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The Conjuring – Per Ordine del Diavolo: recensione del film horror

In un epoca di franchise e universi cinematografici condivisi, quello di The Conjuring è senza ombra di dubbio uno dei più completi e riusciti, nonché uno dei pochissimi, se non l’unico, ad appartenere al puro genere horror. Iniziato nel 2013 con The Conjuring – L’evocazione, i film ed esso appartenenti danno vita alla drammatizzazione di alcuni dei più noti casi dei coniugi Ed e Lorrain Warren, demonologi e ricercatori del paranormale. Dopo che negli ultimi anni si era dato maggiore spazio agli spin-off Annabelle e The Nun, questi tornano ora ad essere protagonisti di The Conjuring – Per Ordine del Diavolo, con buona probabilità uno dei capitoli più spaventosi e avvincenti dell’intero franchise, in arrivo nelle sale il 2 giugno.

Diretto da Michael Chaves (già regista di La Llorona – Le lacrime del male) e prodotto da James Wan (noto anche per le saghe di Saw ed Insidious), il film si concentra su un evento svoltosi nel 1981 e che ha generato un precedente particolarmente angosciante nella storia legale statunitense. Si tratta del processo ad Arne Johnson, il quale colpevole d’omicidio si difese affermando di essere stato posseduto dal diavolo. Ad indagare sulla veridicità di quanto da lui affermato vengono dunque chiamati Ed (Patrick Wilson) e Lorrain (Vera Farmiga) Warren. I due demonologi si troveranno così di nuovo faccia a faccia con il male. Stavolta, però, la presenza del demonio sarà più letale che mai.

The Conjuring - Per Ordine del DiavoloLa ricerca dell’orrore nella realtà

L’idea di vivere in un mondo ordinato e razionalmente spiegabile è quanto mai rassicurante, ma vi sono eventi che non è possibile spiegare con i criteri con cui si è soliti fare uso nella vita quotidiana. La grandezza del franchise di The Conjuring sta proprio nel fondare le sue storie su eventi realmente avvenuti che, per quanto controversi o screditabili, animano comunque una serie di emozioni o sentimenti conturbanti. Con questo nuovo film, in particolare, si raggiunge un livello particolarmente alto, riportando in auge un caso già di per sé particolarmente inquietante.

Il processo ad Arne Johnson (qui interpretato da Ruairi O’Connor) ha infatti sconvolto gli Stati Uniti e il mondo intero per il suo costringere a considerare realisticamente l’idea della possessione demoniaca. Benché questa fosse già stata al 1981 oggetto di varie opere, tra cui il celebre L’esorcista, ben diverso era considerarlo come una possibilità concreta nella realtà. The Conjuring – Per Ordine del Diavolo raccoglie dunque tali elementi per dar vita alla drammatizzazione di quella vicenda, che assume qui connotati ovviamente ancor più estremi e brutali, coerenti con i precedenti capitoli della serie.

Dei sette film appartenenti ad essa, questo nuovo lungometraggio riesce dunque ad affermarsi come uno dei più spaventosi, non solo per le tante e orripilanti scene contenute, quanto anche per una generale atmosfera particolarmente cupa, che lascia ben percepire la gravità della situazione. Ancora una volta, i coniugi Warren non sono qui per provare l’impossibilità di un’esistenza demoniaca, data invece per certa, bensì per ricercare un modo per poterla arginare. Al coraggioso spettatore che termina la visione, dunque, è lasciato un brivido di fondo che continua a manifestarsi ben oltre la fine del film.

The Conjuring - Per Ordine del Diavolo Patrick Wilson

The Conjuring – Per Ordine del Diavolo: la recensione

Tra i tanti horror che escono ogni anno, questo nuovo capitolo della serie riesce dunque ad affermarsi come uno dei più interessanti e spaventosi. Nonostante venga a mancare la regia di Wan, che aveva diretto i primi due, Chaves si dimostra un ottimo sostituto, capace di trovare continuamente il modo per esaltare al massimo la sceneggiatura di David Leslie Johnson-McGoldrick. Il regista dimostra infatti un gusto per la composizione e la messa in scena che accentua il terrore delle situazioni, molte delle quali sono al limite della sopportazione. Elemento, questo, che può suonare negativo ma che sarà molto apprezzato dai fan del genere.

Non mancano ovviamente numerosissimi jump-scare, elemento ricorrente nell’intera saga, molti dei quali non risultano però particolarmente memorabili. Sono proprio questi a frenare la narrazione, risultando più come dei diversivi per risvolti altrimenti difficilmente risolvibili. Si nota tuttavia, rispetto ai precedenti film, il desiderio di accompagnarli ad una tensione costante, che permette dunque di anticipare l’arrivo di tali spaventi improvvisi, prolungandone poi l’effetto. Portato avanti anche solide interpretazioni dei due protagonisti, ormai sempre più convincenti in questi panni, The Conjuring – Per Ordine del Diavolo risulta non solo uno dei più spaventosi ma anche dei più belli della serie.

 

Army of the Dead: recensione del film di Zack Snyder

Army of the Dead: recensione del film di Zack Snyder

Army of the dead si presenta come continuazione di un’idea di espansione dell’universo zombie di Zack Snyder, dopo esservici buttato a capofitto con L’alba dei Morti Viventi nel 2004. E’ in lavorazione anche una serie animata, un film spin-off sulle origini del personaggio di Ludwig Dieter (lo scassinatore del team di rapinatori/mercenari) e probabilmente verrà anche annunciato un sequel.

Army of the Dead si muove all’interno di una Las Vegas reinventata

La trama di Army of the dead muove le fila da un fortuito incidente, a causa del quale uno zombie fugge da un convoglio blindato e finisce per infettare l’intera Las Vegas. La capitale del Nevada è ormai diventata una città di zombie, fatta circondare dal governo da un muro di container metallici. Nessuno può quindi entrare, né uscire; inoltre, il governo ha deciso di bombardare la città entro due giorni, per eliminare così ogni presenza di zombie ancora vaganti tra i ruderi. Siamo però pur sempre a Las Vegas, e nei sotterranei dei casinò è nascosta una fortuna: entrano quindi in gioco un gruppo di mercenari, a cui spetta il compito di (ri)entrare a Las Vegas, fare breccia nel caveau e fuggire col malloppo. A capo della squadra troviamo Scott Ward (Dave Bautista), che porta ancora addosso le ferite della guerra persa contro gli zombie.

E’ usuale per Snyder presentare titoli di testa accattivanti, che riassumono il tono generale del film e le tematiche che mira ad approfondire. Egli punta infatti all’estetica assolutamente centrata, con corpi scultorei e marmorei da riprendere da ogni angolazione: questo consente a Snyder di lavorare sulle criticità che questi riportano, sui “flaws” che possono ridimensionare queste figure di spicco. Bautista viene presentato come l’elemento chiave che dovrebbe far funzionare il film, eppure viene relegato a spettatore quasi passivo che introduce, assieme al personaggio di Lily/Coyote (Nora Arnezeder), i membri della squadra dentro una Las Vegas reinventata. Gli zombie sono confinati in questo perimetro e non hanno mai varcato i confini: sono guidati dagli Alfa, i più evoluti e intelligenti, capaci anche di procreare e generare una nuova stirpe.

Army of the Dead film 2021

Snyder fa suo il materiale condotto già brillantemente da George A. Romero, inserendo un tocco moderno in pieno stile 28 Giorni Dopo o Train To Busan (2016) dalla Corea. I risultati non tardano ad arrivare, con make up ed effetti curati per quanto riguarda la minaccia interna e ambientazione nel complesso, ma si notano chiaramente i limiti di budget (circa 80 milioni concessi da Netflix): ripresa perlopiù statica che ritrae solo un soggetto alla volta, con giochi inutili di messa a fuoco e sfondo mai definito, fotografia calda ma molto accesa, quasi come ci fosse un seppia ad inondare il girato.

I personaggi secondari, che dovrebbero supportare il lavoro svolto da Dave Bautista come lead character, vengono sacrificati barbaramente in favore del gorefest che tanto fa gola agli amanti degli zombie movie. Nel complesso, notiamo qualche intuizione riuscita nel tentativo di generare il twist della squadra col destino segnato già dal principio (una vera Suicide Squad per intenderci, andando a prelevare dall’universo dei supereroi DC al cinema), però nulla di encomiabile che faccia gridare al film compatto, quadrato, pronto a riservarci sorprese e reinterpretazioni di spicco.

Un popcorn movie citazionistico

Snyder è qui in vesti di factotum, si è sbizzarrito nel mescolare differenti generi cinematografici, tra cui spiccano l’action, il war movie, il western e, soprattutto, l’heist movie, il tutto chiaramente calato in un contesto apocalittico. E’ praticamente impossibile proporre qualcosa di incisivo ed originale nel contesto degli zombie-movie, uno dei sottogeneri più abbracciato in diverse epoche dal cinema: è difficile per chi si cimenta col suddetto genere risultarne innovatori e ciò che ci viene restituito non è altro che un pastiche, una mescolanza senza soluzione di continuità di topoi caratteristici del genere cuciti forzatamente addosso al nuovo millennio. Army of the Dead si riempie di citazioni (da Il Pianeta della Scimmie ai carpenteriani 1997: Fuga da New York e Fantasmi su Marte), qualche omaggio (vedi la bandana rossa indossata dal personaggio di Chambers che ricorda quella indossata da Vasquez in Aliens – Scontro finale) e un’ultra-cinetica successione di sequenze adrenaliniche che puntano a uno show balistico e splatter di grande effetto.

Army of the Dead film 2021

La confezione d’impatto tenta di tamponare le lacune di una scrittura debole, soprattutto tramite l’inserimento di tracce musicali, benchè queste sortiscano l’effetto opposto: infatti la soundtrack – che ripropone celebri brani come Zombie dei Cranberries, Did You Really Want to Hurt Me dei Culture Club o Bad Moon Rising di Theo Gilmore– cerca di parlare da sé senza tuttavia sviluppare una sceneggiatura adeguata, con brani cantati che prendono il posto della psiche di personaggi monodimensionali. I pezzi in questione vorrebbero indicare lo stato sofferente di protagonisti che si scontrano con una minaccia decisamente più forte di loro, eppure non si trova nessuna giustificazione convincente dal punto di vista dell’arco di trasformazione dei personaggi all’inserimento di determinati brani.

L’estesa durata del film non è giustificata da reali esigenze drammaturgiche: non vi sono sviluppi, stratificazioni o risvolti tanto rilevanti da estendere il plot cosi a lungo. Army of the dead si configura quindi meramente come popcorn movie, incentrato sull’intrattenimento a buon mercato, piuttosto che sulla sostanza. Una pellicola dalle tinte fumettose e ludiche, per chi sposa il cinema di Snyder.

Fast & Furious 9: un nuovo avvincente video

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Fast & Furious 9: un nuovo avvincente video

In attesa di Fast & Furious 9, il nono capitolo, un nuovo e avvincente video con tutti gli elementi più caratteristici della saga Fast & Furious di Universal Pictures!

Il Dom Toretto di Vin Diesel sta conducendo una vita tranquilla fuori dal giro, con Letty e suo figlio, il piccolo Brian, ma sanno che il pericolo è sempre in agguato al di là del loro pacifico orizzonte. Questa volta, una nuova minaccia costringerà Dom a confrontarsi con i peccati del suo passato, se vuole salvare coloro che più ama. La sua squadra si riunisce nuovamente per fermare un complotto a risonanza mondiale guidato dal più abile assassino e pilota ad alte prestazioni che abbiano mai incontrato: il fratello rinnegato di Dom, Jakob (John Cena, l’imminente The Suicide Squad).

Fast & Furious 9 vede il ritorno alla regia di Justin Lin, che ha diretto il terzo, il quarto, il quinto e il sesto capitolo della saga, quando cioè è diventata un successo globale. L’azione sfreccia in tutto il mondo, da Londra a Tokyo, dall’America centrale a Edimburgo, e da un bunker segreto in Azerbaigian alle strade brulicanti di Tblisi. Lungo la strada, i vecchi amici risorgeranno, i vecchi nemici torneranno, la storia verrà riscritta, e il vero significato della famiglia verrà messo alla prova come mai prima d’ora.

Tornano a recitare nel film Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Jordana Brewster, Nathalie Emmanuel e Sung Kang, al fianco delle attrici premiate con l’Oscar Helen Mirren e Charlize Theron. Fanno parte del cast di Fast & Furious 9 anche la superstar premio Grammy, Cardi B, nei panni del nuovo personaggio del franchise Leysa, una donna legata al passato di Dom, e il re del Reggaeton, Ozuna, in un ruolo cameo.

Fast & Furious 9 è prodotto da Neal H. Moritz, Vin Diesel, Jeff Kirschenbaum, Joe Roth, Justin Lin, Clayton Townsend e Samantha Vincent.

MCU: 10 errori di continuity che tormentano i fan ancora oggi

MCU: 10 errori di continuity che tormentano i fan ancora oggi

Lo sappiamo: neanche un universo come quello cinematografico della Marvel è esente da errori di continuity. Il più delle volte lo studio è riuscito a sistemare alcune falle presenti nella sua narrativa, altro volte invece no. Screen Rant ha raccolto 10 errori quasi impercettibili nella continuity del MCU che, tuttavia, continuano ancora oggi a far impazzire i fan:

Lo scudo di Captain America in Endgame

Avengers: Endgame racconta una storia davvero incredibile, partendo dal viaggio nel tempo fino ad arrivare alla grande battaglia finale con Thanos. Il modo abbastanza repentino con cui si susseguono gli eventi ha permesso di chiudere un occhio su alcuni piccoli errori di continuity, senza che il film venisse penalizzato per queste “dimenticanze”.

