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The Suicide Squad: ci sarà anche Poison Ivy? James Gunn risponde

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The Suicide Squad: ci sarà anche Poison Ivy? James Gunn risponde

The Suicide Squad, l’attesissimo reboot dei personaggi DC che sarà scritto e diretto da James Gunn, è stato oggetto di numerose speculazioni negli ultimi mesi, non soltanto in merito alla natura del progetto (sarà un riavvio? Un sequel?), ma anche in merito alla trama del film e ai tanti personaggi al centro della storia.

Sappiamo già da diverso tempo che alcuni personaggi apparsi nel film del 2016 diretto da David Ayer appariranno anche nell’iterazione di Gunn in arrivo al cinema il prossimo anno. La speranza, essendo stata confermata la presenza del regista e del cast al DC FanDome, è che in occasione dell’evento che si svolgerà online il prossimo 22 agosto verranno svelati nuovi dettagli sul film e, soprattutto, rilasciati i primi materiali ufficiali.

Uno dei tanti rumor emersi online nell’ultimo anno riguardava il personaggio che avrebbe dovuto interpretare l’attrice Alice Braga (che prossimamente vedremo anche in The New Mutants): il ruolo dell’attrice non è stato ancora svelato, ma voci insistenti volevano che a Braga fosse stato affidato il ruolo di Poison Ivy.

Adesso, è stato lo stesso James Gunn a confermare attraverso il suo account Twitter che il personaggio non apparirà nel film. Il regista e sceneggiatore ha risposto alla domanda diretta di un fan, il quale ha chiesto una conferma in merito alle voci sulla presenza nel film di Poison Ivy, con Gunn che ha categoricamente smentito le voci del sito web che aveva dato origine ai rumor.

Poison Ivy oltre The Suicide Squad: quale futuro per il personaggio?

È da tempo ormai che i fan del DCEU attendono di vedere di nuovo il personaggio di Poison Ivy sul grande schermo, più o meno dal lontano 1997 quando lo stesso venne interpretato da Uma Thurman in Batman & Robin. Altri rumor vorrebbero che Poison Ivy faccia il suo debutto nell’universo condiviso nel sequel di Birds of Prey, anche se al momento non esiste ancora una conferma ufficiale.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Get Duked! il trailer vietato del film Amazon Prime

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Get Duked! il trailer vietato del film Amazon Prime

Sarà disponibile dal 28 agosto su Amazon Prime Get Duked!, “una satira anarchica di politica generazionale, con contadini amanti dell’hip-hop e uno schifo di coniglio allucinogeno che contrappone i giovani di domani allo status quo di ieri.” Diretto da Ninian Doff, Get Duked! vede nel cast Samuel Bottomley, Rian Gordon, Lewis Gribben, Viraj Juneja, Kate Dickie, Kevin Guthrie, Jonathan Aris, Georgia Glen, Alice Lowe, Brian Pettifer, with James Cosmo and Eddie Izzard. Ecco i due trailer del film.

Dean, Duncan e DJ Beatroot sono amici adolescenti di Glasgow che intraprendono un viaggio verso un campeggio votato alla formazione del carattere – che si basa su un programma di vita reale – noto come il Duke of Edinburgh Award, dove procacciamento del cibo, lavoro di squadra e orienteering sono all’ordine del giorno. Ansiosi di battersela e fumare erba nelle Highlands scozzesi, il trio si ritrova in gruppo con Ian, un compagno di camping deciso invece a giocare secondo le regole. Dopo aver effettuato una deviazione verso un remoto terreno agricolo lontano dalla loro comfort zone urbana, i ragazzi si ritrovano però inseguiti da una forza oscura intenzionata a estinguere il loro futuro.

A seguire anche il Green Band Trailer di Get Duked!

Carlo Verdone, intervista: “Non dobbiamo mai perdere il senso dell’ironia”

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Carlo Verdone è stato ospite d’onore e Premio alla Carriera al BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si è svolto nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto. In occasione della sua presenza a Benevento, Verdone ha presentato uno dei suoi film culto, Bianco Rosso e Verdone, mentre ha ritirato il premio alla carriera.

L’ultimo film di Carlo Verdone, la commedia Si vive una volta sola, è stata presentata alla stampa alla fine di febbraio, ma la sua uscita è stata sospesa a causa dello scoppio della pandemia da COVID-19. Adesso il film giace in un limbo di attesa e ci aspettiamo di vederlo in sala il prossimo autunno.

Teodora Film, prossime uscite: Le sorelle Mancuso e Non Conosci Papicha

Con l’attesa riapertura della stagione cinematografica, Teodora Film torna nelle sale con due titoli d’eccezione: il 27 agosto uscirà al cinema NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, film rivelazione dell’ultimo Festival di Cannes e successo a sorpresa al botteghino francese; il 10 settembre sarà invece la volta de LE SORELLE MACALUSO, il nuovo capolavoro di Emma Dante che sarà in concorso a Venezia. Due storie al femminile di grande forza e originalità, che invitano il pubblico a tornare finalmente al cinema all’insegna della qualità.

NON CONOSCI PAPICHA
uscita nelle sale: 27 agosto

Nell’Algeria degli anni Novanta, Nedjma (soprannominata “Papicha”) studia francese all’università e sogna di diventare stilista, ma la sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che precipita il paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime, Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica battaglia per la libertà.

Film d’esordio di Mounia Meddour, che ha vissuto in prima persona il decennio nero dell’Algeria, NON CONOSCI PAPICHA ha conquistato due premi César e conta su un cast straordinario di giovani attrici, tra cui la protagonista Lyna Khoudri, che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson The French Dispatch.

LE SORELLE MACALUSO
uscita nelle sale: 10 settembre

Sette anni dopo Via Castellana Bandiera, Emma Dante torna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, selezione ufficiale, con LE SORELLE MACALUSO, tratto dalla sua omonima pièce teatrale che ha ricevuto il Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia. Scritto da Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, il film è una produzione Rosamont e Minimum Fax Media con Rai Cinema che arriverà in sala il 10 settembre distribuito da Teodora. Il film racconta l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste.

La Vacanza di Enrico Iannacone, al cinema dal 3 settembre

La Vacanza di Enrico Iannacone, al cinema dal 3 settembre

Uscirà il 3 settembre al cinema La Vacanza, il nuovo film di Enrico Iannaccone con Antonio Folletto, Catherine Spaak, Carla Signoris, Veruschka, Luca Biagini e Martina Klier. Il film, prodotto da MAD ENTERTAINMENT, BIG SUR con RAI CINEMA sarà distribuito da ADLER ENTERTAINMENT.

Sinossi – La vacanza

Valerio (Antonio Folletto) è un trentenne che sembra essere in grado di vivere la sua vita tentando solo di distruggerla. Carla (Catherine Spaak) è una donna ancora bellissima, un’ex magistrato che inizia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer ma con una travolgente voglia di vivere.

Valerio e Carla sono due anime tormentate, che trovano in un’inaspettata amicizia la forza di confrontarsi con i dolori e i segreti del proprio passato. Sono entrambi legati ad Anneke (Veruschka), una misteriosa donna. Un viaggio di due persone anagraficamente tanto lontane, eppure così vicine nelle emozioni più dolorose che le condurrà a scoprire un nuovo modo di amare.

Claudio Santamaria, intervista: Alberto Sordi, l’eredità e Freaks Out

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Ospite al BCT di Benevento, Claudio Santamaria ha presentato in questa occasione il suo spettacolo teatrale dedicato e incentrato sulla figura di Alberto Sordi, in cui ne ripercorre la carriera, una data unica e che viene messa in scena nell’anno del centenario dalla nascita dell’attore romano.

Il BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento si è svolto nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto. Tra gli ospiti di quest’anno, ci sono stato Marco D’Amore e Giacomo Ferrara.

Tra gli attori più amati del panorama cinematografico italiano, Claudio Santamaria ha vinto un David di Donatello per la migliore interpretazione maschile nel 2016 per Lo chiamavano Jeeg Robot, si è trasformato fisicamente in Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez e ora lo aspettiamo in Freaks Out, di nuovo per Gabriele Mainetti, in cui sarà l’Uomo Lupo.

Giuseppe Battiston: 10 cose che non sai sull’attore

Giuseppe Battiston: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare e poliedrico interprete del panorama cinematografico italiano, Giuseppe Battiston ha negli anni dato prova di grande talento grazie a ruoli di particolare rilievo in alcuni celebri film di produzione nazionale, affermandosi non solo per la sua presenza scenica ma anche per un carisma raro. Ad oggi, Battiston ha recitato in generi spesso diversi tra loro, dimostrando di poter indossare con naturalezza panni diversi e sempre inediti, grazie ai quali ha conquistato gli onori di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Giuseppe Battiston.

Giuseppe Battiston altezza

Giuseppe Battiston: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Battiston debutta al cinema con il film Italia-Germania 4-3 (1990), per poi recitare in Un’anima divisa in due (1993) e Pane e tulipani (2000), con cui acquista particolare popolarità. Da quel momento recita in celebri titoli come Chiedimi se sono felice (2000), Agata e la tempesta (2004), La bestia nel cuore (2005), di Cristina Comencini, Uno su due (2006), Giorni e nuvole (2007), La passione (2010), Bar Sport (2011), Il comandante e la cicogna (2012), con Valerio Mastandrea, Zoran, il mio nipote scemo (2013), La sedia della felicità (2014), La felicità è un sistema complesso (2015), Perfetti sconosciuti (2016), con Marco Giallini e Anna Foglietta, Finché c’è prosecco c’è speranza (2017), Io c’è (2018), con Edoardo Leo, Troppa grazia (2018), Il grande passo (2019) e È per il tuo bene (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera, Battiston non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, prendendo parte a serie come Cuore (2001), I ragazzi della via Pal (2003), Al di là delle frontiere (2004), Una famiglia in giallo (2004), Tutti pazzi per amore (2008-2010), con Neri Marcoré, Non pensarci – La serie (2009), Le ragazze dello swing (2010), I fantasmi di Portopalo (2017), Trust: Il rapimento Getty (2018), con Donald Sutherland e Luca Marinelli, e Volevo fare la Rockstar (2019).

