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Aaron Taylor-Johnson: “Ne abbiamo tutti abbastanza” degli studi che “sfornano cose che diluiscono la voglia di andare al cinema”

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Aaron Taylor-Johnson è il protagonista dell’ultima copertina di Rolling Stone UK in vista del resto dell’anno che si preannuncia impegnativoa per l’attore 33enne. Ha un ruolo di supporto in “The Fall Guy” (nelle sale il 3 maggio da Warner Bros), è protagonista del film di supereroi “Kraven the Hunter” (nelle sale il 30 agosto da Sony) e fa parte dell’ensemble di Robert EggersNosferatu” (nelle sale il 25 dicembre da Focus Features). Kraven the Hunter offre a Aaron Taylor-Johnson l’opportunità di lanciare un nuovo franchise di supereroi dopo un’unica apparizione nel ruolo di Pietro Maximoff nel Marvel Cinematic Universe grazie a “Avengers: Age of Ultron“.

Penso che questo personaggio avesse qualcosa di unico e di concreto“, ha dichiarato Aaron Taylor-Johnson a proposito di Kraven. “Ne abbiamo tutti abbastanza di vedere certi film in studio, un certo tipo di cultura pop… in cui sfornano roba che diluisce la voglia di andare al cinema. Non avrei accettato se non avessi sentito che c’era qualcosa da portare in vita con questo personaggio“.

Affrontare un film Sony/Marvel è una sfida completamente diversa“, ha aggiunto più avanti nell’intervista. “C’è la storia, il personaggio, il ruolo; è una cosa. Ma poi si entra anche in un mondo in cui si ha a che fare con uno studio e un franchise – o possibili franchise, ma non esageriamo. Quindi, in un certo senso, stanno lanciando i dadi su di me, il che è una bella cosa. Ma devi soddisfare gli studios, compiacere il pubblico e fare ciò che è dignitoso per te come attore. Trovo tutto questo super stimolante“.

Un altro potenziale franchise all’orizzonte per Aaron Taylor-Johnson è James Bond. Da tempo è considerato il favorito per prendere il posto di Daniel Craig, e il 18 marzo il The Sun ha riportato che gli è stato ufficialmente offerto il ruolo e che firmerà un contratto a breve. Fonti vicine a Aaron Taylor-Johnson hanno sminuito la notizia e hanno detto che non è stato scritturato per il ruolo di Bond, ma tecnicamente tutto è possibile in futuro.

Posso parlare solo delle cose che mostrerò e racconterò“, ha detto Aaron Taylor-Johnson quando Rolling Stone UK gli ha chiesto di parlare di Bond. “Non sento il bisogno di avere un futuro disegnato per me. Mi sento come se: qualsiasi cosa venga disegnata per me, posso fare di meglio“.

Beetlejuice Beetlejuice: prime foto ufficiali con i protagonisti del film

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Sono state pubblicate sui canali social ufficiali del film le prime immagini di Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del film del 1988 diretto da Tim Burton e in arrivo in sala dal 6 settembre di quest’anno. Le immagini ci mostrano un primo sguardo a Micheal Keaton di nuovo nei panni del demoniaco protagonista, ma anche gli attori Winona Ryder, Jenna Ortega, Catherine O’HaraJustin Theroux nei lugubri panni dei loro personaggi. Il rilascio di un primo trailer sembra inoltre essere imminente. Di seguito, ecco il link dove poter vedere le foto:

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice 2

Beetlejuice Beetlejuice sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

The Greatest Hits: trailer del nuovo film in arrivo in piattaforma

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Disney+ ha diffuso il trailer di The Greatest Hits, scritto e diretto da Ned Benson, con Lucy Boynton, Justin H. Min, David Corenswet e Austin Crute. Il film originale ha debuttato in anteprima mondiale al South By Southwest Film Festival di Austin, Texas, lo scorso 14 marzo e sarà disponibile dal 12 aprile in esclusiva su Disney+ in Italia.

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In The Greatest Hits Harriet (Lucy Boynton) scopre che l’arte imita la vita quando si rende conto che alcune canzoni possono trasportarla indietro nel tempo – letteralmente. Mentre rivive il passato attraverso i ricordi romantici con il suo ex fidanzato (David Corenswet), il suo viaggiare nel tempo si scontra con un nuovo interesse amoroso che sta nascendo nel presente (Justin H. Min). Mentre intraprende questo viaggio attraverso la connessione ipnotica tra musica e ricordi, Harriet si chiede: anche se potesse cambiare il passato, dovrebbe farlo?

Searchlight Pictures presenta The Greatest Hits, di Groundswell / Flying Point Production. Con Lucy Boynton (Bohemian Rhapsody, The Politician), Justin H. Min (After Yang, Lo scontro), David Corenswet (Pearl, The Politician) e Austin Crute (La rivincita delle sfigate, Atlanta), il film è scritto e diretto da Ned Benson (la trilogia de La scomparsa di Eleanor Rigby). I produttori sono il candidato all’Academy Award Michael London (Sideways – In viaggio con Jack, Thirteen – 13 anni), Shannon Gaulding (Spider-Man), Stephanie Davis (In nome del cielo), Cassandra Kulukundis (la trilogia de La scomparsa di Eleanor Rigby) e Ned Benson. I produttori esecutivi sono Hilton Smith e Stone Douglass. Con le musiche di Ryan Lott (Everything Everywhere All at Once), The Greatest Hits vede al montaggio Saira Haider. Lo scenografo è N.C. Page Buckner, mentre il direttore della fotografia è Chung-Hoon Chung.

Johnny Depp risponde al co-protagonista di Blow che ha denunciato maltrattamenti

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Johnny Depp ha negato di aver maltrattato una co-star del film Blow del 2001, e un membro della troupe sta confermando la sua versione dei fatti. Secondo Variety, l’attrice di Blow Lola Glaudini ha accusato Johnny Depp di averla rimproverata un giorno sul set del film. L’accusa è stata formulata all’inizio dell’anno sul podcast Powerful Truth Angels, ma ora sta facendo il giro della stampa e Johnny Depp ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in risposta.

Blow è stato diretto da Ted Demme e Johnny Depp vi ha recitato al fianco di Penelope Cruz e del compianto Paul Reubens. Il film è ispirato alla storia vera del famigerato trafficante di cocaina George Jung, interpretato da Johnny Depp. Lola Glaudini aveva un ruolo minore e il presunto incidente è avvenuto dopo una scena in cui lei era sullo sfondo mentre Johnny Depp  recitava. La Glaudini ha dichiarato di aver ricevuto da Demme l’ordine di far “scoppiare a ridere” il suo personaggio dopo che il George Jung interpretato da Depp aveva terminato un monologo. La Glaudini ha affermato che dopo aver fatto questo per alcune riprese, Depp ha improvvisamente iniziato a insultarla e rimproverarla, e a intimarla di stare zitta da quel momento in poi.

[Depp] dice il suo monologo. Io sento lo spunto e faccio haha, faccio una grossa risata o qualsiasi altra cosa“, ha detto Glaudini. “Johnny Depp, quando dicono “cut”, si avvicina a me, mi punta il dito in faccia e dice: ‘Chi c*** credi di essere? Chi c*** credi di essere? Chiudi quella cazzo di bocca. Sono qui fuori e sto cercando di dire le mie battute e tu mi stai mettendo a fuoco. Sei un fottuto idiota. Oh, ora, ora non è più così divertente? Ora puoi stare zitto? Ora puoi chiudere quella cazzo di bocca? Il silenzio che c’è in questo momento, è il modo in cui devi stare, cazzo“.

L’attrice ha aggiunto: “Il primo giorno, sul set, non l’ho mai incontrato. Era il mio primo film in studio, fino ad allora avevo fatto solo film indipendenti. E la star che ho sempre idolatrato, con la quale sono così entusiasta di lavorare, mi ha rimproverato. L’unica cosa che mi passava per la testa era: ‘Non piangere, non piangere, non piangere‘”.

La Glaudini ha poi descritto le presunte “scuse non apologetiche” che Depp le avrebbe rivolto sul set quel giorno, sostenendo che in quel momento era nel personaggio. Ha raccontato che, a quel punto, ha parlato dell’incidente con suo padre, il quale le ha detto che aveva due opzioni: “Puoi dire “f***o” a questo, “f***o” a te, e non voglio che mi si parli in questo modo, oppure non permettergli mai di vederti sudare“. La Glaudini ha detto di aver scelto di trattenersi e di far finta che tutto andasse bene quando Depp le si è avvicinato, scegliendo quest’ultimo suggerimento.

“[Depp] ha detto: ‘Sai, prima ero davvero nella mia testa e sono rimasto nel mio personaggio, sto facendo questo accento di Boston, e mi sta davvero prendendo per il culo. Sono un po’ teso e così via. Quindi volevo solo assicurarmi che fossimo a posto e tutto il resto?“, ha raccontato. “L’ho guardato e mi sono detta: “Non so di cosa stai parlando? Certo, di cosa stai parlando? Assolutamente figo”. Perché ero come… mio padre mi ha detto: ‘Non farti vedere sudare’. E così è stato“.

Secondo la Glaudini, nessuno le ha offerto sostegno dopo il presunto rimprovero, compreso Demme. Ha detto di essersi sentita come un “paria” dopo la fine del film, senza che nessuno volesse parlare con lei, suggerendo che ciò era dovuto al fatto che era vista come “la stronza contro cui lui inveiva“.

Johnny Depp e un membro della troupe di Blow mettono in dubbio le accuse

Attraverso il suo rappresentante, Johnny Depp ha risposto al presunto incidente con una dichiarazione. Il comunicato sottolinea che Johnny Deppdà priorità ai buoni rapporti di lavoro” con i suoi collaboratori sul set cinematografico. Anche il tecnico del suono di Blow Samuel Sarkar, che ha lavorato con Johnny Depp in altri film come Chocolat e Paura e delirio a Las Vegas, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di non aver mai visto o sentito nulla di simile a quanto descritto nel racconto di Glaudini.

Johnny dà sempre priorità ai buoni rapporti di lavoro con il cast e la troupe e questo racconto differisce molto dal ricordo di altri membri del set in quel momento“, si legge nella dichiarazione di Johnny Depp.

La dichiarazione di Sarkar ha aggiunto: “Come addetto al suono, si ascolta costantemente ciò che accade sul set, si ascoltano i rumori e le chiacchiere. In effetti, nello specifico, ascoltavo l’audio di Johnny per verificare la presenza di interferenze, sia durante le prove che durante il ciak. Non ho mai sentito nulla del genere, e sarebbe stato un evento straordinario“.

Questo accuse arrivano dopo il processo per diffamazione di alto profilo del 2022 tra Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard. Dopo aver dichiarato di aver subito abusi da parte di Depp, la Heard è stata citata in giudizio per diffamazione. Alla fine la giuria si è pronunciata a favore di Depp, concordando con l’affermazione dell’attore secondo cui la Heard avrebbe inventato le accuse. Da allora è tornato a recitare e il suo nuovo film, Jeanne du Barry, uscirà nelle sale americane il 2 maggio.

Dune: Parte Due, il regista rivela quale scena è stata ispirata da Lo Squalo di Steven Spielberg

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Steven Spielberg è uno dei registi più famosi e acclamati, e il regista di Dune: Parte Due (qui la nostra recensione), Denis Villeneuve ha rivelato che una scena del sequel ha preso ispirazione da Lo squalo di Steven Spielberg.

In un’intervista a Vanity Fair, il regista Denis Villeneuve ha raccontato una delle scene più iconiche di Dune: Parte Due, la scena del sandworm. Tra la spiegazione di come Paul Atreides, un umano, sia riuscito a cavalcare un sandworm, il regista ha avuto il tempo di rivelare come hanno girato la scena e di essersi ispirato a Lo squalo di Steven Spielberg.