Uno di questi errori riguardava lo scudo di Captain America. Nel film, Thanos rompe lo scudo di Cap per dimostrare il suo potere. Più tardi, l’eroe tornò con il suo scudo intatto. Una delle teorie emerse è che Cap l’abbia preso da una linea temporale alternativa… chiaramente, spetta al pubblico crederci oppure no.

Spider-Man: Homecoming, 8 anni dopo

Il più grande errore di continuity all’interno del MCU è arrivato con Spider-Man: Homecoming. Sebbene si tratti di un grave errore che i fan hanno poi colto e di cui hanno parlato molte volte online, in realtà si tratta di un “semplice” riferimento temporale che la maggior parte di loro non ha neanche notato alla prima visione. 

Nel film si dice che la storia è ambientata “8 anni dopo” la battaglia di New York. Si tratta chiaramente di un errore. Anche il co-regista di Avengers: Infinity War, Joe Russo, ha palesato l’errore in numerose interviste.

Arnim Zola cattura Bucky

MCUIn Captain America: The Winter Soldier è stato rivelato cosa è successo a Bucky Barnes dopo gli eventi di Captain America: Il primo Vendicatore. Le forze armate sovietiche salvarono Bucky e lo consegnarono ad Arnim Zola. Lo scienziato pazzo lo trasformò quindi nell’assassino dell’HYDRA noto come Soldato d’Inverno.

Questo non è possibile, però. Captain America ha preso in custodia Arnim Zola lo stesso giorno in cui Bucky è caduto dal treno, cosa che Zola ammette anche in The Winter Soldier.

Gamora, l’ultima sopravvissuta degli Zehoberei

In Guardiani della Galassia, i futuri membri della squadra vengono arrestati dai Nova Corps e portati in una prigione spaziale. Mentre si registrano nella prigione, ognuno di loro si presta per le foto segnaletiche di rito. In quel momento, sullo schermo, veniva mostrata anche una loro breve biografia, e a quel punto Gamora viene identificata come “l’ultima sopravvissuta del popolo Zehnberei”.

Questo è un problema perché in Avengers: Infinity War, Thanos ha invaso Zehnberei e ha ucciso solo metà delle persone sul pianeta, portando con sé Gamora. Ha quindi ucciso solo metà dei cittadini, il che significa che se tutti gli altri fossero davvero morti, quel pianeta sarebbe stato davvero molto sfortunato.

Lo scudo di Captain America in Iron Man 2

In Iron Man 2 c’è un momento che i fan hanno sempre adorato, e cioè quando Iron Man testa la sua armatura nel suo laboratorio. Sul banco da lavoro, proprio dietro di lui, è possibile notare lo scudo di Capitan America.

Questo è stato un momento parecchio esaltante, poiché ha anticipato ai fan che Cap era presente in quest’universo e che sarebbe arrivato molto presto. Tuttavia, c’è un enorme problema di continuity in questa scena, poiché all’epoca Captain America era ancora congelato nel ghiaccio, assieme al suo scudo. Non era possibile, dunque, che Iron Man potesse avere lo scudo nella scena.

L’età di Howard Stark

Il MCU ha fatto un buon lavoro nel mostrare come Howard Stark sia invecchiato nei film. Hanno usato due attori diversi, con Dominic Cooper nei panni del giovane Howard e John Slattery in quelli del vecchio Howard. Tuttavia, quanti anni ha davvero Howard Stark? Perché la sua cronologia non ha senso…

Tony è nato nel 1971. Dominic Cooper ha interpretato Howard Stark negli anni ’40, durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo lascerebbe supporre che, quando è nato Tony, Howard era più o meno a metà dei suoi 50 anni, mentre quando si è presentato nella scena flashbakc di Ant-Man, si trovava tra i 60 e i 70. Anche se ciò potrebbe essere vero, sembra comunque non avere un senso.

Ant-Man in Endgame

ant-man and the wasp Avengers: EndgameCi sono stati molti viaggi nel tempo in Avengers: Endgame, quindi è facile capire perché ci fossero molti errori di continuity in quel film. Tuttavia, c’è stato un momento nella grande lotta contro Thanos che era assolutamente impossibile e che è stato chiaramente un errore nato durante il montaggio.

Ant-Man era all’interno del furgone durante il combattimento, cercando di collegarlo per aiutare ad avvicinare il dispositivo per il viaggio nel tempo. Nello stesso momento in cui stava cablando il furgone con Wasp, Ant-Man è apparso in forma gigante durante il combattimento, apparendo proprio dietro Black Panther.

Doctor Strange, il più ricercato

doctor strange 2C’è stato un momento in Captain America: The Winter Soldier in cui l’Hydra stava cercando di portare avanti il suo Project Insight, che era un modo per eliminare i supereroi che avrebbero potuto causare loro problemi. Ciò includeva una lista di “minacce” secondo l’organizzazione.

Tra i nomi presenti in questa lista c’erano Steve Rogers, Bruce Banner e… Stephen Strange. Il problema è che Strange era ancora un chirurgo all’epoca e non era ancora diventato Doctor Strange, quindi il suo nome in quella lista non avrebbe potuto esserci. 

Il costume di Captain America in The Avengers

Captain America è tornato indietro nel tempo per aiutare a recuperare le Gemme dell’Infinito: le cose non sono state affatto facili quando si sono ritrovati all’indomani della Battaglia di New York. Mentre stavano cercando di riportare le Gemme, inclusa la Gemma dell’Antico e quella che aveva Loki, Captain America finì per combattere contro sé stesso.

Questo è successo dopo la fine della battaglia di New York, con Cap che combattuto il suo io del passato, il cui costume era immacolato. Questo non ha senso, poiché il suo costume è stato distrutto in quella battaglia, strappato dal combattimento contro gli alieni.

L’abilità di Loki di controllare le persone

Loki si è presentato come il cattivo principale in The Avengers. Alla fine ha preso la Gemma dell’Infinito e l’ha incorporata al suo scettro. L’ha poi usato come dispositivo per controllare le persone, come ha fatto con Occhio di Falco nella prima battaglia. Tuttavia, questo non ha davvero alcun senso, a causa della scena di un film precedente.

Nella scena post-credit in Thor, infatti, Erik Selvig era con Nick Fury e guardava la Gemma dell’Infinito. La scena mostra che Loki stava già controllando Erik, anche senza la Gemma, quindi non c’è alcun motivo per ciò che abbiamo poi visto in The Avengers

Stephen King rivela il film horror che non è riuscito a finire

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Stephen King rivela il film horror che non è riuscito a finire

Riuscite a immaginare che possa esistere un film in grado di spaventare Stephen King, il maestro del brivido che da anni continua a turbare le nostre notti grazie alle sue opere? Ebbene sì, sappiate che esiste!

A rivelarlo è stato King in persona, durante un episodio della serie antologica “History of Horror” di Eli Roth (via Dread Central). Il film in questione è nientemeno che The Blair Witch Project, il cult del 1999 realizzato attraverso la tecnica del found footage. All’epoca il film ottenne un grandissimo successo di pubblico e critica (anche grazie all’originale campagna di marketing che ne anticipò l’uscita). ha avuto anche un’enorme impatto tanto a livello culturale quanto cinematografico, con decine e decine di pellicole horror che da allora iniziarono ad impiegare la tecnica del “finto documentario” per raccontare le loro storie.

King ha rivelato di aver visto il film per la prima volta nel 1999, in ospedale, dopo essere stato investito da un minivan mentre camminava sul ciglio della strada. “La prima volta che ho visto The Blair Witch Project ero in ospedale ed ero stato sedato”, ha spiegato il celebre scrittore. “Mio figlio aveva portato una VHS e mi disse: ‘Devi guardare questo film’. A metà, però, ricordo di avergli detto: ‘Spegni la tv, è troppo spaventoso’.”

Considerato uno dei migliori film horror degli anni ’90, The Blair Witch Project ha generato diversi sequel e una serie di altre opere derivate, oltre a contribuire a spianare la strada ad altri film girati in modo simile. Il fatto che il film sia persino riuscito a spaventare King è una testimonianza dell’influenza della campagna di marketing, nonché del successo dello stile “documentaristico”.

John Krasinski ribadisce la sua disponibilità per il reboot dei Fantastici Quattro

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Emily Blunt ha chiarito più e più volte di non essere interessata ad interpretare Sue Storm nel reboot dei Fantastici Quattro ad opera di Marvel Studios. Di tutt’altro parere, invece, sembra essere suo marito, John Krasinski, che al contrario vorrebbe avere l’opportunità di riportare in vita Mister Fantastic sul grande schermo.

Parlando con Uproxx in occasione dell’uscita di A Quiet Place 2, l’attore e regista ha ironizzato sulla questione e sul fatto di non aver mai nascosto di voler entrare a far parte del MCU: “In realtà, dopo averlo detto, mi sentivo stupido. Volevo mandare un’email a Kevin Feige e scrivere qualcosa tipo: ‘Scusa, amico. Non stavo cercando di farti alcuna pressione. Sei tu l’uomo’.”

Il possibile coinvolgimento di John Krasinski nel reboot dei Fantastici Quattro è qualcosa sul quale i fan stanno speculando da un sacco di tempo. Di fatto, non è la prima volta che l’attore si ritrova a parlarne. “A volte mi ritrovo a cercare di calcolare quanto volte ho parlato di certe cose”, ha spiegato. “Ho sempre cercato di essere onesto… e la verità è che sì, mi piacerebbe interpretare Mr. Fantastic. Ma non ho mai pensato a come le persone avrebbero reagito a queste affermazioni. Non pensavo che per questa cosa avrei occupato i titoli dei giornali.”

Ricordiamo che sia Blunt che Krasinski avevano già avuto in passato l’opportunità di unirsi al MCU: Blunt, infatti, era la prima scelta dei Marvel Studios per il ruolo di Vedova Nera prima di Scarlett Johansson, mentre Krasinski aveva sostenuto uno screen test per il ruolo di Captain America).

Cosa sappiamo del reboot Marvel sui Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione. Al momento non è stato ancora designato chi si occuperà ufficialmente di scrivere il reboot.

Justice League Snyder Cut: David Thewlis conferma di aver girato le sue scene

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Di recente, la star di Wonder Woman, David Thewlis, aveva condiviso attraverso il suo Instagram ufficiale un’immagine della Snyder Cut di Justice League, manifestando tutto il suo stupore in merito all’apparizione del personaggio di Ares nel film.

Ora veniamo a conoscenza del fatto che l’attore britannico si stava soltanto prendendo gioco dei suoi follower: sempre via Instagram, infatti, Thewlis ha confermato di essere sempre stato a conoscenza del suo coinvolgimento nel film, dal momento che lui stesso ha preso parte alle riprese e che nessuno ha utilizzato la sua faccia senza il suo consenso.

Attraverso uno scatto che lo ritrae proprio nel backstage del taglio di Zack Snyder, l’attore ha spiegato di essere stato molto brevemente sul set per girare una manciata di scena, prima che il suo corpo venisse sostituito con quello dello stuntman Nick McKinless.

“Per la cronaca. Niente più scherzi da ora in avanti. Tutto ciò che verrà condiviso attraverso quest’account sarà vero e, soprattutto, verificabile”, ha scritto Thewlis nella didascalia che ha accompagnato l’immagine. “Come potete vedere, il mio braccio sinistro non è minuscolo. So che non lo è. Indosso una tuta per il motion capture, stavo per girare alcune scene per Justice League. Quella è una finta pelata. Anche la barba è finta. Hanno incollato la mia testa sul corpo di un gentiluomo con un abbonamento alla palestra. Ho capito da subito che sarebbe andata così, per questo indosso la tuta. Ho indossato un elmo con le corna e ho colpito più volte un sacco di sabbia con un’ascia. Poi ho mangiato un uovo scozzese per pranzo. Mi dispiace gente. Non scherzerò mai più su niente. Confonde solo le persone. Vorrei ringraziare i miei legali per avermi aiutato a scrivere questo post.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Adam: recensione del film di Maryam Touzani

Adam: recensione del film di Maryam Touzani

Arriva in sala dal 3 giugno Adam, primo film di Maryam Touzani, già autrice del documentario che ispirò Much Loved, del regista Nabil Ayouch, suo compagno. Il percorso internazionale del film inizia a Cannes 2019, dove partecipa nella sezione Un Certain Regard. Il film viene poi proposto per rappresentare il Marocco agli Oscar 2020. E’ con questo biglietto da visita che si presenta alla riapertura delle sale italiane.

Il cinema di Maryam Touzani e Nabil Ayouch

Giornalista cinematografica marocchina, Touzani è autrice nel 2014 del documentario Sous ma Vieille Peau, incentrato sul tema della prostituzione in Marocco. Da qui nasce nel 2015 Much Loved, pellicola diretta da Nabil Ayouch, osteggiata in patria quanto apprezzata all’estero, che affronta senza pietismi, ma con realismo e vitalità il tema. La collaborazione con il suo compagno prosegue due anni dopo con Razzia, di cui Touzani è anche co-sceneggiatrice e protagonista. Il film ha partecipato per il Marocco alla corsa agli Oscar 2018 e fotografa abilmente il paese con le sue contraddizioni, con una particolare attenzione al femminile, anche grazie all’occhio, o per meglio dire alla penna, di Maryam Touzani.

