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The Father – Nulla è come sembra al cinema dal 20 Maggio

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The Father – Nulla è come sembra al cinema dal 20 Maggio

BiM Distribuzione annuncia che The Father – Nulla è come sembra arriva in Italia solo al cinema dal 20 maggio in lingua originale (con sottotitoli in italiano) e dal 27 maggio in versione italiana. Un passo importante per supportare la riapertura delle sale e offrire al pubblico l’opportunità di vedere il film di Florian Zeller con protagonisti Anthony Hopkins e Olivia Colman, premiato agli Oscar 2021 per l’interpretazione di Anthony Hopkins come Migliore Attore Protagonista e per la Migliore Sceneggiatura Non Originale di Florian Zeller e Christopher Hampton.

The Father – Nulla è come sembra è tratto dall’opera teatrale Il padre (Le père) scritta da Florian Zeller e andata in scena per la prima volta a Parigi nel 2012, conquistando il premio Molière per la Miglior commedia, prima di debuttare a Broadway e nel West End londinese, dove ha ottenuto premi Tony e Olivier per il Miglior attore (rispettivamente a Frank Langella e Kenneth Cranham). Zeller firma la regia dell’adattamento cinematografico – il suo esordio nel lungometraggio – girato a Londra da una sceneggiatura che ha scritto a quattro mani con Christopher Hampton (Espiazione, Le relazioni pericolose). Accanto ai premi Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman, completano il cast del film Mark Gatiss (La favorita, la serie televisiva Sherlock), Imogen Poots (Green Room, Non buttiamoci giù), Rufus Sewell (Judy, la serie televisiva L’uomo nell’alto castello) e Olivia Williams (Victoria e Abdul, An education).

La trama

Anthony ha 81 anni. Vive da solo nel suo appartamento londinese e rifiuta tutte le persone che sua figlia Anne cerca di imporgli. Presto però Anne non potrà più andarlo a trovare tutti i giorni: ha preso la decisione di trasferirsi a Parigi con un uomo che ha appena conosciuto…Ma se è così, allora chi è l’estraneo che piomba all’improvviso nel soggiorno della casa di Anthony, sostenendo di essere sposato con Anne da oltre dieci anni? E perché afferma con tanta convinzione che quella dove vive è casa sua e della figlia? Eppure Anthony è sicuro che quello sia il suo appartamento. Sembra esserci nell’aria qualcosa di strano, come se il mondo ad un tratto avesse smesso di seguire le regole abituali. Smarrito in un labirinto di domande senza risposta, Anthony cerca disperatamente di capire che cosa stia succedendo attorno a lui. The father – Nulla è come sembra è il racconto di un uomo la cui realtà si sgretola pian piano davanti a nostri occhi.

Fortuna con Valeria Golino al cinema dal 27 Maggio

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Fortuna con Valeria Golino al cinema dal 27 Maggio

Debutterà al cinema dal 27 Maggio distribuito da I Wonder Pictures Fortuna, il film di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino, Pina Turco, Cristina Magnotti, Giovanni Ludeno, Marcello Romolo, Libero De Rienzo.

Una produzione DAZZLE COMMUNICATION  con INDIGO FILM e con RAI CINEMA con il sostegno di BANCO BPM con il patrocinio ufficiale  di SAVE THE CHILDREN.

Fortuna, la trama

Nancy è una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone incastonato come un meteorite in una periferia come tante, con tutte le sue contraddizioni e contrasti. Chiusa da qualche tempo in un silenzio inaspettato per chi le sta intorno, viene portata dalla madre da Gina, una psicologa che si rivelerà distratta e scostante. La bambina sembra non riconoscersi più nel nome con cui gli adulti la chiamano e sente di non appartenere a ciò che la circonda: come in una favola a cui a volte stenta a credere, pensa di essere una principessa in attesa di tornare sul suo pianeta nello spazio. Sono Anna e Nicola, i suoi amici del cuore con cui condivide lunghe giornate di giochi, a chiamarla Fortuna. Ed è solo con loro che condivide anche un segreto molto difficile da raccontare. Una storia liberamente ispirata a fatti realmente accaduti.

Godzilla vs. Kong: intervista a Eiza González e Demián Bichir

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Godzilla vs. Kong: intervista a Eiza González e Demián Bichir

Ecco l’intervista a Eiza González e Demián Bichir, i nuovi villain di Godzilla vs. Kong, il film diretto da Adam Wingard che prosegue il racconto del MonsterVerse della Legendary Pictures. Godzilla vs. Kong arriverà in Italia in digitale, disponibile su tutte le piattaforme streaming a partire dal 6 maggio.

Godzilla vs. Kong è diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

L’ultima lettera d’amore: trailer del film Netflix con Felicity Jones e Shailene Woodley

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Netflix Italia ha diffuso il trailer di L’ultima lettera d’amore, il nuovo film romantico originale Netflix con protagonisti Felicity Jones, Shailene Woodley, Callum Turner e Nabhaan Rizwan.

L’intreccio di due storie ambientate nel presente e nel passato è al centro del film L’ultima lettera d’amore, in cui l’ambiziosa giornalista Ellie Haworth (Felicity Jones) scopre una serie di lettere d’amore segrete risalenti al 1965 e decide di risolvere il mistero della relazione proibita che raccontano. Mentre porta alla luce la storia tra Jennifer Stirling (Shailene Woodley), moglie di un facoltoso industriale, e Anthony O’Hare (Callum Turner), un giornalista di finanza incaricato di seguire la sua storia, anche Ellie si trova coinvolta in un’avventura romantica, con l’onesto e amabile archivista (Nabhaan Rizwan) che la aiuta a trovare altre lettere. Tratto dal romanzo di JoJo Moyes e diretto da Augustine Frizzell.

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà l’ultimo film della saga per James Gunn

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Il regista James Gunn ha confermato che Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà il suo ultimo film del franchise. Essendo la principale forza creativa dietro gli eroi cosmici, il regista è stato parte integrante della costruzione dell’universo al centro dei film. Tuttavia, nel caso in cui i Marvel Studios decidessero di andare oltre il threequel, è probabile che Gunn non sarà più coinvolto.

Per molto tempo, i franchise solisti del MCU non si sono mai estesi oltre il terzo capitolo, ma sembra che le cose siano destinate gradualmente a cambiare, soprattutto con l’avvio della Fase 4. Si può dire che tutto è iniziato con la conferma di Thor: Love and Thunder, mentre più di recente è stato ufficializzato anche Captain America 4 (che non ha ancora un titolo ufficiale). Proprio per questo, un quarto capitolo di Guardiani della Galassia potrebbe non essere fuori dal regno delle possibilità.

Lo scorso lunedì i Marvel Studios hanno diffuso online una speciale featurette per celebrare l’arrivo dei titoli della Fase 4 destinati al grande schermo, confermando – tra le altre cose – che Guardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale a maggio 2023. Nella giornata di ieri, in risposto alla domanda di un fan su Twitter, James Gunn ha poi confermato che il nuovo film sarà anche l’ultimo capitolo del franchise di cui si occuperà.

Di cosa parlerà Guardiani della Galassia Vol. 3?

Anche se Gunn ha da tempo terminato la sceneggiatura del threequel, i dettagli sulla trama non sono ancora stati rivelati, e poiché le riprese non sono ancora partite, è probabile che resteranno top secret per ancora molto tempo. Tuttavia, ci sono almeno due archi narrativi molto attesi che i fan si aspettano di vedere: la ricerca di Gamora e la tragica storia delle origini di Rocket Raccoon.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Black Panther: Wakanda Forever, perché si tratta del titolo “perfetto”

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Black Panther 2 è in lavorazione ormai da diverso tempo, con Ryan Coogler che sarà coinvolto nuovamente in qualità di regista e sceneggiatore. Al momento non sappiamo ancora di cosa parlerà nello specifico il film, dal momento che la storia del sequel ha dovuto fare i conti con la tragica e prematura scomparsa di Chadwick Boseman, avvenuta lo scorso anno. Tuttavia, di recente i Marvel Studios hanno confermato il titolo ufficiale della pellicola, ossia Black Panther: Wakanda Forever, titolo che – secondo Screen Rant – sembra perfetto per vari motivi.

Black Panther: Wakanda Forever è un chiaro riferimento al saluto usato dalla popolazione dell’immaginario paese africano. Il saluto “Wakanda Forever” è diventato estremamente popolare dopo l’uscita del primo Black Panther nel 2018. Con le braccia incrociate sul petto e le mani chiuse a pugno, il gesto viene usato come saluto dai wakandiani, ma è anche un simbolo di massimo rispetto. Inoltre, è una frase e un saluto che vengono impiegati subito prima della battaglia, come esemplificato da T’Challa prima di combattere Thanos in Avengers: Infinity War. Ancora, “Wakanda Forever” è sinonimo di longevità e il suo significato si estende ben oltre la cornica del MCU, denotando anche l’eccellenza e l’orgoglio della comunità afroamericana.

Quando Black Panther è arrivato per la prima volta nelle sale, il saluto ha iniziato a spopolare sui social: ancora oggi, resta un simbolo centrale del film. Tornado all’attesissimo sequel, se da un lato il titolo Black Panther: Wakanda Forever è un chiaro riferimento al gesto stesso, dall’altro è anche un richiamo al potere e all’impatto duraturo delp rimo film, ora più che mai saldamente radicato nella cultura pop. Oggi, quasi tutti sanno cosa significa quando qualcuno saluta esclamando “Wakanda Forever” o semplicemente imitando il gesto delle braccia incrociate con i pugni chiusi. Sia il film che il personaggio Black Panther hanno fatto la storia: gli effetti di entrambi a livello culturale e sociale non possono essere sopravvalutati. In tal senso, l’influenza di Wakanda vivrà per sempre e il titolo del sequel è proprio un rimando a questo concetto.

Inoltre, la produzione di Black Panther 2 andrà avanti senza Chadwick Boseman, molto dopo aver combattuto a lungo – circa quattro anni – contro un cancro al colon. Il ruolo di Re T’Challa non verrà interpretato da nessun altro attore e il sequel avrà l’arduo compito di spostare l’attenzione dal viaggio del suo eroe principale: per questo, Black Panther: Wakanda Forever tocca anche l’eredità duratura di Boseman e i suoi anni trascorsi nel ruolo. Non è ancora chiaro in che modo il sequel spiegherà perché T’Challa non è più al centro della storia, ma il titolo chiarisce che la sua memoria sopravvive a prescindere.