Questa inquadratura in cui vediamo Paul camminare, mi piace molto la tensione che viene portata dall’immobilità, dall’essere di fronte a un paesaggio immobile“, spiega Villeneuve intorno al minuto 9:20. “C’è qualcosa qui, ad essere onesti, che è stato ispirato da Lo squalo, l’idea che ciò che non si vede è più spaventoso“. Ha poi aggiunto che “sapere che c’è qualcosa sotto che potrebbe arrivare presto è una lezione che ho imparato molto tempo fa da Spielberg“.

Non è la prima volta che Denis Villeneuve mostra il suo apprezzamento per Steven Spielberg e i suoi film. Il regista ha nominato Incontri ravvicinati del terzo tipo come uno dei suoi film di fantascienza preferiti di tutti i tempi, e in precedenza ha mostrato il suo apprezzamento per il regista ai DGA Awards 2022 con un discorso accorato. Ecco l’intervista di seguito:

Dune – Parte Due: la trama e il cast del film

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune: Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

5 personaggi che Henry Cavill potrebbe interpretare nel Marvel Cinematic Universe

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Le voci di un possibile ingresso di Henry Cavill nel Marvel Cinematic Universe si susseguono da diversi anni. Tuttavia, qualche girono fa abbiamo appreso che l’ex Superman sarebbe in lizza per interpretare una variante di Wolverine nel film Deadpool & Wolverine di quest’estate.

Non ce la beviamo, ma dopo essere stato sollevato dall’impegno con i DC Studios e da James Gunn in seguito a un breve ritorno nei panni dell’Uomo d’Acciaio in Black Adam, Henry Cavill merita un’altra possibilità di interpretare un supereroe… o un supercattivo, se è per questo.

Oltre a interpretare Superman, Henry Cavill ha dimostrato di essere un attore capace di interpretare ogni tipo di personaggio sullo schermo. Dal burbero Geralt di Rivia in The Witcher al formidabile cattivo di Mission: Impossible – Rogue Nation, sappiamo che può portare molto al MCU nella Saga del Multiverso e oltre. Ecco qualche suggerimento sui possibili ruoli di Henry Cavill nel MCU.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill

Creato da Walt Simonson, Beta Ray Bill è un Korbinite e un membro di una razza aliena il cui pianeta è stato distrutto da Surtur. Scelto dal suo popolo per brandire il potente Stormbreaker, in seguito si dimostra degno di sollevare il martello di Thor, Mjolnir, diventando uno dei più potenti alleati del Dio del Tuono.

Si tratterebbe probabilmente di un ruolo in computer grafica per Cavill, ma con il quale l’attore può divertirsi.

I Marvel Studios farebbero bene a mettere in mostra il suo fisico imponente, facendogli indossare protesi o semplicemente una testa creata in VFX per interpretare l’eroe che brandisce il martello. Ci piacerebbe molto anche vedere il botta e risposta tra Cavill e Chris Hemsworth e, con un nuovo regista al posto di Taika Waititi, il risultato potrebbe essere spettacolare.

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Silver Surfer

Silver Surfer

Per il momento, sembra che Silver Surfer non si unirà a Galactus nel reboot dei Fantastici Quattro. Il Divoratore di Mondi sarà invece affiancato da un altro Araldo, con la possibilità che Norrin Radd faccia la sua comparsa da qualche parte.

Nei fumetti, Radd proveniva dal pianeta Zenn-La. Per salvare il suo mondo dal cattivo divoratore di pianeti, Radd si è offerto di diventare l’araldo di Galactus, viaggiando nel cosmo per trovare nuovi mondi da consumare per il suo padrone in cambio della salvezza della sua casa.

Si tratta di un viaggio emozionante e potente, che crediamo Henry Cavill possa rendere giustizia sullo schermo; inoltre, è più che imponente fisicamente per interpretare il Difensore.

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Bestia

Beast Bestia Marvel x-men

Quindi, le voci di corridoio potrebbero aver sfornato alcune affermazioni piuttosto selvagge su Henry Cavill nel ruolo di Wolverine, ma c’è un altro membro degli X-Men per cui pensiamo che sarebbe più adatto. Sì, stiamo parlando dell’unico e solo dottor Henry “Hank” McCoy!

Questo ovviamente non funzionerà se i Marvel Studios decidessero di presentare la squadra mutante da adolescenti, ma se si sono già affermati come eroi dopo Avengers: Secret Wars, allora pensiamo che sarebbe perfetto per i duri come il ferro. , supereroe altamente intelligente. È facile dimenticare che Bestia è una potenza, e ci piacerebbe vedere Henry Cavill svolgere il dovere di dubitare di interpretare anche Dark Beast.

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Dottor Destino

Fantastici Quattro Dottor Destino

Si dice che il Dottor Destino farà il suo debutto nel MCU nella scena post-credits de I Fantastici Quattro, il che presumibilmente significa che l’attore scelto per il ruolo del cattivo dovrà solo prestare la propria voce al personaggio (almeno per il momento).

Alla fine vedremo cosa si nasconde sotto la maschera, naturalmente, e Henry Cavill che si scontra con il Mister Fantastic di Pedro Pascal è una prospettiva innegabilmente eccitante.

Che si tratti di esplorare la competenza di Destino con la scienza e la magia, il suo atteggiamento crudele come dittatore di Latveria o persino un eventuale tentativo di diventare un supereroe come il famigerato Iron Man, questo ruolo darà a Henry Cavill molto più da affondare i denti di quanto non abbia mai fatto Superman. C’è solo un personaggio che vorremmo vedere interpretare di più…

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Captain Britain

Captain Britain

Sappiamo che è prevedibile, ma non ci importa! Henry Cavill sarebbe un perfetto Brian Braddock/Captain Britain, contribuendo a far sì che questo supereroe risulti credibile e fondamentale per il MCU come Chris Evans nel ruolo di Captain America.

Dopo tutto, è un tipo di eroe molto diverso e i Marvel Studios possono scegliere di esplorare i suoi legami con il governo britannico, il suo status di protettore del Corpo Multiversale di Capitan Bretagna o di leader dell’eroica Excalibur. Perché non tutte queste cose?

È difficile pensare a qualcuno migliore di Henry Cavill per dare vita a Capitan Bretagna sullo schermo e questo casting è probabilmente atteso da tempo. Ci piacerebbe molto vedere l’ex Superman in questo ruolo e, con un po’ di fortuna, essere il protagonista di un franchise tutto suo. Chi pensate che Henry Cavill l potrebbe interpretare nel Marvel Cinematic Universe?

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X-MEN ’97, trailer finale e un video riassunto della serie precedente!

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È stata una lunga attesa per i fan della classica serie animata degli X-Men, ma finalmente è arrivato il momento: i primi due episodi di X-Men ’97 (recensione) saranno trasmessi in streaming su Disney+ domani.

Oggi abbiamo un iltimo promo si concentra sul nemico più feroce della squadra, Magneto, che (apparentemente) volta pagina e si unisce agli X-Men come nuovo leader, secondo i desideri del Professor X. Da lì, otteniamo alcuni nuovi scorci degli eroi mutanti in azione, così come un’altra esplosione di quel tema musicale rinnovato.

Con la première a poche ore di distanza, Marvel Studios ha rilasciato un nuovo trailer e un video di riepilogo con alcuni dei film più interessanti e momenti importanti dello spettacolo originale.

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ECCO IL RECAP

Cosa sappiamo su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, arriverà in streaming a partire dal 20 marzo. X-Men ‘97 rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, mentre gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Beau DeMayo è il caposceneggiatore; gli episodi sono diretti da Jake Castorena, Chase Conley e Emi Yonemura. Con le musiche dei Newton Brothers, Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso e DeMayo sono i produttori esecutivi della serie.

Fallout, Jonathan Nolan dice che dare tutto ciò che i fan desiderano è una “Commissione da pazzi”

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Sembra che Jonathan Nolan (Il Cavaliere Oscuro, Westworld) abbia rilasciato alcune dichiarazioni mentre partecipava a un evento stampa per promuovere l’imminente uscita della serie televisiva live-action di Amazon Fallout.

Tuttavia, per essere chiari, bisogna comprendere le sfumature della dichiarazione di Nolan. Non sta affermando che realizzare lo show di Fallout che soddisfi i fan sia una “commissione da pazzi “, ma che averlo come “unica” ragione per fare lo show è l’approccio sbagliato. 

Jonathan Nolan ha detto: “Non penso che tu possa davvero decidere di accontentare i fan di qualcosa. O di accontentare chiunque diverso da te stesso. Penso che tu debba entrare in questa situazione cercando di realizzare lo spettacolo che vuoi fare e fidandoti di quello, come fan del gioco [noi stessi], troveremo i pezzi che per noi erano essenziali… e proveremo a realizzare la versione migliore. “

Ha continuato rivelando di essere un fan di lunga data del franchise di Fallout, affermando: “Tutto è iniziato, per me, con  Fallout 3, che ha divorato circa un anno della mia vita. A quel punto ero un giovane aspirante scrittore, ed era quasi ha deragliato la mia intera carriera. È così ridicolmente giocabile e divertente… sul serio, i giochi erano semplicemente incredibili.”

Ha concluso le sue osservazioni affermando:  È una specie di sciocchezza cercare di capire come rendere felici [le altre] persone… Devi rendere felice te stesso. E mi sono reso molto felice con lo spettacolo.

Fallout, la serie tv

Il cast della serie include, inoltre, Moisés Arias (Il re di Staten Island), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Sarita Choudhury (Homeland), Michael Emerson (Person of Interest), Leslie Uggams (Deadpool), Frances Turner (The Boys), Dave Register (Heightened), Zach Cherry (Scissione), Johnny Pemberton (Ant-Man), Rodrigo Luzzi (Dead Ringers – Inseparabili), Annabel O’Hagan (Law & Order: Unità Vittime Speciali) e Xelia Mendes-Jones (La ruota del tempo). La serie sarà disponibile in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

Basata su uno dei più grandi franchise di videogiochi di tutti i tempi, Fallout è la storia di chi ha e chi non ha in un mondo in cui non è rimasto quasi più nulla. 200 anni dopo l’apocalisse, i tranquilli abitanti dei lussuosi rifugi antiatomici sono costretti a tornare nell’infernale paesaggio contaminato dalle radiazioni che i loro antenati si sono lasciati alle spalle e con stupore scoprono che ad attenderli c’è un universo incredibilmente complesso, allegramente bizzarro e estremamente violento.

Ella Purnell è Lucy, un’ottimista abitante del Vault con uno spirito tutto americano. La sua natura pacifica e idealista viene messa a dura prova quando è costretta a uscire in superficie per salvare suo padre. Troviamo poi Aaron Moten nel ruolo di Maximus, un giovane soldato che ottiene il grado di scudiero nel gruppo armato chiamato Confraternita d’Acciaio. Farà di tutto per portare avanti l’obiettivo della Confraternita di ripristinare legge e ordine nella terra desolata. Walton Goggins interpreta Ghoul, un cacciatore di taglie di dubbia moralità che custodisce dentro di sé 200 anni di storia del mondo post-nucleare.

Jonathan Nolan e Lisa Joy sono executive producer per Kilter Films. Nolan ha diretto i primi tre episodi. Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner sono executive producer, autori e co-showrunner. Il cast della serie include Ella Purnell (Yellowjackets), Walton Goggins (The Hateful Eight), Aaron Moten (Emancipation – Oltre la libertà). Athena Wickham di Kilter Films è anche executive producer insieme a Todd Howard per Bethesda Game Studios e James Altman per Bethesda Softworks.

