Dopo che J.A.R.V.I.S. è diventato Visione in Avengers: Age of Ultron del 2015, Iron Man ha trovato una nuova A.I. assistente in F.R.I.D.A.Y. Lei rimane al suo fianco fino a quando Tony Stark non compì l’estremo sacrificio quattro anni dopo in Avengers: Endgame.
Parlando con Empire, l’attrice nominata all’Oscar Kerry Condon, che ha prestato la voce a F.R.I.D.A.Y., ha riflettuto sul ruolo che l’ha vista partecipare a film come Captain America: Civil War, Spider-Man: Homecoming eAvengers: Infinity War.
“(F.R.I.D.A.Y.) Vive ancora nei parchi a tema e quant’altro, ma la cosa abbastanza divertente è che ho incontrato Robert Downey Jr. solo per la prima volta qualche mese fa,” ha detto dopo che le era stato chiesto se ci fossero possibilità per lei di riprendere il ruolo. “E’ stato folle perché sono stata la sua assistente a tutti gli effetti e non ci eravamo mai incontrati prima!”
“È stato davvero surreale e più divertente di ogni altra cosa perché pensavo: ‘Sono io, ero quella voce tutto il tempo! È stata un’esperienza pazzesca e fortunata per me perché non avrei mai pensato che ci sarebbero stati così tanti film”, Condon continuò. “Pensavo solo che sarebbe stato ‘Age Of Ultron’.”
Dopo aver parlato di quanto le sia piaciuto entrare nella cabina di registrazione per il suo ruolo nell’MCU, Kerry Condon ha rivelato com’era essere una delle ultime voci che Iron Man sente quando F.R.I.D.A.Y. dichiara: “Funzioni vitali critiche”. “È divertente perché non capisco la sceneggiatura; non me l’hanno fatta leggere perché è top secret, giuro su Dio, è tanto frustrante che vuoi solo bere”, ha detto ridendo. “E io ho pensato, ‘Ma non è davvero morto, vero? Non è completamente morto?’ e non hanno risposto, perché non vogliono rispondere nel caso in cui andassi a dirlo a tutti, e tutti mi hanno guardato con tristezza e hanno detto: ‘Dì solo che è la cosa più triste che tu abbia mai detto.’ “
Si dice che Iron Man ritorni in Avengers: Secret Wars, con Robert Downey Jr. che riprenderà il ruolo. Tuttavia, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha fortemente lasciato intendere che Tony Stark rimarrà morto, il che potrebbe significare che l’attore interpreterà una variante. Il destino futuro di F.R.I.D.A.Y. è certamente legato alla eventuale apparizione di Tony!
Sembra che Oceania 2, la cui uscita nelle sale è prevista per il 27 novembre 2024, stia ora procedendo con la registrazione delle voci dei talent. Dwayne Johnson ha recentemente condiviso alcuni post su Instagram e X/Twitter delle sue sessioni di registrazione per doppiare Maui, scrivendo: “È così divertente diventare di nuovo MAUI – un personaggio che ha cambiato la mia vita in molti modi – incluso il fatto che il personaggio di MAUI è ispirato dal mio defunto nonno, l’Alto Capo Peter Maivia.”
“Il significato culturale polinesiano del ruolo e della nostra storia ha toccato famiglie in tutto il mondo ed è diventato facilmente uno degli onori più autentici da portare in vita e condividere. Sono entusiasta che voi e le vostre famiglie in tutto il mondo vi uniate a noi in questo viaggio.”
Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Gli attori Auli’i Cravalho e Dwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.
Anche se stiamo ancora aspettando un annuncio ufficiale, sappiamo che sono in atto i piani per uno Spider-Man 4, con Tom Holland e Zendaya che riprenderanno i rispettivi ruoli di Peter Parker e MJ.
Dopo essere apparso nei tre film precedenti e aver interpretato un ruolo fondamentale in Spider-Man: No Way Home, si potrebbe supporre che anche l’amico di Peter Parker, Ned Leeds, avrà un ruolo nella storia, ma l’attore che lo interpreta Jacob Batalon dice che non ha ancora ricevuto la chiamata. “Voglio dire, io lo spero,” ha detto l’attore a The Direct quando gli è stato chiesto se è pronto a tornare per Spider-Man 4. “Penso che chiunque abbia lavorato per la Marvel sappia che ti piace aspettare una chiamata. Forse succede, forse no. Ma è qualcosa che sicuramente puoi solo sperare e aspettare.”
A Batalon è stato poi chiesto se avesse parlato con Holland di come la storia potrebbe continuare, e la sua risposta sembra indicare che sta cercando di non rivelare troppo. “Ancora una volta, ci sono alcune cose che potrebbero accadere, ma onestamente non ne sono sicuro.”
In passato ci sono state alcune speculazioni sul fatto che Ned potesse eventualmente diventare Hobgoblin come succede alla sua controparte dei fumetti, voce che si è riaccesa quando è arrivato on line un concept art che lo vedeva nel ruolo. Tuttavia, l’artista Phil Saunders ha spiegato in un’intervista del 2023, che il suo era solo un omaggio alla storia a fumetti del personaggio.
Il prossimo film di Spider-Man potrebbe ovviamente funzionare senza Ned, ma sarebbe un peccato se non tornasse dopo che l’incantesimo del Dottor Strange gli ha fatto dimenticare che Peter/Spider-Man sia mai esistito, alla fine di No Way Home.
Jeff Bridges tornerà in griglia. L’attore 74enne ha dichiarato al podcast Film Comment (tramite The Playlist) che apparirà in Tron: Ares, il terzo film della lunga serie di fantascienza che Bridges ha inaugurato nel 1982 con Tron e ripreso con Tron: Legacy nel 2010. Il nuovo film vede Jared Leto nel ruolo del personaggio principale Ares, con Joachim Rønning (Maleficent – Signora del male) alla regia su una sceneggiatura di Jesse Wigutow e Jack Thorne.
“Partirò questo sabato per recitare una parte nel terzo capitolo della storia di Tron”, ha detto Bridges. “Jared Leto è il protagonista di questo terzo. Sono davvero ansioso di lavorare con lui. Ho ammirato il suo lavoro.” Contattato da Variety, un rappresentante di Bridges ha detto che l’attore ha registrato il podcast “qualche tempo fa” e aveva già concluso il suo lavoro su Tron: Ares. Bridges ha aggiunto di aver sentito che “ci saranno ancora meno elementi legati all’intelligenza artificiale” nel film e che la produzione sta utilizzando più “set pratici” per il nuovo progetto. “Ci sono dei set bellissimi che ho visto” ha detto.
L’attore non ha fornito ulteriori dettagli sul suo personaggio e non c’è alcuna garanzia che sarà Kevin Flynn. Alla fine di Tron: Legacy, Flynn riassorbe Clu e li cancella entrambi dal mondo virtuale, permettendo al figlio di Flynn, Sam (Garrett Hedlund), e Quorra (Olivia Wilde), un essere umano digitale senziente, di fuggire nel mondo reale.
Cosa sappiamo su Tron: Ares?
Interpretato da Jared Leto, Tron: Ares segue un programma altamente sofisticato, Ares, che viene inviato dal mondo digitale a quello reale per una missione pericolosa, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri A.I.. Alla regia di Tron: Ares c’è Joachim Rønning, che ha diretto sia Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar che Maleficent – Signora del male per la Disney dopo il suo successo con Kon-Tiki del 2012.
Jared Leto, Evan Peters, Jodie Turner-Smith e Greta Lee completano il cast del film scritto da Jesse Wigutow e Jack Thorne, la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto (dipendentemente dallo sciopero degli attori SAG-AFTRA). Emma Ludbrook, Jeffrey Springer e Leto produrranno, con Russell Allen come produttore esecutivo.
Jesse Wigutow e Jack Thorne hanno scritto la sceneggiatura di Tron: Ares, mentre Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger hanno prodotto insieme al produttore esecutivo Russell Allen. L’uscita del film è prevista per il 2025.
Il franchise di Tron è stato lanciato con l’omonimo film del 1982 con Jeff Bridges nei panni del creatore di videogiochi Kevin Flynn, che è stato lodato per i suoi effetti visivi e ha sviluppato un classico di culto dopo una difficile uscita nelle sale. A questo ha fatto seguito il sequel Tron: Legacy del 2010, che ha introdotto nel cast Garrett Hedlund e Olivia Wilde e che ha ottenuto poco più di 400 milioni di dollari al suo debutto durante le festività natalizie.
Stando a quanto dichiarato da Variety, Netflix sarebbe al lavoro su una serie live-action dedicata a Scooby-Doo. Si dice che il progetto sia vicino a un accordo con lo streamer. I dettagli esatti della trama sono tenuti nascosti, a parte il fatto che sarà basato sul cartone animato di Hanna-Barbera. La Warner Bros. Television produrrà la serie, come seguito di un accordo che ha già visto il lancio della serie Dead Boys Detectives su Netflix.
Josh Appelbaum e Scott Rosenberg saranno gli sceneggiatori e saranno anche i produttori esecutivi insieme ad André Nemec e Jeff Pinkner sotto la loro banner Midnight Radio. Greg Berlanti, Sarah Schechter e Leigh London Redman saranno i produttori esecutivi tramite Berlanti Productions (la società ha attualmente un accordo globale con WBTV). Jonathan Gabay della Berlanti Productions e Adrienne Erickson saranno i co-produttori esecutivi.
Se il progetto andasse avanti, non sarebbe il primo adattamento in live action di Scooby-Doo. Il più famoso è “Scooby-Doo” uscito nel 2002 e interpretato da Freddie Prinze Jr., Sarah Michelle Gellar, Matthew Lillard e Linda Cardellini, con Neil Fanning che doppiava Scooby. Il film è stato un successo al botteghino, generando oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo. Un sequel con lo stesso cast, “Scooby-Doo: Monsters Unleashed”, è uscito nel 2004 e ha incassato oltre 180 milioni di dollari. C’era anche il film televisivo live-action “Scooby-Doo! The Mystery Begins” e il suo seguito usciti nel 2009 e nel 2010.
Nel corso degli anni ci sono stati anche numerosi progetti animati di Scooby-Doo, a cominciare dalla serie di cartoni animati originale della fine degli anni ’60. Nel corso degli anni si sono susseguite varie incarnazioni, con molteplici serie animate e film.
Il primo maggio arriva in sala The Fall Guy, film del regista statunitense David Leitch, che torna al cinema due anni dopo Bullet Train, action movie con protagonista Brad Pitt. Scritto da Drew Pearce e ispirato alla serie televisiva anni ’80 Professione Pericolo – nella quale lo stuntman Colt Seavers (Lee Majors) interpretava un cascatore di Hollywood e cacciatore di taglie – l’opera di Leitch affida invece il ruolo a Ryan Gosling, fresco dell’esperienza di Barbieche lo ha ulteriormente consacrato agli occhi del grande pubblico.
A fianco dell’attore canadese figurano anche la vincitrice del Golden Globe Emily Blunt, Hannah Waddingham, Aaron Taylor-Johnson, Stephanie Hsu, Teresa Palmer, Winston Duke e lo stesso Lee Majors. Per un film che, fotografato da Jonathan Sela e musicato da Dominc Lewis, è stato girato presso i Disney Studios Australia.
La trama di The Fall Guy
Colt Seavers, un temerario stuntman interpretato da Ryan Gosling, si ritrova nuovamente catapultato nel mondo del cinema dopo un periodo di pausa dovuto a un brutto incidente su un set. Il suo ritorno avviene quando la celebre star Tom Ryder (Aaron Taylor-Johnson) svanisce nel nulla durante le riprese di un film diretto dalla ex di Colt Jody Moreno (Emily Blunt).
Colt, spinto dal desiderio di riconquistare Jody – infuriata con lui per essere sparito da tempo – e dalla sfida di sostituire il divo scomparso, si getta a capofitto nelle indagini, tra le più spericolate acrobazie. Ma la sua duplice missione, ritrovare Ryder e ottenere il perdono dell’amata, si complica quando lo stuntman si accorge che qualcuno sta facendo di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote.
Tra stunt mozzafiato e tristi canzoni d’amore, Colt – ragazzo loquace e casinista spiritualmente agli antipodi dal “pilota” di Drive (un altro Ryan Gosling) – prova in tutti i modi a risolvere il mistero, ma si troverà presto invischiato in un losco complotto che metterà a repentaglio la sua carriera e la sua vita.
The Fall Guy: una lettera d’amore fin troppo scritta
Li avevamo lasciati là, sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles; a bisticciare affettuosamente su chi dei due, in rappresentanza dei rispettivi film, avesse trascinato l’altro nel successo conseguito dal Barbenheimer. Li ritroviamo oggi – a lanciarsi nuove frecciatine “da copione” – sul set dell’ultima fatica di David LeitchThe Fall Guy, rom-com action che ben si inserisce all’interno del percorso stilistico del suo autore e che, innanzitutto, rappresenta una lettera d’amore al mondo degli stuntman.
Il film, sesto lungometraggio del regista statunitense (ex cascatore) con protagonisti Ryan Gosling ed Emily Blunt, si propone infatti di raccontare quegli invisibili che abbiamo sempre davanti agli occhi, ma la cui missione, per l’appunto, è quella di celarsi dietro ai meccanismi della finzione cinematografica.
Per farlo Leitch si affida nuovamente a quei codici narrativi con cui tanto ha sperimentato a partire da John Wick (pur non comparendo accreditato); riproducendo però, in particolare, la vivacità un po’ cazzara e coloratissima del precedente Bullet Train (2022) – del quale tra l’altro, con esiti non eccelsi, sceglie di ricalcare l’artificiosità di scrittura.
