Home Blog Pagina 93

Peacemaker – Stagione 2, episodio 3, la spiegazione del finale: il ritorno di un eroe del DCEU

L’ultimo episodio della seconda stagione di Peacemaker potrebbe essere il più importante della serie, poiché vede il ritorno di un personaggio fondamentale del DCEU che pone gli eventi chiave in un nuovo contesto. La scorsa settimana, il finale del secondo episodio della seconda stagione di Peacemaker ha visto Christopher Smith, interpretato da John Cena, decidere di recarsi nell’universo alternativo e perseguire la sua versione di Emilia Harcourt invece della propria.

Pertanto, l’episodio 3 offre un’immersione profonda nell’universo alternativo. La serie live-action DC offre molte sorprese nella sua nuova puntata, sia nell’universo alternativo visitato da Peacemaker, sia nella sua dimensione natale. Ciò include il ritorno di personaggi del DCEU, con il ritorno di un importante eroe, nonché un emozionante debutto. L’episodio 3 cambia le carte in tavola.

Perché Peacemaker torna nella sua dimensione natale

Durante il suo viaggio nell’universo alternativo, la versione principale di Peacemaker interpretata da John Cena finisce per salvare la situazione. Dopo essersi occupato di un gruppo criminale e aver sventato un attentato dinamitardo, si rende conto di quanto sia bello essere idolatrato. Inoltre, ha avuto una sorta di appuntamento galante con la Harcourt di quell’universo. I personaggi hanno avuto un colloquio a cuore aperto e una relazione è possibile.

Tuttavia, Christopher Smith ovviamente non le sta dicendo tutto. Proviene da un’altra dimensione e ha la sua buona dose di problemi e persone che lo aspettano a casa. Anche se considera la dimensione alternativa migliore, ha ancora questioni in sospeso e legami a casa. A tal fine, la sua decisione di tornare alla sua dimensione originale ha senso.

Per stare completamente con l’Harcourt alternativa, deve prima sistemare la sua vita. Con gli agenti dell’ARGUS che arrivano a casa sua proprio mentre Peacemaker torna dalla dimensione alternativa, non avrebbe potuto scegliere un momento peggiore per farlo. L’ARGUS è lì per indagare sull’energia interdimensionale, e Peacemaker l’ha appena fatta aumentare di nuovo con il suo ritorno.

Spiegato il ritorno scioccante di Rick Flag Jr.

Rick Flag Sr. di Frank Grillo è uno dei personaggi più importanti della seconda stagione di Peacemaker. Ora, la DCU ha fatto una mossa sorprendente riportando in scena suo figlio, con Joel Kinnaman che riprende il ruolo, in due modi diversi. Innanzitutto, Flag Jr. appare in un flashback di 3 anni fa. Si scopre che tradiva June Moon con Emilia Harcourt.

Con il viaggio di Peacemaker nella dimensione alternativa, la DC ha anche potuto esplorare il ritorno di Kinnaman, con l’attore che segna un altro passaggio importante di una star della DCEU alla DCU di James Gunn. Il Peacemaker di Cena non solo trova la Harcourt dell’universo alternativo, ma anche la versione di Rick Flag Jr. di quella dimensione. Dato che i due mondi sono così diversi, Flag è vivo e vegeto in quella dimensione.

Gli episodi precedenti di Peacemaker avevano accennato all’attuale fidanzato di Harcourt nell’universo alternativo. Il fratello di Peacemaker, Keith, ha detto che lei usciva con un “jarhead”. Anche se non è nei Marines, Flag proviene dall’esercito, rivelando che Keith si riferiva a lui in modo beffardo fin dall’inizio. Il Flag dell’universo alternativo non è così figo o serio come la versione principale; invece, è interpretato per dare un tocco comico.

Perché Emilia Harcourt non può abbassare la guardia con Peacemaker

Durante la prima stagione di Peacemaker, la serie ha esplorato come Emilia Harcourt sia passata dall’odiare Peacemaker a diventare una vera amica di Chris e persino a sviluppare un legame romantico con lui. La seconda stagione di Peacemaker ha poi rivelato che tra loro è successo qualcosa su una barca da festa e che Harcourt ha allontanato Chris dopo quell’episodio, cosa che lui non capisce.

Ebbene, la seconda stagione di Peacemaker, episodio 3, lo chiarisce abbondantemente nella sua prima scena. Rick Flag Jr. tradiva Enchantress con Harcourt. Tuttavia, la loro relazione era più di una semplice serie di incontri occasionali. Flag parlava di lasciare June per Harcourt. Lei ha anche detto che lui era il suo unico amico e lui era il suo. Avevano un forte legame.

Il flashback visto in Peacemaker era ambientato poche ore prima che Flag partisse per Corto Maltese per gli eventi di The Suicide Squad di Gunn, che si sarebbero conclusi con l’uccisione di Flag da parte di Peacemaker, interpretato da Cena. La serie DC ricontestualizza la dinamica di Harcourt con Chris, poiché lei non si lascia andare completamente con lui da quando lui ha ucciso Flag, il suo migliore amico e amante.

Chi è il nuovo personaggio DC di Michael Rooker?

L’apparizione a sorpresa di Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag non è l’unico ritorno di una star del DCEU nella stagione 2, episodio 3 di Peacemaker. Judomaster ritorna come membro del team ARGUS che sta per dare la caccia a Peacemaker ed Eagly. L’altro grande ritorno del DCEU non è quello di un personaggio, ma dell’attore Michael Rooker, uno dei principali collaboratori di Gunn.

Rooker aveva già interpretato Savant in The Suicide Squad. Come Flag, anche questo personaggio è morto. Invece di interpretare una versione alternativa del cattivo nella seconda stagione di Peacemaker, Rooker torna nei panni di un personaggio completamente diverso. L’attore dà vita a Red St. Wild, il più grande cacciatore di aquile al mondo. Dopo che l’ARGUS ha quasi perso la sua prima squadra combattendo contro Eagly, non vuole correre rischi.

Il ruolo di Wild è quello di uccidere Eagly quando l’ARGUS fa irruzione nella casa di Peacemaker. Tuttavia, con il personaggio DC di John Cena che torna giusto in tempo per essere presente all’arrivo dell’ARGUS, Eagly avrà un po’ di aiuto contro il cacciatore di aquile. Se Red St. Wild riuscirà a uccidere Eagly dovrebbe essere svelato all’inizio dell’episodio di Peacemaker della prossima settimana, quando l’ARGUS entrerà nella casa dell’eroe.

Michael Fassbender: 10 cose che non sai sull’attore

Michael Fassbender è uno di quegli attori che ha dimostrato al mondo il suo talento recitativo interpretando tanti diversi ruoli iconici in film appartenenti ai generi più diversi. La sua carriera continua a proseguire senza intoppi e l’attore è riuscito a conquistare il pubblico di tutto il mondo in breve tempo, contando sulla tenacia e sulle sue qualità uniche ed eccellenti.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Michael Fassbender.

Michael Fassbender: i suoi film

1. Michael Fassbender: i film e la carriera.  Michael Fassbender debutta sul grande schermo con 300 (2006), per poi affermarsi con ruoli memorabili in Hunger (2008), Bastardi senza gloria (2009), Shame (2011), Prometheus (2012) e 12 anni schiavo (2013). Tra i suoi successi successivi spiccano Macbeth (2015), Steve Jobs (2015), X-Men: Apocalisse (2016), Alien: Covenant (2017) e X-Men: Dark Phoenix (2019).

Dopo una breve pausa dal cinema, Fassbender torna con forza nel 2023: è protagonista in Next Goal Wins di Taika Waititi e in The Killer di David Fincher. Nel 2024 debutta nel piccolo schermo come protagonista nella spy story The Agency, serie di alto profilo su Paramount+ con Showtime prodotta da George Clooney, in cui veste i panni dell’agente della CIA Martian. Nel 2025 Fassbender è protagonista del thriller d’azione Black Bag, diretto da Steven Soderbergh, dove interpreta un ufficiale dell’intelligence britannica che scopre che sua moglie potrebbe essere una traditrice

2. Non solo attore, ma anche produttore. Nel corso della sua carriera, Fassbender non si è limitato a recitare: ha intrapreso anche la strada della produzione cinematografica. Ha lavorato come produttore in progetti indipendenti come Pitch Black Heist (2011) e Slow West (2015), oltre a film più ambiziosi come Assassin’s Creed (2016). Negli ultimi anni ha ampliato la sua attività dietro la macchina da presa, sostenendo nuove voci del cinema europeo e partecipando a produzioni di stampo internazionale.

3. È stato candidato due volte all’Oscar. Fassbender ha ricevuto due nomination agli Academy Awards: la prima nel 2014 come Miglior attore non protagonista per 12 anni schiavo, la seconda nel 2016 come Miglior attore protagonista per Steve Jobs. Pur non avendo vinto, queste candidature hanno consolidato il suo status come uno degli interpreti più intensi e versatili della sua generazione. Negli ultimi anni il suo nome è tornato più volte tra i papabili dei festival, in particolare per The Killer di Fincher, che ha confermato la sua capacità di interpretare ruoli complessi e oscuri.

Michael Fassbender in 300

3. Ha recitato nel noto film basato sul fumetto. Celebre trasposizione dell’omonima graphic novel di Frank Miller, il film 300 diretto da Zack Snyder nel 2007 è diventato in breve un vero e proprio cult per gli appassionati del genere. Non tutti sanno che questo ha rappresentato il debutto cinematografico per Fassbender, oggi apprezzato per i suoi ruoli in grandi blockbuster e intensi film d’autore. Nel titolo del 2007, egli ricopre però un ruolo secondario, dando vita al soldato chiamato Stelios.

Michael Fassbender è Magneto

Michael Fassbender Magneto

5. Ha studiato l’interpretazione del suo predecessore. A partire dal film X-Men – L’inizio, Fassbender ha interpretato il personaggio del mutante Magneto, il quale per la prima trilogia degli X-Men era stato interpretato da Ian McKellen. Per prepararsi al ruolo, Fassbender ha dichiarato di aver studiato approfonditamente l’interpretazione di McKellen. Decise però poi di dar vita ad una propria versione del personaggio, che in quanto più giovane è ancora molto tormentata circa il proprio potere e deve ancora comprendere come poterlo controllare al meglio.

6. Non era certo di tornare in X-Men – Dark Phoenix. Poiché il suo contratto era scaduto dopo le riprese di X-Men – Apocalisse, Fassbender non sapeva se avrebbe mai ripreso il ruolo di Magneto. Nonostante ciò, gli sceneggiatori di X-Men – Dark Phoenix scrissero il personaggio sempre con lui in mente, pur non avendo certezze circa il ritorno di Fassbender. L’attore riuscì però infine a stipulare un nuovo accordo con la Fox ed ebbe così modo di riprendere il personaggio per un’ultima volta. All’interno del film, tuttavia, fa la sua comparsa solamente dopo quasi un’ora dall’inizio.

Michael Fassbender in Shame

Michael Fassbender in Shame

7. Non si è imbarazzato per le sue scene di nudo. Commentando le inquadrature di nudismo frontale che lo hanno visto protagonista, l’attore ha dichiarato, in un’intervista del 2011 a Vulture, che lo sconcerta il fatto che “le donne possono sfilare nude tutto il tempo senza problemi, mentre l’uomo si deve sempre tenere addosso i pantaloni. Ricordo che mia mamma si lamentava sempre per quello e diceva “Questa è una cazzata, sono sempre le donne che sono nude”.

8. Le scene di sesso sono stressanti. L’attore ha dichiarato che per lui è in parte stressante girare scene di sesso: “Per fortuna ho avuto partner fantastiche con cui lavorare, tutte le protagoniste femminili o anche le donne con parti più piccole sono state fantastiche”. Per lui, la cosa più importante è parlare chiaro con le sue colleghe e capire cosa possa dare fastidio e cosa no, sapendo come esse si sentano a loro agio e cercando di dare vita ad un clima più rilassato possibile.

Michael Fassbender e Alicia Vikander

9. Si sono conosciuti sul set di La luce sugli oceani. È capitato molte volte che i set cinematografici potessero essere galeotti e far incontrare due anime gemelle. E questo è stato il caso anche di Michael Fassbender e Alicia Vikander che, nel tardo 2014, si sono trovati a condividere il set de La luce sugli oceani, film in cui interpretavano una giovane coppia. I due attori non hanno aspettato molto ad unirsi in matrimonio, convolando a nozze nell’ottobre 2017 ad Ibiza. Entrambi hanno sempre mantenuto il più stretto riserbo circa la loro vita privata, tanto da non far trapelare nulla del loro matrimonio.

Michael Fassbender e Alicia Vikander
Michael Fassbender e Alicia Vikander al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Michael Fassbender: età ed altezza

10. Michael Fassbender è nato il 2 aprile del 1977 a Heidelberg, una città nello stato federato Baden-Wurttemberg, in Germania. La sua altezza complessiva corrisponde a 183 centimetri.

Fonti: IMDb, Vulture

Man of Tomorrow: James Gunn fornisce aggiornamenti sul film e sul titolo

Superman (qui la nostra recensione) è stato un successo al botteghino da 600 milioni di dollari per la DC Studios e, mentre continuano le discussioni su quanto sarà grande il profitto del primo film della DCU, i dirigenti della Warner Bros. Discovery sono probabilmente felici che il marchio DC non sia più agli sgoccioli. Il 2026 vedrà ora l’uscita di Supergirl e Clayface, due adattamenti molto diversi della DC Comics. Il primo è il prossimo capitolo della “Superman Saga”, mentre il secondo è un film horror vietato ai minori che esplorerà gli angoli più oscuri di Gotham City. Nel 2027, invece, uscirà Man of Tomorrow, un sequel di Superman che non è un sequel, con David Corenswet e Nicholas Hoult.

