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Star Wars: John Boyega disposto a tornare, ma ad una condizione

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Star Wars: John Boyega disposto a tornare, ma ad una condizione

Gli episodi della trilogia sequel di Star Wars hanno letteralmente diviso in due il fandom, e una delle più grandi critiche mosse (anche da parte dei membri del cast) è stato il modo in cui sono stati trattati gli archi narrativi di alcuni personaggi.

Tra questi, c’è stato anche il Finn di John Boyega, che dopo la trasformazione da Stormtrooper a Jedi, ha in realtà contribuito molto poco allo sviluppo della storia, finendo per essere un mero personaggio di supporto ne L’ascesa di Skywalker.

Più volte Boyega si è scagliato contro il franchise, denunciando pubblicamente il modo in cui il suo personaggio era stato trattato, ma pare che ultimamente sia tornato sui suoi passi. L’attore, infatti, ha ammesso che sarebbe disposto a tornare a recitare nel franchise, a condizione che venga affiancato da alcuni volti familiari…

“In qualunque modo, sono sempre aperto ad una conversazione, basta che siano coinvolti Kathleen Kennedy, o J.J. Abrams, o qualcun’altro del team. Non c’è nemmeno da pensarci”, ha rivelato l’attore (via CBM).

Le passate dichiarazioni di John Boyega su Star Wars

In passato, John Boyega aveva così parlato del suo coinvolgimento nella saga e del modo in cui, dal suo punto di vista, erano stati trattati il personaggio di Finn e quello di Rose Tico (interpretato da Kelly Marie Tran): “Sapevate cosa fare con Daisy Ridley, sapevate cosa fare con Adam Driver. Sapevate cosa fare con tutti gli altri personaggi, ma quando si è trattato di Kelly Marie Tran, quando si è trattato di John Boyega… avete mandato a f*****o tutto. Cosa volete che dica?”

“Quello che vogliono che tu dica è: ‘Mi è piaciuto farne parte. È stata una grande esperienza’. Accetterò di dire una cosa del genere soltanto quando mi ritroverò a far parte di esperienze che possano veramente definirsi fantastiche”, aveva ammesso senza mezzi termini l’attore. “Hanno dato tutte le sfumature ad Adam Driver, tutte le sfumature a Daisy Ridley. Siamo onesti! Daisy lo sa. Adam lo sa. Lo sanno tutti. Non sto dicendo nulla di nuovo.”

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow svela che il primo trailer è già in arrivo

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Nonostante Jurassic World: Dominion arriverà nelle sale soltanto il prossimo anno, sembra che il primo trailer ufficiale del film stia per arrivare. A confermarlo è stato il regista Colin Trevorrow durante una recente intervista con THR in occasione della promozione della serie animata Jurassic World: Nuove avventure (disponibile su Netflix).

Le riprese del film sono terminate ormai da parecchio tempo, ma l’uscita in sala è stata posticipata di un anno (da giugno 2021 a giugno 2022) a causa della pandemia di Covid-19. A Trevorrow è stato chiesto proprio quando inizierà la promozione del film e lo stesso ha risposto di essere al lavoro su un lancio molto “divertente”, che quasi sicuramente includerà anche il primo trailer ufficiale.

“Sarà prima di quanto pensi”, ha spiegato. “Non posso ancora parlarne. Abbiamo qualcosa di molto divertente in programma, e ha tutto a che fare con il riportare il pubblico nelle sale cinematografiche.”

La possibilità che il primo trailer di Jurassic World: Dominion arrivi presto è di certo sorprendente. Il film non uscirà nelle sale fino a giugno 2022 e sappiamo quanto sia pratica comune a Hollywood diffondere le prime immagini ufficiali di un grande blockbuster tra i sei e gli otto mesi prima della data di uscita. Universal aveva già adottato questa strategia per Jurassic World e Jurassic World: Il regno distrutto, e i risultati sono stati incredibilmente positivi. In base alle parole di Trevorrow, il primo trailer di Jurassic World: Dominion potrebbe arrivare già prima della fine del 2021.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

The Good Doctor 4×19: nuovo promo “Venga”

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The Good Doctor 4×19: nuovo promo “Venga”

Il network americano ABC dopo il promo e la trama ha diffuso un nuovo promo di The Good Doctor 4×19, il diciannovesimo inedito episodio dell’attesissima quarta stagione di The Good Doctor.

 

https://www.youtube.com/watch?v=C-LemRtqg0g

The Good Doctor 4×19

The Good Doctor 4 è la quarta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC. In The Good Doctor  4 Il dottor Shaun Murphy, un giovane chirurgo con autismo e sindrome del savant, continua a usare i suoi straordinari doni medici presso l’unità chirurgica del St. Bonaventure Hospital. Man mano che le sue amicizie si approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il mondo degli appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più duramente di quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo ambiente per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di chirurgo salverà vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei panni del dottor Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della dottoressa Claire Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus Andrews, Richard Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman, Christina Chang nei pann

In The Good Doctor 4 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.

Spider-Man si collegherà ai film Marvel della Sony, No Way Home “chiarirà tutto”

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La decisione di Sony Pictures di sviluppare il proprio Universo Cinematografico Marvel incentrato sui personaggi dell’universo di Spider-Man (noto come SPUMC) senza, però, il coinvolgimento diretto dell’Uomo Ragno, ha lasciato perplessi molti fan, che continuano a sperare di vedere sul grande schermo, prima o poi, il famigerato crossover.

Tuttavia, nei film appartenenti allo SPUMC abbiamo colto diversi segnali dell’esistenza dell’iterazione dello Spidey di Tom Holland in quell’universo, e ora Sanford Panitch, dirigente di Sony, ha confermato che i piani dello studio sono davvero quelli di far sì che il destino del Peter Parker di Holland si incontri con quello del Venom di Tom Hardy o del Morbius di Jared Leto.

Lasciando intendere che potrebbe già esserci qualche riferimento a Peter Parker in Venom: La furia di Carnage, Panitch ha dichiarato: “Sarebbe eccitante se si incontrassero, giusto?”.

“La verità è che c’è un piano”, ha spiegato a Variety. “Penso che il pubblico stia iniziando a capire dove siamo diretti, e penso che tutto sarà ancora più chiaro quando arriverà al cinema Spider-Man: No Way Home. Abbiamo un ottimo rapporto con Kevin Feige. Ci piace il fatto che i film del MCU siano così grandi, perché è un’opportunità fantastica per i nostri personaggi. E penso che anche loro provino le stesse sensazioni nei nostri riguardi. Abbiamo un ottimo rapporto. Ci sono molto cose che accadranno… ne sono certo.”

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Black Widow: Scarlett Johansson spera di offrire ai fan una “risoluzione” dopo Endgame

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In Avengers: Endgame, abbiamo visto il personaggio di Natasha Romanoff scrificarsi su Vormir in modo da permettere a Occhio di Falcon di tornare ai giorni nostri con la Gemma dell’Anima. È stato un momento alquanto straziante, ma comunque in linea con l’arco narrativo del personaggio interpretato da Scarlett Johansson.

Tuttavia, sappiamo che il tempo di Nat sul grande schermo non è ancora finito, considerando che a breve arriverà finalmente nelle sale (e su Disney+, con Accesso Vip) Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel interamente dedicato all’ex spia russa. In una recente interivsta con Total Film (via The Direct), è stata proprio la Johansson a parlare del film, rivelando che la sua speranza è che lo standalone dedicato a Natasha rappresenti per tutti quei fan che sono rimasti insoddisfatti da quanto accaduto in Endgame, una degna conclusione dell’arco narrativo del suo personaggio.

“Il nostro obiettivo era che i fan fossero soddisfatti da questa storia”, ha spiegato l’attrice. “Che potessero, in qualche modo, riconciliarsi con la morte del personaggio. A quanto pare, il pubblico voleva questo.”

Sappiamo che Black Widow sarà ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War, e di certo sarà interessante scoprire cosa ha combinato Nat durante quegli anni. Inoltre, i fan non vedono l’ora di rivisitare, grazie al film, alcuni dei momenti chiave del suo passato (incluso cosa è successo davvero a Budapest) e di scoprire in che modo il film getterà le basi per il ruolo (chiave, a quanto pare) che Yelena Belova (Florence Pugh) avrà nel futuro del MCU.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Genius: Aretha, la recensione della serie con Cynthia Erivo

Genius: Aretha, la recensione della serie con Cynthia Erivo

Genius è l’acclamata serie antologica di National Geographic che porta sullo schermo le affascinanti storie dei più brillanti innovatori del mondo, i loro straordinari successi con le loro volubili, appassionate e complesse relazioni personali. Dopo Albert Einstein e Pablo Picasso, questa terza stagione, intitolata Genius: Aretha, esplora il genio musicale e l’incomparabile carriera di Aretha Franklin, così come l’enorme influenza che ha avuto sulla musica e sulla cultura di tutto il mondo. Aretha Franklin è stata un prodigio del gospel, una schietta sostenitrice dei diritti civili ed è considerata la più grande cantante degli ultimi 50 anni, con innumerevoli premi ricevuti durante la sua carriera.

Curata da Anthony Hemingway e Suzan-Lori Parks, la stagione si concentra su gran parte della vita della cantante, focalizzandosi però su alcuni periodi in particolare. Questi affrontano l’infanzia e il difficile rapporto con il padre, i primi successi sul finire degli anni Sessanta, il declino negli anni Settanta e la nuova popolarità raggiunta negli anni Ottanta. Ognuno di questi bilancia tra vita pubblica e privata, mostrando quanto le due si siano continuamente influenzate reciprocamente. Sullo sfondo, si staglia un Paese in profondo cambiamento sociale e culturale, segnato in particolare dagli scontri in nome dei diritti civili del popolo afroamericano e dal trasformarsi dell’ambiente musicale.

L’anno di Aretha

Non capita tanto spesso che nel giro di un solo anno si trovino ad uscire, in streaming e al cinema, due opere dedicate alla stessa personalità. Se il 4 giugno sulla piattaforma Disney+ arriverà la serie Genius: Aretha, al 7 ottobre è attualmente fissata l’uscita in sala del film Respect, dove Aretha Franklin sarà interpretata dalla cantante e attrice premio Oscar Jennifer Hudson, la quale aveva ricevuto la benedizione della stessa Franklin. Due opere impegnate a raccontare dunque la stessa vita e gli stessi eventi, lasciando allo spettatore il compito di identificare le differenze con cui questi verranno trattati. Se è ancora presto per parlare del film, della serie di imminente arrivo è invece già possibile dire qualcosa.