The Fall Guy: perdere il controllo
Se un paio d’anni fa vi raccontavamo infatti di un’opera volutamente priva di particolari sotto testi e per lo più concentrata sul proprio ruolo di puro intrattenimento spettatoriale, The Fall Guy è una pellicola che, almeno nelle intenzioni, vorrebbe quantomeno suggerire una riflessione più strutturata (anche se dai toni leggeri) relativamente alle dinamiche di preparazione e realizzazione del prodotto film. Ragione per cui l’attenzione spasmodica rivolta a soggetto e sceneggiatura – anche dal punto di vista grafico (titoli di testa e coda) e ancora più che in Bullet Train – appare in questo senso una sorta di vezzo fuori contesto, responsabile della creazione di un lungometraggio che, sebbene potrebbe e dovrebbe spingere su una sregolatezza specificatamente “corporea”, appare invece rigidamente iper-controllato, imprigionato da ragionamenti meta piuttosto convenzionali e da ghirigori di trama francamente non richiesti – oltre che inutilmente elaborati.
A risollevare le sorti del film e trasformarlo in un’opera perfettamente godibile, al di là di un minutaggio comunque fin troppo esteso, cooperano fortunatamente la chimica tra i due principali interpreti del racconto e alcune preziose intuizioni del regista. Tra le quali Metalstorm, film nel film completamente nonsense e palese parodia di Dune, e la sequenza di pestaggio con protagonista Emily Blunt, durante la quale l’attrice, atomica bionda della situazione, malmena malamente il personaggio di Gosling in pieno stile “wickiano”.
Frangenti di lucidità che preparano ad un finale altrettanto liberatorio, con cui il cineasta dà finalmente sfogo alle tensioni inespresse per tutto il film; rivolgendo un convinto dito medio al sistema e distruggendo il set per mano dell’entità che ne costituisce la linfa vitale: lo stuntman. Anche se, lo sottolineiamo, era lecito aspettarsi qualche cosa di più.
La stagione 1 di Falloutha lasciato in sospeso molte domande, dando dunque alla già confermata stagione 2 molte risposte da dover fornire. La storia principale della stagione 1 era incentrata su tre personaggi: Lucy MacLean, Maximus e il Ghoul. Al termine della stagione, le storie di tutti e tre i personaggi si sono intrecciate e hanno fornito risposte a diverse questioni che la misteriosa storia dello show aveva presentato. Lucy, interpretata da Ella Purnell, ha finalmente trovato suo padre dopo che era stato rapito da una donna di nome Moldaver.
Tuttavia, Moldaver si rivela come una persona che vuole semplicemente il meglio per gli abitanti delle Terre Desolate, mentre Hank lavora per favorire i piani sinistri della Vault-Tec. Il Ghoul, conoscendo i piani di Vault-Tec da prima dell’apocalisse nucleare, cerca invece Hank per trovare la sua famiglia. Nel frattempo, Maximus e la Confraternita d’Acciaio attaccano il complesso di Moldaver per prendere il controllo del suo esperimento sulla fusione fredda che fornirà energia quasi illimitata alle Terre Desolata. Il finale di Fallout intreccia perfettamente tutte queste trame nel finale, come avviene nella linea temporale dei videogiochi di Fallout.
Lucy scopre la verità sui piani del padre con la Vault-Tec e Hank sfugge alle grinfie di lei e del Ghoul. Quest’ultimo si mette sulle sue tracce con Lucy al seguito, mentre Moldaver muore a causa dell’attacco della Confraternita d’Acciaio. Maximus viene dunque promosso cavaliere della Confraternita e la stagione 1 di Falloutsi conclude. Sebbene il finale abbia dunque fornito molte risposte, la sua natura misteriosa fa sì che la stagione 2 avrà ancora molte domande da risolvere riguardo le Terre Desolate di questo mondo post-nucleare e sui suoi abitanti.
Come accennato, il Ghoul si chiamava Cooper Howard, un attore che lavorava a Los Angeles nel 2070. Dopo l’apocalisse nucleare della serie Fallout, le radiazioni hanno trasformato Cooper, insieme a molte altre persone negli Stati Uniti, in Ghoul. Alcuni Ghoul, come Cooper, possono mantenere la loro umanità con l’aiuto di droghe provenienti dalle Terre Desolate, mentre altri si trasformano in mostri simil zombie. Cooper/Ghoul è uno dei pochi fortunati che ha mantenuto la sua personalità per oltre 200 anni, spinto dall’unico obiettivo di ritrovare la sua famiglia di prima dell’apocalisse.
Gran parte della storia di Cooper riguarda la sua famiglia: sua figlia Janey e sua moglie Barb. Cooper scopre che Barb lavora per la Vault-Tec ed è stata in qualche modo coinvolta nell’orchestrazione di una guerra nucleare per favorire i piani della società per il controllo assoluto degli Stati Uniti. Tuttavia, dopo l’apocalisse nucleare, Cooper perde in qualche modo la sua famiglia e inizia a rintracciare i resti della Vault-Tec per ritrovarli. Alla fine della stagione 1, Cooper non riesce a trovarli e Hank fugge, per cui la stagione 2 di Fallout deve rivelare il destino di Barb e Janey.
Cosa è successo a Norm nel Vault 31?
Moisés Aria in “Fallout”. Foto: JoJo Whilden/Prime Video
Un’altra sottotrama della stagione 1 di Fallout coinvolge Norm, il fratello di Lucy, e la sua indagine sui Vault 31, 32 e 33. Norm alla fine scopre che il Vault 31 è pieno di dipendenti della Vault-Tec che si sono conservati in capsule prima della Grande Guerra. Norm alla fine scopre che il Vault 31 è pieno di dipendenti della Vault-Tec che si sono conservati in capsule prima della Grande Guerra. Questi baccelli si aprivano sistematicamente per consentire ai dipendenti della Vault-Tec di entrare nei Vault 32 e 33, riproducendosi con gli abitanti per creare una comunità orchestrata dall’organizzazione. Hank, il padre di Norm e Lucy, era uno di questi dipendenti.
Nel finale della stagione 1, Norm scopre queste capsule ma è ora rinchiuso nel Vault 31. Gli viene detto da un residuo di un gruppo di persone che si è fatto avanti e che ha trovato la sua famiglia. Un residuo di Bud Askins, un altro dipendente della Vault-Tec, gli dice che l’unico modo per Norm di sopravvivere è entrare nella vecchia capsula di stasi di suo padre. Non viene mai rivelato cosa sia successo a Norm, il che rende questa una domanda importante a cui la storia della seconda stagione di Fallout deve rispondere riguardo a un membro fondamentale del cast della serie.
Che ruolo ha New Vegas nella storia di Fallout?
Nelle riprese finali della stagione 1, Hank viene mostrato mentre vola via dalla Repubblica della Nuova California. Arriva in un luogo sconosciuto prima che la telecamera si sposti verso l’alto per rivelare New Vegas. Si tratta del luogo in cui è ambientato uno dei giochi principali del franchise, Fallout: New Vegas, il che porta a chiedersi quale ruolo importante avrà nel futuro della serie TV di Prime Video. Mentre i giochi di Fallout hanno finali diversi a seconda della scelta del giocatore, New Vegas era una località contesa dalla Repubblica della Nuova California e da diverse altre fazioni.
Alla fine della stagione 1, non è chiaro cosa aspetti Hank a New Vegas. Il Ghoul ha lasciato intendere che ci sono persone al di sopra di Hank e degli abitanti del Vault 31 che impartiscono ordini, suggerendo ulteriori segreti Vault-Tec per la stagione 2. Sembra che questi segreti siano legati alla città di New Vegas, ma la prossima stagione di Fallout dovrà fornire queste risposte.
L’intera Nuova Repubblica Californiana è distrutta?
Nel finale della stagione 1, Moldaver viene uccisa insieme ai suoi alleati nel nascondiglio dell’Osservatorio Griffith. Questo, insieme alla distruzione di Shady Sands, lascia intendere che la Repubblica della Nuova California è praticamente distrutta. Tuttavia, una cosa che l’episodio 6 di Fallout e i giochi della serie chiariscono è che la Repubblica della Nuova California è stata a un certo punto la più grande potenza economica e politica delle Terre Desolate.
Visti gli eventi della stagione 1, il futuro della Repubblica della Nuova California è incerto. Questo rende il destino della fazione una delle domande più urgenti a cui la stagione 2 deve rispondere. A seconda del finale di Fallout: New Vegas scelto come canone della serie televisiva, potrebbe accadere che la Repubblica della Nuova California abbia una roccaforte a New Vegas. In ogni caso, il destino di essa deve essere confermato nella seconda stagione, in un modo o nell’altro.
Cosa farà la Confraternita d’Acciaio con il suo nuovo potere?
Le tute armate della Confraternita d’Acciaio in “Fallout”. Courtesy of Prime Video
Per quanto riguarda la Confraternita d’Acciaio, la fazione ha ora il controllo del reattore a fusione fredda di Moldaver. La morte di Moldaver e l’uccisione dei suoi alleati dell’NCR significa che la Fratellanza ha preso l’Osservatorio di Griffith e il reattore che ora fornisce energia alle Terre Desolate. Per tutta la stagione 1, i leader della Confraternita d’Acciaio parlano continuamente di togliere il potere a chi li circonda, lasciando intendere un futuro oscuro per loro e per Maximus.
Con la stagione 2 di Fallout, viene richiesta una risposta su cosa ne sarà della Confraternita. È possibile che questa usi il suo nuovo potere per prendere il posto dell’NCR nella sezione delle Terre Desolate mostrata nella serie televisiva di Fallout. Resta da vedere se utilizzeranno questo potere per scopi benevoli o malevoli, cosa a cui la seconda stagione deve dare una risposta.
Maximus cercherà Lucy o resterà con la Confraternita?
Aaron Moten (Maximus) in “Fallout”. Courtesy of Prime Video.
La seconda stagione di Fallout non deve solo rispondere a ciò che accade alla Confraternita nel suo complesso, ma anche a ciò che accade a Maximus. Il finale della stagione 1 lo ha visto elevato al rango di cavaliere dopo che è stato scambiato per l’assassino di Moldaver e la messa in sicurezza del reattore a fusione fredda. Tuttavia, la storia di Maximus prima di questo momento vedeva lui e Lucy impegnarsi a voler vivere in pace insieme in un Vault.
Ci si chiede quindi quale scelta farà Maximus. Potrebbe rimanere con la Confraternita e abbracciare il suo nuovo titolo di cavaliere, aiutando la fazione a portare avanti i nuovi piani che hanno escogitato. Al contrario, Maximus potrebbe andarsene e cercare Lucy per vivere con lei come hanno progettato insieme. Tuttavia, Maximus è stato avvertito di quanto possa essere difficile lasciare la Confraternita d’Acciaio, il che significa che la seconda stagione di Fallout ha diverse domande a cui rispondere riguardo al suo destino.
L’Enclave cercherà di vendicarsi del tradimento di Wilzig?
Michael Emerson in Fallout. Foto: JoJo Whilden/Prime Video
Il personaggio del dottor Wilzig è parte integrante della storia della stagione 1 di Fallout. L’impianto nella sua testa rendeva possibile la fusione fredda, anche se lavorava per una fazione nota come l’Enclave. Wilzig tradì l’Enclave a favore della Nuova Repubblica di California, portando la capsula della fusione fredda a Moldaver.
Nonostante questa sia una parte importante della stagione 1, non è mai stato rivelato quali passi abbia fatto l’Enclave per consegnare Wilzig alla giustizia. L’Enclave era quasi inesistente nella storia della stagione 1 di Fallout, eppure si pensava che avrebbe cercato di rimediare al tradimento di Wilzig, data l’importanza di ciò che aveva rubato. Data la loro scarsa presenza, è probabile che l’Enclave possa avere un ruolo maggiore nella seconda stagione di Fallout. La loro reazione al tradimento di Wilzig potrebbe essere importante per il futuro, fornendo alla stagione 2 ancora più domande a cui rispondere.
Lucy e il Ghoul sono ora alleati?
Walton Goggins (The Ghoul) in “Fallout”. Courtesy of Prime Video
Per gran parte della stagione 1 di Fallout, Lucy e il Ghoul hanno avuto un rapporto antagonistico. Il Ghoul veniva spesso mostrato mentre la usava per il proprio tornaconto, preoccupandosi poco di ciò che ne sarebbe stato di lei. Sebbene la bontà intrinseca di Lucy la rendesse più comprensiva nei confronti del Ghoul, non sarebbe corretto etichettare i due come alleati durante la storia della stagione 1 di Fallout.
Detto questo, nel finale della prima stagione i due si sono imbarcati insieme in una missione. Lucy si è unita a The Ghoul per seguire Hank e scoprire qualcosa di più sul suo complotto Vault-Tec, facendo sembrare i due una squadra. Sebbene questo sia abbastanza chiaro, la seconda stagione deve stabilire se i due sono veri alleati. È improbabile che i loro trascorsi ostili vengano dimenticati e la domanda se Lucy e il Ghoul di Walton Goggins possano diventare veri alleati è una risposta che deve essere fornita nella stagione di Fallout.
I Vault 32 e 33 scopriranno la verità sul Vault-Tec?
Ella Purnell (Lucy) e Kyle MacLachlan (Hank) in “Fallout”. Courtesy of Prime Video.
Con Norm intrappolato nel Vault 31 alla fine della stagione 1 di Fallout, gli abitanti dei Vault 32 e 33 non sanno in che modo sono controllati dal Vault 31. Allo stesso modo, Lucy non mostra alcun intenzione di voler ritorna al Vault 33 nel prossimo futuro, il che significa che è improbabile che la verità venga a galla presto. Per questo motivo, una delle domande principali a cui la seconda stagione deve dare una risposta è cosa ne sarà dei Vault 32 e 33.
Chet, il cugino di Lucy e Norm, è un personaggio in qualche modo consapevole del fatto che qualcosa non va nei Vault 32 e 33. Questo potrebbe portarlo ad assumere un ruolo più importante, più attivo nella seconda stagione di Fallout e a indagare sulla scomparsa di Norm. Questo potrebbe essere uno dei modi in cui la seconda stagione di Fallout esplorerà i segreti della Vault-Tec, rispondendo potenzialmente alla domanda su cosa ne sarà dei Vault 32 e 33.
Quali altre fazioni potrebbero essere introdotte nella stagione 2 di Fallout?