La condizione femminile in un paese che va verso la modernità, ma porta con sé ancora ampi retaggi di un costume arcaico, che marginalizza le donne e rende loro difficile compiere scelte libere, è dunque da sempre al centro del discorso portato avanti dalla coppia. È così che si arriva ad Adam.

Adam, la trama

Abla, Lubna Azabal, vive a  Casablanca con sua figlia Warda, Doual Belkhauda, di otto anni. Lì ha un negozietto, ricavato all’interno della sua abitazione, dove vende prodotti da forno dolci e salati. Una sera una donna incinta, Samia, Nisrin Erradi, che cerca lavoro  e non ha una casa, bussa alla sua porta e, respinta, resta a dormire sul marciapiede di fronte alla casa. Così, pur dubbiosa, Abla decide di farla entrare e darle una mano almeno fino al parto. Quest’incontro cambierà le vite di entrambe, aiutando Abla a superare una perdita e Samia ad accettare la rischiosa sfida di essere madre senza un marito, in un paese che stigmatizza fortemente le madri nubili e i loro figli.

Per Touzani un esordio impegnato e solidale con Adam, figlio della speranza

Adam film 2021

Oggi Touzani si mette in prima persona dietro la macchina da presa. Tratta e approfondisce la difficile questione della maternità per le donne nubili, laddove il nascituro non sia riconosciuto dal padre. Si concentra poi sul legame che si instaura tra due donne sole, che si trovano ad affrontare le loro paure.

La visione di Maryam Touzani è empatica ed emozionante. Si concentra su un mondo piccolo, limitato nello spazio – quello della casa di Abla e poco più – ma emotivamente molto ricco ed intenso. Le due protagoniste sono davvero molto brave, coinvolgenti, intense e padrone dei personaggi, con un’ottima Nisrine Erradi, che riesce a far muovere il suo personaggio con disinvoltura tra leggerezza e dramma, coraggio e sconforto. Mentre Lubna AzabalI tempi che cambiano di Andrés Téchiné, nonché protagonista di La donna che canta di Denis Villeneuve – è padrona del personaggio di Abla, riuscendo ad essere coinvolgente anche nel registro minimale proprio di questa figura di donna che vive nel ricordo del passato, anziché abbracciare il presente. Abla gestisce la casa e la famiglia in modo rigoroso, essenziale, quasi monastico. È rigida con sé stessa e anche con gli altri, non si lascia andare. Finchè non arriva Samia, che in qualche modo le ricorda sè stessa, anche se le loro storie sono diverse. Samia è giovane, allegra e perseverante, ma deve affrontare una scelta difficile: cosa fare del bambino che porta in grembo? Non vuole farlo crescere senza un padre, figlio illegittimo, perchè sarebbe destinato ad essere “emarginato per tutta la vita”. Lo sguardo della regista è da una parte franco e diretto. Prende chiaramente posizione rispetto alla questione femminile, evidenziando come il Marocco ancora, per molti aspetti, non sia un paese per donne. “La morte non appartiene alle donne”, afferma Abla, mentre Samia le fa eco: “Poche cose ci appartengono”.

Allo stesso tempo però, non manca, anzi pare essere il fulcro del film, la speranza in un futuro diverso, migliore. Se c’è chi nega il proprio aiuto a Samia in nome di pregiudizi radicati, o ci sono donne che spettegolano e malignano, i protagonisti rappresentano la parte migliore della società. Innanzitutto le donne che non si arrendono, che sono capaci di gesti di solidarietà, di empatia, che fanno e rivendicano le loro scelte, e anche gli uomini come Slimani, Aziz Hattab, che non si lasciano condizionare dalla mentalità prevalente. In questo nucleo sociale, in cui non a caso ci sono due bambini, si alimenta la speranza di un paese diverso e più autenticamente moderno. Adam, non può che essere un auspicio per un nuovo inizio. Basti pensare alle molteplici valenze che il nome di Adamo porta con sé, rimandando sì al tema del peccato originale, ma anche all’idea di origine del mondo, essendo Adamo il primo uomo sulla terra. La speranza è dunque che il Marocco rinasca migliore, grazie alle nuove generazioni.

Stilisticamente, Touzani fa tesoro della lezione del marito, tenendosi lontana da facili pietismi. Predilige realismo e semplicità. In quest’ottica scrive il film e lo dirige. Un film “piccolo” nel raggio d’azione fisico, che si concentra su un solo tema, ma che non soffre di questa dimensione limitata, capace invece di consentire alla regista di controllare meglio gli elementi, portando a termine un lavoro onesto, ottimamente confezionato e coinvolgente. Una menzione meritano anche le musiche di Said Radi, che contribuiscono a creare la giusta atmosfera e portare lo spettatore nel mondo di Touzani, accompagnando alcuni dei mometi più intensi del film. Il risultato è dunque più che convincente. Ciò che la regista ha ancora bisogno di affinare è uno sguardo ancor più originale. L’influenza di Ayouch infatti si sente, ma  Touzani troverà sicuramente col tempo una strada più personale. Adam è in sala dal 3 giugno, prodotto da Nabil Ayouch e distribuito da Movies Inspired.

Black Widow, per Scarlett Johansson pensare alla storia è stato “stressante”

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Black Widow sarà il primo (e quasi sicuramente unico) film interamente dedicato a Vedova Nera, l’unica donna presente nella formazione originale degli Avengers. A causa della pandemia di Coronavirus, il film è stato rimandato più e più volte durante tutto l’arco del 2020, fino ad arrivare alla conferma definitiva dell’uscita il prossimo 7 luglio in sala e il 9 luglio su Disney+ con Accesso Vip.

Introdotto per la prima volta nel 2010 in Iron Man 2, il personaggio di Vedova Nera è stato parte del franchise per nove lunghi anni, fino a quando non ha incontrato la morte in Avengers: Endgame. La decisione di uccidere Natasha ha generato parecchi malumori all’interno del fandom, che hanno sempre considerato la scelta presa dal team dietro il film come un vero e proprio danni nei confronti dell’intero arco narrativo dell’ex spia russa.

La speranza è che il film di Cate Shortland riesca in qualche modo a far cambiare idea ai fan delusi da quanto visto in Endgame, dal momento che Black Widow mira non solo a fornire nuovi dettagli sul misterioso passato di Nat (ricordiamo che il film è ambientato tra gli eventi di Civil War e quelli di Infinity War), ma anche a concludere la sua storia in maniera soddisfacente.

Tuttavia, creare la storia “perfetta” per Black Widow pare sia stato molto stressante, come rivelato da Scarlett Johansson in una recente intervista con Total Film (via XRealm). L’attrice ha sottolineato che non ci sono mai state linee guida in merito a ciò che sarebbe dovuto apparire nel film. I Marvel Studios hanno quindi lasciato a Shortland e agli sceneggiatori Jac Schaeffer e Ned Bonson il pieno controllo creativo. Tuttavia, ciò ha reso ancora più difficile capire quale fosse la storia migliore da raccontare.

“Ci è stata data l’opportunità di mostrare Nat quando è fuori gioco, quindi per quella che è realmente”, ha spiegato Johansson. “Proprio per questo, tutto era possibile. Stavamo cercando di tracciare una storia… il che è stato estremamente stressante, perché non c’erano linee guida.”

Black Widow è stato più difficile da scrivere di WandaVision

Già in passato Schaeffer, head writer della serie WandaVision, aveva rivelato che scrivere Black Widow era stato molto più difficile della serie targata Disney+: “Mi piaceva la folle idea che fosse una sitcom, ma al tempo stesso si trattasse del MCU. È stata una sfida enorme, ma è qualcosa che mi piace e in un certo senso quel puzzle così intricato ha davvero un senso per me. Ho lavorato anche a Black Widow e ho trovato più difficile mettere le mani su una storia di supereroi diretta. È un po’ più difficile aggrapparsi a quella storia, mentre l’esperimento di WandaVision ha impiegato ogni singolo pezzo del mio cervello e dei miei collaboratori.” 

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Amazing Grace al cinema il 14, 15 e 16 giugno

Amazing Grace al cinema il 14, 15 e 16 giugno

Arriva nei cinema italiani con Adler Entertainment il 14, 15 e 16 giugno Amazing Grace, il documentario inedito che racconta il più grande successo gospel di tutti i tempi, la registrazione dell’omonimo album di Aretha Franklin.

Girato nel 1972 da Sidney Pollack e rimasto fermo per oltre 47 anni a causa di questioni tecniche e legali, Amazing Grace è riportato alla luce, sugli schermi di tutto il mondo, da Alan Elliot. “Un miracolo”, l’ha definito il New Yorker, presentato con plauso unanime di pubblico e critica al DOC NYC Festival, alla Berlinale 2019 e al Taormina Film Festival, e che arriva finalmente nelle sale italiane come evento, dal 14 al 16 giugno.

Amazing Grace è stato girato da Pollack mentre Aretha Franklin registrava il suo leggendario doppio album omonimo, l’opera gospel più venduta della storia. Nel 1972 la regina del soul per due serate alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles torna alle sue radici gospel, quando, poco più che bambina, cantava in chiesa a Detroit dove teneva i suoi sermoni il reverendo Franklin, suo padre.  Ad accompagnare Aretha al piano c’è il carismatico reverendo James Cleveland, a far da spalla alla Franklin il Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton; a sorpresa, tra il pubblico in visibilio, un giovanissimo Mick Jagger.

Protagonista assoluta di Amazing Grace è la regina del soul per eccellenza che attraverso immagini inedite e un suono trascinante emoziona lo spettatore, immerso in un tripudio di musica e in un’atmosfera gospel unica nel suo genere. Amazing Grace sarà nelle sale cinematografiche con Adler Entertainment solo il 14, 15 e 16 giugno.

Disney lancia il nuovo singolo “Un Nuovo Inizio” interpretato da Noemi

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Oggi, Disney lancia il nuovo singolo “Un Nuovo Inizio” interpretato da Noemi, Ambasciatrice italiana della campagna globale Noi Principesse Sempre. L’inedito è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali. A livello internazionale il nuovo singolo “Starting Now” (“Un Nuovo Inizio”) è interpretato dalla cantante Brandy, vincitrice del Grammy, che aveva interpretato l’amata Principessa nel film televisivo del 1997 Cenerentola. Il singolo “Starting Now”, prodotto dal candidato al Grammy Award Oak Felder e scritto da Jason Mater, Jordan Powers e Darren Criss, è anch’esso disponibile su tutte le piattaforme digitali.

“Un Nuovo Inizio” ha un testo carico di energia positiva e penso davvero che possa trasmettere ai giovanissimi la consapevolezza che nella vita tutto è possibile, e si può sempre cercare un nuovo inizio, mettendosi in gioco con coraggio” – ha commentato Noemi. Il testo in italiano del brano “Un Nuovo Inizio” è stato adattato dalla versione internazionale “Starting Now” dalla giovane e talentuosa cantautrice Ginevra e da Arashi, parte del team di autori che ha affiancato Noemi nella realizzazione del suo ultimo album.

Oltre a questo bellissimo nuovo brano i fan possono sempre ascoltare le proprie canzoni delle Principesse Disney preferite grazie a una playlist creata da Walt Disney Records, disponibile di seguito:

L’arrivo del singolo “Starting Now” (“Un Nuovo Inizio”) segue il lancio di Storie di Coraggio e Gentilezza: un’inedita raccolta digitale di 14 nuovi racconti con protagoniste tutte le 14 Principesse e Regine Disney, pensata per ispirare atti di gentilezza nei bambini di tutto il mondo. La raccolta digitale, arricchita da illustrazioni uniche create da vari artisti di tutto il mondo, ha segnato l’inizio della campagna globale Noi Principesse Sempre volta a posizionare le Principesse e Regine Disney come Ambasciatrici di coraggio e gentilezza, valori senza tempo che le accomunano e caratterizzano da sempre.

Thor: Love and Thunder, Sam Neill ammette di non aver mai capito il suo ruolo

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Forse non tutti lo ricordano, ma anche Sam Neill fa parte del MCU. Il celebre attore neozelandese, infatti, ha interpretato una falsa versione di Odino in Thor: Ragnarok all’interno di una rappresentazione teatrale che aveva luogo su Asgard.

Neill riprenderà quel ruolo anche nell’attesissimo Thor: Love and Thunder, ma proprio di recente ha ammesso che il suo coinvolgimento nel MCU lo ha sempre lasciato perplesso. Parlando con Nova, infatti, l’attore ha dichiarato: “Non ho mai capito nessuno dei film di Thor. L’interno universo Marvel resta un totale mistero per me”. Quando uno dei conduttori radiofonici si è preso la responsabilità di spiegare a Neill che ha interpretato una versione “falsa” del personaggio di Anthony Hopkins, ha risposto: “Che cosa? Vorrei che qualcuno me lo avesse spiegato. Sarebbe stato molto più facile!”

