Ecco il trailer di The
Watchers, il debutto alla regia di Ishana
Night Shyamalan, figlia di M. Night, che ruota
attorno a degli sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno
di una foresta e che sono osservati da misteriose creature, che
sembrano reagire a qualsiasi cosa facciano.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in
una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando
Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a
tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da
creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto.
The
Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”,
“Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”,
“Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e
Olwen Fouere
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”).
Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è
prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt
Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen
Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast
tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson
(“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia
Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job
ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista
Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”).
La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”).
The
Watchers che uscirà nei cinema internazionali a
partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il
7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo
dalla Warner Bros. Pictures.
Ci sono anche Oliver
Stone e Michel Hazanavicius tra i nuovi
titoli annunciato dal Festival
di Cannes 2024, che si aggiungono a quelli
già annunciati giorni fa nella selezione ufficiale della 77°
edizione della kermesse francese. Eccoli di seguito:
CANNES PREMIERE
VIVRE, MOURIR, RENAITRE
Gaël Morel
MARIA
Jessica Palud
PROIEZIONI SPECIALI
SPECTATEURS
Arnaud Desplechin
NASTY
Tudor Giurgiu
LULA
Oliver Stone
AN UNFINISHED FILM
Lou Ye
FUORI CONCORSO
LE COMTE DE MONTE-CRISTO
Alexandre De La Patellière et Matthieu Delaporte
CONCORSO
LA PLUS PRÉCIEUSE DES MARCHANDISES
Michel Hazanavicius
TREI KILOMETRI PANA LA CAPATUL LUMII
(Trois kilomètres jusqu’à la fin du monde)
Emanuel Parvu
THE SEED OF THE SACRED FIG
Mohammad Rasoulof
Il Festival di Cannes 2024 si svolgerà dal 14 al 25
maggio.
È stato pubblicato il
trailer ufficiale di Deadpool &
Wolverine, che offre molte rivelazioni
sull’attesissima storia del film, oltre a mostrare finalmente il
Mutante con lo Scheletro di Adamantio in azione. Il
teaser trailer del film lo ha confermato come un ponte tra i
film degli X-Men della 20th Century
Fox e l’MCU dei Marvel Studios, che si incentra su
Deadpool che collabora con Wolverine.
Nel trailer, sono state rivelate
ulteriori informazioni sul prossimo film, dai collegamenti con
entrambi i franchise sopra menzionati a ulteriori informazioni
sulla nuova variante di Wolverine. Ecco di seguito
le principali scoperte sul film grazie al trailer!
Wolverine non è rispettato nel suo universo
Nonostante il suo ruolo
da protagonista, Wolverine di Hugh Jackman era
assente dal teaser trailer di Deadpool &
Wolverine. Ora, il trailer ufficiale fornisce una
visione molto più approfondita della storia di Wolverine nel film,
aprendosi addirittura con il personaggio che beve in un bar del suo
universo. Wolverine non è estraneo a tali scenari, spesso mostrato
mentre fa lo stesso in vari film degli X-Men della Fox.
Detto questo, una differenza
fondamentale è che in questo caso, il personaggio Marvel non è rispettato da coloro
che lo circondano. Viene mostrato il barista che gli dice di
andarsene, costringendo Wolverine a chiedere un ultimo drink in
cambio della sua assenza.
Deadpool & Wolverine combattono nel
Vuoto visto in Loki
Il Vuoto visto nella
serie di Loki gioca un ruolo fondamentale in
Deadpool &
Wolverine.
Dopo l’introduzione di Wolverine nel trailer di Deadpool &
Wolverine, l’altro personaggio titolare arriva per
reclutarlo. Come suo solito, Wolverine mostra esitazione a unirsi a
Wade, prima che il trailer ufficiale salti sui due che si
confrontano, in un luogo familiare.
Wolverine e Deadpool iniziano a
combattere nel Vuoto, la fossa degli elementi, dei luoghi e delle
persone potati mostrata nelle stagioni 1 e 2 di
Loki. Ciò dimostra che le speculazioni dopo il
teaser trailer sul film erano corrette e che i due davvero si
confronteranno in quel non-luogo in cui finiscono tutte le cose
“potate” dei tanti universi esistenti.
Deadpool ha bisogno dell’aiuto di
Wolverine per salvare il suo universo
Il
teaser trailer di Deadpool &
Wolverine era generico sui contenuti della storia
a parte l’introduzione di Wade nella TVA. Il
trailer ufficiale del film fornisce alcune grandi rivelazioni
sulla forza trainante della storia. Come menzionato da Wade dopo il
combattimento suo e di Wolverine nel trailer, il primo ha bisogno
dell’aiuto del secondo per salvare il suo universo.
Anche se non è chiaro come
l’universo di Wade sia in pericolo, lui cerca aiuto in Wolverine
poiché è consapevole delle qualità eroiche di Wolverine mostrate
nella serie degli X-Men. A cui si fa chiaramente riferimento.
Wolverine ha deluso il suo universo
in qualche modo
Dopo aver chiesto l’aiuto
di Logan nel
trailer ufficiale di Deadpool &
Wolverine, Wade scopre esattamente perché il suo
alleato non è rispettato nel suo regno. Wolverine dice che la
difficile situazione di Deadpool nel salvare il suo universo non è
un suo problema, ma lui risponde: “È quello che hai detto
quando il tuo mondo è andato a puttane?”. Questa battua è
seguita da una scena di Wolverine nel suo universo, in ginocchio in
difficoltà mentre il personaggio di Matthew
Macfadyen spiega che Wolverine ha deluso il suo
mondo.
Questo spiega il primo punto, ovvero
il fatto che Wolverine non è trattato con rispetto dalle persone
del suo universo. Questo nodo della storia suggerisce un tragico
retroscena in Deadpool e Wolverine.
Cassandra Nova si rivela essere il
cattivo di Deadpool & Wolverine
Una delle principali
teorie sui cattivi di Deadpool &
Wolverine è finalmente confermata.
Dall’uscita del
teaser trailer del film, è stato teorizzato che
Cassandra Nova sarà il cattivo del film. Il
trailer ufficiale conferma finalmente che è così, offrendo un
primo sguardo approfondito a Emma Corrin nei panni
del personaggio.
Il cattivo può essere visto usare i
suoi poteri telecinetici per sconfiggere Wolverine che, se
combinato con il suo accento britannico e il suo aspetto fisico,
sembra confermare che Corrin è proprio quella Cassandra
Nova, la gemella malvagia di Charles
Xavier.
L’Alioth di Loki apparirà in
Deadpool & Wolverine
Il malvagio guardiano del
Vuoto, Alioth, apparirà dopo essere stato
introdotto nella prima stagione di Loki. Un’altra teoria importante
dopo l’uscita del trailer di Deadpool & Wolverine era che Alioth
sarebbe apparso nel film. Come l’apparizione di Cassandra Nova, il
trailer ufficiale ha confermato questa teoria.
Nel trailer, Alioth può essere visto
volare sopra il Vuoto come è stato mostrato nella stagione 1 di
Loki. Con il trailer che conferma anche che gran parte del film si
svolgerà nel Vuoto, sembra che Alioth sarà l’ostacolo principale
per i protagonisti.
Dogpool viene ufficialmente
rivelato
Nei fumetti Marvel esiste una variante di
Deadpool chiamata Dogpool. Come evidente dal suo
nome, Dogpool è un membro del Deadpool Corps che
assomiglia a un cane. Si dice da tempo che il Deadpool Corps appaia
in Deadpool & Wolverine, da Lady Deadpool a Kid
Deadpool.
Un’altra inclusione teorizzata era
Dogpool, che era
già stata confermata e viene finalmente rivelato nel trailer di
Deadpool &
Wolverine, mostrato mentre lecca la maschera di
Wade.
Uno stregone del MCU apparirà in
Deadpool e Wolverine
Nell’inquadratura finale
del trailer, Deadpool &
Wolverine possono essere visti saltare fuori da una
finestra nel Vuoto. Quando la telecamera gira, viene rivelato che i
due stanno saltando attraverso un portale magico. Ciò significa che
nel film sarà presente uno stregone dell’MCU, probabilmente eliminato dalla
TVA per spiegare la sua apparizione nel Vuoto.
Mentre questo potrebbe significa un
cameo importante come Wong o Doctor Strange nel film, è più
probabile che il film presenti semplicemente uno stregone senza
nome.
Lady Deathstrike e Azazel degli X-Men ritornano
Dato che Deadpool e
Wolverine che servono a collegare l’MCU con il franchise X-Men di Fox,
nel trailer si possono vedere due personaggi di quest’ultimo.
Questi personaggi vengono mostrati in un’inquadratura verso la fine
del trailer, in piedi di fronte alla base di Cassandra Nova. A
sinistra c’è Lady Deathstrike, la guardia del
corpo di William Stryker di X2: X-Men United. Nel
film, Deathstrike è stata interpretata da Kelly Hu, e sembra che
l’attrice abbia ripreso il ruolo.
Dall’altro lato dell’inquadratura si
vede un altro personaggio dei film degli X-Men: Azazel. Azazel è
apparso in X-Men: L’Inizio come membro del Club
Infernale, al servizio di Sebastian Shaw. Alla fine del film,
Azazel si unisce a Magneto e alla Confraternita dei Mutanti
Malvagi. Anche Azazel sembra essere interpretato dallo stesso
attore di Deadpool &
Wolverine, Jason Flemyng. I due
personaggi si uniscono al ritorno di Aaron
Stanford nei panni di Pyro, avvistato per la prima volta
nel
teaser trailer.
Il teschio di Ant-Man costituisce la base di Cassandra Nova nel
Vuoto
L’ultima grande
rivelazione del trailer ufficiale di Deadpool &
Wolverine prevede il ritorno di un Vendicatore. Negli
ultimi istanti del trailer, viene mostrata Cassandra Nova mentre
lascia la sua base operativa nel Vuoto. È interessante notare che
questa base è incorporata nel cranio di Scott Lang/Ant-Man. L’elmo
chiaramente visibile di Ant-Man può essere visto
nel Vuoto prima che si apra, rivelando il teschio sottostante,
dalla bocca del quale esce Cassandra Nova.
Questa rivelazione dimostra alcune
cose sul film. Per prima cosa, conferma che la TVA ha eliminato una
versione di Ant-Man nel vasto multiverso Marvel. Un’altra cosa che dimostra
è che Deadpool &
Wolverine includeranno diversi riferimenti del
MCU nel corso del film legate ad
alcuni dei più grandi personaggi del franchise.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Prime
Video ha svelato oggi il teaser della seconda stagione
della serie Original italiana Prisma(qui
la recensione della prima stagione), nuovo capitolo
del young adult drama di Ludovico
Bessegato. La seconda stagione di Prisma è
prodotta da Maddalena e Rosario Rinaldo per Cross Productions in
collaborazione con Prime Video e sarà disponibile dal prossimo 6
giugno in esclusiva su Prime Video in Italia.
Dopo una prima stagione acclamata da
pubblico e critica, questo nuovo capitolo di
Prismariprenderà a raccontare le storie di un gruppo di
ragazzi di Latina da dove li avevamo lasciati, con il ritorno
del cast corale composto da Mattia Carrano, Lorenzo
Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo
Scattaretico, Zakaria Hamza, Riccardo Afan de Rivera Costaguti,
Flavia Del Prete, Asia Patrignani, Elena Falvella Capodaglio,
Andrea Giannini e Nico Guerzoni.
Bessegato firma sia la regia che le sceneggiature della serie di
formazione scritte insieme a Francesca Scialanca.
Dopo un intenso finale di stagione,
tornano le coinvolgenti storie dei gemelli Andrea e Marco (Mattia
Carrano), che insieme a Daniele, Nina, Carola e tutti gli altri,
troveremo proprio al punto in cui li avevamo lasciati. Nel secondo
capitolo dell’acclamata serie young adult di Ludovico
Bessegato, i ragazzi di Latina affronteranno amori e desideri,
segreti e incomprensioni, e tutte le sfumature di quello spettro di
colori infinto che l’adolescenza porta con sé verso la scoperta
della propria identità. Nessuno di loro può più nascondere il suo
amore inaccettabile, il suo talento, il suo desiderio, il suo
istinto autodistruttivo, i suoi errori e il suo segreto
inconfessabile.
