Negli ultimi mesi i fan del MCU non hanno fatto altro che
chiedersi quale sarebbe stato il destino di Black Widow, l’atteso
cinecomic dedicato al personaggio interpretato da Scarlett
Johansson che, a causa della pandemia di
Covid-19, è stato posticipato da Maggio a Novembre di
quest’anno.
Nell’ultimo periodo, proprio a causa
della mancanza di aggiornamenti sul film, i fan hanno cominciato a
credere che la pellicola potesse – alla fine – saltare la sala
cinematografica e arrivare direttamente su Disney+, o che addirittura potesse
essere posticipata al 2021. A quanto pare, però, i Marvel Studios
sono ancora intenzionati a far uscire Black Widow al cinema, come
dimostra un nuovo trailer del film associato alle copie
statunitensi di The
New Mutants.
Come riportato da
Andy Signore, creatore di Honest Trailers, su Twitter (via
The Direct), un nuovo trailer di Black Widow è stato
associato all’uscita di The
New Mutants nelle sale americane: secondo la fonte, il
nuovo trailer include diverse scene inedite con Taskmaster e ancora
più dettagli sulla trama. Inoltre, il trailer conferma che la data
di uscita del film è ancora fissata per il prossimo 6 Novembre.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Chi sarà il vero antagonista
dell’atteso The Suicide
Squad? Secondo alcuni fan, potrebbe trattarsi di
Starro, introdotto per la prima volta dalla DC Comics durante la
“Silver Age” e destinato a diventare il primo cattivo sconfitto
dalla Justice League of America.
Anche se è difficile immaginare che
la versione per il grande schermo di quella squadra eroica possa
effettivamente combattere l’alieno che assomiglia ad una stella
marina gigante, la sua capacità di plagiare le menti delle persone
attaccando stelle marine in miniatura ai loro volti, lo rende
innegabilmente un personaggio formidabile.
Le prove di tale capacità
sembrerebbero essere state notate da alcuni fan all’interno della
featurette esclusiva dedicata a The Suicide
Squad di James
Gunn diffusa in occasione del DC FanDome dello scorso
weekend. Come spiegato da
CBM, rispettivamente a 15 e a 45 secondi dall’inizio del
contenuto, uno sguardo più attento sembrerebbe rivelare alcuni
soldati abbattuti con stelle marine attaccate ai loro volti.
Onestamente, è molto difficile immaginare cos’altro potrebbe
essere!
Non esiste regista migliore di
James
Gunn per portare un personaggio come
Starro sul grande schermo, e ha senso che la Task
Force X venga inviata in missione contro una minaccia del genere.
Fino ad oggi in molti erano convinti che sarebbe stato il
personaggio di
Peter Capaldi il principale antagonista di
The
Suicide Squad, ma duranto il grande evento online
dedicato all’universo DC Comics è stato rivelato che l’attore sarà
in realtà un membro del team, ossia il supercriminale
Pensatore.
Usare
Starro come il grande villain del film potrebbe
rivelarsi una mossa parecchio divertente: inoltre, spiegherebbe
perché i membri della Squadra Suicida sono necessari per abbattere
tutti quei soldati in quello che sembra essere un paese
sudamericano.
È disponibile dal 28 agosto su
Prime Video
Get Duked! (Boys in the woodz),
l’opera prima di Ninian Doff che, con un
incredibile collage di generi e toni, realizza un film sghembo,
ribelle, fuori dagli schemi e imperfetto, eppure con un’anima
giocosa molto divertente.
La storia è quella di tre
adolescenti di Glasgow, Dean (Rian Gordon), Duncan
(Lewis Gribben) e DJ Beatroot (Viraj
Juneja), che decidono di partire per un campeggio, il Duke
of Edinburgh’s Award, per rafforzare il loro carattere e avere così
la possibilità di dare una svolta alla loro vita, lontano dagli agi
della città. Il campeggio, sito sulle Highlands scozzesi, ha un
rigido programma, mirato alla formazione dei teenagers: i ragazzi,
infatti, devono provvedere a se stessi autonomamente, andando alla
ricerca di cibo, cercando di orientarsi nella natura e avendo come
unico punto di forza il lavoro di squadra.
Ai tre amici si aggiunge però Ian
(Samuel Bottomley), un giovane dal temperamento
austero e restio a trasgredire le regole, e questo porterà un po’
di scompiglio nei piani originari dei ragazzi, che pensavano di
potersi “sballare” sulle highlands, senza dar troppo peso al vero
significato del Duke of Edinburgh’s Award. I quattro scopriranno
molto presto che, mentre cercano di orientarsi e di raggiungere il
campo base, oltre a giocare, sono loro stessi vittime di un gioco,
prede a loro volta di cacciatori, nobili annoiati che hanno
perfezionato lo sport della nobiltà britannica, cominciando a dare
la caccia all’uomo, piuttosto che alle volpi.
Get Duked! è un pastiche irriverente
Get Duked! è un simpaticissimo pastiche di
riferimenti, generi e toni, come accennato all’inizio, e tutto è
accostato con uno spirito di amatorialità che rende il prodotto
finito grezzo ma non per questo non godibile, anzi. Proprio nella
mescolanza sbilenca dei generi e dei riferimenti, l’opera prima di
Doff acquista la sua dignità.
Il film parte infatti come se fosse
una stoner comedy, ovvero una commedia i cui protagonisti,
in genere adolescenti, fanno uso massiccio di droghe leggere,
tuttavia, ambientazione e la trasformazione della scampagnata in
lotta per la sopravvivenza richiamano alla memoria film come
Battle Royale in cui gli adulti cacciano i
bambini, i giovani, mascherati alla meglio da nobili inglesi.
Il film è debitore anche delle
origini del regista che ha lavorato molto nel mondo dei videoclip,
e che riporta anche al cinema una visione frammentata e a tratti
completamente anarchica di racconto. L’intenzione naturalmente è
quella di far ridere, con uno stile grafico, violento, e che non
lascia troppo spazio all’immaginazione, ma l’intento non sempre è
raggiunto e spesso la sensazione è soltanto di disordine e di idee
molto poco chiare. Questo rende il film poco organico e più simile
ad una serie di sketch non sempre divertenti che però cercano di
dare un tono al progetto e che qualche volta hanno una loro
dignità, soprattutto quando il film sfocia nella satira sociale,
soprattutto attraverso la messa in scena delle forze armate locali,
bersaglio prediletto di presa in giro, per tutto il film.
Fuori fuoco ma vince il politically uncorrect
Tra stereotipi culturali
ridicolizzati e tentativi forzati ma nobili di strappare un sorriso
alla platea,
Get Duked! è un’opera prima piena di belle premesse e
di spunti per una carriera interessante e irriverente nel mondo del
cinema; nonostante sia fuori fuoco per quello che riguarda
l’ironia, il film si salva per il suo essere bizzarro e
politically uncorrect.
Di recente, la regista Patty
Jenkins ha confermato di avere un’idea per un terzo
ipotetico film dedicato a Wonder Woman. In attesa
dell’arrivo al cinema di Wonder Woman
1984,
ComicBookMovie ha immaginato 10 possibili storyline tratte dai
fumetti che potrebbero essere adattate in un eventuale terza
avventura cinematografica dedicata al personaggio di Diana
Prince.
A League of One
Se Patty Jenkins
decidesse di ambientare Wonder Woman 3 nel presente,
allora il film dovrebbe necessariamente includere le apparizioni di
alcuni suoi compagni eroi (come Shazam, Aquaman e Flash). In “A
League of One” la guerriera amazzone viene a conoscenza di una
profezia secondo cui un antico drago si sveglierà e ucciderà i
membri della Justice League durante uno scontro organizzato
per cercare di fermarlo.
Di conseguenza, Diana decide che
sarà l’unico membro della squadra ad affrontare la temibile bestia:
la guerriera procede a sconfiggere ognuno dei suoi compagni di
squadra nella speranza di prevenire la loro morte. Sarebbe una
direzione certamente sorprendente da intraprendere in un film, ma
senza dubbio interessante e con svolte potenzialmente
divertenti.
Eyes of the Gorgon
Ad un certo punto nella
storia della DC, Themyscira è stata trasferita in un’area vicino
alla costa degli Stati Uniti. Ovviamente, in qualità di loro
ambasciatrice, Diana è stata costretta ad affrontare le
ramificazioni politiche di un’isola piena di Amazzoni superpotenti
che vivono al fianco di un paese ossessionato dalla sicurezza
nazionale.
Come se ciò non
fosse abbastanza impegnativo per l’eroina, i nemici di Wonder Woman
decidono di trarne vantaggio unendosi e inviando l’antica Medusa
contro di lei. La cosa servirebbe come pretesto per far scontrare i
due mondi di Diana Prince nel presente. Parallelamente, Gordon
sarebbe un cattivo che si legherebbe al background mitologico del
personaggio.
Superman/Wonder Woman
Henry
Cavill dovrebbe tornare a vestire i panni di Superman nel DCEU: sappiamo che
il personaggio giocherà un ruolo di supporto nel futuro
dell’universo condiviso, quindi non è escluso che possa presentarsi
in un ipotetico Wonder Woman 3. Nei fumetti dedicati alla
Justice League, Wonder Woman e Superman si sono resi conto di
quanto siano simili, fino ad intraprendere una relazione
amorosa.
All’epoca, la DC Comics aveva
anticipato che ciò avrebbe avuto alcune serie ripercussioni in
futuro, e Batman era tutt’altro che felice del fatto che i due
supereroi più potenti del mondo fossero così strettamente
allineati. Di recente, i due sono stati avvertiti: “Vi daranno
la caccia”. Quando Superman chiede a chi si stesse riferendo,
il Crociato di Gotham ha affermato semplicemente: “Chiunque
abbia paura di quello che potreste fare insieme”.
Blood
La mitologia greca ha
sempre avuto un ruolo importante nelle storie di Wonder Woman, ma
la stessa è stata portata ad un livello completamente nuovo in “The
New 52”, quando è stato rivelato che Zeus è in realtà suo padre!
Ciò ha spinto Diana a scontrarsi con tutta una serie di personaggi
mitologici mentre era intenta a partire per una missione volta a
proteggere un neonato che era anche uno dei tanti figli degli Dei
dell’Olimpo.
Wonder
Woman ha ovviamente stabilito i legami di Diana con questo
mondo, ma un eventuale terzo film potrebbe scavare un po’ più a
fondo nel suo legame con tale mitologia, prendendo in prestito
elementi dall’acclamato fumetto di Brian Azzarello. Siamo inoltre
certi che Zeus avrebbe certamente qualcosa da dire su quello che è
successo ad Ares nel primo film!
Paradise Lost
“Paradise Lost” era una
raccolta di storie in cui Wonder Woman si dirige a Gotham City.
Tuttavia, non si è scontrata con il Crociato di Gotham, poiché i
due hanno collaborato per affrontare un nemico comune. Quando Ares
– il dio della guerra – ed i suoi figli uniscono le forze con
alcuni dei peggiori cattivi che la città natale di Batman ha da
offrire (tra cui Joker e Poison Ivy), i due membri della Justice
League hanno dovuto unire le forze per affrontarli.
Ovviamente sarebbe necessario
apportare alcune modifiche alla storia affinché ciò funzioni sul
grande schermo, con Ares che potrebbe essere sostituito da un altro
dio greco. Tuttavia, un team-up di Diana con il Batman di Michael
Keaton, o anche Batgirl, sarebbe fantastico.
Challenge of the Gods
Scritta dal leggendario
George Perez insieme a Len Wien, “Challenge of the Gods” vede Zeus
esigere che Wonder Woman diventi sua moglie. Inutile dire che ciò
non accadrà mai in Wonder Woman 3 dal momento che si
tratta di suo padre, ma potrebbe comunque chiederle, altrettanto
facilmente, di combattere per l’Olimpo.
Rifiutando la sua richiesta (Diana
protegge tutti, è bene ricordarlo!), la guerriera amazzone è quindi
costretta a viaggiare nelle profondità di Themyscira per affrontare
una serie di sfide, la maggior parte delle quali sono mostri
appartenenti alla mitologia greca. Ciclopi, arpie e persino un’idra
entrano in gioco alla fine, mentre viene approfondito il rapporto
di Diana con sua madre. Si tratta di una reunion che sarebbe bello
vedere sul grande schermo.
The Circle
La fumettista Gail Simone
si è unita a Wonder Woman proprio nel momento giusto e “The Circle”
presenta diversi momenti fantastici da cui un ipotetico terzo film
potrebbe prendere ispirazione. Anche se una buona parte del fumetto
rivisita la storia delle origini di Diana, è adesso il suo ruolo
come agente del Dipartimento degli Affari Metaumani ad avere la
meglio.
Si lancia anche in una nuova storia
d’amore con il suo partner al DMA, Tom Tresser: quest’avventura
potrebbe consolidare il nuovo posto di Wonder Woman nel DCEU,
aiutandola a superare il suo passato con Steve Trevor. Non siamo
certi che i gorilla geneticamente potenziati che danno del filo da
torcere alla guerriera amazzone in questa run siano la scelta
migliore per l’antagonista principale del film, ma Gorilla Grodd
sarebbe sicuramente un nemico inaspettato per l’eroina.
The Hiketeia
Quando Wonder Woman prende
parte a un antico rituale chiamato Hiketeia, le viene conferito
l’onore di proteggere una giovane donna di nome Danielle Wellys.
Sfortunatamente, la ragazza sembra essere sul radar di Batman a
Gotham City, perché pare abbia ucciso gli spacciatori responsabili
della morte di sua sorella. Ciò porta Diana a doversi confrontare
con un grande dilemma, poiché si trova costretta a scegliere tra il
voltare le spalle alla giustizia e l’essere rinnegata dall’intera
Themyscira.
Inevitabilmente,
Wonder Woman viene alle mani con il Crociato di Gotham e mentre il
duo combatte sulla cima di una scogliera, Danielle si suicida per
liberare la guerriera amazzone dai suoi doveri. Batman non dovrebbe
necessariamente essere l’eroe con cui Diana si scontra poiché ci
sono molti potenziali team-up che potrebbero venirsi a creare, ma
eliminare un altro eroe da questa storia non la renderebbe meno
d’impatto. Ad esempio: quanto sarebbe divertente vedere Wonder
Woman scontrarsi con Harley Quinn?