Durante l’intervista, Sam Neill ha spiegato: “Ero in piedi accanto a Jenny Morris e le ho chiesto: ‘Sai su quale pianeta siamo?’. Ad essere onesto, ero totalmente sconcertato, e anche quando sono tornato mi sono sentito così. Ho fatto la mia parte, ma non ho mai capito chi stesse interpretando chi, proprio perché c’era questo scambio di ruoli.”

Oltre a Neill, in Thor: Love and Thunder ritroveremo anche Matt Damon e Luke Hemsworth nei panni dei falsi Loki e Thor, mentre Melissa McCarthy interpreterà una falsa versione di Hela. Gli attori verranno impiegati in una rappresentazione che ripercorrerà gli eventi di Thor: Ragnarok, al pari di quanto accaduto proprio in quest’ultimo, dove però venivano riproposti gli eventi di Thor: The Dark World

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Il Coraggio del Leone con Anna Fogliett apre il 17° Biografilm Festival il 3 giugno

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Gli ultimi giorni della 77ma Edizione della Mostra di Arte Cinematografica sono al centro della produzione di RS Productions: il documentario “Il Coraggio del Leone” ha come protagonista lo sguardo privilegiato della madrina del Festival 2020, Anna Foglietta, sulle ultime giornate dell’evento storico che si è concluso con grande successo il 12 settembre scorso. Il documentario diretto da Marco Spagnoli aprirà ufficialmente la XVII edizione del Biografilm Festival a Bologna nella serata di pre-apertura il 3 giugno in anteprima mondiale.

La città di Venezia con la sua bellezza e il suo fascino avvolge il racconto che segue l’interazione di tutte le persone che hanno reso possibile la Mostra, a partire dal Presidente della Biennale Roberto Cicutto e dal Direttore Artistico Alberto Barbera, a dispetto da quanto accaduto, ma – soprattutto – ci permette di incontrare professionalità altrimenti sconosciute che costituiscono la spina dorsale di un evento che da novanta anni rappresenta la bandiera dell’industria cinematografica internazionale.

Produttori associati sono la stessa Foglietta con la sua società Blue One, Daniele Orazi con la sua DO Cinema e Andrea Zoso. La fotografia è di Niccolò Palomba (Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori: The Italian Jobs), il montaggio è di Jacopo Reale (Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore, Cecchi Gori – Una famiglia italiana) e le musiche sono del musicista italo-americano Max Di Carlo.

IL CORAGGIO DEL LEONE – Sinossi

Il Documentario si pone l’obiettivo di mostrare agli occhi di tutti gli spettatori come il Festival Cinematografico di Venezia (Venezia 77), evento internazionale di primaria importanza nel mondo del cinema, non si sia arreso e caparbiamente sia stato realizzato, a dispetto del mondo intorno, del Covid-19 e della grande incertezza che domina la situazione globale. Lo sguardo privilegiato su questo evento è quello di Anna Foglietta, una delle principali attrici italiane, che – pur affrontando in maniera elegante il ruolo glamour di madrina del Festival – non perde di vista quella concretezza e quella profonda umanità che la fanno amare dal pubblico del nostro paese.

Eternals: dove si sono nascosti gli eroi in tutti questi anni?

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Eternals: dove si sono nascosti gli eroi in tutti questi anni?

I Marvel Studios hanno finalmente dato il via, la scorsa settimana, alla campagna marketing di Eternals attraverso il lancio del teaser trailer ufficiale del film. Le prime immagini del film di Chloé Zhao (premio Oscar per Nomadland) hanno confermato che gli Eterni sono un gruppo di antichi alieni che hanno guidato l’umanità per millenni.

Ciò, ovviamente, porta con sé una domanda parecchio interessanti: dove si sono nascosti gli Eterni per tutto questo tempo? Sappiamo che alcuni hanno trovato un posto all’interno della società umana (come ad esempio Kingo, che è diventato una star di Bollywood), ma pare che non tutti siano riusciti ad adattarsi bene nel nostro mondo.

Ora, l’account Twitter Eternals Update (via Screen Rant), ha scovato tramite Amazon un calendario ufficiale come parte del merchandising dedicato al film che potrebbe aver rivelato un interessante dettaglio sulla trama, legato proprio al luogo in cui si sarebbero nascosti gli Eterni per tutto questo tempo. Secondo quanto riportato nella descrizione del calendario, infatti, pare che gli Eterni abbiano vissuto sulla luna di Saturno, Titano.

Nella descrizione si legge: “Vivendo sulla luna di Saturno, Titano, gli Eterni proteggono la Terra dai Devianti e da tutte le altre forme di malvagità cosmica. Questo prossimo attesissimo grande successo dall’Universo Cinematografico Marvel spingerà sicuramente i fan a chiedere di più.”

Ciò aggiunge un nuovo intrigante elemento alla trama del film, che spiegherebbe come gli Eterni – e la loro enorme astronave già avvistata nel primo trailer – siano rimasti nascosti per così tanto tempo, nonostante l’evoluzione della tecnologia umana. Alcuni degli Eterni sono rimasti sulla Terra, mentre altri sono andati su Titano: in effetti, ciò potrebbe spiegare l’espressione meravigliata di Serie mentre si trova sulla Terra e si guarda intorno spaesata, probabilmente perché non ha mai visto la civiltà moderna prima d’ora.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Indiana Jones 5: Harrison Ford è arrivato a Londra per l’inizio delle riprese

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Indiana Jones è probabilmente uno dei ruoli più iconici della carriera di Harrison Ford, che ha contribuito a rendere l’attore statunitense una vera e propria leggenda all’interno della storia di Hollywood. Era dal 2008 (anno di uscita de Il regno del teschio di cristallo) che l’attore non tornava nei panni del celebre archeologo: ecco perché i fan non vedono l’ora che arrivi luglio del 2022, anno in cui uscirà finalmente l’attesissimo Indiana Jones 5.

Sulla trama del quinto capitolo del franchise, che dovrebbe essere l’ultimo, sappiamo ancora molto poco. Tuttavia, sembra che le riprese del film siano ormai imminenti. A confermarlo è un recente post condiviso via Instagram dalla società di orologi Bremont, in cui è possibile vedere proprio Harrison Ford che ha fatto visita all’azienda con sede nel Regno Unito, a confermare che l’attore si trova lì per iniziare a girare Indiana Jones 5 la prossima settimana.

La Bremont è situata a circa 40 minuti dai Pinewood Studios, i famosi teatri di posa che sorgono vicino Londra. Le riprese del film dovrebbero terminare il prossimo ottobre e toccare anche l’Italia, in particolare la Sicilia. Al momento gli unici membri del cast confermati, oltre Ford, sono le new entry Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge e l’attore tedesco Thomas Kretschmann.

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.

The Good Doctor 4×20: promo e trama dall’episodio

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The Good Doctor 4×20: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso il promo e la trama di The Good Doctor 4×20, il ventesimo inedito episodio dell’attesissima quarta stagione di The Good Doctor .

In The Good Doctor 4×20 che si intitolerà “Vamos”  Il dottor Shaun Murphy deve eseguire un rischioso intervento chirurgico su un paziente senza elettricità quando la corrente si interrompe improvvisamente all’ospedale in Guatemala. Inoltre, la relazione tra il dottor Lim e il dottor Mateo Rendón Osma si approfondisce mentre superano le difficoltà durante l’intervento chirurgico nella seconda parte del finale di stagione di “The Good Doctor”, LUNEDI ‘7 GIUGNO (10: 00-11: 00 pm EDT), sull’ABC.

Guest star di The Good Doctor 4×20 sono Osvaldo Benavides come Dr. Mateo Rendón Osma, Allegra Fulton come Dr. Karla Saravia, Esmeralda Pimentel come Nurse Ana Morales, Andres Soto come Sapo, Arlina Rodriguez come Nurse Guerrero e Juana Lerma Juarez come Nurse Aguilar. “Vamos” è stato scritto da Peter Blake e David Shore e diretto da Mike Listo.

https://www.youtube.com/watch?v=ncEtdsk2Zow

The Good Doctor 4×20

The Good Doctor 4 è la quarta stagione della serie tv The Good Doctor  creata da David Shore per il network americano della ABC. In The Good Doctor 4 Il dottor Shaun Murphy, un giovane chirurgo con autismo e sindrome del savant, continua a usare i suoi straordinari doni medici presso l’unità chirurgica del St. Bonaventure Hospital. Man mano che le sue amicizie si approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il mondo degli appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più duramente di quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo ambiente per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di chirurgo salverà vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei panni del dottor Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della dottoressa Claire Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus Andrews, Richard Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman, Christina Chang nei pann

In The Good Doctor  4 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.

A Quiet Place 2: weekend da record al BOX OFFICE USA

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A Quiet Place 2: weekend da record al BOX OFFICE USA

A Quiet Place 2, il sequel dell’horror diretto da John Krasinski con Emily Blunt e Cillian Murphy incassa 58,5 milioni di dollari in quattro giorni (da venerdì 28 a lunedì 31 maggio), di cui 48,3 milioni nei tre giorni del weekend, con una media a schermo di ben 12.985 dollari. Si tratta del miglior debutto negli Stati Uniti dell’era della pandemia. Tutte le recensioni americane sono estremamente positive, il film sembra essere più ricco di suspence e di azione del primo,  e i critici sono concordi nell’affermare come “A Quiet Place Part II” sia una incredibile esperienza da vivere al cinema.

Si tratta del miglior debutto negli Stati Uniti dell’era della pandemia. A Quiet Place 2 ha infatti superato come incasso del primo weekend il film Godzilla vs Kong.  In Italia il film uscirà il 24 Giugno – Distribuito da Eagle Pictures.

“Iniziare la collaborazione tra EAGLE PICTURES e PARAMOUNT PICTURES con il film della ripartenza al Cinema è per noi fonte di orgoglio. I numeri di AQP2 hanno dimostrato che di tutte le esperienze che in questi anni sono mancate di più al pubblico, quella cinematografica è tra le più importanti”, ha dichiarato Roberto Proia, Executive Director Theatrical Distribution e Productions di Eagle Pictures.

Oxygen: recensione del film con Mélanie Laurent

Oxygen: recensione del film con Mélanie Laurent

Disponibile su Netflix dal 12 Maggio, l’ultima fatica del regista francese Alexandre Aja è Oxygen, un thriller claustrofobico con protagonista assoluta Melanie Laurent. Si tratta del primo film in lingua francese del regista dai tempi di Alta Tensione del 2003 e segue il risveglio della protagonista Liz in una camera criogenica, spazio angusto e con una riserva di ossigeno che diminuisce rapidamente, incerta su chi lei sia o come sia arriva li. Girato la scorsa estate nel mezzo della pandemia COVID, la pellicola ambisce a proporsi come un’opera soffocante e architettata tecnicamente di tutto punto, esaurendo tuttavia nel concreto la componente di suspense e colpi di scena raccolti lungo la via.

Un one-woman show con una superba Melanie Laurent

Melanie Laurent è soggetto unico dell’occhio cinematografico e restituisce una performance ottimale, che mira a sottolineare la condizione incerta e precaria della donna, attraverso svariate intuizioni registiche encomiabili, tra cui una panoramica a 360 gradi degna di nota. I primi piani fissi sul volto irrequieto della protagonista riescono a mettere in luce l’intimità insita a una vicenda che abbraccia l’universale e che, da serratamente enigmatica all’inizio, si svela nel corso dell’opera attraverso un’ indagine condotta con pochi strumenti tecnici, ma tanti ricordi. E’ il ricordo che si configura come veicolo di conoscenza del sé, come traccia immanente di un’esistenza labile che tenta disperatamente di fissarsi nel flusso incessante quotidiano, oltre una realtà futuristica marchiata da una sorte infausta.

L’esordio di Oxygen ci mostra una figura che prende improvvisamente conoscenza: il corpo è avvolto in un bozzolo, ha un tubo inserito nel braccio destro e cinghie di contenimento che ne serrano il petto. Rapidamente la donna intuisce di trovarsi all’interno di una camera criogenica ad alta tecnologia; tuttavia, non riesce a ricordare il suo nome o il suo passato e si affida a M.I.L.O, un programma di bordo programmato per monitorarla, per poter sopravvivere. Inizia cosi la sfida incessante di Liz nel capire come rimanere in vita e utilizzare la quantità residua di ossigeno in maniera ottimale, oltre al cercare di capire come sia finita in quello stato.

Oxygen: la debole linea narrativa lo rende un prodotto derivativo

Oxygen film 2021

Sebbene gli ultimi 15 anni di lavoro ad Hollywood del regista lo hanno visto impegnato in film horror, in Oxygene – la cui sceneggiatura è curata da Christie LeBlanc – il focus narrativo sembra essere il tentativo di generare un’ansia crescente soffocante. L’orologio del tempo che passa e dell’ossigeno che diminuisce ticchetta in maniera beffarda, mentre Liz cerca di contattare disperatamente il mondo esterno per ottenere risposte. Inizialmente lo stato confusionale in cui è immersa Liz risulta funzionale in termini di creazione e mantenimento della suspense, per ricostruire la storia del personaggio. La discrepanza tra realtà dei fatti e memoria fallace è rilevante alla presa di coscienza di una verità personale, più che univoca, e identitaria per il singolo. Il tutto è sottolineato da una superba prova attoriale della Laurent, che riesce a drammatizzare la situazione di panico in cui si trova la protagonista, senza inutili virtuosismi melodrammatici.

