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Monopoly: LuckyChap con Lionsgate e Hasbro per il film

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Monopoly: LuckyChap con Lionsgate e Hasbro per il film

Lionsgate e Hasbro hanno stretto un accordo con il produttore di Barbie LuckyChap per guidare lo sviluppo e produrre Monopoly, un film basato sul classico gioco da tavolo. Il progetto è attualmente in fase di sviluppo e la Hasbro Entertainment si occuperà anche della produzione. La notizia è arrivata durante la presentazione della Lionsgate al CinemaCon questa mattina a Las Vegas.

Lionsgate ha esteso i propri diritti di sviluppo del gioco con l’acquisto di eOne, completato nel dicembre 2023. Con una notorietà globale del 99%, Monopoly è il marchio di giochi da tavolo più popolare al mondo ed è disponibile in più di 100 paesi. Ha venduto quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935.

LuckyChap, la pluripremiata società di produzione guidata da Margot Robbie, Tom Ackerley e Josey McNamara, ha dichiarato oggi: “Monopoly è una proprietà di punta – gioco di parole pienamente inteso. Come tutte le migliori IP, questo gioco ha avuto risonanza in tutto il mondo per generazioni e siamo così entusiasti di dargli vita insieme ai meravigliosi team coinvolti in Lionsgate e Hasbro”.

Adam Fogelson, presidente del Lionsgate Motion Picture Group, ha dichiarato: “Non potrei immaginare un team di produzione migliore di LuckyChap per questo amato e iconico marchio. Sono produttori eccezionali che scelgono i loro progetti con grande attenzione e cura e si uniscono a Monopoli con un punto di vista chiaro. Siamo estremamente entusiasti di lavorare con l’intero team di LuckyChap su quello che tutti crediamo possa essere il loro prossimo successo”.

Zev Foreman, Head of Film di Hasbro Entertainment, ha aggiunto: “Essendo uno dei giochi più iconici al mondo, Monopoly offre un’incredibile piattaforma per opportunità di narrazione. Siamo entusiasti di avere al nostro fianco la visione unica di LuckyChap e Lionsgate per portare questo pezzo storico di cultura popolare sul grande schermo”.

LuckyChap ha recentemente prodotto il fenomeno mondiale Barbie, oltre a Saltburn di Emerald Fennell e l’imminente uscita My Old Ass, un successo al Sundance con Aubrey Plaza e Maisy Stella. James Myers sta supervisionando Monopoly per conto di Lionsgate. Robert Melnik ha guidato le trattative dello studio.

Una spiegazione per tutto, trailer del film dal 1° maggio al cinema

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Arriverà nei cinema italiani il 1 maggio Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), nuovo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz, con protagonisti Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenáke András Rusznák, in sala dopo il passaggio alla 80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia dove ha vinto il premio Orizzonti come miglior film ottenendo il plauso della critica. Il film sarà distribuito da ARTHOUSE, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Ambientato nell’Ungheria odierna governata da Orbàn, Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) è uno spaccato della società ungherese, polarizzata e spaccata da molteplici tensioni. Abel, uno studente di Budapest che deve affrontare l’esame di maturità, si trova al centro di uno scandalo nazionale scaturito da una questione privata: durante l’esame orale il ragazzo indossa una spilla con i colori della bandiera ungherese, che rappresenta l’appartenenza alla nazione: ne nasce uno scontro con il professore di storia, progressista, che coinvolgerà il padre di Abel e si estenderà oltre ogni immaginazione.

“L’esibizione delle spille da parte dai nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni”, commenta il regista Gàbor Reisz, e continua: “se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore. La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere”. Nella primavera in cui l’Unione Europea è chiamata alle urne Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) manda un forte messaggio politico e sociale rivolto a tutti i cittadini, raccontando l’oggi in tutta la sua complessità.

Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) – la trama

Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione per tutto racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.

Una spiegazione per tutto sarà nei cinema italiani dal 1 maggio con Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Bellaria Film Festival 2024: il programma della 42° edizione

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Bellaria Film Festival 2024: il programma della 42° edizione

È stato presentato il programma completo della 42.ma edizione del Bellaria Film Festival, che si terrà dall’8 al 12 maggio a Bellaria Igea Marina (Rimini). La conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso la Sede della Regione Emilia-Romagna di Bologna, è stata aperta dall’intervento del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni. Hanno preso parte alla conferenza anche l’Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, l’Assessore alla Cultura Bellaria Igea Marina Michele Neri, il responsabile della Emilia-Romagna Film Commission Fabio Abagnato, il Direttore Amministrativo del Comune Bellaria Igea Marina Ivan Cecchini, la direttrice artistica Daniela Persico, il direttore organizzativo del Bellaria Film Festival, Sergio Canneto e il co-proprietario della Giometti Cinema, Massimiliano Giometti.

Patrocinato dal Ministero della Cultura e realizzato grazie al Comune di Bellaria Igea Marina, col sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – MiC e della Regione Emilia-Romagna, il Festival è affidato per il terzo anno consecutivo alla direzione artistica di Daniela Persico ed è organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare: punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del linguaggio cinematografico, unisce il passato e il presente del cinema più libero e coraggioso.

Articolato in cinque giornate, da quest’anno il Bellaria Film Festival affianca alle due sezioni competitive dedicate al cinema italiano (Casa Rossa e Gabbiano) una selezione competitiva di film internazionali (Casa Rossa Internazionale) presentati in anteprima italiana, una sezione retrospettiva dedicata alla storia del Festival (Controcampo Italiano), un focus sulla serialità e tanti eventi speciali.

In un anno di grandi conflittualità internazionali, il cinema interroga il passato per guardare con nuovi occhi al futuro. “Il futuro è un mare antico” è il claim della quarantaduesima edizione del Bellaria Film Festival che si aprirà con due eventi importanti:

–        La proiezione in prima italiana de L’Empire di Bruno Dumont, rivisitazione burlesca di uno scontro di entità aliene che rielabora in maniera sapiente l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge (il film è stato in parte girato a Caserta) e le sue cattedrali: presentato quest’anno in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove ha ricevuto l’Orso d’argento Premio della giuria, e coprodotto da Ascent Film, il film uscirà al cinema il 6 giugno distribuito da AcademyTwo. Per l’occasione Bruno Dumont sarà ospite al Bellaria Film Festival, dove terrà una masterclass sul suo cinema. Il film sarà il primo titolo a inaugurare il circuito di Sale Anteprima, una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti Cinema e Bellaria Film Festival.

–       L’assegnazione per il primo anno del Premio Filmidee: i film che liberano la testa assegnato a La chimera di Alice Rohrwacher, come film più significativo dell’anno. Per l’occasione presso il Palazzo del Turismo di Bellaria verrà allestita una mostra fotografica dal titolo “Tra le rovine, la luce” degli scatti della fotografa di scena Simona Pampallona e avrà luogo un incontro con la regista.

Seguendo queste due linee, il BFF continuerà a occuparsi – come sempre – del cinema indipendente italiano ma con un’apertura all’internazionale. Da quest’anno, infatti, il Concorso Casa Rossa si sdoppia cinque film italiani e cinque internazionali per riunire a Bellaria i migliori giovani cineasti, spalancando l’immaginario contemporaneo e mettendo a confronto diverse pratiche cinematografiche.

Premio Casa Rossa internazionale: i confini sono un tema ricorrente, che siano quelli identitari come succede per Dreaming & Dying di Nelson Yeo (Singapore), commedia romantica che si apre all’immaginifico con una grazia che l’ha segnalato come uno dei migliori esordi di quest’anno cinematografico, allo spagnolo On the Go di Maria Gisèle Royo e Julia de Castro, on the road transfemminista con al centro il desiderio di maternità. Dalla Berlinale arriva Sleep with Your Eyes Open, già vincitore di Encounters, che continua l’indagine sulla globalizzazione attraverso lo smarrimento linguistico della regista Nele Wohlatz. Concentrati sulla pervasività del lavoro e sull’invisibile confine del capitalismo sono il greco Animal di Sofia Exarchou, sul mondo del turismo all inclusive, e il francese Spirit of Ecstasy di Héléna Klotz, sul mondo della finanza e con un cast importante che include la cantante Pomme, Niels Schneider e Anna Mouglalis. Infine Arthur & Diana, presentato fuori concorso, porta in Italia Sara Summa, autrice tedesca che lavora tra Germania, Francia e Italia su una nuova generazione dalle origini europee.

In lizza per il Premio Casa Rossa nazionale, dedicato alle opere prime o seconde più interessanti del panorama cinematografico italiano ci sono: Quell’estate con Irène di Carlo Sironi, prodotto da Giovanni Pompili, mirabile ritratto del ritorno alla vita per due adolescenti colpite dalla malattia, presentato in Generations alla Berlinale, e Animale/Umano di Alessandro Pugno, prodotto da Daniele Segre, riflessione ricercata sulla tauromachia e il suo potere arcaico, unico film italiano in Concorso a Mar del Plata (in uscita a giugno con Draka Distribution). Alla selezione si uniscono: Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio, storia di migrazione con protagonista una coppia di giovani artisti cubani, Patagonia di Simone Bozzelli, duro racconto di formazione di periferia che muove i passi da La strada di Fellini, e Rossosperanza di Annarita Zambrano, ritratto disinibito di una generazione di adolescenti sovversivi negli anni ‘90. Tutti i registi saranno presenti al Festival.

Il futuro del cinema viene premiato dai giovani: il Premio Casa Rossa (che ammonta a 5000,00), infatti, verrà assegnato da una giuria di 20 giovani studenti di cinema, proprio per avvicinare alla sala e dare voce al nuovo pubblico del cinema italiano indipendente. Il premio Casa Rossa per Miglior Film sarà realizzato come lo scorso anno da Le Casine – EnAIP Cesena – EnAIP Rubicone, consolidando questa collaborazione.

Il Premio Casa Rossa internazionale (del valore di 5000,00 €) sarà invece assegnato da una giuria composta da Tommaso Colliva dei Calibro 35 (produttore discografico), Federica Illuminati (agente) e Chiara Malta (regista).

Il PREMIO CASA ROSSA PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE quest’anno è assegnato a Barbara Ronchi per la miglior interpretazione per Io e il secco di Gianluca Santoni, presentato in anteprima assoluta, film fiabesco che riflette sulla violenza domestica filtrata dallo sguardo di un bambino (il piccolo Francesco Lombardo, di Riccione). La presentazione del film, girato sul territorio grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Film Commission.

Il Concorso Gabbiano, che seleziona opere in anteprima assoluta (italiana, internazionale e/o mondiale) capaci di spingere più in là il confine tra cinema di finzione e cinema documentario con una giuria quest’anno presieduta dal regista Alessandro Comodin, dalla programmer Carla Vulpiani e dal produttore Roberto Cavallini che assegnerà i premi come Miglior Film (del valore di 3.000,00€) e al Miglior film per l’innovazione cinematografica (del valore di 2.000,00€).

I cinque film del Concorso Gabbiano sono: Il Re Fanciullo di Alessandra Lancellotti, poetico ritratto girato in pellicola di un castellano collezionista d’arte e mecenate per i giovani recentemente scomparso, Horkos di Marta Anatra, forme di resistenza in Sardegna tra nuovi collettivi ecologisti e storie operaie funestate dai fanghi rossi, Song of All Ends di Giovanni C. Lorusso, una sorprendente scoperta da Rotterdam di un autore italiano che racconta con passione e raffinatezza figurativa le storie di sopravvissuti palestinesi in un campo nomadi in Libano, Ludendo docet di Luca Ferri, singolare messa in scena del rimosso culturale del nostro paese sapientemente orchestrata come una fiera di paese, e Mycelia di Alessandra Stefani, rivisitazione del mito delle ninfe per raccontare le tensioni femminili nel contemporaneo, grazie alle interpretazioni di Dacia Manto e Laura Pizzirani.