Amazon e Kilter Films producono in associazione con Bethesda Game Studios e Bethesda Softworks. Il cast include anche Moisés Arias (Il re di Staten Island), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Sarita Choudhury (Homeland), Michael Emerson (Person of Interest), Leslie Uggams (Deadpool), Frances Turner (The Boys), Dave Register (Heightened), Zach Cherry (Scissione), Johnny Pemberton (Ant-Man), Rodrigo Luzzi (Dead Ringers – Inseparabili), Annabel O’Hagan (Law & Order: Unità Vittime Speciali) e Xelia Mendes-Jones (La Ruota del Tempo). La serie sarà disponibile in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

Eravamo bambini: recensione di un puzzle tragico

Eravamo bambini: recensione di un puzzle tragico

Sono passati diversi mesi dalla presentazione in anteprima di Eravamo bambini ad Alice nella città, la sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma, e finalmente il film che Marco Martani ha adattato dal monologo “Zero” di Massimiliano Bruno (qui anche co-autore) arriva in sala, distribuito da Vision Distribution, a partire dal 21 marzo 2024. Un dramma corale nerissimo, ambientato in Calabria in tre momenti diversi della vita dei ragazzi protagonisti – interpretati da Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Francesco Russo e Romano Reggiani – e del “minaccioso onorevole Rizzo”, come il regista definisce il personaggio di Massimo Popolizio, e suo figlio, il Peppino di Giancarlo Commare.

Eravamo bambini, la trama

In un paese della costa calabrese, il pacifico Cacasotto (Russo) viene arrestato per aver minacciato con un coltello un carabiniere. Durante il suo interrogatorio si intrecciano le storie di altri quattro suoi coetanei, amici d’infanzia, tutti traumatizzati da un fatto di sangue a cui hanno assistito da bambini. Un messaggio di uno di loro, il celerino Gianluca (Lapice), rompe il silenzio e le routine degli altri annunciando l’intenzione di voler tornare nel paese calabrese per vendicarsi di qualcosa o qualcuno. La rockstar Inferno (Richelmy), l’insoddisfatta Margherita (Guidone) e il borderline fratello minore Andrea (Reggiani) lasciano così le loro vite “interrotte” per raggiungerlo ed impedirgli di fare qualche sciocchezza. Ma una volta arrivati in Calabria, nella San Severo di tante vacanze e altrettanti ricordi di gioventù, tutti si ritroveranno dopo tanti anni a guardare in faccia l’orrore vissuto per fare finalmente i conti con il trauma che non ha permesso loro di vivere una vita normale.

Eravamo bambini, vendetta e tragedia, violenza e colpa

Comprensibile che Martani stesso citi lo Sleepers del 1996 tra i riferimenti del genere al quale potrebbe appartenere il suo nuovo film, come anche che l’abstract possa far venire in mente altri cult come IT o Mystic River, eppure l’adattamento del monologo di Massimiliano Bruno “Zero” sembra avere qualcosa di unico e originale, rispetto a cotanti ‘padri putativi’. Che come questo hanno la vendetta al centro della premessa e come principale motore, ma che si sviluppano in maniera diversa.

eravamo bambiniQui infatti, non sono solo le vittime di ieri i protagonisti, ma anche la solitudine che portano con sé gli adulti che sono diventati. Alla loro impossibilità di superare il trauma che li unisce si affianca infatti un senso di non appartenenza che sembra trovare sollievo solo nel centro dell’uragano emotivo che li tormenta. Solo lì dove tutto è iniziato, e con le figure che popolano quello stesso microcosmo, la loro enclave calabrese, rimasto immutato negli anni. Fino al momento raccontato sullo schermo, frammentato narrativamente in tre diverse linee temporali, non facili da portare avanti e sviluppare in maniera indipendente.

Eravamo bambini, un racconto su tre piani

Come tutto sommato riesce a fare la scrittura di Bruno e Martani, che in questa veste sembra dare il meglio di sé. Ed è un peccato, considerata la materia tanto sentita, il lungo impegno dedicatole e i personaggi interessanti che vediamo prendere vita sullo schermo (alcuni meglio di altri, a volte troppo condizionati dal desiderio di strafare, come il pur ottimo Russo in versione Keyser Söze) e che non c’erano o erano diversamente – o appena – accennati nell’originale teatrale.

La debolezza di questo Eravamo bambini è proprio nella regia, purtroppo, soprattutto degli attori, e nella costruzione finale delle scene, da quelle di raccordo a quelle nelle quali lo sguardo si allarga a comprendere diversi soggetti, in generale quelle nelle quali l’attenzione non sia catalizzata da un singolo personaggio o dramma. Quali che siano i motivi, poco tolgono alle qualità del regista (David di Donatello all’esordio con Cemento armato, merita ricordarlo, e poi dietro la macchina da presa per La donna per me, dopo aver vinto ogni premio come sceneggiatore, da Notte prima degli esami a La mafia uccide solo d’estate, Se Dio vuole ed Ex), al quale va parte del merito di aver optato per una fotografia dai toni cromatici molto elaborati, capaci di diventare elemento narrativo essi stessi, e di aver saputo regalare una nuova vita e un ruolo chiave a un personaggio più che secondario come quello di Peppino.

Intelligente l’arco affidato all’interpretazione di Giancarlo Commare (Skam Italia, Ancora più bello, Nuovo Olimpo), che arricchisce il film di una incertezza che altrimenti non avrebbe, sovrastata dal gioco narrativo del “puzzle emotivo e temporale” e dai più prevedibili esiti della storia di amicizia e “di vite spezzate” o “tragedia greca corale”. Come si è scelto di presentare questo Eravamo bambini, col rischio di indebolirne la forza suggerendo un po’ troppo dell’abisso che nasconde, e della debolezza, la solitudine, la colpa, che i personaggi scontano, incapaci – tutti, o quasi – di emendarsi da una dinamica di violenza e di morte apparentemente immutabile. A meno di sorprese. Che davvero, a tratti sembreranno poter arrivare da chiunque di essi, prima che la matassa si dipani e i ruoli si definiscano, nel bene e nel male.

The Acolyte, la showrunner anticipa camei e easter eggs

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The Acolyte, la showrunner anticipa camei e easter eggs

Oltre alla descrizione ufficiale dei personaggi e al primo trailer di The Acolyte: La Seguace, la LUCASFILM ha permesso alla showrunner della nuova serie tv basata su Star Wars Leslye Headland, di rilasciare un’intervista che ha svelato alcune anticipazioni su cosa aspettarsi dalla serie tv.

“Sarò sincero con te. Non lo fanno”, ha recentemente detto aCollider lo showrunner di The Acolyte: La Seguace Leslye Headland quando le hanno chiesto se vedremo qualcosa di più della semplice Vernestra dai libri. In parte è perché volevo salvare alcune persone per la seconda stagione. Mi sono davvero concentrato su Vern. Vern era un personaggio che mi ha colpito immediatamente perché volevo vedere un arco narrativo su dove eravamo con i Jedi. quando entriamo in questa storia.”

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Spero che i fan di High Republic siano entusiasti delle vesti bianche, perché eravamo davvero intenzionati a usarle”, ha continuato. “Non solo perché era un cenno ai libri, ma anche perché penso che spieghi davvero molto dal punto di vista tematico. Non si troveranno coinvolti in un mucchio di scaramucce, sai? Si vestono tutti di bianco, perché non sta succedendo molto. Vedrai alcune cose dall’UE, vedrai alcuni alieni di Clone Wars, riferimenti alle edizioni speciali. Ci sono molte cose divertenti lì che non sono necessariamente collegate a The Mandalorian o The Skywalker Saga.”

The Acolyte: La Seguace: la trama e il cast della serie

The Acolyte: La Seguace è interpretata da Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Manny Jacinto, Dafne Keen, Charlie Barnett, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Dean-Charles Chapman, Joonas Suotamo e Carrie-Anne Moss.

La sinossi ufficiale recita: “Un’indagine su una scioccante serie di crimini mette un rispettato Maestro Jedi (Lee) contro una pericolosa guerriera del suo passato (Stenberg). Mentre emergono altri indizi, i due percorrono un sentiero oscuro dove forze sinistre rivelano che tutto non è ciò che sembra“. La serie è ambientata durante l’era dell’Alta Repubblica della linea temporale di Star Wars, ovvero prima degli eventi dei film di Star Wars.

Leslye Headland è la creatrice della serie The Acolyte: La Seguace, basata su Star Wars di George Lucas, e ne è produttrice esecutiva insieme a Kathleen Kennedy, Simon Emanuel, Jeff F. King e Jason Micallef. Charmaine DeGraté e Kor Adana sono i produttori esecutivi. Rayne Roberts, Damian Anderson, Eileen Shim e Rob Bredow sono i produttori.

Headland ha diretto anche i primi episodi (episodi 101 e 102). I registi Kogonada (episodi 103 e 107), Alex Garcia Lopez (episodi 104 e 105) e Hanelle Culpepper (episodi 106 e 108) completano la regia della serie. Il pluripremiato compositore Michael Abels, noto per il suo lavoro in Scappa – Get Out e Us, ha firmato la colonna sonora di The Acolyte: La Seguace.

Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero, le prime clip mettono in luce un enorme scontro tra Titani

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Mancano ormai meno di 10 giorni all’uscita dell’ultimo film del MonsterVerse, Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero e Legendary Pictures ha presentato le prime clip e uno spot televisivo con molti nuovi filmati dell’iconico Kaiju in azione.

La prima clip di Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero vede Kong incontrare per la prima volta una scimmia più giovane, soprannominata “Mini-Kong” (anche se il suo vero nome è Suko), mentre la seconda mette in luce un breve scontro tra i Titani titolari, mentre Godzilla individua il re di Skull Island. e carica in battaglia.

Infine, abbiamo un promo un po’ bizzarro in cui a Kong viene rimosso un dente e sostituito con una zanna d’argento. Non siamo sicuri se ciò accada effettivamente nel film o se sia stato pubblicato solo come pubblicità internazionale. Dai un’occhiata alle clip e allo spot televisivo ai link sottostanti.

Cosa sappiamo su Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero?

Mentre i dettagli della trama vengono tenuti pesantemente nascosti, la sinossi di Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero anticipa che il film metterà “L’onnipotente Kong e il temibile Godzilla contro una colossale minaccia sconosciuta nascosta nel nostro mondo, sfidando la loro stessa esistenza e la nostra. Il film approfondisce i le storie di questi Titani, le loro origini e i misteri di Skull Island e oltre, mentre scopri la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi straordinari esseri e li ha legati all’umanità per sempre.

Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero è interpretato da Dan Stevens (Legion; The Guest), Rebecca Hall (Iron Man 3;  Transcendence), Brian Tyree Henry (Atlanta ; Eternals), Kaylee Hottle (Godzilla vs. Kong ; Magnum PI), Fala Chen (Shang-Chi e La leggenda dei dieci anelli;  The Undoing), Alex Ferns (The BatmanWrath of Man) e Rachel House (Thor: RagnarokNext Goal Wins). Wingard torna alla regia con una sceneggiatura di Terry Rossio, Jeremy Slater e Simon Barrett. Godzilla x Kong: Il nuovo Impero arriverà nei cinema il 15 marzo 2024!

Mare Fuori 4: recensione degli episodi 11 e 12

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Mare Fuori 4: recensione degli episodi 11 e 12

Mentre ci si avvia verso una ineluttabile quanto desiderata conclusione di stagione, per scoprire che ne sarà dei personaggi amatissimi dal pubblico, gli episodi 11 e 12 di Mare Fuori 4 si presentano come un pre-finale che riesce con grande equilibrio a far procedere tutte le storie, sempre più fitte e intricate, per condurre i giovani protagonisti a dei punti di arrivo soddisfacenti.