Beta Film curerà le vendite
internazionali nel resto del mondo sia della prima che della
seconda stagione. Tutti gli 8 episodi della prima stagione di
Prisma sono disponibili in esclusiva in Italia su Prime
Video.
Più registe in
selezione, non solo fra le autrici, e una grande attenzione al tema
della violenza di genere nei ‘Corti d’Argento 2024’ sempre più
attenti all’attualità, ma anche ad una creatività nel segno della
contaminazione di generi e forme narrative che, anche attraverso
incursioni nel footage e negli archivi, siglano i
40 titoli in selezione ufficiale quest’anno ai Nastri
d’Argento per i cortometraggi. Oltre 230 i corti
di finzione e 25 di animazione editi nel 2023 e visionati
dai Giornalisti Cinematografici che, come ogni anno, hanno scelto i
finalisti 2024 tra i quali saranno premiati i cortometraggi
vincitori lunedì 6 Maggio al Cinema Caravaggio di
Roma.
In ‘cinquina’ per
il miglior corto di finzione Coupon. Il film della
felicità di Agostino Ferrente, De l’amour
perdu di Lorenzo Quagliozzi,
Dive di Aldo Iuliano, Il
compleanno di Enrico di Francesco Sossai e
Tilipirchedi Francesco Piras. Per
l’animazione Il corpo del mondo di Simone
Massi, In una goccia di Valeria
Weerasinghe, La notte di Martina
Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino),
Oblivion di Igor Imhoff e The
Meatseller di Margherita Giusti. La ‘cinquina
speciale’ che denuncia la violenza di genere affrontando i
temi del femminile è composta infine da Chello
‘ncuollo di Olga Torrico, Corpo
unico di Mia Benedetta,
Epitaph di Silvia Lorenzi, La
quotidiana Odissea di Penelope di Michele Bottini e
La verità di Miranda Angeli.
Premi e menzioni
speciali saranno assegnati, oltre i Nastri d’Argento, dal
Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici
SNGCI che ha coordinato la selezione dei Corti d’Argento
ed è composto da Laura Delli Colli (Presidente) Fulvia Caprara
(Vice presidente) Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna
Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi.
A seguire i
titoli finalisti, in allegato i 40 cortometraggi della selezione
ufficiale.
I CORTOMETRAGGI
FINALISTI
FINZIONE
COUPON. IL FILM DELLA FELICITÀ di
Agostino Ferrente
DE L’AMOUR PERDU di Lorenzo
Quagliozzi
DIVE di Aldo Iuliano
IL COMPLEANNO DI ENRICO di Francesco
Sossai
TILIPIRCHE di Francesco Piras
ANIMAZIONE
IL CORPO DEL MONDO di Simone
Massi
IN UNA GOCCIA di Valeria
Weerasinghe
LA NOTTE di Martina Generali,
Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino)
OBLIVION di Igor Imhoff
THE MEATSELLER di Margherita Giusti
CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
–‘cinquina’ speciale’
CHELLO ‘NCUOLLO di Olga Torrico
CORPO UNICO di Mia Benedetta
EPITAPH di Silvia Lorenzi
LA QUOTIDIANA ODISSEA DI PENELOPE di
Michele Bottini
Tom Holland, amatissimo per il suo ruolo di
Spider-Man, noto anche per The
Impossible e Cherry, ha partecipato al
Sands International Film Festival, che si è aperto con la
proiezione di Last Call, un breve progetto diretto
di Lindsay Duncan (Blackbird) che è stato co-
scritto e diretto da suo fratello, Harry
Holland.
I fratelli Holland hanno preso parte
anche al primo torneo annuale di golf Sands, che continuerà
nell’ambito delle attività più ampie del festival. È stato sui
green del golf che Tom Holland si è unito
a Deadline per discutere della sua
carriera fino ad ora e dei piani per progetti futuri, incluso un
quarto film di Spider-Man.
“La risposta semplice è che
vorrò sempre fare film su Spider-Man”, ha detto Tom alla
rivista. “Devo la mia vita e la mia carriera a Spider-Man.
Quindi la risposta semplice è sì. Avrò sempre voglia di fare di
più.” La “risposta più complicata” che Tom ha
aggiunto è il modo in cui lui e il team di
Spider-Man affrontano qualsiasi seguito di
Spider-Man:
No Way Home, il terzo titolo della sua saga.
“Abbiamo i migliori del settore che lavorano per qualunque sia
la storia. Ma finché non lo risolveremo, avremo un’eredità da
proteggere”, ha affermato. “Il terzo film è stato così
speciale sotto tanti aspetti che dobbiamo assicurarci di fare la
cosa giusta”.
Ha aggiunto: “Questa è la prima
volta che faccio parte del processo creativo così presto. È solo un
processo in cui guardo e imparo. È semplicemente un palcoscenico
davvero divertente per me. Come ho detto, tutti vogliono che ciò
accada. Ma vogliamo essere sicuri di non esagerare con le stesse
cose”.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe
dovuto dare il via alla saga del multiverso dei
Marvel Studios con il botto, ma si è
invece rivelato un piagnisteo generale. Non solo è stato accolto da
recensioni tiepide, ma ha anche registrato un’enorme
sottoperformance al botteghino, senza considerare i problemi legali
di Jonathan Majors, il cui villain Kang il Conquistatore doveva essere il volto
della Saga del Multiverso. La più grande occasione
mancata di Quantumania è stata però quella di non dare a
Hank Pym (Michael
Douglas) una morte epica, anche se lo stesso attore
aveva proposto il finale perfetto per il personaggio di Pym.
Durante un’apparizione a The View
per promuovere la sua serie Benjamin
Franklin su Apple
TV+, Michael Douglas ha spiegato come
ha progettato la sua morte in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. “La
morte di Pym è stata la mia richiesta per il terzo film. Ho detto
che mi sarebbe piaciuto avere una morte seria, con tutti questi
grandi effetti speciali. Ci deve essere un modo fantastico per
rimpicciolirmi fino a diventare una formica ed esplodere, qualunque
cosa sia. Voglio usare tutti questi effetti“, ha detto. Non
solo sarebbe stato epico, ma avrebbe anche chiuso il cerchio del
viaggio di Pym.
La morte di Hank Pym avrebbe dato a
“Quantumania” il peso emotivo di cui aveva bisogno
Se Hank Pym avesse incontrato la sua
fine in Quantumania, avrebbe conferito al film
un’importante rilevanza. Kang viene mostrato come
un tiranno spietato che sradica chiunque cerchi di opporsi a lui;
inoltre, il film è diviso tra i Pym e Scott Lang (Paul
Rudd) che cercano di riunirsi ai loro cari.
L’eliminazione del più anziano dei Pym non solo sarebbe stata
emotivamente devastante per la figlia Hope (Evangeline
Lilly) e la moglie Janet (Michelle
Pfieffer), ma avrebbe potuto sottolineare quanto
Kang il Conquistatore sia una minaccia. Se
qualcuno fosse stato disposto a sacrificare la propria vita per
fermarlo e non avesse funzionato, sarebbe stato un vero e proprio
shock per il pubblico, dato che Pym è stato una parte importante di
tutti e tre i film di Ant-Man.
La morte di Pym avrebbe potuto
essere un catalizzatore per Scott e Cassie come supereroi
La morte di Hank
Pym avrebbe anche chiuso il cerchio del viaggio del
personaggio, soprattutto per quanto riguarda la sua storia
familiare. Il primo Ant-Man
rivelava che Hank si era ritirato dall’attività supereroistica dopo
l’apparente morte di Janet in una missione per disattivare
una testata nucleare. Questo ha causato una ferita tra lui e Hope
per anni, che ha portato Pym a insegnare a Lang come usare la tuta
di Ant-Man. Janet e Pym si sono poi riuniti in
Ant-Man
and the Wasp, che ha posto fine alla storia di Pym.
Fargli sacrificare la propria vita avrebbe riportato le cose al
punto in cui si trovava nel primo film, mostrando al contempo
quanto amasse davvero la sua famiglia.
La morte di Pym avrebbe permesso a
Scott Lang di entrare in scena come Ant-Man. Scott
e Pym avevano in comune molto più che la semplice tuta di Ant-Man:
entrambi amavano le loro figlie e avrebbero fatto di tutto per
ricongiungersi a loro, e alla fine ci sono riusciti. Anche Cassie
(Kathryn Newton), figlia di Scott, ha seguito le
orme del padre in Quantumania, diventando Stature. Anche se la
morte di Pym sarebbe stata tragica, avrebbe permesso alla famiglia
Lang di continuare a seguirne le orme. Detto questo, il
MCU è lo studio più
interconnesso del mondo, quindi, anche se Hank non si è ritrovato
nel grande regno quantico del cielo di
Quantumania, non mancano altre proprietà in cui
potrebbe fare una fine struggente ed eroica.
La 21esima edizione degli
Irish Film & Television Academy Awards (IFTA), che
premiano registi, creatori televisivi e artisti irlandesi, ha visto
That They May Face The Rising Sun di Pat
Collins vincere il premio come miglior film,
riconoscimento che non ha sorpreso i presenti. Nonostante il film
abbia ottenuto 11 nomination, il premio più importante è stata la
sua unica vittoria. Lies We Tell che aveva
ottenuto 13 nomination ha portato a casa tre premi: per la regista
Lisa Mulcahy, l’attrice protagonista Agnes
O’Casey e per la migliore sceneggiatura.
Il premio Oscar Cillian Murphy ha confermato il suo
premio come miglior attore agli Academy Awards per Oppenheimer
vincendo nella categoria da protagonista. Nelle categorie di
supporto, Paul Mescal ha vinto per
Estranei e Alison Oliver ha
primeggiato per Saltburn.
Oppenheimer è stato eletto Miglior Film
Internazionale, Emma Stone è stata Migliore
Attrice e Paul Giamatti ha vinto il premio come
Attore Internazionale per The Holdovers. Nelle
categorie fiction televisive, Kin è stato il
vincitore per serie, regia, sceneggiatura, attrice protagonista
Clare Dune e attrice non protagonista Maria
Doyle Kennedy.
Il regista Neil
Jordan ha consegnato all’attore irlandese Stephen
Rea il premio alla carriera dell’Accademia irlandese per
il suo eccezionale contributo all’industria cinematografica
irlandese e internazionale, sia cinematografica che televisiva.
Siobhán Cullen è stata la vincitrice dello Screen
Ireland IFTA Rising Star Award di quest’anno.
La
lista completa dei vincitori dei Irish Film & Television Academy
(IFTA) Awards
Heather Donahue, Joshua
Leonard e Michael Williams, protagonisti
del film horror seminale The Blair Witch Project,
hanno rilasciato sabato una lettera pubblica alla Lionsgate
chiedendo un compenso più consistente per il loro lavoro sul
blockbuster del 1999, nonché una “consulenza significativa” su
eventuali futuri progetti di “Blair Witch” che utilizzino i
loro nomi o sembianze.
La dichiarazione arriva 10 giorni
dopo che Lionsgate e Blumhouse hanno annunciato di voler
rilanciare il franchise con un nuovo film che fornirebbe,
secondo le parole del presidente del Lionsgate Motion Picture Group
Adam Fogelson, “una nuova visione per ‘Blair
Witch’ che reintrodurrà questo classico dell’orrore per una
nuova generazione”. La Lionsgate non ha
prodotto né distribuito il film originale del 1999, ma ha acquisito
la proprietà attraverso l’acquisizione nel 2003 del distributore
cinematografico indipendente Artisan Entertainment.
L’annuncio della
Lionsgate-Blumhouse ha suscitato una risposta
forte tramite i social media da parte di Leonard, il quale ha
affermato che nessuno aveva contattato lui o i suoi co-protagonisti
in anticipo riguardo al progetto. “A questo punto, sono 25 anni
di mancanza di rispetto da parte delle persone che hanno fatto la
parte del leone (gioco di parole) dei profitti del NOSTRO lavoro, e
questo sembra disgustoso e senza classe”, ha scritto
Leonard.