Inoltre saranno presentati tre mediometraggi: Le cime di Asclepio di Filippo Ticozzi, Impressio in urbe #3 – Brescia di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone e La fine che hai fatto di Giuliana Crociata, film di diploma del CSC Palermo.

Fuori concorso: What’s Behind the Hill? di Alessandro Lucarini e Ma’ di Arianna Maria Casati, Jasna Camilla Grossi e Bianca Maria Thiebat, film finale della Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti.

Torna il Premio Speciale Gabbiano, dedicato agli autori che hanno continuato nella strada dell’indipendenza portando avanti un modo unico di fare cinema in Italia: quest’anno il premio sarà conferito a Simone Massi, che con il suo primo lungometraggio Invelle, presentato a Orizzonti a Venezia e prodotto da MinimumFaxMedia, ha segnato un nuovo orizzonte per il cinema d’animazione, ripercorrendo da un punto di vista inedito la storia del nostro Paese. A lui sarà dedicato un omaggio completo dei suoi numerosi cortometraggi per il cinema.

Il Premio Zefiro, arricchirà con una serata di gala il Festival. Alla presenza di esponenti del Ministero della Cultura e della Direzione Cinema, rappresentanti di Cinecittà e Rai Cinema, verranno assegnati premi alle eccellenze del cinema italiano che si sono distinte nell’ultimo anno, prestando un’attenzione particolare ai giovani talenti con premi a loro riservati.

Nella sezione Eventi Speciali, dedicata ad alcuni film e ospiti che hanno segnato l’anno con le loro ultime opere, aprendo il cinema ad altri ambiti: la musica, la politica, l’arte, l’impegno sociale. Tra questi, la prima di Nouveau Monde! (Le monde à nouveau) di Nicolas Klotz ed Elisabeth Perceval, film in cui la coppia di autori ritorna all’essenzialità del gesto cinematografico sulle tracce di Jean Epstein sull’isola di Ouessant. Un poema lirico, in cui prende forma un gesto di resistenza politica e di omaggio alla bellezza del mondo. In prima regionale sarà mostrato il pluripremiato film d’animazione Linda e il pollo (in sala con I Wonder Pictures) di Chiara Malta e Sébastien Laudenbach, alla presenza della regista.  Infine il documentario musicale Booliron, evento di chiusura del Festival, diretto da  Francesco Figliola, prodotto da Flash Future, che racconta la Romagna come luogo di creatività dal dopoguerra ad oggi: un fermento danzereccio e musicale che ha dato vita a nuove tendenze musicali, come la scena dell’hip hop italiano che ha visto nell’Indelebile 94 di Rimini uno dei suoi massimi momenti di riferimento, per cui sono passati tra gli altri Fabri Fibra, il Piotta, Colle der Fomento, Frankie hi nrg e Tormento, che sarà presente per la serata.

Il Bellaria Film Festival quest’anno si apre anche alle serie tv attraverso sguardi femminili che provengono dal cinema del reale. Partendo dalla serie tv Antonia, si terrà una conversazione tra Chiara Malta, regista della serie – Chiara Martegiani – interprete principale e autrice della serie – e Francesca Mazzoleni – che ha firmato la regia di alcuni episodi di Supersex, la serie Netflix sulla vita di Rocco Siffredi.

Antonia, attraverso una narrazione seriale, propone un’indagine approfondita sui conflitti sociali che il genere femminile è ancora costretto ad affrontare all’interno della contemporaneità italiana, mostrando anche gli effetti spesso drammatici di una patologia poco conosciuta come l’endometriosi.

Grazie all’Accademia dei David di Donatello partirà da Bellaria la circuitazione della cinquina dei cortometraggi finalisti di quest’anno, mentre insieme a Lago Film Festival si attiva il progetto Principi italiani: sei corti in prima visione dei più promettenti registi italiani per una doppia proiezione tra Bellaria e Revine Lago. I corti sono: hết di Santiago Torresagasti, Ci saranno i droni di Giulia Valenti, Lose voice tool kit di Adele Dipasquale, Racconto d’inverno di Andrea Lenci, A Missed Call di Francesco Manzato, L’architetta Carla di Davide Minotti e Valeria Miracapillo. Inoltre saranno mostrati i tre corti realizzati a Naufragare – Summer School, con la supervisione di Alessandro Comodin: Luna di Nicolò Sala, Scaglie di Camilla Fragasso, Domani che fai di Emanuele Tresca, Maria Elena Franceschini.

Come già annunciato, Bellaria sarà anche il luogo per rendere omaggio ad alcuni autori italiani degli anni Novanta, con il volume Controcampo italiano – 5 registi per immaginare un Paese, edito da MinimumFax accompagnato da una retrospettiva con i film che nel tempo hanno segnato le edizioni del Festival: protagonisti i registi Paolo Benvenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani. Saranno presentati i loro film presentati al Casa Rossa di passate edizioni del Festival: Vito e gli altri di Antonio Capuano, Confortorio di Paolo Benvenuti, Giro di lune tra terra e mare di Giuseppe Gaudino, Lo Zio di Brooklyn di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Gli occhi stanchi di Corso Salani e i corti Illuminati di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Il cartapestaio di Paolo Benvenuti, Aldis di Giuseppe Gaudino. Alcuni di loro saranno presenti a Bellaria e saranno protagonisti di una masterclass aperta al pubblico.

Il Festival continua a essere anche un punto di riflessione critica e quest’anno ospita Goffredo Fofi per la presentazione della nuova edizione di Breve storia del cinema militante (ed. Elèuthera, 2023), e Alberto Crespi con una riflessione sul ritorno dei classici, in occasione della pubblicazione del suo Il mondo secondo John Ford (ed. Jimenez, 2023).

Il Bellaria Film Festival apre sempre di più uno spazio per i professionisti del settore del giovane cinema italiano: sotto la direzione di Francesco Giai Via, sono state strutturate due giornate di talk, presentazione di nuovi progetti e meeting tra registi e produttori (giovedì 9 e venerdì 10 maggio). Grazie alla collaborazione con l’Emilia-Romagna Film Commission le giornate si apriranno con il panel sugli esordi al femminile, con protagonista l’attrice Greta Scarano, che ha appena terminato le riprese in Regione per il suo primo film da regista con GroelandiaFilm. Le giornate si concluderanno con una festa per i dieci anni della legge cinema, organizzata dall’Emilia Romagna Film Commission, sulla spiaggia di fronte al Cinema Apollo.

Continua la collaborazione con Cinecittà, grazie alla quale si è strutturato (in)emergenza, programma di sostegno per il cinema indipendente italiano: un percorso professionale accompagnato da tutor d’eccezione come Dario Zonta e Aline Hervé dedicato a giovani registi e produttori che riceveranno un sostegno per chiudere i loro primi film (grazie a premi in denaro e alla post-produzione). Al programma si unisce Itineranze DOC, un atelier di sviluppo di opere prime, unico in Italia, che unisce festival dedicati al cinema indipendente, sotto la direzione di Luciano Barisone: Sole e Luna Doc Film Festival a Palermo, PerSo – Perugia Social Film Festival a Perugia, Front Doc – Festival Internazionale del Cinema di Frontiera ad Aosta e il Festival dei Popoli, a Firenze.

Inoltre saranno ospitati un totale di 70 ragazzi e ragazze, tra cui i 20 membri della Giuria Giovani, che parteciperanno durante i giorni del festival a percorsi di formazione e masterclass dedicati al cinema.

Infine non mancheranno anche in questa edizione le attività destinate agli studenti, Bellaria Film festival For School: tutti i giorni studenti delle scuole medie avranno la possibilità di partecipare a proiezioni e incontri con autori e autrici.

The Matrix 5: Cailee Spaeny vorrebbe entrare nel cast del sequel di Drew Goddard

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Cailee Spaeny spera davvero di avere la possibilità di recitare in The Matrix 5. Parlando con The Hollywood Reporter, a Cailee Spaeny è stato chiesto se sarebbe interessata a interpretare un ruolo in Matrix 5, che sarà diretto da Drew Goddard. Goddard e Spaeny hanno già lavorato insieme in Bad Times at the El Royale del 2018, un film diretto da Goddard che vedeva la star di Priscilla interpretare un personaggio di nome Rose Summerspring.

Mettiamo le cose in chiaro. Ho anche il mio cappotto di Matrix qui. Farei qualsiasi cosa con Drew Goddard“, ha detto Spaeny. “È una mente geniale e sono davvero entusiasta per lui. Quindi, sì, facciamolo e vediamo cosa succede. Manifestiamolo“.

Oltre a interpretare Priscilla Presley nel film 2023 di Sofia Coppola, la Spaeny ha recitato in film come Pacific Rim Uprising del 2018, On the Basis of Sex del 2018, Vice del 2018 e The Craft: Legacy. Prossimamente la vedremo in Civil War di A24, che uscirà nelle sale il prossimo weekend, e in Alien: Romulus di Fede Álvarez, in arrivo ad agosto.

Cosa sappiamo di The Matrix 5?

È stata diffusa la notizia che la Warner Bros. stava procedendo con un quinto film di Matrix il 3 aprile 2024.

The Matrix 5 sarà il primo film del franchise a non essere diretto da Lana o Lilly Wachowski, anche se Lana sarà produttrice esecutiva del film. I dettagli sulla trama non sono ancora stati resi noti, ma si parla di “una nuova versione per ampliare il franchise“.

Non è un’iperbole dire che i film di Matrix hanno cambiato il cinema e la mia vita”, ha dichiarato Goddard in un comunicato su Matrix 5. “Lana e Lilly hanno fatto un lavoro straordinario e hanno fatto un’ottima scelta.La squisita maestria di Lana e Lilly mi ispira quotidianamente e sono oltremodo grato per la possibilità di raccontare storie nel loro mondo“.

Non sono state ancora annunciate pubblicamente le scelte di casting per Matrix 5 e non è chiaro se Keanu Reeves riprenderà il suo ruolo di Neo nel film. Al momento Matrix 5 non ha una data di uscita.

Festival di Cannes 2024 lancia la sua Immersive Competition

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Festival di Cannes 2024 lancia la sua Immersive Competition

Nel 2024, il Festival di Cannes lancia una nuova Immersive Competition dedicata alle opere immersive. Nel 2017, Alejandro González Iñárritu ha fatto la storia alla 70a edizione del Festival di Cannes con la sua innovativa opera di realtà virtuale, Carne y Arena (Virtually Present, Physically Invisible), che segna la prima opera immersiva mai presentata nella selezione ufficiale in un importante festival cinematografico. Riconosciuto per la sua visione pionieristica, Iñárritu ha ricevuto un Oscar speciale per il progetto e continua a essere una figura di spicco al Festival di Cannes (divenendo anche presidente della giuria nel 2019).

Poiché ora ci sono opere originali che stanno ampliando i confini della narrazione, il Festival di Cannes introdurrà un nuovo concorso, il “Immersive Competition” per la sua 77a edizione. A sette anni dalla sua prima selezione immersiva e in linea con l’impegno del Marché du Film nell’esplorare nuove tecnologie e forme d’arte attraverso i suoi programmi incentrati sull’innovazione, il Festival di Cannes è entusiasta di annunciare la creazione del nuovo Concorso Immersivo per la sua prossima 77a edizione. Il concorso mira a mettere in luce la prossima generazione di artisti internazionali che stanno ridefinendo la narrazione e inventando nuove esperienze basate sulla narrazione che vanno oltre il tradizionale schermo cinematografico bidimensionale.

Le opere selezionate saranno accessibili ai partecipanti al Festival di Cannes e al Marché du Film durante tutto il Festival, dal 15 al 24 maggio. Le opere saranno esposte in uno spazio espositivo di 1300 m2 presso il Cannes Cineum e il Georges Méliès Campus, un’istituzione universitaria dedicata alla scrittura creativa e al cinema.

Le opere in concorso concorreranno per il premio Miglior Opera Immersiva. Una giuria internazionale composta da personaggi di spicco del cinema e dell’arte immersiva presenterà il premio durante una speciale cerimonia di chiusura, celebrando la creatività e l’innovazione degli artisti immersivi.