Mare Fuori 4, un pre-finale con colpo di scena

È quello che succede a Kubra, che riesce a superare il suo esame di Stato, trovando anche la forza e l’orgoglio di confessare a tutti i detenuti il suo grande segreto. Questo eccesso di slancio avrà delle conseguenze, certamente, tuttavia la ragazza non è mai apparsa così centrata e sicura di sé, focalizzata su quello che è il suo futuro, tanto che Pino ne pagherà le conseguenze. Un’altra storia che sembra trovare un (forse troppo frettoloso) scioglimento è la vicenda di Alina, che per metà stagione è stata tenuta nascosta, promettendo grandi stravolgimenti, e che invece si risolve in maniera abbastanza facile, anche se non è per nulla semplice il percorso che aspetta la ragazza, finalmente pacificata con i suoi demoni. Accanto a lei, solido e attento, Cardiotrap sembra la vera e propria spina dorsale della stagione, in quanto è in una posizione di serafica attesa, senza nessun particolare stravolgimento nella sua vita da detenuto, mentre aspetta quello che verrà. Nonostante questa relativa inattività, si candida a personaggio preferito della stagione.

Non solo, il pre-finale di Mare Fuori 4 offre una risoluzione anche per la linea drammatica portata avanti da ormai diversi episodi dalle vicende di Massimo: il suo tormento personale e i problemi della sua famiglia si intrecciano “finalmente” con il nome di Mimmo, che sembra sempre più abbandonato a se stesso, una vittima degli eventi che continua a annegare, qualunque sia la sua scelta. Massimo prenderà le sue decisioni, perdendosi per poi ritrovare la luce e la via grazie a un insperato intervento di Carmine, ormai pronto a salpare per la sua nuova vita da uomo libero.

Anche se ci avviamo verso la conclusione, la serie apre comunque nuove storie per il futuro, e, come accaduto fino a questo momento, sono quelle storie che dal mondo entrano nell’IPM. Angelo, un giovane che si costituisce per aver investito una donna, arriva nell’istituto e viene notato da Silvia, che però lo conosce sotto un altro nome, che per lei potrebbe rappresentare la salvezza, visto il guaio in cui l’ha lasciata il defunto (e maledetto) avvocato D’Angelo. Come da titolo di episodio 12, “Il regalo”, la puntata si chiude con un dono che donna Wanda decide di fare a Rosa, per il suo matrimonio. Un dono che potrebbe cambiare per sempre le scelte di vita della giovane.

Alcune storie si compiono, altre si aprono

“Tenere accesa la speranza” e “Il regalo” costituiscono un classico dittico preparatorio a un finale degno di questo nome. Gli episodi costituiscono un’unità narrativa in cui luce e ombra sono ben distribuite, qualche trama trova il suo compimento, qualcuna nasce, per cominciare a gettare ponti con il futuro (si parla di Mare Fuori 5 e 6) e soprattutto si chiudono con un grande colpo di scena in cui, ancora una volta, il mondo degli adulti interferisce con la genuina irruenza e purezza di ragazzi cresciuti troppo in fretta.

È interessante vedere come in questo frangente, i toni dello show si normalizzano e si distendono, pur concedendo spazio a tensione, con un buon ritmo che elenca storia dopo storia, personaggio su personaggio, mentre cominciamo a dire addio ad alcuni dei volti più amati della serie (almeno così sembra). Chiaramente, il centro emotivo dell’intera serie, ovvero la love story tra Carmine e Rosa, sarà sicuramente la protagonista del finale, e ha molto potenziale per riservare tante sorprese.

L’estate di Cleo: recensione di un film sull’infanzia diverso

L’estate di Cleo: recensione di un film sull’infanzia diverso

A dieci anni dal Party Girl che vinse la Camera d’Or a Cannes (e dopo un episodio della serie Demain si j’y suis), torna nelle nostre sale la regista francese Marie Amachoukeli. Grazie alla distribuzione di Arthouse, in collaborazione con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, dal 21 marzo il suo nuovo L’estate di Cléo è in molti cinema italiani, dopo aver aperto l’ultima Semaine de la Critique al Festival di Cannes 2023 e aver raccolto diversi riconoscimenti internazionali. Un racconto intimo, ma anche un film sull’infanzia diverso da altri, che vive del forte rapporto tra la Gloria di Ilça Moreno e la piccola co-protagonista, la Cleo interpretata da Louise Mauroy-Panzani, nella quale rivive l’esperienza della stessa regista e sceneggiatrice.

L’estate di Cléo, la trama

Dopo la perdita della madre, la piccola Cléo di sei anni vive con suo padre e la tata Gloria, originaria della Repubblica di Capo Verde, alla quale la lega un rapporto di affetto sincero e potente. Come una seconda madre, o la madre che Cléo non ha avuto, le due vivono una quotidianità fatta di tanti piccoli momenti preziosi che alimentano l’affetto reciproco tra le due. Così, quando Gloria deve tornare a Capo Verde per prendersi cura della sua famiglia, Cléo le chiede di mantenere una promessa: rivedersi il prima possibile. Con il permesso del padre, Gloria invita la bambina a raggiungerla nel suo paese natale, per trascorrere insieme a a lei e ai suoi figli un’ultima estate da ricordare per sempre. Nel bene e nel male.

L’estate di Cléo, da un titolo all’altro

È interessante lo slittamento semantico operato dalla distribuzione italiana nel trasformare il titolo originale (Àma Gloria, dedicato alla adulta e affettuosa governante) focalizzando l’attenzione sull’esperienza della piccola Cléo. Anche correttamente, in effetti, visto che l’origine della storia sta proprio nell’esperienza vissuta dalla stessa regista quando aveva l’età della sua protagonista. E che al netto dell’omaggio della Amachoukeli alla tata di allora – la Laurinda, immigrata portoghese, alla quale il film è dedicato – riporta l’attenzione sul momento vissuto dalla bambina, sulle sue emozioni e soprattutto sulle sue risposte alla scoperta di una vita completamente diversa e altra da quella che aveva imparato a conoscere.

Lontana da casa, dalla protezione paterna e soprattutto dalle dinamiche e dai ruoli ai quali era abituata, la piccola è spiazzata, ancora non completamente in grado di comprendere i confini tra dovere e sentimento, tra il rispetto degli obblighi deontologici della sua tata, l’attenzione nei suoi confronti e l’amore sincero che le lega. Ma che lega la donna anche ai suoi veri figli, che mal sopportano l’arrivo di questa ‘sorellastra intoccabile’, un corpo estraneo alla loro famiglia, che inevitabilmente affrontano anche con gelosia e un pizzico di classismo.

L’estate di Cléo film 2024L’estate di Cléo, un film di scoperta

Un groviglio confuso, complicato da gestire, figuriamoci da capire, e per una bambina di 6 anni. Ma è una parentesi – lunga un’estate, appunto – che vale una vita, e che costringe la piccola a uscire dalla propria bolla. Anche quella nella quale l’aveva sempre tenuta la sua Gloria. La scelta del punto di vista di Cléo rende il film qualcosa di diverso e di più di un romanzo di formazione, e del film “sull’infanzia e sull’universalità dell’amore” annunciato, visto che sono ‘adulte’ le emozioni (sottolineate dai tanti primi piani, che rendono ancora più privato e personale l’intenso racconto) e i conflitti di fronte ai quali viene messa, e i rischi di certe scelte.

C’è il concetto di famiglia, troppo spesso ipocritamente e strumentalmente sbandierato nella sua forma solo tradizionale a discapito della miriade di forme che questo assume nella vita reale, come scopre la stessa protagonista, ma ci sono anche la morte, l’errore, il rancore che viene dal non conoscere l’altro e la capacità di superare i pregiudizi insieme ai confini. Ma soprattutto il coraggio di tuffarsi dall’alto di una rupe in un mare pericoloso e aperto (che ritorna negli splendidi intermezzi animati che impreziosiscono il film e arricchiscono la caratterizzazione del suo mondo interiore), come vediamo in una delle scene più belle ed emblematiche del film, in un gesto estremo di affermazione e rivincita. Dal quale ripartire, un po’ più preparata ad affrontare il futuro e il mondo.

The Acolyte: La Seguace, le descrizioni ufficiali dei personaggi

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The Acolyte: La Seguace, le descrizioni ufficiali dei personaggi

ieri, Lucasfilm ha pubblicato il primo trailer di The Acolyte: La Seguace e ha sicuramente fatto parlare i fan di Star Wars. Ambientata durante l’era dell’Alta Repubblica, la serie Disney+ esplorerà un periodo che, finora, è stato in gran parte relegato ai fumetti e ai romanzi.

Solo un personaggio di questi – Vernestra Rwoh – apparirà in The Acolyte: La Seguace, con il piano di introdurre una nuova serie di protagonisti che presumibilmente saranno al centro della scena nel corso di alcune stagioni (conducendoci infine agli eventi de La Minaccia Fantasma e di La Vendetta dei Sith).

Ora abbiamo una galleria di immagini della serie tv che offre uno sguardo più ravvicinato ai momenti chiave del trailer. Insieme a questi arrivano i nomi e le descrizioni ufficiali dei personaggi per ciascuno dei protagonisti di The Acolyte: La Seguace:

  • Amandla Stenberg interpreta Mae, un individuo che viene trascinato in un mistero sinistro, che la mette al centro del conflitto in modi inaspettati.
  • Lee Jung-Jae interpreta il Maestro Sol, un maestro Jedi saggio, molto rispettato e potente, forte nelle vie della forza, che sta attraversando un conflitto emotivo.
  • Manny Jacinto interpreta Qimir, un ex contrabbandiere che ora si guadagna da vivere come commerciante. Si procura cose insolite e vive una vita di svago.
  • Carrie-Ann Moss interpreta il Maestro Indara, un maestro Jedi di grande abilità fisica e mentale.
  • Dean Charles Chapman interpreta il Maestro Tobin: una rappresentazione di questo personaggio non è stata condivisa.
  • Joonas Suotamo interpreta il Maestro Kelnacca, un Jedi solitario che vive una vita solitaria.
  • Jodie Turner-Smith interpreta Madre Aniseya, la leader di una congrega di streghe che apprezzano la propria indipendenza insieme alla conservazione delle proprie convinzioni e poteri.
  • Charlie Barnett interpreta Yord Fandar: un cavaliere Jedi e guardiano del tempio Jedi, un ambizioso e un seguace delle regole. Il suo bisogno di seguire la natura da manuale può offuscare il suo giudizio.
  • Dafne Keen interpreta Jecki Lon, un Jedi Padawan, l’apprendista del Maestro Sol. È giovane, ma si comporta con maturità. 
  • Rebecca Henderson interpreta Vernestra Rwoh, un’anziana maestra Jedi che ha scalato i ranghi dei Jedi da adolescente prodigio a leader dell’ordine Jedi.

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The Acolyte: La Seguace: la trama e il cast della serie

The Acolyte: La Seguace è interpretata da Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Manny Jacinto, Dafne Keen, Charlie Barnett, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Dean-Charles Chapman, Joonas Suotamo e Carrie-Anne Moss.

La sinossi ufficiale recita: “Un’indagine su una scioccante serie di crimini mette un rispettato Maestro Jedi (Lee) contro una pericolosa guerriera del suo passato (Stenberg). Mentre emergono altri indizi, i due percorrono un sentiero oscuro dove forze sinistre rivelano che tutto non è ciò che sembra“. La serie è ambientata durante l’era dell’Alta Repubblica della linea temporale di Star Wars, ovvero prima degli eventi dei film di Star Wars.

Leslye Headland è la creatrice della serie The Acolyte: La Seguace, basata su Star Wars di George Lucas, e ne è produttrice esecutiva insieme a Kathleen Kennedy, Simon Emanuel, Jeff F. King e Jason Micallef. Charmaine DeGraté e Kor Adana sono i produttori esecutivi. Rayne Roberts, Damian Anderson, Eileen Shim e Rob Bredow sono i produttori.

Headland ha diretto anche i primi episodi (episodi 101 e 102). I registi Kogonada (episodi 103 e 107), Alex Garcia Lopez (episodi 104 e 105) e Hanelle Culpepper (episodi 106 e 108) completano la regia della serie. Il pluripremiato compositore Michael Abels, noto per il suo lavoro in Scappa – Get Out e Us, ha firmato la colonna sonora di The Acolyte: La Seguace.

