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Chiara Iezzi: 10 cose che non sai sull’attrice

Chiara Iezzi: 10 cose che non sai sull’attrice

Dopo una ricca carriera nel settore musicale, Chiara Iezzi è oggi una promettente interprete, divista tra l’Italia e gli Stati Uniti. Divisa tra recitazione, scrittura, regia e produzione, oggi la Iezzi ha abbracciato il cinema a 360° gradi, distinguendosi per i suoi numerosi progetti di livello internazionale.

Ecco 10 cose che non sai di Chiara Iezzi.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Chiara Iezzi Instagram

Chiara Iezzi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in diversi lungometraggi. Il primissimo ruolo cinematografico dell’attrice risale al 2004, quando ottiene il ruolo di una compositrice musicale nel film Christmas in Love, cinepanettone che vede la presenza dell’attore Danny DeVito. Nel 2016 ottiene invece il suo primo vero e proprio ruolo, interpretando Anna in Il ragazzo della Giudecca, con Giancarlo Giannini. Nel 2017 è invece Esther nel film di fantascienza The Broken Key. Prossimamente reciterà invece nel lungometraggio intitolato Sidus.

9. Ha recitato in alcune serie TV. Dopo essere comparsa in alcuni episodi delle serie comedy Sensualità a corte (2008) e I soliti idioti (2010), l’attrice ottiene maggior popolarità grazie al ruolo nella serie di Disney Channel Alex & Co, dove interpreta Victoria Williams, mamma di Linda e proprietaria della scuola dove si svolgono le vicende.

8. Ha scritto, diretto e prodotto un cortometraggio. Con la sua società, la Licantro Bros Film, nel 2014 la Iezzi avvia la produzione del cortometraggio The Age of Wars, da lei anche scritto, diretto e interpretato. Tale progetto, tuttavia, non è ancora stato reso pubblico poiché in lavorazione per una sua versione più estesa.

Chiara Iezzi ha partecipato a The Voice of Italy

7. È stata concorrente del noto programma. Affermata cantante, nel 2015 la Iezzi si mette alla prova partecipando alla terza edizione del programma televisivo The Voice of Italy. Qui riesce ad attirare l’attenzione dei giudici, dapprima entrando nella squadra capitanata dal rapper J-Ax, e in seguito in quella di Roby e Francesco Facchinetti.

Chiara Iezzi: chi è suo marito

6. Si è sposata civilmente. Nell’agosto del 2014 vengono ufficializzate le nozze tra la cantante e attrice ed un ex rabbino ortodosso di nome Meir. Sulla coppia vi sono poche informazioni, poiché questi preferiscono mantenere una certa riservatezza per quanto riguarda la propria vita privale. È tuttavia noto che il loro matrimonio è avvenuto con formula civile sull’isola di Cipro.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Chiara Iezzi è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 31,4 mila persone. All’interno di questo la Iezzi è solita condividere numerose foto di suoi momenti di svago quotidiano, il più delle volte in compagnia di amici o colleghi. È inoltre possibile vedere le sue storie Instagram, salvate in evidenza nella home del suo profilo.

4. Condivide molti dei suoi progetti professionali. Il profilo social è però il canale privilegiato attraverso cui l’attrice condivide informazioni sui suoi progetti da interprete. All’interno di questo si ritrovano infatti immagini promozionali ma anche interviste e foto tratte da conferenze stampa o eventi di gala.

Chiara Iezzi e la musica

3. Ha vinto al Festival di Sanremo. Nel 1996, in coppia con sua sorella firma un contratto con la Sony Music Italia, e le due si presentano al Festival di Sanremo nella categoria giovani come Paola & Chiara. Le due torneranno anche l’anno successivo, vincendo il primo premio nella categoria “Nuove proposte” grazie al brano Amici come prima.

2. Ha intrapreso la carriera da solista. Progressivamente, a partire dal 2006, Chiara ha perseguito una carriera da solista, staccandosi dal duo composto con la sorella. In seguito, ha pubblicato quattro EP e quattro singoli. Tuttavia, dal 2016 si dedica in modo quasi esclusivo alla sua carriera da attrice, passione avuta sin da bambina.

Chiara Iezzi: età e altezza

1. Chiara Iezzi è nata a Milano, Italia, il 27 febbraio 1973. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Gli uomini d’oro: 10 cose che non sai sul film

Gli uomini d’oro: 10 cose che non sai sul film

Distribuito in sala nel novembre del 2019, Gli uomini d’oro ha raccolto buoni consensi all’interno della produzione cinematografica italiana. Scritto, diretto e montato da Vincenzo Alfieri, il film ripercorre un reale fatto di cronaca della metà degli anni Novanta, condendolo tanto di tinte noir quanto di situazioni da commedia nera.

Ecco 10 cose che non sai su Gli uomini d’oro.

Parte delle cose che non sai sul film

Gli uomini d'oro storia vera

Gli uomini d’oro: la trama del film

10. Narra di una pericolosa rapina. Il film è ambientato a Torino nel 1996, dove un semplice impiegato delle poste vede sfumare la propria pensione anticipata per via di una riforma governativa. Per vendetta, decide di rapinare il furgone portavalori che ha guidato per anni. Per farlo, si avvale dell’aiuto di alcuni amici, ma nel momento in cui nella banda entreranno anche due veri criminali, le cose si complicheranno in modo pericoloso.

Gli uomini d’oro: la storia vera

9. È ispirato ad una storia vera. La vicenda narrata nel film avvenne realmente nel giugno del 1996, ed è nota come la “rapine alle poste di Torino”. L’evento ebbe grande risalto mediato all’epoca, specialmente per via della somma derubata e per l’efferatezza degli omicidi legati all’evento. La banda criminale, proprio per via del bottino di oltre 2 miliardi di lire, venne soprannominata “gli uomini d’oro”.

8. Fu un colpo ben organizzato. Per quanto gli autori della rapina vennero infine individuati, il loro piano era inizialmente progettato a regola. Durante il trasporto del contante nel blindato, infatti, la banda avrebbe scambiato le reali banconote con pezzi di carta dall’uguale peso. Tuttavia, nel dimenticare uno dei sacchi contenenti il vero denaro, il gruppo si rovina con le sue mani, lasciando così sufficienti prove per l’operazione che infine li smaschererà.

Gli uomini d’oro: la colonna sonora del film

7. Vanta una colonna sonora molto apprezzata. Le musiche originali del film sono state curate dal compositore Francesco Cerasi, il quale ha realizzato per la pellicola otto brani dai titoli Calcio di rigore, La buca, Se credi che una cosa sia impossibile, La rapina del lupo, L’infarto, L’amore, Dancing with wolves e C’è differenza. La colonna sonora può essere ascoltata anche in streaming grazie alla piattaforma Spotify.

Gli uomini d’oro è in streaming

6. È possibile trovarlo sulle principali piattaforme. Per chi volesse vedere o rivedere il film, è possibile farlo grazie alla sua presenza su alcune delle principali piattaforme di streaming oggi in circolazione. Questi è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili e iTunes. Per poterlo vedere, basterà noleggiarlo o acquistarlo alla cifra indicata.

Parte delle cose che non sai sul film

Gli uomini d'oro cast

Gli uomini d’oro: il cast del film

5. Giampaolo Morelli è il protagonista. Nel ruolo di Luigi, impiegato delle poste in cerca di vendetta, vi è l’attore Giampaolo Morelli. Nel raccontare come ha lavorato sul proprio personaggio, questi ha raccontato di essersi concentrato sulle sue motivazioni. Per quanto il suo sia un gesto criminale, infatti, l’attore ha cercato di far trasparire come questo sia stato dettato da una situazione tragica, cercando quindi di rivelare l’uomo oltre il rapinatore.

4. Fabio de Luigi ha un ruolo inedito. Nel film è presente anche l’attore Fabio De Luigi nei panni di Alvise Zago. Per lui si è trattato di un vero e proprio cambio di tono, trovandosi a lavorare su sfumature noir. Per costruire il suo personaggio, De Luigi si è principalmente concentrato sul rendere credibile il suo accento torinese, per poi ricercare anche una personalità nelle movenze del personaggio.

3. Edoardo Leo si è sottoposto ad una trasformazione fisica. Per ricoprire il ruolo di Lupo, uno dei veri criminali del film, Edoardo Leo ha raccontato di aver guadagnato circa dieci chili di muscoli per poter risultare ancor più minaccioso. Particolarmente impegnativo è stato il lavoro svolto per ottenere un accento che potesse contribuire a questa minacciosità.

Gli uomini d’oro: il finale del film

[ALLERTA SPOILER]

2. È strutturato in capitoli. Il film si divide in tre capitoli, chiamati “il playboy”, “il cacciatore” e “il lupo”. Ognuno di questi narra gli eventi dalla prospettiva di uno dei protagonisti. Alla fine, queste tre linee narrative si ricongiungono per arrivare alla tragica conclusione della storia degli uomini d’oro.

1. Tutt’oggi vi sono misteri irrisolti sul crimine. Come riportato anche nel finale del film, sono ancora molti gli interrogativi senza risposta relativi alla rapina del 1996. Quello che più di altri ancora oggi rimane senza alcuna risposta né indizio è dove siano finiti parte dei soldi rapinati. Un’ingente somma, infatti non fu mai ritrovata, e ancora oggi nessuno dei criminali ancora in vita ha mai confessato.

Fonte: IMDb

 

Scott Pilgrim vs. the World: i protagonisti, ieri e oggi

Scott Pilgrim vs. the World: i protagonisti, ieri e oggi

Sono passati dieci anni da quando la folle visione di Edgar Wright, Scott Pilgrim vs the World, basata sull’omonimo fumetto, è arrivata al cinema. All’epoca il film era pieno di giovani volti di attori semi sconosciuti, tutti o quasi che hanno fatto carriera e che sono diventati volti molto molto noti per il grande pubblico.

Ecco dove sono e cosa fanno, oggi, i protagonisti di Scott Pilgrim vs the World:

Michael Cera

Prima di diventare Scott Pilgrim, Cera era conosciuto già come George-Michael Bluth nella serie cult Arrested Development, andata avanti fino al 2019. Lo abbiamo visto in Superbad e in Juno. Il suo fascino da nerd un po’ imbranato lo ha fatto amare dalle ragazze e lo ha reso simpatico ai ragazzi, e in più, i grandi sforzi che il suo Scott compie per vincere il cuore di Ramona sono all’altezza di quelli di un vero eroe.

Si muove ancora oggi con elasticità tra cinema e tv. Lo abbiamo visto in This is the End, in Molly’s Game e in Magic Magic, mentre nel 2019 ha detto addio al suo personaggio icona di Arrested Development.

Ellen Wong

Wong è la vendicativa ex fidanzata di Scott, Knives Chau. E chi può biasimarla? Lei e Scott erano felici fino a che lei non ha scoperto che le fantasie di lui erano tutte per un’altra ragazza. La sua rabbia è comprensibile, lo sappiamo tutti, ma i suoi metodi sono un pochino oltre la linea del lecito!

L’attrice canadese ha iniziato la sua carriera in TV ed è stata scelta per il suo ruolo di Knives perché è stata in grado di padroneggiare facilmente l’intensa coreografia di combattimento. Dopo Scott Pilgrim, Wong è tornata in TV, apparendo nella serie The Carrie Diaries e, più recentemente, nella tanto acclamata Glow.

Mary Elizabeth Winstead

Senza Ramona, la storia non sarebbe neanche esistita. Per tutti è comprensibile perché Scott perde la testa per lei. I suoi grandi occhi sono proprio difficili da ignorare, e difficili da dimenticare per i suoi malvagi ex!

Dopo la sua esperienza nel film Sky High nel 2005, Scott Pilgrim è stato il film che ha fatto notare Mary Elizabeth Winstead al mondo. Da allora, è apparsa nel film indipendente acclamato dalla critica Smashed (2012), per il quale ha ricevuto una nomination all’Independent Spirit Award. Elizabeth Winstead ha anche interpretato la figlia di Bruce Willis nei film Die Hard ed è apparsa nel tanto discusso 10 Cloverfield Lane. Più recentemente, si è stabilita in TV, apparendo al fianco di Ewan McGregor nella serie TV Fargo, che è sfociata in una storia d’amore tra i due.

Winstead è apparsa anche nel ruolo della Cacciatrice in Birds of Prey, accanto a Margot Robbie.

Mark Webber

Webber interpreta Stephen Stills, il cantante solista e il chitarrista della band di Scott. Webber non ha avuto una carriera molto attiva come attore, Avendo recitato in molti film ma sempre in ruoli marginali.

In compenso è anche regista e spesso dirige la moglie, Teresa Palmer, nei suoi film.

Alison Pill

Pill interpreta l’ex di Scott Kim Pine, che ha rotto con lui quando lui si è trasferito. Successivamente si riuniscono, e diventa la batterista della sua band. Prima di Scott Pilgrim, Pill è apparsa in Milk (2008), Confessions of a Teenage Drama Queen (2004) e Dan in Real Life (2007).

Dopo Scott Pilgrim, Pill ha avuto una carriera molto ricca: è apparsa in serie di grande impatto e successo, coem Newsroom, American Horror Story e addirittura in Star Trek- Picard, al fianco di Patrick Stewart.

Johnny Simmons

Nei panni di Giovane Neil Nordegraf, coinquilino di Stills, Simmons interpreta il fanboy della band Sex Bob-omb alla perfezione. Fa il tifo per Scott e vuole essere come lui. Prima di Scott Pilgrim, Simmons ha recitato in Jennifer’s Body (2009), Hotel for Dogs (2009) e Evan Almighty (2007).

Dopo Scott Pilgrim, Simmons ha continuato il suo lavoro nel mondo del cinema partecipando a 21 Jump Street (2012), Noi siamo infinito (2012) ed altri, compresa la bella Girl Boss.

Aubrey Plaza

L’attrice di commedia interpreta Julie Powers, una vera rogna in Scott Pilgrim. Lei è cattiva, è la ragazza che vorresti evitare in qualsiasi situazione sociale. Plaza ha già una lunga lista alle spalle, nel suo cv, prima di Scott Pilgrim, è stata in Parks and Recreation, 30 Rock (2006), Mystery Team (2009) e Funny People (2009).

Da quando è apparsa in Scott Pilgrim, è rimasta sul grande schermo, partecipando a Dirty Grandpa (2017) e brilla come protagonista in Ingrid Goes West (2017), che racconta di uno stalker dei social media che si trasferisce a Los Angeles per perseguitare la sua stella di Instagram preferita.

Kieran Culkin

Il più giovane e meno famoso fratello di Macaulay interpreta Wallace Wells, l’amico del college gay di Scott, che potrebbe essere innamorato di lui. Ama ascoltare le conversazioni di Scott e ha una straordinaria capacità di scrivere a velocità superveloce.