I primi due episodi visti in anteprima mostrano l’evidente volontà di raccontare quanto più possibile della Franklin, compiendo numerosi salti temporali tra la sua vita adulta e la sua infanzia. Da questo punto di vista Genius: Aretha non si distingue né dalle precedenti stagioni né da altri prodotti biografici di National Geographic come il recente The Right Stuff. Si tratta di opere con un’impostazione molto classica, quasi uniforme tra loro, che rinunciano a particolari vezzi visivi per lasciare tutte le attenzioni allo sviluppo narrativo ed alle interpretazioni dei protagonisti.

E così facendo anche la nuova stagione di Genius trova il suo punto di forza. Quello che potrebbe essere un canonico racconto di ascesa alla popolarità nel mondo della musica, diventa un racconto perfettamente aderente al suo tempo. In Genius: Aretha c’è tutto ciò di cui si discute anche oggi, dai diritti per gli afroamericani alle battaglie per l’emancipazione femminile. Aretha Franklin diventa allora non solo un’icona da celebrare, ma anche un modello per l’attualità, con gesta compiute però ormai quasi sessant’anni fa.

Genius Aretha Disney+

Genius: Aretha, la recensione

Per interpretare una donna tanto forte ci voleva un’attrice a sua volta in un periodo d’oro della sua carriera. La scelta è così ricaduta su Cynthia Erivo, recentemente candidata agli Oscar come miglior attrice per Harriet. Per lei interpretare una simile icona non è stato facile, richiedendole ore di esercitazioni nel canto, ma le ha permesso di dimostrare una volta di più la sua incredibile intensità recitativa. La Erivo è una convincentissima Aretha Franklin, che dà vita ad un interpretazione che dovrebbe far preoccupare la Hudson. Sulle sue spalle si costruisce l’intera serie, che trova dunque nella presenza magnetica dell’attrice il suo pregio maggiore.

Realizzata non senza alcune controversie, legate all’insoddisfazione della famiglia Franklin in merito ad alcune scelte narrative, la serie ha saputo infine trarre ulteriore forza da una mancanza non da poco. In Genius: Aretha non si sentiranno infatti le canzoni più celebri della cantante, assenti per motivi di diritti. Quello che per un film come Stardust ha rappresentato un grosso limite, qui è invece l’occasione per riscoprire alcuni dei brani meno noti ma altrettanto struggenti della Franklin. Così facendo, la serie riesce a scavare ancor più nella vita della cantante, lasciando trasparire un’umanità, una sofferenza e una forza non facili da affrontare.

Il mio Godard: trama e cast del film con Louis Garrel

Il mio Godard: trama e cast del film con Louis Garrel

Grazie al film The Artist, Michel Hazanavicius si è consacrato a livello mondiale, arrivando addirittura a vincere il premio Oscar al miglior regista. Impostosi così come uno dei grandi nomi del cinema francese, egli ha poi realizzato nel 2017 un nuovo film con cui ha esplorato un nuovo aspetto della storia del cinema. Se The Artist era incentrato sul cinema muto, Il mio Godard (qui la recensione) è invece la biografia di un ben preciso momento della vita del celebre regista della nouvelle vague Jean-Luc Godard. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film si configura anche un’irresistibile commedia sentimentale.

La storia per questo nuovo lungometraggio nasce a partire dall’autobiografia Un an après, scritta dall’attrice Anne Wiazemsky, dove si ripercorre anche del suo rapporto lavorativo e sentimentale con Godard. Nelle sue pagine Hazanavicius ha ritrovato l’occasione non solo di portare sul grande schermo una delle icone del cinema mondiale, ma anche una riflessione sulla sua poetica, la settima arte e la sua critica. Impegno sociale e commedia si mischiano così in un film apprezzato per la sua irriverenza ma anche per la sua lucida trattazione di tematiche affatto semplici.

Con un cast di grandi star, tra cui anche diversi attori italiani, Il mio Godard si è affermato come un nuovo buon successo del regista, guadagnando anche numerosi consensi internazionali. Un film che Godard ha invece definito “stupido”, contribuendo però alla sua popolarità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il mio Godard: la trama del film

La storia del film si apre nella Parigi del 1967, dove Jean-Luc Godard è ormai una figura di spicco del cinema francese e della sua generazione. Ora egli è pronto a distribuire il suo nuovo film, La cinese, verso cui ha un legame speciale. Si tratta infatti di un’opera che vede come protagonista l’attrice Anne Wiazemsky, la donna che Godard ama. Nonostante i venti anni di differenza, i due decidono di sposarsi. La felicità dell’unione è però spezzata dalla cattiva accoglienza del loro film, un evento che segnerà per il regista l’inizio di una profonda crisi spirituale.

Per Godard è l’inizio di un periodo particolarmente movimentato, che si muove parallelamente agli scontri politici del maggio del 1968. Affascinato dai nuovi moti rivoluzionari, egli intraprenderà un percorso che lo porterà ad allontanarsi da tutti. La sua mancanza di diplomazia e le sue posizioni integraliste non faranno che peggiorare la situazione, a cui la moglie Anne tenterà di far fronte. Ben presto, però, i due saranno chiamati a scontrarsi, riflettendo sulla vita, l’amore, l’arte e le passioni.

Il mio Godard cast

Il mio Godard: il cast del film

Ad interpretare il ruolo dell’acclamato regista francese Jean-Luc Godard, vi è il noto attore francese Louis Garrel, celebre per film come The Dreamers, L’ufficiale e la spia e Piccole donne. L’attore, che si è dichiarato fan di Godard, ha cercato di interpretarlo mettendosi al completo servizio del personaggio, senza pretendere di ritrovare in questo qualcosa di sé. Per assomigliargli, si è ovviamente dovuto sottoporre a diverse ore di trucco. Per lui, inoltre, era particolarmente importante far trasparire tanto le spinte passionali quanto gli elementi più comici del ruolo. Accanto a lui, nei panni della giornalista e regista Michèle Rosier vi l’attrice Bérénice Bejo, moglie di Hazanavicius.

Nel ruolo di Anne Wiazemsky, invece, vi è Stacy Martin. Attrice divenuta nota grazie ai film Nymphomaniac e Vox Lux, questa ha studiato a fondo la vita della Wiazemsky, cercando a sua volta di fornirne un’interpretazione realistica. Grégory Gadebois è invece Michel Cournot, sceneggiatore e regista francese dell’epoca. Nel film sono poi presenti due attori italiani. Il primo di questi è Guido Caprino, che interpreta qui il regista premio Oscar Bernardo Bertolucci. Nella preparazione al ruolo, questi fu aiutato anche dallo stesso Garrel, che aveva avuto il suo primo ruolo proprio grazie a Bertolucci. Emmanuele Aita, invece, è il regista Marco Ferreri.

Il mio Godard: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il mio Godard è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

 

Luca Guadagnino batte il primo ciak di Bones and All

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Luca Guadagnino batte il primo ciak di Bones and All

Stanno partendo negli Stati Uniti le riprese del nuovo film di Luca Guadagnino da titolo provvisorio “Bones and All”.

Il primo film che Luca Guadagnino gira in America, un teen d’autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis e scritto da David Kajganich (“Suspiria”, “A Bigger Splash”), vedrà protagonisti Timothée Chalamet (che torna a lavorare con Guadagnino dopo il successo di “Call me by your name”), Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese e Chloë Sevigny.

Una produzione Frenesy Film Company e Per Capita Productions. Prodotto, tra gli altri, da Luca Guadagnino Marco Morabito per Frenesy Film Company, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, del gruppo FremantleFrancesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per Memo.

I produttori esecutivi sono Giovanni Corrado e Raffaella Viscardi.

Il film è interamente finanziato da società italiane: The Apartment (società del gruppo Fremantle), 3 Marys, Memo, Tender Stories, Adler, Elafood, Elafilm, Manila, Serfis e Wise.

Altra cosa molto importante è che sempre delle società italiane si occuperanno delle vendite estere del film: The Apartment (del gruppo Fremantle), Frenesy Film, Memo e 3 Marys. 

Come riporta Deadline, Il film racconta la storia di un primo amore, quello che porta Maren, una giovane donna che impara a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un reietto vagabondo dall’animo combattivo, a unirsi e intraprendere un’odissea di centinaia di chilometri nell’America di Ronald Reagan, tra botole, passaggi segreti e stradine di provincia. Tuttavia, per quanto si sforzino, qualunque strada sembra riportarli al loro tremendo passato, fino al momento finale che deciderà se il loro amore sia realmente in grado di sopravvivere al loro essere altro rispetto al mondo che li circonda.

School of Mafia: trailer del film con Guglielmo Poggi

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School of Mafia: trailer del film con Guglielmo Poggi

01 Distribution ha diffuso il trailer di School of mafia, il film diretto da Alessandro Pondi con Giuseppe Maggio, Guglielmo Poggi, Michele Ragno, Emilio Solfrizzi, Fabrizio Ferracane, Paolo Calabresi, Maurizio Lombardi, Giulia Petrungaro, Giulio Corso, Mario Pupella, Tony Sperandeo, Monica Vallerini e con Gianfranco Gallo, con la partecipazione di Paola Minaccioni e con Nino Frassica. Prodotto da Rodeo Drive con Rai Cinema.

School of mafia, la trama

New York – giorni nostri. Tony Masseria, Joe Cavallo e Nick Di Maggio sono tre ragazzi newyorkesi. Hanno sogni, aspirazioni, progetti per la propria vita: Nick è un chitarrista che sta per entrare nel talent show più famoso d’America, Joe è un cadetto dell’accademia di polizia e Tony è un insegnante di danza. Un ostacolo li separa dalla realizzazione dei loro sogni: sono i figli dei tre boss mafiosi che si spartiscono i traffici illegali della città, determinati a farli diventare, volenti o nolenti, gli eredi dei loro affari. I tre padri, dunque, rapiscono i loro figli per portarli in Sicilia, alla scuola di Don Turi ‘u Appicciaturi, il Padrino più temuto, che dovrà addestrarli a diventare dei veri boss. Sarà un duro percorso per tutti e tre, ma sarà anche un percorso di crescita personale che permetterà a Tony, Nick e Joe di definirsi e capire ciò che sono e ciò che potranno diventare.

