Il quarto episodio di
House of
the Dragon si è concluso con un’intensa
“Danza dei Draghi” che ha coinvolto tre delle bestie
sputafuoco di Westeros e i loro cavalieri, e quando il fumo si è
diradato, la devastante battaglia di Riposo del Corvo ha lasciato
sul campo un personaggio importante morto e uno gravemente
ferito.
Cavalcando Vhagar, il drago più
antico e più grande vivente,
Aemond Targaryen è riuscito a eliminare il drago Meleys di
Rhaenys Targaryen, facendo precipitare la bestia e il cavaliere
verso una morte ardente.
Anche Re Aegon e Sunfyre erano
impegnati in battaglia con Rhaenys e Meleys quando Vhagar attacca e
la prima esplosione di Aemond abbatté suo fratello. Danno
collaterale, oppure Aemond stava cogliendo l’occasione per
vendicarsi del fratello maggiore per averlo costantemente schernito
e preso in giro da bambino?
Durante un’intervista con
Total Film, l’attore Ewan Mitchell, che
interpreta Aemond, ha dichiarato che il suo personaggio sapeva
esattamente cosa stava facendo, ma le sue motivazioni potrebbero
non essere così chiare come si potrebbe pensare.
“Questo è ciò che rende il
personaggio così avvincente, non sai cosa gli passa per la
testa”, dice Mitchell. “Potrebbe guardare qualcuno in un
modo che lascia pensare che vuole cucinargli un buon pasto e
portarlo ad un appuntamento, oppure in un modo che lascia pensare
che vuole trasformarlo in un pasto e portare Vhagar ad un
appuntamento. Non sai cosa sta pensando, ma forse in fondo lo sai.
Non è solo quel personaggio unidimensionale, dal cappello nero, non
è un sociopatico senza cervello. Ci sono ingranaggi che girano
dietro i suoi occhi.”
HBO ha rilasciato un teaser per il
quinto episodio di questa settimana, e ci dà un’idea di cosa
aspettarci dalle conseguenze della battaglia, mentre la testa della
povera Meleys viene fatta sfilare per le strade di Approdo del re.
Vediamo anche Rhaenyra e le sue forze considerare le loro opzioni,
e sembra che la Regina Nera stia per intraprendere un’azione
drastica per ritorsione.
Per quanto riguarda Aegon, vediamo
sua madre Alicent chiedere se è vivo, e il fatto che venga
trasportato in una specie di lettiga anziché in una bara potrebbe
fornirci la nostra risposta.
Il film del 2019
La ragazza della palude, tratto dal romanzo
best-seller Where the Crawdads Sing di Delia
Owens, ha fatto molto parlare di sé. Diretto da Olivia Newman, già
regista di First Match, e prodotto dalla premio Oscar
Reese Whiterspoon, il film ha infatti offerto
non solo un’intricata storia con un enigma da risolvere ma anche
una serie di riflessioni sulla conservazione della natura e
l’istinto di protezione umano. Tematiche che si scoprono
particolarmente delicate se poste in rapporto con ciò che circonda
l’opera e la vita della Owens.
Il film è anche celebre per la
presenza di un brano dal titolo “Carolina“, scritto
e interpretato dalla cantautrice americana Taylor
Swift, realizzato prima ancora che la pellicola entrasse
in produzione. La Swift ha dichiarato di essersi “assolutamente
persa nel libro quando l’ha letto anni fa” e di aver
“voluto creare qualcosa di ossessionante ed etereo” per il
film quando ha saputo che lo stavano producendo. Ma, come si
diceva, sono molteplici i motivi per cui
La ragazza della palude è noto, a partire dal suo
controverso finale e dalle vere vicende che sembra evocare.
Sono infatti molti gli aspetti
interessanti del film e in questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a
La ragazza della palude. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alla
spiegazione del finale e alla storia vera
a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino
all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per
anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato
Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità.
Per lei tutto sembra cambiare quando conosce
Chase, quaterback locale con cui intraprende una
relazione. Quando però il giovane viene ritrovato morto, Kya è
immediatamente indicata come la principale sospettata.
Ad interpretare Kya vi è l’attrice
Daisy Edgar-Jones, divenuta celebre per la
serie Normal People. Ad interpretare Tate, amico e amante di
Kya, da giovane vi è Luke David Blumm, mentre la
sua versione adulta è interpretata da Taylor John
Smith e quella anziana da Sam Anderson.
Chase è invece interpretato da Blue Clarke da
giovene da Harris Dickinson da adulto.
Michael Hyatt interpreta Mabel Madison, mentre
Garret Dillahunt e Ahna O’Reilly
interpretano “Pa” Jackson Clark e “Ma” Julienne Clark.
La spiegazione del finale: chi ha
ucciso Chase?
Nel finale del film, con la sola
teoria infondata che la vuole assassina, la collana mancante di
Chase e la testimonianza a suo favore di un pescatore, Kya viene
dichiarata non colpevole. Da quel momento in poi, la ragazza
ritrova il suo primo amore Tate e trascorre il resto della sua vita
insieme a lui. Pubblica libri naturalistici illustrati e riceve
spesso la visita di Jodie e della sua famiglia. Ormai settantenne,
mentre attraversa la palude con la sua barca, immagina di vedere
sua madre tornare alla baita.
Poco dopo, Tate trova Kya morta
nella barca al loro molo. Dopo aver raccolto le cose di lei, trova
un passaggio del suo diario in cui si dice che per proteggere la
preda, a volte il predatore deve essere ucciso. Il testo è
accompagnato da un disegno di Chase. Tate trova poi la collana di
conchiglie mancante e dopo una breve riflessione la getta
nell’acqua della palude. Il finale suggerisce dunque che è
effettivamente stata Kya ad uccidere Chase.
Le sue ragioni non vengono mai
spiegate esplicitamente, ma è chiaro che Chase stava diventando
violento e non voleva permettere che Kya lo abbandonasse. Cresciuta
con un padre violento, la ragazza era probabilmente stanca di
essere una preda e si è trasformata in un predatore per assicurarsi
la sopravvivenza. Nel gettare la collana nell’acqua, Tate decide
dunque di nascondere la verità e proteggere la donna amata.
La ragazza della palude è tratto da una storia
vera?
La ragazza della palude non è basato su una
storia vera, ma alcune persone hanno trovato delle analogie tra gli
elementi rappresentati nel film (e nel libro da cui è tratto) e la
vita dell’autrice Delia Owens. Infatti, la Owens,
l’ex marito Mark e il figliastro Christopher sono attualmente
ricercati dalle autorità dello Zambia per essere interrogati in
merito all’omicidio di un presunto bracconiere avvenuto nel 1995.
Ad oggi Delia e gli altri coinvolti hanno categoricamente smentito
la cosa, ma l’aver scritto un romanzo con dinamiche di questo tipo
ha contribuito al riaccendersi del caso.
Il trailer di La ragazza
della palude e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
La ragazza della palude grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinit+, Apple TV,
Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
La durata finale di
Deadpool &
Wolverine è stata rivelata, e dopo tutto il trequel
dei Marvel Studios non sarà il film più
lungo della serie. Mentre il debutto nel MCU di Mercenario
Chiacchierone durerà 2 ore, 7 minuti e 45 secondi con i
titoli di coda (probabilmente inclusa la presunta scena
post-crediti), durerà solo 1 ora e 59 minuti senza, e questo lo
rende appena più breve di Deadpool 2.
La quantità di cameo che ci
aspettiamo di vedere (alcuni confermati, altri vociferati) insieme
ai report secondo cui questo film getterà le basi per il debutto
degli X-Men e Avengers 5 e 6 hanno portato ad
alcune speculazioni secondo cui D&W
sarebbe potuto essere lungo anche 2 ore e mezzo – come capita
sempre più spesso, oggi – ma sembra che il regista Shawn
Levy dovrà stipare un bel po’ di materiale in poco meno di
120 minuti.
Alcuni spoiler in occasione dei
recenti eventi per i fan sono comparsi online, ma nulla di
particolarmente rivelatore, e la Marvel sta facendo del suo meglio
per assicurarsi che il film rimanga un segreto fino a quando non
arriverà nei cinema.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Sarà disponibile dal 12
luglio su Disney+ il film
Descendants – L’ascesa di Red, il quarto capitolo
del franchise Descendants, nonché spin-off dei
tre film precedenti. In questo nuovo lungometraggio, l’ex
ragazzina cattiva Uma, ora nuova preside della Auradon Prep,
organizza un evento a cui partecipano diversi regnanti, tra cui
Red (Kylie Cantrall), la figlia ribelle
della Regina di Cuori di Wonderland. Dopo che la Regina di Cuori
organizza però un colpo di stato contro Auradon, Red e
Chloe (Malia Baker), la figlia di
Cenerentola, viaggiano indietro nel tempo per annullare l’evento
che ha portato la madre di Red verso la malvagità.
È più difficile essere la
figlia di un villain che tutti temono o la figlia di una
principessa perfetta come Cenerentola?
Kylie Cantrall: Mi
sembra che entrambe le cose comportino una serie di problemi. E
posso immaginare che per Chloe si tratti di aspettative a cui deve
rispondere. E poi per Red, credo che la gente tratti Red come se
fosse già stata trattata come una cattiva per tutta la vita, a
causa del pregiudizio “Tua madre è la Regina di Cuori, quindi
sono sicuro che anche tu devi essere cattiva, giusto“? Ma
credo che questa sia la cosa più difficile per Red nel corso del
film, che scopre la differenza tra ciò che la gente le dice che è o
quello che dovrebbe essere e ciò che sua madre vuole che sia. Ma
poi cerca anche di capire chi vuole essere lei e chi è, al di là
del titolo di Principessa del Paese delle Meraviglie e del titolo
di figlia della Regina di Cuori. Penso che per lei sia un viaggio
alla scoperta di se stessa e che sì, non è tutto bianco o nero. E
si rende conto che non deve essere una villain o un eroina, ma può
semplicemente essere se stessa.
Malia Baker: È un
film sul rapporto madre/figlia e mi sembra che lo sia in un modo
che non è così pittoresco, non è solo per un tipo di madre/figlia,
è davvero… spazia in tutte le varianti, e penso che Kylie abbia
detto magnificamente com’è Red con sua madre. Ma Chloe, con sua
madre, ha a che fare con quegli stereotipi di perfezionismo o di
bisogno di essere perfetta e di avere tutto sotto controllo, mentre
lei impara che può lasciarsi andare un po’. Penso che impariamo
molto l’una dall’altra nel corso del film ed è un contrasto molto
bello da vedere.
Rita Ora è la Regina di Cuori in Descendants – L’ascesa di
Red
Cos’ha significato per voi
far parte di questa saga con Descendants – L’ascesa di
Red?
Kylie Cantrall:
Onestamente è stato un vero e proprio turbine, dall’aver ottenuto
il ruolo più di un anno fa a oggi. Ma credo che il più grande
momento “da brivido” sia stato quello di poter sfoggiare il titolo
di Descendants e indossarlo sulle nostre spalle. Penso che
sia un vero onore avere l’opportunità di portare avanti questa
eredità. Questo franchise ha significato molto per me, quando ero
bambina, quindi… pensare di rendere felici anche solo uno o due
bambini che guardano questo film, mi basta e avanza.
Malia Baker: È
vero. Nello stesso modo in cui Descendants ci ha toccato
quando eravamo più giovani, sento che se saremo in grado di farlo
per molte generazioni a venire, allora avremo lasciato il segno,
avremo fatto la nostra parte.
Cosa potete raccontarci del vostro casting per questo
film?
Kylie Cantrall: A
dire il vero, non è stato un processo particolarmente intenso,
perché in realtà è stata l’audizione più tranquilla di tutta la mia
carriera. Il personaggio mi è piaciuto molto dal momento in cui ho
letto il copione. Ho sentito che potevo portare qualcosa di bello,
che ero in sintonia con il personaggio e che mi divertiva. Così ho
giocato e mi è piaciuto molto il suo essere multidimensionale. C’è
così tanta vulnerabilità e profondità, ma è anche spiritosa e ha
delle battute divertenti, quindi mi è sembrato così divertente e
credo che questo sia emerso di sicuro.
Brandy Norwood è Cenerentola e Malia Baker è Chloe in Descendants –
L’ascesa di Red
Malia Baker: Il mio
è stato diverso. È successo con mesi di anticipo e mi hanno detto:
“Vogliamo che ti presenti per Chloe” e io ho amato i
Descendants da piccola e non ero una grande cantante,
quindi ho pensato: “Ovviamente non lo farò“. Ho rifiutato
un paio di volte, ma hanno continuato a chiedermelo. Poi mi hanno
detto: “Ora vogliamo che tu faccia una videochiamata con
Kylie“, e io amavo Kylie, eravamo amiche sui social media. Poi
ho scoperto durante la telefonata che Brandy Norwood avrebbe
interpretato la mamma di Chloe e ho pensato: “Oh mio Dio, devo
farlo. Devo fare la cantante!“. La telefonata è durata circa
un’ora. Mi hanno chiamato la sera dopo e mi hanno detto: “Ci
siamo dimenticati di chiederti di cantare, potresti mandarci dei
video?” Così ho registrato alcuni brani e gliel’ho mandati,
ottenendo il ruolo.
Come si è svolta la ricerca
dell’equilibrio tra il far sentire Descendants – L’ascesa di Red
come parte del franchise e il renderlo una cosa
nuova?
Kylie Cantrall: È
la nostra rivisitazione e questa è la mentalità che ho cercato di
avere. Naturalmente onoriamo sempre i film del passato e credo che
quella specie di essenza degli originali emerga e risplenda in
questo film con i numeri di danza e la musica e il mondo di
Auradon. Penso che tutto questo sia molto nostalgico, ma anche
molto nuovo, molto diverso e… c’era molta libertà nel sapere che
potevamo semplicemente giocare e divertirci.
