Con l’avvio dei lavori
del “CAMPUS musica e suono per il cinema e
per l’audiovisivo”, prende ufficialmente il via martedì 23
luglio la 18ma edizione di
Creuza de Mà, manifestazione ideata e diretta da
Gianfranco Cabiddu e dedicata alla Musica per cinema,
che si svolgerà a Carloforte fino a domenica 28 luglio.
La splendida location
dell’isola di San Pietro, a Sud della Sardegna, torna ancora una
volta ad essere il palcoscenico ideale per raccontare
l’indissolubile legame tra il cinema e la musica. Creuza de Mà si
conferma un crocevia fondamentale in cui registi,
musicisti e compositori possono esplorare il rapporto tra queste
due arti, confrontandosi e dialogando durante questa cinque giorni
di musica, film, incontri, masterclass e proiezioni.
Parte
fondamentale del festival è il“CAMPUS”,
progetto di alta formazione ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu
e realizzato da Creuza de Mà con la Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema con
il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.
Anche quest’anno 30
allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri
12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative
potranno vivere dall’interno l’esperienza di Creuza de Mà, con un
palinsesto di appuntamenti dedicati tra masterclass e incontri.
Creuza de Mà: al via la 18° edizione dal 23 al 28 luglio
Ad inaugurare l’edizione
2024 sarà proprio l’incontro Il percorso CAMPUS: la filiera
della musica e del suono dalla pagina allo schermo alla
presenza dei docenti Gianfranco Cabiddu, Annalisa
Forgione, Daniela Bassani, Michele Braga, Lorenzo
Tomio, Pivio, Max Viale.
Il programma di Creuza de
Mà entra poi nel vivo mercoledì 24 luglio, che vedrà
protagonista assoluta della giornata Margherita Vicario. La
cantautrice, attrice e recentemente regista, presenterà al pubblico
di Carloforte il suo bellissimo Gloria!, esordio
dietro la macchina da presa acclamato e premiato in tutto il
mondo.
L’appuntamento con
Margherita Vicario è per le 18.30 al Cineteatro Cavallera,
accompagnata dalla produttrice del film Manuela Melissano. Durante
l’incontro con il pubblico, la regista racconterà la sua carriera e
la sua prima volta dietro la macchina da presa.
La proiezione di
Gloria!, storia al femminile su un gruppo di musiciste nella
Venezia di inizio ‘800, sarà preceduta dalle proiezioni di Video
Story Creuza Campus 2024.
Il programma del 24
luglio prende il via al mattino con un incontro dedicato al mondo
dei podcast alla presenza di Luca Micheli, Head of Music &
Sound Chora Media, e Marco Villa, Editorial Content Lead
Chora Media (ore 10.30, Cinema Mutua).
Il palinsesto della
giornata si chiuderà nella splendida location del Giardino di Note
con il live della resident band del festival, Creuza
Quintet, e una sorpresa speciale sulle note della colonna
sonora di Gloria! di Margherita Vicario.
Ma il programma di Creuza
de Mà proseguirà con proiezioni, masterclass, incontri, concerti,
appuntamenti sonori e l’immancabile concerto al
tramonto alle “Ciassette”, già sold out.
Tra gli
ospiti attesi a Carloforte:Michele Riondino con i
Revolving Bridge, Francesca Cima, Gnu Quartet, Annalisa
Forgione, Daniela Bassani, Arrogalla, Luca Micheli e Marco
Villa di Chora Media, Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga,
Max Viale, Lorenzo Tomio, Pasquale Catalano, tutti soci
dell’ACMF Associazione Compositori Musica per Film, fondata nel
2017 con la presidenza onoraria di Ennio Morricone, di cui fa parte
anche la nuova socia Margherita Vicario.
Dopo un incasso di 995.000 dollari
il 21 luglio, Fly Me to the Moon ha ufficialmente
superato i 30 milioni di dollari al box office
mondiale. Nonostante questo piccolo traguardo, il
film continua a non impressionare in un
contesto di successo finanziario al box office attuale, con
l’ultimo weekend del 19 luglio che ha visto il film piazzarsi al
sesto posto dietro a film del calibro di Inside Out 2, Despicable
Me 4 e il nuovissimo Twisters.
Purtroppo, l’accoppiata di star
hollywoodiane Scarlett Johansson e Channing Tatum non è stata sufficiente a dare
vita a Fly Me to the Moon, con il suo lancio
iniziale che ha faticato a entrare trionfalmente
nell’atmosfera delle sale e ad attirare un numero sufficiente di
spettatori. Nonostante una campagna di marketing
tradizionale, il film diretto da Greg Berlanti ha
impallidito rispetto all’horror a basso costo
Longlegs, il cui marketing virale lo ha
visto correre verso un impressionante ritorno al box
office. Nonostante gli scarsi risultati
finanziari di Fly Me to the Moon, il film è stato
in qualche
modo elogiato dalla critica.
Twisters ha conquistato la
testa del box office
All’ombra dell’infausto destino di
Fly Me to the Moon, Twisters, l’atteso sequel del
classico del 1996, ha sbaragliato la concorrenza con una fantastica
apertura al botteghino. l film di Glen Powell sulla caccia alle tempeste ha già
incassato oltre 120 milioni di dollari in tutto il mondo, divisi
tra 80 milioni di dollari in patria e 40 milioni di dollari
all’estero. Nonostante sia nelle sale da soli quattro giorni, il
film ha già incassato quasi la metà del suo budget stimato
di 200 milioni di dollari, a differenza di Fly Me to
the Moon che deve ancora raggiungerne un terzo.
Oltre a essere un successo al botteghino grazie alla popolarità
dell’originale, il film è anche una masterclass di
divertimento cinematografico ad alta velocità. Ancora una
volta, Daisy Edgar-Jones e Glen Powell dimostrano
di essere in grado di sostenere una storia emozionante e di essere
all’altezza di un film che ha una portata e una posta in gioco
elevata. Fly Me to the Moon ha raggiunto i 30
milioni di dollari al box office mondiale. È possibile vedere il
film nelle sale proprio ora.
I fan di
Emily in Paris hanno qualcosa da aspettarsi
quest’estate: la serie di successo di Netflix
tornerà con la sua quarta stagione, divisa in due parti da cinque episodi.
La prima parte debutterà il 15 agosto 2024, seguita dalla seconda
parte il 12 settembre 2024, e Netflix
ha appena rilasciato il trailer dell’imminente caos. La nuova
stagione riprende dopo le drammatiche conseguenze del matrimonio
sfortunato di Camille e Gabriel. Emily
(Lily Collins) si trova in un vortice
emotivo, divisa tra due uomini: Gabriel (Lucas
Bravo), che ora aspetta un bambino dalla sua ex, e Alfie
(Lucien Laviscount), le cui peggiori paure su
Emily e Gabriel sono state confermate.
Al lavoro, Sylvie
(Philippine Leroy-Beaulieu) affronta un complesso
dilemma del suo passato che minaccia il suo matrimonio, mentre il
team dell’Agence Grateau affronta importanti cambiamenti di
personale. Mindy (Ashley Park) e la sua
band si preparano per l’Eurovision, ma i problemi finanziari li
costringono a diventare creativi e parsimoniosi. Nel frattempo,
l’innegabile chimica tra Emily e Gabriel si intensifica mentre
collaborano per ottenere una stella Michelin, ma due grandi segreti
incombono, minacciando di distruggere tutto il loro duro lavoro e i
loro sogni.
Creato, prodotto e scritto da
Darren Star, il team creativo di Emily in Paris comprende i produttori
esecutivi Tony Hernandez, Lilly Burns, Andrew Fleming,
Alison Brown e Robin Schiff. I produttori esecutivi sono
Stephen Brown, Grant Sloss e Joe Murphy, mentre Ryan
McCormick, Raphaël Benoliel, Lily Collins e Jake
Fuller sono i produttori.
Ashley Park torna a “Emily in
Paris” dopo un problema di salute
Il trailer ci mostra il ritorno della Mindy di Ashley Park, che
è meraviglioso vedere dopo che ha rischiato di perdere la
vita. A gennaio l’attrice ha contratto una tonsillite che, come
si legge in un suo post sui social media, “si è trasformata in uno
shock settico critico” e l’ha lasciata in ospedale con necessità di
cure urgenti; fortunatamente, però, è riuscita a tornare al lavoro
poche settimane dopo l’evento e i fan saranno entusiasti di
rivedere Mindy sulla scena.
Mentre
Emily in Paris continua a catturare
l’immaginazione del pubblico di tutto il mondo, la quarta stagione
è pronta a offrire ancora di più l’elegante evasione, gli intrecci
romantici e gli scontri culturali che l’hanno resa una sensazione
globale. Rimanete sintonizzati su Cinefilos per ulteriori
aggiornamenti sulla quarta stagione di
Emily in Paris e su altre interessanti
novità televisive e cinematografiche. Qui sopra potete vedere il
trailer della quarta stagione diEmily
in Paris. La serie tornerà su Netflix il 15 agosto.
Il profilo del film di Joker su
Instagram ha pubblicato un nuovo teaser che annuncia l’arrivo del
trailer ufficiale per Joker:
Folie à Deux di Todd Philipps.
L’atteso sequel del film di successo che vede protagonista Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker
e Lady
Gaga che darà vita a
Harley Quinn.
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Annunciato il programma della
39° Settimana internazionale della
critica. Con le stesse modalità green dello scorso
anno, ovvero senza una conferenza stampa fisica ma soltanto con un
breve video, conciso ed efficace, Beatrice
Fiorentino, delegata generale della Settimana
della Critica 2024, trentanovesima edizione della sezione
autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,
svela la line-up di quest’anno.
La SIC sta portando avanti un
discorso coeso e solido che si guarda intorno rispecchiando nella
sua selezione il sentire del tempo, mutevole, incerto, in continuo
movimento, in attesa di una tempesta. La selezione presenta
quest’anno dagli Usa Homegrown dello statunitense
Michael Premo, e No Sleep Till, l’esordio di
Alexandra Simpson. Dai cugini inglesi arriva invece Paul &
Paulette Take A Bath di Jethro Massey, commedia nera ma
allo stesso tempo dolce.
Dal Vietnam un altro esordio, quello
di Dương Diệu Linh che, tra romance e tradizione racconta
Mưa trên cánh bướm (Don’t Cry,
Butterfly). Dall’Egitto arriva Perfumed with
Mint di Moattar Binaana che racconta
la propria terra con un tono che ricorda il realismo magico. Oltre
i toni fantastici di questi ultimi due titoli c’è Anywhere,
Anytime il film dell’iraniano Milad Tangshir, film
che però batte bandiera italiana, visto che Milad vive in Italia da
13 anni. La 39° Settimana internazionale della
critica si apre anche al grottesco di
Peacock dell’austriaco Bernhard Wenger. Apertura e
chiusura sono stati invece riservati alla Francia che presenta,
rispettivamente, Planète B di Aude Léa Rapin, con
protagonista
Adèle Exarchopoulos, e Little Jaffna di
Lawrence Valin. Ricca è anche la selezione dei cortometraggi della
sottosezione SIC@SIC.
Ecco di seguito il programma della 39° Settimana
internazionale della critica.
FILM D’APERTURA
PlanèteB
di Aude Léa Rapin
Francia
CONCORSO
Anywhere Anytime
di Milad Tangshir
Italia, 81′
Don’t Cry, Butterfly
di Duong Dieu Linh
Vietnam, 97′
Homegrown
di Michael Premo
USA, 110′
No Sleep Till
di Alexandra Simpson
USA, 93′
Paul and Paulette Take a Bath
di Jethro Massey
GB, 108′
Peacock
di Bernhard Wenger
Austria, 103′
Perfumed with Mint
di Muhammed Hamdy
Egitto, 112′
FILM DI CHIUSURA
Little Jaffna
di Lawrence Valin
Francia, 97′
PROIEZIONE SPECIALE
Il postino
di Michael Radford
Italia
CORTOMETRAGGI D’APERTURA
Dark Globe
di Donato Sansone
The Eggregores’ Theory
di Andrea Gatopoulos
CONCORSO SIC@SIC
At Least I Will Be 8 294 400 Pixel
di Marco Talarico
Billi il Cowboy
di Fede Gianni
Nero Argento
di Francesco Manzato
Phantom
di Gabriele Manzoni
Playing God
di Matteo Burani, Arianna Gheller
Sans Dieu
di Alessandro Rocca
Things That My Best Friend Lost
di Marta Innocenti
CORTOMETRAGGIO DI CHIUSURA
Domenica sera
di Matteo Tortone
In che mondo viviamo? In che
tempo viviamo? Un mondo indecifrabile, un tempo indefinito, colmo
di incertezze, di incognite, all’interno del quale si è fatto
difficile orientarsi e persino distinguere il vero dal falso, la
realtà dalla finzione. Siamo dentro a un presente indeterminato,
dove il rischio – ogni giorno più concreto – è quello di smarrire
anche la capacità di interpretazione, quasi che i riferimenti, i
codici che hanno permesso di riconoscerci e di definirci secondo un
linguaggio comune, si stessero rivelando improvvisamente
inadeguati, fallaci, contraddittori. In un simile scenario, a un
passo dal baratro, in un mondo funestato da guerre, armi, questioni
ambientali e sociali che impongono al più presto un radicale cambio
di passo se si vuole scongiurare la catastrofe, che risposte può
offrire il cinema? Non risposte, dubbi semmai. Le immagini del
presente – alle quali non smettiamo mai di guardare, nonostante
tutto, e alle quali ancora ci affidiamo nell’affannoso bisogno di
coordinate – anziché generare certezze, ci interrogano, ci sfidano
e ci richiamano alla necessità di una presa di coscienza e di
responsabilità superiori, poiché oggi tutto è in discussione. Anche
ciò che vediamo. Il cinema del presente sembra assecondare questo
spaesamento, la sensazione di trovarci in un momento di
sospensione, di attesa. I film che compongono il programma della
39. edizione della Settimana Internazionale della Critica, frutto
di un sempre fertile e stimolante dialogo con il comitato di
selezione formato da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e
Federico Pedroni, che ormai da tre anni mi affianca nella
definizione delle rotte più solide del cinema contemporaneo, vanno
in questa direzione, confermando lo smarrimento che ci accomuna a
ogni latitudine del pianeta. Una selezione dai forti chiaro-scuri
che trasmette un senso di instabilità generale, e che si compone in
un ventaglio di proposte che, nella loro composita varietà,
comunicano tra loro secondo il principio delle attrazioni,
generando nell’insieme un discorso ancora più ampio, più dinamico e
sfaccettato. Numeri record quest’anno alla SIC, che accoglie come
sempre 7+2 titoli –scelti tra i quasi 700 considerati e provenienti
da ogni continente– dove la rappresentazione del mondo è declinata
attraverso i codici del cinema di genere e d’autore, con uno stile
realista, documentario, talvolta ironico, oppure in chiave
metaforica, attraverso il filtro del realismo magico. Nuove sfide
ci attendono, sia sul piano della realtà che sul fronte della
narrazione. Mentre osserviamo – senza pregiudizi, ma neppure
disattenti – le nuove frontiere dell’immagine, anche quelle
generate artificialmente dalle AI nelle sue prime convincenti
applicazioni (a prescindere dall’inderogabile accordo sui principi
etici e legislativi che ne dovranno disciplinare la produzione), ci
confrontiamo con un presente schizofrenico, eppure a suo modo
elettrizzante. Forse non necessariamente distruttivo, ma
potenzialmente rigenerante, o rigenerativo, in ogni caso
un’opportunità per ripensare, ancora, la storia e il futuro del
cinema. Sarebbe paradossale e bellissimo, se proprio alle porte
dell’inferno, quando ogni schema è caduto e tutto sembra indicare
che siamo ormai prossimi alla fine, riuscissimo invece a
trasformare la tempesta perfetta in un nuovo inizio. E quindi
rinascere. Rifondare. Anche attraverso l’immagine.