The Contest
Nonostante sia un fumetto
degli anni ’90 abbastanza datato, c’è molto in “The Contest” che
potrebbe funzionare sul grande schermo. Spogliata da sua madre
della sua identità di “Wonder Woman”, Diana deve scoprire chi è
veramente senza quel titolo, e una nuova “Wonder Woman” – Artemis –
finisce per prendere il suo posto.
Molto è destinato a cambiare su
Themyscira da quando Diana se n’è andata, quindi sarebbe
interessante scoprire Artemis in azione e magari qualcun altro che
vuole prendere il posto di Wonder Woman. Ovviamente, quando verrà
rivelato il motivo per cui è stata davvero scelta per sostituire
Diana, la storia del film potrebbe prendere una svolta davvero
oscura…
War-Torn
Dopo la serie di Azzarello, David e
Meredith Finch hanno preso le redini Wonder Woman e hanno
raccontato una storia in cui Diana cercava di convincere le sue
amazzoni ad accettare uomini su Themyscira. Nel frattempo Donna
Troy (un personaggio che i fan vorrebbero sicuramente vedere sul
grande schermo) si è fatta avanti per rubare il ruolo a Wonder
Woman come Regina delle Amazzoni, posizione che potremmo vederla
assumere all’inizio di un ipotetico Wonder Woman 3.
Anche se non sono sorelle in questa
continuity, potrebbero esserlo nel DCEU. La cosa avrebbe
parecchio potenziale e se Gal
Gadot decidesse di abbandonare il personaggio dopo l’uscita del
terzo film, Donna potrebbe diventare la nuova Wonder Woman… la
domanda è: quale attrice dovrebbe interpretarla?
Nel 1977 il regista Steven Spielberg utilizzò la musica
per far dialogare gli umani con gli extraterrestri in Incontri ravvicinati
del terzo tipo. E che da sempre la musica sia considerata
un linguaggio universale, in grado di avvicinare popoli tra loro
altrimenti distanti per ideologie e cultura è fatto ormai risaputo
e accettato. Si basa su questo principio anche il nuovo film del
regista israeliano Dror
Zahavi, intitolato
Crescendo, e il cui sottotitolo è
#makemusicnotwar. Questo si ispira alla reale orchestra
West-Eastern Divan, creata da Daniel Barenboim e Edward Said, dove
condividono la scena musicisti israeliani e palestinesi. In questa
ricerca di dialogo attraverso popoli da sempre in guerra tra loro
si forma un film avvincente, capace di trasmettere con forza un
messaggio di speranza.
La storia è quella di Eduard Sporck
(Peter Simonischek, Vi presento Toni
Erdmann), musicista di fama mondiale, a cui viene proposto
di costituire un’orchestra composta da giovani palestinesi e
israeliani. Per i musicisti scelti sarà però dura mettere da parte
la guerra esistente tra i loro popoli. A guidare le due fazioni vi
sono la fiera palestinese Layla e il vanitoso israeliano Ron, i
quali portano alla luce il conflitto che li separa. Grazie alla
tenacia di Sporck e al potere aggregante della musica, quella che
sembra essere una missione senza speranza lascia però gradualmente
spazio all’illusione che una pace tra le due parti possa essere un
giorno possibile.
La musica che unisce i popoli
Sarebbe estremamente facile, con un
tema come il conflitto arabo-israeliano, scadere in un
semplicistico racconto degli orrori e delle sofferenze causate da
questo. Zahavi, invece, traendo ispirazione da reali esperimenti a
riguardo, riesce in modo delicato a raccontare una divisione che
prosegue ormai da oltre 70 anni. Lo fa attraverso l’elemento della
musica, ma anche con una messa in scena mirata a sottolineare la
divisione presente tra i due popoli. Il tutto evitando quanto più
possibile superflue sottolineature o prese di posizione nei
confronti dell’una o l’altra delle due parti. La soluzione, la
pace, si trova infatti in quel precario luogo a metà strada tra le
due ideologie. Raggiungerlo è però più complesso del previsto, come
spesso le composizioni scelte da Zahavi indicano.
Israeliani e palestinesi, infatti,
si ritrovano in più occasioni divisi all’interno dello spazio
dell’inquadratura. Che ne siano consapevoli o meno, vi sono
ricorrenti linee di demarcazione o ostruzioni varie che ne
evidenziano le differenze e le distanze. Sono separazioni che
sembrano generarsi più per abitudine all’odio reciproco che non per
altri motivi, proprio come se si volesse indicare che questi
giovani hanno ereditato un conflitto nato ben prima di loro. È solo
nel momento in cui si ritrovano a suonare nella stessa orchestra,
con la richiesta di mescolarsi tra di loro, che iniziano a cedere i
muri tra di loro. I musicisti si scoprono come simili, in grado di
poter comunicare attraverso quel linguaggio comune che è la
musica.
E nel desiderio di abbattere
ulteriormente le differenze, ecco che prende vita una storia
d’amore tra un ragazzo palestinese ed una ragazza israeliana. I due
novelli Romeo e Giulietta si ritrovano ovviamente a vivere
l’impossibilità del loro amore, come da subito chiarito ad inizio
film. Ostacolati dalle famiglie, dal loro credo e dal conflitto tra
i rispettivi popoli, i due dimostrano una volta di più come l’odio
non porti ad altro che alla sofferenza. Come Sporck tenta però loro
di insegnare, una riconciliazione deve essere possibile. E se
l’incomunicabilità data dalla differenza di lingua sembra
insuperabile, la musica è l’elemento che può permettere di superare
tale ostacolo.
La speranza nei giovani
Come sottolinea il titolo stesso,
Crescendo vive un progressivo intensificarsi delle
situazioni e delle emozioni messe in gioco. Ciò aiuta il film a
diventare sempre più coinvolgente ed appassionante, rivelandosi una
visione tutt’altro che pesante. Certamente, le iniziali sequenze in
cui si ricerca un dialogo terapeutico tra le due fazioni, per
quanto utili al tema, potrebbero risultare un non indifferente
freno nei confronti del ritmo. Si ha invece la sensazione di una
maggior naturalità della cosa proprio nel momento in cui le parole
lasciano spazio alla musica. Zahavi non propone concrete soluzioni
al conflitto, che altrimenti rischierebbe di venir sminuito, ma
rivolge con il suo film uno sguardo di speranza alle nuove
generazioni.
Qui rappresentati dal gruppo di
musicisti, i giovani sono il pubblico ideale di questo film. Per
loro il regista costruisce una storia non priva di pessimismo, ma
dove questo non esclude l’esistenza della speranza. Quando tutto
sembra infatti perduto, è quest’ultima a manifestarsi. Nel dar vita
ad un insolito concerto finale, il regista costruisce quella che è
probabilmente una delle sequenze più belle del film. Anche se forse
eccessivamente didascalica, questa manifesta una volta di più la
magia della musica e del cinema. È lì che il crescendo delle
emozioni raggiunge il suo apice. La musica non accetta separazioni,
infrange ogni barriera e arriva al cuore di quanti la ascoltano.
Allo stesso modo, il film di Zahavi colpisce per le sue intenzioni
e regala una storia che riafferma la forza dell’amore e della
pace.
Il 1° settembre di ogni anno, i fan
di Harry Potter si riuniscono alla stazione di Kings Cross di
Londra. Alle 11:00 precise, sollevano con gioia le bacchette
magiche per celebrare la partenza dell’Hogwarts Express dal binario
nove e tre quarti, che porta gli studenti alla leggendaria scuola
di Stregoneria e Magia, per un altro anno ricco di incantesimi e
avventura. Per la classe del 2020, i
festeggiamenti sono passati in digitale, e i fan di tutto il mondo
avranno l’opportunità di partecipare!
Quest’anno, per evitare il
sovraffollamento della stazione, il Wizarding World estende
apertamente l’invito a tutti di riunirsi virtualmente per il
primissimo “Back To Hogwarts” digitale. Questo
evento virtuale, in piena atmosfera magica e completamente
gratuito, è stato pensato per mantenere tutti al sicuro, nelle
comodità della propria casa. Pertanto, i fan potranno organizzarsi
e sintonizzarsi online senza dover viaggiare.
Dal 29 agosto, i
fan potranno visitare il Back to Hogwarts Hub sul
sito WizardingWorld.com, potranno unirsi
all’Harry Potter Fan Club, organizzarsi e
prepararsi a festeggiare con un’incredibile selezione di contenuti,
tra cui:
Ascoltare alcune delle menti creative che danno vita agli
incantesimi (incluso il geniale coreografo della bacchetta
Paul Harris, che dimostrerà e insegnerà l’arte del
combattimento con la bacchetta)
Lasciarsi trasportare dal mondo babbano a quello magico,
ascoltando il Journeys to Hogwarts
Soundscape, la coinvolgente audio esperienza di Harry
Potter, con tutti i suoni che si potrebbero ascoltare durante
questo iconico viaggio. Chiudi semplicemente gli occhi e fai
viaggiare la tua immaginazione!
Uno spettacolo CineConcerts con orchestre di
tutto il mondo che suonano selezioni musicali memorabili, tratte da
ciascuno degli otto film di Harry Potter
Un’anteprima della nuovissima House of
MinaLima il giorno di apertura, con Miraphora
Mina ed Eduardo Lima, oltre all’esclusiva
grafica celebrativa del Back To Hogwarts
2020, creata appositamente per l’occasione, disponibile
anche come stampa artistica in edizione limitata!*
Tornare al punto in cui è iniziata la magia con le
letture di personaggi famosidi “Harry
Potter e la pietra filosofale” (accessibile esclusivamente
ai membri registrati all’Harry Potter Fan Club)
E inoltre, una miriade di idee creative ispirate a Hogwarts e
tutorial creativi per tutte le età.
Inoltre, il 1°
settembre, tutti i fan potranno partecipare all’esclusivo
appuntamento, per la prima volta in virtuale, Back To
Hogwarts Livestream e vivere l’entusiasmo della festa dei
fan a Kings Cross, (incluso il conto alla rovescia) senza dover
uscire di casa! Il livestream sarà caratterizzato da una varietà di
sorprese e divertimento, comprese le presenze di ospiti speciali,
tra cui James e Oliver Phelps (Fred e George
Weasley) e Jason Isaacs (Lucius Malfoy) e
Bonnie Wright (Ginny Weasley).
Condividendo l’entusiasmo per essere
stato coinvolto nei festeggiamenti di quest’anno, James Phelps ha
dichiarato:
“Sono davvero felice di essere
presente al primo Back To Hogwarts digitale in assoluto! Il 2020 è
stato sicuramente un anno particolare, ed è davvero importante che
tutti facciamo il possibile per stare al sicuro, incluso restare a
casa. Spero che i fan si uniranno a noi, e manterranno vivi i
festeggiamenti virtuali”.
Oliver Phelps ha aggiunto: “I
fan del Wizarding World sono fantastici, e avere la possibilità di
condividere questo giorno speciale con persone di tutto il mondo
sarà meraviglioso. Non vedo l’ora di scoprire tutto ciò che questo
Back To Hogwarts digitale ha in serbo, ed è un vantaggio poterlo
fare tutti dal proprio divano!”.
Oltre ai volti familiari che
appariranno, ci saranno dei giochi a quiz a cui gli appassionati
potranno partecipare, e persino la presenza di un membro del cast
di “Harry Potter e la maledizione dell’erede”,
prima che inizi il conto alla rovescia dei fan.
Inoltre, i fan potranno avvicinarsi
ancor di più alla magia, inviando una propria foto per partecipare
al “Back To Hogwarts – Classe 2020“. Le foto
verranno inserite in un mosaico digitale che crescerà durante il
giorno per dare vita alla community. Un’opportunità per gli
appassionati di tutto il mondo di mostrare il proprio miglior
cosplay, il proprio House Pride o semplicemente
celebrare il loro fandom! I membri dell’Harry Potter Fan
Club riceveranno anche un ricordo della giornata, poiché
il mosaico sarà disponibile esclusivamente per loro come download
digitale da conservare.
Le immagini inviate dai fan verranno
visualizzate anche all’interno della stazione di Kings Cross,
offrendo ai partecipanti una presenza virtuale sul posto per tutto
il giorno! Non è necessario recarsi alla stazione per verificare,
poiché sarà disponibile per tutta la mattinata in live streaming e
sui social.
Il Back To Hogwarts Livestream
supporterà anche Lumos, poiché i fan avranno la
possibilità di cliccare un pulsante durante lo streaming e fare una
donazione nell’ambito dell’evento digitale.
L’evento digitale si svolgerà tra le
11:30 e le 12:30 del 1° settembre, i fan potranno
sintonizzarsi in qualsiasi momento visitando il sito www.wizardingworld.com, dove
verrà trasmesso il live streaming.
Ma c’è ancora tanto altro…per essere
tra i primi a ricevere gli aggiornamenti, è possibile visitare il
sito www.wizardingworld.com e
iscriversi all’Harry Potter Fan Club. Qui si potrà
anche consultare il Back to Hogwarts Hub per
ricevere ulteriori informazioni su ciò che accadrà prima e
durante il Back To Hogwarts 2020, mentre il
Wizarding World porterà a casa la magia in tutta sicurezza.
In occasione del DC FanDome dello
scorso sabato, è stato ripo che Barry Allen sfoggerà un nuovo
costume in The
Flash, come hanno dimostrato anche i
primi concept ufficiali diffusi online. Quei concept anche
svelato anche la versione di Batman di Michael Keaton che ritroveremo nel film
insieme a quella di Ben Affleck.
Proprio per questo, è chiaro che
The Flash sarà un film particolarmente
impegnativo, in cui in cui il Velocista Scarlatto viaggerà nel
tempo per evitare la morte di sua madre. Sappiamo anche che il film
si baserà sulla miniserie a fumetti “Flashpoint”, quindi introdurrà
sul grande schermo il concetto di “Multiverso”, ma a quanto pare ci
saranno alcune differenze sostanziali rispetto al materiale
originale: una di queste, potrebbe riguarda il principale villain
di quella storia, ossia Anti-Flash.
