Il network americano
ABC ha diffuso l’inedito promo “Insanity” di
9-1-1
5, l’attesa
quinta stagione di 9-1-1.
Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il
nuovo dramma procedurale 9-1-1
esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia,
paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nei più situazioni
spaventose, scioccanti e al cardiopalma. Questi soccorritori devono
cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più
vulnerabili con la risoluzione dei problemi della propria vita. La
serie provocatoria vede la partecipazione della candidata all’Oscar
e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “Che
c’entra l’amore”) e l’attore candidato all’Emmy Award e al Golden
Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Feet Under “).
9-1-1 5
9-1-1 5 è la
quinta stagione della serie 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per
il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip /
Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora
le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e
vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose,
scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di
bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel
risolvere i problemi della propria vita.
In 9-1-1
5 protagonisti sono Athena Carter Nash,
(stagione 1-in corso), interpretata da Angela
Bassett, Robert “Bobby”
Nash (stagione 1-in corso), interpretato
da Peter Krause, Evan “Buck”
Buckley (stagione 1-in corso), interpretato
da Oliver Stark, Henrietta “Hen”
Wilson (stagione 1-in corso), interpretata
da Aisha Hinds, Howard
“Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato
da Kenneth Choi, Michael
Grant (stagione 1-in corso), interpretato
da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby”
Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata
da Connie Britton, Madeline “Maddie”
Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata
da Jennifer
Love Hewitt, Edmundo “Eddie”
Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan
Guzman, May Grant (ricorrente
stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata
da Corinne Massiah, Harry
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso),
interpretato da Marcanthonee Jon Reis.
La promozione di Venom: La
furia di Carnage è ufficialmente iniziata e, in
attesa dell’arrivo del film nelle sale italiane (previsto per il
prossimo 14 ottobre), ecco che le varie interviste rilasciate dal
cast si stanno rivelando – come spesso accade – un’ottima occasione
per soddisfare la curiosità dei fan in merito al film e a tutta una
serie di questioni ad esso collegate.
Tra queste, ovviamente, figura la
possibilità che un giorno i personaggi di Venom e Spider-Man
appaiano insieme in un film. Il Sony Spider-Man
Universe (come di recente è stato ribattezzato) sta
prendendo ormai sempre più piede, con l’arrivo del sequel di
Venom,
l’attesa spasmodica per Morbius e
l’ufficializzazione del progetto dedicato a Kraven il Cacciatore. Tutti questi film sono dedicati
ai più grandi nemici dell’Uomo Ragno, che di fatto però non ha
ancora fatto la sua apparizione in nessuno di essi (o meglio,
ancora non sappiamo quando e, soprattutto, se accadrà).
Parlando con IGN (via
The Direct) proprio in occasione della promozione di Venom: La furia di
Carnage, il regista Andy Serkis ha dato forse la risposta che
tutti i fan stavano aspettando. Quando gli è stato chiesto,
infatti, della possibilità di un crossover, quindi se Venom
incontrerà mai Spider-Man un giorno, Serkis ha risposto che
sicuramente accadrà.
“Questa domanda è sulla bocca di
tutti. Tutti vogliono sapere se Venom incontrerà Spider-Man.
Personalmente, non credo accadrà… Ovviamente sto scherzando, è
chiaro che accadrà”, ha detto Andy Serkis. “Al tempo stesso, però, credo
che ci sia ancora molto da esplorare. Tutto dipende da come si
vorrà arrivare a quell’incontro. Se il pubblico vuole più storie di
Venom soltanto per arrivare a Spider-Man, allora potrebbe perdersi,
nel mezzo, tante altre fantastiche storie di altrettanti fantastici
supercriminali. In un certo senso, affrettare le cose potrebbe
anche precludere la possibilità che avvenga davvero.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
In un certo senso, il film
L’incredibile Hulk è considerato la “pecora nera”
dell’intera filmografia del MCU. Tuttavia, è probabile che il
ritorno del personaggio di Abominio, alla fine, spinga i fan a
rivalutare quel titolo in maniera significativa.
Abominio è apparso brevemente in
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma
tornerà per un ruolo assai più consistente nell’attesa serie
She-Hulk
che debutterà nel 2022 su Disney+. Sappiamo che Tim Roth è tornato a doppiare il personaggio
nel cinecomic di Destin Daniel Cretton e in una recente intervista
con
The Hollywood Reporter è stato proprio l’attore a spiegare cosa
lo ha spinto ad accettare di rivivere l’esperienza di Abominio.
“Ho preso parte a L’incredibile
Hulk, anni fa, solo perché pensavo che i miei figli ne sarebbero
stati imbarazzati. L’ho fatto per loro e mi sono davvero divertito
a realizzarlo”, ha spiegato. “Quindi, quando sono venuti
da me e mi hanno detto: ‘Stiamo lavorando a She-Hulk. Vuoi tornare di nuovo nei panni di quel
personaggio?’, ho subito accettato. Dovrebbe essere
divertente.”
“Allo stesso tempo, però, sono
rimasto molto sorpreso, perché all’inizio è stato difficile”,
ha aggiunto Roth, riferendosi probabilmente alla sua performance in
motion-capture. “È stato solo quando Mark Ruffalo è arrivato
per girare le sue scene nei panni di Bruce Banner che ho pensato:
‘Oh, è così che devi fare anche tu! Ci vuole senso
dell’umorismo!'”
Le dichiarazioni di Roth sono
alquanto interessanti, dal momento che nella prima scena
post-credits di
Shang-Chi abbiamo visto Bruce Banner nella sua forma umana
e non più come Smart Hulk. Non c’è motivo per credere che Hulk non
possa apparire di nuovo, e se c’è qualcosa che potrebbe realmente
scatenare il ritorno del Gigante Verde in She-Hulk,
potrebbe essere proprio il ritorno di Abominio.
Dopo
il promo il network americano ABC ha
diffuso il trailer di The Good Doctor 5,
l’attesa la prossima quinta stagione della
serie medica della ABC The
Good Doctor.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Apple Original
Films ha annunciato oggi che l’attesissimo film dal cast
stellare Swan
Song uscirà nei cinema e in tutto il mondo su
Apple TV+ venerdì 17 dicembre. Swan
Song è interpretato dal due volte premio Oscar
Mahershala Ali, che è anche produttore, dall’otto
volte candidata all’Oscar
Glenn Close e dalla candidata all’Oscar
Naomie Harris. Accanto a loro recitano anche la
vincitrice del Golden Globe Awkwafina e il
candidato al Golden Globe Adam Beach.
Ambientato in un vicino futuro, il
film è un viaggio potente ed emozionante raccontato attraverso gli
occhi di Cameron (Mahershala
Ali), marito e padre amorevole, a cui è stata
diagnosticata una malattia terminale; quando il suo medico
(Glenn
Close) gli prospetta una soluzione alternativa al fine
di proteggere la sua famiglia dalla sofferenza, si troverà davanti
a un bivio. Mentre Cam è alle prese con la scelta di alterare o
meno il destino della sua famiglia, impara molto più di quello che
avrebbe mai potuto immaginare sulla vita e sull’amore. Swan
Song esplora quanto lontano arriviamo a spingerci e quanto
siamo disposti a sacrificare, per rendere la vita delle persone che
amiamo più felice possibile.
Per gentile concessione di Apple
Swan
Song è diretto dal regista premio Oscar
Benjamin Cleary (“Stutterer”), che è anche autore
della sceneggiatura originale, ed è prodotto da Anonymous Content e
Concordia Studio. I produttori sono Adam Shulman
(“In difesa di Jacob”) e Jacob Perlin (“The
Amazing Johnathan Documentary”) per conto di Anonymous Content;
Jonathan King (“La ragazza di Stillwater”,
“Cattive acque”) per conto di Concordia Studio; Rebecca Bourke
(“Wave”); Mahershala Ali e Mimi Valdés (“Il diritto di contare”)
attraverso Know Wonder-
Swan
Song si unisce alla rosa in espansione di Apple
Original Films, tra cui il prossimo al debutto “Finch”,
interpretato dal vincitore dell’Oscar Tom Hanks
che segue il grande successo di “Greyhound”; l’attesissimo
“Emancipation” del regista Antoine Fuqua e interpretato e
prodotto dal candidato all’Oscar Will Smith;
“Killers
of the Flower Moon” di Martin Scorsese,
con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; “The Tragedy of Macbeth” di
Joel Coen, con Denzel Washington e Frances
McDormand; “Sharper”, di Brian Gatewood e Alessandro Tanaka,
interpretato e prodotto dalla vincitrice dell’Academy Award
Julianne Moore; il prossimo adattamento per Young Adult “The Sky is
Everywhere”, diretto da Josephine Decker e interpretato da Grace
Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel e molto altro ancora.
Ronnie
Sandahl, sceneggiatore di “Borg McEnroe”, torna a
raccontare il risvolto intimista e psicologico dello sport
dirigendo TIGERS, disponibile on
demand dal 16 settembre su Sky
Primafila, Prime Video Store, Apple Tv, Chili Tv, Google
Play, Infinity, Rakuten Tv, Timvision e liberamente
ispirato alla storia dell’ex calciatore prodigio Martin Bengtsson.
Il racconto di un’ossessione, ma anche della disciplina necessaria
a raggiungere obiettivi, del coraggio e dell’onestà verso se
stessi.
