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Robert Downey Jr. dice di sentirsi “sollevato” per non aver vinto l’Oscar per Charlot

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Robert Downey Jr. ha ottenuto la sua terza nomination all’Oscar, nella categoria Miglior attore non protagonista, per il film Oppenheimer. La sua prima candidatura risale al 1993, quando fu nominato come Miglior attore per la sua interpretazione di Charlie Chaplin nel biopic Charlot. Quell’anno vinse però Al Pacino per Scent of a Woman. Secondo molti, Downey Jr. avrebbe meritato la vittoria in quell’occasione, ma in un’intervista rilasciata mercoledì ai co-conduttori di The View, l’attore ha dichiarato di considerare quella mancata vittoria un sollievo.

Ero giovane e pazzo“, ha detto Robert Downey Jr. a mo’ di spiegazione. Vincere quel premio in quel momento, secondo l’attore, gli avrebbe dato “l’impressione di essere sulla strada giusta”. A Whoopi Goldberg, presente all’intervista e sua partner nella commedia Soapdish del 1991, ha detto: “Whoopi se lo ricorda“. Come noto, dopo quella sua prima nomination all’Oscar, Downey Jr. ha vissuto “30 anni di dipendenza, depravazione e disperazione“, secondo le parole dell’attore, poi tornato alla ribalta grazie ad Iron Man.

Downey ha ora espresso la prima felicità per le nomination di Oppenheimer di quest’anno: “sono così felice per tutte le 13 nomination“, ha detto, aggiungendo che “non riesco a credere che sia la prima nomination agli Oscar per Emily Blunt“. Nel film di Christopher Nolan, Downey Jr. interpreta il presidente della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti, Lewis Strauss. Per la sua interpretazione, l’attore è ad oggi il favorito alla vittoria. Una vittoria che arriverebbe dunque in un momento più appropriato della sua carriera. Per scoprire se Downey Jr. sarà effettivamente chiamato sul palco a ritirare il premio, l’appuntamento è fissato al 10 marzo.

Thunderbolts: Lewis Pullman in trattative iniziali per interpretare Sentry

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Dopo l’abbandondono di Steven Yeun, il ruolo di Sentry previsto per il film Thunderbolts è ad oggi ancora scoperto. Sembra però che un sostituto potrebbe essere in arrivo. Deadline ha infatti riportato la notizia secondo cui l’attore Lewis Pullman sarebbe la prima scelta per sostituire Yeun nel prossimo progetto dei Marvel Studios. Se l’accordo si concluderà, Pullman andrà dunque a recitare accanto a Florence Pugh, David Harbour, Sebastian Stan e Wyatt Russell, già annunciati come protagonisti del film durante il D23 del 2022. Ad ora i Marvel Studios non hanno rilasciato commenti, per cui bisognerà presumibilmente attendere l’esito delle trattative.

Pullman è stato visto di recente nella serie Lezioni di chimica della Apple, ma è noto per aver anche interpretato il tenente Robert “Bob” Floyd in Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi da 1,5 miliardi di dollari. Tra gli altri ruoli di rilievo da lui ricoperti, figurano quelli nei film Sette sconosciuti a El Royale e la serie televisiva Outer Range. Quello in Thunderbolts potrebbe dunque essere un ruolo capace di conferire a Pullman ulteriore notorietà. Come noto, Sentry sembra avrà un ruolo molto importante all’interno del film e, potenzialmente, nel Marvel Cinematic Universe da quel momento in poi.

Cosa sappiamo sul film Thunderbolts?

In Thunderbolts, Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Nel cast è stata annunciata anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts è attualmente previsto nelle sale il 25 luglio 2025.

The Accountant 2: le riprese del sequel con Ben Affleck inizieranno nel 2024

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Ben Affleck sta finalmente per tornare nel mondo di The Accountant, con l’atteso secondo film della serie che entrerà in produzione nel corso di quest’anno. Il primo film, uscito nel 2016, vedeva Affleck nei panni di un assassino con un disturbo dello spettro autistico, le cui abilità da genio della matematica confluiscono nella sua identità di copertura di ragioniere pubblico. Il film, diretto da Gavin O’Connor è stato concepito come un franchise per Affleck, ma ha dovuto affrontare la sfida di debuttare tra le uscite di Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League di Zack Snyder.

Tra le responsabilità di Affleck nei confronti della DC e i suoi impegni da regista, il sequel di The Accountant è dunque stato rimandato più volte. Secondo Deadline, però, il sequel sarà finalmente in produzione quest’anno, con una probabile data di uscita nel 2025. La rivelazione è emersa insieme ad una notizia non correlata, ovvero quella che Affleck e Matt Damon lavoreranno di nuovo insieme in Animals, un thriller incentrato su un rapimento che sarà prodotto da Netflix. Secondo quanto riportato da Deadline, Affleck girerà Animals prima di mettersi al lavoro su The Accountant 2.

Già nel 2020, dopo aver fatto squadra con O’Connor per Tornare a vincere, Affleck ha parlato dei piani per The Accountant 2 durante un’intervista con Collider, dove aveva dichiarato che: “ne abbiamo parlato. Sembra che si stia discutendo se farne una serie televisiva o meno. Lo sceneggiatore [Bill Dubuque] ha avuto successo ed è molto impegnato, quindi è fuori a fare le sue cose. E qualcuno mi ha detto: “Se riuscissimo a trovare una sceneggiatura da adattare per farne un sequel… Ma è un po’ difficile, perché la personalità del personaggio è così specifica che non è possibile dire semplicemente: “Beh, abbiamo chiamato questa sceneggiatura Action Movie Shootout, e ora la chiameremo The Accountant 2”“.

Insieme a questo sequel, però, sembrerebbero esserci piani già anche per un terzo film. “Ho sempre voluto farne tre, perché il secondo sarà più incentrato su… integreremo suo fratello nella storia“, aveva detto O’Connor in un’intervista. “Quindi ci sarà più tempo sullo schermo per Jon Bernthal nel secondo film. E poi il terzo film sarà, come lo chiamo io, ‘Rain Man con gli steroidi’. Il terzo film sarà con i due fratelli, questa strana coppia. Il terzo film sarà un buddy movie“. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su The Accountant 2, per scoprire in che modo evolverà il racconto e il suo protagonista.

Knives Out 3 riceve un promettente aggiornamento

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Knives Out 3 riceve un promettente aggiornamento

Con due film all’attivo (Knives Out e Glass Onion), il franchise di Knives Out è ad oggi uno dei più apprezzati per quanto riguarda il genere giallo, grazie ai suoi misteri, ai noti attori che hanno partecipato ai film e ad un protagonista – interpretato da Daniel Craig – assolutamente irresistibile. Entrambi i film, scritti e diretti da Rian Johnson, hanno ricevuto la nomination come Miglior sceneggiatura originale agli Oscar, affermandosi dunque come grandi successi. Dopo l’uscita su Netflix del secondo lungometraggio, è stata annunciata anche la realizzazione di un terzo film, ad oggi noto solo come Knives Out 3.

Non si hanno però maggiori informazioni riguardo questo progetto ma a quanto pare l’attesa di poterlo vedere potrebbe finire prima del previsto. Un nuovo rapporto di Deadline rivela infatti che la casa di produzione T-Street di Johnson e Ram Bergman ha ingaggiato la produttrice Katy McNeill. Con questo nome aggiuntosi al team, secondo il rapporto, Knives Out 3 inizierà la produzione per Netflix “più tardi nel corso di quest’anno“. Questo arriva dopo che Johnson aveva recentemente rivelato che lo sviluppo del terzo film di Knives Out stava “procedendo“, dopo che il lavoro era stato brevemente ritardato a causa degli scioperi di Hollywood dello scorso anno.

Sta procedendo. Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito, mi sto immergendo a pieno ritmo, e quindi sta procedendo“, aveva detto Johnson all’epoca. “Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in testa il film. Si tratta solo di scriverlo“. Nel corso dei prossimi mesi, dunque, è probabile che verrà annunciato anche il cast di questo nuovo film, che presenterà probabilmente grandi nomi come già avvenuto per i precedenti due. Come hanno rivelato coloro che sono legati al film, il nuovo capitolo della saga sarà però “molto, molto diverso” da quello che è stato realizzato sino ad oggi, il che non fa che aumentare la curiosità nei confronti di tale progetto.

Argylle: le interviste al cast alla Word Premiere a Londra

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Argylle: le interviste al cast alla Word Premiere a Londra

Si è tenuta a Londra la World Premiere di Argylle – La super spia nato dalla mente di Matthew Vaughn (del franchise Kingsman e Kick-Ass), un thriller di spionaggio acuto, che stravolge la realtà e vi porta in giro per il mondo. In questa splendida cornice ecco le interviste ai protagonisti!

Tutto quello che c’è da sapere su Argylle – La super spia nato

Bryce Dallas Howard (Jurassic World) è Elly Conway, autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di spionaggio, la cui idea di felicità è una serata a casa al computer con il suo gatto Alfie. Ma quando le trame dei libri di Elly, incentrate sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di smascherare un’organizzazione criminale globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio reale, le tranquille serate a casa diventano un lontano ricordo.

Accompagnata da Aiden (il premio Oscar Sam Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (che porta Alfie nello zaino) corre per il mondo cercando di stare un passo avanti agli assassini, mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a svanire.

Il cast di prim’ordine comprende Henry Cavill (The Witcher), John Cena (Fast X), la vincitrice dell’Oscar Ariana DeBose (West Side Story), la superstar del pop Dua Lipa (Barbie), il vincitore dell’Emmy e candidato all’Oscar Bryan Cranston (Breaking Bad), la vincitrice dell’Emmy e icona della commedia Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Sofia Boutella (Kingsman – The Secret Service) e il leggendario Samuel L. Jackson. Alfie è interpretato da Chip, che nella vita reale è il gatto della top model Claudia Vaughn (nata Schiffer).

Argylle – La super spia nato  è diretto e prodotto da Matthew Vaughn, da una sceneggiatura di Jason Fuchs (Sei ancora qui – I Still See You). Il film è prodotto da Matthew Vaughn, Adam Bohling (del franchise Kingsman), Jason Fuchs e David Reid (del franchise Kingsman). I produttori esecutivi sono Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn.

Apple Original Films presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy. Argylle è distribuito da Universal Pictures Italia.

Colman Domingo dirigerà e interpreterà il biopic su Nat King Cole

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È un momento d’oro per l’attore Colman Domingo, fresco di nomination all’Oscar per il film Rustin. Prossimamente lo si ritroverà nei film Il colore viola e Drive-Away Dolls, mentre è di poche ore fa la notizia che è stato scelto per interpretare Joe Jackson nel biopic su Michael Jackson, dal titolo Michael. C’è però ora un nuovo importante progetto nel futuro dell’attore ed è un biopic sul cantante e musicista Nat King Cole. Domingo interpreterà dunque il leggendario Nat King Cole in un film musical tratto da una sceneggiatura da lui stesso co-scritta, come ha appreso Variety in esclusiva, e allo stesso tempo il film rappresenterà il suo debutto alla regia.

Ci sto lavorando in silenzio da qualche anno“, ha dichiarato durante un episodio del Variety Awards Circuit Podcast. “È qualcosa che non vedo l’ora di mettere insieme con alcuni grandi partner“. Non si sa ancora su quale periodo si concentrerà il film di Domingo. Uno dei momenti più significativi della vita di Cole è stato il 10 aprile 1956: mentre si esibiva davanti a un pubblico di soli bianchi a Birmingham, in Alabama, un gruppo di quattro uomini bianchi lo aggredì. Dopo che le autorità arrestarono gli uomini, il cantante tornò sul palco e i membri del pubblico rimasti gli tributarono una standing ovation di 10 minuti.