La Fratellanza d’Acciaio e i Vertibirds in “Fallout”. Courtesy of Prime Video
Infine, l’ultima grande domanda a cui la seconda stagione di Fallout può rispondere è quali altre fazioni saranno introdotte nella serie. Dalla Confraternita d’Acciaio all’Enclave e fino alla Nuova Repubblica Californiana, le fazioni della stagione 1 sono state parte integrante di diversi giochi di Fallout. Detto questo, l’ampia storia di Fallout significa che diverse fazioni importanti non sono ancora apparse, e la stagione 2 offre l’opportunità di rispondere a quali potrebbero apparire in futuro.
Il coinvolgimento di New Vegas nella storia della serie televisiva di Fallout potrebbe significare la comparsa di fazioni tratte dall’omonimo gioco. Una di queste fazioni è la Legione di Cesare, uno dei gruppi in lotta per il controllo di New Vegas. Un’altra potenziale fazione che potrebbe apparire è quella dei Sotterranei, una massiccia organizzazione criminale che opera da una città chiamata The Hub nella Repubblica della Nuova California. Resta da vedere se queste fazioni appariranno o meno.
L’attore Jason Statham è unanimemente considerato una delle grandi icone del cinema d’azione. Negli anni si è infatti affermato grazie a titoli come Crank, Parker, Safe, Blitz, Death Race e il recente Hobbs & Shaw. A dare origine alla sua fama è però stato in particolare il film del 2002 The Transporter, dove dà vita ad esperto nel trasporto di pacchi supersegreti, dai contenuti talvolta compromettenti. Dato il buon successo dei primi due film, nel 2008 è arrivato al cinema il terzo capitolo, Transporter 3, diretto stavolta dal regista francese Olivier Megaton, con alla sceneggiatura Robert Mark Kamen e il celebre Luc Besson, autore di film come Lucy o Anna.
Come nei primi due, anche all’interno di questo terzo capitolo si ritrovano tutte le caratteristiche per cui Statham e la saga sono poi diventati celebri. Dagli spericolati inseguimenti ai combattimenti coreograficamente spettacolari, da un’inaspettata comicità alla presenza non scontata di certi sentimenti. Con un budget di circa 30 milioni di dollari, Transporter 3 è arrivato a guadagnarne più del doppio in sala, arrivando ad un risultato complessivo di circa 77 milioni. Pur ufficialmente conclusasi qui la trilogia, tale successo ha spinto i produttori a far tornare il personaggio protagonista anche in altre opere più o meno ispirate a tali film.
Per tutti gli appassionati di tale genere, Transporter 3 è ancora oggi una pellicola imprescindibile, ricca di suspence e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Reduce dagli esplosivi avvenimenti dei precedenti film, Frank Martin è ora tornato in Francia per continuare la sua attività di consegna di merce illegale. Ancora una volta però si trova a dover fare i conti con i pericoli di questo mestiere. L’uomo viene infatti costretto da un criminale chiamato semplicemente Johnson a fare una consegna molto particolare. A rendere più complicata la cosa vi è il fatto che al polso di Frank viene applicato uno bracciale molto particolare. Se egli si allontanerà di oltre 24 metri dall’auto contenente i pacchi, infatti, questo esploderà uccidendolo sul colpo.
Durante il viaggio, Frank scopre però che oggetto del pacco è ancora una volta una persona rapita. Questa è Valentina, figlia di un ministro ucraino e sequestrata al fine di convincere il politico a firmare un accordo per un traffico di navi cariche di rifiuti tossici. Impossibilitato ad intervenire, Frank si trova a dover andare fino in fondo alla sua consegna. Nel momento in cui però gli uomini di Johnson tenteranno di ucciderlo senza successo, egli decide di dare la caccia alla banda di criminali, nel tentativo di salvare la ragazza e impedire che il traffico illegale avvenga. Ora più che mai però, Frank si troverà a rischiare seriamente la propria vita.
Il cast del film
Come giù anticipato, ad interpretare il protagonista vi è nuovamente l’attore Jason Statham. Noto per la grande preparazione fisica che dedica ad ogni ruolo, questi decise di allenarsi a lungo prima delle riprese al fine di poter eseguire la maggior parte delle scene più complesse, senza dover ricorrere a controfigure. Allo stesso modo, è lui in persona ad eseguire le spericolate acrobazie al volante presenti nel film. Per recitare nel film, però, egli si trovò a dover anche imparare attività a lui nuove. Soddisfatto dal risultato anche di questo terzo capitolo, l’attore affermò di non voler rischiare di rovinare tutto con un ulteriore film, e che pertanto non avrebbe ripreso il ruolo. L’unico attore dei precedenti film, oltre a Statham, a riprendere il proprio ruolo è François Berléand, che ricopre ancora una volta i panni del detective Tarconi.
Ad interpretare Valentina, la ragazza rapita, è l’attrice Natalya Rudakova, statunitense di origini russe. Questa ottenne la parte in modo del tutto imprevisto, in un modo che sembra poter accadere soltanto nella fantasia. Lavorando in un salone di bellezza, questa si imbatté per caso nel regista Luc Besson. Colpito dalla sua presenza, questi decise di offrirle la possibilità di un provino per il film, nonostante la Rudakova non avesse alcuna esperienza recitativa. Dopo aver preso qualche lezione a riguardo, si presentò ai provini ottenendo la parte. L’attore Robert Knepper, noto per aver interpretato Theodore Bagwell in Prison Break, è invece il criminale Johnson. Un ruolo per il quale l’attore ha tratto ispirazione per il look dallo scrittore Ernest Hemingway.
La trilogia di film con protagonista Statham si è così conclusa con questo Transporter 3. Ma la saga è poi continuata con altri titoli pronti a rielaborare l’universo narrativo qui forgiato. In particolare, nel 2015, è stato realizzato un reboot del primo film, intitolato The Trasporter Legacy, e con protagonista nei panni di Frank Martin l’attore Ed Skrein. Ancora una volta il film si è affermato con un buon successo, con un incasso di 72 milioni di dollari a fronte di un budget di 22. Prima di questo reboot era però stata realizzata Transporter: The Series. Ideata sempre da Besson, e composta da due stagioni per un totale di 24 episodi. Ad interpretare il protagonista è qui l’attore Chris Vance, noto per le serie All Saints e Prison Break.
Il trailer di Transporter 3 dove vederlo in streaming e in TV
Prima di vedere tali opere, è possibile fruire di Transporter 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Infinity, Google Play, Apple TV eAmazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
Dopo i film Special Delivery, Fuga da Mogadiscio e Blind War, il ciclo Orient Express, dedicato al miglior cinema asiatico contemporaneo, giunge al termine con The Beast, film thriller d’azione diretto da Lee Jung-ho, regista qui al suo lungometraggio d’esordio. Si tratta di una rivisitazione in chiave dark del polar 36 Quai des Orfèvres, il film francese del 2004 interpretato da Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, il cui titolo è dato dall’indirizzo della sede storica del comando della polizia giudiziaria a Parigi e trae spunto da fatti realmente accaduti intorno alla metà degli anni ’80.
Diretto da Olivier Marchal, un ex ufficiale di polizia che ha trascorso 12 anni nella polizia francese, questo si basa infatti sulla celebre Gang des postiches, squadra di rapinatori che ha operato a Parigi tra il 1981 e il 1986, rapinando una trentina di banche. Il film The Beast, ambientato in una Seoul buia e piovosa, pur basandosi sul lungometraggio francese, offre una coppia di poliziotti in competizione feroce tra loro alle prese con un pericoloso e sadico serial killer miete vittime. L’atmosfera è dunque molto più cupa e feroce dell’originale francese.
Per gli appassionati del genere si tratta dunque di un film da non perdere, che per atmosfere e dinamiche ricorda un altro classico coreano di questo genere quale Memories of a Murder di Bong Joon-ho. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Beast. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The Beast
Protagonisti di The Beast sono due detective in conflitto tra loro che devono fare squadra per risolvere un macabro omicidio. Dopo il ritrovamento del corpo mutilato di una ragazza scomparsa sulle rive di Incheon, Han-soo e Min-tae, rivali da anni, sono ora incaricati di trovare il colpevole. Il caso sembra destinato a risolversi rapidamente con un sospetto in custodia, ma le cose prendono una piega oscura quando Han-soo incontra un informatore che insiste nel dire di sapere chi è l’assassino. Mentre si susseguono insabbiamenti e accordi segreti, le tensioni tra i due detective aumentano quando la pressione per la risoluzione del crimine, che sta scuotendo la penisola coreana, arriva al culmine.
Il cast del film
Ad interpretare il detective Han-soo vi è l’attore Lee Sung-Min, noto soprattutto per i suoi ruoli di supporto in televisione e al cinema, in particolare per le sue apprezzate interpretazioni in Golden Time (2012), Broken (2014), Misaeng: Incomplete Life (2014) e Reborn Rich (2022). YooJae-Myung, invece, interpreta il detective Mn-tae. Egli è invece noto per i suoi ruoli nelle serie Reply 1988 (2015), Stranger (2017), Life (2018), Itaewon Class (2020) e Voice of Silence (2020). Recitano poi nel film gli attori Jeon Hye-Jin nel ruolo di Choon-bae, Choi Daniel in quello del detective Jong-chan e Kim Ho-jung in quello di Madame Oh.
Il trailer di The Beast e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente The Beast non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Il film vincitore di più premiOscar 2024, tra cui Miglior Film, arriva in prima TV su Sky: Oppenheimer, in onda lunedì 29 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.
Scritto e diretto da Christopher Nolan, vincitore del premio Oscar per la Miglior Regia, Oppenheimer è un thriller epico girato in IMAX che catapulta il pubblico nell’adrenalinico paradosso dell’enigmatico uomo che per salvare il mondo è costretto a metterlo a rischio. Il film è tratto dal libro vincitore del Premio Pulitzer Robert Oppenheimer – Il Padre della Bomba Atomica – American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin, e racconta la vita e il lascito del fisico teorico J. Robert Oppenheimer, il cui epocale lavoro come direttore del Progetto Manhattan al laboratorio di Los Alamos, ha portato alla creazione della prima bomba atomica.
Oppenheimer in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il film vede Cillian Murphy, premiato con l’Oscar come Miglior Attore Protagonista, nel ruolo di J. Robert Oppenheimer ed Emily Blunt nei panni di sua moglie, la biologa e botanica Kitty Oppenheimer. Matt Damon interpreta Leslie Groves, direttore del Progetto Manhattan e Robert Downey Jr., premiato con l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista, ha il ruolo di Lewis Strauss, membro fondatore della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti. Florence Pugh veste i panni della psichiatra Jean Tatlock, Josh Hartnett quelli del pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence e Casey Affleck interpreta Boris Pash, capo del controspionaggio dell’esercito al Presidio di San Francisco. Del cast fanno parte anche Rami Malek nel ruolo di David Hill e Kenneth Branagh in quello del fisico Niels Bohr.
Epica e avvincente, la storia di Oppenheimer scorre su due binari paralleli: da una parte scava in profondità nella psiche di una mente americana pressoché unica – il brillante scienziato dietro l’invenzione che ha sconvolto il mondo e che allo stesso tempo ha rappresentato il culmine dell’ingenuità umana, un’invenzione che avrebbe potuto rimodellare il concetto di civiltà e allo stesso tempo minacciare definitivamente il futuro dell’umanità; dall’altra viene raccontata l’eredità di Oppenheimer negli anni successivi al Progetto Manhattan centrando il racconto su Lewis Strauss, un altro dei protagonisti della politica nucleare degli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, al quale, nel 1959, è stato assegnato il ruolo di Segretario di Commercio dal Presidente Dwight D. Eisenhower.
Oltre ai già citati premi Oscar, ai quali si aggiungono quello per la Miglior Fotografia, Miglior Montaggio e Miglior Colonna Sonora Originale, Oppenheimer è stato premiato anche con cinque Golden Globe e sette premi BAFTA.
SKY CINEMA COLLECTION – CHRISTOPHER NOLAN MANIA
In occasione della prima TV di OPPENHEIMER, saranno programmati su Sky Cinema Collection, da sabato 27 aprile a venerdì 3 maggio e sempre disponibili on demand, altre otto pellicole firmate dal grande regista Christopher Nolan: MEMENTO, il film che si dirama nei labirinti della mente con Guy Pearce; il thriller INSOMNIA con Al Pacino, Robin Williams e Hilary Swank; la pellicola sui misteri dell’illusionismo THE PRESTIGE, con Hugh Jackman e Christian Bale; il visionarioINCEPTION, vincitore di 4 premi Oscar®, con Leonardo DiCaprio e Joseph Gordon-Levitt; il kolossal sci-fi, vincitore dell’Oscar® agli effetti speciali,INTERSTELLAR, con un grande cast capitanato da Matthew McConaughey e Jessica Chastain; e la trilogia sull’Uomo pipistrello, interpretato da Christian Bale, BATMAN BEGINS, IL CAVALIERE OSCURO e IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO.
Sebbene non si sappia molto su The White Lotus – stagione 3, la prossima stagione dell’acclamata serie The White Lotusdella HBO, la star Carrie Coon ha dichiarato che il tema centrale dello show è quello della morte.
Parlando con Vanity Fair, la Carrie Coon ha dichiarato di non poter dire molto sulla serie, ma ha elogiato il suo “cast internazionale” e ha detto che lo show gioca con molte dinamiche interessanti. Una in particolare, come già toccato in precedenza, è la morte.
“È un cast enorme. È un cast internazionale. E penso che stia giocando con alcune dinamiche davvero interessanti“, ha detto Coon. “Penso che sia qualcosa che continuerebbe a fare se glielo permettessero, perché credo che gli piacerebbe diventare più grande e più internazionale e mettere insieme gruppi di persone più strani – è questo che lo appassiona. E penso che sia importante in questo mondo, vedere persone che si scontrano tra loro in questo modo“.
Coon ha detto che lo show continua a fare satira sul mondo degli ultra-ricchi, e mentre le ultime due stagioni hanno riguardato i soldi e il sesso, questa si concentra completamente sulla morte.
“Ovviamente sta facendo satira sui ricchi bianchi, e lo sta facendo molto bene. Sta parlando a persone che hanno bisogno di essere ascoltate in un modo davvero interessante“, ha detto Coon. “Ha avuto una stagione sui soldi e una sul sesso. E questa è la sua stagione sulla morte. Quindi ci troviamo in questo Paese buddista. Si scontra con alcune cose della mia vita in questo momento che sono davvero interessanti da pensare, e quindi mi sento incredibilmente gratificato. E la mia famiglia è incredibilmente stressata“.
