Lo sceneggiatore e regista del più
grande film di supereroi del 2025 ha appena rilasciato un nuovo
succoso aggiornamento. Sul suo account personale di Threads, il regista di
Superman
e co-CEO degli studi DC James Gunn ha rivelato che uno dei
personaggi principali del film ha terminato le riprese ed è
ufficialmente libero di passare al suo prossimo progetto. Gunn ha
condiviso una foto di un fumetto di Superman con
Lex Luthor e Brainiac in copertina, ringraziando Nicholas Hoult per l’incredibile
regalo.
Hoult è stato scelto per interpretare Lex Luthor nel
film, e alcune settimane fa sono state diffuse delle foto
sul set che lo ritraggono con l’iconica testa pelata del cattivo.
Gunn ha recentemente rivelato che a Superman mancano
solo poche settimane di riprese e che Hoult è stato sul set fin
dall’inizio, alludendo a un ruolo importante nel primo film del
DCU.
Gunn non è nuovo a rilasciare
aggiornamenti su Superman e
su altri progetti del DCU come Peacemaker
o
Creature Commandos. Da quando è subentrato come
nuova mente creativa dello studio, è stato estremamente trasparente
nei confronti dei fan, sempre disposto a condividere aggiornamenti,
a sfatare false voci e a confermare le notizie di corridoio sul
casting o su alcuni progetti in fase di lancio.
Proprio di recente, Gunn ha
risposto a un fan che chiedeva un aggiornamento sulle sceneggiature
di altri progetti del DCU dicendo che Creature Commandos,
Superman e
Peacemaker Season 2 – i tre progetti di debutto del
DCU che saranno presentati in anteprima e si
svolgeranno in quest’ordine – sono le uniche sceneggiature finite
ed entrate in produzione.
Superman completerà le riprese
quasi un anno prima del lancio
Le riprese di Superman si
sono
recentemente concluse a Cleveland, in Ohio, un set pubblico
per il film, che alla fine ha rivelato molte foto del set. Gunn ha confermato, durante le
riprese in città, che si trattava di un evento a cui era pienamente
preparato e che si è assicurato di non filmare nulla che includesse
spoiler importanti. Quando le riprese si sono spostate da
Cleveland, ha confermato che rimanevano ancora alcune settimane e
che il film sarebbe entrato ufficialmente in post-produzione a
quasi un anno dall’uscita.
Gunn ha molte altre cose da fare,
come il lancio di un nuovo universo DC con Creature
Commandos, mentre la seconda stagione di Peacemaker continua le riprese, e altri
progetti come Waller
continuano a essere sviluppati per essere pronti a espandere il
mondo che Superman costruirà. Superman
arriverà nelle sale l’11 luglio 2025.
Netflix invita cordialmente gli spettatori
alla festa più irriverente del XIV secolo, tra
giovani nobildonne dagli abiti preziosi e copricapi discutibili,
affascinanti gentiluomini lussuriosi, serve ribelli e pericolosi
mercenari. Diretta da Mike
Uppendahl (American Horror Story),
The Decameron catapulta il pubblico nel lontano
1348, quando la campagna italiana è tormentata dalla peste nera e
pericolosi furfanti. In questo orribile scenario, alcuni nobili e i
loro servitori sono invitati a rifugiarsi nella lussuosa e
incantevole villa fiorentina del ricco e misterioso Leonardo.
Nel tentativo di sfuggire alla
morte, dieci persone si ritrovano così, tra inganni e menzogne, a
convivere sotto lo stesso tetto nella speranza di
sopravvivere alla pestilenza e alle brutalità del mondo
esterno. Tra loro ci sono la viziata e caparbia Filomena
(Jessica Plummer) con la sua audace ancella
Licisca (Tanya Reynolds, nota per Sex
Education), la pudica e religiosa Neifile (Lou
Gala) con il suo intelligente marito Panfilo
(Karan Gill), il debole e fastidioso Tindaro
(Douggie McMeekin) e il suo arrogante medico
Dioneo (Amar Chadha-Patel). A questi si aggiungono
l’egoista e manipolatrice Pampinea (Zozia Mamet) e
la sua fedelissima serva Misia (Saoirse-Monica
Jackson), la saggia cuoca Stratilia (Leila
Farzad) e, infine, Sirisco (Tony Hale),
l’attento custode della villa e fedele amministratore di Leonardo,
che organizza in segreto questa curiosa vacanza.
Creata da Kathleen Jordan (autrice di
Teenage Bounty Hunters) e Jenji Kohan (Orange is the New
Black) e liberamente ispirata alle novelle trecentesche
del Decameron di Giovanni Boccaccio, la serie è
composta da otto episodi di circa un’ora ciascuno
ed è disponibile dal 25 luglio su Netflix.
Alzi la mano chi, dopo aver visto il
trailer, ha nutrito scetticismo e titubanza riguardo all’arrivo di
questa commedia dark ispirata a uno dei
grandi capolavori della letteratura italiana. Sebbene sia distante
anni luce dal controverso Decameron di Pier Paolo Pasolini
e dal Maraviglioso Boccaccio
dei Fratelli Taviani, la nuova serie Netflix riesce a
catturare lo spirito dell’opera originale,
reinterpretandola in una chiave moderna e con un
messaggio attuale.
The Decameron, con
il suo stile attraente e melodrammatico tipico delle soap
opera, si ispira ai racconti di Boccaccio per ricreare
metaforicamente l’atmosfera incerta, caotica e
folle che ha caratterizzato i primi due anni della
pandemia di Covid. L’ambientazione nel XIV secolo, con i suoi
giovani e frivoli nobili, serve tanto fedeli quanto ribelli e
mercenari dal colpo di spada facile, funge da specchio
delle paure e delle speranze che solo fino a pochi mesi fa
soggiogavano le nostre vite. Raccontando di bevute nelle campagne
toscane, sesso sfrenato, religione, trasgressione, inganno e
avidità, la serie riflette dunque le tensioni sociali e personali
emerse durante la pandemia, evidenziando soprattutto nei giovani
quel profondo desiderio di evasione dalla realtà e di carpe
diem.
Eros e lotta di classe
Ma nelle campagne fiorentine dipinte
da Kathleen Jordan, follia e terrore non sono le uniche emozioni
che riecheggiano nell’aria. Il dramedy
boccacciano, infatti, dedica ampio spazio al tema
dell’eros, analizzato ed espresso nei suoi molteplici
volti: l’amore coniugale ed extraconiugale, quello omosessuale e
platonico, così come quello fraterno e materno. Attraverso
storie d’amore sfortunate e strappalacrime,
The Decameron tenta non solo di offrire un ampio
catalogo sentimentale che, sullo sfondo della peste nera, mette in
luce l’eros nella sua diversità e vulnerabilità, ma anche di
esplorare la complessità delle relazioni umane, dimostrando come
l’amore possa essere una forza motrice fondamentale in tempi di
crisi.
Tra tutte le storie, quella di
Neifile e Panfilo si distingue come l’amore più sincero e
romantico, pur essendo privo della stessa passione,
perdizione e sensualità che caratterizza la maggior parte degli
altri. Un legame, così profondo e sincero, da ricordare le
tragedie shakesperiane, con un finale che evoca la stessa
intensità emotiva e drammatica. Oltre al tema amoroso
(caratteristico dell’opera originale), la serie affronta anche
la questione della lotta di classe sociale. Ciò
che nel primo episodio appare come un festino scatenato e mal
organizzato evolve, nel corso della serie, in una lotta per
la sopravvivenza intrecciata a una bramata rivendicazione
sociale.
È così che sono messe in luce le
differenze di potere, evidenti non solo tra nobili e popolani, ma
anche tra uomini e donne, mostrando le tensioni e le ingiustizie
che caratterizzano una società frammentata e arcaica (ma non
troppo). In un contesto di emergenza come quello della peste, in
cui nessuno è risparmiato per la propria dote o ricchezza, i
personaggi – nobili e servitori – si ritrovano rinchiusi insieme e
costretti a confrontarsi con una realtà dura e implacabile,
arrivando persino a rinegoziare i propri ruoli e
relazioni. Esplorando temi di potere, privilegio e
resistenza, The Decameron arricchisce il dramma
romantico con un potente e attuale affresco
sociale, affiancato da una sottile e pungente critica.
Con una miscela di black
humor, dramma in costume e un pizzico di grezzo
romanticismo, The Decameron si presenta su Netflix
come un prodotto camp, goliardico e leggero,
capace di bilanciare con originalità l’eredità del passato
con il dinamismo del presente. Sebbene alcuni dialoghi
possano risultare ripetitivi e banali, la serie di Kathleen Jordan
riesce a catturare l’attenzione del pubblico, conquistato
soprattutto dalla trama familiare e dal cast variegato e
talentuoso, reso iconico dai meravigliosi costumi firmati dalla
premiata Gabriella Pescucci.
The Decameron
affronta, infine, il rischio di reinterpretare una grande
opera classica, un’impresa che potrebbe suscitare dissensi
tra letterati e tradizionalisti. Tuttavia, riesce a superare questa
sfida con successo, sfruttando con abilità il contrasto tra
l’eleganza storica e l’energia contemporanea, e offrendo
un’esperienza visivamente accattivante e narrativamente
coinvolgente. Tutte queste qualità rendono dunque The
Decameron un’aggiunta affascinante e interessante al
panorama televisivo contemporaneo.
Diversi membri del cast originale
hanno lasciato Chicago
P.D. nel corso degli anni, lasciando in
difficoltà una squadra precedentemente solida che aveva tutte le
basi coperte. L’uscita di scena di Tracy Spiridakos nell’undicesima stagione è
stata l’ultima a scuotere lo show e, in vista della dodicesima
stagione, l’Intelligence ha bisogno di nuovi membri per rimanere
efficace. Gwen Sigan, showrunner di Chicago
P.D., ha accennato alla possibilità di
portare la Petrovic di Bojana Novakovic al
posto della Upton, ma non si tratta di una decisione
definitiva. E anche se dovesse accadere, la squadra sarebbe
comunque molto limitata. Sigan ha parlato con TV Insider della possibilità di rafforzare
l’Intelligence con l’ingresso di nuovi elementi.
“Sarà molto divertente trovare
delle idee e un nuovo personaggio e ciò che un nuovo personaggio
potrebbe aggiungere e come potrebbe spostare le dinamiche
dell’unità e nuove storie da raccontare”, ha detto parlando di
quali nuovi cambiamenti potrebbero essere all’orizzonte per la
squadra. “Penso che l’arrivo di un nuovo personaggio darà molto
vigore alla serie”, ha aggiunto Sigan. L’attrice ha fatto eco
ai sentimenti simili condivisi dal presidente della
programmazione e della strategia della NBCUniversal, Jeff
Bader, che ha affermato che un cambiamento nel cast
“ovviamente mantiene gli show [di One Chicago] freschi”.
Una promozione è d’obbligo per
i membri della squadra di intelligence
Con la Upton fuori dal quadro,
l’Intelligence ha un vuoto di grado. Era l’unica detective della
squadra, mentre gli altri sono agenti. TV Insider ha chiesto a
LaRoyce Hawkins, che interpreta Kevin Atwater,
cosa pensa che i potenziali nuovi membri della squadra
aggiungeranno alla squadra. Hawkins ha offerto una proposta
interessante, dicendo,
“Ad essere sincero, non credo di
essere preoccupato per i compagni di squadra, ma mi piacerebbe
molto essere un detective, visto che non sembra che ci siano
detective nell’unità.Probabilmente qualcuno dovrebbe farsi
avanti.Qualcuno potrebbe meritare quel ruolo con quelle
responsabilità, ma naturalmente dipende dalle autorità
competenti”.
Ma cosa dicono le autorità? “È
sempre una possibilità. Penso che dal punto di vista della storia,
non sia una storia così eccitante come si vorrebbe. È davvero un
test e poi fanno lo stesso lavoro”, ha detto Sigan in risposta a
una domanda sulla possibilità di promuovere un attuale membro della
squadra a detective. Tuttavia, ha subito precisato che la
promozione, pur comportando un nuovo titolo, non influirebbe
sulle storie raccontate perché i casi rimarrebbero gli
stessi. “Quindi sì, è sicuramente una possibilità. Penso che siano
tutti pronti per questo, in quanto se lo sono guadagnato”, ha
concluso.
Il genere della fantascienza
esiste ormai da molto tempo e può essere visto in tutti i tipi di
media, con i primi che risalgono al romanzo Frankenstein di Mary
Shelley. Se si considera quante storie incredibili
questo genere ha visto nei romanzi e nei film, è logico che sia
anche una scelta popolare quando si tratta di televisione.
Sin dall’uscita del pionieristico
Ai confini della realtà, questo
genere stimolante ha rappresentato una parte importante della
cultura pop, offrendo agli spettatori storie avvincenti che
spaziano dalle società distopiche ai viaggi nello spazio. Poiché
esiste una vasta gamma di programmi iconici che meritano di essere
visti, diamo una mano ai lettori che vogliono avvicinarsi a
questo genere televisivo, raccogliendo quelli che sono generalmente
considerati i migliori programmi televisivi di
fantascienza.
Creata da J.J. Abrams, Jeffrey Lieber e
Damon Lindelof, Lost è incentrata sui
sopravvissuti di un incidente aereo che atterra su una misteriosa
isola del Pacifico meridionale. Nel corso della sua storia non
lineare, tutti cercano di sopravvivere e di trovare soccorso, ma si
trovano ad affrontare strani eventi che includono habitat
misteriosi e persino orsi polari.
Lost non può mancare in
questo elenco, essenzialmente per il modo in cui ha aperto la
strada alle narrazioni non lineari in televisione. Inoltre,
non c’è dubbio che lo show vincitore di un Emmy sia uno dei
più innovativi e coinvolgenti del genere fantascientifico.
Gli alti valori di produzione e i personaggi ben scritti lo rendono
un grande spettacolo anche a distanza di anni, e il modo in cui
analizza i temi della sopravvivenza, del destino e del libero
arbitrio è un altro punto di forza.
Futurama (1999 -)
Creatori:David X.
Cohen, Matt Groening
Questa serie di David X.
Cohen e Matt Groening si svolge nel 31°
secolo dopo che il protagonista viene accidentalmente congelato la
notte di Capodanno del 1999. Nel frattempo, ottiene un lavoro
presso una società di consegne interplanetarie e si imbarca in
avventure insieme ai suoi nuovi eccentrici colleghi.
Chi è alla ricerca di
un’interessante miscela di commedia ed elementi fantascientifici e
non ama le serie animate, probabilmente vorrà provare
Futurama; si tratta di una serie
divertente e spiritosa che offre al pubblico una narrazione e una
costruzione del mondo creative, immergendo infine gli spettatori
nel suo coinvolgente universo. Nonostante alcune idee sbagliate sul
fatto che si tratti di una serie animata, Futurama si
rivolge a un pubblico più adulto per la sua satira intelligente e i
temi stranamente complessi che affronta. Inoltre, è un
precursore dell’animazione fantascientifica, con serie
amate come Rick & Morty che ne
sono state pesantemente influenzate.
Stranger Things (2016
-)
Creatore:I fratelli
Duffer
Fin dalla sua uscita nel 2016,
Stranger Things è diventata una delle
serie televisive più viste di sempre, battendo importanti
record per Netflix; ciò non sorprende minimamente considerando
quanto sia assolutamente coinvolgente. Ambientata negli anni ’80
nella cittadina fittizia di Hawkins, nell’Indiana, la serie prende
il via con la scomparsa di Will Byers (Noah
Schnapp), raccontando le ricerche dei suoi amici e della
sua famiglia e introducendo al pubblico una ragazza con capacità
psicocinetiche, nota come Eleven (Millie
Bobby Brown).
Facendo spesso luce sull’importanza
della vera amicizia, della lealtà e della fiducia, questo successo
di Netflix ha regalato agli spettatori molti momenti commoventi ed
esilaranti, dando vita a una vera e propria montagna russa di
emozioni, ricca di personaggi memorabili e tridimensionali e di uno
stile visivo anni ’80 ineguagliabile. Stranger Thingsè senza
dubbio una serie di fantascienza da non perdere ,
particolarmente adatta a chi ama gli elementi soprannaturali. Oltre
ad aver vinto numerosi premi, la sua influenza su altri media è
innegabile.
La serie di fantascienza più
promettente degli ultimi tempi è Scissione di Apple TV+, che segue
i dipendenti delle Lumon Industries che si sono sottoposti a una
procedura chirurgica chiamata “severance”. Questa procedura separa
i loro ricordi lavorativi da quelli personali. La storia è
incentrata in particolare su Mark (Adam Scott) e
illustra il suo viaggio sconvolgente mentre inizia a scoprire gli
oscuri segreti dell’azienda.