Kevin Costner aggiorna sul possibile ritorno a Yellowstone

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Kevin Costner aggiorna sul possibile ritorno a Yellowstone

Kevin Costner ha dichiarato che gli “piacerebbe” tornare per gli ultimi episodi di Yellowstone per concludere la sua storia con il suo personaggio John Dutton.

L’attore era al CinemaCon per promuovere il suo prossimo film Horizon: An American Saga, quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato alla serie drammatica di successo Yellowstone della Paramount Network dopo il suo turbolento apparente abbandono del progetto (con tanto di minaccia di querela l’anno scorso).

Nei suoi commenti pubblici più dettagliati sulla situazione, Kevin Costner ha dichiarato a Entertainment Tonight: “Mi piacerebbe poterlo fare, ma non ci siamo riusciti… Pensavo di fare sette [stagioni], ma al momento siamo a cinque. Quindi, se funziona, spero che funzioni, ma ci sono molti show diversi in corso. Forse sarà così. Forse questo tornerà a me. Se lo farà e mi sentirò davvero a mio agio, mi piacerebbe farlo“.

Il commento “se mi sentirò davvero a mio agio” è forse un po’ un nodo cruciale, poiché secondo quanto riferito Kevin Costner avrebbe voluto approvare il destino del suo personaggio nella serie. Ma il co-creatore Taylor Sheridan, come la maggior parte degli showrunner, di solito non permette agli attori di determinare le proprie trame.

[Dutton] ha bisogno di essere proattivo in ciò che accade e io ho una specie di fantasia su come potrebbe essere [l’arco finale del personaggio]“, ha aggiunto Kevin Costner. “Ma questa è una cosa di Taylor. Gliel’ho detto tempo fa. Ho pensato a come potrebbe accadere, ma dobbiamo solo vedere“.

Il tempo sta per scadere per trovare un accordo. Sebbene Yellowstone non abbia annunciato una data di inizio della produzione, le riprese dovrebbero iniziare presto e le sceneggiature sono già state scritte. La newsletter dei media Puck ha precedentemente riferito che “anche se Costner riduce significativamente le sue richieste di impegno finanziario e di tempo, Sheridan potrebbe non volersi preoccupare di riaprire le sue sceneggiature finite per ospitare un addio per John Dutton“.

Quando ritornerà in onda Yellowstone?

Il network ha annunciato in precedenza che la seconda metà della quinta stagione di Yellowstone, che chiuderà la serie principale, sarà trasmessa in anteprima a novembre. Anche se al momento non è chiaro se questo obiettivo sarà ancora realizzabile.

I precedenti commenti di Kevin Costner sulla situazione di stallo sono stati fatti durante la sua testimonianza all’udienza di divorzio alla fine del 2023, in cui ha affermato di essere in debito di 12 milioni di dollari per la seconda parte della quinta stagione, non ancora girata, dopo che la Paramount ha “abbandonato” le trattative. Il vincitore del Golden Globe ha anche detto che potrebbe portare lo show in tribunale per risolvere le loro divergenze.

I primi cento: omaggio a Dylan Dog e al contempo attenta analisi del rapporto tra personaggi e lettori.

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È disponibile in pre-order (uscita ufficiale 18 aprile) sul sito dell’editore Weird Book (www.weirdbook.it) la graphic novel I primi cento, scritta da Andrea Guglielmino e Marco Scali e disegnata da Luciano Costarelli.

Damien Donovan è un detective dell’occulto che opera a New York, “da qualche parte negli anni Ottanta”, ha un assistente che ricorda un comico famoso, un look molto delineato (non sembra un po’ James Spader?), fascinoso, sensibile, vegetariano, astemio. E soprattutto, ha degli ammiratori molto invadenti, che vogliono assolutamente dire la loro sul suo operato… Dicono che Damien non sia più quello di una volta, che si sia rammollito, che i suoi casi non siano più interessanti come un tempo… che erano meglio i primi cento.
Ma quando Damien entra in contatto con i suoi ammiratori, si scatenano le forze oscure più temibili che si possano immaginare, quelle del fandom tossico che tutto mette in discussione e a volte tutto distrugge. Perché l’incubo peggiore di un personaggio, a volte, sono proprio i suoi fan…

Ma cos’è I primi cento? Uno scherzo? Una parodia? Un tentativo di plagio di Dylan Dog?
Niente di tutto questo. È piuttosto un omaggio a Dylan Dog e al contempo attenta analisi del rapporto tra personaggi e lettori, soprattutto nella linea di confine in cui diventa tossico.
«Se vi ricorda Dylan», sottolinea l’ideatore Andrea Guglielmino, «è esattamente quello che volevamo. Al limite, è un omaggio. L’omaggio più sentito e sincero che potessimo realizzare. Pensate a quello che fa Watchmen con la Justice League. Usare degli alias per analizzare il fumetto supereroistico dall’interno, scardinandone i punti d’appoggio e al contempo rifondandolo. Quando leggerete l’albo, ricordatevi sempre che il protagonista non è Damien Donovan, ma i suoi lettori. E quindi, siete voi. Anzi, mi ci metto dentro anche io. Siamo noi».

SCHEDA TECNICA
Titolo: I primi cento
Autore: A. Guglielmino, M. Scali, L. Costarelli
Editore: Weird Book
Collana: Weird Comics
Genere: Fumetto
Pagine: 108
Prezzo: 17,90 €
Formato: 17 x 24 cm
ISBN: 979-12-81603-12-7

Shardlake: la nuova serie origniale in arrivo su Disney+

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Shardlake: la nuova serie origniale in arrivo su Disney+

Disney+ ha annunciato la data di debutto della nuova serie originale Shardlake, un’avvincente murder-mystery ambientata nell’epoca dei Tudor, basata sui popolari romanzi conosciuti a livello internazionale di C.J. Sansom.

La serie Shardlake in streaming uscirà il 1° maggio sulla piattaforma streaming con tutti gli episodi disponibili al lancio.

Intriso di mistero, suspense e inganni, questo drama in quattro episodi, tratto dal primo romanzo della serie di Sansom, è un inquietante giallo, ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo durante la soppressione dei monasteri. La vita tranquilla dell’avvocato Shardlake viene stravolta quando Cromwell lo incarica di indagare sull’omicidio di uno dei suoi commissari avvenuto in un monastero nella remota cittadina di Scarnsea. Il commissario stava raccogliendo prove per chiudere il monastero ed è ora essenziale, per la sopravvivenza politica di Cromwell, che Shardlake risolva l’omicidio e chiuda il monastero stesso. Cromwell avverte Shardlake che il fallimento non è un’opzione e insiste che venga accompagnato da Jack Barak a Scarnsea, dove i due vengono accolti con ostilità, sospetto e diffidenza dai monaci, i quali temono per il loro futuro e sono determinati a preservare il loro ordine.

Il cast della serie tv  Shardlake

Arthur Hughes (Then Barbara Met Alan) interpreta Matthew Shardlake, un avvocato con uno spiccato senso della giustizia e uno dei pochi uomini onesti in un mondo pieno di intrighi e complotti. Shardlake lavora per Thomas Cromwell, interpretato da Sean Bean (Time), il pericoloso e onnipotente braccio destro di Enrico VIII. Anthony Boyle (Masters of the Air) interpreta il presuntuoso Jack Barak, lasciando Shardlake con il dubbio se sia un assistente o una spia di Cromwell. La serie è interpretata anche da Babou Ceesay (Abate Fabian), Paul Kaye (Fratello Jerome), Ruby Ashbourne Serkis (Alice Fewterer), Peter Firth (Norfolk), Matthew Steer (Goodhap), Brian Vernel (Fratello Mortimus), Irfan Shamji (Fratello Guy), David Pearse (Fratello Edwig), Miles Barrow (Fratello Gabriel), Mike Noble (Bugge), e Kimberley Nixon (Joan).

Shardlake è scritta da Stephen Butchard (The Good Mothers). George Ormond e Mark Pybus sono gli executive producer della serie per The Forge (una società di Banijay UK) e Stevie Lee per Runaway Fridge. La serie è stata commissionata da Lee Mason per Disney+, mentre Jonny Richards è l’executive producer per Disney+. Justin Chadwick (L’altra donna del re) ha diretto la serie con John Griffin come produttore.

Costiera: Prime Video svela il cast completo della nuova serie girata in Italia

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Prime Video ha svelato oggi il cast che andrà ad affiancare il protagonista Jesse Williams (Your Place Or Mine, Only Murders In The Building, Broadway’s Take Me Out) nella nuova serie Original italiana Costiera.

Nel ricco cast volti italiani ed internazionali, come Maria Chiara Giannetta, Jordan Alexandra, Antonio Gerardi, Sam Haygarth, Tommaso Ragno, Amanda Campana, Pierpaolo Spollon, Alejandra Onieva e Jean-Hugues Anglade. Costiera è una serie internazionale light action drama girata in inglese e diretta dal premio Emmy Adam Bernstein e da Giacomo Martelli, da un’idea di Luca Bernabei, scritta da Elena Bucaccio, Matthew Parkhill e Francesco Arlanch e co-prodotta da  Amazon MGM Studios e Luca Bernabei per Lux Vide, una società del gruppo Fremantle.

Costiera – la cui produzione è attualmente in corso – è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La trama della serie tv Costiera

Daniel De Luca (Jesse Williams) è un ex marine di origini italiane che torna nel paese della sua infanzia per lavorare come problem solver in uno dei più lussuosi hotel del mondo, sulla spettacolare costa di Positano. Oltre a risolvere i problemi dei facoltosi ospiti dell’albergo, Daniel è anche sulle tracce di Alice, una delle figlie del proprietario, scomparsa un mese prima. Daniel deve fare tutto il possibile per riportarla a casa, ma affrontare coloro che hanno rapito la ragazza sarà una sfida più grande di qualsiasi problema Daniel abbia mai affrontato.

Oltre alla presenza di un cast internazionale, Costiera è caratterizzata da una trama avvincente, azione e commedia dal ritmo incalzante, un protagonista enigmatico e location spettacolari. Grazie ad un accordo fortemente innovativo, Prime Video detiene i diritti esclusivi della serie in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, mentre Fremantle si occuperà delle vendite globali in tutti gli altri territori.

Tierra de mujeres – Intrecci di vite, la nuova dramedy Apple TV+ con Eva Longoria

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Apple TV+ ha annunciato oggi che Tierra de mujeres – Intrecci di vite, la nuova dramedy in sei episodi interpretata e prodotta dalla candidata ai Golden Globe Eva Longoria, farà il suo debutto il 26 giugno con i primi due episodi seguiti da nuove puntate settimanali, fino al 24 luglio.

Nel cast anche la leggendaria star del cinema e della televisione Carmen Maura e l’esordiente Victoria Bazúa.

Tierra de mujeres – Intrecci di vite segue le vicende di Gala (Eva Longoria), una donna newyorkese la cui vita viene sconvolta quando il marito coinvolge la famiglia in illeciti finanziari, costringendola a scappare dagli Stati Uniti insieme all’anziana madre (Carmen Maura) e alla figlia in età universitaria (Victoria Bazua). Per sfuggire ai pericolosi criminali con cui il marito di Gala, ora scomparso, è in debito, le tre donne si nascondono nella stessa, incantevole cittadina vinicola della Spagna settentrionale da cui la madre di Gala era andata via 50 anni prima, giurando di non tornare mai più. Le donne cercano di ricominciare da capo e sperano che le loro identità rimangano sconosciute, ma i pettegolezzi nella piccola città si diffondono rapidamente, svelando i segreti e le verità più profonde della loro famiglia.

