Non abbiamo bisogno di un altro motivo per amare Keanu Reeves, eppure Winona Ryder ce ne ha offerto un altro. Durante una recente intervista con il Sunday Times, Ryder ha raccontato un episodio sul set di Dracula di Bram Stoker in cui il regista del film, Francis Ford Coppola, ha esortato gli altri attori sul set a unirsi a lui per ricoprirla di insulti, al fine di suscitare una risposta emotiva. Ryder ha detto che le sue costar Reeves e Anthony Hopkins, tuttavia, si sono rifiutati.
La scena in questione vede il personaggio di Ryder, Mina Murray, sdraiata su un letto con Dracula (Gary Oldman) chee si trasforma in un gruppo di topi. Fuori dal campo visivo della camera, Coppola le gridava: “Puttana! Puttana!” nel tentativo di farla piangere. “Nella scena dovevo piangere, letteralmente, e Francis stava cercando di convincere Richard E. Grant, Anthony Hopkins, Keanu a urlare cose che mi avrebbero fatto piangere. Ma Keanu no, Anthony no… Semplicemente non ha funzionato.”
Winona Ryder ha aggiunto che lei e Coppola sono “a posto”, ma considerando la gentilezza di Reeves nei suoi confronti, è chiaro che i due sono poi diventati amici ed hanno lavorato insieme molto spesso, in A Scanner Darkly (2006), The Private Lives of Pippa Lee (2009) e Destination Wedding (2018).
In realtà Winona Ryder e Keanu Reeves spesso scherzano sul fatto di essere spostati tra loro. Infatti, proprio sul set del film di Coppola, i due hanno interpretato una coppia che si sposa e il regista scelse un vero prete romeno per celebrare le nozze nella scena. Visto che il rito fu completato, Winona scherza spesso sul fatto che per la chiesa romena i due sono sposati, tanto che spesso chiama Reeves con il nomignolo di “marito”.
La Warner Bros. ha rimosso Tenet dal suo calendario di uscite, dando un duro colpo al settore distributivo in un momento in cui i cinema vedevano proprio nel film di Christopher Nolan il segnale di una ripresa.
La decisione deriva dalla situazione di incertezza in cui versa in questo momento il territorio statunitense a seguito della pandemia da COVID. Naturalmente l’uscita di un film come Tenet, che richiede una distribuzione capillare per potersi definire un’uscita vincente. Le date previste in precedenza, prima il 17 luglio e poi il 12 agosto, sono state accantonate e ora il film giace in un limbo.
“Condivideremo imminentemente una nuova data di uscita nel 2020 per Tenet, il film assolutamente originale e strabiliante di Christopher Nolan – ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros. – Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale day and date.”
“I nostri obiettivi durante questo processo sono stati garantire le più alte probabilità di successo per i nostri film, pur essendo pronti a supportare i nostri partner, le sale, con nuovi contenuti non appena potranno riaprire in sicurezza – ha affermato Emmerich – Siamo grati per il supporto che abbiamo ricevuto dagli espositori e rimaniamo fermi nel nostro impegno per l’esperienza cinematografica in tutto il mondo. Sfortunatamente, la pandemia continua a proliferare, facendoci rivalutare le nostre date di uscita”.
La notizia è pessima, non solo per i fan di Nolan e per i curiosi che non vedono l’ora di vedere Tenet in sala, ma perché un’uscita importante come quella di Tenet nelle sale Usa significa, prima di tutto che una volta uscito in patria, il film può uscire nel resto del mondo, dato che come affermato la WB non tende per i day and date. In secondo luogo, l’uscita di Tenet avverrà soltanto nel momento in cui le sale saranno a pieno regime, e quindi quando l’emergenza COVID sarà definitivamente rientrata. Questo vuol dire che l’uscita di Tenet, con ogni probabilità, segnerà la fine della pandemia.
Sembra che sia proprio la Lucasfilm a volere che Natalie Portman compaia nei flashback dell’era prequel dedicata a Obi-Wan per aggiungere più profondità alla relazione tra Padme e Anakin la quale nei film, per ragioni naturalmente drammaturgiche, è finita in tragedia nei film.
Mentre le cose possono sempre cambiare dal momento in cui le sceneggiature sono ancora in fase di scrittura, il recente ritorno della Portman nell’universo cinematografico Marvel indica che l’attrice è disposta a ritrattare la sua posizione che sembrava ripudiare i franchise a cui aveva partecipato e quindi potrebbe essere disposta anche a tornare a essere Padme.
Con la fine del lockdown, la finestra di #cinemadacasa, si apre al Laghetto dell’Eur, per realizzare in collaborazione con Eur Spa, la prima esperienza di arena galleggiante della città di Roma.
Il FLOATING THEATRE porta con sé lo spirito delle 200 finestre sparse per il mondo che nelle giornate di chiusura forzata hanno tenuto insieme le persone attraverso il cinema, usando come schermo le facciate dei palazzi, proiettando le trame e le immagini dei film che ci legano di più. L’arena presenterà trenta giorni di programmazione (dal 24 agosto al 24 settembre) realizzati in uno dei quartieri più cinematografici della città.
Spazi iconografici che ci legano all’immenso patrimonio culturale dell’EUR, alla modernità dell’architettura razionalista, essenza del sogno folle di Fellini e leggerezza metafisica di Michelangelo Antonioni. Uno spazio ideale dove valorizzare al massimo la sostenibilità green dando vita ad un’esperienza unica, ambiziosa e capace di esaltare il bello della città e le caratteristiche del sogno di cui si nutre il cinema.
“Abbiamo accolto con entusiasmo – commenta Alberto Sasso, presidente di Eur Spa, società proprietaria del Parco Centrale del Lago e del Laghetto dell’Eur – la proposta di ospitare e collaborare alla realizzazione di questo innovativo progetto, che siamo certi contribuirà a rilanciare questa area della città, sulla quale stiamo investendo importanti risorse, non soltanto nella cura del verde, ma anche nel rivitalizzare l’area con nuove idee, nuovi servizi ed infrastrutture, nella consapevolezza che l’Eur sia non solo un luogo stupendo dal punto di vista urbanistico ed architettonico, ma anche fortemente attrattivo, curato, inclusivo e sicuro sia per i romani che per i turisti anche internazionali. Una scelta capace di valorizzare il legame che c’è tra l’Eur e il cinema e che guarda al futuro per dare un forte segnale di ripartenza – conclude Alberto Sasso – all’insegna di valori che sentiamo fondamentali: la sostenibilità, il paesaggio, l’innovazione e la cultura“.
L’arena avrà una capienza di 150 posti con audio diffuso con cuffie wireless, e sarà inserita nel progetto Moviement village. Il cartellone metterà al centro il rapporto tra partecipazione e sicurezza, cultura e cittadinanza, programmando sul grande schermo film cult, classici, rassegne a tema e film di genere. Una selezione di anteprime, esordi alla regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno l’inizio delle proiezioni.
L’arena farà anche da teatro al programma di anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli confermati, il film candidato agli oscar Mister link di Chris Butler, che torna alla regia dopo il successo di Paranorman, con le voci originali di Zoe Saldana, Hugh Jackman, Timothy Olyphante Emma Thompson – animazione in stop-motion gentilmente concessa dalla Leone Film Group e da 01 Distribution che lo distribuirà nelle sale italiane dal 17 settembre.
Mister Link è una bestia un po’ buffa, sorprendentemente intelligente e piena di sentimenti che Sir Lionel scoprirà. Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca in tutto il mondo per cercare dei lontani parenti di Mister Link nella favolosa valle di Shangri-La. In tutto questo il fascino disarmante di Mister Link e il suo costante buon umore, sono le basi emotive e comiche di questo avventuroso e divertente film per famiglie.
Tra le anticipazioni del concorso ufficiale di Alice nella città, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, che si terrà come da tradizione in contemporanea alla Festa del cinema di Roma (15-25 ottobre 2020) c’è Gagarine, l’esordio fulminante dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, definito da Variety la rivelazione del Marchè du film di Cannes 2020.
Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film si stacca dalla narrazione dei tipici film sulle banlieue. Pur essendo quasi contemporaneo al successo dei Miserabili,ne rappresenta l’altra faccia della medaglia, con un approccio sognante, un realismo magico e uno sguardo rivolto verso l’alto più che verso il basso, lì dove è forte il richiamo della strada. Un cinema che riesce a mescolare memoria e sogno con sguardo non banale su cosa sia il senso di appartenenza a un luogo, e su cosa comporti smantellare una comunità.
Alla periferia sud di Parigi, l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al servizio di un sogno.
Nella cronaca incessante di una diaspora invisibile, abbondano i personaggi sfumati al di là degli stereotipi così come i volti di attori subito memorabili, che siano quello nuovo del protagonista Alséni Bathily, quello già noto di Lyna Khoudri (fresca di un premio César come miglior promessa per Non conosci Papicha), o quelli della coppia Jamil McCraven – Finnegan Oldfield, che ritorna da un altro fondamentale film che esplora la gioventù francese di oggi (Nocturama di Bertrand Bonello).
GRANDE SPAZIO COME DI CONSUETO AL CINEMA ITALIANO
Il primo titolo del Panorama Italia è “Il mio corpo” documentario di Michele Pennetta. Una riflessione aperta sullo stato di abbandono in cui versa una regione intera. Non è né un reportage né un documentario classico. È un’immersione nella vita di alcune persone che, reagendo all’abbandono dello Stato e delle istituzioni, hanno escogitato metodi di sopravvivenza che si collocano fuori dal sistema e seguono regole che si sono creati da soli.
Prodotto da Close Up Films, Kino Produzioni, Rai Cinema, RSI Televisione Svizzera, racconta una Sicilia profonda e abbandonata in cui la vita di Oscar, figlio di un rigattiere, e Stanley, un giovane immigrato, vivono ai margini della società.
Oscar e il fratello maggiore, Roberto, lavorano con il padre raccogliendo ferraglia dalle discariche abusive. Ogni metallo ha il suo valore e la famiglia di Oscar sopravvive trasformando i rifiuti altrui in una nuova merce di scambio. È un lavoro estenuante, svolto per un padre-padrone incontentabile. Per Stanley il peggio sembra essere alle spalle: ha un piccolo appartamento per sé, un permesso di soggiorno di due anni e un amico con cui dividere un piatto di banku e qualche ricordo.Potrebbe lasciare la Sicilia e tentare la fortuna in un paese che gli dia una vera chance, ma qualcosa lo trattiene in questo limbo. In questo luogo dimenticato, tra detriti e ferraglia, le solitudini di Oscar e di Stanley si sfioreranno per un breve momento.
SINTONIE
Quest’anno Alice nella città avvia una nuova linea di ricerca: SINTONIE. Nata dal dialogo con Alberto Barbera, Direttore della Mostra del Cinema di Venezia, con la volontà di sostenere il cinema con al centro il tema dell’infanzia e dell’adolescenza, in questi tempi di eccezionale difficoltà. Un programma di cinque film della Mostra di Venezia, selezionati dal Direttore e dai suoi collaboratori, che saranno riproposti nel programma di Alice nella città; per approfondire e amplificare tra i giovani i temi che più li riguardano. Giovani che quest’anno non potranno essere presenti numerosi come in passato alle proiezioni veneziane. Ogni film sarà raccontato e approfondito attraverso schede didattiche, arricchite da video recensioni e bibliografie che permetteranno alle scuole di costruire, durante tutto l’anno percorsi legati agli spunti tematici che attraversano i ragazzi e discutendone in classe.
