Nove anni dopo Mad Max: Fury
Road, la nuova opera della famosa saga del regista,
sceneggiatore e produttore australiano George
Miller torna sulla Croisette al Festival
di Cannes 2024. L’attesissimo Furiosa: A Mad
Max Saga sarà svelato alla presenza del regista e del
cast, capitanato da Anya
Taylor-Joy,Chris
Hemsworthe Tom
Burke, in occasione di una sessione di Gala Fuori Concorso
al Grand Théâtre Lumière al Palais des Festivals mercoledì 15
maggio.
Mad Max (1979),
Mad Max II: The Challenge (1981), Mad Max:
Beyond Thunderdome (1985), Mad Max: Fury
Road (2015), Furiosa: A Mad Max Saga
(2024): in 5 episodi e in quasi in 5 decenni, George
Miller ha creato un mito, anzi una mitologia catartica.
Mad Max è una cronaca del collasso sociale e
ambientale, che gioca con i codici di genere per mettere in
discussione questi temi, inizialmente visionari e ora crudelmente
attuali. Girato originariamente nell’entroterra australiano, questo
“Western su ruote” rivisitato descrive un mondo distopico in cui
velocità e movimento sono sinonimo di energia vitale quanto di
morte a causa dell’esaurimento delle risorse, offrendo allo
spettatore una dose di adrenalina raramente eguagliata sul grande
schermo. grande schermo.
Furiosa: A Mad
Max Saga è l’ultimo episodio. Si ritorna alle origini
di Furiosa, la nuova eroina della saga apparsa in Mad Max:
Fury Road, film premiato con diversi Oscar. L’attrice
Anya
Taylor-Joy interpreta la giovane Furiosa,
che cerca di tornare a casa, nonostante numerose bande armate
ostili.
“L’idea di questo prequel mi
accompagna da oltre un decennio”, ha affermato George
Miller. “Non potrei essere più entusiasta di tornare
al Festival di Cannes – insieme ad Anya, Chris e Tom – per
condividere Furiosa: A Mad Max Saga. Non c’è posto migliore della
Croisette per vivere questo film con il pubblico del palcoscenico
mondiale”.
Furiosa: A Mad Max Saga, la
trama
Mentre il mondo crolla, la giovane
Furiosa viene rapita dal Luogo Verde di Molte Madri e cade nelle
mani di una grande orda di motociclisti guidata dal signore della
guerra Dementus. Attraversando la Zona Desolata, si imbattono nella
Cittadella presieduta dall’Immortan Joe. Mentre i due Tiranni
combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove
mentre mette insieme i mezzi per ritrovare la strada di casa.
Dopo la clip della scorsa settimana
sulla trasformazione di Kim Kardashian in Siobhan Corbyn, FX
Networks ha finalmente rilasciato il trailer di American
Horror Story: Delicate Part Two, che mostra la star dei
reality trasformata in attrice che va oltre ogni limite per rendere
la vita di Anna Victoria Alcott (interpretata da Emma Roberts, veterana di AHS) la peggiore in
assoluto.
Mentre l’Anna di Emma Roberts,e la
Siobhan di Kim Kardashian si fanno sensuali nel teaser,
quest’ultima dimostra in seguito che “nulla la ostacolerà” mentre
elabora i suoi astuti piani. Questo ha spinto Anna a definire
Siobhan un “mostro”, al quale Siobhan ha risposto rapidamente: “No,
tesoro, io sono molto peggio”.
American Horror Story:
Delicate Part One ha concluso la sua corsa di cinque
episodi lo scorso anno. La seconda parte, composta da quattro
episodi, andrà in onda il mercoledì a partire dal 3 aprile alle
22.00 ET. Il giorno successivo sarà trasmessa in streaming su Hulu
e sarà disponibile su Star+ in America Latina e
Disney+ in altri
territori.
Basata sul romanzo Delicate
Condition di Danielle Valentine, l’ultima stagione è descritta come
un “thriller avvincente su un’attrice che si convince che una
figura sinistra sta facendo di tutto per assicurarsi che la sua
gravidanza non avvenga mai”.
“Una serie drammatica horror
antologica incentrata su diversi personaggi e luoghi, tra cui una
casa dal passato omicida, un manicomio, una congrega di streghe, un
freak show, un hotel, una fattoria a Roanoke, una setta,
l’apocalisse e un campo estivo”, si legge nella sinossi.
American Horror Story:
Delicate vede nel cast anche Matt Czuchry nel ruolo di Dex Harding,
Denis O’Hare nel ruolo del Dr. Hill, Julie
White nel ruolo della signora Preecher, Annabelle
Dexter-Jones nel ruolo di Sonia Shawcross,
Michaela Jaé Rodriguez nel ruolo di Nicolette,
Cara Delevingne nel ruolo di Ivy e Maaz Ali
nel ruolo di Kamal.
L’attesissima seconda stagione di
House
of the Dragon arriverà dal 17 giugno su
Sky ein streaming solo su NOW, in
contemporanea assoluta con la messa in onda americana. Tratta dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la
serie HBO e Sky Exclusive è ambientata 200 anni
prima degli eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
Westeros è sull’orlo di una
sanguinosa guerra civile, con il Consiglio dei Verdi e quello dei
Neri che combattono rispettivamente per Re Aegon e per la Regina
Rhaenyra. Ciascuna delle due fazioni ritiene legittima la propria
aspirazione al Trono di Spade, così il nuovissimo doppio trailer
della serie, quello dei Verdi e quello dei Neri, riflette queste
due prospettive, in metà divise ma complementari della stessa
storia. La seconda stagione di House
of the Dragon vedrà il regno spaccarsi: tutti
dovranno scegliere quale fazione di Casa Targaryen sostenere.
GREEN TRAILER:
BLACK TRAILER:
La seconda stagione di House of The Dragon
In otto nuovi episodi, la seconda
stagione di House
of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della
prima
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan
Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e
Matthew Needham.
New-entry nel cast della nuova
stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys
Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale
nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam
of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew
nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà
Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard
Thorne.
I crediti della seconda stagione:
co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore,
showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi
Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni
Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R.
Martin “Fuoco e Sangue”.
I fan, ma anche quanti non abbiano
ancora mai visto la prima stagione o Il Trono di
Spade e vogliano arrivare preparati all’appuntamento di
giugno, possono rivedere o recuperare la prima stagione
diHouse of the Dragon nonché tutte le
stagioni della serie dei record on demand su Sky e in streaming su
NOW.
Lo sceneggiatore Michael
Brandt ha inaspettatamente fornito un aggiornamento sul
tanto atteso sequel di Wanted – Scegli il tuo destino, che da 16 anni
si trova in una fase di stallo, tanto da far pensare che non sia
più considerato realizzabile. Il film originale è basato sulla
serie a fumetti omonima di Mark Millar e
J. G. Jones e segue Wesley Gibson (James
McAvoy), un giovane che trova la sua vita mondana
capovolta quando scopre di avere abilità sovrumane e una
connessione con The Fraternity, una società mortale di assassini.
Il film fu un grande successo di critica e commerciale, ma il suo
seguito stranamente non divenne mai una realtà.
In un’intervista con MovieWeb, Brandt ha però ora
spiegato che lui e i suoi co-scrittori hanno effettivamente scritto
il sequel, il quale si è però imbattuto in momento di blocco quando
il regista Timur Bekmambetov ha espresso idee
diverse riguardo il sequel. “Avevamo un’idea per un seguito.
L’abbiamo scritto. E sembra che ci sia stato un vero interesse
nello studio per realizzarlo. E poi anche Timur, che ha diretto il
primo, era assolutamente interessato. Ma aveva un’idea diversa per
quello che voleva fare.”
“Ed è solo uno di quei momenti
in cui qualcuno dice la cosa sbagliata in termini di prosieguo del
nostro film e della sceneggiatura che avevamo scritto. Sono stati
suggeriti dei cambiamenti e questo rallentamento ha tolto il vento
dallle vele dello studio. Le cose cambiano velocemente e credo che
il sequel di Wanted sia semplicemente rimasto indietro mentre altre
cose cominciavano ad andare avanti. Quindi c’è un copione, mi
piacerebbe vederlo realizzato, e mi è piaciuto molto
scriverlo“.
“Ho pensato che fosse un vero e
proprio sequel del primo. Ma finora, lo slancio è stato perso.
Ricevo una chiamata ogni tanto da un produttore che dice, ‘Possiamo
rinvigorire questa cosa? E io dico, ‘Yeah, ecco il copione. E loro
dicono, ‘Wow, amiamo la sceneggiatura. ‘ E io dico, ‘Cool, chiama
lo studio. E poi sembra morire lì per qualche ragione“. Ad
oggi, dunque, la realizzazione di questo sequel continua a rimanere
incerta se non improbabile.
Wanted – Scegli il tuo destino: il sequel si farà?
Già prima dell’uscita del film,
Mark Millar aveva annunciato che il regista
Timur Bekmambetov stava progettando un sequel che
avrebbe seguito l’idea del primo film di una gilda internazionale
di assassini. Tutto sembrava pronto per partire già nel 2009, ma a
quel punto AngelinaJolie ha fatto sapere che non era interessata
a riprendere il suo ruolo. Ciò ha comportato una riscrittura della
sceneggiatura per rimuovere il suo personaggio, ma da quel momento
la realizzazione del sequel è divenuta incerta. Ad oggi, nonostante
l’argomento esca nuovamente di tanto in tanto, non sembrano esserci
piani per riportare i personaggi del film sul grande schermo.
Ecco una clip da Il mio
amico robot, il nuovo film d’animazione di Pablo
Berger (Blancanieves
e Abracadabra) al cinema dal 4 aprile con I
Wonder Pictures in collaborazione con Unipol
Biografilm Collection. Il nuovo capolavoro animato
dell’acclamato regista spagnolo Pablo Berger è un gioiello già
celebrato all’ultimo Festival
di Cannes, premiato ad Annecy e ora candidato al Premio Oscar®
come Miglior film d’animazione.