Kung Fu Panda 4: recensione del film di Mike Mitchell e Stephanie Ma Stin

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Kung Fu Panda 4 arriva in sala. Il nuovo progetto Dreamworks Animation, diretto da Mike Mitchell e Stephanie Ma Stin, esce al cinema in data 21 marzo e riprende le fila di un franchise che, iniziato nel 2008, ha sempre ottenuto un buon successo di pubblico e critica.

Affidato a un autore di comprovata esperienza e musicalmente accompagnato dal solito Hans Zimmer, il film si appoggia a un cast corale capeggiato dal solito Jack Black (Fabio Volo nella versione italiana) e composto anche dalle new entry Awkwafina/Alessia Amendola, Viola Davis/Laura Romano e Ke Huy Quan/Francesco Pezzulli.

Kung Fu Panda 4: la trama

Riscoperta appieno la propria identità grazie alla precedente avventura nel villaggio di suo Padre, Po ha fatto ritorno al Palazzo di Giada e continua a difendere la Valle della Pace assolvendo al proprio ruolo di Guerriero Dragone. Quando però il saggio maestro Shifu gli affida il compito di trovare, nominare e allenare un suo sostituto per poter diventare guida spirituale e quindi salire al livello successivo, il panda si trova decisamente in difficoltà.

Come se non bastasse la notizia di una nuova minaccia giunge ben presto a palazzo e Po viene a conoscenza dell’esistenza della Camaleonte, maga malvagia capace di assorbire la forza di chiunque e perfino assumerne le sembianze. L’obiettivo della perfida nemica è rubare il Bastone della Saggezza che Shifu ha consegnato a Po, per poter riportare indietro gli spiriti dei vecchi antagonisti del panda e rubare anche il loro potere.

Dal momento che i Cinque Cicloni sono impegnati in altre missioni collaterali, Po si mette dunque in viaggio in compagnia di Zhen, una volpe molto scaltra ricercata per furto. Ad attenderlo – al di là di strani incontri e un lungo peregrinare – c’è un nuovo entusiasmante scontro.

La legge del 4

La legge del 4 ha colpito anche Kung Fu Panda. E no, non stiamo parlando del complicato enigma proposto da Martin Scorsese nel suo Shutter Island del 2010; bensì della bizzarra maledizione che, all’interno del mondo dell’animazione, sembra abbattersi su qualsiasi franchise osi avventurarsi al di là del confine del terzo capitolo. È accaduto in casa Pixar, con il ben poco esaltato (ed esaltante) Toy Story 4, ed è invero già accaduto anche in casa Dreamworks, in attesa del ritorno a Molto molto lontano e alle avventure dell’amatissimo orco Shrek – prossimamente su grande schermo per la quinta volta.

Kung Fu Panda 4

Marzo 2024, come accennavamo, segna invece la caduta di un altro florido marchio dell’industria, e a farne le spese è una delle saghe animate più riuscite e apprezzate degli ultimi quindici anni. Le mirabolanti imprese del Guerriero Dragone e dei fidati Cinque Cicloni si sono infatti negli anni rivelate un importante punto di riferimento generazionale, capace persino di trascendere il medium cinematografico – come dimostrano le 26 puntate di Kung Fu Panda – Mitiche Avventure andate in onda su Nickelodeon nella stagione 2011. Segno del successo di un brand che, prendendo in esame le sole peripezie su pellicola, ha saputo negli anni reinventarsi sia in termini narrativi che estetici, senza mai disperdere la propria matrice identitaria e scandendo sapientemente il processo di crescita del suo protagonista.

Operazione nostalgia

Se tra primo e terzo film la saga si era dedicata alla progressiva presa di coscienza di Po in qualità di combattente, figlio e panda – all’interno di riconoscibili stilemi wuxia valorizzati da uno sguardo attento all’interiorità dei personaggi – l’aspetto più concettualmente interessante (e insieme demoralizzante) di Kung Fu Panda 4 risiede allora nel suo tentativo di “asciugare” il materiale della storia per focalizzarsi sugli elementi fondativi del franchise. In linea infatti con i principi distributivi e creativi tipici della modernità, il film non solo elimina i Cinque Cicloni per fare di Po l’unico (o quasi) centro gravitazionale del racconto; ma provvede a un sostanziale riciclaggio di codici e situazioni che, come spesso accade, si specchia nella scelta del cattivo di turno.

La Camaleonte, villain in grado di assumere le sembianze di tutti i precedenti antagonisti, diviene infatti il simbolo di una “operazione nostalgia” a cui il mondo dell’audiovisivo di oggi cede con sempre maggiore frequenza, sostituendo appunto qualsiasi volontà di ricerca e innovazione con un rasserenante ripescaggio di dinamiche e volti già noti – e per questo rassicuranti.

Kung Fu Panda location

Il risultato di tale operazione, volta forse a rispondere anche al preoccupante calo delle capacità di concentrazione di un pubblico ormai sovrastimolato, è – prevedibilmente – un road movie piuttosto classico che prepara il terreno a un prevedibilissimo scontro finale con insegnamento al seguito. Un prodotto purtroppo fiacco e privo del coraggio dei suoi predecessori, privato di qualsivoglia velleità artistica e rimpinguato di gag per lo più pigre e senza mordente. Con tanto di morale “da biscotto” a completare l’opera.
Un prodotto che, ancora una volta, getta ben più di un’ombra sulle capacità di progettazione a lungo termine di buona parte delle grandi case di produzione animate (e non solo), e dovrebbe convincerci della necessità di quale riflessione in più sullo stato di salute dell’intero settore.

Alien: Romulus, Fede Alvarez annuncia che il primo trailer arriverà oggi!

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Sembra che oggi daremo la nostra prima occhiata ad alcuni filmati di Alien: Romulus. Il regista Fede Alvarez ha condiviso quanto segue sui suoi account sui social media e, anche se non specifica esattamente a cosa si riferisce, il regista non ha attualmente altri progetti in lavorazione.

Inoltre, l’affidabile insider Daniel Richtman ha riferito che il trailer di Romulus sarà pubblicato online oggi prima che Alvarez postasse quanto seguie.

Sappiamo ancora molto poco della trama, ma la star del film, Cailee Spaeny, ha recentemente condiviso un dettaglio in qualche modo sorprendente sulla sequenza temporale del film. L’attrice di Pacific Rim: La Rivolta ha rivelato che Alien: Romulus è ambientato tra gli eventi dell’originale Alien di Ridley Scott e del sequel di James CameronAliens.

“Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film”, ha detto Spaeny. “Hanno portato la stessa squadra di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi in realtà sono arrivate e hanno costruito i nostri. Quindi vedere il design originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per oltre 45 anni ed è stato così parte della loro vita è stato davvero incredibile.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

L’esperienza di Álvarez con i film La casa e Man in the Dark potrebbe però anche suggerire che lo sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita, il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla trama.

X-Men ’97: recensione dei primi tre episodi della serie Marvel su Disney+

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Mentre i fan dei Mutanti Marvel aspettano il loro ritorno sul grande schermo in live action, quando si uniranno al MCU, X-Men ’97 irrompe sul piccolo schermo, grazie a Disney+, con un ritorno più che atteso. Seguito della serie anni ’90, il nuovo show Marvel torna a raccontare le vicende degli amatissimi personaggi dei fumetti, proponendo alcune delle storie più emozionanti che li hanno visti protagonisti su carta, nel corso degli anni.

Il primo episodio, “A me, Miei X-Men”, ci immerge immediatamente nell’azione, riportando il pubblico nel cuore pulsante della saga degli X-Men con grande efficacia narrativa. Ambientato dopo gli eventi della serie originale, questa nuova iterazione ci mostra un mondo mutante che si evolve, con Ciclope che assume il ruolo di leader della squadra in seguito alla scomparsa di Charles Xavier. Nel corso della loro lotta per realizzare il sogno di convivenza tra umani e mutanti, nuove sfide e pericoli minacciano la stabilità che hanno tanto duramente conquistato.

X-Men ’97, tra nostalgia e tensione verso il futuro

Se c’è un difetto in X-Men ’97 è che richiede necessariamente una conoscenza pregressa dei personaggi e di quello che è accaduto “prima”. Si tratta quindi di un sequel vero e proprio che vede i protagonisti fare i conti con l’enorme vuoto lasciato da Xavier e soprattutto con la gestione di un nuovo inaspettato alleato. La Scuola di Charles è stata per moltissimi dei protagonisti anche la casa e la famiglia che tanti di loro non hanno mai avuto, o che hanno perso nel momento in cui sono venute alla luce le loro mutazioni. Proprio intorno al concetto di famiglia ruotano i primi episodi del nuovo show, in particolare con i personaggi di Scott Summers e Jean Grey che si preparano ad affrontare la genitorialità, cominciando a desiderare una vita differente.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, X-Men ’97 si avvale non solo di gran parte del cast vocale originale, vero e proprio gancio emotivo per i fan di vecchia data, ma anche di un’ottima animazione che emulando lo stile e le ambientazioni della serie originale riesce a risultare fluida e vivace, e a catturare l’essenza dei personaggi e delle loro abilità mutanti con una chiarezza straordinaria. Le sequenze d’azione sono particolarmente ben costruite, con effetti e coreografie davvero efficaci. I fan dei Marvel Studios possono stare tranquilli, lo studio ha ancora tanto da raccontare e l’animazione si conferma uno strumento perfetto per realizzare storie avvincenti e emozionanti.

Tuttavia non saremmo di fronte ai veri mutanti della Marvel se questi personaggi non avessero anche un grande cuore. La gamma emotiva che i primi episodi di X-Men ’97 riescono a evocare è ricchissima e varia, cedendo alla nostalgia di tanto in tanto, ma abbracciando anche il futuro con entusiasmo. I fan di lunga data sono pronti a farsi trascinare in un mondo conosciuto e amico, mentre i nuovi, fatte le ricerche e i ripassi del caso, possono affidarsi a Ciclope, Wolverine, Morph, Rogue, Bestia, Gambit, Jubilee, Bishop e alla sua squadra per lasciarsi catturare dal fascino imperituro degli X-Men, anche in questa nuova incarnazione animata.

Captain America: Brave New World, primo sguardo a Danny Ramirez nei panni del Falcon

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Captain America: Brave New World punterà i riflettori su Sam Wilson mentre brandisce lo scudo come il nuovo Capitan America del MCU. Tuttavia, non sarà solo nella sua battaglia con Red Hulk e The Leader perché la star di Top Gun: Maverick Danny Ramirez vestirà i panni di Falcon!

Oggi è apparsa online un’immagine promozionale raffigurante l’attore nei panni di Joaquin Torres, il che conferma che indosserà un casco molto in linea con la sua controparte dei fumetti.

Tuttavia, al posto del becco (che, senza gioco di parole, è un po’ sul naso), il nuovo supereroe dell’MCU indossa una grande visiera. Sembrava anche avere una tuta corazzata e dovrebbe essere interessante vedere come affronterà il suo nuovo ruolo.

Per ora non possiamo vedere le ali!  Non possiamo condividere l’immagine, ma puoi dare un’occhiata a questa illustrazione promozionale raffigurante il nuovo Falcon del MCU facendo clic QUI.

Ramirez ha interpretato per la prima volta il personaggio in The Falcon e The Winter Soldier , dove è stato presentato come Primo Tenente dell’Aeronautica degli Stati Uniti.

Amico di Sam, non ha avuto un grande impatto e presumibilmente svolgerà un ruolo molto più importante in Captain America: Brave New World. L’ultima volta che l’abbiamo visto, Torres ha osservato Sam, ora Capitan America, pronunciare quel discorso ispiratore dopo la sconfitta degli Smashers.

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Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Jonathan Majors citato in giudizio per diffamazione, aggressione e percosse per l’intervista a GMA

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A gennaio, la star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Jonathan Majors, ha rilasciato la sua prima intervista da quando è stato dichiarato colpevole di aggressione e molestie nei confronti dell’ex fidanzata Grace Jabbari.

