potrebbe
potenzialmente diventare interessante, poiché Jane Foster erediterà
il mantello di Thor nel prossimo Thor: Love and
Thunder e Sam potrebbe essere uno dei tanti
personaggi del MCU che appariranno nel film.
Sarà il Regista Premio
Oscar Gabriele Salvatores a raccontare
ai visitatori del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai
le Regioni del nostro Paese che da oggi
cominciano così il loro cammino verso il grande evento globale di
quest’anno.
Con una conferenza stampa sulla piattaforma digitale della
Stampa Estera il Commissariato per la partecipazione dell’Italia ha
svelato il progetto che vedrà i territori protagonisti assoluti del
percorso espositivo del Padiglione alla prossima Esposizione
Universale al via il primo di ottobre.
A Salvatores – scelto da una commissione presieduta dallo
scrittore Sandro Veronesi – è affidato
il compito di narrare la Bellezza del Paese evocata sin dal
titolo della partecipazione italiana – “La Bellezza unisce le
Persone” – che a sua volta declina il claim di Expo Dubai
“Connettere le menti, creare il futuro”.
Nelle prossime settimane lo sguardo del regista premio Oscar,
con la produzione di Indiana Production,
attraverserà le Regioni che hanno aderito al progetto, realizzando
riprese che verranno poi editate e infine proposte per l’intera
durata del semestre espositivo ai visitatori del Padiglione
Italia.
Tutto il racconto del Padiglione è stato immaginato come il
viaggio di uno sguardo. All’inizio i visitatori si troveranno ad
ammirare il paesaggio del percorso espositivo per poi addentrarsi
lungo un itinerario di architetture narrative fatte di contenuti
che esprimono il meglio della competenza e della bellezza italiana:
dal cinema al teatro, dai paesaggi, alle imprese più innovative,
dalle tecnologie d’avanguardia alla sostenibilità.
Il racconto costruito dal Regista con le Regioni partecipanti
prevede una serie di contenuti altamente scenografici e d’impatto a
cominciare da quelli del Belvedere,
il luogo da cui si vede il bello: una finestra
circolare sui territori del Paese con proiezioni a 360 gradi dei
paesaggi italiani più suggestivi che sta a significare anche
l’importanza di protezione e cura di questo inestimabile valore che
il nostro Paese rappresenta per il mondo intero.
Il percorso continua con il film sul ‘Saper
Fare’ italiano, raccontato su uno schermo di
100 metri quadrati e capace di mostrare al visitatore il meglio
delle ‘artigiane’, dell’agroalimentare, della meccanica, del design
e dell’esercizio delle tecnologie più sofisticate; la
narrazione prosegue con le ‘Short Stories’, mostre
temporanee con un approfondimento tematico sulla nostra cultura e
arte oltre che sulle innovazioni contemporanee nei campi della
salute, della medicina, dello spazio e del design.
Il Padiglione Italia a Expo Dubai sarà quindi un vero e
proprio ‘Giardino delle Storie’: un giardino
perché sintesi metaforica di tanti elementi diversi che insieme
creano un linguaggio di equilibrio e armonia, proiezione
dell’ordine dell’universo. E le storie che nascono nei nostri
territori rappresentano spesso competenze uniche al mondo: quelle
di un’innovazione capace, come è successo tante volte nei secoli e
accade ancora nel presente, di cambiare il corso della storia e
dell’umanità grazie alla visione e alla consapevolezza di vivere in
un territorio di inestimabile valore naturalistico, paesaggistico e
culturale.
“Credo che la bellezza, l’arte e anche se vogliamo il
piacere della vita che l’Italia sa ben fornire ed esportare possano
veramente aiutare a cambiare il mondo”, ha
affermato Gabriele Salvatores.
“La bellezza italiana che Gabriele Salvatores racconterà
magistralmente è la bellezza che si fonda sulle diversità dei suoi
territori e dei suoi saperi: così le nostre Regioni saranno, per la
prima volta in un’Esposizione Universale, partner artistici del
Padiglione italiano, realizzandone i contenuti per l’intero periodo
dell’Expo”, ha affermato Paolo Glisenti,
Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020
Dubai. “Per rilanciare il turismo, a cominciare da quello
esperienziale, ma anche per far crescere l’attrazione dei capitali
internazionali verso le filiere d’impresa dall’artigianato alla
grande industria, e far crescere l’attrazione di capitale umano
verso i centri di competenza scientifica e tecnologica destinati a
generare innovazione e sostenibilità nel futuro”, ha aggiunto
Glisenti.
“Tutti i paesaggi del nostro Paese, ad esclusione di quelli
naturali, sono di fatto espressione diretta del saper fare
italiano. Sono molto contento che sia un autore come Gabriele
Salvatores, con la sua sensibilità, a raccontare e declinare tutto
questo”, ha dichiarato Davide Rampello,
Direttore Artistico del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.
Il principe cerca figlio, il sequel de Il principe cerca moglie diretto nel 1988 da John
Landis e disponibile su Amazon Prime Video dallo scorso 5 marzo, contiene
un riferimento ad un altro celebre film con protagonista Eddie Murphy: stiamo parlando di Una poltrona per due del 1983, diretto sempre
da Landis. In realtà, i due celebri titoli sono molto più legati di
quanto si pensi. Ma andiamo con ordine…
In Una poltrona per due, Murphy interpreta Billy
Ray Valentine, un imbroglione squattrinato la cui vita si incrocia
per caso con quella di Louise Winthorpe III (interpretato da
Dan Aykroyd), amministratore delegato della
società di intermediazione Duke & Duke. All’insaputa di
entrambi i personaggi, Randolph Duke (Ralph
Bellamy) e Mortimer Duke (Don Ameche)
decidono di condurre un esperimento sociale per vedere se lo stile
di vita dei due uomini è il risultato di abilità innate o di
fattori ambientali. I fratelli Duke rovinano quindi la credibilità
di Winthorpe e assumono Valentine come nuovo esecutivo. I due
malcapitati, però, riusciranno a svelere la beffa ai loro danni,
riuscendo ad eseguire anche un contrattacco sui due fratelli, che
alla fine del film dichiareranno ufficialmente bancarotta.
