A meno di una settimana dalla sua
tanto attesa prima, Disney+
ha rivelato un altro spot televisivo di Moon
Knight, la serie di supereroi guidati da
Oscar Isaac dei Marvel Studios, con alcuni
nuovi filmati. Il video continua a esaltare il debutto live-action
dell’eroe Moon
Knight e questa volta vediamo di più di Steve
Grant/Marc Spector compreso le sue abilità e poteri. La serie
debutterà in streaming mercoledì 30 marzo.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Arriva online dopo alcune
anticipazioni nei giorni scorsi la scena integrale di The
Barman nel quale l’uomo pipistrello interpretato da
Robert Pattinson incontra nientemeno che il re de
crimine, Joker! La scena è ambientata naturalmente ad
Arkham, il noto manico manicomio criminale di
Gotham dove verrà rinchiuso anche Enigma.
Per coloro che non conoscono
l’identità dell’attore che interpreta il noto villain, vi vasta
sapere che si tratta del giovane attore di talento Barry
Keoghan, apparso già sul grande schermo in Il sacrificio del cervo sacro e
Dunkirk di Nolan. Recentemente ha preso parte ad un altro
cinecomics, Eternals dei Marvel Studios.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Arriva su
Disney+ il 30 marzo e si
candida a essere una delle serie Marvel più
innovative di sempre, grazie e toni cupi che non hanno paura di
virare all’horror e a un personaggio oscuro e complesso: parliamo
di Moon
Knight che ha chiamato ad unirsi al
MCUOscar Isaac, insieme a Ethan Hawke e May
Calamawy. Li abbiamo incontrati, insieme ai registi e i
produttori dello show, per parlare della realizzazione di
Moon
Knight e di cosa aspettarci da Marc
Spector e Steven Grant.
Secondo quanto dice
Grant Curtis, executive producer della mini serie,
“Moon Knight, in particolare, è stato sul radar di Kevin Feige dal primo giorno” perché la
storia editoriale del fumetto ha portato a una fusione graduale e
naturale delle storie del personaggio con quelle del Marvel
Cinematic Universe. “E penso che questo fosse il
momento perfetto. Quando guardi Disney+ e hai bisogno di una tela più
ampia per raccontare questa incredibile storia, dal 30 marzo, il
pubblico la vedrà, e capirà che questo era il momento perfetto per
immergersi nell’universo.”
Oscar Isaac non è estraneo a grandi franche,
come sa bene chi se lo ricorda nei pani di Poe
Dameron in Star
Wars o nel recente Dune, ma cosa lo ha spinto ad interessarsi al
MCU e a Moon
Knight?
“Quando l’ho letto,
sembrava che ci fosse una reale opportunità di fare qualcosa di
completamente diverso, in particolare nell’ambito del MCU, e di
concentrarsi davvero su questa lotta interna di questo personaggio,
di usare l’iconografia egiziana e il genere dei supereroi e questo
linguaggio per parlare di questa vera lotta interna che questa
persona sta affrontando. E anche per creare un personaggio
indelebile e insolito, in particolare con Steven Grant. Quindi mi è
sembrato che una volta che ho avuto una vera opinione su come
volevo interpretare Steven e l’ho presentata a tutti e loro l’hanno
accolto a braccia aperte, ho anche capito di avere collaboratori
reali e incredibili e che sarebbe stata un’avventura
creativa.”
Cos’è
che rende Marc Spector e Steven
Grant diversi da alcuni degli eroi che potremmo aver visto
in passato?
“Beh, penso che la
storia sia basata sul punto di vista – dice Isaac –
Significa che sei nella pelle di questo ragazzo e vedi le cose
che gli accadono. Vivi la storia proprio come la sta vivendo lui.
Quindi c’è qualcosa di terrificante in questo. Penso che in Steven,
in particolare, ci sia un senso dell’umorismo diverso da quello che
abbiamo visto. Penso che la Marvel in particolare abbia fatto un
lavoro straordinario nel combinare azione e commedia in un modo
così eccezionale. E ho pensato che con Steven c’era la possibilità
di fare un tipo di commedia diverso da quello che abbiamo visto,
con qualcuno che non sa di essere divertente, lui non sa di essere
divertente. E quindi è stato davvero eccitante. E poi trovare il
contrappunto con Marc, in qualche modo appoggiandosi un po’ allo
stereotipo del vigilante oscuro e torturato, ma ciò che lo rende
così speciale è che ha questo piccolo inglese che vive dentro di
lui.”
May
Calamawy interpreta Layla, un personaggio che, per non
anticipare troppo, si trova a dover aiutare
Steven/Marc.“A proposito di Layla? Adoro
quanto è forte – dichiara May Calamawy–
Ma allo stesso tempo, mi sentivo come se dovessi interpretare
l’intera gamma di una donna con lei perché è forte ed è dalla parte
delle persone e combatte per ciò in cui crede, ma è anche molto
vulnerabile e spaventata. Quindi è stato divertente per
me.”
Il trio protagonista si
completa con Ethan Hawke che invece interpreta il
villain. “La storia del cinema è lastricata di
narratori che usano la malattia mentale come elemento costitutivo
del cattivo – ha cominciato Hawke per spiegare il suo
personaggio – Voglio dire, ci sono innumerevoli storie di
cattivi malati di mente e qui abbiamo un eroe malato di mente. Ed è
affascinante perché abbiamo invertito l’intero processo. E quindi
ora come antagonista, non posso fare la parte del pazzo perché
abbiamo già l’eroe che lo è. Quindi dovevo trovare un pazzo sano di
mente o una forza malevola sana di mente. E questo è stato un
enigma interessante per me capire come essere in sintonia con ciò
che Oscar stava facendo. E Mohamed (Diab, uno dei registi, ndr)
stava davvero abbracciando la sua malattia mentale come un modo per
creare un narratore inaffidabile. E una volta che hai rotto il
prisma della realtà, tutto ciò che il pubblico vede è da un punto
di vista distorto. E questo è davvero interessante per il cattivo
perché vengo visto per quello che sono. Penso che quello fosse il
nostro enigma, ci siamo inventati qualcuno che stava cercando di
salvare il mondo. E nella sua mente, lui è Santo Harrow, capisci?
Voglio dire, pensa che lui farà parte della grande
soluzione.”
A dirigere
Moon
Knight è stato chiamato in primo luogo
Mohamed Diab, seguito poi da Justin
Benson e Aaron Moorhead. Insieme i tre
hanno firmato i sei episodi della mini serie.
Mohamed
Diab ha spiegato: “Vengo da un background molto
indipendente, piccoli film, di solito in Medio Oriente. Ricordo la
prima telefonata tra me e Oscar, e lui mi disse: “Mohamed, che
diavolo ci fai qui?” Mi ha chiamato in privato. E ricordo di
avergli detto qualcosa sulla creazione di storie intime senza
pensare al budget. E penso che la Marvel fosse già al lavoro su
qualcosa. Ho avuto altre offerte prima per fare film ad alto
budget, ma non mi sono mai connesso a niente del genere, storie
intime che hanno delle cose importanti che accadono intorno a loro.
Tu, come persona normale, scopri di avere un’altra identità che è
un supereroe. Quindi sono stato subito attratto. E non voglio mai
dimenticare Jeremy Slater per aver creato un’idea così grande su
come affrontare la storia, un contrasto così grande. E l’altro
aspetto che mi ha davvero attratto è stata la parte egizia, il
presente e il passato, l’egittologia di Moon Knight. Come egiziani,
ci vediamo sempre raffigurati… lo chiamiamo orientalismo, quando ci
vedi come esotici e disumanizzati. Mostrandoci semplicemente come
esseri umani, semplicemente normali esseri umani, attraverso il
carattere di Layla e vedendo persino l’Egitto così com’è, perché il
90 percento delle volte, l’Egitto non è l’Egitto. Immagina di
vedere Parigi e c’è Big Ben sullo sfondo. È così che vediamo il
nostro Paese. Quindi è divertente, ma fa male, è proprio questo che
mi ha attratto.”
Tre registi per Moon Knight
Justin
Benson e Aaron Moorhead sono stati
coinvolti nel progetto più tardi rispetto a Diab. Parlando di
Moon
Knight come personaggio dei fumetti, Benson ha
dichiarato: “Nei circa 50 anni di storie a fumetti, questo
personaggio è in qualche modo stato definito dall’essere audace e
dall’essere un outsider. E c’era qualcosa di attraente nel
raccontare una storia di supereroi come quella, ma poi anche
lavorare con un gruppo di persone che stavano lavorando per
renderlo qualcosa di personale per loro.”
Aaron
Moorhead segue: “Abbiamo cercato di assicurarci che
tutti i nostri film indipendenti siano basati su una nuova
mitologia. E stranamente, voglio dire, i nostri grandi miti moderni
sono i film Marvel in questo momento. Il grande mito americano in
questo momento viene dalla Marvel. E in molti altri posti, ma è
davvero bello farne davvero parte e raccontare una storia che parla
in realtà di questi antichi miti e cose su cui tutti siamo
cresciuti. E inoltre, solo il fatto che timbricamente in qualche
modo combaci con tutto il nostro lavoro indipendente è davvero,
davvero fantastico.”
Oscar Isaac ha anche spiegato come ha fatto a
interpretare lo stesso personaggio in cui le sue due personalità si
confrontavano, semplicemente facendo assumere dalla Marvel suo
fratello Michael Hernandez. “Lui è la cosa più
vicina a me che ci sia sulla Terra. Quindi è entrato e interpretava
Steven o Marc, anche l’accento e tutto, entrambi gli accenti. È
stato davvero utile avere qualcuno che non è solo un grande attore,
ma condivide anche il mio DNA con cui recitare. Ma non mi aspettavo
che potesse essere così impegnativo interpretarli entrambi. Perché
una delle cose divertenti, forse la cosa più divertente della
recitazione, sia recitare di fronte a qualcuno e lasciare che
accada qualcosa di spontaneo che non ti aspettavi. Ma non c’era
davvero un’opportunità per farlo e dovevo cercare di trovare ciò
che lo fa sentire spontaneo, far sembrare che non fosse tutto
pianificato, come invece era. Quindi è stato impegnativo.”
Marc e Steven sono
rispettivamente Americano e inglese, per cui Isaac ha dovuto
lavorare anche su due accenti differenti. Come li ha “trovati”?