Black Panther: Wakanda Forever, nuove storie e nuovi personaggi da scoprire…

Wakanda Forever è dunque un titolo appropriato per il sequel di Black Panther, dal momento che elogia non solo l’importanza del saluto, ma anche la storia leggendaria del paese e il suo popolo così poliedrico. Quasi sicuramente il film si concentrerà su nuovi personaggi provenienti da tutta Wakanda, oltre ai già noti Shuri, Nakia, Okoye e il resto delle Dora Milaje, oltre ad esplorare parti del regno immaginario che ancora nessuno conosce. Considerando come il primo film ha impostato il ricco mondo in cui risiedono T’Challa e la sua famiglia, ci sono una moltitudine di storie da raccontare e personaggi, vecchi e nuovi, da (ri)scoprire.

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Big Sky 1×15: promo e trama dall’episodio

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Big Sky 1×15: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×15, il quindicesimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Big Sky 1×15 che si intitolerà “Bitter Roots” quando Scarlet riceve una telefonata allarmante che dice che sua sorella è scomparsa, Ronald si rende conto di quanto sia stata distorta la sua situazione e deve decidere la sua prossima mossa. Nel frattempo, Cassie, Jenny, Gil e Rosie si trovano in un groviglio di guai nel ranch, costretti ad affrontare il peggio del gruppo dei Kleinsasser. Ma questa squadra è dura e anche gli alberi genealogici più forti possono cadere nel nuovo episodio di Big Sky che andrà in onda MARTEDÌ 11 MAGGIO  su ABC.

Guest star di Big Sky 1×15 sono Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Ryan Dorsey nei panni di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser. “Bitter Roots” è stato scritto da Elwood Reid e Dominique Holmes e diretto da Alonso Alvarez.

Big Sky 1×15

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Zack Snyder e il sostegno ai fan della Snyder Cut: “Temevo che WB mi facesse causa”

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Come ben sappiamo, la Snyder Cut di Justice League è diventata realtà grazie all’enorme sostegno dei fan di Zack Snyder. Ora, in una recente intervista con il Times, il regista ha rivelato che la sua più grande preoccupazione era che la Warner Bros. gli facesse causa per il suo sostegno alle richieste da parte dei fan di vedere la versione originale del cinecomic.

“Ero preoccupato perché temevo che lo studio potesse farmi causa”, ha spiegato il regista. “Temevo che potessero fare qualcosa per farmi stare zitto”. Nel periodo antecedente l’effettiva realizzazione del suo taglio, Snyder ha sempre sostenuto il suo fandom e nell’intervista ha difeso da chi negli ultimi anni lo ha spesso definito “tossico”: “La verità è una sola. E cioè che il fandom ha raccolto 750.000 dollari per la prevenzione dei suicidi e per la sensibilizzazione sul tema della salute mentale. Hanno salvato delle vite, ma al tempo stesso è stato facile attaccarli, perché erano un obiettivo facile. Tuttavia, continuano a raccogliere soldi. Non ci sono molte comunità di fan il cui principale obbiettivo, oltre al desiderio di vedere l’opera di un regista che apprezzano, è quello di aumentare la consapevolezza su temi quali la salute mentale e la prevenzione dei suicidi. Per me è difficile pensare di potersela prendere con loro.”

Il regista è poi tornato a parlare del rapporto con la Warner Bros. e della mancanza di libertà creativa, aspetto fondamentale che di recente ha riscoperto grazie all’esperienza di Army of the Dead con Netflix: “Le cose si complicano quando si ingaggia un regista con una visione molto personale e gli si chiede di prendere parte ad un progetto che in qualche modo esclude quell’elemento. Ci sono tantissimi registi in grado di accettare condizioni del genere. Sono davvero bravi. La realtà è che io ho un mio specifico punto di vista, molto semplicemente. Col tempo ho imparato che è molto più facile per me creare un mondo e invitare il pubblico a farne parte piuttosto che mettere il mio ingranaggio a sostegno della ruota di qualcun altro. Ad esempio, mi piacerebbe girare un film di Star Wars, visto che è un universo che conosco molto bene. Ma credo che non potrei mai sopravvivere a quell’esperienza.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Civil War: anche Emily VanCamp aveva dei dubbi sul bacio tra Steve e Sharon

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Emily VanCamp, interprete di Sharon Carter nel MCU, vista di recente in The Falcon and the Winter Soldier, è tornata a parlare del bacio tra il suo personaggio e Steve Rogers in Captain America: Civil War.

La nipote di Peggy è stata introdotta per la prima volta in Captain America: The Winter Soldier come ex agente dello SHIELD al servizio di Nick Fury. Dopo la rivelazione che l’HYDRA si era infiltrata segretamente nell’organizzazione, alla fine Sharon ha deciso di cambiare lavoro, diventando un membro della CIA e venendo coinvolta nel bombardamento delle Nazioni Uniti organizzato da Zemo, evento durante il quale perse la vita T’Chaka, il Re di Wakanda.

L’ultima volta che abbiamo visto Sharon nel MCU, era stata bollata come nemica dello stato all’indomani degli eventi di Captain America: Civil War dopo aver rubato lo scudo di Cap e le ali di Falcon. Prima di uscire di scena, però, è stata protagonista di una scena in cui lei e Steve si sono scambiati un breve ma intenso bacio, momento che ha generato diverse reazioni negative, sia perché Sharon è imparentata con Peggy (il grande amore di Steve) sia perché il co-fondatore dello SHIELD era appena morto.

Parlando con Collider, a Emily VanCamp è stato chiesto di quel particolare momento di Civil War e l’attrice ha candidamente rivelato che anche lei era dubbiosa in merito al bacio. “Ti fidi e speri che alla fine tutto abbia un senso. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono chiesti: ‘Non staremo andato un tantino oltre? Non dovrebbe essere un momento amichevole?’. Non sapevo cosa pensare. Ma forse nessuno di noi lo sapeva davvero”, ha spiegato l’attrice.

“Penso che non sia colpa di nessuno se quel momento non ha funzionato in relazione alla storia. Non credo che qualcuno sapesse già dove fossero diretti i personaggi o cosa sarebbe accaduto dopo quel momento. Tuttavia, è stato un momento dolce. Alla fine stavamo solo facendo del nostro meglio per servire la storia, quindi è anche difficile dire: ‘È stato un momento terribile, non aveva alcun senso’ o cose del genere. Stavamo tutti pensando di fare la cosa giusta e alla fine qualcosa di buono n’è uscito fuori, perché c’è stata quella scena grandiosa tra Sam e Bucky in macchina! Forse è proprio grazie a quella scena – e a quella dinamica – che abbiamo avuto The Falcon and the Winter Soldier.”

I piani iniziali per Sharon e Steve dopo Civil War

In origine, c’erano dei piani per continuare la storia d’amore tra Sharon e Steve in Avengers: Infinity War, come rivelato dagli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely. In una primissima bozza della sceneggiatura, infatti, i due avevano vissuto insieme fino all’attacco di Thanos alla Terra. Il presunto stato della loro relazione, però, non era così eccezionale e, alla fine, Kevin Feige ha probabilmente sentito il bisogno di cancellare quella storyline.

The Underground Railroad, recensione della serie di Barry Jenkins

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Disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video, The Underground Railroad è la nuova serie Amazon Original firmata dal premio Oscar Barry Jenkins. Basato sull’omonimo romanzo premio Pulitzer di Colson Whitehead, lo show si distanzia dalla trama originale per accogliere svolte nuove e impreviste, seguendo l’istinto del suo creatore ma rispettando lo spirito di partenza. 

The Underground Railroad – la trama

La trama di The Underground Railroad racconta un disperato tentativo di fuga. La protagonista è Cora Randall, interpretata dall’esordiente Thuso Mbedu, che prova a fuggire dalla sua condizione di schiavitù, nel periodo subito precedente la Guerra Civile Americana. La nostra eroina si ritrova nel Sud e la sua vita è in costante pericolo. Scappa per riuscire a raggiungere la tanto agognata libertà, che di fatto le viene negata dalla nascita.

Fugge da una piantagione in Georgia, mettendosi sulle tracce della famigerata “ferrovia sotterranea”. Scopre con sorpresa che non si tratta di una leggenda o di una metafora ma di una vera e propria ferrovia, colma di ingegneri e conducenti. Una rete segreta che si diffonde sotto il suolo del Sud razzista e schiavista.

Il suo lungo viaggio non è privo di pericoli, e alle sua calcagna c’è sempre Ridgeway (Joel Edgerton), un cacciatore di taglie intenzionato a riportarla indietro, spedendola nuovamente in catene nella piantagione dalla quale è scappata. A spingerlo non vi è solo la sua “professione” ma anche una motivazione personale: la madre della giovane, Mabel, è infatti l’unica persona che l’uomo non sia riuscito a catturare nella sua lunga carriera.

Cora si sposta da uno Stato all’altro, lottando per restare in vita. Un viaggio estenuante, che la vede fronteggiare il ricordo di una madre che l’ha abbandonata e il terrore di una condizione alla quale non vuole tornare. È decisa a lottare con tutte le sue forze perché in questo mondo nessuno è disposto a regalarti nulla, soprattutto se il colore della tua pelle ti definisce automaticamente uno schiavo.

Il racconto di un popolo

Barry Jenkins ha scelto di raccontare la sua storia, quella degli afroamericani in quanto comunità, della loro origine come popolo, a partire dalla condizione di schiavitù nella quale sono stati tenuti per troppo tempo e senza alcuna ragione. Lo fa seguendo l’ucronia di un romanzo che si è imposto alla sua attenzione già dopo la realizzazione di Moonlight e che è rimasto a maturare dentro di lui, fino alla possibilità, grazie ad Amazon Studios, di realizzarne un adattamento che fosse in qualche modo la sua lettura della stessa storia. 

Il linguaggio di The Underground Railroad però non è quello della denuncia, della violenza, della rivolta. Come sua meravigliosa abitudine, Jenkins racconta anche la più terribile delle vicende con grazia ed eleganza, partendo da circostanze reali per assumere poi i toni sognanti e poetici di un racconto che non perde mai la sua efficacia universale, anche trasfigurato da un linguaggio tanto personale quanto distintivo. 

The Underground Railroad serie tvE il merito va anche agli interpreti, all’esordiente Thuso Mbedu la cui Cora è il cuore pulsante e sanguinante della storia, al veterano Joel Edgerton, che regala sempre grande intensità ai suoi personaggi e che nonostante sia il volto più noto della produzione, si mette al servizio del suo narratore e di Ridgeway, il suo sgradevole personaggio.  Citiamo anche il piccolo Chase W. Dillon e Aaron Pierre che contribuiscono nel comporre un quadro espressivo prezioso e intenso. 

