Continuano a trapelare on line
dettagli si Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, il film del franchise che
chiuderà, si dice per sempre, la parabola narrativa degli
Skywalker. Qualche settimana fa era stato rivelato in rete il
primo Sith Trooper, e
adesso arrivano nuove indiscrezioni su chi sono e cosa
rappresentano queste nuove guardie.
Sembra infatti che si tratti di un
corpo di guardia armato che ha dei legami nientemeno che con
l’Imperatore Palpatine. Apparentemente, questi nuovi
Stormtrooper sono “nascosti all’interno di una flotta enorme” nelle
Regioni sconosciute, e da alcuni recenti romanzi, collegati al
film, sappiamo che si tratta di una zona di interesse di
Palpatine.
Si dice anche che questa flotta sia
composta da Star Destroyer e con altre armi molto simili alla Morte
Nera, capaci di distruggere interi pianeti, quindi. Kylo Ren ha un
dispositivo chiamato Wayfinder che sta pianificando di utilizzare
per trovare quelle navi e “sbloccare l’eredità di Palpatine”. È
difficile dire come questo si leghi all’apparente risurrezione del
maestro Sith.
Questo potrebbe indicare che tra
Palpatine e Snoke potrebbe esserci stata complicità, dopotutto i
Sith Trooper somigliano, per look, alla guardia Pretoriana del
defunto Leader Supremo.
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Sappiamo ormai che Avengers:
Infinity War ed Endgame sono film la cui
produzione ha lavorato con un livello di segretezza elevatissimo,
tanto che per alcune scene importanti dei film, sono stati scritti
copioni finti o battute alternative, così da confondere degli
eventuali leak.
Nel video che segue, diffuso in
occasione dell’arrivo in Home Video di Avengers:
Endgame, Kevin Feige spiega che durante la produzione dei
due film esisteva un codice rosso, che indicava lo script
originale, e un codice blu, che invece si riferiva allo script
vero.
Tuttavia, quello che lo Studio ha
pensato di regalare ai propri fan è un oggetto davvero prezioso,
ovvero un video in cui vengono mostrate, in forma di animazione, le
scene fake che erano state scritte per i film, in particolare per
le morti di Infinity War. Ecco il video di
seguito:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Netflix ha finalmente pubblicato il
primo trailer ufficiale di The
Irishman, il nuovo film di Martin
Scorsese che aprirà la 57ma edizione del New York Film
Festival prima di debuttare sulla piattaforma di streaming in
autunno. Protagonisti della pellicola, Robert De
Niro, Al Pacino e Joe
Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata
nell’America del dopoguerra.
La storia è raccontata attraverso
gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran
– imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle
figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno
dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la
scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà
in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine
organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le
connessioni con la politica tradizionale.
Il percorso di Ben
Affleck nell’universo DC si è concluso due anni fa con
Justice League, con l’attore che ha
definitivamente detto addio al progetto solista su
Batman ora nelle mani di Matt
Reeves che riavvierà per l’ennesima volta le sorti del
crociato di Gotham al cinema.
Nuovi dettagli sul film mai
realizzato da Affleck sono emersi durante il podcast Happy Sad
Confused di Josh Horowitz in cui il reporter di MTV ha parlato con
il direttore della fotografia Robert Richardson
delle scene ambientate all’interno dell’Arkham
Asylum, con la presenza di alcuni personaggi dei fumetti
ad esso connessi:
“Volevo girare Batman con Ben
perché quello era il prossimo film che avevamo in programma. C’era
una sceneggiatura, ma non era particolarmente amata. Ci stava
lavorando molto per cambiarla e sottolineare gli aspetti più folli
della storia, cercando di entrare di più ad Arkham dove c’erano i
villain“.
Vi ricordiamo che le motivazioni che
hanno spinto l’attore a lasciare il progetto erano di natura
creativa, non avendo trovato “il modo più adatto per raccontare
la mia versione di Batman, pure se in compagnia di un ottimo
sceneggiatore. È come se non riuscissi a decifrarlo fino
in fondo…Quindi ho pensato che fosse giunto il momento di
permettere a qualcun altro di provarci, e vi assicuro che la Warner
Bros. si trova davvero in ottime mani“.
The Batman, il
cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le
sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert
Pattinson nel ruolo del protagonista. l cinecomic dovrebbe
svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso
dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro
cinecomic, Captain Marvel dei Marvel
Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
In Avengers:
Endgame abbiamo ritrovato un Thor irriconoscibile, con
problemi di dipendenza dall’alcoolizzato, sovrappeso, senza onore e
nobiltà, rassegnato dagli eventi di Infinity War che gli hanno
strappato via la famiglia e il suo popolo.
“Mi piaceva quella
direzione“, ha dichiarato Chris
Hemsworth a proposito del Lebowski Thor, “Perché
stava contraddicendo tutte le aspettative.” E a quanto pare la
bozza iniziale del film prevedeva un ritorno alla sua solita forma
fisica verso la metà del film, decisione a cui l’attore si è
opposto senza indugi. “Amavo quella versione di Thor, era così
diversa da qualsiasi altro modo in cui avevo interpretato il
personaggio che poi ha preso una piega tutta sua“.
“Dopo il primo Thor mi sentivo
limitato dall’atteggiamento rigido e serioso del personaggio.”
ha raccontato Hemsworth in un’intervista con Variety, “Così in
vista di Ragnarok ho contattato Kevin Feige per proporgli un’idea
abbastanza radicale. Il problema era che passati The Avengers e The
Dark World ero come intrappolato nel ruolo, costretto in una
tipologia di casting che mi avrebbe perseguitato per sempre. Quello
era tutto ciò che aveva da offrirmi? Pensavo ci fosse dell’altro
che potevamo fare.“
Questa trasformazione fisica è stata
documentata sul set, e qui sotto potete vederne un assaggio con la
“vestizione” del Dio del Tuono.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Tra i vari cinecomic attualmente in
sviluppo tratti dai fumetti DC c’è anche New Gods,
affidato alla regia di Ava DuVernay che scriverà
la sceneggiatura insieme a Tom King (fumetttista
conosciuto per i suoi lavori su Mister Miracle, Swamp Thing,
Nightwing, The Vision). Non abbiamo ancora nessun dettaglio
sulla trama, ma proprio grazie alla DuVernay sappiamo che
Darkseid, il principale antagonista del Quarto
mondo di Jack Kirby, sarà nell’adattamento.
