I concept di Avengers: Infinity War,
diffusi attraverso l’art book del film, sono stati
portatori di numerosi dettagli in più sulla pellicola dei
fratelli Russo, da scene inedite a dettagli
modificati in corso d’opera.
Di seguito vi mostriamo due concept
in cui vediamo Drax il Distruttore (Dave Bautista)
affrontare Thanos (Josh Brolin) in uno scontro
corpo a corpo che però non abbiamo visto nel film.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Gli attori che vengono scelti per
interpretare dei supereroi al cinema riescono
sempre, dati i tempi, a riscuotere successo e grande affetto da
parte dei fan. Ma cosa succede a quegli attori con figli piccoli o
adolescenti che si confrontano con loro come primi spettatori e
giudici?
Dalla venerazione del figlio di
Ben Affleck, alla reazione completamente opposta
di quello di Hugh Jackman, ecco cosa pensano i
figli degli attori che interpretano supereroi!
Underworld è una
saga cinematografica che ha fatto parte del cinema recente per
diversi anni, dal 2003 fino al 2017. La serie, composta da cinque
film, ha avuto talmente tanto successo da vedere i primi tre
capitoli adattati in una serie a fumetti e a fare da base per tre
romanzi basati su di essi.
Delle faide tra vampiri e Lycans si
è costruito un impero, che ha consacrato la serie per tutti questi
anni intorno al mondo, nonostante le tematiche (vampiri, licantropi
e via dicendo) siano state trattate molte volte e in modi diversi
nella storia del cinema.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate sulla saga di Underworld.
Underworld
1. Il primo film della
serie è stata fonte di questioni amorose. Prima di
realizzare il Underworld, Kate
Beckinsale convinse il regista Len
Wiseman ha far sì che il suo compagno di allora, Michael
Sheen, potesse essere incluso nel cast, così da poter
trascorrere anche più tempo insieme durante le riprese e a Sheen
venne assegnato il ruolo di antagonista principale. Tuttavia, il
set è stato luogo di amore tra la Beckinsale e il regista del film:
i due, infatti, si sono innamorati sul set e si sono sposati nel
2004, due anni dopo essersi conosciuti, per separarsi poi dodici
anni dopo.
2. La scena dell’attacco
del cani è frutto di un attento montaggio. Questo tipo di
scena, in realtà, è stato realizzato con cani docili e giocosi, gli
unici cani di cui si poteva disporre in quel momento. Per
realizzare così la scena dell’inseguimento canino, il regista
Wiseman decise di riprendere diverse volte i suddetti cani mentre
correvano, utilizzando poi il montaggio e un aiuto sonoro per dare
realismo all’inseguimento. Se si guarda attentamente, è possibile
vedere i cani che corrono tranquillamente avanti e indietro.
Underworld – Il risveglio
3.
Il risveglio è il terzo capitolo della serie. Il film,
che è uscito, nel 2012, lo stesso giorno di Underworld:
Evolution, realizzato sei anni prima, vede la presenza di
Stephen Rea, che ironicamente ha interpretato il ruolo di vampiro
nel film Intervista col Vampiro, del 1994.
Underworld 5
4.
Underworld: Blood Wars è quinto capitolo della saga
cinematografica. Questo è stato il film di debutto di
Anna Foerster, che ha lavorato spesso con
Roland Emmerich (iniziando come direttore della
fotografia per gli effetti visuali di Independence
Day del 1996). Il produttore Len
Wiseman ha lavorato anche lui con Emmerich come assistente
sempre per
Independence Day e anche per Stargate, del
1994, e Godzilla del 1998.
5. Di questo film, uscito
nel gennaio del 2017, fanno parte 4 attori de Il trono di
spade. Di questo film, infatti, fanno parte
Charles Dance (Thomas) che ha interpretato Tywin
Lannister, Tobias Menzies (Marius) che
interpretato Edmure Tully, James Faulkner
(Cassius) che ha intrapreso il ruolo di Randyll Tarly, e
Lara Pulver (Semira) che ha dato la voce a Lady
Elissa Forrestore per il videogioco ad episodi basato sulla serie
televisiva fantasy.
6. Il finale di questo film
è aperto. Ciò sta a significare che potrebbe dare avvio a
un sesto capitolo della saga. Tuttavia, Kate
Beckinsale ha affermato, nel settembre del 2018, di non
essere più disponibile per interpretare nuovamente il ruolo di
Selene, di non tornare a questa serie cinematografica. Pare,
invece, che questo franchise possa proseguire seguendo la strada
della serialità, realizzando uno show televisivo dedicato, sempre
prodotto da Len Wiseman.
Underworld: Evolution
7. In questo film sarebbe
dovuta esserci una scena di sesso molto più lunga. Nel
primo montaggio del film, realizzato intorno alla primavera del
2005, che non includeva molto degli effetti visivi e della CGI,
senza un corretto mixaggio del suono e che, si è detto, era lungo
più di due ore, la scena di sesso tra Michael e Selene era molto
più lunga e, in realtà, includeva maggiore nudità dell’attrice
protagonista Kate Beckinsale. In origine, la scena includeva anche
la parte in cui, subito dopo che Selene ha avuto un orgasmo (questa
è la parte in cui la scena di ferma e si dissolve in nero nella
versione finale del film), lei si mette sopra Michael e continuano
a fare l’amore.
8. La Beckinsale ha
richiesto di non includere inquadrature in cui fosse completamente
nuda. La scena di sesso, come si è etto sopra, è stata
pesantemente rimaneggiata: ciò è stato fatto a causa delle
richieste dell’attrice protagonista di non inserire nessuna
inquadratura che la mostrasse nuda integralmente. La scena era
stata filmata con lei e Scott Speedman mentre era totalmente nuda,
e per esaudire le sue richieste, si sono dovuti effettuare alcuni
grossi tagli durante il montaggio finale del film. Tutto ciò spiega
l’uso di diverse dissolvenze tra alcune inquadrature della scena e
alcune modifiche “grezze”. Date le diverse ragioni e circostanze,
ecco perché la parte in cui lei, dopo l’orgasmo, torna a fare
l’amore con Michael, è stata tagliata, anche perché non sarebbe
stata vista con la corretta prospettiva.
Underworld: streaming
9. La saga di Underworld è
disponibile in streaming. Chi desidera scoprire questo
franchise oppure vuole rivederlo, è possibile fare affidamento alle
piattaforme streaming di TimVision e RakutenTv che raccolgono
l’intera serie di film, mentre su Infinity si può trovare il quarto
film, Underworld – Il risveglio del 2012.
Underworld: curiosità
10. Di questa serie esiste
un film prequel. Il terzo film, Underworld – La
ribellione dei Lycans, è un prequel della saga: in ordine
cronologico, risulterebbe come il primo film che ha dato origine a
tutte le diatribe ed eventi che si evolvono negli altri film del
franchise. In questo film la Beckinsale fa solo una breve
comparsata, mentre il vero protagonista è Michael
Sheen. Tra le altre cose, mentre stava girando questo
film, Ron
Howard gli chiese se avrebbe potuto registrare un
veloce passo di un dialogo di Frost/Nixon – Il duello (2008). Sheen acconsentì e lo
fece mentre era truccato per Underworld, coperto di sangue
finto.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU ANIMALI FANTASTICI: I CRIMINI DI
GRINDELWALD
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è in sala dal 15 novembre e il
mondo sta accorrendo ad ascoltare, vedere e vivere questo nuovo
capitolo della saga magica di J.K. Rowling.
Nella storia sono presenti molti
personaggi e diverse trame che legano i maghi protagonisti, l’uno
all’altro. Uno dei momenti più “complessi” dell’intero film è il
racconto di Leta Lastrange (Zoë Kravitz),
in cui la strega confessa di aver di proposito allontanato il
fratellastro dalla sua famiglia.
Durante la scena, oltre al flashback
con protagonista la piccola Leta, vediamo anche l’albergo
genealogico dei Lastrange, famiglia molto nota ai fan di Harry Potter. Leta Lestrange è
infatti imparentata, anche se non per sangue, con Bellatrix
Lestrange, interpretata da Helena Bonham-Carter
nella saga di Harry Potter.
Nata Black, era una cugina di Sirius
Black, ma si è unita alla famiglia Lestrange quando ha sposato
Rodolphus – che fa capo a un altro ramo della famiglia, rispetto a
Leta. Quindi, Leta e il marito di Bellatrix sono lontanamente
cugini.
La scena in cui Leta evoca il suo
albero genealogico, pur essendo molto suggestiva, potrebbe non
essere completamente chiara a tutti, ma di seguito, grazie al sito
Minalima, che ne
vende copie stampate in HD, possiamo avere la possibilità di
spiegare meglio le connessioni genetiche e familiari tra alcuni dei
nuovi personaggi della saga.
L’albero genealogico dei
Lastrange
Nel film, l’orfano Oscuriale
Credence Barebone (Ezra Miller) sospetta che la
sua vera identità sia quella di Corvus Lestrange, e va a Parigi in
cerca di sua madre. Nel frattempo, Leta Lestrange (Zoë
Kravitz) nasconde un oscuro segreto su ciò che è realmente
accaduto al suo fratellino, lo stesso Corvus.
Ci sono due famiglie che svolgono un
ruolo chiave nelle rivelazioni di Animali
Fantastici:I Crimini di
Grindelwald: la famiglia Kama e la famiglia Lestrange.
I Kama sono una famiglia di streghe e maghi senegalesi, e Yusuf
Kama (William Nadylam) è l’uomo che Tina incontra
a Parigi, che le parla delle profezie di Tycho Dodonus. Yusuf è il
figlio di Mustafa Kama e Laurena Kama. Sua madre Laurena venne
stata stregata e rapita da Corvus Lestrange IV. Leta è la figlia di
Corvus IV e Laurena, e questo fa di Yusuf il suo fratellastro.
Dal 15 novembre, i cinema sono
stati di nuovo invasi dalla magia di J.K. Rowling
e del suo Wizarding World, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald.
Il film, ancora diretto da David Yates, vede trai
protagonisti oltre a Eddie Redmayne, che torna nei
panni di Newt Scamander, anche Jude
Law e Johnny Depp, nei ruoli di Silente e di
Grindelwald.
In questa nuova avventura, Newt
Scamander si trova catapultato da Londra a Parigi, messo sulle
tracce di Credence (Ezra Miller) da
Silente. Purtroppo anche l’evaso Grindelwald e il Ministero della
Magia cercano il ragazzo, ognuno per uno scopo diverso.
Di seguito, potete ammirare alcune
delle più belle immagini dal set del film, che si è spostato in
Europa, a Parigi in particolare. Nuove scenografie, nuovi
personaggi e nuovi incantesimi, per tornare ancora una volta nel
mondo magico di Harry Potter.
Foto dal set di Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald
Dan Fogler, Eddie REdmayne, William Nadylam e il regista David
Yates sul set del film.
Katherine Waterston, il regista David Yates e Eddie
Redmayne in una scena dietro le quinte del film
William Goldman,
sceneggiatore e scrittore, due volte premio Oscar, si è spento
all’età di 87 anni.
Vera leggenda di Hollywood, Goldman
ha vinto le sue due statuette dorate per la Migliore Sceneggiatura
Originale di Butch Cassidy e per la Migliore
Sceneggiatura Non Originale di Tutti gli Uomini del
Presidente.
William Goldman era
affetto da polmonite e da un tumore al colon, secondo i Washington
Post è morto nella sua casa di Manhattan a seguito di un aggravarsi
delle sue condizioni già delicate.
Oltre ai due titoli celebri che gli
hanno consegnato premi e fame, Goldman ha anche firmato la
sceneggiatura del classico La Storia Fantastica
(The Princess Bride, in originale), film basato
sull’omonimo romanzo da lui scritto, ma anche Il
Maratoneta, Misery Non Deve Morire, Cuori in Atlantide e
Potere Assoluto.
Sono state annunciate le
candidature agli Independent Spirit Awards
2019, i premi assegnati al cinema indipendente americano e
considerati gli Oscar indie. Tra i film con i maggior numero di
nomination, spicca A Beautiful
Day di Lynne Ramsay, e First Reformed, fi Paul
Schrader, visto a Venezia 74. I due
protagonisti, Joaquin Phoenix e Ethan
Hawke, si contendono il premio al migliore attore.