Violenza e bellezza nel cinema di Jenkins

Il racconto di Jenkins non segue un percorso temporale lineare, ma viaggia con la velocità del flusso di coscienza da un quadro all’altro, mantenendo sempre una grande coerenza formale e regalando allo spettatore fortissime emozioni accostate alla bellezza delle sue immagini, un vero e proprio topos nel cinema e nella serialità da lui firmata, che trova in questo nuovo prodotto, da lui interamente scritto e girato, una nuova vetta. 

Prodotta dalla Plan B di Brad Pitt, da Pastel e da Big Indie con Amazon Studios, The Underground Railroad sarà disponibile su Amazon Prime Video dal prossimo 14 maggio 2021.

Gli Eterni, Angelina Jolie elogia Chloé Zhao: “Una nuova voce nel MCU”

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Lo scorso lunedì sono arrivate online – grazie ad un video celebrativo della Fase 4 del MCU – le prime immagini ufficiali de Gli Eterni, l’attesissimo cinecomic di Chloé Zhao (regista premio Oscar per Nomadland) che arriverà nelle sale il prossimo novembre.

Tra i vari personaggi che abbiamo visto nelle prime immagini, figura anche Thena, che sarà interpretata dal premio Oscar Angelina Jolie. In base alla descrizione dei personaggi del film emerse alcuni mesi fa, Thena è una feroce guerriera più a suo agio in battaglia che in qualsiasi altro contesto, che ha la capacità di usare l’energia cosmica per formare qualsiasi arma portatile a cui possa pensare. Spesso scontrosa e distaccata, stringe un’improbabile amicizia con Gilgamesh (interpretato da Don Lee) che abbraccia secoli.

Ora, in una recente intervista con CinemaBlend, è stata proprio Jolie a parlare del film, elogiando il lavoro di Zhao e la sua capacità di essere riuscita a portare qualcosa di nuovo all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel: “Sono felicissima per la sua vittoria agli Oscar”, ha detto l’attrice. “Penso che sia una regista davvero speciale, oltre ad essere una donna molto interessante. È davvero premurosa. Prende molto seriamente il suo lavoro. Penso che stia portando una nuova voce attraverso i suoi film, così come rappresenterà qualcosa di nuovo per la Marvel. Non vedo l’ora che il pubblico abbia la possibilità di vedere il film.”

In un’altra intervista con Access Hollywood, ad Angelina Jolie è stato chiesto di commentare le prime immagini ufficiali del film uscite lo scorso lunedì, ma l’attrice ha spiegato di non averle viste. Tuttavia, ha rivelato di aver già visto il primo trailer ufficiale, confermando indirettamente che potrebbe arrivare online molto presto…

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Iron Man: Disney e Marvel citate in giudizio a causa del design dell’eroe

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Walt Disney Studios e Marvel Entertainment sarebbero state citate in giudizio da Horizon Comics a causa del design dei vari costumi sfoggiati dal personaggio di Iron Man nel MCU. Horizon Comics è una società con sede a Montral, fondata nel 1995 da Ben e Raymond Lai. La causa è basata su un precedente già archiviato (negli Stati Uniti) che citava alcune somiglianze tra la serie a fumetti di Horizon, Radiz, e il design del costume di Iron Man a partire dal terzo film del franchise standalone, ossia Iron Man 3 del 2013.

La serie Radix è iniziata nel 1995 ed è stata pubblicata da Image Comics dal dicembre 2001 all’aprile 2002. Nel 2013 i fratelli Lai hanno intentato la loro prima causa contro la Marvel a causa di alcune somiglianze tra il costume di Iron Man in Iron Man 3 e quello sfoggiato da Caliban, uno dei personaggi di Radix. La causa venne in parte respinta, ma è stata consentita la prosecuzione a causa delle somiglianze tra il design del poster di Iron Man 3 e le illustrazioni di Caliban. Alla fine, quel caso è stato completamente archiviato a causa sia di una sentenza di non violazione che dell’incapacità di Horizon di sostenere le spese legali.

Ora, secondo quanto riportato da CTV News, un’altra causa (questa volta nel Quebec) sarebbe stata intentata da Horizon Comics contro Disney e Marvel poche settimana fa. Questa nuova causa combina nuove prove con quella del 2013, sostenendo che dall’uscita di Iron Man 3, i successivi film del MCU “si sarebbero appropriati costantemente delle opere di Horizon” in riferimento al personaggio di Iron Man, in particolare per quanto riguarda Avengers: Infinity War del 2018.

I fratelli Lai affermano che le somiglianze tra il costume di Iron Man 3 e quello del personaggio di Caliban sono state rimosse, ma la nuova tuta di Iron Man in Infinity War ricorda molto il personaggio di Radix Maxwell. Inoltre, la causa sostiene che i costumi dei personaggi Marvel di Ant-Man e di Wasp nei fumetti utilizzano i design di personaggi militari presenti in Radix 2.

I fratelli Lai hanno lavorato con la Marvel in passato, avendo contribuito ai fumetti sia di Thor che degli X-Men. Se le accuse di Horizon fossero convalidate da un tribunale, sarebbe indubbiamente una piccola grande vittoria per le aziende più piccole e per gli artisti meno conosciuti. Tuttavia, le cose sono ancora ben lontane dall’essere dimostrate in tribunale…

Senza Rimorso: recensione del film di Stefano Sollima

Senza Rimorso: recensione del film di Stefano Sollima

Stefano Sollima resta in America con il suo nuovo lavoro Senza Rimorso, produzione originale Amazon Prime, e si aggiunge alla lunga lista di registi che si sono misurati con le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Tom Clancy, noto autore di thriller di spionaggio, da cui sono stati tratti ad esempio Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan con Sean Connery, Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo, entrambi diretti da Philipe Noyce, protagonista Harrison Ford, ma anche, più recentemente, Al vertice della tensione e Jack Ryan – L’iniziazione. Dunque, anche dopo il successo di Soldado, la sfida per il regista che ha diretto A.C.A.B. e Suburra, ma ha anche aperto la strada alla nuova serialità televisiva italiana con Romanzo Criminale e raggiunto il successo internazionale con Gomorra – La serie, è tutt’altro che semplice.

La trama di Senza Rimorso

Il soldato John Kelly, Michael B. Jordan, fa parte del corpo scelto dei Navy Seals, impegnato in pericolose missioni in zone di guerra. Con la sua squadra deve liberare un agente della CIA, prigioniero ad Aleppo di un gruppo di terroristi siriani. Quando arrivano sul posto, però, John e i suoi si rendono conto che si tratta di un deposito di armi russo e i sequestratori sono in realtà trafficanti di armi russi. Capiscono anche che l’agente della CIA Robert Ritter, Jamie Bell, in missione con loro, ne era al corrente, ma non li aveva informati. L’operazione riesce, ma l’uccisione dei russi rischia di scatenare ritorsioni verso la squadra guidata dal tenente Karen Greer, Jodie Turner-Smith, oltre che pesanti tensioni tra Usa e Russia. John torna a casa dalla moglie incinta, Pam, Lauren London, deciso a lasciare l’esercito. Poco dopo, però, alcuni componenti di quell’operazione vengono uccisi e Kelly scampa per miracolo a un agguato in cui resta uccisa proprio Pam. Solo uno degli aggressori è ancora vivo e John giura a sé stesso che lo troverà. La ricerca dell’assassino di Pam lo porta, assieme alla sua squadra, fino a Murmansk, in Russia. Pian piano però, Kelly si rende conto di essere solo una pedina. Qualcuno sta giocando con le vite di questi soldati per regalare all’America un nuovo nemico contro cui combattere. Riuscirà la squadra dei  corpi speciali a mettersi in salvo, scoprire tutta la verità e assicurare alla giustizia i colpevoli della cospirazione?

senza rimorso filmSenza rimorso ma con qualche perplessità

In questo nuovo capitolo della storia americana di Stefano Sollima, quel che si riconosce subito è lo stile registico. La capacità di creare inquadrature suggestive, di inserirvi elementi realistici, la precisione nei particolari di ogni scena, l’amore per gli inizi in medias res. E poi l’amore per l’acqua. Un’elemento che più di altri il regista trova confacente a sé e al suo modo di creare le atmosfere adatte al film, siano esse cupe e disperanti, come la pioggia incessante di Suburra che dilagava nel finale, o di suspense e azione spettacolare come avviene in questo Senza Rimorso. Insomma, proprio come sul set di Suburra, Sollima continua a scandire spesso e volentieri: “Manda l’acqua”, con esiti sempre coinvolgenti e d’impatto. Così, ecco una Aleppo devastata, dove galline e mucche si muovono tra le macerie e il nemico emerge, appunto, dall’acqua. Ecco il protagonista, un Michael B. Jordan prestante ma inespressivo, usare a suo vantaggio l’elemento, come nella scena della cella, oppure dover impegnare tutte le sue capacità per non soccombervi, come nella sequenza dell’ammaraggio dell’aereo. Il regista pone l’accento su azione e spettacolarità.

Sembra però che manchino alcune caratteristiche tipiche del cinema di Sollima, a partire dalla complessità dei personaggi, dalla pluralità  dei punti di vista. A parte il personaggio interpretato da Jamie Bell, che ha un’evoluzione nel corso del film, gli altri, il protagonista per primo, assomigliano più a una sorta di supereroi che a persone, che abituate a un lavoro pericoloso, capace di metterle a dura prova, ci si aspetta abbiano però le loro fragilità e dubbi. Se è vero infatti che pur di trovare la verità sulla morte della moglie, Kelly non esita a uccidere, è altrettanto vero che coloro che ne fanno le spese sono “i cattivi”. Dunque lui finisce per essere sempre, immancabilmente, “il buono”, che fa del male, ma solo in nome della verità e quando arriva a confondere giustizia e vendetta, uccidendo, paga. Manca quell’approccio problematico e maggiormente realistico, che poneva domande più che abbracciare un punto di vista. Alcune sequenze puramente action nella vicenda sembrano poi create appositamente per esaltare le qualità da supereroe del protagonista, indubbiamente dotato di prestanza fisica e resistenza non comuni. Sembra insomma che Sollima abbracci con convinzione alcuni stilemi dell’estetica americana, rinunciando a qualcosa di più autenticamente suo.

senza rimorso tramaLa sceneggiatura, curata da Taylor Sheridan come per Soldado e da Will Staples, però non sempre funziona. I dialoghi sono spesso retorici e se nella prima parte la narrazione è chiara e coerente, poi qualcosa sembra sfuggire di mano e si cerca di compensare  uno sviluppo confuso con l’infittirsi dell’azione spettacolare. Michael B. Jordan Creed, Creed II, Black Panther – è sempre al centro dell’azione, non spicca però per doti attoriali, e non lo fa neppure Jodie Turner-Smith, nei panni del diretto superiore di John. Entrambi sono a dir poco scarsamente espressivi. Di tutt’altro tenore, per fortuna, Jamie Bell e Guy Pierce, il Segretario Clay.