Il principe cerca moglie rende omaggio a
Una poltrona per due con una sequenza abbastanza
esplicita: durante una passeggiata, il principe Akeem (Murphy) e
Lisa McDowell (Shari Headley) incontrano i
fratelli Duke, che ora vivono come due barboni per le strade del
Queens. In quella scena, Akeem dona un sacchetto di carta contenete
una grosso quantitativo di denaro al personaggio di Randolph, il
quale, dopo aver esaminato la donazione, si gira verso il suo ex
socio ed esclama: “Mortimer, siamo tornati!”.
Tornando a
Il principe cerca figlio, il sequel diretto da
Craig Brewer si ricollega a
Una poltrona per due attraverso quanto accaduto proprio ne
Il principe cerca moglie, lasciando intendere che il
denaro lasciarto da Akeem è stato sufficiente per risollevare gli
astuti fratelli Duke dalla povertà. All’inizio del sequel, infatti,
Lavelle Junson (il figlio illeggittimo del principe Akeem
interpretato da Jermaine Fowler), sostiene un colloquio di lavoro
con un tale di nome Calvin (interpretato da Colin Jost), che si
presenta al ragazzo come Mr. Duke, lasciando intendere che nel
lasso di tempo intercorso tra i due film (l’originale del 1988 e il
sequel del 2021), i fratelli Duke sono tornati alla ribalta.
Durante il colloquio con Lavelle, a
primo impatto Mr. Duke sembra essere molto più compassionevole dei
suoi antenati, dal momento che chiede al giovane di rivolgersi a
lui in maniera informale, chiamandolo semplicemente Calvin.
Tuttavia, a mano a mano che il colloquio entra nel vivo, diventa
palese che le opinioni di Calvin, molto simili a quelle di suo
nonno e del suo prozio, sono offuscate da alcuni pregiudizi
razziali assai preoccupanti. Inoltre, nell’ufficio del personaggio
è possibile notare un dipinto a olio incorniciato che ritrae
proprio gli originali Duke.
La trama del sequel de Il principe
cerca moglie
Il principe cerca figlioè diretto
da Craig Brewer e si basa su una
sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David
Sheffield e sui personaggi creati da Eddie
Murphy. Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem
(Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere
Semmi (Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li
porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa
nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove
tutto è iniziato.
Brie
Larson ha debuttato nei panni di Captain
Marvel nel film omonimo del 2019, che si è rivelato un
grandissimo successo di pubblico e critica, arrivando a conquistare
oltre 1 miliardo di dollari al box office mondiale. Il personaggio
di Carol Danvers è poi tornato in Avengers:
Endgame, in attesa di rivederlo nell’annunciato sequel
Captain
Marvel 2, che debutterà nelle sale nel 2022.
In un nuovo video caricato
attraverso il suo account
YouTube ufficiale, Brie
Larson ha ricordato la sua esperienza sul set del
primo Captain
Marvel, spiegando qual è stata la scena del film più
difficile da girare. “Onestamente… forse la scena più difficile
per me è stata la sequenza di combattimento sul treno”, ha
detto l’attrice. “Perché erano i miei primi tre giorni di
riprese. Quindi, fin da subito mi sono ritrovata a fare delle
acrobazie su un treno in movimento come tutti gli altri
stunt.”
Larson ha poi rivelato che la voglia
di affrontare la scoperta della verità da parte di Carol Danvers
sui Kree e sugli Skrull è stata la scena emotivamente più
impegnativa da girare. Il ruolo è sempre stato molto importante per
l’attrice premio Oscar: la stessa ha sempre definito Captain
Marvel un “simbolo” a cui “diverse
tipologie di persone” cercano di ispirarsi. Larson ha sempre
specificato che il personaggio appartiene a chiunque voglia
identificarsi con esso e proprio di recente
ha ribadito questa sua convinzione.
Tutto ciò che sappiamo su Captain
Marvel 2
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel cast ci
saranno Iman Vellani (Ms. Marvel, che
vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah
Parris (Monica Rambeau, già apparsa
in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Sappiamo da tempo ormai che il Joker
di Jared Leto apparirà nella
Snyder Cut di Justice
League in una sequenza ambientata nel Knightmare.
Ora, veniamo a conoscenza del fatto che il suo costume nasconde un
easter egg legato ad Harley Quinn, il personaggio interpretato nel
DCEU da Margot Robbie, apparso al suo fianco in
Suicide
Squad del 2016.
La presenza del Joker di Leto nella
Snyder Cut è sicuramente una delle più grande
sorprese relativo al nuovo taglio del cinecomic uscito per la prima
volta in sala nel 2017. Leto non ha più interpretato il
supercriminale dopo l’uscita del film di David Ayer, eppure Zack Snyder era determinato a rendere
giustizia alla sua iterazione dell’iconico villain, regalandoli una
sequenza al fianco del Batman di
Ben Affleck. I due si troveranno faccia a faccia nella
timeline impostata dal Knigthmare, un futuro alternativo in cui la
Terra è divenuta schiave delle forze di Apokolips.
In occasione del lancio della
Snyder Cut di Justice
League, è stata organizzata una mostra dedicata al
film a Dallas, nel Texas. L’account Twitter
AList ha condiviso alcuni scatti dalla mostra, incluso uno
sguardo molto ravvicinato alle armi del Joker. Come si vede dalle
immagini, l’impugnatura della sua pistola mostra una faccia da
clown, mentre alcune iniziali decisamente familiari sono dipinte a
testa in giù: H.Q. È quindi confermato: il Joker che vedremo nella
Snyder Cut di Justice
League ha ancora le pistole di Harley Quinn. Per
vedere le immagini, cliccate
qui.
Justice League Snyder Cut e il cenno al passato del Joker
Sebbene il ruolo del Joker nel nuovo
taglio di Justice
League abbia molto poco a che fare con Harley, si
tratta comunque di un cenno interessante al passato del
personaggio. Suicide
Squad non ha ovviamente tenuto conto dei piani originali
di Snyder per il DCEU, nonostante i due film esistano all’interno
della stessa continuity. Molti credevano che il nuovo
Justice
League prendesse le distanza dalla rappresentazione
del Joker in Suicide
Squad, ma il riferimento alle pistole di Harley è
sicuramente un modo palese attraverso cui i due film restano
collegati.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in
streaming uscirà il 18 marzo 2021 in
esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su
Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Robin Wright, l’attrice che interpreta Antiope
nel DCEU, ha spiegato come la regista Patty Jenkins sia riuscita a convincerla ad
accettare di interpretare il personaggio. Antiope è apparsa di
recente in Wonder
Woman 1984, dove ha impartito tutta la sua saggezza
amazzonica ad una giovane Diana nel prologo del film. Il
personaggio ha debuttato per la prima volta in Wonder
Woman del 2017 e ha fatto anche una breve apparizione in
Justice
League dello stesso anno.