La premessa unica e il
concetto creativo diSeverancela rendono una delle serie di fantascienza più intriganti e
al limite della sopportazione, soprattutto verso il
finale di stagione, dove raggiunge un climax scioccante. La
serie esamina in modo intrigante i temi dell’identità e della
memoria e descrive anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Inoltre, offre uno straordinario impegno recitativo da parte di
tutti i partecipanti. Considerando la sua narrazione stimolante, la
splendida fotografia minimalista e l’esecuzione intelligente, non
sorprende che Severance abbia ottenuto importanti
riconoscimenti televisivi.
Doctor Who (2005 –
2022)
Peter Capaldi in Whovians (Doctor Who) – Fonte: IMDB
Creatore:Sydney
Newman
Sebbene anche l’originale
Doctor Who meriti un cenno e
potrebbe probabilmente occupare questo posto nella lista, il suo
sequel ha catturato l’attenzione di molti ed è facilmente diventato
uno degli show più chiacchierati del genere. La trama segue le
avventure del Dottore, un Signore del Tempo che viaggia nel tempo e
spesso si rigenera in nuove forme (il che significa che molte star
di talento possono dargli vita).
Sarebbe una grave omissione
non citareDoctor Whotra le migliori serie di fantascienza di tutti i
tempi, soprattutto se si considerano la sua storia
altamente creativa, le sue straordinarie interpretazioni, il cast
stellare e tutti i premi che si è portato a casa. La varietà della
narrazione, i temi universali della moralità e del cambiamento che
affronta e la rappresentazione che offre contribuiscono a rendere
Doctor Who uno show indimenticabile.
Black Mirror (2011 -)
Creatore:Charlie
Brooker
I fan di Black Mirror sanno quanto
questa fantastica serie di Charlie Brooker sia
incredibilmente stimolante dal punto di vista intellettuale, e
sarebbe impossibile non darle un riconoscimento. La serie
antologica offre al pubblico diversi episodi scioccanti con
storie autonome che possono essere godute separatamente o in
binge-watch. Le sue intelligenti narrazioni spesso coinvolgono la
tecnologia e l’esplorazione del lato oscuro della società
moderna.
La popolarità crescente diBlack
Mirror non è affatto sorprendente se si considerano tutti gli
elementi che la rendono una grande serie, dalle interpretazioni
realistiche alle premesse accattivanti e creative – per lo più
commenti sociali – che forniscono spunti di riflessione. Lo
show britannico di Brooker ha lasciato un impatto duraturo
sul genere fantascientifico in televisione, in particolare
per il suo formato antologico e per le conversazioni che suscita
sul futuro che ci attende.
X-Files (1993 – 2018)
Creatore:Chris
Carter
Con David Duchovny e Gillian Anderson in ruoli che hanno segnato la
loro carriera, The X-Files è
incentrata su due agenti dell’FBI che
indagano su casi irrisolti noti come X-Files, che spesso riguardano
fenomeni paranormali e cospirazioni governative. Questo dinamico
duo si bilancia a vicenda con le proprie convinzioni: mentre Scully
è scettica e cerca di fornire un contrappunto scientifico a tutto,
Mulder è intrigato dall’inspiegabile.
La serie di Chris
Carter, tuttora amatissima dai fan, è spesso
celebrata per la sua narrazione innovativa, l’atmosfera
agghiacciante e la narrazione di genere che combina
elementi di fantascienza, horror e dramma procedurale. Per quanto
riguarda il suo impatto culturale, la serie ha anche fornito agli
spettatori uno dei migliori personaggi femminili della
televisione, ispirando le donne di tutto il mondo a
intraprendere carriere nelle discipline scientifiche. Inoltre,
l’impareggiabile chimica di Duchovny e Anderson rende
X-Files un must immediato per chi ama un po’ di
romanticismo nel genere.
Star Trek: The Next
Generation (1987-1994)
Creatore:Gene
Roddenberry
Seguendo le avventure
dell’astronave USS Enterprise (NCC-1701-D) e del suo variegato
equipaggio, Star Trek: The Next
Generation è ambientata nel 24° secolo ed è il
seguito della serie originale andata in onda nel 1966. Il capitano
Jean-Luc Picard (Patrick
Stewart in uno dei suoi ruoli più riconoscibili) guida
il suo equipaggio attraverso la galassia alla ricerca di nuove
forme di vita e occasionalmente affronta dilemmi morali.
Sebbene la maggior parte dei
lettori che hanno familiarità con l’iconica serie abbiano
probabilmente già visto The Next Generation, coloro che
non hanno ancora esplorato il mondo di Star
Trek potrebbero voler dare un’occhiata a questa
serie, che è ampiamente considerata la migliore tra tutte
quelle realizzate, soprattutto per il modo in cui ha rivitalizzato
il franchise. Altri elementi di forza sono
l’indimenticabile interpretazione del Capitano Picard da parte di
Stewart, che è considerata una delle più iconiche della fiction, e
il commento sociale su temi come la discriminazione e
l’ambientalismo.
Firefly (2002-2003)
Creatore:Joss
Whedon
Nonostante la sua breve durata,
Firefly è diventata una
delle serie di fantascienza più influenti di tutti i
tempi. Ambientata nell’anno 2517, è incentrata sui
fuorilegge e i disadattati che cercano di sopravvivere
all’estero sull’astronave Serenity, illustrando un futuro in cui
l’umanità ha invaso un nuovo sistema stellare e infine lo ha
colonizzato.
Sopravvivenza e moralità sono due
temi di primo piano in questo show di Joss Whedon
che ha mescolato generi diversi, tra cui la fantascienza e il
western, con ottimi risultati, distinguendosi da altre serie della
categoria. L’impatto culturale di Firefly è ancora
evidente dopo tutti questi anni, ispirando altre opere di tutti i
media (The Expandables, che
avrebbe meritato un posto in questa lista, ne è un ottimo esempio)
e raggiungendo lo status di cult per la sua rappresentazione
realistica di una società futuristica.
Ai confini della realtà (1959 –
1964)
Creatore:Rod
Serling
Mentre Black Mirror è noto
per il suo iconico formato antologico, The
Twilight Zone èstato in realtà il modello di
questo metodo di narrazione nel genere fantascientifico.
Spesso coinvolgendo elementi del soprannaturale e dell’ignoto, Ai
confini della realtà offre al pubblico molte interessanti
storie a sé stanti, ognuna con un’analisi filosofica e stimolante
verso la fine dell’episodio.
Con un valore di produzione
all’avanguardia, Ai confini della realtà ha ispirato
molte serie televisive sin dalla sua uscita (in particolare la
serie Netflix appena citata, che offre anche commenti sociali su
questioni sociali contemporanee), e il suo impatto è evidente non
solo nel genere fantascientifico, ma anche in quello horror e
fantasy. Detto questo, è chiaro che l’eredità e la popolarità della
serie pionieristica rimarranno intatte dopo tutti questi anni e
probabilmente non andranno da nessuna parte presto.
A causa della pandemia COVID-19 e
dello sciopero SAG-AFTRA dello scorso anno, il San Diego Comic-Con
si appresta finalmente a ospitare questo fine settimana la sua
prima convention regolare in cinque anni.
“Sono cautamente
ottimista”, afferma il responsabile delle comunicazioni e
delle strategie David Glanzer (via Variety). “Abbiamo imparato ad
aspettarci sempre l’inaspettato ma, alla fine, cerchiamo di
produrre il tipo di spettacolo a cui vogliamo assistere.Penso che sarà un ottimo spettacolo.Finalmente torneremo alla normalità”.
“È stata una
sfida”, aggiunge. “Sapevamo che se ci fosse stato
un qualche tipo di evento catastrofico, saremmo stati in grado di
resistere un anno senza convention.Non abbiamo
mai pensato che sarebbe durato più di un anno”.
Con James Gunn impegnato a lavorare su Superman
e sulla seconda stagione di Peacemaker,
il co-CEO dei DC Studios non sarà presente, ma questo non significa
che non ci saranno annunci sul DCU.
Secondo quanto riportato da
Variety, “la prossima serie HBO The Penguin
con Colin Farrell e le serie animate Max Harley Quinn e lo spinoff
Kite Man: Hell Yeah! sono in programma, e un insider dice che i DC
Studios hanno ancora intenzione di dare qualche
notizia”.
Quanto sarà grande questa notizia
resta da vedere, ma si è ipotizzato che Gunn possa mettere insieme
un messaggio preregistrato per fare almeno un annuncio importante.
Alcuni fan sono anche convinti che si possa vedere qualche filmato
di Superman, ma il regista ha smentito più volte questa
ipotesi.
Sin dalla prima volta che abbiamo
saputo dei piani per Deadpool
& Wolverine (la
nostra recensione), ci è stato assicurato che il film non
avrebbe fatto nulla per minare o ritrattare gli eventi di
Logan del 2017.
Il threequel mantiene questa
promessa e, sebbene la Merc with the Mouth profani la tomba di
Logan e usi le sue ossa per massacrare diversi agenti della TVA,
quella versione del personaggio rimane morta e sepolta. Invece di
resuscitare quel Wolverine, incontriamo una variante estremamente
simile proveniente da una realtà in cui esistono gli
X-Mene i Vendicatori.
Nei trailer di Deadpool
& Wolverine si è visto Mr. Paradox dire a
Wade Wilson che questo Wolverine ha fallito il suo intero
mondo e da allora si sono scatenate le speculazioni su ciò che ha
fatto. Ad esempio, molti di voi hanno ipotizzato che, come nel
fumetto Old Man Logan, l’eroe potrebbe
essere stato ingannato per uccidere i suoi compagni
X-Men.
Nel corso del film, la verità viene
rivelata. Wolverine spiega che indossa la tuta blu e gialla sotto i
vestiti perché i suoi compagni X-Men – il Professor X,
Ciclope, Jean Grey, Tempesta e Bestia lo assillavano
costantemente a farlo.
Lui non l’ha mai fatto e ha fatto
capire che non voleva essere presente (perché non poteva permettere
che sapessero che era contento di far parte della squadra).
Tuttavia, una notte in cui era fuori a ubriacarsi, gli umani
attaccarono la X-Mansion e uccisero i suoi compagni
X-Men. Quando Logan tornò, era troppo tardi e il mutante
artigliato si scatenò.
Durante la sua follia omicida,
uccise sia i colpevoli dell’uccisione dei suoi amici sia molte
persone innocenti; di conseguenza, le sue azioni misero il mondo
intero contro gli X-Men, macchiando per sempre la loro eredità e
facendo sì che il mondo odiasse Wolverine.
Non è una rivelazione così
scioccante come ci aspettavamo, anche se immaginiamo che fosse
importante per questa variante di Logan non essere irredimibile. Le
sue azioni sono state terribili, certo, ma in Deadpool
& Wolverine ha una seconda occasione per
dimostrare di essere un eroe e lo fa con grande efficacia.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Il prossimo Batman: Caped
Crusader metterà in luce alcune delle canaglie meno
conosciute di Batman, come confermato dall’ultimo teaser
trailer.
I poteri e le abilità di Firebug, Gentleman Ghost e Nocturna
metteranno sicuramente alla prova un Batman alle prime armi.
La serie, creata da Bruce Timm,
J.J. Abrams e Matt Reeves, lancerà tutti gli episodi
su Prime Video il 1° agosto.
In precedenza, Timm aveva
dichiarato: “Batman è così all’inizio della sua carriera che
nel primo episodio è ancora una leggenda metropolitana.Non è “Anno Uno”, ma piuttosto “Settimana
Due”.
Poi ha aggiunto: “Volevo
renderlo un po’ strano e spettrale.Se sei bloccato in una
stanza con Batman, che tu sia il Commissario Gordon o Barbara
Gordon o Renee Montoya, non ti senti a tuo agio.Ti
chiedi: “Che cos’è questo tizio?Cos’è questa
storia?”.
Tra gli altri cattivi confermati
figurano Harley Quinn, Catwoman, Clayface, Due Facce, Onomatopea e
altri ancora.
Tutti i dieci episodi saranno
distribuiti in una sola volta, quando la serie debutterà il 1°
agosto.
Nel maggio del 2021, HBO Max e
Cartoon Network avevano ordinato Batman: Caped Crusader
come serie a sé stante, ma alla fine avevano rinunciato al progetto
nell’agosto del 2022. Prime Video ha poi preso in consegna la serie
nell’ottobre 2023.
Firebug (da non confondere con
Firefly) ha debuttato in Batman #318 ed è stato creato da Len Wein
e Irv Novick. Gentleman Ghost ha debuttato in Flash Comics #88
(ottobre 1947) ed è stato creato dallo scrittore Robert Kanigher e
dal disegnatore Joe Kubert. Nocturna è stato creato da Doug Moench
e Gene Colan ed è apparso per la prima volta in Batman #363
(settembre 1983).
Tutto quello che sappiamo su
Batman: Caped Crusader
Benvenuti a Gotham City, dove i
corrotti sono più numerosi dei buoni, i criminali imperversano e i
cittadini rispettosi della legge vivono in un costante stato di
paura. Forgiato dal fuoco della tragedia, il ricco mondano Bruce
Wayne diventa qualcosa di più e meno che umano: BATMAN. La sua
crociata personale attira alleati inaspettati all’interno del GCPD
e del municipio, ma le sue azioni eroiche generano ramificazioni
mortali e impreviste.
La serie è una rivisitazione della
mitologia di Batman attraverso la lente visionaria dei produttori
esecutivi J.J. Abrams, Matt Reeves e Bruce Timm.
Basata sui personaggi della DC, Batman: Caped Crusader è prodotta
dalla Warner Bros. Animation, dalla Bad Robot Productions di Abrams
e dalla 6th & Idaho di Reeves. Oltre ad Abrams, Reeves e Timm, i
produttori esecutivi di Batman: Caped Crusader sono Ed Brubaker,
James Tucker, Daniel Pipski, Rachel Rusch Rich e Sam Register.
Il film è interpretato da
Hamish Linklater nel ruolo di Batman/Bruce Wayne e
vanta un cast stellare che comprende: Christina Ricci,
Jamie Chung, Diedrich Bader, Minnie Driver, Mckenna Grace, Eric
Morgan Stuart, Michelle C. Bonilla, Krystal Joy Brown, John
DiMaggio, Paul Scheer, Reid Scott, Tom Kenny, Jason Watkins, Gary
Anthony Williams, Dan Donohue, David Krumholtz, Haley Joel Osment e
Toby Stephens.
Ora, a pochi giorni dal Comic-Con,
il film potrebbe essere annunciato ufficialmente (anche se, se
vogliamo essere onesti, sembra ancora troppo presto per rivelare
qualcosa di più di un titolo). Il momento è giusto, con Deadpool
& Wolverine (la
nostra recensione) nelle sale, ma sono stati rivelati tre
membri della squadra?
Secondo lo scooper
@MyTimeToShineH, sì! Per ovvie ragioni, suggeriamo di prendere
questa notizia con le molle. Tuttavia, si afferma che Angel,
Iceman e Jubilee saranno presenti nel film degli X-Men dei Marvel Studios.
Prendendo questa voce al valore
nominale, ha senso. Angel e Iceman sono entrambi membri fondatori
della squadra nei fumetti e nessuno dei due ha avuto un ruolo
importante sotto la guida della Fox. Warren Worthington III è stato
abbandonato sia in X-Men: The Last Stand
che in X-Men:
Apocalypse, mentre Bobby Drake è stato ampiamente
relegato a essere l’interesse amoroso di Rogue.
In effetti, ci sono voluti tre film
prima che mostrasse appieno ciò di cui era capace (oltre a rendere
fredda una delle birre di Wolverine). Quanto a Jubilee, ha fatto
poco più che apparire come comparsa di sfondo, ma è una delle
preferite dai fan, soprattutto dopo X-Men
’97.
Chi si unirà a loro? Resta da
vedere, anche se noi aggiungeremmo Ciclope, Emma Frost, Tempesta e
forse Wolverine all’elenco per mantenere le cose fresche ma ancora
un po’ familiari.
Prima di arrivare a un vero e
proprio reboot, è probabile che vedremo molti mutanti familiari del
passato (forse per un film Avengers vs.
X-Men ) prima che
Avengers:Secret Wars
chiuda definitivamente la porta del vecchio Universo
X-Men.
Cosa ha detto Kevin Feige sugli X-Men di
recente?
Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige arriva
al Los Angeles Premiere Of Columbia Pictures ” ‘Spider-Man: No Way
Home’ tenutosi al Regency Village Theatre il 13 dicembre 2021 a
Westwood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di
imagepressagency via Depositphotos
“Beh, è quella frase che
usiamo spesso alla Marvel, ovvero ‘C’è l’imbarazzo
della scelta’”, ha detto recentemente il presidente dei
Marvel Studios Kevin
Feige a proposito dei piani per assemblare una nuova
squadra di X-Men. “E ci sono un sacco di grandi personaggi
X-Men nel film di Deadpool e Wolverine”.