Beatrice Fiorentino
39° Settimana internazionale della critica – l’immagine
del 2024
Non è mai stato tanto difficile
guardarsi indietro. Tre anni fa uscivamo da una pandemia spaventosa
che ci aveva costretti tra le mura delle nostre abitazioni e
tornavamo ad abbracciarci, a toccarci, a vivere di nuovo
l’esperienza della sala cinematografica come qualcosa di importante
perché condivisa. Abbiamo ribadito l’anno successivo la voglia di
riprenderci tutto, di occupare spazi con sguardi sfidanti,
orgogliosi, fieri del nostro essere creature in eterno movimento.
Soltanto l’anno scorso, però, cercavamo già il ritorno a una
dimensione più intima e personale. A una narrazione che partisse
dal corpo e che al corpo tornasse, vedendolo come veicolo assoluto
di codici e racconti. E ora? Cos’è ora? Ma soprattutto, ora
quando?, se da ciò che è accaduto ieri sembrano già passati giorni,
fagocitati come siamo da informazioni che si sommano alle
precedenti, istante dopo istante, giungendo da ogni angolo del
globo e capovolgendo ogni illusoria stabilità. Annichiliti da un
mondo che sembra aver perso ogni umanità, senza alcuna certezza nel
domani, ci sfaldiamo, perdiamo le nostre fattezze, disfacendoci in
dubbi, paure e aria, in attesa della prossima tempesta che ci
spazzerà via. Intorno a noi, strade prive di cartelli o
indicazioni. Poca luce. Solo la consapevolezza che la natura
resterà a guardare tutto quel che ci accadrà, sopravvivendoci. E
dopo?
Grande è la confusione
sotto il cielo. La situazione, forse, non è del tutto
eccellente.
Mauro Uzzeo
A volte, per andare avanti, c’è
bisogno di togliere. Graffiare lo strato superficiale, andare a
fondo. Cercare le forme nude, scarne, distruggere per poi
ricostruire. E continuare a muoverci, senza fermarci, fino al cuore
della tempesta. Ci piace l’idea di unire i linguaggi: l’abbiamo
fatto con il cinema, il disegno, la fotografia. Questa volta
abbiamo avuto voglia di cercare i colori dentro strutture
primitive, in contrasto col mondo che, mai come in questi ultimi
anni, ci offre uno spettacolo giornaliero di bellezza levigata e
smussata. Così abbiamo lasciato correre i pensieri dentro
l’immagine, centrifugando la figura, storcendola, sporcandola,
perché ci è sembrato un buon modo di raccontare il presente. Se
quello che abbiamo intorno è incerto, è proprio dall’incertezza che
bisogna ripartire.
Le riprese del film The
Fantastic Four inizieranno nel Regno Unito alla fine
di questo mese, per cui speriamo presto di avere qualche prima
immagine dal set che offra qualche dettaglio in più. Nel mentre, il
presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha appena condiviso con CinemaBlend alcuni nuovi
commenti sul progetto. “Matt Shakman è molto, molto bravo a
utilizzare gli effetti visivi”, ha esordito. “La cosa più
importante per noi… l’allungamento deve essere bello, l’esterno
roccioso della Cosa deve essere bello, le fiamme devono essere
belle”.
“Ma è tutto incentrato sui
personaggi. Si tratta della famiglia. È tutto incentrato su quelle
dinamiche. Quindi, nel momento in cui abbiamo ottenuto l’ingaggio
del cast che abbiamo annunciato, il 90% del lavoro è stato
fatto”, ha aggiunto Feige. “Questo è il fulcro del
film”. In un’altra recente intervista, il dirigente ha
confermato che The
Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa
degli anni ’60 e ha accennato all’importanza della squadra nel più
ampio MCU.
“Ci sono state molte persone
intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non
assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che
esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni
intelligenti, non c’è che dire”. “Sono estremamente
eccitato perché penso che i Fantastici Quattro siano dei pilastri,
dei pilastri leggendari dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai
potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia e alcune divertenti anticipazioni, nel
modo in cui lo stiamo facendo in quel film”, ha aggiunto
Feige.
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel
ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel
passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra
realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i
quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un
semplice cameo nel finale.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06
Seasmoke ha un
nuovo cavaliere in House of the Dragon, che sceglie
di legarsi con
Addam di Hull. Il drago è stato cavalcato da Laenor Velaryon
nella prima stagione e, dopo che Laenor ha simulato la sua morte e
ha lasciato Westeros, non è chiaro cosa sarebbe successo alla
creatura. È diventato un argomento di discussione importante nei
primi episodi della seconda stagione di House of the
Dragon, con Seasmoke che ha fatto alcune apparizioni e in
precedenza ha persino girato intorno ad Addam.
Rhaenyra Targaryen
è alla ricerca di cavalieri per alcuni dei draghi non reclamati,
tra cui Seasmoke. La sua scelta iniziale, Ser Steffon Darklyn,
viene purtroppo data alle fiamme e uccisa, ma Seasmoke stesso
provvederà a trovarsi un cavaliere, lo cerca e lo insegue. Il
finale di House of
the Dragon 2×06 non mostra apertamente che i due si siano
uniti, ma a ogni dubbio su quanto accaduto viene data risposta da
Fuoco & Sangue di George R.R.
Martin.
Addam ha avuto un’importanza
crescente in House of the Dragon 2
Proprio come in
Fuoco & Sangue,
Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seasmoke. Addam è
apparso poco nella serie, spesso insieme a suo fratello Alyn, prima
di legarsi con Seasmoke. Interpretato da Clinton
Liberty nel cast di House of the Dragon 2, Addam è un
maestro d’ascia che vive nel Driftmark e fa parte della flotta
della Casata Velaryon. Come confermato in precedenza, Alyn e Addam
sono i figli bastardi di Corlys Velaryon.
House of the Dragon
ha apportato alcune modifiche chiave al personaggio di Addam. Nel
libro, ha solo circa 15 anni quando viene presentato, mentre
apparentemente ha circa 20 anni nello show (Liberty ha 26 anni
nella seconda stagione). Il libro crea anche più mistero attorno ai
loro genitori, con alcuni che affermano che sono in realtà i figli
bastardi di Laenor, e altri sostengono che siano di Corlys.
Perché Seasmoke ha scelto Addam di
Hull dopo aver rifiutato Steffon Darklyn?
È solo a causa della sua relazione
con Laenor?
Il primo tentativo di
rivendicare Seasmoke, con Steffon Darklyn, non è andato molto bene,
per usare un eufemismo. Inizialmente il drago sembra accettare la
Cappa Bianca come suo nuovo cavaliere ma, man mano che Steffon si
avvicina, decide chiaramente di non farlo. Forse percepiva la paura
di Steffon, o che non era un Velaryon come il suo precedente
cavaliere; i pensieri e i sentimenti esatti dei draghi e il motivo
per cui scelgono determinate persone sono per lo più
misteriosi.
Ciò che è chiaro, però, è che
Seasmoke si interessa ad Addam da qualche tempo.
Il secondo episodio di questa stagione lo mostrava mentre
volava nel cielo sopra un Addam che osservava, suggerendo il loro
potenziale legame. Può darsi che ci sia qualcosa in Addam, che
sembra essere sinceramente rispettabile, che gli ricorda Laenor. Il
fatto che siano fratellastri aiuta sicuramente: se Seasmoke sente
la mancanza del suo ex cavaliere, allora Addam potrebbe essere la
scelta migliore.
Naturalmente, è ragionevole
chiedersi perché Addam e non Alyn, dato che quest’ultimo è stata un
po’ più prominente nello show. Ciò potrebbe essere semplicemente
dovuto al fatto che Addam è il più vecchio dei due, almeno in base
al libro. Ma forse questa scelta dipende dal fatto che mentre Alyn
è presentato come l’ideale erede di Corlys, a Addam resta un altro
ruolo importante da giocare. Non solo in termini di trama, ma anche
perché nella sua essenza Alyn è, come dice
Baela, “sale e mare“, il che significa che potrebbe
non essere destinato a legarsi con un drago.
Come mai Addam di Hull può
cavalcare un drago
Addam non è un Targaryen, almeno
non direttamente
Addam di Hull
Poiché Addam e Alyn sono i bastardi
di Corlys Velaryon, hanno una forte eredità valyriana nelle vene.
Apparentemente questo
è più che sufficiente perché Addam possa cavalcare un drago,
anche se gli stessi Velaryon non sono mai stati signori dei draghi
nell’Antica Valyria. È anche possibile che abbia qualche traccia di
sangue Targaryen, poiché loro e i Velaryon si sono sposati in
diverse occasioni nel corso dei decenni, quindi le loro linee di
sangue si sarebbero inevitabilmente mescolate.
L’idea alla base dei
semi di drago è che non è necessario un lignaggio Targaryen
immediato o diretto per cavalcare un drago, e Addam dimostra che è
vero. È possibile, tuttavia, che la questione vada più in
profondità: non è mai stato dimostrato al 100% che solo qualcuno
con sangue Targaryen, o anche solo Valyriano, possa cavalcare un
drago. Nel libro, c’è una ragazza, Nettles, che
rivendica un drago selvaggio chiamato
Sheepstealer, e non c’è conferma se abbia sangue
valyriano o meno.
Seasmoke che sceglie Addam
significa che Laenor Velaryon è morto?
È possibile che sia morto fuori
scena
La più grande crepa nel
legame di Seasmoke con Addam non è il sangue di quest’ultimo, ma
piuttosto lo status del precedente cavaliere del drago. Laenor
Velaryon è ancora vivo nella serie, a differenza dei libri in cui
muore effettivamente (nello stesso punto della storia). Ma è ancora
così?
È stato detto che Seasmoke sta
diventando irrequieto e Rhaenyra crede che gli “manchi il suo
legame”. È del tutto possibile che, dato che sono passati anni da
quando Laenor se n’è andato, abbia finalmente accettato che il suo
ex cavaliere non tornerà e abbia deciso di sceglierne uno nuovo.
Seasmoke e Laenor hanno trascorso anni insieme, quindi è naturale
che lui possa sentirsi solo. Ma potrebbe anche significare che
Laenor è morto?
Ancora una volta, sono passati anni,
quindi è possibile che Laenor sia stato ucciso fuori dallo schermo
(e, in realtà, non ci sarebbe alcun motivo per cui Rhaenyra o
chiunque altro lo venisse a sapere, dal momento che la maggior
parte lo crede già morto). Non è mai stato confermato se un drago
possa prendere un nuovo cavaliere quando l’altro è ancora vivo: o
la serie lo ha appena fatto, oppure Laenor è morto davvero questa
volta.
Seasmoke e Addam combattono nella
Danza dei Draghi?
Cosa riserva il futuro, secondo
Fuoco & Sangue
Addam potrebbe non essere
stato la persona che Rhaenyra intendeva scegliere per rivendicare
Seasmoke, ma funziona bene per i Neri. Dato che è già fedele a
Corlys, Addam combatterà per Rhaenyra nella Danza dei Draghi,
facendo volare il suo nuovo drago in molteplici battaglie. Ciò
includerà la Battaglia di Gullet, che è attesa per la stagione 3 di
House of the Dragon con vari
riferimenti.
Addam e Seasmoke aiutano anche
Rhaenyra a conquistare Approdo del Re, cosa che presumibilmente
avverrà nella terza stagione, e il drago verrà tenuto nella Fossa
del Drago e aiuta a proteggere la città. Successivamente,
combattono nella Seconda Battaglia di Tumbleton, coinvolgendo anche
draghi come Vermithor e Ali d’Argento. Resta da vedere quanto
House of the Dragon seguirà i libri, ma il futuro
riserva sicuramente grandi cose a Seasmoke e Addam.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06 dal titolo “Il
popolo”
House of the Dragon 2×06
(qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”) mostra
Alyn di Hull che si rade la testa, in una
scena molto importante della puntata che condivide con il fratello
Addam. C’è una ragione particolare per cui lo fa. Interpretata da
Abubakar Salim, Alyn si è unito al cast della
seconda stagione di House of the Dragon nei panni di una figura
enigmatica che viene dal Driftmark e ha salvato Lord Corlys
Velaryon. La sua storia non è stata approfondita fino a questo
momento, ma sappiamo che Corlys Velaryon sembra essersi interessato
a lui dopo che Alyn gli ha salvato la vita durante un conflitto
fuori campo avvenuto intorno alla fine della prima stagione. Ma
l’interesse del Serpente di Mare per Alyn va oltre.
Alyn di Hull è tra i tanti nuovi personaggi di
House of the Dragon 2 il cui scopo non è stato
ancora del tutto chiarito. Come suo fratello Addam e altri
personaggi
come Ulf e Hugh, sono stati lentamente integrati nel corso
degli episodi con solo piccoli accenni al loro scopo più ampio. Il
più grande indizio di Alyn viene mostrato nell’episodio 6, quando
lo vediamo radersi i capelli. Addam gli dice che non potrà
nascondere questa cosa per sempre, ma Alyn continua a radersi. A
cosa si riferisce?
Alyn di Hull si rade la testa per
nascondere i suoi capelli valyriani e la sua vera parentela
Alyn vuole nascondere i suoi
capelli argentati di Valyria
Se non è stato chiarito dal
particolare interesse di Corlys e dalle scene con Rhaenys Targaryen
su Driftmark, Alyn di Hull è il figlio bastardo
di Corlys Velaryon. Mentre Addam spera di ottenere
qualcosa dai suoi genitori e incoraggia Alyn ad abbracciare
l’improvviso interesse del Serpente di Mare nei loro confronti,
Alyn cerca di nascondere le sue origini valyriane. Un modo per
farlo è radersi i capelli, e nascondere così l’argento della sua
chioma, segno inequivocabile della sua origine.
Questo è particolarmente importante
per la narrativa di House of the Dragon ora che
Rhaenyra e Jacaerys sono specificamente alla ricerca di discendenti
delle linee valyriane. Ser Steffon Darklyn cerca di montare sul
drago Seasmoke perché ha un Targaryen tra i suoi antenati, ma non
riesce a stabilire il legame. Tuttavia, il finale di puntata
sottintende che Addam di Hull si è unito a
Seasmoke. Alyn e Addam sono i personaggi rimasti nella serie più
vicini al lignaggio valyriano.
Quando verrà rivelato in House Of
The Dragon che Alyn è il figlio di Corlys?
Corlys potrebbe aver legittimato
Alyn entro la fine della seconda stagione
Alyn, essendo il figlio di
Corlys, è fondamentale per la Danza dei Draghi. Un’importante
sottotrama stabilita durante la stagione è che Corlys è vecchio e
non ha un erede per la sua casa, cosa che mette a rischio l’eredità
di Velaryon, se dovesse morire in guerra. Parte dell’interesse di
Corlys per Alyn è che vede in lui l’opportunità di un nuovo erede
se riesce a legittimare il bastardo come un vero Velaryon. Con
Addam che rivendica Seasmoke, Corlys potrebbe annunciare
apertamente che Alyn e Addam sono suoi figli entro la fine della
stagione 2 di House of the Dragon.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Dopo l’esplosione della
guerra in Il drago rosso e il drago dorato, i
Neri e i Verdi fanno i conti con le rispettive debolezze:
così House
of the Dragon2×06, dal titolo “Il
popolo”, si confronta con i due grandi problemi che hanno
le fazioni in gioco.
Aemond, Reggente astuto e
spietato
L’episodio comincia a
chiarire in maniera inequivocabile qual è la debolezza dei
Verdi: il Re è moribondo e al suo posto governa il
Principe Reggente, un Aemond spietato e arrabbiato, che vuole
distruggere non solo gli avversari, ma anche il suo stesso
fratello. È profondissimo il suo risentimento nei confronti del
mondo e ora che ha il potere, non esiterà a esercitarlo,
cominciando con l’estromettere sua madre, la Regina Vedova, dal
Concilio Ristretto. Per Alicent questo significa perdere non tanto
il posto di potere quanto una posizione privilegiata per esercitare
quella temperanza di cui mancano tanto i suoi figli quanto tutti
gli altri uomini di potere con cui si confronta.
