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Agatha All Along: un poderoso ed evocativo trailer per la serie con Kathryn Hahn

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Il cast della serie Marvel Agatha All Along ha svelato il secondo trailer del sequel di WandaVision al D23 Expo, oltre ad aver offerto al pubblico una speciale esibizione dal vivo della canzone originale che si può ascoltare nel trailer stesso, “The Ballad of the Witches Road“.

La star Kathryn Hahn, che riprende la sua interpretazione della divertente strega amante degli incantesimi Agatha Harkness, è stata raggiunta sul palco dell’Honda Center di Anaheim dalle co-star Joe Locke, Patti LuPone, Aubrey Plaza, Sasheer Zamata, Ali Ahn e Debra Jo Rupp per eseguire la ballata, scritta dal team vincitore di Emmy e Oscar Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, che è anche apparso sul palco. Il titolo della canzone si riferisce alla mistica via che la sinossi della serie descrive come “un magico banco di prove che, se superato, ricompensa una strega con ciò che ha perso”.

Agatha All Along, la performance al D23

In WandaVision, Hahn viene presentata per la prima volta come Agnes, la “vicina ficcanaso” di Wanda e Visione a Westview, una comunità intrappolata in uno show televisivo in continua evoluzione. Alla fine, rivela la sua vera identità, Agatha Harkness, una potente strega che ha vissuto per secoli grazie alle sue abilità magiche. Dopo un combattimento epico nel finale di WandaVision tra Agatha e Wanda, il supereroe prende tutti i poteri di Agatha e la intrappola a Westview nella sua falsa identità di Agnes. In Agatha All Along, il personaggio di Locke, noto solo come Teen, libera Agatha dall’incantesimo di Wanda, e poi lei raduna una congrega per percorrere la Witches Road al fine di recuperare le sue abilità magiche.

Agatha All Along, il trailer

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

Star Wars: Skeleton Crew, il primo trailer mostra Jude Law nei panni di un Jedi

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Il primo trailer della nuova serie Disney+ Lucasfilm Star Wars: Skeleton Crew è stato proiettato in occasione del D23 Expo di Anaheim. Jude Law è salito sul palco e ha detto che la serie richiama i film fantasy di Amblin per bambini degli anni ’80 alla maniera de I Goonies. “Mi sono innamorato di Star Wars quando avevo 10 anni”, ha detto. “[Questa] serie è raccontata dal punto di vista dei bambini”.

Star Wars: Skeleton Crew avrà la sua première di due episodi il 3 dicembre sullo streamer Disney.

Nella clip, dei bambini sfrecciano in un ambiente che ricorda una accademia spaziale. Si imbattono in un tunnel nel bosco, scendono, trovano una nave, volano nell’iperspazio, incontrano grandi mostri e sparano con le mitragliatrici della torretta. Oh, e Law interpreta un Jedi. Sembra effettivamente un progetto che è orientato ai bambini molto piccoli.

Quando arriverà Star Wars: Skeleton Crew su Disney+?

Quando quattro ragazzi fanno una misteriosa scoperta sul loro pianeta natale apparentemente sicuro, si perdono in una galassia strana e pericolosa“, secondo la sinossi ufficiale dello show. “Trovare la strada di casa, incontrare improbabili alleati e nemici sarà un’avventura più grande di quanto abbiano mai immaginato“.

Oltre a Jude Law, l’equipaggio del film sarà composto da Ravi Cabot-Conyers nel ruolo di Wim, Kyriana Kratter nel ruolo di KB, Robert Timothy Smith nel ruolo di Neel e Ryan Kiera Armstrong nel ruolo di Fern. Abbiamo anche notizie di un nuovo membro del cast, Nick Frost, che presterà la voce a un droide chiamato SM 33. “È una specie di vecchio droide arrugginito e scorbutico che aiuta i ragazzi con riluttanza“, dice Frost del suo personaggio. “L’altra cosa che lo riguarda è che è il primo ufficiale di una nave misteriosa“.

Star Wars: Skeleton Crew debutterà su Disney+ il 3 dicembre.

Oceania 2: presentato l’avventuroso nuovo trailer al D23

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Oceania 2: presentato l’avventuroso nuovo trailer al D23

Dwayne Johnson, la voce di Maui, il semidio tatuato nei film Oceania della Disney Animation, è salito sul palco con una standing ovation al D23 Expo per presentare “l’avventura più emozionante di sempre di Vaiana e Maui” e il nuovo trailer di Oceania 2.

Ambientato tre anni dopo gli eventi del film originale candidato all’Oscar nel 2016, Oceania 2 vede Vaiana e il suo equipaggio alla ricerca dell’isola perduta di Motufetu, che un tempo collegava l’oceano, ora nascosta da un geloso Dio delle tempeste.

Dwayne Johnson ha sottolineato l’idea di “credere che ci sia di più e avere il coraggio di andare avanti… So cosa significa per me, essendo un uomo di cultura polinesiana, sono per metà nero e per metà samoano, e so cosa significa anche per Auli’I (Cravalho, la voce di Moana)”.

Nel trailer si vede Vaiana assumere il ruolo di sorella maggiore, per la sorellina di 3 anni Simea. In precedenza nella presentazione, Cravalho ha detto che Simea è “tutto il mondo” di Vaiana. Come leader della terra e del mare, cerca prove di altre persone nelle isole vicine e affronta un nemico sconosciuto avvolto in una luce viola e circondato da pipistrelli, come si vede nel trailer. Anche la tribù di cocco Kakamora fa la sua apparizione nel trailer, sparando freccette a Moana.

Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Gli attori Auli’i CravalhoDwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

The Umbrella Academy 4, il finale spiegato dallo showrunner

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The Umbrella Academy 4, il finale spiegato dallo showrunner

Steve Blackman, showrunner The Umbrella Academy 4, parla della natura scioccante del finale della serie The Umbrella Academy. Il finale ha visto i fratelli Hargreeves sacrificarsi ed essere cancellati dalla storia per salvare l’universo, rendendosi conto che questo era l’unico modo per sistemare tutte le linee temporali rotte e le apocalissi che avevano causato. La quarta stagione di The Umbrella Academy 4 si è conclusa con una linea temporale ripristinata senza la famiglia disfunzionale degli Hargreeves, attorno alla quale lo show aveva ruotato fin dall’inizio.

Parlando con Collider, Blackman ha spiegato perché ha scelto di concludere la serie in questo modo e ha rivelato come il cast ha reagito ai loro destini. Ha parlato dell’importanza di sovvertire un finale tradizionale per una storia di supereroi che rendesse giustizia agli archi dei personaggi. Blackman ha anche detto che, pur avendo preso in considerazione altri finali, questa era la conclusione che aveva sempre desiderato e che riteneva più adatta all’intera serie. Guardate i suoi commenti qui sotto:

All’inizio volevo sfidare il concetto di: puoi essere un supereroe se nessuno sa che sei mai esistito o sa chi sei? Volevo un finale non tradizionale. Non volevo che morissero, di per sé, ma questo era un modo per farli arrivare a un finale degno, in cui salvano il mondo, ma salvano un mondo che loro stessi hanno mandato in tilt. Non direttamente, ma erano comunque la ragione per cui le cose stavano andando male.

Questo era il finale che volevo davvero. Ho parlato di altri finali, ma sono sempre tornato a questo nella mia mente. Ho detto a [il cast]: “Non sta morendo davvero, sta smettendo di esistere”. So che sembra una questione semantica, ma è leggermente diverso. Ma la verità è che il finale è piaciuto a tutti. Pensavano che fosse una buona via d’uscita. È stato triste girare quella scena finale, ma credo che tutti abbiano pensato che fosse un finale degno. Erano tutti molto soddisfatti. Non c’è stato nessuno che si sia opposto. Hanno pensato: “Questa è la via d’uscita”.

Ho tenuto nascoste le ultime pagine del copione fino alla fine, come ho fatto in ogni stagione. Non è per cattiveria. È solo che non voglio che pensino troppo alla scena. Voglio che sia un po’ più spontanea. Così gliel’ho data la sera prima, o un giorno e mezzo prima, e loro sono arrivati e hanno detto: “Wow!”. È stato bello.

Il finale di Umbrella Academy raggiunge un traguardo raro per gli originali Netflix

Nonostante i problemi con la narrazione complessiva della quarta stagione di The Umbrella Academy, la serie ha potuto avere un finale definitivo, un lusso che la maggior parte delle serie originali Netflix non ha a causa delle cancellazioni premature. The Umbrella Academy ha sempre trovato un modo per estendere la sua storia introducendo nuove linee temporali e apocalissi, bloccata in un ciclo in cui le azioni eroiche degli Hargreeves in una linea temporale finiscono per distruggere un’altra realtà. L’unico modo per porre fine al ciclo era che i fratelli Hargreeves si sacrificassero e venissero cancellati da tutta la storia.

L’uccisione di tutti i personaggi principali e la loro cancellazione dalla linea temporale ripristinata ha assicurato che questa fosse davvero la fine della storia e non ha lasciato spazio a potenziali spinoff o a una quinta stagione. Gli attori hanno avuto la possibilità di vedere il viaggio dei loro personaggi fino alla fine, un culmine dolceamaro dopo averli interpretati per anni e visto lo sviluppo di ogni personaggio. Questa opportunità, insieme a quella di Blackman di realizzare il finale che più desiderava, sta diventando sempre meno comune.

La stagione finale ha anche risposto a molte domande rimaste in sospeso nel corso della serie, tra cui il modo in cui il Ben Hargreeves originale è morto a causa dell’Incidente Jennifer e il motivo per cui una versione di Cinque ha fondato la Commissione. The Society, 1899 e molte altre serie originali di Netflix non hanno mai avuto l’opportunità di dare un seguito a molti degli allettanti misteri che avevano lasciato intendere. Il finale di The Umbrella Academy era tutt’altro che perfetto, ma è stato un trionfo avere un finale conclusivo.

Avatar: Fire and Ash, ecco il titolo ufficiale di Avatar 3

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Avatar: Fire and Ash, ecco il titolo ufficiale di Avatar 3

James Cameron con Zoe Saldaña e Sam Worthington hanno rivelato il primo titolo ufficiale del terzo film di “Avatar” durante l’expo D23: il film si intitolerà Avatar: Fire and Ash.

Sebbene Cameron non abbia mostrato in anteprima alcun filmato, ha mostrato alcuni concept art del film, tra cui Neytiri (Saldaña) che cavalca una banshee, quello che sembravano essere giganteschi dirigibili e un primo sguardo al temibile popolo della cenere dei Na’vi, coperto di fuliggine spettrale e maschere ultraterrene mentre danza attorno a un gigantesco pozzo del fuoco.

“Vedrete molto di più di Pandora di quanto non abbiate mai visto prima“, ha detto Cameron. “È un’avventura folle e una festa per gli occhi, ma ha anche una posta in gioco emotiva molto alta, più che mai”, ha detto Cameron durante la presentazione. “Stiamo entrando in un territorio davvero impegnativo per tutti i personaggi che conoscete e amate”.

Cameron ha girato Fire and Ash contemporaneamente a Avatar: La via dell’acqua del 2022, che descrive la guerra tra l’umanità e i Na’vi dopo che la rapace Resources Development Administration (RDA) è tornata sulla luna aliena di Pandora. Alla fine di La via dell’acqua, la famiglia di Jake Sully (Worthington) e Neytiri (Saldaña) riesce a respingere con successo un assalto della RDA contro il clan acquatico Metkayina e i Tulkun simili a balene con cui vivono in armonia. Ma il loro figlio maggiore viene ucciso nei combattimenti e la RDA rimane profondamente radicata su Pandora.

Avatar: Fire and Ash, quello che sappiamo

Fire and Ash riprenderà subito dopo quegli eventi, quando Jake e Neytiri incontreranno il Popolo della Cenere, che Cameron ha lasciato intendere essere più attratto dalla violenza e dal potere rispetto agli altri clan. “Ci sono nuovi personaggi, uno in particolare penso che sarà amato, o amerete odiarlo”, ha detto Cameron.

Oona Chaplin (“Game of Thrones”) interpreta il leader del popolo della Cenere, Varang. Anche David Thewlis e Michelle Yeoh si uniscono al cast. Insieme a Worthington e Saldaña, il cast di ritorno include Sigourney Weaver, Stephen Lang, Kate Winslet, Cliff Curtis, Britain Dalton, Jack Champion, Trinity Jo-Li Bliss, Bailey Bass, Joel David Moore, Edie Falco e Dileep Rao.