Il mio
amico robotè scritto e diretto da Berger–qui al suo esordio nel cinema di
animazionein 2D–esi
ispira allaomonimagraphicnoveldi SaraVaroncheraccontalafavola modernadi DOG e
ROBOT,una storia sull’importanza
dell’amicizia e sulla sua fragilità.
Dopol’avventura del
pluripremiatoBlancanievesedelsorprendenteAbracadabra,Il mio amico robotrappresenta
unanuovasfida
perBergerche
afferma:“ConIl mio amico robotvolevo tornare all’essenza pura del cinema. Ma questa volta
da un’altra angolazione, quella dell’animazione, ovverouna forma di
rappresentazione e narrazione senza limiti. In quanto regista,
scrivere storie senza dialoghi è sia una grande sfida che un enorme
piacere”.
Ad
affiancare Berger nella realizzazione del mondo diIl mio amico
robot,una squadra di 20 artistidirettidal
notofumettista eillustratoreJosé LuisÁgreda,mentre ilprocesso di
animazione è affidato al talentuoso artista e direttore
dell’animazioneBenoîtFeroumont. Perle musicheil regista si è affidato
nuovamente adAlfonso deVilallonga(già
compositore perBlancanieveseAbracadabra),cheharicreato melodie al piano
delicate,ritmijazz e suoni urbani molto newyorchesi, una giungla sonora
unica nel suo genereper dare vita
aun racconto emozionante e
coinvolgente.
Il mio
amico robotsarà nei cinema dal4 apriledistribuito da
I Wonder Pictures incollaborazione con
Unipol Biografilm Collection.
Il mio amico robot, la
trama
DOG
vive a Manhattan e, stanco di stare sempre solo, si costruisce un
robot. Sulle note degli Earth, Wind and Fire e della travolgente
musica newyorkese degli anni Ottanta, la loro amicizia sboccia e si
fa sempre più profonda. Finché una sera d’estate DOG si trova
costretto ad abbandonare ROBOT sulla spiaggia. Riusciranno i due
amici a ritrovarsi? Dal pluripremiato Pablo Berger
(Blancanieves),
qui al suo esordio nel cinema di animazione, una storia
sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità celebrata a
Cannes, premiata ad Annecy e candidata all’Oscar®come Miglior film
d’animazione.
Paramount+
e France Télévisions, insieme a France Tv distribution presentano
la loro nuova, attesissima serie Zorro (titolo
provvisorio) con
Jean Dujardin, Audrey Dana, André Dussolier, Eric Elmosnino e
Grégory Gadebois. Nel cast internazionale anche l’attore
italiano Salvatore Ficarra.
La serie Zorro
verrà lanciata prossimamente su Paramount+
prima di essere trasmessa su France Télévisions.
La trama della nuova serie tv di
Zorro
Nel 1821, Don Diego de la Vega
diventa sindaco di Los Angeles per migliorare la sua amata città.
Tuttavia, la città sta affrontando problemi finanziari a causa di
un uomo d’affari locale, l’avido Don Emmanuel, e i suoi poteri come
sindaco non sono sufficienti per combattere l’ingiustizia. Per 20
anni Diego non ha usato la sua identità da Zorro, ma sembra che non
abbia altra scelta che riportarla indietro per il bene comune. Ma
Diego fatica a bilanciare la sua doppia identità sia come Zorro,
sia come sindaco, causando tensione al suo matrimonio con
Gabriella, che non è a conoscenza del suo segreto. Diego riuscirà a
salvare il suo matrimonio e la sua sanità mentale nel caos?
Il cast di
Zorro
Creata da Benjamin Charbit (Sous
Contrôle, Gagarine, Notre Dame, Les Sauvages, En Liberté) e Noé
Debré (Parlement, Stillwater, Dheepan), la serie in 8 episodi è
co-prodotta da Paramount+, France Télévisions, Le Collectif 64
(Marc Dujardin) e Bien Sûr Productions (Julien Seul). Scritta da
Benjamin Charbit, Noé Debré e Emmanuel Poulain-Arnaud (Le Test), la
serie è diretta da Jean-Baptiste Saurel (Parallèles) e Emilie
Noblet (Bis Repetita, Parlement, Les 7 vies de Léa).
La serie sarà prossimamente
disponibile su Paramount+ in Italia, oltre che in Francia, Regno
Unito, Germania e LATAM. France Tv Distribution gestisce le vendite
per tutti gli altri territori.
Riportare al cinema un
ruolo e una storia che hanno segnato in qualche modo gli spettatori
e un’epoca è sempre un processo complicato, e
Jake Gyllenhaal dimostra di sapersi mettere in
gioco nel riportare in un film il
personaggio che fu di Patrick Swayze in
Road House. Disponibile su Prime Video dal
21 marzo, il film è infatti il remake dell’omonimo progetto diretto
da Rowdy Herrington e interpretato dall’iconico
attore che ci ha lasciati sin troppo presto.
Road House, la trama
La trama segue Elwood
Dalton (interpretato da
Jake Gyllenhaal), un ex lottatore con un passato
turbolento, che viene assunto come buttafuori e direttore di una
roadhouse situata nelle Florida Keys. Tuttavia, il suo nuovo
incarico lo mette di fronte alla malavita locale che cercherà di
mettere in pericolo la sua vita e quella degli abitanti del
luogo.
Fin dal principio, è
evidente che il film cerca di rendere omaggio al passato e al ruolo
che Swayze aveva consegnato all’immaginario collettivo. Tuttavia,
mentre alcuni remake tendono a mancare il bersaglio, Road
House si distingue per la sua capacità di catturare lo
spirito del suo predecessore, pur riuscendo a parlare al presente e
a mantenere una sua identità unica. Non a casa la regia è firmata
da Doug Liman che ha sempre un tratto distintivo e
brioso, e riesce a trasformare la narrazione classica in una storia
contemporanea, mantenendo un equilibrio tra omaggio e
innovazione.
Una delle sfide
principali per il remake è stata la decisione di bypassare la
distribuzione cinematografica e arrivare direttamente su
piattaforma. Sebbene in altri tempi questa decisione poteva
dipendere anche dalla qualità del film, il sistema di streaming
casalingo si è evoluto e Road House, nonostante la
destinazione, si dimostra sorprendentemente ben realizzato e
strutturato. Liman sfrutta appieno le potenzialità della storia che
gli è stato chiesto di raccontare, offrendo al pubblico una
produzione visivamente coinvolgente e ricca di azione.
Un grande Jake Gyllenhaal
Jake Gyllenhaal si distingue nel ruolo di Elwood
Dalton, innanzitutto per un impegno fisico nel calarsi nei panni
del lottatore davvero lodevole. Il suo personaggio, un uomo con un
passato oscuro e abilità nelle arti marziali miste, riesce ad
essere sempre convincente e mai ingiustificatamente tetro. E questo
suo impegno non fa sfigurare il resto del cast, tra cui
Jessica Williams, JD Pardo e Billy
Magnussen, che offre performance convincenti che
contribuiscono a dare al film una sua personalità ben precisa.
Uno dei punti forti di
Road House è la sua ambientazione nelle Florida
Keys: Liman cattura perfettamente l’atmosfera unica della regione,
creando un mondo ricco di dettagli e sfumature e sfruttando
soprattutto le riprese in esterni, che contribuiscono a rendere
quadridimensionale la storia e ad immergerla in un ambiente
specifico e funzionale.
Road
House è un remake che, nonostante la destinazione
televisiva, offre un’esperienza cinematografica avvincente e
coinvolgente. Pur mantenendo il rispetto per il suo predecessore,
il film riesce anche ad avere un’anima distinta e originale e ha
tutte le carte in regola per essere un film imperdibile per gli
amanti del genere action.
Another
End è il nuovo lungometraggio
di Piero Messina, che arriva nelle sale italiane
dal 21 marzo. Il regista siciliano torna a dirigere per il grande
schermo dopo una lunga pausa durata nove anni. Il suo esordio
risale infatti al 2015, quando aveva firmato il promettente
L’attesa, con Juliette Binoche, rivelandosi regista accorto
e delicato, con una predilezione per le tematiche legate al lutto e
alla perdita. Ci sono stati poi lavori come la serie tv
Suburra, di cui Messina ha diretto la seconda stagione,
senza tralasciare il suo lavoro di compositore. Con Another
End il regista di Caltagirone torna al tema a lui caro,
scegliendo un cast internazionale fatto di certezze come Gael Garcìa Bernal e Bérénice Bejo e giovani promesse e mescolando
il dramma alla fantascienza in una chiave molto personale.
La trama di Another End
Sal, Gael Garcìa Bernal, ha perso la moglie in un
incidente stradale e non riesce a darsi pace. Quando tenta il
suicidio, sua sorella Ebe, Bérénice Bejo, lo convince a rivolgersi alla
società per cui la donna lavora. Essa ha infatti messo a punto una
tecnica, che ha chiamato proprio Another
End, attraverso cui è possibile trasferire nel corpo
di un ospite vivo pensieri, memorie e personalità di una persona
deceduta. Il tutto, però, può durare solamente per un breve lasso
di tempo.
È quanto è concesso a chi ne fa
richiesta per elaborare il dolore legato alla perdita del proprio
caro e poter accettare la sua dipartita. Sal, dapprima contrario,
si lascia convincere, trovandosi così accanto una donna, Ava,
Renate Reinsve, che seppur fisicamente sia
totalmente diversa dalla defunta moglie Zoe, ne possiede i ricordi,
il modo di pensare, il carattere. Questo aiuterà davvero Sal a
superare il lutto? Come interagiranno Sal e Ava-Zoe? Cosa
succederà, poi, quando il tempo a disposizione della coppia sarà
finito? Quel che è certo è che i due iniziano insieme un viaggio
dalla meta sconosciuta.
Fantascienza e approfondimento
psicologico
Another
End è un film dal carattere non spiccatamente
italiano. Non solo perché è ambientato negli Stati Uniti e si
avvale di un cast internazionale. L’elemento fantascientifico
scelto dal regista – anche sceneggiatore, assieme a Giacomo
Bendotti, Valentina Gaddi e Sebastiano Melloni – per fare da
impalcatura e da detonatore della vicenda è sicuramente più tipico
di una cinematografia come quella americana, che tende a spostare
all’esterno tutto ciò che è interiore, dando corpo e materia anche
agli elementi eminentemente immateriali, come le paure, i dolori e
le angosce umani.