Nella categoria Miglior Film
Straniero, compare anche il “nostro” Lazzaro
Felice, l’ultimo film di Alice
Rohrwacher, molto apprezzato a Cannes, che però divrà
confrontarsi con Roma di Alfonso Cuaron, e
La Favorita, di Yorgos
Lanthimos, entrambi visti (e premiati) a Venezia
75.
Di seguito le nomination ai premi
che verranno assegnati il 23 febbraio 2019. Il premio al miglior
cast d’insieme, il Robert Altman Award, è stato
già vinto da Suspiria, di
Luca Guadagnino.
Le nomination agli Independent Spirit Awards
2019
MIGLIOR FILM
A BEAUTIFUL DAY
EIGHTH GRADE
FIRST REFORMED
IF BEALE STREET COULD TALK
SENZA LASCIARE TRACCIA
MIGLIOR REGISTA
Lynne Ramsay, A BEAUTIFUL DAY
Debra Granik, LEAVE NO TRACE
Barry Jenkins, IF BEALE STREET COULD TALK
Tamara Jenkins, PRIVATE LIFE
Paul Schrader, FIRST REFORMED
MIGLIOR FILM DI UN REGISTA ESORDIENTE
HEREDITARY
SORRY TO BOTHER YOU
THE TALE
WE THE ANIMALS
WILDLIFE
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Glenn Close, THE WIFE
Toni Collette, HEREDITARY
Elsie Fisher, EIGHTH GRADE
Regina Hall, SUPPORT THE GIRLS
Helena Howard, MADELINE’S MADELINE
Carey Mulligan, WILDLIFE
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
John Cho, SEARCHING
Daveed Diggs, BLINDSPOTTING
Ethan Hawke, FIRST REFORMED
Christian Malheiros, SÓCRATES
Joaquin Phoenix, A BEAUTIFUL DAY
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Kayli Carter, PRIVATE LIFE
Tyne Daly, A BREAD FACTORY
Regina King, IF BEALE STREET COULD TALK
Thomasin Harcourt McKenzie, SENZA LASCIARE TRACCIA
J. Smith-Cameron, NANCY
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Raúl Castillo, WE THE ANIMALS
Adam Driver, BLACKKKLANSMAN
Richard E. Grant, CAN YOU EVER FORGIVE ME?
Josh Hamilton, EIGHTH GRADE
John David Washington, MONSTERS AND MEN
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Richard Glatzer, Rebecca Lenkiewicz & Wash Westmoreland,
COLETTE
Nicole Holofcener & Jeff Whitty, CAN YOU EVER FORGIVE ME?
Tamara Jenkins, PRIVATE LIFE
Boots Riley, SORRY TO BOTHER YOU
Paul Schrader FIRST REFORMED
MIGLIOR SCENEGGIATURA DI UN ESORDIENTE
Bo Burnham, EIGHTH GRADE
Christina Choe, NANCY
Cory Finley, THOROUGHBREDS
Jennifer Fox, THE TALE
Quinn Shephard, Laurie Shephard, BLAME
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Ashley Connor, MADELINE’S MADELINE
Diego Garcia, WILDLIFE
Benjamin Loeb, MANDY
Sayombhu Mukdeeprom, SUSPIRIA
Zak Mulligan, WE THE ANIMALS
MIGLIOR MONTAGGIO
Joe Bini, A BEAUTIFUL DAY
Keiko Deguchi, Brian A. Kates & Jeremiah Zagar, WE THE ANIMALS
Luke Dunkley, Nick Fenton, Chris Gill & Julian Hart, AMERICAN
ANIMALS
Anne Fabini, Alex Hall and Gary Levy, THE TALE
Nick Houy, MID90S
MIGLIOR DOCUMENTARIO
HALE COUNTY THIS MORNING, THIS EVENING
MINDING THE GAP
OF FATHERS AND SONS
ON HER SHOULDERS
SHIRKERS
WON’T YOU BE MY NEIGHBOR?
MIGLIOR FILM STRANIERO
UN AFFARE DI FAMIGLIA (Japan)
BURNING (South Korea)
LA FAVORITA (United Kingdom) Lazzaro
Felice (Italy)
ROMA (Mexico)
PIAGET PRODUCERS AWARD (MIGLIORI PRODUTTORI
EMERGENTI)
Jonathan Duffy and Kelly Williams
Gabrielle Nadig
Shrihari Sathe
SOMEONE TO WATCH AWARD (PREMIO SPECIALE A UN CINEASTA
EMERGENTE)
Alex Moratto, SÓCRATES
Ioana Uricaru, LEMONADE
Jeremiah Zagar, WE THE ANIMALS
JOHN CASSAVETES AWARD (MIGLIOR FILM COSTATO MENO DI
500.000 DOLLARI)
A BREAD FACTORY
EN EL SÉPTIMO DÍA
NEVER GOIN’ BACK
SÓCRATES
THUNDER ROAD
TRUER THAN FICTION AWARD (MIGLIOR REGISTA EMERGENTE DI
UN OPERA NON FICTION)
Alexandria Bombach, ON HER SHOULDERS
Bing Liu, MINDING THE GAP
RaMell Ross, HALE COUNTY THIS MORNING, THIS EVENING
ANNUAL BONNIE AWARD (PREMIO SPECIALE PER LA MIGLIOR
REGISTA FEMMINILE NON EMERGENTE)
Debra Granik
Tamara Jenkins
Karyn Kusama
Oltre
a Eddie Redmayne, abbiamo intervistato anche
l’attrice Zoë
Kravitz sul red carpet di Londra
di Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald (recensione).
Ecco cosa ci ha detto in merito al suo personaggio:
Zoë Kravitz è Leta Lestrange in Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald
In Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald la ricerca di Credence della sua
identità influenza direttamente o indirettamente quasi ogni altro
personaggio del film, tra cui la sua amica e confidente Nagini,
interpretata da Claudia Kim; un mago franco-africano di nome Yusuf
Kama, interpretato da William Nadylam; il fratello maggiore di
Newt, Theseus interpretato da Callum Turner; e la fidanzata di
Theseus, Leta Lestrange interpretata da Zoë
Kravitz, il cui ritratto è apparso nel laboratorio di
Newt nel precedente film “Animali fantastici”.
“Ho adorato il primo film” afferma
la Kravitz, “ed è stato incredibile vederlo sapendo che presto
sarei entrata a far parte di questo incredibile mondo di
stregoneria e magia. Ma questo capitolo è un po’ più profondo, e
mette in gioco alcune idee interessanti tra buio e luce. Porta a
chiedersi ‘Quale strada sceglierai?’ “.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates,
tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling. Il film è prodotto da
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram. Tim
Lewis, Neil Blair, Rick Senat e Danny Cohen sono i produttori
esecutivi.
Alla fine del primo film, il
potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp) viene catturato dal MACUSA
(Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di
Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come
aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla
detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei
quali sono ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi
purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.
Nel tentativo di contrastare i
piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude
Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetta di
aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si sarebbero prospettati.
Si creano divisioni, l’amore e la lealtà vengono messi a dura prova
anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico
sempre più diviso.
Nel corso della premiere a Londra
di Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald (recensione)
abbiamo scambiato qualche battuta con il protagonista del film,
Eddie
Redmayne che ci ha rivelato le sue aspettative sul
film:
Newt Scamander
Sono successe molte cose da quando
il magizoologo Newt Scamander è partito da New York alla volta di
Londra, lasciando una speranzosa Tina Goldstein sul molo, e da
quando Queenie Goldstein è stata assunta nell’animato panificio di
proprietà del No-Maj Jacob Kowalski, che – pur avendo problemi di
memoria – sembra mostrare uno sconcertante barlume di lucidità.
Nei mesi che sono trascorsi Newt ha completato il suo libro,
Animali fantastici e Dove
trovarli, che è diventato un bestseller. Queenie e Jacob hanno
iniziato una storia d’amore furtiva in violazione delle leggi del
mondo magico americano che lo vietano. E il loro rapporto ha
provocato una frattura tra Queenie e sua sorella Tina, che essendo
stata reintegrata nei ranghi degli Auror del MACUSA, è
responsabile di far rispettare tali leggi.
Riprendendo il ruolo di Newt,
Eddie Redmayne osserva: “Per il primo film
J.K. Rowling ha creato quattro personaggi unici, degli outsider che
lottano a modo proprio. È solo attraverso le connessioni che si
sviluppano tra di loro – attraverso quella simbiosi – che
prosperano e trovano la felicità e persino l’amore. Ma nel
frattempo, a causa di fraintendimenti e circostanze, le cose sono
cambiate“.
Nelle sale di tutto il mondo nei
panni di Credence Barebone, Ezra
Miller è da tempo una delle star più interessanti nel
panorama mondiale. 26 anni, una carriera costruita su pochi ruoli
ma ben riconoscibili, dai franchise per il grande pubblico
(Flash/Barry Allen per il DCEU e Credence per
Animali Fantastici), ai piccoli film, dove
emerge la sua incredibile sensibilità di giovane interpreta, come
Noi Siamo Infinito o …E ora parliamo di
Kevin, Miller conquista giorno dopo giorno fan e
riconoscimento, anche per la sua personalità sopra le righe.
Protagonista di un servizio
fotografico molto sexy, firmato da Ryan
Pfluger, sulle pagine di Playboy, l’attore ha anche
rilasciato alla rivista un’intervista a Ryan
Gajewski sulla rivista, raccontando un’intimità
affascinante, allegra e luminosa.
Sulla sua carriera
musicale:
“Ho cominciato a cantare,
perché questa donna, la mia insegnante di musica dell’asilo, mi ha
fatto quest’incantesimo molto particolare, che è una cosa che ogni
vero artista può fare a ogni bambino che ha un’energia creativa. In
pratica, punti la tua bacchetta – che sarebbe il tuo dito – al
bambino e gli dici ‘Sei un Artista’”.
Sulla morte:
“(Penso alla morte) ogni
giorno, tutto il tempo, è questa la via del samurai (…) Nel
buddismo, dicono che bisogna pensarci cinque volte al
giorno”.
Sull’amore:
“Sto cercando esseri queer che
mi capiscano all’istante in quanto essere queer, con i quali
stringere una connessione familiare, e con i quali possa sentirmi
sposato da 25 vite nel momento in cui li incontro. E poi sono in
una squadra: il poliamore. E so che si ameranno l’uno l’altro
perché se sei nel poliamore è così, e noi ci amiamo
tantissimo.”
Sul sesso:
“Ho più di una
pratica estatica, ma ho anche delle pratiche concrete, quindi a
volte, non faccio sesso per molto tempo perché la mancanza di sesso
è importante per me quanto il sesso stesso. C’è stato sicuramente
un lungo tempo di solitudine senza sesso per interpretare
Credence.”
Sull’abuso:
“Sono un sopravvissuto ad
abusi, sicuramente, in molte capacità, a partire da un’età molto
giovane… Sono stato aggredito molte volte nella mia vita.
Anche da fottuti bigotti. Mi sono trovato, naturalmente, in
situazioni in cui fare un provino era una leva per il sesso. È
davvero importante conoscere la diversità delle voci che
sperimentano questa merda, diversità di generi, di capacità, di
tipi di persone. Tutti sono vittime. Tutti sono
sopravvissuti.”
Sull’arte:
“L’arte è in assoluto l’unica
cosa che ho. Se non l’avessi avuta, sarei stato fottutamente morto
da molto tempo. Sarei morto. L’avrei fatto da solo
probabilmente.”
In occasione della premiere
mondiale a Londra del film Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald (recensione)
abbiamo avuto il piacere di intervista il cast sul red carpet. Ecco
cosa ci hanno detto in merito al film e ai personaggi
Eddie
Redmayne, Zoë Kravitz, Dan Fogler, Alison
Sudol, Ezra Miller, Callum Turner e Jude
Law.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald della Warner Bros. Pictures è la
seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World creato da
J.K. Rowling.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il
film
Alla fine del primo film, il
potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp) viene catturato dal MACUSA
(Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di
Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come
aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla
detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei
quali sono ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi
purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.