The
Umbrella Academy ritorna per la sua quarta e
ultima stagione il mese prossimo e Netflix
ha pubblicato un trailer esteso che mette in luce molti nuovi
filmati.
Nel finale della terza stagione, i
membri sopravvissuti della famiglia Hargreeves e della Sparrow
Academy hanno unito le forze e sono riusciti a prevenire il
“kugelblitz”. Ci sono state alcune vittime, ma niente di tutto ciò
ha avuto davvero importanza alla fine perché tutto si è
ripristinato, con i nostri eroi ora apparentemente impotenti che si
sono separati nel tentativo di vivere una vita “normale” in quella
che viene definita la linea temporale finale.
Secondo questo teaser,
almeno alcuni personaggi riusciranno a riacquistare le proprie
abilità, poiché emerge una nuova misteriosa minaccia e la squadra
deve cercare di prevenire l’ennesima apocalisse e combattere o
unire le forze con (non è chiaro) alcuni volti nuovi.
Nick Offerman,
Megan Mullally – che sono sposati nella vita reale
e sono apparsi insieme in Parks and Recreation – e
David Cross (Arrested
Development) sono pronti a unirsi alla mischia.
Offerman e Mullally interpreteranno
i Drs. Gene e Jean Thibedeau, “una coppia sposata di professori
di community college del New Mexico che indossano calzature comode
e soffrono del caso più estremo di deja vu che questa sequenza
temporale abbia mai visto”. Cross, nel frattempo, interpreterà
Sy Grossman, “un onesto e timido imprenditore e padre di
famiglia che non si fermerà davanti a nulla pur di riconnettersi
con la figlia e riaverla”.
The Umbrella Academy – stagione finale, il trailer
In un’intervista con Tudum, lo
showrunner di The
Umbrella Academy Steve Blackman
ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato
la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla
nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso
“Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per
caso:
“Siamo chiari: quello è Sparrow
Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno
della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica?
Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come
ogni buon fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste
in modo isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo
momento non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere
lì…“.
Nel cast di The
Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya,
Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di
Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di
Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky &
Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo
di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi
ufficiale della stagione recita:
I fratelli Hargreeves si
sono dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha
portato a un completo reset della loro linea temporale. Privati dei
loro poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e
a trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi.
Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si
rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre
Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato
nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero
commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene
riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono
sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti.
Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la
Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di
sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così
tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.
Grey’s
Anatomy non riesce a rinunciare a Ellen Pompeo. Dopo aver dato l’addio alla
protagonista nel 2023, il lungo medical drama non ha mai
abbandonato Meredith Grey e ora Deadline ha rivelato che la ABC sta preparando un
ritorno importante della Pompeo nella nuova stagione dello show. I
nuovi episodi inizieranno in autunno.
La Pompeo dovrebbe essere presente
in almeno sette dei 18 episodi della stagione 21 del medical
drama. Il numero è piuttosto elevato per un personaggio che era
praticamente scomparso e lascia intendere un arco narrativo che
potrebbe essere estremamente eccitante per i nuovi episodi.
Inoltre, è stato lasciato intendere che la partecipazione della
Pompeo potrebbe estendersi fino a 14 episodi, il che
significherebbe essenzialmente che sarebbe come se Meredith Grey
non avesse mai lasciato il Grey Sloan Memorial Hospital.
Nelle ultime stagioni, non è stato
raro che Meredith sia stata assente per un paio di episodi o abbia
avuto solo un paio di scene, soprattutto dopo che il cast è
diventato sempre più numeroso. Questo ha spinto gli
sceneggiatori delle passate stagioni a creare episodi
soprannominati “All-Meredith”, in cui l’attenzione veniva riportata
sul personaggio dopo che i fan avevano iniziato a sentirla troppo
esclusa. Questa volta, se la partecipazione della Pompeo si
estenderà effettivamente a più di 10 episodi, è probabile che ci si
senta come ai vecchi tempi prima del suo grande addio.
Meredith non è mai andata via
da “Grey’s Anatomy”.
Anche se la Pompeo ha annunciato
formalmente la sua uscita di scena e la serie ha persino
realizzato un episodio d’addio, ha continuato a ricevere un
ruolo di primo piano negli episodi successivi e ha continuato a
fare la voce fuori campo che i fan hanno imparato a conoscere e
amare fin dal primo episodio.
All’inizio di quest’anno, la
showrunner di Grey’s
Anatomy Meg Marin ha parlatodell’entità della partecipazione della Pompeo nelle ultime
stagioni e ha rivelato che “è sempre una parte enorme dello show”.
La Marinis ha anche affermato che sarebbe stata in grado di tornare
ogni volta che lo avesse voluto, e sembra che questo sia accaduto
prima del previsto.
Non possiamo inoltre ignorare il
fatto che la stagione 21 sarà un po’ diversa per i fan, e forse il
ritorno di Meredith potrebbe essere un modo per la ABC di tenere a
bada il fandom della serie. La serie sta riducendo la
partecipazione di alcuni dei membri più anziani del cast,
oltre a cambiare la fascia oraria di messa in onda. Secondo il
presidente del Disney TV Group Craig Erwich,
tuttavia, questo non è un segnale che Grey’s Anatomy sia vicino alla fine
della sua corsa.
La ABC trasmetterà la stagione 21
di Grey’s
Anatomy in autunno.
La maggior parte delle conoscenze
di Daniel LaRusso sono state apprese dal suo sensei, il signor
Miyagi (Pat Morita). Attraverso una serie di
compiti banali, Daniel ha imparato a padroneggiare le sue abilità
di karate, che si sono rivelate preziose in tutti questi anni. La
sesta e ultima stagione di Cobra
Kai renderà omaggio al signor
Miyagi in diversi modi, tra cui il nuovo Miyagi-Do.
Tuttavia, l’onore più grande è
quello di insegnare a un giovane gruppo di artisti marziali le
abilità che il signor Miyagi ha lavorato duramente per impattare.
Una delle scene più famose di Karate Kid è quella in cui
Daniel si imbatte nel signor Miyagi, che sta cercando di catturare
una mosca con le bacchette. Il signor Miyagi ci sta provando
pazientemente da un po’, ma quando Daniel lo raggiunge, la fortuna
dei principianti gli sorride e riesce a prendere la mosca. Il
signor Miyagi deve trovare un altro modo per insegnare a Daniel la
pazienza. Un nuovo poster per la sesta stagione richiama questo
momento iconico.
La locandina è semplice, ma ha un
grande significato e una storia alle spalle. Mostra una mosca
intrappolata tra le due estremità di una bacchetta, un’impresa che
non è riuscita nemmeno a Daniel nel suo fortunato tentativo. La
mosca è perfettamente incastrata tra le due bacchette senza essere
schiacciata, a testimonianza della cura e dell’attenzione con cui
l’acchiappatore l’ha catturata. Un testo sul poster sottolinea il
messaggio: “La pazienza sarà messa alla prova“.
Le arti marziali e la vittoria nei
tornei si basano sul tempismo. Ciò richiede molta pazienza per
evitare di colpire in un momento inopportuno e di perdere la
vittoria. Con l’avvicinarsi del Sekai Taikai, il Miyagi-Do deve
esercitarsi a superare la prova dell’impazienza se vuole
vincere.
Ralph
Macchio interpreta Daniel LaRusso fin dal primo film
del 1984. In Cobra Kai, il suo mentore, il signor Miyagi, non è più
presente per trasmettere la sua saggezza, ma Daniel ha portato con
sé questi insegnamenti. Collider ha parlato con Macchio di quanto
sarà influente il signor Miyagi nella stagione finale. Macchio ha
parlato di un grande arco narrativo per il personaggio, quando
Daniel scoprirà nuove informazioni che lo disorienteranno. Ha
parlato di questo, dicendo,
“Mi è piaciuto molto trovare il
modo di Daniel di incanalare i Miyagi-ismi e i riferimenti.Ma ci sono momenti in cui si immerge così tanto in quell’eredità
che è difficile distinguere, come dici tu, le proprie convinzioni,
e penso che questa stagione apra un vaso di Pandora in cui si trova
a riconsiderare cose sul suo mentore su cui non riesce mai a
trovare la verità e deve fare i conti con tutto questo
personalmente.Si tratta di un grande arco narrativo in
questa stagione, che si avvia verso la seconda parte e che
sicuramente si risolverà nella terza parte.Sono entusiasta
che i fan lo vedano”.
La sesta stagione di Cobra
Kai, composta da tre parti, uscirà il 18 luglio, il 28 novembre
e la parte finale nel 2025. Recuperate su Netflix
prima che la stagione finale prenda il via.
Apple TV+
pubblica un nuovo inquietante teaser per la seconda stagione di
Scissione (Severance). Non è
stato mostrato molto in questo video promozionale, ma chi ha occhi
attenti potrebbe trovare un messaggio segreto che è stato messo in
atto per i fan. Sono passati due anni dalla messa in onda della
prima stagione di Severance e le immagini del secondo episodio
della serie sono state mostrate durante la recente presentazione
della Apple WWDC 2024.
Secondo il teaser condiviso su X
(ex Twitter), l’unica cosa contenuta nel video è il tema della
serie che suona in sottofondo e un video in penombra di quello che
potrebbe essere un ascensore delle Lumon Industries. Sebbene non
siano stati mostrati molti dettagli in questo teaser, c’è una
teoria secondo cui la luce rossa lampeggiante potrebbe essere un
messaggio segreto con la scritta “DOMANI”.
Le riprese della seconda stagione
di Scissione
(Severance) sono iniziate a gennaio
2024 e si sono concluse ad aprile. Finora, durante la
presentazione di Apple
TV+ a giugno, sono stati rilasciati scorci e spezzoni del
prossimo episodio dello show. Al momento non è ancora stato
confermato il rilascio del trailer ufficiale della seconda
stagione.
Cosa sappiamo della seconda
stagione di “Severance”?
La stagione 1 di Severance
è stata nominata per numerosi premi sin dalla sua prima uscita nel
febbraio 2022. Lo show ha ricevuto 6 nomination ai Primetime Emmy
Awards 2022, ha ottenuto 3 nomination agli Independent Spirit
Awards 2023 e ha vinto le categorie “Serie drammatica” e “Nuova
serie” ai Writers Guild of America Awards 2023.
L’ultimo episodio di
Severance è stato trasmesso l’8 aprile 2024. Prima della
messa in onda dell’ultimo episodio, Apple TV+ ha annunciato che
lo show era stato autorizzato per una seconda stagione.
Finora è stato confermato che Adam Scott
tornerà per riprendere il suo ruolo principale di Mark Scout.
Torneranno anche Patricia Arquette nel
ruolo di Harmony Cobel,John Turturro nel ruolo di Irving
Bailiff e Christopher Walken nel ruolo di Burt
Goodman, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sono stati
annunciati nuovi membri del cast che si uniranno alla seconda
stagione. Si tratta di Bob Balaban
(Asteroid City), Robby
Benson (La bella e la
bestia), Stefano Carannante
(Blue Bloods),
Gwendoline Christie
(Wednesday), John
Noble (Il Signore degli Anelli: Il
ritorno del re), Ólafur Darri
Ólafsson (Eurovision Song Contest: The
Story of Fire Saga), Alia
Shawkat (Arrested
Development) e Merritt Wever
(The Walking Dead).
La seconda stagione
Scissione (Severance) non ha
ancora annunciato una data di uscita. Fino ad allora, è possibile
vedere in streaming tutti gli episodi della prima stagione su Apple
TV+. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti. Potete
vedere il teaser qui sopra.
Vikings: Valhalla di Jeb
Stuart è un racconto
epico degli eventi che circondano la brutale lotta per i cuori
e le menti del popolo norreno alla fine dell’XI secolo. È
prevista una terza stagione e dobbiamo ripercorrere quanto
accaduto alla fine della seconda stagione per prepararci alla
terza, che debutterà l’11 luglio. Lo show ruota attorno a tre
personaggi: Leif Eriksson (Sam Corlett), sua
sorella Freydis Eriksdottir (Frida
Gustavsson) e Harald Sigurdsson (Leo
Suter).
Le prime due stagioni hanno visto
un’enorme quantità di spargimenti di sangue e di amori perduti, e
la terza stagione non mancherà di riproporre le stesse cose. Anche
se Freydis è stata separata da Leif e Harald, è probabile che gli
archi caratteriali dei tre protagonisti si intreccino mentre la
lotta tra i vichinghi pagani degli Antichi Dei e il movimento
cristiano continua a creare uno scisma all’interno dei numerosi
clan della nazione vichinga. Vediamo dove ci siamo lasciati alla
fine della
Stagione 2e come si evolve la situazione nella
Stagione 3.
Cosa è successo a Freydis in
“Vikings:Valhalla” Stagione 2?
Dopo essere fuggita da Kattegat e
dallo spietato re Sweyn Forkbeard (Soren Pilmark),
Freydis si separa da Harald. Viene portata nella roccaforte
vichinga di Jomsborg da Lord Herekr (Bradley
James), che condivide la sua visione di un futuro
tradizionale del popolo norreno basato sull’ideologia pagana degli
Antichi Dei. Al suo arrivo, c’è subito tensione per il modo in cui
Herekr separa gli abitanti della città in un sistema di classi.
Anche se Herekr cerca di placare Freydis facendola diventare
un’alta sacerdotessa, lei lo contesta per il trattamento che
riserva agli abitanti di Jomsborg.
Dopo che Freydis ha dato alla luce
il figlio suo e di Harald, i due vengono alle mani per il modo in
cui la religione degli Antichi Dei viene interpretata e applicata
alla gente di Jomsborg. Il disaccordo continua ad acuirsi e si
conclude con la morte di Harekr, rendendo Freydis il sovrano della
città. La battaglia più importante per Jomsborg arriva quando Jarl
Olaf Haraldsson (Johannes Haukur Johannesson)
porta il suo esercito sulle coste di Jomsberg e sfida Freydis e il
suo ordine degli Antichi.