Qui però questa scelta, compiuta
dal regista con estrema libertà stilistica, non è altro che un
pretesto per introdurre e trattare la tematica del lutto e
dell’assenza in modo molto europeo, con un focus
sull’approfondimento psicologico, sull’interiorità dei personaggi,
che non è scalfito dalla scelta del genere. Il rischio era che
l’elemento fantascientifico portasse con sé una banalizzazione,
semplificando eccessivamente ciò che è complesso e allontanando lo
spettatore. Questo fortunatamente non accade, grazie a una
sceneggiatura ben orchestrata, che riesce anche a sorprendere con
un twist finale e grazie all’apporto fondamentale dei
protagonisti.
Il regista, infatti, lascia agli
attori e alle loro interpretazioni tutto lo spazio necessario per
dare profondità alla pellicola. Solo così si può riuscire quando si
toccano le corde più profonde dell’animo umano e si ha a che fare
col dolore, con la sofferenza, con l’angoscia della solitudine e
della perdita, con la nostalgia di quanto è irripetibile, con il
vuoto lasciato dalla morte. Il film mette in campo quella
possibilità che non c’è, ma che molti, se non tutti, vorrebbero:
andare oltre il limite della morte. Another
End riesce a coinvolgere, pur con i suoi ritmi lenti,
i suoi dialoghi parchi e una trama non fitta di eventi, grazie a un
cast ben scelto.
Al suo interno, infatti, non vi
sono solo certezze come Gael García Bernal e Bérénice Bejo, capaci di dare coloriture
diverse ma ugualmente intense sia ai sentimenti che accompagnano il
lutto, sia all’affetto fraterno. Protagonista femminile è la
giovane e talentuosa attrice norvegese Renate
Reinsve, cui tocca il ruolo più difficile, ossia quello
del personaggio doppio. L’attrice risulta assai convincente sia nei
panni di Zoe che in quelli di Ava, due personaggi diametralmente
opposti.
Lo stile di Another End
Another
End non punta sugli effetti speciali, piuttosto su
delle atmosfere create con misura e una certa eleganza stilistica,
che però non sfocia nel manierismo. L’ambientazione è fredda,
dominata dal grigiore della metropoli.
Tuttavia, vi sono momenti in cui
questa lascia spazio a luci calde come il calore dei sentimenti,
delle emozioni. Un ambiente asettico richiama la morte, ma i
personaggi che si muovono all’interno degli spazi li rendono vivi.
Ad accompagnare il film le musiche di Bruno Falanga, evocative,
coinvolgenti e adatte ai vari momenti del film. Si nota anche la
sensibilità musicale del regista e compositore. Senz’altro da
apprezzare, dunque, il ritorno alla regia di lungometraggio di
Piero Messina: un lavoro delicato e con una sua poesia, che
pone lo spettatore di fronte a domande su di sé e sui legami
affettivi cui non è facile rispondere. Prodotto da Indigo
film e RaiCinema, Another
End è in sala dal 21 marzo.
Il regista di Alien:
Romulus, Fede Alvarez, ha
rivelato le reazioni di
Ridley Scott e James Cameron al suo film, nuovo capitolo del
franchise di Alien.
Parlando con THR, Alvarez ha infatti
raccontato di aver mostrato il lungometraggio ai due registi,
autori rispettivamente di Alien
e Alien – Scontro finale. Scott e Cameron a quanto pare
hanno entrambi amato questo nuovo film della saga, ma sembra
abbiano anche dato al regista pareri ed elementi su cui riflettere
molto diversi tra loro. “Per quanto sia intimidatorio, questa è
la parte migliore del poter lavorare a qualcosa di simile“, ha
affermato Alvarez.
“Per tutti noi, qualunque cosa
facciamo, il sogno è quello di sederci con i maestri del nostro
mestiere, parlare di quello che facciamo e imparare a farlo meglio.
E il processo di realizzazione di questo film mi ha permesso di
fare questa esperienza con Ridley. A livello di storia, prima gli
abbiamo detto cosa avevo intenzione di fare e poi, quando l’ha
letto, ho discusso con lui della sceneggiatura. E poi, quando ha
visto il film, ho discusso con lui del mio montaggio. Quindi
considero ognuno di quei momenti e delle conversazioni creative con
Ridley come un momento culminante della mia carriera e della mia
vita“
“Anche James Cameron è una
persona che ho conosciuto nel corso degli anni e quando ha saputo
che lo stavo facendo, abbiamo iniziato a parlarne. Quindi ho avuto
una conversazione con lui anche a livello di sceneggiatura. Ora ha
visto il film e gli è piaciuto molto. È affascinante anche perché
gli appunti e i commenti di Cameron e Scott sono completamente
diversi. Qualunque cosa dicesse Ridley, Cameron diceva qualcosa di
diverso. Erano tutti commenti, appunti e pensieri super
intelligenti sul film e sulla regia, eccetera, ma entrambi hanno
approcci completamente diversi”.
“Quindi la parte fantastica
della realizzazione di questo film è stata quella di avere la
possibilità di lavorare con loro“. Come noto, infatti, i due
film realizzati da loro per la saga sono profondamente diversi:
l’Alien
di Scott è un puro horror fantascientifico, mentre Cameron con
Aliens – Scontro finale ha invece dato vita ad un vero
e proprio film di guerra, sempre calato in un contesto
fantascientifico. Scott si era detto
furioso per essere stato sostituito da Cameron per il sequel,
riconoscendo però poi la bellezza dell’opera realizzata da
Cameron.
Alien: Romulus, tutto
quello che sappiamo sul film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in the
Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
Ghostbusters:
Minaccia Glaciale ha riportato il minimo storico su
Rotten Tomatoes per il
franchise. Ora che le recensioni del film sono arrivate a pochi
giorni dalla data di uscita ufficiale, il portale Rotten Tomatos ha
svelato che, con 52 recensioni ad oggi raccolte, il punteggio del
film è 44%. Anche se questo numero è destinato a
cambiare con l’aggiunta di altre recensioni, al momento in cui
scriviamo il film ha il punteggio più basso dell’intero franchise
ed è solo il secondo capitolo a ottenere un punteggio “Rotten” dopo
Ghostbusters II del 1989 (55%). Il film precedente,
Ghostbusters:
Legacy, ha invece totalizzato il 64% per le recensioni
della critica, ma il 94% per quelle del pubblico.
Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la
trama e il cast del film
In Ghostbusters:
Minaccia Glaciale, la famiglia Spengler torna dove
tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si
unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un
laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi
a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto
scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters
dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il
mondo da una seconda era glaciale.
Il nuovo film, seguito di
Ghostbusters:
Legacye
diretto da Gil Kenan, anche autrice della
sceneggiatura insieme a Jason Reitman, è il quinto
film della saga e vede molti dei membri superstiti del cast
originale (tra cui Bill Murray, Ernie Hudson,
Dan Aykroyd e Annie Potts)
riunirsi con il cast presentato dal precedente film (Finn
Wolfhard, Mckenna Grace,
Carrie Coon, Paul Rudd e Logan Kim). A
loro si uniscono i nuovi arrivati Kumail
Nanjiani e Patton Oswalt. sarà
al cinema dall’11 aprile distribuito da
Eagle Pictures.
I Marvel Studios potrebbero
ridimensionare i loro programmi per Disney+, ma due serie del MCU sono ancora confermate dopo che
i fan avevano pensato che fossero state cancellate. Sulla scia del
ritorno dell’amministratore delegato della Disney Bob
Iger nel novembre 2022, a seguito di una serie di
delusioni della Marvel e dei cambiamenti nel
settore dello streaming, la Disney e i Marvel Studios hanno come noto
rivisto la loro strategia per il MCU. È stato a quel punto riferito
che alcuni progetti Disney+ potrebbero essere cancellati
del tutto.
A quanto pare, però, due dei
principali candidati alla cancellazione sono ancora in arrivo.
Parlando con Agents of Fandom
di Wonder
Man e Ironheart,
il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la
televisione e l’animazione Brad Winderbaum ha
rivelato che la Marvel sta “montando entrambi
gli show proprio mentre parliamo“. “Sono spettacolari,
incredibili e diversi… permetteranno di esplorare angoli
dell’universo che sono davvero eccitanti. Riri Williams è uno di
questi e non vedo l’ora che la gente conosca Simon
Williams“.
Marvel Studios: confermati Wonder Man e Ironheart
Basata sull’omonimo personaggio
della Marvel, Wonder
Man ha come protagonista Yahya Abdul-Mateen
II nei panni di Simon Williams, un attore che acquisisce
dei superpoteri e diventa Wonder Man. Il destino dello show è stato
messo in discussione dopo il ritardo di Daredevil:
Born Again e quando la scrittrice/autrice
Joanna Robinson ha condiviso, tramite The
DisInsider, che i Marvel Studios stavano
“cestinando il progetto Wonder Man“, in quanto molti piani
stanno “andando in fumo“. Stando a quanto dichiarato, ciò
non sarebbe però vero e anzi sembra che presto si potrebbero avere
maggiori annunci riguardo queste serie.
Ironheart,
invece, vede protagonista Dominique Thorne in una
serie solista dove riprende il suo ruolo di Riri Williams da
Black
Panther: Wakanda Forever. Il debutto della serie era
originariamente previsto per la fine del 2023, ma è stato poi
ritardato e alla fine è stato omesso dalla programmazione dei
Marvel Studios, sollevando
preoccupazioni sul fatto che sarebbe mai stato realizzato. Sebbene
i commenti di Winderbaum confermino che entrambi gli show di
Disney+ sono sopravvissuti alla
ristrutturazione dei Marvel Studios, non ha confermato
quando uno dei due debutterà.
