Dal 4 luglio Avengers:
Endgame torna al cinema. Il successo mondiale
Marvel Studios sarà
disponibile in sale selezionate e offrirà ai fan nuovi contenuti
assolutamente inediti quali un’introduzione del regista
Anthony Russo e una scena non definitiva
ed eliminata dal film, oltre a un’esclusiva anticipazione dal
prossimo film Marvel Studios Spider-Man: Far From
Home.
Diretto da Anthony e Joe
Russo e prodotto da Kevin
Feige, Avengers: Endgame è
attualmente in vetta al box office italiano nel 2019 con oltre 29.7
milioni di Euro.
Alla luce degli ultimi risultati al box
office e della gara immaginaria con Avatar di
James Cameron, che mantiene la vetta dei maggiori
incassi della storia del cinema al netto di inflazione e biglietti
staccati, questa seconda uscita evento potrebbe senza dubbio
permettere al film Marvel di arrivare in vetta alla classifica.
La più amata banda di giocattoli
torna al cinema con un’avventura completamente nuova nel nuovo
lungometraggio Disney e Pixar Toy Story 4. Diretto
da Josh Cooley e prodotto da Jonas
Rivera e Mark Nielsen, il film è da oggi
nelle sale italiane distribuito in oltre 800 copie da The
Walt Disney Company Italia.
Nella versione italiana di Toy
Story 4 un importante cast di voci dà vita ai nuovi
giocattoli. Luca Laurenti è Forky, un
cucchiaio-forchetta usa e getta trasformato in un giocattolo dalla
piccola Bonnie; Corrado Guzzanti è Duke
Caboom, un giocattolo degli anni ‘70 che, a cavallo della sua
potente motocicletta acrobatica, è sempre pronto a mostrare le
proprie pose da stuntman con sicurezza e
spavalderia; Rossella Brescia è una
ballerina volante tra i giocattoli a disposizione dei bambini nel
parco giochi.
Il duo musicale più popolare
d’Italia, Benji & Fede, fa uno speciale cameo
dando voce a due ranocchiette, fra gli ambiti premi del luna park
in cui è ambientata parte della nuova avventura, oltre a
interpretare una nuova versione dell’iconico brano firmato da Randy
Newman “Hai un Amico in Me” (“You’ve Got a Friend in Me”) che
accompagna i titoli di coda del film.
L’atteso nuovo capitolo della saga
vede inoltre il ritorno delle storiche voci di Massimo
Dapporto, nei panni dello Space Ranger Buzz Lightyear,
e Riccardo Cocciante, ancora una volta
interprete della canzone “Hai un Amico in Me” (“You’ve Got a Friend
in Me”), presente nel film insieme al nuovissimo brano “Non
Permetto” (“I Can’t Let You Throw Yourself Away”). Dopo la
scomparsa del celebre e amato conduttore Fabrizio
Frizzi, indimenticabile voce italiana di Woody, lo
sceriffo cowboy torna sul grande schermo con l’interpretazione
di Angelo Maggi, già doppiatore di Tom Hanks,
voce originale del personaggio.
Presentato in anteprima a Roma,
durante la serata la proiezione del film è stata anticipata in sala
da una performance esclusiva di Benji & Fede sul palco con Riccardo
Cocciante per interpretare insieme il celebre brano che da sempre
accompagna le avventure di Toy Story.
Toy Story 4 è uno dei
titoli di punta che vanno ad arricchire l’offerta estiva
dell’iniziativa MOVIEMENT, il movimento culturale che promuove
cinema tutto l’anno e che vede per la prima volta unito tutto il
mondo dell’industria cinematografica. Obiettivo di Moviement è
allineare l’Italia al resto del mondo, rilanciando il cinema come
forma di intrattenimento, culturale e sociale attivo 12 mesi
l’anno, grazie alla sinergia, alla collaborazione e al
coordinamento tra distributori, esercenti, produttori e
istituzioni.
Torna la sezione Best of
all’Ischia Film Festival, il meglio del cinema italiano
della stagione in sette giorni. Una vetrina fortemente voluta dai
direttori artistici Michelangelo Messina e
Boris Sollazzo che da tre anni porta registi,
attori, sceneggiatori, produttori a incontrarsi a Ischia per
parlare dello stato di salute della nostra industria e per
presentarlo al pubblico del Castello Aragonese. Un momento
importante, che ha posizionato l’evento dell’arcipelago delle isole
campane tra gli appuntamenti più importanti del panorama
festivaliero cinematografico italiano. Per questo, dopo la parata
di stelle eccezionale dei primi due anni, anche la diciassettesima
edizione non sarà da meno. Andando in ordine sparso:
Valerio Mastandrea, Chiara
Martegiani, Alessandro Borghi, Lillo, Violante Placido, Alice
Rohrwacher, Walter Veltroni, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni,
Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Edoardo De Angelis, Pina
Turco, Luca Argentero, Costanza Quatriglio, Paolo Zucca, Alvaro
Vitali, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Paolo
Calabresi.
Tutti insieme per parlare dei loro
film, un cartellone che prevede i seguenti titoli:
Ride di Valerio
Mastandrea Domani è un altro giorno di Simone Spada Sulla mia pelle di Alessio Cremonini Modalità aereo di Fausto Brizzi Lazzaro felice di Alice Rohrwacher Arrivederci Saigon di Wilma Labate C’è tempo di Walter Veltroni Bentornato presidente di Giuseppe Stasi e
Giancarlo Fontana Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani Non ci resta che il crimine di Massimiliano
Bruno Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis I moschettieri del re – La penultima missione di
Giovanni Veronesi Copperman di Eros Puglielli Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi Drive me home di Simone Catania L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca
La durata di Spider-Man: Far
From Home resa ora ufficiale (129 minuti) sembra aver
confermato una nota teoria relativa alla frase “I love you
3000” pronunciata in Avengers:
Endgame da Morgan, la figlia di Tony Stark, diventata
fin da subito una delle più quotate e amate dai fan.
All’epoca dell’uscita in molti si
erano chiesti se ci fosse un significato nascosto dietro questa
scelta del numero, e secondo le indagini il 3.000 indicava
esattamente il totale dei minuti di tutti i film del Marvel Cinematic Universe (compreso
anche Far From
Home, capitolo conclusivo della Infinity Saga)
sommando lo screentime da Iron Man ad oggi.
Qui sotto trovate una tabella
esplicativa che mette il punto sulla situazione.
Anthony Russo
aveva però rivelato in un’intervista il vero retroscena dietro la
battuta, ispirata da un aneddoto relativo alla vita quotidiana di
Robert Downey
Jr.
Quel “Ti voglio bene
3000” era stato pronunciati da uno dei suoi figli, e
l’attore avrebbe convinto gli sceneggiatori di Endgame che quello
fosse il modo migliore per arricchire la sequenza. D’altronde non è
la prima volta che Downey contribuisce personalmente a modificare o
aggiungere qualche sfumatura al personaggio, che nel corso degli
ultimi undici anni è cresciuto sullo schermo insieme al suo
interprete diventando la figura più iconica del franchise.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Spesso accede che gli adattamenti
dei fumetti Marvel per il grande schermo
vengano attuati dei cambiamenti rispetto ai personaggi e alle
storie originali, non sempre tradotti letteralmente ma comunque
fedeli allo spirito degli autori. Lo stesso si può dire per la
Infinity Saga, iniziata nel 2008 con Iron
Man e culminata quest’anno con Avengers:
Endgame.