8. Ha vinto importanti riconoscimenti. Ad oggi, Battiston vanta tre vittorie come miglior attore non protagonista ai David di Donatello, per i film Pane e tulipani, Non pensarci e La passione. In aggiunta a queste, ha all’attivo altre sette nomination, che fanno di lui uno degli attori più candidati al premio. Ha poi vinto anche il Nastro d’argento speciale per il film Perfetti sconosciuti, altro suo grande successo. Sempre a quest’ultimo premio, Battiston vanta poi un totale di tre nomination e una vittoria come miglior attore non protagonista.

Giuseppe Battiston e gli audiolibri

7. Ha registrato le letture di noti romanzi. Un’altra delle tante attività portate avanti negli anni dall’attore è quella relativa agli audiolibri. Registrò il primo di questi nel 2010, e si trattava di Diari di scuola, di Daniel Pennac. Successivamente, ha letto anche Il porto delle nebbie, Il viaggiatore di terza classe, Pietro il Lettone e Il cane giallo di Georges Simenon. Nel 2016 ha invece rilasciato l’audiolibro di Una cosa divertente che non farò mai più, del celebre scrittore David Foster Wallace.

Giuseppe Battiston: ha una moglie?

6. È estremamente riservato. Nonostante la sua grandissima popolarità come interprete, della vita privata di Battiston non si sa pressoché nulla. Egli è infatti sempre stato molto riservato a riguardo, evitando di lasciar trapelare informazioni che potessero dare adito a gossip o pettegolezzi. Per questo motivo, infatti, non si è a conoscenza del suo stato sentimentale, e non è possibile stabilire se abbia o meno una moglie.

Giuseppe Battiston Stefano Fresi

Giuseppe Battiston e Stefano Fresi

5. I due attori vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Data la somiglianza con Stefano Fresi, che quest’ultimo sintetizza con “uomo panciuto con la barba”, Battiston e l’attore di Smetto quando voglio vengono spesso confusi dai fan per strada, e numerose volte si sono trovati a firmare autografi in nome dell’altro. I due attori sono ovviamente grandi amici, e hanno sempre dichiarato di star cercando un film che possa riunirli e permettergli di recitare insieme per la prima volta.

4. Hanno recitato nel ruolo di due fratelli. Nel 2019 i due sono infine riusciti a trovare un film dove recitare insieme. Si tratta di Il grande passo, dove data la somiglianza tra di loro si sono ritrovati a recitare nel ruolo di due fratelli, simili fisicamente ma completamente diversi da un punto di vista caratteriale. Grazie alla loro interpretazione, i due hanno inoltre vinto insieme il premio come miglior attore al Torino Film Festival, dove il film era stato presentato.

Giuseppe Battiston in Volevo fare la Rockstar

3. Ha recitato nella nuova serie Rai. Nella serie andata in onda su Rai Uno nel corso dell’autunno del 2019, l’attore ha ricoperto il ruolo di Francesco Colombo, che da Milano si trasferisce nella campagna del Friuli per aprire un piccolo market, cercando riparo dal proprio passato burrascoso. Qui conoscerà e si invaghirà della protagonista Olivia Mazzuccato. Nel raccontare la serie, rivolta ad un pubblico giovanile, Battiston ha affermato che una delle più grandi soddisfazioni è stata quella di poter collaborare con un gruppo di giovani interpreti, rimanendo affascinato dalla loro bravura.

Giuseppe Battiston in Tutti pazzi per amore

2. Ha interpretato un ruolo rimasto iconico. Dal 2008 al 2010 Battiston si è fatto notare in televisione grazie alla serie Tutti pazzi per amore, dove ricopre il ruolo del Dotto Freiss. Questi, oltre a commentare a mo’ di ospite di un talk televisivo le azioni dei protagonisti della vicenda principale, cerca anche di motivarle rifacendosi ogni volta a diversi studi da lui condotti. Il personaggio si dimostra infatti essere un tuttologo, cambiando specializzazione di episodio in episodio.

Giuseppe Battiston: età e altezza

1. Giuseppe Battiston è nato a Udine, in Friuli-Venezia Giulia, Italia, il 22 luglio 1968. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Marilyn Monroe: 10 cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe: 10 cose che non sai sull’attrice

Ricordata come una delle più grandi dive della storia del cinema, Marilyn Monroe è ancora oggi un’icona senza tempo, capace di conquistare generazioni di spettatori grazie al suo fascino, alla sua ironia e al talento che la contraddistingueva. Più volte nominata come una delle prime sex symbol del mondo dello spettacolo, l’attrice si è distinta in film di grande successo, dando vita ad una carriera, seppur breve, particolarmente folgorante. Le sue qualità sono ancora oggi insuperate.

Ecco 10 cose che non sai di Marilyn Monroe.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe fisico

Marilyn Monroe: i suoi film

10. Ha recitato in alcuni tra i più celebri film della storia. La carriera cinematografica della Monroe ha inizio nel 1948 con il film Orchidea bionda, a cui seguiranno Una notte sui tetti (1950), Giungla d’asfalto (1950), ed Eva contro Eva (1950), grazie al quale ottiene maggiore popolarità. Negli anni successivi recita in ruoli di rilievo nei film Lo spaccone vagabondo (1950), L’affascinante bugiardo (1951), La confessione della signora Doyle (1952), La tua bocca brucia (1952), Gli uomini preferiscono le bionde (1953), Come sposare un milionario (1953), Follie dell’anno (1954), Quando la moglie è in vacanza (1955), Il principe e la ballerina (1957), A qualcuno piace caldo (1959), Facciamo l’amore (1960), Gli spostati (1961) e Something’s Got to Give (1962).

9. Le sono stati dedicati noti film. Data la popolarità dell’attrice, nel corso dei decenni le sono stati dedicati diversi film, dove appare come personaggio in storie incentrate su più o meno ampi episodi della sua vita. Il primo di questi titoli è Ciao Norma Jean (1976), seguito da Buonanotte, dolce Marilyn (1989). Nel 2011 viene realizzato il film Marilyn, che si concentra sulla settimana che l’attrice trascorse in Gran Bretagna per le riprese di Il principe e la ballerina. Qui la Monroe è stata interpretata da Michelle Williams, la quale venne nominata all’Oscar per la sua interpretazione. Nel 2013 uscì poi il documentario Love, Marilyn – I diari segreti, mentre prossimamente, la Monroe sarà interpretata da Ana de Armas per il film Blonde, previsto per il 2021.

8. Ha vinto prestigiosi premi. Nel corso della sua breve carriera, la Monroe ebbe modo di affermarsi grazie ad interpretazioni rimaste iconiche, vincendo per queste anche diversi prestigiosi riconoscimenti. Le venne infatti assegnato il Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musical per il film A qualcuno piace caldo, ottenne poi nomination al premio Bafta come miglior attrice straniera per Quando la moglie è in vacanza e Il principe e la ballerina. Nel 1954 e nel 1962 le venne infine assegnato l’Henrietta Award come miglior attrice del mondo.

Marilyn Monroe e Andy Warhol

7. Venne ritratta dal celebre artista. L’immagine di Marilyn è oggi venerata come una delle più celebri e diffuse nella cultura di massa, simbolo di bellezza eterna come anche della fragilità della vita. Tra le numerose opere che nel corso del tempo celebri artisti dedicarono all’attrice, una delle più celebri è quella realizzato da Andy Warhol. Nel 1962, il maestro della pop art dà vita ad una serie di serigrafie, dove i colori cambiano di volta in volta, dando vita a giochi cromatici particolarmente attraenti, che formano spesso un contrasto con il volto dell’attrice.

Marilyn Monroe e le sue canzoni

6. Ha inciso celebri brani. La Monroe non si affermò solo in ambito cinematografico, ma ottenne un buon successo anche come cantante. Incise infatti due album musicali con i brani della colonna sonora dei film A qualcuno piace caldo e Facciamo l’amore. Ha poi interpretato noti singoli come Bye Bye Baby, Diamons Are a Girl’s Best Friend, I Found a Dream, e I Wanna Be Loved By You, tutti presenti nei film da lei interpretati. È poi nota per aver cantato la celebre Happy Birthday, Mr. President, al compleanno dell’allora presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe frasi

Marilyn Monroe e i Kennedy

5. Ebbe rapporti con la celebre famiglia americana. Ancora oggi, non sono realmente chiari i rapporti che legavano l’attrice alla famiglia Kennedy e in particolare a John Fitzgerald e Robert. Dopo la canzone cantata dall’attrice in occasione dei festeggiamenti del 19 maggio del 1962, nel cui testo ringraziava il presidente per i traguardi da lui raggiunti, in molti sospettarono un possibile legame sentimentale. Tuttavia, la morte dell’attrice, avvenuta soltanto tre mesi dopo, rese difficile stabilire la veridicità di tali voci, ma allo stesso tempo alimentò il mistero intorno all’accaduto.

Marilyn Monroe: la sua morte

4. Il suo decesso è tutt’oggi un mistero. Il 5 agosto del 1962 l’attrice viene ritrovata priva di vita nella camera da letto della sua casa. Secondo l’autopsia eseguita dai medici, il motivo della morte era da ricondurre ad un suicidio avvenuto tramite overdose di barbiturici. Tuttavia, l’incerta ricostruzione degli eventi come anche alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni hanno dato vita a molteplici teorie sull’evento. Il funerale si tenne l’8 agosto, e venne organizzato dall’allora marito Joe DiMaggio. Il corpo dell’attrice riposa oggi presso il Westwood Village Memorial Park Cemetery.

3. Vi furono sospetti sui Kennedy. L’inaspettata morte dell’attrice diede origine a numerosi sospetti, la maggior parte dei quali ricadono ancora oggi sulla famiglia Kennedy. Si ipotizzò ipotizzato che dietro la scomparsa della Monroe vi fosse il loro coinvolgimento, i quali, per via delle voci sulla relazione tra l’attrice e John, avrebbero temuto per la loro carriera politica. Ancora oggi, tuttavia, la verità rimane un segreto, e con il passare del tempo il mistero della morte della diva sembra destinato a dover rimanere tale.