Culkin recita sin da piccolo, a volte insieme al suo fratello più famoso, in Mamma ho perso l’aereo (1990) e Mamma ho perso l’aereo mi sono smarrito a New York (1992). Quando è riuscito a staccarsi dall’ombra del fratello maggiore, Culkin è apparso in She’s all that (1999) e The Cider House Rules (1999). Dopo Scott Pilgrim, Culkin ha recitato principalmente in parti minuscole in serie TV come Fargo e Succession. Wallace rimane il suo ruolo più famoso fino ad oggi.

Anna Kendrick

Ora il suo nome non ha bisogno di alcuna introduzione. Kendrick interpreta la sorella più piccola di Scott, Stacey, che è molto ma molto più matura del fratello. Non ha problemi a iniettare morale e lezioni di vita nella vita di Scott. Scott Pilgrim è arrivato in un momento in cui Kendrick era in vetta, a Hollywood, grazie alla sua prova in Tra le Nuvole, per la quale ha ricevuto una nomination agli Oscar, ed aveva già recitato nella saga dal successo mondiale Twilight, dove interpretava Jessica, una delle compagne di classe di Bella (Kristen Stewart) al liceo.

Tra i membri del cast di Scott Pilgrim, Kendrick è tra le star più grande, soprattutto a seguito del grande successo della trilogia di Pitch Perfect. Oltre al doppiaggio di Trolls e Trolls World Tour, l’attrice ha un radioso e impegnato futuro, sia al cinema che in tv.

Jason Schwartzman

Schwartzman era all’epoca il volto più noto di quel cast di semi-sconosciuti. Interpreta Gideon Graves, il settimo malefico ex fidanzato di Ramona, leader e fondatore della League of Ramona’s Evil Ex-Boyfriends. Nella serie a fumetti è il principale cattivo di Scott.

Schwartzman, nipote di Francis Ford Coppola, ha inaugurato la sua carriera di attore nel 1998 con Rushmore, ed ha recitato in molti film, tra cui Marie Antoinette (2006), The Darjeeling e Limited (2007).

Dopo Scott Pilgrim, Schwartzman ha allargato il suo campo di interesse alla scrittura e alla regia, diventando anche produttore esecutivo. Tra gli altri, ha sceneggiato anche L’Isola dei Cani (2018) ed ha diretto alcuni episodi di Mozart in the Jungle.

Mae Withman

Withman interpreta Roxy Ritcher, la quarta ex fidanzata cattiva di Ramona, nella storia, è nata sulla luna ed è per metà un ninja.

Ha cominciato a recitare da piccola, e la ricordiamo in Un giorno…per caso, al fianco di George Clooney, nel 1996, ma l’abbiamo vista anche in Noi Siamo Infinito. Dopo Scott Pilgrim si è distinta soprattutto nel lavoro in tv e nel doppiaggio.

Brandon Routh

Interprete di Todd Ingram, Routh è passato alla notorietà planetaria attraverso il personaggio di Superman. Il suo Ingram è il terzo fidanzato cattivo di Ramona. È anche un vegano, noto per tradire sia la sua dieta vegana che la sua ragazza, Envy Adams, credendo di poter cavarsela con qualsiasi cosa perché è una rock star.

Dopo Scott Pilgrim, come accennato, la sua carriera è stata legata ai fumetti. Tra Superman per il cinema (e la tv) e Athom per la tv, Brandon è un volto noto e amato dai nerd.

Brie Larson

Non ha certo bisogno di presentazioni il premio Oscar Brie Larson, che in Scott Pilgrim interpreta Envy Adams, fidanzata tradita di Todd Ingram. Prima di Scott Pilgrim vs the World, Larson è apparsa in molti film, per lo più indipendenti, costruendosi una grande carriera.

La svolta è arrivata con Room, del 2015. Il film le è valso l’Oscar e anche l’entrata nel cono di luce della notorietà di massa, situazione che l’ha portata anche a firmare un contratto multifilm con i Marvel Studios, per i quali è diventata Captain Marvel.

Chris Evans

Appena prima dell’esplosione della sua carriera, e dei suoi bicipiti, Chris Evans è stato Lucas Lee, il secondo prepotente ex fidanzato cattivo di Ramona. Prima di Scott Pilgrim, Evans era già stato la Torcia Umana per Fox, nei due film sui Fantastici Quattro, ma nel 2011 diventa Captain America e questo ruolo gli cambia decisamente la vita.

Dopo sette film, oltre diversi cameo, per i Marvel Studios, Evans è pronto a voltare pagina. Nel suo futuro c’è la regia e diversi film e serie tv in cui l’attore si mette alla prova e che saranno sicuramente amati dal foltissimo gruppo di fan che si è costruito negli anni grazie al Marvel Cinematic Universe.

Cinema: 10 film in cui gli attori recitano con i loro figli

Cinema: 10 film in cui gli attori recitano con i loro figli

Quasi tutti i più grandi attori trasmettono il loro sconfinato talento, inevitabilmente, ai loro figli. Per chi ama il cinema, si tratta di una cosa a dir poco fantastica. Di esempi, in tal senso, ce ne sono tantissimi: Will Smith, Meryl Streep, Robin Williams… sono tutti attori che hanno insegnato alla loro prole l’arte della recitazione.

Capita poi che molto spesso i figli di queste grandi star interpretino dei ruoli di supporto negli stessi film in cui recitano i loro genitori, andando spesso ad interpretare il figlio o la figlia del personaggio che i loro illustri genitori interpretano in quel determinato film. Bright Side ha raccolto 10 film in cui 10 attori recitano al fianco dei loro figli e grazie ai quali – per tutti noi cinefili – è possibile apprezzare ancora di più queste relazioni tanto affettive quanto lavorative:

Will Smith e Jaden Smith

Abbiamo conosciuto questa coppia indimenticabile nel film La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness) del 2006. Il piccolo Jaden è riuscito a conquistare il cuore del pubblico alla sola età di 8 anni. La chimica tra Will Smith e il piccolo protagonista ha permesso al film dell’italiano Gabriele Muccino di rappresentare al meglio la relazione padre/figlio.

Il film è ispirato alla vita di Chris Gardner, un imprenditore milionario che durante i primi anni ’80 visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere. Nel 2013 Smith e il piccolo Jaden sono tornati a lavorare insieme nel film After Earth di M. Night Shyamalan, dove hanno recitato ancora una volta nei panni di padre e figlio.

Ben Stiller e Jerry Stiller

Ben Stiller e suo padre Jerry (scomparso di recente) hanno recitato insieme in molti film, tra cui Zoolander e Pesi massimi. La loro collaborazione più celebre, però, è sicuramente quella ne Lo spaccacuori (The Heartbreak Kid), uscito nle 2007, nel 2007, dove hanno interpretato proprio una coppia di padre e figlio.

Il film, diretto da Bobby e Peter Farrelly, racconta la storia di Eddie Cantrow, proprietario di un negozio di articoli sportivi, quarantenne e celibe, che un giorno capisce di non aver realizzato molto in campo sentimentale, e che forse sia arrivata l’ora di accasarsi. I suoi dubbi esistenziali vengono alimentati dal padre Doc, malato di sesso.

Kirk, Michael e Cameron Douglas

3 geneazioni di Douglas a confronto nella commedia Vizio di Famiglia (It Runs in the Family), diretta nel 2003 da Fred Schepisi. Si tratta di tre grandi attori, con anche il più giovane del terzetto, Kirk, che proprio grazie a questo film dimostrò di aver ereditato tutto il talento del padre e del nonno.

La storia del film ruota attorno a tre generazioni di una famiglia newyorkese di successo, ciascuno con una serie di problemi in cui vengono evidenziati i delicati rapporti tra padre e figlio. Kirk Douglas (scomparso di recente) è stato il primo della stirpe ad iscrivere il suo nome nell’olimpo delle stelle di Hollywood grazie a film come Orizzonti di Gloria e Spartacus; Michael Douglas, premio Oscar per Wall Street, è stato protagonista di alcune delle pellicole più celebri degli anni ’80/’90.

Meryl Streep e Mamie Gummer

Meryl Streep è una delle grandi attrici del nostro tempo: film dopo film, ci mostra quanto siano eccezionali le sue capacità recitative, continuandoci a stupire sempre. Sua figlia, Mamie Gummer, non è certamente da meno, sebbene, per ora, siano relativamente pochi i film in cui ha recitato.

La prima volta che le abbiamo viste insieme è stato in Un amore senza tempo nel 2007. Ma è stato grazie a Dove eravamo rimasti (Ricki and The Flash), l’ultimo film del compianto Jonathan Demme, che madre e figlia hanno mostrato i loro talenti combinati. Il film racconta di Linda, una rock star ormai sulla via del tramonto che, per seguire la sua passione musicale, ha abbandonato la famiglia in Indianapolis e si è costruita una nuova vita a Los Angeles formando una band.

Charlie Sheen e Martin Sheen

Martin Sheen, noto per il grandissimo Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, è il padre di un altro celebre attore, ossia Charlie Sheen, star per oltre 10 anni della celebre sit-com Due uomini e mezzo.

Nonostante i due abbiano dei caratteri molto diversi, hanno recitato insieme in ben due film: Codice criminale del 1998 e Wall Street del 1987; in entrambi hanno interpretato padre e figlio.

Donald e Kiefer Sutherland

Kiefer Sutherland è stato il grande protagonista della serie 24, che è riuscita a rimanere in onda per 9 anni, riscuotendo un discreto successo. Per di più, è il figlio del talentuoso Donald Sutherland, visto di recente nella trilogia di Hunger Games nel ruolo del temibile Presidente Snow. I due Sutherland hanno recitato per la prima volta insieme nel 1996, nel film Il momento di uccidere di Joel Schumacher.

La loro seconda apparizione insieme sul grande schermo è avvenuta di recente, nel film Il fuoco della giustizia (Forsaken) del 2015, in cui John Henry, un pistolero dal passato torbido, fa ritorno nella città natale con la speranza di ricucire il rapporto con il padre.

Sylvester e Sage Stallone

È impossibile non riconoscerlo. Rocky Balboa è uno dei pugili più celebrati della storia, anche se si tratta di un personaggio immaginario. Di tutta la saga, il film Rocky V ha una trama forse meno accattivante, sebbene presenti un elemento significativo: l’apparizione del figlio maggiore di Sylvester Stallone, Sage.

Nel film, uscito nel 1990 e diretto da John G. Avildsen, possiamo vederli mentre giocano ad interpretare padre e figlio in modo tanto naturale quanto divertente. Avildsen – scomparso nel 2017 – aveva diretto anche il primo capitolo della saga, vincitore di tre premi Oscar, incluso miglior film e miglior regia.

Robin e Zelda Williams

Nel 2004 esce House of D – Il mio amico speciale, il primo grande film in cui il compianto Robin Williams recita insieme a sua figlia, Zelda. Nel film il magnifico attore, scomparso nel 2014, affronta un ruolo molto complesso, poiché interpreta un bidello afflitto da disabilità mentale.

Esordio alla regia di David Duchovny, il film racconta dell’artista americano Tom Warshaw (interpretato dallo stesso Duchovny) che, nel cercare di risolvere la sua problematica vita adulta, non può fare a meno di riflettere sulla sua straordinaria infanzia.

Tom e Colin Hanks

L’incomparabile Tom Hanks ha recitato con suo figlio Colin nel film The Great Buck Howard del 2007. In questo film, il protagonista principale è sorprendentemente Colin, non Tom.

Diretto da Sean McGinly e interpretato anche da John Malkovich e Emily Blunt, nel film il giovane Colin sfida suo padre a colpi di talento, interpretando un ragazzo che lascia il college per realizzare il suo sogno: diventare un grande scrittore.

Clint e Scott Eastwood

Potremmo dire che quella formata da Clint e Scott Eastwood è una delle coppie padre-figlio più famose di Hollywood. Entrambi hanno costruito un’eccellente carriera basata su film classici e indimenticabili, con il gigante Clint che ad oggi è una figura che non può non essere associata al cinema americano per eccellenza.

Ha collaborato con suo figlio Scott in ben quattro film: Flags of Our Fathers, Di nuovo in gioco, Invictus – L’invincibile e Gran Torino. Altri film celebri in cui ha recitato il più giovane di casa Eastwood sono Snowden, Fast & Furious 8 e Pacific Rim – La rivolta.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia alle 17.30 in diretta streaming, i dettagli

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La famosa invasione degli orsi in Sicilia arriva a scuola e nelle case dei ragazzi per stare accanto ai docenti e studenti.

Il film di animazione di Lorenzo Mattotti che ha incantato il Festival di Cannes e ha ottenuto il Premio come Miglior Regia ad Alice nella città, sarà protagonista il 26 maggio alle 17.30 di un evento speciale educational online promosso da Indigo FilmRai Cinema, Bim Distribuzione e Scelte di Classe_ il progetto didattico di Alice nella città che porta il cinema a scuola.

Dichiara Lorenzo Mattotti: “Sono felice che “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” diventi un’occasione per un’esperienza formativa di didattica a distanza. In questo momento di difficoltà per il Paese e per il mondo della scuola credo che ognuno debba fare la propria parte e anche un film, se presentato nel giusto modo, può trasformarsi in un momento di confronto e di crescita. In fondo, è di questo che il romanzo di Dino Buzzati parla: di come è difficile diventare grandi rimanendo fedeli a se stessi, di quanto sia importante imparare a convivere con gli altri e di quanto sia fondamentale rispettare la natura. Mi sembrano tutti temi fortemente attuali. Mentre realizzavo “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” ho sempre pensato ai ragazzi, volevo poter fare un film a loro misura, perché sono loro il nostro futuro.”

L’evento, che si svolgerà sulla piattaforma di Mymovies Live, coinvolgerà 500 studenti e docenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado di 11 regioni, che avranno l’opportunità di vedere il film e, a seguire, incontreranno il suo autore, Lorenzo Mattotti che, in diretta streaming dal suo studio di Parigi, risponderà alle loro domande e potrà raccontare (e mostrare) come è nata l’idea del film e come hanno preso vita dalla sua matita i suoi protagonisti animati.

La diretta con Lorenzo Mattotti sarà visibile on line sia sulla pagina del film che sulla pagina di alice nella città

Per i docenti verrà inoltre organizzato da Scelte di classe un incontro di film literacy sul film, in collaborazione con TIMVISION – Institutional Partner dell’iniziativa, per fornire agli insegnati strumenti utili per proseguire poi il lavoro con i ragazzi.

L’evento nasce con l’intento di sostenere ed affiancare il mondo della scuola che, in piena emergenza Covid-19, si è trovata ad affrontare una situazione inedita e a sperimentare la didattica a distanza senza avere momenti di confronto con gli studenti.