Secondo quanto riportato da
Heroic Hollywood, infatti, Eobard Thawne non sarà l’antagonista
principale del cinecomic di
Andy Muschietti. Sfortunatamente, il sito non
specifica se Anti-Flash farà comunque la sua apparizione nel film,
né anticipa quali altri cattivi saranno pronti a combattere
potenzialmente contro l’uomo più veloce del mondo.
Tuttavia, è difficile credere che in
The
Flash non ci sarà spazio per Anti-Flash, anche
solo per un cameo, soprattutto perché stiamo parlando del
personaggio responsabile della morte di Nora Allen, facendo
ricadere la colpa sul padre di Barry. Al momento si tratta di un
semplice rumor, quindi non ci resta che attendere eventuale
conferme o smentite in merito.
SPACCAPIETRE,
il nuovo film dei fratelliGianluca
eMassimiliano De Serio,
che sarà in sala – distribuito da La Sarraz Distribuzione –
dal 7 settembre, in contemporanea al passaggio al
Lido, dove sarà l’unico film italiano in concorso alle Giornate
degli Autori.
Uno straordinario e inedito Salvatore
Esposito interpreta Giuseppe, spaccapietre che dopo un
grave incidente sul lavoro è disoccupato. Suo figlio Antò sogna di
fare l’archeologo e fantastica sull’occhio vitreo del padre, come
se fosse il segno di un superpotere. Sono rimasti soli da quando
Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al
lavoro nei campi. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e
asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali,
Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e
giocare a raccontarsi una storia. In questa storia irromperà Rosa,
una donna incontrata nei campi che le sopraffazioni del “padrone”
non hanno corrotto, e la cui umanità sarà per entrambi rifugio,
forza e ribellione.
«In Spaccapietre – spiegano
i registi – arte
e biografia personale si intrecciano inseparabilmente. La vicenda
al centro del film prende spunto da un fatto di cronaca di qualche
estate fa, la morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola
Clemente, e dall’assurda coincidenza con la morte di nostra nonna
paterna, deceduta lavorando negli stessi campi nel 1958. E, come il
padre di Giuseppe nel film, anche nostro nonno paterno, prima di
partire per Torino negli anni ‘60, faceva lo “spaccapietre”. Il
film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci di un’anima,
quella di nostra nonna mai conosciuta, attraverso la storia e il
corpo di un’altra donna. Ma è anche un film d’amore paterno in cui
affiorano puri i temi della morte, della violenza, della paura,
dell’amore, della vendetta».
Nel cast anche
Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe
Loconsole, Vito Signorile.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
la
Snyder Cut di Justice League arriverà su HBO Max il
prossimo anno. Quello che ancora non sappiamo con precisione è
quando effettivamente sarà disponibile, ossia la data ufficiale di
debutto.
Inizialmente si era parlato dei
primi mesi del 2021, ma adesso, grazie ad un leak proveniente
dall’area stampa del sito DC Comics, potremmo finalmente aver
scoperto il giorno esatto in cui il film verrà rilasciato sul
servizio di streaming.
Come riportato via Twitter
dall’account King Zairois (via
Screen Rant), il film potrebbe arrivare su HBO Max a partire
dal 5 Settembre 2021. Naturalmente non si tratta di una conferma
ufficiale: potrebbe semplicemente trattarsi di un
placeholder che sarà soggetto a cambiamenti. Vi terremo
aggiornati sull’evolversi della vicenda…
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
The
New Mutants arriverà nelle sale americane domani
28 Agosto, ma a quanto pare il film non potrà contare sulla spinta
della critica. Come riportato da
IndieWire, infatti, parte della stampa d’oltreoceano si sarebbe
rifiutata di partecipare all’anteprima del film organizzata dalla
Disney a causa delle misure di sicurezza che, dal punto di vista
dei giornalisti, non sarebbero state adeguate.
Come riportato dalla fonte, il film
non è stato concesso alla stampa in maniera digitale, costringendo
i giornalisti a recarsi necessariamente all’anteprima per poter
visionare il film e recensirlo. AA Dowd, critico di AV Club, ha
pubblicato un lungo saggio in cui ha indicato una serie di prove
esibite dai maggiori esperti di salute americani a sostengo del
boicottaggio dell’anteprima stampa di The
New Mutants: “Gli esperti scientifici non hanno
usato mezzi termini: ci sono ottime possibilità che tu possa
ammalarti. E questo è un rischio che A.V. Club non si prenderà per
recensire un film. Nessuno film”, ha scritto Dowd.
“Stiamo adottando la politica
ufficiale di recensire solo i film che i nostri critici potranno
guardare in totale sicurezza, che si tratti di una proiezione
stampa con distanziamento sociale o di uno screener digitale”,
ha continuato Dowd. “Questo vale per tutti i nostri critici,
anche quelli disposti a correre il rischio per un incarico. Non
siamo disposti a monetizzare quel rischio.”
Altre testate che si sono unite al
coro sono, oltre ad AV Club e alla stessa IndieWire, anche il
Boston Globe e il rinomato sito RogertEbert. L’editore di
quest’ultimo, Brian Tallerico, ha spiegato via Twitter che “il sito
non fornirà una recensione di The New Mutants perché non esiste un
modo sicuro per scriverla.”
Tuttavia, nelle ultime ore è apparsa
online la prima – e al momento unica – recensione di The
New Mutants ad opera di
The Hollywood Reporter, che ha quanto pare ha scelto di
partecipare alla proiezione (o comunque, ha avuto modo di vedere il
film). La recensione dell’autorevole rivista non è delle più
entusiasmanti. In un estratto, si legge: “The New Mutants è un
generico film di supereroi che si sforza di essere il più sincero
possibile. Il film di Josh Boone è uno spin-off con vaghi
riferimenti al franchise degli X-Men che tenta di stare in piedi da
solo. Purtroppo, ci riesce raramente.”
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
La Biennale di
Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che
è stato attribuito al regista statunitense Abel
Ferrara (Pasolini, Il cattivo tenente, King
of New York) il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the
Filmmaker della 77.Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 settembre
2020), dedicato a una personalità che abbia segnato in modo
particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio
Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker ad
Abel Ferrara avrà luogo sabato 5
settembre in Sala Grande (Palazzo del
Cinema) alle ore 14, prima della proiezione Fuori
Concorso del suo nuovo film, il documentario Sportin’
Life (Italia, 65’) con Abel Ferrara, Willem Dafoe,
Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp, Joe Delia.
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto
Barbera ha dichiarato: “Tra i molti meriti di Abel
Ferrara, apprezzato da tutti a dispetto della fama di regista tra i
più controversi del cinema contemporaneo, è la sua indiscussa
coerenza e fedeltà a un tragitto personale, ispirato ai principi
del cinema indipendente anche quando il regista ebbe l’occasione di
confrontarsi con produzione più tradizionali e consolidate. Dai
primi film a basso budget, direttamente influenzato dalla scena
newyorkese popolata da immigrati, artisti, musicisti, poliziotti e
tossicodipendenti, passando per i suoi capolavori universalmente
riconosciuti – The King of New York (1990), Bad
Lieutenant (1992), e Body Snatchers (1994) – sino
agli ultimi lavori, progressivamente più introspettivi e
autobiografici, Ferrara ha dato vita un universo personale ed
esclusivo. Dai conflitti originali tra colpa ed innocenza,
redenzione e religione, peccato e tradimento che prevalgono al
lungo nel suo cinema, insieme con la rappresentazione
della violenza urbana, notturna e degradata delle
metropoli, Ferrara è approdato a riflessioni originali
sulla fine del mondo e l’impossibilità di attribuire un senso alle
relazioni fra gli individui e la collettività, che lo confermano
tra i registi non riconciliati più interessanti del
momento”.
Su
Sportin’Life
Lo sguardo profondo ed esuberante di
Abel Ferrara sulla propria vita, il suo mondo riflesso attraverso
la sua arte: la musica, il cinema, i suoi collaborator, le
ispirazioni… la sua compagna Cristina Chiriac e la loro figlia
Anna, la loro vita nella città eterna, Roma… quando il coronavirus
arriva e paralizza il mondo.
Su Abel Ferrara
Nato nel Bronx, a New York, il 19
luglio 1951, Abel Ferrara ha diretto il suo primo
Super 8 da ragazzo e ha presto collaborato con gli sceneggiatori
Nicholas St. John e John McIntyre. Nei tardi anni ’70 ha iniziato a
dirigere i suoi primi film, The Driller Killer (1979) e
L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi
successi internazionali comprendono King of New York
(1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi –
L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e
Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey
Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain
Regard. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi
– L’invasione continua. The Addiction, con
Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995,
mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e
Isabella Rossellini ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel
1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e
Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005. Nel 2011
Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno
segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha
interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012),
presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a
Cannes alla Quinzaine, Pasolini (2014), pure presentato a
Venezia, Tommaso (2019) e di recente Siberia,
proiettato all’ultima Berlinale.
Jaeger-LeCoultre è
per il sedicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, e per il tredicesimo del premio Glory to
the Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli
anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008),
Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010),
Al Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013), James
Franco (2014), Brian De Palma (2015), Amir Naderi (2016), Stephen
Frears (2017), Zhang Yimou (2018) e Costa-Gavras (2019).
In linea con lo spirito creativo
della sua storia, la Maison Jaeger-LeCoultre è
guidata dalla ricerca dell’eccellenza. Condividendo molti valori
con l’arte del cinema, la manifattura Jaeger-LeCoultre, con sede
nella valle di Joux, in Svizzera, ha elevato la realizzazione di
orologi a forma d’arte, unendo abilità tecniche e artistiche.
La 77. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia si terrà al Lido dal 2 al 12 settembre
2020, diretta da Alberto Barbera.
I fan di Dune aspettano
ormai trepidanti l’arrivo del primo trailer ufficiale del nuovo
adattamento cinematografico del romanzo di Frank
Herbert ad opera di Denis
Villeneuve. Finalmente abbiamo un aggiornamento
sull’uscita delle prime immagini ufficiali e anche una descrizioni
delle stesse.
Un teaser trailer della durata di 1
minuto e 37 secondi sarà allegato alle copie di Tenet – il nuovo film di Christopher Nolan – a partire dal prossimo 31
Agosto: online, però, arriverà soltanto a partire dal 9 Settembre.
Inside the Film Room ha avuto la possibilità di vedere il
trailer, fornendone un’analisi dettagliata che vi riportiamo di
seguito.
Il trailer inizia con la scena del
test di Gom Jabbar ben nota ai lettori del romanzo, mentre Paul
Atreides (Timothée
Chalamet) viene presentato alla Reverenda Madre Gaius
Helen Mohiam (Charlotte Rampling) del Bene
Gesserit e costretto a sopportare un dolore atroce per testare la
sua umanità, la sua consapevolezza e i suoi istinti animali. Da lì,
vediamo una vasta ripresa di Arakkis e rapide inquadrature del
resto dei personaggi principali, incluso uno sguardo fugace
all’orribile barone Vladimir Harkonnen (Stellan
Skarsgard).
Per chi non ha familiarità con il
materiale originale, Dune segue
le vicende della famiglia Atreides mentre si trasferisce sul
desolato pianeta di Arrakis per assumere il controllo della
produzione della risorsa più preziosa della galassia, la spezia
melange. Sfortunatamente, un atto di tradimento trasforma presto in
un reietto il figlio più giovane del duca Atreides, Paul, che deve
accettare il suo destino di potente profeta dei nativi di Arrakis,
noti come I Fremen.
Di recente, Hugh
Jackman ha partecipato come ospite al Jess Cagle
Show su SiriusXM. Durante l’intervista (via
ComicBook), si è discusso della sua candidatura agli
Emmy 2020 come miglior attore in una miniserie per il suo ruolo
in Bad Education, categoria in cui è stato riconosciuto
anche il lavoro di Mark Ruffalo per la sua interpretazione in
I Know This Much Is True.
Proprio per questo, la conversazione
si è inevitabilmente allargata e l’attore è finito a parlare della
competizione tra supereroi, con particolare riferimento
all’Hulk
interpretato nel MCU proprio da Ruffalo. In base
alle dichiarazioni di Jackman, l’attore australiano è fermamente
convinto che Wolverine, il celebre mutante che ha
interpretato per circa vent’anni nella saga degli
X-Men, potrebbe tranquillamente battere il Gigante di Giada in
uno scontro corpo a corpo.
“Sto cercando di contattare Mark
da un po’, ma non risponde mai alle mie chiamate! Credo che si
stiano creando i presupposti per un’altra faida”, ha
ironizzato Hugh
Jackman. “Mark è un caro amico e in realtà non
abbiamo mai parlato di questa cosa. È uno dei migliori attori in
circolazione. Di certo, uno dei migliori della mia generazione.
Anche se, e lo dico tanto per mettere le cose in chiaro, Wolverine
lo batterebbe di sicuro. Non so se lo sapete, ma la prima
apparizione di Wolverine è stata addirittura in un fumetto di Hulk.
Nell’ultima pagina… è da lì che è cominciata la faida.”
Hugh Jackman e il grande successo
del personaggio di Wolverine
Per quello che riguarda Hugh
Jackman, il personaggio di Wolverine gli ha regalato la fama
internazionale imperitura, il successo e sicuramente la visibilità
che lo ha portato ad interpretare molti dei suoi ruolo più
importanti, nel corso della sua carriera, sempre divisa tra cinema
e musical.
L’ultima volta che lo abbiamo visto
nei panni dell’iconico mutante è stato in Logan – The
Wolverine, sicuramente il migliore adattamento
dedicato al singolo personaggio e in generale il miglior film
sugliX-Men
mai visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed
è stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata,
primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento
dall’industria.
Kate Winslet ha parlato delle differenze
riscontrate sul set di Avatar 2 e Avatar 3 rispetto alla sua
esperienza con James Cameron durante la lavorazione di
Titanic. Il kolossal del 1997 cambiò radicalmente le
carriere della Winslet e di
Leonardo DiCaprio, che in breve tempo sarebbero diventate due
star mondiali. Adesso, a più di vent’anni di distanza dall’uscita
di quel film, l’attrice premio Oscar e Cameron si sono ritrovati a
lavorare insieme per la prima volta.