Chi ha familiarità con i fumetti
saprà che la frase “Darkseid Is” è apparsa per la prima
volta durante la run di Grant Morrison, ripresa nella recente
miniserie di Mister Miracle scritta da Tom King. Fondamentalmente
significa che Darkseid è assoluto, che le cose muoiono e saranno
distrutte, ma Darkseid non morirà mai.
Restano quindi da scoprire gli
ulteriori dettagli su New Gods, che a quanto pare presenterà
Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce
i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di
Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce
l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina,
servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri
attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.
Con il contributo di King la Warner
Bros gioca in casa, affidandosi ad una delle penne più affermate e
amate dai lettori dei fumetti che ha contribuito al recente riavvio
delle avventure di Batman (serie terminata prematuramente).
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips.
Vi ricordiamo che, anni fa, la
DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso
cinecomic, ovvero Black
Panther, finito poi nelle mani di Ryan
Coogler. Secondo alcune
indiscrezioni, New Gods non sarà
collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di
vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.
A quattro mesi dagli ultimi
aggiornamenti è Deadline a riportare che Jonathan
Goldstein e John Francis Daley sono
entrati ufficialmente in trattative per scrivere e dirigere il film
su Dungeons
& Dragons, il celebre gioco di ruolo nato nel 1974 e
già adattato sul piccolo schermo come serie animata nel 1984 e al
cinema nel 2002 (allora diretto da Courtney Solomon,
con Jeremy Irons e Justin Whalin).
La coppia è reduce dalla regia di
Game Night, commedia prodotta da New Line e Warner
Bros, ma tra i lavori più recenti c’è anche la sceneggiatura di
Spider-Man: Homecoming e l’impegno, poi abbandonato, con
The Flash, il cinecomic con Ezra
Miller che invece è stato affidato a Andy
Muschietti.
A Marzo That Hashtag Show aveva
diffuso una una lista di possibili candidati ad interpretare il
ruolo protagonista del film, tra cui spiccavano i nomi di
Will Smith, Josh Brolin, Chris
Pratt, Vin Diesel, Matthew McConaughey,
Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave Bautista, Jeremy
Renner, eJohnny
Depp.
L’uscita nelle sale di Dungeons
& Dragonsè stata invece fissata
al 19 novembre 2021.
Stanno facendo molto discutere delle
affermazioni di Joe Russo, uno dei due registi di
Avengers: Endgame, in merito al suo “odio” verso
Tony Stark. Il regista ha infatti scherzato, durante un’ospitata al
Tonight Show, sul fatto che la prima volta che ha sentito
Stark definirsi un “miliardario, playboy, filantropo”, avrebbe
voluto ucciderlo, e così ha deciso che l’avrebbe fatto in
Endgame.
La polemica è stata immediata, da
parte dei fan che invece, a ragione, adorano l’eroe interpretato da
Robert Downey Jr.. E così, Joe
Russo, per replicare, ha rincarato la dose con un
tweet:
In questo caso ribadisce che non
solo avrebbe voluto vedere Tony Stark morire, ma avrebbe voluto
farlo addirittura in Civil War.
Si tratta, naturalmente, di
affermazioni provocatorie, che però il popolo di internet dei fan
Marvel non è pronto ad accogliere,
tanto che le reazioni in rete sono state violente e numerose:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Avengers:
Endgame arriverà tra pochi giorni in versione
homevideo, con contenuti extra, interviste e scene inedite da
gustare rivivendo tutte le emozioni evocate dal film in sala.
Quelle che trovate di seguito sono
alcune delle foto più belle raccolte nel dietro le quinte con gli
attori e i registi sul set: da Chris
Hemsworth che indossa i panni del nuovo Thor a
Brie
Larson che torna in quelli di Captain Marvel.
1I magnifici tre
Li
chiamavano i magnifici tre: Thor, Captain America e Iron Man
finalmente riuniti per combattere a viso aperto Thanos nel
confronto definitivo con Thanos. Sono loro il cuore della Infinity
Saga, visto che sono stati protagonisti di trilogie e hanno formato
il cuore forte dei primi Vendicatori.
IT: Capitolo Due
durerà quasi tre ore. A dichiararlo è lo stesso regista,
Andy Muschietti, a Digital Spy,
durante un’intervista con il giornale. Forte del successo riscosso
dal primo film, il regista si sente spinto ad osare e giocare di
più anche perché la seconda parte del romanzo di Stephen
King che racconterà è quella più intensa, sia per quello
che riguarda le emozioni sia per la componente spaventosa, senza
dubbio la parte che più attira il pubblico.
A DS, Muschietti ha spiegato che un
film è sempre molto diverso in fase di scrittura, durante la quale
tutto sembra fondamentale. Questo però spesso porta a primi
montaggi che durano anche quattro ore, una lunghezza difficilmente
vendibile e sostenibile da parte dello spettatore, per cui, dopo un
lavoro di taglia e cuci in sala di montaggio, Muschietti è riuscito
ad avere la sua versione di 2 ore e 45 minuti, una
durate corposa ma a quanto pare necessaria per inserire tutti i
dettagli importanti nella storia.
Sembra che dopo i primi screen,
nessuno si sia lamentato del prodotto finale, né tanto meno della
durata, mentre King in persona ha definito EPICA la scena del
confronto finale tra i Perdenti e il Clown Pennywise.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre
Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a interpretare
Pennywise il Clown Ballerino.
Dopo lo sfogo di
Emanuelle Seigner, attrice e moglie di
Roman Polanski, che aveva commentato negativamente
un aspetto particolare del nuovo lavoro di Quentin
TarantinoC’era una volta a
Hollywood, è arrivato un altro sfogo nei confronti del
regista e del trattamento di un personaggio particolare mostrato
sullo schermo: stavolta ad intervenire è la figlia di Bruce Lee, Shannon Lee,
affermando che il ritratto del padre offerto dal regista è
“scoraggiante”.