A inizio marzo oltre 9.000 studenti di tutto il territorio nazionale avrebbero dovuto vedere al cinema La famosa invasione degli orsi in Sicilia e incontrare il suo autore all’interno del progetto dal titolo “La famosa invasione degli orsi…a scuola!”

Per questo motivo e per andare incontro ai tanti che ne facevano richiesta, i promotori hanno scelto di trasformare l’appuntamento in un’occasione di didattica online come segnale di ripartenza, nella speranza di riprendere l’evento completo con il nuovo anno scolastico, confidando nella riapertura delle scuole e delle sale.

Chris Evans sull’interpretare Cap: “La migliore decisione che abbia mai preso”

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Chris Evans ha ufficialmente detto addio al personaggio di Captain America con l’uscita nelle sale di Avengers: Endgame, il cinecomic campione d’incassi che ha segnato la fine delle avventure di Steve Rogers all’interno del MCU. In una recente intervista con The Hollywood Reporter, Evans è tornato a parlare del ruolo che gli ha regalato la fama internazionale e dei suoi iniziali dubbi sull’accettare o meno la parte.

“La sofferenza sarebbe stata soltanto mia”, ha spiegato Chris Evans ricordando il momento in cui gli era stato offerto un contratto per nove film, spiegando come all’epoca i suoi problemi con l’ansia lo abbiano quasi spinto a non accettare di unirsi al MCU. “Alla fine si è rivelata la decisione migliore che potessi prendere, e devo dire grazie soltanto a Kevin Feige per aver insistito e per avermi impedito di commettere un errore gigantesco”, ha continuato Evans.

“Ad essere sinceri, tutte le cose che inizialmente temevo non si sono mai avverate. Mi sono innamorato del personaggio di Steve Rogers praticamente da subito”. L’attore ha poi rivelato di aver trovato una grande spalla e scoperto un grande amico in Chris Hemsworth, che nel MCU interpreta Thor, il figlio di Odino: “È stato bello lavorare in quel periodo con Chris, perché vedevo che anche lui si stava impegnando in qualcosa di davvero grande. Voglio dire: all’epoca Robert Downey Jr. era già Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson era già Scarlett Johansson. Io e Chris eravamo ancora degli attori sconosciuti e già avevamo i nostri stand-alone, quindi abbiamo condiviso le nostre ansie e le nostre paure. E devo dire che la cosa ha reso il tutto molto più confortante.”

Chris Evans torna a parlare del ruolo di Captain America

Dopo Avengers: Endgame, Chris Evans è stato protagonista di Cena con delitto – Knives Out, l’omaggio al giallo di Rian Johnson, acclamato tanto dalla critica quanto dal pubblico. Di recente l’attore ha recitato nella serie Defending Jacob, disponibile su Apple TV+, in cui figura anche tra i produttori esecutivi. Prossimamente lo vedremo nell’annunciato nuovo adattamento de La Piccola Bottega degli Orrori.

Avengers: Endgame è un film del 2019 diretto da Anthony e Joe Russo con Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris HemswortheScarlett Johansson. Ambientato dopo le vicende narrate in Avengers: Infinity War, il film mostra al pubblico come la catastrofica catena di eventi scatenata da Thanos, che ha dimezzato la popolazione dell’universo e colpito il team degli Avengers, spingerà i supereroi rimasti a intraprendere un’ultima azione nello spettacolare capitolo conclusivo di 22 film Marvel Studios.

#MakeSolo2Happen: i fan di Star Wars chiedono il sequel di Solo

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#MakeSolo2Happen: i fan di Star Wars chiedono il sequel di Solo

Solo: A Star Wars Story, il secondo spin-off della saga di Star Wars, non è stato propriamente un successo, tanto che la Lucasfilm, dopo l’uscita nelle sale del film di Ron Howard, ha deciso di accantonare ufficialmente l’idea della serie antologia (iniziata con Rogue One) e di concentrarsi, almeno per ora, sul futuro “televisivo” della saga (con la seconda stagione di The Mandalorian annunciata ufficialmente e una serie dedicata a Obi-Wan Kenobi che dovrebbe entrare in produzione quanto prima).

Nonostante Solo abbia avuto una produzione travagliatissima (Ron Howard è subentrato a Phil Lord e Chris Miller dopo il loro licenziamento a causa di alcune “divergenze creative”) e sia stato un vero flop al box office, il fandom di Star Wars sembra comunque essere molto legato al film: in molti, infatti, vorrebbero vedere cosa è successo a Han, Chewbacca e Qi’ra tra gli eventi di Solo e quelli di Una Nuova Speranza (soprattutto a causa di quel sorprendente cameo di Darth Maul nel film).

Adesso, a due anni esatti dall’uscita del film al cinema (negli Stati Uniti è uscito il 25 maggio del 2018), su Twitter (come riportato da CBM) è esploso nuovamente l’hashtag #MakeSolo2Happen, che esorta la Lucasfilm a realizzare il sequel dello spin-off. Il fatto che l’hashtag sia tornato in trend-topic dimostra ancora una volta quanto il fandom di Star Wars sia legato al film e quanto vorrebbe vedere il ritorno del giovane Han sul grande schermo. Con il lancio di Disney+, si potrebbe anche pensare ad un eventuale sequel da lanciare direttamente sulla piattaforma di streaming o magari ad una serie tv che continui la storia del contrabbandiere e del suo gruppo di amici.

#MakeSolo2Happen: i fan di Star Wars tornano a farsi sentire su Twitter e chiedono il sequel di Solo

Almeno per il momento, non sembra che la Lucasfilm sia intenzionata a realizzare un sequel di Solo, quindi molte delle domande lasciate dal film sono destinate ancora a non avere una risposta. Tuttavia, se c’è una cosa che abbiamo imparato dal movimento #ReleaseTheSnyderCut in merito alla Snyder Cut di Justice League (che il prossimo anno arriverà ufficialmente su HBO Max), è che le case di distribuzione possono davvero ascoltare i fan se lo vogliono…

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden Ehrenreich, Woody HarrelsonEmilia Clarke, Donald Glover e Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Jason Bourne: il produttore spera di realizzare un sesto film

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Jason Bourne: il produttore spera di realizzare un sesto film

Frank Marshall, il produttore del leggendario franchise di Jason Bourne, spera di poter realizzare un sesto film della celebre saga con protagonista Matt Damon. Il franchise basato sui romanzi di Robert Ludlum è iniziato ufficialmente nel 2002 e da allora il personaggio di Jason Bourne è diventato uno degli eroi del cinema d’azione più amati di sempre. Dopo quattro film della saga principale, il franchise ha dato vita anche ad uno spin-off con Jeremy Renner (The Bourne Legacy) e ad una serie tv attualmente in produzione (Treadstone), collegata e basata sulla serie di film.

L’ultimo film del franchise ad essere arrivato nelle sale è stato Jason Bourne del 2016, diretto da Paul Greengrass e interpretato – tra gli altri – anche dal premio Oscar Alicia Vikander. Nonostante il film non sia stato accolto positivamente dalla critica, è riuscito comunque ad incassare 415 milioni di dollari in tutto il mondo (un sorta di piccolo record, soprattutto perché uscito quasi 10 anni dopo The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo del 2007). Nel corso degli anni, anche Matt Damon si è dichiarato più volte disponibile a tornare nei panni dell’ex sicario della CIA.

Adesso, sembra che anche Frank Marshall, storico produttore del franchise, sia interessato a continuare con le avventure del personaggio. In una recente intervista con Collider (la stessa in cui ha parlato del futuro di Jurassic Park e confermato che James Mangold dirigerà Indiana Jones 5), Marshall ha espresso il suo interesse nel realizzare un sesto film del franchise. Il produttore ha provato a contestualizzare le sue speranze, dichiarando per potrebbe esserci l’opportunità per un nuovo regista di rilanciare la saga.

Il produttore Frank Marshall spera di realizzare un nuovo film di Jason Bourne: sarà un reboot o un sesto capitolo?

Paul Greengrass ha diretto tutti gli episodi della saga di Bourne, ad eccezione del primo The Bourney Identity (diretto da Doug Liman) e dello spin-off The Bourne Legacy (diretto da Tony Gilroy). Il fatto che Greengrass potrebbe non tornare dietro la macchina da presa, significa che forse la Universal sta pensando ad un vero e proprio reboot della saga: ciò potrebbe significare che anche il ritorno di Damon non sia scontato e che un altro attore potrebbe raccoglierne l’eredità.

Un altro grande interrogativo riguarda lo spin-off The Bourney Legacy e il possibile ritorno di Jeremy Renner, dal momento che gli eventi di quel film sono stati in larga parte ignorati dal quinto capitolo del 2016. Aaron Cross e Jason Bourne si riuniranno sul grande schermo per il nuovo film? Per adesso si brancola nel buio…

Bourne è una serie cinematografica di film di spionaggio con protagonista Jason Bourne, ex agente della CIA, interpretato da Matt Damon. Il soggetto dei film sono i romanzi di Robert Ludlum, mentre la sceneggiatura è di Tony Gilroy. I film sono prodotti e distribuiti nelle sale cinematografiche dalla Universal Studios. La serie ha inoltre generato uno spin-off incentrato su di un altro agente, Aaron Cross, interpretato da Jeremy Renner.

Woody Allen sul voltafaccia di Timothée Chalamet: “È stata una strategia”

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Nonostante tutti i problemi che ha dovuto affrontare in fase di produzione (inclusa una battaglia legale con Amazon), alla fine Un Giorno di Pioggia a New York, l’ultimo film di Woody Allen, è uscito in diversi paesi europei (Italia inclusa), riscuotendo un ottimo successo e incassando oltre 20 milioni di dollari. Adesso il film si prepara ad essere lanciato sulle piattaforme on demand britanniche, e proprio per tale occasione Allen ha rilasciato una nuova intervista al Daily Mail.

Parlando del successo commerciale del film, nonostante tutte le polemiche (legate anche alla vita privata del regista) che lo hanno accompagnato prima e dopo l’uscita, Woody Allen ha spiegato: “Non sento di essere stato ‘vendicato’ perché significherebbe che in qualche modo mi sentivo preoccupato. Non vorrei passare come una persona insensibile, ma non lo ero. Ovviamente so bene di essere oggetto di gossip e di essere al centro di scandali, ma non posso lasciarmi disturbare o anche solo distrarre da queste cose. Continuo a vivere la mia vita. Lavoro. Suono il jazz. Seguo lo sport. Vedo i miei amici. Non ho mai letto nulla di ciò che mi riguarda. Anche perché si tratta di accuse false che sono servite ad inscenare un vero dramma da tabloid.”

In seguito agli ultimi avvenimenti personali che hanno caratterizzato la vita di Allen, numerose star di Hollywood hanno pubblicamente difeso il regista, tra cui Scarlett Johansson, Kate Winslet e anche la sua ex partner ed ex musa Diane Keaton. Altre, come Timothée Chalamet (protagonista – tra l’altro – di Un Giorno di Pioggia a New York), lo hanno invece condannato, specificando di non voler più lavorare con lui.

Woody Allen sul successo di Un Giorno di Pioggia a New York e sul voltafaccia di Timothée Chalamet

A proposito del voltafaccia di Chalamet – che vedremo prossimamente in Dune di Denis Villeneuve – Woody Allen ha ribadito quanto già raccontato nella sua autobiografia “A proposito di niente” (edita in Italia da La nave di Teseo): “Timothée disse a mia sorella che era importante per lui dissociarsi da me perché concorreva all’Oscar con Chiamami Col Tuo Nome. È stata una mossa strategica. Che cosa posso mai fare? Anche se Dylan dicesse di essersi inventata tutto e chiedesse scusa, ci sarebbe comunque qualcuno che continuerebbe a credere alla sua versione. Posso soltanto ignorare tutto e continuare a lavorare ed andare avanti. Sono circondato da persone che conosco da tantissimo tempo. Loro sanno la verità.”

Infine, parlando della sua personalità e del fatto che gran parte del mondo lo “etichetti” come un intellettuale, Allen ha spiegato: “Credo di essere una persona normalissima. Le persone mi hanno sempre visto come un intellettuale, cosa che non sono. Leggo solo fumetti da quando avevo 18 anni. Però ho sempre portato gli occhiali e quando i direttori di casting guardando qualcuno come me, che non sono propriamente un Sylvester Stallone, allora finiscono sempre per affidargli il ruolo del professore. Di conseguenza, tutti pensano che io sia un intellettuale. Funziona così.”

CORRELATE: 

Ricordiamo che il prossimo film di Woody Allen sarà Rifkin’s Festival, girato in Spagna e realizzato grazie al sostegno della Tripictures. Il film avrà come protagonisti Elena Anaya, Louis Garrel e Gina Gershon, e racconterà la storia di una coppia americana sposata che si reca al San Sebastián Film Festival. La coppia resta folgorata dalla magia del festival e dei film in concorso, oltre che dalla bellezza e dal fascino della Spagna. La donna avrà una relazione con un brillante regista francese, mentre l’uomo si innamorerà di una bellissima donna spagnola del luogo.

Suicide Squad, David Ayer: “Manca poco per finire la Director’s Cut”

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Dopo che la Warner Bros. ha ufficialmente confermato l’arrivo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max il prossimo anno, si è cominciato a parlare anche della possibilità di vedere la Director’s Cut di Suicide Squad, il cinecomic del 2016 diretto da David Ayer che, al pari del film di Zack Snyder, è stato drasticamente cambiato in fase di post-produzione.

Prima lo stesso Ayer aveva condiviso su Twitter una GIF del Joker di Jared Leto, lasciando intuire che presto ci sarebbe stato un annunciato legato alla sua versione del film; poi è tornato sui suoi passi, dichiarando che al momento nulla bolle in pentola e che, ovviamente, spera un giorno di poter mostrare al mondo il suo taglio del cinecomic con Margot Robbie.

Adesso il regista ha preso nuovamente la parola sempre tramite il suo profilo Twitter e, in risposta alla domanda di un fan, ha confermato non solo che la Director’s Cut di Suicide Squad esiste, ma che è anche quasi completa, ad eccezione di alcuni effetti visivi.

David Ayer torna a parlare della Director’s Cut di Suicide Squad, rivelando che il suo taglio è quasi completo

Ora che i fan hanno finalmente ottenuto ciò che volevano, ossia la release della Snyder Cut di Justice League, sembra che l’attenzione adesso sia tutta per il Suicide Squad di David Ayer: non è escluso che un movimento simile a quello messo in piedi dai fan con #ReleaseTheSnyderCut possa portare la medesima “fortuna” anche al taglio inedito del cinecomic dedicato alla Squadra Suicida.