“Non lo so, la
storia è ambientata a Londra – ha detto – E quando ho
chiesto come mai, la risposta sembrava essere che avevamo
già troppi personaggi a New York. Quindi per cambiare le cose
abbiamo pensato di raccontare di un espatriato a Londra. Ma poi mi
è sembrato che ci fosse… voglio dire, amo l’umorismo inglese, come
quello di The Office e… c’è così tanto di quell’umorismo che trovo
così divertente, e ho pensato che ci fosse un’opportunità qui per
fare qualcosa. E se lo facessimo inglese? E se Peter Sellers
venisse contattato per un progetto Marvel, cosa farebbe? E così ho
iniziato a pensarci, e questo mi ha portato a Karl Pilkington di
“An Idiot Abroad”. E non tanto per l’accento ma solo per il suo
senso dell’umorismo per cui lui non sa di essere divertente, ma lo
è. E poi, ho pensato alla comunità ebraica di Londra e da dove
viene gran parte di quella comunità e ho ascoltato gli accenti che
sono a nord-est di Londra. E poi ho deciso di farlo e ho scoperto
che per il personaggio non si trattava solo dell’accento, ma anche
della sua timidezza, del desiderio di entrare in contatto con le
persone senza sapere come fare.”
La ricerca per portare
sullo schermo Marc/Steven è stata sicuramente
impegnativa, ma Oscar Isaac ha consegnato ai fan Marvel un
lavoro eccellente, che si potrà ammirare dal 30 marzo su
Disney+, quando arriverà
Moon
Knight.
Oggi Apple
TV+ ha annunciato il cast e svelato la prima immagine
di Bad
Sisters, la nuova serie composta da 10 episodi della
creatrice candidata all’Emmy Award e vincitrice del BAFTA Sharon
Horgan (“Catastrophe”, “Shining Vale”) che farà il suo debutto
entro la fine dell’anno.
Bad
Sisters è una deliziosa miscela di commedia nera e
thriller e segue le vite delle sorelle Garvey legate dalla morte
prematura dei loro genitori e dalla promessa di proteggersi sempre
a vicenda. Oltre a Sharon Horgan, nel cast della serie ci saranno
anche Anne-Marie Duff (“Suffragette”, “The Salisbury Poisonings”),
Eva Birthistle (“Brooklyn”, “The Last Kingdom”), Sarah Greene
(“Frank of Ireland”, “Dublin Murders”) ed Eve Hewson (“Dietro i
suoi occhi”, “I Luminari – Il destino nelle stelle”) nei panni
delle cinque sorelle Garvey.
Completano il cast di Bad
Sisters Claes Bang (“Dracula”, “The Northman”), Brian
Gleeson (“Frank of Ireland”, “Peaky Blinders”), Daryl McCormack
(“Good Luck to you, Leo Grande”, “Peaky Blinders” ), Assaad Bouab
(“Chiami il mio agente!”, “The Pursuit of Love”) e la nuova
arrivata Saise Quinn (“Monster”).
Bad
Sisters è prodotto da Merman Productions e ABC
Signature, parte dei Disney Television Studios. La serie segnerà il
primo progetto della Horgan ad essere presentato in anteprima come
parte del primo accordo tra Apple TV+ e la sua società di
produzione, Merman.
Bad
Sisters è prodotta e scritta da Sharon Horgan con
Brett Baer e Dave Finkel (“New Girl”, “United States of Tara”) che
hanno curato l’adattamento dalla versione belga della serie “Clan”,
creata da Malin-Sarah Gozin (“Tabula Rasa”, “Professor T”). Sharon
Horgan, Faye Dorn e Clelia Mountford sono le produttrici esecutive
per conto di Merman; Malin-Sarah Gozin, Bert Hamelinck e Michael
Sagol (“Sound of Metal”) sono i produttori esecutivi per conto di
Caviar. Oltre a Horgan, Baer e Finkel, la serie è scritta da Karen
Cogan, Ailbhe Keogan, Daniel Cullen, Perrie Balthazar e Paul
Howard. Dearbhla Walsh, Josephine Bornebusch e Rebecca Gatward
curano la regia.
Bad Sisters si
unisce alla rosa in espansione di serie molto attese che faranno
presto il loro debutto su Apple TV+; tra queste “Pachinko – La
moglie coreana”, il dramma in lingua coreana, giapponese e inglese
basato sull’omonimo romanzo e in uscita il 25 marzo;
“Slow
Horses”, la nuova serie di spionaggio adattata dai
romanzi di Mick Herron, vincitore del CWA Gold Dagger Award, e
interpretata dal premio Oscar Gary Oldman, in
uscita il 1 aprile; “Shining Girls,” il nuovo
thriller metafisico interpretato e prodotto da Elisabeth
Moss, vincitrice dell’Emmy, e basato sul bestseller di
Lauren Beukes, che uscirà il 29 aprile; “Now and
Then“, il nuovo thriller bilingue composto da otto
episodi, in uscita il 20 maggio, e altro ancora.
In
esclusiva da Deadline arriva la notizia che Richard
Rider alias Nova è prossimo a far parte del Marvel Cinematic Universe poiché la
Marvel sta sviluppando un progetto su Nova con lo
sceneggiatore di Moon Knight Sabir Pirzada. Per
ora non è noto se questo sarà sviluppato come un lungometraggio o
una serie limitata per Disney+. Come sempre, il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige produrrà il progetto.
Nova è apparso per
la prima volta in un numero del 1966 di Super Adventures
era un membro della forza di polizia intergalattica nota come
Nova Corps, per la quale ha acquisito abilità
sovrumane tra cui super forza, volo e resistenza alle lesioni.
Sebbene il personaggio non abbia avuto molti scontri con alcune
delle figure principali dell’MCU attuale o passato, si è scontrato
con gli Skrull, che hanno ruoli importanti in progetti Marvel
recenti e prossimi, tra cui Captain Marvel e la serie limitata
Secret Invasion.
Per quanto riguarda Pirzada, come
tanti sceneggiatori che realizzano un progetto Marvel di alto
profilo da sviluppare, è emerso attraverso la comunità di scrittori
dello studio, facendosi notare, di recente, dalla writers room di
Moon Knight, che arriverà su Disney+ il 30 marzo.
È vero, la notte degli
Oscar si avvicina, ma non dimentichiamoci degli
anti-Oscar: sabato 26 marzo saranno premiati i
peggiori film e le peggiori performances dell’anno. Stiamo
parlando dei Raspberry o Razzie Awards,
premiazione del peggio del cinema che quest’anno arriva alla sua
42a edizione. Le categorie riprendono e
ribaltano quelle dell’Academy Awards (Peggior
film, Peggior attore non protagonista, …) e, proprio come accade
agli Oscar, occasionalmente ci sono state alcune
sconcertanti nomination.
Soprattutto per quanto riguarda le
performances attoriali, è successo che volti di fama mondiale
concorressero per la peggior interpretazione, anche quando in
realtà non avevano recitato poi così male. Almeno per i dieci casi
di cui parleremo qui sotto, la giuria dei Razzie
Awards sembra aver esagerato.
Tom Cruise – La guerra dei mondi
(2005)
Pochi escluderebbero Tom Cruise dai migliori attori di tutti i
tempi. Eppure, nemmeno il protagonista di Top Gun si è
salvato dall’essere nominato ai Razzie Awards.
Cruise è stato candidato come Peggior attore per
alcuni dei suoi progetti meno brillanti, come La
mummia e Cocktail.
Senza dubbio però la sua nomina per
la parte in La guerra dei mondi non è meritata.
L’interpretazione di Cruise di un padre imperfetto che cerca di
tenere i suoi figli al sicuro durante un’invasione aliena mortale è
intensa ed è ciò che i fan si aspettano dall’attore.
Ben Affleck – Batman V Superman:
Dawn Of Justice (2016)
Ben
Affleck piace molto alla giuria dei Razzie
Awards: nel corso degli anni ha accumulato diverse
nomination e vittorie. Non manca nemmeno il premio come Peggior
attore del decennio. Non tutte le candidature di Affleck però
sono state meritate. In particolare, quella per la sua performance
in Batman v Superman: Dawn of
Justice.
È vero, il film non è stato
apprezzato dalla critica, ma il problema non è sicuramente
Ben Affleck, che ha portato sulla scena
un’interpretazione studiata e brutale di Batman.
Per molti fan, Affleck resta la parte migliore del
film DCEU.
Ahmed Best – Star Wars: Episodio I
– La minaccia fantasma (1999)
La minaccia fantasma è un
film che in gran parte ha deluso i fan più sfegatati di
Star
Wars. Ai tempi dell’uscita in sala, in pochi hanno
messo in discussione la nomina di Ahmed Best,
interprete di Jar Jar Binks, per un
Razzie.
Tuttavia, la performance di
Best è un esempio impressionante di un ruolo in
motion capture. Per fortuna, nei decenni successivi, le prestazioni
di Best hanno guadagnato più di un apprezzamento,
tanto da renderlo il volto protagonista dei prequel di Star
Wars.
Come ogni film di questo tipo,
The Blair Witch Project è stato in parte
sopravvalutato e in parte criticato. Non a caso, la star
Heather Donahue ha ricevuto una nomination ai
Razzie Awards. Donahue era un
volto sconosciuto al tempo, fatto che potrebbe spiegare la
candidatura. In ogni caso, la performance emotiva di
Donahue nel formato found-footage resta una
grande componente del motivo per cui il film funziona così
bene.
Whitney Houston – Guardia del corpo
(1992)
I Razzies amano
nominare gli artisti musicali pop: tra gli altri, ricordiamo
Rihanna, Lady Gaga e, in modo del
tutto immeritato, Whitney
Houston per la sua performance in Guardia del corpo.
Nel thriller,
Houston interpreta una cantante pop che si
innamora della sua guardia del corpo (Kevin
Costner) mentre quest’ultimo la protegge da una
pericolosa minaccia alla sua vita. Anche se il ruolo potrebbe non
essere troppo d’impatto, Houston con la sua
interpretazione dimostra di avere un naturale carisma sullo
schermo.
Adam Sandler – Un tipo
imprevedibile (1996)
Adam
Sandler è tra gli attori più nominati ai
Razzies Award. Un tipo imprevedibile vede
Sandler in uno dei primi ruoli da
protagonista: interpreta un giocatore di hockey irascibile che
diventa inaspettatamente una superstar del golf.
La parte buffa di Sandler
potrebbe disturbare gli spettatori più anziani (e la giuria dei
Razzies), ma per una certa generazione, la
performance nell’esilarante commedia sportiva è iconica.
Shelley Duvall – The Shining
(1980)
Oggi The Shining è considerato un film cult che ha
letteralmente segnato un prima e dopo nella storia del cinema. Al
tempo dell’uscita in sala però, non tutti hanno apprezzato
il film di Stanley Kubrick, che si è guadagnato due
nomination ai Razzies Award: una per la Peggior
regia a Stanley Kubirck e una per la Peggior
attrice a Shelley Duvall.
Duvall interpreta
una moglie sempre più preoccupata che la parte oscura della
personalità del marito prenda il sopravvento. Il suo personaggio,
terrorizzato e vulnerabile, è al centro del film e aiuta The
Shining a diventare un classico dell’orrore così potente: non
sarebbe lo stesso senza Duvall.
Ben Affleck – The Last Duel
(2021)
Dopo le nomination ricevute per il
suo ruolo in The Tender Bar lo
scorso anno, Ben Affleck viene nuovamente
preso di mira dai Razzie Awards per la performance
in The Last Duel.