Cole è stato uno dei musicisti più popolari e influenti del XX secolo. Ha iniziato la sua carriera come vocalist jazz e pop alla fine degli anni ’30, registrando oltre 100 canzoni in cima alle classifiche della storia della musica, in particolare “Unforgettable“, “Smile” e “Let There Be Love“, e vendendo oltre 50 milioni di dischi. Nel 1990 i Grammy Awards hanno conferito a Cole un premio postumo alla carriera e nel 2000 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. Raccontare la vita di Cole sarà dunque per Domingo un tassello molto importante nella sua carriera, un’occasione che l’attore sa di dover gestire con grande cura.

Masters of the Air: recensione della serie prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks

Roba da non crederci, sono riusciti a farlo ancora una volta con Masters of the Air. A ventitré anni da Band of Brothers e tredici da The Pacific, Steven Spielberg e Tom Hanks hanno raccontato nuovamente la Seconda Guerra Mondiale attraverso i volti comuni e le gesta tutt’altro che comuni degli eroi sconosciuti che l’hanno combattuta. Con Masters of the Air questa volta hanno puntato l’attenzione alla battaglia dei cieli, concentrandosi sul 100th Bomb Group dell’esercito degli Stati Uniti. La serie prodotta per Apple TV+ è ispirata dal libro Masters of the Air: America’s Bomber Boys Who Fought the Air War Against Nazi Germany, scritto da Donald L.Miller.

Masters of the Air
© AppleTV+

Masters of the Air, quando basta la storia vera

Di fronte a un prodotto come questo, viene sinceramente da chiedersi quale sia il senso nel continuare a produrre film di supereroi oppure action fracassoni con protagonisti esseri umani apparentemente invincibili. Come possono non bastare le storie vere di questi uomini comuni che hanno compiuto imprese capaci di andare oltre il concetto di eroismo, in nome di ideali e di un senso del dovere che li ha spinti a superare l’orrore che si è presentato davanti ai loro occhi? Perché in fin dei conti è semplicemente questo che Masters of the Air fa: espone il percorso umano tragico e insieme appassionante di normali esseri umani i quali si sono trovati costretti a confrontarsi con qualcosa di terribile. E hanno combattuto sia il nemico fisico che un qualcosa di ancora più sottile e terrificante: la perdita della propria umanità. Ancor più che in Band of Brothers e The Pacific, il cuore di questa nuova miniserie sta nei silenzi, nei piccoli scarti tra le poche parole che i protagonisti si scambiano, comunicando con uno sguardo o una pacca sulla spalla la condivisione prima di tutto umana del proprio stato.

© AppleTV+

Un cast di giovani talenti

Ecco allora che l’amicizia virile tra i due protagonisti Gale Cleven (Austin Butler) e John Egan (Callum Turner) diventa l’ultimo baluardo di difesa contro l’abisso, l’irrazionalità del conflitto, la semplicità disarmante della morte in battaglia. Una volta che lo spettatore introietta questo sentimento di fratellanza taciuta ma potente – e vi assicuriamo che succede fin dal primo episodio – ecco che i dialoghi comuni tra i vari personaggi perdono qualsiasi retorica e si fanno veri, emozionanti come le parole che si scambia chi deve nonostante tutto farsi forza l’uno con l’altro. Masters of the Air riesce a caricare parole e gesti che abbiamo visto così tante volte sul grande e piccolo schermo di un significato profondo e denso, regalandoci come raramente è successo negli ultimi anni di serialità la bellezza e il dolore dell’essere persone comuni.

© AppleTV+

Se Austin Butler conferma una presenza scenica indiscutibile e la capacità di mostrare le pieghe nascoste del proprio personaggio, il cuore pulsante della miniserie è senza alcun dubbio Callum Turner, perfetto nel dipingere un soldato che affronta l’ineluttabilità del conflitto attraverso una gamma di comportamenti ed emozioni espressa con pienezza. È il suo John Egan l’eroe sfrontato di Master of the Air, grazie a un personaggio a tutto tondo ma soprattutto per merito dell’attore che lo interpreta. Ma questi due sono  gli “eroi” dello show, i protagonisti che servono a trainare la storia. Nelle retrovie – ma neppure troppo – ci sono i soldati che combattono con il coraggio e le capacità che posseggono. In poche parole i volti, gli uomini comuni che Spielberg, Hanks e le altre menti dietro la miniserie vogliono onorare. Se tanto bene c’erano riusciti in Band of Brothers (pensate al personaggio di Damien Lewis) e The Pacific (James Badge Dale o Jon Bernthal), Masters of the Air non è certamente da meno. Ecco allora che nella memoria emotiva del pubblico si sedimenteranno i volti umanissimi di Anthony Boyle e Nate Mann, capaci di regalare enorme potenza ai loro rispettivi personaggi. Per non parlare della partecipazione straordinaria di Barry Keoghan.

Se l’ultima puntata dello show non contenesse una sequenza di propaganda fin troppo esplicita e non necessaria né condivisibile – opinione personale di chi scrive – Masters of the Air avrebbe tranquillamente conquistato il massimo delle stelle concesse per una recensione. Perché è uno spettacolo maestoso ma soprattutto un affresco umano indimenticabile. Come detto in principio, Steven e Tom l’hanno fatto ancora una volta…

Masters of the Air Barry Keoghan

Billy Dee Williams rivela di essersi sentito spesso dire: “Hai tradito Han Solo”

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Billy Dee Williams è generalmente noto per aver interpretato Lando Calrissian nella saga di Star Wars, comparendo per la prima volta in L’Impero colpisce ancora e poi in Il ritorno dello Jedi, per poi riprendere il ruolo nel 2019, in L’Ascesa di Skywalker. Quello di Lando è un ruolo certamente iconico, ma ha comportanto non pochi “problemi” all’attore nel corso del tempo. Durante una sua partecipazione al podcast “Dagobah Dispatch” di Entertainment Weekly, Williams ha infatti discusso dei contraccolpi che ha subito nel corso degli anni a causa del franchise di Star Wars.

Come noto in L’Impero colpisce ancora, Lando, dopo aver accolto Han Solo e i suoi amici nella propria città, stringe un accordo con l’Impero che porta alla cattura dell’amico e al suo congelamento nella carbonite. Billy Dee Williams ha rivelato che alcuni fan della saga non lo hanno mai perdonato per tale tradimento e non hanno mancato di farglielo sapere. “Quando andavo a prendere mia figlia a scuola, i bambini mi correvano incontro dicendomi: “Hai tradito Han Solo!”“. Ha detto Williams. “Andavo in aereo e gli steward mi dicevano: “Hai tradito Han Solo!”. Mi è successo per molti anni“.

Williams ha spiegato che ogni volta cercava di ragionare con i fan di Star Wars, dicendo loro: “Pensate a tutta la situazione. Vi trovate di fronte a un personaggio formidabile come Darth Vader. E poi c’è, ovviamente, Boba Fett. Queste persone stavano invadendo il mio spazio e ho dovuto trattare con loro. Ma il patto ha almeno evitato la completa scomparsa di Han Solo e dei suoi amici. Ma dovevo tenere in piedi tutta la mia situazione“. “Così mi sono ritrovato a spiegare tutte queste cose fino a un punto in cui alla fine ho detto alla gente: ‘Sentite, sono stanco di spiegare tutto questo'”, ha aggiunto Williams. “Ho detto: ‘È morto qualcuno? Non è morto nessuno!“.

Penso che fosse una chiara indicazione del fatto che Lando stava cercando di capire qualcosa e stava cercando di capire principalmente come mantenere la sua situazione senza la completa scomparsa del suo amico“, ha concluso l’attore. Nonostante questo tradimento, i fan sono stati ovviamente contenti di vederlo tornare nel ruolo nel film del 2019 e in molti adorerebbero vedere Williams riprendere ancora una volta il ruolo di Lando. Come noto, al momento sarebbe in sviluppo proprio un film su di lui, dove però ad interpertarlo dovrebbe esserci Donald Glover, già interprete del giovane Lando in Solo: A Star Wars Story. Non è però detto che non possa esserci spazio anche per Williams.

Ben Affleck dirigerà l’amico Matt Damon nel thriller Animals per Netflix

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Dopo aver lavorato insieme di recente per il film Air – La storia del grande salto, Ben Affleck e Matt Damon sono pronti a riunirsi come regista e attore per il thriller Animal, nuovo thriller poliziesco appena acquisito da Netflix. Come riportato da Variety, Affleck ne sarà il regista, mentre Damon ricoprirà il ruolo protagonista, il tutto a partire da una sceneggiatura di Connor McIntyre e Billy Ray. A differenza di Air, dove Affleck aveva anche un ruolo, in questo caso si limiterà a svolgere il ruolo di regista, rimanendo dunque dietro la macchina da presa.

I dettagli sulla trama di Animals sono scarsi, ma la storia sarà incentrata su un caso di rapimento. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, ma è di certo questa una notizia che farà felici i fan del duo Affleck-Damon. I due sono amici sin dai tempi del liceo e hanno collaborato come sceneggiatori e attori al film Will Hunting – Genio ribelle del 1997, che è valso loro un Oscar per la Migliore sceneggiatura originale. I due hanno poi lavorato insieme alla serie Project Greenlight per la HBO nei primi anni 2000 e hanno recitato in alcuni film per Kevin Smith (Dogma del 1999, Jay and Silent Bob Strike Back del 2001).

Non hanno però più collaborato creativamente insieme ad un progetto fino al film drammatico di Ridley Scott del 2021 The Last Duel, che hanno scritto con Nicole Holofcener. Anche in questo film Damon ha un ruolo da protagonista, mentre Affleck ha un ruolo di supporto. Air – La storia del grande salto è invece stata la prima occasione in cui Affleck ha avuto modo di dirigere l’amico, un’esperienza rivelatasi particolarmente felice e che avrà dunque ora un seguito con Animals, anche se il tono del film si preannuncia ben più cupo rispetto a quello del film poc’anzi citato.

Colman Domingo interpreterà il patriarca Joe Jackson nel biopic su Michael Jackson

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Fresco della sua prima nomination all’Oscar per il film Netflix Rustin, Colman Domingo ha ora ottenuto il ruolo di Joe Jackson, il padre di Michael Jackson, nel biopic Michael diretto da Antoine Fuqua e le cui riprese hanno avuto inizio proprio in questi giorni. Si tratta diun ruolo molto importante all’interno del film, considerata la nota influenza (non sempre positiva) che il padre di Michael ha avuto sulla carriera del cantante. L’annuncio del casting, riportato da Variety, arriva dopo la notizia che Jaafar, il nipote di Jackson nella vita reale, interpreterà il Re del Pop, mentre Juliano Krue Valdi, di 9 anni, assumerà tale ruolo per il periodo dei primi anni di carriera di Jackson.