“Siamo davvero grati, in quest’anno così complicato, ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia per aver aperto questo dialogo con Alice nella città, perché esso ci permette di avere uno sguardo su una nuova generazione che in questo modo può essere meglio compresa”.
Una sintonia – hanno dichiarato Gianluca Giannelli e Fabia Bettini Direttori Artistici di Alice nella città – che va al di là dei confini e delle regole tradizionali nei festival, realizzando un’eccezione nel panorama del dialogo culturale”.
“Non posso che aderire con favore all’iniziativa di riproporre nell’ambito di Alice nella Città alcuni film della Mostra del Cinema di Venezia che riflettono su tematiche giovanili. È un modo concreto – dichiara Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra del Cinema di Venezia – di mettere in contatto film meritevoli con un pubblico più vasto di quello che potrà venire al Lido, specie in un anno che sconta pesanti restrizioni sanitarie”. Barbera ha aggiunto: “Ed è anche la conferma, dopo la collaborazione già annunciata con la Cineteca di Bologna, che i festival e le istituzioni culturali possono e devono individuare modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia, contribuendo alla ripartenza della vita culturale del Paese”.
Rispetto agli anni passati la struttura del festival subirà una razionalizzazione del programma nel rispetto dei contenuti e dei protocolli stabiliti per l’emergenza Covid- 19.
Queste le sezioni ufficiali 2020:
Concorso – Fuori concorso – Eventi Speciali – Masterclass – Panorama Italia – Concorso Cortometraggi
FILM ANNUNCIATI:
ASPETTANDO ALICE – FLOATING THEATRE
Mister link di Chris Butler
CONCORSO ALICE NELLA CITTÀ
Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
PANORAMA ITALIA CITTÀ
Il mio corpo di Michele Pennetta
Affermatasi come una delle più popolari saghe cinematografiche d’animazione di tutti i tempi, L’era glaciale ha negli anni esteso i propri orizzonti, arrivando ad essere composta da film, serie televisive, cortometraggi, speciali televisivi, attrazioni a tema e videogiochi. Con un guadagno complessivo di oltre 6 miliardi, il titolo è oggi uno dei franchise con il maggio incasso di sempre, e ciò grazie anche al legame sviluppato negli anni con diverse generazioni di spettatori. Ideata da Carlos Saldanha e Chris Wedge, la saga principale è oggi composta da bene cinque titoli, tutti di più o meno grande successo.
A contribuire all’esito positivo dei film sono in particolare i suoi brillanti personaggi, ognuno con una propria ben definita e riconoscibile personalità. Inizialmente composto dal mammut Manfred, dal bradipo Sid e dallo smilodonte Diego, il gruppo di protagonisti si è negli anni arricchito senza perdere il proprio fascino originale. A renderli poi ulteriormente memorabili sono le voci da loro sfoggiate, appartenenti a noti e apprezzati doppiatori italiani, i quali hanno saputo conferire ulteriore carattere ai personaggi protagonisti.
Con diversi progetti in programma per il futuro, la saga sembra tutt’altro che essersi conclusa. I due autori hanno però annunciato l’intenzione di tornare alle origini del racconto, ricercando il calore emotivo che ancora oggi il primo film diffonde nei suoi spettatori. Il film fu inoltre il primo prodotto realizzato dalla Blue Sky Studios, fondata dallo stesso Wedge e negli anni specializzatasi nella realizzazione di film d’animazione in grafica computerizzata.
Ambientato intorno al 18 mila a.C., nel bel mezzo dell’era glaciale, la storia narra di Manny, un mammuth scontroso, Sid, un bradipo pasticcione, e Diego, un’astuta tigre dai denti a sciabola. Il trio si ritrova loro malgrado a dover collaborare per riportare un piccolo bambino smarrito dalla sua famiglia. Diego, in realtà, all’oscuro dei suoi compagni, li sta conducendo tutti verso una trappola organizzata dal suo branco. Il viaggio, tuttavia, consentirà loro di conoscersi meglio, e i tre finiranno con lo svelarsi a vicenda il proprio passato, spesso doloroso. Sviluppando così un legame, i tre diventeranno un insolito branco, e si ritroveranno ad affrontare pericoli e avventure inaspettate in un mondo che va sempre più coprendosi di ghiaccio.
Nel momento in cui si ritroveranno ad aver quasi raggiunto il gruppo di umani a cui il bambino appartiene, i tre animali si ritroveranno però a dover fare i conti con la trappola preparata dai simili di Diego. Questi, tuttavia, deciderà di avvertire gli amici, chiedendo loro di fidarsi di lui, poiché è l’unico modo che hanno per uscirne vivi. Parallelamente alla loro avventura, un’altra creatura, uno scoiattolo preistorico di nome Scrat, tenta disperatamente di portare a termine la sua missione di vita: seppellire la sua adorata ghianda. Nel cercare di riuscirci, tuttavia, innescherà una comica serie di calamità.
L’era glaciale 2 – Il disgelo (2006)
Con il secondo film, l’era glaciale è ormai quasi terminata, e gli animali tornano finalmente a prosperare nel loro habitat naturale. Manny, Sid e Diego si godono ora i vantaggi della nuova condizione. Tale tranquillità viene tuttavia sconvolta nel momento in cui una gigantesca inondazione, provocata dallo scioglimento dei ghiacciai, minaccia di cancellare ogni forma di vita. I tre protagonisti lanciano così l’allarme, e spingono tutti gli animali a intraprendere un viaggio per trovare un nuovo luogo abitabile prima che l’intera valle venga sommersa. Durante il viaggio, Manny incontra Ellie, l’unica mammut femmina rimasta al mondo.
Tuttavia, il rapporto tra di loro non è dei migliori, specialmente per il fatto che Ellie ha due “fratelli” opossum dispettosi e burloni, Crash e Eddie, e per questo motivo crede fermamente di essere anche lei un opossum. Sid tenta però di far avvicinare i due mammut, in modo tale che possano preservare la loro specie. I rischi dati dalla loro nuova missione porterà infine a far sbocciare un sentimento tra i due, che a questo punto si renderanno però conto della necessità di salvarsi, non potendo rischiare di perdere l’amore appena trovato.
L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri (2009)
Superate le vicende del precedente fil, Manny ed Ellie sono ora una coppia, e aspettano la nascita del loro primo figlio. Tale novità, tuttavia, sembra sconvolgere gli equilibri del gruppo. Diego inizia infatti a sentirsi di troppo all’interno del gruppo, accorgendosi inoltre di non possedere più l’agilità di una volta a causa della vita tranquilla che conduce con i suoi amici. Decide pertanto di separarsi dal branco. Sid, invece, caduto in un buco nel ghiaccio, trova tre grandi uova in una caverna sotterranea e decide di prenderle con sé, ignaro di chi sia il loro proprietario. Desideroso di crearsi una famiglia tutta sua, Sid decide di non riportare indietro quanto trovato, ma nel momento in cui le uova si schiudono, da queste escono fuori tre piccoli dinosauri.
Nonostante lo shock del gruppo, Sid si affeziona subito ai piccoli e non sembra intenzionato a lasciarli neanche quando una femmina di T-rex esce dalla caverna per recuperare i propri figli. Questa, nel riprendersi ciò che è suo, porta però via con sé anche il bradipo. Il resto del gruppo, a cui si riunisce anche Diego, decide perciò di mettersi sulle tracce del T-rex per salvare lo sfortunato compagno. Entrando nella caverna, si trovano di fronte a uno spettacolo a dir poco straordinario: un gigantesco mondo sotterraneo privo di ghiaccio e popolato da dinosauri. Il gruppo di amici viene qui subito attaccato da minacciose creature, ma a tirarli fuori dai guai ci pensa Buck, un coraggioso furetto che li guiderà attraverso quel mondo sconosciuto per ritrovare Sid.
A dare il via alla vicenda al centro del quarto film della saga è lo scoiattolo Scrat, il quale sta ancora cercando appropriarsi dell’inafferrabile ghianda, e nel tentativo di riuscirci apre involontariamente una fenditura nel terreno che provocherà accidentalmente una catastrofe continentale: la deriva dei continenti. Nel frattempo, il gruppo è alle prese con problemi di carattere famigliare. Il mammut Manny, infatti, si trova a dover gestire l’adolescenza della figlia Pesca, rivelandosi un padre molto protettivo quando la giovane vuole stringere amicizia con dei suoi coetanei. Sid, invece, dopo un’iniziale ricongiungimento con la sua famiglia, viene nuovamente abbandonato, e con lui anche Nonnina, l’anziana della famiglia, considerata ormai un peso.
All’improvviso, il ghiaccio sotto di loro inizia a tremare fino a rompersi. Il mammut viene così separato da Ellie e Pesca, ritrovandosi su un iceberg alla deriva con Diego, Sid e nonnina. Nell’allontanarsi sempre di più, promette però loro che troverà un modo per tornare a casa. Costretti a dover attraversare l’oceano, i quattro verranno però catturati dal crudele pirata Capitan Sbudella e dalla sua ciurma. I tre si ritroveranno così a dover escogitare una fuga, rubando la nave pirata per tornare casa e destreggiandosi in una delle avventure più pericolose da loro affrontate.
Ancora una volta il maldestro scoiattolo Scrat cerca il posto perfetto per custodire la sua preziosa ghianda. Finisce tuttavia per mettersi nuovamente nei guai, risvegliando un’antica navicella aliena che dirotta un asteroide verso la Terra. Qui, ignari del pericolo in arrivo, Sid è in disperata ricerca dell’amore, mentre Pesca presenta il fidanzato Julian ai suoi genitori, e Manny sembra ovviamente non sembra apprezzare il nuovo arrivato, poiché molto geloso della sua unica figlia. Le sue angosce, tuttavia, sono interrotte da una festa a sorpresa organizzata da Ellie in onore del loro anniversario. Proprio quando Manny sta per rivelare alla compagna di aver scordato l’importante ricorrenza, una serie di colorati fuochi d’artificio illuminano il cielo, facendo credere a tutti che quello sia il suo regalo per la moglie.
In realtà, scopriranno ben presto che i responsabili delle esplosioni sono una serie di meteoriti, i quali iniziano a colpire la crosta terrestre. Manny conducendo allora il suo gruppo al riparto in una caverna, dove ritrovano Buck, che li avvisa dell’imminente catastrofe che si sta per abbattere sulla Terra. Il furetto, infatti, ha scoperto l’esistenza di un grande pilastro che contiene una sventurata predizione sulla fine del mondo. Il gruppo si trova così a dover escogitare un piano per poter salvare il pianeta, con la speranza di potervi continuare a vivere in tranquillità.
L’era glaciale: i doppiatori dei film
Il cast vocale dei film si compone di noti nomi tanto per il doppiaggio americano quanto per quello italiano. Famosissima è divenuta, in particolare, la voce del bradipo Sid. In Italia questi è doppiato dall’attoreClaudio Bisio, mentre la voce originale è di John Leguizamo. Per doppiare il personaggio, questi ha guardato numerosi documentari di Discovery Channel sui bradipi, arrivando a provare oltre 30 varietà di voci diverse. Scelse infine quella che desse l’impressione che il personaggio parlasse con del cibo nelle guance, pratica di immagazzinamento realmente tipica dei bradipi.
Per doppiare il mammut Manny, furono considerati numerosi noti attori, come Pierce Brosnan, Robert De Niro e Johnny Depp. La parte fu però affidata all’attore Ray Romano, noto per i suoi ruoli televisivi. In Italia il personaggio è invece doppiato da Leo Gullotta. Questi venne tuttavia sostituito per il quarto e il quinto capitolo dall’attore Filippo Timi. Tale scelta venne tuttavia poco apprezzata dai fan, ormai abituatisi ad associare il mammut con la voce di Gullotta.