La debolezza drammaturgica della pellicola risiede nel fatto che altri prodotti precedenti hanno trovato un baricentro narrativo nell’unità spazio temporale capeggiata da un unico personaggio, che tenta di salvarsi in un contesto altamente ansiogeno. Questo è decisamente un one woman show, eppure la prestanza attoriale non è sufficiente per differenziare un prodotto che, al di là di qualche intuizione formale riconoscibile, fa leva su snodi e sviluppi narrativi poco efficaci e forzati.

Oxygen film netflixLa dimensione del mistero non riesce dunque ad essere sostenuta da una tensione significativa e non riesce a svettare completamente, se non per l’intuizione del percorso di riappropriazione della memoria di Liz, memoria nebulosa avvolta dall’ipersonno e dalla mancanza di consapevolezza del proprio essere. Una rilettura della pandemia che cerca di configurarsi come una commistione di genere ambiziosa, tuttavia derivativa e piuttosto approssimativa nel suo epilogo. Il bozzolo della crisalide che avvolge la protagonista la ricopre anche metaforicamente nel finale, che rappresenta una chiusura narrativa ulteriore, ben lontana da alcune riflessioni affascinanti, come la teoria delle emozioni, impulsi chimici che rappresentano reazioni alle esperienze e, in quanto tali, possono essere conservate come memorie muscolari e trasformate in dati.

Indubbiamente Oxygen si presenta come un prodotto notevole rispetto all’offerta ordinaria del catalogo Netflix e sostanzialmente un buon film d’intrattenimento, coadiuvato da una fotografia affascinante e da un montaggio piuttosto ritmato, che fa si che il pubblico non sappia mai troppo rispetto a Liz, piuttosto che l’indagine proceda di pari passo. Appurato ciò, le grandi rivelazioni fondamentalmente non arrivano: la sceneggiatura scopre delle carte deboli e il motivo di reclusione della protagonista appare piuttosto bizzarro e dai tratti ben poco avveniristici, a dispetto di come l’impianto filmico vorrebbe porsi.

Mortal Kombat: chi sono i protagonisti del film del 2021

Mortal Kombat: chi sono i protagonisti del film del 2021

Quando si parla di Mortal Kombat sono i cuori di moltissimi ad accelerare un battito. La serie di videogiochi è stata amata e giocata da tantissimi nel corso della sua lunga storia, e gli adattamenti cinematografici e televisivi non sempre hanno reso il giusto omaggio alla saga. Adesso ci prova l’esordiente Simon McQuoid che porta sullo schermo una nuova storia, onorando il passato e provando a reinventare il futuro, in un film che arriva in Italia in prima assoluta il 30 maggio su Sky Cinema Uno alle 21.15 e in streaming su NOW.

Ma chi sono i personaggi coinvolti in questa nuova avventura che ruota intorno al torneo più letale della storia? In una profusione di sangue e colpi letali, ecco i protagonisti di Mortal Kombat (2021).

Mortal Kombat è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Cole Young

Cole Young

Ogni storia che si rispetti deve avere un protagonista adeguato: un eroe riluttante, che viene messo in una situazione difficile dalla quale deve provare ad uscire. In questo caso c’è Cole Young, interpretato da Lewis Tan. Si tratta di un personaggio originale, inserito nella continuità come erede ignaro di un grande potere. Senza dover spoilerare troppo il film, quest’uomo apparentemente ordinario che combatte per 200 dollari a incontro si ritroverà nel bel mezzo del più grande (e letale) torneo che l’universo conosca.

Sonya Blade

Lei è un’agente delle Forze Speciali degli Stati Uniti e lavora in una divisione segreta che si occupa di sorvegliare e tenere sotto controllo i vari reami. Nel videogioco, la sua missione è quella di collaborare con Jax per sconfiggere Kano. Nel film sarà invece colei che aprirà a Cole la porta del Mortal Kombat, il torneo al quale lui è stato chiamato a partecipare. Ha anche un conto in sospeso con Kano, che all’inizio del film è suo prigioniero. È interpretata da Jessica McNamee.

Kano

Mortal KombatNel videogioco, Kano è il capo del clan del Dragone Nero, e per questo ricercato dalla squadra speciale di Sonya Blade e Jax. È sicuramente uno dei cattivi, sebbene sia un cattivo “collaterale”. Nel film è più o meno lo stesso personaggio, con un conto in sospeso con Sonya, in particolare e un pessimo rapporto con Jax. All’inizio della sua avventura è particolarmente vicino ai nostri eroi, salvo poi rivelare la sua natura più autentica e pagarne il prezzo. È interpretato da Josh Lawson.

Bi-Han/Sub-Zero

mortal kombatSenza dubbio si tratta di uno dei personaggi più affascinanti del gioco, nonché di uno dei più famosi, insieme a Scorpion e Raiden. È lui infatti il più amato dai videogiocatori ed è l’unico che è presente in ogni singola declinazione del franchise, tra episodi del gioco, film e serie tv. Nella continuity, diversi personaggi hanno preso il mantello di Sub-Zero e per questo ha una identità stratificata, tuttavia, ultimamente descritto come uno dei discendenti dei Criomanti, un’antica razza di persone capaci di controllare il potere elementale del ghiaccio in varie forme.

Nel film, in particolare, lo conosciamo sotto le sembianze di Bi-Han che come missione ha quella di uccidere Hanzo Hasashi. Incontriamo entrambi nel prologo del film e il loro scontro, più avanti nella storia, sarà il momento più esaltante dell’intera avventura. È interpretato da Joe Taslim.

Jax

Jax  mortal kombatJackosn Briggs, noto come Jax, è un soldato americano di grado maggiore a quello di Sonya Blade. I due fanno parte della stessa squadra e devono neutralizzare Kano. Nel film, Jax è un agente che è alla ricerca dei marchiati, coloro che alla nascita sono stati toccati dal destino per essere i concorrenti della Terra nel Mortal Kombat. Nonostante sia presto spodestato dal centro della scena, il suo personaggio è molto divertente, nel film. È interpretato da Mehcad Brooks.

Lord Raiden

Lord Raiden Mortal KombatNel videogioco, Raiden è uno dei giocatori più forti in assoluto. Nella narrativa classica, fa parte delle forze del bene e rappresenta il dio del tuono, mandato sulla Terra dagli Dei anziani per proteggere il genere umano minacciato da malvagi come Shang Tsung e Shao Kahn. È lui che organizza il torneo di Mortal Kombat. Nel film, il personaggio viene fregiato dell’appellativo di Lord Raiden ed è il leader dei campioni della Terra, nonostante sia una dività di un altro mondo. A lui si rivolgono Cole e gli altri per essere addestrati e trovare il proprio arcana, l’abilità sovrumana che consente ad ogni partecipante al torneo di essere un guerriero formidabile. È interpretato da Tadanobu Asano.

Hanzo Hasashi/Scorpion

Hanzo Hasashi/Scorpion

Si tratta di un personaggio misterioso e affascinante, che con Raiden e Sub-Zero è trai caratteri più iconici dell’intero franchise. Lui è un ninja spettro il cui vero nome è Hanzo Hasashi. Ucciso dal primo Sub-Zero (Bi-Han), fu riportato in vita da Quan Chi e successivamente riuscì a vendicarsi uccidendo Bi-Han. La storia del personaggio del film non si discosta troppo da quella sintetizzata per raccontare la sua parabola nel gioco, anche se nella sceneggiatura, per lui è stato aggiunto un pizzico di pepe e un legame preciso con il presente e con uno degli altri personaggi della storia. È interpretato da Hiroyuki Sanada.

Shang Tsung

Shang TsungArcistregone di Shao Khan originario dell’Earthrealm. Si tratta del leader della fazione avversaria che vuole conquistare la Terra. Nel film è proprio il leader della squadra dei villain e mostra a tutti la sua terrificante abilità, il suo arcana, ovvero risucchia le anime degli avversari per rimanere giovane. È interpretato da Ng Chin Han.

Liu Kang

Liu KangSi tratta di uno dei personaggi principali dell’intera serie e la sua ispirazione è inequivocabilmente debitrice a Bruce Lee, del quale riprende aspetto e abilità. Nel film è un monaco Shaolin dell’Accademia Wu Shi che partecipa al torneo su richiesta di Raiden. Il suo arcana è molto potente e affascinante, dal momento che Liu controlla il fuoco e sarà colui che condurrà Cole, Sonya e Kano da Raiden, oltre ad essere quello che salva la vita a Jax dopo il suo scontro con Sub-Zero. È molto legato a Kung Lao, che considera un fratello, e con lui fa parte delle schiere dei campioni della Terra, prima che Cole, Sonya e Jax si uniscano a loro. È interpretato da Ludi Lin.

Kung Lao

Nel videogioco, è un esperto monaco shaolin, si unisce al torneo Mortal Kombat per uccidere Goro, colui che 500 anni prima aveva ucciso un suo antenato, il Grande Kung Lao. Nel film è un monaco Shaolin dell’Accademia Wu Shi che indossa un cappello affilato e ha il potere di usare l’aria come un’arma, affilando raffiche di vento al suo comando, oltre ad usare anche il suo cappello come un’arma offensiva. È un caro amico di Liu Kang e i due si considerano fratelli, sono i due campioni “ufficiali” della Terra, prima che arrivino Cole, Sonya e Jax a dare forza alle loro schiere. È interpretato da Max Huang.

Mileena

Mileena

Figlia di Shao Khan e sorellastra di Kitana, Mileena è un ibrido tra un’umana/edeniana e Tarkata creata dallo stregone Shang Tsung. Nel film la sua storia non sembra differire molto da quella dei videogiochi, anche se qui non c’è traccia di Kitana, l’altro famoso personaggio femminile del franchise. La conformazione della sua bocca svela la sua natura ibrida ed è letale per chiunque le si avvicini. È interpretata da Sisi Stringer.

Reiko

ReikoNella storia del videogioco, non si conosce molto di Reiko, salvo la sua prima occupazione di generale delle armate di Shinnok. Egli oltre al dio ha servito anche Shao Kahn, ed è stato generale delle armate della Fratellanza d’Ombra. La sua posizione rimane quella di servitore, anche nel film, dal momento che lo troviamo nella schiera di Shang Tsung, pronto a battersi contro i nostri eroi. È interpretato da Nathan Jones.

Mortal Kombat è disponibile in Italia in prima assoluta dal 30 maggio su Sky Cinema Uno alle 21.15 e in streaming su NOW.

MCU: 10 plot twist che i fan avevano già previsto

MCU: 10 plot twist che i fan avevano già previsto

La narrativa del MCU è costruita anche (ma non solo) su una serie di colpi di scena che hanno letteralmente spiazzato i fan dell’universo condiviso. Tuttavia, per tutta una serie di ragioni (inclusa l’aderenza ai fumetti originali), alcuni plot twist sono stati più prevedibili di altri. Screen Rant ha raccolto i 10 colpi di scena che i fan dell’Universo Cinematografico Marvel sono stati in grado di prevedere:

Sam ottiene di nuovo lo scudo

falcon and winter soldierAlla fine di Avengers: Endgame, Steve Rogers ha consegnato lo scudo di Captain America al suo amico di lunga data Sam Wilson, passando così il mantello dell’eroe, almeno apparentemente. I fan erano quindi pronti a vedere Sam nei panni di Captain America nelle nuove avventure del MCU.

Tuttavia, questa transizione ha avuto una sorta di deviazione all’inizio di The Falcon and the Winter Soldier, quando Sam Wilson ha rinunciato allo scudo e ha rifiutato l’idea di seguire le orme di Steve Rogers. In diversi modi, lo spettacolo ha parlato proprio di questo, e cioè del viaggio che Sam ha dovuto intraprendere per riconquistare lo scudo e abbracciare il suo destino prima del finale, proprio come i fan sapevano che avrebbe fatto.

Quentin Back è il cattivo di turno

I fan dei fumetti di Spider-Man sanno che Mysterio è apparso come cattivo a partire dagli anni ’60. Per questo motivo, molti erano sospettosi quando Quentin Beck si è presentato in Spider-Man: Far From Home sostenendo di essere un supereroe proveniente da un’altra dimensione.

Tuttavia, Quentin Beck si è subito rivelato nient’altro che un malvagio ciarlatano. Ha usato droni e ologrammi per fingere tutte le sue gesta eroiche, ingannando sia Nick Fury che Spider-Man. Anche se i fan sapevano da sempre che si trattava di un cattivo, il personaggio è comunque riuscito a dare una svolta alla storia rivelando l’identità di Spider-Man al mondo e incastrandolo per il suo omicidio. 

La morte di Pietro

Prima che la Disney acquistasse la Fox, i personaggi degli X-Men non potevano essere utilizzati nei film Marvel. Tuttavia, la questione sui diritti dei personaggi di Quicksilver e Scarlet Witch era un tantino più complicata, e alla fine consentiva a entrambi gli studi di utilizzare i personaggi nei loro film. Sebbene Scarlet Witch non fosse presente nei film degli X-Men, Quicksilver era invece uno personaggio di supporto preferito dai fan.

Quando il MCU ha introdotto i fratelli, i fan hanno pensato che sarebbe stato troppo confusionario per entrambi gli studi avere Quicksilver come personaggio principale, il che significava che la versione MCU probabilmente non sarebbe durata a lungo. Inoltre, il marketing di Avengers: Age of Ultron aveva messo in evidenza degli scatti di Wanda in lutto, portando i fan a capire da subito quale sarebbe stato il destino di Pietro.