Il progetto è attualmente avvolto nel mistero, ma il regista James Gunn ha condiviso oggi alcuni aggiornamenti tramite il proprio profilo Threads. Alla domanda su quanto abbia scritto di Man of Tomorrow, il co-CEO della DC Studios ha risposto: “Tutto. Sono solo nella fase necessaria e lunga di riscrittura e riscrittura. È stato molto divertente. Sto cercando di finire qualcosa prima che Peacemaker vada in onda, perché ci piace guardarlo non appena esce“. Molti fan si sono poi chiesti se il film potesse intitolarsi Superman: Man of Tomorrow, nonostante non sia un semplice “sequel”. Ebbene, Gunn ha ora confermato che manterrà solo Man of Tomorrow.

Alcuni potrebbero obiettare che l’aggiunta di “Superman” renderebbe più facile la commercializzazione, ma L’Uomo d’Acciaio è stato un successo nel 2013 senza il bisogno di avere il nome del protagonista nel titolo. Inoltre, Gunn non sembra essere un grande fan dei sottotitoli (ha eliminato Legacy da Superman e Woman of Tomorrow da Supergirl). Non sono ad ora state fornite ulteriori indicazioni sul film, per cui la trama e i personaggi che saranno presenti nel film restano un mistero, anche se recenti indiscrezioni parlano di una grande squadra di supereroi. La cosa potrebbe però essere infondata, in quanto non è noto se la sceneggiatura di Gunn sia stata letta anche da altre persone.

Cosa sappiamo su Man of Tomorrow, sequel di Superman

Tramite il proprio profilo Instagram (qui si può vedere il post), James Gunn ha infatti rivelato che il seguito del suo film su Superman si intitolerà Man of Tomorrow. Il film DC arriverà nelle sale il 9 luglio 2027. L’annuncio è stato accompagnato da una nuova immagine DC di Lex Luthor con indosso la sua tuta da guerra viola e verde dei fumetti, mentre Superman sorride al suo fianco.

Sia David Corenswet che Nicholas Hoult hanno confermato il loro ritorno nel sequel del film su Superman, condividendo anche dei post sui loro account Instagram (qui quello di Corenswet e qui quello di Hoult), anticipando così un nuovo scontro tra i loro personaggi ma anche una potenziale alleanza.

Il nuovo film è stato in precedenza descritto come un secondo capitolo della “Saga di Superman”. Ad oggi non ci sono indizi di nessun tipo sulla trama, anche se alcune speculazioni suggeriscono una storia che va da una collaborazione tra Superman e Supergirl a una storia che coinvolge The Authority.

Ad oggi, Gunn ha affermato unicamente che “Superman conduce direttamente a Peacemaker; va notato che questo è per adulti, non per bambini, ma Superman conduce a questo show e poi abbiamo l’ambientazione di tutto il resto della DCU nella seconda stagione di Peacemaker, è incredibilmente importante”. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo prossimo progetto.

John Cena: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più noti e acclamati wrestler del XXI secolo, John Cena si è da qualche anno a questa parte dedicato in maniera sempre più attiva anche alla carriera cinematografica, recitando in alcuni celebri film d’azione, dove l’attore ha potuto mettere al servizio il proprio fisico possente. Nel desiderio di variegare, e non rimanere incastrato solo in un genere, Cena ha partecipato anche ad alcune riuscite commedie, dimostrando di poter dar vita anche a brillanti momenti di comicità.

Ecco 10 cose che non sai su John Cena.

John Cena: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film d’azione. Cena esordisce al cinema nel 2006 con il thriller Presa mortale, per poi recitare in 12 Round (2009), Legendary (2010), e The Reunion (2011). A partire dal 2015 prende una pausa dal mondo del wrestling per dedicarsi alla sua carriera da attore, iniziando così a recitare nei film Un disastro di ragazza (2015), Le sorelle perfette (2015), Daddy’s Home (2015), The Wall (2017), Daddy’s Home 2 (2017), Giù le mani dalle nostre figlie (2018), Bumblebee (2018), e Una famiglia al tappeto (2019). Nel 2020 sarà al cinema con il film Fast & Furious 9, dove reciterà accanto al collega Dwayne Johnson, mentre tra i progetti futuri vi è The Suicide Squad (2021).

Negli ultimi anni è entrato stabilmente nei grandi franchise di Hollywood: è Jacob Toretto nella saga Fast & Furious (F9 nel 2021, Fast X nel 2023) e Peacemaker nel DCEU, personaggio introdotto in The Suicide Squad (2021) e poi protagonista della serie HBO Max. Tra i suoi titoli più recenti troviamo Argylle – La super spia (2024) e Heads of State (2024). Nel 2025 è tornato nella seconda stagione di Peacemaker e ha fatto un cameo nel film Superman, consolidando ulteriormente il suo legame con l’universo DC mentre è atteso in nuovi progetti ancora top secret che confermano il suo status di star d’azione globale.

2. È celebre anche come doppiatore. Nel 2017 presta la voce al protagonista del film d’animazione Ferdinand,, ruolo che gli vale una nomination ai Teen Choice Awards. Successivamente partecipa a serie animate come Dallas & Robo (2018) e Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles (2018-2019). Nel 2020 è la voce dell’orso polare Yoshi nel film Dolittle con Robert Downey Jr. Di recente ha continuato a lavorare nel doppiaggio prestando la voce a personaggi in progetti per il cinema e lo streaming, confermandosi come volto (e voce) versatile anche nel settore animato.

john-cena-instagram

John Cena è su Instagram

3.Ha un account personale.Cena è presente su Instagram con un profilo ufficiale seguito oggi da oltre 19 milioni di follower (dato 2025). La sua pagina rimane unica nel panorama delle celebrità: non pubblica immagini di sé, ma solo foto e meme senza alcuna spiegazione, lasciando ai fan la libera interpretazione. Una formula originale che ha contribuito a rendere il suo account uno dei più discussi e seguiti tra gli attori hollywoodiani.

John Cena non ha figli

4. Ha scelto di non avere figli. Il wrestler e attore è stato sposato due volte. La prima con Elizabeth Huberdeau, dal luglio del 2009 al maggio del 2013, e la seconda con la wrestler Nikki Bella, che sposa nell’aprile del 2017. Cena ha tuttavia più volte ribadito di non volere figli per via del suo lavoro, e ciò sembra averlo posto in contrasto con la neo moglie, dalla quale divorzierà nell’aprile del 2018.

John Cena: il ritiro dal wrestling

5. È prossimo al ritiro. Dopo oltre vent’anni di carriera, nel 2015 l’attore ha assunto il ruolo di part timer per dedicarsi alla carriera cinematografica. Da quel momento le sue apparizioni in WWE, il popolare show di wrestling si sono particolarmente diradate. Nell’aprile del 2019 sono inoltre iniziate a circolare le voci secondo cui Cena sarebbe prossimo al ritiro ufficiale. Ormai quarantenne, Cena ha affermato di essere consapevole di non poter più dar vita alle performance di un tempo, ma che se non da wrestler ricoprirà comunque altri ruoli all’interno dell’azienda.

John Cena: la sua carriera in WWE

6. È tra i wrestler più celebri della storia. Cena è stato il wrestler di punta della World Wrestling Enterteinment dal 2005 al 2015. La sua carriera è tra le più premiate nella storia della disciplina, con il record di 16 titoli mondiali, 5 titoli da campione degli Stati Uniti, e 4 come miglior team di wrestling. Pur avendo in più occasioni diviso il parere che i fan hanno su di lui, Cena si è affermato come uno dei più devoti e dotati performer della disciplina, abile tanto sul ring quanto nel dare spessore al personaggio interpretato.

john-cena-altezza

John Cena: le sue canzoni

7. Ha pubblicato un album musicale. Nel 2005 esce l’album rap You Can’t See Me, il primo inciso da Cena, grande appassionato di tale genere musicale. Questo si posiziona alla posizione 15 della Billboard 200 degli Stati Uniti, ricevendo una buona accoglienza da parte di critica e pubblico. Dall’album vengono estratti i singoli My Time is Now, Bad, Bad Man e Right Now.

John Cena: il suo fisico

8. Possiede un fisico particolarmente possente. Per via del suo ruolo di wrestler, Cena ha naturalmente un fisico particolarmente muscoloso e definito, descritto come tra i migliori mai visti su di un ring di wrestling. L’attore ha infatti mantenuto costanti i suoi allenamenti, ridefinendo il proprio fisico anche in vista di una maggior funzionalità per la sua carriera d’attore.

John Cena malattia

9.Non ha mai avuto malattie gravi, ma diversi infortuni. Molti fan cercano informazioni sulla “malattia” di John Cena, ma l’attore e wrestler non ha mai dichiarato di soffrire di patologie gravi. Nel corso della sua carriera sul ring, però, ha affrontato infortuni importanti, tra cui un’ernia al collo e problemi al gomito che hanno richiesto interventi chirurgici e lunghi periodi di recupero.

Cena ha raccontato in più occasioni come la disciplina sportiva, unita a un’alimentazione rigorosa, gli abbia permesso di superare i momenti più difficili e di mantenere oggi un’ottima forma fisica, indispensabile per i ruoli action che interpreta a Hollywood. La sua resilienza è diventata parte integrante della sua immagine pubblica: un esempio di forza e dedizione più che di fragilità.

John Cena: età, altezza e peso

10. John Cena è nato a West Newbury, nel Massachusetts, Stati Uniti, il 23 aprile 1977. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri, e raggiunge un peso di 114 chili.

Fonte: IMDb

The Agency: la seconda stagione presenterà una nuova spia che dovrà vedersela con Michael Fassbender

0

The Agency ha scritturato un nuovo attore per interpretare un agente nella seconda stagione. Tratto dalla serie francese The Bureau, lo show è incentrato sul personaggio di Michael Fassbender, un agente della CIA la cui missione e falsa identità vengono gettate nel caos quando la sua ex fidanzata ricompare improvvisamente. Il rinnovo della seconda stagione dello show è arrivato dopo che la sua prima puntata ha battuto il record di ascolti per Showtime.

Il cast stellare di The Agency nella prima stagione includeva Fassbender, Richard Gere, Jodie Turner-Smith, Jeffrrey Wright e Katherine Waterston. Nonostante ciò, era già stato rivelato che la seconda stagione della serie avrebbe aggiunto al cast Christian Ochoa Lavernia, Clayne Crawford, Keanush Tafreshi, Medalion Rahimi, Raza Jaffrey e Tessa Ferrer. Ora è stato rivelato un altro nuovo casting.

Ora, Deadline ha riportato che Amir El-Masry si unirà al cast di The Agency nella seconda stagione. Il sito ha dichiarato che El-Masry interpreterà Saeed, un ufficiale dell’intelligence degli Emirati Arabi Uniti nella serie thriller di spionaggio. Il rapporto ha anche affermato che la seconda stagione dello show ha adottato il titolo The Agency: Central Intelligence.

Cosa significa l’ingresso di El-Masry nel cast per la seconda stagione di The Agency

Oltre al fatto che la prima stagione di The Agency aveva un cast stellare, Michael Fassbender ha ricevuto particolari elogi per il suo ruolo nella serie. Considerando tutto ciò, il team di casting dietro The Agency avrebbe potuto facilmente riposare sugli allori.

Invece, sembra chiaro che il team dietro The Agency abbia cercato di reclutare attori di maggior talento per migliorare ulteriormente il cast della serie in vista del suo ritorno. L’aggiunta della star di Jack Ryan Amir El-Masry al cast della serie è la prova perfetta della ricerca dell’eccellenza da parte del reparto casting. La storia di successi del giovane attore spiega perché la sua partecipazione sia così importante.

Quando El-Masry stava iniziando a farsi un nome, è stato premiato con il BAFTA Breakthrough Brit 2020 e lo Screen International Star of Tomorrow 2021. La performance di El-Masry nella commedia egiziana Ramadan Mabrouk Abu El Alamein Hamouda gli è valsa il premio come miglior debutto cinematografico all’Egyptian Cinema Oscar Festival.

The Conjuring – Il rito finale: la spiegazione della scena post-credits

The Conjuring – Il rito finale utilizza la scena post-credits per rendere omaggio ai veri Warren e rivelare qualcosa sul titolo della serie. Quarto film della saga Conjuring (e nono della serie in generale), Il rito finale funge infatti da addio a Ed e Lorraine, interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Mentre il lieto fine del film è una vittoria per la famiglia, i titoli di coda fungono da epilogo appropriato e, in definitiva, agrodolce sul loro destino finale. Ecco allora perché i titoli di coda di The Conjuring – Il rito finale chiudono la storia di Ed e Lorraine e come questo cambi retroattivamente il titolo dell’intera serie di film Conjuring.

LEGGI ANCHE: The Conjuring – Il rito finale: la spiegazione del finale del film

La scena dopo i titoli di coda di Il rito finale rivela il destino reale dei Warren

Il finale di The Conjuring – Il rito finale mostra un’ultima immagine di Ed Warren accanto allo specchio che ha ispirato il film, concludendo il film (e l’attuale serie) con un omaggio ai coniugi. I film di Conjuring sono, come ormai noto, basati sulla vita dei Warren, una reale coppia di ricercatori del paranormale. Sebbene i Warren nella vita reale rimangano controversi per diversi motivi, la serie di film li ha sempre descritti come eroi che combattono contro le forze demoniache. I film hanno sempre sottolineato questa ispirazione alla vita reale, aggiungendo un ulteriore livello alle apparizioni spettrali collocandole saldamente nel mondo reale.

I titoli di coda dei film spesso rafforzano questo legame. Questo si riflette anche nei titoli di coda e nei titoli post-crediti di The Conjuring – Il rito finale, il che ha senso a livello tematico. Il film è stato concepito come un’uscita di scena per i personaggi della serie, dando ai Warren un finale il più felice possibile. Questo potrebbe anche consentire alla serie di andare oltre di loro nei film futuri. Le riprese reali di Ed e Lorraine nei talk show, le foto della famiglia e il video casalingo sgranato servono a rafforzare l’idea che i Warren fossero reali e che le loro imprese potessero essere qualcosa di più di una semplice superstizione.