Nonostante l’enorme successo di
Titanic, Winslet non ha mai fatto mistero di
quanto siano state difficili le riprese, soprattutto a causa delle
richieste avanzate da Cameron: a quanto pare, il regista era
talmente rigido in merito al calendario delle riprese che gli
attori preferivano fare pipì nell’enorme piscina adibita per le
riprese piuttosto che chiedere una pausa per andare al bagno. Dopo
Titanic, Cameron ha focalizzato tutta la sua
attenzione e tutte le sue energie nella realizzazione del
primo Avatar,
mentre Winslet, attraverso una serie di scelte ponderate che hanno
saputo mettere in risalto il suo sconfinato talento, si è
gradualmente imposta come una delle più grandi attrici viventi.
Adesso Kate Winslet e James Cameron sono finalmente tornati lavorare
insieme: questa volta, però, l’attrice ha sottolineato il nuovo
comportamento adottato dal regista sul set dei sequel del
blockbuster campione d’incassi del 2009. Intervista da THR (via
Screen Rant), Winslet ha parlato della rinnovata collaborazione
con Cameron per Avatar 2e
Avatar 3: l’attrice ha elogiato il lavoro del
regista, solitamente noto per essere piuttosto intransigente
durante la produzione di un suo film.
“È stato fantastico lavorare di
nuovo con Jim… il tempo lo ha cambiato. Da quando abbiamo lavorato
insieme la prima volta, è diventato padre ancora un paio di volte.
È una persona molto più calma. Rilassata. Questa volta lo
percepisci davvero che si sta divertendo molto di più.”
Il rapporto tra Kate Winslet e
James Cameron all’epoca della realizzazione di Titanic
Dalle parole di Winslet si evince
quanto l’atteggiamento di Cameron sul set sia molto cambiato
rispetto al passato. Le riprese di Titanic sono state decisamente complesse per l’attrice
premio Oscar, che non solo ha subito diversi infortuni durante la
produzione, ma ha anche più volte riferito che Cameron aveva un
carattere abbastanza tosto.
Probabilmente, all’epoca della
realizzazione del film, il regista accusò in maniera particolare la
pressione dovuta al budget del film, che arrivò a superare i 200
milioni di dollari: probabilmente, tale pressione ha avuto
conseguenze in merito al suo atteggiamento durante le riprese.
Oggi, proprio grazie al successo di Titanic e anche a quello del primo Avatar,
è probabile che Cameron abbia acquisito una maggior libertà capace
di svincolarlo da qualsiasi mera preoccupazioni relativa al budget,
e che sicuramente gli ha permesso di avere sul set un atteggiamento
molto più pacato.
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Durante la battaglia finale di
Batman v Superman: Dawn of Justice, l’Uomo d’Acciaio ha sacrificato la sua vita
per fermare Doomsday. Sia la versione teatrale che la
Snyder Cut di Justice
League presentano la resurrezione dell’eroe,
nonostante i presupposti alla base di tale svolta narrativa saranno
diversi nella versione del cinecomic di Zack
Snyder che arriverà il prossimo anno su HBO Max.
In una recente intervista con
Reel in
Motion, è stato proprio Snyder a confermare che il suo taglio
del film in arrivo sul servizio di streaming rivisiterà la morte di
Superman. Spiegando che i
titoli di testa della sua versione mostreranno nuovamente gli
ultimi istanti di vita dell’eroe kryptoniano da una prospettiva
diversa, il regista ha paragonato la sequenza al mondo in cui nella
scena iniziale di Batman v Superman è stata rivisitata la morte di
Thomas e Martha Wayne.
“C’è una parte in cui Superman
spinge la kryptonite, e in quel momento c’è molta di questa strana
energia che proviene da Doomsday e ci sono rocce che fluttuano…
quel tipo di frame rate, quel tipo di super slow motion, è dove
siamo quando ritroveremo quel momento. Quindi è una specie di
rivisitazione, in un certo senso, da una nuova
prospettiva.”
Snyder ha anche promesso che, nella
stessa scena, assisteremo anche ad una reazione del personaggio di
Lois Lane interpretato da Amy Adams, momento che stabilirà la sua
“traiettoria attraverso Justice League” in termini di come
reagirà alla morte di Superman.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Continuiamo a
indagare nel mondo delle serie tv e oggi vi parliamo dell’attrice
Natalia Dyer, famosa per aver interpretato il
ruolo di Nancy Wheeler nella famosissima serie tv
targata Netflix, dal titolo Stranger
Things.
Scopriamo quindi
insieme tutto quello che c’è da sapere su Natalia
Dyer, sulla sua vita privata e sulla sua carriera divisa
tra cinema e televisione, dagli esordi fino a oggi.
Natalia Dyer film:
l’esordio con Hannah Montana
10. Nata il 13 gennaio del 1995 a Nashville,
Natalia Dyer, età 25 anni, cresce e studia sempre in Tennessee.
Dopo aver conseguito il diploma alla Nashiville School of
the Arts, famosa scuola di musica, danza, arte e teatro
della città, Natalia intraprende la carriera d’attrice.
9.
Subito dopo il diploma, Natalia comincia con i primi provini e
audizioni e nel 2009, ottiene il suo primo ruolo in un film. In
quell’anno vediamo, seppur in un ruolo minore, Natalia Dyer
in Hannah Montana: The Movie, al fianco della famosa
Miley
Cyrus.
Il film, diretto da
Peter Chelsom, è il primo esperimento
cinematografico tratto dalla famosa sit-com americana per ragazzi
targata Disney Channel, Hannah Montana.
Cronologicamente ambientato tra la seconda e terza stagione della
serie, il film racconta la storia di Miley Stewart (Miley
Cyrus), in arte Hannah Montana, una cantante
adolescente che fa fatica a giostrarsi tra la sua vita privata e
pubblica. Nessuno, infatti, sa che Hannah e Miley sono la stessa
persona ma per la ragazza è difficile mantenere il segreto.
Spesso si trova a
dover mentire per nascondere la sua vera identità, sia alla stampa
che ai suoi amici, comportamento che le causa non pochi problemi.
In particolare, in questo film, Miley, impegnata a organizzare
tutto per l’esibizione di Hannah Montana ai Musica Awards, finisce
col trascurare gli impegni presi con la sua migliore amica Lily
(Emily Osment) e il suo ragazzo Jackson
(Jason Earles), che delusi e feriti le voltano le
spalle.
Stanca delle
menzogne e della frenetica vita di star/adolescente, Miley prenderà
una decisione molto importante…
8.Natalia Dyer in Hannah Montana: The Movie,
interpreta Clarissa Granger figlia del malvagio
Oswald
Granger (Peter Gunn), giornalista
sotto copertura, nonché antagonista di Hannah, deciso a fare di
tutto per scoprire la vera identità della giovane artista.
Natalia Dyer
filmografia
7.
Dopo il suo debutto nel film per ragazzi Hannah Montana, Natalia
continua la sua scalata nel mondo del cinema. Negli anni successivi
la vediamo impegnata in vari progetti come Too Sunny For
Santa (2010, cortometraggio), The Greening of
Whitney Brown (2011), Blue Like Jazz
(2012) e Don’t Let Me Go (2013).
6.
Nel 2014 Natalia Dyer viene scelta per interpretare il ruolo della
protagonista nel film I Believe in
Unicorns. Diretto da Leah Meyerhoff,
il film racconta la storia di un amore tormentato tra due
adolescenti dal passato problematico.
Davina
(Natalia Dyer) è una ragazza timida che,
abbandonata dal padre, vive prendendosi cura della madre che soffre
di sclerosi multipla. Un giorno la ragazza incontra Sterling
(Peter Vack), un ragazzo un po’ punk e dall’aria
misteriosa. Nonostante sembrino vivere vite completamente diverse,
Davina e Sterling cominciano a frequentarsi e ben presto i ragazzi
scoprono di avere molto in comune.
Tra di loro
comincia però uno strano tira e molla, fatto di incontri
incandescenti, confessioni a cuore aperto e litigi violenti.
Mentre, infatti, Davina sembra essersi innamorata follemente di
Sterling, il ragazzo continua a respingerla e a usarla per il suo
tornaconto. Sarà solo un road trip verso San Francisco ad aprire
finalmente gli occhi di Davina e a mettere un punto a questa
relazione tossica e malata.
5.
La carriera di Natalia continua negli anni successivi con i film
Long Night Short Mornings (2016), Mountain
Rest (2018), After Darkness (2018),
Velvet Buzzsaw (2018), Yes God
Yes (2019), The Nearest Humang Being
(2019), Tuscaloosa (2019) e infine Things
Heard and Seen, ancora fermo in post-produzione.
Natalia Dyer in
Stranger Things
4.
Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Natalia
Dyer comincia a muovere i primi passi anche in
televisione. Nel 2016, infatti, viene scelta per la nuova serie
targata Netflix, dal titolo Stranger
Things.
Ideata da
Matt e Ross Duffer, la serie è ambientata negli
anni ottanta e racconta della misteriosa sparizione di un bambino
nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana.
Il 6 novembre del
1983, un ragazzino di dodici anni, Will Byers (Noah
Schnapp), parte di un gruppo di quattro amici fraterni,
scompare in circostanze assai misteriose. Contemporaneamente,
subito dopo la scomparsa di Will, in città compare una misteriosa
ragazzina dai capelli rasati e dotata di straordinari poteri
psicocinetici. La ragazza, è scappata da un laboratorio segreto
proprio nei pressi di Hawkins, grazie alla distrazione fornita
dall’attacco di una inquietante creatura ai danni di un
ricercatore.
Approfittando
dell’incidente, la ragazza scappa dal laboratorio dove era
rinchiusa e, durante la fuga, si imbatte nei migliori amici di
Will, Mike Wheeler (Finn
Wolfhard), Dustin Henderson (Gaten
Matarazzo) e Lucas Sinclair (Caleb
McLaughlin). I ragazzi, alla disperata ricerca del loro
amico, decidono di aiutare la ragazza che, grazie al numero tatuato
sul suo braccio, viene identificata con il nome di Undici (Millie Bobby
Brown). Mike decide quindi di nasconderla a casa sua e
la ragazza, per sdebitarsi, aiuta i tre amici nelle ricerche di
Will. Ma presto i ragazzi scopriranno che il loro amico è in guai
molto grossi…
3.
Nella serie Natalia Dyer interpreta il ruolo di
Nancy Wheeler, sorella maggiore di Mike, ragazza
molto forte e indipendente. Stranger
Things, in onda dal 2016 e attualmente in corso
d’opera, a oggi conta 3 stagioni e 25
episodi, disponibili in streaming su Netflix. La
quarta
stagione, già annunciata, è tuttora in sospeso a causa
della pandemia di Corona Virus in corso.
Natalia Dyer e
Charlie Heaton
2.
Nelle tre stagioni di Stranger
Things le relazione sentimentali tra i personaggi
cambiano e si evolvono. Nella seconda stagione, il personaggio di
Nancy Wheeler, si lega a quello di
Jonathan Byers, interpretato da Charlie
Heaton, fratello maggior di Will, il ragazzino
scomparso.
Nonostante Jonathan
sia un ragazzo un po’ strano, schivo e solitario, emarginato dai
suoi coetanei, Nancy sente subito una forte attrazione verso di
lui. La ragazza scoprirà, infatti, che sotto quella corazza di
timidezza, si nasconde un ragazzo molto intelligente e sensibile,
amante della musica e della fotografia e molto legato alla sua
famiglia.
Come spesso accade,
però, un semplice amore televisivo talvolta riesce a bucare lo
schermo…
1. Natalia
Dyer e Charlie Heaton si sono conosciuti sul set di
Stranger Things nel 2016 e pochi mesi dopo hanno
iniziato a frequentarsi. La loro relazione, tuttavia, è stata
ufficializzata soltanto un anno più tardi. I due attori, impegnati
con le riprese della serie, hanno tentato di ‘contenere i danni’,
tenendo la loro relazione quanti più privata possibile.
Oltre alle poche
apparizioni insieme a qualche evento mondano, Natalia Dyer e il suo
fidanzato Charlie hanno tenuto il loro privato lontano dai social e
hanno sapientemente evitato tutte le domande dei giornalisti
curiosi riguardo la loro relazione. Soltanto di recente, grazie a
un’intervista per GQ,Charlie Heaton ha
spiegato i motivi di tanta segretezza
“Non sapevamo
cosa fosse davvero questa relazione […] Non volevamo fare i
misteriosi ma essendo entrambi molto giovani e colleghi e impegnati
in un progetto molto ambizioso e importante, non volevamo rovinare
tutto”. [fonte
GQ]
Per essere sempre
aggiornati sulla vita professionale e sentimentale dell’attrice, vi
consigliamo di seguire il suo account ufficiale Natalia Dyer
Instagram.
Ecco il trailer con
le prime immagini dell’atteso film di Gianfranco
Rosi, Notturno, in concorso
al Festival di Venezia, e in sala dal 9 settembre con 01
Distribution.
Con NotturnoRosi dà voce ad un
dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei
calendari; illumina, attraverso incontri e immagini, la
quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili,
dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino
all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la
narrazione conferisce un’unità che va al di là dei confini. La
guerra non appare direttamente: la sentiamo nei canti luttuosi
delle madri, nei balbettii di bambini feriti per sempre, nella
messinscena dell’insensatezza della politica recitata dai pazienti
di un istituto psichiatrico. Un cantore di strada intona le lodi
dell’Altissimo. Un bracconiere fra i canneti e i pozzi di petrolio.
La grazia delle guerrigliere peshmerga. I terroristi dello Stato
Islamico in carcere. L’angoscia di una madre yazida per la figlia
prigioniera. Alì, adolescente, che fatica per portare il pane ai
suoi fratelli… Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di
violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si
ridesta ogni giorno da un notturno che pare
infinito. Notturno è un film di luce dai
materiali oscuri della storia.
SINOSSI
BREVE
Notturno racconta la quotidianità che sta dietro la
tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e
ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS: Rosi ha
girato nel corso di tre anni in Medio Oriente sui confini fra Iraq,
Kurdistan, Siria e Libano, per raccontare storie diverse, al di là
delle divisioni geografiche ma unite dalla narrazione.
Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e
distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni
giorno da un Notturno che pare
infinito. Notturno è un film di luce dai
materiali oscuri della storia.