È emozionante fare questo film con Jaafar”, dice Domingo a Variety. “Il figlio di Jermaine Jackson interpreta Michael, ed è mozzafiato, e credo che Graham King, il produttore, abbia messo insieme un cast incredibile“. Domingo ha poi aggiunto che: “Sono entusiasta di far parte di un film che esplora sia l’anima complicata del leggendario Michael Jackson sia il suo impatto sulla musica e sulla cultura come icona globale. Non solo ho la fortuna di avere un personaggio ricco, complesso e pieno di difetti da ritrarre in Joe Jackson, ma ho anche un posto in prima fila per assistere all’incredibile trasformazione di Jaafar“.

Pochi attori si presentano con la presenza sullo schermo e la forza di volontà di Colman“, ha dichiarato King. “Siamo così fortunati ad avere un attore con il suo innegabile talento che ritrae Joe Jackson sullo schermo. Non potremmo essere più entusiasti di averlo con noi in questo viaggio“. Il regista, Fuqua, ha invece aggiunto: “Colman ha una gamma incredibile – si impegna a fondo per entrare nei suoi personaggi e capire la loro vera essenza e le loro motivazioni. Sono grato di lavorare con un attore con la sua passione e la sua capacità di ritrarre i molti lati di Joe Jackson: un marito, un padre e un manager“.

Michael, la sinossi del film:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.’

Non-Stop: tutte le curiosità sul film con Liam Neeson

Non-Stop: tutte le curiosità sul film con Liam Neeson

L’attore Liam Neeson è oggi conosciuto in particolare per i suoi tanti thriller d’azione, dove fornisce sempre prove d’attore di grande livello. Tra i più apprezzati vi è Non-Stop (qui la recensione), diretto dal regista spagnolo Jaume Collet-Serra, con cui Neeson ha collaborato anche per Unknown – Senza identità, Run All Night – Una notte per sopravvivere e The Commuter – L’uomo sul treno. Anche in questo caso si tratta di un film particolarmente dinamico, come suggerisce il titolo stesso, andando a raccontare della corsa contro il tempo di un uomo per fermare un misterioso assassino a bordo di un aereo in volo.

Tra i quattro film realizzati da Collet-Serra e Neeson, Non-Stop è però il più claustrofobico e ricco di tensione. Ciò è dovuto in gran parte per via del suo essere quasi interamente ambientato all’interno di un aereo in volo. Un ambiente scomodo, che costringe il protagonista a stare a stretto contatto con i numerosi altri passeggeri, tra cui si nasconde anche il terrorista. Una situazione dunque quantomai tesa, che porta lo stesso spettatore a provare sulla propria pelle le sensazioni provate dal protagonista, chiamato a risolvere quanto prima quella complessa situazione.

Un film ricco di adrenalina, dunque, che non manca ancora oggi di entusiasmare i fan di questo genere di thriller d’azione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e ad altre curiosità. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Non-Stop

Protagonista del film è Bill Marks, agente federale su un aereo diretto a Londra, partito da New York. Il volo sembra procedere per il meglio, quando però d’improvviso l’uomo inizia a ricevere diversi messaggi intimidatori, nei quali il mittente gli chiede di farsi dare 150 milioni di dollari dal governo, altrimenti ogni venti minuti trascorsi senza la somma un passeggero verrà ucciso. Quando l’agente contatta il suo superiore per raccontagli quanto sta accadendo, quest’ultimo gli rivela che il conto offshore, inviato dal ricattatore, è intestato allo stesso Bill, motivo per cui perde la sua fiducia.

Accusato dal suo team e dai media di essere un alcolizzato, impazzito dopo la morte della figlia e di essere il vero dirottatore, Bill viene assalito dai passeggeri in preda al panico. L’unica soluzione per Bill per provare la propria innocenza diventa allora quella di identificare il criminale sul volo, potendo dunque fare affidamento solo su sé stesso. Naturalmente il tempo è contro di lui e Bill dovrà rapidamente fare in modo che lo spietato terrorista mieta meno vittime possibili, cercando anche di far mantenere la calma all’interno dell’aereo in volo.

Non-Stop Julianne Moore Liam Neeson

Il cast di Non-Stop e altre curiosità sul film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Bill Marks vi è l’attore Liam Neeson. Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però, Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento fisico, così da poter sostenere gli intensi ritmi richiesti dal film. Accanto a lui, si può ritrovare la premio Oscar Julianne Moore nel ruolo di Jen Summers, vicina di posto di Bill, mentre Scott McNairy interpreta Tom Bowen.

Sono poi presenti le attrici Michelle Dockery e la premio Oscar Lupita Nyong’O nei panni di Nancy e Gwen, le due assistenti di volo presenti sull’aereo. Completano poi il cast gli attori Nate Parker nel ruolo di Zack White, Linus Roache in quelli del capitano David McMillan e Jason Butler Harner in quelli del co-pilota Kyle Rice. L’attore Corey Stoll, invece, ricopre il ruolo di Austin Reilly, passeggero del volo e ufficiale della polizia di New York, mentre Shea Whigham interpreta l’agente della sicurezza trasporti Marenick.

Per quanto riguarda il set che riproduce l’interno di un aereo, questo è stato costruito leggermente più grande di un aereo di linea commerciale standard, per accogliere l’altezza di Neeson di 1,93 metri. Secondo Neeson, oltre il 90% delle riprese è avvenuto su questo “aereo” per un periodo di due settimane. Il film, infine, è costruito per rendere l’idea di un racconto che si svolge in tempo reale. È così che, durando 100 minuti (esclusi i titoli di coda), il film vede l’uccisione di ben 5 passeggeri, esattamente uno ogni 20 minuti come promesso dal terrorista.

Non-Stop Corey Stoll

 

Non-Stop: la spiegazione del finale e chi è il colpevole

Nel finale del film si scopre che i terroristi sono due e sono tra quelli che, in momenti diversi, hanno finto di aiutare Bill nella ricerca del colpevole: Bowen e White. L’obiettivo dei criminali non mai stato quello di avere i soldi, ma di screditare agli occhi dell’opinione pubblica il sistema di sicurezza americano facendo esplodere l’aereo, dopo aver convinto tutti che il terrorista fosse proprio un Air Marshal. Il risentimento di uno dei due folli nasce dal fatto che suo padre fosse morto nell’attentato delle Torri Gemelle, per cui solo la sicurezza USA poteva essere responsabile di quel fallimento. I due avevano previsto di paracadutarsi fuori prima dello scoppio, quando l’aereo sarebbe sceso a 8000 metri, secondo il protocollo in un caso di dirottamento.

Dopo una colluttazione, Bill ha la peggio e perde la pistola, che finisce a Bowen, il quale spara a White, non appena quest’ultimo viene convinto da Bill a disinnescare la bomba. In quel momento, l’aereo inizia a perdere quota e, nella confusione generale, Bill colpisce mortalmente Bowen. La bomba esplode e Bill spinge White, ferito solo alla spalla da Bowen, verso il retro dell’aereo, facendolo morire nell’esplosione della bomba. Nonostante i danni, il co-pilota riesce ad atterrare in sicurezza in Islanda. Bill viene a quel punto scagionato da tutte le accuse e acclamato come un eroe.

Il trailer di Non-Stop e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Bad Boys for Life: tutte le curiosità sul film con Will Smith e Martin Lawrence

Popolare trilogia d’azione con elementi di comicità, Bad Boys è negli anni diventato un dei titoli più celebri del suo genere, anche per merito dell’esplosivo regista Michael Bay e del duo protagonista composto da Will Smith e Martin Lawrence. Dopo un primo film di gran successo uscito nel 1995, questo ebbe un sequel semplicemente intitolato Bad Boys II, arrivato nei cinema a otto anni di distanza, nel 2003. Ci sono poi voluti ben 17 anni prima di poter vedere un terzo capitolo al cinema. Bad Boys for Life (qui la recensione) è infatti arrivato in sala nel 2020, con i due attori alle prese con nuove avventure.

A lungo rimandato, questo terzo film era stato per un periodo di tempo anche del tutto accantonato,  se non fosse che le insistenze dei fan e dei due protagonisti hanno infine fatto sì che il progetto si concretizzasse. Il ritorno in sala dei detective Mike Lowrey e Marcus Burnett, stavolta con la regia di Adil El Arbi e Bilall Fallah (registi anche di due episodi della serie Ms. Marvel) ha poi confermato il grande fascino che tali personaggi e le loro missioni da compiere hanno agli occhi dei tanti spettatori e fan. Bab Boys for Life è infatti stato uno dei maggiori successi cinematografici del suo anno.

Tra esplosioni, umorismo, sequenze d’azione d’impatto e una nuova generazione di personaggi, Bad Boys for Life è dunque un valido terzo capitolo di una serie cinematografica tra le più appassionanti degli ultimi decenni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast Bad Boys for Life

Il film vede il ritorno dei “cattivi ragazzi” Mike Lowrey e Marcus Burnett, con il primo nel pieno di una crisi di mezza età e il secondo deciso ad andare in pensione. Prima che Marcus si ritiri definitivamente dalle scene, Mike gli propone però un’ultima epica impresa. I due sono chiamati a rintracciare Isabel Aretas, vedova del boss Benito che, insieme al figlio Armando, sta organizzando un piano per uccidere tutti quelli coinvolti nell’arresto del marito, compreso Mike. Il caso si rivela però ben presto più pericoloso del previsto e i due detective si troveranno a dover mettere in pericolo tutto ciò che di più caro possiedono.

Ad interpretare i due detective protagonisti, dunque, vi sono nuovamente gli attori Will Smith e Martin Lawrence. Ancora una volta la reale amicizia esistente tra i due attori permette loro di interpretare con grande entusiasmo i rispettivi personaggi. Ancora una volta, inoltre, i due ci hanno tenuto ad interpretare personalmente quante più scene possibile, cosa che ha richiesto loro un duro allenamento fisico. Fanno poi parte del film gli attori Paoola Núñez nei panni del tenente Rita Secada, Vanessa Hudgens in quelli dell’esperta d’armi Kelly e Kate del Castillo in quelli di Isabel Aretas. Il regista Michael Bay ha infine un cameo come cerimoniere di matrimonio.

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Bad Boys 4: il sequel si farà!

Dato il successo di Bad Boys for Life, si è deciso di realizzare anche un quarto film, per il quale non bisognerà però attendere un ampio lasso di tempo come quello intercorso tra il secondo ed il terzo capitolo. Già nel 2020, poco dopo l’uscita in sala del film, il produttore Jerry Bruckheimer ha confermato che la sceneggiatura di un nuovo lungometraggio della serie era in fase di scrittura. Nel febbraio del 2023, finalmente, i due attori protagonisti hanno annunciato che le riprese si sarebbero svolte nella primavera di quello stesso anno.

Adil El Arbi e Bilall Fallah torneranno come registi, mentre Michael Bay sarà nuovamente tra i produttori. Ad oggi non si hanno ancora dettagli sulla trama di questo Bad Boys 4, ma la Sony ha confermato come data di uscita in sala il 14 giugno 2024. Ciò significa che non ci vorrà ancora molto prima di avere maggiori dettagli sul film. Sappiamo però che gli attori Eric Dane (Euphoria) e Rhea Seehorn (Better Call Saul) faranno parte di questo sequel, anche se ad oggi non sono stati resi noti i ruoli che andranno a ricoprire.

