I 400 milioni di dollari incassati
in tutto il mondo potrebbero spingere la Paramount a confermare lo
sviluppo del sequel di Bumblebee,
spin-off del franchise di Transformers ambientato
negli anni Ottanta e dedicato al celebre maggiolino giallo, ancor
prima che il film termini la sua corsa al botteghino (a breve
uscirà infatti in Giappone, altro mercato importantissimo per i
blockbuster americani).
Voci di un possibile seguito erano
state in qualche modo giustificate dal contenuto della scena
finale, dove vedevamo Bumblebee viaggiare
insieme ad un camion sul Golden Gate Bridge: è stato confermato che
si trattava di Optimus Prime, il personaggio
noto ai fan della saga, e che diversi Autobot stanno arrivando
sulla Terra, presumibilmente per preparare il terreno per lo
scontro che avverrà nel sequel o direttamente in
Transformers (il film del 2007).
Fanno riflettere anche le parole
del produttore Lorenzo Di Bonaventura, riportate da Deadline, per
il quale “l’obiettivo iniziale era portare al cinema un nuovo
pubblico di famiglie, cosa che ci è riuscita, ma anche
riconquistare le persone che avevano lasciato il franchise o che
non l’avevano mai sperimentato. Per ora stiamo trovando la nostra
strada“. Insomma, sembra tutto pronto per organizzare il
prossimo capitolo.
D’altronde Travis
Knight, il regista di Bumblebee,
ha dichiarato di recente che avrebbe già delle idee sulla storia
mentre Hailee Steinfeld si è detta
disponibile a tornare nei panni di Charlie.
Il film è arrivato nelle nostre
sale lo scorso 20 dicembre e vede protagonisti John
Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel
Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura è stata firmata da Christina
Hodson.
Nella versione italiana, il
campione di pallavolo Ivan
Zaytsevdoppia il transformer del titolo.
Di seguito la sinossi:
“Durante il 1987, Bumblebee
trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare
della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di
compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo,
scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli
restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un
ordinario maggiolino giallo WV.”
Gwyneth Paltrow
aveva già confermato che avrebbe partecipato ad Avengers: Endgame e che, per
quella occasione, la sua Pepper Potts si sarebbe “evoluta” in
Rescue. Adesso però abbiamo la possibilità di dare un ulteriore
sguardo a quella che sarà l’armatura di Rescue nel film
che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Dopo l’immagine dell’armatura che
abbiamo già intravisto in alcuni concept “rubati”, ecco una foto
molto chiara del costume, così come verrà rappresentato nei giochi
dedicati al film:
1 di 2
Basandoci su ciò che possiamo vedere
da queste immagini e dagli altri post che abbimo visto nel corso
degli ultimi mesi, sembra che la tuta sia ispirata all’armatura
viola e argento che Pepper indossa nella serie animata Iron
Man Armored Adventures del 2009.
Il personaggio, secondo alcune
teorie, è tra i possibili salvatori di
Tony, che a inizio film dovrebbe essere disperso, alla deriva
nello spazio, come abbiamo visto nel primo trailer di
Avengers: Endgame.
Alla deriva nello spazio senza cibo
o acqua, Tony Stark manda un messaggio a Pepper Potts mentre il suo
apporto di ossigeno inizia a diminuire. Nel frattempo, i rimanenti
Vendicatori – Thor, Vedova Nera, Capitan America e Bruce Banner –
devono trovare un modo per riportare in vita i loro alleati
polverizzati per un’epica prova di forza contro Thanos – il demonio
malvagio che ha decimato il pianeta e l’universo.
Il sindacato dei produttori di
Hollywood si è espresso: il vincitore del PGA 2019 è Green
Book, il film di Peter Farrelly con
protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala
Ali, che ha battuto la concorrenza di altissimo profilo di
film quali BlacKkKlansman,La
Favorita e soprattutto Roma, di
Alfonso Cuaron, che era il film favorito per la
corsa agli Oscar.
Proprio in ottica Academy Awards,
il PGA si è allineato con il premio Oscar al miglior film per 20
anni negli ultimi 29, incluso il caso dello scorso anno: La
Forma dell’Acqua. Nei due anni precedenti, però, l’esito è
stato differente, con il PGA andato a La la Land e
a La Grande Scommessa e l’Oscar invece assegnato a
Moonlight e Spotlight. Nei casi
di Birdman, 12 Anni Schiavo, Argo, The Artist, Il Discorso
del Re, THe Hurt Locker, The Millionaire e Non è
un Paese per Vecchi, PGA e Oscar si sono invece
allineati.
Riuscirà il film prodotto da
Jim Burke, Charles B. Wessler, Brian
Currie, Peter Farrelly e Nick Vallelonga
ad aggiudicarsi la vittoria agli Academy Awards?
Per quanto riguarda invece il film
d’animazione, la vittoria è andata a Spider-Man: Un
nuovo universo, che ha battuto la concorrenza Disney e
si avvia, con grande merito, da favorito agli Oscar, ai quali
dovrebbe certamente essere nominato.
Ecco i vincitori dei PGA 2019
Darryl F. Zanuck Award per il miglior produttore di un
lungometraggio:
GREEN BOOK
Producers: Jim Burke, Charles B. Wessler, Brian Currie, Peter
Farrelly, Nick Vallelonga
Miglior produttore di un documentario:
“Won’t You Be My Neighbor?”
Producers: Morgan Neville, Nicholas Ma, Caryn Capotosto
Miglior produttore di un film d’animazione:
SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO
Producers: Avi Arad, Phil Lord & Christopher Miller, Amy Pascal,
Christina Steinberg
Black Sails è una
di quelle serie anticonvenzionali che ha avuto un gran successo in
tutto il mondo. Relegata però ad una mera serie d’azione,
nell’ultimo periodo è stata ampiamente rivalutata e considerata per
quello che è: uno show di intrattenimento con moltissimi ideali
condivisibili.
Andata in onda dal 2014 fino al
2017, per un totale di 38 episodi, Black Sails riporta lo
spettatore al mondo misterioso, quanto affascinante, della
pirateria. Tra bucanieri, pirati, capitani e tesori, l’avventura
non manca di certo: pronti per l’arrembaggio?
Ecco quello che non sapevi
su Black Sails.
Black Sails: streaming
Chi volesse andare alla scoperta di
Black Sails o chi desiderasse andare e rivedersi gli episodi per
puro piacere, Black Sails è in streaming sulle piattaforme digitali
di Netflix e Tim Vision. Per cui, ammainate le vele e
mettetevi comodi: l’avventura sta per iniziare!
The Black Sails cast
Black Sails è una serie
trasmessa dal 2014 fino al 2017: con quattro
stagioni all’attivo, la serie ha avuto un successo clamoroso in
tutto il mondo. In ogni caso, tutte e quattro le stagioni hanno
visto la presenza del The Black Sails cast, con i personaggi
principali che hanno partecipato per tutta la durata dello
show.
Tra velieri e vera pirateria (che
si distacca dalla saga più famosa dedicata ai pirati, ovvero
Pirati dei Caraibi), un buon show deve essere
supportato da un cast di tutto rispetto: il protagonista principale
della serie è Toby Stephens (figlio della più nota Maggie Smith) che interpreta il capitano
Flint: questo personaggio, rivelatosi omosessuale durante la
seconda stagione, continua a mostrare lati di sé durante lo show,
incarnando il classico modello del personaggio ribelle,
affascinante, molto intelligente e riflessivo, nonché sempre pronto
a difendere quello in cui crede senza se e senza ma.
Altro grande protagonista è il
capitano Charles Vane, interpretato da Zach McGowan: il suo è un personaggio
apparentemente difficile da decifrare e tanto meno da empatizzare.
Eppure, se si presta bene l’attenzione al suo personaggio, si
capisce come Vane, sotto sotto, sia un umano come tutti e che non è
così colosso come vuole far credere.
Cast of Black Sails
Il cast of Black Sails è davvero
molto ricco: se dei personaggi principali se ne contano almeno una
ventina, per quelli ricorrenti il numero aumenta in maniera
esponenziale. Sicché, diventa quasi opportuno avere di lato un
blocco per gli appunti per non perdersi proprio niente.
Tra i personaggi principali si
segnalano Eleanor Guthrie, Long John Silver, William “Billy Bones”
Manderly, Anne Bonny e Jack Rackham, interpretati rispettivamente
da Hannah New, Luke Arnold, Tom Hopper, Clara
Paget e Toby Schmitz. Tra i personaggi
ricorrenti, si segnalano Randall, Dufresne, Logan, Frasier, Pastore
Lambrick ed Eme, rispettivamente interpretati da Lawerance
Joffe, Jannes Eiselen (per la prima stagione) e Roland
Reed (per le stagioni 2 e 3), Dylan Skews, David Butler,
Mark Elderkin e Sibongile Mlambo.
Insomma, tra bucanieri, capitani e
corsari, il cast è davvero numeroso: eppure, ognuno di loro, riesce
a dare un valore aggiunto alla serie che diventa, nel corso degli
episodi e delle stagioni, un inno alla libertà e all’indipendenza,
ma soprattutto all’uguaglianza sia di genere che sociale
Black Sails 3 stagione
La serie è composta da quattro
stagioni, ma di Black Sails la 3 stagione forse quella di
svolta. Composta anch’essa da 10 episodi, tutti intitolati in
numeri romani, è andata in onda in America dal 23 gennaio al 26
marzo 2016, mentre in Italia è stata trasmessa dal 26 gennaio al 29
marzo dello stesso anno.