Anche le musiche non regalano le sorprese, le emozioni inaspettate che di solito punteggiano i lavori di Sollima. La colonna sonora di Jónsi – voce dei Sigur Rós – è efficace nel creare suspense e accompagnare l’incalzare dell’azione, ma non ha momenti davvero eclatanti, così come non ci sono brani di altri artisti che colpiscono in modo particolare, sia per la scelta, sia per il modo in cui sono inseriti all’interno della narrazione, ed è un vero peccato. Senza Rimorso finisce per essere la dimostrazione che una tecnica registica ineccepibile non basta a fare un buon film e lascia allo spettatore più di una perplessità.

Dove vedere in streaming Senza Rimorso

Prodotto da Amazon Original, in associazione con Paramount Pictures, Skydance, Weed Road Pictures e New Republic Pictures, Senza Rimorso è disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Andrew Garfield su Spider-Man: No Way Home: “Nessuno mi ha chiamato”

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Sappiamo che Jamie Foxx e Alfred Molina torneranno nei panni di Electro e Doctor Octopus nell’attesissimo Spider-Man: No Way Home, ma per quanto riguarda le versioni di Peter Parker ad opera di Tobey Maguire e Andrew Garfield?

Nel corso degli ultimi mesi diverse fonti (qualcuna più attendibile, altre meno) hanno indicato che entrambi gli attori appariranno nel film, ma ad oggi non c’è stata alcuna conferma ufficiale in merito. Tuttavia, Andrew Garfield ha finalmente affrontato la questione in una recente intervista con Josh Horowitz in occasione del suo celebre podcast Happy Sad Confused.

Horowitz ha chiesto all’attore britannico del suo possibile ritorno nel terzo capitolo di Spider-Man ambientato nel MCU, ma Garfield lo ha prontamente interrotto dicendo: “Ti interrompo subito perché non ci sono spoiler da fare. Non c’è niente che possa essere rovinato. È una cosa assolutamente folle. Al tempo stesso, però, è anche divertente. Su Twitter vedo spesso Spider-Man in tendenza, ma è perché sono le persone che vanno fuori di testa. Vorrei poter parlare a tutti e dire semplicemente: ‘Vi consiglio di rilassarvi’.”

L’attore ha quindi negato il suo coinvolgimento in Spider-Man: No Way Home, aggiungendo (in riferimento anche al possibile ritorno di Maguire): “Posso parlare soltanto per me stesso. Potrebbero anche avere dei piani, ma la verità è che non ho ricevuto nessuna chiamata. Questo è tutto quello che posso dire. Forse un giorno mi chiameranno, chissà… magari capiranno che la gente vuole che accada.”

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Rifkin’s Festival, la recensione del film di Woody Allen

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Rifkin’s Festival, la recensione del film di Woody Allen

Dopo tanti mesi lontani dalla sala cinematografica, tornare in quelle poche strutture aperte e avere la possibilità di guardare, tra gli altri, un film di Woody Allen è davvero un bel regalo e questa recensione di Rifkin’s Festival mira proprio a convincere gli scettici che anche l’Allen “minore” vale la pena di essere visto, possibilmente in sala. 

La trama di Rifkin’s Festival

Wallace Shawn interpreta Mort Rifkin, un ex professore di cinema alle prese con la stesura del suo primo romanzo, che accompagna la moglie, Sue, al Festival di San Sebastian, dove lei è impegnata a seguire l’attività stampa del nuovo film del promettente regista francese Philippe, un giovane autore ambizioso e borioso, osannato dalla critica ma, agli occhi di Mort, un po’ sopravvalutato e inconcludente, rispetto ai “grandi maestri del cinema europeo”, che per lui sono inarrivabili. Il festival di Mort sarà insolito, tra i sospetti di una tresca tra Sue e Philippe, gli incontri con personaggi famosi, le possibilità di vedere sullo schermo i capolavori del cinema che ama, l’incontro con un’affascinante dottoressa che gli farà sentire di nuovo l’adrenalina dell’avventura, un pizzico di ipocondria e sogni strani che lo turbano e lo proiettano nelle scene di famosi film in bianco e nero.

Non è una novità che Allen parli di se stesso nei suoi film e Rifkin’s Festival non è un’eccezione. In questo caso sceglie però di affidare a Shawn il ruolo di se stesso che all’attore sembra stare particolarmente comodo. Quindi, guidati da un simpatico Mort/Shawn/Allen, seguiamo il suo percorso attraverso una San Sebastian da cartolina. Come ogni posto che non gli appartiene quanto New York, Woody Allen procede per impressioni nel tratteggiare i luoghi delle sue storie, e in questo caso il contributo alla fotografia di Vittorio Storaro è preziosissimo. Il maestro italiano regala una luce particolare, quasi invadente ad ogni scena del film, che sia un interno freddo o un esterno caldo e soleggiato, tutto grazie al sapiente uso di una tecnica affinata per anni. Ma lo stesso risultato di eccellenza Storaro lo raggiunge nelle scene che replicano i film europei in bianco e nero, conferendo a Rifkin’s Festival una vivacità che, per questa volta in merito ad un film di Allen, non arriva dalla sceneggiatura, di solito elemento migliore di ogni prodotto del regista newyorkese. Per una volta, infatti, sono le immagini che parlano meglio delle battute argute. 

Rifkin's Festival film 2021Un racconto dentro a un racconto

Quello che invece sembra esserci a profusione nel film è la malinconia dell’accettazione del cambiamento, l’età che avanza, le storie d’amore che finiscono, la ricerca di un piccolo guizzo di vita, il protagonista Mort sembra serenamente abbandonato alla mutevolezza del momento che vive, attraverso incontri e addii, tutto raccontato con precisione al suo psicanalista, nella scena che apre e chiude il film. Siamo quindi dentro ad un racconto del protagonista che è a sua volta un racconto di Woody Allen. 

Il regista sta facendo i conti con la sua vita? Improbabile, dato che in ogni suo film (oltre che nella sua recente autobiografia) ha raccontato un pezzo di sé, ma sicuramente è arrivato ad un momento della sua carriera in cui fare film è più una terapia che un’urgenza. E in Rifkin’s Festival lo dimostra anche l’ambientazione, un festival di cinema, quelli che da tempo ci mancano, e il tipo di sogni che fa il protagonista, riproposizione di capolavori del cinema europeo, da Fino all’Ultimo Respiro a Il Settimo Sigillo. 

Sogni cinematografici da grandi autori europei

Woody Allen racconta il suo pigro vivere in confronto con la sua sfrenata passione per il cinema. Sebbene ogni omaggio sia inserito nella storia narrativamente, cioè racconta un pezzetto di trama in più, almeno per quello che accade nella testa del protagonista, si tratta anche di pretesti per riproporre scene memorabili della storia del cinema, “abbassarle” in qualche modo, e restituirle al pubblico. Un’intuizione che, insieme alle bellissime immagini, vale tutto il film.

Pure davanti a un Woody Allen “minore” non si può che non inchinarsi, per il mestiere, l’intelligenza, la bellezza con cui le immagini vengono presentate allo spettatore. In Rifkin’s Festival più che mai, Allen si spoglia della sua aura di sceneggiatore brillante e si regala ai suoi fan prevalentemente nelle vesti di un pittore, di un illustratore, di un regista di immagini splendide.

Rifkin’s Festival

Masterminds – I geni della truffa: trama, cast e la vera storia dietro al film

Il detto “la realtà supera la fantasia” è quanto mai vero e si riconferma tale grazie a storie talmente incredibili da sembrare possibili soltanto nei film. Eppure questi ultimi traggono spesso spunto proprio da vicende realmente avvenute, talvolta poco note ma contenenti elementi tali da renderle perfette per il grande schermo. Tra queste opere vi è Masterminds – I geni della truffa, spassosa commedia del 2016 diretta da Jared Hess, già noto per commedie come Napoleon Dynamite e Super Nacho. Ancora una volta dunque, Hess torna a raccontare al cinema sotto forma di commedia vicende reali, che non smettono di stupire circa le risorse dell’essere umano.

Masterminds – I geni della truffa non è però solo la riproposizione in chiave comica della sfortunata vicenda vera, bensì anche una riflessione sulla ricchezza e su ciò che si è pronti a fare in situazioni disperate. Nell’America delle contraddizioni, il protagonista di questo film incarna alla perfezione l’uomo abbandonato dal proprio Paese ad uno stato di povertà, che non può che ovviamente spingere ad una ribellione verso coloro che invece detengono il potere. Tematiche queste estremamente attuali e delicate, qui stemperate grazie all’uso della commedia, che non smette però di far riflettere sulla precarietà di tale sistema.

Passato in sordina al momento della sua uscita, il film non si affermò come un particolare successo, schiacciato dalle altre commedie presenti in sala al momento della sua uscita. Con gli anni Masterminds – I geni della truffa ha però guadagnato un certo seguito, merito anche della sua rilevanza sociale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla storia vera dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Masterminds – I geni della truffa: la trama del film

Protagonista del film è David Ghantt, un camionista di veicoli blindati che trascorre un’esistenza piuttosto monotona. L’unico barlume di eccitazione è dato dalla sua provocante collega Kelly Campbell. Stanco della sua misure paga, David decide, insieme ad un gruppo di maldestri criminali guidati da Steve Chambers, di mettere a segno una rapina da 17 milioni di dollari. I banditi si lasciano però alle spalle una scia di prove, consistenti soprattutto in acquisti sfrenati di beni di lusso. David si vedrà perciò costretto ad eludere i poliziotti, sopravvivere ad un pericoloso sicario e cercare di ribaltare la situazione dei doppiogiochisti che l’hanno incastrato facendone il capro espiatorio della situazione.