Il piano di Rhaenyra
Dalla parte dei Neri,
invece, la debolezza più grande è la scarsità di mezzi da guerra.
Come raccontato in Reggente, Rhaenyra ha i draghi ma non i
cavalieri, è isolata dalla terraferma come conseguenza della
battaglia di Riposo del Corvo, e non ha esercito. Dalla sua però
vede finalmente schierarsi Lord Corlys Velaryon
che assume il ruolo di Primo Cavaliere.
Questa investitura avrà
implicazioni interessanti alla luce del fatto che effettivamente
Lord Corlys ha dalla sua molte più mani vincenti per Rhaenyra di
quelle che lui stesso pensa. Forte di questa rinnovata alleanza,
Rhaenyra espone la sua idea dei Semi di Drago:
trovare tutti i discendenti di sangue Valyriano per provare a farli
legare ai draghi senza cavaliere che circondano Roccia di Drago. Il
primo prescelto è il nobile Ser Steffon, Cappa Bianca di lontana
discendenza Targaryen. Tuttavia il piano fallisce, a spese di
Steffon stesso, che muore carbonizzato dalle fiamme di Seasmoke, e
anche se Rhaenyra è sconvolta perché il suo piano ha causato la
morte di un fedele soldato, è chiaro che la narrazione sostiene la
sua teoria dei discendenti di Valyria, dal momento che il resto
dell’episodio si sofferma proprio su di loro, i “Semi di Drago”
conosciuti, che poi diventeranno (lo sa bene chi ha letto Fuoco e
Sangue) cavalieri di draghi dalla parte dei Neri.
I Semi di Drago
La puntata di
House of the Dragon 2×06 indugia
infatti su Addam di Hull (figlio illegittimo di
Lord Corlys), Hugh Hammer (figlio illegittimo di
un Targaryen) e Ulf il Bianco (forse figlio
bastardo di Baelon e quindi fratellastro di Viserys e Daemon). E
infatti nel finale dell’episodio vediamo un incontro ravvicinato
tra
Addam e Seasmoke: il giovane bastardo di Lord Velaryon
e il drago di Laenor Velaryon sono effettivamente affini e così i
due legheranno, più per scelta della bestia che dell’ignaro
cavaliere.
La politica entra in
guerra: “Il popolo”
Ma le rivelazioni della
puntata non finiscono qui. Uno dei nodi principali è senza dubbio
il malcontento che serpeggia ad Approdo del Re, contro
Aegon II. Su consiglio dell’abile Mysaria,
Rhaenyra decide di approfittare di questa situazione, da una parte
mettendo voci in città sulla crudeltà di Aegon, dall’altra inviando
segretamente scorte e derrate alimentari al popolo, chiaramente
inviate da lei: alla Baia delle Acque Nere
arrivano infatti molte piccole imbarcazioni cariche di cibo che
sfoggiano lo stemma della Regina: drago Rosso in campo Nero. La
relazione di Rhaenyra con quella che sembra diventata la sua più
fedele consigliera sembra poi complicarsi e arricchirsi di
significato, mentre all’ombra di Harrenhal, Daemon continua a fare
i conti con i propri incubi che questa volta prendono la forma del
defunto fratello, re Viserys.
House
of the Dragon2×06 mette in campo
degli elementi nuovi e interessanti per la serie HBO: innanzitutto
l’aspetto politico. È molto interessante il modo in cui il ruolo
del popolo (in genere tenuto in secondo piano perché è sempre più
interessante raccontare le corti che non le stradine) assume un
ruolo fondamentale per la causa di Rhaenyra, la quale, se da un
lato impara a usarlo come leva, dall’altro sembra davvero un
sovrano interessato al benessere della sua gente.
Daemon e Rhaenyra:
guardarsi allo specchio e voler essere l’altro
L’episodio segna anche un
punto di svolta per il rapporto tra la Regina Nera e suo marito/zio
Daemon. Entrambi rivolgono il loro pensiero all’altro, mettendo a
fuoco forse per la prima volta il vero senso della loro relazione.
Non si tratta di amore romantico, né di attrazione sessuale, i due
sono l’uno lo specchio dell’altra, nella misura in cui entrambi
vogliono essere l’altro e sanno che ciò non potrà mai accadere.
Rhaenyra ha sempre desiderato essere forte e addestrata alla
battaglia, considerata degna del comando, in pratica un uomo.
Daemon invece voleva semplicemente essere amato da suo fratello e
considerato all’altezza di essere il suo successore, desiderando
con ardore di diventare Re. E in questa manifestazione del suo
desiderio si nasconde un interessante riferimento di House
of the Dragon a Il Trono di
Spade.
Nel personaggio di Alys
River, che diventa una specie di consigliera per Daemon, ascoltiamo
di nuovo la frase secondo cui gli uomini più adatti al comando sono
coloro che non lo desiderano, come accadrà a Jon
Snow, e come accade anche a Rhaenyra, che in fondo non ha
mai desiderato il trono in sé, ma solo il diritto di essere
riconosciuta dal padre. E questo, in particolare, rende Daemon il
meno adatto a regnare: che sia questo il momento in cui il principe
abbandona la sua pretesa al trono e si riconcilia con la sua
moglie/nipote e Regina? Ancora una volta Rhaenyra e Daemon
affrontano un cammino simile che li spinge a legarsi a personaggi
in teoria inferiori ma nei quali loro riconoscono una affinità e
una saggezza che il resto del mondo non vede.
C’è un drago nella
Valle
House
of the Dragon2×06 si chiude con due
misteri legati ai draghi: il primo, effettivamente già risolto, è
l’identità del cavaliere di Seasmoke, evento per il quale sarà
interessante vedere poi la reazione di Lord Corlys. Il Serpente di
Mare dovrà fare i conti con la sua eredità e con i suoi figli
illegittimi, mentre sua nipote Rhaena, confinata a Nido
dell’Aquila, scopre che nella Valle c’è un altro
drago, grande e (ahimè) selvaggio. Chi lo reclamerà?
A soli due episodi dal finale di
stagione, House
of the Dragon conferma il suo elevatissimo valore
produttivo e il suo modo complesso e letterario di narrazione.
L’episodio non è testimone di grandi scene d’azione, tuttavia, per
chi ama il dramma politico e complottista, la serie continua a
rivelarsi uno scrigno di segreti e emozioni.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06
In House of
the Dragon2×06 (qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”),Lord Larys Strong sottrae una bevanda a Re Aegon
II, e c’è una connotazione specifica sulla motivazione del suo
gesto. Matthew Needham interpreta Larys Strong nel
cast di House of the Dragon, ed è uno
dei personaggi più discutibili dell’ensemble in termini di
motivazioni. Come Ditocorto o Varys ne Il Trono di
Spade, Larys Strong gioca al gioco
dell’informazione, apparentemente motivato dai propri fini. Ma con
questa scelta nell’episodio 6, sembra che nella sua mente ci sia
qualcosa di più della semplice autopromozione.
Dopo essere stato tradito da Aemond
Targaryen nella battaglia di Riposo del Corvo,
Aegon II è momentaneamente fuori servizio poiché i maestri della
Fortezza Rossa lo stanno curando per riportarlo in salute. Aemond
Targaryen governa il Concilio Ristretto e i Sette Regni come
principe reggente, prendendo decisioni affrettate e imponendo la
sua volontà. Aemond ha dimostrato di essere un guerriero per tutta
la stagione e, sebbene Aegon avesse una buona dose di impulsività e
imprevedibilità, era molto più facile da controllare per gli
adulti. Il finale della seconda stagione di House of
the Dragon, pone nuovi problemi per i Verdi.
Larys impedisce a Re Aegon di bere
il latte di papavero
Il latte di papavero è
l’antidolorifico di Westeros
Nell’universo di Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R.
Martin, il Latte di Papavero è una
pozione usata dai maestri per aiutare a lenire il dolore dei
pazienti che hanno subito lesioni. Nella prima stagione di Game
of Thrones, Robert Baratheon viene
trattato con il Latte di Papavero quando è in fin di vita e soffre
per la ferita infertagli dal cinghiale che poi lo avrebbe ucciso.
Nella prima stagione di House of the Dragon,
Viserys Targaryen assume costantemente Latte di Papavero per
aiutarsi a superare il suo dolore, ma durante questo periodo
Alicent Hightower governa al suo posto.
Il Latte di Papavero può alleviare
il dolore, ma così facendo offusca la mente. Larys Strong nega la
pozione a re Aegon perché non vuole che la mente del re venga
offuscata. Vuole che Aegon senta il dolore e ritorni al suo stato
d’animo naturale il più rapidamente possibile, o almeno il più
vicino possibile ad esso dopo le orribili ferite della
battaglia.
Larys Strong sta
cercando di aiutare re Aegon o di ferirlo in House of the
Dragon 2×06?
Larys Strong ha
più potere su Aegon che su Aemond, quindi vuole che il re sia
sano
In questo momento, Larys
Strong sta cercando di aiutare Aegon, ma si tratta di una decisione
egoistica. Larys ha molto più controllo quando Aegon è al potere
rispetto alla situazione attuale con Aemond come leader, quindi,
vuole che il re si riprenda e ritorni al suo posto di potere il
prima possibile. In generale, Larys sembra schierarsi con i Verdi
perché vede Aegon offrire al regno la massima stabilità potenziale,
nella quale probabilmente crede di poter prosperare. Le future
stagioni della serie continueranno a esplorare le sue
motivazioni.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
X-Men è uscito nel 2000 con recensioni
positive e numeri di incassi rispettabili, in un periodo in cui gli
studios hollywoodiani erano poco interessati a portare i supereroi
sul grande schermo. X-Men
2 fu un successo ancora più grande, ma le cose
cominciarono a precipitare con l’uscita di Conflitto finale (da quel momento in poi, ogni
buon film fu ampiamente oscurato da quelli cattivi). Tuttavia, per
i fan dei fumetti, c’è una cosa che nessuno di loro ha fatto bene:
i costumi!
L’intera squadra era vestita con
tute di pelle nera prive di personalità che, al di là del logo “X”,
ignoravano ampiamente i fumetti. Anche quando i Marvel Studios hanno reso le tute colorate dei
supereroi la norma,
Apocalypse le ha solo accennate, prima che la Fox tornasse
subito agli sforzi blandi di Dark
Phoenix, che ha portato a una nuova serie di perplessità tra i
fan.
Parlando ieri alla conferenza stampa
mondiale di Deadpool &
Wolverine, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige – all’epoca produttore associato
di X-Men – ha rivelato il vero motivo delle tute
di pelle nera. “C’erano dei dirigenti dello studio che sapevano
che Matrix era stato un grande successo e che Matrix aveva i
cappotti di pelle nera, quindi mettiamo i mutanti in tute di pelle
nera”, ha confermato Feige, rispondendo
a una domanda.
Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine in X-Men 2
Quando arriverano gli X-Men nel
MCU?
I film dedicati ai mutanti Marvel hanno
cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film
di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo
capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale
diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata
inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale
parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men
le origini – Wolverine, del 2011 X-Men:
L’inizio, del 2013 Wolverine
– l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016
Apocalisse,
del 2017 Logan:
The Wolverine e del 2019 Dark
Phoenix.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non
sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro
che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la
recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe
ormai sempre imminente.
La stella di Glen Powell è decisamente in ascesa dopo le
impressionanti interpretazioni in Top Gun: Maverick, Hit Man e
Twisters
(che è ora nelle sale), e l’attore, molto richiesto, ha ora acceso
le speculazioni sulla possibilità che sia in lizza per interpretare
Batman. I fan hanno infatti notato che
Powell ha recentemente iniziato a seguire su Instagram il co-CEO
dei DC Studios James Gunn e il regista di
The Brave and The BoldAndy
Muschietti, il che ha portato alcuni a chiedersi se
potrebbe essere in lizza per vestire i panni del Crociato
incappucciato nel prossimo film del DCU.
Potrebbe esserci qualcosa di vero? I
fan hanno notato questo genere di cose in passato e le loro teorie
sul casting si sono rivelate azzeccate, ma probabilmente è troppo
presto perché qualcuno sia effettivamente in lizza per il nuovo
Cavaliere Oscuro. Ciò non significa che non ci siano state delle
conversazioni, naturalmente, ma se questo ha a che fare con
The Brave and The Bold, diremmo che si tratta
più di un caso in cui Powell sta sondando il terreno per vedere se
c’è interesse.
Nonostante in precedenza avesse
dichiarato di non essere particolarmente interessato a interpretare
un supereroe, in una recente intervista Powell ha affermato di
essere “sempre stato un tipo da Batman”. “Darei
un’interpretazione selvaggia di Batman”, ha detto a GQ.
“Non sarebbe sicuramente un tono alla Matt Reeves –
probabilmente sarebbe più vicino a Keaton”. Non resta a questo
punto che attendere per scoprire se l’attore sia davvero in lizza
per il ruolo o meno.
Glen Powell e Adria Arjona in Hit Man – Killer per caso (2023).
Foto di Courtesy of Netflix
Tutto quello che sappiamo su
The Brave and the Bold
Parlando l’anno scorso dei piani dei
DC Studios per
The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è
l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di
Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo
l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato
cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo
figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato
sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di
Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi
giorni“.
Il co-CEO dei DC Studios, Peter
Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio
che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’
allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori
dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla
sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche
Rodo Sayagues, noto per aver firmato le
sceneggiature di
La casa,
Man in the Dark e Alien:
Romulus.
Jon Watts era noto
solo per aver diretto Clown e Cop Car quando i
Marvel Studios e la Sony Pictures lo hanno
assunto per dirigere Spider-Man:
Homecoming. Comprensibilmente, molti fan avevano delle
riserve riguardo a un altro regista “indie” che lavorasse al
franchise, in particolare dopo che Marc Webb aveva
avuto difficoltà con il franchise di The
Amazing Spider-Man. Fortunatamente, il regista ha superato
le aspettative e ha realizzato tre grandi successi commerciali e di
critica, ma sembra proprio che Spider-Man 4 non
sarà parte del suo futuro.
Dopo aver portato a termine con
successo Spider-Man:
No Way Home nel 2021 (impresa non facile viste le dimensioni
del progetto e la pandemia), Watts avrebbe dovuto iniziare a
lavorare al reboot di The
Fantastic Four dei Marvel Studios. Invece, ha scelto
di lasciare il film dopo aver dedicato ben mezzo decennio della sua
carriera al MCU. Il fatto che Watts abbia
accettato di occuparsi di quel film sembrava suggerire che non
avesse mai pianificato di tornare per Spider-Man
4, e da allora si vocifera che diversi nomi siano in corsa
per l’ambito lavoro.
Parlando con CinemaBlend, il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha ora confermato che Watts non
tornerà per il prossimo film da solista del web-slinger.
“Amiamo Jon. Jon ha fatto per noi tre dei migliori film di
Spider-Man di sempre”, ha detto Feige. “Ora ha molte cose
in ballo. Quindi probabilmente cercheremo qualcun altro, proprio
perché è impegnato”. Watts ha infatti in programma Wolfs, con
George Clooney e Brad Pitt, che uscirà nel corso dell’anno,
mentre la serie televisiva di Star
Wars, Skeleton
Crew arriverà probabilmente prima delle vacanze
natalizie.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi
che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin
(Fast & Furious), Drew Goddard (The
Cabin in the Woods) e, più
recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla
x Kong: The New Empire.
Per quanto riguarda i dettagli sulla
trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce
che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di
Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo
acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man:
No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta
aliena nei prossimi film degli
Avengers.
Spider-Man 4 non ha
ancora una data di uscita confermata.
