Nelle immagini, mentre vediamo il
protagonista Murphy in un elegante completo, Downey Jr. appare con
un look inedito, completamente imbiancato per entrare nella parte
di Lewis Strauss. Ecco le immagini di
seguito:
La valutazione ufficiale dell’MPA
per Doctor Strange nel Multiverso della Follia
offre ulteriori dettagli su cosa dobbiamo aspettarci dal film di
Sam Raimi. Non sorprende che il film sia stato
classificato PG-13, ma la descrizione che motiva la scelta afferma
che la stessa è dovuta a “un’intensa violenza e sequenze d’azione,
immagini agghiaccianti e un po’ di linguaggio colorito”.
Sebbene i film sui supereroi non
siano estranei alla violenza e all’azione, non sorprende questo
rating e queste motivazioni per Doctor Strange 2,
soprattutto alla luce del bagaglio cinematografico di Sam
Raimi, che
ha parlato proprio di “mandato” da parte della Marvel, per
aggiungere elementi orrorifici nel film.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
In attesa di scoprire gli
ospiti e il ricco programma della nuova edizione del festival,
l’artista UOLLI (Tomas Marcuzzi) firma la locandina e la
sigla che catturano l’essenza e la natura poliedrica del
festival. Autore
di numerosi videoclip musicali (Meg, Lo stato sociale, Brunori Sas,
Franco Battiato, Niccolò Fabi tra gli altri) e collaboratore dei
più importanti festival culturali italiani, Uolli dichiara:
“L’idea di realizzare un’installazione totalmente meccanica ed
interamente dedicata al cinema, nasce proprio dalla stessa
curiosità e dallo stesso spirito del Festival. L’intenzione era di
omaggiare tutto il cinema senza distinzioni, rappresentandolo
attraverso marchingegni, automazioni e meccanismi, atti a mostrare
i suoi mille aspetti: dai giochi ottici del pre-cinema come lo
praxinoscopio o lo zootropio, fino agli oggetti più iconografici
del cinema come il ciak, l’occhio, la cara vecchia pellicola, i
classici occhiali 3D con le lenti blu e rosse, delle buffe mani
verdi che applaudono e l’immancabile pop-corn. Tutto è stato
pensato per rappresentare ogni aspetto della settima arte, dai
primi esperimenti visivi ai giochi ottici, fino al suo immaginario
più pop. Il risultato finale è una sorta di stramba macchina
infernale automatizzata che, nei suoi colori, cavi ingarbugliati e
mille meccanismi ed animazioni, vuole rappresentare la ricchezza e
le mille sfaccettature del Pesaro Film Festival”.
La
58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema è realizzata con il contributo del Ministero della
Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di
Pesaro e della Regione Marche. L’accesso ai bandi e tutte le
informazioni sono sul sito www.pesarofilmfest.it; tutti gli
aggiornamenti saranno disponibili anche sui canali social
ufficiali: Facebook, Instagram, Twitter.
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – il
manifesto
Nel corso di un segmento di CMT Fan Cam
(via ComicBook.com),
Anthony Mackie ha risposto a una domanda forse
un po’ banale, che però lui è riuscito a trasformare in un momento
di gioco divertente. Alla domanda: chi porteresti su un’isola
deserta? Mackie ha risposto:
“Direi Lizzie (Elizabeth Olsen,
ndt) perché amo ridere con lei ed è un essere umano così
divertente, ma sai, ovunque io debba andare, mi porterei Sebastian
(Stan). Lui è la mia mano destra. Mi dispiace per questa risposta
così poco originale, ma lui è il mio ragazzo, quindi se dovessi
andare su un’isola deserta per cinque giorni, mi porterei lui.
Potremmo andare a pesca, bere noci di cocco. Sarebbe
grandioso!”
Anthony Mackie sarà presto impegnato nella
realizzazione di Captain America 4, dal momento che ormai è
ufficialmente il nuovo titolare del nome, mentre Sebastian Stan dovrebbe tornare senza dubbio
nel ruolo di Bucky Barnes, ma non sappiamo come e dove lo vedremo,
ma potrebbe essere proprio il film con Mackie.
Captain America 4, quello che sappiamo
Captain America 4 sarà
scritto da Malcolm Spellman e
da Dalan Musson che hanno già lavorato
alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte
desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande
schermo.
Del cast del film non si sa ancora
niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche
per Sebastian
Stan (Bucky), Emily
VanCamp (Sharon Carter), Wyatt
Russell (John Walkers) e Daniel
Bruhl (Zemo).
Il nuovo spot di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia mostra una brevissima scena in cui Scarlet
Witch (Elizabeth Olsen) distrugge quella che
sembra una testa mozzata nella stessa location dove, nel trailer
finale del film, si riuniscono gli Illuminati per giudicare
Strange.
Ecco di seguito il breve spot che
mostra molto bene il tono delirante del film, aumentando l’attesa
per il 4 maggio:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Sono stati resi noti come di
consueto da Thierry Fremaux i titolo che
comporranno la selezione ufficiale del Festival
di Cannes 2022, arrivato alla sua 75esima edizione,
che si terrà dal 17 al 28 maggio. Trai primi titoli che vi
segnaliamo, ovviamente i due titoli italiani selezionati. Il nuovo
film di Mario Martone, Nostalgia,
in concorso e la serie Effetto
Notte di Marco Bellocchio. Di
seguito tutta la selezione ufficiale.
Quello del what if, il “e
se…”, è uno dei quesiti probabilmente più ricorrenti nella vita di
tutti noi, da cui si originano ipotesi, teorie e viaggi immaginari
in eventi che, esclusi dalle scelte compiute, non accadranno mai.
Sono innumerevoli le opere cinematografiche o televisive che
partono proprio da tale quesito per dar vita a racconti
straordinari. Se la recente serie animata della Marvel, intitolata proprio What If… ? ha dato
ulteriore dimostrazione di ciò, arriva ora una nuova serie,
stavolta in live action, a ricordarci della forza che tale domanda
esercita su di noi. Si tratta di Ordinary
Joe, disponibile dal 13 aprile su
Sky e NOW.
Ideata e prodotta da
Garrett Lerner e Russel Friend,
già noti come sceneggiatori della serie Dr. House, Ordinary
Joe ha per protagonista Joe Kimbreau
(interpretato da James Wolk), il
quale al momento della laurea si trova davanti ad un bivio, dove
ogni scelta lo porterà verso percorsi differenti. La serie lo segue
dunque poi su tre linee temporali parallele ma diverse: la prima,
dove egli è diventato un’agente di polizia, seguendo le orme del
padre; la seconda, dove ha seguito la sua passione ed è diventato
una star della musica; e la terza, dove lavora come infermiere,
dopo aver sposato la sua fidanzata del college.
A ognuno le sue scelte
Ordinary Joe è una
formula utilizzata negli Stati Uniti per indicare una persona
qualunque, nella media, quella che in Italia apostroferemmo con
nomi come “Mario Rossi”, “Pinco Pallino” o “Tal de Tali”. La scelta
di questo titolo per la serie è dunque già di per sé indicativo
della volontà dei registi di entrare nella vita di un uomo
perfettamente ordinario, mostrando attraverso di lui come anche le
più apparentemente insignificanti scelte possano portare a percorsi
di vita profondamente diversi. Le scelte che Joe compie nella serie
partono dunque proprio da tale presupposto, presentando per tutti e
13 gli episodi di questa stagione scenari completamente
differenti.
Lo spettatore è dunque chiamato ad
osservare questi tre differenti scenari, cercando di cogliere di
ognuno pregi e difetti che avrebbero potuto renderlo preferibile
rispetto agli altri due. Non ci sono dunque particolari colpi di
scena, ma un semplice svelarsi di possibilità perse o colte. Di per
sé Ordinary Joe rischiava dunque di essere piuttosto
“anonimo” e la possibilità di confondersi era notevole. Questa
viene fortunatamente evitata distinguendo le tre linee temporali
con tre ben distinte palette di colori. Verde per quella dove Joe è
un infermiere, blu per quando è un poliziotto e arancione per
quando è un affermato musicista.
Ordinary Joe: la
recensione
Questi tre differenti colori
dominanti sono comunque ben amalgamati tra loro affinché gli
episodi nella loro totalità non risultino disomogenei. Allo stesso
modo non sono discordanti le reazioni che il protagonista ha in una
linea temporale piuttosto che in un’altra. La serie infatti sembra
voler sottolineare come, nonostante la vita del protagonista cambi
radicalmente in base alle scelte compiute, egli come persona rimane
grossomodo simili e coerente caratterialmente. Le sue reazioni sono
simili in ogni scenario, con le dovute differenze date dal contesto
a rendere il tutto più realistico. Ne emerge dunque che la
caratterizzazione del protagonista e la sua interpretazione da
parte di Wolk sono due elementi di forza di Ordinary
Joe.
Tutto ciò, tuttavia, non impedisce
alla serie di rimanere un prodotto grossomodo nella media, dove il
concept di base viene esplorato ma lasciando la sensazione di un
potenziale non del tutto espresso. D’altronde quello del what
if, come si diceva in apertura, è un concetto più e più volte
esplorato e per renderlo accattivante forse non basta il volersi
rifare ad una realistica rappresentazione dell’ordinaria vita di un
uomo qualunque. Rimane un prodotto godibile, che può intrattenere e
forse emozionare gli amanti di questo genere di drammi, ma la cui
cancellazione dopo una sola stagione la dice lunga sul suo
lascito.
Uno degli aspetti più interessanti
esplorati nel franchise di Animali Fantastici è
sicuramente il rapporto tra Gellert Grindelwald e Albus Silente, il cui storico duello è stato
spesso evocato nei libri e nei film di Harry Potter. Del loro passato sappiamo quasi
ogni cosa, eppure sembra che J.K.Rowling abbia ancora in serbo
qualche cartuccia da giocarsi nel corso dei prossimi capitoli.
C’è però qualcosa che non
conoscevamo della relazione fra i due personaggi? Di seguito 10
curiosità:
Hanno entrambi manipolato giovani
maghi
Sebbene
Grindelwald fosse molto più sinistro nei modi e
Silente più nobile, i due maghi condividevano un
tratto molto inquietante: entrambi hanno manipolato giovani maghi
per portare a termini i loro piani. Grindelwald con
Credence, e Silente con Harry Potter e
Newt Scamander.
Usandoli come pedine sul tavolo del gioco che hanno contribuito a
creare.
La paura segreta di Silente
C’è più di una ragione
dietro il non voler combattere Grindelwald di
Silente: la prima, rivelata in Animali
Fantastici, è il patto di sangue stretto da giovani,
la seconda ha radici profonde e si riferisce al passato familiare
del mago. Quando suo fratello Aberforth si
oppose ai tentativi dei due di portare con sé la sorella
Ariana, scoppiò un duello, e la ragazza morì a
causa di una maledizione che la colpì accidentalmente senza che
nessuno sapesse chi l’avesse lanciata. Silente disse allora che non
avrebbe affrontato Grindelwald perché temeva che il suo vecchio
amico sapesse chi era il responsabile: se stesso.
Uno stesso obiettivo
Mentre Grindelwald
voleva prendere il controllo del mondo magico e tenere i Babbani
sotto il suo ordine, non si può dire lo stesso di Silente, o
almeno nella seconda fase della sua vita. All’inizio infatti anche
il futuro preside di Hogwarts aveva idee molto simili all’amico,
come il desiderio di rovesciare il Ministero della Magia. Anni più
tardi, dopo che Silente sconfisse Grindelwald, il mago sembrava
avere ancora mancanza di fiducia nel Ministero e sognava di poter
proteggere le persone, non danneggiarle.
Entrambi sconfitti da
Voldemort
Ironia della sorte, sia
Albus Silente
che Gellert
Grindelwald si sono confrontati con Lord Voldemort ed
entrambi non sono riusciti a sconfiggerlo. Il Signore Oscuro era
infatti diventato più potente di quanto i due immaginassero e più
di quanto loro erano riusciti a essere in vita: prima quando il
mago chiese a Grindelwald dove fosse la bacchetta di sambuco,
uccidendolo perché si rifiutò di dirglielo, e successivamente
quando attuò il suo piano per uccidere il preside di Hogwarts.
Il grande duello
L’intero franchise di
Animali
Fantastici potrebbe esser stato costruito come
l’anticamera di quello che è, a tutti gli effetti, un momento
chiave della storia della magia: il celebre duello tra
Albus Silente e Gellert
Grindelwald. Prima di questo Silente diventerà preside
di Hogwarts e Grindelwald dividerà la comunità magica durante la
sua guerra al Ministero della Magia, ma come ha già mostrato
Animali fantastici: I
Crimini di Grindelwald, molti Auror avevano già
intuito che Silente era l’unico mago abbastanza potente da duellare
contro Grindelwald.
