Con il suo pardo dalle linee
futuristiche che omaggia la magia del cinema in pellicola, il
designer svizzero Luciano Baragiola si è aggiudicato il primo posto
del concorso per la realizzazione del nuovo manifesto del Locarno
Film Festival. Al bando hanno risposto quasi mille progetti
provenienti da tutti i continenti e realizzati da grafici, artisti,
illustratori e appassionati tra i 6 e i 74 anni, confermando
l’attenzione internazionale e intergenerazionale di cui gode il
Festival, e il desiderio di partecipazione della sua
community.
Nato dalla volontà di coinvolgere in
maniera sempre più attiva la community del Locarno Film Festival,
il concorso internazionale per il nuovo manifesto è stato lanciato
il 26 ottobre 2020 e ha visto la partecipazione di 901
progetti provenienti da 85 Paesi da tutti i
continenti. Un successo che conferma l’attenzione
internazionale di cui gode il Festival e un desiderio di
partecipazione diffuso anche dal punto di vista anagrafico, visto
che i partecipanti hanno un’età compresa tra i 6 e i
74 anni.
Dopo un’attenta e lunga selezione, dovuta alla straordinaria
adesione riscossa dal bando, la giuria – composta dalle direzioni
del Festival, coadiuvate da Michele Jannuzzi (brand consultant),
Fabienne Merlet (responsabile marketing) e dal team grafico – ha
scelto il manifesto della 74esima edizione del Festival.
Il progetto selezionato è opera di Luciano
Baragiola, designer multidisciplinare attivo a Lugano con
lo studio favon.io, e in diverse altre realtà nazionali e
internazionali, da Lucerna a Milano. Nel 2018 ha collaborato con
l’Università della Svizzera italiana (USI), partecipando
attivamente alla creazione della nuova sede de L’ideatorio, mentre
da gennaio 2019 collabora con la Hochschule Design & Kunst di
Lucerna. L’immagine, oltre a figurare sulla cartellonistica del
Festival, ne ispirerà i materiali promozionali e informativi,
cartacei e digitali.
Il concetto del manifesto
vincitore trae ispirazione dalle origini del cinema e in
particolare da quell’intuizione che è alla base della nascita della
settima arte: la rapida successione di 24 fotogrammi al secondo
che, da oltre 125 anni, “inganna” l’occhio umano regalandogli
l’illusione del movimento. Il pardo dalle linee essenziali e
futuristiche di Baragiola è stato così scomposto in 24 parti, per
rappresentare l’immagine cinematografica e raccontare, al contempo,
la direzione del Locarno Film Festival: una manifestazione che
avanza decisa verso il futuro e l’innovazione, portando con sé la
traccia profonda delle proprie origini e della storia del
cinema.
A tutti coloro che hanno voluto
mettersi in gioco per costruire insieme l’identità della prossima
edizione, verrà offerto un accredito a Locarno74, e con esso la
possibilità di continuare a essere parte della comunità del
Festival.
La 74esima edizione del Locarno Film Festival si terrà
dal 4 al 14 agosto 2021. Il team del Festival
sta lavorando, nel pieno e rigoroso rispetto delle norme sanitarie,
nell’ottica di realizzare un’edizione completa della
manifestazione. Qualora le stesse norme lo imponessero, il Festival
si riserva la possibilità di apportare delle modifiche
organizzative, che verranno comunicate a tempo debito ai media e al
pubblico.
Daisy Ridley ha un legame personale con il
personaggio di Rey interpretato nella trilogia sequel di Star Wars. Ridley ha fatto il suo debutto come
Rey nel 2015 neIl
risveglio della forza. La sua storia è notevolmente simile
a quella di Luke Skywalker, suo futuro mentore: sola sul pianeta di
Jakku, Rey è uno spazzino che viene travolto in una battaglia per
salvare la galassia. Lungo la strada, scopre il suo vero lignaggio
e trova una nuova famiglia che la porta ad accettare chi è.
Il viaggio di Rey è uno degli
aspetti più amati della trilogia sequel di
Star Wars, che alla fine si è rivelata parecchio
controversa. Ne Gli
ultimi Jedi, il lignaggio di Rey sembrava essere stato
rivelato, con Kylo Ren che dice a Rey che i suoi genitori, in
realtà, non sono nessuno. Alla fine, ne L’ascesa
di Skywalker, viene rivelato che Rey è una
Palpatine. Questa svolta è sconcertante per Rey, che da sempre
aveva lottato con il bene e il male dentro di lei mentre cercava un
senso di appartenenza all’universo.
Ora Daisy Ridley ha rivelato che questa
ricerca di appartenenza stava avvenendo sia davanti che dietro la
telecamera. Nel nuovo libro “Star
Wars: The Age of Resistance” (via
Digital Spy), l’attrice ha rivelato che la ricerca di Rey per
una famiglia e un senso di comunità attraverso il suo lignaggio era
qualcosa che l’attrice stava cercando parallelamente nella realtà.
Ridley spiega che il cast e la troupe di
Star Wars sono diventati come una famiglia nel tempo,
ed essendo il franchise così incentrato proprio sul concetto di
famiglia, è diventato una pietra miliare dell’esperienza di Ridley
mentre lavorava alla saga.
“La famiglia è l’essenza di Star
Wars. Il concetto di famiglia è stato trasposto ovunque. Anche sul
set sembravamo essere una famiglia. È c’era questa sensazione di
legame, ovunque. Rey sta cercando di trovare il suo posto in questo
mondo nello stesso modo in cui io stavo cercando di trovare il mio
posto nel mondo. Le somiglianze erano davvero incredibili. Perché
mi sono sentita davvero ben accolto, e per gli altri intorno a me
sembrava essere davvero importare come mi sentivo. Di conseguenza,
questo si è tradotto nel viaggio di Rey. All’improvviso c’erano
queste persone a cui importava di lei, mentre stava trovando il suo
posto nel mondo.”
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Attenzione, l’articolo contiene spoiler
sulla quinta puntata di WandaVision, disponibile dal 5 febbraio su
Disney+.
Il quinto episodio di WandaVision ha lasciato i fan in un vero e
proprio stato di shock: alla fine dell’episodio in questione,
infatti,
appare la versione di Quicksilver dell’universo degli X-Men targato
FOX, quella ciò interpretata da Evan Peters.
Ciò ha ovviamente scatenato tutta una serie di speculazioni da
parte dei fan sul futuro del MCU in relazione al Multiverso.
Quicksilver potrebbe rappresentare
solo il primo passo di un piano molto più ampio che alla fine
porterà questi due universi cinematografici a collegarsi. Se sarà
davvero così, allora è possibile che ci siano diversi altri
personaggi del franchise dedicati ai mutanti pronti ad adattarsi
perfettamente alla narrativa impostata dallo show con protagonisti
Scarlet Witch e Visione. Ecco quindi che
Screen Rant ha raccolto 10 altri X-Men della Fox che potrebbe
apparire nella serie Disney+.
1Magik
The New Mutants è stato ripetutamente
posticipato, al punto che quando è stato finalmente rilasciato, non
avrebbe mai potuto essere davvero all’altezza del clamore che aveva
inizialmente generato. Uno dei pezzi forti del film è stato il
debutto sul grande schermo di Magik.
Con
Anya Taylor-Joy in definitiva ascesa grazie alla sua
interpretazione ne La regina degli scacchi, sarebbe forse
una buona inclusione per il MCU. Inoltre, i magici parallelismi tra
Magik e Wanda creerebbero un conflitto interessante se le due si
trovassero faccia a faccia.
Non molto tempo fa, attraverso il
suo account Vero, Zack Snyder ha confermato che Martin Manhunter
avrebbe finalmente fatto la sua apparizione nella
Snyder Cut di Justice
League. Quando al regista è stato finalmente data la
possibilità di completare il suo taglio del cinecomic, Snyder ha
coinvolgimento l’attore Henry Lennix nelle riprese
aggiuntive e ha finalmente girato la fatidica scena con
protagonista J’onn J’onzz.
Lennix ha interpretato il generale
Swanwick ne L’uomo
d’acciaio e in
Batman v Superman: Dawn of Justice, ma secondo
quanto riferito, l’intendo di Snyder è sempre stato quello di
rivelare che, in realtà, era proprio lui l’alter ego di Martin
Manhunter. Tuttavia, al momento non è chiaro se Martin Manhunter
avrà un futuro nell’universo DC (nonostante lo stesso Lennix si sia
dichiarato assolutamente disponibile per un’eventuale film da
solista).
Indipendentemente da ciò, in una
recente intervista con
ComicBook, è stato proprio Henry Lennix ha
rivelare di non avere idea di come apparirà effettivamente Martin
Manhunter nel taglio di Justice
League in arrivo su HBO Max, confermando di aver
indossato una tuta per il mo-cap durante i reshoot. Anche se il
personaggio avrebbe potuto prendere vita grazie all’impiego di
trucco prostetico, non sorprende che alla fine Snyder abbia optato
per una creazione in CGI di J’onn J’onzz.