Sempre via Twitter, David Ayer ha specificato: Il mio taglio non è l’apoteosi del cinema. È semplicemente meglio di ciò che il pubblico ha visto al cinema. E sì, avrebbe senso aggiornarlo”. E ancora: “Il mio taglio sarebbe facile da completare. Sarebbe incredibilmente catartico per me. È estenuante farsi prendere a calci in c**o per un film che ha ricevuto un trattamento alla ‘Edward mani di forbice’. Il film che ho realizzato non è mai stato visto.”

A proposito di Suicide Squad, di recente David Ayer aveva rivelato che avrebbe potuto dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social tutto il suo supporto e la sua ammirazione nei confronti di James Gunn, il regista ha rivelato a proposito di The Suicide Squad che gli sarebbe stata offerta la possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato Ayer.

Spawn: un ingresso nel cast potrebbe “far esplodere il web”

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Spawn: un ingresso nel cast potrebbe “far esplodere il web”

Il nuovo annunciato film dedicato a Spawn è ancora in sviluppo e continua a prendere forma, almeno secondo le recenti dichiarazioni del produttore Jason Blum. Il film sarà diretto da Todd McFarlane, che è anche il creatore del personaggio dei fumetti pubblicati dalla Image Comics. Non è la prima volta che Spawn arriva sul grande schermo: già nel lontano 1997 la New Line Cinema realizzò un film diretto da Mark A.Z. Dippé con protagonisti Michael Jai White (Arrow) e John Leguizamo (Moulin Rouge!). 

Nonostante ottenne un discreto successo al box office, venendo anche elogiato per essere stato il primo film di supereroi ad avere come protagonista un attore afro-americano, il film venne massacrato dalla critica e anche da parte del pubblico, ma negli anni è riuscito a diventare un vero e proprio cult grazie alla release in home video. Adesso il personaggio di Spawn si prepara a tornare sul grande schermo, nonostante siano ormai già parecchi anni che si parla del reboot che porterà la firma di Todd McFarlane, senza che però ci siano mai notizie concrete circa un’effettiva uscita al cinema.

Adesso, in una recente intervista con ComicBook, Jason Blum ha dichiarato che “c’è stata parecchia attività” attorno al nuovo reboot, annunciato per la prima volta nel 2017, descrivendo lo sviluppo del nuovo film come un vero e proprio “evento sismico”. “Al momento non ho nuovi aggiornamenti, ma posso garantirvi che ce ne saranno”, ha spiegato Blum.

Jason Blum conferma lo sviluppo di Spawn e anticipa un ingresso nel cast che potrebbe “far esplodere il web!”

Il produttore ha anche assicurato che, nonostante tutte le complicazioni del caso (dovute anche all’attuale situazione mondiale), il suo desiderio è quello di realizzare il film: “Voglio davvero fare questo film. Non lo metterai mai da parte. Ne ho parlato anche con altre persone”. Jason Blum ha anche anticipato che un grande nome di Hollywood potrebbe aggiungersi al cast: “Abbiamo un’offerta sul tavolo. Se riuscissimo ad averlo sarebbe un successo. Sarebbe una di quelle notizie che farebbero esplodere il web! Vedremo…”

In passato era stato lo stesso Todd McFarlane a ribadire di voler realizzare un film vietato ai minori, in rispetto al personaggio e ai toni dei fumetti originali: “Ho pochissime richieste in merito al film”, aveva spiegato McFarlane. “Deve essere classificato come R, cioè vietato ai minori di 17 anni. Non ci possono essere discussioni al riguardo. Non mi interessa ciò che accadrà nel film, l’importante è che Spawn sia cool e tosto.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

Indiana Jones 5: confermato James Mangold alla regia

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Adesso è ufficiale: James Mangold, regista di Logan e Le Mans ’66 – La grande sfida, dirigerà Indiana Jones 5. Annunciato per la prima volta nel 2016, il quinto capitolo della saga di Indiana Jones non ha avuto certamente una pre-produzione facile: numerose sono state le riscritture della sceneggiatura, con il film che è stato posticipato ben due volte (la prima volta sarebbe dovuto arrivare nelle sale a luglio dello scorso anno).

Quando tutto sembrava ufficialmente pronto a partire, con le riprese programmate per questa primavera, Steven Spielberg ha annunciato di aver abbandonato la regia del film, mentre Harrison Ford è stato confermato ancora una volta nei panni dell’iconico archeologo. Dopo la notizia della dipartita di Spielberg, è iniziata a circolare una voce secondo cui la regia del film sarebbe stata offerta a James Mangold, regista di Cop Land, Walk the Line e dei più recenti Logan e Le Mans ’66 – La grande sfida

In seguito è arrivata – purtroppo – la pandemia di Covid-19, e la data di uscita di Indiana Jones 5 è stata ufficialmente posticipata a luglio 2022. In attesa di scoprire quando potranno ufficialmente partire le riprese del film, è stato lo storico produttore della saga Frank Marshall a confermare, durante un’intervista con Collider (la stessa in cui ha parlato del futuro della saga di Jurassic Park), che sarà James Mangold a dirigere il quinto capitolo della saga di Indiana Jones, il primo che non poterà la firma di Steven Spielberg.

James Mangold, regista di Logan, dirigerà Indiana Jones 5: è ufficiale!

Nel corso dell’intervista Marshall ha spiegato che Mangold “adora il franchise di Indiana Jones” e che è stato proprio il suo amore per la saga a renderlo il sostituto perfetto di Spielberg, che figurerà comunque in qualità di produttore. Marshall ha inoltre elogiato Mangold come regista, dichiarando: “È meraviglioso. Penso che abbia anche un bellissimo rapporto con Harrison. Sembra che tutti i pezzi del puzzle stiano finalmente combaciando. È la volta buona.”

Marshall ha inoltre dichiarato che la fase di riscrittura dello script di Indiana Jones 5 “è appena cominciata”: è probabile, dunque, che Mangold contribuirà al progetto anche in qualità di sceneggiatore, magari partendo da una nuova base, senza rimaneggiare quanto fatto in precedenza. Ricordiamo che Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) era stato incaricato di scrivere la sceneggiatura dopo che lo sceneggiatore originale David Koepp aveva lasciato il progetto.

Indiana Jones è una saga cinematografica basata sulle avventure dell’immaginario archeologo ideato da George Lucas. La saga, con Harrison Ford nel ruolo di Indiana Jones, è iniziata nel 1981 con la distribuzione del film I predatori dell’arca perduta. Un prequel intitolato Indiana Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984, mentre il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel 1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono stati tutti diretti da Steven Spielberg.

Euridice Axen: 10 cose che non sai sull’attrice

Euridice Axen: 10 cose che non sai sull’attrice

Divisa tra cinema e televisione, Euridice Axen ha negli ultimi anni partecipato ad alcuni popolari titoli, grazie ai quali ha potuto ottenere una notorietà a livello nazionale. Specialmente in anni recenti, si è distinta per un carisma e una presenza scenica invidiabili, e la critica di settore non ha mancato di riconoscerle pertanto alcuni prestigiosi premi.

Ecco 10 cose che non sai di Euridice Axen.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Euridice Axen Instagram

Euridice Axen: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato per celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato sul grande schermo con un ruolo nel film Crushed Lives – Il sesso dopo i figli (2015), per poi ottenere il ruolo di Marta nell’horror The End? L’inferno fuori (2017). Nel 2018 diventa celebre grazie al personaggio di Tamara nel film Loro 1 e Loro 2, con protagonisti gli attori Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio e Riccardo Scamarcio. Nello stesso anno recita in Bene ma non benissimo, mentre nel 2019 è protagonista di Nati 2 volte.

9. È nota per i ruoli televisivi. La Axen ha iniziato la propria carriera recitando nelle soap CentoVetrine (2005-2006) e Vivere (2006-2007). Successivamente prende parte a note serie come Medicina generale (2009), R.I.S. Roma – Delitti imperfetti (2010-2012), Cugino e cugino (2011) e Le tre rose di Eva (2013-2017). Recita poi nella sesta puntata della quinta stagione di L’ispettore Coliandro (2016), con Giampaolo Morelli, e nella quarta della prima stagione di The Young Pope (2016), con Jude Law. Nel 2019 è poi nel cast della serie Il processo, con Vittoria Puccini.

8. Ha ottenuto un prestigioso premio. Il ruolo che ha permesso all’attrice di ottenere popolarità anche a livello cinematografico, è quello di Tamara in Loro, ispirato alla figura di Silvio Berlusconi. La Axen ha infatti ricevuto molti apprezzamenti, ottenendo poi il premio Guglielmo Biraghi al premio Nastro d’argento. L’anno seguente, invece, le viene conferito il Filming Italy Movie Award come attrice rivelazione durante la Mostra del Cinema di Venezia.

Euridice Axen è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 98,1 mila persone. All’interno di questo è solita condividere immagini legate alla propria quotidianità, come anche fotografie realizzate per riviste o servizi di moda. Non mancano inoltre anche sue curiosità e riflessioni, condivise con i fan.

6. È solita promuovere il proprio lavoro. Tramite il suo account, la Axen condivide dettagli riguardanti i progetti a cui ha preso parte, come interviste, foto dal dietro le quinte e locandine. Il social si rivela infatti particolarmente utile per la promozione dei propri lavori, siano essi di natura cinematografica che televisiva.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Euridice Axen Loro

Euridice Axen: chi è il suo compagno

5. È molto riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente riservata sulla propria vita privata, affermando di preferire che la propria sfera sentimentale rimanga lontano dall’invasività dei media. A riguardo, è però nota la sua relazione con l’attore spagnolo Raul Pena, durata all’incirca un paio di anni, dal 2017 al 2019.

Euridice Axen in Loro

4. Non ha avuto problemi con il nudo. All’interno del film Loro, l’attrice ricopre il ruolo di Tamara, moglie del personaggio di Scamarcio e amante del ministro interpretato da Bentivoglio. Nel dar vita a Tamara, l’attrice ha affermato di non aver provato alcun imbarazzo, neanche per le scene più controverse o quelle di nudo. Ha infatti affermato che quando si recita il pudore non può esistere, e occorre affrontare quanto previsto senza falsi moralismi.

3. Non ha mai giudicato il proprio personaggio. Nel dar vita ad una personalità volgare e spregiudicata come quella di Tamara, per la Axen è stato importante non cedere al giudizio nei suoi confronti. L’attrice ha infatti cercato di darne una rappresentazione oggettiva, tanto negli aspetti negativi quanto in quelli positivi, cercando infatti di far esaltare anche l’ingenuità del personaggio.

Euridice Axen in The Young Pope

2. Si era presentata per un ruolo diverso. Prima di recitare per Paolo Sorrentino nel film Loro, l’attrice era già comparsa in un episodio di The Young Pope. Originariamente, si era presentata per il ruolo di una suora, poi assegnato ad un’altra attrice. Tuttavia, risultando particolarmente convincente, le fu proposto di ricoprire il ruolo di una giornalista.

Euridice Axen: età e altezza

1. Euridice Azen è nata a Roma, Italia, il 20 settembre 1980. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Aitor Luna: 10 cose che non sai sull’attore

Aitor Luna: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre attore spagnolo, Aitor Luna ha ad oggi partecipato a diverse produzioni cinematografiche e televisive, che gli hanno permesso di ottenere un buon successo. A partire dal 2020, Luna oltrepassa i confini nazionali recitando in una serie Netflix, che gli permette di essere conosciuto a livello internazionale.

Ecco 10 cose che non sai di Aitor Luna.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aitor Luna Instagram

Aitor Luna: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato per il cinema spagnolo. Dopo anni di televisione, l’attore compie il suo debutto sul grande schermo con il film Killing Time (2015). Successivamente recita in My Bakery in Brooklyn – Un pasticcio in cucina (2016) e Sordo (2018). Sempre nel 2018 è poi tra i protagonisti di El aviso. Tornerà poi al cinema con il dramma Carneval, la cui uscita è tuttavia ancora da stabilire.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore ottiene grande notorietà recitando per la soap opera Los hombres de Paco (2005-2009), nel ruolo di Gonzalo Montoya. In seguito, ottiene ruoli di rilievo in titoli spagnoli come La ira (2009), Gran reserva (2010-2013), dove recita anche Úrsula Corberó, La fuga (2012), Las aventuras del capitan Alatriste (2013), Cuéntame un cuento (2014) e Velvet (2016), con il quale ottiene ulteriore notorietà nel ruolo di Humberto Santamaria. Negli anni successivi prende poi parte a La cattedrale del mare (2018) e La reina del Sur (2019), dove recita anche Raoul Bova.

8. Ha recitato per una serie Netflix. Nel 2020 l’attore ricopre il ruolo di Sergio nella serie spagnola Valeria, distribuita sulla piattaforma streaming Netflix a partire dall’8 maggio. Di genere drammatico, la serie segue le vicende di Valeria, una scrittrice attanagliata dal senso di star trascurando qualcosa di fondamentale tanto nella propria scrittura quanto nel proprio matrimonio.

7. Ha ottenuto un importante premio. Nel 2010 all’attore viene conferito, dalla Union de Actores, il premio come miglior attore non protagonista per la serie Gran Reserva. Grazie a tale riconoscimento, la carriera dell’attore conosce una nuova fase di splendore, ottenendo nuovi importanti ruoli.

Aitor Luna: la sua vita privata

6. È molto riservato. Della vita privata e sentimentale dell’attore si sa poco o nulla. Luna, infatti, ha mantenuto negli anni un profilo particolarmente basso, evitando in ogni modo l’esposizione dei media. Anche i suoi account social non lasciano trasparire indicazioni a riguardo, lasciando all’attore il suo riserbo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aitor Luna La cattedrale del mare

Aitor Luna è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 117 mila persone. All’interno di questo, è solito condividere foto e video di sé durante momenti di svago, da solo o in compagnia di amici o colleghi. Molto presenti sono anche le immagini di luoghi da lui visitati, come anche quelle realizzate per riviste pubblicitarie.

4. Sul suo profilo sponsorizza i propri lavori. Luna utilizza il suo profilo, in particolare, per condividere immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sempre legate a quest’ambito, sono anche le foto ritraenti i dietro le quinte dei set a cui ha preso parte.

Aitor Luna e Yon Gonzáles

3. È fratello di un altro noto attore spagnolo. Luna è il fratello maggiore di Yon Gonzáles, anch’egli di professione attore, e noto per il suo ruolo nella serie Netflix Le ragazze del centralino. I due fratelli hanno poi avuto modo di recitare insieme nel 2011 nella serie Gran Reserva, dove Gonzáles ricopriva il ruolo di Manuel Hernández.