Prodotta dagli Apple Studios e ispirata al romanzo best seller “La tierra de las mujeres” della pluripremiata autrice Sandra Barneda, “Tierra de mujeres – Intrecci di vite” è creata da Ramón Campos, Gema R. Neira e Paula Fernández ed è diretta dal vincitore del premio Iris Carlos Sedes. La serie è prodotta da Bambú Studios e prodotta esecutivamente dallo showrunner Campos, Neira, Sedes, la vincitrice del premio Iris Teresa Fernández-Valdés, Ben Spector, Sandra Condito e Longoria attraverso la sua casa di produzione UnbeliEVAble Entertainment.

Gasoline Rainbow: in streaming su MUBI l’ultimo film dei Fratelli Ross

MUBI annuncia la data di uscita streaming, il trailer di Gasoline Rainbow, l’ultimo film dei Fratelli Ross (Bloody Nose Empty Pockets, Contemporary Color) che, con un approccio ibrido al genere road trip, dipingono un ritratto sincero e profondamente affettuoso delle nuove generazioni.

Il film, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia del 2023 e in seguito al SXSW, sarà in esclusiva su MUBI dal 31 maggio 2024.

Con la fine della scuola superiore, cinque adolescenti dell’Oregon si imbarcano in un’ultima avventura insieme. Saliti su un furgone con un fanalino rotto, la loro missione li porta in un luogo dove non sono mai stati: la costa del Pacifico, a cinquecento miglia di distanza.

Attraverso la natura selvaggia del deserto, le zone industriali periferiche e le strade della città, entrano in contatto con persone ai margini della società e scoprono che le loro vite saranno determinate dai sentieri che loro stessi tracceranno. Sono ragazzi dimenticati che provengono da una città dimenticata, ma hanno la loro libertà e hanno l’un l’altro, sfrecciando verso un futuro ignoto – e verso La festa alla fine del mondo. 

GASOLINE RAINBOW è uno scatenato racconto di formazione. Con un cuore pulsante e uno spirito incontenibile, questo sguardo rapsodico sul West americano di oggi ci ricorda le gioie senza tempo date dalla condivisione e dal senso di comunità.

I FRATELLI ROSS sono un duo di registi americani il cui lavoro li ha resi celebri come alcuni dei più innovativi filmmaker indipendenti che lavorano oggi – dipingendo ritratti disinibiti di luoghi e persone con tutta la complicata, umanistica e lirica verità che ciò comporta. Il loro lavoro è stato presentato in musei e festival di tutto il mondo, tra cui la Berlinale e il Sundance, dove hanno presentato in anteprima Bloody Nose Empty Pockets nel 2020, che ha ricevuto il Premio speciale della giuria per il western nel 2015. Hanno ricevuto un Independent Spirit Award e riconoscimenti da CPH:DOX, Full Frame e SXSW.

Secondo Metacritic sono a pari merito al sesto posto con Paul Thomas Anderson nella classifica dei registi meglio recensiti del 21° secolo. Nel 2023, il loro lavoro è stato celebrato con una retrospettiva al Centro Pompidou di Parigi. Sono membri dell’Academy of Motion Pictures Arts & Sciences.

Yo Gabba GabbaLand!, svelate le prime immagini della nuova serie per bambini

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Apple TV+ ha svelato le prime immagini della nuova serie di 10 episodi Yo Gabba GabbaLand!, ispirata al celebre fenomeno televisivo culturale nominato agli Emmy “Yo Gabba Gabba!”, che farà il suo debutto il 9 agosto. Yo Gabba GabbaLand! espande l’universo di “Yo Gabba Gabba!”, creato da Christian Jacobs e Scott Schultz, che ha incantato bambini e genitori di tutto il mondo con la sua miscela di musica, personaggi colorati e animazione accattivante.

Il magico mondo di “Yo Gabba GabbaLand!” è popolato da una folgorante schiera di nuovi amici che si uniscono agli amati personaggi Brobee, Foofa, Muno, Toodee e Plex. GabbaLand e Gabba Friends prendono vita grazie all’immaginazione della nuova conduttrice, Kammy Kam, interpretata dalla stella nascente Kamryn Smith (“Come Dance with Me”).

«È stata una grande gioia per tutti noi di Apple re-immaginare questa amata serie per bambini nel modo più vivace, magico e colorato possibile per i fan di tutte le età», ha dichiarato Tara Sorensen, responsabile della programmazione per bambini di Apple TV+. «I personaggi originali, le storie e la musica di ‘Yo Gabba Gabba’ hanno una qualità davvero unica che ha catturato i cuori del pubblico insegnando ai bambini a conoscere il mondo che li circonda. Espandendo questo meraviglioso mondo con amici vecchi e nuovi, insieme a tanti brillanti ospiti musicali, questo iconico fenomeno culturale pop coinvolgerà senza dubbio un’intera nuova generazione».

Yo Gabba GabbaLand! invita il pubblico a esplorare un mondo magico di infinite possibilità e promesse, in una rivisitazione che dà vita a una Yo Gabba GabbaLand, piena di ottimismo e divertimento, dove i bambini e le famiglie ricevono lezioni di vita attraverso canzoni e balli che permettono loro di imparare, ridere e crescere insieme.

La nuova serie è interpretata dai membri del cast originale di Yo Gabba GabbaLand! Erin Pearce nel ruolo di Toodee, Emma Penrose nel ruolo di Foofa, Adam Deibert nel ruolo di Muno, Amos Watene nel ruolo di Brobee e Christian Jacobs nel ruolo di Plex. Tra gli ospiti della serie figurano Reggie Watts (“Tuca & Bertie”, “The Late Late Show with James Corden”), il vincitore del premio Emmy Sam Richardson (“The Afterparty”), la candidata al Critics Choice Award Gillian Jacobs (“Community”), Utkarsh Ambudkar (“Ghosts”), la vincitrice del SAG Award Lauren Lapkus (“Orange is the New Black”), Chelsea Peretti (“Brooklyn Nine-Nine”) il vincitore del Grammy Award Diplo, il vincitore del Grammy Award Flea e molti altri.

Yo Gabba GabbaLand! è prodotta in partnership e collaborazione con WildBrain e Yo Gabba Gabba, LLC, comproprietari del marchio. La serie è creata da Christian Jacobs e Scott Schultz (co-creatori di “Yo Gabba Gabba!”), nominati entrambi agli Emmy, che sono anche produttori esecutivi per Yo Gabba LLC, insieme a Josh Scherba e Stephanie Betts per WildBrain.

L’offerta di serie e film originali per bambini e famiglie su Apple TV+ include lo speciale ibrido animato in live action “Il coniglietto di velluto”, il cortometraggio animato vincitore di un Oscar®e di un BAFTA “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” e il film d’animazione vincitore di un BAFTA e nominato all’Oscar “Wolfwalkers – il popolo dei lupi”.

Come il MCU potrebbe riportare in vita Tony Stark

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Come il MCU potrebbe riportare in vita Tony Stark

La Fase Quattro del MCU ha dato vita a una nuova classe di eroi che si ergono a raccogliere il mantello dei Vendicatori originali. Sam Wilson (Anthony Mackie) è diventato ufficialmente Capitan America, succedendo a Steve Rogers (Chris Evans); Yelena Belova (Florence Pugh) e Kate Bishop (Hailee Steinfeld) sono state designate a diventare rispettivamente la nuova Vedova Nera e Occhio di Falco, titoli precedentemente detenuti da Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) e Clint Barton (Jeremy Renner).

Ironheart di Riri Williams potrebbe essere il prossimo membro dei Giovani Vendicatori, completando il roster. Anche se la serie Ironheart di Riri è stata tolta dal programma di uscite di Marvel 2023, con una possibile uscita nel 2024, il suo personaggio è intrinsecamente legato a Tony Stark (Robert Downey Jr.) e potrebbe portare al suo ritorno. Nonostante la sua storia sia finita sul grande schermo, Robert Downey Jr. ha dichiarato che tornerebbe volentieri nel MCU. L’inclusione del multiverso e dei viaggi nel tempo, e in generale l’espansione delle realtà, nella Fase Cinque ci offre diversi modi interessanti per il ritorno di Iron Man, con Ironheart che presenta una delle soluzioni più intriganti.

Ironheart è la cornice perfetta per il ritorno di Iron Man nel MCU

Riri Williams in Wakanda Forever

Iron Man ha dato il via al MCU come lo conosciamo oggi, con il carismatico Tony Stark al centro. Dalla morte di Tony in Avengers: Endgame, il mondo ha atteso con ansia un nuovo Iron Man per riempire il buco grande come un reattore ad arco che si è lasciato alle spalle. Grazie a Black Panther: Wakanda Forever, il pubblico ha conosciuto il suo vero successore, Riri Williams, interpretata da Dominique Thorne, una geniale studentessa del MIT che costruisce la propria tuta di volo basandosi su quelle di Iron Man. La sua introduzione è stata significativa perché presto sarà protagonista di una serie Disney+ tutta sua, Ironheart, basata sull’omonimo fumetto.

In Wakanda Forever, il governo degli Stati Uniti e Namor (Tenoch Huerta Mejía) cercano di rintracciare la studentessa universitaria nata a Chicago dopo che uno dei suoi progetti è responsabile del ritrovamento di vibranio fuori dal Wakanda. Grazie alle informazioni di Everett Ross (Martin Freeman), Okoye (Danai Gurira) e Shuri (Letitia Wright) la raggiungono per prime e cercano di proteggerla, ma Shuri e Riri vengono fatte prigioniere a Talokan dai Talokanil. Dopo che Nakia (Lupita Nyong’o) salva Riri e Shuri, viene portata a Wakanda per essere protetta. In seguito, Riri aiuta la nuova Pantera Nera e i wakandiani a combattere Namor e i Talokanil con un’armatura costruita in vibranio. Sebbene non possa lasciare il Wakanda con la sua nuova tuta sovralimentata, ha ancora i progetti per ricreare una tuta di volo da sola.

Nei fumetti Ironheart, Riri diventa il nuovo Iron Man dopo che Tony è rimasto in coma a causa degli eventi di Civil War. Combinando la sua intelligenza con le sue impressionanti capacità ingegneristiche, Riri crea da zero la sua tuta di Iron Man, usandola per combattere i cattivi e salvare la situazione come Tony prima di lei. Come Ironheart, diventa un membro prezioso dei Campioni della Marvel, un gruppo di eroi adolescenti guidati da Ms. Marvel, che nel MCU è interpretata da Iman Vellani. Anche se è un peccato che Tony e Riri non si incontreranno mai fisicamente nel MCU, c’è un modo per Tony Stark di tornare a far parte del MCU ancora una volta.

Tony potrebbe tornare nel MCU sotto forma di IA?

Tony Stark

Grazie a Tony Stark, Iron Man ha introdotto la tecnologia A.I. attraverso J.A.R.V.I.S. (doppiato da Paul Bettany) nel 2008. Tony aveva due diversi sistemi di IA con cui lavorava: J.A.R.V.I.S. e F.R.I.D.A.Y. (doppiato da Kerry Condon). In Spider-Man: Homecoming, la tuta dell’Uomo Ragno che Peter Parker (Tom Holland) utilizza ha un’IA incorporata chiamata K.A.R.E.N., doppiata da Jennifer Connolly. Più tardi, in Spider-Man: Far From Home, Peter riceve in eredità gli occhiali di Tony con E.D.I.T.H., doppiato da Dawn Michelle King. Far From Home è anche il film in cui Peter è alle prese con la pressione di diventare il nuovo Iron Man, al che Happy Hogan (Jon Favreau) lo libera da questa aspettativa per essere l’eroe di se stesso.

Al di fuori del mondo di Iron Man, Shuri ha un proprio sistema di intelligenza artificiale che utilizza nei suoi laboratori in Wakanda. Shuri usa Griot (doppiato da Trevor Noah) per aiutarla a condurre i suoi esperimenti. Mentre Riri è in Wakanda, usa anche Griot per costruirsi una tuta di volo potenziata con il vibranio. Tornando al MIT e alla sua serie Ironheart, possiamo aspettarci che Riri voglia avere un proprio sistema di intelligenza artificiale. Infatti, nei fumetti, un duplicato dell’IA di Tony Stark la aiuta a costruire la sua tuta quando assume il ruolo di Ironheart. Questa versione A.I. di Tony è un mentore per Riri, mentre lei si costruisce la sua strada. Grazie all’uso dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei film e nei fumetti, questo è un modo semplice per riportare Tony Stark nell’ovile di Ironheart.