In questa stagione il capitano
Flint è distrutto per la scomparsa di Miranda, così lui, e il suo
fedele equipaggio al seguito, deciderà di fare la guerra a chiunque
decida di andare contro alla pirateria. Flint diventa così un uomo
turbato, assetato dalla vendetta e l’unico che riesce a farlo
ragione è Silver. Tuttavia il capitano non ha la benché minima
intenzione di calmarsi e ponderare bene lo stato delle cose. Così
facendo, nave ed equipaggio andranno a contrarsi con Hornigold.
Tra gli obiettivi di Flint, c’è
anche quello di andare a riconquistare Nassau, in cui si troverà a
combattere con il capitano Vane, che a sua volta sta combattendo
contro Jack. Nel frattempo, mentre avvengono tutti questi eventi,
dall’altra parte del mondo Eleanor si trova a dover affrontare un
processo: ella riesce ad evitare la condanna a cui altrimenti
dovrebbe sottostare, ma a un prezzo molto alto: piegarsi alle
regole della società ed evitare di ribellarvisi.
Nella terza stagione debuttano
anche due personaggi che faranno parte anche in quella successiva:
si parla del governatore Woodes Rogers (interpretato da
Luke Roberts) e del Capitano Edward Teach,
soprannominato Barbanera (interpretato da Ray Stevenson). Se Barbanera diventerà un
alleato di Vane, tanto da promettere vendetta a coloro che lo hanno
ucciso, Woodes Rogers è un corsaro inglese e vuole essere il primo
a conquistare Nassau e piegare i pirato al suo cospetto.
Black Sails: recensione
Black Sails ha una
recensione via l’altra, e secondo tutte è stata una serie che ha
avuto un gran successo in tutto il mondo ed è stata rivalutata
molto negli ultimi tempi. Lo show è nato come antefatto (o prequel
che dir si voglia) del romanzo L’isola del tesoro di
Robert Louis Stevenson e si è sviluppata nell’arco
di ben quattro stagioni.
La serie si svolge poco dopo
l’inizio del 1700, più precisamente nel 1715, ovvero in pieno
periodo della pirateria: la storia che viene raccontata è quella
della Walrus, capitanata da James Flint, che con il suo equipaggio
va alla ricerca del galeone spagnolo Urca del Lima. Questa nave
verrà affiancata da quella dell’antagonista Charles Vane. La serie,
prodotta StarZ, ha seguito dall’inizio alla fine gli abitanti
dell’isola di Nassau, vero e proprio territorio conteso dai pirati,
raccontando gli avvenimenti come se fosse un romanzo storico dai
fatti precisi, narrando le gesta di ogni personaggio ed i suoi
scopi personali.
Sembrano lontani i tempi in cui
Steve Carell veniva considerato “solo” uno degli
attori comici di maggiore talento negli Stati Uniti. Al grande
successo di “The Office”, versione americana della serie
di successo britannica interpretata da Ricky Gervais, si sono affiancati film
campioni d’incasso come 40 anni vergine, ma anche
grande successi di critica come
Little Miss Sunshine. Negli ultimi anni, poi, viene
scelto da grandi autori per importanti ruoli drammatici e
personaggi decisamente sopra le linee. Come in Benvenuti
a Marwen
Diretto da Robert
Zemeckis, il “papà di “Ritorno al futuro” e
“Chi
ha incastrato Roger Rabbit”,
Benvenuti a Marwen è tratto dal documentario
Marwencol, premiato nel 2011 al Biografilm Festival di Bologna con
il Best Life Award. Racconta la storia di Mark Hogencamp, un
illustratore che in seguito alle percosse ricevute da parte di una
banda neonazisti ha perso completamente la memoria. La sua
personalissima terapia consiste nel ricreare una versione
avventurosa della sua vita attraverso storie interpretate da action
figures della seconda guerra mondiale e che cattura attraverso dei
magnifici scatti fotografici.
La storia ha affascinato il regista
di “Forrest Gump” che ha visto nel personaggio di
Hogencamp molte affinità con il suo sempliciotto da Oscar, e ha
voluto trarne un film, affidando a Steve Carell il
ruolo del protagonista.
Steve Carell, un 2019 che parte alla
grande
Non è l’unico ruolo di rilievo in
cui vediamo Steve Carell sul grande schermo in
questo inizio d’anno. Nel già premiatissimo “Vice
– L’uomo nell’ombra” lo troviamo al fianco di Christian Bale, indossando i panni e la pipa
dell’ex segretario della difesa della Casa Bianca Donald Rumsfeld.
Il regista Andy
McKay non ha voluto fare a meno di lui, dopo la sua
straordinaria interpretazione nel precedente La grande scommessa. Il 14 febbraio, poi,
arriverà nei cinema italiani
Beautiful Boy, dove farà da mentore a Timothée Chalamet, il giovane protagonista di
“Chiamami col tuo nome”.
Nell’attesa, lo abbiamo incontrato
a Londra per parlare in questa intervista esclusiva di Benvenuti a Marwen, nelle sale italiane dal 10
gennaio 2019, distribuito da Universal Pictures
Italy.
Tre importanti dettagli vengono
fuori dalle scene mostrate, ricchissime di easter egg e
omaggi al fumetto, insomma materiale ghiotto per chi ama lanciarsi
in teorie e speculazioni sulla trama del film.
Eccoli di seguito.
Un “felice” Happy Hogan
Proprio nelle battute iniziali del
trailer vediamo Happy Hogan
(interpretato da Jon Favreau) che consegna un
assegno del valore di $ 500.000 donati ai senzatetto e firmato da
Pepper Potts.
Happy e zia May (Marisa Tomei) si
scambiano poi qualche battuta sul nuovo vestito di lei con
imbarazzo.
Un “colpo di scena” che sembra aver
ribaltato la situazione di Homecoming, dove era
Tony Stark a flirtare con May giocando con una divertente tensione
sessuale tra i personaggi. È quindi possibile che Stark abbia
acquistato il vestito e che sia stato Happy a consegnarglielo?
Asm 212
Al minuto 0.49 circa troviamo
l’immagine di Ned (Jacob Batalon) al quale viene
scattata una foto da Betty mentre i ragazzi attraversano i canali
di Venezia sulla tradizionale gondola. E se fate attenzione, sullo
sfondo compare una piccola barca identificata dal numero
ASM 212.
Un caso o qualcosa di più? Per
alcuni la sigla potrebbe essere un omaggio ai fumetti di
“Amazing Spider-Man # 212“, dove esordisce il
villain Hydro-Man (confermato in Far From
Home come uno degli Elementali che affronteranno
Spidey).
La valigia di zio Ben
La particolarità di Homecoming,
rispetto ai precedenti adattamenti cinematografici di Spider-Man,
fu la totale assenza del personaggio di Zio Ben,
che non viene neanche menzionato da Zia May.
Tuttavia è bello vedere che la sua
eredità non sarà dimenticata nel Marvel Cinematic Universe, e a
testimoniarlo è un dettaglio del trailer di Far From Home:
Peter sta preparando i bagagli per il suo viaggio in Europa e sulla
sua valigia sono incise le iniziali BFP.
Per quanto ne sappiamo, il secondo
nome di Ben non è mai stato rivelato dal canone, ma è possibile che
si riferisca a Benjamin Franklin Parker,
prarticamente la versione del MCU riadattata per questo
universo.
130 milioni di visualizzazioni in
sole 24 ore: sono questi i numeri da record del primo trailer di Spider-Man: Far From Home,
arrivato quattro giorni fa e atteso con grande trepidazione dai fan
del personaggio. Si tratta di un risultato storico per la Sony
Pictures, che produce il film in collaborazione con i Marvel Studios, mentre il precedente
Homecoming era riuscito a raggiungere “solo”
quota 116 milioni di views.
Impossibile, per ora, raggiungere le
vette di Avengers:
Endgame (che ad oggi è il trailer più visto della
storia con 289 milioni di visualizzazioni in 24 ore) o
di Avengers: Infinity War (215
milioni), mentre il primo trailer di Captain Marvel è ancora fermo a
47 milioni di visualizzazioni.
Insomma, si preannuncia un’altra
stagione di successo in casa Marvel e record infranti
(soprattutto al botteghino).
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova
tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto
delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che
il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua
precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con
Thanos e prima della sua disintegrazione.
Il Sundance Film Festival
2019 è alle porte e dopo la lineup ufficiale annunciata lo
scorso novembre, arrivano finalmente i nomi dei cinque giurati che
assegneranno i premi delle categori e principali. Fra questi anche
la regista di The Miseducation of Cameron
Post, Desiree Akhavan e il
premio Oscar Damien Chazelle.
La rassegna si terrà a Park City dal
23 gennaio al 2 febbraio. Di seguito la giuria e la selezione dei
film della nuova edizione.