“Ci sono molti grandi
personaggi X-Men in tutte le versioni Fox dei film X-Men.E ci sono molti grandi personaggi degli X-Men che non sono
mai andati sul grande schermo”.
“Quindi penso che, come
cerchiamo sempre di fare, come abbiamo fatto quando abbiamo fatto
l’accordo con la Sony per Spider-Man”, ha continuato,
“probabilmente vedrete un mix di personaggi già visti e
personaggi mai visti prima”.
Continuate a seguirci per ulteriori
informazioni su X-Men.
Quando manca ancora un po’ di tempo
all’arrivo di
The Batman – Parte 2 nelle sale, Matt Reeves e
Lauren LeFranc vogliono mantenere il pubblico investito nel mondo
che ha debuttato nel film sul supereroe del 2022.
A tal fine, LeFranc ha rivelato a
Entertainment Weekly che c’è un altro spin-off televisivo
attualmente in fase di sviluppo.
“C’è un’altra esplorazione
televisiva che faremo”, ha dichiarato il produttore Dylan
Clark. “Stiamo esaminando l’intero mondo in relazione a chi
è Batman – gli antagonisti che li circondano, tutto il crimine che
deve essere affrontato in città – e cercando di capire quali sono
le aree migliori da esplorare”.
Questa notizia arriva dopo che un
procedurale del dipartimento di polizia di Gotham si è trasformato
in quello che è diventato The
Penguin, e un previsto spin-off di
Arkham Asylum è stato infine
cancellato.
A proposito di quest’ultimo, Reeves
e LeFranc hanno rivelato che i dirigenti della HBO vogliono che si
concentrino maggiormente sui personaggi principali di Batman, il
che significa che anche il nuovo spin-off sarà basato su un membro
centrale della galleria di canaglie del Cavaliere Oscuro,
o forse anche su un alleato.
Come abbiamo riportato ieri, gli
eventi de The
Penguin porteranno direttamente a
The Batman – Parte 2, che arriverà nelle sale
nordamericane il 2 ottobre 2026. Forse questo nuovo spin-off
colmerà il divario tra il sequel e il terzo capitolo?
La serie riprenderà subito dopo gli
eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto
di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre
il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la
serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere
nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale
rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre
O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della
sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del
suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che
sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e
ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto
personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà
questa storia.
Nel cast della serie figurano anche
Rhenzy Feliz nel ruolo di Victor Aguila,
Michael Kelly nel ruolo di Johnny Vitti,
Shohreh Aghdashloo nel ruolo di Nadia
Maroni, O’Connell nel ruolo di Francis Cobb, Clancy
Brown nel ruolo di Salvatore Maroni, James
Madio nel ruolo di Milos Grapa, Scott
Cohen nel ruolo di Luca Falcone, Michael
Zegen nel ruolo di Alberto Falcone e altri ancora. La
serie è diretta e creata da Lauren LeFranc.
The
Penguin debutterà a settembre sia su HBO che su SKY e
NOW.
All’inizio di questa settimana
The CW ha pubblicato un trailer per la quarta
stagione di Superman
and Lois, confermando che il gruppo finale di
episodi adatterà effettivamente l’arco della Morte di Superman.
Ora è arrivato il trailer completo
(anche se sembra che una versione più lunga sia destinata a
debuttare durante il SDCC questo fine settimana) e il filmato
indica che l’Uomo d’Acciaio (Tyler
Hoechlin) se ne andrà molto presto, lasciando Lois (Elizabeth
Tulloch) e i loro figli a raccogliere i pezzi.
Sembra che Jordan (Alex Garfin) si
farà avanti e cercherà di riempire il vuoto lasciato dal suo
leggendario padre, ma avrà le carte in regola per confrontarsi con
Lex Luthor (Michael Cudlitz)? Il teaser suggerisce anche che
Doomsday potrebbe essere ancora una minaccia, il che sarebbe un
cambiamento rispetto al fumetto, in quanto Superman neutralizza il
suo nemico prima di soccombere alle sue ferite.
I fan hanno pensato che sarebbe
stata solo una questione di tempo prima che Superman
and Lois venisse cancellato quando è
arrivata la notizia che James
Gunn e Peter Safran avevano assunto il ruolo di
co-direttori del nuovo DCU, e The CW ha annunciato che il popolare
dramma basato sui fumetti DC sarebbe terminato dopo la quarta
stagione alla fine dello scorso anno.
La conclusione di Superman
and Lois segna la fine di un’era per
l’Arrowverse
(o CWverse, se preferite) prodotto da Greg Berlanti e iniziato con
Arrow
nel 2012.
Tutto quello che sappiamo sulla
quarta e ultima stagione di Superman and Lois
“Nel corso delle ultime tre
stagioni, Superman & Lois ha ridefinito sia il genere dei supereroi
che quello dei drammi familiari, poiché Tyler, Elizabeth e l’intero
cast hanno interpretato senza sforzo questi personaggi classici con
nuovi strati di profondità e complessità che non erano mai stati
esplorati prima nell’universo di Superman”, ha dichiarato
lo scorso novembre Brad Schwartz, presidente del settore
intrattenimento di The CW. Siamo grati per gli anni di duro
lavoro e per la grazia della narrazione degli scrittori, dei
produttori, degli attori e della troupe dello show, oltre che dei
nostri fantastici partner della Warner Bros. Television e della
Berlanti Productions”.Mentre Superman si imbarca
per il suo ultimo volo, il team ci lascia con un addio
assolutamente epico in 10 episodi da vedere ogni minuto a una delle
famiglie più leggendarie della CW”.
“Anche se siamo tristi di
dire addio a Superman & Lois alla fine della quarta stagione, siamo
grati per il tempo che abbiamo trascorso con il nostro fantastico
cast, la troupe, i team di vfx, i montatori, i geni della musica e
gli scrittori.Fin dal primo giorno in cui si è
parlato di questo show, si è parlato di famiglia.Ed è quello che è stato creato, dentro e fuori lo
schermo”, hanno aggiunto i produttori esecutivi e
co-showrunner Todd Helbing e Brent Fletcher. “Vorremmo
ringraziare i nostri partner della Berlanti Productions, della DC,
della WB e di The CW per il loro infinito sostegno ed entusiasmo
durante questo viaggio… e ringraziare in modo speciale tutti i fan
che si sono sintonizzati.Siamo entusiasti di ciò
che abbiamo in serbo per la nostra ultima stagione e non vediamo
l’ora che tutti guardino Superman, Lois e tutti i nostri eroi
affrontare la più grande minaccia nella storia dello show: Lex
Luthor”.
Superman
and Lois torna per una prima speciale giovedì 17 ottobre
alle 20.00 ET/10.00 PT.
La Disney fa i salti di gioia.
Perché Inside
Out 2 (qui
la recensione), il film d’animazione più ricco di emozioni
dello studio, ha superato Frozen II – Il segreto di Arendelle diventando
il film d’animazione che ha incassato di più nella storia. Come
riportato da Variety, dopo sei settimane di
uscita, Inside
Out 2 ha generato 601 milioni di dollari a livello
nazionale e 861 milioni di dollari a livello internazionale,
portando il suo bilancio globale alla sbalorditiva cifra di 1,46
miliardi di dollari. Frozen II – Il segreto di Arendelle è stato
più grande del film originale di grande successo del 2013 e ha
invece raccolto ben 1,45 miliardi di dollari durante la sua uscita
nelle sale nel 2019.
Il remake Disney del 2019 de
Il
Re Leone, che ha guadagnato ben 1,65 miliardi di
dollari, è tecnicamente generato al computer, ma lo studio ha
classificato il film come live-action. Quindi, non ha un posto
nella lista dei migliori film d’animazione. In termini di vendite
globali di biglietti, Inside
Out 2 ha appena superato Barbie (1,446 miliardi di dollari) come 13°
film più grande di tutti i tempi. Tra i suoi numerosi record, il
sequel Pixar è il film d’animazione più veloce a superare il
traguardo di 1 miliardo di dollari, avendolo fatto in 19 giorni. È
anche il film che ha incassato di più nel 2024 e l’unico di
quest’anno a entrare nel club del miliardo di dollari.
Inside
Out 2 ha avuto successo nelle sale grazie a diversi
fattori, tra cui i già buoni riscontri ottenuti dal il film
originale del 2015, un passaparola stellare e un’attrattiva di
quattro quadranti. Il primo Inside Out ha ottenuto
con 858 milioni di dollari a livello globale, ma il sequel è
riuscito a superare quelle vendite di biglietti in poche settimane.
Infine, Inside
Out 2, la cui produzione è costata 200 milioni di
dollari, ha fatto uscire la Pixar dalla sua crisi al botteghino. La
critica e il pubblico sono rimasti affascinati dal sequel e il
passaparola positivo ha favorito la vendita dei biglietti.
Di cosa parla Inside Out 2?
Inside Out
2 della Disney e della Pixar torna nella mente
dell’adolescente Riley, appena uscito dalla scuola, proprio mentre
il quartier generale sta subendo un’improvvisa demolizione per far
posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!”,
recita la sinossi ufficiale. “Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e
Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo a detta
di tutti, non sanno bene come sentirsi quando arriva Ansia. E
sembra che non sia sola”.
Il cast vocale di Inside Out 2
comprende Amy Poehler nel ruolo di Gioia,
Phyllis Smith nel ruolo di Tristezza,
Lewis Black nel ruolo di Rabbia, Tony
Hale nel ruolo di Paura, Liza Lapira nel
ruolo di Disgusto, Maya Hawke nel ruolo di Ansia, Ayo
Edebiri nel ruolo di Invidia, Adèle
Exarchopoulos nel ruolo di Ennui, Paul Walter
Hauser nel ruolo di Imbarazzo, Kensington
Tallman nel ruolo di Riley, Diane Lane
nel ruolo di Mrs. Anderson, Kyle MacLachlan nel
ruolo di Mr. Anderson, June Squibb nel ruolo di
Nostalgia, Ron Funches nel ruolo di Bloofy, Yvette Nicole Brown nel
ruolo di Coach Roberts e John Ratzenberger nel ruolo di
Fritz.
È arrivato il trailer di
A Complete Unknown, il film di James
Mangold con Timothée Chalamet nei panni di Bob
Dylan. Nelle sale a dicembre, il dramma biografico,
scritto da Mangold e Jay Cocks, segue i primi anni di vita della
leggenda della musica folk, seguendolo dagli esordi fino al momento
sconvolgente in cui imbracciò una chitarra elettrica durante la sua
esibizione al Newport Folk Festival del 1965.
Nel trailer, vediamo Chalamet
camminare per le strade di Manhattan, passando davanti ai luoghi
preferiti da Dylan, come il Cafe Wha? e l’Hotel Chelsea. L’attore
canta un’emozionante interpretazione della canzone di protesta di
Dylan del 1963 “A Hard Rain’s a-Gonna Fall”. Inizia anche
un triangolo amoroso tra Dylan e la Joan Baez di Monica
Barbaro e la Sylvie Russo di Elle Fanning, che sembra essere una versione
romanzata di Suze Rotolo, l’allora fidanzata di Dylan, che appare
sulla copertina dell’album “The Freewheelin’ Bob
Dylan”.
A Complete
Unknown, tutto quello che sappiamo sul film
Il biopic su Bob
Dylan, intitolato A
Complete Unknown, sarà diretto da James
Mangold. Avrà come protagonista Timothée Chalamet nel ruolo della stella del
folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e
interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo. Edward Norton interpreterà invece il ruolo del
musicista Pete Seeger.
A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di
maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il
giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i
palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua
acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore.
Anche la storia d’amore tra Dylan e
Russo sarà collegata al film, dato che i due erano apparentemente
inseparabili durante questo periodo della loro vita e si servivano
l’un l’altro come muse. Possiamo aspettarci che una buona parte del
film si concentri sulla creazione e sull’uscita del quinto album di
Dylan, Bringing It All Back Home, perché è stato allora è
salito davvero alla ribalta con il brano classico “Like a
Rolling Stone“. Basato sul libro del 2015 di Elijah
Wald “Dylan Goes Electric” e originariamente
intitolato “Going Electric”, A
Complete Unknown prende in prestito una frase da
“Like a Rolling Stone” di Dylan – l’inno folk-rock
plugged-in che ha rivoluzionato la storia della musica.
Mangold ha descritto il Dylan del
suo film come “un vagabondo che arriva dal Minnesota con un
nome nuovo e una nuova visione della vita”. Il suo arrivo a
New York scatena “uno sconvolgimento nella comunità folk e in
quello che pensavano fosse il folk vero e proprio e il folk
illecito”. Il vero Dylan, che ha 83 anni, ha fornito spunti
per la sceneggiatura e ha partecipato a diversi incontri con
Mangold. Ad oggi il film è ancora sprovvisto di una data di uscita
ufficiale.
Nei primi anni Settanta l’attore
Sylvester Stallone si
barcamenava tra alcuni piccoli ruoli per il cinema, che tuttavia
non gli permettevano di godere di una vita tranquilla. Egli, come
noto, visse in quel periodo anche come senzatetto, fino a quando un
giorno tutto cambiò. Nel 1975 Stallone riesce infatti a vendere la
sua prima sceneggiatura scritta di proprio pugno, che verrà poi
acquistata e diverrà uno dei film più celebri e importanti della
storia del cinema. Si tratta di Rocky, il titolo
che non solo ha portato sul grande schermo uno dei personaggi più
iconici di sempre, ma ha anche definitivamente lanciato la carriera
di Stallone.
Diretto nel 1976 da John G.
Avildsen, Rocky è ancora oggi
considerato non solo come uno dei più importanti film sportivi di
sempre, ma anche uno dei maggiori esempi di lungometraggio con
protagonista un antieroe. Il Rocky Balboa su cui si costruisce la
storia è infatti un emarginato che riesce a raggiungere i propri
sogni dopo innumerevoli fatiche e superando immense avversità. Il
film divenne da subito un caso cinematografico, guadagnando oltre
225 milioni di dollari nel mondo (a fronte di un budget di solo un
milione) e ottenendo ottimi pareri da parte della critica, che lo
indica come uno dei titoli dell’anno.
Rocky fu inoltre
grande protagonista ai premi Oscar, dove vinse tre Oscar, tra cui
quello come miglior film, a fronte di dieci nomination. Ancora oggi
la sua influenza sul cinema e sulla cultura è enorme, facendone un
titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Rocky e la vera storia dietro al
film
Protagonista del film è
Rocky Balboa, un aspirante pugile che non è però
mai riuscito ad affermarsi sul ring. Per mantenersi si vede dunque
costretto a fare l’esattore per un gangster nella periferia di
Philadelphia. Innamorato della bella Adriana
Pennino, per Rocky l’unica cosa che conta sembra ora
quella di poter dimostrare alla donna di essere meritevole del suo
amore. L’occasione per rilanciare la propria vita arriva quando il
campione del mondo dei pesi massimi di boxe, Apollo
Creed, arriva in città in cerca di uno sfidante. Aiutato
dal suo ex allenatore Mickey, Rocky inizia dunque
ad allenarsi in vista dell’incontro, dove sarà chiamato a dare
tutto sé stesso e anche di più.
Quella di Rocky è una storia frutto
dell’immaginazione di Stallone, eppure vi è un episodio realmente
avvenuto che ha ispirato l’attore nella scrittura. Il 24 marzo del
1975, infatti, Stallone era tra il pubblico all’incontro di boxe
tra Muhammad Ali e un pugile semisconosciuto di
nome Chuck Wepner. L’incontro, sebbene alla fine
vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia pugilistica per
aver visto Ali più volte in seria difficoltà, addirittura al
tappeto durante la nona ripresa. Wepner riuscì a resistere fino al
K.O. subito durante la quindicesima ed ultima ripresa. La
resistenza di Wepner colpì profondamente Stallone, che decise di
scrivere la storia dal punto di vista dello sconosciuto che mette
in difficoltà il campione.
Il cast del film
Stallone sapeva bene che se avesse
voluto essere parte attiva del progetto avrebbe dovuto ricoprire il
ruolo del protagonista. I produttori però erano contrari alla cosa,
avendo in mente di affidare la parte ad un attore più noto come
Robert Redford o Burt
Reynolds. Quando però Stallone si rifiutò di cedere la
sceneggiatura se non gli fosse stato concesso di interpretare il
protagonista, i produttori si videro costretti ad accontentarlo.
Stallone si allenò poi duramente per il ruolo e nel corso delle
riprese sono state numerose le scene in cui si è trovato a dover
improvvisare. Candidato poi agli Oscar come miglior attore e
miglior sceneggiatore, è divenuto il terzo uomo nella storia del
cinema dopo Charlie Chaplin e Orson
Welles a ricevere tale doppia nomination.