Oltre alla tecnologia A.I., Tony Stark potrebbe tornare nel MCU attraverso un ologramma. Nei fumetti di Ironheart, Tony appare proprio in questo modo, poiché la sua A.I. gestisce le tute di Iron Man e proietta un’immagine di sé. Nel MCU, i wakandiani utilizzano già la tecnologia olografica per comunicare attraverso le perle Kimoyo. Per quanto riguarda Iron Man stesso, durante il funerale di Tony in Endgame, Tony lascia un messaggio olografico per i suoi amici e familiari, tra cui Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) e sua figlia Morgan (Lexi Rabe). Il messaggio emotivo getta le basi per potenziali ologrammi di se stesso e messaggi olografici che Tony ha lasciato da qualche parte nei suoi archivi. Forse Riri scaverà in qualche vecchio hardware delle Stark Industries e scoprirà un ologramma del genio miliardario.

Ironheart non ha bisogno di Tony Stark, ma la sua influenza potrebbe essere grande

Iron Heart non ha bisogno di Tony Stark

Parlando con Screen Rant, Dominique Thorne ha rivelato ciò che Robert Downey Jr. le ha detto quando ha avuto la possibilità di parlare con lui. L’ha incoraggiata a dire che “Riri Williams è e deve essere sempre la sua persona”. Questo tipo di incoraggiamento suggerisce che lo stesso Downey Jr. non farà parte della serie Ironheart. Inoltre, Lyric Ross è stata scritturata per il ruolo della migliore amica di Riri, Natalie Washington; la sua amica diventerà poi uno dei sistemi A.I. di Riri, N.A.T.A.L.I.E. nei fumetti di Ironheart.

Poiché questa è la prima volta che appare al di fuori dei fumetti, Riri Williams merita l’opportunità di portare avanti la sua serie da sola, senza la spinta di Tony Stark. Questo è stato un problema in passato, quando Tony è stato trattato come il mentore di Peter Parker nel MCU, con un ruolo più importante in Homecoming. Tuttavia, visto il suo impatto e il suo legame con lei nei fumetti, sarebbe un peccato se Tony non comparisse o non venisse citato in qualche modo.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, recensione del film di Gil Kenan

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Arriva in sala in data 11 aprile Ghostbusters: Minaccia Glaciale, il nuovo film dello storico franchise dedicato agli Acchiappafantasmi che giunge così al suo quinto capitolo – incluso il reboot al femminile diretto da Paul Feig nel 2016.

La pellicola, che riprende le vicende lasciate in sospeso da Ghostbusters: Legacy (2021), esce al cinema dopo un importante avvicendamento in cabina di regia. Jason Reitman, al contempo produttore e sceneggiatore del progetto, ha infatti lasciato il posto al co-sceneggiatore Gil Kenan, qui dunque alla sua prima esperienza nella saga. Il film, inoltre, per la prima volta dopo 40 anni dall’uscita del primo capitolo, non vede il coinvolgimento del compianto Ivan Reitman, autore delle prime due pellicole anni ’80 scomparso ormai due anni fa all’età di 75 anni.

In compenso però molti sono i volti conosciuti che fanno ritorno all’interno di questo nuovo progetto. Da Paul Rudd nei panni di Gary Grooberson a Carrie Coon in quellli di Callie Spengler, passando per Finn Wolfhard (conosciuto per Stranger Things e qui chiamato a interpretare il giovane Trevor) e Mckenna Grace, la Phoebe che, all’interno di Ghostbusters: Minaccia Glaciale, è forse la vera e propria protagonista del film. Senza ovviamente dimenticare il contributo di Bill Murray, Ray Stantz, Winston Zeddemore e William Atherton, nomi fin troppo noti a tutti gli appassionati del franchise che, sebbene con un minutaggio piuttosto scarso, rincasano a tutti gli effetti nella New York delle loro origini.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, tra passato e presente

La famiglia Spengler torna dunque a New York, dove tutto ha avuto inizio e l’iconica caserma dei pompieri diviene nuovamente il quartier generale degli Acchiappafantasmi, la squadra leggendaria che ha combattuto per decenni contro le minacce paranormali. Gary e famiglia si ritrovano questa volta ad affrontare un pericolo che sembra andare oltre le loro stesse possibilità. Un antico artefatto è stato infatti risvegliato, sprigionando una forza malvagia che minaccia di congelare il mondo in una seconda era glaciale; e per contrastare questo nuovo terribile nemico due generazioni di Ghostbusters dovranno unirsi in un’alleanza senza precedenti.

Ghostbusters: Minaccia glaciale

Da un lato, i veterani: Peter Venkman, Ray Stantz, Egon Spengler e Winston Zeddemore, gli eroi che hanno dato vita alla leggenda. Dall’altro, la nuova generazione: Phoebe Spengler, la nipote di Egon, insieme a suo fratello Trevor e al loro patrigno Gary Grooberson. Insieme, i vecchi e i nuovi Ghostbusters saranno costretti a mettere in campo tutte le loro abilità e tecnologie. DaI loro arsenale di protoni a trappole e veicoli speciali fondamentali per catturare gli spiriti maligni e sventare l’apocalisse. Per un’avventura ricca di azione e umorismo, basata sull’importanza dei legami familiari e del lavoro di squadra.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, vivi spettri

È quantomeno singolare che ad aggiornare la discussione relativa all’utilità e alla validità della politica postmoderna fondata sui cosiddetti sequel a oltranza sia proprio un film sui fantasmi. D’altronde ne parlavamo poche settimane fa (in occasione dell’uscita in sala di Kung Fu Panda 4): il cinema degli ultimi quindici anni, almeno nelle sue frange più commerciali, sembra ormai essersi adagiato su un trend basato sullo sfruttamento ossessivo di brand e marchi di successo che, pur rientrando in dinamiche produttive presenti da sempre all’interno dell’industria, si caratterizza oggi per un programmatico ritorno alle origini. Cioè per un riutilizzo degli “starter pack” dei vari franchise, con l’obiettivo di sfruttare la nostalgia spettatoriale e abbracciare al contempo differenti fasce di pubblico.

Un cinema di spettri insomma, di corpi e forme riportati in vita ad hoc, spesso con risultati piuttosto deludenti. Un triste conglomerato audiovisivo dal quale però la saga di Ghostbusters pare essere riuscita a smarcarsi – almeno fino a prova contraria.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, una boccata d’aria fresca

In attesa di cogliere in fallo Murray, Rudd e discendenti è infatti doveroso sottolineare come Ghostbusters: Minaccia Glaciale rappresenti innanzitutto un degno sequel del già apprezzatissimo Legacy del 2021. Dal momento che, pur non riuscendo forse a replicare l’atmosfera di novità che si respirava nel suo immediato predecessore, il nuovo film della saga è una pellicola d’avventura vecchio stile; pienamente inserita nel contesto cinematografico contemporaneo, ma abile a pescare stilemi di cult anni 90-2000 quali Casper e La Mummia. Il tutto mescolato agli immancabili riferimenti interni, visibili tanto nella giocosa piacevolezza dei suoi protagonisti, quanto nella stravagante follia degli strumenti da loro utilizzati.

Tra simpatici siparietti (Kumail Nanjiani su tutti), corse in auto e vecchi o nuovi legami da ri-costruire, il regista consegna insomma agli appassionati un’opera che ancora oggi riesce a fare dell’artigianalità (extra)diegetica un punto di forza tutt’altro che scontato. Alla quale forse, considerato tutto, manca solo il coraggio di uscire dal seminato e rilanciare con ardimento la posta in gioco – perfezionando magari l’utilizzo della CGI.

Ma nel marasma senza senso di buona parte dell’intrattenimento mainstream a cui ci siamo tristemente abituati, un film come quello di Gil Kenan rimane ancora un punto fermo da cui ripartire.

Super/Man: The Christopher Reeve Story, il documentario al cinema a settembre

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Peter Safran, co-CEO dei DC Studios, ha dichiarato martedì ai partecipanti al CinemaCon che Super/Man: The Christopher Reeve Story, acquisito al Sundance dalla Warner Bros., uscirà nelle sale a settembre, ma al momento non è stata specificata una data precisa. Safran ha però mostrato un commovente trailer che racconta l’angoscia del figlio di Christopher Reeve dopo l’incidente a cavallo che ha lasciato l’attore paralizzato, il legame dell’attore con l’amico Robin Williams e la sua preparazione per il ruolo dell’Uomo d’Acciaio nel classico di Richard Donner del 1978, Superman.

La Warner ha acquistato il documentario per 15 milioni di dollari dal festival di Park City, come ha riferito Deadline. Super/Man: The Christopher Reeve Story è diretto da Ian Bonhote e Peter Ettedgui, che lo hanno anche co-scritto con Otto Burnham. Il film è sostenuto da Words + Pictures (una società di North Road), Passion Pictures e Misfits Entertainment. Il documentario, come annunciato, presenta filmati inediti e archivi personali che rivelano come Reeve sia passato da attore sconosciuto a star del cinema in qualità di supereroe per eccellenza.

L’attore è poi diventato un attivista dopo che l’incidente a cavallo lo ha reso tetraplegico e dipendente da un ventilatore per respirare. Super/Man: The Christopher Reeve Story è stato uno dei numerosi film presentati dalla Warner Bros. al CinemaCon, che ha visto la proiezione di filmati estesi di Furiosa di George Miller, della saga Horizon di Kevin Costner, di The Watchers di Ishana Night Shyamalan, di Mickey 17 di Bong Joon-ho e di Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton.

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The Watchers: un filmato mostrato al CinemaCon offre ulteriori dettagli sul film

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Al CinemaCon è stato rivelato un nuovo filmato di The Watchers, che ci fa capire cosa aspettarci dal debutto alla regia di Ishana Night Shyamalan. Ad oggi sappiamo che il film soprannaturale creato dalla figlia del regista M. Night Shyamalan ruota attorno a degli sconosciuti intrappolati in una scatola all’interno di una foresta e che sono osservati da misteriose creature, che sembrano reagire a qualsiasi cosa facciano. Il nuovo filmato – descritto da ScreenRant – vede la Mina di Dakota Fanning parlare al suo pappagallo, dicendogli che sta per uscire e che deve “cercare di non morire” prima che i due rimangano bloccati nella foresta.

La sua auto però si blocca e scompare. Mina finisce poi per trovare una donna che apre una porta che conduce a una stanza con una finestra a senso unico dove all’esterno ci sono dei mostri, ma lei non riesce a vederli. Mina esplora poi una grotta in cui è nascosto un mostro. Il film rivela anche elementi psicologici, con una donna che crede che il marito morto sia su uno schermo televisivo prima che qualcuno fugga e venga apparentemente ucciso.

The Watchers è già stato presentato come una storia horror soprannaturale unica, con mostri sconosciuti e luoghi strani. Questo nuovo filmato, quantomai criptico, enfatizza dunque alcuni aspetti del film già noti, come la stanza con la finestra a senso unico e Mina che a un certo punto vaga fuori da questa stessa stanza. La premessa del film riflette dunque il romanzo da cui è tratto, scritto da A.M. Shine.

Tuttavia, il filmato introduce anche nuovi concetti, rivelando che The Watchers potrebbe avere una svolta più psicologica che mostruosa. Se da un lato la figlia di Shyamalan potrebbe sfoggiare un proprio stile cinematografico che la differenzia dal padre, dall’altro è anche possibile che segua le sue orme presentando un finale con un plot twist imprevedibile. Se il film avrà un colpo di scena finale come i film di suo padre, allora lo schermo della TV che mostra un parente morto potrebbe essere un indizio di ciò che sta realmente accadendo.