Da quando Mahershala Ali è salito sul palco del
Comic-Con 2019 dei Marvel Studios per rivelare al mondo che
avrebbe interpretato Bladenel
MCU, le notizie positive sono state
davvero poche. Da allora, il progetto è stato sottoposto a diverse
riscritture della sceneggiatura e ha visto diversi registi firmare
e infine andarsene, insieme ad alcuni membri del cast del film.
Tuttavia, in una nuova intervista con BlackTreeTV, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è sembrato fiducioso che Blade
arriverà un giorno sul grande schermo.
Feige ha inoltre confermato che,
come i film di Wesley Snipe che l’hanno preceduto, anche
Bladedel
MCU sarà vietato ai minori.
Rispondendo a una domanda sulla classificazione del film, Feige ha
dichiarato: “Negli ultimi anni, abbiamo cercato di realizzare
questo film”. “Penso che la cosa più importante per noi
sia non avere fretta e assicurarci di fare il giusto film di
‘Blade’, perché ci sono stati alcuni grandi film di ‘Blade’ anni fa
ed erano tutti vietati ai minori. Quindi penso che sia intrinseco,
come Deadpool, al personaggio di Blade.”
Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della
Battaglia
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 6 di House of the Dragon 2
L’episodio 6 di House of
the Dragon 2 (qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il
popolo”), ha lasciato al pubblico moltissime
domande e situazioni in sospeso che richiedono una
spiegazione. La serie prequel della HBO sta
finalmente facendo progressi relativamente alle new entry del cast,
dimostrando come personaggi apparentemente minori come
Addam e Alyn saranno integrati nella narrativa centrale, mentre
il mondo che sta ancora assorbendo le conseguenze della battaglia
di Riposo del Corvo. La guerra ha raggiunto il suo culmine in
quella cruciale battaglia tra draghi, e i Neri e i Verdi stanno
ancora cercando di orientarsi in tutto ciò che è accaduto finora
nella Danza.
L’episodio 6 vede
Rhaenyra e Jacaerys iniziare la ricerca di nuovi cavalieri per
provare a domare i draghi non reclamati su Roccia di Drago. Steffon
Darklyn viene orribilmente bruciato vivo mentre cerca di montare
Seasmoke, costringendo Rhaenyra ancora una volta a chiedersi se la
sua strategia sia quella giusta. Daemon intanto sta ancora
impazzendo ad Harrenhal, perdendosi nelle sue visioni mentre rimane
nel castello infestato, cercando di radunare un esercito. Nel
frattempo, i Verdi sono sotto la nuova gestione del principe
reggente Aemond Targaryen, potenzialmente meno
gestibile dell’impetuoso re Aegon II.
Chi è il nuovo cavaliere di
Seasmoke?
Addam di Hull è il nuovo cavaliere di Seasmoke in Fire &
Blood
Il finale dell’episodio
mostra Rhaenyra che riceve la notizia che Seasmoke è stato visto
volare per le Crownlands con un nuovo cavaliere. La sua intenzione
con Steffon Darklyn era quella di far montare il drago che era
stato del suo primo marito, Lord Laenor Velaryon, dal suo fidato
cavaliere. Trai draghi non reclamati, Seasmoke sembrava più
desideroso di trovare un nuovo compagno umano. Quando il progetto
fallisce, a spese di Ser Steffon, Rhaenyra non era sicura di
riuscire a trovare un nuovo cavaliere di sangue valyriano che
potesse legarsi ai draghi. Tuttavia, il solitario Seasmoke sembra
trovare il suo cavaliere in Addam di Hull, che è stato introdotto
lentamente nel corso della stagione su Driftmark.
Addam di Hull viene visto pescare sulla riva
quando sembra essere attaccato da Seasmoke. All’inizio è
terrorizzato dall’enorme bestia, ma nei suoi ultimi momenti
dell’episodio, sembra rendersi conto che il drago non intende
fargli del male, suggerendo che ne possa diventare il cavaliere.
Addam diventa il dragoniere di Seasmoke in Fuoco &
Sangue, fonte del materiale originale dello show della
HBO, il che è appropriato, dato che è il figlio bastardo di Corlys
Velaryon. In precedenza, Seasmoke era stato cavalcato dal vero
figlio di Lord Corlys, Laenor Velaryon, prima che fosse messo da
parte dallo show nella prima stagione.
Perché Rhaenyra e Mysaria si
baciano
Mysaria fa appello al desiderio di
Rhaenyra di diventare regina
All’elenco dei
sorprendenti cambiamenti ai libri di House of
the Dragon 2 si aggiunge la “storia d’amore” di
Rhaenyra con Mysaria. Nel libro, Mysaria si avvicina a Rhaenyra
durante la Danza, sebbene la loro relazione non sia mai descritta
come qualcosa di più che strategica e politica. Rhaenyra e Mysaria
hanno dimostrato una notevole tensione sessuale all’inizio della
stagione, ma questa è la prima volta che sono state fisicamente
intime.
Per quanto riguarda Rhaenyra, il suo
desiderio per Mysaria sembra essere motivato da un sentimento di
potere. Mysaria è l’unica persona nella seconda stagione che le ha
parlato come una regina e ha espresso una sincera fiducia in lei,
ed è logico che Rhaenyra si rivolga a lei per avere intimità. Ma la
motivazione della Regina potrebbe anche risiedere nel suo desiderio
di superiorità su Daemon. Per quanto riguarda Mysaria, sembra
credere in Rhaenyra e vuole compiacerla, ma anche i suoi sentimenti
complessi nei confronti di Daemon potrebbero essere un fattore che
ne modifica le scelte.
Daemon si è davvero rivoltato
contro Rhaenyra?
La spiegazione delle paure del Re
Consorte
A partire dall’episodio 6 di
House of
the Dragon 2, le parole di Daemon ad Harrenhal sono di
tradimento nei confronti di Rhaenyra. Tuttavia, in realtà non si è
rivoltato contro di lei nei fatti. Daemon non ha fatto nulla per
danneggiare direttamente Rhaenyra, si è solo autodefinito re e ha
interrotto la comunicazione con lei per scatenare le sue
preoccupazioni. Daemon vuole che Rhaenyra gli chieda di tornare
perché vuole sentire che lei ha bisogno di lui. Nel frattempo,
Rhaenyra sta facendo del suo meglio per non stare al suo gioco e
manda Ser Alfred Broome a delegare al suo posto.
Le azioni di Daemon nella stagione 2
sono in linea con le sue motivazioni per aver rubato l’uovo di
drago nella stagione 1. Daemon affronta le sue emozioni
comportandosi in modo infantile e cercando di attirare l’attenzione
dall’altra parte, sia essa di Viserys o di Rhaenyra. Ma lei non sta
al suo gioco e Daemon si sta allontanando sempre di più, anche se è
probabile che le sia ancora fedele, poiché nel profondo c’è una
parte di Daemon che ha bisogno di lei tanto quanto lui vuole che
lei abbia bisogno di lui.
Alys Rivers ha ucciso Grover Tully
e la teoria del fantasma è stata smentita
Alys River ha ripulito la
situazione di Daemon nelle Riverlands
Grover Tully era l’anziano
Lord Supremo delle Terre dei Fiumi e l’unico in grado di radunare i
Signori dei Fiumi per unirsi alla causa di Daemon.
Nell’episodio 6 di House of
the Dragon 2, Ser Simon Strong suggerisce che
Alys Rivers abbia cercato di “guarire” Grover Tully, e la
reazione di Daemon che implica che Alys abbia sfruttato le sue
capacità per porre fine alla vita del vecchio signore. Ciò
significa che il nipote di Grover, Ser Oscar Tully, ora è
Lord Fondamentale delle Terre dei Fiumi. Daemon vede Oscar
come qualcuno che può controllare facilmente, e questo gli offre
una nuova speranza nell’assemblare il suo esercito.
Una teoria comune su
Alys Rivers suggeriva che in realtà fosse un fantasma o una
creazione del subconscio di Daemon, lì per torturarlo.
Nell’episodio 6, il fatto che Simon Strong la menzioni dimostra che
è una persona reale con alcune abilità magiche e vaghe, che le
consentono di ottenere informazioni attraverso visioni. Il suo
ruolo nelle visioni di Daemon non è ancora chiaro, ma ora sembra
che lo stia aiutando a metterlo sulla strada giusta per riunire le
Terre dei Fiumi dalla parte di Rhaenyra.
Spiegazione della visione di
Viserys di Daemon
Il conflitto emotivo di Daemon
della seconda stagione culmina nell’episodio 6
La
visione finale di Daemon ad Harrenhal vede Paddy
Considine tornare nei panni di re Viserys Targaryen. La
scena ripropone un momento della première della serie, in cui il
defunto re dice a Daemon che avrebbe dichiarato Rhaenyra sua erede.
Questa decisione è stata presa dopo che Daemon è stato sentito
riferirsi al figlio morto di Viserys come “Erede per un
giorno“, il che era gravemente offensivo.
La
visione mostra il profondo rammarico e la paura di Daemon nei
confronti di suo fratello, fungendo da culmine dei conflitti
interni di Daemon per questa stagione. La storia della serie di
Daemon parla del suo complesso di inferiorità nei confronti di
Viserys e di come il suo costante desiderio di potere lo abbia
portato a deludere continuamente suo fratello. In questo momento
Daemon si rende conto di non aver mai avuto la stoffa per diventare
l’erede di suo fratello e di volere in fondo tornare a schierarsi
dalla parte di Rhaenyra, allineando così il suo percorso a quello
della sua controparte letteraria.
Cosa aspettarsi da House Of The
Dragon Stagione 2, episodio 7 (qui
il trailer)
I Neri potrebbero ottenere un nuovo
cavaliere dei draghi nell’episodio 7
Il momento più importante
che il pubblico dovrebbe aspettarsi dal prossimo episodio, il
penultimo di stagione, è lo scontro di Rhaenyra con
Addam di Hull, che ora cavalca Seasmoke. Clip di questa scena
sono state mostrate nei trailer della seconda stagione, e questo
potrebbe rivelarsi un momento di speranza per Rhaenyra poiché
potenzialmente ottiene un nuovo alleato. Questo incontro avrà un
ulteriore sviluppo verso la Semina dei Semi, dove altri discendenti
di Valyriani potranno farsi avanti per rivendicare i propri
draghi.
Per quanto riguarda Daemon, le sue
visioni si stanno concludendo e la morte di Grover significa che
può finalmente completare il suo arco narrativo ad Harrenhal e
nelle Terre dei Fiumi, riunendo le sue forze per combattere
l’avvicinarsi dell’esercito dei Lannister. Per quanto riguarda i
Verdi, potrebbero essere trascinati in un conflitto con l’esercito
delle Terre dei Fiumi, soprattutto ora che Aemond e Criston Cole
stanno iniziando a non essere d’accordo sulla strategia militare da
seguire. Gli episodi finali della seconda stagione di
House of
the Dragon potrebbero vedere un po’ più di azione
prima che tutto sia finito.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Dobbiamo prepararci a una lunga
attesa per vedere come si svolgerà la fase 2 del piano diabolico di
Homelander e Sister Sage per l’America. L’attore Karl Urban ha confermato che la stagione
finale di The
Boys non inizierà a essere trasmessa in streaming
prima del 2026 in un post sul suo account Instagram. “Lavorare con
l’illustre Jeffrey Dean Morgan è stata la parte migliore della mia
giornata ogni giorno. Questo è tutto @theboystv per ora gente. Ci
vediamo tra … 2 anni (vorrei fosse prima) per la stagione finale su
Prime Video”, ha scritto Urban.
Con la conclusione della quarta
stagione dello show, The
Boys si è definitivamente allontanato dal materiale di
partenza (una serie di fumetti Dynamite del 2006 di Garth
Ennis e del disegnatore Darick
Robertson), il che significa che a questo punto nessuno sa
come si concluderà la serie. Per quanto riguarda il motivo per cui
si concluderà con la quinta stagione, però, il creatore della serie
Erik Kripke ha precedentemente dichiarato: “In parte si tratta
di una stupida cosa da sceneggiatori, ma tre e cinque sono i grandi
numeri magici per la scrittura”.
Karl Urban è Butcher nella quarta stagione di The
Boys
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast di The
Boys vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la
quarta stagione anche Susan Heyward,
Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer
si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James
Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig
Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed,
Meredith Glynn e Michaela Starr. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Il trailer dell’episodio 7 di
House
of the Dragon 2 anticipa gli
eventi del penultimo episodio di questa stagione. La morte di
Rhaenys e Meleys nella battaglia di Riposo del
Corvo segna una grave perdita per i Neri, con la regina
Rhaenyra che perde un prezioso membro del suo ristretto consiglio e
un drago testato in battaglia.
Durante il finale dell’episodio 5 di
House
of the Dragon 2, Jace e Rhaenyra
escogitano un piano per cambiare le sorti della guerra trovando
altri con sangue valyriano per rivendicare i draghi senza cavaliere
su Dragonstone, tra cui Vermithor, Ali d’Argento e Seasmoke, e
quest’ultimo viene reclamato alla fine dell’episodio sei. Ma da
chi?
Ecco il trailer del settimo e penultimo episodio di House of
the Dragon 2:
Nel video assistiamo anche a una
inedita Alicent che potrebbe tentare un atto disperato pur di
salvare i Verdi e il trono, mentre l’agitazione di Daemon si fa
sempre più palpabile.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Tutto quello che c’è da sapere su
House of the Dragon
Basata sul libro di Martin “Il
Trono di Spade“, “Fire & Blood“, “House
of the Dragon” segue la dinastia Targaryen nel
continente fittizio di Westeros. Si svolge quasi 200 anni prima
degli eventi di “Il
Trono di Spade” e circa 100 anni dopo che i Targaryen
hanno unito i Sette Regni.
Il cast della seconda stagione di
“House
of the Dragon” comprende Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve
Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya
Mizuno, Rhys Ifans, Harry Collett, Bethany
Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e
Matthew Needham.
Le new entry della seconda stagione
annunciate in precedenza sono Abubakar Salim nel
ruolo di Alyn di Hull, Gayle Rankin nel ruolo di
Alys Rivers, Freddie Fox nel ruolo di Ser Gwayne
Hightower, Simon Russell Beale nel ruolo di Ser
Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam
di Hull, Jamie Kenna nel ruolo di Ser Alfred
Broome, Kieran Bew nel ruolo di Hugh, Tom
Bennett nel ruolo di Ulf, Tom Taylor nel
ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan nel
ruolo di Ser Rickard Thorne.
La HBO sta attualmente lavorando
alla seconda serie prequel di “Game of Thrones“,
“Knight of the Seven Kingdoms“, basata sui personaggi di
Ser Duncan the Tall e del suo scudiero Egg, presenti nei libri
“Tales of Dunk and Egg” scritti da Martin. L’autore ha
anche annunciato questa settimana che un nuovo episodio pilota per
la serie spinoff, “Ten Thousand Ships” è stato scritto
dalla drammaturga premio Pulitzer Eboni Booth,
anche se la HBO ha rifiutato di commentare se il progetto fosse in
fase di sviluppo.
Mettere insieme una “mitologia
di riferimento di grande calibro, 85 anni di storia editoriale, 33
film, 12 serie tv” è stata questa la missione di Wendy
Jacobson produttrice di Deadpool &
Wolverine, il nuovo film MCU che arriva nelle sale il 24
luglio e che vede per la prima volta il Mercenario
Chiacchierone e il Mutante Artigliato
fare squadra, contro ogni previsione.