Il trailer di Bad Boys for Life e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Bad Boys for Life grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video, Infinity e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Henry Cavill conferma la sua presenza nel reboot Highlander: “Sarà un’avventura molto seria”

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Il reboot di Highlander di Henry Cavill ha da poco avviato la produzione, con l’obiettivo di riportare sul grande schermo il mito moderno dell’immortale guerriero scozzese del XVI secolo che brandisce una spada mistica. Uscito originariamente nel 1986, Highlander ha generato tre sequel, un film per la TV, tre serie TV (due in live-action, una animata) e un film anime (oltre a fumetti, animazioni web e merchandising). Parlando ora con ComicBook.com a sostegno del suo nuovo film, Argylle – La super spia, Cavill ha detto che il suo ruolo sarà “un’avventura molto seria”.

In altre interviste, Cavill ha dichiarato di aver iniziato la sua routine di allenamento per rimettersi in forma per il film… ma oltre a questo, non ha detto nulla. “Non ho ancora intenzione di rispondere“, ha detto Cavill quando gli è stato chiesto cosa ci si deve aspettare dal film. “C’è ancora molto lavoro da fare da parte mia. Sarà una corsa seria, ve lo dico io“. Recentemente anche il regista Chad Stahelski, reduce dal successo di John Wick 4, ha parlato di questo nuovo progetto. “Sono anni che lavoro ad Highlander con Henry Cavill. Essere retroattivi è difficile. Cosa c’è di diverso tra Wick e questo? Con Wick non c’erano sette stagioni di televisione, due spinoff e cinque film“.

Se dovessi fare un remake di Highlander in questo momento, ci si aspetterebbe un sacco di mitologia nelle prime due ore; non si potrebbe esplorare nulla senza di essa. Ora, Highlander come serie televisiva sarebbe fantastico. Avresti il tempo di costruirlo, di vedere tutti quei flashback e il suo potenziale. È più difficile quando si cerca di fare qualcosa con una mitologia così grande. Ma sono d’accordo, sarebbe un’idea da prendere al volo. In questo caso, abbiamo avuto l’opportunità di imparare man mano che andavamo avanti con Wick“. Il film, ad ora, è previsto per il 2026, quindi non resta che attendere maggiori aggiornamenti a riguardo.

Road House: il trailer del film con Jake Gyllenhaal

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Road House: il trailer del film con Jake Gyllenhaal

Amazon MGM Studios ha pubblicato il primo trailer e un primo poster del suo remake del classico d’azione del 1989 Road House, che sarà disponibile in streaming mondiale su Prime Video il 21 marzo. Il film ha come protagonista Jake Gyllenhaal nei panni di Elwood Dalton, un ex lottatore UFC che lotta per sbarcare il lunario. Dopo che la proprietaria di un Roadhouse delle Florida Keys lo trova a dormire nella sua auto, Elwood diventa il buttafuori del locale e si ritrova coinvolto in una guerra tra fuorilegge e motociclisti (tra cui l’attuale artista di arti marziali miste, diventato attore per la prima volta, Conor McGregor) e un costruttore deciso a costruire un sontuoso resort per “ricchi stronzi” al posto di quel locale.

La star di Shrinking, Jessica Williams, che l’estate scorsa ha confermato che si sarebbe unita al cast, interpreta la proprietaria del Roadhouse. Completano il cast di Road House gli attori Billy Magnussen (No Time To Die), Daniela Melchior (The Suicide Squad), Gbemisola Ikumelo (A League of Their Own), Lukas Gage (The White Lotus), Hannah Love Lanier (A Black Lady Sketch Show), Travis Van Winkle (You), B. K. Cannon (Why Women Kill), Arturo Castro (Broad City), Dominique Columbus (Ray Donovan), Beau Knapp (Seven Seconds) e Bob Menery.

Doug Liman (Edge of Tomorrow) dirige Road House da una sceneggiatura scritta da Anthony Bagarozzi e Charles Mondry. Dopo aver prodotto il film originale del 1989, Joel Silver torna a produrre per la sua società Silver Pictures insieme a JJ Hook, Alison Winter e Aaron Auch, che fungono da produttori esecutivi. “Sono entusiasta di dare un tocco personale all’eredità dell’amato ‘Road House‘”, ha condiviso Liman in un comunicato. “E non vedo l’ora di mostrare al pubblico quello che io e Jake faremo con questo ruolo iconico“. Qui di seguito, il poster del film:

Road House poster 2024

The Room Next Door: Julianne Moore protagonista del primo film in lingua inglese di Pedro Almodóvar

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L’attrice premio Oscar Julianne Moore – di recente vista in May December – sarà la protagonista di The Room Next Door, il primo lungometraggio in lingua inglese dell’autore spagnolo Pedro Almodóvar. La Moore – il cui casting è stato confermato da Variety dopo essere stato postato dalla casa di produzione di Almodóvar, El Deseo, sui social media – si unisce a Tilda Swinton nel film. Quest’ultima ha già recitato per Almodóvar nel cortometraggio del 2021 The Human Voice.

Nel post su Instagram si legge che The Room Next Door è un “dramma tra madre e figlia“, aggiungendo che le riprese si svolgeranno in primavera a New York e Madrid. Non sono stati rivelati altri dettagli sulla trama o sui ruoli di Moore e Swinton. In precedenza Almodóvar aveva dichiarato che i suoi cortometraggi The Human Voice e Strange Way of Life (quest’ultimo interpretato da Ethan Hawke Pedro Pascal) – entrambi in inglese – erano solo un riscaldamento per abituarsi a dirigere attori in questa lingua.

In precedenza, il regista spagnolo era stato chiamato a dirigere il film in lingua inglese A Manual for Cleaning Women, che Cate Blanchett avrebbe dovuto produrre e interpretare, ma il regista ha poi abbandonato il progetto nel 2022. The Room Next Door sarà dunque il primo film di Almodóvar dopo Madres Paralelas del 2021, presentato in anteprima a Venezia. Con le riprese di questo nuovo progetto previste per i prossimi mesi, si attendono ora maggiori informazioni a riguardo, a partire da ulteriori nomi che comporranno il cast e fino ad una prima sinossi della trama.

Orphan: First Kill, la vera storia dietro il film horror

Orphan: First Kill, la vera storia dietro il film horror

Nel 2009 l’horror Orphan, diretto da Jaume Collet-Serra (regista di L’uomo sul treno – The Commuter e Black Adam) sconvolse quanti lo videro per via della sua storia che si ispirava ad una reale vicenda e portava alla luce una serie di dinamiche e timori particolarmente angoscianti. In Orphan si parla infatti di adozione, di identità e di tutte le paure che possono generarsi dall’accogliere in casa propria qualcuno che non si conosce fino in fondo. Nel 2022, poi, è stato realizzato un prequel di quel film, intitolato Orphan: First Kill, che porta dunque gli spettatori a confrontarsi con vicende accadute prima del film del 2009.

Come avvenuto già per Orphan, dato che anche Orphan: First Kill ripropone dinamiche simili, diverse associazioni pro-adozione si schierarono contro la pellicola, accusata di diffondere paure e falsi stereotipi riguardo all’adozione e sostenendo che tutto ciò rischia di togliere possibilità ai bambini orfani in attesa di essere adottati da una nuova famiglia. Cosa che in per certi aspetti è avvenuta, quando nel 2014, i coniugi Kristine e Michael Barnett dell’Indiana sono stati accusati di abbandono di minore della loro bambina adottiva di nove anni affetta da nanismo, Natalia Grace. I due sostenevano che fosse un’adulta e avesse in realtà 22 anni.

Il caso ha ricevuto un’ampia attenzione da parte dei media nel 2019, quando i Barnett hanno confermato di essere stati ispirati ad abbandonare Grace dopo aver visto Orphan. Anche a seguito di questa vicenda, dunque, ha iniziato a svilupparsi questo prequel, diretto da William Brent Bell. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Orphan: First Kill

Questo film prequel racconta la giovinezza di Leena Klammer, la donna affetta da nanismo ipofisario, che le conferisce un aspetto da bambina. Leena ha trascorso la sua gioventù ricoverata in un istituto psichiatrico in Estonia, ma dopo aver ucciso sette persone, riesce a scappare dall’ospedale e raggiungere l’America. Qui prende il nome di Esther e si finge una bambina in cerca di una famiglia. Quando riesce infine a farsi adottare da una coppia benestante, Tricia e Allen, segnata dalla scomparsa della figlia, cercherà di seminare nuovo orrore. Questa volta, però, Leena dovrà fare i conti con una Tricia disposta a tutto pur di difendere la sua famiglia dalla furia omicida della piccola psicopatica.

Orphan First Kill cast

Ad interpretare Leena Klammer vi è nuovamente l’attrice Isabelle Fuhrman, che riprende dunque questo personaggio tredici anni dopo averlo interpretato per la prima volta. Essendo però cresciuta in altezza, per far sì che Fuhrmann sembrasse più piccola degli altri attori si dovette ricorrere a diversi giochi di prospettiva oppure al far recitare quanti accanto a lei su dei rialzi. Nel ruolo di Tricia e Allen, la coppia che adotta Leena vi sono dunque Julia Stiles e Rossif Sutherland, mentre Matthew Finlan è Gunnar, figlio della coppia. L’attore Hiro Kanagawa interpreta il detective Donnan, mentre Samantha Walkes è la dottoressa Segar.

La vera storia dietro Orphan: First Kill

Per quanto il film proponga una storia grossomodo originale, la figura della giovane protagonista è ispirata ad una persona realmente esistita. Sia Orphan: First Kill che il suo predecessore Orphan si rifanno infatti alla vicenda di Barbora Skrlova, nata nel 1976 in Slovacchia e divenuta poi tristemente nota per il cronaca nera noto come il “Caso di Mlada Boleslav”, verificatosi nel 2007. Barbora soffriva di ipopituitarismo, un raro disturbo che ritarda la crescita fisica e per questo pur avendo ormai raggiunto i trent’anni continuava a sembrare un’adolescente. Questa condizione le ha permesso di costruirsi una falsa immagine di innocenza, dietro la quale nascondere un oscuro mondo interiore.

Questa sua condizione fu cruciale nel caso che la vide coinvolta, poiché Barbora si spacciava per una bambina al fine di manipolare la percezione altrui. Nel 2007 è infatti stato svelato che Barbora non faceva parte della famiglia Skrlova, ma vi si era unita sotto falsa identità, spacciandosi appunto per una bambina. Aveva infatti convinto Klara Mauerová, madre della famiglia, di essere una dodicenne di nome Anicka, fuggita da genitori violenti. La donna, single con due bambini, ha dunque portato Barbora in casa sua, trattandola da quel momento come un membro della famiglia, con l’intenzione poi di adottarla ufficialmente.

Orphan First Kill storia vera

Anikka sosteneva di essere estremamente malata, tanto da richiedere diverse visite mediche. Col tempo, Barbora convinse Klara che i suoi problemi erano tutti dovuti ai suoi due figli e che dovevano essere maltrattati. E così fu, in modo orribile. Klara rinchiuse dunque in cantina i due figli, tenendoli in gabbia o semplicemente ammanettandoli a un tavolo per lunghi periodi di tempo, torturandoli e imbavagliandoli per impedire loro di urlare. La cosa venne scoperta solo dopo che un vicino di casa, che aveva installato un baby monitor televisivo per sorvegliare il proprio figlio appena nato, si incrociò con il monitor dello stesso modello che Klara usava per tenere d’occhio i figli.