Nelle parole del
regista, Tigers “é una storia sulle
tigri del mondo del calcio. Su uomini giovani e ammirati, rinchiusi
in gabbie dorate, addomesticati fino a diventare
marchi”. Ronnie Sandhal è sceneggiatore, regista e autore
ed ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia: oltre
a “Tigers” ha scritto anche la sceneggiatura di “Borg McEnroe”
(2017) e del prossimo dramma sulla ginnastica “Perfect”, diretto da
Olivia Wilde.
Martin Bengtsson ha raccontato la sua vicenda nel libro
“Nell’ombra di San Siro” (In The Shadow of San Siro),
pubblicato nel 2007: la storia di come il sogno di una vita si è
trasformato in un incubo e delle circostanze esterne e interne che,
combinate, lo hanno portato alla depressione e al crollo
mentale.
Nel cast del film, oltre ad Erik Enge nei panni di Bengtsson,
anche Maurizio Lombardi (Pinocchio,
1994,
The New Pope), Lino Musella (The
Young Pope,
Favolacce,
Il Cattivo Poeta) e Gianluca Di Gennaro
(Capri-Revolution, Gomorra – La Serie 2).
Tigers, a trama
Martin è uno dei talenti
calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici
anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene acquistato
da uno dei club più prestigiosi d’Italia. Tuttavia quel sogno ha un
prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e,
soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se questa sia
davvero la vita che ha tanto desiderato.“Tigers” è una
corsa sulle montagne russe della vita e della morte attraverso la
moderna industria del calcio. Con una prospettiva unica sul mondo
degli sport professionistici, Ronnie Sandahl racconta la vera
storia del sedicenne prodigio del calcio Martin Bengtsson. Un
dramma di formazione sull’ossessione ardente di un giovane in un
mondo in cui tutto, e tutti, hanno un prezzo.
Johnny Depp è il protagonista de Il
caso Minamata in prima tv su Sky CinemaUno
venerdì 17 settembre alle 21.15, in streaming su
NOW
e disponibile on demand. Diretto
da Andrew Levitas, il film racconta la storia vera del fotoreporter
Eugene Smith che all’inizio degli anni 70 riuscì a documentare le
conseguenze dell’avvelenamento da mercurio nel villaggio giapponese
di Minamata, con uno dei reportage più riusciti della sua carriera
e più famosi della storia del giornalismo. Nel cast, accanto a
Johnny Depp, Hiroyuki Sanada, Jun Kunimura, Minami, Ryo
Kase,Tadanobu Asano, Akiko Iwase e
Bill Nighy.
Il caso Minamata: quando
esce e dove vederlo in streaming
Il caso Minamata in prima
tv su Sky Cinema Uno venerdì 17 settembre alle 21.15, in
streaming su NOW e
disponibile on demand. E grazie a extra i clienti
Sky da più di tre anni e con Sky Cinema, lo vedranno prima di tutti
on demand nella sezione extra.
Il caso Minamata in prima tv suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli 3
europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Il caso Minamata, la
trama
Il caso Minamata –
New York, 1971. Il celebre fotoreporter W. Eugene Smith (Johnny
Depp) è ormai l’ombra di se stesso. Alcolizzato, in polemica con il
mondo dell’informazione e senza più alcun rapporto con i figli vive
in solitudine e rifiuta di lavorare. Ma un incarico da parte del
direttore della rivista Life Robert Hayes (Bill
Nighy) lo porta nella città costiera giapponese di Minamata,
devastata dall’avvelenamento da mercurio, risultato di decenni di
inquinamento industriale da parte della Chisso Corporation,
un’importante azienda chimica giapponese. Lì Smith entra in
contatto con la comunità di pescatori del villaggio e, armato della
sua macchina fotografica, documenta i loro sforzi per convivere con
la grave malattia causata dall’avvelenamento da mercurio, chiamata
proprio “malattia di Minamata”, e la loro appassionata campagna per
ottenere un risarcimento da parte della Chisso e dal governo
giapponese. Le immagini di Smith dal villaggio avvelenato danno al
disastro una dimensione umana straziante e il suo incarico iniziale
si trasforma in un’esperienza gli cambierà la vita.
Dallo sceneggiatore/regista
James
Gunn, arriva l’avventura d’azione di supereroi della
Warner Bros. Pictures, The
Suicide Squad – Missione Suicida, con lo schieramento
dei delinquenti più degenerati della DC.
Benvenuti all’inferno, cioè a Belle
Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità degli Stati
Uniti, dove sono rinchiusi i peggiori supercriminali, che faranno
di tutto per uscirne – anche unirsi alla super segreta e oscura
Task Force X. Il motto del giorno è ‘O la va o la spacca’: si
riuniscano una serie di truffatori, tra cui Bloodsport, Peacemaker, Capitan Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica più amata
di tutti, Harley Quinn. Quindi si armino pesantemente e si lascino
cadere (letteralmente) sulla remota isola di Corto Maltese, piena
di nemici. Avventurandosi in una giungla brulicante di avversari
militanti e forze di guerriglia, la Squadra sarà coinvolta in una
missione di ricerca e distruzione, sotto la guida sul territorio
del colonnello Rick Flag… e le direttive degli esperti tecnologici
del governo di Amanda Waller nelle orecchie, che seguono ogni loro
movimento. E come sempre, ad ogni mossa falsa rischiano la morte
(per mano dei loro avversari, di un compagno di squadra o della
stessa Waller). A voler scommetterci, la vincita è a loro sfavore –
controognuno di loro.
The
Suicide Squad – Missione Suicida è interpretato
da Margot Robbie (“Birds of Prey”, “Bombshell –
La Voce dello Scandalo”),
Idris Elba (“Avengers: Infinity War”),
John Cena (l’imminente serie HBO Max
“Peacemaker”, “Bumblebee”), Joel Kinnaman (“Suicide Squad”), Jai Courtney (la franchise
“Divergent”), Peter Capaldi (“World War Z”, “Doctor Who” della BBC), David Dastmalchian
(l’imminente “Dune”,
“Ant-Man and the Wasp”), Daniela Melchior (“Parque Mayer”), Michael
Rooker (i film “Guardiani della Galassia”), Alice
Braga (“Elysium”), Pete Davidson (“Il re di Staten Island”,
“Saturday Night Live” in TV), Joaquín Cosio (“Spider-Man: Un nuovo
universo”, “Narcos: Messico” in TV), Juan Diego Botto (“The
Europeans”), Storm Reid (“L’uomo invisibile”, “Nelle pieghe del
tempo”, “Euphoria”), Nathan Fillion (“Guardiani della
Galassia”, “The
Rookie” in TV), Steve Agee (“L’Angelo del male – Brightburn”,
“Guardiani della Galassia Vol 2”), Sean Gunn (i film “Guardiani
della Galassia”, e “Avengers”), Mayling Ng (“Wonder Woman”), Flula Borg (“Ralph spacca
Internet”), Jennifer Holland (“L’Angelo del male – Brightburn”,
l’imminente serie HBO Max “Peacemaker”) e Tinashe Kajese (le serie
TV “Valor”, “The Inspectors”), con Sylvester Stallone (i franchise
di “Rocky”, “Rambo” e “I Mercenari – The Expendables”) e Viola
Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Suicide Squad”).
Gunn (i film “Guardiani della
Galassia”) ha diretto il film da una sua sceneggiatura, basata sui
personaggi della DC. Il film è prodotto da Charles Roven e Peter
Safran, mentre Zack Snyder, Deborah Snyder, Walter Hamada, Chantal
Nong Vo, Nikolas Korda e Richard Suckle sono i produttori
esecutivi.
La squadra creativa di Gunn include
il direttore della fotografia Henry Braham (“Guardiani della Galassia Vol.
2”), la scenografa Beth Mickle (“Captain Marvel”), i montatori Fred Raskin
(“Guardiani della Galassia Vol. 2”, “C’era una volta … a
Hollywood”) e Christian Wagner (i film “Fast & Furious”), e la
costumista nominata all’Oscar Judianna Makovsky (“Guardiani della
Galassia Vol. 2”, “Avengers: Endgame”, “Harry Potter e la
pietra filosofale”). Musiche di John Murphy (“Kick-Ass”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Peter Safran, un film di James
Gunn, The
Suicide Squad – Missione Suicida. Il film sarà
distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Alla morte del padre, Tesla e suo
fratello Nik si ritrovano, per un singolare patto successorio, a
dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto, pur non
essendosi più visti da più di vent’anni. Nella casa vivono anche i
figli di Tesla: Sebastiano, un violoncellista di grande talento
affetto da schizofrenia ad alto funzionamento, al quale la donna ha
dedicato la vita e un’ossessiva e soffocante protezione, e
Carolina, con la quale invece ha un rapporto difficile e
conflittuale. La convivenza difficile innescherà scontri e continui
battibecchi tra Nik e Tesla, due fratelli agli antipodi, e la
nascita di un inaspettato forte legame tra Nik e suo nipote
Sebastiano. Col tempo tutti troveranno pian piano un equilibrio,
fino a quando una serie di eventi porteranno i personaggi a dover
fare i conti con le proprie paure e segreti, in un difficile
viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé stessi e dei loro
legami affettivi e familiari.
Nella giornata di ieri è arrivato
finalmente il
primo trailer della serie Hawkeye.
Sebbene fornisca molte informazioni sull’ambientazione dello show,
che si svolge durante le festività natalizie a New York City,
subito dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, ci sono ovviamente ancora molte domande senza una
risposta. Scopriamo insieme le principali, grazie a Screen
Rant.
Cosa ha fatto Clint nei panni di Ronin?