Ryan Coogler e
Michael B. Jordan hanno collaborato a numerosi
progetti, tra cui i film delle serie
Black Panther e
Creed. La loro prossima collaborazione, tuttavia, sarà un
“film evento” IMAX ancora senza titolo per la Warner Bros.
che avrà come protagonista Jordan e che il pubblico potrà scoprire
l’anno prossimo, dato che la Warners ha fissato la data di uscita
del progetto al 7 marzo 2025, secondo quanto
riportato da Deadline, con le riprese che dovrebbero avere inizio
ad aprile a New Orleans. I dettagli sul film sono ancora scarsi, ma
si prevede che sarà molto diverso dai precedenti progetti di
Coogler e Jordan.
Sebbene la Warner Bros. non abbia
confermato alcun punto della trama, un rapporto di Puck dell’inizio
dell’anno ha affermato che il film avrà come protagonista Jordan
nei panni di una coppia di vampiri succhiasangue. Puck ha aggiunto
che si ipotizza che il film sia ambientato nel Sud americano negli
anni ’30, con l’era Jim Crow che avrebbe avuto un ruolo importante.
Jordan dovrebbe dunque ricoprire più ruoli all’interno del film,
che dovrebbe dunque avere anche un’ambientazione fissata nel
passato. Coogler produrrà anche il film con la sua Proximity Media
insieme a Zinzi Coogler e Sev Ohanian.
Ryan Coogler e Michael B. Jordan
insieme per la quinta volta
Come già riportato, questo film
segnerà la quinta collaborazione tra Jordan e Ryan Coogler. Dopo il
film indipendente Prossima fermata: Fruitvale Station e lo
sportivo Creed
– Nato per combattere, spin-off della serie
di Rocky, i
due hanno lavorato ai blockbuster Black
Panther e Black
Panther: Wakanda Forever. Dopo queste due esperienze,
sembra ora che i due siano pronti per qualcosa di completamente
diverso, che potrebbe portarli in territori nuovi e inesplorati
all’interno delle rispettive carriere. Si attendono dunque maggiori
notizie.
Arriva in prima TV
esclusiva lo Sky OriginalThe
Last Rifleman – Ritorno in Normandia con Pierce Brosnan, in onda sabato 23
marzo alle 21:15 su Sky Cinema Uno,
in streaming solo su NOW e disponibile on demand.
Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
La trama di The Last
Rifleman – Ritorno in Normandia
Ispirato a fatti realmente
accaduti, The Last Rifleman – Ritorno in Normandia
racconta l’emozionante e commovente storia di Artie Crawford
(Pierce
Brosnan), un veterano della Seconda Guerra Mondiale
che vive in una casa di riposo nell’Irlanda del Nord e che ha
appena perso la moglie. Nel 75° anniversario dello sbarco in
Normandia, Artie decide di fuggire di nascosto dalla casa di riposo
e di intraprendere un lungo viaggio verso la Francia per dare
l’ultimo saluto al suo migliore amico scomparso in battaglia. Nel
corso del suo itinerario, Artie incontrerà molte persone
interessanti e divertenti che lo aiuteranno a proseguire nel suo
percorso. Grazie a tutte queste nuove amicizie, Artie scoprirà che
non è mai troppo tardi per affrontare i fantasmi del passato e non
è mai troppo presto per iniziare un’avventura.
The Last Rifleman – Ritorno
in Normandiain esclusiva sabato 23 marzo alle
21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW
e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile
on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky
Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky
Ultra HD attivo.
Downton Abbey 3 si
farà davvero e una delle sue star lo ha confermato. BBC Radio 2 ha infatti parlato con Imelda Staunton riguardo i continui rumor su
un nuovo lungometraggio. L’attrice ha ora confermato la cosa,
affermando che: “Ci sarà un film conclusivo, ecco qua“. Il
presentatore ha a quel punto scherzato dicendo: “Spero che non
ti abbiamo messo nei guai“, al che l’attrice ha risposto:
“Non mi interessa“. A questo punto la questione sembra
essere chiusa e risolta. Ci sono state tante speculazioni sui
social media e su altri canali, ma ora i fan hanno finalmente una
risposta definitiva da una persona direttamente coinvolta.
Tuttavia, ci sono ancora grandi domande che circondano un
Downton Abbey 3.
Naturalmente, ci si chiede quale
sarà la storia. Se questo film è davvero destinato a essere un
addio a Downton Abbey, ci sono parecchie linee
narrative da portare a compimento. Una volta definiti questi
dettagli, si pone il problema della sua uscita. Per fortuna, un
progetto su Downton Abbey non ha bisogno di un
ampio lavoro di VFX o di altre cose del genere, ma potrebbe
comunque volerci un po’ di tempo prima di vederlo in sala, anche se
secondo alcuni rumor il progetto potrebbe essere pronto entro la
fine dell’anno. In ogni caso, dopo Downton
Abbey e
Downton Abbey II – Una nuova era, i fan saranno felici
di poter rivedere sul grande schermo quei personaggi e le loro
storie.
Downton Abbey 3 arriverà nel
2024?
Tutto è iniziato con le voci di un
possibile ritorno del franchise con Downton Abbey
3. Il Daily Mail ha parlato con diverse fonti che hanno
indicato che c’era un progetto in produzione. Il rapporto indicava
che il film sarebbe potuto arrivare in TV “entro la fine
dell’anno“. “Le riprese sono in corso da qualche
settimana, è tutto molto, molto segreto. Ci sono persone che ci
lavorano e che non hanno mai visto una segretezza del genere“,
hanno spiegato le fonti del Mail. “A chi lavora sul set è stato
fatto firmare un accordo di non divulgazione per non svelare nulla,
ma c’è molta eccitazione per il ritorno di Downton Abbey“. Se
dunque le riprese fossero già in corso, un’uscita in sala entro il
2024 non sarebbe da escludere.
Quando i franchise più amati vengono
ampliati con nuovi film, spesso questi trovano il modo di offrire
nuovi spunti di riflessione sugli eventi delle opere precedenti, ma
il regista Fede Álvarez ha confermato che il suo
prossimo Alien:
Romulus (qui
il primo teaser trailer), ambientato tra Alien
e Aliens – Scontro finale, non avrà un impatto
complessivo sulla mitologia di entrambi i film. Questo sarà un
sollievo per alcuni fan, sapendo che l’avventura può essere goduta
interamente per i suoi meriti, anche se alcuni fan saranno
sicuramente delusi dal fatto che non ricontestualizzerà ciò che è
stato visto negli amati capitoli del franchise.
Parlando con Variety, Álvarez ha confermato
che il suo nuovo film si svolge “20 anni dopo il primo, e per
me non è uno stravolgimento del canone. È una cosa che mi piace
fare personalmente, assicurandomi che tutto sia in linea con la
grande storia del franchise di Alien, non solo per quanto riguarda
la storia, ma anche per quanto riguarda il modo in cui realizzarla.
Ho parlato con Ridley Scott come produttore e ho avuto lunghe
chiacchierate con James Cameron a livello di sceneggiatura. Una
volta terminato il film, l’ho mostrato loro“.
Ha continuato: “Tutti sono molto
importanti, dal supervisore dei VFX di Aliens ai ragazzi che
realizzano le miniature, e ne abbiamo assunti molti per lavorare al
film. Altrimenti, è difficile ottenere lo stile, l’aspetto e
l’atmosfera di un film come volevo io. È stato il più grande
piacere di fare questo film, poter fare tutto questo
processo“. Questo nuovo capitolo riporterà dunque il
fenomenale franchise di Alien alle sue origini, con la
sinossi che recita: “Mentre rovista nelle profondità di una
stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori
dello spazio si trova faccia a faccia con la forma di vita più
terrificante dell’universo“.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in the
Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
L’ondata di progetti sui supereroi
dei DC Studios ha suscitato parecchie
speculazioni, in quanto i fan stanno studiando attentamente ciò che
James Gunn e Peter Safran
hanno in programma per il futuro. È già stata annunciata un’ondata
di nuovi film dell’Universo DC e di show televisivi esclusivi di
Max, ma c’è stato molto spazio per il cameo o l’introduzione di
altri personaggi all’interno di questo Universo, e sembra che Gunn
possa aver scatenato delle nuove teorie su uno di essi.
Nella giornata di ieri, Gunn ha
infatti condiviso su Instagram e su Threads la
copertina della miniserie del 2011 DC
Universe Presents di Paul Jenkins e
Bernard Chang: Deadman
#1. Questo, naturalmente, ha portato a speculazioni
sul fatto che il personaggio titolare, Boston Brand/Deadman,
potrebbe essere prossimo ad un ingresso nel DCU. Non è la prima volta che Gunn condivide sui
social media la copertina di Deadman, che aveva già
utilizzato in un post di Halloween del 2022.
Ha anche postato copertine di
personaggi DC sui suoi social media senza alcun tipo di contesto,
come ha fatto in precedenza per Mister Terrific e
Captain Atom. Vale la pena ricordare che, meno di un anno
dopo, è stato confermato che Edi Gathegi
interpreterà Mister Terrific nel reboot di Superman
di Gunn, quindi l’arrivo di Deadman non è assolutamente da
escludere. D’altronde, il più delle volte ogni attività social di
Gunn sembra avere sempre una motivazione, anche se questa si palesa
solo in seguito.
Creato da Arnold
Drake e Carmine Infantino in Strange
Adventures #205 del 1967, Boston Brand/Deadman è un trapezista
del circo che, dopo essere stato assassinato, acquisisce la
capacità di possedere qualsiasi essere vivente. Deadman cerca così
il suo assassino nell’Universo DC e alla fine diventa un membro di
squadre come la Justice League Dark e i Sette
Soldati della Vittoria.
Al momento non è chiaro dove Deadman
potrebbe fare il suo debutto nel DCU, al di fuori di una potenziale avventura da
solista o di un atteso progetto della Justice League
Dark. Sulla carta, il candidato più probabile potrebbe
essere il film di James Mangold su Swamp
Thing, dato che i personaggi si sono incrociati nei
fumetti. C’è anche la possibilità che si tratti di un cameo fuori
campo in qualche altro progetto già annunciato, che si tratti di
Waller,
Creature
Commandos o altro.