Per la parte di Apollo Creed fu
scelto l’attore Carl Weathers, recentemente visto anche nella
serie The
Mandalorian. Egli ottenne la parte dopo aver improvvisato
un breve combattimento con Stallone durante il provino. Per
costruire il personaggio Weathers si ispirò al vero pugile
Joe Frazier, che compare anche nel film come uno
dei rivali di Apollo. Talia Shire è invece stata
scelta per il ruolo di Adriana, già celebre per Il padrino, che cercò con questo ruolo di farsi notare
con un personaggio diverso da quelli interpretati fino a quel
momento. Infine, per il ruolo di Mickey, Stallone scelse l’attore
Burgess Meredith, il quale si preparò traendò
ispirazione da veri manager di box, costruendo una voce e un
postura ideale al personaggio.
I sequel
di Rocky
Il grandissimo successo ottenuto dal
film ha permesso di dar vita ad una delle più importanti saghe
cinematografiche della storia del cinema. Sviluppatasi in un arco
temporale che va dal 1976 al 2018, questa è composta dai
film Rocky
II(1979), Rocky
III(1982), Rocky
IV(1985), Rocky
V(1990) e Rocky
Balboa(2006), ad oggi l’ultimo film ufficialmente
dedicato al personaggio. Nel 2015, tuttavia, è stato realizzato il
film Creed – Nato per
combattere, con protagonista Michael B.
Jordannei panni di Adonis Johnson, figlio
illegittimo di Apollo Creed. Stallone riprende qui il ruolo di
Rocky, svolgendo ora il ruolo di allenatore. Il film ha poi avuto
un sequel,Creed II, nel
2018, e un secondo, Creed
III, uscito nel 2023.
Il trailer di
Rocky e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Rocky grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 24 luglio alle ore
21:25 sul canale Nove.
Volto noto del web e della comedy,
Nicola Conversa esordisce alla regia
cinematografica con Un oggi alla volta, in sala dal 25 luglio con
Vision Distribution. Lo abbiamo raggiunto
telefonicamente, mentre era impegnato su un progetto top secret, e
così come si chiedono di continuo Aria e Marco,
protagonisti del suo film, gli abbiamo chiesto: “Obbligo o
Verità?” “Verità, ovviamente!” ride
Nicola Conversa, confermandosi immediatamente una
persona brillante e auto-ironico.
Verità, dunque. Qual è la cosa che hai fatto e che non
rifaresti mai per realizzare
Un oggi alla volta?
“Marco mi somiglia molto. Ho
dovuto tirare fuori un lato romantico che nella vita faccio davvero
fatica a mostrare. E’ stato difficile ma in realtà lo rifarei. Mi
sono esposto tanto, anche in merito a delle emozioni che mette a
nudo; rivedendole, mi hanno spiazzato. Però ho visto che
funzionavano. Mi è piaciuto ma è stato faticoso.”
Francesco Centorame
Ti sei esposto a livello
emotivo, cosa che chi fa commedia in genere non fa.
“Sì, io nasco comico. Mi piace
ridere, amo la commedia all’italiana, e ho sempre avuto un velo di
malinconia nel mio modo di essere, quando scrivo. Sono sempre stato
affezionato alle sfumature di grigio delle cose. Una bella giornata
può diventare brutta in un attimo e viceversa. Per me, comico e
drammatico camminano di pari passo, credo che nella vita ognuno di
noi sia un monologhista tristissimo e un grandissimo stand-up
comedian, contemporaneamente.”
Ci siamo incontrati nel 2018
per School Hacks, e ora siamo di nuovo qui, per il tuo primo film
per il cinema, da regista. Questo esordio è il coronamento di un
percorso lunghissimo; preferisci vederlo come un punto di arrivo,
un coronamento appunto, o un punto di partenza?
“Un punto di partenza senza
dubbio. Non ci speravo più, fare un film mi sembrava una cosa
troppo lunga e difficile per chi non ha fatto uno studio canonico.
Io vengo da internet, sono figlio di chi ha imparato questo
mestiere facendolo. La mia vita è sempre stata una serie di punti
d’arrivo che poi si sono trasformati in punti di partenza. Questo è
il film che volevo fare, One More e
Emanuela Cacciamani mi hanno dato tutta la libertà
del mondo, per me è un punto di partenza e spero di farne
altri.”
Nicola Conversa – Foto approvata dall’ufficio stampa, via
BoomPr
Un punto di partenza per continuare nel mondo del cinema
Fare un film è un piccolo
miracolo. Cosa serve oggi per fare cinema?
“C’è un film con Adam
Sandler che si intitola
Hustle in cui si dice che ‘l’ossessione batte il talento’. Io
condivido molto questa frase. Secondo me, per fare questo lavoro,
devi essere ossessionato e non devi considerarlo un lavoro. Io dico
sempre ‘vado a giocare’ non ‘vado a girare’. Perché questo è il
lavoro che avrei voluto fare anche gratis, dopo il lavoro. È quello
che voglio fare da quando avevo nove anni. Non ho mai smesso di
provarci perché sentivo di avere qualcosa da raccontare.
L’ossessione è quello che serve, secondo me. E poi l’ascolto. Sul
set ci sono tante persone che bisogna essere disposti ad ascoltare
perché il consiglio di chiunque può contribuire a portare a casa il
risultato. Bisogna essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare
via. L’ossessione e l’ascolto, sono fondamentali.”
Un oggi alla volta è un film
molto ricco, sembra una teen comedy romantica, poi si trasforma in
un cancer movie, ma racconta anche di genitori, figli, di
inadeguatezza generazionale, di incapacità di stare al mondo, di
senso per aver perso tempo. Come mai hai voluto arricchire il film
con tutti questi elementi?
“Mi era stato chiesto di
scrivere un teen movie, e questo ho fatto in compagnia di
Giulia Uda, anche lei al suo esordio. Però man
mano che scrivevamo ci siamo resi conto che più scrivevamo più non
era un teen movie. Noi viviamo una generazione che va velocissima e
viviamo i sentimenti in maniera amplificata. Ad esempio, ho avuto
tanta difficoltà a scrivere il monologo di Francesco Centorame
perché lo sentivo tantissimo, per me quello è il punto chiave del
film. Un oggi alla volta è un calderone di
emozioni, ci abbiamo messo tutto dentro. Gli stessi Aria e Marco
devono confrontarsi con una malattia, e a me non interessava
raccontare quello, ma più il fatto che volevano innamorarsi e come
avrebbero gestito il fatto che il loro tempo era limitato. È un
film sul tempo e su come le persone lo gestiscono: tutti i
personaggi pensano di non avere abbastanza tempo anche se non è
così, e l’unica che va al passo giusto sembra Aria, che invece
davvero di tempo non ne ha.”
Il film sembra pieno di
citazioni al cinema pop contemporaneo, in particolare alcune scene
sembrano riferirsi a dei film specifici. Quali sono stati i tuoi
riferimenti?
“I miei tre film preferiti sono
The World’s End, Il Ciclone e Questione di Tempo. La scena iniziale delle
birre è presa dal primo film, Aria si chiama Quarini di cognome,
come il personaggio di Levante nel film di Pieraccioni, e il tempo
è, come dicevo, una componente essenziale del film e delle storie
che mi piace raccontare. Sono ossessionato dai viaggi nel tempo e
sostanzialmente ho fatto un film che mi sarebbe piaciuto guardare.
L’ho visto tantissime volte, ormai, e non smetto di
ridere.”
Il film utilizza con cadenza
regolare le didascalie diegetiche, perché hai scelto questo tipo di
espediente?
“In realtà le avevo usate già
altre due volte, quando l’ho suggerito a Cristina Del Zotto, la
nostra scenografa, lei ha apprezzato così tanto la scelta che ha
inserito le didascalie nei punti più impensati. Ce n’erano
moltissime, abbiamo dovuto tagliare molte scene. Ma è un espediente
che vorrei portare in tutti i miei film, perché sono davvero
ossessionato dal tempo che scorre, è l’unica cosa che vorrei
raccontare. Non sono padre e non sono marito, non posso raccontare
un mondo che non conosco, ma vivo costantemente la sensazione di
sentirmi in ritardo, in quel campo sono cintura nera.”
Ginevra Francesconi
Un oggi alla volta, uno stile di vita per chi
vuole fare cinema secondo Nicola Conversa
Chi fa cinema può vivere
Un oggi alla volta?
“Il nostro lavoro va vissuto per
forza un giorno alla volta, perché è una macchina enorme spostata
da tante teste differenti. Un giorno hai un progetto, il giorno
dopo no. Devi sempre raggiungere un compromesso, quindi o vivi un
giorno alla volta o ti disinnamori di questo mestiere.”
Della dedica finale che si legge
prima dei titoli di coda non abbiamo parlato, ma alcune emozioni
sono più forti quando non hanno bisogno di essere spiegate.
Un oggi alla volta esce al cinema il 25 luglio
distribuito da Vision Distribution. Nel film
Tommaso Cassissa, star del web al suo primo ruolo da
protagonista, e Ginevra Francesconi. Completano il
cast anche Francesco Centorame, Katia Follesa, Marilù
Pipitone, Edoardo Pagliai, Federica Pagliaroli, Cesare Bocci ed
Elisabetta de Palo.
Apple TV+
ha presentato il trailer di Carl Hiaasen’s Bad
Monkey, la nuova comedy del pluripremiato produttore
esecutivo Bill Lawrence (“Ted Lasso”, “Shrinking”)
interpretata dall’attore, produttore e sceneggiatore Vince Vaughn, qui anche produttore esecutivo.
La serie farà il suo debutto il 14 agosto su Apple TV+
con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi
ogni mercoledì fino al 9 ottobre.
La trama di Carl Hiaasen’s Bad Monkey
Basata sul romanzo di Carl Hiaasen,
bestseller del New York Times e cult intramontabile, “Carl
Hiaasen’s Bad Monkey” racconta la storia di Andrew Yancy
(interpretato da Vaughn), cacciato dal dipartimento di polizia di
Miami e finito a fare l’ispettore sanitario nelle isole Keys. Dopo
essersi imbattuto in un caso che si apre con un braccio umano
ripescato dai turisti, si rende conto che se riuscirà a dimostrare
che si tratta di un omicidio, rientrerà nel giro. Deve solo
superare una serie di strani personaggi della Florida e una scimmia
cattiva.
Il cast comprende anche L. Scott
Caldwell (“Il fuggitivo”), Rob Delaney (“Catastrophe”), Meredith
Hagner (“Search Party”), Natalie Martinez (“La Promesa del
Retorno”), Alex Moffat (“Saturday Night Live”, “Holidate”),
Michelle Monaghan (“Gone Baby Gone”), Ronald Peet (“First Reformed
– La creazione a rischio”) e Jodie Turner-Smith (“Queen and Slim”),
con le special guest John Ortiz (“Fast and Furious”), Zach Braff
(“Scrubs”), Ashley Nicole Black (“Ted Lasso”), Scott Glenn (“The
Leftovers – Svaniti nel nulla”) e Charlotte Lawrence al suo debutto
televisivo.
Prodotta dalla Warner Bros.
Television, “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” è sviluppata dal produttore
esecutivo e showrunner Lawrence, che l’ha prodotta attraverso la
sua Doozer Productions insieme a Jeff Ingold, Matt Tarses
(“Scrubs”), Marcos Siega, Vince Vaughn e Liza Katzer.
Carl Hiaasen’s Bad
Monkey rappresenta la più recente collaborazione tra
Lawrence e Warner Bros. Television per Apple
TV+, dopo la serie di successo nominata agli Emmy “Shrinking” e
il fenomeno “Ted Lasso”.
Reed Hastings di Netflix ha fatto la voce grossa per
Kamala Harris, staccando un assegno di 7 milioni
di dollari per la campagna elettorale del vicepresidente per il
2024.
Il cofondatore e presidente
esecutivo di Netflix
ha rivelato l’ingente donazione al sito di tecnologia The
Information martedì. “Dopo il deprimente dibattito, siamo
di nuovo in gioco”, ha dichiarato Hastings a The
Information. Ha aggiunto che si tratta della più grande
donazione che abbia mai fatto a un singolo candidato.
All’inizio del mese, dopo la
disastrosa performance di Joe Biden al primo dibattito
presidenziale, Hastings ha reso pubbliche le sue frustrazioni nei
confronti del presidente in corsa per la rielezione. “Biden deve
farsi da parte per consentire a un vigoroso leader democratico di
battere Trump e di mantenerci sicuri e prosperi”, ha dichiarato
Hastings al New York Times.
I commenti di Hastings all’epoca
facevano parte di un coro crescente di grandi donatori democratici,
in particolare di Hollywood, che chiedevano a Biden di farsi da
parte. Secondo il NYT, Hastings e sua moglie, Patty
Quillin, hanno donato più di 20 milioni di dollari al Partito
Democratico negli ultimi anni.
Martedì Hastings ha twittato:
“Congratulazioni a Kamala Harris – ora è il momento di
vincere”.
The Information ha
riferito che Hastings ha donato a un super PAC legato ad Harris su
raccomandazione del miliardario venture capitalist e collega
megadonatore democratico Reid Hoffman.
Da quando Biden ha rivelato la sua
decisione shock di porre fine alla sua campagna di rielezione, i
potenti democratici, i donatori e i sostenitori si sono stretti
attorno ad Harris, che lunedì ha ottenuto la maggioranza dei
delegati per diventare ufficialmente il candidato presidente del
partito.
Dopo un’ondata di entusiasmo, in
meno di una settimana il Washington Post ha riferito che
la Harris ha raccolto la cifra record di 250 milioni di dollari per
la sua campagna in soli due giorni. L’Hollywood Reporter
ha rivelato all’inizio di questa settimana che la notizia del
ritiro di Biden a favore di Harris ha eccitato i donatori di
Hollywood, che si sono messi in fila per elargire milioni all’ex
senatrice della California.
Prima di interpretare Tom Wambsgans
nella serie HBO “Succession”,
Matthew Macfadyen era forse più noto per la
sua interpretazione di Mr. Darcy nell’adattamento di Joe
Wright di “Orgoglio e pregiudizio” del 2005 al
fianco di Keira Knightley. E sebbene sia spesso in cima
alle classifiche dei fan per l’interpretazione del cupo eroe
romantico di Jane Austen, Macfadyen ha rivelato in una nuova
intervista a “CBS Mornings” che “non gli è
piaciuto molto” interpretare la parte. “Mi sento in colpa
a dirlo”, ha detto Macfadyen. “Ci sono stati momenti in
cui mi sono divertito, ma vorrei essermi divertito di più.
“Vorrei essere stato meno
preoccupato”. Macfadyen ha dichiarato che la sua ansia
derivava dalla sensazione di non essere stato adatto al ruolo.
“Mi sono sentito un po’ fuori luogo. Non sono abbastanza
attraente, o non sono, insomma…”, ha continuato. “Ma ha
funzionato”. Ora, quando i fan lo riconoscono come Mr. Darcy,
Macfadyen ha detto che è “probabilmente la cosa più lusinghiera
che mi capita”. “Sono passati ben 20 anni, quindi penso
che non posso invecchiare così male”, ha detto ridendo.
Keira Knightley e Matthew Macfadyen in Orgoglio e
pregiudizio
Matthew Macfadyen è Mr. Paradox in
Deadpool & Wolverine
Macfadyen ha partecipato a “CBS
Mornings” per promuovere il suo ultimo film, il blockbuster della
Marvel “Deadpool
and Wolverine”, con Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Macfadyen interpreta Mr.
Paradox, il soprintendente presso la TVA dell’antieroe di Reynolds.
“È una parte divertente”, ha detto. “Vedere Ryan e
Hugh Jackman fare squadra sul set è stato uno spasso. Ho una cotta
per quei due, sono semplicemente fantastici”. Macfadyen ha
aggiunto che Mr. Paradox ha un’atmosfera simile a quella del suo
personaggio di “Succession”,
Tom, “per via di un certomodo di fare lo stronzo
aziendale”.
È tempo di saluti. Dopo il grande
ritorno a dicembre con il tanto discusso secondo capitolo,
l’iconico e popolare drama horror sudcoreano di NetflixSweet Home (in hangeul
스위트홈) volge al termine con la sua terza stagione. Creata da
Hong So-ri, Kim Hyung-min e
Park So-jeong, la serie è basata sull’omonimo
webtoon del 2017, scritto da Kim Carnby e
illustrato da Hwang Young-chan.
Sweet Home segue la
spaventosa e tragica storia di un gruppo di sopravvissuti in un
mondo post-apocalittico invaso da terribili mostri che si nutrono
di umani. Se la prima stagione ha conquistato il pubblico grazie
alla sua trama avvincente, all’atmosfera inquietante e ai
personaggi ben caratterizzati, la seconda ha visto un calo di
entusiasmo e aspettative. La terza stagione è riuscita a
risollevare le sorti di questo amato horror
fumettistico?