Ariana Silente
Chi ha letto i romanzi di
Harry Potter
conoscerà la storia familiare di Silente e dei
fatti che portarono alla tragica morte di sua sorella
Ariana: quando Aberforth (l’altro
fratello) tentò di impedire ad Albus e Gellert
Grindelwald di mettere a punto il loro piano e portare
Ariana con loro, scoppiò un gigantesco duello che li
coinvolse tutti e tre e finì con Grindelwald che scagliò una
maledizione Cruciatus su Alberforth. Ariana morì, ma
nessuno dei duellanti sapeva chi aveva lanciato l’incantesimo
che tolse la vita alla ragazza. Così, mentre Grindelwald fuggiva,
Silente si focalizzò sull’educazione dei suoi studenti e cercò di
addestrare i giovani maghi.
Volevano rivoluzionare il
Ministero della Magia
Grindelwald e
Silente hanno
condiviso un comune obiettivo: raccogliere tutti i Doni della Morte
per rovesciare il Ministero della Magia. Una decisione che avrebbe
senso se messa in relazione con Grindelwald (che sappiamo quanto
volesse governare a modo duo il mondo magico e babbano) ma per
quanto riguarda Silente, le cose sono diverse: il mago non ambiva
certo a governare, al contrario era intenzionato a creare un
ordine benevolo presieduto da maghi e streghe che non avrebbero
fatto del male a nessuno, inclusi i babbani.
Solo Silente può battere
Grindelwald
In Animali Fantastici: I
crimini di Grindelwald seguiamo gli Auror mentre si
recano ad Hogwarts per chiedere a Silente di
unirsi a loro per combattere Grindelwald.
Ovviamente il mago si rifiuta (in nome di un patto segreto fra lui
e la sua nemesi), con questi che gli impediscono di continuare ad
insegnare Difesa contro le arti oscure. Ma perché questa reazione?
Forse perché Albus Silente è l’unico mago abbastanza potente e
in grado di sconfiggere Grindelwald?
Più che semplici amici
Una semplice battuta
pronunciata da Silente in
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald basterebbe a definire il tipo
di rapporto che i due maghi avevano da giovani: “Eravamo molto
più che fratelli“. La “natura” della relazione fra i
personaggi non è mai stata esplicitamente etichettata, e ciò
significa che il mistero potrà essere risolto nei prossimi
capitoli; ma se lo specchio delle brame rivela ciò che una
persona desidera davvero, allora perché Silente vede Grindelwald?
Nel suo cuore c’è spazio solo per Grindelwald?
Il Patto
Nel primo film di
Animali Fantastici apprendiamo che
Silente aveva mandato Newt Scamander
a New York per cercare Credence (con
la pretesa che si mettesse alla caccia di una creatura magica) e
capire cosa stava tramando Grindelwald. Il
professore di Hogwarts avrebbe poi “usato” nuovamente il mago nel
secondo film trovare il ragazzo e proteggerlo dalla sua nemesi, ma
stanco dei sotterfugi Newt chiede a Silente perché non è lui a
intervenire nella faccenda. È allora che viene rivelato il
segreto: Albus e Gellert erano più che semplici amici da giovani, e
insieme strinsero un patto di sangue con il quale giuravano che non
si sarebbero mai combattuti.
Introdotto nella saga di
Harry
Potter, Gellert Grindelwald è una delle figure
centrali nel racconto prequel di Animali
Fantastici, ed è grazie al nuovo corso del franchise
che gli spettatori hanno potuto conoscere altri dettagli del
passato di questo affascinante personaggio (interpretato sul grande
schermo da
Johnny Depp prima e ora da Mads Mikkelsen).
Ma cosa sappiamo veramente del
potente mago oscuro e noto avversario di
Silente? Ecco di seguito 20 curiosità:
La pelle è simile a quella di
Voldemort
Tra
le tante cose che accomunano Gellert Grindelwald eVoldemort,
oltre ai loro stessi ideali e la loro visione sul mondo della magia
e i babbani, le caratteristiche fisiche sono quelle che risaltano
più all’occhio, a partire dalla pelle pallida. Certo, l’aspetto di
Voldemort può essere giustificato dalla creazione degliHorcrux,
mentre Grindelwald sembra nato con questo colore epidermico che gli
conferisce un aspetto malvagio simile al conte Dracula
Sembra più vecchio della sua
età
Le vite di Gellert
Grindelwald e Albus Silente
hanno corso su strade parallele durante il tempo tempo trascorso
insieme a Godric’s Hollow, ma nonostante la stessa età quando i
personaggi appaiono nel film ambientato nel 1926 il loro aspetto
comunica momenti diversi della loro vita e Grindelwald dimostra
molti più anni dell’amico. Forse a causa dei capelli bianchi, forse
per le scelte di look apportate al suo interprete che ha
effettivamente più di cinquant’anni…ciò non cambia il modo in cui
riesce ad essere minaccioso.
Gellert Grindelwald è un’anima
spezzata
Per creare i suoi
Horcrux Voldemort ha
praticamente spezzato la sua anima in pezzi, e l’unico modo per
farlo è attraverso un atto crudele, il più supremo, ovvero
l’omicidio. Dopo questa descrizione sembrerebbe che anche
Grindelwald abbia spezzato la sua anima dal
momento che durante i suoi anni da studente a Durmstrang, il
mago ha compiuto diversi omicidi (cosa le fece espellere dalla
scuola).
Gellert Grindelwald ha un occhio
diverso dall’altro
Il look di Grindelwald
rivelato alla fine del primo film di Animali
Fantastici sorprese e non poco i fan di Harry
Potter, dal momento che l’avevano visto in un breve
flashback nella saga precedente con un aspetto fragile e in via di
decadenza. Un elemento di attrazione sono sicuramente i suoi occhi,
uno diverso dall’altro, che lo rende ancora più inquietante di
quanto non lo sia già.
Johnny Depp ha contribuito alle
scelte di makeup
Si può dire che Johnny Depp
abbia costruito la sua carriera cinematografica interpretando
personaggi eccentrici dai look stravaganti, da
Edward mani di forbice al capitano
Jack Sparrow, e ogni volta ha messo qualcosa di sé nel loro
look. Come nel caso di Animali Fantastici,
dove veste i panni di Gellert Grindelwald, e dove
ha dato un contributo importante all’aspetto estetico del suo mago
oscuro.
Il ciondolo dei doni della morte
come strumento di richiamo dei seguaci
Considerando la sua
affinità con I Doni della
Morte, Gellert Grindelwald li ha
proprio adottati come suo segno personale (un po’ come il marchio
dei Mangiamorte per Voldemort) che fornì a ciascuno dei suoi
seguaci in forma di collana con il ciondolo che tutti conosciamo.
Così, per poterli contattare, a Grindelwald bastava stringere la
collana e pronunciare il suo nome.
Trasfigurazione umana
Tutti i fan di Harry
Potter sanno che il metodo principale per trasformarsi
in un’altra persona è bere la pozione Polisucco, tuttavia esiste un
caso noto in cui un mago è riuscito a trasformarsi senza usare
questa magia: ovviamente parliamo di Gellert
Grindelwald, che nel primo film di Animali
Fantastici impersona il capo del dipartimento per
l’applicazione della legge magica di MACUSA, Percival
Graves.
Sa praticare la magia senza
bacchetta
Quasi ogni persona
considera Albus Silente
il più grande mago esistente, tuttavia Grindelwald
potrebbe superarlo solo per il fatto che sia capace di praticare la
magia senza dire una parola, una tecnica molto avanzata che non
tutti possono padroneggiare. Sa anche lanciare un incantesimo
senza bacchetta.
Un maestro del duello
È evidente che il franchise
di Animali Fantastici sta ricostruendo il passato di Grindelwald e
Silente e culminerà probabilmente con il celebre duello più
importante della storia della magia evocato nei romanzi di
J.K.Rowling. Dalle pagine dei libri i
fan hanno compreso quanto sia fondamentale e rinomata l’arte nel
duello del mago oscuro, qualcosa che gli ha permesso di compiere
tutti i suoi crimini.
Quattro attori per un
personaggio
Tutte le brevi apparizioni
di Gellert Grindelwald nel corso della saga di Harry
Potter hanno permesso a vari attori di interpretare il
personaggio sul grande schermo, dal giovane Jamie Campbell
Bower a Michael Byrne passando per
Colin Farrell fino all’ingresso fisso di
Johnny
Depp.
È un veggente
La capacità di vedere il futuro non
appartiene ad ogni strega e mago, ma è un dono speciale che solo
alcune persone possono usare. Grindelwald è fra
questi, ma mentre altri personaggi come la Professoressa Cooman
riescono a prevedere eventi futuri per aiutare le persone, questo
mago oscuro sfrutta il potere a scopo personale o per manipolare le
sue vittime.
L’abilità di parlare in
pubblico
Proprio come Voldemort, Grindelwald è riuscito a convincere schiere di
persone a seguirlo grazie alla sua capacità di parlare in pubblico
e elargire discorsi motivazionali. Anche se i suoi ideali sono
immorali, ciò non gli ha impedito di creare il suo esercito,
trasmettendogli il suo credo con passione e senza malizia.
Può guarire le ferite senza
bacchetta
Anche se
Grindelwald viene considerato il mago più malvagio
di tutti i tempi, ha mostrato in più occasioni di avere la capacità
di fare del bene. come quando guarisce i tagli sul braccio di
Credence senza
nemmeno usare la bacchetta.
Può resistere alla lettura della
mente di Voldemort
I fan di Harry Potter
sapranno di cosa è capace un mago che sa leggere la mente e
manipolare le sue vittime. Come quando Voldemort era riuscito a
entrare nella testa del giovane mago, provocandogli diversi incubi.
Allo stesso modo Grindelwald non dovrebbe essere
sottovalutato, poiché ha una mente più forte di Voldemort e sa
praticare l’arte del Legilimens.
Gellert Grindelwald è un maestro
di illusioni
Combinando una stregoneria
incredibilmente complicata con le sue capacità di mago,
Grindelwald è riuscito a lanciare un incantesimo
di disillusione che altri maghi avanzati come Silente e Voldemort non
potrebbero mai portare a termine. Perché tra tutti gli altri
personaggi di Harry Potter,
Grindelwald è l’unico che può farlo.
Anche se sono molti gli eroi
Marvel adorati dai fan, è
indubbio che Iron Man sia sempre stato al centro
dell’universo cinematografico, più di chiunque altro. Il suo primo
film da solista ha dato il via al MCU in grande stile ed è stato il primo degli
eroi a completare la propria trilogia. Lo statuto del personaggio
all’interno del MCU è quindi assodato, ma persistono alcune
unpopular opinion sull’eroe, messe in luce su Reddit.
Tony Stark è un villain
Anche se Tony Stark
ha certamente un atteggiamento ribelle, si può sempre contare su di
lui e stare certi che sarà risolutivo. Ha dimostrato più volte che
è disposto a mettersi in pericolo per proteggere i suo cari:
tuttavia, è proprio qui che, secondo alcuni fan, sorgerebbe il
problema.
Dal momento che Tony assume spesso
atteggiamenti egoistici ed egocentrici, il Redditor
Viperbunny ha infatti ammesso che molti scontri con i villain e
pericoli nei film arrivano proprio “come una risposta diretta o
indiretta a qualcosa che lui in primo luogo ha fatto”.
L’A.I.M. avrebbe dovuto essere
considerata di più
È sempre entusiasmante vedere che
alcuni dettagli dei fumetti vengono incorporati nei film
Marvel e così è stato
anche nel terzo film di Iron Man, in cui è stata
introdotta l’A.I.M, un’importante organizzazione
criminale dei fumetti, fondata da Aldrich
Killian.
La maggior parte dei fan non ha
prestato troppa attenzione alla sua inclusione nel film, ma alcuni
hanno ritenuto che meritasse più attenzione, come il
redditor 2073040 che ha espresso il desiderio di considerare
l’A.I.M. come una minaccia nell’ampio MCU e non solo come principale fazione
antagonista in Iron Man 3.
Tony Stark è irritante
Si potrebbe dire che la
caratterizzazione di Tony Stark nel primo film di
Iron Man ha impostato il prototipo per molti
degli eroi successivi dell’universo cinematografico. Egli è vivace,
sarcastico e fascinosamente arrogante, una combinazione vincente
per la maggior parte dei fan.
Questo tipo di approccio non ha però
funzionato per tutti; ad esempio, il Redditor
mileya82 ha ammesso di aver apprezzato Tony nel primo film, ma
non nelle sue apparizioni successive, dove “ha continuato a
infastidirmi sempre di più”.