Marilyn Monroe: le frasi e le poesie dell’attrice

2. Ha scritto poesie e pronunciato celebri aforismi. La Monroe non è soltanto una donna di fascino, ma possedeva anche una profonda sensibilità, il più delle volte dovuta tenere nascosta, che la rivela come una personalità fragile e un’acuta osservatrice delle dinamiche del mondo. Nel libro Fragments. Poesie, appunti, lettere, si possono infatti ritrovare molte testimonianze a riguardo, che permettono di scoprire lati inediti della diva.

Marilyn Monroe: età, altezza e fisico

1. Marilyn Monroe è nata a Los Angeles, il 1° giugno del 1926 ed è deceduta nella medesima città il 5 agosto del 1962. L’attrice era alta 167 centimetri, e le misure del suo corpo erano 96-58-91.

Fonte: IMDb

 

Nick Frost: 10 cose che non sai sull’attore

Nick Frost: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre interprete di film comici, l’attore Nick Frost ha trovato la propria consacrazione grazie alla cosiddetta Trilogia del Cornetto, grazie alla quale ha potuto dar prova delle proprie doti da interprete, nonché del suo carisma e della sua versatilità. Con una fama cresciuta negli anni, Frost ha poi continuato a rinnovarsi tanto al cinema quanto in televisione, dando vita a personaggi rimasti iconici.

Ecco 10 cose che non sai di Nick Frost.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Nick Frost Simon Pegg

Nick Frost: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film comici. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2004 con il film L’alba dei morti dementi, primo titolo della Trilogia del Cornetto, dove recita accanto a Simon Pegg. Successivamente, prende parte a film di vari generi come Penelope (2006), Hot Fuzz (2007), I Love Radio Rock (2009), Paul (2011), Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno (2011), Attack the Block (2011), con John Boyega, Biancaneve e il cacciatore (2012), con Kristen Stewart, La fine del mondo (2013), Affare fatto (2015), Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016), Tomb Raider (2018), con Alicia Vikander, Slaughterhouse spacca (2018), con Margot Robbie, e Una famiglia al tappeto (2019), con Florence Pugh.

9. Ha preso parte a note serie televisive. L’attore ottiene una prima popolarità grazie al ruolo di Mike Watt nella serie comedy Spaced (1999-2001). Da quel momento inizia a lavorare con maggior frequenza tra cinema e televisione, partecipando per il piccolo schermo a titoli come Straigh 8 (2004), Man Stroke Woman (2005-2007), Hyperdrive (2006-2007), Mr. Sloane (2014), e allo speciale natalizio della serie Doctor Who (2014). Ha poi recitato nelle serie Sick Note (2017-2018), con Rupert Grint, e Into the Badlands (2017-2019). Prossimamente reciterà nelle serie The Nevers e Truth Seekers.

8. È un apprezzato doppiatore. Grazie al suo istrionico talento, Frost non si è tirato indietro dal partecipare anche al doppiaggio di film e serie animate. Tra questi si annoverano L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012), dove dà voce a Pachi, Boxtrolls – Le scatole magiche (2014), dove interpreta Mr. Trout, Asterix e il regno degli dei (2014), nel ruolo di Obelix, Monster Family (2017), doppiando Frank, e StarDog and TurboCat (2019), dove dà voce a Buddy. Ha poi partecipato alla serie animata 3 in mezzo a noi: I racconti di Arcadia, doppiando Stuart.

Nick Frost è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 383 mila persone. All’interno di questo, Frost è solito condividere immagini relative a momenti di svago quotidiano, come anche luoghi visitati, curiosità a lui legate o i suoi prossimi progetti da interprete. Numerosi sono inoltre i dipinti realizzati dall’attore, da sempre grande appassionato di pittura e arti figurative.

6. Promuove una galleria d’arte tramite il social. In qualità di pittore, Frost è rappresentato dalla Cotswold Contemporary, una galleria d’arte online, specializzata in dipinti moderni e contemporanei di provenienza britannica. Tramite Instagram, l’attore promuove l’attività della galleria, la quale possiede un profilo seguito da oltre 6 mila persone. All’interno di questa, è possibile vedere, ed eventualmente acquistare, i dipinti di Frost.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Nick Frost Doctor Who

Nick Frost e Simon Pegg

5. È il miglior amico del noto attore. Da sempre, Pegg e Frost formano un formidabile duo comico, e insieme hanno dato vita ad alcuni tra i progetti comici, sia televisivi che cinematografici, di maggior successo degli ultimi anni. I due, che sono migliori amici nella realtà, hanno infatti inizialmente realizzato la serie Spaced, grazie a cui sono diventati famosi, per poi recitare insieme anche in Paul e, prossimamente, nella loro nuova serie Truth Seekers, dove interpretano due membri di un gruppo di ricercatori del paranormale, i quali finiranno per smascherare una tremenda cospirazione.

4. Hanno realizzato la Trilogia del Cornetto. Ad aver reso celebri i due attori è però la cosiddetta Trilogia del Cornetto, composta dai film L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo. I tre film, di generi diversi tra loro, sono legati da diversi elementi in comune, tra cui il cono gelato cornetto, che dà il nome alla trilogia. Grazie a tali film, i due attori hanno potuto affermarsi come nuovi interpreti comici della scena britannica, capaci di dar vita ad una commedia tanto originale quanto irriverente.

Nick Frost in Doctor Who

3. Ha interpretato un celebre personaggio. Da sempre grande appassionato di fantascienza, Frost ha avuto occasione di partecipare alla celebre serie Doctor Who nello speciale natalizio andato in onda nel 2014 tra l’ottava e la nona stagione. Per tale occasione, l’attore ha ricoperto il ruolo di Babbo Natale, ottenendo particolari lodi per la sua interpretazione. Frost, dal canto suo, ha affermato che recitare nella celebre serie è stato per lui un sogno divenuto realtà.

Nick Frost e le arti marziali

2. Ha preso lezioni di combattimento. Per prepararsi al suo ruolo nella serie Into the Badlands, dove hanno luogo numerosi scontri e battaglie, l’attore ha raccontato di essersi sottoposto a diverse settimane di allenamento nel combattimento e nelle arti marziali, con l’intento di poter risultare realistico e credibile nella messa in scena di queste. Tali allenamenti si sono rivelati tutt’altro che semplici per lui, il quale ha però espresso il proprio piacere nel poter partecipare attivamente alle riprese della serie, senza bisogno di controfigure.

Nick Frost: età e altezza

1. Nick Frost è nato a Romford, Inghilterra, il 28 marzo del 1972. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Miss Marx: il trailer del film di Susanna Nicchiarelli

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Miss Marx: il trailer del film di Susanna Nicchiarelli

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Miss Marx, il nuovo film di Susanna Nicchiarelli in concorso alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti con Romola Garai e Patrick Kennedy. Il film è una produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula in coproduzione con VOO e Be tv

In Miss Marx Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx:  tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

«Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata – racconta la regista Susanna Nicchiarelli – la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo vivendo».

E a proposito della partecipazione alla Mostra di Venezia aggiunge: «Alcuni dei momenti più belli della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati alla Mostra. Ho visto dei film meravigliosi al Lido che mi hanno cambiato per sempre. E naturalmente non dimentico la felicità e la soddisfazione per l’accoglienza riservata al mio primo film, Cosmonauta, e poi al più recente Nico, 1988. Adesso poter tornare a Venezia, per la prima volta in Concorso, è – sia pure sullo sfondo di luoghi conosciuti e ormai famigliari – un’emozione ancora nuova».

Lotus Production inaugura Lotus Factory per sviluppare i progetti di genere

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LOTUS PRODUCTION – società di LEONE FILM GROUP – guidata da Marco Belardi, inaugura LOTUS FACTORY, nuovo dipartimento produttivo che si pone l’obiettivo di sviluppare progetti di genere pensati per dar vita a franchise declinate su larga scala: cinema, editoria, game e videogame. A guidare LOTUS FACTORY con il ruolo di Creative Producer è Nicola Abbatangelo, 32 anni, regista del cortometraggio Beauty e di The Land of Dreams, musical prodotto da Lotus Production con Rai Cinema, in associazione con 3 Marys Entertainment, che sarà distribuito prossimamente da 01 Distribution.

Tra i primi progetti Lotus Factory:

–        un live action che racconterà la storia di Nikolas, il bambino destinato a diventare Babbo Natale. Un’idea di Nicola Abbatangelo che sta scrivendo anche insieme a Fabio Guaglione (Mine, True Love), Robert Lence (La bella e la bestia, Il Re Leone, Toy Story, Shrek) e Jim Capobianco (Il ritorno di Mary Poppins, Ratatouille, Leonardo)

–        Fear Tales, film d’animazione che narra le avventure del bambino più pauroso del mondo e di quella che diventerà la sua migliore amica: proprio la Paura. Nel team di animazione anche Sandro Lucio Cluezo (Il ritorno di Mary Poppins, Il gigante di ferro, La principessa e il ranocchio)

Uno degli aspetti fondanti di LOTUS FACTORY è dar vita  a un nuovo polo creativo che unisca professionisti provenienti da tutto il mondo al fine di creare progetti di respiro internazionale e formare nuovi talenti anche attraverso l’organizzazione di workshop aperti al pubblico.

Dopo esserci affermati nel cinema italiano con commedie, dramedy e film sentimentali, sentivo che era arrivato il momento di “sperimentare” nuovi generi e rielaborare quei generi che hanno reso grande il cinema italiano in passato – afferma Marco Belardi, CEO & Founder di Lotus ProductionL’incontro col giovane talentuoso regista Nicola Abbatangelo e il suo medesimo desiderio di sperimentazione hanno così portato alla nascita di Lotus Factory”.

Durante le riprese di The land of dreams, io e Marco ci siamo trovati spesso a parlare delle sfide che stavamo vivendo e di come, in un certo senso, quel “sogno” che stavamo creando non poteva/doveva morire con la fine dello shooting – racconta Nicola Abbatangelo Creative Producer di Lotus Factory – Già sul set immaginavamo nuovi scenari, nuove sfide e nuovi modi per raccontare storie Emozionanti e dai generi poco esplorati ma dal grande potenziale. Lotus factory nasce proprio da questo desiderio. Un sentimento positivo verso un panorama produttivo che guarda all’estero senza mai dimenticare il potere creativo italiano di cui siamo sempre più convinti””.