Il primo Wonder
Woman ha ricevuto il plauso di pubblico e critica. La
prima incursione di Jenkins nel mondo dei supereroi è ancora oggi
considerata una punto culminante del DCEU, sia dal punto di vista
creativo che dal punto di vista finanziario. L’ambientazione
iniziale del film su Themyscira, con la sua popolazione di donne
guerriere, fa sicuramente parte del fascino del film. La
performance di Wright nei panni del generale amazzonico Antiope,
nonché zia di Diana, è probabilmente la chiave di questo enorme
appeal.
In una recente intervista con
Collider in occasione della promozione del suo debutto alla
regia, Land,Robin Wright ha spiegato come Patty Jenkins sia riuscita a convincerla
ad unirsi al cast di Wonder Woman, che di fatto ha rappresentato il
primo franchise cinematografico a cui ha preso parte la
pluripremiata attrice. Wright ha spiegato che l’entusiasmo di
Jenkins, unito alla sua passione per il progetto e al messaggio che
voleva veicolare attraverso il film, hanno fatto sì che la sua
decisione fosse relativamente facile da prendere.
“Quando Patty Jenkins mi ha
chiamato – stavo girando House of Cards in quel periodo – era piena
di entusiasmo. Mi ha detto: ‘Vuoi interpretare una delle più grandi
donne guerriere dell’Amazzonia?’. E io ho risposto: ‘Certo!’. Ho
pensato: ‘Sarà uno spasso’. Adoro Wonder Womane ho adorato entrambi
i film. Riguardano temi come la giustizia, l’uguaglianza e l’amore,
e io sono una fanatica di tutte queste cose.”
Il futuro di Wonder Woman al cinema
Wonder
Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in
esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre a
Gal Gadot, hanno recitato anche
Chris Pine,
Kristen Wiige
Pedro Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA
(avvenuta a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO
Max), è stato confermato ufficialmente Wonder Woman 3, che vedrà ancora una volta il
ritorno di Patty Jenkins dietro la macchina da presa e
quello di Gadot nei panni di Diana Prince.
Le nuove immagini di
Space Jam: A New
Legacy hanno portato all’attenzione di tutti
il ri-design di Lola Bunny, uno dei personaggi più amati del film
di Michael Jordan. La coniglietta che fa battere
forte il cuore di Bugs Bunny aveva delle sembianze molto femminili
e ammiccanti, ma era anche tenace, forte e una gran giocatrice di
basket. Ora le sue forme sono state trasformate così:
A sostenere questa scelta di design,
il regista del film, Malcolm D.
Lee, ha spiegato che un ri-design era
importante perché: “Siamo nel 2021. È importante riflettere
l’autenticità di personaggi femminili forti e capaci. Perciò
abbiamo rivisto un po’ di cose, non solo il suo aspetto, mettendole
dei pantaloncini di lunghezza appropriata e rendendola femminile
senza sessualizzarla, ma anche dandole una vera voce.”
Questi sono i personaggi del
sequel:
Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa
del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione.
Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di
trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
Malik, il
direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio
destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si
conoscono da quando erano bambini.
Darius, il figlio
maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo,
nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto
vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo
compagno di squadra.
Xosha, la figlia
più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul
campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Vi ricordiamo che pellicola vanterà
la produzione di Ryan Coogler, regista
di Black
Panther, Creed e Fruitvale
Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio
2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il
campione di basket americano Michael
Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul
campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella
degli amici.
Forse non tutti sanno che
Lee Daniels, acclamato regista di Precious
e
The Butler, nonché creatore della serie Empire,
avrebbe voluto realizzare un film dedicato a Wolverine, l’iconico mutante della Marvel interpretato per oltre 10
anni sul grande schermo da Hugh Jackman nella saga degli X-Men targata
Fox.
In una recente intervista con
Collider in occasione della promozione del suo nuovo film, The United States vs. Billie Holiday (grazie al quale
la protagonista Andra Day ha vinto un
Golden Globe come migliore attrice drammatica), Daniels ha
spiegato che dopo il successo di Precious (quindi
intorno al 2009) era stato contattato da Jackman in persona, il
quale gli aveva suggerito di proporre allo studio un nuovo film di
Wolverine.
Il regista all’epoca credeva di non
avere l’esperienza necessaria per potere dirigere un film per un
grande studio, ma nonostante i dubbi si presentò alla Fox per
esporre loro la sua visione dell’iconico personaggio degli X-Men.
Durante l’intervista, Daniels ha ricordato che quell’esperienza fu
assolutamente disastrosa.
“Molti attori mi chiamano.
Ricordo che dopo aver fatto Precious, Hugh Jackman ha chiamato e
voleva che facessi un film su Wolverine. Così mi ha mandato in
studio dalla Fox, immagino sia lì che li fanno. Non avevo mai fatto
un film per uno studio prima ed è stato un disastro, tant’è che mi
sono fermato… sì, è stato alla Fox, perché dopo mi sono fermato al
Kentucky Fried Chicken e ho mangiato un intera porzione da sei di
alette di pollo. È stato il peggior incontro della mia vita. Non so
come Hugh abbia fatto a pensare a Wolverine guardando Precious, ma
lo amo comunque. Ancora oggi siamo molto amici.”
Il futuro di Wolverine al cinema, oltre Hugh Jackman
Dopo l’uscita di Logan –
The Wolverine del 2017, Hugh Jackman ha ufficialmente detto addio al
personaggio. Al momento non sappiamo ancora chi raccoglierà
l’eredità dell’attore australiano sul grande schermo, dal momento
che il mutante con gli artigli d’adamantio debutterà prossimamente
nel MCU. Chiunque si ritroverà ad interpretare il personaggio di
Wolverine avrà ovviamente l’arduo compito di
doversi confrontare con un ritratto che ancora oggi è uno dei più
popolari e dei più amati per quanto riguarda i film di
supereroi.
La
Snyder Cut di Justice
League è stata accidentalmente caricata sulla
piattaforma HBO Max con 10 giorni di anticipo rispetto alla data
programmata per il debutto, vale a dire il 18 marzo. Da quando è
stata annunciata la data di uscita ufficiale, i fan di Zack Snyder hanno iniziato a contare i giorni,
dal momento che è grazie a loro che la versione originale del
cinecomic è divenuta finalmente realtà.