La relazione tra Tony e Pepper ha
funzionato meglio di molte altre
Sappiamo che la componente romantica
è stata raramente uno degli aspetti più forti del MCU, e con Tony e
Pepper, i fan si sono dovuti approcciare alla
prima “coppia cinematografica” dell’universo. Anche se la loro
relazione è diventata più toccante verso la fine, per tanti è stata
percepita come l’elemento meno interessante dei film di Iron Man.
Tuttavia, il Redditor
sagewren7 è uno dei pochi che ha ritenuto che la storia d’amore
tra i due abbia funzionato meglio di quella tra Steve
Rogers e Peggy Carter. Hanno
specificamente indicato come la relazione è cresciuta
sentimentalmente nel corso del tempo ed è stata lodata come “molto
più piacevole e credibile”.
Iron Man 2 è valido
Anche se il primo Iron Man ha entusiasmato il pubblico e ha dato
al MCU un punto di partenza
solido per la sua successiva espansione, il sequel ha destato
preoccupazioni per la direzione che avrebbe potuto prendere
l’universo cinematografico:
Iron Man 2 è stato percepito infatti come una grande
delusione ed è spesso considerato come uno dei peggiori film del
MCU.
Le scarse sequenze d’azione e
l’impostazione che stava iniziando ad assumere il più ampio
universo Marvel, secondo diversi fan, non
hanno funzionato, ma ci sono comunque stati difensori di
Iron Man 2, tra cui il Redditor
brittaneex, che afferma di averlo riguardato “più di qualsiasi
altro film del MCU“.
Justin Hammer è un cattivo di alto
livello
Un altro problema di
Iron Man 2 secondo molti fan sono stati i vilain
davvero dimenticabili: Ivan Vanko è stato
giudicato come una potenziale minaccia ma poco sviluppata, mentre
Justin Hammer è stato visto come troppo goffo per
poter incutere timore. Nonostante il fatto che molti spettatori
vogliano vedere Sam Rockwell tornare nei panni di
Hammer, il personaggio, per la maggioranza, non ha
funzionato come villain.
Tuttavia, il Redditor
MathBelieve è stato tra coloro che hanno lodato il lavoro di
Rockwell e la caratterizzazione del personaggio,
che definisce “uno dei miei cattivi preferiti” dell’intero MCU.
Iron Man 3 è il migliore della
trilogia
Iron Man 2 non è stato l’unico sequel della trilogia
che non ha colpito i fan: anche Iron Man 3 ha ricevuto una risposta mista, sia
perché la trama del film si discostava rispetto alla narrazione dei
fumetti, e sia a causa dello sviluppo dell’arco di Tony
Stark come personaggio.
Ma con il veterano del cinema
d’azione Shane Black al timone di questo film,
alcuni fan lo hanno comunque percepito come il miglior capito della
trilogia di Iron Man. Il redditor
MajorRocketScience ha persino suggerito che “potrebbe essere
uno dei 5 migliori film del
MCU“.
La svolta del Mandarino è stata
grandiosa
Uno delle ragioni per cui le
opinioni nei riguardi di Iron Man 3 sono state così controverse è stato
il colpo di scena con il Mandarino. Nei fumetti,
il Mandarino è il nemico più celebre di Iron Man e
molti fan non vedevano l’ora di vederli finalmente affrontarsi in
live-action. Tuttavia, nel film viene rivelato che il presunto
Mandarino è in realtà un attore fallito, assunto da Aldrich
Killian per interpretare un terrorista.
Molti fan, che non si aspettano
questa svolta, si sono sentiti “ingannati” dagli sviluppi narrativi
di Iron Man, mentre altri lo hanno elogiato
proprio per questo colpo di scena. Ne è un esempio il redditor
OctorokHero, che l’ha definito “uno dei colpi di scena più
unici che il MCU abbia fatto”.
La performance di Robert Downey Jr.
è sopravvalutata
Robert Downey Jr. ha ottenuto uno dei più
grandi ruoli “di ritorno” nella storia di Hollywood quando ha
deciso di calarsi nei panni di Iron Man. Anche quando altri grandi attori si
sono uniti al MCU, la performance di Downey
Jr sembrava comunque essere perno dell’intero franchise,
per questo in tanti hanno creduto che si meritasse un Oscar.
Incredibilmente, ci sono però alcuni
fan che non sono rimasti colpiti dall’iconica interpretazione
dell’eroe di Downey Jr, tra cui il Redditor
Zyffrin, che si è lamentato poiché la performance “non è stata
un granché”, dato che l’attore “recita se stesso per la maggior
parte del tempo”.
“È un bene che se ne sia
andato”
Sin dall’uscita di
Iron Man 3, c’erano fan che speravano ci sarebbe stato
qualche annuncio di un “Iron Man 4” all’orizzonte.
Ma tali sogni si sono irrimediabilmente infranti con la morte di
Tony Stark in Avengers: Endgame, che ha scritto la parola
fine sulla permanenza dell’eroe nel MCU.
Tuttavia, ed è un’opinione che in
realtà condividono in parecchi, tra cui il Redditor
rgordill2, svariati fan hanno affermato che l’attenzione del
MCU era troppo spesso focalizzata solo sul
personaggio di Iron Man e c’era bisogno di un grande cambiamento
per poter permettere la crescita degli altri eroi.
James Mangold è
oggi uno dei registi più apprezzati e richiesti di Hollywood,
distintosi nel corso degli anni con film di generi diversi tra
loro. Dal biopic Quando l’amore brucia l’anima al western
Quel treno per Yuma, dal cinecomic
Logan – The Wolverine all’avventura dell’atteso
Indiana Jones
5. All’interno della sua filmografia non mancano però
anche un paio di commedie, tra cui spicca il titolo del 2001
Kate & Leopold. Si tratta di un
lungometraggio particolarmente apprezzato nel panorama del suo
genere, a cui non manca anche una buona dose di sentimenti a
rendere il tutto più dolce e coinvolgente.
Scritto dallo stesso Mangold insieme
a Steven Rogers, il film presenta infatti una
storia d’amore impossibile, con i due protagonisti stavolta
distanti non per motivi di classe o di spazio, bensì di tempo.
Kate & Leopold si basa infatti anche su una buona
componente fantasy, che contribuisce a quella sensazione di favola
d’amore come quelle della miglior tradizione. Simile per toni a
film come Insonnia d’amore e C’è posta per te
(che presentano non a caso la stessa attrice protagonista di
Kate & Leopold), il film si è affermato come un buon
successo di critica e pubblico al momento della sua uscita in
sala.
Kate & Leopold è infatti
arrivato a guadagnare circa 80 milioni di dollari al box office,
guadagnando poi anche una nomination all’Oscar per la miglior
canzone originale Until… cantata dal celebre
Sting. Per gli amanti di film dolci e divertenti,
questo è dunque un titolo da non perdere assolutamente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Kate & Leopold: la trama del film
La vicenda del film si apre in una
corte Ottocentesca, dove Leopold è Duca di Albany.
Attratto dalle invenzioni e dagli inventori, egli è in continuo
conflitto con lo zio, il quale vorrebbe il nipote più concentrato a
scegliere la sua sposa al fine di dare seguito alla discendenza
famigliare. Nel bel mezzo della festa in cui Leopold è chiamato ad
indicare la sua prediletta tra diverse candidate, il giovane nota
però uno strano uomo con una bizzarra e tecnologica macchina
fotografica. Deciso a saperne di più, insegue l’uomo fino al ponte
di Brooklyn, dal quale poi cadono entrambi. Invece di schiantarsi
al suolo i due vengono catapultati nella moderna e frenetica New
York.
L’uomo inseguito da Leopold si
presenta come Stuart, colui che ha scoperto
l’esistenza di un passaggio temporale proprio sotto al celebre
ponte. L’uomo conduce il proprio ospite presso la sua casa e qui il
nobile conosce la dolce Kate McKay, vicina ed ex
fidanzata di Stuart. Mentre quest’ultimo studia un modo per far
tornare Leopold alla sua epoca, questi sviluppa un certo legame con
Kate. La loro relazione è però minata dalle differenze che
intercorrono tra loro, con il mondo contemporaneo e i suoi modi di
far totalmente estranei a Leopold. Ben presto, però, i due
scopriranno di essere legati da sempre l’uno all’altro, destinati a
stare insieme.
Kate & Leopold: il cast
del film
Ad interpretare il nobile Leopold vi
è l’attore Hugh Jackman, all’epoca
recentemente divenuto popolare grazie al ruolo di Wolverine in
X-Men. Per interpretare un duca ottocentesco, l’attore
studiò approfonditamente il periodo e prese anche lezioni sugli usi
e costumi dell’epoca dall’esperta storica Jane Gibson. Jackman
si esercitò anche nel classico ballo di corte come anche nel
cavalcare i cavalli. Accanto a lui, nei panni di Kate, vi è
l’attrice Meg Ryan, celebre per
diverse commedie romantiche come Harry, ti presento
Sally…. Originariamente, per il ruolo era stata considerata
anche SandraBullock, ma la Ryan
riuscì a sfoggiare le qualità giuste per il personaggio,
particolarmente dolce ed intraprendente.
Nel film vi è poi l’attore
Liev Schreiber nei
panni di Stuart. In un finale alternativo del film, il suo
personaggio è indicato essere un lontano discendente di Leopold.
Tale risvolto narrativo fu però rimosso a causa della relazione che
Stuart ha avuto con Kate, che diveniva a quel punto a sua volta una
sua lontana parente. Nel film è poi presente una giovane Viola Davis qui
ad uno dei suoi primi ruoli cinematografici. L’attrice premio Oscar
interpreta una poliziotta in cui si imbatte Leopold. Vi sono poi
Paxton Whitehead nei panni dello zio Millard e
Breckin Meyer in quelli di Charlie McKay, fratello
di Kate. Natasha Lyonne è Darci,
amica della protagonista, mentre Bradley Whitford
è J. J. Camden, capo di Kate a lavoro.
Kate & Leopold: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Kate &
Leopold è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 13 aprile alle ore
21:30 sul canale La7 D.
Il tentativo è piuttosto
interessante, il risultato purtroppo meno. Così possiamo
sintetizzare la
miniserieOuter Range, nuova produzione
targata Amazon Prime Video che vede protagonista la star
Josh Brolin e un cast di supporto di
prim’ordine tra cui spiccano Will Patton,
Imogen Poots e soprattutto Lili
Taylor.
La trama di Outer Range
Partiamo con il
raccontare l’idea di partenza di Outer Range,
creato da Brian Watkins: Royal Abbott (Josh
Brolin) e il suo ranch a conduzione familiare si
trovano in grosse difficoltà, anche psicologiche. Dopo l’improvvisa
scomparsa della moglie di suo figlio Perry (Tom
Pelphrey), tutto sembra aver perso senso. Due avvenimenti
cambiano però radicalmente le cose: l’arrivo nella proprietà della
misteriosa Autumn (Imogen
Poots) e soprattutto un evento del tutto inspiegabile,
in grado di aprire a Royal nuove porte che attraversano spazio e
tempo. Ma sulle tracce di questa manifestazione soprannaturale si
sono messi anche altri, in particolar modo il potente Wayne
Tillerson (Will Patton), che sembra conoscere
molto più di quanto non voglia mostrare…
I due riferimenti principali di Outer
Range
I riferimenti principali
a cui possiamo ricondurre Outer Range sono due e
facilmente individuabili. Prima di tutto lo show di Watkins si rifà
esplicitamente a Yellowstone,
la serie di enorme successo creata da Taylor
Sheridan che vede protagonista un enorme Kevin Costner: stessa ambientazione, toni
drammatici molto simili, un personaggio principale il quale
possiede la “gravitas” del cowboy che ha passato la vita
tra i pascoli sterminati, deciso a tutto pur di portare avanti il
lavoro dei suoi predecessori.
Il secondo riferimento,
appena più sfumato – magari perché più lontano nel tempo – è
individuabile in Lost, inteso come lo show che ha introdotto un
tipo molto specifico di fantastico all’interno del prodotto
televisivo.
Le due anime della
storia non si incontrano mai
Il protagonista di
Outer Range si deve confrontare infatti con un
evento paranormale che non si spiega nella sua essenza specifica,
ma al contrario costringe l’essere umano a confrontarsi con
interrogativi, misteri e incertezze. Il problema principale della
serie Amazon consiste nel fatto che, a parte l’enigmatico e
affascinante pilot, queste due “anime” non s’incontrano mai
veramente. Se il primo episodio pone le basi per uno spettacolo
potenzialmente avvincente e in grado di sfruttare con potenza
espressiva i grandi spazi delle praterie americane al fine di
incutere nello spettatore un profondo senso di disagio, con il
passare delle puntate tale effetto si affievolisce fino a perdersi
quasi del tutto, lasciando che l’elemento fantastico si affianchi
al dramma familiare senza mai veramente fondersi coerentemente con
esso.