Sebbene sia stato stabilito
(durante i fatti di Endgame)
che il tempo trascorso da Occhio di Falco nei panni di Ronin lo ha
visto eliminare diversi criminali che lo stesso riteneva indegni di
vivere dopo che il Blip gli aveva portato via la sua famiglia, i
dettagli della sua crociata sono ancora sconosciuti.
Anche se il trailer specifica al
pubblico che essere Ronin ha creato molti nemici a Clint, resta da
capire nel dettaglio come questi nemici si sono effettivamente
creati, se perché Clint ha ucciso qualcuno di importante per loro,
se a causa di un tradimento…
Quali sono le motivazioni di Kate?
Quando Kate incontra Clint
per la prima volta, nel trailer, gli dice di essere una sua grande
fan. Tuttavia, nonostante lo shock iniziale e la gioia nello
scoprire che lavorerà al suo fianco, le motivazione del personaggio
non sono ancora chiare.
Nel trailer vediamo la potenziale
Young Avenger combattere mentre indossa la sua versione del costume
di Ronin ed entra in contatto con alcuni personaggi sgradevoli che
la scambiano per Clint. Tuttavia, non è chiaro se le sue azioni
derivino semplicemente dal voler essere un eroe o se c’è qualcosa
di più profondo a guidarla.
Chi ha creato le frecce truccate di Occhio di Falco?
Sebbene il trailer non sia particolarmente
lungo, riesce a racchiudere comunque molti dettagli, incluso uno
sguardo ad alcune delle fughe di Clint e Kate mentre usano le
frecce truccate. Anche se questa non è la prima volta che il
MCU mostra Clint con altri tipi di
freccia, è chiaro che la serie espanderà notevolmente il suo
arsenale.
La
domanda principale che questo dettaglio provoca è, tuttavia,
un’altra: chi sta fabbricando le frecce truccate? Tony Stark
sarebbe stata una scelta ovvia. Tuttavia, dopo la sua morte, è
probabile che Clint abbia trovato un altro fornitore geniale. O
sono opera dello stesso Barton?
Dov’è Laura Barton?
La moglie di Clint, Laura,
si è dimostrata una parte importante dell’arco narrativo del
personaggio, sin dalla sua introduzione a sorpresa in Avengers:
Age of Ultron, e la sua assenza nel trailer (al contrario,
i suoi figli sono una presenza di spicco) non può certamente
passare inosservata.
Sebbene nel trailer si veda Clint
nella roulotte parlare al telefono con qualcuno, dicendo che
dovrebbe essere a casa presto, la persona all’altra parte della
linea potrebbe facilmente essere uno dei suoi figli. Questo
solleva, dunque, una domanda: Laura è ancora in giro? Se è così,
dato che – almeno apparentemente – i suoi figli sono a New York
senza di lei, lei e Clint stanno ancora insieme?
Come verrà presentata Yelena Belova?
Dal momento che la sua
presenza nella serie è stata confermata ancor prima dell’arrivo di
Black
Widow, nel trailer erano in molti ad aspettarsi uno
sguardo a Yelena Belova, ma l’assassina deve ancora fare la sua
comparsa. Tuttavia, con tutte quelle scene di combattimento, è
chiaro che ci saranno molti modi dinamici attraverso cui potrebbe
essere introdotta nella storia.
Dato che la fine di Black
Widow ha visto Yelena assunta da Valentina Allegra de
Fontaine per uccidere Clint, sarà interessante vedere se sta
lavorando a fianco di qualcuno dei suoi nemici, oppure se è stata
ostacolata proprio da loro.
Quanta verità c’è in Rogers: The Musical?
Forse uno dei momenti più
comici del trailer è quando viene mostrato uno scorcio di una
produzione di Broadway intitolata “Rogers: The Musical”, con varie
inquadrature dello spettacolo che raffigurano, sul palco, un attore
vestito da Cap supportato da versioni teatrali degli altri
Vendicatori.
Con
la risoluzione della trama di Steve in Endgame,
ottenuta tramite un uso potenzialmente pericoloso del viaggio nel
tempo, resta ancora da capire quanto il pubblico sia consapevole
delle sue imprese finali. Il musical potrebbe fornire alcune
informazioni sulla questione, mentre mostra l’eredità che Steve ha
lasciato alle spalle… per quantofaceta possa essere una versione di quegli
eventi.
Il ruolo di Lucky nella serie
Nonostante appaia in un
breve momento nel trailer, è quasi certo che Lucky avrà un ruolo
nello show che potrebbe renderlo uno dei personaggi preferiti dei
fan. Tuttavia, solo chi ha letto i fumetti sa quanto amore nutra
Occhio di Falco nei confronti di Lucky, che ha adottato nel primo
numero della serie a fumetti di Matt Fraction.
Il golden retriever ha
successivamente scritto un numero memorabile della serie dal suo
punto di vista. Le origini del cane nello show devono ancora essere
rivelate, ma dovrebbero essere altrettanto memorabili.
Occhio di Falco sta ancora lavorando con i Vendicatori?
Dato che il MCU non ha ancora chiuso la storia
di Clint Barton dopo gli eventi di Endgame,
ci sono ancora alcune grandi domande logistiche su come vive ora,
vale a dire se è ancora un membro dei Vendicatori.
Il trailer suggerisce che Clint ha
rallentato un po’ con quelle attività, preferendo invece recuperare
il tempo che aveva perso con la sua famiglia. Quando si
verificheranno le tipiche catastrofi mondiali che sono la
specialità degli Avengers, Barton avrà intenzione di indossare
ancora una volta il suo costume?
In che modo il Blip ha influito su Kate?
Dal momento che la serie fungerà da
introduzione per Kate nel MCU, c’è ancora molto da scoprire
sul suo passato, incluso il modo in cui il Blip in tutto l’universo
ha influenzato lei e la sua famiglia.
A
mano a mano che il MCU progredisce, sempre più nuovi
personaggi sono influenzati dalle azioni e dalle narrazioni dei
film e delle serie precedenti, portando ad una narrazione ancora
più integrata. Le esperienze passate di Kate saranno sicuramente
usate come modo per avvicinarla al mondo di Occhio di
Falco.
Quanti nemici dovranno affrontare gli arcieri?
Dato che la serie attinge evidentemente da
alcuni dei migliori archi narrativi a fumetti di Occhio di Falco,
c’è una vasta gamma di cattivi che la storia potrebbe scegliere di
mettere contro Clint e Kate. Yelena è già confermato che sarà nello
show, così come Swordsman, alias Jack Duquesne.
Il
trailer mostra anche gruppi di nemici vestiti con tute da
ginnastica in un cenno alla mafia introdotta nell’era Hawkeye di Fraction. Questi vari nemici e le loro
motivazioni manterranno sicuramente gli eroi della serie sulle
spine, con diverse sorprese che verranno svelate, quasi
sicuramente, nel corso dei vari episodi.
In occasione del Batman Day
2021, Panini Comics porta in Italia, in
contemporanea mondialemartedì 14
settembreBatman: Il Mondo, un
volume antologico di 184 pagine frutto di un’ambiziosa iniziativa
senza precedenti: per la prima volta nella storia,
DC si è accordata con i licenziatari di tutto il
mondo per la creazione di un volume che celebrasse la pervasività
mondiale del Cavaliere Oscuro. Il risultato sono 14
storie, create in 14 paesi del mondo e
rappresentative ognuna della cultura del paese che ha generato le
tavole del racconto. Non solo: in ognuna delle storie Batman agisce
nel paese in cui l’avventura viene ambientata.
Il volume viene inaugurato dal duo
americano composto dallo scrittore BrianAzzarello e dal disegnatore LeeBermejo (Batman: Dannato,Joker,
Lex Luthor: Man of Steel,
Batman/Deathblow), con la storia Città globale,
in cui Batman riflette sul tempo trascorso a Gotham, a proteggere
la città e i suoi abitanti da minacce di ogni sorta.
Al team Panini Comics Italia è
stata affidata la creazione dell’avventura italiana,
Ianus, realizzata da un quartetto d’assi
d’eccezione: AlessandroBilotta
(Mercurio Loi, Dylan Dog) ai
testi, NicolaMari
(Dylan Dog) ai disegni,
GiovannaNiro (Dylan
Dog, Chrononauts) ai colori e
AndreaAccardi (Chambara)
al lettering. La storia vede il più grande
detective del mondo per la prima volta a
Roma, alle prese con un nuovo nemico.
Ianus, è una straordinaria avventura che
riesce a coniugare con successo l’essenza più oscura e notturna del
personaggio di Batman con una sensibilità tutta italiana, e vede
quattro maestri al top della forma.
Per apprezzare al meglio la storia,
Ianus uscirà, in fumetteria e online, in
un’Edizione Deluxe che prevede un’ampia sezione
dedicata agli extrae un’esclusiva
litografia firmata dagli autori. Un volume di prestigio
perfetto per celebrare la prima avventura del Pipistrello ideata e
realizzata completamente in Italia.
Per celebrare l’arrivo del
Cavaliere Oscuro nella Città Eterna e osservare da vicino il
processo di realizzazione di una delle storie che rimarranno nella
tradizione del fumetto italiano, sarà possibile visitare
l’esposizione di tavole del disegnatore
Nicola Mari per Batman: Il Mondo –
Ianus, a Roma presso la galleria CArt
Gallery, in via del Gesù 61. L’esposizione sarà inaugurata
proprio sabato 18 settembre, il Batman Day 2021, e per l’occasione
saranno presenti gli autori per una sessione di firmacopie.