Dichiara Gianfranco
Rosi – Leone d’Oro con Sacro Gra, Orso d’Oro e
Nomination agli Oscar con Fuocoammare: «Ho
cercato di raccontare la quotidianità di chi vive lungo il confine
che separa la vita dall’inferno. Durante i tre anni di viaggio ho
incontrato le persone che vivono nelle zone di guerra. Ho voluto
raccontare le storie, i personaggi, oltre il conflitto. Sono
rimasto lontano dalla linea del fronte, ma sono andato laddove le
persone tentano di ricucire le loro esistenze. Nei luoghi in cui ho
filmato giunge l’eco della guerra, se ne sente la presenza
opprimente, quel peso tanto gravoso da impedire di proiettarsi nel
futuro».
Dopo Venezia,
Notturno è stato selezionato dai tre Festival americani tra i più
importanti – Toronto, Telluride e New York Film Festival –
confermando l’interesse degli USA verso il cinema di Rosi, dopo la
Nomination agli Oscar con Fuocoammare.
Deadline ha pubblicato un interessantissimo report circa le
stime d’incasso per questo primo fine settimana di Tenet,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan che proprio oggi arriva
in diversi mercati internazionali (Italia compresa).
Secondo la fonte, c’è chi si aspetta
un’apertura di 25 milioni di dollari e chi, sulla scia
dell’ottimismo, prevede invece che il film possa aTenet: una
previsione sugli incassi internazionali nel primo weekendrrivare a
guadagnare tra i 30 e i 40 milioni di dollari. Si tratta di
previsioni non facili che ovviamente tengono conto delle misure
precauzionali dovute all’emergenza Covid-19, quindi della capacità
ridotta dei cinema e dell’assegnazione dei posti basata sul
distanziamento sociale.
Le più grandi soddisfazioni in
termini di incasso dovrebbero arrivare dai principali mercati quali
l’Inghilterra, la Francia, la Corea del Sud, la Germania e
l’Australia, e c’è inoltre chi si aspetta un contributo notevole
dal Taiwan, dove i cinema non hanno restrizioni numeriche relative
agli ingressi e alle sedute.
Provando a suddividere gli ipotetici
30 milioni d’incasso, Tenet dovrebbe
incassare in Inghilterra e Corea più di 5 milioni di dollari,
mentre Francia, Australia e Germania dovrebbero, singolarmente,
garantire fra i 3 e i 5 milioni. Infine, Spagna e Italia dovrebbe
garantire oltre 2 milioni. Naturalmente, con l’arrivo del
film in Cina la prossima settimana, la performance al
botteghino del film potrebbe risultare ancora più confortante.
Con la conferma che The
Flash introdurrà il concetto di realtà alternative e
ci condurrà alla scoperta del Multiverso DC,
ComicBookMovie ha stilato dieci possibili universi che il
Velocista Scarlatto potrebbe visitare nell’atteso film in arrivo al
cinema nel 2022.
L’universo di Lanterna Verde
Ryan
Reynolds ha negato che tornerà nel DC
Universe per la
Snyder Cut of Justice
League, ma se la Warner Bros. riuscisse a convincerlo a
tornare per The
Flash, non sarebbe un’idea poi così malvagia. Rivisitare
la sua versione di Hal Jordan dopo più di un decennio sarebbe
innegabilmente divertente, e siamo certi che Reynolds si
divertirebbe tantissimo a tornare nei panni del personaggio.
Chissà, il film
potrebbe persino riscattare in qualche modo la sua incarnazione di
Lanterna Verde, lasciando la porta aperta per un possibile ritorno.
Un team-up tra Flash e Lanterna Verde è qualcosa che i fan vogliono
vedere al cinema ormai da anni, e il cinecomic di Andy Muschietti
potrebbe rendere finalmente quella fantasia una realtà
concreta.
L’Arrowverse
Uno dei momenti più
memorabili di “Crisi sulle Terre Infinite” è stato quando la
versione per il grande schermo di Barry Allen ha incontrato la sua
controparte televisiva. È stata la versione del personaggio di
Ezra Miller che ha appreso dell’esistenza del Multiverso,
quindi perché non rivisitare quello scambio anche nel film di
Muschietti?
Per i fan della serie The CW,
sarebbe un momento gratificante e un ottimo modo per dire addio
alla versione dell’eroe di
Grant Gustin (che ha firmato soltanto per altre due stagioni).
Non ci aspetteremmo altro che un semplice cameo, ma dopo quello che
è successo sul piccolo schermo in quel crossover, sarebbe una vera
occasione mancata non sfruttare l’onda dell’importanza
dell’Arrowverse. Dopotutto, è un universo in circolazione da molto
più tempo del DCEU…
L’universo DC Comics
Sarebbe difficile da
realizzare, soprattutto perché i fumetti DC Universe sono in
continua evoluzione. Tuttavia, sarebbe bello vedere Barry Allen
entrare a far parte di quella realtà e trovarsi circondato da volti
familiari, magari con costumi che rispecchiano la tradizione
(basati forse su The New 52).
Sarebbe davvero un bel momento, e
gli effetti visivi potrebbero anche essere usati per far sembrare
questa realtà alternativa un vero fumetto che prende vita, qualcosa
di molto simile a quanto visto in Spider-Man:
Un Nuovo Universo. Sarebbe meglio se in The Flash venisse
individuata un’epoca specifica per questa realtà, ma il materiale
di partenza merita di essere menzionato in modo significativo, e
questo potrebbe essere un espediente per omaggiarlo in maniera
decisamente efficace.
L’universo dei Batman di Joel Schumacher
Se è stato confermato che
Michael Keaton e
Ben Affleck torneranno ufficialmente in The Flash, perché
allora non far tornare anche il Batman di Val Kilmer? Il film del
1995 di Joel Schumacher ha sempre avuto fan particolarmente devoti,
e comunque sarebbe un cameo molto più probabile di quello di
George Clooney (il quale ha sempre ammesso che
Batman & Robin rappresenta una sorta di “macchia”
nella sua carriera). D’altronde, più incarnazioni di Bruce Wayne
che condividono lo schermo sarebbe qualcosa di davvero epico da
vedere…
L’universo animato
Sia che si parli di
Batman: The Animated Series, Justice League Unlimited o anche delle
serie animate uscite direttamente in home video che sono diventate
un punto di riferimento negli ultimi anni, l’Universo DC ha una
ricca storia nel campo dell’animazione. In base a ciò, non ci
sarebbe motivo per non esplorarlo anche al cinema.
Sarebbe troppo
sciocco presentare una versione animata di Barry Allen in un film
pensato per essere un live action? Sì e no! Tuttavia, se il
Velocista Scarlatto correrà da una dimensione all’altra, quindi da
un universo all’altro, non c’è motivo per cui una delle sue
destinazioni non possa essere in forma animata, magari nello stile
unico di Bruce Timm. Alcuni dei doppiatori leggendari delle serie
tv potrebbero essere arruolati e alcune grandi storie potrebbero
finalmente essere celebrate attraverso il grande
schermo.
L’universo della trilogia de Il Cavaliere Oscuro
Sembra altamente
improbabile che
Christian Bale torni a vestire i panni di Batman, ma se la
Warner Bros. riuscisse a convincerlo per un breve cameo? La sua
storia ovviamente si è conclusa ne Il
cavaliere oscuro – Il ritorno, ma questo non significa che
Barry Allen non possa fare una visita nel suo mondo e incontrare il
nuovo Batman (il “Robin” di Joseph Gordon-Levitt).
Sarebbe un momento
certamente strano, data la natura “autonoma” della trilogia di
Christopher Nolan, ma è difficile credere
che la Warner Bros. ignorerebbe una parte così importante della
storia del grande schermo del Crociato di Gotham. Vedere Bale
tornare nei panni di Batman sarebbe ovviamente un sogno che diventa
realtà.
L’universo di Superman
Christopher Reeve è ovviamente morto
da tempo, ma ciò non significa che non si possa fare riferimento ai
sui anni come Superman in The
Flash. “Crisi delle Terre infinite” ha battuto
sul tempo l’atteso cinecomic dedicato Velocista Scarlattao, quando
abbiamo esplorato un mondo post-Superman
Returns per ritrovare
Brandon Routh, vecchia incarnazione dell’uomo d’acciaio.
Tornare così indietro nel tempo
potrebbe essere un tantino ridondante, ma la Warner Bros. potrebbe
optare per la computer grafica per riportare Reeve sullo schermo e
fare in modo che il Barry Allen di Ezra Miller conosca quel
Superman del passato in qualche modo, magari “da lontano”.
Rivisitare una parte così iconica della storia della major sarebbe
sicuramente un must.
L’universo di Watchmen
Questa è forse l’ipotesi
più azzardata di tutte, poiché è difficile immaginarci di tornare
al Watchmen del 2008 e, ancora più difficile, credere che
Barry Allen possa entrare in contatto con il mondo creato da Damon
Lindelof grazie all’acclamata serie HBO.
Tuttavia, dal
momento che la DC Comics fa uso di questi personaggi, siamo certi
che l’uomo più veloce del mondo potrebbe arrivare brevemente in una
versione desolata di New York City e vedere un titolo di giornale
che fa riferimento ad un gigantesco attacco di calamari. È vero,
sitratterebbe di un mero easter egg, ma
potrebbe comunque essere molto apprezzato dai fan.
L’universo di Flashpoint
È chiaro ormai che
The
Flash non adatterà soltanto “Flashpoint”. Ciò significa
che molto probabilmente i momenti più importanti della miniserie a
fumetti non entreranno a far parte del film, come la guerra tra
Atlantide e Themyscira. È un peccato, ma ciò non significa che il
film di Muschietti non possa in qualche modo renderle omaggio.
Mentre Barry Allen corre attraverso
il Multiverso, potrebbe facilmente ritrovarsi in un mondo in cui
Aquaman e Wonder Woman stanno combattendo. Questo lo aiuterebbe a
capire quanto diversi i suoi amici potrebbero finire per essere nel
nuovo mondo che andrebbe a creare, andando a creare un set d’azione
epico. Anche i camei di
Jason Momoa e
Gal Gadot sono molto più probabili di ruoli principali in piena
regola.
Un nuovo DCEU
Per quanto The Flash arriverà
al cinema, siamo fiduciosi che sarà stato creato un nuovo DC
Extended Universe. Ci sono già indizi che l’incarnazione del
Crociato di Gotham da parte di
Michael Keaton sarà il nuovo Batman di quel mondo, e ciò ha
senso, soprattutto per chi ha familiarità con i fumetti.
Resta da vedere
quanto drasticamente la Warner Bros. intenda riavviare questo
univerdso, ma è probabile che lo “SnyderVerse” diventerà una cosa
separata per semplificare la continuity. Bisogna tener
presente che il film di Andy Muschietti potrebbe non tener conto di
molte storyline, quindi potrebbe dare per scontato che si sono già
svolte in mondi separati. La domanda è: il nuovo DCEU riuscirà a
rivaleggiare con il MCU?
Keanu Reeves ha rivelato di aver sempre voluto
interpretare Wolverine
in un film della saga di X-Men. In
parte anche grazie alla sua interpretazione di Ted in Bill &
Ted’s Excellent Adventure e nel sequel Bill and Ted’s
Bogus Journey, durante gli anni ’90 Reeves è riuscito a
conquistare uno status (improbabile per molti) di star amata e
riconosciuta a livello internazionale. Naturalmente, ben presto
l’attore sarebbe passato dalla commedia al genere che lo ha
consacrato al grande pubblico, ossia l’action, e a pellicole come
Point Break, Speed e – soprattutto –
Matrix.
Tuttavia, dopo il grande successo
della trilogia di Matrix, sembrava che gli anni d’oro di
Reeves come star dei film d’azione fossero giunti al termine, ed in
effetti la sua carriera – più o meno dal 2006 al 2014 – ha avuto
una notevole battuta d’arresto. Fortunatamente, nel 2014, con
l’uscita del primo capitolo della saga di John
Wick, la stella di Reeves è tornata nuovamente a
risplendere, e il prossimo anno lo vedremo di nuovo anche nei panni
di Neo nell’attesissimo Matrix
4.
Sebbene Keanu Reeves abbia interpretato molti ruoli
incredibili e persino iconici nella sua carriera, c’è un
personaggio che l’attore avrebbe sempre voluto interpretare e che
purtroppo non è mai arrivato nel suo radar. Intervistato da
SiriusXM (via
CinemaBlend), Reeves ha rivelato che avrebbe sempre voluto
interpretare Wolverine,
l’eroe degli X-Men,
personaggio reso famoso al cinema da Hugh Jackman.
La versione di Wolverine che Keanu
Reeves avrebbe voluto interpretare
Reeves ha specificato che la
versione del mutante dagli artigli di adamantio che avrebbe voluto
interpretare è quella di Frank Miller. Nonostante
il grande amore per il personaggio, però, Reeves è consapevole di
non avere più l’età giusta per poterlo interpretare, soprattutto in
vista del recasting che i Marvel Studios si apprestano a
mettere in atto per l’introduzione dei mutanti nel loro universo
condiviso.
Al momento non sappiamo ancora chi
raccoglierà l’eredità di Hugh Jackman nel MCU. Chiunque si ritroverà ad
interpretare il personaggio di Wolverine
avrà ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con il
ritratto dell’attore australiano, che ancora oggi è uno dei più
popolari e dei più amati per quanto riguarda i film di supereroi. A
voi sarebbe piaciuto vedere Keanu Reeves nei panni di Wolverine?
Confermati Henry Cavill (Mission: Impossible –
Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt di
Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie
infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e
Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The
Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey
(Knightfall, Strike) nel ruolo del personaggio
più amato dai fan: Jaskier.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione di The
WitcherYasen Atour (Young
Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn
(Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà
Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and
Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne
Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà
Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di
Francesca.
La serie The
Witcher sarà diretta da Stephen
Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi
02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed)
per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The
Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V.
Patel (Meet The Patels) per gli episodi 02×06 e
02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna
Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold,
Therica Wilson Read (Young Wallander)
Sabrina.
Il
primo trailer ufficiale di The
Batman mostrato in occasione del DC FanDome ci ha
permesso finalmente di dare un primo sguardo al protagonista
Robert Pattinson in azione. Uno degli
aspetti più interessanti che sono emersi durante il grande evento
online dedicato all’universo DC è arrivato proprio dalla parole del
regista Matt Reeves, il quale ha anticipato che il
costume di Bruce Wayne si sarebbe evoluto insieme all’eroe.