Questa è la sequenza più cruciale
alla fine della Stagione 2. Olaf sfida il governo di Freydis e lei
è più che pronta ad affrontarlo. Dopo aver sferrato un attacco a
sorpresa che lascia la ciurma di Olaf morta, Freydis dimostra di
essere la più grande e cattiva vichinga abbattendo Olaf con una
lancia nel petto dopo un combattimento corpo a corpo. In vista
della terza stagione, Freydis è il personaggio più potente e
influente dello show.
Leif e Harald compiono un
viaggio insidioso a Costantinopoli
Quando Harald si rende conto di
aver bisogno di un’enorme quantità di denaro e di un esercito per
diventare il leader che immagina, lui e Leif si imbarcano in una
pericolosa missione per assicurarsi entrambi e sfidare Re Canuto
(Bradley Freegard). Dopo un pericoloso viaggio
attraverso una brutale e spietata strada ghiacciata, arrivano nella
capitale Costantinopoli. Lungo la strada, Leif incontra e si
innamora di una studiosa di nome Mariam (Hayat
Kamille). Lei gli insegna a leggere e a scrivere, ma è
affetta da una malattia terminale e muore alla fine del loro
viaggio.
Per la seconda volta in due
stagioni, Leif si ritrova con il cuore spezzato e ognuno dei suoi
amori muore tra le sue braccia. Nel frattempo, anche
Harald si innamora di quella che crede essere la figlia dell’uomo
che gli ha venduto la barca. In realtà, Elena (Sofya Lebvedva) è la
donna promessa all’imperatore Romanos III (Nikolai
Kinski). È un duro colpo per il sicuro Harald, ma Elena lo
rassicura sul fatto che prova ancora qualcosa per lui e che ora
ha l’esercito necessario per sfidare Canuto. Un’altra
possibilità da non scartare è che Harald rimanga a Costantinopoli
per corteggiare Elena. È stato un imprevedibile jolly durante le
prime due stagioni dello show. Il diavolo irascibile sembra aver
già dimenticato il figlio avuto con Freydis.
Nel castello di Londra, governato
dalla regina Emma (Laura Berlin), si sono
verificati una serie di giochi di testa e di politica
simili a quelli di Game of
Thrones. La sua tumultuosa relazione con il
viscido conte Godwin (David Oakes) ha visto alti e
bassi. Ma dopo un attentato alla sua vita, Emma è più che mai
sospettosa di Godwin.
Ha dimostrato di essere il
personaggio più saggio e lucido della serie e ora che ha avuto la
conferma che la malizia è alle porte di casa sua, sarà
interessante vedere come laaffronterà. Re
Canuto ha appoggiato Godwin consegnandogli in sposa la nipote Gytha
(Henessi Schmidt) e unendo le famiglie norrene e
inglesi. Jeb Stuart ha lasciato una terza stagione ricca di
possibilità deliziose, e sarà affascinante vedere dove andrà
Vikings: Valhalla nella terza stagione.
Sin dalla sua prima puntata,
Trying ha raccontato la storia
sincera di una coppia in missione per far crescere la propria
famiglia, ma non nel modo tradizionale, mentre affronta il
complesso processo di adozione. Grazie a un umorismo
costante, a personaggi stravaganti e a un’atmosfera di benessere,
lo show è diventato rapidamente uno dei migliori di Apple TV+ e ha
mantenuto questo titolo. Con una nicchia unica di televisione sana,
la serie eccelle nel bilanciare umorismo e cuore, un talento che è
ancora vivo e vegeto nell’ultima stagione.
La quarta stagione continua a seguire le vite di Nikki
(Esther Smith), Jason (Rafe
Spall), Princess (Scarlett Rayner), Tyler
(Cooper Turner) e il resto della loro famiglia,
con una stagione ricca di eventi. Ma il finale, intitolato
“Scott of the Atlantic”, lascia più di un
cliffhanger. Avviando Jason verso un nuovo percorso
professionale, l’ultima stagione promette altre commedie emotive,
ma ciò che rimane ambiguo è l’importante colpo di scena del ritorno
della madre biologica di Princess e Tyler.
L’arrivo di Kat (Charlotte
Riley) costringerà Nikki e Jason a confrontarsi con una
delle loro più grandi paure come genitori. Anche il resto della
famiglia subisce dei cambiamenti, con il padre di Jason, Vic
(Phil Davis), che decide se continuare a
frequentare qualcuno, e il drammatico e ambiguo cliffhanger di
Karen (Siân Brooke) e Scott (Darren
Boyd). Anche se lo show non è ancora stato
ufficialmente rinnovato, c’è ancora molto da raccontare
sulla storia della famiglia.
Trying spinge Jason a cambiare
carriera
Nel corso della stagione, Jason ha
lavorato con suo figlio e con altri bambini adottati diventando un
allenatore. Ha dedicato molto tempo a unificare il gruppo, poiché
ogni bambino ha problemi unici che rendono più difficili gli sport
di squadra. Dopo una stagione di lavoro con loro, Jason li ha
relativamente sotto controllo, ma nel finale Nikki lo aiuta a
capire che il suo sforzo ha fatto perdere loro il
vantaggio.
Stanno perdendo la partita perché
lui li ha spinti a giocare senza la loro rabbia. Facendo un
discorso di incoraggiamento, Jason raduna la sua squadra, che
riesce a pareggiare la partita nel secondo tempo. Questo episodio
ha dato a Jason la possibilità di avere un impatto sulla
vita di questi ragazzi, compreso, ma non solo, suo figlio
Tyler. Dimostra inoltre di avere un talento nel lavorare con
loro.
Dopo aver osservato i suoi
progressi, Nikki e l’assistente sociale di Jason, Noah
(Karl Collins), suggeriscono a Jason di
intraprendere la carriera di assistente sociale. Sebbene siano
necessari due anni di corsi per ottenere la qualifica, Jason è
interessato. Dopo aver accettato un lavoro come tassista nella
terza stagione per alleviare i problemi economici della
famiglia, a Jason spetta un lavoro che lo appassiona. Ne parla con
Nikki, ammettendo di volerci provare, e Nikki lo sostiene. Anche se
la decisione viene presa verso la fine dell’episodio, segna un
cambiamento importante. Diventare un assistente sociale
sarebbe un momento di svolta per Jason, che ha lottato
contro il processo di adozione e ora intende aiutare gli altri.
Il ritorno di Kat lascia un
drammatico cliffhanger per “Trying”.
Dopo un salto temporale di sei
anni che ha saltato il periodo immediatamente successivo
all’adozione ufficiale, la quarta stagione affronta un aspetto
diverso della vita adottiva: le complessità legate al passato del
bambino. Ormai adolescente, Princess lotta per venire a patti con
la sua storia con la madre biologica, sentendosi abbandonata. Nel
corso della quarta stagione, Princess cerca Kat, rintracciando i
suoi indirizzi conosciuti, ma tutto ciò che ottiene è un percorso.
Nikki e Princess hanno affrontato difficoltà nel loro rapporto,
soprattutto quando Princess è diventata un’adolescente, quindi non
dice a Nikki cosa sta facendo. Princess si confida invece con la
zia Karen, che la aiuta con una certa riluttanza.
Ilcoinvolgimento di Karen crea una frattura tra Karen e
Nikki, che si sente tradita dalla bugia, ma le due si
riconciliano nel finale.
Prima del finale, le tracce di
Princess la portano in Spagna, ma Nikki e Jason le impediscono di
andarci e Nikki invece viaggia. A differenza di Princess, Nikki
trova Kat nel penultimo episodio, ma non lo dice alla figlia. Kat
non risponde alle domande e lascia Nikki non appena viene a
conoscenza del loro legame, così Nikki sostiene che le tracce si
sono perse per risparmiare Princess. Tuttavia, nel finale, Princess
scopre la verità grazie a una foto sul telefono di Nikki, ma prima
che possa affrontare Nikki, arriva Kat. La trama
viene lasciata lì, preparando un incontro tra Kat e Princess, che
ha già delle domande da fare alla sua madre biologica. Ma la
comparsa di Kat costringerà Nikki ad affrontare la sua più grande
paura da genitore.
Cosa succederà al resto della
famiglia nel finale della quarta stagione di “Trying”?
Dopo essersi rimesso in gioco per
la prima volta dopo la morte della moglie, Vic ha dovuto affrontare
una scelta difficile quando la donna che ha incontrato ha voluto
una relazione. Non essendo pronto per questo, Vic si rende conto
che in realtà vuole solo sistemare le cose, quindi pensa di
iniziare a lavorare come tuttofare piuttosto che uscire con
qualcuno. Ma questo non è nulla in confronto alla storia di Karen e
Scott.
Nella quarta stagione, Scott ha
deciso di attraversare l’Atlantico a remi. Sebbene abbia esitato
nella sua decisione, il finale inizia con il suo lancio, dal quale
Karen lo dissuade prontamente. Non ha mai creduto che sarebbe
andato fino in fondo, ma quando la cosa diventa reale, si preoccupa
per la sua sicurezza. Sebbene Karen non si esprima razionalmente,
solleva timori validi. Alla fine, ammettendo di
sottovalutare il marito, Karen convince Scott a
ritirarsi dalla spedizione.
Ma la trama non finisce qui. Scott
nota il disegno della figlia per celebrare la spedizione sul
pavimento dell’auto e si china per prenderlo mentre l’auto sbanda.
Mentre Karen è con Nikki e Jason a festeggiare dopo la partita di
calcio di Tyler, Scott non si vede da nessuna parte. Al contrario,
Freddy (Oliver Chris), che ha allenato Scott nel
canottaggio, arriva alla festa, annunciando che deve parlare di
Scott con Karen. La serie passa alla sua auto, con oggetti lanciati
in giro, prima di mostrare Scott che voga verso il
mare. Questa scena è stata interpretata in diversi modi:
alcuni sostengono che Scott sia morto e che la voga rappresenti
l’aldilà.
Altri suggeriscono che sia stato
ferito e che la remata sia stata un sogno, mentre altri ancora
sostengono che Scott sia vivo e vegeto, ma che abbia cambiato idea
e abbia intrapreso il pericoloso viaggio. Di certo, la sua
scelta di non arrendersi si adatta meglio al tono della
serie, ma Trying non è contrario a un colpo di
scena emotivo. Il suo finale ambiguo potrà essere chiarito solo
nella quinta stagione, lasciando il pubblico a chiedere di più.
Dopo il selvaggio cliffhanger della
scorsa settimana, il finale di stagione di Doctor
Who, “Empire of Death”, risolve
finalmente il mistero centrale che ha tenuto in ombra il
Dottore (Ncuti
Gatwa) e Ruby Sunday (Millie
Gibson) per tutta la stagione: chi è la madre di
Ruby e perché è così importante? Le risposte alle altre domande
che hanno proliferato nella prima stagione: da dove viene Sutekh
(Gabriel Woolf)?
Perché ci sono così tante Triadi di
Susan (Susan Twist)? Come fa la signora Flood
(Anita Dobson) a riconoscere un TARDIS? – sono più
complicati di quanto si possa immaginare, e uno rimane
stranamente senza risposta in vista della seconda
stagione. E c’è forse la domanda più importante di tutte:
come fanno un Signore del Tempo e una ragazza umana a sconfiggere
un nemico indomabile come il dio della morte?
Da dove viene il Sutekh di
Doctor Who?
“Empire of Death” riprende proprio
da dove si era interrotto “The Legend of Ruby Sunday“, con
Sutekh il Distruttore, un antico essere alieno, che scatena il suo
“dono di morte” sulla Terra: una gigantesca onda di sabbia che
uccide tutto ciò che tocca. Il Dottore e Melanie Bush
(Bonnie Langford) superano l’assalto
iniziale della carneficina, ma quando tornano al quartier generale
della UNIT è troppo tardi. Tutti i membri della sala di controllo,
tra cui Kate Lethbridge-Stewart (Jemma Redgrave) e
Rose, la figlia di Donna Noble (Yasmin Finney),
sono evaporati nella polvere come la conclusione di Avengers:Infinity
War.
Nella disperata speranza di
ricostruire l’identità di sua madre, Ruby programma la Finestra del
Tempo fino alla notte della sua nascita. Il Dottore e Mel si
riuniscono a Ruby e Sutekh, da vero guastafeste qual è, si unisce
alla loro riunione. L’ultima volta che il Dottore e Sutekh si sono
scontrati, il Dottore lo ha bandito in un vortice temporale. In
realtà, Sutekh si è fissato al TARDIS.
Il dio della morte si è nascosto
nella scatola blu per tutto questo tempo, raccogliendo
abbastanza potere per ascendere alla divinità e piazzando i suoi
agenti dormienti ovunque il Dottore abbia visitato. Questi
agenti (gli “angeli della morte” di Sutekh) sono esseri con
personalità e vita, finché Sutekh non li possiede psichicamente.
Dando a ognuno lo stesso volto, il Dottore non poteva che esserne
incuriosito. Il fatto di chiamare Susan Triade con il nome del
nonno del Dottore ha reso la trappola perfetta.
Come se non bastasse, Sutekh ha
dirottato e corrotto il TARDIS, lasciando il Dottore, Ruby e
Melanie bloccati. Fortunatamente, poiché i ricordi di Ruby
alimentano la Finestra del Tempo, Ruby manifesta un “TARDIS della
Memoria”, un TARDIS molto più piccolo e meno potente alimentato da
vari ricordi. Il trio sfugge all’onda di morte di Sutekh, ma
assiste all’eradicazione di ogni forma di vita nel tempo e nello
spazio. Il Dottore, sconfortato, si incolpa della
distruzione dell’universo.
Come fanno il Dottore e Ruby
Sunday a trovare la madre di Ruby?