Nella seconda stagione (qui
la recensione), il gruppo di superstiti della Green Home è
costretto ad abbandonare il proprio rifugio, ormai distrutto e
pericoloso, per raggiungere lo stadio sorvegliato dal Crow Platoon,
la nuova destinazione dove il governo ha riunito i pochi civili
sopravvissuti all’epidemia. Seo Yi-kyung (Lee
Si-young), che nella prima stagione scopre di essere
incinta, in Sweet Home 2 dà alla luce una bambina
(Kim Si-a) che, infetta fin dalla nascita,
possiede enormi poteri, come quello di trasformare rapidamente gli
umani in mostri e suoi seguaci. Nel frattempo, Hyun-su (Song Kang)
viene catturato da Jung Ui-myeong, un potente mostro liquido che ha
preso il controllo del corpo di Pyeon Sang-wook (Lee
Jin-wook), e sottoposto ai numerosi e dolorosi esperimenti
del Dr. Lim (Oh Jung-se).
Quest’ultimo, che considera
gli umani una malattia e i mostri l’unica cura
possibile, intende infatti studiare e analizzare i
mostri-umani attraverso Hyun-su e la sua incomprensibile forza.
Nonostante il tempo che il Dr. Lim dedica alla ricerca, i mostri
continuano a essere però imprevedibili. Solo verso la fine del
secondo capitolo scopre che le spaventose creature iniziano a
evolversi, passando da mostri-umani a neo-umani,
esseri misteriosi privi di qualsiasi emozione e sensibilità.
Proprio come i suoi mostri, episodio
dopo episodio, l’angosciante serie targata Netflix Corea del Sud si
è evoluta sorprendentemente. La seconda stagione, infatti, ha
segnato una netta differenza rispetto alla prima: mentre
inizialmente il pubblico si è appassionato alla spaventosa
storia dei condomini della Green Home, affezionandosi
soprattutto ai suoi protagonisti, tra cui l’introverso e strambo
Hyun-su, nella seconda stagione è stato costretto ad
abbandonare quell’ambientazione familiare e
disastrata per volgere lo sguardo al mondo esterno.
In Sweet Home
2, tutto è stato amplificato ai massimi
livelli: la tensione, l’azione e i pericoli sono aumentati
esponenzialmente, generando una sorta di confusione e disagio nello
spettatore, che ha quasi trovato difficoltà a riconoscere gli
stessi personaggi. Questi ultimi, infatti, sono stati sempre più
messi da parte per far spazio a nuove personalità e dinamiche, che
hanno contribuito a rendere la trama ancora più complessa e
imprevedibile. Proprio a causa della profonda
contraddizione tra la prima e la seconda parte, il pubblico era
estremamente curioso di scoprire come i creatori potessero giungere
a una conclusione coerente e soddisfacente nella terza
stagione.
Il capitolo conclusivo di
Sweet Home tenta dunque di miscelare e
riconciliare gli elementi caratteristici delle prime due
stagioni. La trama, per esempio, si destreggia tra due
ambientazioni differenti: uno spazio interno (tipico della stagione
1), che corrisponde a ciò che accade nello stadio, e uno spazio
esterno (come nella stagione 2), che mostra le vicende nelle strade
di una città ormai annientata dall’epidemia. A queste si aggiunge
poi un terzo spazio, più profondo, astratto e
intimo, rappresentato dalle scene di lotta interiore tra
il virus e ciò che resta dell’animo umano. Tra l’angosciante
claustrofobia degli spazi chiusi, il caos incontrollato del mondo
esterno e le intense battaglie psicologiche dei
personaggi, si può quindi parlare di una triplice
ambientazione che si impegna a ristabilire un equilibrio delle
diverse atmosfere e tematiche sviluppate nelle stagioni
precedenti.
Nonostante il tentativo di riportare
sullo schermo gli amati volti noti della prima stagione, tra cui
l’iconico trio Hyun-su, Eun-yu ed Eun-hyuk, e la
coraggiosa Lee Si-young, la terza stagione di Sweet
Home non riesce a chiudere degnamente il cerchio. Sebbene
presenti adrenaliniche scene d’azione, una grafica migliorata e un
accattivante tono fumettistico (probabilmente l’unico elemento
coerente dell’intera serie), Sweet Home sembra aver subito
un processo di snaturalizzazione che ha rotto
profondamente gli schemi della prima stagione, facendo quindi
apparire il secondo e il terzo capitolo più come spin-off che come
continuazioni dirette del primo.
Pur terminando la storia nello
stesso luogo in cui è iniziata, nella curiosa e non più rumorosa
Green Home, la “casa dolce casa” a cui allude il titolo del
drama, il finale lascia senza dubbio il pubblico con
l’amaro in bocca. Il messaggio di una “seconda possibilità” data
dalla nuova razza umana ibrida non riesce a compensare la
sensazione di un grande potenziale sprecato da una trama troppo
vasta e ambiziosa. La coerenza narrativa è venuta meno, e
il legame emotivo con i personaggi, seppur mantenuto grazie alla
presenza dei protagonisti sopravvissuti, non è sufficiente
a riscattare una stagione che manca di quella profondità e
quella tensione che avevano reso la prima parte così
coinvolgente.
In definitiva, Sweet Home
3, nonostante i suoi spunti interessanti e l’impegno nel
riprendere elementi iconici, si perde in un eccesso di
ambizione che sacrifica la coerenza e la continuità
necessarie per un finale davvero meritevole.
Disney+ ha diffuso il poster
della quarta stagione di Only Murders in the Building. La
serie comedy originale premiata agli Emmy con Steve Martin,
Martin Short e
Selena Gomez tornerà il 27 agosto in esclusiva su
Disney+.
Nella quarta stagione di
Only Murders in the Building, il trio di podcaster
amatoriali è alle prese con gli eventi scioccanti accaduti alla
fine della terza stagione che hanno coinvolto Sazz Pataki, la
controfigura e amica di Charles. Chiedendosi se la vittima
designata fosse veramente lei oppure Charles, la loro indagine li
porta fino a Los Angeles, dove uno studio di Hollywood sta
preparando un film sul podcast Only Murders. Quando Charles, Oliver
e Mabel tornano a New York, intraprendono un viaggio ancora più
epico: attraversano il cortile del loro palazzo per addentrarsi
nelle vite contorte dei residenti della Torre Ovest
dell’Arconia.
La serie Only Murders in
the Building è interpretata da Steve Martin,
Martin Short,
Selena Gomez, Michael Cyril Creighton, con guest star
speciali che includono Meryl Streep, Da’Vine Joy Randolph,
Eugene Levy,
Eva Longoria,
Zach Galifianakis, Molly Shannon, Kumail Nanjiani, Melissa
McCarthy, Richard Kind e molti altri.
I co-creatori e sceneggiatori di
Only Murders in the Building sono Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short,
Selena Gomez, il creatore di This Is
Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da
20th Television, parte dei Disney Television Studios.
L’episodio di questa settimana di
House of the Dragon ha continuato a mettere al
loro posto i tasselli che ci porteranno verso il finale della
seconda stagione e, tra il fuoco di drago, il legame tra draghi,
gli intrighi di Aemond e Daemon che ancora si chiede come
mai abbia le allucinazioni a Harrenhall (suggerimento:
controlla i drink che la tua nuova strega amica ti prepara ogni
sera prima di andare a letto), abbiamo avuto un sorprendente
momento di passione tra la regina Rhaenyra e la sua nuova
consigliera, Lady Mysaria.
La scena inizia con Mysaria che
rivela come si sia procurata la cicatrice sul collo dopo essere
stata vittimizzata e ingravidata dal suo stesso padre. Rhaenyra
abbraccia la sua alleata per offrirle conforto, ma l’abbraccio si
prolunga e le due finiscono per baciarsi prima di essere interrotte
da una guardia.
Parlando con The Wrap, Sonoya Mizuno (Mysaria) ha rivelato
che il bacio non era in realtà nella sceneggiatura, ed è stato un
suggerimento dell’ultimo minuto di
Emma D’Arcy (Rhaenyra).
“Non era previsto come
bacio.Penso che sia stato programmato come… c’è
solo del fiato tra loro o qualcosa del genere, e poi qualsiasi cosa
accada viene interrotta”, ha spiegato Mizuno.
“Poiché eravamo separati nella stanza… [e] Mysaria ha
raccontato questa storia, [D’Arcy] ha sentito l’istinto di
abbracciarla, di confortarla.Da lì, è sembrato
così organico arrivare al bacio”.
“Non credo che nessuno dei
due sia stato abbracciato in quel modo da molto tempo, se non
mai”, ha aggiunto. “Penso che sia stato
l’abbraccio – l’intima vulnerabilità di quell’abbraccio – a
trasformarsi in un bacio molto tenero e appassionato, che è stato
davvero… incredibile.Credo che il momento sia
stato molto emozionante per entrambi”.
Cosa ne pensate del bacio? È
qualcosa che avevi previsto o ti ha colto di sorpresa?
“La serie prequel trova la
dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15
draghi sotto il loro giogo.La maggior parte degli
imperi, reali o immaginari, si sgretola di fronte a tali
altezze.Nel caso dei Targaryen, la loro lenta
caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones,
quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione
nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade.Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte
rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e
i semi della divisione seminano attriti in tutto il
regno”.
La seconda stagione di
House of the Dragon vede
Matt Smith,
Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys
Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da
Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban,
Jefferson Hall e Matthew Needham.
I registi della nuova stagione sono
Alan Taylor (episodi 1 e 4), Clare Kilner (episodi 2 e 5), Geeta
Patel (episodi 3 e 8), Andrij Parekh (episodio 6) e Loni Peristere
(episodio 7).
Netflix
si è imposta come uno dei più grandi colossi dello spazio
streaming, grazie all’elevato numero di incredibili film e serie
originali che ha pubblicato nel corso degli anni. Tuttavia, parte
di ciò che ha reso Netflix
così vincente è la sua tendenza a concentrarsi su un’elevata
quantità di film originali, e con un numero così elevato di film
realizzati, alcuni selezionati saranno sempre di qualità inferiore.
L’enorme successo di Netflix
rende i suoi errori e le sue mancanze molto più evidenti,
rendendoli facili bersagli quando rilasciano alcuni dei peggiori
film della memoria recente.
Per vedere esattamente quali dei
tanti errori di Netflix
sono considerati i peggiori dai moderni fan del cinema, non c’è
francamente un’uscita migliore della comunità di Letterboxd.
Proprio come Netflix ha rivoluzionato e cambiato il gioco dei film
e della televisione attraverso l’implementazione di Internet,
Letterboxd ha cambiato il gioco della discussione moderna e del
dialogo sui film attraverso Internet. Essendo la comunità moderna e
l’hub di riferimento per gli appassionati di cinema che parlano di
film moderni, è l’abbinamento perfetto per vedere
esattamente quali sono i film di Netflix che non riescono a
soddisfare la barra della qualità.
Noise (2023)
Valutazione media di
Letterboxd:1.62/5
Uno dei film drammatici con il
rating più basso e largamente malvisto che siano stati rilasciati
sulla piattaforma, Noise è un dramma
relazionale belga che segue la storia di Matt, un influencer e
giovane genitore di suo figlio appena nato, Julius. Tuttavia,
iniziano a rivelarsi oscuri segreti legati al passato del padre di
Matt, che lo spingono a indagare sui drammi e sui segreti che la
sua famiglia gli ha tenuto nascosti per tanto tempo. Mentre la
moglie si preoccupa sempre di più delle ricerche di Matt, il
viaggio minaccia di distruggere la nuova vita che Matt si è
costruito.
È raro che questo tipo di dramma
lento e cupo sia oggetto di valutazioni così negative e basse su
comunità online come Letterboxd, il che rende ancora più
interessante il fatto che Noise abbia una valutazione così
bassa. Gran parte dell’odio e della delusione che circonda
il film ha a che fare con il suo ritmo, in cui succede
pochissimo e il film sembra iniziare solo dopo un’ora.
Come se questo film non fosse già abbastanza dimenticabile, l’anno
precedente era già stato realizzato un film originale Netflix con
lo stesso titolo, ma quella serie è stata un successo di critica ed
è uno dei film originali di Netflix con la valutazione più alta
su Letterboxd.
Love & Gelato (2022)
Valutazione media di
Letterboxd:1.60/5
Una delle tante commedie
sentimentali adolescenziali che hanno dominato l’algoritmo di
Netflix nel corso degli anni, Love &
Gelato segue le stesse tendenze e convenzioni dei
suoi predecessori, aggiungendo solo il colpo di scena di svolgersi
a Roma. Il film segue Lina, una ragazza in procinto di diplomarsi
con l’obiettivo di andare al MIT, ma dopo che sua madre si ammala,
finisce per essere convinta a trascorrere la sua ultima estate da
adolescente a Roma. Mentre si trova a Roma, finisce per fare il
possibile per realizzare i sogni di sua madre, esplorando il mondo
del cibo glorioso e del romanticismo nascente nella città
magica.
È chiaro fin dall’inizio che
Love & Gelato è semplicemente un tentativo da parte di
Netflix di trovare un successo simile a quello ottenuto con
Emily a
Paris, sperando di utilizzare una bella
località europea e una trama da commedia romantica per ottenere il
successo. Tuttavia, gli utenti di Letterboxd non hanno esitato a
vedere oltre la facciata e a considerare il film per quello che è
veramente: una marea di personaggi antipatici, una storia d’amore
insoddisfacente e una trama che è servita solo a infastidire il
pubblico più che ad affascinarlo.
The Kissing Booth
(2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.60/5
Insieme all’originale
To All the
Boys I’ve Loved Before, il primo film di
Kissing Booth è spesso citato come una sorta di punto di
partenza per questo stile di film romantici adolescenziali
smielati e sopra le righe su Netflix. E mentre il primo film
di To All the Boys funziona abbastanza bene come una dolce
lettera d’amore al genere, The Kissing
Booth è molto evidente nei suoi tentativi di
essere nient’altro che un’opportunità per giovani star attraenti di
apparire belle sullo schermo. Il film segue per lo più la classica
trama di una ragazza, interpretata da Joey King,
che inizia una storia d’amore con Noah Flynn (Jacob
Elordi), nonostante sia il migliore amico di suo fratello
minore, Lee (Joel Courtney).
Insieme ai suoi sequel,
The Kissing Boothè diventato il
volto di questo stile di commedia romantica adolescenziale a basso
impegno che ha invaso Netflix tra la fine degli anni 2010
e l’inizio degli anni 2020, e la serie ha ricevuto la maggior parte
dell’odio e del vetriolo degli utenti. Tuttavia, la serie ha anche
un numero crescente di fan che si sono innamorati della natura
campy e così cattiva da essere buona dell’intera serie, anche se
questo non fa che aumentare ulteriormente la valutazione sempre più
bassa del film sul sito.
Sierra Burgess è una sfigata
(2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.54/5
Mentre sia The Kissing
Booth che To All the Boys hanno avuto un successo
tale da guadagnarsi delle trilogie complete, Sierra
Burgess Is a Loser è stato così ampiamente odiato al
momento dell’uscita che non ha mai avuto la possibilità di farlo,
nonostante si trovasse in un campo di popolarità e di uscita simile
a quello degli altri. Il film segue la storia della protagonista
Sierra Burgess (Shannon Purser), un’emarginata
sociale che ha completamente perso la speranza di trovare una
relazione al liceo. Tuttavia, dopo che la sua più grande cotta
scambia la sua scrittura per un’altra, Sierra si allea con una
ragazza popolare per avere finalmente una possibilità d’amore.
Sebbene il pubblico curioso possa
riconoscere il film come un moderno adattamento adolescenziale
della storia di Cyrano, le libertà
e le modifiche apportate per modernizzare la storia servono
solo a sminuire e rendere Sierra più antipatica come
protagonista. Le sue azioni sono molto più problematiche e
scomode nel film, e vanno dal baciare fisicamente la sua cotta
senza che loro lo sappiano a una scala ancora peggiore di bugie e
manipolazioni di massa. Questo rende l’intera esperienza di visione
molto scomoda, rendendo ironicamente il problema più grande del
film quello che viene esplicitato nel suo stesso titolo.
The Tearsmith (2024)
Letterboxd Valutazione
media:1.52/5
È raro che un’uscita così recente
salga immediatamente in cima alle classifiche e diventi uno dei
film meno votati di Netflix agli occhi di Letterboxd, eppure
The Tearsmith è riuscito a fare tutto e
il contrario di tutto. Il film è una storia d’amore adolescenziale
italiana che segue lo sbocciare dell’amore tra Nica e Rigel, due
giovani anime che sono state adottate insieme dopo aver condiviso
un’infanzia difficile in un orfanotrofio. Nonostante i loro legami
familiari, non possono ignorare i sentimenti e la passione che
provano l’uno per l’altra.