Leonard ha detto che gli attori –
che hanno girato e improvvisato il film indipendente per circa una
settimana con un budget ridotto, usando i loro veri nomi per i loro
personaggi – hanno guadagnato 300.000 dollari ciascuno
dall’acquisto dei punti di proprietà del film, che ha incassato 248
milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 2002, gli attori hanno
citato in giudizio la Artisan Entertainment per aver utilizzato i
loro nomi e le loro sembianze nel sequel dello studio del 2000,
Libro delle Ombre: Blair Witch 2.
Nella loro dichiarazione più
recente, Leonard, Williams e Donahue (che ora va sotto il nome di
Rei Hance) chiedono alla Lionsgate di fornire loro
pagamenti residui retroattivi e futuri “equivalenti alla somma
che sarebbe stata assegnata tramite SAG-AFTRA, se avessimo avuto
un’adeguata unione o rappresentanza legale al momento della
realizzazione del film”.
Chiedono anche “una consulenza
significativa su qualsiasi futuro riavvio, sequel, prequel,
giocattolo, gioco, giostra, escape room di ‘Blair Witch’, ecc., in
cui si possa ragionevolmente presumere che i nomi e/o le sembianze
di Heather, Michael e Josh saranno associati per scopi promozionali
nell’ambito pubblico”.
Infine, gli attori chiedono alla
Lionsgate di creare un “Blair Witch Grant” da 60.000 dollari che
verrebbe concesso a “un regista di genere sconosciuto/aspirante
per aiutarlo a realizzare il loro primo lungometraggio”. La
Lionsgate non ha rilasciato commenti.
Intanto, i registi di The
Blair Witch ProjectEduardo Sanchez e
Dan Myrick, i produttori Gregg
Hale e Robin Cowie e il co-produttore
Michael Monello hanno rilasciato una dichiarazione
congiunta a sostegno degli attori.
“Mentre noi, i cineasti
originali, rispettiamo il diritto della Lionsgate di monetizzare la
proprietà intellettuale come ritiene opportuno, dobbiamo
evidenziare i contributi significativi del cast originale: Heather
Donahue, Joshua Leonard e Mike Williams”, affermano nella
dichiarazione. “Essendo i veri volti di quello che è diventato
un franchise, le loro sembianze, voci e nomi reali sono
inseparabilmente legati a ‘The Blair Witch Project’. Il loro
contributo unico non solo ha definito l’autenticità del film, ma
continua a risuonare con il pubblico di tutto il mondo.”
Dopo la presentazione dei
vincitori della prima edizione del premio “David
Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, lo
scorso 15 dicembre, al Museo Nazionale del Bargello, al termine
della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, oggi presso “Villa San
Michele, A Belmond Hotel, Florence”, la cerimonia di consegna del
prestigioso riconoscimento, alla presenza Piera Detassis,
Presidente e Direttrice artistica dell’Accademia del Cinema
Italiano – Premi David di Donatello.
Alle sei promesse del
cinema italiano, sei interpreti under 28 che vantano già
partecipazioni a importanti produzioni cinematografiche e
audiovisive, Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele
Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso, Yile Vianello,
sono state consegnate le statuette, appositamente
realizzate da Bulgari, storico partner dei David
di Donatello.
I vincitori, di questa
prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian
Rising Stars”, sono stati scelti per la qualità del loro lavoro
dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da
Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico
Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi
Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco
Rutelli. La preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana
Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti
A.S.A. e L.A.R.A. Il nuovo “David Rivelazioni Italiane – Italian
Rising Stars” è così frutto della collaborazione tra varie e
importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del
Ministero della Cultura avvalendosi della prestigiosa
collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con
Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.
I sei attori vincitori,
stanno svolgendo un percorso di formazione con una serie di mentori
d’eccezione, che mettono a loro disposizione l’esperienza e la
professionalità maturata nel corso degli anni: fra questi, Jasmine
Trinca, una delle attrici italiane più note e celebrate; Paolo
Mereghetti, critico del Corriere della Sera e autore del celebre
“Dizionario dei film”; Elisabetta Sgarbi, editrice, regista e
organizzatrice culturale; Nicoletta Maraschio, Presidente onoraria
dell’Accademia della Crusca; Arturo Galansino, Direttore Generale
di Fondazione Palazzo Strozzi; Francesca Medolago Albani,
Segretaria Generale di Anica Academy; Virgilio Sieni, coreografo e
danzatore, creatore del Centro Nazionale di Produzione che porta il
suo nome.
Sembra che le voci che davano
Tom Cruise in lizza per un ruolo
nell’adattamento di Watchmen di Zack Snyder
fossero esatte, ma la megastar hollywoodiana non era interessata a
interpretare il personaggio per cui Zack Snyder lo
voleva!
Inizialmente, Zack
Snyder aveva contattato Tom Cruise per interpretare Adrian Veidt,
alias Ozymandias, il “supereroe” in pensione che alla fine si
rivela la mente dietro il devastante attacco di onde d’urto
psichiche per cui incastra il Dottor
Manhattan.
Tuttavia, dopo aver letto la
sceneggiatura, Tom Cruise è stato attratto da un personaggio
molto diverso. “Volevo Tom Cruise per Ozymandias. Tom voleva
interpretare Rorschach“, ha detto Snyder al podcast Happy Sad
and Confused.
“Cosa che ovviamente avrebbe
potuto fare, ma avevamo già [Jackie Earle Haley] e Jackie è
incredibile. Ma di certo, a posteriori, avrei preso in
considerazione Tom se non avessi avuto Jackie“. Rorschach,
alias Walter Kovacs, era un ex membro dei Watchmen (i Crimebusters nel fumetto)
altamente qualificato ma disturbato, che probabilmente è emerso
come il personaggio più popolare sia nel film che nella graphic
novel di Alan Moore.
Haley ha fatto un ottimo lavoro nel
ruolo, ma non possiamo fare a meno di chiederci come sarebbe stata
l’interpretazione di Tom Cruise del violento vigilante. Se
Tom Cruise avesse interpretato uno dei
due personaggi, sarebbe rimasto l’unico film di supereroi a cui
abbia mai preso parte. Si ritiene che l’attore fosse in lizza per
interpretare Tony Stark in Iron Man di Jon Favreau
prima che Robert Downey Jr. ottenesse il ruolo, ma non è
mai stato confermato. Si diceva che avrebbe potuto interpretare una
variante di Stark nei progetti successivi del MCU, ma non se ne fece nulla.
She-Hulk: Attorney at Law ha ottenuto recensioni per
lo più positive dalla critica quando è arrivata su Disney+ nel 2022. La serie ha
sofferto di una scrittura e di effetti visivi inconsistenti, ma
come introduzione a Jennifer Walters ha fatto il suo
dovere.
Naturalmente, recitare in un
adattamento di un fumetto al femminile ha significato per Tatiana Maslany dover affrontare i commenti
sessisti e il bombardamento di alcune recensioni negative.
Parlando con The Independent, la
star di Orphan Black si è aperta su questo
argomento, assicurandosi di scegliere con cura le parole (per
evitare di dover affrontare ancora più commenti sui social
media).
“Penso che ciò che è eccitante…
eccitante, ha. Penso che la cosa divertente sia che [la creatrice
della serie] Jessica Gao ha inserito nella storia il fatto che la
gente ci avrebbe trollato“, ha detto Maslany. “Quando
abbiamo iniziato a ricevere le stesse risposte che [Gao] aveva
inserito nella scrittura, ci siamo sentiti parte del
divertimento“.
Non si sa ancora se
She-Hulk: Attorney at Law riceverà una seconda
stagione (visti i costi di produzione, non ci scommettiamo). Per un
certo periodo, sembrava che Jen potesse apparire in Captain America: Brave New World, ma la
situazione è cambiata quando il film ha iniziato a prendere
forma.
A non aiutare la situazione sono
anche i commenti fatti da Tatiana Maslany sull’amministratore delegato
della Disney Bob Iger durante lo sciopero della SAG-AFTRA dello
scorso anno. L’attrice è balzata agli onori della cronaca per
averlo definito “completamente fuori dal mondo” dopo che
il dirigente aveva definito le richieste degli attori
“irrealistiche“.
“In quei momenti, si è così
accalorati. È difficile esprimersi nel modo in cui si vuole quando
si è sul filo del rasoio con tutti“, dice Maslany, riflettendo
su queste osservazioni.
Parte della ragione delle sue
frustrazioni risiede in quello che Olivia Colman ha precedentemente definito il
processo “rispettoso” di essere un attore emergente e la
fatica che questo comporta.
“Mandi questi nastri nel vuoto,
non ricevi mai risposte, non ricevi mai un feedback e stai
lavorando!“, dice l’attrice di
She-Hulk: Attorney at Law. “Ti riprendi e ti devi
risollevare da solo, e questo è anche l’aspetto che ti rende così
consapevole“.
Come si è detto, un protagonista in
computer grafica (e una lunga lista di personaggi secondari in
computer grafica) ha fatto lievitare il budget di
She-Hulk: Attorney at Law fino a 200 milioni di
dollari; tuttavia, nonostante il prevedibile contraccolpo da parte
di una certa fetta di fan, ci si aspetta che la Gigantessa di Giada
torni… solo che non sarà in una seconda stagione.
L’anno scorso è stato chiesto alla
Maslany se la seconda stagione di SShe-Hulk:
Attorney at Law si farà. Ha risposto: “Non credo.
Credo che abbiamo sforato il budget e la Disney ha detto: ‘No,
grazie‘”. Qualcosa ci dice che probabilmente le cose non sono
cambiate…
Il regista di SupermanJames
Gunn ha già rivelato l’emblema ispirato a
Kingdom Come che il nostro nuovo Uomo
d’Acciaio (David
Corenswet) indosserà nell’imminente reboot del
DCU, ma ora il cineasta è andato ora su
Instagram per condividere una versione molto diversa del logo
“S“.
Per quanto ne sappiamo, l’unica
apparizione di questo logo è stata sulla copertina di Action Comics
#1, che ha segnato il debutto del leggendario supereroe. Quando
Supes tornò nella sua serie permanente nel 1939, l’emblema fu
ridisegnato e assomigliava un po’ di più all’iconico simbolo rosso
e giallo di cui il personaggio è diventato sinonimo. James Gunn ha
già celebrato l’86° anniversario dell’uscita del numero la scorsa
settimana con una nuova foto del dietro le quinte, quindi perché ha
postato questa ora?
Ovviamente potrebbe non avere nulla
a che fare con il nuovo film, visto che James Gunn è
noto per condividere sui suoi account social media immagini casuali
incentrate su Superman.
Si ipotizza che il primo costume di Clark Kent possa
sfoggiare una versione di questo distintivo, ma sappiamo già che il
reboot non sarà una storia di origini, quindi sembra improbabile –
a meno che non sia in una scena di flashback? Date un’occhiata al
post qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione
commenti.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Zendaya è recentemente apparsa al Jimmy Kimmel
Live per promuovere il suo nuovo film, Challengers,
e ha rivelato come le credenziali da supereroe del suo fidanzato li
abbiano tirati fuori dai guai con la polizia.
“Io e Tom stavamo andando di
corsa a una lezione di spinning con mia madre“, ha raccontato
Zendaya al conduttore, chiarendo che la lezione di spinning era per
Holland, non per lei. “Stavamo andando un po’ veloce, eravamo
in ritardo. Hanno riconosciuto che era Spider-Man e siamo stati
bene. Abbiamo solo ricevuto un avvertimento!“.
È un aneddoto divertente e simile a
quando Tom Holland ha rivelato di aver evitato una
multa dalla polizia a Central Park per aver portato a spasso il
cane senza guinzaglio dopo che l’avevano riconosciuto come
Loki del MCU! La storia d’amore nella vita
reale è stata a lungo associata ai film di
Spider-Man.
“Ero abbastanza giovane quando
sono usciti i primi film, ma ricordo di essere andata al cinema e
di averli visti tutti“, ha detto Zendaya a proposito della condivisione
dello schermo con i tre wall-crawler in
Spider-Man: No Way Home. “Ho sempre amato
Spider-Man“.
Quando ho saputo che sarebbe
successo… Voglio dire, era una cosa che credo tutti noi sul set dei
film precedenti avremmo pensato: “Quanto sarebbe bello se questo
[accadesse]?“. Ma sapevamo che non sarebbe mai successo.
