In prossimità dell’uscita di
The
Batman, ecco una nuova clip dal film con Robert Pattinson nei panni del
Cavaliere Oscuro. Nella clip vediamo finalmente il
volto di Paul
Dano, che interpreta il main villain del
film, l’Enigmista.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Michael Keaton,
impegnato sul set di Batgirl in cui tornerà a
interpretare Batman, ha pubblicato una
bella foto sul suo account Instagram in cui è protagonista la
sua ombra in costume, con le inconfondibili orecchie a punta.
L’attore ha espresso grande gioia nel tornare nei panni del
personaggio e lo ha già fatto per The
Flash di
Andy Muschietti, in cui comparirà accanto a
Ben Affleck. Ecco la foto:
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
Si terrà dal 12 al 13 marzo al
PalaCinema di Locarno la nona edizione di L’immagine e la
parola, l’evento primaverile del Locarno Film
Festival. L’iniziativa quest’anno sarà dedicata al futuro
delle immagini in movimento e ai territori di frontiera
dell’audiovisivo. Per l’occasione, Michelangelo
Frammartino presenterà in anteprima svizzera il suo ultimo
lavoro, Il
buco (2021), con la fotografia di Renato Berta.
Alberto Barbera,
direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia, il professor Kevin B. Lee, lo scrittore e autore Bepi
Vigna e il regista Stefano Knuchel, di cui sarà
proposto Hugo in Argentina (2021), saranno gli
altri ospiti con cui ci si interrogherà sulle nuove frontiere del
cinema e della creazione. Il programma sarà arricchito da proposte
formative rivolte alle giovani generazioni, con le attività di
Locarno Kids e la Spring Academy.
Alla sua nona edizione, L’immagine e la parola si prepara a
guardare avanti, riscoprendosi evento completamente dal vivo, in
cui il pubblico potrà tornare a essere protagonista nella casa
ticinese della settima arte, il PalaCinema di
Locarno. Marzo sarà anche il mese che il Locarno Film
Festival intende dedicare al futuro, e dunque il consueto
appuntamento sarà arricchito da nuove iniziative legate alla
riflessione sull’avvenire dell’audiovisivo e il coinvolgimento
delle giovani generazioni.
Sabato 12 marzo alle ore 14.00 il “Locarno
Film Festival Professor for the Future of Cinema and Audiovisual
Arts” all’Università della Svizzera italiana
(USI), Kevin B. Lee, terrà una masterclass
dedicata al cinema all’ epoca di Netflix, seguita dalla proiezione del film di
animazione Bombay Rose di Gitanjali Rao
(2019), distribuito proprio dalla popolare piattaforma.
Alle 18.30 il direttore artistico del Locarno Film
Festival Giona A. Nazzaro si confronterà
sul futuro dei festival cinematografici con un ospite
d’eccezione, Alberto Barbera, direttore della
Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
All’incontro seguirà la proiezione, in anteprima svizzera, di uno
dei titoli più entusiasmanti visti in laguna nel
2021: Il bucodi Michelangelo
Frammartino, vincitore del Premio speciale della giuria,
fotografato dal maestro della luce bellinzonese Renato Berta.
L’opera, capace di sondare i limiti dell’immagine cinematografica,
a partire dal racconto della più grande impresa speleologica
italiana di tutti i tempi, sarà presentata dal regista e dalla
co-autrice Giovanna Giuliani. All’insegna
delle scoperte avventurose sarà anche il programma
di domenica 13 marzo, con il
film Sasha e il Polo Nord (Tout en
haut du monde, di Rémi Chayé, 2015), presentato
nell’ambito dei Locarno Kids Screenings in collaborazione
con Cinemagia, e, alle 10.30, con la
masterclass di Michelangelo Frammartino, in
collaborazione con il CISA e moderata dal direttore della
fotografia de Il buco,Renato Berta.
Alle 16.00, con il regista Stefano
Knuchel ci si addentrerà nel linguaggio del fumetto,
in un incontro con il creatore di Nathan
NeverBepi Vigna dal titolo “La
formazione di un artista”. Seguirà la proiezione del documentario
di Knuchel Hugo in Argentina, nuova
tappa di un meraviglioso viaggio cinematografico sulle tracce di
Hugo Pratt, di cui Vigna ha raccontato la biografia nel
volume La ballata di Hugo (2021).
Le modalità di accesso all’intero programma saranno in linea con
le disposizioni federali in merito alle sale cinematografiche e
agli eventi al chiuso al momento della manifestazione.
L’Universo
Cinematografico Marvel ha costruito la propria fama
anche speculando sulla morte dei personaggi amati dal pubblico. Il
franchise gioca tantissimo con la vita degli eroi: i duelli
all’ultimo sangue, le stragi, i combattimenti che mettono in
pericolo la vita del protagonista sono linfa per l’MCU.
Spesso abbiamo visto morire sullo schermo i nostri supereroi
preferiti, ma c’è da dire che molte di queste morti si sono
rivelate delle illusioni! Di recente ad esempio, abbiamo assistito
al presunto omicidio di Kingpin.
Le escamotage architettate
dall’MCU per farci credere che
un personaggio sia morto sono estremamente brillanti. Rivediamo
insieme 10 morti presunte che ci hanno tolto il
respiro e che meritano una menzione d’onore.
Loki Laufeyson
Il personaggio maggiormente
coinvolto nelle false morti dell’MCU è
Loki Laufeyson. Il Dio dell’inganno adora giocare tra la
vita e la morte: svanisce nello sfondo e poi torna trionfante
dall’aldilà.
Sia che si lasci cadere dal Ponte
dell’Arcobaleno verso l’ignoto o che venga pugnalato sul campo di
battaglia, Loki fa sempre
ritorno. Anche dopo che viene finalmente sconfitto da
Thanos, l’Asgardiano continua a vivere assumendo la forma
di una nuova variante multiversale.
Steve Rogers
Tra i momenti eroici di
Steve Rogers c’è anche il suo sacrificio durante la
Seconda Guerra Mondiale. In Captain America – Il primo Vendicatore, Steve
chiama Peggy Carter per un’ultima volta e poi si getta con
il suo elicottero nell’oceano, esplodendo insieme al suo
carico.
Il gesto eroico è solo
apparentemente l’ultimo compiuto da Cap
nell’MCU. Come nei fumetti,
Steve rinasce nell’era moderna: dopo essere rimasto per
anni congelato nel ghiaccio, il personaggio riprende in mano la sua
vita. In ogni caso, la morte fittizia è un evento essenziale non
solo nell’esistenza di Rogers, sempre in lotta con il
mondo moderno, ma anche nella storia dell’MCU.
Brock Rumlow
Brock Rumlow si è
trovato faccia a faccia con la morte in numerose occasioni,
soprattutto dopo l’irrobustimento della sua alleanza con
Hydra. L’apice arriva durante una battaglia contro
Cap e i suoi alleati, quando il crollo di un edificio
sembra porre fine alla vita di Crossbones.Non è però
realmente la fine: il cattivo sopravvive e si prepara per un’ultima missione, nonostante le
sue terribili ferite.
Sembra che ora il personaggio si sia
autodistrutto definitivamente, anche se sappiamo
cheRumlow ha
l’abitudine di fuggire e tornare nell’MCU per vivere e
combattere una volta ancora.
Janet Van Dyne
Janet Van Dyne
viene inserita nell’MCU come un eroe
proveniente dal passato. La sua scomparsa è stata a lungo un
mistero per i fan: l’MCU ha fatto credere a
tutti che il personaggio fosse morto per sempre e che non avrebbe
più fatto ritorno.
Le vicende prendono però una piega
diversa quando Ant-Man salva l’ex Wasp dalla sua
prigione di Quantum Realm. Viste le rinnovate capacità di
Janet, il suo ritorno è un immenso punto di svolta per il
marito e per la figlia: entrambi traggono una rinnovata speranza
per la loro lotta alla giustizia.
Bucky Barnes
L’eroe di guerra Bucky Barners ha una storia molto simile a quella di
Captain America. Prima ancora di Steve, è
Bucky ad essere ibernato e a far esperienza del lavaggio
del cervello dell’Hydra e della creazione del programma
Winter Soldier. Anche Barnes torna nell’epoca moderna
dell’MCU: la rivelazione che
l’eroe non è morto su quel
treno pericoloso, è essenziale per Steve Rogers. In questo
modo, Cap ha riottenuto il suo migliore
amico.
Il
viaggio di Bucky è stato lungo e anche lui, come l’amico,
è cambiato tanto nell’era moderna. Ecco un’altra finta morte che ha ridefinito il
personaggio.
Johann Shmidt
Per il capo dell’HydraJohann
Shmidt, la brama di potere è mortale. Durante la guerra
mondiale, la sua presunta morte è messa in atto proprio dal potere
che cerca di controllare: viene bruciato dal
Tesseract.
A lungo Teschio
Rosso è stato creduto morto dai fan. Inutile parlare dello
shock che ha sorpreso tutti quando si è scoperto che la morte è
stata solo un momento di passaggio per il personaggio. Inoltre,
la morte e la ricomparsa di
Shmidt sono state essenziali per il cattivo, che ora
conosce il cosmo più di molti altri.
Nick Fury
Nick Fury è un esperto di spionaggio e
di travestimenti: fingere la
morte fa realmente parte del suo lavoro che – a volte – coinvolge
anche Capitan America.
Fury è addirittura stato
seppellito: tutti i fan hanno potuto vedere la lapide con il suo
nome inciso. Anche se ufficialmente è ancora deceduto, il
personaggio è ancora attivo nell’MCU.
Pepper Potts
Pepper Potts è
l’unica persona per cui Tony Stark avrebbe fatto di tutto.
Ha avuto senso far credere al pubblico MCU che la donna fosse morta proprio per
mostrare la reazione di Iron Man.
La presunta morte di Pepper
era legata al siero Extremis, sostanza che le ha donato i poteri
per combattere il falso Mandarino. Una volta persi i
poteri, anche la morte se n’è andata da Potts.
Phil Coulson
La morte di Phil
Coulson è stata progettata per far riunire i Vendicatori. Il personaggio è stato rianimato, anche
se il sangue Kree l’ha riportato alla morte.
Ma il ciclo non finisce qui:
Phil Coulson continua a tornare nell’MCU, anche sotto forma di
altre varianti multiversali. Forse il Coulson originale
potrebbe ora essere stato messo a riposo, ma la falsa morte del
personaggio ha comunque ha agito come un catalizzatore per
l’intero MCU.
Elektra Natchios
Dopo che Wilson
Fisk e Matt Murdock sono stati aggiunti
all’MCU, è arrivata anche
Elektra Natchios. Subito il personaggio è stato ucciso in
combattimento, ma, come accade nei fumetti, è stato presto
rianimato dalla Mano. Sembra che poi Elektra sia morta nuovamente in uno scontro che
coinvolge anche Daredevil.
È però probabile che il
personaggio riappaia lungo la linea temporale MCU per ingannare
ancora una volta il pubblico sulla morte di un amato eroe
Marvel.
Brie
Larson continua a scolpire il suo corpo e ad aumentare
la sua forza con allenamenti intensivi che la rendono perfetta per
interpretare Carol Danvers nel prossimo The
Marvels. Come spesso è capitato in questi anni in cui
l’attrice ha affrontato la preparazione per il ruolo, Larson ha
condiviso sui
social un video di un allenamento intensivo. Eccolo di
seguito:
The
Marvels, il sequel del
cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche
nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà il 17 febbraio 2023.
Nelle ultime ore, l’account twitter
ufficiale di Animali
fantastici – I segreti di Silente ha annunciato
che il trailer del film, atteso per oggi, non verrà diffuso. Le
motivazioni non sono state rese note, ma possiamo immaginare che il
dramma dell’Ucraina di queste ore abbia spinto la Warner Bros a
rimandare l’uscita del trailer.
Da quello che sappiamo, il film
dovrebbe infatti raccontare l’innesco della Seconda Guerra Mondiale
come ricaduta sul mondo Babbano dello scontro delle forze oscure di
Grindelwald contro i maghi che lo hanno combattuto. Di seguito
il tweet originale:
The eagerly awaited Fantastic Beasts: The
Secrets of Dumbledore trailer will not be revealed today. More to
come very soon, thank you for your patience.
Animali
fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros.
Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da
J.K. Rowling. Animali
fantastici – I segreti di Silente presenta un cast
guidato dal premio Oscar
Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte
candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il
talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler,
Alison Sudol, Callum Turner,
Jessica Williams,
Katherine WaterstoneMads Mikkelsen.David Yates
ha diretto Animali fantastici – I segreti di
Silente, un film scritto da J.K. Rowling
e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di
J.K. Rowling. I produttori del film sono
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel
Wigram e Tim Lewis, mentre Neil
Blair, Danny Cohen, Josh
Berger, Courtenay Valenti e
Michael Sharp sono i produttori esecutivi.