Masterminds - I geni della truffa cast

Masterminds – I geni della truffa: il cast del film

Tra i protagonisti del film vi sono alcuni dei più celebri attori comici dell’attuale panorama statunitense. Ad interpretare il buffo David Ghantt vi è infatti Zach Galifianakis, divenuto celebre grazie alla trilogia di Una notte da leoni. Nei panni del compare Steve Chambers si ritrova invece Owen Wilson, celebre per Zoolander e Midnight in Paris, mentre la collega di David, Kelly Campbell, è interpretata dall’attrice Kristen Wiig, recentemente vista in Wonder Woman 1984. Kate McKinnon interpreta Jandice Gartrell, rivale di Kelly. L’attore Jason Sudeikis, noto a sua volta per diversi film comici, interpreta il sicario Mike McKinney, comparendo però nel film dopo quasi un’ora dall’inizio. Gli attori Leslie Jones e Jon Daly interpretano infine due detective dell’FBI.

Masterminds – I geni della truffa: la vera storia dietro il film

Quanto narrato nel film è particolarmente aderente alla vicenda realmente avvenuta. Masterminds – I geni della truffa vanta infatti il vero David Ghantt come consulente. La storia di questi ha inizio nel 1997, quando lavorava come autista di furgoni blindati. Guadagnando pochissimi dollari all’ora, David aveva uno stato economico prossimo alla povertà totale. L’occasione per riscattarsi arriva nel momento in cui Kelly Campbell, sua collega, gli propone di rapinare i loro datori di lavoro insieme a Steve Chambers, un piccolo truffatore. Insieme, i tre decisero di dar vita a quella che è passata alla storia come la rapina dell’Ottobre 1997 alla Loomis Fargo.

Ghantt, Chambers e Campbell escogitarono il seguente piano: Ghantt sarebbe rimasto nel caveau dopo il suo turno la notte della rapina, il 4 ottobre 1997, e avrebbe lasciato entrare in questo i suoi compagni. A quel punto caricarono più denaro possibile in un furgone. Nel frattempo, Ghantt avrebbe preso per sé $ 50.000, quanti potevano essere legalmente trasportati attraverso il confine senza domande, e sarebbe fuggito in Messico. Chambers avrebbe poi trattenuto la maggior parte del denaro rimanente e l’avrebbe trasferito a Ghantt qualora necessario. Una volta calmatasi la situazione, Ghantt sarebbe potuto tornare e avrebbero diviso il bottino in modo uniforme.

Tuttavia, nell’attuare tale piano, i tre disattivarono soltanto due delle tre telecamere di sorveglianza presenti. Questa riprese dunque i tre arrivare a rapinare la cifra record di 17 milioni di dollari. I tre a quel punto si divisero, vivendo un periodo di spese folli e di vita da ricchi. L’FBI iniziò però a rintracciare i loro movimenti sospetti di denaro, giungendo infine a rintracciarli e arrestarli. Ghantt venne condannato a sette anni e mezzo di prigione, ma è stato rilasciato dopo cinque per buona condotta. Quasi tutta la refurtiva è stata poi recuperata, tranne 2 milioni di dollari, mancanti all’appello ancora oggi.

Masterminds – I geni della truffa: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Masterminds – I geni della truffa è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, Allthatisinteresting

 

The Call: trama e cast del film con Halle Berry

The Call: trama e cast del film con Halle Berry

Per dar vita ad un buon thriller non serve mostrare ogni cosa allo spettatore. Come ormai più volte confermato, è proprio ciò che non si vede a fare più paura. Un film di questo genere può dunque costruirsi anche in buona parte su una chiamata telefonica, rendendo ugualmente accattivante la vicenda. Un esempio è il film The Call, scritto da Richard D’Ovidio e diretto da Brad Anderson. Questi si era in particolare già distinto con celebri film di genere come L’uomo senza sonno e Vanishing on 7th Street. Abile dunque nel padroneggiare la tensione e atmosfere cupe, Anderson ha dato nuovamente conferma del suo talento con questo nuovo progetto.

Originariamente, però, la storia di The Call era stata pensata per una serie televisiva, diluendo dunque molto la narrazione così da coprire un’intera stagione. D’Ovidio decise però di ridurre il tutto ad un film, certo che condensare la storia in un lungometraggio avrebbe favorito la costruzione di una maggior tensione. Lo sceneggiatore e il regista iniziarono allora a condurre approfondite ricerche sul lavoro degli operatori per le linee d’emergenza, al fine di risultare fedeli al loro lavoro. Importante per loro era anche che a guidare la storia vi fosse un personaggio femminile forte, capace di gestire da sé l’intera situazione.

Al momento della sua uscita The Call si affermò come un autentico successo, guadagnando circa 70 milioni di dollari a fronte di un budget di 13. Ricevette inoltre diversi premi e lodi, in particolare per le interpretazioni delle protagoniste. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Call: la trama del film

Protagonista del film è la centralinista del 911 Jordan Turner. La donna vive da ormai sei mesi con i sensi di colpa per non essere riuscita a mantenere il collegamento telefonico con una giovane rapita, impedendo così alla polizia di rintracciarla. La morte di questa ragazza ha così scosso profondamente Jordan, che da quel momento vive con la paura di commettere nuovamente un errore. Per questo, la donna è ora incaricata di fare semplicemente da insegnante ai nuovi tirocinanti che desiderano intraprendere quel lavoro. Jordan viene però richiamata all’azione nel momento in cui nota una sua collega in difficoltà nel gestire una chiamata di soccorso.

Jordan si offre di assumere la chiamata, trovandosi a dialogare con una ragazza di nome Casey, la quale è stata aggredita da uno sconosciuto e imprigionata nel bagagliaio della sua auto. Per Jordan si tratta dell’occasione per rimediare ai propri errori, ma stavolta non dovrà assolutamente sbagliare se vuole che la ragazza venga ritrovata viva. Attraverso la telefonata, Casey riesce a fornire a Jordan tutti i dettagli possibili e utili alla sua individuazione. Quando le cose si complicheranno, però, la centralinista capirà di non poter più restare dietro al telefono, ma di dover attivamente andare a cercare la ragazza.

The Call cast

The Call: il cast del film

Ad interpretare Jordan Turner vi è l’attrice premio Oscar Halle Berry. Questa accettò da subito il ruolo, entusiasta di poter prendere parte ad un film dove una donna comune ma forte prende in mano le redini della situazione diventando un’eroina. Dedicatasi a fondo al suo personaggio, la Berry propose anche alcune modifiche nella caratterizzazione e nei dialoghi, così da far risultare più realistica la donna. Per comprendere il suo ruolo, inoltre, ebbe modo di incontrare vere centraliniste del 911, apprendendo da loro cosa occorre fare e dire in situazioni d’emergenza e come gestire al meglio lo stress e anche le situazioni più complesse.

L’attore Morris Chestnut è presente nei panni di Paul Phillips, collega e fidanzato di Jordan. Per prepararsi al ruolo, egli ebbe a sua volta modo di incontrare veri poliziotti, seguendoli nei loro giri di perlustrazione per la città. Nei panni della ragazza rapita, Casey Welson, vi è l’attrice candidata all’Oscar Abigail Breslin, mentre il suo rapitore è Michael Foster, interpretato da Michael Eklund, noto per i suoi ruoli da cattivo o antieroe. Per ottenere il ruolo, questi inviò un video-provino ai produttori, dimostrandosi inquietante e viscido il giusto per il personaggio. Nel film sono poi presenti il wrestler David Otunga nei panni dell’ufficiale di polizia Jake Devans e Michael Imperioli in quelli di Alan Denado. L’attrice Roma Maffia è invece Maddy.

The Call: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Call è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 

 

 

Transcendence: trama, cast e curiosità sul film con Johnny Depp

Transcendence: trama, cast e curiosità sul film con Johnny Depp

Come è ormai noto, l’essere umano utilizza soltanto una minima parte del suo cervello. Sorge dunque spontaneo chiedersi cosa si potrebbe essere in grado di fare qualora questo venisse impiegato al massimo delle sue capacità. Una realtà che oggi, grazie alla tecnologia, sembra ogni giorno più raggiungibile. Su questa, e su molte altre tematiche esistenzialiste, si basa il film di fantascienza del 2014 Transcendence, scritto da Jack Paglen e diretto da Wally Pfister. Quest’ultimo esordisce proprio con quest’opera alla regia, dopo essere stato il direttore della filmografia di tutti i film di Christopher Nolan e aver vinto l’Oscar proprio con Inception.

Il film, che all’epoca della sua uscita non fu accolto in modo particolarmente entusiasta, risulta invece oggi particolarmente attuale e di gran fascino. Il futuro prossimo configurato dagli autori vede infatti un mondo soggiogato dalla presenza sempre più dilagante della tecnologia. Una minaccia che va di pari passo ad un pericoloso virus che si diffonde nel pianeta proprio nell’anno 2021. Trascendence sembrava dunque un film di fantascienza al momento della sua uscita, mentre oggi è estremamente più simile alla realtà, presentando una serie di risvolti ed elementi presenti già oggi tra di noi. Dotato di un cast di grandi celebrità, si tratta dunque di un film da riscoprire.

Questo è infatti capace di parlare molto di più al pubblico di oggi di quanto non abbia fatto nel 2014. Pur con i suoi limiti e difetti, Trascendence si va infatti a collocare a metà nel discorso tra il peso della tecnologia e il recupero dell’elemento naturale, rivelandosi di fatto anticipatore di una serie di immaginari e risvolti poi realmente verificatisi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Transcendence: la trama del film

La storia raccontata è quella di Will Caster uno dei più importanti ricercatori in ambito di intelligenza artificiale, vicino alla creazione di una macchina in grado di sentire tutto lo spettro delle emozioni umane e, allo stesso tempo, conservare un’intelligenza in grado di immagazzinare ogni minimo atomo di sapere. Per impedirgli di diffondere tale tecnologia, però, l’uomo viene colpito e ucciso da un gruppo di terroristi anti-tecnologici. Prima che muoia, sua moglie Evelyn riesce però a collegare la mente dell’amato alla macchina di intelligenza artificiale. Di fatto, dunque, Will perde il proprio corpo ma guadagna la possibilità di essere infinito nella realtà digitale.