Nel film lo stuntman interpretato
da Brad Pitt, Cliff Booth, scambia una serie di
insulti arroganti con Lee (che ha il volto di Mike Moh), e i due
concordano di sfidarsi sul set dello show televisivo “The Green
Hornet” in cui la star delle arti marziali sconfigge facilmente
Booth nel primo round, mentre nel secondo, è Booth a colpire Lee
stordendolo.
La figlia di Lee ha descritto la
scena “scoraggiante” per il modo in cui viene rappresentato il
personaggio, ovvero un “arrogante sbruffone, e in verità, mio
padre era un asiatico-americano nella Hollywood degli anni ’60 che
ha dovuto lavorare molto più duramente degli altri per riuscire a
guadagnarsi il rispetto“.
“Riesco a capire tutto il
ragionamento alla base di ciò che è ritratto nel film“, ha
detto in un’intervista, “Capisco che i due personaggi sono
antieroi e questo è un po’ come una fantasia rabbiosa di ciò che
potrebbe accadere, e che stanno rappresentando un tempo
caratterizzato da razzismo ed esclusione. Capisco anche che
volevano rendere il personaggio di Brad Pitt un supereroe in grado
di battere Bruce Lee. Ma non avevano bisogno di
trattarlo come faceva la Hollywood bianca quando era
vivo.”
“Ho visto il film sabato, ed
è stato spiacevole trovarmi in quel cinema e ascoltare le
risate del pubblico davanti alle scene con mio
padre“, ha concluso la Lee.
L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata al 9 settembre
2019. Di seguito la prima sinossi: La
storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che
viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick
Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva
western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi
stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono
più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon
Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco l’intervista ai doppiatori
originali del film, Chiwetel Ejiofor (Scar) e
Florence Kasumba (Shenzi), e ad Hans
Zimmer, compositore delle musiche originali, tornato a
lavorare su questo particolare live action. Il Re
Leone arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Diverse scene sono state tagliate
dal montaggio finale di Avengers:
Endgame, ma i fan non devono temere perché saranno
contenute nell’edizione homevideo del film in arrivo tra pochissimi
giorni. Volete però sapere di cosa si tratta e cosa possiamo
aspettarci?
Di seguito trovate tutti i dettagli di ogni scena:
1Il ricordo di Cap
Ci
troviamo ancora all’interno dell’Avengers Compound, con
Steve Rogers e Rhodey che
riassumono la storia delle gemme dell’infinito e la spalla di Tony
che chiede delucidazioni sul perché il Tesseract sia finito sul
fondo dell’oceano durante la seconda guerra mondiale.
Nel
farlo interroga Cap sull’episodio dell’aereo schiantato alla fine
del film del 2011, il primo standalone su Steve Rogers.
La Valigia dell’Attore
2019, sedicesima edizione, si chiude con un bilancio
estremamente positivo. Non solo per le proiezioni sempre gremite,
così come gli incontri con gli attori e registi, ma per quello che
ha raccontato. Il festival di La Maddalena celebra il lavoro
d’attore, nella memoria di Gian Maria Volonté, uno
dei più grandi interpreti di tutti i tempi. Nel venticinquennale
della morte è stato ricordato con tre film, Ogro,
Porte aperte e il restauro, magnifico, di
A ciascuno il suo. Gli hanno reso omaggio
Angela Molina, Alessandro Haber, Renato
Carpentieri. E addirittura da due libri, Gian Maria
Volonté di Mirko Capozzoli, e Gian Maria
Volonté: recito dunque sono di Giovanni
Savastano.
Ma mai come quest’anno, La Valigia
dell’Attore è stato un evento dedicato alla memoria, non solo di
Volonté, ma anche di tutto quello che ha trasmesso, culturalmente e
storicamente, alle generazioni future. Le menzioni speciali
assegnate quest’anno ad Alessandro Gazale e
Francesca Niedda, splendidi protagonisti di
Ovunque proteggimi di Bonfiacio Angius,
rappresentano il presente di questa eredità.
Il futuro è Lorenzo
Fantastichini, al quale è stato consegnato da Le isole
del cinema il Premio Volonté assegnato
postumo al padre Ennio. Il premio è stato consegnato da Gianfranco
Cabiddu, regista de La stoffa dei sogni, di cui era protagonista
Ennio. Da quel set, Cabiddu ha tratto dieci toccanti minuti di
ricordo, Ennio, attore tra cinema e teatro.
Anche Lorenzo farà l’attore, come
gli allievi del ValigiaLab, quest’anno tenuto da
Carlo Cecchi. Saranno loro il futuro del cinema,
del teatro, del festival stesso. Come Giovanni Battista
Origo, autore del cortometraggio Gong,
undici minuti di piano sequenza claustrofobico che mette alla
berlina l’intellettualismo e il politicamente corretto di una
generazione e di una classe sociale. Sette corti nel suo curriculum
e tanto talento. “Adesso, dopo tanti cortometraggi, sto
preparando due documentari e, finalmente, il mio primo
lungometraggio”. E speriamo arrivi presto.
Un festival che si è chiuso con gli
splendidi ricordi di Renato Carpentieri su Gian
Maria dal set di Porte Aperte, stimolato dalle
domande di Fabio Ferzetti, Boris Sollazzo e Fabrizio Deriu,
moderatori degli incontri del festival. “Avevo 46 anni ed
esordivo al cinema, e la prima scena della mia vita è stato un
piano a due con Gian Maria Volonté. Per concentrarmi e superare
l’ansia, mentre dicevo le mie battute ero concentrato sul suo viso.
Era perfetto, straordinario, con pochi sussulti dei muscoli del
viso mi stava trasmettendo l’essenza del suo personaggio. Quando
finimmo la scena disse a Gianni Amelio “Ma dove lo hai trovato?”,
in senso positivo. Fu una gran giornata sul set, quella”.