Per la voce della tigre Diego, è invece popolare il doppiaggio svolto da Pino Insegno, in quello che è uno dei suoi personaggi ormai più iconici. Con il lavoro svolto per il primo film si è infatti aggiudicato il nastro d’argento per il miglior doppiaggio maschile nel 2003. Per la voce originale del personaggio furono invece considerati gli attori Antonio Banderas, Anthony Hopkins e Ralph Fiennes, ma il ruolo venne infine assegnato a Denis Leary, il quale a sua volta vinse numerosi premi per il suo iconico doppiaggio.
L’era glaciale: dove vedere i film in streaming
Per gli amanti della serie, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di L’era glaciale sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, Tim Vision e Infinity. Tutti e cinque i film sono inoltre presenti all’interno della piattaforma Disney+. Per vederli, una volta scelto il sito di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
Non sappiamo ancora nulla di concreto circa un possibile Avengers 5 nella Fase 4 del MCU. Eppure, in vista di quando il film diventerà una realtà, i fan continuano a chiedersi con chi dovrebbero (o potrebbero) scontrarsi gli eroi più potenti della Terra. ComicBookMovie ha raccolto 10 villain che potrebbero giocare il ruolo del principale antagonista di un nuovo ipotetico film che riunirà gli amati Vendicatori dell’universo condiviso:
L’Arcano
I fratelli Russo hanno dichiarato che sarebbero disposti a tornare nell’Universo Cinematografico Marvel per un eventuale adattamento di Secret Wars: è qui che entra in gioco L’Arcano. È stato lui a riunire tutti gli eroi e i cattivi nella miniserie a fumetti crossover per soddisfare il proprio piacere: è un essere cosmico enormemente potente, destinato ad essere testimone della sconfitta di Thanos da parte dei Vendicatori.
Dopotutto, la distruzione delle Gemme dell’Infinito del Titano Pazzo è destinata ad avere un impatto in tutto il cosmo e potrebbe spiegare perfettamente il motivo per cui L’Arcano decide di raggiungere la Terra. Avengers 5 sarebbe il film perfetto in cui adattare questa storia, in quanto potrebbe anche permettere l’ingresso degli X-Men e dei Fantastici Quattro, facendo ciò che nessuno credeva possibile: realizzare qualcosa di ancora più grande di Avengers: Endgame.
Mefisto
Dal momento che con la Fase 4 sembra che i Marvel Studios abbiano intenzione di abbracciare il soprannaturale, il debutto sul grande schermo di Mefisto è sicuramente tra i più attesi. Guardando i film e le serie tv in arrivo, ci sono molte avventure del MCU in cui il personaggio potrebbe fare il suo debutto, come ad esempio Doctor Strange in Multiverse of Madness, la serie tv Loki o anche Thor: Love and Thunder.
Cattivo dall’indole sadica e pericolosa, Mefisto è un potente demone che risiede in una dimensione infernale dove spesso manipola ciò che sta accadendo altrove per i propri interessi. Ruba anche anime e nei fumetti è responsabile della fine del matrimonio tra Peter Parker e Mary Jane. Dopo un’introduzione in uno dei prodotti citati in precedenza, sarebbe bello vedere Mefisto dare del filo da torcere ai più potenti eroi della Terra. Sarebbe sicuramente diverso da qualsiasi altro malvagio che hanno affrontato fino ad ora, e un’avventura soprannaturale di questa portata potrebbe preparare il terreno per l’arrivo di personaggi del calibro di Blade, Moon Knight e Ghost Rider.
I Signori del Male
Ci sono state molte iterazioni dei Signori del Male nel corso degli anni: mettere in competizione gli Avengers contro una squadra di supercattivi è qualcosa che i fan sono ansiosi di vedere ormai da molto tempo. Con il Barone Zemo pronto a tornare in The Falcon and the Winter Soldier, forse Avengers 5 sarebbe il momento perfetto per riunire la sua squadra?
Ci sono innumerevoli criminali del passato che i Marvel Studios potrebbero usare nel film, inclusi molti cattivi che devono ancora debuttare sul grande schermo e che hanno fatto parte dei Signori del Male assemblati da Zemo. Tutto ciò potrebbe anche portare al tanto debutto nel MCU dei Thunderbolts, con i Signori del Male che – in futuro – potrebbero facilmente diventare i co-protagonisti di un lungo elenco di storie nel MCU.
Veranke
Tutti rimasero scioccati quando Captain Marvel ha presentato gli Skrull sotto una luce eroica, senza riuscire così a preparare il terreno per l’adattamento di Secret Invasion che praticamente tutti stavano aspettando. Si dice che ciò accadrà prima o poi: nonostante le serie Disney+ in arrivo e i piani per un sequel del cinecomic con Brie Larson, Avengers 5 è probabilmente il miglior film in cui far debuttare la Regina Veranke ed i suoi piani per conquistare la Terra insieme ai suoi Skrull.
Nei fumetti, Veranke ha interpretato la parte di Spider-Woman, ma nel film potrebbe facilmente fingere di essere chiunque, da The Wasp a Scarlet Witch, prima che altri eroi rivelino la loro vera identità di Skrull. È una grande criminale ed un personaggio che i Marvel Studios potrebbero sfruttare cinematograficamente nel migliore dei modi.
MODOK
M.O.D.O.K. era un normale scienziato A.I.M. prima di sottoporsi ad una procedura che lo ha trasformato in uno dei cattivi più temibili (e repellenti) dei fumetti. Con un aspetto così bizzarro, tale minaccia orribilmente deformata potrebbe rivelarsi perfetta per un ipotetico Avengers 5. Le prime immagini di The Falcon and the Winter Soldier (almeno apparentemente) includevano il ritorno dell’A.I.M., quindi è possibile che sia già stato tutto programmato per il debutto sul grande o piccolo schermo di questo cattivo.
Tuttavia, in base ai rumor sempre più insistenti che lo vorrebbero invece in Ant-Man 3, è probabile che diventerà un personaggio con il potenziale necessario per avere un impatto maggiore su più film del franchise. Non ci resta che sperare che il regista Peyton Reed faccia un lavoro migliore con M.O.D.O.K. rispetto a quello fatto con Yellowjacket e Ghost.
Galactus
Non è un segreto che Kevin Feige sia un grande fan di Galactus (una volta ha anche offerto alla Fox la possibilità di tenere Daredevil in cambio di lui e Silver Surfer!): è inevitabile, quindi, che il personaggio farà sentire la sua presenza ad un certo punto nella Fase 4. Silver Surfer dovrebbe comunque essere introdotto prima e, ovviamente, se qualcuno dovrebbe occuparsi di Galactus, sarebbero i Fantastici Quattro.
Il loro ingresso nel MCU non può essere ancora troppo lontano: ci sono diversi modi in cui si potrebbe anticipare l’arrivo del villain nell’universo condiviso, e data la sua potenzia, si potrebbe tranquillamente mettere in discussione quanto fatto in precedenza dal temibile Thanos. Il film dedicato ai Fantastici Quattro potrebbe regalarci un “primo round” tra gli eroi e l’antagonista, con Avengers 5 che invece racconterebbe del “secondo round” tra il grande villain e gli eroi più potenti della Terra.
Apocalisse
Non sappiamo quando gli X-Men torneranno sul grande schermo, ma ci sono già alcuni segnali che i Marvel Studios stanno facendo buon uso dei nuovi personaggi e delle location che hanno acquisito da Fox (ad esempio, l’isola di Madripoor apparirà nella serie tv The Falcon and the Winter Soldier). In base a ciò, la Fase 4 potrebbe sicuramente gettare le basi per l’arrivo di En Sabah Nur, e anche se non molto tempo fa lo abbiamo visto in X-Men: Apocalisse, un approccio CGI in stile Thanos garantirebbe ai fan una versione del personaggio degna di nota.
Presumibilmnete, sia Gli Eterni che Moon Knight faranno un tuffo nella storia passata del MCU; anche solo un riferimento a questo antico mutante potrebbe preparare il terreno per molte storie ancora più eccitanti. Potrebbe essere usato in Avengers 5, presumibilmente per portare insieme sullo schermo sia i Vendicatori che gli X-Men.
Dottor Destino
Un altro grande criminale su cui dovrebbe concentrarsi il franchise dei Fantastici Quattro è ovviamente il Dottor Destino, in modo da rendere il villain come una minaccia per l’intero Universo Cinematografico Marvel nella Fase 5. Ancora una volta, si potrebbero riunire i due team in un unico film (un modo efficace per renderli parte del MCU dopo i disastrosi sforzi della Fox): ci sono innumerevoli storie dei fumetti che potrebbero servire come ispirazione per uno scontro con il Dottor Destino.
Victor Von Doom e Latveria devono diventare una parte importante di questo universo condiviso e un nuovo team di Vendicatori che si riunisce per cercare di fermare una guerra mondiale orchestrata da Doom potrebbe costituire una premessa entusiasmante. Inoltre, questo film potrebbe persino essere usato per stabilire la rivalità tra Doom, Black Panther e Namor!
Kang il Conquistatore
Si dice che Loki getterà le basi per il debutto sul grande schermo di Kang in Conquistatore: questo avrà un senso se la serie è effettivamente destinata ad introdurre la Time Variance Authority. La teoria più accreditata è che l’agente interpretato da Owen Wilson verrà trasformato in Kang, e avrebbe senso per il personaggio prendere di mira gli eroi più potenti della Terra, specialmente se viene spinto dal Dio dell’Inganno a farlo; dopo tutto, questa la versione che vedremo di Loki nella è ancora quella di un cattivo in piena regola…
Una lotta contro Kang potrebbe richiamare gli eroi dell’intera linea temporale del MCU e persino quelli appartenenti ad un futuro desolato… magari gli X-Men proveniente da una realtà alternativa in stile “L’Era di Apocalisse”. Dopo tutti i principali nemici dei Vendicatori usati dai Marvel Studios, è giunto il momento di vedere anche Kang entrare in azione.
Green Goblin
Norman Osborn ha avuto un ruolo chiave sia nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi che nei film del franchise The Amazing Spider-Man, quindi i Marvel Studios potrebbero essere comprensibilmente riluttanti a riportarlo di nuovo al cinema. Tuttavia, c’è ancora molto che si potrebbe fare con il personaggio sul grande schermo, soprattutto se quei rumor che lo vorrebbero alla guida degli Oscuri Vendicatori dovrebbero rivelarsi fondate.
Abbiamo detto che ci sono molti cattivi di cui Avengers 5 potrebbe fare buon uso, ma Norman assume un ruolo secondario in questo discorso, a meno che Green Goblin non venga usato come una sorta di figura oscura in Spider-Man 3, prima che lo stesso decida di affronta Peter Parker e il resto degli eroi nel prossimo film sugli Avengers.
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Ann Hui nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Sono davvero felice di ricevere questa notizia e sono onorata per il premio! Sono così felice che non riesco a trovare le parole. Spero solo che nel mondo tutto volga presto per il meglio e che ognuno possa sentirsi di nuovo felice come io mi sento in questo momento.”
Tilda Swinton nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Porto nel cuore questo grande festival da tre decenni: è con grande umiltà che ricevo questo riconoscimento. Sarà per me una vera gioia venire a Venezia, soprattutto quest’anno, per celebrare l’immortale arte del cinema e la sua ribelle capacità di sopravvivenza di fronte a tutte le sfide che il cambiamento può porre a noi tutti.”