Non è esattamente sorprendente che
un film la cui premessa principale è la “storia d’amore tra
fratellastri” sia considerata ampiamente inquietante e
scomoda dagli utenti di Letterboxd, e The
Tearsmith interpreta la sua caotica premessa in modo del tutto
corretto. Anche al di fuori degli aspetti più inquietanti della sua
trama, The Tearsmith segue le stesse stanche tendenze e convenzioni
di altri film romantici dell’epoca, sembrando uno strano
stravolgimento dei film di After o addirittura di
Cinquanta sfumature di
grigio.
Death Note (2017)
Letterboxd Valutazione
media:1.49/5
Adattamento della leggendaria serie
anime, Death Note segue la storia
di Light Turner, un giovane studente innocuo che si ritrova
miracolosamente in possesso del “Death Note”. Il quaderno è
incredibilmente potente e uccide chiunque scriva il suo nome al suo
interno, e non ci vuole molto prima che Light impazzisca per il suo
nuovo potere, iniziando a plasmare il mondo secondo la sua visione.
Tuttavia, mentre il numero dei morti continua a salire, un gruppo
di detective, tra cui il misterioso L, si occupa del caso ed è sul
punto di scoprire l’identità di Light.
Mentre l’anime originale è spesso
lodato per essere una delle più grandi serie animate di tutti i
tempi, questo remake in live-action non riesce a rendere
giustizia alla storia originale. Il film doveva già affrontare una
battaglia in salita, tentando di adattare la maggior parte di
un’intera serie in un unico film di 100 minuti, ma anche tenendo
conto di questo, il ritmo e il lavoro dei personaggi
impallidiscono in confronto all’originale. Sebbene il film
abbia certamente alcune qualità, come l’interpretazione di
Willem Dafoe nel ruolo di Ryuk, la moltitudine di
cambiamenti negativi rispetto all’originale ha lasciato l’amaro in
bocca a molti spettatori.
The Kissing Booth 2
(2020)
Letterboxd Valutazione
media:1.45/5
Sequel del successo della commedia
romantica originale di Netflix, The Kissing Booth
2 continua la storia di Elle che cerca di
bilanciare la sua storia d’amore a distanza con Noah e la sua
complicata amicizia con Lee. La tensione è già alta per la scelta
di Elle di continuare ad avere una relazione con Noah, dal momento
che lui è il fratello maggiore di Lee e ora è al college, mentre
Elle è costretta a considerare le sue opzioni per il college. La
situazione si complica ulteriormente quando un nuovo compagno di
classe inizia a catturare l’attenzione di Elle.
Le commedie romantiche come genere
sono raramente esplorate quando si tratta di franchise e sequel,
per una buona ragione, dato che fondamentalmente si concludono e si
innamorano alla fine. L’originale Kissing
Booth era già un bersaglio facile e massiccio per
chi cercava di stroncare il film per le sue interpretazioni
imbarazzanti, la trama basilare e formulaica e l’attenzione alle
giovani star più che ad altro. The Kissing Booth
2riesce solo a raddoppiare tutto ciò che non
è piaciuto del primo film, con l’aggravante di essere
un’aggiunta del tutto ingiustificata che non aggiunge nulla
all’originale.
The Open
House (2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.44/5
The Open
House è un film horror che segue l’adolescente Logan
e sua madre Naomi che, dopo che il padre della famiglia è rimasto
ucciso in un incidente d’auto, il duo si trasferisce in una casa
isolata in montagna come fuga. Tuttavia, la fuga dal mondo che
avevano pianificato non si rivela come l’avevano immaginata, poiché
una serie di strani e inspiegabili eventi soprannaturali inizia a
terrorizzare i due in ogni momento di veglia che trascorrono nella
casa.
I film dell’orrore vivono e muoiono
grazie alla loro capacità di far crescere la suspense e i brividi
fino a raggiungere un risultato eccitante e coinvolgente, cosa in
cui The Open House fallisce in pieno. Il film, ai
livelli più elementari e fondamentali, è semplicemente incapace di
evocare qualcosa che si avvicini a spaventi o emozioni
genuine, creando quella che è facilmente una delle
esperienze cinematografiche horror più noiose di tutti i
tempi. Se a ciò si aggiunge un finale terribile che non fa un
favore al film e lascia il pubblico con una nota negativa, non
sorprende che gli utenti di Letterboxd abbiano fatto a pezzi il
film.
Tall Girl 2 (2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.40/5
Sequel del già famigerato teen
movie, Tall Girl 2 continua le
disavventure di Jodi Kreyman, la ragazza che in passato era una
completa emarginata sociale a causa della sua enorme altezza.
Tuttavia, ora che Jodi ha ricevuto una nuova ondata di popolarità,
inizia a vivere la vita da sballo nel suo liceo con la sua nuova
relazione, apparentemente in cima al mondo. Tuttavia, tutta la
pressione della popolarità inizia ad abbattersi su Jodi, combinata
con lo stress di un’imminente esibizione e le incomprensioni tra i
suoi amici, iniziando a sentirsi ironicamente piccola come
sempre.
L’originale Tall
Girl era già stato giudicato dalla maggior parte di
Internet, Letterboxd compreso, come un film completamente ridicolo,
in quanto la sua premessa era semplicemente troppo insensata e
comica per essere presa lontanamente sul serio. Sebbene il sequel
faccia dei passi avanti nella giusta direzione per essere più
consapevole di sé e non insistere troppo sulla logistica
dell’essere vittima di bullismo a causa della propria altezza,
rimane comunque un generico e banale film sull’adolescenza. Mentre
il film originale aveva una qualità così cattiva da essere
buona, Tall Girl 2corregge
troppe cose fino a diventare noioso e poco
interessante.
Tall Girl (2019)
Letterboxd Valutazione
media:1.31/5
Facilmente uno dei film più stonati
e infami che Netflix abbia mai creato, Tall Girl segue la
storia di Jodi Kreyman, la ragazza più alta del suo liceo che ha
vissuto la sua vita come uno zimbello per questo motivo. A causa di
come è stata percepita dai suoi coetanei, è afflitta da un’ansia
paralizzante e da pensieri autodistruttivi, e ora, stufa di vivere
questa vita chiusa, decide di fare uno sforzo per avere fiducia in
se stessa. Questo riesce ad allinearsi perfettamente con l’arrivo
del nuovo studente straniero Stig, che diventa subito popolare e si
affeziona a Jodi per la sua bellezza interiore.
C’è un livello di
energia innocente e salutare, ma
completamente fuori luogo, che circondaTall
Girle la sua premessa e che rende l’intera
esperienza difficile da non ridere. È assurdo che qualcuno
abbia creduto che il film avrebbe funzionato, prendendo una storia
relatabile di bullismo e di un clima liceale giudicante, ma
trovando un modo per rimuovere tutta l’agenzia e l’affidabilità,
lasciando il film nient’altro che una buccia. Pochi film di Netflix
sono diventati famosi per la loro bassa qualità come Tall
Girl, che continua a confondere e sconcertare le persone
ancora oggi con le sue premesse ridicole e la sua esecuzione da
manuale.
Marmaduke (2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.28/5
Uno dei peggiori film
d’animazione del 2020,
Marmaduke è un adattamento in
animazione moderna del classico personaggio dei fumetti, che segue
le disavventure del protagonista, un alano che si comporta male.
Nonostante le sue scorrettezze e la sua natura problematica, un
addestratore di cani di fama mondiale vede in Marmaduke un
potenziale e inizia ad allenarlo per farlo gareggiare in una
leggendaria mostra canina. Tuttavia, l’elitario mondo delle mostre
canine ha una posta in gioco più alta che mai e Marmaduke dovrà
lavorare più duramente di quanto abbia mai fatto in passato se
vuole avere una possibilità di vincere.
Anche se Marmaduke è
tecnicamente un film originale di Netflix solo negli Stati Uniti,
mentre è stato distribuito da SC Films nei paesi internazionali, la
sua qualità ripugnante gli fa guadagnare un posto meritato nella
lista. Ilfilm sembra una combinazione di tutte le tendenze
dolorose che hanno afflitto i film d’animazione nel decennio
precedente, con un’eccessiva dipendenza dall’umorismo
grossolano, una qualità dell’animazione scialba e una trama a dir
poco scarna. Anche con un cast vocale semidecente che comprende
attori del calibro di Pete Davidson e J.K.
Simmons, il film è semplicemente troppo terribile per
essere salvato in modo significativo.
The Kissing Booth 3
(2021)
Letterboxd Valutazione
media:1.25/5
Finale della trilogia di
Kissing Booth, The Kissing Booth
3 vede Elle tentare di sfruttare al meglio
l’ultima estate prima di partire per il college. Elle escogita un
piano dopo aver scoperto una “lista delle migliori estati di
sempre” che lei e Lee avevano fatto da bambini, sperando di fare
tutto quello che c’è scritto nella lista prima di partire e di
essere costretta a dire addio. Tuttavia, c’è ancora un bel po’ di
dramma, perché Elle è costretta a confrontarsi con tutti i drammi
relazionali irrisolti e a risolvere tutte le questioni in sospeso
prima di poter partire e vivere la sua nuova ed eccitante vita.
A questo punto, il franchise di
Kissing Booth ha accettato e preso coscienza del proprio
status di bersaglio di ogni scherzo quando si tratta di commedie
romantiche generiche e moderne. Consapevole di ciò, il film
decide di puntare completamente sull’assurdità e sul nonsense che
aveva accumulato nei due film precedenti, dando vita a un
film campy e spassosamente brutto che quasi si compiace della
propria stupidità. Sebbene possa essere molto divertente vedere
questi personaggi travestirsi da personaggi di Mario e andare sui
go-kart, è ancora la cosa più lontana dall’essere veramente
buona.
Lui è tutto (2021)
Letterboxd Valutazione
media:1.21/5
Un remake in chiave moderna della
classica commedia romantica adolescenziale, She’s
All That, He’s All
That segue la popolare influencer star Padgett
Sawyer (Addison Rae), appena scaricata dal suo
fidanzato all-star. Per vendicarsi di lui, Padgett escogita un
piano per affascinare e trasformare uno dei ragazzi più impopolari
della sua scuola, Cameron Kweller, in un re del ballo. Tuttavia, il
suo piano comincia presto a crollare quando inizia a provare dei
veri sentimenti per Cameron.
La trama originale di She’s All
That era già datata e presa in giro quando uscì nel 1999, ma
riuscì a cavarsela grazie al suo fascino ingegnoso e al carisma di
Freddie Prinze Jr. e Rachael Leigh
Cook. In confronto, He’s All
Thatelimina tutto il fascino e la grazia del
film originale, sostituendolo con uno squallido product
placement e l’implementazione forzata di applicazioni di social
media come TikTok. L’unica cosa che il film riesce a fare è
affermare di essere uno dei peggiori remake cinematografici
della memoria recente.
The Next 365 Days
(2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.20/5
Ultimo film della famigerata
trilogia dei 365 giorni, The
Next 365 Days vede la relazione tra Laura e Massimo
affrontare nuovi ostacoli nel tentativo di superare gli immancabili
problemi di fiducia. Tuttavia, Nacho continua a fare tutto il
possibile per mettere zizzania tra Laura e Massimo, cercando di
tenere Laura tutta per sé. Laura si trova presto a dover prendere
una decisione pericolosa e difficile: decidere come trascorrere il
resto della sua vita.
La trama di The Next 365
Days non ha molta importanza, poiché, come i precedenti film
della trilogia, non è altro che un pretesto arretrato per
scene erotiche più squallide e di cattivo gusto. Il film
non riesce a trovare nulla che si avvicini a una conclusione e a un
finale per questi personaggi già terribili e antipatici e continua
a spingere l’intera trilogia ancora di più nella profonda tana del
coniglio della delusione e dell’odio che la comunità di Letterboxd
nutre per l’intero franchise.
365 Days: This Day
(2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.07/5
Il sequel di 365 Days,
ampiamente criticato, 365 Days:This Day continua a seguire la storia
d’amore proibita tra Laura, che in precedenza viveva una vita
relativamente noiosa, e Massimo, il milionario con legami con la
mafia. Tuttavia, mentre all’inizio la coppia è sollevata dall’idea
di riunirsi e di continuare a manifestare il proprio amore, diversi
tradimenti e incomprensioni iniziano a dividere il loro rapporto. A
peggiorare le cose, un misterioso terzo tentativo di rubare l’amore
e l’attenzione di Laura, costringendola a scegliere tra i due.
L’intera trilogia di 365
giorni è stata attivamente criticata e vituperata da
Letterboxd, che la considera il peggior film degli anni
2020. 365 Giorni:This Day non fa eccezione,
in quanto continua a perpetuare le stesse trame e gli
stessi temi dannosi e problematici del film originale,
preoccupandosi solo del suo contenuto sessuale. Sebbene il
film originale 365 Days abbia un punteggio inferiore su
Letterboxd, il film originale non è tecnicamente un film originale
Netflix, in quanto il film ha guadagnato una popolarità enorme e la
sua reputazione solo su Netflix, che ha portato alla produzione del
resto della trilogia.
Inganni, risentimenti e relazioni
illecite non sono riservati solo ai Verdi. I problemi in paradiso
continuano per il Team Black, e anche se Rhaenyra (Emma
D’Arcy) e Daemon (Matt
Smith) erano una coppia iconica nella prima stagione
di
Houseof the
Dragon, la seconda stagione ha
approfondito gli aspetti più problematici della loro
relazione. Dopo un’esplosiva discussione e
l’allontanamento in “Rhaenyra la crudele”, Daemon si rifiuta ancora
di comunicare con la moglie e la sua assenza (o abbandono) ha visto
Rhaenyra perdere uno dei suoi più forti alleati in un momento
critico della Danza dei Draghi.
Tra il recente bacio di Rhaenyra
con Mysaria (Sonoya Mizuno) e il continuo
peggioramento dello stato mentale di Daemon, la situazione sembra
piuttosto precaria per i due. La coppia preferita dai fan non
potrebbe essere più distante, letteralmente, lasciando gli
spettatori a chiedersi se una riconciliazione tra i due sia
possibile a questo punto. L’ultimo
episodio della seconda stagione, “Smallfolk”, presenta
alcuni momenti rivelatori che forniscono alcuni
approfondimenti necessari sullo stato del difficile
matrimonio di Daemon e Rhaenyra.
Rhaenyra ha perseguitato i
sogni di Daemon ad Harrenhal
Daemon può anche aver lasciato la
Roccia del Drago per allontanarsi dalla sua regina e forgiare la
propria strada, ma non riesce a sfuggire a Rhaenyra. Sebbene nei
suoi sogni ad Harrenhal siano comparsi molti fantasmi del suo
passato, non solo la defunta moglie Laena (Nanna
Blondell) e il fratello
Viserys (Paddy Considine), i sogni
più inquietanti di Daemon si sono concentrati sul rapporto con
Rhaenyra. Daemon ha sognato sua moglie due volte e in ogni
sogno lei è la bambina che Daemon ha iniziato a inseguire.
Sta sognando una Rhaenyra che un
tempo era più facile da controllare, ma la versione onirica lo
affronta ancora nello stesso modo in cui l’ha affrontata la
Rhaenyra adulta, mettendo in evidenza la sua gelosia nei confronti
della sua relazione con Viserys e le conseguenze del suo
comportamento privo di tatto. Il risentimento sepolto che ha
per lei, che apparentemente ha sempre avuto per lei, comincia a
rivelarsi. Anche la paranoia di Daemon sta crescendo; in
“Smallfolk”, si chiede addirittura se Simon Strong
(Simon Russell Beale) sia la causa dei suoi
sogni infestati e se sia stata Rhaenyra a farglielo
credere. Piuttosto che incoraggiare l’introspezione in
Daemon, questi sogni sembrano solo esacerbare il suo risentimento
verso Rhaenyra.
Nemmeno la distanza fisica che
Harrenhal offre sembra aiutare la coppia, e per Daemon è
diventato più facile demonizzare Rhaenyra in sua assenza.
Durante la sua permanenza ad Harrenhal, Daemon ha cercato di
convincersi che sarebbe stato un sovrano migliore, che è lui a
meritare di governare il Continente Occidentale e che Viserys ha
sbagliato a non nominarlo suo erede. Ma quando dice ad Alys Rivers
(Gayle Rankin) che Rhaenyra non ha mai voluto la
corona, lei ribatte che è proprio questo che la rende adatta a
indossarla e probabilmente il motivo per cui Viserys l’ha scelta, e
Daemon non ha alcuna risposta. Daemon non risponde e, invece di
riconoscere che è sempre stato il suo più grande nemico,
continua a scaricare la colpa su Rhaenyra e a lasciare che il suo
risentimento si inasprisca.