Patrick Wilson e Vera Farmiga in The Conjuring - Il rito finale
Patrick Wilson e Vera Farmiga in The Conjuring – Il rito finale

Questo mette in risalto un punto di forza di lunga data dell’intera serie in un modo che si adatta naturalmente al finale. È stato suggerito che il franchise di The Conjuring continuerà in modi nuovi anche se la storia dei Warren è giunta al termine, ma gli appassionati di horror si sono affezionati alla famiglia nel corso degli anni. Utilizzando i titoli di coda e i titoli di coda di questo per dare loro un lieto fine, il pubblico può passare a nuove storie. L’ultima inquadratura, dunque, è un’ultima foto di Ed tra gli oggetti che avevano raccolto, sottolineando l’impatto che la sua vita e le sue storie (insieme a quelle della sua famiglia) hanno avuto successivamente nella cultura popolare, grazie anche alla serie nel suo complesso.

Cosa rivela la scena post-titoli di coda di Last Rites sulla serie Conjuring

Questo è ciò che rende interessante la scelta di concludere il film con un’immagine dello specchio di Conjuring. All’interno del film stesso, lo specchio è collegato a uno dei primi casi dei Warren, in cui l’entità ad esso collegata ha quasi ucciso Judy mentre stava nascendo. Questo rende lo specchio, ispirato a uno dei casi dei Warren, la minaccia che racchiude la storia dei Warren. Dalla nascita della loro figlia all’inizio della loro carriera all’attacco contro di lei al momento del loro ritiro, questo rende lo specchio simbolico dell’intero arco narrativo dei Warren, che combattono i demoni a rischio della propria vita.

The Conjuring – Il rito finale non utilizza molte minacce precedenti oltre allo spettro della bambola Annabelle. Anche quella è solo uno strumento del demone nello specchio, che crea visioni inquietanti volte a indebolire le difese di Judy e permettergli di possederla. In un certo senso, lo specchio potrebbe essere visto come una rappresentazione di tutti i mali sconosciuti che i Warren hanno combattuto. Questo lo rende un oggetto appropriato da vedere nell’immagine finale con il vero Ed, che funge da contrappunto oscuro agli stessi Warren.

Mia Tomlinson in The Conjuring - Il rito finale
Mia Tomlinson in The Conjuring – Il rito finale

Se i Warren hanno ispirato le azioni eroiche dei loro omologhi cinematografici, le storie oscure sullo specchio (e gli altri manufatti) hanno influenzato molti demoni da incubo nella serie Conjuring. Questo rende anche perfetto, a posteriori, il fatto che la serie prenda il nome da uno specchio che veniva usato per comunicare con i morti e che ha dato spazio alle forze demoniache. Questo potrebbe riassumere in poche parole l’intera serie Conjuring, mettendo in evidenza il pericolo centrale di tutti i film della serie, altrimenti scollegati tra loro.

Ogni film di Conjuring vede vecchi spiriti ed entità malvagie trattenute e contenute da persone come i Warren, rappresentate dallo specchio di Conjuring. Pertanto, dare retroattivamente alla serie il nome di un oggetto del genere evidenzia come le barriere tra la vita e la morte siano la minaccia centrale dell’intera serie. È un tocco sottile, ma una buona idea per far sì che questo film sembri davvero un finale. È un modo intelligente per dare a The Conjuring – Il rito finale un legame tematico più profondo con la serie più ampia, con la scena post-crediti che contribuisce a dare al film una qualità adeguata.

Landman – Stagione 2: trailer della seconda stagione svela il personaggio di Demi Moore

0

Il trailer della seconda stagione di Landman, appena pubblicato, mostra il personaggio di Demi Moore, Cami Miller, mentre si scontra con Tommy Norris sul futuro dell’azienda. Taylor Sheridan ha co-creato questo dramma ambientato nel mondo del petrolio dopo il successo di diverse serie, tra cui Yellowstone, Mayor of Kingstown e Tulsa King.

Landman – stagione 1 si è conclusa con la morte scioccante di Monty Miller e con Tommy che ha volontariamente concesso a Cami, interpretata da Moore, più potere di quanto lei ne avesse mai avuto nell’azienda, dato che in precedenza era stata messa da parte. Landman stagione 2 debutterà il 16 novembre su Paramount+ e vedrà i due trovare un modo per andare avanti insieme nell’azienda.

Ora, a poco più di due mesi dal suo ritorno, Paramount+ ha pubblicato il trailer della seconda stagione di Landman, che vede Cami in primo piano come mai prima d’ora in questa serie. L’anteprima inizia con Tommy che chiede a Cami se sa cosa dirà nel suo discorso.

Sebbene lei affermi di aver scritto un discorso, ammette che potrebbe finire per dire qualcosa di completamente diverso alla sala piena di presidenti di banca. Quando Cami inizia il suo discorso, afferma di aver convocato la riunione per mettere a tacere alcune voci e per lanciare un forte avvertimento, ovvero: “L’unica differenza tra me e mio marito è che io sono più cattiva.

Più tardi, Tommy sottolinea che, sebbene Cami sia la proprietaria dell’azienda, è lui a gestirne effettivamente le operazioni. Aggiunge anche che le cose stanno per arrivare al culmine, anticipando il dramma che si svolgerà nel corso della stagione. Guarda il trailer qui sotto:

The Conjuring – Il rito finale: la spiegazione del finale del film

The Conjuring – Il rito finale conclude la storia di Ed e Lorraine Warren, lasciando però aperta la porta a futuri sviluppi all’interno della più ampia saga horror. Nono film della saga di The Conjuring si concentra dunque sull’ultima indagine dei coniugi Warren, che hanno ricoperto il ruolo di protagonisti nominali della serie. Quest’ultima minaccia finisce per colpire la loro figlia Judy, mettendo in primo piano il tema dell’importanza della famiglia e della fede, ricorrente nel franchise. Il risultato è un drammatico scontro tra i Warren e un vecchio nemico che, almeno, porta al miglior finale possibile per la famiglia.

Cosa succede ai Warren in The Conjuring – Il rito finale

I Warren ottengono finalmente un lieto fine in The Conjuring – Il rito finale, che conclude la storia di Ed e Lorraine con una nota positiva, mentre la serie guarda al futuro senza di loro. Il film è incentrato principalmente su uno specchio misterioso che perseguita la famiglia Smurl, che ha un profondo legame con i Warren. Dopo che i Warren affrontano lo spirito all’interno dello specchio, Judy e Lorraine riescono a unire le loro abilità per allontanare l’entità demoniaca. Gli Smurl possono così andare avanti con le loro vite, mentre il film segue i Warren mentre festeggiano il matrimonio di Judy con Tony.

Questo dà al film (e ai Warren) un finale dolce. La scena finale del film vede Lorraine condividere con Ed una visione che rivela il felice pensionamento che li attende. Il tutto è descritto in modo molto positivo, con i Warren che presto accoglieranno nella loro vita i nipoti e poi i pronipoti grazie alla famiglia che cresce attorno a Judy. Il film conferma anche che Ed e Lorraine si sono ritirati dalle indagini attive dopo il caso Smurl, scrivendo infine un libro e insegnando per anni prima che Ed fosse colpito da un ictus. Lorraine è rimasta con Ed fino alla sua morte, avvenuta pochi anni dopo, e lo ha seguito poco dopo.

È un addio agrodolce, che assume una connotazione edificante grazie alla loro felicità e che si ricollega in parte a ciò che è poi realmente avvenuto ai due coniugi Warren. L’ultima scena di Ed e Lorraine, che ballano al matrimonio della figlia e sono avvolti dalla luce soffusa della festa nuziale, è un commiato perfettamente dolce per una delle storie d’amore più durature dei film horror moderni. Inoltre, offre alla serie un modo semplice per andare oltre i personaggi, lasciando intatto il loro lieto fine.

Patrick Wilson e Vera Farmiga in The Conjuring - Il rito finale
Patrick Wilson e Vera Farmiga in The Conjuring – Il rito finale

Come potrebbe continuare l’universo di Conjuring dopo Il rito finale 

Sebbene la storia di Ed e Lorraine Warren si sia conclusa alla fine di The Conjuring – Il rito finale, c’è ancora molto potenziale nel franchise di Conjuring. La direzione più ovvia da prendere per la serie sarebbe quella di spostare l’attenzione su Judy. La ragazza è stata una presenza fissa del franchise e alla fine di questo film è cresciuta fino ad accettare le capacità ereditate da sua madre di vedere oltre il velo per individuare spiriti e presenze demoniache. Altri film potrebbero rivisitare la famiglia di Judy e Tony, esplorando l’eredità dei Warren al di là di Ed e Lorraine.

Spin-off come Annabelle e The Nun hanno dimostrato che l’universo di The Conjuring ha molta possibilità di vita al di fuori dei Warren. Il franchise potrebbe dunque riprendere questi filoni, mostrando altri esempi di demoniaco e soprannaturale in questo mondo o trovando una scusa per svelare i pericoli custoditi nel seminterrato dei Warren. I film di The Conjuring sono sempre stati nominalmente collegati a casi reali di presunte infestazioni. Mentre molti di quelli presenti nei film sono stati direttamente collegati ai Warren, i nuovi film potrebbero seguire nuovi gruppi di personaggi mentre affrontano altre situazioni spaventose ispirate a fatti reali.

Durante un’intervista con The Hollywood Reporter, il presidente della New Line Richard Brener ha rivelato che The Conjuring – Il rito finale è solo la fine della “Fase Uno”, suggerendo che ci sono piani per portare il franchise in nuove direzioni. Che si tratti delle prossime avventure di Judy o della creazione di nuove minacce, sembra proprio che la saga di The Conjuring abbia ancora molta vita davanti a sé dopo questo film e che l’unico addio che si deve dare è ai coniugi Warren. Tutti gli orrori contro cui hanno combattuto, invece, potrebbero facilmente tornare al cinema.

Mia Tomlinson in The Conjuring - Il rito finale
Mia Tomlinson in The Conjuring – Il rito finale

Il vero significato di The Conjuring – Il rito finale

La serie The Conjuring nel suo complesso ha sempre dato grande importanza alla fede e alla famiglia, aspetti estremamente enfatizzati in The Conjuring – Il rito finale. Gran parte della tensione drammatica del film deriva dall’orrore, dal dolore e dallo stress che i genitori possono provare quando i loro figli sono in pericolo. Questo è particolarmente vero per Judy (sia da neonata che da adulta), ma si estende al terrore che gli Smurl provano per le loro figlie una volta che l’ossessione inizia sul serio. Nel film, è un misto di fede e determinazione che aiuta i Warren e gli Smurl a superare le difficoltà, rafforzando i temi ricorrenti in tutta la serie.

Affidandosi a entrambi, i Warren e gli Smurl riescono a sopportare le minacce che il demone lancia loro. I Warren fanno persino pace tra loro, Ed accetta finalmente di allontanarsi dal campo mentre Lorraine riconosce la vera forza di Judy. È un finale dolce per i Warren, nonostante il pericolo demoniaco. Il film si conclude allora con l’affermazione che l’esperienza vissuta ha rafforzato il legame tra gli Smurl e i Warren, sottolineando la rappresentazione della famiglia come forza duratura di fronte all’ignoto e all’inarrestabile.

Considerato il finale del film, è chiaro quanto questo sia importante come filo conduttore tematico che attraversa l’intera saga di Conjuring. Rendendo la minaccia demoniaca al centro del film la prima da cui i Warren sono mai fuggiti (e costringendoli ad affrontarla prima di potersi ritirare in sicurezza), The Conjuring – Il rito finale crea il suo punto di arrivo definitivo, senza mai perdere di vista il nucleo emotivo della serie nel suo complesso.

High Potential – Stagione 2: trailer rivela il potenziale nuovo rivale di Morgan

0

È uscito il trailer ufficiale della seconda stagione della serie comica poliziesca della ABC con Kaitlin Olsen, High Potential, e sembra che stia emergendo un cattivo dominante. La prossima stagione della serie, remake di una commedia francese e belga, debutterà sulla ABC il 16 settembre e sarà disponibile anche in streaming su Hulu.

La prima stagione di  High Potential è stata trasmessa per la prima volta nel settembre 2024 e ha riscosso immediatamente un grande successo di pubblico, con il primo episodio che ha attirato oltre 16 milioni di spettatori. La serie è stata lodata anche dalla critica, ottenendo un punteggio del 96% su Rotten Tomatoes. Oltre alla Olsen, High Potential vede protagonisti Daniel Sunjata, Javicia Leslie, Deniz Akdeniz, Judy Reyes, Steve Howey e altri.

Ora, a meno di due settimane dal suo ritorno, la ABC ha pubblicato il trailer ufficiale della seconda stagione di High Potential. Il video mostra Morgan Gillory, interpretata da Olsen, una custode molto intelligente e scaltra diventata consulente della polizia, mentre cerca di risolvere il caso di The Game Master, un criminale e nemico mortale di Morgan, che ha preso di mira la sua famiglia. Il trailer è ricco di momenti divertenti, ma trasmette anche un’atmosfera seria e thriller. Guarda il trailer qui sotto:

Cosa significa questo trailer per la seconda stagione di High Potential

Nel trailer della seconda stagione di High Potential, si insinua che molti segreti della prima stagione della serie saranno svelati. Ad esempio, nella prima stagione, il padre della primogenita di Morgan, Ava, non si vede da 15 anni, il che ha portato molti a pensare che fosse morto. Tuttavia, nel nuovo trailer, si accenna al fatto che il primo marito di Morgan è vivo ed è stato ritrovato.

Sembra anche che nella seconda stagione verrà approfondita la storia di The Game Master. Il movente del cattivo sembra che verrà spiegato più dettagliatamente, così come il suo legame con Morgan e la sua famiglia. Era un personaggio importante nel debutto della serie, ma per la seconda stagione sembra che The Game Master sarà ancora più presente e sviluppato.