A proposito di questi riconoscimenti, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale”.
Prosegue AlbertoBarbera: “Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.
Dopo aver studiato all’Università di Hong Kong e alla London Film School all’inizio degli anni Settanta, Ann Hui entra nella scena cinematografica di Hong Kong come assistente alla regia del maestro del cinema di arti marziali King Hu. Nel 1979 fa il suo esordio alla regia con il thriller The Secret, interpretato da Sylvia Chang e da subito viene riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave, il movimento cinematografico di cui fanno parte tra gli altri anche John Woo, Tsui Hark e Patrick Tam. Dal suo esordio, Ann Hui ha diretto 26 film, due documentari, vari cortometraggi ed ha contribuito in qualità di produttore esecutivo ai film di Yim Ho e Xie Jin.
I suoi film sono stati selezionati da tutti i più importanti festival internazionali sin dalle prime fasi della sua carriera con la presentazione a Cannes di Boat People (1982) e Song of the Exile (1990), interpretato da Maggie Cheung. Summer Snow (1995) e Ordinary Heroes (1999) sono stati presentati in concorso a Berlino e, successivamente, A Simple Life (2011) e The Golden Era (2014) a Venezia. Ann Hui è l’unica regista ad aver ottenuto tutti i principali premi agli Hong Kong Film Awards per ben due volte. Con Summer Snow e A Simple Life ha infatti ricevuto il premio per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore, la miglior attrice e la miglior sceneggiatura. Oltre ad aver ricevuto per ben sei volte il premio per la miglior regia agli Hong Kong Film Awards e in vari altri festival, i riconoscimenti alle attrici protagoniste dei suoi film – tra cui Maggie Cheung, Deanie Ip (Coppa Volpi a Venezia per A Simple Life) e Tang Wei tra le altre – hanno confermato l’abilità di Ann Hui di dirigere grandi star e saper scolpire indimenticabili personaggi femminili. La sua intera carriera la conferma come una delle maggiori registe del cinema contemporaneo.
Tilda Swinton ha esordito nel cinema nel 1985 con il film Caravaggio di Derek Jarman. Da quel momento in poi i due gireranno altri sette film assieme, fino alla prematura scomparsa del regista nel 1994. Tra le loro collaborazioni si ricordano Ciò che resta dell’Inghilterra (1987), The Garden (1990), War Requiem (1989), Edoardo II (1991, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile) e Wittgenstein (1993). Nell’Orlando (1992) di Sally Potter, basato sull’omonimo romanzo di Virginia Woolf, ottiene ampio riconoscimento internazionale per l’incomparabile interpretazione del protagonista.
Tilda Swinton ha stabilito lunghe e importanti collaborazioni con registi quali Jim Jarmusch (Solo gli amanti sopravvivono, 2013; I morti non muoiono, 2019), Joel e Ethan Coen, Lynne Ramsay (…e ora parliamo di Kevin, 2011) e Luca Guadagnino (Io sono l’amore, 2009; A Bigger Splash, 2015; Suspiria, 2018). Ha lavorato inoltre con Bong Joon Ho nei film Snowpiercer (2013) e Okja (2017), entrambi grandi successi internazionali.
Tilda Swinton ha recitato in Un disastro di ragazza (2015), commedia acclamata dalla critica, scritta da Amy Schumer e diretta da Judd Apatow; ha interpretato l’iconica Strega Bianca nella saga di Narnia e l’Antico nel blockbuster dei Marvel StudiosDoctor Strange (2016). La parte in Michael Clayton (2007) di Tony Gilroy le è valsa un premio BAFTA e un premio Oscar® come miglior attrice non protagonista.
Tilda Swinton ha recentemente recitato per Wes Anderson nel film The French Dispatch – si tratta della sua quarta collaborazione col regista americano – per Joanna Hogg nel film The Souvenir: Part II e per Apichatpong Weerasethakul nel film Memoria.
Nel 2008 Tilda Swinton ha lanciato, con il co-fondatore Mark Cousins, la 8 ½ Foundation, un’iniziativa cinematografica mondiale rivolta ai bambini. Ha curato la programmazione di numerosi festival cinematografici in varie zone del mondo, nelle Highlands scozzesi, in Thailandia e a Pechino; tra i festival da lei organizzati c’è anche Pilgrimage, una sorta di cinema mobile trainato a piedi attraverso la Scozia.
Ad oggi Tilda Swinton ha prodotto i seguenti film: Derek (2008), un ritratto del regista Derek Jarman; Io sono l’amore; il progetto The Seasons in Quincy (2016) che comprende quattro ritratti dedicati all’amico John Berger (Swinton ne ha diretto uno e sceneggiato un secondo); …e ora parliamo di Kevin; Okja; la serie Women Make Film: A New Road Movie Through Cinema (2018).
Attualmente Tilda Swinton sta lavorando ai nuovi progetti di Pedro Almodóvar e George Miller.
Tilda Swinton vive nelle Highlands in Scozia ed è madre di due gemelli.
Vincitore di tre Premi Oscar, Dante Ferretti ha iniziato la sua carriera al fianco di Pasolini, per poi dare forma ai sogni di Federico Fellini, e alle visioni di altri grandi registi come Marco Ferreri, Elio Petri, Luigi Comencini, Liliana Cavani, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma ancheMartin Scorsese, Tim Burton, Terry Gilliam, Anthony Mingella, Julie Taymor. E intraprendere un sodalizio di vita e di lavoro unico, con la compagna di vita Francesca Lo Schiavo, interior designer di valore mondiale, a sua volta vincitrice di tre premi Oscar.
Sono sedici le nomination agli Oscar per Ferretti, innumerevoli i premi vinti in tutto il mondo fra cui spiccano tre Bafta, quattro David di Donatello e dodici Nastri d’argento nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera.
Appuntamento martedì 21 luglio, alle 20.30, su Miocinema.it: Dante Ferretti dialoga con Laura Delli Colli e ripercorre le tappe della sua meravigliosa carriera.
Per l’occasione sarà presentato il documentario Dante Ferretti: scenografo italiano.
Il regista Gianfranco Giagni intraprende un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di un uomo che ha fatto la storia del cinema, mostrandolo attraverso i suoi lavori, la sua voce e le testimonianze dei grandi con cui ha lavorato.
Come di consueto, la presentazione sarà visibile gratuitamente, senza alcuna necessità di registrazione, sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema.
DANTE FERRETTI: SCENOGRAFO ITALIANO
Un film di Gianfranco Giagni
Prodotto da Nicoletta Ercole per Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per Combo Film.
Distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà
SINOSSI
Il film documentario “Dante Ferretti: scenografo italiano” presenta un ritratto appassionante a 360 gradi di uno dei più geniali artefici della storia del cinema italiano, dalle origini alla ribalta del più grande cinema d’autore, compagno di visionarie avventure di Fellini, Pasolini, Scorsese, Tim Burton, e di una “complice” davvero speciale come Francesca Lo Schiavo. Il film si avvale della viva voce dello stesso Maestro Ferretti, e di testimoni eccezionali come Martin Scorsese, Terry Gilliam, Leonardo DiCaprio, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani e di tanti altri amici e collaboratori, partecipi di un capitolo e di un autore fondamentali del libro della settima arte.
Con The Book of Vision, Carlo S. Hintermann firma il suo primo lungometraggio e dirige un cast internazionale che vanta nomi come Charles Dance, attore inglese star della serie TV Game of Thrones, Lotte Verbeek, molto nota al mondo delle serie TV (The Black List, Outlander, I Borgia), Sverrir Gudnason protagonista di Borg McEnroe, Isolda Dychauk (I Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo Nigro. Il film aprirà la 35° edizione della Settimana Internazionale della Critica a Venezia il 3 settembre.
Nel trailer ufficiale del film, co-prodotto con Entre Chien et Loup (Belgio) e Luminous Arts Productions (UK) con Rai Cinema e il sostegno della Direzione Generale Cinema e la Provincia di Trento, si possono cogliere le atmosfere visionarie e le suggestive ambientazioni in location straordinarie. Altissimo il valore artistico, estetico e produttivo del film, che porta la firma di eccellenze del settore a partire dal produttore esecutivo Terrence Malick. Direttore della fotografia Joerg Widmer, tra i più celebrati direttori della fotografia europei, Scenografo David Crank, considerato uno dei più talentuosi scenografi americani e costumista Mariano Tufano, vincitore del David di Donatello per i costumi di Nuovomondo nel 2007. Musiche Hanan Townshend in collaborazione con Federico Pascucci.
L’artwork è stato realizzato da Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, Conceptual Visual Designer del film.
“Di questo lavoro ho provato a cogliere e isolare la visione trascendente e immanente della natura, che brulica fuori e dentro il corpo, sempre in mutamento come l’anima. Per un artista visuale raccontare le storie senza tempo è allo stesso tempo una grande sfida formale e di onestà, ma anche un’opportunità rarissima. Non posso quindi che essere grato per essere stato considerato all’altezza di presentare un’opera tanto profonda, complessa e ricca.” LRNZ
SINOSSI
Eva (Lotte Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e un destino che sembra segnato. Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.
Un’altra città italiana si aggiunge ai luoghi visitati dai supereroi DC SHAZAM! È la volta di Bologna e di Shazam!, il “mortale più potente del mondo”, nella variant inedita disegnata da Giovanni Timpano per Shazam! e i Sette Regni della Magia. Disponibile dal 20 agosto 2020
Shazam! (sì, con il punto esclamativo), protagonista dello spassoso film dello scorso anno diretto da David F. Sandberg (Warner Bros Pictures), è una delle figure più originali dell’intero pantheon DC e possiede delle peculiarità che lo distinguono da qualunque altro supereroe. William“Billy”Batson è un orfano adolescente di Philadelphia che un giorno, tramite un tunnel abbandonato della metropolitana, si ritrova al cospetto dell’ultimo componente rimasto del potente Consiglio dell’Eternità, il Mago Shazam, che gli trasferisce i suoi formidabili poteri. Da quel momento in poi, al ragazzo basta esclamare “Shazam!” per acquisire le fattezze di un adulto dotato di capacità straordinarie! Billy ha presto deciso di rinunciare a parte di questo enorme potenziale per condividerlo con i suoi fratelli acquisiti Mary, Freddy, Darla, Eugene e Pedro, tutti adottati dai coniugi Vasquez.
Nonostante il personaggio di Shazam! esista da ben ottant’anni, il brossurato Shazam! e i Sette Regni della Magia in uscita il 20 agosto per PaniniComics, è il volume perfetto per cominciare a leggere le sue avventure. All’interno, i primi sei numeri della serie regolare americana, lanciata dalla DC in occasione dell’esordio cinematografico del personaggio, firmata dal collaudato team creativo di Geoff Johns e Dale Eaglesham. Shazam! e i sette Regni della Magia è un perfetto sequel a fumetti della pellicola e, allo stesso tempo, una grande occasione per attualizzare le origini e ampliare l’affascinante mitologia del “mortale più potente del mondo”.
Se non fosse stato assunto dai Marvel Studios per interpretare il genio miliardario playboy filantropo Tony Stark, alias Iron Man, Robert Downey Jr. sarebbe voluto essere… Occhio di Falco! A dichiararlo è stato lo stesso attore durante un’intervista con BBC Radio 1.