L’uomo vide dunque quanto stava accadendo nella casa accanto e avvertì subito le autorità. Barbora, nonostante fosse una delle torturatrici, riuscì a sottrarsi alle persecuzioni mantenendo il suo nome “Annika” e ne approfittò per fuggire dall’orfanotrofio in cui la polizia l’aveva collocata. Barbora riuscì a farsi adottare da una nuova famiglia, facendo credere loro di essere un ragazzo di nome Adam. La coppia acconsentì poi ad iscrivere “Adam” ad una scuola in Norvegia, cosa che ha dunque permesso a Barbora di sfuggire ulteriormente alla polizia. Ma le ricerche fecero infine emergere il suo coinvolgimento nel caso della famiglia di Klara e partì così un’ampia ricerca che portò infine all’arresto di Barbora.

Il trailer di Orphan: First Kill e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Orphan: First Kill grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

ACE Eddie Awards 2024: tutti i nominati

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ACE Eddie Awards 2024: tutti i nominati

Gli American Cinema Editors (ACE) hanno nominato Anatomia di una caduta, Killers of the Flower Moon, Maestro, Oppenheimer e Past Lives nella categoria film drammatici per la 74esima edizione degli ACE Eddie Awards. Air, Barbie, American Fiction, Povere Creature e The Holdovers – lezioni di vita hanno ricevuto nomination nella categoria miglior film comico montato.

I candidati televisivi includono The Bear, Barry, Succession, Only Murders in the Building e Ahsoka. A ottenere una nomination per il montaggio è stato anche il team dietro Taylor Swift: The Eras Tour.

Come annunciato in precedenza, John Waters riceverà il premio ACE Golden Eddie Filmmaker of the Year. I montatori cinematografici Kate Amend, ACE e Walter Murch, ACE riceveranno i riconoscimenti alla carriera per i loro eccezionali contributi al montaggio cinematografico. Stephen Lovejoy, ACE riceverà il premio Heritage per il suo costante impegno nei confronti di ACE. I vincitori saranno annunciati durante gli ACE Eddie Awards il 3 marzo alla Royce Hall della UCLA.

ACE Eddie Awards 2024, tutti i nominati

BEST EDITED FEATURE FILM (Drama, Theatrical)
“Anatomy of a Fall”- Laurent Sénéchal
Killers of the Flower Moon” – Thelma Schoonmaker, ACE
“Maestro”- Michelle Tesoro, ACE
Oppenheimer” – Jennifer Lame, ACE
“Past Lives” – Keith Fraase

BEST EDITED FEATURE FILM (Comedy, Theatrical)
“Air” – William Goldenberg, ACE
“American Fiction” – Hilda Rasula, ACE
Barbie” – Nick Houy, ACE
“The Holdovers” – Kevin Tent, ACE
“Poor Things” – Yorgos Mavropsaridis, ACE

BEST EDITED ANIMATED FEATURE FILM
“Elemental” – Stephen Schaffer, ACE
“Nimona” – Randy Trager, ACE and Erin Crackel
“Spider-Man: Across the Spider-Verse”- Michael Andrews, ACE
“The Super Mario Bros. Movie” – Eric Osmond
“Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem” – Greg Levitan, ACE

BEST EDITED DOCUMENTARY (Theatrical)
“20 Days in Mariupol” – Michelle Mizner
“American Symphony” – Sammy Dane, Matthew Heineman, Jim Hessiona and Fernando Villegas
“Joan Baez I Am a Noise” – Maeve O’Boyle
“Little Richard: I Am Everything” – Nyneve Minnear and Jake Hostetter
“Still: A Michael J. Fox Movie” – Michael Harte, ACE

BEST EDITED DOCUMENTARY (Non-Theatrical)
“100 Foot Wave: Jaws” – Alex Bayer, Alex Keipper and Quin O’Brien
“Albert Brooks: Defending My Life” – Bob Joyce
“Beckham: The Kick” – Michael Harte, ACE
“Being Mary Tyler Moore” – Mariah Rehmet
“Escaping Twin Flames: Up in Flames” – Martin Biehn, Kevin Hibbard, Inbal B. Lessner, ACE, Troy Takaki, ACE and Mimi Wilcox

BEST EDITED MULTI-CAMERA COMEDY SERIES
“Frasier: Blind Date” – Joseph Fulton
“How I Met Your Father: Daddy” – Russell Griffin, ACE
“The Upshaws: Off Beat”- Angel Gamboa Bryant

BEST EDITED SINGLE CAMERA COMEDY SERIES
“Barry: Wow” – Ali Greer, ACE and Franky Guttman, ACE
“The Bear: Fishes” Joanna Naugle, ACE
“The Bear: Forks” – Adam Epstein, ACE
“Only Murders in the Building: Sitzprobe” Shelly Westerman, ACE and Payton Koch
“Ted Lasso: So Long, Farewell”- Melissa McCoy, ACE

BEST EDITED DRAMA SERIES
“Ahsoka: Fallen Jedi”- Dana E. Glauberman, ACE
The Last of Us: Long, Long Time”- Timothy A. Good, ACE
“Slow Horses: Strange Games”- Sam Williams
“Succession: Conner’s Wedding” – Bill Henry, ACE
“Succession: With Open Eyes”- Ken Eluto, ACE

BEST EDITED FEATURE FILM (NON-THEATRICAL)
“Black Mirror: Beyond the Sea”- Jon Harris
“Flamin’ Hot” – Kayla M. Emter and Liza D. Espinas
“Reality” – Jennifer Vecchiarello and Ron Dulin

“Beef: The Birds Don’t Sing, They Screech in Pain”- Harry Yoon, ACE and Laura Zempel, ACE
“Beef: The Great Fabricator”- Nat Fuller
“Fargo: The Paradox of Intermediate Transactions” – Christopher Nelson, ACE
“Fargo: The Tragedy of the Commons”- Regis Kimble
“Lessons in Chemistry: Introduction to Chemistry” – Géraud Brisson, ACE and Daniel Martens

BEST EDITED NON-SCRIPTED SERIES
“Couples Therapy: Episode 310” – Delaney Lynch, Helen Kearns, ACE and Katrina Taylor
“Dancing with the Stars: S32.E5” – Laurens Van Charante, Ben Bulatao, ACE, Fernanda Cardos, Jessie Sock, Jon Oliver, Neal Acosta, Raiko Siems, Joe Headrick and Mike Bennaton
“Deadliest Catch: Pain Level Ten”- Rob Butler, ACE, Isaiah Camp, ACE, Alexander Rubinow, ACE and Josh Stockero

BEST EDITED VARIETY TALK/SKETCH SHOW OR SPECIAL EVENT
“A Black Lady Sketch Show: My Love Language is Words of Defamation” – Stephanie Filo, ACE, Malinda Zehner Guerra, Taylor Joy Mason, ACE
“Last Week Tonight with John Oliver: Dollar Stores” – Anthony Miale, ACE
“Taylor Swift: The Eras Tour” – Dom Whitworth, Guy Harding, Hamish Lyons, Rupa Rathod. Ben Wainwright-Pearce and Reg Wrench

BEST EDITED ANIMATED SERIES
“Blue Eye Samurai: The Tale of the Ronin and The Bride” – Yuksa Shirasuna
“Bob’s Burgers: Amelia” – Jeremy Reuben, ACE and Stephanie Earley
“Scott Pilgrim Takes Off: – Ramona Rents a Video” – Keisuke Yanagi

ANNE V. COATES AWARD FOR STUDENT EDITING
Isaiah Clarke – Spanish Springs High School
Jamie Diaz – California State University Los Angeles
Ariel Emma Martin – Chapman University

Premi Oscar: 11 traguardi ancora non raggiunti dopo 95 anni

Premi Oscar: 11 traguardi ancora non raggiunti dopo 95 anni

Gli Oscar, premi più prestigiosi e noti della stagione cinematografica, sono in attività da quasi un secolo, ma non hanno ancora raggiunto alcuni traguardi degni di nota dalla loro nascita. Istituito per la prima volta nel 1929, il prestigioso evento che celebra il cinema e coloro che lavorano e sostengono l’industria si è saldamente affermato come la più importante cerimonia di premiazione nel suo genere. Gli Oscar sono il più alto riconoscimento per gli attori e i creativi dell’industria cinematografica e, di conseguenza, gli Academy Awards sono il premio più ambito dai professionisti del settore. Anche se sembra che ogni anno vengano battuti nuovi record, ci sono ancora diverse caselle da spuntare in termini di traguardi raggiunti: l’ultimo vincitore dell’Oscar al miglior film del 2023, Everything Everywhere All at Once, è stato molto vicino a scrivere la storia.

Un film che vince tutte e 4 le categorie attoriali

Everything Everywhere All At Once recensione film
Photo credit: Allyson Riggs – Courtesy of A24

Everything Everywhere All at Once si è imposto nella stagione dei premi anche grazie al suo cast straordinario, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti agli Oscar 2023. Michelle Yeoh si è aggiudicata la statuetta per la miglior attrice protagonista, Jamie Lee Curtis come miglior attrice non protagonista e Ke Huy Quan come miglior attore non protagonista. Tuttavia, non possiamo parlare di vittoria netta nelle categorie attoriali, vista l’assenza di un attore protagonista, che ha fatto sì che Everything Everywhere non ottenesse una nomination nella categoria. Se fosse riuscito a trionfare in questa categoria, sarebbe stato il primo film nella storia dei premi ad aggiudicarsi tutte e 4 le statuette delle categorie attoriali.

Documentari nominati per il miglior film

TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE All the Beauty and the Bloodshed film 2022Nel corso della loro illustre storia, gli Oscar si sono evoluti rispetto agli eventi precedenti. Sebbene i film di genere siano ancora in gran parte relegati a ricevere solo nomination, ci sono state notevoli eccezioni. I film horror hanno iniziato a ricevere riconoscimenti già nel 1973 con L’esorcista, e da allora sono stati nominati altri cinque film horror, con Il silenzio degli innocenti del 1991 che ha ottenuto la prima e unica vittoria del genere. Allo stesso modo, i film fantasy hanno iniziato a ottenere riconoscimenti con Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re nel 2003 e La forma dell’acqua nel 2017, entrambi premiati come miglior film.

Nonostante il riconoscimento di un maggior numero di film di genere, ci sono ancora generi e sottoinsiemi di film che sono stati completamente esclusi: l’esempio più lampante sono i documentari. Gli Oscar hanno una categoria interamente dedicata ai documentari, ma fa riflettere il fatto che nessun documentario possa concorrere alla vittoria come miglior film assieme ad altri contendenti di vari generi.

Film d’animazione vincitore del miglior film

Toy StoryNel 1991, La bella e la bestia è stato il primo film d’animazione ad essere nominato per il miglior film. Da allora, gli Academy Awards hanno introdotto una categoria separata per il miglior film d’animazione, ma questo non ha impedito a Up e Toy Story 3 di ottenere una nomination agli Oscar nella categoria del miglior film, rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Sebbene questi lungometraggi dimostrino di essere assolutamente degni di concorrere per il miglior film, il premio non è ancora stato assegnato a un film d’animazione.

Un cinecomic vincitore del miglior film

Black PantherI cinecomic hanno raggiunto l’apice della loro popolarità alla fine degli anni 2000 e 2010, ma l’Academy è stata più rapida nel riconoscere la loro importanza nel cinema. Nel 1978, Superman, interpretato da Christopher Reeve, vinse l’Oscar per il miglior montaggio. Da allora, tuttavia, i film di supereroi hanno mancato in gran parte i premi per le categorie più importanti, e solo pochi sono riusciti a ottenere nomination per la recitazione o per il miglior film. Solo nel 2018 gli Oscar hanno avuto un film di supereroi nominato per il miglior film con Black Panther.