Aitor Luna in La cattedrale del mare

2. È uno dei protagonisti della serie. A partire dal 2020, anche un altro progetto interpretato da Luna è ora disponibile su Netflix. Si tratta di La cattedrale del mare, ambientata nella Barcellona del XIV secolo. Qui Luna interpreta Arnau Estanyol, servo fuggito al suo padrone in cerca di ascesa sociale.

Aitor Luna: età e altezza

1. Aitor Luna è nato a Vergara, in Spagna, il 18 settembre 1981. L’attore è alto complessivamente 190 centimetri.

Fonte: IMDb

Ben Affleck di nuovo Batman: AT&T e Warner Media lo rivogliono?

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HBO Max, DC e WB sono stati tutti coinvolti, negli ultimi giorni, dall’annuncio che finalmente la Snyder Cut di Justice League vedrà la luce del sole, sul piccolo schermo. Tuttavia sembra che non sia l’ultima notizia rilevante che potrebbe arrivare da casa Warner. Secondo quanti riporta theculturednerd.org, sembra che AT&T e Warner Media rivogliano Ben Affleck come Batman.

Non si tratta, come si può facilmente pensare, di un ritorno provvisorio di Affleck nel costume per degli eventuali reshoot del film di Zack Snyder, ma per una storia completamente nuova. Sembra che in giro ci sia una sceneggiatura che portava il nome originario di Batman vs Deathstroke e che questa possa essere la prossima tappa di Batfleck.

https://twitter.com/ATT/status/1263957772758126592?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1263957772758126592&ref_url=https%3A%2F%2Ftheculturednerd.org%2F2020%2F05%2Fexclusive-att-and-warnermedia-want-ben-affleck-back-as-batman%2F

Ora, questo non vuol dire assolutamente che The Batman in produzione di Matt Reeves sia stato messo da parte, anzi, sembra che i due progetti possano tranquillamente coesistere, andando avanti parallelamente. Dopotutto nella DC il multiverso è un principio noto e questo potrebbe essere applicato anche al corrispettivo cinematografico. A questo punto si potrebbero aprire numerose possibilità, visto cosa la DC ha fatto con gli show The CW e come ha portato sul piccolo schermo il multiverso stesso.

Con la Justice League di Zack Snyder in arrivo nel 2021, la domanda che molti hanno posto è: “Cosa verrà dopo?”; Ben Affleck è stato visto in una forma incredibilmente buona nell’ultimo mese e con AT&T e WarnerMedia che vorrebbero di nuovo Affleck in casa con il mantello di Batman, potrebbe davvero voler dire che l’attore avrà un futuro, di nuovo, come Cavaliere Oscuro, dopo la Snyder Cut di Justice League.

Non si sa se questo progetto è stato pensato per una la versione teatrale o per la HBO Max. Non è ancora sicuro se sia stata fatta un’offerta o se Ben sia stato contattato direttamente per il progetto, ma AT&T è molto soddisfatta per il fatto che la Justice League di Zack Snyder abbia finalmente trovato uno spazio per essere vista e che ci sia ancora qualcosa da dire per lo “Snyderverse”.

CORRELATI:

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss WhedonNel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

L’ambientazione, l’atmosfera, i costumi e, naturalmente, i gioielli sono cose che amiamo vedere nei film, e che insieme ai personaggi e alla trama contribuiscono a creare un film che possa essere organico e credibile per tutti. Alcuni dei gioielli iconici dei film che hanno fatto la storia del cinema non dei veri e propri simboli riconosciuti in tutto il mondo, e possederli potrebbe essere la gioia dei collezionisti, ma in alcuni casi anche dei cosplayer che potrebbero così dare un tocco di ulteriore verosimiglianza alle loro creazioni.

Grazie a Bright Side, abbiamo trovato alcune belle repliche di collane, bracciali e anelli di film famosi che sono effettivamente in vendita. Tra oggetti assimilabili al merchandise ed altri più vicini al collezionismo cinefilo, ecco gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare. Magari tra questi c’è l’oggetto che può realizzare i vostri sogni!

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

Il cuore dell’Oceano – Titanic

La tiara e le perle – Colazione da Tiffany

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Collana di Rossella O’Hara – Via col vento

Collier e orecchini di Vivian – Pretty Woman

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Collana di Belle – La Bella e la Bestia

Il ciondolo di smeraldi – Anastasia

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

Il collier di Lorelei – Gli uomini preferiscono le bionde

I bracciali di Daisy – Il grande Gatsby

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

La collana di Harley Quinn – Birds of Prey

L’occhio di Agamotto – Doctor Strange

Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero comprare

L’Unico Anello – Il Signore degli Anelli

La collana Targaryen di Daenerys – Game of Thrones

DC Comics, dal 4 Giugno inizia l’Era Panini Comics

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DC Comics, dal 4 Giugno inizia l’Era Panini Comics

Sta iniziando una nuova era nel mondo dei fumetti! Da giovedì 4 giugno partiranno ufficialmente le pubblicazioni DC Comics a cura di Panini Comics! Superman, Batman, Wonder Woman, Flash e Lanterna Verde sono solo alcuni dei supereroi dell’Universo DC – uno dei più grandi editori al mondo di fumetti e graphic novel in lingua inglese – che troveranno dunque nuova vita negli albi e nei volumi che Panini Comics renderà disponibili in formato cartaceo e digitale.

Le pubblicazioni DC Panini Comics si raggruppano in due linee di pubblicazione: i periodici spillati o brossurati, distribuiti in edicola e in fumetteria, e i volumi, distribuiti in fumetteria e in libreria. Tutte le informazioni e i dettagli (dalle date di uscita alle caratteristiche tecniche) sono disponibili sul sito ufficiale Panini Comics.

Le serie principali dell’Universo DC saranno dieci, distinte in albi spillati monografici confezionati con carta ad alta grammatura e tecniche di stampa all’avanguardia. Due i quindicinali, Batman e Superman, otto i mensili: Justice League, Wonder Woman, Batman/Superman, Lanterna Verde, Flash, Aquaman, Harley Quinn e DC Crossover (che raccoglierà tutti gli eventi che costituiranno la spina dorsale dell’Universo DC, a partire dalla miniserie Evento Leviathan che coinvolge tutti i più grandi detective del multiverso in un caso di spionaggio internazionale).

I numeri uno di questi titoli si raccolgono sotto il nome di City Edition: ogni copertina è infatti ambientata in una città italiana. A dar vita a queste illustrazioni esclusive per Panini Comics sono stati 10 artisti del mondo del fumetto: Lee Bermejo, Simone Bianchi, Lelio Bonaccorso, Giorgio Cavazzano, Matteo Cremona, Gabriele dell’Otto, Emanuela Lupacchino, Milo Manara, Francesco Mattina, Andrea Sorrentino. Si tratta di artwork unici, pezzi da collezione disponibili anche in una versione in serie limitata e rinominata per l’occasione Museum Edition (senza elementi grafici in copertina e stampata a colori su carta Tintoretto da 250 gr).

Ci saranno poi 5 numeri Alfa, albi celebrativi contenenti storie del passato e inedite, ognuno con una cover d’autore, disponibile anche in versione variant gold metallizzata: Mirka Andolfo (Wonder Woman), Jacopo Camagni (Flash), Giuseppe Camuncoli(Superman), Werther Dell’Edera (Lanterna Verde) e Carmine di Giandomenico (Batman). I 5 numeri potranno anche essere acquistati in un cofanetto celebrativo contenente la doppia versione di ogni albo e un’esclusiva litografia realizzata da Werther Dell’Edera.

A questi spillati, disponibili in edicola, fumetteria e in digitale, si aggiungerà anche la collana DC Best Seller, che ripubblicherà in formato tascabile le grandi saghe DC, a partire dal Batman di Scott Snyder e Greg Capullo. E ancora i nuovi volumi DC Black Label, l’etichetta nera di DC con le storie non in continuità con le serie regolari – più crude e for mature readers – scritti e disegnati da grandi autori che daranno la loro interpretazione, senza censure, dei più grandi supereroi del mondo.

Sul versante librario, la collana DC Library raccoglierà le migliori storie DC di sempre, dai grandi classici del passato (come Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller) ai capolavori moderni (come Superman: L’Uomo d’Acciaio di Brian Bendis). Non mancheranno poi le riproposte classiche: i volumi conclusivi del DC Rebirth, che riprenderanno esattamente nel punto in cui il precedente editore si è fermato, le storiche serie Vertigo, i corposi DC Omnibus con interi cicli entrati nella leggenda, e i DC Classics, che presenteranno il meglio delle storie Silver Age e Bronze Age dei comics. Siete pronti ad immergervi in un universo fantastico? La nuova era DC targata Panini Comics è iniziata!

Doppia Pelle con Jean Dujardin debutta in streaming

Doppia Pelle con Jean Dujardin debutta in streaming

Dopo aver aperto la 51esima Quinzaine des Réalisateurs del 72° Festival di Cannes ed essere presentato al Toronto International Film Festival, sarà disponibile anche per il pubblico italiano Doppia Pelle (Le Daim), eccentrica black comedy di Quentin Dupieux, apprezzato regista di opere particolarmente originali come Rubber e Réalité e conosciuto sulla scena musicale europea come Mr. Oizo.

A prestare il volto al protagonista Georges, uomo stravagante e ossessionato dalla sua giacca di pelle di daino, è il Premio Oscar Jean Dujardin, affiancato dal Premio César Adèle Hanel (Ritratto della giovane in fiamme120 battiti al minutoLa ragazza senza nome) nel ruolo di Denise, una cameriera appassionata di montaggio. Tra realtà e finzione cinematografica, la coppia darà vita a delle situazioni bizzarre e inverosimili, ai limiti della vera follia. Doppia Pelle sarà disponibile sulla piattaforma SKY (all’interno di Primafila Premiere) e MioCinema grazie ad Europictures a partire dal 22 giugno.

Lucy De Crescenzo, CEO di Europictures, sulla scelta di preferire una piattaforma digitale rispetto alla tradizionale uscita in sala, ha così commentato: “Sebbene la riapertura delle sale sia prevista per il 15 di giugno, ritengo che linee guida imposte dal governo siano difficili da attuare e praticare, come annunciato anche dall’ANEC. Non è mia intenzione estromettere la sala a favore dello streaming, ma credo che non ci siano i presupposti per portare un film come Doppia Pelle in sala in questo momento. Sarebbe un fallimento annunciato da ogni punto di vista. Doppia Pelle è un film d’autore che viene dal Festival di Cannes, e prodotti come questo hanno una maggiore ricezione nelle sale di città, in circuiti di ricerca, non sono film da Multiplex. In qualità di distributore che ha sempre portato tutti i sui film al cinema, vorrei che questa scelta di uscire direttamente in VOD sia un monito per comunicare che la ripartenza in questi termini non è perseguibile e che i protocolli vanno urgentemente rivisti.”

Cinecittà riapre al pubblico insieme al MIAC

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Cinecittà riapre al pubblico insieme al MIAC

Immergersi nelle storie raccontate dal mondo dell’audiovisivo è stato il passatempo preferito durante la quarantena: i personaggi di film e serie tv sono diventati per molti gli amici virtuali con cui condividere gli ultimi due mesi. Ora, grazie al DPCM Rilancio del 17 maggio, che regola le riaperture del patrimonio di musei e mostre del territorio italiano, è possibile mettere da parte il telecomando e tornare a vivere il cinema davvero da protagonisti assaporandone la magia e scoprendo i suoi segreti. Da venerdì 29 Maggio, ogni weekend dalle 10.00 alle 18.30, Cinecittà torna ad accogliere gli amanti della Settima Arte offrendo la possibilità di visitare in tutta sicurezza l’offerta espositiva degli Studios, realizzata e promossa da Istituto Luce-Cinecittà: le esposizioni permanenti di Cinecittà si Mostra, Felliniana e il MIAC, il Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.

E torna così fruibile anche il resto del patrimonio di Cinecittà: 40 ettari di spazio a disposizione, i monumentali set all’aperto e il grande parco centrale, abitato da elementi scenografici originali come la Venusia, la grande testa di donna usata per le riprese de Il Casanova di Federico Fellini.

Con Cinecittà si Mostra si viaggia nella storia del cinema italiano e degli Studios. L’esperienza di visita è suddivisa in due momenti distinti: il tour guidato con mediazione specializzata all’aperto conduce sui set grandi set permanenti di Roma Antica, Tempio di Gerusalemme e Firenze del 1400 , mentre filmati, costumi di scena e sale interattive sui mestieri del cinema, sono visitabili autonomamente all’interno degli edifici storici (con il percorso a senso unico indicato dalla segnaletica della Mostra). Una proposta che ogni anno vede crescere il gradimento del pubblico ormai stabilmente al di sopra delle 90mila presenze.

Nel centenario dalla nascita del regista de La dolce vita sarà possibile tornare a visitare anche Felliniana – Ferretti sogna Fellini, ulteriore percorso di Cinecittà si Mostra, che regala la straordinaria immersione nell’immaginario del Maestro rivisitato e creato dal suo scenografo, il tre volte premio Oscar Dante Ferretti, che con la sodale (a sua volta vincitrice di tre Oscar) Francesca Lo Schiavo ricostruisce attraverso ambienti scenografici – vere e proprie installazioni d’arte – luoghi, oggetti, ispirazioni, sogni dell’universo del regista. Entrare in Felliniana è come entrare non solo con gli occhi dentro un film di Fellini.

Così come si potrà entrare dentro 120 anni di storia dello spettacolo italiano con le video-installazioni e le esperienze immersive del MIAC, il nuovissimo Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Un percorso espositivo di 1600 metri quadri attraverso centinaia di filmati provenienti dalle più importanti cineteche d’Italia, e installazioni interattive, videoarte, percorsi multimediali, che sorprendono lo spettatore facendolo entrare nel lungo film che il cinema italiano, la TV e la Radio hanno prodotto dall’invenzione del cinematografo di fine ‘800 fino alle serie tv di oggi. Un viaggio sorprendente, spiazzante, vivacissimo, già salutato con entusiasmo dalla stampa italiana e da tante testate internazionali.

“Riuscire a riaprire le mostre e il museo permettendo così al grande pubblico di tornare a camminare per i viali alberati che hanno visto passare i volti più importanti del cinema nazionale e internazionale è uno sforzo importante che testimonia quanto la nostra volontà di portare avanti la mission di conoscenza e valorizzazione del patrimonio degli Studi di Cinecittà non abbia perso priorità nemmeno con lo stop imposto dall’emergenza Covid-19” commenta Giancarlo Di Gregorio, direttore di Cinecittà si Mostra. “Tempio del cinema in Italia dal 1937, anno della sua fondazione, Cinecittà coniuga l’attività di polo di produzione e realizzazione di opere cinematografiche con quella di struttura espositivo-museale in continuo ampliamento già dal 2011: siamo sicuri che la ripresa delle visite guidate, seppure in questa prima fase con una frequenza inferiore, rappresenterà l’occasione per tornare a vivere la città di Roma e il tempo libero in modo diverso, non solo in sicurezza e con tranquillità ma anche con intelligenza. Siamo inoltre fiduciosi di poter riprendere già nelle prossime settimane le nostre proposte dedicate alle famiglie e ai ragazzi, due pubblici che in questi anni non hanno mai perso occasione di dimostrarci il proprio affetto”.