Oltre a Coon, The White Lotus – Stagione 3 sarà interpretato anche da Leslie Bibb, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius, Christian Friedel, Walton Goggins, Scott Glenn, Sarah Catherine Hook e altri ancora.
Chi c’è nella terza stagione di The White Lotus?
Altri dettagli sulla terza stagione della serie antologica di successo di Mike White The White Lotus rimangono segreti. Secondo quanto riportato in precedenza, nella proprietà del White Lotus entrerà “una banda multigenerazionale”, tra cui “un patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, una moglie di un country club, un disadattato e uno yogi“.
Charlotte Le Bon interpreterà un ruolo precedentemente affidato a Francesca Corney. Anche Julian Kostov sarà protagonista della serie, in un ruolo ancora non rivelato, dopo che la HBO ha interrotto i legami con Miloš Biković.
Lo show, attualmente in produzione in Thailandia, accoglierà anche nuovi membri del cast, tra cui Jason Isaacs, Christian Friedel, Dom Hetrakul, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Tayme Thapthimthong, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius e Lisa delle BLACKPINK.
Sono state diffuse le prime immagini di The Instigators. The Instigators è un nuovo film thriller diretto da Doug Liman e interpretato da Matt Damon, Casey Affleck e Hong Chau. Entertainment Weekly ha condiviso le prime immagini del film in uscita ad agosto.
Le immagini, tramite un post di Discussing Film, sono riportate di seguito:
First look at Doug Liman’s ‘THE INSTIGIATORS’, starring Matt Damon, Casey Affleck and Hong Chau.
The heist thriller follows a father who joins an ex-con to pull off a robbery of the ill-gained earnings of a corrupt politician.
“Una rapina mal riuscita spinge due ladri a darsi alla fuga, trascinando con sé uno dei loro terapisti“, si legge nella sinossi del film. The Instigators è co-scritto da Casey Affleck e Chuck Maclean. Matt Damon produce il film insieme a Ben Affleck, Jeff Robinov, John Graham e Kevin J. Walsh.
“Casey Affleck e Chuck MacLean avevano creato dei personaggi fantastici e un mondo davvero divertente“, ha dichiarato Damon a Entertainment Weekly. “Più di ogni altra cosa, era la possibilità di lavorare con Doug e Casey insieme che mi entusiasmava di più. Ed è sempre bello tornare a Boston“.
Matt Damon, che non lavora con Liman dai tempi di The Bourne Identity del 2002, ha aggiunto: “Adoro lavorare con Doug. Non posso credere che ci siano voluti 20 anni per trovare qualcosa da fare insieme. Doug è una delle persone più creativamente tenaci che abbia mai conosciuto. Non si fermerà finché il film non sarà al massimo delle sue possibilità, e questa è la cosa migliore che si possa sentire da un regista. Mi fido completamente di lui“.
Casey Affleck ha paragonato il film a Fuga di mezzanotte del 1988 e a Butch Cassidey and the Sundance Kid del 1969. Ha anche sottolineato che ha sempre “voluto fare una commedia d’azione tra amici“.Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, Michael Stuhlbarg, Ving Rhames, Alfred Molina, Ron Perlman e Jack Harlow. The Instigators uscirà in sale selezionate degli Stati Uniti il 2 agosto 2024. Poi inizierà a essere trasmesso in streaming a livello globale suApple TV+ il 9 agosto 2024.
La star di Yellowstone, Ian Bohen, che interpreta il ranchista Ryan, ha anticipato l’imminente conclusione del popolare dramma western di Paramount Network. Parlando con Entertainment Tonight, Bohen ha promesso ai fan in attesa che il finale della quinta stagione di Yellowstone sarà uno dei “migliori finali di serie” della storia della televisione. La serie Yellowstonedovrebbe tornare nel novembre 2024 per la seconda parte della quinta e ultima stagione.
“I fan avranno la [migliore] conclusione che si possa scrivere. Tutto si svolgerà in modo perfetto. Molti show finiscono… e non ti soddisfano. Questo sarà completato in un modo che avrà senso. Non so se nessuna serie sia mai stata completata in modo così efficace“, ha proseguito. “Ci aspettiamo di avere il miglior finale di serie della storia. Forse sono troppo sicuro di me, ma credo che sarà così. Ringraziamo tutti per la pazienza… Varrà la pena aspettare, lo prometto“.
La quinta parte della stagione di Yellowstone non avrà come protagonista Kevin Costner
L’anno scorso è stato riferito che la star principale Kevin Costner non riprenderà il suo ruolo di John Dutton III nella seconda parte della quinta stagione di Yellowstone. La sua uscita di scena sarebbe stata dovuta a conflitti di programmazione con il progetto cinematografico di Kevin Costner e a divergenze creative. Nonostante la sua imminente conclusione, è stato confermato che un sequel di Yellowstone è attualmente in fase di sviluppo.
“La serie racconta la storia della famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch di bestiame contiguo degli Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e un rispetto duramente guadagnato, il ranch è in costante conflitto con coloro che confinano con lui: una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale americano“.
Il network ha annunciato in precedenza che la seconda metà della quinta stagione di Yellowstone, che chiuderà la serie principale, sarà trasmessa in anteprima a novembre. Anche se al momento non è chiaro se questo obiettivo sarà ancora realizzabile.
I precedenti commenti di Kevin Costner sulla situazione di stallo sono stati fatti durante la sua testimonianza all’udienza di divorzio alla fine del 2023, in cui ha affermato di essere in debito di 12 milioni di dollari per la seconda parte della quinta stagione, non ancora girata, dopo che la Paramount ha “abbandonato” le trattative. Il vincitore del Golden Globe ha anche detto che potrebbe portare lo show in tribunale per risolvere le loro divergenze.
Nel corso della sua carriera l’attore e regista premio Oscar Kevin Costner ha preso parte ad ogni genere di film possibile, dal western al fantascientifico. Accanto a grandi successi come Balla coi lupi o Un mondo perfetto, si ritrovano poi anche film meno apprezzati, ma che negli anni hanno guadagnato la fama di cult. Uno di questi è il titolo del 1997 L’uomo del giorno dopo, diretto dallo stesso Costner e scritto da Eric Roth e Brian Helgeland. È questa la seconda regia per Costner, che torna a misurarsi con il genere post-apocalittico dopo il film del 1995 Waterworld, ricordato anch’esso in modo contrastante.
L’uomo del giorno dopo è l’adattamento del romanzo di fantascienza Il simbolo della rinascita, scritto 1985 da David Brin, noto scrittore di diverse opere di questo genere. Costner rimase particolarmente affascinato dal messaggio di speranza che il libro lanciava, dove si configurava un’America futura dilaniata dagli scontri sociali e razziali, ma dove la rinascita di una nuova civiltà risulta ancora possibile. Brin, in particolare, voleva che la trasposizione del suo romanzo assomigliasse più ad un film L’uomo dei sogni (interpretato da Costner nel 1989) che non a Mad Max, dove invece ogni forma di speranza viene a mancare.
Nonostante le sue buone intenzioni, L’uomo del giorno dopo venne massacrato al momento della sua uscita, ottenendo incassi bassissimi e giudizi critici altrettanto negativi. Nel corso degli anni ha però ottenuto lo status di cult, dimostrandosi anche anticipatore di diverse tematiche oggi molto presenti negli Stati Uniti e nel mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di L’uomo del giorno dopo
La storia si apre nel 2013, in un territorio statunitense dove quindici anni prima si è verificato un conflitto che ha causato il crollo della società globale, decimando la popolazione e costringendo i sopravvissuti a dividersi in piccole comunità isolate. In questo nuovo contesto, bande di anarchici terrorizzano continuamente quanti vorrebbero invece poter tornare ad una pacifica normalità. La lotta per la sopravvivenza continua ad essere dunque l’unico valore ancora valido, che porta a scontrarsi tra loro anche quanti non vorrebbero essere costretti a farlo. A dettare regole e terrore, in particolare, vi è il gruppo degli Holnisti, miliziani armati comandati dal violento Generale Bethlehem.
In questo contesto si muove anche un misterioso straniero vestito da postino e per questo chiamato Portalettere. Sotto gli occhi increduli della gente, ormai avvezza alla diffidenza e al sospetto, l’uomo afferma di essere stato inviato dal nuovo governo nazionale per ripristinare le vie di comunicazione all’interno del Paese, a partire dalle vecchie lettere arretrate. Ben presto il Portalettere diventa un simbolo di speranza per un futuro migliore, tanto da ispirare le comunità a riprendere in mano la loro vita. Un cambiamento che Bethlehem non può però permettersi di far accadere, iniziando a contrastare con ogni mezzo le azioni del Portalettere.
Il cast del film
Sin da quando si iniziò a parlare di un adattamento cinematografico del libro di Brin, l’autore stesso indicò il premio Oscar Kevin Costnercome attore da lui prediletto per il ruolo del protagonista. Rimasto affascinato dal progetto e dalle sue tematiche, Costner decise non solo di recitare nel film, ma anche di farne la sua seconda regia cinematografica. Per l’occasione, egli ebbe modo anche di sfoggiare le sue abilità equestri, destreggiandosi a cavallo in diverse scene. Costner in realtà si allenò al fine di poter interpretare quanti più stunt possibili, senza ricorrere così a controfigure. Nel film compaiono per la prima volta sul grande schermo i due figli dell’attore.
Nel ruolo dello spietato generale Bethlehem vi è invece l’attore Will Patton. Attore noto anche per film come Armageddon – Giudizio finale e Fuori orario. Egli aveva già recitato nei panni dell’antagonista di Costner nel film Senza via di scampo. Larenz Tate è Ford Lincoln Mercury, un giovane che si sentirà particolarmente ispirato dal Portalettere, affiancandolo nelle sue avventure. Olivia Wiliams è invece Abby, donna rapita da Bethlehem e che il Portalettere tenterà di salvare. Nei panni del sindaco di Bridge City compare invece il noto musicista Tom Petty. Proprio una decina di anni prima del film egli aveva dichiarato che avrebbe tanto voluto recitare in un film post-apocalittico.
Le differenze tra il film e il libro
Oltre a condensare le trame, il film L’uomo del giorno dopo elimina anche alcuni personaggi ed elementi di fantascienza dalla storia. Una trama significativa nel libro è rappresentata dagli sforzi degli scienziati di Corvallis, nell’Oregon, di utilizzare un supercomputer artificialmente intelligente per aiutare a ricostruire la società. Allo stesso modo, nel libro i leader degli Holnisti sono super soldati che sono stati sottoposti a esperimenti militari per aumentare la loro forza e velocità. Il film elimina anche lo “Scudiero del Pan di Zucchero”, un leader di una comunità locale che il Postino cerca di arruolare per aiutarlo nella lotta contro gli Holnisti. Nel film, inoltre, il nome del protagonista non viene rivelato, mentre nel libro è Gordon Krantz.
Altre differenze sono che nel romanzo le principali città degli Stati Uniti sono state distrutte da diversi EMP e dal rilascio di armi biologiche. Nel film, poi, Nathan Holn, il fondatore degli Holnisti, è stato giustiziato qualche tempo prima degli eventi del romanzo. Gordon si allea con un tenace gruppo tribale composto da discendenti di allevatori, taglialegna e nativi americani, guidato da un veterano delle forze speciali nativo-americane, contro gli Holnisti, loro acerrimi nemici. Il romanzo si conclude con Gordon che scopre che gli Holnisti hanno un altro nemico organizzato a sud e identifica il loro simbolo: La Bandiera dell’Orso e gli Holnisti e i loro nemici si uniscono per far rinascere la civiltà.
Il trailer di L’uomo del giorno dopo e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo del giorno dopo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.
Arriva nelle sale italiane distribuito da Arthouse I PEGGIORI DI TUTTI, opera prima delle registe Lise Akoka e Romane Gueret.
Nel quartiere popolare Picasso, a Boulogne-sur-mer nel nord della Franciauna dove si ergono una serie di gigantesche torri residenziali costruite in un paesaggio desolato, un regista gira un film con la sua troupe. Protagonisti sono quattro ragazzi e ragazze della zona, Lily, Ryan, Maylis e Jessy, scelti al termine di un lungo lavoro di casting: sono “i peggiori” del quartiere, les pires, e hanno attirato l’attenzione del regista proprio per via delle loro storie, dei loro volti, dei loro modi di fare rabbiosi, espressivi, a volte violenti, altre volte dolcissimi e geniali.
Vincitore al 75° Cannes come Miglior Film nella sezione Un certain regard e presentato in anteprima in Italia alla Festa del cinema di Roma 2022 all’interno del Concorso di “Alice nella città” dove ha vinto il Premio Do-Cine Rising Star come miglior interprete internazionale a Mallory Manecque, I PEGGIORI DI TUTTI è distribuito da Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo.
I Peggiori di Tutti, la trama
La quotidianità della banlieue di Boulogne-Sur-Mer è interrotta dall’arrivo di una troupe cinematografica intenta a girare un film. In cerca di vivido realismo, il regista seleziona i suoi interpreti tra i giovani della zona più povera e malfamata del quartiere… tra “i peggiori di tutti”, come li chiamano gli altri residenti. Mano a mano che le riprese entrano nel vivo, emergono gelosie e contrasti e le vite reali dei quattro attori esordienti si intersecano con quelle dei loro personaggi in maniera sottile e inaspettata. Miglior film Un Certain Regard a Cannes 75, I peggiori di tutti è un’opera fresca e sorprendente, divertente e commovente, con un cast di volti nuovi di assoluto talento. Un film nel film per scoprire che a volte solo attraverso la finzione possiamo arrivare alla verità. E – perché no? – a una meritata catarsi.
Nel filone del cinema d’exploitation – generalmente film a basso costo che generano intrighi per i loro contenuti trasgressivi e spesso grafici – i film “nunsploitation” sono incentrati su suore impegnate in attività scioccanti, spaventose o sessualmente esplicite. Sebbene la nunsploitation possa essere utilizzata come classificazione per i film di genere, dai drammi erotici ai film d’azione, il genere horror in particolare ha fatto un grande uso del soggetto fin dall’epoca del cinema muto con film classici come Häxan.