A furia di arrampicarsi sugli
specchi, il Dottore si rende conto che lo schermo della Finestra
del Tempo visualizza alcuni ricordi ogni volta che Ruby pensa a sua
madre. Ruby non ne riconosce uno, la trasmissione in diretta
dell’intervista a un politico, perché proviene dal futuro
alternativo in cui ha vissuto e che ha dimenticato
nell’episodio “73 Yards”. Nel 2046, il Primo Ministro Roger ap
Gwilliam (Aneurin Barnard) ha istituito uno
screening obbligatorio del DNA. Se la madre di Ruby fosse
ancora viva, il suo DNA sarebbe stato registrato. Portano
il TARDIS della memoria in un futuro “morto”, scansionano il sangue
di Ruby nel sistema e trovano una corrispondenza.
Purtroppo, nessuno può sfuggire
alla portata del dio della morte. Sutekh possiede Mel attraverso le
cellule morte del suo corpo, anche se l’ex compagna del Dottore
resiste valorosamente. Sutekh convoca il Dottore e Ruby nel 2024 –
dove, ironia della sorte, Sutekh è perplesso
quanto noi sul mistero della madre di
Ruby. È l’unica persona nell’universo che non riesce a
identificare, e questo non va bene.
Ruby accetta di dare a Sutekh il
nome della madre, fermandosi a pochi centimetri dal suo
gigantesco naso da sciacallo. Proprio mentre sta per
rivelare il colpo di scena della stagione di Doctor Who,
lancia una corda dal TARDIS della memoria intorno al collo di
Sutekh. Il Dottore afferra la corda con il guanto intelligente di
“The Church on Ruby Road” e la aggancia alla console del vero
TARDIS. Insieme, i due trascinano Sutekh per un altro
viaggio nel tempo e nello spazio.
Chi è la madre di Ruby Sunday
in “Doctor Who”?
Ripercorrere l’onda della
morte di Sutekh ne contrasta gli effetti. Tutti tornano in
vita, anche se un po’ impolverati. Il Dottore non trae gioia
dall’occasione; dice cupamente a Sutekh che, poiché Sutekh si è
attaccato al TARDIS, ha essenzialmente trasformato il Dottore nel
dio della morte. Metafora o no, dopo il pronunciamento del Dottore
pieno di sensi di colpa, Sutekh svanisce in cenere nel vortice
del tempo: un finale pieno di karma per il cattivo di
Doctor Who che ha giocato a lungo con la truffa meglio di
chiunque altro. Dopo tutto questo tempo, la risposta sulla madre di
Ruby è semplice: si chiama Louise Allison Miller (Faye
McKeever).
Nel 2004 Louise aveva 15 anni, era
sola, terrorizzata e incinta. Ha affidato la figlia neonata a Ruby
Road perché sapeva che una chiesa era più sicura per la sua bambina
che vivere con il terribile padre di Louise. Poiché Ruby e il
Dottore l’hanno “investita di significato”, si è evoluta in un
concetto abbastanza potente da terrorizzare un dio. “La persona più
importante dell’universo era la più ordinaria”, dichiara il
Dottore. E perché ha indicato il Dottore? Louise stava indicando il
cartello stradale di Ruby Road dietro di lui. Ha dato un nome a sua
figlia prima di partire.
Dopo un attimo di esitazione, Ruby
si presenta a Louise in una caffetteria. Le donne condividono un
momento di tenerezza, stringendosi l’un l’altra mentre piangono.
Più tardi, mentre Louise si integra bene con Carla
(Michelle Greenidge) e Cherry (Angela
Wynter) Sunday, è il Dottore che, ancora una volta, rimane
in disparte dal punto di vista emotivo. A differenza del suo
predecessore, il Quattordicesimo Dottore (David
Tennant), Quindici non riesce ancora a crearsi una
famiglia e a rimanere in un posto. Entrambi gli amici capiscono che
questo è l’inizio del viaggio di Ruby con la sua famiglia e
la fine delle loro avventure insieme, almeno per ora. Ruby
ha guarito il cuore del Dottore e lui giura di onorare questo
legame.
Chi è la signora Flood e come è
collegata a “Doctor Who” Stagione 2?
Il Dottore parte per galassie
sconosciute e si chiude il sipario sulla leggenda della
meravigliosa Ruby Sunday e della sua ordinaria, ma straordinaria,
madre naturale. Ncuti Gatwa tornerà a dicembre per l’annuale
speciale natalizio di Doctor Who (scritto dall’ex
showrunner Steven Moffat), affiancata questa volta
da nientemeno che la stessa Lady Whistledown di Bridgerton,
Nicola Coughlan. Tutto lascia pensare che
Millie Gibson tornerà per la
seconda stagione, oltre alla
guest star di “Boom” Varada Sethu che si
unirà al TARDIS a tempo pieno.
Ma una domanda persiste: che ne
sarà della signora Flood? A questo proposito, Russell T
Davies non fornisce alcuna risposta, ma solo accenni
allettanti. Prima che lei e Carla si dissolvano nell’onda della
morte di Sutekh, la signora Flood fa riferimento al suo “vero nome”
e ai “piani” che non è riuscita a realizzare, per non parlare
dell’inquietante affermazione: “Dì al tuo Creatore che verrò a
distruggere i suoi cancelli d’oro”.
Torna a raccontare il lieto fine di
Ruby prima di apparire sul tetto dell’edificio con in mano una
valigia e un ombrello e avvolta in una sontuosa pelliccia bianca.
Rompe la quarta parete e parla direttamente alla telecamera per la
seconda volta in questa stagione, mettendo allegramente in
guardia sul “terribile” finale del Dottore e augurandoci la
buonanotte come la favola della buonanotte del mondo.
Qualunque cosa Davies abbia in serbo per la seconda stagione, alcuni misteri è meglio lasciarli
irrisolti – fino alla prossima volta.
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer della nuova comedy in live-action
Time Bandits, primo adattamento televisivo
dell’omonimo film cult. Creata per la televisione da
Jemaine Clement (“Flight of the Conchords”),
Iain Morris (“The Inbetweeners”) e Taika
Waititi (“Reservation Dogs”) e prodotta per
Apple
TV+ da Paramount Television Studios, Anonymous
Content’s AC Studios e MRC.
Time Bandits è un
viaggio imprevedibile attraverso il tempo e lo spazio che vede
protagonisti un gruppo sgangherato di ladri e la loro nuova
recluta: un appassionato di storia di 11 anni di nome Kevin.
Insieme, intraprendono un’emozionante ricerca per salvare i
genitori del ragazzo e il mondo intero. La serie, composta da 10
episodi farà il suo debutto il 24 luglio con i primi due episodi,
seguiti da due nuove puntate ogni mercoledì fino al 21 agosto.
Time Bandits: la trama
della serie tv
Guidato da Lisa Kudrow,
l’eccentrico gruppo di banditi si imbarca in avventure epiche
lottando contro le forze del male che minacciano le loro conquiste
e la vita, così come loro la conoscono. Viaggiando attraverso il
tempo e lo spazio, si imbattono in mondi affascinanti di un passato
lontano, alla ricerca di tesori, potendo sempre contare su Kevin
per far luce su ogni pagina di storia che attraversano. I Banditi
del Tempo assistono alla creazione di Stonehenge, vedono il cavallo
di Troia in azione, sfuggono ai dinosauri nell’era preistorica,
provocano il caos durante il Medioevo, sperimentano l’era glaciale,
le antiche civiltà e tanto altro ancora lungo il percorso.
Accanto a Lisa Kudrow, completano
il cast Kal-El Tuck (“Unseeing Evil”), Tadhg Murphy
(“Conversations With Friends”), Roger Jean Nsengiyumva (“You Don’t
Know Me”), Rune Temte (“Eddie the Eagle – Il coraggio della
follia”), Charlyne Yi (“Molto incinta”), Rachel House (“Heartbreak
High”), Kiera Thompson (“Martyrs Lane”), James Dryden (“Ready
Player One”), Felicity Ward (“The Office” Australia), Francesca
Mills (“Harlots”) e Imaan Hadchiti (“Thor: Love and Thunder”).
Anche Waititi e Clement figurano in alcune apparizioni
speciali.
Time Bandits è prodotta esecutivamente da
Morris e Waititi, che hanno scritto e diretto anche alcuni episodi.
Anche Garrett Basch e Tim Coddington sono produttori esecutiv,i
insieme a Jane Stanton per conto di Handmade Films, con Clement e
Morris in qualità di co-showrunner.
Paramount+
ha annunciato oggi che la nuova attesissima serie drammatica
originale Landman, interpretata dal premio
Oscar Billy Bob Thornton, arriverà a novembre in
esclusiva su Paramount+.
Creata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan,
Landmanè prodotta da MTV
Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di
Sheridan in esclusiva per Paramount+.
Landman: la trama della serie tv
Ambientata nelle proverbiali “boom
town” del Texas occidentale,
Landmanracconta la ricerca di
fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul famoso
podcast in 11 puntate “Boomtown” di Imperative Entertainment e
Texas Monthly, la serie è una storia di manovali e miliardari
selvaggi che alimentano un fenomeno così grande da modificare
clima, economia e geopolitica.
Landman: il cast
Oltre a Thornton, la serie in dieci
episodi è interpretata da Ali Larter (The Last Victim), Michelle
Randolph (1923), Jacob Lofland (Joker 2), Kayla Wallace (When Calls the
Heart), James Jordan (Yellowstone), Mark Collie (Nashville),
Paulina Chávez (The Expanding Universe of Ashley Garcia) e Demi
Moore (Feud: Capote Vs. The Swans). Jon Hamm (Mad Men) avrà un
ruolo ricorrente come guest star, oltre alle guest star Andy Garcia
(Expendables franchise) e Michael Peña (End of Watch).
Landman è
prodotto da Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron
Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Geyer Kosinski, Michael
Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch, per Imperative
Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt, per Texas Monthly,
sono anche produttori esecutivi. Peter Feldman è produttore
esecutivo.LANDMAN è distribuita da Paramount Global Content
Distribution.
La serie è l’ultima aggiunta alla
ricca slate di contenuti di Sheridan su Paramount+, che comprende
anche 1923, 1883, LIONESS, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e
LAWMEN: BASS REEVES.
Che MaXXXine
finisca o meno per essere il finale della
serie horror iniziata dallo scrittore e regista Ti
West con X, segna comunque una sorta di
fine del viaggio verso la fama in cui si è lanciata la Maxine di
Mia Goth. Saltando in avanti di anni
nel futuro per portarci nelle zone più squallide della
Hollywood degli anni ’80, questo terzo film è purtroppo
anche il più debole del gruppo. Mentre i primi due avevano un sacco
di riferimenti, questo si appoggia ad essi con forza e ne esce con
poco da mostrare.
Questo si avverte soprattutto nel
finale, dove viene rivelato un colpo di scena che il film ha
praticamente preso a calci in testa per tutta la durata del
film.
Anche se ci sono molte immagini prese da film classici come
Chinatown e Psycho,
MaXXXine non è in grado di
trasformarle in qualcosa di sostanziale quando arriva al sipario
finale. Tutto finisce meno con un botto e più con un
piagnisteo.
Per discutere la vacuità di tutto
questo, bisogna arrivare fino alla conclusione che arriva dopo
quelli che sembrano essere molteplici punti di arrivo, anche dopo
aver già conosciuto l’identità dell’oscuro assassino e i suoi piani
che sono stati portati alla luce del sole. Tuttavia, questo
non èIl Signore degli Anelli,
poichéMaXXXineè troppo
dispersivo e superficiale per creare una qualsiasi ricompensa
duratura.
Se tutto questo è una novità per
voi e non avete ancora visto il film, procedete con cautela perché
questo pezzo vi rovinerà tutto. Questo è l’ultimo avvertimento,
quindi è meglio che mettiate tra i preferiti questa pagina e
torniate dopo averlo visto da soli, oppure preparatevi ad avere
ogni dettaglio messo a nudo davanti a voi. Pronti a fare il grande
passo? Bene, allora andiamo.
La prima cosa da dire è che nel
film non c’è nessuna rivelazione davvero efficace che non sia stata
anticipata nella scena d’apertura. In particolare, vediamo Maxine
parlare fin da piccola con il padre religioso, che si scopre essere
stato colui che le ha inculcato il mantra di non accettare nulla
che non sia la vita che si merita. Non si sa mai, l’uomo misterioso
è lo stesso padre che l’ha rintracciata dopo tutti questi anni e
che ha intenzione di uccidere lei e le persone che la circondano
nell’ambito della sua serie di omicidi a sfondo biblico.
Questo non è un male in teoria
quanto in esecuzione, con il diavolo che si nasconde nei dettagli
di come questo si svolge nella scena apparentemente culminante. In
pratica, il patetico patriarca lega Maxine e sembra
intenzionato a ucciderla davanti alla telecamera, a meno che lei
non accetti il suo finto esorcismo. Il tutto viene
interrotto dai due poliziotti interpretati da Michelle Monaghan e Bobby
Cannavale, che si erano aggirati nel film facendo ben
poche indagini reali che non coinvolgessero il tentativo di farsi
aiutare da Maxine. Ne segue una sparatoria ed entrambi vengono
uccisi, lasciando Maxine ad affrontare il padre da sola sotto il
bagliore dell’insegna di Hollywood.
Poi, con un flash forward,
assistiamo alla fama e al successo che presumibilmente arriveranno
in seguito, prima di tornare indietro per fargli saltare in aria la
testa con un fucile da caccia. È la fine, giusto? No, perché
procediamo di nuovo in avanti per vedere Maxine e la sua regista
Elizabeth (Elizabeth
Debicki) di nuovo sul set del film horror
all’interno del film a cui avevano intenzione di lavorare
insieme.
Le due donne tengono un momento di
silenzio per l’ex protagonista del film, una bizzarra ma
potenzialmente comica frecciatina a come questo gesto vuoto copra
quanto poco sembrasse loro importare delle morti prima che si
trattasse di qualcuno di famoso, prima di tornare rapidamente al
lavoro. Mentre lei ed Elizabeth parlano, vediamo la protesi della
testa mozzata del personaggio di Maxine.