Il Batman Day è anche l’occasione
perfetta per riscoprire e approfondire la propria conoscenza di
Bruce Wayne con i diversi titoli proposti da Panini Comics, in
uscita il 16 settembre, e adatti a tutti i gusti:
Batman: Amore folle, dalle menti che
hanno creato il capolavoro d’animazione Batman:The
Animated Series, racconta le origini di Harley Quinn, mentre
prova a conquistare Joker eliminando il Cavaliere Oscuro con dietro
le quinte, decine di layout; Batman: Le Nuove Avventure
– Stagione Uno raccoglie una serie di storie
completamente inedite ambientate nel mondo della serie animata
dell’Uomo Pipistrello, dai produttori di Batman:The
Animated Series; Batman: Knightfall
1 è l’edizione omnibus di una delle saghe più
importanti e amate del personaggio, che vede Bruce Wayne contro il
criminale Bane. Infine, Il Grande Libro di
Batman è l’antologia definitiva che raccoglie venti
storie capolavoro per ripercorrere la storia di Batman dagli anni
‘30 ad oggi e contiene inoltre una serie di articoli per conoscere
tutto quello che c’è da sapere sull’icona DC.
Anche quest’anno il Batman
Day è pronto ad affascinare vecchi e nuovi lettori. Sarà
impossibile non appassionarsi alle storie e avventure del detective
più amato del mondo!
Lo scorso anno, precisamente ad
ottobre, Jeff Bridges ha rivelato che gli era stato
diagnosticato un linfoma, un cancro del sistema linfatico, e che
aveva iniziato i trattamenti necessari. Ora, attraverso il suo
sito ufficiale,
l’attore ha confermato che, a quasi un anno di distanza, il cancro
è ufficialmente in remissione.
L’attore ha anche rivelato che la
strada verso la guarigione non è stata semplice, dal momento che
durante questi mesi ha contratto anche il Covid-19 durante la
chemioterapia e, di conseguenza, ha dovuto lottare anche contro le
conseguenze della nuova malattia. L’attore ha specificato di aver
trascorso cinque settimane in ospedale, e ora che ha finalmente
ricevuto due dosi di vaccino si sente più tranquillo e in forma che
mai.
A causa della diagnosi del 2020,
l’attore aveva dovuto abbandonare la produzione della serie FX
The Old Man, che all’inizio avrebbe dovuto
debuttare proprio ad ottobre di quest’anno. Sempre attraverso il
suo sito, Bridges ha fatto sapere di essere ormai pronto a tornare
al lavoro e di riprendere con la produzione della serie ad opera di
Robert Levine e Jonathan E. Steinberg.
Considerato uno degli attori più
carismatici e talentuosi della sua generazione, Jeff Bridges è noto per aver recitato in film
quali L’ultimo spettacolo (1971), Una calibro 20 per
lo specialista (1974), King Kong (1976),
Starman (1984), I favolosi Baker (1989), La
leggenda del re pescatore (1991), The Contender
(2000), Il Grinta (2011), Iron Man (2008) e
Hell or High Water (2016).
Tuttavia, la sua fama è
indissolubilmente legata al ruolo di Jeffrey Lebowski, detto
“Drugo”, ne Il grande Lebowski (1998).
Nel 2010 ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il
film Crazy Heart, che racconta la crisi privata e pubblica
del cantante country alcolizzato Bad Blake.
Con la dipartita del personaggio di
Tony Stark, pare che Slattery fosse il modo migliore per collegare
entrambi i franchise. “Nel nostro caso, il personaggio di Sir
Ben, Trevor Slattery, era davvero l’unico tessuto connettivo che
avevamo a nostra disposizione per connetterci a qualsiasi
precedente iterazione dei Dieci Anelli o del Mandarino, perché Tony
Stark è morto”, ha spiegato Callaham.
“Sapevamo di voler usare Sir Ben
se fosse stato possibile, e subito ci siamo posti alcune domande:
‘La Marvel avrebbe accettato? È stata
una bella esperienza per Sir Ben? Gli è piaciuto interpretare
Trevor Slattery?’. Era passato un po’ di tempo da Iron
Man 3, quindi non sapevamo se avesse davvero voglia di tornare
ad interpretare un ruolo del genere”, ha aggiunto lo
sceneggiatore. “Poi ne abbiamo parlato con Kevin Feige e lui ha
detto: ‘Sembra fantastico. Tutti noi amiamo Trevor. Mi piacerebbe
rivederlo. Ma spetterà a voi trovare il modo più giusto e
accattivante per farlo tornare’.
“Non se se avevamo soltanto
alcune bozze o l’intera sceneggiatura pronta quando ne abbiamo
parlato. Ad ogni modo, Destin ne ha parlato con Ben via Zoom, gli
ha esposto le nostre idee e abbiamo scoperto che amava il
personaggio e che gli sarebbe piaciuto tornare. Alla fine, ha
funzionato”, ha concluso Callaham.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino,
e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un
“leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà
il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che
si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la
sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è
l’ipnosi.
Ora che The Suicide
Squad è arrivato nelle sale e che la serie spin-off
Peacemaker si appresta a fare il suo
debutto su HBO Max all’inizio del prossimo anno, James
Gunn si sta finalmente concentrando sul suo
imminente ritorno nel MCU grazie all’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3.
Gunn ha lavorato al film per un bel
po’ e proprio ieri sera ha condiviso su
Twitter la foto di una pila di storyboard disegnati a mano.
Quando un fan ha risposto chiedendo se ha intenzione di scegliere
attori visti nel suo film dedicato alla Task Force X per il
threequel Marvel, il regista ha risposto che
si tratta di una “possibilità concreta”.
Siamo certi che Gunn abbia già
un’idea abbastanza precisa su chi gli piacerebbe scegliere per i
nuovi ruoli previsti in GOTG Vol. 3, ma la verità è che
ancora non sappiamo chi saranno quei personaggi. Si dice che tra
questi possa esserci anche Adam Warlock (sebbene
Gunn abbia già smentito la cosa), ma essendo i dettagli sulla
trama ancora nascosti, è davvero difficile restringere il campo
delle possibilità.
Nonostante abbia goduto, negli anni,
di una carriera entusiasmante e variegata, la fama di Daniel Radcliffe sarà sempre legata al
ruolo di Harry Potter nell’omonimo franchise
cinematografico. Mentre appariva in tutti e otto i capitoli della
saga, il pubblico ha potuto vedere l’attore crescere letteralmente
davanti ai suoi occhi. Poiché quest’anno è il 20° anniversario
dell’uscita del primo film, la nostalgia sembra essere a livelli
ancora più alti, nonostante il franchise continui ad espandersi in
altri modi.
Anche se non ci sono più libri di
Harry Potter da adattare, il Wizarding World ha comunque prodotto
molte altre storie. La Warner Bros., infatti, sta portando avanti
la saga prequel di Animali
Fantastici, con l’uscita del terzo film attualmente
fissata per luglio 2022. Oltre il grande schermo, l’acclamato
spettacolo Harry Potter e la maledizione dell’erede
tornerà sui palcoscenici di tutto il mondo nei prossimi mesi,
mentre i fan aspettano ancora di capire se diventerà mai un film.
Infine, secondo quanto riferito, HBO Max sta sviluppando una serie
tv basata sul franchise, anche se i dirigenti hanno sempre
minimizzato la portata della notizia.
Con la figura di Harry Potter che continua ancora oggi a
catalizzare l’attenzione all’interno dell’ampia cultura pop,
Daniel Radcliffeha
avuto l’opportunità di chiarire una voce a proposito dei suoi
giorni trascorsi sul set della saga in una nuova intervista con
WIRED.
Quando gli è stato chiesto quante bacchette ha rotto durante le
riprese dei vari film, l’attore ha dichiarato: “Questa è una
voce che vorrei smentire”. Poi ha aggiunto:
“C’è una cosa che vedo sempre
quanto apro Twitter e che riguarda il fatto che abbia rotto cento
bacchette durante le riprese dei vari film”, ha spiegato
Radcliffe. “Ma ci tengo a chiarire che erano molte, molte di
meno. È normale, mi piaceva usarle, a volte anche per giocarci,
tipo per tamburellare sulla mia gamba e cose del genere. Le usavi e
si rompevano. Ma posso garantire che non ne ho mai rotte così
tante. Forse ne avrò rotte 12… massimo 20.”
Doctor Strange ha dimostrato di essere un
personaggio fondamentale all’interno del più ampio Universo
Cinematografico Marvel fin dal suo debutto nel
2016, salvando prima l’universo sconfiggendo Dormammu e, in
seguito, giocando un ruolo chiave nella lotta contro Thanos.
Dopo aver aiutato il Dio del Tuono
in Thor: Ragnarok, lo Stregone Supremo si unirà a Peter
Parker in Spider-Man:
No Way Home, in cui le azioni del giovane
arrampicamuri, ma anche quello dello stesso Stregone Supremo,
potrebbero avere conseguenze potenzialmente disastrose. Da lì,
Strange si ritroverà a combattere contro Scarlet Witch in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, anche se ancora
non sappiamo se nel sequel Wanda sarà una nemica o un’alleata del
Dottore.
A questo punto, la domanda sorge
quasi spontanea: e se un giorno Doctor Strange fosse responsabile
dell’assemblaggio di un nuovo gruppo di eroi più potenti della
Terra? Questa domanda è stata posta all’attore
Benedict Cumberbatch durante una recente
intervista in cui è stata avanzata l’ipotesi che Strange possa
prendere il posto di Tony Stark/Iron Man come leader degli
Avengers.