Il genere nunsploitation è stato particolarmente popolare nel cinema europeo degli anni ‘70 a causa del potere della Chiesa cattolica in paesi come l’Italia e la Spagna. Tuttavia, la nunsploitation persiste ancora oggi e sta diventando sempre più popolare nell’horror americano, con il 2024 che ci porta due eccellenti film horror di nunsploitation come Immaculate e The First Omen. Da oltre 100 anni di cinema, ecco i migliori film horror incentrati sulle suore.
The Nun (2018)
The Nun è un film horror gotico del 2018 diretto da Corin Hardy. Il film è il quinto del franchise di grande successo The Conjuringed elabora i retroscena di una trama di The Conjuring 2. Il film segue le vicende di un prete e di una suora. Il film segue un prete e una suora, Padre Burke (Demián Bichir) e Suor Irene (Taissa Farmiga), mentre indagano su un omicidio in un monastero rumeno. Al loro arrivo, scoprono che l’abbazia è infestata da Valak, un demone che assume le sembianze di una terrificante suora (Bonnie Aarons).
Fin dalla sua prima apparizione in The Conjuring 2, Valakè stata la rappresentazione più iconica di una suora nell’horror attuale. La sua pelle bianca e spettrale e il suo sguardo minaccioso facilitano gli spaventi improvvisi e le sequenze di tensione inquietante che sono utilizzate con grande efficacia in The Nun. Grazie all’ambientazione gotica dell’abbazia e allo stile visivo sorprendente, The Nun eleva quello che altrimenti sarebbe potuto essere un generico jump scare-fest a un’opera davvero memorabile di horror religioso.
The Nun in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Gli occhi del diavolo (2022)
Diretto da Daniel Stamm, Gli occhi del diavolo (Prey For The Devil) è un film horror del 2022. Il film segue Suor Ann (Jacqueline Byers), una suora cattolica con un passato traumatico che è costretta a confrontarsi con i suoi demoni personali quando inizia l’addestramento al rito dell’esorcismo. Inizialmente esclusa dall’addestramento all’esorcismo a causa del suo sesso, Ann scopre rapidamente di essere particolarmente adatta a gestire il caso di Natalie (Posy Taylor), una bambina posseduta con la quale condivide un profondo legame.
Avendo già diretto l’agghiacciante horror sulla possessione L’ultimo esorcismo, Daniel Stamm ha una grande esperienza nell’arte dell’horror religioso e demoniaco. In linea con ciò, Prey For The Devil presenta scene di possessione raccapriccianti che vanno dalle contorsioni corporee a una sequenza particolarmente scomoda di body horror con gli occhi. Molto meno trasgressivo e scioccante dei classici horror suore, Prey for the Devil è comunque memorabile e unico per il suo ritratto di una suora che esegue esorcismi.
Gli occhi del diavolo (Prey For The Devil) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
The Conjuring 2′ (2016)
The Conjuring 2 è un film horror soprannaturale del 2016 dell’universo di The Conjuring, incentrato sul caso del poltergeist di Enfield del 1977. Il film segue i ricercatori del paranormale Ed (Patrick Wilson) e Lorraine (Vera Farmiga) Warren mentre indagano sull’infestazione di una casa popolare di Londra. Nel frattempo, Lorraine inizia ad avere visioni ed esperienze con una suora soprannaturale e terrificante (Bonnie Aarons) che sembra essere collegata al caso.
The Conjuring 2 è un film incredibilmente inquietante, con eccellenti scene di attività demoniaca e alcune immagini davvero inquietanti che coinvolgono la suora. Se il primo film di The Conjuring è stato accolto molto positivamente, molti ritengono che il sequel sia ancora migliore del primo grazie all’esplorazione della relazione tra Ed e Lorraine e ai suoi spaventi memorabili e unici. Essendo il film che ha introdotto uno dei personaggi più iconici dell’horror, The Conjuring 2 è perfettamente a suo agio in questa lista.
The Conjuring 2 in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Alucarda (1977)
Diretto da Juan López Moctezuma, Alucarda è un film horror occulto messicano del 1977. Il film segue due ragazze adolescenti, Alucarda (Tina Romero) e Justine (Susana Kamini), che vivono in un convento cattolico. Alucarda e Justine fanno una promessa d’amore l’una all’altra in una cripta infestata e accidentalmente liberano un male occulto che possiede entrambe le ragazze, portando al caos sacrilego che si verifica nel convento.
Con costumi e scenografie splendidamente evocativi, Alucarda è un’esperienza di visione ipnotica. Nonostante sia principalmente un horror occulto con forti elementi di nunsploitation, Alucarda presenta anche grandi personaggi femminili vampireschi e tematiche lesbiche. Innegabilmente originale, pur contenendo sequenze evocative di classici della nunsploitation come The Devils, Alucarda è una gemma horror sottovalutata.
Alucarda in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Dark Waters (1994)
Dark Waters è un film horror del 1994 girato in Ucraina e diretto dal regista italiano Mariano Baino. Il film segue Elizabeth (Louise Salter), una giovane donna che torna in un convento sull’isola in cui è nata. Sull’isola, Elizabeth fa amicizia con una suora novizia di nome Sarah (Venera Simmons) e inizia a scoprire che il convento è sede di un culto sinistro impegnato in pratiche occulte e omicide.
Afflitto da una produzione incredibilmente travagliata a causa delle riprese in un paese ex sovietico, è notevole che Dark Waters sia stato portato a termine, per non parlare della sua qualità. Ad ogni modo, il film è inquietante, visivamente splendido e crea un’atmosfera estremamente forte grazie al sound design e ai luoghi misteriosi. Con alcune sequenze di nunsploitation di altissimo livello, dalle autoflagellazioni alle suore che eseguono rituali occulti, Dark Waters è un film horror bizzarro ma molto divertente.
Dark Waters in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Sorella Morte (Sister Death)
Sorella Morte (Sister Death) è un film horror spagnolo di genere nunsploitation del 2023 diretto da Paco Plaza, prequel dell’acclamato film di Plaza del 2017 Verónica. Sister Death segue Suor Narcisa (Aria Bedmar), una giovane suora con la capacità di sperimentare visioni mistiche, mentre inizia a lavorare in una scuola cattolica situata in un ex convento. Tuttavia, Narcisa inizia presto a sperimentare eventi soprannaturali che alludono a un segreto oscuro e sinistro che infesta l’edificio e i suoi abitanti.
Come i precedenti film di Paco Plaza, Verónica e Rec, Sister Death è diretto in modo eccellente e ricco di spaventi efficaci e immagini davvero inquietanti. Gli spaventi del film spaziano da agghiaccianti incontri con fantasmi a nauseanti orrori corporei, mentre la narrazione centrale presenta una storia sorprendentemente sensibile ed empatica sulla solidarietà femminile. Uno dei più spaventosi film di nunsploitation, Sister Death è una gradita rivisitazione del sottogenere.
Sorella Morte (Sister Death) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il primo presagio (The First Omen), diretto da Arkasha Stevenson, è un film horror soprannaturale del 2024 che funge da prequel dell’amato classico horror degli anni Settanta Il presagio. Il film segue Margaret (Nell Tiger Free), una giovane donna cattolica che si reca in Italia per lavorare in un orfanotrofio e diventare suora. Quando Margaret si fissa su una bambina di nome Carlita (Nicole Sorace) che sembra essere maltrattata dal personale, si imbatte in una cospirazione sinistra e demoniaca.
Caratterizzato da forti interpretazioni di attori veterani come Ralph Ineson, Charles Dance e Bill Nighy, Il primo presagio è guidato da un’interpretazione principale di Nell Tiger Free. Il film è scritto in modo intelligente e contiene alcune inquadrature incredibilmente memorabili, tra cui una sequenza di parto orribile e raccapricciante e una scena che rende omaggio all’inquietante classico Possession. Accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica, Il primo presagio è un’aggiunta gradita al sottogenere horror della nunsploitation che inietta nuova vita in un franchise stantio.
The First Omen in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:
Häxan (1922)
Häxan è un film horror muto svedese del 1922 scritto e diretto dal regista danese Benjamin Christensen. Il film ha la forma di un saggio visivo che presenta la storia della stregoneria e del folklore occulto dal Medioevo all’epoca contemporanea. Il film ritrae scenari che vanno dal capro espiatorio delle donne vulnerabili nei processi alle streghe alle suore che si comportano in modo caotico in un convento, in una sequenza che è probabilmente il primo esempio di horror di suore.
Il film è un gioiello dell’horror nordico ed è noto per essere uno dei classici dell’horror di maggior qualità dell’epoca del muto. Sebbene Häxan sia oggi considerato una parte essenziale della storia dell’horror, al momento dell’uscita il film fu alternativamente elogiato per il design della produzione e aspramente criticato per il suo contenuto blasfemo. L’immaginario demoniaco di Häxan è sempre inquietante e di grande impatto per l’epoca, con le sequenze che coinvolgono la tormentata suora Cecilia (Clara Pontoppidan) che hanno influenzato i futuri film di suore.
Immaculate (2024)
Diretto da Michael Mohan, Immaculate è un film horror di genere nunsploitation del 2024. Il film segue Cecilia (Sydney Sweeney), una giovane donna americana che si trasferisce in Italia per prendere i voti come suora. Tuttavia, al suo arrivo, Cecilia si ritrova misteriosamente incinta in quello che i responsabili del convento sostengono essere un miracolo, ma Cecilia inizia a sospettare del loro coinvolgimento nella sua situazione. Ispirandosi al classico film horror Rosemary’s Baby, il film esplora la maternità in attesa da un punto di vista orribile.
Sydney Sweeney si è dimostrata un’importante voce emergente nel genere horror sia come protagonista che come produttrice di Immaculate, dopo essersi innamorata della sceneggiatura di Andrew Lobel nel 2014. La sua interpretazione nel film è viscerale e impegnata, e la sua intensità eleva l’incredibilmente inquietante scena finale del film. Il film fa un uso fantastico della sua splendida ambientazione conventuale e utilizza i temi della religione, della sessualità e dell’autonomia corporea con grande efficacia, rendendo Immaculate uno dei film horror più interessanti del 2024.
Immaculate in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:
I diavoli (The Devils – 1971)
The Devils è un film horror storico di genere nunsploitation del 1971, scritto e diretto dall’acclamato regista britannico Ken Russell. Il film si basa sulla storia vera di Urbain Grandier, un sacerdote del XVII secolo che fu giustiziato con l’accusa di stregoneria. Ambientato principalmente in un convento, il film segue una suora disturbata di nome Suor Jeanne des Anges (Vanessa Redgrave) che si infatua di Grandier (Oliver Reed) e gli rivolge accuse di possessione e blasfemia per nascondere la propria vergogna.
The Devils è uno dei più grandi film horror britannici, caratterizzato da un’interpretazione elettrizzante della Redgrave e da una splendida scenografia storica. Tuttavia, a causa del sesso esplicito, della violenza e della blasfemia, il film è stato pesantemente censurato al momento dell’uscita e rimane tuttora controverso. Nel sottogenere della nunsploitation, relativamente di nicchia, The Devils è uno dei film più eleganti e ben fatti, nonché uno dei più scioccanti, che lo colloca in cima a questa lista.
I diavoli (The Devils) in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:
La maggior parte del letale e pericoloso mondo post-apocalittico di Fallout è ricoperta da mutanti, banditi, mostri e altro ancora. La vita non era molto migliore nemmeno prima della comparsa di questi temibili nemici, poiché una serie di accese tensioni tra Stati Uniti, un tempo prosperi, e Cina portarono i primi (e potenzialmente l’intero mondo) all’essere inghiottiti dalle fiamme nucleari della cosiddetta Grande Guerra. La maggior parte degli abitanti del paese morì dolorosamente, fu trasformata in Ghoul sfregiati ma immortali o fu sfollata in modo permanente.
Tuttavia, c’era una quarta opzione disponibile per coloro che avevano abbastanza soldi e influenza. Prima che le bombe cadessero, una piccola società di nome Vault-Tec creò diverse strutture massicce per proteggere la classe superiore da un potenziale disastro nucleare. Questi “Vault“, giustamente chiamati, sono sinonimo di tutta la serie di Fallout, ma i segreti di queste strutture diventano sempre più sinistri man mano che vengono esplorati.
La Vault-Tec esisteva molto prima dell’inizio della Grande Guerra e, fino alle recenti rivelazioni del finale della Stagione 1, l’organizzazione si presentava come una presenza filantropica e benevola nell’universo di Fallout. La creazione dei Vault era certamente l’obiettivo principale della Vault-Tec, ma la società investiva comunque in altri prodotti per diversificare i propri margini di profitto. Ciò includeva progressi nel campo dell’istruzione, come la creazione dell’Università Vault-Tec, e sviluppi più distopici, come la creazione della droga al cianuro Plan D, l’ultima risorsa. Nella serie di Prime Video, Wilzig (Michael Emerson) definisce Plan D l’unico prodotto umano che Vault-Tec abbia mai realizzato, lasciando presagire le intenzioni più sinistre dell’organizzazione.
L’ascesa di Vault-Tec in termini di potere e ricchezza è stata astronomica e ha raccolto l’influenza di diversi grandi amministratori delegati e persino di numerosi politici. L’entità aziendale ha rapidamente attirato l’attenzione del pubblico in generale grazie alla sua personalità accessibile. Anche chi non ha familiarità con il franchise di Fallout ha probabilmente visto Vault-Boy, il personaggio dei cartoni animati biondo e sorridente che funge da Topolino personale della Vault-Tec e da mascotte generale del franchise. Lo show lascia intendere che l’attore hollywoodiano Cooper Howard (Walton Goggins) potrebbe essere stato la parziale ispirazione per Vault Boy, quando consiglia di usare il pollice in su per un servizio pubblicitario della Vault-Tec.