“Mo-cap. Non so che aspetto
avrò”, ha spiegato Lennix. “Non so come sarà il corpo e
tutto il resto, ma sono entusiasta di vederlo, finalmente. Credo
che sarà in ottima forma, ma onestamente non so come apparirà. Ho
indossato la tuta per il mo-camp e ho girato la mia scena”. Ad
oggi, abbiamo visto una bozza molto, molto approssimativa di Martin
Manhunter, quindi non abbiamo idea di quanto, nel film, il
personaggio sarà fedele alla controparte fumettistica. Molto
probabilmente, vedremo il primo sguardo ufficiale a J’onn J’onzz
nel nuovissimo trailer ufficiale della Snyder Cut che
arriverà online la prossima settimana.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
James
Gunn, che ha scritto e diretto il franchise di
Guardiani
della Galassia, ha finalmente specificato la galassia
a cui fa riferimento il nome dell’amatissimo team di eroi. Nei
film, il goffo terrestre Peter Quill, meglio noto come Star-Lord,
guida una banda di disadattati che col tempo darà vita ad una vera
e propria famiglia allargata. Il gruppo si è rapidamente guadagnato
l’affetto e la stima dei fan grazie al suo debutto sul grande
schermo nel 2014, che si sono poi consolidati con il sequel del
2017 e le successive apparizioni nei film dedicati agli
Avengers.
Gunn tornerà a scrivere e dirigere
l’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3, che dovrebbe
arrivare al cinema nel 2023. Il regista era stato momentaneamente
licenziato dalla Disney a causa di alcune vecchie dichiarazioni
ritenute offensive e razziste. Nel frattempo, è stato ingaggiato
dalla Warner Bros. per dirigere il riavvio dei personaggi della
Task Force X sul grande schermo, l’attesissimo The Suicide
Squad. Tuttavia, a distanza di poco tempo, Gunn è
stato reintegrato dalla Disney, che ha nuovamente affidato al
regista i lavori sul terzo
GOTG.
In un recente post su
Twitter, James
Gunn ha finalmente rivelato che i Guardiani difendono
la Galassia di Andromeda. Il regista e sceneggiatore, com’è solito
fare, ha risposto ad una serie di domande sui suoi prossimi
progetti cinematografici e televisivi. Ad un certo punto, un fan
gli ha chiesto se i Guardiani siano effettivamente i custodi di una
Galassia in particolare, e Gunn ha risposto: “Solitamente,
Andromeda”. La Galassia di Andromeda è la principale
galassia più vicina alla nostra Via Lattea, a circa 2,5 milioni di
anni luce dal nostro pianeta.
Gunn e il suo team hanno lavorato
con intelligenza e minuzia per cercare di creare dei personaggi che
fossero credibili e riconoscibili, soprattutto da un punto di vista
emotivo. Lo stesso regista e sceneggiatore ha rivelato di aver
pianto molto durante la fase di stesura dello script di Guardiani della Galassia Vol. 3. Non
sorprende, dunque, che la stessa attenzione e la medesima
“sensibilità” siano state applicate anche nella costruzione
dell’universo in cui operano Star Lord & co.
Dopo aver interpretato una versione
flaccida e fuori forma di Thor in Avengers:
Endgame del 2019, Chris
Hemsworth si prepara a tornare nei panni della
versione originale del Dio del Tuono scolpita nella memoria
collettiva grazie all’attesissimo Thor: Love and
Thunder, che arriverà nelle sale nel 2022. D’altronde,
già
le primissime immagini dal set del film hanno anticipato che
l’attore sfoggerà una forma fisica ancora più prorompente rispetto
al passato.
Ora, il suo allenatore di lunga
data, Luke Zocchi, ha parlato con i conduttori del
podcast australiano Fitzy & Wippa,
rivelando i “segreti” dietro il fisico scultoreo dell’attore
australiano. “Al momento ha raggiunto uno status
fenomenale. È enorme, più di quanto lo sia mai stato in passato. È
assurdo. Non è mai stato così pesante. L’abbiamo pesato l’altro
giorno: era 105 chili (231 libbre)”. Parlando nello specifico
della dieta necessaria a mantenere una tale massa muscolare, Zocchi
ha spiegato: “Mangia pulito. È solo la quantità di cibo! Mangia
ogni 2 ore. Gli faccio un pasto da 450 calorie. Mangia 8 volte al
giorno quando è impegnato sul set. Quindi ogni 2 ore gli porto del
pollo mescolato con riso e un po’ di verdura.”
Tuttavia, c’è qualcuno a cui le
dimensioni fisiche di Hemsworth creano spesso diversi problemi.
Anche lo stunt (nonché amico di lungo data) di Hemsworth,
Bobby Holland Hanton, sempre durante il podcast
australiano ha parlato dell’incredibile stazza dell’attore,
commentandola però in chiave ironica: “Tutti sono esterrefatti
dalle sue dimensioni. Io invece penso soltanto che ora dovrò
raggiungere quella taglia. Ogni volta gli mando un messaggio e gli
dico: ‘Grazie mille amico mio, questa volta sarà ancora più
difficile’.”
Hanton ha sottolineato di essere
comunque pronto a questa sfida, nonostante si tratti di dover
mangiare molto di più: “È la versione più grande Thor che ci
sia mai stata. Quindi devo essere anche io la versione più grande
di me stesso. Mangiamo ogni due ore: è diventato un lavoro ingrato.
È tutto un aumentare le calorie, allenarsi due volte al giorno. È
tutto così. Ci stiamo allenando davvero tanto. Stiamo mettendo su
davvero tanta massa muscolare. Non è facile peer il corpo. Trovo
che portare in giro un peso extra sia tosta per i legamenti”.
Alla fine, però, Hemsworth se la sta cavando comunque egregiamente:
“Va tutto bene. Voglio dire, guardatelo: è una montagna! È sano
come un pesce”.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Sapevamo già che quasi sicuramente
Cassie Lang avrebbe fatto parte del terzo film di Ant-Man,
soprattutto dopo che abbiamo ritrovato il personaggio ormai
sedicenne in Avengers:
Endgame. La vera sorpresa è stata quando Kevin Feige, in
occasione dell’Investor Day di Disney dello scorso anno, ha
annunciato che Kathryn Newton avrebbe sostituito
Emma Fuhrmann nella parte.
In una recente intervista con
Entertainment Tonight, è stata proprio Newton a parlare per la
prima volta del suo coinvolgimento in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, spiegando
come sia riuscita ad ottenere il ruolo e rivelando che la
cancellazione della serie Netflix The Society, alla fine,
sia stata una sorta di benedizione. “Nel bel mezzo della
quarantena, dovevamo iniziare a girare la seconda stagione, ma la
serie è stata cancellata. In quel momento ho visto tutto nero. Non
avevo idea di cosa avrei fatto. E poi, una settimana dopo, ho
ricevuto una chiamata dalla Marvel…”, ha spiegato la
giovane attrice.
“Ho sempre desiderato recitare
in un film Marvel, da tutta la vita. Sono sempre stata una grande
fan di quei film. Ogni volta che ne usciva uno, andavo al cinema
con mio padre. Era come se fosse un rituale, un momento tutto per
noi. Amavamo quei film. Ma all’epoca non ero neanche lontanamente
in grado di pensare ad un eroe che mi sarebbe piaciuto
interpretate. O semmai, un giorno, ne avessi avuto la
possibilità.”, ha aggiunto.
Cassie dovrebbe avere un ruolo
fondamentale in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, con buone
probabilità che il personaggio finisca per assumere ufficialmente
l’identità di Stature. Newton non ha potuto rivelare nulla al
riguardo, ma ha comunque lasciato intendere che ci saranno grandi
cose in futuro per il suo personaggio. “Tutto quello che posso
dire è che sono entusiasta di far parte dell’Universo Marvel. È un
sogno che si avvera e farò del mio meglio per essere il miglior
supereroe di tutti i tempi.”
Nonostante l’apparente morte di Erik
Killmonger in Black
Panther, nel corso degli ultimi mesi ci sono state
diverse voci secondo cui Michael B. Jordan avrebbe ripreso il ruolo del
villain nell’annunciato sequel. Dopo la tragica morte di Chadwick Boseman, il personaggio di Erik
potrebbe rappresentare un’aggiunta ancora più importante al
franchise di quanto previsto in origine.
Certo, il pubblico ha conosciuto
Erik in quanto cattivo, ma Killmonger – che ha diritto al trono di
Wakanda – potrebbe ora essere riscattato e assumere il mantello di
Pantera Nera direttamente dal cugino caduto. Già in passato Jordan
aveva dichiarato che sarebbe stato disposto a tornare in
Black
Panther 2, ma ora sembra che in gioco ci sia molto più
di una semplice volontà. “Non posso dire molto al
riguardo”, ha detto l’attore durante un’intervista a
Good Morning America proprio in merito al sequel.
“Onestamente, con l’anno che
abbiamo vissuto e con la perdita di un caro amico… stavano cercando
di capire tutto quello che dovevano fare o cosa era meglio per il
franchise. Siamo come una famiglia, quindi se avessi l’opportunità
di tornare in quel franchise… lo farei”. Tutto quello che
sappiamo su Black
Panther 2 è che Ryan Coogler ha
riscritto la sceneggiatura del sequel in seguito alla morte di
Boseman, quindi non c’è davvero modo di sapere (almeno per ora)
cosa è cambiato da quando la prima bozza originale è stata
completata.
Black
Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto
da Ryan
Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di
recente è stato annunciato che l’attore Tenoch
Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale
Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il
prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever
Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise
horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che
l’attore interpreterà nel sequel di Black
Panther non sono stati svelati.
Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia
Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
Robert Downey Jr. ha spiegato perché, dal suo
punto di vista, la Marvel ha avuto così tanto successo
nel corso degli anni. Il MCU è stato inaugurato nel lontano 2008
con il primo film incentrato su Iron Man, supereroe che Downey ha
interpretato per l’ultima volta in Avengers:
Endgame del 2019. Il personaggio di Tony Stark è
diventato in breve tempo uno dei preferiti da parte dei fan, grazie
soprattutto alla performance di Downey nei panni del carismatico ma
imperfetto capo delle Stark Industries, in cui l’attore
statunitense ha messo molto della sua esperienza personale.