Ecco allora le 10 differenze più importanti tra
film e fumetti:
1Il finale
L’ultimo atto di Avengers:
Endgame comprende un’unica ed epica sequenza d’azione
in cui tutti Vendicatori si riuniscono finalmente contro Thanos e
il suo esercito.
E
per quanto anche i fumetti riescano a conservare la stessa epicità,
nulla raggiunge i livelli dell’adattamento cinematografico.
Nell’originale poi gli eroi che non sono stati uccisi dallo
schiocco vengono rapidamente sopraffatti da Thanos.
Dopo mesi di silenzio arrivano nuovi
aggiornamenti su Batgirl, il progetto che la
Warner Bros. sembra aver ripreso in mano dopo l’addio di
Joss Whedon e l’arrivo di Christina
Hodson, che scriverà la sceneggiatura dopo aver firmato
gli script di Birds of
Prey e Bumblebee.
Diverse fonti riportano infatti che
lo studio sarebbe ormai prossimo ad annunciare il casting della
protagonista, e che Daisy
Ridley (Rey nel franchise di Star
Wars) è tra le candidate al ruolo insieme a Katherine
Langford. Ovviamente si tratta soltanto di rumor non
ufficiali, quindi vi invitiamo a prendere la notizia con la dovuta
cautela.
Sarà dunque una tra le due a vestire i panni di Barbara Gordon
nel cinecomic?
Vi ricordiamo che la versione della
Hodson sarà sicuramente sarà differente dalla prima stesura firmata
Whedon. Inoltre sembra chiaro che, dopo il successo di
Wonder Woman, la DC
Films e la Warner Bros stiano
puntando su un franchise al femminile con vari spin-off.
Per quanto riguarda la regia del
film, già quando venne annunciato l’addio di Whedon, si parlò della
volontà di assumere una regista. Ma chi sono le candidate? In
prima linea ci sono Ava
Dunernay e Michelle McLaren, ma
potrebbero essere considerate persino Katheryn
Bigelow e Susanne Bier. Fuori
quota ma sempre papabili, ci sono Reed
Morano e Ana Lily Amirpour.
Insomma, i giochi sono aperti e una
nuova regista presto verrà annunciata per il progetto. Questa nuova
notizia però non fa certo del bene alla Warner
Bros che ancora una volta conferma di non avere
progettualità nella programmazione dei suoi progetti.
Come annunciato nei mesi scorsi, i
Marvel Studios porteranno sulla
nuova piattaforma streaming Disney + (in arrivo
nel 2019) diverse serie tv dedicate ai personaggi del MCU, tra cui
una su Loki. Il Dio dell’Inganno tornerà quindi
protagonista anche sul “piccolo” schermo dopo essere apparso in
numerosi capitoli cinematografici dell’universo Marvel, e sarà
interpretato ancora dall’idolo dei fan Tom
Hiddleston.
Proprio l’attore, in una recente intervista con l’Hollywood
Reporter, è tornato a parlare dello show promettendo ancora più
sorprese e una “nuova partenza”:
“Mi sorprende sempre e mi fa
piacere il fatto che questi film abbiano a che fare con le persone.
Sapevo che Loki era una figura complessa, intelligente ma
vulnerabile, arrabbiato e smarrito, problematico e spiritoso.
Quindi ho pensato che interpretarlo fosse un’opportunità
incredibile cresciuta nel corso del franchise. Non me lo sarei mai
aspettato. Mi sento molto fortunato sapendo che questo personaggio
sia così connesso con le persone […]
[…] E sulla serie, tutto quello
che posso dirvi è che si intitolerà Loki. È una nuova partenza …ma
non posso spiegare perché.“
Nel frattempo continuano i lavori
sulla serie spin-off che verrà sviluppata dallo showrunner e
sceneggiatore di Rick and
Morty, Michael Waldron, ingaggiato
dai Marvel Studios per scrivere il primo episodio figurando anche
come produttore esecutivo.
Avevamo lasciato il personaggio
durante il prologo di Avengers: Infinity War,
ucciso da Thanos, ma diverse fonti riportano che la serie seguirà
Loki in una diversa forma “umana” che influenzerà alcuni eventi
storici. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata, sarebbe
esclusa la possibilità di vedere in azione la versione giovane del
villain (smentendo quelle voci
sull’arrivo di Kid Loki e del contributo di Hiddleston solo in
veste di narratore).
Vi ricordiamo che gli altri titoli
in sviluppo, come riportato nelle
ultime settimane, saranno dedicati a Scarlet
Witch, Falcon e Soldato
d’Inverno, con tutti gli attori originali confermati.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei cinecomic dei Marvel
Studios. Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato
fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto
all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Come dichiarato nei mesi scorsi in
contemporanea con l’uscita di Avengers:
Endgame sarà Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming, a chiudere il sipario
sulla Fase 3, i cui eventi sono culminati nella battaglia dei
Vendicatori contro Thanos con la conclusione della saga delle gemme
dell’infinito.
Le ragioni di questa scelta
“editoriale” sono state però motivate dal presidente dei Marvel StudiosKevin
Feige in una recente intervista:
“Mentre stavamo lavorando a
Endgame ci siamo resi conto che il vero finale dell’intera Infinity
Saga, il film finale della Fase 3, doveva essere Spider-Man: Far
From Home, semplicemente perché avremmo perso Tony Stark. E il
rapporto tra Peter Parker e Tony è stato così speciale nei cinque
film in cui Tom Holland ha interpretato Spider-Man nel MCU, che
dovevamo vedere dove era arrivato il suo viaggio, o come Spider-Man
usciva dall’ombra del suo mentore diventando il vero eroe che era
destinato a essere. Per questo motivo ritengo che Endgame e Far
From Home siano essenzialmente due pezzi della stessa storia, e che
quella storia non si può dire conclusa fino alla fine del prossimo
film“.
Già nei trailer avevamo intravisto
i segni dell’elaborazione del lutto per la morte di Iron
Man, un evento che sembra abbia scosso il mondo più di
quanto immaginassimo: New York, la città dove vive Peter, è
tappezzata di murales che raffigurano l’armatura dell’eroe
scomparso in Endgame per salvare il
destino dell’umanità e sconfiggere Thanos, e andare avanti, almeno
per chi lo conosceva bene, è davvero difficile.
Peter affronta il lutto a modo suo,
facendo del bene e impedendo al crimine di serpeggiare, eppure
sembra che quel vuoto lasciato dall’assenza del suo padre putativo
sia incolmabile. Inoltre è interessante notare come questa dinamica
della perdita e del lutto per Tony Stark abbia sostituito, nel MCU,
quella che lo Spider-Man di Sam Raimi e Marc Webb aveva con lo zio
Ben…
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Continuano tra Ungheria e Regno
Unito le riprese di Vedova Nera con Scarlett
Johansson impegnata a girare qualche sequenza d’azione
insieme a Florence Pugh, che secondo le ultime
indiscrezioni dovrebbe interpretare nel film Yelena
Belova, ovvero la seconda donna nell’universo Marvel ad assumere l’identità di
Black Widow.
Il personaggio originale infatti
viene addestrato nella stessa scuola di Natasha (la Stanza Rossa
che abbiamo intravisto in Age of Ultron) e nel corso degli anni le
due non hanno mai avuto un buon rapporto, tanto da arrivare a
scontrarsi in più occasioni.
