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Kit Harington spera in un futuro nel MCU dopo Eternals

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Kit Harington spera in un futuro nel MCU dopo Eternals

L’attesissimo Eternals si preannuncia come una vera e propria sfida per il MCU, dal momento che il film non solo introdurrà tutta una serie di personaggi con i quali il pubblico generalista potrebbe non avere alcuna familiarità, ma anche perché l’approccio della regista Chloé Zhao sembra essere stato molto più radicato ed empatico rispetto ai precedenti film dei Marvel Studios.

Inoltre, il film vanta un cast davvero impressionante, che annovera tra gli altri anche Angelina Jolie, Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Salma Hayek e Kit Harington. Proprio quest’ultimo, durante una recente intervista con Total Film, ha rivelato di non sapere quale sarà il futuro di Dane Whitman/Black Knight, il personaggio che interpreterà nel cinecomic. Tuttavia, pare che la star di Game of Thrones sia realmente interessata ad avere un futuro nel MCU.

“Non ho idea se il mio personaggio avrà un futuro oppure no. Avevo letto qualcosa a proposito di chi potrebbe diventare. Quindi, c’è sicuramente la possibilità per una traiettoria più lunga”, ha spiegato Harington. “Io lo spero. Penso che Eternals sia solo la punta dell’iceberg per il mio personaggio. Ma davvero, non so cosa accadrà. Sono all’oscuro, esattamente come tutti gli altri. Cerco di non pensare troppo al futuro, e questo riguarda qualsiasi progetto che mi vede coinvolto. Anche quando facevo Game of Thrones, ad esempio, e stavamo girando la sesta stagione, non ho mai pensato che la settima poteva realmente accadere!”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

American Pie – Il matrimonio: trama, cast e curiosità sul film

American Pie – Il matrimonio: trama, cast e curiosità sul film

Uscito al cinema nel 1999, American Pie è rapidamente diventato un cult epocale, nonché un grandissimo successo al box office. Il film, scritto da Adam Herz e diretto da Paul e Chris Weitz, combina in sé una serie di stereotipi sull’adolescenza statunitense, arricchiti però da situazioni comiche entrare ormai a far parte dell’immaginario comune. Da lì si è poi sviluppata una saga che conta ad oggi quattro capitoli principali e cinque lungometraggi spin-off. Dopo che anche American Pie 2 si affermò come un grande successo, nel 2003 è arrivato quello che rappresenta la conclusione di una trilogia, ovvero American Pie – Il matrimonio, diretto da Jesse Dylan (figlio del celebre Bob).

In questo terzo film vengono a mancare alcuni dei personaggi principali dei precedenti due, come Oz, Sherman, Jessica e Heather, queste ultime due rispettivamente interpretate da Natasha Lyonne e Mena Suvari. Nonostante ciò, però, il film rimane fedele ai canoni della saga, presentando una serie di situazioni assurde e al limite del volgare condite tuttavia da buoni sentimenti di fondo. Il gruppo di amici protagonisti conosciuti grazie ai primi due film è ora cresciuto e si trova a vivere nuove esperienze, senza però perdere la goliardia che li ha sempre caratterizzati. Anche American Pie – Il matrimonio si affermò come un grande successo, con un incasso di oltre 230 milioni.

Il nome della saga è ormai memorabile e vanta numerosi fan in tutto il mondo. Impossibile non vedere dunque anche questo memorabile terzo capitolo, il quale nove anni dopo ha avuto un ulteriore sequel intitolato American Pie: Ancora insieme, vera e propria reunion del cast originale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

American Pie – Il matrimonio: la trama del film

Conclusi gli studi al college, Jim è ancora innamoratissimo della stravagante Michelle, con la quale si appresta ora a convolare a nozze. Mentre i due tentano di organizzare qualcosa di sobrio e privo di eccessi, aiutati dagli amici Kevin, Finch e Cadence, la sorella di Michelle, Steven Stifler ha invece altri piani. Non potendo credere, né accettare, che il tempo sia passato portando lui e i suoi amici dall’essere lupi da festa a uomini pronti al matrimonio, egli intende dar vita almeno ad un’ultima folle avventura. Proprio per via della sua tendenza agli eccessi, però, Jim decide di non invitarlo al matrimonio.

Stifler, tuttavia, riesce ad autoinvitarsi con la promessa di comportarsi bene. Il patto, ovviamente, non dura a lungo, e ben presto Stifler svela le sue vere intenzioni dando vita ad un addio al celibato particolarmente pericoloso per il matrimonio di Jim. Quando la situazione sembrerà prendere brutti risvolti, Stifler e gli altri dovranno a quel punto rimediare agli errori, cercando di salvare la relazione di Jim. Con un susseguirsi di situazioni esilaranti e disastrose, il gruppo di amici capirà anche di non aver perso la propria voglia di fare festa e stare sempre insieme.

American Pie - Il matrimonio cast

American Pie – Il matrimonio: il cast del film

Come anticipato, diversi degli interpreti principali dei primi due film non hanno qui ripreso il loro ruolo. Jason Biggs, però, torna ad interpretare l’immancabile Jim Levenstein, mentre Alyson Hannigan riprende per la terza volta il ruolo di Michelle Flaherty. Oltre alla saga di American Pie, l’attrice è particolarmente nota per aver interpretato Willow in Buffy l’ammazzavampiri e Lily in How I Met Your Mother. Eddie Kaye Thomas, invece, torna ad interpretare un altro dei personaggi iconici della saga, ovvero Paul Finch. Thomas Ian Nicholas, infine, è Kevin Myers, il ragazzo più ordinato e organizzato del gruppo. In questo terzo film, tuttavia, il personaggio ha avuto meno rilevanza rispetto agli altri della saga.

Seann William Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler e visto in quell’anno anche in Il tesoro dell’Amazzonia, si era detto non certo di riprendere il personaggio per un terzo film. Quando gli fu proposta la sceneggiatura, dove Stifler ha un ruolo molto maggiore rispetto agli altri capitoli, egli decise però di accettare. Ad interpretare Cadence, la sorella di Michelle, vi è l’attrice January Jones, divenuta poi celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad Men. L’immancabile Eugene Levy torna ad interpretare Noah Levenstein, il padre di Jim. Ad oggi, egli è l’unico attore ad aver recitato in tutti i film della saga. Jennifer Coolidge, divenuta un’icona con il ruolo della mamma di Stifler, riprende il personaggio anche in questa occasione.

America Pie – Il matrimonio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. American Pie – Il matrimonio è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 settembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Hawkeye: ecco il primo trailer della nuova serie Disney+

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Hawkeye: ecco il primo trailer della nuova serie Disney+

Arriva dall’account Instagram di Marvel Studios il primo trailer originale di Hawkeye, la nuova serie Disney+ che vedrà tornare in scena Clint Barton/Occhio di Falco, ancora una volta interpretato da Jeremy Renner. Ma non sarà solo, perché con lui, co-protagonista della serie, ci sarà Kate Bishop, che ha il volto di Hailee Steinfeld.

La serie amplia il Marvel Cinematic Universe e lo accompagna nella Fase 4.

Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a HawkeyeTutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

Ariaferma, la recensione del film di Leonardo Di Costanzo

Ariaferma, la recensione del film di Leonardo Di Costanzo

Ariaferma è uno dei lungometraggi presentato fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il regista Leonardo Di Costanzo era già stato nel 2012 al Lido di Venezia per la sezione Orizzonti con l’opera L’intervallo che gli fece aggiudicare il David di Donatello come miglior regista esordiente.

Di formazione documentaristica, Di Costanzo nel corso dei suoi lavori si è sempre focalizzato sulla situazione campana ferita dalla Camorra, senza però raccontarne necessariamente la violenza e la brutalità, quanto il sottofondo del mondo che vi abita accanto, e questo in particolar modo nel momento in cui si è avvicinato al cinema di finzione.

Ariaferma, la trama

Ariaferma ha un’ambientazione e un contesto leggermente differenti rispetto alle scelte che il regista ha fatto fino ad oggi. La storia si svolge all’interno di un carcere non realmente esistente, in un luogo non meglio identificato, ma che parrebbe essere la Sardegna. Appena svuotato per essere poi definitivamente chiuso, vi viene effettuato il trasferimento di tutti i detenuti tranne dodici (tra questi Silvio Orlando, Salvatore Striano e Pietro Giuliano), che non possono essere immediatamente spostati perché la loro destinazione è in un posto sovraffollato.

La vecchia direttrice (Francesca Ventriglia) convoca allora alcuni della polizia penitenziaria che prima erano impiegati lì (Toni Servillo, Fabrizio Ferracane e Leonardo Capuano), felici perché se ne sarebbero andati a breve, comunicandogli invece la notizia del loro temporaneo trattenimento, che accolgono chiaramente con sorpresa e riluttanza.

Da quel momento inizia il nuovo assestamento che comporterà la riorganizzazione di equilibri interni ed esterni, tra carcerati e secondini. Ed è interessantissimo il modo in cui viene tradotto attraverso gli screzi tra i poliziotti che increduli a volte rintuzzano le iniziative del capoposto (Servillo), perché spontaneamente le distanze si allentano e a momenti capita di rendersi conto di essere comunque tutti esseri umani.