La prima fa notare come abbia
sempre voluto essere un’altra persona, prima che la macchina da
presa si allontani e si alzi, lasciandosi alle spalle il
tetro mondo di Hollywood in cui abbiamo appena trascorso il
film. È un momento che sembra voler chiudere con una nota
più cupa, ma è troppo forzato all’ultimo minuto per avere molta
risonanza.
‘MaXXXine’ non riesce a capire
bene quello che vuole dire
Un’immagine del nuovo film di Ti West, MaXXXine
Forse c’è un po’ di simbolismo nel
modo in cui Maxine è diventata solo un’altra stella morta sullo
schermo sotto forma di testa mozzata, ma è difficile dare al film
molto credito per questo, considerando quanta poca cura è stata
data al viaggio emotivo che ha affrontato. Certo, le è stata
fornita una narrazione del trauma in una sola nota, ma non è
sembrato che il film abbia mai riflettuto a fondo sull’oscurità di
come questa industria possa masticare le persone e poi sputarle
fuori, al di là delle grandi linee.
Mentre ci allontaniamo tutti verso
le vaste distese dello spazio, si potrebbe affermare che questo è
il modo in cui West sta cercando di dire qualcosa sulla reale
bellezza delle stelle, giustapponendo il brutto mondo sottostante e
la tranquilla vivacità della galassia. Tuttavia, in fase di
esecuzione, il film sembra privo di aria e di peso. Se solo
avessimo vistoNathan FielderdiThe Cursefluttuare in mezzo a tutto questo. Quello sì che
sarebbe stato un finale davvero fuori dal mondo.
Matrimonio con
sorpresa è la nuova
commedia francese di Julien Hervé che prova a
giocare con gli stereotipi nazionalisti, tentando di mettere alla
berlina xenofobia e classismo con una risata. L’intenzione poteva
essere intercettata già nel titolo originale,
Cocorico, il verso del “classico” gallo francese,
ma per noi italiani l’indizio va perduto in un pigro titolo che
ricorda più un cinepanettone che la commedia d’Oltralpe che tante
volte è riuscita a parlare al nostro pubblico. Non questa volta,
perché Hervé confeziona un film vecchio, che poco ha a che fare con
il suo lavoro precedente.
Matrimonio con sorpresa,
la trama
François e Alice sono due
giovani innamorati che vengono da famiglie molto diverse. Lei è una
Bouvier Sauvage, appartenente all’alta borghesia francese, quella
un po’ snob e classista, fintamente benevola, lui è un semplice
Martin, figlio di una casalinga e un venditore di automobili. I
rispettivi genitori, d’altra parte, sono la rappresentazione pura e
granitica dei cliché francesi: da una parte la presunta superiorità
data dal rango e dalla posizione sociale, dall’altra la stessa
superiorità e dignità del self made man, che rivendica la sua
operosità tutta francese. Quando però i due ragazzi, armati di
buone intenzioni, regalano ai genitori un test del DNA per scoprire
la loro rispettiva discendenza genetica, qualcosa va storto. Quel
manifesto di integrità nazionale viene sgretolato dalla scienza:
nessuno dei quattro genitori è effettivamente francese al 100%. I
quattro si rivelano essere un bizzarro miscuglio di provenienze
geografiche e etniche, sufficientemente vario dal mandare in crisi
le loro presunte identità inossidabili.
La chiara intenzione di
fare satira sociale, contro xenofobia, classismo e rigurgiti
razzisti di Julien Hervé si risolve in una
commedia debole e stantia, che si poggia su cliché dozzinali per
portare avanti la risata fino all’esaurimento dell’idea. Certo, con
un certo coraggio Matrimonio con sorpresa vira verso la farsa e
l’assurdo e questo atto di coraggio permette al film di salvarsi,
in parte. Tuttavia il concept risulta vecchio.
Un gioco di cliché che
non fa breccia
Vero è che il film si
impreziosisce di due interpreti che in Francia sono una vera e
propria bandiera: Christian Clavier (Fredreric) e
Didier Bourdon (Gerard). Il ricco e benestante
snob e l’operoso cittadino testardo creano alcuni dei momenti
migliori del film, che consigliamo di trovare in lingua originale.
Sylvie Testud e Marianne
Denicourt però non sono da meno. I loro personaggi, Nicole
e Catherine, sono perfettamente speculari: la dimessa casalinga
senza famiglia che scopre di essere lontanamente imparentata con i
Windsor e l’altolocata signora francese con origini veneziane che
invece si ritrova con geni portoghesi danno vita a un percorso
inverso che genera diverse situazioni grottesche. Certo, il luogo
comune è spremuto fino all’osso, e questo fa perdere vivacità a
un’idea che, declinata in maniera più contemporanea e
problematizzata, poteva dare vita a una commedia degli equivoci con
molta più anima.
In un post condiviso da Film
Updates su
X (ex Twitter), si vede Jodie Comer che scappa dagli zombie
nelle immagini del set del prossimo sequel di 28
giorni dopo, 28 anni
dopo. Forse ancora più interessante è la vista di
Evin Ryding, star di Young
Royals, che non è ancora stato ufficialmente
scritturato nel film. Le immagini sembrano confermare la sua
partecipazione, che aggiunge un’altra stella nascente a un cast accattivante che comprende alcuni
dei migliori attori moderni. È stata inoltre confermata la presenza
nel film di attori del calibro di Aaron Taylor-Johnson, ex bambino trasformato
in protagonista di Hollywood, del talento britannico Jack
O’Connell e di Ralph Fiennes, Voldemort
in persona.
Il film originale sugli zombie,
diretto da Danny Boyle e scritto da Alex
Garland, ha cambiato per sempre il panorama del
sottogenere horror affamato di carne. Sono spariti i vecchi zombie
pasticcioni dell’era di George A. Romero e sono
arrivati i nuovi zombie veloci e senza
fiato di 28 giorni
dopo. Gli zombi incutevano così tanta paura che
avrebbero ispirato film del calibro di The Walking
Dead, portando uno dei migliori mostri dell’horror e
aggiornandolo per un pubblico moderno e veloce.
Jodie Comer and Edvin Ryding on the set of
Danny Boyle’s ‘28 YEARS LATER.’ https://t.co/s1bNvv1lYE
In 28 anni dopo Cillian Murphy
riprenderà uno dei suoi ruoli migliori in assoluto
Non sono solo i nuovi nomi ad
aggiungersi all’impressionante lista del cast di 28 anni
dopo: è stato infatti annunciato che Cillian Murphy
riprenderà il suo ruolo di Jim dal film originale. In una
svolta che ha attirato l’attenzione sulla giovane star,
Murphy può ringraziare28 Giorni
dopoper aver contribuito a dare il via alla
sua carriera, che negli ultimi due anni lo ha portato
ai vertici del settore. Con l’Oscar come miglior attore in tasca
grazie a un ruolo da protagonista in Oppenheimer di Christopher Nolan, Murphy tornerà
a collaborare con Boyle e Garland per combattere ancora una volta
zombie assetati di sangue e contribuire a fare dichiarazioni
socio-politiche che fanno riflettere.
Le riprese
di 28 anni dopo sono attualmente
in corso a Newcastle, in Inghilterra, e la
data di uscita è prevista per il 20 giugno 2025. Questo aggiunge il
sequel a un’estate 2025 già intrigante, con un
remake live-action di How to Train Your
Dragon tra gli altri già annunciati. A 22 anni
dall’uscita dell’originale, i fan sfegatati di 28 giorni
dopo staranno sicuramente facendo il conto alla rovescia per
l’uscita del prossimo capitolo.
Il primo sequel di 28 giorni
dopo è stato un successo tranquillo
Per alcuni potrebbe essere una
novità sapere che 28 anni dopo non è il primo sequel
dell’iconico film sugli zombie che ha definito il genere.
Ambientato dopo gli eventi della prima uscita, 28
settimane dopo racconta i tentativi della NATO di
creare una zona sicura in una Londra disperata, e la battaglia tra
testa e cuore che influenza una procedura così delicata. Con un
budget di soli 15 milioni di dollari, il film ha recuperato
ben 65 milioni di dollari, segnando un discreto successo
per la 20th Century Fox.
Forse il motivo per cui molti non
conoscono il film è dovuto alla mancanza di coinvolgimento di molti
membri del cast e della troupe dell’originale. Boyle è stato
sostituito alla regia da Juan Carlos Fresnadillo e
anche il team di sceneggiatori è stato rimescolato. Pur mancando
l’influenza dinamica di Murphy, il cast era comunque piuttosto
accattivante, con nomi del calibro di Idris Elba,
Rose Byrne e Jeremy Renner.
Forse l’imminente uscita di 28
anni dopo vedrà una piccola rinascita per questo primo sequel.
Le immagini del set di 28 anni dopo mostrano Jodie Comer
in fuga dagli zombie e sembrano confermare il coinvolgimento di
Evin Ryding. Date un’occhiata alle immagini del set su X.
L’Antartide è da sempre un luogo
particolarmente significativo per il cinema. Con le sue distese di
ghiaccio è tanto inospitale quanto silenziosa, teatro perfetto per
storie di orrore e paura, con la consapevolezza di essere soli in
mezzo al nulla. Già John Carpenter ambientò lì nel
1982 il suo capolavoro La cosa, e di recente con la serie Amazon The Head si è tornati ad
esplorare quei luoghi. Tra queste due opere si colloca però
Whiteout – Incubo bianco, thriller del 2009
diretto da Dominc Sena, noto per
film come Fuori in 60 secondi e L’ultimo dei Templari.
Con quest’opera, il regista porta lo spettatore a scontrarsi con un
contesto particolarmente difficile.
Il film è la trasposizione
cinematografica dell’omonima graphic novel di Greg
Rucka e Steve Lieber. Di grande successo,
già dal 1999 si era provato ad adattarla per il grande schermo,
senza però concreti risultati. Fu solo con l’interesse della Warner
Bros che il film riuscì infine a prendere vita. Sena, dichiaratosi
un grande amante dell’opera letteraria ottenne la regia,
impegnandosi per ricostruire fedelmente l’ambientazione e
l’atmosfera cupa che questa emana. Girato in Canada, tra il
Manitoba e a Montréal, Whiteout – Incubo bianco è
costato 35 milioni di dollari, ed ha regalato ai fan del genere
un’opera che sfrutta l’ambientazione per raccontare qualcosa di più
sulla vicenda.
Il film tuttavia non ottenne il
risultato sperato, finendo così per passare in sordina al momento
della sua uscita in sala. Nonostante i suoi difetti, però, si
tratta di un’opera che presenta diversi elementi di interesse,
costruendo una vicenda thriller da non sottovalutare. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Whiteout – Incubo bianco. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Carrie Stetko, sceriffo federale che ormai un paio
di anni si trova a lavorare in una solitaria e gelida base di
controllo nell’Antartico. Qui, dove per sei mesi all’anno non sorge
il sole, la donna ha trovato il suo luogo ideale, sfuggendo ai
fantasmi del passato per abbracciare la tranquillità più totale. Il
fatto che nulla di significativo avvenga in quel luogo ad altri
potrebbe renderlo noioso, ma per Carrie è invece un’oasi di pace.
Tutto ciò verrà però stravolto nel momento in cui un cadavere viene
rintracciato tra i ghiacci. Per il dottore del luogo, John
Fury, non vi sono dubbi che si tratti di omicidio. Carrie
è così costretta ad intraprendere delle indagini.
A peggiorare le cose vi è il fatto
che stanno per iniziare i temuti sei mesi di buio, che renderanno
dunque il caso più complesso, impedendo anche a quanti li presenti
di lasciare la zona. A turbare maggiormente la donna vi è il fatto
che si ritrova affiancata nelle indagini dall’agente Robert
Pryce, inviato speciale delle Nazioni Unite. Restia a
fidarsi degli altri, Carrie cercherà di condurre autonomamente le
indagini, ma ben presto si renderà conto di avere bisogno di aiuto.
L’assassino è lì tra loro, pronto a colpire nuovamente. Trovarlo e
fermarlo sarà l’unico modo per poter rimanere vivi in quel contesto
di ghiaccio.
Il cast del film
Come anticipato, il progetto era in
programma da molti anni e inizialmente a recitare nel ruolo della
protagonista era stata chiamata l’attrice Reese
Witherspoon. Con il subentro di Sena alla regia, però,
questi volle l’attrice Kate Beckinsale
nel ruolo di Carrie Stetko. Resasi celebre grazie alla saga di
azione horror Underworld, questa fu
lieta di potersi cimentare in un ruolo nuovo. Per prepararsi al
ruolo, l’attrice ebbe modo di approfondire la routine che si ha
nelle basi di ricerca in Antartide. Attraverso un’apposita
preparazione, ebbe inoltre modo di poter affrontare tutte le sue
scene, considerando anche i rigidi climi sul luogo.
Accanto a lei, nei panni del collega
Rober Pryce, vi è invece l’attore Gabriel Macht,
celebre per il ruolo dell’avvocato Harvey Specter nella serie
Suits. Il dottor John Fury ha invece il volto di
Tom Skerritt, celebre per i suoi ruoli in noti
film come M*A*S*H,Alien, Top Gun e La zona morta. Sono poi
presenti Columbus Short nei panni di Delfy, pilota
di elicotteri che aiuterà Stetko nelle sue indagini, e Alex
O’Loughlin nei panni del biologo Russell Haden.
Shawn Doyle, infine, è Sam Murphy, il manager
della stazione dove il gruppo si ritrova. In vista delle riprese,
tutti gli attori hanno dovuto seguire corsi per comprendere le
attività che si svolgono in tali luoghi, come anche i modi per
evitare il freddo.