Vincitore del David di Donatello come migliore attore protagonista
per La tenerezza (“Dopo ho scoperto che
Valerio Mastandrea aveva scommesso su di me. Con la vincita è
andato a farsi una cena di pesce”), Carpentieri, una vita
dedicata al teatro, è stato scoperto tardi dal cinema, ma ha
recuperato in fretta. Nell’ultimo anno ha partecipato a film
importanti come La paranza dei bambini,
Momenti di trascurabile felicità e
Ride, l’opera prima proprio di Mastandrea. Ha
lavorato con registi come Mario Martone, i
fratelli Taviani, Gabriele
Salvatores, Emidio Greco e Nanni
Moretti.
La sedicesima Valigia dell’attore ha
raccontato anche tanto del nuovo cinema sardo, una realtà
importante, da Angius a Paolo Zucca che con
L’uomo che comprò la Luna si è reso protagonista
del più clamoroso caso cinematografico dell’anno. Ma anche
Enrico Pau, con il suo bellissimo corto
Gabriel, presentato in anteprima internazionale a
La Maddalena. E Francesco Piras, che ha aperto il
festival con Il nostro concerto, cortometraggio
poetico e musicale. Un cinema fatto anche di interpreti, come
quelli di Angius, come Jacopo Cullin per
Zucca.
Sedici edizioni de La Valigia
dell’attore hanno alimentato un data base di questo
mestiere che si arricchisce anno dopo anno, di aneddoti, ricordi,
consigli e riflessioni, contribuendo a svelare il mistero di un
lavoro dietro il quale c’è fatica, sudore, insicurezza, sofferenza,
gioia, e tutte quelle altre emozioni e sensazioni che fanno parte
della vita e che si cerca di portare sullo schermo o su un
palcoscenico per raccontare storie. Le prossime arriveranno a La
Valigia dell’attore 2020, diciassettesima edizione.
Premio Volonté 2019 a Ennio
Fantastichini – MOTIVAZIONE
Ennio. Basta il nome di
battesimo. Come Diego nel calcio, Michelangelo nell’arte, Gian
Maria al cinema. Quel cognome lungo, al massimo, lo pronunci tutto
attaccato, ma non serve. Basta quel nome per richiamare alla mente,
al cuore e un po’ anche allo stomaco quella vitalità esplosiva,
quel sorriso, quegli occhi che erano accoglienti ma sapevano essere
anche pugnali, quel corpo che era sorprendentemente agile
nonostante la stazza, perché Ennio Fantastichini era grande, nel
senso letterale del termine e in quello metaforico.
Sul set, ma anche fuori, davanti
alla macchina da presa come a un tavolo da pranzo, sapeva essere
dolcissimo, delicato, ma anche feroce; commovente e irritante,
selvaggio e disciplinatissimo, spudorato e timido. Spariva Ennio,
come quando ci ha lasciati tutti senza avvertire. Sapeva diventare
schivo, costruendo quei silenzi pieni di significato che la
macchina da presa sapeva catturare così bene anche quando il
regista non era poi così bravo, ma sapeva anche riempire ogni
spazio vuoto con battute, istrionismi, overacting che non era mai
gigioneria, ma al massimo generosità.
Forse per questo ha saputo
essere straordinario ovunque: tv, teatro, cinema. Ha saputo essere
Vanzetti dopo Volonté, uscendone alla grande, cattivo per i
Manetti, diventare un’icona sociale per Virzì, navigare tra
Shakespeare ed Eduardo con l’amico e sodale Rubini per Cabiddu. Di
Ennio, che era un gigante, ti rimangono impressi pure i ruoli meno
famosi e celebrati, perché lì forse sentivi di più la sua
pennellata unica, e c’è da giurare che Mastandrea in Perfetti
Sconosciuti abbia rubato un po’ al Fantastichini di Saturno Contro
sul disegnare l’omosessualità senza retorica.
È inutile andare a cercare nella
carriera, nei nomi, nei titoli, il motivo di un premio così ovvio.
Rimane solo la vertigine di quanto ancora avrebbe potuto darci, di
quanti ruoli avrebbe scolpito, sempre meglio, perché Ennio
invecchiando migliorava.
Pensaci tu, Lorenzo, a
continuare, fottendotene della sua eredità. Perché lui era così,
non dimenticava nulla e nessuno, ma era Ennio e basta. Ed è l’unica
lezione che conta.
A24 ha diffuso il primo trailer di
The
Lighthouse, il nuovo film di Robert
Eggers (acclamato regista di The Witch)
che vede protagonisti Robert Pattinson e
Willem Dafoe. Presentato al Festival di Cannes
nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, uscirà nelle sale il 18
ottobre 2019.
La storia segue le disavventure di
due guardiani di un faro situato su una lontana e misteriosa isola
del New England alla fine del XIX secolo. Si tratta del secondo
lungometraggio del filmaker americano premiato nel 2015 al Sundance
per la miglior regia con la sua opera prima, The Witch, uno degli
horror più apprezzati dell’ultimo decennio.
C’è un solo fotogramma all’interno
del nuovo adattamento de Il Re
Leone diretto da Jon Favreau realizzato senza l’intervento
della cgi, mentre il resto del film – come vedrete prossimamente al
cinema – vanta avanzatissime riprese e immagini costruite
interamente grazie al lavoro della grafica digitale. Il mistero,
tenuto nascosto finora, è stato rivelato dallo stesso Favreu su
Twitter.
“Questo è l’unico fotogramma
ripreso dal vivo de Il Re Leone. Ci sono 1490
fotogrammi creati da animatori e artisti della CGI. Ho inserito un
singolo fotogramma che abbiamo fotografato in Africa per vedere se
qualcuno riuscisse a notarlo. È la prima scena di apertura del film
che introduce
This is the only real shot in
#TheLionKing. There are 1490 rendered shots created by
animators and CG artists. I slipped in one single shot that we
actually photographed in Africa to see if anyone would notice. It
is the first shot of the movie that begins The Circle of Life.
pic.twitter.com/CO0spSyCv4
Vi ricordiamo che Il Re
Leone arriverà nelle nostre sale il 21
Agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano, oltre a Glover,
anche James Earl Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Di seguito la sinossi ufficiale:
Simba, il figlio di
Mufasa e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme
del padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per
tradire Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo
Simba all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve
stringere un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò
che è giustamente suo.