“Dovrei pensarci”, ha
dichiarato l’attore, purtroppo senza rivelare assolutamente nulla.
Si tratta di una prospettiva intrigante, che potrebbe avere
decisamente senso ora che ci stiamo dirigendo, a piccoli passi,
verso una nuova era narrativa del MCU. Tuttavia, per molti fan, sono
i The Defenders che vorrebbero vedere l’eroe prendere il comando,
data la sua storia leggendaria con quel gruppo nelle pagine dei
fumetti. Se e quando quel film basato su
Secret Wars dovesse mai vedere la luce, è facile
credere che Strange si ritroverà al centro dell’azione.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Nel finale di The Amazing Spider-Man 2 del 2014 avevamo
visto Harry Osborn preparare il terreno per l’arrivo dei Sinistri
Sei, la cui storia avrebbe dovuto essere il centro di un film
scritto e diretto da Drew Goddard (Quella
casa nel bosco,
7 sconosciuti a El Royale) che, però, non ha mai visto la
luce.
Su quel progetto, in realtà, non
abbiamo mai saputo molto, a parte alcuni dettagli emersi in seguito
all’attacco hacker ai danni della Sony nel 2014. Ora, però, in una
recente intervista con
Collider, è stato proprio Andrew Garfield a tornare su quel film.
“Non so quanto quel progetto sia stato vicino ad un’effettiva
realizzazione, ma ricordo che ci sono stati sicuramente degli
incontri a cui ho preso parte anch’io”, ha spiegato l’ex
interprete di Spider-Man.
“È stato davvero emozionante.
Amo Drew Goddard, Quella casa nel bosco e tutte le altre cose che
ha fatto. Siamo andati subito d’accordo. Amavo la sua visione. Era
davvero unica, eccentrica, non convenzionale nelle sue scelte
creative. Sono stati un paio di mesi davvero molto divertenti, ma
come si dice… è la vita. Sarebbe stato bello. Forse, chissà, un
giorno riuscirà a realizzare il suo film. Ripeto, sarebbe stato
davvero bello.”
Dopo il flop di
The Amazing Spider-Man 2, il film sui Sinistri Sei è stato
ufficialmente accantonato. In seguito, come ben sappiamo, ci sono
stati l’accordo tra la Sony e la Disney per permettere a Spider-Man
di entrare a far parte del MCU e la costruzione
di un nuovo “Spider-Verse” inaugurato con Venom che
potrebbe effettivamente portare – in futuro, con l’arrivo di nuovi
spin-off come Morbius –
alla concreata realizzazione dell’agognato film sui Sinistri
Sei.
L’attesissimo Eternals si
preannuncia come una vera e propria sfida per il MCU, dal momento che il film non
solo introdurrà tutta una serie di personaggi con i quali il
pubblico generalista potrebbe non avere alcuna familiarità, ma
anche perché l’approccio della regista Chloé Zhao
sembra essere stato molto più radicato ed empatico rispetto ai
precedenti film dei Marvel Studios.
Inoltre, il film vanta un cast
davvero impressionante, che annovera tra gli altri anche
Angelina Jolie,
Richard Madden,
Gemma Chan,
Kumail Nanjiani,
Salma Hayek e
Kit Harington. Proprio quest’ultimo, durante una
recente intervista con
Total Film, ha rivelato di non sapere quale sarà il futuro di
Dane Whitman/Black Knight, il personaggio che interpreterà nel
cinecomic. Tuttavia, pare che la star di Game of
Thrones sia realmente interessata ad avere un futuro nel
MCU.
“Non ho idea se il mio
personaggio avrà un futuro oppure no. Avevo letto qualcosa a
proposito di chi potrebbe diventare. Quindi, c’è sicuramente la
possibilità per una traiettoria più lunga”, ha spiegato
Harington. “Io lo spero. Penso che Eternals sia solo la punta dell’iceberg per il mio
personaggio. Ma davvero, non so cosa accadrà. Sono all’oscuro,
esattamente come tutti gli altri. Cerco di non pensare troppo al
futuro, e questo riguarda qualsiasi progetto che mi vede coinvolto.
Anche quando facevo Game of Thrones, ad esempio, e stavamo girando
la sesta stagione, non ho mai pensato che la settima poteva
realmente accadere!”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Uscito al cinema nel 1999,
American Pie è rapidamente diventato un
cult epocale, nonché un grandissimo successo al box office. Il
film, scritto da Adam Herz e diretto da
Paul e ChrisWeitz, combina in sé una serie di stereotipi
sull’adolescenza statunitense, arricchiti però da situazioni
comiche entrare ormai a far parte dell’immaginario comune. Da lì si
è poi sviluppata una saga che conta ad oggi quattro capitoli
principali e cinque lungometraggi spin-off. Dopo che anche
American Pie 2 si affermò come un grande successo, nel
2003 è arrivato quello che rappresenta la conclusione di una
trilogia, ovvero American Pie – Il
matrimonio, diretto da Jesse Dylan
(figlio del celebre Bob).
In questo terzo film vengono a
mancare alcuni dei personaggi principali dei precedenti due, come
Oz, Sherman, Jessica e Heather, queste ultime due rispettivamente
interpretate da Natasha Lyonne e Mena
Suvari. Nonostante ciò, però, il film rimane fedele ai
canoni della saga, presentando una serie di situazioni assurde e al
limite del volgare condite tuttavia da buoni sentimenti di fondo.
Il gruppo di amici protagonisti conosciuti grazie ai primi due film
è ora cresciuto e si trova a vivere nuove esperienze, senza però
perdere la goliardia che li ha sempre caratterizzati. Anche
American Pie – Ilmatrimonio si affermò come un
grande successo, con un incasso di oltre 230 milioni.
Il nome della saga è ormai
memorabile e vanta numerosi fan in tutto il mondo. Impossibile non
vedere dunque anche questo memorabile terzo capitolo, il quale nove
anni dopo ha avuto un ulteriore sequel intitolato American Pie: Ancora
insieme, vera e propria reunion del cast originale. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
American Pie – Il matrimonio: la trama del film
Conclusi gli studi al college,
Jim è ancora innamoratissimo della stravagante
Michelle, con la quale si appresta ora a convolare
a nozze. Mentre i due tentano di organizzare qualcosa di sobrio e
privo di eccessi, aiutati dagli amici Kevin,
Finch e Cadence, la sorella di
Michelle, Steven Stifler ha invece altri piani.
Non potendo credere, né accettare, che il tempo sia passato
portando lui e i suoi amici dall’essere lupi da festa a uomini
pronti al matrimonio, egli intende dar vita almeno ad un’ultima
folle avventura. Proprio per via della sua tendenza agli eccessi,
però, Jim decide di non invitarlo al matrimonio.
Stifler, tuttavia, riesce ad
autoinvitarsi con la promessa di comportarsi bene. Il patto,
ovviamente, non dura a lungo, e ben presto Stifler svela le sue
vere intenzioni dando vita ad un addio al celibato particolarmente
pericoloso per il matrimonio di Jim. Quando la situazione sembrerà
prendere brutti risvolti, Stifler e gli altri dovranno a quel punto
rimediare agli errori, cercando di salvare la relazione di Jim. Con
un susseguirsi di situazioni esilaranti e disastrose, il gruppo di
amici capirà anche di non aver perso la propria voglia di fare
festa e stare sempre insieme.
American Pie – Il matrimonio: il cast del film
Come anticipato, diversi degli
interpreti principali dei primi due film non hanno qui ripreso il
loro ruolo. Jason Biggs, però, torna ad
interpretare l’immancabile Jim Levenstein, mentre Alyson
Hannigan riprende per la terza volta il ruolo di Michelle
Flaherty. Oltre alla saga di American Pie, l’attrice è
particolarmente nota per aver interpretato Willow in Buffy
l’ammazzavampiri e Lily in How I Met Your Mother.
Eddie Kaye Thomas, invece, torna ad interpretare
un altro dei personaggi iconici della saga, ovvero Paul Finch.
Thomas Ian Nicholas, infine, è Kevin Myers, il
ragazzo più ordinato e organizzato del gruppo. In questo terzo
film, tuttavia, il personaggio ha avuto meno rilevanza rispetto
agli altri della saga.
Seann William
Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler e
visto in quell’anno anche in Il tesoro
dell’Amazzonia, si era detto non certo di riprendere il
personaggio per un terzo film. Quando gli fu proposta la
sceneggiatura, dove Stifler ha un ruolo molto maggiore rispetto
agli altri capitoli, egli decise però di accettare. Ad interpretare
Cadence, la sorella di Michelle, vi è l’attrice January Jones,
divenuta poi celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad
Men. L’immancabile Eugene Levy torna ad
interpretare Noah Levenstein, il padre di Jim. Ad oggi, egli è
l’unico attore ad aver recitato in tutti i film della saga.
Jennifer Coolidge, divenuta un’icona con il ruolo
della mamma di Stifler, riprende il personaggio anche in questa
occasione.
America Pie – Il matrimonio: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. American Pie – Il
matrimonio è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13
settembre alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Vi ricordiamo che Hawkeye
fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire
su Disney+ a
partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere
stato The Falcon and The
Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa
della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre
serie tv includono WandaVision (sempre
nel 2020?), Loki (primavera
2021) oltre a Hawkeye. Tutti
vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.
Ariaferma
è uno dei lungometraggi presentato fuori concorso alla 78esima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il regista
Leonardo Di Costanzo era già stato nel 2012 al
Lido di Venezia per la sezione Orizzonti con l’opera
L’intervallo che gli fece
aggiudicare il David di Donatello come miglior regista
esordiente.