Cooper Howard, il leggendario attore western, si è rivelato un’influenza precoce e sostanziale sull’aumento di popolarità della Vault-Tec. Ha persino registrato un lungo tour delle strutture del Vault, raccomandando a chi è a casa di chiamare il numero (213) 25-VAULT per prenotare un posto in un rifugio oggi stesso. Si tratta di un numero reale che si può chiamare in questo momento, e alla chiamata risponderà un individuo che urla a squarciagola, probabilmente a causa di un’esplosione nucleare che lo sta inghiottendo. Ancora una volta, un altro caso di inquietante prefigurazione.
I fan di Fallout sono già a conoscenza delle dimensioni davvero inconcepibili che la Vault-Tec era disposta a raggiungere per ottenere un profitto, ma dobbiamo riconoscere che la malvagia organizzazione sa come progettare un ambiente di qualità. Solo negli Stati Uniti ci sono più di cento Vault e ognuno di essi è stato costruito per durare diversi secoli, anche in caso di guerra nucleare. Questo intento è stato dimostrato quando è iniziata la Grande Guerra, e la maggior parte (ma non tutti) dei residenti dei Vault ha continuato a vivere uno stile di vita spensierato nei loro umili villaggi.
Ogni abitante del Vault nei 200 anni successivi alla Grande Guerra riceve diverse paia di tute Vault-Tec blu e oro e il proprio Pip-Boy, un supercomputer da polso dotato di tutti i comfort possibili. Ogni Vault ha un’ampia varietà di attività a cui gli Abitanti possono partecipare, tra cui sport, attività ricreative e qualsiasi altro lavoro di manutenzione necessario per mantenere il Vault in funzione. Ogni Vault ha anche un leader, un sorvegliante, che di solito è in grado di fornire più informazioni rispetto agli altri abitanti del Vault. Lo apprendiamo attraverso il padre di Lucy MacLean (Ella Purnell), il sorvegliante Hank (Kyle MacLachlan), che non è il patriarca affettuoso e disponibile che sembra essere.
Qual è il vero scopo dei sotterranei in Fallout?
Come accennato in precedenza, non è un segreto che i Vault creati dalla Vault-Tec non erano destinati a essere semplici rifugi da un disastro nucleare. La maggior parte, se non tutti, erano segretamente destinati a condurre esperimenti nefasti, usando di fatto i vari residenti multigenerazionali dei Vault come cavie. I pochi Vault che non venivano usati per testare vari esperimenti sadici e disumani venivano usati per promuovere qualche altro obiettivo a lungo termine della Vault-Tec.
I giochi sono pieni di numerosi esempi dei crimini commessi dalla Vault-Tec nel dopoguerra, ma anche la serie ne mostra più di uno. Lucy e Maximus (Aaron Moten) si imbattono nel Vault 4, di cui si sono impossessati alcuni eccentrici ma amichevoli abitanti delle Terre Desolate dopo che la maggior parte dei suoi residenti è stata uccisa o trasformata in mutanti acquatici chiamati Gulper. La casa di Lucy nel Vault 33 è un ingresso unico ai Vault, poiché è collegata ad altri due Vault: il Vault 32 e il Vault 31. Norm (Moises Arias) e Chet (Dave Register) scoprono subito che nel Vault 32 è successo qualcosa di strano: sembra che gli abitanti del Vault si siano uccisi a vicenda anni prima in un massacro in stile Kingsman: The Secret Service.
Tuttavia, gli orrori del Vault 32 impallidiscono rispetto a ciò che si trova all’interno del Vault 31, che potrebbe essere il Vault più significativo di tutta la lunga storia di Fallout. I segreti di questo Vault diventano noti non molto tempo dopo che un flashback rivela che la Vault-Tec non era solo preparata per un’inevitabile guerra nucleare, ma era direttamente responsabile del suo accadimento. Perché i dipendenti di alto livello della Vault-Tec avrebbero voluto farlo se ciò significava una distruzione quasi certa degli Stati Uniti e la morte della maggior parte della popolazione? Oltre a creare monopoli distinti attraverso i vari Vault di cui hanno il pieno controllo, la maggior parte dell’élite della Vault-Tec si è congelata criogenicamente ed è stata collocata nel Vault 31. Il padre di Lucy e Norm era uno di questi e da allora il sorvegliante del Vault 33 vive nella menzogna.
Più di cento Vault esistenti negli Stati Uniti significano che migliaia, se non milioni, di persone sono diventate esperimenti involontari per un’organizzazione malvagia. La rivelazione che la Vault-Tec ha avuto un ruolo diretto nella Grande Guerra li rende ancora più vili. Non c’è da stupirsi che Lucy e Cooper siano ora a caccia di Hank e potrebbero essere sulla buona strada per trovare i responsabili della creazione della Terra Desolata nucleare di Fallout.
Il trailer de Il Magico Mondo di Harold il nuovo live-action Sony Pictures diretto da Carlos Saldanha (L’Era Glaciale) da una sceneggiatura di David Guion e Michael Handelman. Tratto dal celebre libro per bambini del 1955 scritto da Crockett Johnson “Harold and the Purple Crayon”, Il Magico Mondo di Harold è interpretato da Zachary Levi (Shazam: Furia degli Dei), Lil Rel Howery (Scappa – Get Out), Benjamin Bottani (Bromates – Coinquilini per la pelle), Jemaine Clement (Vita da vampiro – What We Do in the Shadows), Tanya Reynolds (Sex Education) con Alfred Molina (Spider-Man: No Way Home) e Zooey Deschanel (Yes Man). Il Magico Mondo di Harold sarà nelle sale italiane dal 12 settembre prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Il Magico Mondo di Harold, la trama
All’interno del suo libro, l’avventuroso Harold (Zachary Levi) può dare vita a qualsiasi cosa semplicemente disegnandola. Dopo essere cresciuto e aver disegnato se stesso fuori dalle pagine del libro e nel mondo reale, Harold scopre di avere molto da imparare sulla vita vera e che la sua fidata matita viola può scatenare scherzi molto più esilaranti di quanto avesse mai pensato. Quando il potere dell’immaginazione illimitata finisce nelle mani sbagliate, ci vorrà tutta la creatività di Harold e dei suoi amici per salvare il suo mondo e quello reale. Il Mondo Magico di Harold è il primo adattamento cinematografico dell’amato classico per bambini che ha affascinato i giovani lettori per decenni.
Il classico d’azione del 1982 Rambo (First Blood) occupa un posto unico nella storia del cinema, anche rispetto agli altri film del suo franchise. Mentre i sequel di Rambo hanno trasformato il protagonista di Sylvester Stallone in un patriottico ed eroico eroe d’azione che combatte per preservare lo stile di vita americano, il primo film della serie è un dramma di carattere fondamentale che parla di traumi e perdite. Il film è una rappresentazione del disturbo da stress post-traumatico che una generazione di soldati ha affrontato all’indomani della guerra del Vietnam. Pur essendo romanzato, First Blood ha affrontato gravi questioni sistematiche relative al maltrattamento dei veterani.
Sebbene Sylvester Stallone abbia avuto un ruolo fondamentale nel plasmare la regia e il tono di Rambo (First Blood) e dei suoi sequel, il primo film della serie era basato sull’omonimo romanzo dell’autore David Morell. Le differenze tra il film e il romanzo sono notevoli: il romanzo presenta una brutalità ancora maggiore, un tono molto più cupo e più tempo dedicato all’esame del passato di Rambo. Il realismo e la sensibilità della scrittura di Morrell sono comprensibili, dato che Rambo (First Blood) è stato liberamente ispirato alla storia vera del veterano della Seconda Guerra Mondiale Audie Murphy.
Chi è il veterano della Seconda Guerra Mondiale su cui si basa Rambo?
Nato nel 1925, Audie Murphy è stato un soldato americano che ha ricevuto un riconoscimento nazionale per il suo servizio nella Seconda Guerra Mondiale. Come molti giovani americani, Murphy si unì alla lotta contro i nazisti dopo il bombardamento di Pearl Harbor nel 1941; sebbene all’epoca fosse troppo giovane per arruolarsi ufficialmente, sua sorella lo aiutò a falsificare i documenti in modo che potesse servire la sua nazione. Nonostante sia stato respinto sia dal Corpo dei Marines che dalla Marina, Murphy riuscì ad arruolarsi nell’Esercito degli Stati Uniti. Prestò servizio in molte delle campagne più critiche del conflitto, tra cui l’invasione della Sicilia nel 1943, la battaglia di Anzio nel 1944 e la liberazione della Francia. Quando nel 1945 la Germania e il Giappone si arresero ufficialmente alle forze alleate, Murphy aveva ricevuto tutte le onorificenze al valore assegnate dall’esercito americano e altre onorificenze dai servizi belgi e francesi.
Sebbene il conflitto si sia rivelato uno dei più sanguinosi della storia mondiale, Murphy si è guadagnato una significativa esposizione alla violenza durante il suo servizio; al termine della guerra, gli sono state attribuite oltre 250 uccisioni. Come il personaggio di JohnRambo, Murphy ha sofferto di un grave disturbo da stress post-traumatico negli anni successivi alla guerra. Spesso dormiva con una pistola al fianco, Murphy soffriva di forti depressioni, vomito e stanchezza; mentre prendeva dei sonniferi per aiutarlo ad affrontare gli incubi grafici, la sua dipendenza dai farmaci gli procurò ulteriori problemi nel decennio successivo. Gli amici di Murphy riferirono che la sua personalità poteva cambiare da un momento all’altro e che spesso ricorreva alla violenza perché non riusciva a comunicare.
La storia di Audie Murphy ha ispirato Rambo (First Blood)
Sebbene le lotte di Murphy contro il disturbo da stress post-traumatico lo abbiano portato su un sentiero oscuro, il veterano decorato è stato in grado di far luce sulle sue esperienze e di diventare un’icona culturale. Murphy scrisse nel 1949 un libro di memorie intitolato To Hell and Back (All’inferno e ritorno) che descriveva in dettaglio il suo servizio nella Seconda Guerra Mondiale e le successive problematiche. In seguito Murphy è diventato un attore affermato, noto per aver interpretato personaggi eroici. Dopo aver interpretato una versione di sé stesso nell’adattamento del 1955 di To Hell and Back, Murphy recitò in diversi western classici. Quando la sua carriera cinematografica si concluse alla fine degli anni Sessanta, Murphy era conosciuto per i suoi ruoli cinematografici quasi quanto per il suo servizio militare.
I film di Murphy ebbero un impatto significativo su molti spettatori, poiché la sua storia di trauma e perseveranza era di grande ispirazione. A Morrell sono tornate in mente le esperienze di Murphy quando ha iniziato a scrivere First Blood. All’epoca, Morrell era professore di inglese all’Università dell’Iowa e aveva molti studenti arruolati per la guerra del Vietnam. Vedendoli lottare per esprimere i loro sentimenti riguardo alla violenza subita, Murphy pensò a Murphy, che da piccolo era stato uno dei suoi attori preferiti. First Blood è stato scritto come un terribile avvertimento sui pericoli del non dare a questi coraggiosi veterani le risorse e la terapia di cui avevano disperatamente bisogno.
Il romanzo di First Blood si conclude con una nota molto cupa, con Rambo che muore dopo lo scontro con il capo Wilfred Teasle. Tuttavia, il film Rambo si conclude con un messaggio piuttosto ottimistico sulla potenziale guarigione di Rambo. Dopo aver finalmente avuto la possibilità di parlare del motivo per cui è così traumatizzato, Rambo scoppia in lacrime e accetta di arrendersi alle autorità. È un momento intimo che presenta una delle migliori recitazioni della carriera di Sylvester Stallone . Anche se non suggerisce che la strada da percorrere sarà facile per Rambo, significa che sta facendo i passi giusti.
Il franchise di ‘Rambo’ ha perso la sua strada
Rambo (First Blood) era unico tra i film d’azione degli anni ’80, in quanto evitava i cliché a favore di una rappresentazione realistica dell’America del dopoguerra. Purtroppo, i sequel di Rambo hanno trasformato la serie nel tipo di narrazione sciovinista e nazionalista che il primo film aveva intenzionalmente sovvertito. In Rambo 2 – La vendetta, il personaggio principale viene arruolato dal governo degli Stati Uniti per abbattere i terroristi nemici all’estero. Sebbene questo avrebbe potuto essere un modo ponderato per analizzare cosa comporta per Rambo il ritorno in una zona di combattimento, il film abbandona ogni profondità a favore di esplosive scene d’azione.
Anche se alla fine il franchise ha perso la sua strada, Rambo continua a dare un’idea dell’importanza della riabilitazione e della terapia. Il contesto può essere legato alla guerra del Vietnam, ma il conflitto di Rambo con l’autorità è rilevante per qualsiasi epoca di guerra. È un classico senza tempo che onora i sacrifici che generazioni di veterani, compreso Murphy, hanno vissuto una volta tornati a casa.
Gerard Depardieu è stato preso in custodia dalla polizia a Parigi per essere interrogato su accuse di violenza sessuale. L’avvocato dell’attore francese ha dichiarato a BFMTV, affiliata della CNN, che il 75enne si è presentato lunedì in una stazione di polizia parigina per essere interrogato in merito alle accuse di violenza sessuale mosse da due donne. Gli incidenti sarebbero avvenuti sui set cinematografici, uno nel 2021 e l’altro nel 2014.
Secondo i resoconti locali, la prima donna lo ha accusato di averla aggredita quando lavorava come scenografa nella troupe del film del 2022 “The Green Shutters“. La seconda donna ha affermato che lui l’ha aggredita sul set del film del 2015 “The Magician and the Siamese“.
Gerard Depardieu deve già affrontare una denuncia ufficiale di stupro risalente al 2018 da parte dell’attrice Charlotte Arnould, che aveva 22 anni quando sarebbero avvenuti gli incidenti. Il caso rimane aperto. Un’altra denuncia di violenza sessuale presentata l’anno scorso dall’attrice Helene Darras, che ha accusato Depardieu di averla palpeggiata e proposta durante le riprese di un film del 2007, è stata archiviata perché andata in prescrizione.