Con enorme sorpresa, però, nelle
ultime ore Twitter è stato letteralmente invaso da post che hanno
rivelato che HBO Max ha accidentalmente caricato la
Snyder Cut con una settimana di anticipo. Stando a quanto
dichiarato dai vari utenti, pare che il film di Snyder sia stato
caricato al posto di Tom &
Jerry: gli spettatori che avevano scelti di guardare
il nuovo live action dedicato ai celebri personaggi creati da
William Hanna e Joseph Barbera, sono rimasti increduli quando si
sono ritrovati invece le immagini del nuovo taglio di Justice
League.
Il leak della Snyder
Cut arriva nel bel mezzo della campagna promozionale del
film. Proprio di recente, infatti, sono stati rilasciati i teaser
trailer e poster di ogni componente della Justice League che
apparirà nel film, proprio in vista dell’imminente distribuzione
fissata al 18 marzo. Non è chiaro cosa sia successo esattamente e
come WarnerMedia sia potuta incappare in un errore del genere. Al
momento la società statunitense non ha commentato in alcun modo
l’accaduto.
Justice League: WB e Zack Snyder
tra divergenze creative e continue pressioni
Nel corso degli anni (anche grazie
alle dichiarazioni dello stesso regista) è diventato sempre più
chiaro cosa sia successo in realtà tra la Warner Bros. e Zack Snyder all’epoca della produzione di
Justice
League. Il regista abbandonò il progetto a causa di
una tragedia familiare (la tragica scomparsa di sua figlia), ma di
recente ha ammesso che le continue divergenze creative con lo
studio (unite alle costanti pressioni sempre da parte di
quest’ultimo) non gli hanno mai permesso di lavorare al suo
progetto nel modo in cui avrebbe voluto.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in
streaming uscirà il 18 marzo 2021 in
esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su
Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
DC, Warner Bros. Global Brands and
Experiences e WarnerMedia celebrano con un evento globale gli 80
anni della Paladina della Giustizia e Guerriera per la Pace
dell’universo DC, Wonder Woman, in occasione della Giornata
Internazionale della Donna. Accogliendo la chiamata a vedere il
mondo attraverso gli occhi di Wonder Woman e a
“Believe in Wonder“, la celebrazione dell’80° anniversario
mira a sottolineare il messaggio intramontabile e pertinente di
speranza ed emancipazione della Supereroina, con contenuti
originali, fumetti commemorativi, libri e collezioni, ed esperienze
di moda globali. Questa campagna che si estenderà per vari mesi,
culminerà con la celebrazione mondiale del Wonder Woman
Day il 21 ottobre.
La celebrazione
dell’80° anniversario di Wonder Woman include contenuti, comics,
libri, moda e molto
altro:
“Wonder
Woman 1984”, l’attesissimo film diretto da Patty
Jenkins con protagonista
Gal Gadot, arriva in DVD, Blu-Ray, 4K e Steelbook 4K da
venerdì 12 marzo. Nelle versioni Blu-Ray e 4K sono inclusi
i contenuti extra del film, tra cui spiccano gli speciali
“Scene Studies”, “The Making Of Wonder Woman
1984” e “Gal & Kristen”. Tutte le versioni sono
già disponibili per il pre-order su Amazon.
Gli iconici e famosi titoli televisivi di Wonder Woman trovano
nuova vita con l’esclusivo video “retro-remix”, che attinge alla
nostalgia di Wonder Woman, con Gal Gadot che fa il caratteristico
“giro” che Lynda Carter ha reso famoso nella serie originale.
DC e WarnerMedia annunciano un video dal potente impatto
ispirato a Wonder Woman, che mostra l’incidenza delle donne di
tutto il mondo. Quest’anno, WarnerMedia produrrà video che puntano
i riflettori su 80 “Women of Wonder” tra cui donne
“reali”, giornaliste di network e talenti, figure culturali,
esperte, influencer e celebrità che – come la stessa Wonder Woman –
emergono nel loro campo, come delle vere eroine della vita reale,
dandoci delle motivazioni per “Believe in Wonder“.
Le Designer di fama mondiale Venus Williams, Camilla e Azede
Jean-Pierre hanno collaborato con Warner Bros. Consumer Products,
per le collezioni di moda ispirate a Wonder Woman. È ora
disponibile la linea di abbigliamento sportivo “I Am Wonder
Woman” di EleVen, della campionessa internazionale di
tennis ed imprenditrice Venus Williams. È inoltre disponibile una
lussuosa collezione in edizione limitata
della designer australiana Camilla, ed infine, alla fine di
questo mese, la pluripremiata designer Azede Jean-Pierre presenterà
una collezione personalizzata con capolavori mai visti prima.
A partire da oggi, DC onora la creazione e
l’eredità di Wonder Woman rendendo All-Star Comics
#8 (la prima apparizione di Wonder Woman),
Sensation Comics #1 (il primo
fumetto intitolato a Wonder Woman) e Wonder Woman
#1 (1942 ) disponibili e gratuiti su DC UNIVERSE
INFINITE.
Viene altresì oggi annunciato che Wonder Woman 80th
Anniversary 100-Page Spectacular riunirà alcuni dei
più grandi narratori di fumetti e intrattenimento per un tributo a
Wonder Woman, in un souvenir da collezione che sarà disponibile ad
ottobre in occasione del Wonder Woman Day. Gli
appassionati potranno leggere storie originali ed osservare un
bellissimo art montage dell’artista vincitore dell’Eisner Award,
Yanick Paquette (Wonder Woman: Earth One) con i colori di
Nathan Fairbairn.
DC debutta con la custom art che rende omaggio
al retaggio di Wonder Woman con uno sguardo al suo futuro. Il
design pop art è stato creato da INNOCEAN USA, che ha anche
disegnato il logo dell’80° anniversario, e si è ispirato
all’iconica copertina di Wonder Woman # 4 (2016)
dell’artista Nicola Scott.
Contenuti ed esperienze
aggiuntive che onorano il potere delle donne e la nostra Wonder
Woman:
DC
UNIVERSE INFINITE: le nuove selezioni di Wonder Woman
saranno rese disponibili alla lettura gratuita ogni mese, insieme a
raccolte curate che celebrano storie fondamentali nel corso dei
decenni. Consultate il DC Community
Book Club per alcune imminenti proposte di Wonder Woman, e
conversazioni epiche con altri fan!