Avatar: La via dell’acqua e Avatar: Fire and Ash sono entrambi scritti da Cameron, Rick Jaffa e Amanda Silver. In origine, dovevano essere un unico film, ma durante il processo di scrittura, Cameron ha deciso che c’era troppo materiale e ha diviso la storia in due parti. L’uscita del film in sala è attualmente prevista per il 19 dicembre 2025.

Cameron ha prodotto tutti i film di “Avatar” con il suo partner creativo di lunga data Jon Landau, morto di cancro a luglio a 63 anni. “La sua eredità non sono solo i film che ha prodotto, ma l’esempio personale che ha dato: indomito, premuroso, inclusivo, instancabile, perspicace e assolutamente unico”, ha affermato Cameron in una dichiarazione all’epoca. “Ha prodotto grandi film, non esercitando potere ma diffondendo calore e la gioia di fare cinema. Ci ha ispirato tutti a essere e a dare il meglio di noi, ogni giorno. Ho perso un caro amico e il mio più stretto collaboratore per 31 anni. Una parte di me è stata strappata via”.

Ironheart: la descrizione del footage mostrato al D23

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Ironheart: la descrizione del footage mostrato al D23

I Marvel Studios hanno svelato un’anteprima della prossima serie Disney+ Ironheart per il pubblico del D23 Expo. La serie continua la storia di Riri Williams (Dominique Thorne), che ha fatto il suo debutto nell’MCU in Black Panther: Wakanda Forever del 2022, e il filmato mostrato alla convention era molto in linea con l’estetica di quel film.

“Dopo il mio tirocinio all’estero, mi sentivo bloccata”, dice Riri, riferendosi al suo periodo in Wakanda. “Voglio costruire qualcosa di innegabile”. Per farlo, tuttavia, dice di aver bisogno di “denaro contante“, il che la porta da Parker Robbins (Anthony Ramos), che indossa un cappuccio magico che gli dà accesso alle arti oscure, cosa che crea uno scontro tra lui e Riri, che è un personaggio invece guidato dalla scienza. A un certo punto, Parker affronta il personaggio di Alden Ehrenrich, Joe McGillicuddy.

Ci sono un sacco di riprese ad alta quota in cui vediamo la protagonista nella sua supertuta Ironheart, inclusa una sequenza epica, al rallentatore, di lei che distrugge un camion. Il filmato termina con un’altra tuta di colore chiaro che sfreccia verso la telecamera.

In “Wakanda Forever”, Riri è di Chicago, una studentessa del MIT super intelligente, che ha inventato la sua tuta con armatura potenziata e un rilevatore di vibranio che cattura gli occhi dei leader di Wakanda, del re sottomarino Namor e della CIA. Shuri (Letitia Wright) e Okoye (Danai Gurira) trovano Riri e la proteggono dai guerrieri di Namor dalla città acquatica di Talokan. Durante un attacco a Wakanda da parte delle forze di Namor, la vita di Riri viene salvata dalla regina Ramonda (Angela Bassett), che muore nella guerra acquatica. Riri si allea con i Wakandiani per sconfiggere Namor e crea per Okoye un’armatura volante chiamata Midnight Angel.

Ironheart, la serie

Ironheart continuerà le avventure di Riri Williams (Dominique Thorne), che abbiamo incontrato per la prima volta in Black Panther: Wakanda Forever. Nei fumetti, Riri è incoraggiata a vestirsi e combattere il crimine da Tony Stark, che diventa una sorta di mentore. La morte di Stark in Avengers: Endgame renderebbe ovviamente quella particolare dinamica molto difficile da replicare, ma ci si aspetta che Ironheart porti avanti l’eredità di Iron Man (almeno in una certa misura).

Per quanto riguarda i cattivi, Anthony Ramos (In The Heights, Transformers: Rise of the Beasts) interpreterà The Hood, e anche se il suo casting non è stato ancora annunciato ufficialmente, Sacha Baron Cohen (Sweeney Todd, Borat) dovrebbe interpretare il suo debutto nel MCU come Mephisto (a meno che non si presenti prima in Agatha All Along).

Quel pazzo venerdì: il sequel si intitolerà Freakier Friday

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Quel pazzo venerdì: il sequel si intitolerà Freakier Friday

Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis sono tornate per il sequel di Quel Pazzo Venerdì e in occasione del D23, Disney ha svelato il titolo originale del nuovo film: Freakier Friday.

Sembra che non sia passato tempo“, ha detto Curtis alla folla in estasi. Lohan ha rivelato che le due erano rimaste in contatto nel corso degli anni e ha detto: “Siamo molto unite“. Al che Curtis ha risposto: “Sembra che stiamo riprendendo da dove eravamo rimasti“.

A Curtis e Lohan si uniscono Chad Michael Murray, Mark Harmon, Christina Vidal Mitchell, Haley Hudson, Lucille Soong, Stephen Tobolowsky e Rosalind Chao. La star di “The Acolyte” Manny Jacinto, la rivelazione di “Never I Ever” Maitreyi Ramakrishnan, Sophia Hammons e Julia Butters si sono uniti al sequel.

Quel pazzo venerdì 2Il film originale, basato sull’omonimo romanzo del 1972 di Mary Rodgers, segue Tess e Anna, una coppia madre-figlia. Tess, una madre vedova, si sta preparando per un grande matrimonio mentre la musicista Anna si prepara per un concerto che potrebbe fare la differenza per la sua band. Quando le due ricevono un mistico biscotto della fortuna che le fa scambiare di corpo, sono costrette ad accettarsi incondizionatamente.

Secondo un comunicato stampa della Walt Disney Company, il sequel presenta un “colpo di scena multigenerazionale“, con il film che riprende anni dopo che Tess e Anna si sono scambiate i corpi. Anna ha una figlia sua, più una futura figliastra. Tess e Anna affrontano le sfide che derivano dall’unione di due famiglie e “scoprono che un fulmine potrebbe davvero colpire due volte”.

La Disney ha annunciato ufficialmente a marzo 2024 che il sequel sarebbe andato avanti, con Ganatra alla regia.

Mufasa: Il Re Leone, da fratelli a nemici nel nuovo trailer del film Disney

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In occasione del D23, Disney ha svelato un’anteprima estesa dell’imminente uscita Mufasa: Il Re Leone, sfoggiando un nuovo trailer.

Prima di allora, i cantanti sono saliti sul palco e hanno anticipato un frammento della canzone di apertura del film prima che apparisse il regista Barry Jenkins. “Come tutti voi, ‘Il Re Leone’ ha lasciato un segno indelebile su di me”, ha detto Jenkins. “Ascoltare la musica e provare ogni emozione mentre la storia si svolgeva, un padre che lascia un’eredità al figlio, un branco che si ricostruisce e un giovane leone che cammina verso il suo destino. Raccontare la sua storia è un onore assoluto”.

Jenkins ha anche annunciato che Lin-Manuel Miranda scriverà le canzoni originali del film. Miranda ha ricevuto una standing ovation quando si è unito a Jenkins per l’anteprima della canzone, “I Always Wanted a Brother“.

Mufasa: Il re leone (Mufasa: The Lion King)

La trama de Mufasa: Il Re Leone

Mufasa: Il Re Leone racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso flashback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale.

Nella versione originale del film prestano le proprie voci:
– Aaron Pierre nel ruolo di Mufasa
– Kelvin Harrison Jr. nel ruolo di Taka, un principe leone dal futuro radioso che accoglie Mufasa nella sua famiglia come un fratello
– Tiffany Boone nel ruolo di Sarabi
– Kagiso Lediga nel ruolo del giovane Rafiki
– Preston Nyman nel ruolo di Zazu
– Mads Mikkelsen nel ruolo di Kiros, un leone straordinario con grandi progetti per il suo branco
– Thandiwe Newton nel ruolo della madre di Taka, Eshe
– Lennie James nel ruolo del padre di Taka, Obasi
– Anika Noni Rose nel ruolo della madre di Mufasa, Afia
– Keith David nel ruolo del padre di Mufasa, Masego
– John Kani nel ruolo di Rafiki
– Seth Rogen nel ruolo di Pumbaa
– Billy Eichner nel ruolo di Timon
– Donald Glover nel ruolo di Simba
– Blue Ivy Carter nel ruolo di Kiara, figlia di Re Simba e della Regina Nala
– Beyoncé Knowles-Carter nel ruolo di Nala

Il cast di voci originali comprende anche Braelyn Rankins, Theo Somolu, Folake Olowofoyeku, Joanna Jones, Thuso Mbedu, Sheila Atim, Abdul Salis e Dominique Jennings. Unendo tecniche cinematografiche live-action con immagini fotorealistiche generate al computer, Mufasa: Il Re Leone è diretto da Barry Jenkins e prodotto da Adele Romanski & Mark Ceryak, mentre Peter Tobyansen è il produttore esecutivo.

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Lilo & Stitch: Disney rivela il nuovo Stitch in GCI

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Lilo & Stitch: Disney rivela il nuovo Stitch in GCI

Al D23, la Disney ha presentato in anteprima un assaggio della versione live-action di Lilo e Stitch, con Maia Kealoha nel ruolo di Lilo Pelekai.

Il film live-action uscirà nelle sale nell’estate del 2025. Il calendario delle uscite della Disney mostra uno slot disponibile il 23 maggio, anche se la data non è stata specificata al D23. Il reboot segue il film originale, uscito nel 2002 e scritto e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois. Il film animato Lilo e Stitch segue una bambina di 6 anni, Lilo, e la sorella maggiore Nani, che vivono alle Hawaii e adottano una creatura extraterrestre blu soprannominata Stitch. In questo adattamento live-action, Stitch prenderà vita tramite la CGI.

Ohana significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene lasciato indietro o dimenticato!

Lilo e Stitch, il franchise e il live action

Lilo & Stitch” ha prodotto molti spin-off, tra cui “Stitch! The Movie“, “Lilo & Stitch 2: Stitch Has a Glitch” e “Leroy & Stitch“. “Lilo & Stitch: The Series“, uno spin-off della serie TV, è andato in onda su Disney Channel e ABC Kids dal 2003 al 2006.

Sydney Agudong interpreta Nani nell’adattamento live-action, con Sanders che riprende il suo ruolo di doppiatore di Stitch. Il nuovo arrivato Zach Galifianakis interpreta il Dr. Jumba Jookiba, lo scienziato pazzo creatore di Stitch. Billy Magnussen interpreta l’agente Pleakley, un agente della Federazione Galattica Unita inviato a cercare il Dr. Jumba. Courtney B. Vance interpreta un’assistente sociale che si occupa di Lilo. Tia Carrere, che ha doppiato Nani nel film originale, interpreterà la signora Kekoa. La doppiatrice della signora Hasagawa, Amy Hill, si unisce al cast come Tūtū, insieme a Jason Scott Lee, che ha interpretato David Kawena nel film d’animazione.

Il regista candidato all’Oscar per “Marcel the Shell With Shoes On“, Dean Fleischer Camp, ha diretto il film, su una sceneggiatura di Chris Kekaniokalani Bright. Dan Lin e Jonathan Eirich della Rideback sono i produttori, mentre Ryan Halprin, Tom C. Peitzman e Louie Provost sono i produttori esecutivi.

Tron: Ares, la descrizione del primo filmato del film. Colonna sonora affidata ai Nine Inch Nails

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La Disney ha svelato il primo filmato di Tron: Ares, il terzo film della serie di fantascienza su un mondo di realtà virtuale ambientato all’interno di un mainframe di computer. I membri del cast Jared Leto, Evan Peters, Greta Lee e Jeff Bridges hanno svelato il primo sguardo al film durante la presentazione della Disney della sua prossima lista in occasione della D23 Expo.

Alla fine del filmato, un cartellone ha rivelato che la colonna sonora di Tron: Ares è stata composta dai Nine Inch Nails, la band di rock industriale ed elettronica fondata da Trent Reznor e a cui si è unito nel 2016 il frequente collaboratore Atticus Ross. Reznor e Ross, che hanno vinto gli Oscar per le loro colonne sonore per “The Social Network” del 2010 e “Soul” del 2020, sono apparsi brevemente insieme sul palco dopo l’annuncio.