Rhaenyra si apre su Daemon a
Roccia del Drago
Dopo diversi episodi in cui i suoi
consiglieri hanno preteso il ritorno di Daemon a Roccia del Drago,
Rhaenyra ha riconosciuto il proprio risentimento nei confronti del
marito, nonché una grave mancanza di fiducia. In “Smallfolk”,
Rhaenyra spiega a Mysaria che lei e Daemon hanno sempre voluto
quello che aveva l’altro, definendoli “metà di un tutto”. Rhaenyra
è perfettamente consapevole che la gelosia irrisolta di Daemon per
ciò che lei ha – l’amore incondizionato di Viserys e la sua
posizione di erede – è ciò che gli impedisce di essere in pace. È
difficile non chiedersi se questa gelosia condivisa sia
parte di ciò che ha fatto incontrare Daemon e Rhaenyra,
con il desiderio di possedere ciò che l’altro ha. Come dice
Rhaenyra a Mysaria: “Voleva possedere me, ma non essere
posseduto”.
Ma se Rhaenyra ammette liberamente
di invidiare anche Daemon, in particolare per la sua capacità di
essere un uomo spensierato che incute timore nel cuore degli altri,
non ha permesso che questo influisse sul loro matrimonio. La brusca
partenza di Daemon da Roccia del Drago è avvenuta proprio perché
non riusciva più a controllare la propria gelosia e, sebbene
entrambi si siano sempre invidiati a vicenda, solo Daemon
ha permesso che questa diventasse insidiosa e li
dividesse. Rhaenyra ora vive nel timore che Daemon le si sia
rivoltato contro, che il suo stesso marito abbia intenzione di
usurpare il suo trono come hanno fatto gli Hightower. Rispetto al
risentimento di Daemon come catalizzatore della rottura del suo
rapporto con Rhaenyra, è questa sfiducia che continuerà a corrodere
il rapporto tra Rhaenyra e Daemon.
Daemon e Rhaenyra riusciranno a
riconciliarsi in “House of the Dragon”?
Il risentimento e la mancanza di
fiducia influiscono negativamente su qualsiasi relazione,
figuriamoci su un matrimonio reale incestuoso alimentato dalla
gelosia nel bel mezzo di una gigantesca guerra civile. Un tempo
Rhaenyra e Daemon potevano essere in grado di mettere da parte le
loro divergenze per perseguire i sentimenti che provavano l’uno per
l’altro, ma ora questi problemi evidenti chiedono a gran voce di
essere riconosciuti. I due cominciano anche a trovare conforto
negli altri: La relazione tra Daemon e Alys Rivers ha continuato a
svilupparsi, e “Smallfolk” vede Rhaenyra impegnarsi in una
necessaria vulnerabilità emotiva con Mysaria. Tutto questo
mette in crisi un matrimonio già traballante e non lascia
molto spazio alla riconciliazione.
È chiaro che Daemon e Rhaenyra non
si fidano più l’uno dell’altra e la distanza fisica ed
emotiva che li separa è un danno. Finché questa distanza
permane, la riconciliazione sembra sempre meno possibile. È
probabile che, se ci sarà una riconciliazione, sarà perché Rhaenyra
sarà in grado di mettere da parte i suoi sentimenti e perdonare
Daemon, piuttosto che il contrario, e questa sembra una base
piuttosto traballante nella migliore delle ipotesi. Per ora, la
palla è nel campo di Daemon, e il Rogue Prince non è tipicamente
noto per estendere la grazia agli altri, moglie compresa.
Mentre Rhaenyra e Daemon sono in
disaccordo in questo momento, i loro attori non ne hanno
mai abbastanza l’uno dell’altro.
Emma D’Arcy, in un’intervista a Variety, ha dichiarato di
aver “fatto una petizione per avere più tempo [sullo schermo] nella
prossima stagione” con Matt Smith, quindi
potrebbe esserci una speranza all’orizzonte per la coppia
Targaryen. Forse potranno riunirsi di nuovo per
assicurarsi il Trono di
Spade – per amore di Viserys, per dovere verso la famiglia, per
desiderio di vendetta e per porre fine ai Verdi, ma per ora
sembra che tra le ex fiamme ci sia del serio amore perduto.
Il nuovo kolossal estivo Twisters (la nostra
recensione) sta sbancando il botteghino nazionale. Con
un weekend di apertura da 80 milioni di dollari, il terzo più
alto dell’anno dopo Inside Out 2 e Dune:Parte 2, il sequel del film
catastrofico del 1996 Twister ha infranto le aspettative
del botteghino. Il giudizio su Twister, a parte una
manciata di critiche, è piuttosto positivo, con la maggior parte
dei critici che ha applaudito il regista candidato all’Oscar
Lee Isaac Chung per aver realizzato
un divertente blockbuster estivo vecchio stilecon due promettenti star come Daisy Edgar-Jones e il beniamino del
2024, Glen Powell. Tuttavia, il lato B del
successo finanziario di Twisters durante il fine settimana
è stato il discorso sulla storia d’amore, o sulla sua mancanza, nel
film. Il film di Chung si conclude con una nota che praticamente
implora un grande bacio emotivo tra i due protagonisti, ma l’amore
fisico non si manifesta mai. A quanto pare, un gesto romantico
finale è stato filmato, ma è stato lasciato in sala
d’incisione per
volere del produttore del film,
Steven Spielberg.
Lee Isaac Chung porta le
vibrazioni estive da blockbuster in “Twisters”.
Siamo tutti abituati, e forse
esausti, dai sequel, ma Twisters è privo della storia
del film originale di Jan de Bont con
Helen Hunt e il compianto Bill
Paxton. Segue invece la storia di Kate Cooper
(Edgar-Jones), una meteorologa attirata nuovamente nel mondo della
caccia ai tornado nel suo stato natale, l’Oklahoma. Si allea con
Tyler Owens (Powell), un cacciatore carismatico, focoso e
spericolato con un seguito sui social media, e insieme
rintracciano i tornado diretti verso le piccole città dello
stato.
Chung, che è emerso sulla scena con
il suo dramma familiare del 2020, Minari,
è perfettamente soddisfatto di ripristinare un marchio
pastiche di intrattenimento estivo che è stato eliminato durante il
regno dei supereroi cinematografici. Il film non ha nulla
di completamente originale, ma è costantemente gratificante come
un’avventura scoppiettante tra una strana coppia che si lega
grazie al reciproco amore per la caccia e al desiderio di aiutare
le persone. Oltre all’inseguimento dei tornado, è fondamentale la
loro conversazione in gergo meteorologico, che si sostituisce a
un’esplicita storia d’amore.
Come finisce
“Twisters”?
Dopo quasi due ore di
inseguimento di tornado in tutto lo Stato e di salvataggio
degli abitanti di piccole città distrutte da una calamità naturale,
il climax diTwisterssegnala un tropo familiare della storia tra due amanti
resistenti. Kate viene accompagnata all’aeroporto dal suo
collega d’affari Javi (Anthony Ramos) e intende
tornare a casa a New York per continuare i suoi studi e
approfondire le ricerche sul loro nuovo esperimento. Fuori
dall’ingresso, Tyler emerge con il suo furgone. Parcheggiato
nell’area di raccolta dell’aeroporto, fissa Kate in piedi, da sola,
che guarda il cielo attraverso il finestrino.
Dopo essere stato importunato da un
vigile urbano dell’aeroporto (un improvviso cameo di Paul
Scheer), Tyler fa esplodere il suo camion e va a cercare
Kate. Questo momento evoca il classico tropo delle commedie
romantiche in cui l’uomo rintraccia la donna e le rivela i suoi
veri sentimenti prima che lei se ne vada per sempre – e quasi
sempre finisce con un bacio. L’annunciatore dell’aeroporto dichiara
che i voli sono stati ritardati a causa del forte vento e i due
lasciano l’aeroporto insieme con le labbra secche.
I titoli di coda mostrano frammenti
di articoli giornalistici di Ben (Harry
Hadden-Paton), il giornalista inglese che segue la troupe
di Tyler. Il montaggio rivela che Kate, Tyler e Javi sono diventati
soci in affari. Tuttavia, l’immagine più duratura
diTwisters è quella di Tyler e Kate che guardano il
cielo mentre si sviluppa un tornado, a indicare il vero amore che
li lega.
Con sorpresa e forse sgomento di
molti spettatori, non c’è alcun bacio tra Kate e Tyler in
nessun momento del film. Twisters è un cugino di
Top Gun:Maverick (il regista Joseph
Kosinski ha ricevuto un credito per la storia di
Twisters) in quanto si rifà a un’epoca diblockbuster estivi che erano sinceri,
romantici e facevano appello a un sentimento
americano medio. Il sequel stand-alone di Chung presenta
tutte le caratteristiche di un blockbuster degli anni ’80 o ’90,
tranne un elemento cruciale. Gli spettatori sono abituati ad
aspettarsi un bacio tra Daisy Edgar-Jones e Glen Powell, che hanno
mostrato una chimica elettrica durante il loro press tour, nei
momenti finali del film, ma non arriva mai.
La scena del bacio tagliata in
“Twisters” fu il risultato di una nota di Steven Spielberg
In un’intervista a Collider,
Daisy Edgar-Jones e Glen Powell hanno confermato che è stata girata
una scena di bacio (il cuifilmato ha fatto il
giro del web), ma che è stata tagliata in
post-produzione. “Sono uniti dalla passione comune per
qualcosa”, ha detto Edgar-Jones in difesa del finale senza
bacio. “Questo film non è incentrato sulla ricerca
dell’amore”, ha detto Powell, ritenendo che ‘un bacio sarebbe
stato poco rappresentativo del giusto obiettivo alla fine del
film’. Secondo Edgar-Jones, il produttore esecutivo Steven
Spielberg ha suggerito alla coppia di rinunciare al bacio nel
montaggio finale. “Penso che sia una nota di Spielberg, non
è vero?”, ha osservato l’attrice. “Mi sembra che ora
il pubblico sia in una posizione diversa in termini di desiderio o
meno di un bacio“, ha dichiarato Lee Isaac Chung a
Entertainment Weekly, affermando di preferire il
finale senza bacio da un punto di vista artistico.
I fan sono indignati per una
moltitudine di motivi. Chiunque abbia visto il recente poliziesco
di Richard Linklate , Hit Man,
sa che Glen Powell è più che all’altezza di un protagonista
maschile romantico. Da un punto di vista generale, la
decisione attiva di ridurre la qualità romantica diTwistersè un segnale
del problema cronico dei blockbuster senza
sesso.
La mancanza di sessualità, o di
qualsiasi storia d’amore leggera, nei film mainstream dell’ultimo
decennio è stata la causa dell’infinita serie di discorsi sulla
nostra attuale cultura mediatica prudente. Considerato lo stato dei
blockbuster estivi, non è stato scioccante che Kate e Tyler non si
siano baciati. Tuttavia, l’omissione di un bacio non lo rende meno
scoraggiante, soprattutto perché Twisters si è posizionato
come un rinfrescante ritorno al passato. Inoltre, la richiesta di
Spielberg, i cui film sono principalmente asessuati, non fa che
aggravare la questione.
Il finale di Twisters è un
vero e proprio paradosso, perché è allo stesso tempo accattivante e
insoddisfacente. Anche se il finale è apparentemente programmato
per soddisfare un vasto pubblico che guarda un blockbuster
estivo, la consapevolezza di un “bacio tagliato” smorza almeno
un po’ la potenza emotiva dei momenti finali. Nel vuoto,
l’omissione di qualsiasi gesto romantico è difendibile, in quanto
il concetto di due professionisti con un vuoto nella loro vita
che si uniscono per un hobby unico con cui pochi potrebbero
mai entrare in contatto è romantico di per sé.
Qualche anno fa, il fatto che i
protagonisti maschili e femminili di un film estivo d’azione e
avventura si baciassero alla fine sarebbe stato un cliché
eccessivo. Oggi, quando il pubblico desidera un’epoca passata
dell’intrattenimento popolare, i baci sono molto richiesti. Per
lo meno, il finale di Twisters è pronto per
un’appassionata discussione in rete e nelle sale cinematografiche,
il che è più di quanto si possa dire della maggior parte delle
uscite in sala.
Twisters
è arrivato nelle sale, dopo una campagna mediatica ad alta
intensità, e non ha deluso. Il sequel spirituale del film
catastrofico del 1996 si è rivelato esattamente come gli
appassionati di fenomeni atmosferici estremi avrebbero sperato, e
per realizzarlo è stata coinvolta un’inaspettata figura di alto
profilo. Durante un’intervista con Collider dopo la
proiezione, il regista di Twisters (la
nostra recensione) Lee Isaac Chung ha
condiviso la sua straordinaria esperienza di avere Steven Spielberg come produttore esecutivo del
film. La conversazione ha rivelato il profondo impatto che
Spielberg ha avuto sul progetto, in particolare attraverso il suo
coinvolgimento diretto nel processo di montaggio.
Collider ha chiesto a Chung come si
sentisse sapendo che
Spielberg stava guardando Twisters. Chung ha
raccontato: “Sapevo che lo stava guardando a casa nel suo
cinema. Facevo il conto alla rovescia dei minuti: ‘Oh, sta
guardando la scena del rodeo…’ Sapevo tutte queste cose”. Il
feedback di Spielberg è arrivato poco dopo, con una telefonata che
per Chung è stata allo stesso tempo esaltante e di
convalida.
“Mi ha chiamato in seguito ed è
stato incredibilmente incoraggiante.La prima cosa che mi ha
detto è stata: ‘Sarai felice di sapere che l’ho visto su un grande
schermo ed è quello che questo film merita’”.
Ha detto a Collider: “Ci sono un
paio di momenti nel film in cui alcuni personaggi parlano di un
altro personaggio…Nel montaggio, originariamente, Ben dice
qualcosa del tipo: ‘È molto intrigante’, e poi si taglia su una
reazione di Tyler o qualcos’altro, e poi si taglia su Kate.Ma Steven diceva: “Quando un personaggio parla di un altro
personaggio, è bello tagliare direttamente su quel personaggio.È un ottimo taglio dinamico”.
Lee Isaac Chung è stato onorato
di imparare da Steven Spielberg
Per Chung, lavorare a stretto
contatto con Spielberg non è stata solo una pietra miliare della
carriera, ma anche un’esperienza di apprendimento arricchente.
La comprensione sfumata di Spielberg del cinema e la sua
capacità di impartire consigli pratici e d’impatto hanno lasciato
un’impressione duratura su Chung. “Ricordo solo che piccole cose
come queste erano davvero ottimi aggiustamenti che faceva”, ha
osservato Chung, sottolineando come questi piccoli ma significativi
aggiustamenti abbiano elevato il prodotto finale.
Quando Twisters
arriverà nelle sale, il pubblico potrà aspettarsi un film
plasmato non solo dalla visione di Chung, ma anche dall’esperienza
di Spielberg. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori
approfondimenti e aggiornamenti esclusivi su Twisters e su
altri film in uscita.
Tra i titoli più divertenti usciti
dai Marvel Studios c’è la serie Disney+She-Hulk: Attorney at Law,
interpretata da una bravissima Tatiana Maslany. La serie ha visto
Jennifer Walters rompere la quarta parete per la prima volta
nel MCU (scusate Deadpool!),
chiedere a Kevin dei mutanti, fare twerking con
Megan Thee Stallion e fare l’amore con
Daredevil (Charlie
Cox), solo per citarne alcuni. Mentre i fan del
personaggio si chiedono ancora se la vedranno ancora in futuro –
non c’è ancora nessuna notizia da parte dello studio – la
produttrice di She-Hulk, Wendy
Jacobson, ha condiviso alcune idee sulla piega che potrà
prendere la sua storia.
La prima stagione della serie
creata da Jessica Gao era radicata nella
realtà, con Jennifer Walters che viveva la normale vita di un
avvocato mentre cercava di bilanciare i suoi nuovi superpoteri:
“Voglio dire, se faremo altre She-Hulk… Quello che mi piace di She-Hulk è essere
nella vita quotidiana di questo personaggio. È una donna di
trent’anni che cerca di gestire la sua vita, la sua carriera e le
sue amicizie e, guarda caso, è anche in grado di trasformarsi in
Hulk”, ha dichiarato Jacobson a ComicBook, aggiungendo:
‘Quindi, credo che mi piacerebbe esplorare di più questo
aspetto’.
Continuando a parlare di questi
temi, il produttore ha inoltre condiviso alcune idee sia in termini
di approccio terreno dello show che di approccio multiversale del
MCU, che si adatta all’origine
fumettistica del personaggio. “Nei fumetti c’è anche una
parte in cui lei va nello spazio e giudica i casi per il Tribunale
Vivente.Quindi, o voglio essere super, super
radicata a Los Angeles o voglio portarla nel multiverso, o
nell’universo”, ha concluso l’attrice.
La seconda stagione di She-Hulk
è nel limbo
La prima stagione di She-Hulk ha un discreto tasso di
approvazione (77% su Rotten Tomatoes), ma ha ricevuto
risposte contrastanti da parte del pubblico. Le critiche vanno dai
problemi con la CGI e lo sviluppo dei personaggi al fatto che lo
show sia “troppo femminista”. Inoltre, con la revisione
creativa di quest’anno dei Marvel Studios, i fan sono
ulteriormente preoccupati per il ritorno di Jennifer Walters.