Run Hide Fight – Sotto Assedio dal 1 giugno in on demand

Run Hide Fight – Sotto Assedio dal 1 giugno in on demand

Koch Media Italia annuncia che Run Hide Fight – Sotto Assedio, il dramma scolastico dello sceneggiatore e regista Kyle Rankin, sarà disponibile on demand dal 1° giugno 2021su Sky, Mediaset Infinity, Tim Vision, Rakuten TV, Chili, Itunes, Google Play e YouTube.

Run Hide Fight segue le vicende di Zoe Hull (Isabel May), una diciassettenne che dovrà sopravvivere a un gruppo di aggressori armati, che decidono di attaccare il suo liceo e di trasmettere la strage in live-streaming. La nuova pellicola del regista Kyle Rankin si focalizza su un tema molto attuale, quello delle sparatorie negli istituti scolastici e sull’uso sconsiderato delle armi da fuoco. Solo negli Stati Uniti, nell’ultimo anno, si sono verificati quasi duecento episodi di sparatorie di massa con almeno una decina in cui sono stati coinvolti degli studenti. E la recente cronaca mondiale ci ha ricordato che tale problema non è legato solo agli USA, ma tocca diverse nazioni come la recente strage nella scuola di Kazan (Russia) ad opera di un ragazzo di 19 anni che ha tolto la vita almeno a una decina di innocenti.

Offrendo il punto di vista di un adolescente sull’argomento delle sparatorie nei licei americani, Isabel May ha dichiarato: “Ricordo di essere stata a scuola e di aver realizzato che gli studenti intorno a me, me compresa, in modi strani, sognavano ad occhi aperti come avremmo combattuto o protetto i nostri compagni studenti da potenziali attentatori. Ciò mi ha molto turbata, il fatto che fossi così insensibile all’argomento e al problema che era appena diventato la mia realtà in età così giovane.”

Il regista Kyle Rankin, autore di Night of the Living Deb, era consapevole che il tema delle sparatorie scolastiche avrebbe potuto suscitare polemiche, ma non era certo che avrebbe avuto la stessa risonanza a livello internazionale, dato che questo problema è molto più diffuso in America che altrove. “Ho scritto Run Hide Fight per affrontare la mia paura e impotenza di fronte alle sparatorie di massa. Il mio intento non è mai stato quello di sfruttare il dolore di qualcuno, ma quello di dar vita a un confronto civile sulle armi in America.” ha dichiarato. “Il film non è concepito né a favore né contro le armi, in modo da incoraggiare un dialogo anziché una divisione, soprattutto tra amici che hanno visioni opposte su un tema complesso come questo.”

Rankin ha poi concluso: “Spero che guardando il film, il pubblico pensi a quali scelte farebbe e chi vorrebbe essere se si trovasse nella posizione di Zoe. In definitiva, il film vuole essere emotivamente vero e lasciare agli spettatori un ricordo che sembri quasi il loro.”

Run Hide Fight – Sotto Assedio, la trama

Zoe sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre. Per distrarsi esce a caccia col padre Todd, ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti armati fanno irruzione nell’istituto con un furgone, sparando a chiunque capiti loro sotto tiro. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.

 

Mortal Kombat in prima assoluta il 30 maggio su Sky, in streaming su NOW

Mortal Kombat, la nuova esplosiva avventura cinematografica ispirata alla celebre saga di videogame, diretta da Simon McQuoid e prodotta da James Wan, arriva in Italia in prima assoluta il 30 maggio su Sky Cinema uno alle 21.15 e in streaming su NOW. 

Iscriviti a NOW a soli 3 euro e inizia a guardare Mortal Kombat e molto altro!

Mortal Kombat porta in vita l’intensa azione della saga di videogame campione di vendite, in tutta la sua brutale gloria, mettendo l’uno contro l’altro i campioni indiscussi e tanto amati dai fan, in una battaglia cruenta e senza esclusione di colpi, che li spingerà al limite. Il film è diretto dal pluripremiato regista australiano Simon McQuoid e prodotto da James Wan (i film di The Conjuring, Aquaman), Todd Garner (Into the Storm, Tag), McQuoid ed E. Bennett Walsh (Men in Black: International, The Amazing Spider-Man 2).

Mortal Kombat, il film

In Mortal Kombat, il campione di MMA Cole Young, abituato a scontrarsi con chiunque per soldi, è ignaro della sua eredità, e del motivo per cui l’arcistregone dell’Outworld, Shang Tsung, abbia inviato il suo miglior guerriero Sub-Zero, un Criomante ultraterreno, a dargli la caccia. Temendo per la sicurezza della sua famiglia, Cole va alla ricerca di Sonya Blade, che è sotto la direzione di Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lui sulla pelle lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato. Presto si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e Protettore di Earthrealm, che garantisce rifugio a coloro che portano il marchio come il suo. Qui, Cole si allena con i guerrieri esperti Liu Kang, Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano, per prepararsi a combattere con i più grandi campioni della Terra, contro i nemici dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco il destino dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza motivato da scatenare il suo arcana – l’immenso potere custodito nella sua anima – in tempo, non solo per salvare la sua famiglia, ma anche per fermare l’Outworld una volta per tutte?

Il variegato cast internazionale riflette la natura globale del brand, con talenti che spaziano dal mondo del cinema, alla televisione e alle arti marziali. L’ensemble include Lewis Tan (Deadpool 2, “Wu Assassins) nel ruolo di Cole Young; Jessica McNamee (The Meg) nel ruolo di Sonya Blade; Josh Lawson (Bombshell)  nel ruolo di Kano; Tadanobu Asano ( Midway) è Lord Raiden; Mehcad Brooks (Supergirl  per la TV) è Jax; Ludi Lin (Aquaman) è Liu Kang; con Chin Han (Skyscraper) nei panni di Shang Tsung; Joe Taslim (Star Trek Beyond) in quelli di Bi-Han e Sub-Zero; e Hiroyuki Sanada (Skyscraper) nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion. Inoltre sono presenti Max Huang come Kung Lao, e Sisi Stringer come Mileena.

McQuoid ha diretto il film da una sceneggiatura di Greg Russo e Dave Callaham (Wonder Woman 1984), da una storia di Oren Uziel (Mortal Kombat: Rebirth) e Russo, basato sul videogioco creato da Ed Boon e John Tobias. Richard Brener, Dave Neustadter, Victoria Palmeri, Michael Clear, Jeremy Stein e Larry Kasanoff sono i produttori esecutivi.

Per la trasposizione cinematografica del popolarissimo franchise, McQuoid ha guidato un team di filmmaker australiani e statunitensi, tra cui il direttore della fotografia Germain McMicking (True Detective, Top of the Lake: China Girl), lo scenografo Naaman Marshall (Underwater, Servant), i montatori Dan Lebental (Spider-Man: Far From Home) e Scott Gray (Top of the Lake, Daffodils), il supervisore agli effetti visivi Chris Godfrey (Hacksaw Ridge), la costumista Cappi Ireland (Lion, The Rover), ed il coreografo dei combattimenti Chan Griffin. Musiche di Benjamin Wallfisch (Blade Runner 2049, i film di IT). E grazie a extra, per i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema è disponibile prima di tutti on demand nella sezione extra.

Shiva Baby: trailer del film in arrivo su MUBI

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Shiva Baby: trailer del film in arrivo su MUBI

MUBI, la piattaforma di streaming globale, casa di produzione e di distribuzione di film, ha diffuso il trailer e la data di uscita dell’atteso debutto di Emma Seligman, Shiva Baby, disponibile solo su MUBI dall’11 giugno 2021.

Shiva Baby: la trama

Shiva Baby è una caustica commedia degli equivoci ambientata durante una giornata di shiva, la riunione ebraica di amici e familiari in un periodo di lutto, in cui la protagonista è una ragazza bisessuale alle prese con la tradizione ebraica e con il suo bisogno di indipendenza. Uno dei film più sorprendenti del Toronto International Film Festival e del South by Southwest del 2020. L’acclamato debutto della scrittrice-regista Emma Seligman, con la straordinaria performance dell’attrice emergente Rachel Sennott, è un film audace e moderno, il cinema nella sua forma più sfacciata, esilarante e indimenticabile.

Impreziosito dalla straordinaria performance nel ruolo di protagonista dell’attrice emergente e comica Rachel Sennott, Shiva Baby, l’acclamato film di debutto della scrittrice e regista Emma Seligman, vede anche la partecipazione di Molly Gordon (Booksmart), Polly Draper (Billions, The Good Wife), Fred Melamed (Wandavision, The Morning Show, A Serious Man) e Dianna Agron (Berlin, I Love You, Glee).

Le musiche sono composte dall’eclettica polistrumentista Ariel Marx (Ted Bundy: Falling For a Killer). Emma Seligman, originaria di Toronto, vive a New York. Durante un corso in “Film & TV program” alla New York University ha scritto e diretto il cortometraggio Shiva Baby, su cui si basa il film omonimo. Presentato al South by Southwest nel 2018, è stato in concorso al Woodstock Film Festival, TIFF Next Wave Film Festival e al Palm Springs ShortFest.

MCU: 10 volte in cui gli Avengers hanno deluso le aspettative dei fan

Nonostante gli Avengers siano universalmente riconosciuti come gli eroi più potenti della Terra, questo non vuol dire che non possano commettere errori come qualsiasi essere umano. In effetti, nell’arco dell’interno MCU, la maggior parte di loro ha commesso alcuni passi falsi. Ma quali sono, nello specifico, le cose più deludenti che gli eroi hanno fatto? Secondo Screen Rant sono le seguenti:

Spider-Man che dà gli occhiali a Mysterio

Peter Parker non è altro che uno studente delle superiori che si ritrova coinvolto in diverse battaglie, soprattutto dopo la morte di Tony Stark. La morte del suo mentore ha avuto, ovviamente, un forte impatto sulla sua vita e ora sta cercando di trovare la propria strada nel mondo in quanto supereroe a sé stante.

Proprio per questo, anche se è difficile biasimarlo data la sua età e il modo in cui Mysterio lo ha manipolato, dare gli occhiali che Tony gli ha lasciato a Mysterio è stata una mossa sbagliata, che ha avuto molte conseguenze. Probabilmente tutti i fan si sono ritrovati ad urlare contro lo schermo, implorandogli di non farlo.