Leto recita nel film come Ares, uno dei programmi dell’universo digitale che ha il compito di entrare nel mondo reale. Lee interpreta Eve Kim, un personaggio umano che è, ha detto Lee, “una brillante programmatrice il cui lavoro fornisce a Ares un percorso per entrare nel nostro mondo”. Peters interpreta Julian Dillinger, che condivide il cognome con il cattivo del primo film Tron, uscito per la prima volta nel 1982. “Dillinger non significa sempre grandi cose per coloro che sono sulla griglia”, ha detto Peters.

Il filmato mostrato in occasione della presentazione si apre con Dillinger che parla del futuro dell’umanità durante una presentazione principale. “Sin dall’inizio dei tempi, l’uomo ha guardato le stelle e si è chiesto: sono solo?”, dice. “A quanto pare abbiamo guardato nella direzione sbagliata, perché la vita intelligente esiste, ma non è là fuori, è qui dentro. Si parla tanto di intelligenza artificiale e tecnologia avanzata, mondi virtuali, quando ci arriveremo. Bene, gente, non ce ne andremo. Stanno arrivando qui”.

Il filmato si sposta su Ares nel mondo reale, che tocca la pioggia. “C’è qualcosa all’opera nella mia anima, non capisco”, dice. “Sono venuto qui per trovare qualcosa”. Il resto del filmato includeva riprese di un’auto tagliata a metà da un ciclo di luce e un Bridges scalzo in tunica bianca che intona “Saluti, programma“.

“La tecnologia e l’intelligenza artificiale sono particolarmente onnipresenti in tutte le nostre vite”, ha detto Jeff Bridges prima della proiezione del filmato. “Che momento perfetto per rivisitare questo mondo fantastico. Più appropriatamente, per far sì che questo mondo fantastico ci visiti”.

Cosa sappiamo su Tron: Ares?

Interpretato da Jared Leto, Tron: Ares segue un programma altamente sofisticato, Ares, che viene inviato dal mondo digitale a quello reale per una missione pericolosa, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri A.I.. Alla regia di Tron: Ares c’è Joachim Rønning, che ha diretto sia Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar che Maleficent – Signora del male per la Disney dopo il suo successo con Kon-Tiki del 2012.

Jared Leto, Evan Peters, Jodie Turner-Smith e Greta Lee completano il cast del film scritto da Jesse Wigutow e Jack Thorne, la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto (dipendentemente dallo sciopero degli attori SAG-AFTRA). Emma Ludbrook, Jeffrey Springer e Leto produrranno, con Russell Allen come produttore esecutivo.

Jesse Wigutow e Jack Thorne hanno scritto la sceneggiatura di Tron: Ares, mentre Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger hanno prodotto insieme al produttore esecutivo Russell Allen. L’uscita del film è prevista per il 2025.

Il franchise di Tron è stato lanciato con l’omonimo film del 1982 con Jeff Bridges nei panni del creatore di videogiochi Kevin Flynn, che è stato lodato per i suoi effetti visivi e ha sviluppato un classico di culto dopo una difficile uscita nelle sale. A questo ha fatto seguito il sequel Tron: Legacy del 2010, che ha introdotto nel cast Garrett Hedlund e Olivia Wilde e che ha ottenuto poco più di 400 milioni di dollari al suo debutto durante le festività natalizie.

Biancaneve: il trailer del live action con Rachel Zegler e Gal Gadot

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È stato finalmente pubblicato il trailer del remake live-action di Biancaneve e i sette nani. La nuova Biancaneve, Rachel Zegler e la nuova Regina Cattiva (Gal Gadot) erano entrambe presenti al D23 per parlare al pubblico di Anaheim. “È stato l’onore di una vita”, ha detto Zegler riguardo al ruolo della principessa. “Penso che qualsiasi giovane, qualsiasi bambina, se indossa un vestito da principessa Disney ed è lei per un giorno, figuriamoci sei mesi… è stata semplicemente l’esperienza più incredibile e non vedo l’ora di condividerla con tutti voi”.

“È stato molto divertente fare qualcosa di completamente diverso da qualsiasi cosa abbia mai fatto prima”, ha detto Gadot riguardo all’interpretazione dell’iconica Regina Cattiva. “È deliziosa, è malvagia, è magica. Abbiamo potuto cantare tutte queste canzoni diverse. È stato incredibile”.

Biancaneve e i sette nani, il film

Marc Webb (The Amazing Spider-Man) dirige Biancaneve da una sceneggiatura della regista di Barbie Greta Gerwig e della drammaturga Erin Cressida Wilson.

Per quanto riguarda i membri del cast confermati, il film vedrà Rachel Zegler nel ruolo di Biancaneve, Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva, Ansu Kabia nel ruolo del Cacciatore, Martin Klebba nel ruolo di Brontolo e Andrew Burnap nel ruolo di Jonathan.

L’uscita di Biancaneve nelle sale è prevista per il 21 marzo 2025.

The Fantastic Four: First Steps, il primo assaggio della colonna sonora al D23

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Dopo il Comic Con di San Diego, la Disney ha un altro palcoscenico importante dal quale annunciare i propri film. Si tratta del D23, in corso ad Anaheim e proprio in occasione dell’evento, è stato registrato un pezzetto della colonna sonora di The Fantastic Four: First Steps firmata da Michael Giacchino.

Ecco di seguito il video che potrebbe però essere rimosso!

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

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L’arrivo in sala, nel 1975, del film Lo squalo ha segnato un vero e proprio momento di svolta nella storia del cinema. Il titolo, diretto da un giovanissimo Steven Spielberg, si affermò infatti come il primo grande blockbuster, e cambiò radicalmente il modo di pensare e fare il cinema. Se infatti fino a quel momento ad aver avuto il potere erano gli autori della Nuova Hollywood, con questo film le grandi major tornano ad essere le detentrici dell’ultima parola, acquisendo un rinnovato prestigio all’interno dell’industria. È dunque a partire da quel momento che si inizia a formare il cinema come lo conosciamo oggi.

Il thriller di Spielberg divenne infatti il maggior incasso nella storia della settima arte, merito anche di una massiccia distribuzione nelle sale. Considerato ancora oggi un punto di riferimento a riguardo, il film sbranò qualsiasi concorrente, arrivando ad ottenere un incasso in patria di circa 260 milioni di dollari. Al termine della sua vita distributiva, il titolo aveva incassato più di 470 milioni in tutto il mondo, pari a 1,9 miliardi di oggi. Un incasso stratosferico, che ha permesso l’ingresso in un era di thriller ad alto costo, che si avvalsero delle tecnologie più all’avanguardia e cambiarono per sempre il cinema.

Il merito del successo si ritrova anche nelle brillanti intuizioni che il regista ebbe nei confronti della creatura del titolo. Spielberg mostrò lo squalo il meno possibile, generando così quel livello di suspence ancora oggi insuperato. Ma prima o poi il predatore sarebbe dovuto comparire sul grande schermo, e per rendere possibile ciò si realizzarono tre diversi squali meccanici. Pur risultando estremamente efficaci, questi diedero numerosi problemi a livello di funzionamento, e resero le riprese molto più complesse del previsto. Ma il giovane Spielberg non si lasciò abbattere da tali ostacoli, e riuscì infine a portare a termine il film che cambiò per sempre la sua carriera e lo sguardo degli spettatori.

Lo squalo trama

La trama di Lo squalo

La vicenda del film si svolge nei giorni che precedono la festa del 4 luglio. Una giovane ragazza si sta godendo un tranquillo bagno di mezzanotte, ignara che qualcosa nell’acqua sta per aggredirla selvaggiamente. Il giorno dopo, infatti, il corpo martoriato della giovane viene ritrovato sulla battiglia, e il tutto porta a pensare all’attacco di uno squalo. Il capo della polizia, Martin Brody inizia allora ad indagare sul caso, intimando la necessità di chiudere la spiaggia per motivi di sicurezza. La sua volontà si scontra però con quella del sindaco Larry Vaughan, il quale non vuole rovinare la stagione estiva e il turismo che essa richiama.

Brody si ritrova così a dover soltanto sperare che non vi siano nuovi attacchi, mentre sorveglia con grande apprensione la spiaggia e i suoi bagnanti. Le sue speranze vengono però infrante nel momento in cui un adolescente si ritrova aggredito e dilaniato dallo squalo sotto i suoi occhi. A questo punto non è più possibile nascondere la presenza della creatura, e l’unica soluzione sembra essere quella di indire una caccia alla bestia. Per tale missione si offre volontario il cacciatore Quint, ma le prime ricerche non portano i risultati sperati. L’individuazione di un pescecane si rivela infatti un buco nell’acqua, poiché il biologo marino Matt Hooper si trova a sostenere che la creatura che cercano sia ancora in mare, e sia molto più grande.

All’ennesimo attacco, Brody, Quint e Matt decidono di affrontare il mare aperto, e a bordo di un imbarcazione si diriggono alla ricerca del pericoloso squalo. Per riuscire nella cattura, i tre dovranno mettere da parte le loro divergenze, e riuscire a studiare un piano preciso e infallibile. Catturare il feroce predatore si rivelerà però un compito più complesso del previsto. Soli in mezzo al mare, i tre uomini si renderanno conto di come la loro barca sia del tutto insufficiente a sopportare gli attacchi del gigantesco squalo, e per riuscire a salvarsi avranno bisogno di ogni mezzo possibile.

Lo squalo libro

Il cast del film

Essendo lo squalo il vero protagonista del film, per Spielberg si rivelò fondamentale scegliere degli attori che, anche se noti, non rubassero la scena all’animale. Per questo motivo vennero scartati i nomi di Charlton Heston e Robert Duvall, inizialmente presi in considerazione. L’attore Roy Scheider, iniziò poi ad interessarsi al progetto dopo averne sentito parlare Spielberg ad un party. Il regista, tuttavia, non era inizialmente propenso ad assegnare la parte di Brody all’attore, temendo che avrebbe portato sullo schermo un personaggio simile a quello da lui interpretato in Il braccio violento della legge. Scheider riuscì invece a costruire qualcosa di nuovo, e ancora oggi lo sceriffo Brody viene indicato come uno dei ruoli migliori della sua carriera.

Complesso fu anche il casting per il personaggio del cacciatore Quint. I produttori del film suggerirono a Spielberg l’attore Robert Shaw, che aveva acquistato popolarità grazie a La stangata. Shaw, tuttavia, affermò di non amare il romanzo da cui sarebbe stato tratto il film. Dopo un iniziale tentennamento, però, l’attore si decise ad accettare la parte, seguendo il consiglio della moglie. Per poter risultare credibile nel ruolo, Shaw decise di basare la propria interpretazione sulla personalità di un vero pescatore del luogo. Stando a contatto con questi, Shaw riuscì a comprendere meglio quella realtà, immergendovisi per ottenere un maggior realismo. Lo stesso Spielberg approvò la sua scelta artistica, giudicando particolarmente convincente il personaggio.

Curioso fu anche il casting dell’attore Richard Dreyfuss. Spielberg contattò l’attore per affidargli la parte del biologo Matt Hooper. L’attore, però, rifiutò il ruolo, dichiarandosi non interessato. La sua opinione cambiò però ben presto. All’epoca, infatti, egli aveva appena terminato di girare il film Soldi ad ogni costo, e dopo aver assistito ad una proiezione privata del film giudicò in modo pessimo la sua interpretazione. Per paura che nessuno lo avrebbe più contattato in seguito alla distribuzione del film, Dreyfuss si sbrigò a ricontattare Spielberg, accettando la parte. Il regista fu ben lieto di accoglierlo nel cast, chiedendogli tuttavia di non leggere il romanzo da cui era tratto il film, così da non essere influenzato dalle differenze presenti nelle due opere.

Lo squalo sequel

Lo squalo: le differenze tra il libro e il film

Quello di Lo squalo è uno dei rari casi in cui la trasposizione cinematografica è indicata come superiore rispetto all’originale letterario. Spielberg, infatti, riuscì a costruire un film eccezionalmente dinamico e ricco di suspence, elementi che per questa storia funzionarono meglio in immagini che non sulla carta scritta. Inoltre, come avviene solitamente, si rese necessario dar vita ad alcuni “tradimenti” nei confronti del libro, con il fine di poter seguire dei criteri prettamente cinematografici. Nel realizzare la trasposizione dell’omonimo romanzo di Peter Benchley Spielberg espresse infatti il desiderio di asciugare la storia da ogni linea narrativa che non fosse quella principale. Vennero così eliminate le diverse sottotrame presenti, come quella relativa all’adulterio della moglie di Brody e alle implicazioni mafiose del sindaco di Amity.