LOTUS FACTORY è al lavoro anche su un horror, un thriller e una trilogia di genere distopico ambientata in un prossimo futuro.

MIOCINEMA: rassegna “Film dal Nord Europa”

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MIOCINEMA: rassegna “Film dal Nord Europa”

Arriva su Miocinema una rassegna dedicata al cinema del Nord Europa. Una cinematografia, quella dei paesi nordici (Svezia, Finlandia, Danimarca, Islanda, Norvegia) che è riuscita a ritagliarsi un ruolo di rilievo nel panorama cinematografico mondiale. Film spesso presentati e premiati nei più importanti festival internazionali, alcuni entrati nell’immaginario collettivo.

Registi come Lars von Trier e Thomas Vinterberg, come Roy Andersson (premiato con il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia) o Susanne Bier (di cui vengono proposti tre titoli inediti in Italia) sono solo la punta di diamante di una generazione di autori che si è fatta spesso conoscere per i suoi toni aspri e un’analisi pungente delle disfunzioni sociali ed esistenziali, ma anche capace di esprimere un’ironia sottile come poco spesso accade. Un cinema inconsueto e con una cifra ben precisa, cui Miocinema è felice di rendere omaggio.

Di seguito i titoli che entrano nella programmazione di Miocinema:

Dal 3 agosto: 

Family Matters di Susanne Bier (1993)

Credo di Susanne Bier (1997)

Once in a lifetime di Susanne Bier (2000)

 

Dall’8 agosto: 

Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (1987)

Gli Innocenti di Per Fly (2005)

Il Grande capo di Lars von Trier (2006)

You, the living – Gioisci dunque, o vivente! di Roy Andersson (2006)

Una soluzione razionale di Jörgen Bergmark (2009)

Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev (2009)

La ragazza che giocava col fuoco di Daniel Alfredson (2009)

La regina dei castelli di carta di Daniel Alfredson (2010) 

Beyond di Pernilla August (2010)

Melancholia di Lars von Trier (2011)

Il sospetto di Thomas Vinterberg (2012)

Forza maggiore di Ruben Östlund (2014)

In ordine di sparizione di Hans Petter Moland (2014)

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson (2014)

La comune di Thomas Vinterberg (2016)

Segreti di famiglia di Joachim Trier (2016)

L’albero del vicino – Under the tree di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (2017)

Cosa dirà la gente di Iram Haq (2017)

Borg McEnroe di Janus Metz Pedersen (2017)

Border – Creature di confine di Ali Abbasi (2018)

La donna elettrica di Benedikt Erlinsson (2018)

Wonder Woman: il backstage del cameo di Zack Snyder

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Wonder Woman: il backstage del cameo di Zack Snyder

La scelta di Gal Gadot come Wonder Woman è da attribuire a Zack Snyder, che è stato l’artefice dell’inizio del DCEU. Non ha sorpreso nessuno, quindi, quando si è venuto a sapere che il regista e produttore si era prestato per un cameo nel film di Patty Jenkins. Di seguito alcune immagini dal backstage di quella scnea in cui vediamo Snyder vestito come un soldato della Prima Guerra Mondiale, accanto alla regista dWonel film:

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

The Flash: il film avrà elementi esplorati già dalla serie The CW

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Attraverso la pagina Twitter di Discussing Film, il regista Andy Muschietti ha discusso di come i viaggi nel tempo avranno un ruolo nel suo prossimo film DCEU dedicato al Velocista Scarlatto, The Flash. Muschietti detto, in un tweet, che The Flash avrà un sacco di cuore, anima ed emozioni, come il viaggio nel tempo di Barry per provare a salvare sua madre.

https://twitter.com/getFANDOM/status/1289282415714656257?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1289282415714656257%7Ctwgr%5E&ref_url=https%3A%2F%2Fthedirect.com%2Farticle%2Fthe-flash-director-reveals-plot-element-from-grant-gustins-cw-show-will-be-used-in-movie

La scena è stata già esplorata nella serie The CW e che ha fidelizzato i fan al personaggio interpretato da Grant Gustin sul piccolo schermo.

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Star Wars: The Lightsaber Collection, tutti i segreti dietro le spade laser

Il sito Web ufficiale di Star Wars ha diffuso una prima occhiata a Star Wars: The Lightsaber Collection, un nuovo catalogo dettagliato sulle armi Jedi, fornendo immagini di alcune delle spade laser e dettagli riguardanti i contenuti del libro.

La copertina del libro mostra solo il titolo e una piccola selezione delle spade laser che poi sono mostrate nel dettaglio all’interno. Le armi, appartenenti rispettivamente a Mace Windu, Luke Skywalker, Darth Vader e Leia Organa, rappresentano le tre epoche principali della saga di Skywalker e i quattro colori primari delle lame Jedi.

Anakin Skywalker

La prima immagine diffusa è dedicata all’icona per eccellenza della saga, la spada costruita nientemeno che da Anakin Skywalker. Costruita durante la guerra dei cloni, quest’arma fu tramandata a Luke e successivamente ereditata da Rey. Le pagine dedicate alla spada di Skywalker parlano del viaggio dell’arma sia sullo schermo che dietro le quinte.

Asajj Ventress

A seguire ci sono le doppie lame dell’assassino personale del Conte Dooku, Asajj Ventress. Quando era il leader militare separatista, Ventress usò queste spade laser sia come lame singole che come arma a doppia lama prima che venisse derubata da Jedi Barriss Offee.

Mace Windu

Non sarebbe un’analisi appropriata e completa sulel spade laser se non ci fossero pagine dedicate a Mace Windu, uno dei pochi Jedi selezionati ad avere una lama viola. Il Maestro Jedi vinse molte battaglie con questa arma, sconfiggendo persino Darth Sidious in combattimento prima che la spada laser e la mano del suo proprietario fossero tagliate via a seguito di un noto tradimento. L’immagine dedicata a questa arma unica descrive in dettaglio come Samuel L. Jackson abbia convinto George Lucas a dargli una lama viola ne L’Attacco dei Cloni.

Yoda

La scheda finale rivelata è dedicata alla spada che appartiene al Gran Maestro, Yoda. La piccola elsa e la lama completano perfettamente il proprietario dell’arma. Sebbene l’arma sia più piccola della maggior parte, le dimensioni non contano; ai lettori viene data la possibilità di dare uno sguardo da vicino al design della spada laser e al suo funzionamento.

La collezione

Oltre a queste quattro, il libro conterrà molte altre spade laser popolari, così come gli spread dedicati alla Darksaber e una nuova lama di The High Republic. Il libro offrirà ai fan uno sguardo ravvicinato alla raffinata maestria delle else, tra cui la spada laser Jedi di Ben Solo e l’ibrido blaster-sciabola di Ezra Bridger… e includerà anche le else di personaggi come Darth Vader, Darth Maul, Obi-Wan Kenobi, Luke Skywalker, Leia Organa, Kylo Ren, Rey, Ahsoka Tano e molti altri, tra cui la misteriosa spada laser di Mandalore e una nuova spada laser mai vista prima dell’Alta Repubblica.

Dietro le quinte

Le guide complete sono sempre state un prodotto di punta per i fan di Star Wars e un libro approfondito incentrato sulle spade laser non farà certamente eccezione. A differenza della maggior parte dei libri di riferimento di questa natura, The Lightsaber Collection fornisce dettagli sul dietro le quinte sulle armi, dando ai fan una carrellata delle storie delle armi, dal loro concepimento fino al loro utilizzo.

Molte delle spade laser viste nei film sono state analizzate a lungo, ma questo libro offre alle armi meno conosciute l’opportunità di avere il proprio spazio sotto i riflettori. L’arma Jedi di Ben Solo è stata vista solo brevemente ne Gli Ultimi Jedi ed è ora disponibile per l’acquisto su Galaxy’s Edge, e questo rende il libro un’occasione perfetta per esplorare ulteriormente questa e molte altre spade laser.

Con l’inclusione della Darksaber, i fan possono aspettarsi una lezione di storia sull’arma leggendaria costruita da Tarre Vizsla e forse anche qualche suggerimento sul suo coinvolgimento in The Mandalorian. Ci saranno molte nuove spade laser che saranno presentate in The High Republic, come quella che sarà probabilmente appartenuta ad Avar Kriss.

Venezia 77: Pedro Almodovar e Regina King nel Fuori Concorso

Venezia 77: Pedro Almodovar e Regina King nel Fuori Concorso

La Biennale di Venezia ha il piacere di annunciare due film che si aggiungono, Fuori concorso, al programma della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera, in programma dal 2 al 12 settembre 2020 al Lido di Venezia.

Si tratta del nuovo film di Pedro Almodóvar, girato e montato a tempo di record subito dopo la fine del confinamento – The Human Voice tratto da Jean Cocteau e interpretato da Tilda Swinton – e di un film hollywoodiano che rafforza la rappresentanza americana alla Mostra, One Night in Miami del premio Oscar Regina King, una recente acquisizione di Amazon.

Dichiara Pedro Almodóvar: “Sono entusiasta di tornare a Venezia in questo anno speciale, con il Covid 19 come involontario ospite. Tutto sarà differente, e non vedo l’ora di scoprirlo di persona.

E’ un onore affiancare Tilda in un anno in cui riceverà un premio meritatissimo. Per la verità, The Human Voice è un festival di Tilda, una rassegna dei suoi infiniti e assortiti registri come attrice. E’ stato uno spettacolo dirigerla.”

“E’ uno straordinario piacere e un grande onore – dichiara il direttore della Mostra, Alberto Barbera – accogliere nuovamente Pedro Almodóvar a Venezia, un anno dopo avergli assegnato il Leone d’Oro alla Carriera, con il suo nuovo film tratto da La voce umana di Jean Cocteau e interpretato da Tilda Swinton, il Leone d’Oro alla carriera di quest’anno. E’ una circostanza eccezionale, in un anno fuori dell’ordinario: il modo più bello per celebrare insieme il desidero di tornare al cinema in compagnia di uno dei più grandi registi contemporanei”.