Thor che rinuncia a essere il re di Asgard

Questa è un’altra decisione che sembra più un errore da parte dei creatori dei film che altro, perché non era assolutamente in linea con l’arco narrativo di Thor fino a quel momento.

Nonostante la trilogia di Thor avesse impiegato molto tempo a preparare il Dio del Tuono al suo futuro da re, tutto questo è stato spazzato via in Avengers: Endgame, quando Thor si è arreso. Non c’è dubbio che Valchiria diventerà una grande leader, ma è comunque apparso un modo strano di gestire la storia di Thor. I fan volevano davvero vederlo all’altezza del suo potenziale finalmente realizzato.

Vedova Nera che si fida troppo dello SHIELD

Vedova Nera ha fatto molte cose orribili durante il suo passato e per questo conserva una lunga lista di debiti che ha da pagare. Tuttavia, era più vittima che carnefice, considerata anche la giovane età che aveva quando è stata addestrata nella Stanza Rossa.

Tuttavia, la sua lealtà verso lo SHIELD e Nick Fury a volte è stata d’intralcio. I fan sono rimasti delusi dal fatto che Nat si fidasse così ciecamente di un’organizzazione governativa e non si fosse mai chiesta quali fossero i suoi veri obiettivi.

Hulk che rinuncia a essere Bruce Banner

Ci sono molti personaggi in Avengers: Endgame che hanno avuto trame e archi narrativi piuttosto diversi da quelli che avevano nei film precedenti. Una grossa fetta di fan è rimasta alquanto sconvolta quando Bruce Banner si è fuso in una nuova versione di sé stesso a metà fra Hulk e il Bruce precedente.

Anche se questo doveva essere percepito come una crescita per il personaggio, a molti è apparso più come se Bruce si fosse arreso. Sarebbe stato forse meglio se il personaggio avesse avuto modo di essere ancora Bruce, ma con un maggiore controllo in merito alla sua trasformazione nel Gigante Verde. 

Black Panther che si fa giustizia con le se mani

Black Panther è probabilmente uno degli eroi etici più simpatici e complessi di tutti, quindi i suoi errori non sono mai stati così gravi. Tuttavia, ha agito in modo avventato quando ha cercato di uccidere Bucky, che era stato incastrato da Zemo, dopo la morte di suo padre.

È difficile biasimarlo perché era consumato dal dolore, e ha subito cercato di fare ammenda non appena ha appreso la verità, offrendo a Bucky un posto sicuro in cui vivere. Tuttavia, poiché era uno dei sostenitori degli Accordi di Sokovia, questo rifiuto immediato degli stessi è apparso a molti come una scelta molto strana. 

Captain America che torna nel passato

captain americaMentre ad alcuni fan è piaciuto il finale riservato a Steve Rogers, molti altri non l’hanno affatto gradito, perché sentivano che non era davvero coerente con il personaggio. Per questi fan, era come se la Marvel stesse forzando per dargli a tutti i costi un lieto fine.

Se ci pensiamo, Steve avrebbe vissuto nel passato mentre accadevano cose terribili di cui era a conoscenza e che non ha contribuito a fermare. In base a ciò, è difficile vederlo come un eroe…

Star-Lord che rovina il piano del Guanto dell’Infinito

Una delle cose più frustranti che siano mai accadute nel MCU è quando Star-Lord ha rovinato il piano per rimuovere il Guanto dell’Infinito da Thanos. Anche se Quill potrebbe essere stato sopraffatto dal dolore per aver perso Gamora, ha agito comunque in modo avventato ed emotivo, e alla fine ha rovinato tutto.

Senza di lui, avrebbero ottenuto il Guanto e probabilmente avrebbero potuto impedire che lo Snap accadesse. Dato che Peter Quill è spesso tacciato per la sua arroganza, questo gesto non gli ha fatto di certo guadagnare punti tra la maggior parte dei fan.

Iron Man che crea Ultron

Tony Stark è uno dei Vendicatori che detiene il maggior numero di errori commessi e sicuramente intraprende un viaggio narrativo molto bello, che da egoista pieno di sé lo spinge a prendersi davvero cura degli altri. Tuttavia, anche se cerca di essere un eroe e di salvare gli altri, spesso lascia che il suo ego e le sue paure si mettano in mezzo.

Realizzare Ultron è stato qualcosa che non avrebbe mai dovuto fare: è solo un esempio (ma ce ne sarebbero tanti altri!) del fatto che Iron Man aveva bisogno di essere supervisionato, dal momento che pensava sempre di poter fare quello che voleva.

Scarlet Witch che controlla un’intera città

Scarlet Witch ha effettivamente fatto un sacco di cose brutte nella sua vita, incluso il fatto che ha praticamente lavorato prima con l’HYDRA e poi con Ultron. Tuttavia, forse la cosa peggiore che ha fatto, e quella per cui ha maggiore responsabilità, è stata quando ha praticamente controllato l’intera città di Westview solo per creare la vita fantastica che voleva.

Anche dopo aver appreso ciò che aveva fatto, all’inizio cercò comunque di giustificarlo. Alcuni fan sono rimasti delusi dalla sua iniziale mancanza di rimorso.

Occhio di Falco che diventa un vigilante assassino

Occhio di Falco è un altro Vendicatore che fa qualcosa di abbastanza imperdonabile. Dopo aver perso la sua famiglia nel Blip, diventa una sorta di vigilante che uccide i criminali. Tuttavia, prendere questo tipo di giustizia nelle sue mani è stato piuttosto problematico, soprattutto perché stava prendendo di mira principalmente persone nei paesi asiatici.

Alla fine, è stato accettato di nuovo come un eroe senza sostanziali ripercussioni. Molti fan sono rimasti delusi nel vederlo seguire questa strada e nel vedere una mancanza di riflessione su tutta la questione da parte dello stesso personaggio.

Superman: lo sceneggiatore del reboot sul peso delle aspettative dei fan

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Ta-Nehisi Coates ha ricevuto ampi consensi da parte della critica per il suo lavoro su personaggi dei fumetti quali Black Panther e Captain America, e ora è stato scelto dalla Warner Bros. per scrivere l’annunciato reboot di Superman. Dal momento che sembra quasi certo che il film avrà un protagonista nero, è già chiaro che in qualche modo darà una svolta significativa alla storia dell’iconico eroe.

Su questo nuovo riavvio non sappiamo altro (a parte che sarà supervisionato da J.J. Abrams e che molto probabilmente non sarà ambientato nel DCEU), ma in una recente intervista con Polygon, è stato proprio Ta-Nehisi Coates a parlare delle aspettative dei fan e della volontà di realizzare un film valido. “Viviamo in un’era in cui le persone, anche grazie ai social media e alla condivisione, è come se in qualche modo partecipassero al processo creativo di un’opera d’arte”, ha spiegato. “In tal senso, la cosa che mi preoccupa è quella di seminare determinate idee nella testa della gente e magari creare false aspettative.”

“Sono consapevole che ad un certo punto dovrà parlare di questo progetto, perché usciranno le prime immagini, i trailer, ecc. Ma se dipendesse da me, non direi mai nulla. Vorrei parlarne solo dopo l’uscita e solo dopo aver dato al pubblico la possibilità di vederlo. È come se non volessi ostacolare il prodotto finale. È come se volessi che Superman abbia una nuova possibilità. Dopotutto, niente di quello che dico potrebbe influenzare il modo in cui il film verrà accolto alla fine. “

“Voglio che Superman viva. Voglio che venga accolto. Non voglio che i miei precedenti possano offuscare in qualche modo il mio lavoro”, ha aggiunto. “Per quanto possibile, mi piacerebbe davvero recedere e, si spera, fare qualcosa che il pubblico ritenga sia degno.”

Il Superman nero più celebre dei fumetti è indubbiamente Calvin Ellis, ma al momento non sappiamo se sarà davvero lui il personaggio al centro della storia del nuovo film. La speranza è di avere quanto prima nuovi aggiornamenti ufficiali in merito. Ricordiamo che il reboot di Superman rappresenta il terzo progetto WB/DC supervisionato da J.J, Abrams, che sta già curando Justice League Dark e la serie reboot di Constantine.

Social World Film Festival dedica a Mastroianni la sua XI edizione

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Sarà dedicata a Marcello Mastroianni l’11esima edizione del Social World Film Festival (www.socialfestival.com) che si terrà dal si terrà dall’11 al 18 luglio 2021 a Vico Equense. Il divo italiano più amato nel mondo verrà omaggiato con una mostra fotografica, una retrospettiva, e dei question time con i giovani delle giurie.

Il cinema impegnato torna così nella Penisola Sorrentina con la Mostra Internazionale del Cinema Socialearticolata in 19 sezioni, competitive e non. “Forti dell’esperienza vincente dello scorso anno, anche per il 2021 sfrutteremo a pieno le potenzialità del web offrendo una programmazione ibrida tra eventi in presenza e una programmazione online. Non mancheranno gli incontri con i protagonisti del cinema e le tante opportunità per i giovani autori. Inoltre, ogni giorno ci collegheremo con il Festival di Cannes per creare un ponte virtuale tra le due rassegne cinematografiche”, ha commentato il regista e produttore Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore artistico del Social World Film Festival.

“Il festival è un vanto per la nostra città, un evento che arricchisce da oltre 10 anni il calendario di offerte per l’estate, una rassegna che ha una notevole ricaduta sulle nostre attività commerciali, le strutture ricettive, i ristoranti, e sarà ancora più importante quest’anno lanciare un segnale positivo alla cittadinanza”, ha dichiarato Andrea Buonocore, Sindaco di Vico Equense.

Anche per questa nuova edizione sezioni dedicate anche a opere in realtà virtuale, verticali, realizzate con smartphone, serie e webserie, spot, videoclip, film sperimentali, fotografie e sceneggiature per film cinema e tv oltre alle tradizionali selezioni per cortometraggi, lungometraggi e documentari.

Definito “l’evento cinematografico più emozionante al mondo” dall’attrice Claudia Cardinale, è un festival che da spazio e visibilità a tutte le opere iscritte grazie alla speciale sezione “Mercato”, a prescindere dalla selezione che viene effettuata per le sezioni competitive e non competitive le cui opere sono proiettate e/o presentate in appositi eventi organizzati.