DC Shop: acquista
qui l’esclusiva
maglietta “Believe in Wonder” dell’80° anniversario di Wonder
Woman.
Storie in
Digitale: i fan di tutte le età potranno divertirsi
ascoltando quattro nuovissime storie su You Choose Wonder Woman
Stories di Capstone disponibili tramite l’Assistente Google
qui oggi! Gli utenti di Google possono anche dire “Ehi
Google, vai su Wonder Woman Stories” o “Vai su You Choose
Wonder Woman Stories” per visualizzarle sul proprio
dispositivo. Inoltre,Serial Box pubblicherà la
loro storia serializzata Wonder Woman: Heartless
esclusivamente tramite l’app Serial Box. Questa storia è ora
disponibile per il pre-ordine
e uscirà il 25 marzo.
Warner Bros.
Games celebrerà l’anniversario di Wonder Woman tutto
l’anno, tramite promozioni e attivazioni speciali nei suoi popolari
titoli di gioco in corso, come DC Universe Online, Injustice
2 e DC Legends. Inoltre, Nintendo si unirà ai
festeggiamenti il 4 giugno 2021 con l’uscita di DC Super Hero
Girls: Teen Power, un nuovissimo titolo per il sistema
Nintendo Switch con Wonder Woman in un ruolo principale, al fianco
di Batgirl e Supergirl, mentre cercano di proteggere Metropolis da
un temibile gruppo di nemici.
DC Wonder Woman Virtual
Run (5K o 10K) di Rugged Races in collaborazione con
Warner Bros. Consumer Products tornerà per il secondo anno dopo il
record di partecipanti del 2020. Famiglie e singoli scopriranno che
la corsa virtuale è un ottimo modo per muoversi, e portare nelle
loro vite un po’ dell’invincibile spirito guerriero di Wonder
Woman. Le registrazioni apriranno a luglio. Per ulteriori
informazioni visitate il sito dcwonderwomanrun.com.
Con il film del 2003
Underworld ha avuto inizio quella che è
oggi considerata tra le più importanti saghe di genere
horror degli ultimi anni. Composta da cinque film, questa ha
portato sul grande schermo lo scontro tra vampiri e licantropi,
creature fantastiche che ben prima di Twilight hanno mostrato
qui tutto il loro potenziale. Il primo film, diretto da Len
Wiseman, è oggi considerato un vero e proprio cult del suo
genere, capace di combinare al suo interno numerosi generi per dar
vita ad una storia quantomai avvincente. Nel 2006 è poi arrivato al
cinema il suo primo sequel, Underworld –
Evolution, nuovamente diretto da Wiseman.
La storia scritta da
Danny McBride presenta anche stavolta quella serie
di elementi tipici tanto dell’horror quanto del fantasy. In
particolare, infatti, è l’aspetto visivo del film a colpire. Cupo e
ricco di violenza, questo mostra in modo più che adeguato tutta la
brutalità che intercorre tra le due fazioni opposte. Ed è stata
proprio questa sua atmosfera a decretare il successo di
Underworld, attirando tanto i fan del genere quanto dei
nuovi curiosi. Non capita infatti tutti i giorni di poter vedere
due delle creature più celebri della cultura popolare darsi
battaglia fino all’ultimo sangue.
Con un budget di 45 milioni di
dollari, e un incasso di 113, questo secondo capitolo ha confermato
l’interesse nei confronti della saga. La storia inizia così ad
espandersi sempre di più, lasciando già da qui intravedere alcuni
risvolti futuri che non faranno che generare ulteriore attesa e
coinvolgimento. Prima di intraprendere una visione di questo
secondo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Underworld – Evolution: la trama
del film
Come il precedente, anche questo
secondo capitolo porta avanti la battaglia tra i Vampiri e Lycan.
Le origini delle due specie vengono qui esplorate con un tuffo nel
passato. Qui si fa la conoscenza del vampiro
Marcus, il quale insieme al temibile
Viktor, imprigiona suo fratello
William, capostipite dei Lycan. Secoli dopo,
Marcus si è ora risvegliato dal suo stato di morte apparente,
scoprendo di essere stato reso un ibrido tra vampiro e licantropo.
Desideroso di liberare suo fratello e governare ora con lui il
mondo, Marcus inizia la propria ricerca della prigione di William.
Lungo la sua strada lascerà una scia di morte e distruzione, che
genereranno non poca paura tra i vampiri. L’unica che sembra
poterlo fermare è Selene.
La vampira inizia infatti da subito
l’inseguimento, dovendosi però scontrare con una serie di
difficoltà. Per prevedere le mosse del rivale, dovrà infatti a sua
volta scoprire il ruolo dove è tenuto prigioniero William. Con
l’aiuto di Michael e di Alexander
Corvinus, cercherà di scoprire quanto prima ciò che le
occorre sapere, nel tentativo di acquisire abbastanza potere da
avere speranze di sconfiggere Marcus. In quella che si configura
come una vera e propria corsa contro il tempo, la guerra tra
Vampiri e Lycan sarà sempre più in procinto di esplodere in
qualcosa di ingestibile. Uno scenario che Marcus auspica, così da
poter finalmente assumere il potere a cui si sente destinato.
Underworld – Evolution: il cast del
film
Ad interpretare l’iconica vampira
Selene vi è l’attrice Kate
Beckinsale. Questa, che fino a quel momento aveva
recitato prevalentemente in film in costume, accettò nuovamente la
parte con grande entusiasmo. L’attrice desiderava infatti
cimentarsi con nuovi generi, andando contro l’immagine che si era
costruita fino a quel momento. Grazie ai film
di Underworld è infatti divenuta principalmente nota
come eroina di film action. Anche per questo film si sottopose ad
un lungo addestramento, al fine di poter eseguire personalmente
anche le acrobazie più complesse. L’attrice ha inoltre dovuto
nuovamente richiedere il taglio di una scena di sesso, poiché
contraria a recitare interamente nuda.
La figlia della Beckinsale,
Lily Mo Sheen, è presente nei panni di una
giovanissima Selene. Scott Speedman, anch’egli già
presente nel primo film, riprende il ruolo del medico Michael
Corvin, il quale viene qui ora esplorato nella sua nuova natura di
ibrido. L’attore Tony Curran, che aveva già
interpretato un vampiro in Blade II, è qui Marcus
Corvinus. Nell’assumere i panni del villain, l’attore richiese di
poter tenere i canini da vampiro anche al di fuori delle riprese,
così da rimanere nel personaggio. Suo fratello William, invece, è
interpretato da Brian
Steele. Derek Jacobi è invece
Alexander Corvinus, discendente di Marcus ma alleato di Selene. Gli
attori Zita Gorog e Bill Nighy compaiono
brevemente nei panni di Amelia e Viktor, il leggendario
vampiro.