Il ritorno di Bucky

In Captain America: Il primo Vendicatore, al pubblico è stato presentato per la prima volta James Buchanan “Bucky” Barnes, il migliore amico di Steve Rogers. Quando Bucky è caduto da un treno, sembrava che fosse andato incontro alla sua fine. Dopo che Steve Rogers è stato congelato e si è svegliato nel presente, sembrava improbabile che avrebbe rivisto il suo amico apparentemente deceduto degli anni ’40.

Tuttavia, i fan dei fumetti sapevano che Bucky sarebbe tornato come Soldato d’Inverno, cosa che di fatto è accaduta nel successivo film dedicato a Captain America. Sebbene questa svolta fosse abbastanza ovvia, è quella che i fan hanno adorato di più, con Bucky che è diventato un personaggio estremamente apprezzato del MCU.

La trasformazione di Mordo

Nei fumetti, Karl Mordo è uno stregone geloso e avido che si è allenato sotto la guida dell’Antico, prima di tradire sia lui che Doctor Strange. È un cattivo importante che funge da supporto per Doctor Strange, quindi quando è apparso nel film omonimo, i fan sapevano che era solo questione di tempo prima che passasse al lato oscuro.

Anche se il suo arco narrativo era ben noto, il film ha comunque gestito bene la sua trasformazione, regalandogli un viaggio credibile che ha reso comprensibile la sua decisione di denunciare i Maestri delle Arti Mistiche.

Il vero ruolo di Jude Law

Questa vale come regola generale del MCU: quando un attore di serie A viene scelto per un ruolo non specificato o come personaggio con un nome generico, di solito interpreta sempre il cattivo della storia. Questo è stato il caso del ruolo di Jude Law in Captain Marvel, quando la Marvel non ha confermato l’identità del suo personaggio prima dell’uscita del film, portando molti a ipotizzare che fosse, in realtà, proprio il cattivo.

Nel film, Law ha interpretato Yon-Rogg, un comandante Kree e seguace dell’Intelligenza Suprema che ha ucciso Mar-Vell.

Qualcun altro stava tirando le fila in Civil War

Nella maggior parte dei film in cui due eroi si affrontano l’uno contro l’altro, gli eroi combattono prima di allearsi per affrontare un nemico comune. A causa di questo tropo, i fan si aspettavano che qualcun altro stesse tirando le fila in Captain America: Civil War, manipolando i Vendicatori per farli combattere l’uno contro l’altro.

Questo sospetto era fondato: è stato infatti rivelato che c’era il Barone Helmut Zemo dietro l’attentato a Vienna e che lui stesso aveva incastrato il Soldato d’Inverno per mettere Iron Man contro Capitan America. Il Barone Zemo è stato mosso contro i Vendicatori dalla vendetta. Il motivo? Aveva perso la sua famiglia durante la battaglia degli eroi contro Ultron.

Agatha… All Along!

Durante la sua messa in onda, WandaVision ha costantemente suscitato voci e teorie dei fan in merito al finale dello show. Mentre molte di queste teorie alla fine si sono rivelate false, quasi tutte riguardavano Agnes, la vicina di casa di Wanda, che abbiamo poi scoperto essere la strega Agatha Harkness.

Attraverso una canzone divenuta ormai iconica, è stato rivelato che Agnes era davvero la malvagia Agatha Harkness, proprio come sospettavano i fan. La serie ha dato molti indizi sul fatto che fosse proprio lei la cattiva. Dopotutto, i fan sapevano che quanto Kathryn Hahn fosse talentuosa per interpretare soltanto una “semplice” vicina di casa…

Loki è ancora vivo

Nel MCU, proprio come nei fumetti, sono pochi i personaggi che sembrano morire sullo schermo e che in realtà restano tali. Ciò è confermato ancora di più quando si tratta del Dio dell’Inganno, Loki. Dopo aver simulato la sua morte in Thor: The Dark World, i fan erano riluttanti a credere che Loki fosse scomparso per sempre quando Thanos lo ha ucciso all’inizio di Avengers: Infinity War.

Sebbene Loki non sia tecnicamente tornato dalla morte questa volta, la sua versione alternativa della linea temporale è riuscita a impossessarsi del Tesseract e sfuggire alla cattura, creando una nuova linea temporale in cui è ancora vivo, impostando il suo ritorno nel MCU nell’attesa serie Loki targata Disney+.

I Vendicatori annullano lo Snap

Da quando è apparso per la prima volta nella scena dopo i titoli di coda in The Avengers, il MCU ha costruito l’inevitabile resa dei conti tra Thanos e gli Avengers. Il risultato finale non ha deluso, portando a una conclusione scioccante in cui Thanos ha strappato via metà della popolazione dell’universo in Avengers: Infinity War.

Sebbene lo Snap sia stato un momento audace e iconico, i fan sapevano che questa azione alla fine sarebbe stata annullata. A livello pratico, la Marvel non ucciderebbe mai in modo permanente metà dei suoi personaggi, specialmente quando molti di loro avevano già dei sequel in lavorazione. Gli Avengers hanno trovato un modo per invertire lo Snap e riportare in vita tutti i personaggi che erano stati spazzati via dall’esistenza in Avengers: Endgame, senza sorprendere nessuno.

Lili Reinhart: 10 cose che non sai sull’attrice

Lili Reinhart: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli ultimi anni grazie ad alcune serie tv teen drama come Riverdale e Le terrificanti avventure di Sabrina, abbiamo scoperto nuovi talenti della recitazione come Cole Sprouse, Camila Mendes e Lili Reinhart.

Oggi scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Lili Reinhart, la giovanissima e talentuosa interprete della serie della CW, Riverdale.

Lili Reinhart film

10. Nata il 13 settembre del 1996 a Cleveland, in Ohio, Stati Uniti, Lili Reinhart da piccola sviluppa fin da subito una passione per la recitazione e le arti figurative in generale. All’età di dieci anni comincia a prendere lezioni di danza e si esibisce in molte produzioni locali di musical famosi. La sua naturalezza sul palco e il suo incredibile talento la portano a firmare il primo contratto con un’agenzia di talent a soli 11 anni.

9. Grazie quindi al suo manager e al sostegno di sua madre, Lili comincia a viaggiare per il paese, da Cleveland a New York, per partecipare alle audizioni per numerosi progetti teatrali, cinematografici e televisivi. Almeno una volta al mese, madre e figlia, dopo aver setacciato il web in cerca di ruoli particolarmente interessanti, si mettono in viaggio per le audizioni. Proprio durante uno dei suoi viaggi mensili, Lili incontra Dara Gordon, che nel 2011 diventa ufficialmente la sua agente.

8. Dal 2012 in poi, grazie allo splendido lavoro della sua manager, Lili inizia a partecipare ai primi importanti progetti cinematografici come Not Waving But Drowing (2012), The Kings of Summer (2013), Miss Stevens (2016), Galveston (2018) e Hustlers (2019).

In quest’ultimo film, scritto e diretto da Lorene Scafaria, Lili Reinhart recita al fianco di attrici e cantanti famose come Jennifer Lopez, Constance Wu, Cardi B e Lizzo. Hustlers – conosciuto in Italia con il titolo Le ragazze di Wall Street – Business Is Business – racconta la storia di un gruppo di spogliarelliste decise a far soldi sfruttando la propria clientela di ricconi senza scrupoli.

7. L’ultimo film di Lili Reinhart è, tuttavia, Chemical Hearts, in uscita il 21 agosto 2020 e disponibile solo su Amazon Prime Video.

Lili Reinhart serie tv

6. Ma la carriera di Lili Reinhart non si sviluppa solo sul grande schermo. L’attrice, a partire dal 2010, inizia a muovere i primi passi anche in televisione aggiudicandosi piccoli ruoli in serie tv famose come Scientastic! (2010), Law & Order – SVU (2011), Surviving Jack (2014) e Coocked, un film tv del 2015.

5. Ma la vera svolta nella carriera di Lili Reinhart arriva nel 2017 quando viene scelta per entrare a far parte della nuova serie della CW, dal titolo Riverdale.

La serie è tratta dai famosi fumetti della Archie Comics, casa editrice statunitense responsabile anche della pubblicazione delle storie di Sabrina Vita da Strega, che hanno a loro volta ispirato la serie Netflix, Le terrificanti avventure di Sabrina. Riverdale – che inizialmente doveva essere realizzata come film – è stata adattata alla tv da Roberto Aguirre-Sacasa, a capo dell’ufficio creativo della Archie Comics, e prodotta da Greg Berlanti, produttore di serie tv di successo come Dawson’s Creek e Everwood e delle serie dell’universo DC Comics, ArrowSupergirlFlash e Legends of Tomorrow.

Lili Reinhart in Riverdale

4. La serie racconta della vita della piccola cittadina di Riverdale, sconvolta dalla tragica morte dello studente Jason Blossom. Tutti in città cercano di dimenticare quel drammatico evento e di andare avanti, compreso Archie Andrews (KJ Apa), deciso a intraprendere una carriera in campo musical e di non seguire le orme del padre.

A causa però della fine della sua relazione clandestina con l’insegnante di musica, Archie si trova senza mentore e senza il sostegno del suo migliore amico Jughead Jones (Cole Sprouse), con cui ha litigato durante l’estate. Ma c’è ancora qualcuno che potrebbe aiutare Archie, la sua vicina di casa Betty Cooper (Lili Reinhart), segretamente innamorata di Archie, vittima della sua prepotente madre Alice (Mädchen Amick ).

Cole Sprouse Lili Reinhart
Cole Sprouse e Lili Reinhart in Riverdale – Fonte: IMDB

Tutto sembra tornare pian piano alla normalità, fino all’arrivo in città di Veronica Lodge (Camila Mendes) e di sua madre Hermione (Marisol Nichols). La ragazza sembra subito sentire un’attrazione verso Archie, attrazione ricambiata, e che manderà la povera Betty su tutte le furie. Ma a Riverdale ben presto i ragazzi si accorgeranno che ci sono cose più pericolose di un cuore spezzato…

Riverdale, in onda sul canale della CW dal 2017, a oggi conta al suo attivo ben 5 stagioni e 76 episodi.

Lili Reinhart curiosità

3. Essendo una delle protagonista della serie teen drama più famosa degli ultimi anni, Lili Reinhart è sempre sulla bocca di tutti. Amatissima dai fan e ancor più amata dai giornali scandalistici, negli anni Lili ha condiviso molto della sua via privata, puntando i riflettori su tematiche scomode ma molto importanti.

In una non troppo recente intervista, Lili Reinhart ha confessato di soffrire di disturbi derivati dall’ansia e dalla depressione, che combatte da quando era poco più che adolescente. Sempre seguita da un terapista, per anni ha cercato di nascondere i suoi problemi, forse preoccupata del giudizio delle persone. A darle coraggio a condividere la sua esperienza, pare sia stata Demi Lovato, sempre molto aperta e sincera a proposito della sua costante lotta contro depressione, disturbi alimentari, disturbi mentali e abuso di alcol.

2. A contribuire allo stato d’ansia e di insicurezza di Lili Reinhart, negli anni è stata anche la pratica ormai diffusa sul web del body shaming. Mentre i media si affannano a proporre un’immagine irreale e quasi irraggiungibile di bellezza, alcuni utenti della rete si divertono a puntare il dito sulle naturali imperfezioni delle star del cinema. Lili per anni è stata vittima di body shaming; nonostante la sua perfetta forma fisica, l’attrice è stata spesso accusata di essere sovrappeso o addirittura di sembrare incinta. Ebbene, Lili Reinart non ha una figlia né tanto meno ne aspetta una.

Lili Reinhart fidanzato

1. Ma se il suo aspetto e il suo look sono sempre passati al microscopio dai media e dai fan, la sua vita sentimentale è sempre al centro di ogni discussione la riguardi.

Lili Reinhart e Cole Sprouse

Lili Reinhart e Cole Sprouse

Dopo aver ufficializzato nel 2018 la sua relazione con l’attore e collega Cole Sprouse, i giornali scandalistici per molto tempo hanno seguito ogni mossa della coppia. I due si sono conosciuti nel 2017 sul set di Riverdale e pare abbiano iniziato a frequentarsi proprio quell’anno. Solo un anno più tardi, però, dopo essere stati paparazzati in atteggiamenti affettuosi durante una vacanza alle Hawaii, la coppia ha reso ufficiale la relazione.

Nonostante siano entrambi due giovani star del mondo dello spettacolo, sia Lili che Cole hanno tentanto negli anni di vivere la propria relazione nella maniera più privata possibile, tuttavia senza riuscirci. A luglio del 2019, infatti, sui giornali scandalistici di tutto il mondo inizia a rimbalzare la notizia della loro rottura, mai stata confermata da nessuna delle parti.

A causa di questo silenzio stampa, per così dire, sulla relazione di Lili Reinhart e Cole Sprouse è calato un velo di mistero. Oggi, infatti, non sappiamo se la coppia è ancora insieme o se i rumors del 2019 erano in effetti fondati.

Per essere sempre aggiornati sulla vita privata e professionale di Lili Reinhart, seguite i suoi account ufficiali Instagram e Twitter.