Oltre a vari importanti riconoscimenti, anche premi in denaro per 4mila euro. Inoltre, l’organizzazione del festival, per i selezionati al “Concorso Internazionale”, copre le spese di vitto e alloggio in una delle strutture ricettive sul mare di Vico Equense, nella Penisola Sorrentina.

La partecipazione alla Mostra internazionale del Cinema Sociale “Social World Film Festival” offre, ad alcune opere appositamente selezionate, l’esclusiva possibilità di partecipare agli eventi internazionali che in dieci anni hanno coinvolto trenta città dei cinque continenti tra cui Los Angeles, New York, Shanghai, Rio de Janeiro, Vienna, Washington DC, Seoul, Busan, Berlino, Barcellona, Amsterdam, Cannes, MonteCarlo, Parigi, Istanbul, San Francisco, Tokyo, Sydney, Marsiglia, Palma, Tunisi, Hong Kong, Jakarta.

Zerocalcare presidente di giuria della X edizione di Bookciak, Azione! 2021

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Bookciak, Azione! ricomincia da Zero. Zerocalcare, il celebre fumettista, è il presidente di giuria della X edizione di Bookciak, Azione! 2021, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI). Il Premio, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic novel, realizzati da giovani filmaker e dalle ragazze del carcere romano di Rebibbia. La premiazione si svolgerà il 31 agosto prossimo al Lido di Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa. Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per festival e premi, fino ad approdare a Parigi (VO-VF. Le monde en livres)

Zerocalcare si aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del teatro (Ascanio Celestini) della letteratura (Lidia Ravera) dell’arte(Lorenzo Mattotti), della musica (Mannarino).

Il concorso quest’anno festeggia il suo decennale, un bel risultato per un premio che ha portato alla ribalta tanti giovani talenti, viaggiando sempre tra l’attuale e l’inattuale, tra l’immaginazione e la memoria, tra solidarietà e passioni; un bel traguardo da festeggiare proprio con Zerocalcare, a compimento di un lavoro importante e condiviso con i nostri giurati permanenti: Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto.

Tanto più in questo difficile biennio segnato dalla pandemia che proprio il fumettista romano ha saputo raccontare nel geniale Rebibbia Quarantine, animazione in pillole dal suo universo di periferie e «accolli» che ha fatto da contrappunto scanzonato alle nostre angosce da lockdown.

Ma Zerocalcare (il suo vero nome è Michele Rech, nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983) è molto di più di un autore di enorme successo. È un po’ la stella cometa che ha illuminato il fumetto italiano di questi ultimi dieci anni, indicando una direzione – che è tutta personale e difficile da imitare – che coniuga narrazione del «sé» e dell’«altro».

Il «sé» è la sua vita, quella dei suoi affetti, delle persone che lo circondano e del quartiere in cui vive da sempre. Ovvero Rebibbia, periferia Nord-Est di Roma, dove arriva da ragazzo, dopo un’infanzia vissuta in Francia.

Le vicende quotidiane dei personaggi di Zerocalcare, di Secco e dei suoi amici, dell’Armadillo (un alter-ego immaginato, ma non troppo), per i riferimenti culturali e identitari e per la spumeggiante forza comica di situazioni e battute (amplificata da un’icastica forma grafica) trascendono quello che agli inizi poteva sembrare una sorta di giovanilismo localistico, legato a un’età e a un luogo. In realtà mostravano già un’appartenenza più ampia, comune a più generazioni cresciute tra cartoon, serie cult tv, playstation e videogiochi; fortificata, però, nell’esperienza vitale di centri sociali, concerti punk, graffiti e militanza politica e di strada.

Ecco l’«altro», ovvero l’attenzione sincera, vissuta e rigorosa (Zerocalcare si è definito uno straight-edge: una versione etica del punk, contro ogni forma di alterazione della coscienza) per gli altri, incarnati nelle tante declinazioni sociali degli emarginati, degli oppressi e dei diversi.

Candidato nel 2015 al Premio Strega (il secondo fumettista dopo Gipi a «sfidare» la società letteraria), ha una bibliografia sterminata di titoli (tutti pubblicate da BAO Publishing) tra cui va citato almeno il capolavoro Kobane Calling (2016) diario-reportage di un fumettista embedded: sul fronte però non delle potenze militari ma a supporto del popolo curdo sul confine turco-siriano. Da La profezia dell’Armadillo (2012) è stato tratto l’omonimo film, diretto da Emanuele Scaringi, presentato nel 2018 alla 75esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

Attualmente Zerocalcare sta lavorando come ideatore, sceneggiatore e regista alla sua prima serie animata tv per Netflix, Strappare lungo i bordi che sarà ambientata nel suo universo narrativo con i suoi classici personaggi: Secco, l’Amico Cinghiale, Sarah e l’Armadillo che avrà la voce di Valerio Mastandrea. La serie è prodotta da Movimenti in collaborazione con BAO Publishing e il suo teaser su YouTube sta spopolando.

Per iscriversi al concorso c’è tempo fino al primo luglio. La consegna dei bookciak è fissata entro il 20 luglio .

Star Wars: Zack Snyder aveva presentato alla Lucasfilm l’idea per un film

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Nel lontano 2012 cominciarono a diffondersi alcune voci secondo cui Zack Snyder era stato coinvolto in un potenziale nuovo film della saga di Star Wars. Inizialmente si pensava che il regista di Justice League potesse addirittura dirigere Il risveglio della forza, il film che avrebbe poi sancito il ritorno ufficiale della saga sul grande schermo sotto l’egida di J.J. Abrams.

In seguito, sia Snyder che i suoi rappresentanti hanno prontamente smentito quelli voci, ma ora scopriamo che, in realtà, c’era un fondo di verità nascosto dietro quelle speculazioni. Lo stesso regista, infatti, ha confermato di aver davvero lanciato un’idea alla Lucasfilm per un film autonomo di Star Wars ispirato nientemeno che a I sette samurai di Arika Kurosawa.

Ospite del podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz in occasione della promozione di Army of the Dead, Snyder ha approfondito la questione del suo legame con la saga di Star Wars, rivelando che quell’idea sarebbe qualcosa che, in realtà, vorrebbe ancora realizzare. Il regista ha confermato di aver presentato l’idea alla Lucasfilm prima dell’acquisizione da parte della Disney.

“Ne abbiamo parlato, ma non è mai diventato una realtà. La verità è che era qualcosa di molto lontano dall’universo di Star Wars, era qualcosa di indipendente. Ci ho lavorato da solo, come se fosse un film di fantascienza a sé stante”, ha spiegato Zack Snyder. “È ancora una storia di fantascienza. È la stessa storia… ma ho sempre voluto che non fosse collegata all’universo di Star Wars. Volevo che Star Wars restasse Star Wars. Forse, un giorno, chissà… Vedremo.”

I piani futuri di Zack Snyder al cinema

Ricordiamo che i tra prossimi progetti di Zack Snyder figurano un film dedicato a Re Artù, e ad altri due incentrati sulle figure di George Washington e Napoleone. Inoltre, sempre di recente il regista ha sottolineato il suo interesse nel portare sul grande schermo il romanzo “The Fountainhead” di Ayn Rand, progetto che però pare abbia accantonato a causa di alcune implicazioni politiche.

Zack Snyder è attualmente impegnato nella promozione di Army of the Dead, il suo nuovo film Netflix, con protagonista Dave Bautista, disponibile sulla piattaforma dal 21 maggio.

The Marvels: Teyonah Parris elogia l’approccio della regista Nia DaCosta

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The Marvels, il sequel di Captain Marvel, uscirà in America l’11 novembre 2022 e farà ufficialmente parte della Fase 4 del MCU. Di recente, l’attrice Teyonah Parris ha ufficialmente debuttato nei panni di Monica Rambeau in WandaVision, personaggio che ritroveremo nel sequel di Captain Marvel al fianco di Carola Danvers (Brie Larson) e della new entry Kamala Kham/Ms. Marvel (Iman Vellani).

Durante un’intervista con Collider in occasione della promozione di Candyman, Parris ha parlato del lavoro della regista Nia DaCosta, che dirigerà appunto The Marvels. “Per quanto riguarda gli attori con cui lavora, sento che ripone grande attenzione nei loro confronti”, ha spiegato l’attrice. “Ascolta i nostri feedback sul personaggio, sulla storia che stiamo cercando di raccontare, ed è un approccio che ha utilizzato anche per quanto riguarda The Marvels. Molto spesso quando penso una cosa, scopro che lei ci era già arrivata.”

Poi ha aggiunto: “Le dico: ‘Ho pensato a questa cosa’, e lei mi risponde: ‘Tranquilla, ci arriveremo. Prima bisogna pensare a questo, e poi a questo, e poi a quest’altro ancora’. Mi piace come la sua mente sia sempre proiettata verso il futuro. Mi sento molto a mio agio quando devo andare a parlare con lei per magari sbrogliare i punti della storia, gli archi narrativi dei personaggi e il loro sviluppo.”

Tutto ciò che sappiamo su Captain Marvel 2

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà l’11 novembre 2022.

Gianni Schicchi: al via le riprese del film opera con Giancarlo Giannini

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Ciak d’inizio riprese in Toscana per il film opera Gianni Schicchi, prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu, da Albedo Production di Cinzia Salvioli e con DO Consulting & Production.

Il film, che rappresenta l’esordio cinematografico del regista teatrale di successo internazionale Damiano Michieletto, è tratto dall’omonima opera lirica di Giacomo Puccini su libretto di Giovacchino Forzano, e ispirata al Canto XXX dell’Inferno di Dante.

Un cast di artisti d’eccellenza, arricchito della grande presenza di Giancarlo Giannini nel ruolo di Buoso Donati, e della collaborazione con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta dal Maestro Stefano Montanari, che registrerà le musiche di Puccini, e su cui gli artisti sul set reciteranno cantando in presa diretta.

LOGLINE: Gianni Schicchi, un furbo faccendiere toscano, riesce con un abile stratagemma ad intascare la cospicua eredità dell’anziano collezionista d’arte Buoso Donati, appena deceduto. Il folto stuolo di parenti avidi, accorsi per ottenere la loro parte, verrà cacciato di casa a bocca asciutta.

Grazie al ritmo incalzante e ai suoi quindici esilaranti personaggi, l’opera sembra essere la felice antesignana della commedia all’italiana, grazie al sapiente lavoro di adattamento del regista Damiano Michieletto. Il Produttore creativo è Elisabetta Bruscolini, e la scenografia sarà firmata da Paolo Fantin, con i costumi di Nicoletta Ercole in collaborazione con Alessandra Carta.