Toni Servillo è sempre gigantesco nel rendere qualunque personaggio, ed è evidente che tanta della forza del film si regga sulla sua interpretazione. Il canto e controcanto principali del film son quelli tra lui e Silvio Orlando, che fa la parte del detenuto malavitoso Carmine Lagioia, e da una necessità parte una convivenza forzata da cui crescono piccoli spiragli di un’umanità in più. È vero che i ruoli non si possono abbattere, così come è vero che la ragione per cui gli uni e gli altri si trovano lì, ovviamente non è la stessa, e non è un facile e tediante romanticismo che vuol tirar fuori Leonardo Di Costanzo.

Ma la tenerezza di determinati episodi che si verificano, che coinvolgono per lo più il detenuto Fantaccini (Pietro Giuliano) in contrasto con un altro ottimo interprete come Fabrizio Ferracane – che fa il poliziotto cattivo Franco Coletti – sono una scusa ideale per il regista di provare a fare il quadro di un micro mondo in cui si aprono gli occhi e, anche se né il passato né il futuro si possono gestire, nel presente basta davvero un minimo gesto di conforto a far la differenza tra il sollievo e la disperazione.

Servillo e Orlando sono il centro del racconto

Una cosa certa è che la struttura del film è interamente avvolta attorno agli attori Servillo e  Orlando, il primo conferisce personalità a tutto ciò che fa, come una sorta di Re Mida, tanto che persino il boss Carmine Lagioia ne subisce il carisma attoriale, e non sempre questo risulta coerente con il ruolo che gli è stato affidato.

Nell’essere una piacevole fiaba color ruggine e cemento, a tratti fa affacciare sull’amarezza del mondo che racconta. Ma non in maniera continuativa, tant’è che capita a volte di dirsi che sì, sarebbe bello.

Ma, se la credibilità a volte tentenna, è sempre adorabile assistere alla creazione di una storia anche solo grazie al modo in cui viene resa dal cast. L’idea di Di Costanzo è fondamentalmente buona, ma risulta complessivamente debole nella sua realizzazione finale.

Il ragazzo più bello del mondo, recensione del film su Björn Andrésen

A cinquant’anni dall’uscita di Morte a Venezia di Luchino Visconti, Il ragazzo più bello del mondo esplora la dimensione privata di Björn Andrésen, che fu Tadzio nel film. In sala dal 13 settembre, distribuito da Wanted Cinema, con Films Boutique, Juno Films, Mantaray Film, il documentario diretto da Kristina Lindström e Kristian Petri ha partecipato al Sundance Film Festival 2021.

La storia di Brn Andrésen

Il ragazzo più bello del mondo è la storia di un quindicenne svedese che incontra improvvisamente il successo sulla sua strada, un giorno del 1970, quando Visconti arriva a Stoccolma per cercare l’interprete di Tadzio nel suo prossimo film, Morte a Venezia. Cerca un ragazzo biondo dallo sguardo enigmatico e quando Bjorn appare di fronte a lui, capisce di aver trovato la persona giusta. Da allora la vita del giovane Björn Andrésen cambia completamente. È destinato a diventare un idolo dell’occidente e non solo. Ma chi era Björn prima del successo? Un ragazzo introverso e amante della musica, voleva suonare. Dopo la morte della madre, frequenta il collegio. Poi, cresce con la nonna, che vuole farne una celebrità ad ogni costo. L’incontro con Visconti e il successo precoce travolgono un ragazzino ancora adolescente. L’industria del cinema lo sfrutta finché può e lui diventa quasi un oggetto in mani altrui. Gira il mondo: Parigi, Londra e perfino il Giappone. È una vera star e la sua bellezza diventa iconica. Infine, l’oggi. Dopo un matrimonio, una figlia, Robine, e un’altra tragica perdita, Björn vive in un piccolo appartamento in affitto a Stoccolma e alterna periodi di buio a periodi più sereni. Ha una compagna, Jessica, che lo sostiene, e ha recuperato il rapporto con Robine. Questo viaggio a ritroso nei luoghi della sua giovinezza, lo aiuterà forse a riconciliarsi con sé stesso e con quel turbolento periodo della sua vita.   

Il ragazzo più bello del mondo illumina ciò che è sconosciuto

Alzi la mano chi non si è chiesto almeno una volta nella vita: come mai i protagonisti dei manga giapponesi anni ’70 sono spesso biondi, con gli occhi azzurri? Cioè, hanno lineamenti marcatamente occidentali, anziché nipponici? Il ragazzo più bello del mondo ha la risposta. Il volto angelico e diafano di Björn Andrésen, che ebbe un successo clamoroso in Giappone, ha ispirato un’intera generazione di disegnatori di manga. Parola di Riyoko Ikeda, creatrice di Lady Oscar. Vedere per credere. Questa chicca è solo un esempio dell’approccio adottato ne Il ragazzo più bello del mondo. Se un documentario può dirsi pienamente riuscito è proprio perché fa luce su qualcosa di misconosciuto. Adotta una prospettiva nuova. È ciò che fa il lavoro di Lindström e Petri: si muove dalla superficie all’essenza, lascia il personaggio per raccontare l’uomo Björn Andrésen. È un’operazione di restituzione quella che i registi fanno nei confronti di Bjorn. Dal documentario emerge infatti come il ragazzo sia stato trattato alla stregua di un oggetto da sfruttare, spremuto dall’industria cinematografica e dai manager di mezzo mondo, che hanno visto in lui, giovane, bello e inquieto, la gallina dalle uova d’oro. 

Un uso sapiente delle fonti visive e dei mezzi espressivi

Dal punto di vista stilistico, il lavoro è un interessante mix di fonti e formati: le riprese di oggi, i filmati in super 8 con la cinepresa della nonna sul set di Morte a Venezia, i filmati ufficiali dal set, le interviste a Visconti, la premiere del film a Londra, a marzo 1971, in cui il regista dichiara per la prima volta che Björn è “il ragazzo più bello del mondo”, definizione che lo avrebbe accompagnato per sempre. Due mesi dopo, Cannes. Accanto a questo, la dimensione più intima: le poesie della madre e vecchi audio di Björn e della sorella Annike bambini, con la madre. Quest’alternanza vivacizza la narrazione, la rende varia e compone un mosaico che restituisce un quadro per la prima volta completo dell’uomo. La fotografia di Erik Vallsten contribuisce in modo determinante a delineare l’atmosfera del racconto e attraverso il contrasto tra luce e ombra si fa metafora dell’interiorità del protagonista. Anche le musiche di Anna Von Hausswolff e Filip Leyman accompagnano bene questo viaggio intimo. Il film mostra lo stesso Björn, che è musicista oltre che attore, suonare e cantare.

Un viaggio concreto e intimo assieme al protagonista

Il ragazzo più bello del mondo è un viaggio nel senso letterale del termine, perché Björn torna nei luoghi della sua giovinezza, ma è anche metaforico, interiore, estremamente sentito, dal valore forse catartico. Andrésen torna ad incontrare chi fu con lui protagonista di quel periodo, vecchi conoscenti e amici, ma finalmente ha spazio per raccontare alla telecamera come si sentiva, cosa ha vissuto realmente, al di là delle apparenze. Frasi come “Ero dannatamente solo”, oppure, in riferimento al periodo che seguì la presentazione del film a Cannes: “Lì tutta la baraonda ha avuto il sopravvento. Il circo ha avuto inizio”. “Era come se avessi uno stormo di pipistrelli attorno a me tutto il tempo. Un incubo!” non possono non restare impresse e far riflettere. 

Traumi e lutti non elaborati 

Ciò che colpisce, poi, è scoprire una famiglia i cui componenti tendono a nascondere sé stessi agli altri, soprattutto il loro malessere. Dove i problemi non vengono affrontati, ma taciuti e gli eventi traumatici restano tali perché mai elaborati. Nella vita di Björn il primo grande trauma è la scomparsa e la morte della madre, che lui definisce: “una cercatrice, una bohemien con un’anima artistica”. Fotografa, poetessa, pittrice, giornalista, con una galleria d’arte, modella per Dior. Il suo allontanamento e la sua morte restano misteriosi. E in famiglia, come lui steso afferma, non se ne parlò mai. Stessa scelta era stata fatta riguardo al padre di Björn, e ancora oggi lui non conosce la sua identità. Una famiglia, insomma piena di segreti e di non detti, dove nascondere e rimuovere sembra essere un’abitudine. Lo spettatore può solo immaginare quanta sofferenza questo abbia provocato al giovane protagonista. A ciò si aggiunge, in età adulta, il dolore per la morte del secondo figlio, Elvin, che lo ha portato alla depressione e all’alcolismo. 

Il ragazzo più bello del mondo, però, non punta al facile pietismo, ma è avvincente e spontaneo, proprio come il suo protagonista, che oggi di sé semplicemente dice: “Non mi sono mai considerato un attore. È andata così e basta”. 

Non una celebrazione di Visconti

Quel che nel film non si trova, e chi se lo aspetta resterà deluso, è una celebrazione di Luchino Visconti a 50 anni dall’uscita di Morte a Venezia, che viene sì descritto come una figura carismatica: “Forte, severo, austero, spietato”, ma è lasciato sullo sfondo, per lasciare spazio alla figura di Andrésen. I due registi svedesi propongono un viaggio nel dietro le quinte di Morte a Venezia, nella vita del giovane protagonista, restituendo a Björn uno spazio d’espressione libera e alla sua storia un po’ di verità.

Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città

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Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città

Johnny Depp sarà ospite nella XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre 2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica e, da quest’anno per tutta la durata della manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione, che già nel 2019 aveva ospitato la première europea di Maleficent – Signora del Male alla presenza di Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer.

Johnny Depp arriverà nella Capitale per presentare “Puffins”, la web-serie animata prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment e spin-off del film d’animazione “Arctic – Un’avventura glaciale”. Unica nel suo genere, la serie è formata da 250 episodi realizzati in formato mobile-short content, della durata di cinque minuti ciascuno, alla quale l’attore ha partecipato prestando la propria voce e i propri tratti somatici alla pulcinella di mare protagonista: Johnny Puff.

Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città

La serie è incentrata sulle avventure vissute da Johnny e dal suo gruppo di simpatici amici, Tic e Tac, Didi e Pie, che vivono con la loro tribù di Puffin nella grande e tecnologica Tana di Otto, tricheco, abile ingegnere e collezionista. Tante missioni ma anche vicende legate alla vita quotidiana, all’interno delle quali si avrà modo di parlare ai bambini di alcuni temi importanti come l’inquinamento e la salvaguardia ambientale. La divulgazione e la sensibilizzazione saranno quindi il doppio scopo della serie che saprà intrattenere il giovanissimo pubblico divertendolo grazie a una successione di esilaranti gag.

Amatissimo dal pubblico di Alice nella Città, che da anni chiede di incontrarlo, Johnny Depp sarà a Roma anche per un omaggio legato ai personaggi che ha interpretato e che sono riusciti a entrare nell’immaginario di diverse generazioni, rendendolo uno degli attori più amati di sempre da “Edward mani di forbice” a “La fabbrica di cioccolato”, passando per la serie cinematografica “I Pirati dei Caraibi” e ancora “Alice in Wonderland”, “Alice attraverso lo specchio” e “Neverland – Un sogno per la vita”.

Come spiega il produttore Andrea Iervolino, presidente di ILBE, “si tratta della prima partecipazione dell’attore a un prodotto short-content, un progetto nuovo e avanguardista. Siamo orgogliosi che una figura del calibro di Johnny Depp abbia creduto nel nostro progetto e ne faccia parte attivamente, condividendo con la produzione idee e spunti creativi che daranno sicuramente un valore aggiunto ai Puffins”.

I Direttori di Alice nella Città, Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, commentano: “Ci sono attori che risultano inscindibilmente legati ad alcuni dei personaggi che hanno interpretato nella loro carriera e viceversa: Edward mani di forbice, Jack Sparrow, Willy Wonka, hanno vissuto avventure così epiche grazie anche al carisma di Johnny Depp. Attori come lui hanno dato anima e corpo a personaggi entrati nell’immaginario del pubblico di diverse generazioni e per questo, nonostante il tempo che passa, rimangono tra i più amati e iconici di tutti i tempi.”

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio sugli zombi

Il quinto episodio della serie What If… ? ci ha mostrato un mondo in cui la Terra e i suoi eroi più potenti sono rimasti vittime di un virus zombi. L’arco narrativo “Marvel Zombi” è stato uno dei più amati dai fan fin dalla sua uscita nel 2005/2006, ed è stato divertente vedere quella miniserie a fumetti prendere vita sul piccolo schermo. Naturalmente, anche quest’episodio – così come quello su Doctor Strange – pone alcune grandi domande sull’intero MCU. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono le principali…

Quanto sono potenti gli zombi Marvel?

Come nei fumetti, gli zombi Avengers di What If… ? conservano tutti i poteri che gli eroi possedevano prima di essere infettati. Zombie Captain America, ad esempio, è ancora incredibilmente abile con lo scudo, Zombie Scarlet Witch può ancora incanalare tutti i suoi temibili poteri magici, Zombie Hawkeye è ancora un maestro nel tiro con l’arco e così via.

Ma sono ancora tutti forti come lo erano prima di trasformarsi? Questo non è chiaro. Ovviamente, le loro funzioni cognitive sono in qualche modo diminuite, poiché sembrano tutti ossessionati dal consumare i vivi. Tuttavia, i loro istinti di combattimento sembrano essere in gran parte immutati, come dimostrato dall’ingegnoso uso dei portali di Wong mentre cerca di mangiare Banner. L’episodio non entra nei dettagli sulle effettive capacità degli zombi, ma si potrebbe tranquillamente affermare che non sono così potenti come lo erano prima dell’esplosione del virus.

Bucky potrebbe davvero battere Captain America?

Forse la prova più ovvia che gli zombi della Marvel non sono forti quanto le loro controparti non infette è la facilità con cui, in What If… ?, Bucky riesce a sconfiggere lo zombi Steve Roger. La lotta va avanti e indietro per un po’, ma non passa molto tempo prima che Bucky prenda il sopravvento e finisca rapidamente il Cap infetto. Sembra ovvio che Bucky vinca, perché Zombie Captain America è significativamente più debole. Ma è davvero l’unico motivo?

Quando hanno luogo gli eventi di Avengers: Infinity War, Bucky ha molto più controllo di se stesso di quanto visto in Captain America: The Winter Soldier. È stato programmato per essere l’arma definitiva dall’Hydra, ma ciò non significa che fosse più forte mentre era sotto il loro controllo. In effetti, si potrebbe sostenere che Bucky è diventato molto più potente dopo il periodo trascorso a Wakanda. La domanda sorge, quindi, spontanea: Bucky avrebbe potuto comunque battere Steve in quel punto della timeline, anche se nessuno dei due fosse stato uno zombie?

Cosa è successo a zio Ben nel MCU?

Nel quinto episodio di What If… ? viene menzionato lo zio Ben di Peter Parker, un personaggio estremamente importante che è stato completamente assente dal MCU fino a questo punto. Data l’importanza dello zio Ben nella storia di Spider-Man, alcuni fan non hanno mai accettato il fatto che il franchise non abbia reso alcun vero tributo al personaggio.  Nel quinto episodi, Peter menziona lo zio Ben mentre parla di tutte le persone che ha perso nella sua vita. È un momento toccante, ma apre anche a molte domande sulla versione del personaggio del MCU. Nei fumetti, lo zio Ben è stato ucciso da un ladro, dando a Peter la motivazione di cui aveva bisogno per diventare davvero Spider-Man.

Chiaramente, è successo qualcosa di altrettanto tragico nell’universo impostato dall’episodio di What If… ?, ma non si sa esattamente cosa. Nei film con Tom Holland, non è mai stato menzionato. Il MCU ha in parte stravolto la storia delle origini di Spider-Man a causa dei due franchise cinematografici che l’hanno preceduto, il che è stata una buona decisione all’epoca. Ma ora che è stato confermato che lo zio Ben esiste ed è morto nel MCU, è giunto il momento per i Marvel Studios di fare un po’ più di chiarezza in merito al suo vero destino.

Ant-Man è davvero un Avenger?

Durante uno dei momenti più divertenti dell’episodio, Spider-Man fa un commento sulla scomparsa di tutti i Vendicatori, provocando una risposta da parte di Ant-Man, che invece è ancora in giro. La battuta si riferisce, ovviamente, alla discutibile appartenenza di Ant-Man alla prestigiosa squadra di supereroi.

Tecnicamente, Scott Lang è stato trasformato in Vendicatore in Captain America: Civil War quando è stato reclutato per combattere al fianco di Steve Rogers. Era anche una parte fondamentale della squadra di Avengers: Endgame che ha guarito l’universo dopo lo schiocco di Thanos. Ma Ant-Man è mai stato veramente un Vendicatore, o solo un “appaltatore indipendente” che si è unito al team per un paio di missioni? Il MCU non ha mai emesso un giudizio definitivo sulla questione.

Hulk è invincibile?

Alla fine dell’episodio, Bruce Banner si trasforma in Hulk per tenere a bada l’orda di zombi mentre il resto della squadra fugge a Wakanda. In precedenza, è stato dimostrato che il morso di uno zombi non può penetrare la pelle dura di Hulk, e anche dopo essersi imbattuto in una gigantesca massa di mostri, Hulk non viene mostrato sconfitto o infetto.

What If… ? ha precedentemente dimostrato che Hulk può davvero essere ucciso tramite un attacco interno ai suoi organi, ma è davvero invincibile dall’esterno? L’episodio termina prima di rivelare il suo destino, ma ci sono buone probabilità che Hulk sia effettivamente sopravvissuto all’attacco.

Perché Scarlet Witch è così forte?

what ifScarlet Witch è sempre stata ritratta come uno degli esseri più potenti dell’intero universo Marvel, e ora What If… ? l’ha anche resa l’unico personaggio conosciuto in grado di resistere alla cura degli zombi. Presumibilmente, questo è dovuto ai suoi poteri magici, che potrebbero essere in grado di tenere a bada l’influenza della Gemma della Mente.

Un’altra risposta potrebbe essere la seguente: poiché è stata essenzialmente creata dalla Gemma della Mente, è già alla stessa frequenza; di conseguenza, la Gemma non ha alcun effetto su di lei. Se Zombie Scarlet Witch può davvero resistere al potere di una Gemma dell’Infinito, potrebbe davvero essere il personaggio più potente dell’intero franchise. Il suo ruolo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness potrebbe confermare questa teoria

MCU: Florence Pugh vuole che Yelena si unisca a Scarlet Witch o Loki

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In Black Widow, Natasha si reca a Budapest dopo aver ricevuto un messaggio dalla sorella Yelena, con la quale ha condiviso l’esperienza della Stanza Rossa. In seguito, si riuniscono alle loro figure genitoriali surrogate, ossia Melina Vostokoff e Guardiano Rosso. Insieme, i quattro distruggono la Stanza Rossa e cancellano un po’ di note rosse dai loro rispettivi registri prima di dire addio a Natasha.