Così, quando sono entrato in una stanza con Jon e i nostri
produttori, e stavano parlando di come sarebbe stato il film, e di
come avremmo avuto Tobey e il suo Spider-Man e Andrew e il suo
Spider-Man“.
“Mi sono chiesto: “Come
farete?”. Devono indossare il costume [di nuovo] dopo tutto questo
tempo, e forse non vogliono farlo. Forse l’hanno superata. Non
potevo credere che sarebbe successo“, ha continuato. “Per
tutti noi, il momento in cui abbiamo visto tutti e tre gli
Spider-Men insieme sul set è stato pazzesco. Sono cose che pensi
nella tua testa ma che non credi mai di poter vedere nella vita
reale”. Potete guardare l’intervista completa a Zendaya nel player sotto.
Kit Harington si è fatto un nome interpretando
l’eroico Jon Snow in Game of
Thrones, ma sembra che si sia stancato di interpretare
i buoni. Parlando con Entertainment Weekly del suo
ruolo di cattivo in Blood for Dust, la star di
Eternals ha
spiegato perché ha colto al volo l’occasione di interpretare
qualcuno la cui morale è un po’ più oscura di quella di Jon.
“Raramente ho l’opportunità di
interpretare i Ricky di questo mondo, i tipi antagonisti e sporchi,
ed ero entusiasta di poterlo fare con un attore come Scoot
[McNairy]“, spiega Harington. “È stata questa la spinta, e
poi Rod, il regista, aveva un’idea così chiara di ciò che voleva
fare e l’aveva pianificata così bene che mi sono sentito in mani
sicure“.
“Mi è sembrato ben
organizzato“, ha aggiunto. “E poi si trattava di farsi
crescere un bel paio di baffi e di adottare un accento seriamente
americano”. L’attore ha poi spiegato che, nei cinque anni trascorsi
dalla fine di Game of
Thrones, è andato alla ricerca di ruoli più cupi,
considerati l’opposto del suo personaggio di Game of
Thrones.
“A quanto pare è quello che ho
cercato un po‘”, ammette Harington. “Se guardo ai ruoli
che ho accettato da quando ho interpretato un vero e proprio eroe
in Game of Thrones, devo ammettere che sembra esserci una sorta di
spinta a interpretare un eroe. Non sono molto interessato a ruoli
eroici e, se lo sono, devono essere piuttosto antieroi“.
“Il mio cuore va alle persone
che interpretano eroi“, aggiunge.”Sono dannatamente
difficili da interpretare e da rendere interessanti. Come attore,
credo sia più affascinante immedesimarsi in una persona
profondamente colpevole e sbagliata, cercare di capire perché fa
queste cose“.
“È più difficile interpretare
un uomo che fa tutte le cose giuste ed è spinto dal desiderio di
essere buono. E penso che le persone che lo fanno con successo, che
interpretano ruoli eroici classici, siano attori di grande talento.
Al momento, però, trovo più interessante cercare le persone che
sbagliano“.
Naturalmente, molti di voi si
chiederanno perché Kit Harington abbia firmato per
Eternals
se è così convinto di non interpretare eroi. Il Cavaliere
Nero è un personaggio piuttosto ambiguo dal punto di vista
morale che lotta contro l’influenza della Lama d’Ebano, quindi
probabilmente non vedeva l’ora di affondare i denti in questo
ruolo.
Purtroppo, non si sa ancora quando
o dove rivedremo il Cavaliere Nero di Kit Harington (si dice che sia stato tagliato
da Blade),
quindi forse i DC Studios possono approfittarne e ingaggiarlo per
un ruolo da cattivo nel nuovo DCU?
Venom: The
Last Dance è stata cambiata a causa dei timori per le
elezioni americane. Abbiamo recentemente appreso che il prossimo
film su Venom si intitolerà Venom: The
Last Dance e, invece di uscire l’8 novembre, il
simbionte tornerà nelle sale un po’ prima, il 25 ottobre.
È bello scoprire per una volta che
un cambio non è un ritardo nella data di uscita, e ora grazie a
Variety, ora abbiamo notizie sul motivo per cui la
Sony Pictures ha fatto questo cambiamento.
Secondo gli addetti ai lavori, si
tratta di una risposta di Hollywood alle elezioni americane di
quest’anno (che vedranno il Presidente Joe Biden e Donald Trump
competere per tornare alla Casa Bianca).
Se da un lato ci si aspetta che
alcune persone vadano al cinema per distrarsi da quelle che saranno
probabilmente settimane di fuoco, dall’altro è probabile che gli
studios sospendano tutti gli sforzi di marketing prima e dopo le
elezioni.
Perché? Perché è probabile che si
perdano nella confusione degli annunci elettorali e dei
notiziari.
In effetti, non ci sono film
importanti in uscita nella prima settimana di novembre; dopo
Venom: The Last Dance il 25
ottobre, non c’è nulla di importante fino a Gladiator
2 il 22 novembre e Wicked e Moana 2 il 27
novembre.
“Sarà un periodo tranquillo per
quanto riguarda l’uscita di nuovo materiale. Sarete sommersi dal
rumore e la gente non presterà attenzione“, ha dichiarato un
dirigente dello studio. “Qualsiasi cosa venga lanciata nella
settimana delle elezioni, è un bene. Sarà difficile
sfondare“.
Questo ha senso e potrebbe essere
di buon auspicio per le possibilità di successo di
Venom ha un senso e potrebbe essere di buon
auspicio per le possibilità di successo al botteghino di
Venom: The Last Dance ; non solo la concorrenza
sarà minima, ma il threequel potrebbe servire da distrazione per
tutto il resto.
Tutto quello che sappiamo su
Venom: The Last Dance
Venom: The Last Dancesegue i successi
al botteghino consecutivi di Venom: La furia di
Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a
livello globale) e Venom
del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly
Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e
scriverà il trequel.
Tom Hardy ha
menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare
molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna
di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il
timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati
del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti
appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei
panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante
e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è
stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di
Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro
quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include
Morbius, Kraven Il
Cacciatore e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire in
Venom: The Last
Dance.
L’ormai defunto
DCEU della Warner Bros. è iniziato con
L’uomo d’acciaio di Zack
Snyder e, anche se il divisivo regista non ha continuato a
dirigere tutti i film del franchise, è stato determinante nel dare
forma a quella che alla fine è stata conosciuta come l’era dello
“SnyderVerse“.
L’anno scorso è stato annunciato un
rilancio del franchise basato sui fumetti DC, con il regista di
Suicide Squad e PeacemakerJames
Gunn e il produttore Peter
Safran che hanno assunto il ruolo di co-CEO dei nuovi
DC Studios. James Gunn sta attualmente dirigendo il
primo film ufficiale del DCU, Superman.
“Sai, sono un libro piuttosto
aperto. Se i personaggi vengono trattati con riverenza e in modo
mitologicamente corretto, sono d’accordo. Ci sto“, ha
dichiarato a CBR. “Vediamo cosa succede. Sono piuttosto
eccitato. Voglio dire, avremo Superman molto presto, quindi vedremo
come sarà“.
Quando gli è stato chiesto su
Threads se avesse visto i commenti di Snyder sull’essere “eccitato
per il DCU”, James Gunn ha risposto: “Non l’ho
fatto, ma lo sapevo già perché mi ha mandato dei messaggi. È stato
incredibilmente di supporto durante tutto questo
processo“.
Alcuni fan sfegatati di
Zack Snyder, che vorrebbero vedere una
restaurazione dello SnyderVerse, scelgono di credere che esista una
sorta di astio tra i due registi, ma è chiaro che non è così.
A James Gunn è stato anche chiesto della
prevista serie di Lanterns di Max e ha condiviso tre emoji di ballo
in discoteca come risposta. Questo ha portato a speculazioni sul
fatto che la serie avrà come protagonisti tre eroi con gli anelli.
Non siamo sicuri che intendesse questo, ma prendiamo la sua
risposta criptica come un buon segno!
Infine, a Gunn è stato chiesto di
“battere due volte le palpebre” per sapere se altri
progetti del DCU oltre a Superman e
Creature
Commandos si stanno preparando a girare, e ha risposto
con una GIF di Lana Del Rey… che batte due volte
le palpebre (possibile cenno a “Gods and
Monsters“). Sappiamo che la
seconda stagione di Peacemaker
è attualmente in fase di riprese, quindi è possibile che si
riferisca semplicemente a quella, ma potrebbe esserci un altro film
o serie in procinto di iniziare la produzione.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Con un teaser che riassume molti dei
momenti iconici di Wolverine sul grande schermo, Deadpool & Wolverine annuncia l’uscita di
un nuovo trailer, domani. Ecco il video annuncio:
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
La prima edizione
del Premio Carlo Mazzacurati, promosso dalla
Scuola di Cinema Carlo Mazzacurati e dal
Cinema Odeon di Vicenza, che si propone di
premiare il Miglior Personaggio di un film uscito in sala
nell’anno in corso, giunge al termine con la cerimonia di
premiazione, che avrà luogo questa sera alle 21.00 presso il
Cinema Odeon di Vicenza.
L’obiettivo del
Premio è quello di dare valore ai personaggi che nascono da
un’ispirazione artistica pura, dando risalto non necessariamente ai
protagonisti ma a quelle figure che rimangono credibili nel loro
insieme, dando la stessa importanza all’idea, alla scrittura, alla
direzione, all’interpretazione e ai costumi. La menzione speciale
al Film Nascosto vuole identificare il film che più degli
altri avrebbe meritato più attenzione e pubblico.
La Giuria
Ufficiale composta da Francesca Archibugi, Gian
Luca Farinelli, Massimo Gaudioso e Lucia
Mascino ha assegnato il premio ad ex-equo al personaggio
di Carmen (interpretato da Elena
Gigliotti) nel film L’Invenzione della
Neve diretto da Vittorio Moroni e a quello di
Caterino Lamanna (interpretato da Michele
Riodino) nel film Palazzina Laf
diretto da Michele Riondino con le seguenti
motivazioni:
“Carmende L’invenzione della
Neve è una donna imperfetta, un’anima profondamente morale
in un mondo che non sa esserlo, èalla ricercadell’armonia perduta e di un sogno impossibile. Non si può
rimanere indifferenti di fronte all’energia tenera e malata che
emana.Carmen è un personaggio che non si dimentica, che
parla, racconta e urla in modo unico, come solo lei riesce a
fare.”
“Caterino Lamannadi
Palazzina Laf èun personaggio semplice e
difficile allo stesso tempo, che porta in sé la testimonianza di
una realtà dolorosa del nostro paese: il mondo del lavoro dell’Ilva
di Taranto. Caterino Lamanna trova la sua personale originalità, fa
della sopravvivenza la sua vita. Vita che non può che essere dentro
alla fabbrica, dove bene e male, giusto e sbagliato si toccano e si
confondono con forte umanità. Un personaggio italiano raro perché
non teme nessuna verità, non teme di essere giudicato perché non
giudica. Basta la sua tosse nelle sequenze finali a ricordare una
realtà che incombe.”
Il film
I Pionieri diretto da Luca Scivoletto è
stato premiato come miglior Film Nascosto,menzione
speciale assegnata dalla Giuria Preliminare con la
seguente motivazione:
“È un film che
mette insieme tutte le età e che, nonostante le apparenze, mette
insieme anche le diverse idee. Le accetta con una tolleranza
naturale e una dolcezza spiritosa, in un tempo in cui la vita
politica poteva influenzare i rapporti familiari e di amicizia in
modo determinante. Si ride e si riflette volentieri sulle ingenuità
che creano divisioni, ma sempre nel rispetto. Cast di grandi e
piccoli di livello alto, in onda perfetta con l’ironia del film
che, scherzando su miti di rettitudine politica intoccabile, li
mette in scena con disinvoltura per chiedere dove sia la
luce.”
I premi saranno
consegnati a Elena Gigliotti e Luca
Scivoletto sul palco del Cinema Odeon di
Vicenza. Michele Riodino riceverà il
premio in collegamento da remoto, per impegni sul set. Così
Marina Zangirolami racconta il premio:
“L’opera d’arte
si misura guardando all’ispirazione pura e libera che l’ha animata,
e senza pregiudizi, che sono sempre più spesso nemici dell’arte. Il
motivo per cui si fa questo lavoro è la necessità artistica, quasi
fisica, di storie e vite senza le quali non si riesce a stare.