Quando i terroristi responsabili dell’omicidio di Will scoprono quello che Evelyn ha fatto, iniziano allora a darle la caccia per distruggere anche l’ultimo residuo dell’uomo. Nel tentativo di salvarlo di nuovo, la donna collega la macchina alla rete Internet, rendendolo così disponibile da qualsiasi apparecchio tecnologico. Quello che Evelyn però non sa, è che la connessione a ogni computer della Terra porterà l’intelligenza artificiale Will a prendersi delle libertà che rischiano di farlo diventare il vero cattivo della storia. Spetterà dunque a lei fermarlo, prima che sia troppo tardi per l’intera specie umana.
Transcendence cast

Transcendence: il cast del film

Per il ruolo dello scienziato Will Caster, Pfister scelse da subito l’attore Johnny Depp. Dichiaratosi interessato al progetto, questi inizio a documentarsi sulle tematiche affrontate, al fine di avere una più completa conoscenza delle intelligenze artificiali e delle problematiche ambientali. Per la sua partecipazione al film, l’attore ricevette un compenso di 20 milioni di dollari più il 15% del botteghino mondiale della pellicola. Accanto a lui, nei panni della moglie Evelyn Caster, vi è invece l’attrice Rebecca Hall, nota anche per i film Vicky Cristina Barcelona e The Town. Originariamente però, per il ruolo era stata considerata Kate Winslet, che rifiutò per via di altri impegni.

Il premio Oscar Morgan Freeman interpreta Joseph Tagger, il mentore di Will nella sua ricerca scientifica. Paul Bettany, oggi noto per essere Visione nel MCU, è Max Waters, il miglior amico di Will. Per tale personaggio erano stati considerati anche Ewan McGregor e Tom Hardy. Cillian Murphy interpreta Donald Buchanan, agente dell’FBI, mentre Kate Mara è Bree, leader del gruppo di terroristi anti-tecnologia. Diversi altri noti attori, come James McAvoy, Tobey Maguire, Christian Bale e Jude Law erano stati considerati per alcuni ruoli non definiti, ma per vari motivi nessuno di loro poté partecipare. Nel film è inoltre presente un cameo dell’imprenditore e inventore Elon Musk, individuabile durante la scena della presentazione del progetto di Will.

Transcendence: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Transcendence è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il Quaderno Nero dell’Amore arriverà al cinema dal 27 maggio

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Il Quaderno Nero dell’Amore arriverà al cinema dal 27 maggio

Un quaderno in cui tre giovani decidono di raccontare la loro vita privata è al centro de Il Quaderno Nero dell’Amore, che, diretto dall’artista Marilù S. Manzini e tratto dal suo omonimo romanzo edito da Rizzoli, arriverà al cinema dal 27 maggio, distribuito da Europictures. Quel quaderno, col pretesto di documentare la loro quotidianità, finirà per nascondere pensieri, follie, confessioni, segreti…forse anche crimini. Nel cast Emilia Verginelli (Io, Don Giovanni), Michele Cesari (Come diventare grandi nonostante i genitoriMartina Palmitesta (Nour), Giulia di Quilio, Carmen Giardina.

Il Quaderno Nero dell’Amore, la trama

Due giovani donne e un loro coetaneo, per gioco, si mettono ad annotare su un quaderno i segreti indicibili delle loro vite private. Mavi, designer d’interni, collezionista di odori, conserva sottovuoto indumenti delle persone che li indossavano. Paola, aspirante starlet ha difficoltà a realizzarsi. Riccardo, accanito amatore seriale, sta conducendo alla rovina il locale alla moda che gestisce con leggerezza. Seguiamo le vicende dei tre amici e il loro uso di quel quaderno nero che, col pretesto di documentare e dare voti principalmente ai rapporti sessuali, finisce per nascondere pensieri, follie, confessioni, segreti, forse anche crimini. Tra momenti di erotismo, altri drammatici, e altri ancora di commedia, Mavi lascerà emergere le proprie frustrazioni e il suo desiderio di riscatto. Paola verrà bloccata nelle sue aspirazioni artistiche da una malattia che lei trasformerà poi nel proprio successo. Riccardo, lasciato senza un soldo dalla nonna che lo aveva finora finanziato, farà emergere un lato di sé molto oscuro…

Il Quaderno nero , proposto da Mavì, inizia come un gioco, un gioco nel quale si condividono i segreti intimi dei partecipanti. Questo Gioco ci permette di entrare nelle vite dei protagonisti. Mavì, viziosa ma sentimentalmente insoddisfatta. Riccardo, in mezzo alla sua lussuria  in cerca di un onda perfetta. Paola, assillata dalla madre che vorrebbe vederla primeggiare come modella (nonostante non abbia la presenza adatta). Ad un certo punto il Quaderno perde quasi importanza davanti al capitolare delle loro storie, che porterà i protagonisti in situazioni drammatiche. A questo punto si capisce che di fatto il Film è una storia d’amore e i protagonisti troveranno la loro riuscita in maniera diversa da quella che cercavano. Nel film non ci sono giudizi morali su niente di ciò che accade, è come una fiaba noir. L’utilizzo del green screen , con paesaggi stilizzati, rende i paesaggi simili a quelli che troviamo nei libri di fiabe e accentuano il contrasto con la messa in scena. Parlo di messa in scena perché il film ha un’impostazione teatrale. tutto sembra girato e recitato sul palcoscenico di un teatro. 

MARILÙ S. MANZINI

Paola Cortellesi racconta il doppiaggio di 22 contro la Terra

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Paola Cortellesi racconta il doppiaggio di 22 contro la Terra

È disponibile da oggi un nuovo contenuto video che vede Paola Cortellesi rispondere a domande e curiosità dopo la sua nuova esperienza di doppiaggio di 22, la vivace e sarcastica anima protagonista di 22 contro la Terra, il nuovo cortometraggio Disney e Pixar ambientato prima degli eventi di Soul, il film Disney e Pixar vincitore del premio Oscar. Il corto è disponibile da oggi, venerdì 30 aprile, in esclusiva su Disney+.

Paola Cortellesi torna nell’Ante-Mondo per prestare nuovamente la propria voce alla scettica anima 22 che, nel cortometraggio, sfida le regole e si rifiuta di andare sulla Terra, reclutando un gruppo di altre cinque nuove anime nel suo tentativo di ribellione. Tuttavia, mentre le loro azioni portano a risultati inattesi, il piano sovversivo di 22 potrebbe condurre a una sorprendente rivelazione sul significato della vita.

22 contro la Terra è diretto da Kevin Nolting e prodotto da Lourdes Marquez Alba ed è disponibile in streaming solo su Disney+ da oggi, venerdì 30 aprile.

Il Sacro Male: trailer del nuovo horror prodotto da Sam Raimi

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Il Sacro Male: trailer del nuovo horror prodotto da Sam Raimi

Sony Pictures Italia ha diffuso il trailer del film horror Il Sacro Male prodotto da Sam Raimi, Rob Tapert e Evan Spiliotopoulos dal 20 Maggio 2021. Il film è basato sul libro “Shrine”, un bestseller di James Herbert.

Il Sacro Male, prodotto da Sam Raimi, Rob Tapert e Evan Spiliotopoulos (anche regista e sceneggiatore del film), racconta la storia di Alice, una ragazza non udente che, dopo una presunta apparizione della Vergine Maria, riacquista la capacità di sentire e di parlare ma soprattutto sembra essere in grado di guarire i malati. Molte persone, sentendo la notizia, accorrono nella piccola città del New England per assistere ai miracoli, tra cui un giornalista (Jeffrey Dean Morgan) che spera di rilanciare la propria carriera indagando su ciò che accade ad Alice. Quest’ultimo però, in seguito ad eventi terrificanti che riguardano le azioni della giovane, inizia a domandarsi se dietro ai presunti miracoli non ci sia qualcosa di più sinistro.

Shrek celebra il suo 20° anniversario

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Shrek celebra il suo 20° anniversario

Primo film della storia ad ottenere un premio Oscar per Miglior film d’animazione, Shrek celebra il suo 20° anniversario questa primavera. Questo incredibile ed originale successo ha dato avvio a ben tre sequel, uno spin-off, serie TV, speciali natalizi, attrazioni in parchi tematici e molto altro, rimanendo un vero e proprio punto di riferimento per i fan attraverso gli anni!

Universal Pictures Home Entertainment lo celebra con questa edizione speciale Shrek 20° anniversario, finalmente disponibile nell’esclusivo formato 4k Ultra HD per la prima volta a partire dal 27 maggio, oltre ad una riedizione nei formati Dvd e Blu-ray con una nuova imperdibile veste grafica.

Non hai mai incontrato un eroe come Shrek. Il tenero orco ha dato avvio ad un vero e proprio fenomeno e catturato l’immaginazione del mondo intero con la più bella fiaba mai raccontata. La critica ha definito Shrek “l’emozione di una storia coinvolgente e spettacolare” (Corriere della Sera). Divertitevi con la meravigliosa storia dell’ardita avventura di Shrek che, con l’aiuto dell’adorabile chiacchierone Ciuchino, cerca di salvare l’altezzosa principessa Fiona per riconquistare la prioprietà della sua amatissima palude dall’astuto Lord Farquaad. Irrivernte al punto giusto e mostruosamente intelligente, Shrek è un’avventura imperdibile a misura d’orco che vorrete vedere e rivedere!

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD E BLU-RAY:

  • L’angolo degli animatori
  • Il viaggio interattivo di Shrek
  • Riflettori su Ciuchino
  • Scene inedite
  • Commento al film con i registi Andrew Adamson e Vicky Jenson e il produttore Aron Warner
  • Festa danzante con karaoke
  • Video musicali
  • E molto altro ancora!

CONTENUTI SPECIALI DVD

  • Attività e giochi interattivi: metamorfosi dei personaggi, decora l’omino di pan di zenzero, gioco a quiz
  • Esilaranti interviste ai personaggi
  • Commento dei realizzatori del film
  • La tecnologia dietro Shrek
  • Inserto sul doppiaggio internazionale
  • Festa danzante con karaoke
  • Menù animati
  • Note di produzione, biografie del cast e della troupe
  • Studio di doppiaggio di Shrek (dvd-rom): presta la voce ai tuoi personaggi preferiti e partecipa alle scene di Shrek ! (inglese)

Il film sarà disponibile in 4K Ultra HD in una confezione doppia che include il 4K Ultra HD Blu-ray e il Blu-ray. Il disco 4K Ultra HD disc comprende gli stessi contenuti extra della versione Blu-ray, tutti nella straordinaria risoluzione 4K.

  • 4K Ultra HD è la migliore esperienza visiva per la visione di un film. Il 4K Ultra HD presenta la combinazione della risoluzione 4K di quattro volte superiore al classico HD, la brillantezza dei colori dell’High Dynamic Range (HDR) con una resa audio totalmente immersiva per un’esperienza sonora multidimensionale.
  • Blu-ray sfodera il potere della tua TV HD e si dimostra il modo migliore per vedere i film a casa, con la risoluzione di 6 volte superiore rispetto al DVD, extra esclusivi e un sonoro in modalità surroud, come al cinema.