Le riprese sono previste per quattro settimane nella splendida cornice toscana, in provincia di Siena tra i comuni di Trequanda e Pienza.

DAMIANO MICHIELETTO

Nel giro di poco tempo, Damiano Michieletto è emerso sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della giovane generazione di registi italiani ed è oggi tra i più richiesti nel mondo. Ha studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d’Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi e si è laureato in lettere moderne presso l’Università di Venezia, sua città natale.

I suoi spettacoli sono stati rappresentati nei più importanti teatri, festival e istituzioni quali il Festival di Salisburgo, il Teatro alla Scala, l’Opéra di Parigi, la Royal Opera House di Londra, il Festival di Glyndebourne, il Bolshoi di Mosca, il Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, la Sydney Opera in Australia, la Komische Oper e la Staatsoper di Berlino, il Theater an der Wien di Vienna, la Nederlandse Opera di Amsterdam, il Teatro Real di Madrid, La Fenice di Venezia, il Teatro dell’Opera di Roma e il Rossini Opera Festival di Pesaro.

Le sue produzioni hanno ricevuto molti premi come il Laurence Olivier Award, l’Irish Time Award, il premio russo Casta Diva, il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, l’Österreichischer Musiktheaterpreis, il Reumert Prize, il Melbourne Green Room Award.

Oltre all’intensa attività nel teatro lirico, Michieletto è attivissimo anche nel teatro di prosa, altrettanto importante nel suo percorso artistico, collaborando in particolare con il Teatro Stabile del Veneto e il Piccolo Teatro di Milano.

James Bond: i produttori rassicurano sul futuro della saga al cinema

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Ora che Amazon ha ufficialmente acquistato la MGM, i film del franchise di James Bond saranno disponibili sulla piattaforma di streaming. Anche se alla fine è possibile che la società cercherà di espandere l’universo di 007 al piccolo schermo, l’ultima parola spetta sempre a Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, gli storici produttori del franchise che continueranno ad avere voce in capitolo su come viene e continuerà ad essere rappresentata l’iconica creazione di Ian Fleming.

Lo scorso anno, molto prima dell’ufficializzazione dello storico accordo, alcuni rumor avevano ipotizzato che la MGM stava cercando un servizio di streaming a cui affidare l’uscita in esclusiva di No Time to Die, per la “modica” cifra di 600 milioni di dollari. Adesso, sulla scia dell’avvenuta fusione, sono stati proprio Broccoli e Wilson a smentire categoricamente quelle voci e a confermare che i film della saga di Bond – incluso No Time to Die, appunto – continueranno ad arrivare sul grande schermo.

In una dichiarazione congiunta, il duo ha spiegato a Variety: “Ci impegneremo per continuare a realizzare film di James Bond destinato agli spettatori della sala cinematografica in tutto il mondo”. Ad oggi, non è chiara quale sarà la finestra di utilizzo di No Time to Die e dei futuri film del franchise prima dell’arrivo su Prime Video.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film, che uscirà nelle sale italiane l’8 ottobre 2021 (dopo essere stato posticipato numerose volte a causa del Covid-19), vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

Deadpool nel MCU: per Tim Miller funzionerà fino a quando ci sarà Ryan Reynolds

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In seguito all’accordo Disney e Fox, i fan hanno atteso a lungo notizie in merito all’agognato Deadpool 3 e finalmente, lo scorso gennaio, è stato confermato non solo che il film si farà, ma anche che sarà ambientato nel MCU.

Ad ogni non sappiamo comunque molto del progetto, se non che Ryan Reynolds tornerà nei panni del Mercenario Chiacchierone e che la sceneggiatura porterà la firma di Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick).

In una recente intervista con Inverse in occasione della promozione della serie Love, Death + Robots, Tim Miller, il regista del primo Deadpool, ha commentato proprio l’ingresso dell’iconico personaggio nel grande universo condiviso Marvel. Miller (che avrebbe dovuto dirigere anche Deadpool 2, sostituito poi da David Leitch a causa di alcune “divergenze creative” con la Fox) ha affermato che finché sarà Reynolds a vestire i panni del mutante, il personaggio continuerà ad avere successo incredibile e, di conseguenza, una possibile lunga vita sul grande schermo.

“Penso che la visione che ha Ryan Reynolds del personaggio e il modo in cui abbraccia quel particolare tipo di follia – anche se forse non userà più parolacce – esistono ancora, sono ancora lì. Si tratta ancora di quel personaggio. Puoi togliere tutte le parti vietate ai minori se lo desideri, ma sarebbe comunque Deadpool se fosse Ryan ad interpretarlo.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Joseph Gordon-Levitt: 10 cose che non sai sull’attore

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Joseph Gordon-Levitt: 10 cose che non sai sull’attore

Joseph Gordon-Levitt è un attore che da bambino prodigio è diventato un professionista del settore, in grado di saper incanalare il suo talento non solo nella recitazione, ma anche nella regia, nella produzione e nello sceneggiare. In tutti questi anni, l’attore ha avuto modo di dimostrare le sue abilità, scegliendo ruoli iconici e indimenticabili, tanto da essere notevolmente apprezzato da una grande fetta di pubblico a livello internazionale. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Joseph Gordon-Levitt.

Joseph Gordon-Levitt: film

Joseph Gordon-Levitt film

1. I film e la carriera. La carriera dell’attore inizia nel 1988, quando debutta nel mondo della recitazione con il film tv Uno straniero sulla mia terra, per poi apparire in diverse serie come Casa Keaton (1988), La signora in giallo (1990), Dark Shadows (1991) e La signora del West (1993). In seguito, lavora nel cinema e appare in Halloween – 20 anni dopo (1998), 10 cose che odio di te (1999), Miracolo a Sant’Anna (2008) e (500) giorni insieme (2009). Tra i suoi ultimi lavori si citano Inception (2010), Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), Lincoln (2012), Don Jon (2013), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), The Walk (2015), Snowden (2016) e la serie Comrade Detective (2017). Nel 2020 ha interpretato Frank in Project Power ma è il suo ruolo del 2020 è quello di Richard Schultz ne Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin. Nel 2021 sarà trai protagonisti nel ruolo di Josh Corman nella serie Mr. Corman. Presterà la voce al personaggio di Jiminy Cricket nell’attesissimo Pinocchio di Robert Zemeckis.

2. È anche doppiatore, sceneggiatore, regista e produttore. L’attore non ha svolto unicamente questa attività ma ha, ad esempio, vestito i panni del doppiatore, prestando la propria voce per i film Il pianeta del tesoro (2002) e Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017). Inoltre, l’attore ha sceneggiato la serie HitRECord on TV (2014), ha diretto diversi corti e film come Buttercup (2015) e ha prodotto i film Looper (2012) e il documentario Band Together with Logic (2019). L’attore ha anche riunito queste tre professioni dando vita al corto Sparks (2009) e al film Don Jon. Ha prestatola sua voce al personaggio di Slowen Lo in Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), e al Detective Hardrock in Cena con delitto (2019).

Joseph Gordon-Levitt moglie

3. È sposato da qualche anno. Nel 2013, l’attore ha iniziato a frequentare Thasha McCauley, presidente e fondatrice della Fellow Robots. Dalla loro unione sono nati due figli, il primo nato nell’agosto 2015 e il secondo nel giugno del 2017.

4. Ha avuto diverse fidanzate. Sembra che l’attore, prima di sistemarsi, abbia frequentato diverse donne, sopprattutto colleghe nell’ambito della recitazione. Dal 1998 al 2002 ha frequentato la collega Larisa Oleynik, mentre nel 2010 si è visto con Lexy Hulme. Tra i vari flirt attribuitigli ci sarebbero quelli con le colleghe Julia Stiles, Meagan Good, Evan Rachel Wood, Devon Aoki e Phoebe Tonkin.

Joseph Gordon-Levitt e Heath Ledger

5. Ha un sosia d’eccezione. L’attore è stato spesso confuso con il collega, il compianto Heath Ledger, con cui aveva diviso il set grazie al film 10 cose che odio di te. Addirittura, pare che quando venne scritturato per Il cavaliere oscuro – Il ritorno alcuni fecero confusione e pensarono che potesse interpretare il Joker, anche se ha dato vita a Robin.

Joseph Gordon-Levitt Looper

6. Ha studiato Bruce Willis. L’attore ha dovuto indossare una protesi per il film Looper e ha studiato film del passato per interpretare il ruolo più giovane di Bruce Willis. È stato così soddisfacente che Willis ha riconosciuto i suoi manierismi nelle loro scene insieme.

7. È l’opposto del suo personaggio. In Looper, Joe viene mostrato mentre studia il francese senza molto successo. Per ironia della sorte, il suo interprete, cioè Gordon-Levitt, parla fluentemente il francese.

Joseph Gordon-Levitt Don Jon

Joseph Gordon-Levitt Don Jon

8. Voleva la Johansson nel film. L’attore ha scritto la parte appositamente per Scarlett Johansson ed è stato molto felice quando la collega ha accettato di recitare nel suo film.

9. Voleva scritturare Tatum. Che l’attore e il collega Channing Tatum siano amici da molti anni è un fatto noto. Addirittura, Levitt ha considerato di far interpretare al suo amico il ruolo per protagonista, prima di decidere di interpretarlo lui stesso.

Joseph Gordon-Levitt: età e altezza

10. Joseph Gordon-Levitt è nato il 17 febbraio del 1981 a Los Angeles, in California, e la sua altezza complessiva corrisponde a 176 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

Joker: Todd Phillips ha firmato per scrivere il sequel?

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Joker: Todd Phillips ha firmato per scrivere il sequel?

Un nuovo report emerso online nelle ultime ore suggerisce che Todd Phillips avrebbe firmato per occuparsi della sceneggiatura del sequel di Joker. Il primo film, che ha permesso a Joaquin Phoenix di vincere l’Oscar come migliore attore protagonista, ha ottenuto ampi consensi da parte della critica e ha vinto numerosi riconoscimenti importanti, incluso il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il sequel è molto atteso dai fan, nonostante la Warner Bros. non abbia ancora ufficializzato nulla. Ricordiamo che il primo film era ambientato al di fuori del DCEU, scelta che ha avuto un impatto drastico sullo stile e sul tono dell’intera pellicola, e che le addirittura permesso di ottenere un rating R, ossia un divieto ai minori di 17 anni. Lo scorso maggio, dopo mesi e mesi in cui non si era più saputo nulla sul futuro di Artur Fleck, era arrivata l’indiscrezione secondo cui il sequel era ancora nei piani della major, quindi effettivamente in sviluppo.