Ben Affleck non è però il Peggior attore non
protagonista dell’anno. Il film stesso è stato acclamato dalla
critica e, anche se l’idea di Affleck nei panni di
un lord francese può sembrare strana, l’attore veste perfettamente
il ruolo, rubando la scena al resto del cast.
Danny DeVito – Batman Returns
(1992)
Nel film di Tim
BurtonBatman Returns, Danny DeVito mette in scena una versione
grottesca del Pinguino. Forse è una sorpresa per molti
scoprire che DeVito e si è guadagnato una
nomination per i Razzie Awards.
Nonostante l’incredibile successo di
Colin Farrell, interprete di The Penguin nel
nuovo The Batman, per molti DeVito resta
il migliore e il più iconico volto legato al ruolo. Forse la giuria
dei Razzie non ha compreso l’eccezionalità dell’attore
nell’inserire un personaggio forte e dotato un gotico senso di
humor nel mondo strambo di Tim Burton.
Jennifer Lawrence – Madre!
(2017)
Sembra che i Razzie
Awardss abbiano una particolare antipatia per le
prestazioni nei film horror, anche quelle degli attori che
ottengono il plauso da parte della critica. Questa volta è il turno
di Jennifer Lawrence, candidata come Peggior
attrice per il suo ruolo in Madre!
Forse il film horror psicologico
Madre! non è per tutti, ma Jennifer
Lawrence offre in esso una delle sue migliori performance.
Nei panni di una moglie che, mentre cerca di finire la casa dei
sogni per la sua famiglia, incombe in alcuni ospiti
dirompenti, Lawrence è brillante. Vista la
sua performance straziante, molti ritengono che avrebbe addirittura
meritato una nomination agli Oscar.
Warner Bros. svela il logo del
Centenario e dà ufficialmente inizio alle numerose attività che
porteranno al 100° anniversario dell’iconico Studio, il 4 aprile
2023. Il logo incorpora uno dei punti di riferimento più
riconoscibili della California meridionale, la WB Water Tower, e
celebra l’ineguagliabile eredità di un secolo di narrazione della
Warner Bros.
“Siamo davvero emozionati di
dare il via alle attività legate a questo anniversario storico e di
condividere questo logo commemorativo con i nostri fan e partner di
contenuti, in occasione della celebrazione del centenario di uno
dei più grandi Studi di intrattenimento del mondo“, ha
dichiarato Ann Sarnoff, Chair and CEO, WarnerMedia
Studios and Networks Group. “Nel corso della storia della
Warner Bros., i suoi film e programmi TV sono stati riconosciuti
come standard di riferimento della narrazione, era quindi
importante per noi sottolineare il fatto che al centro di tutto ciò
che facciamo c’è il racconto di storie che muovono il
mondo“.
A partire dalla fine di
quest’anno e per tutto il 2023, la celebrazione del
centenario della Warner Bros. includerà una campagna completamente
incentrata sui fan, che coinvolgerà ogni divisione dello Studio –
film, serie, consumer products, videogiochi, intrattenimento a
tema, studio tours, eventi dal vivo e molto altro – così come le
sue società sorelle Studios e Networks, tra cui HBO Max, TNets
(TNT, TBS e truTV), WarnerMedia Kids, Young Adults & Classics
(inclusi WB Animation, Adult Swim, Cartoon Network e TCM) tra gli
altri. Nei prossimi mesi saranno disponibili ulteriori dettagli
sulle attività del centenario.
Warner Bros., una società
WarnerMedia, è stata fondata da Albert, Sam, Harry e Jack Warner e
si è costituita ufficialmente il 4 aprile 1923. Ad oggi, lo Studio
detiene una delle collezioni di marchi di maggior successo al
mondo, ed è all’avanguardia in ogni aspetto dell’industria
dell’intrattenimento, dal lungometraggio alla produzione televisiva
e quella direct-to-consumer, dall’animazione ai fumetti, dai
videogiochi ai consumer products, dall’intrattenimento a tema agli
studio tours e al brand licensing.. La vasta library dello
Studio, una delle più prestigiose e preziose al mondo, comprende
oltre 145.000 ore di programmazione, di cui
12.500 lungometraggi e 2.400 programmi
televisivi composti da più di 150.000 episodi
singoli. La Warner Bros. detiene anche un portfolio di
franchise tra i più diversificati e amati al mondo, come
Looney Tunes, Harry Potter, DC, Friends,
Hanna-Barbera solo per citarne alcuni.
CODA, Encanto e West Side Story hanno ricevuto i massimi
riconoscimenti alla 37a edizione degli Artios Awards. La
Casting Society premia l’eccellenza nel casting di lungometraggi,
televisione e teatro. L’organizzazione ha tenuto una cerimonia
virtuale mercoledì, celebrando anche il suo 40°
anniversario.
Casting Society Artios
Awards 2022 i vincitori
Animation
“Encanto”- Jamie Sparer Roberts, Grace C. Kim (Associate)
Big Budget – Comedy
“Don’t Look Up”- Francine Maisler, Kathy Driscoll-Mohler
(Additional Casting), Carolyn Pickman (Location Casting), Matt
Bouldry (Location Casting), Kyle Crand (Location Casting), Molly
Rose (Associate)
Big Budget – Drama
“West Side Story” – Cindy Tolan, Nicholas Petrovich (Associate)
Studio or Independent – Comedy – TIE
“The Tender Bar” – Rachel Tenner, Bess Fifer (Location Casting),
Carolyn Pickman (Location Casting), Rick Messina (Associate)
“Zola” – Kim Taylor-Coleman
Studio or Independent – Drama
“CODA”- Deborah Aquila, Tricia Wood, Lisa Zagoria, Angela Peri
(Location Casting), Lisa Lobel (Location Casting), Melissa Morris
(Associate)
Low Budget – Comedy or Drama
“The Humans” – Ellen Chenoweth, Susanne Scheel (Associate)
Micro Budget – Comedy or Drama
“Shiva Baby”– Kate Geller
Short Film
“Growing Fangs” – Jessica Munks, Michael Morlani
The Zeitgeist Award
“Spider-Man: No Way Home” – Sarah Halley Finn, Chase Paris
(Location Casting), Tara Feldstein Bennett (Location Casting),
Molly Doyle (Associate)
Television Pilot and First Season – Comedy
“Ted
Lasso” – Theo Park, Olissa Rogers (Associate)
Television Pilot and First Season – Drama
“Lovecraft Country” – Kim Taylor-Coleman, Meagan Lewis (Location
Casting), Mickie Paskal (Location Casting), Jennifer Rudnicke
(Location Casting) Rebecca Carfagna (Associate), AJ Links
(Associate)
Television Series – Comedy
“Call My Agent” – Constance Demontoy
Television Series – Drama
“Pose” – Alexa L. Fogel, Elizabeth Berra (Associate)
Limited Series
“The Queen’s Gambit”– Ellen Lewis, Kate Sprance, Olivia Scott-Webb,
Tina Gerussi (Location Casting)
Film, Non-Theatrical Release
“The United States vs. Billie Holiday”– Leah Daniels-Butler, Billy
Hopkins, Ashley Ingram, Kevin Scott, Andrea Kenyon (Location
Casting), Randi Wells (Location Casting)
Children’s Pilot and Series (Live Action)
“All That” – Nickole Doro, Shayna Sherwood, Devon Brady
(Associate)
Animated Series
“Big Mouth” – Julie Ashton
Reality Series
“Queer Eye” – Danielle Gervais, Pamela Vallarelli, Ally Capriotti
Grant
Short Form Series
“Mapleworth Murders”– Jill Anthony Thomas, Anthony J. Kraus
(Associate)
Virtual Theater (new category exclusive for 2022, due to
COVID-19 shuttering Broadway)
Tennessee Williams’ “The Night Of The Iguana”– Stephanie
Klapper
Il foltissimo cast di
Oppenheimer di Christopher Nolan continua a
crescere. Tony Goldwyn si unisce al progetto, in
un cast di stelle che include Cillian Murphy nel ruolo del protagonista,
Robert Downey Jr. nel ruolo del Commissario
statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss e
la star di Black WidowFlorence Pugh nel ruolo della psichiatra
americano Jean Tatlock.
A completare l’impressionante
formazione c’è
Matt Damon nel ruolo del direttore del Manhattan
Project Leslie Groves Jr., Emily Blunt nel ruolo della moglie di Robert
Oppenheimer, Kitty Oppenheimer, Benny Safdie nel
ruolo del fisico teorico del “padre della bomba all’idrogeno”
Edward Teller e Josh Hartnett nei panni del fisico vincitore
del premio Nobel Ernest Lawrence. Altri membri del cast in ruoli
non specificati includono Rami Malek di No Time to
Die, Matthew Modine, Alden
Ehrenreich, Jason Clarke, James
D’Arcy e Kenneth Branagh.
L’uscita del film è prevista per il
21 luglio 2023. Uno slot che Nolan ha occupato in passato con
Dunkirk e Il Cavaliere Oscuro il
Ritorno con un enorme successo. La capacità virtuosistica di
Nolan di realizzare “film evento” assicura che non manchi mai
l’interesse dei più grandi attori di Hollywood, quindi Hartnett
sicuramente non sarà l’ultimo annuncio del casting di
Oppenheimer.
Oppenheimer, il
film
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J.
Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett,Jason Clarke, Alex
Wolff, Josh Peck, Tony Goldwyn e
Matt Damon.
Nel disegno, Peter 3 tiene tra le
braccia MJ appena salvata, mentre il fantasma di Gwen lo abbraccia
e in qualche modo sembra dirgli che ha fatto un buon lavoro.
Le notizie sul fronteTronsono andate via via
scemando poiché la Disney ha deciso col tempo di
concentrarsi sulle sue molte altre proprietà. Nonostante ciò, c’è
ancora una miriade di fan sia del film originale degli anni ’80 che
diTron Legacydel 2010
che vogliono vedere più storia sul franchise. Uno di quei fan
sembra essere Jared Leto, star del prossimoMorbius. L’attore sembra abbia
preso come una missione personale portare a compimento un film di
Tron e dopo aver annunciato il suo coinvolgimento
in diversi
momenti negli ultimi anni, ora rivela aggiornamenti sul
terzo film di Tron. L’occasione è avvenuta durante
la promozione di Morbius.
In un’intervista con
Screen Rant, Jared Leto ha detto che sta lavorando
attivamente con la Disney su un nuovo film diTrone che un accordo finale si
sta avvicinando sempre di più. Ha anche promesso un
aggiornamento “più in la”, ma non sembra aver rivelato con
precisione quando lo dichiarerà, o addirittura offrire una conferma
che il film andrà avanti oltre le attuali fasi di
discussione.