La regista di One Night in Miami, Regina King, dice: “Mi sono data un pizzicotto quando ho saputo di essere stata selezionata per la Mostra di Venezia, un festival così prestigioso.  Felice di annunciare un’altra tappa nel viaggio di questo film”.

“Il film di Regina King – afferma Barbera su One Night in Miami – non potrebbe essere più in sintonia con gli avvenimenti degli ultimi mesi e la necessità di combattere ogni forma di razzismo che ancora alligna nelle nostre società. Siamo felici che Venezia possa contribuire a far conoscere un film importante per i suoi contenuti e la conferma del talento di una grande attrice al suo debutto come regista”.

The Human Voice di Pedro Almodóvar

The Human Voice (30’) è un libero adattamento dell’originale pièce teatrale di  Jean Cocteau, su cui Pedro Almodóvar ha sognato per decenni. Racconta la storia di una donna disperata (Tilda Swinton), che aspetta la telefonata dell’amato che l’ha appena abbandonata. Si tratta del primo film in inglese di Pedro Almodóvar.

El Deseo ha prodotto The Human Voice, con José Luis Alcaine direttore della fotografia e Alberto Iglesias compositore.

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One Night in Miami di Regina King

Ambientato durante la notte del 25 febbraio 1964, One Night in Miami racconta la storia del giovane Cassius Clay, in seguito noto col nome di Muhammad Ali, nel momento in cui diventa il nuovo campione dei pesi massimi al Miami Beach Convention Center. Contro ogni aspettativa, Clay sconfigge Sonny Liston con la sorpresa di tutto il mondo sportivo. Mentre una grande folla si raduna a Miami Beach per festeggiare la vittoria, Clay, che non può restare sull’isola a causa delle leggi di Jim Crow sulla segregazione razziale, trascorre la nottata all’Hampton House Motel in uno storico quartiere nero di Miami. Qui Clay celebra la vittoria assieme a tre dei suoi amici più stretti: l’attivista Malcom X, il cantante Sam Cooke e la star del football americano Jim Brown. La mattina seguente, i quattro sono determinati come non mai a costruire un mondo nuovo per se stessi e per la loro comunità. In One Night in Miami, lo sceneggiatore Kemp Powers esplora cosa è accaduto quella notte, soffermandosi sul rapporto tra i quattro, sulla loro amicizia e sulle battaglie che li accomunavano, aspetti che li avrebbero portati a diventare quelle icone dei diritti civili che sono oggi.

One Night in Miami è diretto da Regina King. Sceneggiatura: Kemp Powers. Produttori: Jess Wu Calder, Keith Calder e Jody Klein. Produttori esecutivi: Regina King, Kemp Powers, Paul Davis e Chris Harding.

Venezia 77: un’edizione che guarda a Oriente. Il programma

Mad Max: di quando Charlize Theron sputò in faccia a Nicholas Hoult

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In occasione della proiezione di Mad Max: Fury Road al drive-in di CTAOP, Charlize Theron e Nicholas Hoult hanno parlato del film e di quando, per esigenze di scena, la collega premio Oscar gli sputò in faccia. Chi ricorda il film, sa che la scena è del tutto in character, e che quella interpretazione di Hoult, decisamente sopra le righe, ha contribuito a dare all’attore una nuova ondata di notorietà e ingaggi prestigiosi all’interprete di About a Boy.

Sapevo di essere davvero arrivato come attore quando girammo la scena in cui mi sputasti in faccia” ha dichiarato Nicholas Hoult rivolgendosi direttamente a Theron, in occasione del Q&A sul film di George Miller “Credo di averti chiesto, molto educatamente, se potevo sputarti in faccia a mia volta“, ha risposto ridendo l’attrice.

In seguito a questa collaborazione con George Miller, Hoult ha partecipato a molti film di notevole importanza, da La Favorita, a Tolkien, fino ad approdare a The Great, serie Hulu in cui mostra tutta la sua maturità artistica al fianco di una splendente Elle Fanning. Sicuramente il suo ruolo in Mad Max: Fury Road rimane, a oggi, uno dei picchi più alti della sua carriera.

Suicide Squad: il regista conferma una macabra teoria su Joker e Harley Quinn

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Nonostante non sia piaciuto molto al pubblico e alla critica, Suicide Squad continua a far parlare di sé per via di quello che sullo schermo non è arrivato. Infatti, tra Ayer Cut e teorie varie su quello che sarebbe potuto essere, il film si sta aprendo a nuove interpretazioni. Una delle teorie che sono nate dal confronto del materiale promozionale con quanto visto al cinema coinvolgeva il Joker di Jared Leto e una sua macabra abitudine, acquisita dopo la carcerazione di Harley Quinn.

Sappiamo che nel film, mentre Harley è in prigione, Joker è a piede libero e lo scopriamo alla fine del film, quando interviene a portarla via. Dunque, nei trailer vediamo una scena di Joker nel suo covo, e alle sue spalle un divano con sopra una ragazza insanguinata e vestita di rosso. Questa ragazza nel film non c’è, ma il confronto delle due scene ha portato alla formulazione di una teoria:

“Da quando Harley è stata arrestata, Joker rapisce delle ragazze e le maschera come lei, per sostituirla, ma visto che nessuna di queste è l’originale e lo lascia scontento, le uccide sistematicamente. Nella serie animata c’era già una storyline simile, e questo potrebbe essere un ulteriore supporto a questa teoria.” A seguire, la foto di riferimento pubblicata da TheDirect.

David Ayer, regista del film, ha letto questa spiegazione ed ha twittato un eloquente “Non è sbagliato” in risposta. Questo potrebbe voler significare che, nel caso in cui riuscissimo ad avere una Ayer Cut di Suicide Squad, ci sarebbe molto più spazio per il Joker e per il suo macabro hobby, in attesa di ricongiungersi con la sua “amata” Harley Quinn.

James Gunn sostiene la Ayer Cut di Suicide Squad

Nelle ultime settimane, a sostenere l’uscita della Ayer Cut di Suicide Squad era stato anche James Gunn, che di recente ha scritto e diretto il nuovo riavvio cinematografico della Squadra Suicida, ossia The Suicide Squad, che arriverà al cinema il prossimo anno. Al momento non sappiamo ancora se il film di Gunn sarà un reboot, un sequel del film di Ayer o un mix di entrambe le cose: la cosa certa è che il regista e sceneggiatore – che in passato aveva dichiarato che i due cinecomic non saranno collegati – non ha alcun problema qualora la Ayer Cut di Suicide Squad dovesse davvero essere rilasciata prima del suo film.

Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will SmithMargot RobbieJared LetoJoel KinnamanJai Courtney, Cara Delevingne, Viola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes e David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.

Zemo: ecco il look alternativo in un inedito concept

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Zemo: ecco il look alternativo in un inedito concept

Dopo avervi rivelato le creature di Thanos oggi alcuni concept inediti rivelano il look alternativo del Barone Zemo, personaggio apparso in Captain America: Civil WarIl look è stato rivelato dal concept artist Andy Park proprio ieri. Park è uno dei tanti artisti che i Marvel Studios assoldano durante lo sviluppo dei film. L’artista conosce molto bene la popolarità del personaggio ed è sempre ben felice di regalarci queste splendide opere d’arte.

Questo nuovo concept art mostra il personaggio interpretato da Daniel Brühl con una variante del suo classico cappuccio viola senza linee cucite visibili sulla maschera, con indosso un’armatura molo più spessa, dall’aspetto piuttosto voluminoso e con in mano una spada.

 

Helmut Zemo, è stato creato da Tony Isabella (testi) e Sal Buscema (disegni), è esordito in Captain America and The Falcon (vol. 1) n. 168 (dicembre 1973).

The Head: la recensione della serie Amazon Prime

The Head: la recensione della serie Amazon Prime

Grazie al buon successo di serie thriller come The Terror, la piattaforma Amazon Prime Video sembra sempre più intenzionata a puntare su narrazioni in grado di suscitare forti emozioni nello spettatore. Con The Head, in arrivo nel catalogo a partire dal 5 agosto, un nuovo significativo tassello di tale strategia viene messo al suo posto. La serie, ideata da Álex e David Pastor, e diretta da Jorge Dorado, vanta una produzione internazionale, che riunisce tecnici e attori da ogni parte del mondo, compreso Álvaro Morte, celebre come Professore de La casa di carta. Tra gli altri membri del cast è bene citare l’attore John Lynch, già visto anche nella citata The Terror.

La trama delle prima, e autoconclusiva, stagione ruota intorno ad un gruppo di ricercatori, i quali si trovano a dover trascorrere in isolamento un periodo di sei mesi nella loro base operativa al Polo Sud, dove conducono ricerche sui cambiamenti climatici. Tale periodo, sfortunatamente per loro, coincide con il momento dell’anno in cui la luce del sole viene a mancare totalmente. Vivendo in una notte perpetua, il gruppo scoprirà a loro spese che tra di loro vi è un assassino. Quando al termine dei sei mesi il capitano della spedizione Johan Berg si ripresenterà alla base, si troverà dinanzi a qualcosa di macabro. Per lui, scoprire cosa è accaduto sarà l’unico modo per avere salva la vita.

The Head: da La cosa ad Assassinio sull’Orient Express

Con una trama come questa, è impossibile non pensare al celebre film horror La cosa, di John Carpenter e con Kurt Russell protagonista. E infatti la pellicola del 1982 viene esplicitamente citata, apparendo come il film che da tradizione il gruppo riguarda insieme al momento dell’inizio del loro isolamento. Se da una parte tale accostamento d’intenti può essere particolarmente rischioso, essendo il film di Carpenter un gioiello insuperato, la serie cerca da subito di scostarsi da invadenti somiglianze intraprendendo una strada che aspira a fondere l’orrore con la pura investigazione da genere giallo. La base operativa in cui il gruppo si ritrova prigioniero appare così non essere poi tanto diversa dall’Orient Express bloccato in mezzo ai ghiacci, mentre al suo interno si tenta di risolvere un terribile omicidio.