In particolare, Spider-Man: Un nuovo universo ha vinto il premio per il Miglior film d’animazione nel 2018, mentre Joker del 2019 è riuscito a ottenere ben 11 nomination, tra cui quella per il Miglior film. Tuttavia, ha perso in nove delle categorie totali. Joaquin Phoenix ha vinto come miglior attore e anche la colonna sonora, curata da Hildur Guðnadóttir, si è aggiudicata la statuetta. Nonostante gli incredibili investimenti finanziari e i numerosi film di questa categoria che hanno superato il miliardo di dollari al botteghino, nessun cinecomic ha ancora ottenuto il premio per il miglior film.

Greg P. Russell non ha ancora vinto un Oscar dopo 17 nomination

007 Skyfall film recensioneGreg P. Russell non può godere dello stesso livello di successo e riconoscimento di John Williams o Hans Zimmer, tuttavia detiene il record del maggior numero di nomination agli Oscar senza vittoria. Essendo stato nominato per il suo lavoro di missaggio sonoro in 17 film diversi, Russell è un professionista di grande talento che non ha ancora ricevuto un Oscar per il suo contributo a film come Skyfall, Transformers e Spider-Man di Sam Raimi. Il compositore ha almeno altri tre progetti in arrivo nel 2024, per cui niente è ancora detto con certezza.

Una persona che ha vinto 5 Oscar per la recitazione

Ricevere una nomination agli Oscar è già un’impresa straordinaria, figuriamoci vincere il premio. A questo proposito, sono pochi gli attori che si sono distinti e che hanno ottenuto più Oscar per il loro lavoro. Solo un’attrice è riuscita ad aggiudicarsi l’ambita statuetta ben quattro volte: Katharine Hepburn. Ad oggi, quattro attori hanno vinto tre Oscar ciascuno, ma non c’è ancora nessuno che abbia vinto cinque Oscar per la sua interpretazione.

Un regista di colore vince l’Oscar per la miglior regia

Spike Lee
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Nel 1991, gli Oscar hanno avuto il primo candidato di colore per la miglior regia: John Singleton per Boyz N the Hood – Strade Violente. Purtroppo, da allora, ci sono stati solo altri cinque uomini di colore nominati per questo prestigioso premio, senza che nessuno abbia vinto. Il panorama di Hollywood e soprattutto i registi nominati sono sempre stati prevalentemente uomini bianchi, ma con così tante storie nuove e interessanti che provengono da più voci, è scioccante che, a 95 anni dall’inizio dei premi, gli Oscar non abbiano ancora riconosciuto un maggior numero di artisti di colore.

Una regista donna di colore nominata per la miglior regia

Oltre al fatto che nessun uomo di colore è mai stato premiato come miglior regista, nessuna donna di colore è mai stata nominata. Nonostante l’incredibile contributo al cinema di film come Compensation del 1999, diretto da Zeinabu Irene Davis, o Down In The Delta del 1998 di Maya Angelou, le registe nere non sono ancora state riconosciute per il loro contributo al cinema. Considerando che la prima regista donna a vincere il premio per la miglior regia è stata solo Kathryn Bigelow nel 2010, e che da allora solo altre due l’hanno spuntata (Chloé Zhao e Jane Campion), si spera che presto si possa porre rimedio a questa situazione.

1 film che ha vinto 12 o più Oscar

Titanic-film-rose-jack-leonardo-dicaprioTre film hanno avuto la fortuna di vincere 11 Oscar. Ben-Hur è riuscito a conquistare 11 delle 12 nomination ricevute in un anno in cui il numero massimo di categorie in cui poteta rientrare era 15. Titanic, in seguito, è riuscito a ottenere 14 nomination nelle 17 categorie possibili, mentre Il ritorno del re ha fatto piazza pulita, aggiudicandosi 11 delle 11 nomination in 17 categorie possibili. Con tre film che sono riusciti a portare a casa 11 premi ciascuno, ne aspettiamo un altro che possa riuscire a superare il record e vincere 12 o più categorie possibili.

1 film nominato per 15 o più Oscar

Facendo un ulteriore passo avanti, è ancora più improbabile che un singolo film riesca a essere nominato per 15 o più categorie. Come già detto, il record di nomination per un singolo film è di 14, un risultato condiviso da Ben-Hur e Titanic. Il film ipotetico che potrebbe riuscirci dovrebbe riuscire a confezionare un lavoro eccellente in tutti i reparti.

Un attore che vince l’Oscar come miglior attore protagonista e non protagonista in un solo anno

storia di un matrimonio venezia 76Nella storia degli Oscar, un totale di 12 attori è riuscito a ricevere due nomination in un solo anno. Attori che hanno fornito interpretazioni potenti in più progetti, apparendo come protagonisti in uno e come non protagonisti in un altro. Nonostante ciò sia accaduto una dozzina di volte e sette di questi attori siano riusciti a vincere una delle due categorie, nessuno è riuscito a vincerle entrambe in un solo anno. Gli Oscar possono continuare a battere record ogni anno, ma questi traguardi significativi chiedono di essere finalmente raggiunti.

60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: le prime novità

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia le date della 60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 14 al 22 giugno 2024 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche. Per celebrare l’importante traguardo delle 60 edizioni e nell’ambito degli appuntamenti culturali che vedono Pesaro protagonista in Italia e nel mondo come Capitale Italiana della Cultura 2024, il Festival sceglie di arricchire la programmazione con un giorno in più, anticipando l’inizio della manifestazione al venerdì.

In concomitanza con l’annuncio, il festival diretto da Pedro Armocida apre anche i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, cuore della Mostra, per film senza alcun vincolo di formato, genere e durata, del concorso di critica cinematografica-Premio Lino Miccichè dedicato ai più giovani e del primo concorso italiano di videosaggi rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e il suo comitato scientifico (presieduto da Bruno Torri con Pedro Armocida, Laura Buffoni, Andrea Minuz, Boris Sollazzo, Mauro Santini, Gianmarco Torri e Walter Veltroni) sta lavorando alla definizione di tutte le sezioni che compongono il festival, ma un’altra grande novità arriva già per quanto riguarda il consueto Evento speciale sul cinema italiano, organizzato tradizionalmente con il Centro Sperimentale di Cinematografia, che sarà raddoppiato. Ne verranno realizzati dunque due, dedicati sia a Ficarra e Picone che a Franco Maresco, anime diverse e complementari di una regione, la Sicilia, cinematograficamente importante (lo scorso anno la Mostra ha dedicato l’Evento Speciale a Giuseppe Tornatore), e allo stesso tempo legate da un fil rouge: il popolare duo ha fatto parte infatti del documentario, scritto, diretto e montato da Maresco Belluscone – Una storia sicilianae ha partecipato con la società Tramp Limited alla produzione del successivo La mafia non è più quella di una volta.

La Mostra organizzerà la retrospettiva dei loro film insieme alla Cineteca Nazionale e pubblicherà due monografie con Marsilio Editori nella storica collana Nuovocinema. Quella su Ficarra e Picone – che studierà il loro cinema in cui si muovono, oltre che come un perfetto corpo comico, anche come registi, sceneggiatori (non solo per i propri film) e produttori (anche seriali e di interessanti opere prime) – sarà curata dal direttore della Mostra Pedro Armocida insieme al direttore del settimanale Film Tv Giulio Sangiorgio mentre quella su Franco Maresco, la prima sul suo cinema non riconciliato e in solitaria, sarà curata dal critico cinematografico Fulvio Baglivi, uno degli autori di Fuori Orario di Rai 3. A conclusione di ciascun Evento ci sarà come di consueto una tavola rotonda in cui i registi dialogheranno anche con il pubblico.

Franco Maresco, pluripremiato regista, sceneggiatore e montatore cinematografico e televisivo ha così commentato l’evento a lui dedicato: “Sono veramente molto contento dell’omaggio che Il Festival e il Direttore Artistico hanno pensato di dedicarmi. Sono molti i ricordi che mi legano a Pesaro, tra questi uno dei più belli della mia attività registica è stato l’incontro con Marco Ferreri nell’edizione del 1996”.

Molto felici anche Ficarra e Picone, con all’attivo 6 film e 2 serie televisive di successo come registi: “Siamo felici di essere quest’anno protagonisti della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, nello spazio dedicato al cinema italiano. Per noi fare cinema è una grande opportunità per raccontare le storie che sentiamo dentro e condividerle. Sarà una bellissima occasione di confronto“.

In merito alla nuova edizione dichiara il Sindaco della città Matteo Ricci: “Ci prepariamo a vivere un’edizione speciale della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una delle manifestazioni più partecipate, che ogni anno si arricchisce di un programma straordinario, pronto a stupirci anche quest’anno con tante novità, nell’estate della Capitale italiana della Cultura 2024 e in occasione del suo 60°compleanno. Un giorno in più, un doppio evento speciale dedicato al cinema italiano e alla cultura pop, ospiti internazionali e nazionali, e una vivacissima piazza del Popolo pronta ad abbracciare i pesaresi e i “cittadini temporanei” che parteciperanno a questo grande evento. Sarà una bellissima cartolina che a giugno, Pesaro 2024, spedirà in tutto il mondo. Non vediamo l’ora, vi aspettiamo”.

Daniele Vimini, Vicesindaco di Pesaro e Presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema commenta così il lancio dell’edizione 60: “Abbiamo ancora nel cuore le parole del Presidente Mattarella, che nel suo discorso inaugurale di Pesaro 2024 ha citato la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema tra le maggiori manifestazioni culturali della città. Questo ci ha riempito di orgoglio, ma anche di un profondo senso di responsabilità. Sarà un’edizione speciale, degna di un anno storico per la nostra città. Tra le anticipazioni del programma figurano due eventi speciali dedicati ad artisti italiani di qualità e al tempo stesso popolari: Ficarra e Picone e Franco Maresco. Una scelta che è anche tradizione del Festival e che l’anno scorso, con la presenza di Carlo Verdone e Giuseppe Tornatore, ha segnato alcuni dei momenti di maggiore successo”.

Daisy Ridley svela perché tornerà per un nuovo film di Star Wars: “La storia è fo*****mente forte!”

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Daisy Ridley ha rivelato il motivo per cui ha deciso di tornare nel prossimo film di Star Wars con Rey, attualmente noto con il titolo di New Jedi Order. Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha come noto posto fine alla trilogia sequel, ma l’anno scorso Lucasfilm ha annunciato il ritorno di Rey in un nuovo film di cui però al momento si sa poco  e nulla, se non che sarà diretto dalla regista Sharmeen Obai-Chinoy. Parlando con Variety, Ridley ha ora rivelato di aver accettato di riprendere il ruolo di Rey perché ritiene che la nuova storia sia particolarmente eccitante.

Sono entusiasta di fare questo lavoro, ma non perché Sharmeen è una donna. I suoi documentari sono fantastici. La sua idea per la nuova storia è fo*****mente forte. Non ci sono spoiler, ma mi ha raccontato l’intera storia. Se non fosse stata incredibile, avrei detto: “Ok, chiamami tra cinque anni”. Ma ne vale davvero la pena“. Il fatto che Ridley sia così entusiasta della storia non sorprende, se si considera quanto è stato reso noto finora. Il film dovrebbe svolgersi 15 anni dopo gli eventi di L’Ascesa di Skywalker e si concentrerà sulla lotta di Rey per ricostruire l’Ordine in una galassia che ne mette in discussione la rilevanza.