La ABC ha diffuso il teaser promo
di The Good Doctor 3, l’attesissimo terza stagione
della serie di successo The Good
Doctor.
Il primo episodio di debutterà il
23 Settembre 2019 sulla ABC. Nella terza stagione
di The Good
Doctor Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei
savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso
l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue
amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto
abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo
ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che
il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di
David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae
Kim.
The Good Doctor 3
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie è di Sony Pictures
Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios
fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Dopo aver dato uno
sguardo a Roberto Benigni nei panni di Geppetto,
ecco arrivare la prima immagine ufficiale di Federico
Ielapi, il giovanissimo protagonista di
Pinocchio di Matteo Garrone.
Coproduzione internazionale
Italia/Francia, la pellicola uscirà nelle sale italiane
a Natale distribuita da 01 Distribution.
“Sono molto felice di
aver avuto modo di collaborare con un grande artista
come Mark Coulier, già impegnato nella
realizzazione dei personaggi di Harry
Pottere vincitore di due premi Oscar
per Grand Budapest Hotel e The Iron
Lady.” ha dichiarato il regista parlando del lavoro
sugli effetti speciali. “Sapevamo di non voler ricorrere a
tecniche digitali nella creazione dei personaggi diPinocchio, e per questo motivo ci
siamo affidati a Mark, che grazie allo special make-up è riuscito a
restituire la magia e insieme il realismo delle creature immaginate
da Collodi, sorprendendoci e trasportandoci in un’atmosfera
fiabesca. Speriamo che quello stesso stupore arrivi al pubblico, e
soprattutto agli spettatori più piccoli“.
Avengers:
Endgame ha segnato la fine del viaggio all’interno del
MCU di diversi attori, mentre altri
sono in procinto di rinnovare i propri contratti con i
Marvel Studios sulla base dei film che li vedranno
impegnati durante la Fase 4 e 5.
Ma a che punto sono quelli relativi
alle star ancora disponibili? Ecco qualche previsione in base alle
informazioni raccolte negli ultimi mesi:
1Chadwick Boseman
Considerando il successo incredibile ottenuto
lo scorso anno da Black Panther, sarebbe sciocco
non dare a Chadwick
Boseman l’opportunità di riprendere il ruolo di
T’Challa in altri film (escluso ovviamente Black Panther
2, annunciato nel corso del Comic-Con).
In
attesa di notizie sull’uscita del sequel, sappiamo che l’attore ha
firmato un contratto da cinque film con lo studio.
Nella ricca galleria di cameo che
troveremo in Jay and Silent Bob Reboot, il film
scritto, diretto e interpretato da Kevin Smith che
fungerà sia da sequel sia da soft reboot del franchise, ci
sarà anche Matt Damon in un ruolo che i fan dei
Marvel Studios conoscono piuttosto
bene e che l’ha reso protagonista di uno dei momenti più esilaranti
del franchise.
A rivelarlo è lo stesso Smith su
Instagram allegando una foto insieme all’attore:
“Se avete visto il trailer
saprete che Matt Doman è tornato! Matt era già nella festa di Jay
and Silent Bob strike back, quindi quando sono iniziati i lavori
del nuovo film lo abbiamo contattato per vedere se voleva tornare
sulla scena del crimine. E quando ha confermato, ho subito iniziato
a pensare a come utilizzarlo al meglio e quale ruolo avrebbe potuto
interpretare. Mia moglie Jen Schwalbach ha suggerito “Perché non lo
usiamo come Loki?” e io “Non posso, Loki è
morto!“.
Damon era già entrato nei panni del
Dio dell’Inganno all’inizio di Thor: Ragnarok,
quando va in scena lo spettacolo teatrale che ricostruisce gli
eventi di The Dark World e il sacrificio di Loki.
Vi ricordiamo che l’originale del
2001, intitolato Jay e Silent Bob Strike
Back, aveva segnato il debutto sulle scene della coppia di
strafumati Jay (Mewes) e Silent Bob (Smith), recatosi nella città
degli angeli per impedire che il loro fumetto Bluntman and
Chronic venisse trasformato in un film.
Tornerà protagonista il duo comico
composto dallo stesso Smith e Jason Mewes,
che avevamo visto insieme l’ultima volta sul grande schermo nel
2006 in Clerks II (ma l’attore era
comparso già nei cinque film precedenti dell’amico ambientati
all’interno del View Askewverse).
In questo nuovo capitolo i
personaggi continueranno nella loro folle impresa aiutati da Becky
(Rosario Dawson), che faceva già parte del cast di
Clerks 2. Con loro, nel film, anche Jason Lee, Brian O’Halloran,
Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long, Harley Quinn Smith,
Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek, Grant Gustin e Tom
Cavanagh.
Diversi mesi dopo il rumor – mai
confermato – sul possibile ritorno nel MCU di Lady Sif,
si torna a parlare della supereroina interpretata da Jaimie
Alexander in relazione a Thor: Love
and Thunder, quarto capitolo del franchise annunciato
durante il Comic-Con di San Diego che vedrà Natalie
Portman impugnare il Mjolnir come nuova “Dea” del
Tuono.
La guerriera asgardiana era apparsa
l’ultima volta nell’universo cinematografico in Thor: The
Dark World e brevemente nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D, e da allora la sua assenza ingiustificata ha
lasciato delusa buona parte del pubblico affezionato. E ora che
Valchiria, la nuova sovrana di Asgard nominata da Thor avrà bisogno
della sua regina (come dichiarato da Tessa
Thompson nel corso del panel di San Diego), quale migliore
candidata se non Sif assumerebbe l’ambito ruolo?
Di sicuro l’attrice sembra
disponibile a rivestire i panni del personaggio, e l’ha ribadito
con questo tweet. I Marvel Studios ascolteranno le sue preghiere, e
quelle dei fan, riportando in scena Lady Sif in tempo per le
riprese di Love and Thunder?
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.