“Superman racconta la storia del
viaggio di Superman per conciliare la sua eredità kryptoniana con
la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville,
Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del
film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e
dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo
che vede la gentilezza come antiquata.” Il film uscirà al
cinema l’11 luglio 2025.
Superman avrà
come protagonisti David Corenswet nei panni di Clark Kent,
Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara Sampaio ha firmato per interpretare
l’assistente/amante di Lex, Eve Teschmacher, e Skyler
Gisondo è stato scritturato per il ruolo di Jimmy
Olsen.Sono attesi anche i membri della squadra di antieroi
The Authority e María Gabriela de
Faría (Animal Control) è stata scritturata per il ruolo di
Angela Spica/The Engineer. Si dice anche che la
Supergirl di Milly Alcock farà il suo debutto prima del suo
film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.
Nel corso delle tre stagioni di
The
Mandalorian, Din Djarin ha incontrato la sua buona dose di
antagonisti. Tuttavia, non c’è stato avversario più temibile del
Moff Gideon di Giancarlo
Esposito. Il personaggio è stato il Grande Cattivo per
tutte le prime tre stagioni di The
Mandalorian, prima di incontrare apparentemente la sua
fine nei momenti finali dell’ultimo episodio. Anche se il
personaggio è – almeno all’apparenza – morto, Esposito nutre la
speranza di tornare nella galassia lontana lontana, idealmente già
in The
Mandalorian & Grogu.
“Adoro l’universo di Star
Wars“, ha dichiarato l’attore in una recente intervista
con GQ. “Non ho nessun progetto
perché non mi hanno chiamato. Ma Adoro Moff Gideon perché ha
qualcosa che voglio“. “Sono tornato già tornato per la
terza stagione. Poi vedi tutti questi cloni… metti insieme le
cose“. Esposito fa riferimento ai vari cloni di Gideon che si
vedono ad un certo punto nella serie, lasciando dunque aperta
l’ipotesi che potrebbe tornare non come il Gideon originale bensì
come un suo clone.
The Mandalorian & Grogu, tutto quello che sappiamo sul
film
The
Mandalorian & Grogu inizierà la produzione
quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a
Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta
per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di
taglie con l’elmetto Din Djarin, The
Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star
Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel
novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si
è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista
mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo
privo di vegetazione.
È lì che Din diventa un sicario
della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano
Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di
Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli
all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo
facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“,
ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e
produttore di The
Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà
fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha
una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta
di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.
The Sims, uno dei
più celebri titoli del mondo dei videogiochi, sta per arrivare sul
grande schermo. Come riportato da THR, Kate
Herron, nota soprattutto per aver diretto la prima
stagione della serie MarvelLoki, è
pronta a dirigere questo adattamento del gioco. Herron sarà anche
co-autrice della sceneggiatura insieme a Briony
Redman. A produrre il progetto vi è la
LuckyChap, la casa di produzione gestita da
Margot Robbie, Tom Ackerly,
Josey McNamara e Sophia Kerr,
reduce dal grande successo di Barbie. Questo
team produrrà dunque il film insieme a Roy Lee e
Miri Yoon della Vertigo Entertainment. Anche
Electronic Arts, che ha pubblicato il videogioco,
sarà coinvolta in veste di creatore e produttore.
Che cos’è The Sims?
The Sims è un gioco
per computer di simulazione di vita in cui i giocatori vestono i
panni di un avatar che ha determinati tratti della personalità,
abilità e relazioni modificabili e svolge le banali attività della
vita quotidiana, come preparare la cena e arredare la casa. Il
gioco si basa però anche su personaggi che hanno obiettivi e
aspirazioni e, a seconda del gioco, possono anche costruire la
propria famiglia. Dopo l’uscita del primo gioco nel 2000,
l’ambientazione suburbana del franchise è stata ampliata, tramite
sequel e pacchetti di espansione, per includere una serie quasi
infinita di ambientazioni e toni come vacanze, show business,
appuntamenti, vita liceale, persino magia e vampiri.
Anche la gamma di personaggi è
pressoché infinita, anche se i membri delle famiglie Goth e
Landgraab sono tra i più importanti. In un certo senso, The
Sims condivide tratti simili a quelli di Barbie. Il gioco non ha infatti una vera e
propria narrazione e presenta personaggi che vivono la loro vita,
anche se controllati dai giocatori. Barbie, in
quanto giocattolo, non ha una narrazione, essendo una bambola con
una serie infinita di carriere, controllate dai giocatori. Il film
potrebbe dunque idealmente partire da qui, magari costruendo un
racconto che si sviluppi a partire dal tema del libero arbitrio o
delle piccole ma importanti cose della vita.
Un film live-action basato su
The Sims è in lavorazione dal 2007, con i diritti
inizialmente detenuti dalla 20th Century Fox. L’adattamento
cinematografico sarebbe stato scritto da Brian
Lynch e prodotto da John Davis. La
versione di The Sims della Fox è stata poi
cancellata nel 2019 in seguito all’acquisizione della 20th Century
Fox da parte della Disney. Al momento, LuckyChap è la società di
produzione più in voga a Hollywood, dopo il successo miliardario di
Barbie e
quello di Saltburn,
perciò sarà interessante scoprire quali prossimi sviluppi ci
saranno per questo curioso adattamento.
HBO ha
pubblicato una nuova serie di poster della seconda
stagione diHouse
of the Dragon, anticipando le prossime battaglie che
casa Targaryen combatterà.
I poster della nuova stagione
anticipano una guerra totale tra i membri di Targareyn, con grandi
didascalie “Tutti devono scegliere” posizionate sopra i vari membri
della famiglia. Un tweet accanto ai
poster anticipa anche qualcosa – molto probabilmente un
teaser trailer – che uscirà domani.
Spin-off del grande successo della
HBO Il Trono
di Spade, House
of the Dragon è ambientato circa 200 anni
prima del Il Trono
di Spade e traccia i conflitti che affliggono la
dinastia regnante dei Targaryen.
Emma D’Arcy interpreta la regina Rhaenyra
Targaryen, con
Matt Smith nei panni di suo zio Daemon e
Olivia Cooke nei panni di Alicent Hightower, la
vedova del defunto padre di Rhaeynra, Viserys.
La seconda stagione della serie
spin-off House
of the Dragon presenterà la battaglia culminante
per il potere conosciuta come “la Danza dei Draghi”, con i
Verdi (gli Hightowers, Aegon & Co.) e i Neri (Rhaenyra, Daemon,
ecc.) che combattono per rivendicare il Trono di
Spade. (Guarda
un teaser qui.)
Cosa aspettarsi dalla seconda
stagione di House of the Dragon?
La
prima stagione si è conclusa con la morte di Re
Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos più totale
riguardo al prossimo legittimo erede – il Principe Aegon o la
Principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della
Danza dei Draghi, con ciascuna delle due parti che
raccoglie il maggior numero di alleati e draghi possibile per
assicurare la sconfitta dell’altra.
House
of the Dragon è attualmente interpretata da
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy,
Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Graham
McTavish, Jefferson Hall, David Horovitch, Matthew Needham, Bill
Patterson, Gavin Spokes, Wil Johnson, John Macmillan, Savannah
Steyn e Theo Nate. La seconda stagione vedrà anche
l’aggiunta di Gayle Rankin, Russell Beale, Freddie Fox e
Abubakar Salim.
Basato su Fire & Blood di
George R.R. Martin, House
of the Dragon racconta l’ascesa e la caduta dei
Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al
Destino di Valyria. Si svolge 300 anni prima degli eventi del
pluripremiato adattamento della serie di Game of Thrones, che ha
trasmesso il suo episodio finale nel 2019.
House
of the Dragon è stata ideata da George R.R. Martin,
Ryan Condal e dal regista di Game of
Thrones Miguel Sapochnik; Condal e Sapochnik sono anche gli
showrunner. Martin, Sapochnik, Condal, Vince Gerardis e Sara Lee
Hess sono produttori esecutivi.
Quello del revenge movie è
da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati,
dove il protagonista di turno intraprende una spedizione punitiva
nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Da
prima genere prettamente pensato per un pubblico maschile, negli
ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più film
dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio femminile. Da
Il buio nell’anima a
Colombiana, da Peppermint – L’angelo della
vendetta fino al recente The Protégé. Di questo filone fa parte anche
La vendetta di Luna, film di produzione tedesca
diretto da Khaled
Kaissar.
Qui al suo esordio come regista di
un lungometraggio, Kaissar, nato in Afghanistan, aveva già con il
suo corto del 2015 Zarnitsa manifestato il proprio
interesse per le conseguenze a lungo termine della Guerra Fredda.
Basandosi sulla propria esperienza personale di quando aveva sette
anni e i sovietici invasero l’Afghanistan, ma anche su una vicenda
realmente avvenuta, egli concepisce un film – scritto però da
Ulrike Schölles, Ali Zojaji e
Alexander Costea – che ha per protagonista
personaggi provenienti dal contesto di quel forte periodo di
tensione che cercano però ora di andare avanti con le loro vite,
senza però riuscirci. Le “colpe” dei padri ricadono così sui figli,
chiamati a rievocare antiche battaglie.
Distribuito nel 2017, La
vendetta di Luna non ha ottenuto una distribuzione
italiana ed ecco perché il suo passaggio televisivo è l’occasione
per gli appassionati di questo genere per scoprire questo solido
thriller d’azione ricco di colpi di scena e sequenze di grande
impatto. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a La vendetta di
Luna. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla storia vera a cui
si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di La vendetta di Luna
Protagonista del film è
Luna, una ragazzina di diciassette anni,
intelligente, molto determinata e con una vita normale.
Quest’ultimo aspetto termina bruscamente quando la sua famiglia
viene uccisa in modo brutale nel bel mezzo di una vacanza in
montagna. Dei misteriosi uomini, infatti, irrompono dentro il
rifugio nel quale stavano soggiornando, uccidendo i genitori e la
sorellina. Luna riesce per un pelo a fuggire, ma ovviamente da quel
momento la sua vita non sarà più la stessa. Dopo il terribile
fatto, la ragazza deecide di indagare su quanto accaduto e arriva a
scoprire degli incredibili segreti sulla sua famiglia.