Il format di BBC Radio 1, presentato da Dev & Alice, prevede che a porre le domande siano i bambini, qualche volta anche molto piccoli, e spesso il risultato è esilarante, come quando viene chiesto a Robert Downey Jr. se ha mai fatto pipì in una piscina! Di seguito il video e al minuto 4:14 potete ascoltare la risposta di Downey Jr. alla domanda “Quale Vendicatore saresti voluto essere se non fossi stato Iron Man?”.
Robert Downey Jr. è stato per 12 anni il volto del Marvel Cinematic Universe, il suo Tony Stark/Iron Man ha settato uno standard altissimo per i casting Marvel Studios e da lui in poi nessuna scelta dello studio è stata mai sbagliata. Lo stesso Occhio di Falco, interpretato da Jeremy Renner, per quanto leggermente defilato rispetto a Captain America, Thor o lo stesso Iron Man, è uno degli Original Six e un eroe dal percorso affascinante e coinvolgente. Chissà come sarebbe stato se avesse avuto il visto di Robert Downey Jr.!
Idris Elba crede che i vecchi film con scene o tematiche razziste non debbano essere censurati, ma necessitino piuttosto di appositi avvertimenti prima dei titoli di testa. Elba, conosciuto principalmente per aver interpretato il ruolo del boss della droga Russell “Stringer” Bell nelle prime tre stagioni di The Wire, nonché per il ruolo di Charles Miner nella quinta stagione di The Office, ha commentato le recenti discussioni nate attorno a vecchi film e serie tv che sono stati modificati o ritirati dai servizi di streaming.
Esempi recenti includono diversi episodi di serie come Scrubs, 30 Rock e Cuori senza età che sono stati rimossi dai servizi di streaming a causa del blackface. Inoltre, anche un episodio della stagione 9 di The Office è stato modificato a causa dell’utilizzo del blackface. Ancora, di recente c’è stato anche il caso eclatante di Via Col Vento, che è stato rimosso da HBO Max: due settimane dopo è stato reso di nuovo disponibile, con un video di avvertimento posto all’inizio del film. Questi cambiamenti sono stati il risultato del movimento Black Lives Matter, che ha aperto una nuova ed accesa discussione sulle rappresentazioni razziste in film e serie tv.
Ora, Idris Elba ha approfondito la questione in un’intervista con RadioTimes, dicendo che non crede che i film e le serie tv dovrebbero essere censurati o rimossi dai servizi di streaming. L’attore ha affermato che dovrebbero piuttosto essere corredati da un avvertimento o essere sottoposti ad una sorta di sistema di classificazione, in modo che gli spettatori siano consapevoli che ciò che stanno per guardare contiene visioni o scene obsolete o razziste. La star di Luther ha dichiarato fermamente che crede nella libertà di parola, ma che al tempo stesso non ci si può sottrarre da determinate responsabilità, ritenendo che sia giusto far sapere al pubblico in che tipo di contenuti si stanno imbattendo.
Idris Elba: “Sono un grande sostenitore della libertà di parola. Non credo nella censura.”
“Sono un grande sostenitore della libertà di parola”, ha detto Elba.“Ma il fatto è che la libertà di parola è un concetto non adatto a tutti. Ecco perché abbiamo un sistema di classificazione: ti diciamo che questo particolare contenuto è classificato U, PG, 15, 18, X. Per imitare la realtà, devi conoscere la realtà. Ma per censurare i temi razzisti all’interno di uno show, si dovrebbe prima riflettere, perché credo che gli spettatori dovrebbero sapere che sono stati realizzati film o serie tv del genere. In rispetto dei tempi e dei movimenti, commissari e detentori di archivi cancellano contenuti che pensano siano eccezionalmente fuori contesto al giorno d’oggi. Penso che le persone dovrebbero sapere che la libertà di parola è stata accettata, ma al tempo stesso dovrebbe sapere a cosa vanno incontro. Non credo nella censura. Credo che dovremmo essere autorizzati a dire ciò che vogliamo dire. Perché, dopo tutto, siamo dei creatori di storie.”
Durante la scorsa settimana, Tom Holland ha utilizzato il suo profilo Instagram ufficiale per far sapere che la produzione del travagliatissimo Uncharted è finalmente pronta a partire. Ad ogni modo, i fan del giovane attore vogliono sapere quando partiranno le riprese dell’altro franchise che lo vede coinvolto, quello dell’Uomo Ragno, dal momento che le anche riprese dell’annunciato Spider-Man 3 (ancora senza un titolo ufficiale) sono state bloccate a causa della pandemia di Covid-19.
Come riportato da SuperHeroHype, di recente Holland è apparso in un video pubblicato sul Patreon di suo padre, il comico inglese Dominic Holland. Apparentemente, Holland dovrà concludere i suoi impegni con Uncharted prima di poter tornare a lavorare per il MCU. “Finito Uncharted, finiremo Spider-Man a febbraio del prossimo anno”, ha dichiarato l’attore. “Due tour promozionali, forse insieme, che dovrebbero richiedere sei settimane di lavoro”. Dalle parole di Holland, è facile ipotizzare che le riprese di Spider-Man 3 dovrebbero partire il prossimo autunno.
La Marvel aveva in programma di iniziare a girare Spider-Man 3 questo mese ad Atlanta. Sfortunatamente, la pandemia di Coronavirus lo ha reso impossibile, con la Georgia che rimane uno degli Stati più colpiti dall’emergenza. Inoltre, lo studio non ha ancora annunciato nuovi casting, quindi ad oggi non sappiamo ancora chi saranno i nuovi personaggi che appariranno nel film. Finora, tutto ciò che sappiamo è che il sequel riunirà Holland con il regista Jon Watts e con la co-protagonista Zendaya, che tornerà nei panni di MJ.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man 3 si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…
Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.
Come apprendiamo grazie a USA Today, Keanu Reeves si è ufficialmente lanciato nel mondo dei fumetti in qualità di “sceneggiatore”. La star delle saghe cinematografiche di Matrix e John Wick, infatti, ha scritto per conto di BOOM! Studios, nota casa editrice statunitense, la miniserie BRZRKR in collaborazione con il veterano Matt Kindt.
La miniserie, i cui disegni saranno opera dell’italiano Alessandro Vitti, sarà disponibile a partire dal prossimo autunno. Gli artisti Rafael Grampá e Mark Brooks si sono occupati della realizzazione delle copertine. Oltre ad averla creata, Reeves è stato anche utilizzato come modello su cui è stato disegnato Berzerker, il protagonista della miniserie.
La sinossi ufficiale del fumetto recita: “L’uomo noto solo come Berzerker è mezzo mortale e mezzo Dio, maledetto e costretto alla violenza… anche a costo della sua sanità mentale. Ma dopo aver girato il mondo per secoli, Berzerker sembra aver finalmente trovato uno scopo: lavorare per il governo americano e combattere battaglie troppo violente e pericolose per chiunque altro. In cambio, Berzerker otterrà l’unica cosa che desidera: la verità sulla sua interminabile e sanguinaria esistenza… e come porvi fine.”
Le tavole di BRZRKR, il fumetto co-sceneggiato da Keanu Reeves per BOOM! Studios
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In merito al progetto, Keanu Reeves ha dichiarato: “Amo i fumetti sin da quando ero bambino e hanno avuto un’importante influenza artistica su di me. Avere l’opportunità di creare BRZRKR e collaborare con leggende dell’industria come lo sceneggiatore Matt Kindt, il disegnatore Alessandro Vitti, il colorista Bill Crabtree, il letterista Clem Robins e l’artista concettuale e autore di copertine Rafael Grampá – insieme all’incredibile team dei Boom! Studios – è un sogno che si avvera.”
La scena di Avengers: Endgame che ha visto lo scontro Cap vs Cap ha entusiasmato i fan. Due Steve Rogers differenti, uno puro e incorruttibile e l’altro segnato dall’esperienza e più scaltro, si scontrano e se le danno di santa ragione. Ma a parità di forza, si sa, vince sempre chi ha più esperienza.
Abbiamo già rivelato qualche dettaglio dello scontro e un segreto dal set in merito alla realizzazione della scena che ha visto impegnato Chris Evans e i suoi stunt double, ma adesso vi mostriamo un nuovo video dal set che vede protagonisti proprio due controfigure dell’attore.
Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
David Hayter, co-sceneggiatore di Watchmen del 2009, ha rivelato in un’intervista che il finale originale del film avrebbe potuto essere completamente diverso da quello che i fan hanno visto sul grande schermo. Un adattamento live-action del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons era in lavorazione da decenni, con numerosi registi di spicco (tra cui Terry Gilliam, Paul Greengrass e Darren Aronofsky) che vennero incaricati di dirigere il film durante le numerose fasi di sviluppo. Il fumetto si è rivelato particolarmente complicato da adattare, con diverse argomentazioni (incluse alcune dello stesso Moore) che sostenevano che il fumetto era praticamente “infilmabile”. Tuttavia, nel 2009 è finalmente uscito il live action, diretto da Zack Snyder.
Il finale del Watchmen di Snyder presenta alcune differenze sostanziali rispetto al materiale originale: ciò è da sempre considerato l’aspetto più controverso dell’adattamento. Creare l’atto finale del film è stata la sfida ricorrente con cui hanno dovuti confrontarsi tutti i registi coinvolti nel progetto nel corso degli anni. Il fumetto termina con la rivelazione che Ozymandias aveva costruito un calamaro gigante e lo aveva lasciato cadere su Manhattan, sperando così di estinguere le tensioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, facendo credere che il mondo fosse stato attaccato dagli alieni. La versione di Snyder contiene la stessa tipologia di attacco, ma nel film Ozymandias fa sembrare che sia il Dr. Manhattan il responsabile dell’accaduto. Il cambiamento è stato oggetto di numerosi dibattiti all’interno del fandom, sebbene ci siano dei meriti in entrambe le tipologie di finale.
In una recente intervista con Script Apart, il co-sceneggiatore di Watchmen, David Hayter (che a sua volta era anche stato incaricato di dirigere l’adattamento), ha rivelato che il finale che aveva scritto quando Paul Greengrass era in procinto di dirigere il film, era molto diverso dal finale che abbiamo visto nella versione di Snyder. Ozymandias avrebbe creato una falsa proiezione del Dr. Manhattan che avrebbe attaccato diverse città, nonostante il tempo per festeggiare il suo successo sarebbe stato relativamente breve: Nite Owl, infatti, avrebbe avuto il sopravvento su Ozymandias schiacciandolo con la sua nave Archie, uccidendo l’uomo più intelligente del mondo, nonché il responsabile della morte di milioni di persone.
Un adattamento tematicamente accurato di Watchmen è possibile
Questa rivelazione arriva in un momento in cui Watchmen ha vissuto una nuova impennata di rilevanza all’interno del panorama della cultura pop. L’omonima serie targata HBO del 2019, ideata da Damon Lindelof e che funge da sequel del fumetto, ha ricevuto ampi consensi da parte della critica. Alcuni sostengono che la serie di Lindelof corrisponda narrativamente al materiale originale più del film di Zack Snyder. Nonostante la sua storia particolarmente travagliata, il tempo ha dimostrato che un adattamento tematicamente accurato di Watchmen è molto possibile.
Tenet di Christopher Nolan potrebbe rischiare di non uscire in Cina a causa della durata del film, che entrerebbe in contrasto con le attuali restrizioni del Paese relative al Coronavirus. L’attesissimo nuovo film del regista britannico sarebbe dovuto arrivare nelle sale a luglio: nonostante l’insistenza da parte dello stesso Nolan a mantenere la release originale, alla fine la Warner Bros. si è vista costretta a posticiparne l’uscita ad agosto proprio a causa della pandemia.