Nel tentativo di contrastare i
piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude
Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetta di
aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si sarebbero prospettati.
Si creano divisioni, l’amore e la lealtà vengono messi a dura prova
anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico
sempre più diviso.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il
cast
Il film presenta un cast corale
guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler,
Alison Sudol, Ezra Miller, Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim,
William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo, Poppy Corby-Tuech,
con Jude Law e Johnny Depp.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da
una sceneggiatura di J.K. Rowling. Il film è prodotto da David
Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram. Tim Lewis, Neil
Blair, Rick Senat e Danny Cohen sono i produttori esecutivi.
Il film riunisce la squadra
creativa che ha lavorato dietro le quinte del primo film “Animali
fantastici”, che comprende: il direttore della fotografia premio
Oscar Philippe Rousselot (“In mezzo scorre il fiume”); lo
sceneggiatore tre volte premio Oscar Stuart Craig (“Il paziente
inglese”, “Le relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry
Potter”); la costumista quattro volte premiata con l’Oscar Colleen
Atwood (“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”,
” Animali fantastici e dove
trovarli”) e il veterano collaboratore di Yates, il montatore
Mark Day (gli ultimi quattro film di “Harry Potter”).
Le musiche sono opera del
compositore candidato a otto premi Oscar James Newton Howard
(“Defiance – i giorni del coraggio”, “Michael Clayton”, i film di
“Hunger Games”). “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”
uscirà nelle sale italiane il 15 novembre del 2018, sarà
distribuito in tutto il mondo in 2D e 3D nei cinema selezionati e
IMAX dalla Warner Bros. Pictures.
James
Bond è uno dei personaggi che ha fatto la storia del
cinema ed è entrato nell’immaginario collettivo. Sempre pronto ad
affrontare ogni missione, è abile, galante e ammalia ogni donna che
conosce. La saga di Bond comprende ben 24 film, 25 con il prossimo
che verrà realizzato nel 2020, ed è stato interpretato da ben 6
attori. Ognuno di loro ha dato la propria impronta all’agente
segreto più famoso del mondo.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate di James Bond.
James Bond: chi è
1.James Bond è esistito
davvero. Il Bond reale era un ornitologo, autore di
diversi libri tra cui Birds of West Indies. Nel 1952,
mentre Ian Fleming iniziava a scrivere il primo racconto su James
Bond, stava cercando un nome di impatto per il suo eroe. Quando
vide il nome dell’autore del libro che aveva li vicino ebbe
l’illuminazione e decise di chiamare il suo protagonista con il
nome di James Bond. Tuttavia, il signor Bond non
seppe dell’utilizzo del suo nome fino al 1960, anno in cui lesse
un’intervista in cui Fleming spiegava l’origine del nome.
2. Bond è un personaggio
immaginario. Tuttavia, alcune nomi e ambientazioni sono
reali, come il fatto che la tenuta di Fleming, comprata a metà
degli anni ’40 si chiamasse Goldneye. Sembra comunque che
il primo romanzo di Bond, Casinò Royale, venne terminato
durante il viaggio di nozze: pare che il matrimonio con Anne
Rothermere fosse così noioso da invogliarlo a scrivere. Di Bond è
stata scritta una biografia accurata che si trova in Si vive solo
due volte: nasce da genitori borghesi, è metà scozzese e metà
svizzero e rimane orfano a 11 anni quando i suoi genitori rimangono
uccisi in un incidente a Chamonix. Bond viene allevato da una zia,
nel Kent. Dopo essere entrato a Eton e dopo essersi fatto
espellere, la zia riesce a iscriverlo a Fettes, dimostrandosi uno
studente brillante, anche in ambito sportivo. A diciassette anni
mente sulla sua età per entrare in quello che poi è diventato il
Ministero della difesa. Viene classificato con il numero 7777,
diventato poi 007, e lavora nel resto del mondo prima della
missione Casinò Royale. Le missioni di Bond si protraggono per
tutti gli anni successivi, arrivando fino alla fine degli anni
’90.
3. Bond è un abile
seduttore. James Bond è un uomo affascinante e dalle mille
risorse e riesce ad ammaliare qualsiasi donna, rimanendo ammaliato
a sua volta dall’altro sesso. Nel corso della sua vita Bond ha
incontrato diverse donne che gli hanno cambiato la vita, come
Vesper Lynd e Teresa Di Vincenzo,
entrambe morte tragicamente. James ha anche un figlio con
Kissy Suzuki, morta poi di cancro. Le Bond girl
sono dei personaggi che si ritrovano prevalentemente nella serie
cinematografica: in ogni film Bond riesce a sedurre almeno due
donne, per poi trovarsi con solo una di esse.
James Bond: Spectre
4. La SPECTRE è
l’associazione nemica di Bond. La Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Exortion è
un’associazione criminale internazionale strutturata in maniera
gerarchica, di cui il president e fondatore è il nemico numero 1 di
Bond. Mentre Fleming stava scrivendo i romanzi, l’associazione
nemica di Bond era la SMERSH, un reparti
eliminazioni speciali dell’Unione Sovietica. Notando l’inizio del
disgelo tra Stati Uniti e URSS, Fleming decise di creare un nuovo
nemico per Bond e nacque così la SPECTRE.
5. Il film numero 24 di
Bond è dedicato allo SPECTRE. Il film vede protagonista
Daniel Craig per la quarta volta nel ruolo di
Bond ed è il secondo film della serie diretto da Sam
Mendes dopo Skyfall. Spectre è stato il film più costoso di tutta
la saga dell’agente segreto più famoso del mondo, con circa 300
milioni di dollari di budget. In questo film debutta un nuovo
modello dell’Aston Martin, il DB10, un modello unico che celebra il
cinquantesimo anniversario del franchise. Il film ha vinto un Oscar
e un Golden Globe per la miglior canzone originale, Writing’s on
the Wall di Jimmy Napes e Sam
Smith.
James Bond: film
6. Fino ad ora sono stati
realizzati 24 film su Bond. Fleming fece diversi tentativi
per trasporre il personaggio di Bond al cinema. Il primo tentativo
fu con una serie antologica dal titolo Climax!. In
seguito, dopo aver trovato il produttore Albert R.
Broccoli che espresse interesse verso i romanzi di Fleming
e che ne comprò i diritti (salvo Casinò Royale), e dopo
diversi altri tentativi (tra cui pare un film diretto da
Hitchcock) si unì con il produttore Harry
Saltzman e fondarono la EON Productions. Da qui si iniziò
con 007 – Licenza di uccidere (1962) e proseguendo con una
media di un film all’anno. Gli anni ’60 hanno visto Dalla
Russia con amore (1963), Missione Goldfinger (1964),
Thunderball: operazione tuono (1965), Si vive solo due
volte (1967), Casinò Royale (1967) e Al servizio
segreto di Sua Maestà (1969). Gli anni ’70 si aprono con
Una cascata di diamanti (1971), Vivi e lascia
morire (1973), L’uomo dalla pistola d’oro (1974),
La spia che mi amava (1977), Moonraker – Operazione
spazio (1979), mentre gli anni ’80 sono dominati da Solo
per i tuoi occhi (1981), Octopussy – Operazione
piovra (1983), Mai dire mai (1983), Bersaglio
mobile (1985), Zona pericolo (1987) e Vendetta
privata (1989).
7. I film di Bond hanno
subito una battuta di arresto tra la fine degli anni ’80 e l’inizio
dei ’90. Il franchise riprende infatti nel 1995, ben sei
anni dopo il precedente, con GoldenEye, per proseguire con
Il domani non muore mai (1997), Il mondo non
basta (1999), arrivando negli anni 2000 con La morte può
attendere (2002), Casino Royale (2006), Quantum
of Solace (2008), Skyfall (2012), Spectre (2015). Il prossimo film di Bond, dal titolo
provvisorio di Bond 25 ha un’uscita prevista per il 2020 e
vedrà la regia di Cary Fukunaga.
James Bond: attori
8. Il primo interprete
dell’agente segreto è stato
Sean Connery. Per il ruolo di Bond vennero considerati
diversi attori, come James Mason, David Niven e
Cary Grant (sul quale pare che Fleming si sia
basato per dare il tocco di classe ed eleganza che contraddistingue
Bond): tuttavia venne scelto
Sean Connery che venne messo sotto contratto per
cinque film della serie, realizzandone poi sei: Licenza di
uccidere, Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger, Thunderball:
operazione tuono, Si vive solo due volte e Una cascata di
diamanti. Quest’ultimo film avrebbe dovuto girarlo George
Lazenby, che aveva già interpretato Bond in Al servizio segreto
di Sua Maestà e non prese parte al seguito date le recensioni
negative del primo film. Connery tornerà nel ruolo di Bond per
Mai dire mai.
9. Gli anni settanta e
ottanta hanno visto due Bond. Il primo film di Roger Moore è stato Vivi e lascia
morire nel 1973 e ne interpreterà altri sei: L’uomo dalla
pistola d’oro, La spia che mi amava, Moonraker – Operazione spazio,
Solo per i tuoi occhi, Octopussy – Operazione piovra e
Bersaglio mobile. Per i film successivi venne scelto
l’attore
Timothy Dalton, che era già stato considerato per il
ruolo di Bond diversi anni prima per sostituire Connery, ma aveva
rifiutato, sentendosi troppo giovane. Lavorò in Zona
pericolo e Vendetta privata, due film della serie con
recensioni negative.
10. Nel 1995 arrivò
Pierce Brosnan, che passò poi il testimone a Daniel
Craig. Brosnan era già stato considerato per il ruolo
per sostituire Moore, ma aveva dovuto rinunciare. Brosnan ha
recitato in GoldenEye, Il domani non muore mai, Il
mondo non basta e La morte può attendere. Nel 2006 il
testimone passo a Daniel Craig, che interpretato Bond in
Casino Royale, Quantum of Solace,
Skyfall, Spectre e lo interpreterà ancora nel
venticinquesimo film della saga previsto per il 2020.
Soltanto un mese fa veniva
riportato da Deadline che la Disney stava lavorando al riavvio del
franchise di Pirati dei Caraibi con gli
sceneggiatori di Deadpool Rhett Reese e
Paul Wernick, mentre ora apprendiamo che – a quanto pare –
sarà una piratessa la protagonista del nuovo corso della saga e che
Johnny Depp non ne farà parte.
Jack Sparrow verrà quindi
sostituito in cabina di comando da un personaggio femminile che ne
possa ricalcare lo stile e la fama, e il suo nome corrisponderebbe
a Reed, l’ultimo arrivo nel parco a tema di
Disneyworld. Ovviamente si tratta ancora di un rumor non ancora
confermato dalla casa di Topolino, ma vi terremo aggiornati sul
progetto.
I risultati al box office dei
recenti film avevano creato qualche dubbio circa il futuro del
franchise di Pirati dei Caraibi, tuttavia
sembra che la Disney abbia dato il via libera per la produzione del
sesto capitolo affidandone la regia nuovamente
a Joachim Rønning (già dietro la
macchina da presa di La Vendetta di
Salazar insieme a Espen
Sandberg).
Inoltre, come riportato da Omega
Underground, Ted Elliot, Terry Rossio, e Jeff Nathanson stanno
lavorando alla stesura dello script, mentre l’uscita nella sale
sembrerebbe prevista non prima del 2012 a causa dell’impegno di
Rønning sul set di Maleficent 2. Nessuna
menzione al ritorno di Johnny Depp nei panni
di Jack Sparrow, ma sappiamo quanto il successo della saga sia
legata al fascino del personaggio e al talento dell’attore.
L’ultimo capitolo del franchise,
intitolato Pirati dei Caraibi: La Vendetta
diSalazar, è uscito nelle sale
nel 2017 e vanta inoltre la presenza di uno straordinario gruppo di
nuovi attori capitanati dal premio Oscar Javier
Bardem che interpreta lo spaventoso Capitano
Salazar. Al suo fianco Brenton
Thwaites nel ruolo del giovane marinaio
Henry, Kaya
Scodelario in quello della giovane e coraggiosa
matematica e astronoma Carina, Golshifteh
Farahani nel ruolo della misteriosa e potente strega
del mare Shansa e David Wenham nel ruolo
di Scarfield.
