Spider-Man: No Way Home ha ottenuto risultati
spettacolari al box office mondiale, il tutto mentre guadagnava
recensioni entusiastiche e si assicurava il beneplacito dei fan dei
fumetti. Possiamo dire a tutti gli effetti che si è trattato di un
progetto pazzesco, che ha combinato tre franchise indipendenti, per
offrirci quella che molti ritengono essere la più grande avventura
Marvel mai realizzata.
Una storia di questa portata deve
inevitabilmente includere numerosi Easter Eggs, richiami e camei e,
dopo un doveroso rewatch, abbiamo setacciato il film per ripercorre
assieme i migliori!
“DITKO” E “GKANE”
Durante la prima scena sul
tetto con Peter Parker e MJ, dovreste essere riusciti a intravedere
dei graffiti alle loro spalle che recitano:
“DITKO“. Non c’è bisogno di ricordare che
Steve Ditko è il co-creatore dell’Uomo Ragno, e
l’artista responsabile di aver contribuito a dare vita non solo al
personaggio dell’arrampica-muri, ma anche ai suoi arci nemici
Green Goblin, Doctor Octopus, Electro, Lizard e
Sandman.
Questo non è l’unico graffito degno
di nota nel film, tuttavia, dal momento che riusciamo a scorgere
anche la scritta “GKANE” al di là del tetto:
Gil Kane ci ha regalato la sua arte solo in una
ventina di numeri di Amazing Spider-Man, ma in maniera
assolutamente imprescindibile, dall’overdose di Harry Osborn a
“The Death of Gwen Stacy” di Gerry Conway. Vi è anche un
richiamo al leggendario Stan Lee, poichè un taxi
sul ponte dove il Dottor Octopus sferza il suo prima attacco,
presenta il numero”1228″ e il compleanno del mitico artista sarebbe
proprio stato il 28 dicembre.
Uno sguardo allo Spider-Verse
Con la spaccatura del
Multiverso alla fine del film, innumerevoli esseri provenienti da
distinte realtà – che sanno tutti che Peter Parker è l’Uomo Ragno –
iniziano ad essere trasportati nel MCU.
Guardate attentamente le sagome e
noterete alcuni cattivi familiari: c’è Kraven il
Cacciatore con la sua lancia, un Rhino accurato
come nei fumetti e persino Scorpion. Vediamo anche
una donna, anche se le supposizioni concernenti la sua identità
sono molteplici (Black Cat, Mary Jane Watson, e
anche Spider-Gwen dovrebbero essere considerate
tra le candidate più probabili). Si tratta di personaggi
provenienti da universi differenti, ma visto che il Peter del
MCU non ha mai combattuto contro Kraven, Rhino e
Scorpion, non possiamo fare a meno di chiederci se è un segno di
ciò che avverrà più avanti!
Il male alla schiena di
Spider-Man
Mentre aspettano che i
cinque sinistri cattivi arrivino alla Statua della
Libertà, lo Spider-Man di
Tobey Maguire si lamenta di avere mal di
schiena. L’arrampica-muri di
Andrew Garfield lo comprende bene, ammettendo
di soffrire spesso dello stesso malessere, ed entrambi credono che
sia il risultato dei continui spostamenti nella Grande Mela
(qualcosa di cui l’Uomo Ragno di Tom
Holland non ha sicuramente molta esperienza prima di
Spider-Man: No Way Home).
Quelli di voi che hanno familiarità
con Spider-Man 2 ricorderanno sicuramente che
Spidey è precipitato dal cielo, cadendo bruscamente su una macchina
nel corso del film, finendo per zoppicare e lamentarsi della sua
schiena malandata. All’epoca, questa era inteso come una battuta
dato che Maguire aveva quasi perso l’occasione di tornare nel
sequel del 2004, dopo un infortunio alla schiena subito durante la
produzione di Seabiscuit. Jake
Gyllenhaal, futuro interprete di
Mysterio, era stato chiamato per sostituire
Maguire all’epoca della produzione del film, e
Peter fa persino riferimento al suo “blocco di produzione di
ragnatela” come risultato di una “crisi esistenziale” mentre
riflette sugli eventi del film del 2004.