Ed ecco allora che
Outer Range comincia a procedere per accumulo di
fascinazioni che non si fanno storia, in cui vengono seminati
frammenti di possibili sviluppi narrativi i quali però non sembrano
mai realmente innestarsi. Il Royal Abbott di Josh Brolin si aggira per lo show tentando per
troppe puntate di risolvere enigmi e problemi che lui stesso non
comprende: tale stato di perenne incertezza col passare degli
episodi svuota il personaggio di fascino, lasciando all’attore
comunque sempre carismatico il compito ingrato di “riempire” tali
mancanze.
Non meglio va di certo
alle figure di contorno, in particolar modo alla Autumn di
Imogen Poots che dovrebbe probabilmente essere un
catalizzatore della dimensione fantastica di Outer
Range ma finisce per diventare ben presto ulteriore
elemento di confusione. Il tentativo continuo, fin troppo forzato,
di rendere intrigante l’elemento sci-fi dello show inficia poi
l’efficacia narrativa di quello più propriamente western, il quale
viene riproposto senza troppa originalità né robustezza
emotiva.
È tutto da buttare in
Outer Range? Certamente no. Alcuni momenti sparsi
sono visivamente potenti, decisamente sopra la media di questo tipo
di prodotti televisivi. Per quanto riguarda il cast svetta poi la
bravura di Lili Taylor, la quale interpreta forse l’unico vero
personaggio pragmatico e saggio, quello di una madre (e nonna)
impegnata a tenere insieme la propria famiglia. Magari ciò non
basta a promuovere Outer Range, ma almeno lo rende piuttosto
guardabile. Speriamo che eventuali nuove stagioni riescano a
produrre una narrazione maggiormente coesa tra i due generi che la
serie vuole mixare.
Apple ha rilasciato il
trailer della seconda
stagione di Tehran,
il thriller di spionaggio internazionale e vincitore
dell’International Emmy Award, Tehran, che uscirà su AppleTV+ il 6
maggio, con i primi due degli otto episodi totali, seguiti da un
nuovo settimanale, ogni venerdì, fino al 17 giugno.
Tehran
2 vede Niv Sultan nei panni di Tamar, un hacker-agente del
Mossad che si infiltra a Teheran con una falsa identità per aiutare
a distruggere il reattore nucleare iraniano. Ma, quando la sua
missione fallisce, Tamar deve pianificare un’operazione che metterà
in pericolo tutti quelli a lei cari. La due volte vincitrice
dell’Emmy e candidata all’Oscar Glenn Close si unisce al cast della seconda
stagione, con il ritorno di Shaun Toub, Shervin Alenabi, Arash
Marandi e Shila Ommi.
La serie Tehran è
creata da Moshe Zonder, Dana Eden e Maor Kohn e diretta da Daniel
Syrkin. Omri Shenhar è la scrittrice insieme a Zonder. Syrkin e
Shenhar sono anche co-creatori. I produttori esecutivi sono Dana
Eden e Shula Spiegel per Donna e Shula Productions, Alon Aranya per
Paper Plane Productions, Julien Leroux per Paper Entertainment,
Peter Emerson per Cineflix Studios, Eldad Koblenz per Kan 11 e
Moshe Zonder, Omri Shenhar, Daniel Syrkin e Dari Shai Slutzky.
“Tehran” è distribuito a livello internazionale da Cineflix Rights.
La prima stagione completa di “Tehran” è
disponibile in streaming su Apple
TV+.
I segreti di
Silente sono sempre stata una
costante nel corso della saga di Harry Potter. Segreti che lui
ha affidato a pochissime persone nel corso della sua lunga vita,
segreti a volte terribili, a volte fondamentali per sconfiggere il
male, altre volte semplicemente emozioni troppo delicate da
elaborare, sentimenti troppo spaventosi, rimorsi, rimpianti.
È così che il giovane
Silente di
Jude Law vive il suo passato e il suo amore per
Gellert Grindelwald (Mads
Mikkelsen) in Animali Fantastici: I Segreti di
Silente. Una
storia giovanile e proprio per questo purissima e appassionata
ma anche turbolenta e cieca; Albus si distacca dal perseguimento
del “bene superiore” che promuoveva con Gellert, accorgendosi
troppo tardi, e a prezzo della vita di Ariana, sua sorella
Obscuriale, della vera natura delle intenzioni del suo
amato.
La premessa a I Segreti di Silente
Per approcciarsi a
Animali Fantastici: I Segreti di Silente è
importante una premessa del genere, che dia il quadro di quello che
può essere il tormento di Albus, ma soprattutto per capire meglio
le sue motivazioni. E il
film mira principalmente a questo, mettendo definitivamente da
parte quello Newt Scamander protagonista assoluto del primo film
della saga, e innalzando a protagonista proprio Silente, come vero
e proprio marionettista delle vicende: lo scopo ultimo è fermare la
scalata al potere di
Grindelwald che, con i suoi alleati, cerca di guadagnare il
consenso del mondo magico legalmente, servendosi della politica. Il
film vede infatti il mago oscuro candidato a Capo Supremo della
confederazione internazionale dei Maghi, mentre Silente e i suoi
tentano di sventarne la possibilità.
Bizzarra la scelta della
squadra di cui Silente si serve per sgominare il piano di
Grindelwald: il primo reclutato è ovviamente Newt, poi suo fratello
Theseus già conosciuto in I crimini di Grindelwald, la
professoressa di incantesimi della scuola di magia americana di
Ilvermorny, Eulalie “Lally” Hicks, il mago franco-senegalese Yusuf
Kama, l’assistente magizoologa di Newt, Bunty Broadacre e il
babbano americano Jacob Kowalski, che viene dotato addirittura di
una bacchetta “scarica” (senza magia).
Il ritorno a Hogwarts
Il compito di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente è arduo
perché deve mettere ordine nei fili intrecciati e lasciati sospesi
dal film precedente, e in una certa misura ci riesce, risolvendo
alcuni nodi narrativi e semplificando alcune trame secondarie che
erano apparse come insormontabili complicazioni in I
crimini di Grindelwald. Non solo, in Animali
Fantastici: I Segreti di Silente si torna finalmente a
Hogwarts, si assapora di nuovo il senso di magia e di
familiarità, si assiste di nuovo a duelli in punta di bacchetto, a
incantesimi grandiosi e a fughe rocambolesche, con una trama più
lineare e più facile da seguire, nonostante spesso l’azione si
svolga su fronti differenti.
Non solo, tornano
protagonisti (anche se accessori) gli animali fantastici del
titolo: dal preziosissimo Qilin alle pericolose Manticore, passando
lo Snaso e il Bastoncello domestici di Newt. Ogni creatura magica
trova un posto e diventa strumento narrativo, contribuendo anche a
costruire un immaginario, un’ambientazione, una atmosfera che forse
nel secondo film, più ambientato nel mondo degli uomini, era
mancato.
Impossibile non
immaginare come sarebbero andate le cose con Jhonny
Depp ancora nel ruolo di Gellert, ma è innegabile che
Mads Mikkelsen riesce con grande stile ed eleganza a
portare a casa il ruolo e soprattutto a fornire la giusta
controparte carismatica a un
Jude Law sempre più barbuto e in parte, mentre
scompare sempre più Eddie
Redmayne, il cui personaggio è ormai
delegato ad ammaestratore di animali (quale in effetti è) ed
estromesso dagli aspetti più importanti dell’azione.
Un franchise partito stanco
Quello che però si
avverte in Animali Fantastici: I Segreti di
Silente è la stanchezza di una storia annacquata e condita
di molteplici elementi accessori per avere spessore. Sono tante le
scene completamente accessorie alla trama principale, momenti di
innegabile spettacolo che però rivelano quanto sia debole la trama
principale, tanto che ha bisogno di mille orpelli per rimanere in
piedi. A questo si riduce anche l’utilizzo degli animali fantastici
del titolo; è vero che sono presenti e attivi, ma sono chiaramente
poco integrati nel racconto oppure sono utilizzati in maniera
confusa e con dinamiche poco chiare. Stesso discorso si può
applicare ad alcuni dei personaggi secondari del film, che vengono
introdotti senza nessun approfondimento, sfoderati soltanto in
guisa di deus ex
machina, senza costruirne l’intervento.
Per quanto
Animali Fantastici: I Segreti di Silente abbia
effettivamente degli elementi di interesse, e riesca a riportare al
cinema un po’ della magia di Harry Potter, sembra comunque frutto
di mille compromessi e di una confusione in fase di scrittura che
non si era mai vista nel franchise. Persino I crimini di
Grindelwald, per quanto confusamente, sembrava tenere
meglio il filo del racconto. Probabilmente il film è anche vittima
di un montaggio che ha dovuto rientrare in un certo screentime,
sacrificando forse qualche passaggio di troppo, tuttavia il
risultato non è soddisfacente, e senza bisogno di scomodare scelte
che contraddicono il canone, il quale può essere sempre modificato,
ci mancherebbe.
Animali
Fantastici: I Segreti di Silente, al cinema
dal 13 aprile, ha dovuto far fronte a tante aspettative e a
tanto malcontento, è riuscito in parte ad accontentare i fan
riportando la magia in primo piano, ma è probabile che i meno
addentro al Wizarding World usciranno dalla sala con più di una
perplessità.
Assassinio sul Nilo, il film 20th Century Studios
diretto e interpretato da Kenneth Branagh insieme a un cast
stellare, è disponibile da oggi, 13 aprile, in Blu-Ray, DVD e UHD
Steelbook. Le versioni Blu-Ray e UHD includono anche tanti
contenuti extra inediti, tra cui otto scene eliminate e le
esclusive featurette che svelano tutti i segreti del
mystery-thriller basato sul celebre romanzo di Agatha Christie.
La vacanza in Egitto
dell’investigatore belga Hercule Poirot a bordo di un elegante
battello a vapore si trasforma in una terrificante ricerca di un
assassino quando l’idilliaca luna di miele di una coppia perfetta
viene tragicamente interrotta. Ambientata in uno scenario epico,
caratterizzato da ampi panorami desertici e dalle maestose piramidi
di Giza, questa drammatica storia di un amore finito male presenta
un gruppo cosmopolita di viaggiatori dal look impeccabile, con
colpi di scena che lasceranno il pubblico con il fiato sospeso fino
alla scioccante rivelazione finale.
Kenneth Branagh torna nei panni dell’iconico detective
Hercule Poirot, insieme a Tom Bateman, la quattro volte candidata
all’Oscar Annette Bening, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn
French,
Gal Gadot, Armie
Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer
Saunders e Letitia Wright.
CONTENUTI
EXTRA*
Assassinio
sul Nilo: dal romanzo al film – Approfondimento
sulla trasposizione dal romanzo al film e sul modo in cui il
regista Kenneth Branagh e lo sceneggiatore Michael Green hanno
rielaborato l’opera di Agatha Christie per dar vita alla nuova
versione di questa storia di amore e assassinio.
Agatha Christie: il viaggio può essere un
omicidio – La storia alla base del romanzo è intimamente
connessa alla passione per i viaggi dell’autrice, in particolare
per l’Egitto e i suoi misteri. L’eredità di Agatha Christie e dei
suoi racconti continua a vivere nei ricordi della sua famiglia e
attraverso le nuove generazioni di filmmaker e attori.
Design sul Nilo – Costumi, scenografia,
fotografia: ogni elemento del film contribuisce a ricreare la
visione di Agatha Christie. Questo estratto sulla “nave dei
sospetti” analizza ogni dettaglio del look e del design del film,
dagli interpreti al paesaggio.
Branagh/Poirot – Kenneth Branagh è un artista
unico nel suo genere, in grado di passare dal ruolo di regista a
quello di attore con grande naturalezza. Questa clip racconta della
sua capacità di rimanere connesso al cast al team creativo durante
tutte le fasi del film.
Scene tagliate
*I contenuti extra potrebbero
variare in base al formato
SCHEDA PRODOTTO
Cast:
Kenneth Branagh (Hercule Poirot)
Tom Bateman (Bouc)
Annette Bening (Euphemia Bouc)
Russell Brand (Dr. Windlesham)
Ali Fazal (Andrew Katchadourian)
Dawn French (Bowers)
Gal Gadot (Linnet Ridgeway)
Armie Hammer (Simon Doyle)
Rose Leslie (Louise Bourget)
Emma Mackey (Jacqueline de Bellefort)
Sophie Okonedo (Salome Otterbourne)
Jennifer Saunders (Marie Van Schuyler)
Letitia Wright (Rosalie Otterbourne)
Regia:
Kenneth Branagh
Produttori:
Ridley Scott, Kevin J. Walsh, Kenneth Branagh (P.G.A.) e Judy
Hofflund (P.G.A.)