Crediamo che il valore di un’opera non sia dato solo dai
riconoscimenti che riceve. Il Premio Mazzacurati cerca la bellezza,
senza limiti, dall’opera prima al film affermato. Allora ci piace
pensare a questo premio un po’ come ad un riconoscimento al
contrario, come se non fosse l’arte ad avere bisogno di premi, come
se fossero i premi ad avere bisogno dell’arte.”
I
Premi:il Premio Carlo Mazzacurati al Miglior
Personaggio – consiste in un’illustrazione
originalegentilmente concessa dall’illustratore e
fumettista Lorenzo Mattotti, stampata sulla
Pietra di Vicenza lavorata e offerta da
Laboratorio Morseletto, un’eccellenza artigianale
italiana. Il Premio al Film Nascosto – consiste nella
programmazione del film in cinema d’essai e arene
estive.
Diretto dal regista spagnolo
Gonzalo López-Gallego,
noto anche per i film Open Grave e Fuoco assassino
2, il western The Hollow Point – Punto di non
ritorno è probabilmente uno dei titoli appartenenti a
questo genere meno noti tra quelli realizzati negli ultimi anni. Si
tratta però di un western non vecchio stile come
Appaloosa o Hostiles – Ostili,
bensì contemporaneo, simile dunque al pluricandidato agli Oscar
Hell of High Water e in generale a molte delle opere
realizzate da Taylor Sheridan.
Girato tra Salt Lake City e altre
località dello stato americano dello Utah, il film diretto da
López-Gallego propone infatti dinamiche proprie di
questo genere ma trasportate nel nostro presente, dimostrando anche
come certe storie non cambino mai. The Hollow Point – Punto
di non ritorno è però principalmente un’opera incentrata
su quel labile confine tra bene e male, che spesso viene
oltrepassato rendendo difficile distinguere chi siano i buoni e chi
i cattivi o cosa si è disposti a compiere in nome di uno di questi
valori.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo da non perdere, che grazie al suo
passaggio televisivo può ora essere riscoperto. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
The Hollow Point – Punto di non ritorno.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The
Hollow Point – Punto di non ritorno
Il film è ambientato in una
polverosa cittadina dell’Arizona alla frontiera con il Messico,
dove, dopo anni di allontanamento volontario, torna lo sceriffo
John Wallace. L’uomo ritrova però la sua città
natale in preda all’illegalità, in particolare ai trafficanti
d’armi che riforniscono i cartelli della droga di oltre confine.
Dopo che il suo predecessore è stato costretto al pensionamento,
Wallace è ora più determinato che mai a riportare la giustizia e la
legalità in quel luogo.
Per farlo, dovrà però affrontare un
avversario temibile, Atticus, boss di uno dei
cartelli della droga più potenti, che lo vuole morto. Rendendosi
conto che non può affrontare la situazione da solo, Wallace cerca
l’aiuto dell’anziano ex sceriffo, Leland. Insieme,
formeranno un’improbabile partnership, impegnati a svelare la
verità dietro il traffico di armi e a smantellare la morsa del
cartello sulla loro comunità.
Ad interpretare John Wallace,
protagonista di The Hollow Point – Punto di non
ritorno è l’attore Patrick Wilson,
celebre per la sua interrpetazione di Ed Warren nella saga horro di
The Conjuring.Timothy Olyphant era stato inizialmente
scritturato per il ruolo di Wallace, ma ha rinunciato a causa di
conflitti di programmazione. Nel ruolo dello sceriffo Leland vi è
invece l’attore Ian McShane, mentre completano il
cast Lynn Collins nel ruolo di Marla e
John Leguizamo in quello di Atticus. Jim
Belushi, infine, interpreta Shepard “Shep” Diaz.
La spiegazione del finale del film
Nel finale di The Hollow
Point – Punto di non ritorno, lo sceriffo della città,
Wallace, e il suo vice, Leland, portano all’estremo la caccia al
cartello messicano responsabile di una serie di crimini violenti.
Man mano che si avvicinano ai loro obiettivi, affrontano però
ostacoli e tradimenti sempre più pesanti, fino alla resa dei conti
finale. In uno sconvolgente colpo di scena, Leland viene infatti
ucciso, lasciando Wallace da solo ad affrontare il capo del
cartello, Atticus.
Nonostante l’inferiorità numerica,
Wallace riesce però a superare in astuzia Atticus e i suoi uomini,
uccidendoli tutti. Con la città finalmente libera dall’influenza
del cartello, Wallace può tornare ai suoi doveri di sceriffo, ma
non senza il peso della violenza e della corruzione di cui è stato
testimone. Il film si conclude dunque con un senso di giustizia
raggiunta, ma anche con un senso di oscurità persistente che spinge
a riflettere su quanto si è disposti a fare del male per
raggiungere il bene.
Il trailer di The Hollow Point – Punto di non
ritorno e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 20
aprile alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ciò che rende la serie di Harry
Potter così magica è la sua intera cultura narrativa,
da ogni lato del bene e del male, alle interazioni tra gli esseri
magici, a tutti i luoghi intricati che si trovano nella serie. Che
si tratti dei diversi negozi di Diagon Alley o delle varie
scuole per maghi, l’universo di Harry Potter è
incredibilmente ricco di dettagli. Uno degli aspetti più amati del
mondo magico è il Quidditch, la gara di corsa con la scopa in cui
Harry
Potter (Daniel
Radcliffe) eccelle. Tuttavia, quando a
Radcliffe è stato chiesto di parlare della sua
esperienza con i film, le scene che riguardano il
Quidditch sono state quelle che ha assolutamente
odiato.
Immaginate di essere un giovane
Radcliffe. Dopo innumerevoli audizioni, finalmente vi
viene detto che il ruolo della vostra vita, il personaggio di
Harry
Potter, è tutto vostro. Per il resto della tua giovane
infanzia, sarai immerso nelle riprese di un film enorme dopo
l’altro, attraverso l’intera serie di adattamenti dei libri. Sembra
incredibile, vero? Ebbene, Radcliffe ha confermato che lo è stato
davvero, ma questo non significa che non abbia avuto anche qualche
opinione negativa sulla sua esperienza. Dopo tutto, anche lui è un
babbano nella vita reale.
Come giocano streghe e maghi a
Quidditch in “Harry
Potter“?
Senza dubbio, i fan sanno bene che
lo sport del
Quidditch – in cui due squadre si affrontano e si contendono la
vittoria volando su veloci scope – ha origine nel mondo magico. Le
regole prevedono che ogni squadra giochi con sette giocatori e che
segni i punti facendo lanciare ai suoi inseguitori una palla rossa,
chiamata Quaffle, attraverso uno dei tre cerchi della porta
avversaria. I tre cerchi sono sorvegliati da un Guardiano, che ha
il compito di impedire che vengano segnati punti contro la propria
squadra. A parte il volo, questo sport sembra abbastanza familiare,
ma sono i jolly del Quidditch che lo elevano a un livello
completamente nuovo.
Prima che i fan di Harry
Potter fossero esposti a tradimenti e morti tragiche,
le cose erano molto più semplici. Quando due squadre lottano per
fare gol, ci sono dei Bludger di colore nero che volano in giro,
con l’obiettivo di far cadere gli inseguitori dalle loro scope. Ma
questi giocatori offensivi non restano senza protezione, perché
ogni squadra ha dei Battitori che usano le loro mazze per
respingere i Bludgers. Tutto questo avviene mentre un giocatore di
ogni squadra è impegnato in una gara secondaria a parte: la cattura
del Boccino d’oro. Il Boccino d’oro è una palla alata caotica e
veloce che i Cercatori competono per catturare. Una volta catturato
il Boccino d’oro, la squadra guadagna altri 150 punti (rispetto ai
10 punti di un gol normale) e la partita si conclude.
Fin dall’inizio del primo film,
Harry Potter e la Pietra filosofale, Harry
entra nella squadra di Quidditch dei Grifondoro
come Cercatore, diventando il più giovane studente a farlo, e tutto
per caso. Durante una delle sue prime lezioni di scopa, Harry, da
eroe naturale qual è, difende l’onore del suo nuovo amico
Neville (Matthew Lewis) mentre
Draco Malfoy (Tom
Felton) gli sottrae un gingillo magico. L’abilità di Harry con
la scopa, che vola nel cielo e strappa a Draco il premio rubato,
cattura l’attenzione della professoressa McGranitt (Maggie
Smith), che si rende conto che Harry possiede le stesse
capacità di Cercatore che aveva suo padre.
Quanto Quidditch si gioca nei film
di Harry
Potter?
È evidente che il regista
Chris Columbus ha investito una notevole quantità
di tempo nella produzione delle scene di Quidditch in
La camera dei segreti, che sono state tra le più emozionanti
per i fan. In questo primo film, Harry partecipa alla sua prima
partita contro la Casa Serpeverde, mentre sfreccia contro un
avversario per afferrare un piccolo oggetto nel cielo. Nonostante
l’interferenza della scopa da parte di una forza malvagia, che
Hermione (Emma
Watson) riesce a contrastare, Harry prende il Boccino
d’Oro in bocca e si assicura la vittoria. Questo è stato
sicuramente un momento di leggerezza rispetto al resto della serie,
che alla fine si è affidata al raro sollievo comico di personaggi
come i gemelli Weasley.
Un’altra ampia scena di Quidditch
che è stata filmata si svolge nel secondo film,
Harry Potter e la Camera dei Segreti. Harry è entusiasta di
essere tornato in squadra, ma la sua eccitazione si trasforma
rapidamente in concentrazione e tensione quando inizia la prima
partita. Ancora una volta, forze esterne tentano di disturbare il
gioco di Harry e, questa volta,
Dobby l’elfo interferisce manomettendo la magia per farlo
cadere dalla sua scopa. Alla fine della partita, Harry ha un
braccio terribilmente rotto e viene portato nell’ala dell’ospedale
per essere curato. La scena in sé è ampia e ben girata, per la
gioia dei fan che la guardano.
Il Quidditch fa altre apparizioni
nei film successivi della serie, ma nessuno di essi si concentra su
questo sport come i primi due film. Nel quarto capitolo, Harry
Potter e il calice di fuoco, Harry si unisce ai Weasley alla Coppa
del Mondo di Quidditch all’inizio del film. Qui abbiamo un assaggio
dell’aspetto dei professionisti di questo sport magico e delle loro
reali capacità. Questo evento si verifica prima del ritorno degli
studenti a Hogwarts e dell’inizio del confuso
Torneo Tremaghi.
Perché Daniel Radcliffe ha odiato
girare le scene di Quidditch?
Si è scoperto che a
Daniel Radcliffe piaceva guardare il Quidditch da
bordo campo e dietro le quinte, piuttosto che essere la star dello
spettacolo, come ha spiegato dopo il completamento dei primi cinque
film. In una conferenza stampa successiva alla conclusione della
serie di film, sia
Daniel Radcliffe che Tom Felton hanno concordato che le scene di
Quidditch sono state quelle più difficili da girare e sono stati
felici di essersele lasciate alle spalle. In effetti,
Radcliffe ha dichiarato che si è trattato di
un’esperienza per lo più scomoda. “Il Quidditch è tra le cose
meno divertenti che ho fatto in Harry Potter“, ha detto.
“Non è un’esperienza piacevole, fa molto male e non è qualcosa
che tornerei a fare di corsa“.
Daniel Radcliffe ha dovuto girare scene di Quidditch
per la maggior parte della serie, e Felton ha aggiunto con
orgoglio: “Sono così contento di non averlo più fatto dal
secondo film!”.
Non sorprende che le riprese di
queste scene ricche di azione siano state spiacevoli per i giovani
attori. Come in molte altre produzioni d’azione che prevedono l’uso
di schermi verdi e CGI, gli interpreti devono spesso mantenere la
posizione per lunghi periodi di tempo e ripetere più volte le
stesse riprese. I registi richiedono angolazioni specifiche per
assicurarsi di avere abbastanza riprese da sovrapporre alla CGI e
rendere le scene più convincenti. Naturalmente, il fatto di essere
un giovane attore come Radcliffe non ha fatto altro che aumentare
il suo disagio.