Jared Leto ha precedentemente affermato in
diverse occasioni di interpretare un personaggio chiamato Aries nel
film proposto e ha persino rivelato il titolo del film èTron: Ariesin un tweet
cancellato. Nonostante l’entusiasmo di Leto e una sceneggiatura
completata scritta da Jesse Wigutow, la Disney è
ancora solo nelle fasi di sviluppo di questo terzo tentativo per il
suo classico cult di fantascienza originale Tron.
Daniel Radcliffe è in piena promozione di The
Lost City, in cui fa la parte del cattivo di fronte a
Sandra Bullock e Channing Tatum. Durante un tour stampa
per il film, Radcliffe ha rivelato a
TooFab che interpretare Harry Potter lo metteva spesso in
imbarazzo.
L’intervistatore chiede a
Sandra Bullock e a
Daniel Radcliffe se c’è un progetto della loro
carriera che li imbarazza, e mentre Bullock risponde in maniera
abbastanza condivisibile che Speed 2 non la rende proprio fiera,
Radcliffe a sorpresa commenta il fatto che all’epoca delle riprese
non gli sembrava troppo fico essere vestito come un bimbo con la
divisa di scuola, ma che adesso quell’esperienza lo rende molto
fiero.
Latrama The Lost City
In The Lost City
Loretta Sage (Sandra
Bullock), solitaria scrittrice di successo, ha
trascorso la sua carriera scrivendo popolari romanzi d’amore e di
avventure ambientati in luoghi esotici. Il protagonista dei suoi
racconti è il bellissimo modello di copertina Alan (Channing
Tatum), che nelle pagine di questi libri
incarna l’eroe “Dash”. Mentre è in tour per promuovere il suo nuovo
libro con Alan, Loretta viene rapita da un eccentrico miliardario
(Daniel
Radcliffe) convinto che lei possa condurlo al tesoro
dell’antica città perduta, descritta così bene nel suo romanzo.
Alan, spinto dalla voglia di dimostrare a tutti che può essere un
eroe anche nella vita reale, si mette in viaggio per salvarla.
Coinvolta in un’epica avventura nella giungla, l’improbabile coppia
sarà costretta ad andare d’accordo per sopravvivere, ma soprattutto
per trovare l’antico tesoro prima che sia perso per sempre.
Sembra che la durata di Doctor Strange nel Multiverso della Follia sia
stata svelata, e che il film con Benedict
Cumberbatch sarà uno dei film MCU più lunghi. Secondo quanto
riferito, il runtime di Doctor Strange 2 è stato
rivelato su
Ingresso. Il sito web brasiliano di biglietteria riferisce che
la durata del film è di 148 minuti. Ciò lo renderebbe uno dei film
più lunghi del MCU. Al momento però non si hanno conferme dalla
Marvel sulla veridicità di questo timing.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Torna il
Carbonia Film Festival, che sposta la sua abituale collocazione
dall’autunno alla primavera anticipando la nuova
edizione dal 12 al 15 maggio. Per il 2022 il
festival diretto da Francesco Giai Via proporrà
nuovamente l’appuntamento con How to Film the
World, rassegna dedicata alla formazione con un focus sui
temi cardine della manifestazione, ovvero lavoro e migrazioni. Una
quattro giorni ricca di eventi, proiezioni, incontri, mostre e
masterclass per riflettere sul cinema e sulla sua capacità di
raccontare la realtà.
La scelta di proseguire anche
quest’anno con “Carbonia Film Festival presenta How to Film the
World” è dettata da una serie di fattori, tra cui la nuova
collocazione in calendario oltre ad un nuovo assetto del panorama
festivaliero a livello nazionale.
“In questi ultimi 3 anni la
manifestazione ha saputo navigare in uno scenario estremamente
complesso, rilanciando ogni volta la propria formula e il livello
della proposta artistica e culturale” spiega il direttore
Francesco Giai Via “Chiusa l’ultima abbiamo voluto trarre
un bilancio del lavoro svolto fino ad oggi, ponendo al centro la
necessità di scegliere una formula che portasse avanti gli aspetti
legati alla crescita e alla formazione culturale del territorio.
Abbiamo dovuto necessariamente tenere conto del fatto che in questi
ultimi c’è stata una vera esplosione nel numero di manifestazioni
cinematografiche anche competitive a livello nazionale,
accompagnata da una contrazione delle risorse istituzionali e dalla
pandemia che ha minato profondamente il rapporto fra il cinema e il
suo pubblico”.
Partendo da queste considerazioni,
Carbonia Film Festival vuole consolidare la formula di una
manifestazione che abbia come elementi cardine la riflessione
sull’evoluzione dei linguaggi cinematografici contemporanei, ma
anche l’incontro e lo scambio con grandi personalità del cinema
internazionale, affiancate da giovani promesse. Una manifestazione
priva di sezioni competitive, incentrata sull’approfondimento, la
formazione e il dialogo: un festival multidisciplinare che
contaminerà il mondo del cinema con quello delle altre arti visive
e della musica.
Focus di How to Film the World è
anche la formazione, che quest’anno vedrà nuovamente protagonisti 8
giovani operatori e studiosi di cinema selezionati attraverso il
Bando Carbonia Cinema Giovani. Istituito da
Carbonia Film Festival, Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e
Fondazione Sardegna Film Commission, il bando (disponibile fino al
19 aprile) si rivolge a giovani di età compresa tra i 19 e i 30
anni, che seguiranno il festival da protagonisti e parteciperanno a
un programma di incontri e masterclass a loro dedicato. Tutte le
informazioni relative al bando e le modalità di iscrizione sono
disponibili sul sito del festival all’indirizzo www.carboniafilmfest.org
Un’occasione che vuole essere un
percorso permanente che possa svilupparsi anche nei mesi che
seguiranno il Festival, ponendosi l’obiettivo di superare la natura
“temporanea” dell’evento per sviluppare e valorizzare le
riflessioni che il Festival propone:
Cinema/Territorio/Lavoro/Migrazioni.
Ecco un divertente video dalla
promozione di Moon
Knight che mostra i protagonisti della serie, Oscar Isaac, Ethan Hawke e May
Calamawy, alle prese con un
isolamneto forzato per evitare la fuga di notizie e gli spoiler
sulla serie Disney+.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Star Wars: L’ascesa di Skywalkerha subito molti cambiamenti durante il suo viaggio verso
grande schermo e, anche con una lunga durata, è intuibile che la
LucasFilm ha lottato con Disney per includere tutte le idee di
JJ Abrams per la conclusione di questa
trilogia. La maggior parte dei fan ha discusso ampiamente sul
tentativo del regista di offrire un lieto finale, ma questo è
un franchise che ha spesso voluto fortemente accontentare
tutti. Ebbene, oggi grazie ai concept art diffusi da
Jon McCoy ci
mostrano alcune sequenze che avrebbero visto Kylo
Ren riunirsi con Chewbacca che avrebbe potuto subire
torture.
“Nel film, [c’era] una scena in cui Chewbacca viene
interrogato/torturato” , spiega
l’artista. “Ci è stato chiesto di
generare alcune idee per questa scena e il design della macchina
che lo avrebbe tenuto in queste terribili posizioni di stress! Ho
mirato a ritrarre una posa molto iconica e unica in cui sarebbe
stato tenuto Chewie, per rendere gli scatti
memorabili.”
McCoy ha anche rivelato di aver suggerito di trasformare il
Millennium Falcon da una nave nella nuova base della
Resistenza. “Avevo la visione di un set
di giocattoli degli anni ’80, in cui gli scomparti si estendevano e
scivolavano fuori, trasformando la cosa originale in
qualcos’altro”. Ecco tutti i concept
diffusi:
Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Come
spesso accade nell’universo Marvel, i dettagli sul
ruolo di
Emilia Clarke nell’attesa serie Secret
Invasion non sono stati rivelati da quando si è
unita al cast, ma oggi potremmo finalmente sapere quale personaggio
interpreterà l’attrice de Il Trono di Spade nella prossima
serie Disney+.
Ci sono
state molte speculazioni sul fatto che
Emilia Clarke fosse stata scelta per il ruolo di
Abigail Brand, ma alcuni recenti video dal set apparentemente
hanno chiarito che il suo personaggio misterioso lavorerà con gli
invasori Skrull e, sicuramente, si dice che l’ex Regina dei
Draghi interpretare la principessa
Veranke.
ISCRIVITI A DISNEY+ per
vedere tutte le serie e i film Marvel Studios e molto
altro
Nei
fumetti, Veranke era un membro dei Dard’van, una setta
profondamente religiosa della società Skrull che profetizzava la
fine dell’Impero Skrull. Dopo essere stata esiliata come
zelota dall’allora sovrano Dorrek VII, alla fine prese il suo posto
come Imperatrice Skrull e orchestrò l’Invasione Segreta. Se questo
è accurato e lo spettacolo si attiene al materiale originale, c’è
la possibilità che la Clarke si spacci per Jessica Drew, alias
Spider-Woman, sulla Terra.
I
dettagli della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che lo
spettacolo seguirà la premessa di base del fumetto concentrandosi
su “un’infiltrazione di Skrull sulla Terra” (senza grandi
sorprese). Nel cast di Secret
Invasion includerà anche Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury,
Cobie Smulders nei panni di Maria Hill,
Ben Mendelsohn nei panni di Talos e
Olivia Colman in un ruolo sconosciuto.
La serie sarà presentata in
anteprima su Disney+ e vede la
partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di
Skrull Talos,
Olivia Colman,
Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e
Killian Scott.
La serie di eventi comici crossover
mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono
infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in
diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain
America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente
ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann
Coulter in American Crime Story: Impeachment.
La notte degli
Oscar si avvicina: domenica 27 marzo si svolgerà l’attesa
premiazione. Quest’anno, i registi candidati sono nomi importanti:
Ryūsuke Hamaguchi (Drive my car), Kenneth
Branagh (Belfast), Paul Thomas
Anderson (Licorice
Pizza), Jane Campion (Il potere del
cane) e Steven Spielberg (West Side
Story). Per alcuni di loro non è la prima volta.
Ma chi sono i registi che, nel XXI
Secolo, hanno ricevuto il numero più alto di
candidature agli Oscar? Ci sono tanti autori
che hanno fatto tripletta e, solo uno che è riuscito a concorrere
per ben otto volte. Vediamoli tutti.
Paul Thomas Anderson – 3
nomination agli Oscar
Nel 2007, Paul
Thomas Anderson è stato nominato agli
Oscar come Miglior regista con il film Il
petroliere. Dieci anni dopo, la nomination è arrivata per il
dramma Il filo nascosto e quest’anno è il turno di
Licorice Pizza. Se si sommano le cinque candidature per la
Miglior sceneggiatura e le tre per la categoria Miglior film,
Anderson arriva ad un totale di 11 nomination da
parte dell’Academy. Purtroppo, fino ad ora il
regista non ha ottenuto l’ambita statuetta.