U.S. Dramatic Jury
Desiree Akhavan
Damien Chazelle
Dennis Lim
Phyllis Nagy
Tessa Thompson
U.S. DRAMATIC
COMPETITION
Before You Know It –
Hannah Pearl Utt
Big Time Adolescence –
Jason Orley
Brittany Runs A
Marathon – Paul Downs Colaizzo
Clemency – Chinonye
Chukwu
The Farewell – Lulu
Wang
Hala – Minhal
Baig
Honey Boy – Alma
Har’el
Imaginary Order – Debra
Eisenstadt
The Last Black Man in San
Francisco – Joe Talbot
Luce – Julius
Onah
Ms. Purple – Justin
Chon
Native Son – Rashid
Johnson
U.S. DOCUMENTARY
COMPETITION
Always in Season –
Jacqueline Olive
American Factory –
Steven Bognar, Julia Reichert
Apollo 11 – Todd
Douglas Miller
Bedlam – Kenneth Paul
Rosenberg
David Crosby: Remember My
Name – A.J. Eaton
Hail Satan – Penny
Lane
Jawline – Liza
Mandelup
Knock Down the House –
Rachel Lears
Midnight Family – Luke
Lorentzen
Mike Wallace Is Here –
Avi Belkin
Moonlight Sonata: Deafness in
Three Movements – Irene Taylor Brodsky
One Child Nation –
Nanfu Wang, Jialing Zhang
Pahokee – Ivete Lucas,
Patrick Bresnan
Tigerland – Ross
Kauffman
Untitled Amazing Johnathan
Documentary – Ben Berman
Where’s My Roy Cohn? –
Matt Tyrnauer
WORLD CINEMA DRAMATIC
COMPETITION
Dirty God – Sacha
Polak
Divine Love – Gabriel
Mascaro
Dolce Fine Giornata –
Jacek Borcuch
Judy & Punch – Mirrah
Foulkes
Koko-di Koko-da –
Johannes Nyholm
The Last Tree – Shola
Amoo
Monos – Alejandro
Landes
Queen of Hearts – May
el-Toukhy
The Sharks – Lucía
Garibaldi
The Souvenir – Joanna
Hogg
This Is Not Berlin –
Hari Sama
We Are Little Zombies –
Makoto Nagahisa
WORLD CINEMA DOCUMENTARY
COMPETITION
Advocate – Rachel Leah
Jones, Philippe Bellaïche
Cold Case
Hammarskjold – Mads Brügger
The Disappearance of My
Mother – Beniamino Barrese
Gaza – Garry Keane,
Andrew McConnell
Honeyland – Ljubomir
Stefanov, Tamara Kotevska
Lapü – Juan Pablo
Polanco, César Alejandro Jaimes
The Magic Life of V –
Tonislav Hristov
Midnight Traveler –
Hassan Fazili
Sea of Shadows –
Richard Ladkani
Shooting the Mafia –
Kim Longinotto
Stieg Larsson – The Man Who
Played With Fire – Henrik Georgsson
La canzone di
Frozen che rappresenta in pieno il punto centrale del film
non può essere che una: Let It Go. Inno di libertà ad essere se
stesse, esprime il cambiamento di prospettiva da parte di Elsa che,
abbandonato il regno, può finalmente essere chi è realmente.
Cantata in moltissime versione e in
tante lingue diverse, questa canzone ha avuto un successo
inarrestabile in tutto il mondo, conquistando diversi premi, tra
cui un Grammy e un Oscar per la Miglior Canzone.
Ecco, allora, quello che
non sapevi della canzone di Frozen.
La canzone di Frozen
La canzone di Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, quella di punta che muove le carte in tavola del film, è
Let It Go (All’alba sorgerò nella versione
italiana). Questo brano è stato il primo scritto dal duo
Kristen Anderson-Lopez e Robert
Lopez (che hanno scritto anche le canzoni di
Coco) che, per realizzato, si sono attenuti al fatto che
sarebbe dovuta essere la canzone di Elsa e si sono basati su
diversi film Disney passati, come La bella e la bestia e La
sirenetta.
Il brano di
Frozen racconta una
Elsa spaventata, che vive nel costante terrore di non poter più
controllare il suo dono, di fare del male agli altri e, quindi, di
non poter mai essere amata per quello che è. Mentre venne
realizzata la canzone, si tenne conto della grande estensione
vocale di Idina Menzel, che venne ingaggiata proprio per
il fatto di saper esprimere il lato fragile e quello forte della
protagonista.
La Menzel ha eseguito in diretta la
canzone Let It Go durante la Cerimonia degli
Oscar del 2014, canzone che ha ottenuto il Premio Oscar per la
Miglior Canzone (senza contare la vittoria ai Grammy Award e le
candidature ai Golden Globe e ai BAFTA).
Canzone di Frozen in italiano
Se in lingua originale Let It
Go ha avuto un gran successo, la canzone di Frozen in italiano
ne ha avuto altrettanto. Infatti, come accade per tutti i film
Disney, le canzoni sono state tutte adattate in italiano, per
permettere, soprattutto, ai bambini, di poter godere una maggior
empatia con il personaggio e capire il perché di determinate azioni
attraverso il canto.
Ecco che, quindi, Let It
Go è diventata All’alba sorgerò nella versione
italiana, cantata da Serena Autieri che presta la sua voce al
personaggio di
Elsa. Di questa canzone è stata realizzata anche una versione
pop per i titoli di coda (come avvenuto per la versione americana,
cantata da Demi Lovato) realizzata da Martina Stoessel.
Tutte le altre canzoni del film
sono state ottimamente adattate e cantate, oltre da Serena Autieri,
anche da Serena Rossi (nei panni di Anna),
Giuseppe Russo (Hans), Paolo De
Santis (Kristoff) ed Enrico Brignano (Olaf).
Chi canta la canzone di
Frozen
A volte, soprattutto quando si
guarda un film d’animazione, si rimane incantati dalla voce di chi
canta i brani facenti parte della colonna sonora. Spesso ci si
chiede chi sia l’artista e la domanda che la maggior parte del
pubblico si è posta nel 2013 è stata “Chi canta la canzone di
Frozen?”.
Premettendo che le canzoniche fanno
parte della
colonna sonora sono parecchie, è assodato come Let It
Go sia la chiave di volta che cambia le carte in tavola nel
film d’animazione di Chris Buck, Jennifer
Lee. Questa canzone, nella versione originale, è cantata
da Idina Menzel (Come
d’Incanto,
Glee): la sua voce ha una grande estensione e questo era
molto utile per poter interpretare al meglio Let It Go,
per esprimere dapprima la vulnerabilità e la fragilità di Elsa, e
in seguito per poter dare sfogo alla consapevolezza di sé.
La Menzel ha dato la voce al
personaggio di Elsa per tutto film e per tutte le canzone che la
vedevano protagonista, riuscendo anche creare un’ottima unione,
umana e vocale, con Kristen Bell, interprete di Anna. Inoltre, per
i titoli di coda, è stata realizzata una versione pop interpretata
da Demi Lovato.
Canzone di Frozen gratis
È possibile ascoltare la canzone di Frozen gratis utilizzando i
normali servizi musicali digitali come Spotify o semplicemente
ricercando la canzone su You Tube.
Canzone di Frozen: All’alba
sorgerò
All’alba sorgerò è la
canzone di punta del film di animazione Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, che corrisponde alla versione americana di Let
It Go. Scritta da Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, se
nelle versione originale del film è cantata da
Idina Menzel, in quella italiana è cantata da Serena
Autieri.
Questa è l’essenza del film, la
vera canzone di Frozen: All’alba sorgerò,
infatti, è il brano che segna la svolta della storia e che
determina gli eventi futuri. Elsa ha lasciato il suo regno nel
momento in cui i suoi poteri sono stati scoperti da popolo e, per
paura di essere giudicata, non capita, ma soprattutto per paura di
non poter tenere i suoi poteri sotto controllo, si rifugia tra le
montagne.
All’alba sorgerò è un vero e
proprio inno per la protagonista: anche se non potrà tornare nel
suo regno, finalmente è libera di esprimersi per quello che è e può
dare libero sfogo alle sue abilità di manipolare neve e ghiaccio,
liberandosi dalle costrizioni che la opprimevano. Nella versione
italiana, questo brano è cantato da Serena Autieri che è la
doppiatrice di Elsa, riuscendo a certificarsi come disco d’oro in
Italia nel 2014.
Canzone di Frozen cantata da
Violetta
Di Frozen esistono molte
cover cantate da tanti artisti e in molte lingue diverse: ciò forse
è rimasto un po’ in sordina è che esiste anche la canzone di Frozen
cantata da Violetta, aka Martina
Stoessel.
La star della serie di Disney
Channel Violetta, ha cantato la cover di Let it go,
All’alba sorgerò nella versione italiana, assumendo lo
stesso ruolo che era toccato a Demi Lovato per la versione
originale. Questo brano, che riprende quello principale del film, è
destinato ai titoli di coda del film.
Lo scopo era quello di trovare due
voci (sia riguardo il brano cantato nel film, sia nella versione
destinata ai titoli di coda) che fossero similari, in grado di
avere una grande estensione vocale che permettesse di esprimere
tutti i sentimenti di Elsa: voci, che però, fossero anche
individuali e ben identificate.
Bohemian
Rhapsody è indubbiamente il “caso” della stagione
cinematografica appena conclusa, accolto negativamente dalla
critica ma premiato dal pubblico in sala, capace di portarsi a casa
due importanti riconoscimenti ai Golden Globes
2019 (Miglior Film Drammatico e Miglior Attore
Protagonista) decretando così un successo incredibile e per nulla
pronosticabile viste le premesse.
Sul film è tornato a parlare nelle
ultime ore Brian May, membro originale dei
Queen e produttore della pellicola, aprendo le
porte ad un possibile seguito:
“Credo che il film finisca con
un climax naturale, ed era qualcosa che avevano deciso fin
dall’inizio nella sceneggiatura. Tutti pensavamo che fosse quello
l’apice, il concerto del Live Aid, e non la morte di Freddie come
molti avrebbero voluto, lasciando che il resto raccontasse la vita
della band senza di lui. Beh, non è così. Il film è dedicato a
Freddie, e ricordare il Live Aid era il modo giusto per lasciarlo
andare. Ma chissà, potrebbe esserci un seguito…“.
Che ne pensate?
Bohemian
Rhapsody, Sing Along Version: in sala il 22 e 23 gennaio
Dopo il grande successo al box
office, arriva in sala – il 22 e il 23 gennaio – Bohemian
Rhapsody| Sing Along Version.
Per la prima volta in Italia, gli
spettatori avranno l’opportunità di condividere – insieme in sala –
un’esperienza esclusiva e straordinaria, con la musica come unico
comune denominatore: un nuovo modo per vivere il cinema in
compagnia.