L’incantevole mondo di
Harry Potter ha certamente evocato la magia,
conquistando il mondo e cambiando per sempre la cultura pop. Molti
fan conoscono i dettagli del Quidditch più degli sport reali che
vengono seguiti nel nostro mondo babbano. Tuttavia, per Radcliffe,
nonostante lo sport sia fittizio, ha dovuto comunque affrontare le
sue sfide fisiche. Fortunatamente per lui, “il ragazzo che visse”
ha vissuto i suoi ultimi giorni come Cercatore.
Il MCU ha avuto la sua parte
di sorprese, colpi di scena, morti e team-up degni di essere
ammirati, ma ultimamente ha mancato nell’offrire qualcosa di più
memorabile da un punto di vista dell’attrazione fisica. Mentre
coppie iconiche come
Steve Rogers (Chris
Evans) e
Peggy Carter (Hayley
Atwell) e
Tony Stark (Robert
Downey Jr.) e Pepper Potts (Gwyneth
Paltrow) sono uscite da questo universo
cinematografico, siamo ancora lontani anni luce dall’assistere a
una vera tensione sessuale tra questi personaggi. Dovendosi
rivolgere alle famiglie e dovendo cercare di trarre il massimo dal
box office, la conseguenza è che non c’è molto spazio per elementi
più piccanti. Ecco però che il recente X-Men
’97, revival animato di X-Men: The Animated
Series, offre qualcosa in più da questo punto di
vista.
Violenza, morti scioccanti e,
soprattutto, tensioni sessuali in abbondanza! Pur essendo un
originale Disney+, la serie sa che il
suo pubblico di riferimento sono gli ex bambini cresciuti con la
serie originale e che ora sono trentenni. I drammi relazionali che
erano stati omessi dalla serie degli anni ’90 possono dunque essere
ora sfruttati, ma in un modo organico che sembra rilevante per la
storia che viene raccontata. Essendo X-Men
’97 la prima incursione dei Marvel Studios nel mondo dei mutanti,
mettere in evidenza il suo approccio alle relazioni sentimentali e
l’uso della tensione sessuale è importante per l’evoluzione
dell’universo.
Il MCU è stato romantico, ma con
una tensione sessuale quasi nulla
Tony Stark e Pepper Potts sono la
coppia simbolo della Fase 1 del MCU. Robert Downey Jr. ha persino chiesto che
Gwyneth Paltrow riprendesse il suo ruolo nel
film conclusivo della fase, The Avengers. Ma
mentre Tony Stark viene rappresentato come un sex symbol con tutte
le sue avventure nei primi film, viene trattato in un modo che non
gli permette di avere lo stesso rapporto con Pepper. La loro
relazione si basa esclusivamente sulle loro menti intelligenti e
sulle loro personalità competitive e, in questo modo, si completano
a vicenda. Ma questo smorza la sessualità di Tony, che pure è una
parte essenziale del suo personaggio. Iron Man 2
continua a sfruttare questo lato con l’introduzione della Natasha Romanoff di
Scarlett Johansson. Anche se non si costruisce molto
con loro, Natasha ha poi una storia d’amore più debole con il Bruce
Banner di
Mark Ruffalo in
Avengers: Age of Ultron.
Le scene a sfondo sessuale, come
quella in cui Nat e Steve si baciano, non sono di natura romantica
e ogni possibilità di relazione è stata rapidamente accantonata a
favore del desiderio di Steve per Peggy. La relazione tra Peggy e
Steve è la spina dorsale dell’arco narrativo di Captain
America nel MCU, con la sua decisione di
rimanere nel passato dopo aver restituito tutte le Pietre
dell’Infinito al loro posto nel finale di Avengers:
Endgame. Questo dà loro un romantico lieto fine –
oltre al tanto atteso ultimo ballo – ma non c’è pepe. Anche quando
uscì Eternals, con
una vera scena di sesso tra Ikaris (Richard
Madden) e Sersi (Gemma
Chan), la reazione dei fan fu a dir poco blanda. Tra
Richard Madden e
Gemma Chan mancava l’affiatamento e quella che avrebbe dovuto
essere una scena hot è risultata, in definitiva, un po’ insipida.
In definitiva, il MCU ha generalmente trattato il
romanticismo come qualcosa di separato dal sesso.
X-Men ’97’ non ha paura di
affrontare tematiche più adulte
Al contrario, X-Men
’97 ha esplorato il sesso e il romanticismo attraverso
più personaggi, anche se principalmente attraverso un triangolo
amoroso amato dai fan. La relazione tra Rogue
(Lenora Zann) e Magneto (Matthew Waterson) viene
affrontata a fondo negli ultimi episodi della serie. L’episodio 3
lascia intendere che le loro sessioni di allenamento quotidiane di
due ore nella Danger Room sono qualcosa di più.
Morph (J.P. Karliak) si lascia andare ad allusioni
sessuali quando fa notare a Gambit (A.J. LoCascio)
cosa accade realmente in quelle sessioni, riferendosi
all'”allenamento di resistenza” di Rogue. La serie porta finalmente
sullo schermo il complesso triangolo amoroso, in cui scopriamo come
Rogue sia finita coinvolta con Magneto in primo luogo nell’episodio
5.
La trama si infittisce quando
Magneto chiede a Rogue di governare al suo fianco a Genosha, mentre
i due si avvinghiano in un ballo bollente durante il gala di
inaugurazione. Il fatto che i poteri di Magneto gli impediscano di
essere danneggiato da Rogue permette a quest’ultima di esplorare
appieno il contatto pelle a pelle, cosa non da poco considerando i
suoi poteri. Tuttavia, Rogue sa che la sua relazione con Gambit va
oltre la semplice soddisfazione fisica, e questo la porta a fare la
sua scelta definitiva. Il suo amore per Gambit resiste, ma non in
modo da invalidare il legame intimo che ha con Magneto. Gli strati
di cui è intrisa questa storia sono qualcosa che non abbiamo ancora
visto nel MCU, dove tutto è annacquato in
romanticismo uguale bene e sesso uguale male.
Un altro triangolo (o quadrato?) d’amore al
centro della scena in X-Men ’97
X-Men
’97 riesce a raccontare in modo eccellente le storie
dei fumetti. Dopo il ritorno della vera Jean
(Jennifer Hale), sostituita da un clone ora noto come
Madelyne Pryor, il suo matrimonio con
Ciclope (Ray Chase) si trova in un momento
difficile. Non solo Ciclope non si è accorto della sua
sostituzione, ma ha anche avuto un figlio da lei. Le cose si
complicano ulteriormente quando Jean scopre che Ciclope e Madelyne
hanno una relazione psichica. Questo colpo di scena è un
riferimento diretto alla serie New X-Men di Grant
Morrison, dove Jean scopre gli incontri segreti di Ciclope con
Emma Frost sul piano astrale. Nei fumetti, questo
manda in frantumi il loro già fragile matrimonio. Nella serie, Jean
trova conforto in Wolverine (Cal Dodd) e vediamo
Jean baciare proprio Logan in X-Men
’97 quando è alle prese con il suo ritorno agli
X-Men. Le sfumature della relazione che si
riferisce direttamente alla relazione sessuale tra Scott e Emma
svelano ancora una volta dove X-Men
’97 vuole andare a parare.
Non si può negare che le coppie
consolidate del MCU siano iconiche e amate, ma è
anche indubbio che manchino di tensione sessuale. Altri momenti
semi-sensuali non legati alle coppie includono il corpo nudo di
Thor (Chris
Hemsworth) in Thor:
Love and Thunder, ma questo è incluso solo per le risate e non
fa parte della narrazione. Sebbene non ci aspettassimo
che X-Men
’97 affrontasse pienamente questo aspetto, è stato
accolto con grande favore. Con l’episodio più recente che mostra il
Professor Xavier avere una visione di Genosha, mentre afferma
esplicitamente con stupore che “stavano ballando, bevendo vino,
facendo l’amore!” quando è avvenuto l’attacco, è chiaro che lo show
non ha paura di toccare l’argomento, a differenza del più ampio
MCU. Sebbene l’obiettivo di
mantenere le cose PG-13 nei film sia comprensibile, i Marvel Studios dovrebbero anche
cercare di riconoscere che il loro pubblico di riferimento – già a
16 anni di distanza dall’inizio – è cresciuto.
Il lupo mannaro è stato più volte
protagonista di film per il cinema, dall’iconico Un lupo
mannaro americano a Londra (1984) sino a titoli come Wolf
– La belva è fuori (1994), Underworld (2003), Wolfman (2010) o
Licantropus (2022) o
Viking Wolf (2023). Su
Netflix, ora, si può ritrovare un altro
affascinante film dedicato a questa spaventosa creatura:
The Cursed, film presentato al Sundance Film
Festival 2021 con il titolo Eight for Silver e diretto
dell’inglese Sean Ellis, già
regista del crime Metro Manila e del film di guerra
Anthropoid.
Il regista Sean Ellis ha dichiarato
che l’ispirazione per questo film è venuta da L’uomo lupo
(1941), ma di essersi ispirato anche alla storia della Bestia di
Gévaudin per scrivere questo racconto. Tuttavia, egli ha deciso di
dare alla vicenda e alla figura del lupo un significato tutto suo,
parlando di dipendenze, di maledizioni che si tramandano di
generazione in generazione e di colpe dei padri che ricadono sui
figli. Una vicenda dunque più ricca di significati di quel che si
potrebbe pensare, costruita all’interno dei canoni del genere
horror d’ambientazione passata, similmente a quanto fatto con
The Witch.
Il film mescola effetti pratici e
Cgi, lavorando in particolare sul costruire un’atmosfera
particolarmente cupa e tesa, che suscita crescente orrore, fino al
suo ambiguo finale. Per gli appassionati del genere, si tratta
dunque di un titolo da non perdere, che grazie al suo arrivo su
Netflix è ora possibile riscoprire. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a The Cursed. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
La trama e il cast di The Cursed
Ambientato nel XIX secolo nelle
campagne francesi, il film ha per protagonista l’investigatore
John McBride, che viene inviato in uno sperduto
paesino per determinare se il cadavere di un adolescente di
quattordici anni, trovato nei boschi, è opera di un uomo o di un
animale. Viene ospitato da Seamus Laurent, un
ricco proprietario terriero, e sua moglie
Isabelle. Anche loro sono disperati perché il loro
figlio, amico della vittima, è scomparso da due settimane. Ben
presto, McBride si renderà conto che l’intera popolazione del luogo
è perseguitata da un’oscura creatura sempre più affamata e
intenzionata a mietere nuove vittime.
Il protagonista di The
Cursed è Boyd Holbrook, noto per aver interpretato
nelle prime due stagioni di Narcos l’agente della DEA
Steve Murphy. Holbrook ha amato così tanto la sceneggiatura da
convincere il regista Sean Ellis che avrebbe potuto interpretare
con successo un personaggio britannico nonostante egli sia
americano, lavorando molto per poter sfoggiare il giusto accento.
Accanto a lui, nei ruoli di Seamus e Isabelle Laurent vi sono gli
attori Alistair Petrie – visto in Sex
Education – e KellyReilly – recentemente vista in Assassinio
a Venezia.
La spiegazione del finale
Nel corso del film scopriamo che
Seamus Laurent aveva dato la caccia ad un gruppo di zingari
accampati sulla sua terra. Insieme a dei mercenari, l’uomo ha usato
la violenza e non ha risparmiato neanche i bambini. Una donna del
gruppo, prima di essere catturata, aveva però fatto realizzare
delle zanne con un metallo argentato, praticando poi su di esse uno
strano rituale. Quando poi sta per essere sepolta viva, la donna
avverte Seamus che una terribile maledizione si sarebbe abbattuta
sul suo paese. Ciò spiega perché i bambini del posto iniziano
a sognare la zingara, uno spaventapasseri e le zanne d’argento.