Al momento non possiamo sapere nello
specifico cosa possa significare quest’affermazione, ma una nuova
teoria portata alla luce da
The Direct suggerisce che Pattinson indosserà almeno un altro
costume nel film, diverso ovviamente da quello che abbiamo visto
nel teaser. Secondo un utente di
Reddit che afferma di aver lavorato al film, il primo costume
di Bruce Wayne verrà distrutto molto presto nella storia,
probabilmente da un cattivo.
Ciò costringerà il vigilante a
fabbricarne un altro, che l’utente in questione ha descritto come
“grigio, con guanti completamente neri che si estendono agli
avambracci e stivali neri”, con un cappuccio realizzato con un
“materiale di qualità superiore” ed una cintura multiuso
di un “colore bronzo-oro sbiadito”. L’utente ha
descritto il materiale come simile a quello della Stealth Suit
sfoggiata dall’Uomo Ragno in
Spider-Man: Far From Home.
In che modo la Batsuit si
“evolverà” in The Batman
Sono in molti a nutrire dei forti
dubbi in merito al fatto che la Batsuit possa essere distrutto, ma
è innegabile quanto la descrizione del secondo ipotetico costume
sia molto vicina ai fumetti. Per ora si tratta di mere
speculazioni, ma stando alle parole di Reeves è naturalmente
aspettarsi che il costume del Crociato di Gotham si evolverà in
qualche modo nel corso della storia. L’aspetto interessante sarà
cercare di capire in che modo…
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In un contesto cinematografico
dominato dai supereroi, è impensabile non considerare tra i più
riusciti anche i due film che la Pixar ha dedicato
alla famiglia de Gli Incredibili. Il
primo dei due, distribuito al cinema nel 2004, è in breve divenuto
il film d’animazione con supereroi di maggior successo commerciale.
Per il sequel sono invece dovuti passare ben quattordici anni prima
che, nel 2018, Gli Incredibili
2 arrivasse al cinema, riuscendo addirittura a battere gli
incassi del primo film.
A dirigere entrambi i film vi è
Brad Bird, veterano dello studio di animazione.
Questi dichiarò che l’ispirazione per la storia nacque nel momento
in cui, negli anni Novanta, si trovava a doversi districare tra la
famiglia e i tentativi di ottenere successo come regista. La
condizione del protagonista, Bob Parr, è ispirata proprio a tale
situazione personale. La sceneggiatura del film venne poi proposta
alla Pixar, la quale mise in produzione il film. All’epoca, venne
considerato uno dei film più complessi realizzati fino a quel
momento.
Per il secondo film, la sfida
principale divenne invece quella di differenziare il progetto
da tutti i film di supereroi usciti sino a quel momento, come
quelli del Marvel Cinematic Universe. Bird
affermò infatti che per lui il cuore dei due film sta nella
dinamica famigliare e che sarebbe sempre stata questa a dettare lo
sviluppo della storia. A favorire il grande successo del film vi fu
anche il grande lavoro d’animazione svolto. Con le nuove tecnologie
sviluppatesi negli anni, il team di lavoratori ebbe infatti modo di
dar vita a quanto non era stato possibile realizzare nel 2004.
Gli Incredibili: la trama dei
film
Gli Incredibili – Una “normale”
famiglia di supereroi (2004)
Protagonisti della storia sono
Robert “Bob” Parr, alias Mr Incredibile, provvisto di una forza
eccezionale, Helen, alias Elastigirl, il cui corpo può allungarsi a
dismisura, e i tre figli Violetta, Flash e Jack-Jack. I supereroi
vengono però messi al bando e così i Parr sono “costretti” a
trascorre una tranquilla esistenza, lontano dalle mille avventure
vissute nel passato. Per Bob però questa vita è fin troppo noiosa.
Desideroso di indossare nuovamente il suo costume, accetta infatti
un incarico segreto.
Questo si rivela però essere una
trappola, architettata da un nemico proveniente dal passato di Bob.
Helen, intanto, comprende che il marito si trova in pericolo, e non
perderà tempo nel correre in suo soccorso. Non sarà però sola,
aiutata dai due figli maggiori, desiderosi di mettere alla prova
anche loro i propri poteri. Violetta può infatti dar vita a potenti
campi di forza, mentre Flash è dotato di una velocità supersonica.
Per salvare Bob, sarà loro richiesto di agire come una
famiglia.
Gli Incredibili 2 (2018)
In seguito agli eventi del primo
film, la famiglia di supereroi si trova nuovamente messa al bando e
costretta nuovamente a rinunciare alla loro attività preferita.
Tuttavia, si fa avanti in loro soccorso Winston Deavor,
proprietario di un’agenzia di telecomunicazioni e grande fanatico
dei supereroi, il quale ha in serbo per loro una missione. L’uomo
desidera dar vita ad una pubblicità positiva nei confronti dei
supereroi, mostrando quanto essi siano indispensabili. Il progetto,
però prevede che sia Helen a cominciare la missione. Ciò costringe
Bob a rimanere a casa a badare ai suoi figli, un compito che si
rivelerà essere tutt’altro che semplice.
In tutto ciò, la missione
coinvolgerà Helen sempre di più, finendo con l’allontanarla
progressivamente dalla sua famiglia. Quando però stavolta ad essere
in pericolo sarà lei, toccherà a Bob riprendere i panni di Mr.
Incredibile per soccorrerla. Ancora una volta, al suo fianco vi
saranno i figli Violetta e Flash, a cui si aggiungerà anche
Jack-Jack. Il neonato, infatti, dimostra di possedere incredibili
superpoteri, che si riveleranno particolarmente utili nello scontro
contro il nuovo temibile e misterioso nemico.
Gli Incredibili: i doppiatori dei
personaggi
Sia la versione inglese che quella
italiana dei film presenta dei celebri doppiatori. Per quanto
riguarda l’originale, a dar voce a Bob Parr è l’attore
Craig T. Nelson, celebre per i suoi numerosi ruoli
tra cinema e televisione. Vi sono poi Holly
Hunter, premio Oscar per il film Lezioni di
piano, nel ruolo di Helen Parr, Sarah Vowell,
per quello di Violetta Parr, e Spencer Fox per
Flash. È poi particolarmente noto il doppiaggio di Samuel L.
Jackson per il personaggio di Lucius Best, alias
Siberius, alleato dei Parr. Il ruolo della stilista Edna Mode è
invece doppiato dallo stesso Brad Bird. A dar voce
al villain, Buddy Pine, alias Sindrome, vi è invece l’attore
Jason Lee.
Per il sequel vennero grossomodo
riconfermati tali doppiatori, con l’eccezione di Fox. Il ruolo di
Flash viene infatti qui doppiato da Huck Milner.
Data la presenza di nuovi personaggi, la produzione intraprese una
lunga ricerca per i doppiatori più adeguati a questi. Il ruolo di
Winston Deavor è ricoperto dall’attore Bob
Odenkirk, celebre per essere l’interprete di Saul
Goodman. Evelyn Deavor, invece, è doppiata dall’attrice
Catherine Keener, celebre per il suo ruolo nel
film Essere John
Malkovich.
Per la versione italiana, invece,
vennero scelti Adalberto Maria Merli e
Laura Morante per i ruoli di Bob ed Helen Parr.
Nel sequel, questi sono poi stati sostituiti da Fabrizio
Pucci e Gio Giò Rapattoni. Rimane invece
la stessa la voce di Violetta, affidata all’attrice Alessia
Amendola. Tra i doppiatori italiani del film, la più nota
è però certamente Amanda Lear, la quale con la sua
particolarissima voce ha reso ulteriormente iconico il personaggio
di Edna Mode. Pel secondo dei due film è inoltre presente l’attrice
Ambra
Angiolini, impegnata a dar voce a Evelyn Deavor.
Gli incredibili: dove vedere i
film in streaming
Per gli appassionati dei due film,
o per chi volesse vederli per la prima volta, è possibile fruirne
grazie alla loro presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I due film de Gli
Incredibili sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, e Tim Vision. Sono
inoltre disponibili su Disney+, piattaforma ufficiale dello
studios. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale
comodità e al meglio della qualità video.
Sono trascorsi quasi vent’anni
dall’uscita nei cinema di Zoolander,
esperimento comico demenziale di Ben Stiller in veste di regista e attore, alla
sua terza fatica – dopo Giovani, carini e
disoccupati (1994) e Il
Rompiscatole (1996) – che non fece un grande incasso
in sala nel 2001, ma recuperò con l’home video la partenza lenta,
dovuta alla sua uscita in sala solo due settimane dopo l’attacco
alle Torri Gemelle, diventando presto un piccolo fenomeno. Sebbene
il film non ebbe lo stesso seguito nel nostro paese, nel tempo ha
guadagnato terreno, diventando un po’ ovunque una pellicola di
culto.
Non lo avrebbe forse detto il
regista e protagonista Ben Stiller, quando l’amico Drake
Sather gli propose di girare uno sketch nei panni di un
modello per i VH1 Fashion Awards, che l’idea sarebbe stata così
divertente e insieme assurda da potere diventare quel film di
successo che ha poi contribuito alla sua affermazione anche come
regista.
Zoolander, la trama
Derek Zoolander, Ben Stiller, perso il titolo di modello
dell’anno in favore del rivale Hansel, Owen Wilson, pensa di lasciare le passerelle
ma, ingaggiato dallo stilista Mugatu, Will Ferrell, torna sui suoi passi e si
troverà, suo malgrado, a sventare l’assassinio del Primo Ministro
malese, colpevole di tutelare i diritti dei suoi cittadini,
mettendo così in crisi l’industria della moda, che a quanto pare si
regge proprio sullo sfruttamento indiscriminato di quella
manodopera. Nell’impresa sarà aiutato dalla giornalista Matilda
Jeffries, Christine Taylor e, inaspettatamente,
proprio dal suo rivale Hansel.
Il segreto di
Zoolander
Sarà che Derek
Zoolander, modello imbranato che pensa di essere
“bello belloin modo assurdo”, colpisce
con le sue famose espressioni, peraltro tutte uguali a sé
stesse – Blue Steel, Ferrari, Le Tigre, e soprattutto la
Magnum: sguardo assorto e tutt’altro che intelligente
accompagnato da protrusione delle labbra in fuori nella duck
face, come si usa dire oggi per nobilitare una postura assai
poco elegante.
Sarà che le sue avventure
fanno tenerezza nella loro ingenuità allo spettatore medio, che si
riconosce nella sua capacità di sognare e nella tenacia
del non darsi mai per vinto.
Sarà per la sua assurda
capacità, nonostante l’imbarazzante goffaggine, di sventare un
crimine e assicurare alla giustizia il temibile Mugatu.
Quella che forse molti vorrebbero avere, almeno una volta nella
vita.
O ancora, per il modo in cui
il regista newyorkese sa prendersi gioco del mondo della
moda e, per una volta, dei modelli maschi, in maniera
disincantata. Come fa ad esempio quando crea un linguaggio nuovo,
quello di Derek, fatto di neologismi come “figoso” o
strambi diminutivi come “segretino” e di battute come la
famosa: “Sospetto che ci sia dell’altro nella vita oltre a
essere bello bello in modo assurdo. E presto scoprirò anche
cos’è!” Un linguaggio diventato iconico e rimasto nella
memoria del pubblico. A tal proposito occorre ricordare che
Ben Stiller è anche autore del soggetto e della
sceneggiatura, cui collaborano Drake Sather e
John Hamburg, oltre che produttore di
Zoolander.
Sarà infine, perché il film
consente al regista e protagonista di esprimere tutto il suo
potenziale comico-demenziale, approfittando dell’aiuto della
famiglia e degli amici di sempre. Il segreto del successo di
Zoolander risiede in tutti questi
fattori.
Il cast di
Zoolander e i vip come comparse
Stiller conta appunto
sulla famiglia e su un nutrito gruppo di amici per formare il cast
del film. Si parte dal padre Jerry Stiller, che
veste i panni dell’agente di Zoolander, Maury Ballstein, a cui il
modello è legato, quasi come a un padre appunto, ma che rivelerà
qualche ombra, pur restandogli sempre al fianco. L’attore,
scomparso lo scorso maggio all’età di 92 anni, ha spesso lavorato
assieme al figlio Ben. Si passa all’allora moglie Christine
Taylor, nel ruolo della giornalista Matilda Jeffries. Non
bisogna poi dimenticare che attori come Will
Ferrell e Owen Wilson fanno parte,
assieme allo stesso Ben Stiller, del cosiddetto
Frat Pack, un gruppo di interpreti che hanno in
comune l’amore per una comicità spesso demenziale e
costituzionalmente sopra le righe e hanno spesso lavorato insieme.
Del gruppo fanno parte anche Jack Black, Vince Vaughn, LukeWilson, fratello di Owen e Steve Carell.
In questa avventura Stiller ha
voluto con sé anche Milla Jovovich, che veste efficacemente i
panni di una pericolosa russa alle dipendenze del malvagio Mugatu,
David Duchovny bislacco manista, e
JohnVoight, che interpreta il
padre di Derek. Infine, come non ricordare le comparse eccellenti
che hanno caratterizzato Zoolander: tra
gli altri Natalie Portman, Cuba Gooding
Jr, Lenny Kravitz, Christian Slater e perfino Donald
Trump, tutti nel ruolo di sé stessi. Il regista ha
dichiarato di recente di aver ricevuto pressioni per togliere il
cameo dell’attuale Presidente Usa dal film, ma di non aver mai
preso in considerazione questa ipotesi. Il cameo più riuscito è
però quello di David Bowie: il Duca
Bianco, si è divertito a impersonare sé stesso come
giudice della sfilata a due, una vera e propria sfida in passerella
tra Derek e Hansel, in una divertente sequenza.
Zoolander
2e Cinecittà
Vista la fortuna di
Zoolander e la vasta eco che ha avuto a
distanza di anni non solo negli Usa, Ben Stiller
ha avuto l’occasione di dare un seguito alla pellicola, potendo
contare su un corposo budget e su una location d’eccezione.
Zoolander 2, infatti, è stato girato
a Roma, tra Cinecittà e riprese
in esterna nella capitale ed è arrivato nelle sale nel 2016.