Nel finale, grazie a un fax spedito
da Sam, Carrie confronta il materiale rimasto alla base con le
informazioni appena ricevute e scopre i cadaveri ai quali, durante
l’indagine, non aveva dato il permesso di rientro; scucendo però le
suture del primo cadavere (le quali, realizza la donna, erano state
eseguite da John) Carrie vi trova dei diamanti giganteschi, capendo
che l’amico è coinvolto. John, infatti, le confessa tutto: avendo
sacrificato la sua vita per ritrovarsi in un posto isolato, aveva
accettato di far parte di un traffico di diamanti. Pur di non
affrontare le conseguenze, decide di suicidarsi consegnandosi al
gelo del posto.
Sei mesi dopo Carrie, Pryce e Delfy,
ormai guarito del tutto, vivono ancora in armonia nella base e
pronti a lasciarla appena si potrà. La Stetko chiede finalmente il
trasferimento, pronta ad affrontare la normale vita da poliziotta
senza farsi condizionare dai traumi vissuti in precedenza. Il film
termina con la donna che, guarita da ciò che la teneva ancora
legata al pasato, esce per una ricognizione e osserva, finalmente,
il sorgere del sole, segno di una nuova vita pronta per
iniziare.
Il trailer di Whiteout –
Incubo bianco e dove vedere il film in streaming e in
TV
In attesa di vedere tale sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Whiteout – Incubo bianco è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple
TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
La montagna è notoriamente un
ambiente tanto affascinante quanto pericoloso, che mette a dura
prova la tempra umana e porta, per chi riesce a raggiungere la
vetta, a provare un profondo senso di libertà. Film come
Cliffhanger – L’ultima sfida, Everest e
Corvo rosso non avrai il mioscalpo sono solo
alcuni esempi a riguardo. Ad essi si può aggiungere il film del
2011 A Lonely Place to Die, dove ai pericoli della
montagna si aggiungo anche quelli rappresentati dalla criminalità
umana.
Il film è diretto da Julian Gilbey, noto per il suo
lavoro sui
film thrillerRollin’ With The Nines e Summit
Fever. Con quest’opera egli ha dunque dato vita ad un nuovo
esempio di questo genere, coniugando suspence, azione e crime
movie. Probabilmente poco noto rispetto ad altri film simili,
A Lonely Place to Die offre dunque diversi gradi
di intrattenimento, senza mai dimenticare di fare della montagna la
sua vera protagonista, ambiente tanto ostile quanto suggestivo.
Per gli appassionati di film ad alta
quota e ad alta tensione, si tratta dunque di un titolo da non
perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative ad A Lonely Place to
Die. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di
attori, alle location e
alla descrizione del finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di A
Lonely Place to Die
Protagonisti del film sono un gruppo
di cinque alpinisti, gli esperti Alison e
Rob, la coppia sposata Alex e
Jenny e il più giovane Ed.
Impegnati in escursioni e scalate nelle Highlands, i cinque si
imbattono in una ragazzina, letteralmente sepolta viva, nel
profondo della foresta. Liberata dal suo luogo di prigionia la
terrorizzata ragazzina, che non parla inglese e di cui scoprono
solo il nome, Anna, la portano in salvo con loro,
diventando così inevitabile preda degli spietati rapitori, disposti
ad uccidere senza alcuna esitazione per recuperarla e poter
ottenere i milioni di euro del riscatto.
Ad interpretare Alison vi è
l’attrice Melissa George, nota per la sua
partecipazione a serie come Home and Away, Alias e la più
recente The Mosquito Coast. Nel ruolo di Rob vi è
Alec Newman, mentre i coniugi Alex e Jenny sono
interpretati da Garry Sweeney e Kate
Magowan. Ed Speelers, noto per il film
Eragon e le serie Downton Abbey e Star Trek:
Picard, interpreta Ed. Nel ruolo della giovane Anna vi
è Holly Boyd, mentre suo padre Mr. Rakovic è
interpretato da Matthew Zajac.
Nel ruolo dei due criminali che
inseguono i cinque alpinisti vi sono Sean Harris
nel ruolo di Mr. Kidd e Stephen McCole in quello
di Mr. Mcrae. Karel Roden ricopre il ruolo di
Darko, un collaboratore di Rakovic, mentre Eamonn
Walker è Andy, un mercenario ingaggiato da Rakovic.
Paul Anderson, infine, ricopre il ruolo di Chris,
un altro mercenario ingaggiato da Rakovic. Per quanto riguarda le
location, il film è stato girato in varie località della
Scozia, tra cui Glen Coe,
Glen Etive, Strathconon,
Dingwall e Corrieshalloch
Gorge.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film, dunque, i
rapitori di Anna iniziano ad inseguire i cinque alpinisti riuscendo
ad uccidere alcuni di loro. Non essendo però ancora riuscito a
ricatturare Anna, Mr. Kidd tenta di bluffare durante la trattativa
con Darko, ricordando un precedente rapimento in cui aveva ucciso
un ragazzino a Parigi quando i suoi genitori avevano cercato di non
pagare. Prima che Alison, Ed e Anna possano essere trasportati a
Inverness dalla polizia, vengono rintracciati da Mcrae, che uccide
gli agenti prima di inseguirli in città, dove si sta svolgendo la
festa di Beltane.
Mentre gli alpinisti sopravvissuti
fuggono, Chris spara a Ed scambiandolo per uno dei rapitori e viene
a sua volta colpito da Mr. Mcrae, ma riesce a informare Darko che i
rapitori non hanno più Anna prima di morire. Dopo aver ucciso Ed,
Mr. Mcrae insegue Alison e Anna in una casa del posto, che prende
fuoco mentre lui e Alison lottano. La lotta si conclude con Alison
che lo uccide spingendolo fuori dalla finestra. Riesce poi a
salvare Anna dall’edificio in fiamme prima di essere soccorsa dai
vigili del fuoco.
Viene quindi trasportata in ospedale
in ambulanza, mentre Anna rimane al suo fianco. Mr. Kidd sta invece
per fuggire con i soldi del riscatto, ma viene catturato da Andy e
portato davanti a Mr. Rakovic, un criminale di guerra serbo che è
il capo di Darko e il padre di Anna. Rakovic lo fa torturare e
seppellire vivo nel bosco per aver osato rapire la figlia. Andy
riceve invece l’intero compenso per i suoi servizi e l’auto, mentre
Rakovic afferma di essere in debito con lui.
Il trailer di A Lonely
Place to Die e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Già celebre per la regia
di Gente comune (con cui si è aggiudicato l’Oscar
come Miglior regista), In mezzo scorre il fiume
e Quiz Show, Robert Redford ha diretto nel 1998 un altro
dei suoi più celebri lavori cinematografici: L’uomo
che sussurra ai cavalli, tratto dall’omonimo romanzo
di Nicholas Evans, a sua volta ispirato a
personalità e pratiche realmente esistenti. Rimasto affascinato dal
racconto, Redford aveva acquisito i diritti cinematografici di
quello che è poi divenuto un best-seller prima ancora che il
romanzo venisse pubblicato.
L’uomo che sussurrava ai
cavalli è stato inoltre il primo film diretto da Robert Redford, in cui l’attore è anche
apparso sullo schermo. Accanto a lui, si ritrovano diversi altri
celebri attori e attrici, da quelli già affermati ad altri
esordienti o poco più che tali. Al di là dei coinvolti, però,
questo film propone una serie di atmosfere, tematiche e riflessioni
che pongono l’accento sulla rinascita fisica e spirituale
dell’umano, come anche quella dell’animale, in questo caso i
cavalli.
Si tratta dunque di un film dodato
di molteplici sfumature, che non mancheranno di appassionare chi è
in cerca di un buon racconto che faccia bene all’anima. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a L’uomo che sussurrava ai cavalli.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla storia vera a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di L’uomo che sussurrava ai
cavalli
Protagonista del film è la giovane
GraceMacLean, la cui vita cambia
per sempre a seguito di un terribile incidente durante una
passeggiata con il suo cavallo Pilgrim. Da
quell’evento rimane gravemente ferita, sia fisicamente che
mentalmente. Nel tentativo di guarire il suo cavallo dalla sua
condizione ormai selvaggia, Annie, la madre di
Grace, li porta nel Montana alla ricerca di Tom
Booker. Tom è un “sussurratore di cavalli”, un cowboy con
la capacità di “comunicare” con i cavalli. Nella terra del
selvaggio West, Annie cambierà per sempre il suo modo di vedere la
vita, mentre il saggio cowboy guarirà lentamente le anime di
Pilgrim e Grace.
Ad interpretare Grace vi è una
giovanissima Scarlett Johansson. Sebbene l’attrice abbia
ottenuto qui un credito di “introduzione”, si tratta in realtà del
suo settimo ruolo in un lungometraggio. Nel ruolo di sua madre
Annie vi è l’attrice Kristin Scott Thomas, mentre l’attore Sam Neill interpreta Robert MacLean, padre di
Grace. Grande protagonista è però naturalmente Robert Redford nel ruolo di Tom Booker, il
quale ha vissuto anche un piccolo incidente quando si è rotto un
dito del piede durante la ripresa quando un cavallo l’ha
calpestato.
Recitano poi nel film anche gli
attori Dianne Wiest nel ruolo di Dianne,
Chris Cooper in quello di Frank Booker e
Cherry Jones nei panni di Liz Hammond. Il film
segna anche il debutto cinematografico di Kate
Bosworth nel ruolo dell’amica di Grace, Judith. L’attrice
è stata scelta perché per il suo ruolo era richiesta una
cavallerizza esperta. Inizialmente le era stato proposto proprio il
personaggio principale, Grace, ma Bosworth ha preferito rifiutare
quella parte in favore di quella di Judith.
Il libro e la storia vera dietro il film
Il personaggio principale del film e
del romanzo, secondo lo scrittore sceneggiatore Nicholas
Evans, è modellato sul sussurratore di cavalli
Buck Brannaman. Brannaman ha anche fatto da
controfigura a Robert Redford nel film e ne è stato il
consulente. A Buck è anche stato dedicato un documentario, alla cui
produzione ha partecipato lo stesso Redford. Evans ha dichiarato:
“Quello che mi ha veramente ispirato è stato Buck Brannaman. La
sua abilità, la sua comprensione e il suo cuore gentile e amorevole
hanno diviso le nuvole per innumerevoli creature in difficoltà.
Buck è il maestro zen del mondo dei cavalli“.
Brannaman faceva parte di un
movimento di “cavalieri” che hanno fondato quella che è nota come
“equitazione naturale”. Questo movimento, che ha valenze anche
filosofiche, non si limita a domare i cavalli, ma si basa su una
comunicazione diretta ed empatica che passa soprattutto attraverso
l’uso di piccole bandierine dai vari significati. Per Buck
Brannaman essere un sussurratore di cavalli significa soprattutto
non esercitare forza o predominanza sull’animale, ma essere
disposti a utilizzare il suo punto di vista per cercare di capire
quali sono gli errori che possono avergli causato un danno.
Il trailer di L’uomo che
sussurrava ai cavalli e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di L’uomo
che sussurrava ai cavalli grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9
luglio alle ore 21:20 su Canale
5.
Variety riferisce che
Lamorne Morris reciterà al fianco di Nicolas Cage nella prossima serie live-action
Spider-Noir su
Amazon. Lo spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio
Cage è stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in
precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale
lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.
Lamorne Morris (New
Girl) apparirà nel ruolo regolare di Robbie Robertson, che
viene descritto come “motivato, lavoratore e che non accetta un
no come risposta. Un giornalista impegnato che cerca di farcela con
le probabilità contro di lui come professionista nero nella New
York degli anni ’30. Racconta storie più rischiose che nessun altro
toccherebbe per attirare l’attenzione e uno stipendio. È disposto a
fare tutto ciò che è necessario per la sua carriera”.
Secondo la trama ufficiale, lo show “racconta la storia di
un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York
degli anni ’30, che è costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Cage ha già interpretato
Spider-Noir nel film d’animazione
vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man:
Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Spider-Noir: tutto quello
che sappiamo sulla serie
Spider-Noir
è prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Spider-Noir è
stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a Spider-Man
controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider
Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera
nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe
andato avanti.
Scarlett Johansson e
Channing Tatum sono i protagonisti della nuova
commedia romantica di Apple Original Films, in
uscita questo giovedì al cinema con Sony Pictures
che si occupa della distribuzione. Fly Me to the Moon – Le
due facce della Luna però è ambientato in preciso momento
storico degli Stati Uniti, durante la corsa allo
spazio alla fine degli anni Sessanta.
Kelly Jones,
l’attrice ma anche produttrice
Scarlett Johansson, è una donna in carriera, un’allieva per
così dire della “scuola Don Draper” in
Mad Men, a capo di un‘agenzia marketing e
pubbicitaria che dirige con Ruby,
l’attrice comica Anna Garcia. La sua prima scena è
la perfetta rappresentazione del suo personaggio, infatti si finge
incinta per far vendere auto familiari durante una
riunione aziendale.
Dall’altra parte, non della luna,
troviamo Cole Davis, interpretato da
Channing Tatum, un ex soldato che non essendo riuscito a
diventare un astronauta per volare nello spazio, ha accettato il
ruolo di direttore delle missioni spaziali americane. L’uomo è a
capo proprio del lancio che porterà l’uomo sulla
luna, ma siamo alla fine del 1968 e la
Casa Bianca non vuole più finanziare la NASA,
visto che le ultime esercitazioni si sono dimostrate fallimentari.
Siamo in piena Guerra Fredda e l’America sta
affrontando la sanguinosa guerra del Vietnam,
quindi i cittadini americani non sono più interessati allo sbarco
sull’unico satellite naturale della Terra.
Kelly quindi viene coinvolta dal
governo per aiutare a “vendere la luna”, direttamente da
Moe Burkus, un misterioso uomo vicino al
Presidente e interpretato da
Woody Harrelson. La protagonista accetta la sfida e vola in
Florida, accompagnata dalla sua collega di lavoro
Ruby, si trasferisce al Kennedy Space Center dove
porta, fin dall’arrivo, scompiglio ma anche nuovi investimenti per
la conquista dello spazio.