In Animali
fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus
Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert
Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo
del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente
affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di
guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso
Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano
vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di
seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a
lungo Silente potrà restare in disparte?
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della fotografia George
Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo
vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le
relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e
“Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”),
la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood
(“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”,
“Animali fantastici e dove
trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates,
Mark Day (“Animali
fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film
di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar®
James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i
crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”,
“Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).
La Warner Bros. Pictures presenta
una produzione Heyday Films, un film di David Yates,
Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film
sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e
l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile
2022.
Sean Penn
è in Ucraina per girare un documentario sull’invasione della
Russia, come conferma Vice Studios. L’attore premio Oscar è apparso
nel video di una conferenza stampa giovedì, nella capitale ucraina
di Kiev, mentre ascoltava i funzionari del governo parlare della
crisi.
Il documento è una produzione di
Vice Studios in associazione con Vice World News e Endeavour
Content. Penn ha visitato l’ultima volta l’Ucraina nel
novembre 2021 e ha iniziato a prepararsi per il suo documentario.
Le foto del viaggio di Penn a novembre furono pubblicate già
all’epoca dal servizio stampa dell’operazione delle forze congiunte
ucraine.
“Penn ha visitato l’Ufficio del
Presidente e ha parlato con il vice primo ministro Iryna
Vereshchuk, così come con giornalisti locali e membri dell’esercito
ucraino” da quando è arrivato in Ucraina questa settimana, si
legge su
Newsweek. L’Ufficio del Presidente ha rilasciato una
dichiarazione attraverso l’ambasciata ucraina elogiando l’attore e
regista premio Oscar.
“Il regista è venuto
appositamente a Kiev per registrare tutti gli eventi che stanno
attualmente accadendo in Ucraina e per dire al mondo la verità
sull’invasione russa del nostro Paese”, si legge nella
traduzione della dichiarazione del presidente Volodymyr Zelens’kyj
“Sean Penn è tra coloro che sostengono l’Ucraina in Ucraina
oggi. Il nostro Paese gli è grato per una tale dimostrazione di
coraggio e onestà”.
La dichiarazione aggiunge: “Sean
Penn sta dimostrando il coraggio che a molti altri è mancato, in
particolare alcuni politici occidentali. Più persone così ci
saranno – veri amici dell’Ucraina, che sostengono la lotta per la
libertà – prima potremo fermare questa atroce invasione della
Russia”.
Penn è stato al centro di molte
operazioni umanitarie e contro la guerra nel corso degli anni. Il
documentario Discovery Plus del 2020 Citizen Penn
ha raccontato gli sforzi dell’attore nella creazione
dell’organizzazione senza scopo di lucro Community Organized Relief
Effort, nota anche come CORE, in risposta ai terremoti di Haiti del
2010. CORE ha anche schierato squadre per aiutare con in tutti gli
Stati Uniti nei test per il COVID-19 e vaccini.
Arriva il 25 febbraio su
Disney+No Exit, il film basato sul romanzo omonimo di
Taylor Adams che Hulu ha
trasformato in un lungometraggio con protagonisti Havana
Rose Liu, Danny Ramirez, David Rysdahl e Dennis
Haysbert. Alla regia Damien Power
che ha dichiarato di essersi trovato tra le mani una sceneggiatura
che conteneva già tutti gli elementi di forza del romanzo.
“La sceneggiatura era fedele al
romanzo, che aveva un’aspettativa molto alta, colpi di scena,
tensione alta. C’erano questi aspetti che potevo prendere in
prestito. Tutti gli aspetti più emozionanti erano già nella
sceneggiatura che ho letto, quindi posso capire come mai le persone
che hanno letto il libro hanno pensato che sarebbe stato un gran
film.”
Protagonista della
storia, nei panni di Darby, è Havana Rose
Liu, che è dovuta riuscire a dare sfogo a un vasto
range di emozioni, data la complessità e la varietà di stati
d’animo a cui deve far fronte la ragazza nella storia: “In
genere cerco sempre di pormi delle domande sui personaggi che
interpreto. Per Darby il processo è stato molto semplice, mi è
parso che lei scorresse attraverso di me. Ho sentito subito quello
che era l’incredibile range di emozioni che prova nel corso del
film e anche il grado di impotenza che raggiunge ad un certo punto
della storia. Per me si è trattato del personaggio più complesso e
sfaccettato che potevo chiedere di interpretare.”
Visto in The Falcon and the Winter
Soldier, Danny Ramirez interpreta un
personaggio molto particolare, che riserva delle sorprese
interessanti agli spettatori: “Durante la produzione abbiamo
passato due settimane di quarantena in Nuova Zelanda. Tutte le note
che mi dava Damien le ruminavo per giorni e quando è arrivato il
tempo delle riprese, è venuto tutto fuori. Avevo anche delle scene
molto divertenti e mi sono sentito al sicuro a far uscire il meglio
e il peggio di me, credo che questo fosse necessario per un film in
cui devi empatizzare con persone che normalmente sono
respingenti.”
Accanto a Ramirez, a
David Rysdahl è stato affidato un altro
personaggio complesso e interessante: “Senza cercare di fare
spoiler, dico che abbiamo legato via FaceTime durante la
quarantena. È diventata un’abitudine. Inoltre credo che il lavoro
in questo caso fosse davvero il non giudicare i personaggi che
eravamo chiamati a interpretare e di fidarci degli altri attori con
noi in scena.”
Il maggiore in un cast
molto giovane, Dennis Haysbert commenta: “Ho
interpretato tanti militari, negli anni, e la cosa che ho notato su
questi personaggi è che non è mai lo stesso personaggio, anche
basandomi sulla mia esperienza. Ho preso questa come un’opportunità
di mostrare chi fosse lui, ho incorporato nel personaggio dei
traumi che conosco, che mi hanno raccontato. E io e Dale (Dickey,
ndr) eravamo una squadra, lei mi copriva le spalle sul set, sarebbe
bello se fosse qui anche lei.”
No Exit è una produzione Hulu, disponibile su
Disney+ dal 25 febbraio.
Ci sono stati momenti nella storia
del cinema in cui la censura e l’etichetta ”film vietato ai
minori” erano arme mortali contro il successo di un film.
Il lungometraggio marchiato non poteva essere proiettato nei cinema
e spesso veniva completamente vietato anche dalla distribuzione.
Fortunatamente, le cose sono cambiate nel corso degli anni: oggi
anche
i film etichettati possono trovare la strada per raggiungere i
fan.
Inoltre, ci sono lungometraggi
vittime della censura del passato che oggi possiamo considerare dei
classici. Alcuni di questi film sono diventati
cult
proprio grazie alla loro categorizzazione mentre altri erano così
validi che, nonostante la censura, hanno raggiunto da subito lo
status di autentici capolavori. Di seguito troverai una lista
contenente
dieci film vietati ai minori che meritano di
essere visti.
Kids – Monelli (1995) è un film
vietato ai minori
Nel 1995, Larry
Clark realizza il controverso dramma adolescenziale
Kids. Il film è scritto dallo sceneggiatore
Harmony Korine e getta uno sguardo realistico sui
ragazzini di New York coinvolti in vicende legate alla promiscuità
sessuale e all’abuso di sostanze.
La presenza di adolescenti nel film
rende Kids un film vietato ai
minori. Nonostante l’X-rating, , i fratelli
Weinstein sono riusciti a far uscire il film
attraverso una compagnia temporanea. Il resto è storia:
Kids è diventato un film di culto, apprezzato da critici
come Roger Ebert.
Lungo la valle delle bambole
(1970)
La valle delle
bambole è un dramma del 1967 diretto da Mark
Robson. Il film segue le vicende di tre donne che decidono
di intraprendere una bizzarra carriera nel mondo
dell’intrattenimento per adulti. Tre anni dopo, il regista
Russ Meyer dirige un film parodia dell’originale:
Lungo la valle delle bambole.
Quello di Meyer,
scritto tra l’altro dal critico cinematografico Roger
Ebert, diventa subito un film vietato ai
minori di 18 anni. Per provocare il sistema di censura,
Meyer vorrebbe aggiungere ancora più scene di
sesso e nudi, ma la Fox fa uscire il
lungometraggio prima che il regista possa modificarlo. Da allora
Lungo la valle delle bambole è un amato cult e la
Criterion Collection ha persino rilasciato un’edizione speciale del
film nel 2016.
Crash (1996)
David
Cronenberg ha sempre realizzato film che sfiorano i
confini della decenza. Oltre a Scanners, lungometraggio
censurato e diventato poi un apprezzatissimo classico, anche il
lungometraggio Crash del 1996 è viene vietato ai minori di
18 anni.
Crash mostra atti sessuali
spinti e incidenti traumatici. Per questi temi, c’è molta polemica
sull’uscita del film: il British Board of Film
Classification lotta a lungo per bandirlo. Nonostante le
proteste, Crash viene rilasciato ed è un successo.
Vince addirittura il premio speciale della giuria a
Cannes ed è tutt’oggi un classico.
Non aprite quella porta – Parte 2
(1986)
Non stiamo parlando del
primo
film della serie, ma di Non aprite quella porta – Parte
2: per gli appassionati di horror e per gli studiosi di cinema
il sequel è un capolavoro. Il dark humour costruito attorno a
Leatherface e alla sua famiglia merita una menzione
speciale.
Non aprite quella porta – Parte
2 è oggi un cult che viene ancora proiettato nelle sale
di tutto il mondo. Se il film originale è riuscito ad ottenere un
R-rating – sigla che indica i lungometraggi vietati ai minori di 17
anni senza la presenza di un adulto – il secondo capitolo rientra
tra i film vietati ai minorenni.
Anche La casa (1981) è un film
vietato ai minori
Anche il regista Sam Raimi ha realizzato un film
vietato ai minori: si tratta de La casa,
lungometraggio del 1981 che ha ricevuto un X-rating per la
violenza delle immagini e per la rappresentazione dei demoniaci
Deadittes.
Se la censura credeva di poter
stroncare sul nascere la carriera de La casa, il
film vietato è diventato un cult e ha dato origine
ad una serie di sottoprodotti: due sequel, un remake e uno show
televisivo.
Ultimo tango a Parigi (1972)
Un altro lungometraggio
torturato dalla censura è Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. La critica italiana ha
mosso accuse pesanti contro il film, condannando il regista e
l’attore principale Marlon Brando.
Tuttavia, non sono mancati gli
elogi: il più grande critico cinematografico dell’epoca,
Pauline Kael, ha definito Ultimo Tango a
Parigi il “film erotico più potente mai realizzato”.
Alta tensione (2003)
Per gli amanti dell’horror,
il film francese Alta tensione è imprescindibile. Il cult
del 2003 si focalizza su due ragazze che si isolano in una fattoria
per studiare e che finiscono accidentalmente nel mirino di un
serial killer.
Anche Alta tensione è
stato etichettato come film vietato ai minori, ma
nonostante ciò è riuscito a guadagnarsi una buona reputazione tra i
fan del genere.
Il cameraman e l’assassino
(1992)
Il cameraman e
l’assassino non è uno dei film più conosciuti, ma è
apprezzatissimo nei circoli cinematografici e tra i cinefili. Il
lungometraggio è uscito nel 1992 ma è estremamente avanguardista:
un mockumentary in bianco e nero che segue le azioni compiute da un
serial killer.
Il film, seppur vietato ai
minori, è riuscito a debuttare a Cannes, ad ottenere il il
Premio Internazionale della Critica e a diventare
un cult.
Showgirls (1995) è un film vietato
ai minori
Showgirls è un
film di Paul Verhoeven che parla di una
ragazza (Elizabeth Berkley) che si dirige a Las
Vegas con la speranza di diventare una showgirl.
Sono pochi a ritenere
Showgirls un buon film. Censurato e vietato ai
minori di 18 anni, il lungometraggio è stato un fallimento
al botteghino ma un enorme successo in home video, diventando un
classico cult negli anni successivi alla sua uscita.
Y
Tu Mama Tambien – Anche tua madre (2001)
Alfonso
Cuaron è stato il primo regista messicano a vincere il
premio come miglior regista agli Academy Awards e
a ricevere nomination agli Oscar in sei diverse
categorie.Una è stata quella
per la migliore sceneggiatura originale con Y
Tu Mama Tambien.
Il
lungometraggio è un dramma di formazione su due
ragazzi adolescenti che fanno un viaggio in macchina con una donna
anziana. Il film è stato vietato ai minori per i
contenuti sessuali e la rappresentazione dell’abuso di sostanze.
Nonostante ciò, Y Tu Mama Tambien ha sbancato al box
office dei cinema messicani e rimane ancora oggi un
capolavoro.