Un riferimento a Hobgoblin?
Nel MCU, Ned
Leeds è il migliore amico di Peter Parker
mentre nei fumetti è più che altro un suo rivale in amore, spesso
in lotta con Peter, con cui si contende l’affetto di Betty
Brant. Sottoposto al lavaggio del cervello da Roderick
Kingsley, ha anche assunto l’identità di
Hobgoblin, ma ha finito per essere ucciso prima di
poter rivelare chi si celasse veramente dietro la maschera.
Nella casa di Ned, la telecamera
indugia su alcune armi verdi e oro, mentre si staglia sulla scena
un’intera sequenza a lui dedicata, che promette a Peter che non
diventerà mai un supercattivo né tenterà di ucciderlo. Ora che non
sta più insieme al suo migliore amico, forse seguirà le orme del
Green Goblin per prendere di mira Spidey? Norman
Osborn potrebbe aver effettivamente dimenticato lì le sue armi e il
fatto che Ned sia stato incastrato come Hobgoblin sarebbe una
tragica rivelazione che porterebbe a galla le conseguenze del ruolo
di Spider-Man nel decidere di far dimenticare Peter a Ned.
Il ritorno di Liz Allan-Toomes
Quando Doctor
Strange e Spider-Man iniziano a
combattere, lo stregone viene mostrato mentre passa davanti a
un’edicola tappezzata di riviste concernenti l’identità di Peter
Parker come Spider-Man.
Guardate attentamente, e noterete
che una copia di People Magazine presenta in copertina la
Liz Allan-Toomes di Laura
Harrier, che non vediamo dai tempi di
Spider-Man: Homecoming. Il titolo della
rivista recita “He’s A Liar!”, che si riferisce probabilmente al
fatto che Spidey è responsabile di aver messo suo padre,
l’Avvoltoio, dietro le sbarre (deve farle male il
fatto che sia uscita con il vigilante che lo ha catturato…).
Michael Keaton tornerà nei panni di Adrian
Toomes in Morbius, dove immaginiamo ci sarà un
collegamento con Spider-Man…
Green
Goblin no more!
La maschera del
Green Goblin di Spider-Man del
2002 non occupa molto minutaggio del film, con Norman Osborn che
rifiuta la sua parte d’identità di Goblin già durante la sua
seconda apparizione in scena. Quel breve frangente ambientato in un
vicolo è un riferimento palese a precisi episodi di “Spider-Man No
More!” di Amazing Spider-Man #50 e Spider-Man
2.
Ci sono un mucchio di divertenti
Easter Eggs di Green Goblin da trovare in
Spider-Man: No Way Home, anche se la
rivelazione riguardo al fatto che nel MCU non esiste la
Oscorp potrebbe significare che Peter non affronterà mai il suo
Norman. Il Norman di questo film indossa molte varianti di abiti
verdi e viola, tutte destinate a rendere omaggio al suo aspetto nei
fumetti. Il nostro momento preferito non coinvolge un costume,
però: arriva quando
Willem Dafoe ripete la sua frase “Io
stesso sono una specie di scienziato“, una citazione che è
diventata il soggetto di innumerevoli meme negli ultimi anni.
Fare un patto col Diavolo…
Matt
Murdock / Daredevil è l’avvocato di
Peter Parker in
Spider-Man: No Way Home e ciò sancisce il
debutto dell’Uomo Senza Paura nel MCU. Tuttavia, ci
sono altri riferimenti diabolici al film, compreso un
dettaglio offertoci all’esterno del liceo dell’eroe dove un membro
della folla può essere visto tenere in mano un cartello che
descrive l’adolescente come il “Diavolo travestito”. Qual è il
significato del diavolo? Mefisto, naturalmente.