Nell’aprile 2023, 13 donne hanno accusato l’attore di comportamenti sessualmente inappropriati in un rapporto pubblicato dal sito web investigativo francese Médiapart. Gerard Depardieu ha negato con veemenza tutte le accuse e in ottobre ha scritto una lettera per il quotidiano Le Figaro in cui affermava: “Non ho mai abusato di una donna“.
Nonostante sia già disponibile su piattaforme digitali, Dune: Parte Due di Warner Bros. e Legendary continua a dimostrare quanto sia vitale l’esperienza del grande schermo per certi tipi di film. Dopo due mesi interi di uscita, l’epico sequel di fantascienza ha superato forse l’ultima importante pietra miliare del box office globale. Questo fine settimana, Dune: Parte Due ha aggiunto circa 1,9 milioni di dollari a livello nazionale e altri 3 milioni di dollari dai mercati esteri, per un totale complessivo di circa 5 milioni di dollari. Questo è stato sufficiente a fargli superare l’incredibile traguardo dei 700 milioni di dollari a livello globale.
Dune: Parte Due ha accumulato quasi 280 milioni di dollari in patria e altri 424 milioni di dollari nei mercati esteri, per un incasso globale complessivo di 704 milioni di dollari. Diretto da Denis Villeneuve, il film è la conclusione del suo adattamento in due parti del romanzo culto di fantascienza di Frank Herbert e segue l’aristocratico Paul Atreides in una discesa nella megalomania mentre organizza una guerra santa contro una fazione in lotta. Dune: Parte Due è stato prodotto con un budget dichiarato di 190 milioni di dollari, detiene ancora il record del più grande weekend di apertura dell’anno e rimane il film di maggior incasso del 2024.
Sempre diretto da Villeneuve, il primo film di Dune è stato distribuito al culmine della pandemia nel 2021, sia nelle sale che sul servizio di streaming precedentemente noto come HBO Max. Questa strategia, applicata a tutti i film del listino 2021 della W.B., è stata ampiamente (e notoriamente) criticata. Villeneuve stesso ha reagito pubblicamente, ma nonostante la diluizione dello streaming, il primo Dune si è rivelato un successo al botteghino, incassando 400 milioni di dollari a livello globale. Questa cifra è salita a 430 milioni di dollari dopo la recente riedizione in vista di Dune: Parte Due.
Entrambi i film hanno incassato oltre 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo, e Villeneuve si è affermato come uno dei principali registi di grande budget oggi in attività. Il primo film ha ottenuto anche 10 nomination agli Oscar, vincendone sei. Il suo contemporaneo, Christopher Nolan, ha dato a Dune: Parte Due un’importante approvazione prima della sua uscita. Come la maggior parte dei film recenti di Christopher Nolan, compreso Oppenheimer, Dune: Parte Due ha avuto particolare successo nel formato IMAX. È stato anche distribuito in una versione IMAX 70mm super-premium in una dozzina di località in tutto il mondo. Da allora il film si è imposto come uno dei maggiori incassi di tutti i tempi nel formato immersivo.
È stato pubblicato uno spot televisivo internazionale per lo Star Wars Day di Star Wars: The Acolyte di Disney+ e, sebbene la maggior parte del filmato sia stato ripreso dal recente trailer, ci sono un paio di nuove inquadrature. Il primo mostra il personaggio di Lee Jung-Jae (Squid Game), il Maestro Jedi Sol, mentre il secondo ci dà un’occhiata a un Neimoidiano.
Questa razza aliena ha gestito la Federazione dei Mercanti, unendosi poi alla Confederazione dei Sistemi Indipendenti, e infine ha avuto un ruolo nell’avvio delle Guerre dei Cloni. Sono stati introdotti ne La minaccia fantasma e successivamente sono apparsi nella serie animata Clone Wars. Con Star Wars: The Acolyte, tuttavia, è la prima volta che li vediamo in live-action dopo i prequel. Ung-Jae introduce anche il promo (tradotto dal coreano).
“Salve. Lo Star Wars Day è tra una settimana. Lo Star Wars Day 2024 accoglierà tutti con molti eventi. Passate un momento indimenticabile allo Star Wars Day. Ci vediamo alla serie originale Disney+, The Acolyte, in uscita quest’anno a giugno. Che la forza sia con voi“.
Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte
Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.
Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Le voci che una seconda stagione di Moon Knight potrebbe essere in fase di sviluppo circolano da un po’ di tempo, ma se ci sono piani in atto per continuare la serie Disney+, i Marvel Studios se lo sono tenuto ben stretto.
Sebbene la prima stagione abbia certamente lasciato aperta la porta a un’ulteriore serie, non è mai stata garantita una seconda stagione. Di tutte le serie Marvel Disney+, Loki è l’unica che ha avuto una seconda stagione e Moon Knightnon è stato un grande successo per il servizio di streaming.
Tuttavia, poco dopo la messa in onda della prima stagione, la starOscar Isaac è apparsa al fianco del produttore/regista Mohammed Diab in un TikTok condiviso dalla nipote di quest’ultimo, che chiede se avremo una seconda stagione di Moon Knight. “Perché altrimenti saremmo al Cairo?“, ha risposto Isaac.
Questa è stata la conferma che abbiamo avuto più vicina a qualcosa di “ufficiale” sul potenziale ritorno di honshu per altre avventure… ed è avvenuta nel 2022.
Le speculazioni si sono riaccese quando è stato annunciato che Moon Knight: The Complete First Season stava per arrivare in Blu-ray, e alla disegnatrice Meghan Kasperlik è stato chiesto della possibilità di una seconda stagione durante un’intervista con Screen Rant.
“No, la gente me l’ha chiesto e forse è per questo, per via di The Complete First Season del Blu-Ray, ma no, non ho sentito nulla. Non ne ho sentito parlare“, ha risposto. Alla Kasperlik è stato poi chiesto se c’è qualche outfit particolare dei fumetti su cui vorrebbe lavorare se la serie tornasse.
“Penso che tutto dipenda da quale sarà la storia. Perché molte volte, quando gli show dicono che faranno solo una stagione o cose del genere, poi tornano e qualcosa nella storia cambia molto o viene inserito un nuovo personaggio a cui forse non si era pensato. Se fanno una seconda stagione, sono d’accordo. Mi è piaciuta tantissimo, ma non ho ricevuto nessuna telefonata“.
Il finale di stagione si è concluso con l’introduzione di un altro personaggio, lo spietato Jake Lockley, che emerge e unisce le forze con Khonshu per eliminare Arthur Harrow (Ethan Hawke). Non sappiamo dove potrebbe andare a parare la storia, ma c’è sempre la possibilità che Spector faccia il salto sul grande schermo, visto che si parla anche di una partecipazione del personaggio a un film dei Figli della Mezzanotte.
Moon Knightsegue Steven Grant, un mite impiegato di un negozio di souvenir, che viene tormentato da vuoti di memoria e ricordi di un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e condivide il corpo con il mercenario Marc Spector.
Mentre i nemici di Steven/Marc convergono su di loro, i due devono destreggiarsi tra le loro complesse identità, mentre vengono coinvolti in un mistero mortale tra le potenti divinità dell’Egitto.
Mufasa: Il Re Leone, il nuovo film in arrivo il 19 dicembre nelle sale italiane, che esplora l’ascesa dell’amato re delle Terre del Branco. È stato annunciato anche il cast stellare che darà voce ai nuovi personaggi e a quelli più amati nella versione originale del film. Inoltre, il pluripremiato compositore Lin-Manuel Miranda firma le canzoni del film, prodotte da Mark Mancina e Miranda, con musiche aggiuntive e performance di Lebo M.
Miranda ha affermato: “Elton John. Tim Rice. Hans Zimmer. Lebo M. Mark Mancina. Beyoncé, Labrinth, Ilya Salmanzadeh. Beau Black, Ford Riley, l’incredibile team musicale di The Lion Guard e tanti altri collaboratori musicali nel corso degli anni. Il Re Leone ha un’eredità musicale incredibile, con brani di alcuni dei più grandi compositori in circolazione, e sono onorato e orgoglioso di farne parte. È stata una gioia lavorare al fianco di Barry Jenkins per dare vita alla storia di Mufasa e non vediamo l’ora che il pubblico possa vedere questo film al cinema”.
Mufasa: Il Re Leone racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso flashback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale.
Nella versione originale del film prestano le proprie voci:
– Aaron Pierre nel ruolo di Mufasa
– Kelvin Harrison Jr. nel ruolo di Taka, un principe leone dal futuro radioso che accoglie Mufasa nella sua famiglia come un fratello
– Tiffany Boone nel ruolo di Sarabi
– Kagiso Lediga nel ruolo del giovane Rafiki
– Preston Nyman nel ruolo di Zazu
– Mads Mikkelsen nel ruolo di Kiros, un leone straordinario con grandi progetti per il suo branco
– Thandiwe Newton nel ruolo della madre di Taka, Eshe
– Lennie James nel ruolo del padre di Taka, Obasi
– Anika Noni Rose nel ruolo della madre di Mufasa, Afia
– Keith David nel ruolo del padre di Mufasa, Masego
– John Kani nel ruolo di Rafiki
– Seth Rogen nel ruolo di Pumbaa
– Billy Eichner nel ruolo di Timon
– Donald Glover nel ruolo di Simba
– Blue Ivy Carter nel ruolo di Kiara, figlia di Re Simba e della Regina Nala
– Beyoncé Knowles-Carter nel ruolo di Nala
Il cast di voci originali comprende anche Braelyn Rankins, Theo Somolu, Folake Olowofoyeku, Joanna Jones, Thuso Mbedu, Sheila Atim, Abdul Salis e Dominique Jennings. Unendo tecniche cinematografiche live-action con immagini fotorealistiche generate al computer, Mufasa: Il Re Leone è diretto da Barry Jenkins e prodotto da Adele Romanski & Mark Ceryak, mentre Peter Tobyansen è il produttore esecutivo.
Mufasa: Il Re Leone sarà diretto da Barry Jenkins, regista premio Oscar di Moonlight, da una sceneggiatura di Jeff Nathanson. Aaron Pierre darà la voce a Mufasa nel nuovo film, mentre Kelvin Harrison Jr. doppierà Scar, che presumibilmente sarà ancora una volta il cattivo del film. Non si sa molto del film, se non che si tratta della storia delle origini del padre di Simba. James Earl Jones, voce originale del Mufasa adulto, ha deciso di non tornare per il film.
“Sono cresciuto con questi personaggi, significano molto per me“, ha spiegato Jenkins in un’intervista dello scorso anno. “I re non nascono tali. Devono diventare ciò che sono attraverso una serie di eventi con i quali molte persone possono immedesimarsi. Quindi, da questo punto di vista, si adatta molto bene a tutto il resto che ho fatto. Quindi non sento alcuna pressione, voglio solo fare un buon lavoro“.
“Penso che vedrete una tonnellata di volti familiari“, ha poi anticipato Barry Jenkins in un’intervista del 2022. “È un prequel, ma di nuovo, è un prequel nel senso che questi sono tutti gli stessi personaggi, ma vi stiamo raccontando come sono arrivati a essere quello che sono. Quindi stiamo letteralmente andando a ritroso. Stiamo tornando indietro nel tempo con molti di questi personaggi. Siamo anche nel presente, ma torniamo indietro per raccontare chi erano questi personaggi“.
“Aspettatevi dei numeri musicali“, ha aggiunto il regista. “Numeri musicali davvero meravigliosi, direi“. Mufasa: Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di quest’anno.
Eagle Pictures ha diffuso il trailer italiano di L’Esorcismo – Ultimo Atto, il nuovo film con protagonista Russell Crowe che, dopo L’esorcista del Papa, torna a schierarsi dalla parte del bene, indossando una tonaca e armandosi di crocifissi e acqua santa. Il film è al cinema dal 30 maggio e con Crowe, nel cast, ci sonoRyan Simpkins, Chloe Bailey, David Hyde Pierce, Adam Goldberg, Sam Worthington, Tracey Bonner, Marcenae Lynette, Joshua John Miller, Hallie Samuels, Samantha Mathis, Anna Maria Reyer.
Anthony Miller (Russell Crowe) è un attore ormai alla deriva, tormentato dai demoni del suo passato. Quando finalmente ottiene un ruolo da protagonista in un film horror sugli esorcismi, Anthony sembra riprendere contatto con la realtà, ricucendo persino il rapporto complesso con sua figlia adolescente. Durante le riprese, però, inquietanti fenomeni iniziano a susseguirsi sul set del film, trascinando Anthony in un baratro di follia. Scena dopo scena, il comportamento dell’uomo si fa sempre più sinistro, rendendolo una pericolosa minaccia persino per sua figlia.
Quale terrificante mistero aleggia sul set del film e sui suoi protagonisti? Quale oscuro segreto si cela nel passato di Anthony? Ma soprattutto, potrebbe esserci un demone che vuole impossessarsi di lui?
Apple TV+ ha presentato il trailer di “Hollywood Con Queen“, la nuova docuserie in tre parti che racconta l’incredibile storia di una delle più grandi truffe di Hollywood, in arrivo l’8 maggio.
La trama di Hollywood Con Queen
Una misteriosa figura soprannominata “Con Queen” impersona le donne più potenti dell’industria dello spettacolo, attirando ignare vittime in Indonesia con la promessa di un’opportunità di carriera che cambierà la loro vita. I malcapitati caduti nella trappola della “Regina della truffa” investono ingenuamente le proprie finanze personali alla ricerca di una grande occasione, mentre vengono sfruttati e trascinati in un perverso gioco psicologico che si estende a tutto il mondo. La truffa attira l’attenzione del giornalista investigativo veterano Scott Johnson di The Hollywood Reporter e dell’investigatrice privata Nicole Kotsianas, ex K2 Integrity, che si mettono sulle tracce della verità, scoprendo una storia più strana di quanto potessero immaginare.
Hollywood Con Queen è stato realizzato dal premio Emmy Chris Smith e da Library Films, il team creativo autore anche di titoli come “Tiger King”, della docuserie sul surf “100 Foot Wave”, “Fyre”, “Bad Vegan”, “Operation Varsity Blues” e altri ancora.
Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 484 vittorie e 2.143 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.