Intanto dal set sono trapelate nuove
immagini della Johansson con quello che sembrerebbe il suo costume
da spia, abbastanza simile alle uniformi sfoggiate nel MCU, senza
contare l’acconciatura vista di recente in Avengers:
Endgame. Ovviamente i dettagli sulla timeline del film
restano ancora confusi, e non è chiaro in che momento della storia
saranno ambientate le avventure della supereroina.
Il film attualmente vedrà Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man
2. Vi ricordiamo che il titolo di lavorazione è “Blue
Bayou” e che in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna
Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Il misterioso tweet congiunto di
Aaron Paul e Bryan Cranston sta
letteralmente facendo impazzire i fan di Breaking
Bad, la serie che ha consacrato i due attori e che tornerà
al cinema con un film-sequel vero e proprio dedicato al personaggio
di Jesse Pinkman.
Una sola parola, “Presto“,
allegata alla foto di due asini. Cosa avrà voluto dire
l’indimenticabile coppia del piccolo schermo? Forse anticipare, o
confermare, l’attesa reunion tra Walter White e il suo discepolo?
Chi conosce gli eventi dello show creato da Vince
Gilligan sa che il personaggio interpretato
da Cranston muore nell’ultimo episodio,
quindi resta da capire in che modo potrebbe tornare in azione.
Tempo fa lo stesso Cranston si era
detto disponibile a comparire nel film, sebbene all’epoca non
conoscesse i dettagli:
“Mi faranno vedere su una lapide
o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto
una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse
no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non
ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno
fino marzo….poi chissà“.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Nuovi rumor su The
Batman sembrano suggerire che Andy Serkis
sia in in lizza per ottenere un ruolo nel film di Matt
Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al
cinema. Vi ricordiamo che i due hanno già lavorato insieme negli
ultimi due capitoli del franchise del Pianeta delle Scimmie
(Apes Revolution e The War), e che l’attore ha
interpretato un altro personaggio per la concorrenza Marvel Studios, ovvero Ulysses
Klaue in Black Panther.
Si tratta ovviamente di una voce non
ufficiale alimentata dalle dichiarazioni di Serkis in merito ad una
futura collaborazione con Reeves rilasciate l’anno scorso:
“Certo, andrei fino al limite
dell’universo creato con Matt, perché è un regista davvero
brillante e straordinario e lavorerei di nuovo con lui su qualsiasi
progetto. Lo adoro e inoltre siamo molto amici“.
Ma quale personaggio potrebbe
risultare perfetto per Serkis? Sappiamo che la Warner Bros. sta
cercando i prossimi interpreti di Pinguino, Firefly e Enigmista,
che insieme a Catwoman rappresenteranno la ricca galleria di
villain del film. Possibile che sia proprio Oswald Chesterfield
Cobblepot, come si vociferava tempo fa, la scelta di Reeves?
Il cinecomic, che vedrà protagonista
Robert Pattinson, dovrebbe svolgersi negli anni
Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche
grazie al successo di un altro cinecomic, Captain
Marvel dei Marvel Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è stata già fissata l’uscita in
sala il 25 giugno 2021.
Arriva il 26 giugno al cinema in
Italia Toy Story 4, il nuovo capitolo del
franchise Pixar. La presentazione italiana del
film ha visto sfilare sul tappeto rosso vip e doppiatori del film.
Di seguito le nostre foto dell’evento:
Woody ha sempre saputo quale
fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata
prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di
Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie
trasformato in un giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non
giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di
questa nuova vita.
Ma quando Bonnie porta con sé
tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia,
Woody fa un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua
amica scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per
conto proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road”
hanno rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le
loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma
presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro
problemi.
Sapevamo che gli occhiali donati da
Tony Stark a Peter Parker non sarebbero stati semplicemente un
regalo ma qualcosa di utile per la missione del personaggio, e il
nuovo spot di Spider-Man: Far
From Home sembra confermarcelo.
Stark li aveva indossati l’ultima
volta in Avengers:
Infinity War durante l’attacco dell’Ordine Nero a New
York, e come allora, questo gadget include un complesso sistema di
intelligenza artificiale che potrebbe garantire al giovane
supereroe lo stesso accesso alla tecnologia avanzata del suo
mentore.
Ci sarà spazio per l’ironia,
immancabile nei film Marvel, perché gli occhiali saranno
oggetto di battute da parte di Quentin Beck aka
Mysterio, come mostrato nello spot. C’è chi pensa
che Stark continuerà a vivere nel MCU sotto forma di A.I., non
diversamente da quanto accaduto nei fumetti dopo la seconda Civil
War, e chi invece ipotizza soltanto un omaggio simbolico attraverso
frammenti della sua eredità e il lutto osservato dai
personaggi.
Staremo a vedere, ma nel frattempo godiamoci la clip qui
sotto.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Il talento di Mr.
Ripley è un film che ha fatto la storia del cinema
mondiale grazie ai luoghi incantevoli in cui è stato girato e alle
meravigliose interpretazioni. Basato sull’omonimo romanzo da cui si
è basato e uscito nelle sale nel 1999, questo film ha avuto molti
riconoscimenti, tanto da guadagnarsi ben cinque nomination agli
Oscar. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Il talento di
Mr. Ripley.
Il talento di Mr. Ripley film
1. John Malkovich era in
trattativa per dirigere i film. L’attore ha rivelato di
essere stato vicino alla regia di questo film e che era in
trattativa per ottenere i diritti e dirigere un remake del primo
adattamento de Il talento di Mr. Ripley, ovvero
Delitto in pieno sole (1960).
2. È stato girato tra
America e Italia. Il film è famoso anche per il fatto di
essere stato in alcuni tra i luoghi meravigliosi della nostra
penisola. Tra i tanti, si citano Roma, Ischia, Procida, Venezia,
Napoli, Livorno e la Penisola sorrentina.
3. Il protagonista ha paura
dell’acqua. Sebbene il film sia stato girato quasi
interamente sopra o vicino a fonti d’acqua, il personaggio di Tom
Ripley ne ha una paura folle e ciò è osservabile dal suo
comportamento nel corso film. Ad esempio, durante la scena della
spiaggia in cui Tom incontra per la prima volta Dickie, egli non si
allontana dalla riva quando entra in mare, tornandovi indietro
subito. Inoltre, rifiuta anche di unirsi a Freddie e Dickie mentre
questi sono in acqua ed è enormemente spaventato nella scena in cui
Dickie inizia a far oscillare la barca avanti e indietro.
Il talento di Mr. Ripley
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è
possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di
streaming digitale legale come Google Play e iTunes.
Il talento di Mr. Ripley
libro
5. È basato su un romanzo
omonimo.Il talento di Mr. Ripley si ispira
liberamente al romanzo scritto, nel 1955, da Patricia
Highsmith. Inoltre, questo è stato il primo di una serie
di romanzi in cui appare Tom Ripley, che ritorna nei successivi
Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom
Ripley e Ripley sott’acqua.
Il talento di Mr. Ripley
finale
6. Un protagonista dal
talento innegabile. Al fine di rimanere sui gradini più
alti della scala sociale, Ripley si rifà al suo talento più grande:
l’essere un truffatore spietato ed omicida, abile dissimulatore e
capace di assumere le identità altrui quando messo alle
strette.