Succession 3: Alexander Skarsgård nel cast

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Succession 3: Alexander Skarsgård nel cast

Arriva da Deadline la notizia che Alexander Skarsgård è entrato a far parte del cast di Succession 3, l’annunciata terza stagione di Succession.

Alexander Skarsgård si unisce alla terza stagione di Succession, vincitore di un Emmy, della HBO in un ruolo ricorrente. Skarsgård interpreterà Lukas Matsson un fondatore e CEO di tecnologia di successo e conflittuale. La produzione della terza stagione è in corso.

Succession 3

Succession 3 è la terza stagione della serie tv Succession creata da Jesse Armstrong, per il canale americano HBO. La serie Succession è incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i proprietari disfunzionali di un impero globale dei media e dell’ospitalità che si battono per il controllo dell’azienda in mezzo all’incertezza sulla salute del patriarca della famiglia, Logan Roy.

In Succession 3 ritorneranno i protagonisti Marcia Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Hiam Abbass, Greg Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato da Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Brian Cox, Roman Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank Vernon (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom Wambsgans (stagione 1-in corso), interpretato da Matthew Macfadyen. Connor Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee (stagione 1-in corso), interpretato da Rob Yang.

The Good Doctor: ABC rinnova la serie per la quinta stagione

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The Good Doctor: ABC rinnova la serie per la quinta stagione

Il network americano ABC ha deciso di rinnovare la serie The Good Doctor per una quinta stagione che arriverà nel prossimo anno. Al momento non ci sono ulteriori dettagli in merito quindi non resta che aspettare il comunicato ufficiale.

The Good Doctor 5

The Good Doctor 5 è la quinta stagione della serie tv The Good Doctor  creata da David Shore per il network americano della ABC.

In The Good Doctor 5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.

Avengers: Endgame, la scena dei portali doveva avere un tema musicale differente

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Avengers: Endgame, il cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo, viene ricordato soprattutto per le innumerevoli scene iconiche presenti al suo interno. Tuttavia, quella che i fan ricordano sempre con maggiore entusiasmo è sicuramente il ritorno di tutti gli eroi che erano scomparsi in seguito allo Snap.

Ora veniamo a conoscenza del fatto che l’iconica scena scena dei portali, in origine, doveva avere un tema musicale completamente diverso. Si tratta di una sequenza commovente ed emozionante, il cui impatto è reso ancora più forte grazie alle musiche di Alan Silvestri. Come spiegato dal celebre compositore in occasione durante il podcast di Empire, però, all’inizio l’accompagnamento musicale di quella scena era molto diverso.

“Avevamo tutte le versioni che avevo preparato per l’orchestra, c’erano questi corni francesi che suonavano e poi c’erano anche i cori. Poi c’era ancora un’altra versione… era un assolo di tromba e sembrava che la scena stesse andando in una direzione totalmente opposta. Abbiamo questa straordinaria rivelazione dalla nebbia della speranza… e poi i Wakandiani che arrivano per salvare la situazione. assolo di tromba.”

Poi ha aggiunto: “Alla fine la scena dei portali è una sorta di crescendo… che sale sempre di più, con diversi cambiamenti a livello di registro, fino a che non si arriva a quando Cap pronuncia ‘Avengers Uniti!’… c’è una chiara progressione, che quel momento raggiunge da solo.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Thor: Love and Thunder, Sacha Baron Cohen avrà un ruolo nel film?

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La produzione di Thor: Love and Thunder è ancora in corso in Australia. Dopo la conferma del coinvolgimento di Russell Crowe (che in precedenza era stato avvistato ad una partita di rugby insieme a Chris Hemsworth), è da alcune ore che sul web non si fa altro che speculare in merito al possibile coinvolgimento nel film di un altro celebre attore, ossia Sacha Baron Cohen.

Come riportato da ComicBookMovie, infatti, la star del recente Borat – Seguito di film cinema è stata avvistata a cena insieme al regista Taika Waititi e agli attori Christian Bale e Russell Crowe: insieme a loro c’era anche Isla Fisher, attrice e moglie di Cohen. Naturalmente, queste foto non sono una conferma che l’attore e comico britannico farà davvero parte del cast, ma è innegabile che abbiano immediatamente acceso la discussione, soprattutto in vista di come era stato anticipato il coinvolgimento di Crowe.

Le immagini in questione sono state diffuse via Twitter. Potete vederle cliccando qui. Se Sacha Baron Cohen dovesse davvero apparire in Thor: Love and Thunder, potrebbe interpretare uno degli Dei che finiscono nel mirino di Gorr, il personaggio di Bale; molti fan hanno già indicato che vorrebbero vederlo nei panni di Shadrak, il Dio delle Bombe.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Fast and Furious: come Michelle Rodriguez riuscì ad evitare gli stereotipi sessisti

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A quanto pare, Michelle Rodriguez ha contribuito in prima persona nel garantire che la saga di Fast and Furious evitasse gli stereotipi sessisti. Da sempre, Rodriguez è una grande sostenitrice dei personaggi femminili del franchise e tante volte ha espresso il desiderio di vederne sempre di più in futuro.

Il personaggio dell’attrice, Letty, ha assunto un ruolo sempre più importante nel franchise, agendo come partner di Dom Toretto sia nella vita privata che in ambito professionale. Tuttavia, in origine le cose erano leggermente diverse. In una nuova intervista con EW, Michelle Rodriguez e Jordana Brewster (interprete di Mia Toretto nella saga) hanno discusso nel dettaglio di come l’attrice stava quasi per abbandonare il primo film. “Quando Michelle [Rodriguez] ha letto la parte, ha esclamato: ‘No, non interpreterò questo personaggio’, e da allora è cambiato totalmente. È passato dall’essere una ragazza ‘trofeo’ ad un personaggio veramente stratificato”, ha spiegato Brewster.

Rogriduez ha poi approfondito la questione, descrivendo il modo in cui la sua esperienza l’ha aiutata a far capire agli sceneggiatori di Hollywood che la relazione tra Dom e Letty non avrebbe funzionato se quest’ultima fosse stata relegata al mero ruolo di ragazza ‘trofeo’. L’attrice ha anche minacciato di lasciare il primo Fast and Furious se non avessero cambiato il suo personaggio.

“Per loro è stato come scontrarsi con la realtà e capire che le cose non funzionano in quel modo. In un certo senso, ho dovuto istruirli”, ha spiegato l’attrice. “Se volevano che quella relazione fosse reale, e soprattutto che funzionasse, ho detto loro: ‘Non passerò per una p****na di fronte a milioni di persone, quindi o cambiate il personaggio o io me ne vado. E per fortuna l’hanno capito.”

Michelle Rodriguez ancora Letty in Fast and Furious 9

Rivedremo Michelle Rodriguez nei panni di Leticia “Letty” Ortiz in Fast and Furioius 9, il nono capitolo della saga che arriverà nelle sale italiane quest’estate. Ricordiamo che il decimo capitolo è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga – che sarà diviso in due parti – concluderà definitivamente la serie principale, a seguito degli eventi che vedremo nel capitolo 9.

Mickey e l’Oceano perduto: il primo numero della collana di graphic novel

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Mickey e l’Oceano Perduto, il primo numero della collana di graphic novel internazionali inedite che porteranno i lettori a scoprire i più amati personaggi Disney  in una nuova veste.

È in arrivo una collana di graphic novel davvero unica, una serie di titoli che porteranno i lettori in un universoaffascinante dai sontuosi disegni, riscoprendo i personaggi Disney più amati sotto un altro punto di vista. Panini Comics porta in edicola, fumetteria e su Panini.it le graphic novel  Disney edite in Francia da Glénat per il mercato d’oltralpe. A dare il via alle pubblicazioni è Mickey e l’Oceano Perduto, una meravigliosa prova d’autore di Denis-Pierre Filippi, con i disegni di Silvio Camboni e i colori di Gaspard Yvan e JessicaBodart. In quest’opera avventura, azione, umorismo e poesia si uniscono in una graphic novel destinata a entrare di diritto nella Storia del Fumetto.

Mickey e l’Oceano Perduto si apre con un mondo finalmente in pace dopo anni di conflitti. Topolino, Minni e Pippo si dedicano al recupero di preziosi relitti tecnologici, sfidando la concorrenza di Pietro Gambadilegno. Dopo aver risposto a un annuncio, i tre amici mettono le mani su uno strano cubo situato nelle profondità dell’oceano. Non immaginano nemmeno le vere intenzioni del loro mecenate né la portata dei poteri di questo artefatto, a prima vista inoffensivo ma in grado di sovvertire l’esistenza di tutti… Se Denis-Pierre Filippi ha sapientemente dosato un mix di momenti ironici e leggeri a scene più ricche di pathos e suspense, si deve al talento di Silvio Camboni la realizzazione grafica di quell’immaginifica realtà “steampunk” che fa da scenario all’intera avventura. A chiudere il volume, inoltre, una ricca sezione che raccoglie schizzi, bozzetti e altri preziosi materiali inediti di Camboni, commentati dall’autore, che dichiara:“Vedere l’edizione italiana di Mickey e l’Oceano Perduto, un libro per me molto importante, mi rende molto felice; che poi a pubblicarlo sia Panini, l’editore di Topolino, rende il tutto ancora più piacevole e chiude in qualche modo il cerchio intorno alle mie diverse anime professionali”.

Mickey e l'Oceano PerdutoMickey e l’Oceano Perduto è il primo titolo della collana Panini Comics che porterà in Italia le graphic novelfirmate da grandi autori con i character Disney inseriti in modi nuovi e alternativi rispetto a come sono stati sempre rappresentati.

Non è mai facile confrontarsi e lavorare con eroi raccontati in decenni di storie, spesso di grande valore e qualità. Personaggi che hanno acquisito uno spessore e un’identità talmente marcati da diventare a volte vere e proprie icone del nostro tempo” commenta Alex Bertani, Direttore di Topolino. “Eppure la progettualità, l’idea forte di questa collana è proprio questa: la volontà e lo sforzo di uscire da una rappresentazione più classica e tradizionale per provare a esplorare nuove atmosfere e nuovi territori. Da sempre apprezzo il coraggio e la voglia di evolversi e sperimentare. Non posso quindi che essere fiero di proporre al pubblico italiano questa iniziativa editoriale”.