Anderson è noto
principalmente per i suoi drammi psicologici. Oltre ai film per cui
è stato nominato alla regia, ha anche ricevuto l’attenzione degli
Oscar per Boogie Nights – L’altra
Hollywood, Magnolia e Vizio di forma. Per
Reddit Anderson è uno dei migliori registi di
tutti i tempi.
David Fincher – 3 nomination come
Miglior regista
Il curioso caso di Benjamin
Button (2008), The Social Network (2010) e
Mank (2020): David Fincher è stato
candidato come Miglior regista per ben tre volte e ha concorso con
film diventati presto iconici. A queste nomination, se ne
aggiungono altre 7, ricevute dai suoi film per le varie categorie
degli Oscar.
Dall’opera prima Alien 3
fino ad oggi, Fincher è diventato un regista noto
per film come Se7en, Fight Club e
Zodiac. I suoi lungometraggi piacciono alla critica e al
grande pubblico: 10 lavori su 11 hanno ottime valutazioni su
Rotten Tomatoes.
David O. Russell – 3 volte
candidato agli Oscar
Quattro degli ultimi cinque
film di Russell sono stati nominati per gli
Oscar. È stato candidato come Miglior regista nel
2011 per The Fighter, nel 2010 per Il lato
positivo – Silver Linings Playbook e nel 2013
con American Hustle – L’apparenza
inganna. David O. Russell ha anche
in elenco due nomination per la sceneggiatura.
Il regista ha inoltre diretto sette
persone nominate agli Oscar, tre dei quali
vincitori:Christian Bale e Melissa
Leo per The Fighter e Jennifer
Lawrence ha ottenuto la statuetta per Silver
Linings Playbook.
Alexander Payne –
3 nomination come Miglior regista
Alexander Payne ha diretto
sette lungometraggi candidati agli Oscar. È stato
nominato come Miglior regista per Sideways – In viaggio con
Jack del 2004, Paradiso amaro del 2011 e
Nebraska del 2013. Ha inoltre concorso una volta nella
categoria Miglior film e tre volte per la sceneggiatura,
vincendo due statuette.
Con l’opera prima La storia di
Ruth, donna americana, Alexander Payne si è
spianato la strada per i film successivi Election (1999) e
A proposito di Schmidt (2002), riuscendo a mantenere
sempre il suo stile e il suo humor nero degli anni Novanta anche
nei film più recenti.
Stephen Daldry – 3 volte candidato
agli Oscar
Tutti conoscono Stephen
Daldry per BillyElliot, film che tra
l’altro gli ha portato una candidatura agli Oscar
nel 2000. Ma non è l’unica nomination:
Daldry ha concorso come Miglior regista anche
con The Hours nel 2002 e con The Reader – A voce
alta nel 2008. In aggiunta, Daldry ha
vinto tre Tony Awards.
Il regista ha diretto in tutto sei
lungometraggi nominati agli Oscar:
con Nicole
Kidman ha vinto per il suo The Hours e
con Kate Winslet per The Reader – A voce
alta. Daldry ha anche diretto un adattamento teatrale del suo
film Billy Elliot.
Steven Spielberg – 8 nomination, 3
nel XXI Secolo
È uno dei registi più
amati e più famosi di tutti i tempi: Steven
Spielberg è stato nominato come Miglior Regista per ben
otto volte. Nel 1978 ha concorso con Incontri ravvicinati del
terzo tipo, nel 1982 con I predatori dell’arca
perduta e nel 1983 con E.T. l’extra-terrestre.
Negli anni Novanta, Spielberg ha vinto due
Oscar come miglior regista: 1994 con Shinder’s
list e nel 1999 con Salvate il soldato Ryan.
Nel XXI Secolo sono arrivate altre tre candidature: nel 2006 con
Munich, nel 2013 con Lincoln e
infine quest’anno con West Side Story.
Spielberg ha dei
numeri da capogiro: è stato nominato per 19 Academy
Awards, 11 volte per il miglior film. Ha girato 14
film nominati agli Oscar. Ha diretto le
prestazioni da Oscar come quella di
Daniel Day-Lewis in Lincoln o quella
di Ariana DeBose, concorrente quest’anno per il
premio di Miglior attrice non protagonista.
Clint Eastwood – 3 volte
nominato agli Oscar
Clint Eastwood è stato nominato per 11
Oscar. Le tre nomination come Miglior regista
risalgono a prima del 2000 e sono state per i
film Unforgiven (1992), Mystic
River (2003), Million Dollar Baby (2004) e Lettere da Iwo
Jima (2006). Ha vinto due volte, per Million Dollar
Baby e precedentemente per Unforgiven. Per
gli stessi due lungometraggi, Eastwood ha anche
vinto il premio Miglior film.
Ha diretto 14 film nominati agli
Oscar e cinque vincitori di Oscar
(Gene Hackman in Unforgiven, Sean Penn e Tim Robbins in
Mystic River, Hilary Swank e
Morgan Freeman in Million Dollar
Baby.
Alejandro González Iñárritu – 3
nomination per la Miglior regia
Alejandro González
Iñárritu è stato nominato tre volte: per Babel
del 2006, per Birdman del 2014 e per The Revenant
– Redivivo del 2015. Ha vinto come Miglior regista per
gli ultimi due. Con Birdman, ha anche vinto nella
categoria Miglior film e Miglior sceneggiatura originale. Nel 2018
ha anche ricevuto un OscarSpecial
Achievement Award per Carne y Arena.
Iñárritu ha diretto dieci film
nominati agli Oscar e ha vinto
con Leonardo
DiCaprio per The Revenant. Il suo nuovo
lungometraggio, Bardo, se uscirà nel 2022, sarà il primo
film di Iñárritu nell’arco di sette
anni.
Ang Lee – 3 volte candidato agli
Oscar
Ang Lee è stato
nominato agli Oscar nel 2000 con La tigre e il
dragone e ha vinto il premio Miglior regia nel 2005
con I segreti diBrokeback Mountain e nel
2012 per Vita di Pi. Lee è stato
nominato per un totale di otto Oscar, vincendone
tre. Ha inoltre diretto cinque lungometraggi nominati agli come
Miglior film.
Martin Scorsese – 6 nomination in
vent’anni
Martin Scorsese è il secondo regista con il
maggior numero di nomination agli Oscar: con nove
candidature, si piazza dopo Billy Wilder. Sei
delle nomination di Scorsese sono avvenute in
questo secolo. Le candidature sono state per Gangs of New
York del 2002, The Aviator del 2004, The
Departed del 2006, Hugo Cabret del 2011, The Wolf of Wall Street
del 2013 e The Irishman del 2019.
Scorsese ha vinto il premio conThe
Departed.
È stato nominato per 14
Oscar totali. Scorsese ha
diretto 24 spettacoli nominati dall’Academy e cinque attori da
statuetta d’oro: Ellen Burstyn in Alice
non abita più qui, Robert DeNiro in Toro
scatenato, Paul Newman in Il colore dei
soldi, Joe Pesci in Goodfellas, e
Cate Blanchett in The Aviator.
Ogni film dell’MCU è
in primo luogo definibile un film di supereroi, o
cinecomic, ma questo termine ha un’accezione estremamente
ampia e variegata, ingloba molti più significati oltre alla
definizione base del personaggio principale che si serve dei propri
superpoteri per fare del bene. Questo è sempre stato il punto di
partenza della Marvel
per sviluppare storyline complesse nei suoi film, che andassero ad
inglobare anche altri generi cinematografici.
Peyton Reed strappa
un sacco di risate con le sue buffonate connesse alla capacità di
rimpicciolimento umano che possiede, alla “Tesoro,
mi si sono ristretti i ragazzi“, ma
Ant-Man ma è soprattutto un film di
rapina: Scott Lang è un
ladro esperto che viene reclutato da Hank Pym per
introdursi nel suo vecchio laboratorio e rubare la tecnologia di
Yellowjacket dal suo più accanito rivale in
affari.
Dopo che Age of Ultron ha fatto precipitare dal cielo
una città dell’Europa orientale, Sokovia, è stato
rinfrescante per Ant-Man esplorare un conflitto su
piccola scala (scusate il gioco di parole) con una posta in gioco
personale.
Guardiani della Galassia – Epopea
spaziale
Guardiani
della Galassia di James
Gunn ha sancito un vero e proprio momento di svolta
per il MCU:
con un cast di personaggi apparentemente oscuri, una voce singolare
al timone e nessuna connessione con i Vendicatori, Guardiani della Galassia aveva l’oneroso
compito di dimostrare l’unicità e il valore dell’MCU.
Naturalmente, la scommessa è stata
vinta e Guardiani della Galassia è diventato uno
dei più grandi successi al botteghino della Marvel. Oltre ad essere
una classica epopea spaziale, che esplora il lato
cosmico dell’ MCU,
il film è anche una commedia dark e un jukebox musical (o,
tecnicamente, un Walkman musical).
Black Widow – Thriller di
spionaggio
Ai fan della Marvel
piace prendere scherzosamente in giro i
Vendicatori senza poteri o abilità potenti, ma le
storyline dei loro film sono spesso avvincenti e dal ritmo serrato.
Ne sono un esempio la serie tv
Hawkeye, che ci ha mostrato Occhio di
Falco come eroe natalizio in stile Die Hard e Black Widow, che si presenta pressoché come
una versione Marvel di un film del franchise
Bourne, con protagonista Matt
Damon.
Anche se il film raggiunge il suo
climax in una sequenza di battaglia dall’impianto piuttosto
standard, con parti della fortezza volante che precipitano dal
cielo, Black Widow è – per la maggior parte –
un avvincente thriller di spionaggio con sequenze
spettacolari, come l’inseguimento in moto e l’evasione programmata
dalla prigione.
Doctor Strange – Realismo
magico
Il “realismo
magico” è un po’ più difficile da definire come genere
rispetto a quelli basati sulle emozioni come l’azione, l’horror e
la commedia; esso descrive essenzialmente storie ambientate in un
mondo in cui la magia è comunemente accettata come una qualcosa di
reale.
Stephen Strange, un
cinico chirurgo di New York, inizialmente stenta a credere alle
promesse dei poteri magici dell’Antico, che
introduce Strange al mondo della magia e delle dimensioni
alternative. Nonostante la diffidenza di Strange, egli si renderà
poi conto della verità delle parole dell’antico, che gli farà
vivere un’esperienza extra-corpoea, nonché scoprire i segreti della
manipolazione del tempo.
Shang-Chi e la leggenda dei dieci
anelli – Film di arti marziali
Con la formula di un padre cattivo e
una grandiosa battaglia finale, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è
stato criticato per aver seguito un po’ troppo da vicino la
familiare “ricetta” delle origini Marvel.
La verità è che il film ha esplorato una nuova cornice di genere
per l’universo MCU,
ossia i film di arti marziali.