Il talento di Mr. Ripley cast
7. Gli attori hanno
imparato cose nuove. Per lavorare al film, Jude Law ha imparato a suonare il sassofono,
mentre Matt Damon ha imparato a suonare il piano. Più
che altro, Damon ha imparato a ricreare la giusta sequenza dei
tasti, poiché la musica ascoltata è interpretata da Sally
Heath e Gabriel Yared.
8. Ci sarebbe dovuto essere
Tom Cruise. Inizialmente, Anthony
Minghella voleva Cruise per il ruolo di Ripley. Tuttavia, dopo
aver visto Will Hunting – Genio ribelle (1997), decise di
optare per Matt Damon.
9. Il ruolo di Meredith è
stato ampliato per
Cate Blanchett. Quando il regista ha saputo che
l’attrice era interessata ad interpretare il ruolo secondario di
Meredith – in contrasto con la protagonista femminile – ha ampliato
il ruolo per coinvolgerla maggiormente nel progetto.
Il talento di Mr. Ripley
trama
10. L’arte
dell’inganno. Il film racconta la storia di Tom Ripley,
giovane ragazzo americano di bella presenza, educato e raffinato.
Tuttavia, egli cerca di mantenere questa facciata, ma in realtà è
alla ricerca di un amore e di rapporti autentici. Ricerca che
lascia ai margini quando si presenta l’occasione di vive una vita
beata, prendendo senza rimorso l’identità di una altro, piuttosto
che essere il “signor nessuno”. Ma il prezzo da pagare, prima o
poi, arriva.
Arriva nelle sale italiane,
distribuito da Lucky Red, La mia vita con
John F. Donovan, il film che segna l’esordio in lingua
inglese di Xavier Dolan, tanto caro ai festival di cinema
e ad appassionati della settima arte.
Classe 1989, ad appena 30 anni,
Dolan ha già diretto e scritto otto film, costruendosi a ragione la
fama di ragazzo prodigioso, che anche nelle prime forme rozze e
abbozzate, riusciva a comunicare una profondità e un’attenzione
alla storia e ai personaggi che raramente si riscontrano, anche in
autori più esperti e navigati. È risultato quindi strano quando,
già durante la produzione de La mia vita con John F.
Donovan, si è cominciato a parlare di problemi di
sceneggiatura, poi di montaggio, creando intorno al film un alone
di mistero, tanto che dopo la presentazione a Toronto 2018, il film
è stato accolto malissimo dalla critica, trovando distribuzione
soltanto in Francia, e ora in Italia.
Ma è davvero andato qualcosa storto
nell’esordio di Dolan con l’inglese? Cosa è capitato alla sua
limpida visione della storia, dei personaggi e dell’intreccio di
identità che da sempre rendono forte il suo cinema?
La storia del film ruota intorno
alla corrispondenza epistolare tra Rupert e John Donovan. Il primo
è un ragazzino che sogna di fare l’attore, il secondo è la star più
in vista del momento, il giovane attore di bell’aspetto e di dubbio
talento che però è all’apice del successo grazie ad uno show tv,
pronto a fare il grande salto sullo schermo d’argento.
La storia si sviluppa su due piani
temporali, il presente in cui un adulto Rupert (Ben Schnetzer), scrittore ed
attore lui stesso, racconta della sua amicizia epistolare con John,
e il passato, in cui seguiamo il giovane Rupert (Jacob
Tremblay) e parallelamente i tormenti di John
(Kit
Harington), dalla pasticciata e timorosa gestione
della sua identità sessuale, fino ai dubbi sulla sua vita e la sua
carriera. Lo stato di torpore in cui si immerge questa seconda
linea temporale, esplode nel momento in cui lo scambio epistolare
trai due viene reso pubblico e del quale viene messa in discussione
l’esistenza stessa.
Dolan riversa tutta la sua vita nel
film e, sebbene si sia trovato spesso a raccontarsi, nei suoi film,
questa volta solleva lo sguardo dal suo ombelico e prova a
raccontare quella che è la sua vita di artista, di persona che si
mette in gioco davanti ad un pubblico. Così, Xavier è tutti i
personaggi e nessuno di loro fino in fondo: è il giovane Rupert che
scrive al suo beniamino e a lui si ispira (come Dolan stesso fece
con Leonardo
DiCaprio all’epoca di Titanic), è
Rupert adulto, che nonostante abbia una storia autoreferenziale e
poco importante nel grande ordine del mondo, vuole raccontarla per
provare a dare voce a persone e ad emozioni, è John Donovan,
giovane star che non riesce a gestire il successo e si chiede se e
come debba condividere la sua vita privata con il suo pubblico.
In quest’ottica il film si rivela
essere una lunga confessione del regista, preso a volersi spiegare,
raccontare, giustificare e mostrare al suo pubblico. Lo fa però in
maniera goffa e personalissima, riproponendo ancora una volta il
suo amore per la musica pop, e nascondendo nel film le sue più
grandi passioni, da Harry Potter e
Titanic (uno dei suoi film
preferiti). A questa ricchezza di intenzioni, corrisponde però
una forma disordinata, in cui il contenuto fatica a trovare una sua
collocazione precisa.
Il filo rosso della storia, la
corrispondenza tra Rupert e John, resta in secondo piano, tanto che
anche lo spettatore ad un certo punto comincia a dubitare della sua
esistenza, immaginando che sia solo nella testa del ragazzino.
Quando poi questa viene certificata dall’ammissione di John, tutta
la vicenda procede in maniera frettolosa e prevedibile, niente che
si avvicini alla finezza che Dolan ha sempre raccontato nei suoi
film precedenti.
Lo stile elegante, i primi piani
indagatori, i colori saturi tornano anche qui a strutturare i
quadri e i tempi della narrazione, ma è innegabile che, nonostante
un certo fascino che il film comunque esercita e al netto delle
difficoltà produttive che ha affrontato in corso d’opera e in fase
di montaggio, La mia vita con John F. Donovan
rappresenta un momento basso della carriera del regista
canadese.
Guarda il trailer di La mia vita con John F.
Donovan
Universal Pictures
International Italy ha diffuso il primo video dal
backstage giamaicano di Bond 25, il prossimo film
dell’agente 007 con protagonista Daniel Craig. Il
film è diretto da Cary Joji Fukunaga, prodotto da
Micheal G. Wilson e Barbara Broccoli, e vede
protagonisti accanto a Craig, Léa Seydoux,
Ralph Fiennes e Rami Malek.
Bond ha abbandonato gli impegni in
prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace
ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si
palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di
recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di
quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico
dotato di una nuova arma tecnologica.
A poche settimane dall’uscita nelle
sale di Spider-Man: Far
From Home è tempo di tirare le somme e ragionare sulle
teorie che potrebbero effettivamente avverarsi nel film di chiusura
della Fase 3.
Ma quali sono le più probabili? Ecco qualche ipotesi:
1L’arrivo di Miles Morales
L’ingresso di Miles Morales
nel MCU rientra nei desideri dei Fan e l’idea di un Multiverso dove
varie versioni dello stesso personaggio possano coesistere è
alquanto allettante.
Forse il giovane eroe seguirà le orme di Peter
Parker cinque anni dopo la Decimazione? Oppure arriverà
direttamente da un altro universo e si unirà alla lotta contro
Norman e Harry Osborn come nei fumetti originali?
Spider-Man: Far
From Home segnerà la conclusione definitiva della
Fase 3 del MCU e seminerà probabilmente
qualche indizio sul futuro del franchise e sulle direzioni della
prossima linea editoriale. Ma cosa possiamo aspettarci dalla
Fase
4 e soprattutto, quali personaggi ci piacerebbe vedere
in azione?