Mercoledì – Stagione 2: gli showrunner spiegano i colpi di scena più importanti del finale

Il finale della seconda stagione di Mercoledì si conclude con un colpo di scena che prepara il terreno per la già confermata terza stagione, secondo i creatori della serie. Il fenomeno di Netflix, che è tornato questa settimana con la seconda parte della seconda stagione, ha tra i suoi punti salienti la trama che riguarda zia Ophelia, la sorella di Morticia scomparsa da 20 anni, a cui si fa riferimento nel corso dell’intera stagione. Il finale ha infine fatto luce sul mistero, quando Mercoledì ha letto il diario di Ophelia e ha avuto una visione psichica di sua zia viva, ma intrappolata in una stanza che si rivela essere la casa della nonna Hester.

Ora, in un’intervista con Netflix Tudum, gli showrunner Alfred Gough e Miles Millar, insieme all’interprete di Tyler, Hunter Doohan, hanno parlato dei colpi di scena più importanti della stagione, tra cui la rivelazione di Ophelia, la riconciliazione tra Morticia e Mercoledì e il fatto che Mercoledì abbia lasciato andare Tyler. “Il piano era sempre stato quello di mostrare agli spettatori un suo scorcio alla fine della stagione in un modo che non si aspettassero, e questo è poi il motore della terza stagione”, ha affermato Gough.

“Questo è sicuramente un aspetto che esploreremo nella seconda stagione. – aggiunge Millar – Come si inserirà Ophelia nella famiglia Addams e cosa porterà con sé? Sarà davvero interessante vedere se le preoccupazioni di Morticia si realizzeranno. Ophelia è stata via per molto tempo. Ha lasciato un vuoto nella vita di Morticia e molte domande senza risposta. La ricomparsa di Ophelia colpirà questa famiglia come una bomba. Il diario è davvero un segno di distensione, accettazione e accoglienza del fatto che Mercoledì sta crescendo. È un momento di fiducia. È un momento importante per Morticia. Mercoledì lo riconosce”.

Discutendo della decisione di Mercoledì di liberare Tyler e lasciarlo andare, affermando “L’ho mancato” dopo che lui le ha chiesto di ucciderlo, Doohan ha invece messo in discussione questa mossa: “Ma Mercoledì non manca nulla“, ha affermato l’attore. Millar ha poi aggiunto: “Non credo che lei stessa sappia perché l’ha fatto. È fantastico quando si trovano quei momenti in cui Mercoledì, che di solito affronta le situazioni con grande sicurezza, agisce impulsivamente”.

Gough, d’altra parte, ha suggerito che ci sono alcune ragioni strategiche per cui Mercoledì ha lasciato andare Tyler. “Le dà la distrazione di cui ha bisogno per eliminare l’intera macchina e salvare suo fratello. Penso che lei veda anche qualcosa in Tyler. Anche se dice che lui è irrecuperabile, cosa pensa davvero? Man mano che entreremo nella terza stagione, ci chiederemo perché l’ha fatto”.

Cosa significa tutto questo per il finale della seconda stagione di Mercoledì

Nel complesso, il finale della seconda parte della seconda stagione di Mercoledì è stato soddisfacente, lasciando però abbastanza fili narrativi irrisolti da stuzzicare l’appetito per la terza stagione. Non c’è dubbio, da quanto hanno detto i creatori e la protagonista, che la terza stagione si concentrerà molto sul tema centrale della serie, ovvero le dinamiche familiari, e sulle conseguenze dell’imminente ritorno di Ofelia.

Ci saranno anche alleanze instabili, come quella tra Tyler e Isadora, con cui fare i conti, e sicuramente ci saranno altri omicidi da risolvere per il personaggio principale. La conclusione della seconda stagione della serie ha svolto il suo compito di elevare il mondo e i personaggi, lasciando intendere che ci saranno grandi cose in arrivo nella terza stagione di Mercoledì e oltre.

LEGGI ANCHE:

Andrew Garfield e Katherine Waterston nel prossimo film di Paul Greengrass

Mentre The Lost Bus si appresta a debuttare al Toronto Film Festival questo fine settimana, il regista Paul Greengrass sta già preparando il suo prossimo progetto di alto profilo: fonti hanno infatti rivelato a Deadline che Katherine Waterston entrerà a far parte del cast del film – ancora senza titolo – del regista candidato all’Oscar. Le stesse fonti hanno anche confermato a Deadline che Andrew Garfield è stato ufficialmente scritturato per il ruolo di protagonista e che Focus Features si occuperà della distribuzione.

Deadline aveva dato la notizia per la prima volta la scorsa primavera, riferendo che il progetto stava prendendo forma con Garfield come protagonista e Focus come probabile distributore. Secondo fonti interne, gli accordi sono stati ora conclusi. Greengrass dirigerà quindi il film, mentre Jason Blum lo produrrà attraverso la Blumhouse, insieme a Greg Goodman, Joanna Kaye e lo stesso Greengrass. Anche Lars Sylvest sarà produttore attraverso la Thank You Pictures e Joe Neurauter attraverso la Supernix. La produzione inizierà questo autunno.

Nel film, Garfield interpreta il leggendario leader di una feroce ribellione contro la tirannia di re Riccardo II. Mentre la guerra infuria in tutta l’Inghilterra, egli forma un esercito di popolo per affrontare la potenza del re in una lotta per la giustizia e la sopravvivenza. Un film storico, dunque, che segnerà la prima incursione di Greengrass nel genere.

I progetti recenti e futuri di Andrew Garfield Katherine Waterston

Un nuovo entusiasmante progetto anche per Andrew Garfield, recentemente visto alla Mostra del Cinema di Venezia con After the Hunt – Dopo la caccia (qui la nostra recensione) di Luca Guadagnino e pronto a collaborare di nuovo con il regista italiano per il suo prossimo film da titolo Artificial.

Per quanto riguarda Katherine Waterston, invece, l’attrice è reduce dall’acclamata serie Paramount+ The Agency, dove recita al fianco di Michael Fassbender, Jeffrey Wright e Richard Gere. La serie ha ottenuto ottime recensioni ed è stata rinnovata per una seconda stagione dalla piattaforma di streaming; Waterston ha inoltre recentemente recitato nella commedia Fackham Hall con Damian Lewis.

The White Lotus – Stagione 4: uscita, location, trama, cast e tutto quello che sappiamo

La serie antologica dark comedy di Mike White The White Lotus è tornata con la sua trionfale terza stagione all’inizio del 2025 ed è già stata rinnovata per una quarta stagione. In onda dal 2021, ogni stagione della serie è ambientata in una delle località della catena di resort che dà il titolo alla serie e ha come sfondo per la sua trama panorami meravigliosi ed esotici. La parte davvero importante sono i personaggi che trascorrono le vacanze nel resort e i dipendenti che vi lavorano, poiché le loro vite complicate (e talvolta il loro sangue) vengono svelate a tutti in colpi di scena sempre più scioccanti.

La terza stagione trasferisce l’antologia in Thailandia e presenta un nuovo gruppo di viaggiatori disparati, ognuno con le proprie storie oscure da raccontare. Inoltre, il cast di The White Lotus diventa sempre più ricco di star con ogni stagione successiva, come dimostrano i talenti di prim’ordine presenti nella terza stagione. Con una serie di premi al suo attivo e un pubblico enorme su Max, sembra che The White Lotus rimarrà in onda ancora per molto tempo. A dimostrazione della fiducia della rete nella creazione di Mike White, Max ha rapidamente rinnovato la serie per una quarta stagione.

Ultime notizie su The White Lotus – Stagione 4

Rivelata la location della stagione 4

Conclusa la stagione 3, le ultime notizie riguardano la location della stagione 4 di The White Lotus. Senza confermare apertamente una location precisa, il creatore della serie Mike White ha rivelato che la stagione 4 si discosterà da quanto visto nelle precedenti. Voglio allontanarmi un po’ dalle onde che si infrangono sulle rocce”, ha detto White, suggerendo che la prossima volta non ci sarà una location sulla spiaggia. Questo non restringe molto il campo, ma apre la porta a nuove idee.

Una location innevata è stata in gran parte esclusa negli aggiornamenti precedenti, ma sono sempre possibili luoghi più aridi. Il turismo è un business veramente internazionale e la catena di resort White Lotus potrebbe essere presente in ogni parte del globo. Tuttavia, i commenti di White sono interessanti perché collega l’oceano al simbolismo delle varie stagioni.

Leggi qui i commenti completi di Mike White:

“Per la quarta stagione, vorrei allontanarmi un po’ dal tema delle onde che si infrangono sugli scogli, ma c’è sempre spazio per altri omicidi negli hotel White Lotus”.

La quarta stagione di White Lotus è confermata

La serie antologica ha ottenuto un ordine di rinnovo preventivo

Con una mossa che non ha sorpreso quasi nessuno, Max ha deciso di rinnovare The White Lotus per una quarta stagione circa un mese prima della premiere della terza stagione. Sebbene i rinnovi anticipati siano ancora eccezionalmente rari nell’era dello streaming, la popolarità travolgente e il successo di critica di The White Lotus lo rendono una delle grandi eccezioni alla regola. Non è chiaro il motivo per cui Max abbia deciso di annunciare il rinnovo così presto, ma potrebbe contribuire ad attirare un pubblico ancora più vasto alla terza stagione, dato che ora è garantito che ci sarà almeno un altro episodio.

Non è certo se la quarta stagione arriverà nel 2026 o in un momento successivo.

Per quanto riguarda la data in cui gli spettatori potranno effettivamente vedere la quarta stagione sul piccolo schermo, è difficile da prevedere. La prima e la seconda stagione sono state trasmesse a cadenza annuale (nel 2021 e nel 2022), ma ci sono voluti più di due anni perché la terza stagione vedesse la luce. Sebbene gran parte di questo ritardo possa essere attribuito agli scioperi di Hollywood del 2023 che hanno paralizzato l’industria per gran parte dell’anno, ci è voluto comunque più di un anno dopo la risoluzione degli scioperi per tornare. Detto questo, non è certo se la quarta stagione arriverà nel 2026 o più tardi.

Dettagli sulla trama della quarta stagione di The White Lotus

Verrà esplorata una nuova location di The White Lotus

Sebbene sia impossibile indovinare esattamente cosa accadrà nella quarta stagionedi The White Lotus, è possibile fare delle ipotesi sui temi della stagione. Una delle cose che rende la serie così brillante è che mette senza pietà alla berlina le questioni di classe, dando però a ogni personaggio il giusto spazio. A differenza di altre serie e film che denigrano i ricchi, The White Lotus li dota di un’umanità con cui è facile identificarsi, aggiungendo così un ulteriore livello di interesse. Poiché ogni stagione esplora essenzialmente idee simili, ci si aspetta che anche la quarta stagione faccia lo stesso.

L’ambientazione della quarta stagione contribuirà anche a spiegare cosa succederà, poiché lo sfondo spesso influenza il tipo di vacanzieri che si presentano in quella località del White Lotus. Indipendentemente dai dettagli, qualcuno o addirittura un gruppo di persone non tornerà vivo dalla vacanza. Questo colpo di scena oscuro aggiunge un altro livello di intrigo alla commedia dark, e The White Lotus non ha paura di uccidere nessuno dei personaggi della stagione.

The White Lotus – Stagione 4: rivelata la location della nuova stagione

0

Secondo alcune indiscrezioni, è stata rivelata la location di The White Lotus – Stagione 4. La fortunata serie antologica della HBO è famosa per le sue ambientazioni sfarzose e opulente, con location mozzafiato che rispecchiano l’atmosfera edonistica della serie. La prima stagione è stata girata alle Hawaii, la seconda in Sicilia e la terza principalmente in Thailandia.

Originariamente approvata come miniserie, The White Lotus è stata ampliata in una serie antologica ed è diventata un successo inaspettato per HBO, vincendo un totale di 15 Emmy e Creative Emmy. La serie è stata rinnovata per una quarta stagione a gennaio e ora sembra che sia stata rivelata la location della quarta stagione di The White Lotus.

Secondo un articolo di Deadline, la serie sarà girata in Francia. La commedia drammatica poliziesca della HBO collabora in esclusiva con la catena Four Seasons, utilizzando i suoi hotel come hotel White Lotus. Si ipotizza che l’hotel scelto sarà il Grand-Hôtel du Cap-Ferrat in Costa Azzurra, ma non ci sono conferme.

Cosa significa questo per la quarta stagione di The White Lotus

Un elemento di The White Lotus che ha ricevuto elogi costanti nelle prime tre stagioni è il modo in cui ogni location viene utilizzata come qualcosa di più di un semplice sfondo appariscente per la storia. Il creatore Mike White intreccia tipicamente le ambientazioni con le vicende individuali dei personaggi, rendendo interessante la decisione di trasferirsi in Costa Azzurra.

Sarà un grande cambiamento rispetto alla Thailandia, dove è stata girata la terza stagione di The White Lotus, e sarà interessante vedere quale dei numerosi hotel Four Seasons in Francia verrà scelto. Anche se la Francia non è esotica come la Thailandia, offre sicuramente opulenza e lusso, che attireranno molti ospiti facoltosi e sveleranno molti segreti.

CIA: lo spin-off di FBI aggiunge una star di Chicago Med nel ruolo del partner di Tom Ellis

0

Una delle star principali di Chicago Med si è unita al cast del prossimo spin-off di FBI, il cui titolo provvisorio è CIA. CIA è il terzo spin-off di FBI, dopo FBI: Most Wanted e FBI: International. CIA sarà incentrato su un agente della CIA che infrange le regole e un agente dell’FBI che le rispetta, che collaborano come parte di una task force che lavora per mantenere New York City al sicuro.

Molto altro è già stato rivelato su CIA prima della premiere della serie della CBS prevista per l’autunno 2025. È noto che la star di Lucifer e dell’evento crossover dell’Arrowverse Crisis on Infinite Earths, Tom Ellis, reciterà in CIA nel ruolo dell’agente titolare. Ora, un report ha rivelato chi sono alcuni degli altri attori che seguiranno le orme del cast di FBI.

Deadline ha riportato che una delle star originali di Chicago Med, Nick Gehlfuss, si è unito al cast di CIA nel ruolo di un agente dell’FBI. Contemporaneamente, il sito ha riportato che anche Michael Michele, visto in serie come il revival di Dynasty, The Equalizer, Gossip Girl e ER, reciterà in CIA. Secondo quanto riferito, Michele interpreterà il capo della stazione della CIA di New York.