Capisce così che, in quanto unica
sopravvissuta alla strage, è ora sotto il mirino dei servizi
segreti, che vogliono morta anche lei. Il migliore amico del padre
di Luna, Hamid, un agente russo afgano, si offrirà
di proteggerla, tradendo i servizi segreti per portarla in salvo.
Nonostante le offra una via sicura di salvezza all’estero, Luna si
rifiuta di partire. Il suo obiettivo è quello di restare dove si
trova per vendicare quella per lei è ancora la sua famiglia. Con
l’aiuto di Hamid, decide di non arrendersi e affrontare
coraggiosamente i nemici del padre. Ha così inizio una serie di
vicende che la porteranno ad affermarsi come letale assassina.
Ad interpretare Luna vi è l’attrice
tedesca ma di origini italiane Lisa Vicari, già vista con il ruolo di Martha
Nielsen nella serie NetflixDark e nel ruolo di Isi nella serie
Isi & Ossi. Per il suo ruolo in La vendetta di
Luna, Vicari ha eseguito tutte le acrobazie previste per
il suo personaggio, tra cui quella di appendersi a una corda a
60-70 metri di altezza sopra una gola. Recitano accanto a lei gli
attori Carlo Ljubek nel ruolo dell’alleato
Hamid, Branko Tomovic, in quello dell’antagonista
Victor e Benjamin Sadler nel ruolo di Jakob,
padre di Luna.
La vera storia che ha ispirato il film
Il film è liberamente basato su
eventi realmente accaduti, un caso del 2012 di una famiglia di
agenti russi scoperta e arrestata nel
Baden-Württemberg, uno dei sedici stati federati
della Germania. I membri della famiglia russa in questione, dopo
essere stati arrestati e regolarmente processati dal governo
tedesco, furono accusati di aver lavorato segretamente per oltre
vent’anni per i servizi segreti di Mosca. A partire da questa
vicenda, gli autori di La vendetta di Luna hanno
provato ad immaginare dal punto di vista di un figlio o figlia come
ci si possa sentire nell’apprendere quella verità sui propri
genitori. Nasce così il film, che vira poi nel revenge
movie, portando alle estreme conseguenze quel reale caso.
Come finisce il film?
Nel finale del film, dopo essere
stata costretta a confrontarsi con il fatto che tutta la sua vita è
stata una menzogna, in quanto suo padre Jakob era un agente russo
che ha vissuto in Germania per 20 anni e la sua famiglia era solo
una copertura, Lisa riesce ad individuare il mandante del massacro.
Con l’aiuto di Hamid, segue infatti le orme di suo padre e affronta
coloro che le danno la caccia, riuscendo a rivelare il vero corso
degli eventi contro gli interessi della BND (il Servizio di
Intelligence Federale) e a chiarire che suo padre, come
contrariamente a quanto propagato dai media, non ha ucciso la
moglie e la figlia. Numerosi arresti vengono effettuati, tra cui
quello di Victor, responsabile dell’omicidio della
famiglia di Luna
Il trailer di La vendetta di Luna e
dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 20 giugno alle ore
21:00 sul canale Iris. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Mediaset Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
I supereroi protagonisti di film,
trilogie e saghe che vediamo al cinema si occupano di salvare il
mondo da situazioni di estremo pericolo, mettendo a repentaglio la
loro stessa incolumità. Ma chi si occupa di quelle missioni più
“piccole” e dove ogni vita è assolutamente sacrificabile? Di
queste, nell’universo della DC, si occupa la Suicide Squad, la squadra suicida
composta da antieroi o veri e propri villain, costretti a rimediare
ai loro trascorsi portando a termine attività di questo tipo. Al
cinema, tale gruppo è stato brillantemente raccontato nel film del
2021 The
Suicide Squad – Missione suicida (qui la recensione).
In realtà, già nel 2016 tale squadra
era stata portata al cinema con il film Suicide Squad (qui la recensione) di
David Ayer. Il risultato non del tutto
soddisfacente di quel film, però, ha spinto i digirenti dei DC
Studios a sviluppare un nuovo film. A dirigerlo è stato chiamato
James Gunn,
regista affermatosi in casa Marvel con i film di Guardiani della
Galassia ma intercettato dalla DC nei mei in cui era stato
licenziato dalla Marvelper via di alcune controversie.
Gunn ha così assunto il ruolo di regista e sceneggiatore di questo
nuovo progetto, apportandovi i propri tratti distintivi oltre che
ripensarlo come una storia a sé, slegata dal precedente film.
Il suo The
Suicide Squad – Missione sucida, infatti, riprende sì
alcuni dei personaggi già visti nel lungometraggio del 2016, ma si
pone né come un sequel né come un reboot, semplicemente come “una
cosa a parte”, come dichiarato dallo stesso Gunn. Fonti
d’ispirazione per lui nella scrittura sono stati i fumetti dedicati
alla squadra suicida negli anni Ottanta curati da John
Ostrander e Kim Yale, ma anche il film
Quella sporca dozzina (1967), di cui The
Suicide Squad – Missione sucidaè la versione
supereroistica. Ha così preso forma un stora scanzonata, tanto
comica quanto emozionante, dotata anche di forti picchi drammatici
in puro stile Gunn.
La trama e il cast di The Suicide Squad – Missione suicida
Protagonisti del film sono i super
cattivi Harley Quinn, Bloodsport,
Rick Flag, Peacemaker e altri pessimi elementi del
penitenziario Belle Reve, che detiene i maggiori criminali di
sempre. Questi vengono scelti per far parte della controversa
Suicide Squad, con l’obiettivo di intraprendere una missione
segreta di ricerca seguendo le indicazioni governative di
Amanda Weller. Ogni loro singolo atto di
ribellione, ogni passo falso commesso dal gruppo costerà loro la
vita, che potrebbe essere distrutta dalla stessa Weller, dai loro
nemici o da un altro membro della squadra. Il team suicida, però,
non immagina che la missione da portare a termine avrà risvolti
molto più grandi di quanto loro comunicato.
Come anticipato, alcuni degli attori
del precedente film riprendono qui i loro ruoli, a partire da
Margot Robbie,
di nuovo nei panni di Harley Quinn. L’attrice, infatti, ha
dichiarato di adorare il personaggio e di volerlo interpretare il
più a lungo possibile. Per questa sua nuova avventura nei panni
della Quinn, l’attrice si è inoltre impegnata per eseguire
personalmente gli stunt previsti per il personaggio. Altro attore
del primo film che ritorna anche qui è Joel Kinnaman,
con il ruolo di Rick Flag. Per l’attore è stata
questa l’occasione per dar vita ad una versione più ingenua e
divertente del personaggio rispetto al precedente film.
Viola Davis è invece,
di nuovo, Amanda Waller.
Tra i nuovi arrivati figura invece
Idris Elba,
inizialmente scelto per sostituire
Will Smith nei panni di Deadshot ma
in seguito chiamato ad interpretare un personaggio inedito,
Bloodsport. Il wrestler John Cena è
invece presente con il ruolo di Peacemaker, da lui
descritto come “un Captain America più str***o“. Grande
fascino lo suscita invece il personaggio Nanaue,
la cui voce originale è quella di Sylvester
Stallone, dichiaratosi entusiasta del personaggio.
Daniela Melchior interpreta Ratcatcher
II, una ladra portoghese che ha il potere di controllare i
ratti, mentre David Dastmalchian è
Polka-Dot Man, un depresso supercriminale con il
potere di espellere pois corrosivi dal proprio corpo.
Lo squalo King Shark e le differenze con il fumetto
I fan della DC Comics non hanno
potuto fare a meno di notare che King Shark è diverso da come
appare nei fumetti, dove è uno squalo martello. Il regista James Gunn ha dunque spiegato che durante
processo di progettazione del personaggio si è cercato di emulare
il look da squalo martello di King Shark, ma che alcune cose dei
fumetti al cinema non funzionano. “Ho fatto dei test con il
design a testa di martello, che adoro e che inizialmente pensavo di
usare. Ma il fatto che gli occhi ai lati fossero molto distanti tra
loro rendeva incredibilmente scomode le riprese delle interazioni
con le altre persone. Non si riusciva a vedere lo sguardo
dell’interlocutore e le inquadrature tendevano a essere troppo
larghe“.
Sequel e spin-off del film… ci sarà
un The Suicide Squad 3?
Per quanto riguarda un sequel di
The
Suicide Squad – Missione sucida, attualmente questo
non sembra essere nei piani dei DC Studios, di cui Gunn è intanto
diventato co-CEO insieme al produttore Peter
Safran. I due stanno infatti lavorando ad un riavvio del
DC
Universe, accantonando il DC
Extended Universe finora in vigore e di cui The
Suicide Squad – Missione sucida fa parte. Non è
tuttavia da escludere che anche nei nuovi progetti dei due possa
rientrare un nuovo film sulla Suicide Squad. Ad ora, l’unico
progetto legato al film e nato in seguito ad esso è la serie
spin-off Peacemaker, incentrata
sul personaggio interpretato da John Cena.
Un’ulteriore serie spin-off con
Amanda Waller protagonista è stata poi rivelata nel maggio 2022,
con Christal Henry alla sceneggiatura e produttore
esecutivo insieme a Gunn e Safran. Viola Davis riprenderà il suo ruolo e sarà
anche produttrice esecutiva della serie, che avrebbe dovuto basarsi
sulle apparizioni di Waller in Peacemaker, dove ha
rivelato pubblicamente il suo lavoro con la Suicide Squad. Nel
gennaio del 2023 è poi stato rivelato che la serie si intitolerà
proprio Waller,
ma al momento non è noto quando tale progetto entrerà in
produzione.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire
di The Suicide
Squad – Missione sucida grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto di mercoledì 20
marzo alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
The Suicide Squad e The
Suicide Squad – Dubbed Version, qual è la differenza?