A partire dal mese di Giugno su prenotazione ([email protected]) saranno disponibili anche le visite In Famiglia che offrono un’esperienza di attività completamente all’aperto per nuclei familiari, pensata per essere condivisa da grandi e piccoli nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per la salute.

Batman Begins vs Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: qual è il migliore?

La trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan è probabilmente la trasposizione delle avventure di Batman sul grande schermo più amata e apprezzata di sempre. Molti fan concordano sul fatto che tutti e tre i film della trilogia abbiano lo stesso valore, sia per quanto riguarda la costruzione del racconto sia per quanto concerne la messa in scena.

Eppure, altri sono fermamente convinti che il miglior film della trittico di Nolan sia Il Cavaliere Oscuro del 2008, mentre a lungo si discute su quale sia il degno successore nella classifica dei migliori, se Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno o Batman Begings. Abbiamo provato a mettere i due film a confronto, cercando 10 motivi (5 per ogni titolo) per cui entrambi potrebbe effettivamente rappresentare il “secondo” miglior film della trilogia dopo Il Cavaliere Oscuro: 

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: il Bane di Tom Hardy

Una delle cose migliori e forse più belle di Batman in quanto personaggio, oltre ad essere ben scritto e molto complesso, è che probabilmente ha la migliore galleria di nemici nella storia dei fumetti. Joker è naturalmente al primo posto, perché oltre ad essere la sua nemesi, è spesso considerato uno dei migliori cattivi di sempre, insieme a Darth Vader. Tuttavia, anche Bane è cattivo degno di nota, che purtroppo – fino all’uscita de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno – non ha avuto la giustizia che meritava sul grande schermo.

Bane è stato pensato per essere un’antagonista fisicamente dominante ma anche intelligente, caratteristica quest’ultima che nel film Batman & Robin del 1997 è stato totalmente ignorata. Christopher Nolan e Tom Hardy hanno reso giustizia a Bane dando vita a un personaggio con un’intensa fisicità, che emana costantemente un’aria di feroce intimidazione. A metà tra terrorista e guerrigliero, in qualche modo il Bane di mostra un’eleganza nel suo aspetto che, parallelamente, è un segnale di forza da non sottovalutare…

Batman Begins: lo Spaventapasseri di Cillian Murphy

Batman Begins ha regalato ai fan un’altra eccellente interpretazione di uno dei cattivi più iconici nella mitologia di Batman. Nonostante sia un villain di supporto, lo Spaventapasseri è un personaggio che è stato scritto e interpretato brillantemente. Insieme alla sceneggiatura, Cillian Murphy è stato in grado di regalare una performance davvero notevole. Nei fumetti Jonathan Crane/Spaventapasseri viene mostrato essenzialmente come uno squilibrato.

Batman Begins, pur rispettando il personaggio, ne ha stravolto la storia da un punto di vista creativo. Crane è sempre uno psicopatico, ma nasconde la sua follia dietro un aspetto professionale dovuto ai suoi studi e alla sua professione, cosa che nei fumetti non viene messa così in evidenza. A mano a mano che ci addentriamo nella storia, scopriamo il lato più sadico di Crane, con la storia che riesce ad incorporare sapientemente la celebre maschera del cattivo senza ricorrere ad un costume vero e proprio che avrebbe certamente stonato con il tono generale del film.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: eventi su larga scala

Gli eventi su larga scala narrati in Batman Begins sono abbastanza importanti se si tiene in considerazione l’intera trilogia, ma Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno parla di eventi e situazioni che sono molto più radicati all’interno della mitologia. Alcune storyline possono risultare meno approfondite di altre quanto nel contesto generale del film si parla di eventi che hanno una risonanza a dir poco massiccia, ma non è questo il caso de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno

Insieme alla sceneggiatura, un esempio in tal senso è sicuramente l’eccellente ritratto che Tom Hardy è riuscito a dare di Bane, l’antagonista principale del film. La storyline del personaggio si adatta alla perfezione nella storia dell’intera trilogia e, cosa ancora più importante, in quella personale di Bruce Wayne/Batman.

Batman Begins: l’inizio del viaggio dell’eroe

Un altro grande merito della trilogia è quello di aver fortemente catalizzato l’attenzione sul “viaggio dell’eroe”, dall’inizio alla fine. Anche se Il Cavaliere Oscuro è senza dubbio il miglior film della trilogia, il primo e il terzo film sono decisamente superiori in quanto la storia è fortemente legata alla figura di Bruce Wayne, guidata dalle sue scelte e dalle sue motivazioni.

Essendo una storia di origini (anche piuttosto efficace), Batman Begins cattura i primi momenti distintivi della vita di Bruce e gli anni formativi che precedono i suoi primi giorni in qualità di Batman. Inoltre, il film gioca in maniera eccellente sul concetto di paura: Bruce si allena per diventare un eroe, prima di rendersi conto che la vendetta o la morte non sono la risposta, abbracciando una volta per tutte le paure e usandole come armi contro i criminali di Gotham.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: la fine del viaggio dell’eroe

Si può tranquillamente sostenere che la fine del viaggio di Bruce Wayne da eroe sia tanto importante quanto il suo inizio. Ciò è uno degli aspetti più belli de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, che in questo senso rappresenta la conclusione ideale di Batman Begins. Anche il finale, così come il primo film, è fortemente incentrato sulla figura di Bruce Wayne e sulle sue scelte.

Dopo una lunga pausa, Bruce tornò ad agire in qualità di Batman trasudando una certa spavalderia e sottovalutando non solo la minaccia, ma anche se stesso, perdendo di vista ciò che lo rende davvero forte. Una volta in prigione, afferma addirittura di non avere paura, ma di essere soltanto arrabbiato: si dimentica del fatto che abbracciare le sue paure rappresenta proprio il suo più grande punto di forza. Il film si chiude con Bruce che capisce di non poter più indossare il mantello e che è arrivato il momento di tramandare la sua eredità ad un degno successore…

Batman Begings: l’essenza di “Anno Uno”

Prendere ispirazione dalle storie a fumetti per cercare di creare un live action memorabile è quasi sempre la strada più giusta da seguire. Ciò risulta ancora più evidente quando si tratta di un personaggio profondo come Batman, con una pletora di storie eccellenti che lo definiscono e da cui poter attingere. Essendo una storia di origine, Batman Begins prende in prestito diversi elementi di “Anno Uno”, riuscendo a catturare con successo l’essenza di ciò che ha reso quella run così amata.

Il film spazia dal mettere in evidenza l’intenso allenamento di Bruce, fino al modo in cui Bruce cerca di acclimatarsi al mantello di Batman, per non parlare dell’eccellente costruzione della relazione tra lui e il Commissario Gordon, una dinamica chiave non solo in tutta la trilogia, ma anche nell’intera mitologia del personaggio.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: Bruce al suo “peggio”

Bruce/Batman le prende di santa ragione durante l’intera trilogia. Ne Il Cavaliere Oscuro abbiamo addirittura visto un Batman assumersi la responsabilità per la “caduta” di un “Cavaliere Bianco” che avrebbe dovuto prendere il suo posto nella vigilanza sulla città di Gotham. Tuttavia, Bruce viene rappresentato al livello più basso di umanità nel capitolo finale della trilogia.

Un Batman troppo sicuro di sé viene demolito fisicamente per mano di Bane: il suo passato torna a perseguitarlo ed è persino costretto ad assistere impotente al disfacimento della sua città. Ciò è dovuto in parte alla brillante ispirazione dalla serie a fumetti “Knightfall”.

Batman Begins: il Ra’s Al Ghul di Liam Neeson

Batman Begins porta alla luce un altro cattivo di Batman davvero eccellente, ma forse meno conosciuto, ossia Ra’s Al Ghul, capo della Lega degli Assassini. La trama incorpora brillantemente il personaggio e la sua evoluzione nella storia di origine ispirata ad “Anno Uno”.

Liam Neeson ha regalato un’altra memorabile performance, oltre ad essersi dimostrato la scelta perfetta per Ra’s Al Ghul: la presenza forte ed elegante dell’attore nordinrlandese si è sposata perfettamente con la potente dinamica del Bruce di Christian Bale.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: l’arco narrativo

Le influenze e le ispirazioni dagli archi narrativi presenti nei fumetti sono stati fondamentali per rendere la trilogia eccezionale. Il primo film ha usato “Anno Uno”, il secondo “Il Lungo Halloween” e “The Killing Joke”, e il finale “Knightfall” e “Terra di Nessuno”. Tutte queste ispirazioni sono state trattate con grande rispetto, ma rispetto al primo film, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno fonde due archi per creare una premessa incredibilmente scoraggiante.

L’inclusione di Bane e la distruzione iniziale di Batman furono sapientemente reinventate attraverso “Knightfall”, ma aggiungendo ad esso il taglio della Gotham proveniente dai disegni di “Terra di Nessuno”: lasciandola la città gestita dai terroristi guidati da Bane, però, è stata una svolta decisiva per la storia raccontata nel film.

Batman Begings: il Bruce Wayne di Christian Bale

Christian Bale interpreta il ruolo di Bruce Wayne/Batman nella trilogia. Essendo però Batman Begins più incentrato sul personaggio, è probabilmente il capitolo della trilogia a contenere la migliore performance dell’attore britannico naturalizzato statunitense.

Bale, vincitore dell’Oscar per The Fighter, mostra la sua versatilità anche in Batman Begins, dimostrandosi forse una delle migliori incarnazioni di Bruce Wayne. Da un lato incarna perfettamente la presenza grezza e potente di Batman; dall’altro, tutte quelle sfumature e quei tormenti del Bruce nasconde dietro la “maschera” da playboy milionario.

Fonte: Screen Rant

Star Wars: qual è il mistero dietro ai Fantasmi di Forza?

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Star Wars: qual è il mistero dietro ai Fantasmi di Forza?

Con più di dieci film, decine di videogiochi, centinaia di libri, fumetti e altre storie su ogni mezzo immaginabile, si potrebbe pensare che non ci siano misteri nel mondo di Star Wars, ma la verità è che si sono ancora alcuni dettagli non sviscerati e non ancora troppo chiari ai fan e agli spettatori. Dopotutto, la galassia lontana lontana è sempre stata un grande enigma e ha esercitato fascinazione sin dal suo esordio, su tutto, la Forza, le sue manifestazioni e i Fantasmi di Forza.

Oltre ogni tipo di enigma ed espediente narrativo o potere Jedi, il concetto di Fantasmi di Forza è sempre stato di grande fascino e complessità. Tutti i cavalieri Jedi possono trasformarsi in Fantasmi di Forza? Questi esseri possono interagire con il mondo reale? Possono essere utili praticamente all’eroe oppure essere solo da guida e consiglio per chi è vivo e combatte il Lato Oscuro? La storia vista nei film ci dà risposte contrastanti.

Come funzionano davvero i Fantasmi di Forza in Star Wars?

Ad esempio, all’inizio si pensava che quella dei Fantasmi di Forza fosse una specialità di Yoda e Obi-Wan, ma poi abbiamo visto che anche Darth Vader, riscattatosi in Anakin Skywalker alla morte, ha raggiunto la forma di Fantasma di Forza. Vuol forse dire che l’espressione “diventare tutt’uno con la Forza” che si suole dire alla morte di un Jedi, indica l’automatica capacità di diventare Fantasma? Oppure è solo un modo di dire che riguarda il ricongiungersi con le forze dell’universo?

Secondo una nuova teoria apparsa su Reddit, la verità sta in un concetto familiare ai fan di Star Wars, ovvero il famoso Equilibrio della Forza. Come sottolinea Redditor, il lato oscuro e la luce non compensano l’equilibrio, in quanto è quasi sempre la luce a vincere, lo abbiamo visto alla fine della trilogia originale e alla fine della trilogia sequel. Invece, il vero equilibrio viene raggiunto solo attraverso la Forza vivente e la Forza cosmica. La sesta stagione di Star Wars: The Clone Wars tocca brevemente questo argomento quando Yoda sente la voce di Qui-Gon Jinn.

L’equilibro nella Forza non è tra lato chiaro e lato oscuro?

Come spiega il Maestro Jedi morto, queste due incarnazioni della Forza, cosmica e vivente, si mescolano anche dopo la morte, motivo per cui egli è in grado di comunicare con il mondo dei vivi sotto forma di Fantasma di Forza. Pertanto, nonostante la sua fedeltà al lato oscuro per gran parte della sua vita, l’equilibrio della Forza cosmica e vivente ha permesso ad Anakin di diventare un Fantasma della Forza.

Certo, questa nuova teoria sembra andare a minare il concetto di equilibrio nella Forza che è alla base del combattimento giusto nel franchise, ma sembra anche interessante per capire in che modo il mondo dei Jedi versati nell’uso della Forza ha la possibilità di tornare sotto questa forma mistica ed affascinante.

Jurassic World: Dominion sarà “l’inizio di una nuova era” per la saga

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Il franchise di Jurassic Park continuerà dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion, che a quanto pare rappresenterà l’inizio di una nuova era nell’ambito del franchise. Nel lontano 1993, Steven Spielberg ha creato una delle saghe più remunerative di sempre; alcuni anni fa, precisamente nel 2015, il franchise è stato rilanciato grazie a Jurassic World con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, film che ha infranto nuovi record d’incassi e ha confermato quanto il pubblico sia ancora affezionato agli iconici dinosauri.

Anche se il sequel Jurassic World: Il Regno Distrutto è stato accolto più freddamente e ha anche incassato di meno al botteghino, la Universal era comunque intenzionata a concludere la nuova trilogia. Colin Trevorrow ha firmato per tornare a dirigere Jurassic World 3, nel quale ha coinvolto anche gli attori storici del franchise originale, ossia Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, che rivedremo tutti nel nuovo film.

Dal momento che Jurassic World: Dominion chiuderà ufficialmente la nuova trilogia, molti fan si chiedono se la saga avrà ancora un futuro sul grande schermo. In una recente intervista con Collider, lo storico produttore del franchise Frank Marshall ha confermato che ci sono già dei piani per far sì che la saga di Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita nelle sale di Dominion.