Downey ha interpretato il ruolo di
Iron Man in ben nove film del MCU e, insieme al Captain America di
Chris Evans, è diventato a tutti gli effetti
il simbolo dell’ormai longevo franchise. Il 2021 sarà probabilmente
uno degli anni più importanti per la Marvel: dopo l’avvio ufficiale
della Fase 4 con la serie
WandaVision, lo studio si prepara a lanciare ben
quattro film (pandemia permettendo!) e diversi altri show
televisivi (tra cui
The Falcon and the Winter Soldier). Ad oggi, sono in
molti a sostenere che gran parte del successo del franchise può
essere tranquillamente attribuito alla figura di Downey, ma lo
stesso attore sembra avere un’opinione leggermente diversa al
riguardo…
In una recente apparizione durante
lo show di Stephen Colbert, Robert Downey Jr. ha elencato quali sono
dal suo punto di vista i motivi del grande successo del MCU.
L’attore ha ricordato gli anni precedenti al suo ingresso nel
franchise di successo, in cui la sua figura era stata in qualche
modo offuscata da tutta una serie di scandali pubblici, per poi
collegare il suo viaggio come attore a quello tipico di qualsiasi
ero all’interno dell’universo condiviso. Downey ha anche spiegato
che i film del MCU esprimono alla perfezione alcuni degli ideali
americani che condivide maggiormente, come la possibilità che nella
vita di ognuno di noi ci sia una possibilità di redenzione.
“Credo che, nonostante il
feedback attuale, siamo parte di un settore molto indulgente. In
passato ho avuto dei comportamenti scorretti e mi ritengo fortunato
che tutto sia avvenuto prima dell’avvento di internet, ma penso
comunque di avere un pizzico di moralità ed è per questo che ho
sempre voluto fare la cosa giusta, anche se per alcuni può non
valere nulla. Poi arriva il momento in cui devi soltanto accettarle
determinate cose. Costruisci, abbatti… torni indietro. A modo suo,
è proprio come il viaggio dell’eroe. Mi sono sentito molto vicino a
Tony Stark quando l’ho interpretato.”
Il futuro di Robert Downey Jr. al cinema e nel MCU
Robert Downey Jr. non ha avuto ancora la
fortuna che cercava dopo aver chiuso con il MCU, dal momento
che Dolittle, il
primo film post-Avengers, è stato un colossale flop. È
possibile che l’attore possa riprendere il suo ruolo in una delle
prossime serie Disney+, anche se ciò potrebbe
offuscare l’eredità “cinematografica” del suo Iron Man.
Tuttavia, dovremmo rivedere il
personaggio di Iron Man un’ultima volta nell’atteso Black
Widow, che sarà ambientato tra gli eventi
di Civil
War eInfinity
War. Anche se non è stato ancora confermato ufficialmente,
è probabile che il personaggio di Tony Stark apparirà in un
flashback.
Sono state annunciate questo
pomeriggio le nomination ai Critics Choice Awards
2021, che saranno assegnati nella sera del 7 marzo
prossimo, in una cerimonia presentata da Taye
Diggs alla sua terza volta. Di seguito potete leggere
la lista completa delle nomination, per cinema e televisione, in
cui a fare la parte del leone c’è Netflix, con 46 nomination
complessive.
Tutte le nomination ai Critics Choice Awards 2021
Serie tv
MIGLIOR SERIE DRAMMATICA
Better Call Saul (AMC)
The Crown (Netflix)
The Good Fight (CBS All Access)
Lovecraft Country (HBO)
The Mandalorian (Disney+)
Ozark (Netflix)
Perry Mason (HBO)
This Is Us (NBC)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
Jason Bateman – ‘Ozark’ (Netflix)
Sterling K. Brown – ‘This Is Us’ (NBC)
Jonathan Majors – ‘Lovecraft Country’ (HBO)
Josh O’Connor – ‘The Crown’ (Netflix)
Bob Odenkirk – ‘Better Call Saul’ (AMC)
Matthew Rhys – ‘Perry Mason’ (HBO)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
Christine Baranski – ‘The Good Fight’ (CBS All Access)
Olivia Colman – ‘The Crown’ (Netflix)
Emma Corrin – ‘The Crown’ (Netflix)
Claire Danes – ‘Homeland’ (Showtime)
Laura Linney – ‘Ozark’ (Netflix)
Jurnee Smollett – ‘Lovecraft Country’ (HBO)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
Jonathan Banks – ‘Better Call Saul’ (AMC)
Justin Hartley – ‘This Is Us’ (NBC)
John Lithgow – ‘Perry Mason’ (HBO)
Tobias Menzies – ‘The Crown’ (Netflix)
Tom Pelphrey – ‘Ozark’ (Netflix)
Michael K. Williams – ‘Lovecraft Country’ (HBO)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
Gillian Anderson – ‘The Crown’ (Netflix)
Cynthia Erivo – ‘The Outsider’ (HBO)
Julia Garner – ‘Ozark’ (Netflix)
Janet McTeer – ‘Ozark’ (Netflix)
Wunmi Mosaku – ‘Lovecraft Country’ (HBO)
Rhea Seehorn – ‘Better Call Saul’ (AMC)
MIGLIOR SERIE COMEDY
Better Things (FX)
The Flight Attendant (HBO Max)
Mom (CBS)
PEN15 (Hulu)
Ramy (Hulu)
Schitt’s Creek (Pop)
Ted Lasso (Apple
TV+)
What We Do in the Shadows (FX)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE
COMEDY
Hank Azaria – ‘Brockmire’ (IFC)
Matt Berry – ‘What We Do in the Shadows’ (FX)
Nicholas Hoult – ‘The Great’ (Hulu)
Eugene Levy – ‘Schitt’s Creek’ (Pop)
Jason Sudeikis – ‘Ted Lasso’ (Apple TV+)
Ramy Youssef – ‘Ramy’ (Hulu)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE
COMEDY
Pamela Adlon – ‘Better Things’ (FX)
Christina Applegate – ‘Dead to Me’ (Netflix)
Kaley Cuoco – ‘The Flight Attendant’ (HBO Max)
Natasia Demetriou – ‘What We Do in the Shadows’ (FX)
Catherine O’Hara – ‘Schitt’s Creek’ (Pop)
Issa Rae – ‘Insecure’ (HBO)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
COMEDY
William Fichtner – ‘Mom’ (CBS)
Harvey Guillén – ‘What We Do in the Shadows’ (FX)
Daniel Levy – ‘Schitt’s Creek’ (Pop)
Alex Newell – ‘Zoey’s Extraordinary Playlist’ (NBC)
Mark Proksch – ‘What We Do in the Shadows’ (FX)
Andrew Rannells – ‘Black Monday’ (Showtime)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA
COMEDY
Lecy Goranson – ‘The Conners’ (ABC)
Rita Moreno – ‘One Day at a Time’ (Pop)
Annie Murphy – ‘Schitt’s Creek’ (Pop)
Ashley Park – ‘Emily in Paris’ (Netflix)
Jaime Pressly – ‘Mom’ (CBS)
Hannah Waddingham – ‘Ted Lasso’ (Apple TV+)
MIGLIOR LIMITED SERIES
I May Destroy You (HBO)
Mrs. America (FX)
Normal People (Hulu)
The Plot Against America (HBO)
La regina degli scacchi (Netflix)
Small Axe (Amazon Studios)
The Undoing (HBO)
Unorthodox (Netflix)
MIGLIOR FILM REALIZZATO PER LA TV
Bad Education (HBO)
Between the World and Me (HBO)
The Clark Sisters: First Ladies of Gospel (Lifetime)
Hamilton (Disney+)
Sylvie’s Love (Amazon Studios)
What the Constitution Means to Me (Amazon Studios)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA LIMITED SERIES O FILM
REALIZZATO PER LA TV
John Boyega – ‘Small Axe’ (Amazon Studios)
Hugh Grant – ‘The Undoing’ (HBO)
Paul Mescal – ‘Normal People’ (Hulu)
Chris Rock – ‘Fargo’ (FX)
Mark Ruffalo – ‘I Know This Much is True’ (HBO)
Morgan Spector – ‘The Plot Against America’ (HBO)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA LIMITED SERIES O
FILM REALIZZATO PER LA TV
Cate Blanchett – ‘Mrs. America’ (FX)
Michaela Coel – ‘I May Destroy You’ (HBO)
Daisy Edgar-Jones – ‘Normal People’ (Hulu)
Shira Haas – ‘Unorthodox’ (Netflix)
Anya Taylor-Joy – ‘La regina degli scacchi’ (Netflix)
Tessa Thompson – ‘Sylvie’s Love’ (Amazon Studios)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA LIMITED SERIES O
FILM REALIZZATO PER LA TV
Daveed Diggs – ‘The Good Lord Bird’ (Showtime)
Joshua Caleb Johnson – ‘The Good Lord Bird’ (Showtime)
Dylan McDermott – ‘Hollywood’ (Netflix)
Donald Sutherland – ‘The Undoing’ (HBO)
Glynn Turman – ‘Fargo’ (FX)
John Turturro – ‘The Plot Against America’ (HBO)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA LIMITED SERIES O
FILM REALIZZATO PER LA TV
Uzo Aduba – ‘Mrs. America’ (FX)
Betsy Brandt – ‘Soulmates’ (AMC)
Marielle Heller – ‘La regina degli scacchi’ (Netflix)
Margo Martindale – ‘Mrs. America’ (FX)
Winona Ryder – ‘The Plot Against America’ (HBO)
Tracey Ullman – ‘Mrs. America’ (FX)
MIGLIOR TALK SHOW
Desus & Mero (Showtime)
Full Frontal with Samantha Bee (TBS)
The Kelly Clarkson Show (NBC/Syndicated)
Late Night with Seth Meyers (NBC)
The Late Show with Stephen Colbert (CBS)
Red Table Talk (Facebook Watch)
MIGLIOR SPECIALE COMICO
Fortune Feimster: Sweet & Salty’ (Netflix)
Hannah Gadsby: Douglas (Netflix)
Jerry Seinfeld: 23 Hours to Kill (Netflix)
Marc Maron: End Times Fun (Netflix)
Michelle Buteau: Welcome to Buteaupia (Netflix)
Patton Oswalt: I Love Everything (Netflix)
MIGLIOR SERIE CON EPISODI DI BREVE DURATA
The Andy Cohen Diaries (Quibi)
Better Call Saul: Ethics Training with Kim Wexler (AMC/Youtube)
Mapleworth Murders (Quibi)
Nikki Fre$h (Quibi)
Reno 911! (Quibi)
Tooning Out the News (CBS All Access)
Film
Miglior Film
Da 5 Bloods (Netflix)
Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Mank (Netflix)
Minari (A24)
News of the World (Universal Pictures)
Nomadland (Searchlight Pictures)
One Night in Miami (Amazon Studios)
Promising Young Woman (Focus Features)
Sound of Metal (Amazon Studios)
The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Miglior Attore Protagonista
Ben Affleck – The Way Back (Warner Bros.)