Naturalmente, con l’emergenza Covid-19 ancora in atto e con molte aree messe di nuovo in lockdown dopo un ritorno forse troppo prematuro alla normalità, quella data di uscita fissata per agosto non rappresenta in realtà alcuna certezza. Ad oggi, nessuno sa con certezza quando il pubblico potrà finalmente vedere l’ultima fatica di Nolan. Come riferito dagli analisti, il film dovrebbe arrivare a guadagnare 800 milioni di dollari al box office globale per non essere considerato un flop: data l’attuale situazione, raggiungere un risultato del genere rappresenta, ora come ora, un’impresa a dir poco titanica.
A peggiorare ancora di più la situazione, arriva la notizia (riportata da IndieWire) che l’uscita di Tenet in Cina sarebbe a rischio a causa della durata del film. In base alle restrizioni dovute all’emergenza di Covid-19, il governo cinese ha stabilito che la durata di un film deve essere contenuta nelle due ore affinché lo stesso possa essere distribuito nelle sale: essendo Tenet lungo ben 150 minuti, il suo minutaggio lo renderebbe “inadatto” ad una distribuzione sul mercato cinese.
Nolan disposto a cedere alle restrizioni della Cina pur di garantirsi una distribuzione per Tenet?
Ad oggi Tenet non ha ancora una data di uscita ufficiale in Cina, ma non ci sono dubbi che il film verrà rilasciato, considerata l’ampia popolarità dei film di Nolan sul mercato (il più grande successo del regista in Cina è stato Interstellar, che ha incassato ben 122 milioni di dollari soltanto nella nazione dell’Asia Orientale). Resta da capire se, qualora Tenet non possa essere distribuito a causa del suo minutaggio, Nolan sarà disposto ad effettuare dei tagli e ridurre la durata del film entro i 120 minuti.
In passato, molti studi e molti registi hanno ceduto alle restrizioni della Cina e hanno tagliato i loro film pur di garantirsi una distribuzione nel Paese, che continua a rappresentare una grossa fetta del mercato cinematografico globale. Ci sono stati anche casi notevoli di cineasti che si sono rifiutati di eseguire dei tagli, come Quentin Tarantino, che ha rinunciato all’uscita di C’era una volta a… Hollywood in Cina, dopo che il paese ha chiesto di rimuovere le scene che pensava fossero umilianti nei confronti dell’eroe nazionale Bruce Lee.
A quanto pare i fan della saga di Star Wars dovranno prepararsi a dire ufficialmente addio al personaggio di Finn interpretato da John Boyega, dal momento che l’attore ha dichiarato di non essere interessato a ritornare nel franchise. L’ultima volta che abbiamo visto il personaggio in azione è stato ne L’Ascesa di Skywalker, ultimo capitolo della trilogia sequel che ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker.
Nonostante abbia interpretato uno dei personaggi principali della nuova trilogia, Boyega non ha mai nascosto le sue opinioni contrastanti in merito alla celebre saga fantascientifica: dopo l’uscita nelle sale de Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson, infatti, l’attore ha espresso il suo disappunto in merito ad alcune scelte narrative operate in fase di sceneggiatura. Per quanto riguarda L’Ascesa di Skywalker, invece, l’attore è sempre stato un grande sostenitore del film, nonostante lo stesso abbia letteralmente diviso in due tanto la critica quanto il pubblico.
Il ruolo di Finn gli ha regalato la fama internazionale, ma a quanto pare John Boyega non ha intenzione di tornare a recitare nel franchise di Star Wars. È quanto rivelato dallo stesso attore in un commento su Instagram, sotto una foto che lo ritrae sul set di uno dei suoi prossimi progetti, ossia la serie tv Small Axe. Un fan gli ha chiesto se in futuro sarebbe tornato nei panni di Finn nello storico franchise, e Boyega ha risposto: “No, grazie. Sono andato avanti”, dichiarazione accompagnata dall’emoji di un cuore.
Una nuova trilogia nel futuro di Star Wars
In realtà, l’affermazione di John Boyega circa un possibile ritorno nei panni di Finn non dovrebbe cogliere di sorpresa i fan. Già in passato, infatti, l’attore aveva rivelato che probabilmente non sarebbe tornato a recitare in nessun altro film di Star Wars. Nel futuro del franchise c’è già in cantiere una nuova trilogia, ma non è da escludere che uno dei personaggi principali della trilogia sequel possa apparire nei nuovi episodi. A quanto pare, però, sembra proprio che non sarà Finn.
L’Agente Coulson è morto per mano di Loki nel film The Avengers del 2012, evento che spinse Captain America, Iron Man, Thor, Occhio di Falco, Vedova Nera e Hulk – motivati anche da Nick Fury – a fare squadra per cercare di sconfiggere il nemico. Da allora, Coulson è stato riportato in vita nella serie Agents of SHIELD, ma al di là del personaggio di Fury, non abbiamo più visto il percorso dell’agente incrociarsi con quello di altri personaggi del MCU.
Nonostante sembri che qualsiasi occasione di rivedere Coulson nel MCU sia andata ormai persa, in molti ancora si chiedono se Coulson possa mai riunirsi con gli eroi più potenti della Terra. In una recente intervista con ComicBook.com, l’attore Clark Gregg ha ammesso la sua delusione circa il fatto che il suo personaggio non ha avuto la possibilità di incontrarsi nuovamente con il team di Vendicatori prima degli eventi di Avengers: Endgame.
“La cotta per Cap non muore mai. Provo sempre una certa tristezza quando penso a come tutti è iniziato. Penso che il motivo per cui Coulson sia diventato ciò che rappresenta oggi sia merito delle scene con Robert Downey Jr. e di tutti quei botta e risposta”, ha spiegato l’attore.
“Riesci a farti sentire meglio e a mettere in evidenza molto più di quello che potresti vedere normalmente in una scena. Il modo in cui ha preso quelle scene e quel personaggio, in un certo senso mi ha portato alla vita, in modo in cui da solo forse non sarei riuscito. Ho sempre pensato: ‘Dai, non avete ancora fatto un One-Shot’. Perché non ci potrebbe essere un One-Shot in cui gli Avengers sono in missione, noi agenti siamo in missione… sarebbe interessante!”, ha continuato Gregg.
Un futuro per Phil Coulson nel MCU è possibile?
Un corto della serie One-Shot sarebbe stato divertente da vedere, ma ad oggi è decisamente improbabile che accada. Tuttavia, ora che Kevin Feige è responsabile della Marvel Television, chissà… forse troverà un modo per incorporare gli eventi di Agents of SHIELD nel MCU? Ancora, più semplicemente potrebbe trovare un modo per far tornare Coulson nell’universo condiviso.
I film e le serie tv destinati agli adolescenti sono da tempo un settore importante dell’industria cinematografica. Ma è con gli anni Ottanta che questo genere ha acquisito una sua autonomia ed ha trovato numerose fortunate strade, sia sul grande che sul piccolo schermo, lanciando attori e attrici che ancora oggi li popolano. Così hanno iniziato Michael J. Fox, John Cusack, Demi Moore e Leonardo DiCaprio, solo per citarne alcuni.
The Breakfast Club e il “brat pack”
È il caso di The Breakfast Club, un piccolo cult del 1985 diretto da John Hughes, oggi disponibile su Netflix, che portò alla ribalta il cosiddetto “brat pack”, ovvero un manipolo di attori che divennero noti appunto per aver interpretato una serie di pellicole incentrate sugli adolescenti e le loro problematiche. Del gruppo facevano parte tutti i protagonisti del film: Molly Ringwald, Emilio Estevez, Anthony Michael Hall, Judd Nelson e Ally Sheedy.
La Trama
Un gruppo di liceali, studenti alla Shermer High School di Chicago, è costretto a passare il sabato nella biblioteca della scuola per punizione. Il preside Richard Vernon, Paul Gleason, li sorveglia, non sempre con scrupolo, e assegna loro un tema dal titolo: chi sono io? Per spingerli a riflettere. Claire, Molly Ringwald, John, Judd Nelson, Andrew, Emilio Estevez, Brian, Anthony Michael Hall, e Allison, Ally Sheedy, sono molto diversi, ma tutti accomunati da un cattivo rapporto coi genitori e da problemi in famiglia, che pian piano li faranno avvicinare uno all’altro, rendendo quest’esperienza di condivisione un’opportunità per crescere, abbandonare i propri pregiudizi e aprirsi agli altri. Non mancheranno poi goliardate, balli e fumo per combattere la noia delle lunghe ore a scuola.
Un film senza sorprese, che però si riscatta nel finale
Dopo Sixteen candles – Un compleanno da ricordare, che nel 1984 aveva fatto conoscere al pubblico la giovane Molly Ringwald e portato sullo schermo un altrettanto giovane John Cusack in una delle sue prime apparizioni, Hughes ci riprovò l’anno successivo con questo The Breakfast Club, costruendo attorno ai giovani attori del brat pack un film per teenagers corale e senza grosse sorprese.
La prima parte del film è piuttosto scontata e poco coinvolgente, a tratti perfino fastidiosa, in particolare il personaggio di John, interpretato da Judd Nelson, è davvero sgradevole. L’attore interpreta anche bene il classico giovanotto spavaldo e strafottente, dai modi bruschi e aggressivi, ma senza neppure quella vena di ironia o simpatia che lo possa rendere in qualche modo accattivante. Le dinamiche fra i vari personaggi sono fin troppo prevedibili e rendono il film piatto. Ognuno è intrappolato in uno stereotipo: c’è Claire la snob, Brian il secchione, Andrew lo sportivo, Allison la pazza e appunto John, lo spaccone aggressivo. Ciascuno guarda gli altri dall’alto in basso, sentendosi migliore. Nulla di nuovo o di particolarmente esaltante.
Nella seconda parte e verso il finale il film si riscatta, acquista un po’ di spessore e riesce a catturare l’attenzione perché Hughes, anche sceneggiatore e produttore, scompagina le carte e toglie le certezze, rimescolando tutto. Soprattutto, scopre il vero animo dei protagonisti e le loro fragilità. Qui entra finalmente in gioco un po’ di empatia che coinvolge lo spettatore. Cadono così i pregiudizi e nessuno si sente più diverso o meglio dei compagni.
Nell’interminabile giornata a scuola, poi, non mancano momenti goliardici, balletti in stile Footloose o Saranno Famosi, inevitabili figli dell’epoca. Nella colonna sonora, da segnalare Don’t you (forget about me), scritta appositamente per il film da Keith Forsey e Steve Schiff che accompagna i titoli di testa e quelli di coda ed è diventata uno dei maggiori successi dei Simple Minds.
Molly Ringwald e compagni oggi
Che fine hanno fatto oggi Molly Ringwald e compagni? La bella Claire è apparsa di recente in due prodotti di successo come la serie tv Riverdale, dove ha interpretato la madre di Archie – KJ Apa – Mary Andrews, e nel film Netflix The Kissing Booth (2018) che, seppur non apprezzato dalla critica, ha raccolto un buon successo di pubblico sulla piattaforma.
Emilio Estevez, figlio d’arte, non sembra aver avuto la stessa fortuna professionale del padre Martin Sheen. Oltre a quella di attore ha intrapreso la carriera di regista, ma il suo nome resta legato ai lavori degli anni Ottanta. Tra gli altri, fu nel cast de I ragazzi della 56a strada di Francis Ford Coppola già nel 1983, poi in Young guns – Giovani pistole di Christopher Cain (1988). Più recentemente è stato regista di un film su Bob Kennedy, Bobby (2006) e ha diretto sé stesso e il padre ne Il cammino per Santiago (2010).