Il prossimo appuntamento della collana sarà con Mickey e l’Oceano Perduto, di Fabrizio Petrossi e Dab’s, un viaggio nel tempo senza precedenti disponibile a partire da giugno.

Star Wars: The Bad Batch, recensione del primo episodio della serie Lucasfilm

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Esordisce su Disney+, a partire dallo Star Wars Day, il 4 maggio, Star Wars: The Bad Batch, la nuova serie Lucasfilm nata dalla mente di Dave Filoni (The Mandalorian) e che racconta le avventure di quello stesso Bad Batch che abbiamo conosciuto nella stagione finale di Star Wars: The Clone Wars. 

Ma cos’è e chi forma questo The Bad Batch? Si tratta dello squadrone Clone Force 99, un gruppo di cloni sperimentali che hanno combattuto a loro modo, seguendo delle regole tutte loro, e che adesso, con la caduta della Repubblica e la nascita dell’Impero e l’ascesa di Palpatine, devono ricollocare il loro scopo e la loro esistenza in un mondo “in pace”. Come si comportano dei cloni atipici in un mondo in cui hanno perso la loro funzione di soldati?

Iscriviti a Disney+ per guardare The Bad Batch e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Chi sono i componenti di The Bad Batch

Lo scopriamo di volta in volta insieme a Hunter, Echo, Wrecker, Crosshair e Tech. Ognuno di loro ha un ruolo preciso all’interno del gruppo, un compito e una posizione che permette al gruppo stesso di funzionare in battaglia: Hunter, che è una specie di leader, che ha doti straordinarie da cacciatore, segue le piste, è un soldato forte e stoico. Poi c’è Tech, che è dedito a tutto ciò che è tecnologico, per così dire. Ha un sacco di gadget e di aggeggi ed è sempre calmo e sicuro di sé in merito a tutto ciò che riguarda la tecnologia e le armi. Poi c’è Wrecker che è i muscoli del gruppo, ha una forza incredibile e trae piacere dallo sfasciare le cose. Crosshair è il cecchino. È un personaggio molto contraddittorio e interessante, le sue doti di visione gli danno un’aria di superiorità. E infine c’è Echo, precedentemente noto come ARC Trooper Echo, che si è unito al gruppo alla fine di The Clone Wars. È versato in strategia e tattica militare e, grazie ai suoi impianti tecnologici, può comunicare con i computer.

Star Wars: The Bad BatchSoldati in tempo di pace

La domanda che si pongono i produttori e lo spettatore con loro è: a che servono dei soldati in tempo di pace? Questo è il grande interrogativo che si pone lo show e al quale cerca di rispondere in maniera più o meno consapevole, mentre scopriamo Hunter e compagnia interfacciassi con nuovi personaggi e in particolare con Omega, una ragazzina che intuiamo essere molto molto speciale e che avrà un legame importante con la squadra. 

The Bad Batch però mostra anche un altro grande cambiamento nella galassia, un passaggio che fino a questo momento il franchise non aveva indagato. Che cosa succede nell’universo di Star Wars quando Palpatine prende il potere, la Repubblica cade e la fine della guerra vede l’Impero trionfare? Nella trilogia originale abbiamo conosciuto un mondo attanagliato dalla tirannia, in preda a regole ferree e una gestione dittatoriale degli abitanti e della loro vita. La trilogia prequel ci ha invece mostrato gli eventi che hanno portato alla caduta della Repubblica e all’ascesa di Palpatine, ma cosa succede dopo? The Bad Batch racconta questo: le ripercussioni sulla popolazione di pianeti sperduti, la gioia ingenua eppure condivisibile dei semplici per la fine di un conflitto che li stava riducendo alla fame, l’ombra nera dell’Impero che si alza all’orizzonte sotto forma di nuovi regolamenti, pass per decollare o atterrare su pianeti, codici, numeri, regole e restrizioni che mirano a controllare nel più invadente modo possibile la vita nella galassia. 

Personaggi irriverenti e simpatici

Al centro di questi sconvolgimenti politici e sociali c’è questo gruppo scapestrato ma molto simpatico di canaglie spaziali, cloni mai troppo uguali tra loro (né tantomeno agli altri), con personalità definite, con problemi, irrisolti e conflitti, che sono alla ricerca di una loro nuova dimensione e si trovano in situazioni che mai avrebbero pensato di dover gestire.

Le premesse di The Bad Batch sono interessanti e coinvolgenti, come tutti i prodotti d’animazione legati al mondo di Star Wars che la Lucasfilm ha proposto negli anni, e a partire dal 4 maggio questa nuova avventura sarà disponibile su Disney+ con un episodio a settimana.

Spider-Man: 10 cose sull’eroe che i film del MCU non rivelano

Spider-Man: 10 cose sull’eroe che i film del MCU non rivelano

In riferimento al MCU, possiamo affermare che Spider-Man è senza dubbio uno degli eroi più “recenti”. È anche, però, uno degli eroi più giovani, che potrebbe essere protagonista di molte altre storie in futuro. Tuttavia, anche se la Marvel ha dato molto spazio al personaggio, ci sonoalcune cose in merito al suo background che i film non hanno rivelato. Screen Rant ha raccolto 10 cose su Peter Parker che i film del MCU non hanno mostrato:

La morte di zio Ben

La morte di zio Ben è una delle ragioni principali per cui Peter cambia atteggiamento nei confronti della vita e inizia a pensare anche agli altri, oltre che a sé stesso. Tuttavia, il MCU non ha mai mostrato quest’evento, apparso invece in entrambe le precedenti iterazioni live action con Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Quando il pubblico incontra il Peter del MCU per la prima volta, zio Ben è già morto da diversi mesi e non viene mai menzionato, né i film spiegano cosa gli sia accaduto.

Il destino dei genitori di Peter

In maniera simile a quanto accaduto con zio Ben, i film del MCU non hanno mai rivelato cosa è successo ai genitori di Peter e perché è sua zia May che lo sta crescendo.

A differenza dello zio Ben, la cui esistenza è stata almeno accennata grazie ad alcuni dialoghi velati e alla valigia che Peter sfoggia in Spider-Man: Far From Home del 2019, la morte dei genitori di Peter o il luogo in cui potrebbero trovarsi rimangono ad oggi un mistero.

Come Peter ha ottenuto i suoi poteri (e li ha messi alla prova)

Tutti i fan di Spider-Man sanno che Peter Parker ha ottenuto i suoi poteri speciali quando è stato morso da un ragno radioattivo. Tuttavia, coloro che non hanno mai letto un fumetti o non hanno visto i film precedenti potrebbero non conoscere legittimamente questo dettaglio.

Tuttavia, anche se leggessero i fumetti o vedessero i precedenti adattamenti, è un fatto che rimane ancora un mistero come Peter abbia ottenuto esattamente i suoi poteri nel MCU. L’unica riferimento a ciò avviene in maniera molto generica, quando Peter dice a Ned che il ragno che gli ha conferito i poteri è morto, ma al pubblico non è dato sapere di più… 

L’amicizia di Peter con Harry Osborn

Peter e Harry Osborn sono migliori amici nei fumetti, anche se a volte non sono d’accordo e finiscono per litigare. Tuttavia, la loro amicizia viene messa a dura prova quando Harry si diverte a fare esperimenti e, alla fine, si trasforma in Green Goblin.

Nel MCU, il migliore amico di Peter è Ned Leeds: Harry non viene nemmeno menzionato, anche se gli affari della Oscorp esistono nel MCU. 

Come Tony Stark sa che Peter è Spider-Man

Tony Stark recluta Peter per combattere al suo fianco contro Captain America e i suoi alleati in Germania. Tony si presenta inaspettatamente nell’appartamento di Peter e afferma di sapere che è Spider-Man.

Ciò che i film non rivelano mai è, in primo luogo, come Tony abbia scoperto la verità sull’identità segreta di Peter. Considerando quanto sia attento Peter a mantenere il segreto di Spider-Man, questa è una domanda che molti fan continuano a porsi…

Il lavoro di Peter per il Daily Bugle

Nei fumetti, il Daily Bugle è una parte importante della vita di Peter, poiché rappresenta la sua principale fonte di guadagno. Peter lavora come fotografo per il giornale e scatta foto di se stesso nei panni di Spider-Man.

Il Daily Bugle esiste nel MCU, anche se in una forma diversa: esiste online e rivela al mondo intero che Peter è in realtà Spider-Man (grazie allo zampino di Mysterio). Sembra quindi che Peter non lavorerà mai per il giornale…

Il lavoro di zia May

I film accennano ripetutamente al fatto che Peter e zia May non sono benestanti. Dopo la morte di zio Ben, si trasferiscono in un altro appartamento più piccolo. Una volta che Hulk inverte lo Snap, sembra che zia May non abbia più il suo vecchio lavoro.

Il MUC non rivela mai cosa fa per vivere zia May e come riesce a mantenere la famiglia. È possibile che Peter abbia ereditato dei soldi dai suoi genitori… tuttavia, i film non affrontano mai la questione. 

Come Peter ha perso la testa per MJ

In Spider-Man: Homecoming del 2017, Peter è innamorato di Liz fino alla fine del film. In Spider-Man: Far From Home del 2019, invece, lo ritroviamo innamorato di MJ, ma il film non mostra come sia successo o quando sia successo.

Di conseguenza, la loro relazione appare meno organica, poiché non ci sono delle vere spiegazioni al di là di ciò che viene mostrato nel film.

La vita di Peter dopo la morte di Tony Stark

Poiché Spider-Man: Far From Home è ambientato diversi mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame, non è chiaro cosa abbia fatto Peter nel frattempo e come abbia affrontato la morte di Tony Stark, considerando quanto fosse importante per lui.

Il film fornisce alcuni indizi sulla vita di Peter in quei pochi mesi (come ad esempio lui e zia May che aiutano le vittime dello Snap e che ora soffrano), ma in generale non approfondisce mai la perdita di Peter.

La reazione di zia May all’identità segreta di Peter

È stato un divertente cliffhanger alla fine di Spider-Man: Homecoming: zia May vede suo nipote con il costume di Spider-Man e lancia una forte imprecazione. La prossima volta che il pubblico li vedrà insieme, tuttavia, zia May sembra essere assolutamente d’accordo con il fatto che Peter sia Spider-Man e che rischi la vita regolarmente.

Sembra che, alla fine, manchi una sorta di spiegazione su come May ha superato la cosa, considerando che Peter all’inizio non voleva che lei lo sapesse perché – come affermato dallo stesso personaggio – sarebbe andata fuori di testa.