Riz Ahmed – Sound of Metal (Amazon Studios)
Chadwick Boseman – Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Tom Hanks – News of the World (Universal Pictures)
Anthony Hopkins – The Father (Sony Pictures Classics)
Delroy Lindo –
Da 5 Bloods (Netflix)
Gary Oldman –
Mank (Netflix) Steven Yeun – Minari (A24)
Miglior Attrice Protagonista
Viola Davis – Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Andra Day – The United States vs. Billie Holiday (Hulu)
Sidney Flanigan – Never Rarely Sometimes Always (Focus
Features)
Vanessa Kirby – Pieces of a Woman (Netflix)
Frances McDormand – Nomadland (Searchlight Pictures)
Carey Mulligan – Promising Young Woman (Focus Features)
Zendaya – Malcolm & Marie (Netflix)
Miglior Attore Non Protagonista
Chadwick Boseman –
Da 5 Bloods (Netflix)
Sacha Baron Cohen – The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah (Warner Bros.)
Bill Murray – On the Rocks (A24/Apple TV+)
Leslie Odom, Jr. – One Night in Miami (Amazon Studios)
Paul Raci – Sound of Metal (Amazon Studios)
Miglior Attrice Non Protagonista
Maria Bakalova – Borat Subsequent Moviefilm (Amazon Studios)
Ellen Burstyn – Pieces of a Woman (Netflix)
Glenn Close – Hillbilly Elegy (Netflix)
Olivia Colman – The Father (Sony Pictures Classics)
Amanda Seyfried –
Mank (Netflix)
Yuh-Jung Youn – Minari (A24)
Miglior Attore/Attrice Emergente
Ryder Allen – Palmer (Apple TV+)
Ibrahima Gueye – The Life Ahead (Netflix)
Alan Kim – Minari (A24)
Talia Ryder – Never Rarely Sometimes Always (Focus Features)
Caoilinn Springall – The Midnight Sky (Netflix)
Helena Zengel – News of the World (Universal Pictures)
Miglior Cast
Da 5 Bloods (Netflix)
Judas and the Black Messiah (Warner Bros.)
Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Minari (A24)
One Night in Miami (Amazon Studios)
The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Miglior Regista
Lee Isaac Chung – Minari (A24)
Emerald Fennell – Promising Young Woman (Focus Features)
David Fincher –
Mank (Netflix)
Spike Lee –
Da 5 Bloods (Netflix)
Regina King – One Night in Miami (Amazon Studios)
Aaron Sorkin – The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Chloé Zhao – Nomadland (Searchlight Pictures)
Miglior Sceneggiatura Originale
Lee Isaac Chung – Minari (A24)
Emerald Fennell – Promising Young Woman (Focus Features)
Jack Fincher –
Mank (Netflix)
Eliza Hittman – Never Rarely Sometimes Always (Focus Features)
Darius Marder & Abraham Marder – Sound of Metal (Amazon
Studios)
Aaron Sorkin – The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Miglior Sceneggiatura Non Originale
Paul Greengrass & Luke Davies – News of the World (Universal
Pictures)
Christopher Hampton and Florian Zeller – The Father (Sony Pictures
Classics)
Kemp Powers – One Night in Miami (Amazon Studios)
Jon Raymond & Kelly Reichardt – First Cow (A24)
Ruben Santiago-Hudson – Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Chloé Zhao – Nomadland (Searchlight Pictures)
Miglior Fotografia
Christopher Blauvelt – First Cow (A24)
Erik Messerschmidt – Mank (Netflix)
Lachlan Milne – Minari (A24)
Joshua James Richards – Nomadland (Searchlight Pictures)
Newton Thomas Sigel – Da 5 Bloods (Netflix)
Hoyte Van Hoytema – Tenet (Warner Bros.)
Dariusz Wolski – News of the World (Universal Pictures)
Migliori Scenografie
Cristina Casali, Charlotte Dirickx – The Personal History of
David Copperfield (Searchlight Pictures)
David Crank, Elizabeth Keenan – News of the World (Universal
Pictures)
Nathan Crowley, Kathy Lucas – Tenet (Warner Bros.)
Donald Graham Burt, Jan Pascale – Mank (Netflix)
Kave Quinn, Stella Fox – Emma (Focus Features)
Mark Ricker, Karen O’Hara & Diana Stoughton – Ma Rainey’s Black
Bottom (Netflix)
Miglior Montaggio
Alan Baumgarten – The Trial of the Chicago 7 (Netflix)
Kirk Baxter – Mank (Netflix)
Jennifer Lame – Tenet (Warner Bros.)
Yorgos Lamprinos – The Father (Sony Pictures Classics)
Mikkel E. G. Nielsen – Sound of Metal (Amazon Studios)
Chloé Zhao – Nomadland (Searchlight Pictures)
Migliori Costumi
Alexandra Byrne – Emma (Focus Features)
Bina Daigeler – Mulan (Disney)
Suzie Harman & Robert Worley – The Personal History of David
Copperfield (Searchlight Pictures)
Ann Roth – Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Nancy Steiner – Promising Young Woman (Focus Features)
Trish Summerville – Mank (Netflix)
Miglior Trucco e Acconciature
Emma (Focus Features)
Hillbilly Elegy (Netflix)
Ma Rainey’s Black Bottom (Netflix)
Mank (Netflix)
Promising Young Woman (Focus Features)
The United States vs. Billie Holiday (Hulu)
Migliori Effetti Speciali
Greyhound (Apple TV+)
The Invisible Man (Universal Pictures)
Mank (Netflix)
The Midnight Sky (Netflix)
Mulan (Disney)
Tenet (Warner Bros.)
Wonder Woman 1984 (Warner Bros.)
Miglior Commedia
Borat Subsequent Moviefilm (Amazon Studios)
The Forty-Year-Old Version (Netflix)
The King of Staten Island (Universal Pictures)
On the Rocks (A24/Apple TV+)
Palm Springs (Hulu and NEON)
The Prom (Netflix)
Miglior Film in Lingua Straniera
Another Round (Samuel Goldwyn Films)
Collective (Magnolia Pictures)
La Llorona (Shudder)
The Life Ahead (Netflix)
Minari (A24)
Two of Us (Magnolia Pictures)
Miglior Canzone Originale
Everybody Cries – The Outpost (Screen Media Films)
Fight for You – Judas and the Black Messiah (Warner Bros.)
Husavik (My Home Town) – Eurovision Song Contest: The Story of Fire
Saga (Netflix)
Io sì (Seen) – The Life Ahead (Netflix)
Speak Now – One Night in Miami (Amazon Studios)
Tigress & Tweed – The United States vs. Billie Holiday (Hulu)
Miglior Colonna Sonora
Alexandre Desplat – The Midnight Sky (Netflix)
Ludwig Göransson – Tenet (Warner Bros.)
James Newton Howard – News of the World (Universal Pictures)
Emile Mosseri – Minari (A24)
Trent Reznor & Atticus Ross, Jon Batiste – Mank (Netflix)
Trent Reznor & Atticus Ross – Soul (Disney)
Amazon Studios e
Outlier Society di Michael B. Jordan ampliano l’intesa produttiva
già esistente per includere un accordo complessivo in esclusiva in
ambito televisivo e un first-look film deal. Nell’ambito
dell’accordo sui film, Outlier Society produrrà e
acquisirà pellicole di alto livello con filmmaker e talenti
innovativi ed eterogenei, per arricchire sempre di più la crescente
offerta di film originali dello Studio. Questo accordo giunge con
l’avvicinarsi dell’uscita di Tom
Clancy’s Without Remorse, prodotto e interpretato da
Michael B. Jordan, disponibile dal 30 Aprile
2021 su Prime
Video in più di 240 paesi e territori nel mondo.