Produttori esecutivi
Mark Gordon, Simon Kinberg, Matthew Jenkins, James Prichard e
Mathew Prichard
Sceneggiatura:
Michael Green
Basato sul libro di:
Agatha Christie
SPECIFICHE TECNICHE
Durata:
127 minuti circa
Rating:
6+
Aspect Ratio:
2.39:1
Audio:
UHD: Inglese Dolby Atmos 7.1.4; Italiano, Tedesco e
Spagnolo latino-americano Dolby Digital Plus 7.1; Inglese audio
descrittivo Dolby 2.0. Blu-Ray: Italiano e Tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese
DTS-HD MA 7.1; DVD: Italiano, Inglese e Tedesco Dolby Digital 5.1;
Sottotitoli:
UHD: Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti,
Finlandese, Norvegese, Svedese e Spagnolo. Blu-Ray: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco. DVD: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione del terzo capitolo della saga ‘Animali
fantastici: I segreti di Silente’, film ispirato
dall’omonimo libro di J.K. Rowling, in lingua
originale.
Animali
fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio
diretto da David Yates, riprende la narrazione
dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata
la vera identità di Credence (Ezra
Miller). In questo capitolo l’ascesa di
Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere
fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo
magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al
mondo dei non maghi. Silente (Jude
Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald
a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando
il suo attuale nemico era la persona a lui più cara.
Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie
Redmayne) e alla sua squadra agire per conto
di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio
nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.
I multisala selezionati per
questo appuntamento sono quelli di Milano
Odeon, Firenze(Novoli), Limena, Bologna, Trieste, Vimercate, Silea, ParmaCentro, Roma
(Parco de
Medici), Napoli e Torino
(Beinasco). Per conoscere la programmazione di
Animali fantastici: I segreti di
Silente e rimanere aggiornati sui prossimi
titoli in versione originale basta visitare la sezione dedicata
alla rassegna Hear My Voice.
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
Un nuovo report rivela che Amber Heard era sul punto di essere
lasciata fuori da Aquaman e il Regno
Perduto per via dei suoi problemi di chimica con
Jason Momoa. Heard ha fatto il suo debutto nel
DC
Extended Universe in Justice League nei panni di Mera, personaggio
che aiuta Arthur Curry a rivestire il suo ruolo di salvatore di
Atlantide e del mondo.
La Mera di Heard torna in
Aquaman come principale interesse amoroso e
contraltare del personaggio protagonista, Jason Momoa, con il quale si allea per
prevenire la guerra tra il suo fratellastro, Orm, e il mondo della
superficie.
Mentre la post-produzione di Aquaman
e il Regno Perduto continua, un nuovo report di Puck
(tramite ComicBook.com) ha rivelato che Amber Heard sarebbe potuta non essere nel
film. Fonti riferiscono che la Warner Bros. inizialmente ha
rifiutato di confermare l’opzione dell’attrice per tornare nel
ruolo a causa delle preoccupazioni sulla sua chimica con la star
Jason Momoa. Le notizie su queste preoccupazioni provengono da una
deposizione del presidente della DC Films Walter Hamada, che sarà
inclusa nel suo processo per diffamazione con l’ex marito
Johnny Depp.
È interessante notare che il nuovo
rapporto afferma anche che, sebbene Heard sia stata confermata per
Aquaman e il Regno Perduto, all’attrice non è
stato permesso di negoziare un aumento di stipendio per il suo
ruolo nel film. Il suo team afferma che questa incapacità di
richiedere un aumento derivava dal suo coinvolgimento con Johnny
Depp e dai loro accesi procedimenti di divorzio. Secondo quanto
riferito, Heard non è stata in grado di ottenere altri ruoli
importanti o sponsorizzazioni del marchio negli ultimi mesi a causa
dello scandalo in corso tra lei e il suo ex marito.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and the
Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Chris Pratt ha
rivelato indirettamente il suo look da Star Lord
per Guardiani
della Galassia Vol. 3 in un video dal set
del film in cui promuove un altro suo lavoro. Con il ciuffo biondo
e la barba lunga, l’attore ci dà la possibilità di avere uno
sguardo sul personaggio:
If you didn’t have the chance to watch
@alaskannets
here is a friendly reminder that it is now available on streaming.
Enjoy if you please! I’m so proud to have Executive Produced this
incredible doc! @alaskannets
is now available on Apple, Amazon, Google Play, VUDU and more.
pic.twitter.com/ZhVnesACdr
Karen Gillan ha partecipato in un ruolo più
decisivo di quanto non ci si aspettasse a Avengers: Endgame. Tuttavia,
l’interprete di Nebula sembra avere un rimpianto da quella
lavorazione, la mancata occasione di una battuta la cui possibilità
non tornerà più.
L’attrice ha recitato in Doctor Who, e il fatto di non aver citato la serie
quando in Endgame si parla di viaggi nel tempo, la
“perseguita”. Ecco il simpatico scambio con un fan su Twitter:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Aaron Taylor-Johnson è impegnato nelle riprese
di Kraven the
Hunter, il nuovo film dell’Universo SONY che
seguirà Venom e Morbius nella
costruzione dello Spider-Verse dello studio. Di seguito, un
video dal set in cui si sta girando una scena di inseguimento:
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Fred Hechinger. J.C.
Chandor dirigerà il film, con la produzione di Avi
Arad e Matt Tolmach. Art Marcum, Matt
Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
La Warner Bros. ha consentito alla
Cina di censurare la storia gay di Animali
fantastici: I segreti di Silente per facilitarne
l’uscita in sala. I segreti di Silente ha il
compito di superare alcune critiche al film precedente relative
alla relazione tra Silente e Gellert Grindelwald, aggirando la
questione della loro passata storia d’amore.
Mentre all’inizio di Animali
fantastici: I segreti di Silente si conferma la sessualità
di Silente, quei sei secondi di dialogo sono stati rimossi dal
taglio cinese, con il permesso dello studio. In una dichiarazione
rilasciata tramite Variety, WB afferma di rimanere
“impegnata a mantenere l’integrità” del film e che “le circostanze”
avevano richiesto “tagli sfumati” dal runtime. Lo studio chiarisce
inoltre che i realizzatori hanno accettato le modifiche per
“rispettare i requisiti locali”, ma insistono che lo “spirito” del
film rimane intatto.
“Come studio, ci impegniamo a
salvaguardare l’integrità di ogni film che pubblichiamo, e ciò si
estende alle circostanze che richiedono tagli sfumati per
rispondere in modo sensibile a una varietà di fattori di mercato.
La nostra speranza è di distribuire i nostri film in tutto il mondo
come pensati dai loro creatori, ma storicamente abbiamo dovuto
affrontare piccole modifiche apportate nei mercati locali. Nel caso
di Animali fantastici: I segreti di Silente, è stato richiesto un
taglio di sei secondi e la Warner Bros. ha accettato tali modifiche
per conformarsi ai requisiti locali, ma lo spirito del film rimane
intatto. Vogliamo che il pubblico di tutto il mondo veda e si goda
questo film, ed è importante per noi che anche il pubblico cinese
abbia l’opportunità di viverlo, anche con queste piccole
modifiche.”
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
In un’intervista esclusiva con
Screen Rant, Liam Neeson ha ricordato un tenero momento di
24 anni fa, quando era impegnato sul set di Star
Wars: La Minaccia Fantasma e suo figlio, che all’epoca
aveva due anni, venne a fare visita al padre sul set.
L’attore ha ricordato di come suo
figlio, appena visto R2-D2, era voluto scendere dalle sue braccia
per andare ad abbracciare il robottino, e lui pensò che il motivo
era nell’apparenza carina di R2. Tuttavia, raccontando l’accaduto a
George Lucas,
Liam Neeson ha scoperto che era un effetto che quel
robot ha su tutti i bambini, una specie di qualità innata. Ecco la
dichiarazione di Neeson:
“Sì. Oh, lo fa. E so che Ewan
sta facendo la serie. Sì, non posso credere che siano passati 24
anni da quando abbiamo girato il film a Londra. Mio dio. Ricordo
mio figlio. Ti racconto una storia divertente. Mio figlio, Michael,
aveva due anni. La sua tata lo ha portato a trovarmi sul set ed era
ora di pranzo. Lo tenevo tra le braccia e l’ho portato in giro per
il set e c’era R2-D2, seduto parcheggiato. Mio figlio ha guardato
questo strano pezzo di metallo, tra le mie braccia, e ha
semplicemente fatto così “[allunga le braccia in fuori]” Quindi ho
dovuto metterlo a terra e lui si è avvicinato e ha iniziato ad
abbracciare R2-D2. Ho pensato che fosse molto interessante. Aveva
due anni. Non sapeva nulla di Star Wars, non aveva visto nessuno
dei film. Era così carino. Ricordo di averlo detto a George Lucas
dopo pranzo, ho detto: “Ho portato mio figlio. Ha voluto
abbracciare R2-D2 ed è stato davvero toccante”. E George disse:
“Sì. R2-D2 ha quell’effetto sui bambini”. E ho pensato che fosse
molto, molto dolce, quindi me lo ha ricordato.”
I fan della Marvel che hanno acquistato il
Blu-ray/4K Ultra HD di Spider-Man: No Way Home
hanno espresso la loro rabbia per il fatto che la versione Home
Video del film non include scene eliminate o estese.
Il marketing e la promozione per
l’uscita dell’edizione in Home Video pubblicizzavano 90 minuti di
contenuti bonus, comprese scene eliminate ed estese. Tuttavia, come
riporta The Direct, l’attuale Blu-ray ora elenca 80 minuti di
filmati extra invece di 90, e invece di “scene eliminate ed estese”
nomina una featurette chiamata “Spider-Men Unite”. Ciò corrisponde
al contenuto bonus incluso nell’uscita in Blu-ray del film nel
Regno Unito, avvenuta una settimana fa, il che porta molti fan
delusi ad incolpare Sony per la falsa pubblicità.
Ci sarà mai una versione in Home
Video che racchiude quel materiale video inedito e promesso dal
marketing e che i fan non vedono l’ora di vedere?
Il regista di The Northman, Robert Eggers,
ha rivelato di volere Willem Dafoe nel cast del
suo tanto atteso remake di Nosferatu. I due hanno collaborato
la prima volta in The Lighthouse, secondo film del
regista, che ha debuttato nel 2019 e replicato al collaborazione in
The Northman, che arriverà tra poco al cinema.
L’originale
Nosferatu è stato diretto da
Friedrich WilhelmMurnau e ha
debuttato nei cinema nel 1922. Ampio adattamento dell’iconica
storia di Dracula, il film segue un vampiro di
nome Conte Orlock (Max Schreck), che giunge in una
città per portare il terrore in una proprietà di un ignaro agente
immobiliare (Gustav von Wangenheim) e sua moglie
(Greta Schröder). Nosferatu è considerato un
esponente altissimo dell’espressionismo tedesco e uno dei film
originali che ha contribuito a formare il DNA del genere horror
come lo conoscono i fan oggi. È diventato così iconico che nel 2000
Dafoe ha persino interpretato Max Schreck in L’ombra del
vampiro, un racconto romanzato della creazione di Nosferatu, che presupponeva che
Schreck stesso fosse un vero vampiro.
Con così tanta iconografia dietro
Nosferatu e la
sua versione del mito di Dracula, molti fan dell’horror sono
ansiosi di vedere cosa farà Robert Eggers con
questo materiale. Eggers ha recentemente parlato del remake con
Slashfilm e ha confermato che, se il film dovesse davvero farsi,
chiederà a Dafoe di far parte della produzione. Eggers ha
detto:
“Nosferatu” è un film e una
storia così incredibilmente importanti per me, quindi filtra
sempre. Se Willem… se ‘Nosferatu’ viene realizzato, sarebbe
dannatamente meglio che Willem ci sia dentro perché adoro lavorare
con lui… ma, sai, forse interpreterebbe Ellen? Chi lo sa.”
Luisa Ranieri è una
delle attrici migliori del panorama cinematografico italiano e
capace di contrubuire allo sviluppo del cinema nostrano negli
ultimi anni. L’attrice ha dimostrato sin da subito di essere molto
in gamba con la recitazione, districandosi tra cinema e tv, senza
rinunciare alla conduzione e ai videoclip, conquistando il pubblico
anche per la sua bellezza e femminilità, ribaltando il concetto di
bellezza uguale a poca intelligenza.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Luisa Ranieri.