Catapultato in una nuova e
travolgente avventura, lo sventurato Capitan Jack Sparrow vede
peggiorare la propria sfortuna quando dei letali marinai fantasma
fuggono dal Triangolo del Diavolo guidati dal terrificante Capitano
Salazar decisi a uccidere ogni pirata del mare… soprattutto
Jack. La sua unica speranza di sopravvivenza risiede
nel leggendario Tridente di Poseidone: per riuscire a trovarlo Jack
dovrà formare una precaria alleanza con la brillante e affascinante
astronoma Carina Smyth e con Henry, un giovane e risoluto marinaio
della Royal Navy. Capitan Jack si metterà al timone della sua nave,
un piccolo e malandato vascello, per sconfiggere la sorte avversa e
scampare al nemico più forte e crudele che abbia mai
affrontato.
È opera del fumettista Joe
Quinones (Peter Parker: The Spectacular
Spider-Man) questo meraviglioso artwork che trovate qui
sotto e che immagina Brie Larson nei panni di
Carol Danvers riproducendo la celebre cover dei fumetti di Captain Marvel del
2012, le cui storie hanno
ispirato il primo cinecomic al femminile dei Marvel Studios.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck mentre
l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo
2019.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck mentre
l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo
2019.
Il cast
ufficiale: Brie Larson, Samuel
L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Captain
Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e
che Carol Danvers non è, nei piani
del Marvel Cinematic
Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne
conferma è Kevin Feige in persona,
durante un’intervista ai British Academy
Britannia Awards.
Cosa aspettarci, dunque,
da Captain Marvel? “È ambientato
negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo
molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare
questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che
il film diretto da Anna
Boden e Ryan
Fleck sta “venendo su estremamente
bene”.
“Brie Larson ha fatto un lavoro
enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha
fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed
eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel
passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il
film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film
del MCU, a partire dalla lunga carriera
di Fury nello SHIELD.
Intervistato da Playboy in occasione
dell’uscita nelle sale di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald (secondo capitolo della saga
che lo vede ancora nel cast), Ezra Miller ha
accennato qualche dettaglio sul progetto solista di
Flash e sulle voci circa l’addio di Ben
Affleck dal DC
Universe.
“Niente è mai certo in questo
mondo, ma una cosa posso dirvela: faremo un fottuto e folle film su
Flash. È uno dei miei grandi sogni di vita, e siamo sulla strada
giusta…D’altronde chiunque conosca il personaggio di Barry Allen,
sa che è solito arrivare tardi, molto tardi, ma una volta che ci
arriva, è tutto risolto. Dobbiamo solo fidarci.“
Un altro argomento molto dibattuto
nei mesi scorsi è la presunta partenza di Ben
Affleck, che potrebbe appendere al chiodo il costume
del crociato di Gotham e dunque non apparire nei prossimi titoli
del franchise DC (a cominciare da The Batman di
Matt Reeves). Riferendosi a questo rumor e indirettamente anche a
quello sull’addio a Superman di Henry
Cavill, Miller ha spiegato che “Quando ci sono
queste fughe di informazioni, con la gente che le prende per
notizie ufficiali…è tutto abbastanza inaffidabile.“
Vi ricordiamo che l’attore è
attualmente nelle sale con Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald, seconda delle cinque nuove avventure del
Wizarding World di J.K. Rowling.
Alla fine del primo film, il potente
Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il
Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt
Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di
fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a
radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle
sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su
tutti gli esseri non-magici.
Nel tentativo di contrastare i piani
di Grindelwald, Albus Silente (Jude
Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà
di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad
affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno
messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia,
in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald
Il film presenta un cast corale
guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison
Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del
cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William
Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates,
tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David
Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.
L’uscita italiana del film è
prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei
cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società
della Warner Bros. Entertainment Company.
I nomi dei protagonisti del nuovo
progetto dei Marvel Studios sugli
Eterni potrebbero esser stati rivelati (ma non
ancora confermati, quindi sono da considerare con cautela). Li
riporta il sito That Hashtag Show,
menzionando Eros/Starfox – fratello di Thanos
– Piper, Elysius,
Gilgamesh, Ikaris,
Sersi, Makkari,
Thena e Zuras. Il casting
includerebbe altri due personaggi ancora sconosciuti, e un villain,
che potrebbe corrispondere a Druig.
Nessun accenno ai
Devianti, la controparte “cattiva” degli Eterni
sulle pagine dei fumetti della Marvel Comics, ma non è escluso che nei
prossimi mesi non vengano confermati nella linea di protagonisti
dell’atteso cinecomic.
La lineup dei prossimi progetti
targati Marvel Studios sembra ormai pronta e secondo quanto
riportato nelle ultime settimane, le riprese del film
sugli Eterni potrebbero partire già a
settembre 2019. L’uscita nelle sale invece dovrebbe essere fissata
al 6 novembre 2020.
Vi
ricordiamo che la regista Chloe Zhao è
stata scelta per dirigere il prossimo franchise Marvel basato sui
personaggi creati da Jack
Kirby, Gli
Eterni, mentre Matthew e Ryan
Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura
della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro
prossimo al cinema.
Il progetto include gli esseri
superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti
come Eterni e i
mostruosi Deviants, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestials. Le
fonti dicono a The Hollywood Reporter che
un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra
gli umani. Il progetto consentirebbe così alla Marvel di assemblare
un cast diversificato.
La Zhao, di origine cinese, era già
nota alla Marvel per aver lavorato a una produzione indipendente di
un film su Vedova Nera, il personaggio
interpretato da Scarlett Johansson e che
presto avrà uno standalone ufficiale.
La Marvel non ha commentato
ufficialmente la notizia, ma probabilmente a breve sapremo quale
sarà il futuro del MCU dopo Avengers 4. Tuttavia
l’avvenire è roseo per lo Studio, che con Gli Eterni in ballo e con
i Mutanti che si avvicinano a “casa”, ha ancora moltissimo
materiale per raccontare storie al cinema.
Come confermato dai due registi
Phil Lord e Chris Miller, anche
Spider-Man: Un Nuovo Universo – il film d’animazione
che uscirà nelle sale italiane dal 25 dicembre distribuito da
Warner Bros. Entertainment Italia. – avrà un cameo di Stan
Lee.
“Ci siamo incontrati ed avevamo
qualche proposta, ma Stan ha finito per lanciarci non meno di sette
idee durante un incontro di 45 minuti. Ecco che tipo di persona
era…una macchina di idee. Un uomo il cui processo di creazione
equivaleva al respirare. Per questo siamo stati fortunati ad averlo
avuto nel nostro film“.
Nell’intervista Lord e Miller hanno
solo menzionato un cameo “vocale”, quindi è probabile che il
fumettista – scomparso di recente
– abbia soltanto doppiato un personaggio che potrebbe non essere
lui in persona.
Nella versione originale
di Spider-Man:
Un Nuovo Universo, l’attore e cantante Shameik
Moore sarà la voce del protagonista Miles Morales. Tra le voci
originali anche Jake Johnson, Liev Schreiber, Haeilee Steinfeld,
l’attore premio Oscar Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Luna
Lauren Velez e Lily Tomlin.
Commentando l’annuncio, i
produttori Phil Lord e Christopher Miller
dichiarano: “Siamo fortunati ad avere un cast così
straordinario di anime creative, divertenti e genuine, che popolano
l’universo di Spider-Man. Hanno delle voci di talento, che danno
vita a dialoghi sorprendenti”. Lord e Miller hanno
aggiunto: “Non vediamo l’ora che Miles Morales arrivi
sugli schermi di tutto il mondo. È un personaggio nuovo davvero
divertente ed emozionante, e raccontare la sua storia attraverso
uno stile visivo rivoluzionario, rende questa un’esperienza
cinematografica totalmente innovativa “.
Sinossi:Spider-Man:
Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager di
Brookyn Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragno-Verso,
dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione
fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo
innovativo e unico nel suo genere.
Diretto da Bob
Persichetti, Peter Ramsey e Rodney
Rothman, la sceneggiatura è di Phil
Lord. Il film è prodotto, in collaborazione con Marvel, da Avi Arad,
Amy Pascal, Phil Lord, Christopher
Miller e Christina
Steinberg.
Kill Bill è uno
dei progetti più ambizioni di Quentin Tarantino.
Tenuto in incubazione per diversi anni, il progetto ha visto la
luce nel 2003 con il primo volume, seguito dal secondo l’anno
successivo e non è chiaro se in futuro potrà realizzarsi un terzo
capitolo.
Uma Thurman è la
protagonista assoluta di questi due film, che hanno avuto un
successo incredibile e continuano ad averlo a distanza di diversi
anni. Un successo che ha consacrato le carriere di Tarantino e
della Thurman stessa.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate di Kill Bill.
Kill Bill: Vol. 1
1. L’idea per la
realizzazione di
Kill Bill viene da Pulp Fiction. Quentin
Tarantino è stato uno dei primi nell’era post-moderna a creare
una specie di universo condiviso, in cui tutti i suoi film sono
legati tra loro in qualche modo. E Kill Bill non
poteva essere da meno. Sembra che l’idea di realizzare questo film
sia nata mentre avvenivano le riprese di Pulp Fiction nel
1994. Quentin Tarantino e Uma
Thurman iniziarono a parlare dei film che avrebbero
voluto fare e Quentin disse che avrebbe voluto fare un film sul
kung-fu in stile anni ’70.
Lo spunto fondamentale proviene
però dalla storiella di Mia Wallace, quando al locale racconta a
Vincent Vega la sua esperienza di attrice per un episodio pilota di
una serie intitolata Fox Force Five. In questa sequenza, Mia
racconta che tra i personaggi previsti c’erano una bionda, la
leader, una giapponese maestra di kung fu, una ragazza di colore,
una ragazza francese e il personaggio interpretato da lei, la donna
più letale del mondo con una lama.
2. Sia Tarantino che la
Thurman tenevano a realizzare questo film insieme. L’idea
di questo film è venuta ad entrambi e tutti e due tenevano a
realizzarlo insieme. Nonostante le loro strade si fossero divise,
Tarantino aveva messo da parte il copione senza mai dimenticarlo e
dopo la prima gravidanza della Thurman, i due cominciarono a girare
il film, uscito nel 2003.
3. Durante la lotta con gli
88 folli è stata usata una fotografia in bianco e nero.
Ciò è un chiaro omaggio ai film di kung fu degli anni ’70 e ’80. Il
bianco e nero (così come il bianco e rosso) erano usati per
mascherare la perdita di sangue dalla censura televisiva. In
origine, non venivano usati effetti fotografici in bianco e nero ma
la MPAA chiese delle misure per abbassare il tono di certe scene.
Tarantino ha usato questo vecchio trucco per realizzare un
omaggio.
Kill Bill: Vol. 2
4. In questo secondo
capitolo, Tarantino avrebbe dovuto dare la voce a un
personaggio. Originariamente, Tarantino avrebbe voluto che
Pai Mei muovesse le labbra come se stesse parlando il cantonese, ma
senza dire una parola, mentre la voce di Tarantino sarebbe stata in
inglese. Alla fine il regista abbandonò l’idea e il personaggio Pai
Mei parlò con la voce del suo interprete, Chia-Hui
Liu.
5. Uma Thurman ha detto di
essere stata costretta a girare una scena pericolosa.
Secondo l’intervista rilasciata dalla Thurman al New York Times
all’inizio del 2018, sembra che Tarantino l’avesse costretta a
girare una scena pericolosa e senza controfigura in Kill Bill:
Vol. 2 (2004), ovvero quella in cui corre su una strada
sterrata a più di 64 km orari su un’auto d’epoca. Mentre stava
facendo la ripresa, Uma perse il controllo e andò a sbattere contro
un albero.
Da questo incidente la Thurman subì
qualche danno al collo e a un ginocchio di lunga portata e per
circa quindici anni la produzione del film, la Miramax facente capo
a Harvey
Weinstein, si era rifiutata di dare alla vittima una
copia del video dell’incidente. Tarantino ha ammesso in seguito di
non aver raccontato il vero tipo di strada che Uma avrebbe trovato,
ingannandola perché lei si fidava ciecamente di lui e di essere
stato un suo grande rammarico.