Underworld – Evolution: i sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, il grande successo
del film ha permesso la realizzazione di una vera e propria saga
cinematografica. Questa è infatti proseguita con Underworld – Il risveglio
del 2012. Nel 2017 è infine uscito Underworld: Blood Wars,
attualmente capitolo conclusivo della saga. È in realtà stato
annunciato anche un sesto film, ma la Beckinsale, protagonista di
tutti i sequel, ha dichiarato di non avere intenzione di riprendere
il ruolo di Selene. Oltre a questi titoli, nel 2009 è stato
rilasciato il primo e unico prequel della saga. Intitolato
Underworld – La ribellione di Lycans, questo va a narrare
le origini della guerra tra vampiri e licantropi, e non presenta
dunque il personaggio di Selene.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Underworld – Evolution grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 8 marzo alle ore 21:20 sul
canale Rai 4.
Sono state annunciate le nomination
ai PGA Awards 2021 (Producers Guild of
America Awards), i premi della gilda dei produttori che
spesso sono uno specchio di quello che succederà agli Oscar. Ecco
di seguito tutti i nominati per le categorie di cinema e
televisione:
CINEMA
Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical
Motion Pictures:
Megan Fox è forse una delle
attrici più belle del mondo. Dal viso perfettamente
simmetrico e gli occhi provocanti, è passata alla storia
soprattutto per la propria sensualità. Ma
scopriamo qualcosa di più sull’attrice e modella.
Megan Fox è nata
negli Stati Uniti, nel Tennessee, da Gloria Darlene e Franklin
Thomas Fox. Ha cominciato a studiare danza e recitazione all’età di
cinque anni, e ha cominciato a fare la modella a 13. Il suo debutto
l’ha fatto con il film delle gemelle Olsen Holiday in the
Sun nel 2001. Al cinema, è conosciuta soprattutto per il
proprio ruolo nel franchise di Transformers.
Ecco dieci curiosità su Megan Fox:
Megan Fox: altezza
1) Megan Denise Fox è nata
il 16 maggio 1986 a Rockwood, in Tennessee. I suoi tratti
distintivi sono la voce seducente, i lunghi capelli castani e gli
occhi azzurri, i tantissimi tatuaggi e l’abitudine di vestirsi in
rosso e in nero. Megan Fox è alta 1.63 metri.
2) Megan Fox è stata bandita
da Walmart. La reginetta di bellezza, vincitrice di
parecchi concorsi in giovanissima età, che ha cominciato la propria
carriera da modella a 13 anni, è stata beccata mentre rubava da un
negozio Walmart all’età di 15 anni. Come risultato, è stata bandita
a vita. Cosa stava rubando? Del trucco.
3) A scuola, ha subito del
serio bullismo. Megan Fox ha affermato di soffrire di
disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e di disturbo
ossessivo-compulsivo. Ha affermato che, tra le altre cose, i
disturbi le hanno causato problemi a scuola, dove fu rifiutata
dalle altre ragazzine per essere troppo aggressiva e iperattiva: le
bulle erano solite lanciarle pacchetti di ketchup, e a volte Megan
Fox finiva per mangiare da sola nei bagni della scuola.
Megan Fox: i film
5) Ha cominciato a recitare
per non fare l’università. Prima della grande svolta
di Transformers, Megan Fox non voleva davvero
recitare, se non per evitare di andare all’università e fare dei
soldi recitando.
6) I film e la carriera da
attrice. Megan Fox ha cominciato a recitare e a fare la
modella come professione molto presto, all’età di tredici anni. Il
suo arrivo ai lungometraggi è arrivato con un ruolo
in Holiday in the Sun, un film del 2001 con le
sorelle Olsen. Da lì, ha fatto tantissima televisione, in telefilm
come Ocean Ave, The Help e Hope
& Faith. La svolta nella carriera di Megan Fox è
arrivata ovviamente con Transformers, che ha lanciato la
sua carriera cinematografica. Ha interpretato il ruolo di
Mikaela in Transformers e il sequel Transformers – La vendetta del caduto. Un’altro
dei suoi ruoli cinematografici più famosi è quello in Tartarughe Ninja e nel
sequel
Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra. Di recente, è tornata
in televisione con New
Girl, al fianco di
Zooey Deschanel. Nel 2019 è stata tra le protagoniste
di Above the Shadows nei panni di Juliana. Nello stesso
anno è stata diretta da James Franco in Zeroville, nel
ruolo di Soledad Paladin e nei panni di Marguerite Higgins in
Jangsa-ri 9.15.
Megan Fox oggi
Nel 2020 ha interpretato
Ellen nel film Think Like a Dog e Samantha O’Hara
in Rogue. Nel 2021 ritornerà a recitare come Emma nel film
horror Till Death, nel ruolo di Jacqueline al fianco di
Oscar Isaac in Big Gold Brick e come Rebecca
Lombardi in Midnight in the Switchgrass.
7) All’inizio, i soldi erano
davvero pochi. Megan Fox non se l’è sempre cavata
alla grande. L’attrice, infatti, ha finito la scuola per
corrispondenza e si è trasferita a Los Angeles. Inizialmente,
racconta, non aveva molti soldi, e risparmiava per riuscire a
radersi: spesso, non avendo i soldi per comprare nemmeno i rasoi
usa e getta, indossava solo e soltanto pantaloni lunghi.
8) Instagram e il selfie
senza trucco. Megan Fox ha aperto il proprio profilo di
Instagram nel 2014, destando subito l’attenzione di tutto con una
fotografia che ha fatto parecchia invidia. Infatti, poco dopo aver
aperto l’account, ha postato un selfie senza trucco, scattata “di
prima mattina”. Ma, chiaramente, è bellissima come al solito.
Megan Fox hot
9) È una fan dei
tatuaggi. Megan Fox è una grande amante dei tatuaggi e,
stando ai pettegolezzi, ne ha in tutto nove. Tra gli altri, c’è una
citazione dal King Lear di William Shakespeare,
tatuato sulla sua spalla destra, e uno sulle costole, che dice
“c’era una volta una ragazzina che non conosceva l’amore, finché un
ragazzo le spezzò il cuore”.