Sony ha finalmente annunciato
una data di uscita ufficiale per Spider-Man: No Way Home sui supporti fisici e sulle
piattaforme.La notizia è
stata accolta con favore dai fan, desiderosi di rivivere la grande
avventura dell’eroe anche sui piccoli schermi.
Se
c’è una cosa che il film ci ha dimostrato, è che Peter
Parker non compie sempre e solo azioni sagge e ben calcolate.
In No Way Home, Peter (Tom
Holland) sembra avere finalmente appreso che “Un
grande potere comporta anche una grande responsabilità”, ma i fan
sanno che le decisioni prese dall’eroe in film come Spider-Man: Homecoming e
Avengers: Infinity War non sono
state sempre astute. Ecco quindi una classifica che riporta i
più grandi errori commessi da Spidey nell’MCU.
Spidey parte al #TeamIronMan
Un grande errore commesso da
Peter Parker è stato fidarsi di Tony Stark in
modo troppo frettoloso. Un eroe coscienzioso e una persona così
attenta a proteggere la propria identità come
Spider-Man non sarebbe dovuto scendere a patti coi
Vendicatori e firmare gli accordi di Sokovia.
Al contrario, in Captain America: Civil War,
Spider-Man firma le carte che saranno la causa
scatenante del conflitto descritto nel film.
Spider-Man si fida di Mysterio
In Spider-Man
– Far From Home, Quentin Beck riesce a raggirare
con estrema facilità Peter. Non è facile perdonare
l’Uomo Ragno sapendo che ha consegnato E.D.I.T.H. ad una
persona appena incontrata.
Iron Man, poco prima di morire, affida
il suo arsenale a Spider-Man, ma il giovane eroe
sperpera tutto per divertirsi con i suoi amici in Europa.
Consegnare a
Mysterio i droni di Stark è una decisione egoista
da parte di Spidey: ora sappiamo che ha avuto conseguenze
devastanti. L’errore è stato fatto in buona fede, speriamo almeno
che sia servito di lezione a Peter.
Spider-Man in viaggio nello
spazio
In Avengers: Infinity War, Spider-Man
spegne di nuovo il cervello. Questa volta Peter abbandona
zia May, MJ e Ned per seguire
Tony nello spazio, lasciando l’intero pianeta Terra allo
sbaraglio.
Ci è piaciuto vedere Spidey
entrare in azione su Titano, ma questo simpatico eroe di
quartiere è stato troppo affrettato nell’abbandonare le sue zone
per immergersi in un’avventura che, purtroppo, è finita male per
lui. In ogni caso, resta il dubbio se, con
Spider-Man a
lottare insieme a Capitan America, la battaglia sulla
Terra sarebbe potuta finire diversamente…
Spider-Man chiede aiuto a Doctor
Strange
Mysterio,
rivelando l’identità segreta di Spider-Man in
No Way Home, ha messo a dura prova la vita per
Peter. Siamo certi però che, con il tempo, l’adolescente
coi superpoteri sarebbe stato accettato come ogni altro eroe
dell’MCU. D’altronde, quasi
nessun altro oltre a Spidey ha un’identità nascosta.
Se invece che chiedere aiuto alla
magia del
Doctor Strange Peter avesse usato il suo cervello e avesse
parlato con il capo delle ammissioni al MIT, probabilmente sarebbe
stato ammesso a Boston. Al contrario, la scelta irrazionale di
Peter ha causato la morte di zia May e
l’oblio per l’eroe.
L’incidente sulla Staten
Island Ferry
In
Spider-Man: Homecoming, Peter non dà retta a
Iron Man: esce dal suo quartiere e decide di rintracciare
l’Avvoltoio, finendo nel mezzo di un’operazione
dell’FBI. Se
Spidey avesse ascoltato Tony, Adrian
Toomes sarebbe stato arrestato dalla polizia.
Al contrario tutto è andato storto e
tutte le persone innocenti sul traghetto di Staten Island hanno
quasi perso la vita. Come se
non bastasse, Mac Gargan era tra i feriti sulla nave e
chiaramente vuole vendicarsi di Spider-Man.
Prevediamo che il personaggio
torni nella prossima trilogia per creare scompiglio, magari
trasformandosi in Scorpion o in
Venom…
Doctor Strange
2 riserverà senza dubbio molte sorprese ai fan. Dopo
la sua comparsa vocale nel trailer trasmesso durante il Super Bowl,
sembra che il Professor X
(Patrick
Stewart) sarà un personaggio di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Per ora nulla è certo, ma dopo l’uscita del teaser i fan hanno
iniziato ad interrogarsi su quali altri
personaggi Marvel non
appartenenti all’MCU
potrebbero comparire nel secondo film con protagonista lo Stregone
(Benedict
Cumberbatch).
In effetti, i film
Marvel realizzati al di
fuori dell’MCU
negli ultimi 20 anni sono parecchi e ognuno di questi franchise
potrebbe intersecarsi con Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, film che si propone di
attraversare diversi universi. Vediamo ora dieci personaggi non
appartenenti all’MCU che ricoprirebbero un
ruolo interessante nel film!
Professor X sarà in Doctor Strange
2?
Nel trailer trasmesso
durante il Super Bowl, c’è una voce perfettamente riconoscibile: è
quella di Patrick Stewart, l’interprete del
Professor X nel franchise X-Men. Gli
appassionati dei fumetti Marvel sanno che il
Professor X fa parte degli Illuminati ed è
probabile che Stewart faccia parte di un’altra versione
multiversale del gruppo segreto dell’MCU.
L’eventuale presenza del
Professor X in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia aprirebbe le porte dell’MCU a molti altri
personaggi provenienti dai vari franchise…
Wolverine
Se il Professor X
fosse davvero presente in Doctor Strange 2, allora potrebbe
esserci anche Wolverine. Nei film degli
X-Men, Logan e Charles Xavier sono
strettamente legati. Wolverine potrebbe essere parte del
consiglio degli Illuminati o anche uno dei suoi
agenti.
Va anche considerato che
Hugh Jackman ha fatto cenno a una possibile
apparizione in MCU. Tra
l’altro, Jackman ha già collaborato con il
direttore dei Marvel StudiosKevin Feige
nel primo film degli X-Men del 2000.
Uomo Cosa
C’è un personaggio
Marvel che pochi fan
conoscono, ma che sarebbe interessante vedere in azione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Stiamo parlando dell’Uomo Cosa, il protagonista del film
del 2005 Man-Thing: La natura del terrore.
Uomo Cosa è il guardiano
del “Nexus of All Realities”della Marvel Comics, un incrocio di diverse
dimensioni e universi che potrebbe benissimo avere senso nella
trama del film.
Ghost Rider
Ci sono una serie di validi
motivi per portare Ghost Rider in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. È
un personaggio mistico e potente, un caso a sé stante.
Potrebbe debuttare insieme ai Figli della Mezzanotte, la
squadra da lui stesso creata.
Vista la sua importanza nei
Marvel Comics, Ghost Rider è
destinato a fare il suo ingresso nell’MCU. Inoltre,
Nicolas Cage, protagonista del
film Ghost Rider del 2007 e fan spudorato dei
fumetti, sarebbe contentissimo di apparire finalmente in un
film MCU.
Daredevil
È vero, esiste già un
Daredevil nell’MCU:
è interpretato dall’attore Charlie Cox. Tuttavia, come abbiamo potuto
vedere in Spider-Man:
No Way Home, c’è sempre spazio per altre
versioni.
Quanto sarebbe bello vedere un cameo del
Daredevil di Ben
Affleck in Doctor
Strange? L’attore potrebbe riprendere il suo ruolo e
mostrare un Matt Murdock più vecchio, più brizzolato
e con sicuramente più esperienza.
Il ritorno di Blade grazie a Doctor
Strange 2
Si è già parlato dell’arrivo in
MCU di Blade.
Wesley
Snipes potrebbe riprendere il suo ruolo di cacciatore
di vampiri dalla fine degli anni ’90 e dai primi anni 2000 e
diventare anche un nuovo membro degli Illuminati
dell’MCU.
Come
Ghost Rider,Blade è un personaggio associato al
lato horror della Marvel Comics e, per questo, avrebbe
senso nel film.Sarebbe anche
un ottimo modo per riportare sullo schermo l’attore che ha dato il
via all’era dei film Marvel nel
1998.
Silver Surfer
È quasi certo che Silver Surfer sarà presto un personaggio
dell’MCU. Surfer è uno
dei membri dei Fantastici Quattro protagonisti dei primi
film Fox. L’eroe potrebbe entrare negli
IlluminatiMCU, cosa che avrebbe
senso dato il suo potere cosmico e la sua incredibile
conoscenza.
I fan sarebbero felici di rivedere
il protagonista del film I Fantastici Quattro e Silver
Surfer in Doctor Strange nel Multiverso della Follia:
una ricostruzione fedele che combina la recitazione in motion
capture di Doug Jones e la voce di
Laurence Fishburne.
Reed Richards
Nella Marvel Comics, Reed Richards
è uno dei membri fondatori degli Illuminati: diventa
essenziale se l’MCU decide di
ridisegnare il gruppo. Il personaggio di Mr. Fantastic
potrebbe benissimo essere ripreso da Ioan
Gruffudd, l’attore che l’ha interpretato nei primi film
dei Fantastici 4.
Speriamo che l’MCU non sottovaluti
l’importanza di Reed Richards: inserirlo in Doctor
Strange 2 sarebbe una scelta ottimale per collegarsi a
tutti i film Marvel della
Fox.
Spider-Man di Andrew
Garfield
I fan
sono stati felici di vedere Andrew Garfield tornare al suo ruolo di
Spider-Man in No Way Home.Ci sono molti altri film in cui
Andrew potrebbe apparire: una possibilità è
sicuramente Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.
Il film potrebbe essere un modo per
mostrare una variante del personaggio in circostanze diverse da
quelle viste nell’Universo Marvel della
Sony, magari ancora insieme a Gwen
Stacy.
Tobey Maguire e Sam Raimi di nuovo
insieme in Doctor Strange 2?
Fatti i vari calcoli, il
personaggio non appartenente all’MCU che potrebbe realmente
apparire in Doctor Strange 2 è lo
Spider-Man di Tobey Maguire: d’altronde, il film è diretto da
Sam Raimi, il regista della trilogia originale dei
film Sony di Spider-Man.
L’opportunità è troppo grande per lasciarsela
sfuggire. Potrebbe trattarsi
di una variante di Spider-Man che
prende parte agli
IlluminatiMCU, permettendo a
Maguire e a Raimi di
riunirsi ancora una volta.
Il ritmo di produzione del DCEU è
aumentato esponenzialmente e nel 2022 vedremo approdare sul grande
schermo ben 5 nuove pellicole, dunque è il momento giusto per fare
un bilancio di tutto ciò che potrebbe essere trasposto
nell’universo in futuro (oltre alle storyline che i fan
desidererebbero vedere adattate). Uno di questi esempi riguarda
senza ombra di dubbio i Teen Titans, una delle
squadre più amate della DC, per i
cui membri il pubblico ha già decretato i perfetti interpreti:
scopriamo assieme gli attori che hanno tenuto in
considerazione.
Starfire – Alexandra Shipp
Da quando il franchise degli
X-Men della Fox è giunto al termine, la giovane e
talentuosa attrice Alexandra Shipp merita un nuovo ruolo da
supereroina soprattutto considerato che, dopo la sua meravigliosa
performance in Tick, Tick… Boom!, la sua popolarità è
cresciuta notevolmente.
La performance di Shipp nei panni
Tempesta le ha permesso di esibire l’eroismo
stoico insito al personaggio, caratterizzato inoltre da una buona
dose di potere. Probabilmente il ruolo più congeniale per l’attrice
all’interno della squadra dei Teen
Titans sarebbe quello di Starfire,
un vero e proprio personaggio matriarcale.
Robin – Dylan O’Brien
Il giovane attore Dylan O’Brien sarebbe veramente la scelta
perfetta per interpretare Dick Grayson, alias
Robin, e seguirlo nel suo percorso di transizione
verso la creazione della sua doppia identità nei panni dell’eroe
Nightwing, già precedentemente introdotto in
Titans di HBO Max.
I fan hanno potuto osservare
l’atletismo di O’Brien nella trilogia di The Maze Runner, requisito imprescindibile per
interpretare anche il leader dei Teen Titans.
L’attore è inoltre particolarmente abile nella rappresentazione di
dinamiche romantiche su schermo, dunque la sua relazione con
Starfire sarebbe sicuramente messa in primo piano grazie al carisma
di O’Brien.
Cyborg – Ray Fisher
Ray Fisher ha fatto
un lavoro eccellente in Justice League di Zack
Snyder, rendendo Cyborg probabilmente il miglior
personaggio della Justice League nel
DCEU, ma sfortunatamente non ci sono state notizie
riguardo al suo ritorno in un progetto futuro. Se i film della
Justice League verranno definitivamente abbandonati, un progetto
sui Teen Titans potrebbe essere l’espediente
perfetto per un ritorno di Fisher.