Fonte: Wiki, IMDB, Elle

Hero Fiennes-Tiffin: 10 cose che non sai sull’attore

Hero Fiennes-Tiffin: 10 cose che non sai sull’attore

Il giovane attore e modello Hero Fiennes-Tiffin è divenuto celebre per aver avuto un piccolo ruolo all’interno della celebre saga di Harry Potter. In seguito, ha raggiunto una più ampia fama grazie a ruoli da protagonista in popolari film sentimentali. Proveniente da una nota famiglia di attori, come il suo cognome lascia intuire, l’attore è ora al banco di prova, atteso in ruoli che possano confermarne la versatilità e le doti interpretative. Ecco 10 cose che non sai su Hero-Fiennes-Tiffin.

Parte delle cose che non sai su Hero-Fiennes-Tiffin.

Hero Fiennes-Tiffin: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver esordito al cinema con un piccolo ruolo nel film Bigga Than Ben (2008), l’attore si fa conoscere grazie alla sua interpretazione del giovane Tom Riddle nel film Harry Potter e il principe mezzosangue (2009). In seguito a tale popolarità, recita nel film Private Peaceful (2012). Torna poi da protagonista al cinema recitando nel film After (2019), basato sull’omonimo romanzo. Qui condivide la scena con l’attrice Josephine Langford, e i due tornano poi a recitare anche nel sequel After 2 (2020). Nel 2021 sarà Jim Albright in First Love. Quest’anno ritornerà anche nei panni di Hardin Scott nell’atteso After 3.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attore ha partecipato anche ad alcune serie TV, che hanno contribuito ad aumentarne la celebrità presso il grande pubblico. In particolare, Fiennes-Tiffin è comparso nel ruolo di Iaon Fuller in Safe (2018) e in quello di Jake nella serie Cleaning Up (2018).

3. Ha vinto un ambito premio. Nel 2019 l’attore viene candidato come miglior attore di un film drammatico per il suo ruolo in After ai Teen Choice Award, i premi dove a decretare i vincitori sono propri i giovani spettatori. Questi hanno premiato Fiennes-Tiffin permettendogli di vincere l’ambito riconoscimento.

Hero Fiennes-Tiffin è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 4,5 milioni di persone. All’interno di questo Fiennes-Tiffin è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o raffiguranti curiosità quotidiane. Non mancano poi immagini dei luoghi da lui visitati ma anche molte foto scattate per servizi di moda.

Hero Fiennes-Tiffin e Ferragamo

5. È il nuovo testimonial della casa di moda. A partire dal 2019 l’attore è stato scelto come volto per la nuova fragranza maschile della nota casa di moda. Nel 2020, infatti, Fiennes-Tiffin sarà protagonista della nuova campagna pubblicitaria, mentre sempre per Ferragamo è già apparso come testimonial della collezione autunno/inverno. L’interprete porta così avanti, parallelamente alla recitazione, la sua carriera da modello.

Parte delle cose che non sai su Hero-Fiennes-Tiffin.

Hero Fiennes-Tiffin non ha una fidanzata

6. Ha dichiarato di non avere una relazione. Nonostante alcune voci che lo vedevano in una relazione con la sua co-protagonista in After, l’attore ha rivelato di non aver mai avuto una vera e propria storia d’amore, né una fidanzata che potesse definirsi tale. Attualmente, infatti, l’attore sembra essere single, concentrato esclusivamente sul proprio lavoro. Quindi sia Hero che Josephine sono single.

Hero Fiennes-Tiffin in Harry Potter

7. È stato scelto per un particolare motivo. Nel sesto film dedicato alla celebre saga cinematografica, l’attore ha ricoperto il ruolo di un giovanissimo Tom Riddle, ben prima che questi diventasse il temuto Lord Voldemort. Il regista David Yates ha affermato di non averlo scelto poiché imparentato con Ralph Fiennes, interprete della versione adulta di Voldemort, nonostante la somiglianza sia stata decisiva, ma perché in grado di sfoggiare l’umore oscuro tipico del personaggio.

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Hero Fiennes-Tiffin in After

8. È più giovane della sua co-protagonista. Benché nel romanzo il personaggio di Hardin sia di un anno più grande di Tessa, accentuando la differenza tra i due, Fienne-Tiffin è in realtà di tre mesi più piccoli dell’attrice Josephine Langford, sua co-protagonista nel film After.

9. I tatuaggi sfoggiati sono finti. Nel film Fiennes-Tiffin è presente in diverse scene a petto nudo, dove sfoggia diversi tatuaggi, divenuti caratteristici del personaggio. Questi sono tuttavia dei semplici trucchi applicati all’attore, il quale ha dichiarato di non possedere tatuaggi.

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Hero Fiennes-Tiffin: età e altezza

10. Hero Fiennes-Tiffin è nato a Londra, Inghilterra, il 6 novembre 1997. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Justice League: la WB aveva un “problema” con il viaggio nel tempo di Flash

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Al di là del fatto che si possa amare o odiare la Snyder Cut di Justice League, è innegabile che una delle scene più belle del taglio di Zack Snyder sia il viaggio indietro nel tempo di Flash. La sequenza, visivamente sbalorditiva, mostra Barry Allen che corre più veloce che può per far tornare indietro il tempo e annullare così la vittoria di Steppenwolf.

Ora, il supervisore agli effetti visivi della Snyder Cut, John DJ Des Jardin, ha rivelato che, inizialmente, i dirigenti della Warner Bros. non avevano capito il viaggio di Flash attraverso la “Forza della Velocità”. “È divertente, perché quel momento c’è sempre stato nella storia. Avevamo già girato in quel modo nel 2016. Forse era qualcosa… non lo so, legato all’umore dello studio in quel preciso momento… ma ad essere onesti, non riuscivano a capire quella scena”, ha spiegato.

“Lo dicevano chiaramente: ‘Non capiamo questa roba’. Forse a causa della precedente natura della scena, o forse a causa del lavoro sugli effettivi visivi in fase di montaggio… può essere stata qualsiasi la ragione. È una delle prime cose che hanno escluso dal film dopo aver fatto fuori Zack, purtroppo. Ad ogni modo, ho davvero amato il respiro, la profondità e la portata che ha dato a quelle grandi idee che sono in quelle immagini”.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Tom Ellis: 10 cose che non sai sull’attore

Tom Ellis: 10 cose che non sai sull’attore

Noto attore televisivo, Tom Ellis è conosciuto in particolar modo per le serie Merlin e Lucifer. Quest’ultima in particolare ha contribuito al consolidamento della sua popolarità. Interpretando l’angelo Lucifero, infatti, Ellis ha potuto sfoggiare numerose sfumature del suo talento, affermandosi come uno dei più apprezzati protagonisti della televisione. Ecco 10 cose che non sai su Tom Ellis.

Tom Ellis: i suoi film

1. Ha recitato in alcuni film per il cinema. L’attore debutta al cinema con il film High Heels and Low Lifes (2001), per poi recitare in Buffalo Soldiers (2001), I’ll Be There (2003), Il segreto di Vera Drake (2004), The Best Man (2005), Calon Gaeth (2006), Miss Conception (2008) e Non è romantico? (2019), dove recita accanto all’attrice Rebel Wilson.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore ottiene una prima popolarità televisiva recitando nella serie Nice Guy Eddie (2002), per poi prendere parte a Waking the Dead (2005), No Angels (2005-2006), EastEnders (2006), Suburban Shootout (2006-2007), The Passion (2008), Harley Street (2008), Monday Monday (2009) e Merlin (2010), con cui si afferma ulteriormente tra il grande pubblico. Successivamente recita in The Fades (2011), Gates (2012), Rush (2014), Miranda (2009-2015) e Lucifer (2015-2020), con cui consacra la propria carriera recitando nel ruolo del protagonista. Nel 2021 arriverà su Netlfix la sesta e ultima stagione di Lucifer.

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Tom Ellis è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 5,6 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano inoltre immagini promozionali dei propri progetti da interprete, nonché curiosità dal dietro le quinte dei set da lui frequentati.

Tom Ellis: chi è la moglie

4. È stato sposato. Nel 2006 Ellis conosce l’attrice Tamzin Outhwaite, che sposa nello stesso anno. Per tutta la durata del matrimonio la coppia manterrà un profilo basso, tenendo la propria vita privata lontano dai riflettori. È risaputo che i due hanno avuto due figlie, e che nel 2013 hanno annunciato la separazione. Nel 2014 ufficializzano il divorzio.

5. Si è sposato una seconda volta. Il 1° giugno del 2019 l’attore sposa la sceneggiatrice e produttrice televisiva Meaghan Oppenheimer, con la quale si frequentava già dal 2015. Anche in questo caso Ellis ha dimostrato la volontà di tenere la loro vita sentimentale lontano da possibili gossip.

Nora Ellis, Chi è la primogenita

Nel 2005, la ex fidanzata Estelle Morgan ha dato alla luce la loro primogenita, Nora Ellis, che oggi ha 16 anni ed è molt legata al padre  Tom. TOM è stato in seguito sposato, dal 2006 al 2014, con l’attrice Tamzin Outhwaite da cui ha avuto tre figlie; Florence Elsie Ellis e Marnie Mae Ellis e Giulia Ellis.

Tom Ellis a Roma

6. Ha incontrat i suoi fan nella capitale italiana. Dal 13 al 17 maggio 2020 l’attore è stato presente ad alcune convention dedicate alla serie di cui è attualmente protagonista: Lucifer. Queste si sono tenute all’Hilton Hotel di Roma, e in tali occasioni Ellis ha incontrato i fan, rispondendo alle loro domande riguardo la serie.

Tom Ellis è Lucifer

7. È realmente lui a cantare nella serie. All’interno della serie Lucifer, il personaggio di Ellis è in più occasioni impegnato in alcune scene di canto. Contrariamente a quanto si pensava, la voce è proprio dell’attore, che dunque esegue i brani senza l’utilizzo di controfigure canore. Tra le sue qualità vi è infatti anche quella del canto.

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8. Non sapeva dell’esistenza del fumetto di Lucifer. L’attore ha ammesso che quando gli fu proposto il ruolo del protagonista della serie non sapeva che questo fosse basato su di un fumetto. È stato solo in seguito all’aver ottenuto la parte che, leggendo un articolo a riguardo, scoprì le origini del personaggio.

Tom Ellis MerlinTom Ellis in Merlin

9. È la serie che lo ha reso noto. Nel 2010 l’attore ricopre il ruolo del re Cenred in quattro episodi della serie Merlin, incentrata sulle avventure del celebre mago Merlino. Grazie a questo ruolo, l’attore ha potuto ottenere una buona popolarità, che gli ha permesso di ottenere ulteriori ruoli tanto al cinema quanto in televisione.

Tom Ellis: età e altezza

10. Tom Ellis è nato a Cardiff, in Galles, il 17 novembre 1978. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

Meno di Trenta: i vincitori della seconda edizione

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Meno di Trenta: i vincitori della seconda edizione

Meno di Trenta, il premio dedicato ai giovani attori italiani sotto i 30 anni, ha assegnato i premi principali della sua seconda edizione.

La premiazione si svolgerà venerdì 18 Giugno nell’ambito del “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema”,  giunto alla sua decima edizione e presieduto da Donatella Cocchini con la direzione artistica di Fabrizio Cattani; la manifestazione, dedicata da sempre ai professionisti del dietro le quinte, ha deciso quest’anno di puntare i riflettori sui talenti under 30 ospitando la seconda edizione di Meno di Trenta.

La giuria stampa, composta da Giulia Bianconi (Il Tempo, Ciak), Lucrezia Leombruni (Diregiovani), Chiara Nicoletti (FRED Film Radio), Damiano Panattoni (Hotcorn.com), Gianluca Pisacane (Famiglia Cristiana, Rivista del Cinematografo) e Caterina Sabato (Cinematographe.it, Ciak) ha decretato i vincitori basandosi sulle cinquine che hanno preso in considerazione le uscite dal 1° dicembre 2019 al 30 novembre 2020.

Per il premio Migliore Attrice – Cinema le vincitrici sono ex aequo: Ludovica Francesconi per il ruolo ironico e toccante della protagonista Marta nel teen drama “Sul più bello” di Alice Filippi – prodotto per Eagle Pictures da Roberto Proia in collaborazione con Weekend Film e distribuito da Eagle Pictures, presentato all’edizione 2020 di Alice nella Città e di cui sono in corso le riprese dei due sequel – e Beatrice Grannò ne “Gli Indifferenti” di Leonardo Guerra Seràgnoli per il complesso ruolo di Carla, di matrice letteraria moraviana; il film è prodotto da Vision Distribution e Indiana Production in collaborazione con Le Spectre, Nightswim SRL, Sky Italia, Amazon Prime Video, e distribuito da Vision Distribution.

Il premio Miglior Attore – Cinema è stato assegnato a Mattia Garaci per il film “Padrenostro” di Claudio Noce: una produzione Lungta Film, PKO Cinema & Co, Tendercapital Productions in collaborazione con Vision Distribution e con il sostegno della Calabria Film Commission, distribuito da Vision Distribution e presentato alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella Selezione Ufficiale In Concorso. Il giovanissimo attore si è misurato al suo debutto con il ruolo di Valerio recitando al fianco di Pierfrancesco Favino, vincitore della Coppa Volpi proprio per l’interpretazione in “Padrenostro“.