Stiller ha dichiarato di voler realizzare una sorta di
“Vacanze romanein versione
Zoolander” e di essere stato ispirato dal
fascino della Città Eterna, oltre che dalla sua rilevanza
culturale, che l’ha resa protagonista anche nel mondo della
moda.
Stavolta gli attori hanno potuto
perfino partecipare a delle vere sfilate per la promozione del
film, calcando la passerella addirittura per
Valentino, mentre Stiller ha voluto nuovamente
comporre un cast di star cui affidare anche svariati camei. Tra gli
attori principali, oltre alla coppia Stiller – Wilson e al villain
Ferrell, il regista ha quasi rinunciato alla presenza di
Chiristine Taylor, che esce di scena
all’inizio del film, in favore di una fascinosa e provocante
Penelope Cruz, mentre si è aggiunto alla
compagnia Benedict Cumberbatch. Nonostante il cospicuo
investimento e la carrellata di star, però, il film non ha riscosso
il successo del precedente neppure in patria, convincendo Stiller a
mettere la parola fine al progetto, anziché pensare a un terzo
capitolo.
Ben Stiller regista di
serie tv dopo Zoolander
Ecco dunque che il regista ha
deciso di cambiare rotta. Di recente, infatti, si è dedicato alla
serialità televisiva, con Escape at
Dannemora (2018), protagonisti Benicio del Toro,Paul
Dano e Patricia Arquette, vincitrice di
un Golden Globe per la sua interpretazione.
Stiller sembra aver trovato una nuova dimensione a lui congeniale
con questa miniserie ispirata a una storia vera: la fuga di due
detenuti dal carcere Clinton Correctional Facility di Dannemora nel
2015.
Per rivedere le sue pellicole più
comiche e demenziali, però, è sempre possibile recuperare
sia Zoolander che Zoolander 2 in
streaming su diverse piattaforme.
In seguito al DC FanDome dello
scorso weekend, Zack
Snyder è stato ospite di Reel in Motion per svelare altri
dettagli sull’attesissima
Snyder Cut di Justice
League, di cui abbiamo visto il primo trailer
ufficiale proprio in occasione del grande evento online dedicato
all’universo DC Comics.
Il costume nero di Superman era già stato
anticipato da
una breve clip mostrata in occasione del Justice Con,
nonostante quella versione del personaggio non mostrasse né la
barba né la tipica acconciatura mullet dei fumetti: nello
specifico, il mullet faceva parte del look dell’Uomo d’Acciaio
durante gli anni ’90, quando era risorto dopo essere stato ucciso
da Doomsday.
“Penso che la barba sia una
possibilità”, ha spiegato Snyder ai conduttori dello show di
YouTube. “Il mullett… la vedo dura! È difficile, è molto
difficile farlo sembrare un duro”. I commenti del regista
sembrano avere particolare senso: la barba potrebbe contribuire a
rendere ancora più definito il Superman di Henry Cavill (come
dimostrato già ne L’uomo d’acciaio), mentre con il mullet
l’aspetto dell’eroe potrebbe finire per risultare alquanto
imbarazzante.
Zack Snyder discute sulla durata
originale di Justice League
Nella stessa intervista, al regista
è stato chiesto di quando la Warner Bros. voleva che la versione
cinematografica di Justice
League non durasse più di due ore, cosa che all’epoca
scioccò totalmente Snyder: “Ho pensato davvero che fosse uno
scherzo”, ha ammesso il regista. “Voglio dire, Batman v Superman dura tre
ore, e si tratta soltanto di due personaggi!”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Nel lungo e glorioso elenco dei
Classici Disney, La spada
nella roccia viene troppo spesso dimenticato o
sottovalutato. Esso è però una brillante rilettura della leggenda
di Re Artù, nonché uno dei più divertenti e bizzarri tra i vari
film d’animazione realizzati dal celebre studios. Distribuito al
cinema nel 1963, il film è diretto da Wolfgang
Reitherman, ed è anche stato l’ultimo ad essere prodotto
sotto la supervisione di Walt Disney, scomparso
nel 1966.
Dotato di memorabili canzoni,
scritte e composte dai fratelli Robert e
RichardSherman, il film è basato
sull’omonimo romanzo di T. H. White, pubblicato
nel 1938. Questo propone una rielaborazione dell’infanzia di Artù,
combinando una serie di generi tra cui il fantasy e la commedia.
Grazie alla presenza di personaggi iconici e situazioni divenute
parte dell’immaginario collettivo, il titolo si è negli anni
affermato nel cuore di grandi e piccoli.
Al momento della sua uscita, fu uno
dei maggiori successi del suo anno. A fronte di un budget di soli 4
milioni di dollari, questo arrivò ad incassare complessivamente
circa 34 milioni nel mondo, grazie anche alle diverse riedizioni
curate negli anni. La spada nella roccia si è inoltre
affermato come uno dei più complessi film d’animazione dello
studios, nonché carico di elementi filosofici che lo
contraddistinguono dagli altri Classici. Un film che merita di
essere riscoperto e apprezzato nelle sue numerose
particolarità.
La spada nella roccia: la trama, i
personaggi e la genesi del film
La vicenda ha inizio nel momento in
cui il re d’Inghilterra, Uther Pendragon, muore
senza lasciare eredi al trono. Miracolosamente, a Londra appare una
spada conficcata in un’incudine e sopra di essa vi è incisa una
profezia: chiunque riuscirà ad estrarla sarà il nuovo re. Nessuno
sembra tuttavia in grado di riuscire nell’impresa, e la spada viene
ben presto dimenticata. Diversi anni dopo, Artù, un orfano
dodicenne soprannominato Semola, accompagna il fratello adottivo
Caio in una battuta di caccia. Quando una delle frecce di Caio
finisce accidentalmente nel bosco, il ragazzino viene mandato alla
sua ricerca. Addentratosi nel bosco, il giovane si ritrova al
cospetto di Merlino, un anziano e potente mago.
Questi si offre di diventare il
precettore del giovane e lo accompagna a casa sua, al castello di
Sir Ettore, il padre adottivo di Semola. Quella stessa notte, Sir
Pilade, amico di Sir Ettore, arriva con la notizia che l’annuale
torneo tra cavalieri si terrà a Londra e il vincitore sarà
incoronato re. Ettore decide quindi di preparare suo figlio Caio
per l’evento e nomina Artù suo scudiero. Tra gli insegnamenti di
Merlino e imprevedibili quanto comici eventi, Semola cresce da un
punto di vista intellettivo ed emotivo, ignaro che un glorioso
futuro lo attende.
La volontà di realizzare un film
tratto dal romanzo omonimo nacque in Disney nello stesso 1938. Egli
ne acquisì subito i diritti, convinto dal potenziale della storia.
Tuttavia, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la
produzione del film venne sospesa e rimandata. Nel corso degli anni
Quaranta e Cinquanta questa venne più volte messa in programma e
puntualmente rimandata. Soltanto nel 1960 Disney si decise a dare
il via definitivo alla sua realizzazione. Un team di esperti
animatori si misero così a ricercare la giusta formula per dar vita
ai mitologici eventi della storia, cercando allo stesso tempo di
costruire una narrazione più coesa e di semplice fruizione.
La spada nella roccia: le
differenze con il libro e il significato del film
Nell’adattare il libro di White,
gli animatori e gli sceneggiatori della Disney dovettero ricorrere
ad alcuni “tradimenti” nei confronti di questo. Ciò è motivato
dalla necessità di dar vita a delle soluzioni più confacenti con la
natura cinematografica del progetto. In particolare, per conferire
un tono più fanciullesco al tutto l’età del protagonista è stata
abbassata dai sedici ai dodici anni. Si è poi reso necessario
inserire nel film degli opponenti ed un vero e proprio nemico. Nel
libro, infatti, Sir Ettore e Caio sono personaggi positivi, mentre
nel film ostacolano in più modi Artù.
Il celebre personaggio di Maga
Magò, invece, era presente soltanto nelle edizioni originali del
romanzo, mentre era stata rimossa dalle stesure revisionate.
Disney, però, avvertiva la necessità di conferire alla storia un
nemico concreto, e vide tale possibilità nella Maga, che venne
quindi recuperata per la pellicola. Il suo scontro con Mago Merlino
si basa invece su quello che nel libro quest’ultimo intrattiene con
un’ancella della Dama del Lago. Tale episodio, però, si svolge dopo
l’incoronazione di Artù, mentre nel film avviene prima di essa.
Al di là della magia e del fantasy,
La spada nella roccia è un vero e proprio racconto di
formazione. L’istruzione di Artù avviene tramite l’aiuto del
mentore Merlino, il quale lo aiuta a trovare il proprio posto nel
mondo. Egli lo sprona a perseguire il bene, facendo in modo che il
ragazzo creda sempre di più in sé stesso e impari a superare le
difficoltà che gli si parano di fronte. Le situazioni a cui lo
sottopone (la trasformazione in pesce e in scoiattolo) gli
serviranno per imparare le leggi della società e dell’amore.
Particolarmente significativo è
anche lo scontro tra Merlino e Maga Magò. Questi sono l’uno
l’opposto dell’altro, e dalla loro sfida a suon di magia Artù
imparerà un importante lezione: la saggezza trionfa sempre sulla
forza bruta. Più la Maga si trasforma in creature grandi e forti,
più Merlino si rimpicciolisce, fino a diventare un virus con cui
sconfigge l’avversaria. Il piccolo ha trionfato sul grande, la
saggezza sui muscoli. L’estrazione della spada nella roccia, a
questo punto, diventa il coronamento di un percorso di crescita, il
quale è alla base di questo racconto senza tempo.
La spada nella roccia: le canzoni,
il live-action e dove vedere il film streaming
Ad accompagnare il racconto di Artù
e Merlino vi sono alcune tra le più celebri canzoni dell’universo
Disney. Composte dai fratelli Sherman, queste arricchiscono di
significato le situazioni mostrate, permettendo così al loro
significato più intrinseco di arrivare nei cuori e nella mente
dello spettatore. In particolare, Questo il mondo fa girar
si può ascoltare nella sequenza in cui Artù viene trasformato in
pesciolino, e descrive le varie leggi che governano il mondo e la
società. Iconica, per la sua particolarità e per la bellezza della
scena a cui è associata, è anche Higitus Figitus, cantata
dallo stesso Merlino.
Dati i successi dei rifacimenti in
live-action dei propri Classici, la Disney ha annunciato nel 2015
di aver in programma anche un remake de La spada
nella roccia. Questo verrà scritto da Bryan
Cogman, autore di diversi episodi di Il Trono di Spade, ed esperto di genere
fantasy. Nel 2018 viene annunciato che le riprese sono previste per
il 2019, con la regia di
Juan Carlos Fresnadillo, e che il titolo
dovrebbe essere reso disponibile nel 2020 direttamente sulla
piattaforma Disney+.
Per gli appassionati di La
spada nella roccia, o per chi desidera vederlo per la prima
volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo
di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili.
Il film è infatti presente a noleggio su Rakuten TV, Chili Cinema,
Tim Vision e Apple iTunes. È inoltre presente nel
catalogo di Disney+. In base alla piattaforma scelta, sarà
possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del
titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.
Dal 1995 ad oggi la Pixar
Animation Studios si è affermata come un’imbattibile
potenza nel campo dell’animazione cinematografica. I loro film
hanno emozionato grandi e piccoli, conquistando alcuni tra i
principali premi dell’industria, tra cui i prestigiosi Oscar. Una
delle trilogie di maggior successo da loro realizzata è quella di
Cars. Divenuto un vero e proprio
franchise a sé, il mondo di Cars è composto da tre film,
due spin-off, cortometraggi e videogiochi.
L’idea di costruire un mondo basato
su auto parlanti e intelligenti deriva dalla grande passione del
regista John Lasseter per le automobili. Egli
desiderava da tempo unire queste ultime con il mondo
dell’animazione. In seguito ad un lungo viaggio in auto attraverso
gli Stati Uniti, si decise a dar vita a quella che sarebbe poi
stata la storia del primo film. Come per ogni loro progetto, il
team affidato al film spese diversi mesi affinché l’animazione
delle auto risultasse credibile e accattivante. Ancora una volta,
la Pixar riuscì a conferire un ampio spettro di emozioni ad oggetti
normalmente inanimati.
Complessivamente, i tre film
principali di Cars hanno totalizzato un incasso
mondiale di circa 1.4 miliardi di dollari. Nella sua totalità,
invece, il franchise vanta un guadagno di oltre 10 miliardi. Ad
oggi non è chiaro se vi saranno ulteriori film dedicati a Saetta
McQueen e alle sue avventure, ma quanto fin qui narrato appare
sufficiente per decretare l’auto da corsa uno dei veicoli più
celebri della storia del cinema, con un’epica tutta sua.
Cars: la trama dei film
Cars – Motori ruggenti (2006)
Il mondo
di Cars è popolato da veicoli parlanti
antropomorfi, per cui l’evento di punta è il campionato “Piston
Cup”. Questo si risolve però in un pareggio tra Saetta McQueen, la
giovane e ambiziosa auto da corsa rossa, il pluricampione The King
e Chick-Hicks, dall’etica di gioco poco ortodossa. La commissione
organizzatrice decide allora di indire una gara di spareggio una
settimana dopo, in California. Saetta è alla disperata ricerca
della vittoria, dal momento che questa lo renderebbe il primo
debuttante a vincere la Piston Cup, permettendogli così di compiere
un importante salto in avanti per la propria carriera.
In seguito ad un incidente sulla
strada verso la California, Saetta si ritrova smarrito sulla
celebre Route 66, strada ormai in disuso ma ancora ricca di tutto
il suo leggendario fascino. Ansioso di ritrovare il proprio amico,
nonché camion personale, Mack, si imbatterà nella città di Radiator
Springs, dove avrà modo di conoscere nuoi amici, da cui imparerà ad
essere un’automobile ed un campione migliore in vista della gara
finale.