Deadpool & Wolverine, una
mitologia di 33 film e 12 serie tv
In occasione della conferenza stampa
internazionale del film, Ryan Reynolds ha raccontato la genesi del
progetto e la ricerca del modo giusto per traghettare il suo
Deadpool vietato in casa Disney, dopo la fusione
con Fox. Ma il produttore, sceneggiatore e
protagonista ha spiegato che il merito non è suo: “Non credo di
dovermi prendere il merito, vedere Hugh con il costume giallo
interpretare Wolverine accanto a me come Deadpool era uno dei
desideri che esprimi a una stella cadente, e il mio pitch alla
Marvel era molto diverso, pensavo a
un primo atto dal punto di vista di Deadpool, un secondo atto da
quello di Wolverine e un terzo atto oggettivo. Ma Kevin Feige ha
detto di no. Avevo anche pensato a un pitch in cui Deadpool
interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi, ma alla
Disney me l’hanno bocciato (ride). Il primo pitch era quello, ma
poi Hugh ha chiamato ed è stato… lascerò che sia lui a
raccontarlo.”
Cosa ti ha fatto pensare
che saresti tornato nei panni di Wolverine?
“Ero al verde, sai… il teatro
(ride). La verità è che quando ho detto che avrei smesso con Logan
era vero, lo avevo annunciato prima che il film uscisse. E poi dopo
averlo detto, ho visto il primo Deadpool, era il 2016… e dopo 15
minuti dall’inizio del film ho pensato: ‘Ops, forse avrei dovuto
guardare prima questo’. Ho visto immediatamente in che modo questi
due personaggi potevano funzionare. Volevo che questi due antieroi
lavorassero insieme e sapevo che c’era un nuovo film nell’aria.
Quando ho avuto l’illuminazione stavo guidando, ho accostato sul
ciglio della strada, chiamato Ryan e gli ho detto: ‘Voglio farlo.
Ti prego, voglio farlo davvero’. Ricordo anche la data, era il 14
luglio 2024.”
Da quel momento il progetto è quasi
venuto su da solo, con Kevin Feige che ha
accettato di portare sullo schermo Deadpool &
Wolverine insieme e Shawn Levy già
assunto come regista e sceneggiatore. “Scrivere un film del
genere – spiega Reynolds – non è come scrivere una
commedia divertente, devi scrivere un film che funzioni anche
emotivamente.”
Alla ricerca del tono giusto per
Deadpool & Wolverine
Il segreto, per Shawn
Levy, era indovinare il tono giusto per il film: “La
nostra Stella Polare era rimanere fedeli ai personaggi, a quello
che era giusto per Wade e quello che invece era giusto per Logan,
ma veramente la magia di questo film si è sviluppata non solo
quando abbiamo messo insieme questi due personaggi ma anche questi
due attori. E quello che è stato visto finora è principalmente
divertente, ma la verità è che il film parla di amicizia e
raggiunge dei posti molto commoventi. Credo che la componente
emotiva del film possa essere l’aspetto più insolito. In alcuni
casi sembrava davvero di vedere Ryan e Hugh che parlavano tra
loro.”
“Considerate che un monologo di
questo film contiene più parole di un intero altro film di
Wolverine per me.” è intervenuto Hugh Jackman. “E’ stato così rinvigorente
interpretarlo di nuovo, per me, e credo che siano stati tutti
estremamente bravi a scriverlo, dimostrando grande amore non solo
per Wolverine, ma anche per tutti gli altri personaggi.”
Emma Corrin, la
giovane Diana di The
Crown, interpreta Cassandra Nova, la villain della
storia: “Presto il volto a una donna che sa bene che cosa
vuole, sa essere determinata. Mi colpisce il suo stile, il percorso
di trasformazione che abbiamo portato avanti. Ha una sua
gestualità, un modo di muoversi, di porsi. Riserverà grandi
sorprese. Credo che sia l’eroina della sua stessa storia.
Ovviamente non si considera la cattiva, penso che faccia
esattamente quello che vuole quando vuole, provandoci gusto. È
stato incredibile, soprattutto le protesi alle mani mi hanno
permesso di esprimere al meglio i poteri di Cassandra, i quali
essendo di natura mentale passano soprattutto attraverso i
gesti”.
Ma che cosa ha significato
dirigere questi due interpreti per Shawn Levy?
“Avevo diretto Hugh Jackman in
Real Steel e Ryan Reynolds in Free Guy, ma qui sono
diventati il rosso e il giallo, Deadpool e Wolverine. Mi sono
scoperto un fan di quello che incarnavano. Sono stato cineasta e
spettatore. Ed è stato divertente impazzire dentro, per il fatto
che avevo davanti delle icone, e fuori apparire professionale e
autorevole. Raccontare dei personaggi iconici ancorandoli
fortemente alla realtà era un’esperienza succulenta.”
E come Levy, gli spettatori di tutto
il mondo si avvicinano all’appuntamento con Deadpool &
Wolverine con circospezione ma anche con il cuore gonfio
di emozione e aspettativa perché sanno che assisteranno a un
incontro agognato e auspicato, che sarà certamente epico.
Deadpool &
Wolverine arriva al cinema il 24 luglio distribuito da
The Walt Disney Company Italia.
House of
the Dragon ha costruito Daemon e
Aemond Targaryen come due personaggi incredibilmente
simili, sollevando la domanda su cosa si stanno sviluppando tutte
le loro somiglianze. Interpretati rispettivamente da Matt
Smith ed Ewan Mitchell, Daemon e Aemond
sono due dei principali artefici della Danza dei Draghi. Finora
nella stagione 2, non sarebbe errato affermare che la trama di
Aemond è stata la più avvincente, il suo ruolo nel finale
dell’episodio 4 lo ha visto salire sul Trono di Spade come principe
reggente.
Al contrario, Daemon ha trascorso
gran parte del suo tempo in House of
the Dragon 2 perseguitato dalle
visioni di Harrenhal. La lealtà di Daemon verso Rhaenyra, così come
la sua miriade di altre questioni complesse, vengono esplorate
attraverso il filtro ultraterreno del castello più antico di
Westeros. Anche se Daemon e Aemond non potrebbero avere a che fare
con situazioni più diverse al momento, la serie continua a legarli
inspiegabilmente insieme.
Daemon e Aemond sono entrambi
secondogeniti che vogliono diventare re
I due Targaryen non hanno avuto
fortuna con la linea di successione
Uno dei legami più
importanti tra Daemon e Aemond riguarda le rispettive
rivendicazioni al Trono di Spade. Daemon è il fratello minore del
defunto re Viserys, interpretato da Paddy
Considine nella prima stagione di House of
the Dragon. Gran parte del dramma che si è svolto tra
i due fratelli nella prima stagione riguardava il desiderio di
Daemon di salire al Trono di Spade. Tuttavia, poiché Daemon è nato
come secondo figlio di Baelon il Coraggioso, Viserys è stato votato
re di Westeros al Gran Consiglio. Daemon è cresciuto credendo che
il trono fosse un suo diritto di nascita, qualcosa che Aemond in
qualche modo condivide.
Aemond, come Daemon, è un secondo
figlio.
Aegon II, Aemond, Dareon e Helaena sono i figli di re
Viserys e Alicent Hightower. Essendo il più
anziano, Aegon succede al Trono di Spade, dando il via alla Danza
dei Draghi e lasciando Aemond come uno dei principi di Westeros.
Detto questo, Aemond ha mostrato forte desiderio per la corona,
orchestrando persino un modo per diventare principe reggente
ferendo Aegon e governando al suo posto.
Daemon e Aemond hanno relazioni
familiari complesse
Il desiderio della corona fa sì che
Daemon e Aemond abbiano connessioni complicate
Come spesso accade con i
Targaryen, i legami familiari sono complicati. Daemon e Aemond non
sono diversi, anche se entrambi sembrano avere rapporti
particolarmente complessi con il fratello e la madre. Per Daemon,
il desiderio di essere re al posto del fratello più mite spesso
vedeva i due in contrasto. Raramente andavano d’accordo, con
Viserys che non sapeva come gestire il temperamento di Daemon e
Daemon in lizza per il potere. Indipendentemente da ciò, i due si
amavano, come evidente dal dolore di Daemon per la morte di Viserys
e dall’aiuto che gli ha offerto in una delle scene più belle della
prima stagione.
La relazione di Aemond e Aegon è
simile. I due hanno chiaramente rispetto e amore l’uno per l’altro,
eppure Aemond è disposto a indebolire Aegon e potenzialmente anche
a ucciderlo pur di salire sul Trono di Spade. Per quanto riguarda i
loro legami materni, Aemond desidera un amore che Alicent non ha
mai offerto a nessuno dei suoi figli, come evidenziato dalla sua
devozione a una prostituta che lo tratta più come un figlio che
come un cliente. Per quanto riguarda la relazione di Daemon con sua
madre Alyssa, lei morì quando lui era giovane, ma una visione
inquietante nella stagione 2 ha portato alla ribalta queste
complicazioni.
Daemon e Aemond sono entrambi
impegnati a ottenere ciò che desiderano
La dedizione di entrambi i
Targaryen nel raggiungere ciò che vogliono è evidente
Per quanto riguarda la
personalità, Aemond e Daemon hanno una spinta simile nel realizzare
i loro desideri. Aemond lo ha dimostrato con le sue azioni a Riposo
del Corvo quando ha ferito Aegon ed è riuscito a diventare principe
reggente, anche se resta da vedere per quanto tempo Aegon resterà
fuori gioco. Ciononostante, Aemond ha dimostrato di essere disposto
a fare tutto il necessario per raggiungere i suoi obiettivi.
Anche Daemon ha questa spinta, come
mostrato nella stagione 1. Dall’uccidere la sua prima moglie per
assicurarsene una più vicina alla famiglia reale, fino alla
proposta di sposare sua nipote per diventare re consorte, Daemon
non ha paura di commettere atti moralmente discutibili per
promuovere i suoi scopi. La stagione 2 di House of
the Dragon continua così, con Daemon che vola via
da Rhaenyra e prende il suo castello, incoronandosi re e costruendo
il proprio esercito, solo per avere una parvenza del potere che
desidera.
Daemon e Aemond sono entrambi molto
sicuri di sé
Né Daemon né Aemond si sforzano
troppo
I tratti di personalità
simili tra Daemon e Aemond si estendono ancora più in profondità,
cosa dimostrata dal fatto che entrambi sono personaggi silenziosi,
conniventi e intriganti. Daemon e Aemond raramente vengono mostrati
eccessivamente rumorosi, arrabbiati o addirittura gioiosi. Invece,
tengono sotto controllo le loro emozioni e spesso guardano da bordo
campo, osservando tutto ciò che li circonda.
Questo è ciò che rende sia Daemon
che Aemond efficaci nel gioco del trono. Sebbene siano
indubbiamente formidabili in battaglia, tendono a non avere
esplosioni emotive che mostrino le loro carte. A differenza di
Aegon, che ha distrutto il modello di suo padre o ha appeso gli
acchiappatopi, o Rhaenyra, che spesso esprime il suo scontento per
essere rimasta bloccata a Roccia del Drago, Aemond e Daemon sono
silenziosi nelle loro reazioni emotive, formando un’altra
sorprendente somiglianza tra zio e nipote.
Daemon e Aemond sono entrambi
feroci guerrieri
La loro abilità marziale è allo
stesso livello
Nei numerosi trailer
della seconda stagione di House of
the Dragon è stato seminato uno scontro tra
Daemon e Aemond. Si può sentire Aemond affermare: “Mio zio è
una sfida che accetto volentieri. Se osa affrontarmi.” Ciò
mette in luce le somiglianze tra i due come guerrieri. Daemon è
senza dubbio più forte, poiché ha combattuto in molte battaglie ed
è spesso considerato uno dei migliori spadaccini di Westeros a
questo punto della sequenza temporale.
Sebbene Aemond non abbia molta
esperienza di combattimento, la sua abilità è evidente. Aemond ha
trascorso molto tempo ad allenarsi da bambino a causa del modo in
cui veniva preso di mira dai suoi coetanei, facendolo diventare un
formidabile guerriero. La minaccia principale dalla parte dei Verdi
è Aemond, insieme a Criston, mentre Daemon è visto come il
combattente più forte dalla parte dei Neri, dimostrando ancora una
volta di essere speculari.
Daemon e Aemond cavalcano due dei
draghi più grandi e potenti di Westeros
Il livello di minaccia di Daemon e
Aemond supera la loro forza come guerrieri
Andando oltre l’abilità
dei due con le spade, Daemon e Aemond hanno un’altra somiglianza
nei loro compagni bestiali. Gran parte del potere psicologico di
Aemond su Westeros deriva dal fatto che cavalca Vhagar, il più
grande drago della serie. Vhagar è vecchia, provata in battaglia e
mortale, come dimostrato dalla sua sconfitta di Lucerys a bordo di
Arrax e di Rhaenys su Meleys. In quanto tale, Vhagar è considerato
il drago più potente del regno.
Per quanto riguarda Daemon, cavalca
Caraxes. Sebbene Caraxes sia un po’ più piccolo di Vhagar, è ancora
uno dei draghi più grandi di Westeros dopo la morte di Meleys. Allo
stesso modo, Caraxes ha combattuto in molte guerre, dalla Quarta
Guerra di Dorne alla Guerra per le Stepstones. Come Aemond, gran
parte del fattore paura che incute Daemon deriva dalla forza di
Caraxes.
Daemon e Aemond hanno somiglianze
visive
I due Targaryen sembrano
addirittura uguali
Anche ignorando il
sottotesto e la personalità, Daemon e Aemond si somigliano molto.
Nessuno dei due personaggi è raffigurato come eccessivamente largo,
tozzo o muscoloso, ed entrambi hanno corporature più snelle e agili
rispetto a personaggi come Hugh Hammer di House of
the Dragon o il Mastino di Game of
Thrones. Inoltre, Daemon e Aemond sono simili nel viso con
lunghi capelli biondi.
Queste connessioni fisiche sono
state anche scritte nello show. Una delle prime visioni di Daemon
ad Harrenhal lo vedeva inseguire Aemond attraverso le sale del
castello. Solo più tardi viene rivelato che la visione proiettava
Daemon, mentre indossava i vestiti e la benda sull’occhio di
Aemond.
Daemon e Aemond hanno nomi molto
simili
George R. R. Martin ha tracciato
una linea chiara tra il principe e suo zio
Una delle somiglianze
certamente più sciocche, ma comunque prevalenti, tra Daemon e
Aemond proviene dallo stesso George R. R. Martin.
Naturalmente, Martin ha delineato molti dei tratti caratteriali di
Daemon e Aemond quando sono stati creati per Fuoco e
sangue, il prequel della serie di libri Cronache del
ghiaccio e del fuoco che descrive dettagliatamente la storia dei
Targaryen mostrata in House of
the Dragon. Durante la creazione iniziale dei
personaggi è nata una somiglianza.
Sia Daemon che Aemond hanno nomi
incredibilmente simili. Aemond è semplicemente la parola Daemon,
solo con la prima lettera spostata alla fine.
Daemon e Aemond hanno entrambi
problemi di relazione
Nessuno dei due ha legami romantici
particolarmente felici
Non sono solo i rapporti
familiari di Daemon e Aemond ad essere problematici, ma anche
quelli romantici. Non è mai stato dimostrato che Aemond abbia un
forte legame romantico nella serie, ma ritorna invece ad assumere
ripetutamente la stessa prostituta. Come accennato, questa
prostituta si comporta in modo più materno di quanto si potrebbe
pensare, dimostrando che Aemond ha problemi relazionali di fondo
che vanno di pari passo con i suoi legami familiari. Una teoria
comune è che anche Aemond abbia rapporti sessuali con sua sorella
Helaena, come fa Aegon, sebbene ciò non sia stato dimostrato.
Sebbene Daemon abbia dimostrato di
avere numerose relazioni romantiche, nessuna di loro sembra
particolarmente ricca di romanticismo. Daemon ha ucciso la sua
prima moglie, Rhea Royce, prima di passare a Laena Velaryon. Quando
gli viene chiesto se ama Laena, Daemon afferma: “Eravamo
abbastanza felici”. Dopo la morte di Laena, Daemon sposa
Rhaenyra, una relazione che viene mostrata come tesa il più delle
volte. Sebbene Daemon possa avere relazioni più vere e proprie di
Aemond, è sicuro dire che sono simili in quanto nessuno dei due ha
legami romantici particolarmente felici.