L’impianto comico e umoristico di un
progetto del genere sarebbe perfetto per la personalità di Fisher;
come ben sanno i fan dell’attore, la sua bravura è supportata da
una capacità comica inesauribile, dunque non è improbabile che
questa sua qualità venga traslata in un futuro progetto del
DCEU.
Beast Boy – Finn Wolfhard
Stranger Things ha portato alla ribalta un
cast di giovani attori estremamente promettenti, la cui bravura sta
fiorendo in svariate produzioni cinematografiche. Uno di questi è
Finn Wolfhard, che sarebbe perfetto anche per
un adattamento sui Teen Titans, dal momento che
rispecchierebbe al meglio il comportamento comico e goffo di uno
dei membri principali, Beast Boy.
Beast Boy è un personaggio
estremamente popolare, specialmente tra i fan che sono cresciuti
guardando la serie Teen Titans, quindi sarebbe fantastico
ingaggiare un attore popolare e largamente apprezzato per
interpretarlo.
Raven – Millie Bobby Brown
Alla stessa maniera in cui Wolfhard
sarebbe perfetto per interpretare Beast Boy, Millie Bobby Brown potrebbe essere la scelta
ideale per la più tormentata Raven. La chimica che
hanno dimostrato di possedere sulla scena in Stranger Things sarebbe inoltre
perfetta per la trama dei Teen Titans, dal momento
che i due sono legati sentimentalmente nei fumetti.
La performance di Brown come
Undici non sarebbe troppo lontana da quella che ci
si aspetterebbe da lei come Raven e, se il film decidesse di
utilizzare Trigon come antagonista principale,
l’attrice potrebbe ulteriormente mettere alla prova le sue capacità
di recitazione per quanto concerne il rapporto interpersonale tra i
due.
Miss Martian – Vanessa Morgan
Vanessa Morgan,
conosciuta soprattutto grazie a Riverdale o alla seconda stagione di
The Shannara Chronicles, potrebbe essere perfetta
per interpretare la cugina di Martian Manhunter,
Miss Martian. I fan hanno visto Harry
Lennix brevemente nei panni della prima in Justice
League di Zack Snyder e sperano in un suo ritorno nel
DCEU;
forse, un ruolo di supporto per sua nipote potrebbe essere la
strada giusta per ripresentare il personaggio.
Vanessa Morgan possiede la giusta
maturità sullo schermo per riuscire a passare senza soluzione di
continuità da una versione più anziana (sulla Terra) di Miss
Martian, alla spensieratezza della sua versione più giovane, che è
quanto richiesto dal ruolo.
Aqualad – Shameik Moore
Shameik Moore ha
dato voce al personaggio di Miles Morales in
Spider-Man: Un nuovo universo, dimostrando la
sua abilità nell’interpretare un giovane eroe dal cuore tenero, che
deve fronteggiare sfide impervie. Oltre a ciò, Moore ha anche la
capacità di impersonare psicologie più seriose, ruoli da
caposquadra simili a quello di Kaldur’ahm in Young
Justice.
Il personaggio potrebbe apparire in
un film sui Teen Titans, ma anche in un futuro
sequel di Aquaman. Se i film volessero seguire il
percorso dei fumetti, Shameik potrebbe alla fine diventare
l’Aquaman del DCEU,
qualora Jason Momoa decidesse mai di abbandonare
il ruolo.
Bumblebee – Keke Palmer
Karen
Beecher/Bumblebee è uno dei personaggi più intelligenti
del DCEU,
nonché uno dei più volitivi. Keke Palmer, che è
stata vista in Hustlers e apparirà in Nope
di Jordan Peele più tardi quest’anno, sarebbe
perfetta per interpretare personaggi mossi da un forte spirito di
squadra, in grado di aggiungere un po’ di umorismo al roster di
Titani.
E’ probabile che il personaggio non
comparirà già nel primo film sui Teen Titans, ma
forse nei futuri sequel si deciderà di ampliare le linee narrative
inglobando alcuni dei membri meno frequenti della squadra, portando
quindi l’eroina sul grande schermo.
Kid Flash – Wyatt Oleff
Wyatt Oleff, che il
pubblico potrebbe ricordare dal franchise It,
possiede il look perfetto per interpretare Wally
West in un futuro film dei Teen Titans;
come per Aqualad, un’apparizione al fianco di
Ezra Miller potrebbe essere entusiasmante per
introdurre il personaggio, se The
Flash si concludesse con un sequel.
La personalità goffa e i capelli
disordinati di Oleff lo renderebbero perfetto per il velocissimo e
impulsivo Wally, a cui i fan si sono affezionati dai fumetti e da
Young Justice; Oleff è anche apparso come una
versione giovane di Starlord in entrambi i film di
Guardiani della Galassia.
Deathstroke – Joe Manganiello
Un altro attore che ha già fatto
un’apparizione nel DCEU, ma
purtroppo non ha visto progetti ulteriori che potessero ampliarne
l’arco caratteriale, è Joe Manganiello. Un solido
adattamento di Deathstroke è quello che necessita
una degna produzione delle storyline dei Teen
Titans, e Manganiello si adatterebbe perfettamente alla
caratterizzazione del personaggio.
Deathstroke era uno dei villain più
simpatici del cartone animato Teen Titans, in cui
era conosciuto con il soprannome “Slade“.
Recentemente è stato interpretato anche da Esai
Morales in Titans della HBO
Max, e da Manu Bennett
nell’Arrowverse. Mangianiello ha un aspetto e una
presenza sullo schermo simile a questi attori, quindi sarebbe
entusiasmante vedere le qualità che potrebbe apportare al
personaggio.
Arsenale – Ansel Elgort
I fan hanno amato
Colton Haynes nei panni di Roy
Harper in Arrow ma, dal momento che la
sua storia si è conclusa, è tempo di scegliere un nuovo attore per
il ruolo; fresco del grande successo in West
Side Story di Steven Spielberg, Ansel Elgort non ha ancora accettato alcun
ruolo da supereroe, dunque potrebbe essere giunto il momento per un
suo ingresso all’interno del DCEU.
L’attore ha 27 anni e sarebbe dunque
perfetto per interpretare Arsenal, spesso ritratto
come più maturo e saggio rispetto agli altri membri. Potrebbe
interpretare questo ruolo in un film dei Teen
Titans, o in un film di Green Arrow, se
la DC
progettasse mai di sviluppare quel franchise nei film.
Mentre finalmente nella sale
italiane arriva il 24 febbraio Belfast, uscito già in tutto il mondo e da noi
arrivato solo ora, Kenneth Branagh continua la promozione di
Assassinio
sul Nilo, e in un’intervista con AMC Theatres, ha
dichiarato che gli piacerebbe vedere un Christie-verse, in cui i
personaggi più iconici scritti da Agatha Christie si
incontrano.
Trai crossover più affascinanti,
nella sua idea, ci sarebbe un incontro tra Hercule Poirot e Miss
Marple, i due grandi detective della letteratura di Christie.
Tuttavia, dice Kenneth Branagh, se Poirot è un vero e proprio
investigatore, Miss Marple è un personaggio ancora più
affascinante, perché è la classica donna che si prende sotto gamba,
che riesce a diventare invisibile e quindi si trova nella posizione
migliore per risolvere dei misteri. Questa condizione, unita al
fatto che è un intuito infallibile, secondo a nessun investigatore
propriamente detto, la renderebbe una compagna di avventure
perfetta per il “suo” Poirot.
Basato sul romanzo del 1937 di
Agatha Christie, Assassinio sul Nilo è un audace
mystery-thriller sul caos emotivo e sulle fatali conseguenze
scatenate dall’amore ossessivo. Kenneth Branagh torna nei panni dell’iconico
detective Hercule Poirot.Ricordiamo che il cast di Assassinio
sul Nilo annovera
Gal Gadot,
Armie Hammer e Letitia
Wright, oltre ad Annette Benning, Russell
Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma
Mackey, Dawn French e Jennifer
Saunders.. La sceneggiatura di Assassinio sul
Nilo, che riunisce il team di filmmaker dietro al successo
globale del 2017 Assassinio sull’Orient
Express, è basata sul romanzo di Agatha Christie ed è
firmata da Michael Green. Il film è prodotto da Ridley Scott,
Kenneth Branagh, p.g.a., Judy Hofflund, p.g.a. e Kevin J. Walsh,
mentre Mark Gordon, Simon Kinberg, Matthew Jenkins, James Prichard
e Matthew Prichard sono i produttori esecutivi.
La vacanza in Egitto dell’investigatore belga Hercule Poirot a
bordo di un elegante battello a vapore si trasforma in una
terrificante ricerca di un assassino quando l’idilliaca luna di
miele di una coppia perfetta viene tragicamente interrotta.
Ambientata in uno scenario epico, caratterizzato da ampi panorami
desertici e dalle maestose piramidi di Giza, questa drammatica
storia di un amore finito male presenta un gruppo cosmopolita di
viaggiatori dal look impeccabile, con colpi di scena che lasceranno
il pubblico con il fiato sospeso fino alla scioccante rivelazione
finale.
Girato con cinepresa 65mm Panavision alla fine del 2019,
Assassinio sul Nilo
trasporta il pubblico negli anni ‘30, ricreando molti dei luoghi
che hanno ispirato l’affascinante thriller di Agatha
Christie.
Il romanzo di Agatha Christie “Assassinio sul Nilo” è pubblicato in
Italia da Mondadori ed è disponibile anche in versione audiobook,
prodotta da GOODmood edizioni su licenza Agatha Christie Limited,
con un cast di numerosi attori, sound design e ambientazioni
musicali originali, per un’esperienza d’ascolto
sorprendente.
In onore dell’arrivo in sala di
The
Batman, Google ha implementato un divertente
Easter Egg nella sua barra di ricerca. Se i fan inseriscono una
ricerca per “Bruce Wayne”, “Gotham City” o “Bat-Segnale”, possono
attivare un’animazione del Bat-Segnale che scorre sullo
schermo.
Per visualizzarlo, basta fare clic
sulla piccola icona sul lato sinistro dello schermo per vedere il
segnale luminoso dell’Uomo Pipistrello passare sopra la
Ricerca Google. Variety osserva che un
portavoce di Google ha affermato che la Warner Bros. non è dietro
questo easter egg e che i fan possono goderselo per un anno.
Qualcuno nell’azienda con la grande G è fan del Crociato di
Gotham!
The Batman, il film
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Secondo One Take News, il vincitore del
Golden Globe Hugh Grant si è unito a Timothée Chalamet nel
prossimo prequel della Warner Bros.
Pictures Wonkaintramontabile
personaggio de Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato dal romanzo
di Roald Dahl. Ulteriori dettagli sul suo personaggio
nono sono stati resi noti ma sembra che l’attore britannico possa
aver già iniziato a girare le sue scene poiché è stato recentemente
avvistato sul set britannico del film fantasy musicale. Ecco un
video dal seti proprio di Hugh Grant:
Grant sarà presto al ciema nel
prossimo film di Guy Ritchie e Jason StathamOperation Fortune: Rue de guerre e in un
altro film fantasy Dungeons & Dragons.
Wonka, il film
Willy Wonka è
stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il
personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la
fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte
per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim
Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in
questione.
Paul King, il regista dietro la serie di
Paddington, firma la regia di Wonka.
David Heyman produce. Insieme a Timothée Chalamet, il cast comprende anche
Rowan Atkinson, Sally Hawkins, Olivia Colman,
Keegan-Michael Key. Wonka uscirà nelle
sale il 17 marzo 2023.
Tara Reid è
un’attrice ricordata per tanti diversi ruoli in film che hanno
fatto la storia del cinema moderno, da American Pie a
Sharknado. L’attrice ha lavorato sempre duramente, sin
dagli esordi quanto era una ragazzina, per dare vita ad una
carriera solida e diventando indimenticabile agli occhi degli
spettatori per il suo fascino innato.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Tara Reid.
Tara Reid: i suoi film
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attrice inizia nel 1987 con il
debutto nel film I vampiri di Salem’s Lot, per poi
lavorare in alcune serie come Bayside School – La nuova
classe (1994) e Il tempo della nostra vita (1995). In
seguito, lavora in Il grande Lebowski
(1998), Urban Legend (1998), American Pie (1999),
Il dottor T & le donne
(2000), American Pie 2 (2001),
Alone in the Dark (2005) e Clean Break (2008).