Proseguendo con i premi dedicati alla serialità televisiva, il Miglior Attore – Serie TV è Massimiliano Caiazzo per  “Marefuori” di Carmine Elia, in cui interpreta il ruolo chiave di Carmine, figlio di una nota famiglia di camorristi di Napoli da cui cerca di fuggire con l’aiuto del comandante dell’Istituto di Pena Minorile di Napoli. La serie è una coproduzione Rai Fiction-Picomedia andata in onda su Rai2, e sono in corso le riprese della seconda stagione.

Con il ruolo di “Sana”, ragazza italiana di seconda generazione che convive con il difficile equilibrio tra i suoi valori e quelli dei suoi compagni di liceo, la Migliore Attrice – Serie TV è stata  Beatrice Bruschi per SKAM Italia – stagione 4” di Ludovico Bessegato una coproduzione Cross Productions e TIMVISION. La quarta stagione è arrivata a maggio 2020 in contemporanea su TIMVISION e Netflix.

Meno di Trenta prosegue con la tradizione di due premi speciali che valorizzino talenti diversi da quello per la recitazione. Il primo premio speciale, già annunciato nei mesi scorsi, è stato assegnato a Ludovico Di Martino, regista ventottenne che negli ultimi anni ha firmato progetti prestigiosi per il cinema e per la TV; tra i lavori da lui diretti spicca la terza stagione di SKAM Italia, teen drama realizzato da una crew particolarmente giovane nonché amato dagli adolescenti. L’ultimo lungometraggio diretto da Ludovico Di Martino, l’action thriller “La belva”, per diverse settimane ha avuto inoltre il privilegio di restare inserito nella top ten dei film più visti su Netflix in 190 paesi.

A Matteo Bendinelli, giovanissimo sound designer, spetterà invece il secondo premio speciale. Il suo curriculum spazia da “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino – cui ha preso parte nel 2013 –  alle «palestre» di Leonardo Pieraccioni, Francesco Patierno e Terence Hill. Ha lavorato al film “Un giorno all’improvviso” di Ciro d’Emilio, ed è reduce dal successo professionale de “I Predatori” di Pietro Castellitto, uno dei film-rivelazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e in generale dell’ultima stagione cinematografica. Un vero e proprio “re dei suoni” che incarna alla perfezione “l’altra faccia del cinema”: quello reale e concreto fatto da veri artigiani.

Assegnare il secondo premio speciale in chiave under 30 ad una professione poco conosciuta al grande pubblico – quella del sound designer – assume per Meno di Trenta un valore aggiunto, essendo la premiazione ospitata, oltretutto, dal “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” dedicato storicamente ai mestieri del cinema.

Black Widow, Florence Pugh: “L’obiettivo è chiudere la storia di Natasha”

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L’attesissimo Black Widow sarà ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War, ma dopo la morte di Natasha Romanoff in Avengers: Endgame, la maggior parte dei fan si aspetta che il mantello di Vedova Nera passi alla Yelena Belova di Florence Pugh.

È molto probabile che ciò accada (sappiamo anche che Pugh riprenderà il ruolo di Yelena nella serie Hawkeye con Jeremy Renner) e proprio durante un’intervista con Total Film, l’attrice candidata all’Oscar per Piccole donne ha parlato del ruolo che questo “passaggio di consegne” avrà nel film di Cate Shortland.

“Anche se è ovvio che è li che tutti voglio essere condotti dalla storia, pensando a cosa potrà accadere in futuro, questo film non è mai stato veramente pensato in quell’ottica”, ha spiegato Pugh. “Piuttosto, il suo obiettivo principale è sempre stato quello di concludere il viaggio di Natasha/Scarlett nel MCU”. Dopotutto, qualsiasi cosa vedremo nel film sarà di certo destinata a contestualizzare ancora meglio il perché del sacrificio che Natasha ha compiuto in Endgame

E proprio in merito di Scarlett Johansson, nella medesima intervista l’attrice ha avuto la possibilità di elogiare proprio il talento di Pugh. “Ha davvero una bellissima carriera davanti a sé”, ha detto. “È una persona veramente speciale”. L’attrice ha anche rivelato che i fan hanno accolto con estremo entusiasmo il personaggio di Yelena durante le proiezioni di prova. “Il suo personaggio e la sua interpretazioni sono stati davvero molto amati.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Virgin River 3 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla

Virgin River 3 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla

Virgin River 3 è la terza stagione della serie tv Virgin River  della serie Originale Netflix basata sui romanzi di Virgin River di Robyn Carr.

Basato sulla serie di libri Harlequin di Robyn Carr, il romanzo contemporaneo è incentrato sul recente trasferimento dell’infermiera Melinda Monroe (Alexandra Breckenridge) nella remota città californiana di Virgin River. Desiderando un nuovo inizio, Monroe scopre presto che vivere in una piccola città non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero fare di Virgin River la sua casa.

Virgin River 3: quando esce e dove vederla in streaming

La terza stagione di Virgin River uscirà il 9 luglio 2021, e sarà in esclusiva su Netflix. dunque sarà possibile vedere Virgin River 3 in streaming in tutti i paese dove il servizio è attivo.

Virgin River 3: la trama e il cast

Deadline ha rivelato che Zibby Allen e Stacey Farber entrano nel cast della terza stagione di Virgin River. Allen interpreterà Brie, la sorella di Jack (Martin Henderson). Brie è un avvocato intelligente, duro, coraggioso e molto divertente. Farber ricorre nei panni di Tara Anderson, la figlia di Lilly (Linda Boyd), che finalmente incontriamo in questa stagione poiché la sta aiutando con Baby Chloe mentre i suoi altri tre fratelli vivono lontano da casa.

In Virgin River 3 ritorneranno i protagonisti Alexandra Breckenridge nel ruolo di Melinda “Mel” Monroe, un’infermiera praticante che si è recentemente trasferita a Virgin River; Martin Henderson nei panni di Jack Sheridan, proprietario di un bar di un ristorante locale ed ex Marine degli Stati Uniti che soffre di PTSD; Colin Lawrence nei panni di John “Preacher” Middleton, un caro amico americano di Jack che lavora come chef al Jack’s Bar; Jenny Cooper nel ruolo di Joey Barnes, la sorella maggiore di Melinda; Lauren Hammersley nel ruolo di Charmaine Roberts, amica di Jack con benefici; Annette O’Toole nel ruolo di Hope McCrea, il sindaco di Virgin River e Tim Matheson nel ruolo di Vernon “Doc” Mullins, MD, il medico locale.

Nei ruoli ricorrenti ritroveremo Daniel Gillies nel ruolo di Mark Monroe, il marito defunto di Mel. Benjamin Hollingsworth nei panni di Dan Brady, un collega veterano più giovane che ha prestato servizio nei Marines statunitensi con Jack e sta lottando per riadattarsi alla vita civile. Grayson Gurnsey nei panni di Ricky, un giovane che lavora al Jack’s Bar e che vuole unirsi ai Marines statunitensi. David Cubitt è Calvin, l’uomo che gestisce la fattoria illegale dall’altra parte del Virgin River. Lexa Doig nel ruolo di Paige Lassiter / Michelle Logan, proprietaria di un camion da forno chiamato “Paige’s Bakeaway” e Ian Tracey è Jimmy, il braccio destro di Calvin.

Zibby Allen (The Flash, Grey’s Anatomy) si unirà al cast di Virgin River come nuovo regular della serie e Stacey Farber (Saving Hope, Diggstown) è stata scelta per un ruolo ricorrente. Allen interpreterà Brie, la sorella di Jack (Martin Henderson). Brie è un avvocato intelligente, duro, coraggioso e molto divertente. Farber torna nei panni di Tara Anderson, la figlia di Lilly (Linda Boyd), che finalmente incontriamo in questa stagione poiché la sta aiutando con Baby Chloe mentre i suoi altri tre fratelli vivono lontano da casa.

Emma Stone sogna un live action Disney sulle origini di Ursula

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Emma Stone sogna un live action Disney sulle origini di Ursula

Emma Stone è attualmente impegnata con la promozione di Crudelia, il live action Disney dedicato alla celebre villain de La carica dei 101, interpretata proprio dall’attrice premio Oscar per La La Land

Durante una recente intervista con Variety, Stone ha rivelato che le piacerebbe vedere un’altra celebre cattiva della scuderia Disney al centro di un film che ne esplori le origini, ossia Ursula, la perfida strega del mare de La sirenetta. L’attrice ha spiegato che la disumanità del personaggio sarebbe molto interessante da approfondire: “È una piovra, e sarebbe interessante esplorare il mondo da cui proviene. Tipo chi sono i suoi genitori o cosa le è successo. Non penso che la Disney abbia mai raccontato un villain non umano in questo modo.”

Ricordiamo che il personaggio di Ursula verrà interpretato da Melissa McCarthy nell’attesissimo live action de La sirenetta diretto da Rob Marshall. Il film, ovviamente, non si concentrerà unicamente sul personaggio della strega, ma potrebbe tranquillamente spianare la strada per un eventuale nuovo progetto dedicato proprio alla celebre antagonista.

In un’altra intervista con Rotten Tomatoes, invece, Emma Stone ha ammesso che le piacerebbe realizzare un sequel di Crudelia in stile Il padrino – Parte II al fianco della leggendaria Glenn Close, che per prima ha interpretato Crudelia de Mon in “carne e ossa” nei live action del 1996 e del 2000. La stessa Close, di recente, ha ammesso che le piacerebbe tornare nei panni della villain e di avere anche un’idea per un nuovo film.

Star Wars: John Boyega disposto a tornare, ma ad una condizione

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Star Wars: John Boyega disposto a tornare, ma ad una condizione

Gli episodi della trilogia sequel di Star Wars hanno letteralmente diviso in due il fandom, e una delle più grandi critiche mosse (anche da parte dei membri del cast) è stato il modo in cui sono stati trattati gli archi narrativi di alcuni personaggi.

Tra questi, c’è stato anche il Finn di John Boyega, che dopo la trasformazione da Stormtrooper a Jedi, ha in realtà contribuito molto poco allo sviluppo della storia, finendo per essere un mero personaggio di supporto ne L’ascesa di Skywalker.

Più volte Boyega si è scagliato contro il franchise, denunciando pubblicamente il modo in cui il suo personaggio era stato trattato, ma pare che ultimamente sia tornato sui suoi passi. L’attore, infatti, ha ammesso che sarebbe disposto a tornare a recitare nel franchise, a condizione che venga affiancato da alcuni volti familiari…

“In qualunque modo, sono sempre aperto ad una conversazione, basta che siano coinvolti Kathleen Kennedy, o J.J. Abrams, o qualcun’altro del team. Non c’è nemmeno da pensarci”, ha rivelato l’attore (via CBM).

Le passate dichiarazioni di John Boyega su Star Wars

In passato, John Boyega aveva così parlato del suo coinvolgimento nella saga e del modo in cui, dal suo punto di vista, erano stati trattati il personaggio di Finn e quello di Rose Tico (interpretato da Kelly Marie Tran): “Sapevate cosa fare con Daisy Ridley, sapevate cosa fare con Adam Driver. Sapevate cosa fare con tutti gli altri personaggi, ma quando si è trattato di Kelly Marie Tran, quando si è trattato di John Boyega… avete mandato a f*****o tutto. Cosa volete che dica?”

“Quello che vogliono che tu dica è: ‘Mi è piaciuto farne parte. È stata una grande esperienza’. Accetterò di dire una cosa del genere soltanto quando mi ritroverò a far parte di esperienze che possano veramente definirsi fantastiche”, aveva ammesso senza mezzi termini l’attore. “Hanno dato tutte le sfumature ad Adam Driver, tutte le sfumature a Daisy Ridley. Siamo onesti! Daisy lo sa. Adam lo sa. Lo sanno tutti. Non sto dicendo nulla di nuovo.”

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow svela che il primo trailer è già in arrivo

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Nonostante Jurassic World: Dominion arriverà nelle sale soltanto il prossimo anno, sembra che il primo trailer ufficiale del film stia per arrivare. A confermarlo è stato il regista Colin Trevorrow durante una recente intervista con THR in occasione della promozione della serie animata Jurassic World: Nuove avventure (disponibile su Netflix).

Le riprese del film sono terminate ormai da parecchio tempo, ma l’uscita in sala è stata posticipata di un anno (da giugno 2021 a giugno 2022) a causa della pandemia di Covid-19. A Trevorrow è stato chiesto proprio quando inizierà la promozione del film e lo stesso ha risposto di essere al lavoro su un lancio molto “divertente”, che quasi sicuramente includerà anche il primo trailer ufficiale.

“Sarà prima di quanto pensi”, ha spiegato. “Non posso ancora parlarne. Abbiamo qualcosa di molto divertente in programma, e ha tutto a che fare con il riportare il pubblico nelle sale cinematografiche.”

La possibilità che il primo trailer di Jurassic World: Dominion arrivi presto è di certo sorprendente. Il film non uscirà nelle sale fino a giugno 2022 e sappiamo quanto sia pratica comune a Hollywood diffondere le prime immagini ufficiali di un grande blockbuster tra i sei e gli otto mesi prima della data di uscita. Universal aveva già adottato questa strategia per Jurassic World e Jurassic World: Il regno distrutto, e i risultati sono stati incredibilmente positivi. In base alle parole di Trevorrow, il primo trailer di Jurassic World: Dominion potrebbe arrivare già prima della fine del 2021.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

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