Significative differenze si ritrovano anche nel finale. Nel film lo squalo, dopo aver sbranato Quint, viene fatto esplodere grazie ad una bombola d’ossigeno da Brody. Questi si ritrova poi da solo insieme a Matt, a dover tornare verso riva servendosi di una zattera. Nel romanzo, invece, il personaggio di Matt è il primo a morire. Calatosi in acqua all’interno di una gabbia, questo trova infatti la morte nel momento in cui lo squalo riesce a distruggere la sua protezione e aggredirlo. In seguito, anche Quint si trova a perire, ma in modo diverso rispetto al film. Questi non viene infatti sbranato, ma si ritrova trascinato sul fondale dell’oceano essendo rimasto impigliato alla fune dell’arpione con cui era riuscito ad uccidere lo squalo. Brody rimane così l’unico sopravvissuto, in un finale che acquista così un tono ben diverso rispetto a quello scelto da Spielberg.

Lo squalo libro

I sequel di Lo squalo

Dato lo straordinario successo del film, la Universal realizzò ben tre sequel del film. Questi, intitolati Lo squalo 2 (1978), Lo squalo 3-D (1983), e Lo squalo 4 – La vendetta (1987) non ebbero però la stessa fortuna del primo capitolo. Motivo di ciò fu in primis l’assenza di Spielberg, che non si lasciò coinvolgere in nessun modo nella realizzazione di questi film. In secondo luogo, la trama dei sequel, pur con le dovute differenze, risultò un già visto per il grande pubblico. Questo non premiò dunque i film, rivelatisi, ad eccezione del secondo, degli scottanti flop al botteghino. Particolari curiosità riguardanti questi sono giusto quelle relative alla presenza degli attori Dennis Quaid nel terzo film, e Michael Caine nel quarto.

Il trailer di Lo squalo e dove vedere il film in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Lo squalo è infatti presente nel catalogo di Netflix, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto di venerdì 9 agosto alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

L’Ombra di Caravaggio: la storia vera dietro il film con Riccardo Scamarcio

La storia dell’arte ci ha regalato numerosi artisti la cui vita spesso sregolata, travagliata ma sempre ricca di passioni, si è rivelata ottima materia per il cinema. Se di recente sul grande schermo si è visto un biopic dedicato al pittore Ligabue con Volevo nascondermi, nel 2023 è arrivato un nuovo film dedicato al celebre Michelangelo da Merisi detto Caravaggio, uno dei pittori “maledetti” più celebri e amati della storia dell’arte. Il film in questione è L’Ombra di Caravaggio (qui la recensione), diretto da Michele Placido.

Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio che Placido mette in scena è un’artista maledetto dal talento assoluto, ma soprattutto una rockstar ante litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.

Per riscoprire l’arte e la vita di questo straordinario artista, sulla cui morte circolano ancora tante teorie, è questo un film da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a L’Ombra di Caravaggio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L'Ombra di Caravaggio Isabelle Hupert Riccardo Scamarcio
Isabelle Hupert e Riccardo Scamarcio in L’Ombra di Caravaggio. Foto di © Luisa Carcavale.

La trama e il cast di L’Ombra di Caravaggio

Italia 1600. Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio è un artista geniale e sovversivo che vive con il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l’Ombra di un implacabile potere occulto. Un’inquietante figura è stata infatti incaricata di indagare sul pittore che – con la sua vita e la sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. L’esistenza di un genio nelle mani di un’Ombra. Un film evento sull’intricata e avventurosa esistenza del grande pittore del ‘500 – già una popstar al suo tempo – raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nell’insondabile mistero del suo animo tormentato.

Ad interpretare Michelangelo Merisi detto il Caravaggio vi è l’attore Riccardo Scamarcio, impegnatosi a riportare sullo schermo tutte le passioni e la ferocia del leggendario pittore. Accanto a lui, recitano l’attrice Isabelle Huppert nel ruolo di Costanza Colonna, Michele Placido in quello del Cardinale del monte, Vinicio Marchioni in quello di Giovanni Baglione e Micaela Ramazzotti nel ruolo della prostituta e modella del pittore, Lena Antonietti. Brenno Placido interpreta Ranuccio Tomassoni. L’attore francese Louis Garrel ricopre invece il ruolo dell’Ombra.

L'Ombra di Caravaggio Louis Garrel
Louis Garrel in L’Ombra di Caravaggio. Foto di © Luisa Carcavale.

La storia vera di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio

Pittore noto per la sua vita sregolata, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio fu protagonista di numerosi controversi episodi. Il più grave però si svolse a Campo Marzio, la sera del 28 maggio 1606: a causa di una discussione causata da un fallo nel gioco della pallacorda il pittore fu ferito e, a sua volta, ferì mortalmente il rivale Ranuccio Tomassoni da Terni, con il quale aveva avuto già in precedenza discussioni spesso sfociate in risse. Il verdetto per il delitto di Campo Marzio fu severissimo: Caravaggio fu condannato alla decapitazione.

La permanenza in città non era praticamente più possibile. Caravaggio venne aiutato a fuggire dal principe Filippo I Colonna che gli offrì asilo all’interno di uno dei suoi feudi laziali di Marino, Palestrina, Zagarolo e Paliano. Dopo una serie di viaggi, alla fine dell’estate del 1609 Caravaggio tornò per la seconda volta a Napoli. Da Roma gli fu inviata la notizia che papa Paolo V stava preparando una revoca della condanna a morte. Da Napoli, quindi, si mise in viaggio verso il feudo degli Orsini, in territorio papale, dove avrebbe atteso il condono papale prima di ritornare, da uomo libero, nella Città eterna.

Tuttavia, l’arrivo a Palo di Ladispoli, disatteso dalla sorveglianza costiera, ne causò il suo fermo per accertamenti. Provato, affaticato e malato di febbre alta, probabilmente a causa di un’infezione intestinale trascurata, morì a soli 38 anni il 18 luglio 1610. Sulla sua morte si sono nel tempo formate diverse teorie alternative, tra cui quella secondo cui Caravaggio fu assassinato da emissari dei Cavalieri di Malta, un omicidio ordito per vendicare un’offesa arrecata a un alto esponente del Cavalierato e architettato con il tacito assenso della Curia romana. A quest’ultima teoria sembra dunque rifarsi L’Ombra di Caravaggio.

Il trailer di L’Ombra di Caravaggio

È possibile fruire di L’Ombra di Caravaggio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 9 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

https://www.youtube.com/watch?v=3ao6f9lAggw

Joaquin Phoenix abbandona il film su una storia d’amore gay di Todd Haynes

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Joaquin Phoenix ha abbandonato il film a tematica gay ancora senza titolo di Todd Haynes, solo cinque giorni prima dell’inizio delle riprese in Messico, come ha confermato Variety. Phoenix aveva sviluppato la sceneggiatura di questa storia d’amore poliziesca con Haynes e Jon Raymond. Una fonte vicina alla produzione riferisce a Variety che l’attore ha avuto “paura“. Interi set erano stati costruiti a Guadalajara prima che Phoenix decidesse all’ultimo minuto di abbandonare il film.

I rappresentanti di Haynes e Phoenix non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento di Variety. Il film, prodotto da Killer Films e sostenuto dall’agente di vendita MK2 Film, era già stato venduto a distributori internazionali prima della produzione. Alcune fonti hanno riferito a Variety che il progetto è ora in pericolo, indicando che il ruolo di Phoenix non può essere riconvertito. La troupe è ora senza lavoro e le parti interessate al film devono ancora essere pagate. Le perdite potrebbero superare le sette cifre.

Cosa sappiamo sul film di Todd Haynes e Joaquin Phoenix

Nel 2023, in un’intervista a Variety, Haynes ha parlato del progetto come di una “storia d’amore tra due uomini ambientata negli anni ’30 con contenuti sessuali espliciti“. Si diceva che il film sarebbe stato classificato NC-17 e che avrebbe avuto una relazione che avrebbe “sfidato” il pubblico. La star di “Top Gun: MaverickDanny Ramirez si è unito al cast a luglio come interesse amoroso di Phoenix. Secondo le speculazioni della troupe, l’uscita di Phoenix sarebbe dovuta alla natura grafica delle scene di sesso del film.

Ma questa teoria è confusa da alcune fonti, che ribadiscono che è stato Phoenix a portare il progetto – e il suo concetto di vietato ai minori – ad Haynes. Haynes ha dichiarato a Variety nel settembre 2023 che il film è iniziato con “frammenti di idee” di Phoenix, che il regista ha formulato in “una vera e propria narrazione” prima di coinvolgere Raymond. “Fondamentalmente si è trattato di un modo meraviglioso e organico di creare la sceneggiatura“, ha detto Haynes. “E Joaquin la spingeva sempre di più in un territorio più pericoloso, dal punto di vista sessuale“. Al momento non è noto quale sarà il destino del progetto.

Parthenope: il trailer del film di Paolo Sorrentino

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Parthenope: il trailer del film di Paolo Sorrentino

Ecco il teaser trailer di Parthenope, il film di Paolo Sorrentino che sarà nelle sale italiane dal 24 ottobre distribuito da PiperFilm, preceduto da un programma di proiezioni speciali di mezzanotte dal 19 al 25 settembre. Il film, venduto già in tutto il mondo da Pathé – che lo distribuirà anche in Francia e Svizzera – uscirà in Nord America distribuito da A24.

«Parthenope sta per cominciare il suo lungo viaggio nei cinema di tutto il mondo. Un viaggio fatto di amori impossibili e amori mancati. Ma è proprio questa imperfezione a rendere la vita affascinante e la gioventù indimenticabileE Napoli sullo sfondo, il grande amore riuscito». Dichiara il regista Paolo Sorrentino.

Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Il cast di Parthenope

Il film è interpretato da (in ordine alfabetico), Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, e Pathé in associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm e Saint Laurent. I produttori sono Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società di FremantleAnthony Vaccarello per Saint LaurentPaolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per PathéDouglas Urbanski è il produttore esecutivo.

Il direttore della fotografia è Daria D’Antonio, premiata a Cannes con il CST Artist-Technician, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni. Le musiche originali sono di Lele Marchitelli e la canzone originale “E si’ arrivata pure tu” è di Valerio Piccolo.

The Smashing Machine, concluse le riprese del film con Dwayne Johnson

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Ciak finale in Giappone per The Smashing Machine, scritto, diretto e prodotto da Benny Safdie, sull’emozionante vicenda  del wrestler e campione di MMA e Vale Tudo Mark Kerr, con Dwayne Johnson e la candidata all’Oscar Emily Blunt.

Il film, prodotto e finanziato da A24, e distribuito in Italia da I Wonder Pictures – confermando il sodalizio  di successo tra le due società, che le vedrà collaborare su altri sette film oltre a questo nel 2025 – racconta il leggendario lottatore di MMA (Dwayne Johnson) quando è all’apice della sua carriera, in un’era in cui le competizioni nell’UFC erano senza esclusione di colpi, mentre si interroga su se stesso, cercando un equilibrio nella sua vita e tra le sue relazioni. Anche la sua fidanzata, Dawn Staples (Emily Blunt), lotta per trovare il suo posto nel mondo caotico e contraddittorio di Mark.

Mark Kerr è un ex lottatore e combattente di arti marziali miste di nazionalità americana. Durante la sua carriera nelle MMA è stato due volte campione del torneo dei pesi massimi UFC, vincitore del torneo World Vale Tudo Championship, campione dei pesi massimi PRIDE FC, campione nazionale di wrestling NCAA nel 1992, campione nazionale di freestyle nel 1994 e quattro volte campione mondiale di sottomissione ADCC.

Tra i produttori di The Smashing Machine figurano Benny Safdie con la sua società Out for the CountDwayne Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per Seven Bucks Productions, David Koplan ed Eli Bush.

Il film uscirà nelle sale italiane nel 2025 distribuito da I Wonder Pictures.

La prima immagine ufficiale di The Smashing Machine

THE_SMASHING_MACHINE_FirstLook_CreditCHERYL_DUNN

Cosa sappiamo di The Smashing Machine?

Annunciato nel 2023, The Smashing Machine sarà prodotto da Dwayne Johnson, dalla Seven Bucks Productions di Dany Garcia, dalla Out for the Count di Safdie, da Eli Bush e da David Koplan. “The Smashing Machine è un dramma basato sulla storia di Mark Kerr, il leggendario lottatore di MMA dell’era dell’UFC senza esclusione di colpi, all’apice della sua carriera“, si legge nella descrizione del film. “Lotta con la dipendenza, la vittoria, l’amore e l’amicizia nell’anno 2000“.