SEGUONO IMPORTANTI SPOILER SU FUOCO E SANGUE
Daemon e Aemond muoiono entrambi
nella stessa battaglia
Queste numerose somiglianze si
collegano al destino condiviso di Daemon e Aemond
Tutte queste somiglianze
tra Daemon e Aemond sollevano naturalmente la
questione di cosa significhi tutto ciò. In un mondo come Westeros,
così pieno di destino, profezia e fato, il set-up del Daemon e
Aemond in House of
the Dragon prefigura la loro battaglia finale.
Verso la fine della Danza dei Draghi, la rivalità inespressa tra
Aemond e Daemon raggiunge il culmine nella Battaglia sopra l’Occhio
degli Dei. I due si incontrano nel cielo sopra il grande lago di
Westeros, Daemon a bordo di Caraxes e Aemond a cavallo di
Vhagar.
La battaglia è descritta come una
delle più impressionanti in termini di puro spettacolo in
Fuoco e sangue, a causa dello scontro tra due dei
draghi più potenti del regno. Dopo una battaglia nei cieli, i due
draghi vengono gravemente feriti e iniziano a cadere sulla Terra.
Daemon salta dalla sua cavalcatura, pugnalando Aemond attraverso
l’altro occhio, uccidendo il principe. Mentre i draghi si
schiantano al suolo, anche Daemon viene ucciso, e questa sorte lega
insieme lui e Aemond, non solo nella vita, come dimostrato dalle
evidenti somiglianze di House of
the Dragon, ma anche nella morte.
Nell’episodio 5,
Reggente, di House of
the Dragon 2 sembra esserci un
indizio che mina il relativo lieto fine di Baela
Targaryen, la cui storia del libro si conclude in modo
leggermente più felice rispetto ad altri personaggi Targaryen.
Pochissimi personaggi importanti riescono a uscire vivi dalla Danza
dei Draghi, e ancora meno ricevono quello che potrebbe essere
considerato un lieto fine. Dopotutto, la Danza dei Draghi, alla
fine senza vincitori, termina con la morte della maggior parte
della Casa Targaryen, la scomparsa di quasi tutti i draghi e una
significativa perdita di potere della famiglia.
Mentre la svolta inaspettata
riservata al personaggio di Laenor Velaryon che sopravvive (mentre
in Fuoco & Sangue muore) gli dà un finale senza
dubbio felice, dato che fugge a Essos e vive nell’anonimato, Baela
Targaryen ha uno dei destini più prosperi dei personaggi di
House of
the Dragon dopo la guerra. Tuttavia, sembra che
questo non accadrà, alla luce della conversazione tra Baela e
Corlys nell’ultimo episodio. Rifiutando la proposta di Corlys di
renderla l’erede di Driftmark e affermando che non è quello che
vuole, il futuro di Baela appare molto più deludente, rispetto a
quello che le succede in Fuoco & Sangue.
Perché Baela rifiuta l’offerta di
Corlys di diventare l’erede di Driftmark in House Of The
Dragon
Il sangue Targaryen di Baela scorre
forte
Come afferma Baela in
House of the Dragon stagione 2, episodio
5, “Sono sangue e fuoco. Il Driftmark deve passare al sale e al
mare”. Il cuore e le passioni di Baela risiedono nel cavalcare i
draghi, nei cieli e in un carattere focoso, non in mare su una
barca. Baela sa poco del mare e preferirebbe trascorrere il suo
futuro pattugliando i cieli e volando su Moondancer, vivendo come
un cavaliere di draghi Targaryen. In questo modo, Baela rivela di
assomigliare tanto sia a sua madre, Laena, che a suo padre, Daemon,
le cui vite trascorrono su dorso di drago come reali dei Targaryen
piuttosto che come marinai del Driftmark.
Baela non disprezza le passioni di
suo nonno né rifiuta la sua eredità Velaryon, ma rifiuta l’offerta
di Corlys perché sa di non essere la persona giusta per essere la
Signora delle Maree. Se fosse cresciuta preferendo navigare in
barca a vela piuttosto che volare, allora Baela sarebbe stata la
scelta perfetta per succedere a Corlys nel Driftmark. Per non
parlare del fatto che è fidanzata con l’erede al Trono di Spade, il
principe Jacaerys Velaryon, l’obiettivo di Baela è quello di
portare avanti l’eredità di Casa Targaryen e le usanze di coloro
che hanno fuoco e sangue che scorrono nelle loro vene.
Baela Targaryen finisce per essere
la moglie del Signore delle maree dopo la morte di Corlys
(nonostante non lo voglia)
Baela sposa Alyn Velaryon e rimane
prevalentemente nel Driftmark
Purtroppo, Fuoco
& Sangue rivela che questo finale ottimista non è
esattamente ciò che accade a Baela. Invece, finisce per trascorrere
il suo futuro a Driftmark, ma come moglie del Signore delle Maree
non come Signora delle Maree regnante. Il principe Jacaerys
Velaryon muore nella Danza dei Draghi durante la Battaglia della
Gullet, mentre Baela viene tenuta prigioniera dal re Aegon II
Targaryen a Roccia del Drago. Dopo la guerra, il giovane figlio di
Rhaenyra, Aegon III Targaryen, sale invece al Trono di Spade,
mentre Baela rimane senza drago a causa della morte di
Moondancer.
Quando i reggenti di Aegon III
decidono che Baela ha bisogno di sposare un corteggiatore
politicamente vantaggioso, lei fugge da Approdo del Re nel
Driftmark e sposa suo zio Alyn Velaryon, che diventa il Signore
delle Maree dopo la morte di Corlys. Sebbene Fuoco &
Sangue si estenda solo ai primi cinque anni dopo la Danza
dei Draghi, Baela rimane in gran parte a Driftmark e ha due figli
con Alyn. Pertanto, anche se non voleva una vita a Driftmark nella
serie, questa diventa in un certo senso tragicamente la sua
realtà.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Sembra che il team di produzione
dietro Deadpool &
Wolverine stesse tenendo nascosta una grande
sorpresa fino all’uscita del
trailer finale. Una rapida ripresa ha rivelato che
Laura/X-23 di Dafne Keen tornerà nel film. Recentemente,
Inverse ha incontrato la produttrice di Deadpool &
WolverineWendy Jacobson
(She-Hulk, San Andreas) per discutere della
rivelazione e di come si sono svolte le riprese sul set.
Riguardo al ricongiungimento di
Laura con Wolverine di Hugh Jackman,
Jacobson ha condiviso: “È interessante perché cameo è una
parola che in realtà non diciamo nel nostro film. Per noi ogni
personaggio è puramente guidato dalla trama. Se qualcuno si
presenta, ha un arco narrativo. L’arrivo di Dafne conferisce al
film una vera intensità e risonanza emotiva. Devo dire che la cosa
più bella da parte dei realizzatori è stata vedere Dafne e Hugh
vedersi per la prima volta prima di iniziare le riprese. Sono
abbastanza sicuro che non si vedessero da diversi anni. Lei era
solo una ragazzina quando hanno girato quel film e ora è adulta,
quindi è stato davvero bello vederli riconnettersi.”
Senza addentrarsi troppo nel
(potenziale) territorio degli spoiler, la teoria prevalente è che
Wolverine che fa squadra con Deadpool nel film sia una variante di
Logan del 2017, uno che non è riuscito a fermare
X-24 e i Reavers dal portare a termine il piano nefasto di
Transigen.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Una sottile interazione tra Alys Rivers e Daemon Targaryen nell’episodio 5,
Reggente, di House of the Dragon 2, anticipa
un mistero riguardo a Aemond Targaryen lasciato in sospeso dal libro
Fuoco e Sangue di George R.R.
Martin. Sebbene sia ancora difficile definire le sue vere
abilità soprannaturali e le sue origini, Alys Rivers (Gayle Rankin) di
House of
the Dragon 2 è sicuramente tra i
personaggi più misteriosi e potenti introdotti nella seconda
stagione. Finora, il ruolo di Alys è consistito principalmente
nell’influenzare le visioni di Daemon ad Harrenhal e contribuendo
alla sua tortura psicologica nel castello maledetto.
Sebbene Daemon interagisca
maggiormente con Alys Rivers in House of the Dragon
2, la sua storia più importante è legata a un diverso
membro del suo albero genealogico. Alys sa già molto di più sui
Targaryen di quanto ci si aspetterebbe da una misteriosa donna di
Harrenhal, e la sua potenziale capacità di vedere il futuro
aggiunge ironia alla cautela di Daemon nei confronti della sua
famiglia. In House of
the Dragon 2, episodio 5, Daemon
avverte che Alys dovrebbe “pregare di non incontrare mai
[Aemond]”, poiché lui “l’avrebbe tolta di mezzo”.
Tuttavia, come Daemon scoprirà alla fine, Aemond e Alys finiscono
per incontrarsi.
Daemon anticipa la futura relazione
tra Alys e Aemond in House of the Dragon
Alys e Aemond si incontreranno presto nella Casa del
Drago
Daemon dice ironicamente
ad Alys che dovrebbe sperare di non incontrare mai suo nipote
Aemond Targaryen, ma guarda caso lui è il
personaggio più importante nella sua storia. Dopo che Daemon lascia
Harrenhal e Rhaenyra conquista Approdo del Re, Aemond Targaryen prende il posto del Principe
Rogue nel castello nelle Terre dei Fiumi. Quando Aemond arriva ad
Harrenhal, giustizia Simon Strong e la sua famiglia, ma risparmia
Alys e inizia una relazione con lei al castello.
Sebbene Daemon creda che Aemond
avrebbe probabilmente ucciso anche Alys se si fossero incontrati,
questa prospettiva è lontano da come la loro relazione è descritta
in Fuoco e sangue. Piuttosto, Alys è in realtà
influente nel convincere Aemond ad avere pietà di alcuni membri dei
Verdi mentre tiene Harrenhal. È chiaro che Alys e Aemond hanno una
relazione unica che è di natura più romantica rispetto alla sua
connessione con Daemon, il che porta ad alcune affermazioni nel
libro di George R.R. Martin che potrebbero
benissimo cambiare ciò che si sa sulla stirpe di Casa Targaryen
dopo la Danza dei Draghi. Quando iniziano una relazione in
Fuoco e sangue, viene descritto che Alys ha circa
40 anni mentre Aemond ha circa 20 anni.
Quando Aemond e Vhagar lasciano
Harrenhal per bruciare le Terre dei Fiumi, Alys rimane al castello
e afferma di essere incinta di suo figlio. Aemond porta con sé
anche Alys incinta per affrontare Daemon nella battaglia sopra
l’Occhio degli Dei, che termina con la morte di Aemond Targaryen,
Daemon Targaryen, Vhagar e Caraxes. Dopo aver assistito alla morte
dei due principi Targaryen, Alys diventa la “regina strega”
regnante ad Harrenhal, sostenendo inoltre di aver sposato Aemond
prima della sua morte e di aver dato alla luce il suo figlio
legittimo. Tuttavia, stiamo ancora aspettando una risposta in
merito alla verità di queste affermazioni dopo Fuoco e
sangue.
C’è ancora confusione sulla verità
in merito al figlio di Alys e Aemond dopo Fuoco e
sangue
Il figlio di Alys e Aemond avrebbe
un forte diritto nella successione al Trono di Spade
Il libro Fuoco e
sangue di Martin è stato pubblicato nel 2018 e non c’è
ancora la certezza che il figlio di Alys sia effettivamente figlio
di Aemond, cosa che forse avrà una risposta prima della fine di
House of
the Dragon. Il presunto figlio di Alys e Aemond è un
grande mistero in Fuoco e sangue, e potrebbe aver
avuto un ruolo importante nel complicare la successione al Trono di
Spade dopo la morte di re Aegon II Targaryen. La danza si conclude
dopo che Aegon viene avvelenato dai suoi stessi uomini, con il
figlio di Rhaenyra, Aegon il Giovane, che eredita il trono come
unico erede maschio vivente dei Targaryen.
Tuttavia, se il figlio di Alys fosse
davvero di Aemond e si fossero sposati prima della sua morte,
allora il bimbo avrebbe un forte diritto al Trono di Spade.
Considerando che Aegon non aveva inteso che i figli di Rhaenyra
Targaryen fossero nella sua linea di successione, si rimane
scettici sul motivo per cui i Verdi non nominano erede il figlio
Targaryen legittimo di Aemond. Fuoco e sangue
rivela anche che Alys afferma che suo figlio è il legittimo re di
Westeros e non Aegon III Targaryen.
Se fosse vero, allora sarebbe
interessante sapere perché Fuoco e Sangue ignora
in gran parte e in modo inconcludente il figlio di Aemond solo due
anni dopo la fine della guerra. Inoltre, con un padre Targaryen e
una madre “Regina Strega”, il figlio di Aemond probabilmente
possiederebbe una grande fonte di magia e potere che potrebbe
renderlo una minaccia ancora più grande per il re Aegon III
Targaryen. Dopo l’imminente trama dei “semi di drago”, i personaggi
di House of
the Dragon sapranno di non sottovalutare le
pretese e il potere di un bastardo Targaryen, specialmente uno che
potrebbe potenzialmente essere un legittimo.
Fuoco e Sangue non rivela cosa succede al
figlio di Alys dopo la Danza dei Draghi
Fuoco e sangue finisce prima di rivelare il destino del figlio
di Alys
Il libro Fuoco e
Sangue di George R.R. Martin termina con
la fine della reggenza di re Aegon III Targaryen, appena cinque
anni dopo la conclusione della Danza dei Draghi. Di conseguenza, il
destino finale del figlio di Aemond e Alys non viene rivelato nel
libro, e probabilmente non verrà affrontato nella sequenza
temporale della serie. Tuttavia, è probabile che sia ancora vivo a
questo punto; altrimenti, Fuoco e Sangue avrebbe
menzionato la sua morte. Ciò che ne sarà del presunto figlio di
Aemond e del suo presunto drago è ancora un mistero, ma si spera
che il prossimo libro Fuoco e Sangue Volume
2 risolva finalmente il problema.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige,
sta facendo il press tour per promuovere Deadpool &
Wolverine e, come ci si aspetterebbe, ha fornito
alcuni suggerimenti intriganti sul futuro dell’MCU in queste numerose
conversazioni.
ComicBook.com ha incontrato
il dirigente e gli è stato chiesto se il Mercenario Chiacchierone
potesse mai fare un salto in un film PG-13 dopo il Rating-R che ha
ricevuto il film con Wolverine. “Beh, voglio dire, sì”, ha
risposto Feige. “E la cosa divertente ovviamente dei fumetti è
che qualcuno appare ovunque. Ma anche la cosa divertente delle
squadre e di una squadra Marvel è che si tratta quasi sempre
di personaggi che non stanno insieme.”
“Ricordo di aver partecipato a
interviste come questa quando stavamo promuovendo Iron Man 2, e la
gente sapeva che avevamo Thor in produzione e avevamo annunciato
che avremmo fatto un film sugli Avengers, e la gente diceva: ‘Come
nel mondo Thor, questo dio mitologico nordico, potrà essere in una
scena con Tony Stark? Come funzionerà?’ E la mia risposta è stata:
‘Beh, è una specie di film.’Questa è più o meno
l’idea”, ha continuato. “Prendere queste persone che non
dovrebbero stare insieme e metterle insieme.”
Kevin Feige e la gioia di poter utilizzare tutti i personaggi
Marvel che desidera
Deadpool &
Wolverine sarà il primo film R-Rated dei Marvel Studios e, sebbene
Blade sia il prossimo, non diventeranno la norma
per l’MCU. Sarebbe anche incredibilmente
limitante limitare questi personaggi alle storie R-Rated, in
particolare quando c’è così tanto potenziale di crossover. Inoltre,
l’incontro con Wade Wilson con gli Avengers è un must!