La partnership creativa a 360 gradi
con Jordan e Outlier Society coinvolgerà anche diverse altre linee
di business di Amazon da fashion a Audible e Music, a altri – a
partire dal debutto di Jordan nello spot di Alexa andato in onda
durante l’ultimo Superbowl. Lo spot, che gioca sul titolo di uomo
più sexy del mondo di cui Jordan è stato insignito da People, e in
cui diventa il “corpo” di Alexa, ha debuttato durante l’ultimo
quarto della partita.
“Siamo entusiasti di
approfondire la nostra intesa con Outlier Society! Michael, Liz e
il team saranno partner fondamentali nel nostro impegno per creare
contenuti accattivanti, ambiziosi e coinvolgenti che possano
raggiungere il nostro pubblico globale. Condividono con noi la
passione nel dare spazio a voci nuove ed emozionanti, e
un’attenzione per la diversity a tutti i livelli” ha
dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios.
“Non vediamo l’ora che tutti possano vedere Without
Remorse, la nostra nuova incursione nell’universo di Tom Clancy
– un giro sulle montagne russe ricco di azione che i fan
ameranno”.
“Portare le produzioni di film,
contenuti televisivi e multimediali di Outlier Society tutte sotto
lo stesso tetto è un nuovo passo per noi”, ha affermato
Michael B. Jordan, CEO di Outlier Society.
“L’estensione globale e in continua crescita di Amazon ci offre
la possibilità di coinvolgere e intrattenere il nostro pubblico in
modo innovativo, ma sempre mantenendo il nostro impegno nel dare
spazio a una grande varietà di storie e autori. Sono molto contento
di dare il via alla partnership con l’uscita, questa primavera,
di Without Remorse “.
In Tom
Clancy’s Without Remorse, l’esplosiva storia delle origini
dell’action hero John Clark – uno dei personaggi più noti
creati da Tom Clancy e appartenenti all’universo di
Jack Ryan – un esperto Navy Seal alla ricerca di giustizia
per l’omicidio della moglie incinta, rivela una cospirazione
internazionale. Quando una squadra di soldati russi uccide la sua
famiglia in una rappresaglia per il suo ruolo in un’operazione
top-secret, il Sr. Chief John Kelly (Michael
B. Jordan) cerca gli assassini a qualsiasi costo.
Unendo le forze con un compagno dei Navy Seal (Jodie Turner-Smith)
e un misterioso agente della CIA (Jamie Bell), nella sua missione
Kelly rivela involontariamente un complotto che minaccia di
travolgere gli Stati Uniti e la Russia in una guerra totale.
Combattuto tra l’onore personale e la lealtà verso il suo paese,
Kelly deve affrontare i nemici senza alcun rimorso se vuole evitare
un disastro e rivelare i potenti che si celano dietro la
cospirazione. Nel cast Michael B. Jordan,
Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman,
Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo e
Guy Pearce.
Da Paramount Pictures, Skydance e
New Republic Pictures, Tom
Clancy’s Without Remorseè diretto da
Stefano Sollima. Il film è prodotto da Weed Road
Pictures, The Saw Mill e Outlier Society. La sceneggiatura è
scritta da Taylor Sheridan e Will Staples. I
produttori sono Akiva Goldsman, Josh Appelbaum, André
Nemec e Michael B. Jordan, mentre gli
executive producer sono David Ellison, Dana Goldberg, Don
Granger, Brian Oliver, Bradley J. Fischer, Valerii An, Alana Mayo,
Denis L. Stewart e Gregory Lessans.
Jordan ha recentemente designato
Elizabeth Raposo come Presidente di Outlier Society. Raposo,
precedentemente President of Production di Paramount, sarà
responsabile della supervisione di tutti gli aspetti di produzione
e sviluppo al fianco di Jordan. Jordan ha fondato Outlier Society
nel 2016 con l’obiettivo di portare nel mercato voci e storie
originali e diverse. Nella notevole serie di nuovi progetti in
arrivo si annoverano anche il film diretto da Denzel Washington
Journal for Jordan, con Jordan nel ruolo di protagonista e
produttore; Creed
III, il terzo capitolo della saga di Rocky, per MGM che
vedrà Jordan nuovamente nel ruolo di Adonis Creed, e Static
Shock della DC.
Ant-Man
del 2015 ci ha presentato ufficialmente il personaggio di Hope Van
Dyne, la figlia di Hank Pym e Janet Van Dyne, interpretato da
Evangeline Lilly. Dopo il primo film, il
personaggio di Hope ha acquisito sempre un’importanza sempre
maggiore nel franchise, già a partire dal sequel del 2018
Ant-Man
and the Wasp, assumendo a tutti gli effetti un ruolo da
comprimaria. Ora, Lilly tornerà a vestire i panni di Hope
nell’attesissimo terzo capitolo della saga Marvel, dal titolo Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Durante una recente intervista con
Beyond the Mouse, è stata proprio Evangeline Lilly ad anticipare
l’esplorazione di un lato diverso della personalità del suo
personaggio nel prossimo film, che a quanto pare la porterà ad
allontanandosi dal tradizionale aspetto “da ragazza tosta”. “In
questo periodo mi sto ritrovando spesso a lottare contro il cliché
della ragazza dura, tosta. È molto interessante, perché all’inizio
della mia carriera stavo invece lottando per svilupparlo il più
possibile. Ad esempio, in Lost, Kate doveva essere una ragazza
tosta, perché volevo che stesse al passo con tutti gli altri
personaggi. Poi, all’improvviso, c’è stato quest’enorme cambiamento
nel settore dell’intrattenimento. Improvvisamente, le ragazze toste
erano dappertutto. Penso di essere una bastian contraria per
natura. Perché in questo periodo mi ritrovo a pensare: ‘Beh,
aspetto un attimo’. Siamo tutti fragili e vulnerabili.”
“Le donne non dovrebbero essere
solo uomini con le tette. Credo che la domanda più importante sia
cosa significa essere una donna: è estremamente importante in
questo momento. Ciò che sostegno sia davvero cruciale è esplorare
il senso di questo interrogativo proprio attraverso le nostre
storie.”
“Sono davvero entusiasta”,
ha detto poi l’attrice parlando di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. “Non
posso rivelare nulla ma penso, la mia impressione è che potrei aver
davvero manifestato qualcosa nel mondo Marvel con Hope in
riferimento a tutto ciò. Penso che la direzione che abbiamo
intrapreso con questo personaggio potrebbe essere molto
soddisfacente per me da questo punto di vista.”
Henry Cavill non tornerà nei panni di
Superman in Shazam
2, nonostante le recenti voci circa una sua potenziale
apparizione nel sequel. Shazam
2, il cui titolo ufficiale sarà Shazam! Fury
of the Gods, è il sequel del cinecomic del 2019 che ha
ufficialmente introdotto sul grande schermo il personaggio di Billy
Batson, il suo alter-ego supereroistico Shazam e la sua famiglia
adottiva intrisa di poteri magici. Il primo capitolo è stato un
successo di pubblico e critica, alzando di parecchio l’asticella in
merito a ciò che vedremo nella nuova avventura diretta ancora una
volta da David F. Sandberg.
Shazam! È
ambientato nel DCEU e già nel finale del primo film è apparso
brevemente Superman, interpretato però da uno stunt e non da
Henry Cavill: il volto dell’eroe, infatti, non
viene mai mostrato. In passato, è stato lo stesso Sandberg a
confermare che, in origine, Cavill avrebbe dovuto girare quel
cameo, ma purtroppo le cose si sono poi evolute in maniera diversa.
Ora, negli ultimi giorni si è diffuso un rumor anche parecchio
insistente secondo cui l’iterazione dell’Uomo d’Acciaio ad opera
dell’attore britannico potrebbe fare davvero capolino nel sequel,
che dovrebbe essere rilasciato nel 2023 (salvo nuovi slittamenti
causa pandemia di Covid-19).
Tuttavia, Variety ha prontamente
smentito questo rumor, sostenendo che Henry Cavill
non tornerà nei panni di Superman in Shazam
2, e soprattutto che la questione del ritorno
dell’attore nei panni del supereroe è ancora decisamente aperta.
Cavill ha interpretato Superman per la prima volta ne L’uomo d’acciaio del 2013, sancendo
ufficialmente il suo debutto nel
DCEU. Ha ripreso l’iconico ruolo in Batman v Superman: Dawn of Justice di
Zack Snyder e nello sfortunato Justice
League, la cui versione cinematografica è stato ultima
da Joss Whedon.
Ad oggi, il futuro del supereroe sul
grande schermo rimane incerto. Una recente voce aveva confermato
che Henry Cavill avrebbe ripreso il ruolo che gli
ha regalato la fama mondiale in uno dei prossimi progetti di Warner
Bros. e DC Films, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti
in merito. All’epoca, i vari report avevano confermato che si
sarebbe trattato soltanto di un cameo e non del tanto agognato
sequel de L’uomo d’acciaio o, addirittura, di un vero e proprio
riavvio delle avventure del kryptoniano sul grande schermo.
In attesa di nuovi dettagli in
merito alla questione, ricordiamo che dal prossimo 18 marzo
rivedremo Henry Cavill nei panni di Superman nella
Snyder Cut di Justice League, la
versione originale del cinecomic uscito al cinema nel 2017. Si
tratta del taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder, ossia la
versione del film che il regista ha sempre voluto realizzare e che
purtroppo non è mai riuscito a completare (a causa di una tragedia
familiare che lo costrinse ad abbandonare all’epoca la produzione
del film). La Snyder Cut arriverà direttamente su HBO
Max.