Nella scena post-credits, che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame, vediamo Florence Pugh che si prepara a riprendere il ruolo di Yelena nell’attesa serie Hawkeye in arrivo a novembre su Disney+. Ora, in una recente intervista con Firstpost, a Pugh è stato chiesto se ci sono dei personaggi dell’universo Marvel a cui vorrebbe che Yelena si unisse. La risposta dell’attrice riguarda i due personaggi forse più cruciali dell’intera Fase 4 del MCU.

“Sono sempre stato incuriosito da Scarlet Witch”, ha spiegato. “Mi piace che sia un altro personaggio altrettanto bizzarro. Penso che se Yelena dovesse imbattersi in qualcuno del MCU che è altrettanto supponente e innamorato dell’idea di prendere a culi ognuno di loro, allora penso che probabilmente troverebbe anche Loki molto interessante, perché in un certo senso è quello che fa anche lui.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Doctor Strange 2: quanto tempo sarà trascorso dagli eventi di WandaVision?

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Doctor Strange in the Multiverse of Madness è uno dei progetti dei Marvel Studios su cui vige il più assoluto mistero. Tuttavia, Cosmic Circus afferma di aver appreso alcuni nuovi dettagli su ciò che dovremmo aspettarci dal film.

Fino ad oggi, a seguito soprattutto degli eventi di WandaVision, ci sono state molte teorie contrastanti sul ruolo che Scarlet Witch avrà nel film, se sarà un’antagonista oppure uno degli alleati di Strange. Ora, la fonte rivela che saranno trascorsi due anni dall’ultima volta che abbiamo visto Wanda Maximoff nella serie Disney+, e sembra che il tempo che l’Avenger ha trascorso a studiare il Darkhold abbia avuto un impatto significato sulla sua prospettiva del mondo.

A quanto pare, il sequel di Doctor Strange vedrà lo Stregone Supremo costretto a prendere una decisione molto difficile: rispettare il giuramento di Ippocrate che ha fatto in qualità di medico, ossia quello di non fare del male, oppure uccidere “qualcuno” che sta mettendo a rischio la realtà stessa. Quel qualcuno potrebbe essere proprio Scarlet Witch, poiché sembra che “le azioni di Wanda costringeranno Stephen e gli stregoni di Kamar-Taj (tra gli altri) a intervenire nel tentativo di sottomettere Wanda”.

Il sito aggiunge che, finalmente, la profezia di Agatha Harkness sul rischio che rappresenta Wanda si avvererà nel sequel. Tuttavia, con l’aumentare dei poteri di Scarlet Witch, la minaccia che rappresenta “sarà troppo grande da gestire per qualsiasi persona”. Alla fine, Strange dovrà scegliere tra tentare di salvare la vita di Wanda o farla finita, “con il Multiverso che pagherà le conseguenze della sua decisione”.

Sarà davvero così? Non dimentichiamoci che alla fine di WandaVision, abbiamo sentito Billy e Tommy, i figli di Wanda, cercare la loro madre, quindi è probabile che saranno proprio loro il motivo per cui Wanda viaggerà attraverso il Multiverso, cosa che potrebbe mettere la realtà a serio rischio di essere distrutta. 

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

The Good Doctor 5: promo dalla quinta stagione

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The Good Doctor 5: promo dalla quinta stagione

Il network americano ABC ha diffuso il promo di The Good Doctor 5, l’attesa la prossima quinta stagione della serie medica della ABC The Good Doctor.

The Good Doctor 5

The Good Doctor 5 è la quinta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC. La trama di The Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.

In The Good Doctor 5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.

The Rookie 4: promo della serie con Nathan Fillion

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The Rookie 4: promo della serie con Nathan Fillion

Il network americano della ABC ha diffuso il promo di The Rookie 4, la quarta attesa  stagione di The Rookie.

The Rookie  4

The Rookie 4 è la quarta stagione della  serie tv The Rookie creata da Alexi Hawley. The Rookie è basata su fatti realmente accaduti, e  segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che diventa il debuttante più anziano del dipartimento di polizia di Los Angeles. La serie segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che si sposta dalla sua confortevole vita in città a Los Angeles per perseguire il suo sogno di diventare un agente del dipartimento di polizia di Los Angeles. Deve, però, navigare nel pericoloso, umoristico e imprevedibile mondo di un poliziotto “giovane”.

In The Rookie 4 protagonisti sono Nathan Fillion come John Nolan, Afton Williamson come Talia Bishop, Eric Winter come Tim Bradford, Melissa O’Neil come Lucy Chen,  Richard T. Jones come Wade Grey, Titus Makin come Jackson West, Alyssa Diaz come Angela Lopez  e Mercedes Mason come Zoe Andersen.

Ghosts: trailer “Haunting”

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Ghosts: trailer “Haunting”

Il network americano CBS ha diffuso il trailer  “Haunting”  di Ghosts, la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.

Ghosts, la serie tv

Ghosts è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e basata sul format UK della BBC.

La serie è una commedia a telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha (Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.

Le anime dei defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.

Jesse Eisenberg sulla possibilità di tornare a essere Lex Luthor nel DCEU

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Jesse Eisenberg ha interpretato il celebre villain Lex Luthor in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi apparire nella seconda delle due scene post-credits di Justice League: nella scena in questione si scopre che Lex Luthor è riuscito ad evadere da Arkham e che ha assoldato il mercenario Slade Wilson, alias Deathstroke, per mettere insieme un proprio gruppo di supercriminali.

Adesso, in una recente intervista con ComicBookMovie, Jesse Eisenberg ha ricordato i tempi trascorsi nei panni di Luthor e discusso in merito alla possibilità di tornare, un giorno, ad interpretare il cattivo in uno dei prossimi progetti del DCEU. Eisenberg ha ammesso che gli sarebbe piaciuto interpretare di nuovo il personaggio, ma quando gli è stato chiesto se si fosse lasciato l’antagonista alle spalle definitivamente, ha risposto che non ha idea di quale potrebbe essere il suo futuro al cinema.

“Probabilmente, sono l’ultima persona a conoscere la risposta a questa domanda, perché non so come prendano queste decisioni”, ha spiegato l’attore in merito ad un eventuale ritorno del suo Luthor. “Sai, io provengo dal teatro, dove reciti un ruolo anche 200 volte di seguito e dove solo tu sai come ha funzionato davvero la tua performance. Cosa posso dire… Mi piacerebbe interpretare di nuovo il personaggio, ma non dipenda da me. Molto spesso capita che un attore abbia voglia di interpretare di nuovo un personaggio, ma in questo caso specifico è qualcosa che sfugge totalmente al mio controllo.”

Di recente abbiamo visto Jesse Eisenberg di nuovo nei panni di Lex Luthor in Zack Snyder’s Justice League, la versione originale del cinecomic ad opera di Zack Snyder, disponibile in Italia su Sky e NOW. Nell’epilogo della Snyder Cut è possibile vedere la scena girata in origine con i personaggi di Luthor e Deathstroke (modifica in seguito per la versione cinematografica), in cui il ricco e potente magnate rivela a Slade Wilson la vera identità di Batman.

Big Sky 2: il promo “Something Bigger”

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Big Sky 2: il promo “Something Bigger”

Il network americano ABC ha diffuso il promo “Something Bigger”  di Big Sky 2, l’annunciata seconda stagione della serie tv Big Sky

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

“Big Sky” riserva sorprese per la seconda stagione

Big Sky 2

Big Sky 2 è la seconda stagione della serie tv Big Sky creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Quando i detective privati ​​Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra. Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a trovare risposte. Basato sulla serie di libri di CJ Box e interpretato da Kylie Bunbury e Katheryn Winnick, “Big Sky” va in onda il GIOVEDI (10:01-11:00 EDT) su ABC.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Eternals: Chloé Zhao ha convinto la Marvel usando come riferimento Villeneuve

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La regista Chloé Zhao ha rivelato un aneddoto decisamente interessante in merito alla genesi di Eternals, il nuovo attesissimo film dei Marvel Studios che arriverà nelle sale a novembre.

Come riportato da Slash Film, di recente Chloé Zhao ha parlato con Denis Villeneuve, regista dell’attesissimo Dune, per il noto magazine Harper’s Bazaar. Durante la conversazione tra i due cineasti, Zhao ha confidato a Villeneuve che le piacerebbe lavorare come assistente ad uno dei suo film e che, quando ha presentato ai Marvel Studios la sua idea per Eternals, ha usato dei fotogrammi dei suoi film come riferimento. Zhao ha giustificato la cosa dicendo di essere molto attratta dai regista che hanno un legame molto forte con la costruzione di nuovi mondi.