Quando il segmento è andato in onda, c’era la preoccupazione che la decisione dell’attore potesse ritorcersi contro, il che è esattamente quello che sembra essere successo. Durante l’intervista, Majors ha ribadito la sua innocenza e non si è assunto alcuna responsabilità per le ferite riportate da Grace Jabbari nonostante sia stato ritenuto colpevole di due reati minori di molestie e aggressioni.

“Ciò non è accaduto”, ha detto l’ex star del MCU alla conduttrice Lindsey Davis quando le ha chiesto se fosse responsabile. Quando lei ha continuato chiedendogli come pensava che Jabbari avesse subito le sue ferite, lui ha risposto: “Vorrei tanto saperlo. Ciò darebbe chiarezza, mi darebbe una sorta di pace al riguardo.

Ora, THR riferisce che Grace Jabbari sta facendo causa al suo ex per percosse, aggressione, inflizione intenzionale di disagio emotivo, procedimento giudiziario dannoso e diffamazione, che deriva dal fatto che Jonathan Majors neghi di aver abusato di lei prima e dopo la sua condanna.

La causa afferma che, prendendo parte all’intervista, “l’intenzione di Majors non era solo quella di indurre molte persone a credere che Jabbari fosse un bugiardo, ma anche di indurre quelle persone ad attaccare, molestare, intimidire e maltrattare Jabbari. Jonathan Majors intendeva anche che le sue dichiarazioni diffamatorie influenzassero negativamente la carriera di Jabbari.”

Jabbari sta anche accusando Jonathan Majors di episodi di abuso fisico che non sono stati messi a fuoco nel processo e che presumibilmente si sono verificati nel 2022.

Secondo l’accusa, Jonathan Majors “ha spinto Grace così forte da procurarle un livido sul sedere”, “ha sollevato Grace in aria e l’ha lanciata contro il cofano della sua macchina” e “ha poi riportato Grace a casa e i quella circostanza le ha messo le mani intorno al collo”.  affermando che voleva ucciderla e che l’avrebbe uccisa. Majors ha quindi iniziato a colpire la testa di Grace contro il pavimento di marmo mentre la strangolava finché non sentiva di non riuscire più a respirare”.

Jonathan Majors è licenziato dal ruolo di Kang il Conquistatore nel Marvel Cinematic Universe quasi immediatamente dopo che la sua condanna fu resa pubblica. Si prevede che il personaggio verrà riassegnato per i prossimi film degli Avengers, ma questo deve ancora essere reso ufficiale.

La condanna di Jonathan Majors  era originariamente prevista per il 6 febbraio, ma l’udienza è stata rinviata all’8 aprile. Le accuse comportano una potenziale pena fino a un anno di prigione.

Superman & Lois: scelto l’attore che sarà Jimmy Olsen nella quarta e ultima stagione

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Lo scorso novembre, abbiamo appreso che Skyler Gisondon interpreterà Jimmy Olsen della DCU nell’attesissimo Superman di James Gunn. Tuttavia, un altro attore è stato appena scelto come migliore amico dell’Uomo d’Acciaio, questa volta per la quarta e ultima stagione di Superman & Lois, la serie tv di successo della CW.

TV Line riferisce che Douglas Smith interpreterà il fotografo di The Daily Planet, portando finalmente Jimmy in una serie di cui ha sentito molto la mancanza sin dal lancio nel 2021.

Questa versione del personaggio è descritta come un “ventenne estroverso” noto per essere “l’anima della festa” in ufficio. Il sito aggiunge: “Nonostante siano colleghi di lavoro di Clark, non è riuscito a tirarlo fuori dal suo guscio ‘goffo’. Ignaro del super-segreto di Clark, Jimmy è ancora determinato a diventare suo amico.”

Nonostante un taglio al budget che ha comportato un minor numero di scrittori e membri regolari del cast, il team creativo di Superman e Lois sta chiaramente facendo di tutto con questa stagione finale per rendere felici i fan della DC.

Molti di voi probabilmente conosceranno Smith meglio per Big Love e  Big Little Lies . Tra i suoi crediti annovera anche Vinyl e  The Alienist e ha interpretato il fratellastro del personaggio del titolo in Percy Jackson: Sea of ​​Monsters. Stranamente, suo fratello maggiore, Gregory Smith, ha diretto otto episodi di Superman & Lois.

Mehcad Brooks ha interpretato “James” Olsen nell’Arrowverse, apparendo in Supergirl sia come fotografo che, più tardi, come eroico Guardiano. Questa serie è ambientata in una realtà separata in seguito agli eventi di Crisis on Infinite Earths.

 

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Brad Schwartz, presidente dell’intrattenimento di The CW, ha recentemente promesso che la stagione 4, a lungo ritardata , “vi lascerà a bocca aperta”  e ha spiegato che il ritardo è il risultato del lungo processo di post-produzione dello show. “Non sto scherzando, questa stagione sarà uno dei migliori programmi televisivi. Ho visto il primo episodio ieri sera e ti farà piangere. È fantastico.”

“A causa di tutti gli effetti speciali, potrebbe essere pronto per l’estate, [ma] riteniamo che sarebbe sprecato in estate. Quindi mettiamolo in autunno, dove possiamo venderlo in Upfront [e] davvero, davvero Parlami di ciò.”

La serie Superman & Lois

Superman & Lois  è stato sviluppato da Todd Helbing e Greg Berlanti per la rete The CW. Lo spettacolo vede protagonisti Tyler Hoechlin nei panni di Clark Kent/Superman ed Elizabeth Tulloch nei panni di Lois Lane. Segue l’iconica coppia di supereroi mentre affronta le sfide della genitorialità, affrontando anche le responsabilità e i pericoli che derivano dall’essere il più grande protettore della Terra.

La premessa di Superman & Lois diverge leggermente dalle tradizionali storie di Superman concentrandosi maggiormente sulla dinamica familiare tra Clark, Lois e i loro figli adolescenti, Jonathan e Jordan Kent. La serie esplora come Clark bilancia i suoi doveri di Superman con i suoi obblighi di marito e padre, il tutto mentre vive nella piccola città di Smallville.

Beetlejuice Beetlejuice: un’anteprima dal trailer svela Jenna Ortega nei panni di Astrid Deetz

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Ci aspettavamo che il primo trailer del sequel di Beetlejuice di Tim Burton, Beetlejuice Beetlejuice, uscisse ieri, ma Warner Bros. Discovery ha ritardato e il primo contributo dall’atteso sequel dovrebbe arrivare oggi. Nel frattempo però la Major ha svelato una preview che ci dà un primo sguardo a Jenna Ortega nei panni di Astrid Deetz.

La pagina Instagram del sequel ha pubblicato (poi cancellato, per qualche motivo) i primi secondi del teaser, che vede la figlia di Lydia Deetz (la ritornata Winona Ryder), Astrid (la star di Scream IV, Jenna Ortega), in sella alla sua bicicletta su un ponte dall’aspetto molto familiare.

Come i fan del primo film ricorderanno senza dubbio, è qui che Adam (Alec Baldwin) e Barbara (Geena Davis) Maitland hanno incontrato la loro morte prematura dopo un incidente d’auto. Sconvolta, la coppia decide quindi di contattare un certo Ghost with the Most (Michael Keaton) per chiedere aiuto. Guarda il filmato qui sotto insieme ad alcune nuove illustrazioni del logo del titolo e assicurati di tenere gli occhi aperti per il trailer.

 

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice 2

Beetlejuice Beetlejuice sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

Pretty Little Liars: le prime foto sulla seconda stagione svelano il nuovo cattivo

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Sono apparse le foto ufficiali della prossima seconda stagione di Pretty Little Liars di MaxLe prime immagino svelano ai fan un primo sguardo alla prossima stagione intitolata Summer School.

La seconda stagione di Pretty Little Liars ha un nuovo cattivo

Condivise da Cosmopolitan, le foto di Pretty Little Liars: Summer School hanno anche introdotto gli spettatori al nuovo antagonista principale del thriller drammatico per adolescenti sotto forma di un inquietante colpevole mascherato armato di coltello. I creatori della serie Lindsay Calhoon Bring e Roberto Aguirre-Sacasa hanno parlato di cosa i fan possono aspettarsi dal nuovo cattivo della seconda stagione, che hanno descritto come qualcuno molto più spaventoso di A.

Il nostro cattivo è una figura femminile dell’orrore, che è qualcosa che volevamo davvero esplorare nel nostro spettacolo horror incentrato su protagoniste femminili“, ha detto Aguirre-Sacasa. “Volevamo anche che il nostro cattivo sembrasse apocalittico e terrificante. E poiché la maggior parte della nostra stagione è ambientata durante l’estate, oltre a prendere ispirazione dai nostri slasher preferiti, volevamo che sembrasse un po’ più apocalittico, come qualcosa come The Texas Chain Saw Massacre o addirittura Midsommar”.

Pretty Little Liars seconda stagione cattivo
karolina wojtasik // HBO

Bring ha aggiunto: “Le paure sono un po’ più grandi, più cattive e più audaci. Abbiamo un nuovo cattivo che forse è collegato ad Archie Waters, come impareremo presto nell’episodio 1. Roberto, io e i nostri scrittori siamo tutti molto ossessionati da Creepypasta, quindi adoriamo avere il nostro sito web. E questo cattivo horror metterà alla prova ciascuna delle ragazze e intraprenderanno il loro viaggio personale”.

Pretty Little Liars seconda stagione
karolina wojtasik // HBO

Basato sulla serie di libri più venduti di Sara Shepard, il riavvio di Pretty Little Liars di Max è guidato da Bailee Madison, Chandler Kinney, Zaria, Malia Pyles e Maia Reficco. A loro si uniscono Mallory Bechtel, Sharon Leal, Elena Goode, Lea Salonga, Eric Johnson, Jordan Gonzalez e Alex Aiono. I produttori esecutivi sono Aguirre-Sacasa, Bring, I. Marlene King, Michael Grassi, Caroline Baron e Leslie Morgenstein e Gina Girolamo di Alloy.

Gen V: arriva un aggiornamento sulla seconda stagione

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Gen V: arriva un aggiornamento sulla seconda stagione

Durante una recente intervista con Arc Studio, lo scrittore televisivo Thomas Schnauz (X-Files, Breaking Bad) ha condiviso un nuovo aggiornamento sulla seconda stagione di Gen V e  sulla data di inizio della produzione del prossimo capitolo dello spin-off di The Boys ambientato al collage. 

Schnauz ha confermato che Amazon MGM Studios sta attualmente pianificando di iniziare la produzione della seconda stagione di Gen V tra “due o tre settimane”. Ciò avviene dopo quasi sei mesi dal debutto della prima stagione su Prime Video.

Sto lavorando a uno spettacolo chiamato Gen V che va in onda su Amazon. Prima stagione… non ho lavorato alla prima stagione”, Schauz sul suo coinvolgimento nella seconda stagione della Gen V. “Attualmente li sto aiutando con la seconda stagione con una storia dirompente, e non molto tempo dopo inizieranno le riprese in Canada. Inizieranno la produzione probabilmente tra 2 o 3 settimane”.

Tutto quello che c’è da sapere su Gen V

Ambientato nel mondo diabolico di The Boys, Gen V espande l’universo della Godolkin University, il prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si esercitano per diventare una nuova generazione di eroi, preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però, scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?

Il cast della serie include Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher, Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The Boys.

Michele Fazekas e Tara Butters sono showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

Lilo & Stitch: la star del live-action anticipa che sarà “Una storia sulla connessione”

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Parlando con GamesRadar+, la star di Aladdin Billy Magnussen – destinata a interpretare l’alieno Pleakley preferito dai fan nel film live-action Lilo & Stitch – ha spiegato com’è stato girare un adattamento del suo film Disney preferito.