Tra i suoi ultimi lavori vi sono American Pie: ancora
insieme (2012), Last Call (2012),
Sharknado (2013), Hungover Games – Giochi mortali
(2014), Charlie’s Farm (2014), Tie the Knot
(2016), Ouija House (2018), Bennett’s Song (2018)
e The Fifth Boro (2019). L’attrice non ha mai smesso di
lavorare in serie tv, apparendo in Quintuplets (2004),
Scrubs: medici ai primi
ferri (2003-2005), Lemmon La Vida Loca (2013) e
Noches con Platanito (2016).
2. È anche
produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non
ha svolto solo questa professione, ma ha esplorato diversi ambiti
del cinema come, ad esempio, la produzione. Infatti, ha lavorato
alla realizzazione dei film 7-10 Split (2007), Danny
Greene: The Rise and Fallo f the
Irishman (2009), Bulletproof Man (2011),
Sharknado 5: Global Swarming (2017), Party Bus to
Hell (2017), Worthless (2018) e The Last
Sharknado: It’s About TIme (2018).
Tara Reid in American
Pie
3. Per Reid è stato facile
accettare. Una volta saputo che l’intero cast sarebbe
tornato per realizzare American Pie: ancora insieme, il
film del 2012 che segna la reunione del cast originale, per
l’attrice il sì è stato decisamente facile: “C’è magia in
questo cast. Quando ci metti tutti insieme, c’è questa grande
chimica che viene fuori ed è così divertente”.
4. È cresciuta con il suo
personaggio. Per l’attrice non c’è stato nessun timore
circa il fatto di dover riprendere un personaggio che è nato grazie
a lei 13 anni prima: “lei è stata nel mio cuore da allora.
Quindi, è stato molto divertente tornare indietro a
reinterpretarla”. Per questo nuovo film, l’attrice era in
particolare interessata a scoprire a che punto fosse della sua vita
il personaggio di Vicky.
Tara Reid in Scrubs
5. È apparsa nella terza
stagione. L’attrice ha debuttato nella popolare serie
comedy Scrubs interpretando
Danni Sullivan, sorella di Jordan ed ex fidanzata di J.D. con il
quale si frequenta per qualche puntata. La Reid ha poi brevemente
ripreseo il personaggio anche nella quarta stagione, comparendo per
qualche episodio.
Tara Reid in Sharknado
6. Ha partecipato a tutti i
film del franchise televisivo. L’attrice è diventata
famosa ai più anche per aver lavorato al primo film della serie
nata nel 2013, apparendo anche nei successivi Sharknado 2 – A volte
ripiovono (2014), Sharknado 3 (2015),
Sharknado 4 (2016),
Sharknado 5 (2017) e Sharknado 6 (2018).
Tara Reid: ha un marito?
7. Ha avuto diversi
fidanzamenti. L’attrice non si è mai sposata, ma ha avuto
diverse relazioni più o meno importanti. Nel 2000, l’attrice si era
fidanzata con Carson Daly, suo collega conosciuto
sul set di Total Request Live, fidanzandosi alla fine
dell’anno per poi rompere il fidanzamento nel 2001. Nel gennaio del
2010, si era invece fidanzata con Michael Axtmann
e i due avevano in programma di sposarsi nello stesso anno, ma non
sono mai arrivati alle nozze. Negli ultimi anni, l’attrice ha avuto
invece relazioni con il businessman Michael
Lillelung, con il manager bulgaro Zachary
Kehayov, con il musicista Erez
Elsen e con l’attore Dean May.
Tara Reid è su Instagram
8. Ha un profilo
ufficiale. L’attrice ha deciso di aprire un account
ufficiale sul social, seguito da 269 mila persone. La sua bacheca è
un tripudio di colori e le sue foto si alternato tra momenti
lavorativi ed altri di vita quotidiana. Seguendola si può dunque
rimanere sempre aggiornati sulle sue attività e sui suoi progetti
futuri.
Tara Reid oggi: il suo 2020 e 2021
9. Ha innumerevoli progetti
in programma. Nel corso degli ultimi anni l’attrice è
parzialmente uscita dai radar del mondo di Hollywood. La Reid,
infatti, sembra ora concentrarsi unicamente sul recitare in film
indipendenti o B-Movie. Sono infatti innumerevoli i titoli a cui
parteciperà da qui ai prossimi anni, ma si tratta di tutti film
apparentemente di poco rilievo, con cast artistici grossomodo
composti da sconosciuti. Di certo, però, c’è che la Reid si tiene
continuamente in attività.
Tara Reid: età e altezza
10. Tara Reid è nata l’8
novembre del 1975 a Wyckoff, nel New Jersey. La sua
altezza complessiva corrisponde a 165 centimetri.
Il regista di Morbius,
Daniel Espinosa, ha recentemente definito, nelle
note di regia del materiale promozionale del film, il personaggio
un antieroe. Nella versione ufficiale delle note di produzione di
Morbius della
Sony Pictures, tramite
The Direct, il regista ha paragonato il personaggio ad altri
antieroi come Wolverine, Magneto,
Rogue e Venom. Il regista spera
che il fascino del pubblico per gli antieroi li attirerà a vedere
anche questo film.
“La maggior parte dei grandi
eroi sono antieroi. La maggior parte di noi è restia ad accettare
di essere il prescelto e Morbius è lo stesso. I personaggi più
interessanti dell’universo Marvel sono sempre stati quelli che
hanno avuto un piede per lato: Magneto, Rogue, Wolverine, a modo
suo Venom. Tutti questi personaggi sono quelli che sono
fondamentalmente i più affascinanti per noi spettatori e lettori di
fumetti”.
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Nell’ultima copia di Disney’s D23
Magazine (tramite
The Direct), il produttore Richie Palmer ha
offerto alcune informazioni su Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Quando gli è stato chiesto del cambiamento nei registi durante lo
sviluppo, Palmer ha definito Sam Raimi il regista
perfetto per il sequel e ha anticipato che il film abbraccerà più
generi.
“Avere Sam Raimi al lavoro su
questo film è un sogno folle che si avvera per tutti noi… È uno dei
padrini del Marvel Cinematic Universe. Per lui
riprendere la storia di Doctor Strange dopo un film di Spider-Man che
ha legami multiversali è stato davvero eccitante, e anche per noi.
Non c’è nessuno con un istinto migliore. Che si tratti di
fantascienza, horror, commedia o romanticismo, Sam è il maestro.
Quando si tratta di un film come questo, in cui stiamo incorporando
un sacco di generi, è l’uomo perfetto per il lavoro, e questo non
arriva a quanto lavora bene con una telecamera o a quanto sia il
maestro della suspense a pieno titolo. Ci stiamo davvero
appoggiando a quelle qualità di “Sam Raimi” e lo stiamo facendo un
vero film di Sam Raimi.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Mentre Spider-Man:
No Way Home sta per concludere la sua corsa al
box office con grandissimi risultati per Marvel Studios e Sony
Pictures, oggi arrivano i primi dettagli sull’edizione che
arriverà nell’home video del film. L’account ufficiale del film ha
annunciato la data ufficiale e le prime versioni disponibili e lo
ha fatto con un divertente twitt che riprende l’ormai leggendario
meme circolato prima dell’uscita del film:
of course, we got THE meme.
#SpiderManNoWayHome swings home on Digital March 22 and on 4K
UHD & Blu-ray on April 12!
Dunque come possiamo apprendere da
questo twitt Spider-Man:
No Way Home uscirà in Digital e poi in Blu-ray e
ULTRA HD a partire dal 22 Marzo e dal 12 Aprile 2022.
Ormai è quasi certo che
The
Batman è impostato per lanciare un intero nuovo
universo DC (un “Batverse”, se vogliamo) per la Warner Bros. Ciò è
stato evidente quando lo Studios ha iniziato ad annunciare e
pianificare gli spinoff di HBO Max che ruotano
attorno al GCPD e al Pinguino, nonostante
il regista Matt Reeves si sia mostrato sempre
piuttosto timido riguardo ad un potenziale sequel. Tuttavia,
qualcosa è cambiato, poiché il regista ha condiviso un
aggiornamento molto positivo sui piani futuri durante la premiere
britannica dell’adattamento DC Comics in arrivo al cinema la
prossima settimana.
“Credo davvero in quello che
abbiamo fatto e sarei entusiasta di raccontare più storie”, ha
rivelato (tramite Screen Rant). “Stiamo già
raccontando altre storie nello spazio fornito dalla piattaforma
streaming su HBO Max, stiamo facendo una serie sul Penguin con
Colin [Farrell], che sarà fantastica. E stiamo lavorando su altre
cose anche noi, abbiamo iniziato a parlare di un altro
film”.
E’ l’alba del
Batverse?
Questo non sorprende più di tanto
dato che il film di Matt Reeves sembra abbia conquistato un po’
tutti. Dunque mentre le storie continueranno a essere raccontate
nel DC
Extended Universe attraverso film come Black
Adam e The
Flash, questo “Batverse” potrebbe
puntare i riflettori su un autentico universo di
Batman la cui carriera nella lotta al crimine è
appena iniziata, e potrebbe reinventare le storie su i suoi
personaggi secondari e ladri in modi nuovi ed eccitanti sia nel
cinema che in televisione.
Con
Ben Affleck che ha ormai abbandona il ruolo e Michael Keaton che sembra destinato a
ereditare il ruolo del Cavaliere Oscuro del DCEU, questo significa
che presto avremo due versioni del Crociato Incappucciato sul
grande schermo contemporaneamente. Sulla base dell’esperienza
passata, non sorprendiamoci seThe Batman 2verrà
ufficializzata poco dopo l’uscita in sala, e poco dopo gli incassi
del primo weekend.
The Batman, il film
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Kathy Bates è una
di quelle attrici che ha fatto davvero la storia del cinema con le
sue innumerevoli quanto indimenticabili interpretazioni. L’attrice
ha sempre lavorato sodo per costruire la sua carrera, facendosi
apprezzare in tutto il mondo grazie al suo talento e alla sua
classe.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Kathy Bates.
Kathy Bates: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1971 con il
film Taking Off (1971), continuando a lavorare in titoli
come Due come noi (1983), High Stakes (1989) e
Misery non deve morire
(1990), che la consacra. Recita poi in Pomodori verdi fritti
alla fermata del treno (1991) e L’ultima eclissi
(1995). La sua carriera continua grazie ai film Titanic (1997), I
colori della vittoria (1998), A proposito di Schmidt
(2002), Il giro del mondo in 80 giorni (2004), Ultimatum alla Terra
(2008), Revolutionary
Road(2008), The Blind Side (2009) e
Midnight in Paris
(2011). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Tammy (2014),
Complete Unknown – Cambio d’identità (2016), La mia vita con John F.
Donovan (2018), Una giusta causa (2018), Highwaymen – L’ultima
imboscata (2019), Richard Jewell (2019) e
Home (2020).
2. Ha lavorato in molte
serie televisive. L’attrice non ha prestato il suo talento
solo al grande schermo, lavorando anche in diverse serie tv che
l’hanno resa famosa anche questo tipo di pubblico. Bates è apparsa,
infatti, in Love Boat (1978), L’ombra dello
scorpione (1994), Una famiglia del terzo tipo (1999),
Six Feet Under (2003-2005), The Office
(2010-2011), Harry’s Law (2011-2012), Mike &
Molly (2014-2015), Feud (2017), Disjointed
(2017-2018), The Big Band Theory (2018) e American
Horror Story (2013-2020).
3. È anche doppiatrice,
produttrice e regista. Nel corso della sua carriera,
l’attrice ha anche vestito spesso i panni della doppiatrice,
prestando la propria voce per i film Il viaggio di Natale di
Braccio di Ferro (2003), La tela di Carlotta (2006),
Bee Movie (2007) e La bussola d’oro (2007). In
quanto regista, ha diretto i film tv Fargo (2003),
Ambulance Girl (2005) e il film Have Mercy
(2006), oltre che alcuni episodi delle serie Oz (1998),
Everwood (2002) e Six Feet Under.
Kathy Bates in
Titanic
4. Ha recitato una scena che
è stata poi eliminata. Nel pluripremiato
film Titanic, l’attrice
interpreta Molly Brown, una delle aristrocratiche signore presenti
sul transatlantico. Rispetto a ciò che si vede nel film, l’attrice
aveva girato anche una particolare scena, poi tagliata in fase di
montaggio. In questa si vedeva la Brown alzare il bicchiere
chiedendo del ghiaccio mentre, alle sue spalle, si vede l’iceberg
contro cui si scontrerà di lì a breve il Titanic. Mentre James Cameron
completava il montaggio, decise però di eliminarla, considerandola
di cattivo gusto e completamente fuori luogo.
Kathy Bates in Misery non deve morire
5. Ha usato la propria
frustrazione contro il suo collega. Nel film Misery
non deve morire, tratto dal romanzo di Stephen
King, James Caan e Kathy
Bates interpretato i due protagonisti. I due attori si
sono in più occasioni scontrati riguardo i loro metodi di
recitazione. Caan credeva nel minor numero di prove possibile.