Le scene di lotta nel film non
deludono affatto, con alcune delle coreografie di combattimento più
viscerali e coinvolgenti del franchise che abbiamo mai visto. A
cavallo del secondo atto, poi, Shang-Chi è
coinvolto in un torneo clandestino di arti marziali in pieno stile
I 3 dell’Operazione Drago, film con protagonista
il mitico Bruce Lee. Sequenze come la battaglia
sull’autobus evocano inoltre le frenetiche commedie d’azione di
Jackie Chan, in cui grandiosi stunt si servono di
elementi tipici dello slapstick per combinare
risate e brividi.
Thor – High Fantasy
La storia di un erede al trono
viziato, ritenuto indegno del proprio destino dal suo “estraneo”
padre, il re, ha sfumature pseudo-shakespeariane.
Quindi, non è stato difficile per i Marvel Studios
ingaggiare Kenneth Branagh – l’artista di
riferimento di Hollywood per adattamenti accessibili delle opere di
Shakespeare (e, come si evince dall’apparizione di un fumetto su
Thor nel suo gioiello autobiografico Belfast, un fan di Thor da sempre) – per
introdurre il Dio del Tuono di Chris Hemsworth nel MCU.
Il secondo atto di Thor è definibile come una commedia che vede
l’eroe titolare come “un pesce fuor d’acqua”, dal momento che il
guerriero asgardiano deve capire come adattarsi alla vita tra gli
umani sulla Terra, mentre le sequenze ambientate ad Asgard sono
puro high fantasy.
Eternals – un vero e proprio
sci-fi
Con un ensemble sovrabbondante, una
narrazione in gran parte priva di azione e una quantità enorme di
informazioni che lo spettatore deve assimilare, Eternals è stato uno dei film dell’MCU
più controversi dell’ultimo anno.
Ogni film del MCU
presenta elementi di fantascienza, ma Eternals è forse il primo vero e
proprio racconto sci-fi dell’universo che, con il suo
racconto di antiche specie aliene che condizionano i principali
eventi della Terra, riscrive l’intera storia dell’umanità.
Spider-Man: Homecoming –
Teen-movie
Jon Watts ha
differenziato il tono di Spider-Man: Homecoming dai precedenti film di
Spidey, evocando i classici della commedia liceale
degli anni ’80 tipica del regista John Hughes.
Infatti, possiamo dire che Watts si appoggia su ciò che rende Peter
Parker un tipo diverso di supereroe: la sua ingenuità
adolescenziale.
C’è tanta pressione nell’invitare
una ragazza al ballo di fine anno quanto nel fermare un trafficante
d’armi intergalattico. Inoltre, si può notare il film Una
pazza giornata di vacanza in riproduzione su una TV
durante la sequenza dell’omaggio alla corsa combina-guai di Spidey
attraverso giardini e cortili!
Captain America: The Winter Soldier
– Thriller politico
I Russo hanno
omaggiato i thriller cospirativi dell’era Watergate come I
tre giorni del Condor con il clamoroso colpo di scena
riservato allo S.H.I.E.L.D., che è in realtà rivelato essere una
copertura dell’Hydra in Captain America: The Winter Soldier.
L’assassino a cui viene fatto il lavaggio del cervello è inoltre un
cenno a Va’ e uccidi di John
Frankenheimer.
Il film presenta persino
Robert Redford, uno dei capisaldi attoriali del
genere spionistico, nei panni del cattivo Alexander
Pierce. Redford di solito è il protagonista che viene
preso di mira da un governo corrotto, ma in The Winter
Soldier è il burocrate disonesto che assiste da lontano
agli eventi distruttivi del sequel di Cap.
Doctor Strange In The Multiverse Of
Madness – “Cosmic Horror”
Quando Doctor
Strange nel Multiverso della Follia è stato annunciato
per la prima volta, è stato presentato come il primo film horror
del MCU.
I trailer del film promettono un’opera
lovecraftiana deliziosamente surreale, che si tuffa a
capofitto in terrificanti realtà alternative.
Gli universi paralleli presenti ne
Il Multiverso della Follia includono uno con una
versione malvagia del Doctor Strange, uno con i
Vendicatori scomparsi che prendono vita e uno con una
società segreta guidata dal Professor X, e si
spera che questa sia solo la punta dell’iceberg di un film che avrà
molto da svelare.
Ogni appassionato di videogiochi
avrà desiderato almeno una volta di potersi confrontare nella vita
reale con livelli, ostacoli e boss da sconfiggere proprio come nei
titoli più amati del settore videoludico. Nel film del 2015
Pixels questa è proprio la possibilità
data ad un gruppo di improbabili eroi, chiamati a salvare il mondo
da un’invasione attuata da alcuni dei più celebri personaggi di
videogiochi classici. Titoli come Space Invaders,
Pac-Man, Tetris e Arkanoid prendono qui vita sfoggiando
tutta la loro pericolosità. A dirigere il film vi è Chris
Columbus, noto per film di grande successo come Mamma,
ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire e Harry Potter e la pietra
filosofale.
L’idea per tale stravagante progetto
nasce dall’omonimo cortometraggio francese del 2010 di
Patrick Jean, dove viene mostrata una New York
invasa dai grandi classici dei videogiochi. Grazie al successo
internazionale di questo esperimento, gli studios cinematografici
statunitensi si interessassero da subito a realizzarne una versione
estesa. I diritti vennero infine acquisiti dalla Columbia Pictures.
Per realizzare la pellicola, i produttori si sono avvalsi della
collaborazione di alcune delle maggiori compagnie di videogame, tra
cui Atari, Konami, Bandai Namco Holdings e Nintendo. Così facendo
ha potuto prendere vita uno dei titoli più divertenti e
appassionanti per gli amanti del genere.
Nonostante sia stato stroncato dalla
critica, il film si è affermato al box office come un buon
successo. Pixels ha infatti incassato globalmente circa
237 milioni di dollari a fronte di un budget stimato di 88. Prima
di lanciarsi in una nuova visione del film, sarà certamente utile
approfondire alcuni dei principali dettagli relativi alla trama e
al cast. Proseguendo qui nella lettura si potrà scoprire tutto ciò,
come anche le principali piattaforme streaming contenti il film
all’interno del loro catalogo. Questo garantirà la possibilità di
poter godere di una comoda visione casalinga.
Pixels: la trama del
film
Negli anni ’80 Sam
Brenner, Will Cooper, Ludlow
Lamonsoff e Eddie “The Fire Blaster”
Plant erano ragazzi che, nelle sale giochi, salvavano il
mondo, migliaia di volte, a 25 centesimi a partita. Ormai
cresciuti, questi hanno preso strade profondamente diverse. Cooper
è infatti diventato presidente degli Stati Uniti, mentre Sam è
rimasto un nerd senza speranza. Questi, tuttavia, si ritrova
improvvisamente convocato proprio alla Casa Bianca, dove viene
messo a conoscenza di un’inquietante notizia. Un gruppo di alieni
ha infatti ricevuto la capsula del tempo inviata decenni prima
proprio dai quattro giovani amici. Il problema è che tali esseri
hanno mal interpretato i messaggi contenuti in essa, scambiandoli
per dichiarazioni di guerra.
Per questo motivo, decidono di
attaccare la Terra usando i videogiochi come modelli per i loro
assalti. Sam si troverà così a dover salvare il mondo dalla
distruzione perpetuata da esseri come Pac-Man, Donkey Kong, Galaga,
Centipede e Space Invaders. Egli ha così finalmente la possibilità
di dimostrare che tutti gli anni spesi a giocare ai videogiochi non
sono stati gettati invano, ma che gli hanno invece permesso di
acquisire conoscenze ad altri ignote. Ogni trucco e strategia usate
per vincere possono ora rivelarsi decisive nella guerra per la
salvaguardia dell’umanità. Nella missione non sarà però da solo. Ad
aiutarlo vi saranno infatti lo stesso Cooper, i loro ex amici
Ludlow e Eddie, e l’affascinante Violet von
Patten.
Pixels: il cast del
film
Per interpretare i principali
personaggi del film, il regista decise di ingaggiare una serie di
attori comici, i quali avrebbero potuto apportare ulteriore fascino
all’intero film. Nel ruolo del protagonista Sam Brenner si ritrova
così Adam Sandler,
divenuto celebre di recente per l’acclamato Diamanti grezzi. Per
Pixels egli si è trovato a lavorare con nuovi attori e un
nuovo regista, uscendo così dalla sua tipica comfort zone. In
preparazione al ruolo, ha inoltre passato diverso tempo a studiare
i vari videogiochi previsti dal film, approfondendone particolarità
e strategie. Accanto a lui si ritrova poi Kevin
James, l’unico attore con il quale Sandler vantasse già
delle precedenti collaborazioni. Questo interpreta il presidente
William Cooper, nonché migliore amico di Sam.
L’attrice Michelle
Monaghan dà invece vita a Violet van Patten, interesse
amoroso del protagonista. Il ruolo era originariamente stato
offerto a Jennifer Aniston, la quale però si
dichiarò non interessata. Josh Gad è l’interprete
di Ludlow, mentre Peter Dinklage,
noto per il ruolo di Tyrion nella serie Il Trono di Spade,
è Eddie “Fireblaster”. Nel film sono poi presenti anche due noti
interpreti come Brian Cox nei panni
dell’ammiraglio Porter, e Sean Bean in
quelli del caporale Hill. Quest’ultimo, stanco di interpretare
personaggi che finiscono con il morire, dichiarò di aver accettato
la parte a condizione che il suo personaggio rimanesse in vita alla
fine del film. L’attrice Ashley Benson è invece la
guerriera Lady Lisa. Per tale ruolo, la Benson si è sottoposta ad
un lungo addestramento nelle arti marziali.
Pixels: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Pixels grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere
un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 23 marzo alle ore
21:25 sul canale Nove.
Secondo MovieWeb, il regista
Matt Reeves ha descritto il suo nuovo film
The Batman come “probabilmente la versione
più terrificante di Batman che abbiate mai visto“. Questa è
un’affermazione audace, ma potrebbe essere vera, dal momento che il
film è impostato come un macabro thriller
psicologico che richiama capisaldi del genere, tra cui
Saw o Se7en, e non mancano svariati jump scares
genuinamente spaventosi (in particolare quelli che coinvolgono le
trappole mortali in stile Jigsaw
dell’Enigmista).
Ma, ad eccezione dei film super
camp di Adam West e Joel
Schumacher, ogni precedente pellicola su Batman ha
incorporato stilemi ed elementi tipici dei film dell’orrore e non
dobbiamo dimenticare che, prima ancora di Reeves,
sia Tim Burton che Zack Snyder si
sono inizialmente fatti un nome nel genere horror.
Il trucco della matita del Joker di
Heath Ledger
Il momento in cui ci rendiamo conto
del terrore implacabile della performance di
Heath Ledger è quando il suo principe
pagliaccio del crimine si imbuca a una riunione sotterranea di
tutti i boss delle gang della città e propone un piano comune per
“uccidere Batman”.