“Vorrei fare domanda per lavorare come tua assistente su uno dei tuoi set”, ha dichiarato Chloé Zhao rivolgendosi a Denis Villeneuve. “Quando sono andato alla Marvel per presentare Eternals, ho usato dei fotogrammi dei tuoi film come riferimento. Sono attratta dai registi che sono così riconoscibili quando si tratta della costruzione di un mondo. Quando guardo i tuoi film, anche se appartengono a generi diversi, da Prisoners a Sicario, ad Arrival e Blade Runner 2049, sento davvero che sei riuscito a costruire dei mondi talmente viscerali che mi sembra di percepirli, quasi come se potessi toccarli.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

9-1-1 5: due promo dai nuovi episodi

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9-1-1 5: due promo dai nuovi episodi

Il network americano ABC ha diffuso due nuovi promo di 9-1-1 5, l’attesa quinta stagione di 9-1-1.

Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nei più situazioni spaventose, scioccanti e al cardiopalma. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili con la risoluzione dei problemi della propria vita. La serie provocatoria vede la partecipazione della candidata all’Oscar e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “Che c’entra l’amore”) e l’attore candidato all’Emmy Award e al Golden Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Feet Under “).

9-1-1 5

9-1-1 5 è la quinta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

In 9-1-1 5 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter KrauseEvan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver StarkHenrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha HindsHoward “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond DunbarAbigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie BrittonMadeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt,  Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan GuzmanMay Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne MassiahHarry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.

Suicide Squad: il regista di Warrior spiega perché WB rifiutò il suo sequel

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Prima che la Warner Bros. ufficializzasse il progetto The Suicide Squad ad opera di James Gunn, il ritorno sul grande schermo della Task Force X è stato in una sorta di limbo per diverso tempo. Inizialmente, la major aveva intenzione di realizzare un sequel diretto del film di David Ayer uscito nel 2016, che tuttavia non avrebbe visto il ritorno del regista dietro la macchina da presa.

Per quel sequel, infatti, la Warner aveva ingaggiato Gavin O’Connor, regista di Warrior e The Accountant. Su quel progetto non abbiamo mai saputo molto, in realtà, ma ora è stato proprio il regista a parlarne durante una recente intervista con The Playlist, spiegando i motivi che hanno poi spinto lo studio ad annullare tutto. Come spiegato dallo stesso O’Connor, all’inizio la WB voleva un film molto più dark, dai toni più seri.

“Cosa è successo con quel sequel? Avevo firmato un contratto per scrivere una sceneggiatura. Loro sapevano cosa stavo scrivendo, perché quando si lavori a certi livelli, con un certo tipo di budget, nessuno si limita a scrivere qualcosa senza spiegare ai piani alti di cosa si tratta”, ha spiegato Gavin O’Connor. “Era piaciuto a tutti. Poi, durante l’ultima fase di scrittura, c’è stato un cambio totale all’interno della DC, e quando è successo, volevano che il sequel fosse più vicino ai toni della commedia. I nuovi capi volevano un film divertente, diverso da quello che stavo scrivendo.”

Le info su Suicide Squad

Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will SmithMargot RobbieJared LetoJoel KinnamanJai Courtney, Cara DelevingneViola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes e David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.

The Morning Show 2: “We’re Back” Featurette

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The Morning Show 2: “We’re Back” Featurette

Apple TV+ ha diffuso la nuova featurette “We’re Back” di The Morning Show 2, la seconda stagione della serie The Morning Show è l’attesa serie targata Apple TV+ che vede protagonisti Jennifer Aniston, Reese Witherspoon, Steve Carell

Da un’idea di Kerry Ehrin, che è anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi.

The Morning Show 2 in streaming debutterà da venerdì 17 settembre su Apple TV+.

Indiana Jones 5 introdurrà il nuovo protagonista del franchise?

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Indiana Jones 5 introdurrà il nuovo protagonista del franchise?

È da tempo ormai che si vocifera che Indiana Jones 5, l’atteso quinto capitolo della celebre saga che sarà diretto da James Mangold, servirà come ultima apparizione di Harrison Ford nei panni dell’iconico e amato avventuriero. La domanda sorge, dunque, spontanea: cosa accadrà dopo?

È difficile immaginare che il franchise venga nuovamente accantonato a tempo indeterminato, soprattutto ora che la saga è di proprietà della Disney (in seguito all’acquisizione di Lucasfilm nel 2012). A tal proposito, nelle ultime ore ha iniziato a prendere sempre più piedi un interessante rumor che riguarda proprio il futuro del franchise, ovviamente non ancora confermato in via ufficiale.

Come riportato dal Daily Mail, infatti, pare che Indiana Jones 5 – che non ha ancora un titolo ufficiale – rappresenterà un vero e proprio passaggio di consegne. Secondo la fonte, il personaggio di Phoebe Waller-Bridge, che verrà ufficialmente introdotto nel nuovo film, prenderà il posto di Ford come nuovo volto di Indiana Jones. Sempre secondo la fonte, la star di Fleabag interpreterà l’assistente di Indy nel quinto attesissimo capitolo, per diventare poi la prima protagonista femminile del franchise nei film che verranno.

La fonte scrive: “Alcuni insiders affermano che Kathleen Kennedy, la produttrice del franchise, è desiderosa di apportare modifiche ‘grandi e audaci’ alla saga, e queste includono anche il rendere il personaggio principale una donna”. Si tratta di una prospettiva alquanto interessante, che tuttavia potrebbe dare vita alle solite ingiustificate polemiche. Dopotutto, un riavvio totale del franchise è l’unica vera opzione per poter riuscire a far vivere la saga ancora a lungo. Restiamo in attesa di un’eventuale smentita o conferma.

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.

What We Do in the Shadows 3×04: promo e trama dall’episodio

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What We Do in the Shadows 3×04: promo e trama dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso il promo e la trama di What We Do In The Shadows 3×04, il quarto episodio della terza stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do in the Shadows 3×04 che si intitolerà “The Casino” I vampiri si imbarcano in un viaggio da cui potrebbero non tornare mai più. Scritto da Sarah Naftalis;

What We Do In The Shadows 3×04

What We Do In The Shadows 3 è l’annunciata terza stagione della serie comica What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella terza stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Matrix Resurrections: Lana Wachowski sul perché del ritorno di Neo e Trinity

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Durante una recente ospitata al Festival Internazionale della Letteratura di Berlino, la regista Lana Wachowski ha avuto la possibilità di parlare di Matrix Resurrections, spiegando il motivo che l’ha spinta a riportare indietro i personaggi di Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Ann Moss), entrambi morti durante gli eventi di Matrix Revolutions del 2003.

A quanto pare, la decisione di riportare in vita i due iconici personaggi è direttamente collegata alla vita privata della regista, che all’epoca della stesura dello script di Resurrections era alla ricerca di un modo per riuscire a superare alcuni grandi dolori personali. “Mio padre era morto, e poi erano morti anche un mio carissimo amico e mia madre. Non sapevo davvero come fare per elaborare quel tipo di dolore”, ha spiegato Lana.

“Non avevo mai sperimentato la morte così da vicino. Sapevo che le loro vite stavano per finire, eppure è stato lo stesso molto difficile. Il mio cervello è sempre stato alimentato dalla mia immaginazione e una notte, mentre piangevo e non riuscivo a dormire, all’improvviso è letteralmente esplosa nella mia mente questa storia. Non potevo più avere mio padre e mia padre con me, ma all’improvviso mi sono resa conto che potevo riavere Neo e Trinity, che sono probabilmente i due personaggi più importanti di tutta la mia vita.”

“È stato incredibilmente confortante avere di nuovo a che fare con quei personaggi, ed è stato in realtà anche molto semplice”, ha aggiunto la regista. “Molti potrebbero pensare che riportare in vita due personaggi morti potrebbe non funzionare. E invece io l’ho fatto! È stato un processo davvero semplice. Dopotutto, è questo che l’arte e le storie devono fare: darci conforto.”

Matrix Resurrections vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica HenwickToby Onwumere e Christina Ricci. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

GiULiA, recensione del film di Ciro De Caro

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GiULiA, recensione del film di Ciro De Caro

Presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori – Notti Veneziane a Venezia 78, GiULiA è il terzo film di Ciro De Caro, che il regista scrive insieme a Rosa Palasciano, anche interprete principale.

Giulia, che è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo ad una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei. In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.

GiULiA, la recensione

La forza di GiULiA si situa nel fotografare in maniera così efficace e allo stesso tempo sospesa una situazione comune condivisa a seguito di un periodo tanto surreale quanto difficile per ognuno. Tuttavia De Caro non manca di sottolineare che la difficoltà è un aspetto della vita che tutti vivono in maniera differente: quello che per Giulia è complicato da affrontare, per il suo ex e per la sua famiglia non è altro che una nuova avventura. Ma questo perché ognuno reagisce alla vita con i propri strumenti.

L’immersione nella contemporaneità del film è un elemento prezioso e raro, nel cinema contemporaneo che ha deciso di fare finta che la pandemia non ci sia mai stata, e questo fa di GiULiA anche un documento importante della contemporaneità. 

Il film si posa naturalmente tutto sulle spalle di Rosa Palasciano, inafferrabile, eterea, che sembra sfuggire allo stesso occhio dell macchina da presa e che crea comunque con lo spettatore un legame magnetico inedito, affascinante e respingente allo stesso tempo. Con lei, come compagni di viaggio insoliti, Fabrizio Ciavoni e Valerio Di Benedetto formano un trio equilibrato, perfettamente intonato con il mood del film e una specie di gruppetto di teneri freak, ognuno alla ricerca di un posto in quel mondo (questo) che sta impazzendo.