Per quel che riguarda Judd Nelson, si ricorda la sua partecipazione in Fandango accanto a KevinCostner (1985). Prosegue poi la sua carriera di attore, che lo ha visto recentemente prendere parte al film di James CoxBillionaire Boys Club con Emma Roberts, Kevin Spacey e Ansel Elgort.
Infine, il nome di Ally Sheedy è rimasto principalmente legato alle pellicole anni Ottanta. Oltre a The Breakfast Club, vi sono St. Elmo’s Fire di Joel Shumacher e Wargames – Giochi di guerra di JohnBatham.
E’ stato un gesto da vero eroe quello compiuto da un bambino di sei anni nei riguardi della sorellina più piccola e chi se non gli Avengers e Robert Downey Jr. potevano congratularsi per questo incredibile atto d’amore?
Un post condiviso da Nikki Walker (@nicolenoelwalker) in data:
Il fatto, come riporta la CNN, il 9 luglio il bambino di 6 anni del Wyoming ha salvato la sua sorellina minore da un pastore tedesco che era per strada. Il cane lo ha attaccato al volto e a causa di ciò Bridger ha subito un intervento chirurgico durato due ore con 90 punti sulla ferita.
Arriva dal THR la notizia che l’annunciata serie tv Marvel/Disney+Hawkeye basata sul personaggio di Occhio di Falco interpretato da Jeremy Renner ha finalmente un regista. Più precisamente più di un regista.
Infatti sembra che i Marvel Studios abbiamo scelto Amber Finlayson (Bert) e Katie Ellwood (Bertie) noto per aver diretto la commedia per adulti di Amazon, Troop Zero, per dirigere un blocco di episodi della prossima serie tvHawkeye per Disney+. Dunque finalmente la miniserie sembra prendere forma. Altro nome che figurerà nel ruolo di timoniere sarà quello di Rhys Thomas, regista già del Saturday Night Live che la serie di commedie d’azione di Amazon Comrade Detective.
Come molti di voi sapranno Jeremy Renner, che ha interpretato il ruolo nei film per il grande schermo, riprenderà il personaggio di Clint Barton, che per la prima volta ha fatto il suo debutto nel fumetto in Tales of Suspense # 57 del 1964. Uno degli archi narrativi della serie vedrà Barton interpretare la parte di mentore per una nuova generazione di arcieri, tra cui spiccherà il personaggi di Kate Bishop. Al momento non è chiaro chi interpreterà il ruolo nonostante Hailee Steinfeld era stata disegnata dai rumors come l’attrice in trattative per la parte.
Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?), Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye.Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.
La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e si baserà sulle avventure di Young Avenger, Kate Bishop, che ha assunto il ruolo dopo dopo che Clint Barton lascia in seguito agli eventi di Endgame. La serie vedrà Jeremy Renner tornare nei panni del personaggio, e l’attore stesso ha presentato il progetto alla gremita Hall H durante il Comic-Con di San Diego. Secondo le parole di Renner la serie racconta “la fibra di ciò che è Occhio di Falco, ovvero un supereroe senza super poteri, e questo vuol dire che tutti possono essere dei supereroi.” Secondo le prime indiscrezioni nella serie Kate Bishop utilizza le sue notevoli capacità di combattimento per combattere delle buone battaglia, sia come come Young Avenger, al fianco del mentore Clint Barton, sia da sola.
Dopo la notizia che vi abbiamo dato ieri su The Falcon and The Winter Soldier, anche la serie WandaVision sembra stia per essere rimandata di qualche mese. Infatti da quanto apprendiamo da un nuovo report di The Hollywood Reporter la serie Disney prodotta dai Marvel StudiosWandaVision, rischia seriamente di slittare alla primavera del 2021. In quel caso salterebbe la precedente data di uscita che collocava lo show per un debutto programmato a fine anno.
Il report non chiarisce se ci sono effettivamente dei ritardi nella lavorazione di WandaVisioncome accaduto per The Falcon and The Winter Soldier, che effettivamente ha subito delle variazioni in seguito all’emergenza in atto in America latina. Da quello che sembra però la serie potrebbe subire lo stesso destino accaduto anche a Loki.
AGGIORNAMENTO: Il giornalista autore del report di The Hollywood Reporter Borys Kit ha corretto la sua affermazione via Twitter rivelando che l’articolo porta un’inesattezza nel rapport originale. L’autore sostiene che WandaVision è ancora sulla buona strada per debuttare nel dicembre 2020 anziché nella primavera del 2021. Di seguito il tweet originale:
I’ve made a correction to the article saying WandaVision is due to come out in 2020. Thanks to the Brandons for keeping me on my toes. https://t.co/Ju7vrSg6US
WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.
La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.
Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.
E’ un atto di incredibile sensibilità quello compiuto da Chris Evans nei riguardo del vero eroe nella vita reale: il bambino di 6 anni che ha salvato la sorellina da un attacco di un cane.
L’attore ha chiamato il piccolo eroe per congratularsi con lui e indovinate cosa le ha promesso? lo scudo di CAP!!!! Ecco di seguito la dolce call avuta dall’attore con il piccolo eroe:
Bridger, 6 years old, saved his little sister from an attacking dog. He knew he would get hurt, but he did it anyway. He’s a hero.
So, we made this happen. One of the most fulfilling things, ever, huge thanks to Chris Evans.
Il fatto, come riporta la CNN, il 9 luglio il bambino di 6 anni del Wyoming ha salvato la sua sorellina minore da un pastore tedesco che era per strada. Il cane lo ha attaccato al volto e a causa di ciò Bridger ha subito un intervento chirurgico durato due ore con 90 punti sulla ferita.
Nel corso di una conferenza stampa indetta per la mattina di sabato 18 luglio 2020, Franco Maresco, regista di La mafia non è più quella di una volta, ha chiesto a Rai Cinema, nella persona dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco, di riconoscere il suo film come un film proprio. Alla conferenza erano presenti anche la fotografa Letizia Battaglia, nel cast del film, e l’avvocato di Maresco, Antonio Ingroia.
Maresco ha dichiarato: “Alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre Rai Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro. La Rai però non aveva più riconosciuto La mafia non è più quella di una volta già da diverso tempo, da qualche settimana, perché riteneva che il film non fosse rispettoso nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Facemmo naturalmente tutto un lavoro tra i legali della Ilapalma [la società di Rean Mazzone, tra i produttori del film, n.d.r.] e quelli della Rai per arrivare a un compromesso. Tra l’altro nessuno di noi poteva pensare che un film di satira e un film che smitizzava la mafia potesse essere censurato. Ma in effetti arrivò questo rifiuto. E allora cercammo un compromesso, provando a eliminare alcune scene che magari potevano dare qualche problema. Togliemmo quelle scene, ma non fu sufficiente perché Rai Cinema non voleva che si parlasse proprio del presidente Mattarella. Tra l’altro, questa è proprio l’occasione per raccontare altri retroscena, perché in realtà ci furono problemi anche con il festival di Venezia, perché il film fu selezionato e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, molto dispiaciuto mi telefonò per dirmi: “Franco, mi dispiace, ma dobbiamo sospendere il film, per problemi dall’alto”. Per problemi dall’alto intendeva Paolo Baratta, allora presidente della Biennale, che evidentemente aveva subito pressioni. Ma dopo quei tagli, Barbera mi richiamò dicendomi: “Bene, ora che hai fatto questi tagli, il film può passare”. Avevamo quindi il suo sostegno. Fermo restando che un festival dovrebbe essere un luogo libero e che mai ho sentito di un festival che entra nei contenuti di un film.
La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco – recensione
Comunque, a Rai Cinema questo non andava bene e per questo decise di togliere il logo. E, come sapete, oggi avere il sostegno di Rai Cinema è fondamentale, la maggior parte del cinema italiano vede coinvolta Rai Cinema. E il fatto che la Rai si sia sfilata ha fatto sì che il film venisse danneggiato. Io devo molto alla Rai, faccio questo mestiere da trentacinque anni. E se penso a cosa è successo in questi mesi e ripenso a quello che facevamo in passato in Rai, quando andava in onda la striscia di Cinico TV e alla libertà che avevamo, non c’è paragone. Questa Rai non ha niente a che vedere con quella. Questa Rai è una Rai che si permette di censurare e questa censura è avvenuta per decisione del presidente di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Evidentemente lui è stato più realista del re, perché il film è uscito e non c’è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale. Nessuno ha mai detto che questo film mancasse di rispetto al Presidente della Repubblica, solo Paolo Del Brocco, che rappresenta Rai Cinema, ha deciso che questo film non può passare. Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo“.
A queste parole molto dirette, sono seguite quelle di Ingroia, che ha dichiarato: “L’opera è stata danneggiata, la Rai non ha comprato soltanto dei diritti, si è assunta anche dei doveri, aveva il dovere di promuovere il film. E rispetto a questo la Rai è inadempiente e il contratto con Franco Maresco è ancora in corso, non c’è stata nessuna rescissione del contratto e sino ad oggi il produttore Rean Mazzone non ha ancora preteso dalla Rai l’ultima tranche di pagamento. Il film è stato censurato, anche perché Rai Cinema, togliendo il logo e disconoscendo il film e non facendo nessun passaggio televisivo, ha danneggiato la sua visibilità (…) Franco Maresco non vuole fare la guerra alla Rai, è la Rai che ha fatto la guerra a Franco Maresco“.
Se è vero che Iron Man ha sacrificato la sua vita per riportare l’Universo al suo stato primigenio sconfiggendo Thanos, è anche vero che è stato uno dei “buoni” che maggiormente ha contribuito alla nascita dei cattivi. Se la maggior parte delle persone ricorda soltanto il suo contributo nella nascita di Ultron, ci sono molti altri villain del MCU la cui nascita è dipesa direttamente da comportamenti e azioni compiute dallo stesso Tony Stark/Iron Man.
Iron Monger
Quando i genitori di Tony morirono, Obadiah Stane, alias Iron Monger, amico di Stark, assunse per la prima volta il ruolo di guida delle Stark Industries. Tuttavia, Tony prese il controllo del business quando aveva 18 anni e spinse Stane lontano dai riflettori. Ciò fece arrabbiare Stane, che amava la leadership, e lo spinse ad assumere i Dieci Anelli che tentarono poi di uccidere Tony.
Chiaramente Tony non ha usurpato un posto, ma ha preso le redini dell’azienda di famiglia, ma scommettiamo che se si fosse comportato in maniera più diplomatica, avrebbe trasformato l’ostilità di Stane in un rapporto di co-leadership e amicizia.
Whiplash
Sia la nascita di Iron Man che il passato di Tony e suo padre hanno contribuito a far sì che Anton Vanko si trasformasse in Whiplash. Il padre di Anton, Ivan, aveva lavorato con il padre di Tony, Howard Stark, sui progetti originali dei reattori ARC, ma non ha ottenuto il dovuto credito.
Una volta che Ivan morì, Anton raccolse, insieme all’eredità paterna, anche l’ostilità per gli Stark, replicando il reattore ARC miniaturizzato con alcuni miglioramenti. Anton diventa così più potente di Iron Man, che riesce ad avere la meglio solo grazie all’aiuto di War Machine. Anche in questo caso, se gli Stark fossero stati meno arroganti, forse si sarebbero risparmiati un nemico.