Naturalmente, i Marvel Studios si sono ritrovati
benedetti con centinaia, se non migliaia, di nuovi personaggi negli
ultimi anni grazie alla fusione Disney/Fox. Mentre
Spider-Man rientra ancora sotto l’egida della Sony
Pictures, Kevin Feige ora può fare ciò che vuole
con gli X-Men e i Fantastici
Quattro.
“La frustrazione è quando non
hai accesso a tutti i tuoi personaggi”, ha riconosciuto.
“Quindi, quando stavamo realizzando [Captain America: Civil War], ad
esempio, o anche [Avengers: Infinity War], c’erano
dozzine di personaggi che dovevamo eliminare da quelle storie a
fumetti perché non avevamo i diritti. Ora, quando scegliamo le
trame future, non dobbiamo farlo e abbiamo accesso a
tutte.”
Chi ha comprato la Avengers Tower?
Alla fine, a Feige è stato chiesto
della Avengers Tower, dal momento che è stata
venduta a un acquirente sconosciuto in Spider-Man: Homecoming del
2017 e da allora aspettiamo risposte.
Il sito ha chiesto a Feige se ha
deciso chi l’ha comprata e se scopriremo presto la sua identità, al
che lui ha risposto: “Sì e sì”. Sulla base di voci
passate, Ironheart rivelerà che
Mephisto attualmente chiama casa l’iconica
torre.
House of
the Dragon 2 sta anticipando due enormi tradimenti che
Rhaenyra subirà mentre la guerra civile dei Targaryen continua a
intensificarsi. Fino alla morte di Rhaenys, Rhaenyra stava cercando
di tenere i draghi Targaryen fuori dal campo di
battaglia perché sapeva che non appena quelle bestie fossero
entrate nel conflitto la distruzione reciproca sarebbe iniziata.
Tuttavia, dopo la battaglia a Riposo del Corvo, è
ormai chiaro che la Danza dei Draghi si combatterà anche nel cielo.
Ciò rende i dragonieri ancora più importanti per le squadre Nero e
Verde.
Rhaenyra governa da Roccia di Drago,
il che significa che ha più draghi a disposizione rispetto ai
Verdi. Detto questo, i Neri non hanno abbastanza cavalieri di
draghi per tutti i draghi che hanno a disposizione, il che è un
problema. I Verdi potrebbero avere un solo dragoniere adatto dopo
quello che è successo ad Aegon, ma Vhagar sembra essere la creatura
più potente del mondo in questo momento. Per sconfiggere Aemond e
il suo antico drago e allo stesso tempo combattere la guerra su
altri fronti, Rhaenyra avrà bisogno di più cavalieri di draghi.
Rhaenyra e Jace incastrano Ulf il
Bianco e Hugh Hammer per rivendicare Ali D’Argento e Vermithor
Ulf e Hugh saranno due dei Semi di
Drago di Rhaenyra
House of the
Dragon 2×05 si conclude con Jacaerys e Rhaenyra che parlano
della necessità di avere più cavalieri di draghi dalla loro parte.
Con Rhaenyrs morta, Rhaena che non riesce a reclamare un drago e
Daemon che fa le sue cose ad Harrenhal, i Neri attualmente hanno
solo Rhaenyra, Jace e Baela che cavalcano draghi. Considerando che
la regina e il suo erede dovrebbero evitare il campo di battaglia
il più possibile, le cifre diventano ancora peggiori per la fazione
di Rhaenyra. Tuttavia, Jace ha proposto qualcosa che è allo stesso
tempo rischioso e intelligente: arruolare bastardi Targaryen e
discendenti di altri rami della famiglia.
Non tutti i Targaryen e i loro figli
siedono sul Trono di Spade, il che significa che il sangue
valyriano si è diffuso in tutto il Continente Occidentale
attraverso altre case. Inoltre, ci sono innumerevoli bastardi
Targaryen e discendenti di quei bastardi nel paese. Questi
individui vengono chiamati “semi di drago” e Rhaenyra permetterà
loro di reclamare i draghi. Due di questi semi di drago sono
Ulf il Bianco e Hugh Hammer,
entrambi già introdotti in House of
the Dragon. Ulf e Hugh rivendicheranno rispettivamente
Ali d’Argento e Vermithor e combatteranno inizialmente per
Rhaenyra. Tuttavia, alla fine la tradiranno.
Ulf e Hugh tradiscono Rhaenyra
nella prima battaglia di Tumbleton
Due Semi di Drago di Rhaenyra
cambieranno fazione durante la guerra
Ulf è stato presentato
nel terzo episodio della seconda stagione di House of the Dragon come un uomo di
Approdo del Re con i capelli argentati che afferma di essere il
nipote di Jaehaerys I Targaryen. Sebbene Ulf non sia il nipote di
Jaehaerys e non faccia parte della linea di successione diretta, ha
sangue Targaryen. Allo stesso modo, Hugh, che è anche lui un povero
uomo di Approdo del Re, ha sangue Targaryen e sarà scelto come uno
dei semi di drago di Rhaenyra. Inizialmente, il piano di Rhaenyra e
Jace funziona molto bene e consente ai Neri di portare dalla loro
Vermithor e Ali d’Argento.
Ulf e Hugh si dimostrano nella
Battaglia nella Gullet, dopo la quale diventeranno membri
essenziali dell’esercito di Rhaenyra. Tuttavia, i Semi di Drago
volevano qualcosa di più che semplicemente essere riconosciuti come
discendenti dei Targaryen in grado di cavalcare i draghi. In cambio
delle loro imprese in guerra, sia Ulf che Hugh si aspettavano
titoli e glorie. Offesi da ciò che la regina Rhaenyra aveva offerto
loro (nessuno dei due sarebbe diventato signore di un castello
importante), Ulf e Hugh finirono per tradire i Neri nella prima
battaglia di Tumbleton. Sarebbero diventati noti come i “due
Traditori”.
Come i tradimenti dei Semi del
Drago cambiano la guerra sia per Rhaenyra che per Aegon in House Of
The Dragon
Ulf e Hugh hanno causato molto
tumulto alle due fazioni
I tradimenti di Ulf e Hugh
mettono a dura prova Rhaenyra, in particolare dopo aver scoperto
che due dei suoi draghi sono stati usati contro il suo esercito. La
regina si rivolta immediatamente contro gli altri semi di drago,
temendo che anche loro la tradiscano. Anche se Rhaenyra prende il
controllo di Approdo del Re e siede sul Trono di Spade per un
periodo, la Danza dei Draghi si rivela molto più estenuante di
quanto entrambe le parti immaginassero. Rhaenyra diventa paranoica
e minaccia persino di uccidere gli altri semi di drago. Ulf e Hugh
causano molto scompiglio anche tra i Verdi.
Hugh Hammer inizia a dire che
dovrebbe diventare re a causa di una profezia che ha sentito su un
martello che abbatte un drago. Ciò aumenta la tensione tra lui e il
principe Daeron Targaryen, il figlio più giovane di Alice Hightower
in House of
the Dragon, in vista della seconda battaglia di
Tumbleton. Hugh viene ucciso da uno dei cavalieri dei Verdi durante
la battaglia, dopo di che Ulf il Bianco annuncia i suoi piani per
rivendicare il Trono di
Spade. Ulf verrebbe quindi avvelenato da Hobert Hightower, che
dovette anche bere una bevanda avvelenata affinché Ulf non
sospettasse nulla.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Mentre Hugh
Jackman entrerà a far parte al Marvel Cinematic Universe
quest’estate, la star degli X-Men condivide il modo in cui
Deadpool &
Wolverine ha risolto un problema vecchio di 24
anni con il personaggio. Nonostante si sia ritirato dal ruolo nel
2017 dopo Logan, Jackman sta tornando a
interpretare Wol verine, solo che questa volta sarà parte della
timeline del MCU. Deadpool &
Wolverine non solo porterà Wade Wilson nel MCU, ma aprirà anche la possibilità
all’eroe degli X-Men interpretato da Hugh Jackman
di incontrare finalmente i Vendicatori.
In una nuova intervista con
Screen Rant per promuovere Deadpool &
Wolverine, a Hugh
Jackman è stato chiesto se fosse in grado di
sbloccare qualcosa con questo nuovo ritratto di Wolverine nel
capitolo della Fase 5. La star australiana ha
spiegato come lavorare con Shawn Levy e
Ryan Reynolds gli abbia permesso di superare un
ostacolo di lunga data che ha cercato di superare per gli oltre 20
anni in cui ha interpretato l’iconico personaggio.
“Amico, sono così felice che tu
ne abbia parlato, e sì, grazie a questi ragazzi. In realtà l’ho
detto subito, ‘Si tratta di qualcosa che ho cercato di risolvere.
Non ci sono riuscito. Mi ha infastidito per 24 anni e l’ho
presentato in diverse varianti’. Non riuscivamo proprio ad
arrivarci (…) Voglio dire, vedere Wolverine con Deadpool ha un tono
completamente diverso, ma ne sono così grato. Provo un tale
sollievo e sono così felice che tu mi abbia fatto la domanda.
Quindi la risposta è sì e non vedo l’ora che voi lo
scopriate.”
Il team creativo di
Deadpool &
Wolverine ha chiarito che non annulleranno gli eventi
di Logan, motivo per cui la puntata del MCU sarà incentrata su una variante
del personaggio che conosciamo. Con The Multiverse
Saga utilizzato per Deadpool &
Wolverine, questo è il momento perfetto per far
interpretare a Jackman una nuova interpretazione dell’icona
Marvel.
Per cominciare, anche se il Logan
“principale” ha una storia complessa, questo Wolverine ha uno
sfondo molto oscuro che sembra perseguitare l’eroe in Deadpool e
Wolverine. Nel suo mondo, Wolverine sarà, in un modo o nell’altro,
responsabile della caduta dei suoi compagni X-Men.
Con una base più oscura per questa variante di Wolverine, ci sarà
sicuramente un filo rosso emotivo esplorato nel prossimo trequel
ambientato nel MCU.
Tuttavia, una differenza divertente
con il nuovo Wolverine è che Hugh Jackman
indosserà finalmente il suo costume fedele ai fumetti in
Deadpool &
Wolverine, che era in arrivo da molto tempo per il
pubblico.
Tutto quello che sappiamo
su Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Abbiamo incontrato per la prima
volta i Nova Corps nei
Guardiani della Galassia del 2014. Tuttavia,
James
Gunn non era interessato a portare Richard Rider sul
grande schermo e il Corpo fu descritto come poco più di una normale
forza di polizia intergalattica.
Avengers: Infinity War ha poi
suggerito che Thanos li avesse devastati, anche se questa idea ha
lasciato aperta la porta a una opzione: il loro potere sopravvive
attraverso Richard o forse anche il molto più giovane Sam
Alexander. Il film (o la serie tv) su Nova è nell’aria da tanto
tempo, ma non è mai stato ufficializzato nulla.
Nova sarà una serie tv per Disney+
Parlando con ComicBook.com, il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha detto: “Sta accadendo, si
sta realizzando. Richard Rider, sì.” Ha continuato confermando
che sarà “una serie” e ha rivelato che, per ora,
“mancano tre o quattro anni“.
I Marvel Studios hanno rallentato la
produzione dell’offerta Disney+ e con Daredevil: Born Again,
Ironheart e Wonder Man in attesa, non
siamo scioccati nell’apprendere che Nova non
arriverà ancora per un po’.
Creato dallo sceneggiatore
Marv Wolfman e dall’artista John Romita
Sr., Richard Rider è apparso per la prima volta in
The Man Called Nova n. 1 nel 1976. Ha acquisito i
suoi poteri quando l’ultimo centurione sopravvissuto del Nova
Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue abilità in
battaglia.
Decenni dopo, Marvel Point One #1 del 2011 ha
presentato Sam Alexander, un adolescente che ha scoperto l’elmo
Nova di suo padre, rivelando il suo passato come membro dei Nova
Corps. Sam ha quindi assunto il ruolo di Nova.
House of
the Dragon 2 ammette che una delle più grandi credenze
su Casa Targaryen è in realtà una bugia. Anche ne Il
Trono di Spade, i Targaryen sono visti come più
speciali e distinti dal resto dei Sette Regni di Westeros, dati i
loro capelli argentati, le abilità di cavalcare i draghi e le
pretese di magia e sangue di drago che scorre nelle loro vene.
L’abilità unica di Casa Targaryen di
cavalcare i draghi è senza dubbio la principale fonte della loro
forza e superiorità. I Targaryen sono l’unica famiglia di cavalieri
di draghi sopravvissuta dopo il disastro dell’Antica Valyria, e le
loro storie affermano che la magia del sangue li ha aiutati a
legarsi e a dominare i draghi. Di conseguenza, è ormai noto da
tempo che solo i signori dei draghi e quelli con un forte sangue
valyriano possono reclamare un drago, e questa purezza del sangue
di drago è una delle ragioni principali dei matrimoni misti di Casa
Targaryen. Tuttavia, House of
the Dragon 2 sta dimostrando che
questa affermazione non è vera.
House of the Dragon
2 dimostra che non è necessario essere un Targaryen per
cavalcare un drago
I draghi non si sottomettono solo
ai signori dei draghi Targaryens
Con la morte di Rhaenys
Targaryen e Meleys in House of the Dragon 2, e con
l’assenza di Daemon ad Harrenhal, Rhaenyra ha un disperato bisogno
di altri cavalieri di draghi. Anche se nella serie ci sono alcuni
draghi non reclamati, ovvero senza cavaliere, che potrebbe essere
usati per rinvigorire le forze dei Neri, tra cui Vermithor, Ali
d’argento, Seasmoke, Cannibal, Grey Ghost e Sheepstealer. Il
problema è che apparentemente non ci sono cavalieri che possano
reclamarli. Rhaena ha quasi perso la vita l’ultima volta che ha
cercato di reclamare uno di questi draghi, quindi la Regina deve
prestare attenzione a coloro che non portano il nome Targaryen e
provano ad stringere un legame con un drago.
Rhaenyra è alla ricerca di coloro
che potrebbero avere bisnonni o altri antenati nati Targaryen,
dimostrando che non è necessario un forte sangue valyriano per
cavalcare un drago. Piuttosto, potrebbe essere necessaria solo di
una piccola traccia di sangue valyriano per domare un drago, ma
anche questo potrebbe non essere vero. Come dice Jace nel finale
della quinta puntata di House of
the Dragon 2, le storie
Valyriane sono state scritte per glorificare i Targaryen e la loro
superiorità, ma ci sono davvero poche prove a sostegno
dell’affermazione che i draghi si sottometteranno solo ai signori
dei draghi.
Quali non Targaryen cavalcano i
draghi in House Of The Dragon
Tre non Targaryen rivendicheranno i
draghi in House Of The Dragon
Addam di Hull
Come rivela il libro Fuoco e
sangue di George R.R. Martin, ci sono
alcuni non Targaryen che reclameranno e cavalcheranno con successo
i draghi nella Danza dei Draghi. Questi personaggi
includono
Addam di Hull (il figlio bastardo di Corlys Velaryon), Hugh
Hammer (il fabbro di Approdo del Re) e Ulf White (il presunto
figlio bastardo di Baelon Targaryen). Sebbene nel libro sia
presente anche il personaggio di Nettles che reclama un drago,
sembra che sia stata tagliata dalla storia della serie.
Stando al libro, quindi, sembra che
Addam cavalcherà Seasmoke, Hugh cavalcherà Vermithor e Ulf
cavalcherà Ali d’Argento nella serie. In Fuoco e
sangue, questi uomini hanno tracce piccole o addirittura
relativamente grandi di sangue valyriano in base alle loro
affermazioni, il che potrebbe spiegare le loro abilità di cavalcare
i draghi nonostante non siano veri e propri Targaryen. In quanto
figlio di Corlys Velaryon, Addam ha del sangue Targaryen di diverse
generazioni fa. Nel frattempo, Hugh è il bastardo di un fabbro che
afferma di avere sangue Targaryen, mentre Ulf ha la metà del sangue
valyriano se la sua affermazione di essere il figlio di Baelon è
vera.