Eccone alcuni, tra le fila degli
eroi poco noti, che meriterebbero senza dubbio un’occasione:
1Wonder Man
Wonder Man, alter ego di Simon
Williams, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee, Don
Heck e Jack Kirby apparso per la prima volta in Avengers Vol.1 n.9
nel 1964.
La sua storia è legata a doppio filo con
quella del Barone Zemo, che lo trasformerà in un supereroe di pura
energia ionica per aiutare i Signori del male a combattere contro i
Vendicatori. Al contrario dei pani, Wonder Man finirà invece per
schierarsi con gli Avengers, unendosi alla squadra e diventandone
un pialstro.
Il nuovo spot tv di
Spider-Man: Far From Home ci dà qualche indizio su
quella che potrebbe essere una nuova storia d’amore nel
Marvel Cinematic Universe.
Stando a ciò che vediamo nello spot di seguito, sembra che
Zia May e Happy Hogan trovino il tempo di
conoscersi meglio, in barba a quello che si era ipotizzato quando
si era saputo che Marisa Tomei sarebbe stata la
zia del nuovo Peter.
L’avvenenza dell’attrice sarà
dunque sfruttata per introdurre una sotto-trama che potrebbe avere
sviluppi futuri ma che potrebbe anche essere soltanto il modo per
introdurre degli elementi comici nella storia che porterà
Spider-Man lontano da casa.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Spider-Man: Far From
Home arriverà in sala il 10 luglio.
Il regista Danny
Boyle rivela che sta lavorando ad un terzo film di
28 giorni dopo con lo sceneggiatore Alex
Garland. Uscito nel 2002, il film originale di
Boyle e Garland restituì una nuova vita allo
zombie movie e divenne un successo con $ 82 milioni al botteghino
globale contro un modesto budget di soli $ 8 milioni. Il film ha
ottenuto grande successo anche presso la critica e detiene una
percentuale di 86 % su Rotten Tomatoes.
Dopo il successo, il film è stato
oggetto di un sequel nel corso del 2007, 28 settimane
dopo, con Juan Carlos Fresnadillo che ha
firmato la regia. Il film non è stato un grande successo al
botteghino, con soli $ 64 milioni incassati in tutto il mondo, è
stato apprezzato dalla critica. Anche se il genere zombie potrebbe
non essere così caldo come lo è stato in passato, molti fan
continuano a reclamare un terzo episodio della serie che Boyle
iniziato quasi due decenni fa.
Ora sembra che ci siano buone
notizie per i fan che sperano in un terzo film di 28 giorni
dopo. Parlando con Independent, Boyle ha
rivelato che sta effettivamente lavorando a un’altra storia con
Garland, e pensa che la loro idea per un terzo film sia
solida. “Alex Garland ed io abbiamo una splendida idea per
la terza parte, è abbastanza buona, il film originale ha portato ad
un nuovo risveglio del genere zombi. Alex si sta concentrando a
dirigere e a fare i propri lavori in questo momento, quindi è
davvero tutto in sospeso, ma non si può mai sapere.”
Noto per aver diretto gli acclamati
film di fantascienza Ex Machina e
Annientamento, Garland ha in effetti un grande
progetto, Devs, una serie TV che è stata ripresa
da FX e che sarà presentata in anteprima nel 2019. Da parte sua,
Boyle si sta occupando della promozione di
Yesterday, la sua commedia musicale ispirata ai
Beatles e in uscita a settembre in Italia.
In occasione del concerto
jazzistico presso il Teatro degli Arcimboldie del
debutto presso il Teatro alla Scala con la sua
celebrata regia “italo-americana” di Gianni Schicchi, atto unico
comico di Giacomo Puccini, Fondazione Cineteca Italiana
presenta Welcome Back Mr. Allen, una
rassegna cinematografica dedicata al maestro newyorkese Woody
Allen.
Dal 26 giugno al 28
luglio 2019 presso il MIC – Museo Interattivo del
Cinema di Milano, in programma ventotto
lungometraggi in cui Woody Allen riveste
contemporaneamente il doppio ruolo di regista e interprete.
Con l’obiettivo di rivolgerci a un
pubblico internazionale, alcuni film verranno presentati in
edizione originale con i sottotitoli italiani, per
apprezzare al meglio le doti attoriali di Allen, mentre altri
titoli, proiettati in supporto 35mm, saranno in
edizione italiana con il doppiaggio di Oreste Lionello, la cui voce
ha reso celebre Woody Allen in Italia.
La presenza di Woody Allen ad una delle proiezioni in
programma è in attesa di conferma.
IL CALENDARIO DEI
FILM
MIC – Museo Interattivo del Cinema
Mercoledì 26 giugno
h 16.00 Love and Death (Amore e guerra)
Woody Allen, USA, 1975, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Nel 1805 Napoleone invade la Russia e il giovane Boris si reca al
fronte a difendere la patria. Quando Napoleone marcia verso Mosca,
sua moglie è decisa ad assassinare l’imperatore e induce suo marito
ad aiutarla.
h 18.00 Sleeper (Il dormiglione)
Woody Allen, USA, 1973, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Ibernato nel 1973, all’età di 35 anni, il clarinettista e
proprietario di un ristorante per vegetariani, Mike Monroe, si
risveglia due secoli dopo in un mondo irriconoscibile.
Giovedì 27 giugno
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine
May.
Ray vuole fare il colpo della sua vita in una banca, usando come
copertura un negozio di biscotti. Il colpo non riesce ma i biscotti
si vendono alla grande!
h 18.00 Bananas (Il dittatore dello Stato
libero di Bananas)
Woody Allen, USA, 1971, 81’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Louise
Lasser.
Fielding, per consolarsi di una delusione sentimentale, si
trasferisce nello Stato di Bananas, una repubblichetta sudamericana
afflitta da ricorrenti dittature e frequenti rivoluzioni.
Venerdì 28 giugno
h 16.00 Scoop
Woody Allen, USA, 2006, 96’. Int.: Woody Allen, Scarlett Johansson,
Hugh Jackman.
Una studentessa di giornalismo americana in visita a Londra indaga
su una serie di omicidi, innamorandosi nel frattempo di un
intrigante lord inglese.
h 18.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.: Bill Bernstein, Stephanie
Roth.
Nella cornice dell’alta borghesia ebraica di Manhattan, colta e
benestante, due uomini si trovano di fronte a difficili scelte
morali.
Sabato 29 giugno
h 18.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue
sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara
Hershey, Carrie Fisher.
Commedia corale dove la quotidianità di tre sorelle newyorkesi e
delle loro famiglie è illuminata dalla verve umoristica tipicamente
alleniana.
Domenica 30 giugno
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Diane Keaton, Meryl Streep.
Manhattan è il poema d’amore per una città interiorizzata e sognata
e un dramma in cadenze leggere di commedia, in cui secondo molti
critici e spettatori Allen raggiunge la sua massima vetta
artistica.
Martedì 2 luglio
h 16.00 La dea dell’amore
Woody Allen, USA, 1995, 95’. Int.: Woody Allen, Helena Bonham
Carter.
Un uomo, convinto dalla moglie ad adottare un figlio, non resiste
al bisogno di sapere chi sono i genitori naturali. Scopre così che
la madre è una pornoattrice.
h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie
Kavner.