Quando il film è stato distribuito
su Netflix, sulla piattaforma è si poteva troavare una
doppia versione di The Suicide
Squad – Missione sucida: una “classica” e una
riportante la dicitura “Dubbed Version”. Qual è la
differenza tra le due? A livello contenutistico, i due film sono
esattamente uguali, le differenze si ritrovano solo nel fatto che
la prima, la versione “classica” possiede unicamente la lingua
inglese (e i sottotitoli in inglese e in italiano), mentre la
Dubbed Version possiede unicamente la lingua italiana ed è
sprovvista di sottotitoli. Netflix dava così modo ai propri utenti
la possibilità di scegliere in quale lingua guardare i film, in
modo differente a come è solita fare.
Taylor Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version)
continua a battere nuovi record: con 4,6 milioni di
visualizzazioni* su Disney+ in
3 giorni diventa il film musicale più visto di sempre sulla
piattaforma streaming. Nel fine settimana i fan di Taylor
Swift hanno guardato su Disney+
16,2 milioni di ore del film concerto della durata di 3 ore e
mezza.
Disney+ è
l’unico posto in cui è possibile guardare per la prima volta lo
show nella sua interezza, completo di brani eseguiti solo nei
concerti dal vivo. I fan di Taylor Swift hanno avuto l’opportunità
di ammirare esibizioni di nuove canzoni come “cardigan”, insieme ad
altre quattro in versione acustica: “Maroon”, “Death by a Thousand
Cuts”, “You Are in Love” e “I Can See You”.
Dall’artista 14 volte vincitrice
del GRAMMY,
Taylor Swift: The Eras Tour ha incassato più di 260
milioni di dollari al botteghino mondiale ed è un altro esempio di
come Disney++
sia la casa di grandi eventi. Elton John live dal Dodger
Stadium, Black Is King e The
Beatles: Get Back sono tutti attualmente disponibili
sulla piattaforma streaming. Per non parlare di folklore:
the long pond studio sessions della stessa Swift.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il secondo divertente trailer di The Fall
Guy, l’atteso film che vede protagonista Ryan Gosling nei panni di uno stuntman
Colt Seavers è uno
stuntman e, come ogni stuntman che si rispetti, è pronto a tutto:
farsi saltare in aria e sparare, schiantarsi, lanciarsi dalle
finestre e da ogni altezza possibile. Tutto per il nostro
divertimento.
Ora però, reduce da un
incidente che ha quasi messo fine alla sua carriera, si troverà
davanti alla prova più difficile della sua vita: ritrovare una star
del cinema scomparsa, smascherare una cospirazione e cercare di
riconquistare l’amore della sua vita, pur continuando a svolgere
quotidianamente il suo lavoro. Sarà pronto a essere l’eroe?
Dal regista e vero
stuntman David Leitch (Bullet Train, Deadpool
2, Atomic Blonde e Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw e
produttore di John Wick, Nobody e Violent Night) arriva un
nuovo The Fall
Guy, avvincente thriller d’azione con un cast
stellare; una lettera d’amore agli action-movie e a tutti coloro
che contribuiscono a realizzarli, lavorando duramente e passando
spesso in secondo piano: The
Fall Guy.
Il candidato all’Oscar
Ryan Gosling (Barbie, La La Land, Drive) interpreta Colt Seavers,
uno stuntman un po’ acciaccato che, un anno dopo aver abbandonato
la scena per concentrarsi sulla sua salute fisica e mentale, viene
richiamato in servizio quando scompare il protagonista di un film
stellare e diretto dalla sua ex Jody Moreno, interpretata dalla
vincitrice del Golden Globe Emily Blunt (Oppenheimer, A Quiet Place, Sicario).
Mentre la spietata
produttrice del film (la vincitrice dell’Emmy Hannah Waddingham;
Ted Lasso) tenta di mantenere segreta la notizia della scomparsa
della star Tom Ryder (il vincitore del Golden Globe Aaron Taylor-Johnson; Bullet Train), Colt si
cimenta nei suoi stunts più acrobatici mentre cerca (con scarso
successo) di rientrare nelle grazie di Jody. Ma quando il mistero
attorno alla sparizione della star si infittisce, Colt si troverà
invischiato in un sinistro complotto che lo spingerà sull’orlo di
una caduta più pericolosa di qualsiasi acrobazia abbia mai
tentato.
Ispirato alla serie
televisiva di successo degli anni ’80, The Fall
Guy è interpretato anche da Winston Duke (Black Panther) e
dalla candidata all’Oscar Stephanie Hsu
(Everything Everywhere All at Once).
Con la sceneggiatura di
Drew Pearce (Hobbs & Shaw), The Fall Guy è prodotto da Kelly
McCormick (Bullet Train, Nobody, Atomic Blonde) e David Leitch per
87North, e da Ryan Gosling e Guymon Casady (Game of Thrones, Steve
Jobs e produttore esecutivo della prossima serie “Ripley”) per
Entertainment 360. I produttori esecutivi sono Drew Pearce, Geoff
Shaevitz di Entertainment 360 e Glen A. Larson (creatore della
serie televisiva originale “Fall Guy”).
La saga della
famiglia Gucci, è entrata
nell’arena della cultura pop globale con il film di Ridley Scott “House
of Gucci”, e ora è pronta per un’altra svolta, questa
volta com una nuova serie tv, e con la vera famiglia
Gucci a bordo come parte del team di
produzione.
Gaumont, il gruppo
cinematografico e televisivo francese dietro “Narcos”,
“Lupin”
e la prossima serie mondiale sulla moda “Becoming Karl
Lagerfeld”, ha firmato un accordo con il produttore
Giorgio Gucci, che rappresenta la famiglia Gucci,
per realizzare una serie TV sull’ascesa dell’iconico marchio
Gucci. Lo spettacolo seguirà gli inizi dell’azienda con il
fondatore Guccio Gucci e approfondirà i conflitti
che seguirono all’interno della dinastia della famiglia della moda
che portarono alla vendita del loro impero.
Il progetto, ancora senza titolo, è in
fase di sviluppo senza regista o cast, ma sta cercando di girare in
Italia, Stati Uniti, Francia e Regno
Unito.
Secondo la storia, Guccio
Gucci ha lavorato come fattorino al Savoy
Hotel di Londra, dove si è ispirato alle lussuose valigie
in pelle portate dagli aristocratici britannici. Nel 1921,
Gucci aprì il suo primo punto vendita a Firenze e
i suoi quattro figli – Aldo, Vasco, Rodolfo e Ugo (il
figliastro adottivo) – furono presto introdotti nell’azienda di
famiglia. Aldo, il maggiore dei cinque fratelli, aprì la prima
boutique Gucci a Roma negli anni ’30. La sua
intuizione e l’uso innovativo di materiali di qualità hanno
trasformato Gucci nel marchio iconico caratterizzato dal logo della
doppia G.
Le faide familiari a lungo latenti nel
corso dei decenni successivi portarono alla fine, all’inizio degli
anni ’90, alla vendita del marchio a controllo familiare al
conglomerato francese Kering.
“Ci interessa raccontare la storia
di un’azienda di famiglia, perché è di questo che tratta la saga di
Gucci“, ha affermato Giorgio Gucci, nato dopo la vendita del
marchio. Dirige la Alcor Film, con sede a
Roma, che è stata tra i produttori del dramma giovanile di
Alain Parroni “Una domenica senza
fine”, presentato in concorso nella sezione Orizzonti
della Mostra del Cinema di Venezia 2023, dove ha vinto il Premio
Speciale della Giuria.
“Gucci è stato sicuramente uno dei
primi brand italiani a varcare i nostri confini e sbarcare negli
Stati Uniti, e da lì a rimbalzare nel resto del mondo, diventando
protagonista assoluto della Dolce Vita qui a Roma”, ha
aggiunto.
La divisione
italiana di Gaumont, la casa di produzione cinematografica prima al
mondo per longevità, annuncia la partnership con Alcor Film di
Giorgio Gucci e la sua famiglia, per la prima volta insieme in un
progetto audiovisivo che racconta la storia di un Family
Business: da una piccola bottega di artigiani fiorentini a una
delle maison di moda più importanti in Italia e nel mondo.
Il
business non può danneggiare la famiglia, ma la famiglia non deve
danneggiare il business –Guccio Gucci
jr
Questo è il
conflitto tematico intorno al quale ruoterà la trama del nuovo
progetto che narra la storia familiare dei Gucci sin dalle sue
origini quando il fondatore, Guccio Gucci, partì con una
nuova grande e ambiziosa avventura nel suo negozio di borse in
pelle a Firenze. Proseguirà poi con il viaggio di suo figlio Aldo,
il più anziano di cinque fratelli, che negli anni ’30 del secolo
scorso apre la prima boutique a Roma: grazie alle sue intuizioni e
all’ingegno sull’uso di materiali di qualità, nascerà l’iconico
marchio con il logo a doppia G e i nastri a strisce rosso e verde o
rosso e blu, facendolo diventare dalla fine della Guerra uno status
symbol negli anni della Dolce Vita.
Aldo Gucci
conia il motto: “La qualità si ricorda a lungo, il prezzo si
dimentica”, e contro la volontà del padre inizia l’avventura
per internazionalizzare il marchio Gucci con l’espansione sul
mercato americano, sbarcando col primo negozio a New York. Aldo
diventa così il primo ambasciatore della moda italiana nel mondo.
Un imprenditore e designer romantico e intraprendente, un
visionario alla conquista del fashion system mondiale.
Protagonismo, rivalità, egoismo e ambiziosa espansione: tutti
questi elementi saranno rappresentati in una tesa ed elegante saga
familiare dallo stile contemporaneo e glamour.
Marco Rosi,
General Manager di Gaumont Italia, dichiara:
“Sono orgoglioso di annunciare questo ambizioso progetto.
Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Giorgio e della sua
famiglia di lavorare sulla storia di uno dei brand più iconici al
mondo, il cui successo globale resta indissolubilmente legato
all’eccellenza italiana e alla famiglia che ne è stata
artefice”.
Giorgio
Gucci, AD Alcor Film, aggiunge: “Abbiamo
scelto Gaumont per il loro percorso così simile al nostro, un
Family Business che sceglie ogni giorno l’eccellenza per continuare
a crescere. C’è tra noi una grande comunione d’intenti”.