Si tratta di una nuova prospettiva, dato che la maggior parte degli altri contenuti di Star Wars presupponeva semplicemente che l’Ordine dovesse esistere. Questa sarà dunque la prima volta in cui si mostrerà che la gente mette davvero in discussione lo scopo dei Jedi. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo misterioso progetto, ad oggi ancora privo di una data di uscita ufficiale ma anche di una sinossi che definisca meglio la storia. Inoltre, non è noto se altri personaggi della trilogia sequel torneranno nel film, una questione su cui la stessa Ridley si è mantenuta piuttosto vaga.

Kick-Ass: Matthew Vaughn rivela che il film reboot sarà il capitolo conclusivo di una trilogia

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Kick-Ass è uscito nel 2010 con recensioni positive e un bel po’ di polemiche (soprattutto per la presenza dell’allora attrice Chloë Grace Moretz, all’epoca tredicenne, che si cimentava in atti di estrema violenza e in imprecazioni. Il sequel, Kick-Ass 2, tuttavia, arrivato tre anni dopo e con l’aggiunta di Jim Carrey nel cast, fu ampiamente stroncato. È dunque passato più di un decennio dall’ultima volta che abbiamo visto personaggi come Kick-Ass, Hit-Girl e Big Daddy al cinema e molti fan continuano ancora oggi a chiedere un terzo conclusivo film con Aaron Taylor-Johnson nuovamente nei panni dell’imbranato protagonista.

Sono però anche ormai diversi anni che si parla di un reboot, il quale sarebbe ora ufficialmente in arrivo. Solo che, stando a quanto dichiarato dal regista Matthew Vaughn, non avrà la forma che ci si aspettava. Parlando con Collider, Vaughn ha infatti condiviso un aggiornamento sulla sceneggiatura del film, affermando che: “Siamo a metà della sceneggiatura. C’è un universo molto, molto osé… e sarà un cliché che uscirà dalla mia testa. È un universo molto, molto metacinematografico. È quello che, sapete, “Kick Ass” stava reinventando e creando un supereroe vietato ai minori e nessuno lo stava facendo davvero“.

“Questo è portare l’intero concetto a un livello degno… nemmeno un sequel, perché penso che sia solo un modo completamente nuovo di fare “Kick-Ass”, che non potrebbe essere più “Kick Ass” di così”. Vaughn ha poi continuato affermando che: “La trilogia sarà School Fight, questo film, chiamiamolo Vram per il momento, e poi Kick-Ass, e sono tutti collegati”. Il nuovo film, dunque, sembrà sarà uno strano ibrido tra reboot del film del 2010 ma allo stesso tempo capitolo conclusivo di una trilogia ancora non meglio definita. Forse non quello che i fan si aspettavano, ma ad ora non resta che attendere maggiori informazioni riguardo tale progetto prima di poterlo giudicare.

Bardolino Film Festival 2024: dal 19 al 23 giugno la quarta edizione

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Torna il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione di punta dell’estate sulle rive del Garda, la cui quarta edizione si terrà dal 19 al 23 giugno 2024. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, il BFF negli anni ha saputo imporsi come manifestazione culturale di qualità in una location dal fascino senza pari.

Nelle precedenti edizioni, accanto ad una proposta cinematografica internazionale di assoluto interesse, hanno partecipato al festival numerose personalità del mondo del cinema tra cui Michele Placido, Milena Vukotic, Rocco Papaleo, Barbara Ronchi, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Mario Martone e anche per quest’anno il BFF promette una cinque giorni di grande cinema che non deluderà le aspettative.

Tema dell’anno, che farà da filo conduttore alla selezione delle due sezioni competitive BFF Doc e BFF Short, è “Ritrovarsi” inteso nelle sue molteplici sfaccettature: il recupero di un’appartenenza individuale, culturale o sociale ma anche la riscoperta di sé stessi come della propria comunità.

“Il Bardolino Film Festival in quattro anni ha saputo crescere e diventare un appuntamento fisso dell’estate festivaliera italiana. Nato immediatamente dopo il lockdown ha interpretato il desiderio di ripartenza nella prima edizione (intitolata “Re-Start”), ha indagato il rapporto con le radici nella seconda (“Figli della terra”), si è messo “In viaggio” lo scorso anno, verso luoghi altri, fisici o dell’anima. Per questa quarta edizione abbiamo immaginato un’umanità che guarda dentro sé stessa o dentro la propria comunità, per “Ritrovarsi”, che è il tema col quale dovranno misurarsi i film dei due concorsi, Doc e Short. E la sera, nello splendido scenario di Villa Carrara Bottagisio, davanti alle acque del Benaco, dialogheranno col pubblico i protagonisti della stagione cinematografica italiana. Format vincente, non si cambia” commenta Franco Dassisti, Direttore del Bardolino Film Festival.

Oltre alle opere in concorso, tra cui verrà decretato il Miglior Film per ciascuna categoria che riceverà un premio in denaro, il programma del BFF sarà arricchito da cinque serate speciali in riva al lago con proiezioni e incontri alla presenza di altrettanti ospiti d’eccezione. Non mancherà inoltre la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri sempre percorrendo la traiettoria ideale tracciata dal tema della manifestazione.

Venue principale del festival sarà il parco di Villa Carrara Bottagisio, location dal fascino suggestivo che ospiterà le proiezioni serali sul lungolago, mentre le proiezioni dei film in concorso si terranno come di consueto presso il Cinema Corallo, nel cuore di Bardolino.

“Il Bardolino Film Festival ha ormai consolidato la sua presenza nel nostro territorio. La sempre maggiore frequenza di spettatori ai tanti eventi di cui si compone questa manifestazione, nel corso degli anni ha portato ad un incremento dell’interesse per il cinema da parte dei nostri concittadini, oltre a rappresentare un’attrattiva turistica legata anche alla location privilegiata del “Villaggio del cinema”, allestito presso il Parco di Villa Carrara, prospicente alle sponde del lago di Garda. Si conferma quindi la volontà’ dell’amministrazione comunale di impegnare energie e risorse in questo progetto come peraltro confermato dalle scelte espresse dal mio assessorato, con la realizzazione durante i mesi invernali di un cineforum a cadenza mensile con la proiezione di film di grande attualità nel Cinema Teatro Corallo, divenuto di recente di proprietà del Comune di Bardolino. Il nostro territorio esprime così il meglio delle proprie potenzialità coniugando bellezza e cultura. Il Bardolino Film Festival si conferma una grande ed importante testimonianza di tutto ciò” dichiara Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino.

Il nuovo film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan potrebbe essere un’opera d’epoca sui vampiri

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Recentemente è stata riportata la notizia secondo cui Michael B. Jordan e il regista Ryan Coogler torneranno a collaborare per un quinto progetto insieme, inizialmente descritto come “un film di genere”. Come riportato ora dall’insider Jeff Sneider, il progetto in questione sarebbe un film d’epoca sui vampiri. Ulteriori dettagli sulla trama non sono ancora stati rivelati, ma secondo Deadline il film sarebbe attualmente al centro di una “guerra” tra Sony, Warner Bros. e Universal per l’acquizione dei diritti.

Pur riportando che dovrebbe trattarsi di un film d’epoca, non è stato specificato in quale periodo storico potrebbe essere ambientato il racconto. Il fatto che il progetto sia un film di vampiri potrebbe però indurre a pensare ad un’ambientazione vittoriana o ad altre epoche gotiche. In alternativa, il film potrebbe essere di genere diverso, ambientando la sua trama vampirica nel contesto di un’epoca iconica del XX secolo, come gli anni Venti. Occorre attendere maggiori certezze a riguardo, come anche la conferma che si tratterà a tutti gli effetti di un nuovo film dedicato alla figura del vampiro.

In ogni caso, come già riportato, questo film segnerà la quinta collaborazione tra Jordan e Ryan Coogler. Dopo il film indipendente Prossima fermata: Fruitvale Station e lo sportivo Creed – Nato per combattere, spin-off della serie di Rockyi due hanno lavorato ai blockbuster Black Panther Black Panther: Wakanda Forever. Dopo queste due esperienze, sembra ora che i due siano pronti per qualcosa di completamente diverso, che potrebbe portarli in territori nuovi e inesplorati all’interno delle rispettive carriere. Si attendono dunque maggiori notizie.

Mrs Playmen: su Netflix arriva la storia di Adelina Tattilo con Carolina Crescentini

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Nell’Italia di fine anni ‘60, una donna assurge agli onori della cronaca, ma anche delle polemiche, per aver sfidato le convenzioni sociali e per aver rappresentato un vero e proprio punto di rottura con le tradizioni e con i tabù che avevano caratterizzato l’Italia fino a quel momento. Il suo nome è Adelina Tattilo, che torna protagonista nella nuova serie italiana Netflix, Mrs Playmen, prodotta da Aurora TV, le cui riprese sono da poco iniziate.

La serie, in 7 episodi, racconterà la storia di questa donna, tenace e coraggiosa, a capo della più famosa rivista erotica italiana negli anni ‘60/’70, “Playmen” – la risposta italiana a Playboy. Sotto la guida di Adelina la rivista arrivò a contribuire al cambiamento radicale dei costumi degli italiani, non senza passare attraverso le mille difficoltà tipiche di ogni rivoluzione. Il nudo elegante, che faceva intravedere senza esibire, il coraggio dei temi trattati, che spesso incitavano la donna a legittimare il suo desiderio, affiancati a importanti contributi dei maggiori intellettuali italiani, hanno fatto di “Playmen” un luogo di conversazione libera ed eclettica. Una trasgressione intelligente e irripetibile in un’Italia molto religiosa e conservatrice.

Mrs Playmen è il racconto di una rivista che ha fatto la storia del costume italiano, e di coloro che l’hanno fatta diventare un simbolo.

Nel cast, Carolina Crescentini (Adelina Tattilo), Filippo Nigro (Chartroux), Giuseppe Maggio (Luigi Poggi), Francesca Colucci (Elsa), Domenico Diele (Andrea De Cesari), Francesco Colella (Saro Balsamo), Lidia Vitale (Lella), Giampiero Judica (Don Rocco).

La scrittura è affidata a Mario Ruggeri, head writer, insieme agli autori Eleonora Cimpanelli, Chiara Laudani, Sergio Leszczynski e Alessandro Sermoneta. La serie vede alla regia Riccardo Donna.

Hugh Jackman ha “amato” girare Deadpool 3 con Ryan Reynolds, ma “non l’allenamento e la dieta”.

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Ora che le riprese di Deadpool 3 sono ufficialmente terminato, Hugh Jackman ha parlato di questa sua apparizione nel Marvel Cinematic Universe come Wolverine condividendo su X ciò che gli mancherà e ciò che non gli mancherà di tale esperienza. Jackman ha dunque ringraziato l’intera produzione di Deadpool 3, definendola “il miglior cast e la migliore troupe“, oltre a lodare il lavoro di Ryan Reynolds e del regista Shawn Levy e affermando di aver amato il 93,2% di questo progetto. Tuttavia, la parte del 6,8% con cui Jackman è felice di non dover più aver a che fare è “l’allenamento e la dieta“, chiarendo che si è rivelato un aspetto più impegnativo del previsto. Per l’occasione, Jackman si è anche rasato la tipica barba del personaggio, fatta crescere per le riprese.