Aldrich Killian
Tony e Killian si incontrarono per la prima volta alla vigilia di Capodanno del 1999, quando Killian voleva parlare con Tony e discutere di investimenti in Advanced Idea Mechanics. Sebbene Stark avesse promesso di incontrarlo più tardi sul tetto, Killian lo aspettò per tutta la notte, Tony non si presentò e così il giovane scienziato cominciò a coltivare l’odio verso l’uomo che lo aveva snobbato.
Un decennio dopo questo non incontro, Killian vuole rovinare la vita di Tony e si inietta l’Extremis per diventare più potente. Questo porta agli scontri tra Tony e Killian, che è sostenuto da dozzine gusci vuoti di Iron Man controllati da Jarvis. Questa volta è Pepper Potts (potenziata con Extremis) a salvare Tony Stark e a vincere il combattimento contro Killian. Di nuovo, se Tony non avesse illuso il giovane ed entusiasta Aldrich, forse non sarebbe accaduto nulla.
Ultron
Tony e Bruce Banner hanno progettato Ultron usando il codice della Gemma della Mente. La missione di Ultron era proteggere l’umanità da minacce esterne, ancora sconosciute. Tuttavia, Ultron si rese presto conto che la più grande minaccia per l’umanità era l’umanità stessa, ed essendo diventato senziente, si è dato come missione quella di distruggerla.
Ultronusò uno dei robot della Iron Legion di Tony come corpo ospite in modo che potesse liberarsi. Cominciò immediatamente a costruire un piano per abbattere i Vendicatori e portare un disastro sulla Terra. Solo lo sforzo congiunto dei Vendicatori con Visione, che era alimentato dagli stessi poteri di Ultron (la Gemma della Mente), riesce a sconfiggerlo. Questi eventi hanno portato Tony a ritirarsi dal ruolo di Iron Man, e questa volta non si può non dire che Tony aveva agito per quello che credeva essere il bene.
Avvoltoio
Tony Stark è anche responsabile per la nascita dell’identità segreta e malvagia di Adrian Toomes: l’Avvoltoio. Durante la battaglia di New York in The Avengers, la città subì pesanti danni i Vendicatori combattevano le forze di Loki e dei Chitauri. La pulizia di New York dalle macerie e dai resti alieni sarebbe dovuta essere portata a termine dall’azienda di Toomes, ma la Damage Control, società che faceva capo alle Stark Industries, prese il comando dell’operazione, lasciando Tomes senza lavoro e senza soldi.
Così, Adrian ha sviluppato delle armi di contrabbando utilizzando la tecnologia chitaura rubata, mettendo un piedi un business fuori dai radar. Sappiamo che poi in Spider-Man: Homecoming, questo business è venuto alla luce ed è toccato a Peter Parker raccogliere i cocchi di quello che aveva metaforicamente rotto Tony Stark!
Mysterio
Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR FROM HOME.
Tony Stark ha anche avuto un ruolo nella creazione del Mysterio. Quentin Beck in Captain America: Civil War era un dipendente delle Stark Industries che lavorava specificamente sulle tecnologie olografiche. Il lavoro di Beck ha attirato l’attenzione di Tony, che ha sfruttato la sua tecnologia.
Tony lo ha marchiato come B.A.R.F. (Binary Augmented Retro-Framing) tale tecnologia e ha licenziato Beck che si era lamentato del nome. Ma, una volta che Tony è morto salvando l’universo in Avengers: Endgame, Beck ha usato la sua tecnologia olografica come voleva e si è trasformato in Mysterio. Ha progettato ologrammi elaborati usando i droni per fare di sé un eroe e rubare E.D.I.T.H. a un ingenuo Peter Parker. Alla fine, Spider-Man è riuscito a risolvere tutto, sconfiggendo Mysterio e arginando i problemi causati dall’ego smisurato di Tony.
Il tema Disney+ e censura continua a tener banco e dopo aver appreso che il colosso sembra abbia preso una posizione più morbida nei confronti della censura di recente, oggi l’attore Ryan Reynolds che interpreta Deadpool nell’universo Marvel al cinema è tornato a richiedere a gran voce le versioni non censurate dei film di Deadpool.
L’occasione è stata ghiotta per l’attore quando il collega e star di X-MenHugh Jackman ha celebrato proprio l’uscita di X-Men: giorni di un futuro passatosu Disney+; il film, secondo Jackman, è il primo ad essere disponibile sulla piattaforma di streaming completamente senza censure. Di seguito il post di Jackman:
Un post condiviso da Hugh Jackman (@thehughjackman) in data: 11 Lug 2020 alle ore 8:00 PDT
Ryan Reynolds dal canto suo ha risposto all’attore in maniera piccata manifestando a sua speranza che Deadpool possa ottenere lo stesso trattamento. Ecco il suo commento:
Arrivano brutte notizie per i fan del Marvel Universe, infatti da quanto apprendiamo oggi sembra che Disney+ abbiamo rimosso dalle prossime uscite la serie The Falcon and The Winter Soldier.
Secondo un rapporto di Laughing Place, The Falcon and The Winter Soldier non figurava più nell’elenco dei titoli in arrivo su Disney+ nell’agosto 2020. Mentre Walt Disney Studios non ha ancora fatto una dichiarazione ufficiale su The Falcon and the Winter Soldier , si prevede che lo spettacolo non rispetterà la finestra di lancio inizialmente prevista dal servizio Streaming che collocava lo show ad agosto. In aggiunta a questa notizia,Entertainment Weekly ha rivelato poco dopo che una nuova premiere per la serie sarà annunciata dalla Disney: “presto … se tutto va bene”. Si potrebbe presumere che lo studio attenderà fino a quando i piani non saranno definiti per poo annunciare la data di uscita.
COSA SIGNIFICA
The Falcon and The Winter Soldier fino a qualche tempo fa doveva ancora finire le riprese per alcuni giorni nella Repubblica Ceca e ad Atlanta, in Georgia. Ma la cosa non sorprende considerati gli enormi ritardi accumulati per via dell’emergenza, il che ha reso impossibile concludere le riprese principali in tempo per rispettare i tempi.
È probabile che anche gli altri spettacoli Disney+ come WandaVision e Loki subiranno dei ritardi, dato che la schedule di Disney sia al cinema che in tv sta subendo delle modifiche in corso. Questo darà a ogni serie tutto il tempo necessario per terminare le riprese e la post-produzione, senza dover essere legato a una finestra di rilascio che si troppo ravvicinata.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.
Henry Cavill è proprio un tesoro. Il ragazzone britannico che interpreta una delle più grandi icone della cultura pop made in USA, Superman, si sta (di)mostrando sempre più vicino alle persone normali e a tutti quei fan che lo seguono sui social, dove Henry si racconta.
Dopo ever mostrato via Instagram che, in occasione del suo compleanno in tempo di pandemia, si è preparato da solo una bella torta, adesso Cavill ha pubblicato un video che ha fatto esplodere il web. Nessun allenamento forsennato, nessun bicipite teso a favore di camera, solo un ragazzo che assembla da solo il suo pc gaming. Non è davvero un tesoro?
Sempre dai social, sappiamo che Henry Cavill è anche un appassionato di statuine e miniature, tanto che ha mostrato pure il modo in cui lui stesso le dipinge, altro passatempo che sembra lo stia aiutando moltissimo durante il periodo di reclusione che, lo ricordiamo, negli Stati Uniti continua ancora a causa dell’indice ancora alto di contagio da coronavirus.
Per quanto riguarda invece la sua carriera, sembra che Henry Cavill non sia ancora pronto ad appendere il mantello di Superman al chiodo, soprattutto ora che la Snyder Cut, che dovrebbe dare giustizia al suo Uomo d’Acciaio risorto, arriverà su HBO Max nel 2021. Il suo futuro nei panni dell’eroe sembra ancora incerto, ma sicuramente non è una partita da considerarsi chiusa.
Arriva da Deadline la “bomba” secondo la quale Netflix riunirà Chris Evans e i Fratelli Russo per il più grande film Netflix mai prodotto. Il film sarà The Grey Man, una spy-story che vedrà protagonisti Chris Evans e Ryan Gosling per la regia di Joe e Anthony Russo, i registi del record d’incassi Avengers: Endgame. L’intenzione di Netflix è quella di costruire un franchising alla James Bond ad alto budget e per questa ragione supererà i 200 milioni investiti per The Irishman facendo diventare il film, il più grande della storia della piattaforma streaming americana.
The Grey Man sarà prodotto dalla AGBO dei Russos e si baserà su una sceneggiatura scritta da Joe Russo, al fianco di Christopher Markus e Stephen McFeely, che hanno già sceneggiato i film Captain America e Avengersdiretti da Russo. I due sceneggiatori sono anche co-presidenti del comparto story della AGBO. Il film si baserà sul romanzo di Mark Greaney del 2009 che introduceva le vicende de “L’uomo grigio“, un assassino indipendente ed ex agente della CIA di nome Court Gentry.
The Grey Man, il film
The Grey Man sarà prodotto dai Russo e Mike Larocca della AGBO, insieme a Joe Roth e Jeff Kirschenbaum per Roth Kirschenbaum. Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo gennaio a Los Angeles, con alcune location internazionali che si aggiungeranno man mano. La storia racconterà di uno scontri mortali tra spietati assassini e sarà incentrato sul personaggi di Gentry (Gosling) che viene cacciato in tutto il mondo da Lloyd Hansen (Chris Evans), ex coorte di Gentry della CIA. Il primo romanzi di The Grey Man si è trasformato in una serie di libri di successo e l’aspettativa di Netflix è che i personaggi di Ryan Gosling e Chris Evans continueranno a duellare in più puntate. Il progetto originale è stato sviluppato anni fa alla New Regency e vedeva Brad Pitt nei panni di James Gray, ma alla fine il film ha avuto diversi blocchi fino a che i Russo sono subentrati. La coppia di registi sta sviluppando il fil ormai da anni.
“Il film è una vero e proprio tête-à-tête con quei due grandi attori che rappresentano due diverse versioni della CIA: la prima racconta cosa si può essere, e la seconda cosa si può diventare”, ha detto Anthony Russo a Deadline. “Per coloro che erano fan di Captain America: Winter Soldier, in pratica siamo noi che ci trasferiamo in territorio e in un ambiente più reale. Questo è ciò che questo film significa davvero per noi.”
Joe Russo in merito alla scala del film ha aggiunto: “L’intenzione è quella di fare un film che sia competitivo con qualsiasi franchise d’azione per il cinema prodotto fino ad ora, e la possibilità di lavorare con Ryan Gosling ed Chris Evans è un sogno per noi. L’idea è quella di creare un franchising e costruire un intero universo, con Ryan Gosling al centro di esso. Ci siamo tutti impegnati per il primo film, e questo deve essere fantastico e di buon auspicio per portarci al secondo film. Questi sono maestri assassini, il personaggio di Gosling viene fatto fuori dalla CIA e il personaggio di Evans deve dargli la caccia. Abbiamo un ottimo rapporto di lavoro con Netflix, e dopo quasi 20 anni ritorniamo a lavorare con Scott Stuber. Abbiamo formato AGBO per essere una compagnia di narrazione agnostica, dove abbiamo trovato la migliore piattaforma. Pensiamo che Netflix sia il posto perfetto per questo film.”
L’investimento che verrà fatto è la testimonianza di quanto Netflix abbia fiducia nei Fratelli Russo, soprattutto dopo che il film d’azione prodotto da AGBO Extractioncon Chris Hemsworth, Golshifteh Farahani e Randeep Hooda è diventato il film originale Netflix più visto di tutti i tempi e un sequel è già in lavorazione con Sam Hargrave che torna come regista e Joe Russo che scrive la sceneggiatura.