America anni Trenta, scoppia la febbre della radio: tra personaggi
reali e fittizi, la voce narrante di Allen racconta con nostalgia
gli anni della sua giovinezza newyorkese.
Mercoledì 3 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis.
Harry Block è uno scrittore che cerca, seppur in maniera scomposta,
di mettere un po’ d’ordine nella propria vita, condotta fino a quel
momento all’insegna del tradimento e dell’insoddisfazione.
h 18.00 Stardust Memories
Woody Allen, USA, 1980, b/n, 91′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Charlotte Rampling.
Un regista comico di successo è in crisi esistenziale: cerca di
esprimere il suo disagio in un film ermetico che i suoi produttori
cercano in tutti i modi di rendere più commerciale.
Giovedì 4 luglio
h 16.00 La maledizione dello scorpione di
Giada
Woody Allen, USA, 2001, 104’. Int.: Woody Allen, Helen Hunt.
New York, anni Quaranta. Briggs, anziano investigatore di una
società d’assicurazioni, e la sua nuova detestata superiore sono
vittime di un illusionista che li costringe sotto ipnosi a
commettere furti sui quali, al risveglio, devono indagare.
Venerdì 5 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy
Davis.
Parodiando lo stile documentaristico, Allen racconta le difficoltà
sentimentali di due coppie di amici.
h 18.00 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
La storia di Leonard Zelig che, nella sua smodata smania di essere
accettato e amato, ha sviluppato la capacità camaleontica di
assumere le caratteristiche somatiche, psichiche e lessicali di
chiunque incontri.
Sabato 6 luglio
h 18.00 Take the Money and Run (Prendi i soldi e
scappa)
Woody Allen, USA, 1969, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Janet
Margolin.
Una satira delle trasmissioni televisive di “vita vissuta” e dei
film polizieschi, attraverso la storia di un rapinatore maldestro i
cui tentativi di delinquere si risolvono in disastri.
Domenica 7 luglio
h 16.00 What’s Up, Tiger Lily? (Che fai,
rubi?)
Woody Allen, USA, 1966, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Tatsuya
Mihashi
Rimontaggio e doppiaggio completamente distorto di un film
giapponese uscito l’anno precedente, che si trasforma in una
grottesca vicenda di spionaggio per il possesso della ricetta
dell’insalata.
h 20.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Alvy Singer, attore comico di origini ebree, incontra casualmente
Annie Hall, una ragazza carina, un po’ svitata, di famiglia
benestante del Middle West.
Martedì 16 luglio
h 16.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una
commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Negli anni Venti tre coppie passano un fine settimana estivo in una
casa di campagna nel New Jersey in un clima fiabesco, tra approcci,
corteggiamenti ed equivoci.
h 18.00 Tutti dicono I Love You
Woody Allen, USA, 1996, 110’. Int.: Woody Allen, Julia Roberts.
Tra New York, Parigi e Venezia, si muovono i personaggi di un
grande cast corale con numerosi numeri musicali. Un omaggio al
cinema degli anni d’oro di Hollywood.
Mercoledì 17 luglio
h 16.00 New York Stories – Oedipus Wrecks (Edipo
relitto)
Woody Allen, USA, 1989, 40’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Sheldon soffre per il difficile rapporto con la madre, una tipica
“jewish mother”, apprensiva e invadente. La situazione si complica
quando desidera presentarle la sua nuova fidanzata.
h 18.00 Hollywood Ending
Woody Allen, USA, 2002, 114’. Int.: Woody Allen, Téa Leoni.
Il regista in declino Val viene colto da cecità psicosomatica, ma
decide di non rinunciare a girare il film che spera lo faccia
tornare in carreggiata. Le riprese hanno inizio, ma il caos è
pressoché totale.
Giovedì 18 luglio
h 16.00 To Rome with Love
Woody Allen, USA, 2012, 96’. Int.: Woody Allen, Alec Baldwin,
Roberto Benigni.
Una serie di episodi si intrecciano sullo sfondo della città
eterna, dove la metropoli contemporanea sfuma nella Roma
dell’immaginario cinematografico, tra turisti, vigili urbani e
cantanti lirici.
h 18.00 Anything Else
Woody Allen, USA, 2003, 108’. Int.: Woody Allen, Jason Biggs.
Jerry è un giovane aspirante scrittore di New York. Incontra
Amanda, una ragazza libera e spregiudicata, e se ne innamora
pazzamente.
Venerdì 19 luglio
h 16.00 Shadows and Fog (Ombre e Nebbia)
Woody Allen, USA, 1991, b/n, 104’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Negli anni Venti, in una città europea avvolta da una fitta nebbia,
si aggira un misterioso maniaco che uccide i passanti
strangolandoli.
h 18.00 Manhattan Murder Mystery (Misterioso
Omicidio a Manhattan)
Woody Allen, USA, 1993, 105′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Che cosa succede quando una moglie annoiata pensa che il buon
vecchio vicino di casa abbia commesso un uxoricidio?
Domenica 21 luglio
h 16.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
In un piccolo ristorante di New York, un gruppo di vecchi artisti
del varietà ricorda i tanti episodi delle rispettive carriere. A
farla da padrone sarà la storia di Danny Rose, un modesto
impresario collezionista più di fallimenti che di successi.
h 20.30 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica.
Martedì 23 luglio
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine
May. Replica.
h 18.00 Everything You Always Wanted to Know About
Sex* (*But Were Afraid to Ask) – Tutto quello che avreste
voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)
Woody Allen, USA, 1972, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Gene
Wilder, Louise Lasser. Replica
Mercoledì 24 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy
Davis. Replica.
h 18.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica.
Giovedì 25 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis.
Replica
h 18.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una
commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica
Venerdì 26 luglio
h 16.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.: Bill Bernstein, Stephanie
Roth. Replica
h 18.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton. Replica
Sabato 27 luglio
h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie
Kavner. Replica
Domenica 28 luglio
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Diane Keaton, Meryl Streep. Replica.
H 20.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue
sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara
Hershey, Carrie Fisher. Replica
Entrate a far parte del mondo
corrotto della Detroit degli anni ’80, all’apice della Guerra alle
Droghe, in questa avvincente storia del rapporto tra padre e
figlio, Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick, in arrivo in Dvd, Blu-ray e Digital HD dal 26
giugno con Universal Pictures Home Entertainment Italia. Basato su
eventi realmente accaduti, Cocaine – La vera storia di
White Boy Rick racconta la storia di un padre
operaio, interpretato dal vincitore del premio Oscar
Matthew McConaughey (2013, Miglior Attore Protagonista
per Dallas Buyers Club), e del suo figlio adolescente,
interpretato dall’emergente Richie Merritt. Il quindicenne Rick
Wershe Jr., chiamato “White Boy Rick”, diventa il più giovane
informatore dell’FBI della storia, e successivamente uno
spacciatore di droga, manipolato dallo stesso sistema che avrebbe
dovuto proteggerlo, abbandonato dai suoi supervisori all’FBI e
condannato ad una vita in prigione.
Diretto da Yann Demange
(’71), questa cruda storia vera comprende all’interno del
suo cast anche la nomination ai BAFTA Bel Powley (Diario di una
teenager) nel ruolo della sorella tossicodipendente di Rick,
Dawn; la nomination agli Oscar Jennifer Jason
Leigh (The
Hateful Eight), Brian Tyree Henry
(Atlanta), Rory Cochrane
(Black
Mass), RJ Cyler (Quel
fantastico peggior anno della mia vita), Jonathan
Majors (Hostiles), e Eddie Marsan (Ray
Donovan, Deadpool 2), insieme alle nomination all’Oscar
Bruce Dern ( Nebraska) e Piper
Laurie (Carrie).