Luisa Ranieri: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 2001, quando debutta sul grande schermo con il film Il
principe e il pirata, per poi proseguire con Il
fuggiasco (2003), Guardiani delle nuvole (2004),
Eros – episodio Il filo pericoloso delle cose (2004),
SMS – Sotto mentite spoglie (2007), Gli amici del bar
Margherita (2009) e L’amore buio (2010). In
seguito, recita in La vita è una cosa meravigliosa (2010),
Letters to Juliet
(2010), Le maquis (2011), Benvenuto a bordo
(2011), Mozzarella Stories
(2011), Immaturi (2011) e
Immaturi – Il viaggio
(2012). Tra i suoi ultimi film, vi sono Colpi di fulmine
(2012), Maldamore (2013),
Allacciate le cinture
(2014), Forever Young (2016),
La musica del silenzio (2017), Veleno (2017),
Napoli velata (2017),
Vita segreta di Maria Capasso (2019), È stata la mano di Dio
(2021) e 7 donne e un mistero
(2021).
2. Ha lavorato spesso per il
piccolo schermo. Nel corso della sua carriera, l’attrice
non ha prestato la sua attività solo per il grande schermo, ma ha
partecipato anche a diversi progetti televisivi. Infatti, ha
debuttato sul piccolo schermo con La squadra (2000), per
poi lavorare nelle serie tv La omicidi (2004),
Cefalonia (2005), Callas e Onassis (2005),
Boris (2007), ‘O professore (2008), Amiche
mie (2008), Gli anni spezzati – Il commissario
(2014), Luisa Spagnoli (2016) e La vita promessa
(2018). Inoltre, ha recitato anche nei film tv Maria
Goretti (2002), Il giudice meschino (2014), Una
buona stagione (2014), Luisa Spagnoli (2016), La
vita promessa (2018-2020) e Le indagini di Lolita
Lobosco (2021).
3. È apparsa in altri
progetti. Oltre al cinema e alle serie tv, l’attrice ha
dimostrato di saperci fare anche con la conduzione, come è avvenuto
per Rockpolitik (2005) e Amore criminale
(2012-2013). Inoltre, ha partecipato anche tra i protagonisti del
videoclip Sognami di Biagio Antonacci nel
2007. Nel 2021 ha doppiato il personaggio Virana in Raya e
l’ultimo drago.
Luisa Ranieri è su Instagram
4. Ha un profilo
ufficiale. L’attrice possiede un proprio account ufficiale
su Instagram che è seguito da 425 mila persone. La sua bacheca è un
tripudio di foto che trasmettono solarità e gioia, tra momenti di
lavoro e i molti momenti legati alla quotidianità e a quelli
trascorsi con la famiglia. Seguendola si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue attività.
Luisa Ranieri, il matrimonio con
Luca Zingaretti e le figlie Emma e Bianca
5. È sposata da
alcuni. L’attrice è insieme da molti anni con il collega
Luca
Zingaretti, ma i due si sono sposati solo il 23 giugno
del 2012. Infatti, i due attori si sono conosciuti tra il 2004 e il
2005 sul set della serie Cefalonia e lei, sebbene restia
dal frequentare dei colleghi, ha ceduto alla corte dolce, ma
serrata, di lui. Così, i due hanno iniziato una relazione nel 2005,
per poi non lasciarsi mai. Il matrimonio è avvenuto il 23 giugno
2012 con rito civile al Castello di Donnafugata a Ragusa in
Sicilia.
6. È madre di due
bambine. Dall’unione con il marito Luca Zingaretti,
l’attrice è diventata madre di due figlie: Emma
(nata il 9 luglio del 2011) e Bianca (nata il 27
luglio del 2015). Con loro l’attrice è sempre stata attenta
affinché le due bambine non venissero sovraesposte mediaticamente
per via del suo lavoro e di quel del marito.
Luisa Ranieri in
Immaturi
7. Ha recitato poco dopo
aver partorito. Dopo il parto della prima figlia, quasi
dopo poco più di un mese, l’attrice si è presentata in Grecia sul
set di Immaturi, dimostrando di avere un’energia quasi
fuori dal normale.
Luisa Ranieri è Luisa Spagnoli
8. Non conosceva la storia
della protagonista. Prima di iniziare ad interpretare
Luisa Spagnoli nell’omonima miniserie, l’attrice non conosceva il
personaggio ed è stato quando ha letto il soggetto propostole per
avviare una serie che si è resa conto di chi fosse. L’attrice ha
amato interpretare il personaggio di Luisa, così forte e
determinata, così lungimirante ed ottimista, creatrice di un impero
dolciario che ha conquistato il mondo.
Luisa Ranieri in È stata la mano di Dio
9. Ha avuto un ruolo di
rilievo nel film. Nell’ultimo film di Paolo
Sorrentino, È stata la mano di Dio, poi anche
candidato all’Oscar, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Patrizia,
la seducente zia del protagonista. Si tratta di un ruolo che ha
visto l’attrice mettersi letteralmente a nudo, mostrando un fisico
particolarmente curato, che ha attirato su di sé non poche
attenzioni. L’attrice si è inoltre distinta per la sua solita
bravura, rimanendo impressa come uno dei personaggi più memorabili
del film.
Luisa Ranieri: età e altezza
10. Luisa Ranieri è nata il
16 dicembre del 1973a Napoli. La sua
altezza complessiva corrisponde a 173 centimetri.
Nonostante l’unicità che
caratterizza Mjolnir nel MCU,
la Fase 4 del MCU
ha presentato cinque personaggi che possono essere considerati in
grado di sollevarlo, tra cui la nuova versione di Thor che verrà
introdotta in
Thor: Love and Thunder. Inizialmente, infatti, il Dio
del tuono era l’unico considerato degno di brandire Mjolnir ma, man
mano che nuovi eroi fanno il loro ingresso nel MCU,
un numero più consistente di personaggi soddisfa i requisiti per
poter maneggiare il martello incantato. Anche se alcuni dei
personaggi che presenteremo ora sono già in circolazione da un po’,
mentre altri non hanno ancora fatto il loro debutto, tutti e cinque
sono di diritto parte integrante della Fase 4 e
sono ritenuti degni di sollevare Mjolnir.
Creata dal cuore di una stella
morente, Mjolnir è un’arma mitica che è apparsa
per la prima volta nel MCU
nel film Thor. Odino il Padrino
ha consegnato l’arma a suo figlio Thor ma, dopo che questi è stato bandito da
Asgard, Odino ha lanciato un incantesimo su
Mjolnir che fa sì che solo coloro che
sono ritenuti degni possano impugnare il martello.
Una volta che Thor si è guadagnato questo titolo, ha continuato a
brandirlo fino a quando non è stato distrutto da sua sorella
Hela in Thor: Ragnarok. Tuttavia, l’arma non è andata
perduta per sempre, poiché una versione del
Mjolnir, riconducibile a una linea temporale
alternativa, è apparsa in Avengers: Endgame.
Essere considerati degni di poter
sollevare Mjolnir non è un qualcosa di scontato, e
ben pochi nel MCU
sono stati in grado di farlo. Gli unici che finora ci sono
riusciti, oltre a Thor, sono Odino,
Hela, Capitan America e la
versione originale di Visione, più un
sorprendentemente robusto appendiabiti in Thor: The Dark World. Vediamo chi sono gli
altri 5 personaggi della Fase 4 che si uniranno a
questo club così esclusivo!
Thor
Non ci sorprendiamo di fronte al
fatto che il primo della lista sia Thor: egli è
uno dei pochi Vendicatori originali ancora attivo nella
Fase 4 e, anche se al momento brandisce la sua
ascia Stormbreaker, il ritorno di
Mjolnir in Thor: Love and Thunder significa che il Dio
del Tuono sarà in grado di sollevare il suo martello incantato
ancora una volta. Se lo farà davvero, con l’arrivo della nuova
versione di Thor nel MCU,
resta comunque da vedere.
Jane Foster
Anche se la Jane
Foster di Natalie Portman è stata finora una semplice
mortale nel MCU,
il personaggio si trasformerà nel Potente Thor nel
film tanto atteso Thor: Love and Thunder. Il materiale
promozionale del film ha già confermato che Jane sarà in grado di
sollevare Mjolnir, come accade anche nei fumetti,
una volta portata a termine questa sua “mutazione”. Anche se non è
ancora effettivamente in grado di impugnare il martello, questa
futura Dea del Tuono ci sorprenderà tutti con la
sua capacità di sollevare il “nuovo” Mjolnir in
Thor: Love and Thunder.
Visione Bianca
Dal suo debutto in Wandavision, le caratteristiche della
versione bianca di Visione non sono mai state
realmente spiegate: sappiamo che “indossa” apparentemente lo stesso
corpo della versione originale di Visione si è auto-dichiarato come
il vero e autentico Visione dopo aver
acquisito i ricordi del primo. Quindi, dato che la prima versione
di Visione era stata in grado di sollevare Mjolnir
in Avengers: Age of Ultron e considerando che
Visione Bianca possiede tecnicamente la stessa
mente e lo stesso corpo dell’originale, si può dedurre che sarà
nuovamente in grado di maneggiare Mjolnir nella
Fase 4.
Throg
Mentre i giganti del MCU
come Iron Man e Thanos non sono
in grado di sollevare Mjolnir,
Throg (Thor in versione rana) lo è. Questa
bizzarra variante del dio del Tuono è apparsa per la prima volta in
un episodio di Loki e, nei fumetti, in
Thor 364 quando, dopo aver aiutato le
rane di Manhattan a sconfiggere dei topi, il Dio del Tuono ritrovò
il suo martello Mjolnir e si trasformò nel
Thor rana, per poi sconfiggere
Loki ed essere riportato alle sue sembianze
naturali.
Zeus
Zeus farà il suo
debutto nel MCU
in Thor: Love and Thunder – interpretato da
Russell Crowe e, se le regole sono le stesse
dei fumetti, sarà tecnicamente in grado di sollevare
Mjolnir. Ciò che è interessante è che
Zeus non è considerato in realtà degno di
sollevare Mjolnir, ma attraverso un piccolo
stratagemma, può comunque farlo: se Mjolnir
entrerà nel suo dominio, i poteri di Zeus nel MCU
dovranno infatti annullare l’incantesimo di Odino,
per assicurarsi il possesso del martello incantato. Potrebbe non
esserne degno, ma tecnicamente Zeus è il quinto personaggio che
della Fase 4 del MCU
in grado di sollevare Mjolnir.
Non mentiamo: siamo tutti stati
terrorizzati da alcuni cattivi dei film Disney
durante la nostra infanzia. Frollo,
Ade, Jafar – per citarne solo
alcuni – hanno popolato i nostri incubi con il loro aspetto
inquietante, piani malvagi e azioni crudeli di cui non riuscivamo a
capacitarci. Anche se con ancora qualche brivido in corpo, è giunta
l’ora di stilare la classifica dei villain più spaventosi di casa
Disney!
Jafar (Aladdin)
Jafar è forse più
inquietante che spaventoso, e ciò è suggerito molto bene sia dal
character design che dal posizionamento del personaggio all’interno
delle inquadrature, in penombra, e il cui ingresso in scena
era spesso preceduto da frasi sussurrate con il suo tono di voce
profondo. Jafar è stato in grado di ipotizzare il Sultano e fargli
il lavaggio del cervello, il che, se ci pensiamo, è un concetto a
dir poco spaventoso per i bambini.
Ma ciò che rende
Jafar spaventoso è soprattutto il modo in cui si
trasforma, come si evince dal climax del film quando, nello scontro
finale con
Aladdin, il villain assume la forma di un gigantesco
serpente a sonagli gigante e, successivamente, di un oscuro genio
onnipotente e, anche se Aladdin è infine in grado
di intrappolarlo in una lampada, gli spettatori possono solo
rabbrividire al pensiero di ciò che Jafar sarebbe stato in grado di
fare se avrebbe assunto i potere da genio.
Madre Gothel (Rapunzel)
La perfida Madre
Gothel di Rapunzel ha sfornato diversi momenti
particolarmente inquietanti, ad esempio quando ha rapito la piccola
Rapunzel all’inizio del film, o quando la vediamo
assumere le sembianze di un’ombra inquietante per poter origliare e
spiare senza essere vista. Non dimentichiamo poi il suo vero e
proprio disintegrarsi in polvere alla fine del film, che senza
dubbio ha tormentato gli incubi di molti bambini.
Ciò che la rende veramente
terrificante è il modo in cui questo personaggio riflette gli
orrori della vita reale: il suo abuso e sfruttamento di
Rapunzel riflettono le dinamiche di molte
sfortunate relazioni familiari e le implicazioni che queste hanno
poi nella vita di tutti i giorni.