Il fatto che i Targaryen fossero
gli unici cavalieri di draghi era importante per il loro
governo
La superiorità della casata deriva
dai loro draghi
Il fatto che i Targaryen
siano gli unici cavalieri di draghi non è solo una bugia o un mito
inutile, ma è importante per il loro intero dominio a Westeros.
Aegon il Conquistatore e le sue sorelle-mogli, Visenya e Rhaenys,
conquistarono Westeros con i loro draghi – Balerion, Vhagar e
Meraxes – ma le creature contribuirono anche a dare ai nuovi
sovrani un’aura di divinità, qualcosa di più che semplici mortali.
Come ha detto Rhaenyra Targaryen nel pilot della prima stagione
della serie: “Tutti dicono che i Targaryen sono più vicini agli
dei che agli uomini, ma lo dicono a causa dei nostri draghi. Senza
di loro, siamo proprio come tutti gli altri.”
I Targaryen vengono messi su un
piedistallo a Westeros e hanno stabilito regole diverse per se
stessi – ecco perché possono sposarsi tra consanguinei – e quel
potere deriva dai loro draghi. Hanno bisogno che le persone credano
di essere gli unici cavalieri di draghi in grado di mantenere il
peso, instillando paura, invidia e adorazione negli altri.
Potrebbero anche credere loro stessi che sia vero, dato che sono
così poche le famiglie dell’Antica Valyriana sopravvissute al
Disastro: i Velaryon non erano cavalieri di draghi, e non ci sono
prove che lo fosse nemmeno l’altra famiglia, Casa Celtigar.
Ecco perché mostrare la testa di
Meleys ad Approdo del Re è stato un vero errore da parte di Criston
Cole. La scelta ha sminuito la posizione dei Targaryen, è stata
vista come un insulto a loro e agli dei, o un segno che i draghi –
e quindi i Targaryen – non sono così vicini agli dei come
vorrebbero far credere alla gente.
Game Of Thrones aveva il suo
cavaliere di drago non Targaryen
Il Re della Notte è stato in grado
di controllare e cavalcare Viserion
Tecnicamente, Il
Trono di Spade aveva già mostrato un cavaliere di
draghi non Targaryen: il Re della Notte. La creatura ha ucciso uno
dei draghi di Daenerys Targaryen nell’episodio “Beyond the Wall”,
della Sesta Stagione, e poi lo ha rianimato come parte del suo
esercito di non morti. All’epoca ciò sollevò dubbi sul fatto che il
Re della Notte fosse un Targaryen, ma era molto più semplice:
Viserion divenne uno spettro, il che significava che era
controllato dal Re della Notte proprio come qualsiasi altro,
indipendentemente dal fatto che fosse un drago.
Tuttavia, c’erano domande
persistenti sul fatto che l’esercito del leader dei morti
appartenesse alla casa del drago. Nell’episodio “La Lunga Notte”
della stagione finale di Game of Thrones, il Re della Notte è
sopravvissuto al fuoco del drago, cosa che deve ancora essere
spiegata. Ancora una volta, ci si chiedeva se questo significasse
che fosse un Targaryen, perché Daenerys aveva dimostrato più volte
di essere ignifuga. Tuttavia, questo è un potere che si applica
solo a lei, non ad altri (e nel libro, è stato un evento magico
unico che le ha permesso di sopravvivere alla pira funeraria di
Khal Drogo).
Non esiste una reale possibilità che
il Re della Notte sia un Targaryen, dato che esisteva molto prima
dell’età dell’Antica Valyria e sicuramente prima che i Targaryen
arrivassero a Westeros. La storia delle origini del Re della Notte
che vediamo ne Il Trono di
Spade mostra che è stato creato dai figli della
foresta. È più probabile che fosse uno dei Primi Uomini: potrebbe
essere uno Stark, ma è quasi impossibile che fosse un Targaryen.
Tuttavia, era in grado di cavalcare un drago e, anche se Viserion
fosse stato vivo, non c’è nulla che suggerisca che un non Targaryen
non avrebbe potuto farlo volare.
È possibile che questo sia qualcosa
che verrà mostrato anche nei libri di George R.R.
Martin, poiché una delle grandi teorie
su The Winds of Winter è che
Euron Greyjoy rivendicherà un drago. Questa,
certamente, è una delle sue intenzioni, e possiede un oggetto
magico chiamato corno del drago, un antico oggetto dell’Antica
Valyria che si dice leghi un drago alla persona che lo usa.
Naturalmente, c’è motivo di essere scettici su ciò che accadrà, ma
questo apre un’altra strada a sostegno del fatto che un non
Targaryen possa cavalcare un drago, proprio come sta accadendo in
House of
the Dragon2.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
L’illustratore e autore italiano
Lorenzo Mattotti firma per il settimo anno
l’immagine del
manifesto ufficiale, che raffigura un Elefante in Laguna, e per
il sesto anno la sigla della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia, giunta all’81. edizione
(28 agosto – 7 settembre 2024).
Scrive Lorenzo
Mattotti: «Cosa ci fa un Elefante in Laguna?
Sicuramente è un’immagine inconsueta, inaspettata, ma che ci porta
indietro con la memoria, quando, molti anni fa, un Elefante era
arrivato a Venezia e si aggirava per le strette calli veneziane
durante un famoso Carnevale della Biennale, quello del 1981… Questo
Elefante ora attraversa la Laguna e percorre le vie della Fantasia,
del Mistero e della Magia che si scopre nel Cinema. È lui stesso
Memoria e anche Storia del Cinema: una festa, una parata, uno
spettacolo! E questo speciale Elefante colorato ci ricorda anche
l’Esotico, il Lontano, l’Oriente, uno sguardo verso altre civiltà,
altre culture… Alla Biennale Cinema si sono sempre incontrati altri
mondi, altri linguaggi, altri immaginari, che da 92 anni arrivano
in laguna. Un Elefante che va verso Oriente, ma che ha la capacità
di accogliere».
Venezia 81, il manifesto di Lorenzo Mattotti
Lorenzo Mattotti
vive e lavora a Parigi. Esordisce alla fine degli anni ‘70 come
autore di fumetti e nei primi anni ‘80 fonda con altri disegnatori
il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che, accolto come un
evento nel mondo del fumetto, vincerà importanti premi
internazionali. Per il cinema, ha collaborato nel 2004 a
Eros di Wong Kar-Wai,
Soderbergh e Antonioni, curando i
segmenti di presentazione di ogni episodio. E’ stato consulente
creativo per Pinocchio di Enzo
D’Alò. Con Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto,
L’uomo alla finestra e molti altri libri fino a Stigmate edito in
Italia da Einaudi, il lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una
costante di grande coerenza. Oggi i suoi libri sono tradotti in
tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New
Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel
Observateur, Corriere della Sera e Repubblica. Per l’infanzia
illustra vari libri tra cui Pinocchio e Eugenio che vince nel ’93
il Grand Prix di Bratislava. Numerose le sue esposizioni personali
tra le quali l’antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al
FransHals museum di Haarlem ai Musei di Porta Romana. Realizza
manifesti, copertine, campagne pubblicitarie ed è suo il manifesto
di Cannes 2000 e i manifesti per l’Estate Romana.
Nel maggio 2019 ha presentato con
grande successo a Cannes, nelle sezione Un certain regard,
il suo primo lungometraggio animato come autore e regista La famosa invasione degli orsi in Sicilia,
ispirato alla favola/apologo di Dino Buzzati. Dal
settembre 2023 a gennaio 2024 si è tenuta a Brescia, al Museo di
Santa Giulia, la mostra Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi movimenti.
Attualmente, disegni originali dell’artista sono esposti alla
grande mostra sui maestri del fumetto al Centre Pompidou di Parigi,
intitolata La BD à tous les étages.
Sono stati definiti i due film di
apertura delle sezioni competitive Orizzonti e
Orizzonti Extra dell’81. Mostra Internazionale
d’Arte della Biennale di Venezia (Lido, 29 agosto-7 settembre).
diretta da Alberto Barbera.
Nonostante,
di e con
Valerio Mastandrea, aprirà la sezione
Orizzonti mercoledì 28 agosto in Sala Darsena.
Sarà September 5 di Tim Fehlbaum
ad aprire giovedì 29 agosto la sezione Orizzonti
Extra in Sala Giardino.
Nonostante, di e con Valerio
Mastandrea (apertura concorso Orizzonti)
A proposito di
Nonostante, Valerio Mastandrea, alla sua seconda regia
dopo Ride (2018), ha dichiarato: “Aprire il festival è aprire il
film agli occhi e al cuore del pubblico. La prendo come
un’occasione per liberare una storia che è stata solo mia per tanto
tempo e che, spero, diventerà di tutti”.
Nonostante,
interpretato anche da Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio
Montanini, Justin Alexandre Korovkin, Barbara Ronchi, Luca
Lionello, e con Laura Morante, sarà proiettato in prima mondiale
nel pomeriggio del giorno di apertura della Mostra, mercoledì 28
agosto, in Sala Darsena, inaugurando il concorso di Orizzonti.
I produttori sono Viola Prestieri e
Valeria Golino per HT Film, Francesco Tatò e Oscar Glioti per
Damocle, Moreno Zani e Malcom Pagani per Tenderstories con Rai
Cinema. La distribuzione italiana è BiM Distribuzione. Musiche
originali di Tóti Gudnason.
Nonostante – la trama
Un uomo trascorre serenamente le
sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. E’ ricoverato
da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere
la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e
problemi di alcun genere. Si sta davvero bene lì dentro e anche se
qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si
può sentire anche liberi come da nessun’altra parte. Quella
preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova
persona viene ricoverata nello stesso reparto. E’ una compagna
irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione
soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare,
vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando.
Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì
dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di
difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile.
Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di
affronta
re veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo
possibile.
September 5 di Tim Fehlbaum
(apertura Orizzonti Extra)
September 5,
diretto da Tim Fehlbaum, con Peter
Sarsgaard, John Magaro, Ben Chaplin, Leonie Benesch, è il
film di apertura della sezione Orizzonti Extra.
September 5 è
prodotto da BerghausWöbke Filmproduktion e da Projected Picture
Works (Germania), in co-produzione con Constantin Film e ERF Edgar
Reitz Filmproduktion. Republic Pictures detiene i diritti globali
del film escludendo GSA e rappresenta le vendite mondiali. I
produttori sono Philipp Trauer, Thomas Wöbke, Tim Fehlbaum, Sean
Penn, John Ira Palmer, John Wildermuth. Il film è stato girato in
teatri di posa e in location originali di Monaco di Baviera nel
2023. Gli sceneggiatori sono Moritz Binder, Tim Fehlbaum.
September 5 – la trama
September 5 svela un episodio che
ha cambiato per sempre la copertura giornalistica di un fatto di
cronaca, e che continua ad avere un grande impatto su come vengono
riportate le notizie dal vivo oggi. Ambientato durante le Olimpiadi
di Monaco di Baviera del 1972, il film segue un team televisivo
americano che si è adattato rapidamente dal resoconto sportivo,
alla copertura in diretta degli eventi che videro gli atleti
israeliani presi in ostaggio. September 5 fornisce così una nuova
prospettiva sul tema della trasmissione in diretta, in quel caso
vista globalmente da un miliardo di persone.
Al centro della storia c’è Geoff,
giovane e ambizioso producer che cerca di mettersi alla prova col
suo capo, il leggendario dirigente televisivo Roone Arledge.
Insieme a Marianne, interprete tedesca, Geoff prende
inaspettatamente il comando della diretta. Mentre le situazioni
cambiano, il tempo scorre rapidamente e si diffondono voci
contrastanti, con la vita degli ostaggi in bilico, Geoff affronta
decisioni difficili mentre si misura con la sua bussola morale.
Dal 2020 ad oggi, Cobra
Kai si è imposta come una delle serie di punta del
catalogo di Netflix,
conquistando sempre più popolarità e seguito. Il racconto riprende
naturalmente da lì dove si interrompeva la quinta stagione, dove si
anticipava per il ritorno di quello che è da considerarsi il
principale antagonista della serie – John Kreese – e che ancora una
volta tornerà a dare problemi a Johnny e Daniel.
Ora che si è giunti alla sesta ed
ultima stagione, però, per rendere meno doloroso questo addio (ma
allo stesso tempo per far accrescere ulteriormente l’attesa) si è
deciso di dividere questa maxi stagione di 15 episodi in tre parti:
i primi 5 sono disponibili sulla piattaforma dal 18 luglio, i
successivi 5 arriveranno il 28 novembre e gli ultimi 5 in una data
ancora non precisata del 2025.
Un lungo percorso che porterà dunque
i fan al gran finale di questa saga che ha avuto inizio esattamene
quarant’anni fa con il film del 1984 Karate Kid.
Josh Heald, Jon Hurwitz e
HaydenSchlossberg, autori della
serie, tentano con questi ultimi episodi di raddrizzare il tiro
dopo una quinta stagione che aveva lasciato in parte insoddisfatti
e aveva iniziato a far avvertire una certa stanchezza nel
racconto.
Nella sesta stagione, dopo la
scomparsa del dojo Cobra Kai, gli studenti del Miyagi-Do di Daniel
(Ralph Macchio) e del Eagle Fang di Johnny
Lawrence (William Zabka) si
preparano per il Sekai Taikai, il più importante torneo di karate
del mondo. In vista di quel momento, a Johnny viene suggerito di
riprendere il marchio Cobra Kai, ora che John Kreese
(Martin Kove) e Terrence Silver (Thomas
Ian Griffith) sono usciti di scena. Ciò che Johnny, Daniel
e gli altri non sanno, però, è che Kreese è evaso di prigione e
punta a riprendersi ciò che ritiene suo.
Ritorno alle origini
Dalla visione dei primi cinque
episodi ad oggi disponibili, la sesta stagione si presenta come un
ultimo atto particolarmente ricco di elementi che immaginiamo
troveranno la propria evoluzione e conclusione nei successivi
episodi. La carne al fuoco è infatti tanta, a partire dal
riaccendersi della rivalità tra Johnny e Daniel, i quali pur
condividendo lo stesso dojo presentano sempre filosofie di vita e
lotta diverse.
Differenze che non possono non
rievocare la prima volta in cui li abbiamo visti scontrarsi, in
quel film del 1984 qui in più occasioni citato e omaggiato. I fan
della saga potranno dunque ritrovare in questi primi episodi tutta
una serie di elementi particolarmente entusiasmanti, grazie ai
quali si rievoca poi l’atmosfera della prima stagione. Si assiste
infatti come ad un vero e proprio ritorno alle origini, con il
karate cuore pulsante di questo racconto e di tutto ciò che
contiene.
Allo stesso tempo, però, questa
sesta stagione di Cobra Kai fa subito intendere di
non voler rimuginare su sé stessa, proiettandosi in avanti grazie
alle vicende dei giovani Miguel, Sam, Robbie e Tori, per i quali si
intuisce imminente una conclusione dei conflitti che li animano. La
loro presenza è poi ancora decisiva e necessaria per conferire
quella certa giovanilità alla serie, motivo per cui si seguono con
piacere gli eventi che li vedono protagonisti.
Dare un giudizio definitivo su
questi primi episodi è però complesso. Di certo non mancano gli
elementi che promettono una stagione molto più dinamica, avvincente
e ricca di colpi di scena e grandi emozioni, ma tutto dipenderà da
come tutto ciò verrà fatto evolvere nei prossimi episodi. In
generale, però, si respira ad ora un’aria di grandi risultati,
forse complice anche il fatto che la fine è ormai prossima.