Bates, con il suo background teatrale, era invece abituata a
esercitarsi molto. Quando ha riferito al regista Rob
Reiner che Caan non stava tentando di relazionarsi o
ascoltarla, Reiner le ha detto di usare quella frustrazione verso
il suo personaggio, per rendere ancor più realistiche le loro scene
di tortura.
6. Si è isolata molto sul
set. Per interpretare al meglio il personaggio della
problematica e violenta Annie Wilkes, l’attrice ha iniziato sempre
più ad isolarsi sul set del film, tenendosi lontana dai suoi
colleghi e da altre interazioni sociali. Per quanto questo le
permise di dar vita ad una performance estremamente realistica e
molto intensa, il regista, preoccupato, si vide costretto a
chiederle di non rimanere costantemente nel personaggio, ma di
prendersi delle pause da questo.
Kathy Bates in American Horror Story
7. Ha recitato in più
stagioni della serie. La Bates è entrata a far parte della
terza stagione di American Horror Story, intitolata
Coven, interpretando la spietata serial killer Delphine
LaLaurie. Da quel momento è poi diventata un membro ricorrente del
cast della serie, recitando anche nella quinta stagione,
Hotel, nei panni della manager dell’Hotel Cortez Iris, nella
sesta, Roanoke, con il ruolo dell’instabile attrice
Agnes Mary Winstead e, infine, nell’ottava stagione,
Apocalypse, nei panni della spietata e sadica Miriam
Mead.
Kathy Bates: ha un marito?
8. Attualmente non sarebbe
impegnata. Della vita privata dell’attrice non si è mai
saputo nulla per il semplice fatto che non ha mai esposto nulla
sotto i riflettori. Attualmente non si hanno dunque informazioni
sul suo stato sentimentale. Le uniche notizie certe è che si è
sposata nel 1991 con l’attore Tony Campisi, dopo
ben dodici anni di convivenza, per poi divorziare nel 1997.
Kathy Bates ha vinto un Oscar
9. Ha vinto un
Oscar. Bates ha vinto un Academy Award alla Miglior
attrice protagonista per il ruolo in Misery non deve
morire, diventando la prima donna a un vincere questo premio
per un film horror/thriller. Nel corso della sua carriera,
l’attrice ha poi ricevuto altre tre nomination agli Oscar, sempre
per la Miglior attrice non protagonista. Nel 1999 ha ricevuto
quella per I colori della vittoria e tre anni più tardi
quella per A proposito di Schmidt. Nel 2020 è invece stata
candidata per il film RichardJewell.
Kathy Bates: età e altezza
10. Kathy Bates è nata il 28
giugno del 1948a Memphis, nel Tennessee.
La sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.
Dopo un inverno
trionfante e una stagione di premi che ancora deve concludersi, ma
che lo vede trai principali attori in
gara (con 7 nomination agli
Oscar 2022 e 6 ai
BAFTA 2022, senza dimenticare i
SAG e gli altri premi assegnati dai sindacati),
Belfast di Kenneth Branagh sbarca sul grande schermo,
portando con sé un importante carico di aspettative. L’attore,
regista e sceneggiatore porta nei cinema italiani la storia della
sua giovinezza, lui che è abituato a raccontare e riadattare le
storie degli altri, tanto che contemporaneamente in sala ci sarà
anche Assassinio
sul Nilo, reinvenzione e omaggio al classico della
letteratura di Agatha Christie.
Belfast, la trama
Questa volta, dicevamo,
Kenneth parla di sé, della sua infanzia a Belfast
e di un tempo a cui guarda con nostalgia e affetto, ma non certo
con rimpianto. Siamo alla fine degli anni ’60 e Buddy, un ragazzino
di nove anni, vive con la famiglia, genitori e fratello maggiore,
in una via di Belfast dove tra una maggioranza cattolica e una
minoranza protestante (come la famiglia di Buddy), sono tutti
operai. La storia è ambientata durante The Troubles, come viene
definito il conflitto in Irlanda del Nord che dura ancora oggi tra
Repubblicani e Unionisti.
In questo contesto
turbolento, Buddy, che altri non è che l’alter ego del regista,
vive una infanzia relativamente tranquilla, pur consapevole delle
agitazioni che ribollono intorno a lui, tra problemi in famiglia,
malattie degli affettuosi nonni, giochi da grandi con i bulletti
del quartiere, influenzati dai conflitti degli adulti. Per tutto il
film, Branagh raccoglie episodi, piccoli bocconi di vita che vedono
protagonista quello che, con buona approssimazione, era proprio
lui, nella sua memoria.
Buddy è l’alter ego di
Kenneth Branagh
Apparentemente per
accentuare il senso di storia passata, Kenneth Branagh sceglie di raccontare
Belfast
in scala di grigi, una scelta che sì, aiuta a collocare indietro
nel tempo i fatti, all’epoca dei ricordi, ma che gli permette anche
di giocare con il colore, che nei pochi e ben ponderati momenti in
cui irrompe sullo schermo, racconta la contemporaneità dell’arte in
ogni sua espressione, che diventa rifugio per Buddy/Kenneth, in un
mondo che fa paura.
E forse il regista, come
molti di noi, vorrebbe trovare rifugio nel conforto del cinema e,
in questo caso, lo fa con una dolcezza e un amore senza fine per i
personaggi che racconta, una famiglia molto amata, si capisce bene,
a cui rende giusto omaggio un cast in stato di grazia e di una
bellezza che solo al cinema può esistere. Caitriona Balfee
Jamie Dornan,
Judi Dench e Ciarán
Hinds, Jude Hill e
Colin Morgan sono la trasfigurazione delle persone
vere che rappresentano. In un mondo che pretende, a buon diritto,
la rappresentazione di etnie, sessi, forme, dimensioni e anche
apparenze, Kenneth Branagh sceglie ancora la bellezza,
forse poco realistica ma infinitamente romantica, per dare corpo ai
suoi ricordi e alla sua nostalgia.
Data la scelta del bianco
e nero, il titolo uguale al luogo in cui è ambientata la storia e
la forte componente autobiografica della storia, in molti hanno
accostato Belfast a Roma di Alfonso Cuaron, ma
mentre nel caso del regista messicano il racconto era un’indagine
precisa e coinvolta nelle storie che metteva in scena, in questo
caso Branagh cede all’immaginazione, destruttura il racconto in
piccoli momenti, quasi si trattasse di un film a episodi, e questa
scelta lascia immaginare che, per una volta, abbia preferito il
viale delle memorie al rigore narrativo che sempre caratterizza le
sue sceneggiature.
Quello che resta di
Belfast è la dolcezza dello sguardo del regista su
un mondo che non rimpiange ma che rievoca con grande affetto, il
ricordo di un mondo che vibra dentro coloro che sono partiti e
dentro coloro che sono rimasti, forse anche dentro quelli che si
sono persi lungo il percorso, come del resto fa un amore eterno, un
“Everlasting Love”.
Arriva il 23 febbraio su
Disney+La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa (The
Proud Family: Louder and Prouder), l’attesissimo revival della
rivoluzionaria serie di Disney Channel. A doppiare la serie tornano
alcuni dei doppiatori originali che ne hanno fatto la fortuna, tra
cui Kyla Pratt (Penny Proud), Tommy
Davidson (Oscar Proud), Paula Jai Parker
(Trudy Proud), JoMarie Payton (Suga Mama),
Cedric the Entertainer (Zio Bobby), Karen
Malina White (Dijonay Jone s ), Soleil Moon
Frye (Zoey Howzer), Alisa Reyes
(LaCienega Boulevardez) Carlos Mencia (Felix
Boulevardez), Maria Canals –
Barrera (Sunset B oulevardez), Alvaro
Gutierrez (Papi), Raquel Lee Bolleau
(Nubia Gross), Marcus T. Paulk (Myron),
Aldis Hodge (Frankie), Aries
Spears (Wizard Kelly), Cree Summer
(Peabo), Patricia Belcher (Preside Hightower) e
Kevin Michael Richardson (Dottor Payne). Non solo,
la serie è anche piena di nuove voci e di Guest star, tra cui si
contano Lizzo, Tiffany Haddish,
Eva Longoria,
Jaden Smith e tantissimi altri, per un cast di
superstar tutte votate al divertimento sfrenato di questo cartone
animato geniale e coinvolgente.
La Famiglia Proud: più
forte e orgogliosa, la trama
La Famiglia Proud:
più forte e orgogliosa segue le avventure e le disavventure
della quattordicenne Penny Proud e della sua famiglia mentre
affrontano con ilarità e spensieratezza la vita quotidiana. Questi
ultimi anni regalano una nuova carriera a mamma Trudy, sogni più
audaci a papà Oscar e nuove sfide a Penny, tra cui farsi amica una
vicina di casa attenta alle ingiustizie sociali che è convinta di
avere molto da insegnarle, dei prepotenti influencer dei social
media che vogliono cancellarla e i suoi stessi ormoni
adolescenziali. Gli amici di Penny ritornano, inclusi Dijonay,
LaCienega, Zoey e Michael. Torna anche la Suga Mama
di Penny, pronta come sempre a dispensare amore severo o una mano
gentile ogni volta che Penny ne ha bisogno. Tra i volti nuovi
troviamo Maya e KG, dei nuovi ragazzi che non solo devono
affrontare le difficoltà di essere gli ultimi arrivati, ma anche di
avere due padri, una prima volta per Smithville.
Gli ingredienti per fare di La Famiglia Proud:
più forte e orgogliosa la serie d’animazione perfetta per
i ragazzini ci sono tutti. Prima di tutto i temi, dall’irruenza
dell’adolescenza alla passione per i temi sociali, all’inclusività,
fino a comprendere la parità di genere, sesso e diritti. Insomma,
gli sceneggiatori non si fanno mancare niente, ma lo fanno in
maniera armoniosa e ogni parte della storia (almeno dei primi due
episodi disponibili sulla piattaforma) si percepisce una freschezza
e una spontaneità che sempre più prodotti per giovani e
giovanissimi abbracciano come cifra distintiva.
Il meglio del passato con il
necessario del presente
Si torna a
quell’atmosfera familiare e rassicurante di inizio anni 2000, ma lo
si fa con la consapevolezza che i giovani, oggi, hanno necessità di
confrontarsi con altri argomenti, oltre all’adolescenza, alle cotte
trai banchi di scuola, ai contrasti con i genitori e alla voglia di
indipendenza. Soprattutto, La Famiglia Proud: più forte e
orgogliosa indaga con leggerezza ma con attenzione sulle
questioni legate al web, ai social media e alla percezione di se
stessi attraverso i Device con cui comunicano oggi gli adolescenti.
Questa attenzione pone sotto i riflettori una questione importante,
che fa parte integrante della vita quotidiana di chi è adolescente
oggi. Trovare questo tipo di argomenti, raccontati con precisione
in una serie per ragazzi non è da poco.
La Famiglia
Proud: più forte e orgogliosa arriva dal 23 febbraio su
Disney+
con i primi due episodi e poi con un episodio a settimana ogni
mercoledì.
Edgar Ramirez è uno
di quegli attori che ha già conquistato il pubblico di mezzo mondo
e sarebbe meglio tenerlo d’occhio perché potrebbe davvero scalare
l’Olimpo dello star system in futuro. L’attore si è fatto conoscere
grazie a dei ruoli iconici e grazie anche alla sua meticolosità nel
costruire i suoi personaggi.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Edgar Ramirez.
2. Ha recitato per la TV ed
è anche un produttore. Nel corso della sua carriera,
Ramirez ha avuto modo di prendere parte anche a diversi prodotti
televisivi di successo, come Carlos (2004),
American Crime Story (2018) e The Undoing – Le verità
non dette (2020). Prossimamente reciterà anche nelle serie
Florida Man (2022) e Black or White, Never Gray.
Ramirez, però, non ha svolto solo l’attività di attore, ma ha
vestito più volte i panni del produttore. Infatti, ha partecipato
alla realizzazione dei film Venezzia (2009),
Libertador (2013), Secreto de Confesion (2013),
Ti guardo (2015), primo film sudamericano a vincere il
Leone d’oro al Festiva di Venezia, e del corto Anto
(2017).
Edgar Ramirez: ha una moglie?
3. Non si è mai
sposato. L’attore ha una vita personale molto privata,
tanto da non far trapelare nulla a riguardo. Nonostante questo, è
appurato che l’attore non si sia mai sposato e pare che,
attualmente, non sia nemmeno fidanzato. L’attore, però, è stato al
centro delle cronache rosa, qualche anno fa, per la semplice voce
di corridoio che lo vedeva legato a Jessica
Chastain. Pare, infatti, che i due si siano
frequentati nel 2012 e che la storia sia durata per breve tempo.