6. Nella scena in cui La
Sposa e la figlia guardano la televisione abbracciate, sarebbe
dovuto esserci un film di animazione Disney. In origine i
due personaggi avrebbe dovuto guardare Gli Aristogatti
(1970), ma la Disney non lo permise, così Tarantino decise di
inserire un episodio del cartone animato Samurai Jack
(2001). Ma il film deciso dopo aver eseguito il montaggio finale è
stato Shogun Assassin (1980).
Kill Bill: Vol. 3
7. L’idea di realizzare un
terzo volume di Kill Bill c’è sempre stata. Sin dalla
fine del secondo capitolo, ci si è sempre chiesti quale sarebbe
stata la fine di Beatrix Kiddo. Tarantino ha sempre ammesso di
voler fare di Kill Bill la sua Trilogia del Dollaro, di
girarne uno ogni dieci anni e di rendere protagonista di questa
terza fase la figlia di Vernita Green, Nikki. Pare
che Tarantino ami talmente tanto il personaggio di Beatrix da avere
qualche difficoltà a lasciarla andare, sempre pronto a mantenerla
in vita. Ma non è solo Tarantino che vorrebbe fare questo film:
sono molte le attrici che si sono offerte per interpretare il ruolo
della figlia di Beatrix e di Nikki.
Kill Bill: streaming
8. Entrambi i volumi di
Kill Bill sono disponibili in streaming. Chi volesse
rivedere tutti e due i film di Tarantino può farlo in streaming
grazie alla piattaforma Chili.
Kill Bill: curiosità
9. Per realizzare questo
dittico, sono stati usati litri e litri di sangue finto.Christopher Allen Nelson, truccatore del film (che
ha vinto l’Oscar, nel 2017, per il Miglior Trucco per Suicide Squad, insieme ad Alessandro
Bertolazzi e Giorgio Gregorini), ha rivelato che sono stati usati
qualcosa come oltre 1700 litri di sangue finto tra il primo
Kill Bill e il secondo volume.
10. Tarantino possiede la
Pussy Wagon. Sembra che Tarantino abbia guidato il veicolo
quotidianamente per promuovere l’uscita del secondo volume di
Kill Bill. Tarantino stesso ne ha concesso l’uso per
diversi video musicali come I’m Really Hot di
Missy Elliott e Telephone di Lady
Gaga e Beyonce.
Come sapete il licenziamento di James
Gunn dalla regia di Guardiani della
Galassia Vol. 3 ha lasciato aperta la posizione di
rilievo nella realizzazione del film, e da allora non sono arrivati
più aggiornamenti in merito. Sappiamo tuttavia che prima che fosse
annunciato il suo allontanamento produzione, Gunn
aveva completato la sceneggiatura,
quindi la domanda, fino a oggi, è stata proprio quella relativa
allo script: la Disney userà o meno lo script realizzato dal
regista e sceneggiatore?
A queste voci si è aggiunta nelle
ultime ore quella diffusa da The Disinsider, secondo cui la casa di
Topolino avrebbe contattato Travis Knight, regista
di Bumblebee e Kubo e la spada
magica, per dirigere il terzo capitolo del franchise.
D’altronde questo nome circolava già da un po’ fra i corridoi
dell’azienda, dal momento che Knight era già stato considerato per
la regia de Gli
Eterni (poi affidata a Chloe Zhao). E
non finisce qui: un’altra fonte riporta che Paul
Feig sarebbe l’altro candidato alla poltrona, ma
ovviamente si tratta soltanto di rumor da prendere con estrema
cautela.
Tempo fa Sean Gunn,
fratello di James che nel franchise interpreta Kraglin e fornisce
anche la mmo-cap di Rocket Raccoon, aveva parlato dello stato della
produzione di Guardiani della Galassia Vol.
3. confermando che lo studio avrebbe voluto
usare la sceneggiatura firmata dal fratello:
“Non conosco i dettagli precisi relativi a Guardiani 3. So
che la Disney vuole ancora fare il film. So anche che hanno tutte
le intenzioni di utilizzare la sceneggiatura che ha scritto mio
fratello. Ovviamente, quella è stata una situazione molto
spiacevole per tutti, soprattutto per lui, ma per esempio anche per
me, passo sei mesi a preparare un film, e adesso sono in
sospeso.”
La situazione sembra quindi non
evolversi particolarmente per James Gunn, dal
momento che seppure verrà utilizzata la sceneggiatura, il regista
non tornerà (quasi sicuramente) alla regia del film. Intanto le
dichiarazioni di Gunn fanno pensare che la squadra realizzativa del
film rimarrà generalmente invariato, con la sola sostituzione del
regista. Aspetteremo novità in merito. Tuttavia quest’ultima
informazione dovrebbe assicurare al pubblico il
ritorno di Dave Bautista nei
panni di Drax, dal momento che l’attore aveva dichiarato che non
avrebbe ripreso il ruolo se non fosse stata utilizzata la
sceneggiatura firmata da James Gunn.
Guardiani della Galassia
Vol. 3 è al momento sospeso dalla produzione presso i
Marvel Studios.
Atteso nelle sale italiane il 1
gennaio 2019, Ralph
Spacca Internet è stato presentato oggi in
anteprima alla stampa dai registi Phil Johnston e
Rich Moore, già autori per la Walt Disney Pictures
del primo capitolo – uscito nel 2012 – Ralph
Spacca Internet e
Zootropolis.
In questo secondo film del
franchise gli spettatori lasceranno momentaneamente la sala giochi
di Litwak per avventurarsi nel grande, inesplorato ed elettrizzante
mondo di Internet insieme a Ralph e alla piccola Vanellope,
rischiando il tutto per tutto per trovare un pezzo di ricambio
necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco della giovanissima
pilota.
“L’idea di personificare internet nasce dal primo film,
dove avevamo reso la sala giochi un luogo visitabile” racconta
Moore, “anche se stavolta l’impresa era ancora più difficile:
tutto perché ci sembrava un concetto astratto. Poi parlando con
esperti del settore e consultandoci con loro ci siamo resi conto
che non era affatto così lontano dalla nostra percezione, ma che
poteva diventare qualcosa di molto tattile. Mentre per il
design l’ispirazione viene dall’antica città di Roma, dove il
centro è la parte originale e tutto intorno si espande la parte
moderna.“
“Il nostro production designer ha studiato la città di
Roma antica come se fosse una lasagna, quindi un ambiente
stratificato dove possiamo troviamo aspetti di internet progettate
negli anni Sessanta giù in fondo e sopra tutto ciò che è nuovo e
attuale“, aggiunge Johnston.
Moore, che ha
iniziato nel campo dell’animazione con i Simpson,
parla del cambiamento delle tecniche di realizzazione di questo
genere di prodotto d’intrattenimento, ponendo l’accento sulle sfide
che Ralph Spacca Internet ha rappresentato per lui
e il collega: “Le cose sono mutate in
maniera assolutamente inimmaginabile, perché realizzare un film
come questo solo anni fa – al tempo del primo Ralph – era
impensabile, una sfida impossibile. Quando lavoravo ai
Simpson si usava la stessa tecnica di animazione di Pinocchio,
mentre nel giro di pochi anni ci siamo resi testimoni del più
incredibile cambiamento dell’industria che ha fatto un balzo in
avanti imprevedibile ed epocale. Oggi riusciamo a inserire milioni
di personaggi sullo schermo e sinceramente non so fin dove ci
spingeremo…ma d’altronde questo è lo stile di Walt Disney e la
filosofia dello studio: creare sempre qualcosa di nuovo, superare i
limiti”.
“E
pensare che l’ambientazione stessa del film sta già cambiando
proprio adesso, mentre parliamo” aggiunge
Johnston, spiegando che per i registi “era
importante partire da una storia basata sul tema dell’amicizia che
potesse durare in eterno, un tema universale che non venisse
schiacciato dall’ambientazione. Quel qualcosa di emotivo che lega i
personaggi di Ralph e Vanellope fra loro e agli spettatori non
viene sopraffatta dallo scenario incredibile in cui sono
inseriti.“
Ma come nasce un progetto del
genere e come si sostiene l’enorme pressione quando si lavora con
uno dei più importanti (se non il più importante) studio di
animazione esistente? “C’è un gruppo immenso
di persone che sta dietro al film, 500, 600 persone circa. Talvolta
può sembrare difficile far prevalere il proprio punto di vista
all’interno di una grande azienda, tuttavia molti dei nostri
collaboratori si aggiungono dopo che io e Phil abbiamo discusso
della storia e ci siamo consultati. Un periodo di tempo che va dai
sei mesi ad un anno intero“, racconta Moore.
“È allora che ci chiediamo: cosa porterà questo
film alle persone?
Cosa vogliamo dire? Quale emozione vogliamo trasmettere e come si
arriva al cuore della gente? In fondo è tutto ciò che ci chiede lo
studio“.
“Solitamente cerchiamo di non pensare alla pressione, ma
siamo consapevoli dell’eredità che la Disney ci lascia in
affidamento“, confessa Johnston, “così il
lascito dei capolavori del passato che ci precedono funzionano da
ispirazione per creare qualcosa di nuovo. Ad esempio le nostre
storie parlano di personaggi emarginati…un po’ come noi, che
lavoriamo per lo studio d’animazione più importante del mondo e
stiamo lì, in un angolo, ad osservare chiedendoci cosa ci facciamo
qui…“
E sulla scena già anticipata dal
trailer che vede protagonista Vanellope insieme a
tutte le più celebri principesse Disney, i registi
svelano qualche dettaglio di produzione: “Creare questa sequenza è stata un’esperienza strana:
era come se all’improvviso avessimo tirato fuori Judy
Garland da Il Mago di Oz, Marilyn Monroe da Gli uomini
preferiscono le bionde o Anita Ekberg da La Dolce Vita…una stanza
piena di dive! Eppure, anche durante i lavori, non ci
rendevamo conto della fortuna che avevamo avuto: riunire tutte le
principesse Disney con cui sono cresciute varie generazioni di
pubblico nello stesso film è un privilegio. Ancora di più perché
una cosa che era iniziata come uno scherzo si è tramutata in
qualcosa di profondo…solo parlando con la gente abbiamo compreso
quanto questi personaggi significassero per loro e come le
principesse siano diventate più umane nel corso degli
anni.“
Vi ricordiamo che Ralph
Spacca Internet uscirà il prossimo 1 gennaio. Nel cast
delle voci internazionali ci sono attori del calibro di
John C. Reilly, Kristen Bell,
Gal Gadot, Mandy Moore,
Sarah Silverman e Jane Lynch;
nella versione italiana figurano invece Serena
Rossi, Nicoletta Romanoff,
Mélusine Ruspoli, Salvatore
Aranzulla, LaSabri e
Favij.
Arrivato al 28° anno di attività il
NOIR IN FESTIVAL è ormai format consolidato di una manifestazione
fortemente cross mediale e di oggettivo risalto critico e mediatico
tra Italia ed Europa; quest’anno l’evento si svolgerà dal 3 al 9
dicembre a Milano e Como, secondo un modello originale che abbina
l’idea di festival come luogo di formazione (nel campus
universitario di IULM Milano) e spazio di glamour e qualità
d’autore (sul lago di Como che, tra Alfred
Hitchcock e George Clooney è ormai un punto di riferimento
internazionale).
Da sempre attento alle relazioni
tra cinema, letteratura e new media e polo d’attrazione per il
genere più diffuso nel mondo (il mystery in tutte le sue forme) il
Festival apre un nuovo capitolo della sua attività proponendosi
come motore di idee produttive nel campo dei generi.
L’AGICI – Associazione Generale Industrie
Cine-Audiovisive Indipendenti, in sinergia con il Noir in Festival,
organizza due giornate di lavoro, nelle mattinate di venerdì 7 e
sabato 8 dicembre, a Como, nelle quali approfondire importanza,
scenari, prospettive e modalità di produzione di genere nonché il
tema dell’internazionalizzazione del prodotto italiano.