In “One More Day”, zia
May viene uccisa da un assassino assoldato da Kingpin
dopo che Spider-Man ha rivelato al mondo il suo vero volto. Non
avendo altra scelta, l’Uomo Ragno fa un accordo con Mefisto per
salvare May Parker, sacrificando il suo matrimonio con Mary Jane
Watson. Più tardi scopriremo che Spider-Man ha nascosto la sua
identità segreta al mondo con l’aiuto del Doctor
Strange. Lo Stregone Supremo lanciò infatti un incantesimo
che cancellasse dalla memoria di tutti la vera identità di Peter,
anche se la differenza nei fumetti è che sarebbe stato completato
una volta che l’eroe si sarebbe smascherato di fronte a loro.
The Amazing Spider-Man 3
C’erano una volta progetti
per The Amazing Spider-Man 3, The Amazing
Spider-Man 4 e un film sui
Sinistri Sei. Le cose sono cambiate quando il secondo film
con
Andrew Garfield ha deluso irrimediabilmente
dal punto di vista degli incassi e la storyline dell’arrampica-muri
è stata riavviata per una terza volta grazie all’interpretazione di
Tom Holland che ha portato Spidey nel MCU.
Spider-Man: No Way Home costituisce in un
qualche modo un sequel per il Peter di Garfield;
scopriamo che si è chiuso in se stesso dopo la morte di
Gwen Stacy, rinunciando alla sua vita fuori dalla
tuta rossa e blu ed evitando qualsiasi scontro. Con il procedere
del film, sembra che trovi una certa redenzione, in particolare
dopo aver salvato MJ. Per quanto riguarda lo Spider-Man di
Maguire, sembra che alla fine abbia avuto un
lieto fine con Mary Jane, ma per lo Spider-Garfield non possiamo
fare a meno di sentire che c’è ancora tanto da raccontare.
Il debutto di Doc Ock
Le targhe che fanno
riferimento a volumi famosi di Amazing Spider-Man sono
diventate la norma nel franchise di Spider-Man, e anche in questo
film possiamo individuare questi riferimenti. Quando Doctor
Octopus attacca sul ponte, l’auto in cui si trova il capo
delle ammissioni del MIT possiede la targa “63ASM-3”. Doc Ock ha
debuttato in Amazing Spider-Man #3 nel 1963, un numero molto
importante che ha introdotto un membro chiave degli acerrimi nemici
dell’Uomo Ragnatela.
Come per il Green Goblin, ci sono
molte strizzatine d’occhio al passato di Otto Octavius sparsi per
tutto
Spider-Man: No Way Home. La maggior parte si
riferisce alla sua apparizione in Spider-Man 2,
con Otto che ripete la famosa frase sul fatto che il potere del
sole è nel palmo delle sue mani… due volte. La sua toccante
conversazione con il Peter Parker di Tobey Maguire
è anche un bel ritorno al loro primo incontro, ben 17 anni fa.
Imperatore Palpatine
Lo spara-ragnatele può aver
fatto riferimento a L’Impero colpisce ancora come un “film molto
vecchio” in Captain America: Civil
War, ma in
Spider-Man: Homecoming troviamo un Peter
Parker in versione fan accanito del franchise della LucasFilm. Uno scioccato Ned
Leeds, nel primo capitolo, aveva fatto cadere il loro set LEGO
della Morte Nera dopo aver scoperto che il suo migliore amico è
Spider-Man.
Dopo che il mondo ha dimenticato chi
è Peter, l’adolescente si trasferisce in un appartamento a New York
City (che è sorprendentemente simile a quello che lo Spidey di
Tobey Maguire chiamava casa) e entra in azione in
un accurato costume rosso e blu. Prima di saltare fuori dalla
finestra, mette una Minifigure LEGO dell’Imperatore Palpatine sulla
sua scrivania come ricordo dell’amicizia che un tempo condivideva
con Ned.