Tale percorso permette alla serie di potersi spostare ora più sull’uno ora più sull’altro dei due generi. Si costruisce così un racconto che se anche non appare particolarmente originale, tenta di catturare l’attenzione dello spettatore. E vi riesce. Già nei primi due episodi di The Head visti in anteprima (su un totale di sei), vengono infatti seminati una serie di indizi che permettono a chi guarda di iniziare a costruirsi una propria idea su quanto avvenuto, salvo poi ritrovarsi smentiti dalle nuove scoperte. Si respira dunque un’aria di imprevedibilità, che se retta a dovere sino alla fine può davvero conferire valore al tutto. A quel punto occorrerà soltanto stabilire se il modo in cui viene risolta la vicenda reggerà le aspettative generate.

Stando a quanto fin qui potuto vedere, gli autori di The Head hanno dimostrato di poter raccogliere a piene mani dai titoli citati e dai loro generi di appartenenza, rielaborando con gusto il tutto. La scelta di costruire la narrazione su due piani temporali diversi, poi, aiuta a ingrandire il velo di mistero. Si permette infatti allo spettatore di vedere il prima e il dopo, e grazie al racconto tramite flashback si procede a ritroso alla ricerca della verità. Tale struttura promette così da un lato di spezzare la monotonia di un’unica linea narrativa, e dall’altro di diluire il mistero per un più prolungato piacere.

The Head recensione

The Head: la recensione

Date le premesse cinematografiche e letterarie a cui la serie fa esplicito riferimento, il regista dei sei episodi gioca naturalmente per sfruttare al massimo l’ambiente datogli. L’esterno è un luogo buio e ostile, l’interno è invece claustrofobico ed incredibilmente labirintico. Ciò consente a Dorado di esaltare il mistero grazie all’imprevedibilità e alla conseguente minacciosità degli spazi. Grazie a i suoi virtuosi movimenti di macchina, che segue i protagonisti nelle loro insicurezze, si può infatti continuamente avvertire la possibilità del pericolo dietro l’angolo. La tensione che si costruisce appare dunque solida e funzionale al racconto.

Essendo lo spettatore già a conoscenza del destino di alcuni dei personaggi, resta da scoprire il come questo sia avvenuto. Perciò, la regia ha il compito di non anticipare il momento in cui questo avviene, lasciando che si costruisca inquadratura dopo inquadratura, sospetto dopo sospetto. Nei primi due episodi ciò avviene. The Head sembra dunque avere le carte in regola per raccontare una storia debitrice di grandi classici, promettendo però interessanti variazioni e novità. Come in ogni giallo che si rispetti, occorrerà però attendere lo svelamento del mistero per poterla giudicare riuscita o meno.

 

Shang-Chi: un video dal set mostra un enorme villaggio asiatico

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Shang-Chi: un video dal set mostra un enorme villaggio asiatico

Sono ripartite le riprese di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings dopo lo stop forzato a causa della pandemia di COVID-19 e cominciano ad arrivare nuovi video dal set del prossimo blockbuster Marvel Studios che ci mostrano ricostruzioni e ambientazioni molto ambiziose.

Ecco di seguito un video dal set di Sidney, dove sembra sia stato costruito un intero villaggio asiatico per fare da sfondo ad una parte delle vicende che dovrà vivere il nostro nuovo eroe. Ecco di seguito il video:

LEGGI ANCHE – Shang-Chi: un’attrice già apparsa nel MCU entra nel cast

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (prossimamente uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

The Falcon and the Winter Soldier: ecco il vestito Falcon di Anthony Mackie

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Mentre cresce l’attesa di scoprire quando le riprese di The Falcon and The Winter Soldier potranno riprendere, oggi dal merchandising della serie che è già in commercio possiamo ammirare il vestito che Falcon (Anthony Mackie) indosserà nello show.

La promo art arriva da una confezione di una uova auto Hot Wheels dedicata a The Falcon and The Winter Soldier. Sullo sfondo possiamo ammirare Falcon con indosso il costume:

The Falcon and the Winter Soldier

Dato che  The Falcon and The Winter Soldier era inizialmente previsto per debuttare all’inizio dell’autunno, possiamo aspettarci molte altre anticipazioni dall’universo dei giocattoli.

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The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Loki: Gugu Mbatha-Raw rivela che LOKI vedremo

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Loki: Gugu Mbatha-Raw rivela che LOKI vedremo

L’annunciata serie tv su LOKI è tra i titoli più seguiti dai fan dei Marvel Studios e oltre ad essere una delle serie più interessanti è anche il titolo di cui si sa davvero molto poco. Come molti di voi sapranno, le uniche anticipazioni arrivate sono state quelle rilasciate dallo showrunner Michael Waldron e la regista Kate Herron, che  hanno entrambi stuzzicato l’attenzione quando hanno rivelato che la serie avrebbe avuto un “pesante orientamento sul genere fantascienza” e che i fan avrebbero dovuto “aspettarsi l’inaspettato”.

Tuttavia, dopo che le sue riprese sono state interrotte all’inizio di quest’anno per l’emergenza COVID, lo stato della produzione di LOKI è rimasto in una nube di incertezza. Diverse produzioni Marvel stanno ora cercando di tornare in lavorazione il più presto possibile, con The Falcon e The Winter Soldier e LOKI che mirano a tornare alle riprese questo agosto.

Ebbene oggi finalmente una delle poche star annunciate nel cast,  Gugu Mbatha-Raw in un’intervista è tornato a parlare della serie, rivelando alcune anticipazioni in una nuova intervista. L’attore a ET ha parlato del suo coinvolgimento nello show, rivelando anche che tipo di LOKI vedremo:  “Il personaggio andrà in altri posti e lo vedrete maturare in un modo diverso … Sarà entusiasmante per i fan vedere davvero Tom e quel personaggio al centro della storia.”

Mbatha-Raw ha elogiato il fatto che la serie sia diretta dalla regista Kate Herron, affermando che il suo coinvolgimento è stato un “ulteriore vantaggio” dopo che Mbatha-Raw è apparsa in due serie con una donna al timone prima delle sue apparizioni in Loki :

Ovviamente Kate si è guadagnata sul campo il rispetto per essere in quella produzione … Più che altro ero entusiasta del fatto che fosse diretto da una regista … Far parte di una serie limitata [che] non è proprio come la televisione ad episodi, dove tu hai un regista diverso ogni settimana, Kate dirigerà davvero tutti gli episod , e non ho mai avuto quell’esperienza in TV. So che ovviamente è stato fatto, ma personalmente non ho avuto l’esperienza di fare diversi episodi con lo stesso regista.”

Infine, per quanto riguarda lo stato della produzione di Loki, Mbatha-Raw ha ammesso di essere entusiasta di tornare alle riprese: “Al momento è ancora sospeso, ma ho le dita incrociate … non vedo l’ora … sono entusiasta di tornare al lavoro” 

Loki

LOKI è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+. La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In LOKI l’attore Tom Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast protagonisti saranno anche Sophia Di Martino, Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei ruoli non ancora annunciati.

Star Wars: il set LEGO offre la possibilità di cambiare le vicende della Skywalker Saga

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Nonostante L’Ascesa di Skywalker abbia posto fine alla saga della famiglia galattica più celebre e amata di sempre, il mito di Star Wars continua a crescere e ad espandersi, grazie anche ai prodotti seriali che sono disponibili su Disney+, a partire da The Mandalorian, fino ad arrivare alla prossima serie animata The Bad Batch. Oltre ai prodotti audiovisivi, la Saga ha dato origine anche a un foltissimo merchandise che oggi si arricchisce di una nuova linea LEGO, la Lego Star Wars: The Skywalker Saga.

Il videogioco arriverà ad Ottobre, ma la prima presentazione ci mostra già cosa potremmo aspettarci soprattutto grazie alla presenza, nel set, di determinati personaggi. L’utente di Reddit, u/Pomojema_SWNN, ha svelato il gioco, mostrando la serie di eroi e cattivi presenti in esso.

Basandoci sull’immagine trapelata, il gioco vedrà coinvolto ogni singolo personaggio della Skywalker Saga, inclusi quelli della trilogia prequel (sì, c’è anche Jar Jar Bings), fino a Rey e ai nuovi eroi della trilogia sequel. Il gamer avrà così la possibilità di usare tutti i personaggi dei film, ma facendoli muovere in un mondo che può prevedere anche svolgimenti differenti, a seconda di come egli stesso condurrà il gioco!

Il cast di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

RoboCop: i film e le curiosità sulla saga di fantascienza

RoboCop: i film e le curiosità sulla saga di fantascienza

Quando nel 1987 il regista Paul Verhoeven portò al cinema il film RoboCop (qui la recensione), non poteva sapere che quello sarebbe stato l’inizio di uno dei più fortunati franchise di genere fantascientifico. Con due sequel, un remake e diverse serie televisive, quello del poliziotto cyborg è oggi uno dei personaggi più noti del cinema, entrato a far parte dell’immaginario culturale. Interpretato da Peter Weller nei primi film, RoboCop si affermò anche grazie alla satira e al cinismo presenti nella sua violenta storia.

L’idea per il primo film nacque nello sceneggiatore Edward Neumeier in seguito alla visione di un cartellone pubblicitario del film Blade Runner. Ispirato dalla trama della pellicola di Ridley Scott, decise di rielaborarne le tematiche per dar vita ad un poliziotto robotico che combatte il crimine in una città ricca di violenza. La sceneggiatura venne tuttavia rifiutata più volte, trovando infine il suo regista nell’olandese Verhoeven.

Ad oggi, i film per il cinema vantano un incasso complessivo di oltre 350 milioni di dollari. Pur non essendo sempre stati un grande successo di box office, i film hanno comunque contribuito ad aprire la strada per le narrazioni di carattere distopico, oggi particolarmente presenti nel panorama cinematografico e televisivo. Molte delle tematiche presenti nella saga hanno infatti anticipato discorsi oggi estremamente attuali, dall’unione dell’uomo con la tecnologia all’influenza della media culture.

RoboCop: la trama dei film

RoboCop (1987)

La vicenda del primo film si svolge a Detroit, in un futuro distopico, dove pur di fermare la criminalità e la corruzione che dilagano in città, la multinazionale Omni Consumer Product finanzia il progetto per un poliziotto cyborg. L’esperimento può avere luogo nel momento in cui il poliziotto Alex Murphy (Peter Weller) rimane ucciso in seguito allo scontro con una banda criminale. Ricostruendo il corpo del poliziotto con protesi meccaniche e un avanzato sistema informatico, la multinazionale dà vita a RoboCop. Questi, grazie alle sue strabilianti doti, diventa ben presto il beniamino dalla popolazione locale.