Il pubblico italiano avrà infatti
l’opportunità di vedere, o rivedere, l’ormai iconico film sulla
vita di Freddie Mercury in versione karaoke, per cantare con tutti
gli altri spettatori le popolari canzoni della band Queen, mentre
sul grande schermo scorrono i testi dei brani più famosi (We
Will Rock You, We Are the Champions, Another One Bites the Dust,
Crazy Little Thing Called Love e Bohemian Rhapsody).
“Non si arresta l’ascesa di
Bohemian Rhapsody. E la musica, collante di questo successo
globale, diviene ora la vera protagonista.” Afferma Paul
Zonderland, AD di 20th Century Fox Italia. “Con la versione
Sing Along offriremo agli spettatori un valore aggiunto, dando loro
l’opportunità di cantare in sala e in compagnia questi brani che,
da sempre, sono parte della cultura pop del nostro paese.
Un’esperienza di condivisione sociale che solo il cinema può
offrire.”
Dopo il grande successo al box
office italiano (Bohemian Rhapsody è il film più visto del 2018) e
la vittoria ai Premi Golden Globe (Miglior Film Drammatico e Rami
Malek Miglior Attore), 20th Century Fox Italia distribuirà questa
nuova versione in tutto il territorio italiano – con oltre 200
copie – attraverso i circuiti cinematografi delle principali
città.
Bohemian Rhapsody – in sala dal 29
novembre – ha incassato in Italia ad oggi oltre 25 milioni di Euro,
divenendo un successo globale, con un box office internazionale di
oltre 750 milioni di dollari.
Reduce dal risultato non proprio
entusiasmante al botteghino di I Crimini di
Grindelwald, la Warner Bros. si prenderà tutto il tempo
necessario per iniziare i lavori sul terzo capitolo del franchise
di Animali
Fantastici. È infatti Deadline a riportare che la
produzione del film partirà alla fine del 2019 e che la
sceneggiatura di J.K.Rowling – la cui consegna era
prevista in estate – sarà pronta per l’autunno.
Questa decisione, continua il
report, segna un cambiamento fondamentale nella strategia di
sviluppo per lo studio, che negli scorsi anni aveva la tendenza ad
affrettare i lavori dei propri blockbuster rispettando la data di
uscita in sala pre-stabilità; ora sembra che i dirigenti della
Warner abbiano scelto un nuovo approccio che permetterà ai registi
e ai realizzatori di avere più tempo per curare ogni aspetto della
produzione.
Strategia che si è rivelata vincente
nel caso recente di Aquaman di
James Wan e che probabilmente si ripeterà con
Wonder Woman
1984 di Patty Jenkins.
Il film presenta un cast corale
guidato da Johnny Depp (la serie Pirati
dei Caraibi, Sweeny Todd – Il diabolico barbiere di Fleet
Street), Eddie Redmayne (La teoria del
tutto, Les Misérable), Jude Law (i film
di Sherlock Holmes, Ritorno a Cold Mountain) Katherine
Waterston (Vizio di forma, Alien: Covenant), Dan
Fogler (la serie The Walking
Dead), Alison Sudol (Transparent per la
TV), Ezra Miller (Noi siamo infinito, …
E ora parliamo di Kevin), Zoë
Kravitz (Dope, Mad Max: Fury
Road), Callum Turner (Guerra & Pace,
Green Room), Claudia Kim (Avengers: Age of Ultron, La torre
nera), William Nadylam (L’affare SK1,
Kirikù e la strega Karaba), Kevin
Guthrie (Sunshine on Leith), Carmen
Ejogo(Selma, It Comes at Night), Poppy
Corby-Tuech (Harlots per la TV).
Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto
da David Yates, tratto da una sceneggiatura
di J.K. Rowling. Il film è prodotto
da David Heyman, J.K. Rowling, Steve
Kloves e Lionel
Wigram. Tim Lewis, Neil Blair, Rick
Senat e Danny Cohen sono i
produttori esecutivi.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, la recensione
Per quanto emozionante e ricco di
dettagli, il primo trailer di Avengers: Endgame diffuso dai
Marvel Studios nelle scorse settimane ci ha
lasciato con diverse domande che speriamo possano essere
approfondite più in avanti. Magari proprio in un altro trailer
(esattamente come successo un anno fa con Infinity
War e con tutti gli altri titoli del MCU).
Ecco quando potrebbe arrivare:
Super Bowl 2019
Se facciamo riferimento allo scorso
anno, i Marvel Studios avevano inserito uno
spot di 30 secondi di
Infinity War durante la finale del Super Bowl, e
quella pausa pubblicitaria venne seguita da 17,6 milioni di
spettatori su Facebook e YouTube. Praticamente il record assoluto
per un qualsiasi spot dell’evento sportivo. Ora, il Super
Bowl 2019 andrà in onda domenica 3 febbraio
2019, quindi c’è la possibilità che in tale occasione
verrà rilasciato il nuovo trailer di Avengers:
Endgame.
A livello di spoiler, le cose sono
leggermente diverse quest’anno: Captain Marvel, in uscita il 6
Marzo, potrebbe contenere diverse anticipazioni del futuro del
MCU, da Endgame a Spider-Man: Far From
Home, quindi immaginiamo che gli studios stiano
cercando di mantenere la massima segretezza anche nelle strategie
di marketing.
Oscar 2019
Attualmente senza conduttore, la
cerimonia degli Oscar
2019 vedrà una serie di personaggi del mondo del
cinema che interverranno durante la serata con monologhi, sketch e
performance musicali, e a quanto pare l’ABC vorrebbe riunire sul palco la
maggior parte degli Avengers possibili.
Nel 2013, l’Academy
ospitò Robert Downey Jr. (Iron
Man), Chris Evans (Captain
America), Mark Ruffalo (Bruce Banner/The
Hulk), Jeremy Renner (Occhio di Falco)
e Samuel L. Jackson (Nick Fury) tutti
insieme. Per lo spettacolo, ma anche per la rete, sarebbe un
grande colpo, visto che gli attori del franchise Marvel sono molto amati dal
pubblico. Considerando che la ABC, dove viene trasmessa la
cerimonia, appartiene alla Disney, così come
i Marvel Studios, che
quest’anno promuoveranno Avengers: Endgame, una
tale scelta di ospiti sul palco farebbe felici tutte le parti
coinvolte.
La 91° edizione degli Academy Awards
andrà in onda domenica 24 febbraio, quindi dopo il
Super Bowl, quindi aspettiamoci di tutto.
Dopo l’uscita di Captain Marvel
Ripensando alle strategie dello
scorso anno, il secondo trailer ufficiale di Avengers: Infinity
War venne rilasciato il 16 marzo 2018, ovvero un mese
dopo l’uscita di Black Panther,
che è uscito nelle sale il 16 febbraio 2018, circa un mese prima
della release di Infinity War.
Quest’anno però Captain Marvel
uscirà l’8 marzo. Cosa comporterà questa scelta? I Marvel Studios aspetteranno un mese
da quella data per il nuovo trailer di Endgame o
capitalizzerà l’attenzione dei fan diffondendolo in rete solo una
settimana dopo la release del film con Brie
Larson?
Magari avremo soltanto dei brevi
teaser spoiler free, senza alcun collegamento diretto con
Captain Marvel (che sappiamo avrà un
ruolo importante nel quarto capitolo sui Vendicatori) oppure chiari
segnali della connessione tra i due film?
In ogni caso il secondo trailer di
Endgame potrebbe battere il record di Avengers: Infinity War, che fu
visto da 179 milioni di persone nelle prime 24 ore di
programmazione.
Non ci sarà un secondo trailer
Questa è ovviamente l’opzione che
non farebbe felici tutti gli appassionati del Marvel Cinematic Universe, tuttavia
una strategia di massima segretezza sul film potrebbe rivelarsi la
scelta vincente. D’altronde, a questo punto della loro storia, i
Marvel non avrebbero nemmeno
bisogno di esagerare con il marketing di un prodotto già destinato
a fare faville.
È anche possibile il primo trailer
di Avengers:
Endgame abbia dato indicazioni sbagliate sulla trama e
che i prossimi footage riusciranno ad ingannarci di nuovo. Questo è
un mistero che soltanto il tempo saprà risolvere…
Stroncato dalla critica ma premiato
dal pubblico in sala, Suicide Squad ha avuto il pregio di
introdurre sul grande schermo un personaggio fuori dagli schemi
come Harley Quinn, interpretata con successo da
Margot Robbie. Consapevoli del potenziale
dell’antieroina, Warner Bros. e DC hanno dato inizio ad una serie
di progetti spin-off che vedranno protagonista l’attrice come
Birds of Prey (le riprese partiranno a breve) e
Gotham City Sirens (affidato alla regia di
David Ayer).
Tuttavia le ultime indiscrezioni
parlano addirittura di una possibile trilogia dedicata ad Harley
Quinn, con diverse fonti convinte che il momento è propizio sia per
lo status della Robbie (attrice candidata all’oscar e produttrice
di film apprezzati), sia per l’atteggiamento dei fan nei confronti
del personaggio.
Ovviamente non c’è stata alcuna
conferma ufficiale, ma è plausibile che, insieme a Birds of
Prey e Gotham City Sirens, il terzo
progetto della trilogia vedrà protagonisti Harley e la sua
controparte dei fumetti, Joker.
Vi ricordiamo
che Birds of Prey (and the fantabulous emancipation of
one Harley Quinn) arriverà nelle sale
il 7 febbraio 2020, periodo dell’anno
propizio per l’affluenza di pubblico, segno che lo studio crede
molto nel progetto. Dopotutto, facendo della Robbie il centro della
storia, è chiaro che lo scopo sia quello di utilizzare al meglio la
notorietà dell’attrice.
La prima sinossi del film
riporta: Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e
altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si
uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un
malvagio signore del crimine.