Shan Yu (Mulan)
Shan Yu, il capo
degli Unni in Mulan,
riusciva a incutere timore già solo per il fatto che è uno dei
pochi cattivi Disney a
non avere una propria canzone, il che lo rendeva ancora più
misterioso e intimidatorio. Rappresenta inoltre la paura della
guerra e della distruzione nella vita reale, esplicitate in
particolare dalla terribile scena in cui trova la bambola di una
bambina nel villaggio che ha appena distrutto e la guarda
sprezzante, mostrandosi in tutta la sua mostruosità.
Shan Yu è un
personaggio spaventoso fin dall’aspetto, con gli occhi iniettati di
veleno nero e striati di giallo; inoltre, il design del suo
abbigliamento gli permette di apparire nell’ombra anche quando non
è effettivamente presente sulla scena, rispecchiando
minacciosamente le sembianze del suo fidato rapace.
Mor’Du (Ribelle)
Mor’du rispecchia
in tutto e per tutto il perfetto villain dei film horror: questo
gigantesco orso assassino che dà la caccia a
Merida in Ribelle è incredibilmente terrificante poiché
è impossibile dialogare o ragionare con lui.
La sua backstory, poi, è davvero
inquietante: corrotto dalla sua sete di potere, un principe lasciò
che una strega lo trasformasse in un orso per massacrare i suoi
stessi fratelli. È stato poi bandito dal regno e ha continuato a
dimenticare e disfarsi del suo io umano, che è sopravvissuto solo
nella forma di guscio vizioso della sua vita passata, il che è
piuttosto spaventoso.
Lady Tremaine (Cenerentola)
Anche se Lady
Tremaine può essere all’apparenza ben vestita come
qualsiasi principessa Disney,
ciò non le impedisce di essere terrificante. È l’iconica matrigna
cattiva di Cenerentola e, anche se non commette le
stesse atrocità di altri cattivi, è comunque ugualmente
spaventosa.
Tra i concetti che Lady
Tremaine incarna vi sono lo sfruttamento del mondo
dell’infanzia e il lavoro forzato. In questo senso, il suo contegno
e il tono di voce contribuiscono a cementare la sua aura
intimidatoria, tanto quanto il modo in cui si muove nello spazio,
inquadrata spesso nell’ombra con solo gli occhi che risaltano e
brillano minacciosi, a voler sottolineare il parallelismo tra la
matrigna e un’entità demoniaca.
Chernabog (Fantasia)
Cosa c’è di più spaventoso
di un vero e proprio demone? Basato sul Dio della Notte della
mitologia slava, il personaggio di Chernabog è
inteso come una rappresentazione del male assoluto, puro nutrimento
per gli incubi, in poche parole. La colonna sonora di
Fantasia, spesso sfruttata al massimo della sua
potenza per suscitare divertimento o meraviglia, in questo caso non
fa che amplificare l’orribile sensazione di terrore che porta con
se il personaggio.
L’intero segmento dedicato a
Chernabog nel film è terrificante, partendo da
quando emerge dalla cima di una montagna per evocare tutti i suoi
demoniaci scagnozzi, che gli danzano intorno prima di essere
gettati nella fossa infuocata della montagna.
Malefica (La bella
addormentata)
Malefica è
probabilmente la più iconica di tutti i cattivi Disney, e questo è
semplicemente dovuto a quanto sia teatrale e intimidatorio il suo
personaggio ne La Bella Addormentata. Non solo spaventa
l’intero regno, ma terrorizza anche i suoi stessi servi quando si
arrabbia e li aggredisce.
È anche uno dei personaggi Disney
più potenti, il che la rende ancora più spaventosa, dato che può
lanciare maledizioni in qualsiasi momento e trasformarsi in un
drago gigante quello successivo. È anche terrificante pensare a
quanto possa essere meschina, visto che condanna una dolce bambina
a morire semplicemente perché non é stata invitata al suo
battesimo.
Re Cornelius (Taron e la
pentola magica)
Re Cornelius di
Taron e la pentola magica è davvero terrificante,
soprattutto per quanto riguarda il design, con i suoi denti aguzzi
e il teschio che ha come testa. Anche il suo piano nel film è
altrettanto raccapricciante, in quanto prevede di usare la pentola
magica per riportare in vita (e rendere immortale) il suo esercito
di morti.
Ogni personaggio del film ha paura
di Re Cornelius, i cui primi piani ravvicinati non
fanno che aumenta l’atmosfera ansiogena che lo circonda mentre
insegue Taron. Per non parlare poi della morte
agonizzante che gli viene riservata, come accade di solito ai
cattivi Disney:
il suo corpo e la sua anima gli vengono letteralmente strappati di
dosso e gettati nel calderone davanti agli occhi degli
spettatori.
Grimilde (Biancaneve e i sette
nani)
Il primo film d’animazione della
Disney,
Biancaneve, è anche uno dei suoi più spaventosi, e
questo è dovuto soprattutto alla trasformazione in strega della
Matrigna Cattiva, Grimilde. Questa è già piuttosto
intimidatoria nella prima parte di film, quando sorveglia
implacabile Biancaneve dal suo castello ma, una
volta trasformatasi in strega, è incredibile come Biancaneve non
sia scappata immediatamente via.
La grafica utilizzata per delineare
i contorni di questa figura minacciosa, il suo tono di voce e il
suo piano di avvelenare la principessa contribuiscono a rendere
ancora più visibile la sua meschinità. Anche se va incontro a una
fine meritata, assistere alla caduta della Strega dalla scogliera è
altrettanto terrificante, mentre fulmini e tuoni sottolineano
quanto sia impressionante la sua figura velata di nero.
Claude Frollo (Il Gobbo di Notre
Dame)
Il Gobbo di Notre Dame è uno dei film più
maturi della Disney,
anche grazie alla rappresentazione spaventosamente realistica del
temibile giudice Claude Frollo. Egli uccide la
madre di Quasimodo, tenta di aggredire Esmeralda,
diventa ossessionato da lei, e maltratta sia il bambino che si è
impegnato ad accudire (il futuro Quasimodo) che l’intero gruppo
etnico degli zingari di Parigi.
Frollo spiega
inoltre come il potere possa corrompere e potenziare un individuo,
dato che il potere di Frollo su Parigi gli permette di sfruttare il
suo pregiudizio e la sua attitudine inquietante per distruggere
un’intera città e parte della sua popolazione. Ricordiamo poi il
suo assolo, una delle canzoni Disney
più centrate in assoluto, grazie al testo suggestivo e alle
immagini drammatiche che evoca.
I fumetti hanno il merito di aver
fatto conoscere al grande pubblico un vasto numero di supereroi: da
Spider-man a
Superman, da Capitan America a Batman.
Molti personaggi sono
stati inventati e studiati ad hoc dai fumettisti per fare il loro
debutto nel mondo dei comics, ma non tutti: alcuni degli eroi più
iconici dei fumetti Marvel
e DC sono apparsi per la prima volta in
televisione, al
cinema o addirittura in radio. Tuttavia, sono stati i fumetti a
renderli celebri.
Vediamo allora tutti i personaggi
Marvel e
DC che, dopo aver debuttato in condizioni
insolite, sono oggi imprescindibili nel mondo dei fumetti e dei
supereroi.
X-23
Il personaggio MarvelX-23 alias Laura Kinney ha debuttato nel
2003 nella serie televisiva X-Men: Evolution, creata
dallo scrittore Craig Kyle. Solo un anno
dopo, è apparsa nella serie di fumetti della
NYX.
La storia del personaggio viene
spiegata ancora dopo, in X-23: Innocence Lost, una
miniserie di sei numeri scritta da Kyle e
Christopher Yost. Da allora, la sua
popolarità ha continuato a crescere. X-23 ha fatto il suo
debutto live-action con il film Logan
– The Wolverine di James Mangold, dove è
interpretata da Dafne Keen.
Come vedremo, molti grandi
personaggi femminili dei fumetti Marvel e DC sono stati
inizialmente creati per la televisione.
I Wonder Twins – I goffi gemelli
della DC
I Wonder Twins (o
Gemelli Meraviglia) hanno tantissimi fan. Sono
personaggi strambi all’interno della DC, ma
piacciono al pubblico dei fumetti. Forse non tutti sanno che il
loro debutto è avvenuto con il cartone animato The All-New Super
Friends Hour del 1977 trasmesso dal network statunitense
ABC.
Anche se sono stati resi parte
ufficiale dell’Universo DC nel 2019 con una serie
a loro dedicata, Zen e Jayna hanno
fatto solo sporadiche apparizioni nei fumetti degli ultimi anni. Il
duo è meglio conosciuto per le performance televisive: sono
stati avvistati in tanti progetti, da Teen Titans Go!
a Justice League Unlimited.
Jimmy Olsen
Tra i personaggi dei fumetti
Marvel e
DC che hanno origini radiofoniche c’è anche
Jimmy Olsen. Il migliore amico di Superman appare
per la prima volta nello show radiofonico Le avventure di
Superman il 15 aprile 1940, nell’episodio “Donelli’s
Protection Racket.” Poco dopo, Jimmy arriva sulla
pagina con Superman 13.
In realtà, il personaggio compare
prima ancora con un cameo anonimo in Action Comics
#6 del 1938, ma è solo con il programma radiofonico che
Jimmy prende spazio e personalità all’interno del mondo di
Superman.
H.E.R.B.I.E. – La new entry dei
Fantastici Quattro nella DC
Concepito per la serie animata
The Fantastic Four alla fine degli anni Settanta,
H.E.R.B.I.E. è un incredibile sostituto della Torcia
Umana. Quando nel 1978, venne prodotta dai
Marvel Studios la seconda serie
animata sul quartetto, i diritti relativi al personaggio della
Torcia Umana non erano disponibili. Stan
Lee ideò quindi il robottino, che fu disegnato in
seguito da Jack Kirby, il celebre artista della
Marvel.
H.E.R.B.I.E. fece il suo
debutto nel mondo dei fumetti solo un anno dopo,
in Fantastic Four #209. Da allora è uno dei
personaggi preferiti dei fan e ancora oggi mantiene quell’aspetto
ispirato ai disegni di Kirby.
Mercy Graves
Agli arbori dei
fumettiMarvel e
DC, la maggior parte delle figure femminili erano
legate agli eroi per interessi amorosi o perché bisognose di aiuto.
Tutti i personaggi donna che non rientravano in queste categorie,
hanno debuttato altrove. Tra di esse c’è anche Mercy
Graves, l’autista e formidabile guardia del corpo di
Lex Luthor, comparsa per la prima volta nel 1996 in
Superman: The Animated Series.
L’apparizione a fumetti di
Mercy avviene nello stesso anno sulle pagine di
Superman Adventures #1. Da allora è stata un
personaggio chiave in molte avventure dell’Uomo d’Acciaio
che coinvolgono Luthor. Inoltre, Graves è apparsa in
Batman v Superman: Dawn of Justice, Supergirl
e nella serie Titans, interpretata da
Natalie Gumede.
Terry McGinnis: il nuovo Batman
della DC
La serie Batman of the
future durò solo due anni, ma presentò al pubblico un
nuovo personaggio: Terry McGinnis. Dopo che la
Warner Bros. Animation abbandonò il progetto per
concentrarsi sulla serie animata Justice League, Terry McGinnis si è fatto
strada nel mondo dei fumetti. Da allora è apparso nell’universo
DC in più occasioni, anche in un recente follow-up
dello show televisivo originale.
Ecco un altro di quei personaggi Marvel e
DC che, dopo aver debuttato in altri media, oggi è
una star nel mondo dei fumetti e dei supereroi.
Nora Fries
Nora Fries è stata
introdotta nello show Batman: The Animated Series per
spiegare la natura malvagia di
Mr.Freeze. Il personaggio è stato
anche utilizzato nel film Batman & Robin ed è
comparsa in Gotham.
Nora è conosciuta dal
grande pubblico per il suo ruolo nei fumetti: la sua prima
apparizione avviene nel 1997 con Batman – Mr. Freeze.
Inoltre, è presente in tutte le recenti rivisitazioni sulle origini
di Freeze. Ne ha passate di tutti i colori: è
addirittura diventata Mrs. Freeze l’anno scorso!
Agente Coulson: dall’MCU alla
Marvel Comics
Clark
Gregg interpreta Agente Coulson
nell‘Iron Man del 2008. Il personaggio viene incluso nel
film solo per suggerire l’esistenza
della S.H.I.E.L.D. e per introdurre il grande
personaggio Nick Fury di Samuel L.