Si inizia venerdì 7, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, con
l’incontro SVIZZERA: UN PARTNER DA SCOPRIRE in
cui, alla luce del rinnovato accordo di coproduzione tra i due
paesi e ricordando il successo di pellicole come Veloce come il
vento, Lo chiamavano Jeeg Robot, fino al recente Il
mangiatore di pietre, si valuteranno progetti e tecnicalità di
un modello sostenibile per la coproduzione europea a vantaggio di
un’industria culturale indipendente e aperta alle nuove sfide
dell’internazionalizzazione.
Si continua sabato 8, dalle ore 09.00 alle ore 12.30, con il
workshop PRODURRE GENERE IN ITALIA in cui si
analizzeranno potenzialità e modalità di un’industria audiovisiva
capace di offrire contenuti e modelli sulla scena internazionale.
Il “genere”, difatti, risulta sempre un argomento delicato in cui
la nostra cinematografia sembrerebbe esitare rispetto a modelli e
formule che in passato hanno fatto la gloria della nostra
cinematografia all’estero: il giallo, il thriller, il poliziesco,
il western, il fantasy.
Le due giornate di lavoro si inseriscono nel cuore della
prossima edizione del Noir in festival che a Como propone un
programma ricco di anteprime di qualità e di incontri con grandi
protagonisti della scena noir (da Carlo Lucarelli a Jo Nesbø) fino
a un programma speciale dedicato al cineturismo e alle potenzialità
del territorio come set ideale per opportunità produttive anche
molto diverse tra loro, tra acqua, montagna, ville storiche, il
confine e la civiltà del lago.
“Il tempo dei festival come semplice luogo della visione e
della scoperta”, dice Giorgio Gosetti, “sta
inevitabilmente esaurendosi. Sempre di più il festival deve sapersi
connettere al territorio per valorizzarlo e offrirsi come
piattaforma creativa per l’industria culturale proponendo una
propria identità specifica in questo senso. È la nuova scommessa
che, grazie ad AGICI e con il contributo di Istituto Luce –
Cinecittà e SIAE, ci siamo proposti a partire da
quest’edizione”.
Arriva su Netflix il 16 novembre Narcos:
Messico, originariamente concepita come quarta stagione
della serie Narcos, ma sviluppata
poi come una serie spin-off incentrata sul Cartello di Guadalajara
in Messico. Protagonisti sono Michael
Peña e Diego Luna,
rispettivamente nei ruoli dell’agente DEA Kiki Camarena e del
fondatore del cartello Miguel Félix Gallardo.
Narcos: Messico
esplora le origini dei primi grandi imperi della droga in Messico.
Negli anni ’80, da una totale disorganizzazione, si arriva grazie a
Félix Gallardo (Diego Luna) ad
un cartello unificato noto come il Cartello di Guadalajara.
Contemporaneamente, l’agente DEA Kiki Camarena (Michael
Peña) si sposta con la sua famiglia
dalla Californi a Guadalajara, per assumere un nuovo incarico. Ben
presto si troverà a confrontarsi con una realtà più problematica di
quanto si sarebbe mai aspettato, con una serie di tragici eventi
che influenzeranno il traffico della droga, e la guerra contro di
essa, negli anni a venire.
Cambia l’ambientazione, ma non la
storia. È questa la premessa che ci suggerisce questa prima
stagione spin-off della serie Narcos. Nonostante,
considerato ciò, il rischio di mostrare qualcosa che sapesse di già
visto era elevato, gli ideatori di questa nuova storia puntano
molto sugli elementi di differenza tra il traffico di droga in
Colombia e in Messico. Si riesce così ad essere nuovamente attratti
da qualcosa che pensiamo di conoscere bene ma che riesce a
sorprenderci continuamente.
La stagione sin da subito ci
presenta dettagliatamente la realtà Messicana degli anni ’80, il
contesto in cui trafficanti di droga e forze dell’ordine si danno
battaglia. Sin entra così sin da subito nel vivo della vicenda,
seguendo ora l’agente Kiki Camarena ora il trafficante Félix
Gallardo, avendo sempre, o almeno in apparenza, il quadro completo
delle loro mosse l’uno verso l’altro. Questa costruzione,
funzionale al genere, permette così una buona costruzione del ritmo
e della tensione.
Fondamentale inoltre, per
conquistare il pubblico, è la costruzione dei personaggi. Dal lato
della giustizia è naturalmente il Kiki Camarena di Michael Peña il centro
dell’interesse, personaggio che puntata dopo puntata svela sempre
più carisma. Oltre a lui non risultano tuttavia esserci personaggi
in grado di affermarsi e rendersi incisivi all’interno delle
diverse puntate. Al contrario, dal lato della criminalità
organizzata spiccano diverse personalità ben caratterizzate e
costruite secondo un arco evolutivo. Su tutti primeggia
naturalmente il Félix Gallardo di Diego Luna,
sempre più interessante nel suo costruirsi a partire dai propri
errori, fino a essere sempre più votato al crimine, perdendo ogni
umanità.
Partendo da questi personaggi, la
serie si costruisce ispirandosi ai fatti realmente accaduti,
sfoggiando una sempre più crescente atmosfera dai toni cupi, che
esalta la brutalità degli eventi. Ben presto ogni linea di confine
tra bene e male viene ad essere messa in discussione, ponendo
riflessioni etiche che vanno al di là della semplice guerra tra
bene e male. Narcos: Messico dimostra di non
temere i suoi predecessori, riuscendo ad affermarsi come un ottimo
prodotto, esaltando a ragione le particolarità che la rendono
unica, e raccontandoci di più su un quadro che sembrava essere
completo già con le precedenti stagioni.
Dopo il grande successo al box
office americano e l’entusiasmo di critica e pubblico, arriva anche
in Italia il thriller sorpresa dell’anno, Un piccolo
favore, scritto e diretto da Paul
Feig.
Il regista di commedie cult – come
Le amiche della sposa, Spy e Ghostbusters – confeziona un mystery imprevedibile
sulla scia de L’amore Bugiardo – Gone Girl e La ragazza del treno, un noir contemporaneo che indaga
sulla fiducia all’interno delle relazioni, sui confini
dell’ambiguità e sulla spasmodica ricerca della perfezione.
Un piccolo favore, il film
Adattamento dell’omonimo romanzo,
scritto da Darcey Bell e edito in Italia da
Rizzoli, Un piccolo favore vede due amiche al centro di un
intreccio di segreti inconfessabili e fatali bugie: Blake Lively, icona internazionale e attrice
di talento (Adeline,
Café Society) e la candidata agli Oscar Anna
Kendrick (Tra
le nuvole,
Pitch Perfect). Nel cast anche Henry Golding
(Crazy Rich Asians) e Rupert Friend (Homeland, The
Young Victoria).
Un piccolo favore è un’esclusiva per
l’Italia di Leone Film Group in collaborazione con
Rai Cinema e sarà distribuito da 01
Distribution a partire dal 13 dicembre.
Un piccolo favore, la trama
Stephanie (Anna Kendrick) è una
mamma vlogger che cerca di scoprire la verità dietro la scomparsa
della sua migliore amica, Emily (Blake Lively). Stephanie è
affiancata dal marito di Emily, Sean (Henry Golding), in questa
ricerca che darà vita a colpi di scena, tradimenti, segreti e
rivelazioni, amori, omicidi e vendette.
Arriva nelle sale il 10, 11 e 12
dicembre il documentario Dinosaurs, secondo
appuntamento della stagione de “L’ARTE AL CINEMA” distribuita nei
migliori cinema italiani da MAGNITUDO insieme a
CHILI. Il documentario Dinosaurs racconta con un
approccio scientifico i retroscena legati alle affascinanti
creature preistoriche e alla raccolta dei reperti fossili che tutti
noi possiamo ammirare oggi nei musei di storia naturale di tutto il
mondo.
Da dove arrivano realmente? Sono
ricostruzioni o sono reali? E come finiscono queste gigantesche
creature del passato nei luoghi visitati ogni anno da milioni di
persone? Pochi sanno che la maggior parte degli scheletri esposti
nei musei sono ricostruzioni e che nel mondo gli esemplari reali
interi si possono contare sulle dita di una mano.
Dinosaurs, il film
Il regista Francesco Invernizzi risponde a queste domande
ricostruendo il viaggio che affrontano i resti di questi animali
preistorici, dal ritrovamento delle loro ossa nelle aree più remote
del pianeta ai laboratori dei maggiori esperti mondiali, in cui
vengono assemblate e studiate, fino alle gallerie più esclusive e
nelle case d’asta dove i grandi collezionisti e gli istituti
scientifici prestigiosi si recano per riuscire ad aggiudicarsi
questi rarissimi esemplari.
Dinosaurs è un viaggio
entusiasmante, una straordinaria avventura raccontata attraverso
immagini in 8k girate in Italia, Svizzera, Francia, USA (South
Dakota, North Dakota, Wyoming, Colorado) sulle tracce dei giganti
del passato più misteriosi di sempre.
I Marvel Studios festeggiano
l’incredibile successo di Avengers: Infinity War, film
culminante della Fase 3 e di dieci anni di storia, pubblicando il
volume Marvel’s Avengers: Infinity War – The Art of the
Movie,
preziosa raccolta di disegni, curiosità, dettagli sulla produzione
del film che ha riunito praticamente tutti gli eroi del
MCU.
Ma quali sono i segreti più
importanti rivelati dall’artbook? Scopriamoli di seguito:
Hulk era nella battaglia finale nel Wakanda
In molti si sono chiesti per quale
motivo, nonostante le richieste di aiuto dello scienziato, Hulk non
si sia palesato durante la battaglia del Wakanda. Qualcuno ha
ipotizzato che il gigante avesse ormai paura di Thanos, dopo la
sonora batosta subita a inizio film, ma Mark
Ruffalo in persona ha
spiegato che, dopo gli eventi di Thor:
Ragnarok, la volontà di Hulk si è trasformata in una
mente più strutturata e ha cominciato a rifiutare il fatto che
Banner lo “utilizzasse” soltanto in momenti di difficoltà,
decidendo quindi di non “uscire” per combattere contro l’Ordine
Nero e contro Thanos. Tuttavia, stando a quanto si era già detto in
precedenza e a giudicare dai concept
di Avengers: Infinity War diffusi
negli ultimi giorni, Hulk doveva essere presente durante
la Battaglia del Wakanda, non solo, doveva
confrontarsi direttamente con Thanos, insieme agli altri
Vendicatori, tentando di fermarlo.
Falcon nello spazio
Al posto di
Spider-Man, Falcon avrebbe
raggiunto Tony Stark e Doctor Strange nella battaglia spaziale: era
questa l’idea originale per il film, approvata anche dai fratelli
Russo, ma questo ingresso avrebbe portato ad un eccessivo tono da
commedia che era terreno comune con i Guardiani. La trama fu quindi
modificata e Spider-Man prese il ruolo di co-protagonista.
“Street” Captain America
Alcune idee originali per il costume
di Cap mostravano l’eroe con un look del tutto diverso da quello
apparso nel film: un Steve Rogers “nomade”, come
quello dei fumetti degli anni ’70, non indossava un costume, ma
stracci di strada che riusciva a spacciare per uniformi
militari. Ai produttori piacque l’idea, ma il concept più
tradizionale prevalse.
Thor e Rocket combattono un serpente gigante
Un concept inedito contenuto
in Avengers: Infinity War – The Art
of the Movie
mostra Thor e Rocket
Raccoon insieme
a Groot mentre combattono contro un
serpente gigante, diapositiva esclusa dal film che era stata usata
per pubblicizzarlo prima dell’arrivo nelle sale. È probabile che il
mostro a due teste abbia preso ispirazione
dal Serpente di Midgard, un enorme rettile
talmente lungo da poter avvolgere l’intero pianeta, e che la
missione di Thor alla ricerca di una nuova arma fosse stata
immaginata come un viaggio mistico culminato in Wakanda.
Gli Outriders
Durante Avengers:
Infinity War Spider-Man e Doctor Strange si ritrovano
nello stesso team sul pianeta Titano e non partecipano alla
battaglia del Wakanda perché impegnati a combattere direttamente
con Thanos. I due però non si sono mai trovati faccia a faccia con
nessuno degli Outriders, l’esercito del
Titano Pazzo, tuttavia un concept art
inedito li mostra mentre cercano di fermare gli alleati di
Thanos a New York.