Non tutti riusciamo sempre a fare ciò che è bene per noi, non tutti abbiamo la forza di affrontare con lucidità le nostre difficoltà, ma GiULiA ci insegna che non dobbiamo farlo per forza, che la vita può essere anche lasciata scorrere via, senza cura per nessuno e niente, e che in questo può esserci una forma di pace, come sembra suggerirci l’ultima inquadratura del film. 

Il collezionista di carte, recensione del film di Paul Schrader

Il collezionista di carte, recensione del film di Paul Schrader

Definito sul red carpet il King of Venice vista la massiccia presenza di suoi lavori al festival (oltre al film in concorso anche Dune e la serie HBO Scenes from a Marriage) Oscar Isaac ha cominciato questa sua avventura al Lido come protagonista del film The Card Counter di Paul Schrader, distribuito in Italia in 232 sale cinematografiche a partire dal 3 settembre con il titolo più ridondante de Il Collezionista di Carte. Il film prodotto da Martin Scorsese, conserva il carattere duro e deciso dei precedenti film di Schrader e si concentra su pochi personaggi mostrandocene le varie sfaccettature. Il passato e i fantasmi che in esso si tentano di seppellire, un po’ i Leitmotive di questa mostra, sono centrali anche nella sceneggiatura di The Card Counter.

Il collezionista di carte, la trama

William “Tell” Tillich, Oscar Isaac per l’appunto, è un ex detenuto che mantenendo un basso profilo e “accontentandosi” di vincere piccole somme passa le sue giornate in solitaria spostandosi da un casinò all’altro giocando a Black Jack e contando le carte.

Vive nelle camere dei motel che, di volta in volta cambia, come un fantasma senza lasciare traccia. Nonostante i suoi tentativi di passare inosservato, viene però notato da La Linda (Tiffany Haddish) una donna che si occupa di mettere in contatto giocatori di poker promettenti con possibili investitori ma declina l’offerta.

Un giorno in uno dei tanti casinò dove sta giocando Tell si imbatte in un seminario sulla sicurezza tenuto dal maggiore John Gordo (Willem Dafoe), sua vecchia conoscenza, e le cose cambieranno. A quel punto il giocatore sarà costretto a richiamare La Linda e ad accettare la sua proposta per provare a chiudere i conti con il suo vissuto aiutando un ragazzo (Tye Sheridan) che condivide con lui, anche se indirettamente, un’esperienza traumatica.

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Oscar Isaac stars as William Tell in THE CARD COUNTER, a Focus Features release.
Credit: Courtesy of Focus Features

Solida regia e ottimo ritmo

La regia di Paul Schrader è solida e ritmata, il film coinvolge e intrattiene ma allo stesso tempo prende una chiara posizione politica e mette in luce un vergognoso fatto della storia recente troppo presto ripiombato nell’ombra.

Il passato del protagonista ci viene svelato tramite l’uso del flashback che attraverso le orchestrazioni messe in atto dalla regia di Schrader trascineranno visivamente anche lo spettatore nel vortice dei ricordi favorendo maggiormente la comprensione dei motivi che spingono il personaggio ad agire e i sensi di colpa che lo tormentano.

Chi correrà al cinema aspettandosi un film sul gioco della carte sul modello di 21 di Robert Luketic rimarrà sicuramente deluso, non è quella l’intenzione di Schrader che sfrutta un’ambientazione accattivante per raccontare la sua storia, ciò risulta ancora più chiaro nelle fasi finali del film in cui la partita più importante da giocare sarà quella lontana dal tavolo. Isaac regala un’interpretazione credibile e suadente, di concerto con il resto del cast ben amalgamato. 

Commedie action: i migliori titoli da vedere su NOW

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La commedia action è un genere per tutte le stagioni, ma in particolare per quel periodo dell’anno che ci costringe tutti a lasciare spiagge o montagne, posti di vacanza, insomma, per riportarci ad uffici e scrivanie, insomma l’autunno. Quale stagione migliore per alleggerire lo spirito con delle commedie action che possano farci rilassare e divertire. Il catalogo di NOW in streaming offre una vastissima scelta di titoli di questo genere, spaziando tra titoli d’autore a titoli più semplici. Ecco le commedie action da vedere su NOW.

Tutti le Commedie action sono disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Prova a Prendermi

Prova a prendermi filmDiretto dal premio Oscar Steven Spielberg Prova a Prendermi è un gioiello di film. Nella pellicola Un agente dell’FBI è sulle tracce di un giovane artista del travestimento, che è riuscito ad estorcere più di sei milioni di dollari in varie frodi, impersonando di volta in volta un personaggio diverso. Protagonisti un cast d’eccezione composto da Leonardo DiCaprio, Tom Hanks, Amy Adams e Christopher Walken.

The Snatch – Lo strappo

Snatch (Lo Strappo)

Diretto dall’acclamato regista Guy Ritchie The Snatch – Lo strappo è il film del 2000 di successo che vede protagonisti Jason Statham, Brad Pitt, Vinnie Jones e Benicio Del Toro. Nella pellicola britannica Una banda di rapinatori decide di tentare il colpo della vita: rapinare un grossista di diamanti ed impossessarsi di un pezzo da collezionisti. Fatto il colpo rimane il problema di sistemare la merce che scotta.

Benvenuti a Zombieland

Zombieland 2

Benvenuti a Zombieland è la commedia horror del 2009 diretta da Ruben Fleischer che vede protagonisti un cast esilarante composto da Woody Harrelson ed i giovani Jesse Eisenberg, Emma Stone e Abigail Breslin. Nel filmIn un mondo dove gli zombie imperversano in ogni strada, quattro sopravvissuti cercano un luogo dove poter ricominciare a vivere, tra incomprensioni reciproche, inganni e emozioni continue.

RED

REDRed è la commedia d’azione del 2010 diretta dal regista Robert Schwentke che vede protagonisti leggende del cinema d’azione come Bruce Willis e Morgan Freeman e attori del calibro di Helen Mirren e John Malkovich. Nel film Frank Moses, ex agente della CIA, vive una vita tranquilla fino al giorno in cui un assassino hi-tech si presenta alla sua porta con l’intento di ucciderlo.

Bad Boys

Bad BoysBad Boys è il film di successo del 1995, un vero cult del genere diretto da Michael Bay e interpretato da Martin Lawrence e Will Smith. Il film racconta di due poliziotti devono recuperare 100 milioni di dollari di eroina prima della chiusura del dipartimento. Con le ore contate seguono un capobanda nei bassifondi di Miami, schivando proiettili e malviventi. Una testimone può identificare il sospettato. Recentemente è uscito il terzo capitolo Bad Boys for Life.

Scott Pilgrim vs. the World

Scott Pilgrim vs. the World

Scott Pilgrim vs. the World è il film del 2010 di Edgar Wright che vede protagonisti Michael Cera e Mary Elizabeth Winstead. Il film è una commedia romantica e d’azione che ha ottenuto un successo sia di pubblico che di critica. Nel film Scott Pilgrim è un chitarrista disoccupato che incontra la ragazza dei suoi sogni, Ramona Flowers. Per conquistare totalmente il cuore della giovane Scott deve però affrontare i suoi diabolici sette ex fidanzati, decisi a ucciderlo.

Kick-Ass 2

Kick-Ass 2

Kick-Ass 2 è il sequel del 2013 del film Kick-Ass e vede il ritorno dei due protagonisti Aaron Taylor-Johnson, Chloë Grace Moretz in azione contro un nuovo cattivo. Il film è stato meno fortunato del primo capitolo e decisamente meno bello. Nel film Dave, insieme a Mindy, crea la prima squadra di supereroi a livello mondiale. Sfortunatamente, però, Hit Girl viene smascherata ed è costretta a ritirarsi.

Art of the Steal – L’arte del furto

Starsky& HutchArt of the Steal – L’arte del furto è la commedia del 2013 di Jonathan Sobol con protagonisti Kurt Russell e Matt Dillon. Nel film un motociclista temerario decide di mettere insieme la propria vecchia squadra per aiutare il fratello a rubare un libro prezioso. Tuttavia non può sapere che questi ha altri progetti in mente.

Starsky & Hutch

Starsky& Hutch

Starsky & Hutch è l’adattamento cinematografico della famosissima serie tv Starsky & Hutch. Il film è diretto dal candidato all’oscar Todd Phillips ed è interpretato da due leggende della commedia americano contemporanea Ben Stiller e Owen Wilson. Nel cast anche Vince Vaughn, Snoop Dogg e Juliette Lewis.

Nel film Bay City, anni Settanta. Dave Starsky, un detective ossessionato dal proprio lavoro, e il collega Ken Hutch hanno il compito di indagare per smascherare un pericoloso trafficante di droga.

Fuga in tacchi a spillo

Fuga in tacchi a spilloFuga in tacchi a spillo è la commedi d’azione del 2015 diretta da Anne Fletcher, con protagoniste un’insolita coppia: Reese Witherspoon e Sofía Vergara. Nel film La poliziotta Cooper è emozionata all’idea di dover accompagnare Daniella Riva, una bellissima e sarcastica ragazza, da San Antonio fino a Dallas così che possa, assieme al marito, testimoniare contro un trafficante di droga. I piani non vanno però come previsto ed il trio viene bloccato da una banda di criminali assetati di vendetta.