Ad un certo punto dice che eseguirà
un “trucco magico” facendo scomparire una matita;
mentre cerca di eseguire il trucco, uno dei boss ordina ad uno
scagnozzo di attaccare il Joker, che pensa gli
stia solo facendo perdere del tempo. Ma la reazione del Joker non
tarda ad arrivare: afferra la testa dello scagnozzo e gli conficca
con violenza la matita trafiggendogli l’occhio e il cervello e
uccidendolo all’istante.
Il culto dell’Enigmista compare in
Batman (2022)
Cosa c’è di peggio di un assassino
con un passamontagna invernale che terrorizza Gotham? Un intero
esercito di sue identiche copie. Nell’atto finale
di The Batman, le autobombe
dell’Enigmista devastano il lungomare e allagano
Gotham, attirando una folla di sopravvissuti nel Gotham Square
Garden – dove un esercito spaventosamente realistico di sicari
politici mascherati li aspetta per farli fuori con fucili da
cecchino.
La cosa più terrificante del
regno del terrore che esercitano queste armate
dell’Enigmista è l’inquietante realizzazione da
parte di Batman di aver, a suo modo, ispirato anch’egli questi
assassini col suo operato, quando uno di questi afferma:
“Io sono Vendetta“.
La tossina della paura dello
Spaventapasseri in Batman Begins
Lo Spaventapasseri
interpretato da Cillian Murphy è all’altezza del suo
superpotere di incutere paura nelle persone, dato che ha continuato
a terrorizzare gli spettatori per tutta la visione di
Batman Begins. Questa versione live-action del
personaggio indossa un sacco di iuta logoro, con incisi due buchi
per gli occhi e, grazie alla sua tossina della
paura, può evocare le peggiori paure di chi la
respira.
Egli si serve di questo mostruoso
gas proprio per mantenere la gente di Gotham in un costante stato
di panico ma, quando Batman usa la tossina della
paura contro lo stesso Spaventapasseri, il villain
“assaggia” finalmente il suo stesso artefatto, e deve affrontare la
visione terrificante di un demone pipistrello.
Il Joker e i suoi scagnozzi
attaccano la galleria d’arte in Batman (1989)
Sotto la direzione di Tim
Burton, uno dei maestri del surrealismo gotico, Jack Nicholson ha interpretato il
Joker come un perfetto cattivo
dell’orrore. Questo Joker condivide la stessa risata
maniacale e l’oscuro senso dell’umorismo di Jack
Torrance, l’antieroe di Nicholson afflitto dal blocco
dello scrittore in Shining.
In una delle sequenze più spaventose
del film, i clienti di una galleria d’arte sono presi alla
sprovvista dall’attacco di una street gang terrificante:
sono Joker e i suoi scagnozzi che dissacrano l’arte, terrorizzano
gli ospiti e spaventano il pubblico a più non posso.
La sequenza “Knightmare” in Batman
V Superman
Mentre il Bruce Wayne di Robert Pattinson soffre
d’insonnia e dorme ancora meno di Travis Bickle di
Taxi Driver (e ottiene molto più successo
nella sua crociata da vigilante), il Bruce di Ben Affleck dormiva parecchio, per
permettere a Zack Snyder di svuotare una
“scatola dei misteri” in stile J.J.
Abrams nelle sequenze dei suoi sogni.
La sequenza onirica più snervante
dello SnyderVerse è stata soprannominata
“Knightmare“, in cui Batman sogna
di essere in una terra desolata post-apocalittica, di combattere i
Parademoni e di essere terrorizzato da un malvagio
Superman.
I raccapriccianti omicidi
dell’Enigmista in The Batman (2022)
Prima che il pubblico venga
introdotto al Crociato Incappucciato di Robert Pattinson, The Batman inizia con una sequenza in cui
l’Enigmista, dopo aver trovato una finestra aperta
nella casa del sindaco corrotto di Gotham, si intrufola e si
apposta nella penombra dietro alle sue spalle, mentre questi sta
effettuando una chiamata, lamentandosi dei risultati di alcuni
sondaggi.
Dopo essere rimasto nascosto per un
po’ dietro il sindaco, respirando pesantemente, l’Enigmista
finalmente attacca: gli archi penetranti prendono il controllo
della colonna sonora mentre l’Enigmista grida e sfonda il cranio
del sindaco; questo stabilisce il livello di
crudeltà che definisce ogni successivo omicidio
dell’Enigmista nel film.
Il video della tortura ne Il
Cavaliere Oscuro
I video home-made degli omicidi
compiuti dall’Enigmista, che il villain rilascia
ai notiziari di Gotham in The Batman, ricordano la
stessa tipologia di filmati che il Joker de Il Cavaliere
Oscuro era solito realizzare.
Ne Il cavaliere oscuro, il Joker
diffonde video di se stesso che tortura Bat-men
dilettanti, per far vivere la gente di Gotham nel terrore. Questi
video evocano perfettamente il tema che rende Il cavaliere oscuro
un noir post 11 settembre così toccante: la paura del
terrorismo.
Max Shreck spinge Selina Kyle fuori
dalla finestra in Batman Returns
Dopo che il primo film di Burton ha rivoluzionato il
genere dei cinecomics con rinnovate sfumature umoristiche e
cupe allo stesso tempo, alcuni critici hanno ritenuto che Batman Returns abbia spinto il tema
dell’oscurità un po’ troppo lontano. Infatti, nel sequel sono
numerose le sequenze definibili “dell’orrore”, come quella in cui
Max Schreck spinge una terrorizzata Selina
Kyle fuori da una finestra.
Interpretato da Christopher
Walken, Schreck è un magnate degli affari
senza scrupoli; Selina è invece una sua
dipendente, che lui affronta con rabbia e spinge brutalmente fuori
da una finestra. E’ questo momento scioccante a costituire la base
della origin story della Catwoman
di Michelle Pfeiffer.
Le trappole mortali stile Jigsaw in
The Batman (2022)
Il classico thriller a cui The Batman di Matt
Reeves è più comunemente paragonato è
Se7en, ma alcune delle complesse trappole mortali
dell’Enigmista richiamano anche il modo di agire
del killer “Jigsaw” del franchise cinematografico
Saw .
Dal labirinto di ratti affamati che
l’Enigmista ha attaccato al commissario di polizia, al collare
bomba che ha legato intorno al collo di Gil
Colson, molte delle complicate armi mortali usate
dall’Enigmista sembrano essere state prelevate direttamente da un
film di Saw.
La trasformazione del Joker in
Batman (1989)
Dopo che il Joker
cade in una vasca di sostanze chimiche durante una retata della
polizia e ne esce con la pelle bianca, le labbra rosse e i capelli
verdi, viene portato di corsa in un ambulatorio sotterraneo per
farsi ricostruire il volto con qualsiasi cosa il medico della mafia
riesca a recuperare.
Quando le bende vengono rimosse, il
Joker chiede di vedere uno specchio, poi ride follemente
del proprio riflesso; Burton costruisce
magistralmente la tensione in questa scena mantenendo la telecamera
fissa dietro il Joker, nascondendo così il suo volto.
La A24 Films ha
diffuso il primo trailer originale di Men,
l’annunciato nuovo film del regista di Ex-Machina Alex
Garland. La pellicola che dovrebbe debuttare nelle sale
americano il 20 Maggio 2022 vede protagonista con la candidata
all’Oscar Jessie Buckley,Rory
Kinnear e Papa Essiedu.
Men
parla di una giovane donna va in vacanza da sola nella campagna
inglese dopo la morte dell’ex marito.
Curiosità
Il 6 gennaio 2021 è stato annunciato
che Alex Garland scriverà e dirigerà un film per A24 , con Jessie
Buckley e Rory Kinnear in trattative per recitare. Per quanto
riguarda il casting aggiuntivo, il Sunday Times ha riferito che
Paapa Essiedu stava provando con Jessie Buckley e Rory Kinnear. Le
riprese principali sono iniziate il 19 marzo 2021 e si sarebbero
dovute concludere il 19 maggio 2021 nel Regno Unito. Il 22 maggio
2021, il direttore della fotografia Rob Hardy ha annunciato su
Instagram che le riprese erano terminate
Durante un’intervista con SFX
Magazine (tramite
Games Radar), il regista di Moon KnightMohamed Diab ha discusso di come la serie Marvel utilizzi la mitologia
dell’antico Egitto, criticando nel frattempo Wonder Woman 1984 della DC per la sua infelice
rappresentazione dell’Egitto, che ha definito una “disgrazia”. In
effetti, il ritratto non autentico dell’Egitto da parte di
Hollywood è stata una parte importante del discorso di Diab durante
la creazione della serie Marvel, Moon Knight.
Nel mio discorso, c’era una
parte importante sull’Egitto e su quanto inautentico sia stato
rappresentato nel corso della storia di Hollywood. È sempre
esotico, lo chiamiamo orientalismo. Ci disumanizza. Siamo sempre
nudi, siamo sempre sexy, siamo sempre cattivi, siamo sempre sopra
le righe.
Non vedi mai il Cairo. Si vede
sempre che si tratta della Giordania, del Marocco, a volte della
Spagna, per rappresentare il Cairo. Questo ci fa davvero
arrabbiare. Ricordo di aver visto Wonder Woman
1984 e c’era una grande sequenza in Egitto ed è stata un
disastro per noi. C’era uno sceicco, per noi non ha alcun senso.
L’Egitto sembrava un paese del medioevo. Sembrava il
deserto.
In una recente featurette che ha
accompagnato l’uscita digitale di Spider-Man:
No Way Home (come riportato da Insider), Tobey Maguire ha ammesso di essere stato
“spazzato via” da Tom
Holland durante le riprese del film.
Stando ha quanto dichiara l’attore,
durante le riprese della sua prima scena con Holland, Maguire è
rimasto sbalordito da “quanto fosse bravo nella scena“.
Maguire ha anche descritto il giovane Holland come un attore
generoso e vulnerabile. Vedi la sua citazione completa di
seguito:
“Subito, la prima scena che
abbiamo girato insieme, sono rimasto sbalordito da quanto fosse
bravo nella scena e da quanto fosse generoso e
vulnerabile”.
La trasformazione del
Dottor Michael Morbius è comparsa a Roma, in Piazza Cavour, e a
Milano in Via Dante presso il Castello Sforzesco in un’affissione
3D in digital animation on air sui maxi led Urban Vision.
L’installazione accompagna
l’uscita cinematografica di Morbius.
Il nuovo film, diretto da Daniel Espinosa con Jared Leto, solo al cinema dal 31 marzo è
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia. Fanno parte del cast anche Matt Smith, Adria
Arjona, Jared Harris, Al Madrigal e Tyrese Gibson.
Sinossi: Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della
Marvel, l’antieroe Michael Morbius,
arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar®
Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue,
determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa
sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva
sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared
Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue,
determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa
sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata.
Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto
un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Si è conclusa ieri, martedì 22
marzo, con una speciale serata di premiazione, la seconda edizione
di MAX3MIN, festival dedicato a cortometraggi
di breve durata di massimo 3 minuti. MAX3MIN ha consolidato la sua
immagine di festival worlwide offrendo 10 giorni di programmazione
gratuita in streaming, con un palinsesto di 100 titoli provenienti
da tutto il mondo, accompagnata dagli appuntamenti in presenza a
Milano con le maratone corti al Cinema Ariosto e le proiezioni per
un massimo di 3 spettatori nel nuovissimo Santa Fe Cinema.
La seconda edizione ha visto un
incremento del pubblico che ha seguito i film sulla
piattaforma www.max3min.com, con una
media di oltre 3000 spettatori al giorno nella sala virtuale
del festival, cui si è aggiunto quello che ha affollato gli
appuntamenti live a Milano. Il pubblico online, proveniente da
tutto il mondo, ha registrato una principale concentrazione in
Italia, Corea del Sud, Messico, Usa, Israele, Argentina, Gran
Bretagna, Grecia, Germania, Perù.
Durante la serata di premiazione,
trasmessa sulla piattaforma del festival a partire dalle ore 21.00
come un vero e proprio AWARDING FILM contenente gli interventi dei
giurati e i corti vincitori, sono stati annunciati i premi della
seconda edizione di MAX3MIN.
La giuria internazionale composta da Jacopo
Quadri (regista e montatore), Carla
Vulpiani (distributrice e
programmer), Camilla
Fawape (musicista), Edo
Brenes (illustratore) e Michael
Heindl (artista e filmmaker, nonché vincitore della
prima edizione di MAX3MIN 2021), ha decretato la Top Ten dei
migliori titoli della Selezione Ufficiale:
1. Automedic di David
Kamau Waronja, Kenya, 2020, 3’
2. Palastik di Asghar Besharati, Islamic Republic of
Iran, 2020, 3’
3. Kellys di Javier Fesser, Spain, 2021, 2’
4. S[QUARE)D di Helena Gudkova, Ukraine, 2021, 3’
5. A Body (Un Corpo) di Milena Tipaldo, Italy, 2021,
2’10”
6. Useless Machines di Kialy Tihngang, United Kingdom,
2021, 2’10”
7. The Monads (Le Monadi) di Stefano Virgilio Cipressi,
Italy, 2022, 2’
8. The Pulse of the Spirit di Eicke Bettinga, Germany,
2020, 1’49”
9. Dollar or Egyptian Pound? di Nadim Suleiman – Egitto/Polonia
10. Another One for Daddy (Még egyet apuka kedvéért) by
Eszter Kajlik, Hungary, 2021, 2’32”
Il Premio per il
Miglior Film, del valore di 3.000 euro, è stato assegnato
a Automedic di David Kamau
Waronja con la seguente motivazione: “Per la descrizione dinamica e incalzante di una storia che si
dimostra contemporanea quanto inaspettata, e con una maestria e
controllo dei codici esemplare, considerata la semplicità dei mezzi
produttivi, e per la capacità di restare molto impresso nella
memoria, Automedic è il vincitore. Rappresenta una sorprendente
boccata d’aria fresca nel panorama del cortometraggio contemporaneo
e mostra come, nella nostra epoca digitale, ci siamo scordati come
distinguere tra ciò che è rilevante da ciò che non lo è e la
soddisfazione superficiale dai problemi esistenziali.”
Per NEXT GEN, la nuova sezione del
festival dedicata agli studenti cui concorrevano tutti i film
realizzati proprio da studenti, i curatori del programma del Lago
Film Festival (Mirta Ursula Gariboldi, Morena Faverin, Alessandro
Del Re) hanno assegnato il MAX3MIN NEXT GEN AWARD, costituito
da un premio tecnico ovvero una Camera Panasonic Lumix
DMC-G80MEG-K, a Good Resolutions di Sara
Priorelli:“Un lavoro audace e piacevolmente spontaneo, Good
Resolution di Sara Priorelli esplora in modo esemplare la forma
breve tratteggiando in soli 2 minuti e 38 secondi desideri e
debolezze umane con uno stile amabilmente grezzo e colori vividi e
urlanti”
Nella serata di chiusura, sono stati
assegnati inoltre il Premio del
Pubblico a S[QUARE)D di
Helena Gudkova.La redazione di RollingStone, media partner del
festival, ha inoltre assegnato una Menzione
Speciale a Best Foreigners
Forever di Daniela Cruz, “per la
scelta ironica e coraggiosa del musical nel raccontare le emozioni
che tutti abbiamo vissuto in questi due anni di pandemia. E
l’abbattimento della quarta parete, con l’operatore che diventa a
tutti gli effetti protagonista della storia, è una scelta
intelligente, capace di sfruttare al massimo i pochi mezzi a
disposizione”.
Oggi Netflix rilascia le prime immagini di
Stranger Things 4, l’attesissima quarta stagione
di Stranger
Things, che sarà disponibile in due parti in uscita
nel 2022 (volume 1: 27 maggio; volume 2: 1° luglio).
Sono passati sei mesi
dalla battaglia di Starcourt, che ha portato terrore e distruzione
a Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo i
nostri amici si separano per la prima volta, e le difficoltà del
liceo non facilitano le cose. In questo periodo particolarmente
vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia soprannaturale
assieme a un mistero cruento che, una volta risolto, potrebbe
mettere fine agli orrori del Sottosopra.
Dal suo debutto nel 2016,
il fenomeno globale di Stranger
Things ha ottenuto oltre 65 riconoscimenti e 175
candidature a premi tra cui Emmy, Golden Globe, Grammy, SAG, DGA,
PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI Program of the Year,
People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e
molti altri. Lo show candidato per tre volte come Miglior serie
drammatica agli Emmy è uno dei titoli più guardati su Netflix: la
terza stagione ha totalizzato 582 milioni di ore di visione,
classificandosi al secondo posto nella Top 10 delle serie in lingua
inglese, mentre la seconda stagione si trova al decimo posto con
427 milioni di ore di visione. La serie Stranger Things è stata
ideata dai Duffer Brothers ed è prodotta da Monkey Massacre
Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i
produttori esecutivi, affiancati da Shawn Levy e Dan Cohen di 21
Laps Entertainment, e Iain Paterson.
Al via a Roma le riprese, in
contemporanea, di due nuovi film targati Minerva
Pictures in collaborazione con
ILBE: Kid
Santa e Billie’s Magic
Word. Le due pellicole, che saranno girate in “live
action”, tecnica che unisce attori reali e personaggi animati,
saranno interpretate dalle due star hollywoodiane Alec e William
Baldwin che, a parte il documentario My Promise to
P.J. firmato dal fratello Daniel, si ritrovano per la prima
volta a condividere un set. Poco più di due settimane di riprese
romane, in cui la capitale farà da sfondo a tutte le scene action
dei due film. Entrambi, seppur in modo diverso, si inseriscono nel
genere di film dedicati alla famiglia e alla programmazione
natalizia. Dietro la macchina da presa, Francesco
Cinquemani, che torna a dirigere Alec Baldwin
dopo Andròn: The Black Labyrinth. Nel cast
anche Elva Trill, che sarà protagonista al
cinema a giugno con Jurassic World Dominion, nuovo
capitolo della celebre saga di Jurassic Park.
Alex Wolff si
unisce a Oppenheimer di
Christopher Nolan, in un cast di
stelle che include Cillian Murphy nel ruolo del protagonista,
Robert Downey Jr. nel ruolo del Commissario
statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss e
la star di Black WidowFlorence Pugh nel ruolo della psichiatra
americano Jean Tatlock.
A completare l’impressionante
formazione c’è
Matt Damon nel ruolo del direttore del Manhattan
Project Leslie Groves Jr., Emily Blunt nel ruolo della moglie di Robert
Oppenheimer, Kitty Oppenheimer, Benny
Safdie nel ruolo del fisico teorico del “padre della bomba
all’idrogeno” Edward Teller e Josh Hartnett nei panni del fisico vincitore
del premio Nobel Ernest Lawrence. Altri membri del cast in ruoli
non specificati includono Rami Malek di No Time to
Die, Matthew Modine, Alden
Ehrenreich, Jason Clarke, James
D’Arcy e Kenneth Branagh.
L’uscita del film è prevista per il
21 luglio 2023. Uno slot che Nolan ha occupato in passato con
Dunkirk e Il Cavaliere Oscuro il
Ritorno con un enorme successo. La capacità virtuosistica di
Nolan di realizzare “film evento” assicura che non manchi mai
l’interesse dei più grandi attori di Hollywood, quindi Hartnett
sicuramente non sarà l’ultimo annuncio del casting di
Oppenheimer.
Oppenheimer, il
film
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J.
Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett,Jason Clarke, Alex
Wolff, Josh Peck e
Matt Damon.
Le immagini dei casting di Mad Max: Fury Road appena condivise da Kyle
Buchanan, rivelano le foto/provino di Gal Gadot e
Zoë Kravitz alle loro audizioni per il film. Diretto
da George Miller, autore anche di tutti i
precedenti film di Mad Max, Fury Road è stato un riavvio del
franchise, interpretato da Charlize Theron nei panni di Furiosa e
Tom Hardy nei panni di Max Rockatansky. Il
film d’azione del 2015 era interpretato anche da
Nicholas Hoult,
Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough,
Zoë Kravitz e Hugh Keays-Byrne. Il
film ha avuto un enorme successo di critica e pubblico, nonostante
sia stato funestato da molteplici ritardi di produzione e
controversie sul set.
Mentre Mel Gibson
doveva tornare a essere Max, il ruolo di Furiosa è stato
corteggiato a lungo da molte attrici, tra cui Angelina
Jolie, Jessica Chastain, Gugu Mbatha-Raw, Ruth Negga e
Gal Gadot, che hanno quasi ottenuto la
parte.
Nel suo nuovo libro Blood, Sweat
& Chrome: The While & True Story of Mad Max: Fury Road,
Kyle Buchanan ha rivelato che l’audizione di Gadot
per Furiosa è stata incredibile (secondo la direttrice del casting
di Miller, Ronna Kress), ma che la sua età era un
problema durante il casting contro le mogli di Immorten Joe.
In una nuova serie di tweet per
promuovere il suo libro, Buchanan ha condiviso la foto
dell’audizione di Gadot a Londra nel 2009, così come quella di
Kravitz, che ha ottenuto il ruolo di Toast The Knowing nel
film. Buchanan nota che Kravitz ha fatto il test al fianco di
Jeremy Renner, che era in lizza per il ruolo di
Max, che alla fine è andato a Tom Hardy.
My book "Blood, Sweat & Chrome: The Wild &
True Story of Mad Max: Fury Road" has been out for a month! Let's
celebrate that with some never-before-seen casting photos. Here's
Gal
Gadot from her London audition to play Furiosa. (And she almost
got the role.) pic.twitter.com/eApdG5HeQG