Cars 2 (2011)
Per il sequel (qui la recensione),
la famosa macchina da corsa Saetta McQueen, in compagnia
dell’inseparabile amico e carro attrezzi Cricchetto devono
attraversare l’oceano per partecipare al primissimo Gran Premio
Mondiale, che decreterà la macchina più veloce del pianeta
attraverso tre gare, ognuna in un paese diverso. Saetta McQueen,
ormai divenuto un celebre campione, dovrà vedersela con l’italiano Francesco
Bernoulli, auto da Formula 1 arrogante e presuntuosa. Quello
che nessuno sa è che alle spalle del Gran Premio è in atto un
complotto organizzato per mandare a monte l’affidabilità del nuovo
carburante rinnovabile ed ecologico “Allinol” fornito a tutte le
auto in gara.
La banda conosciuta come i Catorci,
infatti, aspira a rendere questo inaffidabile per poter continuare
a lucrare sul petrolio. Su questo caso indagano gli agenti segreti
dell’intelligence Finn McMissile e Holly Shiftwell, le cui indagini
finiranno con l’interferire con la preparazione di Saetta.
Cricchetto, infatti, viene coinvolto come agente sotto copertura, e
dovrà dunque districarsi tra la rischiosa operazione e il supporto
al suo amico. La sua presenza si rivelerà imprescindibile per
entrambe le situazioni, anche quando tutto sembrerà perduto.
Cars 3 (2017)
A distanza di sei anni,
in Cars 3 il veterano
Saetta McQueen si trova ad essere soppiantato da Jackson Storm,
ultimo modello di bolide da corsa. Questi si rivela un fenomeno,
vincendo ogni gara possibile e infrangendo tutti i record
esistenti. Saetta, desideroso di dimostrare di essere ancora il
migliore, scende nuovamente in campo con la voglia di vincere. Un
terribile incidente nell’ultima corsa, tuttavia, rischia di tenerlo
per sempre lontano dai circuiti. Cresciuto grazie agli insegnamenti
del compianto mentore Hudson Hornet, McQueen non accetta di doversi
ritirare, e si ostina a gareggiare nonostante i pronostici lo diano
per perdente.
In suo aiuto si farà avanti la
giovanissima Cruz Ramirez, fan di Saetta e allenatrice promettente.
Questa, grazie a un innovativo programma di addestramento, riesce a
riportare McQueen ai fasti di un tempo, infondendo nuovamente in
lui il coraggio necessario ad un campione. Con il suo aiuto, Saetta
tornerà in pista pronto per affrontare Jackson Storm un’ultima
volta. Qui, dipenderà tutto da lui, e vincere sarà l’unico modo per
dimostrare di essere ancora il migliore.
Cars: gli spin-off dei film
Planes (2013)
Realizzato dalla DisneyToon
Studios, il film Planes è il
primo dei due spin-off dedicati al mondo di Cars.
Protagonista è Dusty Crophopper, un piccolo aeroplanino agricolo
utilizzato per irrorare i campi. Egli nutre però un sogno, quello
di partecipare e vincere ad una famosa gara ad alta quota tra
aerei. Spinto dalla passione per il volo acrobatico, Dusty, anche
se consapevole di non essere stato progettato per le sfide, decide
di candidarsi per il Rally. Le cose non vanno però negli migliore
dei modi, ed egli viene inizialmente escluso. Un insperato
ripescaggio, tuttavia, consente a Dusty di qualificarsi e accedere
alla competizione.
Decide a quel punto di
intraprendere un programma di allenamento per prepararsi al meglio
per il grande evento. In ciò, egli viene supportato dai fedeli
amici Chug e Dottie, nonché dal suo mentore, il veterano
dell’aviazione militare Skipper Riley. Dusty comprende tuttavia che
la sfida sarà più difficile del previsto, dato anche il suo
soffrire di vertigini. La competizione si rivelerà dunque essere
prima di tutto una sfida contro sé stesso e i propri limiti. In
aggiunta a ciò, dovrà scontrarsi contro la prepotenza del campione
in carica Ripslinger, che pur di vincere farà di tutto per
ostacolare Dusty durante la competizione.
Planes 2 – Missione antincendio
(2014)
Nel sequel Planes 2 – Missione
antincendio, Dusty si trova a doversi confrontare con la
dura realtà di non poter più prendere parte a competizioni di volo,
poiché un suo componente si è danneggiato per sempre. In cerca di
una nuova missione di vita, egli finirà con l’imbattersi nella
chiusura dell’aeroporto locale, in quanto in esso è presente solo
un vecchio e inefficiente pompiere. Dusty decide dunque di aiutare
quest’ultimo divenendo a sua volta un vigile del fuoco. Per farlo,
inizia a frequentare la caserma, dove farà la conoscenza di nuovi
aerei progettati per tale nobile scopo.
Il capo della squadra è Blade
Ranger, famoso elicottero da traino nonché ex star televisiva
reinventatosi pompiere. Con lui Dusty ha modo di apprendere i
segreti del mestiere, iniziando a partecipare ad alcune piccole
operazioni di spegnimento di fuochi. Quando Dusty sarà infine
pronto a ricevere la certificazione come pompiere, si troverà però
pronto a scontrarsi con un imprevedibile incendio, che porrà in
serio pericolo lui e i suoi compagni. Ancora una volta, sarà
chiamato a dimostrare tutto il suo coraggio e la sua forza di
volontà per salvare la situazione.
https://www.youtube.com/watch?v=vWVetm9OvWs
Cars: il cast dei doppiatori dei
film
Come spesso accade per i film della
Pixar, noti nomi di Hollywood si sono avvicendati nel doppiaggio
per i tre film di Cars. Voce originale di Saetta McQueen è
l’attore comico Owen
Wilson, in quella che è una delle sue prime e più
celebri attività da doppiatore. Allo stesso tempo, per il primo
film si annovera anche la presenza dell’iconico Paul
Newman per il personaggio di Doc Hudson e di Michael
Keaton per Chick Hicks. Larry the Cable
Guy è invece divenuto celebre per aver doppiato il
personaggio di Cricchetto. Celebre è poi il cameo del campione di
Formula 1 Michael Schumacher, che dà voce alla
Ferrari F430.
Per il sequel, Cars 2,
Wilson è invece stato affiancato da Sir Michael
Caine, il quale ha dato voce a Finn McMissile,
John
Turturro, nel ruolo dell’arrogante Francesco
Bernoulli, Emily Mortimer, nei panni di
Holley Shiftwell, e Vanessa
Redgrave, in quello di Zia Topolino. Anche in questo
caso vi è stato il cameo di un noto pilota di Formula 1, e per
l’occasione è toccato a Lewis Hamilton, il quale
interpreta sé stesso. Per la versione italiana, invece, si annovera
la presenza di Paola
Cortellesi nel ruolo di Holley Shiftwell.
Per il terzo ed ultimo capitolo
sono stati nuovamente riconfermati molti dei doppiatori originali.
Wilson ha ripreso il ruolo di Saetta McQueen, così come Larry the
Cable Guy quello di Cricchetto. Accanto a loro si sono poi aggiunti
Cristela Alonzo nei panni di Cruz Ramirez, ed
Armie
Hammer in quelli di Jackson Storm, nuovo rivale del
protagonista. Anche in questo terzo film è possibile udire
nuovamente la voce di Hamilton, che ha così riconfermato lo stretto
legame tra i film d’animazione e i veri piloti di auto da
corsa.
Cars: le auto, i personaggi e dove
vedere il film in streaming
Nel dar vita al protagonista Saetta
McQueen, il team di animatori ha deciso che egli sarebbe stato
un’automobile NASCAR da corsa di color rosso. In seguito al
successo del film, tale tipologia di auto è divenuta ulteriormente
famosa anche presso un pubblico di più piccoli. Carl Attrezzi,
detto Cricchetto, è invece stato disegnato come un autocarro
Chevrolet Task Force Serie 3800 del 1955. Arrugginito ma sempre
pronto all’avventura, si è affermato come uno dei personaggi più
divertenti e amati. Il personaggio di Francesco Bernoulli, presente
nel secondo film, è invece una Ferrari 150° Italia.
Per gli amanti della trilogia, o
per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di Cars sono
infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes e Microsoft
Store. Sono poi naturalmente presenti anche nel catalogo
di Disney+.
Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al
meglio della qualità video.
James
Gunn ha dichiarato che il personaggio di Amanda Waller
è il motivo per cui si è innamorato della Squadra Suicida e ha
accettato di dirigere The Suicide
Squad. Il regista e sceneggiatore è noto soprattutto
per aver lavorato con i Marvel Studios ai due film dedicati
ai Guardiani della Galassia. Anche se manca ancora un po’
all’arrivo nelle sale di The Suicide
Squad, i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo lo
stile di Gunn si sia sposato con l’universo dei supercriminali
della DC già apparsi sul grande schermo nel 2016 con lo sfortunato
Suicide
Squad di David Ayer.
Il film di Gunn sarà una sorta di
sequel “autonomo” di quel film, e anche se non sarà una
continuazione del precedessore, presenterà comunque alcuni
personaggi che abbiamo già visto in quell’iterazione, come l’Harley
Quinn di Margot
Robbie, il Rick Flag di Joel
Kinnaman, il Captain Boomerang di Jai Courtney e l’Amanda Waller di
Viola
Davis. Insieme a loro, naturalmente, ci saranno tutta
una caterva di nuovi personaggi mai apparsi prima al cinema, che
saranno interpretati da attori del calibro di Idris Elba,
Nathan Fillion, Pete Davidson e John
Cena.
Lo scorso weekend James
Gunn è stato ospite del DC FanDome, il grande evento online
dedicato all’universo DC Comics, durante il quale sono stati
presentati i primi contenuti ufficiali di The Suicide
Squad. In occasione del panel dedicato al film, Gunn
ha rivelato che Amanda Waller è il motivo per cui si è innamorato
dei personaggi e del progetto. Quando gli è stato chiesto della
prima volta che ha letto i fumetti e del suo personaggio preferito,
Gunn ha risposto di essersi innamorato dell’universo di Suicide Squad dopo aver letto il primo numero
della serie, soprattutto grazie al personaggio di Amanda Waller, il
funzionario del governo responsabile della “creazione” della
Squadra Suicida.
Amanda Waller è il motivo che ha
spinto James Gunn ad accettare di dirigere The Suicide Squad
Nel primo film di Ayer il
personaggio è stato interpretato dal premio Oscar Viola
Davis, che tornerà a vestire i panni del “capo” della
Squadra Suicida anche nell’adattamento di Gunn. A proposito del
personaggio, il regista e sceneggiatore ha spiegato che
“all’epoca si trattava di un personaggio veramente diverso. Era
una donna forte. Un vero e proprio anti-eroe”. Con tutti i
personaggi bizzarri e intriganti che appartengono all’universo di
Suicide Squd, è molto interessante il fatto che sia proprio Amanda
Waller uno dei personaggi preferiti di James
Gunn: nei fumetti il personaggio gioca un ruolo molto
importante, e siamo certi che Gunn saprà come renderle
giustizia.
Tra due giorni The
New Mutants arriverà finalmente nelle sale
americane, mentre in Italia uscirà il prossimo 2 Settembre.
Considerata la travagliatissima storia del cinecomic (rimandato più
e più volte), sarà molto interessante vedere come i fan reagiranno
all’arrivo dell’ultimo film dedicato ai mutanti della Marvel sotto l’egida della Fox e
come performerà il cinecomic al box office (soprattutto in un
momento molto particolare per il cinema come quello che stiamo
vivendo).
Quello che sembra apparire già
chiaro è il fatto che è molto improbabile che il film avrà un
sequel, dal momento che prima o poi i Marvel Studios – in seguito
all’acquisizione della Fox da parte della Disney – introdurranno i
personaggi degli X-Men nel
loro universo condiviso, nonostante al momento i loro piani in
merito non siano ancora stati svelati. Ovviamente, non avrebbe
avuto senso inserire The
New Mutants nella continuity del MCU, nonostante
il regista Josh Boone abbia ammesso di essere un
fan dell’universo condiviso.
In particolare, in una recente
intervista con
Screen Rant, è stato chiesto proprio a Boone quale personaggio
di quell’universo amerebbe portare sul grande schermo. Senza
pensarci troppo, il regista ha ammesso di essere sempre stato un
grande ammiratore di Spider-Man. “Valuterei
ogni opportunità che mi si presenta”, ha spiegato Boone in
merito alla possibilità di dirigere un film del MCU, per poi
aggiungere: “Il mio personaggio preferito è sempre stato
Spider-Man. Quindi sì, mi piacerebbe poter fare un film dedicato
all’Uomo Ragno.”
Jon Watts è
attualmente incaricato dei film dedicati al noto arrampicamuri per
i Marvel Studios, ed è improbabile che le cose cambino
nell’immediato. Tuttavia, avendo la Sony già in cantiere diversi
spin-off incentrati sull’universo di Spider-Man
(oltre a quelli già confermati, pare che lo Spider-Verse sia
destinato a crescere ancora di più), nulla esclude che Josh
Boone possa essere considerato per uno di questi.
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
Da oggi, nelle sale europee, arriva
Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, e sembra che l’occasione
sia ghiotta per tanti amanti della sala, una grande opportunità per
tornare al cinema in grande stile. Lo ha fatto anche
Tom
Cruise che, imbucatosi ad una proiezione speciale a
Londra, ha visto il film del filmmaker britannico insieme al
pubblico.
Ecco il video che l’attore di
Mission: Impossible ha condiviso sui social:
John David Washington è il nuovo protagonista
dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan, Tenet
. Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la
sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una
missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio
internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un
viaggio nel tempo. Ma Inversione. Il cast internazionale
di Tenet
include anche
Robert Pattinson, Elizabeth
Debicki, Michael
Caine, Kenneth Branagh,
Dimple Kapadia, Aaron
Taylor-Johnsone Clémence
Poésy. Scritto e diretto da Nolan, il film è stato
realizzato con un mix di IMAX e pellicola in 70mm. “Tenet” è
prodotto da Emma Thomas e Nolan. Thomas Hayslip ne è il produttore
esecutivo.
La squadra creativa che ha lavorato
dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van
Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame,
il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi
Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott
Fisher. La colonna sonora è opera del compositore Ludwig Göransson.
Tenet
è stato girato in sette diversi Paesi. Warner Bros. Pictures
presenta una produzione Syncopy, un film di Christopher Nolan. In Italia il film verrà
distribuito al cinema dalla Warner Bros. Pictures da mercoledì 26 agosto.