In occasione del SuperBowl, i
Marvel Studios hanno diffuso online
il
nuovo trailer ufficiale di The Falcon and the Winter Soldier, la serie
Marvel in arrivo su Disney+ il prossimo 19 marzo, sulla
scia dell’incredibile successo di
WandaVision, che ha fatto da apripista alla Fase 4 del
MCU. Naturalmente, il nuovo trailer, oltre a contenere tutta una
serie di sequenze inedite, è anche pieno di zeppo di alcune
importanti rivelazioni.
Screen Rant ha raccolto i 10 dettagli più importanti che sono
contenuti all’interno della nuova anteprima:
1Il debriefing diventa una gara
avvincente
Il
trailer del Super Bowl di The Falcon and the Winter Soldier utilizza il
debriefing sia per la fine che per la fine del filmato, terminando
con tipico umorismo della Marvel. Ora, la dinamica tra Sam Wilson e
Bucky Barnes sembra decisamente più profonda rispetto a quella che
può instaurarsi tra due bambini che si rifiutano di andare
d’accordo.
Alla fine, i due sembrano come bloccati in una
gara di sguardi, dove nessuno dei due è pronto a cedere. È del
tutto possibile che i due stiano deliberatamente agendo per
confondere la donna che li sta interrogando: se fosse davvero così,
il trucco sta funzionando alla perfezione!
I Marvel Studios hanno
ingaggiato la sceneggiatrice di Watchmen, Stacy Osei-Kuffour, per
scrivere l’attesissimo Blade
con Mahershala Ali. All’indomani della performance
da record al botteghino di
Avengers: Endgame, Kevin Feige ha svelato
il futuro del MCU al San
Diego Comic-Con 2019. L’evento è stato pieno di annunci attesi e di
alcune grandi sorprese, come appunto la conferma che Ali avrebbe
interpretato il cacciatore di vampiri dell’universo condiviso.
È passato più di un anno da quando
Blade
è stato annunciato ufficialmente, tuttavia la Marvel non ha in
alcun modo affrettato lo sviluppo del reboot. A quanto pare, i
Marvel Studios non avevano in programma di riavviare il personaggio
che Wesley Snipes aveva interpretato in precedenza
nei primi anni 2000 prima di incontrare Ali. L’attore, che aveva
appena vinto il suo secondo Oscar come miglior attore non
protagonista per
Green Book, ha detto a Kevin Feige che
voleva unirsi al MCU e
interpretare proprio Eric Brooks. È stato in quel momento che il
progetto di un nuovo film ha iniziato a concretizzarsi, anche se da
allora la Marvel non ha più confermato nulla in merito. Per
fortuna, le cose stanno iniziando a cambiare…
Secondo quanto riportato da
THR, infatti, i Marvel Studios hanno affidato a Stacy
Osei-Kuffour la sceneggiatura di Blade.
Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per
l’acclamata serie
Watchmen di HBO. La conferma del suo coinvolgimento arriva
dopo che la Marvel ha trascorso ben sei mesi a incontrarsi con più
scrittori per discutere sulla direzione del film. Lo studio ha
preso seriamente in considerazione soltanto sceneggiatori di colore
e, secondo quanto riferito, Ali è stato direttamente coinvolto nel
processo. È curioso notare che THR si riferisce al film usando
Blade,
the Vampire Slayer, ma potrebbe trattarsi di un titolo non
ancora ufficiale.
È risaputo che Hugh Jackman non è mai stato la prima scelta
della 20th Century Fox o del regista Bryan Singer
per il ruolo di Wolverine nel primo X-Men del 2000. L’attore australiano è stato suggerito
per la parte dal premio Oscar Russell Crowe dopo che quest’ultimo aveva
rifiutato, ma tra gli attori che erano stati presi in
considerazione c’era anche Viggo Mortensen.
Nonostante i fan l’abbiamo sempre
voluto vedere nei panni di un personaggio dei fumetti, in realtà la
star de Il Signore degli Anelli non ha mai preso parte a un
cinecomic. Adesso, durante una recente ospitata all’interno del
podcast Happy Sad Confused, Mortesen ha rivelato che uno dei motivi
per cui ha deciso di non accettare la parte del celebre mutante
dagli artigli di adamantio è stato suo figlio, che aveva portato
con sé in qualità di “portafortuna” quando ha incontrato il
regista, che però non esitò a far notare al padre quanto la
versione del personaggio nel film fosse diversa rispetto ai
fumetti.
“La cosa che mi ha infastidito
in quel momento era l’impegno per più e più film che un ruolo del
genere avrebbe richiesto”, ha spiegato l’attore. “Era una
cosa che mi rendeva nervoso. Ho portato mio figlio Henry
all’incontro che ho avuto con il regista, come una sorta di guida e
insieme di portafortuna. Nella mia mente pensavo che avrebbe potuto
aiutarmi, perché ho lasciato che leggesse la sceneggiatura e
infatti mi disse: ‘Questo è sbagliato. Nei fumetti non è
così’.”
Viggo Mortensen ha continuato dicendo che
Singer ha poi chiesto a suo figlio se conosceva il personaggio:
“Lui ha risposto: ‘Sì, ma non ha quest’aspetto’. E allora per
tutto il resto dell’incontro il regista è stato lì a spiegare ad
Henry per quale motivo si stesse prendendo tutte quelle libertà
creative. Quando ce ne siamo andati, Henry mi ha chiesto se il
regista avesse cambiato le cose di cui gli aveva parlato, e io gli
ho risposto che molto probabilmente non l’avrebbe fatto. Ad ogni
modo, non avrei accettato comunque, perché non ero sicuro di
volermi impegnare in un ruolo per così tanti anni. Tuttavia, un
paio di anni dopo mi sono impegnato con Il Signore degli Anelli.
Quindi… chissà”. Alla fine la parte è stata affidata a
Jackman: il resto è storia. “Penso che sia stato
bravissimo”, ha ammesso Mortensen riguardo al modo in cui
l’attore australiano ha interpretato Logan. “Sono certo che
nessuno poteva immaginare che qualcuno lo avrebbe comunque
interpretato meglio di lui.”
Jennifer Lawrence, vincitrice dell’Oscar come migliore
attrice protagonista per
Il lato positivo, è rimasta ferita sul set del film Netflix di Adam
McKay, Don’t Look
Up. L’ultimo progetto del regista de La grande scommessa è in fase di riprese in
Massachusetts dallo scorso novembre. Il cast del film è pieno zeppo
di star pluripremiate e acclamate.
Lawrence è diventata
famosa grazie al ruolo di Katniss Everdeen negli adattamenti per il
grande schermo di Hunger Games, la fortunata serie young adult
dell’autrice Suzanne Collins, prima di ottenere il plauso della
critica per una varietà di ruoli drammatici. Don’t Look
Up segnerà il suo ritorno alla commedia drammatica dai
tempi de
Il lato positivo. Il cast del film è probabilmente uno dei
più promettenti dell’anno, dal momento che include
ancheLeonardo
DiCaprio, Jennifer
Lawrence, Timothée
Chalamet, Chris
Evans, Cate
Blanchett, Meryl
Streep, Jonah
Hill, Matthew Perry, Ariana Grande, Tyler Perry
e Kid Cudi. Il film racconta la storia di due astronomi di
basso livello che devono intraprendere un tour mediatico per
avvertire la popolazione globale che una cometa presto distruggerà
la Terra.
Sfortunatamente,
nonostante l’hype per l’arrivo di Don’t Look Up sulla
piattaforma di streaming, la produzione del film ha subito
un’importante battuta d’arresto. Durante le riprese di una scena
che coinvolge un’esplosione, pare che Jennifer Lawrence sia stata colpita abbastanza vicino
agli occhi da
alcuni detriti volanti. La notizia arriva per gentile concessione
del Boston Globe, rivelando che Lawrence è stata portata d’urgenza
in ospedale dopo l’incidente. Fortunatamente, l’attrice 30enne sta
bene e le riprese dovrebbero riprendere già la prossima
settimana.
BIG SKY - From visionary
storyteller David E. Kelley (ÒBig Little LiesÓ) comes ÒBig Sky,Ó an
intense thriller that follows private detectives Cassie Dewell and
Cody Hoyt as they join forces with his estranged wife and ex-cop,
Jenny Hoyt, to search for two sisters who have been kidnapped by a
truck driver on a remote highway in Montana. But when they discover
that these are not the only girls who have disappeared in the area,
they must race against the clock to find the women before itÕs too
late. (ABC/Darko Sikman) KATHERYN WINNICK
Il network americano
ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky
1×07, il settimo episodio dell’annunciata nuova serie tv
Big
Sky.
In Big Sky 1×07 che si intitolerà
“I Fall To Pieces” Cassie e Jenny lavorano contro il tempo
per trovare Ronald e dimostrare la colpevolezza di Legarski,
chiedendo a Grace di unirsi ai loro sforzi e di aiutarli
coraggiosamente nel processo. Proprio quando tutti i pezzi
iniziano a sistemarsi, le emozioni di Ronald hanno la meglio su di
lui mentre prende una decisione impensabile, anche per
lui. Merilee gioca un ruolo riluttante e che cambia la vita
nel ribaltare il caso.
In Big Sky
1×07 protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni
di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn
nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie
Kennedy, con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan
Phillippe nel ruolo di Cody Hoyt. Guest star è Patrick
Gallagher nei panni dello sceriffo Tubb. Big Sky in
streaming è disponibile su Star, il nuovo
canale per adulti di Disney+.