Il canale Youtube SeizeThe
Frame ha diffuso un cortometraggio dal titolo Force of
Darkness, un fan film di 10 minuti a tema Star
Wars che mostra l’incontro di Kylo Ren con Darth
Vader.
Si tratta di un film indipendente e
non canonico realizzato dal gruppo svedese che ci mostra
qualcosa che nei film ufficiali difficilmente accadrà. La messa in
scena e gli effetti visivi sono molto ben realizzati e sarebbe
divertente scoprire cosa potrebbe accadere dopo gli eventi
raccontati in questo film.
Potete vederlo di seguito:
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Come abbiamo già detto in più di
un’occasione, la serie Disney+ What If… ?, annunciata durante il
panel Marvel Studios nell’ambito dell’ultimo Comic-Con
di San Diego, è uno dei futuri progetti della divisione
cinema della Casa delle Idee più interessanti in
assoluto.
La serie indagherà i “Cosa
accadrebbe se…”, ovvero le realtà alternative che potrebbero o
possono verificarsi all’interno del Marvel Universe. “L’Osservatore
è l’essere non terrestre che osserva tutte le cose. Sta
sorvegliando il multi-verso e occasionalmente può o non può
intervenire con le azioni dei terrestri” ha dichiarato
Jeffrey Wright, che è stato già confermato come
voce dell’Osservatore.
Questo vuol dire che verremo messi
di fronte a tante diverse possibilità, storie alternative che
raccontano cosa sarebbe accaduto se i personaggi avessero scelto
strade diverse. Conosciamo già i nomi degli attori
coinvolti, ma grazie al profilo Twitter Marvel Stuff, potremmo
avere un indizio in più.
Come fa notare l’account, nel logo
del film si vede il volto di uno scheletro con indosso il costume
di Captain America. Questo potrebbe voler dire sia
che Teschio Rosso è preso il costume di Cap, sia che siamo di
fronte alla possibilità che si tratti di Steve Rogers versione
zombie!
Ricordiamo che Marvel
Zombie ha avuto un discreto successo trai lettori, per cui
non sarebbe strano se fosse il prossimo step nel progetto di
Kevin Feige.
Kevin Feige ha
dichiarato che la serie proporrà tutti scenari che abbiamo già
visto, ma che si tratterà di versioni alternative di quegli stessi
scenari. Di seguito, la lista di attori che prenderanno parte alla
serie: Michael B. Jordan
/Killmonger, Sebastian Stan /Bucky
Barnes, Josh Brolin
/Thanos, Mark Ruffalo /Bruce Banner/The Hulk,
Tom Hiddleston /Loki, Samuel L.
Jackson /Nick Fury, Chris Hemsworth
/Thor, Hayley Atwell /Agente Peggy Carter,
Chadwick Boseman /Black Panther, Karen
Gillan /Nebula, Jeremy Renner /Occhio di Falco,
Paul Rudd /Ant-Man, Michael
Douglas /Hank Pym, Neal McDonough
/Dum Dum Dugan, Dominic Cooper /Howard
Stark, Sean Gunn
/Kraglin, Natalie Portman /Jane
Foster, Taika Waititi /Korg, Toby
Jones /Arnim Zola, Djimon Hounsou
/Korath, Jeff Goldblum /Granmaestro e
Michael Rooker /Yondu.
Non avrà i superpoteri, ma
Dwayne Johnson sembra capace di tutto (almeno al
cinema), come mostrato nella nuova clip di
Hobbs & Shaw che trovate qui sotto. Rivedremo infatti
l’attore in azione nello spin-off di Fast and Furious dove i due
personaggi del titolo faranno squadra contro un nemico comune, la
new entry nel franchise Idris Elba.
A bordo dell’elicottero abbattuto
da Hobbs c’è Brixton, il villain interpretato da Elba, che ha
appena rapito la sorella di Shaw Hattie, interpretata da
Vanessa Kirby.
A dirigere il film è stato chiamato
David Leitch, che gira il film basandosi sulla
sceneggiatura di Chris Morgan. Nel cast del
film ci sono Dwayne Johnson, Jason Statham, Vanessa
Kirby, Idris Elba, Eiza González e Eddie
Marsan.
Hobbs & Shaw è atteso nelle nostre sale il 9 agosto,
distribuito da Universal Pictures.
La sinossi: L’agente federale Luke
Hobbs e l’ex militare inglese ora mercenario Deckard Shaw dovranno
unire le forze per fermare un nuovo letale terrorista
internazionale, Brixton Lore. Ex agente del MI-6, Brixton ha
ricevuto potenziamenti genetici che ne fanno letteralmente un
superuomo, oltre che un genio del male. Luke e Deckard
collaboreranno inoltre con la sorella di quest’ultimo, l’agente
dell’MI-6 Hattie Shaw e la vicenda finirà per coinvolgere anche la
madre di entrambi, Magdalene Shaw.
Esattamente due anni fa usciva nelle
sale Baby Driver, sesto lungometraggio di
Edgar Wright accolto calorosamente da critica e
pubblico, e questo inatteso successo aveva spinto il regista a
suggerire l’ipotesi di un sequel. Ora è il protagonista della
pellicola Ansel Elgort a confermare che si, la
sceneggiatura del secondo capitolo esiste e che le speranze di
vederlo al cinema sono altissime.
Questo è quanto dichiarato in un’intervista con MTV:
“Edgar ha condiviso con me lo script, l’ho letto e penso che
accadrà. Penso che ci sarà un Baby Driver 2. Ha un titolo diverso,
in realtà. Dovreste però chiederlo a lui“.
Vi ricordiamo che un anno fa, in
occasione del primo anniversario della release del film, era stato
lo stesso Wright a svelare che Baby
avrebbe potuto tornare in strada molto presto. Possiamo dunque
aspettarci l’inizio delle riprese entro quest’anno?
Nei cinque anni trascorsi dalla
Decimazione alla reunion dei Vendicatori in Avengers:
Endgame Bruce Banner ha speso il suo tempo e tutte le
sue energie in un laboratorio gamma trovando il modo per combinare
il suo intelletto e la sua personalità feroce. Il risultato
dell’operazione è Smart Hulk (o Professor Hulk, se
siete fan dei fumetti), versione inedita del personaggio
interpretata da Mark
Ruffalo con l’aiuto di un’avanzata tecnologia.