Cosa sappiamo su The Watchers

Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane bloccata in una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda occidentale. Quando Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente intrappolata insieme a tre sconosciuti che ogni notte vengono osservati e perseguitati da creature misteriose. Non puoi vederli, ma loro vedono tutto. The Watchers vede protagonisti Dakota Fanning (“C’era una volta a Hollywood”, “Ocean’s Eight”), Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”), Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e Olwen Fouere (“L’uomo del Nord”, “Il turista”).

Il film è diretto da Ishana Night Shyamalan ed è prodotto da M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad. I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer. Insieme all’esordiente regista, fanno parte del cast tecnico il direttore della fotografia Eli Arenson (“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa Ferdia Murphy (“Lola”, “Finding You”), il montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e il costumista Frank Gallacher (“Sebastian”, “Aftersun”). La musica è invece di Abel Korzeniowski (“Till”, “The Nun”).

The Watchers che uscirà nei cinema internazionali a partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il 7 giugno 2024. Sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Vanina – Una vice questore a Catania: anticipazioni dal terzo episodio

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Dopo il secondo episodio debutterà mercoledì 10 Aprile 2025 il nuovo episodio di Vanina – Una vice questore a Catania, la serie tv una coproduzione RTI – PALOMAR. La seconda puntata è sceneggiatura di Leonardo Marini con la collaborazione di Cristina Cassar Scalia e tratta dal romanzo “Sabbia nera” di Cristina Cassar Scalia edito da Giulio Einaudi editore. Il terzo episodio  è sceneggiatura di Leonardo Marini con la collaborazione di Cristina Cassar Scalia tratta dal romanzo “La logica della lampara” di Cristina Cassar Scalia edito da Giulio Einaudi editore

La trama del terzo episodi di Vanina – Una vice questore a Catania

Nel terzo episodio che si intitola “LA LOGICA DELLA LAMPARA” alla Omicidi giunge un’agitata telefonata anonima: una ragazza è stata uccisa in un villino, chiusa in una valigia e buttata in mare. Vanina fiuta subito che non si tratta di uno dei soliti scherzi telefonici, ma di una cosa seria, e la sua intuizione è confermata dalla chiamata di Manfredi, che quella notte ha visto due uomini gettare dalla scogliera una valigia grossa e pesante.

La valigia è ancora sugli scogli, ma dentro vi trovano solo un cellulare e una grossa macchia di sangue. Nel villino indicato nella telefonata anonima come luogo dell’omicidio, Vanina trova tracce di colluttazione e altre macchie di sangue. Quella casa è affittata a una certa Lorenza Iannino, che al momento però risulta irreperibile. Lorenza è (o era) una giovane avvocata che lavora per lo studio del celebre e potente avvocato Ussaro. Vanina, anche se non è stato trovato alcun cadavere, è determinata a scopri

The Crow – Il Corvo, posticipata l’uscita di due mesi

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The Crow – Il Corvo, posticipata l’uscita di due mesi

Arriva da Deadline la conferma che The Crow – Il Corvo con Bill Skarsgård nei panni di Eric Draven è stato posticipato di due mesi. Dopo che la Lionsgate ha modificato il programma di uscita per molti dei suoi titoli, il film debutterà nelle sale il 23 agosto. La data di uscita originale era il 7 giugno, lo stesso giorno dell’uscita del sequel Bad Boys: Ride or Die con Martin Lawrence e Will Smith.

Bill Skarsgård (IT, John Wick 4) è The Crow – Il Corvo, il leggendario e iconico personaggio della graphic novel di James O’Barr, rivisitato in questa nuova versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose. The Crow – Il Corvo è in arrivo prossimamente solo al cinema.

Beetlejuice Beetlejuice: svelato il personaggio della “moglie morta”

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Un nuovo sguardo a Beetlejuice Beetlejuice è stato rivelato al CinemaCon, anticipando qualcosa in più su ciò che accadrà dall’atteso sequel. Michael Keaton è ora pronto a riprendere il suo ruolo in un prossimo sequel, che vedrà anche il ritorno di Winona Ryder e Catherine O’Hara, e un nuovo personaggio interpretato da Jenna Ortega.

In vista della data di uscita di Beetlejuice Beetlejuice entro la fine dell’anno, Warner Bros. svela nuovi filmati del sequel al CinemaCon. Il filmato mostra Lydia di Ryder e Astrid di Ortega che partecipano a un funerale prima che Lydia evochi Beetlejuice in una soffitta. Il personaggio di Keaton esce quindi dalla città in miniatura come nel film originale. Il filmato presenta un primo sguardo al personaggio di Monica Bellucci nei panni della moglie zombificata di Beetlejuice, con Lydia che chiede: “I vivi e i morti – possono coesistere?” La clip si conclude con la rivelazione del personaggio di Justin Theroux e con Beetlejuice che lo spaventa.

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice – Spiritello porcello. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Horizon: An American Saga sarà un’epopea su larga scala divisa in due parti

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Nuove immagini di Horizon: An American Saga sono stati mostrati al CinemaCon, rivelando qualcosa in più su cosa aspettarsi dall’epopea western di Kevin Costner. Il film in due parti segue un cast di personaggi a metà del 1800, mentre gli Stati Uniti iniziano la loro espansione verso ovest. Sarà diviso in due “Capitoli”, ed entrambi i film arriveranno al cinema più avanti nel 2024.

Warner Bros. ha rivelato nuovi filmati di Horizon: An American Saga al CinemaCon, rivelando di più sul prossimo western. Introdotto da Costner, che ha confermato che i film si svolgeranno lungo un arco temporale di 12 anni, il filmato mette in luce l’ampio cast riunito per il progetto, tra cui Danny Huston, leader di un gruppo di soldati dell’Unione, Michael Rooker, Sam Worthington e Luke Wilson, che guida un gruppo di civili nel loro viaggio. Il filmato mette in luce anche l’alta posta in gioco del film con le sue molteplici sparatorie e un bambino che seppellisce una persona cara.

L’epopea western di Costner è in lavorazione da decenni, con l’attore che ha sviluppato il film come un unico film nel 1988, prima che si espandesse in una saga in più parti. Costner recita, dirige, scrive e produce entrambe le parte. Sebbene il Capitolo 1 e il Capitolo 2 abbiano confermato le date di uscita, Costner ha precedentemente dichiarato le sue intenzioni di realizzare quattro film dal concetto originale.

Il nuovo filmato mostrato sottolinea i rischi che Kevin Costner sta correndo con Horizon, creando un’enorme saga che si svolge in più di un decennio di tempo. Tuttavia, ha già dimostrato di essere un regista di talento con Balla coi lupi. Il fatto che questo sia stato un suo progetto appassionato fin dalla fine degli anni ’80 significa che rifletterà una storia che ha sempre voluto raccontare e che potrà finalmente rappresentarla sul grande schermo come ha sempre desiderato. Sappiamo che il film sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024.

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di oltre un decennio di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 anche dovrebbe debuttare nel 2024.

Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Saga include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

Mickey 17: svelate alcune scene del film di Bong Joon-ho con Robert Pattinson

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Il filmato di Mickey 17 mostrato al CinemaCon rivela qualcosa di più sul misterioso film di fantascienza di Bong Joon-ho con Robert Pattinson. Il nuovo film del regista di Parasite è basato sul libro di Edward Ashton, Mickey 7, che segue le vicende di un impiegato sacrificabile inviato in una spedizione per colonizzare il pianeta ghiacciato Niflheim, e dopo che ogni iterazione di Mickey muore, un nuovo corpo viene rigenerato con la maggior parte i suoi ricordi intatti. Oltre a Pattinson nel ruolo dell’omonimo personaggio, il cast include anche Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo.

Ora, al CinemaCon 2024 Warner Bros. ha presentato il nuovo filmato di Mickey 17 che inizia con una nave nello spazio e un pianeta sullo sfondo. La mano di Mickey viene tagliata mentre è fuori a fare una passeggiata nello spazio. È in un tubo in stile MRI e gli viene detto che stanno facendo letture dei suoi ricordi e del suo corpo per renderlo “sacrificabile” per aiutare a ricreare il suo corpo in seguito. Muore in diversi modi, incluso ucciso da un orso. Una volta, Mickey si sveglia e vede un duplicato di se stesso e urla, e uno di loro cerca di uccidere l’altro.

Mickey 17 è molto atteso dato che è il nuovo lavoro di Bong Joon-ho dopo Parasite, che ha vinto il premio Oscar come miglior film nel 2020. Essendo un film di fantascienza, dovrebbe essere un drastico cambio di ritmo rispetto a Parasite. Spiegando il motivo del cambio di titolo rispetto al romanzo, Bong dice: “L’ho ucciso altre 10 volte”. Il regista ha anche minimizzato gli elementi di fantascienza, dicendo: “È la storia di un uomo semplice che finisce per salvare il mondo. È difficile dire fantascienza, è una storia umana”.

Di cosa parla Mickey 17?

Questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. In Mickey 17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. Con la data d’uscita di Mickey 17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo materiale promozionale.

Furiosa, la sua tragica backstory è stata rivelata al CinemaCon

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Furiosa, la sua tragica backstory è stata rivelata al CinemaCon

Nuovi filmati offrono uno sguardo più ravvicinato alla storia di Furiosa: A Mad Max Saga. Il film in uscita è il quinto capitolo della serie e un prequel diretto di Mad Max: Fury Road, rendendolo il primo film della serie ad avere un senso di continuità più rigoroso rispetto agli altri. Segue Anya Taylor-Joy nel ruolo principale di una versione più giovane della futura Imperatrice, interpretato da Charlize Theron in Fury Road. Il cast del film comprende anche Chris Hemsworth, Angus Sampson, Nathan Jones e Tom Burke.

Screen Rant era presente al CinemaCon di Las Vegas, dove sono state proiettate alcune scene del prossimo Furiosa: A Mad Max Saga. Il filmato sarà diviso in tre capitoli: “L’inizio della sua odissea”, “Il risveglio del guerriero” e “Cavalca nella vendetta”. Il primo mostrava Furiosa che ricordava sua madre e poi incontrava il cattivo di Hemsworth, Dementus, in un campo prima che sua madre venisse uccisa davanti ai suoi occhi. Più tardi, Dementus la cede a Immortan Joe. Il secondo mostrava una lunga sequenza di camion simile a quelli che abbiamo visto in Fury Road. Il terzo ha rivelato acrobazie, comprese scene in moto e i seguaci di Joe che si muovono attraverso le rocce delle montagne con delle carrucole.

Questo filmato rivela che i collegamenti del nuovo film con Mad Max: Fury Road saranno abbastanza profondi. Oltre al cast di Furiosa che vede il ritorno del personaggio del titolo e di diverse star originali, il cattivo di quel film, Immortan Joe (ora interpretato da Lachy Hulme anziché dal defunto Hugh Keays-Byrne), è ancora un attore importante nella trama. Ciò ha senso, dato che l’Imperatrice era al suo servizio durante la sequenza temporale di quel film, anche se il fatto che Dementus fosse prima in possesso di Furiosa è un nuovo dettaglio.

Quanto mostrato al CinemaCon rivela anche che gran parte del film coinvolgerà trame e personaggi originali. Anche se non è chiaro quanto apparirà la madre di Furiosa nel film, sembra che lei abbia una grande influenza sul primo capitolo. Anche la connessione del personaggio con Dementus si rivelerà probabilmente ancora più complicata e pericolosa di quanto sia stato ancora rivelato, poiché è possibile che l’uomo stia costruendo il proprio culto post-apocalittico che potrebbe rivaleggiare con quello di Immortan Joe.

Nel complesso, sembra che Furiosa: A Mad Max Saga sarà una miscela di vecchio e nuovo. Tuttavia, non sembra lesinare sulle scene d’azione tipiche di George Miller. Mentre alcuni elementi rifletteranno necessariamente ciò che accadrà nel futuro della sequenza temporale del personaggio durante Fury Road, altri sembrano del tutto freschi e nuovi, inclusi i guerrieri della teleferica, che forniranno una nuova dimensione allo svolgimento dell’azione.