Magnussen ha anche espresso quanto sia grato di far parte di un progetto così sano. Al momento, la Disney deve ancora annunciare la data di uscita del suo ultimo remake live-action Lilo & Stitch.

Non penso che si possano paragonare le opere d’arte tra loro“, ha detto Magnussen. “Ho adorato lavorare con tutti in questo. La Rideback è stata la casa di produzione che ha realizzato questo film e con loro ho realizzato Aladdin. Ancora una volta, è una storia sulla connessione e su un ragazzo che cerca di trovare un amico, e tutto ciò che puoi fare è affrontare un progetto del genere con amore. Sono così grato e onorato di far parte di quel progetto”.

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Cosa sappiamo sul remake live-action di Lilo e Stitch?

Il film d’animazione originale era incentrato su una giovane ragazza hawaiana di nome Lilo Pelekai che stringe un legame con un alieno blu chiamato Esperimento 626, progettato per essere una forza di distruzione.

Non è stato considerato uno dei maggiori successi della Disney dal punto di vista del botteghino, ma rimane un titolo molto popolare nella libreria Disney, avendo generato tre sequel direct-to-video e una serie televisiva del 2003.

Una prima sinossi del remake Lilo e Stitch recita: “Lilo e Stitch racconta la storia del legame che si forma tra una ragazza umana solitaria di nome Lilo e un alieno simile a un cane di nome Stitch, progettato per essere una forza di distruzione. L’inseguimento degli alieni, gli assistenti sociali e l’idea del legame familiare fanno parte del processo“.

Nel cast di Lilo e Stitch anche Zach Galifianakis, Sydney Agudong, Billy Magnussen, Courtney B. Vance e i doppiatori del film d’animazione originale Tia Carrere, Amy Hill e Jason Scott Lee. Chris Sanders doppierà ancora una volta Stitch nella versione USA. La regia è di Dean Fleischer Camp e la sceneggiatura è stata scritta da Chris Kekaniokalani Bright, mentre la produzione è stata affidata a Dan Lin e Jonathan Eirich con la loro Rideback production. Il film dovrebbe debuttare su Disney+ quest’estate.

Ad Aaron Taylor-Johnson non è stato offerto il ruolo di James Bond

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Sembra che ci siano stati dei chiarimenti in seguito alle voci emerse questa mattina secondo cui ad Aaron Taylor-Johnson sarebbe stato offerto il ruolo di James Bond.

Secondo una fonte informata che ha parlato con E! Notizi, a Aaron Taylor-Johnson non è stato effettivamente offerto il ruolo di 007 in questo momento. Il sito sottolinea poi che ciò non significa necessariamente che l’attore rifiuterebbe il ruolo di James Bond se gli fosse offerto, poiché ha parlato con Esquire l’anno scorso e non ha né confermato né smentito la possibilità di essere in trattative per il ruolo.

Qual è stato il film di James Bond più recente?

Il film di James Bond più recente è stato No Time to Die del 2021, diretto da Cary Joji Fukunaga da una sceneggiatura scritta da Neal Purvis e Robert Wade, Scott Z. Burns con Fukunaga e la vincitrice dell’Emmy Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve ).

Il 25esimo film di James Bond ha visto il ritorno di Daniel Craig che ha ripreso il ruolo senza tempo per l’ultima volta. A lui si sono uniti gli ex-attori del franchise Ralph Fiennes nei panni di M, Lea Seydoux nei panni di Madeline, Naomie Harris nei panni di Moneypenny, Ben Whishaw nei panni di Q, Rory Kinnear nei panni di Tanner e Jeffrey Wright nei panni di Felix Leiter. Ha anche interpretato i nuovi membri del cast Rami Malek nei panni di Safin, Lashana Lynch nei panni di Nomi, Ana De Armas nei panni di Paloma, Dali Benssalah nei panni di Primo, Billy Magnussen nei panni di Logan e David Dencik nei panni di Valdo.

High and Low: Jeffrey Wright si unisce a Denzel Washington nel remake di Spike Lee

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Jeffrey Wright è stato scelto per entrare a far parte del cast del remake di Spike Lee di High and Low. A darne notizia è stato Variety, Jeffrey Wright si unirà a Denzel Washington nel nuovo film di Spike Lee, che viene descritto come una “rivisitazione” di High and Low di Akira Kurosawa, uscito nel 1963.

Spike Lee ha co-scritto la sceneggiatura del film insieme ad Alan Fox. Le riprese del film dovrebbero iniziare alla fine di questo mese.

Jeffrey Wright ha recentemente ottenuto una nomination all’Oscar per aver interpretato Thelonious “Monk” Ellison nel film American Fiction del 2023, diretto da Cord Jefferson. È anche noto per aver recitato in Broken Flowers del 2005, Casino Royale del 2006, Game Night del 2018, The French Dispatch del 2021 e The Batman del 2022, tra gli altri titoli. Ha inoltre interpretato Beetee nella serie di The Hunger Games, Bernard Lowe in Westworld della HBO e ha doppiato The Watcher in What If…? dei Marvel Studios.

Jeffrey Wright e Denzel Washington avevano già recitato insieme nel 2004 in The Manchurian Candidate, il remake diretto da Jonathan Demme dell’omonimo film del 1962.

Cos’altro sappiamo di High and Low di Spike Lee?

Oltre a Jeffrey Wright e Denzel Washington, il nuovo film High and Low vede protagonista Ilfenesh Hadera, già apparso nel remake di Lee Oldboy del 2013.

Todd Black e Jason Michael Berman stanno producendo il film, mentre Lee, Peter Guber, Matthew Lindner, Chris Brigham e Katia Washington sono i produttori esecutivi. Jordan Moldo è coproduttore.

Toshiro Mifune interpreta un ricco industriale la cui famiglia diventa il bersaglio di uno spietato rapitore nell’esemplare film noir di Akira Kurosawa“, si legge nella sinossi del film del 1963. “Basato sul romanzo poliziesco di Ed McBain King’s Ransom, High and Low è allo stesso tempo un thriller avvincente e un brillante commento sulla società giapponese contemporanea”.

High and Low di Spike Lee, che non ha ancora una data di uscita, verrà distribuito nelle sale da A24 prima di arrivare su Apple TV+.

Jessica Biel protagonista della serie The Good Daughter

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Jessica Biel protagonista della serie The Good Daughter

Peacock ha annunciato che Jessica Biel guiderà una prossima serie di thriller polizieschi intitolata The Good Daughter.

Tutti gli episodi di The Good Daughter sono scritti da Karin Slaughter, autrice dell’omonimo romanzo bestseller del New York Times su cui è basata la serie limitata. È prodotto da Made Up Stories in collaborazione con lo studio cinematografico e televisivo globale Fifth Season, che lo distribuirà anche a livello internazionale.

Oltre a recitare, Jessica Biel è anche produttore esecutivo dello spettacolo insieme a Bruna Papandrea, Steve Hutensky e Casey Haver per Made Up Stories, Michelle Purple per Iron Ocean e Karin Slaughter.

Di cosa parlerà The Good Daughter?

The Good Daughter è una serie poliziesca ricca di suspense in cui le sorelle Charlotte (Jessica Biel) e Samantha Quinn hanno trascorso gli ultimi ventotto anni cercando di rimettere insieme i pezzi delle vite che sono state spezzate da una sola notte di violenza”, si legge nella sinossi dello show. “Quando un altro attacco distrugge la cittadina di Pikeville, Charlotte è la prima testimone sulla scena. Ora che è un avvocato come suo padre, è costretta ad affrontare i propri demoni mentre il caso si snoda attraverso una rivelazione scioccante dopo l’altra. Alla fine, sia lei che Samantha si ritrovano a chiedersi se, dopotutto, valesse la pena di essere una brava figlia”.

Fabio Volo parla del suo ritorno alla voce di Po in Kung Fu Panda 4

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A otto anni dalla sua ultima avventura, Po torna al cinema con Kung Fu Panda 4, dal 22 marzo in sala con Universal. Abbiamo intervistato Fabio Volo che torna a prestare la sua voce al tenero e sempre affamato panda.

La trama di Kung Fu Panda 4

Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone (Jack Black, candidato ai Golden Globe), è chiamato dal destino a… darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace.

Questo comporta però un paio di problemi evidenti. In primo luogo, Po ne sa di leadership spirituale tanto quanto di paleodieta e, in secondo luogo, deve cercare e addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone prima di poter assumere la sua nuova e prestigiosa posizione.

Come se non bastasse, di recente è stato avvistato un malvagio e potente signore del crimine, Chameleon (il premio Oscar Viola Davis), una piccola lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura, grande o piccola che sia. Chameleon ha messo gli occhi sul Bastone della Saggezza di Po, che le darebbe il potere di risvegliare dal regno degli spiriti tutti i cattivi che Po ha sconfitto.

Po ha quindi bisogno di aiuto. Lo troverà (più o meno?) nella ladra Zhen (Awkwafina, vincitrice di un Golden Globe), una volpe corsara che fa davvero impazzire Po, ma le cui abilità si riveleranno preziose. Nel tentativo di proteggere la Valle della Pace dagli artigli rettiliani di Chameleon, questa strana coppia comica dovrà unire le proprie forze. Nel frattempo, Po scoprirà che gli eroi si possono trovare nei luoghi più inaspettati.

Il cast del quarto capitolo

Kung Fu Panda 4 si avvale delle voci storiche di Dustin Hoffman, vincitore del premio Oscar nel ruolo del maestro di kung fu Shifu; James Hong (Everything Everywhere All at Once) nel ruolo del padre adottivo di Po, Mr. Ping; Bryan Cranston, candidato al premio Oscar, nel ruolo del padre naturale di Po, Li, e Ian McShane, candidato al premio Emmy, nel ruolo di Tai Lung, ex allievo e acerrimo nemico di Shifu. Il vincitore dell’Oscar Ke Huy Quan (Everything Everywhere All at Once) si unisce all’ensemble nel ruolo di un nuovo personaggio, Han, il leader del Covo dei Ladri.

Kung Fu Panda 4 è diretto da Mike Mitchell (Trolls della DreamWorks Animation, Shrek e vissero felici e contenti) e prodotto da Rebecca Huntley (Troppo Cattivi della DreamWorks Animation). La co-regista del film è Stephanie Ma Stine (She-Ra e le principesse guerriere). Nel 2008, il primo capitolo del franchise, Kung Fu Panda, nominato agli Oscar, è diventato il film d’animazione originale di maggior incasso della DreamWorks Animation e ha dato il via a un franchise che ha guadagnato più di 1,8 miliardi di dollari al box office mondiale.

 

Captain Fantastic: il significato del film con Viggo Mortensen

Captain Fantastic: il significato del film con Viggo Mortensen

In occasione della Festa del Papà, sono tanti i padri del cinema che si potrebbero nominare e celebrare, da quello silenzioso e amorevole di Lady Bird sino all’iconico Darth Vader della saga di Star Wars. Non c’è però miglior papà di quello pronto ad imparare dai propri errori e rivedere i propri schemi di vita in nome dei figli. Da questo punto di vista, il film del 2016 diretto da Matt Ross, Captain Fantastic (qui la recensione), ha regalato al cinema un padre eccezionale, apparentemente inamovibile dalle proprie convinzioni ma capace poi di mettere in discussione tutto ciò in cui crede imparando dai suoi figli tanto quanto loro imparano da lui.

La storia di questo film, come rivelato da Ross, si configura proprio come un’esplorazione delle scelte che i genitori compiono per i loro figli. Il regista, partendo da esperienze personali, ha così elaborato un racconto che riflette sull’essere genitori oggi, in un contesto globalizzato e capitalista sempre più complesso, reso ulteriormente difficile dalla vasta presenza di tecnologia. Presentato poi al Festival di Cannes, nella sezione Un certain Regard, dove Ross ha vinto il premio come Miglior regista, Captain Fantastic offre dunque numerose importanti riflessioni incarnate qui in un uomo che cerca semplicemente di essere il miglior padre possibile.