Benelli su Benelli: intervista al campione Giacomo Agostini

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Benelli su Benelli: intervista al campione Giacomo Agostini

Giacomo Agostini, il leggendario pilota campione del mondo, ha partecipato alla presentazione di Benelli su Benelli, un originale docufilm ispirato alla vita del pilota Tonino Benelli in cui, grazie al lavoro di un team al femminile della regista Marta Miniucchi e della sceneggiatrice Annapaola Fabbri, si ricostruisce la breve vita umana e sportiva del più piccolo dei sei fratelli Benelli, fondatori ai primi del Novecento della famosa casa motociclistica di Pesaro, un marchio divenuto leggendario.

Abbiamo raggiunto Agostini per una breve intervista in cui ha raccontato come è stato coinvolto nel progetto, ha parlato dello sport ad alta velocità ieri e oggi e ha condiviso dei progetti cinematografici per il futuro.

“Sono stato contattato dalla regista che mi ha detto che stava facendo questo documentario e avrebbe voluto che dicessi qualcosa in merito. Naturalmente io non ho mai conosciuto Tonino Benelli, non l’ho visto correre né ho corso con lui, ero troppo piccolo. Però Benelli è un grande marchio che ha fatto la storia della velocità. Il mio intervento è stato più un’intervista.” Esordisce Giacomo Agostini, per poi continuare: “È giusto che la storia venga ricordata, questa in particolare di una famiglia che ha trasformato una grande passione in un vero e proprio lavoro e in un marchio famoso in tutto il mondo, Dobbiamo essere grati a questa realtà.”

Il film parte con un elogio alla madre dei Benelli, Teresa Boni. Quanto è importante per un sognatore, che sia inventore, sportivo, una persona con un sogno, avere genitori o figure di riferimento che lo aiutino?

“È senz’altro un grande aiuto. Hanno creduto a questa grande passione e ai loro figli, che sono riusciti a fondare una grande azienda. Il mio caso è stato contrario perché mio padre non voleva assolutamente che corressi, aveva paura, e io non sono stato sostenuto, ma alla fine ce l’ho fatta lo stesso, anche da solo. Ma effettivamente ai miei tempi, e prima ancora peggio, era pericolosissimo. Mentre la mamma dei Benelli è stata brava, ha avuto fiducia e i ragazzi hanno fatto quello che hanno fatto.”

Lei parla proprio di passione e coraggio di fronte ad uno stadio di evoluzione tecnica di uno sport che era solo per pazzi, date le condizioni di non sicurezza in cui si gareggiava all’epoca.

“Sì, le piste non erano quelle di oggi, i caschi non erano quelli di oggi, le tute proprio non erano quelle di oggi. Era uno sport pericolosissimo, oggi invece con la tecnologia e i sistemi di sicurezza correre è diventato molto più sicuro.

Però i campioni si sono distinti anche in situazioni meno sicure.

“Certo, io personalmente ci ho messo tanto del mio, sono stato sempre scrupoloso e preparato e avevo il pensiero costante che non potevo cadere, perché altrimenti sarei morto. Oggi possono anche cadere, fortunatamente si alzano, c’è tanta protezione.”

Quindi forse voi eravate più bravi?

“Più bravi, non so. Il pilota era più impegnato, oggi c’è tanto aiuto ed elettronica. Il lavoro nostro era più artigianale e più fisico. Ma per andar forte bisogna essere sempre al 100%, per cui era difficile ai miei tempi, ma è difficile anche oggi.”

Non è nuovo al mondo del cinema. Negli anni ’70 ha ricevuto una proposta da Pietro Germi, che ha rifiutato perché interferiva con le corse.

“Ho rifiutato perché il mio grande amore era correre in moto. Sono nato pensando di correre in moto non di fare l’attore, per cui quando mi hanno detto che le riprese del film cominciavano quando cominciavano le gare, ho rifiutato. Pietro Germi è anche rimasto male, ma ha capito qual era la mia passione.”

E ora che il mondo del cinema si è riaffacciato nella sua vita, le piacerebbe partecipare a qualche produzione?

“Io avevo già fatto tre piccoli film, e ora sto considerando l’ipotesi di fare un film sulla mia vita. Sarebbe bello raccontare la mia vita, ne sto parlando con diverse persone e se si riesce a mettere insieme un bel progetto, lo faccio, altrimenti no.”

Dopo la premiere a Venezia, Benelli su Benelli verrà mostrato in anteprima regionale a Pesaro e arriverà prossimamente al cinema distribuito da Genoma Films. Approderà quindi sia sui canali Sky che successivamente sui Rai, raggiungendo in questo modo anche tutto il pubblico televisivo.

L’Événement, recensione del film di Audrey Diwan

L’Événement, recensione del film di Audrey Diwan

L’evento è un libro scritto nel 2000 da Annie Ernaux. L’autrice francese molto prolifica, vincitrice anche del Premio Strega nel 2016, compone le proprie opere traendo spunto dalla sua storia personale, traumi compresi, anzi, partendo soprattutto da quelli.

La regista Audrey Diwan lo traspone su pellicola (L’Événement) fino a farlo arrivare in concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Per lei è il suo secondo lungometraggio, il primo era stato Mais vous êtes fous nel 2019, che affrontava il tema della dipendenza dalla droga. E anche questa volta l’argomento non è meno leggero né meno importante.

L’Événement, la trama

Annie Ernaux, rispetto alla propria vita, ha spesso raccontato quanto sia stata devastante l’esperienza dell’aborto nell’anno 1963, quando praticarlo era illegale e si rischiava la galera, e lei di anni ne aveva ventitré.

Perché è esattamente di questo che parla il suo romanzo, che è più un flusso di coscienza, ed è quanto viene messo in scena da Audrey Diwan con Anamaria Vartolomei che ne interpreta la protagonista.

La giovane e incantevole Anne, brillante studentessa di lettere che sta preparandosi per la maturità, spiccando in acume e applicazione agli studi, scopre di essere incinta. Ma il problema è che l’evento – infatti – creerebbe una battuta d’arresto ai suoi progetti futuri e, probabilmente, non si tratterebbe solo di questo.

C’è da dire che Anne non ha un rapporto rappacificato con le origini umili dei suoi genitori, e questo aspetto torna spesso nei libri della Ernaux, quindi la forte spinta a volersi garantire una ricca formazione cela insieme a un desiderio di forte riscatto anche il rifiuto delle proprie radici. Ma, di nuovo, non è comunque solo questo il punto.

Il racconto del dolore lacerante che la ragazza prova dentro, fuori, nel corpo e nell’anima, nei rapporti e in ogni parte di sé, parla di un abbandono che è prima di tutto relazionale, da cui solo in seguito accade a cascata tutto il resto.

Ci sono certi problemi che vengono affrontati solo dopo che tante grida sono state lanciate. Sembra retorica, ma è un fatto. E spesso la risoluzione che viene trovata nell’immediato finisce col generare nuovi problemi. Ed è ciò che accade quando l’intervento non si fa sul cuore della ferita che per prima ha iniziato a sanguinare, ma sul tamponare un danno che ormai ha già ridotto quasi tutto a brandelli.

L’Événement mostra la vita di Anne che, anche all’inizio, nella sua spensieratezza, ha amiche che fondamentalmente sono delle egoiste, un amico che sembra che la corteggi, ma quando lei gli chiede di aiutarla, acconsente ma tenta di approfittarsene. E così in progressione, sequenza dopo sequenza, la spina dorsale della protagonista deve trovare sempre di più un proprio modo per riuscire a sostenersi, senza crollare.

E la regista preme fortissimo nel concentrarsi su di lei, che viene resa in modo pazzesco dall’attrice franco-rumena, capace di combinare ogni piccola sfumatura della crescita e decrescita degli stati emotivi del personaggio. Il corpo della giovane diviene dunque il linguaggio del film, il canale attraverso cui esprimere ciò che sta accadendo, e lo splendido volto di lei ne è la continua didascalia.

La più grande sofferenza che Anne subisce, prima di ogni altra, è la solitudine come risultato dell’indifferenza di tutti quelli che le ruotano attorno, tutti quanti. Al di là del ruolo, dell’età e della posizione sociale.

E alla fine, l’aborto che lei vorrebbe compiere è verso ciò che ha gettato la luce sulle relazioni instaurate fino a quel momento, sul mondo che aveva costruito e quello che aveva ricevuto, e su tutto quanto non riesce più a capire. L’evento scatenante non è affatto diverso da tutto quello che normalmente ci capita ma che mai avremmo voluto che succedesse. Come sempre, il vero ostacolo non è l’ostacolo in sé, ma tutto quello che genera non appena si manifesta. E nel trovarsi a vivere tutta questa montagna di roba, Anne non può che cavarsela da sola, usando quell’angoscia come calce per cementificare e saldare le sue ferite: fisiche e psichiche.

L’Événement non è solo la spiegazione di un fallimento di un ordine socio-culturale, ma la descrizione di quanto accade quando veniamo dimenticati.

Venezia 78, foto dal red carpet dei vincitori

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Venezia 78, foto dal red carpet dei vincitori

Si è tenuta nella sera la cerimonia di chiusura con la consegna dei premi di Venezia 78, assegnati dalle quattro giurie internazionali. La Giuria di VENEZIA 78, presieduta da Bong Joon Ho e composta da Saverio CostanzoVirginie EfiraCynthia ErivoSarah GadonAlexander Nanau e Chloé Zhao, dopo aver visionato i 21 film in competizione. Ecco le foto di tutti i vincitori.