Cosa significa questo per CIA

Durante le prime otto stagioni di Chicago Med, Nick Gehlfuss ha interpretato il dottor Will Halstead. Nell’agosto 2025 è stato annunciato che l’attore sarebbe tornato in Chicago Med per l’undicesima stagione. Anche se la serie medica ha riportato diversi attori del passato durante la decima stagione, il ritorno di Gehlfuss è un evento importante, dato che il suo personaggio era molto popolare.

La scelta della CIA di scritturare un attore che ha interpretato con grande maestria un personaggio amato dal pubblico per otto stagioni ha un enorme potenziale per lo spin-off dell’FBI. Anche se il prossimo spin-off poliziesco potrà contare su azione, mistero e storie affascinanti, avere un attore che ha conquistato il pubblico dovrebbe essere un enorme vantaggio per la serie.

Non va sottovalutata nemmeno l’importanza del casting di Michele. Attrice affermata che ha interpretato una vasta gamma di personaggi, Michele si comporta con quella gravitas che deriva dalla sicurezza nelle proprie capacità. È proprio questo il tipo di energia che si adatta perfettamente a qualcuno che viene scelto per interpretare il leader di un importante centro di polizia.

Street Fighter: svelati trama e cast al completo con un poster in stile arcade!

Il film live-action Street Fighter ha annunciato il cast completo tramite un fantastico video e poster in stile retrò (lo si può vedere qui sul profilo ufficiale di Paramount Pictures). Questo annuncio conferma le speculazioni secondo cui Olivier Richters e Mel Jarnson interpreteranno Zangief e Cammy, mentre rivela che il wrestler professionista della NJPW Hirooki Goto interpreterà E. Honda e Rayna Vallandingham sarà Juli.

Il film vanta poi un cast corale di tutto rispetto che include Noah Centineo nel ruolo di Ken Masters, Andrew Koji nel ruolo di Ryu, Callina Liang nel ruolo di Chun-Li, Roman Reigns nel ruolo di Akuma, David Dastmalchian nel ruolo di M. Bison, Cody Rhodes nel ruolo di Guile, Andrew Schulz nel ruolo di Dan Hibiki, Eric André nel ruolo di Don Sauvage, 50 Cent nel ruolo di Balrog, Jason Momoa nel ruolo di Blanka, Orville Peck nel ruolo di Vega e Kyle Mooney nel ruolo di Marvin.

L’adattamento del videogioco, come ormai noto, sarà diretto da Kitao Sakurai, e sarà distribuito nelle sale il 16 ottobre 2026 dalla Paramount Pictures.  La nuova sinossi rivela invece che il film sarà ambientato nello stesso anno in cui Street Fighter II è stato rilasciato nelle sale giochi:

Ambientato nel 1993, i rivali Ryu (Andrew Koji) e Ken Masters (Noah Centineo) vengono catapultati nuovamente sul ring quando la misteriosa Chun-Li (Callina Liang) li recluta per il prossimo World Warrior Tournament: un brutale scontro di pugni, destino e furia. Ma dietro questa battaglia reale si nasconde una cospirazione mortale che li costringe ad affrontarsi l’uno contro l’altro e i demoni del loro passato. E se non lo faranno, sarà GAME OVER!“.

Street Fighter ha subito alcuni rinvii

Nell’aprile 2023, Sony e Legendary hanno iniziato a sviluppare un nuovo film Street Fighter con Danny e Michael Philippou, reduci dal loro debutto di successo, il film horror A24 Talk to Me, che hanno firmato per la regia. Tuttavia, il duo ha poi abbandonato il progetto per concentrarsi su un altro film horror A24, Bring Her Back (2025).

Nonostante l’uscita dei registi, Sony ha inspiegabilmente fissato la data di uscita del nuovo film Street Fighter al 20 marzo 2026, dando vita a una battaglia al botteghino con Project Hail Mary. Anche se nel febbraio 2025 il film ha trovato un nuovo regista in Kitao Sakurai, è stato saggiamente rimosso dal calendario delle uscite di Sony nel marzo 2025.

Ora, sembra che il film Street Fighter abbia finalmente stabilito la data di uscita definitiva. Dopo una significativa revisione creativa, il film è attualmente in produzione e dovrebbe esserci tempo sufficiente per terminare le riprese, seguite dalla post-produzione, prima dell’uscita nelle sale il 16 ottobre 2026.

Boston Blue: trailer della nuova serie spin-off di Blue Bloods

0

Il primo trailer di Boston Blue rivela il ritorno completo di Donnie Wahlberg nei panni di Danny Reagan nello spin-off di Blue Bloods. Con 14 stagioni e 293 episodi, Blue Bloods era una serie poliziesca della CBS estremamente popolare incentrata sulla famiglia Reagan, una sorta di dinastia con una lunga storia nel Dipartimento di Polizia di New York.

La serie è terminata nel 2024 nonostante fosse ancora estremamente popolare, il che ha spinto la CBS a produrre lo spin-off. In Boston Blue, Danny assumerà un incarico nel dipartimento di polizia di Boston, dando alla serie l’opportunità di espandersi oltre i parametri della serie originale.

Ora, la CBS ha pubblicato il primo trailer completo di Boston Blue. In esso, Danny Reagn è visibile a Boston, mentre prende confidenza con una nuova città e una collega detective, interpretata da Sonequa Martin-Green. Dopo una lunga interazione all’inizio del trailer che evidenzia le differenze tra il NYPD e il dipartimento di polizia di Boston, la clip prosegue esplorando la nuova ambientazione dello spin-off. Guardalo qui sotto:

Cosa significa questo per Boston Blue

In programma per la metà di ottobre, Boston Blue porterà il franchise in una nuova location, pur rimanendo fedele alla trama della serie originale. Danny farà coppia con la detective Lena Silver, interpretata da Martin-Green, che è la figlia maggiore di un’importante famiglia di poliziotti di Boston.

Questo sicuramente riecheggia la composizione della serie originale e la sua attenzione alla dinastia della famiglia Reagan, ma con una nuova prospettiva. Il trailer evidenzia immediatamente le differenze nel modo di operare della polizia di New York e di Boston, che sicuramente influenzeranno le dinamiche familiari che saranno presenti.

La reputazione di Danny sembra averlo seguito da New York, con Lena che menziona la sua tendenza ad agire fuori dagli schemi quando i due si alleano a malincuore per affrontare il crimine a Boston. In uno dei momenti più divertenti del trailer, un uomo vestito con un costume dell’epoca della Rivoluzione ha trovato un cadavere nel porto di Boston, quindi Boston Blue sfrutterà sicuramente la sua nuova location per tutto ciò che vale.

Peacemaker – Stagione 2: il nuovo episodio segna un importante ritorno!

Come previsto, l’episodio di Peacemaker andato in onda nella notte – che si intitola “Another Rick Up My Sleeve” – ha confermato il ritorno di Rick Flag Jr. interpretato da Joel Kinnaman. Nell’apertura dell’episodio scopriamo che lui ed Emilia Harcourt andavano a letto insieme poco prima che lui fosse inviato a Corto Maltese in The Suicide Squad. È lì che è morto (per mano di Chris Smith), e la scena conferma così che Rick tradiva June Moon. Questo rende lei e Suicide Squad del 2016 canonici, e visto che lui è preoccupato che rompere con l’ex Incantatrice possa farla impazzire di nuovo, non possiamo fare a meno di chiederci cosa sia successo quando è stato ucciso.

Nella realtà alternativa, Chris scopre che il Peacemaker che ha ucciso è un eroe amato, così come suo fratello e suo padre. Cerca allora Emilia in questo mondo e scopre che sta uscendo con un Rick Flag Jr. evidentemente ancora vivo. Rick è un po’ goffo e resta a guardare impacciato mentre la sua ragazza flirta con Peacemaker. Kinnaman non ha molto da fare, ma si diverte chiaramente a interpretare una versione molto diversa di questo personaggio.

Più tardi, Peacemaker interpreta il ruolo dell’eroe sconfiggendo i Sons of Liberty e salvando la situazione, con grande gioia di Emilia, che ne rimane impressionata. Tornando alla DCU, Red St. Wild, interpretato da Michael Rooker, ha il compito di dare la caccia a Eagly, e Judomaster ritorna. Chris, nel frattempo, torna nella DCU proprio mentre l’A.R.G.U.S. si avvicina, pronta ad arrestarlo su ordine di Rick Flag Sr. La domanda ora è: l’antieroe riuscirà a sfuggire alle loro grinfie e a crearsi una nuova casa in quella realtà alternativa? Dovremo aspettare e vedere.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: James Gunn lo definisce “il prequel di Man of Tomorrow”

Tutto quello che sappiamo della stagione 2 di Peacemaker

La gente sta capendo che la seconda stagione di Peacemaker riguarda due dimensioni, e questo è davvero il cuore della serie”, ha spiegato Gunn durante una recente intervista con Rolling Stone. “Ma non è che una di queste sia la vecchia DCEU e l’altra la DCU. La questione viene affrontata in modo diverso, in modo molto diretto in una stagione in cui quasi tutto nella prima stagione è canonico e alcune cose non lo sono. E infatti ho registrato un podcast con gli attori Steve Agee e Jen Holland“.

Abbiamo parlato di ogni episodio di Peacemaker e in quegli episodi ho spiegato cosa è canonico e cosa non lo è. In pratica ho eliminato alcune piccole cose della prima stagione di Peacemaker che non sono canoniche, come Aquaman. Ma la maggior parte delle cose è canonica“. Stando a queste parole di Gunn, sarà dunque interessante scoprire cosa la seconda stagione aggiungerà alla storia di Peacemaker e come lo renderà a tutti gli effetti un personaggio del DC Universe.

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

Kurt Russell nel cast di The Madison, spin-off di Yellostone

0

Il debutto di Kurt Russell nella serie Yellowstone in The Madison è stato ufficialmente confermato. The Madison è uno spin-off di prossima uscita con Michelle Pfeiffer, e già mesi fa si vociferava che Russell fosse coinvolto nel progetto. La serie dovrebbe debuttare nel 2026, probabilmente nella prima metà dell’anno.

Deadline ha riportato che Kurt Russell si unirà al cast di The Madison come personaggio fisso. Si tratta di una notizia importante per il titolo, che è già stato rinnovato dalla Paramount prima della sua prima stagione. Si unisce alla Pfeiffer, oltre che alle star Matthew Fox, Elle Chapman, Patrick J. Adams e altri.

Cosa significa il casting di Kurt Russell in The Madison

Prima che il pubblico si entusiasmi troppo per il casting di Kurt Russell, c’è un dettaglio importante che è stato tralasciato nella notizia. Al momento, la prima stagione di The Madison ha già terminato le riprese a gennaio ed è in fase di post-produzione, il che significa che la serie potrebbe essere rilasciata piuttosto presto.

Ciò significa che Kurt Russell difficilmente apparirà nella prima stagione, a meno che non decidano di girare scene aggiuntive per lui. Il suo arrivo avverrà probabilmente nella seconda stagione di The Madison, che è già in fase di sviluppo e le cui riprese inizieranno questo autunno, prima dell’uscita della prima stagione.

Taylor Sheridan e Paramount+ sono piuttosto riservati sui loro piani di sviluppo, con numerosi spin-off di Yellowstone in fase di sviluppo, la tempistica di uscita del franchise non è del tutto chiara. Anche se non mi sorprenderebbe se Kurt Russell facesse una breve apparizione nella prima stagione, è dubbio che abbia partecipato in segreto alle riprese della prima stagione.

Tuttavia, il ruolo di Kurt Russell nella seconda stagione di The Madison sarà una grande attrazione per la serie, poiché continua la serie di show di Sheridan guidati da star del cinema veterane. Kevin Costner, Harrison Ford, Billy Bob Thornton e ora Kurt Russell. È un cast eccellente.

Sarah Michelle Gellar afferma: “Il reboot di Buffy onorerà la serie originale”

Mentre Buffy l’ammazzavampiri si prepara ad affilare il vecchio paletto per una nuova generazione, alcune cose sembra rimarranno invariate con la serie reboot. Sarah Michelle Gellar ha infatti recentemente spiegato come il pilot di Chloé Zhao preservi “il DNA originale della serie” dopo che il dramma soprannaturale per adolescenti è andato in onda per sette stagioni dal 1997 al 2003 su The WB. “I fan di Buffy continuano a essere attivi ancora oggi, perché non si tratta solo dello show, ma della comunità che è cresciuta attorno ad esso”, ha detto Gellar a IGN.

Per me, il cuore di Buffy è sempre stato la famiglia ritrovata, quel senso di appartenenza e di essere amati per quello che sei, e questo è più importante ora che mai. È questo che rende questo nuovo capitolo così significativo, non è solo un ritorno al passato, ma un omaggio al DNA originale della serie”, ha aggiunto. “Il fatto che le persone provino ancora tanto amore per la serie dopo tutti questi anni è incredibilmente speciale”, ha concluso l’attrice.

Cosa aspettarsi dal reboot di Buffy l’Ammazzavampiri

L’originale serie di Buffy l’ammazzavampiri, ideata da Joss Whedon, mescola horror, azione, dramma e commedia con sorprendenti sfumature metaforiche. Ambientata nella cittadina immaginaria di Sunnydale, la storia segue Buffy Summers, una liceale apparentemente normale che è però la “Prescelta”, l’unica ragazza della sua generazione destinata a combattere vampiri, demoni e forze oscure. Affiancata dai suoi amici – la “Scooby gang” – e dal suo mentore Rupert Giles, Buffy affronta battaglie sovrannaturali che spesso riflettono le paure e le sfide della crescita, dell’identità e della responsabilità personale. La serie è considerata un simbolo del girl power anni ’90.