Intento a combattere la criminalità, RoboCop finisce con l’imbattersi in uno degli assassini di Alex Murphy, decidendo quindi di indagare sull’uomo del quale possiede i ricordi. RoboCop inizia così a raccogliere informazioni sugli assassini del poliziotto e, seguendone le tracce, irrompe in una fabbrica dove ottiene finalmente giustizia. Qui, però, si trova a dover fare i conti con un importante scoperta, che porta alla luce il rapporto dei criminali con il capo della sicurezza della Omni Consumer Product.

RoboCop 2 (1990)

Il secondo film è ambientato ad un anno di distanza dal primo. La multinazionale OCP è intenzionata ad assumere il controllo su Detroit, con l’obiettivo di liberare la città dalla crescente criminalità e trasformarla nell’utopica Delta City. RoboCop e la collega Ann Lewis (Nancy Allen) sono sulle tracce del pericoloso malvivente Caine (Tom Noonam), che sta disseminando morte tra i poliziotti con una nuova droga. Durante uno scontro con i criminali, tuttavia, RoboCop si ritrova ridotto in fin di vita. La OCP si trova così costretta a risanare il cyborg, dotandolo però di un sistema difettoso e poco all’avanguardia.

Nel frattempo, all’oscuro di tutti prende vita il progetto chiamato RoboCop II, coordinato dalla dottoressa Juliette Faxx (Belinda Bauer). La Faxx, infatti, trae vantaggio della vendetta di RoboCop contro Caine per sottrarre al corpo morente del criminale il suo cervello, che viene inserito nel nuovo corpo robotico grazie ad una massiccia dose della droga venduta da Caine. I due cyborg si troveranno quindi a scontrarsi di nuovo, dando vita ad un cruento duello finale che stabilirà le sorti di Detroit e dei suoi cittadini.

RoboCop 3 (1993)

Con il terzo, ed ultimo, capitolo della trilogia, si ritrova la multinazionale OCP costretta a dichiarare bancarotta. Questa viene dunque assorbita dalla rivale giapponese, la Kanemitsu Superprodotti. Con il progetto di concretizzare Delta City, i dirigenti dell’azienda assoldano un gruppo di spietati mercenari, capeggiati da Paul McTagget (John Castle), incaricandoli di far sfollare i cittadini dalle loro abitazioni. Ciò da il via ad una serie di disordini da parte dei cittadini, i quali protestano contro la violazione dei loro diritti civili. In uno di questi scontri, RoboCop si trova a dover abbandonare la propria missione per correre in soccorso dell’ex collega Anne Lewis.

Uno dei dirigenti della OCP pretende a questo punto che al cyborg venga cancellata ogni traccia della sua memoria umana poiché questa è causa della sua inefficienza. A rallentare RoboCop sono in realtà i divieti basilari impiantati nel suo sistema neurale. La dottoressa Lazarus si propone così di liberare il cyborg da queste assurde regole. Nel mentre, però, McTagget continua a spargere terrore per la città, assoldando gli Splatterpunk, un gruppo di teppisti senza scrupoli. Per RoboCop ritornare all’azione quanto prima sarà a questo punto vitale.

RoboCop (2014)

Nel 2014 viene realizzato il remake RoboCop (qui la recensione), che ripercorre a grandi linee gli avvenimenti dell’originale del 1987. Ambientato nel 2028, il film vede la multinazionale OmniCorp intenta ad introdurre i suoi tecnologici robot di pattuglia nelle schiere delle forze dell’ordine di Detroit. Per aggirare una normativa che vieta tale possibilità, la OmniCorp medita di costruire un cyborg per metà umano e per metà robot. L’occasione perfetta si presenta con la tragica morte dell’agente Alex Murphy (Joel Kinnaman), ucciso in servizio dall’esplosione di un’autobomba. Lo scienziato Norton (Gary Oldman), collaboratore della multinazionale, lo sceglie per l’ambizioso progetto, e con il consenso alla moglie Clara (Abbie Cornish), trasforma il poliziotto in RoboCop.

L’esperimento sembra riuscire nel migliore dei modi, se non fosse che i ricordi di Murphy continuano ad affiorare insistenti, provocando uno shock emotivo nel cyborg, il quale necessità così di ulteriori interventi. Il poliziotto robotico conquista in breve la fiducia degli abitanti di Detroit, ma i flashback della sua vita passata tornano insistentemente e RoboCop decide di indagare sulle circostanze del decesso di Murphy, smascherando la corruzione e gli abusi della polizia locale. Le sue scoperte, tuttavia, rischiano compromettere anche il direttore della OmniCorp, Raymond Sellars (Michael Keaton), che non può permettere che la sua creazione si ribelli.

RoboCop Returns

Ad oggi, la saga di RoboCop sembra non essere ancora conclusa. Nel gennaio del 2018 viene infatti rivelato che lo sceneggiatore del primo film sta lavorando ad un sequel diretto di questo. Il nuovo lungometraggio dovrebbe infatti ignorare gli eventi sia dei due sequel del 1990 e del 1993, sia del remake del 2014. Nel luglio del 2018 viene confermato come titolo RoboCop Returns, mentre per la regia viene assunto Neill Blomkamp, celebre per i film District 9 e Elysium. Il regista, entusiasta dell’occasione, afferma che realizzerà un film il più simile possibile all’originale, e che spera di poter affidare nuovamente la parte a Weller.

Con il passare del tempo, nuove indiscrezioni escono riguardo al film. La volontà degli autori sembra infatti essere anche quella di riutilizzare il costume originale, dopo che la rivisitazione vista nel remake è stato poco apprezzato. Nell’agosto del 2019, tuttavia, Blomkamp annuncia che non dirigerà più il film, intenzionato a dedicarsi ad un progetto diverso. Pochi mesi dopo, il 20 novembre, viene rivelato che il nuovo regista sarà Abe Forsythe. Al momento, non è però ancora stata rivelata una potenziale data di uscita del film.

RoboCop: il cast del film

RoboCop cast

Per trovare il giusto interprete del primo film della serie, la produzione valutò diverse opzioni. Il primo ad essere considerato fu l’attore Arnold Schwarzenegger, divenuto popolare grazie a Terminator. Questi tuttavia venne scartato poiché la sua presenza avrebbe reso più complesso il lavoro di realizzazione dell’armatura da cyborg. Dopo attente ricerche venne allora considerato Peter Weller. Questi fu da subito entusiasta del ruolo, ma incontrò numerosi problemi nella gestione del costume. Questo, infatti, costruito con parti di lattice e alluminio, ne limitava fortemente i movimenti. Questo era inoltre estremamente caldo al suo interno, e richiese l’inserimento di un condizionatore per preservare la salute dell’interprete.

Per il remake del 2014, invece, la produzione desiderava affidare la parte ad attori affermati come Tom Cruise o Johnny Depp. La decisione ricadde infine su Joel Kinnaman, divenuto celebre grazie alla serie The Killing. L’attore espresse il desiderio che il film potesse contenere la violenza dell’originale, ottenendo il divieto ai minori. Lo studios di produzione però non permise tali scelte creative, puntando ad ottenere un divieto meno stringente con cui poter recuperare i soldi spesi per coprire il budget del film, arrivando a quota 100 milioni.

RoboCop: dove vedere i film in streaming

Per gli amanti della saga, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di RoboCop sono infatti presenti nei cataloghi di Now TV, Sky Go, Microsoft Store, Google Play e Apple iTunes. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Grey’s Anatomy: Kim Raver, Camilla Luddington e Kevin McKidd rinnovano

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La ABC ha rinnovato il contratto di tre attori principali di Grey’s Anatomy, estendendo il loro impegno con l’emittente e la serie per altri tre anni.  Dunque il cast principale di Grey’s Anatomy rimarrà intatto nella stagione 17. Kim Raver, Camilla Luddington e Kevin McKidd, i cui contratti erano tutti in sospeso alla fine della scorsa stagione, hanno firmato nuovi contratti pluriennali per continuare il dramma medico di lunga durata.

Ha dare la notizia è stato il noto sito americano Deadline che ha aggiunt che i nuovi accordi hanno una durata di tre anni, il che indica che ABC Studios e il produttore di Grey’s Anatomy stanno cercando di estendere la serie di successo oltre la sua prossima 17a stagione da record. I nuovi contratti per McKidd, Raver e Luddington, prevedono inoltre importanti aumenti salariali. Grey’s Anatomy è nel bel mezzo di un pickup di due anni che include anche un accordo di due anni per la star Ellen Pompeo, che scadrà alla fine della stagione 17.

Iscriviti a Disney+ per guardare Grey’s Anatomy e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Kim Raver era originariamente una serie regolare nelle stagioni 6-8. È tornata allo spettacolo come guest star per un arco ospite nella stagione 14, riprendendo il suo ruolo di Dr. Teddy Altman, ex capo della chirurgia cardiotoracica al Seattle Grace Mercy West Hospital. È diventata di nuovo una serie regolare all’inizio della stagione 15.

Camilla Luddington è entrato a far parte di Grey come ricorrente nella stagione 9 ed è stato portato a un livello regolare nella stagione successiva. Interpreta il ruolo di Jo Karev (ex Brooke Stadler e Jo Wilson), un chirurgo generale presso il Grey Sloan Memorial Hospital che è stato sposato con Alex Karev fino a quando non l’ha lasciata per la sua ex moglie, Izzie, la scorsa stagione.

Kevin McKidd è entrato a far parte di Grey’s Anatomy nella stagione 5, interpretando il veterano dell’esercito Owen Hunt, capo del trauma ed ex capo della chirurgia presso il Gray Sloan Memorial Hospital. Questa notizia arriva poco dopo l’annuncio su Richard Flood e Anthony Hill, che sono stati appena promossi a nuovi attori abituali in Grey’s Anatomy 17.

Grey’s Anatomy 17

Grey’s Anatomy 17 è la diciassettesima stagione della serie Grey’s Anatomy creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios.