Birds of
Prey sarà diretto da Cathy
Yan da una sceneggiatura di Christina
Hodson e arriverà al cinema il 7 febbraio
2020. Margot Robbie riprenderà il ruolo
di Harley Quinn con cui ha debuttato
in Suicide Squad, e si occuperà anche della
produzione del film stesso, con Sue
Kroll e Bryan Unkeless. Con la
Robbie, ufficialmente nel cast Mary Elizabeth
Winstead e Jurnee Smollett-Bell saranno
rispettivamente Cacciatrice e Black Canary. Rosie
Perez sarà Renee Montoya. Ella Jay Basco sarà
Cassandra Cain e Ewan McGregor Maschera Nera.
Come annunciato pochi giorni fa da
Variety, Christopher McQuarrie dirigerà e scriverà
i prossimi due film del franchise di Mission
Impossible che usciranno rispettivamente nell’estate
del 2021 e del 2022. Vi ricordiamo che il regista aveva già
firmato gli ultimi due titoli, Rogue
Nation e Fallout, entrambi successi al box office di
tutto il mondo.
La produzione è, ovviamente, ancora
ad uno stadio iniziale, ma a quanto pare si sta lavorando per far
tornare nel cast August Walker e Alan Hunley, ovvero i personaggi
interpretati da Henry Cavill e Alec Baldwin.
Una scelta piuttosto intrigante dal momento che sono entrambi morti
entro la fine di Fallout.
Il rumor è stato diffuso
dall’Hollywood Reporter, spiegando che McQuarrie vorrebbe riportare
gli attori nei due nuovi film (o almeno in uno di questi), ma non è
chiaro in che modo (flashback, resurrezioni?) e se sarà davvero
possibile.
Mission Impossible:
Fallout è arrivato il 12 dicembre 2018 in Dvd,
Blu-ray, 4k Ultra HD e Digital HD con Universal Pictures Home
Entertainment Italia. Il trascinante film ricco d’azione sarà
disponibile inoltre come parte della Mission Impossible
collection con tutti e 6 i film, in
Dvd, Blu-ray e 4K Ultra HD.
Prodotto da Tom Cruise e Bad Robot,
Paramount Pictures e Skydance presentano Mission
Impossible: Fallout (recensione),
uno dei film meglio recensiti dell’anno, con critica e pubblico
entusiasti ed un incredibile indice di Rotten Tomatoes del 97%. Ora
i fan possono immergersi maggiormente nella missione, con oltre
un’ora di contenuti extra e dietro le quinte dinamici, che
evidenziano gli incredibili stunt svolti, l’azione al cardiopalma e
le location esotiche del film, grazie ad intero disco bonus di
contenuti. Il disco è contenuto in tutte le edizioni Blu-Ray e 4k e
nelle collection Blu-ray e 4k.
Impegnato in una pericolosa
missione per recuperare del plutonio rubato, Ethan Hunt (Tom
Cruise) sceglie di salvare i suoi amici anziché la missione,
permettendo così ad un network letale di agenti segreti altamente
qualificati di entrare in possesso del plutonio, con l’intento di
distruggere la civiltà. Così, con il mondo in pericolo, Ethan ed il
suo team (Simon Pegg, Ving Rhames, Rebecca Ferguson) sono costretti
a lavorare con uno schietto agente della CIA (Henry Cavill) in una
corsa contro il tempo per fermare la minaccia nucleare. Scritto e
diretto da Christopher McQuarrie, Mission: Impossible –
Fallout vede nel cast anche Sean Harris, Angela
Bassett, Michelle Monaghan e Alec Baldwin.
Inutile negarlo: ciò che rende il
MCU un fenomeno
di successo è l’amore dei produttori, registi e sceneggiatori per
le storie e i personaggi. Questa filosofia, aggiunta al concetto di
serialità connessa messa in atto nel corso degli ultimi dieci anni,
ha portato gli eroi a intrecciarsi con tantissime figure dei
fumetti anche tramite brevi apparizioni o cameo. Purtroppo non
tutti hanno lasciato il segno.
Ecco di seguito i 10 cameo che hanno “rovinato”
il franchise:
Amadeus Cho in L’incredibile Hulk
Nel corso di L’incredibile
Hulk vediamo Bruce Banner farsi strada nel laboratorio di
scienze fingendosi un pizza-boy e un personaggio, che dovrebbe
corrispondere ad Amadeus Cho, lo
lascia entrare senza problemi. Chi ha letto i fumetti sa che Cho
diventerà alleato di Hulk e che le recenti storie di Totally
Awesome hanno reso lui il nuovo Gigante di Giada.
Purtroppo i Marvel Studios si sono limitati ad un breve
cameo, delizioso riferimento agli appassionati che lascia il tempo
che trova.
Dj AM in Iron Man 2
Che Tony Stark
abbia molti soldi e che sia un esperto nell’organizzazione delle
feste, è dato per scontato: questo tratto del suo carattere prende
forma durante Iron Man 2, dove compare DJ
AM, aka Adam Goldstein, nella sequenza
del grande party dell’azienda. Per alcuni giudicato come un cameo
divertente, per altri come un elemento che confondeva sul gusto
musicale di Tony.
Ty Burrell in L’incredibile Hulk
Ty Burrell è un
attore con alle spalle una carriera televisiva di grande successo,
praticamente il personaggio perfetto per adattarsi all’interno del
MCU. Ed è infatti apparso nei
panni di Doc Samson in L’incredibile
Hulk deludendo di gran lunga le aspettative dei fan.
Chi ha letto o conosce bene i
fumetti originale saprà che Doc Samson (ovvero Leonard Samson) è
uno psicoterapeuta che viene anche esposto alle radiazioni gamma e
diventa un mostro molto simile a Hulk, sia per forza che per
aspetto. Ovviamente il film non è andato in questa direzione, ma
quanto sarebbe stato entusiasmante vedere Burrell come alleato del
gigante di giada di Mark Ruffalo
nel futuro dell’universo condiviso?
Elon Musk in Iron Man 2
Imprenditore e inventore di successo
e di fama mondiale, Elon Musk è un po’ il Tony Stark della vita reale,
magnate con cui il supereroi Marvel ha più di un punto in
comune. Somiglianza che non è sfuggita agli sceneggiatori, facendo
comparire il personaggio in Iron Man 2 come
ospite del party pre-gara.
Tuttavia la presenza di Musk non ha
aggiunto niente di significativo al film, e in fin dei conti rimane
quasi un cameo che distrae dalla realtà della storia…
Jack McGee and Jim Wilson in L’incredibile Hulk
L’Incredibile Hulk
non è esattamente il film più riuscito del MCU né
tantomeno il più amato dai fan, tuttavia presenta alcuni segni di
amore e dedizione verso il personaggio che sono degne di nota. Come
alcuni classici personaggi dei fumetti che fanno la loro comparsa
durante la battaglia nel campus tra il Gigante di Giada e
Thunderbolt Ross: Jack McGee e Jim
Wilson.
Ma il breve lasso di tempo a
disposizione trascorso come aiutanti di Hulk piuttosto che come
soggetti attivi nell’azione o magari come preziosi easter egg,
hanno reso la loro performance poco più di un cameo (e nemmeno
troppo memorabile).
Kate Mara in Iron Man 2
Prima di prendere parte al
fallimentare reboot dei Fantastici 4 di
Josh Trank nei panni di Sue
Storm, Kate Mara ha interpretato un piccolissimo
ruolo in Iron Man 2 che in molti nemmeno
ricorderanno.
L’attrice veste infatti i panni di
una poliziotta che consegna un mandato di comparizione a Tony Stark per
assicurarsi che il magnate si presenti in tribunale, salvo poi
ricorrere a mezzi alternativi per raggiungere il suo obiettivo.
Forse uno spreco di talento più che un cameo degno di nota.
Olivia Munn in Iron Man 2
Proprio come nel caso di
Kate Mara, il cameo di Olivia
Munn in Iron Man 2 non
è da criticare per la performance dell’attrice, quanto sul fatto
che inizialmente l’attrice non era destinata ad un ruolo così
piccolo (intorno al suo casting, tra segretezza estrema e rumors
vari, iniziarono le voci che potesse interpretare eroine come
Scarlet Witch o
Wasp).
Soltanto vedendo il film in sala il
pubblico ha scoperto che la Munn si sarebbe limitata a vestire i
panni di una reporter televisivo che segue l’evento organizzato da
Tony Stark.
The Leader in L’incredibile Hulk
Tra i percorsi narrativi più
interessanti e appassionanti del personaggio di Hulk c’è anche
la trasformazione del suo alleato Samuel Sterns in
uno dei suoi nemici più agguerriti, ovvero The
Leader. Tuttavia la sua controparte cinematografica, vista
brevemente in L’incredibile
Hulk del 2009, non ha subito il trattamento sperato
dai fan riducendo la sua comparsa a poche e insignificanti
scene.
Non è una novità l’introduzione nel
MCU di figure che diventeranno
antagonisti nei successivi capitoli, ma sfortunatamente non è stato
il caso di Sterns. Peccato, perché c’era del potenziale da
esplorare sul grande schermo.
Tobias Funke in Avengers: Infinity War
Prima di approdare nel Marvel Cinematic Universe i
fratelli Russo si sono fatti
strada nella serialità americana producendo titoli comedy
di successo come Community e Arrested
Development, e non hanno mai cercato di nascondere questa
parte della loro carriera tributandogli il giusto omaggio tramite
piccoli cameo e riferimenti nei film dei Marvel Studios che vantano la loro
firma.
Nel caso di Infinity War,
gli spettatori più attenti avranno notato l’apparizione di
Tobias Funke, il personaggio interpretato da
David Cross in Arrested
Development, tra le cianfrusaglie del collezionista…per
alcuni un cameo senza valore che non offriva nulla alla trama se
non una strizzata d’occhi ai fan della serie.