Tra questi anche
Edward, il figlio di Seamus, che decide di recarsi
nel bosco dove è stata sepolta la zingara insieme alla sorella
Charlotte e a Timmy, figlio di uno degli uomini
che lavora per Laurent. Qui Timmy trova le zanne d’argento e ne
viene posseduto, ferendo gravemente Edward. Seamus fa visitare il
figlio da un dottore, in quanto non capisce chi possa averlo
ferito, credendo si tratti di un animale. Quella notte, però,
Charlotte nota che delle radici stanno uscendo dalla schiena del
fratello. Prima di poter chiamare i genitori, Edward fugge dalla
finestra e si reca nella foresta.
Successivamente, Timmy viene
ritrovato brutalmente ucciso. Tutto ciò accade prima dell’arrivo di
McBride, il quale capisce ben presto di avere a che fare con un
lupo mannaro. Per tentare di fermarlo, fa sciogliere le zanne
d’argento e fa realizzare dei proiettili, con cui va a caccia della
bestia. Sfortunatamente, Edward in qualità di lupo mannaro riesce a
ferire sua madre, mentre il padre viene a sua volta ferito da
un’altra vittima di Edward. Riuscendo però a sparare al lupo
mannaro, McBride sembra aver posto fine alla maledizione,
permettendo al bambino di riacquisire una forma umana.
L’investigatore adotta a quel punto Edward e Charlotte e la vicenda
si conclude.
Nell’ultima scena, ambientata 35
anni dopo, si scopre però chi è il soldato che all’inizio del film
viene colpito da un proiettile d’argento durante la battaglia della
Somme nel 1917. Ebbene si tratta proprio di Edward. I medici si
accorgono che quel proiettile non appartiene ai tedeschi. Infatti,
Edward ha tenuto per tutti quegli anni il proiettile con l’argento
maledetto dentro il suo corpo, portando con sé la maledizione.
Mentre i medici credono che il ragazzo stia morendo a causa delle
ferite riportate sul campo di battaglia, in realtà si intuisce che
la sua morte deriva da quella maledizione, pagando il prezzo dei
peccati commessi dai suoi antenati.
Il trailer di The
Cursed e dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, è possibile fruire
di The Cursed unicamente grazie alla sua
presenza nel catologo di Netflix,
dove attualmente è al 2° posto della Top
10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per
vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità
video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti
nel catalogo.
Netflix
ha pubblicato un altro teaser di Dead Boy Detectives, la prossima serie fantasy
soprannaturale in live-action basata sui personaggi DC creati da
Neil Gaiman e Matt Wagner.
Il video serve a introdurre i
quattro membri chiave dell’agenzia Dead Boy
Detectives, tra cui George Rexstrew nel
ruolo di Edwin Payne e Jayden Revri nel ruolo di
Charles Rowland. Tutti gli otto episodi saranno disponibili in
streaming a partire dal 25 aprile.
Chi è coinvolto in Dead Boy Detectives?
Dead Boy
Detectives è scritta e prodotta esecutivamente da
Steve Yockey. La serie è interpretata anche da
Kassius Nelson nel ruolo di Crystal Palace,
Yuyu Kitamura nel ruolo di Niko, Jenn
Lyon nel ruolo di Esther, Briana Cuoco
nel ruolo di Jenny la macellaia, Ruth Connell nel
ruolo dell’infermiera notturna, Michael Beach nel
ruolo di Tragic Mick, Joshua Colley nel ruolo di
Monty e David Iacono nel ruolo di David il demone.
È prodotta a livello esecutivo da Jeremey Carver, Greg
Berlanti, Sarah Schechter, Lee Toland Krieger e David
Madden.
“Avete un fantasma fastidioso
che vi perseguita? Un demone vi ha rubato i ricordi più importanti?
Potreste voler chiamare i Dead Boy Detectives“, si legge nella
sinossi. “Vi presentiamo Edwin Payne e Charles Rowland, ‘il
cervello’ e ‘il braccio’ dietro l’agenzia Dead Boy Detectives.
Adolescenti nati a decenni di distanza l’uno dall’altro che si
ritrovano solo nella morte, Edwin e Charles sono migliori amici e
fantasmi… che risolvono misteri. Fanno di tutto per restare uniti,
anche per sfuggire a streghe malvagie, all’Inferno e alla Morte
stessa. Con l’aiuto di una chiaroveggente di nome Crystal e del suo
amico Niko, riescono a risolvere alcuni dei casi paranormali più
misteriosi del regno mortale“.
Il franchise di Mad
Max è pieno di momenti ricchi di azione, e questo
continuerà nel prossimo Furiosa: A Mad
Max Saga, che presenta una sequenza di 15 minuti.
Parlando con Total Film, la star di
Furiosa: A Mad
Max SagaAnya
Taylor-Joy ha rivelato che nel prossimo film
prequel c’è una sequenza di 15 minuti che ha richiesto alla troupe
più di 75 giorni per essere completata. La scena è stata chiamata
“Stairway to Nowhere” durante la produzione e Anya
Taylor-Joy la definisce di importanza cruciale
per il personaggio di Furiosa.
“Io e George abbiamo discusso a
lungo sul perché questo particolare set-piece fosse così
lungo“, ha detto Anya
Taylor-Joy. “È perché si vede un accumulo
di abilità nel corso di una battaglia, e questo è molto importante
per capire quanto Furiosa sia piena di risorse, ma anche la sua
grinta. È la sequenza più lunga che ognuno di noi abbia mai girato.
Il giorno in cui abbiamo finito, tutti hanno ricevuto un vino
‘Stairway To Nowhere’!“.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello
che sappiamo sul film
InFuriosa: A Mad
Max SagaAnya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
(qui
la recensione) conclude una parte della storia proposta da
Zack Snyder, ma se pure i protagonisti hanno vinto
una battaglia, la guerra non è ancora finita. Questo secondo
capitolo – che si apre poco dopo il finale di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco – è incentrato sulla preparazione
allo scontro tra i ribelli guidati da Kora
(Sofia
Boutella) e le truppe del risorto ammiraglio
Noble e sullo scontro effettivo su Veldt. Se
dunque la prima ora è essenzialmente più statica e contemplativa,
la seconda è invece un tripudio di scontri e combattimenti in puro
stile Zack Snyder. C’è dunque tempo sia per approfondire il passato
dei protagonisti che per gettare le basi per i futuri film di
questa saga.
Uno dei problemi di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco è che la sezione del reclutamento
si muove così velocemente che i guerrieri assunti da Kora hanno a
malapena il tempo di svilupparsi. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice dà più
respiro alla storia, mostrando i nuovi arrivati che abbracciano la
vita nel villaggio mentre si preparano alla battaglia che li
attende. Verso la meta del film, poi, Titus
(Djimon Hounsou)
insiste perché si parlino del loro passato prima di combattere
insieme.
Titus rivela di aver guidato i suoi
uomini alla ribellione contro l’Imperium, dopo aver messo in
discussione i loro tentativi di reprimere una ribellione sul
pianeta Sarawu. Titus fu poi costretto ad arrendersi, ma nonostante
avesse cercato di salvare i suoi uomini, questi furono tutti
giustiziati dall’Imperium come punizione. Titus rimane ossessionato
da questo evento, che lo spinge a combattere per il Veldt, anche se
sembra essere una causa persa.
Tarak (Staz
Nair) rivela invece di essere stato un principe del suo
mondo natale. Suo padre fu ucciso dall’Imperium per aver osato
chiedere di scendere a patti con loro. Ne seguì l’invasione del
pianeta di Tarak, che causo anche la morte di sua madre, mentre lui
fu costretto all’esilio per preservare la linea di sangue reale.
Tarak si sente in colpa per l’accaduto e sostiene di essere stato
privato della possibilità di difendere il suo pianeta. Difendendo
il Veldt, intende rimediare a questa situazione.
Il piccolo e pacifico villaggio di
pescatori di Nemesis (Doona Bae)
è invece stato spazzato via dalle forze dell’Imperium anni prima e
tutta la sua famiglia è stata uccisa. Si è quindi tagliata le
braccia e le ha sostituite con i guanti del suo antenato, la cui
“sete di sangue” fa sì che le sue spade si arroventino. Da allora,
vive per la vendetta, ma nel difendere Veldt, trova qualcosa per
cui vale la pena combattere di nuovo.
Millius
(Elise Duffy) ricorda invece come il suo mondo
agricolo sia stato conquistato dall’Imperium, costringendo il
pianeta a lavorare come schiavi. È qui che ha incontrato per la
prima volta Bloodaxe (Ray
Fisher), che con i suoi ribelli ha liberato il suo popolo.
Questa scena spiega ulteriormente perché Millius era così devoto a
Bloodaxe, mentre la lotta di Veldt ricorda loro cosa è successo al
loro pianeta.
Rebel Moon prende
spunto da film come I magnifici sette, dove parte del divertimento
consiste nel vedere gli eroi pianificare l’inevitabile resa dei
conti. Kora e gli altri sono più che disposti a morire combattendo
l’invasione, anche se nel finale Kora ha un momento di debolezza.
L’Imperium non può sparare sul villaggio senza distruggere il cibo
per il quale sono venuti, così Noble le propone un accordo: se Kora
si arrende e consegna il cibo, Noble e le sue forze se ne andranno
senza spargimento di sangue.
Questo mette alla prova la
determinazione di Kora, che ha accettato Veldt come sua casa. Kora
ora ha una famiglia e delle persone per cui vale la pena morire,
quindi accetta l’accordo di Noble e si arrende.
Gunnar (Michiel Huisman), però,
sa che non ci si può fidare dell’Ammiraglio, quindi toglie la
situazione dalle mani di Kora. Spara alla campana del villaggio,
dando vita alla lunga sequenza d’azione finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
Naturalmente, se Kora si fosse semplicemente arresa, Noble
probabilmente avrebbe comunque raso al suolo il pianeta.
Jimmy salva la situazione durante
la battaglia finale di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice
JC-1435 (alias
“Jimmy”) è un androide da combattimento creato per salvare la
famiglia reale. Quando il Re è stato ucciso, Jimmy è rimasto senza
uno scopo, ma in Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco ha aiutato a sopraffare gli uomini
dell’Imperium rimasti sul Veldt quando sono diventati violenti.
L’aver tolto una vita pesa molto sull’androide, così Jimmy si isola
per tutta la durata di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ,
nonostante veda gli abitanti del villaggio prepararsi alla
battaglia. Parla anche con Kora dell’imminente resa dei conti, ma
sembra non volerne far parte.
Durante il finale della seconda
parte, i ribelli sono sul punto di perdere quando l’Imperium invia
un carro armato. Quando tutto sembra perduto, Jimmy appare
all’improvviso e usa le sue superiori capacità di combattimento per
uccidere decine di soldati prima di disattivare il carro armato. In
questo momento, Jimmy riacquista il senso di autostima e decide che
può ancora essere utile, nonostante ciò che la sua programmazione
originaria potrebbe affermare.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ha
dimostrato che la sconfitta di Kora contro Noble nel primo episodio
le ha solo fatto guadagnare tempo. Pur essendo riuscita a uccidere
l’Ammiraglio, il suo corpo è stato recuperato dall’Imperium e
resuscitato. Noble torna quindi su Veldt in cerca di vendetta,
conservando la cicatrice che Kora gli ha fatto, onorato di essere
stato marchiato dalla “Sfregiatrice”. Sfortunatamente, Noble non ha
imparato alcuna lezione dal suo primo incontro con Kora.
La sua arroganza e la sua
convinzione della superiorità dell’Imperium portano alla sconfitta
delle sue forze e alla sua seconda – e definitiva – morte. Dopo un
prolungato combattimento con la spada nel Dreadnought in via di
distruzione, Kora intrappola il cattivo usando una porta prima di
decapitarlo. Questo avviene fuori dallo schermo, per mantenere
intatto il PG-13 (ma potremmo vedere qualcosa in più nella
director’s cut). Noble può essere sopravvissuto a Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco, ma la sua decapitazione in questo
film suggerisce che questa volta la sua fine è un po’ più
definitiva.
Nemesis e Gunnar muoiono nel finale
di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice
Nei film basati sulle missioni
suicide, come I Sette Samurai o Quella sporca
dozzina, è tradizione che la maggior parte del cast perisca
nel finale. Il finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è una
rinfrescante sovversione a questa tradizione, perché mentre le cose
sembrano andare sempre peggio durante la battaglia finale, la
maggior parte del cast di Rebel Moon sopravvive.