Siamo ancora in attesa di un annuncio ufficiale riguardo ai piani dei Marvel Studios per gli X-Men sul grande schermo, ma sappiamo che lo studio ha finalmente iniziato lo sviluppo del suo atteso reboot, con i dirigenti che hanno organizzato incontri con gli scrittori alla fine dello scorso anno.
L’annuncio di uno sceneggiatore è previsto a breve, ma nel frattempo una nuova indiscrezione potrebbe darci un’idea di ciò che Kevin Feigee co. stanno cercando, nonché di alcuni dei piani già in atto per la sceneggiatura.
Secondo Daniel Richtman, fonte affidabile, la Marvel vuole uno scrittore “in grado di gestire sia la commedia che il dramma“, poiché “non vogliono che i loro X-Men siano puramente comici“. Ha anche sentito dire che il film introdurrà alcuni personaggi che non abbiamo mai visto in live-action, insieme ai “membri originali che tutti conosciamo e amiamo“.
L’insider ribadisce inoltre che il reboot degli X-Men si concentrerà molto probabilmente sui membri femminili della squadra. I precedenti film della 20th Century Fox hanno introdotto un gran numero di personaggi nel corso degli anni, anche se molti di loro hanno fatto solo brevi apparizioni. Ci sono diversi eroi e cattivi di supporto che non hanno ancora fatto il loro debutto nel live-action, ma praticamente tutti i mutanti principali sono stati presenti in qualche modo.
Quale sarà il futuro dei nuovi X-MEN?
Uno sceneggiatore che vorrebbe cimentarsi in questa storia è Eric Martin di Loki e, a quanto pare, non è l’unico! “Penso che tutti stiano probabilmente inseguendo X-Men perché credo che sia lì che ci siano i personaggi più ricchi“, ha detto Martin a Total Film in una recente intervista. “Ma voglio dire, chi lo sa? È una decisione che spetta a qualcuno che non sono io“.
“Finché la Marvel è felice, ovviamente, mi piacerebbe [lavorare ad altri progetti del MCU]. Voglio dire, la Marvel ha cambiato la mia vita affidandomi la scrittura di questa stagione. È stata una grande responsabilità, e spero di essermi guadagnato questa fiducia”, ha aggiunto. “Per me tutto si riduce ai personaggi. Abbiamo personaggi profondi e interessanti su cui lavorare? È questo che mi fa alzare dal letto la mattina. Posso raccontare una storia profondamente emotiva e incentrata sui personaggi con queste persone e su questa enorme tela?“.
Kevin Feige aveva assicurato ai fan che un reboot era in cantiere poco dopo l’acquisizione degli asset della 20th Century Fox da parte della Disney nel 2019, ma fino a poco tempo fa non abbiamo avuto alcun aggiornamento ufficiale. Si vociferava che problemi contrattuali avrebbero impedito ai Marvel Studios di introdurre nel MCU nuovi attori nei panni di personaggi mutanti affermati come Wolverine, Ciclope, Tempesta, ecc.
Si dice che se la Marvel volesse fare un reboot della squadra utilizzando gli stessi personaggi del franchise della Fox prima del 2025, personaggi del calibro di Simon Kinberg, Bryan Singer e co. avrebbero come minimo diritto a crediti e compensi, e potrebbero anche avere un certo grado di controllo creativo.
Non abbiamo idea se questo sia vero, ma spiegherebbe perché dal 2019 è calato il silenzio radio su tutto ciò che riguarda gli X-Men e perché gli unici personaggi mutanti affermati che abbiamo visto nel MCU da allora sono il Professor Xavier (Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della follia e Bestia (Kelsey Grammer) in The Marvels. Anche Hugh Jackman tornerà a vestire i panni di Logan in Deadpool & Wolverine nel corso dell’anno.
Ciò non impedisce tuttavia alla Marvel di far debuttare nuovi eroi e cattivi mutanti senza alcun legame con i film precedenti, come abbiamo visto quando Kamala Khan è stata riconvertita in mutante nel finale di stagione di Ms. Marvel. Un recente rumor ha inoltre affermato che l’eroe israeliano Sabra sarà introdotto come mutante in Captain America: Brave New World.
Nei giorni scorsi avrete probabilmente visto sui social media persone che celebravano il quinto anniversario di Avengers: Endgame sui social media. Sì, è passato mezzo decennio dall’uscita di quel film e ancora non sappiamo che fine abbia fatto Captain America.
All’eroe è stata dedicata la Statua della Libertà, ma nemmeno The Falcon e The Winter Soldier ha fornito risposte definitive sul destino dell’anziano Steve Rogers, al di là del fatto che sia “andato“.
Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH sostiene che Chris Evans ha finalmente accettato di riprendere il ruolo in Avengers: Secret Wars. Non sappiamo se apparirà anche in Avengers 5, ancora senza titolo, ma sembra che l’accordo sia stato raggiunto.
Prima di allora, si dice che rivedremo l’attore nel MCU già quest’estate, quando apparirà in Deadpool & Wolverine... nei panni della Torcia Umana. Pensavamo che i Marvel Studios potessero conservarlo per un film sugli Avengers, anche se questo avrebbe probabilmente diminuito l’impatto del suo ritorno come Capitan America (e un film di genere R-Rated dovrebbe permettergli di divertirsi un po’ quando riprenderà il suo primo ruolo da supereroe).
Se la notizia è vera, si tratta di una grande novità e possiamo solo supporre che i veterani del MCU Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson si uniranno a lui.
Lo scorso novembre, Chris Evans è stato interrogato sulle voci che lo volevano in procinto di interpretare Capitan America e ha risposto: “Sai, anch’io vedo sempre queste notizie, e per me è una novità“. “Penso che ogni due mesi qualcuno dica che stanno per arrivare Downey, e [Chris] Hemsworth, e Scarlett [Johansson], e tutti stanno tornando!”.
E ha aggiunto: “Nessuno me ne ha parlato. E guardate, non direi mai, ma sono molto protettivo. È un ruolo molto prezioso per me, quindi dovrebbe essere giusto“.
Chris Evans si è spesso rifiutato di chiudere la porta alla possibilità di interpretare nuovamente Cap e ha condiviso sentimenti simili a quelli di questi mesi fa. “Non dirò mai mai, solo perché è stata un’esperienza meravigliosa“, ha detto. “Ma sono anche molto prezioso. È qualcosa di cui sono molto orgoglioso. E come ho detto, a volte non riesco a credere che sia successo“.
“E non vorrei che l’occhio nero si sentisse come una presa per i fondelli o se non fosse all’altezza delle aspettative o se sembrasse che non fosse collegato a quella cosa originale. Quindi, non ci sarà molto tempo“.
Vedremo cosa succederà, ma per molti versi questa notizia non è una sorpresa. L’arruolamento da parte dei Marvel Studios dei sei Vendicatori originali per chiudere la saga del Multiverso era scontato da tempo ed è probabilmente una necessità dopo un paio di anni di storie andate male.
Deadpool & Wolverine arriverà nelle sale il 26 luglio, mentre i prossimi film dei Vendicatori sono stati fissati per il 1° maggio 2026 e il 7 maggio 2027.
Foto di Copertina: Foto di imagepressagency via Depositphotos
Dopo una serie di horror a bassissimo budget che hanno permesso loro di attirare l’attenzione degli spettatori maggiormente affezionati al genere, i fratelli Cameron e Colin Cairnes approdano a una produzione di dimensioni leggermente superiori grazie a Late Night with The Devil, lungometraggio che vede protagonista assoluto quel David Dastmalchian che sta diventando un volto sempre più iconicodel cinema dell’orrore contemporaneo.
Late Night with The Devil, la trama
Interamente ambientato nel 1977 durante la produzione di una puntata di noto un talk show televisivo, Late Night With the Devil è incentrato sull’anchorman in crisi Jack Delroy (Dastmalchian), il quale per risollevare la sua carriera in declino e scongiurare l’ipotesi di una chiusura dello show organizza una puntata speciale a Halloween, dedicata all’occulto e i suoi pericoli. Tra gli ospiti figura anche una giovane in cura da una psichiatra perché potenzialmente posseduta da un’entità sconosciuta. Una serata già carica di tensioni e drammi personali inizia a diventare ancor più sinistra quando strani fenomeni cominciano a minare la riuscita del programma…
Conoscere le regole di un genere, prima di tutto quelle che riguardano il ritmo della narrazione, può fare davvero la differenza tra un prodotto riuscito e uno sbagliato. Soprattutto quando non si punta magari sull’originalità quanto invece sull’efficacia di uno spettacolo che punta proprio su un pubblico che conosce, accetta e apprezza quelle regole stesse. I fratelli Cairnes riescono a rendere Late Night With the Devil uno degli horror più riusciti e stuzzicanti degli ultimi mesi proprio lavorando sulle basi, a cominciare da quelle di una sceneggiatura – da loro stessi scritta – che per almeno tre quarti di film sa costruire una tensione crescente palpabile e potente, lavorando sulla presentazione dei piccoli dettagli “sbagliati”, distorti, che mettono lo spettatore in una crescente e costante condizione di disagio.
Una estetica da tubo catodico
L’idea di mettere in scena la vicenda attraverso un mix di found-footage e di estetica prettamente da tubo catodico vecchio stile si rivela poi la cornice perfetta per ovviare alle limitazioni di un budget contenuto. Ecco allora che i possibili punti deboli del film a livello di trucchi ed effetti speciali diventano al contrario elementi coerenti dell’ambientazione e del periodo storico, a cominciare dal make-up della ragazza indemoniata: una scena di svelamento che se magari estrapolata dal contesto può apparire dozzinale, mentre risulta seriamente terrificante quando inserita all’interno di un live-show del 1977.
Late Night with the Devil sembra conoscere perfettamente le proprie dimensioni – soprattutto produttive, e non poteva essere altrimenti – ma guarda ad esse come possibilità di “esplorare” cosa può essere raccontato, magri anche soltanto accennato dietro la superficie dell’immagine. Ecco allora che il lungometraggio, in particolar modo negli ultimi venti minuti convulsi ed ipnotici, diventa quasi una riflessione impazzita sulla comunicazione di massa, sull’ambiguità del mezzo mediatico, sulla necessità di testare la veridicità non soltanto dei fatti ma anche di chi lavora con e su quei fatti. In alcuni brevi momenti è tornato alla memoria il discorso metaforico sui media portato avanti da David Cronenberg e il suo Videodrome, tanto per cercare un referente ‘alto’ a cui avvicinare questo horror.Il finale di Late Night with the Devil potrebbe essere percepito addirittura come troppo “coraggioso” ed oscuro, e magari lo è. Di sicuro dissipa tutta la notevole tensione costruita in precedenza, ma non rovina di certo l’efficacia di un prodotto a tratti davvero esemplare quanto a lucidità di esposizione dentro i canoni del genere di appartenenza.
Ultimo, doveroso tributo va poi dato alla prova di David Dastmalchian, il quale costruisce scena dopo scena un protagonista umano, umanissimo in principio che pian piano si lascia sedurre dall’idea di un ritrovato successo, perdendo di vista quello che sta realmente succedendo nel suo show. Da figura in chiaroscuro, quasi dolorosa, il suo Jack Delroy diventa il vero carnefice/vittima di Late Night with the Devil, grazie principalmente alla verosimiglianza con cui l’attore lo sviluppa. Finalmente un ruolo da protagonista che questo caratterista raffinato sfrutta al meglio. Da applausi convinti, come quelli che tutto sommato merita il film intero.
Se 2023 ha dimostrato qualcosa, è che il DCEU aveva disperatamente bisogno di un reboot. Film come Shazam! La furia degli dei, The Flash e Aquaman e il regno perduto sono stati dei disastri, e quei numeri importantissimi al botteghino hanno confermato che i fan avevano raggiunto la fine del loro rapporto con il franchise.
La Warner Bros. Discovery ha costituito i DC Studios alla fine del 2022, incaricando il regista James Gunn e il produttore veterano Peter Safran di supervisionare una nuova serie di progetti ambientati nel DCU. Naturalmente non tutti ne sono stati felici, soprattutto perché ciò ha significato l’addio ad alcuni attori preferiti dai fan. La star di Man of Steel, Henry Cavill, è in cima alla lista e il suo ruolo di Superman si è concluso in circostanze tutt’altro che perfette.
Dopo il cameo di Black Adam, la Warner Bros. ha dato all’attore il via libera per annunciare il suo ritorno nei panni di Superman. Un paio di mesi dopo, Henry Cavill è stato licenziato dal ruolo perché James Gunn, a capo dei DC Studios, voleva scegliere un nuovo Kal-El per il suo reboot.
Da allora abbiamo appreso che il regista di Superman aveva intenzione di raccontare una storia sull’Uomo del Domani già nel 2021. Questo ha in qualche modo portato all’emergere di una teoria cospirativa che sostiene che James Gunn abbia sempre pianificato di spodestare Henry Cavill e prendere il controllo del DCEU.
“Non capisco bene come questo si adatti”, ha detto il co-CEO dei DC Studios, rispondendo a un fan su Threads. “A parte il fatto che non avevo alcun interesse a dirigere la DC finché Peter non ha deciso di farlo con me, in modo che lui potesse occuparsi delle cose esecutive [e] io potessi concentrarmi sulla creatività, quando sono stato assunto per scrivere Superman è sempre stato inteso e proposto come una nuova storia di Superman“.
“Allora perché avrei dovuto mentire sul fatto che non l’avevo pianificato alla prima di Squad, che in fin dei conti sarebbe stata la stessa cosa? Come ha senso questa particolare teoria della cospirazione?“.
James Gunn ha continuato a respingere alcune accuse assurde che derivano dal fatto che Nathan Fillion ha accidentalmente detto di essere stato scritturato per il ruolo di Guy Gardner alla prima di Suicide Squad mentre, in realtà, è successo a quella di Guardiani della Galassia Vol. 3.
L’intera faccenda è alquanto bizzarra e non c’è dubbio che James Gunn abbia un piano segreto per fare suo questo franchise. Tuttavia, non aiuta il fatto che stia riportando molti degli attori con cui ha lavorato nel DCEU, pur abbandonando attori del calibro di Henry Cavill e Ben Affleck (che, come Zack Snyder, hanno una folta schiera di fan).
Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.