La saga di Jurassic Park continuerà anche dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion

Marshall ha spiegato che Jurassic World: Dominion non è mai stato concepito come la fine del franchise, ma soltanto come l’ultimo capitolo della nuova trilogia. Il produttore ha spiegato che Jurassic World 3 sarà “l’inizio di una nuova era” per la saga, dichiarando: “In questo nuovo film i dinosauri saranno sulla terraferma. Saranno tra noi… e spero che ci rimarranno ancora per un po’ di tempo.”

Il fatto che un franchise come Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion (attualmente fissata per il 2021), non dovrebbe sorprendere più di tanto: la Universal Pictures, infatti, ha guadagnato quasi 3 miliardi di dollari grazie ai primi due film della nuova trilogia e il ritorno del cast originale in Jurassic World 3 potrebbe assicurare un altro successo al botteghino.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar Sy. Laura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Hugh Jackman, Wolverine nel MCU? James Mangold favorevole

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Hugh Jackman, Wolverine nel MCU? James Mangold favorevole

Anche il regista di Logan, James Mangold, vuole che Hugh Jackman torni ad intepretare Wolverine nel MCU, a patto che la storia che vedrà il debutto del personaggio nell’universo condiviso sia buona. Tre anni fa, Mangold e Jackman hanno unito le forze per Logan, film che ha rappresentato il canto del cigno dell’attore australiano nei panni dell’iconico mutante dei fumetti.

Logan è considerato uno dei miglior cinecomics di sempre, ed è anche riuscito ad ottenere una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Molti fan concordano sul fatto che il film rappresenti l’addio ideale di Jackman al personaggio, un modo estremamente toccante attraverso cui è stato chiuso l’arco narrativo dello stesso. Dopo l’uscita di Logan, la Disney ha acquistato l’ex 20th Century Fox e i Marvel Studios sono nuovamente tornati in possesso dei diritti cinematografici degli X-Men.

I fan non vedono l’ora di vedere i personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby entrare a far parte della grande famiglia cinematografica Marvel, nonostante alcuni siano rimasti abbastanza delusi dal fatto che l’accordo sia stato siglato ufficialmente dopo l’addio di Hugh Jackman al personaggio di Wolverine. I fan avrebbero adorato vedere il Wolverine di Jackman al fianco degli altri eroi del MCU, idea che a quanto pare avrebbe fatto la felicità anche di James Mangold: secondo il regista, l’importante è che l’ingresso del mutante nel MCU attraverso l’incarnazione dell’attore australiano abbia un senso narrativo.

Anche James Mangold vuole che Hugh Jackman interpreti Wolverine nel MCU, ma ad una condizione…

In una recente intervista con ComicBook, Mangold ha parlato proprio della possibilità che Jackman interpreti Wolverine nel MCU. Il regista ha spiegato che, se la sceneggiatura del film funziona e il MCU è in grado di fare qualcosa di realmente utile con il personaggio, allora non ci sarebbero assolutamente problemi:

“Sarebbe sorprendente se Hugh tornasse a vestire i panni di Wolverine. Sul web non fanno altro che parlarne, che scambiarsi voci, rumors… e in genere queste cose generano guadagni, oltre che dibattiti. Non sono preoccupato, l’importante è che qualcuno abbia una buona idea. Se poi c’è bisogno di farlo soltanto per fare soldi, e alla fine si realizza un film completamente vuoto, allora la cosa mi metterebbe tristezza.”

La prossima volta che vedremo Wolverine al cinema, sarà sicuramente nel Marvel Cinematic Universe e sarà sicuramente con un altro volto. Certo, sarà difficile per i fan imparare ad accettare un altro attore nei panni del mutante canadese, ma se un attore alto e bello è riuscito ad entrare nei cuori degli spettatori interpretando un personaggio che dovrebbe essere, su carta, basso brutto e sgradevole, chiunque può tentare l’impresa di sostituire Hugh Jackman.

Venezia 2020 si farà, le parole di Luca Zaia, governatore del Veneto

Il Festival del cinema di Venezia 2020 proseguirà come previsto per questo autunno, a confermarlo è Luca Zaia, il governatore del Veneto. Il governatore ha dichiarato che il festival cinematografico più longevo del mondo, che dovrebbe svolgersi dal 2 al 12 settembre, è ancora attivo. La conferma ufficiale arriva pochi giorni dopo che la Biennale di Venezia, che sovrintende al festival del cinema tra una serie di altri eventi artistici, spostando la sua Biennale di Architettura al 2021, ha invece annunciato che le date per la manifestazione legata al cinema erano rimaste invariate.

Zaia ha dichiarato domenica che la Biennale di Architettura è stata rinviata a causa di complicazioni nella costruzione dei padiglioni necessari. Il festival del cinema continuerà, anche se ha avvertito che probabilmente ci saranno meno film quest’anno. All’inizio di maggio, la lettera, firmata dal direttore artistico di Venezia Alberto Barbera, aveva lo scopo di valutare quanti registi, attori e produttori erano disposti a partecipare al festival.

“Sappiamo che sarebbe semplicemente impossibile pianificare un festival senza sapere se tutti voi siete disposti a utilizzare il Festival per dare un nuovo inizio e un segnale forte per mantenere vivo il cinema, anche in questi tempi difficili”, ha scritto Barbera. La lettera ha anche chiesto ai produttori e agli agenti di vendita “la concreta possibilità di portare (talent) per accompagnare i film invitati”.

Il festival di Venezia 77 si farà

Evidentemente, gli organizzatori – che avrebbero dovuto prendere una decisione alla fine di maggio – sono ora fiduciosi che il festival sia in grado di andare avanti come previsto, anche se quest’anno l’aspetto dell’evento sarà diverso, poiché le misure di salvaguardia della salute pubblica devono essere prese in considerazione e l’organizzazione del festival non ha ancora specificato quali saranno i parametri e le misure di sicurezza da adottare.

Già in precedenza, i portavoce del Festival di Venezia avevano dichiarato che il festival non avrebbe seguito la strada virtuale, ma avevano chiarito nel loro sondaggio di settore che stavano prendendo in considerazione una “sala di proiezione virtuale, utilizzando una piattaforma online sicura” per coloro che non sarebbero stati in grado di partecipare ma che si erano comunque accreditati. A gennaio, il festival ha rivelato che Cate Blanchett sarebbe stata la presidente della giuria.

L’Italia riaprirà i suoi confini per i viaggiatori europei il 3 giugno, rinunciando alle restrizioni obbligatorie di quarantena per i viaggi in entrata. Il paese, che è stato tra i più colpiti dal coronavirus in Europa, sta uscendo lentamente dal blocco nelle ultime settimane, anche se finora ha registrato 32.785 vittime.

Fonte: Variety

Dallas Buyers Club: 10 cose che non sai sul film

Dallas Buyers Club: 10 cose che non sai sul film

Con il plauso generale della critica, il film Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée, si è affermato come uno dei titoli di punta del 2013. Vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, questo non ha solo portato alla luce una storia realmente accaduta, ma ha anche decretato l’inizio di una nuova fase della carriera del suo protagonista, Matthew McConaughey.

Ecco 10 cose che non sai di Matthew McConaughey.

Parte delle cose che non sai sul film

Dallas Buyers Club storia vera

Dallas Buyers Club: la trama del film

10. È ispirato ad una storia vera. Ambientato tra il 1985 e il 1988, il film segue la vita del texano Ron Woodroof, appassionato di rodeo dalla sregolata condotta a base di alcool, droga e sesso. Dopo il rapporto avuto con una tossicodipendente, apprende di aver contratto l’HIV, proprio nel periodo di massima diffusione dell’AIDS. Con un’aspettativa di vita di soli trenta giorni, Woodroof decide di importare illegalmente i medicinali necessari a combattere la malattia.

Dallas Buyers Club: la storia vera

9. Sono state apportate alcune modifiche. Non esiste molta documentazione sulla vera storia narrata nel film. Per raccontarla, i due sceneggiatori si sono basati sulle lunghe interviste che fecero personalmente a Woodroof nel 1992. Nel corso degli anni, rielaborarono poi quanto ottenuto per arrivare ad una sceneggiatura piuttosto fedele ma con alcune libertà narrative. Questa venne poi acquistata nel 2012.

8. Woodroof non prendeva attivamente parte ai rodeo. All’interno del film, tanto all’inizio quanto alla fine, il protagonista viene visto mettersi alla prova cavalcando un toro nel rodeo. Questo non avveniva nella realtà, dove Woodroof partecipava a questi eventi solo come spettatore, ed è piuttosto una libertà che i due sceneggiatori si presero, rendendola una metafora sulla volontà del protagonista di sfidare la sorte.

7. Il personaggio di Rayon non è ispirato ad una persona realmente esistente. Tra le libertà che i due sceneggiatori si sono presi per il film, vi è quella relativa al personaggio del transgender Rayon, interpretato dall’attore Jared Leto. Questi non esiste nella realtà, ed è piuttosto ispirato a varie persone intervistate. Il personaggio venne inoltre scritto per permettere al protagonista di avere una spalla che portasse il protagonista a scontrarsi con i propri pregiudizi.

Dallas Buyers Club è su RaiPlay

6. È disponibile in streaming. Per chi desidera vedere o rivedere il film, sarà possibile farlo semplicemente accedendo alla piattaforma streaming di RaiPlay. Questa è totalmente gratuita. Non occorrerà attivare alcun abbonamento, ma basterà invece iscriversi per poter avviare in modo estremamente semplice la riproduzione del film.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dallas Buyers Club Jared Leto

Dallas Buyers Club: gli attori del film

5. Matthew McConaughey ha perso numerosi chili. Per ricoprire il ruolo del protagonista, e la sua progressiva decadenza fisica, McConaughey si è sottoposto ad una notevole trasformazione fisica, che lo ha portato a perdere circa 21 chili. L’attore, dopo anni di ruoli spesso simili tra loro, aveva infatti deciso di mettersi alla prova con un ruolo più impegnativo da un punto di vista fisico e interpretativo.

4. I due protagonisti hanno trionfato agli Oscar. Per il loro ruolo nel film, sia McConaughey che Leto, hanno trionfato ai premi Oscar del 2014. Il primo vinse il premio come miglior attore protagonista, il secondo come non protagonista. Per entrambi si trattava della loro prima nomination, e contribuì a consacrarne le carriere.

3. Diversi attori erano stati presi in considerazione per il film. Il film ebbe una gestazione di circa vent’anni, e numerosi nomi si legarono al progetto nel corso di questi. Inizialmente, negli anni Novanta, si era pensato all’attore Woody Harrelson per dar vita a Woodroof, ma il progetto non si realizzò. In seguito, anche Brad Pitt e Ryan Gosling furono in lizza per il ruolo. Quando nel 2012 il progetto prese finalmente vita, oltre a McConaughey e Leto vennero considerati per dei ruoli non specificati anche gli attori Hilary Swank e Gael Garcia Bernal, i quali tuttavia non finirono con il recitarvi.

Dallas Buyers Club: il ruolo di Jared Leto

2. Si è trasformato fisicamente. Noto per le sue trasformazioni fisiche, Leto si è sottoposto per il film ad una dieta di soli liquidi che lo ha portato a perdere circa 13 chili in brevissimo tempo. Anche nel suo caso, infatti, era importante mostrare il deteriorarsi del fisico del suo personaggio, il transgender Rayon. Nel ritirare il suo Oscar, Leto ha poi dichiarato di non volersi più sottoporre a simili “torture”.

1. È sempre rimasto nel personaggio. Ricordando l’esperienza delle riprese, Leto ha raccontato di come la rapida perdita di peso lo abbia portato a sentirsi una persona differente tanto nel modo di camminare quanto in quello di parlare. L’attore ha sfruttato tale sensazione per rimanere nel personaggio anche durante la pausa tra una ripresa ed un’altra.

Fonte: IMDb, Slate

 

L’Uomo d’Acciaio: il riferimento a Watchmen che nessuno ha notato

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L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder, il film con Henry Cavill che ha dato ufficialmente il via al DCEU, contiene un collegamento a Watchmen che nessuno ha notato. Snyder è noto per i dettagli a volte impercettibili che vengono disseminati nei suoi film, che spesso necessitano di una seconda visione per poter essere colti tutti al meglio. Di recente il regista ha partecipato ad un #QuartantineWatchParty de L’Uomo d’Acciaio e, oltre ad aver annunciato ufficialmente l’uscita della Snyder Cut di Justice League, ha anche rivelato nuovi dettagli sul cinecomic del 2013 dedicato all’eroe kryptoniano.

Il #QuartantineWatchParty si è rivelato un’esperienza assolutamente imperdibile per i fan del regista, con lo stesso che ha passato il tempo a discutere di alcune delle sue easter-egg preferite, soprattutto quelle che nessuno aveva mai notato. Tra queste, ad esempio, figura la luna frantumata di Krypton, destinata a prefigurare l’arrivo di Doomsday nel nascente  – all’epoca – DCEU; ancora, il regista ha parlato anche di una breve scena con Alessandro Juliani, che nel film interpreta il sergente Sekowsky che aiuta il Dr. Emil Hamilton a cercare una nave kryptoniana, e che nella serie prequel Smallville interpretava proprio Hamilton.

Durante l’evento, però, i fan hanno avuto la possibilità di scoprire collegamenti ancora più profondi tra L’Uomo d’Acciaio e i precedenti lavori di Zack Snyder. Tra questi, anche un easter-egg di Watchmen del 2009, diretto sempre da Snyder: come riportato da Screen Rant, ad uno sguardo più attento è possibile notare che lo screensaver del personaggio di Sekowsky è un’immagine della superficie di Marte; questo è un chiaro riferimento a Watchmen, dove sempre Juliani interpretava lo scienziato della NASA che individuò il Dr. Manhattan sul Pianeta Rosso.

Un riferimento a Watchmen è presente ne L’Uomo d’Acciaio… e forse non lo avete notato!

Un dettaglio del genere, sicuramente sfuggito agli occhi dei più, indica in realtà quanto Snyder pensi a collegare i suoi film tra loro. Sebbene Watchmen sia tecnicamente una proprietà della DC, nei fumetti esiste in un universo separato rispetto alla run tradizionale della DC Comics: i due universi si sono poi intrecciati nel famoso “Rebirth” di Geoff Johns, nella quale veniva spiegato che una forza oscura e misteriosa era responsabile per aver “rubato” cinque anni di vita, amore e speranza agli eroi.

Nel 2018, alcune news sembravano aver confermato che Henry Cavill fosse definitivamente uscito dal DCEU. Lo scorso anno, però, è stato lo stesso attore a dichiarare di non aver ancora rinunciato al ruolo, nonostante i piani per riportare Superman sul grande schermo non siano ancora chiari e definiti.

Ricordiamo che al momento Henry Cavill è la star della serie The Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una conferma ufficiale.