Le edizioni Dvd e Blu-ray di
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick
includono all’interno dei propri contenuti speciali sei scene
eliminate mai viste prima e tre featurette provenienti dal dietro
le quinte con interessanti approfondimenti sulla storia vera da cui
è tratto il film, l’eccezionale cast e molto di più. Inoltre, sarà
possibile ascoltare un’intervista con il vero Rick Wershe Jr.
registrata in prigione, in cui racconta la sua storia e condivide
foto e video personali provenienti dal suo processo in “La vera
storia di Rick Weshe Jr.”. Scopri come il regista Yann Demange ha
trovato e riunito questo fantastico cast, soprattutto l’incredibile
aneddoto della scoperta del debuttante Richie Merritt e di come
Matthew McConaughey ha reso sua questa parte in “Le
tre tribù di Detroit: il cast”. Infine, scoprite quanto lavoro è
stato necessario per ricreare la Detroit degli anni ’80 con
precisione, dalla musica ai costumi al production design e molto di
più in “La produzione di Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick”.
Cocaine – La vera storia di
White Boy Rick è diretto da Yann Demange (’71) e
scritto da Andy Weiss e Logan & Noah Miller. Il film è prodotto da
John Lesher (Birdman, Black Mass), Julie Yorn (Hell or
High Water, Tutte contro lui), Scott Franklin
(Jackie, Black Swan), e Darren Aronofsky
(Jackie, Noah). Sono produttori esecutivi Georgia
Kacandes, Matthew Krul, Ari Handel, Michael J. Weiss, Christopher
Mallick, Logan Miller e Noah Miller.
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, la
trama
Ambientato nella Detroit degli anni ’80 all’apice della
diffusione del crack e della Guerra alle Droghe, Cocaine – La
vera storia di White Boy Rick è basato sull’emozionante
storia vera di un padre operaio e di suo figlio adolescente, Rick
Wershe Jr., che diventò prima un informatore della polizia sotto
copertura e in seguito uno spacciatore di droga, prima di essere
abbandonato dai suoi supervisori dell’FBI e condannato
all’ergastolo.
CONTENUTI SPECIALI ALL’INTERNO DEI FORMATI BLU-RAY E
DVD:
6 Scene eliminate
Featurettes:
“La vera storia di Rick Wershe Jr.”
“Le tre tribù di Detroit: il Cast”
“La realizzazione di Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick”
Star
Wars: The Rise of Skywalker, da noi Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, avrà un titolo diverso in Giappone.
Nel corso degli ultimi anni, Lucasfilm ha adottato un approccio di
grande segretezza nei confronti dei suoi progetti e l’Episodio IX,
al cinema dal prossimo dicembre, è stato tenuto sotto segreto molto
più di altri film.
Anche se le riprese principali del
film si sono concluse a febbraio, i fan hanno appreso il titolo
ufficiale solo in occasione della Celebration di Chicago ad aprile,
quando è stato diffuso anche il teaser trailer del film.
Ovviamente, sia il titolo che il video sono stati sezionati ed
analizzati, e ne sono conseguite moltissime congetture e
teorie.
Inutile dire che Star Wars 9 sarà
proiettato in una miriade di Paesi in tutto il mondo, e spesso il
titolo del film sarà tradotto, come accadrà anche in Italia, dove
il film si intitola L’Ascesa di Skywalker.
In occasione del 41 ° anniversario
della premiere di Guerre Stellari in Giappone, il sito ufficiale
giapponese di Star Wars ha annunciato il titolo di Episodio IX che
sarà Star Wars: Dawn of Skywalker. In sostanza,
scambia due parole intercambiabili (rise e dawn),
scelta che potrebbe essere considerata una anglicizzazione.
Attenzione però che questa è la traduzione letterale dal titolo
giapponese, in inglese, quindi forse qualche sfumatura si è persa
nella traduzione.
Un dibattito sul titolo del film
tenne banco anche all’annuncio del titolo ufficiale di Episodio
VIII, che in originale si chiamava The Last Jedi,
e che in molte lingue è stato poi tradotto usando il plurale, tanto
che anche in Italia il film è uscito con il titolo di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi.
Jedi è un sostantivo che rimane
invariato per il plurale, per cui era una domanda legittima, ma
pare che gli adattatori italiano abbiano commesso un errore, dal
momento che successivamente lo stesso Rian Johnson
ha confermato che il titolo faceva riferimento solo a Luke
Skywalker, ultimo Jedi.
Dopotutto, il titolo cinese di
Solo: A Star Wars Story era Ranger
Solo – che eliminava Star Wars dal titolo per scopi
commerciali, visto il disastro al botteghino de Gli Ultimi
Jedi nel Regno di Mezzo. È chiaro, dunque, che anche la
traduzione dei titoli del film, come sanno bene gli spettatori
italiani, si focalizza sul tentativo di risultare più accattivante
per il pubblico della particolare nazionalità.
Ciò che gli spettatori non
dovrebbero aspettarsi di trovare nei titoli internazionali sono
spoiler per il film. Soprattutto in presenza di qualcosa di così
importante come Star Wars, Disney e Lucasfilm si
assicureranno che il nome del film e tutte le sue varianti globali
tenga segreti i punti chiave della trama.
Vi ricordiamo che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Anche Dave
Bautista, interprete di Drax nel MCU, vorrebbe Thor
a bordo del Benatar insieme agli altri personaggi in
Guardiani della Galassia Vol.3, progetto forse
incluso nella Fase 4 del franchise, e l’ha dichiarato in una
recente intervista con l’Hollywood Reporter.
“Si! Assolutamente. Se siamo
riusciti a fare insieme Infinity War e Endgame, non ci sarebbero
problemi in futuro. È un aspetto da non sottovalutare, anzi, mi
sembra il più importante: la Marvel ha impostato un tono specifico
per l’ambiente, ed è stato bello vedere tutti quegli attori
interagire sullo stesso set in un’atmosfera molto piacevole
[…]
[…] Non c’era spazio per l’ego,
o conflitti o atteggiamenti egogentrici. E penso che Chris
Hemsworth sia un bravo ragazzo, un australiano amante
del divertimento, piacevole e ottimista. Quindi credo che sarebbe
perfetto per Guardiani 3“.
Dopo la battaglia finale di
Avengers:Endgame,
Thor decide di lasciare il trono di Asgard a
Valchiria e di unirsi aiGuardiani
della Galassia, con i quali presumibilmente
attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione,
diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude
ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che
nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del
franchise sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con
Ragnarok.
Lo stesso Hemsworth aveva dichiarato
di recente che interpreterebbe di nuovo il personaggio e che se ci
fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarebbe
pronto. “Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in
termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un
personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando
inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano
i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la
spina“.
Un report dell’Hollywood Reporter fa
sapere che le riprese di Guardiani 3 potrebbero
essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a
quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di
uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che
i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i
propri eroi sul grande schermo.
Ovviamente nei mesi che precedono
l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James
Gunn si occuperà della regia di The Suicide
Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di
supercriminali del DC
Extended Universe. Qui invece le riprese dovrebbero partire a
settembre 2019, con una release prevista per agosto 2021.