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Simon Stone,
acclamato regista teatrale australiano – nonostante la sua giovane età
ha già portato in scena opere tratte da Ibsen e Brecht, Strindberg
e Garcia Lorca – al suo secondo lavoro cinematografico dopo il
debutto con The Daughter, anch’esso adattamento da
Ibsen, con Geoffrey Rush e Sam Neill, presentato alle
Giornate degli Autori a Venezia 72 nel 2015, arriva ora su
Netfilx con il suo La nave
sepolta – titolo originale The dig, lo
scavo.
La storia vera alla
base deLa nave sepolta
Il film, tratto da una
storia vera e basato sul romanzo omonimo di John Preston,
ricostruisce le vicende che ruotano attorno alla storica scoperta
archeologica degli scavi di Sutton Hoo, ovvero il rinvenimento di
una serie di monumenti funerari risalenti ad epoca anglosassone,
dunque databili VI- VII secolo d. C., nella contea del Suffolk, il
principale dei quali costituito da un’intera nave e destinato ad
ospitare la sepoltura di un re, con relativo pregiatissimo corredo
funerario.
La trama deLa
nave sepolta
Suffolk, Inghilterra,
1939. L’archeologo autodidatta Basil Brown, Ralph Fiennes, viene contattato dalla giovane vedova
Edith Pretty, Carey Mulligan, per condurre uno scavo archeologico
nelle sue terre. È infatti convinta che nel sottosuolo vi siano dei
reperti di epoca vichinga, di cui però il museo della piccola
cittadina di Sutton Hoo non intende occuparsi, visto che
l’Inghilterra potrebbe presto prendere parte alla Seconda Guerra
Mondiale e ciò bloccherebbe qualsiasi tipo di lavoro. Brown accetta
e dopo un primo ritrovamento che conferma la presenza di reperti,
prosegue lo scavo, arrivando ad una scoperta sensazionale: un
monumento funebre costituito da una nave di epoca anglosassone con
annesso corredo funerario. A questo punto però, la scoperta ha già
attirato l’attenzione del British Museum, che si è precipitato sul
posto con una squadra per assumere la direzione dei lavori, non
accettando che questa sia affidata a un seppur esperto autodidatta
come Brown. Man
mano che lo scavo procede, dunque, diventa sempre più un’opera
collettiva e dall’alto valore simbolico. Il sito si anima di uomini
e donne impegnati in una corsa contro il tempo per preservare
bellezza, cultura, arte e memoria in un mondo dove la furia cieca
della guerra sta per portare distruzione.
Un cast stellare made in UK
per il racconto corale deLa nave sepolta
Per portare sullo schermo
la storia di uno degli scavi più prestigiosi dell’archeologia
britannica, Stone non può non affidarsi a un cast di attori
in massima parte provenienti dal Regno Unito, che ben si accordano
con la dettagliata ricostruzione d’epoca – i costumi sono di
Alice Babidge – e con gli splendidi panorami della
campagna inglese, qui ben resi dalla fotografia diMike Eley. È così che
mette insieme stelle del calibro di Ralph Fiennes – della
cui lunga e fruttuosa carriera si possono citare Schindler’s
List, Il paziente inglese, Grand Budapest Hotel,
ma anche Harry Potter e il calice di fuoco, Harry
Pottere e l’ordine della Fenice – e Carey
Mulligan –
Shame, il grande Gatsby, Suffragette. I due interpreti sanno
dar vita ai protagonisti lavorando con cura e misura sulle
sfumature del rapporto di vicinanza tra due spiriti profondamente
inquieti, segnati da malattia e morte, ma anche animati da una
grande passione comune per l’archeologia, l’arte e la cultura.
Stone sceglie però
abilmente anche i comprimari nelle loro varie caratterizzazioni e
ciò gli consente di rendere il racconto davvero corale e ricco di
temi e filoni narrativi che si fondono e lo fanno apprezzare a più
livelli. Tra gli esperti del British Museum spiccano il direttore
dei lavori Charles Phillips, interpretato da Ken Stott
(Lo Hobbit, Casanova, ma anche La guerra
di CharlieWilson, Le cronache di Narnia – Il
principe Caspian) e i coniugi Piggott, interpretati da
Lily James (Downtown Abbey,
Cenerentola di Kenneth Branagh, L’ora più
buia) e Ben Chaplin (Quel che resta del
giorno, La sottile linea rossa, Dorian Gray,
Snowden). La loro relazione è travagliata e introduce
l’elemento dell’omosessualità trattandolo in modo non stereotipato
e assai moderno. L’arrivo di Rory Lomax, Jhonny Flynn
(Sils
Maria, Emma, Stardust), cugino
della signora Pretty, fotografo che si offre di raccontare per
immagini i lavori di scavo in attesa di arruolarsi
nell’aeronautica, metterà definitivamente in crisi il rapporto. A
completare un cast affiatato e di spessore, che sostiene il film,
Monica Dolan, che interpreta la moglie di Brown, James
Dryden e Robert Wilfort.
La nave
sepolta, dramma poetico ma non stucchevole, tra impegno e
sentimenti
Stone fonde i due
elementi che ritiene fondamentali in una storia. Sceglie un
contenuto “politico”, il tema della guerra, della distruzione che
essa porta con sé, contrapposta al valore fondamentale della
cultura, dell’arte e della storia per il futuro sviluppo
dell’umanità e dunque al valore della conservazione. Riesce però a
coinvolgervi il pubblico con scene d’impatto dall’alto valore
simbolico,come
quella assai suggestiva in cui Brown resta sepolto sotto il suo
stesso scavo e ne viene estratto scavando a mani nude. È quanto di
più efficace per veicolare l’idea dell’abnegazione di un uomo che è
tutt’uno col suo lavoro, di un uomo che fin dall’infanzia vive per
l’archeologia e di un paesino di anime che, sia pur incolte, non si
tirano indietro e collaborano con lui. Ciò introduce poi all’altro
tema politico, quello della rivalità e dello snobismo di una grande
istituzione museale come il British Museum, che stenta ad accettare
di collaborare con Brown e ancor più a riconoscere il valore del
suo lavoro e delle sue conoscenze, solo perché questi non fa parte
dell’ambiente accademico.
Il regista
australiano, però, non perde di vista la necessità di coinvolgere
anche il pubblico più distante dalle tematiche fin qui descritte.
Perciò introduce altri filoni nell’assetto narrativo, grazie al
solido contributo della sceneggiatrice Moira Buffini, anche
drammaturga, regista e attrice teatrale – già sceneggiatrice di
Tamara Drew, come del Jane Eyre diretto da Cary Fukunaga.
Non tralascia sfumature romantiche e più in generale si
dedica a quella che è l’altra sua passione: l’esplorazione
dell’interiorità e delle relazioni umane. È così che si inquadrano
il rapporto fra Brown e il giovane Robert Pretty, Archie
Barnes, orfano di padre, o quello fra il protagonista e la sua
committente, signora Pretty, o ancora quello con la moglie May,
oltre al filone più propriamente romantico, che coinvolge la
giovane archeologa Peggy Piggott e il fotografo Rory. Il regista
ama i toni pacati e realistici, dialoghi che rivelano uno spirito
disincantato e concreto, riuscendo per lo più a tenersi lontano da
stereotipi e retorica. Vira invece verso un approccio poetico e
forse pecca di virtuosismo, quando sceglie di proporre dialoghi
asincroni rispetto all’azione dei personaggi, mentre si concentra
sulle loro espressioni o sugli sguardi che si scambiano.
La nave
sepolta è senz’altro un film che merita la visione – e
meriterebbe anche il grande schermo – mostrando le qualità di un
regista giovane ma di talento, accurato, che riesce a unire poesia
e realismo, impegno e interiorità e ricorda a chi guarda che la
cultura è memoria, è storia e allo stesso tempo, lavoro e fatica.
Da lì si riparte per costruire il futuro dopo i momenti più
bui.
In occasione del Super Bowl
LV, la Bud Light ha presentato il suo nuovo spot per la
birra a basso contenuto calorico, e ha scelto di sviluppare una
parodia di Avengers: Endgame, mettendo in
scena una nuova versione della scena dei portali.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Elijah Wood è il
protagonista di uno spot televisivo dedicato alla AT&T Fiber, una
linea di fibra per una connessione internet veloce. Lo spot è stato
realizzato in occasione del Super Bowl LV e l’attore si è prestato
al progetto dal momento che omaggia Il Signore degli
Anelli e la sua partecipazione alla trilogia.
Ricordiamo che ora il franchise è
nelle mani di Amazon Prime Studios che ne sta
realizzando una serie tv che sarà ambientata nella Seconda Era
della Terra di Mezzo.
Ecco il nuovo spot de
Il principe cerca figlio, il nuovo film Amazon Prime
Studios che riporta, dal 5 marzo, Eddie Murphy nei
panni di Re Akeem, sovrano di Zamunda.
Il principe cerca figlio è diretto da Craig
Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da
Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David
Sheffield, su un soggetti diBarry W. Blaustein,
David Sheffield e Justin Kanew.Basato sui
personaggi creati da Eddie Murphy e prodotto
da Kevin Misher e Eddie Murphy. Costumi
di Ruth E. Carter Executive
producer: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An, Kenya
Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile e Andy
Berman Con:
Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones,
Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James
Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa
Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato.
M. Night Shyamalan
torna al cinema con un nuovo progetto, Old,
che ha sfruttato il palcoscenico del Super Bowl LV
per presentare il suo primo trailer.
Deadline ha riportato di recente che
il cast del film è formato da Rufus Sewell, Embeth
Davidtz e Emun Elliott, in aggiunta a
Gael Garcia Bernal, Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron
Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki
Amuka-Bird e Ken Leung.