In Grey’s Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCrearyGreg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George,  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.

Marco D’Amore, intervista all’interprete e regista de L’Immortale

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In occasione del BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto, Marco D’Amore ha presentato L’Immortale, il suo film che lo ha portato ad esordire dietro alla macchina da presa e che lo ha visto tornare nei panni di Ciro Di Marzio, personaggio della fortunata serie Gomorra.

Matteo Garrone rimonta Gomorra: “Adesso il racconto è più chiaro e fluido”

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Arriva dai canali social ufficiale di Matteo Garrone la notizia che il regista romano ha rimesso mano a Gomorra, rimontando alcuni passaggi un po’ confusi e che, ora, godono di una successione più chiara e fluida, pur non modificando la struttura del film. Gomorra: New Edition sarà proiettato in anteprima il 21 agosto a Bologna, in Piazza Maggiore al Cinema Ritrovato.

L’idea di rimettere le mani su “Gomorra” nasce in seguito a una proiezione che ho fatto con mio figlio, che ha la stessa età del film: dodici anni. Rivedendolo con lui mi sono ritrovato spesso a dover spiegare dinamiche che non erano chiare nel racconto. Già questo non era un buon segno, e arrivati a una scena dell’episodio del sarto, Nicola mi ha chiesto: “Papà, ma cosa sta succedendo?”. Io guardavo il film con gli occhi dello spettatore, erano passati tanti anni e non ricordavo più niente. Così mi sono ritrovato io stesso a non capire cosa stesse accadendo in quella scena, e gli ho risposto: “Amore, non lo so”. “Ma come, papà? L’hai fatto tu!”. “Sì, hai ragione, ma che ti devo dire… non lo so!”

Questa è stata la molla che mi ha spinto a rendere più chiari certi passaggi drammaturgici, senza cambiare nulla della struttura originaria. Molti interventi che abbiamo fatto saranno invisibili per lo spettatore, ma adesso il racconto è più chiaro e fluido.

Zoolander: curiosità sul film con Ben Stiller e Owen Wilson

Zoolander: curiosità sul film con Ben Stiller e Owen Wilson

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del film Speed, uno dei cult anni novanta del cinema d’azione. Ebbene oggi torniamo a parlare di cult ma nella categoria commedia demenziale. Uno dei film più iconici di questo genere, infatti, è sicuramente Zoolander con Ben Stiller e Owen Wilson nella parte di due bizzarri modelli.

Zoolander, la trama e il cast del film

Diretto da Ben Stiller nel 2001, Zoolander è una commedia satirica che prende in giro il mondo della moda fatto di persone estremamente egocentriche, ossessionate dai soldi e dall’aspetto fisico.

Il famoso stilista Mugatu (Will Ferrell) ha il compito assassinare il primo ministro malese ‘colpevole’ di aver soppresso lo sfruttamento del lavoro minorile nel suo paese. Questo provvedimento fa infuriare non solo Mugatu ma tutto il mondo della moda che si serve da sempre della manodopera a basso costo del paese malese. Lo stilista dunque escogita un piano geniale; sarà un modello ‘ipnotizzato’ a uccidere il primo ministro.

Zoolander Will Ferrell
Will Ferrell in Zoolander – Fonte IMDB

Mugatu e compagni arruolano quindi il modello di fama mondiale Derek Zoolander (Ben Stiller), “bello bello in modo assurdo” e completamente imbranato. Derek, quindi, viene scelto come testimonial della nuova linea di abbigliamento Derelict, ispirata al mondo dei clochard. Ma l’ingaggio proposto da Mugatu è solo un mero espediente per cominciare il lavaggio del cervello a Zoolander che viene condotto in una sorta di laboratorio segreto camuffato da spa. Qui inizia per il modello il ricondizionamento mentale; quando Derek sentirà le note della canzone Relax dei Frankies Goes to Hollywood, attaccherà il primo ministro malese.

Il piano malefico di Mugatu, tuttavia, viene contrastato da Matilda Jeffries (Christine Taylor) che, dopo un’intervista a Derek Zoolander, si rende conto che il modello è in grave pericolo. I due quindi scappano dal laboratorio segreto di Mugatu e chiedono aiuto ad Hansel (Owen Wilson), acerrimo nemico di Derek. Sarà dunque compito di questo strano trio sventare l’attentato al primo ministro e incastrare Mugatu.

Zoolander: curiosità dal set

Zoolander 2
Ben Stiller in Zoolander – Fonte: IMDB

Tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemila, di film assurdi ne abbiamo visti tanti ma Zoolander li batte davvero tutto. Il film, diretto dallo stesso Ben Stiller, ridefinisce il significato stesso di commedia prendendo in giro l’effimero e materialistico mondo del fashion. Ma ciò che rende questo film un vero e proprio cult sono i dettagli e le tante piccole sorprese che pian piano si rivelano agli spettatori.

Partiamo dal cast che, oltre a unire alcuni degli attori comici americani più geniali, come Ben Stiller, Will Ferrell e Owen Wilson, ci offre una lunghissima serie di cameo tutti da gustare. Il più importante è quello di David Bowie, stella della musica scomparsa qualche anno fa. Nel film Bowie interpreta il ruolo di giudice in una competizione tra modelli ed è chiamato a decretare la miglior camminata da passerella.

Ma Bowie non è l’unica star ad aver interpretato se stesso in Zoolander. Nel film ci sono anche gli attori Christian Slater, Natalie Portman e Cuba Gooding Jr., i cantanti Gwen Stefani e Lenny Kravitz, gli stilisti Tom Ford e Tommy Hilfiger, la top model Heidi Klum, il dj Mark Ronson e niente di meno che il miliardario Donald Trump, un po’ più giovane e meno arancione.

Zoolander: un successo mondiale

L’abbondanza di star e quella comicità demenziale, hanno fatto la fortuna del film che ha ottenuto un successo stratosferico. Ti accorgi, infatti, che un film diventa un cult quando tutti ne riconoscono le battute che iniziano così a diventare parte della cultura pop. Ebbene, oggi non c’è nessuno che non conosca la frase “bello bello in modo assurdo” o che non abbia provato almeno una volta a replicare la celebre Blue Steel, quell’espressione statica da modello un po’ ebete. Ci siamo passati tutti.

Una delle curiosità dell’universo Zoolander riguarda proprio la famosa Blue Steel di Derek. Sembra infatti che l’espressione da modello vanesio che sfoggia Zoolander sia stata presa in prestito dallo stesso Ben Stiller. La moglie dell’attore, Christine Taylor, ha raccontato di aver notato per prima quella strana espressione sulla faccia del marito mentre si spazzolava i capelli allo specchio. Quello sguardo quasi di compiaciuta ammirazione ha dato vita alla famosa Blue Steel.

Zoolander owen wilson
Owen Wilson in Zoolander – Fonte: IMDB

Nonostante Zoolander sia riuscito a conquistare il pubblico di tutto il mondo, il film non ha avuto vita facile in fase di realizzazione né tanto meno in fase di distribuzione. La famosa scena dell’orgia, ad esempio, ha creato non pochi problemi al regista che si è visto costretto a modificare il girato per evitare che il film fosse inserito nella categoria ‘vietato ai minori di 17 anni’. Oltre alla scena dell’orgia, in montaggio, è stata anche eliminata l’immagine delle Torri Gemelle dal panorama di New York per evitare di turbare il pubblico in sala.

Ma se la censura americana non è stata poi così severa, quella di alcuni paesi lo è stata anche troppo. A causa, infatti, di alcune scene definite troppo violente che coinvolgevano il primo ministro, il film è stato vietato in Malesia e a Singapore.

Zoolander 2, l’atteso sequel

A quasi dieci anni dall’uscita del primo film, nel 2010 Ben Stiller conferma di essere al lavoro sul sequel di Zoolander. Ma i fan dovranno aspettare fino al 2016 per godere della follia di Zoolander 2. Il film, scritto, diretto e interpretato da Ben Stiller, ci racconta degli avvenimenti che seguono la fine del primo capitolo.

Pochi giorni dopo la sua inaugurazione, il Centro Derek Zoolander Per Ragazzi Che Non Sanno Leggere Bene e Che Vogliono Imparare Anche Altre Cose Buone crolla poiché costruito con materiali scandenti. Il collasso dell’edificio uccide Matilda e sfigura il modello Handel (Owen Wilson) che si vede costretto a lasciare il mondo della moda. Derek Zoolander (Ben Stiller), colpevole di negligenza per il crollo, perde la custodia di suo figlio Derek Zoolander Jr (Cyrus Arnold) e si ritira a vita privata. Nel frattempo i complici di Mugatu (Will Ferrell) ancora in circolazione si danno alla fuga, mentre lo stilista viene condannato al carcere. Ma la quiete di Derek viene presto scossa da una serie di omicidi legati al mondo della moda e su cui indaga un’agente dell’Interpol, nonché ex modella, Valentina Valencia (Penelope Cruz).

Al cast originario di Zoolander, questa volta si uniscono le attrici Penelope Cruz e Kristen Wiig mentre tra le comparse celebri troviamo Ariana Grande, Justin Bieber, Sting, Katy Perry, lo stilista Valentino e l’attore John Malkovich.

Zoolander e Zoolander 2 in streaming: dove guardarlo

Se per qualche strano motivo non avete ancora visto i film di Zoolander sappiate che potete trovarli facilmente in formato digitare sulle migliori piattaforme streaming.

Zoolander è disponibile con l’abbonamento Netflix o Infinity Tv oppure in vendita o noleggio a pagamento su Youtube, Chili e Amazon Prime Video.

Zoolander 2, invece, è disponibile solo in vendita o noleggio a pagamento su Youtube, Chili e Amazon Prime Video

Fonte: Wiki, IMDB, Esquire

Giacomo Ferrara, intervista allo “Spadino” di Suburra

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Giacomo Ferrara, intervista allo “Spadino” di Suburra

In occasione del BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto, Giacomo Ferrara, lo “Spadino” di Suburra, ha risposto alle domande sull’importanza dei Festival per il cinema, sulla sua carriera e su quanto e come è cresciuto insieme al suo personaggio.

Intervista a Giacomo Ferrara

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