Johnson ha dichiarato a Variety a proposito del film nel gennaio 2024: “Benny vuole creare e continua a spingersi oltre i limiti quando si tratta di storie crude e reali, personaggi autentici e a volte scomodi e sorprendenti. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio spingermi in luoghi in cui non mi sono mai spinto in passato. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio fare film che contano, che esplorano un’umanità ed esplorano la lotta [e] il dolore“. The Smashing Machine non ha ancora una data di uscita da parte di A24 ma è previsto in sala per il 2025.

30 anni di meno: intervista ai protagonisti

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30 anni di meno: intervista ai protagonisti

Al cinema dal 21 agosto con Plaion Pictures, 30 anni di meno racconta la storia di Maurizio, un attore e poeta gay che dopo un malore viene ricoverato in una stanza di ospedale insieme al vedovo cardiopatico siciliano Marco e all'”erotomane omofobo” (come lo definisce Maurizio) romano Diego. I tre vivranno un’avventura ai confini della realtà. In occasione della presentazione del film, abbiamo intervistato Claudio Colica, Paola Pessot e Claudio Casisa.

30 anni di meno, l’intervista

Camaleo presenta 30 anni (di meno), diretto da Mauro Graiani, con Massimo Ghini, Nino Frassica, Antonio Catania, Claudio Gregori (Greg), Claudio Colica, Claudio Casisa, Leonardo Ghini e Giulia Elettra Gorietti. Nel cast anche Fabrizio Nardi e Milena Miconi.

Prodotta da Camaleo, società di produzione cinematografica e distribuita prossimamente al cinema da Plaion Pictures, 30 anni (di meno) è una crazy comedy in cui 3 sessantenni ricoverati in una clinica (Ghini, Greg e Catania) condividono una inaspettata esperienza: grazie ad una pillola, acquistata online su un sito cinese per favorire le prestazioni sessuali, si ritrovano improvvisamente più giovani di trent’anni (Ghini Jr, Colica e Casisa) e ne approfittano, sulle prime per fare tutto ciò che alla loro età gli è fisicamente precluso, in seguito cercando di utilizzare questo “superpotere” per aggiustare oggi, i torti e gli errori di ieri. Una seconda occasione da cogliere al volo, peccato che l’effetto della misteriosa pillola va e viene e i tre neo-trentenni saranno costretti a scappare dalla clinica per evitare di spiegare l’inspiegabile.

30 anni di meno è una commedia scatenata e brillante, una commedia in stile “Smetto quando voglio incontra Una notte da leoni” e le risate saranno assicurate: i protagonisti hanno la possibilità di sperimentare un desiderio comune a tutti, quello di vivere una nuova giovinezza, non tanto per tornare indietro nel tempo, ma per affrontare il presente con l’energia e la spensieratezza che si perde invecchiando.

Channing Tatum sostiene che un film su Gambit dipende da Kevin Feige e Bob Iger

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La 20th Century Fox ha passato anni a cercare di far decollare un film su Gambit, affrontando continui problemi creativi. Rupert Wyatt, Doug Liman e Gore Verbinski sono stati tutti incaricati della regia, ma proprio quando il progetto iniziava a prendere forma, è avvenuta la fusione tra Disney e Fox. Pensavamo che fosse finita la speranza di Channing Tatum di interpretare l’iconico X-Man, ma l’attore ha avuto una seconda possibilità di vestire i panni di tale personaggio in Deadpool & Wolverine.

Parlando con Variety alla prima di Blink Twice ieri sera, è stato chiesto a Channing Tatum se finalmente riuscirà a realizzare il suo desiderio di recitare in un film su Gambit. “Lo spero proprio“, ha detto al trade. “Dalla tua bocca alle orecchie di Dio. Scrivilo nell’esistenza, amico mio. Ti prego“. Per quanto riguarda il fatto che abbia parlato con i Marvel Studios, Tatum ha aggiunto: “Certo che l’ho detto. Sono 10 anni che dico di volerlo. È nelle mani di Bob Iger e Kevin Feige. Io prego Dio“.

Anche se non siamo sicuri di quanto sia probabile uno spin-off su Gambit – in particolare con i Marvel Studios che stanno pianificando un reboot del franchise degli X-Men – saremmo scioccati se il mutante interpretato da Tatum non facesse parte della squadra quando inevitabilmente torneremo sulla Terra-100005 in Avengers: Doomsday o Avengers: Secret Wars.

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Matthew Macfadyen (Succession) e Emma Corrin (The Crown), che interpretano un agente della TVA e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds ha tentato di coinvolgere Nicolas Cage nel ruolo di Ghost Rider

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Ryan Reynolds ha confermato in una recente intervista a Collider di aver contattato Nicolas Cage per chiedergli di riprendere il ruolo di Ghost Rider in Deadpool & Wolverine (qui la recensione). Il blockbuster Marvel da record presenta una manciata di attori che riprendono i loro personaggi dei fumetti di un tempo, dalla Elektra di Jennifer Garner al Johnny Storm di Chris Evans e al Blade di Wesley Snipes. Reynolds voleva dunque che Cage si unisse all’epica rosa di camei del film.

Alla domanda se Cage fosse stato cercato per riprendere Ghost Rider, Reynolds ha risposto: ““. L’attore ha poi aggiunto: “C’è stata una conversazione. Sì, ma no“. Cage ha interpretato Johnny Blaze/Ghost Rider in due film tratti da fumetti: “Ghost Rider” (2007) e “Ghost Rider: Spirito di Vendetta” (2011). I film sono stati distribuiti dalla Sony, mentre Deadpool & Wolverine presentava camei di attori protagonisti di film Marvel sviluppati e distribuiti dalla Fox, ora di proprietà della Disney.

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Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

The Instigators, recensione del film con Matt Damon e Casey Affleck

Arriva su Apple TV+ il 9 agosto The Instigators, il nuovo film diretto da Doug Liman, con protagonisti Matt Damon e Casey Affleck. E deve essere un cineasta con una volontà di ferro, il regista. Nonostante nel corso degli anni si sia scontrato in un modo o nell’altro con mezza Hollywood, raccogliendo in alcuni casi fragorosi insuccessi di pubblico e critica, continua imperterrito a proporre la sua idea di cinema mainstream ironica, quasi irriverente.

A poche settimane dall’uscita di Road House per Amazon – e ricordiamo che anche in quell’occasione Liman si è scontrato apertamente con la piattaforma per aver preferito direttamente la piattaforma dello streaming all’uscita in sala dell’action con Jake Gyllenhaal – ecco arrivare The Instigators per Apple TV+, altra commedia d’azione che vede protagonisti Matt Damon, Casey Affleck, Hong Chau, Michael Stuhlbarg, Alfred Molina, Ron Perlman e Toby Jones. Insomma, un cast di tutto riguardo.

The Instigators, la trama della commedia d’azione

La vicenda del film ruota intorno i due criminali da strapazzo Rory (Damon) e Cobby (Affleck), i quali dopo aver tentato una rapina finita malissimo ai danni del Sindaco di Boston, si ritrovano inseguiti dalla polizia dal grilletto facile e da quegli stessi criminali che gli hanno commissionato il “colpo”. Unica persona che li vuole aiutare è sorprendentemente Donna (Chau), la psicoterapeuta di Rory…

Come molto spesso accade nel cinema di Liman, anche in questo caso la sceneggiatura di The Instigators è poco più che un canovaccio, un filo di trama che serve per tenere appena insieme scene divertenti e situazioni in cui i personaggi possono beccarsi a vicenda, esponendo quelle differenze che al contrario nascondono legami magari maggiormente profondi. Ecco allora che in mezzo a tale, evidente pochezza narrativa ci si diverte comunque a vedere Matt Damon e Casey Affleck che duettano come fossero Jack Lemmon e Walter Matthau, o meglio una versione decisamente “proletaria” della coppia/stilema del buddy-movie.

Matt Damon and Hong Chau in “The Instigators,” coming soon to Apple TV+.

Intrattenimento leggero e efficace

Quando poi si forma il trio con l’innesto di Hong Chau, il tono comico di The Instigators si innalza addirittura di livello, proponendo al pubblico un intrattenimento senza dubbio leggero ma non per questo meno efficace. Peccato davvero che la sceneggiatura si dimentichi quasi completamente di sviluppare i personaggi di contorno oltre ai tre protagonisti, non soltanto nella definizione psicologica quanto addirittura nel percorso narrativo. Ecco allora che il film si perde letteralmente per strada Michael Stuhlbarg e Alfred Molina, che escono di scena in punta di piedi dopo essere stati divertentissimi in almeno un paio di occasioni. Peggio tocca addirittura a Paul Walter Hauser, il cui personaggio compare praticamente in una sola sequenza per poi venire ingoiato dall’oblio di uno script che di senso logico ne offre davvero in minima parte per i circa 100 minuti della durata del film.

Matt Damon e Casey Affleck di nuovo insieme

Ambientato esclusivamente nella “loro” Boston, The Instigators merita la visione quasi esclusivamente per veder recitare di nuovo insieme Matt Damon e Casey Affleck, i quali dimostrano di conoscere a meraviglia l’uno i toni e soprattutto i tempi dell’altro. Se pensiamo che insieme in precedenza avevano realizzato Gerry di Gus Van Sant, opera concettuale in cui praticamente non scambiavano o quasi battute, questa loro nuova avventura cinematografica risulta ancor più divertente.

Il loro continuo battibeccare risulta uno strampalato, quasi farsesco guilty pleasure che benissimo si innesta in un’ambientazione popolare che rende la messa in scena frizzante. Il resto è, come quasi sempre quando si tratta di Doug Liman, cinema sbarazzino che si poggia interamente sul tono e sul ritmo. Una formula certamente rischiosa in quanto mancante di fondamenta, ma anche capace in qualche caso di proporre uno spettacolo non scontato, o meglio non sottomesso ai canoni stabiliti dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.

Matt Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to Apple TV+.

Liman continua a fregarsene di strutture narrative funzionanti, scegliendo invece di affidare al montaggio e al tono il fulcro primario dei suoi film. Formula che, anche quando centra l’obiettivo, non riesce mai a lavorare in profondità. Ma almeno sa regalare prodotti non scontati e con una loro vena iconoclasta, oseremmo dire ribelle. The Instigators, quasi facendosi forza della sua eclatante fragilità, rientra senz’altro in questo (ristretto) gruppo di lungometraggi.

Cate Blanchett racconta di “non essere stata pagata affatto” per Il Signore degli Anelli

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Durante la sua apparizione a Watch What Happens Live insieme alla co-star di Borderlands, Gina Gershon, Cate Blanchett non si è tirata indietro quando il conduttore Andy Cohen ha parlato del suo compenso per Il Signore degli Anelli. Quando Cohen ha chiesto alla vincitrice dell’Oscar, durante il popolare segmento “Plead the Fifth” del late night show, quale fosse il film che le ha fruttato il compenso più alto, la Blanchett ha voluto sentire l’ipotesi del conduttore prima di rispondere. “Penso che probabilmente sia Il Signore degli Anelli”, ha detto Cohen.

La Blanchett ha però sorpreso tutti rispondendo: “Stai scherzando?! No, non sono stata pagata per fare quel film!“. “Volevo lavorare con il tizio che ha fatto Braindead“, ha spiegato, riferendosi al film sugli zombie del 1992 del regista Peter Jackson. “Voglio dire, in pratica ho avuto panini gratis e ho potuto tenere le mie orecchie da elfa“, ha scherzato l’attrice. Quando il conduttore ha cercato di ottenere una risposta onesta sul ruolo più pagato dalla Blanchett, l’attrice ha risposto: “Voglio dire, le donne non vengono pagate così tanto come si pensa“.

Cate Blanchett è Galadriel in Il Signore degli Anelli

Tutto quello che sappiamo su Borderlands

Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, torna a malincuore nella sua casa, Pandora, il pianeta più caotico della galassia”, recita la sinossi. “La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente S.O.B. dell’universo. Lilith stringe un’alleanza inaspettata con una squadra di disadattati: Roland (Hart), un mercenario esperto in missione; Tiny Tina (Greenblatt), una demolizionista preadolescente e selvaggia; Krieg (Munteanu), il muscoloso protettore di Tina; Tannis (Curtis), uno scienziato stravagante che ha visto tutto; e Claptrap (Black), un robot saccente.