Secondo alcuni rumors, l’attore sarebbe stato impegnato anche con
Ana de Armas
nel 2016, ma sarebbe durata poco anche in questo caso.
Edgar Ramirez in Point Break
4. Non è stato la prima
scelta. Per il ruolo di Bodhi, uno dei due protagonisti
del remake di Point Break, erano
stati considerati gli attori Tom Hardy,
Colin Farrell,
Hugh Jackman,
Jeremy Renner,
Chris Hemsworth
e Garrett
Heldlund. Infine, poi la scelta è ricaduta su Ramirez.
Una volta ottenuto il personaggio, l’attore si preparò attraverso
un lungo addestramento fisico, che gli permise di interpretare
personalmente molte delle scene più complesse, evitando di
ricorrere a controfigure.
Edgar Ramirez: non è lui il pittore
5. Esiste un suo omonimo
pittore. Cercando in rete ci si può imbattere in alcune
errate notizie che vorrebbero l’attore anche impegnato in qualità
di pittore. In realtà, si tratta di due persone distinte, ma dallo
stesso nome. Esiste infatti un Edgar Ramirez pittore, nato in una
città della provincia di Bogotá, in Colombia, nel 1970, noto per
essersi formato viaggiando tra Parigi e Londra. Trasferitosi in
Italia agli inizi di questo millennio, finalmente il pittore ha
trovato modo per mettere a frutto la sua esperienza firmando
diverse opere pittoriche e sculture di pregio.
Edgar Ramirez è Gianni Versace
6. Ha dovuto fare un sacco
di cambiamenti. Per interpretare Gianni
Versace in American Crime Story, l’attore si è
sottoposto ad una trasformazione fisica particolarmente
impegnativa. Egli è infatti ingrassato di ben 12 dodici chili e ha
dovuto essere assistito da un dialect coach per imparare a parlare
un inglese con accento italiano. Grazie a questa preparazione, a
cui si è aggiunto un lavoro di trucco non indifferente, Ramirez ha
raggiunto una somiglianza particolarmente impressionante con il
vero Versace.
7. Ha fatto ricerche
approfondite. L’attore ha più volte affermato di
trasformarsi in un vero e proprio giornalista (ha una laurea in
questo campo) quando si mette a fare le ricerche che riguardano il
personaggio che deve interpretare. E anche per dar vita a Gianni
Versace non è stato da meno: per prepararsi al ruolo, Ramirez ha
infatti letto articoli, guardato moltissime interviste e parlato
con le persone che erano molto vicine a Gianni versace. Così
facendo ha potuto comprenderne la personalità e i modi di fare.
Edgar Ramirez in
Domino
8. È stato il suo primo film
di rilievo. Dopo aver recitato in alcuni film di
produzione sudamericana, Ramirez ottiene una prima importante
occasione per farsi conoscere anche negli stati uniti grazie al
film Domino, con protagonista Keira Knightley e
basato sulla vera vita della cacciatrice di taglie Domino Harvey.
Nel film Ramirez interpreta il cacciatore di taglie Choco, ispirato
a Gerard Quiocho. L’attore avrebbe voluto incontrare quest’ultimo
per prepararsi al ruolo, ma gli fu erroneamente detto che il
cacciatore era morto. La sua interpretazione fu comunque molto
apprezzata e gli conferì grande popolarità.
Edgar Ramirez è su Instagram
9. Ha un profilo
social. L’attore ha voluto aprire anche un lui un proprio
account Instagram ufficiale che è seguito da qualcosa come 3,9
milioni di persone. Tra i suoi post, oltre a quelli dedicati ai
progetti lavorativi o a momenti di svago, sono molti quelli rivolti
al suo paese, il Venezuela, e alla situazione politica vigente.
Seguendolo si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività e molto altro.
Edgar Ramirez: età e altezza
10. Edgar Ramirez è nato il
25 marzo del 1977a Caracas, in
Venezuela. La sua altezza complessiva corrisponde a 178
centimetri.
Quante volte, di fronte a un film
sci-fi, abbiamo desiderato fortemente possedere un certo
prop/oggetto di scena tecnologico o gadget
sci-fi? Da dispositivi di comunicazione high-tech
a marchingegni impressionanti e mortali, la tecnologia
cinematografica ha contribuito a modellare lo sviluppo della nostra
era digitale.
Gli amanti della fantascienza hanno
guardato questi film per anni, selezionando accuratamente i gadget
più cool e tecnologicamente avanzati, che avrebbero voluto
possedere. Alcuni di questi spiccano più di altri, altri si sono
fatti largo man mano nella nostra quotidianità: vediamo assieme la
classifica.
Set OASIS VR – Ready Player
One
Nonostante l’esempio
concreto di molti film o serie tv di fantascienza che illustrano
come una simulazione di realtà virtuale immersiva sarebbe una
pessima idea, gli spettatori continuano ad essere attratti da
questo concetto.
Il set VR di Ready
Player One è la definizione perfetta di immersione in
una realtà del genere, servendosi di strumenti che favoriscono
un’esperienza sensoriale a livello di corpo e mente, con
dispositivi tecnologici aggiuntivi che permettono di camminare
fisicamente o sentire gli odori mentre si gioca. La cuffia VR è
davvero un gadget impressionante e dimostra come un oggetto dalle
piccole dimensioni possa sprigionare un’enorme potenza.
Macchina Esper – Blade Runner
L’Esper Machine di
Blade Runner è un dispositivo in grado di
migliorare il punto di vista dell’utilizzatore, eseguendo uno zoom
quasi infinito per ingrandire i dettagli di immagini digitalizzate.
Più che gadget sci-fi, un vero e proprio
strumento di ricerca.
Al giorno d’oggi, questa ci sembra
una funzione asservita da gran parte dei dispositivi tecnologici
che maneggiamo, eppure l’Esper Machine va al di là del
mero fotoritocco, con risultati stratosferici in termini di
ingrandimento di una foto stampata negli anni ’80, nella cornice
dei film di fantascienza.
Lo zaino protonico –
Ghostbusters
Lo
zaino protonico è probabilmente uno dei motivi principali del
successo diGhostbusters,
testimone di una vera e propria ricerca scientifica dietro la trama
della saga fantascientifica. Come sappiamo, si tratta di un
acceleratore di protoni nucleari inventato dai Ghostbusters nel
1984, nella loro prima pellicola, con lo scopo di acchiappare
fantasmi.
Gli zaini protonici sono stati una
vera e propria introduzione per il pubblico alla tecnologia
fantascientifica ed hanno indubbiamente costituito un punto di
partenza fondamentale per lo sviluppo del mercato di gadget
cinematografici.
Il Reattore Arc- Iron Man
Tony Stark,
intrappolato in una grotta, senza alcuna via di fuga praticabile, è
riuscito a ideare uno dei più, se non il più, avanzato strumento
tecnologico in Iron Man.
ll reattore Arc fornisce energia a un elettromagnete, che
impedisce alle schegge di proiettile incastrate di raggiungere il
cuore di Tony Stark e, anche se si ignora l’origine del
marchingegno, l’ingegnosità di tale tecnologia è impossibile da
negare.
L’Arc Reactor serve come
fonte di energia quasi illimitata, un qualcosa che la gente
oggigiorno può solo sognare. Insieme a un sistema di supporto
vitale impiantato, il reattore alimenta un sistema di armi e
un’intelligenza artificiale: inutile dire che la lista dei fan che
desiderano un reattore ad arco è lunga chilometri…
Il lancia-rampino – Batman
Begins
Tutta l’attrezzatura di
Batman potrebbe essere considerata “la migliore”,
poiché batte qualsiasi contendente dei film di fantascienza.
Tuttavia, nessuno dei dispositivi di Batman è così iconico come il
rampino a forma di pipistrello che ha salvato Batman e Robin da
molte situazioni difficili. Il lancia-rampino, detto anche
Batcavo, normalmente permette a Batman di scalare
o scendere dai palazzi, o di dondolarsi tra i vari grattacieli di
Gotham City su corde. Simile al rampino e alla fiocina, la spara
corde utilizza un fortissimo morsetto attaccato ad un cavo
altamente tensile, per scalare le superfici e/o per attraversare
enormi distanze.
Il successo dello strumento è dovuto
all’idea alla base della creazione, ossia quella di un dispositivo
con funzione diretta, perfetto per sottolineare lo status di
Bruce Wayne come comune mortale agli occhi del
pubblico e, contemporaneamente, determinando la misteriosità del
personaggio agli occhi dei villain e cittadini di Gotham.
Hoverboard – Ritorno al futuro
II
Sono passati anni da quando
Ritorno al futuro II ha anticipato l’arrivo, e
il successo, degli hoverboard nel 2015: pensiamo solo che la gente
nutre ancora la speranza che questa tecnologia venga utilizzata
quotidianamente nel futuro prossimo!
Il fascino di questo monopattino 2.0
deriva direttamente dalla forma dell’oggetto come incredibile pezzo
di equipaggiamento, unito alla concretezza che esso può assumere
all’interno del regno della possibilità: è infatti sempre stato
percepibile come un macchinario fabbricabile e, soprattutto,
utilizzabile! Senza dubbio un gadget
sci-fi che tutti vorremmo avere!
Spara Ragnatele- The Amazing
Spider-Man
Parte integrante del progetto di
distanziamento del film The Amazing Spiderman dalla sua controparte
del 2002 è stata l’aggiunta di spara ragnatele artificiali al
design del personaggio, al posto del fluido organico che il Peter
Parker di Toby Maguire sparava dai polsi.
È la pura e semplice
atemporalità dello spara ragnatela a dimostrare che si tratta di
uno dei miglior gadget di fantascienza in assoluto: bambini e
ragazzi di tutto il mondo, e di ogni età, hanno immaginato di poter
sparare ragnatele da una pistola immaginaria sul loro polso,
sancendo in questo modo l’unicità dello strumento come parte
integrante del personaggio e accedendo l’immaginazione di così
tanti fan!
Comunicatore – Star Trek
Il
comunicatore nell’universo fantascientifico di
Star Trek è un dispositivo che consente di stabilire
un contatto audio tra il personale della Flotta Stellare e le
astronavi o le installazioni fisse della Flotta; questo strumento
sarebbe poi diventato, nei film successivi, un dispositivo
portatile.
Anche se agli occhi dei giovani
della generazione Z non si tratta di un grande miglioramento
rispetto alla tecnologia attuale, l’idea di comunicare attraverso i
pianeti era qualcosa di assolutamente sconosciuto per gli anni ’70.
Erano allora stati inventati solo prototipi portatili di telefoni
cellulari, ma il primo telefono cellulare non sarebbe stato
disponibile al pubblico prima di quattro anni: ancora oggi, l’idea
di possedere un comunicatore così potente è un sogno per molte
persone.
Spade laser – Guerre stellari
Qualsiasi
fan diStar
Wars
ha, almeno una volta nella vita, desiderato possedere una spada
laser: si tratta fondamentalmente dell’arma più iconica di tutto il
regno della fantascienza e di una delle invenzioni più mirabolanti
dell’intera storia del cinema. Un must have trai gadget
sci-fi.
Alimentate dai cristalli Kyber e da
una connessione innata con la Forza, le spade laser non potranno
mai esistere nel nostro tempo. Questo non ha comunque fermato i fan
dal cercare di coltivare la tecnologia adatta per poter procedere
alla creazione di una spada laser!
La nuova campagna del New York
Times ha suscitato emozioni contrastanti trai fan di Harry
Potter, nato nel 1997 dalla penna di JK Rowling. I sette libri sono stati adattati
negli otto film, che vedono protagonisti i tre maghi Harry
(interpretato da Daniel Radcliffe), Ron (Ruper
Grint) ed Hermione (Emma
Watson).
Con la crescita del franchise, la
figura della sua creatrice è diventata sempre più controversa. La
Rowling, infatti, è stata più volte accusata di transfobia, avendo
dichiarato che le donne trans non sono vere donne. Nonostante
continui a partecipare al franchise, inclusi i film non ancora
usciti nelle sale, come
Animali fantastici: I segreti di Silente, si sta cercando
di ridurre la sua importanza sempre di più. Infatti per questo
nuovo film il suo contributo è stato minimo.
JK Rowling “cancellata” dalla
nuova campagna del New York Times
Come riportato da Giant FreakinRobot, la pubblicità in questione è stata segnalata
nella metropolitana di Washington D.C. ed è subito diventata virale
su Twitter. Questa campagna nasce per promuovere il giornalismo
indipendente e in una delle immagini viene rappresentata una donna,
Lianna, che sta “immaginando Harry Potter senza il suo
creatore“. (via
T. Greer)
Anche su Twitter gli utenti hanno
avuto reazioni contrastanti. Chi supporta JK
Rowling ha minacciato di cancellare il proprio
abbonamento alla testata giornalistica, mentre qualcuno ha fatto
notare come la reputazione della scrittrice non sia più la stessa a
causa dei suoi pensieri un po’ controversi. Nonostante i fan di
Harry Potter siano divisi tra loro, il New York Times non
ha voluto dare spiegazioni in merito alla situazione.