Elsa è la vera
protagonista di Frozen
– Il Regno di Ghiaccio. Capelli biondissimi e carnagione
chiara, Elsa ha il potere di controllare la neve e il ghiaccio come
e quando vuole: eppure non riesce a farlo, sente di non poter
controllare i propri poteri, con la conseguente paura di far del
male alle persone.
Elsa vive di ansie e timori,
nessuno le ha insegnato come controllarsi e ha sempre vissuto in
completo isolamento. A causa di ciò, diventa fredda e distaccata
rendendosi poi conto che essere se stessa è la cosa migliore che
possa fare, grazie anche all’aiuto e all’amore di sue sorella
Anna.
Ecco, allora, dieci cose
che non sapevate di Elsa!
Frozen: Elsa
1. Elsa sarebbe dovuta
essere un villain. In Frozen,
Elsa è stata inizialmente concepita come un vero e
proprio villain. La prima trama del film la vedeva come
antagonista, con un cuore fatto di ghiaccio, in grado di maledire
sue sorella Anna. Se inizialmente Elsa avrebbe
dovuto avere molte più azione da antagonista, come gettare
Arendelle in un inverno eterno in maniera del tutto volontaria o
creare un esercito di pupazzi di neve, in seguito la
protagonista di
Frozen – Il Regno di Ghiaccio venne identificata come una
regina delle nevi che non ha controllo sui propri poteri e che
desidera solo difendersi per paura di poter fare qualcosa di
veramente malvagio.
2. Elsa è la protagonista
dell’adattamento di La regina delle nevi. Già verso gli
anni ’40, la Disney aveva in mente di realizzare un adattamento di
La regina delle nevi, della fiaba di Hans
Christian Andersen, ma senza risultati. Ci si provò ancora
in seguito, ma la difficoltà stava proprio nel rappresentare il
personaggio diventato poi l’Elsa che tutti conoscono. I problemi
nel darle la giusta caratterizzazione risiedevano nel fatto che non
si riusciva a darle delle motivazioni al fatto che fosse un
villain. Infatti, nella fiaba, la regina delle nevi rapisce Kai, un
bambino, fratello di Gerda, che viene colpito in un occhio da una
scheggia di uno specchio magico che gli raggela il cuore.
Vestito Elsa Frozen
3. Il vestito di Elsa in
Frozen, cambia a seconda di come si sente. All’inizio di
Frozen, Elsa è molto curata, deve dare un’immagine si
fermezza al suo popolo, il suo vestito è molto lineare e i suoi
capelli sono perfettamente raccolti. In seguito, quando finalmente
può rivelarsi per quello che è, tutto cambia: i suoi capelli sono
più liberi e spettinati, il vestito è svolazzante nella stessa
maniera in cui lo è la sua anima in quel momento. Da un outfit
limitante a uno in cui Elsa si sente libera (e che la rende anche
un po’ sensuale) viene rappresentata l’evoluzione del
personaggio.
4. L’aspetto di Elsa venne
cambiato quando non fu più antagonista in Frozen. Nel
momento in cui si decise che Elsa sarebbe diventata
protagonista del film, e non più un’antagonista, le venne
totalmente cambiato l’aspetto. Se inizialmente avrebbe dovuto
assomigliare agli altri villain Disney, pelle bluastra e capelli
corvini (un po’ sullo stile di Malefica), con una voce che potesse
esprimere i suoi sbalzi d’umore, pare che fu poi
John Lasseter (produttore esecutivo di Frozen – Il
regno di ghiaccio) a dirottare le scelte verso l’aspetto
finale ormai famoso. Ambientato in un paese nordico, si decise di
realizzarla con la carnagione chiara e lunghi capelli biondi
raccolti in una morbida treccia (realizzata grazie ad uno stilista
che propose uno stile simile ai tipi di trecce che si usano in
Norvegia).
Elsa di Frozen
5. A Elsa è stato
diagnosticato un disturbo di personalità borderline. Il
comportamento tenuto da Elsa di Frozen ha suscitato
diverse analisi, tanto da ipotizzare che si trattasse di un
disturbo di personalità borderline. I motivi attribuiti a questo
disturbo, che rendono il soggetto instabile sotto tutti gli
aspetti, sono riconducibili ad una rosa di tre: la sensazione di
essere fuori controllo, di farsi (e fare) del male e sentirsi
traditi da una persona cara. Non a caso, Elsa ha una paura folle di
fare del male alle persone a lei care (sua sorella Anna) e si
accorge di non essere più in grado di regolare i propri poteri,
tanto da vivere con un perenne senso di colpa e confusione
6. Secondo i produttori,
Elsa vivrebbe in uno stato di ansia e depressione. Elsa è
un personaggio che ha dovuto fare sempre i conti con se stessa.
Isolata dai genitori dopo un episodio involontario in cui per
sbaglio aveva colpito sua sorella Anna mentre giocavano con getti
di neve da lei realizzati, viene rinchiusa in una stanza dai
genitori e, di fatto, isolata dal resto del mondo. Nessuno le
insegna come controllare i propri poteri e, a causa anche di ciò,
vive con il costante terrore di fare del male a qualcuno
involontariamente. Il bisogno di cui Elsa necessita è di essere
amata per quello che è e non può che essere Anna la sua
salvezza.
Elsa e Anna Frozen
7. Elsa e Anna non
sarebbero dovute essere sorelle. Secondo la fiaba di
Andersen, Gerda è la sorella di Key, bambino colpito in un occhio
dalla scheggia di uno specchio malvagio che lo rende cattivo e che,
in seguito, viene rapito dalla regina delle nevi. Inizialmente,
quindi, Elsa e Anna (che si sarebbe dovuta chiamare Greta) erano
state concepite come entità senza vincolo di parentela alcuno.
Quando, poi, ci si rese conto che i
personaggi non risultavano troppo approfonditi, si è deciso di
farle diventare una
coppia di sorelle.
8. Anna è stata creata in
maniera opposta a quella di Elsa. Se Elsa è il personaggio
con i poteri, che vede tutto in maniera cupa, e che vive nell’ansia
e nella depressione per paura di fare del male, Anna è totalmente
l’opposto. Non è per niente elegante, è piena di ottimismo, a volte
a disagio, impulsiva e affettuosa. Se il Elsa c’è la paura, in Anna
c’è l’amore: Anna prova un affetto infinito per la sorella e
l’unica cosa che fa è tirarla fuori dalla pessima condizione in cui
Elsa si trova.
Canzone Elsa Frozen
9. Let It Go come inno per
essere se stesse. La canzone di Elsa in Frozen, ovvero
Let It Go, è quella che racconta maggiormente il
personaggio, che esprime i suoi sentimenti, le sue parole, la
voglia di potersi esprimere e poter essere amata per quello che è.
Non solo con il testo, ma anche nella parte visiva: c’è un momento,
al principio del brano, in cui Elsa si toglie guanti e mantello. Il
mantello che vola via è di color porpora, il colore della regalità
e viene abbandonata. Inoltre, la scelta della voce è stata molto
importante: per interpretare Elsa, la scelta cadde su Idina Menzel (Come
d’Incanto): la sua estensione vocale permetteva di poter
esprimere al meglio l’animo di Elsa, sia la parte fragile e
vulnerabile, sia la parte forte e la sua realizzazione.
Costume Elsa Frozen
10. Il costume di Elsa
esprime un’ideale di libertà e di esprimersi per quello che si
è. Il costume di Elsa in Frozen rispecchia
realmente quello della regina delle nevi descritto da Andersen:
sottili veli bianchi che sembrano tanti strati di fiocchi di neve.
In effetti, ponendo l’attenzione sul vestito che si rivela dopo il
brano Let It Go, si può notare come esso sembri candido,
leggero e brillante come un fiocco di neve, senza contare che sia
stato disegnato simile al palazzo nel quale si rintana.
La
#10YearsChallenge ha attecchito anche nei
Marvel Studios, tanto che i canali
social ufficiali della produzione hanno condiviso la loro personale
“sfida dei 10 anni”. Nelle foto di seguito infatti potete vedere
come erano 10 anni fa i protagonisti del Marvel Cinematic Universe in
confronto a come sono invece adesso.
Ovviamente, la challenge non è
precisissima, dal momento che alcuni personaggi sono comparsi sul
grande schermo dopo o prima il 2009, come Tony Stark/Iron Man, che
ha debuttato nel 2008, o Thor e Clint Barton che invece sono
arrivati nel 2011.
Due casi particolari sono invece
Nick Fury e Phil Coulson, che nelle immagini a seguire sono stati
confrontati con le loro versioni ringiovanite che vedremo in
Captain Marvel il prossimo maggio. Ecco di
seguito la #10YearsChallengeMarvel edition!
Gli appuntamenti con i
Marvel Studios nel 2019
saranno 3. Il primo in ordine cronologico è quello di marzo, con
l’esordio in sala di Captain Marvel; ad aprile sarà
la volta di Avengers: Endgame, che
chiuderà definitivamente la Fase 3. A luglio, in
apertura della Fase 4 (ancora molto misteriosa),
arriverà al cinema Spider-Man: Far From
Home, di cui abbiamo visto di recente il primo trailer ufficiale.
La
#10YearsChallenge è la moda del momento sui
social, secondo le quale devono essere messe a confronto due foto,
una di 10 anni fa e un’altra dell’anno in corso. Tra vip, celebrità
e pagine social buffe, la challenge sta prendendo il controllo
(momentaneo) della rete e sta assumendo sfumature di parodia in
alcuni casi molto divertenti.
In anteprima esclusiva il trailer
italiano del nuovo action thriller con protagonista Liam
Neeson, Un Uomo Tranquillo,
in arrivo al cinema a partire dal 21 febbraio distribuito
da Eagle Pictures.