Di formazione
documentaristica, Di Costanzo nel corso dei suoi lavori si è sempre
focalizzato sulla situazione campana ferita dalla Camorra, senza
però raccontarne necessariamente la violenza e la brutalità, quanto
il sottofondo del mondo che vi abita accanto, e questo in
particolar modo nel momento in cui si è avvicinato al cinema di
finzione.
Ariaferma, la trama
Ariaferma
ha un’ambientazione e un contesto leggermente differenti rispetto
alle scelte che il regista ha fatto fino ad oggi. La storia si
svolge all’interno di un carcere non realmente esistente, in un
luogo non meglio identificato, ma che parrebbe essere la Sardegna.
Appena svuotato per essere poi definitivamente chiuso, vi viene
effettuato il trasferimento di tutti i detenuti tranne dodici (tra
questi Silvio Orlando, Salvatore Striano e Pietro Giuliano), che
non possono essere immediatamente spostati perché la loro
destinazione è in un posto sovraffollato.
La vecchia direttrice
(Francesca Ventriglia) convoca allora alcuni della
polizia penitenziaria che prima erano impiegati lì
(Toni
Servillo, Fabrizio Ferracane e
Leonardo Capuano), felici perché se ne sarebbero
andati a breve, comunicandogli invece la notizia del loro
temporaneo trattenimento, che accolgono chiaramente con sorpresa e
riluttanza.
Da quel momento inizia il
nuovo assestamento che comporterà la riorganizzazione di equilibri
interni ed esterni, tra carcerati e secondini. Ed è
interessantissimo il modo in cui viene tradotto attraverso gli
screzi tra i poliziotti che increduli a volte rintuzzano le
iniziative del capoposto (Servillo), perché spontaneamente le
distanze si allentano e a momenti capita di rendersi conto di
essere comunque tutti esseri umani.
Toni Servillo è sempre gigantesco nel rendere
qualunque personaggio, ed è evidente che tanta della forza del film
si regga sulla sua interpretazione. Il canto e controcanto
principali del film son quelli tra lui e Silvio Orlando, che fa la parte del detenuto
malavitoso Carmine Lagioia, e da una necessità parte una convivenza
forzata da cui crescono piccoli spiragli di un’umanità in più. È
vero che i ruoli non si possono abbattere, così come è vero che la
ragione per cui gli uni e gli altri si trovano lì, ovviamente non è
la stessa, e non è un facile e tediante romanticismo che vuol tirar
fuori Leonardo Di Costanzo.
Ma la tenerezza di
determinati episodi che si verificano, che coinvolgono per lo più
il detenuto Fantaccini (Pietro Giuliano) in
contrasto con un altro ottimo interprete come Fabrizio Ferracane –
che fa il poliziotto cattivo Franco Coletti – sono una scusa ideale
per il regista di provare a fare il quadro di un micro mondo in cui
si aprono gli occhi e, anche se né il passato né il futuro si
possono gestire, nel presente basta davvero un minimo gesto di
conforto a far la differenza tra il sollievo e la disperazione.
Servillo e Orlando sono il centro del racconto
Una cosa certa è che la
struttura del film è interamente avvolta attorno agli attori
Servillo e Orlando, il primo conferisce personalità
a tutto ciò che fa, come una sorta di Re Mida, tanto che persino il
boss Carmine Lagioia ne subisce il carisma attoriale, e non sempre
questo risulta coerente con il ruolo che gli è stato affidato.
Nell’essere una piacevole
fiaba color ruggine e cemento, a tratti fa affacciare sull’amarezza
del mondo che racconta. Ma non in maniera continuativa, tant’è che
capita a volte di dirsi che sì, sarebbe bello.
Ma, se la credibilità a
volte tentenna, è sempre adorabile assistere alla creazione di una
storia anche solo grazie al modo in cui viene resa dal cast. L’idea
di Di Costanzo è fondamentalmente buona, ma risulta
complessivamente debole nella sua realizzazione finale.
A cinquant’anni
dall’uscita di Morte a Venezia di Luchino
Visconti, Il ragazzo più bello del mondo esplora
la dimensione privata di Björn Andrésen, che fu Tadzio nel
film. In sala dal 13 settembre, distribuito da Wanted
Cinema, con Films Boutique, Juno Films,
Mantaray Film, il documentario diretto da Kristina
Lindström e Kristian Petri ha partecipato al Sundance
Film Festival 2021.
La storia di
Björn Andrésen
Il ragazzo più bello
del mondo è la storia di un quindicenne svedese che incontra
improvvisamente il successo sulla sua strada, un giorno del 1970,
quando Visconti arriva a Stoccolma per cercare l’interprete
di Tadzio nel suo prossimo film, Morte a Venezia. Cerca un
ragazzo biondo dallo sguardo enigmatico e quando Bjorn appare di
fronte a lui, capisce di aver trovato la persona giusta. Da allora
la vita del giovane Björn Andrésen cambia
completamente. È destinato a diventare un idolo dell’occidente e
non solo. Ma chi era Björn prima del successo? Un ragazzo
introverso e amante della musica, voleva suonare. Dopo la morte
della madre, frequenta il collegio. Poi, cresce con la nonna, che
vuole farne una celebrità ad ogni costo. L’incontro con Visconti e
il successo precoce travolgono un ragazzino ancora adolescente.
L’industria del cinema lo sfrutta finché può e lui diventa quasi un
oggetto in mani altrui. Gira il mondo: Parigi, Londra e perfino il
Giappone. È una vera star e la sua bellezza diventa iconica.
Infine, l’oggi. Dopo un matrimonio, una figlia, Robine, e
un’altra tragica perdita, Björn vive in un piccolo appartamento in
affitto a Stoccolma e alterna periodi di buio a periodi più sereni.
Ha una compagna, Jessica, che lo sostiene, e ha recuperato
il rapporto con Robine. Questo viaggio a ritroso nei luoghi della
sua giovinezza, lo aiuterà forse a riconciliarsi con sé stesso e
con quel turbolento periodo della sua vita.
Il ragazzo più bello
del mondoillumina ciò che è sconosciuto
Alzi la mano chi non si è
chiesto almeno una volta nella vita: come mai i protagonisti dei
manga giapponesi anni ’70 sono spesso biondi, con gli occhi
azzurri? Cioè, hanno lineamenti marcatamente occidentali, anziché
nipponici? Il ragazzo più bello del mondo ha la
risposta. Il volto angelico e diafano di Björn Andrésen, che
ebbe un successo clamoroso in Giappone, ha ispirato un’intera
generazione di disegnatori di manga. Parola di Riyoko Ikeda,
creatrice di Lady Oscar. Vedere per credere. Questa chicca è
solo un esempio dell’approccio adottato ne Il ragazzo più
bello del mondo. Se un documentario può dirsi pienamente
riuscito è proprio perché fa luce su qualcosa di misconosciuto.
Adotta una prospettiva nuova. È ciò che fa il lavoro di
Lindström e Petri: si muove dalla superficie
all’essenza, lascia il personaggio per raccontare l’uomo Björn
Andrésen. È un’operazione di restituzione quella che i registi
fanno nei confronti di Bjorn. Dal documentario emerge infatti come
il ragazzo sia stato trattato alla stregua di un oggetto da
sfruttare, spremuto dall’industria cinematografica e dai manager di
mezzo mondo, che hanno visto in lui, giovane, bello e inquieto, la
gallina dalle uova d’oro.
Un uso sapiente delle
fonti visive e dei mezzi espressivi
Dal punto di vista
stilistico, il lavoro è un interessante mix di fonti e formati: le
riprese di oggi, i filmati in super 8 con la cinepresa della nonna
sul set di Morte a Venezia, i filmati ufficiali dal
set, le interviste a Visconti, la
premiere del film a Londra, a marzo 1971, in cui il regista
dichiara per la prima volta che Björn è “il ragazzo più bello
delmondo”, definizione che lo avrebbe accompagnato per
sempre. Due mesi dopo, Cannes. Accanto a questo, la dimensione più
intima: le poesie della madre e vecchi audio di Björn e
della sorella Annike bambini, con la madre. Quest’alternanza
vivacizza la narrazione, la rende varia e compone un mosaico che
restituisce un quadro per la prima volta completo dell’uomo. La
fotografia di Erik Vallsten contribuisce in modo
determinante a delineare l’atmosfera del racconto e attraverso il
contrasto tra luce e ombra si fa metafora dell’interiorità del
protagonista. Anche le musiche di Anna Von Hausswolff e
Filip Leyman accompagnano bene questo viaggio intimo. Il
film mostra lo stesso Björn, che è musicista oltre che
attore, suonare e cantare.
Un viaggio concreto e
intimo assieme al protagonista
Il ragazzo più
bello del mondo è un viaggio nel senso letterale del
termine, perché Björn torna nei luoghi della sua giovinezza, ma è
anche metaforico, interiore, estremamente sentito, dal valore forse
catartico. Andrésen torna ad incontrare chi fu con lui protagonista
di quel periodo, vecchi conoscenti e amici, ma finalmente ha spazio
per raccontare alla telecamera come si sentiva, cosa ha vissuto
realmente, al di là delle apparenze. Frasi come “Ero
dannatamente solo”, oppure, in riferimento al periodo che seguì
la presentazione del film a Cannes: “Lì tutta la baraonda ha
avuto il sopravvento. Il circo ha avuto inizio”. “Era come se
avessi uno stormo di pipistrelli attorno a me tutto il tempo. Un
incubo!” non possono non restare impresse e far
riflettere.