Ora, secondo quanto spiegato da THR, Todd Phillips sarà coinvolto nel sequel di Joker in qualità di sceneggiatore. Non è chiaro se Scott Silver, con cui Phillips aveva scritto il primo film, tornerà ad occuparsi anche del nuovo capitolo, così come non è chiaro se Phillips potrebbe comunque essere coinvolto di nuovo dietro la macchina da presa. La Warner Bros. ha annunciato un gran numero di nuovi progetti DC relativamente indipendenti nell’ultimo anno: sarà di sicuro interessante vedere come lo stile unico di Joker si inserirà in questi piani futuri.

Un sequel di Joker: sì o no?

Molti sono abbastanza scettici in merito ad un sequel di Joker. In realtà, nonostante fosse stato concepito come progetto autonomo, il film ha lasciato una porta aperta ad un eventuale seguito. Nel finale del film, Arhtur si trova rinchiuso all’Arkham State Hospital e lo vediamo uscire da una stanza lasciando dietro di sé una scia di impronte di sangue: probabilmente, ha appena ucciso la sua psichiatra, anche se non sappiamo se sia riuscito o meno a fuggire dagli infermieri dell’istituto che cercano di braccarlo.

Per quanto raccontasse una storia autosufficiente, il film ha lasciato quel tanto che basta per un eventuale nuovo film, che potrebbe approfondire – tra le altre cose – il legame tra il personaggio e Bruce Wayne o il destino del personaggio di Sophie (Zazie Beetz).

Emma Stone ricorda il suo Spider-Man e commenta i rumor su No Way Home

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Spider-Man: No Way Home è, insieme a Doctor Strange in the Multiverse of Madness, uno dei film ambientati nel MCU più atteso di sempre, essenzialmente a causa del fatto che la terza avventura cinematografica del supereroe interpretato da Tom Holland esplorerà ufficialmente il Multiverso.

La quantità di personaggi proveniente da realtà alternative che potremmo dunque vedere nel film, è potenzialmente esplosiva: ad oggi, i due unici ritorni confermati sono quelli di Jamie Foxx e Alfred Molina, che torneranno nei panni rispettivamente di Electro e Doctor Octopus.

Chiaramente, nel corso soprattutto degli ultimi mesi, i nomi dei possibili attori legati all’universo dell’Uomo Ragno che potrebbe fare la loro apparizione nel film di Jon Watts non hanno fatto altro che susseguirsi e moltiplicarsi. Tra questi c’è stato anche quello del premio Oscar Emma Stone, che nel franchise di The Amazing Spider-Man di Marc Webb ha interpretato il ruolo di Gwen Stacy.

In occasione della promozione di Crudelia, MTV News ha chiesto all’attrice di commentare proprio quelle voci, nella speranza di carpire se ci fosse un fondo di verità oppure no. Questa è stata la sua replica: “Ho sentito anche io quelle voci. Non so se posso parlarne, ma la verità è che non sono coinvolta. Non lo sono.”

L’attrice ha poi ricordato la sua esperienza con i due film diretto da Webb, spiegando: “È stato incredibile fare quei film, anche se sono stati molto impegnativi. Ho amato lavorare con Marc Webb e con l’intero team. È stata un’esperienza veramente speciale per me. In un certo senso, mi sento di dover proteggere quella versione di Spider-Man, anche se ci sono comunque state tante altre bellissime storie nel corso della storia su quel personaggio.”

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Moon Knight: finalmente la Marvel conferma Oscar Isaac

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Moon Knight: finalmente la Marvel conferma Oscar Isaac

La Marvel ha finalmente confermato che Oscar Isaac sarà Moon Knight nella serie in produzione con Disney Plus. Sette mesi dopo che Variety ha annunciato per la prima volta il casting, la Marvel ha dato conferma attraverso i suoi account ufficiali che l’attore 42enne sarà il protagonista del progetto.

Naturalmente, la Marvel lo ha fatto tramite un tweet che recita, “‘WE ARE MOONKNIGHT’ – Oscar Isaac” – una strizzata d’occhio astuta al fatto che il personaggio di Isaac – il soldato d’élite e mercenario Marc Spector – ha personalità multiple e distintive, e sviluppa dopo che diventa l’incarnazione di Khonshu, il dio egizio della luna.

Non è chiaro perché la Marvel abbia impiegato così tanto tempo per confermare uno dei segreti peggio custoditi di Hollywood, al di là della propensione generale dello studio a fare annunci ufficiali nel proprio programma. A marzo, la star di The Falcon and the Winter Soldier Sebastian Stan ha persino menzionato che Isaac avrebbe interpretato Moon Knight durante una conferenza stampa virtuale per la serie Disney Plus, affermazione che il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, anche lui presente, non ha contraddetto.

Moon Knight racconta la storia di Marc Spector, un soldato d’elite e mercenario che decide di combattere il crimine e decide di diventare il rappresentante umano di Khonshy, il dio egizio della luna.

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Presentato in anteprima nel 2019 al Toronto Film Festival, Saint Maud, esordio alla regia della britannica Rose Glass raggiunge le piattaforme on demand italiane solo a partire dal 16 Aprile. Protagoniste di questo horror indipendente sofisticato e pregno di intuizioni suggerite e metaforiche, sono Morfyyd Clark e Jennifer Ehle, entrambe punti cardine di una narrazione che fa leva su come un dualismo dialogico alterato e storpiato sfoci nell’auto possessione di una voce trainante tutt’altro che salvifica.

Saint Maud come apogeo materico dell’horror di possessione

In Saint Maud Maud (Morfydd Clark) è una giovane infermiera, che soffre di forti dolori allo stomaco e vive in una stanzetta spoglia di una cittadina di mare, Scarborough, dove lavora per un’agenzia medica privata. La ragazza si è recentemente convertita e vede nel mistero religioso un progetto per lei: diventare missionaria di fede, per salvare e redimere l’anima di Amanda Kohl (Jennifer Ehle), ex ballerina e coreografa con un male terminale. L’ambientazione gotica della magione isolata e scricchiolante di Amanda e il monolocale squallido e claustrofobico di Maud, in cui l’unico sguardo verso l’esterno sono due ampie finestre rialzate, che simboleggiano la condizione servile autoimpostasi da Maud, che guarda a un Assoluto esterno, diventano teatro di un tacito e suggerito gioco di seduzione, che trascende il fisico ed è tutto mentale, psicologico e spirituale e che trova la sua risonanza filmica nell’abbracciare le tinte non solo dell’horror, ma anche del dramma e del thriller psicologico. Una messa in scena curata al dettaglio unita a una fotografia-specchio, riflesso distorto della percezione di Maud, fanno svettare pienamente un prodotto in cui è difficile distinguere il fervore religioso dalla follia, le apparizioni sovrannaturali dalle proiezioni mentali.

Rose Glass, qui anche sceneggiatrice, ci consegna un soggetto narrativo dallo svolgimento piuttosto lineare, che non intende soffermarsi troppo su possibili colpi di scena: lo spofondamento psicofisico di Maud è già sancito dall’inizio, ma è il come ci si approda a conferire passo a passo a noi spettatori le informazioni chiave per poter delineare la psiche emotivamente disgregata di Maud. Glass ci regala un prodotto superbamente confezionato, che conferma come alcune registe contemporanee stiano svettando nel panorama horror (Coralie Fargeat con Revenge; Julia Ducournau con Raw – Una cruda verità). Il crescendo tensivo si innalza lentamente ma in maniera inesorabile, potenziato dalla  fotografia lugubre e tenebrosa di Ben Fordesman, giocata sui toni del rosso, marrone e beige, e la colonna sonora spettrale di Adam Janota.

Film Saint Maud

La personale apologia di Maud, in perenne cerca di redenzione

Un male incurabile costringe Amanda a letto; un ulteriore male è insito nella memoria di Maud: vorrebbe pulirlo, sciacquarlo via con il medesimo zelo maniacale che pone nella sua professione, eppure la missione di Maud è troppo grande per essere adempita nella dimensione terrena. Maud deve necessariamente abbracciare una dimensione altra, in cui lei stessa si configura come regista e attrice: Maud diventa paladina della chiamata ricevuta, moderna alterazione della figura di  Giovanna D’Arco, vittima di ferite auto-inflitte, flagelli ricercati, croci da innalzare come portavoce di una chiamata ricevuta che diventa unico scopo di una vita vuota e solitaria, in cui l’alterazione percettiva si configura come unica chiave di sopravvivenza.

Saint Maud è il racconto della dolorosa e fluttuante fede della protagonista, alla ricerca di un’identità indefinita, tra ascetismo e momenti di perdizione. E’ una visione enigmatica, che ci fornisce dettagli captabili da un’unica prospettiva, che ha a che fare con la realtà esperienziale del personaggio. Maud è un personaggio estremamente complesso e caratterizzato con accurata precisione, secondo uno schema narrativo che segue la metodologia estatica di Maud. La mente e il corpo di Maud sono i veicoli di connessione con il divino, che si vanno a scontrare con la controparte della ragazza: Amanda. La natura delle due è infatti agli antipodi, non solo per quanto riguarda i tratti caratteriali ma anche il retaggio culturale: Maud è gallese, Amanda americana. Non è un caso che Maud sia diventata religiosa in un Paese ampiamente laico, mentre Amanda non creda in nulla e l’unico rifugio che cerca sono esperienze e piaceri fisici, corporali. Ognuna, a sua modo, ha rifiutato la comunità: la desolata casa di Amanda è correlativo oggettivo del suo corpo, destabilizzato, mentre Maud non vuole far altro che trascendere il proprio. La conversione religiosa si configura qui come profezia negativa autoavveratasi: una personale crociata scelta per sopperire ai danni di un trauma che hanno alienato Maud, rendendola schiava di un soggettivismo esasperato.

Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film con Mel Gibson

Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film con Mel Gibson

Grazie alle serie di film Mad Max e Arma Letale, Mel Gibson si è affermato come una delle grandi icone del cinema d’azione. Da quel momento ha infatti preso parte a numerosi titoli di questo genere, distinguendosi sempre per bravura e fisicità. Tra i suoi titoli più recenti di questo genere si annovera Fuori controllo, titolo italiano di Edge of Darkness, uscito nel 2010 per la regia di Martin Campbell, noto per film come The Legend of Zorro e Casino Royale. Insieme, i due hanno dato vita ad un grintoso film d’azione, che spinge il protagonista e con lui gli spettatori verso i luoghi più insidiosi dell’oscurità dell’animo umano.

Scritto da Andrew Bovell e William Monahan, il film è basato sull’omonima serie televisiva prodotta dalla BBC nel 1985 e diretta dallo stesso Campbell. Conoscendo già il materiale narrativo, il regista ha dunque potuto da qui nuovamente forma alla sua originale messa in scena di opere action, basata su di un evidente geometrismo che nella sua semplicità e pulizia permette di esprime al meglio la compiutezza dell’azione. Il film, inoltre, non è da confondere con altre opere dal titolo italiano simile, come Autobahn – Fuori controllo e Unstoppable – Fuori controllo, usciti tutti e tre nel giro di pochi anni.

Nonostante le buone premesse di Fuori controllo, il film mancò di affermarsi come un successo al box office. Arrivò infatti a guadagnare appena 81 milioni di dollari a fronte di un budget di 80. Si tratta però di un’opera composta da solida azione, che merita di essere riscoperta in tutto il suo valore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fuori controllo: la trama del film

Protagonista del film è Thomas Craven, esperto detective della sezione omicidi del Boston Police Department. Al di là della carriera lavorativa, egli è però un uomo piuttosto schivo, che trova il suo unico grande conforto nella figlia Emma, che ha cresciuto da solo. La sua pace interiore viene però spezzata nel momento in cui proprio la figlia viene brutalmente uccisa con un colpo d’arma da fuoco alle spalle, mentre si recava a trovare il padre. Sconvolto dalla cosa, Thomas sospetta che dietro quell’omicidio vi sia un vecchio nemico in cerca di vendetta.

Nel momento in cui le indagini non portano però a nulla di concreto, Thomas decide di procedere per proprio conto. Inizierà così a ricercare nella vita di Emma e nei suoi segreti, arrivando ben presto a scoprire verità difficili da digerire. Comprendendo chi vi è dietro la morte della figlia, egli inizierà una spietata vendetta, che lo porterà però a finire invischiato nello stesso pericoloso sistema in cui si era ritrovata Emma. Smascherare i colpevoli non sarà a quel punto l’unico obiettivo, poiché Thomas sarà chiamato anche a dover salvare la propria vita.

Fuori controllo cast

Fuori controllo: il cast del film

Ad interpretare il personaggio del detective Thomas Craven vi è dunque il premio Oscar Mel Gibson. Per lui si trattò del primo ruolo da attore ricoperto dal 2002. In quel lasso di tempo, infatti, egli si era dedicato principalmente alla regia con i film La Passione di Cristo e Apocalypto. Per interpretare il personaggio, inoltre, egli ha incontrato e seguito per diverse settimane alcuni veri detective, per comprendere al meglio il loro lavoro e imparare a padroneggiare le armi. Per Gibson, si è trattato del primo ruolo da poliziotto al di fuori della trilogia di Mad Max. Accanto a lui, l’attrice serba Bojana Novaković interpreta il ruolo della figlia Emma, interpretazione per cui ha ricevuto diverse lodi.

Nel ruolo di Darius Jedburgh, agente incaricato di insabbiare l’omicidio, vi è Ray Winstone. Originariamente era stato scelto Robert De Niro per il ruolo, il quale abbandonò però il progetto per via di divergenze creative. Danny Houston è Jack Bennett, controverso diretto della Northmoor. Shawn Roberts interpreta invece David Burnham, fidanzato di Emma che aiuterà Thomas nelle indagini, mentre Caterina Scorsone, celebre per Grey’s Anatomy è l’amica di Emma, Melissa. Jay O. Sanders, infine, è il detective Bill Whitehouse, collega e amico stretto di Thomas. Nel film si ritrova poi l’attore Frank Grillo nel ruolo dell’Agente Uno, il killer di Emma che opera per ordini ricevuti dall’alto.

Fuori controllo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Fuori controllo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

 

Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

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Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

Questa estate, il regista visionario M. Night Shyamalan svela Old, un nuovo intrigante e misterioso thriller su una famiglia che durante una vacanza in una località tropicale scopre che la spiaggia appartata dove si stanno rilassando li sta facendo invecchiare rapidamente… riducendo le loro intere vite ad un solo giorno.

Old: trailer italiano del film di M. Night Shyamalan

Old è interpretato da un notevole cast internazionale che include il vincitore del Golden Globe Gael García Bernal (Mozart in the Jungle), Vicky Krieps (Il filo nascosto), Rufus Sewell (L’uomo nell’alto castello), Ken Leung (Star Wars: Episode VII — Il risveglio della Forza), Nikki Amuka-Bird (Jupiter – Il destino dell’universo), Abbey Lee (Lovecraft Country), Aaron Pierre (Krypton), Alex Wolff (Hereditary), Embeth Davidtz (Millennium – Uomini che odiano le donne), Eliza Scanlen (Piccole Donne), Emun Elliott (Star Wars: Episode VII — Il risveglio della Forza), Kathleen Chalfant (The Affair) e Thomasin McKenzie (Jojo Rabbit).

Old è una produzione Blinding Edge Pictures, diretta e prodotta da M. Night Shyamalan, da una sceneggiatura basato sulla graphic novel Sandcastle di Pierre Oscar Lévy e Frederik Peeters. Il film è anche prodotto da Ashwin Rajan (Glass, Servant) e Marc Bienstock (Glass, Split). Il produttore esecutivo è Steven Schneider.

Jungle Cruise: il trailer del film con Emily Blunt e Dwayne Johnson

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Da Londra, in Inghilterra, Lily parte per la foresta amazzonica e recluta Frank per guidarla lungo il corso del fiume con La Quila, la sua barca diroccata ma affascinante. Lily è determinata a scoprire un antico albero con straordinarie capacità curative, in grado di cambiare il futuro della medicina. Durante questa epica ricerca, l’improbabile duo incontra innumerevoli pericoli e forze soprannaturali, nascosti nell’ingannevole bellezza della rigogliosa foresta pluviale. Ma quando vengono svelati i segreti dell’albero perduto, la posta in gioco per Lily e Frank diventa sempre più alta e il loro destino e quello dell’umanità sono appesi a un filo.

Jungle Cruise è diretto da Jaume Collet-Serra e interpretato da Dwayne Johnson, Emily Blunt, Edgar Ramirez e Jack Whitehall, con Jesse Plemons e Paul Giamatti. Il film è prodotto da John Davis e John Fox di Davis Entertainment, Dwayne Johnson, Hiram Garcia e Dany Garcia di Seven Bucks Productions, e Beau Flynn di Flynn Picture Co., mentre Scott Sheldon e Doug Merrifield sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Michael Green e Glenn Ficarra & John Requa, da un soggetto di John Norville & Josh Goldstein e Glenn Ficarra & John Requa.

Locarno 74: Il Pardo alla carriera a Dante Spinotti

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Locarno 74: Il Pardo alla carriera a Dante Spinotti

Lungo la sua carriera, Dante Spinotti ha illuminato stagioni e generi molto diversi del cinema mondiale: dall’esordio su grande schermo, dopo le prime esperienze di operatore televisivo, con Il minestrone (Sergio Citti, 1981), sino alla grande chiamata del cinema americano, grazie al produttore Dino De Laurentiis, che lo ha portato a stringere un importante sodalizio con il regista Michael Mann coronato da premi prestigiosi e da una candidatura agli Oscar, per The Insider. Thriller metropolitani (L.A. Confidential, Curtis Hanson, 1997, anche nominato per un Oscar), western (The Quick and the Dead, Sam Raimi, 1995), commedie romantiche (Frankie and Johnny, Garry Marshall, 1991), film di supereroi (X-Men: The Last Stand, Brett Ratner, 2006, Ant-Man and the Wasp, Peyton Reed, 2018): non c’è genere a cui questo maestro non abbia prestato il proprio imprescindibile contributo, così come sono innumerevoli le autrici e gli autori che lo hanno voluto sul set, da Ermanno Olmi a Lina Wertmüller, fino a Peter Bogdanovich.

Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “Dante Spinotti è un maestro della luce e un’eccellenza italiana. Un vero e proprio autore della fotografia cinematografica. Da Sergio Citti ad Aldo Lado, passando per Salvatore Samperi e Liliana Cavani, Spinotti è approdato a Hollywood dove lavorando con Michael Mann ha ridefinito l’estetica del noir contemporaneo e non solo, realizzando alcuni dei film statunitensi più ammirati degli ultimi decenni. Artigiano e artista, non ha mai smesso di sperimentare lavorando a cavallo fra gli Stati Uniti e l’Italia con registe e registi diversissimi come Sam Raimi ed Ermanno Olmi, Giuseppe Tornatore e Barbra Streisand. A suo agio con l’intimismo psicologico così come con il fantasy, ha impresso il suo segno inconfondibile anche ai film di supereroi. Celebrare Dante Spinotti significa rendere omaggio a un talento immenso della fotografia cinematografica, a un artista che ha cambiato il modo di percepire le immagini sul grande schermo. Senza l’immenso contributo di Dante Spinotti il cinema sarebbe più povero, meno bello. Celebrare Dante Spinotti è una gioia e un privilegio.

Il programma dell’omaggio

In onore di Dante Spinotti, verranno proiettate due opere della sua straordinaria filmografia:

  • Heat di Michael Mann – Stati Uniti – 1995, presentato in Piazza Grande la sera del 12 agosto
  • The Insider di Michael Mann – Stati Uniti – 1999

Dante Spinotti riceverà il Pardo alla carriera il 12 agosto in Piazza Grande, mentre il 13 agosto sarà protagonista di una conversazione con il pubblico presso il Forum @Rotonda by la Mobiliare.

Fra le vincitrici e i vincitori del Pardo alla carriera nelle scorse edizioni vi sono Francesco Rosi, Claude Goretta, Bruno Ganz, Claudia Cardinale, Johnnie To, Harry Belafonte, Peter-Christian Fueter, Sergio Castellitto, Víctor Erice, Marlen Khutsiev, Bulle Ogier, Mario Adorf, Jane Birkin e, nel 2019, Fredi M. Murer.

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