Garanzia internazionale di titoli
di successo come L’uomo sul treno e sinonimo di ruoli action e
adrenalinici, Liam
Neeson torna sul grande schermo nel ruolo di Nels
Coxman, un uomo semplice, fiero di essere un diligente cittadino
della sua sfavillante città nel Colorado dove ha vinto il premio
dell’anno per il suo impegno nel suo lavoro di spazzaneve.
Improvvisamente, la sua vita viene sconvolta quando il figlio viene
ucciso da un potente boss della droga locale soprannominato il
Vichingo (Tom Bateman). Alimentato dal bisogno di
vendetta e armato con artiglieria pesante, questo improbabile eroe
si propone di smantellare il cartello con estrema precisione, nel
tentativo di arrivare al vertice della catena che ha ucciso suo
figlio.
Girato tra le montagne del Canada e
della Columbia, UN UOMO TRANQUILLO è mix di
tensione, adrenalina, azione e colpi di scena che fanno da sfondo
all’ennesima prova d’attore di Neeson nel suo genere prediletto,
affiancato da un cast composto da Emmy Rossum, Laura Dern,
Tom Bateman e Julia Jones.
Mentre lo vedremo al fianco di
Rachel Weisz ne La
Favorita di Yorgos Lanthimos, Nicholas Hoult è pronto
per un altro viaggio nella storia britannica. Questa volta però,
incarnerà l’uomo che ha inventato la Terra di Mezzo e ha
contribuito in maniera fondamentale a formare la cultura popolare
del ‘900: J.R.R. Tolkien.
Fox Searchlight ha annunciato che
il prossimo film biografico sull’autore – intitolato,
semplicemente, Tolkien –
arriverà nei cinema il 10 maggio 2019. Diretto da Dome Karukoski,
il film biografico sarà incentrato sugli anni formativi del
Professore, noto ai più per aver creato la Terra di Mezzo. Il film
racconterà gli anni della formazione, in cui J.R.R.
Tolkien incontra
l’amicizia, l’amore e l’ispirazione per la letteratura, prima della
Prima Guerra Mondiale.
Era lì, nelle trincee della Francia
e nei campi di battaglia di la Somme, che Tolkien sperimentò sia
l’orrore e la solidarietà della guerra in prima persona. Vedere
uomini di diversa estrazione combattere e morire insieme è stato
fonte d’ispirazione per la Compagnia dell’Anello – così come lo era
il gruppo originale di amici di Tolkien, molti dei quali sono morti
durante la Grande Guerra.
Tolkien
è diretto da Dome Karukoski e scritto da
David Gleeson e Stephen
Beresford. Oltre a Hoult, il cast include Lily
Collins, Colm Meaney, Anthony Boyle, Patrick Gibson, Tom
Glynn-Carney, Craig Roberts, Laura Donnelly, Genevieve O’Reilly,
Pam Ferris e Derek Jacobi.
Collins interpreta l’amata moglie
di Tolkien, Edith, che ha avuto anche un grande
impatto sulle storie della Terra di Mezzo. Gli spettatori degli
adattamenti cinematografici del Signore degli
Anelli di Peter Jackson probabilmente
ricordano la storia d’amore tra l’umano Aragorn e l’elfo Arwen.
Nel contesto del leggendario di
Tolkien, la storia di Aragorn e Arwen è erede di quella tra l’umano
Beren e l’elfo Lúthien ne Il Silmarillion.
L’ispirazione per queste grandi storie d’amore derivava
direttamente dalla relazione di Tolkien con Edith. Ad oggi, sulla
loro lapide condivisa si leggono i nomi di “Beren” e “Lúthien”.
Glass,
nuovo film di M. Night Shyamalan, riporta sullo
schermo i personaggi di Kevin Crumb, David Dunn e Elijah Price, ma
tra le new entry più importanti c’è anche la Dottoressa Ellie
Staple, interpretata da Sarah Paulson.
Ecco di seguito la nostra
intervista con l’attice, vincitrice del Golden Globes per
American Crime Story.
Interpretato da
Samuel L. Jackson,
James McAvoy,
Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden
Globe
Sarah Paulson, Glass porta
avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato (2000) eSplit (2016),
entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass
vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin
Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri
sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo
de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti
decisivi per entrambi gli uomini.
Si uniscono al cast anche due degli
attori di Unbreakable – Il Predestinato, ovvero
Spencer Treat Clark e Charlayne Woodard, che interpretano
nuovamente il figlio di Dunn e la madre di Price, oltre all’attrice
premiata con il Golden Globe Sarah Paulson (la
serie American Horror Story).
Ambientato dopo la fine
di Split, il nuovo film di M. Night
Shyamalan Glass vede David Dunn all’inseguimento
dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia,
in una serie di incontri sempre più pericolosi, mentre Elijah Price
Price emerge dall’ombra nel ruolo di orchestratore in possesso di
segreti decisivi per entrambi gli uomini.
Il direttore della fotografia del
film è MIKE GIOULAKIS (Split), lo scenografo CHRIS
TRUJILLO (la serie NetflixStranger
Things) e il costumista PACO DELGADO (Split,
Les Misérables). Il montaggio di Glass è
affidato a LUKE CIARROCCHI (Split) e BLU MURRAY (Sully).
La colonna sonora è firmata dal compositore WEST DYLAN THORDSON
(Split).
Questo film straordinario, che è la
somma dei blockbuster mondiali di Shyamalan, è prodotto dal regista
stesso e da JASON BLUM della Blumhouse Production, già produttore dei
due precedenti capitoli del regista-sceneggiatore. ASHWIN RAJAN e
MARC BIENSTOCK e STEVEN SCHNEIDER e KEVIN FRAKES sono i produttori
esecutivi insieme a GARY BARBER, ROGER BIRNBAUM e KEVIN FRAKES.
Diretto da Zack
Snyder nel 2013, il film ha retroattivamente lanciato il
tentativo di universo condiviso della DC al cinema e ha concluso la
sua corsa al box office USA con 291 milioni. A livello globale,
Aquaman ha guadagnato quasi il doppio di
quanto ha incassato all’epoca il film di Snyder.
Con Jason Momoa
alla guida del cast, Aquaman ha
guadagnato nel resto del mondo circa 733,6 milioni, per un totale
di 1 miliardo e 25 milioni. Questa cifra supera persino Il
Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan che
era arrivato a un miliardo e 4 milioni e mette il film di Wan in
diretta competizione con Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno, che si è fermato a un miliardo e 80 milioni,
piazzandosi sulla vetta della classifica degli incassi dei film
tratti da fumetti DC.
Aquaman è anche il primo film del
DCEU a raggiungere il miliardo, con Batman v Superman: Dawn of Justice
che si è fermato a 873,6 milioni nel 2016. Il film con Momoa ha
fatto registrare incassi esorbitanti anche in Cina, che a oggi
rappresenta il seconod mercato più vasto del mondo.
Uscito nel mondo a dicembre e in
Italia l’1 gennaio, Aquaman è il maggior successo
al box office della DC/Warner al cinema, e ha superato anche gli
ottimi risultati di Wonder Woman, nonostante
qualche consenso di critica in meno.
Aquaman
è stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista
Jason Momoa. Con lui ci sarà
Amber Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e
Willem
Dafoe.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Mancano poco più di tre mesi
all’arrivo nelle sale di Avengers: Endgame ma già iniziano
a circolare in rete anteprime leak del merchandise ufficiale del
film in uscita ad aprile, che vedrà in azione i supereroi
sopravvissuti allo schiocco più Captain Marvel.
L’ultima foto mostra le Funko Pop
dei personaggi e sembra svelare i nuovi look che sfoggeranno nel
corso della storia: Carol Danvers è leggermente diversa da come la
conosceremo nel suo standalone, sull’uniforme di Tony Stark appare
il logo degli Avengers mentre Captain America è sprovvisto di scudo
e indossa il suo costume originale.
L’assenza improvvisa di Andy Serkis al
Keystone Comic-Con dello scorso anno aveva lasciato supporre che
l’attore fosse stato richiamato d’urgenza sul set di
Star
Wars: Episodio IX per girare le sue scene nei panni
del Leader Supremo
Snoke. Tuttavia il personaggio è stato assassinato da
Kylo Ren nel corso de Gli Ultimi Jedi, quindi la domanda sorge
spontanea: come farà a tornare in vita, e soprattutto, lo farà
davvero?
Una cosa è certa: trattandosi del
capitolo conclusivo della nuova trilogia, molti misteri sulla trama
andranno risolti, come le origini di Rey e l’identità di Snoke,
dunque è evidente che J.J.Abrams vi porrà rimedio
in un modo o nell’altro per chiudere definitivamente questa
parentesi narrativa della saga.
In particolare, fa sapere Express,
il regista e la Disney stanno lavorano per trovare la maniera di
includere il villain in Episodio IX e spiegare la
ragione della sua presenza. Se così fosse potremmo scoprire come è
riuscito a portare Kylo nel suo esercito e a manipolarlo. Che ne
pensate?
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si
uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith,
Naomi Ackie e Richard E. Grant,
insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams,
che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
SebbeneStar Wars: Gli Ultimi
Jedi sia stato accolto in maniera contrastante,
le recensioni non sono state affatto negative; tuttavia il film ha
intiepidito i fan che non ne hanno determinato il successo
economico travolgente che ci si aspettava. Dato che gli spettatori
considerano molto meglio riuscito Il Risveglio della
Forza, la notizia che J.J.
Abrams sarebbe tornato a dirigere il capitolo è
stata accolta con molto favore.