Il primo trailer di Alien:
Romulus, il film 20th Century Studios dal produttore
Ridley Scott e
dal regista/sceneggiatore Fede Alvarez. Alien:
Romulus arriverà il 14 agosto nelle sale
italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Questo horror-thriller riporta alle
origini il franchise di grande successo Alien: rovistando
nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di
giovani colonizzatori dello spazio si trova faccia a faccia con la
forma di vita più terrificante dell’universo.
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla), David
Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy),
Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott
(Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e
ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo
strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien);
mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s
Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran
(Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori
esecutivi.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in
the Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
La Storia Infinita,
l’amato romanzo fantasy dell’autore tedesco Michael
Ende – già adattato nel film di culto del 1984 (qui
la recensione) – sta per essere riproposto sul grande schermo
con un nuovo adattamento (dunque non un remake del film già
esistente). Il progetto è frutto di una nuova joint-venture tra la
Michael Ende Productions e la casa di produzione di prestigio
See-Saw Films, che riporterà dunque il mondo di Fantàsia nelle sale
cinematografiche attraverso – stando a quanto riportato da Variety – molteplici film in
live-action.
La notizia pone fine alla corsa per
una delle proprietà fantasy più interessanti ancora da sfruttare
per il pubblico moderno. Secondo Variety, negli ultimi anni la
proprietà di Ende ha ricevuto interesse da tutto il mondo, compresi
studios e streamer. Già nel settembre del 2022 era stata riportata
la notizia per cui
i diritti del libro erano pronti per andare all’asta, cosa che
faceva presuppore la possibile realizzazione di un nuovo film.
See-Saw – che non è nuova
all’adattamento per il grande schermo di opere letterarie famose,
avendo realizzato lungometraggi come Lion
e Il
potere del cane, oltre ai recenti successi televisivi
Heartstopper e Slow
Horses – si è dunque ora unita alla Michael Ende
Productions per sviluppare e produrre i film. La nuova partnership
ha ottenuto i diritti per La Storia Infinita
dall’esecutore testamentario di Ende, il dottor Wolf-Dieter
von Granau. Iain Canning ed Emile
Sherman produrranno per See-Saw insieme a Roman
Hocke e Ralph Gassmann per Michael Ende
Productions.
“La storia è attuale e senza
tempo, e ha davvero l’opportunità di essere raccontata in modo
nuovo“, ha dichiarato Canning. “E parte della
particolarità del libro è che si può tornare ad esso in diverse età
della vita e trovare diversi livelli di significato. Perciò è
meraviglioso avere l’opportunità di dare una nuova prospettiva che
avrà nuovi strati e significati. Crediamo che ogni generazione
meriti il proprio viaggio a Fantàsia“. “Il viaggio, per
molti versi, inizia ora“, ha detto Canning. “C’è stata
molta attesa da parte delle persone che amano questa storia su
quali sarebbero stati i prossimi passi. Per noi, ora dobbiamo
parlare con scrittori e registi che nutrono una passione per questo
racconto“.
“Abbiamo bisogno di storie come
abbiamo bisogno dell’aria per respirare e dell’acqua per
sopravvivere. Danno qualità ai nostri mondi interiori e con questa
qualità prendiamo decisioni di qualità. Le storie rendono il mondo
migliore“, ha detto invece Hocke. “E ‘La Storia Infinita’
è la storia di tutte le storie“. Gran parte dei dettagli della
produzione, compreso il numero esatto di film da realizzare,
dipenderà dai creativi che verranno coinvolti. Ma Canning ha detto
che i luoghi descritti da Ende ne La Storia
Infinita – tra cui la cosiddetta Torre d’Avorio, Goab il
Deserto dei Colori, le Montagne d’Argento, la Città Spettrale, il
Lago d’Argento e le Paludi della Tristezza – permetteranno al film
di essere una “produzione globale internazionale“.
Di cosa parla La Storia Infinita?
Pubblicato per la prima volta nel
1979, La Storia Infinita è stato tradotto in 45
lingue, vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Al centro
della storia c’è l’impacciato ma fantasioso bambino Bastian
Balthasar Bux che, mentre scappa dai bulli, scopre il
misterioso libro La Storia Infinita, che racconta
dell’eroico Atréyu e della sua missione di salvare
il magico regno di Fantàsia – un mondo di draghi, giganti, vasti
regni e paludi mortali – e la sua sovrana, l’Imperatrice
Bambina, dalla distruzione da parte di una forza nota come
“Il Nulla”. Ma più legge, più Bastian si rende conto di non essere
semplicemente uno spettatore non coinvolto, ritrovandosi ben presto
trasportato lui stesso in Fantàsia, volando in cima al drago
portafortuna Falkor per cercare di fermare le
forze del male.
Aaron Taylor-Johnson è il protagonista
dell’ultima copertina di
Rolling Stone UK in vista del resto dell’anno che si
preannuncia impegnativoa per l’attore 33enne. Ha un ruolo di
supporto in “The Fall
Guy” (nelle sale il 3 maggio da Warner Bros), è
protagonista del film di supereroi “Kraven
the Hunter” (nelle sale il 30 agosto da Sony) e fa
parte dell’ensemble di Robert Eggers “Nosferatu”
(nelle sale il 25 dicembre da Focus Features). Kraven
the Hunter offre a Aaron Taylor-Johnson l’opportunità di lanciare
un nuovo franchise di supereroi dopo un’unica apparizione nel ruolo
di Pietro Maximoff nel Marvel Cinematic Universe
grazie a “Avengers:
Age of Ultron“.
“Penso che questo
personaggio avesse qualcosa di unico e di concreto“, ha
dichiarato Aaron Taylor-Johnson a proposito di Kraven.
“Ne abbiamo tutti abbastanza di vedere certi film in studio, un
certo tipo di cultura pop… in cui sfornano roba che diluisce la
voglia di andare al cinema. Non avrei accettato se non avessi
sentito che c’era qualcosa da portare in vita con questo
personaggio“.
“Affrontare un film
Sony/Marvel è una sfida completamente
diversa“, ha aggiunto più avanti nell’intervista. “C’è la
storia, il personaggio, il ruolo; è una cosa. Ma poi si entra anche
in un mondo in cui si ha a che fare con uno studio e un franchise –
o possibili franchise, ma non esageriamo. Quindi, in un certo
senso, stanno lanciando i dadi su di me, il che è una bella cosa.
Ma devi soddisfare gli studios, compiacere il pubblico e fare ciò
che è dignitoso per te come attore. Trovo tutto questo super
stimolante“.
Un altro potenziale franchise
all’orizzonte per Aaron Taylor-Johnson è James
Bond. Da tempo è considerato il favorito per prendere il posto
di Daniel Craig, e il 18 marzo il The Sun ha
riportato che gli è stato ufficialmente offerto il ruolo e che
firmerà un contratto a breve. Fonti vicine a Aaron Taylor-Johnson hanno
sminuito la notizia e hanno detto che non è stato scritturato
per il ruolo di Bond, ma tecnicamente tutto è possibile in
futuro.
“Posso parlare solo delle cose
che mostrerò e racconterò“, ha detto Aaron Taylor-Johnson quando Rolling Stone UK
gli ha chiesto di parlare di Bond. “Non sento il bisogno di
avere un futuro disegnato per me. Mi sento come se: qualsiasi cosa
venga disegnata per me, posso fare di meglio“.
Sono state pubblicate sui canali social ufficiali del film le
prime immagini di Beetlejuice
Beetlejuice, l’atteso sequel del
film del 1988 diretto da Tim Burton e in arrivo in sala dal 6
settembre di quest’anno. Le immagini ci mostrano un primo
sguardo a Micheal Keaton di nuovo nei panni del
demoniaco protagonista, ma anche gli attori
Winona Ryder,
Jenna Ortega, Catherine O’Hara
e Justin
Theroux nei lugubri panni dei loro personaggi. Il
rilascio di un primo trailer sembra inoltre essere imminente. Di
seguito, ecco il link dove poter vedere le foto:
Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato
da
Michael Keaton,
Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones,
Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una
coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e
dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti
della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto
un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre
73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad
Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di
Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale
il 6 settembre 2024.
Disney+ ha diffuso il trailer di The
Greatest Hits, scritto e diretto da Ned
Benson, con Lucy Boynton, Justin H. Min,
David Corenswet e Austin Crute. Il film originale ha
debuttato in anteprima mondiale al South By Southwest Film Festival
di Austin, Texas, lo scorso 14 marzo e sarà disponibile dal 12
aprile in esclusiva su Disney+ in Italia.
In The
Greatest Hits Harriet (Lucy
Boynton) scopre che l’arte imita la vita quando si rende
conto che alcune canzoni possono trasportarla indietro nel tempo –
letteralmente. Mentre rivive il passato attraverso i ricordi
romantici con il suo ex fidanzato (David
Corenswet), il suo viaggiare nel tempo si scontra con
un nuovo interesse amoroso che sta nascendo nel presente (Justin H.
Min). Mentre intraprende questo viaggio attraverso la connessione
ipnotica tra musica e ricordi, Harriet si chiede: anche se potesse
cambiare il passato, dovrebbe farlo?
Searchlight
Pictures presenta The
Greatest Hits, di Groundswell / Flying Point
Production. Con Lucy Boynton (Bohemian
Rhapsody, The Politician), Justin H. Min
(After Yang, Lo scontro), David Corenswet
(Pearl, The Politician) e Austin Crute (La
rivincita delle sfigate, Atlanta), il film è scritto
e diretto da Ned Benson (la trilogia de La scomparsa di Eleanor
Rigby). I produttori sono il candidato all’Academy Award
Michael London (Sideways – In viaggio con Jack,
Thirteen – 13 anni), Shannon Gaulding
(Spider-Man), Stephanie Davis (In nome del
cielo), Cassandra Kulukundis (la trilogia de La scomparsa di
Eleanor Rigby) e Ned Benson. I produttori esecutivi sono
Hilton Smith e Stone Douglass. Con le musiche di Ryan Lott
(Everything Everywhere All at Once), The Greatest
Hits vede al montaggio Saira Haider. Lo scenografo è N.C. Page
Buckner, mentre il direttore della fotografia è Chung-Hoon
Chung.