Questa campagna non è sufficiente a
“rimuovere” la Rowling da Harry Potter, anche se nulla
deve essere dato per scontato. La polemica ha diviso i fan, che
nonostante vi siano affezionati, sono profondamente in disaccordo
con la scrittrice. C’è il timore che, supportando il franchise,
automaticamente lo si faccia anche con la Rowling. D’altro canto
però, non può essere ignorato il fatto che senza JK
Rowling, non esisterebbe Harry Potter. Il New
York Times, nella sua campagna, lo immagina senza tutte le
controversie che la scrittrice porta con sé, solo per evidenziare
quanto sia difficile trovare un equilibrio tra dare credito al suo
lavoro e prendere le distanze dalle sue convinzioni personali.
Daniel Radcliffe si
espone per la prima volta sul
suo ruolo da protagonista nel filmWeird: The ‘Weird
Al’ Yankovic Story. Il carattere biografico della
pellicola permetterà alle nuove generazioni di conoscere Al
Yankovic, cantautore che ha spopolato negli anni ’70 per
aver regalato al mondo un modo nuovo di vivere la musica,
attraverso la comicità.
AlYankovic, conosciuto anche come
‘Weird’ Al Yankovic, storpiava
alcune parti di canzoni famose, per riproporle in maniera
divertente e leggera: Like A Surgeon (Like A
Virgin di Madonna), Another One
Rides The Bus (Another One Bites The Dust dei
Queen) e tante altre.
Cosa ne pensa Daniel
Radcliffe?
Onorato nell’avere la possibilità di
indossare l’iconica maglietta hawaiana del cantante, Daniel Radcliffe racconta a People alcune delle sue
riflessioni ed esplicita la stima che ha nei confronti
di Yankovic. È pronto a dare vita alla storia
dell’artista, completamente vera e senza filtri. Non ha paura nel
parlarne utilizzando termini come “scandalosa” o “depravata”,
poiché il contatto con il pubblico deve essere puro e
trasparente.
Le parole dell’attore suggeriscono
solo alcune deviazioni per favorire l’umorismo che ha sempre
contraddistinto il cantautore, ma Yankovic
potrebbe scegliere di raccontare la verità per creare una
narrazione più eccitante. La decisione più probabile, però, è
creare delle esagerazioni che facciano parte di un divertente
espediente di marketing, anche se potrebbero non essere del tutto
fedeli alla vita realmente vissuta dall’artista americano.
Daniel Radcliffe in un film
comico
In effetti, Daniel Radcliffepuò
sembrare una scelta azzardata per la realizzazione di un film
comico, ma l’attore ha la particolare capacità di riuscire a
realizzare film insoliti e diversi tra loro. Non è conosciuto per
essere un attore comico, nonostante molti dei progetti indipendenti
in cui ha recitato gli abbiano permesso di mostrare i suoi muscoli
comici, come Swiss Army Man, Guns
Akimbo e What
If.
Con lo stesso
Yankovic, che ha co-scritto il film biografico in
uscita, ci saranno sicuramente molti momenti da ridere, anche se
l’abilità recitativa più seria di
Radcliffe anticipa che Weird: The
‘Weird Al’ Yankovic Story non sarà privo di attimi
emozionanti, che stimoleranno la sensibilità del pubblico.
A sette anni dall’uscita del film,
un’intervista con
Vanity Fair ci porta dentro alle tensioni vissute sul set di
Mad
Max: Fury Road grazie alla testimonianza degli
stessi protagonisti: Charlize
Therone Tom Hardy,
oltre a Nicholas Hoult. I membri del cast e della
troupe del film di George Miller hanno riflettuto
sulla famigerata “faida” trai due protagonisti del film, che è
derivata sia da uno scontro caratteriale che da un confronto
professionale non proprio tranquillo.
L’animosità tra i due crebbe al
punto che, come ricorda Theron, “era diventata una questione di
sopravvivenza” di fronte all’intensa ostilità che vedeva alternarsi
furiosi litigi a voce alta a momenti di ostinato silenzio reciproco
e rifiuto a parlarsi. Alcuni membri del cast hanno scusato
l’aggressività e la mancanza di professionalità di Tom Hardy
citando la sua devozione al metodo di recitazione che lo rendeva
inaffidabile, tuttavia, molti ricordano, inclusa la stessa Charlize
Theron, che la sua mancanza di rispetto e il suo
atteggiamento rabbioso raggiunsero il punto in cui Theron si sentì
veramente minacciata e cercò aiuto nella produzione per essere
accompagnata in ogni momento così da sentirsi protetta. Lo stesso
membro della produzione provò a mediare trai due.
Di seguito, alcune delle
dichiarazioni dei protagonisti di Mad Max: Fury Road
Nicholas Hoult
(“Nux”): “A volte c’era un’atmosfera tesa. Era un po’ come
se fossi in vacanza estiva e in macchina, gli adulti seduti davanti
litigavano.”
Charlize Theron
(“Furiosa”): “Ha ragione, eravamo come due genitori nella
parte anteriore dell’auto. O litigavamo o ci ignoravamo l’un
l’altro – non so quale sia peggio – e loro hanno dovuto
affrontarlo. È stato orribile! Non avremmo dovuto farlo; avremmo
dovuto essere migliori. Posso ammetterlo.”
Tom Hardy
(“Max”): “Con il senno di poi, ero fuori di testa in molti
modi. La pressione su entrambi a volte era schiacciante. Ciò di cui
(Charlize) aveva bisogno era un partner migliore, forse più esperto
in me. È qualcosa che non puoi fingere. Mi piacerebbe pensare che
ora che sono più vecchio e più brutto, potrei essere all’altezza di
quell’occasione.”
Furiosa, lo spin off di Mad Max: Fury Road
Al momento, il franchise rimane
nelle mani di George Miller che è al lavoro sullo
spin-off del film dedicato alla giovinezza di
Furiosa. Charlize Theron cede il
ruolo a Anya-Taylor Joy che
si scontrerà con Chris Hemsworth, il quale dovrebbe
interpretare il villain della storia.
Un insolito racconto di guerra.
L’ombra del giorno è un
film che mostra le sfumature poco esplorate dell’Italia
fascista prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Un
tenebroso Riccardo Scamarcio(Mine
Vaganti, La scuola
cattolica) e una delicata Benedetta Porcaroli (Baby,
18 regali) sono al centro del nuovo film di
Giuseppe Piccioni, in arrivo nei cinema italiani
il 24 febbraio 2022.
La trama de L’ombra del giorno
Siamo nel 1938. Ad Ascoli Piceno
arriva Anna (Benedetta
Porcaroli), una ragazza misteriosa in cerca di
lavoro. Luciano (Riccardo Scamarcio),
proprietario di un ristorante in centro città, offre ad
Anna un posto nella sua cucina. La ragazza si mostra
subito volenterosa e diventa un’abile cameriera. Inizialmente
entrambi arroccati e chiusi in loro stessi, Anna e
Luciano scoprono a poco a poco un amore fatto di poche
parole e piccoli gesti. Le complicazioni non tardano però ad
arrivare. L’ascesa del fascismo pone grandi ostacoli alla coppia:
lui si definisce fascista, mentre Anna non sembra
simpatizzare per il regime. Come se non bastasse, la donna nasconde
un segreto che potrebbe mettere in pericolo lei, Luciano e
l’intero ristorante.
La tensione latente prima del
conflitto
L’ombra del giorno
descrive abilmente l’atmosfera di pericolo imminente percepita
prima del secondo conflitto globale. Nel film i momenti di estrema
spensieratezza, tranquillità e vita quotidiana sono avvolti da una
tensione data dalla situazione politica italiana. Il ristorante di
classe, la tranquillità della provincia, la bellezza del borgo
italiano sono adombrate dalle arroganti camicie nere e dalla voce
della radio che annuncia i passi di Mussolini.
Gli attimi sereni tra Anna
e Luciano si contano sulle dita di una mano. Il passato di
lui, reduce di guerra rimasto zoppo, e i segreti di lei sono
macigni che pesano sulla relazione tra i due. Come i protagonisti,
anche lo spettatore non può far altro che gioire per le poche
passeggiate in intimità e per i baci rubati nei corridoi prima che
tutto entri in crisi a causa delle minacce politiche.
L’Italia di provincia toccata dalla
guerra
L’incantevole Piazza del Popolo di
Ascoli Piceno su cui si affaccia il ristorante di Luciano,
è lo scenario de L’ombra del giorno.
Luciano osserva il mondo dalle vetrine del suo ristorante.
Vede le vite altrui e immagina sognante il futuro dei passanti. Le
belle copiette, le famiglie, le ”giovani italiane” che ballano con
nastri e cerchi, regalano a Luciano e allo spettatore
visioni di pace e tranquillità.
Il paesaggio iniziale viene però
turbato più volte nel corso del film. Le guardie fasciste, le
camicie nere che arrivano con arroganza in piazza e nel ristorante
stridono con l’eden della cittadina di provincia fatta di brave
persone, dove ”si conoscono tutti”. L’apice della tensione è ben
racchiuso nella vetrina del ristorante, infranta da qualche
passante.
Scamarcio è il ”fascista
buono”
Il personaggio interpretato da
Riccardo Scamarcio è il più emblematico de
L’ombra del giorno. Lo vediamo fin dalle prime
immagini, mentre con dedizione accoglie i clienti nel suo
ristorante. È lui che offre ad Anna un lavoro, senza
chiederle troppe spiegazioni sul suo passato. Luciano è un
uomo premuroso, bravo con tutti, anche se rimane sempre un po’
distaccato e autoritario.
Si definisce fascista, decanta le
azioni compiute da Mussolini per migliorare la vita degli italiani.
Con l’arrivo di Anna, la sua ideologia iniziale a sostegno
del fascismo inizia a traballare. Luciano è combattuto, ha
pur sempre una sua morale che si scontra con l’idea politica del
Duce. Come gli viene anche detto nel film, Luciano si
ritiene fascista ma ”non c’è nulla di fascista in quello che fa”.
Scamarcio è abile nel vestire i panni del reduce
di guerra: è autorevole e rassicurante, ombroso per i traumi
vissuti ma, sotto sotto, ha un cuore sensibile.
Il film mostra una realtà di
provincia tranquilla – come le riprese luminose, ampie ed
idilliache ci mostrano, in cui persone comuni vengono invase dalla
vicenda politica. Anna aveva la sua vita, Luciano
aveva un orientamento politico non troppo definito: nessuno dei due
era pronto a rischiare la vita semplicemente per la propria
ideologia. Piccioni, con L’ombra del
giorno, ci dice che la guerra è stata anche questo: una
macchia, un’ombra che ha invaso tutti e tutto, coprendo ogni
sfumatura e individualità.
Netflix annuncia l’inizio delle riprese di
Briganti,
la nuova serie italiana, di genere crime-western, composta da 6
episodi e prodotta da Fabula Pictures in
associazione con Los Hermanos s.r.l.
Ambientato nel Sud Italia di metà
Ottocento, Briganti è un racconto moderno, epico e ricco
d’azione, sul fenomeno del brigantaggio. Liberamente ispirata a
persone, uomini e donne, realmente esistite, divenute simbolo della
rivoluzione contadina nell’Italia postunitaria, la serie è un
racconto corale di una storia di lotta per la libertà degli
ultimi.
Le riprese si terranno in Puglia,
tra Lecce, Melpignano, Altamura e Nardò grazie anche al contributo
dell’Apulia Film Commission, della Regione Puglia e della
Fondazione Apulia Film Commission. Briganti sarà
disponibile nel 2023 su Netflix, in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo.
La sceneggiatura è firmata dai
GRAMS*, il collettivo composto dai cinque giovani
autori Antonio Le Fosse, anche regista della
serie, Re Salvador, Eleonora
Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo
Mazzariol. Alla regia Steve Saint Leger
(Vikings, Vikings: Valhalla, Barbarians), lo stesso
Antonio Le Fosse (Baby), eNicola
Sorcinelli (Milosc).
Tra i protagonisti principali
Michela De Rossi nel ruolo di Filomena,
Ivana Lotito nel ruolo di Ciccilla e
Matilda Lutz nel ruolo di Michelina De Cesare;
Marlon Joubert è Giuseppe Schiavone e
Orlando Cinque interpreta Pietro Monaco. Nel cast
anche: Gianmarco Vettori (Marchetta),
Federico Ielapi (Jurillo), Giulio
Beranek (Francesco Guerra) e Adriano
Chiaramida (Antonio Monaco) e Leon de la
Vallée (La terra dei figli) nel ruolo di
Celestino.