Quando alla Maslany è stato
chiesto se la seconda stagione è in programma, l’attrice ha
rivelato: “Non credo. Penso che abbiamo sforato il budget e la
Disney ha detto: ‘No, grazie’”. Tuttavia, come per tutte le cose
della Marvel, anche se ci sono piani per
un’altra stagione, nessuno dei creativi coinvolti può divulgare
molto finché lo studio non fa un annuncio. Immagino che dovremo
tutti aspettare e guardare. Tutti gli episodi di
She-Hulk sono disponibili su Disney+.
La stagione successiva a uno dei
più grandi successi di Apple TV+ del 2023
ha appena ricevuto un’immagine entusiasmante. Un nuovo report di
Entertainment Weekly ha rivelato un’immagine di Rebecca Ferguson nei panni di Juliette
Nichols nell’attesissima stagione 2 di
Silo. La
prima stagione di Silo si conclude con uno dei più
grandi cliffhanger della storia della televisione, con Juliette che
esce dal silo verso quella che molti pensano sia la sua morte, per
poi sopravvivere e vedere decine, se non centinaia, di altri silo
in lontananza.
Come se ci fossero dubbi sul fatto
che Juliette sia sopravvissuta all’uscita dal silo, lo showrunner
Graham Yost ha confermato che è viva e che
avrà un ruolo fondamentale nella seconda stagione. Tuttavia,
Juliette ha ora un nuovo problema: entrare in un altro silo, un
problema di cui Yost ha parlato con Entertainment Weekly:
“Juliette ha difficoltà a
entrare in quest’altro silo e cerca di mettersi in salvo perché la
sua tuta sta finendo l’aria.La meravigliosa Walker [Harriet
Walter] ha fatto in modo che la sua tuta venisse avvolta, ma non
funzionerà.Gran parte dell’episodio è incentrato sul
tentativo di Juliette di sopravvivere e sulle operazioni di
ingegneria che deve compiere per cercare di rimanere in
vita”.
Il fatto che Juliette sia viva non
significa che stia bene. Forse è sopravvissuta uscendo dal
silo, ma sembra che non abbia molto tempo per entrare in un
silo vicino prima di finire l’ossigeno. Non è chiaro se i residenti
di un altro silo la riaccoglieranno volentieri, o se siano anche
solo consapevoli che ci sono altri sopravvissuti là fuori, ma tutto
questo alla fine porterà a una posta in gioco più alta e a
interazioni emozionanti nella seconda stagione. Anche se l’episodio
di apertura della seconda stagione si concentrerà sul periodo
trascorso da Juliette fuori dal silo, Yost afferma che ci sarà
anche un flashback da non perdere.
La seconda stagione di ‘Silo’
porterà i fan in un altro silo per una storia di
ribellione
L’introduzione di altri silos in
Silo Stagione 1 è stata una svolta nel finale di
stagione. È logico che ci siano altri silo sparsi un po’ ovunque,
ma l’intera prima stagione è talmente racchiusa nel silo con cui si
apre che non dà mai allo spettatore un motivo per chiedersi quali
siano gli altri silo. Yost ha comunque parlato di come si aprirà
la seconda stagione e di cosa vedranno esattamente i fan quando
si avventureranno in un altro silo:
“La première [segue] Juliette,
ma in realtà non iniziamo con lei.Inizieremo da un tempo
indeterminato, almeno all’inizio, in un altro silo.Vedremo
una ribellione che va molto male”.
Anche se nel silo di Juliette le
cose erano storte e corrotte, fino alla sua assunzione della carica
di sceriffo, le cose andavano bene per la maggior parte delle
persone nel silo. Non sembravano esserci pensieri di ribellione da
parte dei cittadini, quindi vedere come le cose siano andate così
terribilmente male in un altro silo è un’idea entusiasmante.
Speriamo che Apple
TV+ non faccia aspettare troppo a lungo i fan di
Silo per la prossima stagione, perché non vediamo l’ora di
vedere come la seconda stagione darà seguito a quel cliffhanger
incredibilmente emozionante.
La stagione 2 diSilo non
ha ancora una data di uscita ufficiale, ma Apple TV+ ha
confermato che la seconda stagione arriverà “presto”.
Guardate la nuova immagine della stagione 2 qui sopra e guardate la
prima stagione di Silo in streaming su Apple TV+.
È stata un’estate ricca di azione e
di ritorni di grandi franchise, e la situazione sembra destinata a
continuare quando gli spettatori inizieranno a guardare
all’autunno. Una delle prime grandi uscite animate della stagione è
Transformers One. La storia prequel,
ambientata nello stesso universo dei film live-action, uscirà nelle
sale a settembre. Ora, in anticipo rispetto al secondo trailer del
film, Transformers One ha fatto debuttare nuove immagini
che evidenziano l’imminente guerra per Cybertron.
Grazie all’anteprima esclusiva di
Entertainment Weekly al SDCC, i fan di Transformers
hanno ricevuto due nuove immagini della prossima avventura. Una
mostra Orion Pax (Optimus Prime) che corre al fianco del suo
amico/futuro nemico D-16 (Megatron), mentre l’altro scatto mostra
la coppia al riparo con i loro compagni, Elite-1 (Arcee) e B-127
(Bumblebee) che guardano qualcosa fuori dallo schermo.
Transformers One è una mini-riunione Marvel: Chris Hemsworth assumerà il ruolo di
leader di Optimus, Scarlett Johansson doppierà Arcee e
Brain Tyree Henry aggiungerà un nuovo
livello al leader dei Decepticon che presto diventerà malvagio.
Keegan-Michael Key darà vita anche all’Autobot
Bumblebee, amato dai fan.
Parlando con EW, il regista
Josh Cooley ha ammesso di essere stato un
po’ nervoso quando si è trattato di far assumere a questi attori
questi ruoli iconici. “L’unica cosa che mi ha stressato dal momento
in cui ho firmato è che Peter Cullen è Optimus
Prime ed è Transformers – è quello che è stato il mio
Optimus Prime crescendo”. Ha poi proseguito:
“Ero preoccupato.Come
facciamo a [seguirlo]?E quando ho ascoltato Chris, ho
capito che la sua voce era potente.Prendeva le battute e si
spingeva ancora più in là.Non stava cercando di imitare
Peter Cullen, ma stava facendo la cadenza e il ritmo di Optimus
Prime, e mi sono bloccato e mi è venuta la pelle d’oca”.
Transformers One è la storia delle origini
che i fan aspettavano da decenni di vedere sul grande schermo. Il
film, che si svolge completamente su Cybertron, anni prima della
sua fine per la guerra, racconta la storia meno conosciuta
dell’amicizia tra Orion Pax e D-16. Il film racconta gli eventi che
hanno portato i due a diventare acerrimi nemici e a dividere il
pianeta in due fazioni: gli Autobot e i Decepticon. Questo è un
evento che è stato raccontato solo in alcune serie televisive,
libri e videogiochi. Abbiamo visto solo piccoli scorci della guerra
cybertroniana nel primo film live-action dei
Transformers e in Bumblebee.
Una delle parti più intriganti di
questa storia fraterna è che gli spettatori vedranno un lato di
Megatron che solo i fan più accaniti hanno conosciuto.
“Megatron è sempre stato conosciuto come il
cattivo”, ha spiegato Cooley, ”c’è solo il bene contro il
male, e lui è sempre alla ricerca del potere, e questo è tutto. Non
conosciamo i retroscena di questa storia”. La sua amicizia con
Optimus Prime/Orion Pax, e la sua tragica caduta, è la Matrice
della Leadership che questo film possiede al suo centro. Cooley ha
voluto che i fan capissero lo “strazio” che le differenze tra Orion
Pax e D-16 hanno causato, dicendo:
“La cosa che inizia a spaccare
la strada tra lui e Orion Pax è che il mondo non è quello che
pensavano che fosse, e quindi iniziano a formare due visioni
diverse su come risolvere il problema. E queste due versioni si
scontrano naturalmente l’una con l’altra. Cercano davvero di non
separarsi, ed è qui che si crea l’attrito nella seconda parte del
film, quando le cose si fanno reali e si compiono scelte spaventose
che influenzeranno davvero tutto”.
Quando esce “Transformers
One”?
Transformers One uscirà nelle sale il 26
settembre 2024 distribuito da Eagle Pictures. Si tratta del primo
film d’animazione del franchise dopo
Transformers:The
Movie del 1986. Il nuovo trailer dovrebbe
debuttare al SDCC, che inizierà giovedì 25 luglio. Nel
frattempo, Cooley ci ha preparato alla tragedia emotiva che ci
aspetta, dichiarando: “Alla fine diventano nemici, e la gente lo
sa. È questo l’aspetto coinvolgente: lasciare che il pubblico si
innamori di loro sapendo che si lasceranno”.
Tra le serie più attese di
quest’anno, i fan attendono con ansia la seconda stagione di
The Walking Dead: Daryl Dixon.
Proprio come gli altri spin-off usciti dalla nave madre di
TWD , la prima stagione di
Daryl Dixon ha cambiato la sua ambientazione e ha
assunto un nuovo sapore apocalittico. Ora la prossima
stagione è destinata a riunire Daryl con Carol ed
Entertainment Weekly ha svelato le prime immagini.
La prima immagine vede Daryl
(Norman
Reedus) in piedi davanti a un tunnel, che sembra
diretto verso una qualche destinazione, mentre un’altra immagine ci
fa venire nostalgia perché vediamo Carol (Melissa
McBride) su una bicicletta. Altre immagini ci danno
una buona occhiata ai personaggi senza dare molto contesto, ma
sicuramente danno un tono emozionante e ricco di azione alla
serie.
La seconda stagione di The
Walking Dead: Daryl Dixon
La prima stagione di Daryl
Dixon vede il personaggio principale sbarcato in Francia e in
difficoltà nel capire come ci sia arrivato. Quando intraprende un
viaggio per tornare a casa in America, i suoi piani vengono
scongelati dai legami che stringe lungo la strada. Ci siamo
lasciati con una nota di suspense, con Daryl incerto se tornare a
casa o restare con la sua nuova famiglia in Francia. L’ultima
scena del finale ha visto il ritorno di Carol, che ha iniziato a
cercare cosa è successo al suo vecchio amico. La prossima stagione
si concentrerà sugli sforzi di Carol per ritrovare la sua amica:
“C’è molta azione nella seconda stagione”, ha rivelato Reedus,
“Ci sono molti affari e molti
momenti molto sentiti.Ci sono anche molte cose da eroe con
Melissa.È bellissimo”.
“Melissa, io e tutti gli altri
volevamo fare qualcosa di nuovo”, ha detto Norman Reedus a proposito del
continuo sforzo delloshow di
differenziarsi dalla serie originale con nuove location, colonna
sonora e cambiamenti di tono. “Questa era una vera
opportunità per prendere tutti gli elementi che rendono questo show
e questi personaggi così avvincenti e creare qualcosa di nuovo e
fresco. Ed è quello che abbiamo fatto”, dice Reedus,
promettendo inoltre: ‘Credo che il finale della seconda
stagione sia la migliore ora di Walking Dead di
sempre’. Con una promessa di azione ad
alto numero di giri e un forte nucleo emotivo, la prossima stagione
sarà una di quelle da tenere d’occhio.
The Walking Dead: Daryl
Dixon debutterà domenica 29 settembre alle 21.00 ET su AMC e
AMC+.
Si prospettano tempi speciali per i
fan delle tante avventure che si celano negli annali della Seconda
Era della Terra di Mezzo. La seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere arriverà tra poco più di un mese, ed è ora
di essere eccitati per la guerra che verrà. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere sarà presente al Comic-Con
di San Diego questo venerdì, e prima di questo evento
ci vengono fornite informazioni che ci rendono entusiasti. Secondo
quanto riportato da Looper, la seconda
stagione dello show accoglierà un paio di nuovi personaggi a
sostegno della lotta contro Sauron (Charlie
Vickers) nella Terra di Mezzo.
I due nuovi volti sono un
cartografo elfico di Eriador di nome Camnir e un arciere elfico di
Lindon di nome Rían. Calam Lynch, interprete di
Dunkirk
e Bridgerton,
vestirà i panni di Camnir, un cartografo elfico originario di
Lindon, uno dei regni elfici più potenti di tutta la Terra di
Mezzo. La descrizione ufficiale del personaggio di Lynch
recita:
“Un esperto cartografo elfico,
con una particolare competenza nella navigazione dei boschi di
Eriador.Dopo che un pericolo imprevisto richiede la ricerca
di un nuovo sentiero per Eregion, il coraggio di Camnir sarà messo
alla prova quando il gruppo di elfi guerrieri di Elrond incontrerà
un attacco inaspettato sulla strada:I
Barrow-Wights”.
Mentre il Camnir di Lynch è dotato
dell’arte della strategia, il Rían di Selina Lo
segue una strada diversa: la forza. La descrizione ufficiale di
Rían recita:
“Considerata uno dei migliori
arcieri di Lindon, Rían è uno dei membri del gruppo di elfi
guerrieri recentemente formato da Elrond.Il suo coraggio e
la sua mira si riveleranno preziosi nella lotta per Eregion”.Il personaggio è un elfo nuovo, non canonico, creato per questo
adattamento.
L’importanza di questi due
personaggi si avrà quando Sauron darà l’assalto a Eregion, patria
del maestro fabbro elfico Celebrimbor
(Charles Edwards) e dei fabbri elfici.
Sappiamo che a un certo punto della Seconda Era, nel tentativo di
forgiare l’Unico Anello, Sauron ordinerà un attacco a Eregion. In
risposta, l’Alto Re Gil-galad (Benjamin Walker)
invierà delle forze per soccorrerla. Questo distaccamento sarà
guidato dal Lord Elrond di Robert Aramayo. Lontano
da Eregion, Elrond dovrà navigare nella vasta regione di Eriador
per adempiere a questo incarico. Camnir e Rían saranno fondamentali
durante questo incarico.
Battaglie più feroci in arrivo
nella seconda stagione de “Gli Anelli del Potere”
Un assalto all’Eregione sarebbe in
linea con l’escalation di ostilità promessa quando l’oscurità di
Sauron inizia a diffondersi. Il Signore Oscuro ha assunto una
nuova forma, ma la sua natura regale non diminuirà la natura
malvagia con cui vuole condurre la guerra. Il co-showrunner della
seconda stagione , Patrick McKay, ha
anticipato che le battaglie
future (compresa la Battaglia per Eregion) saranno
“molto più grandi”. I commenti di McKay recitano: “Amiamo le
belle battaglie. Il piano per la Stagione 2 sarebbe quello di fare
qualcosa di molto più grande, su una scala molto più grande che si
svolgerà non solo durante la notte, ma in più giorni, settimane,
mesi ed episodi”.
L’attesissima serie The
Penguin di Matt Reeves ha
come protagonista Colin Farrell, che interpreta il
gangster titolare continuando il suo percorso da The
Batmandi
Robert Pattinson. I fan sono rimasti a bocca aperta
quando è stato rivelato l’aspetto inaspettato di Farrell durante le
promozioni del film, che si è totalmente metamorfosato in Oz
Cobblepot, raccogliendo molti apprezzamenti da parte dei fan e
della critica per la sua performance fuori dagli schemi e per
l’inedita rivisitazione dell’iconico personaggio della Rogue
Gallery del Cavaliere Oscuro.
Presto il pubblico avrà la
possibilità di approfondire la storia del Pinguino nella prossima
serie. Entertainment Weekly ha svelato nuove immagini della serie
in arrivo che danno un’idea di questo nuovo mondo. La prima
immagine vede Farrell in abito bianco e camicia maroon in piedi in
un club, probabilmente quello appartenuto a Carmine Falcone.
Un’altra immagine lo vede condividere lo spazio con
Cristin Milioti, che nella
serie interpreta Sofia Falcone, e insieme sembrano
fare un accordo con qualcuno fuori dallo schermo.
La serie riprenderà subito dopo gli
eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto
di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre
il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la
serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere
nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale
rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre
O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della
sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del
suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che
sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e
ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto
personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà
questa storia.
Nel cast della serie figurano anche
Rhenzy Feliz nel ruolo di Victor Aguila,
Michael Kelly nel ruolo di Johnny Vitti,
Shohreh Aghdashloo nel ruolo di Nadia
Maroni, O’Connell nel ruolo di Francis Cobb, Clancy
Brown nel ruolo di Salvatore Maroni, James
Madio nel ruolo di Milos Grapa, Scott
Cohen nel ruolo di Luca Falcone, Michael
Zegen nel ruolo di Alberto Falcone e altri ancora. La
serie è diretta e creata da Lauren LeFranc.
The
Penguin debutterà a settembre sia su HBO che su SKY e
NOW.