Fly Me to the Moon – Come vendere
la luna
Ovviamente Kelly non
viene accolta bene dai vari componenti della missione spaziale.
Cole infatti crede che l’Apollo11 è forse il più
grande risultato nella storia dell’umanità e
quindi non vuole che il suo lavoro diventi un prodotto di
consumo che deve essere venduto. Proseguendo però tutti
alla NASA iniziano a cambiare idea quando vedono che i risultati
portano nuovi soldi dai vari rappresentanti del governo e una
popolarità mai vista prima per la missione lunare. Infatti
Neil Amstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin, i
tre giovani astronauti statunitensi diventano, grazie
all’intraprendente Miss Jones vere e proprie star della pubblicità
del tempo come testimonial di orologi firmati ma
anche personaggi stampati sulle scatole dei cereali per la
colazione.
I mesi passano e Kelly e Cole
iniziano, come succede nelle commedie romantiche, a piacersi e
frequentarsi anche fuori dalla base spaziale. Intanto però la
missione dell’Apollo 11 si è trasformata in una
vera competizione contro l’Unione
Sovietica, quindi il Presidente Nixon non
vuole fallire e chiede attraverso l’aiuto del suo fidato Moe di
girare un falso dell’allunaggio in caso che la
missione fallisca. Kelly Jones viene incaricata anche per
questo nuovo compito e obbligata ad inscenare un finto
sbarco sulla Luna come piano di riserva. Cole e il suo
team sono sempre più convinti che l’uomo camminerà sulla luna
invece la protagonista dovrà scegliere se seguire la testa o il
cuore per il bel direttore del lancio.
Le due facce di Fly Me to the
Moon
Fly Me to the
Moon di Greg Berlanti ha sicuramente
tutti i tratti distintivi di una drammatizzazione di una “storia
vera”, dove si può scegliere la versione a cui
decidere di credere. Alcuni pensano ancora che gli sbarchi sulla
Luna siano stati falsificati, sebbene il film sia vagamente basato
su eventi della vita reale, si prende molte libertà creative. Ma il
regista che da sempre sa dosare comicità e romanticismo, porta sul
grande schermo una romcom divertente con una coppia che fa
scintille fin dal loro primo incontro, in un tipico diner
americano.
Scarlett Johansson e
Channing Tatum sono molto bravi e la chimica tra
i loro personaggi funziona anche esteticatamente parlando.
L’attrice vista di recente anche in
Asteroid City, sembra la tipica bellezza anni Sessanta senza
sforzi e l’attore americano finalmente non si spoglia e recita un
ruolo perfetto per lui, quello di un soldato con buoni principi che
da sempre è al servizio per il suo Paese. Per concludere
Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna
possiede tutte le qualità per diventare uno dei film romantici più
popolari di quest’estate fatto di tanta nostalgia per i favolosi
anni Sessanta e di grosse risate per tutta la sua durata.
Hugh Jackman
interpreta Wolverine da oltre due decenni e,
nonostante altri attori siano stati scelti per interpretare i suoi
compagni X-Men quando la sequenza temporale è
stata ripristinata dopo X-Men: L’Inizio, è rimasto
l’eroe mutante preferito dai fan.
Jackman pensava di aver appeso gli
artigli per sempre dopo Logan di James
Mangold, ma è stato convinto di riprendere il ruolo per
Deadpool e Wolverine in arrivo questo mese, e ci
sono voci secondo cui rimarrà nel MCU come Logan per
almeno un altro film.
Durante il fan-event di ieri a
Berlino, Ryan Reynolds
ha elogiato il suo amico e co-protagonista, spiegando che la
ragione per cui “c’è stato un solo Wolverine” è che
“nessuno può farlo tranne Hugh Jackman”. Sebbene sia
difficile immaginare un altro attore che faccia un ottimo lavoro
come Jackman, riformulare quel particolare personaggio non è così
semplice come il resto degli X-Men, dal momento che il fattore di
guarigione di Logan significa che non è
invecchiato molto negli anni.
Durante l’evento di Shanghai,
Jackman ha affermato che realizzare
Deadpool & Wolverine è stata “una delle più grandi”
esperienze della sua carriera. “Sento che in molti modi i fan
di Wolverine, grazie a Deadpool, a causa [di Reynolds e Levy],
vedranno un suo lato più completo e diverso rispetto a quanto visto
prima. E questo è stato elettrizzante per me, e spero che lo sia
per voi. Anche l’esperienza di realizzare il film è stata una delle
più grandi della mia carriera, e ho interpretato Wolverine per 25
anni. Questa esperienza ha superato qualsiasi cosa avessi mai fatto
prima nei panni di questo personaggio – e in molti altri film, in
qualsiasi cosa. L’ho adorato. E penso che si veda sullo schermo.
Puoi sentire il calore, ed è divertente, ed è irriverente, e
l’azione è pazzesca, puoi sentire l’amicizia.”
Hugh Jackman
potrebbe restare nei panni di Wolverine anche quando verrà
introdotta una nuova squadra per il previsto riavvio dei Marvel
Studios? Sappiamo che Kevin Feige è un grande fan, quindi, a
seconda del successo di
Deadpool & Wolverine – e le stime al botteghino sono
molto positive – è sicuramente una possibilità.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Il classico di Sergio
Leone e Clint
EastwoodPer
un pugno di dollari è pronto per un remake
cinematografico della Euro Gang Entertainment, la società fondata
dal veterano di Hollywood Gianni Nunnari (300) e
Simon Horsman (Magazine Dreams), insieme al
veterano della produzione italiana Enzo Sisti
(Ripley) di FPC e Jolly Film, che ha prodotto il film
originale.
Il western Per un pugno di
dollari è la storia di un pistolero errante senza nome che
mette due famiglie rivali l’una contro l’altra in una città
lacerata dall’avidità, dall’orgoglio e dalla vendetta.
Il film, uscito a metà degli anni
’60, contribuì a lanciare lo “spaghetti western” e lanciò anche la
carriera di Eastwood. Il suo enorme successo ha
dato vita ad altri due film di un’iconica trilogia che comprende
anche Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il
cattivo, tutti con Clint Eastwood.
L’originale è stato identificato come un remake non ufficiale del
classico giapponese Yojimbo (la somiglianza nel
materiale ha portato ad una causa legale da parte del produttore
Toho).
Il processo è ancora
all’inizio, quindi per ora i dettagli della produzione sono
segreti. Molto probabilmente sarà in lingua inglese, ma ciò non è
stato confermato dal team e dallo scrittore, la data di inizio e il
cast devono ancora essere rivelati. Fino ad oggi non c’è stato un
remake significativo del film originale, ma quattro anni fa abbiamo
riferito di una versione televisiva di Mark Gordon
in fase di sviluppo, che non si è mai concretizzata.
Nunnari, nato in Italia, è stato
produttore esecutivo di The Departed e Se7en e
capo della Cecchi Gori Pictures negli Stati Uniti. Ha prodotto film
tra cui il franchise 300,Immortals e Dal tramonto
all’alba. Horsman è stato produttore di progetti tra cui
Legacy: The True Story Of The LA Lakers di Hulu,
nonché i film Magazine Dreams e Rob
Peace, diretto da Chiwetel Ejiofor.
Prolifico e rispettato produttore
esecutivo con sede in Italia, Sisti ha lavorato a grandi successi
tra cui Il talento di Mr. Ripley di
Anthony Minghella, il vincitore del premio Oscar
come miglior film Il paziente inglese, La
passione di Cristo di Mel Gibson e
Le avventure acquatiche di Wes
Anderson. Più recentemente, ha prodotto la serie NetflixRipley, con Andrew
Scott ed è stato produttore esecutivo di Equalizer
III con Denzel Washington.
Euro Gang e Sisti hanno recentemente
collaborato alla prossima serie TV a mega budget sui gladiatori di
Roland Emmerich, Those About To Die.
Guendalina Ponti dello studio Ponti, De Sanctis &
Partners con sede a Roma, ha assistito sia Euro Gang Entertainment
che FPC nell’operazione Per un pugno di
dollari.
Sisti ha dichiarato: “Sono
felice di collaborare nuovamente con Gianni avendo appena lavorato
con lui in Those About To Die, e con Simon nel
remake di questo film classico, che ha creato un sottogenere
completamente nuovo nel cinema che ha dato origine a oltre 500
western europei. “
Nunnari e Horsman hanno aggiunto:
“Enzo è uno dei produttori più esperti nel mondo del cinema e
abbiamo la fortuna di poterlo considerare nostro partner in questo
incredibile progetto. Siamo determinati a produrre un remake che
renda giustizia al grande classico di Sergio Leone”.
Il Gladiatore è
uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica
che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al
botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed
è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo
cinque Academy
Awards, tra cui quello per il miglior film e quello per il
miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Cosa servirebbe al pubblico per
vedere Madonna nuovamente nei panni di attrice? Se
dipendesse da Rosanna Arquette (Big Sky), basterebbe solo il
via libera per un sequel interessante. Durante un’intervista sul
podcast Girls on Film, Arquette ha parlato di
qualcosa che aveva in mente da un po’: il seguito della sua
commedia del 1985 Cercasi Susan
disperatamente.
Durante l’intervista,
Rosanna Arquette ha commentato che spesso si
interroga sul destino del suo personaggio, Roberta Glass, e del
personaggio del titolo interpretato da Madonna. Nella storia, le
due donne stringono un’improbabile amicizia: Roberta è una
casalinga di periferia che è esausta della sua noiosa vita da
staccionata bianca e vuole un’avventura. Questa si presenta sotto
forma di Susan, una donna dallo spirito libero e impenitente che
insegna a Roberta una o due cose su come vivere il momento.
Un sequel per Cercasi Susan
disperatamente? Lo vuole Rosanna Arquette
Ma come sarebbero quarant’anni dopo?
Arquette interviene: “Ho sempre avuto una fantasia su quello
che è successo loro. Chi sono adesso? Sarebbe fantastico fare quel
film. E vedere dove finiscono tutti. Dez [il personaggio di Aidan
Quinn] e lei stanno insieme? Cosa succede loro?”
Nel podcast, Arquette è stata anche
schietta riguardo ai suoi problemi con la regista di
Cercasi Susan disperatamente, Susan
Seidelman. L’attrice ha rivelato che ci sono stati
“momenti di tensione” perché lo stile di regia di
Seidelman non era incoraggiante, ma ha ammesso che i loro problemi
derivavano da una combinazione di “inesperienza” e
“ipersensibilità”. Arquette ha suggerito che i loro
problemi sono scomparsi da tempo. Inoltre, un sequel vedrebbe la
regina della musica pop assumere un ruolo da attrice per la prima
volta da La morte può attendere del 2002.
Cercasi Susan Disperatamente
2 sarebbe un sequel che riflette la recente tendenza di
Hollywood a mettersi al passo con personaggi che erano popolari
diversi decenni fa. La settimana scorsa, Netflix ha pubblicato Beverly Hills Cop: Axel
F, in cui Eddie Murphy ha ripreso il
ruolo del protagonista per la prima volta in 30 anni. Recentemente,
Murphy ha anche riportato in vita un personaggio amato in
Il Principe Cerca figlio. Anche Will
Smith e Martin Lawrence sono tornati in
Bad Boys 4 Life, Tom
Cruise ha preso un altro volo nei panni di
Maverick per la prima volta da Top
Gun del 1986 e così via.
Dopo aver recentemente visto una
parte del prossimo sequel DC del regista Todd
Phillips, Joker:
Folie à Deux, la direttrice del casting
Francine Maisler ha ammesso di non aver suggerito
Lady Gaga per il personaggio di Harley
Quinn, quando ha cominciato a lavorare per la prima volta al sequel
del film.
Secondo Variety, Francine
Maisler ha parlato al Karlovy Vary International Film
Festival dei suoi primi pensieri su Lady Gaga nei panni di Harley Quinn e di
cosa i fan possono aspettarsi dalla sua performance
nell’attesissimo musical jukebox. È stato il regista Todd
Phillips, non Maisler, a scegliere il sensazionale pop
star e vincitore dell’Oscar per interpretare il ruolo, con il
risultato che la performance finale di Gaga ha sorpreso in positivo
la direttrice del casting (leggi
tutto qui).
Joker: Folie à Deux, quello
che sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Ora la guerra è davvero iniziata.
L’ultimo episodio di
House of the Dragonoffre
finalmente tutto il fuoco e il sangue che lo show ha
promesso fin dalla prima stagione 2, e questa prima danza
tra i draghi farà sicuramente infuriare gli dei. Con campi
illuminati da cadaveri e pennacchi di fumo scuro che si innalzano
su un paesaggio carbonizzato, la prima grande battaglia della serie
prequel di di Ryan Condal rivaleggia con le
sequenze visivamente più sorprendenti di
Game of Thrones e aggiunge dettagli grintosi
alle grandi linee del materiale di partenza dell’autore
George R.R. Martin.
Ancora una volta, il pubblico
assiste a soldati che danzano nel fuoco dei draghi e al primo vero
corpo a corpo tra draghi adulti dopo l’attacco del Night King a
Grande Inverno, ma il momento più importante della
battaglia deriva da un’importante modifica apportata al
personaggio di Aemond (Ewan
Mitchell) dal romanzo prequel di Martin, Fuoco e
sangue.
Questa modifica avviene verso la
fine della stagione 2,
episodio 4, “Il drago rosso e il drago dorato”, quando la
tanto attesa battaglia di Rook’s Rest è ormai in corso. Fresco del
saccheggio di Duskendale e della decapitazione di Lord Darklyn, Ser
Criston Cole (Fabien Frankel) marcia verso la
fortezza di Lord Staunton per insidiare uno dei membri più attivi
del piccolo consiglio della Regina Rhaenyra (Emma
D’Arcy).