LEONE D’ORO per il miglior film a:
L’ÉVÉNEMENT
di Audrey Diwan (Francia)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
È STATA LA MANO DI DIO
di Paolo Sorrentino (Italia)

LEONE D’ARGENTO –  PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:
Jane Campion
per il film THE POWER OF THE DOG (Nuova Zelanda, Australia)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Penélope Cruz
nel film MADRES PARALELAS di Pedro Almodóvar (Spagna)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
John Arcilla
nel film ON THE JOB: THE MISSING 8 di Erik Matti (Filippine)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Maggie Gyllenhaal
per il film THE LOST DAUGHTER di Maggie Gyllenhaal (Grecia, USA, Regno Unito, Israele)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
IL BUCO
di Michelangelo Frammartino (Italia, Francia, Germania)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Filippo Scotti
nel film È STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino (Italia)

Venezia 78: Leone d’Oro a L’Événement, premiati anche Sorrentino, Cruz e Campion

Sono stati assegnati i premi di Venezia 78. La giuria presieduta da Bong Joon-ho ha proclamato i suoi vincitori in una serata condotta con allegria e spontaneità dalla madrina, Serena Rossi. Ecco di seguito tutti i vincitori di Venezia 78:

Concorso

Leone D’Oro:L’Événement,” Audrey Diwan

Leone d’argento premio speciale della giuria: “È stata la mano di Dio,” Paolo Sorrentino

Leone d’argento regia: “The Power of the Dog,” Jane Campion

Coppa Volpi migliore attrice:Madres Paralelas,” Penélope Cruz

Coppa Volpi migliore attore: “On the Job: The Missing 8,” John Arcilla

Migliore Sceneggiatura:The Lost Daughter,” Maggie Gyllenhaal

Premio Speciale della Giuria:Il Buco,” Michelangelo Frammartino

Premio Marcello Mastroianni: “È stata la mano di Dio” Filippo Scotti

ORIZZONTI AWARDS

Best Film: “Pilgrims,” Laurynas Bareisa

Best Director: “Full Time,” Eric Gravel

Special Jury Prize: “El Gran Movimiento,” Kiro Russo

Best Actress: “Full Time,” Laure Calamy

Best Actor: “White Building,” Piseth Chhun

Best Screenplay:  “107 Mothers,” Ivan Ostrochovský, Peter Kerekes

Best Short Film: “Los Huesos,” Cristóbal León, Joaquín Cociña

LUIGI DE LAURENTIIS AWARD

Miglior opera prima: “Imaculat,” Monica Stan, George Chiper-Lillemark

VENICE VR EXPANDED AWARDS

Grand Jury Prize for Best VR Work: “Goliath: Playing With Reality,” Barry Gene Murphy, May Abdalla

Best VR Experience: “Le Bal de Paris de Blanca Li,” Blanca Li

Best VR Story: 
“End of Night,” David Adler

ORIZZONTI EXTRA

Armani Beauty Audience Award: “The Blind Man Who Did Not Want to See Titanic,” Teemu Nikki

Venezia 78: I Wonder Pictures fa tripletta a Orizzonti

Venezia 78: I Wonder Pictures fa tripletta a Orizzonti

I Wonder Pictures è orgogliosa di distribuire nei cinema italiani due titoli che hanno trionfato nella sezione Orizzonti della 78esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: Full Time con il Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile a Laure Calamy e il Premio Orizzonti per la migliore regia a Eric Gravel, e Il cieco che non voleva vedere Titanic con il Premio degli Spettatori – Armany Beauty in Orizzonti Extra. 

Full Time (titolo originale: À plein temps), è diretto da Eric Gravel e vede protagonista Laure Calamy, nel ruolo di una madre single in costante movimento e alle prese con un capitolo piuttosto caotico della sua vita.  Arriverà nei cinema prossimamente con I Wonder Pictures.

Il cieco che non voleva vedere Titanic è diretto dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki e con il bravissimo Petri Poikolainen nel ruolo di protagonista: il film racconta la storia e il bisogno di amare e di essere amato di Jaakko, un uomo costretto sulla sedia a rotelle, che decide, nonostante la sua paralisi e la sua cecità, di intraprendere un viaggio che lo porterà dalla sua amata. Un viaggio difficile, in cui perderà e riacquisterà la fede e la fiducia nell’umanità… 

Il film sarà contemporaneamente su IWONDERFULL.IT e al cinema da martedì 14 settembre grazie ad I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. 

Commenta Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures: “Al di là dei premi che fanno sempre piacere, Il cieco che non voleva vedere Titanic e Full time sono stati per noi due vere scoperte in cui abbiamo creduto, per le storie necessarie che raccontano, per l’originale punto di vista con cui le mettono in scena, e per i personaggi che ci presentano e che non possiamo fare a meno di amare. Sono molto contento che il pubblico, gli accreditati e la stampa ne abbiano fatto due veri e propri casi di entusiasmo e passaparola come non vedevo da anni qui alla Mostra del cinema. Penso che il pubblico oggi abbiamo bisogno di film come questi”.

Sinossi Full Time Julie fa di tutto per crescere i suoi due figli in campagna e mantenere il suo lavoro in un hotel di lusso parigino. Quando finalmente ottiene un colloquio di lavoro per una posizione in cui sperava da tempo, scoppia uno sciopero nazionale che paralizza il sistema dei trasporti pubblici. Il fragile equilibrio che Julie ha creato è messo in pericolo. Così decide di lanciarsi in una frenetica corsa contro il tempo, con il rischio di inciampare.

Sinossi Il cieco che non voleva vedere Titanic: Tutti hanno bisogno di amore, anche Jaakko, costretto sulla sua sedia a rotelle. Jaakko è innamorato di Sirpa. Non si sono mai incontrati nella vita reale, ma si telefonano tutti i giorni. Sirpa riceve notizie terribili sulla sua salute e Jaakko decide di andare subito da lei. Solo che Jaakko è cieco e paralizzato. “Ho capito tutto. Ho bisogno di aiuto solo in cinque posti. Da casa mia al taxi, dal taxi alla stazione, dalla stazione al treno, dal treno al taxi e infine, dal taxi a te. Dovrò fare affidamento su cinque sconosciuti.”

Competencia oficial, recensione del film con Penelope Cruz e Antonio Banderas

Competencia Oficial segna il gradito ritorno alla Mostra del cinema di Venezia dei registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat. I due tornano, a distanza di cinque anni, dopo il successo della pellicola Il Cittadino illustre che valse al suo protagonista Oscar Martínez una meritata Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Lo stesso Martínez, affiancato da due attori del calibro di Antonio Banderas e Penélope Cruz, è uno dei tre protagonisti.

Competencia oficial, la trama

Il film, in concorso nella selezione ufficiale, è una commedia ironica e dissacrante sul mondo del cinema. Il pretesto che innesca la storia riguarda un miliardario che è deciso a lasciare un buon ricordo di sé nel mondo, per questo è intenzionato a dare vita ad un progetto che porterà alto il suo nome. Tra le possibilità può scegliere se costruire un nuovo ponte o finanziare un grande film di successo, suo malgrado opterà proprio per la seconda opzione dando il via ad una narrazione metacinematografica. Il soggetto del film nel film è tratto da un bestseller di un famoso premio Nobel proprio a voler strizzare l’occhio a quel cittadino illustre del film precedente e ha per protagonisti due fratelli. Il film è affidato dall’anziano committente ad una regista eccentrica Lola Cuevas (Penélope Cruz) che ha già ottenuto diversi riconoscimenti in ambito internazionale, a sua volta Lola sceglie come protagonisti della pellicola due attori agli antipodi: Ivàn (Martínez) attore di forte tradizione teatrale considerato un grande maestro e Félix (Antonio Banderas) star affermata in patria e a Hollywood. Il contrasto tra le due forti personalità  è la forza motrice e ispiratrice della pellicola che si accingono a realizzare ma anche di quella a cui stiamo assistendo. I registi ci mostrano le fasi della preparazione al film regalando momenti di pura ilarità senza tralasciare stoccate pungenti per gli addetti ai lavori. 

Una commedia esilarante

Le risate del pubblico che hanno accompagnato le visioni della brillante commedia in quel di Venezia si fanno però via via sempre più amare e ragionate. Il film è sicuramente un vero e proprio elogio all’arte dell’attore, la perfetta capacità dei tre protagonisti di condividere lo schermo è sublime. Quello che ci viene mostrato è un emisfero popolato da prime donne in cui anche il personaggio più positivo finisce per restare vittima del proprio ego.

La maggior parte del film è ambientato in una villa, allo stesso tempo maestosa e asettica, ideale per mostrarci gli scontri e i dispetti tra i due attori ma anche tra loro e la regista come su un ring allargato e amplificato. Il film entra nel profondo del mestiere dell’attore, si esplorano le tecniche, le metodologie e allo stesso tempo le storie personali e le prove d’attore che ingannano persino i più scettici. Come nei film precedenti non manca la morale che giustifica anche un dialogo diretto con lo spettatore. 

Mariano Cohn e Gastón Duprat si confermano due voci originali della commedia “intelligente” senza risultare leziosi.

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