Insieme, questi improbabili eroi devono combattere una specie aliena e pericolosi banditi per scoprire uno dei segreti più esplosivi di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma combatteranno per qualcosa di più: l’uno per l’altro. Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in Borderlands”.

Borderlands è diretto da Eli Roth da una sceneggiatura scritta da Roth e Joe Crombie. Il film è interpretato da Cate Blanchett, Jamie Lee Curtis, Kevin Hart, Jack Black, Edgar Ramirez, Ariana Greenblatt, Florian Munteanu, Haley Bennett, , Bobby Lee, Olivier Richters, Janina Gavankar, Gina Gershon, Cheyenne Jackson, Charles Babalola, Benjamin Byron Davis, Steven Boyer, Ryann Redmond e Penn Jillette.

House of the Dragon: Kit Harington spiega perché non guarderà mai la serie

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Kit Harington, star di Il Trono di Spade, non ha intenzione di guardare House of The Dragon, ma la sua decisione non ha nulla a che fare con quello che ha sentito dire sulla qualità dello show. L’attore, visto anche in Eternals, e che ha interpretato Jon Snow per otto stagioni della serie drammatica fantasy della HBO, ha spiegato che semplicemente trova troppo difficile rivisitare il mondo di Westeros dopo aver trascorso così tanto tempo nello show originale. “Non riesco proprio a guardarlo“, ha dichiarato Harington a Variety. “Penso che, per me, è solo che ho passato troppo tempo lì. E auguro a tutti loro il meglio. Ho sentito che è meraviglioso e che sta andando molto bene. Ma non credo che guarderò mai quella serie, e non credo che guarderò ancora Game of Thrones per qualche anno“.

Nonostante queste perplessità, Harington era pronto a tornare nei panni dell’onorevole “bastardo” di Grande Inverno diventato legittimo erede del Trono di Spade per una serie sequel, ma recentemente ha comunicato che il progetto è stato accantonato a tempo indeterminato. “Al momento non se ne parla perché non siamo riusciti a trovare la storia giusta da raccontare che ci entusiasmasse abbastanza“, ha spiegato Harington. “Quindi, abbiamo deciso di mettere da parte gli strumenti per il momento. Forse in futuro ci torneremo, ma al momento no. È saldamente sullo scaffale“.

house-of-the-dragon-season-2-episode-3-Rhaena

La trama e il cast di House of the Dragon

La serie prequel trova la dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o immaginari, si sgretola da tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade. Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi della divisione seminano attriti in tutto il regno”.

La seconda stagione di House of The Dragon vede Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Ryan Reynolds celebra Chris Evans e Johnny Storm in Deadpool & Wolverine

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Dopo i messaggi dedicati a Jennifer Garner, Wesley Sniper, Channing Tatum e Dafne Keen, continua il giro di ringraziamenti che Ryan Reynolds sta affidando ai social per rendere omaggio a tutti gli attori che hanno partecipato a Deadpool & Wolverine, riportando in vita dei personaggi che “avevano bisogno di un saluto ufficiale”.

Arriva ora il turno di Chris Evans, che per l’occasione ha rispolverato il suo Johnny Storm, il personaggio interpretato tra il 2005 e il 2007 in occasione della prima trasposizione cinematografia dei Fantastici Quattro. Un personaggio che è stato apprezzato all’epoca e riscritto adesso in contrapposizione con l’icona che Evans ha interpretato per 10 anni nel MCU: Steve Rogers/Captain America.

Channing Tatum è Gambit nelle prime foto ufficiali di Deadpool & Wolverine condivise da Ryan Reynolds

Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine
Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine – Credit © Marvel Studios

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Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Mine: la spiegazione del finale del film con Armie Hammer

Mine: la spiegazione del finale del film con Armie Hammer

Nello spietato deserto del Sahara, una lotta senza quartiere per la sopravvivenza si svolge nel thriller psicologico del 2016 Mine. Diretto dai registi italiani Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, il film ha come protagonista Armie Hammer nei panni di un cecchino dei Marines americani che calpesta una mina attiva e non ha altra scelta se non quella di rimanere fermo, sperando che arrivino i soccorsi. Mentre le ore si trasformano in giorni, la battaglia di Mike con il deserto duro e mortale si intensifica. A corto di cibo e acqua e con pochi contatti con il mondo esterno, lo stato mentale di Mike si deteriora rapidamente.

Mentre fa i conti con il suo probabile destino, Mike cerca di affrontare il tumulto emotivo interiore che si è rifiutato di affrontare per tanto tempo. Dall’infanzia difficile, alla morte della madre, al cuneo che ha creato tra lui e la sua ragazza Jenny (Annabelle Wallis), tutto viene a galla mentre le sue possibilità di sopravvivenza si assottigliano sempre di più.

Nonostante racconti la storia di un uomo bloccato in un luogo per giorni, Mine presenta una sorprendente quantità di colpi di scena ed esplora la condizione umana. Un racconto sul trionfo dello spirito, il finale del film mette in luce le battaglie interiori di chi è alle prese con un trauma che dura tutta la vita. Ci sono anche molti momenti che aprono gli occhi e che vi lasceranno molto da pensare.

Cosa bisogna ricordare della trama di Mine

Mine film

All’inizio di Mine incontriamo una coppia di marines americani, l’esperto cecchino Mike Stevens e il suo osservatore Tommy Madison (Tom Cullen), che sono in missione in Nord Africa. Accampati su una duna di sabbia, i due attendono ordini sull’assassinio di un leader terrorista. Quando Mike si rende conto che il loro obiettivo è nel bel mezzo di una cerimonia nuziale – e potrebbe anche non essere l’uomo che stanno cercando – esita a premere il grilletto, poiché la situazione sembra fargli rivivere un trauma del passato.

Non riuscendo a portare a termine la missione, Mike e Tommy fuggono in una città vicina, ma lungo la strada devono attraversare quello che Mike sospetta essere un campo minato abbandonato. Tommy si mostra sprezzante, prendendo in giro la paranoia di Mike, soprattutto considerando la sua volontà di affrontare una mezza dozzina di uomini in un combattimento – un riferimento a un incidente passato di cui non siamo ancora a conoscenza – ma finisce per calpestare una mina, che gli costa le gambe. Nello stesso momento, Mike sembra attivare lui stesso l’interruttore di una mina e rimane bloccato sul posto, incapace di muoversi o di rischiare di saltare in aria.

Ferito a morte, Tommy si toglie la vita e dice a Mike di trovare un modo per restare in vita. Ma con Tommy in possesso dell’unica radio e Mike incapace di muovere un altro passo, le probabilità di sopravvivenza sono scarse.

Cosa succede alla fine di Mine?

Dopo che Mike, grazie a un po’ di ingegno, riesce a impossessarsi della radio di Tommy, riesce a comunicare con i suoi superiori. Purtroppo, questi non possono inviare aiuti e gli consigliano di tentare la cosiddetta manovra Shuman per uscire dalla miniera, che gli darebbe la possibilità di salvarsi la vita ma probabilmente gli costerebbe le gambe. Tuttavia, l’incontro con un nativo berbero (Clint Dyer) gli dà la speranza di trovare una via d’uscita. Mentre il berbero insiste sul fatto che Mike dovrebbe scendere dalla miniera ed è sicuro che se la caverà, Mike non è altrettanto ottimista.

Dopo un incontro violento che lo lascia gravemente ferito, Mike accetta una medicina allucinogena dal berbero, che lo aiuta a guarire le ferite. Alcune delle visioni che Mike vede sono più che semplici illusioni create dalla sua psiche: Sono momenti del suo passato che lo perseguitano da tempo e lo aiutano a fare i conti con la sua situazione attuale e con la sua vita travagliata. Alla fine, Mike si rende conto che per fuggire, in un modo o nell’altro, deve uscire dalla miniera e decide di fare un salto di fede.

Con grande stupore di Mike, quando scende dalla miniera, questa non esplode, poiché sembra che il dispositivo sotto il suo piede non fosse quello che credeva. Alla fine, Mike se ne va con una nuova vita e uno spirito ringiovanito e, quando arriva a casa, ritrova l’amore della sua vita che pensava di non rivedere mai più.

Cosa c’era davvero sotto il piede di Mike?

Mine cast

Mine ha un finale inaspettato. Non solo si scopre che il dispositivo sotto il piede di Mike – l’apparente mina che lo ha tenuto fermo per tutto il film, minacciando di ucciderlo al minimo movimento – non era così pericoloso come sembrava, ma non era nemmeno una mina. All’inizio del film, aveva usato il suo coltello da combattimento per esplorare personalmente il dispositivo ed era sicuro che si trattasse di una mina mortale, dello stesso tipo che aveva ucciso Tommy. Quindi, se non era una mina, cos’era?

Trovandosi illeso dopo essere sceso da quella che pensava fosse una mina, Mike scava sotto la sabbia per scoprire cosa c’era sotto i suoi piedi. Si scopre che era poco più di un barattolo di latta, di forma e dimensioni simili alle mine usate nel deserto. È solo un innocuo pezzo di metallo che non ha mai rappresentato un pericolo. E, per quanto possa sembrare strano, quando apre la lattina e guarda al suo interno, trova un piccolo soldatino di plastica, simile a quello trovato tra le dune all’inizio del film.

Chi è il berbero e sua figlia esiste davvero?

Mike ha delle visioni dopo aver ingerito un potente liquido che altera la mente datogli dal Berbero, ma non è la prima volta che ha delle allucinazioni. Alla fine del film apprendiamo che quando è stato visitato dalla figlia del berbero – che gli ha dato una borraccia d’acqua – anche lui aveva avuto delle allucinazioni. Il berbero dice che sua figlia è stata uccisa anni fa, fatta saltare in aria da una delle mine mentre cercavano tra le dune e le toglievano dalla sabbia. Le avevano tolte dal paesaggio e vendute ai guerriglieri, sostituendole con barattoli di latta in modo che gli insorti non sapessero che erano state prese.

È così che il berbero e la sua famiglia sopravvivevano, guadagnando denaro dalla vendita delle miniere. La figlia era solita individuare con cura le mine con un bastoncino e mettere un soldatino in ogni lattina. Il giorno della sua tragica morte, la mina si portò via anche la gamba del berbero, che alla fine la sostituì con una di legno.

Dopo aver assunto l’acqua curativa allucinogena, Mike vede ancora una volta la figlia del berbero, che cammina mano nella mano con suo padre. Ma come faceva Mike a sapere di lei prima che il Berbero la nominasse e come faceva a sapere del soldatino di plastica che lei gli aveva dato nella sua visione? Mentre Mike aveva scoperto un soldatino nella sabbia, non sapeva nulla della bambina. Sfortunatamente, la visione di Mike rimane un mistero e agli spettatori non resta che ipotizzare che l’evento sia stato forse di natura soprannaturale.

Qual è il significato dei soldatini?

I soldatini che la figlia del berbero mostra a Mike durante la sua visione sono più di un semplice gioco. Queste piccole figure sono piene di simbolismo che potrebbe non essere evidente all’inizio, ma che diventa chiaro con uno sguardo più approfondito. All’inizio del film, dopo essere arrivato sul campo minato, Mike ne scopre una nella sabbia e pensa che sia curiosa. Questo particolare soldato sta guardando in lontananza attraverso un binocolo. Naturalmente, Tommy, il compagno di Mike, è un osservatore, il cui lavoro consiste nel guardare attraverso un binocolo simile, e la scoperta del giocattolo potrebbe essere una prefigurazione della morte di Tommy pochi minuti dopo.

La figlia del berbero estrae dalla sua borsa altri due soldati, entrambi con fucili puntati sui loro bersagli. Uno di loro è mezzo inginocchiato – in una posizione simile a quella in cui Mike si trova bloccato per tutto il film – e li usa per rappresentare un piccolo scenario allegorico. Posizionandoli in fila, fa cadere il primo soldato (che rappresenta Tommy) e lascia l’altro da solo, forse per illustrare la situazione di Mike, bloccato nella sabbia. L’apparizione degli omini verdi potrebbe anche simboleggiare i soldati la cui vita è così spietatamente vulnerabile e che perdono la vita a causa degli orrori della guerra.

Cosa significa la fine di Mine

Mine finale significato

Nel corso di “Mine“, Mike non ha molto da fare mentre è bloccato su una mina, se non esaminare la sua vita. Guardandosi indietro, è in grado di guardare con attenzione ai problemi da cui è costantemente fuggito e, alla fine del suo calvario, è finalmente motivato ad andare avanti. Il finale di “Mine” mostra come la lotta per superare la paura di essere fatto a pezzi da un esplosivo rispecchi la paura di affrontare i propri problemi. Quando il berbero lo esorta a fare letteralmente un passo avanti e a vedere cosa succede, in bene o in male, Mike impara che deve fare lo stesso nella sua vita.