Traumi e lutti non
elaborati
Ciò che colpisce, poi, è
scoprire una famiglia i cui componenti tendono a nascondere sé
stessi agli altri, soprattutto il loro malessere. Dove i problemi
non vengono affrontati, ma taciuti e gli eventi traumatici restano
tali perché mai elaborati. Nella vita di Björn il primo grande
trauma è la scomparsa e la morte della madre, che lui definisce:
“una cercatrice, una bohemien con un’anima artistica”.
Fotografa, poetessa, pittrice, giornalista, con una galleria
d’arte, modella per Dior. Il suo allontanamento e la sua morte
restano misteriosi. E in famiglia, come lui steso afferma, non se
ne parlò mai. Stessa scelta era stata fatta riguardo al padre di
Björn, e ancora oggi lui non conosce la sua identità. Una famiglia,
insomma piena di segreti e di non detti, dove nascondere e
rimuovere sembra essere un’abitudine. Lo spettatore può solo
immaginare quanta sofferenza questo abbia provocato al giovane
protagonista. A ciò si aggiunge, in età adulta, il dolore per la
morte del secondo figlio, Elvin, che lo ha portato alla depressione
e all’alcolismo.
Il ragazzo più
bello del mondo, però, non punta al facile pietismo, ma è
avvincente e spontaneo, proprio come il suo protagonista, che oggi
di sé semplicemente dice: “Non mi sono mai considerato un
attore. È andata così e basta”.
Non una celebrazione
di Visconti
Quel che nel film non si
trova, e chi se lo aspetta resterà deluso, è una celebrazione di
LuchinoVisconti a 50 anni dall’uscita di Morte a
Venezia, che viene sì descritto come una figura
carismatica: “Forte, severo, austero, spietato”, ma è
lasciato sullo sfondo, per lasciare spazio alla figura di Andrésen.
I due registi svedesi propongono un viaggio nel dietro le quinte di
Morte a Venezia, nella vita del giovane protagonista,
restituendo a Björn uno spazio d’espressione libera e alla sua
storia un po’ di verità.
Johnny Depp sarà ospite nella XIX edizione di
Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della
Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e
alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e
Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre
2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della
Musica e, da quest’anno per tutta la durata della
manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione, che
già nel 2019 aveva ospitato la première europea di Maleficent – Signora del Male alla presenza di Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer.
Johnny Depp arriverà nella Capitale
per presentare “Puffins”, la web-serie animata
prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment e
spin-off del film d’animazione “Arctic – Un’avventura
glaciale”. Unica nel suo genere, la serie è formata da 250
episodi realizzati in formato mobile-short content, della durata di
cinque minuti ciascuno, alla quale l’attore ha partecipato
prestando la propria voce e i propri tratti somatici alla
pulcinella di mare protagonista: Johnny Puff.
Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città
La serie è incentrata sulle
avventure vissute da Johnny e dal suo gruppo di simpatici amici,
Tic e Tac, Didi e Pie, che vivono con la loro tribù di Puffin nella
grande e tecnologica Tana di Otto, tricheco, abile ingegnere
e collezionista. Tante missioni ma anche vicende legate alla vita
quotidiana, all’interno delle quali si avrà modo di parlare ai
bambini di alcuni temi importanti come l’inquinamento e
la salvaguardia ambientale. La divulgazione e la
sensibilizzazione saranno quindi il doppio scopo della serie che
saprà intrattenere il giovanissimo pubblico divertendolo grazie a
una successione di esilaranti gag.
Amatissimo dal pubblico di Alice
nella Città, che da anni chiede di incontrarlo, Johnny Depp sarà a
Roma anche per un omaggio legato ai personaggi che ha interpretato
e che sono riusciti a entrare nell’immaginario di diverse
generazioni, rendendolo uno degli attori più amati di sempre da
“Edward mani di forbice” a “La fabbrica di
cioccolato”, passando per la serie cinematografica “I Pirati
dei Caraibi” e ancora “Alice in Wonderland”, “Alice
attraverso lo specchio” e “Neverland – Un sogno per la
vita”.
Come spiega il produttore Andrea
Iervolino, presidente di ILBE, “si tratta della prima
partecipazione dell’attore a un prodotto short-content, un progetto
nuovo e avanguardista. Siamo orgogliosi che una figura del calibro
di Johnny Depp abbia creduto nel nostro progetto e ne faccia parte
attivamente, condividendo con la produzione idee e spunti creativi
che daranno sicuramente un valore aggiunto ai Puffins”.
I Direttori di Alice nella Città,
Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, commentano:
“Ci sono attori che risultano inscindibilmente legati ad alcuni
dei personaggi che hanno interpretato nella loro carriera e
viceversa: Edward mani di forbice, Jack Sparrow, Willy Wonka,
hanno vissuto avventure così epiche grazie anche al carisma di
Johnny Depp. Attori come lui hanno dato anima e corpo a personaggi
entrati nell’immaginario del pubblico di diverse generazioni e per
questo, nonostante il tempo che passa, rimangono tra i più amati e
iconici di tutti i tempi.”
Il quinto episodio della serie
What If… ? ci ha mostrato un mondo in cui la
Terra e i suoi eroi più potenti sono rimasti vittime di un virus
zombi. L’arco narrativo “Marvel Zombi” è stato uno dei più
amati dai fan fin dalla sua uscita nel 2005/2006, ed è stato
divertente vedere quella miniserie a fumetti prendere vita sul
piccolo schermo. Naturalmente, anche quest’episodio –
così come quello su Doctor Strange – pone alcune grandi domande
sull’intero MCU. Scopriamo grazie a Screen
Rant quali sono le principali…
Quanto sono potenti gli zombi Marvel?
Come nei fumetti, gli zombi
Avengers di
What If… ? conservano tutti i poteri che gli eroi
possedevano prima di essere infettati. Zombie Captain America, ad
esempio, è ancora incredibilmente abile con lo scudo, Zombie
Scarlet Witch può ancora incanalare tutti i suoi temibili poteri
magici, Zombie Hawkeye è ancora un maestro nel tiro con l’arco e
così via.
Ma sono ancora tutti forti come lo
erano prima di trasformarsi? Questo non è chiaro. Ovviamente, le
loro funzioni cognitive sono in qualche modo diminuite, poiché
sembrano tutti ossessionati dal consumare i vivi. Tuttavia, i loro
istinti di combattimento sembrano essere in gran parte immutati,
come dimostrato dall’ingegnoso uso dei portali di Wong mentre cerca
di mangiare Banner. L’episodio non entra nei dettagli sulle
effettive capacità degli zombi, ma si potrebbe tranquillamente
affermare che non sono così potenti come lo erano prima
dell’esplosione del virus.
Bucky potrebbe davvero battere Captain America?
Forse la prova più ovvia
che gli zombi della Marvel non sono forti quanto le
loro controparti non infette è la facilità con cui, in
What If… ?, Bucky riesce a sconfiggere lo zombi Steve
Roger. La lotta va avanti e indietro per un po’, ma non passa molto
tempo prima che Bucky prenda il sopravvento e finisca rapidamente
il Cap infetto. Sembra ovvio che Bucky vinca, perché Zombie Captain
America è significativamente più debole. Ma è davvero l’unico
motivo?
Quando hanno luogo gli eventi di
Avengers:
Infinity War, Bucky ha molto più controllo di se stesso di
quanto visto in
Captain America: The Winter Soldier. È stato programmato
per essere l’arma definitiva dall’Hydra, ma ciò non significa che
fosse più forte mentre era sotto il loro controllo. In effetti, si
potrebbe sostenere che Bucky è diventato molto più potente dopo il
periodo trascorso a Wakanda. La domanda sorge, quindi, spontanea:
Bucky avrebbe potuto comunque battere Steve in quel punto della
timeline, anche se nessuno dei due fosse stato uno zombie?
Cosa è successo a zio Ben nel MCU?
Nel quinto episodio di
What If… ? viene menzionato lo zio Ben di Peter
Parker, un personaggio estremamente importante che è stato
completamente assente dal MCU fino a questo punto. Data
l’importanza dello zio Ben nella storia di Spider-Man, alcuni fan
non hanno mai accettato il fatto che il franchise non abbia reso
alcun vero tributo al personaggio. Nel quinto episodi, Peter
menziona lo zio Ben mentre parla di tutte le persone che ha perso
nella sua vita. È un momento toccante, ma apre anche a molte
domande sulla versione del personaggio del MCU. Nei fumetti, lo zio Ben è
stato ucciso da un ladro, dando a Peter la motivazione di cui aveva
bisogno per diventare davvero Spider-Man.
Chiaramente, è successo qualcosa di
altrettanto tragico nell’universo impostato dall’episodio di
What If… ?, ma non si sa esattamente cosa. Nei film con
Tom Holland, non è mai stato menzionato. Il MCU ha in parte stravolto la storia
delle origini di Spider-Man a causa dei due franchise
cinematografici che l’hanno preceduto, il che è stata una buona
decisione all’epoca. Ma ora che è stato confermato che lo zio Ben
esiste ed è morto nel MCU, è giunto il momento per i
Marvel Studios di fare un po’ più di chiarezza
in merito al suo vero destino.
Ant-Man è davvero un Avenger?
Durante uno dei momenti più
divertenti dell’episodio, Spider-Man fa un commento sulla scomparsa
di tutti i Vendicatori, provocando una risposta da parte di
Ant-Man, che invece è ancora in giro. La battuta si riferisce,
ovviamente, alla discutibile appartenenza di Ant-Man alla
prestigiosa squadra di supereroi.