La decisione di riassumere
Gunn – allontanato dalla produzione del film a
luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo
profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e
pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in
seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei
Marvel Studios.
A quanto pare, subito dopo il
licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney
Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per
discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e
dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di
riportarlo al timone del progetto.
Secondo il nuovo report di HN
Entertainment il titolo di lavorazione del film sugli
Eterni sarà “Sack Lunch“,
riferimento alla popolare sitcom Seinfeld usata già come bacino di
nomi per i precedenti cinecomic Marvel durante lo sviluppo.
Già nel 2017 Spider-Man:
Homecoming aveva era stato chiamato provvisoriamente
“Summer of George”, ma sembra che la scelta sia del tutto casuale e
non implichi alcun dettaglio sulla trama.
Per quanto riguarda gli
Eterni, le riprese dovrebbero partire a settembre
nel Regno Unito con la regia di Chloe Zhao. Nel
cast sono stati finora confermati Kumail Nanjiani
e Angelina Jolie, e se non è chiaro che panni
vestirà l’attore, si ipotizza che la Jolie si calerà in quelli di
Sersi, eroina creata da Jack Kirby nel 1963 e
membro della quarta generazione degli Eterni. Anche Ma
Dong-seok, l’attore visto nel thriller apocalittico
Train To Busan, sarebbe in trattative.
Sersi è figlia di Helios e Perse,
nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande
Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria
durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il
periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la
prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel
tempo.
Insieme a lei potrebbe comparire
anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e
pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la
Marvel Comics), rilettura della mitologia del
Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor
David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome
della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola
Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la
fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a
quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio
viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in
America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il
titano più alto di tutti i tempi.
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia
d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e
Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere
stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in
azione il primo eroe apertamente gay della storia.
Spider-Man in Columbia
Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME
Continua la campagna promozionale
di Spider-Man: Far
From Home, il sequel di Homecoming che arriverà nelle
sale il 10 Giugno, e di nuovo tornano protagonisti i costumi che
Peter Parker indosserà nel film e i misteri legati a questo cambio
di look.
Dalla sua prima apparizione in
Captain America: Civil War a Avengers:
Endgame, Tom Holland ha avuto accesso a varie
versioni, tra cui la speciale Iron Spider sfoggiata per i viaggi
nello spazio con particolari funzioni, ma a quanto pare nel
cinecomic in uscita l’eroe tornerà ad un’uniforme “tradizionale”
disegnata da lui stesso e ad un completo nero chiamato Stealth
Suit.
Proprio quest’ultimo è al centro
della nuova featurette che trovate qui sotto e che raccoglie le
dichiarazioni dell’attore in merito alle sfide affrontate e al
rapporto con Nick Fury, il “benefattore” che donerà al personaggio
i gadget necessari per combattere gli Elementali dopo l’attacco
alle varie capitali europee. Di seguito potete dare uno sguardo
anche al nuovo poster.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
La Disney ha scelto Taika
Waititi per riportare sul grande schermo le avventure di
Flash Gordon, anche se non è chiaro in che modo il
regista di Thor: Ragnarok e What We Do In
The Shadows sarà coinvolto nel progetto. A riportare la
notizia è Deadline.
Da anni si parla di un nuovo
adattamento del personaggio, con diversi nomi associati nel corso
del tempo come Matthew Vaughn (Kingsman) e Julius Avery (Overlord),
ma ora lo studio sembra concentrato sullo sviluppo di un film
d’animazione ispirato alle origini del personaggio nato nel 1934
sui fumetti di Alex Raymond e diventato celebre nel 1980 grazie
alla pellicola cult diretta da Mike Hodges con la colonna sonora
dei Queen.
Dunque la trama di questo Flash
Gordon dovrebbe vedere l’eroe impegnato in una realtà dove la Terra
è minacciata da una collisione con il pianeta Mongo e spedito al
comando di una nave spaziale nel tentativo di fermare il disastro.
Qui si scontrerà con il tiranno di Mongo, Ming the Merciless.
Per quanto riguarda Waititi, il
neozelandese è ora occupato con la post-produzione di Jojo
Rabbit, adattamento cinematografico del romanzo di
Christine Leunens e satira sul Adolf Hitler. Ambientato durante la
seconda guerra mondiale, il film è la storia di un giovane
soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta
nascondendo un bambino ebreo in casa. Nel cast del film compaiono
Sam Rockwell, Rebel
Wilson e Scarlett
Johansson.
Nel frattempo la Warner Bros. ha
ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di
Akira, progetto nelle mani del regista, fissata al
21 maggio 2021.
Prossimamente lo ritroveremo anche
nel cast di Free Guy, action comedy che sarà
diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan
Reynolds. La star di Deadpool vestirà
i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre
di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar
– cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo.
Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve),
Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel
Howery, e Utkarsh Ambudkar.
Come annunciato nei giorni scorsi da
Kevin Feige, Avengers:
Endgame tornerà il 28 giugno nelle sale ma non si
tratterà di una director’s cut, bensì di una versione per il grande
schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Ora è il sito
MCU Cosmic a rivelare che questa
re-release del film presenterà al pubblico una scena eliminata, un
tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine delle riprese e
protagonista dell’ultimo cameo dell’universo condiviso) e una
piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far
From Home.
Andando nel dettaglio, alcuni report
suggeriscono che la scena eliminata vedrà come protagonista l’Hulk
di Mark Ruffalo, ma ovviamente si attendono
conferme ufficiali. Che possa rappresentare una gustosa
anticipazione di ciò che arriverà nella Fase 4,
magari con Bruce Banner coinvolto in qualche strana missione o alle
prese con il Regno Quantico (che lui stesso aveva contribuito a far
funzionare per i viaggi nel tempo in Endgame)?
Le risposte a queste domande sono
rinviate alle prossime settimane, sperando che la seconda uscita
del film riguardi anche l’Italia.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Vin Diesel e
Michelle Rodriguez, protagonisti storici del
franchise, hanno annunciato tramite un video su Instagram che le riprese di Fast
and Furious 9 sono cominciate. I due attori hanno
registrato un breve video alla fine del primo giorno di riprese e
hanno ringraziato i fan, lo studio, e tutti coloro che hanno
permesso al franchise di successo di arrivare al nono capitolo.
Vi ricordiamo che la release di
Fast and Furious 9 è stata spostata al 22
maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a
breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da
presa di Justin Lin.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Come molti dei fan del MCU si auguravano,
Avengers: Endgame ha battuto gli incassi di
Avatar, ma ci sono diverse precisazioni da fare,
prima tra tutte quella che la classifica scalata e sovrastata ora
dal film dei Russo è quella che non tiene conto dell’inflazione e
dei biglietti staccati, quindi in cifra assoluta.
Durante l’ultimo fine settimana,
Endgame ha raggiunto i 2,749,603,966 di dollari, battendo i
2,749,064,328, cifra totale guadagnata da Avatar
in tutto il mondo, alla prima release.
Il film di Cameron rimane ancora
primo in classifica con 2.788 miliardi di dollari, ma questa cifra
è stata raggiunta anche con le re-release avvenute nel corso del
2010. L’incasso alla prima distribuzione rimase invece fermo a
2,749 miliardi di dollari, in 34 settimane, cifra che
Avengers: Endgame ha raggiunto in appena 11
settimane.
Alla luce dell’annuncio della
nuova distribuzione di
Endgame, il film potrebbe ancora raggiungere e superare il
record mondiale del film di James Cameron.