10) Ha avuto un cameo in
Bad Boys II. Megan Fox è comparsa in un piccolo
ruolo nel film del 2003 Bad Boys II, che non compare
nei crediti. Inoltre, è difficile da notare, in quanto piuttosto di
secondo piano: il ruolo è quello di una ballerina in un locale
notturno.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL FINALE DI WANDAVISION!
Dopo nove
fantastici episodi, WandaVision,
il primo progetto della Fase 4 del MCU, è finalmente giunto a
conclusione. Sebbene la serie sia riuscita – almeno in parte – a
configurarsi come prodotto autonomo, il finale (ma non solo) ha
chiaramente mostrato che si collegherà al più ampio MCU. Quale
futuro è in serbo per i personaggi dello show? Scopriamolo insieme
grazie a
Screen Rant:
1Ralph
Nonostante affermi di essere
il fratello morto di Wanda, Pietro, Monica scopre che la persona
che Agatha stava controllando era solo un residente di Westview di
nome Ralph Bohner.
Monica è stata in
grado di liberarlo dall’incantesimo della strega togliendogli una
collana incantata attorno al collo, che gli ha permesso di
“falsificare” i poteri di Quicksilver. Anche se molti fan avrebbero
amato che fosse il “vero” Quicksilver dall’universo Fox, è stata
comunque una bella strizzatina d’occhio agli appassionati dei film
degli X-Men.
Shay Mitchell è nata con il
nome di Shannon Mitchell a Toronto, in Canada. La madre è
filippina, mentre il padre ha origini irlandesi e scozzesi. Amante
delle arti performative da bambina, ha cominciato a prendere
lezioni di danza all’età di cinque anni e, poco
dopo il suo trasferimento a Vancouver all’età di cinque anni, ha
risposto a delle audizioni aperte per modelle
preadolescenti, cominciando così una carriera nella moda, e che
l’ha portata a lavorare per diverse compagnie e a viaggiare tra
Bangkok, Hong Kong e Barcellona.
Il ruolo nella serie Pretty
Little Liars, che l’ha resa famosa globalmente, è
arrivato all’età di 21 anni. Anni dopo, l’attrice fa ancora la
professione che ama, è diventata il modello di molte ragazzine per
l’aver interpretato il ruolo di una ragazzina lesbica come molta
naturalezza, è amata per la propria bellezza ed è particolarmente
attiva sui social, oltre ad avere il proprio canale YouTube.
Shay Mitchell: Pretty Little
Liars
1) Il ruolo
in Pretty Little Liars è quello che ha fatto di Shay
Mitchell una celebrità mondiale. Alle audizioni, si è
inizialmente presentata per il ruolo di Spencer Hastings.
Ha provato poi per il ruolo di Emily Fields, con il quale la
squadra di casting stava avendo delle difficoltà: dopo aver visto
due provini registrati, stavano per affidare il ruolo alla seconda
attrice. Ma di persona, Shay fu capace di entrare completamente nel
ruolo di Emily, facendo un’ottima impressione sui presenti ed
aggiudicandosi il ruolo.
Shay Mitchell in You
Nel 2018 l’attrice è stata membro
del cast di You,
la serie originale Netflix basata sull’omonimo romanzo di Caroline
Kepnes nel quale recita al fianco di
Penn Badgley. Nel 2019 è stata tra le protagoniste di
Dollface, serie tv creata da Jordan Weiss per Hulu. In
Italia la serie arriverà dal 5 Marzo 2021 come prodotto Star Original, canale
per adulti di Disney+.
Shay Mitchell in The Heiresses
Sempre nel 2019 è stata tra le protagoniste di The Heiresses la
serie creata da I. Marlene King.
2) La sessualità del
personaggio di Emily fu controverso all’uscita della prima stagione
di Pretty Little Liars. Nel libro Emily era
bisessuale, viene resa lesbica nella serie tv. Una compagnia ritirò
le pubblicità relative allo show. All’inizio si pensò fosse a causa
della relazione tra Aria e il proprio insegnante, ritenuta
scandalosa, ma la ragione era in realtà il personaggio di Emily. Ma
l’attrice è particolarmente orgogliosa del lavoro
fatto, soprattutto perché Pretty Little
Liars fu uno dei primi programmi a parlare apertamente di
omosessualità femminile. E Shay Mitchell ne è particolarmente
felice, perché ha avuto un impatto positivo su molte persone: molte
sono infatti le fan che l’hanno ringraziata per averle aiutate a
fare coming out.
3) Shay Mitchell e le altre attrici
di Pretty
Little Liarshanno tatuaggi coordinati.
Infatti, si sono tatuate le iniziali del proprio personaggio sul
dito indice, quello che dice “shhh”. Inizialmente, Shay non voleva
partecipare alla cosa, per paura del dolore (soprattutto sul dito!)
Dopo aver insistito per fare dei tatuaggi all’henné, alla fine ha
ceduto.
4) Shay Mitchell è molto
attiva su Instagram, e il suo profilo ci rivela molto
sulla sua vita di tutti i giorni. L’attrice, infatti, ama molto
viaggiare, ma un paio di mesi fa è stata accusata di aver
falsificato le foto dei suoi viaggi in Asia. Il
suo profilo ha 19 milioni di follower, ma sembra che alcune delle
fotografie siano state prese da internet e postate come se fossero
sue. Infatti, in una delle stories incriminate, che mostra dei
palazzi di notte con la scritta “night views”, si vede, in un
angolo, il cursore di un computer. Inoltre, mentre l’attrice ha
presentato la fotografia come un palazzo di Hong Kong, in molti lo
hanno riconosciuto come un famoso edificio di Tokyo. La fotografia
originale è stata trovata, e l’attrice si è difesa dicendo che si
trattava effettivamente di fotografie trovate su Pinterest e
Tumblr, e condivise come ispirazione. Inoltre, ha postato
fotografie di se stessa durante i propri viaggi a Hong Kong come
prova di esserci stata davvero.
5) Oltre alla sua
passione per i viaggi, il profilo Instagram di Shay Mitchell ci
dice altro sulle passioni dell’attrice: la sua ossessione
per la pizza, per il cibo piccante e la salsa Siracha.
6) Ma il cibo non è
sempre stata una nota di serenità nella vita di Shay Mitchell.