A distanza di anni, i temi affrontati dal film sono sempre più attuali e su cui è sempre più necessario un dibattito che cerchi non di dare risposte giuste quanto di mettere in discussione convinzioni non più sostenibili. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Captain Fantastic. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla storia vera e al suo significato complessivo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Captain Fantastic cast

La trama e il cast di Captain Fantastic

I coniugi Ben e Leslie Cash sono due attivisti anarchici, che non credono nel modello di vita americano fortemente legato al capitalismo, e hanno deciso di vivere la loro vita immersi nella natura selvaggia dei boschi che circondano Washington. Ben e Leslie crescono i loro sei figli secondo principi anticonvenzionali, educandoli a sviluppare un forte senso critico nei confronti della realtà che li circonda, ma condannandoli anche a contemplare la vita con estrema disillusione. La routine dell’anticonformista famiglia è scossa dall’improvviso suicidio di Leslie, a cui segue un funerale che costringe Ben e i suoi figli a recarsi in città, dove tutto il loro mondo e ciò che credevano di sapere verranno messi in forte crisi.

Ad interpretare Ben vi è l’attore Viggo Mortensen, al quale il regista ha assegnato diverse letture da fare in preparazione al suo personaggio. L’attore, poi, ha contribuito fornendo alcuni oggetti di scena, come la sua canoa, alcune biciclette, vestiti e oggetti da cucina, ma ha anche condiviso sue idee sulla sceneggiatura e sull’utilizzo delle musiche. Nel ruolo dei suoi figli sono stati provinati ragazzi con età compresa tra i 7 e i 18 anni, con diverse capacità fisiche e in grado di apprendere la caccia, le arti marziali e le lingue straniere. Bodevan, il figlio maggiore, è interpretato da George MacKay mentre Samantha Isler e Annalise Basso interpretano le gemelle Kielyr e Vespyr.

Il ruolo di Rellian è stato affidato a Nicholas Hamilton, Shree Crooks interpreta Zaja, mentre Charlie Shotwell ha il ruolo del figlio più giovane Nai. Tutti gli attori hanno dovuto acquisire le basi per la sopravvivenza nei boschi, imparando ad accendere un fuoco, seguire le tracce di un animale e scalare rocce. Isler e Basso hanno inoltre dovuto imparare l’esperanto, mentre MacKay ha praticato quotidianamente yoga per prepararsi al suo ruolo. A tutti loro sono stati vietati, per il periodo delle riprese, l’uso di strumenti tecnologici e il cibo spazzatura. L’attrice Trin Miller interpreta il ruolo di Leslie Cash, mentre per i genitori di lei sono stati scelti Frank Langella e Ann Dowd.

Il film è tratto da una storia vera?

Il racconto proposto da Captain Fantastic non è tratto da una storia vera, a differenza da quello che si potrebbe pensare. Si sviluppa però a partire da alcune riflessioni nate nel regista, il quale ha dichiarato di aver avuto l’idea per questo film a partire dalla sua esperienza di genitore e sul suo interrogarsi sulle scelte da compiere come padre. Ross ha poi incorporato parte della sua esperienza di vita nel film. Egli è infatti cresciuto insieme a sua madre in una comune hippie, dove si portavano avanti modelli di vita non convenzionali. Per il film, egli si è poi assicurato che quanto praticato dai protagonisti fosse il più realistico possibile, documentandosi approfonditamente su questo tipo di attività.

Captain Fantastic storia vera

Il significato del finale di Captain Fantastic

Nel corso del film, a seguito del viaggio in città per partecipare al funerale di Leslie, i metodi educativi di Ben vengono messi in dubbio dai figli, che anzi iniziano ad accusarlo di aver contribuito con il suo estremismo all’esaurimento della madre. Ben si ritrova quindi a dover riesaminare la sua idea di libertà e il significato di essere un genitore. Insieme, padre e figli offrono a Leslie il funerale che lei avrebbe voluto invece di uno tradizionale e per loro è un momento di completa ripartenza: Bo parte per un viaggio solitario alla scoperta del mondo, mentre il resto della famiglia Cash si trasferisce in una fattoria e i ragazzi iniziano così a frequentare regolarmente la scuola, dopo che Ben ha riconsiderato le proprie ideologie.

Con questo finale, Captain Fantastic suggerisce dunque che le scelte di vita estreme, sia in una direzione che in un’altra, non sono mai la risposta e che bisogna invece ricercare un equilibrio, specialmente se queste possono influenzare anche chi ci sta intorno o dipende da noi. Ben, infatti, capisce i propri errori solo grazie ai suoi figli. Difficilmente avrebbe potuto farlo da solo. Sono loro a fargli comprendere come l’eccessivo isolamento stia di fatto impedendo loro di vivere una serie di esperienze importanti, attraverso le quali scoprire sé stessi e il mondo e potersi veramente sentire un tutt’uno con esso. Centrale è dunque il rapporto tra il padre e i figli, con il primo che si trova a dover mettere in discussione i propri metodi educativi.

I suoi figli sono infatti molto colti nonostante la giovane età e questo appare agli occhi di Ben come un motivo di vanto. Come padre li sprona a non fermarsi all’uso di parole come “interessante” ma di andare alla radice del perché una cosa è interessante o meno, facendo dunque sempre sbocciare in loro riflessioni articolate e sagge. Nonostante tutto ciò, si renderà conto di come i figli non siano però preparati per ben altre sfide della vita, dalle quali non può proteggerli per sempre. Sul finale capirà dunque di non dover applicare quest’eccessiva protezione nei loro confronti ma di lasciare che sbaglino e si rialzino da soli, proprio come il suo monologo al figlio Bo in partenza fa ben comprendere.

Il trailer di Captain Fantastic e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Captain Fantastic grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 marzo alle ore 21:25 sul canale Cielo.

Sette minuti dopo la mezzanotte: la spiegazione del finale del film

Il film del 2016 Sette minuti dopo la mezzanotte, diretto da J. A. Bayona ( The Impossible, La società della neve) è l’adattamento dell’omonimo romanzo del 2011, originariamente ideato dalla scrittrice Siobhan Dowd, ma poi portato a termine da Patrick Ness in seguito alla prematura scomparsa dell’autrice. Si tratta di un racconto che, attraverso il genere fantasy, affronta il delicato tema della malattia, delle paure che queste comporta e del dolore che ne consegue, il tutto visto attraverso gli occhi di un ragazzo alla ricerca di una fuga dalla sua dolorosa realtà. Struggente, ricco di fantasia ed emotivamente coinvolgente, Sette minuti dopo la mezzanotte è uno di quei titoli che aiuta a dialogare con le proprie paure, affrontandole invece di evitarle.

La trama e il cast di Sette minuti dopo la mezzanotte

Protagonista del film è il dodicenne Conor, il quale per sfuggire alla solitudine e alla sofferenza della sua esistenza, evoca una creatura che possa aiutarlo a superare i momenti più difficili. Come per magia, il mostro, alto 12 metri, si presenta davvero. Egli è puntuale ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte, alla finestra della sua cameretta a raccontare storie fantastiche che Conor ascolta avidamente, dimenticando per un attimo la malattia terminale della madre, la severità della nonna, la distanza emotiva e geografica del padre e il bullismo di cui è vittima a scuola. Senza tralasciare il fatto che ha stretto un patto col mostro: alla fine del ciclo di fiabe, toccherà a lui raccontare la sua “verità”.

In Sette minuti dopo la mezzanotte l’attore scozzese Lewis MacDougall interpreta Conor O’Malley, mentre nel ruolo di sua madre Elizabeth, vi è la candidata all’Oscar Felicity Jones. L’attore Toby Kebbell è invece il signor O’Malley, il distratto e distante padre di Conor. Nel ruolo della severa nonna, la signora Clayton, vi è la celebre attrice Sigourney Weaver, mentre a dare corpo e voce alla creatura con cui Conor stringe amicizia vi è l’attore Liam Neeson. Questi non è sempre stato presente sul set, e la sua interpretazione tramite motion capture è in parte avvenuta dopo il termine delle riprese effettive. Nel periodo in cui egli non poté essere sul set, fu l’attore Tom Holland a dare corpo alla creatura.

Sette minuti dopo la mezzanotte trama

La spiegazione del finale del film

Le tre storie che il mostro racconta a Conor hanno un anello di congiunzione, cioè il mostro stesso. La prima storia del principe e della matrigna riflette il rapporto tra Conor e la nonna. Conor la detesta per il suo carattere forte ma, alla fine, si riconcilia con lei. Nella seconda storia invece, il curato non è altro che Liam, il padre di Conor, che come lui sceglie la strada più semplice, ovvero andarsene. Questa storia mette dunque in evidenza l’atteggiamento negligente delle persone in tempi buoni, che in tempi difficili trovano invece difficoltà a lottare e preferiscono fuggire. Un racconto che dunque aiuta Conor a riflettere sul comportamento di suo padre.

La terza storia è invece quella più intimamente legata alla vita di Conor. Questa narra di un uomo invisibile, non perché lo fosse davvero ma perché a gente si era abituata a non vederlo. Il riferimento a Conor è diretto, lui è a scuola ma nessuno lo vede a causa della malattia della madre. Durante questo racconto, Conor è brevemente posseduto mentalmente e fisicamente dal mostro e aggredisce violentemente Harry, il bullo della scuola, mandandolo all’ospedale. Ma ci sono cose più difficili dell’essere invisibili. Dopo aver aggredito Harry è finalmente visibile per i compagni e per i professori, ma ora lo evitano in modo volontario. Le storie raccontate dal mostro riflettono dunqeu la vita di Conor e le difficoltà emotive che deve attraversare.

Giunti al finale di Sette minuti dopo la mezzanotte, quando diventa chiaro che la madre di Conor sta per morire, il ragazzo evoca nuovamente la legnosa creatura, la quale lo costringe però a rivivere il suo incubo ricorrente: sua madre pende dalla mano di Conor sul bordo dell’enorme voragine e poi cade, scomparendo nel vuoto. Il mostro chiede allora ripetutamente a Conor di raccontare la sua storia, dicendo che è l’unico modo per liberarlo. Il ragazzo infine ammette che nel suo incubo lascia andare la mano di sua madre. Dice di aver a lungo sospettato che sua madre non sarebbe sopravvissuta e di aver segretamente sperato che morisse per porre fine alle loro sofferenze, anche se, allo stesso tempo, non vuole che muoia.

Sette minuti dopo la mezzanotte cast

Il mostro, a quel punto, elogia Conor per il suo coraggio nel dire la verità e gli dice che è umano sentirsi in quel modo. La nonna di Conor lo trova poi addormentato sotto l’albero e lo porta in ospedale. Qui, Conor abbraccia la madre, che guarda il mostro e muore a mezzanotte e sette minuti esatti. Tornato a casa della nonna, Conor scopre che quest’ultima ha ristrutturato per lui la vecchia stanza della madre. Vi trova il libro d’arte dell’infanzia di sua madre, che include immagini di personaggi delle storie che il mostro gli ha raccontato, oltre a un disegno di sua madre da bambina sulla spalla dello stesso mostro.

Quei disegni sembrano dunque confermare che anche la madre di Conor ha potuto contare sull’aiuto di un mostro, apparentemente lo stesso, per navigare attraverso le difficoltà dell’infanzia. Oltre a rafforzare ulteriormente il legame tra Conor e sua madre, l’albero può dunque essere interpretato come un’estensione della madre stessa, che ha aiutato il figlio a guarire dal proprio dolore proprio come era capitato a lei in passato. Poiché non può aiutarlo in prima persona, per via della malattia, il personaggio del mostro sembra dunque prendere vita per fare da suo tramite e accompagnare Conor in quel viaggio che a lei è negato.

Il trailer di Sette minuti dopo la mezzanotte e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sette minuti dopo la mezzanotte è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Apple TV, Tim Vision, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 19 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

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