Il video che vedete qui sotto mostra
infatti il dietro le quinte della creazione di Smart Hulk, frutto
di un procedimento incredibilmente complesso e interessantissimo.
Vi ricordiamo che quella di Endgame è la sesta apparizione del
supereroe nell’universo cinematografico Marvel, e negli anni abbiamo
assistito all’avvicinamento sempre più realistico alle fattezze del
volto di Ruffalo.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Zombieland –
Doppio Colpo non è ancora sbarcato nelle sale e
già si pensa ad un possibile seguito per continuare le avventure
dello strampalato team anti-zombie che nel 2009 è entrato nel cuore
del pubblico grazie al primo film diretto da Ruben
Fleischer. Dieci anni dopo ecco arrivare l’atteso e
insperato sequel con tutto il cast riunito ed è lo stesso regista a
suggerire l’ipotesi di tornare al cinema con un nuovo capitolo allo
scadere del prossimo decennio, grazie al suggerimento di
Emma Stone.
“Dobbiamo vedere come
reagiranno gli spettatori e se vorrebbero vederne ancora. Ma penso
che ci siamo divertiti così tanto a girare Double Tap e saremmo
davvero fortunati a tornare a Zombieland. È stata Emma a suggerire
che sarebbe divertente fare un sequel ogni dieci anni, e
considerando che Woody è la persona più sana che ci sia,
sopravviverà a tutti noi, e potremo continuare a farlo ogni dieci
anni, fino alla fine dei tempi.“
“Non riesco a immaginare un
modo migliore di guardare al mio futuro e sapere che ogni dieci
anni potrò spassarmela con quei ragazzi e girare di nuovo un film
con loro“, ha raccontato Fleischer in un’intervista con
EW.
Riguardo Double
Tap ha invece spiegato che “Volevamo trovare la storia
giusta, perché tutti amiamo l’originale e volevamo tenerci ad un
livello molto alto anche per il sequel, che doveva essere
sicuramente migliore. Alla fine tutto si riduce alla sceneggiatura.
Quindi siamo stati esigenti per assicurarci che la storia
giustificasse la reunion della banda“.
Guarda il primo trailer di Zombieland: Double Tap
Vi ricordiamo che Zombieland 2:
Double Tap vede ancora alla regia
Fleischer mentre Jesse
Eisenberg, Woody
Harrelson, Emma
Stone e Abigail
Breslin riprendono i rispettivi ruoli del film
originale. Nel cast anche Zoey
Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
L’uscita nelle sale è fissata ad
ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave
Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e
Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast
anche Zoey Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
Le riprese del film sono iniziate
lo scorso gennaio Los Angeles, mentre la trama – ancora avvolta nel
mistero – dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti
(Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che oggi vivono in
un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta.
Luca Guadagnino è
in trattativa per dirigere il nuovo adattamento de Il
signore delle mosche, prodotto da Warner Bros. e basato
sull’omonimo romanzo classico di William
Golding.
Guadagnino e il suo partner di
produzione Marco Morabito sono in trattative anche
per partecipare alla produzione. Known Universe,
la società di produzione fondata da Lindsey Beer, Nicole
Perlman e Geneva Robertson-Dworet, è in trattativa per la
produzione esecutiva.
È dal 2017 che la Warner Bros. ha
cercato di portare avanti il progetto, quando ha riacquistato i
diritti del romanzo. Lo studio aveva già in precedenza adattato il
romanzo, nel 1990, per la regia di Henry Hook.
Il romanzo originale segue la
vicenda di un gruppo di ragazzi della scuola bloccati su un’isola
deserta che si organizzano in un selvaggio ordine sociale. Quando
lo studio ha riacquistato tutti i diritti di sfruttamento, nel
2017, si è palesata l’idea di trasformare i ragazzi in ragazze
protagoniste. Per fortuna il l’idea è stata accantonata.
Se la Warner Bros dovesse definire e
chiudere le trattative, Guadagnino e Known Universe progettano di
sviluppare una storia che rimanga fedele al testo ma con un tocco
contemporaneo.
Al momento non è chiaro se questo
sarà il prossimo film di Guadagnino, dato che il progetto non ha
ancora collegati degli sceneggiatori. Il regista nominato all’Oscar
è attualmente in pre-produzione nella sua miniserie per la HBO
“We Are Who We Are” e
non sembra plausibile che si immerga nella produzione e regia di un
progetto altrettanto importante per WB.
Abbiamo visto Luca
Guadagnino al cinema, l’ultima volta, con
Suspiria, adattamento moderno del classico del
cinema horror di Dario Argento, prodotto da Amazon Studios con
Dakota Johnson e Tilda
Swinton.
Rebecca Hall è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema recente e
continua a contribuire grazie alle sue diverse ed intense
interpretazioni. L’attrice, che fa questo lavoro da quando era una
ragazzina, ha saputo conquistare sin sa subito una grande fetta di
spettatori, diventando una delle attrici più apprezzate in tutto il
mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Rebecca Hall.
Rebecca Hall film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è
iniziata nel 2006, quando debutta sul grande schermo grazie al film
Il quiz dell’amore, per poi proseguire con The
Prestige (2006), Vicky Cristina Barcelona (2008),
Frost/Nixon – Il duello (2008), Dorian Gray
(2009), Please Give (2010) e The Town (2010). In
seguito, recita in Everything Must Go (2010), 1921 – Il mistero di Rookford (2011), Una ragazza
a Las Vegas (2012), Iron Man 3 (2013), Closed Circuit (2013) e
Una promessa (2013). Tra i suoi ultimi film, vi sono
Transcendence (2014), Regali da uno sconosciuto – The
Gift (2015), Christine (2016), Il GGG – Il grande gigante gentile (2016), The
Dinner (2017), Professor Marson and the Wonder Women
(2017), Teen Spirit – A un passo dal sogno (2018), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina
(2018) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
2. Ha lavorato spesso per il
piccolo schermo. Oltre ad aver prestato la sua attività di
attrice per il cinema, l’attrice ha presenziato spesso in progetti
destinati al piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della
recitazione con la serie The Camomile Lawn (1992), per poi
apparire in serie come Parade’s End (2012), Horace and
Pete (2016) e in film tv come Don’t Leave Me This Way
(1993), Wide Sargasso Sea (2006), Joe’s Palace
(2007), Il mio amico Einstein (2008) e Red Riging:
1974 (2009).