Dopo essere uscito inaspettatamente dalla miniera con le gambe intatte, Mike viene salvato e torna a casa negli Stati Uniti. Nell’ultima inquadratura del film, arriva all’aeroporto e viene accolto da Jenny in una riunione strappalacrime, dopo aver capito di aver trasferito il suo trauma infantile nella relazione con lei e di averlo ormai superato. Quando la vede, Mike fa il passo che non avrebbe mai potuto fare, chiedendole di sposarlo proprio lì nel terminal. E, per un ironico scherzo del destino, si mette in ginocchio per farlo, adottando la stessa posizione in cui era rimasto bloccato per tutto il film.

La verità sull’infanzia traumatica di Mike

Mentre Mike è bloccato nel deserto, ci vengono mostrati scorci del suo passato attraverso una serie di flashback. Una parte importante di questi flashback è rappresentata dal padre di Mike (Geoff Bell), che, come si scopre, è uno dei motivi principali per cui Mike è stato così tormentato per tutta la vita.

Mike ricorda un episodio della sua infanzia, quando fu svegliato dai genitori che litigavano in cucina durante la notte. Il padre era ubriaco e discuteva con la madre perché si sentiva non rispettata in casa sua. È chiaro che la madre di Mike è in balia di un marito alcolizzato e violento, e teme ciò che lui è in grado di fare. Comprensibilmente, non vuole che il figlio sia esposto a questo tipo di comportamento. Quando Mike entra in cucina, il padre lo vede e si infuria. Procede a picchiare la madre di Mike e, quando il piccolo Mike guarda inorridito, il padre rivolge i suoi abusi contro di lui, sfidando “Mikey” a combattere contro di lui, dicendo “Sono proprio qui”. Ma Mike è un bambino e non è in grado di reagire.

Alla fine di “Mine, Mike vede una visione del padre nel deserto, intervallata da flashback in cui vede sua madre morire in un letto d’ospedale. Il padre, vestito con un abito, appare davanti a lui e Mike riesce finalmente a trovare il coraggio di reagire. Spara con la pistola al padre fantasma, esorcizzando quello che forse è il suo più grande demone.

Cosa è successo davvero tra Mike e Jenny?

All’inizio di Mine, vediamo Mike dire addio alla sua ragazza Jenny. Nel corso della storia, ci vengono mostrati alcuni dei suoi giorni più felici con lei. Ma, durante queste scene, c’è spesso una freddezza negli occhi di Mike che non capiamo fino alla fine del film.

Alla fine, dopo una serie di flashback e di momenti in cui Mike ricorda il suo amore a casa, conosciamo meglio il suo passato. Un ricordo ci mostra come lui e Jenny si sono conosciuti: Lei faceva la cameriera in un bar frequentato da un gruppo di militari americani e una sera, mentre Mike era lì, assistette alle molestie di un gruppo di loro. Quando uno di loro ha schernito Mike – in un modo che ricorda gli abusi del padre – ha affrontato l’intero gruppo, il che spiega anche il commento iniziale di Tommy sul fatto che non ha paura di combattere un gruppo di teppisti.

Lo stesso attacco si riflette anche nel momento in cui Mike è costretto a combattere contro un branco di cani selvatici. La scena mostra brevemente gli animali come uomini, che lo combattono come avevano fatto al bar. Ma è la lotta di Mike per tutta la vita per superare il trauma infantile che alla fine lo ha portato ad allontanarsi da Jenny. Alla fine, è un messaggio che Jenny ha registrato di nascosto sul suo telefono ad aiutare Mike a capire esattamente cosa deve fare. È persino implicito che questo messaggio possa essere una sorta di portafortuna che ha contribuito a tenerlo al sicuro.

Quali temi vengono esplorati in Mine?

Mine è un film pieno di significati nascosti. Esplora una serie di temi più profondi sulla vita, e non solo in relazione a un soldato bloccato in una situazione mortale. Come dice il berbero, dobbiamo continuare ad andare avanti. Questo non significa solo uscire da una mina, ma anche attraversare la tragedia, come ha fatto il berbero dopo la morte di sua figlia. Mike alla fine impara a fare lo stesso, accettando il suo passato e abbracciando un nuovo futuro di incertezza, cosa che non era mai riuscito a fare prima.

Quando Mike incontra per la prima volta il berbero, nota il suo modo insolito di camminare a zig-zag, che in seguito spiegherà essere un modo per ridurre al minimo le possibilità di calpestare una mina. Ma la sua camminata è anche una metafora della strada che percorriamo nella vita: Non tutti i passi che facciamo devono essere in linea retta e il nostro cammino può talvolta andare in direzioni diverse, anche se ci fa avanzare. Come spiega il berbero, anche la strada sbagliata può alla fine portarci a casa.

In definitiva, Mine parla di vincere la paura, trovare la libertà e abbracciare il proprio destino. Per farlo, dobbiamo affrontare i nostri momenti più bui e talvolta passare attraverso una prova del fuoco. Alla fine, questo ci condurrà dall’altra parte, se solo riusciamo a fare quel salto di fede.

Doctor Strange: Chiwetel Ejiofor parla del suo futuro nel franchise

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Chiwetel Ejiofor ha fatto il suo debutto nel MCU nel ruolo di Mordo in Doctor Strange del 2016. Se inizialmente il personaggio era stato introdotto come alleato di Stephen Strange, l’atto finale ha visto un Mordo avvilito prendere una piega oscura e iniziare a dare la caccia a coloro che riteneva abusassero della magia. Originariamente, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si apriva con Mordo che affrontava Scarlet Witch, perdendo la testa nel processo. I Marvel Studios hanno tagliato la scena e Ejiofor ha finito per interpretare solo una variante dello Stregone Supremo del personaggio sulla Terra-838.

Parlando con Josh Horowitz, è stato chiesto a Ejiofor se sapesse quale fosse il piano per Mordo quando è stato scritturato. “Certo, c’erano delle idee di massima, come in tutte le cose che si sviluppano nel tempo, che sembravano sempre soggette a manipolazioni, cambiamenti o reinvenzioni“, spiega l’attore. “In un certo senso, chi lo sa? [Ride]”.C’è ancora l’opportunità che diversi aspetti di questo si realizzino e, ad essere onesti, ci sono state aree completamente nuove per Mordo che non esistevano nella conversazione di allora, che hanno anche tutta questa capacità e potenziale”.

Doctor Strange botteghino MCU

Dipende sicuramente, e credo che sia entusiasmante, dalla visione. La visione di un individuo o di un team per queste storie, man mano che vanno avanti. Sono entusiasta di questo. Sento che ci sono persone straordinariamente impegnate e talentuose in questo contesto“, ha proseguito. “È un mondo che mi entusiasma ancora molto“. Per quanto riguarda le sue sensazioni sull’arco narrativo di Mordo nel sequel di Doctor Strange, Ejiofor ha risposto: “Come ho detto, era qualcosa di nuovo. Era qualcosa che non avevo affatto previsto. In questo contesto, ho pensato che fosse affascinante”.

Ho sentito che c’era qualcosa di potenzialmente molto eccitante riguardo alla direzione che avrebbe potuto prendere. Mi piace questo aspetto in generale. Mi piace l’idea che questi personaggi e mondi possano essere esplorati in modi davvero incredibili“. “Penso che ci sia una bellissima porta aperta e che sia sufficiente trovare il momento per raccontare quelle storie in cui è veramente la parte più eccitante di quella storia che si può raccontare e su cui si può puntare una luce”, ha poi detto a proposito di un possibile ritorno nel MCU nei panni del Mordo originale. “Penso che abbia il potenziale per essere davvero notevole“.

Deadpool & Wolverine: rivelata la trama originale con un importante cameo nella scena post-credits

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Deadpool 3 è passato attraverso diverse iterazioni prima di diventare Deadpool & Wolverine, con Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin originariamente assunti dai Marvel Studios per scrivere la sceneggiatura nel 2020. Successivamente, gli sceneggiatori di Deadpool e Deadpool 2 Rhett Reese e Paul Wernick sono saliti a bordo del threequel insieme a Zeb Wells (anche la star Ryan Reynolds e il regista Shawn Levy sono stati accreditati come scrittori).

Non è quindi una grande sorpresa che la storia del film sia stata modificata più volte, e ora abbiamo dei dettagli sulla direzione originale di Deadpool & Wolverine che potrebbero spiegare alcune delle prime fughe di notizie sulla trama. “Il film doveva iniziare con l’arresto di Wade da parte della TVA per aver manomesso la macchina del tempo di Cable“, spiega lo scooper @MyTimeToShineH. “Mentre si trova nella loro prigione, sente che la TVA sta cercando di reclutare esseri-ancora da tutto il multiverso per creare un esercito per combattere i Kang, e si suppone che stiano cercando una versione di Logan“.

Wade decide di fuggire e di trovare quel Logan definitivo prima di loro, portandolo nel suo mondo per essere il suo migliore amico per sempre, dato che ha cercato di essere BFF con lui per anni ma quello del suo mondo è ormai morto“. “Da lì, la trama è abbastanza simile a quella che abbiamo, con loro che viaggiano attraverso il multiverso (il che darebbe anche una spiegazione più logica alla scena alla Avengers Tower con Happy Hogan), Alla fine, finiscono ancora nel Vuoto, e da lì, segue per lo più lo stesso percorso“.

Johnny Storm che parla male di Cassandra Nova era il finale originale“, si aggiunge, “mentre la scena post-credits originale doveva essere Deadpool che tornava alla Avengers Tower e finalmente incontrava Tony Stark, che lo respingeva“. Le riprese principali di Deadpool & Wolverine sono iniziate nel maggio del 2023, il che significa che i Marvel Studios hanno avuto tutto il tempo di cambiare idea sulla scia del flop di Ant-Man and The Wasp: Quantumania e l’arresto di Jonathan Majors.

Abbiamo sentito che l’idea di Avengers: The Kang Dynasty era che l’esercito di eroi multiversali della TVA combattesse contro il Consiglio dei Kang, con Deadpool & Wolverine chiaramente inteso come trampolino di lancio. Invece, abbiamo avuto un team-up a sé stante e un agente della TVA disonesto, Mr. Paradox, che credeva di proteggere la Sacra Linea Temporale uccidendo i rami morenti con il Time Ripper.

È improbabile che questo abbia un grande impatto su Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, anche se la sopravvivenza della Terra-100005 potrebbe avere un forte impatto. Per quanto riguarda il cameo di Robert Downey Jr., abbiamo sentito che era in lavorazione, ma l’attore non voleva tornare se non per qualcosa di significativo (che ora sappiamo essere una reunion con i fratelli Russo nel ruolo del Dottor Destino).

Deadpool & Wolverine Hugh Jackman Ryan Reynolds
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Unico testimone: la spiegazione del finale del film

Unico testimone: la spiegazione del finale del film

Gli anni Novanta sono stati particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Sulla scia di questi titoli, nel 2001 è arrivato Unico testimone, che ne sembra un diretto omaggio tra dinamiche, argomenti ed elementi. Il film è diretto da Harold Becker, celebre per film di questo genere come Seduzione pericolosa e Codice Mercury.

Unico testimone riprende dunque elementi come l’aspetto famigliare e le pericolose dinamiche che possono generarsi nel momento in cui tale nucleo subisce cambiamenti, o ancora la parola di un soggetto contro quella di un altro, che dà vita ad un gioco di trappole ed escamotage per riuscire ad incastrare e non essere incastrati. Dinamiche che Becker ben conosce, ma la cosa non ha impedito al film di venir stroncato al momento della sua uscita in sala. L’accoglienza di critica e pubblico è infatti stata alquanto negativa.

Nel tempo, però, tale pellicola è divenuta un piccolo cult tra gli appassionati del genere, anche solo per il coinvolgimento di una serie di noti attori nel cast. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Unico testimone. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Unico testimone John Travolta
John Travolta e Teri Polo in Unico testimone. © 2001 – Paramount Pictures – All Rights Reserved

La trama e il cast di Unico testimone

Susan Morrison si sposa con il ricco industriale Rick Barnes. Danny, il figlio adolescente avuto dall’ex marito Frank, non ne è felice e una notte si nasconde nell’auto di Rick, con l’intenzione di andare a casa del padre. Ma invece di andare dove spera, finisce con l’assistere all’omicidio da parte di Rick del misterioso sconosciuto Ray Coleman. Il problema è che Rick è riuscito a eliminare la maggior parte delle prove ed è considerato un pilastro della comunità, mentre Danny ha un passato di menzogne. Frank, però, gli crede e fa delle indagini per conto suo, mentre il losco passato di Rick si fa lentamente strada tra lui e la sua nuova famiglia.