Purtroppo, la spadaccina Nemesis e Gunnar, l’amante di Kora, sono i
due personaggi principali che muoiono nel finale, sacrificandosi
per salvare gli altri.
Nel caso di Nemesis, stava
difendendo un gruppo di abitanti del villaggio mentre respingeva
un’ondata di spadaccini dell’Imperium. Nonostante abbia opposto una
strenua difesa, Nemesis viene sopraffatta da un soldato che le
sferra un colpo mortale durante il combattimento. Un ragazzino, con
cui Nemesis ha fatto amicizia sul Veldt, la conforta durante il suo
abbandonare la vita e la guerriera trova un po’ di pace dopo i
molti anni passati a cercare vendetta contro l’Imperium. Questo
ragazzo ricorda a Nemesis anche i suoi figli, uccisi durante un
attacco dell’Imperium in un villaggio non dissimile da Veldt.
Gunnar, invece, definito “il cuore”
di Veldt dagli abitanti del villaggio, non si risparmia nel cercare
di aiutare Kora a portare a termine la sua missione. Si recherà con
lei sulla Dreadnought, ma qui viene ferito a morte durante uno
scontro a fuoco con Noble. Gunnar sopravvive giusto il tempo di
dire a Kora che la ama e di vedere la flotta di resistenza di
Devra Bloodaxe (Cleopatra
Coleman) arrivare in tempo per aiutare il villaggio. Il
suo corpo viene poi cremato insieme a Nemesis.
Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco ha mantenuto vivo un certo mistero
sul passato di Kora, tra cui l’esatta sorte della principessa
Issa. Kora era stata incaricata di proteggere la
giovane principessa, considerata un essere divino in grado di
riportare in vita i morti. In un tragico flashback in Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, Kora
spiega cosa è successo: il cattivo principale di Rebel
Moon, il Reggente Balisarius (Fra
Fee), ha attirato il Re (Cary Elwes), la
Regina (Rhian Rees) e Issa in
un’imboscata. Il Re e la Regina vengono pugnalati a morte, mentre
Balisarius costringe Kora a sparare a Issa per dimostrare la sua
fedeltà.
Prima che Kora prema il grilletto,
Issa dice “Ti perdono“, mentre la sua ferita da proiettile
si illumina di bianco prima di morire. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
sottolinea che l’assassinio della famiglia reale è il trauma
principale del passato di Kora, che ha tradito completamente Issa
per servire il suo malvagio padre adottivo, Balisarius. Tuttavia,
nel finale, Titus rivela che Issa è ancora viva, quindi Kora e gli
altri devono cercarla. Dato che la principessa Issa è una sorta di
essere elementale vivo in forma umana, la sua sopravvivenza ha
senso e la prossima missione sarà dunque trovarl e, per Kora,
ottenere la redenzione per la morte del Re e della Regina.
In che modo il finale prepara i
futuri film di Rebel Moon?
Zack Snyder ha
affermato di avere in mente una storia in grado di coprire ben sei
film e il finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice di certo
lascia la porta aperta per ulteriori scontri e avventure. Dato che
la Principessa Issa è viva, si presume che nel terzo film Kora e i
suoi ribelli partano alla sua ricerca, permettendo così anche allo
spettatore di esplorare ulteriori mondi e luoghi di questo
universo. Quando la notizia della vittoria dei ribelli sul
Veldt si diffonderà, inoltre, ispirerà senza dubbio rivolte anche
su altri pianeti, oltre alla ricerca di vendetta da parte
dell’Imperium stesso.
Inoltre, il reggente Balisarius è
ancora in circolazione, quindi la resa dei conti tra Kora e il suo
tirannico padre adottivo è inevitabile. Il flashback di Balisarius
che massacra la famiglia reale rivela che è stato lui a far
ricadere la colpa su Kora, motivo per cui lei è ora ricercata.
Balisarius è il cattivo principale dell’universo di Rebel
Moon, quindi la saga non finirà finché non sarà sconfitto.
Tale momento, però, potrebbe ancora essere lontano nel tempo, visto
ciò che c’è da fare prima. Come i protagonisti ripetono nel finale:
To Find and to Fight. Trovare (prima) e combattere
(poi).
Il vero significato del finale di
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
L’arco narrativo di Kora nei primi
due capitoli di Rebel Moon prevede l’accettazione
di Veldt come sua nuova casa e il riconoscere che merita di
sentirsi amata. Decenni di combattimenti l’hanno resa insensibile
alla nozione di amore, ma diventando parte del villaggio e
innamorandosi di Gunnar, ha riabbracciato la sua umanità. Kora
impara a perdonare se stessa per il passato e per aver “ucciso”
Issa, e dimostra di essere più di una macchina da guerra per
l’Imperium salvando il suo nuovo mondo natale.
Lo stesso vale per tutti gli eroi di
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, la
maggior parte dei quali ha provato immensi sensi di colpa o
vergogna per le proprie azioni passate. Tutti rimangono e
combattono, nonostante la sconfitta certa. La cosa bella del finale
del sequel è che anche i ribelli non devono morire per ottenere la
redenzione. Gunnar e Nemesis fanno la loro fine, ma la maggior
parte dei ribelli vive per combattere un altro giorno e la loro
fede nella lotta per una giusta causa viene premiata.
Da quando Kevin Feige ha
annunciato un progetto basato sui mutanti al Comic-Con, i fan
non vedono l’ora di vedere un nuovo film sugli
X-Men ambientato nel MCU. Dopo un lento processo di
sviluppo attraverso le
fasi 4 e
5, il
nuovo film sugli
X-Men sembra abbia acquisito un nuovo slancio,
dato che i Marvel Studios avrebbe rilasciato una
sinossi del film.
La sinossi della storia del nuovo
film sugli X-Men sarà familiare ai fan
Un nuovo rapporto di Production
Weekly ha rivelato la sinossi ufficiale dei Marvel Studios per il
prossimo film sugli
X-Men recita: “L’allegra squadra di mutanti di
Charles Xavier ha il compito di proteggere un mondo che li odia e
li teme per le loro insolite sembianze e capacità“.
Diversi fan hanno trovato la
sinossi molto generica, in quanto richiama una storia di base degli
X-Men che molti conoscono. Tuttavia, considerando
che la logline non accenna a nessun dettaglio importante della
trama, è probabile che si tratti di una sinossi provvisoria.
Ora, l’imminente Deadpool &
Wolverine del 2024 dovrebbe fornire una base più
diretta per il film. Potrebbe introdurre altri mutanti del MCU basati sulla Terra
616 oltre a Kamala Khan e Namor.
I fan possono aspettarsi alcuni
aggiornamenti ufficiali sugli
X-Men al San Diego Comic-Con 2024, al quale si
ipotizza che la Marvel parteciperà. A proposito di
notizie, un nuovo rumor suggerisce che la data di uscita di
Avengers 5 non è stata ritardata come era
stato anticipato.
The synopsis for Marvel Studios’ live action X-MEN
film has been revealed according to a new Production Weekly
report.
“Charles Xavier’s team of merry mutants is charged with the
mission of protecting a world that hates and fears them for their
unusual appearances and… pic.twitter.com/gf8PVQ1boG
Keanu Reeves è in trattative per entrare nel
cast del nuovo film di Ruben Östlund, The
Entertainment System Is Down.
Secondo Variety, Keanu Reeves è attualmente in trattative
per recitare in The Entertainment System Is Down, diretto da
Östlund.
Di cosa parla The Entertainment
System Is Down?
Sebbene i dettagli specifici della
trama non siano ancora stati resi noti, Östlund ha
dichiarato a Variety nel 2022 che il film “si svolge su un volo
a lungo raggio. Poco dopo il decollo, l’equipaggio del volo
comunica ai passeggeri che il sistema di intrattenimento è fuori
uso. Ora sono bloccati su un volo di 15 o 17 ore senza alcun
intrattenimento digitale. Non hanno gli schermi a cui siamo
abituati nel mondo contemporaneo. Si tratterà quindi di uno studio
su come gli esseri umani interagiscono in questo piccolo
laboratorio che è l’aereo. Si studierà il modo in cui gli esseri
umani moderni naufragano in queste circostanze”.
E ha aggiunto: “Rabbia aerea è
un termine che si usa quando un passeggero diventa così violento da
dover procedere a un atterraggio di emergenza di un volo. Ho letto
uno studio in merito e hanno scoperto che quando i passeggeri di
economy si imbarcano attraverso la business clause o la prima
classe, il rischio di media aumenta di quattro volte. È un dato
molto interessante, perché dice molto di una cosa vera: la
disuguaglianza ci provoca, la disuguaglianza ci rende frustrati. E
se vediamo che ci si confronta con la disuguaglianza, penso che
nella nostra società ci sia anche il rischio che questa provochi
delle collere“.
Ruben Östlund è
noto per The
Square del 2017 e Triangle
of Sadness del 2022, entrambi premiati con la Palma
d’Oro al Festival
di Cannes. Ha diretto anche The Guitar
Mongoloid del 2004, Involuntary del 2008,
Play del 2011 e Force Majeure del
2014.
Recentemente è stato annunciato che
Keanu Reeves doppierà Shadow the
Hedgehog in Sonic the
Hedgehog 3 del 2024. Inoltre, riprenderà il ruolo di
John Wick insieme ad Ana de Armas in John Wick
Presents: Ballerina, in uscita nel giugno 2025. The
Entertainment System Is Down non ha ancora una data di uscita.
Sebbene i fan si siano entusiasmati
quando si è saputo che Martin Scorsese stava lavorando a un progetto
su Frank Sinatra, la figlia maggiore del
leggendario cantante non sembra condividere questa sensazione.
Nancy Sinatra, la
figlia maggiore di Frank, che è anche un’artista
affermata, ha recentemente utilizzato i social media per
condividere una frecciatina non troppo velata al progetto.
Sinatra ha ritwittato su Twitter un’immagine di
suo padre e di sua moglie, Ava Gardner, con la
didascalia del tweet originale che recitava: “Mi dispiace
Leo e JLaw, non sarete mai loro“.
Il tweet iniziale è un’evidente
frecciatina
alla notizia che
Leonardo DiCaprio e
Jennifer Lawrence sono stati scritturati per
interpretare rispettivamente Sinatra e la Gardner.
Con il retweet dell’immagine da parte di Nancy, sembra che anche
lei non sia affatto entusiasta del tentativo di Scorsese di
realizzare il film.
Martin Scorsese e la proprietà di
Sinatra hanno avuto una lunga storia di disaccordi
reciproci. Nel 2014, Scorsese voleva realizzare un biopic
sull’iconico cantante, ma fu bloccato dalla sua famiglia. Nel 2017,
Scorsese ha riflettuto sul tentativo e ha
detto che la famiglia non avrebbe accettato di fare un film che, a
suo dire, non avrebbe nascosto nulla della vita di Frank.
“Certe cose sono molto
difficili per una famiglia, e le capisco perfettamente“, ha
detto Scorsese. “Ma se si aspettano che lo
faccia io, non possono nascondere certe cose. Il problema è che
quell’uomo era così complesso. Tutti sono così complessi, ma
Sinatra in particolare“.
Progetto su Frank Sinatara è in
lavorazione, ma non ancora ufficiale
Secondo Variety, Martin Scorsese sta progettando di girare nel
prossimo futuro un biopic su Frank Sinatra con
Leonardo DiCaprio e
Jennifer Lawrence. Il progetto non è ancora stato
affidato a uno studio, anche se Variety riporta che la Sony sarebbe
essere l’attuale favorita.
Variety riporta anche che il film
potrebbe “incontrare qualche intoppo“, poiché la figlia di
Sinatra, Tina Sinatra, controlla il patrimonio del
defunto padre e non ha ancora dato il suo consenso al progetto.
Leonardo DiCaprio sarebbe stato scelto per
interpretare il leggendario cantante nel nuovo film di Martin Scorsese, mentre la
Jennifer Lawrence interpreterà la seconda moglie di
Sinatra, Ava Gardner. Al momento non sono
disponibili ulteriori dettagli sulla trama.