Una recente sinossi del reboot di Buffy l’ammazzavampiri ha rivelato che “Nova, una sedicenne appassionata di libri, scopre di essere un’ammazzavampiri nella ricostruita Sunnydale, divisa tra la grintosa Old Sunnydale e l’esclusiva New Sunnydale. Durante il Vampire Weekend, un festival che celebra il passato oscuro della città, i vampiri Jack e Shirley emergono da un cantiere edile, uccidono un adolescente e pianificano un rituale per creare un esercito di vampiri al Cursed Circle”, conclude la sinossi.

Nora Zuckerman e Lila Zuckerman sono ora state incaricate di scrivere, dirigere e produrre la serie reboot di Buffy l’ammazzavampiri. La premio Oscar Chloé Zhao sarà la regista e la produttrice esecutiva sotto la sua casa di produzione Book of Shadows. Gellar è invece produttrice esecutiva insieme a Gail Berman. Fran Kuzui e Kaz Kuzui saranno produttori esecutivi tramite Suite B, mentre Dolly Parton sarà produttrice esecutiva tramite Sandollar. La produzione sarà affidata a 20th Television e Searchlight Television. Berman, i Kuzui e Parton sono stati tutti produttori esecutivi della serie originale.

Protagonista sarà dunque Ryan Kiera Armstrong, apparsa di recente nella serie Disney+Star Wars: Skeleton Crew”. Tra gli altri suoi crediti televisivi figurano “Anne with an E” su Netflix, “American Horror Story” e la prossima serie FX “The Lowdown”. Ad affiancare Armstrong e Sarah Michelle Gellar nuovamente nei panni di Buffy ci sono Faly Rakotohavana (“Unprisoned”, “Secret Society of Second Born Royals”) nel ruolo di Hugo, Ava Jean (“A Week Away”, “Law & Order: SVU”) nel ruolo di Larkin, Sarah Bock (“Severance”) nel ruolo di Gracie, Daniel di Tomasso (“Witches of East End”, “Major Crimes”) nel ruolo di Abe e Jack Cutmore-Scott (“Oppenheimer“, “Frasier”) nel ruolo del signor Burke.

Si sono poi aggiunte al cast Merrin Dungey (The Lincoln Lawyer) nel ruolo della signora LaDuca, la consulente universitaria della New Sunnydale Academy, Audrey Hsieh (Found) e Audrey Grace Marshall (The Flight Attendant) interpreteranno rispettivamente Keiko e Jessica, studentesse liceali e membri del gruppo cristiano evangelico dell’accademia, e Chase Sui Wonders (So cosa hai fatto) interpreterà invece un personaggio chiamato Shirley.

Al momento non è noto chi del cast originale – che includeva Nicholas Brendon, Alyson Hannigan, Carpenter, Anthony Stewart Head, David Boreanaz, Seth Green e James Marsters – potrebbe tornare per la nuova serie.

LEGGI ANCHE: Buffy l’Ammazzavampiri: Sarah Michelle Gellar rivela nuovi dettagli sul reboot

Venezia 82: le foto dal red carpet di Elisa con Leonardo Di Costanzo e Barbara Ronchi

Alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato in concorso Elisa, il nuovo film di Leonardo Di Costanzo con protagonista Barbara Ronchi.

La premiere è stata accompagnata da un red carpet elegante e partecipato, che ha visto sfilare il regista e la sua interprete principale, accolti dal calore del pubblico e dagli scatti dei fotografi. Le immagini raccontano l’atmosfera della serata, tra eleganza e applausi, confermando l’attenzione che il titolo ha saputo generare al Lido.

Elisa si inserisce nella tradizione del cinema d’autore italiano, affrontando con sensibilità temi intimi e universali attraverso una regia attenta e un’interpretazione intensa di Barbara Ronchi. La presenza della troupe al completo ha reso il red carpet un momento di festa e di condivisione con gli spettatori della Mostra.

Sfoglia la nostra gallery per rivivere i momenti più belli della presentazione di Elisa a Venezia 82.

Street Fighter: svelata la nuova data di uscita del film!

Il film live-action Street Fighter ha fissato una data di uscita. Diretto da Kitao Sakurai, con una sceneggiatura scritta da Dalan Musson, l’adattamento dell’iconica serie di videogiochi segue le vicende dei combattenti di strada Ryu e Ken Masters, che vengono reclutati da Chun-Li per il World Warrior Tournament, un torneo che nasconde una cospirazione mortale che li metterà l’uno contro l’altro e contro i loro passati tormentati.

Il film vanta un cast corale di tutto rispetto che include Noah Centineo nel ruolo di Ken Masters, Andrew Koji nel ruolo di Ryu, Callina Liang nel ruolo di Chun-Li, Roman Reigns nel ruolo di Akuma, David Dastmalchian nel ruolo di M. Bison, Cody Rhodes nel ruolo di Guile, Andrew Schulz nel ruolo di Dan Hibiki, Eric André nel ruolo di Don Sauvage, 50 Cent nel ruolo di Balrog, Jason Momoa nel ruolo di Blanka, Orville Peck nel ruolo di Vega e Kyle Mooney nel ruolo di Marvin.

Ora, la Paramount ha annunciato che il film live-action Street Fighter uscirà nelle sale il 16 ottobre 2026. Questo segna il primo film a debuttare nell’ambito della nuova partnership di distribuzione mondiale della Legendary con la Paramount Pictures. Il comunicato stampa conferma anche che il film è attualmente in produzione.

Cosa significa questo per il film Street Fighter

Nell’aprile 2023, Sony e Legendary hanno iniziato a sviluppare un nuovo film Street Fighter con Danny e Michael Philippou, reduci dal loro debutto di successo, il film horror A24 Talk to Me, che hanno firmato per la regia. Tuttavia, il duo ha poi abbandonato il progetto per concentrarsi su un altro film horror A24, Bring Her Back (2025).

Nonostante l’uscita dei registi, Sony ha inspiegabilmente fissato la data di uscita del nuovo film Street Fighter al 20 marzo 2026, dando vita a una battaglia al botteghino con Project Hail Mary. Anche se nel febbraio 2025 il film ha trovato un nuovo regista in Kitao Sakurai, è stato saggiamente rimosso dal calendario delle uscite di Sony nel marzo 2025.

Ora, sembra che il film Street Fighter abbia finalmente stabilito la data di uscita definitiva. Dopo una significativa revisione creativa, il film è attualmente in produzione e dovrebbe esserci tempo sufficiente per terminare le riprese, seguite dalla post-produzione, prima dell’uscita nelle sale il 16 ottobre 2026.

Alan Ritchson e Sylvester Stallone insieme in un film Amazon sui Navy SEAL

Alan Ritchson e Sylvester Stallone sono due dei più grandi eroi d’azione delle loro generazioni. Stallone è sinonimo di ridefinizione dell’eroe d’azione, in particolare attraverso la sua interpretazione di Rambo nel corso di molteplici film. Dagli anni ’80 agli anni ’90, Stallone ha recitato poi in vari film d’azione, da Cobra (1986), Tango & Cash (1989), Cliffhanger – L’ultima sfida (1993), Demolition Man (1993) e Lo specialista (1994).

Prima di Reacher, invece, Alan Ritchson ha interpretato supereroi in televisione: Aquaman in Smallville della CW e Hawk in Titans della HBO Max. È anche apparso in franchise cinematografici come Hunger Games – La ragazza di fuoco (2013) e Fast X (2023).

Ritchson ha recentemente terminato le riprese del film d’azione fantascientifico War Machine, co-scritto e diretto da Patrick Hughes; le riprese della commedia d’azione di Amazon Playdate; della commedia familiare natalizia di Amazon The Man with the Bag, al fianco di Arnold Schwarzenegger; e attualmente sta girando la quarta stagione di Reacher. Per lui è dunque un periodo molto prolifico, a cui si aggiunge dunque un film di Prime Video sui Navy SEAL con Sylvester Stallone.

Alan Ritchson e Sylvester Stallone collaborano per il nuovo film di Amazon sui Navy SEAL

Deadline riporta infatti che Alan Ritchson reciterà nel film ancora senza titolo di Amazon sulla vera storia del Navy SEAL Mike Thornton, che Sylvester Stallone produrrà tramite la sua Balboa Productions. Con questo progetto Ritchson torna inoltre a collaborare con il regista Patrick Hughes, con una sceneggiatura scritta dallo stesso Ritchson, Mark Semos e Jason Hall (American Sniper, Thank You for Your Service).

Il film seguirà il Navy SEAL Mike Thornton durante gli ultimi giorni della guerra del Vietnam, mentre guida una difesa disperata dopo che cinque soldati rimangono bloccati nel profondo del Vietnam del Nord. In inferiorità numerica rispetto alle 150 truppe nemiche, la squadra resiste al fuoco incessante prima di organizzare una pericolosa fuga nel Mar Cinese Meridionale. Trasportando un tenente gravemente ferito e un altro compagno legato a sé, Thornton nuota per ore in acque ostili per raggiungere la salvezza, un atto di eroismo straordinario che gli varrà in seguito la Medaglia d’Onore del Congresso.

Al momento non si hanno maggiori dettagli, né su quando inizieranno le riprese né su quando il film arriverà nel catalogo di Prime Video. È logico presupporre che Ritchson interpreterà Mike Thornton, mentre al momento è sconosciuto il ruolo che verrà ricoperto da Stallone.

Monster – La storia di Ed Gein: Charlie Hunnam è il brutale serial killer nel primo trailer

È stato pubblicato un teaser trailer di Monster – La storia di Ed Gein, che rivela Charlie Hunnam nei panni del famigerato serial killer nella controversa serie antologica poliziesca di Netflix che con le precedenti stagioni ha drammatizzato le storie di assassini reali, tra cui Jeffrey Dahmer e i fratelli Menendez. In questa terza stagione, infatti, Hunnam interpreterà Gein, un sospetto serial killer i cui crimini realmente avvenuti nel Wisconsin degli anni ’50 hanno ispirato il famoso film horror di Alfred Hitchcock, Psycho.

Ora Netflix ha pubblicato un primo trailer della stagione a lui dedicata, confermando nuovi dettagli sul ruolo di Hunnam nei panni dell’assassino. Il trailer inizia infatti mostrando la polizia che indaga nella casa di Gein, dove trova i volti cuciti insieme realizzati con vera pelle umana e una serie di prove relative ai suoi numerosi crimini. In sottofondo si sente una musica cupa e inquietante.

Il trailer spiega poi come Gein abbia ispirato film come Psycho, Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti, prima di mostrare alcune clip che descrivono la drammatizzazione dei suoi crimini reali. Tra questi vi sono il suo stretto rapporto con la madre e il suo fascino per la creazione di maschere con pelle umana.

Proprio come nelle stagioni precedenti, il cast della terza stagione di Monster sarà completamente diverso da quello precedente, questa volta affrontando Gein e i suoi crimini di omicidio e furto di cadaveri. La serie sarà co-prodotta dai co-creatori della serie Ryan Murphy e Ian Brennan. Brennan scriverà tutti gli otto episodi e ne dirigerà due, mentre gli altri sei saranno diretti da Max Winkler.

Il trailer offre un tono simile alle stagioni precedenti della serie, confermando l’attenzione sul punto di vista del killer del titolo, pur dimostrando l’orrore oggettivo di ciò che Gein ha fatto. Tuttavia, non è chiaro se la serie cambierà rotta rispetto alle altre stagioni, rispondendo alle critiche rivolte alla serie antologica per il suo approccio sensazionalistico nei confronti dei criminali reali.

Peacemaker – Stagione 2: James Gunn lo definisce “il prequel di Man of Tomorrow”

Ieri, James Gunn, co-CEO della DC Studios, ha annunciato Man of Tomorrow, l’attesissimo prossimo capitolo della sua saga di Superman, anche se ad oggi viene pubblicizzato come “un sequel non diretto di Superman“. Il regista ha invece ripetutamente affermato che Peacemaker è il seguito diretto di Superman, anche se nei cinque episodi ad oggi trasmessi non c’era nulla che lo suggerisse. Gunn sta però tenendo segreti gli ultimi tre episodi, con l’obiettivo di preservare quelle che sono state pubblicizzate come grandi sorprese.

Anticipando il prossimo episodio di Peacemaker, Gunn ha ora detto: “Guardate il prequel di Man of Tomorrow, alias la seconda stagione di #Peacemaker, in onda stasera su @HBOMax”. Descrivere Peacemaker come un “prequel” di Man of Tomorrow è una mossa intrigante e coraggiosa da parte di Gunn, che lascia pensare che negli ultimi episodi della stagione possano emergere dei dettagli che anticipano ciò che si vedrà poi nell’annunciato nuovo film.

Man of Tomorrow avrà una componente multiversale? Le teorie secondo cui The Circle (il principale antagonista nel classico The New Frontier di Darwyn Cooke) sarà il grande cattivo della DCU potrebbero essere corrette? D’altronde Rick Flag Sr. ha svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro quella creatura, così come Hal Jordan, quindi non è da escludere che le cose possano andare in quella direzione. Si vocifera che Christopher Smith/Peacemaker, interpretato da John Cena, apparirà in Man of Tomorrow insieme a diversi altri supereroi. A questo punto, non resta che attendere il finale di Peacemaker per avere maggiori informazioni.

Tutto quello che sappiamo della stagione 2 di Peacemaker

La gente sta capendo che la seconda stagione di Peacemaker riguarda due dimensioni, e questo è davvero il cuore della serie”, ha spiegato Gunn durante una recente intervista con Rolling Stone. “Ma non è che una di queste sia la vecchia DCEU e l’altra la DCU. La questione viene affrontata in modo diverso, in modo molto diretto in una stagione in cui quasi tutto nella prima stagione è canonico e alcune cose non lo sono. E infatti ho registrato un podcast con gli attori Steve Agee e Jen Holland“.

Abbiamo parlato di ogni episodio di Peacemaker e in quegli episodi ho spiegato cosa è canonico e cosa non lo è. In pratica ho eliminato alcune piccole cose della prima stagione di Peacemaker che non sono canoniche, come Aquaman. Ma la maggior parte delle cose è canonica“. Stando a queste parole di Gunn, sarà dunque interessante scoprire cosa la seconda stagione aggiungerà alla storia di Peacemaker e come lo renderà a tutti gli effetti un personaggio del DC Universe.