Ad interpretare Frank Morrison vi è l’attore John Travolta, il quale tuttavia per la sua interpretazione in questo film è stato candidato come Peggior attore ai Razzie Awards. Nel ruolo di suo figlio Danny vi è invece Matt O’Leary, divenuto noto per Invito a cena con vampiro e visto poi anche in Skyscraper e Benvenuti a Marwen. L’attrice Teri Polo interpreta invece Susan. Nel ruolo di Rick Barnes vi è invece l’attore Vince Vaughn, mentre Steve Buscemi interpreta Ray Coleman. Durante le riprese, quest’ultimo è rimasto sfregiato quando si è trovato coinvolto in una rissa da bar.

Unico testimone cast
John Travolta e Vince Vaughn in Unico testimone. © 2001 – Paramount Pictures – All Rights Reserved

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Frank svolge delle indagini per conto suo e porta alla luce il passato criminale di Rick, che ora rischia di mettere in pericolo suo figlio e la sua ex moglie. Frank scopre infatti che la vera identità di Rick è Jack Parnell, un criminale che è stato assolto mentre i suoi soci, tra cui Ray, sono stati condannati perché li ha incastrati tutti. Ray aveva progettato di vendicarsi di Jack smascherandolo al matrimonio. Ora che sa la verità, Jack tenta di uccidere Frank dando fuoco alla sua rimessa, ma Frank riesce a fuggire e a rivelare la vera identità dell’uomo alla polizia, che inizia però a dirigersi verso la casa di Susan.

A casa, anche Susan si rende conto della verità quando vede una grossa ustione sul braccio di Jack, avendo saputo dell’incendio alla rimessa delle barche pochi minuti prima. Cerca a quel punto di scappare con Danny, ma Jack la stende e prende Danny come ostaggio, con l’intenzione di fuggire. Frank arriva però per affrontarlo ed entrambi ingaggiano una lotta feroce, che termina quando Danny, legato, spinge Jack contro una scatola di fusibili, fulminandolo e uccidendolo. La polizia si scusa a quel punto con Danny e Frank per non aver creduto loro riguardo a Jack, e padre e figlio, riuniti, seguono Susan mentre viene portata in ospedale in ambulanza.

Il trailer di Unico testimone e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Il menù della felicità: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Cucina e inclusività si incontrano nel film francese Il menù della felicità, diretto nel 2023 da . Si tratta di una pellicola che celebra, in modo emozionante e sfumato, la diversità e l’importanza dell’inclusione, ma anche come la passione e la dedizione possano talvolta superare gli ostacoli più grandi. Ispirato ad una storia vera, il film riporta dunque sullo schermo due dinamiche già viste negli ultimi anni, con film dedicati al mondo della cucina come Il sapore del successo o la serie The Bear o alle disabilità, come The Specials – Fuori dal comuneMio figlio.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque un titolo da recuperare per chi ha interesse verso tali tematiche, potendo qui ritrovare un film che sa come divertire ed emozionare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il menù della felicità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il menù della felicità cast

La trama di Il menù della felicità

Protagonista del film è Philippe Lamarck, un rinomato chef che, a causa del suo carattere difficile, perde il lavoro. La notizia del suo licenziamento si diffonde rapidamente e ciò gli rende complicato trovare una nuova occupazione. Tuttavia, tutto cambia all’improvviso quando viene contattato da Virginie, madre di Noé, un giovane autistico con un talento straordinario per gli odori. Determinata a realizzare il sogno del figlio di diventare cuoco, Virginie decide di aprire un ristorante inclusivo che offra opportunità di lavoro a giovani con disabilità cognitive. Philippe, toccato dall’entusiasmo e dalla determinazione di Virginie e Noé, accetta la sfida e si unisce a loro in un’epica avventura culinaria.

Il cast del film

Il cast include l’attore Bernard Campan nei panni di Philippe Lamarck, lo chef stellato alle prese con le difficoltà del licenziamento. L’attrice Mélanie Doutey interpreta invece Virginie, la determinata madre di Noé, un ragazzo autistico con un talento speciale, impersonato da Gauthier Gagnière. Lionnel Astier è Gérard, mentre Laurent Bateau ricopre il ruolo di Serge, l’ex-marito di Virginie. Recitano poi nel film Pierrot Goldstein nel ruolo di Martin, Angélique Bridoux in quello di Louane e Vincent Chalembert in quello di Lucas. Completa il cast il critico gastronomico François-Régis Gaudry, nei panni di sé stesso.

Il menù della felicità trama

La storia vera dietro il film

Questa produzione, nata dalla collaborazione tra Karé Productions, Summertime Productions e la RTBF, prende ispirazione dalla vera storia di un ristorante di Parigi situato nel 15º arrondissement, salito agli onori della cronoca per il suo impegno verso l’inclusione delle persone con disabilità. Uno degli autori di Il menù della felictà è venuto a sapere di questa realtà grazie ad un post del produttore cinematografico Fabrice Goldstein sui social network in cui si fornivano informazioni su questo ristorante in cui lavora il figlio, affetto da autismo.

Il ristorante La Belle Etincelle, dunque, esiste davvero. Nato nel 2021, il ristorante è un’idea dell’associazione Tremplin Extraordinaire, che ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento professionale e sociale delle persone con disabilità. Tra i 12 dipendenti dell’istituzione, otto sono giovani di età compresa tra i 18 e i 31 anni con disabilità, come disturbi dello spettro autistico e sindrome di Down. Alcuni di questi hanno poi partecipato anche alle riprese, come Pierrot Goldstein, il figlio di Fabrice.

Il trailer di Il menù della felicità e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies, la spiegazione del finale: ci sarà un sequel?

Tutti conoscono Orgoglio e pregiudizio, il celebre romanzo scritto nel 1813 da Jane Austen e divenuto uno dei grandi classici della letteratura, più volte trasposto anche sul grande e piccolo schermo. E se a quella storia ci si aggiungessero degli zombie? È la stravagante idea dello scrittore Seth Grahame Smith (anche sceneggiatore di Dark Shadows e La leggenda del cacciatore di vampiri), che nel 2013 ha pubblicato Orgoglio e Pregiudizio e Zombie. Libro dal quale poi, nel 2016, è stato tratto il film intitolato PPZ – Pride + Prejudice + Zombies.

Il film si è inserito in un contesto di rivisitazione di alcune fiabe o classici della letteratura, che ha visto arrivare sul grande schermo anche titoli come Biancaneve e il cacciatore e Cappuccetto rosso sangue. In questo caso, il racconto di formazione sentimentale della Austen si sposa, come il titolo suggerisce, con lo zombie movie, dando vita ad un connubio tanto folle quanto divertente. A dirigere il film vi è Burr Steers, regista distintosi anche per 17 Again – Ritorno al liceo e Segui il tuo cuore, entrambi film interpretati da Zac Efron.

Per gli appassionati dello zombie movie, ma anche per i lettori della Austen, è dunque questo un film da non perdere, capace di divertire, intrattenere e offrire una versione decisamente inedita di una celebre storia. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

PPZ - Pride + Prejudice + Zombie cast
Bella Heathcote, Suki Waterhouse, Lily James, Ellie Bamber e Millie Brady in PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Foto di Jay Maidment – © 2015 CTMG, Inc.

La trama e il cast di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Nell’Ottocento, l’Inghilterra è invasa da sanguinari morti viventi. Elizabeth, Jane, Kitty, Mary e Lydia Bennet sono cinque sorelle che, per sopravvivere agli zombie, hanno imparato a difendersi con le armi e le arti marziali. Un giorno, le sorelle Bennet sono invitate ad un lussuoso ballo e incontrano l’affascinante lord Charles Bingley e il burbero cacciatore Mr. Darcy. Mentre Jane e Bingley si innamorano a prima vista, Darcy ed Elizabeth non sembrano sopportare l’uno la presenza dell’altro. Ma quando un gruppo di non-morti irrompe nella sala in cerca di corpi caldi di cui nutrirsi, le cose cambiano radicalmente.

La prontezza fisica e la fierezza di Elizabeth, infatti, finiscono con il colpire Darcy nel profondo. Poco dopo, Elizabeth scopre che Darcy ha convinto Bingley a partire per separarlo da Jane e l’odio verso l’uomo cresce a dismisura. Sdegnata e inorridita dal suo comportamento, Elizabeth rifiuterà la proposta di matrimonio di Darcy. Ben presto, tuttavia, la giovane scoprirà di aver peccato d’orgoglio e di aver ceduto troppo presto ai pregiudizi. In una lotta contro il tempo e contro una folla di zombie, Elizabeth dovrà salvare le sue sorelle e sperare che Darcy non abbia cambiato idea sul loro futuro insieme.

Ad interpretare Elizabeth Bennet vi è l’attrice Lily James, mentre le sue sorelle Jane, Kitty, Mary e Lydia sono interpretate rispettivamente da Bella Heathcote, Suky Waterhouse, Millie Brady ed Ellie Bamber. L’attrice Sally Phillips ricopre invece il ruolo di Mrs. Bennet, mentre Charles Dance è Mr. Bennet. Nel ruolo di Mr. Darcy ritroviamo l’attore Sam Riley, mentre Jack Huston è Mr. Wickham. Douglas Booth interpreta Mr. Charles Bingley, mentre l’attore Matt Smith ricopre il ruolo di Mr. Collins. Completa il cast Lena Headey nel ruolo di Lady Catherine de Bourgh.

PPZ - Pride + Prejudice + Zombie sequel
Jess Radomska in PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Foto di Jay Maidment – © 2015 CTMG, Inc.

La spiegazione del finale

Nel corso del film, Darcy scrive a Elizabeth una lettera per scusarsi del suo comportamento. Si pente di aver separato Jane e Bingley, temendo che lei volesse sposarlo solo per la sua ricchezza. Inoltre, smaschera la vera natura di Wickham. Lui e Wickham erano amici d’infanzia, ma Wickham potrebbe aver ucciso il padre di Darcy, sperperato la sua eredità e cercato di ottenere altro denaro dal patrimonio di Darcy. Quando questo fallisce, Wickham cerca di fuggire con la giovane sorella di Darcy, Georgiana, per ottenere la sua fortuna. Elizabeth viene a sapere che Wickham è scappato con Lydia e che Londra è stata invasa dagli zombie.

Darcy salva Lydia e scopre che Wickham sta usando gli zombie “civilizzati” per creare un esercito, che ha invaso Londra secondo il piano di Wickham di governare il Paese. Darcy lo ferma dando agli zombie cervelli umani, che li trasformano in selvaggi. Durante il combattimento, Darcy trafigge il petto di Wickham, rivelando che è sempre stato un non-morto, come gli altri zombie apparentemente addomesticati. Elizabeth salva poi Darcy dall’essere ucciso da Wickham, che fugge. A quel punto Elizabeth ammette in lacrime il suo amore per Darcy. Lui chiede nuovamente a Elizabeth di sposarlo e questa volta lei accetta.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies: ci sarà un sequel?

Chi è rimasto fino ai titoli di coda di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies sa che la fine della narrazione non è certo la fine di tutta la storia di Elizabeth Bennet e del signor Darcy. Come vediamo nella scena a metà dei titoli di coda, lo zombie George Wickham è riuscito a sopravvivere al suo duello con Darcy e ha radunato un esercito di morti e i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse per vendicarsi, lasciando dunque intendere che c’è la possibilità di dar vita ad un sequel. Il regista e sceneggiatore Burr Steers ha poi rivelato di avere delle idee a riguardo.

Ho un’idea per questo, ma non so se sia possibile, vedremo come andrà a finire“. Come noto, il romanzo da cui è tratto questo film ha poi avuto un suo sequel, Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After. Tuttavia, lo scarso risultato economico ottenuto dal film ha subito bloccato ogni ipotesi di sequel. PPZ – Pride + Prejudice + Zombies ha infatti guadagnato appena 16 milioni di dollari a fronte di un budget di 28. Un risultato che, unito alle critiche negative, sembra aver dunque chiuso le porte ad ogni possibile sequel.

Il trailer di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

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