Il contributo di James Gunn
I fratelli Russo avevano
praticamente carta bianca sul come gestire i personaggi Marvel nel
film, tuttavia altri registi del franchise MCU cono stati
contattati per avere qualche suggerimento; come James
Gunn, che ha dato diversi input per quanto riguarda i
Guardiani della Galassia e in particolare
Teen Groot. L’idea di rendere adolescente e
scontroso l’eroe è sua, come quella di renderlo ancora più
trasandato grazie ai pezzi di corteccia e alle foglie che si
sgretolano dal suo corpo.
Uno spaventoso Teschio Rosso
La carrellata di artwork inediti sul
look di Teschio Rosso, l’antagonista
principale di Captain America: Il Primo
Vendicatore scomparso e riapparso con grande sorpresa
del pubblico in una scena di Infinity
War come “custode” della gemma dell’anima, hanno
rivelato un aspetto ancora più terrificante del personaggio, con
l’iconico cappuccio nero e il costume fatto di stracci di pelle;
alcuni svelano invece forme totalmente inedite del cranio del
personaggio, poi finite nel cestino.
La piscina di Thanos
Quando Thanos
schiocca le dita si ritrova per un breve periodo all’interno della
gemma dell’anima dove incontra la giovane Gamora
che lo affronta dicendogli che deve rinunciare a “tutto” per la sua
folle ricerca. I produttori avevano immaginato di mostrate il
Titano in un’enorme piscina – apparsa nel film – ma molto diversa
nelle idee originali. Era infatti una pozza di sangue inquietante,
il sangue versato da milioni di vittime.
Iron Man e la nuova armatura
Utilizzando la nanotecnologia per
creare una varietà di armi, Tony Stark è
stato uno dei pochi eroi a scalfire Thanos, tuttavia grazie ai concept art inclusi nel
libro Avengers: Infinity War – The Art of the
Movie siamo riusciti a capire fin dove poteva
arrivare il potenziale di quelle armi. Iron
Man avrebbe potuto infatti trasformarsi in un razzo
per viaggiare nello spazio, anche se poi la versione finale che
abbiamo visto nel film risultava comunque in grado di volare ad
altezze incredibili senza bisogno di trasformazione.
White Wolf
La scena post credits di
Black Panther mostrava Bucky
Barnes in Wakanda dove veiva chiamato anche White
Wolf. In Infinity War, il personaggio
ottiene un nuovo braccio meccanico e si presenta nella sua vecchia
uniforme da Soldato d’Inverno, tuttavia alcuni concept inediti
hanno immaginato Bucky con un look completamente nuovo: senza barba
e con capelli corti, altri con disegni wakandiani sui vestiti.
L’esilio di Thanos
Quando Thanos
capisce che la popolazione del pianeta Titano
stava esaurendo le proprie risorse e si stava dirigendo verso la
distruzione, decide di mettere in atto il suo piano di difesa e
cercare tutte le gemme dell’infinito. La sceneggiatura originale
avrebbe incluso un breve flashback che ci mostrava quanto Thanos
fosse ostacolato dal suo popolo e successivamente esiliato da casa
sua. Ecco perché non era nei paraggi quando il pianeta crollò…
Il destino di Gamora
Una scena chiave del film vede
Thanos e Gamora trovare la gemma
dell’anima su Vormir e viene detto loro che per ottenerla una
persona dovrà sacrificare ciò che ama di più. Così, mentre l’eroina
si fa beffe del padre “che non ama nessuno“, Thanos la
afferra e la getta giù da un dirupo. Un concept art alternativo
però immaginava questa sequenza in maniera ancora più tragica, dove
vedevamo il corpo di Gamora defunta a terra dopo la caduta in una
pozza di creature o un buco nero che la faceva a pezzi.
Un unico film
Quando venne annunciato che il
prossimo film sugli Avengers sarebbe stato diviso
in due parti, i fan sono rimasti alquanto sorpresi. Ma anche per
quanto riguarda la visione in capitoli, nelle prime sceneggiature
si pensava di far terminare Infinity War con
Thanos che otteneva le gemme, mentre più tardi si optò per un
cliffhanger d’effetto con lo schiocco finale. In realtà i Marvel
Studios avevano programmato di montare un unico film, girato tutto
insieme, ma si resero presto conto che avere tutti gli attori in
una sola volta nello stesso periodo era praticamente impossibile.
Quindi spezzare le riprese è stata la scelta più logica.
Adam Warlock
I piani “editoriali” dei
Marvel Studios non hanno previsto la presenza di Adam
Warlock in Avengers: Infinity
War, rimandando la sua prima apparizione al Volume 3
di Guardiani della Galassia. A confermare
questa ipotesi arrivano Anthony e Joe Russo,
registi di Infinity War, che di recente hanno riportato alla luce
la questione: “Adam Warlock è una cosa di James Gunn, noi non
abbiamo mai avuto intenzione di inserire Adam Warlock in Infinity
War. Abbiamo già così tanti eroi che voi fan amate e ai quali
dovevano dare il giusto spazio nel film…“
Ricordiamo
che nei fumetti Adam Warlock è parte
integrante del mito legato al fumetto su Infinity War, essendo
colui che custodisce la gemma dell’anima e che ha spesso incrociato
la strada di Thanos. “Solitamente
il pubblico vuole vedere l’eroe e il cattivo e insieme avere una
connessione emotiva con loro“, ha dichiarato Anthony Russo,
“Tuttavia nel film non avresti una connessione con Warlock
perché non è legato a Thanos e alla sua storia mostrata in Infinity
War“.
Qualche mese fa i due
sceneggiatori del film Christopher
Markus e Stephen
McFeely avevano spiegato le ragioni dietro questa
assenza in un’intervista con ET Online: “Non abbiamo introdotto Adam Warlock nel film perché è un
personaggio troppo importante e per farlo dovresti girare un film
intero. Non puoi semplicemente farlo apparire sullo schermo. C’è
stato un breve momento in cui eravamo indecisi, poi guardando alla
lista già numerosa di personaggi abbiamo deciso di escluderlo. Un
po’ come per Silver Surfer, che si, ci sarebbe stato utile, ma non
possiamo toccarlo adesso“.
Una scena con Steve Rogers e Tony Stark
Per la maggior parte del film i
Vendicatori restano divisi su due parti opposte dell’universo. Il
conflitto ancora acceso della Guerra Civile viene menzionato,
brevemente e senza risolvere nulla, tuttavia la sceneggiatura
originale prevedeva la reunion della squadra quando le forze di
Thanos attaccavano per la prima volta la Terra.
Ciò avrebbe incluso la tanto attesa scena di pace fra
Steve e Tony dove i due
discutevano degli accordi di Sokovia e rendendosi conto che
avevano bisogno di lavorare insieme.
La love story fra Cap e Sharon Carter
Introdotto in Captain
America: The Winter Soldier, il personaggio di
Sharon Carter è un S.H.I.E.L.D. incaricato di
tenere d’occhio Steve Rogers, mentre più tardi lo
aiuterà nella lotta contro HYDRA per onorare sua zia Peggy.
Civil War ci ha infatti rivelato che la ragazza
era la nipote del vecchio amore di Steve, e i due si avvicineranno
molto nel corso del film arrivando ad un bacio; il tal direzione,
le sceneggiature originali avrebbero rivelato che la loro storia
d’amore era cresciuta nel corso dei film, come richiamo ai fumetti
dove i due hanno una lunga relazione.
Nova Corps
I Nova Corps erano
stati introdotti nel franchise dei Guardiani della
Galassia come una forza galattica che aiutava i
protagonisti durante la grande battaglia contro Ronan l’Accusatore.
In Infinity War Thor li menziona menziona dopo che
Thanos ha spazzato via Xandar per ottenere la gemma del potere:
un’apertura che sarebbe dovuta essere quella effettiva del film,
poi scartata, mostrando un flashback di Thanos e le sue forze che
distruggevano il pianeta.
Bor
Nel film abbiamo visto
Thor viaggiare fino alla fornace cosmica di
Nidavellir con Rocket e Groot,
dove incontra il gigante nano Eitri che lo aiuterà
a creare la sua nuova arma, lo Stormbreaker. Le idee originali
dello script però prevedevano un percorso molto diverso per i tre
eroi, con Thor che avrebbe cercato lo spirito di suo nonno Bor
(apparso brevemente in Age of Ultron) per ottenere
informazioni su Thanos. E invece dello Stormbreaker, avrebbe
impugnato lo Jarbjorn, l’ascia usata nei fumetti in assenza del
Mjolnir.
Howard il Papero
Le scene nello spazio che hanno
coinvolto i Guardiani della Galassia sono state le
parti più complicate da mettere insieme nel film. Come spiegato dai
fratelli Russo, la preoccupazione stava nel fatto che un’eccessiva
azione avrebbe distratto gli spettatori dalla trama principale, e i
Guardiani avevano già molto altro fare dopo la cattura di Gamora da
parte di Thanos. Così, nella sceneggiatura
originale, si raccontava come nel – disperato tentativo di scoprire
dove poteva essere Thanos – Star-Lord si sarebbe
diretto verso un pianeta e avrebbe incontrato Howard the
Duck, apparso nella scena post-credits del primo film dei
Guardiani.
Il debutto degli Inhumans
C’è mancato davvero poco e gli
Inhumans avrebbero potuto debuttare sul grande
schermo direttamente in Avengers: Infinity War,
come rivelato dall’artbook riferendosi alle varie sceneggiature
originali dove si parlava del gruppo come custode della gemma
dell’anima nella loro città lunare. Thanos l’avrebbe invasa,
scatenando un’enorme battaglia, ma i Marvel Studios cambiarono
i loro piani una volta ottenuto Spider-Man per il MCU.
Lo scudo di Cap
Avendo rinunciato al suo classico
scudo alla fine di Civil War, Captain America
aveva bisogno di un altro segno distintivo per combattere in
Infinity War, e finisce così per impugnare uno
scudo di forma triangolare fornitagli da T’Challa dal duplice
utilizzo: difesa e attacco, come coltelli affilati. Si tratta di un
tributo all’originale scudo triangolare utilizzato negli anni ’40
dal personaggio, e progettato grazie all’ingegno di Howard
Stark.
Gli effetti dello schiocco
Il momento più importante a livello
di trama del film è stato, ovviamente, lo schiocco delle dita di
Thanos. Nel fumetto originale, quando questo
succede, metà della popolazione dell’universo svanisce, ma nel film
la visione di tale evento è stata ancora più agghiacciante con
l’immagine dei personaggi polverizzati. Tuttavia l’idea originale
era ancora più folle: come rivelato dall’artbook, gli eroi
scomparivano tutti insieme quasi a sembrare anime strappate dai
loro corpi che volavano via agonizzanti.
Super Hulkbuster
Quando l’Hulkbuster
venne mostrata nei trailer del film, i fan pensarono subito che
fosse stato Iron Man a rinvenirlo per l’uso nella
battaglia del Wakanda, mentre si scopre che è in realtà viene
utilizzato dall'”impotente” Bruce Banner. Vari
concept originali avevano arricchito l’armatura con idee di Shuri e
strati di vibranio che migliorassero le sue capacità in battaglia,
tra cui un enorme braccio a “uncino” e più armi.
Il destino di Loki
Loki decide di
sacrificare se stesso nel tentativo di uccidere
Thanos proprio nelle scene iniziali di
Infinity War e muore davanti al fratello Thor
mentre il Titano Pazzo continua la sua ricerca delle gemme
dell’infinito. Non tutti però sanno che per prevenire qualsiasi
rischio di spoiler all’interno del cast (con conseguente diffusione
esterna), i Marvel Studios avevano preparato diverse false
sceneggiature di Avengers: Infinity
War da far leggere agli attori. Una di queste, come rivelato di
recente dai fratelli Russo – che
hanno diretto il film – non prevedeva la morte di un personaggio
durante il prologo:
“Avevamo creato una versione della sceneggiatura in
cui Loki sarebbe rimasto in vita
fuggendo in una capsula di salvataggio all’inizio del film, ma
quando abbiamo iniziato a girare quella particolare sequenza,
alcuni membri della troupe erano confusi […] Di più non possiamo
raccontare per proteggere i segreti del film e perché questa è il
punto di arrivo di un viaggio durato dieci anni. In ogni caso ci
siamo divertiti a consegnare agli attori dei falsi script e nessuno
di loro ha effettivamente letto la vera sceneggiatura…“
Così
anche i concept artist dei Marvel Studios erano all’oscuro
della trama, inconsapevoli che il film si sarebbe aperto con una
grande scena di combattimento tra Thor, Loki e Thanos. Secondo
l’artbook infatti il cinecomic doveva iniziare con i due fratelli
già sconfitti, ma sono state incluse altre possibilità, come scene
in cui Loki è vivo più avanti nel film.