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: Peacemaker – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

Scrubs: John C. McGinley riprende il ruolo del Dr. Cox per il reboot

John C. McGinley è l’ennesimo membro del cast originale ad unirsi al reboot di Scrubs attualmente in lavorazione alla ABC, secondo quanto appreso da Variety. McGinley riprenderà il ruolo del dottor Perry Cox nella nuova versione della amata commedia, in un ruolo ricorrente come guest star. Si riunirà così con Zach Braff, Donald Faison, Sarah Chalke e la recentemente annunciata Judy Reyes. Il nuovo Scrubs è stato segnalato per la prima volta in fase di sviluppo iniziale nel dicembre 2024, mentre il ritorno di Braff è stato annunciato per la prima volta a maggio. La ABC ha poi deciso di produrre effettivamente la serie a luglio.

Questa è la quinta collaborazione tra McGinley e il creatore originale della serie, Bill Lawrence. Oltre alle nove stagioni di Scrubs, McGinley ha recitato anche nella commedia della TBS “Ground Floor” di Lawrence e Greg Malins e ha prestato la sua voce a un episodio della serie animata “Clone High”, ideata da Lawrence, Phil Lord e Chris Miller. McGinley apparirà anche nella prossima serie comica della HBO di Lawrence e Matt Tarses con Steve Carell. McGinley è noto anche per i suoi ruoli in film come “Platoon”, “Wall Street”, “Office Space”, “The Rock” e “Point Break”.

La trama del reboot di Scrubs

La trama ufficiale della nuova serie Scrubs recita: “JD (Braff) e Turk (Faison) tornano a lavorare insieme per la prima volta dopo molto tempo: la medicina è cambiata, gli stagisti sono cambiati, ma la loro amicizia ha resistito alla prova del tempo. Personaggi nuovi e vecchi navigano nelle acque del Sacred Heart con risate, cuore e alcune sorprese lungo il percorso”.

Tim Hobert e Aseem Batra saranno i produttori esecutivi e gli showrunner del revival della serie, con Bill Lawrence come produttore esecutivo tramite Doozer insieme a Jeff Ingold e Liza Katzer. Braff, Faison e Chalke saranno anche produttori esecutivi oltre che protagonisti. Lo studio è la 20th Television. Lawrence rimane sotto contratto con la Warner Bros. Television, che gli ha concesso la possibilità di lavorare con i suoi ex colleghi di Scrubs. Al momento non è noto quando sarà possibile vedere la serie in TV.

Fast and Loose: il film con Will Smith ha trovato un nuovo regista

Fast and Loose ha trovato un nuovo regista! Il prossimo film con Will Smith, la cui sceneggiatura è stata scritta da Dave Callaham, Jon Hoeber, Erich Hoeber ed Eric Pearson, vedrà l’attore premio Oscar nei panni di un uomo che si ritrova a Tijuana affetto da amnesia, dove dovrà districare i fili della sua doppia vita come agente della CIA e boss della malavita. Questo film d’azione Netflix ha già avuto un lungo percorso prima di arrivare sul grande schermo. Il suo sviluppo era stato precedentemente cancellato nel 2022 in seguito al famigerato episodio televisivo in cui Smith ha schiaffeggiato Chris Rock agli Oscar.

Tuttavia, una volta che il progetto è stato ripreso, il regista originale Michael Bay (che aveva già diretto Smith in Bad Boys e Bad Boys II) ha lasciato il progetto ad agosto a causa di presunte divergenze creative con Smith. A quanto pare, l’attore voleva che il progetto fosse più orientato alla commedia, mentre Bay voleva concentrarsi sull’azione. Secondo Deadline, Fast and Loose sarà quindi ora diretto da John Swab. Swab è stato scelto dopo una serie di incontri con potenziali registi durante un’intensa campagna per mantenere la produzione nei tempi previsti ed evitare di perdere Will Smith a favore di altri progetti. A quanto pare, Swab “ha stupito non solo i dirigenti dello studio, ma anche la star del film”.

Cosa significa questo per Fast And Loose con Will Smith

John Swab è un regista emergente che ha scritto e diretto diversi lungometraggi prima di questo momento. Tra questi figurano diversi titoli con Frank Grillo, come il neo-western Ida Red del 2021, il thriller Little Dixie del 2023 e il dramma poliziesco Long Gone Heroes del 2024. Il suo film più importante fino ad oggi è però King Ivory del 2024, che arriverà nelle sale alla fine di quest’anno dopo aver fatto scalpore durante la sua anteprima mondiale al Festival Internazionale del Cinema di Venezia del 2024. Si tratta di un thriller poliziesco, che si concentra su una serie di persone coinvolte e colpite dal traffico di fentanil, vede protagonisti Ben Foster, James Badge Dale e Melissa Leo. Tuttavia, Fast and Loose sarà il film più importante che abbia mai diretto finora.

Christy: Sydney Sweeney irriconoscibile nelle prime foto ufficiali del biopic

Diretto da David Michôd, che ha co-sceneggiato il film insieme a Mirrah Foulkes, il biopic sportivo di prossima uscita Christy vede Sydney Sweeney nei panni della protagonista Christy Martin, seguendo l’ascesa dell’ex pugile professionista fino a diventare la combattente femminile più famosa d’America negli anni ’90, fino al tentato omicidio da parte del marito nel 2010.

Oltre a Sydney Sweeney nel ruolo di Christy Martin, il cast include anche Ben Foster, candidato agli Emmy, nel ruolo del marito James V. Martin, insieme alla due volte vincitrice degli Emmy Merritt Wever, Katy O’Brian (Love Lies Bleeding), Ethan Embry, Jess Gabor, Chad L. Coleman e Tony Cavalero.

Tramite Vanity Fair, sono ora state rivelate le prime immagini del film, che danno ulteriore prova dell’incredibile trasformazione fisica di Sydney Sweeney per il ruolo di Christy. Ci sono in totale tre immagini che mostrano Christy Martin, interpretata da Sweeney, sollevata sul ring, seduta accanto al marito e una foto dietro le quinte di Sweeney e del regista David Michôd (le immagini si possono vedere qui).

Queste prime immagini rivelano come Sydney Sweeney abbia quindi dato vita ad una trasformazione fisica radicale per interpretare Christy Martin. Per il ruolo, Sweeney si è allenata per tre mesi, praticando boxe e sollevamento pesi per diverse ore al giorno, collaborando con un nutrizionista e aumentando di peso di circa 13-16 kg. Durante le riprese, ha anche subito diverse commozioni cerebrali mentre interpretava le scene di combattimento.

Sydney Sweeney è Christy Martin in Christy

Parlando con la rivista, Sweeney ha rivelato: “In ogni singolo combattimento che vedete, ci prendiamo a pugni davvero. Ci diamo dentro con tutta la forza. Ho sempre creduto che non si sarebbe potuto rendere tutto realistico se si fosse usato un controfigura o se si fossero simulati i colpi”.

Foster si è immerso completamente nel ruolo di Jim Martin, il marito dispotico di Christy, la cui violenza sfrenata la porta quasi alla morte. La sua interpretazione era così inquietante e realistica che quando la vera Christy Martin e la sua compagna Lisa Holewyne hanno visitato il set, hanno preferito mantenere le distanze da lui. A riguardo il regista ha affermato: “Gli è stato chiesto non solo di recitare, ma anche di capire e interpretare un personaggio sgradevole. E molte star del cinema non vogliono farlo. Può essere difficile”.

Martin ha invece trascorso del tempo con Sweeney quando lei ha fatto visita al set, un’esperienza che l’attrice ha inizialmente descritto come snervante, anche se il suo nervosismo è stato alleviato una volta che l’ha vista recitare le scene di lotta. “Ti incita e urla: “Colpiscilo con il gancio!”, come se stesse davvero guardando un combattimento. E io le dico: “Christy, sai già come andrà a finire”. E lei risponde: “Sì, ma mi ci metto comunque tutto il cuore!”. È stata un’esperienza davvero divertente”.

Mark Rylance entra nel cast di Artificial di Luca Guadagnino

Il prossimo film di Luca Guadagnino, Artificial, ha acquisito un’altra star importante, che si aggiunge al suo già impressionante cast. Mentre il film After the Hunt – Dopo la caccia del regista ha appena debuttato al Festival del Cinema di Venezia (leggi qui la nostra recensione), Guadagnino sta già lavorando a questo adattamento dei fatti reali che hanno coinvolto la società OpenAI nel 2023, quando il CEO è stato licenziato e riassunto nel giro di pochi giorni. Artificial aveva già confermato la partecipazione di Andrew Garfield, Yura Borisov, Monica Barbaro, Billie Lourd, Jason Schwartzman, Cooper Koch, Cooper Hoffman e Ike Barinholtz. Ora, secondo Deadline, è stato annunciato che anche il pluripremiato e rinomato attore teatrale Mark Rylance si unirà al cast.

Rylance ha vinto l’Oscar nel 2016 per il thriller storico Il ponte delle spie. Tra i suoi principali crediti cinematografici figurano anche Dunkirk del 2017 e Bones and All del 2022. Tuttavia, Rylance è anche un nome importante nel mondo del teatro shakespeariano moderno, avendo vinto premi e recitato in produzioni di La dodicesima notte, Molto rumore per nulla e Riccardo III. Dato che Guadagnino ha già diretto l’attore in Bones and All, questo sarà un ricongiungimento tra i due, dopo i progetti Challengers, Queer e After the Hunt – Dopo la caccia. Artificial è scritto da Simon Rich e co-prodotto da Rich, Jennifer Fox e David Heyman e Jeffrey Clifford della Heyday Films.

Cosa significa il casting di Mark Rylance per Artificial di Luca Guadagnino

Non è una grande sorpresa che Rylance torni a lavorare con Guadagnino, vista la loro precedente collaborazione, ma è un grande vantaggio per il nuovo film. Quando tutti i migliori film di Luca Guadagnino dopo Chiamami col tuo nome hanno mancato la stagione dei premi, un attore esperto come Mark Rylance può dare a questo film un po’ di pubblicità in più. Inoltre, fonti di The Hollywood Reporter suggeriscono che Rylance interpreterà l’informatico canadese Geoffrey Hinton, posizionandolo come figura mentore del personaggio di Yura Borisov. Rylance eleverebbe senza dubbio il film interpretando un’affascinante figura mentore, dato che i giovani del settore si trovano ad affrontare dilemmi legati alle nuove tecnologie.

Material Love: la spiegazione del finale del film

La trama principale di Material Love ruota attorno al triangolo amoroso che si sviluppa tra Lucy, Harry e John, con la decisione finale di lei che costituisce il punto emotivo e tematico del film. Diretto e scritto da Celine Song (Past Lives), il film è incentrato sul personaggio di Lucy, interpretato da Dakota Johnson. Lucy, una sensale che lavora a New York City per unire alcuni dei single più ambiti della città, si ritrova divisa tra la sua nuova storia d’amore con l’affascinante esperto di finanza Harry e la sua vecchia fiamma, il dolce attore in difficoltà John.

Material Love vede nel cast due delle star più affascinanti di Hollywood, con le interpretazioni accattivanti di Chris Evans e Pedro Pascal che complicano la decisione di Lucy. Il film non ha un vero e proprio antagonista o cattivo, poiché molte delle sfide e delle domande che la protagonista deve affrontare derivano dalla sua fede nell’amore e dai suoi dubbi su se stessa. Questo gioca a favore del messaggio finale di Material Love, che mette in evidenza l’aspetto più importante di una relazione e il motivo per cui il triangolo amoroso al centro del film non avrebbe mai potuto risolversi in altro modo.

Perché Lucy sceglie John e non Harry

Divisa tra la sua relazione nascente con Harry (Pascal) e i suoi sentimenti persistenti per John (Evans) per gran parte di Material Love, il film si conclude con Lucy che sceglie John e alla fine lo sposa. Nel corso del film, Lucy intraprende un’amicizia inizialmente amichevole e gradualmente civettuola con Harry. I due iniziano una storia d’amore, anche se lei riallaccia i rapporti con la sua vecchia fiamma John. Anche se vede Harry come l’“unicorno” e qualcuno che soddisfa tutti i requisiti per essere un partner perfetto sulla carta, alla fine non si innamora di lui allo stesso modo in cui si innamora di John.

Lucy fatica ad accettare l’idea che un partner perfetto debba garantire sicurezza, paragonando il matrimonio a una proposta d’affari. Proprio l’incertezza finanziaria e la conseguente instabilità erano state la causa principale della rottura tra John e Lucy. Tuttavia, dopo che la sua cliente Sofia viene aggredita da uno dei suoi appuntamenti, Lucy è costretta a considerare che la compatibilità sulla carta non è importante quanto i legami nella vita reale. Ecco perché, dopo essersi intromessa in un matrimonio e aver ascoltato l’offerta di amore e sostegno incondizionati di John, Lucy conclude il film scegliendo John e sposandolo.

Chris Evans e Dakota Johnson in Material Love
Chris Evans e Dakota Johnson in Material Love

 

Con chi sta Harry nel finale di Material Love

Harry è un rivale romantico convincente per John, poiché non ha reali qualità negative. Lucy non è mai respinta da Harry. Tuttavia, lei riconosce che, nonostante il loro legame e la loro compatibilità, Lucy e Harry semplicemente non si amano. Anche se questo è un duro colpo per Harry (che aveva intenzione di chiederle di sposarlo), lui non lo nega necessariamente e ammette persino la sua paura di non trovare mai il vero amore. Tutto questo contribuisce a rendere Harry un personaggio simpatico, un uomo che, anche se tutto gli va per il verso giusto, ha bisogno di un intervento chirurgico per acquisire fiducia in se stesso e fortuna per trovare la felicità.