Stando
a quanto riporta Variety, sembra che Abrams stia
per siglare un accordo importante con uno studio, e tutti gli
indizi puntano alla Disney. Il regista e produttore ha infatti un
ottimo rapporto con Bob Iger, CEO della Casa
di Topolino, e i motivi per legarsi allo studio sono molti, a
partire dal prestigio dell’incarico.
La notizia giunge come il solito
rumor da prendere con cautela, eppure sembra che i nomi dei villain
di New Gods siano stati finalmente rivelati:
saranno infatti Granny Goodness e le Furie
Femminili le antagoniste principali nel cinecomic affidato
alla regia di Ava DuVernay.
Chi conosce i fumetti DC saprà che
la prima fa parte dell’Elite di Darkseid, il
signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con
una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per
creare un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del
cervello e la tortura.
A quanto pare Mister Miracle e Big
Barda saranno invece i protagonisti. Che ne pensate?
Sarà Ava
DuVernay a dirigere il nuovo adattamento
cinematografico di New Gods per la DC
Film. La notizia è stata ufficializzata nelle ultime ore
da Variety, svelando così il
prossimo progetto della regista
di Selma e Nelle pieghe del
tempo.
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips.
Vi ricordiamo che, anni fa, la
DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso
cinecomic, ovvero Black Panther,
finito poi nelle mani di Ryan
Coogler. Secondo alcune
indiscrezioni, New Gods non sarà
collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di
vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.
Diversi personaggi sono morti in
Avengers: Infinity War per
effetto della Decimazione di Thanos, tuttavia la loro sorte
potrebbe non essere definitiva e alcuni di loro torneranno quasi
certamente in Avengers: Endgame. Tra questi non
figura Gamora, uccisa
dal Titano Pazzo per ottenere la gemma dell’anima, ma a quanto pare
anche l’eroina avrà una seconda chance…o almeno è quanto si evince
dal video pubblicato da Zoe Saldana.
Come potete vedere qui sotto,
l’attrice è in sala trucco per curare il look di Gamora durante i
reshoot del film. Questo significa che anche lei tornerà in scena,
o che comparirà in una sequenza ambientata nel passato?
Ospite del The Late Show with
Stephen Colbert, Jake Gyllenhaal ha parlato dello
spettacolo che lo vedrà protagonista a breve sul palco di Broadway,
A Life, e della sua esperienza professionale con i
Marvel Studios in Spider-Man: Far From
Home (dove lo vedremo nei panni di
Mysterio).
“Credo di aver fatto molti film
strani nella mia carriera, ma questo è stato davvero diverso e
davvero divertente” ha confessato l’attore, “Volevo
interpretare un ruolo che mi desse la possibilità di fare qualcosa
con il personaggio, ed è successo. Non so se ci sono riuscito, ma
ho fatto qualcosa. Ed è molto eccitante.”
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle. Nel
cast sono presenti anche Jake Gyllenhaal, Michael
Keaton, Samuel L. Jackson e Cobie
Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Dopo essere sopravvissuto alla
giungla di Jumanji: Benvenuti nella Giungla, Kevin
Hart è pronto ad affrontare un altro gioco, meno rischioso per la
vita e l’incolumità dei partecipanti!
L’attore e comico si è unito a
Lionsgate e Hasbro per l’adattamento cinematografico del gioco da
tavolo Monopoly, che vede alla regia Tim
Story, già regista dei primi due adattamenti dei
Fantastici Quattro per il cinema.
La notizia è stata confermata da
Entertainment Weekly, e Hart ha
scherzato con il regista via Twitter.
Il film su Monopoly
è in sviluppo dal 2008, ed era originariamente prodotto da
Universal Pictures, poi è passatto alla Emmett / Furla Films, per
poi approdare alla Lionsgate nel 2015. Oltre a Monopoly, Hart si
riunirà con Dwayne Johnson, Karen Gillan, Nick
Jones e Jack Black per il sequel di
Jumanji: Benvenuti nella Giungla, che ha aggiunto
al cast star del calibro di Danny DeVito e
Danny Glover.
Diretto da Tim
Story e interpretato da Kevin Hart, il
film su Monopoly attualmente non ha ancora un cast
ufficiale, uno sceneggiatore o una data di uscita.
Arrivano nuovi aggiornamenti su
The
Batman, progetto in cantiere in casa DC che vedrà alla
regia Matt Reeves (sulla partecipazione
di Ben Affleck regna invece il mistero):
a riportare l’ultimo rumor è Mark Hughes secondo cui Oswald
Cobblepot, alias Pinguino, sarà uno dei vari
antagonisti del cavaliere oscuro nel film.
Questa sarebbe ovviamente la quarta
versione del personaggio portata sullo schermo, dopo
l’interpretazione di Burgess Meredith in
Batman del 1966, di Danny DeVito
in Batman Returns del 1992, infine di
Robin Lord Taylor nella serie
Gotham.
Lo scorso Maggio era stato Justin Kroll di Variety a
diffondere la voce di un possibile arrivo di Pinguino nell’universo
cinematografico DC. “Nel caso in cui Matt Reeves decidesse di
seguire un’altra strada, la produzione potrebbe portare il
personaggio in Birds of Prey”, aveva scritto Kroll.
A stuzzicare l’attenzione dei fan ci
ha poi pensato Josh Gad,
pubblicando sul suo profilo Twitter diverse immagini del
personaggio e scatenando le teorie del web: sarà lui il prossimo
interprete cinematografico?
Qualche settimana fa l’aggiornamento
su The Batman, progetto in cantiere in casa
DC che vedrà alla regia Matt
Reeves (sulla partecipazione di Ben
Affleck regna invece il mistero), di Umberto Gonzalez
di The Wrap aveva riportato
che la prima sceneggiatura del film era stata consegnata sulle
scrivanie della Warner Bros., pronta per essere trasformata in un
adattamento cinematografico.
Alcune fonti però sostengono che il
film arriverà nelle sale non prima del 2021, il che significa che
abbiamo aspettare ancora 2-3 anni prima di vedere di nuovo sul
grande schermo il Cavaliere
Oscuro difensore di Gotham, almeno per quello che
riguarda questo progetto.
Non sappiamo se Ben
Affleck tornerà a indossare mantello e cappuccio,
soprattutto a seguito dei report contrastanti che sembrano fioccare
a seguito dei recenti problemi personali dell’attore, che hanno
messo in discussione il suo futuro nel franchise DC
Comics, ma anche dell’esito poco felice delle sue recenti
apparizioni su grande schermo. Sembra anche doveroso sottolineare
che questi continui buzz in rete stanno intorbidendo le acque
intorno al film, lasciandoci con una grande confusione e
nient’altro.
Il futuro cinematografico di Batman
è molto incerto, al momento. Dopo il successo della trilogia
di Christopher Nolan, è arrivato il reboot a
opera della coppia Zack Snyder/Ben
Affleck che ha destato parecchie perplessità sia
in Batman v Superman che nel
naufragio di Justice League.
È online il primo trailer ufficiale
di Berlin, I Love You, terzo esperimento corale
dopo Paris, je t’aime del 2006 e
New York, I Love You del 2009. Nel cast stellare
figurano Keira Knightley, Helen
Mirren, Luke Wilson, Mickey
Rourke, Jenna Dewan, Diego Luna, Jim
Sturgess, Nolan Funk, Charlotte Le Bon, Iwan
Rheon, e Dianna Agron.
Tra i registi coinvolti ricordiamo
invece Peter Chelsom, Claus Clausen, Fernando Eimbcke,
Justin Franklin, Dennis Gansel, Dani Levy, Daniel Lwowski,
Stephanie Martin, Josef Rusnak, Til Schweiger, e
Massi Tadjedin.
Il film arriverà nelle sale
americane il prossimo 8 Febbraio e prossimamente anche in Digital
Download e On Demand.
A poche ore dall’annuncio ufficiale
arrivano i primi aggiornamenti su Ghostbusters 3,
terzo film del franchise che sarà diretto da Jason
Reitman: da quanto riportato Ernie
Hudson, Bill Murray e Dan
Aykroyd torneranno in scena nei rispettivi personaggi
interpretati nei due capitoli di Ivan Reitman,
mentre è Borys Kit
dell’Hollywood Reporter a confermare che la produzione sta cercando
quattro attori adolescenti (due ragazzi e due ragazze) da
affiancare al cast originale.
A quanto pare però, era stato lo
stesso Aykroyd ad anticipare lo scorso
novembre il progetto in un’intervista. “Reitman e Gil
Kenan, insieme ad un ottimo team, stanno facendo di tutto per
riportare l’emozione e lo spirito dei primi due film nel 21°
secolo…“, aveva raccontato l’attore all’Hollywood
Reporter.
Di fatto Aykroyd non ha mai nascosto
il desiderio di continuare la saga degli acchiappafantasmi, spesso
discutendo sulla possibilità di espandere l’universo in una serie
televisiva. Si può dire che sia stato finalmente accontentato.
Ghostbusters 3:
il primo teaser trailer è già qui!
Entertainment Weekly ha appreso in
esclusiva che Jason Reitman dirigerà e
co-scriverà il film: “Ho sempre pensato a me stesso come
il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a visitare il
set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan. Questo è il
prossimo capitolo della serie originale. Non è un riavvio. Quello
che è successo negli anni ’80 è accaduto negli anni ’80, e questo è
ambientato nel presente.”
Sony Pictures ha stabilito l’uscita
del film per l’estate 2020, con l’intenzione di iniziare le riprese
entro pochi mesi.
Reitman ha firmato anche la
sceneggiatura insieme a Gil Kenan e conta di iniziare le riprese
nella seconda metà dell’anno, probabilmente nei mesi estivi. Fonti
attendibili spiegano che la trama seguirà gli eventi della
pellicola del 1984 e non avrà alcun collegamento con il reboot al
femminile del 2016 diretto da Paul
Feig con Melissa
McCarthy e Kristen Wiig.