Tecnicamente, Scott Lang è stato
trasformato in Vendicatore in Captain
America: Civil War quando è stato reclutato per combattere
al fianco di Steve Rogers. Era anche una parte fondamentale della
squadra di Avengers:
Endgame che ha guarito l’universo dopo lo schiocco di
Thanos. Ma Ant-Man è mai stato veramente un Vendicatore, o solo un
“appaltatore indipendente” che si è unito al team per un paio di
missioni? Il MCU non ha mai emesso un giudizio
definitivo sulla questione.
Hulk è invincibile?
Alla fine dell’episodio,
Bruce Banner si trasforma in Hulk per tenere a bada l’orda di zombi
mentre il resto della squadra fugge a Wakanda. In precedenza, è
stato dimostrato che il morso di uno zombi non può penetrare la
pelle dura di Hulk, e anche dopo essersi imbattuto in una
gigantesca massa di mostri, Hulk non viene mostrato sconfitto o
infetto.
What If… ? ha precedentemente dimostrato che Hulk può
davvero essere ucciso tramite un attacco interno ai suoi organi, ma
è davvero invincibile dall’esterno? L’episodio termina prima di
rivelare il suo destino, ma ci sono buone probabilità che Hulk sia
effettivamente sopravvissuto all’attacco.
Perché Scarlet Witch è così forte?
Scarlet Witch è sempre
stata ritratta come uno degli esseri più potenti dell’intero
universo Marvel, e ora
What If… ? l’ha anche resa l’unico personaggio conosciuto
in grado di resistere alla cura degli zombi. Presumibilmente,
questo è dovuto ai suoi poteri magici, che potrebbero essere in
grado di tenere a bada l’influenza della Gemma della Mente.
Un’altra risposta potrebbe essere la
seguente: poiché è stata essenzialmente creata dalla Gemma della
Mente, è già alla stessa frequenza; di conseguenza, la Gemma non ha
alcun effetto su di lei. Se Zombie Scarlet Witch può davvero
resistere al potere di una Gemma dell’Infinito, potrebbe davvero
essere il personaggio più potente dell’intero franchise. Il suo
ruolo in Doctor Strange
in the Multiverse of Madness potrebbe confermare questa
teoria
In Black Widow, Natasha si reca
a Budapest dopo aver ricevuto un messaggio dalla sorella Yelena,
con la quale ha condiviso l’esperienza della Stanza Rossa. In
seguito, si riuniscono alle loro figure genitoriali surrogate,
ossia Melina Vostokoff e Guardiano Rosso. Insieme, i quattro
distruggono la Stanza Rossa e cancellano un po’ di note rosse dai
loro rispettivi registri prima di dire addio a Natasha.
Nella scena post-credits, che si
svolge dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, vediamo
Florence Pugh che si prepara a riprendere il ruolo di
Yelena nell’attesa serie Hawkeye in arrivo a novembre su Disney+. Ora, in una recente intervista
con
Firstpost, a Pugh è stato chiesto se ci sono dei personaggi
dell’universo Marvel a cui vorrebbe che Yelena si
unisse. La risposta dell’attrice riguarda i due personaggi forse
più cruciali dell’intera Fase 4 del MCU.
“Sono sempre stato incuriosito
da Scarlet Witch”, ha spiegato. “Mi piace che sia un altro
personaggio altrettanto bizzarro. Penso che se Yelena dovesse
imbattersi in qualcuno del MCU che è altrettanto supponente e
innamorato dell’idea di prendere a culi ognuno di loro, allora
penso che probabilmente troverebbe anche Loki molto interessante,
perché in un certo senso è quello che fa anche lui.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Fino ad oggi, a seguito soprattutto
degli eventi di WandaVision, ci sono state molte teorie
contrastanti sul ruolo che Scarlet Witch avrà nel film, se sarà
un’antagonista oppure uno degli alleati di Strange. Ora, la fonte
rivela che saranno trascorsi due anni dall’ultima volta che abbiamo
visto Wanda Maximoff nella serie Disney+, e sembra che il tempo che
l’Avenger ha trascorso a studiare il Darkhold abbia avuto un
impatto significato sulla sua prospettiva del mondo.
A quanto pare, il sequel di Doctor
Strange vedrà lo Stregone Supremo costretto a prendere una
decisione molto difficile: rispettare il giuramento di Ippocrate
che ha fatto in qualità di medico, ossia quello di non fare del
male, oppure uccidere “qualcuno” che sta mettendo a rischio la
realtà stessa. Quel qualcuno potrebbe essere proprio Scarlet Witch,
poiché sembra che “le azioni di Wanda costringeranno Stephen e
gli stregoni di Kamar-Taj (tra gli altri) a intervenire nel
tentativo di sottomettere Wanda”.
Il sito aggiunge che, finalmente, la
profezia di Agatha Harkness sul rischio che rappresenta Wanda si
avvererà nel sequel. Tuttavia, con l’aumentare dei poteri di
Scarlet Witch, la minaccia che rappresenta “sarà troppo grande
da gestire per qualsiasi persona”. Alla fine, Strange dovrà
scegliere tra tentare di salvare la vita di Wanda o farla finita,
“con il Multiverso che pagherà le conseguenze della sua
decisione”.
Sarà davvero così? Non
dimentichiamoci che alla fine di
WandaVision, abbiamo sentito Billy e Tommy, i figli di
Wanda, cercare la loro madre, quindi è probabile che saranno
proprio loro il motivo per cui Wanda viaggerà attraverso il
Multiverso, cosa che potrebbe mettere la realtà a serio rischio di essere
distrutta.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Il network americano
ABC ha diffuso il promo di The Good Doctor
5, l’attesa la prossima
quinta stagione della serie medica della ABC The
Good Doctor.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Il network americano della
ABC ha diffuso il promo di The
Rookie 4, la quarta attesa stagione di
The
Rookie.
The Rookie
4
The Rookie 4 è la
quarta stagione della serie tv
The Rookie creata da Alexi Hawley. The Rookie è basata
su fatti realmente accaduti, e segue John Nolan, un uomo di
quarant’anni, che diventa il debuttante più anziano del
dipartimento di polizia di Los Angeles. La serie segue John Nolan,
un uomo di quarant’anni, che si sposta dalla sua confortevole vita
in città a Los Angeles per perseguire il suo sogno di diventare un
agente del dipartimento di polizia di Los Angeles. Deve, però,
navigare nel pericoloso, umoristico e imprevedibile mondo di un
poliziotto “giovane”.
In The Rookie
4 protagonisti sono Nathan Fillion come John Nolan, Afton
Williamson come Talia Bishop, Eric Winter come Tim Bradford,
Melissa O’Neil come Lucy Chen, Richard T. Jones come Wade
Grey, Titus Makin come Jackson West, Alyssa Diaz come Angela
Lopez e Mercedes Mason come Zoe Andersen.
Il network americano CBS ha diffuso il trailer
“Haunting” di Ghosts,
la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh
Ambudkar.
Ghosts, la serie tv
Ghosts
è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e
basata sul format UK della BBC.
La serie è una commedia a
telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha
(Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che
gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire
un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un
bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti
dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.
Le anime dei defunti sono un gruppo
affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge
dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un
hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle
truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un
esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante
fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e
spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone
rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne
alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in
arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la
prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.
Jesse Eisenberg ha interpretato il
celebre villain Lex Luthor in Batman
v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi apparire
nella seconda delle due scene post-credits di Justice
League: nella scena in questione si scopre che Lex
Luthor è riuscito ad evadere da Arkham e che ha assoldato il
mercenario Slade Wilson, alias Deathstroke, per mettere
insieme un proprio gruppo di supercriminali.
Adesso, in una recente intervista
con
ComicBookMovie, Jesse Eisenberg ha ricordato i tempi trascorsi
nei panni di Luthor e discusso in merito alla possibilità di
tornare, un giorno, ad interpretare il cattivo in uno dei prossimi
progetti del DCEU. Eisenberg ha ammesso che gli sarebbe piaciuto
interpretare di nuovo il personaggio, ma quando gli è stato chiesto
se si fosse lasciato l’antagonista alle spalle definitivamente, ha
risposto che non ha idea di quale potrebbe essere il suo futuro al
cinema.
“Probabilmente, sono l’ultima
persona a conoscere la risposta a questa domanda, perché non so
come prendano queste decisioni”, ha spiegato l’attore in
merito ad un eventuale ritorno del suo Luthor. “Sai, io
provengo dal teatro, dove reciti un ruolo anche 200 volte di
seguito e dove solo tu sai come ha funzionato davvero la tua
performance. Cosa posso dire… Mi piacerebbe interpretare di nuovo
il personaggio, ma non dipenda da me. Molto spesso capita che un
attore abbia voglia di interpretare di nuovo un personaggio, ma in
questo caso specifico è qualcosa che sfugge totalmente al mio
controllo.”
Di recente abbiamo visto Jesse Eisenberg di nuovo nei panni di Lex
Luthor in
Zack Snyder’s Justice League, la versione originale
del cinecomic ad opera di Zack Snyder, disponibile in Italia su Sky e
NOW. Nell’epilogo della
Snyder Cut è possibile vedere la scena girata in origine
con i personaggi di Luthor e Deathstroke (modifica in seguito per
la versione cinematografica), in cui il ricco e potente magnate
rivela a Slade Wilson la vera identità di Batman.