Harry non ottiene il lieto fine che desiderava in Materalists, ma la scena finale del film suggerisce che è sulla buona strada per raggiungerlo. Durante la loro rottura, Lucy promette di presentare Harry a un’altra sua collega matchmaker che potrà presentargli qualcuno di nuovo. Durante una conversazione telefonica con il suo datore di lavoro alla fine del film, Lucy scopre che Harry sta frequentando una donna che lavora nel mondo dell’arte e che la vede da un po’ di tempo. Questo implica che Harry potrebbe essere sulla strada verso l’amore che non pensava avrebbe mai trovato veramente.

La riconciliazione di Lucy con Sofia

Uno degli elementi più cupi di Material Love è la sfida affrontata da Sofia, la cliente più importante di Lucy. Sofia è un avvocato di successo, ma la sua età e la mancanza di contatti in città le rendono difficile trovare un partner romantico. Diventa amica di Lucy grazie al loro lavoro insieme e si lascia convincere da lei ad andare ad un appuntamento. Sfortunatamente, l’uomo cerca di aggredirla. Lucy è incredibilmente scossa da questo, ancora di più quando Sofia cerca di scusarsi con lei, ma viene accolta con rabbia perché Sofia crede che Lucy la vedesse solo come “carne”.

Quando l’uomo con cui Sofia è uscita la segue fino a casa, però, Sofia chiede aiuto a Lucy. Lucy lascia tutto e torna di corsa in città per stare con Sofia, offrendole sostegno e rimanendo con lei tutta la notte. Le due si abbracciano in questa scena e Lucy ottiene il perdono di Sofia. La scena finale del film suggerisce che Sofia abbia trovato la felicità con la persona che Lucy e le agenzie matrimoniali le hanno presentato, cercando di rimanere cautamente ottimista.

Pedro Pascal, Chris Evans e Dakota Johnson in Material Love
Pedro Pascal, Chris Evans e Dakota Johnson in Material Love

La storia di Sofia è una delle parti più strazianti di Material Love, che mette in luce la triste realtà degli appuntamenti e sottolinea il messaggio di Lucy ai potenziali clienti: ci vuole un certo coraggio per tuffarsi nel mondo degli appuntamenti. L’appuntamento di Sofia evidenzia anche come la valutazione completamente transazionale e schietta che Lucy fa delle persone non sempre riesca a cogliere le vere intenzioni e la vera personalità. Il romanticismo e le relazioni si basano in una certa misura su elementi intangibili come la personalità e l’amore, qualcosa che Lucy e Sofia imparano a proprie spese, ma a cui si adattano mentre si avvicinano al lieto fine.

Perché Harry ha fatto un intervento chirurgico per diventare più alto

Ciò che scatena la rottura tra Harry e Lucy è la scoperta che lui ha fatto un intervento chirurgico per diventare più alto prima degli eventi del film. Citato all’inizio del film da Lucy e dai suoi colleghi, l’intervento consiste nel rompere le gambe e poi riallineare le ossa in modo specifico per guadagnare fino a quindici centimetri di altezza. È una procedura dolorosa e costosa, ma Harry rivela che ha avuto un effetto trasformativo su di lui. Già bello e ricco, i centimetri in più lo hanno aiutato a diventare un “unicorno” agli occhi di Lucy e dei sensali.

Harry ammette che diventare più alto non lo ha reso solo più fortunato in amore. Negli affari, mentre cena fuori, anche solo camminare per New York City è diventato più facile grazie alla sicurezza che l’altezza dà a Harry e all’impatto che ha sulle persone che interagiscono con lui. Questo riflette il tema del film, ovvero il tentativo di apparire perfetti sulla carta, anche se si tratta di una bugia. Sebbene il suo intervento chirurgico sia molto meno malizioso delle azioni doppie e predatorie dell’appuntamento di Sofia, deriva dallo stesso concetto fondamentale di nascondere il proprio vero io per creare un legame.

material love film 2025
Pedro Pascal e Dakota Johnson in Material Love

La scena del matrimonio dei cavernicoli e il suo significato

Material Love si apre con un flashback su un cavernicolo e una cavernicola che si scambiano fiori e utensili come parte di un’apparente cerimonia di matrimonio. Questo introduce l’idea che Lucy inizialmente predica sul matrimonio come una transazione commerciale più che come una relazione, suggerendo che la percezione del film delle relazioni risalenti agli albori dell’umanità fosse in qualche modo transazionale. Tuttavia, l’amore genuino tra i due personaggi muti smentisce questa idea, portando alla loro seconda scena alla fine del film.

Il monologo finale di Lucy rivela che lei ha sognato il “primo matrimonio”, spiegando la scena. Nel seguito della sequenza iniziale, la coppia viene vista di nuovo. Questa volta, i due si abbracciano in una caverna, con la donna delle caverne che sembra essere incinta. Lucy riflette su come l’amore e il legame siano stati i veri agenti di unione che li hanno uniti, il che sottolinea la lezione che lei ha imparato sulle relazioni e sul romanticismo. Questo legame si consolida quando John chiede a Lucy di sposarlo con un fiore, trasformandolo in un anello proprio come fece un tempo il cavernicolo per la sua sposa.

Il vero significato di Material Love

Material Love è un film sull’importanza dell’amore in una relazione, che sostiene che i legami creati per obblighi sociali o per comodità materiali non sono la stessa cosa. Tutti hanno un’idea del proprio partner ideale, cosa che Lucy deve spiegare ad alcuni dei suoi clienti quando fa notare che non è il dottor Frankenstein e non può semplicemente creare l’uomo perfetto. Deve mettere alla prova questo limite quando incontra l’uomo apparentemente perfetto in Harry, che è tutto ciò che lei sembra cercare. Nonostante il lusso e il comfort, però, non riesce a entrare in sintonia con lui a un livello più profondo.

Nonostante le tensioni, Lucy e John provano ancora qualcosa l’uno per l’altra. John riconosce di non essere all’altezza degli standard di Lucy, ma questo a sua volta si scontra con la convinzione di Lucy di non valere il tempo di nessuno. Ecco perché la loro decisione alla fine del film, di credere non solo in se stessi ma anche nel potenziale della loro felicità insieme, è così dolce. Rafforza la tesi centrale di Material Love sulle relazioni e l’importanza inequivocabile dell’amore. Il film offre una romantica argomentazione sul perché l’amore sia più importante di qualsiasi altra cosa in una relazione.

Hypnotic: la spiegazione del finale del film

Hypnotic (qui la recensione) è un thriller sconvolgente pieno di colpi di scena, e il suo finale è complesso e misterioso proprio come il resto del film. Diretto da Robert Rodriguez e interpretato da Ben Affleck, Alice Braga e William Fichtner, in esso si seguono le vicende del detective Danny Rourke (Affleck) mentre collega una serie di rapine in banca avvenute nei dintorni di Austin, in Texas, alla scomparsa di sua figlia Minnie, che potrebbe essere ancora viva se lui riuscisse a scoprire dove si trova. Ad ostacolare ogni sua mossa c’è Dellrayne (Fichtner), un uomo enigmatico con il potere di controllare le azioni di più persone attraverso l’ipnosi, che non si fermerà davanti a nulla per ottenere l’ultima prova che Rourke ha sulla sorte di sua figlia.

Rourke alla fine viene a sapere da una sensitiva di nome Diana (Braga) che Dellrayne è un ipnotizzatore le cui capacità di controllo mentale sono state coltivate da un’iniziativa finanziata dal governo chiamata The Division, di cui faceva parte anche lei, così come lo stesso Rourke prima di alterare intenzionalmente i propri ricordi. Grazie a stimoli accuratamente posizionati, i ricordi di Rourke iniziano lentamente a tornare, compresi quelli che coinvolgono Diana come sua moglie e Minnie come loro figlia. Con gli ultimi pezzi del puzzle al loro posto, Rourke riesce a superare in astuzia The Division abbastanza a lungo da trovare Minnie, culminando in una resa dei conti esplosiva che ha più di qualche asso nella manica.

I poteri degli Ipnotici e come funzionano

Gli Ipnotici sono individui unici che hanno la capacità di controllare la mente di chiunque scelgano, costringendoli a compiere azioni o a vedere la realtà in modo intenzionalmente alterato. Dellrayne lo dimostra all’inizio di Hypnotic quando dice a una donna: “Oggi fa molto caldo” e lei inizia a spogliarsi, e in un altro scenario successivo, Diana è in grado di far credere a una donna di essere su una spiaggia a costruire castelli di sabbia quando in realtà si trova nel suo appartamento. Gli ipnotici possono anche distorcere la realtà di un’altra persona al punto da farla apparire come un’altra persona, e i più potenti possono persino controllare gli eventi mondiali.

Il controllo mentale di Dellrayne è il motivo per cui Nicks, ex amico e collega di Rourke, non è stato realmente ucciso all’inizio del film e può riapparire durante lo scontro finale di Hypnotic. È anche il motivo per cui Minnie può far credere a Dellrayne di aver ucciso sua nonna e suo nonno, solo per farli riapparire vivi alla fine. Ciò che è meno chiaro è se debba sempre rimanere un cadavere dopo questi incontri per mantenere l’illusione, e quando esattamente l’illusione svanirà e la vera identità di una persona verrà rivelata.

Hypnotic recenisone
Ben Affleck in Hypnotic

Come Minnie è riuscita a eliminare l’intera divisione

Quando Rourke si ricongiunge con Minnie, sono passati tre anni e in quel periodo lei ha affinato le sue capacità di ipnotizzatrice. Essendo figlia di due ipnotizzatori, la sua capacità di controllare la mente degli altri è persino superiore a quella dei genitori e, come rivela il finale di Hypnotic, anche a quella di Dellrayne. È in grado di controllare le menti di decine di membri della Divisione inviati per catturarla e riportarla alla loro struttura, oltre a far loro credere di trovarsi in una fattoria isolata, quando in realtà sono davanti a una baracca.

Analogamente a come Dellrayne è stato in grado di costringere i due agenti che lo inseguivano all’inizio del film a spararsi a vicenda, Minnie è in grado di costringere i membri della Divisione a puntare le armi gli uni contro gli altri, eliminando di fatto la minaccia che rappresentano. È un trucco particolarmente utile perché la sua famiglia è incredibilmente in inferiorità numerica e di armi. Riesce persino a convincere Dellrayne, l’unico membro della Divisione a rendersi conto di ciò che sta accadendo, a spararsi prima che la sua famiglia fugga in elicottero.

Come l’effetto domino ha portato Rourke a trovare Minnie nel finale di Hypnotic

Come Diana spiega a un confuso Rourke a metà del film, il motivo per cui Dellrayne non riesce a controllare la sua mente così facilmente è lo stesso per cui non riesce a ricordare dove si trova sua figlia: ha un blocco mentale. La fotografia di Minni con la scritta “Trova Lev Dellrayne” non è solo un anagramma di “Deer Valley Lane”, dove si trova Minnie, ma il primo stimolo che lui ha appositamente messo in atto per aiutarlo a ricordare dove si trova sua figlia. Alla fine, si verificano altri stimoli che hanno un “effetto domino” e altri suoi ricordi vengono sbloccati.

La fotografia è uno strumento utile perché il suo mistero non viene risolto fino alla parte finale del film, quando diventa centrale nella trama, proprio come nel confuso film di Christopher Nolan Memento, dove le fotografie vengono utilizzate per stimolare i ricordi e mantenere un uomo sano di mente. La fotografia finisce per innescare un altro ricordo in cui Rourke ricorda che Diana è in realtà sua moglie Vivian, e lo è sempre stata, aspettando pazientemente il momento in cui potrà spiegargli tutto sulla Divisione in un modo che lui possa comprendere. Poi, quando finalmente riconosce che tutto è stato una simulazione, può scegliere di liberarsi e dirigersi verso Deer Valley Lane.

Ben Affleck e Alice Braga in Hypnotic
Ben Affleck e Alice Braga in Hypnotic

Come Dellrayne è sopravvissuto e cosa significa la scena dopo i titoli di coda

Dopo che Minnie costringe Dellrayne a spararsi, lei sale su un elicottero con i suoi genitori e sua nonna, mentre suo nonno (il padre adottivo di Rourke) rimane indietro. È più che strano che lui non li accompagni, e presto si capisce il perché: Dellrayne ha solo fatto credere agli altri che fosse il padre adottivo di Rourke attraverso il controllo mentale. Prende una pistola e cammina lentamente in direzione dell’elicottero che si allontana, meditando il suo prossimo piano d’attacco per trovare Minnie e riportarla nella Division.

Il fatto che Dellrayne non sia morto apre la strada a un possibile sequel di Hypnotic e, tra i personaggi, ha sicuramente il potenziale per diventare un cattivo ancora più enigmatico. Fichtner lo interpreta con astuta minacciosità e appare instancabile come il T-1000 della serie Terminator mentre insegue senza sosta Rourke e la sua famiglia. Questo potrebbe facilmente essere l’inizio di un efficace franchise di fantascienza a budget medio se Rodriquez decidesse di approfondire ulteriormente la costruzione del mondo.

Il vero significato del finale di Hypnotic

Hypnotic ha molti temi che si cristallizzano nei suoi momenti finali e, per un film con così tanti colpi di scena in stile noir, sono quelli più fondanti. Alla fine di Hypnotic, Rourke ha riunito la sua famiglia e, cosa più importante, sono loro a scegliere come vivere, non qualche agenzia governativa segreta. Ironia della sorte, i tre Ipnotici, famosi per la loro capacità di controllare le persone, vogliono solo essere lasciati in pace per prendere le loro decisioni, e imparano che, dopo la famiglia, il libero arbitrio è una delle cose più preziose della vita.

Hypnotic può essere appesantito dall’esposizione e dai confronti con altri film che stravolgono la mente come Memento, Inception e Matrix, ma i suoi concetti sono comunque stimolanti. Il film sostiene che i ricordi e le esperienze rendono una persona ciò che è, e uno dei motivi per cui Rourke è così spento e laconico durante il film è perché ha rinunciato ai suoi ricordi per proteggere sua figlia, essenzialmente scambiando la sua personalità con la sua sicurezza. Nella scena finale di Hypnotic, Rourke ha recuperato tutti i suoi ricordi ed è di nuovo integro, e mentre condivide un momento di tenerezza con la sua famiglia, sorride per la prima volta.