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Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3 uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Daisy Ridley offre una vaga risposta sul possibile ritorno di alcuni attori nel nuovo Star Wars

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Quando in una recente intervista è stato chiesto se le co-star John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver appariranno nel prossimo film di Star Wars, New Jedi Order, dedicato a Rey, l’attrice Daisy Ridley ha evitato di dare una risposta diretta, mantenendo incerto il coinvolgimento di Finn, Poe Dameron e Kylo Ren/Ben Solo. Ad oggi, non si sa molto di questo prossimo film con Rey, ma è stato confermato che sarà ambientato 15 anni dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e sembra vedrà Rey fondare un Nuovo Ordine Jedi. Con alcuni dei personaggi della trilogia sequel ancora vivi, si è dunque ipotizzato per questo nuovo progetto anche il ritorno di altri attori già comparsi nei precedenti film.

Parlando con Variety, Daisy Ridley è stato dunque chiesto se sarebbe per lei strano fare un altro film di Star Wars senza i suoi co-protagonisti – un evidente tentativo di farle dire se qualcuno sarebbe tornato. Probabilmente preparata a una domanda di questo tipo, l’attrice ha evitato di dare una risposta chiara, affermando: “No, perché non so cosa e chi è chi [nel nuovo film]. Sono successe tante cose per me [dalla saga degli Skywalker]. Ora mi sento un’adulta. Quando ho iniziato, avevo circa 20 anni. Ero la più giovane sul set. Mi ci sono voluti i primi due film di Star Wars per sentirmi degna di stare lì”.

“Ora ho 30 anni. È tutto molto diverso. Ho potuto lavorare con altri registi e spero di essere migliorata come interprete”. Sebbene questa risposta abbia senso, i fan sperano che la risposta sfuggente non sia un segnale dell’assenza di alcuni personaggi chiave che meriterebbero un ulteriore sviluppo dei loro archi. Come noto, Adam Driver ha già dichiarato di non essere coinvolto in nessun modo con il nuovo film, il che ha senso considerando che il suo personaggio muore al termine del nono capitolo (anche se potrebbe tornare sotto forma di fantasma). Resta dunque da scoprire se John Boyega e Oscar Isaac faranno o meno parte del progetto.

Dragon Trainer: 4 nuovi attori si uniscono al cast del film live-action

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Il cast del film live-action della Universal Dragon Trainerbasato sull’omonimo film d’animazione, si arricchisce di nuove aggiunte al cast. Come riportato da Variety, Julian Dennison (Deadpool 2, Hunt for the Wilderpeople), Gabriel Howell (Nightsleeper, Bodies), Bronwyn James (Wicked, Masters of the Air) e Harry Trevaldwyn (The Bubble, Ten Percent). Dennison, Howell, James e Trevaldwyn andranno ad interpretare rispettivamente Gambedipesce, Moccioso, Testaditufo e Testabruta.

Il quartetto si unisce a Mason Thames e Nico Parker, che interpreteranno invece Hiccup e Astrid, oltre a Gerard Butler che riprende il suo ruolo dai film d’animazione come Stoick l’Immenso, e a Nick Frost, che si unisce al franchise come Skaracchio Ruttans. Le riprese sono ufficialmente iniziate da circa dieci giorni, quindi prossimamente si potrebbe avere un qualche primo sguardo al film e ai suoi personaggi. Si tratta in ogni caso di un titolo molto atteso, considerando che i tre film animati prodotti dalla DreamWorks hanno ad oggi incassato circa 1,6 miliardi di dollari in tutto il mondo.

A dirigere il progetto ci sarà Dean DeBloise, già regista dei film animati. Sebbene la storia dell’adattamento live-action non sia chiara, il film sarà probabilmente un remix del film del 2010, con modifiche sufficienti per farne una nuova avventura in carne e ossa. La sfida più grande del remake di questo Dragon Trainer in live-action sarà però quella di offrire una versione unica della trilogia, che si è conclusa solo nel 2019. Al momento non è infatti noto se di questo film si intende poi realizzare uno o più sequel.

Superman: Legacy, James Gunn smentisce le nuove voci sul costume di David Corenswet

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Da qui a due mesi, le riprese di Superman: Legacy avranno inizio, inaugurando una nuova era di film DC grazie a James Gunn e Peter Safran. Al centro di Superman: Legacycome noto c’è il casting di David Corenswet per il ruolo di Clark Kent/Superman, e i fan sono in attesa di avere dettagli sul design del suo iconico costume. In una serie di post su Threads, Gunn – sceneggiatore e regista del film – è dunque tornato ad affrontare il recente fervore che circonda il costume di Superman di Corenswet, spiegando in una serie di post che la recente “fuga di notizie” che sembra mostrare Corenswet in costume non è accurata.

Mi fa piacere che pensiate che sia fantastico, ma non c’è nessuna fuga di notizie“, ha scritto Gunn. “Le uniche foto scattate a David con la tuta di Superman sono sul mio telefono e sono in piedi con lui“. Gunn conferma dunque l’esistenza di foto che ritraggono Corenswet con il costume del supereroe, ma sembra anche ben attento a far sì che queste non vengano divulgate. D’altronde, Gunn ha già affermato che i fan non devono aspettarsi molto riguardo al film nel corso del 2024. Sembra ci vorrà infatti il 2025 prima di poter vedere un trailer e forse anche delle immagini ufficiali, a meno che le cose non cambino in corso d’opera.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Eva Mendes ricorda le critiche al casting di Ryan Gosling come Ken: “Hanno cercato di farlo vergognare di quel ruolo”

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A seguito delle nomination agli Oscar 2024, Eva Mendes ha festeggiato la candidatura come Miglior attore non protagonista per Barbie del suo compagno Ryan Gosling, mandando a quel paese quanti si espressero contro il suo casting. Come noto, la scelta di Gosling per quel ruolo è stata inizialmente mal accolta sui social media, dando vita ad un dibattito incentrato sul fatto se Gosling fosse o meno troppo vecchio per interpretare quel personaggio. “Sono così orgogliosa del mio uomo. Ha ricevuto così tanto odio quando ha accettato questo ruolo“, ha scritto Eva Mendes su Instagram, allegando foto di articoli in cui si diceva che Gosling “fa rabbrividire” nel ruolo di Ken.

Così tante persone hanno cercato di farlo vergognare per averlo assunto questo ruolo. Nonostante tutte le prese in giro di #NotMyKen e gli articoli scritti su di lui, ha creato questo personaggio completamente originale, esilarante, straziante e ormai iconico e lo ha portato fino agli Oscar. Sono molto orgogliosa di essere la Barbie di Ken“. Lo stesso Gosling aveva reagito alle reazioni al suo casting in un’intervista con la rivista GQ pubblicata lo scorso maggio, prima dell’uscita nelle sale di “Barbie“, dichiarando all’epoca: “Se la gente non vuole giocare con il mio Ken, ci sono molti altri Ken con cui giocare. Se vi importasse davvero di Ken, sapreste che a nessuno importa di Ken”.

Il cast del film Barbie

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023. Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

Povere Creature!: recensione del film di Yorgos Lanthimos #Venezia80

Che Povere Creature, il nuovo film di Yorgos Lanthimos presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, avrebbe fatto discutere, era già assodato. Che avrebbe presentato al pubblico una versione “twisted”, macabra e contorta del Barbie di Greta Gerwig – paragone lampante considerato che se ne parla come del “film dell’estate” per molteplici motivi – forse meno. Il suo Povere Creature è un’immersione grottesca in un world-building alla Del Toro e tra le pagine della letteratura gotica vittoriana, aggiornata alla sensibilità moderna.

Bella Baxter, tra Pinocchio e Barbie

Bella Baxter (Emma Stone) è una creatura al contempo madre e figlia: “recuperata” dallo scienziato Dr. Godwin Baxter dopo essersi suicidata buttandosi in mare, è stata riportata alla vita impiantandole il cervello del bambino che portava in grembo. La sua età fisica e mentale non coincidono: Bella assimila 15 parole al giorno, non ha filtri, deve imparare a camminare diritta, ma è imprigionata nel corpo di un’adulta. Un giorno, il giovane assistente del suo creatore (Ramy Youssef), si palesa nella loro dimora vittoriana con un compito ben preciso: dovrà annotare tutti i progressi di Bella, passo per passo. Aprendosi a questo nuovo legame e alla conoscenza di un dandy manipolatorio, Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), Bella scoprirà di avere un animo riflessivo e di voler partire per l’avventura alla scoperta del mondo.

Per Bella le cose sono belle da morte: la cultura della morte e della decadenza l’hanno plasmata, è stata cresciuta in una casa in cui è più normale sezionare cadaveri che interagire con persone in carne ed ossa. Con un lavoro egregio sulla messa in scena, trucco e costumi, Lanthimos ci apre al mondo di Bella, del cui progresso saremo noi spettatori a dover annotare tutto. Ci sentiamo, in quanto osservatori, un po’ padri e madri di questa creatura, proprio perché la reputiamo figlia, e ne giustifichiamo ogni modo d’essere. Si crea un livello di empatia con il personaggio interpretato magistralmente da Emma Stone, tanto da volerne giustificare ogni scelta e sfogo, da essere molto più indulgenti nei suoi confronti che nei nostri. Dopotutto, Bella rappresenta ogni possibilità, può tutto e vuole provare tutto, arrivando a sviluppare un livello di conoscenza tale per cui ogni sua considerazione potrebbe sostentare un decalogo per un nuovo mondo.

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Povere Creature: creature in divenire

Incontrando qualcuno che, almeno in una fase iniziale, sembra capire il suo linguaggio, Bella salpa all’avventura, svolta narrativa che ingloba tratti del fantasy e del fantastico nella composizione filmica elaborata da Lanthimos e la sua crew. In questo viaggio, Bella utilizzerà e disferà i precetti della “polite society” vittoriani; capirà la correlazione tra alcuni pensieri degli uomini e le loro azioni; conoscerà la letteratura e la filosofia ma, soprattutto, la sua sessualità. Ci chiederemo spesso nella parte iniziale del film se Bella arriverà mai a provare vergogna, se raggiungerà una consapevolezza tale da limitarne lo spirito avventuriero: forse, arrivata a quel punto, Bella dovrà imparare a fare una cosa inedita: (ri)pensare al suo passato, un tempo a cui non ha mai appartenuto.

Povere Creature consacra la collaborazione tra Yorgos Lanthimos in regia e Tony McNamara (La Favorita, Cruella, The Great): scrittura e cinepresa cooperano per non lasciare mai lo spettatore più indietro del livello di consapevolezza di Bella. Ciò significa non tralasciare da parte dettagli scabrosi, scene di sesso e nudi integrali, dialoghi al limite dell’inverosimile ma pregni di sincerità. Come di consueto in Lanthimos, una traccia musicale portante ritorna più e più volte in funzione di svolte narrative che richiedono riconsiderazioni, tanto da parte dei personaggi, quanto dagli spettatori: una sorta di entità intermediaria, che fa sì che la decostruzione di questa povera creatura, bambola e mostro vittoriano, sia anche la nostra. Un’opera che rende affascinanti gli aspetti più brutali della nostra esistenza, gli istinti animaleschi, dimostrandoci che, forse, c’è uno spazio di realtà in cui questa nostra radice primordiale e il raziocinio possono coesistere. Una dimensione che Bella Baxter riuscirà a trovare, in cui forse riuscirà a costruire una sua idea di famiglia, e in ci invita ad abitare se, come lei, accetteremo di essere “no territory“.

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