Jackson. Agente Coulson è
ormai parte integrante dell‘MCU. Il personaggio
viene ucciso per mano di Loki in The Avengers, ma
la Marvel Television lo
resuscita e gli dona nuova vita attraverso le sette stagioni della
serie ABCAgents of S.H.I.E.L.D.
Nonostante non sia un personaggio
nato nei fumetti Marvel, nel
2011 l’agente compare sulla carta per la prima volta, prima
come Cheese in Battle Scars #1, poi
come Phil Coulson nel numero 6. In ogni caso,
questa versione a fumetti non ha riscosso molto successo tra i
fan.
Firestar
Fire-Star debutta nel
1981 nella serie televisiva animata L’Uomo Ragno e i suoi
fantastici amici. Il successo del personaggio la porta dopo
poco tempo a fare il suo ingresso nel mondo dei fumetti. Il
debutto avviene in
Spider-Man e His Amazing Friends #1.
Firestar è ora meglio
conosciuta per la sua natura mutevole: da quando è stata
presentata, è stata un Vendicatore, un X-Men e
persino un membro dei Nuovi Guerrieri. Si dice anche
che Firestar potrebbe essere trasportata
nell’Universo
Cinematografico Marvel.
Harley Quinn – La star della
DC
Introdotta nell’episodio Un
piccolo favore di Batman: The Animated Series,
Harley Quinnconquista immediatamente i fan grazie
alla sua complessa storia di origine, al bell’aspetto e
all’atteggiamento. Il personaggio nasce per mano di Paul
Dini e Bruce Timm. Un anno dopo il
debutto in tv, nel 1993 Harley fa il suo ingresso nei
fumetti con The
Batman Adventures 12.
Harley Quinn è cresciuta fino a diventare molto di più
di un semplice complice di Joker. Ora è una delle
figure della DC più popolari ed è la prova
che non tutti i personaggi di successo devono debuttare nei
fumetti.
Da quando è nata nel 1980, i
Razzie Awards, la Razzie Awards,
ha sferrato colpi bassi a tutto il mondo cinematografico. I
Golden Raspberry Awards sono una
premiazione anti-Oscar che onora chi ha fatto peggio a livello di
regia, recitazione, sceneggiatura, etc.
Spesso capita che ai Razzie Awards, come anche agli
Oscar, uno stesso film ottenga la maggior parte
delle nomination. Quali sono i titoli che hanno, per loro sfortuna,
collezionato il più alto numero di candidature?
Battaglia per la Terra (2000) – 8
Nominations ai Razzie Awards
Battaglia per la
Terra è stato uno dei più grandi flop al box office di
sempre: ambientato nel 3000, il film racconta della riconquista
umana della Terra, ormai abitata solo dal popolo alieno del
Psychio.
Battaglia per la Terra ha
ricevuto otto nomination e sette premi ai Razzie
Awards, numeri da record per un singolo film. Il
lungometraggio è stato superato solo nel 2012, quando – come
vedremo – Jack e Jill ha fatto peggio.
Inoltre, alla trentesima edizione dei Razzie
Awards è stato nominato Peggior film del
decennio.
Batman V Superman: Dawn Of Justice
(2016) – 8 Nomination
Combinare i due supereroi iconici
della DCBatman e
Superman sembrava un’idea geniale. Infatti, gli
spettatori e i fan si sono riversati nei cinema durante il weekend
d’uscita di Batman v Superman: Dawn of Justice.
Tuttavia, l’eccitazione non è durata molto e la critica ha dato
presto il via alle lamentele online sulla storia e sui
personaggi.
Come risultato delle basse
recensioni, Batman v Superman: Dawn of Justice ha ottenuto
ben otto nomination alla 37a edizione dei Razzie
Awards. Il film si è aggiudicato quattro premi tra cui
“Peggior Prequel, Remake, Rip-off, o Sequel” e
“Peggior coppia“. Quest’ultima è una scelta sorprendente
dato che alla maggior parte delle persone piacevano le
interpretazioni di Batman e Superman messe
in scena da Ben Affleck e Henry
Cavill.
Norbit (2007) – 8 Nomination per i
Razzie Awards
Nonostante sia stato stroncato dalla
critica, Norbit è stato un successo al botteghino. La
commedia è incentrata sul tentativo disperato del nerd protagonista
(Eddie
Murphy) di sperarsi dalla moglie, visto che il suo
amore d’infanzia è tornato in città.
Le critiche mosse a Norbit
hanno fatto si che il film ricevesse otto nomination ai
Golden Raspberry Awards. Alla fine, i premi vinti
sono stati tre, tutti aggiudicati a Eddie Murphy e
ai tre personaggi da lui interpretati.
Cats (2019) – 9 Nomination
Cats è stato un
disastro su tutti i fronti fin dall’inizio: ha avuto addirittura
dei problemi di post-produzione a livello di effetti visivi. Il
musical non si è avvicinato nemmeno a pareggiare i costi di
produzione.
Come se non bastasse, nel
2020 Cats è stato nominato per nove Razzie
Awards. Inizialmente la cerimonia doveva essere annullata,
ma alla fine i vincitori sono stati annunciati comunque via
Internet: Cats ha vinto sei dei nove premi tra cui
“Peggior film“, “Peggior regista” e “Peggior
coppia“, premio assegnato alle “due palle di pelo metà
felino/ metà umano”.
Il nome del mio assassino (2007)
– 8 Nomination
Ne Il nome del mio
assassino, la protagonista Aubrey
Fleming (Lindsay
Lohan), dopo essere scappata dal suo
rapitore, torna a casa, ma afferma di essere un’altra persona.
Il fatto in confusione la sua famiglia. Anche se film non ha
avuto successo in sala, è andato abbastanza bene nelle vendite DVD,
diventando un cult sui generis.
Il nome del mio
assassino ha dominato la 28a edizione dei Razzie
Awards, guadagnandosi 8 nomination. Il thriller è stato il
grande vincitore della serata e si è portato a casa sette premi tra
cui “Peggior regista” e “Peggior film del
decennio“.
Un weekend da bamboccioni 2 (2013)
– 9 Nomination per i Razzie Awards
Nonostante sia il terzo
film più famoso con Adam Sandler, Un weekend da bamboccioni 2 non è stato ben
accolto dalla critica. Il sequel della commedia si svolge 3 anni
dopo il primo film: in esso, la maggior parte del cast originale
riprende i propri ruoli, da Kevin
James a David Spade.
I giudici dei Razzie
Awards, d’accordo con la critica, hanno
nominato Un weekend da bamboccioni 2 per ben
nove categorie. Nonostante ciò, il film ha perso tutti e nove i
premi, rientrando tra quei pochi eletti che sono riusciti a
sfuggire alla cattiveria dei Razzies.
L’ultimo dominatore
dell’aria è un film basato sulla prima stagione della serie
animata Avatar – La leggenda di Aang, prodotta
da Nickelodeon.
Doveva essere un enorme successo ma,
se da un lato ha ottenuto un profitto enorme, dall’altro è stato
stroncato dalla critica, ricevendo numerose polemiche soprattutto
sul cast. Partendo da 9 nomination alla 31a edizione
dei Razzie Awards, L’ultimo dominatore
dell’aria ha vinto cinque premi. Tra gli altri, ricordiamo
quello per la categoria “Peggior uso del 3D“.
Il quinto film della serie,
Transformers: L’ultimo cavaliere è incentrato su
Bumblee, un inventore, un lord inglese e un professore di
Oxford. Dopo la scomparsa di Optimis Prime, essi sono
l’unica speranza per porre fine alla guerra tra umani e
Transformers.
L’ultimo cavaliere è
stato il film peggio recensito del franchise, arrivando ad essere
nominato per dieci Razzie Awards. Nonostante
l’alto numero di nomination, il film non ha vinto un solo
Razzies, lasciando la maggior parte dei premi a
Emoji -Accendi le emozioni.
The Twilight Saga: Breaking Dawn –
Parte 2 (2013) – 11 Nomination
Dal primo film uscito nel
2008, la
saga di Twilight è stata una presenza costante ai
Golden Raspberry Awards. Il film finale della
serie non poteva far eccezione. NonostanteBreaking Dawn – Part
2 sia il film di maggior incasso del franchise, ha
collezionato opinioni contrastanti.
Il film è stato nominato per 11
Razzie Awards ed è riuscito a vincere sette
premi. Tra i vari, c’è ne è uno che i fan non hanno osato
contestare: quello per la ”Peggiore coppia” assegnato a
Taylor Lautner cinefilose Mackenzie Foy, gli
interpreti di Jacob e Renesmee.
Jack e Jill (2011) – 12 Nomination
ai Razzie Awards
Il film da record ai Razzie
Awards (per ora) è Jack e Jill. La commedia si
concentra su due fratelli che, nonostante non vadano d’accordo,
sono costretti a trascorrere le vacanze insieme ogni anno.
Come abbiamo visto, i film con
Adam Sandler sono un pilastro della cerimonia.
In particolare, nel 2012 Jack e Jill è riuscito
a collezionare ben dodici nomination. Il lungometraggio ha fatto la
storia al Razzies: ha ottenuto delle candidature
doppie nelle categorie Peggior attore non protagonista e
Peggior attrice non protagonista, ed è riuscito a vincere
ogni premio per cui concorreva.
Sarà The Italian
Recipe (La ricetta italiana), diretto dalla regista Hou Zuxin,
ad aprire ufficialmente il Far East Film Festival 24 di Udine in
anteprima mondiale venerdì 22 aprile. Un’irresistibile
commedia romantica cinese che contiene tantissima
Italia: sul fronte delle location (dai Fori Imperiali alla
scalinata di Trinità dei Monti, da Castel S. Angelo, alla Fontana
di Trevi fino alle passeggiate del lungo Tevere), sul fronte della
crew e, aspetto non certo consueto, sul fronte
coproduttivo.
The Italian Recipe (La
ricetta italiana) è infatti una vera coproduzione Italia – Cina –
Germania: sul fronte italiano il film è prodotto da OrisaProduzioni di Cristiano Bortone e Dauphine Film
Company di Roberta Manfredi e Alberto Simone, con Rai
Cinema e con il sostegno della Regione Lazio, Fondo
Lazio Cinema International e il supporto di Roma Lazio Film
Commission.
The Italian Recipe, la trama
Peng è una pop star
cinese. Arrivato a Roma per un reality show, incontra la giovane
Mandy, che vive in Italia con i suoi zii cinesi dopo la morte della
madre. Mandy si arrabatta fra mille lavori per sostenere la
famiglia, ma nel cuore ha un sogno segreto: diventare una grande
chef come il suo idolo, Antonino Cannavacciuolo, seguendo la
passione che la madre aveva per la cucina. All’inizio Peng e Mandy
si detestano: lui crede che lei sia solo una Cenerentola mentre lei
lo considera arrogante e viziato. Le circostanze però li
costringono a passare insieme un’intera notte. Sarà un’avventura
romana pazza ed esilarante, tra la finale di calcio
Italia-Germania, il tentativo di salvare un matrimonio andato in
pezzi e il sospetto che Peng sia stato rapito, cosa che fa
scatenare i social media del suo paese aumentando alle stelle la
sua popolarità. Una notte magica cambierà la vita dei due
protagonisti facendoli innamorare e insegnando loro che la cosa più
importante nella vita è inseguire i propri sogni.
Come Gregory Peck
e Audrey Hepburn, gli attori protagonisti Liu Xun e
Huang Yao danno vita a un brillante gioco di coppia e
regalano una centratissima variazione contemporanea sul tema di
Vacanze romane.
«Leggendo la
sceneggiatura di Alberto Simone – commenta il produttore Cristiano
Bortone – ho capito subito che la storia era perfetta per portare
qualcosa dell’Italia, dell’immaginario italiano, al grande pubblico
cinese. The Italian Recipe(La ricetta
italiana) è una vera coproduzione e mi auguro possa
incoraggiare i nostri due mondi, forse meno lontani di quanto
crediamo, a lavorare di nuovo assieme. Il lancio internazionale del
Far East Film Festival rappresenta, senza dubbio, un passo
importante in questa direzione».
«Con il nostro festival –
aggiunge Sabrina Baracetti, presidente del FEFF – cerchiamo di
raccontare l’Oriente all’Europa dal 1999. Ci siamo innamorati di
The Italian Recipe(La ricetta
italiana) proprio perché, oltre ad essere una bellissima
commedia, rovescia la prospettiva: parla del nostro paese pensando
alle grandi platee popolari dell’Asia, come ha fatto il cinema
italiano degli anni ’50 pensando timidamente
all’America».
Dopo l’anteprima mondiale
a Udine, The Italian Recipe(La ricetta
italiana) uscirà in Cina in migliaia di cinema.