L’attrice, infatti, come molte delle star del cast
di Pretty Little Liars, ha sofferto di disturbi
alimentari. Ha dichiarato, infatti, di essere arrivata a
non mangiare per un giorno intero, costringendosi a sentirsi poi
affamata, stanca, e tristissima. Quando si è accorta di quanto la
propria ossessione per le taglie la rendesse triste, si è accorta
di dover cambiare qualcosa: ora, cerca di essere sana e felice,
anziché concentrarsi sul proprio peso.
Blissdi
Shay Mitchell
7) È stata co-autrice di un
romanzo, scritto con la migliore amica Michaela
Blaney. Si intitola Bliss, e parla di
un’aspirante attrice di ventun’anni che cerca di avere successo
nella professione.
8) Il libro non è l’unica
collaborazione con l’amica Michaela Blaney: infatti, le
due gestiscono un sito di lifestyle, il blog di Shay. Scrivono di
moda, salute, bellezza, e tutto quello che ci sta in mezzo. Si
chiama Amore and Vita, e la nuova versione sta per arrivare
online.
Shay Mitchell e Ashley Benson
9) Il suo soprannome è “Shay
Buttah”, o “Buttah”. Lei e la sua migliore amica, la star
di Pretty Little Liars Ashley
Benson, amano chiamarsi con i nomi “Buttah and Benzo”. Non
solo: hanno un hashta, #ButtahBenzo, e Shay indossa spesso una
collana con il nome Buttah in onore dell’amicizia.
10) Ha uno show con Ashley
Benson. Non solo Pretty Little Liars, ma le
due fanno anche delle chat UStream insieme. Inoltre, Shay Mitchell
ha raccontato di come i fan abbiano insistito per avere uno show
YouTube, che le ha spinte a dare origine a The Buttah-Benzo
Show.
Brie
Larson è stata ufficialmente annunciata come
interprete di Captain Marvel durante il
Comic-Con di San Diego del 2016. Il film primo dedicato a Carol
Danvers è stato poi girato nel 2018 e distribuito nel 2019,
diventando il primo cinecomic del MCU ad essere co-diretto da una
donna.
Da allora Larson è tornata nei panni
del personaggio in Avengers:
Endgame, mentre a breve dovrebbero ufficialmente partire
le riprese dell’attesissimo Captain
Marvel 2, che arriverà nelle sale a novembre del 2022.
Il ruolo è sempre stato molto importante per l’attrice premio
Oscar: la stessa ha sempre definito Captain Marvel un “simbolo” a
cui “diverse tipologie di persone” cercano di ispirarsi. Larson ha
sempre specificato che il personaggio appartiene a chiunque voglia
identificarsi con esso e proprio di recente ha ribadito questa sua
convinzione, spiegando qualcosa in più in relazione al suo legame
con Carol.
In un nuovo video diffuso attraverso
il suo canale
YouTube ufficiale, realizzato in occasione dei due anni
dall’uscita del primo Captain
Marvel, Larson ha risposto ad alcune domande dei fan. È
stata quindi l’occasione per l’attrice di spiegare quanto sia
entusiasta dell’idea che i fan usino Carol Danvers/Captain Marvel
come simbolo di forza per superare i momenti difficili delle loro
vite.
“Sono cambiata davvero tanto.
Sono cresciuto davvero tanto. Per questo, sono davvero entusiasta
di vedere cosa potrà portare a Carol e al sequel di Captain Marvel
grazie a chi sono ora”, ha spiegato Brie Larson. “Vedere
come avete accolto Carol e l’avete trasformata in un simbolo è
stato assolutamente straordinario e incredibile. Per affrontare le
difficoltà della vita, per ritrovare la forza necessaria per
affrontare certi momenti… avete sempre fatto riferimento a questo
personaggio e trovato in lei qualcosa, al di là che si trattasse di
una battuta tratta dal film o dai fumetti. Sono entusiasta all’idea
di poter far crescere ancora di più tutto ciò. Per quanto riguarda
il sequel, ogni volta mi viene chiesto cosa posso dire e cosa non
posso dire. Ma la verità è che non posso dire assolutamente
niente!”
Tutto ciò che sappiamo su Captain
Marvel 2
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box
office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di
Candyman. Nel cast ci saranno Iman
Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie
tv in arrivo su Disney+) e Teyonah
Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice
Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain
principale, del quale però non è ancora stata rivelata
l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
La saga letteraria di Harry Potter si è ufficialmente conclusa con
I doni della morte, nonostante la Warner Bros. sia
riuscita ad estendere il franchise cinematografico a otto episodi,
dividendo l’adattamento del romanzo conclusivo in due film.
Da allora ci sono stati i film della
saga spin-off, Animali Fantastici, nonostante il secondo (ad
oggi ne sono stati realizzati due, mentre un terzo è attualmente in
produzione) non sia stato accolto particolarmente bene dalla
critica e non abbia raccolto quanto sperato al botteghino. Di
conseguenza, l’entusiasmo per il terzo sopracitato capitolo è stato
in qualche modo smorzato. Tuttavia, una volta terminata la saga con
protagonista Newt Scamander (sono previsti ancora altri due film,
per un totale di cinque episodi), i fan si chiedono cosa accadrà al
longevo franchise.
Durante un intervento alla Morgan
Stanley Technology, Media & Telecommunications Conference,
Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha anticipato quale potrebbe
essere il futuro del Wizarding World sul grande schermo dopo la
conclusione della saga di Animali Fantastici.“C’è
questa piccola cosa chiamata Harry Potter, che è uno dei franchise
più amati”, ha dichiarato Kilar (via
The Hollywood Reporter). “Siamo incredibilmente grati di
avere la possibilità di collaborare con J.K. Rowling. Direi che c’è
anche molto da esplorare”.
La fonte sottolinea che le
dichiarazioni di Kilar potrebbero fare riferimento alla tanto
chiacchierata serie tv in live action in arrivo su HBO MAX.
Tuttavia, riporta anche che “la Warner Bros. potrebbe decidere
di sviluppare un nuovo tent-pole basato sullo spettacolo teatrale
Harry Potter e la maledizione dell’erede.”
In attesa di eventuali nuovi
dettagli, ricordiamo che Harry Potter e la maledizione
dell’erede è diviso in due parti. La storia si concentra
sugli anni da “babbano” di Harry, quando era soltanto un orfano
sfortunato che viveva in un sottoscala ed era malmenato dal
prepotente cugino.