A pochi giorni dall’arrivo nelle
sale di Creed II il protagonista Michael
B. Jordan ha pubblicato un incredibile video dal dietro le
quinte che lo mostra durante una sessione di allenamento con
Sylvester Stallone. Il film segna infatti il nuovo
ritorno sul ring di Rocky Balboa al fianco
di Adonis Creed, figlio del suo storico
rivale Apollo Creed. Insieme si preparano ad
affrontare il prossimo incontro sul ring e un passato condiviso e
scopriranno che nulla è più importante della famiglia.
Al video è stato accompagnato un messaggio speciale
dell’attore:
“È incredibile e surreale
pensare di essermi allenato con Rocky in persona: sono cresciuto
guardando e imitando tutti i suoi film e gli incontri di boxe e ora
posso dire di aver girato non uno ma ben due film con Mr.Balboa.
Questo mi fa sentire ancora come un bambino e mi sto godendo ogni
momento.“
La vita è diventata un atto di
equilibrio per Adonis Creed. Tra gli impegni personali e
l’allenamento per il suo prossimo grande combattimento, si trova di
fronte alla sfida della sua vita. Affrontare un avversario con
legami con il passato della sua famiglia non fa altro che
intensificare la sua imminente battaglia sul ring. Rocky Balboa è
lì al suo fianco per sostenerlo in tutto questo processo e,
insieme, Rocky e Adonis affronteranno la loro eredità condivisa,
chiedendosi per cosa valga la pena combattere e scoprendo che nulla
è più importante della famiglia. Creed II significa tornare alle
origini per riscoprire ciò che ti ha reso un campione in primo
luogo, e ricordando che, non importa dove tu vada, non puoi
sfuggire alla tua storia.
Diretto da Steven Caple
Jr. e atteso nelle sale italiane a novembre 2018, il
sequel vede nel cast Sylvester Stallone, Michael
B. Jordan, Tessa Thompson, Dolph
Lundgren, e Florian Munteanu.
È stata diffusa un magico video dal
dietro le quinte de Il
Ritorno di Mary Poppins, il film con Emily Blunt che vedrà tornare al cinema
l’iconica bambinaia interpretata da Julie
Andrews.
Nel cast del film Il
Ritorno di Mary PoppinsEmily Blunt, nel ruolo che
fu di Julie Andrews, Lin-Manuel
Miranda, creatore del musical di grandissimo
successo Hamilton, e la tre volte premio
Oscar Meryl
Streep, che interpreterà il ruolo della cugina
Topsy. Ben
Whishaw (Spectre, The Zero Theorem,
Paddington) interpreterà invece Michael Banks da
adulto e Emily Mortimer sarà Jane.
Infine ci saranno anche Dick Van
Dyke e Angela Lansbury.
Il film arriverà in sala il 19
dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati
adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in
casa Mary Poppins. Attraverso le sue
doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la
famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno
abbandonato le loro vite.
La sceneggiatura sarà scritta
da David Magee; per quanto riguarda la
colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato
al premio Oscar Marc Shaiman si
occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony
Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni
originali. A dirigere il film è stato chiamato un esperto di
musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che
nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale,
in questo film sarà quella della Grande Depressione, mentre la
storia sarà basata sulle storie di Pamela Lyndon
Travers su Mary Poppins e la famiglia Banks.
Ron Perlman ha
ammesso di essere ancora un po’ irritato per il prossimo film su
Hellboy, che vede protagonista David
Harbor nel ruolo principale.
Perlman ha interpretato il
personaggio nel film di Guillermo del Toro del
2004 e nel suo sequel del 2008, e ha continuato a insistere perché
il regista messicano completasse la trilogia, fino allo scorso
anno, quando è stato annunciato il reboot. Il franchise verrà
quindi riavviato l’anno prossimo, con Neil
Marshall che dirige un film che dovrebbe ispirarsi da
vicino al
materiale a fumetti di Mike Mignola.
Perlman ha dichiarato alla fine
dello scorso anno che vorrebbe evitare di
parlare del nuovo film con Harbour, ma adesso si è detto pronto
per mettere le cose in chiaro. Parlando con Collider Live,
l’attore ha dichiarato che Hellboy rimane un
argomento delicato per lui. “Sentivo che dovevamo chiudere la
trilogia, per i fan, e c’erano troppe persone che si muovevano in
troppe direzioni diverse e non riuscivo proprio a staccarmi dal
progetto, quindi se mi chiedi di parlare di Hellboy, adesso, ti
dico che è ancora una ferita aperta.”
Discutendo la fine del cliffhanger
di Hellboy II: The Golden Army e la scioccante
rivelazione che la Liz Sherman di Selma Blair era incinta di due gemelli,
Perlman ha riaffermato che doveva esserci una trilogia. La
sensazione che ha confessato l’attore è stata quella di
non essersi sentito all’altezza dopo l’annuncio del riavvio del
franchise.
Quando gli è stato chiesto se si
fosse sentito come se gli avessero tirato il tappeto da sotto ai
piedi, Perlman ha risposto: “Non avrei mai pensato che potesse
succedere, ma sapevo che Guillermo aveva un’idea incredibile per
come chiudere la trilogia. Sarebbe stato bellissimo per i fan dei
primi due film, non solo perché avrebbe realizzato un grande film,
ma perché avrebbe chiuso una trilogia così come era stata pensata
all’inizio.”
L’attore ha confermato che non ha
avuto alcun coinvolgimento nel film di Marshall, e ha anche negato
di essere stato un consulente per David Harbour.
Perlman ha detto che la cena tra lui e l’attore di Stranger
Things è stata organizzata da Patton
Oswalt e che Harbor non gli ha telefonato per un
consiglio, anche se ha spiegato che sarebbe stato disponibile, se
gli avesse chiesto dei consigli.
In arrivo il 12 aprile 2019,
Hellboy di Neil Marshall vede
David Harbor nei panni di Hellboy, Ian
McShane nei panni di Trevor Bruttenholm, Milla
Jovovich nei panni di Nimue, Sasha Lane
nei panni di Alice Monaghan, Penelope Mitchell nei
panni di Ganeida e Daniel Dae Kim nei panni di Ben
Daimio.
La scorsa settimana, il regista di
Doctor Strange, Scott Derrickson,
ha informato via Twitter i suoi fan che la sua casa era tra le
molte andate bruciate nel pericoloso percorso degli incendi di
Woosley che hanno bruciato le contee di Ventura e Los Angeles. Il
regista non è il solo, molte star di Hollywood, ma anche persone
ordinarie, sono rimaste senza casa (nel caso delle star, senza
quella casa in particolare) a causa della ferocia e della violenza
degli incendi.
Tuttavia, prima di evacuare la sua
casa, Derrickson è riuscito a salvare un prezioso pezzo di
memorabilia Marvel, evento che ha condiviso con
i suoi follower su Twitter mercoledì sera. Nel suo tweet, vediamo l’originale
Occhio di
Agamotto del film di Doctor Strange
del 2016, in possesso di Derrickson, sano e salvo.
“Quando prepar un’evacuazione a
causa di un incendio, hai solo il tempo di afferrare una manciata
di cose – ha detto Derrickson nel tweet – L’originale
Occhio di Agamotto è al sicuro.”
L’Occhio di
Agamotto è l’amuleto sacro che Doctor
Strange (interpretato da Benedict
Cumberbatch) usa per conservare la Gemma del
Tempo, una delle sei preziose Gemme dell’Infinito.
Ovviamente, la Gemma del Tempo non è più nell’Occhio di Agamotto e
si trova invece sul Guanto dell’Infinito di Thanos, che è usato per
ospitare tutte e sei le pietre. Abbiamo visto Strange dare la
pietra a Thanos per salvare la vita a Tony Stark (o forse per
qualche altro intelligente motivo sul lungo termine) negli eventi
di Avengers: Infinity War.
Ecco il tweet di Scott Derrickson:
When evacuating for a fire, you only have
time to grab a handful of things.
L’Occhio di Agamotto ha un evidente
valore sentimentale per i fan di Derrickson e della Marvel in tutto
il mondo, oltre a un significativo valore finanziario. Per avere
un’idea di quanto possa costare, si può trovare un “duplicato
autenticato” dell’occhio di Agamotto sul sito ufficiale di Shop
Disney per oltre $ 3.000. Solo 50 di questi duplicati sono stati
realizzati (secondo il sito web), e se una copia autorizzata costa
così tanto, si può solo immaginare il costo del pezzo
originale.
Prima di Doctor Strange,
Scott Derrickson era meglio conosciuto per film
horror come L’esorcismo di Emily Rose e
Sinister, poi i Marvel Studios lo
hanno scelto per dirigere il film 2016, che ha guadagnato oltre 677
milioni di dollari in tutto il mondo. Il regista è stato confermato
per il sequel, le cui riprese potrebbero cominciare
alla fine del prossimo anno.
A quanto pare, così come in molti
trai fan dei mutanti Marvel non hanno amato X-Men:
Apocalypse, nemmeno l’attore che interpreta il villain
del titolo ha un ricordo molto piacevole di quell’esperienza.
Oscar Isaac ha infatti raccontato della sua
esperienza nei panni di En Sabah Nur, che non si è
rivelata per nulla piacevole.
Isaac ha rivelato che il costume e
gli effetti speciali necessari per interpretare il cattivo sullo
schermo gli hanno dato la percezione di un’esperienza “atroce”, che
sembra simile lamentele già ascoltate da parte di Jennifer
Lawrence, che si è dovuta confrontare con il costume e il
trucco di Mistica, per il nuovo corso del franchise degli
X-Men.
“Apocalisse, è stato atroce
– ha dichiarato a GQ l’attore – Non
sapevo, quando ho detto di sì, che quello sarebbe stato ciò che
stava per accadere. Che dovevo farmi racchiudere dentro a della
colla, al lattice e un costume da quasi 20 chili e che ho dovuto
indossare addirittura un meccanismo di raffreddamento all’interno
del costume stesso.”
The Batman: Oscar Isaac
contattato per un “ruolo misterioso”?
Isaac ha rivelato che non riusciva a
muovere la testa, nel costume, impedimento che lo ha in qualche
modo isolato dagli altri membri del cast, Jennifer
Lawrence, Michael Fassbender e James McAvoy; tutti quelli con cui voleva
interagire di più per aiutare a creare una chimica migliore.
“La spinta è stata, ‘posso
lavorare con questi grandi attori che mi piacciono tanto’, ma non
riuscivo nemmeno a vederli perché non potevo muovere la testa –
continua Oscar Isaac – E ho dovuto sedermi su una sella
appositamente progettata, perché era l’unica cosa su cui potevo
davvero sedermi, e mi confinavano in una tenda refrigerante tra una
ripresa e l’altra”. Continuando a parlare di quando fosse
sudato e scomodo durante le riprese.
“E ogni volta che mi muovevo,
era tutto un cigolio di gomma e plastica, quindi tutto ciò che ho
recitato, è stato doppiato più tardi” ha aggiunto.
Il film non è stato accolto
unanimente bene da critica e pubblico, in parte anche per la scelta
dei look di alcuni personaggi, tra cui proprio l’Apocalisse di
Isaac. Nel prossimo capitolo del franchise degli
X-Men, non ci sarà posto per lui, ma forse sarà
l’occasione giusta, per Fox (prima di passare alla Disney) di fare
la cosa giusta con il personaggio di Jean Grey,
già maltrattato in X-Men: Conflitto Finale.
Oscar Isaac è al
momento impegnato nelle riprese di Star Wars: Episodio
IX, in cui tornerà a essere Poe Dameron, pilota e
leader della Resistenza.