Furiosa: A Mad Max Saga, la trama

Mentre il mondo crolla, la giovane Furiosa viene rapita dal Luogo Verde di Molte Madri e cade nelle mani di una grande orda di motociclisti guidata dal signore della guerra Dementus. Attraversando la Zona Desolata, si imbattono nella Cittadella presieduta dall’Immortan Joe. Mentre i due Tiranni combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove mentre mette insieme i mezzi per ritrovare la strada di casa.

Superman: ecco i dettagli del logo del film mentre James Gunn parla della “Summer Of Superman” nel 2025

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Un nuovo sguardo al film Superman con David Corenswet è stato rivelato al CinemaCon di quest’anno, offrendo un altro assaggio dell’universo DC di James Gunn. Warner Bros. Discovery sta ricominciando da capo quando si tratta di gestire un universo cinematografico basato su DC Comics, con l’aiuto di Gunn e Peter Safran come co-CEO di DC Studios. Uno dei momenti più attesi del Capitolo 1, “Gods and Monsters”, è il nuovo film di Superman.

Mentre il film Superman di Gunn è attualmente in fase di riprese, il riavvio dell’Universo DC è riuscito a intrufolarsi a sorpresa all’evento CinemaCon in corso a Las Vegas. Durante la presentazione della Warner Bros. Discovery a cui ha partecipato Screen Rant, è stato mostrato un video di Gunn in cui anticipava che il cast di Superman sarà al CinemaCon l’anno prossimo per pubblicizzare la “Summer Of Superman”, rivelando anche il logo del film in dettaglio.

Il logo del film Superman è stato descritto come rosso e giallo brillante, simile al design rivelato nel logo del costume rilasciato in precedenza dal regista. Inoltre, Gunn ha detto: “Non vedo l’ora di essere a Las Vegas con tutti voi l’anno prossimo mentre diamo il via all’estate di Superman”.

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Hugh Jackman indossa l’iconico costume di Wolverine nel merchandise di Deadpool & Wolverine

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Direttamente dal CinemaCon, arrivano delle immagini del Merchandise ufficiale di Deadpool & Wolverine, in cui possiamo finalmente vedere il Wolverine di Hugh Jackman indossare il suo iconico costume completo di maschera!

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Joker: Folie à Deux: il primo trailer del film con Joaquin Phoenix!

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È arrivato il primo trailer del film Joker: Folie à Deux l’attesissimo sequel del Joker del 2019 che dopo aver vinto il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia si presentò con 11 candidature agli Oscar, vincendo nelle categorie Miglior attore (Joaquin Phoenix) e Miglior colonna sonora (Hildur Guðnadóttir). Questo nuovo film, in arrivo al cinema dal 4 ottobre, vede Phoenix riprendere i panni dell’iconico antagonista di Batman per dividere la scena con la Harley Quinn di Lady Gaga.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

Megalopolis presentato in Concorso al Festival di Cannes 2024

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Megalopolis presentato in Concorso al Festival di Cannes 2024

L’appassionato progetto di Francis Ford Coppola, Megalopolis, sarà presentato ufficialmente in anteprima in concorso al Festival di Cannes. A dare la notizia è Variety che come fonte cita “una persona che ha familiarità con il progetto”. Il film debutterà in uno slot di gala il 17 maggio.

Megalopolis vanta un cast stellare, tra cui Shia LaBeouf, Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, la sorella di Coppola, Talia Shire, Jason Schwartzman (figlio di Shire), Grace VanderWaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Coppola ha scritto la sceneggiatura negli anni ’80 e ha finalmente portato a compimento il film, investendo oltre 100 milioni di dollari di tasca propria per produrlo. “Megalopolis è un progetto che voleva realizzare da tanto tempo e lo ha fatto in modo indipendente, a modo suo, come artista”, ha detto Fremaux giorni fa alla rivista. “Ha costruito la leggenda del Festival di Cannes e sarebbe un onore dargli il bentornato, come regista che viene a presentare il suo nuovo film.”

Le riprese di Megalopolis si sono concluse il 28 marzo, e il film è stato già proiettato per la prima volta davanti a una lista di ospiti composta da direttori di studio, distributori e acquirenti presso l’Universal CityWalk IMAX Theatre di L.A.

Mentre i dettagli della trama del film rimangono vaghi e Coppola che spesso lo definisce un enigma indescrivibile, la trama ufficiale recita: “Il destino di Roma perseguita un mondo moderno incapace di risolvere i propri problemi sociali in questa storia epica di ambizione politica, genio e conflitti”. Secondo quanto riferito, la storia è ambientata in una realtà alternativa di New York chiamata “Nuova Roma”.

L’intera selezione di Cannes sarà rivelata l’11 aprile. I titoli più importanti che debuttano fuori concorso al momento includono Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller, il film epico western di Kevin Costner Horizon: An American Saga e il film di apertura The Second Act, diretto da Quentin Dupieux e interpretato da Léa Seydoux e Vincent Lindon.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

FBI: CBS rinnova per tre stagioni la serie

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FBI: CBS rinnova per tre stagioni la serie

I martedì della CBS rimarranno i martedì dell’FBI nella stagione televisiva 2024/2025. La CBS ha rinnovato tutti e tre gli show dell’FBI per nuove stagioni. La ciliegina sulla torta per i fan della serie principale è il rinnovo per tre stagioni, che la manterrà in onda fino alla stagione televisiva 2027/2028. Gli show dell’FBI si sono rivelati vincenti per il network, con una media di 7-9 milioni di spettatori in diretta. Non è una sorpresa che la serie principale sia stata rinnovata per tre stagioni, dato che è in testa alla serata ed è il terzo drama televisivo più visto. Questo rinnovo è il terzo per il network dopo Tracker, rinnovato per la seconda stagione, e Fire Country per la terza.

Tutti e tre gli show provengono dal titano della produzione Dick Wolf, anche dietro agli show di One Chicago sulla NBC. Wolf si è detto entusiasta del rinnovo e ha ringraziato il network: “Ovviamente sono entusiasta dei rinnovi. Siamo tutti estremamente grati a George [Cheeks] e Amy [Reisenbach] e a tutta la loro squadra“.

Anche il network ha espresso entusiasmo per gli show, con Amy Reisenbach, presidente della CBS Entertainment che li ha elogiati per la loro narrazione coinvolgente e per il fatto che Wolf è stato una grande forza trainante del loro successo: “Il martedì di All-FBI è una forza potente con cui fare i conti nel nostro palinsesto di prima serata. Dick Wolf e i talenti davanti e dietro la macchina da presa di tutte e tre le serie continuano a offrire una narrazione di altissimo livello, un’azione avvincente e intrighi che hanno catturato una fanbase dedicata in modo costante nel corso di più stagioni. Non vediamo l’ora di vedere cosa riserverà la prossima stagione a tutti questi eroici personaggi“.

I programmi dell’FBI vanno in onda il martedì e la serie originale inizia la sera alle 20.00. La serie racconta il funzionamento interno della divisione criminale dell’ufficio di New York dell’FBI, che lavora per affrontare le minacce e mantenere New York e il Paese al sicuro. La serie è interpretata da Missy Peregrym, Zeeko Zaki, Jeremy Sisto, Alana De La Garza, John Boyd e Katherine Renee Kane. Una media di 9 milioni di telespettatori si sintonizza in diretta.

FBI: International segue alle 21:00. La serie segue i membri del “Fly Team” internazionale dell’FBI, con sede a Budapest, che individuano e neutralizzano le minacce contro gli interessi americani in tutto il mondo e in Europa. La serie è interpretata da Luke Kleintank, Carter Redwood, Vinessa Vidotto, Christina Wolfe ed Eva-Jane Willis. Lo show ha una media di 7,2 milioni di spettatori in diretta.

FBI: Most Wanted chiude la serata alle 22.00. È incentrata sul lavoro della New York Fugitive Task Force dell’FBI, che rintraccia e cattura senza sosta i famigerati e pericolosi criminali presenti nella lista dei Most Wanted dell’FBI. è interpretata da Dylan McDermott, Shantel VanSanten, Roxy Sternberg, Keisha Castle-Hughes e Edwin Hodge. La serie ha una media di 7,4 milioni di spettatori in diretta.

The Regime: spiegazione del finale, cosa succede al regno di Vernham?

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Visti i cambiamenti radicali, spesso incredibili, avvenuti nel panorama politico del mondo reale negli ultimi anni, non sorprende che i narratori abbiano voluto sviluppare storie satiriche su leader immaginari come con The Regime. La realtà può essere un po’ troppo cupa per essere affrontata in forma drammatica, ma le opere di satira all’avanguardia possono contribuire a toccare aree di discussione simili, creando un’ambientazione e un cast di personaggi originali.

Mentre serie tv come Succession e Veep hanno offerto paralleli molto chiari a figure politiche moderne, l’ambiziosa miniserie della HBO The Regime è sembrata un avvertimento profetico sulla possibilità che un governante autoritario perda lentamente il potere. Sebbene la serie abbia avuto i suoi momenti di comicità assurda, l’inquietante finale di The Regime conferma il messaggio pungente dello show sulla percezione del totalitarismo.

Cosa succede nel finale di “The Regime“?

Sebbene lo show faccia riferimenti obliqui ad altre nazioni consolidate, The Regime esamina la caduta di un potente regime autoritario nell’Europa centrale, mentre i conflitti interni e un programma rivoluzionario minacciano di spingere la nazione nel caos. Kate Winslet offre una delle sue migliori interpretazioni nel ruolo di Elena Vernham, l’illustre cancelliere della nazione, il cui potere e privilegio le hanno dato una visione distorta della realtà.

Nonostante la notevole influenza che esercita, Vernham raramente esce dai confini del suo palazzo, pretendendo che i suoi sudditi le siano completamente sottomessi. Questo la rende sempre più suscettibile a una cospirazione che mira a rimuoverla dalla sua carica e ad apportare cambiamenti radicali alle politiche della nazione.

Sebbene non sia disposta ad accettare le sfide al suo governo provenienti dalla senatrice degli Stati Uniti Judith Holt (Martha Plimpton) o dal cittadino più ricco della nazione, Emil Bartos (Stanley Townsend), la vita di Vernham inizia a cambiare dopo l’incontro con un misterioso sconosciuto. Mentre il marito, Nicholas (Guillaume Gallienne), è un amante senza tatto della politica di partito che non mostra segni di passione, Vernham viene salvata da un tentativo di assassinio dalla sua nuova guardia del corpo, Herbert Zubak (Matthias Schoenaerts). Nel corso della serie, Zubak inizia a consigliare Vernham nelle sue decisioni e i due iniziano ad innamorarsi. Tuttavia, qualsiasi idea di cambiamento interno al governo di Vernham viene vanificata quando un violento tentativo rivoluzionario di conquistare con la forza la capitale minaccia di mettere a repentaglio la vita di entrambi.

Mentre la coppia di amanti inaspettati è dovuta fuggire dal loro decoratissimo palazzo nel penultimo episodio “All Ye Rejoice”, il finale di stagione “Don’t Yet Joice” si apre con Vernham e Zubak in fuga, essendo diventati essenzialmente dei fuggitivi dal movimento del Fronte Nazionale per la Libertà di recente formazione. Vernham cerca conforto quando i due si imbattono nell’autostoppista locale Tomas (Karl Markovics), che si offre di trasportarli al sicuro. La loro alleanza dura poco quando Tomas intrappola Vernham e Zubak in una stanza chiusa e minaccia di consegnarli ai ribelli. Questo porta all’arrivo di Laskin (Danny Webb), un ex ufficiale della sicurezza che aveva fatto parte del regime di Vernham, che chiede a Vernham di fare una confessione pubblica al suo popolo e di dimettersi formalmente da cancelliere. Come molti dei veri dittatori a cui Vernham si ispira, la donna non è disposta a rinunciare al suo potere.