Shyamalan sarà ancora una volta
produttore, sceneggiatore e regista del film, che si intitola Old.
I dettagli della trama sono segreti, ma sembra che possiamo
aspettarci una storia interconnessa con i suoi film precedenti.
Secondo Collider, il nuovo film è ispirato al fumetto francese
Sandcastle di Pierre Oscar Levy e
Frederik Peeters. L’uscita del film è al momento
fissata per il 23 giugno 2021.
Durante una recente intervista,
Kat Dennings ha rivelato di aver preso parte
ad altri progetti del MCU: tra questi, però, non figura
Thor: Love
and Thunder. Nel 2011, Dennings ha fatto la sua prima
apparizione nel MCU nei panni di Darcy Lewis, l’assistente
dell’astrofisica Jane Foster (Natalie
Portman), nel primo Thor diretto da
Kenneth Branagh. Nonostante Dennings abbia ripreso il suo ruolo
in
Thor: The Dark World, è stata assente nei successivi film
dedicati agli Avengers. Tuttavia, il suo personaggio è riemerso di
recente in
WandaVision.
Nel quarto episodio dell’acclamata
serie Disney+, Darcy Lewis è tornata dopo
essere stata reclutata dallo S.W.O.R.D. per valutare le bizzarre
anomalie che si verificano a Westview, dove Wanda e Visione
risiedono attualmente come coppia sposata. In quanto scienziato
rispettato con un dottorato di ricerca alle spalle, Lewis collabora
con
l’agente Jimmy Woo (Randall
Park) per indagare sulle irregolarità confusionarie
all’interno della cittadina suburbana. L’arrivo di Lewis ha
suscitato molte domande sul futuro del personaggio: sarà coinvolta
in altre storie del MCU?
Intervistata da Extra proprio in
occasione della promozione di
WandaVision,Kat Dennings ha confermato di aver preso parti
ad altri progetti del MCU che devo ancora essere distribuiti:
“Ci sono altre cose che ho girato per la Marvel, oltre
WandaVision, che stanno per uscire… ma non posso rivelare di
più al riguardo”. L’attrice ha poi confermato che queste
“altre cose” non includono l’attesissimo Thor 4,
le cui riprese sono attualmente in corso in Australia.
Il futuro di Darcy Lewis nel MCU
Anche se Dennings potrebbe non
scambiare più battute in futuro con Chris Hemsworth, il
suo personaggio ha ingrandito ulteriormente la portata di
WandaVision, fungendo da punto di contatto
attraverso cui gli spettatori possono imparare a poco a poco sempre
di più sui misteriosi obiettivi dello S.W.O.R.D.
Negli ultimi episodi, Lewis ha
trascorso gran parte del suo tempo con l’agente Woo, che abbiamo
visto per la prima volta sullo schermo in Ant-Man
and the Wasp come ufficiale dell’FBI che
supervisionava gli arresti domiciliari di Scott Lang (Paul
Rudd). Il loro rapporto ha deliziato sia gli spettatori che i
critici: ad oggi, sono in molti che vorrebbero uno spin-off in
stile X-Files sui possibili misteri extraterrestri legati
al Multiverso con protagonisti proprio i due personaggi.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Raya e
l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione
targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo
al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP.
Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e
Carlos López Estrada (Blindspotting) e
prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho
(Frozen
– Il Regno di Ghiaccio,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae
ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.
Nella versione italiana del film,
il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri
(Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa
(Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi
(Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya).
Gli influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee Suvimol e
Maryna hanno prestato la propria voce per un
cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera
che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione
italiana del film.
Raya e l’Ultimo
Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto
tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una
forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono
sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella
stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria,
avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire
il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non
basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e
lavoro di squadra.
WandaVision
di Marvel Studios unisce televisione classica e Marvel Cinematic
Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione,
due individui dotati di super poteri che conducono vite di
periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non
sia come sembra.
WandaVision,
la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva per
Disney+, ha per protagonisti
Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e
Paul Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e
Teyonah Parris è Monica Rambeau, personaggio che è stato
presentato al pubblico in Captain
Marvel. Kat
Dennings riprenderà il suo ruolo di Darcy
da Thor e Thor:
The Dark World, mentre Randall Park tornerà a vestire i
panni di Jimmy Woo da Ant-Man
and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman
mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove
episodi, WandaVision è disponibile in streaming
su Disney+.
Il vincitore dell’Emmy Bob Odenkirk (Better Call Saul, The
Post, Nebraska) è protagonista di Io
sono nessuno, in cui interpreta Hutch Mansell, un
padre sottovalutato e un marito trascurato, che prende le
umiliazioni della vita in faccia, senza mai respingerle. Un signor
nessuno.
Quando una notte due ladri entrano
nella sua casa di periferia, Hutch si rifiuta di difendere se
stesso e la sua famiglia, sperando di prevenire una violenza
maggiore. Suo figlio adolescente Blake (Gage Munroe, The
Shack), rimane deluso da lui, e sua moglie Becca
(Connie Nielsen, Wonder Woman) sembra volerlo
tenere sempre più lontano.
Le conseguenze dell’incidente si
scontrano con la rabbia ribollente di Hutch, innescando istinti
dormienti e spingendolo verso un percorso brutale che farà emergere
oscuri segreti e abilità letali. In un turbine di pugni, sparatorie
e stridore di pneumatici, Hutch dovrà salvare la sua famiglia da un
pericoloso avversario (il popolare attore russo Aleksey
Serebryakov, Amazon’s McMafia) e assicurarsi che non sarà mai più
trattato come un “nessuno” qualunque.
Io sono nessuno è diretto
dall’acclamato regista Ilya Naishuller (Hardcore Henry), da una
sceneggiatura di Derek Kolstad, l’architetto narrativo della serie
di John Wick, con la partecipazione del leggendario vincitore
dell’Emmy Christopher Lloyd nel ruolo del padre di Hutch e
dell’eclettico attore e musicista RZA nel ruolo del fratello di
Hutch, il cui talento nascosto aiuta Hutch nella sua ricerca di
vendetta.
Il film è prodotto da Kelly
McCormick e David Leitch, i creatori dello spinoff di Fast &
Furious, Hobbs & Shaw, di Deadpool 2 e di Atomica Bionda, con la
loro società 87North, da Braden Aftergood (Hell or High Water, Wind
River) per la Eighty Two Films, e da Bob Odenkirk e Marc
Provissiero (Hulu’s PEN15) per la Odenkirk Provissiero
Entertainment. I produttori esecutivi sono Derek Kolstad, Marc S.
Fischer e Tobey Maguire.
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 28 maggio
2021.
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
L’attore Randall Park è attualmente uno dei
co-protagonisti della serie WandaVision nei panni dell’agente Jimmy Woo, ma ad
oggi l’attore non sa se tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. I Marvel Studios hanno recentemente
dato il via alla Fase 4 del MCU con la prima serie Disney+ ambientata nell’universo
condiviso. WandaVision è solo il primo di ben 25 progetti – tra
film e serie tv – che la Marvel distribuirà da qui al prossimo
futuro. Nonostante la serie con Elizabeth Olsen e Paul Bettany non
sia ancora giunta al termine, è chiaro che uno dei personaggi
chiave della storia è proprio l’agente dell’FBI Jimmy Woo.
Il MCU ha introdotto al pubblico il
personaggio di Park, per la prima volta, in Ant-Man
and the Wasp del 2018, anche se in quel film il suo ruolo
è stato piuttosto limitato. Il sequel di Ant-Man
del 2015 si concludeva con Jimmy Woo che liberata Scott Lang
(Paul
Rudd) dagli arresti domiciliari e con i due personaggi che
ironizzavano sulla possibilità di rivedersi. Questo finale, unito
al ritorno di Woo in
WandaVision, ha spinto diversi fan a sperare che l’agente
possa fare ritorno anche nell’annunciato Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, anche se ad oggi Park non fa ancora parte dei membri
del cast confermati.
Anche grazie al successo di
WandaVision, i fan vorrebbero certamente vedere una nuova
apparizione di Jimmy Woo nel MCU. Proprio per questo,
Extra ha chiesto a Randall Park del futuro del suo personaggio in
una recente intervista in occasione della promozione dell’acclamata
serie. La fonte ha chiesto specificamente all’attore se tornerà in
Ant-Man 3 dopo essere già apparso nel sequel. Allo
stato attuale, però, Park ammette di non sapere se effettivamente
Jimmy Woo tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Naturalmente, l’attore sarebbe pronto a tornare qualora la Marvel
glielo chiedesse.
“Non lo so. Non ho ricevuto
ancora nessuna chiamata”, ha detto Park. “Se dovessi
ricevere una chiamata, sicuramente accetterei di tornare. Se non
dovessi ricevere nessuna chiamata, andrebbe bene lo stesso. Anche
perché in questo momento sono a Westview, nel New Jersey. Sai,
bisogna concentrarsi su un caso alla volta…”
Dopo la finale del Super Bowl di
questa notte, è disponibile il nuovissimo trailer della serie
Marvel StudiosThe Falcon And The Winter Soldier. La nuova
serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il
19 marzo 2021. Nella serie tornano in azione due noti personaggi
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro ruoli nei
panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier
(alias Bucky Barnes).
The Falcon And The Winter Soldier,
la serie tv
The
Falcon And The Winter Soldier è la serie di prossima
uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon And The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon And The Winter Soldier, il lancio è
fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.