Questo insulto spinge Rhaenyra a
inviare Rhaenys (Eve Best) e il suo drago, Meleys,
per respingere gli assalitori, ma la Regina che non è mai
stata si trova improvvisamente di fronte ad Aegon II
(Tom Glynn-Carney), il Re che purtroppo è. Quando
Aemond si unisce alla mischia su Vhagar, come precedentemente
pianificato, i tre draghi e i loro cavalieri si scontrano nei cieli
sopra le Terre della Corona, con Aemond che alla fine
prende una decisione destinata a modificare il corso di House
of the Dragon per gli anni a
venire.
La decisione di Aemond in House
of the Dragon apporta un notevole miglioramento a “Fuoco e
sangue”.
Nel romanzo prequel di George R.R.
Martin, la battaglia di Rook’s Rest è piuttosto breve: Martin la
descrive solo per una pagina. Essendo un volume ampio che copre la
prima metà della storia della famiglia Targaryen, il libro non può
permettersi di impantanarsi nei dettagli di ogni battaglia
importante di Westeros, quindi la descrizione
dellabattaglia di Aemond e Aegon con Rhaenys è
concisa. Martin descrive i draghi che volano a mille
metri d’altezza mentre le palle di fuoco esplodono come soli sopra
la fortezza di Lord Staunton, e dopo che Meleys riesce a stringere
Sunfyre tra le sue fauci, Vhagar scende in picchiata giusto in
tempo per far precipitare tutti e tre insieme verso il suolo. In
Fuoco e sangue, Aemond è l’unico a uscire indenne da
questo impatto, ma
House of the
Dragonaggiunge
profondità al personaggio di Mitchellrendendolo direttamente responsabile del brutale destino di
Aegon.
Dopo che Aegon ha cavalcato
sfacciatamente Sunfyre a Rook’s Rest per dimostrare il suo valore,
Aemond sabota attivamente le possibilità del fratello nella
battaglia principale di
House of the Dragon, agendo in netto
contrasto con il suo ruolo di supporto nel libro. Aemond impedisce
a Vhagar di alzarsi immediatamente in volo per sostenere Aegon
contro Rhaenys e, quando alla fine Aemond si unisce al
combattimento, il sollievo del fratello viene immediatamente
sostituito da uno sguardo di orrore quando Aemond scatena
un torrente di fuoco su entrambi i cavalieri per far saltare dal
cielo sia Aegon che Sunfyre.
Il fatto che Aemond lo faccia
nonostante le frenetiche suppliche di Aegon sottolinea come questo
attacco sia una scelta deliberata, ricontestualizzando la
sopravvivenza di Aemond a Rook’s Rest come il risultato della sua
decisione diripagarefinalmenteAegon per tutte le
prepotenze del fratello.
Il cambiamento di
House of the Dragon raddoppia l’uccisione dei
parenti di Aemond
Il cambiamento rispetto al ruolo
più passivo di Aemond nella sequenza di battaglia di Fuoco e
sangue permette al personaggio di agire direttamente sulla sua
rabbia, rendendolo più dinamico e avvincente, ma
dimostra anche la crescita del personaggio
di Aemond dalla prima stagione. Le inquadrature di Aemond
e Vhagar che esaminano le loro vittime in Rook’s Rest sono
parallele a quelle che seguono l’uccisione di Lucerys Velaryon
(Elliot Grihault) e Arrax da parte di Vhagar nel
finale della prima stagione di House of the Dragon.
Tuttavia, sebbene Aemond non abbia
mai avuto l’intenzione di uccidere suo nipote, prende la chiara
decisione di scatenare la sua ira su Aegon a Rook’s Rest,
dimostrando comeAemond abbia accettato
il suo status di uccisore di parenti e sia diventato
forte della costante umiliazione subita per mano di suo
fratello.
La seconda stagione di House of
the Dragon non ha certo rinunciato a illustrare la tensione
tra i due fratelli. La decisione di Aegon, ubriaco, di mettere in
imbarazzo Aemond nell’episodio della scorsa settimana, esponendo la
sua relazione con una tenutaria di bordello (Michelle
Bonnard) di fronte ai suoi amici, dimostra la
mancanza di rispetto di Aegon nei confronti del fratello
minore, e i suoi commenti sprezzanti su Aemond mentre
siede sul trono illustrano ulteriormente quanto il giovane re dia
Aemond per scontato.
Pertanto, la decisione di Aemond di
scagliarsi contro il fratello ha il sapore di una vendetta per
essere stato costretto a vivere all’ombra di Aegon, un atto di
aggressione giustificato nei confronti di chi ha messo in
difficoltà Aemond fin dalla prima stagione, nonché un tentativo di
punizione che potrebbe portare Aemond molto più vicino al
potere che gli spetta di diritto.
L’attacco di Aemond al fratello
lo porta a un passo dal Trono di Spade
Sebbene il conflitto principale
di House of The Dragon contrapponga le rivendicazioni
di Aegon e Rhaenyra, è importante notare che queste rivendicazioni
non ruotano esclusivamente intorno ai successori. Rhaenyra sta
lottando anche per il futuro della sua discendenza, perché Jacaerys
(Harry Collett) possa un giorno salire sul Trono
di Spade come suo erede, e in quanto fratello maggiore di Aegon,
anche Aemond ha diritto ai titoli del fratello,
soprattutto da quando
Blood and Cheese ha ucciso l’erede di Aegon stesso alla
fine della seconda stagione,
episodio 1. Di conseguenza, l’attacco di Aemond contro il
fratello non è servito solo a esprimere il suo disprezzo per il
fratello sconsiderato. L’ultimo tentativo di House of The
Dragondi uccidere un parentedimostra come Aemond stia lottando per la propria
ascesa.
Sebbene le condizioni esatte di
Aegon siano lasciate ambigue nella scena finale dell’episodio, è
lecito supporre che il giovane re sarà almeno inabile dopo
l’atterraggio di fortuna di Sunfyre, se non addirittura morto. Dal
momento che Aemond è il prossimo in linea di successione al trono,
la sua influenza non potrà che crescere in assenza del
fratello e potrà continuare ad appropriarsi dell’autorità
di Aegon, proprio come ha dominato la riunione del piccolo
consiglio all’inizio dell’episodio di questa settimana.
Inoltre, House of the
Dragon sembra già accennare al cambiamento delle
dinamiche di potere dei Verdi, con Aemond che raccoglie il
pugnale di acciaio valyriano di Aegon alla fine del quarto
episodio. Uno dei pezzi più iconici del Mondo del Ghiaccio e del
Fuoco, il pugnale è un simbolo dei governanti Targaryen che risale
ad Aegon il Conquistatore, e il possesso della lama da
parte di Aemond implica che la sua testa potrebbe essere la
prossima a indossare la corona insanguinata di Westeros.
L’ultima svolta di House of the Dragon rispetto al
materiale di partenza di George R.R.
Martin serve
quindi a rafforzare il personaggio di Aemond, dandogli un
ruolo più attivo nella scomparsa del fratello.
Approfittando della tensione tra i fratelli per alimentare il
rinnovato zelo di Aemond per l’uccisione dei parenti, la serie
permette ad Aemond di agire come strumento principale per la
propria successione, invece di affidarsi esclusivamente alla
sconsideratezza di Aegon. Questo cambiamento non solo continua la
pratica diHouse of the Dragon di sovvertire i
momenti più importanti di Fuoco e Sangue , ma
rende Aemond un personaggio più a tutto tondo
mostrando la rabbia strategica del principe, dimostrando come il
principe di Westeros tempestato di zaffiri continui a essere uno
degli antagonisti più convincenti dello show.
Nicolas Cage ha fatto un po’ di tutto a
Hollywood, ma ora si prepara ad affrontare un territorio
inesplorato con la sua prima serie televisiva: La serie live-action
Spider-Man Noir di MGM+ e Prime Video.
Nicolas Cageinterpreterà la versione
alternativa dell’iconica testa di ragnatela, riprendendo il suo
ruolo dal film d’animazione
Spider-Man: Into the Spider-Verse, e recentemente
ha fornito qualche dettaglio in più sul prossimo show in
un’intervista al New Yorker.
“Voglio dire, la fantasia
sarebbe che potrei cercare di aspirare a essere qualcosa di più
Golden Age“, ha detto Cage, aggiungendo: “Volevo avere
quel tipo di aura, sai, come il più enigmatico, non si sa troppo.
Ecco perché non sono sui social media. Questo è il pensiero,
comunque. Non lo so. Vedremo cosa succederà se farò [Spider-Man
Noir] e mi metteranno in bianco e nero. Vedremo se
riusciremo a ottenere un po’ di quel sapore”. Nicolas Cage ha anche parlato al New Yorker
delle sue preoccupazioni per la televisione:
“Non voglio correre troppi
rischi fisici inutili.Ma la televisione è
terrificante perché hai solo poco tempo per far entrare il libretto
nel tuo corpo, e devi continuare, continuare, continuare a
girare.E ho pensato: “È una sfida.Mi fa paura.Non mi sono mai preparato in questo modo prima d’ora”.
Nicolas Cage
interpreterà la versione in bianco e nero di Spider-Man
La versione di Spider-Man di
Nicolas Cage, vista per la prima volta nel già
citato
Into the Spider-Verse, proviene da un universo alternativo
che rende omaggio allo stile cinematografico noir diffuso negli
anni Quaranta. Il personaggio è apparso per la prima volta
nel 2009 nella serie di fumetti Noir della Marvel ed è stato un’aggiunta
popolare all’universo di Spider-Man. Quando Cage ha
doppiato il personaggio in Into the Spider-Verse, il Noir
Spider-Man in bianco e nero e con il borsalino proveniva dalla
Terra 90214 e si univa ad altri Spider-Man i cui universi si
scontravano con quello di Miles Morales (Shameik Moore).
Si conoscono pochissimi dettagli
sulla serie in arrivo. Tuttavia, una logline di Amazon afferma che
seguirà un “investigatore privato invecchiato e sfortunato
(Cage) nella New York degli anni Trenta, costretto a
confrontarsi con la sua vita passata come unico e solo supereroe
della città”. La serie è stata creata da Oren
Uziel e Steve
Lightfoot, che saranno co-produttori
e produttori esecutivi. La serie è prodotta da Sony Pictures
Television e Amazon MGM Studios. I registi di
Into the Spider-Verse , Phil Lord e
Christopher Miller, produrranno esecutivamente per
la loro Lord Miller Productions grazie a un accordo globale con la
Sony. Altri produttori esecutivi sono Amy Pascal
per Pascal Pictures e Harry Bradbeer, che dirigerà
anche i primi due episodi.
Il set di Superman
ha ripreso il suo instancabile lavoro dopo la pausa del fine
settimana del 4 luglio, e sebbene il cast non sia disponibile nelle
nuove foto dal set, il regista James Gunn è stato avvistato mentre
dirigeva un enorme gruppo di comparse terrorizzate.
Quelli che ipotizziamo siano
cittadini di Metropolis stanno fuggendo da… qualcosa… mentre pedoni
e automobilisti fuggono dalla città. Non sappiamo da chi o da cosa
le persone stiano scappando, ma è chiaro che si tratta di una scena
d’azione abbastanz aimportante e impegnativa per Gunn e la sua
troupe.
Quasi sicuramente dovremo aspettare e vedere, ma è stata anche
avvistata una mappa di Metropolis, la “Città di
domani“, piena di Easter Egg per i fan della DC Comics.
Eccola:
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Disney+ ha pubblicato un nuovo trailer per il prossimo
spin-off/follow-up di WandaVision,
Agatha
All Along. In seguito al video, ecco anche una
manciata di foto di una serie che, secondo un comunicato stampa dei
Marvel Studios, segue Agatha
Harkness “mentre parte per un’avventura pericolosa e misteriosa
piena di prove e tribolazioni”. È stato anche confermato che
Jac Schaeffer, Head Writer di WandaVision,
dirigerà l’episodio pilota.
“Episodio pilota” è il modo in cui
viene ufficialmente descritto nel suddetto comunicato stampa,
suggerendo che è stato girato il pilot per la serie prima
che Agatha
All Along venisse approvata per un’intera stagione.
Per quanto ne sappiamo, è la prima volta per uno show televisivo
del MCU.
Abbiamo anche una sinossi che rivela
di più su cosa aspettarci dallo spettacolo: “In Agatha All
Along, la famigerata Agatha Harkness si ritrova sconfitta e senza
potere dopo che un misterioso goth Teen la aiuta a liberarsi
da un incantesimo distorto. Il suo interesse si accende quando lui
la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe,
una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una
strega con ciò che le manca. Insieme, Agatha e questo misterioso
adolescente mettono insieme una congrega spietata e si incamminano
lungo la Strada…”
Sono stati rivelati anche alcuni
nomi di personaggi, tra cui Rio Vidal (Aubrey
Plaza), Lilia Calderu (Patti LuPone),
Ali Ahn (Alice Wu-Gulliver), Jennifer Kale
(Sasheer Zamata), Mrs. Hart/Sharon Davis
(Debra Jo Rupp), e…Teenager (Joe
Locke). Sì, sembra che il piano sia quello di riferirsi al
personaggio di Locke come “Teen” per ora, suggerendo che i Marvel
Studios intendono mantenere nascosto il fatto che interpreterà
Billy Maximoff/Wiccan, il figlio di Scarlet Witch, per ora.
“Ciò che hanno in comune è che
sono streghe senza congrega”, ha detto in precedenza Schaeffer
a proposito dei protagonisti di Agatha
All Along. “Le streghe sono definite dall’inganno,
dal tradimento, dalla malvagità e dall’egoismo. Cosa fai quando hai
un gruppo di streghe che [dimostrano] quelle nozioni e hai bisogno
che lavorino insieme?”
“[Dove] WandaVision ha giocato
con la forma delle classiche sitcom televisive, [qui] giochiamo
molto con quali sono le ipotesi sulle streghe”, ha continuato.
“Ad esempio, quali sono le immagini abbreviate per le streghe?
Certamente non volevamo una strega cattiva unidimensionale. Avremo
momenti in cui vedremo il vero cuore di Agatha.”
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.