Cosa succede a Vernham e Zubak nel finale?

Cosa succede finale The Regime
Credit © HBO

Sebbene Laskin cerchi di convincere Zubak a unirsi a lui per rovesciare il regime totalitario, una nuova forza di lealisti del Paese arriva e riconquista Vernham, uccidendo Laskin nel processo. I lealisti sono sotto il controllo di Bartos, che si è alleato con Holt per mettere in ginocchio i rivoluzionari; mentre i ribelli hanno conquistato il palazzo, non hanno il controllo delle miniere di cobalto, altamente redditizie, che costituiscono la base dell’economia del Paese. Holt propone a Vernham un accordo impegnativo: se lei è disposta a concedere agli americani l’accesso alle miniere, l’esercito lealista può intervenire e prendere il controllo dei manifestanti. Nonostante gli intrighi politici, la situazione tornerà alla normalità e Vernham potrà nuovamente ricoprire la carica di Cancelliere.

Purtroppo, l’accordo proposto da Holt prevede che Vernham si liberi di Zubak. Data la sua immensa popolarità tra la gente e il suo legame con gli ex eroi della nazione, Zubak potrebbe essere troppo pericoloso per essere lasciato in vita. Sebbene Zubak affermi che non si allontanerà mai da lei, Vernham confessa di avere paura di rimanere da sola, poiché si sente inadatta a governare senza nessuno che la sostenga. Dopo uno straziante periodo di riflessione, Vernham decide di far giustiziare Zubak e torna dal marito. Sebbene il colpo di scena sia stato inaspettato, suggerisce che nessuna delle esperienze di Vernham con Zubak l’ha cambiata in modo sostanziale; alla fine decide di mettere il cadavere del suo ex amante nella stessa lugubre bara sotto il palazzo che un tempo conteneva suo padre.

Il finale The regime restituisce a Vernham una posizione di potere… O forse no?

finale The regime Vernham
Credit © HBO

Sebbene il fulcro dell’episodio si concentri sulla transizione del potere all’interno del regime, l’episodio mostra il tragico destino di Agnes (Andrea Riseborough), collaboratrice e fedele assistente del personale. Ad Agnes viene data brevemente la possibilità di fuggire dal palazzo quando inizia la presa di potere. Tuttavia, decide di rimanere per proteggere il figlio epilettico Oskar (Louie Mynett), che Vernham aveva riconosciuto pubblicamente come suo figlio. Sebbene il destino di Oskar sia lasciato piuttosto ambiguo, un proiettile vagante finisce per uccidere Agnes mentre cerca di proteggerlo.

Niente di tutto ciò sembra influenzare Vernham; in un richiamo al primo episodio della serie, pronuncia un appassionato discorso per il “giorno della vittoria” a una folla di cittadini adoranti, che include un odioso monologo sulla sinistra e sul governo cinese, responsabili del caos che si è verificato nel corso della serie. Pur rimanendo il volto pubblico del governo, Vernham è in realtà solo un dittatore fantoccio destinato a promuovere gli obiettivi del suo partito. Se da un lato riesce a mantenere i suoi privilegi e ad affrontare pochissime conseguenze, dall’altro il potere che Vernham aveva un tempo è ormai svanito.

La signora delle rose: tutto quello che c’è da sapere sul film

La signora delle rose: tutto quello che c’è da sapere sul film

In molte occasioni i fiori sono stati protagonisti o oggetti primari di film, spesso utilizzati come metafore per raccontare la bellezza che ci circonda. Da un’opera insolita come Il ladro di orchidee fino al recente Il maestro giardiniere, i fiori hanno dunque spesso trovato il proprio spazio ideale sul grande schermo. Un altro film che recentemente li ha resi protagonisti è il francese La signora delle rose, diretto nel 2021 dal regista , qui al suo secondo lungometraggio a 9 anni di distanza dal precendete Parlez-moi de vous (2012).

Anche in questo caso, come si accennava, i fiori e in particolare le rose sono portatori di una specifica metafora. Pinaud ha infatti raccontato che l’idea per il film è nata dopo aver scoperto come nascono gli innesti floreali, creati prendendo i migliori esemplari tra stami e pistilli per dar vita a un nuovo fiore in grado di partecipare ai concorsi esistenti a riguardo. Il regista ha raccontato di aver visto in ciò una metafora dell’ipercompetitività della società moderna, sviluppando dunque il desiderio di costruire un racconto incentrato su tale tema.

Oltre a ciò, il film è anche una deliziosa commedia ricca di buoni sentimenti e quel gradito grado di leggerezza, attraverso cui si racconta quella necessità di non arrendersi davanti alle difficoltà ma di imparare a trovare la soluzione anche nei luoghi più inaspettati. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La signora delle rose. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La signora delle rose cast

La trama di La signora delle rose

Protagonista del film è Eve Vernet, una delle più grandi e famose creatrici di rose. Nonostante la fama mondiale, la sua società sta però per fallire ed essere acquistata dalla concorrenza. Tutti i sogni di Eve sembrano dunque destinati a finire, ma la sua segretaria Vera crede di aver trovato la soluzione ai loro problemi e assume tre dipendenti molto particolari e senza alcuna conoscenza di giardinaggio. Saranno proprio loro a risollevare le sorti dell’azienda, ma dovranno essere guidati dalle conoscenze di Eve, che dovrà a sua volta fidarsi di loro.

Il cast di attori del film

Protagonista del film, nel ruolo di Eve Vernet, vi è l’attrice Catherine Frot, celebre per la sua partecipazione a commedie come La cena dei cretini (1998), Una relazione al femminile – La Nouvelle Ève (1999) e, più recentemente, in film come La cuoca del presidente (2012), Quello che so di lei (2017) e Sotto le stelle di Parigi (2020). Nel ruolo della sua assistente Véra vi è invece l’attrice Olivia Côte, vista invece in Pupille – In mani sicure (2018). Gli attori Manuel Foulgoc, Fatsah Bouyahmed e Marie Petiot recitano invece nei ruoli di Fred, Samir e Nadège. Vincent Dedienne, infine, interpreta Lamarzelle, l’acquirente dell’azienda di Eve.

La signora delle rose finale

Il finale di La signora delle rose

Per cercare di risolvere la propria situazione, Eve vuole creare un nuovo ibrido da una rosa eccezionale, di cui Lamarzelle possiede uno dei pochissimi esemplari. Poiché quest’ultimo si rifiuta di collaborare, contrariamente alle abitudini della professione, decide di sfruttare l’esperienza delinquenziale di Fred, uno dei suoi tre nuovi dipendenti, andando a rubare la rosa tanto agognata. Il furto va a buon fine ed Eve si rende conto in quell’occasione che Fred ha un olfatto eccezionale che avrebbe potuto aprirle le porte di una carriera in profumeria. Eve può a quel punto realizzare l’ibridazione su cui si basano tutte le sue speranze di salvare l’attività.

Per poter avere dei ritorni economici per tirare avanti fino alla fioritura degli ibridi, manda Samir e Nadège a vendere rose porta a porta. Una terribile grandinata, però, causa molti danni alle sue coltivazioni e quando anche l’ibridazione non dà i risultati sperati, Eve si rassegna a dover vendere la sua attività a Lamarzelle. Proprio mentre si appresta a firmare il contratto di vendita, però, Nadège si accorge che uno degli ibridi che lei, Samir e Fred, hanno realizzato ha dato un risultato pratico, una rosa eccezionale che può essere premiata. Eve quindi la mette in vendita e la nuova rosa vince la medaglia d’oro al concorso Bagatelle. Eve può così salvare la sua attività e Fred inizia la sua formazione per lavorare in profumeria.

Il trailer di La signora delle rose e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La signora delle rose grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Hopper. Una Storia d’Amore Americana, la recensione

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Hopper. Una Storia d’Amore Americana, la recensione

Dopo Il bacio di Klimt e Le meraviglie del Museo Egizio, il terzo appuntamento della Parte 2 de La Grande Arte al Cinema è dedicato a Edward Hopper. Arriva nelle sale solo il 9 e 10 aprile (elenco sale su nexodigital.it) il documentario Hopper. Una Storia d’Amore Americana, il film evento dedicato a uno dei più grandi e rappresentativi realisti dell’arte statunitense.

La domanda alla base della ricerca documentaristica di Phil Grabsky lo spinge a cercare le ragioni e le cause che hanno condotto un illustratore in difficoltà nato nello stato di New York a creare una tale quantità di capolavori in grado di parlare alle persone comuni così come agli esperti e capace di raccontare il tema del silenzio, dell’attesa e della solitudine con una tale potenza, contemporaneamente cristallina e misteriosa.

Concentrandosi su un racconto biografico abbastanza classico, il documentario scende nei dettagli della vita privata di Hopper, raccontandone gli anni giovanili a Parigi, che hanno formato il suo spirito e la sua sensibilità, per passare poi al lungo periodo vissuto negli Stati Uniti, sposato con l’artista Josephine Verstille Nivison, compagna di vita e fondamentale presenza e ispirazione per la sua creazione, che abbandonò la sua promettente carriera artistica per fargli da manager.

Hopper. Una Storia d’Amore Americana, la recensione del documentario

Quella che Hopper dipinge sulle sue tele è un’America popolare, silenziosa e misteriosa,  quasi avulsa dalla contemporaneità e dalla realtà, eppure tremendamente presente, nel tempo capace di influenzare pittori come Rothko e Banksy, cineasti come Alfred Hitchcock e David Lynch, ma anche fotografi e musicisti.

Tuttavia, il film cerca di raccontare non solo la grandezza artistica, ma anche la vera identità, intima e silenziosa, di questo artista riflessivo, maestro della narrazione per immagini.

Attraverso l’uso abbastanza classico e standard delle interviste a esperti, montate con materiale fotografico e filmati d’epoca, Grabsky racconta la vita e le opere di Hopper, sfruttando le immagini fisse sui dipinti, più o meno famosi, dell’artista, per lasciar parlare proprio lui, attraverso il Voice over che ne recita le lettere,. Gli articoli, i biglietti privati, i commenti alla sua arte, ai suoi dipinti, alle sue scelte, ma anche alla sua vita personale e alle sue relazioni.

Inoltre, proprio come recita il titolo, il documentario Hopper. Una Storia d’Amore Americana racconta proprio di amore, quello per l’architettura e i paesaggi aperti e talvolta desolati degli States ma anche quello, tenero e appassionato, per la determinata compagna di vita Jo. E quello che scopriamo, di pari passo con il regista, è un mondo di emozioni e di vita.

Hopper. Una Storia d’Amore AmericanaLa scoperta inattesa di un animo complesso

“Inizialmente sono stato attratto dall’idea di un uomo scorbutico, monosillabico e sgradevole – ha dichiarato infatti Phil Grabskyma ho imparato che questa era una sintesi molto ingiusta dell’uomo Hopper, che è stato molto più complicato e complesso di così. Durante gli studi per il film, ho anche scoperto che non si può capire Edward Hopper senza capire sua moglie, Jo. È per questo motivo che, con il progredire delle ricerche, abbiamo cambiato il titolo in Hopper: Una storia d’amore americana, alludendo sia al suo amore per l’architettura e i paesaggi americani, sia al suo rapporto con Jo. L’eliminazione della folla dalle sue scene urbane ci permette di concentrarci sulla narrazione di una persona sola e della sua solitudine”.

Con lunghe inquadrature che si soffermano sui suoi dipinti, a osservarli avide e curiose, il film affonda completamente dentro l’arte di Hopper, la racconta e la fruisce, come se fosse davvero l’occhio dello spettatore di un museo, di una mostra, che dedica il tempo giusto a ogni opera, per non perderne nessun dettaglio o sfumatura. E questa scelta estetica permette anche dalla poltrona della sala di sentire il calore, di avvertire la brezza, o l’ondeggiare dell’erba, le sensazioni tattili che, vivide, schizzano fuori dai colori brillanti delle opere di Hopper.

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