3. È anche doppiatrice,
produttrice, sceneggiatrice e regista. Nel corso della sua
carriera, l’attrice non si è tirata indietro dalla possibilità di
esplorare altri ambiti diversi del cinema diversi dalla sua
principale professione. Infatti, ha prestato la propria voce per il
doppiaggio di un episodio della serie The World of Peter Rabbit
and Friends (1993) e del film Mirai (2018), mentre in
quando produttrice, ha lavorato alla realizzazione del film
Patto d’amore (2017). In quando sceneggiatrice e regista,
sta attualmente lavorando alla realizzazione del suo primo film,
Passing.
Rebecca Hall marito
4. È sposata da qualche
anno. L’attrice si è sposata per la prima volta con il
collega Morgan Spector: la coppia si è sposata a
New York nel settembre del 2015 ed erano fidanzati da un paio di
anni. I due, infatti, si sono conosciuti un paio di anni prima
mentre si trovavano entrambi a lavorare in una produzione di
Broadway.
5. Ha avuto una breve storia
con Sam Mendes. Prima di frequentare il suo attuale
marito, l’attrice avuto una storia, durata dal 2011 al 2013 circa,
con il regista Sam Mendes. Pare che i due si fossero
conosciuti nel 2006 e che, sebbene sia stata additata come la donna
che ha fatto saltare il matrimonio tra il regista e Kate Winslet, i due hanno iniziato a
frequentarsi dal 2011, anno del divorzio dall’attrice.
Rebecca Hall figli
6. È diventata mamma di un
bambino. Nel gennaio del 2018, l’attrice ha rivelato di
essere incinta del suo primo figlio. Tuttavia, l’attrice è famosa
anche per non mettere mai la vita privata sotto i riflettori, tanto
che non è chiaro quando sia nato il bambino, di che sesso sia e
quale sia il nome dato.
Rebecca Hall Iron Man
7. Doveva essere
l’antagonista. L’attrice ha dichiarato che per Iron
Man 3, in origine, il suo personaggio avrebbe dovuto essere il
villain principale, ma in seguito, rielaborando la sceneggiatura,
il suo ruolo è stato ridotto e il cattivo principale è diventato
uomo.
8. Il destino è suo
personaggio è stato modificato in corso d’opera. L’attrice
ha rivelato che il suo personaggio ha subito delle modifiche
durante il film, tanto che a metà delle riprese le sarebbe stato
chiesto “Cosa penseresti se ti sparassero dal nulla?”. Avrebbe
dovuto essere presente fino alla fine del film, ma alla fine ha
raggiunto un accordo su come dare la morte al suo personaggio.
Rebecca Hall The Prestige
9. È rimasta incuriosita
dall’ambientazione. L’attrice ha voluto partecipare a
The Prestige perché rimasta impressionata dal fatto che
fosse un film molto diverso e soprattutto molto attuale, tra
l’altro girato nella sua città natale, Londra.
Rebecca Hall: età e altezza
10. Rebecca Hall è nata il 3
maggio del 1982 a Londra, in Inghilterra, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 178 centimetri.
Dopo aver “evitato” sia Toronto che
Venezia, Martin Scorsese e il suo The
Irishman sbarcano, giustamente, al New York Film
Festival, dove saranno i protagonisti della serata di apertura
della 57° edizione dell’evento.
The
Irishman di Martin Scorsese, a lungo
atteso e che mette molta curiosità visto che vedrà applicata la
tecnica del ringiovanimento sui suoi protagonisti, Al
Pacino e Robert De Niro, è stato
adocchiato da tempo da molti dei festival internazionali più
prestigiosi. Ma data la natura di newyorkese doc di Scorsese, non
sorprende che il suo nuovo film si vedrà per la prima volta in
questa circostanza.
Tuttavia, data la difficoltà del
lavoro di effetti visivi e il perfezionismo di Scorsese in sala di
montaggio, si dice che il film potrebbe non essere pronto per la
serata di apertura alla Alice Tully Hall.
The
Irishman, un dramma criminale da 200 milioni, è la più
grande speranza di Netflix di arrivare anche quest’anno agli Oscar.
Si tratta della nona collaborazione di Scorsese con De Niro e la
prima volta in assoluto che il regista di New York dirige invece Al
Pacino. Nel cast ci sono anche Joe Pesci e Harvey
Keitel, collaboratori di lunga data di Martin. Con loro ci
sono, inoltre, Bobby Cannavale, Anna Paquin e Ray
Romano.
Prendete uno dei più grandi
registi della storia del cinema, Martin Scorsese, e due attori,
Robert De Niro e Joe Pesci, che insieme a lui hanno creato
capolavori come Toro scatenato, Quei bravi ragazzi e Casino.
Aggiungete altri due premi Oscar come Al Pacino, alla sua prima
collaborazione con Scorsese, e lo sceneggiatore Steven Zaillan
(Schindler’s List, Gangs of New York e L’arte di vincere). Avrete
alcuni degli ingredienti che hanno fatto di THE IRISHMAN il titolo
più ambìto del Marché di Cannes, scatenando le richieste dei
distributori di tutto il mondo.
Non poteva essere altrimenti,
per un progetto da 100 milioni di dollari che già si annuncia come
un nuovo capolavoro del “gangster movie”: per Scorsese, un nuovo
affresco sulla criminalità americana, tratto dal romanzo
L’Irlandese: Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt. “Avere il
privilegio di distribuire un film del più grande regista del cinema
contemporaneo – dichiara Andrea Occhipinti – è per Lucky Red motivo
di orgoglio, il riconoscimento di un lavoro quasi trentennale sugli
autori, portato avanti con serietà e dedizione. Siamo emozionati e
felici”.