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling è la serie tv del 2009 ideata da Fanny Robert e Sophie Lebarbier per TF1 e racconta le vicende della Police nationale parigina. La serie è composta da ben 10 stagion ied è attualmente in corso.

Profiling: quando esce e dove vederla in streaming

La prima stagione ha fatto il suo debutto in Francia nel 2009 ed è tutt’ora in onda su TF1. In Italia la serie è disponibile su Fox Crime e sul digitale terrestre da Cielo.

Profiling: la trama e il cast

La serie tv racconta della criminologa Chloé Saint-Laurent che viene assegnata come consulente dal commissario Lamarck alla squadra investigativa della polizia criminale guidata da Matthieu Pérac. Nella risoluzione dei casi d’omicidio Chloé ha un approccio molto particolare con i delitti che si trova ad affrontare: la sua forte empatia la porta a pensare come l’assassino o la vittima, estraniandosi da tutto e da tutti, e scontrandosi quindi con quello più solido e metodico del poliziotto. Entra poi in scena l’ispettore Rocher, un poliziotto pragmatico e poco avvezzo alle gentilezze e alle chiacchiere. Nonostante questo carattere irritabile egli è ben disposto verso la psicologa Saint-Laurent, consapevole del valore della stessa. Dopo la partenza di Chloé, la protagonista della serie diventa Adèle Delettre.

In Profiling protagonisti sono Chloé Saint-Laurent (stagioni 1-6, guest 7), interpretata da Odile Vuillemin, Comandante Matthieu Perac (stagioni 1-2, guest 7), interpretato da Guillaume Cramoisan, Comandante Thomas Rocher (stagioni 3-in corso), interpretato da Philippe Bas, Tenente Hippolyte de Courtène (stagioni 1-in corso), interpretato da Raphael Ferret, Commissario Grégoire Lamarck (stagioni 1-9, guest 10), interpretato da Jean-Michel Martial, Tenente Fred Kancel (stagioni 1-5), interpretata da Vanessa Valence, Adèle Delettre/Camille Delettre (stagioni 4-9, ricorrente 6), interpretata da Juliette Roudet, Emma Tomasi (stagioni 6-8), interpretata da Sophie de Fürst, Jessica Kancel (stagioni 7-in corso, ricorrente 4-6, guest 5), interpretata da Julia Piaton (st. 4-6) e da Diane Dassigny (st. 7-in corso), Olivia Lathis (stagione 9-in corso), interpretata da Nilusi Nissanka, Jacques Bèrault (stagione 10-in corso), interpretato da Guy Lecluyse e Tamara Marthe (stagione 10-in corso), interpretata da Shy’m.

Profiling: la prima stagione

Nel primo episodio che si intitola “Moins que rien” Chloe Saint-Laurent, una psicologa specializzata in criminologia, viene inserita nella squadra del comandante Matthieu Perac. I colleghi non sono entusiasti dell’arrivo della ragazza e ne sottovalutano le potenzialità. Una donna viene trovata morta vicino a dei cassonetti. Chloe e Mattieu scoprono che la vittima è una mitomane che assume l’identità di altre persone. I primi sospetti sono rivolti al fratello della donna che hai dei piccoli precedenti per episodi di violenza.

Nel secondo episodio che si intitola “Sans rémission” – “Il veleno e la cura” Un giovane oncologo viene trovato morto nel suo studio. Dalle analisi risulta che è stato avvelenato con il siero di belladonna. I primi sospetti sono rivolti al padre della vittima e a un naturopata che si oppone alla fissazione dei due medici per le cure invasive. Il caso sembra toccare da vicino Matthieu, dal momento che il fratello era morto di cancro. Grazie all’assistente del naturopata, Matthieu riesce a capire chi ha rubato la belladonna: si tratta di una ragazza che era in cura dalla vittima.

Nel terzo episodio che si intitola “Il figliol prodigo” Il corpo di un giovane avvocato viene trovato morto nelle fogne della città. Dopo avere parlato con il compagno di stanza della vittima, Matthieu e Chloe interrogano uno psicologo a cui il giovane si era rivolto dopo aver perso una causa importante in tribunale. Lo specialista aveva utilizzato l’ipnosi e aveva fatto scoprire al ragazzo di essere stato rapito quando aveva solo due anni. Chloe e Matthieu interrogano la madre/rapitrice che confessa di avere avuto un litigio col giovane, ma di non averlo ucciso.

Nel quarto episodio che si intitola “Il paradiso perduto” La giovane moglie di un ricco commerciante viene trovata pugnalata sul bordo della piscina di casa. Chloe e Matthieu indagano sul marito della vittima, che è sparito ed è il primo sospettato. Quando viene ritrovato morto nel bagagliaio della sua auto, i sospetti ricadono sull’ex moglie, che era al corrente della gravidanza della giovane donna. Avendo un alibi attendibile, i sospetti si spostano sul figlio della vittima, ma risulta essere colpevole solo del furto di 100000 € dalla cassaforte del padre.

Nel quinto episodio che si intitola “Una persona perbene” Un attivista rimane ucciso nell’incendio di un residence. Matthieu e Chloe danno la notizia alla giovane moglie che, in stato interessante, ha un malore e viene portata in ospedale dove partorisce, ma si rifiuta di prendere in braccio il piccolo. In un primo momento, Matthieu pensa che ad appiccare l’incendio sia stato proprio il proprietario della struttura, ma dimostra di non aver nessun interesse e comunque ha un alibi. Dopo accurate ricerche, risalgono a colui che ha dato fuoco all’immobile, un attivista compagno della vittima il quale però non ha ucciso l’uomo. Chloe intuisce che il colpevole è un’altra attivista, ma col suo modo di fare un po’ sopra le righe, compromette importanti prove per incriminarla.

Nel sesto episodio che si intitola “Dietro la maschera” Chloe e Matthieu decidono di mettere da parte le loro divergenze per aiutare un uomo che si è rivolto a loro per ritrovare la figlia, scomparsa da sei mesi. Per prima cosa si rivolgono alla sua migliore amica che, grazie a Chloe, le dà il nome di un ragazzo con cui l’amica si sentiva in internet da un po’. Tramite l’indirizzo IP, scoprono che in realtà, la ragazza era caduta nella rete di un maniaco, nonché padre di una compagna di classe, ma in realtà, era la ragazza, con le sue amiche, ad aver organizzato tutto per ridere alle spalle della scomparsa. Grazie a un video girato dalle ragazze, risalgono a un taxi appartenente a un anziano deceduto, ma ora in possesso del figlio, pregiudicato per molestie sessuali.

La cattedrale del mare: trama, cast, episodi e dove vederla

La cattedrale del mare: trama, cast, episodi e dove vederla

La cattedrale del mare è la serie tv di origine spagnola diretta da Jordi Frades, Salvador García Ruiz e basata sull’omonimo romanzo scritto da Ildefonso Falcones, segue un servo della gleba che vuole cambiare il suo destino. La miniserie è scritta da Ildefonso Falcones, Rodolf Sirera, Sergio Barrejón, Antonio Onetti.

La cattedrale del mare: dove vederla in streaming

La prima stagione de La cattedrale del mare è disponibile su Netflix. La serie ha debuttato 1º settembre 2018. In chiaro, è attualmente in onda su Canale 5.

La cattedrale del mare: la trama e il cast

La serie ambientata a Barcellona nel XIV secolo, racconta uno dei momenti più prosperi della sua storia: la città è cresciuta fino alla Ribera, un umile quartiere di pescatori, dove si sta costruendo la chiesa di Santa María del Mar. In questo contesto un servo, Arnau Estanyol, arriva a Barcellona dopo essere fuggito insieme a suo padre dagli abusi dei signori feudali. Arnau lavorerà come palafreniere, facchino e soldato, per poi diventare un uomo libero. La sua ascesa sociale lo porterà dalla miseria ad una vita agiata da cambiavalute, il che risveglierà l’invidia dei suoi nemici, che trameranno un complotto e metteranno la sua vita nelle mani dell’Inquisizione.

La  cattedrale del mare protagonisti sono Arnau Estanyol interpretato da Aitor Luna, Joan Estanyol interpretato da Pablo Derqui, Mar Estanyol interpretata da Michelle Jenner Sahat interpretato da José María, Pou Elionor interpretata da Silvia Abascal, Francesca Esteve interpretata da Nathalie Poza, Aledis Segura interpretata da Andrea Duro e Genís Puig interpretato da Críspulo Cabezas.

Curiosità sulla serie tv

Le riprese della serie iniziarono nell’estate del 2016 e contavano 2.500 comparse, 220 animali e 2.000 costumi.Quasi l’80% delle sue scene sono state girate in esterni, inclusa la Basilica di Santa Maria del Mar. Si è girato anche a Castiglia-La Mancia, Castiglia e León, Madrid, nei comuni Estremadura, Aragona e in Catalogna.

La trama degli episodi di La cattedrale del mare

Nella prima puntatain cerca di libertà, il servo Bernat fugge a Barcellona con suo figlio Arnau per salvarlo dagli abusi dei signori feudali. Dopo la morte della sorella però Bernat si ritrova nuovamente da solo, ma per fortuna trova impiego presso le scuderie con il figlio. I lavori per la costruzione dell’imponente chiesa di Santa Maria del Mar, la Chiesa voluta dal popolo, continuano e all’ombra della cattedrale Bernat si fa carico di un “secondo figlio”, l’orfano Joan. L’incontro con Joan e la costruzione della Cattedrale del Mare cambieranno per sempre la vita di Arnau. Nascerà una grande amicizia tra i due ragazzi, ma anche un proposito comune, partecipare all’edificazione della Chiesa. Il piccolo Arnau contribuirà infatti come bastaix, ossia come portatore di pietre.

Nella seconda puntata

Bernat Estanyol sposa Francesca Esteve, ma il giorno delle nozze va in rovina per colpa dell’arrivo del proprietario delle terre, che usa i suoi diritti feudali per reclamare la prima notte di nozze con Francesca. Dopo nove mesi la giovane sposa da alla luce il suo primo figlio. Un nuovo matrimonio porta Bernat e Arnau a cambiare casa e lavoro, mentre a Joan viene offerta l’opportunità di studiare.

Nella terza puntata

Dopo quattro anni e i servi affamati si ribellano contro i nobili. Un atto di coraggio trasforma il sogno di Arnau in realtà e in seguito troverà anche l’amore. Joan ascolta una confessione allarmante. Dilaniato a metà tra due donne, Arnau scappa andando in guerra. Alla ricerca di Arnau, Aledis fa un incontro fatale.

Tenet: Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo

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Tenet: Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo

Mentre continua a crescere l’attesa per Tenet, soprattutto in merito alla data di uscita del film (che ancora oggi rimane avvolta nel mistero), il protagonista John David Washington ha rivelato un particolare decisamente curioso a proposito di una particolare scena del nuovo trailer del film di Christopher Nolan in cui – nei minuti finali – è possibile vedere un aereo che prende fuoco.

Come apprendiamo grazie a Cinema Blend, John David Washington ha partecipato in collegamento all’evento che si è tenuto su Fortnite per il lanco ufficiale del nuovo trailer di Tenet e ha svelato che la sequenza dell’aereo che possiamo vedere alla fine del trailer è stata girato dal vero, senza che venissero utilizzati modellini o venisse impiegata la CGI: l’aereo che vediamo nel trailer ha davvero preso fuoco e si è davvero schiantato!

Washington ha spiegato: “Quello era un aereo vero, e quello in cui l’aereo si è schiantato era un vero edificio. Sia io, che il resto del cast che la troupe eravamo sul set e abbiamo assistito alle riprese. È stato epico! È stato qualcosa di incredibile. Quando hanno gridato stop, siamo letteralmente esplosi in urla e applausi. E anche Christopher era parecchio soddisfatto. Quello che vedete, è successo davvero.”

Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo per una scena del suo nuovo attesissimo Tenet

Al di là delle opinioni personali su Nolan come regista, è innegabile quanto un’operazione del genere sia assolutamente sorprendente. Pochi cineasti possono avere l’opportunità di realizzare una cosa del genere sul set di un loro film. Dettagli come questo, insieme agli altri che siano certi emergeranno nelle prossime settimane, non fanno altro che preannunciare un film ricco di eventi strabilianti, come forse non ne abbiamo mai visti prima…

John David Washington è il nuovo protagonista nel nuovo film di fantascienza, Tenet, di Christopher Nolan.  Armato di una sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà in qualcosa al di là del tempo reale. Non viaggio nel tempo. Inversione.

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Love Life, quando esce; trama, cast, trailer e dove vederla

Love Life, quando esce; trama, cast, trailer e dove vederla

Love Life è l’annunciata serie tv romantica targata HBO con protagonista Anna Kendrick. La serie sarà una serie antologica, quindi ogni stagione avrà nuove storie e nuovi protagonisti ed è prodotta da Bridget Bedard, Sam Boyd, Paul Feig Jessie Henderson e Anna Kendrick.

Love Life: quando esce e dove vederla in streaming

Love Life debutterà negli USA sul servizio di streaming HBO Max per il suo lancio il 27 maggio 2020. AL momento in Italia la serie non ha una collocazione.

Love Life: trailer ufficiale

HBO MAX ha diffuso il trailer ufficiale della serie tv il 25 Maggio 2020.

https://youtu.be/uZp_g271jpo

Love Life: la trama e il cast

Una serie di antologie che segue una persona diversa ogni stagione dalla loro prima storia d’amore fino alla loro ultima storia d’amore.  In Love Life protagonisti sono Anna Kendrick nel ruolo di Darby, Zoë Chao nel ruolo di Sara, Yang Sasha Compère nel ruolo di Mallory, Peter Vack nel ruolo di Jim e Lesley Manville in un ruolo ancora inedito. Nei ruoli ricorrenti troveremo Scoot McNairy nel ruolo di Bradley Field, John Gallagher Jr. e Kingsley Ben-Adir nel ruolo di Grant.

Love life, ecco tutti gli episodi;

Il primo episodio si intitolerà “Bradley Field” ed è scritto da Bridget Bedard. Il secondo episodio si intitolerà “Claudia Hoffman” ed è scritto da Megan Mercier. Il terzo episodio si intitolerà “Danny Two Phones” ed è scritto da Ali Liebegott. Il quarto episodio si intitolerà “Love Life” ed è scritto da Sam Boyd. Il quinto episodio si intitolerà “Luke Ducharme” ed è scritto da Sam Boyd. Il sesto episodio si intitolerà “Magnus Lund” ed è scritto da Brigitte Munoz-Liebowitz. Il settimo episodio si intitolerà “Magnus Lund Part II” ed è scritto da Brigitte Munoz-Liebowitz e Jack Moore. L’ottavo episodio si intitolerà “Sara Yang” ed è scritto da Ali Liebegott.

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